Amore, imbarazzo e confusione di Ellygattina (/viewuser.php?uid=649673)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Capitolo
1
E'
domenica mattina e Raku
si sta godendo un buon libro quando squilla il telefono.
Sbuffando si alza per andare
a rispondere chiedendosi chi mai possa essere a quell'ora, ma a
metà
strada vede uno dei suoi uomini fare capolino nella stanza dicendo
con un gran sorriso “E' per lei, giovane capo”.
Raku lo ringrazia e,
stupito, prende il telefono pensando che l'amico Shu abbia in mente
una delle sue solite idee geniali generalmente foriere di guai per
entrambi.
All'altro capo del filo
però, c'è una voce femminile.
“Ichijo?
S-sono Seishiro
Tsugumi” dice la ragazza balbettando.
“Ciao”
risponde il
giovane, stupito e anche un po' spaventato. Perché ha deciso
di
chiamare proprio lui?
“Posso
fare qualcosa per
te?” chiede dopo un attimo di silenzio.
“Beh,
io... ecco...
veramente...”
Seishiro è talmente
imbarazzata da non riuscire nemmeno a parlare, e si sta già
maledicendo per aver deciso di rivolgersi proprio a lui.
Il giovane, cercando di non
ridere del suo balbettio confuso, le chiede se va tutto bene e la
ragazza, dopo aver fatto un respiro profondo, finalmente si sblocca
riuscendo a formulare la sua richiesta diventando però
sempre più
rossa. Per fortuna il compagno non può vederla!
“Io
sto benissimo, ma la
signorina no, e devo restare con lei” comincia esitante,
cercando
di tenere a bada i battiti frenetici del suo cuore che sembra volerle
schizzare fuori dal petto.
“Che
cos'ha?” domanda il
ragazzo, suo malgrado preoccupato.
“Niente
di grave, solo un
po' di influenza” risponde l'altra.
“Però ha la febbre alta e in
casa purtroppo abbiamo finito le medicine adatte. Mi chiedevo quindi
se potevi portarcele tu, visto che suo padre e il signor Claude
saranno fuori tutta la giornata e io non me la sento di lasciarla qui
da sola” conclude tutto d'un fiato.
“Non
c'è problema, ci
penso io. Sarò lì tra poco allora”
risponde il ragazzo, sollevato
dal fatto che si trattasse solo di una cosa tanto banale e divertito
dal tono della compagna, che una volta messo giù il
telefono, si è
lasciata scivolare a terra con la schiena contro il muro e le mani
sul viso per nascondere l'imbarazzo.
“Di
tutti i ragazzi della
scuola, proprio del fidanzato della signorina dovevo innamorarmi?
Come farò adesso che sta venendo qui?” si domanda
seccata e
imbarazzata, inveendo in silenzio contro se stessa, il ragazzo, il
signor Claude e la missione che le è stata affidata.
Nel
frattempo, Raku è
uscito di casa e si sta dirigendo a passo svelto verso quella di
Chitoge pensando, imbarazzato e divertito, a ciò che hanno
detto i
suoi uomini quando ha spiegato loro la situazione.
“Lei
è così gentile,
giovane capo! La sua fidanzata è davvero molto fortunata ad
avere un
ragazzo come lei sempre pronto ad aiutarla! Le faccia gli auguri da
parte nostra e le dica che speriamo di rivederla presto in perfetta
forma.”
Le loro parole gli risuonano
ancora nella mente facendolo arrossire.
“Se
solo sapessero la
verità!” sospira, pensando al rapporto che lo lega
a quella strana
e violenta ragazza e immaginando divertito la sua reazione a frasi
del genere.
E' talmente assorto nei suoi
pensieri, che non si accorge dell'arrivo di qualcuno dalla parte
opposta del marciapiede finchè non va a sbatterci contro
finendo a
terra.
“Chiedo
scusa. Ero
sovrappensiero” dice automaticamente massaggiandosi la testa.
