La custode della pietra rossa

di Musa00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuava arrivata ***
Capitolo 2: *** L'arrivo allo zoo ***
Capitolo 3: *** Un pinguino innamorato ***
Capitolo 4: *** Il Kowalsky impazzito ***
Capitolo 5: *** La lettera misteriosa ***
Capitolo 6: *** Il maestro Shuang Hu ***
Capitolo 7: *** Un ricordo lontano...e doloroso quanto un colpo al cuore... ***
Capitolo 8: *** La ladra di libri ***
Capitolo 9: *** Lo zoo di Hoboken e il pulcinella Hans ***
Capitolo 10: *** Un breve dialogo tra due uccelli ***
Capitolo 11: *** Il litigio ***
Capitolo 12: *** Il ricordo di un'incontro speciale ***
Capitolo 13: *** Retroscena parte 1 - La malattia di Jenny ***
Capitolo 14: *** Retroscena parte 2 - La morte di Jenny ***
Capitolo 15: *** Retroscena parte 3 - La scoperta e il dolore di Mavis ***



Capitolo 1
*** Una nuava arrivata ***


Era una mattina come tante allo zoo di Cantral Park.
Skipper e Rico mangiavano del salmone fresco,Soldato guardava un episodio in tv dei lunacorni e Kowalsky stava testando una qualche altra strampalata invenzione.
-Siii!Ce l'ho fatta!-gridò all'improvviso Kowalski facendo quasi andare di traverso il pesce a Rico.
-Kowalsky!Perchè diamine urli?-domandò Skipper piuttosto irritato.
Il pinguino si girò verso Skipper tutto contento e eccitato:-Ho finito la mia nuova invenzione!Vi presento...-
Ad un tratto Marlene entrò in tutta fretta dentro la base spaventando Kowalsky a cui cadde l'invenzione dalle pinne e finì a terra andando in mille pezzi.
-Noooo!La mia creazione!Ci avevo messo fatica e lacrime per costruirla!-esclamò Kowalsky,quasi scoppiando a piangere.
Marlene non lo badò e si rivolse agli altri tre pinguini eccitata:-Ragazzi!Indovinate!-
-Che cosa Marlene?-domandò Soldato incuriosito dalla felicità dell'amica.
-Stà arrivando un nuovo anmale allo zoo!Non è grandioso?-
Kowalsky si irrigidì ancora di più:-E tu mi hai fatto rovinare la mia grandiosa invenzione solo per questo?-
-Bè ma non stà arrivando un animale qualsiasi!Sta arrivando una pinguina!-esclamò la lontra.
A quella risposta i quattro pinguini non riuscivano a crederci,soprattutto Skipper:-Come?Una femmina?Qui nella nostra base?Noooo!-
-Perchè non vuoi crederci è la verità!E indovinate dove starà!-
I quattro uccelli la fissarono stupiti:-Da te?Starà da te?-
-Già,ho sentito la guardiana Alice parlare con uno al telefono.Ha detto che qui da voi non c'è abbastanza spazio pe un altro pinguino ma che forse sarebbe potuto andare d'accordo con la sottoscritta!-
Skipper tirò un sospiro di sollievo.
Già immaginava che cosa fosse successo se sarebbe arrivata una femmina di pinguino qui alla base.
I muri dipinti di rosa,vasi pieni di fiori e...ma và...non valeva la pena pensarci.
-E quando arriverà questa presunta pinguina?-domandò poi.
-Da quel che ho sentito domani mattina!Dovete subito aiutarmi a organizzare i preparativi per la festa!-disse poi la lontra non riuscendo a contenere l'entusiasmo.


Angolo dell'autrice:
Ehilà!Questa è la prima fanfiction che scrivo sui Pinguini di  Madagascar,ma spero che almeno l'inizio vi piaccia!
Alla prossima!

