Fate & Choices di DreamGirl91 (/viewuser.php?uid=24457)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi ***
Capitolo 2: *** Perchè? ***
Capitolo 3: *** Sogni e Realtà ***
Capitolo 4: *** Fidati di me ***
Capitolo 5: *** Una visita inaspettata ***
Capitolo 6: *** L'unica cosa che conta ***
Capitolo 7: *** Una giornata... perfetta - prima parte ***
Capitolo 8: *** Una giornata... perfetta - seconda parte ***
Capitolo 9: *** Senza Te ***
Capitolo 10: *** Richieste ***
Capitolo 11: *** Decisioni ***
Capitolo 12: *** Scelte... ***
Capitolo 13: *** Prima del Matrimonio - Nasuada ***
Capitolo 14: *** Prima del Matrimonio-Murtagh ***
Capitolo 1 *** Ricordi ***
FATE&CHOICES Meeting you was
fate, becoming your friend was a choice, but falling in love with you was beyond
my control.
1.Ricordi
"Sono arcistufo
di queste stupide duchesse! Sembrano più adatte a un porcile che alla
nobiltà!"
Queste erano state le parole del re
quando si era dovuto congedare da Murtagh per ricevere una nobildonna di qualche
paesino dei suoi sterminati domini. Fortuna che Galbatorix era troppo assorto
nei suoi pensieri per accorgersi dell'effetto che le sue parole avevano sortito
sul giovane. Murtagh infatti non si trovava più nell'immenso palazzo
di Uru' Baen, era lontano mille miglia, in un tempo che gli appariva
lontanissimo, benchè non fosse passato poi così tanto tempo da allora.
Allora era libero, pur essendo prigioniero dei Varden. Il re non aveva ancora
scoperto il suo vero nome e lui neanche immaginava che l'uovo scarlatto di
Castigo si sarebbe schiuso davanti a lui. In quel tempo felice aveva pronunciato
le stesse parole davanti a Eragon, riferite a quelle stesse
nobildonne.
"Non pare una
principessa? E il suo portamento! Quando è comparsa sulla soglia, per un
attimo mi èsembrata una delle dame di corte di Galbatorix. Ho visto delle mogli
di conti e duchi che al suo confronto sembrano più adatte a un porcile che alla
nobiltà."
Murtagh accennò un sorriso. Be' era stato
un paragone sleale il suo. Davanti a lei chiunque avrebbe assunto un
aspetto insignificante. Sospirò. Da quanto tempo non pensava a lei... eppure non
era mai riuscito a eliminarla totalmente dai suoi pensieri, ora se ne rendeva
conto. D'improvviso, mentre camminava nei corridoi del palazzo per tornare nelle
sue stanze, un flash si impadronì completamente dei suoi pensieri e lui la
rivide davanti ai suoi occhi, esattamente come l'aveva vista la prima volta.
Nasuada.
Murtagh era coricato nel
suo letto e ribolliva di rabbia. Non ce l'aveva con Ajihad, al suo posto si
sarebbe comportato allo stesso modo. No, lui ce l'aveva con suo padre. Ancora
una volta, per il suo maledetto nome non gli era concesso di essere trattato
come gli altri. Certo, avrebbe potuto lasciare che i Gemelli controllassero la
sua mente, ma per tutta la sua vita, la sua mente era stato il suo santuario,
l'unica cosa su cui suo padre e il re non avevano potere, l'unica cosa che non
erano mai riusciti a distorcere. E poi c'erano troppi ricordi che non voleva
condividere con nessuno.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta. Murtagh borbottò "avanti". Certamente era solo
qualcuno mandato dal capo dei Varden per sapere se il giovane fosse finalmente
pronto a farsi controllare la mente. La porta si aprì, ma Murtagh non si curò di
guardare chi fosse entrato finchè non sentì una voce femminile dolce, ma decisa
e solenne. La voce di un capo. "Salve Murtagh."
Murtagh volse gli occhi verso la porta
e subito scattò a sedere. Davanti a lui c'era la creatura
più bella che avesse mai visto. Una giovane donna dalla pelle scura, con gli occhi
a mandorla, le labbra carnose e gli zigomi rotondi. Portava un elegante
vestito rosso scuro, ma aveva un pugnale legato alla cintura. Sorrideva cordiale,
eppure il suo viso incuteva rispetto e soggezione. La sua bellezza, almeno
agli occhi di Murtagh, era paragonabile e anzi superiore a quella
di Arya. Quando gli occhi dei due ragazzi si incontrarono, i due rimasero a guardarsi per un
lungo istante. Poi la giovane disse: "Se è un brutto momento
posso..." "No! Ti prego rimani." rispose velocemente Murtagh. Non voleva che
lei se ne andasse. La ragazza accennò una risata argentina, musica per le orecchie di
Murtagh, e parlò ancora. "Bene allora. Piacere di conoscerti. Io sono
Nasuada, la figlia di Ajihad." tese la mano, che il giovane strinse alzandosi in
piedi. "E' un vero onore Nasuada." disse accennando appena un inchino. "Sei
qui per conto di tuo padre?" "Sì e no. Mio
padre vuole sapere se sei pronto a sottoporti all'esame dei Gemelli e io sono
venuta a portarti il messaggio per avere modo di conoscerti." "Conoscermi?"
chiese Murtagh stupito "Perchè volevi conoscermi?" "Io..." esitò lei "Non lo
so esattamente. Però qualcosa mi dice che ho fatto bene a venire." "Be' io...
sono felice che tu sia venuta." I due si sorrisero e dopo qualche istante si
immersero in una fitta conversazione, quasi come se si conoscessero da anni invece
che da pochi minuti.
Murtagh sospirò. Sarebbe stato bello
poter vivere in quei ricordi felici. Entrò nella sua stanza e si accoccolò
accanto al suo splendido drago e iniziò ad accarezzargli dolcemente le
brillanti squame scarlatte. Castigo gli mandò un pensiero interrogativo
mostrandogli un'immagine di Nasuada. Il ragazzo sorrise e rispose con il
pensiero: -Lei è il capo dei Varden,
Castigo. Il suo nome è Nasuada.- Il drago non era soddisfatto.
Murtagh gli aveva inviato senza rendersene conto una serie di sensazioni
piacevoli che Castigo non aveva mai provato, nè in prima persona nè attraverso i
pensieri di altri. E ora voleva saperne di più. Così rimase a guardare il
Cavaliere finchè lui non aggiunse: -L'ho
conosciuta prima che tu nascessi. Allora il capo dei Varden era suo padre Ajihad
e io ero libero. Lei mi veniva a trovare spesso e parlavamo moltissimo.- -E
poi?- Murtagh sospirò, improvvisamente triste. E poi i Gemelli avevano
ucciso Ajihad, costringendo Nasuada a prendere il comando dei Varden, benchè lei
fosse ancora molto giovane e avevano portato Murtagh a Uru'Baen, privandolo per
sempre della libertà. -E poi mi sono svegliato, Castigo.- Rispose
il giovane con un sorriso amaro. -Non mi avevi
mai parlato di lei.- -Non avevo mai più pensato a lei prima di
oggi.- Tra i due calò il silenzio. Ognuno era immerso nei propri
pensieri. Improvvisamente Castigo disse: -Parlami
di lei.- -Perchè ti interessa?- Castigo scrollò le spalle. Murtagh lo
guardò per qualche istante, poi capendo che per qualche motivo per Castigo era
una cosa importante, chiese: -Che cosa vuoi
sapere?- -Mostrami il primo ricordo di lei che ti viene in
mente.- Murtagh annuì e chiuse gli occhi, concentrandosi intensamente su
Nasuada finchè un ricordo non lo pervase completamente.
Murtagh era seduto sul suo
letto e accanto a lui c'era Nasuada, più bella che mai con il suo vestito color
dell'oro. Stavano parlando dell'imminente battaglia contro lo Spettro Durza e i
Kull. Murtagh stava tentando di convincere la ragazza a intercedere con il padre
affinchè lui gli permettesse di prendere parte al combattimento. "Nasuada, ti
prego, cerca di essere ragionevole. Ti fidi di me, giusto?" "Certo che mi
fido di te, lo sai benissimo!" "E non pensi che questa sarà una battaglia
durissima e quindi i Varden avranno bisogno di tutto l'aiuto possibile?" "Sì,
però..." "Però cosa? Te l'ho detto, ho ricevuto un ottimo addestramento e il
fatto che sia riuscito a scappare dal re dimostra che so cavarmela. E voglio
mettere le mie capacità a servizio dei Varden, per il bene mio e di tutta
Alagaesia!" "Non voglio che tu
combatta. Non voglio che tu ti ferisca e non voglio che tu metta a repentaglio
la tua vita." Disse con semplicità Nasuada guardandolo negli
occhi. "Perchè?" "Non è ovvio?" Murtagh si ritrovò smarrito a quella
domanda. No, non era ovvio. "Io non..." "Oh, lascia perdere, tanto non
capiresti!" disse lei stizzita. "E c'è anche un'altra cosa! Non sopporto che tu
o mio padre possiate rimanere qui e rendervi utili mentre io sarò costretta ad
andarmene come una bambina indifesa! Anch'io voglio combattere per il mio
popolo!" "Non dirlo." replicò Murtagh con il volto serio e un tono apprensivo
"Tu devi restare al sicuro." "E perchè? Alla mia età molti ragazzi combattono
già e io non sono certo meno abile di loro." "Su questo non ci sono dubbi
ma..." "Ma cosa? E' perchè sono una ragazza?" chiese Nasuada con tono di
sfida. "Certo che no, che sciocchezze!" "E allora perchè?" "Perchè..."
Iniziò Murtagh riluttante, iniziando a capire ciò che Nasuada aveva cercato di
dirgli prima. "Sì?" "Perchè non voglio che tu ti ferisca e non voglio che
tu metta a repentaglio la tua vita." "E' esattamente quello che ho detto io prima." "Lo so." "Quindi tu
puoi preoccuparti per me ma io non posso preoccuparmi per te?" "No, non sto dicendo
questo." "E allora?" Murtagh rimase in silenzio, guardando negli occhi la
ragazza. Non sapeva come ribattere. Nasuada aveva ragione. Ma questo non
cambiava le cose. Lui avrebbe combattuto perchè era giusto che fosse così e lei
sarebbe rimasta al sicuro perchè suo padre non le avrebbe mai permesso di
rischiare la vita. E Murtagh ne era felice. La vita di Nasuada era troppo
preziosa. Nasuada sospirò. "Perchè Murtagh? Perchè non vuoi che io rischi
la vita?"
Murtagh tornò
improvvisamente alla realtà. Non era stato in grado di rispondere a quella
domanda allora e non ne era in grado nemmeno adesso. Tutto ciò che sapeva era
che non voleva che lei si mettesse in pericolo e in quel momento si rese conto
che sarebbe stato capace di spezzare tutte le ossa a chiunque avesse
osato anche solo minacciarla. Sarebbe stato persino in grado di sfidare
Galbatorix, se non fosse stato per il fatto che lui conosceva il suo vero nome e
di conseguenza lo controllava. Mentre era immerso in
questi pensieri gli arrivò un altro pensiero interrogativo di Castigo. Il drago
non capiva l'apprensione del suo Cavaliere nei confronti di quella
ragazza. -Perchè eri così preoccupato per lei?- -Non lo so neanche io,
Castigo. Non lo so neanche io.- Il drago guardò negli occhi Murtagh
mentre con il pensiero cercava di comunicargli quanto fosse importante per lui
sapere... capire... Il ragazzo sospirò e si concentrò per cercare di
accontentare Castigo. In fondo capire se stesso non gli avrebbe certo fatto
male. Chiuse gli occhi e svuotò la mente. Perchè non voglio che Nasuada
rischi la vita?
SPAZIO
DELL'AUTRICE Ciao!! Finalmente pubblico la mia prima ficcy su Eragon!
Sarà una long-fic, anche se non so ancora con precisione quanto sarà
lunga... adoro Murtagh, adoro Nasuada e penso che loro due siano una coppia
perfetta!!*-* Per quanto riguarda
il titolo della storia e la citazione che c'è all'inizio... be' l'idea per la storia
mi è venuta leggendo quella frase, quindi ho pensato di
inserirla^^ e il titolo della ficcy è ispirato alla suddetta frase. Spero che il
primo capitolo vi piaccia, fatemi sapere!! A
presto DreamGirl=)
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Capitolo 2 *** Perchè? ***
Murtagh&Nasuada2
FATE&CHOICES
-Perchè eri così preoccupato per
lei?- -Non lo so neanche io, Castigo. Non lo so neanche
io.- Il drago guardò negli occhi Murtagh mentre con il pensiero cercava
di comunicargli quanto fosse importante per lui sapere... capire... Il
ragazzo sospirò e si concentrò per cercare di accontentare Castigo. In fondo
capire se stesso non gli avrebbe certo fatto male. Chiuse gli occhi e svuotò la
mente. Perchè non voglio che Nasuada rischi la vita?
2.
Perchè?
Murtagh stava davvero cercando di concentrarsi, ma
ogni volta che gli sembrava di avvicinarsi ad una risposta
soddisfacente sentiva tutta l'impazienza di Castigo nella sua mente e la
risposta gli sfuggiva. -Vuoi smetterla di agitarmi?- disse al drago
-Non posso trovare una risposta così- -Scusa.- Il
ragazzo eresse intorno alla mente le barriere impenetrabili che per tanto tempo
avevano permesso alla sua mente di rimanere un luogo puro, inviolato, l'unica
cosa che non gli era stata rubata. Nascosto nella solitudine dei suoi pensieri
recuperò la concentrazione. Perchè non voleva che Nasuada combattesse? Beh,
perchè temeva che si ferisse o addirittura morisse. E fin lì ci era già
arrivato. Ma perchè, perchè non voleva che lei rischiasse la sua vita? Ci mise
un po' per arrivarci, ma alla fine arrivò alla conclusione che probabilmente era
perchè teneva a lei. Ma in fondo teneva molto anche a Castigo e a suo
fratello, però non si sentiva così protettivo nei loro confronti. Era pur vero
che sia Eragon sia il suo drago erano capacissimi di difendersi e
le possibilità che uno di loro fosse ucciso in battaglia erano molto scarse...
ma non si poteva certo negare che anche Nasuada era tutt'altro che indifesa.
Quindi forse la domanda giusta da porsi era perchè tenesse ad ognuno di
loro. Teneva ad Eragon perchè oltre ad essere suo fratello era stato il suo
primo vero amico e il ragazzo serbava gelosamente il ricordo di ogni attimo
passato con lui durante il loro viaggio verso i Varden. Loro due che si
allenavano con le spade la sera, le interminabili ore di marcia, le
chiacchierate sulla caccia, o sul tiro con l'arco... la libertà. Teneva a
Castigo perchè... beh, perchè era il suo drago, che cosa c'era in più da dire?
Condivideva con lui ogni sua più intima emozione e lui lo completava e lo
capiva. E perchè teneva a Nasuada? Ci pensò su. Come in un flash rivide il
suo volto meraviglioso, la sua pelle ebano, il suo fisico atletico stretto in un
elegante vestito violetto. Soprattutto rivide i suoi occhi luminosi e il suo
sorriso dolce. Sentì una stretta al cuore. Lei era bella, bellissima... e aveva
un nonsochè nello sguardo, nel portamento, che le conferiva un'aria regale e
maestosa, come una regina. E poi era forte, decisa, determinata... sarebbe
riuscita a compiere qualunque impresa. Era intelligente, acuta, ascoltava i
consigli ma senza farsi influenzare troppo e nonstante la giovane età sapeva
essere molto saggia. Ma c'era molto di più... lei non l'aveva giudicato prima di
conoscerlo come tutti gli altri, era andata aldilà del "figlio di Morzan" e
aveva voluto conoscere il vero Murtagh. Con lei il ragazzo non aveva paura di
confidarsi, riusciva ad aprirsi senza problemi, perchè lei lo ascoltava, lo
ascoltava davvero e non le importava chi fosse suo padre o che cosa avesse
fatto... lei parlava con Murtagh e con nessun altro. Il ragazzo non se n'era mai
reso conto... ma Nasuada era molto importante per lui... perchè lei lo accettava
davvero, completamente, cosa che nemmeno Eragon, nemmeno Murtagh stesso
riuscivano a fare. Se c'era lei non era nè sarebbe stato mai solo.
All'improvviso una nuova consapevolezza si fece strada tra i pensieri di
Murtagh... e finalmente la risposta arrivò. E il ragazzo capì... sì stupì di
essere stato così cieco da non capire ciò che ormai gli appariva evidente. Certo
che teneva a Nasuada. Ci teneva immensamente. E ci teneva perchè... -Io
la amo!- concluse stupito Murtagh mentre i suoi pensieri tornavano a
scorrere liberi anche nella mente di Castigo e una felicità delirante si
impossessava di lui. -La amo, la amo!- Castigo gli mandò una nuova
ondata di pensieri interrogativi. Che cosa c'era di tanto bello nello scoprirsi
innamorati di una donna che presto avrebbero dovuto uccidere in
quanto regina dei Varden? -Ma non capisci Castigo? Questo cambia
tutto. Cambia me. E' quello che cercava di dirci Eragon. Io
sono cambiato, il mio vero nome è cambiato, lo so! Ora è tutto diverso. Prima
non ero disposto a farmi uccidere piuttosto che essere servo di Galbatorix... ma
ora sì! perchè l'alternativa è rischiare di fare del male a lei e questo io non
posso farlo, capisci?- Ma Castigo non capiva. Così Murtagh cercò di
trasmettergli una serie di emozioni gradevoli... amicizia, affetto,
complicità... poi interruppe il flusso di emozioni e si concentrò al massimo per
inviargli solo l'amore, in modo che potesse sentire tutta la differenza che
c'era. -L'amore ha il potere di cambiare tutto, neanche io prima capivo,
solo ora me ne rendo conto... ma una volta che scopri l'amore non potrai mai più
essere lo stesso.- Finalmente il drago capì. Non era come credeva lui,
al mondo non esistevano solo paura e sottomissione. Lui non era stato
creato per obbedire agli ordini di Galbatorix e Shruikan e ora se ne rendeva
conto. C'era qualcosa di più al mondo, qualcosa che valeva la pena di cercare,
anche a costo della propria vita. Essere costretti a servire qualcuno, in fondo
non era vita... E anche in Castigo qualcosa cambiò. Anche lui era disposto a
lottare a costo della propria vita per la libertà ora. Anche Murtagh percepì il
suo cambiamento e sorrise. Erano liberi dal re ora. Ma per quanto? Quanto ci
avrebbe messo Galbatorix a scoprire che Murtagh e Castigo non gli appartenevano
più? Non molto di certo. I due si guardarono seri, trasmettendosi a vicenda un
misto di paura e determinazione. In meno di due secondi decisero che cosa
fare. -Stanotte.- pensarono all'unisono -Costi quel che
costi.-
Quella notte Galbatorix si svegliò di
soprassalto. Qualcosa non andava. Si alzò velocemente dal letto e corse nella
camera di Murtagh e Castigo. Ma quando entrò non c'era più nessuno. Si affacciò
alla finestra e vide in all'orizzonte la sagoma di un drago allontanarsi da Uru'
Baen, da lui. "No!!" urlò con rabbia. I veri nomi di Murtah e Castigo
dovevano essere cambiati, altrimenti non se ne sarebbero mai potuti andare.
Probabilmente le guardie avevano agito in buona fede, credendo di eseguire i
suoi ordini... ma avrebbero dovuto verificare, maledizione! Chiunque fosse al
comando quella notte avrebbe pagato con la vita la sua mancanza... ma questo non
avrebbe placato l'ira del re... perchè la verità era che lui era in collera
soprattutto con se stesso. Come aveva potuto essere tanto sciocco, tanto
imprudente da non tutelarsi contro ogni evenienza? Aveva lasciato molta libertà
a Murtagh, tanto il ragazzo era legato a lui, lui conosceva il suo vero nome,
insomma! Ma tutto questo non era stato sufficiente. Non aveva previsto ogni
possibilità ed era stato un enorme errore. Gridando di collera e frustrazione
tornò nelle sue stanze, dove lo aspettavano poche ore di sonno
tormentato.
SPAZIO
DELL'AUTRICE Ciao a tutti!! Ed eccomi tornata con 1 nuovo capitolo
di cui, a dir la verità, non sono del tutto soddisfatta... scusate il vergognoso
ritardo, ma sono stata molto molto molto impegnata con la scuola!! Spero davvero
di aggiornare più velocemente da ora in poi... detto questo, passiamo ai
ringraziamenti: Fuffima--> Grazie mille, anche io adoro
la coppia Murtagh/Nasuada*-*... spero che anche questo cap ti sia piaciuto e
scusa ancora per il ritardo
nell'aggiornare! Martyx1988--> Addirittura tra i
preferiti?? Ma grazie...=) questa è la mia prima ficcy in questa sezione, ma se
ce ne saranno altre immagino che anche le mie saranno soprattutto su Murtagh...
su Eragon non credo ne scriverò, anche perchè... come dire... mi sta 1 po' sulle
balle, ecco!xD Grazie ancora!! Grazie anche ad ambretta peperina
che mi ha inserito tra i preferiti... e tutti coloro che hanno letto
anche senza recensire... mi farebbe piacere sentire anche i vostri i pareri
sulla storia... sono bene accette anche le critiche, purchè siano
costruttive! A presto, DreamGirl=) P.S.: Il mio programma
html non funziona bene, non ho idea del perchè l'ultima parte della storia sia
scritta a caratteri così piccoli... scusate per
l'inconveniente!=)
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Capitolo 3 *** Sogni e Realtà ***
FATE&CHOICES
Come
aveva potuto essere tanto sciocco, tanto imprudente da non tutelarsi
contro ogni evenienza? Aveva lasciato molta libertà a
Murtagh, tanto il ragazzo era legato a lui, lui conosceva il suo vero
nome, insomma! Ma tutto questo non era stato sufficiente. Non aveva
previsto ogni possibilità ed era stato un enorme errore.
Gridando di collera e frustrazione tornò nelle sue stanze,
dove lo aspettavano poche ore di sonno tormentato.
3. Sogni e Realtà
Nasuada
era felice. Felice come non lo era stata per tanto, troppo tempo.
Ajihad le era mancato da morire... si era sentita persa negli ultimi
mesi senza la sua guida e il suo sostegno. Ma ora poteva
finalmente dimenticare tutta quella confusione e quella tristezza,
mentre stringeva forte a sé suo padre. Nasuada non avrebbe
saputo dire come fosse possibile che Ajihad fosse lì con
lei...
in fondo suo padre era morto da mesi, ormai. Ma a Nasuada non importava
del come o del perché. L'importante era poter finalmente
poterlo
stringere a lei, poter guardare nei suoi occhi e riconoscere il suo
sguardo familiare. Nasuada sorrise dolcemente. Quanto le erano mancati
quegli occhi neri dolci e profondi, che sapevano scrutare la sua anima.
"Mi sei mancato tanto, padre." disse la ragazza con le lacrime agli
occhi.
Ajihad sorrise dolcemente. Un sorriso carico di promesse. "Non ti
lascerò mai più." sembrava dire.
Ma all'improvviso, troppo velocemente perché Nasuada potesse
fare qualsiasi cosa per impedirlo, Ajihad scomparì.
"No!" urlò Nasuada con quanto fiato aveva in gola. "Padre!
PADRE!"
"Nasuada!" le sussurrò una voce all'orecchio, mentre due
forti braccia la stringevano.
"Murtagh!" esclamò Nasuada riconoscendolo all'istante. "Che
ci fai qui? Dov'è mio padre?"
"Nasuada, non puoi fare più niente per lui. E'... morto."
"NO!"
"Nasuada, ti prego..."
"No, NO!"
"NASUADA!"
"Nasuada!"
Nasuada
aprì gli occhi e si ritrovò davanti il suo
più fidato consigliere.
"Jormundur?"
biascicò ancora un po' stordita. Un sogno. Era stato solo un
sogno. Suo padre, Murtagh... tutto.
"Mia
Signora," disse l'uomo
piegando leggermente il capo. "Mi dispiace doverti svegliare in questo
modo, ma non potevo fare altrimenti."
"Che cosa
è successo?" chiese Nasuada, improvvisamente all'erta.
"Mia Signora,
Murtagh... Murtagh è vicino all'accampamento!"
In pochi minuti
Nasuada si alzò, si preparò e uscì
dalla sua tenda.
Certo,
rifletté mentre camminava a
passo svelto per raggiungere Jormundur, Arya, Eragon e Saphira (che
certamente
stavano già organizzando le truppe per difendersi
dall'attacco
che ci sarebbe stato da lì a pochi minuti), che era davvero
ironico che dopo mesi e mesi passati a non pensare nemmeno lontanamente
a Murtagh (o quantomeno a tentare di non farlo), sognarlo e venire
svegliata di soprassalto da Jormundur perché proprio
lui
stava arrivando. Una strana coincidenza davvero.
"Allora, qual è la situazione?" chiese Nasuada una volta
arrivata accanto al suo consigliere, all'elfa al Cavaliere di Drago e
alla
Dragonessa, senza preoccuparsi di salutare. Non era il caso di perdersi
in formalità in un momento tanto critico.
"Ecco, come ti dicevo, Nasuada, Murtagh..." esordì Jormundur.
"Sì,
certo, ho capito."
replicò lei sbrigativa. "Ciò che voglio sapere
è:
avete iniziato ad organizzare le difese?"
"No." rispose Eragon.
"NO? E perché mai? Eragon, ma sei impazzito? Murtagh sta per
attaccarci, dobbiamo sbrigarci, dobbiamo..."
No. era stata Saphira a
parlare, in modo che tutti potessero sentirla. Castigo
ha comunicato con me. Pare che abbiano intenzioni pacifiche.
"Pacifiche? PACIFICHE?
Dico, Saphira, sei uscita di senno? Sono agli ordini di Galbatorix!"
Lo
so, Nasuada. Ti sto solo esponendo
la situazione, nient'altro. Castigo e Murtagh hanno espresso il
desiderio di unirsi ai Varden... lo so che potrebbe essere una
trappola. Aggiunse
in fretta la dragonessa anticipando Nasuada. Ascolta.