Poi
alza gli occhi e...
“Onodera?!”
esclama
sorpreso, arrossendo violentemente e desiderando di sprofondare
all'istante.
“Ichijo?!”
sussurra lei,
assumendo la stessa tonalità del ragazzo.
I due rimangono così per un
attimo a guardarsi negli occhi, poi Raku si accorge che, oltre ad
averla buttata a terra, le ha anche fatto cadere la spesa, e
borbottando scuse e frasi sconnesse, si affretta a raccoglierla
aiutato da Onodera, che gentile come sempre, dice che non ce
n'è
bisogno.
Alla fine, prendono
contemporaneamente l'ultima scatola posando le loro mani una sopra
l'altra e ritraendole subito dopo più rossi di prima.
Raku è il primo a
riprendersi e porge alla ragazza le sue borse scusandosi ancora. Lei
vorrebbe scappare per andare a nascondersi chissà dove, ma
tutto
sommato, nonostante la situazione, è felice di averlo
incontrato e
di avere quindi un'occasione per stare un po' con lui, così,
ripensando alle parole della sua amica Ruri che la esorta sempre a
farsi avanti, chiede balbettando “Dove andavi così
di fretta,
Ichijo?” mordendosi poi la lingua e arrossendo di nuovo.
“Beh...
A casa di Chitoge.
Tsugumi mi ha chiamato poco fa dicendomi che ha la febbre e
chiedendomi se potevo portarle le medicine” risponde lui a
fatica,
senza guardarla, desiderando di poter stare un po' con lei senza
l'impiccio di noiose commissioni per conto di “ragazze
gorilla”
bisognose di aiuto. Decisamente, quel genere di impegni non gli
è
mai pesato tanto, il che è strano visto che di solito
è un ragazzo
molto gentile e servizievole sempre pronto a mettersi da parte per
dare una mano, ma possibile che quelle due siano sempre lì a
remargli contro ogni volta che il destino gli offre generosamente
un'occasione per passare un momento da solo insieme alla fanciulla
dei suoi sogni?
Mentre è impegnato in
quelle riflessioni così poco piacevoli, Onodera sta
riflettendo sul
fatto che l'amica è davvero fortunata, immaginando al
contempo, suo
malgrado, quanto sarebbe bello se Raku andasse un giorno a curare
lei. A questo punto scuote la testa, vergognandosi per aver anche
solo pensato una cosa del genere.
Per sfuggire all'imbarazzo,
dice poi al giovane di aspettarla un attimo, tornando poco dopo con
un sacchetto di dolci del negozio di sua madre.
“Questi
sono per Chitoge,
con l'augurio di una pronta guarigione. So che sono i suoi preferiti
e mi piacerebbe portarglieli di persona, ma oggi non credo proprio di
farcela, quindi li do a te” dice con un sorriso porgendogli
il
pacchetto.
“Non
posso accettarli
così!” protesta lui prendendo il portafogli, ma la
compagna lo
ferma.
“Non
preoccuparti, non mi
devi nulla. Sono un regalo. Di questi ne abbiamo tanti in negozio e
mia madre non si accorgerà della mancanza di qualche
dolcetto”
continua sorridendo.
Finalmente il ragazzo
accetta il dono pensando a quanto sia carina e gentile la sua
compagna, mentre questa, dal canto suo, pensa lo stesso di lui.
Dopo poco, Raku arriva a
casa di Chitoge dove trova ad attenderlo una Tsugumi alquanto
seccata.
“Ce
ne hai messo di tempo”
sbotta infatti la ragazza senza guardarlo aprendo il cancello.
Il giovane vorrebbe già
risponderle per le rime, ma sa bene quanto lei possa essere
pericolosa, quindi decide saggiamente di lasciar perdere.
“Ho
avuto un contrattempo,
comunque ora sono qui con le medicine” dice invece,
mostrandole il
sacchetto della farmacia.