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Capitolo 2
*** L'arrivo allo zoo ***


Correva,le zampe le facevano male.
I pinguini non erano poi così veloci,ma lei cercava di fare del suo meglio per andare più veloce.
Si precipitò dentro casa sua(una caverna scavata nel ghiaccio).
La caverna era mezza distrutta e stava per crollare,sentì qualcuno tossire,si voltò e vide il padre ferito e metà schiacciato da una delle colonne di ghiacco.
-Papà!Stai bene?-chiese la giovane pinguina.
Suo padre aprì il becco come per dirgli qualcosa ma non riusciva a parlare tanto si sentiva schiacciato.
-Adesso ti aiuto!-disse lei cercando di spostare la pesante colonna da sopra di lui,ma invano,quella non si mosse di un centimetro.
La caverna iniziò a crollare...
-Mavis...è tutto...inutile...va...vattene via da qui...-esclamò il padre debolmente.
-Nò!Non ti lascerò!-rispose lei continuando a spingere la trave.
-A...Ascoltami...loro...potrebbero tornare a momenti...prendilo...-disse poi il padre staccandosi dal collo una grossa pietra color rosso sangue e porgendogliela.
-Ma...papà!-
-Nò Mavis!Esci...fuori da qui...e porta sempre con te questa...pietra!P...Promettimelo!-
-Sì papà te lo prometto,ma non ti abbandonerò!-disse la figlia piangendo.
-Tu devi proteggere la pietra a costo della tua vita...tu...a...altrimenti loro..i nonturmi...-
-I nonturmi non riusciranno a prenderla!Ma...papà!Papà!-esclamò lei quasi urlando.
Ma era troppo tardi...
Suo padre era morto schiacciato dal ghiaccio,non era riuscita a salvarlo...
Ormai metà grotta era crollata,Mavis con le lacrime che scendevano sul suo becco prese delicatamente la pietra che il padre aveva tra le pinne e corse fuori dalla grotta senza smettere di piangere.

Mavis si svegliò di soprassalto guardandosi intorno.
Era ancora nella cassa dentro il furgone che l'avrebbe portata nella sua nuova casa.
Sospirò esausta,ormai faceva questo sogno ogni volta che si addormentava ma ci era abituata.
Aprì il suo piccolo bagaglio e tirò fuori la catena con la pietra rossa che il padre gli aveva dato prima di morire.
Era solo una bambina allora,aveva dovuto patire tante sofferenze per la sua perdita.
Ormai erano anni che scappava da un posto all'altro e sperava che stavolta i nonturmi non la trovassero.
Osservò la pietra,se l'avessero presa l'intero mondo sarebbe caduto nel caos e nella discordia e questo lei non poteva permetterlo.
L'aveva giurato a suo padre che l'avrebbe prottetta...anche a costo della sua vita.
Improvvisamente sentì il furgone che si fermava...e l'autista che usciva.
La pinguina si affrettò a rinchiudere la pietra nel bagaglio e si preparò a uscire.

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Alice chiese all'autista indifferente:-Dunque è arrivato il nuovo animale?-
-Sì,direttamente da Chicago.-
-Puoi lasciare la cassa dentro l'habitat della lontra-aggiunse lei sbuffando.
L'autista prese la cassa tra le mani e si precipitò subito dalla lontra,aveva ancora tante altre consegne da fare e non voleva ritardare.
Lasciò la cassa dentro l'habitat aprendo lo sportello e se ne andò.
Mavis uscì timidamente dalla cassa trascinandosi la valigia dietro di sè.
Si guardò attorno e poi...
-Sorpresa!!!-gridò Marlene uscendò dal suo nascondiglio e facendola cadere in acqua per la sorpresa.
-Oh,scusami non volevo spaventarti!-esclamò Marlene aiutandola a uscire dall'acqua.
Era una pinguina molto carina.
Aveva un lungo ciuffo legato ad un nastro blu e dei bei occhi verdi.
Nonostante sembrasse più giovane di lei era un pò più alta.
-N-non fà niente-rispose la pinguina intimidita.
-Io sono la tua nuova coinquilina!Mi chiamo Marlene!-
-Oh bè,io invece sono Zoe.-mentì Mavis cercando di sorridere alla lontra che sembrava quasi stesse per esplodere dall'entusiasmo.
-Ti dò il benveuto allo zoo di Central Park!Tu invece da dove vieni?-domandò poi osservandola.
-Vengo da Chicago precisamente dallo zoo Lincoln-rispose poi lei sospirando.