Castigo chiede a me e Eragon di incontrare lui e Murtagh a un centinaio
di metri dall'accampamento dei Varden, anzi, per essere precisi loro
sono già lì ad aspettarci, e non
accennano a volersene andare, né tantomeno a voler attaccare.
Nasuada
rimase in silenzio. Era incerta sul da farsi.
"Capisco la tua
esitazione,
Nasuada." intervenne Arya. "Ma credo che Eragon e Saphira debbano
andare.
E' l'unico modo per sondare le loro intenzioni... e se la situazione
dovesse degenerare, io e gli altri soldati potremo raggiungerli in
fretta e dare una mano. Non credo che ci siano grandi rischi."
Nasuada non
rispose.
Guardò i volti di Jormundur, Eragon e Saphira. Era
abbastanza chiaro
che la pensassero esattamente come Arya; e in effetti il suo discorso
era sembrato assolutamente logico anche a lei... lasciare che Eragon e
Saphira andassero all'incontro era l'unica cosa da fare. Eppure, quella
situazione non le piaceva affatto.
"E va bene."
cedette alla
fine. "Andate a sentire che cosa vogliono, ma state attenti. E
soprattutto, assicuratevi di non finire in alcun tranello, e non
credete a ciò che dicono se non vi forniscono prove certe."
Eragon e Saphira
promisero che
sarebbero stati attenti, e subito spiccarono il volo nel cielo blu
striato d'oro e rosa per l'alba ormai imminente. La regina dei Varden
li guardò andar via con un sospiro, sinceramente preoccupata
per
la loro sorte, e di conseguenza per la sorte dei Varden e della guerra
stessa.
Non era per via
di Murtagh...
insomma, non proprio. Quando lui era prigioniero dei Varden, prima che
i Gemelli lo rapissero e il re scoprisse il suo vero nome, Nasuada
aveva avuto modo di conoscerlo, conoscerlo davvero, e sapeva che il suo
cuore era buono. Di lui si fidava; ancora adesso, dopo tanti mesi, non
poteva fare a meno di fidarsi di lui. Però Galbatorix,
conoscendo il suo vero nome, lo controllava, e lei del re no, non
poteva proprio fidarsi. Era certa che dietro quella messinscena ci
fosse un machiavellico piano di Galbatorix per eliminare finalmente il
Cavaliere di Drago alleato dei Varden.
I minuti
passavano lenti
mentre Eragon e Saphira parlavano, a quanto pareva pacificamente, con
Murtagh e Castigo poco lontano dall'accampamento. Moltissimi Varden
erano accalcati in prossimità del limitare dell'accampamento
nel
tentativo di scorgere i due Cavalieri e due Draghi, di intuire che cosa
stesse succedendo in quel momento. Ma Nasuada no. Lei, anzi, si
rifiutava ostinatamente di guardare in quella direzione, ossessionata
dal fatto che presto o tardi, la farsa sarebbe finita, e Murtagh e
Castigo avrebbero attaccato a tradimento Eragon e Saphira, uccidendoli
e uccidendo con loro ogni speranza di salvare Alagaesia.
Il Sole era ormai
sorto da un po' quando un uomo tra la folla gridò:
"Arrivano!"
Nasuada
tirò un sospiro
di sollievo. Non colse la nota d'allarme nella voce dell'uomo, troppo
impegnata a sentirsi estremamente sollevata per il ritorno di Eragon e
Saphira. Non poté però ignorare le urla dei
Varden e il
fatto che moltissime persone fossero corse verso l'interno
dell'accampamento, palesemente terrorizzate. Si voltò
confusa, e
li vide: non uno, ma due Draghi stavano volando velocemente alla volta
dell'accampamento. Rimase totalmente paralizzata. Perché
Murtagh
e Castigo stavano avanzando verso di loro? E soprattutto,
perché
Eragon e Saphira non stavano facendo niente per impedirlo?
Pochi secondi dopo i due draghi furono proprio sopra di lei, e quello
blu planò con grazia fino ad atterrare poco distante da
Nasuada,
mentre quello rosso continuava a volare a cerchio sopra l'accampamento.
"Spiegatevi!" esclamò Nasuada furibonda rivolta a Eragon e
Saphira.
"Dichiarano di volersi unire a noi. Ci sembrano sinceri."
spiegò molto semplicemente Eragon.
Nasuada credette di esplodere dall'ira. A loro sembravano sinceri?
Eh beh. Niente da dire allora. No, certo, se allo splendido, grande e
infallibile Cavaliere di Drago Eragon,
Colui-Che-Tutto-Sa-E-Tutto-Comprende e al suo non meno splendido Drago
Saphira sembravano
sinceri,
allora non c'era alcuna possibile obiezione da avanzare. Murtagh e
Castigo, al comando di Galbatorix senza alcuna possibilità
di
ribellarsi, dovevano
essere
intenzionati ad unirsi ai Varden, e a quel paese il re al quale non
potevano disobbedire anche volendo. Certo, un discorso oltremodo
sensato. Quanto lo
odiava Eragon quando diceva le cose a metà.
Era troppo chiedere una spiegazione chiara?
Saphira dovette capire perché, prima che Nasuada potesse
anche
solo pensare di mettere insieme una rispostaccia, proseguì
al
posto di Eragon.
Portano validi
argomenti, Nasuada.
Sostengono di essere fuggiti dal re dopo essere riusciti a cambiare i
loro veri nomi. Il re non avrebbe quindi più alcuna
autorità su di loro, e chiedono di unirsi ai Varden
perché dicono di voler distruggere Galbatorix almeno quanto
lo
vogliamo noi.
Nasuada ci mise qualche istante a metabolizzare
ciò che le era stato detto.
"Hanno prove di quello che dicono?" chiese Arya, che era ricomparsa
accanto a loro insieme a Jormundur. Nasuada fece un cenno ad indicare
che
anche lei avrebbe voluto sapere se Murtagh e Castigo avessero delle
prove o meno.
Ci hanno permesso di
entrare nella loro mente. rispose Saphira. Ma questo non è il
luogo adatto per parlarne. Dovremmo andare nella tua tenda, Nasuada.
La regina dei Varden si guardò attorno e scorse
diverse
facce curiose e altrettante spaventate, che guardavano alternativamente
lei e il Drago rosso che continuava a volare sopra le loro teste.
"Certo, hai ragione, Saphira." concordò. "Ma intanto di
Murtagh
e Castigo che ne facciamo? Non possiamo lasciarli lassù a
volare
come degli avvoltoi, creano confusione e paura tra i miei uomini."
"Credo, mia Signora," intervenne Jormundur. "Che dovremmo farli
presenziare all'incontro."
"Ma questo significherebbe farli entrare nell'accampamento, accordando
loro una non indifferente quantità di fiducia. Mi sembra un
gesto azzardato." obiettò Arya, scettica.
"Credo che Jormundur abbia ragione," disse Eragon. "Si
discuterà del
loro destino, ed è giusto che loro siano presenti."
Nasuada si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore,
pensando
al da farsi. Certo, Murtagh e Castigo non potevano stare
lassù,
e l'unica alternativa era farli entrare nell'accampamento... ma non era
sicura di volerlo, o poterlo fare. Si trattava pur sempre di due
alleati del re, e non sapeva come i Varden l'avrebbero presa. Non
poteva perdere la loro fiducia. E c'era anche Orrir, il re del Surda da
considerare. Non era saggio prendere una decisione del genere senza
prima consultarlo, ma lui non poteva essere consultato al momento, dato
che era partito il giorno precedente per una visita diplomatica al
Farthen Dur.
Nasuada, sono disposta a
garantire io per loro. Ti
assicuro che non corri nessun rischio a permettere loro di entrare
nell'accampamento... e poi, pensaci: se avessero voluto attaccarci,
l'avrebbero già fatto.
La regina del Varden guardò per un
lungo istante la dragonessa negli occhi, e poi annuì.
"Non c'è altro da fare." assentì con un sospiro.
"Saphira, dì a Castigo di atterrare."
Nasuada e si guardò attorno. Saphira era palesemente
soddisfatta, Eragon e Jormundur approvavano la sua scelta. Solo Arya
aveva
alzato un sopracciglio, evidentemente convinta che
Nasuada sbagliasse a fidarsi del Cavaliere e del drago rosso.
La
regina dei Varden vide i suoi stessi dubbi riflessi negli occhi
smeraldini dell'elfa, e si costrinse a distogliere lo sguardo.
Quel che è
fatto è fatto. pensò, mentre
Castigo planava accanto a Saphira, pregando di non doversi mai pentire
della sua scelta.
Sentì una forte fitta al cuore quando Murtagh scese
elegantemente dal suo drago e volse gli occhi verso di lei, incrociando
il suo sguardo. Per un solo, folle momento, pensò di essere
tornata nella cella di Murtagh, prima dell'assassinio di suo padre,
prima che lui fosse rapito dai Gemelli, prima che diventasse schiavo
del re. Si riscosse, sentendo addosso gli sguardi degli altri,
specialmente quello di Saphira. Murtagh si avvicinò a lei
esitante, lanciando sguardi preoccupati attorno a sé, come
se
temesse un attacco da parte di qualcuno da un momento all'altro.
"Io... ehm..." iniziò, impacciato, chiaramente molto a
disagio.
Nasuada lo guardò con espressione imperscrutabile, senza
lasciar
trapelare nemmeno una del mare di emozioni contrastanti che aveva
scatenato nel suo cuore il ritorno di lui. Seppe che anche gli altri lo
stavano guardando come lei, in attesa. "Ti ringrazio di averci concesso
l'occasione di conferire con te nel tuo accampamento."
Poi fece qualcosa di totalmente inaspettato. Si inchinò a
lei, le prese la mano e gliela baciò.
"Grazie, mia Signora."
DREAMGIRL91'S NOTES
Allooooora... rieccomi, dopo tempo immemore,
ad
aggiornare questa fanfic. Lo so che il tempo che vi ho lasciato ad
aspettare è oltremodo vergognoso, ma purtroppo per un bel
periodo non ho avuto il tempo materiale di scrivere... e dopo ho avuto
un blocco pauroso! Cioè, lo svolgimento e la conclusione
della
fanfic sono impresse a fuoco nella mia mente dai tempi del primo
capitolo (circa due secoli fa xD), ma chissà
perché non
riuscivo più a scrivere! :S Ora, per fortuna questa cosa
è ampiamente superata e ho il piacere di annunciarvi che la
fanfic è, udite udite, TUTTA SCRITTA, e deve essere solo
copiata
sul pc. E qui casca l'asino. Putroppo il mio tempo al pc è
sempre molto limitato quindi i miei aggiornamenti saranno un po' lenti,
ma GIURO che i tempi di attesa non saranno MAI PIù
così
lunghi. Chiedo umilmente perdono^-^
Passo ai ringraziamenti "ad personam", che stavolta mi sembrano
particolarmente dovuti:
Martyx1988: Sono
contenta che ti sia piaciuto... e perdonami, perdonami, perdonami per
l'attesa infinita del nuovo capitolo!
ambretta
peperina: Grazie, sono felice che
trovi bella la fanfic e scusa se non sono stata... come dire? Solerte... nell'aggiornare...
GIURO che non capiterà più!
Ifigenia: Sempre
felicissima di
trovare fan della coppia Murtagh/Nasuada, che a me piace moltissimo, ma
non è molto "gettonata" purtroppo :((( Ho continuato
finalmente,
visto?? Anche se... ehm... non esattamente... presto. xD
Thyarah: Beh,
sono contenta che la fanfic ti piaccia anche se non sei una fan del
pairing... spero che continui a piacerti!!
Angela90: Prego
carissima!
Grazie a te per aver letto e commentato. Anche io spero tanto che
Paolini faccia di questa coppia, a mio avviso assolutamente splendida,
una coppia canon del Ciclo dell'Eredità. Vedremo nell'ultimo
libro! Teniamo le dita incrociate! ;) E no, non sei l'unica a credere
che Murtagh non sia un cuore di pietra... io penso che Murtagh sia una
brava persona... che ha avuto una sfiga colossale!! Pooooovero!! :(((
Lo consolo io! xD
Scusate ancora per l'inaccettabile ritardo, mi rendo conto di
non
avere diritto di pretendere recensioni, ma se vi va di lasciare un
commentino-ino-ino (benché l'autrice non se lo meriti -
CATTIVA
DREAMGIRL91!!), tanto per farmi sapere se il nuovo capitolo vi
è
piaciuto, sarò ben felice di leggerlo!
1 bacio a tutti!
DreamGirl91 :)))
P.S.: Scusate ancora, GIURO che mi sento oltremodo colpevole!!
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Capitolo 4 *** Fidati di me ***
FATE&CHOICES
Sentì
una forte fitta al cuore quando Murtagh scese
elegantemente dal suo drago e volse gli occhi verso di lei, incrociando
il suo sguardo. Per un solo, folle momento, pensò di essere
tornata nella cella di Murtagh, prima dell'assassinio di suo padre,
prima che lui fosse rapito dai Gemelli, prima che diventasse schiavo
del re. Si riscosse, sentendo addosso gli sguardi degli altri,
specialmente quello di Saphira. Murtagh si avvicinò a lei
esitante, lanciando sguardi preoccupati attorno a sé, come
se
temesse un attacco da parte di qualcuno da un momento all'altro.
"Io... ehm..." iniziò, impacciato, chiaramente molto a
disagio.
Nasuada lo guardò con espressione imperscrutabile, senza
lasciar
trapelare nemmeno una del mare di emozioni contrastanti che aveva
scatenato nel suo cuore il ritorno di lui. Seppe che anche gli altri lo
stavano guardando come lei, in attesa. "Ti ringrazio di averci concesso
l'occasione di conferire con te nel tuo accampamento."
Poi fece qualcosa di totalmente inaspettato. Si inchinò a
lei, le prese la mano e gliela baciò.
"Grazie, mia Signora."
4. Fidati di me
Nasuada
non capì
esattamente che cosa successe dopo. Si sentiva stordita... quella
situazione aveva un qualcosa di surreale, al punto che si chiese se
stesse ancora sognando. Eppure quello non era un sogno, ed era davvero
Murtagh il bel giovane che la seguiva silenziosamente insieme a tutti
gli altri nella sua tenda. Possibile che lui e Castigo fossero davvero
riusciti a liberarsi da Galbatorix?
Murtagh, dal canto suo, era dannatamente felice. Era andata molto,
molto meglio di quanto avesse sperato. Lui e Castigo avevano permesso a
Eragon e Saphira di controllare le loro menti, così che i
due
credessero alla loro buona fede... e lui era anche riuscito a
nascondere l'amore per Nasuada (non voleva sbandierare i suoi
sentimenti ai quattro venti. Prima di tutto ne avrebbe parlato con
Nasuada al momento opportuno, dopo aver riconquistato la sua fiducia,
poi avrebbe anche potuto considerare l'idea di farlo sapere anche ad
altri), senza nemmeno far insospettire Saphira o Eragon. E adesso
camminava dietro la regina dei Varden, così vicino a lei che
gli
sarebbe bastato allungare una mano per sfiorarla. Gli sembrava un
sogno. Un bellissimo sogno.
Nasuada entrò nella sua tenda, seguita da Murtagh, Arya,
Eragon
e Jormundur. I due draghi, Saphira e Castigo, fecero capolino con le
teste
all'interno della tenda, per loro era impossibile entrare. La regina
dei Varden sentì vagamente Jormundur suggerire che sarebbe
stata una
buona idea mandare un messaggero a re Orrin per informarlo delle
novità, e lei annuì debolmente. Jormundur, senza
aspettare
un'ulteriore risposta, uscì con un inchino dalla tenda per
occuparsene di persona. Nasuada si sedette e tentò di
concentrarsi, di ricomporsi. Doveva essere presente a se stessa, quella
che stavano per affrontare era una discussione importante!
"Murtagh, Castigo..." iniziò con il suo migliore tono 'da
comandante'. Aveva imparato che non era solo la saggezza, o il valore,
a
fare un buon capo, ma anche l'atteggiamento. "Chiedete di unirvi ai
Varden, quando fino a ieri eravate i più pericolosi alleati
di
Galbatorix. Certo comprenderete la nostra perplessità. A che
cosa si deve questo improvviso cambio di bandiera?"
"Mia Signora," rispose immediatamente Murtagh guardandola negli occhi
con tanta intensità che Nasuada dovette lottare contro se
stessa
per rimanere impassibile. "Essere alleati di Galbatorix non
è
mai stata una nostra scelta, e penso che tu lo sappia. Lui conosceva i
nostri veri nomi, non avevamo alcuna scelta: dovevamo obbedirgli. Ma
ora i nostri veri nomi sono cambiati, siamo liberi. E vogliamo
combattere con voi, contro il re."
"Quindi voi sostenete che i vostri nomi siano cambiati?" chiese Arya
decisamente scettica. "E appena avete capito di essere liberi, la prima
cosa che avete pensato è stata di venire qui per schierarvi
dalla parte dei Varden e combattere contro il re?"
"Capisco quanto sembri assurdo. Ma ciò che dovete capire
è che venire qui non è stata una decisione presa
su due
piedi. Io avrei sempre voluto tornare qui e combattere per liberare
Alagaesia, e appena ne ho avuto l'occasione l'ho fatto. E Castigo
starebbe ovunque purché sia con me, e al sicuro dal re. E
quale
posto migliore per sfuggire a Galbatorix dell'accampamento dei Varden?"
"Mi dispiace ma non regge." replicò Arya ostile. "Non
ricordo
che ti sia mai importato particolarmente il destino di Alagaesia, e mi
sembra poco credibile anche la storia del drago codardo che va a
nascondersi dai Varden."
Murtagh sentì montare la rabbia. D'accordo, Arya non si
fidava
di lui, non si era mai fatto illusioni in proposito dato che l'elfa era
sempre stata molto diffidente di natura... ma prendersi
gioco di Castigo era troppo.
"Castigo non ha
conosciuto altro della vita se non guerra, crudeltà e
sottomissione, se vuole un po' di pace questo non lo rende certo un
codardo!"
esclamò, suonando più aggressivo di quanto non
volesse. "E nessuno ha mai detto che abbiamo intenzione di nasconderci, noi
combatteremo!"
"Murtagh, calmo." intervenne Eragon prendendogli un braccio. Era
evidente che capisse perché si fosse così
scaldato quando
Arya aveva parlato di Castigo, avrebbe sicuramente fatto lo stesso se
si fosse trattato di Saphira. "Va bene quello che hai detto, ma
ammetterai che è difficile da credere."
Murtagh lo guardò incredulo.
"Difficile? Difficile?
Eragon,
io e Castigo abbiamo lasciato che tu e Saphira controllaste ogni
più piccolo pensiero nelle nostre menti, che cos'altro
dobbiamo
fare per convincerti che non stiamo mentendo?"
Eragon non rispose. Murtagh si chiese se fosse perché non
aveva
argomenti con cui controbattere o perché si era perso (di nuovo)
a contemplare gli occhi verdi della bella elfa. Dovette fare appello a
tutta la sua forza di volontà per evitare di alzare gli
occhi al
cielo. Perché aveva anche solo osato sperare in un aiuto da
parte di suo fratello, quando c'era Arya di mezzo? Il giovane
sbirciò per un secondo Nasuada. Lo stava scrutando con
interesse, ma la sua espressione non lasciava trapelare niente. Murtagh
non avrebbe saputo dire se lei gli credesse o meno, benché
pregasse con tutte le sue forze che almeno lei fosse disposta a dargli
un'occasione. Se non altro, non era così apertamente ostile
nei
suoi confronti come l'elfa.
"Saphira," interloquì improvvisamente la regina dei Varden.
"Da quanto ho potuto capire Murtagh e Castigo hanno accordato a te e
Eragon il permesso di controllare le loro menti,
sbaglio?"
-E' così,
Nasuda.-
"E presumo che ad occuparti di questo sia stata tu, vero?"
era
risaputo che i poteri di un drago superassero di gran lunga quelli di
un umano, anche di un Cavaliere.
-Sì.-
confermò ancora Saphira.
"Qual è la tua opinione su questa faccenda?"
Saphira spostò lo sguardo su Murtagh e lo squadrò
per qualche istante prima di rispondere.
-Io non posso dirti che
cosa fare,
né se credere alla loro buona fede o no, ma ti
dirò una
cosa: ho setacciato ogni più piccolo, insignificante ricordo
nella mente di Murtagh e Castigo e non c'è niente che mi
faccia
anche solo sospettare che la loro sia una messinscena. Non
racconterò mai a nessuno ciò che ho visto nelle
loro
menti, perché non credo di averne il diritto. Tutto
ciò
che devi sapere è che io credo alle loro parole. Sta a te
decidere.-
Murtagh si sentì profondamente grato verso
Saphira.
Incrociò il suo sguardo e le fece un cenno, tentando di
trasmettere tutta la riconoscenza che provava verso di lei in quel
momento. Lei dovette capire, perché gli rispose piegando
quasi
impercettibilmente il capo.
Nasuada considerò le parole della dragonessa per qualche
secondo.
"D'accordo Saphira," disse poi. "Ti ringrazio. Arya, Eragon... voi che
cosa ne pensate?"
"Credo che tu sappia già come la penso, Nasuada." disse
l'elfa
sbrigativa. "Io non mi fido, potrebbe essere tutto un trucco di
Galbatorix. E il fatto che Saphira non abbia trovato niente di
compromettente nelle loro menti non vuol dire necessariamente che non
ci sia. Neanche lei è infallibile."
Saphira sbuffò lievemente. Chiaramente non le era piaciuto
il commento di Arya.
"Eragon?" chiese ancora la regina dei Varden.
"Io... non lo so, Nasuada. Mi fido del giudizio di Saphira, ma allo
stesso tempo non sono tranquillo."
Perfetto. Eragon era sempre di grande aiuto. Sì, i suoi
interventi erano a dir poco risolutivi. Come avrebbe mai potuto fare
Nasuada senza il suo apporto fondamentale? Era forse troppo chiedere
che per una volta esprimesse un parere che fosse uno?
La regina dei Varden sospirò.
"Io... sono propensa a crederti Murtagh." disse. Il cuore di Murtagh
fece una capriola e lui dovette fare uno sforzo immane per non mettersi
a saltare dalla gioia. "C'è un problema però. Io
sono il
comandante dei Varden, e potrai ben capire che devo pensare ai miei
uomini. Vederti girare tranquillamente per l'accampamento potrebbe
portare non poco scompiglio."
"Hai ragione." disse velocemente Murtagh. "Ecco perché credo
che
tu debba mettermi agli arresti, come aveva fatto Ajihad l'ultima
volta. Almeno finché non ci sarà modo di
dimostrare la
mia lealtà."
-Potrebbe essere un buon
compromesso.- gli diede man forte Saphira. -Potremmo
assegnargli una tenda e legare Castigo lì accanto,
così
potrebbero rimanere qui, ma senza creare troppa confusione e ansia tra
i Varden.-
Nasuada
sembrava incerta.
"Io..."
-Perfavore.- disse
una voce
profonda nella testa di Nasuada. La giovane sussultò. Ci
mise un
secondo a capire che a parlare era stato Castigo, che fino ad allora
era rimasto in silenzio a seguire la discussione. -Permettici
di rimanere. Se anche ci cacciassi, noi non torneremmo mai dal re. Mai.
Saremmo costretti a scappare, a nasconderci sempre, nel terrore che
Galbatorix riesca a riprenderci, senza alcun aiuto. Se invece
rimanessimo qui, saremmo ragionevolmente sicuri e potremmo aiutarvi a
sconfiggere il re. E' quello che vogliamo anche noi. Farci restare
comporterebbe solo vantaggi per tutti. Ti prego, fidati di noi.-
Nasuada non avrebbe saputo dire che cosa
fosse esattamente.
Forse Murtagh che accarezzava dolcemente Castigo, forse lo sguardo
scarlatto del drago, così terribilmente triste e perso, come
se
non avesse mai conosciuto felicità, forse il suo tono calmo,
che
tradiva però profonda disperazione e bisogno d'aiuto, ma la
giovane seppe che la sua decisione era presa, Varden o non Varden, e
che Arya fosse d'accordo o meno. Forse avrebbe dovuto almeno aspettare
re Orrin e conferire con lui, o attendere che Eragon superasse il
'breve' momento di confusione e desse un parere, ma non sapeva quando
Orrin sarebbe tornato, e dubitava che Eragon riuscisse a decidersi in
tempo utile. La sua media per problemi di questo genere era di circa un
mese perso a rimuginare completato da una ventina di conversazioni con
Saphira sull'argomento, al termine di ognuna delle quali era certo di
aver preso la sua decisione, decisione che puntualmente finiva per
rimettere in discussione non più di una decina di minuti
più tardi. E comunque in quel momento, Nasuada non
riuscì
a pensare a niente di tutto ciò.
Mentre incrociava gli occhi scuri di Murtagh, quel suo sguardo
così intenso, ci fu solo una cosa che riuscì a
dire:
"Mi fido."
Murtagh sentì un grande calore diffondersi nel petto a
quelle parole. Lei gli
credeva. Lei si fidava di lui.
"G-grazie," balbettò. "Non so davvero come mostrarti la mia
riconoscenza... mia Signora."
Lei lo scrutò attentamente per qualche istante.
"Non c'è bisogno che tu dica nulla." disse semplicemente.
"Fai solo in modo che non me ne debba pentire."
Murtagh sorrise. No, Nasuada non avrebbe mai dovuto pentirsi della sua
generosità.
DREAMGIRL91'S
NOTES
Ciauuu!! Beh, sono stata veloce stavolta no?? (Sì, ma non ti
illudere di essere perdonata per l'attesa infinita dell'ultima volta
U.U N.d.Voi) (ç_ç N.d.Me) xD Non fateci
l'abitudine, però! Ovviamente non vi faro MAI MAI MAI
più
aspettare mesi e mesi, ma non potrò essere sempre
velocissima...
dipenderà molto dal tempo che riuscirò a passare
al pc, tra scuola e
attività extracurricolari... cooomunque ho ragione di
credere
che anche il prossimo aggiornamento sarà
abbastanza veloce... strano ma vero, in questo periodo non
siamo
proprio SOMMERSI di lavoro con la scuola... diciamo... che l'acqua (o
in questo caso compiti e roba da studiare) non ci arriva alla gola, ma
poco sotto le
spalle... il che è un livello ai minimi storici!! xD
Ma veniamo a noi.