La ragazza annuisce, e
leggermente rossa in viso, gli fa strada verso la camera di Chitoge.
Ormai sono quasi arrivati alla porta quando squilla il telefono, e
Seishiro, controvoglia, è costretta a rispondere.
La conversazione si fa
subito agitata e Raku, rimasto nel corridoio appoggiato alla parete
ad aspettare la padrona di casa nonostante sappia già la
strada, non
può fare a meno di pensare che ci siano guai in vista.
Quando la compagna di classe
finalmente riattacca con espressione imbronciata, non fa
però in
tempo a formulare una domanda che una voce femminile bassa e
impastata di sonno chiede: “Chi era al telefono?”.
I due si voltano di scatto e
vedendo la bionda appoggiata allo stipite di una porta con il volto
pallidissimo e una cera spaventosa, esclamano in coro “Ma
cosa ci
fai tu qui?!” prima di precipitarsi da lei.
“Signorina,
non dovrebbe
alzarsi!” dice agitata Seishiro, mentre Raku sbotta con aria
di
rimprovero: “Come ti è venuto in mente di alzarti
in queste
condizioni?”.
Chitoge lo guarda storto, ma
è costretta a dargli ragione. Del resto, se lui non l'avesse
presa
al volo, sarebbe già stata per terra.
Cercando di ignorare le
braccia del ragazzo intorno all'amica, Tsugumi si schiarisce la voce,
e tenendosi un po' in disparte, le risponde rivolgendosi prima alla
bionda e poi al giovane dicendo: “Era il signor Claude. Gli
serve
il mio aiuto per un lavoro, quindi... potresti rimanere tu con la
signorina finché non torno?”
Mentre lei arrossisce
violentemente e abbassa la testa per nasconderlo, gli altri due si
guardano per un attimo increduli e inorriditi per poi esclamare in
coro “Coosa?!” cominciando subito a protestare
dicendosene di
tutti i colori, ma purtroppo non c'è niente da fare.
I due ragazzi accompagnano
quindi Chitoge in camera raccomandandole di restare a letto, poi
Seishiro mostra a Raku la cucina dandogli qualche istruzione
fondamentale e prima di uscire lo minaccia con la sua pistola
promettendogli di ucciderlo se la signorina, al suo ritorno, dovesse
lamentarsi di lui per qualsiasi motivo.
Spaventato, il giovane la
rassicura tirando poi un sospiro di sollievo vedendola sparire oltre
il cancello.
Rassegnato all'idea di dover
passare una giornataccia accudendo l'ammalata, si reca infine nella
camera della ragazza.
Angolo
autrice:
Ciao a tutti! Come ho già
detto nell'introduzione, è la mia prima fanfiction in questo
fandom,
quindi spero di aver fatto un lavoro quanto meno decente e mi scuso
per tutti gli eventuali errori esortandovi a lasciarmi anche una
piccola recensione per poter migliorare. Forse come primo capitolo
risulterà un po' noioso, ma prometto di rendere le cose
più
interessanti (o almeno spero!) già dal prossimo. Grazie per
la
fiducia che mi avete dato leggendo fin qui e per gli eventuali
commenti!
Appuntamento alla prossima!
Baci,
Ellygattina
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo
2
All'ingresso
di Raku, la
bionda è ancora a letto praticamente sepolta sotto le
coperte per
nascondere l'imbarazzo.
L'idea di passare la
giornata in quelle condizioni con l'unica compagnia di “quel
rammollito”, come lo chiama lei, la rende infatti molto
nervosa, e
anche se sa benissimo che Seishiro non l'ha fatto apposta a lasciarla
lì da sola con lui, non può proprio fare a meno
di arrabbiarsi con
l'amica e soprattutto con Claude, vero colpevole di un tale disastro.