Angolo dell'autrice:
E rieccomi qui con un nuovo capitolo!Spero che questo sia di vostro gradimento e che vi piaccia il mio nuovo personaggio e gli sviluppi che stanno prendendo la storia!
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 3
*** Un pinguino innamorato ***


Mavis guardò leggermente irritata e imbarazzata la lontra che un minuto prima l'aveva fatta cadere in acqua.
Aveva il pelo col castano e bianco e a dire il vero le sembrava simpatica.
-Quindi vieni da Chicago?Sei nata lì?-domandò Marlene curiosa.
-Bè,sì...-mentì di nuovo Mavis con un leggero imbarazzo.
Se vuoi ti mostro la tua nuova casa!Disse lei trascinandola dentro senza neanche darle il tempo di rispondere.
Entrarono dentro,certo che Mavis doveva ammettere che quella lontra aveva una casa molto accogliente non c'è che dire.
-E questo è il tuo nuovo letto!-disse lei completando il suo tour della casa e mostrandole un letto accanto al suo rifatto accuratamente e con le lenzuola morbide come la seta.
-Oh,ti ringrazio...-borbottò lei,poi il suo sguardo cadde sulla chitarra spagnola di Marlene e le si accesero gli occhi.
-Quella è una chitarra?-domandò poi timidamente prendendola tra le pinne.
Marlene le sorrise:-Sì,ti piace?-
-Se mi piace?La adoro!E' fin da piccola che suono la chitarra!-rispose la pinguina non riuscendo a contenere l'entusiasmo.
-Davvero?E' fantastico!Abbiamo una cosa in comune allora!-esclamò la lontra felice.
Mavis si incupì e Marlene la guardò preoccupata temendo di aver detto qualcosa di sbagliato.
-Tutto bene Zoe?Sembri...un tantino giù di morale...-
La pinguina si riprese.Aveva avuto come un flashback,un ricordo lontano dove lei un tempo stava felice e serena,ed al chiaro di luna stava suonando la chitarra col suo fratellino.
-Nò...no va tutto bene.-rispose lei rimettendo la chitarra a posto ed aggiungendo poi:-Sono solo un tantino...-
Si incupì di nuovo,ma questa volta per un'altra ragione.
Si guardò attorno come se cercasse qualcosa.
-Che cosa succede?-domandò ancora la lontra,curiosa del suo strano comportamento.
La pinguina continuò a guardare per la stanza senza risponderle,dopodichè si avviò verso la lunga tenda in fondo alla stanza,la tirò...
E opplà,da dietro la tenda c'èrano nientemeno che i quattro pinguini che conosciamo bene.
Marlene li guardò gelida e poi esplose:-Voi!Che cosa stavate facendo lì dietro?-
-Eravamo curiosi di conoscere la nuova arrivata!-rispose Soldato fissandola.
Mavis guardò interrogativa la lontra:-Li conosci?-
-Sì sono dei miei amici...anche loro vivono qui allo zoo.-
Mavis sospirò sollevata.Per un attimo aveva creduto che fossero degli sgherri dei Nonturmi mandati qui per prendergli la pietra,ma per fortuna si sbagliava.
Guardò curiosamente i pinguini spioni,e d'un tratto uno dei pinguini si fece avanti presentandosi:-Permettimi di presentarmi,io sono Skipper.Mentre loro sono la mia fidata squadra...-e indicò gli altri tre pinguini:-Quello basso e dall'aria innocente è Soldato,quello col ciuffo è Rico e infine quello alto più alto è Kowalsky.
-Piacere!-disse il pinuino giovane allungandole la pinna:-Sono sicuro che diventeremo grandi amici!Come ti chiami?-
-Zoe-rispose lei freddamente stringendogli la pinna,era ancora alquanto seccata per il fatto che avevano spiato lei e la coinquilina.
Li squadrò da capo a piedi,tutto sommato gli sembravano dei tipi a posto.Poi il suo sguardo cadde su Kowalsky che non la smetteva di fissarla con il becco spalancato.
Zoe...era quello il suo nome?
Certo che era proprio carina.Con quei occhi verdi e quel bel e lungo ciuffo che le scendeva sulle spalle,legate ad un nastro di velluto blu.
Kowalsky iniziò ad arrossire furiosamente e poi distolse lo sguardo cacciandosi dalla testa quell'immagine.
Ma che cosa andava a pensare?
Intanto quella dolce pinguina lo fissava incuriosita per il suo strano imbarazzo,ma dopo un pò distolse anche lei lo sguardo tornando a parlare con gli altri tre pinguini.
Kowalsky si rigirò a guardarla continuando ad arrossire imarazzato.


