Fate & Choices

di DreamGirl91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi ***
Capitolo 2: *** Perchè? ***
Capitolo 3: *** Sogni e Realtà ***
Capitolo 4: *** Fidati di me ***
Capitolo 5: *** Una visita inaspettata ***
Capitolo 6: *** L'unica cosa che conta ***
Capitolo 7: *** Una giornata... perfetta - prima parte ***
Capitolo 8: *** Una giornata... perfetta - seconda parte ***
Capitolo 9: *** Senza Te ***
Capitolo 10: *** Richieste ***
Capitolo 11: *** Decisioni ***
Capitolo 12: *** Scelte... ***
Capitolo 13: *** Prima del Matrimonio - Nasuada ***
Capitolo 14: *** Prima del Matrimonio-Murtagh ***



Capitolo 1
*** Ricordi ***


FATE&CHOICES
Meeting you was fate, becoming your friend was a choice, but falling in love with you was beyond my control.


1.Ricordi

"Sono arcistufo di queste stupide duchesse! Sembrano più adatte a un porcile che alla nobiltà!"

Queste erano state le parole del re quando si era dovuto congedare da Murtagh per ricevere una nobildonna di qualche paesino dei suoi sterminati domini. Fortuna che Galbatorix era troppo assorto nei suoi pensieri per accorgersi dell'effetto che le sue parole avevano sortito sul giovane. Murtagh infatti non si trovava più nell'immenso palazzo di Uru' Baen, era lontano mille miglia, in un tempo che gli appariva lontanissimo, benchè non fosse passato poi così tanto tempo da allora. Allora era libero, pur essendo prigioniero dei Varden. Il re non aveva ancora scoperto il suo vero nome e lui neanche immaginava che l'uovo scarlatto di Castigo si sarebbe schiuso davanti a lui. In quel tempo felice aveva pronunciato le stesse parole davanti a Eragon, riferite a quelle stesse nobildonne.

"Non pare una principessa? E il suo portamento! Quando è comparsa sulla soglia, per un attimo mi èsembrata una delle dame di corte di Galbatorix. Ho visto delle mogli di conti e duchi che al suo confronto sembrano più adatte a un porcile che alla nobiltà."

Murtagh accennò un sorriso. Be' era stato un paragone sleale il suo. Davanti a lei chiunque avrebbe assunto un aspetto insignificante. Sospirò. Da quanto tempo non pensava a lei... eppure non era mai riuscito a eliminarla totalmente dai suoi pensieri, ora se ne rendeva conto. D'improvviso, mentre camminava nei corridoi del palazzo per tornare nelle sue stanze, un flash si impadronì completamente dei suoi pensieri e lui la rivide davanti ai suoi occhi, esattamente come l'aveva vista la prima volta. Nasuada.

Murtagh era coricato nel suo letto e ribolliva di rabbia. Non ce l'aveva con Ajihad, al suo posto si sarebbe comportato allo stesso modo. No, lui ce l'aveva con suo padre. Ancora una volta, per il suo maledetto nome non gli era concesso di essere trattato come gli altri. Certo, avrebbe potuto lasciare che i Gemelli controllassero la sua mente, ma per tutta la sua vita, la sua mente era stato il suo santuario, l'unica cosa su cui suo padre e il re non avevano potere, l'unica cosa che non erano mai riusciti a distorcere. E poi c'erano troppi ricordi che non voleva condividere con nessuno.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta. Murtagh borbottò "avanti". Certamente era solo qualcuno mandato dal capo dei Varden per sapere se il giovane fosse finalmente pronto a farsi controllare la mente. La porta si aprì, ma Murtagh non si curò di guardare chi fosse entrato finchè non sentì una voce femminile dolce, ma decisa e solenne. La voce di un capo.
"Salve Murtagh."
Murtagh volse gli occhi verso la porta e subito scattò a sedere. Davanti a lui c'era la creatura più bella che avesse mai visto. Una giovane donna dalla pelle scura, con gli occhi a mandorla, le labbra carnose e gli zigomi rotondi. Portava un elegante vestito rosso scuro, ma aveva un pugnale legato alla cintura. Sorrideva cordiale, eppure il suo viso incuteva rispetto e soggezione. La sua bellezza, almeno agli occhi di Murtagh, era paragonabile e anzi superiore a quella di Arya. Quando gli occhi dei due ragazzi si incontrarono, i due rimasero a guardarsi per un lungo istante.
Poi la giovane disse:
"Se è un brutto momento posso..."
"No! Ti prego rimani." rispose velocemente Murtagh. Non voleva che lei se ne andasse.
La ragazza accennò una risata argentina, musica per le orecchie di Murtagh, e parlò ancora.
"Bene allora. Piacere di conoscerti. Io sono Nasuada, la figlia di Ajihad." tese la mano, che il giovane strinse alzandosi in piedi.
"E' un vero onore Nasuada." disse accennando appena un inchino. "Sei qui per conto di tuo padre?"
"Sì e no. Mio padre vuole sapere se sei pronto a sottoporti all'esame dei Gemelli e io sono venuta a portarti il messaggio per avere modo di conoscerti."
"Conoscermi?" chiese Murtagh stupito "Perchè volevi conoscermi?"
"Io..." esitò lei "Non lo so esattamente. Però qualcosa mi dice che ho fatto bene a venire."
"Be' io... sono felice che tu sia venuta."
I due si sorrisero e dopo qualche istante si immersero in una fitta conversazione, quasi come se si conoscessero da anni invece che da pochi minuti.

Murtagh sospirò. Sarebbe stato bello poter vivere in quei ricordi felici. Entrò nella sua stanza e si accoccolò accanto al suo splendido drago e iniziò ad accarezzargli dolcemente le brillanti squame scarlatte. Castigo gli mandò un pensiero interrogativo mostrandogli un'immagine di Nasuada. Il ragazzo sorrise e rispose con il pensiero:
-Lei è il capo dei Varden, Castigo. Il suo nome è Nasuada.-
Il drago non era soddisfatto. Murtagh gli aveva inviato senza rendersene conto una serie di sensazioni piacevoli che Castigo non aveva mai provato, nè in prima persona nè attraverso i pensieri di altri. E ora voleva saperne di più. Così rimase a guardare il Cavaliere finchè lui non aggiunse:
-L'ho conosciuta prima che tu nascessi. Allora il capo dei Varden era suo padre Ajihad e io ero libero. Lei mi veniva a trovare spesso e parlavamo moltissimo.-
-E poi?-
Murtagh sospirò, improvvisamente triste. E poi i Gemelli avevano ucciso Ajihad, costringendo Nasuada a prendere il comando dei Varden, benchè lei fosse ancora molto giovane e avevano portato Murtagh a Uru'Baen, privandolo per sempre della libertà.
-E poi mi sono svegliato, Castigo.-
Rispose il giovane con un sorriso amaro.
-
Non mi avevi mai parlato di lei.-
-Non avevo mai più pensato a lei prima di oggi.-
Tra i due calò il silenzio. Ognuno era immerso nei propri pensieri. Improvvisamente Castigo disse:
-
Parlami di lei.-
-Perchè ti interessa?-
Castigo scrollò le spalle. Murtagh lo guardò per qualche istante, poi capendo che per qualche motivo per Castigo era una cosa importante, chiese:
-
Che cosa vuoi sapere?-
-Mostrami il primo ricordo di lei che ti viene in mente.-
Murtagh annuì e chiuse gli occhi, concentrandosi intensamente su Nasuada finchè un ricordo non lo pervase completamente.

Murtagh era seduto sul suo letto e accanto a lui c'era Nasuada, più bella che mai con il suo vestito color dell'oro. Stavano parlando dell'imminente battaglia contro lo Spettro Durza e i Kull. Murtagh stava tentando di convincere la ragazza a intercedere con il padre affinchè lui gli permettesse di prendere parte al combattimento.
"Nasuada, ti prego, cerca di essere ragionevole. Ti fidi di me, giusto?"
"Certo che mi fido di te, lo sai benissimo!"
"E non pensi che questa sarà una battaglia durissima e quindi i Varden avranno bisogno di tutto l'aiuto possibile?"
"Sì, però..."
"Però cosa? Te l'ho detto, ho ricevuto un ottimo addestramento e il fatto che sia riuscito a scappare dal re dimostra che so cavarmela. E voglio mettere le mie capacità a servizio dei Varden, per il bene mio e di tutta Alagaesia!"
"Non voglio che tu combatta. Non voglio che tu ti ferisca e non voglio che tu metta a repentaglio la tua vita."
Disse con semplicità Nasuada guardandolo negli occhi.
"Perchè?"
"Non è ovvio?"
Murtagh si ritrovò smarrito a quella domanda. No, non era ovvio.
"Io non..."
"Oh, lascia perdere, tanto non capiresti!" disse lei stizzita. "E c'è anche un'altra cosa! Non sopporto che tu o mio padre possiate rimanere qui e rendervi utili mentre io sarò costretta ad andarmene come una bambina indifesa! Anch'io voglio combattere per il mio popolo!"
"Non dirlo." replicò Murtagh con il volto serio e un tono apprensivo "Tu devi restare al sicuro."
"E perchè? Alla mia età molti ragazzi combattono già e io non sono certo meno abile di loro."
"Su questo non ci sono dubbi ma..."
"Ma cosa? E' perchè sono una ragazza?" chiese Nasuada con tono di sfida.
"Certo che no, che sciocchezze!"
"E allora perchè?"
"Perchè..." Iniziò Murtagh riluttante, iniziando a capire ciò che Nasuada aveva cercato di dirgli prima.
"Sì?"
"Perchè non voglio che tu ti ferisca e non voglio che tu metta a repentaglio la tua vita."
"E' esattamente quello che ho detto io prima."
"Lo so."
"Quindi tu puoi preoccuparti per me ma io non posso preoccuparmi per te?"
"No, non sto dicendo questo."
"E allora?"
Murtagh rimase in silenzio, guardando negli occhi la ragazza. Non sapeva come ribattere. Nasuada aveva ragione. Ma questo non cambiava le cose. Lui avrebbe combattuto perchè era giusto che fosse così e lei sarebbe rimasta al sicuro perchè suo padre non le avrebbe mai permesso di rischiare la vita. E Murtagh ne era felice. La vita di Nasuada era troppo preziosa.
Nasuada sospirò.
"Perchè Murtagh? Perchè non vuoi che io rischi la vita?"

Murtagh tornò improvvisamente alla realtà. Non era stato in grado di rispondere a quella domanda allora e non ne era in grado nemmeno adesso. Tutto ciò che sapeva era che non voleva che lei si mettesse in pericolo e in quel momento si rese conto che sarebbe stato capace di spezzare tutte le ossa a chiunque avesse osato anche solo minacciarla. Sarebbe stato persino in grado di sfidare Galbatorix, se non fosse stato per il fatto che lui conosceva il suo vero nome e di conseguenza lo controllava.
Mentre era immerso in questi pensieri gli arrivò un altro pensiero interrogativo di Castigo. Il drago non capiva l'apprensione del suo Cavaliere nei confronti di quella ragazza.
-Perchè
eri così preoccupato per lei?-
-Non lo so neanche io, Castigo. Non lo so neanche io.-
Il drago guardò negli occhi Murtagh mentre con il pensiero cercava di comunicargli quanto fosse importante per lui sapere... capire...
Il ragazzo sospirò e si concentrò per cercare di accontentare Castigo. In fondo capire se stesso non gli avrebbe certo fatto male. Chiuse gli occhi e svuotò la mente.
Perchè non voglio che Nasuada rischi la vita?

SPAZIO DELL'AUTRICE
Ciao!! Finalmente pubblico la mia prima ficcy su Eragon! Sarà una long-fic, anche se non so ancora con precisione quanto sarà lunga... adoro Murtagh, adoro Nasuada e penso che loro due siano una coppia perfetta!!*-* Per quanto riguarda il titolo della storia e la citazione che c'è all'inizio... be' l'idea per la storia mi è venuta leggendo quella frase, quindi ho pensato di inserirla^^ e il titolo della ficcy è ispirato alla suddetta frase. Spero che il primo capitolo vi piaccia, fatemi sapere!! A presto
DreamGirl=)

 

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Capitolo 2
*** Perchè? ***


Murtagh&Nasuada2

FATE&CHOICES

-Perchè eri così preoccupato per lei?-
-Non lo so neanche io, Castigo. Non lo so neanche io.-
Il drago guardò negli occhi Murtagh mentre con il pensiero cercava di comunicargli quanto fosse importante per lui sapere... capire...
Il ragazzo sospirò e si concentrò per cercare di accontentare Castigo. In fondo capire se stesso non gli avrebbe certo fatto male. Chiuse gli occhi e svuotò la mente.
Perchè non voglio che Nasuada rischi la vita?

2. Perchè?

Murtagh stava davvero cercando di concentrarsi, ma ogni volta che gli sembrava di avvicinarsi ad una risposta soddisfacente sentiva tutta l'impazienza di Castigo nella sua mente e la risposta gli sfuggiva.
-Vuoi smetterla di agitarmi?- disse al drago -Non posso trovare una risposta così-
-Scusa.-
Il ragazzo eresse intorno alla mente le barriere impenetrabili che per tanto tempo avevano permesso alla sua mente di rimanere un luogo puro, inviolato, l'unica cosa che non gli era stata rubata. Nascosto nella solitudine dei suoi pensieri recuperò la concentrazione. Perchè non voleva che Nasuada combattesse? Beh, perchè temeva che si ferisse o addirittura morisse. E fin lì ci era già arrivato. Ma perchè, perchè non voleva che lei rischiasse la sua vita? Ci mise un po' per arrivarci, ma alla fine arrivò alla conclusione che probabilmente era perchè teneva a lei. Ma in fondo teneva molto anche a Castigo e a suo fratello, però non si sentiva così protettivo nei loro confronti. Era pur vero che sia Eragon sia il suo drago erano capacissimi di difendersi e le possibilità che uno di loro fosse ucciso in battaglia erano molto scarse... ma non si poteva certo negare che anche Nasuada era tutt'altro che indifesa. Quindi forse la domanda giusta da porsi era perchè tenesse ad ognuno di loro.
Teneva ad Eragon perchè oltre ad essere suo fratello era stato il suo primo vero amico e il ragazzo serbava gelosamente il ricordo di ogni attimo passato con lui durante il loro viaggio verso i Varden. Loro due che si allenavano con le spade la sera, le interminabili ore di marcia, le chiacchierate sulla caccia, o sul tiro con l'arco... la libertà.
Teneva a Castigo perchè... beh, perchè era il suo drago, che cosa c'era in più da dire? Condivideva con lui ogni sua più intima emozione e lui lo completava e lo capiva.
E perchè teneva a Nasuada? Ci pensò su. Come in un flash rivide il suo volto meraviglioso, la sua pelle ebano, il suo fisico atletico stretto in un elegante vestito violetto. Soprattutto rivide i suoi occhi luminosi e il suo sorriso dolce. Sentì una stretta al cuore. Lei era bella, bellissima... e aveva un nonsochè nello sguardo, nel portamento, che le conferiva un'aria regale e maestosa, come una regina.  E poi era forte, decisa, determinata... sarebbe riuscita a compiere qualunque impresa. Era intelligente, acuta, ascoltava i consigli ma senza farsi influenzare troppo e nonstante la giovane età sapeva essere molto saggia. Ma c'era molto di più... lei non l'aveva giudicato prima di conoscerlo come tutti gli altri, era andata aldilà del "figlio di Morzan" e aveva voluto conoscere il vero Murtagh. Con lei il ragazzo non aveva paura di confidarsi, riusciva ad aprirsi senza problemi, perchè lei lo ascoltava, lo ascoltava davvero e non le importava chi fosse suo padre o che cosa avesse fatto... lei parlava con Murtagh e con nessun altro. Il ragazzo non se n'era mai reso conto... ma Nasuada era molto importante per lui... perchè lei lo accettava davvero, completamente, cosa che nemmeno Eragon, nemmeno Murtagh stesso riuscivano a fare. Se c'era lei non era nè sarebbe stato mai solo. All'improvviso una nuova consapevolezza si fece strada tra i pensieri di Murtagh... e finalmente la risposta arrivò. E il ragazzo capì... sì stupì di essere stato così cieco da non capire ciò che ormai gli appariva evidente. Certo che teneva a Nasuada. Ci teneva immensamente. E ci teneva perchè...
-Io la amo!- concluse stupito Murtagh mentre i suoi pensieri tornavano a scorrere liberi anche nella mente di Castigo e una felicità delirante si impossessava di lui. -La amo, la amo!-
Castigo gli mandò una nuova ondata di pensieri interrogativi. Che cosa c'era di tanto bello nello scoprirsi innamorati di una donna che presto avrebbero dovuto uccidere in quanto regina dei Varden?
-Ma non capisci Castigo? Questo cambia tutto. Cambia me.
E' quello che cercava di dirci Eragon. Io sono cambiato, il mio vero nome è cambiato, lo so! Ora è tutto diverso. Prima non ero disposto a farmi uccidere piuttosto che essere servo di Galbatorix... ma ora sì! perchè l'alternativa è rischiare di fare del male a lei e questo io non posso farlo, capisci?-
Ma Castigo non capiva. Così Murtagh cercò di trasmettergli una serie di emozioni gradevoli... amicizia, affetto, complicità... poi interruppe il flusso di emozioni e si concentrò al massimo per inviargli solo l'amore, in modo che potesse sentire tutta la differenza che c'era.
-L'amore ha il potere di cambiare tutto, neanche io prima capivo, solo ora me ne rendo conto... ma una volta che scopri l'amore non potrai mai più essere lo stesso.-
Finalmente il drago capì. Non era come credeva lui, al mondo non esistevano solo paura e sottomissione. Lui non era stato creato per obbedire agli ordini di Galbatorix e Shruikan e ora se ne rendeva conto. C'era qualcosa di più al mondo, qualcosa che valeva la pena di cercare, anche a costo della propria vita. Essere costretti a servire qualcuno, in fondo non era vita...
E anche in Castigo qualcosa cambiò. Anche lui era disposto a lottare a costo della propria vita per la libertà ora. Anche Murtagh percepì il suo cambiamento e sorrise. Erano liberi dal re ora. Ma per quanto? Quanto ci avrebbe messo Galbatorix a scoprire che Murtagh e Castigo non gli appartenevano più? Non molto di certo. I due si guardarono seri, trasmettendosi a vicenda un misto di paura e determinazione. In meno di due secondi decisero che cosa fare.
-Stanotte.- pensarono all'unisono -Costi quel che costi.-

Quella notte Galbatorix si svegliò di soprassalto. Qualcosa non andava. Si alzò velocemente dal letto e corse nella camera di Murtagh e Castigo. Ma quando entrò non c'era più nessuno. Si affacciò alla finestra e vide in all'orizzonte la sagoma di un drago allontanarsi da Uru' Baen, da lui.
"No!!" urlò con rabbia. I veri nomi di Murtah e Castigo dovevano essere cambiati, altrimenti non se ne sarebbero mai potuti andare. Probabilmente le guardie avevano agito in buona fede, credendo di eseguire i suoi ordini... ma avrebbero dovuto verificare, maledizione! Chiunque fosse al comando quella notte avrebbe pagato con la vita la sua mancanza... ma questo non avrebbe placato l'ira del re... perchè la verità era che lui era in collera soprattutto con se stesso. Come aveva potuto essere tanto sciocco, tanto imprudente da non tutelarsi contro ogni evenienza? Aveva lasciato molta libertà a Murtagh, tanto il ragazzo era legato a lui, lui conosceva il suo vero nome, insomma! Ma tutto questo non era stato sufficiente. Non aveva previsto ogni possibilità ed era stato un enorme errore. Gridando di collera e frustrazione tornò nelle sue stanze, dove lo aspettavano poche ore di sonno tormentato.

SPAZIO DELL'AUTRICE
Ciao a tutti!! Ed eccomi tornata con 1 nuovo capitolo di cui, a dir la verità, non sono del tutto soddisfatta... scusate il vergognoso ritardo, ma sono stata molto molto molto impegnata con la scuola!! Spero davvero di aggiornare più velocemente da ora in poi... detto questo, passiamo ai ringraziamenti:
Fuffima--> Grazie mille, anche io adoro la coppia Murtagh/Nasuada*-*... spero che anche questo cap ti sia piaciuto e scusa ancora per il ritardo nell'aggiornare!
Martyx1988--> Addirittura tra i preferiti?? Ma grazie...=) questa è la mia prima ficcy in questa sezione, ma se ce ne saranno altre immagino che anche le mie saranno soprattutto su Murtagh... su Eragon non credo ne scriverò, anche perchè... come dire... mi sta 1 po' sulle balle, ecco!xD Grazie ancora!!
Grazie anche ad ambretta peperina che mi ha inserito tra i preferiti... e tutti coloro che hanno letto anche senza recensire... mi farebbe piacere sentire anche i vostri i pareri sulla storia... sono bene accette anche le critiche, purchè siano costruttive!
A presto,
DreamGirl=)
P.S.: Il mio programma html non funziona bene, non ho idea del perchè l'ultima parte della storia sia scritta a caratteri così piccoli... scusate per l'inconveniente!=)

 

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Capitolo 3
*** Sogni e Realtà ***


FATE&CHOICES

Come aveva potuto essere tanto sciocco, tanto imprudente da non tutelarsi contro ogni evenienza? Aveva lasciato molta libertà a Murtagh, tanto il ragazzo era legato a lui, lui conosceva il suo vero nome, insomma! Ma tutto questo non era stato sufficiente. Non aveva previsto ogni possibilità ed era stato un enorme errore. Gridando di collera e frustrazione tornò nelle sue stanze, dove lo aspettavano poche ore di sonno tormentato.

3. Sogni e Realtà

Nasuada era felice. Felice come non lo era stata per tanto, troppo tempo. Ajihad le era mancato da morire... si era sentita persa negli ultimi mesi senza la sua guida e il suo sostegno. Ma ora poteva finalmente dimenticare tutta quella confusione e quella tristezza, mentre stringeva forte a sé suo padre. Nasuada non avrebbe saputo dire come fosse possibile che Ajihad fosse lì con lei... in fondo suo padre era morto da mesi, ormai. Ma a Nasuada non importava del come o del perché. L'importante era poter finalmente poterlo stringere a lei, poter guardare nei suoi occhi e riconoscere il suo sguardo familiare. Nasuada sorrise dolcemente. Quanto le erano mancati quegli occhi neri dolci e profondi, che sapevano scrutare la sua anima.
"Mi sei mancato tanto, padre." disse la ragazza con le lacrime agli occhi.
Ajihad sorrise dolcemente. Un sorriso carico di promesse. "Non ti lascerò mai più." sembrava dire.
Ma all'improvviso, troppo velocemente perché Nasuada potesse fare qualsiasi cosa per impedirlo, Ajihad scomparì.
"No!" urlò Nasuada con quanto fiato aveva in gola. "Padre! PADRE!"
"Nasuada!" le sussurrò una voce all'orecchio, mentre due forti braccia la stringevano.
"Murtagh!" esclamò Nasuada riconoscendolo all'istante. "Che ci fai qui? Dov'è mio padre?"
"Nasuada, non puoi fare più niente per lui. E'... morto."
"NO!"
"Nasuada, ti prego..."
"No, NO!"
"NASUADA!"