“Quando
torna, mi
sentirà!” pensa furiosa, stringendo
spasmodicamente le coperte
desiderando al contempo di sparire all'istante o di cacciare il
ragazzo dalla villa. Purtroppo però, sa benissimo di non
poterlo
fare visto che lei è bloccata a letto dalla febbre. E
riflettendoci
meglio, nonostante l'imbarazzo, tutto sommato non le dispiace poi
così tanto l'idea di averlo vicino ad accudirla fino a
sera...
Rendendosi conto di ciò che
ha appena pensato, la ragazza arrossisce violentemente lasciandosi
sfuggire un lieve lamento che per disgrazia viene udito anche dal suo
“infermiere” accanto al letto, rimasto fino a quel
momento ad
ammirarla in silenzio riflettendo su quanto sia carina con gli occhi
lucidi, le guance arrossate e quell'espressione così dolce e
innocente.
“Hai
bisogno di qualcosa?”
le chiede premuroso, riscuotendosi e appoggiandole subito una mano
sulla fronte rischiando però di farle fare un salto per aria
visto
che la ragazza, persa nei suoi pensieri, non se l'aspettava proprio.
“N-no”
risponde lei a
fatica con voce strozzata fulminandolo con lo sguardo prima di
girarsi dall'altra parte mettendo il broncio.
“Non
c'è bisogno che ti
arrabbi! Dopotutto, la mia era solo una domanda, fatta oltretutto per
poterti aiutare!” ribatte lui, confuso e leggermente ferito
da
quell'occhiataccia.
Per un attimo, Chitoge si
sente in colpa, ma non è proprio il tipo che ammette
facilmente di
aver sbagliato, quindi si limita a dire in tono altezzoso un
“Non
capisci proprio niente!” prima di provare ad alzarsi.
Ora Raku è decisamente
offeso e le risponde seccato “Sei proprio
un'ingrata!”
afferrandola per un braccio nel tentativo di trattenerla immaginando
nel frattempo come sarebbe stato se al suo posto avesse dovuto
accudire Onodera. A quel pensiero, il suo cuore fa una capriola, ma
la voce arrabbiata della bionda lo riporta alla realtà.
“Lasciami
subito!” sta
infatti esclamando furiosa liberandosi con uno strattone.
“Si
può sapere cosa stai
cercando di fare?!” grida lui, imbarazzato per esserle quasi
caduto
addosso.
“Fatti
gli affari tuoi!”
strilla lei, rossa come un peperone, con l'intenzione di fuggire da
quella stanza e chiudersi da qualche parte.
“Accidenti
a quel
rammollito! Cosa gli è venuto in mente? Arrivarmi
all'improvviso
così vicino e mettermi la mano sulla fronte come se fossi...
Ma chi
si crede di essere?” dice furiosa tra sé e
sé cercando di
allontanarsi.
“Dove
pensi di andare?”
tenta di nuovo il ragazzo preoccupato vedendola decisamente malferma.
Chitoge si volta lentamente
fulminandolo con un'altra occhiataccia ma sa bene che in fondo ha
ragione, pur non essendo ancora disposta ad ammetterlo.
“Possibile
che non capisca
quanto la sua presenza qui mi metta in imbarazzo?” si chiede,
muovendo qualche altro passo... e inciampando nei suoi stessi piedi.
Rassegnata, chiude gli occhi
per prepararsi all'impatto con il pavimento, ma l'urto non avviene.
Stupita, si rende conto di
essere stata presa al volo da qualcuno che la sta ancora stringendo a
sé, e voltandosi trattiene bruscamente il respiro. Il volto
di Raku
è vicinissimo al suo e il ragazzo la sta fissando con aria
di
rimprovero mentre la tiene su cingendola con le sue braccia dolci ma
forti.
“Se
ti serve qualcosa
dimmelo, testona. Non ci si può alzare con la febbre
alta” le dice
serio, riaccompagnandola a letto.