Caspita, come l'ho fatta antipatica Arya in questo capitolo!! E dire
che il personaggio non mi dispiace... ma in fondo lei è
sempre
la più diffidente, quindi è giusto che sia ostile
verso
Murtagh, almeno adesso che è appena arrivato... Eragon
invece fa
sempre la figura del povero scemo, soprattutto attraverso i pensieri di
Nasuada e Murtagh... eh beh, ma loro sono due menti elette... non
possono abbassarsi al livello di quella sottospecie di ominide dal
cervello poco sviluppato U.U
Se mi sta sulle balle Eragon? Nooooooo, che cosa ve lo fa pensare?? O.o
...
Ok, sì, è vero, mi sta sulle balle xD.
A questo proposito, mi scuso in anticipo se alcuni (TANTI) personaggi
della storia risulteranno un po' (TANTO) OOC, è che
purtroppo
non riesco proprio a fingere di credere che Eragon abbia qualcosa tipo
un cervello, o che Murtagh sia meno che perfetto *-* giuro che ci
provo, ma proprio non ce la faccio xD Coooomunque siete
autorizzatissimi a lamentarvene a manetta nelle recensioni (se sarete
così buoni gentili e simpatici da lasciarmene una anche
piccola
piccola *-*).
Aaaaaaaanyway, passiamo "ad personam":
Ifigenia: ci
credo, con tutto il tempo che ci ho messo ad aggiornare...!!
Però stavolta sono stata veloce, visto?? :D Sono felice che
ti
sia piaciuto l'ultimo capitolo, spero che questo non sia da meno! Hai
ragione, è proprio triste che non sia una coppia gettonata,
eppure sono così teneri insieme... :( a me piacciono molto
di
più di Eragon e Arya, coppia che ritengo non brutta ma un
po'
noiosetta... la colpa è ovviamente di Eragon, Arya
è
troppo per lui! xD
angela90: dì
la
verità, non ci speravi più eh?? XD Eh beh, dopo
un
anno...!! Putroppo in questo capitolo Murtagh non è ancora
riuscito a parlare con la sua Nasuada... ma d'altronde è
appena
arrivato, diamo tempo al tempo... Murtagh/Nasuada 4ever!! :DDD Grazie
del commentino!! ;)
Amaerize: Evvai!!
Una nuova fan
di questa coppia splendida!! Anche io adoro l'idea che Murtagh ami
Nasuada sìsì *-* ho deciso che Paolini dovrà farli
mettere insieme alla fine perché io voglio che sia così,
e ovviamente ciò che penso io è legge U_U xD
vaaaaaaaabbé, divagazioni e scemenze a parte, sono contenta
che
la storia ti piaccia... e spero che continui a piacerti!!
Martyx1988: Grazie,
carissima^-^ sono felice di essere tornata, anche a me sarebbe
spiaciuto molto lasciare questa ficcy incompiuta, è un
lavoro al
quale sono molto affazionata e che mi ha coinvolto molto fin
dall'inizio! Hai visto?? Finalmente il nostro dolcissimo,
simpaticissimo (e fighissimo xD) Murtagh, il nostro Cavaliere
preferito, è insieme alla sua amata! :DDD Sono contenta che
la
mia umile fic ti piaccia... e spero che continui a piacerti!
Grazie mille a chi ha aggiunto questa storia ai preferiti (scusate, la
scorsa volta l'ho dimenticato!!): Amaerize,
ambretta peperina, angela90, Ifigenia, ivi_leto, Martyx1988 e
Mielikki.
E ultimo, ma non ultimo, grazie anche a chi ha solo letto. Spero che la
storia vi sia piaciuta!
Arrivederci al prossimo capitolo, che sto amorevolmente trascrivendo al
computer e che arriverà il prima possibile!
Baciooo!!
DreamGirl91 :)))
|
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Capitolo 5 *** Una visita inaspettata ***
FATE&CHOICES
Mentre incrociava gli
occhi scuri di Murtagh, quel suo sguardo
così intenso, ci fu solo una cosa che riuscì a
dire:
"Mi fido."
Murtagh
sentì un grande calore diffondersi nel petto a quelle
parole. Lei gli
credeva. Lei si fidava di lui.
"G-grazie,"
balbettò. "Non so davvero come mostrarti la mia
riconoscenza... mia Signora."
Lei lo
scrutò attentamente per qualche istante.
"Non c'è
bisogno che tu dica nulla." disse semplicemente. "Fai solo in modo che
non me ne debba pentire."
Murtagh
sorrise. No, Nasuada non avrebbe mai dovuto pentirsi della sua
generosità.
5.
Una visita inaspettata
Da quel
momento in poi tutto
accadde molto velocemente. A Murtagh venne assegnata una bella tenda.
Era un po' isolata dal resto dell'accampamento, ma a lui andava bene
così. Lui non aveva mai amato la confusione, e almeno era un
posto
tranquillo. Tutto sommato poteva dirsi soddisfatto. Alloggiava in una
bella tenda, confortevole e tranquilla, e Castigo gli era sempre
accanto. Non poteva uscirne, ma alla fine non era così
discpiaciuto della cosa: almeno lì nessuno lo guardava con
sospetto, paura, o disgusto. D'accordo, non godeva di una totale e
assoluta libertà, ma di certo stava molto meglio
lì che
non nel palazzo - nella prigione
- di Galbatorix... e poi lì c'era Nasuada. E
questo era tutto ciò che contasse davvero.
Già, Nasuada. Era da una settimana, dal giorno del suo
arrivo,
che non la vedeva. Sarebbe andato volentieri a trovarla, ma non potendo
uscire dalla sua tenda, gli era chiaramente impossibile farlo. E lei
non era mai andata a trovarlo. Non come Saphira, che si era presentata
alla sua tenda già tre volte quella settimana. Ma lei andava
a
trovare Castigo, non lui. Beh, se non altro almeno il drago aveva
trovato un'amica. Però anche Murtagh avrebbe voluto qualcuno
che
si preoccupasse almeno un po' per lui... insomma, sapeva che non
avrebbero fatto la fila per andare a trovarlo, ma... proprio nessuno?
Nemmeno Eragon, e lui era suo
fratello.
Il giovane si lasciò andare pesantemente sul letto e
sospirò sonoramente. La verità era che non era
Eragon
quello che voleva vedere, ma Nasuada. Ma ovviamente lei non sarebbe
venuta. Perché mai Nasuada
avrebbe dovuto desiderare vederlo?
Dal canto suo, la regina dei Varden aveva avuto una settimana pesante.
Arya era oltremodo scontenta della sua decisione di fidarsi di Murtagh
e non faceva nulla per nasconderlo. I Varden erano preoccupati e
spaventati, temevano che il giovane Cavaliere avesse in serbo una
qualche trappola, anche se Nasuada era riuscita a convincerli, almeno
per il momento, che non c'era nulla da temere. Inoltre, la giovane
aveva dovuto fare appello a tutte le sue abilità dialettiche
per
evitare che Orrin si adirasse con lei e arrivasse ad accettare la sua
decisione, risultato che era riuscita ad ottenere dopo non meno di
quattro ore di accese discussioni. Per completare il quadro, le sue
spie nell'Impero le avevano comunicato che Galbatorix sembrava
più crudele e instabile che mai, e la regina dei Varden
sospettava che questo fosse dovuto alla fuga del Cavaliere che credeva
essere legato a lui, cosa che, se non altro, indicava che Nasuada, a
dispetto di quello che potesse pensare Arya, avesse fatto bene a
fidarsi di Murtagh.
Già, Murtagh. Era dal giorno del suo arrivo che non lo
vedeva.
Immaginava che fosse suo compito andare a trovarlo con
regolarità, se non altro per controllarlo... o almeno questo
era
ciò che si ripeteva. La realtà era che a Nasuada,
anche
se lei faceva di tutto per nasconderlo persino a se stessa, Murtagh
mancava terribilmente, quanto inspiegabilmente. Fino a qualche giorno
prima riusciva a tollerare senza alcun problema l'idea di averlo
lontano, anzi a dirla tutta era raro che pensasse a lui. Ma ora che lui
era così vicino, le era incredibilmente difficile separarsi
da
lui, benché non capisse il motivo di questo attaccamento.
Eppure, se fosse stata abbastanza coraggiosa da cercare tra i suoi
ricordi, avrebbe saputo che era sempre stato così, che anche
al
Farthen Dur l'idea di non vederlo quotidianamente era una piccola
tortura.
Nasuada si guardò per un secondo allo specchio. Aveva un
aspetto
orribile. Avrebbe avuto davvero bisogno di una buona dormita. Eppure,
il bisogno di riposare non le sembrava così impellente in
quel
momento. Esitò qualche secondo, ed uscì dalla
tenda. Il
sonno poteva aspettare.
Murtagh era ancora disteso oziosamente sul letto, e cercava
disperatamente un modo per ingannare il tempo, quando Castigo
entrò nella sua mente.
-Come va quest'oggi?-
gli chiese il drago.
-Il solito, Castigo...
mi annoio, ma tutto sommato sono più che felice di essere
qui. E tu? Niente visite di Saphira oggi?-
-No, è a
caccia. Ma mi ha promesso di passare domani.-
-Almeno tu hai qualcuno
che ti venga a trovare...- commentò tristemente
Murtagh. -Beh, sono felice per te.-
-Grazie.- replicò
semplicemente Castigo.
-E tu? Non aspetti visite?-
-Non credo che ci sia qualcuno che voglia vedermi.-
-Ah no?- il drago suonava divertito, ma Murtagh non ci
badò. -Beh,
non si sa mai, fossi in te mi terrei pronto per ogni evenienza...-
-Che vuoi dire?-
-Oh, niente...-
di nuovo quel tono divertito, che però stavolta non
sfuggì a Murtagh.
-Castigo, che diavolo...?-
Ma non fece in tempo a concludere una domanda, perché una
voce femminile lo interruppe dall'esterno della tenda.
"Murtagh!" disse la voce. "Sono Nasuada, è un brutto momento
o posso entrare?"
Murtagh cadde dal letto per la sorpresa. Sentì la risata di
Castigo nella sua mente. Il giovane si rialzò di scatto e si
spolverò i vestiti, mentre balbettava:
"No, no, assolutamente... entra!"
Nasuada entrò, e Murtagh rimase impietrito a guardarla per
qualche istante.
Quando si riscosse accennò un inchino e la invitò
a
sedersi sul suo letto. Lui invece rimase in piedi, non sapendo
bene come comportarsi.
"A che cosa devo l'onore, mia Signora?" chiese.
Nasuada sorrise, e il giovane Cavaliere non potè fare a meno
di pensare a quanto fosse bello il suo sorriso.
"Dato che ti ho confinato qui mi sembra giusto almeno passare a
trovarti di tanto in tanto..." scherzò.
Murtagh sentì nuovamente ridacchiare Castigo nella sua mente.
-Come siete carini insieme!-
lo prese in giro il drago.
Murtagh tentò disperatamente di non arrossire.
-Castigo, fatti gli
affari tuoi!-
-Sì, sì... vi lascio la vostra privacy...
piccioncini!-
Questa volta, il povero Cavaliere non potè fare nulla per
impedire al suo viso di assumere un'accesa tonalità di rosso.
"Tutto bene?" gli chiese Nasuada.
"Ehm... sì, certo, mi... mi fa piacere che tu sia
qui."
La giovane sorrise ancora.
"Mi dispiace solo di non essere potuta passare prima... sai,
è stata una settimana pesante."
Improvvisamente Murtagh notò quanto il viso di Nasuada
fosse pallido e tirato. Due ombre scure le segnavano i
bellissimi
occhi scuri.
"Sei stanca." disse semplicemente. Non era una domanda. "Forse dovresti
riposare."
"Più tardi, ora sono venuta a farti visita."
"Beh, ma la tua salute è più importante di
questo, mia Signora. Dovresti..."
"Credo che un paio d'ore di veglia in più non cambino
nulla." lo interrupe lei decisa.
Il giovane non potè impedirsi di accennare un sorriso.
"E allora posso... posso chiederti che cos'è successo di
così grave questa settimana?" domandò lui
esitante.
La regina dei Varden si passò una mano sul volto.
"Di tutto, Murtagh... di tutto."
E così Nasuada gli raccontò quella settimana
infernale,
di tutte le domande alle quali era stata costretta a rispondere, delle
occhiate di disapprovazione che Arya le lanciava ogni volta che si
incontravano, delle ore infernali passate a cercare di convincere Orrin
ad appoggiarla... e, come ciliegina sulla torta, Galbatorix che
sembrava aver perso quel poco di sanità mentale che ancora
gli
rimaneva. Era incredibile quanto le venisse naturale confidarsi con
lui... mentre parlava, sentiva la stanchezza
abbandonarla
lentamente, per lasciar posto ad una sensazione indefinita, molto
piacevole, all'altezza dello stomaco.
Murtagh rimase ad ascoltare, senza interromperla mai, né
fare
domande. Ad ogni parola si incupiva un po' di più. Non
poteva
fare altro che pensare che tutto quello che Nasuada era stata costretta
a sopportare - tutto, dall'ira di Galbatorix alla più
insignificante domanda postale da uno qualsiasi dei Varden - fosse solo
ed
esclusivamente colpa sua. Lui voleva solo starle vicino, ed ecco quello
che aveva combinato: le aveva portato più problemi che altro.
"...Murtagh? Mi senti?"
"Eh?" Murtagh smise di rimuginare e tornò alla
realtà. "Scusami, mia Signora, ero sovrappensiero."
"Oh, non importa," replicò lei scuotendo la testa. "Sono io
che
devo domandare scusa a te, ti sto annoiando con i miei problemi."
L'ombra che comparve all'improvviso nei suoi occhi non
sfuggì a Murtagh.
"No, non è affatto vero." dichiarò
deciso. "Non mi
stai assolutamente annoiando, è solo che... che non posso
fare a
meno di pensare che la colpa sia mia... sono io che con il mio ritorno
ti ho causato tutti questi problemi. Ti chiedo perdono, non era nelle
mie intenzioni."
"Murtagh, ma che cosa stai dicendo?" chiese lei, sopresa. "Sei
impazzito? Non è colpa tua."
"Sì che lo è! Se non fossi tornato..."
"...avremmo soltanto un nemico in più." concluse lei. "Non
devi
sentirti responsabile di niente. Presto i Varden dimenticheranno ogni
paura e sfiducia, Arya si convincerà che la mia sia stata la
scelta giusta, come del resto ha già fatto Orrin, e tutto
tornerà alla normalità."
"E il re allora? E' colpa mia se è arrabbiato, è
la mia fuga che l'ha fatto uscire di senno."
"Non essere ridicolo! Galbatorix è un pazzo, ci ha
sempre
disprezzati e ci ha sempre voluto distruggere. La situazione non
è cambiata poi molto da prima. E, sinceramente, preferisco
che
Galbatorix abbia un motivo in più per odiarci, piuttosto che
saperti ancora imprigionato nel suo palazzo e costretto a servirlo! Sei
un alleato prezioso, Murtagh, e non permetterò che tu ti
senta
in colpa per esserti voluto unire a noi, è chiaro?"
Il giovane rimase fermo e zitto per alcuni secondi.
"Chiarissimo," disse, gli occhi pieni di riconoscenza. "Io... io non so
davvero come ringraziarti, mia Signora."
"Beh, per esempio potresti iniziare a smetterla di chiamarmi mia Signora!"
suggerì lei con un sorrisetto. "Io ho un nome, sai?"
Murtagh era interdetto.
"Ma io..."
"Senti, non mi pare che tu abbia mai avuto problemi a chiamarmi con il
mio nome in passato."
"Ma ora è diverso!" replicò deciso lui.
"Che cosa dovrebbe essere diverso?"
"Tutto! Tu sei la regina dei Varden, ora!"
"D'accordo ma..." la giovane sospirò. Non le era mai
piaciuto che la gente usasse appellativi come mia Signora
e simili, e le piaceva ancora di meno che lo facesse lui. "Murtagh, ora
non siamo nel bel mezzo di un incontro ufficiale. Siamo tu e io,
semplicemente tu e io. Non hai bisogno di essere
così
solenne con me, non ho mai desiderato questo. Ricordi, al Farthen Dur?
A me piaceva la tua compagnia perché eri l'unico a trattarmi
come Nasuada,
e non come la figlia di
Ajihad. E non voglio che questo cambi solo
perché adesso sono il capo dei Varden, chiaro?"
"Cristallino... Nasuada." rispose Murtagh con un lieve sorriso.
"Bene. Allora fammi il favore di venire qui e sederti, non ne posso
più di vederti lì in piedi tutto rigido."
"Agli ordini!"
Murtagh e Nasuada parlarono per un tempo indefinito. Lui le
raccontò la sua settimana, anche se ovviamente non ci mise
molto, dato che era sempre stato chiuso nella sua tenda. Ma in fondo a
nessuno dei due importava veramente di che cosa
si parlasse. L'importante era stare insieme, e parlare, e ritrovarsi,
dopo tanto tempo che avevano dovuto passare separati. Questo era vero
per entrambi, anche se solo Murtagh l'aveva per ora ammesso a se stesso.
Quando venne l'ora di separasi, Nasuada promise che sarebbe tornata
molto presto.
DREAMGIRL91'S NOTES
Salve a
tutti!
Anche stavolta sono stata veloce *si dà una pacca sulla
spalla e
si congratula da sola*... ma temo che la prossima volta ci
metterò un pochino di più, questa settimana
sarà putroppo piena di compiti&interrogazioni...
tenterò comunque di aggiornare prima possibile!
Teeeeeeneri Murtagh e Nasuada *-*... giuro che ho goduto come una scema
nello scrivere di loro due così affiatati... i miei amorini
*-* sì, lo so, sono totalmente pazza e anche
abbastanza
patetica... mi rimetto alla vostra indulgenza!(Fatti una vita. U_U
N.d.Tutti) (Crudeli.ç_ç N.d.Me)xD. E quanto
è perfido
Castigo?? Ihihih la vena sadica e crudele della vostra autrice trova in
lui un'ottimo strumento per farsi sentire... d'altronde Paolini non ha
mai inserito una vera caratterizzazione del nostro drago rosso
preferito, no? E' apparso talmente poco... per quanto ne sappiamo
potrebbe davvero essere così U.U *gnek, gnek*... l'autrice
si
arrampica sugli specchi per giustificare il suo ingiustificabile
sadismo. xD
Ma passiamo ai ringraziamenti:
Martyx1988: Eheh,
hai visto
come sono brava quando mi ci metto d'impegno?? Nasuada è
sempre
la migliore, non si fa influenzare da cattivi consiglieri... e
soprattutto è una santa perché sopporta
Eragon -.-", quel citrullo
(come dici giustamente tu)!!
Beh, Murtagh è la giusta ricompensa per le sue sofferenze...
e
la suddetta ricompensa non mi sembra poi troppo scontenta della cosa! *Murtagh
sorride come un ebete pensando a come sarebbe stare con la sua Nasuada,
e continua a ripetere il suo nome, come in trance... è un
po'
inquietante a dir la verità!O.o* xD Grazie del
commento!! ;)
Ifigenia: sìsì
concordo, proprio antipatica U_U nei libri non così tanto
però nella
mia fanfic sì xD povera, mi sento in colpa, ma qualcuno
doveva essere
diffidente, altrimenti la storia sarebbe stata poco realistica...
insomma tutti i Varden che accolgono a braccia aperte qualcuno che fino
al giorno prima era un alleato di Galbatorix... non è
credibile! Per
quanto riguarda Murtagh... beh, non mi pare che stia
incontrando
troppe difficoltà con Nasuada... che è poi
l'unica il cui parere gli
interessa...xD grazie del commentino *-*
Amaerize: Sono
contentissima che continui a piacerti! :D Approvo l'idea della
petizione... in alternativa potremmo utilizzare le MINACCE!
Murtagh, che è qui accanto a me in questo momento (mi aiuta
a
scrivere la fanfic e a rispondere alle recensioni xD) dice che lui e
Castigo sarebbero felici di aiutarci... e crado che Paolini non
potrebbe riufiutarsi di accogliere le nostre... ehm... gentili richieste...
davanti ad un drago con dei dolcissimi e supplichevoli occhi
scarlatti... e delle affilatissime zanne!! Ihihih! Grazie per il
commento... e incrociamo le dita per Murtagh e Nasuada!! :)
ambretta peperina: Grazieee
*-* sono molto contenta che ti piaccia! Giusto Murtagh&Nasuada
4ever... sono troppo dolci! Eragon ottuso? Sì, ma per
detestarlo davvero devi aspettare ancora qualche capitolo... ma non ti
anticipo nulla!! xD
Grazie
mille a sole a mezzanotte,
che ha inserito la mia ficcy tra le seguite.
Grazie anche a chi ha soltanto letto!
Bacio,
DreamGirl91 :)))
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Capitolo 6 *** L'unica cosa che conta ***
FATE&CHOICES
Murtagh e Nasuada
parlarono per un tempo indefinito. Lui le
raccontò la sua settimana, anche se ovviamente non ci mise
molto, dato che era sempre stato chiuso nella sua tenda. Ma in fondo a
nessuno dei due importava veramente di che cosa
si parlasse. L'importante era stare insieme, e parlare, e ritrovarsi,
dopo tanto tempo che avevano dovuto passare separati. Questo era vero
per entrambi, anche se solo Murtagh l'aveva per ora ammesso a se stesso.
Quando venne l'ora di separasi, Nasuada promise che sarebbe tornata
molto presto.
6.
L'unica cosa che conta
Le visite di
Nasuada a Murtagh proseguirono con regolarità. Ogni giorno,
per
quanto gli impegni e le responsabilità che derivavano dal
suo
essere capo dei Varden occupassero Nasuada, lei riusciva a trovare del
tempo da dedicare al giovane Cavaliere. Sapeva che a Murtagh faceva
piacere ricevere le sue visite, e lei, per quanto faticasse ad
ammetterlo, sentiva il bisogno di vederlo, e non riusciva nemmeno a
considerare l'eventualità di essere troppo impegnata per
andare
a fargli visita... non ora che finalmente si erano ritrovati, dopo
tanto tempo. Non dovevano sprecare nemmeno un minuto.
Nessuno sapeva che lei andava tutti i giorni a trovarlo, probabilmente
i più credevano semplicemente che nei momenti in cui non era
impegnata in qualche riunione o nella pianificazione di qualche
attacco, o missione diplomatica, si riposasse nella sua tenda. E poi,
sinceramente, nessuno dei Varden si era mai mostrato particolarmente
interessato a ciò che facesse o non facesse Nasuada nella
sua
vita privata. Lei era un buon capo e, fintanto che avesse continuato ad
esserlo, questo sarebbe bastato a tutti.
Così, anche quel giorno, appena le fu possibile, Nasuada si
congedò da Arya, Eragon, Saphira, Orrin e Jormundur, e si
diresse
alla tenda di Murtagh. Una volta arrivata a destinazione
salutò
affettuosamente Castigo accarezzandogli il muso ed entrò
senza
troppe cerimonie nella tenda. Qui, trovò Murtagh appisolato
sul
suo letto.
A questo punto chiunque avrebbe pensato, comprensivo: beh,
poverino, è normale... chiuso qui tutto il giorno, che cosa
può fare se non parlare con Castigo o sonnecchiare? e
l'avrebbe conseguentemente svegliato con dolcezza.
Già, chiunque. Appunto.
Peccato che Nasuada non fosse chiunque.
Lei urlò: "Svegliati, razza di pigrone!" scuotendolo con estrema delicatezza.
Murtagh, destato dalla sua amata con cotanta grazia, non
potè
fare altro che... ruzzolare giù dal letto per lo spavento.
Se fosse stato anche solo un filino più sveglio si sarebbe
probabilmente messo a riflettere con attenzione sul perché
la
soave voce dell'amata provocasse in lui uno sconvolgimento tale da
farlo sempre cadere dal letto (cosa peraltro abbastanza imbarazzante) e
non, semplicemente, un aumento di battiti del cuore, come era normale
per tutto il resto del mondo. Ma Murtagh, ancora semi-addormentato, non
si perse in tali speculazioni filosofiche,si limitò a
guardarsi
intorno palesemente confuso.
Quando si accorse di Nasuada, la guardò per un secondo.
"Che cosa ci fai qui?" le chiese sbadigliando e tirandosi su.
"Sono venuta a trovarti, come ogni giorno... devo andarmene e lasciarti
dormire?" chiese lei, con un'espressione divertita ed esasperata allo
stesse tempo.
"Ma che cosa dici?" domandò lui di rimando invitandola a
sedersi
sul letto, e accomodandosi poi accanto a lei. "Piuttosto, dimmi,
c'è qualche novità?"
Nasuada scrollò le spalle.
"Mah, il solito... oggi ho avuto l'ennesima riunione con Orrin, Arya,
Saphira, Eragon e Jormundur. Abbiamo parlato di come fare a sconfiggere
Galbatorix... di nuovo,"
rispose lei stancamente.
"E siete arrivati a qualche conclusione rilevante?"
"Sì, certo, come no?" disse lei, ironica. "Eragon, poi... ha
dato un contributo davvero importante: dopo varie riflessioni
è
arrivato alla conclusione che avremmo più
possibilità di
sconfiggerlo se riuscissimo a rubare l'uovo verde che il re ha ancora
con sé, ma sostiene anche che sia troppo rischioso anche
solo
tentare una missione del genere."
"Wow..." commentò Murtagh, volgendo gli occhi al cielo.
"Complimenti, la scoperta del secolo..."
Nasuada rise.
"E guarda che ti ho risparmiato tutta la lunga disquisizione sul fatto
che sarebbe grandioso se quell'uovo si schiudesse per uno dei nostri...
senza putroppo dimenticare il fatto che non si può prevedere
per chi si
schiuderà."