Angolo dell'autrice:
Salveeee!Non sò perchè ma le idee migliori mi vengono o la mattina prima di andare a scuola e o la sera.Oppure addirittura in piena notte!
Vabbè comunque spero che il capitolo vi piaccia comunque!!
Alla prossima!
 

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Capitolo 4
*** Il Kowalsky impazzito ***


Era sera e Kowalsky non riusciva a concentrarsi.
Continuava a pensare a quanto era bella la pinguina che aveva conosciuto la sera prima.
Ma che cosa andava a pensare?
Dopotutto lui era innamorato di Doris.
Ma...nò!Che cosa gli succedeva?
Pensò alla sua Doris e si accorse che qualcosa era cambiato.Non sentiva più niente quando pensava a quella delfina.
Ed era piuttosto strano.Di solito quando pensava a Doris o diventava malinconico o iniziava a fantasticare a occhi aperti.
Ma adesso nò,sentiva di non provare più niente per Doris.
Allora era davvero successo?Si era innamorato di quella novellina?
Non credeva fosse possibile.In tutti questi anni ha sempre pensato che fosse Doris la sua anima gemella ma evidentemente si sbagliava.
Ripensò di nuovo a quella pinguina cominciando ad arrossire furiosamente e non prestando attenzione a quello che metteva nei circuiti della sua invenzione.

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Intanto Marlene e gli altri tre pinguini stavano facendo fare a Mavis un tour dello zoo facendogli conoscere praticamente tutti gli animali dello zoo.
Ne mancava solo uno:Julien.
-Coda ad anelli!-gridò Skipper entrando nell'habitat dell'animale.
-Che cosa vuoi stupido pinguino?Non vedi che ho da fare?-rispose lui,che cercava ripetutamente di allontanare Mortino dai suoi piedi.
Mavis guardò curiosamente il lemure.
Non aveva mai visto prima un animale così bizzarro comunque cercando di essere gentile si presentò:-Ciao!Io sono Zoe sono nuova qui e...-
-Che cosa un'altro puzzalente uccello qui?-
Mavis si irrigidì:-Puzzolente?Come ti permetti sottospecie di scimmia!-
-Ah no!Io non sono una scimmia!Io sono un lemure!Il fantastico e bellissimo Re Julien!-
-Vedo che la modestia non vi manca altezza!Eh?-
Julien si fece tutto rosso dalla rabbia.
Nessuno si era mai permesso di insultarlo così in tutta la sua vita.
-Come ti permetti stupida mocciosa!-
-Mocciosa a chi?Adesso ti faccio vedere io babbuino!-
I pinguini e la lontra dovettero fermarli prima che si azzuffassero e Mavis piuttosto infastidita se ne andò.
Skipper e gli altri invece erano molto felici,nessuno era riuscito a tenere testa a Julien in quel modo!
Si udì un'esplosione e tutti andarono a vedere cosa era successo.
Kowalsky era lì a terra svenuto e con la sua nuova invenzione andata completamente a pezzi.
-O cielo!Che cosa è successo?-domandò Mavis entrando e vedendo Kowalsky a terra.
-Un'altra invenzione di Kowalsky andata a male!Nulla di nuovo!-rispose Skipper che semrava l'unico apparentemente tranquillo.
Si avvicinò a lui,prendendogli la testa tra le pinne e schiaffeggiandolo:-Svegliati soldato!Un pò di contegno!-
Mavis vedendo la scena ridacchiò divertita.
D'un tratto Kowalsky aprì gli occhi e scattò in piedi.
Iniziò a comportarsi da come Soldato e si mise perfino a guardare i lunacorni in tv,credendo che Soldato fosse lui(cioè Kowalsky).
-Fantastico ora crede di essere Soldato!Non potrebbe andare peggio di così!E ora come facciamo a farlo tornare normale?-
Poi si rivolse a Marlene e Mavis:-Voi provate ha inventare un antidoto io e i ragazzi cercheremo di non...-ma quando Skipper si voltò non vide più Kowalsky e così corse fuori insieme agli altri a cercarlo.
Mavis entrò nel laboratorio insieme a Marlene.
-Hai idea di che invenzione stesse facendo?-
Marlene scosse la testa e Mavis sospirò:-Se vogliamo far tornare normale il tuo amico dobbiamo assolutamente sapere che invenzione stesse testando.-
-Ne parli come se fossi un'esperta in queste cose-disse poi Marlene.
Mavis:Sai...mio padre era uno scienziato un pò come il tuo amico e mi ha insegnato qualcosina...-
Poi i suoi occhi videro dei fogli con delle formule matematiche sul tavolo dove stava lavorando Kowalsky.
Le prese tra le pinne leggendole rapidamente e poi capì che cosa voleva inventare il pinguino.
Lasciò le formule sul tavolo e si diresse sicura verso le provette e i liquidi chimici sul tavolo affianco.
Indossò gli occhiali protettivi sugli occhi e iniziò a mischiare le provette contenente diversi liquidi.
Marlene guardò l'amica ammirata,le sembrava quasi di vedere Kowalsky lavorare su quel tavolo.
Anzi avrebbe potuto benissimo batterlo tanto era veloce nel suo operato.
-Ho quasi finito...-disse poi lentamente Mavis senza distogliere lo sguardo dal tavolo.
Mise dentro la provetta diversi misurini di uno strano liquido verde e poi esclamò soddisfatta:-Ecco fatto!-
-Sei sicura che questo aiuterebbe Kowalsky?-domandò insicura la lontra.
-Ne sono più che sicura!-disse la pinguina fieramente.