Chitoge è talmente confusa
e imbarazzata che non fa neanche caso all'appellativo da lui usato e
lo lascia fare tirando un impercettibile sospiro di sollievo per il
fatto che Raku abbia un così buon carattere e una grande
pazienza.
“Ora
stai qui che ti porto
la medicina” ordina alla fine il ragazzo, voltandosi per
raggiungere il sacchetto che ha lasciato sulla scrivania.
“Perché
ci hai messo così
tanto?” chiede lei piano dopo aver bevuto l'acqua.
Lui la guarda stupito per un
attimo prima di capire a cosa si riferisca. A quel punto arrossisce
riferendole a fatica di aver incontrato Onodera parlandole anche del
loro scontro in mezzo al marciapiede.
Chitoge lo guarda con aria
di rimprovero, ma questa volta sorride.
“Oh,
quasi dimenticavo...
Onodera mi ha dato questi per te” dice alla fine il giovane
tirando
fuori dal sacchetto il pacchettino bianco del negozio e porgendolo
alla ragazza che, curiosa, sbircia subito all'interno.
“Com'è
gentile...”
sussurra poi richiudendolo con cura e appoggiandolo sul comodino
prima di riportare la propria attenzione sul ragazzo.
I due rimangono così a
fissarsi per un tempo che a entrambi sembra infinito finché
Raku non
ricorda che è quasi ora di pranzo mettendosi quindi ai
fornelli.
Rimasta sola, Chitoge si
sdraia di nuovo pensando a tutto ciò che è
successo arrossendo
violentemente al ricordo di come lui l'abbia abbracciata per ben due
volte quella mattina. Certo non li si può definire momenti
romantici, e se lei non avesse avuto la febbre, probabilmente non
sarebbe mai accaduto, ma è comunque qualcosa.
A quel punto, si lascia
sfuggire uno strano verso a metà tra un lamento e un
gridolino
nascondendosi sotto le coperte anche se al momento non può
vederla
nessuno.
Per distrarsi dal terribile
pensiero di quanto sia stato dolce e... affettuoso l'ultimo
abbraccio, cerca di mettere insieme qualche insulto da rivolgergli
per aver fatto cose tanto imbarazzanti, ma smette subito.
“No,
non posso. Non questa
volta” sussurra guardando il comodino, dove ci sono ancora le
medicine da lui comprate quella mattina. “In fondo, l'ha
fatto solo
per gentilezza nei miei confronti, per evitare che cadessi... Non
è
il caso di fare altre scenate” pensa imbarazzata, riflettendo
poi
su quanto sia stata bene tra le sue braccia in quei momenti.
“Possibile
che abbia solo
immaginato di sentirci anche tanto affetto?” si chiede,
ricordando
ciò che Raku le ha detto sulla spiaggia quando erano in
vacanza con
Shu, Onodera, Marika e Seishiro.
“Beh,
penso proprio di
no, stupida. E comunque, tu sei molto lontana dal tipo di ragazza che
piace a me. Sei rozza, offensiva e per niente carina... E non
facciamo altro che litigare. Comunque, se tu fossi più
graziosa e
più femminile...”
Era stata questa la risposta
del ragazzo alla sua domanda su come pensava che sarebbe andata la
loro relazione se fossero usciti veramente insieme. Lei a quel punto
l'aveva interrotto urlando ed era fuggita in lacrime e con il cuore a
pezzi, incapace da quel momento in poi di fingere ancora di essere la
sua fidanzata. Sola la recita scolastica aveva salvato dopo qualche
tempo la situazione costringendoli a fare pace per il bene di tutti,
e per Chitoge quello sarebbe stato per sempre uno dei ricordi
più
belli della sua vita. Il ricordo che ora le fa tornare il sorriso
dopo il dolore provato di nuovo al solo pensiero di quella terribile
risposta sotto le stelle in riva al mare.