"Nasuada!"
Nasuada aprì gli occhi e si ritrovò davanti il suo più fidato consigliere.
"Jormundur?" biascicò ancora un po' stordita. Un sogno. Era stato solo un sogno. Suo padre, Murtagh... tutto.
"Mia Signora," disse l'uomo piegando leggermente il capo. "Mi dispiace doverti svegliare in questo modo, ma non potevo fare altrimenti."
"Che cosa è successo?" chiese Nasuada, improvvisamente all'erta.
"Mia Signora, Murtagh... Murtagh è vicino all'accampamento!"
In pochi minuti Nasuada si alzò, si preparò e uscì dalla sua tenda.
Certo, rifletté mentre camminava a passo svelto per raggiungere Jormundur, Arya, Eragon e Saphira (che certamente stavano già organizzando le truppe per difendersi dall'attacco che ci sarebbe stato da lì a pochi minuti), che era davvero ironico che dopo mesi e mesi passati a non pensare nemmeno lontanamente a Murtagh (o quantomeno a tentare di non farlo), sognarlo e venire svegliata di soprassalto da Jormundur perché proprio lui stava arrivando. Una strana coincidenza davvero.
"Allora, qual è la situazione?" chiese Nasuada una volta arrivata accanto al suo consigliere, all'elfa al Cavaliere di Drago e alla Dragonessa, senza preoccuparsi di salutare. Non era il caso di perdersi in formalità in un momento tanto critico.
"Ecco, come ti dicevo, Nasuada, Murtagh..." esordì Jormundur.
"Sì, certo, ho capito." replicò lei sbrigativa. "Ciò che voglio sapere è: avete iniziato ad organizzare le difese?"
"No." rispose Eragon.
"NO? E perché mai? Eragon, ma sei impazzito? Murtagh sta per attaccarci, dobbiamo sbrigarci, dobbiamo..."
No. era stata Saphira a parlare, in modo che tutti potessero sentirla. Castigo ha comunicato con me. Pare che abbiano intenzioni pacifiche.
"Pacifiche? PACIFICHE? Dico, Saphira, sei uscita di senno? Sono agli ordini di Galbatorix!"
Lo so, Nasuada. Ti sto solo esponendo la situazione, nient'altro. Castigo e Murtagh hanno espresso il desiderio di unirsi ai Varden... lo so che potrebbe essere una trappola. Aggiunse in fretta la dragonessa anticipando Nasuada. Ascolta. Castigo chiede a me e Eragon di incontrare lui e Murtagh a un centinaio di metri dall'accampamento dei Varden, anzi, per essere precisi loro sono già lì ad aspettarci, e non accennano a volersene andare, né tantomeno a voler attaccare.
Nasuada rimase in silenzio. Era incerta sul da farsi.
"Capisco la tua esitazione, Nasuada." intervenne Arya. "Ma credo che Eragon e Saphira debbano andare. E' l'unico modo per sondare le loro intenzioni... e se la situazione dovesse degenerare, io e gli altri soldati potremo raggiungerli in fretta e dare una mano. Non credo che ci siano grandi rischi."
Nasuada non rispose. Guardò i volti di Jormundur, Eragon e Saphira. Era abbastanza chiaro che la pensassero esattamente come Arya; e in effetti il suo discorso era sembrato assolutamente logico anche a lei... lasciare che Eragon e Saphira andassero all'incontro era l'unica cosa da fare. Eppure, quella situazione non le piaceva affatto.
"E va bene." cedette alla fine. "Andate a sentire che cosa vogliono, ma state attenti. E soprattutto, assicuratevi di non finire in alcun tranello, e non credete a ciò che dicono se non vi forniscono prove certe."
Eragon e Saphira promisero che sarebbero stati attenti, e subito spiccarono il volo nel cielo blu striato d'oro e rosa per l'alba ormai imminente. La regina dei Varden li guardò andar via con un sospiro, sinceramente preoccupata per la loro sorte, e di conseguenza per la sorte dei Varden e della guerra stessa.
Non era per via di Murtagh... insomma, non proprio. Quando lui era prigioniero dei Varden, prima che i Gemelli lo rapissero e il re scoprisse il suo vero nome, Nasuada aveva avuto modo di conoscerlo, conoscerlo davvero, e sapeva che il suo cuore era buono. Di lui si fidava; ancora adesso, dopo tanti mesi, non poteva fare a meno di fidarsi di lui. Però Galbatorix, conoscendo il suo vero nome, lo controllava, e lei del re no, non poteva proprio fidarsi. Era certa che dietro quella messinscena ci fosse un machiavellico piano di Galbatorix per eliminare finalmente il Cavaliere di Drago alleato dei Varden.
I minuti passavano lenti mentre Eragon e Saphira parlavano, a quanto pareva pacificamente, con Murtagh e Castigo poco lontano dall'accampamento. Moltissimi Varden erano accalcati in prossimità del limitare dell'accampamento nel tentativo di scorgere i due Cavalieri e due Draghi, di intuire che cosa stesse succedendo in quel momento. Ma Nasuada no. Lei, anzi, si rifiutava ostinatamente di guardare in quella direzione, ossessionata dal fatto che presto o tardi, la farsa sarebbe finita, e Murtagh e Castigo avrebbero attaccato a tradimento Eragon e Saphira, uccidendoli e uccidendo con loro ogni speranza di salvare Alagaesia.
Il Sole era ormai sorto da un po' quando un uomo tra la folla gridò:
"Arrivano!"
Nasuada tirò un sospiro di sollievo. Non colse la nota d'allarme nella voce dell'uomo, troppo impegnata a sentirsi estremamente sollevata per il ritorno di Eragon e Saphira. Non poté però ignorare le urla dei Varden e il fatto che moltissime persone fossero corse verso l'interno dell'accampamento, palesemente terrorizzate. Si voltò confusa, e li vide: non uno, ma due Draghi stavano volando velocemente alla volta dell'accampamento. Rimase totalmente paralizzata. Perché Murtagh e Castigo stavano avanzando verso di loro? E soprattutto, perché Eragon e Saphira non stavano facendo niente per impedirlo?
Pochi secondi dopo i due draghi furono proprio sopra di lei, e quello blu planò con grazia fino ad atterrare poco distante da Nasuada, mentre quello rosso continuava a volare a cerchio sopra l'accampamento.
"Spiegatevi!" esclamò Nasuada furibonda rivolta a Eragon e Saphira.
"Dichiarano di volersi unire a noi. Ci sembrano sinceri." spiegò molto semplicemente Eragon.
Nasuada credette di esplodere dall'ira. A loro sembravano sinceri? Eh beh. Niente da dire allora. No, certo, se allo splendido, grande e infallibile Cavaliere di Drago Eragon, Colui-Che-Tutto-Sa-E-Tutto-Comprende e al suo non meno splendido Drago Saphira sembravano sinceri, allora non c'era alcuna possibile obiezione da avanzare. Murtagh e Castigo, al comando di Galbatorix senza alcuna possibilità di ribellarsi, dovevano essere intenzionati ad unirsi ai Varden, e a quel paese il re al quale non potevano disobbedire anche volendo. Certo, un discorso oltremodo sensato. Quanto lo odiava Eragon quando diceva le cose a metà. Era troppo chiedere una spiegazione chiara?
Saphira dovette capire perché, prima che Nasuada potesse anche solo pensare di mettere insieme una rispostaccia, proseguì al posto di Eragon.
Portano validi argomenti, Nasuada. Sostengono di essere fuggiti dal re dopo essere riusciti a cambiare i loro veri nomi. Il re non avrebbe quindi più alcuna autorità su di loro, e chiedono di unirsi ai Varden perché dicono di voler distruggere Galbatorix almeno quanto lo vogliamo noi.
Nasuada ci mise qualche istante a metabolizzare ciò che le era stato detto.
"Hanno prove di quello che dicono?" chiese Arya, che era ricomparsa accanto a loro insieme a Jormundur. Nasuada fece un cenno ad indicare che anche lei avrebbe voluto sapere se Murtagh e Castigo avessero delle prove o meno.
Ci hanno permesso di entrare nella loro mente. rispose Saphira. Ma questo non è il luogo adatto per parlarne. Dovremmo andare nella tua tenda, Nasuada.
La regina dei Varden si guardò attorno e scorse diverse facce curiose e altrettante spaventate, che guardavano alternativamente lei e il Drago rosso che continuava a volare sopra le loro teste.
"Certo, hai ragione, Saphira." concordò. "Ma intanto di Murtagh e Castigo che ne facciamo? Non possiamo lasciarli lassù a volare come degli avvoltoi, creano confusione e paura tra i miei uomini."
"Credo, mia Signora," intervenne Jormundur. "Che dovremmo farli presenziare all'incontro."
"Ma questo significherebbe farli entrare nell'accampamento, accordando loro una non indifferente quantità di fiducia. Mi sembra un gesto azzardato." obiettò Arya, scettica.
"Credo che Jormundur abbia ragione," disse Eragon. "Si discuterà del loro destino, ed è giusto che loro siano presenti."
Nasuada si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore, pensando al da farsi. Certo, Murtagh e Castigo non potevano stare lassù, e l'unica alternativa era farli entrare nell'accampamento... ma non era sicura di volerlo, o poterlo fare. Si trattava pur sempre di due alleati del re, e non sapeva come i Varden l'avrebbero presa. Non poteva perdere la loro fiducia. E c'era anche Orrir, il re del Surda da considerare. Non era saggio prendere una decisione del genere senza prima consultarlo, ma lui non poteva essere consultato al momento, dato che era partito il giorno precedente per una visita diplomatica al Farthen Dur.
Nasuada, sono disposta a garantire io per loro. Ti assicuro che non corri nessun rischio a permettere loro di entrare nell'accampamento... e poi, pensaci: se avessero voluto attaccarci, l'avrebbero già fatto.
La regina del Varden guardò per un lungo istante la dragonessa negli occhi, e poi annuì.
"Non c'è altro da fare." assentì con un sospiro. "Saphira, dì a Castigo di atterrare."
Nasuada e si guardò attorno. Saphira era palesemente soddisfatta, Eragon e Jormundur approvavano la sua scelta. Solo Arya aveva alzato un sopracciglio, evidentemente convinta che Nasuada sbagliasse a fidarsi del Cavaliere e del drago rosso. La regina dei Varden vide i suoi stessi dubbi riflessi negli occhi smeraldini dell'elfa, e si costrinse a distogliere lo sguardo.
Quel che è fatto è fatto. pensò, mentre Castigo planava accanto a Saphira, pregando di non doversi mai pentire della sua scelta.
Sentì una forte fitta al cuore quando Murtagh scese elegantemente dal suo drago e volse gli occhi verso di lei, incrociando il suo sguardo. Per un solo, folle momento, pensò di essere tornata nella cella di Murtagh, prima dell'assassinio di suo padre, prima che lui fosse rapito dai Gemelli, prima che diventasse schiavo del re. Si riscosse, sentendo addosso gli sguardi degli altri, specialmente quello di Saphira. Murtagh si avvicinò a lei esitante, lanciando sguardi preoccupati attorno a sé, come se temesse un attacco da parte di qualcuno da un momento all'altro.
"Io... ehm..." iniziò, impacciato, chiaramente molto a disagio. Nasuada lo guardò con espressione imperscrutabile, senza lasciar trapelare nemmeno una del mare di emozioni contrastanti che aveva scatenato nel suo cuore il ritorno di lui. Seppe che anche gli altri lo stavano guardando come lei, in attesa. "Ti ringrazio di averci concesso l'occasione di conferire con te nel tuo accampamento."
Poi fece qualcosa di totalmente inaspettato. Si inchinò a lei, le prese la mano e gliela baciò.
"Grazie, mia Signora."

DREAMGIRL91'S NOTES
Allooooora... rieccomi, dopo tempo immemore, ad aggiornare questa fanfic. Lo so che il tempo che vi ho lasciato ad aspettare è oltremodo vergognoso, ma purtroppo per un bel periodo non ho avuto il tempo materiale di scrivere... e dopo ho avuto un blocco pauroso! Cioè, lo svolgimento e la conclusione della fanfic sono impresse a fuoco nella mia mente dai tempi del primo capitolo (circa due secoli fa xD), ma chissà perché non riuscivo più a scrivere! :S Ora, per fortuna questa cosa è ampiamente superata e ho il piacere di annunciarvi che la fanfic è, udite udite, TUTTA SCRITTA, e deve essere solo copiata sul pc. E qui casca l'asino. Putroppo il mio tempo al pc è sempre molto limitato quindi i miei aggiornamenti saranno un po' lenti, ma GIURO che i tempi di attesa non saranno MAI PIù così lunghi. Chiedo umilmente perdono^-^
Passo ai ringraziamenti "ad personam", che stavolta mi sembrano particolarmente dovuti:
Martyx1988:  Sono contenta che ti sia piaciuto... e perdonami, perdonami, perdonami per l'attesa infinita del nuovo capitolo!
ambretta  peperina:  Grazie, sono felice che trovi bella la fanfic e scusa se non sono stata... come dire? Solerte... nell'aggiornare... GIURO che non capiterà più!
Ifigenia: Sempre felicissima di trovare fan della coppia Murtagh/Nasuada, che a me piace moltissimo, ma non è molto "gettonata" purtroppo :((( Ho continuato finalmente, visto?? Anche se... ehm... non esattamente... presto. xD
Thyarah: Beh, sono contenta che la fanfic ti piaccia anche se non sei una fan del pairing... spero che continui a piacerti!!
Angela90: Prego carissima! Grazie a te per aver letto e commentato. Anche io spero tanto che Paolini faccia di questa coppia, a mio avviso assolutamente splendida, una coppia canon del Ciclo dell'Eredità. Vedremo nell'ultimo libro! Teniamo le dita incrociate! ;) E no, non sei l'unica a credere che Murtagh non sia un cuore di pietra... io penso che Murtagh sia una brava persona... che ha avuto una sfiga colossale!! Pooooovero!! :((( Lo consolo io! xD
Scusate ancora per l'inaccettabile ritardo, mi rendo conto di non avere diritto di pretendere recensioni, ma se vi va di lasciare un commentino-ino-ino (benché l'autrice non se lo meriti - CATTIVA DREAMGIRL91!!), tanto per farmi sapere se il nuovo capitolo vi è piaciuto, sarò ben felice di leggerlo!
1 bacio a tutti!
DreamGirl91 :)))
P.S.: Scusate ancora, GIURO che mi sento oltremodo colpevole!!

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Capitolo 4
*** Fidati di me ***


FATE&CHOICES

Sentì una forte fitta al cuore quando Murtagh scese elegantemente dal suo drago e volse gli occhi verso di lei, incrociando il suo sguardo. Per un solo, folle momento, pensò di essere tornata nella cella di Murtagh, prima dell'assassinio di suo padre, prima che lui fosse rapito dai Gemelli, prima che diventasse schiavo del re. Si riscosse, sentendo addosso gli sguardi degli altri, specialmente quello di Saphira. Murtagh si avvicinò a lei esitante, lanciando sguardi preoccupati attorno a sé, come se temesse un attacco da parte di qualcuno da un momento all'altro.
"Io... ehm..." iniziò, impacciato, chiaramente molto a disagio. Nasuada lo guardò con espressione imperscrutabile, senza lasciar trapelare nemmeno una del mare di emozioni contrastanti che aveva scatenato nel suo cuore il ritorno di lui. Seppe che anche gli altri lo stavano guardando come lei, in attesa. "Ti ringrazio di averci concesso l'occasione di conferire con te nel tuo accampamento."
Poi fece qualcosa di totalmente inaspettato. Si inchinò a lei, le prese la mano e gliela baciò.
"Grazie, mia Signora."

4. Fidati di me

Nasuada non capì esattamente che cosa successe dopo. Si sentiva stordita... quella situazione aveva un qualcosa di surreale, al punto che si chiese se stesse ancora sognando. Eppure quello non era un sogno, ed era davvero Murtagh il bel giovane che la seguiva silenziosamente insieme a tutti gli altri nella sua tenda. Possibile che lui e Castigo fossero davvero riusciti a liberarsi da Galbatorix?
Murtagh, dal canto suo, era dannatamente felice. Era andata molto, molto meglio di quanto avesse sperato. Lui e Castigo avevano permesso a Eragon e Saphira di controllare le loro menti, così che i due credessero alla loro buona fede... e lui era anche riuscito a nascondere l'amore per Nasuada (non voleva sbandierare i suoi sentimenti ai quattro venti. Prima di tutto ne avrebbe parlato con Nasuada al momento opportuno, dopo aver riconquistato la sua fiducia, poi avrebbe anche potuto considerare l'idea di farlo sapere anche ad altri), senza nemmeno far insospettire Saphira o Eragon. E adesso camminava dietro la regina dei Varden, così vicino a lei che gli sarebbe bastato allungare una mano per sfiorarla. Gli sembrava un sogno. Un bellissimo sogno.
Nasuada entrò nella sua tenda, seguita da Murtagh, Arya, Eragon e Jormundur. I due draghi, Saphira e Castigo, fecero capolino con le teste all'interno della tenda, per loro era impossibile entrare. La regina dei Varden sentì vagamente Jormundur suggerire che sarebbe stata una buona idea mandare un messaggero a re Orrin per informarlo delle novità, e lei annuì debolmente. Jormundur, senza aspettare un'ulteriore risposta, uscì con un inchino dalla tenda per occuparsene di persona. Nasuada si sedette e tentò di concentrarsi, di ricomporsi. Doveva essere presente a se stessa, quella che stavano per affrontare era una discussione importante!
"Murtagh, Castigo..." iniziò con il suo migliore tono 'da comandante'. Aveva imparato che non era solo la saggezza, o il valore, a fare un buon capo, ma anche l'atteggiamento. "Chiedete di unirvi ai Varden, quando fino a ieri eravate i più pericolosi alleati di Galbatorix. Certo comprenderete la nostra perplessità. A che cosa si deve questo improvviso cambio di bandiera?"
"Mia Signora," rispose immediatamente Murtagh guardandola negli occhi con tanta intensità che Nasuada dovette lottare contro se stessa per rimanere impassibile. "Essere alleati di Galbatorix non è mai stata una nostra scelta, e penso che tu lo sappia. Lui conosceva i nostri veri nomi, non avevamo alcuna scelta: dovevamo obbedirgli. Ma ora i nostri veri nomi sono cambiati, siamo liberi. E vogliamo combattere con voi, contro il re."
"Quindi voi sostenete che i vostri nomi siano cambiati?" chiese Arya decisamente scettica. "E appena avete capito di essere liberi, la prima cosa che avete pensato è stata di venire qui per schierarvi dalla parte dei Varden e combattere contro il re?"
"Capisco quanto sembri assurdo. Ma ciò che dovete capire è che venire qui non è stata una decisione presa su due piedi. Io avrei sempre voluto tornare qui e combattere per liberare Alagaesia, e appena ne ho avuto l'occasione l'ho fatto. E Castigo starebbe ovunque purché sia con me, e al sicuro dal re. E quale posto migliore per sfuggire a Galbatorix dell'accampamento dei Varden?"
"Mi dispiace ma non regge." replicò Arya ostile. "Non ricordo che ti sia mai importato particolarmente il destino di Alagaesia, e mi sembra poco credibile anche la storia del drago codardo che va a nascondersi dai Varden."
Murtagh sentì montare la rabbia. D'accordo, Arya non si fidava di lui, non si era mai fatto illusioni in proposito dato che l'elfa era sempre stata molto diffidente di natura... ma prendersi gioco di Castigo era troppo.
"Castigo non
ha conosciuto altro della vita se non guerra, crudeltà e sottomissione, se vuole un po' di pace questo non lo rende certo un codardo!" esclamò, suonando più aggressivo di quanto non volesse. "E nessuno ha mai detto che abbiamo intenzione di nasconderci, noi combatteremo!"
"Murtagh, calmo." intervenne Eragon prendendogli un braccio. Era evidente che capisse perché si fosse così scaldato quando Arya aveva parlato di Castigo, avrebbe sicuramente fatto lo stesso se si fosse trattato di Saphira. "Va bene quello che hai detto, ma ammetterai che è difficile da credere."
Murtagh lo guardò incredulo.
"Difficile? Difficile? Eragon, io e Castigo abbiamo lasciato che tu e Saphira controllaste ogni più piccolo pensiero nelle nostre menti, che cos'altro dobbiamo fare per convincerti che non stiamo mentendo?"
Eragon non rispose. Murtagh si chiese se fosse perché non aveva argomenti con cui controbattere o perché si era perso (di nuovo) a contemplare gli occhi verdi della bella elfa. Dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per evitare di alzare gli occhi al cielo. Perché aveva anche solo osato sperare in un aiuto da parte di suo fratello, quando c'era Arya di mezzo? Il giovane sbirciò per un secondo Nasuada. Lo stava scrutando con interesse, ma la sua espressione non lasciava trapelare niente. Murtagh non avrebbe saputo dire se lei gli credesse o meno, benché pregasse con tutte le sue forze che almeno lei fosse disposta a dargli un'occasione. Se non altro, non era così apertamente ostile nei suoi confronti come l'elfa.
"Saphira," interloquì improvvisamente la regina dei Varden. "Da quanto ho potuto capire Murtagh e Castigo hanno accordato a te e Eragon il permesso di controllare le loro menti, sbaglio?"
-E' così, Nasuda.-
"E presumo che ad occuparti di questo sia stata tu, vero?" era risaputo che i poteri di un drago superassero di gran lunga quelli di un umano, anche di un Cavaliere.
-Sì.- confermò ancora Saphira.
"Qual è la tua opinione su questa faccenda?"
Saphira spostò lo sguardo su Murtagh e lo squadrò per qualche istante prima di rispondere.
-Io non posso dirti che cosa fare, né se credere alla loro buona fede o no, ma ti dirò una cosa: ho setacciato ogni più piccolo, insignificante ricordo nella mente di Murtagh e Castigo e non c'è niente che mi faccia anche solo sospettare che la loro sia una messinscena. Non racconterò mai a nessuno ciò che ho visto nelle loro menti, perché non credo di averne il diritto. Tutto ciò che devi sapere è che io credo alle loro parole. Sta a te decidere.-
Murtagh si sentì profondamente grato verso Saphira. Incrociò il suo sguardo e le fece un cenno, tentando di trasmettere tutta la riconoscenza che provava verso di lei in quel momento. Lei dovette capire, perché gli rispose piegando quasi impercettibilmente il capo.
Nasuada considerò le parole della dragonessa per qualche secondo.
"D'accordo Saphira," disse poi. "Ti ringrazio. Arya, Eragon... voi che cosa ne pensate?"
"Credo che tu sappia già come la penso, Nasuada." disse l'elfa sbrigativa. "Io non mi fido, potrebbe essere tutto un trucco di Galbatorix. E il fatto che Saphira non abbia trovato niente di compromettente nelle loro menti non vuol dire necessariamente che non ci sia. Neanche lei è infallibile."
Saphira sbuffò lievemente. Chiaramente non le era piaciuto il commento di Arya.
"Eragon?" chiese ancora la regina dei Varden.
"Io... non lo so, Nasuada. Mi fido del giudizio di Saphira, ma allo stesso tempo non sono tranquillo."
Perfetto. Eragon era sempre di grande aiuto. Sì, i suoi interventi erano a dir poco risolutivi. Come avrebbe mai potuto fare Nasuada senza il suo apporto fondamentale? Era forse troppo chiedere che per una volta esprimesse un parere che fosse uno?
La regina dei Varden sospirò.
"Io... sono propensa a crederti Murtagh." disse. Il cuore di Murtagh fece una capriola e lui dovette fare uno sforzo immane per non mettersi a saltare dalla gioia. "C'è un problema però. Io sono il comandante dei Varden, e potrai ben capire che devo pensare ai miei uomini. Vederti girare tranquillamente per l'accampamento potrebbe portare non poco scompiglio."
"Hai ragione." disse velocemente Murtagh. "Ecco perché credo che tu debba mettermi agli arresti, come aveva fatto Ajihad l'ultima volta. Almeno finché non ci sarà modo di dimostrare la mia lealtà."
-Potrebbe essere un buon compromesso.- gli diede man forte Saphira. -Potremmo assegnargli una tenda e legare Castigo lì accanto, così potrebbero rimanere qui, ma senza creare troppa confusione e ansia tra i Varden.-
Nasuada sembrava incerta.
"Io..."
-Perfavore.- disse una voce profonda nella testa di Nasuada. La giovane sussultò. Ci mise un secondo a capire che a parlare era stato Castigo, che fino ad allora era rimasto in silenzio a seguire la discussione. -Permettici di rimanere. Se anche ci cacciassi, noi non torneremmo mai dal re. Mai. Saremmo costretti a scappare, a nasconderci sempre, nel terrore che Galbatorix riesca a riprenderci, senza alcun aiuto. Se invece rimanessimo qui, saremmo ragionevolmente sicuri e potremmo aiutarvi a sconfiggere il re. E' quello che vogliamo anche noi. Farci restare comporterebbe solo vantaggi per tutti. Ti prego, fidati di noi.-
Nasuada non avrebbe saputo dire che cosa fosse esattamente. Forse Murtagh che accarezzava dolcemente Castigo, forse lo sguardo scarlatto del drago, così terribilmente triste e perso, come se non avesse mai conosciuto felicità, forse il suo tono calmo, che tradiva però profonda disperazione e bisogno d'aiuto, ma la giovane seppe che la sua decisione era presa, Varden o non Varden, e che Arya fosse d'accordo o meno. Forse avrebbe dovuto almeno aspettare re Orrin e conferire con lui, o attendere che Eragon superasse il 'breve' momento di confusione e desse un parere, ma non sapeva quando Orrin sarebbe tornato, e dubitava che Eragon riuscisse a decidersi in tempo utile. La sua media per problemi di questo genere era di circa un mese perso a rimuginare completato da una ventina di conversazioni con Saphira sull'argomento, al termine di ognuna delle quali era certo di aver preso la sua decisione, decisione che puntualmente finiva per rimettere in discussione non più di una decina di minuti più tardi. E comunque in quel momento, Nasuada non riuscì a pensare a niente di tutto ciò.
Mentre incrociava gli occhi scuri di Murtagh, quel suo sguardo così intenso, ci fu solo una cosa che riuscì a dire:
"Mi fido."
Murtagh sentì un grande calore diffondersi nel petto a quelle parole. Lei gli credeva. Lei si fidava di lui.
"G-grazie," balbettò. "Non so davvero come mostrarti la mia riconoscenza... mia Signora."
Lei lo scrutò attentamente per qualche istante.
"Non c'è bisogno che tu dica nulla." disse semplicemente. "Fai solo in modo che non me ne debba pentire."
Murtagh sorrise. No, Nasuada non avrebbe mai dovuto pentirsi della sua generosità.