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-Kowalsky!No!Ma che combini?-gridò Soldato terrorizzato.
Lo scienziato ormai aveva cambiato carattere ed era diventato un pò come Rico,mettendo della dinamite nell'habitat di Julien che era stato legato e imbavagliato come un salame insieme a Maurice e Mortino.
I tre pinguini avrebbero voluto aiutarli ma temevano che appena si sarebbero avvicinati Kowalsky avrebbe fatto saltare tutto con la dinamite.
Ma poi arrivarono la lontra e la pinguina con l'antidoto fucsia.
Skipper le vide e cercò di distrarre Kowalsky in modo che le due si potessero avvicinare a lui abbastanza da dargli l'antidoto.
-Andiamo Kow...cioè Rico!Cerca di ragionare perchè far saltare l'habitat di Coda ad anelli quando invece potresti far saltare in aria il nostro rifugio!-
Kowalsky gli guardò senza capire,ormai sembrava non essere consapevole delle proprie azioni.
Marlene fece un balzo afferrandolo alle spalle e tenendolo fermo mentre Mavis si avvicinò e lo costrinse a bere il liquido della provetta.
Dopodichè Kowalsky smise di dimenarsi e mano a mano il suo sguardo iniziò a calmarsi,dopodichè cadde a terra svenuto.
I tre pinguini e Marlene guardarono prima l'amico steso a terra incosciente e poi la pinguina che aveva preparato l'antidoto.
-Non preoccupatevi si riprenderà presto,ha solo bisogno di una bella dormita-disse per poi andarsene.
Andò nel suo habitat e si mise a sedere accanto alla piscina alzando lo sguardo da terra verso la luna e le stelle,malinconica.
La sua mente andò lontana verso un ricordo profondo di lei e suo padre...

Flashback:
Mavis era piccola e stava piangendo.
Tutte le volte che mischiava le provette per formare degli antidoti,il contenuto scoppiava.
Suo padre a quel tempo le faceva da insegnante ma,non riusciva a fare niente che alla fine non esplodesse.
Corse fuori dallo studio del padre piangendo come una fontana.
Il padre allora la prendeva in braccio e le diceva delle parole dolci confortandola.
-Non devi disperarti,la prima e la seconda volta non ti riusciranno ma alla fine farai un capolavoro!-
-Ma ormai ci provo e riprovo da mesi e ancora non riesco a cominare niente!-
Il padre la guardò:-Mavis,tu vuoi diventare una brava chimica?-
Mavis annui ancora con le lacrime agli occhi:-Sì,ma...tanto il mio sogno non si avvererà mai!-
-Non devi dire così!Tu devi sempre avere fiducia in te stessa e continuare ad andare avanti fino a che non ce la farai a raggiungere i tuoi ideali.-
Mavis abbassò la testa e poi disse tristemente:-Io...non credo di essere sicura di poterci riuscire papà-
Il padre lo guardò e poi si alzò dalla poltrona.
Si avvicinò ad uno scaffale e tirò fuori una collana su cui era incastonata una grossa pietra rossa.
-Questo è il più grande tesoro  della nostra famiglia.I nonturmi l'hanno cercato per secoli senza mai trovarlo,mentre la nostra famiglia la custodito per tutto questo tempo.-
La figlia annuì.
Conosceva quella vecchia leggenda dell'Antartide.
-Lo sò.Penserai che è una leggenda ma non è così figlia mia.Devi credere alla mia parola.-
-Ma non ci sono prove per testimoniare che sia vero!Non esistono i Nonturmi e non esiste nessun portale azzurro!-