“Possibile
che mi abbia
mentito quando mi ha detto quelle cose? E' stato uno stupido a non
capire prima il motivo della mia rabbia, ma le volte che a voce o con
un messaggio provava a chiedermi cosa mi fosse successo, ero quasi
certa che fosse dispiaciuto per la mia lontananza, e quando alla fine
l'ho perdonato, sono sicura di aver visto il sollievo e la
felicità
nei suoi occhi. E lo stesso durante la recita. Nel suo sguardo
c'è
sempre stata una strana luce che non avevo mai notato, e per quanto
riguarda me... Quando Shu ha iniziato a inventare cose strane e
Claude è intervenuto cercando di uccidere Raku ho avuto una
gran
paura, e vederlo venir fuori dalle macerie della sceneggiatura che
era crollata loro addosso avvicinandosi a me tutto ammaccato ma con
gli occhi che brillavano è stato davvero bellissimo. Come
potrò mai
dimenticare il magico momento in cui i due protagonisti si promettono
amore eterno con lui aggrappato al balcone che mi porge la mano? Le
parole di Giulietta in quello spettacolo le sentivo mie, e alla fine
anch'io, nei miei pensieri, ho dichiarato il mio amore a Raku.
Peccato che il mio darling non abbia potuto sentirmi... E' davvero
così impossibile che sia proprio lui il ragazzo a cui ho
fatto la
promessa dieci anni fa e che il nostro amore di allora sia
semplicemente rinato?”
Con questi pensieri in
testa, Chitoge alla fine si addormenta con un dolce sorriso sulle
labbra e il cuore piacevolmente lanciato al galoppo, libero in quel
momento di mostrare i propri sentimenti senza paura.
Angolo
autrice:
Ciao a tutti! Eccomi qui con
il secondo capitolo!
Purtroppo
mi è venuto un po' corto ma volevo dedicarlo a Chitoge
mostrando le
sue reazioni alle premure del “fidanzato” e
chiarendone i
sentimenti. Ovviamente in seguito farò lo stesso anche con
Raku.
Spero di non averli resi OOC (soprattutto lei) e di non aver fatto
errori di qualsiasi tipo. Se avete consigli o critiche,
purchè
costruttive, scrivete pure. Posso assicurare che non mordo e che
sarò
felice di ricevere aiuti per migliorare. :)
Colgo
l'occasione per ringraziare chi ha letto la mia storia sperando che
continuerete a farlo e che magari mi lascerete anche un piccolo
commentino prima o poi.
Ispirazione
permettendo, può essere che il prossimo capitolo venga
pubblicato
all'incirca a metà settimana, ma non assicuro niente. Male
che vada,
ci vedremo comunque (spero) domenica prossima.
Grazie
ancora a tutti e buona serata e settimana.
Bacioni,
Ellygattina
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo
3
Nel
frattempo, Raku è al
lavoro in cucina, ma mentre prepara, anche lui non può fare
a meno
di pensare agli avvenimenti di quella mattina chiedendosi come possa
quella ragazza essere tanto dolce in certi momenti e aggressiva in
altri.
Con un sospiro e un
inspiegabile brivido, rivive l'attimo in cui le ha impedito di cadere
per la seconda volta in poco tempo.
Quando lei si è girata
stupita e l'ha guardato negli occhi, nonostante la paura di prenderle
come al solito, il suo cuore ha mancato un battito mentre il suo
sguardo e la sua mente si perdevano in quelle iridi azzurre.
“No.
Cosa vado a pensare?
Io amo solo Onodera, giusto? Non posso comportarmi così con
Chitoge.
Dopotutto, lei è solo la mia falsa fidanzata, e non ha nulla
di
dolce e femminile. E io cerco questo in una ragazza. Chitoge
invece... Beh, anche un gorilla avrebbe più grazia di lei!
Quello
che è successo prima dipende solo dal fatto che comunque
è molto
carina, e se è riuscita a farmi quell'effetto, è
solo perché si è
avvicinata troppo, ecco” si dice deciso, anche se sa
benissimo che
in realtà non la pensa esattamente così.