DREAMGIRL91'S NOTES
Ciauuu!! Beh, sono stata veloce stavolta no?? (Sì, ma non ti illudere di essere perdonata per l'attesa infinita dell'ultima volta U.U  N.d.Voi) (ç_ç N.d.Me) xD Non fateci l'abitudine, però! Ovviamente non vi faro MAI MAI MAI più aspettare mesi e mesi, ma non potrò essere sempre velocissima... dipenderà molto dal tempo che riuscirò a passare al pc, tra scuola e attività extracurricolari... cooomunque ho ragione di credere che anche il prossimo aggiornamento sarà abbastanza veloce... strano ma vero, in questo periodo non siamo proprio SOMMERSI di lavoro con la scuola... diciamo... che l'acqua (o in questo caso compiti e roba da studiare) non ci arriva alla gola, ma poco sotto le spalle... il che è un livello ai minimi storici!! xD
Ma veniamo a noi.
Caspita, come l'ho fatta antipatica Arya in questo capitolo!! E dire che il personaggio non mi dispiace... ma in fondo lei è sempre la più diffidente, quindi è giusto che sia ostile verso Murtagh, almeno adesso che è appena arrivato... Eragon invece fa sempre la figura del povero scemo, soprattutto attraverso i pensieri di Nasuada e Murtagh... eh beh, ma loro sono due menti elette... non possono abbassarsi al livello di quella sottospecie di ominide dal cervello poco sviluppato U.U
Se mi sta sulle balle Eragon? Nooooooo, che cosa ve lo fa pensare?? O.o
...
Ok, sì, è vero, mi sta sulle balle xD.
A questo proposito, mi scuso in anticipo se alcuni (TANTI) personaggi della storia risulteranno un po' (TANTO) OOC, è che purtroppo non riesco proprio a fingere di credere che Eragon abbia qualcosa tipo un cervello, o che Murtagh sia meno che perfetto *-* giuro che ci provo, ma proprio non ce la faccio xD Coooomunque siete autorizzatissimi a lamentarvene a manetta nelle recensioni (se sarete così buoni gentili e simpatici da lasciarmene una anche piccola piccola *-*).
Aaaaaaaanyway, passiamo "ad personam":
Ifigenia: ci credo, con tutto il tempo che ci ho messo ad aggiornare...!! Però stavolta sono stata veloce, visto?? :D Sono felice che ti sia piaciuto l'ultimo capitolo, spero che questo non sia da meno! Hai ragione, è proprio triste che non sia una coppia gettonata, eppure sono così teneri insieme... :( a me piacciono molto di più di Eragon e Arya, coppia che ritengo non brutta ma un po' noiosetta... la colpa è ovviamente di Eragon, Arya è troppo per lui! xD
angela90: dì la verità, non ci speravi più eh?? XD Eh beh, dopo un anno...!! Putroppo in questo capitolo Murtagh non è ancora riuscito a parlare con la sua Nasuada... ma d'altronde è appena arrivato, diamo tempo al tempo... Murtagh/Nasuada 4ever!! :DDD Grazie del commentino!! ;)
Amaerize: Evvai!! Una nuova fan di questa coppia splendida!! Anche io adoro l'idea che Murtagh ami Nasuada sìsì *-* ho deciso che Paolini dovrà farli mettere insieme alla fine perché io voglio che sia così, e ovviamente ciò che penso io è legge U_U xD vaaaaaaaabbé, divagazioni e scemenze a parte, sono contenta che la storia ti piaccia... e spero che continui a piacerti!!
Martyx1988: Grazie, carissima^-^ sono felice di essere tornata, anche a me sarebbe spiaciuto molto lasciare questa ficcy incompiuta, è un lavoro al quale sono molto affazionata e che mi ha coinvolto molto fin dall'inizio! Hai visto?? Finalmente il nostro dolcissimo, simpaticissimo (e fighissimo xD) Murtagh, il nostro Cavaliere preferito, è insieme alla sua amata! :DDD Sono contenta che la mia umile fic ti piaccia... e spero che continui a piacerti!
Grazie mille a chi ha aggiunto questa storia ai preferiti (scusate, la scorsa volta l'ho dimenticato!!): Amaerize, ambretta peperina, angela90, Ifigenia, ivi_leto, Martyx1988 e Mielikki.
E ultimo, ma non ultimo, grazie anche a chi ha solo letto. Spero che la storia vi sia piaciuta!
Arrivederci al prossimo capitolo, che sto amorevolmente trascrivendo al computer e che arriverà il prima possibile!
Baciooo!!
DreamGirl91 :)))

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Capitolo 5
*** Una visita inaspettata ***


FATE&CHOICES

Mentre incrociava gli occhi scuri di Murtagh, quel suo sguardo così intenso, ci fu solo una cosa che riuscì a dire:
"Mi fido."
Murtagh sentì un grande calore diffondersi nel petto a quelle parole. Lei gli credeva. Lei si fidava di lui.
"G-grazie," balbettò. "Non so davvero come mostrarti la mia riconoscenza... mia Signora."
Lei lo scrutò attentamente per qualche istante.
"Non c'è bisogno che tu dica nulla." disse semplicemente. "Fai solo in modo che non me ne debba pentire."
Murtagh sorrise. No, Nasuada non avrebbe mai dovuto pentirsi della sua generosità.


5. Una visita inaspettata

Da quel momento in poi tutto accadde molto velocemente. A Murtagh venne assegnata una bella tenda. Era un po' isolata dal resto dell'accampamento, ma a lui andava bene così. Lui non aveva mai amato la confusione, e almeno era un posto tranquillo. Tutto sommato poteva dirsi soddisfatto. Alloggiava in una bella tenda, confortevole e tranquilla, e Castigo gli era sempre accanto. Non poteva uscirne, ma alla fine non era così discpiaciuto della cosa: almeno lì nessuno lo guardava con sospetto, paura, o disgusto. D'accordo, non godeva di una totale e assoluta libertà, ma di certo stava molto meglio lì che non nel palazzo - nella prigione - di Galbatorix... e poi lì c'era Nasuada. E questo era tutto ciò che contasse davvero.
Già, Nasuada. Era da una settimana, dal giorno del suo arrivo, che non la vedeva. Sarebbe andato volentieri a trovarla, ma non potendo uscire dalla sua tenda, gli era chiaramente impossibile farlo. E lei non era mai andata a trovarlo. Non come Saphira, che si era presentata alla sua tenda già tre volte quella settimana. Ma lei andava a trovare Castigo, non lui. Beh, se non altro almeno il drago aveva trovato un'amica. Però anche Murtagh avrebbe voluto qualcuno che si preoccupasse almeno un po' per lui... insomma, sapeva che non avrebbero fatto la fila per andare a trovarlo, ma... proprio nessuno? Nemmeno Eragon, e lui era suo fratello.
Il giovane si lasciò andare pesantemente sul letto e sospirò sonoramente. La verità era che non era Eragon quello che voleva vedere, ma Nasuada. Ma ovviamente lei non sarebbe venuta. Perché mai Nasuada avrebbe dovuto desiderare vederlo?

Dal canto suo, la regina dei Varden aveva avuto una settimana pesante. Arya era oltremodo scontenta della sua decisione di fidarsi di Murtagh e non faceva nulla per nasconderlo. I Varden erano preoccupati e spaventati, temevano che il giovane Cavaliere avesse in serbo una qualche trappola, anche se Nasuada era riuscita a convincerli, almeno per il momento, che non c'era nulla da temere. Inoltre, la giovane aveva dovuto fare appello a tutte le sue abilità dialettiche per evitare che Orrin si adirasse con lei e arrivasse ad accettare la sua decisione, risultato che era riuscita ad ottenere dopo non meno di quattro ore di accese discussioni. Per completare il quadro, le sue spie nell'Impero le avevano comunicato che Galbatorix sembrava più crudele e instabile che mai, e la regina dei Varden sospettava che questo fosse dovuto alla fuga del Cavaliere che credeva essere legato a lui, cosa che, se non altro, indicava che Nasuada, a dispetto di quello che potesse pensare Arya, avesse fatto bene a fidarsi di Murtagh.
Già, Murtagh. Era dal giorno del suo arrivo che non lo vedeva. Immaginava che fosse suo compito andare a trovarlo con regolarità, se non altro per controllarlo... o almeno questo era ciò che si ripeteva. La realtà era che a Nasuada, anche se lei faceva di tutto per nasconderlo persino a se stessa, Murtagh mancava terribilmente, quanto inspiegabilmente. Fino a qualche giorno prima riusciva a tollerare senza alcun problema l'idea di averlo lontano, anzi a dirla tutta era raro che pensasse a lui. Ma ora che lui era così vicino, le era incredibilmente difficile separarsi da lui, benché non capisse il motivo di questo attaccamento. Eppure, se fosse stata abbastanza coraggiosa da cercare tra i suoi ricordi, avrebbe saputo che era sempre stato così, che anche al Farthen Dur l'idea di non vederlo quotidianamente era una piccola tortura.
Nasuada si guardò per un secondo allo specchio. Aveva un aspetto orribile. Avrebbe avuto davvero bisogno di una buona dormita. Eppure, il bisogno di riposare non le sembrava così impellente in quel momento. Esitò qualche secondo, ed uscì dalla tenda. Il sonno poteva aspettare.

Murtagh era ancora disteso oziosamente sul letto, e cercava disperatamente un modo per ingannare il tempo, quando Castigo entrò nella sua mente.
-Come va quest'oggi?-  gli chiese il drago.
-Il solito, Castigo... mi annoio, ma tutto sommato sono più che felice di essere qui. E tu? Niente visite di Saphira oggi?-
-No, è a caccia. Ma mi ha promesso di passare domani.-
-Almeno tu hai qualcuno che ti venga a trovare...- commentò tristemente Murtagh. -Beh, sono felice per te.-
-Grazie.-
replicò semplicemente Castigo. -E tu? Non aspetti visite?-
-Non credo che ci sia qualcuno che voglia vedermi.-
-Ah no?-
il drago suonava divertito, ma Murtagh non ci badò. -Beh, non si sa mai, fossi in te mi terrei pronto per ogni evenienza...-
-Che vuoi dire?-
-Oh, niente...- di nuovo quel tono divertito, che però stavolta non sfuggì a Murtagh.
-Castigo, che diavolo...?-
Ma non fece in tempo a concludere una domanda, perché una voce femminile lo interruppe dall'esterno della tenda.
"Murtagh!" disse la voce. "Sono Nasuada, è un brutto momento o posso entrare?"
Murtagh cadde dal letto per la sorpresa. Sentì la risata di Castigo nella sua mente. Il giovane si rialzò di scatto e si spolverò i vestiti, mentre balbettava:
"No, no, assolutamente... entra!"
Nasuada entrò, e Murtagh rimase impietrito a guardarla per qualche istante.
Quando si riscosse accennò un inchino e la invitò a sedersi sul suo letto. Lui invece rimase in piedi, non sapendo bene come comportarsi.
"A che cosa devo l'onore, mia Signora?" chiese.
Nasuada sorrise, e il giovane Cavaliere non potè fare a meno di pensare a quanto fosse bello il suo sorriso.
"Dato che ti ho confinato qui mi sembra giusto almeno passare a trovarti di tanto in tanto..." scherzò.
Murtagh sentì nuovamente ridacchiare Castigo nella sua mente.
-Come siete carini insieme!- lo prese in giro il drago.
Murtagh tentò disperatamente di non arrossire.
-Castigo, fatti gli affari tuoi!-
-Sì, sì... vi lascio la vostra privacy... piccioncini!-
Questa volta, il povero Cavaliere non potè fare nulla per impedire al suo viso di assumere un'accesa tonalità di rosso.
"Tutto bene?" gli chiese Nasuada.
"Ehm... sì, certo, mi... mi fa piacere che tu sia qui."
La giovane sorrise ancora.
"Mi dispiace solo di non essere potuta passare prima... sai, è stata una settimana pesante."
Improvvisamente Murtagh notò quanto il viso di Nasuada fosse pallido e tirato. Due ombre scure le segnavano i bellissimi occhi scuri.
"Sei stanca." disse semplicemente. Non era una domanda. "Forse dovresti riposare."
"Più tardi, ora sono venuta a farti visita."
"Beh, ma la tua salute è più importante di questo, mia Signora. Dovresti..."
"Credo che un paio d'ore di veglia in più non cambino nulla." lo interrupe lei decisa.
Il giovane non potè impedirsi di accennare un sorriso.
"E allora posso... posso chiederti che cos'è successo di così grave questa settimana?" domandò lui esitante.
La regina dei Varden si passò una mano sul volto.
"Di tutto, Murtagh... di tutto."
E così Nasuada gli raccontò quella settimana infernale, di tutte le domande alle quali era stata costretta a rispondere, delle occhiate di disapprovazione che Arya le lanciava ogni volta che si incontravano, delle ore infernali passate a cercare di convincere Orrin ad appoggiarla... e, come ciliegina sulla torta, Galbatorix che sembrava aver perso quel poco di sanità mentale che ancora gli rimaneva. Era incredibile quanto le venisse naturale confidarsi con lui... mentre parlava, sentiva la stanchezza abbandonarla lentamente, per lasciar posto ad una sensazione indefinita, molto piacevole, all'altezza dello stomaco.
Murtagh rimase ad ascoltare, senza interromperla mai, né fare domande. Ad ogni parola si incupiva un po' di più. Non poteva fare altro che pensare che tutto quello che Nasuada era stata costretta a sopportare - tutto, dall'ira di Galbatorix alla più insignificante domanda postale da uno qualsiasi dei Varden - fosse solo ed esclusivamente colpa sua. Lui voleva solo starle vicino, ed ecco quello che aveva combinato: le aveva portato più problemi che altro.
"...Murtagh? Mi senti?"
"Eh?" Murtagh smise di rimuginare e tornò alla realtà. "Scusami, mia Signora, ero sovrappensiero."
"Oh, non importa," replicò lei scuotendo la testa. "Sono io che devo domandare scusa a te, ti sto annoiando con i miei problemi."
L'ombra che comparve all'improvviso nei suoi occhi non sfuggì a Murtagh.
"No, non è affatto vero." dichiarò deciso. "Non mi stai assolutamente annoiando, è solo che... che non posso fare a meno di pensare che la colpa sia mia... sono io che con il mio ritorno ti ho causato tutti questi problemi. Ti chiedo perdono, non era nelle mie intenzioni."
"Murtagh, ma che cosa stai dicendo?" chiese lei, sopresa. "Sei impazzito? Non è colpa tua."
"Sì che lo è! Se non fossi tornato..."
"...avremmo soltanto un nemico in più." concluse lei. "Non devi sentirti responsabile di niente. Presto i Varden dimenticheranno ogni paura e sfiducia, Arya si convincerà che la mia sia stata la scelta giusta, come del resto ha già fatto Orrin, e tutto tornerà alla normalità."
"E il re allora? E' colpa mia se è arrabbiato, è la mia fuga che l'ha fatto uscire di senno."
"Non essere ridicolo! Galbatorix è un pazzo, ci ha sempre disprezzati e ci ha sempre voluto distruggere. La situazione non è cambiata poi molto da prima. E, sinceramente, preferisco che Galbatorix abbia un motivo in più per odiarci, piuttosto che saperti ancora imprigionato nel suo palazzo e costretto a servirlo! Sei un alleato prezioso, Murtagh, e non permetterò che tu ti senta in colpa per esserti voluto unire a noi, è chiaro?"
Il giovane rimase fermo e zitto per alcuni secondi.
"Chiarissimo," disse, gli occhi pieni di riconoscenza. "Io... io non so davvero come ringraziarti, mia Signora."
"Beh, per esempio potresti iniziare a smetterla di chiamarmi mia Signora!" suggerì lei con un sorrisetto. "Io ho un nome, sai?"
Murtagh era interdetto.
"Ma io..."
"Senti, non mi pare che tu abbia mai avuto problemi a chiamarmi con il mio nome in passato."
"Ma ora è diverso!" replicò deciso lui.
"Che cosa dovrebbe essere diverso?"
"Tutto! Tu sei la regina dei Varden, ora!"
"D'accordo ma..." la giovane sospirò. Non le era mai piaciuto che la gente usasse appellativi come mia Signora e simili, e le piaceva ancora di meno che lo facesse lui. "Murtagh, ora non siamo nel bel mezzo di un incontro ufficiale. Siamo tu e io, semplicemente tu e io. Non hai bisogno di essere così solenne con me, non ho mai desiderato questo. Ricordi, al Farthen Dur? A me piaceva la tua compagnia perché eri l'unico a trattarmi come Nasuada, e non come la figlia di Ajihad. E non voglio che questo cambi solo perché adesso sono il capo dei Varden, chiaro?"
"Cristallino... Nasuada." rispose Murtagh con un lieve sorriso.
"Bene. Allora fammi il favore di venire qui e sederti, non ne posso più di vederti lì in piedi tutto rigido."
"Agli ordini!"
Murtagh e Nasuada parlarono per un tempo indefinito. Lui le raccontò la sua settimana, anche se ovviamente non ci mise molto, dato che era sempre stato chiuso nella sua tenda. Ma in fondo a nessuno dei due importava veramente di che cosa si parlasse. L'importante era stare insieme, e parlare, e ritrovarsi, dopo tanto tempo che avevano dovuto passare separati. Questo era vero per entrambi, anche se solo Murtagh l'aveva per ora ammesso a se stesso.
Quando venne l'ora di separasi, Nasuada promise che sarebbe tornata molto presto.

DREAMGIRL91'S NOTES
Salve a tutti!
Anche stavolta sono stata veloce *si dà una pacca sulla spalla e si congratula da sola*... ma temo che la prossima volta ci metterò un pochino di più, questa settimana sarà putroppo piena di compiti&interrogazioni... tenterò comunque di aggiornare prima possibile!
Teeeeeeneri Murtagh e Nasuada *-*... giuro che ho goduto come una scema nello scrivere di loro due così affiatati... i miei amorini *-* sì, lo so, sono totalmente pazza e anche abbastanza patetica... mi rimetto alla vostra indulgenza!(Fatti una vita. U_U N.d.Tutti) (Crudeli.ç_ç N.d.Me)xD. E quanto è perfido Castigo?? Ihihih la vena sadica e crudele della vostra autrice trova in lui un'ottimo strumento per farsi sentire... d'altronde Paolini non ha mai inserito una vera caratterizzazione del nostro drago rosso preferito, no? E' apparso talmente poco... per quanto ne sappiamo potrebbe davvero essere così U.U *gnek, gnek*... l'autrice si arrampica sugli specchi per giustificare il suo ingiustificabile sadismo. xD
Ma passiamo ai ringraziamenti:
Martyx1988: Eheh, hai visto come sono brava quando mi ci metto d'impegno?? Nasuada è sempre la migliore, non si fa influenzare da cattivi consiglieri... e soprattutto è una santa perché sopporta Eragon  -.-", quel citrullo (come dici giustamente tu)!! Beh, Murtagh è la giusta ricompensa per le sue sofferenze... e la suddetta ricompensa non mi sembra poi troppo scontenta della cosa! *Murtagh sorride come un ebete pensando a come sarebbe stare con la sua Nasuada, e continua a ripetere il suo nome, come in trance... è un po' inquietante a dir la verità!O.o* xD Grazie del commento!! ;)
Ifigenia: sìsì concordo, proprio antipatica U_U nei libri non così tanto però nella mia fanfic sì xD povera, mi sento in colpa, ma qualcuno doveva essere diffidente, altrimenti la storia sarebbe stata poco realistica... insomma tutti i Varden che accolgono a braccia aperte qualcuno che fino al giorno prima era un alleato di Galbatorix... non è credibile! Per quanto riguarda Murtagh... beh, non  mi pare che stia incontrando troppe difficoltà con Nasuada... che è poi l'unica il cui parere gli interessa...xD grazie del commentino *-*
Amaerize: Sono contentissima che continui a piacerti! :D Approvo l'idea della petizione... in alternativa potremmo utilizzare le MINACCE! Murtagh, che è qui accanto a me in questo momento (mi aiuta a scrivere la fanfic e a rispondere alle recensioni xD) dice che lui e Castigo sarebbero felici di aiutarci... e crado che Paolini non potrebbe riufiutarsi di accogliere le nostre... ehm... gentili richieste... davanti ad un drago con dei dolcissimi e supplichevoli occhi scarlatti... e delle affilatissime zanne!! Ihihih! Grazie per il commento... e incrociamo le dita per Murtagh e Nasuada!! :)
ambretta peperina: Grazieee *-* sono molto contenta che ti piaccia! Giusto Murtagh&Nasuada 4ever... sono troppo dolci! Eragon ottuso? Sì, ma per detestarlo davvero devi aspettare ancora qualche capitolo... ma non ti anticipo nulla!! xD
Grazie mille a sole a mezzanotte, che ha inserito la mia ficcy tra le seguite.
Grazie anche a chi ha soltanto letto!
Bacio,
DreamGirl91 :)))

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Capitolo 6
*** L'unica cosa che conta ***



FATE&CHOICES

Murtagh e Nasuada parlarono per un tempo indefinito. Lui le raccontò la sua settimana, anche se ovviamente non ci mise molto, dato che era sempre stato chiuso nella sua tenda. Ma in fondo a nessuno dei due importava veramente di che cosa si parlasse. L'importante era stare insieme, e parlare, e ritrovarsi, dopo tanto tempo che avevano dovuto passare separati. Questo era vero per entrambi, anche se solo Murtagh l'aveva per ora ammesso a se stesso.
Quando venne l'ora di separasi, Nasuada promise che sarebbe tornata molto presto.