Mavis si riscosse dal suo vecchio ricordo ripetendosi le parole che aveva detto tanti anni fà.
Non esistono i Nonturmi e non esiste nessun portale azzurro!
Eppure lei era lì,che dopo ogni anno scappava.
Non aveva mai creduto a quella vecchia leggenda ma dopo che i nonturmi le erano apparsi davanti ai suoi occhi avrebbe dovuto crederci per forza.
Doveva in qualche modo evitare che la prendessero,ma come?
Ormai erano anni che continuava a scappare,ma non poteva farlo all'infinito.
Prima o poi l'avrebbero presa e per giunta rischiava di mettere nei guai gli animali che vivevano in questo zoo.
Continuò a guardare la luna,ed una piccola e malinconica lacrima le scendette sul becco.


Angolo dell'autrice:
Rieccomi apparsa!
Scusate per il capitolo che è venuto molto corto,ma non riesco a farci niente!
Per quanto mi sforzi di farli più lunghi mi vengono sempre così!
Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto comunque,alla prossima!





 

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Capitolo 5
*** La lettera misteriosa ***


Caro Lam,
ti scrivo dallo zoo di Central Park a Manattan dove stò da più di un mese.
E ti devo proprio dire che non sono mai stata così bene in vita mia,mi sembra di aver trovato il mio posto nel mondo!
Sò benissimo che non continuerà a lungo perchè sò che prima o poi i Nonturmi mi troveranno ed allora rischierò di mettere nei guai tutti gli amici che mi sono fatta qui...
La mia coinquilina Marlene,è una lontra molto in gamba.Abbiamo parecchie cose in comune e in poco tempo siamo diventate ottime amiche.
Il "Re" Julien (o come lo chiamo io babbuino) è il lemure più vanitoso,antipatico ed egocentrico che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita!
Si crede il re dello zoo!
Il lemure Maurice è un tipo riservato ma che segue comunque le regole del babbuino.
Mortino invece è un lemure molto tenero con quei suoi grandi occhioni anche se sbava anche troppo per abbracciare i piedi di Julien(anche se non capisco bene il motivo).
Ok,ora è giunto il momento di parlare dei pinguini che ho conosciuto.
Per primo c'è Skipper che è un pinguino molto difficile da descrivere:è un leader molto abile e capace dotato di sangue freddo,anche se a volte mi sembra un tantino troppo esagerato e sospettoso.I primi giorni per esempio continuava a fissarmi in cagnesco pensando che fossi chissà quale spia mandata dal nemico.
Inoltre prova questo grande odio per la Danimarca che io non ho ancora ben compreso.
E per un certo Hans,chiunque esso sia...
Soldato è il pinguino più simpatico e carino che abbia conosciuto fino ad adesso.Anche se a volte è molto ingenuo...
E Rico?Beh,tutto quello che posso dire è che è il primo pinguino al mondo che abbia conosciuto capace di ingoiare e contenere così tanti oggetti senza farsi male.Inoltre...non riesco ben a capire cosa dice quando parla...
Kowalski invece condivide con me la passione per la scienza,in particolar modo per la chimica.
E' un tipo carino ed eccentrico,le sue spiegazioni sono molto interessanti e per ora sono l'unica capace a starli dietro e anche a superarlo.
Di solito ci vediamo ogni settimana a fare qualche esperimento insieme e stò iniziando a provare una gran simpatia per lui con nuovi sentimenti nati in me...
Detto questo sarà meglio che concluda qui questa lettera,a presto!

Dalla tua cara amica Mavis

Ps-dimmi che cosa devo fare:raccontare tutto ai miei nuovi amici,o lasciare che gli eventi facciano il loro corso?