"Certo che Eragon è sempre un passo avanti agli altri."
commentò ancora il giovane. "Veramente, ma da dove le tira
fuori
certe sciocchezze?"
"Credo che sia meglio non chiederselo," decretò lei ridendo.
"E comunque al massimo sarei io
a doverlo a chiedere a te.
Eragon è tuo
fratello, dopotutto!"
"Ehi, ehi, ehi! Così sei sleale... non è mica
colpa mia!"
protestò Murtagh punto sul vivo. "Non si possono scegliere i
parenti... e a quanto pare lui ha ereditato ogni briciolo di
ottusità della nostra famiglia."
"E tu ogni briciolo di pigrizia!" lo prese in giro Nasuada.
"Ah, ah, ah... molto divertente." le rispose lui ironico.
"Guarda che è vero... insomma, dormire a quest'ora del
pomeriggio...! Ammettilo, sei un pigrone!"
"Non è vero!"
"Ah no?" domandò lei, con uno scintillio diverito negli
occhi.
"E allora, sentiamo, quale sarebbe la parola che useresti per
descriverti?"
"Beh, ce ne sarebbero molte..." rispose lui con un ghigno. "Forte,
audace, bello..."
"...modesto?" suggerì la giovane regina dei Varden alzando
un sopracciglio.
"Stavo per arrivare anche a quello."
Nasuada scosse la testa, ma sorrise.
"Però sul serio, Murtagh, è una così
bella
giornata... e tu eri lì a dormire! Come si fa a dormire
quando
il Sole splende in questo modo nel cielo?"
"Credo, Nasuada," replicò lui, tornando immediatamente
serio.
"Che dipenda dal fatto che io da circa due settimane non vedo
né
il Sole né il cielo."
Nasuada si morse il labbro inferiore. A questo non aveva pensato.
Certo, per lui doveva essere frustrante starsene là tutto il
giorno e tutta la notte, senza poter uscire, respirare un po' d'aria
fresca... lei sapeva che sarebbe impazzita senza poter vedere il cielo.
Lui, però, non le stava rinfacciando il fatto di averlo
segregato lì. La sua era una semplice constatazione. E forse
era
proprio questo che faceva sentire Nasuada peggio. La sua calma, la sua
serena accettazione di quella punizione immeritata. Sì,
perché Nasuada lo sapeva benissimo che Murtagh non si
meritava
di stare lì, sapeva che sarebbe stato giusto che anche lui
potesse partecipare attivamente alla resistenza contro Galbatorix.
Però chi non lo sapeva era la maggior parte dei Varden. Non
molti erano davvero pronti ad accettare Murtagh tra loro, forse nessuno.
"Mi dispiace," disse la regina dei Varden abbassando gli occhi. "Non ci
avevo pensato."
Il Cavaliere scosse la testa e sorrise.
"Non importa, non volevo fartelo pesare. Hai già tante cose
di cui preoccuparti..."
Nasuada rispose al sorriso. Sapeva che lui non voleva farglielo pesare,
e gliene era incredibilmente grata.
"Ascoltami bene," gli disse, guardandolo negli occhi. "E' vero, non
puoi andartene in giro tra i Varden, e i motivi li conosci fin troppo
bene... però, nulla ti vieta di uscire dalla tenda e stare
un
po' qui fuori... magari per stare un po' con Castigo, o semplicemente
per guardare il cielo... nessuno ti vedrà, hai la fortuna di
avere una tenda isolata...
sfruttala. E se qualcuno ti dovesse dire qualcosa... tu mandalo da me,
e io provvederò a spiegargli esattamente perché non
dovrebbe mettere becco in questioni che non lo riguardano minimamente,
hai capito?"
Murtagh annuì.
"Grazie," disse semplicemente, incapace di aggiungere altro. Le parole
sembravano non bastare a spiegare ciò che sentiva dentro.
Senza
nemmeno rendersi conto con esattezza di ciò che stesse
accadendo, le prese la mano.
Nasuada arrossì lievemente, ma non si sottrasse a quel
contatto.
I loro occhi si incontrarono, e Murtagh, preso da impulso
incontrollabile, annullò la già esigua distanza
che c'era
tra loro e la baciò.
Nasuada non reagì, troppo stupita per fare quasiasi cosa a
parte
stare lì ferma, immobile, e comunque il Cavaliere interruppe
il
bacio dopo pochissimi istanti, troppo presto perché lei
potesse
avere il tempo di elaborare ciò che era successo.
I due giovani rimasero a guardarsi negli occhi per un tempo indefinito.
Nessuno dei due sembrava sapere bene che cosa dire o che cosa fare.
Murtagh si diede mentalmente dello stupido. Era perfettamente
consapevole di aver commesso un'enorme sciocchezza, che avrebbe con
tutta probabilità rovinato ogni cosa con Nasuada... ma lei
era
lì, accanto a lui... benché avesse già
tanti
problemi per conto suo, si preoccupava che lui stesse bene, e si era
lasciata prendere la mano da lui... Murtagh, semplicemente, non aveva
saputo resistere.
Il Cavaliere sapeva benissimo che ci sarebbero state delle conseguenze,
perciò rimase in una sorta di nervosa attesa di una
qualsiasi
reazione da parte della regina dei Varden, mentre contemplava i suoi
occhi scuri, tanto confusi, eppure tanto belli.
"Io... devo andare," disse semplicemente lei dopo un po'. Si
alzò, e si diresse velocemente verso l'uscita della tenda.
Murtagh sapeva che si sarebbe dovuto aspettare come minimo
una cosa del genere, eppure qualcosa, dentro di lui, si
ribellò
con forza all'idea di lasciarla andare così, senza nemmeno
tentare di fermarla, di spiegarle...
"Aspetta!" le urlò, mentre lei usciva dalla tenda.
"Aspetta!" ripeté, seguendola fuori e trattenendola per un
braccio.
Nasuada si fermò.
"Lasciami." disse senza guardarlo.
"No," si rifiutò lui. "Nasuada, io..."
"Murtagh, evitiamo di dare spettacolo!" lo interruppe lei. "Lasciami."
"Non ci vede nessuno qui," le ricordò lui. "E non ti
lascerò prima che tu mi abbia permesso di spiegarti!"
"Molto bene, spiegati, allora!" esclamò Nasuada, voltandosi
a
guardarlo. Lui esitò, e lei ne approfittò per
liberarsi
dalla sua stretta.
Murtagh si riscosse e guardandola negli occhi, le disse tutto
ciò che il cuore gli suggeriva.
"Io ti amo." disse semplicemente, ma con un'intensità e una
determinazione tali da far rabbrividire la regina dei Varden. "Mi
dispiace di averti baciato... non è così che
avrei dovuto
dichiararti i miei sentimenti, avrei dovuto farlo nel modo giusto, e al
momento giusto... ma quel che è fatto è fatto, e
non
posso cambiarlo. Ma se lasci perdere per un attimo il come o il
quando... resta il fatto che ti amo, e questa è l'unica cosa
che
conti davvero."
Nasuada era pietrificata. Guardava Murtagh imbambolata, senza riuscire
a reagire in alcun modo.
"Torna dentro, Murtagh." disse alla fine, con un sospiro, la regina di
Varden.
"Non posso!" si oppose lui. "Non prima di sapere..."
"Maledizione, Murtagh, non te lo sto chiedendo!"
esclamò, aggressiva.
Il Cavaliere si interruppe di colpo. Poi distolse lo sguardo,
imbarazzato, e dopo averle rivolto un'ultima fugace occhiata,
tornò nella tenda.
La regina dei Varden rimase a guardarlo andare via, e anche quando la
tenda si richiuse dietro di lui, non potè fare a meno di
continuare a fissare quel punto, in cui lui era appena scomparso alla
sua vista.
Murtagh l'aveva baciata.
Si toccò le labbra con le dita a quel pensiero.
Murtagh diceva di amarla.
Quante dannatissime volte aveva sognato che questo accadesse?
Perché ai tempi in cui erano nel Farthen Dur, lei era
innamorata di Murtagh, e ne era perfettamente consapevole. Quante ore
aveva speso a sognare ad occhi aperti di baciarlo, o di avere il
coraggio di confessargli ciò che provava, e di scoprirsi
ricambiata?
Quante? Tante, troppe.
Ma era certa di averla superata, ormai. Era passato troppo tempo per
farsi ancora incantare dai suoi occhi brillanti, dal suo sorriso
luminoso, o dalla sua voce. E poi era certa che ciò che
aveva sentito
per Murtagh al Farthen Dur non fosse stato davvero amore... quanto
piuttosto
una simpatia, un'infatuazione. Qualcosa di fugace e destinato a
spegnersi col tempo. Eppure, mentre pensava alla mano di Murtagh nella
sua, alla sensazione delle labbra del Cavaliere sulle sue,
all'indefinibile senso di smarrimento che avevano provocato le sue
parole dentro di lei, sentiva i vecchi, probabilmente mai
realmente dimenticati sentimenti rinascere dentro di lei, e non
riusciva a
credere che non si trattasse di qualcosa di ben più forte e
duraturo di un'infatuazione. E se fosse stato davvero amore?
Nasuada non seppe mai esattamente che cosa la spinse a dirigersi
nuovamente verso quella tenda. Semplicemente, sentì che non
poteva permettere che tutto finisse lì. Non poteva perdere
Murtagh un'altra volta. Non se lo sarebbe mai perdonato.
Come in un sogno, rientrò nella tenda, e
individuò subito
Murtagh, fermo in piedi davanti a lei, che le dava le spalle. Lui non
si accorse della sua presenza. Nasuada si avvicinò a lui e
gli
posò una mano su una spalla. Non aveva la minima idea di che
cosa dire o fare, finché il Cavaliere non si
voltò di
scatto, permettendo alla giovane di incontrare il suo sguardo, e
leggerci confusione e moltissima paura di perderla. E tanto, tanto
sincero amore. Allora tutta la confusione svanì, e lei seppe
esattamente che cosa doveva fare. In fondo, in cuor suo l'aveva sempre
saputo.
"Nasuada!" esclamò. "Io..."
"No," lo interruppe subito lei. Poi continuò in un sussurro:
"Avevi ragione tu. L'unica cosa che conta è che mi ami... e
che
anche io amo te."
Murtagh spalancò gli occhi.
"Che cosa?" chiese, con un tono di gioiosa incredulità.
"Ti amo, Murtagh." ripeté lei sorridendo.
Il giovane Cavaliere, ancora una volta, non seppe resistere. La cinse
con le braccia e la baciò. E questa volta, Nasuada rispose
al
bacio, felice e ormai pienamente consapevole di amare Murtagh, di amare
tutto di lui, ogni più piccolo particolare.
Rimasero lì a baciarsi, per un istante,
o un'eternità. Nessuno dei due avrebbe saputo dirlo
con certezza.
Tutto ciò che sapevano era che si amavano, e per la prima
volta
nessuno dei due doveva preoccuparsi di nascondere all'altro i suoi
sentimenti. E questa era l'unica cosa che contasse.
DREAMGIRL91'S NOTES
Ma saaaaaaalve!!
Avete viiiisto?? Finalmenteeeeeee!! *-* Oh, sì, Murtagh e
Nasuada sono proprio tenerissimi... sono troppo felice di aver postato
finalmente questo capitolo (è uno dei miei preferiti
nell'intera
ficcy :D). Bene, bene, bene... e ora che i nostri due dolcissimi
innamorati si sono finalmente dichiarati, chi potra mai turbare la loro
felicità? Chi?
Ebbene, la risposta è...
E'...
Non posso svelarvelo.
Mi dispiace.
Dovrete aspettare il prossimo capitolo U_U
xD Sono sadica, lo so...
Ma... secondo voi, chi sarà a rovinare la gioia dei nostri
innamorati preferiti? *stacchetto musicale da pubblicità*
Parte
l'attesissima (come no? xD) sfida per indovinare l'identità
del
misterioso soggetto... partecipa anche tu! Lascia un commentino e fai
sapere all'autrice (che è curiosa) che cosa ne pensi! In
palio... tutta la sincera stima della suddetta autrice per aver
indovinato le macchinazioni della sua mente diabolica... non
è
forse un premio fantastico?? xD
Scleri a parte, passiamo "ad personam":
Amaerize: Sìììì
*-* tenerissimi! Ma non darmi questi suggerimenti... non è
sicuro con una mente malata come la mia... e poi mi circuisci
promettendo un infarto a Eragon... non vale, non è
assolutamente
leale da parte tua U.U xD Grazie dei complimenti ;)
Ifigenia: sono
contenta di
darti soddisfazione *-* te lo meriti per la tua fedeltà^-^
beh,
a meno di impegni gravosi a causa della scuola, il ritmo dovrebbe
mantenersi abbastanza veloce... incrociamo le dita! :))) Intanto goditi
questo nuovo capitoletto pieno di smielatezza (ogni tanto ci va anche
quella, sìsì) xD E grazie per il commento! ^-^
angela90: sono
perfettamente
d'accordo con te*-* belli, loro... grazie a te per aver commentato,
sono felice che la ficcy ti piaccia... è stato un piacere
per me
continuare, ci tenevo a finire di scrivere questa fanfic, anche
perché avevo la storia così ben delineata in
mente che
sarebbe stato un peccato lasciarla perdere del tutto! Per cui, per la
mia (e spero anche la vostra) gioia, io non me ne andrò di
qui finché non l'avrò finita!:D
Martyx1988: visto?
Sono brava
se mi ci metto d'impegno :D pucciosi mi sembra un aggettivo molto
adatto a descrivere Murtagh e Nasuada *-* beh, hai citato dei signori
molto saggi, oltre che dei grandi artisti... giustamente All Murtagh
and Nasuada need is love! E l'autrice provvederà (anzi, ha
già
provveduto in questo capitolo) a soddisfare le loro esigenze! xD Grazie
del commento! :)))
Moooolto bene, ho finito di stressarvi, ma non temete...
tornerò presto a tormentarvi con un nuovo capitolo! Ihihih
(...è una minaccia o una promessa? N.d.Voi) (...un po' tutte
e
due! Mwahahah!!<--risata diabolica N.d.Me)(O.o paura. N.d.Voi) xD
Alla prossima!
1 bacio,
DreamGirl91:)))
|
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Capitolo 7 *** Una giornata... perfetta - prima parte ***
FATE&CHOICES
Il giovane
Cavaliere, ancora una volta, non seppe resistere. La cinse
con le braccia e la baciò. E questa volta, Nasuada rispose
al
bacio, felice e ormai pienamente consapevole di amare Murtagh, di amare
tutto di lui, ogni più piccolo particolare.
Rimasero lì a baciarsi, per un istante,
o un'eternità. Nessuno dei due avrebbe saputo dirlo
con certezza.
Tutto ciò che sapevano era che si amavano, e per la prima
volta
nessuno dei due doveva preoccuparsi di nascondere all'altro i suoi
sentimenti. E questa era l'unica cosa che contasse.
7.
Una giornata... perfetta
- prima parte
Quella
era una giornata perfetta. Era stata perfetta fin dalla prime
luci dell'alba, quando Murtagh si era risvegliato con il sorriso sulle
labbra da un sogno particolarmente felice la cui protagonista era
Nasuada, e lo sarebbe di certo rimasta fino alla sera, durante la quale
avrebbe potuto trascorrere alcune preziosissime ore accanto alla regina
dei Varden.
Murtagh era completamente, straordinamente felice. Non credeva che si
sarebbe mai potuto sentire così in tutta la sua vita.
Nasuada
gli aveva detto di amarlo, si era lasciata baciare da lui, gli aveva
donato tutta la gioia di cui avesse bisogno.
Il
Cavaliere
sospirò, chiudendo gli occhi e lasciandosi accarezzare
dolcemente dal vento. Era una bella giornata. Il Sole splendeva nel
cielo e una brezza leggera soffiava rinfrescando l'aria. Era
piacevole
per il giovane poter finalmente stare un po' all'aria aperta, seduto
sull'erba verde e al riparo da occhi indiscreti. E di nuovo, se stava
bene lo doveva solo a Nasuada. Sorrise pensando a lei. Poteva quasi
vedere davanti ai suoi occhi il sorriso luminoso e un po'
imbarazzato che lei gli aveva rivolto dopo il suo bacio. Un sorriso
carico di promesse e di amore. Un sorriso che mai Murtagh avrebbe
pensato di meritare dalla regina dei Varden.
Riaprì gli occhi e volse lo sguardo alla sua destra. Castigo
lo
stava scrutando con quei suoi occhi color rubino, mentre le sue
bellissime squame scarlatte risplendevano alla luce. Murtagh
allungò una mano e accarezzò con affetto il drago.
Per tutto il tempo non smise mai di sorridere, e questo non
sfuggì a Castigo.
-Sei felice.-
constatò il drago.
-Moltissimo.-
rispose semplicemente il Cavaliere, mentre il suo sorriso si allargava
ulteriormente.
Castigo annuì in segno d'approvazione.
-Bene.- disse.
-Un po' di
felicità ce la siamo guadagnata entrambi.-
Il drago scarlatto non aveva dimenticato tutto quello che
era
stato costretto a sopportare quando ancora erano prigionieri di
Galbatorix e ora, seppur legato costantemente fuori dalla tenda del suo
Cavaliere, assaporava per la prima volta la felicità, la
libertà. A molti sarebbe sembrato un controsenso, ma
Murtagh,
che aveva vissuto le stesse sensazioni quando era stato al Farthen Dur,
lo capiva perfettamente.
-Sì, credo di
sì.- rispose il Cavaliere. -Anche se non mi sembra vero di
meritare una persona meravigliosa come Nasuada.-
Castigo accennò un sorrisetto. Era così da
Murtagh non
credere di meritare la donna che amava. Eppure lui se la
meritava... lui si meritava di essere felice quanto e forse
più degli altri... era una brava persona, anche se per tanto
tempo non gli era stato possibile dimostrarlo. Era estremamente
coraggioso, tenace, e aveva un cuore infinitamente grande, come
Castigo sapeva meglio di chiunque altro. Al drago pareva quasi
impossibile che
gli altri non riuscissero a vedere le sue qualità, e ancor
di
più lo stupiva che lui stesso non riuscisse a vederne che
una pallida ombra.
-Ma è
così.- lo rassicurò. -E ora che hai conquistato la tua
bella, che intendi fare?- domandò
poi, con una lieve punta di sarcasmo nella voce. In fondo Castigo era
sempre Castigo e adorava prendersi gioco del suo Cavaliere quasi quanto
adorava lui.
-Per ora ci andremo
cauti, Castigo...
non è saggio far sapere ai Varden di noi, ora come ora. Poi,
quando mi sarò riconquistato la loro fiducia, si
vedrà.-
-Andarci cauti,
sì, sì...- scherzò il
drago con uno scintillio divertito e vagamente perfido negli occhi
scarlatti -Potrai
ingannare tutti quanti, ma non me... e io sento già aria di
matrimonio tra voi due piccioncini.-
-E piantala!- sibilò Murtagh. Non avrebbe
voluto darla
vinta a Castigo, che si divertiva a metterlo in imbarazzo, ma non
poté fare a meno, ancora una volta, di sentirsi estremamente
a
disagio a causa dei suoi commenti.
Castigo rise, sapendo di essere riuscito nel suo intento.
-Ehi, senti... so che
è un po' presto, ma voglio affrontare subito
quest'argomento- continuò imperterrito. -Pretendo di essere io a dare il
nome a uno dei vostri tre figli.-
Il Cavaliere divenne di un rosso accesso molto simile al
colore
delle squame di Castigo, e non fu in grado di pensare a
nessuna risposta tagliente da dare. Il drago sembrò sul
punto di
infierire ulteriormente, ma improvvisamente voltò il capo,
come se
qualcuno l'avesse chiamato.
-Umpf, sei fortunato...-
commentò, rivolto a Murtagh. -per ora dovrò lasciar
cadere il discorso, sta arrivando Saphira, e pare che abbia un bel topo
morto per me.-
Alle parole 'topo morto' gli occhi di Castigo brillarono,
famelici.
Murtagh storse il naso, disgustato, ma non fece commenti riguardo ai
dubbi gusti culinari del suo drago... aveva infatti intravisto
un'occasione per farla pagare a Castigo, e non aveva intenzione di
farsela scappare.
-Beh, io mi allontano un
po'.- disse, alzandosi da terra. -Sai, per lasciarvi un po' di
privacy... divertiti con la tua amichetta.-
Il Cavaliere ebbe cura di sottolineare la parola 'amichetta' e si
voltò con un sorriso soddisfatto. Era sicuro di aver zittito
Castigo, per una volta.
-Lo faro, grazie.-
rispose a sorpresa il drago.
Murtagh si girò di scatto a guardarlo. Tutto si sarebbe
aspettato, meno che questa risposta. Murtagh e Castigo si guardarono
seriamente negli occhi per alcuni istanti, poi sul volto del drago si
allargò un sorriso, che al Cavaliere non piacque affatto.
Castigo rise senza pietà.
-Non metterti a giocare
con i professionisti, pivellino... non ne sei in grado.-
Maledetto drago! Gliel'aveva fatta ancora!
Murtagh si allontanò imbronciato. Quando si sedette
nuovamente
sull'erba, sentiva ancora la risata del drago nelle orecchie. Ma un
giorno... un giorno gliel'avrebbe fatta vedere lui a Castigo! L'avrebbe
messo in imbarazzo, oh quanto l'avrebbe messo in imbarazzo... il come e
il quando erano ovviamente dettagli insignificanti
nell'immensità del suo grandioso piano.
Il giovane si stese sull'erba e chiuse gli occhi, dimenticando i suoi
propositi di vendetta e tornando a gustarsi la pace del primo
pomeriggio.
Il Sole splendeva ancora nel cielo, tutto attorno a lui c'era il
silenzio, e presto Nasuada sarebbe arrivata da lui.
Sì, era proprio una giornata perfetta.
Intanto Nasuada stava avendo una giornata altrettanto bella, e non
aveva ragione di credere che si sarebbe potuta guastare, dato che
presto sarebbe andata dal suo Murtagh.
Sorrise fra sé ripensando a quanto quella giornata fosse
effettivamente stata perfetta. Il Sole splendeva nel cielo, e la mente
della regina dei Varden si trovava in uno stato perenne di euforia,
nella consapevolezza di amare e di essere amata da una persona speciale
come Murtagh. Inoltre, non aveva ricevuto alcuna cattiva notizia dal
fronte, Orrin e Jormundur si erano trovati d'accordo con ogni parere da
lei
espresso, Saphira si era complimentata per quanto particolarmente
attiva e brillante fosse quel giorno Nasuada, e persino Eragon e i suoi
interventi erano parsi vagamente meno ottusi del solito.
Ma il meglio era che Arya aveva preso da parte Nasuada quella mattina,
e le aveva detto che forse,
dopotutto, non aveva fatto male a fidarsi di Murtagh, e che nella
prossima battaglia avrebbe potuto essere davvero prezioso per loro. La
regina dei Varden dovette trattenersi dall'urlare dalla gioia quando
glielo disse.
Come avrebbero potuto le cose andare meglio?
"...Nasuada?" la chiamò una voce femminile non meglio
identificata.
Lei sbattè le palpebre per risvegliarsi dal suo sogno ad
occhi
aperti e si voltò nella direzione da cui proveniva la voce.
Era
stata Arya a parlare.
"Eh?" domandò la regina dei Varden, leggermente confusa.
"Tutto bene? Mi sembri un po' distratta." constatò l'elfa.
"Mai stata meglio," rispose sinceramente Nasuada sorridendo.
"E la tua felicità è dovuta a qualcosa in
particolare, mia Signora?"domandò Jormundur.
"E' solo una splendida giornata," replicò lei.
"Lo sai? Hai ragione," concordò Arya. "Direi di sospendere
qui
per oggi, se per te va bene. Direi che ci meritiamo tutti," il suo
sguardo indugiò per un secondo su Eragon, e per un istante
sembrò sul punto di correggere quel 'tutti' in un 'quasi tutti'. "Un
po' di riposo."
"Concordo pienamente. Orrin?"
"Per me va benissimo."
Anche Eragon e Jormundur non trovarono nulla da obiettare, e Saphira se
n'era già andata da un po', dicendo che aveva una "faccenda
da
sbrigare", per cui l'assemblea fu tolta.
Arya uscì dalla tenda di Nasuada, e Eragon la
seguì, guardandola come se fosse un'apparizione divina.
"Nasuada, posso parlarti un attimo un privato?" domandò re
Orrin. "Ci vorrà solo un minuto."
Nasuada volse lo sguardo verso di lui, non particolarmente felice di
doversi trattenere ancora, dato che bruciava dalla voglia di rivedere
Murtagh.
"Certo," gli rispose comunque, sperando che si sbrigasse. "Parla pure."
Re Orrin lanciò uno sguardo incerto a Jormundur.
"Qualunque cosa tu debba dirmi, puoi dirla davanti a lui." lo
incoraggiò lei, interpretando nel modo giusto la
sua esitazione.
"Molto bene," assentì. "Nasuada, io vorrei chiedere la tua
mano."
Nasuada spalancò la bocca, sconcertata. Per un minuto buono
non riuscì a dire nulla.
"Potresti ripetere?" chiese alla fine, del tutto smarrita.
"Vorrei che tu diventassi mia moglie," ripeté il re senza
battere ciglio.
"O-orrin, io..." balbettò, incredibilmente confusa, senza
sapere
bene che cosa dire. "Ecco, vedi, io... sono lusingata, ma..."
Lei non l'amava. Lei amava un altro, che la ricambiava peraltro. Lei non voleva assolutamente sposare
Orrin. Ma come dirglielo senza ferire i suoi sentimenti e compromettere
così i rapporti dei Varden col Surda?
Sbirciò il suo consigliere. Jormundur aveva un'espressione
di pura
felicità dipinta sul volto, sicuramente sarebbe stato
entusiasta
di vedere il re del Surda e la regina dei Varden convolare a giuste
nozze. Nasuada, invece, rabbrividì al solo pensiero.
"Nasuada, temo che ci sia stato un fraintendimento..." la
fermò Orrin. "Vedi, io non sono innamorato di te."