6. L'unica cosa che conta

Le visite di Nasuada a Murtagh proseguirono con regolarità. Ogni giorno, per quanto gli impegni e le responsabilità che derivavano dal suo essere capo dei Varden occupassero Nasuada, lei riusciva a trovare del tempo da dedicare al giovane Cavaliere. Sapeva che a Murtagh faceva piacere ricevere le sue visite, e lei, per quanto faticasse ad ammetterlo, sentiva il bisogno di vederlo, e non riusciva nemmeno a considerare l'eventualità di essere troppo impegnata per andare a fargli visita... non ora che finalmente si erano ritrovati, dopo tanto tempo. Non dovevano sprecare nemmeno un minuto.
Nessuno sapeva che lei andava tutti i giorni a trovarlo, probabilmente i più credevano semplicemente che nei momenti in cui non era impegnata in qualche riunione o nella pianificazione di qualche attacco, o missione diplomatica, si riposasse nella sua tenda. E poi, sinceramente, nessuno dei Varden si era mai mostrato particolarmente interessato a ciò che facesse o non facesse Nasuada nella sua vita privata. Lei era un buon capo e, fintanto che avesse continuato ad esserlo, questo sarebbe bastato a tutti.
Così, anche quel giorno, appena le fu possibile, Nasuada si congedò da Arya, Eragon, Saphira, Orrin e Jormundur, e si diresse alla tenda di Murtagh. Una volta arrivata a destinazione salutò affettuosamente Castigo accarezzandogli il muso ed entrò senza troppe cerimonie nella tenda. Qui, trovò Murtagh appisolato sul suo letto.
A questo punto chiunque avrebbe pensato, comprensivo: beh, poverino, è normale... chiuso qui tutto il giorno, che cosa può fare se non parlare con Castigo o sonnecchiare? e l'avrebbe conseguentemente svegliato con dolcezza.
Già, chiunque. Appunto.
Peccato che Nasuada non fosse chiunque.
Lei urlò: "Svegliati, razza di pigrone!" scuotendolo con estrema delicatezza.
Murtagh, destato dalla sua amata con cotanta grazia, non potè fare altro che... ruzzolare giù dal letto per lo spavento.
Se fosse stato anche solo un filino più sveglio si sarebbe probabilmente messo a riflettere con attenzione sul perché la soave voce dell'amata provocasse in lui uno sconvolgimento tale da farlo sempre cadere dal letto (cosa peraltro abbastanza imbarazzante) e non, semplicemente, un aumento di battiti del cuore, come era normale per tutto il resto del mondo. Ma Murtagh, ancora semi-addormentato, non si perse in tali speculazioni filosofiche,si limitò a guardarsi intorno palesemente confuso.
Quando si accorse di Nasuada, la guardò per un secondo.
"Che cosa ci fai qui?" le chiese sbadigliando e tirandosi su.
"Sono venuta a trovarti, come ogni giorno... devo andarmene e lasciarti dormire?" chiese lei, con un'espressione divertita ed esasperata allo stesse tempo.
"Ma che cosa dici?" domandò lui di rimando invitandola a sedersi sul letto, e accomodandosi poi accanto a lei. "Piuttosto, dimmi, c'è qualche novità?"
Nasuada scrollò le spalle.
"Mah, il solito... oggi ho avuto l'ennesima riunione con Orrin, Arya, Saphira, Eragon e Jormundur. Abbiamo parlato di come fare a sconfiggere Galbatorix... di nuovo," rispose lei stancamente.
"E siete arrivati a qualche conclusione rilevante?"
"Sì, certo, come no?" disse lei, ironica. "Eragon, poi... ha dato un contributo davvero importante: dopo varie riflessioni è arrivato alla conclusione che avremmo più possibilità di sconfiggerlo se riuscissimo a rubare l'uovo verde che il re ha ancora con sé, ma sostiene anche che sia troppo rischioso anche solo tentare una missione del genere."
"Wow..." commentò Murtagh, volgendo gli occhi al cielo. "Complimenti, la scoperta del secolo..."
Nasuada rise.
"E guarda che ti ho risparmiato tutta la lunga disquisizione sul fatto che sarebbe grandioso se quell'uovo si schiudesse per uno dei nostri... senza putroppo dimenticare il fatto che non si può prevedere per chi si schiuderà."
"Certo che Eragon è sempre un passo avanti agli altri." commentò ancora il giovane. "Veramente, ma da dove le tira fuori certe sciocchezze?"
"Credo che sia meglio non chiederselo," decretò lei ridendo. "E comunque al massimo sarei io a doverlo a chiedere a te. Eragon è tuo fratello, dopotutto!"
"Ehi, ehi, ehi! Così sei sleale... non è mica colpa mia!" protestò Murtagh punto sul vivo. "Non si possono scegliere i parenti... e a quanto pare lui ha ereditato ogni briciolo di ottusità della nostra famiglia."
"E tu ogni briciolo di pigrizia!" lo prese in giro Nasuada.
"Ah, ah, ah... molto divertente." le rispose lui ironico.
"Guarda che è vero... insomma, dormire a quest'ora del pomeriggio...! Ammettilo, sei un pigrone!"
"Non è vero!"
"Ah no?" domandò lei, con uno scintillio diverito negli occhi. "E allora, sentiamo, quale sarebbe la parola che useresti per descriverti?"
"Beh, ce ne sarebbero molte..." rispose lui con un ghigno. "Forte, audace, bello..."
"...modesto?" suggerì la giovane regina dei Varden alzando un sopracciglio.
"Stavo per arrivare anche a quello."
Nasuada scosse la testa, ma sorrise.
"Però sul serio, Murtagh, è una così bella giornata... e tu eri lì a dormire! Come si fa a dormire quando il Sole splende in questo modo nel cielo?"
"Credo, Nasuada," replicò lui, tornando immediatamente serio. "Che dipenda dal fatto che io da circa due settimane non vedo né il Sole né il cielo."
Nasuada si morse il labbro inferiore. A questo non aveva pensato. Certo, per lui doveva essere frustrante starsene là tutto il giorno e tutta la notte, senza poter uscire, respirare un po' d'aria fresca... lei sapeva che sarebbe impazzita senza poter vedere il cielo.
Lui, però, non le stava rinfacciando il fatto di averlo segregato lì. La sua era una semplice constatazione. E forse era proprio questo che faceva sentire Nasuada peggio. La sua calma, la sua serena accettazione di quella punizione immeritata. Sì, perché Nasuada lo sapeva benissimo che Murtagh non si meritava di stare lì, sapeva che sarebbe stato giusto che anche lui potesse partecipare attivamente alla resistenza contro Galbatorix. Però chi non lo sapeva era la maggior parte dei Varden. Non molti erano davvero pronti ad accettare Murtagh tra loro, forse nessuno.
"Mi dispiace," disse la regina dei Varden abbassando gli occhi. "Non ci avevo pensato."
Il Cavaliere scosse la testa e sorrise.
"Non importa, non volevo fartelo pesare. Hai già tante cose di cui preoccuparti..."
Nasuada rispose al sorriso. Sapeva che lui non voleva farglielo pesare, e gliene era incredibilmente grata.
"Ascoltami bene," gli disse, guardandolo negli occhi. "E' vero, non puoi andartene in giro tra i Varden, e i motivi li conosci fin troppo bene... però, nulla ti vieta di uscire dalla tenda e stare un po' qui fuori... magari per stare un po' con Castigo, o semplicemente per guardare il cielo... nessuno ti vedrà, hai la fortuna di avere una tenda isolata... sfruttala. E se qualcuno ti dovesse dire qualcosa... tu mandalo da me, e io provvederò a spiegargli esattamente perché non dovrebbe mettere becco in questioni che non lo riguardano minimamente, hai capito?"
Murtagh annuì.
"Grazie," disse semplicemente, incapace di aggiungere altro. Le parole sembravano non bastare a spiegare ciò che sentiva dentro. Senza nemmeno rendersi conto con esattezza di ciò che stesse accadendo, le prese la mano.
Nasuada arrossì lievemente, ma non si sottrasse a quel contatto.
I loro occhi si incontrarono, e Murtagh, preso da impulso incontrollabile, annullò la già esigua distanza che c'era tra loro e la baciò.
Nasuada non reagì, troppo stupita per fare quasiasi cosa a parte stare lì ferma, immobile, e comunque il Cavaliere interruppe il bacio dopo pochissimi istanti, troppo presto perché lei potesse avere il tempo di elaborare ciò che era successo.
I due giovani rimasero a guardarsi negli occhi per un tempo indefinito. Nessuno dei due sembrava sapere bene che cosa dire o che cosa fare.
Murtagh si diede mentalmente dello stupido. Era perfettamente consapevole di aver commesso un'enorme sciocchezza, che avrebbe con tutta probabilità rovinato ogni cosa con Nasuada... ma lei era lì, accanto a lui... benché avesse già tanti problemi per conto suo, si preoccupava che lui stesse bene, e si era lasciata prendere la mano da lui... Murtagh, semplicemente, non aveva saputo resistere.
Il Cavaliere sapeva benissimo che ci sarebbero state delle conseguenze, perciò rimase in una sorta di nervosa attesa di una qualsiasi reazione da parte della regina dei Varden, mentre contemplava i suoi occhi scuri, tanto confusi, eppure tanto belli.
"Io... devo andare," disse semplicemente lei dopo un po'. Si alzò, e si diresse velocemente verso l'uscita della tenda.
Murtagh sapeva che si sarebbe dovuto aspettare come minimo una cosa del genere, eppure qualcosa, dentro di lui, si ribellò con forza all'idea di lasciarla andare così, senza nemmeno tentare di fermarla, di spiegarle...
"Aspetta!" le urlò, mentre lei usciva dalla tenda.
"Aspetta!" ripeté, seguendola fuori e trattenendola per un braccio.
Nasuada si fermò.
"Lasciami." disse senza guardarlo.
"No," si rifiutò lui. "Nasuada, io..."
"Murtagh, evitiamo di dare spettacolo!" lo interruppe lei. "Lasciami."
"Non ci vede nessuno qui," le ricordò lui. "E non ti lascerò prima che tu mi abbia permesso di spiegarti!"
"Molto bene, spiegati, allora!" esclamò Nasuada, voltandosi a guardarlo. Lui esitò, e lei ne approfittò per liberarsi dalla sua stretta.
Murtagh si riscosse e guardandola negli occhi, le disse tutto ciò che il cuore gli suggeriva.
"Io ti amo." disse semplicemente, ma con un'intensità e una determinazione tali da far rabbrividire la regina dei Varden. "Mi dispiace di averti baciato... non è così che avrei dovuto dichiararti i miei sentimenti, avrei dovuto farlo nel modo giusto, e al momento giusto... ma quel che è fatto è fatto, e non posso cambiarlo. Ma se lasci perdere per un attimo il come o il quando... resta il fatto che ti amo, e questa è l'unica cosa che conti davvero."
Nasuada era pietrificata. Guardava Murtagh imbambolata, senza riuscire a reagire in alcun modo.
"Torna dentro, Murtagh." disse alla fine, con un sospiro, la regina di Varden.
"Non posso!" si oppose lui. "Non prima di sapere..."
"Maledizione, Murtagh, non te lo sto chiedendo!" esclamò, aggressiva.
Il Cavaliere si interruppe di colpo. Poi distolse lo sguardo, imbarazzato, e dopo averle rivolto un'ultima fugace occhiata, tornò nella tenda.
La regina dei Varden rimase a guardarlo andare via, e anche quando la tenda si richiuse dietro di lui, non potè fare a meno di continuare a fissare quel punto, in cui lui era appena scomparso alla sua vista.
Murtagh l'aveva baciata.
Si toccò le labbra con le dita a quel pensiero.
Murtagh diceva di amarla.
Quante dannatissime volte aveva sognato che questo accadesse? Perché ai tempi in cui erano nel Farthen Dur, lei era innamorata di Murtagh, e ne era perfettamente consapevole. Quante ore aveva speso a sognare ad occhi aperti di baciarlo, o di avere il coraggio di confessargli ciò che provava, e di scoprirsi ricambiata? Quante? Tante, troppe.
Ma era certa di averla superata, ormai. Era passato troppo tempo per farsi ancora incantare dai suoi occhi brillanti, dal suo sorriso luminoso, o dalla sua voce. E poi era certa che ciò che aveva sentito per Murtagh al Farthen Dur non fosse stato davvero amore... quanto piuttosto una simpatia, un'infatuazione. Qualcosa di fugace e destinato a spegnersi col tempo. Eppure, mentre pensava alla mano di Murtagh nella sua, alla sensazione delle labbra del Cavaliere sulle sue, all'indefinibile senso di smarrimento che avevano provocato le sue parole dentro di lei, sentiva i vecchi, probabilmente mai realmente dimenticati sentimenti rinascere dentro di lei, e non riusciva a credere che non si trattasse di qualcosa di ben più forte e duraturo di un'infatuazione. E se fosse stato davvero amore?
Nasuada non seppe mai esattamente che cosa la spinse a dirigersi nuovamente verso quella tenda. Semplicemente, sentì che non poteva permettere che tutto finisse lì. Non poteva perdere Murtagh un'altra volta. Non se lo sarebbe mai perdonato.
Come in un sogno, rientrò nella tenda, e individuò subito Murtagh, fermo in piedi davanti a lei, che le dava le spalle. Lui non si accorse della sua presenza. Nasuada si avvicinò a lui e gli posò una mano su una spalla. Non aveva la minima idea di che cosa dire o fare, finché il Cavaliere non si voltò di scatto, permettendo alla giovane di incontrare il suo sguardo, e leggerci confusione e moltissima paura di perderla. E tanto, tanto sincero amore. Allora tutta la confusione svanì, e lei seppe esattamente che cosa doveva fare. In fondo, in cuor suo l'aveva sempre saputo.
"Nasuada!" esclamò. "Io..."
"No," lo interruppe subito lei. Poi continuò in un sussurro: "Avevi ragione tu. L'unica cosa che conta è che mi ami... e che anche io amo te."
Murtagh spalancò gli occhi.
"Che cosa?" chiese, con un tono di gioiosa incredulità.
"Ti amo, Murtagh." ripeté lei sorridendo.
Il giovane Cavaliere, ancora una volta, non seppe resistere. La cinse con le braccia e la baciò. E questa volta, Nasuada rispose al bacio, felice e ormai pienamente consapevole di amare Murtagh, di amare tutto di lui, ogni più piccolo particolare.
Rimasero lì a baciarsi, per un istante, o un'eternità. Nessuno dei due avrebbe saputo dirlo con certezza.
Tutto ciò che sapevano era che si amavano, e per la prima volta nessuno dei due doveva preoccuparsi di nascondere all'altro i suoi sentimenti. E questa era l'unica cosa che contasse.

DREAMGIRL91'S NOTES
Ma saaaaaaalve!!
Avete viiiisto?? Finalmenteeeeeee!! *-* Oh, sì, Murtagh e Nasuada sono proprio tenerissimi... sono troppo felice di aver postato finalmente questo capitolo (è uno dei miei preferiti nell'intera ficcy :D). Bene, bene, bene... e ora che i nostri due dolcissimi innamorati si sono finalmente dichiarati, chi potra mai turbare la loro felicità? Chi?
Ebbene, la risposta è...
E'...
Non posso svelarvelo.
Mi dispiace.
Dovrete aspettare il prossimo capitolo U_U
xD Sono sadica, lo so...
Ma... secondo voi, chi sarà a rovinare la gioia dei nostri innamorati preferiti? *stacchetto musicale da pubblicità* Parte l'attesissima (come no? xD) sfida per indovinare l'identità del misterioso soggetto... partecipa anche tu! Lascia un commentino e fai sapere all'autrice (che è curiosa) che cosa ne pensi! In palio... tutta la sincera stima della suddetta autrice per aver indovinato le macchinazioni della sua mente diabolica... non è forse un premio fantastico?? xD
Scleri a parte, passiamo "ad personam":
Amaerize: Sìììì *-* tenerissimi! Ma non darmi questi suggerimenti... non è sicuro con una mente malata come la mia... e poi mi circuisci promettendo un infarto a Eragon... non vale, non è assolutamente leale da parte tua U.U xD Grazie dei complimenti ;)
Ifigenia: sono contenta di darti soddisfazione *-* te lo meriti per la tua fedeltà^-^ beh, a meno di impegni gravosi a causa della scuola, il ritmo dovrebbe mantenersi abbastanza veloce... incrociamo le dita! :))) Intanto goditi questo nuovo capitoletto pieno di smielatezza (ogni tanto ci va anche quella, sìsì) xD E grazie per il commento! ^-^
angela90: sono perfettamente d'accordo con te*-* belli, loro... grazie a te per aver commentato, sono felice che la ficcy ti piaccia... è stato un piacere per me continuare, ci tenevo a finire di scrivere questa fanfic, anche perché avevo la storia così ben delineata in mente che sarebbe stato un peccato lasciarla perdere del tutto! Per cui, per la mia (e spero anche la vostra) gioia, io non me ne andrò di qui finché non l'avrò finita!:D
Martyx1988: visto? Sono brava se mi ci metto d'impegno :D pucciosi mi sembra un aggettivo molto adatto a descrivere Murtagh e Nasuada *-* beh, hai citato dei signori molto saggi, oltre che dei grandi artisti... giustamente All Murtagh and Nasuada need is love! E l'autrice provvederà (anzi, ha già provveduto in questo capitolo) a soddisfare le loro esigenze! xD Grazie del commento! :)))
Moooolto bene, ho finito di stressarvi, ma non temete... tornerò presto a tormentarvi con un nuovo capitolo! Ihihih
(...è una minaccia o una promessa? N.d.Voi) (...un po' tutte e due! Mwahahah!!<--risata diabolica N.d.Me)(O.o paura. N.d.Voi) xD
Alla prossima!
1 bacio,
DreamGirl91:)))

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Capitolo 7
*** Una giornata... perfetta - prima parte ***


FATE&CHOICES

Il giovane Cavaliere, ancora una volta, non seppe resistere. La cinse con le braccia e la baciò. E questa volta, Nasuada rispose al bacio, felice e ormai pienamente consapevole di amare Murtagh, di amare tutto di lui, ogni più piccolo particolare.
Rimasero lì a baciarsi, per un istante, o un'eternità. Nessuno dei due avrebbe saputo dirlo con certezza.
Tutto ciò che sapevano era che si amavano, e per la prima volta nessuno dei due doveva preoccuparsi di nascondere all'altro i suoi sentimenti. E questa era l'unica cosa che contasse.

7. Una giornata... perfetta - prima parte

Quella era una giornata perfetta. Era stata perfetta fin dalla prime luci dell'alba, quando Murtagh si era risvegliato con il sorriso sulle labbra da un sogno particolarmente felice la cui protagonista era Nasuada, e lo sarebbe di certo rimasta fino alla sera, durante la quale avrebbe potuto trascorrere alcune preziosissime ore accanto alla regina dei Varden.
Murtagh era completamente, straordinamente felice. Non credeva che si sarebbe mai potuto sentire così in tutta la sua vita. Nasuada gli aveva detto di amarlo, si era lasciata baciare da lui, gli aveva donato tutta la gioia di cui avesse bisogno.

Il Cavaliere sospirò, chiudendo gli occhi e lasciandosi accarezzare dolcemente dal vento. Era una bella giornata. Il Sole splendeva nel cielo e una brezza leggera soffiava rinfrescando l'aria. Era piacevole per il giovane poter finalmente stare un po' all'aria aperta, seduto sull'erba verde e al riparo da occhi indiscreti. E di nuovo, se stava bene lo doveva solo a Nasuada. Sorrise pensando a lei. Poteva quasi vedere davanti ai suoi occhi il sorriso luminoso e un po' imbarazzato che lei gli aveva rivolto dopo il suo bacio. Un sorriso carico di promesse e di amore. Un sorriso che mai Murtagh avrebbe pensato di meritare dalla regina dei Varden.
Riaprì gli occhi e volse lo sguardo alla sua destra. Castigo lo stava scrutando con quei suoi occhi color rubino, mentre le sue bellissime squame scarlatte risplendevano alla luce. Murtagh allungò una mano e accarezzò con affetto il drago.
Per tutto il tempo non smise mai di sorridere, e questo non sfuggì a Castigo.
-Sei felice.- constatò il drago.
-Moltissimo.- rispose semplicemente il Cavaliere, mentre il suo sorriso si allargava ulteriormente.
Castigo annuì in segno d'approvazione.
-Bene.- disse. -Un po' di felicità ce la siamo guadagnata entrambi.-
Il drago scarlatto non aveva dimenticato tutto quello che era stato costretto a sopportare quando ancora erano prigionieri di Galbatorix e ora, seppur legato costantemente fuori dalla tenda del suo Cavaliere, assaporava per la prima volta la felicità, la libertà. A molti sarebbe sembrato un controsenso, ma Murtagh, che aveva vissuto le stesse sensazioni quando era stato al Farthen Dur, lo capiva perfettamente.
-Sì, credo di sì.- rispose il Cavaliere. -Anche se non mi sembra vero di meritare una persona meravigliosa come Nasuada.-
Castigo accennò un sorrisetto. Era così da Murtagh non credere di meritare la donna che amava. Eppure lui se la meritava... lui si meritava di essere felice quanto e forse più degli altri... era una brava persona, anche se per tanto tempo non gli era stato possibile dimostrarlo. Era estremamente coraggioso, tenace, e aveva un cuore infinitamente grande, come Castigo sapeva meglio di chiunque altro. Al drago pareva quasi impossibile che gli altri non riuscissero a vedere le sue qualità, e ancor di più lo stupiva che lui stesso non riuscisse a vederne che una pallida ombra.
-Ma è così.- lo rassicurò. -E ora che hai conquistato la tua bella, che intendi fare?- domandò poi, con una lieve punta di sarcasmo nella voce. In fondo Castigo era sempre Castigo e adorava prendersi gioco del suo Cavaliere quasi quanto adorava lui.
-Per ora ci andremo cauti, Castigo... non è saggio far sapere ai Varden di noi, ora come ora. Poi, quando mi sarò riconquistato la loro fiducia, si vedrà.-
-Andarci cauti, sì, sì...- scherzò il drago con uno scintillio divertito e vagamente perfido negli occhi scarlatti -Potrai ingannare tutti quanti, ma non me... e io sento già aria di matrimonio tra voi due piccioncini.-
-E piantala!-
sibilò Murtagh. Non avrebbe voluto darla vinta a Castigo, che si divertiva a metterlo in imbarazzo, ma non poté fare a meno, ancora una volta, di sentirsi estremamente a disagio a causa dei suoi commenti.
Castigo rise, sapendo di essere riuscito nel suo intento.
-Ehi, senti... so che è un po' presto, ma voglio affrontare subito quest'argomento- continuò imperterrito. -Pretendo di essere io a dare il nome a uno dei vostri tre figli.-
Il Cavaliere divenne di un rosso accesso molto simile al colore delle squame di Castigo, e non fu in grado di pensare a nessuna risposta tagliente da dare. Il drago sembrò sul punto di infierire ulteriormente, ma improvvisamente voltò il capo, come se qualcuno l'avesse chiamato.
-Umpf, sei fortunato...- commentò, rivolto a Murtagh. -per ora dovrò lasciar cadere il discorso, sta arrivando Saphira, e pare che abbia un bel topo morto per me.-
Alle parole 'topo morto' gli occhi di Castigo brillarono, famelici.
Murtagh storse il naso, disgustato, ma non fece commenti riguardo ai dubbi gusti culinari del suo drago... aveva infatti intravisto un'occasione per farla pagare a Castigo, e non aveva intenzione di farsela scappare.
-Beh, io mi allontano un po'.- disse, alzandosi da terra. -Sai, per lasciarvi un po' di privacy... divertiti con la tua amichetta.-
Il Cavaliere ebbe cura di sottolineare la parola 'amichetta' e si voltò con un sorriso soddisfatto. Era sicuro di aver zittito Castigo, per una volta.
-Lo faro, grazie.- rispose a sorpresa il drago.
Murtagh si girò di scatto a guardarlo. Tutto si sarebbe aspettato, meno che questa risposta. Murtagh e Castigo si guardarono seriamente negli occhi per alcuni istanti, poi sul volto del drago si allargò un sorriso, che al Cavaliere non piacque affatto.
Castigo rise senza pietà.
-Non metterti a giocare con i professionisti, pivellino... non ne sei in grado.-
Maledetto drago! Gliel'aveva fatta ancora!
Murtagh si allontanò imbronciato. Quando si sedette nuovamente sull'erba, sentiva ancora la risata del drago nelle orecchie. Ma un giorno... un giorno gliel'avrebbe fatta vedere lui a Castigo! L'avrebbe messo in imbarazzo, oh quanto l'avrebbe messo in imbarazzo... il come e il quando erano ovviamente dettagli insignificanti nell'immensità del suo grandioso piano.
Il giovane si stese sull'erba e chiuse gli occhi, dimenticando i suoi propositi di vendetta e tornando a gustarsi la pace del primo pomeriggio.
Il Sole splendeva ancora nel cielo, tutto attorno a lui c'era il silenzio, e presto Nasuada sarebbe arrivata da lui.
Sì, era proprio una giornata perfetta.