"Ti voglio bene..."pensò Mavis,mentre stava per dare la lettera al piccione viaggiatore arrivato in quel momento.
Però in quel momento arrivò Kowalski che appena la vide le corse incontro sorridendole:-Ciao Zoe! Che stai facendo con quel piccione?-
Mavis nascose la lettera dietro la schiena:-I-io?Niente!Tu...piuttosto dove stavi andando così allegro?-
-Sono uscito a fare una passeggiata,qui fuori c'è una gran bella giornata...-rispose Kowalski sorridendo,ma quando i suoi occhi si posarono sull'oggetto dietro la schiena di Mavis,i suoi occhi brillarono incuriositi.
-Che cosa nascondi dietro la schiena?-chiese lui.
-N-niente!-mentì la pinguina girandosi e correndo via:-Scusami...ma ora vado un pò di fretta...ci vediamo dopo!-
Kowalski la guardò da lontano sbalordito.
Che cosa aveva da nascondere?

Mavis arrivò al suo habitat e nascose la lettera nella valigia sotto il letto.
"Meglio se spedisco la lettera dopo" pensò la pinguina per poi sdraiarsi sul suo letto a riposarsi.

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-Una busta,eh?-domandò Skipper con stampato sul becco un sorriso sadico dopo che Kowalski gli ebbe raccontato l'accaduto.
-Beh...sì almeno mi è sembrato di vedere una busta...ma non importa tanto...-Kowalski non fece in tempo a finire la frase che Skipper lo interruppe.
-Cosa?Non è importante?Ma che cosa dici?E' importantissimo invece!Potrebbe essere una busta con delle informazioni segrete indirizzate al suo capo!-
Appena i tre pinguini e la lontra sentirono questa risposta scoppiarono a ridere.

-Bè?Che cosa avete da ridere?-domandò lui seccato.

-Oh Skipper!Sei veramente spiritoso lo sai?E' passato più di un mese da quando Zoe stà qui e tu credi ancora a questo tipo di follie?-ridacchiò Marlene che non credeva alle sue parole,così come tutti gli altri.

-Però io sarei curioso di scoprire che cosa cercava di nascondere...-sospirò Kowalski.

A Skipper gli si illuminarono gli occhi:-Bene e allora lo scopriremo!-

 

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Soldato si era appostato per controllare Mavis e, nel momento giusto, entrò in azione - Ciao Zoe! Vorrei chiederti un favore -
- Buongiorno Soldato, chiedi pure! -
- Sono alla ricerca di una bottega di dolciumi, vedi, non è un semplice negozio perché, questo vende un dolce fatto con ingredienti rarissimi che solo il proprietario sa dove si trovano e, io, devo assolutamente mangiarlo almeno una volta nella vita! Il problema però, è che non trovo il negozio da nessuna parte! Mi aiuteresti a cercarlo? In fondo due teste sono meglio di una! -
- Perché non lo chiedi ai tuoi compagni? -
- Skipper e Rico stanno guardando la loro trasmissione preferita,e Kowalski...non sò mi aveva detto che aveva da fare e si è chiuso in laboratorio...-
- Beh...a questo punto, non posso che accettare! - finalmente Soldato riuscì a convincere la pinguina e insieme partirono alla ricerca della "bottega".
- Bene! Ha funzionato! Ora passiamo alla fase due:"cerca e scopri" -esclamò Skipper che stava nascosto dietro un cespuglio lì vicino.
- Sinceramente, non me la sento di violare la privacy di un'amica, per cui, non prenderò parte a questo folle piano! Addio ! - disse Marlene irritata,per poi andarsene- Beh...allora agiremo solo io e te, Kowalski! - lo scienziato era a disagio - Marlene ha ragione, non dovremmo farlo! -
- Non fare il moralista proprio ora! Anche tu come me, sei curioso di sapere che cosa nasconde! - Kowalski non replicò e, così, Skipper ebbe libero arbitrio per intrufolarsi dentro l'habitat di Marlene e Zoe, intanto, il compagno faceva da palo.

- Soldato hai un'idea di dove possa essere? - chiese Mavis già stanca - Forse qui intorno! - rispose lui - Cerca bene, senz'altro è qui! - continuò.

Intanto...