La regina dei Varden accolse questa notizia con sollievo, ma anche con
una certa confusione. Perché mai le aveva chiesto di
sposarlo se
non sentiva niente per lei?
"Ah." commentò, senza sbilanciarsi. Il re dovette temere di
averla offesa, perché disse:
"Ma ciò non toglie che tu sia molto bella, saggia e
intelligente... sono certo che chiunque potrebbe dirsi fortunato a..."
"No, tranquillo, ho capito." lo rassicurò Nasuada. "E' solo
che
non capisco il significato della tua proposta, se non sei innamorato di
me."
"Beh, ultimamente stanno succedendo varie cose... il ritorno di
Murtagh, il re che diventa sempre più potente..."
"E questo che cosa c'entra?"
"C'entra moltissimo. Nasuada, tu sei un ottimo capo, ma credo che
rischi di perdere irrimediabilmente la fiducia dei Varden, soprattutto
da quando hai permesso a Murtagh di restare."
"Che cosa avrei dovuto fare?" chiese la giovane, aggressiva. Non le
andava che qualcuno criticasse le sue decisioni, in particolare quella decisione.
"Cacciarlo dopo che ci aveva coraggiosamente offerto il suo aiuto?
Trattarlo come il peggiore dei nemici quando è una vittima
quanto e forse più di noi?"
"No! Non intendevo affatto dire questo. Stavo solo cercando di fari
capire come potrebbero averla presa i Varden. Calmati... te la sei
presa proprio a cuore questa storia, eh?"
Nasuada si sentì avvampare, ma tentò di mantenere
un contegno. Forse aveva parlato troppo.
"Va bene, forse il fatto che io l'abbia accolto può non
essere
andato giù ad alcune persone..." disse la regina dei Varden,
cambiando velocemente argomento "Ma parlare di irrimediabile perdita di
fiducia mi sembra eccessivo."
"A me no," replicò re Orrin, convinto. "Non è
solo questa
tua decisione a farmi parlare, ma il clima generale di sfiducia che
sembra esserci tra i Varden negli ultimi tempi. Galbatorix che diventa
sempre più forte e aggressivo, il timore di non essere
all'altezza di sostenere la prossima battaglia, la paura di morire...
sono nate insurrezioni per molto meno, e lo sai anche tu. Te l'ho
detto, ti considero un buon capo, Nasuada, e credo che se mantenessi il
controllo dei tuoi uomini sarebbe meglio per tutti. E penso che sposare
il re del Surda, fortificando così il legame dei Varden con
il
mio paese, potrebbe essere un metodo molto efficace di rafforzare la
loro fiducia in te."
Nasuada abbassò lo sguardo, non sapendo bene che cosa dire.
Orrin aveva ragione, in
teoria.
Un'unione tra il re del Surda e il capo dei Varden sarebbe stata
assolutamente auspicabile per risollevare gli animi del popolo e
cementare il legame tra Surda e Varden... ricordava di averci pensato
lei stessa più di una volta. Ma questo parlando di
possibilità astratte. In pratica, la giovane sapeva che un
eventuale matrimonio tra lei e Orrin sarebbe stato un fiasco. Un
disastro su tutta la linea. Lui così intellettuale e poco
incline al combattimento, lei così intraprendente e
dinamica.
Avevano caratteri troppo diversi per poter andare d'accordo. Per questo
non aveva mai davvero desiderato sposarsi con lui, né
affrontato
con lui o altri quest'argomento. Era persuasa del fatto che il loro
matrimonio avrebbe portato alla fine più guai che benefici.
Ma ora c'era molto di più. Lei aveva Murtagh ormai, lo amava
e non voleva separarsi da lui per nessuna ragione.
Orrin sospirò.
"Ascolta, non sei obbligata ad accettare la mia proposta, ovviamente,"
le disse. "E non devi temere che se dovessi rifiutarla, questo
danneggerebbe il legame tra i Varden e il Surda. Ho preso un impegno e
lo onorerò, e poi sconfiggere Galbatorix è anche
nel mio
interesse. Voglio che sia chiaro che ti ho fatto questa proposta con il
solo e unico scopo di aiutarti, ma se non vorrai accettarla, non te ne
vorrò nel modo più assoluto. Solo... pensaci,
d'accordo?"
Nasuada annuì.
"D'accordo." rispose. Poi, dopo che lui si fu voltato per andaresene ed
ebbe sollevato leggermente la tenda per uscire, aggiunse: "Orrin? Ti
ringrazio."
In fondo lui non sapeva che lei fosse innamorata di un altro e la sua
unica intenzione era quella di aiutarla. Orrin le rivolse un breve
sorriso e uscì dalla tenda.
Nasuada, rimasta sola con Jormundur, rimase in silenzio. Era certa che
entro
pochi secondi, il consigliere avrebbe espresso il suo parere, ed era
pronta a scommettere che non le sarebbe piaciuto.
Tre, due, uno...
"Re Orrin ha ragione, mia Signora!"
La regina dei Varden represse a stento un sorriso amaro. Come volevasi
dimostrare.
"Non lo so Jormundur... lui non mi ama, l'hai sentito anche
tu. E di sicuro io non amo lui."
"Non si tratta di amore, c'è molto di più!"
"Forse," assentì Nasuada. "Ma non credo di potermi sposare
per mere ragioni politiche."
"Dovresti! Per il bene dei Varden e delle sorti di questa guerra."
La giovane sospirò. Era sicura che Jormundur l'avrebbe detto.
"Senti, adesso non ho proprio voglia di affrontare questo argomento,
Jormundur. Lascia perdere."
"Ma..."
"Ti prometto che ci
penserò, d'accordo? Però ora, ti
prego, lasciami sola."
Jormundur la scrutò per qualche secondo, e Nasuada
pregò con
tutte le sue forze che lasciasse cadere la questione. Fu esaudita.
"Come desideri, mia Signora," rispose il consigliere facendole un
inchino, e uscendo dalla tenda.
Nasuada sospirò di sollievo. Sapeva già che
avrebbe
rifiutato la proposta di Orrin, non avrebbe mai potuto sposarlo, e di
sicuro non ora che il suo cuore apparteneva ad un altro; ma non aveva
particolamente voglia di discuterne con Jormundur, che di certo avrebbe
tentato di persuaderla a cambiare idea.
La regina dei Varden scosse la testa, scacciando quei pensieri. Ora
voleva solo concentrarsi su Murtagh. Sorrise mentre s'incamminava in
direzione della tenda del Cavaliere. Nonostante gli ultimi, quasi
infernali minuti, quella giornata poteva ancora essere perfetta.
DREAMGIRL'S NOTES
Salve a tutti!
Oh, mamma
mia!! Ma avete
visto?? No, no, no,
Orrin, che cosa mi combini? E tu, Jormundur, che consigli del
menga dai?? Non va proprio bene, ma devo spiegarvi tutto?? Nasuada è già
impegnata! Ah, benedetti re/consiglieri... xD
Cooomunque, all'inizio la prima e la seconda parte di "Una giornata... perfetta"
dovevano essere un unico capitolo, ma poi nel trascrivere l'ho
allungato un bel po', e ho deciso di dividerlo in due... la colpa
è di Castigo, che si è messo a prendere in giro
il povero
Murtagh... ormai non è più un personaggio della
mia
ficcy, sta prendendo vita, sta diventando un'entità su cui
non
ho alcun controllo! HELP ME!! xD
Comunque, ciò mi porta a comunicarvi che la persona che
turberà l'idillio di Murtagh e Nasuada non è
Orrin, come si potrebbe pensare... e men che meno Jormundur. Certo, i
due a loro modo contribuiscono, ma almeno lo fanno inconsapevomente...
la persona orribile che invece lo farà volontriamente (rabbia
profonda!>_<) vi sarà svelata solo nel
prossimo
capitolo... o meglio, nella seconda parte di questo capitolo!
Ma bando agli indugi, passiamo ai ringraziamenti "ad personam"!
angela90: certo
che sono determinata! E' la mia
creatura!!^-^
Murtagh e Nasuada sono tenerissimi... anche io sono stata una fervente
sostenitrice di questa coppia sin dai bei tempi del Farthen Dur... sono
in assoluto la mia coppia preferita nel Ciclo dell'Eredità,
benché non siano una coppia "canon" (o meglio, non ancora...
manderò una lettera minatoria a Paolini, dovrà farli
diventare una coppia "canon" e farli vivere felici e contenti insieme
*-* xD). La penso esattamente come te su Eragon, mamma mia che ansia
che mi mette quel ragazzo... è proprio ottuso -_-" non come
Murtagh*-* Arya invece mi sta abbastanza simpatica, ma dipende molto
dai momenti... anche perché lei è un personaggio
molto
dinamico, e parecchio scostante! Grazie del bel commento! *-*
Ifigenia: Sì,
infatti :(
Vabbé, per fortuna esistono le ficcy, dove noi
autori/autrici
possiamo sbizzarrirci e renderli smielati quanto vogliamo! ;) Comunque
sappi che in origine volevo farla andare via, e lasciarla meditare
sull'accaduto... scrivere giusto un capitoletto tra
il bacio di Murtagh e la sua presa di coscienza dell'amore che prova
per lui... ma poi non ce l'ho fatta a torturare così il mio
povero Murtagh... e poi è troppo evidente che lei lo ama...
almeno per me... e dico anche nei libri... sul serio, ci sono un sacco
di indizi disseminati in tutto Ciclo dell'Eredità... o forse
li
vedo solo io perché li voglio
vedere... boh, non so! xD L'acume di Eragon, carissima,
è incommentabile.
Giuro, non ce la posso fare. Sclero solo a pensarci! E l'ho scritto io!
xD Ma a mia discolpa è Paolini che l'ha creato
così
ottuso xD Grazie del commentinooo!! :D
Amaerize: Sììììììììì
si sono dichiarati finalmenteee!! E già sorgono i primi
problemi! -.-" Poveri, hanno proprio una sfiga infinita!! xD Guarda, io
sono del parere che persino la mia (bellissima e amatissima*-*) tazza
di Neve e Gliz sia molto
più
intelligente di lui... e non credo di esagerare!xD Che Arya lo uccida
è uno dei miei sogni proibiti... che putroppo non si
realizzerà, dato che quei due si metteranno insieme (lo
sanno
tutti che Paolini lo farà succedere, è troppo
ovvio...)...uffi però! >.< xD Per quanto
riguarda la tua
teoria, spiacente, ma non posso ancora esprimermi... non voglio dare
anticipazioni... lo so che avevo detto che l'avrei svelato in questo
capitolo... chiedo venia!:D Ma la scelta era tra questo e Castigo che
prende in giro Murtagh... e io non ce l'ho fatta a rinunciare alla
perfidia del mio amatissimo e preferitissimo drago! *-* xD Grazie del
commento! ;)
ambretta peperina: Grazie!
:D
E' vero sono molto molto dolci... speriamo che se ne renda conto anche
Paolini e che li faccia mettere insieme!!*-* Orrin però, per
quanto inconsapevolmente, sta già turbando la loro
felicità, poveri... :((( grazie del commento!! ^.^
Posterò la seconda parte il prima possibile!
Baciooo
DreamGirl :)))
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Capitolo 8 *** Una giornata... perfetta - seconda parte ***
FATE&CHOICES
Nasuada sospirò di sollievo. Sapeva già che
avrebbe
rifiutato la proposta di Orrin, non avrebbe mai potuto sposarlo, e di
sicuro non ora che il suo cuore apparteneva ad un altro; ma non aveva
particolamente voglia di discuterne con Jormundur, che di certo avrebbe
tentato di persuaderla a cambiare idea.
La regina dei Varden scosse la testa, scacciando quei pensieri. Ora
voleva solo concentrarsi su Murtagh. Sorrise mentre s'incamminava in
direzione della tenda del Cavaliere. Nonostante gli ultimi, quasi
infernali minuti, quella giornata poteva ancora essere perfetta.
8.
Una giornata... perfetta
- seconda parte
Nasuada
arrivò alla tenda di Murtagh e, come di consueto,
andò a
salutare Castigo... ma il drago non era solo. Stava ridendo di
chiassà che cosa insieme a Saphira, un topo morto giaceva
dimenticato tra le sue zampe.
La regina dei Varden sorrise. Ecco qual era l'urgente faccenda da
sbrigare di Saphira... beh, era contenta che Castigo non fosse tutto
solo. L'avrebbe salutato un'altra volta, non voleva dare spiegazioni a
Saphira... non era ancora il momento. Non che si vergognasse di
Murtagh, anzi... era più che orgogliosa e felice di amare ed
essere amata una persona tanto speciale, ma nel momento in cui avessero
svelato la loro storia ci sarebbero state migliaia, milioni di
complicazioni... e per il momento, Nasuada voleva solo godersi la
felicità che finalmente aveva trovato.
Entrò nella tenda e subito incrociò lo sguardo di
Murtagh, comodamente seduto sul letto.
La giovane corse a sedersi accanto a lui, gli gettò le
braccia al collo e lo baciò.
"Ciao," gli disse con un sorriso, quando si furono separati.
"Ciao," rispose lui con gli occhi sfavillanti di gioia. "Non vedevo
l'ora che tu arrivassi."
"E io non vedevo l'ora di liberarmi di tutti gli impegni per poter
venire da te."
Murtagh la baciò dolcemente e poi l'abbracciò,
accarezzandole teneramente i capelli.
"Ancora non mi sembra vero che questo stia accadendo proprio a me..."
disse poi, guardandola negli occhi.
"Eppure è così. Io sono qui con te, e ho
intenzione di
rimanerci, anche," rispose Nasuada convinta. "Ti ho amato per
così tanto tempo, Murtagh... fin da quando eravamo al
Farthen
Dur. E ora che finalmente è possibile, voglio solo stare con
te."
Il Cavaliere sospirò.
"Ti amo anche io," disse semplicemente, dandole un dolce bacio a fior
di labbra. "Allora, che mi racconti di nuovo?"
Nasuada non rispose subito. Si perse nei pensieri, ricordando tutti gli
avvenimenti degli ultimi minuti... Orrin che le chiedeva di sposarlo,
Jormundur che le chiedeva di accettare... si chiese se dovesse dirlo a
Murtagh, ma quasi subito allontanò l'idea: perché
turbarlo raccontandogli quella storia, se tanto lei non aveva
assolutamente nessuna intenzione di accettare?
"Che c'è? Mio fratello ti ha fatto ancora disperare?"
domandò Murtagh, guardandola con un misto di
curiosità e
divertimento.
La giovane sorrise.
"No, oggi no. Anzi, devo dire che incredibilmente i suoi commenti mi
sono sembrati vagamente
intelligenti..."
"Addirittura? E' un miracolo..." rise lui. "Certo che però,
Eragon intelligente... devo iniziare ad essere geloso?"
Nasuada sospirò, falsamente triste.
"Temo di no, il tuo affascinante fratello non mi vede nemmeno preso
com'è a fissare Arya con la bava alla bocca..."
"Oh, quindi credi che lui sia innamorato di Arya?" domandò
Murtagh, stando al gioco.
"Ahimé sì! Non sarò mai abbastanza ai
suoi occhi!"
"Questo dimostra solo che non è avvenuto alcun miracolo: mio
fratello è un idiota come sempre," replicò lui.
"Beh, non fa nulla" disse la giovane sorridendo. "In fondo anche io
sono innamorata di qualcun altro."
"E posso sapere chi sarebbe il fortunato?"
Nasuada si lasciò sfuggire una risatina mentre prendeva la
mano di Murtagh e intrecciava le dita con le sue.
"Prova a immaginare..." gli disse, guardandolo dolcemente negli occhi.
Il Cavaliere le sorrise.
"Ma non ti ho ancora raccontato la cosa migliore!" si
ricordò improvvisamente la regina dei Varden.
Murtagh le rivolse uno sguardo interrogativo.
"Ho parlato con Arya stamattina..." spiegò lei. "Mi ha detto
che
potrebbe aver sbagliato a giudicarti, e che potresti davvero essere un
prezioso alleato per noi... si è convinta che io abbia fatto
bene a farti rimanare."
"E' meraviglioso!" esclamò il Cavaliere, felice.
"Sì, lo è. E a questo punto credo che sia solo
questione di tempo prima che anche gli altri si convincano!"
"E' fantastico, davvero!" ripeté il giovane. "Grazie, lo
devo solo a te."
"A me?" chiese Nasuada stupita. "Ma io non ho fatto niente."
"Niente? Mi hai permesso di rimanere! Ti sei fidata di me! Chi
l'avrebbe fatto al tuo posto? Te lo dico io: nessuno!"
"Allora forse nessuno ti conosce come ti conosco io" replicò
lei. "Tu sei una persona buona, e coraggiosa... e chiunque pensi di non
potersi fidare di te, lo pensa solo perché non ti conosce
abbastanza."
Murtagh sorrise, e la ringraziò silenziosamente con uno
sguardo. Non c'era bisogno di parlare.
I due giovani si guardarono a lungo, perdendosi l'uno negli occhi
dell'altro.
Poi Murtagh si chinò nuovamente su di lei e la
baciò, cingendole la vita con le braccia.
Nasuada rispose al bacio, stringendosi forte a lui. Pensò
che
sarebbe stato magnifico rimanere così per sempre,
dimenticando
tutto il resto.
Ma purtroppo, il fato aveva altri programmi.
"Che cosa state facendo?"
Murtagh e Nasuada si separarono velocemente quando una voce maschile
conosciuta urlò queste parole dall'entrata della tenda.
La regina dei Varden si voltò.
"Eragon!" esclamò, sbiancando. "Io... noi..."
"Voi che cosa? Che cosa?"
"Eragon, ti prego, calmati..." tentò ancora lei "Mi dispiace
che tu l'abbia scoperto così, ma..."
"Ma niente!" gridò Eragon, paonazzo dalla rabbia. "Come puoi
startene qui a divertirti con lui mentre là fuori la gente muore per questa
guerra?"
"Adesso basta!" esclmò deciso Murtagh, alzandosi a
fronteggiare
il fratello. "Sei ingiusto con lei, si è prodigata per i
Varden
più di chiunque altro, ha sempre dato tutto, tutto per
i suoi uomini! Ora non mi sembra giusto che tu la colpevolizzi in
questo modo! Quando non è sul campo di battaglia o impegnata
in
qualche riunione è liberissima di fare ciò che
vuole!"
"Lei è il capo dei Varden, ha dei doveri!"
"E li ha sempre assolti!"
urlò Murtagh, fuori di sé, mentre Nasuada faceva
scorrere
lo sguardo nervosamente da lui a Eragon. "Qual è il
problema,
Eragon? Tu puoi sbavare dietro ad Arya e lei non può stare
con
me?"
"E' completamente diverso!" ribatté il Cavaliere
più giovane, arrossendo un po'.
"E in che cosa, di grazia, sarebbe diverso?"
"Lei è il capo dei Varden!"
"E tu sei il Cavaliere, l'eroe che dovrebbe proteggerli! Anche tu hai
delle responsabilità!"
"Ma Arya non è te!" gli urlò contro Eragon. "Lei
non è il bastardo che ci ha traditi tutti!"
A questo punto accaddero molto cose contemporaneamente.
Murtagh scattò verso Eragon, che indietreggiò.
Nasuada
balzò in piedi e bloccò Murtagh, prima
che lui
potesse colpire il fratello.
"Calmati," gli sussurrò. "Non ne vale la pena."
"Come mi hai chiamato?" gridò lui, guardando con odio Eragon.
"Mi hai sentito benissimo! E' la verità, e tu lo sai!
C'è una bella differenza tra te e Arya e poi," aggiunse, prima che
Murtagh potesse ribattere qualsiasi cosa, "io non ho ricevuto
un proposta di matrimonio che sarebbe estremamente vantaggiosa per i
Varden!"
Murtagh si irrigidì di colpo e si voltò a
guardare Nasuada, che stava fissando Eragon sconcertata.
"E tu come lo sai?" chiese in un soffio.
"Me l'ha detto Jormundur e mi ha pregato di convincerti," rispose
lapidario
Eragon. "E devo dire che sono perfettamente d'accordo con lui!"
La regina dei Varden maledisse mentalmente sia lui che Jormundur. Il
suo sguardo divenne da sconcertato a omicida.
"E chi ti dà il diritto di esprimere un parere in
proposito?" gli chiese stizzita.
"Quindi è vero?" domandò Murtagh all'improvviso.
Nasuada si voltò a guardarlo, sentendo un tuffo al cuore
incontrando il suo sguardo preoccupato.
Annuì brevemente.
"E chi...?"
"Orrin."
"Oh."
"Mi dispiace," disse Nasuada, appoggiandogli una mano su un braccio.
"Avrei dovuto dirtelo, ma... non volevo farti preoccupare. Comunque non
ho nessuna intenzione di accettare."
Murtagh annuì e accennò un sorriso.
"Ed è proprio questo che ti rende un'egoista!"
esclamò Eragon, incapace di trattenersi oltre.
"Egoista?" ripeté il fratello, guardandolo gelido. "Egoista? Solo
perché non vuole sposare qualcuno che non ama?"
"Non è questione di amare o non amare, e lei lo sa
benissimo, anche se finge di non capirlo!"
"Un matrimonio non è questione di amare o non amare, Eragon?
Ma stai scherzando?"
"No, affatto! Qui non stiamo parlando di un matrimonio qualsiasi, il
capo dei Varden ha dei doveri verso i suoi uomini, te l'ho
già
spiegato!"
"Ma lei ama me! E si merita un po' di felicità! Se io la
rendo felice, non vedo il problema!"
"Allora non mi ascolti! Un capo deve dedicare tutto se stesso ai suoi
uomini! Deve mettere loro
al
primo posto! Deve mettere da parte i suoi sentimenti, qualunque essi
siano! E se Nasuada non è capace di farlo, allora forse non
è adatta a fare il capo."
"Come ti permetti di dirlo? Dopo tutto quello che ha fatto...!"
"Ha fatto molto, certo! Ma ora i Varden hanno bisogno di sicurezza, e
che cosa potrebbe dargliela più di un'unione tra il loro
capo e
il re del Surda, unione che tra l'altro cementerebbe l'alleanza tra i
Varden e il Surda?"
"Pensi solo alla politica! Ma faresti lo stesso discorso se si
trattasse di te?"
"Sì! Certo che sì!" gridò Eragon. "Ho
fatto tanti
sacrifici per questa guerra, e farei anche questo! Questo prescinde dai
sentimenti di Nasuada, è per un bene superiore... e se
Nasuada
non è in grado di capirlo, o ammetterlo, vuol dire che
è
solamente un'egoista e che non merita la fiducia che i suoi uomini le
stanno accordando! Ajihad si vergognerebbe di lei!"
Questa volta Nasuada non poté trattenere Murtagh, che si
lanciò contro Eragon e lo colpì in pieno viso.
"Ritiralo!" urlò.
Eragon lo guardò con odio, portandosi una mano al naso
sanguinante.
"Io non ritiro un bel niente! E' la verità, e lo sa anche
lei!
Ajihad non avrebbe mai accettato che lei facesse una scelta tanto
egoista!"
Detto questo, il Cavaliere girò sui tacchi e se ne
andò, rivolgendo un ultimo sguardo sprezzante ai due.
"Non ascoltarlo," disse Murtagh guardando il fratello andare via. "E'
solo un..."
"Ha ragione," disse in un soffio Nasuada.
Il Cavaliere si voltò e si ritrovò davanti una
Nasuada
sconvolta, con gli occhi lucidi e un'espressione sofferente.
"Che cosa?" chiese, sperando con tutte le sue forze di aver capito male.
"Ha ragione," ripeté lei. "A che cosa pensavo? Io e te
non... io dovrei..."
"No," disse semplicemente lui. "No, non dirlo nemmeno per scherzo...
Nasuada, tu non puoi sacrificare tutto per i Varden. Tu hai diritto ad
avere..."
"No," lo interruppe lei. "Non è vero. Io ho delle
responsabilità, mio padre sarebbe disgustato da me!"
"Non è vero, sono certo che Ajihad avrebbe solo voluto
vederti felice, e al diavolo i Varden!"
Ma Nasuada scosse la testa.
"Lui mi voleva bene, certo, e mi voleva felice... ma voleva anche che
fossi io a guidare i Varden, quando lui non ci fosse stato
più.
Mi ha istruito per questo. E un buon capo deve mettere i suoi uomini al
primo posto. Non avrei mai dovuto dimenticarlo... sono stata egoista.
Ma non succederà più. Mi dispiace."
"No! E io? E noi?"
"Non ci può essere nessun noi,"
rispose lei con voce tremante. "Non più. Eragon,
Jormundur... hanno
ragione. Io devo sposare Orrin, è la cosa più
giusta."
Nasuada fece per andarsene, ma Murtagh la trattenne.
"Non vorrai dire sul serio?" chiese, disperato. "Ti prego, non puoi
buttare all'aria tutto quello che..."
"Io ti amo,
Murtagh!"
esclamò lei, girandosi a guardarlo negli occhi, trattenendo
eroicamente le lacrime. "E se avessi la possibilità di
scegliere, sceglierei te.
Ma io devo fare quello che è meglio per i miei uomini. Devo
sposare Orrin."
"Nasuada..."
"Ti prego!"
lo supplicò la regina dei Varden. "Non rendere le cose
ancora più difficili."
Murtagh la lasciò andare, sentendo un vuoto incolmabile
farsi posto nel suo cuore mentre la guardava andare via.
Nausada non si voltò mai indietro. Sapeva che altrimenti le
sarebbe stato impossibile fare ciò che andava fatto.
Fuori il Sole era stato oscurato da nuvole nere, e una triste pioggia
cadeva lentamente dal cielo.
Nasuada raggiunse la sua tenda il più velocemente possibile,
e
disse in modo sbrigativo e autoritario a Farica che non voleva essere
disturbata, né da lei né da nessun altro. Fu solo
quando
fu finalmente rimasta sola che permise alle lacrime di uscire dai suoi
occhi.
E pianse, pianse fino a sentirsi male, fecendo uscire quella debolezza
che non aveva mai permesso a nessuno di conoscere, se non ad Ajihad e,
in parte, a Murtagh.
E pensare che doveva essere una giornata perfetta.