Intanto Nasuada stava avendo una giornata altrettanto bella, e non aveva ragione di credere che si sarebbe potuta guastare, dato che presto sarebbe andata dal suo Murtagh.
Sorrise fra sé ripensando a quanto quella giornata fosse effettivamente stata perfetta. Il Sole splendeva nel cielo, e la mente della regina dei Varden si trovava in uno stato perenne di euforia, nella consapevolezza di amare e di essere amata da una persona speciale come Murtagh. Inoltre, non aveva ricevuto alcuna cattiva notizia dal fronte, Orrin e Jormundur si erano trovati d'accordo con ogni parere da lei espresso, Saphira si era complimentata per quanto particolarmente attiva e brillante fosse quel giorno Nasuada, e persino Eragon e i suoi interventi erano parsi vagamente meno ottusi del solito.
Ma il meglio era che Arya aveva preso da parte Nasuada quella mattina, e le aveva detto che forse, dopotutto, non aveva fatto male a fidarsi di Murtagh, e che nella prossima battaglia avrebbe potuto essere davvero prezioso per loro. La regina dei Varden dovette trattenersi dall'urlare dalla gioia quando glielo disse.
Come avrebbero potuto le cose andare meglio?
"...Nasuada?" la chiamò una voce femminile non meglio identificata.
Lei sbattè le palpebre per risvegliarsi dal suo sogno ad occhi aperti e si voltò nella direzione da cui proveniva la voce. Era stata Arya a parlare.
"Eh?" domandò la regina dei Varden, leggermente confusa.
"Tutto bene? Mi sembri un po' distratta." constatò l'elfa.
"Mai stata meglio," rispose sinceramente Nasuada sorridendo.
"E la tua felicità è dovuta a qualcosa in particolare, mia Signora?"domandò Jormundur.
"E' solo una splendida giornata," replicò lei.
"Lo sai? Hai ragione," concordò Arya. "Direi di sospendere qui per oggi, se per te va bene. Direi che ci meritiamo tutti," il suo sguardo indugiò per un secondo su Eragon, e per un istante sembrò sul punto di correggere quel 'tutti' in un 'quasi tutti'. "Un po' di riposo."
"Concordo pienamente. Orrin?"
"Per me va benissimo."
Anche Eragon e Jormundur non trovarono nulla da obiettare, e Saphira se n'era già andata da un po', dicendo che aveva una "faccenda da sbrigare", per cui l'assemblea fu tolta.
Arya uscì dalla tenda di Nasuada, e Eragon la seguì, guardandola come se fosse un'apparizione divina.
"Nasuada, posso parlarti un attimo un privato?" domandò re Orrin. "Ci vorrà solo un minuto."
Nasuada volse lo sguardo verso di lui, non particolarmente felice di doversi trattenere ancora, dato che bruciava dalla voglia di rivedere Murtagh.
"Certo," gli rispose comunque, sperando che si sbrigasse. "Parla pure."
Re Orrin lanciò uno sguardo incerto a Jormundur.
"Qualunque cosa tu debba dirmi, puoi dirla davanti a lui." lo incoraggiò lei, interpretando nel modo giusto la sua esitazione.
"Molto bene," assentì. "Nasuada, io vorrei chiedere la tua mano."
Nasuada spalancò la bocca, sconcertata. Per un minuto buono non riuscì a dire nulla.
"Potresti ripetere?" chiese alla fine, del tutto smarrita.
"Vorrei che tu diventassi mia moglie," ripeté il re senza battere ciglio.
"O-orrin, io..." balbettò, incredibilmente confusa, senza sapere bene che cosa dire. "Ecco, vedi, io... sono lusingata, ma..."
Lei non l'amava. Lei amava un altro, che la ricambiava peraltro. Lei non voleva assolutamente sposare Orrin. Ma come dirglielo senza ferire i suoi sentimenti e compromettere così i rapporti dei Varden col Surda?
Sbirciò il suo consigliere. Jormundur aveva un'espressione di pura felicità dipinta sul volto, sicuramente sarebbe stato entusiasta di vedere il re del Surda e la regina dei Varden convolare a giuste nozze. Nasuada, invece, rabbrividì al solo pensiero.
"Nasuada, temo che ci sia stato un fraintendimento..." la fermò Orrin. "Vedi, io non sono innamorato di te."
La regina dei Varden accolse questa notizia con sollievo, ma anche con una certa confusione. Perché mai le aveva chiesto di sposarlo se non sentiva niente per lei?
"Ah." commentò, senza sbilanciarsi. Il re dovette temere di averla offesa, perché disse:
"Ma ciò non toglie che tu sia molto bella, saggia e intelligente... sono certo che chiunque potrebbe dirsi fortunato a..."
"No, tranquillo, ho capito." lo rassicurò Nasuada. "E' solo che non capisco il significato della tua proposta, se non sei innamorato di me."
"Beh, ultimamente stanno succedendo varie cose... il ritorno di Murtagh, il re che diventa sempre più potente..."
"E questo che cosa c'entra?"
"C'entra moltissimo. Nasuada, tu sei un ottimo capo, ma credo che rischi di perdere irrimediabilmente la fiducia dei Varden, soprattutto da quando hai permesso a Murtagh di restare."
"Che cosa avrei dovuto fare?" chiese la giovane, aggressiva. Non le andava che qualcuno criticasse le sue decisioni, in particolare quella decisione. "Cacciarlo dopo che ci aveva coraggiosamente offerto il suo aiuto? Trattarlo come il peggiore dei nemici quando è una vittima quanto e forse più di noi?"
"No! Non intendevo affatto dire questo. Stavo solo cercando di fari capire come potrebbero averla presa i Varden. Calmati... te la sei presa proprio a cuore questa storia, eh?"
Nasuada si sentì avvampare, ma tentò di mantenere un contegno. Forse aveva parlato troppo.
"Va bene, forse il fatto che io l'abbia accolto può non essere andato giù ad alcune persone..." disse la regina dei Varden, cambiando velocemente argomento "Ma parlare di irrimediabile perdita di fiducia mi sembra eccessivo."
"A me no," replicò re Orrin, convinto. "Non è solo questa tua decisione a farmi parlare, ma il clima generale di sfiducia che sembra esserci tra i Varden negli ultimi tempi. Galbatorix che diventa sempre più forte e aggressivo, il timore di non essere all'altezza di sostenere la prossima battaglia, la paura di morire... sono nate insurrezioni per molto meno, e lo sai anche tu. Te l'ho detto, ti considero un buon capo, Nasuada, e credo che se mantenessi il controllo dei tuoi uomini sarebbe meglio per tutti. E penso che sposare il re del Surda, fortificando così il legame dei Varden con il mio paese, potrebbe essere un metodo molto efficace di rafforzare la loro fiducia in te."
Nasuada abbassò lo sguardo, non sapendo bene che cosa dire. Orrin aveva ragione, in teoria. Un'unione tra il re del Surda e il capo dei Varden sarebbe stata assolutamente auspicabile per risollevare gli animi del popolo e cementare il legame tra Surda e Varden... ricordava di averci pensato lei stessa più di una volta. Ma questo parlando di possibilità astratte. In pratica, la giovane sapeva che un eventuale matrimonio tra lei e Orrin sarebbe stato un fiasco. Un disastro su tutta la linea. Lui così intellettuale e poco incline al combattimento, lei così intraprendente e dinamica. Avevano caratteri troppo diversi per poter andare d'accordo. Per questo non aveva mai davvero desiderato sposarsi con lui, né affrontato con lui o altri quest'argomento. Era persuasa del fatto che il loro matrimonio avrebbe portato alla fine più guai che benefici.
Ma ora c'era molto di più. Lei aveva Murtagh ormai, lo amava e non voleva separarsi da lui per nessuna ragione.
Orrin sospirò.
"Ascolta, non sei obbligata ad accettare la mia proposta, ovviamente," le disse. "E non devi temere che se dovessi rifiutarla, questo danneggerebbe il legame tra i Varden e il Surda. Ho preso un impegno e lo onorerò, e poi sconfiggere Galbatorix è anche nel mio interesse. Voglio che sia chiaro che ti ho fatto questa proposta con il solo e unico scopo di aiutarti, ma se non vorrai accettarla, non te ne vorrò nel modo più assoluto. Solo... pensaci, d'accordo?"
Nasuada annuì.
"D'accordo." rispose. Poi, dopo che lui si fu voltato per andaresene ed ebbe sollevato leggermente la tenda per uscire, aggiunse: "Orrin? Ti ringrazio."
In fondo lui non sapeva che lei fosse innamorata di un altro e la sua unica intenzione era quella di aiutarla. Orrin le rivolse un breve sorriso e uscì dalla tenda.
Nasuada, rimasta sola con Jormundur, rimase in silenzio. Era certa che entro pochi secondi, il consigliere avrebbe espresso il suo parere, ed era pronta a scommettere che non le sarebbe piaciuto.
Tre, due, uno...
"Re Orrin ha ragione, mia Signora!"
La regina dei Varden represse a stento un sorriso amaro. Come volevasi dimostrare.
"Non lo so Jormundur... lui non mi ama, l'hai sentito anche tu. E di sicuro io non amo lui."
"Non si tratta di amore, c'è molto di più!"
"Forse," assentì Nasuada. "Ma non credo di potermi sposare per mere ragioni politiche."
"Dovresti! Per il bene dei Varden e delle sorti di questa guerra."
La giovane sospirò. Era sicura che Jormundur l'avrebbe detto.
"Senti, adesso non ho proprio voglia di affrontare questo argomento, Jormundur. Lascia perdere."
"Ma..."
"Ti prometto che ci penserò, d'accordo? Però ora, ti prego, lasciami sola."
Jormundur la scrutò per qualche secondo, e Nasuada pregò con tutte le sue forze che lasciasse cadere la questione. Fu esaudita.
"Come desideri, mia Signora," rispose il consigliere facendole un inchino, e uscendo dalla tenda.
Nasuada sospirò di sollievo. Sapeva già che avrebbe rifiutato la proposta di Orrin, non avrebbe mai potuto sposarlo, e di sicuro non ora che il suo cuore apparteneva ad un altro; ma non aveva particolamente voglia di discuterne con Jormundur, che di certo avrebbe tentato di persuaderla a cambiare idea.
La regina dei Varden scosse la testa, scacciando quei pensieri. Ora voleva solo concentrarsi su Murtagh. Sorrise mentre s'incamminava in direzione della tenda del Cavaliere. Nonostante gli ultimi, quasi infernali minuti, quella giornata poteva ancora essere perfetta.


DREAMGIRL'S NOTES
Salve a tutti!
Oh, mamma mia!! Ma avete visto?? No, no, no, Orrin, che cosa mi combini? E tu, Jormundur, che consigli del menga dai?? Non va proprio bene, ma devo spiegarvi tutto?? Nasuada è già impegnata! Ah, benedetti re/consiglieri... xD
Cooomunque, all'inizio la prima e la seconda parte di "Una giornata... perfetta" dovevano essere un unico capitolo, ma poi nel trascrivere l'ho allungato un bel po', e ho deciso di dividerlo in due... la colpa è di Castigo, che si è messo a prendere in giro il povero Murtagh... ormai non è più un personaggio della mia ficcy, sta prendendo vita, sta diventando un'entità su cui non ho alcun controllo! HELP ME!! xD
Comunque, ciò mi porta a comunicarvi che la persona che turberà l'idillio di Murtagh e Nasuada non è Orrin, come si potrebbe pensare... e men che meno Jormundur. Certo, i due a loro modo contribuiscono, ma almeno lo fanno inconsapevomente... la persona orribile che invece lo farà volontriamente (rabbia profonda!>_<) vi sarà svelata solo nel prossimo capitolo... o meglio, nella seconda parte di questo capitolo!
Ma bando agli indugi, passiamo ai ringraziamenti "ad personam"!
angela90: certo che sono determinata! E' la mia creatura!!^-^ Murtagh e Nasuada sono tenerissimi... anche io sono stata una fervente sostenitrice di questa coppia sin dai bei tempi del Farthen Dur... sono in assoluto la mia coppia preferita nel Ciclo dell'Eredità, benché non siano una coppia "canon" (o meglio, non ancora... manderò una lettera minatoria a Paolini, dovrà farli diventare una coppia "canon" e farli vivere felici e contenti insieme *-* xD). La penso esattamente come te su Eragon, mamma mia che ansia che mi mette quel ragazzo... è proprio ottuso -_-" non come Murtagh*-* Arya invece mi sta abbastanza simpatica, ma dipende molto dai momenti... anche perché lei è un personaggio molto dinamico, e parecchio scostante! Grazie del bel commento! *-*
Ifigenia: Sì, infatti :( Vabbé, per fortuna esistono le ficcy, dove noi autori/autrici possiamo sbizzarrirci e renderli smielati quanto vogliamo! ;) Comunque sappi che in origine volevo farla andare via, e lasciarla meditare sull'accaduto... scrivere giusto un capitoletto tra il bacio di Murtagh e la sua presa di coscienza dell'amore che prova per lui... ma poi non ce l'ho fatta a torturare così il mio povero Murtagh... e poi è troppo evidente che lei lo ama... almeno per me... e dico anche nei libri... sul serio, ci sono un sacco di indizi disseminati in tutto Ciclo dell'Eredità... o forse li vedo solo io perché li voglio vedere... boh, non so! xD L'acume di Eragon, carissima, è incommentabile. Giuro, non ce la posso fare. Sclero solo a pensarci! E l'ho scritto io! xD Ma a mia discolpa è Paolini che l'ha creato così ottuso xD Grazie del commentinooo!! :D
Amaerize: Sììììììììì si sono dichiarati finalmenteee!! E già sorgono i primi problemi! -.-" Poveri, hanno proprio una sfiga infinita!! xD Guarda, io sono del parere che persino la mia (bellissima e amatissima*-*) tazza di Neve e Gliz sia molto più intelligente di lui... e non credo di esagerare!xD Che Arya lo uccida è uno dei miei sogni proibiti... che putroppo non si realizzerà, dato che quei due si metteranno insieme (lo sanno tutti che Paolini lo farà succedere, è troppo ovvio...)...uffi però! >.< xD Per quanto riguarda la tua teoria, spiacente, ma non posso ancora esprimermi... non voglio dare anticipazioni... lo so che avevo detto che l'avrei svelato in questo capitolo... chiedo venia!:D Ma la scelta era tra questo e Castigo che prende in giro Murtagh... e io non ce l'ho fatta a rinunciare alla perfidia del mio amatissimo e preferitissimo drago! *-* xD Grazie del commento! ;)
ambretta peperina: Grazie! :D E' vero sono molto molto dolci... speriamo che se ne renda conto anche Paolini e che li faccia mettere insieme!!*-* Orrin però, per quanto inconsapevolmente, sta già turbando la loro felicità, poveri... :((( grazie del commento!! ^.^

Posterò la seconda parte il prima possibile!
Baciooo
DreamGirl :)))

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Capitolo 8
*** Una giornata... perfetta - seconda parte ***


FATE&CHOICES

Nasuada sospirò di sollievo. Sapeva già che avrebbe rifiutato la proposta di Orrin, non avrebbe mai potuto sposarlo, e di sicuro non ora che il suo cuore apparteneva ad un altro; ma non aveva particolamente voglia di discuterne con Jormundur, che di certo avrebbe tentato di persuaderla a cambiare idea.
La regina dei Varden scosse la testa, scacciando quei pensieri. Ora voleva solo concentrarsi su Murtagh. Sorrise mentre s'incamminava in direzione della tenda del Cavaliere. Nonostante gli ultimi, quasi infernali minuti, quella giornata poteva ancora essere perfetta.

8. Una giornata... perfetta - seconda parte

Nasuada arrivò alla tenda di Murtagh e, come di consueto, andò a salutare Castigo... ma il drago non era solo. Stava ridendo di chiassà che cosa insieme a Saphira, un topo morto giaceva dimenticato tra le sue zampe.
La regina dei Varden sorrise. Ecco qual era l'urgente faccenda da sbrigare di Saphira... beh, era contenta che Castigo non fosse tutto solo. L'avrebbe salutato un'altra volta, non voleva dare spiegazioni a Saphira... non era ancora il momento. Non che si vergognasse di Murtagh, anzi... era più che orgogliosa e felice di amare ed essere amata una persona tanto speciale, ma nel momento in cui avessero svelato la loro storia ci sarebbero state migliaia, milioni di complicazioni... e per il momento, Nasuada voleva solo godersi la felicità che finalmente aveva trovato.
Entrò nella tenda e subito incrociò lo sguardo di Murtagh, comodamente seduto sul letto.
La giovane corse a sedersi accanto a lui, gli gettò le braccia al collo e lo baciò.
"Ciao," gli disse con un sorriso, quando si furono separati.
"Ciao," rispose lui con gli occhi sfavillanti di gioia. "Non vedevo l'ora che tu arrivassi."
"E io non vedevo l'ora di liberarmi di tutti gli impegni per poter venire da te."
Murtagh la baciò dolcemente e poi l'abbracciò, accarezzandole teneramente i capelli.
"Ancora non mi sembra vero che questo stia accadendo proprio a me..." disse poi, guardandola negli occhi. 
"Eppure è così. Io sono qui con te, e ho intenzione di rimanerci, anche," rispose Nasuada convinta. "Ti ho amato per così tanto tempo, Murtagh... fin da quando eravamo al Farthen Dur. E ora che finalmente è possibile, voglio solo stare con te."
Il Cavaliere sospirò.
"Ti amo anche io," disse semplicemente, dandole un dolce bacio a fior di labbra. "Allora, che mi racconti di nuovo?"
Nasuada non rispose subito. Si perse nei pensieri, ricordando tutti gli avvenimenti degli ultimi minuti... Orrin che le chiedeva di sposarlo, Jormundur che le chiedeva di accettare... si chiese se dovesse dirlo a Murtagh, ma quasi subito allontanò l'idea: perché turbarlo raccontandogli quella storia, se tanto lei non aveva assolutamente nessuna intenzione di accettare?
"Che c'è? Mio fratello ti ha fatto ancora disperare?" domandò Murtagh, guardandola con un misto di curiosità e divertimento.
La giovane sorrise.
"No, oggi no. Anzi, devo dire che incredibilmente i suoi commenti mi sono sembrati vagamente intelligenti..."
"Addirittura? E' un miracolo..." rise lui. "Certo che però, Eragon intelligente... devo iniziare ad essere geloso?"
Nasuada sospirò, falsamente triste.
"Temo di no, il tuo affascinante fratello non mi vede nemmeno preso com'è a fissare Arya con la bava alla bocca..."
"Oh, quindi credi che lui sia innamorato di Arya?" domandò Murtagh, stando al gioco.
"Ahimé sì! Non sarò mai abbastanza ai suoi occhi!"
"Questo dimostra solo che non è avvenuto alcun miracolo: mio fratello è un idiota come sempre," replicò lui.
"Beh, non fa nulla" disse la giovane sorridendo. "In fondo anche io sono innamorata di qualcun altro."
"E posso sapere chi sarebbe il fortunato?"
Nasuada si lasciò sfuggire una risatina mentre prendeva la mano di Murtagh e intrecciava le dita con le sue.
"Prova a immaginare..." gli disse, guardandolo dolcemente negli occhi.
Il Cavaliere le sorrise.
"Ma non ti ho ancora raccontato la cosa migliore!" si ricordò improvvisamente la regina dei Varden.
Murtagh le rivolse uno sguardo interrogativo.
"Ho parlato con Arya stamattina..." spiegò lei. "Mi ha detto che potrebbe aver sbagliato a giudicarti, e che potresti davvero essere un prezioso alleato per noi... si è convinta che io abbia fatto bene a farti rimanare."
"E' meraviglioso!" esclamò il Cavaliere, felice.
"Sì, lo è. E a questo punto credo che sia solo questione di tempo prima che anche gli altri si convincano!"
"E' fantastico, davvero!" ripeté il giovane. "Grazie, lo devo solo a te."
"A me?" chiese Nasuada stupita. "Ma io non ho fatto niente."
"Niente? Mi hai permesso di rimanere! Ti sei fidata di me! Chi l'avrebbe fatto al tuo posto? Te lo dico io: nessuno!"
"Allora forse nessuno ti conosce come ti conosco io" replicò lei. "Tu sei una persona buona, e coraggiosa... e chiunque pensi di non potersi fidare di te, lo pensa solo perché non ti conosce abbastanza."
Murtagh sorrise, e la ringraziò silenziosamente con uno sguardo. Non c'era bisogno di parlare.
I due giovani si guardarono a lungo, perdendosi l'uno negli occhi dell'altro.
Poi Murtagh si chinò nuovamente su di lei e la baciò, cingendole la vita con le braccia.
Nasuada rispose al bacio, stringendosi forte a lui. Pensò che sarebbe stato magnifico rimanere così per sempre, dimenticando tutto il resto.
Ma purtroppo, il fato aveva altri programmi.
"Che cosa state facendo?"
Murtagh e Nasuada si separarono velocemente quando una voce maschile conosciuta urlò queste parole dall'entrata della tenda.
La regina dei Varden si voltò.
"Eragon!" esclamò, sbiancando. "Io... noi..."
"Voi che cosa? Che cosa?"
"Eragon, ti prego, calmati..." tentò ancora lei "Mi dispiace che tu l'abbia scoperto così, ma..."
"Ma niente!" gridò Eragon, paonazzo dalla rabbia. "Come puoi startene qui a divertirti con lui mentre là fuori la gente muore per questa guerra?"
"Adesso basta!" esclmò deciso Murtagh, alzandosi a fronteggiare il fratello. "Sei ingiusto con lei, si è prodigata per i Varden più di chiunque altro, ha sempre dato tutto, tutto per i suoi uomini! Ora non mi sembra giusto che tu la colpevolizzi in questo modo! Quando non è sul campo di battaglia o impegnata in qualche riunione è liberissima di fare ciò che vuole!"
"Lei è il capo dei Varden, ha dei doveri!"
"E li ha sempre assolti!" urlò Murtagh, fuori di sé, mentre Nasuada faceva scorrere lo sguardo nervosamente da lui a Eragon. "Qual è il problema, Eragon? Tu puoi sbavare dietro ad Arya e lei non può stare con me?"
"E' completamente diverso!" ribatté il Cavaliere più giovane, arrossendo un po'.
"E in che cosa, di grazia, sarebbe diverso?"
"Lei è il capo dei Varden!"
"E tu sei il Cavaliere, l'eroe che dovrebbe proteggerli! Anche tu hai delle responsabilità!"
"Ma Arya non è te!" gli urlò contro Eragon. "Lei non è il bastardo che ci ha traditi tutti!"
A questo punto accaddero molto cose contemporaneamente.
Murtagh scattò verso Eragon, che indietreggiò. Nasuada balzò in piedi e bloccò Murtagh, prima che lui potesse colpire il fratello.
"Calmati," gli sussurrò. "Non ne vale la pena."
"Come mi hai chiamato?" gridò lui, guardando con odio Eragon.
"Mi hai sentito benissimo! E' la verità, e tu lo sai! C'è una bella differenza tra te e Arya e poi,"
aggiunse, prima che Murtagh potesse ribattere qualsiasi cosa, "io non ho ricevuto un proposta di matrimonio che sarebbe estremamente vantaggiosa per i Varden!"
Murtagh si irrigidì di colpo e si voltò a guardare Nasuada, che stava fissando Eragon sconcertata.
"E tu come lo sai?" chiese in un soffio.
"Me l'ha detto Jormundur e mi ha pregato di convincerti," rispose lapidario Eragon. "E devo dire che sono perfettamente d'accordo con lui!"
La regina dei Varden maledisse mentalmente sia lui che Jormundur. Il suo sguardo divenne da sconcertato a omicida.
"E chi ti dà il diritto di esprimere un parere in proposito?" gli chiese stizzita.
"Quindi è vero?" domandò Murtagh all'improvviso.
Nasuada si voltò a guardarlo, sentendo un tuffo al cuore incontrando il suo sguardo preoccupato.
Annuì brevemente.
"E chi...?"
"Orrin."
"Oh."
"Mi dispiace," disse Nasuada, appoggiandogli una mano su un braccio. "Avrei dovuto dirtelo, ma... non volevo farti preoccupare. Comunque non ho nessuna intenzione di accettare."
Murtagh annuì e accennò un sorriso.
"Ed è proprio questo che ti rende un'egoista!" esclamò Eragon, incapace di trattenersi oltre.
"Egoista?" ripeté il fratello, guardandolo gelido. "Egoista? Solo perché non vuole sposare qualcuno che non ama?"
"Non è questione di amare o non amare, e lei lo sa benissimo, anche se finge di non capirlo!"
"Un matrimonio non è questione di amare o non amare, Eragon? Ma stai scherzando?"
"No, affatto! Qui non stiamo parlando di un matrimonio qualsiasi, il capo dei Varden ha dei doveri verso i suoi uomini, te l'ho già spiegato!"
"Ma lei ama me! E si merita un po' di felicità! Se io la rendo felice, non vedo il problema!"
"Allora non mi ascolti! Un capo deve dedicare tutto se stesso ai suoi uomini! Deve mettere loro al primo posto! Deve mettere da parte i suoi sentimenti, qualunque essi siano! E se Nasuada non è capace di farlo, allora forse non è adatta a fare il capo."
"Come ti permetti di dirlo? Dopo tutto quello che ha fatto...!"
"Ha fatto molto, certo! Ma ora i Varden hanno bisogno di sicurezza, e che cosa potrebbe dargliela più di un'unione tra il loro capo e il re del Surda, unione che tra l'altro cementerebbe l'alleanza tra i Varden e il Surda?"
"Pensi solo alla politica! Ma faresti lo stesso discorso se si trattasse di te?"
"Sì! Certo che sì!" gridò Eragon. "Ho fatto tanti sacrifici per questa guerra, e farei anche questo! Questo prescinde dai sentimenti di Nasuada, è per un bene superiore... e se Nasuada non è in grado di capirlo, o ammetterlo, vuol dire che è solamente un'egoista e che non merita la fiducia che i suoi uomini le stanno accordando! Ajihad si vergognerebbe di lei!"
Questa volta Nasuada non poté trattenere Murtagh, che si lanciò contro Eragon e lo colpì in pieno viso.
"Ritiralo!" urlò.
Eragon lo guardò con odio, portandosi una mano al naso sanguinante.
"Io non ritiro un bel niente! E' la verità, e lo sa anche lei! Ajihad non avrebbe mai accettato che lei facesse una scelta tanto egoista!"
Detto questo, il Cavaliere girò sui tacchi e se ne andò, rivolgendo un ultimo sguardo sprezzante ai due.
"Non ascoltarlo," disse Murtagh guardando il fratello andare via. "E' solo un..."
"Ha ragione," disse in un soffio Nasuada.
Il Cavaliere si voltò e si ritrovò davanti una Nasuada sconvolta, con gli occhi lucidi e un'espressione sofferente.
"Che cosa?" chiese, sperando con tutte le sue forze di aver capito male.
"Ha ragione," ripeté lei. "A che cosa pensavo? Io e te non... io dovrei..."
"No," disse semplicemente lui. "No, non dirlo nemmeno per scherzo... Nasuada, tu non puoi sacrificare tutto per i Varden. Tu hai diritto ad avere..."
"No," lo interruppe lei. "Non è vero. Io ho delle responsabilità, mio padre sarebbe disgustato da me!"
"Non è vero, sono certo che Ajihad avrebbe solo voluto vederti felice, e al diavolo i Varden!"
Ma Nasuada scosse la testa.
"Lui mi voleva bene, certo, e mi voleva felice... ma voleva anche che fossi io a guidare i Varden, quando lui non ci fosse stato più. Mi ha istruito per questo. E un buon capo deve mettere i suoi uomini al primo posto. Non avrei mai dovuto dimenticarlo... sono stata egoista. Ma non succederà più. Mi dispiace."
"No! E io? E noi?"
"Non ci può essere nessun noi," rispose lei con voce tremante. "Non più. Eragon, Jormundur... hanno ragione. Io devo sposare Orrin, è la cosa più giusta."
Nasuada fece per andarsene, ma Murtagh la trattenne.
"Non vorrai dire sul serio?" chiese, disperato. "Ti prego, non puoi buttare all'aria tutto quello che..."
"Io ti amo, Murtagh!" esclamò lei, girandosi a guardarlo negli occhi, trattenendo eroicamente le lacrime. "E se avessi la possibilità di scegliere, sceglierei te. Ma io devo fare quello che è meglio per i miei uomini. Devo sposare Orrin."
"Nasuada..."
"Ti prego!" lo supplicò la regina dei Varden. "Non rendere le cose ancora più difficili."
Murtagh la lasciò andare, sentendo un vuoto incolmabile farsi posto nel suo cuore mentre la guardava andare via.
Nausada non si voltò mai indietro. Sapeva che altrimenti le sarebbe stato impossibile fare ciò che andava fatto.
Fuori il Sole era stato oscurato da nuvole nere, e una triste pioggia cadeva lentamente dal cielo.
Nasuada raggiunse la sua tenda il più velocemente possibile, e disse in modo sbrigativo e autoritario a Farica che non voleva essere disturbata, né da lei né da nessun altro. Fu solo quando fu finalmente rimasta sola che permise alle lacrime di uscire dai suoi occhi.
E pianse, pianse fino a sentirsi male, fecendo uscire quella debolezza che non aveva mai permesso a nessuno di conoscere, se non ad Ajihad e, in parte, a Murtagh.
E pensare che doveva essere una giornata perfetta.