Perché certo, Chitoge è
l'opposto di Onodera, ma persino la bionda a volte sa essere dolce e
gentile, oltre che di una tenerezza e fragilità incredibili.
Quando
è spaventata per qualcosa, e anche adesso che è
malata infatti, fa
solo venir voglia di stringerla forte a sé per consolarla e
proteggerla.
Resosi conto di quel
pensiero semplicemente assurdo, il ragazzo sta per lanciarsi contro
il muro per prenderlo a testate urlando come un pazzo, quando uno
strano odore lo riporta alla realtà.
Si gira quindi verso i
fornelli scoprendo con orrore che si tratta del loro pranzo, e dopo
averlo miracolosamente salvato, lo porta di sopra con un sospiro.
“Chitoge...
è pronto”
annuncia entrando.
Non ricevendo risposta,
appoggia i vassoi e si avvicina al letto scoprendo la ragazza
beatamente addormentata.
Senza nemmeno accorgersene,
trattiene il fiato ammirando estasiato la bionda che al momento, con
quell'espressione così tranquilla e serena, sembra proprio
un
angelo.
Istintivamente, le appoggia
una mano sulla fronte scostandole dal viso i capelli sudati mentre,
con un sorriso intenerito, ascolta il suo respiro lento e regolare,
tutto il contrario del proprio.
A rovinare quel magico
momento è però Chitoge, che svegliatasi
all''improvviso, trovandolo
così vicino, comincia subito a urlare con le guance rosso
fuoco per
l'imbarazzo.
“Cosa
pensavi di fare,
pervertito?! Volevi forse approfittarne come tuo solito?”
grida con
tutto il fiato che ha in gola cercando di colpirlo.
“N-no,
figurati!”
esclama lui spaventato, schivando per miracolo l'ennesimo pugno della
ragazza-gorilla finendo però a gambe all'aria.
Come se non bastasse,
Chitoge, per il troppo slancio, perde l'equilibrio cadendo dal letto
e atterrando tra le sue braccia.
Come era già successo
quando gli uomini di Raku li avevano chiusi nel magazzino di casa
sua, i due giovani si ritrovano con i volti a pochi centimetri l'uno
dall'altro, imbarazzatissimi ma incapaci di muoversi.
Tremando un po', si fissano
negli occhi per un tempo che pare loro infinito, perché a
pensarci
bene, per quale motivo dovrebbero desiderare di cambiare posizione?
Si sta così bene l'uno tra le braccia dell'altra in quello
strano
groviglio di corpi e coperte...
Alla fine, in un improvviso
lampo di lucidità, è Chitoge a rendersi conto
della posizione
equivoca che hanno tenuto fino a quel momento quando una vocina non
richiesta nella sua mente le fa notare che così anche Raku
rischia
di ammalarsi.
“E
tu non vuoi che questo
accada, vero?” le chiede quella maliziosa.
A questo punto, la bionda si
tira su di scatto come se si fosse punta, cercando di allontanare
l'immagine di lei vicina al suo letto intenta a curarlo
dall'influenza standogli accanto come doveva aver fatto da bambina
quando il suo primo amore era rimasto ferito alla fronte per averla
difesa da un cane randagio, permettendo così anche al
ragazzo di
alzarsi.
“Cosa
cercavi di fare
prima?” chiede imbronciata senza neanche guardarlo per
evitare che
si accorga del suo rossore.
Il giovane, che stava ancora
fissando estasiato il suo profilo ora di nuovo decisamente tenero,
finalmente si riscuote.
“N-niente.
Io... volevo
solo... spostarti i capelli dal viso e sentire se la febbre era scesa
almeno un po'” risponde a fatica dandosi dello stupido,
rassegnato
a ricevere, questa volta, il suo micidiale pugno.