DREAMGIRL'S NOTES
Sal...
Ehi! AIUTOOO!!
Protego!
*l'autrice evoca con
una magia alla Harry Potter uno scudo per proteggersi dall'orda di
lettori/lettrici inferociti/e che stanno tentando di prenderla a
sassate*
Non è colpa mia, prendetevela con Eragoooooon!! xD
Scherzi a parte... ah, che triste, triste storia... vi giuro che mi
piangeva il cuore a scriverla... ma era necessario, putroppo
ç_ç ve l'avevo detto che vi avrei fatto odiare
Eragon
ancora di più... e dire che già ci sta parecchio
sulle
balle per via del suo... ehm... indescrivibile (ecco
sì, credo che questa sia la parola esatta xD) acume... ma
come
osa mettersi contro Murtagh e Nasuada?? >.< LO ODIO.
E ora come riusciremo a sbrogliare questa ingarbugliata situazione??
Accidenti, che fatica che mi fanno fare questi personaggi...!!
Ovviamente, come sempre,
è colpa di Eragon... tutto
è colpa sua, da Morzan che picchia Murtagh fino
all'unghia incarnita che Angela mi ha confidato or ora di avere... e non lo
dico perché io odi particolarmente il personaggio, ci sono
arrivata tramite lunghi procedimenti logici (che ora non
starò qui a riportare) sìsì U.U xD
Bene, bene, bene (anzi male, male, male, visto che i miei due amorini
sono stati ingiustamente separati T-T), passiamo "ad personam":
angela90: xD
Grazie! Mi diverto
molto a scrivere ciò che dice Castigo... certo che prende in
giro Murtagh perché gli vuole bene, solo i veri amici si
prendono in giro in quel modo! ;) Murtagh e Nasuada sono veramente
stupendi *-* ma Eragon me li ha divisiiiii ç_ç
(notiamo
che l'ho scritto io, e me ne lamento xD non sono normale) cattivo
Eragon! >-< Al rogo! Comunque sono d'accordo su Orrin,
non
è uno dei miei personaggi preferiti, ma neanche a me
è
mai stato antipatico... e concordo sul matrimonio per ragioni politiche
(non per niente l'ho inserito nella ficcy ^-^), ma ovviamente non si
può contraddire Castigo, quindi Nasuada deve stare con
Murtagh
U_U Grazie del commento! :D
Amaerize: xD
Ma nooo!! Come sei
severa con Orrin, lui voleva solo aiutare Nasuada... è con
Eragon che bisogna prendersela, che ovviamente non ha capito una cippa
(sai che novità...-_-")!! Se l'imbecill... ehm! Paolini xD
non
farà diventare MurtaghxNasuada una coppia canon ti
aiuterò a trucidarlo, contenta?? Anche Castigo approva la
tua
idea e ti manda i suoi più cari saluti... e promette che se
si
renderà necessario ci darà una mano a trucidare
l'infame scrittore... mwahahah!! xD Comunque sono contenta che il mio
drago preferito ti piaccia, sono molto soddisfatta di com'è
venuto... le sue battutine rispecchiano la parte più sadica
e
sarcastica di me... ihihih e dire che tutti dicono che sono troppo
buona
xD Veramente sfigati in amore in quella famiglia... a parte Eragon che
non è sfigato in
amore, è sfigato e basta, ed è anche
idiota -.-" Cooomunque grazie per la recensione!! ;)
Ifigenia:
Nasuada
non aveva nessunissima
intenzione di accettare la proposta di Orrin, finché
quell'infame e inetto di un demente non ci ha messo becco... Eragon,
scappa perché autrice, lettori, lettrici, Murtagh e Castigo
stanno tutti venendo a cercarti... e sono particolarmente ansiosi di
festeggiare il tuo funerale... e vedrai che ti faremo rimpiangere
Galbatorix... stai attento...
anyway... no, Castigo non è veggente, perché??
Per la
questione del matrimonio e dei tre figli, vuoi dire? xD Stavo solo
prendendosi gioco del suo più che adorato Cavaliere... per
quanto gli voglia bene, ama
prenderlo in giro e metterlo in imbarazzo... ihihih!
Grazie del commentinooo!! ^-^
Posterò al
più presto il seguito!!
Bacio
DreamGirl:))
P.S.:
Scusate il ritardo rispetto alle altre volte, è che
ultimamente
ho moltissimo da studiare, e dire che il tempo al pc è
limitato
è un eufemismo... inoltre, mi è dispiaciuto
talmente
tanto dover dividere Murtagh e Nasuada che credo che il mio inconscio
mi abbia fatto rallentare il lavoro di copiatura!xD Spero di aggiornare
più velocemente le
prossime volte...^^
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Capitolo 9 *** Senza Te ***
FATE&CHOICES
Murtagh la lasciò andare, sentendo un vuoto incolmabile
farsi posto nel suo cuore mentre la guardava andare via.
Nausada non si voltò mai indietro. Sapeva che altrimenti le
sarebbe stato impossibile fare ciò che andava fatto.
Fuori il Sole era stato oscurato da nuvole nere, e una triste pioggia
cadeva lentamente dal cielo.
Nasuada raggiunse la sua tenda il più velocemente possibile,
e
disse in modo sbrigativo e autoritario a Farica che non voleva essere
disturbata, né da lei né da nessun altro. Fu solo
quando
fu finalmente rimasta sola che permise alle lacrime di uscire dai suoi
occhi.
E pianse, pianse fino a sentirsi male, fecendo uscire quella debolezza
che non aveva mai permesso a nessuno di conoscere, se non ad Ajihad e,
in parte, a Murtagh.
E pensare che doveva essere una giornata perfetta.
9.
Senza te
Il giorno seguente,
Nasuada andò da Orrin, che la ricevette subito.
Aveva incontrato Jormundur quella mattina, ma non avevano parlato
dell'argomento 'matrimonio'. Segno questo che, se non altro, Eragon
aveva avuto la decenza di tenere chiusa quella sua boccaccia, una volta
tanto, e aveva evitato di spiattellare ai quattro venti ciò
che
aveva visto e sentito il giorno prima.
Mentre entrava nel laboratorio, dove il re si trovava, sapeva
perfettamente che ciò che stava per fare avrebbe cambiato la
sua
vita per sempre. Sapeva che una volta accettata la proposta di
matrimonio di Orrin, non si sarebbe più potuta tirare
indietro.
Quando vide il re, non fu più sicura di poter andare fino in
fondo, ma ingoiò il groppo che le si era formato in gola e
si
avvicinò a lui a testa alta, senza lasciar trapelare alcuna
emozione.
"Salve Orrin," gli disse, accennando un sorriso.
"Nasuada..." rispose lui, chinando lievemente il capo, ma senza
guardarla, intento com'era a fissare un liquido azzurrino in una
provetta. "Allora, qual buon vento ti porta qui?"
"Sono venuta per parlare di... di quello di cui abbiamo discusso ieri."
Il re abbandonò il suo esperimento, posò la
provetta e finalmente la guardò.
"Dimmi, Nasuada."
"Io..." esitò un secondo. Quello era il punto di non
ritorno. "...ho deciso di accettare la tua proposta."
E in quel preciso momento, la giovane si sentì morire dentro.
A nulla valse il suo continuo ripetersi che aveva preso la decisione
giusta, che era forte e che ce l'avrebbe fatta.
Sentì Orrin dirsi felice della sua scelta, e lanciarsi in un
lungo discorso a proposito del fatto che avrebbero dovuto annunciare,
organizzare e celebrare il matrimonio nel più breve tempo
possibile, mentre la scortava alla sua tenda, dove avrebbero dato la
'buona notizia', come la chiamava lui, a Jormundur, Eragon, Arya e
Saphira.
Nasuada quasi non proferì parola, si limitò a
camminare
accanto al suo ormai fidanzato fingendosi interessata a ciò
che
aveva da dire.
Ovviamente, quando lei e Orrin diedero la notizia nella tenda di
Nasuada ci fu un'esplosione di gioia, soprattutto da parte di Jormundur
ed
Eragon (quest'ultimo le lanciò un'occhiata di approvazione,
chiaramente felice che la regina dei Varden l'avesse ascoltato). Arya
si limitò a fare le sue congratulazioni, senza mostrarsi
particolarmente entusiasta ma Nasuada non se ne stupì,
l'elfa
mostrava di rado le sue emozioni. Fu invece stupita da Saphira, che si
comportò esattamente come Arya... il che, decisamente, non
era
da lei.
La riunione di quel giorno si concentrò sull'imminente
matrimonio della regina dei Varden e del re del Surda. Tutti parlarono,
espressero la loro opinione... tutti tranne Saphira, a dire il vero,
che rimase per la maggior parte del tempo a scrutare Nasuada con i suoi
occhi azzurri. La regina dei Varden fu quasi assente durante tutto il
tempo, si sentiva come se stessero parlando del futuro di un'altra
persona, di un'estranea. Per tutto il tempo, non riuscì a
fare
niente che non fosse pensare a quanto le sarebbe costata la sua
decisione, a quanto stesse perdendo. Non riusciva a scacciare dalla
mente gli occhi di Murtagh, il suo sorriso... ciò che a
causa di
quello stupido matrimonio avrebbe perso, perso per sempre. Non avrebbe
mai pensato che fare la scelta giusta potesse essere così
dannatamente doloroso. Ma sapeva di non poter tornare sui suoi passi,
sapeva che avrebbe dovuto abituarsi all'idea che non avrebbe mai
più potuto abbracciare Murtagh, baciarlo, tenere la sua
mano.
Sapeva che avrebbe dovuto imparare a vivere senza di lui, pur dovendo
per ovvi motivi continuare a vederlo, almeno fino alla fine della
guerra.
Passarono due ore, e Nasuada riuscì, se non altro, a capire
ciò che era stato deciso: quello stesso pomeriggio avrebbero
annunciato ufficialmente ai Varden che lei e Orrin si sarebbero
sposati. Il vestito di Nasuada sarebbe stato confezionato dalle
migliori sarte del Surda e dei Varden, e la cerimonia si sarebbe tenuta
nel salone dei ricevimenti del palazzo di re Orrin. E il matrimonio
sarebbe stato celebrato da lì a un mese.
Un mese.
Un mese, e Nasuada sarebbe appartenuta per sempre ad un
uomo che non amava.
Un mese, e avrebbe cominciato la sua vita senza Murtagh.
***
Nel frattempo, Murtagh era steso sul suo letto, lo sguardo fisso
davanti a sé, guardava senza vedere la tela della sua tenda.
Chi
l'avesse visto avrebbe persino potuto dubitare che fosse vivo, tanto
era immobile. Si sentiva irrimediabilmente svuotato. Capiva le ragioni
della scelta di Nasuada, ma non le condivideva. E il pensiero che lei
avrebbe presto sposato un altro uomo lo uccideva. Strinse i pugni,
inghiottendo le lacrime. Voleva essere forte. Doveva esserlo, dato che,
che gli piacesse o no, avrebbe dovuto stare senza lei. E prima lo
avesse accettato, meglio sarebbe stato.
La sua mente venne improvvisamente sfiorata da un'altra coscienza.
-Come stai?-
gli chiese Castigo dolcemente, intrufolando il muso dentro la tenda e
appoggiandolo sul letto, accanto al suo Cavaliere.
Era da ventiquattro ore che non lo prendeva in giro, che non gli
lanciava nemmeno una frecciatina piccola piccola... il che forniva a
Murtagh una precisa indicazione su quanto fosse effettivamente patetico
in quel momento. E lo doveva essere davvero molto se nemmeno il suo
drago si permetteva si scherzarci su.
-Male,- rispose
lapidario il Cavaliere.
-Già, lo
vedo,- replicò costernato il drago. -Ma devi cercare di farti forza.-
-E dove la trovo la forza? Sono solo come un cane, Castigo. Avevo solo
lei e per colpa di quell'idiota di Eragon, l'ho persa per sempre!-
-Non è vero. Hai me.-
Murtagh abbozzò un sorriso e
accarezzò il muso di Castigo. Si sentiva commosso
dall'insolita tenerezza del drago.
-Sì, ho te.- assentì.
-Siamo proprio una bella
coppia noi due, eh?-
-La migliore.- confermò il drago sorridendo al
suo Cavaliere. -Senti...
c'è qualcosa che devi sapere.-
-E dal tuo tono deduco che non mi piacerà.-
-Già... ho visto Saphira poco fa. Proprio in questo momento
Orrin e Nasuada dovrebbero annunciare a tutti il loro fidanzamento. Si
sposeranno tra un mese.-
Murtagh sentì un tuffo al cuore. Pur sapendo
già
che si sarebbero presto sposati, l'annuncio ufficiale rendeva tutto
più reale, più duro da affrontare.
Annuì, senza
sapere bene che cosa dire e si strinse più forte a Castigo,
che
in quel momento era il suo unico sostegno.
-Mi ha anche detto che
lei le sembrava triste...-
-Eragon le ha raccontato...?-
-Se l'ha fatto, non me ne ha parlato.-
Murtagh non rispose, e Castigo rimase in silenzio per
qualche secondo.
-Se soltanto provassi a
parlarle...-
-No! E' stata molto chiara, Castigo! Sposerà Orrin, e questo
è quanto.-
-Però ama te.- non era una domanda, ma una
constatazione.
-Può darsi.- rispose
Murtagh. -Ma
purtroppo qui non si tratta di amore. Non c'è niente da
fare.
Devo farmi una ragione del fatto che dovrò vivere senza lei.-
-Ma tu la ami!- protestò
Castigo. -Non
è giusto che siate separati così, e per un motivo
tanto stupido, poi!-
-La vita non è giusta, non te ne sei accorto?-
Le parole di Murtagh, e il tono da lui usato, erano un
chiaro
segnale di chiusura definitiva del discorso, e Castigo lo sapeva bene.
Guardò il suo Cavaliere, e lesse nei suoi occhi tutta la
tristezza che si portava dentro. Pensò alla sua infanzia, a
come
la sorte si ostinasse a tormentarlo, nonostante il suo animo buono, il
suo cuore che non chiedeva altro che un po' d'amore, pace e
serenità, dopo anni di buio e sofferenza. Pensò
alla
felicità che aveva finalmente trovato, e alla quale era
stato
costretto a rinunciare troppo presto. E capì che aveva
ragione:
la vita non era affatto giusta.
-Mi dispiace, amico.- gli
disse semplicemente, colpendolo affettuosamente col muso.
Murtagh gli rivolse un muto sguardo di ringraziamento e un breve
sorriso.
Sospirò.
Sarebbe stata dura, durissima. Ma avrebbe dovuto farsi forza, chiudere
ancora una volta la sofferenza dentro al cuore e andare avanti. Non
c'era altro da fare. Si sarebbe dovuto abituare all'idea di dover
vivere senza di lei.
Pensò a ciò che gli aveva detto Castigo: Nasuada
si sarebbe sposata di lì a un mese.
Un mese.
Un mese, e lei sarebbe appartenuta per sempre a un altro
uomo.
Un mese, e lui avrebbe cominciato la sua vita senza Nasuada.
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Sob, sob... che capitolo triste, non trovate? Aaah, poveri i miei
innamorati... e soprattutto povero Murtagh! Insomma, nemmeno Castigo lo
prende più in giro... vorrà pur dire qualcosa,
no?!
Mi accodo a chi ha dichiarato di essere dispostissima a consolare il
nostro triste Cavaliere... MA sono pronta a farmi da parte nel caso qualcuno volesse
farlo al posto mio... Nasuada?
xD
Intanto, la mia diabolica mente ha immaginato circa 10000000000... modi
diversi per uccidere Eragon... e devo dire che alcune morti sono molto
fantasiose, sìsì... mwahahahahah!! MA mi sono
posta un
interrogativo di fondamentale importanza: non è che
immaginando
la sua (giusta e meritata) morte, gli sto allungando la vita? O.o
Attendendo l'ardua sentenza (che spetta ai posteri, ovviamente), mi
accingo a ringraziare le splendide persone che mi lasciano ogni volta
altrettanto splendide recensioni una ad una! xD Un po'
lecchina
dite? Naaaah! Ihihih^^
Ifigenia:
Eeeeeeeeh,
non posso fare altro che concordare con te. Soprattutto per quanto
riguarda Eragon! >.< Per quanto riguarda Nasuada... sai,
non è l'ira di Eragon
ad averla condizionata (chissenefrega di quell'idiota!!), è
che
Eragon, senza volerlo, ha toccato un tasto dolente (cretino, fai solo
danni!!Grr): Ajihad. La sua morte è stata un duro colpo per
Nasuada e credo che sentirsi dire che lui si sarebbe vergognato di lei,
sia una cosa abbastanza grossa... MA non perdere la speranza!
Murtagh&Nasuada hanno ancora una possibilità!! :D
Grazie del
commento!;)
Amaerize: Oh,
bene. Sono contenta di averti convinto della mia totale innocenza e
della colpevolezza di Eragon! E sono d'accordo, la colpa
è sua
anche per le cose da te giustamente riportate... riguardo alle fortune
di Eragon... guarda, per me ne ha fin troppe (perché Paolini
lo
adora, e non è certo un segreto... -.-")... già
il fatto
di essere considerato da tutti un eroe quando è in
realtà
un essere ad un così infimo livello della scala evolutiva,
mi
sembra una fortuna non da poco... poi, si sa benissimo che SICURAMENTE
(e purtroppo...-_-") si metterà con Arya, alias l'elfa su
cui
sbava fin dal primo libro, quindi la fortuna in amore ci
sarà...
e poi, come giustamente ricordavi tu, con tanti personaggi
abili&fighi (-->Brom e Oromis T-T) morti stecchiti, lui
che
è un inetto se la cava sempre! >-< Augurando a
Eragon di
morire di una morte particolarmente lenta e dolorosa, ti ringrazio del
commento! :D
angela90: Ahahah gli
scienziati e il cervello di Eragon!! Aaaaah, triste, triste storia...
T-T Poveri, avevano una missione impossibile!! *Parte la musichetta di
Mission Impossible* Comunque concordo con te: Eragon, ahimé,
non
può ancora essere ucciso... è il protagonista di
una
serie che deve essere
ultimata, anche perché, come sottolineavi tu, Paolini deve
ancora far diventare Murtagh e Nasuada una coppia canon (mettendo
particolare enfasi sul verbo... deve.
Non 'potrebbe', 'sarebbe carino se'... ma deve.),
e non vogliamo rischiare che non lo faccia, giusto? Ma dormi
preoccupato Eragon, perché appena sarà finito il
libro
n°4... ihihih... ti aspettiamo al varco, sappilo! *Eragon
guarda
con apprensione l'autrice che lo squadra con un sorriso un po' sadico e
molto minaccioso e una scure in mano* Comunque non ti svelo
niente
sulla mia trama, non voglio rovinarti la sorpresa... Castigo e Saphira
sono
solo amici nella mia fanfic, ma anche io ho sempre pensato che fossero
una bella coppia... e poi un bel draghetto viola...!!*-*
(il viola è il mio colore preferito^^) peccato che Paolini
farà mettere Saphira con lo stupido drago verde che
si
schiuderà nel prossimo libro per Arya... o almeno io la
penso
così... così Arya e Eragon si metteranno insieme,
i loro
due draghi pure e sarà tutto un idillio perfetto... uffi
però, non è giusto, ecco! A Eragon
sempre tutte le
fortune, e a Murtagh Paolini non ci pensa mai... cattivo!
>.< Maledicendo Paolini per la sua sciocca e
ingiustificata
predilezione per Eragon (-->l'idiota), ti ringrazio per la
recensione! ;D
Grazie
anche a Janeisa,
che ha inserito la mia ficcy tra le preferite, e a tutti coloro che
leggono, pur non commentando...
Al prossimo aggiornamentooo!!
Bacio,
DreamGirl
:)))
|
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Capitolo 10 *** Richieste ***
N.B.: Piccola nota
prima della lettura---> AAAAAAAAAAAAH!! Mi sono accorta di una
cosa a dir poco sconcertante!!
Nei precedenti capitoli mi sono sempre riferita al consigliere
di
Nasuada come Jeod...
ma perché mai, quando so benissimo che in realtà
si
chiama Jormundur
e che Jeod è tutt'altra persona?? o.O Sono seriamente
preoccupata per la mia salute mentale... xD comunque in attesa di
ritrovare i miei neuroni perduti, ho corretto tutti i capitoli
precedenti e tenterò di non errare più in
futuro... scusate per la
svista! Giuro che non so come sia potuto accadere!^^
FATE&CHOICES
Un mese.
Un mese, e lei sarebbe appartenuta per sempre a un altro
uomo.
Un mese, e lui avrebbe cominciato la sua vita senza Nasuada.
10.
Richieste
Nei giorni che seguirono
Nasuada non fu la stessa di sempre. Oh, certo, prendeva parte alle
riunioni, riceveva i Varden e assolveva tutti i suoi compiti alla
perfezione, senza mai lamentarsi. Eppure qualcosa era cambiato, nei
suoi occhi non brillava più la luce di un tempo, lei
sembrava come spenta, come svuotata. Si comportava come un'automa. I
pochi che se n'erano accorti imputavano il cambiamento al nervosismo
per il matrimonio ormai molto vicino. Ogni tanto Nasuada
incontrava per l'accampamento qualche Varden che le faceva le
congratulazioni per il matrimonio, o che si dichiarava contento della
sua felicità, infastidendola non poco. Felicità.
Come se avessero davvero saputo qualcosa sui suoi sentimenti, o sui
suoi pensieri. E, a proposito del matrimonio, i preparativi procedevano
bene, il vestito della sposa era stato ultimato e gli ultimi dettagli
definiti: Orik, il re dei nani, sarebbe stato il testimone dello sposo,
Arya la damigella della sposa, e il matrimonio sarebbe stato celebrato
da Eragon.
Nasuada non potè trattenere un sorriso amaro quando la
decisione fu presa. Ma
certo, pensò, in fondo io e Orrin ci sposiamo
per ragioni politiche, no? E' ovvio che anche la scelta di
chi dovrà fare da testimone, damigella o celebrare il
matrimonio non possa che ricadere su chi è più
conveniente che lo faccia politicamente parlando... così
anche nani e elfi si sentiranno coinvolti, e se poi il nostro Cavaliere
celebrerà il rito, tutto sarà perfetto, non
è così? Che colpo da maestro! Così
tutti potranno dirsi davvero felici...
Quel matrimonio diventava sempre più una farsa
ogni giorno che passava. E ormai, era imminente.
Come se non bastasse, le truppe dei Varden si stavano organizzando e il
giorno seguente avrebbero dovuto intraprendere un combattimento, che
sicuramente sarebbe stato parecchio sanguinoso, contro le truppe di
Galbatorix che si avvicinavano sempre più all'accampamento,
palesemente intenzionate ad attaccare. E a Nasuada era stato proibito
di prender parte alla battaglia, cosa che la rendeva ancor
più nervosa. Detestava l'idea di starsene con le mani in
mano mentre i suoi uomini rischiavano la vita in combattimento:
insomma, lei era un comandante, il suo posto era sul campo di
battaglia, accanto ai suoi soldati, non certo in una tenda in attesa di
conoscere da terzi le sorti della guerra!
Ma no, ovviamente no, "Nasuada,
devi sposarti tra pochi giorni, non è saggio che tu rischi
la vita..." Ah! Come se non avesse rischiato altre mille
volte la vita prima di allora...
Per coronare il tutto, Nasuada non aveva più visto
Murtagh dal quel maledettissimo giorno in cui l'aveva lasciato, e
benché ripetesse a se stessa che in fondo era meglio
così, che almeno così avrebbe sofferto meno, non
riusciva a scacciare del tutto quel desiderio, quel bisogno irrazionale
di vederlo, di averlo vicino, pur sapendo che tra loro non ci sarebbe
mai più potuto essere nulla.
Sospirò, mantre gli altri discutevano la strategia per la
battaglia del giorno seguente. Non era interessata a quei discorsi.
Dato che non avrebbe potuto combattere, non vedeva l'utilità
di stare a sentire sciocche disquisizioni su strategie e altro.
-C'è
qualcos'altro di cui dobbiamo parlare- disse ad un certo
punto Saphira, rivolta a tutti. -O
meglio, qualcuno con cui dobbiamo parlare. Murtagh e Castigo vogliono
parlare con tutti voi. Dovremmo andare nella loro tenda per ascoltarli.-
Nasuada per poco non cadde dalla sedia solo a sentirlo
nominare.
"M-murtagh?" domandò, cercando di darsi un contegno.
"Perché vuole parlarci?"
-Lo sentirai tu stessa
appena arriveremo là.- replico Saphira
sbrigativa. -Se per voi
va bene io direi di andare. Qualcuno ha qualcosa in contrario?-
La dragonessa fece passare lo sguardo sui membri
dell'assemblea, ma tutti fecero un segno di diniego. Nessuno aveva
nulla in contrario. Così, si alzarono dalle loro sedie e
uscirono dalla tenda di Nasuada, diretti verso quella del Cavaliere.
Tutti erano curiosi di sentire che cosa volesse. Tranne Nasuada,
naturalmente, alla quale importava solo rivederlo, aldilà di
ogni ragione che potesse esserci.
La regina dei Varden sbirciò Eragon, che non sembrava
particolarmente entusiasta all'idea di dover vedere il fratellastro.
Certo, pensò Nasuada, questo era perfettamente
comprensibile, considerato che l'ultima volta che i due si erano
incontrati, Eragon aveva insultato Murtagh e lui, per tutta
risposta, gli aveva tirato un pugno sul naso.
In pochi minuti il gruppo raggiunse la sua destinazione.
La regina dei Varden sorrise lievemente nel vedere Castigo e si
sentì pervadere da una grande tristezza al pensiero che
andarlo a salutare con un bel buffetto, o una carezza in mezzo agli
occhi, o ridere con lui mentre prendeva in giro Murtagh, non fosse
più possibile.
Saphira si avvicinò al drago e lo salutò con un
colpetto amichevole sul muso. Poi, insieme, i due infilarono la testa
nella tenda.
Nasuada sospirò e, facendo appello a tutta la sua forza di
volontà, entrò con gli altri.