DREAMGIRL'S NOTES
Sal...
Ehi! AIUTOOO!!
Protego! *l'autrice evoca con una magia alla Harry Potter uno scudo per proteggersi dall'orda di lettori/lettrici inferociti/e che stanno tentando di prenderla a sassate*
Non è colpa mia, prendetevela con Eragoooooon!! xD
Scherzi a parte... ah, che triste, triste storia... vi giuro che mi piangeva il cuore a scriverla... ma era necessario, putroppo ç_ç ve l'avevo detto che vi avrei fatto odiare Eragon ancora di più... e dire che già ci sta parecchio sulle balle per via del suo... ehm... indescrivibile (ecco sì, credo che questa sia la parola esatta xD) acume... ma come osa mettersi contro Murtagh e Nasuada?? >.< LO ODIO.
E ora come riusciremo a sbrogliare questa ingarbugliata situazione?? Accidenti, che fatica che mi fanno fare questi personaggi...!! Ovviamente, come sempre, è colpa di Eragon... tutto è colpa sua, da Morzan che picchia Murtagh fino all'unghia incarnita che Angela mi ha confidato or ora di avere... e non lo dico perché io odi particolarmente il personaggio, ci sono arrivata tramite lunghi procedimenti logici (che ora non starò qui a riportare) sìsì U.U xD
Bene, bene, bene (anzi male, male, male, visto che i miei due amorini sono stati ingiustamente separati T-T), passiamo "ad personam":
angela90: xD Grazie! Mi diverto molto a scrivere ciò che dice Castigo... certo che prende in giro Murtagh perché gli vuole bene, solo i veri amici si prendono in giro in quel modo! ;) Murtagh e Nasuada sono veramente stupendi *-* ma Eragon me li ha divisiiiii ç_ç (notiamo che l'ho scritto io, e me ne lamento xD non sono normale) cattivo Eragon! >-< Al rogo! Comunque sono d'accordo su Orrin, non è uno dei miei personaggi preferiti, ma neanche a me è mai stato antipatico... e concordo sul matrimonio per ragioni politiche (non per niente l'ho inserito nella ficcy ^-^), ma ovviamente non si può contraddire Castigo, quindi Nasuada deve stare con Murtagh U_U Grazie del commento! :D
Amaerize: xD Ma nooo!! Come sei severa con Orrin, lui voleva solo aiutare Nasuada... è con Eragon che bisogna prendersela, che ovviamente non ha capito una cippa (sai che novità...-_-")!! Se l'imbecill... ehm! Paolini xD non farà diventare MurtaghxNasuada una coppia canon ti aiuterò a trucidarlo, contenta?? Anche Castigo approva la tua idea e ti manda i suoi più cari saluti... e promette che se si renderà necessario ci darà una mano a trucidare l'infame scrittore... mwahahah!! xD Comunque sono contenta che il mio drago preferito ti piaccia, sono molto soddisfatta di com'è venuto... le sue battutine rispecchiano la parte più sadica e sarcastica di me... ihihih e dire che tutti dicono che sono troppo buona xD Veramente sfigati in amore in quella famiglia... a parte Eragon che non è sfigato in amore, è sfigato e basta, ed è anche idiota -.-" Cooomunque grazie per la recensione!! ;)
Ifigenia: Nasuada non aveva nessunissima intenzione di accettare la proposta di Orrin, finché quell'infame e inetto di un demente non ci ha messo becco... Eragon, scappa perché autrice, lettori, lettrici, Murtagh e Castigo stanno tutti venendo a cercarti... e sono particolarmente ansiosi di festeggiare il tuo funerale... e vedrai che ti faremo rimpiangere Galbatorix... stai attento... anyway... no, Castigo non è veggente, perché?? Per la questione del matrimonio e dei tre figli, vuoi dire? xD Stavo solo prendendosi gioco del suo più che adorato Cavaliere... per quanto gli voglia bene, ama prenderlo in giro e metterlo in imbarazzo... ihihih! Grazie del commentinooo!! ^-^
Posterò al più presto il seguito!!
Bacio
DreamGirl:))
P.S.: Scusate il ritardo rispetto alle altre volte, è che ultimamente ho moltissimo da studiare, e dire che il tempo al pc è limitato è un eufemismo... inoltre, mi è dispiaciuto talmente tanto dover dividere Murtagh e Nasuada che credo che il mio inconscio mi abbia fatto rallentare il lavoro di copiatura!xD Spero di aggiornare più velocemente le prossime volte...^^

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Capitolo 9
*** Senza Te ***


FATE&CHOICES

Murtagh la lasciò andare, sentendo un vuoto incolmabile farsi posto nel suo cuore mentre la guardava andare via.

Nausada non si voltò mai indietro. Sapeva che altrimenti le sarebbe stato impossibile fare ciò che andava fatto.
Fuori il Sole era stato oscurato da nuvole nere, e una triste pioggia cadeva lentamente dal cielo.
Nasuada raggiunse la sua tenda il più velocemente possibile, e disse in modo sbrigativo e autoritario a Farica che non voleva essere disturbata, né da lei né da nessun altro. Fu solo quando fu finalmente rimasta sola che permise alle lacrime di uscire dai suoi occhi.
E pianse, pianse fino a sentirsi male, fecendo uscire quella debolezza che non aveva mai permesso a nessuno di conoscere, se non ad Ajihad e, in parte, a Murtagh.
E pensare che doveva essere una giornata perfetta.


9. Senza te

Il giorno seguente, Nasuada andò da Orrin, che la ricevette subito.
Aveva incontrato Jormundur quella mattina, ma non avevano parlato dell'argomento 'matrimonio'. Segno questo che, se non altro, Eragon aveva avuto la decenza di tenere chiusa quella sua boccaccia, una volta tanto, e aveva evitato di spiattellare ai quattro venti ciò che aveva visto e sentito il giorno prima.
Mentre entrava nel laboratorio, dove il re si trovava, sapeva perfettamente che ciò che stava per fare avrebbe cambiato la sua vita per sempre. Sapeva che una volta accettata la proposta di matrimonio di Orrin, non si sarebbe più potuta tirare indietro. Quando vide il re, non fu più sicura di poter andare fino in fondo, ma ingoiò il groppo che le si era formato in gola e si avvicinò a lui a testa alta, senza lasciar trapelare alcuna emozione.
"Salve Orrin," gli disse, accennando un sorriso.
"Nasuada..." rispose lui, chinando lievemente il capo, ma senza guardarla, intento com'era a fissare un liquido azzurrino in una provetta. "Allora, qual buon vento ti porta qui?"
"Sono venuta per parlare di... di quello di cui abbiamo discusso ieri."
Il re abbandonò il suo esperimento, posò la provetta e finalmente la guardò.
"Dimmi, Nasuada."
"Io..." esitò un secondo. Quello era il punto di non ritorno. "...ho deciso di accettare la tua proposta."
E in quel preciso momento, la giovane si sentì morire dentro.
A nulla valse il suo continuo ripetersi che aveva preso la decisione giusta, che era forte e che ce l'avrebbe fatta.
Sentì Orrin dirsi felice della sua scelta, e lanciarsi in un lungo discorso a proposito del fatto che avrebbero dovuto annunciare, organizzare e celebrare il matrimonio nel più breve tempo possibile, mentre la scortava alla sua tenda, dove avrebbero dato la 'buona notizia', come la chiamava lui, a Jormundur, Eragon, Arya e Saphira. Nasuada quasi non proferì parola, si limitò a camminare accanto al suo ormai fidanzato fingendosi interessata a ciò che aveva da dire.
Ovviamente, quando lei e Orrin diedero la notizia nella tenda di Nasuada ci fu un'esplosione di gioia, soprattutto da parte di Jormundur ed Eragon (quest'ultimo le lanciò un'occhiata di approvazione, chiaramente felice che la regina dei Varden l'avesse ascoltato). Arya si limitò a fare le sue congratulazioni, senza mostrarsi particolarmente entusiasta ma Nasuada non se ne stupì, l'elfa mostrava di rado le sue emozioni. Fu invece stupita da Saphira, che si comportò esattamente come Arya... il che, decisamente, non era da lei.
La riunione di quel giorno si concentrò sull'imminente matrimonio della regina dei Varden e del re del Surda. Tutti parlarono, espressero la loro opinione... tutti tranne Saphira, a dire il vero, che rimase per la maggior parte del tempo a scrutare Nasuada con i suoi occhi azzurri. La regina dei Varden fu quasi assente durante tutto il tempo, si sentiva come se stessero parlando del futuro di un'altra persona, di un'estranea. Per tutto il tempo, non riuscì a fare niente che non fosse pensare a quanto le sarebbe costata la sua decisione, a quanto stesse perdendo. Non riusciva a scacciare dalla mente gli occhi di Murtagh, il suo sorriso... ciò che a causa di quello stupido matrimonio avrebbe perso, perso per sempre. Non avrebbe mai pensato che fare la scelta giusta potesse essere così dannatamente doloroso. Ma sapeva di non poter tornare sui suoi passi, sapeva che avrebbe dovuto abituarsi all'idea che non avrebbe mai più potuto abbracciare Murtagh, baciarlo, tenere la sua mano. Sapeva che avrebbe dovuto imparare a vivere senza di lui, pur dovendo per ovvi motivi continuare a vederlo, almeno fino alla fine della guerra.
Passarono due ore, e Nasuada riuscì, se non altro, a capire ciò che era stato deciso: quello stesso pomeriggio avrebbero annunciato ufficialmente ai Varden che lei e Orrin si sarebbero sposati. Il vestito di Nasuada sarebbe stato confezionato dalle migliori sarte del Surda e dei Varden, e la cerimonia si sarebbe tenuta nel salone dei ricevimenti del palazzo di re Orrin. E il matrimonio sarebbe stato celebrato da lì a un mese.
Un mese.
Un mese, e Nasuada sarebbe appartenuta per sempre ad un uomo che non amava.
Un mese, e avrebbe cominciato la sua vita senza Murtagh.

***

Nel frattempo, Murtagh era steso sul suo letto, lo sguardo fisso davanti a sé, guardava senza vedere la tela della sua tenda. Chi l'avesse visto avrebbe persino potuto dubitare che fosse vivo, tanto era immobile. Si sentiva irrimediabilmente svuotato. Capiva le ragioni della scelta di Nasuada, ma non le condivideva. E il pensiero che lei avrebbe presto sposato un altro uomo lo uccideva. Strinse i pugni, inghiottendo le lacrime. Voleva essere forte. Doveva esserlo, dato che, che gli piacesse o no, avrebbe dovuto stare senza lei. E prima lo avesse accettato, meglio sarebbe stato.
La sua mente venne improvvisamente sfiorata da un'altra coscienza.
-Come stai?- gli chiese Castigo dolcemente, intrufolando il muso dentro la tenda e appoggiandolo sul letto, accanto al suo Cavaliere.
Era da ventiquattro ore che non lo prendeva in giro, che non gli lanciava nemmeno una frecciatina piccola piccola... il che forniva a Murtagh una precisa indicazione su quanto fosse effettivamente patetico in quel momento. E lo doveva essere davvero molto se nemmeno il suo drago si permetteva si scherzarci su.
-Male,- rispose lapidario il Cavaliere.
-Già, lo vedo,- replicò costernato il drago. -Ma devi cercare di farti forza.-
-E dove la trovo la forza? Sono solo come un cane, Castigo. Avevo solo lei e per colpa di quell'idiota di Eragon, l'ho persa per sempre!-
-Non è vero. Hai me.-
Murtagh abbozzò un sorriso e accarezzò il muso di Castigo. Si sentiva commosso dall'insolita tenerezza del drago.
-Sì, ho te.- assentì. -Siamo proprio una bella coppia noi due, eh?-
-La migliore.-
confermò il drago sorridendo al suo Cavaliere. -Senti... c'è qualcosa che devi sapere.-
-E dal tuo tono deduco che non mi piacerà.-
-Già... ho visto Saphira poco fa. Proprio in questo momento Orrin e Nasuada dovrebbero annunciare a tutti il loro fidanzamento. Si sposeranno tra un mese.-
Murtagh sentì un tuffo al cuore. Pur sapendo già che si sarebbero presto sposati, l'annuncio ufficiale rendeva tutto più reale, più duro da affrontare. Annuì, senza sapere bene che cosa dire e si strinse più forte a Castigo, che in quel momento era il suo unico sostegno.
-Mi ha anche detto che lei le sembrava triste...-
-Eragon le ha raccontato...?-
-Se l'ha fatto, non me ne ha parlato.-
Murtagh non rispose, e Castigo rimase in silenzio per qualche secondo.
-Se soltanto provassi a parlarle...-
-No! E' stata molto chiara, Castigo! Sposerà Orrin, e questo è quanto.-
-Però ama te.-
non era una domanda, ma una constatazione.
-Può darsi.- rispose Murtagh. -Ma purtroppo qui non si tratta di amore. Non c'è niente da fare. Devo farmi una ragione del fatto che dovrò vivere senza lei.-
-Ma tu la ami!- protestò Castigo. -Non è giusto che siate separati così, e per un motivo tanto stupido, poi!-
-La vita non è giusta, non te ne sei accorto?-
Le parole di Murtagh, e il tono da lui usato, erano un chiaro segnale di chiusura definitiva del discorso, e Castigo lo sapeva bene. Guardò il suo Cavaliere, e lesse nei suoi occhi tutta la tristezza che si portava dentro. Pensò alla sua infanzia, a come la sorte si ostinasse a tormentarlo, nonostante il suo animo buono, il suo cuore che non chiedeva altro che un po' d'amore, pace e serenità, dopo anni di buio e sofferenza. Pensò alla felicità che aveva finalmente trovato, e alla quale era stato costretto a rinunciare troppo presto. E capì che aveva ragione: la vita non era affatto giusta.
-Mi dispiace, amico.- gli disse semplicemente, colpendolo affettuosamente col muso.
Murtagh gli rivolse un muto sguardo di ringraziamento e un breve sorriso.
Sospirò.
Sarebbe stata dura, durissima. Ma avrebbe dovuto farsi forza, chiudere ancora una volta la sofferenza dentro al cuore e andare avanti. Non c'era altro da fare. Si sarebbe dovuto abituare all'idea di dover vivere senza di lei.
Pensò a ciò che gli aveva detto Castigo: Nasuada si sarebbe sposata di lì a un mese.
Un mese.
Un mese, e lei sarebbe appartenuta per sempre a un altro uomo.
Un mese, e lui avrebbe cominciato la sua vita senza Nasuada.


DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Sob, sob... che capitolo triste, non trovate? Aaah, poveri i miei innamorati... e soprattutto povero Murtagh! Insomma, nemmeno Castigo lo prende più in giro... vorrà pur dire qualcosa, no?!
Mi accodo a chi ha dichiarato di essere dispostissima a consolare il nostro triste Cavaliere... MA sono pronta a farmi da parte nel caso qualcuno volesse farlo al posto mio... Nasuada? xD
Intanto, la mia diabolica mente ha immaginato circa 10000000000... modi diversi per uccidere Eragon... e devo dire che alcune morti sono molto fantasiose, sìsì... mwahahahahah!! MA mi sono posta un interrogativo di fondamentale importanza: non è che immaginando la sua (giusta e meritata) morte, gli sto allungando la vita? O.o
Attendendo l'ardua sentenza (che spetta ai posteri, ovviamente), mi accingo a ringraziare le splendide persone che mi lasciano ogni volta altrettanto splendide recensioni una ad una! xD Un po' lecchina dite? Naaaah! Ihihih^^
Ifigenia: Eeeeeeeeh, non posso fare altro che concordare con te. Soprattutto per quanto riguarda Eragon! >.< Per quanto riguarda Nasuada... sai, non è l'ira di Eragon ad averla condizionata (chissenefrega di quell'idiota!!), è che Eragon, senza volerlo, ha toccato un tasto dolente (cretino, fai solo danni!!Grr): Ajihad. La sua morte è stata un duro colpo per Nasuada e credo che sentirsi dire che lui si sarebbe vergognato di lei, sia una cosa abbastanza grossa... MA non perdere la speranza! Murtagh&Nasuada hanno ancora una possibilità!! :D Grazie del commento!;)
Amaerize: Oh, bene. Sono contenta di averti convinto della mia totale innocenza e della colpevolezza di Eragon! E sono d'accordo, la colpa è sua anche per le cose da te giustamente riportate... riguardo alle fortune di Eragon... guarda, per me ne ha fin troppe (perché Paolini lo adora, e non è certo un segreto... -.-")... già il fatto di essere considerato da tutti un eroe quando è in realtà un essere ad un così infimo livello della scala evolutiva, mi sembra una fortuna non da poco... poi, si sa benissimo che SICURAMENTE (e purtroppo...-_-") si metterà con Arya, alias l'elfa su cui sbava fin dal primo libro, quindi la fortuna in amore ci sarà... e poi, come giustamente ricordavi tu, con tanti personaggi abili&fighi (-->Brom e Oromis T-T) morti stecchiti, lui che è un inetto se la cava sempre! >-< Augurando a Eragon di morire di una morte particolarmente lenta e dolorosa, ti ringrazio del commento! :D
angela90: Ahahah gli scienziati e il cervello di Eragon!! Aaaaah, triste, triste storia... T-T Poveri, avevano una missione impossibile!! *Parte la musichetta di Mission Impossible* Comunque concordo con te: Eragon, ahimé, non può ancora essere ucciso... è il protagonista di una serie che deve essere ultimata, anche perché, come sottolineavi tu, Paolini deve ancora far diventare Murtagh e Nasuada una coppia canon (mettendo particolare enfasi sul verbo... deve. Non 'potrebbe', 'sarebbe carino se'... ma deve.), e non vogliamo rischiare che non lo faccia, giusto? Ma dormi preoccupato Eragon, perché appena sarà finito il libro n°4... ihihih... ti aspettiamo al varco, sappilo! *Eragon guarda con apprensione l'autrice che lo squadra con un sorriso un po' sadico e molto minaccioso e una scure in mano* Comunque non ti svelo niente sulla mia trama, non voglio rovinarti la sorpresa... Castigo e Saphira sono solo amici nella mia fanfic, ma anche io ho sempre pensato che fossero una bella coppia... e poi un bel draghetto viola...!!*-* (il viola è il mio colore preferito^^) peccato che Paolini farà mettere Saphira con lo stupido drago verde che si schiuderà nel prossimo libro per Arya... o almeno io la penso così... così Arya e Eragon si metteranno insieme, i loro due draghi pure e sarà tutto un idillio perfetto... uffi però, non è giusto, ecco! A Eragon  sempre tutte le fortune, e a Murtagh Paolini non ci pensa mai... cattivo! >.< Maledicendo Paolini per la sua sciocca e ingiustificata predilezione per Eragon (-->l'idiota), ti ringrazio per la recensione! ;D
Grazie anche a Janeisa, che ha inserito la mia ficcy tra le preferite, e a tutti coloro che leggono, pur non commentando...
Al prossimo aggiornamentooo!!
Bacio,
DreamGirl :)))

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Capitolo 10
*** Richieste ***


N.B.: Piccola nota prima della lettura---> AAAAAAAAAAAAH!! Mi sono accorta di una cosa a dir poco sconcertante!! Nei precedenti capitoli mi sono sempre riferita al consigliere di Nasuada come Jeod... ma perché mai, quando so benissimo che in realtà si chiama Jormundur e che Jeod è tutt'altra persona?? o.O Sono seriamente preoccupata per la mia salute mentale... xD comunque in attesa di ritrovare i miei neuroni perduti, ho corretto tutti i capitoli precedenti e tenterò di non errare più in futuro... scusate per la svista! Giuro che non so come sia potuto accadere!^^

FATE&CHOICES

Un mese.
Un mese, e lei sarebbe appartenuta per sempre a un altro uomo.
Un mese, e lui avrebbe cominciato la sua vita senza Nasuada.


10. Richieste

Nei giorni che seguirono Nasuada non fu la stessa di sempre. Oh, certo, prendeva parte alle riunioni, riceveva i Varden e assolveva tutti i suoi compiti alla perfezione, senza mai lamentarsi. Eppure qualcosa era cambiato, nei suoi occhi non brillava più la luce di un tempo, lei sembrava come spenta, come svuotata. Si comportava come un'automa. I pochi che se n'erano accorti imputavano il cambiamento al nervosismo per il matrimonio ormai molto vicino. Ogni tanto Nasuada incontrava per l'accampamento qualche Varden che le faceva le congratulazioni per il matrimonio, o che si dichiarava contento della sua felicità, infastidendola non poco. Felicità. Come se avessero davvero saputo qualcosa sui suoi sentimenti, o sui suoi pensieri. E, a proposito del matrimonio, i preparativi procedevano bene, il vestito della sposa era stato ultimato e gli ultimi dettagli definiti: Orik, il re dei nani, sarebbe stato il testimone dello sposo, Arya la damigella della sposa, e il matrimonio sarebbe stato celebrato da Eragon.
Nasuada non potè trattenere un sorriso amaro quando la decisione fu presa. Ma certo, pensò, in fondo io e Orrin ci sposiamo  per ragioni politiche, no? E' ovvio che anche la scelta di chi dovrà fare da testimone, damigella o celebrare il matrimonio non possa che ricadere su chi è più conveniente che lo faccia politicamente parlando... così anche nani e elfi si sentiranno coinvolti, e se poi il nostro Cavaliere celebrerà il rito, tutto sarà perfetto, non è così? Che colpo da maestro! Così tutti potranno dirsi davvero felici...
Quel matrimonio diventava sempre più una farsa ogni giorno che passava. E ormai, era imminente.
Come se non bastasse, le truppe dei Varden si stavano organizzando e il giorno seguente avrebbero dovuto intraprendere un combattimento, che sicuramente sarebbe stato parecchio sanguinoso, contro le truppe di Galbatorix che si avvicinavano sempre più all'accampamento, palesemente intenzionate ad attaccare. E a Nasuada era stato proibito di prender parte alla battaglia, cosa che la rendeva ancor più nervosa. Detestava l'idea di starsene con le mani in mano mentre i suoi uomini rischiavano la vita in combattimento: insomma, lei era un comandante, il suo posto era sul campo di battaglia, accanto ai suoi soldati, non certo in una tenda in attesa di conoscere da terzi le sorti della guerra!
Ma no, ovviamente no, "Nasuada, devi sposarti tra pochi giorni, non è saggio che tu rischi la vita..." Ah! Come se non avesse rischiato altre mille volte la vita prima di allora...
Per coronare il tutto, Nasuada non aveva più visto Murtagh dal quel maledettissimo giorno in cui l'aveva lasciato, e benché ripetesse a se stessa che in fondo era meglio così, che almeno così avrebbe sofferto meno, non riusciva a scacciare del tutto quel desiderio, quel bisogno irrazionale di vederlo, di averlo vicino, pur sapendo che tra loro non ci sarebbe mai più potuto essere nulla.
Sospirò, mantre gli altri discutevano la strategia per la battaglia del giorno seguente. Non era interessata a quei discorsi. Dato che non avrebbe potuto combattere, non vedeva l'utilità di stare a sentire sciocche disquisizioni su strategie e altro.
-C'è qualcos'altro di cui dobbiamo parlare- disse ad un certo punto Saphira, rivolta a tutti. -O meglio, qualcuno con cui dobbiamo parlare. Murtagh e Castigo vogliono parlare con tutti voi. Dovremmo andare nella loro tenda per ascoltarli.-
Nasuada per poco non cadde dalla sedia solo a sentirlo nominare.
"M-murtagh?" domandò, cercando di darsi un contegno. "Perché vuole parlarci?"
-Lo sentirai tu stessa appena arriveremo là.- replico Saphira sbrigativa. -Se per voi va bene io direi di andare. Qualcuno ha qualcosa in contrario?-
La dragonessa fece passare lo sguardo sui membri dell'assemblea, ma tutti fecero un segno di diniego. Nessuno aveva nulla in contrario. Così, si alzarono dalle loro sedie e uscirono dalla tenda di Nasuada, diretti verso quella del Cavaliere. Tutti erano curiosi di sentire che cosa volesse. Tranne Nasuada, naturalmente, alla quale importava solo rivederlo, aldilà di ogni ragione che potesse esserci.
La regina dei Varden sbirciò Eragon, che non sembrava particolarmente entusiasta all'idea di dover vedere il fratellastro.
Certo, pensò Nasuada, questo era perfettamente comprensibile, considerato che l'ultima volta che i due si erano incontrati, Eragon aveva insultato Murtagh e lui, per tutta risposta, gli aveva tirato un pugno sul naso.
In pochi minuti il gruppo raggiunse la sua destinazione.
La regina dei Varden sorrise lievemente nel vedere Castigo e si sentì pervadere da una grande tristezza al pensiero che andarlo a salutare con un bel buffetto, o una carezza in mezzo agli occhi, o ridere con lui mentre prendeva in giro Murtagh, non fosse più possibile.
Saphira si avvicinò al drago e lo salutò con un colpetto amichevole sul muso. Poi, insieme, i due infilarono la testa nella tenda.
Nasuada sospirò e, facendo appello a tutta la sua forza di volontà, entrò con gli altri.
Rivedere Murtagh fu... difficile. Aveva una voglia matta di buttargli le braccia al collo, baciarlo, dirgli che tutta quella storia era stata solo uno stupido errore, che voleva solo stare con lui; eppure non lo fece. Abbassò invece lo sguardo, per nulla impaziente di incrociare quello di Murtagh, che, temeva, avrebbe fatto crollare tutte le sue difese e il suo autocontrollo.
Neanche lui, però, sembrava particolarmente smanioso di incontrare gli occhi di lei, dato che guardava dappertutto tranne che nella sua direzione.
"Salve a tutti," disse, tentando invano di dimenticare che in quella tenda ci fosse anche Nasuada.
"Salve Murtagh," rispose Orrin. Ma di tutti quelli che potevano rispondere proprio lui? Sentì un moto di odio e gelosia verso il re del Surda. Murtagh sapeva che non avrebbe dovuto avercela con lui, che lui non poteva sapere di aver distrutto per sempre ogni sua possibilità di avere accanto la donna che amava... o forse sì. Rifletté all'improvviso Murtagh. Forse Nasuada l'aveva messo al corrente. In fondo, lui che ne poteva sapere? Non la vedeva da parecchi giorni, e non faceva più parte della sua vita. E invece Orrin era il suo fidanzato.
"Saphira ci ha detto che dovevi parlarci con urgenza," continuò il re, riscuotendo Murtagh dai suoi pensieri.
"E' così," rispose Murtagh. "Io e Castigo abbiamo una richiesta."
Il Cavaliere percepì senza guardarli lo stupore di alcuni, lo sconcerto e l'indignazione degli altri.
Ovviamente, considerò reprimendo un sorriso amaro. Come osava un delinquente traditore bastardo che aveva già ottenuto la grazia di essere ospitato e non ucciso avanzare ulteriori richieste?
Alzò lo sguardo e lo fece scorrere sui presenti.
Come si era aspettato, la faccia di Eragon era paonazza dalla rabbia, gli occhi scintillanti. Tuttavia, al contrario di quanto si sarebbe aspettato, Arya non sembrava condividere i suoi sentimenti, e pareva solo curiosa di sapere che cosa mai volesse Murtagh. Anche Orrin era in curiosa attesa, e così Orik, che era arrivato all'accampamento un paio di giorni prima e ci sarebbe rimasto fino a dopo il matrimonio. Jormundur si era limitato ad alzare un sopracciglio, e il Cavaliere non riuscì a capire che cosa stesse pensando. Rivolse anche un breve sguardo a Nasuada, ma lei teneva gli occhi ostinatamente bassi.
Sbirciò Castigo, che gli strizzò l'occhio e Saphira, che gli fece un cenno incoraggiandolo a continuare. Sapere di avere almeno loro dalla sua parte, era un pensiero che lo confortava, e non poco.
"Sì, una richiesta," proseguì. "So che potrà sembrarvi folle, ma vi prego di pensarci bene. Ne abbiamo già parlato con Saphira, e abbiamo il suo appoggio."
Cinque teste si voltarono verso Saphira, che fece un cenno col capo, come a sfidare chiunque a biasimarla per questo. Murtagh credette di vedere uno scambio di sguardi stramente ostili tra lei ed Eragon. Sicuramente suo fratello non approvava il fatto che la dragonessa stesse dalla sua parte. Sentì una specie di sadica gioia vendicativa nel sapersi la causa dei dissapori tra i due. In fondo Eragon se l'era ampiamente meritato.
Fu in quel momento, in cui tutti erano distratti a guardare Saphira, che sganciò la bomba.
"Io e Castigo vogliamo combattere al fianco dei Varden domani."
Sconcerto. Puro sconcerto era quello che aleggiava nella tenda. Ma il Cavaliere non ci badò.
Continuò a guardare ostinatametne davanti a sé, senza guardare niente, o nessuno in particolare, fin quando...
"No!"