Dopo qualche secondo però,
il colpo non è ancora arrivato, e Raku azzarda un'occhiata
in
direzione di Chitoge che è rimasta ferma a fissare il vuoto
con la
stessa espressione dolce e smarrita che aveva quella sera d'estate in
riva al mare.
“Ma
che le prende?” si
chiede confuso, contemplandola meravigliato mentre il suo cuore parte
di nuovo al galoppo.
“Sei
uno stupido. Mi credi
forse una bambina?” dice piano lei, con le guance arrossate
per
l'imbarazzo e quel broncio adorabile sedendosi sul letto mentre gioca
con una ciocca di capelli evitando il suo sguardo.
Vedendola così, il ragazzo
è sempre più in difficoltà e non
riesce a formulare un solo
pensiero coerente.
Certo di avere qualcosa
impigliato in gola, cerca invano di ritrovare il respiro e le parole
che sembrano finiti chissà dove. Deglutisce sudando freddo
mentre
tenta di togliersi dalla mente l'idea di abbracciarla di nuovo.
L'espressione triste e delusa di Onodera si fa strada per un attimo
nei suoi pensieri confusi, ma il suo volto dolce e gentile viene
presto sostituito da quello della bionda, che nel frattempo si
è
accorta del suo sguardo e lo sta fissando a sua volta in un turbine
di emozioni contrastanti. Emozione, rabbia, felicità,
imbarazzo,
paura e confusione. Nella mente lusingata e spaventata della ragazza
c'è di tutto ormai... fuorchè la
capacità di mettere insieme due
parole di senso compiuto!
“Ma
che ha in testa quel
rammollito? Non si accorge di come mi sta fissando, accidenti a
lui?!” pensa alla fine Chitoge, desiderando di alzarsi per
spedirlo
in orbita con un calcio dei suoi, ma qualcosa le impedisce di
comportarsi come al solito di fronte a quell'espressione tutto
sommato così carina evidentemente dovuta a ciò
che ha detto o
fatto.
Il suo volto si apre in un
gran sorriso mentre, imbarazzata ma felice, cambia posizione sul
letto per guardarlo più comodamente godendosi la buffa
espressione
del ragazzo perso chissà dove.
Forse è il risolino che le
è sfuggito suo malgrado, forse il movimento o magari il
lieve
cigolio del letto, ma finalmente il giovane si riscuote sbattendo un
paio di volte le palpebre e balbettando qualche parola di scusa con
il volto rosso fuoco.
Chitoge a quel punto scoppia
a ridere sistemandosi meglio sul letto aumentando se possibile il suo
imbarazzo, ma tutto sommato, per una volta, quel suono cristallino
non lo infastidisce, e anzi, quasi gli dispiace quando lei si ferma.
Per interrompere il silenzio
che si è nuovamente creato, la bionda dice qualcosa sul
pranzo e
Raku, lieto di avere altro a cui pensare, recupera i vassoi e si
siede di nuovo sulla poltroncina accanto al letto per farle compagnia
mentre mangia con gusto le pietanze che le ha preparato.
Angolo
autrice:
Ciao a tutti!
Per vostra fortuna o
sfortuna, sono riuscita ad aggiornare oggi e spero che il capitolo
sia stato di vostro gradimento. Ho idea che questa parte di storia mi
sia venuta più comica che romantica, ma per gli amanti del
fluff ho
comunque in mente delle belle scenette che vedrò di inserire
quanto
prima. :)
Ringrazio intanto Gwendolyn
per aver recensito lo scorso capitolo e Serpeverde1 per aver inserito
la storia tra le preferite (non immaginate quanto mi avete resa
felice!), oltre ovviamente a tutti coloro che sono passati in
silenzio a dare un'occhiata. Fatevi sentire anche voi se volete e
grazie comunque a tutti! :3 <3
Mi sembra di non avere altro
da dire quindi... a domenica (o lunedì al massimo) con il
quarto
capitolo!
Baci & abbracci,
Ellygattina
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