Rivedere Murtagh fu... difficile. Aveva una voglia matta di buttargli
le braccia al collo, baciarlo, dirgli che tutta quella storia era stata
solo uno stupido errore, che voleva solo stare con lui; eppure non lo
fece. Abbassò invece lo sguardo, per nulla impaziente di
incrociare quello di Murtagh, che, temeva, avrebbe fatto crollare tutte
le sue difese e il suo autocontrollo.
Neanche lui, però, sembrava particolarmente smanioso di
incontrare gli occhi di lei, dato che guardava dappertutto tranne che
nella sua direzione.
"Salve a tutti," disse, tentando invano di dimenticare che in quella
tenda ci fosse anche Nasuada.
"Salve Murtagh," rispose Orrin. Ma di tutti quelli che potevano
rispondere proprio lui? Sentì un moto di odio e gelosia
verso il re del Surda. Murtagh sapeva che non avrebbe dovuto avercela
con lui, che lui non poteva sapere di aver distrutto per sempre ogni
sua possibilità di avere accanto la donna che amava... o
forse sì. Rifletté all'improvviso Murtagh. Forse
Nasuada l'aveva messo al corrente. In fondo, lui che ne poteva sapere?
Non la vedeva da parecchi giorni, e non faceva più parte
della sua vita. E invece Orrin era il suo fidanzato.
"Saphira ci ha detto che dovevi parlarci con urgenza,"
continuò il re, riscuotendo Murtagh dai suoi pensieri.
"E' così," rispose Murtagh. "Io e Castigo abbiamo una
richiesta."
Il Cavaliere percepì senza guardarli lo stupore di alcuni,
lo sconcerto e l'indignazione degli altri.
Ovviamente,
considerò reprimendo un sorriso amaro. Come osava un
delinquente traditore bastardo che aveva già ottenuto la
grazia di essere ospitato e non ucciso avanzare ulteriori
richieste?
Alzò lo sguardo e lo fece scorrere sui presenti.
Come si era aspettato, la faccia di Eragon era paonazza dalla rabbia,
gli occhi scintillanti. Tuttavia, al contrario di quanto si sarebbe
aspettato, Arya non sembrava condividere i suoi sentimenti, e pareva
solo curiosa di sapere che cosa mai volesse Murtagh. Anche Orrin era in
curiosa attesa, e così Orik, che era arrivato
all'accampamento un paio di giorni prima e ci sarebbe rimasto fino a
dopo il matrimonio. Jormundur si era limitato ad alzare un
sopracciglio, e il Cavaliere non riuscì a capire che cosa
stesse pensando. Rivolse anche un breve sguardo a Nasuada, ma lei
teneva gli occhi ostinatamente bassi.
Sbirciò Castigo, che gli strizzò l'occhio e
Saphira, che gli fece un cenno incoraggiandolo a continuare. Sapere di
avere almeno loro dalla sua parte, era un pensiero che lo confortava, e
non poco.
"Sì, una richiesta," proseguì. "So che
potrà sembrarvi folle, ma vi prego di pensarci bene. Ne
abbiamo già parlato con Saphira, e abbiamo il suo appoggio."
Cinque teste si voltarono verso Saphira, che fece un cenno col capo,
come a sfidare chiunque a biasimarla per questo. Murtagh credette di
vedere uno scambio di sguardi stramente ostili tra lei ed Eragon.
Sicuramente suo fratello non approvava il fatto che la dragonessa
stesse dalla sua parte. Sentì una specie di sadica gioia
vendicativa nel sapersi la causa dei dissapori tra i due. In fondo
Eragon se l'era ampiamente meritato.
Fu in quel momento, in cui tutti erano distratti a guardare Saphira,
che sganciò la bomba.
"Io e Castigo vogliamo combattere al fianco dei Varden domani."
Sconcerto. Puro sconcerto era quello che aleggiava nella tenda. Ma il
Cavaliere non ci badò.
Continuò a guardare ostinatametne davanti a sé,
senza guardare niente, o nessuno in particolare, fin quando...
"No!"
*To Be Continued...*
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Ancora una volta, scusate il ritardo... la maturirà incombe
e i
prof fissano sempre più compiti/interrogazioni... :-S
praticamente se accendo il pc è solo per la tesina o per
studiare qualche canzone con le basi di youtube (perché studio canto^^)... e
se poi riesco ad avere dieci minuti per venire su efp... guardo gli
aggiornamenti di preferite e seguite... e poi, basta. Tempo finito.
Devo sempre fare altro... ma dove finiscono le ore?? xD Peraltro temo
che anche il prossimo aggiornamento non sarà rapidissimo,
perché tra poco andrò in gita... e ovviamente non
potrò usare il pc...
Essendo ormai in vena di scuse xD colgo l'occasione per chiedere
umilmente perdono per i titoli a dir poco orrendi dei miei
capitoli... ma che ci volete fare? Ho sempre odiato i titoli, non sono
proprio capace a trovarne di decenti xD
Aaaaanyway,
Ma passiamo ai ringraziamenti ad
personam:
angela90: Eeeeeeeh,
queste elfe che non ci vogliono ascoltare... Arya, ma come fai a non
capire che Eragon è uno sfigatissimo idiota?? Ma daaai,
guardalo!! xD Anche io sono del parere che la nostra Nasuada farebbe
meglio a sbrigarsi... perché mi sembra che il suo innamorato
abbia un po' troppe ammiratrici per rimanere single a lungo... ma in
fondo tutti sappiamo che lui ama solo Nasuada e l'aspetterà
anche in eterno se necessario... anche se ci auguriamo che non debba
attendere così tanto tempo... :-S xD Ahahah comunque me lo
immagino anche io così Orrin sposato... nessuna donna
potrebbe
mai competere con le sue amate provette... e Nasuada che deve badare a
Eragon... xD Per fortuna che c'è Saphira che la aiuta...
ihihih a proposito, evocando questa immagine così spassosa
(per quanto tragica :-S XD) mi hai fatto venire in mente una bella
scena da aggiungere a uno dei prossimi capitoli... ti dispiace se ti
"sfrutto"??^^ Grazie mille per il commento... porta un fiore
agli scienziati anche da
parte mia (e di Orrin, che sta piangedo commosso sulla mia spalla...
trova che dedicare
tutta la propria vita ad un esperimento sia una cosa incredibilmente
ammirevole, farà costruire un monumento alla loro memoria
nei
giardini del suo palazzo...xD)! ;)
Amaerize: Ci
sto
assolutamente!! Eragon è proprio un... *le parole
dell'autrice vengono censurate per la loro eccessiva
volgarità*
cooomunque Castigo che non prende più in giro Murtagh
è
una tragedia terribile... povero caro, vuol dire che è
davvero depresso...
:((( grazie per il commento^^
Janeisa: ti
seguirò
volentieri e ti aiuterò nella tua impresa!! xD Come avrai
capito
a me Eragon proprio non piace, scusa se te lo strapazzo tanto nella mia
fanfic, ma... no, proprio non ce la faccio a trovarlo neanche un minimo
intelligente... xD spero che la storia continui a piacerti comunque...
e capisco il tuo desiderio di consolare Murtagh... siamo in molte qua a
proporci come sostitute di Nasuada xD Grazie del commento! :D
Ifigenia: Certo!
La colpa
è di Eragon assolutamente! Non stavo cercando in alcun modo
di
difendere il suo comportamento vergognoso, ci mancherebbe... spiegavo
solo come sia possibile che Nasuada, che comunque è una
donna
forte e indipendente, si sia fatta condizionare dalle parole di uno
come Eragon... riguardo a Murtagh e Nasuada... beh, la speranza
è l'ultima a morire, no?? ;) Grazie del commento! :)
Ringrazio
inoltre animegirl91,
che ha inserito la mia storia tra le seguite, e tutti quelli che
leggono anche senza recensire!
1 bacio
DreamGirl
:)))
|
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Capitolo 11 *** Decisioni ***
FATE&CHOICES
Fu in quel momento, in cui tutti erano distratti a guardare Saphira,
che sganciò la bomba.
"Io e Castigo vogliamo combattere al fianco dei Varden domani."
Sconcerto. Puro sconcerto era quello che aleggiava nella tenda. Ma il
Cavaliere non ci badò.
Continuò a guardare ostinatamente davanti a sé,
senza guardare niente, o nessuno in particolare, fin quando...
"No!"
11.
Decisioni
Nasuada sentì
all'istante gli occhi di tutti puntati su di lei, ma non le importava
molto. Doveva a tutti i costi fermare quella follia.
Murtagh non poteva, non poteva assolutamente combattere e rischiare la
vita.
"E' una pazzia!" continuò la regina dei Varden, evitando lo
sguardo del Cavaliere.
"Perché?" chiese Murtagh con calma. "Se sono venuto qui, non
è per nascondermi, ma per combattere, partecipare
attivamente alla lotta contro il re. E ora che c'è una
battaglia alle porte, non intendo rintanarmi nella mia tenda come un
coniglio. Che cosa c'è? Non ti fidi più di me?
Pensi che vi tradirei,"
"No, ma..." non terminò la frase. Fece scorrere lo sguardo
sui presenti, cercando un appoggio, che però non
trovò.
"Nasuada... io credo che sia una buona idea," disse Orrin con calma.
"Pensaci: avere due Cavalieri
dalla nostra potrebbe davvero essere risolutivo per le sorti della
battaglia."
"Sì, però..." volse lo sguardo verso Jormundur,
che però sembrava d'accordo con le parole del re, e Orik non
era da meno.
Ma il peggio fu quando Arya disse:
"Qual è il problema, Nasuada? Sei stata tu la prima a
tentare di convincerci ad avere fiducia in Murtagh e Castigo, ora che
vogliono rendersi utili, perché non vuoi dar loro questa
possibilità?"
Fantastico. Se persino Arya era d'accordo, quella di Nasuada era
decisamente una battaglia persa.
"Non sono d'accordo!" protestò Eragon. "Una cosa
è permettere loro di stare qui, un'altra è farli
combattere con il dubbio che possano tradirci in ogni momento!"
Oh, magnifico. La regina dei Varden sbiancò. Ti accorgi che
stai davvero dando
i numeri quando il solo a spalleggiarti è Eragon.
Arya alzò un sopracciglio.
"Credevo che tu e Saphira avestecontrollato la mente di Murtagh e
Castigo e non aveste trovato niente che potesse far pensare che
stessero mentendo."
-E' così
infatti!- intervenne Saphira, palesemente irritata. -Non dovresti permetterti di dire
certe cose, Eragon! Proprio tu dovresti sapere più di tutti
che Murtagh e Castigo sono più che degni di fiducia! E mi
stupisco anche di te, Nasuada! Dovresti dar loro la
possibilità di combattere!-
Nasuada abbassò lo sguardo. Saphira aveva
ragione, e lo sapeva. Se non fosse stata sentimentalmente coinvolta,
non ci avrebbe pensato due volte prima di lasciar combattere Murtagh e
Castigo. Erano degni di fiducia, ed erano in grado di dare ai Varden un
aiuto non indifferente. Ma non poteva rischiare che Murtagh venisse
ucciso, già solo il pensiero era troppo orribile.
Alzò gli occhi e incrociò il suo sguardo, per la
prima volta da quando era entrata nella sua tenda. Stare ferma,
impassibile, le costò moltissimo, troppo sforzo.
-Ti prego,-
pensò, cercando di comunicare con lui con gli occhi -Ti prego, ripensaci. Lascia
perdere questa follia. Morirei se ti succedesse qualcosa! Ti prego...-
"Mia signora," disse lui deciso. "Ti prego di assecondare
questa richiesta, ti prometto che non ti darò modo di
pentirtene."
Il suo tono freddo la trafisse come un milione di spade. Ma d'altronde
che cos'altro si sarebbe potuta aspettare? Era stata lei a lasciarlo,
lei a decidere di sposare un altro uomo.
"Murtagh," supplicò Nasuada, gettando al vento ogni
prudenza. "Ti prego di riconsiderare la tua decisione."
Lui non si fece convincere.
"Perché, Mia Signora?" chiese. "C'è per caso
qualche ragionevole motivo per il quale non dovrei combattere?"
Nasuada aprì la bocca e la richiuse. No, non c'era proprio
alcun ragionevole motivo, se non la sua paura di perderlo. Ma questo
non poteva certo dirlo di fronte a tutti gli altri, a Orrin.
"No," fu costretta a dire, abbassando il capo.
-Allora è
deciso.- disse Saphira. -Murtagh e Castigo combatteranno.-
Nasuada alzò di nuovo gli occhi verso di lui, impotente. Per
la seconda volta, incontrò il suo sguardo, ma questa volta
non lo trovò freddo, o indifferente.
Era piuttosto triste e rassegnato.
-Mi dispiace,-
sembrava dire. -Ma tu
hai fatto la tua scelta, e io ho dovuto fare la mia.-
Nasuada sentì le lacrime premere per uscire, ma
si trattenne. Distolse lo sguardo e uscì dalla sua tenda
insieme agli altri, pregando con tutte le sue forze che a Murtagh non
capitasse niente di male.
*To Be
Continued...*
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Mi
trovo ancora una volta a dovermi scusare per il ritardo (DreamGirl, sei
incorreggibile U_U)... ma sono stata in gita e poi il caricatore del pc
ha scelto di abbandonarmi T-T il fato vuole impedirmi di ultimare la
mia ficcy, ma io non mi arrendo!! U.U xD
Questo capitolo è un po' cortino, ma è un
capitoletto di transizione, il prossimo sarà decisamente
più lungo sìsì^^
Velocissimi (non voglio farvi attendere ancora troppo l'aggiornamento)
ringraziamenti "ad personam":
angela90: grazie
grazie
grazie*-* credo che il tuo suggerimento verrà inserito nel
prossimo capitolo o in quello dopo... ma ormai la ficcy ha vita
propria, cambia spontaneamente durante la copiatura su pc, quindi non
garantisco
nulla :-S xD grazie per la comprensione
(maturitààà...
ç_ç) e per la
recensione!!^^ E ho fatto pura la rima!! xD
Amaerize: Non
potrei essere
più d'accordo, insomma meglio Eragon del nostro povero
Murtagghino U.U xD Grazie del commentooooo... e non temere per Murtagh,
l'autrice non potrebbe MAI permettergli di
morire!!;)
Ifigenia: Avevi
visto giusto!!
Anche se putroppo qui nessuno ha ancora capito nulla -.-"... xD Grazie
del commento!!:D
tpxic: una
nuova lettrice!! Che
gioia!!*-* Benvenuta!!^^ Sorry se ti distruggo Eragon, ma a me proprio
non piace, non ce la faccio a descriverlo in modo più
lusinghiero... sono contenta che la mia coppia preferita del Ciclo
dell'Eredità piaccia anche a te *-* e spero che anche la mia
fanfic continui a piacerti... grazie del commento!^-^
Ringrazio inoltre tutte
le persone meravigliose che hanno aggiunto la storia tra le preferite e
le seguite e tutti quelli che leggono anche senza recensire!
1 bacio
DreamGirl
:)))
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Capitolo 12 *** Scelte... ***
FATE&CHOICES
-Allora è
deciso.- disse Saphira. -Murtagh e Castigo combatteranno.-
Nasuada alzò di nuovo gli occhi verso di lui, impotente. Per
la
seconda volta, incontrò il suo sguardo, ma questa volta non
lo
trovò freddo, o indifferente.
Era piuttosto triste e rassegnato.
-Mi dispiace,-
sembrava dire. -Ma tu
hai fatto la tua scelta, e io ho dovuto fare la mia.-
Nasuada sentì le lacrime premere per uscire, ma
si
trattenne. Distolse lo sguardo e uscì dalla sua tenda
insieme
agli altri, pregando con tutte le sue forze che a Murtagh non capitasse
niente di male.
12.
Scelte...
Nasuada
passò tutta la durata della battaglia a fare avanti e
indietro
nella sua tenda, con il respiro affannoso e il cuore che le batteva a
mille, pregando qualsiasi divinità conosciuta che Murtagh ne
uscisse vivo.
Poi, finalmente, la fine.
E il rapporto dei suoi uomini.
La regina dei Varden ebbe un sussulto quando lo lesse. Erano riusciti a
respingere l'attacco dei nemici, certo, ma a un caro prezzo: decine di
morti e centinaia di feriti. Nasuada si sentì stringere il
cuore. Decine di famiglie spezzate, decine di bambini che non avrebbero
visto tornare i propri genitori. Era ovvio che capitasse in una
battaglia, ma la verità era che la giovane si sentiva
colpevole,
dannatamente colpevole. Sentiva che sarebbe dovuta essere sul campo
insieme ai suoi uomini, e non lì nella sua tenda.
Non era stata una sua decisione, ma lei avrebbe dovuto opporsi con
più forza. Si passò una mano sul volto, mentre
leggeva e
rileggeva il rapporto. Come se continuare a leggere quello stupidissimo
foglio potesse cambiare le cose...
Improvvisamente si udì uno schianto, e la testa di un bel
drago blu apparve a pochi centimetri da Nasuada.
"Saphira!" esclamò la giovane, colta di sopresa.
-Nasuada, devi venire
immediatamente!-
Il tono della dragonessa bastò a mettere la
regina dei Varden in allarme.
"Che cos'è successo?"
Saphira esitò un istante, guardando con apprensione la
giovane.
-Murtagh-
disse semplicemente alla fine. -E'
rimasto ferito gravemente.-
Nasuada si sentì svenire. 'Murtagh' e 'ferito gravemente'
non si sarebbero mai dovuti trovare nella stessa frase.
"No!" sussurrò con le poche forze che le rimanevano. Era
pallida, e tremava violentemente. "Dov'è? Che cos'ha?
Cosa...?"
-Calmati, ti prego,-
disse Saphira dolcemente.
"Non voglio calmarmi!" protestò con forza la regina dei
Varden,
sempre più pallida. "Voglio solo sapere dov'è
Murtagh!"
La dragonessa la considerò per qualche istante.
-Angela lo stava curando
quando sono venuta qui,- disse infine. -E' nella sua tenda.-
Senza curarsi di aggiungere altro, Nasuada uscì
dalla sua
tenda, e si mise a correre a perdifiato. Non le interessava che a
momenti si sarebbe dovuta riunire con gli altri per discutere della
battaglia appena avvenuta, delle strategie future e di altre cose che
in quel momento le sembravano totalmente sciocche e inutili.
Sicuramente Saphira l'avrebbe giustificata.
Non ci mise molto a raggiungere la tenda di Murtagh. Si
avvicinò a Castigo, che stava di guardia all'ingresso.
"Castigo!" disse affannata. "Come sta?"
Il drago la guardo con rabbia.
-Proprio tu vieni a
chiedermi come sta?-
Il suo pensiero era quasi un urlo. Nasuada rimase in silenzio, a bocca
aperta. Non era abituata a tanta ostilità da parte sua.
-Non ha magiato per
giorni, ha pianto più di una volta, non sorride dal giorno
in cui l'hai lasciato, ecco come sta!- gridò
ancora, con veemenza.
"Castigo, io..."
-Tu! Tu sei la causa di
tutto questo!-
"N-no..." protestò debolmente lei. Ma il suo
cuore dava ragione al drago.
-Ah no? Non sei la causa
del suo
dannarsi l'anima? Non sei la causa della sua decisione di combattere
oggi, nella speranza di smettere anche solo per un secondo di pensare a
te? Non sei forse la causa della distrazione che oggi gli è
quasi costata la vita? Guardami negli occhi e dimmi che non sei la sola
responsabile di tutto questo.-
Non se la sentì di negare, anche
perché il suo cuore ruggiva approvazione ad ogni parola di
Castigo.
"Io... non volevo!" disse invece. "Non avrei mai voluto fargli del
male!"
-Eppure l'hai fatto.-
replicò il drago con freddezza. -Ringrazia solo che Angela abbia
detto che sopravviverà.-
Nasuada sentì un enorme sollievo nel cuore.
Murtagh sarebbe sopravvissuto. Questa era l'unica cosa davvero
importante.
"Non per mia scelta," disse ancora. "Se avessi potuto scegliere..."
-Ce l'avevi una scelta,
e non stare qui a raccontarmi storie.- rispose Castigo.
-Potevi scegliere di ascoltare quel buffone di Eragon, o il tuo
compagno. Potevi scegliere se rendere felici i Varden, o l'uomo che
dicevi di amare. Potevi scegliere Orrin, o Murtagh. Hai fatto la tua
scelta, ora pagane le conseguenze.-
"Castigo, ti prego..." supplicò Nasuada. "Fammi
entrare, solo per un secondo. Voglio solo..."
-No.-
"Ti prego!
Ho bisogno di vederlo, di sapere che sta bene..."
-Ti do una mano io.- replicò
il drago tagliente. -La
sua faccia non è cambiata dall'ultima volta, e bene non sta
affatto, grazie a te. Finito?-
"Castigo..."
-Come se te ne
importasse qualcosa, poi!- aggiunse Castigo, con una
risata amara.
Fu il turno di Nasuada di arrabbiarsi.
"Come osi?" urlò. "Mi importa, e lo sai benissimo!
Altroché se mi importa!"
-Se ti fosse importato
avresti agito diversamente. Qui dentro non entri, dovessi passare sul
mio cadavere. E ora vat...-
Il drago si interruppe, come se qualcuno l'avesse
chiamato. Si accigliò.
"Castigo...?" tentò la giovane.
Lui sembrò essere riportato alla realtà dalla sua
voce. La considerò per qualche secondo.
Sbuffò sonoramente.
-Entra,- le
disse poi.
Nasuada rimase oltremodo stupita da questo improvviso cambiamento.
"Che cos...?"
-Se vuoi il mio parere,
non meriti di stare accanto a lui adesso,- disse il drago
senza troppi giri di parole. -Ma
là dentro c'è un Cavaliere profondamente
addormentato che
pare desideri molto averti accanto a sé, e io, al contrario
di
qualcun altro, scelgo di mettere al primo posto i suoi desideri e la
sua felicità.-
E si fece da parte.
La giovane si avvicinò all'entrata della tenda e,
lanciò
un'ultima triste occhiata a Castigo. Voleva bene al drago, le
dispiaceva aver perso la sua amicizia.
"Io capisco perché tu ce l'abbia con me, Castigo," gli disse
senza osare guardarlo. "Lo so che se Murtagh soffre la colpa
è
solo mia. Ma ti prego di credere che sono sincera quando dico che mi
dispiace, che non avrei mai voluto fargli male... io lo amo."
E, senza attendere risposta, entrò.
Appena vide il corpo di Murtagh sul letto, tutto il resto
sparì.
Il colore abbandonò definitivamente le sue guance, il suo
battito accelerò e i suoi occhi si riempirono di lacrime
mentre
si sedeva delicatamente sul letto e guardava il volto del ragazzo.
Molte ferite erano state già curate da Angela, altre
rimanevano a segnare profondamente il suo corpo.
Senza alcun desiderio di trattenerle oltre, Nasuada permise alle
lacrime di uscire e iniziare a scorrere sul suo viso, mentre prendeva
la mano del Cavaliere tra le sue, incurante del fatto che Arya, Orrin e
chiunque altro potessero entrare in qualsiasi momento.
"Mi dispiace," gli sussurrò tra le lacrime, stringendogli
forte la mano. "Mi dispiace tanto."
Murtagh percepì in qualche modo la sua voce nel sonno, e
aprì gli occhi.
"Nasuada..." mormorò a fatica.
"Murtagh!" esclamò lei, spalancando gli occhi per la
sorpresa. "Co-come stai?"
Lui accennò una risatina, ma dovette smettere subito,
perché ridere gli faceva male alle costole e agli addominali.
"Ho avuto giorni migliori," rispose, ma il suo volto sembrava sereno.
Nasuada abbassò lo sguardo.
"E' tutta colpa mia..." sussurrò, colma di vergogna.
Gli occhi del Cavaliere si accesero di stupore.
"Colpa tua?
Ma..."
"Sì, colpa mia! Castigo aveva ragione, non sarei nemmeno
dovuta venire... a che cosa pensavo? Scusami, io..."
Lasciò la mano di lui e fece per alzarsi, ma lui la
trattenne per un braccio.
"Nasuada, che cosa stai dicendo?" le chiese, confuso. "Che c'entra
Castigo? Che cosa ti ha detto."
"Niente che non sapessi già."
"Ma..." protestò Murtagh. "Non devi dargli ascolto. Non
pensa
lucidamente, è arrabbiato, sconvolto, preoccupato..."
"Per colpa mia!"
ripeté la regina dei Varden, che non sapeva darsi pace.
Il Cavaliere la guardò, senza sapere bene come comportarsi.
Lui
non la incolpava, non l'aveva mai incolpata di nulla. Lei aveva solo
fatto la scelta che riteneva più giusta, e Murtagh sapeva
benissimo che lei aveva sofferto almeno quanto lui.
"Ascolta," le disse alla fine, più serio che mai. "Non devi
sentirti in colpa. Non hai fatto niente, niente di
male. Non posso negare che... alcune tue scelte... mi abbiano fatto
soffrire... ma non ho la pretesa di essere stato l'unico dei due a
soffrire. Hai fatto quello che hai ritenuto giusto fare, e nessuno
può fartene una colpa."
"Ma ti ho permesso di combattere!"
Il Cavaliere scosse la testa.
"Davvero pensi che se tu mi avessi negato il permesso, questo mi
avrebbe fermato? Allora non mi conosci... io avevo deciso di
combattere, e nulla mi avrebbe distolto da mio intento."
"Però avevi anche deciso di stare con me, e io te l'ho
impedito. Io... ti ho ferito, ti ho lasciato."
Murtagh sorrise.
"Ma ora sei qui," replicò accarezzandole dolcemente gli
zigomi rotondi. "E questo è tutto ciò che conta."
Nasuada rispose al sorriso e chiuse gli occhi, ma quasi subito si
rabbuiò.
"Già, sono qui," confermò scostando il viso. "E a
che
scopo? Solo per illuderti ancora!" Abbassò lo sguardo e
iniziò a torcersi nevosamente le dita. "Sono un mostro."
Murtagh le alzò il mento, costringendola a guardarlo negli
occhi.