*To Be Continued...*
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Ancora una volta, scusate il ritardo... la maturirà incombe e i prof fissano sempre più compiti/interrogazioni... :-S praticamente se accendo il pc è solo per la tesina o per studiare qualche canzone con le basi di youtube (perché studio canto^^)... e se poi riesco ad avere dieci minuti per venire su efp... guardo gli aggiornamenti di preferite e seguite... e poi, basta. Tempo finito. Devo sempre fare altro... ma dove finiscono le ore?? xD Peraltro temo che anche il prossimo aggiornamento non sarà rapidissimo, perché tra poco andrò in gita... e ovviamente non potrò usare il pc...
Essendo ormai in vena di scuse xD colgo l'occasione per chiedere umilmente perdono per i titoli a dir poco orrendi dei miei capitoli... ma che ci volete fare? Ho sempre odiato i titoli, non sono proprio capace a trovarne di decenti xD
Aaaaanyway,
Ma passiamo ai ringraziamenti ad personam:

angela90: Eeeeeeeh, queste elfe che non ci vogliono ascoltare... Arya, ma come fai a non capire che Eragon è uno sfigatissimo idiota?? Ma daaai, guardalo!! xD Anche io sono del parere che la nostra Nasuada farebbe meglio a sbrigarsi... perché mi sembra che il suo innamorato abbia un po' troppe ammiratrici per rimanere single a lungo... ma in fondo tutti sappiamo che lui ama solo Nasuada e l'aspetterà anche in eterno se necessario... anche se ci auguriamo che non debba attendere così tanto tempo... :-S xD Ahahah comunque me lo immagino anche io così Orrin sposato... nessuna donna potrebbe mai competere con le sue amate provette... e Nasuada che deve badare a Eragon... xD Per fortuna che c'è Saphira che la aiuta... ihihih a proposito, evocando questa immagine così spassosa (per quanto tragica :-S XD) mi hai fatto venire in mente una bella scena da aggiungere a uno dei prossimi capitoli... ti dispiace se ti "sfrutto"??^^ Grazie mille per il commento... porta un fiore agli scienziati anche da parte mia (e di Orrin, che sta piangedo commosso sulla mia spalla... trova che dedicare tutta la propria vita ad un esperimento sia una cosa incredibilmente ammirevole, farà costruire un monumento alla loro memoria nei giardini del suo palazzo...xD)! ;)
Amaerize: Ci sto assolutamente!! Eragon è proprio un... *le parole dell'autrice vengono censurate per la loro eccessiva volgarità* cooomunque Castigo che non prende più in giro Murtagh è una tragedia terribile... povero caro, vuol dire che è davvero depresso... :((( grazie per il commento^^
Janeisa: ti seguirò volentieri e ti aiuterò nella tua impresa!! xD Come avrai capito a me Eragon proprio non piace, scusa se te lo strapazzo tanto nella mia fanfic, ma... no, proprio non ce la faccio a trovarlo neanche un minimo intelligente... xD spero che la storia continui a piacerti comunque... e capisco il tuo desiderio di consolare Murtagh... siamo in molte qua a proporci come sostitute di Nasuada xD Grazie del commento! :D
Ifigenia: Certo! La colpa è di Eragon assolutamente! Non stavo cercando in alcun modo di difendere il suo comportamento vergognoso, ci mancherebbe... spiegavo solo come sia possibile che Nasuada, che comunque è una donna forte e indipendente, si sia fatta condizionare dalle parole di uno come Eragon... riguardo a Murtagh e Nasuada... beh, la speranza è l'ultima a morire, no?? ;) Grazie del commento! :)
Ringrazio inoltre animegirl91, che ha inserito la mia storia tra le seguite, e tutti quelli che leggono anche senza recensire!
1 bacio
DreamGirl :)))

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Capitolo 11
*** Decisioni ***


FATE&CHOICES

Fu in quel momento, in cui tutti erano distratti a guardare Saphira, che sganciò la bomba.
"Io e Castigo vogliamo combattere al fianco dei Varden domani."
Sconcerto. Puro sconcerto era quello che aleggiava nella tenda. Ma il Cavaliere non ci badò.
Continuò a guardare ostinatamente davanti a sé, senza guardare niente, o nessuno in particolare, fin quando...
"No!"



11. Decisioni

Nasuada sentì all'istante gli occhi di tutti puntati su di lei, ma non le importava molto. Doveva a tutti i costi fermare quella follia.
Murtagh non poteva, non poteva assolutamente combattere e rischiare la vita.
"E' una pazzia!" continuò la regina dei Varden, evitando lo sguardo del Cavaliere.
"Perché?" chiese Murtagh con calma. "Se sono venuto qui, non è per nascondermi, ma per combattere, partecipare attivamente alla lotta contro il re. E ora che c'è una battaglia alle porte, non intendo rintanarmi nella mia tenda come un coniglio. Che cosa c'è? Non ti fidi più di me? Pensi che vi tradirei,"
"No, ma..." non terminò la frase. Fece scorrere lo sguardo sui presenti, cercando un appoggio, che però non trovò.
"Nasuada... io credo che sia una buona idea," disse Orrin con calma. "Pensaci: avere due Cavalieri dalla nostra potrebbe davvero essere risolutivo per le sorti della battaglia."
"Sì, però..." volse lo sguardo verso Jormundur, che però sembrava d'accordo con le parole del re, e Orik non era da meno.
Ma il peggio fu quando Arya disse:
"Qual è il problema, Nasuada? Sei stata tu la prima a tentare di convincerci ad avere fiducia in Murtagh e Castigo, ora che vogliono rendersi utili, perché non vuoi dar loro questa possibilità?"
Fantastico. Se persino Arya era d'accordo, quella di Nasuada era decisamente una battaglia persa.
"Non sono d'accordo!" protestò Eragon. "Una cosa è permettere loro di stare qui, un'altra è farli combattere con il dubbio che possano tradirci in ogni momento!"
Oh, magnifico. La regina dei Varden sbiancò. Ti accorgi che stai davvero dando i numeri quando il solo a spalleggiarti è Eragon.
Arya alzò un sopracciglio.
"Credevo che tu e Saphira avestecontrollato la mente di Murtagh e Castigo e non aveste trovato niente che potesse far pensare che stessero mentendo."
-E' così infatti!- intervenne Saphira, palesemente irritata. -Non dovresti permetterti di dire certe cose, Eragon! Proprio tu dovresti sapere più di tutti che Murtagh e Castigo sono più che degni di fiducia! E mi stupisco anche di te, Nasuada! Dovresti dar loro la possibilità di combattere!-
Nasuada abbassò lo sguardo. Saphira aveva ragione, e lo sapeva. Se non fosse stata sentimentalmente coinvolta, non ci avrebbe pensato due volte prima di lasciar combattere Murtagh e Castigo. Erano degni di fiducia, ed erano in grado di dare ai Varden un aiuto non indifferente. Ma non poteva rischiare che Murtagh venisse ucciso, già solo il pensiero era troppo orribile.
Alzò gli occhi e incrociò il suo sguardo, per la prima volta da quando era entrata nella sua tenda. Stare ferma, impassibile, le costò moltissimo, troppo sforzo.
-Ti prego,- pensò, cercando di comunicare con lui con gli occhi -Ti prego, ripensaci. Lascia perdere questa follia. Morirei se ti succedesse qualcosa! Ti prego...-
"Mia signora," disse lui deciso. "Ti prego di assecondare questa richiesta, ti prometto che non ti darò modo di pentirtene."
Il suo tono freddo la trafisse come un milione di spade. Ma d'altronde che cos'altro si sarebbe potuta aspettare? Era stata lei a lasciarlo, lei a decidere di sposare un altro uomo.
"Murtagh," supplicò Nasuada, gettando al vento ogni prudenza. "Ti prego di riconsiderare la tua decisione."
Lui non si fece convincere.
"Perché, Mia Signora?" chiese. "C'è per caso qualche ragionevole motivo per il quale non dovrei combattere?"
Nasuada aprì la bocca e la richiuse. No, non c'era proprio alcun ragionevole motivo, se non la sua paura di perderlo. Ma questo non poteva certo dirlo di fronte a tutti gli altri, a Orrin.
"No," fu costretta a dire, abbassando il capo.
-Allora è deciso.- disse Saphira. -Murtagh e Castigo combatteranno.-
Nasuada alzò di nuovo gli occhi verso di lui, impotente. Per la seconda volta, incontrò il suo sguardo, ma questa volta non lo trovò freddo, o indifferente.
Era piuttosto triste e rassegnato.
-Mi dispiace,- sembrava dire. -Ma tu hai fatto la tua scelta, e io ho dovuto fare la mia.-
Nasuada sentì le lacrime premere per uscire, ma si trattenne. Distolse lo sguardo e uscì dalla sua tenda insieme agli altri, pregando con tutte le sue forze che a Murtagh non capitasse niente di male.


*To Be Continued...*
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Mi trovo ancora una volta a dovermi scusare per il ritardo (DreamGirl, sei incorreggibile U_U)... ma sono stata in gita e poi il caricatore del pc ha scelto di abbandonarmi T-T il fato vuole impedirmi di ultimare la mia ficcy, ma io non mi arrendo!! U.U xD
Questo capitolo è un po' cortino, ma è un capitoletto di transizione, il prossimo sarà decisamente più lungo sìsì^^
Velocissimi (non voglio farvi attendere ancora troppo l'aggiornamento) ringraziamenti "ad personam":
angela90: grazie grazie grazie*-* credo che il tuo suggerimento verrà inserito nel prossimo capitolo o in quello dopo... ma ormai la ficcy ha vita propria, cambia spontaneamente durante la copiatura su pc, quindi non garantisco nulla :-S xD grazie per la comprensione (maturitààà... ç_ç) e per la recensione!!^^ E ho fatto pura la rima!! xD
Amaerize: Non potrei essere più d'accordo, insomma meglio Eragon del nostro povero Murtagghino U.U xD Grazie del commentooooo... e non temere per Murtagh, l'autrice non potrebbe MAI permettergli di morire!!;)
Ifigenia: Avevi visto giusto!! Anche se putroppo qui nessuno ha ancora capito nulla -.-"... xD Grazie del commento!!:D
tpxic: una nuova lettrice!! Che gioia!!*-* Benvenuta!!^^ Sorry se ti distruggo Eragon, ma a me proprio non piace, non ce la faccio a descriverlo in modo più lusinghiero... sono contenta che la mia coppia preferita del Ciclo dell'Eredità piaccia anche a te *-* e spero che anche la mia fanfic continui a piacerti... grazie del commento!^-^
Ringrazio inoltre tutte le persone meravigliose che hanno aggiunto la storia tra le preferite e le seguite e tutti quelli che leggono anche senza recensire!
1 bacio
DreamGirl :)))

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Capitolo 12
*** Scelte... ***


FATE&CHOICES

-Allora è deciso.- disse Saphira. -Murtagh e Castigo combatteranno.-
Nasuada alzò di nuovo gli occhi verso di lui, impotente. Per la seconda volta, incontrò il suo sguardo, ma questa volta non lo trovò freddo, o indifferente.
Era piuttosto triste e rassegnato.
-Mi dispiace,- sembrava dire. -Ma tu hai fatto la tua scelta, e io ho dovuto fare la mia.-
Nasuada sentì le lacrime premere per uscire, ma si trattenne. Distolse lo sguardo e uscì dalla sua tenda insieme agli altri, pregando con tutte le sue forze che a Murtagh non capitasse niente di male.



12. Scelte...

Nasuada passò tutta la durata della battaglia a fare avanti e indietro nella sua tenda, con il respiro affannoso e il cuore che le batteva a mille, pregando qualsiasi divinità conosciuta che Murtagh ne uscisse vivo.
Poi, finalmente, la fine.
E il rapporto dei suoi uomini.
La regina dei Varden ebbe un sussulto quando lo lesse. Erano riusciti a respingere l'attacco dei nemici, certo, ma a un caro prezzo: decine di morti e centinaia di feriti. Nasuada si sentì stringere il cuore. Decine di famiglie spezzate, decine di bambini che non avrebbero visto tornare i propri genitori. Era ovvio che capitasse in una battaglia, ma la verità era che la giovane si sentiva colpevole, dannatamente colpevole. Sentiva che sarebbe dovuta essere sul campo insieme ai suoi uomini, e non lì nella sua tenda. Non era stata una sua decisione, ma lei avrebbe dovuto opporsi con più forza. Si passò una mano sul volto, mentre leggeva e rileggeva il rapporto. Come se continuare a leggere quello stupidissimo foglio potesse cambiare le cose...
Improvvisamente si udì uno schianto, e la testa di un bel drago blu apparve a pochi centimetri da Nasuada.
"Saphira!" esclamò la giovane, colta di sopresa.
-Nasuada, devi venire immediatamente!-
Il tono della dragonessa bastò a mettere la regina dei Varden in allarme.
"Che cos'è successo?"
Saphira esitò un istante, guardando con apprensione la giovane.
-Murtagh- disse semplicemente alla fine. -E' rimasto ferito gravemente.-
Nasuada si sentì svenire. 'Murtagh' e 'ferito gravemente' non si sarebbero mai dovuti trovare nella stessa frase.
"No!" sussurrò con le poche forze che le rimanevano. Era pallida, e tremava violentemente. "Dov'è? Che cos'ha? Cosa...?"
-Calmati, ti prego,- disse Saphira dolcemente.
"Non voglio calmarmi!" protestò con forza la regina dei Varden, sempre più pallida. "Voglio solo sapere dov'è Murtagh!"
La dragonessa la considerò per qualche istante.
-Angela lo stava curando quando sono venuta qui,- disse infine. -E' nella sua tenda.-
Senza curarsi di aggiungere altro, Nasuada uscì dalla sua tenda, e si mise a correre a perdifiato. Non le interessava che a momenti si sarebbe dovuta riunire con gli altri per discutere della battaglia appena avvenuta, delle strategie future e di altre cose che in quel momento le sembravano totalmente sciocche e inutili. Sicuramente Saphira l'avrebbe giustificata.
Non ci mise molto a raggiungere la tenda di Murtagh. Si avvicinò a Castigo, che stava di guardia all'ingresso.
"Castigo!" disse affannata. "Come sta?"
Il drago la guardo con rabbia.
-Proprio tu vieni a chiedermi come sta?-
Il suo pensiero era quasi un urlo. Nasuada rimase in silenzio, a bocca aperta. Non era abituata a tanta ostilità da parte sua.
-Non ha magiato per giorni, ha pianto più di una volta, non sorride dal giorno in cui l'hai lasciato, ecco come sta!- gridò ancora, con veemenza.
"Castigo, io..."
-Tu! Tu sei la causa di tutto questo!-
"N-no..." protestò debolmente lei. Ma il suo cuore dava ragione al drago.
-Ah no? Non sei la causa del suo dannarsi l'anima? Non sei la causa della sua decisione di combattere oggi, nella speranza di smettere anche solo per un secondo di pensare a te? Non sei forse la causa della distrazione che oggi gli è quasi costata la vita? Guardami negli occhi e dimmi che non sei la sola responsabile di tutto questo.-
Non se la sentì di negare, anche perché il suo cuore ruggiva approvazione ad ogni parola di Castigo.
"Io... non volevo!" disse invece. "Non avrei mai voluto fargli del male!"
-Eppure l'hai fatto.- replicò il drago con freddezza. -Ringrazia solo che Angela abbia detto che sopravviverà.-
Nasuada sentì un enorme sollievo nel cuore. Murtagh sarebbe sopravvissuto. Questa era l'unica cosa davvero importante.
"Non per mia scelta," disse ancora. "Se avessi potuto scegliere..."
-Ce l'avevi una scelta, e non stare qui a raccontarmi storie.- rispose Castigo. -Potevi scegliere di ascoltare quel buffone di Eragon, o il tuo compagno. Potevi scegliere se rendere felici i Varden, o l'uomo che dicevi di amare. Potevi scegliere Orrin, o Murtagh. Hai fatto la tua scelta, ora pagane le conseguenze.-
"Castigo, ti prego..." supplicò Nasuada. "Fammi entrare, solo per un secondo. Voglio solo..."
-No.-
"Ti prego! Ho bisogno di vederlo, di sapere che sta bene..."
-Ti do una mano io.- replicò il drago tagliente. -La sua faccia non è cambiata dall'ultima volta, e bene non sta affatto, grazie a te. Finito?-
"Castigo..."
-Come se te ne importasse qualcosa, poi!- aggiunse Castigo, con una risata amara.
Fu il turno di Nasuada di arrabbiarsi.
"Come osi?" urlò. "Mi importa, e lo sai benissimo! Altroché se mi importa!"
-Se ti fosse importato avresti agito diversamente. Qui dentro non entri, dovessi passare sul mio cadavere. E ora vat...-
Il drago si interruppe, come se qualcuno l'avesse chiamato. Si accigliò.
"Castigo...?" tentò la giovane.
Lui sembrò essere riportato alla realtà dalla sua voce. La considerò per qualche secondo.
Sbuffò sonoramente.
-Entra,- le disse poi.
Nasuada rimase oltremodo stupita da questo improvviso cambiamento.
"Che cos...?"
-Se vuoi il mio parere, non meriti di stare accanto a lui adesso,- disse il drago senza troppi giri di parole. -Ma là dentro c'è un Cavaliere profondamente addormentato che pare desideri molto averti accanto a sé, e io, al contrario di qualcun altro, scelgo di mettere al primo posto i suoi desideri e la sua felicità.-
E si fece da parte.
La giovane si avvicinò all'entrata della tenda e, lanciò un'ultima triste occhiata a Castigo. Voleva bene al drago, le dispiaceva aver perso la sua amicizia.
"Io capisco perché tu ce l'abbia con me, Castigo," gli disse senza osare guardarlo. "Lo so che se Murtagh soffre la colpa è solo mia. Ma ti prego di credere che sono sincera quando dico che mi dispiace, che non avrei mai voluto fargli male... io lo amo."
E, senza attendere risposta, entrò.
Appena vide il corpo di Murtagh sul letto, tutto il resto sparì. Il colore abbandonò definitivamente le sue guance, il suo battito accelerò e i suoi occhi si riempirono di lacrime mentre si sedeva delicatamente sul letto e guardava il volto del ragazzo.
Molte ferite erano state già curate da Angela, altre rimanevano a segnare profondamente il suo corpo.
Senza alcun desiderio di trattenerle oltre, Nasuada permise alle lacrime di uscire e iniziare a scorrere sul suo viso, mentre prendeva la mano del Cavaliere tra le sue, incurante del fatto che Arya, Orrin e chiunque altro potessero entrare in qualsiasi momento.
"Mi dispiace," gli sussurrò tra le lacrime, stringendogli forte la mano. "Mi dispiace tanto."
Murtagh percepì in qualche modo la sua voce nel sonno, e aprì gli occhi.
"Nasuada..." mormorò a fatica.
"Murtagh!" esclamò lei, spalancando gli occhi per la sorpresa. "Co-come stai?"
Lui accennò una risatina, ma dovette smettere subito, perché ridere gli faceva male alle costole e agli addominali.
"Ho avuto giorni migliori," rispose, ma il suo volto sembrava sereno.
Nasuada abbassò lo sguardo.
"E' tutta colpa mia..." sussurrò, colma di vergogna.
Gli occhi del Cavaliere si accesero di stupore.
"Colpa tua? Ma..."
"Sì, colpa mia! Castigo aveva ragione, non sarei nemmeno dovuta venire... a che cosa pensavo? Scusami, io..."
Lasciò la mano di lui e fece per alzarsi, ma lui la trattenne per un braccio.
"Nasuada, che cosa stai dicendo?" le chiese, confuso. "Che c'entra Castigo? Che cosa ti ha detto."
"Niente che non sapessi già."
"Ma..." protestò Murtagh. "Non devi dargli ascolto. Non pensa lucidamente, è arrabbiato, sconvolto, preoccupato..."
"Per colpa mia!" ripeté la regina dei Varden, che non sapeva darsi pace.
Il Cavaliere la guardò, senza sapere bene come comportarsi. Lui non la incolpava, non l'aveva mai incolpata di nulla. Lei aveva solo fatto la scelta che riteneva più giusta, e Murtagh sapeva benissimo che lei aveva sofferto almeno quanto lui.
"Ascolta," le disse alla fine, più serio che mai. "Non devi sentirti in colpa. Non hai fatto niente, niente di male. Non posso negare che... alcune tue scelte... mi abbiano fatto soffrire... ma non ho la pretesa di essere stato l'unico dei due a soffrire. Hai fatto quello che hai ritenuto giusto fare, e nessuno può fartene una colpa."
"Ma ti ho permesso di combattere!"
Il Cavaliere scosse la testa.
"Davvero pensi che se tu mi avessi negato il permesso, questo mi avrebbe fermato? Allora non mi conosci... io avevo deciso di combattere, e nulla mi avrebbe distolto da mio intento."
"Però avevi anche deciso di stare con me, e io te l'ho impedito. Io... ti ho ferito, ti ho lasciato."
Murtagh sorrise.
"Ma ora sei qui," replicò accarezzandole dolcemente gli zigomi rotondi. "E questo è tutto ciò che conta."
Nasuada rispose al sorriso e chiuse gli occhi, ma quasi subito si rabbuiò.
"Già, sono qui," confermò scostando il viso. "E a che scopo? Solo per illuderti ancora!" Abbassò lo sguardo e iniziò a torcersi nevosamente le dita. "Sono un mostro."
Murtagh le alzò il mento, costringendola a guardarlo negli occhi.
"Non sono un bambino, Nasuada," le disse con fierezza riprendendole la mano, che lei strinse. "Non mi sono illuso che questo significhi che tornerai con me. Hai preso un impegno ben preciso con Orrin e ormai... lo devi rispettare. Ne andrebbe dell'alleanza col Surda, e quindi del destino di Alagaesia, di tutto ciò per cui abbiamo lottato. Hai dato la tua parola e, per quanto mi faccia male, capisco che tu la debba rispettare. C'è in gioco qualcosa di più grande di te e di me."
Sentirlo parlare così, con quella coraggiosa rassegnazione, con quella serena calma che, glielo leggeva negli occhi, nascondeva una profonda disperazione, fu troppo per Nasuada. Fiumi di lacrime scorrevano sulle sue guance, il cuore batteva troppo, troppo forte.
"Smettila," sussurrò. "Smettila di essere così dannatamente perfetto e comprensivo, smettila di cercare di confortarmi, mi fai sentire ancora peggio! Dovresti essere arrabbiato con me. Dovresti urlarmi contro!"
"No," rispose Murtagh con fermezza. "Non posso essere arrabbiato quando, nonostante tutto, tu sei qui; quando piangi per me e mi tieni la mano in quel modo; quando, in breve, posso sentire così chiaramente che mi ami."
Nasuada si appoggiò sul suo petto, stringendosi forte a lui, che, superato lo shock iniziale, aveva iniziato ad accarezzarle dolcemente i capelli.
"Certo che ti amo," confermò cercando la sua mano e intrecciando le loro dita. "E voglio che tu sappia che ti amerò sempre, aldilà di tutto."
"Lo so," disse Murtagh sicuro. "E tu sai che ti amo e ti amerò sempre anche io."
Nasuada annuì sul suo petto. Poi alzò lievemente la testa, e lo baciò. Un bacio desiderato, dolce e passionale. Un bacio che suggellava la promessa che si erano scambiati. Un bacio che aveva un sapore amaro, perché era anche un addio.
Quando si separarono, rimasero stretti l'uno all'altra per un tempo indefinito, per nulla ansiosi di uscire dalla bolla che si erano creati e tornare alla dolorosa realtà.
Non potevano sapere che la loro conversazione era stata ascoltata da qualcuno che era sfuggito agli occhi attenti di Castigo.


*To Be Continued...*
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Avete visto che capitolo lungo stavolta??^^
Però... che depressione avevo quando ho scritto questo capitoletto?? O.o ç_ç me triiiiiiiiiiiiiiiiiiste! ç_ç Povero Murtagghino, e povera Nasuadina, e povero Castiguccio ç_ç
Ehm... ok, la smetto xD
Comunque, sì, è triste, ma sinceramente è il mio capitolo preferito della fic, infatti non vedevo l'ora di postarlo *-*
Senza ulteriori indugi, mi appresto a ringraziare ad personam!!;D
angela90: Ma ciao!! Ho sempre avuto i tuoi stessi dubbi su Eragon, ma pare che Paolini sia parecchio affezionato a questo personaggio, e pare anche che molti/e fan la pensino come lui O.O a volte ho il dubbio di essere io quella che non comprende il suo fascino e la sua genialità... U_U mpf... mpf... AHAHAHAHAH!! Che battutaaaaaaaa fascino e genialitàààààà xD Comunque sì, Nasuada ha una grande abilità nel complicarsi la vita, ma io le faccio compagnia, quindi va bene così U.U xD Sei contenta?? E' tornato il romanticismo (diabete e carie U_U xD)...^^ peccato che oltre che romantico sia anche triiiiiiste ç_ç oh, beh, rimedieremo!!^_^ Intanto, ti ringrazio per la recensione e ti auguro buona Pasqua in ritardissimissimo ;) p.s.:quella cosa è stata definitivamente inserita nel prossimo capitolo^^
Amaerize: Mi sa che ti ho fatto sudare freddo di nuovo... xD Grazie per il perdono *-* sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, sinceramente non era molto convinta, perché era un capitolo un po' di transizione... ihihih comunque è vero che se Eragon è l'unico a darti ragione devi iniziare a porti serie domande sulla tua sanità mentale O.o xD Grazie per il commentino!!^^
tpxic: Sono contenta ti piaccia^^... grazie del commento!!:DDD
Come sempre, grazie anche a chi ha solo letto!
1 bacio
DreamGirl :)))

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Capitolo 13
*** Prima del Matrimonio - Nasuada ***


FATE&CHOICES

Nasuada annuì sul suo petto. Poi alzò lievemente la testa, e lo baciò. Un bacio desiderato, dolce e passionale. Un bacio che suggellava la promessa che si erano scambiati. Un bacio che aveva un sapore amaro, perché era anche un addio.
Quando si separarono, rimasero stretti l'uno all'altra per un tempo indefinito, per nulla ansiosi di uscire dalla bolla che si erano creati e tornare alla dolorosa realtà.
Non potevano sapere che la loro conversazione era stata vista da qualcuno che era sfuggito agli occhi attenti di Castigo.


13. Prima del matrimonio - Nasuada

Nasuada era seduta nella semi oscurità della sua tenda, immersa nei pensieri.
Pensava a Murtagh, al bacio che si erano scambiati nella sua tenda solo pochi giorni prima.
Pensava alla sua vita, che entro poche, pochissime ore sarebbe cambiata totalmente.
Pensava a Orrin, che la mattina seguente sarebbe diventato suo marito.
Una lacrima ribelle rotolò sulla sua guancia, ma lei se l'asciugò immediatamente. Si era ripromessa di non piangere. Aveva preso una decisione, e ora doveva andare fino in fondo.
Sospirò.
Non era così che si sarebbe dovuta sentire una sposa la sera prima delle sue nozze.
Chiuse gli occhi e permise alla sua mente di rilassarsi e fantasticare.
Chissà come sarebbe stato essere sposata con Orrin... provò ad immaginarselo.
Subito le si presentarono alla mente una serie infinita di immagini a dir poco inquietanti*(n.b.: le tre proposte di seguito non sono che alcuni esempi, e nemmeno tra le più terribili, per non sconvolgere eccessivamente i lettori):

Nasuada in piedi, di fronte a Orrin, che tentava disperatamente di attirare la sua attenzione stringendo in mano un rapporto militare della massima importanza mentre lui guardava una provetta contenente un liquido non meglio identificato con aria estasiata, quasi adorante in verità. Era fin troppo chiaro che il re fosse molto più innamorato di quel liquido dal colore nauseabondo che non di sua moglie.
Nasuada che bussava senza successo alla porta chiusa del laboratorio di Orrin, dall'altra parte il re, occupato in chissà quale esperimento, che nemmeno sentiva i colpi alla porta. Attorno a lui, una moltitudine di bambini dalla pelle scura e con la stessa identica espressione del padre, tutti quanti intenti a venerare un becker ricolmo di un fluido dall'aspetto melmoso.
Nasuada che seguiva con un machete dall'aria minacciosa Eragon, tutto intento a 'cercare di salvare Alagaesia' (leggasi: 'provocare più problemi di quanti non riuscisse a risolverne'), affiancata, per modo di dire, da un Orrin tutto preso dalla sua pipetta Pasteur, con la quale stava tentando di versare su un vetrino una goccia di liquido giallognolo. La real coppia seguita dalla schiera di pargoli di poco prima che fissavano il vetrino come ipnotizzati.

La giovane aprì di scatto gli occhi, rabbrividendo. Meglio non lasciar correre troppo la fantasia.
Il problema era che, per quanto quelle visioni fossero senza dubbio esagerate, Nasuada non poteva fare a meno di pensare che fossero assolutamente realistiche.
"Mia Signora?" la voce di Farica la distolse dai suoi pensieri.
"Dimmi,"
"Arya desidera vederti."
-Arya?- pensò la regina dei Varden. Che cosa mai poteva volere Arya da lei?
"Certo, falla pure entrare."
Farica si congedò con un inchino, e dopo qualche istante, entrò Arya.
"Ciao," la salutò.
"Ciao," rispose Nasuada, abbozzando un sorriso di circostanza. "Accomodati pure," aggiunse poi, indicandole una sedia accanto alla sua.
L'elfa si sedette con grazia, e volse il suo viso perfetto verso la giovane, puntando i bellissimi occhi smeraldini nei suoi.
"Come ti senti?" le chiese, scrutandola con attenzione.
"Io... bene," mentì lei.
Arya considerò per qualche secondo la sua risposta.
"Nasuada," disse poi. "Dovrei parlarti di una cosa importante, vorresti ascoltarmi?"
La regina dei Varden annuì, incuriosita dallo strano tono dell'elfa.
"Bene," disse semplicemente Arya. "Nasuada, ci conosciamo da tanti anni ormai. E... io ti considero un'amica, per quanto la nostra sia un'amicizia inusuale, certo."
Nasuada sorrise. Non era mai stata certa di poter definire Arya un'amica, eppure l'aveva sempre sentita vicina... forse perché, per quanto sotto certi aspetti fossero come il giorno e la notte, sotto molti altri erano estremamente simili; anche quando le loro opinioni non coincidevano, in qualche modo riuscivano a comprendersi e, senza dubbio, tra loro c'era un rispetto straordinario.
"Ed è da amica che vengo a parlarti questa sera," proseguì l'elfa. "Tu sai quanto io ritenga importante la vittoria in questa guerra, e sai che sarei disposta praticamente a tutto per vedere i Varden trionfare finalmente su Galbatorix. Ma penso che tu stia facendo un grande sbaglio."
La regina dei Varden la guardò per qualche istante.
"Non capisco di che cosa tu stia parlando," ammise alla fine.
"Del tuo matrimonio," rispose semplicemente Arya.
"Ma..." obiettò Nasuada. Non era preparata a questo. "Arya, porterà solo benefici," iniziò a recitare quasi meccanicamente ciò che si era detta per convincersi ad accettare la proposta di Orrin. "Cementerebbe l'unione tra i Varden e il Surda, inoltre rafforzerei la mia posizione come capo dei Varden, e..."
"E tutto questo lo dici perché ci credi, o perché stai cercando di convincere anche te stessa, oltre che me?"
Nasuada non rispose. Sentiva che non sarebbe riuscita a mentirle.
Arya sospirò.
"Nasuada, tu non hai bisogno di questo! Sono pronta a scommettere qualsiasi cosa che Orrin non ci tradirebbe. Lui vuole sconfiggere Galbatorix almeno quanto noi. E a proposito della sciocchezza del rafforzare la tua posizione... credi davvero che sia necessario? I Varden ti ammirano profondamente e ripongono in te tutta la loro fiducia e le loro speranze. E tu li ripaghi con una grande forza e dedizione. Non hanno bisogno di altro."
"E' quello che pensavo anch'io," disse Nasuada. "Ma poi Eragon ha parlato di mio padre e..."
"Eragon?" ripeté Arya sbuffando. "Ti prego, dimmi che stai scherzando. Se riuscisse a tirar fuori almeno una trovata intelligente per ogni dieci sciocchezze che dice, a quest'ora avremmo già sconfitto Galbatorix, te lo dico io... e tu che stai anche ad ascoltarlo!" Scosse la testa. "Conoscevo bene Ajihad, e sono certa che avrebbe semplicemente voluto vederti felice."
-E' quello che ha detto Murtagh...- non poté fare a meno di pensare la giovane.
"E sono altrettanto certa," continuò l'elfa. "Che fintanto che continuerai ad essere un buon condottiero, ai Varden andrà bene ogni tua scelta... specie adesso che il tuo Cavaliere si è dimostrato un così valido aiuto in battaglia."
Nasuada ci mise qualche secondo per registrare ciò che le era stato detto.
"Co-cosa?" balbettò alla fine, arrossendo violentemente. "E tu come...?"
"Ti ho vista, l'altro giorno, quando sei entrata nella tenda di Murtagh. Avevi un'aria sconvolta. Non so che cosa mi sia preso, in tutta sincerità, di solito non gradisco che altri si intromettano negli affari miei, così evito anche io di impicciarmi negli affari altrui. Fatto sta che, senza farmi vedere da Castigo, mi sono avvicinata alla tenda, e ho sentito la tua conversazione con Murtagh."
"Oh," disse semplicemente Nasuada, senza sbilanciarsi.
"Nasuada, tu lo ami," disse l'elfa. "E lui ama te. E' troppo importante perché finisca così."
"Ma Orrin..."
"Dimentica Orrin! Orrin capirà. Nasuada, io ho sacrificato tutta la mia vita per questa guerra. Tutta!" La guardò intensamente, con gli occhi che scintillavano di tristezza e determinazione. "Non voglio che tu commetta il mio stesso errore. Ne ricaveresti solo sofferenza. Non sacrificare tutto per la guerra, o quando la guerra sarà finita, scoprirai di non avere più niente."
Nasuada rimase colpita da quelle parole, e ancor di più dal fatto che Arya dimostrasse un così sincero attaccamento a lei.
Le poggiò una mano sulla spalla.
"Grazie," le disse sinceramente. "Grazie di cuore, davvero."
L'elfa abbozzò un sorriso.
"Di niente," rispose. "Ora vado. Spero che tu... prenda la decisione giusta. Buonanotte."
"Buonanotte, Arya."
Arya se ne andò, lasciando Nasuada sola con i suoi pensieri.
Certamente le aveva dato qualcosa su cui riflettere.


*To Be Continued...*
*La direzione ringrazia calorosamente angela90 per le "immagini inquietanti", e per ricambiare le dedica il capitolo.xD

DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Scusate per l'ennesima volta il ritardo... le scuse le sapete già, no? xD Compiti, interrogazioni, maturità...^^
Brevissimi ringraziamenti ad personam e poi posto^^:
angela90: Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo... Castigo non è molto delicato, ma d'altronde è così perché il SUO ADORATO CAVALIERE sta male... e questo lui non può tollerarlo non U.U Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, soprattutto la parte da te ispirata xD Grazie del commento!! :)))
Amaerize: Sono felice che il cap ti sia piaciuto... e hai ragione, Eragon andrebbe impiccato solo per il fatto di essere Eragon U.U nella mia fanfic neanche Arya e Saphira lo sopportano (*l'autrice prova una sadica gioia a far odiare da tutti il protagonista IDIOTA che Paolini fa ingiustamente amare a tutti*--> vendetta, tremenda vendetta!!xD). Grazie della recensione!!^-^
Ifigenia: Di niente, figurati... non sai come ti capisco, spero proprio che Paolini ci esaudisca... intanto noi possiamo sbizzarrirci con le fanfic!! Ah, fanfic, fanfic... che cosa faremmo mai se non esistessero?? xD Come vedi niente sommosse, anzi, la situazione inizia a sbrogliarsi... era anche ora!! U.U xD grazie del commento!! ;DDD
Grazie anche a chi a solo letto!!
1 bacio
DreamGirl :)))

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Capitolo 14
*** Prima del Matrimonio-Murtagh ***


FATE&CHOICES

Nasuada rimase colpita da quelle parole, e ancor di più dal fatto che Arya si fosse confidata con lei.
Le poggiò una mano sulla spalla.
"Mi dispiace," le disse sinceramente. "Ma ti ringrazio per avermelo detto. Grazie di cuore, davvero."
L'elfa abbozzò un sorriso.
"Di niente," rispose. "Ora vado. Spero che tu... prenda la decisione giusta. Buonanotte."
"Buonanotte, Arya."
Arya se ne andò, lasciando Nasuada sola con i suoi pensieri.
Certamente le aveva dato qualcosa su cui riflettere.


14. Prima del matrimonio - Murtagh

Murtagh era steso sul suo letto e fissava con aria assente il tessuto rosso cupo di cui era fatta la sua tenda.
Il giorno seguente Nasuada si sarebbe sposata. E non con lui.
Murtagh sentì un enorme peso posarsi sul suo stomaco.
E pensare che avrebbe anche dovuto partecipare alle nozze...

*Flashback*
Era una mattina particolarmente gradevole all'accampamento, il sole splendeva nel cielo riscaldando piacevolmente i Varden.
Murtagh era sdraiato sull'erba davanti alla sua tenda, e tentava senza successo di godersi la luce e il calore.
Si alzò a sedere, portando istintivamente una mano alla ferita, ormai quasi completamente rimarginata, che si era procurato sull'addome durante la battaglia.
"Murtagh!" disse una voce maschile.
Il Cavaliere si voltò, e subito vide Orrin dirigersi verso di lui.
Si alzò, in segno di rispetto.
"Re Orrin..." rispose, facendo un cenno col capo.
"Salve Murtagh," disse il re con un sorriso. "Spero di non disturbarti..."
"No, nessun disturbo," replicò subito Murtagh. "A che cosa devo questa visita?"
"Ecco... immagino che ricordi che dopodomani io e Nasuada ci sposeremo..." Murtagh strinse i pugni, costringendosi a non replicare. In fondo Orrin non poteva sapere. "... e mi piacerebbe che tu fossi presente al matrimonio."
Murtagh sgranò gli occhi e aprì la bocca, stupito.
"Io? Venire al matrimonio?" ripeté, incredulo. Da quando lui e il re del Surda erano due amiconi?
"Proprio così," confermò il re. "Dopotutto sei uno di noi adesso... ed è stata Nasuada a insistere perché tu rimanessi all'inizio... lei non mi ha detto nulla, ma sono certa che le farebbe piacere se venissi, ho l'impressione che ti abbia preso in simpatia..."
Murtagh distolse lo sguardo.
Preso in simpatia? Beh, in un certo senso... forse però non era il caso che Orrin sapesse
quanto esattamente l'avesse... ehm... 'preso in simpatia'
"Beh, io..." esitò il Cavaliere. Non voleva vedere la donna che amava sposare un altro, ma d'altro canto non poteva certo rifiutare senza dare un buon motivo. "..certo. Naturalmente, sarò felice di esserci."


Come no, felicissimo, pensò Murtagh, tornando alla realtà.
Sospirò, pensando che in fondo avrebbe anche potuto disertare il matrimonio e pensare ad una buona scusa per dopo...
-Murtagh-
lo chiamò una voce femminile, riscuotendolo dai suoi pensieri.
-Saphira?- rispose mentalmente.
-Sì, sono io... Murtagh, devo parlarti, ti dispiace se entro?-
-Tu sei sempre la benvenuta, lo sai.-
replicò il Cavaliere abbozzando un sorriso.
Subito due teste, una rossa e una azzurra, fecero capolino nella tenda.
Saphira sbuffò, voltandosi verso Castigo.
-E tu che c'entri?-
-Qualunque cosa tu voglia dire a Murtagh lo puoi fare davanti a me,
tanto sentirei tutto comunque.-
-Ti hanno mai detto che sei un drago incredibilmente impiccione e irritante?-
-Certo, è parte del mio fascino da bello e dannato...-
ghignò Castigo.
Saphira lo guardò in tralice, facendo la sostenuta, ma si fece scappare un buffo suono che avrebbe potuto tranquillamente dissimulare una risatina.
Dopo qualche istante, Murtagh ritenne opportuno schiarirsi la voce per ricordare la propria presenza.
Saphira si riscosse e riportò la sua completa attenzione sul Cavaliere.
-Murtagh- gli disse -E' ora che io metta le carte in tavola. Lo so.-
Murtagh impallidì istantaneamente.
"Tu sai cosa?"
Saphira sbuffò.
-Non fare il finto tonto, sai benissimo di che cosa sto parlando.-
"Eragon...?"
-No, ha fatto molta attenzione a tenere ben nascosto quel pensiero... io lo so da prima Murtagh. Esattamente da quando ho esaminato la tua mente il giorno in cui sei tornato... come hai potuto credere di farla franca con me?-
aggiunse con un sorrisetto. -I sentimenti per Nasuada erano così forti che non saresti riuscito a celarli neanche al mago più inesperto... e devi sapere che sono il vero motivo per cui ho deciso di fidarmi di te. Ricordavo l'affetto che univa te e Nasuada nel Farthen Dur ed ero quasi sicura che lei, benché ancora inconsapevolmente, ricambiasse i tuoi sentimenti. Speravo che col tempo tu avresti riconquistato la fiducia dei Varden e il suo cuore... e non avevo mai immaginato che Orrin potesse mettersi fra di voi. Neanche adesso riesco ad immaginarlo a dirla tutta. Lei non lo ama, Murtagh. Non lo ama e non lo amerà mai. Non potrà mai essere felice con lui.-
Murtagh rimase in silenzio a testa bassa. Che cosa poteva farci lui infondo? Era Nasuada che aveva scelto di sposare Orrin, non era qualcosa che lui potesse cambiare, ormai era troppo tardi.
-Oh, insomma Murtagh!- esclamò Saphira in riposta al suo proungato silenzio. -Reagisci! Non puoi stare a guardare mentre lei sposa un altro uomo! Io non capisco! Hai il coraggio di fuggire dal castello del re e di schierarti contro le sue truppe...-
-Quello in realtà è tutto merito mio...-
interloquì Castigo, che Saphira ignorò.
-...e non quello di dire... dire...-
-...'ehi, topo di laboratorio da strapazzo, giù le mani dalla mia donna!'?-
-Te ne vuoi stare un po' zitto?-
-Impossibile, sono troppo generoso per negare il mio fondamentale apporto alla missione 'Riconquistare Nasuada'-
Saphira sbuffò.
-Sì, beh... comunque diciamo che per quanto espresso in termini decisamente poco consoni, il concetto espresso da Castigo è giusto.-
-Come volevasi dimostrare...-
-Zitto.-
Se la situazione non fosse stata disperata, Murtagh si sarebbe rotolato a terra dalle risate.
Ma la situazione era disperata e Murtagh non rise.
"Non posso," disse invece. "Non posso metterla in difficoltà con i Varden, non voglio mettere a rischio la sua posizione, anche per il bene di Alagaesia! Lei è un capo formidabile, nessuno potrebbe occupare quel posto come lei!"
-Che assurdità, lo sanno tutti che Nasuada è insostituibile, la sua posizione non è affatto a rischio. I matrimoni politici sono una cosa estremamente stupida, che fanno persone stupide. Tu e Nasuada non siete stupidi, ma vi comportate come tali.-
"Se vuoi saperlo anche il tuo prezioso Cavaliere ha detto che..."
-Lascia perdere Eragon. Abbiamo già litigato per questa questione. E poi lui parla tanto ma se toccasse a lui non rinuncerebbe mai ad Arya... quindi non ha voce in capitolo.-
"Io..."
-Senti, non voglio obbligarti a fare nulla. Ma pensaci, potresti rimpiangere questa decisione per tutta la vita. In un modo o nell'altro mi aspetto di vederti domani al matrimonio.
Mi raccomando Murtagh scegli...-
-...di far saltare le nozze, o dovremo farlo noi al posto tuo!-
concluse Castigo con entusiasmo.
-Castigo per l'ultima volta stai zitto!! Murtagh, scegli con saggezza. A domani.-
Saphira se ne andò, lasciando un Murtagh molto pensieroso e un Castigo molto sconvolto per essere stato zittito dalle urla di una minacciosa dragonessa.
-Lo sai, amico?- disse il drago al Cavaliere quando si fu ripreso. -Credo che faresti meglio a fare come dice lei... sa essere terrificante.-


*To Be Continued...*
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Penso che sia ormai quasi inutile scusarsi del ritardo vergognoso, tanto credo che a questo punto abbiate capito come sono fatta, no?? xD
Scherzi a parte, ancora scusate il ritardo... non commento nulla, passo subito ai ringraziamenti, così poi posto!!
Arthur: Ahahah sì, è un po' complessata, è vero... ma d'altronde noi ragazze lo siamo un po' tutte no??xD Sì, lo so che il mio Eragon è ai limiti della decenza... ma purtroppo quella è esattamente la mia visione del personaggio, non ce la faccio proprio a farlo diverso... è più forte di me!! Grazie del commento!!^^
Ifigenia: Parole sante!! W le fanfic!! W le MurtaghxNasuada!! E soprattutto ABBASSO ERAGON!! xD Te curiosa?? Presto la tua curiosità sarà soddisfatta!!;)) Grazie della recensione!!:))
angela90: Di nienteeeeeee^^ dovevo assolutamente farlo, me l'hai ispirato tu!!^^ Ti capisco per il periodo intensissimo, davvero...:S comunque hai ragione, hanno qualcosa di Kovu e Kiara... io li adoro quei due!!*-* Grazie del commentinooo!!:))
Amaerize: xD Lo soooooooo ahahah W il sadismooooooo!!!! xD Spero che nei libri Eragon segua il tuo suggerimento del suicidio...U.U ma temo che sia troppo poco intelligente per farlo ç_ç Grazie del commento e dei complimenti*-*
tpxic: No, proprio no mi dispiace u.u xD Ma Arya secondo me sotto sotto è una grande... anche se non quanto Nasuada, sia chiaro... peccato che nei libri sarà proprio sprecata con quell'idiota di Eragon...-.-" grazie del commento!!:))
Grazie anche chi ha letto, aggiunto tra i preferiti ecc. ecc....
Ora senza ulteriori indugi... postoooooooooooooo!!^^
1 bacio
DreamGirl :)))
P.S.:è mio triste compito informarvi che il prossimo sarà l'ultimo capitolo...

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