"Non sono un bambino, Nasuada," le disse con fierezza riprendendole la
mano, che lei strinse. "Non mi sono illuso che questo significhi che
tornerai con me. Hai preso un impegno ben preciso con Orrin e ormai...
lo devi rispettare. Ne andrebbe dell'alleanza col Surda, e quindi del
destino di Alagaesia, di tutto ciò per cui abbiamo lottato.
Hai
dato la tua parola e, per quanto mi faccia male, capisco che tu la
debba rispettare. C'è in gioco qualcosa di più
grande di
te e di me."
Sentirlo parlare così, con quella coraggiosa rassegnazione,
con
quella serena calma che, glielo leggeva negli occhi, nascondeva una
profonda disperazione, fu troppo per Nasuada. Fiumi di lacrime
scorrevano sulle sue guance, il cuore batteva troppo, troppo forte.
"Smettila," sussurrò. "Smettila di essere così
dannatamente perfetto e comprensivo, smettila di cercare di
confortarmi, mi fai sentire ancora peggio! Dovresti essere arrabbiato
con me. Dovresti urlarmi contro!"
"No," rispose Murtagh con fermezza. "Non posso essere arrabbiato
quando, nonostante tutto, tu sei qui; quando piangi per me e mi tieni
la mano in quel modo; quando, in breve, posso sentire così
chiaramente che mi ami."
Nasuada si appoggiò sul suo petto, stringendosi forte a lui,
che, superato lo shock iniziale, aveva iniziato ad accarezzarle
dolcemente i capelli.
"Certo che ti amo," confermò cercando la sua mano e
intrecciando
le loro dita. "E voglio che tu sappia che ti amerò sempre,
aldilà di tutto."
"Lo so," disse Murtagh sicuro. "E tu sai che ti amo e ti
amerò sempre anche io."
Nasuada annuì sul suo petto. Poi alzò lievemente
la
testa, e lo baciò. Un bacio desiderato, dolce e passionale.
Un
bacio che suggellava la promessa che si erano scambiati. Un bacio che
aveva un sapore amaro, perché era anche un addio.
Quando si separarono, rimasero stretti l'uno all'altra per un tempo
indefinito, per nulla ansiosi di uscire dalla bolla che si erano
creati e tornare alla dolorosa realtà.
Non potevano sapere che la loro conversazione era stata ascoltata da
qualcuno che era sfuggito agli occhi attenti di Castigo.
*To Be
Continued...*
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Avete visto che capitolo lungo stavolta??^^
Però... che
depressione avevo quando ho scritto questo capitoletto?? O.o
ç_ç me triiiiiiiiiiiiiiiiiiste!
ç_ç Povero
Murtagghino, e povera Nasuadina, e povero Castiguccio
ç_ç
Ehm... ok, la smetto xD
Comunque, sì, è triste, ma sinceramente
è il mio
capitolo preferito della fic, infatti non vedevo l'ora di postarlo *-*
Senza ulteriori indugi, mi appresto a ringraziare ad personam!!;D
angela90:
Ma ciao!! Ho sempre avuto i tuoi stessi dubbi su Eragon, ma pare che
Paolini sia parecchio affezionato a questo personaggio, e pare anche
che molti/e fan la pensino come lui O.O a volte ho il dubbio di essere
io quella che non comprende il suo fascino e la sua
genialità...
U_U mpf... mpf... AHAHAHAHAH!! Che battutaaaaaaaa fascino e
genialitàààààà
xD Comunque
sì, Nasuada ha una grande abilità nel complicarsi
la
vita, ma io le faccio compagnia, quindi va bene così U.U xD
Sei
contenta?? E' tornato il romanticismo (diabete e carie U_U
xD)...^^ peccato che oltre che romantico sia anche triiiiiiste
ç_ç oh, beh, rimedieremo!!^_^ Intanto, ti
ringrazio per
la recensione e ti auguro buona Pasqua in ritardissimissimo ;)
p.s.:quella cosa è stata definitivamente inserita nel
prossimo capitolo^^
Amaerize: Mi
sa che ti ho fatto
sudare freddo di nuovo... xD Grazie per il perdono *-* sono contenta
che il capitolo ti sia piaciuto, sinceramente non era molto convinta,
perché era un capitolo un po' di transizione... ihihih
comunque
è vero che se Eragon è l'unico a darti ragione
devi
iniziare a porti serie domande sulla tua sanità mentale O.o
xD
Grazie per il commentino!!^^
tpxic: Sono
contenta ti piaccia^^... grazie del commento!!:DDD
Come sempre, grazie anche a chi ha solo letto!
1 bacio
DreamGirl
:)))
|
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Capitolo 13 *** Prima del Matrimonio - Nasuada ***
FATE&CHOICES
Nasuada annuì
sul suo petto. Poi alzò lievemente la
testa, e lo baciò. Un bacio desiderato, dolce e passionale.
Un
bacio che suggellava la promessa che si erano scambiati. Un bacio che
aveva un sapore amaro, perché era anche un addio.
Quando si separarono, rimasero stretti l'uno all'altra per un tempo
indefinito, per nulla ansiosi di uscire dalla bolla che si erano
creati e tornare alla dolorosa realtà.
Non potevano sapere che la loro conversazione era stata vista da
qualcuno che era sfuggito agli occhi attenti di Castigo.
13.
Prima del matrimonio - Nasuada
Nasuada era seduta nella
semi oscurità della sua tenda, immersa nei pensieri.
Pensava a Murtagh, al bacio che si erano scambiati nella sua tenda solo
pochi giorni prima.
Pensava alla sua vita, che entro poche, pochissime ore sarebbe cambiata
totalmente.
Pensava a Orrin, che la mattina seguente sarebbe diventato suo marito.
Una lacrima ribelle rotolò sulla sua guancia, ma lei se
l'asciugò immediatamente. Si era ripromessa di non piangere.
Aveva preso una decisione, e ora doveva andare fino in fondo.
Sospirò.
Non era così che si sarebbe dovuta sentire una sposa la sera
prima delle sue nozze.
Chiuse gli occhi e permise alla sua mente di rilassarsi e fantasticare.
Chissà come sarebbe stato essere sposata con Orrin...
provò ad immaginarselo.
Subito le si presentarono alla mente una serie infinita di immagini a
dir poco inquietanti*(n.b.: le tre proposte di seguito non sono che
alcuni esempi, e nemmeno tra le più terribili, per non
sconvolgere eccessivamente i lettori):
Nasuada in piedi, di
fronte a Orrin,
che tentava disperatamente di attirare la sua attenzione stringendo in
mano un rapporto militare della massima importanza mentre lui
guardava una provetta contenente un liquido non meglio identificato con
aria estasiata, quasi adorante in verità. Era fin troppo
chiaro
che il re fosse molto più innamorato di quel liquido dal
colore
nauseabondo che non di sua moglie.
Nasuada
che bussava
senza successo alla porta chiusa del laboratorio di Orrin, dall'altra
parte il re, occupato in chissà quale esperimento, che
nemmeno
sentiva i colpi alla porta. Attorno a lui, una moltitudine di bambini
dalla pelle scura e con la stessa identica espressione del padre, tutti
quanti intenti a venerare un becker ricolmo di un fluido dall'aspetto
melmoso.
Nasuada che
seguiva con un
machete dall'aria minacciosa Eragon, tutto intento a 'cercare di
salvare Alagaesia' (leggasi: 'provocare più problemi
di quanti non riuscisse a risolverne'), affiancata, per modo
di
dire, da un Orrin tutto preso dalla sua pipetta Pasteur, con la quale
stava tentando di versare su un vetrino una goccia di liquido
giallognolo. La real coppia seguita dalla schiera di pargoli di poco
prima che fissavano il vetrino come ipnotizzati.
La giovane aprì di scatto gli occhi,
rabbrividendo. Meglio non lasciar correre troppo la fantasia.
Il problema era che, per quanto quelle visioni fossero senza dubbio
esagerate, Nasuada non poteva fare a meno di pensare che fossero
assolutamente realistiche.
"Mia Signora?" la voce di Farica la distolse dai suoi pensieri.
"Dimmi,"
"Arya desidera vederti."
-Arya?-
pensò la regina dei Varden. Che cosa mai poteva volere Arya
da lei?
"Certo, falla pure entrare."
Farica si congedò con un inchino, e dopo qualche istante,
entrò Arya.
"Ciao," la salutò.
"Ciao," rispose Nasuada, abbozzando un sorriso di circostanza.
"Accomodati pure," aggiunse poi, indicandole una sedia accanto alla sua.
L'elfa si sedette con grazia, e volse il suo viso perfetto verso la
giovane, puntando i bellissimi occhi smeraldini nei suoi.
"Come ti senti?" le chiese, scrutandola con attenzione.
"Io... bene," mentì lei.
Arya considerò per qualche secondo la sua risposta.
"Nasuada," disse poi. "Dovrei parlarti di una cosa importante, vorresti
ascoltarmi?"
La regina dei Varden annuì, incuriosita dallo strano tono
dell'elfa.
"Bene," disse semplicemente Arya. "Nasuada, ci conosciamo da tanti anni
ormai. E... io ti considero un'amica, per quanto la nostra sia
un'amicizia inusuale, certo."
Nasuada sorrise. Non era mai stata certa di poter definire Arya
un'amica, eppure l'aveva sempre sentita vicina... forse
perché,
per quanto sotto certi aspetti fossero come il giorno e la notte, sotto
molti altri erano estremamente simili; anche quando le loro opinioni
non coincidevano, in qualche modo riuscivano a comprendersi e, senza
dubbio, tra loro c'era un rispetto straordinario.
"Ed è da amica che vengo a parlarti questa sera,"
proseguì l'elfa. "Tu sai quanto io ritenga importante la
vittoria in questa guerra, e sai che sarei disposta praticamente a
tutto per vedere i Varden trionfare finalmente su Galbatorix. Ma penso
che tu stia facendo un grande sbaglio."
La regina dei Varden la guardò per qualche istante.
"Non capisco di che cosa tu stia parlando," ammise alla fine.
"Del tuo matrimonio," rispose semplicemente Arya.
"Ma..." obiettò Nasuada. Non era preparata a questo. "Arya,
porterà solo benefici," iniziò a recitare quasi
meccanicamente ciò che si era detta per convincersi ad
accettare
la proposta di Orrin. "Cementerebbe l'unione tra i Varden e il Surda,
inoltre rafforzerei la mia posizione come capo dei Varden, e..."
"E tutto questo lo dici perché ci credi, o perché
stai cercando di convincere anche te stessa, oltre che me?"
Nasuada non rispose. Sentiva che non sarebbe riuscita a mentirle.
Arya sospirò.
"Nasuada, tu non hai bisogno di questo! Sono pronta a scommettere
qualsiasi cosa che Orrin non ci tradirebbe. Lui vuole sconfiggere
Galbatorix almeno quanto noi. E a proposito della sciocchezza del
rafforzare la tua posizione... credi davvero che sia necessario? I
Varden ti ammirano profondamente e ripongono in te tutta la loro
fiducia e le loro speranze. E tu li ripaghi con una grande forza e
dedizione. Non hanno bisogno di altro."
"E' quello che pensavo anch'io," disse Nasuada. "Ma poi Eragon ha
parlato di mio padre e..."
"Eragon?"
ripeté Arya
sbuffando. "Ti prego, dimmi che stai scherzando. Se riuscisse a tirar
fuori almeno una trovata intelligente per ogni dieci sciocchezze che
dice, a quest'ora avremmo già sconfitto Galbatorix, te lo
dico
io... e tu che stai anche ad ascoltarlo!" Scosse la testa. "Conoscevo
bene Ajihad, e sono certa che avrebbe semplicemente voluto vederti
felice."
-E' quello che ha detto
Murtagh...- non poté fare a meno di pensare la
giovane.
"E sono altrettanto certa," continuò l'elfa. "Che fintanto
che
continuerai ad essere un buon condottiero, ai Varden andrà
bene
ogni tua scelta... specie adesso che il tuo Cavaliere si
è dimostrato un così valido aiuto in
battaglia."
Nasuada ci mise qualche secondo per registrare ciò che le
era stato detto.
"Co-cosa?" balbettò alla fine, arrossendo violentemente. "E
tu come...?"
"Ti ho vista, l'altro giorno, quando sei entrata nella tenda di
Murtagh. Avevi un'aria sconvolta. Non so che cosa mi sia preso, in
tutta sincerità, di solito non gradisco che altri si
intromettano negli affari miei, così evito anche io di
impicciarmi negli
affari altrui. Fatto sta che, senza farmi vedere da Castigo, mi sono
avvicinata alla tenda, e ho sentito la tua conversazione con Murtagh."
"Oh," disse semplicemente Nasuada, senza sbilanciarsi.
"Nasuada, tu lo ami,"
disse l'elfa. "E lui ama te. E' troppo importante perché
finisca così."
"Ma Orrin..."
"Dimentica Orrin! Orrin capirà. Nasuada, io ho sacrificato
tutta la mia vita per questa guerra. Tutta!" La
guardò intensamente, con gli occhi che scintillavano di
tristezza e determinazione. "Non
voglio che tu commetta il mio stesso errore. Ne ricaveresti solo
sofferenza. Non sacrificare tutto per la guerra, o quando la guerra
sarà
finita, scoprirai di non avere più niente."
Nasuada rimase colpita da quelle parole, e ancor di più dal
fatto che Arya dimostrasse un così sincero attaccamento a
lei.
Le poggiò una mano sulla spalla.
"Grazie," le disse sinceramente. "Grazie di cuore, davvero."
L'elfa abbozzò un sorriso.
"Di niente," rispose. "Ora vado. Spero che tu... prenda la decisione
giusta. Buonanotte."
"Buonanotte, Arya."
Arya se ne andò, lasciando Nasuada sola con i suoi pensieri.
Certamente le aveva dato qualcosa su cui riflettere.
*To Be
Continued...*
*La direzione ringrazia calorosamente angela90 per le
"immagini inquietanti", e per ricambiare le dedica il capitolo.xD
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Scusate
per l'ennesima volta il ritardo... le scuse le sapete già,
no? xD Compiti, interrogazioni, maturità...^^
Brevissimi
ringraziamenti ad personam e poi posto^^:
angela90: Sono
contenta che ti sia piaciuto il capitolo... Castigo non è
molto
delicato, ma d'altronde è così perché
il SUO ADORATO CAVALIERE
sta male... e questo lui non può tollerarlo non U.U Spero
che
anche questo capitolo ti sia piaciuto, soprattutto la parte da te
ispirata xD Grazie del commento!! :)))
Amaerize: Sono
felice che il cap ti sia piaciuto... e hai ragione, Eragon andrebbe
impiccato solo per il fatto di essere Eragon U.U nella mia fanfic
neanche Arya e Saphira lo sopportano (*l'autrice prova una sadica gioia
a far odiare da tutti il protagonista IDIOTA
che Paolini fa ingiustamente amare a tutti*--> vendetta,
tremenda vendetta!!xD). Grazie della recensione!!^-^
Ifigenia: Di
niente, figurati... non sai come ti capisco, spero proprio che Paolini
ci esaudisca... intanto noi possiamo sbizzarrirci con le fanfic!! Ah,
fanfic, fanfic... che cosa faremmo mai se non esistessero?? xD Come
vedi niente sommosse, anzi, la situazione inizia a sbrogliarsi... era
anche ora!! U.U xD grazie del commento!! ;DDD
Grazie
anche a chi a solo letto!!
1 bacio
DreamGirl
:)))
|
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Capitolo 14 *** Prima del Matrimonio-Murtagh ***
FATE&CHOICES
Nasuada rimase colpita da
quelle parole, e ancor di più dal fatto che Arya si fosse
confidata con lei.
Le poggiò una mano sulla spalla.
"Mi dispiace," le disse sinceramente. "Ma ti ringrazio per avermelo
detto. Grazie di cuore, davvero."
L'elfa abbozzò un sorriso.
"Di niente," rispose. "Ora vado. Spero che tu... prenda la decisione
giusta. Buonanotte."
"Buonanotte, Arya."
Arya se ne andò, lasciando Nasuada sola con i suoi pensieri.
Certamente le aveva dato qualcosa su cui riflettere.
14.
Prima del matrimonio - Murtagh
Murtagh era steso sul suo
letto e fissava con aria assente il tessuto rosso cupo di cui era fatta
la sua tenda.
Il giorno seguente Nasuada si sarebbe sposata. E non con lui.
Murtagh sentì un enorme peso posarsi sul suo stomaco.
E pensare che avrebbe anche dovuto partecipare alle nozze...
*Flashback*
Era una mattina
particolarmente gradevole all'accampamento, il sole splendeva nel cielo
riscaldando piacevolmente i Varden.
Murtagh era sdraiato sull'erba davanti alla sua tenda, e tentava senza
successo di godersi la luce e il calore.
Si alzò a sedere, portando istintivamente una mano alla
ferita,
ormai quasi completamente rimarginata, che si era procurato sull'addome
durante la battaglia.
"Murtagh!" disse una voce maschile.
Il Cavaliere si voltò, e subito vide Orrin dirigersi verso
di lui.
Si alzò, in segno di rispetto.
"Re Orrin..." rispose, facendo un cenno col capo.
"Salve Murtagh," disse il re con un sorriso. "Spero di non
disturbarti..."
"No, nessun disturbo," replicò subito Murtagh. "A che cosa
devo questa visita?"
"Ecco... immagino che ricordi che dopodomani io e Nasuada ci
sposeremo..."
Murtagh strinse i pugni, costringendosi a non replicare. In fondo Orrin
non poteva sapere. "... e mi piacerebbe che tu fossi presente al
matrimonio."
Murtagh sgranò gli occhi e aprì la bocca, stupito.
"Io? Venire al matrimonio?" ripeté, incredulo. Da quando lui
e il re del Surda erano due amiconi?
"Proprio così," confermò il re. "Dopotutto sei
uno di noi
adesso... ed è stata Nasuada a insistere perché
tu
rimanessi all'inizio... lei non mi ha detto nulla, ma sono certa che le
farebbe piacere se venissi, ho l'impressione che ti abbia preso in
simpatia..."
Murtagh distolse lo sguardo.
Preso in simpatia? Beh, in un certo senso... forse però non
era il caso che Orrin sapesse quanto esattamente l'avesse... ehm...
'preso in simpatia'
"Beh, io..." esitò il Cavaliere. Non voleva vedere la donna
che
amava sposare un altro, ma d'altro canto non poteva certo rifiutare
senza dare un buon motivo. "..certo. Naturalmente, sarò
felice
di esserci."
Come no, felicissimo,
pensò Murtagh, tornando alla realtà.
Sospirò, pensando che in fondo avrebbe anche potuto
disertare il matrimonio e pensare ad una buona scusa per dopo...
-Murtagh- lo chiamò una voce femminile,
riscuotendolo dai suoi pensieri.
-Saphira?- rispose
mentalmente.
-Sì, sono
io... Murtagh, devo parlarti, ti dispiace se entro?-
-Tu sei sempre la benvenuta, lo sai.- replicò
il Cavaliere abbozzando un sorriso.
Subito due teste, una rossa e una azzurra, fecero capolino nella tenda.
Saphira sbuffò, voltandosi verso Castigo.
-E tu che c'entri?-
-Qualunque cosa tu voglia dire a Murtagh lo puoi fare davanti
a me, tanto
sentirei tutto comunque.-
-Ti hanno mai detto che sei un drago incredibilmente impiccione e
irritante?-
-Certo, è parte del mio fascino da bello e dannato...- ghignò
Castigo.
Saphira lo guardò in tralice, facendo la sostenuta, ma si
fece scappare un
buffo suono che avrebbe potuto tranquillamente dissimulare una risatina.
Dopo qualche istante, Murtagh ritenne opportuno schiarirsi la voce per
ricordare la propria presenza.
Saphira si riscosse e riportò la sua completa attenzione sul
Cavaliere.
-Murtagh-
gli disse -E' ora che io
metta le carte in tavola. Lo so.-
Murtagh impallidì istantaneamente.
"Tu sai cosa?"
Saphira sbuffò.
-Non fare il finto
tonto, sai benissimo di che cosa sto parlando.-
"Eragon...?"
-No, ha fatto molta attenzione a tenere ben nascosto quel pensiero...
io lo so da prima Murtagh. Esattamente da quando ho esaminato la tua
mente il giorno in cui sei tornato... come hai potuto credere di farla
franca con me?- aggiunse con un sorrisetto. -I
sentimenti per Nasuada erano così forti che non saresti
riuscito
a celarli neanche al mago più inesperto... e devi sapere che
sono il vero motivo per cui ho deciso di fidarmi di te. Ricordavo
l'affetto che univa te e Nasuada nel Farthen Dur ed ero quasi sicura
che lei, benché ancora inconsapevolmente, ricambiasse i tuoi
sentimenti. Speravo che col tempo tu avresti riconquistato la fiducia
dei Varden e il suo cuore... e non avevo mai immaginato che Orrin
potesse mettersi fra di voi. Neanche adesso riesco ad immaginarlo a
dirla tutta. Lei non lo ama, Murtagh. Non lo ama e non lo
amerà
mai. Non potrà mai essere felice con lui.-
Murtagh rimase in silenzio a testa bassa. Che cosa poteva
farci
lui infondo? Era Nasuada che aveva scelto di sposare Orrin, non era
qualcosa che lui potesse cambiare, ormai era troppo tardi.
-Oh, insomma Murtagh!- esclamò
Saphira in riposta al suo proungato silenzio. -Reagisci!
Non puoi stare a guardare mentre lei sposa un altro uomo! Io non
capisco! Hai il coraggio di fuggire dal castello del re e di schierarti
contro le sue truppe...-
-Quello in realtà è tutto merito mio...-
interloquì Castigo, che Saphira ignorò.
-...e non quello di
dire... dire...-
-...'ehi, topo di laboratorio da strapazzo, giù le mani
dalla mia donna!'?-
-Te ne vuoi stare un po' zitto?-
-Impossibile, sono troppo generoso per negare il mio fondamentale
apporto alla missione 'Riconquistare Nasuada'-
Saphira sbuffò.
-Sì, beh...
comunque diciamo
che per quanto espresso in termini decisamente poco consoni, il
concetto espresso da Castigo è giusto.-
-Come volevasi dimostrare...-
-Zitto.-
Se la situazione non fosse stata disperata, Murtagh si
sarebbe rotolato a terra dalle risate.
Ma la situazione era
disperata e Murtagh non rise.
"Non posso," disse invece. "Non posso metterla in difficoltà
con
i Varden, non voglio mettere a rischio la sua posizione, anche per il
bene di Alagaesia! Lei è un capo formidabile, nessuno
potrebbe
occupare quel posto come lei!"
-Che
assurdità, lo sanno tutti
che Nasuada è insostituibile, la sua posizione non
è
affatto a rischio. I matrimoni politici sono una cosa estremamente
stupida, che fanno persone stupide. Tu e Nasuada non siete stupidi, ma
vi comportate come tali.-
"Se vuoi saperlo anche il tuo prezioso Cavaliere ha detto
che..."
-Lascia perdere Eragon.
Abbiamo
già litigato per questa questione. E poi lui parla
tanto ma
se toccasse a lui non rinuncerebbe mai ad Arya... quindi non ha voce in
capitolo.-
"Io..."
-Senti, non voglio
obbligarti a fare
nulla. Ma pensaci, potresti rimpiangere questa decisione per tutta la
vita. In un modo o nell'altro mi aspetto di vederti domani al
matrimonio. Mi raccomando Murtagh scegli...-
-...di far saltare le nozze, o dovremo farlo noi al posto tuo!-
concluse Castigo con entusiasmo.
-Castigo per l'ultima
volta stai zitto!!
Murtagh, scegli con saggezza. A domani.-
Saphira se ne andò, lasciando un Murtagh molto
pensieroso
e un Castigo molto sconvolto per essere stato zittito dalle urla di una
minacciosa dragonessa.
-Lo sai, amico?- disse
il drago al Cavaliere quando si fu ripreso. -Credo che faresti meglio a fare
come dice lei... sa essere terrificante.-
*To Be
Continued...*
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Penso che sia ormai quasi inutile scusarsi del ritardo vergognoso,
tanto credo che a questo punto abbiate capito come sono fatta, no?? xD
Scherzi a parte, ancora scusate il ritardo... non commento nulla, passo
subito ai ringraziamenti, così poi posto!!
Arthur: Ahahah
sì, è un po' complessata, è vero... ma
d'altronde noi ragazze lo siamo un po' tutte no??xD Sì, lo
so che il mio Eragon è ai limiti della decenza... ma
purtroppo quella è esattamente la mia visione del
personaggio, non ce la faccio proprio a farlo diverso... è
più forte di me!! Grazie del commento!!^^
Ifigenia: Parole
sante!! W le fanfic!! W le MurtaghxNasuada!! E soprattutto ABBASSO
ERAGON!! xD Te curiosa?? Presto la tua curiosità
sarà soddisfatta!!;)) Grazie della recensione!!:))
angela90: Di
nienteeeeeee^^ dovevo assolutamente farlo, me l'hai ispirato tu!!^^ Ti
capisco per il periodo intensissimo, davvero...:S comunque hai ragione,
hanno qualcosa di Kovu e Kiara... io li adoro quei due!!*-* Grazie del
commentinooo!!:))
Amaerize: xD
Lo soooooooo ahahah W il sadismooooooo!!!! xD Spero che nei libri
Eragon segua il tuo suggerimento del suicidio...U.U ma temo che sia
troppo poco intelligente per farlo ç_ç Grazie del
commento e dei complimenti*-*
tpxic: No,
proprio no mi dispiace u.u xD Ma Arya secondo me sotto sotto
è una grande... anche se non quanto Nasuada, sia chiaro...
peccato che nei libri sarà proprio sprecata con quell'idiota
di Eragon...-.-" grazie del commento!!:))
Grazie anche chi ha letto, aggiunto tra i preferiti ecc. ecc....
Ora senza ulteriori indugi... postoooooooooooooo!!^^
1 bacio
DreamGirl
:)))
P.S.:è mio triste compito informarvi che il prossimo
sarà l'ultimo capitolo...
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