- Senti...Kowalski ma tu perché vuoi sapere cosa nasconde? - chiese Skipper - Io? Ermh...curiosità! -
- No, non è vero! C'è ben altro! - anche se Kowalski era fuori, Skipper captò la sua agitazione dalla voce - Non ho idea a cosa tu alluda! -
- Non fare il finto tonto con me! Te ne sei innamorato, vero? - domandò lui. - E se anche fosse? Non ti riguarda! -

- Tu invece, perché vuoi sapere cosa nasconde? - domandò poi Kowalski.

-Ma è chiaro nò?Voglio scoprire che stà tramando...non mi fido ancora di lei,almeno non del tutto... Kowalski! Guarda! Una lettera! - urlò entusiasta Skipper- Come una lettera?!? - ripetè l'amico sbalordito - Devo chiamare Soldato! Ci raduneremo in segreto nella base e, insieme, indagheremo sul suo contenuto! -.

- Aspetta qui un'attimo! Torno subito! - disse Soldato prendendo il wakie tokie - Si Skipper? -
- Soldato! Hai portato a termine la missione! Non c'è più bisogno di tenere lontana Zoe, torna alla base! -
- Ricevuto! - chiuse la chiamata e tornò dall'amica - Non c'è più bisogno di cercare quel dolce! Ora non mi va più! Grazie comunque! -
- Ma come?!? Dopo tutta questa fatica dici così? -
- Beh...sai, non tutti i sogni possono avverarsi! -
- Però se t'impegni qualcosa puoi ottenere! - disse con un po' di amarezza.
Finito il discorso, ripartirono per tornare a casa.
Arrivati allo zoo,Soldato andò subito da Skipper mentre, Mavis troppo stanca, andò a riposarsi.

- Eccomi Skipper! - urlò Soldato - Bene, possiamo cominciare! - mise sul tavolo la "famosa" lettera e, tutti la guardarono sbalorditi, senza dire un parola per un bel po' di tempo.

- Beh? Non la apriamo? - disse Kowalki, era molto teso - Ecco...io...non ci riesco! Ah...ah...- rispose Skipper, anch'esso agitato
- Strano! Ecco...è come se...se una forza avvolgesse la lettera togliendoci la volontà di leggerla! - continuò Soldato, chiaramente, anche Rico non riusciva ad avvicinarsi "Se non ci riescono loro, come pretendo di riuscirci io?" l'unico apparentemente tranquilla era Marlene che, non era minimamente interessata a ciò che stava accadendo, se ne stava semplicemente sdraiata in disparte a guardare la televisione - Marlene! In questo momento tu sei l'unica che può aprirla!-gli gridò Skipper,la lontra si girò ad osservare l'oggetto di tanto scompiglio - Scordatelo! Quella lettera appartiene a Zoe! Non ci penso proprio a toccarla! - si guardarono sconfortati, nessuno aveva il coraggio di aprire la busta - Che facciamo? Non possiamo stare qui tutto il giorno a cercare di aprire una stupida lettera! - commentò Skipper - Leggicela tu, allora! - aggiunse poi rivolgendosi a Soldato - I-io...non posso aprire la lettera di qualcun altro...-
- Ecco! Appunto! -

Nello stesso momento...


- Ciao Burt! - salutò Mavis rivolta verso l'elefante.

Lui le sorrise.Si conoscevano da pochissimo tempo,ma erano già diventati buoni amici.
- Zoe! Cosa ti porta qui? -
- Volevo passeggiare...-
- Ti vedo spossata...tutto ok? -
- Ecco...s-si! Sono solo un po' stanca -
Burt le toccò la fronte con la proboscide e al contatto ritrasse subito la proboscide esclamando preoccuato:-O cielo!Ma tu scotti!Dovresti andare subito a letto!Da quanto hai questa temperatura?
- Credo da stamattina... -

-Ti consiglierei di andare da Kowalski a farti misurare la febbre,sò che lui è anche un bravo medico!-

-Ah...ok,grazie Burt...ci vado subito...Ciao!-

-Ci vediamo dopo Zoe!Spero che tu ti rimetta presto in sesto!-

Più tardi...

- AAAAAHH!!!! Basta! Mi arrendo! Non riusciremo mai a leggerla! Me ne vado! - urlò Kowalski mentre stava per uscire dalla stanza, ritrovandosi Mavis davanti, tutti si spaventarono e nascosero la lettera - Che ci fai qui?!? - chiese il pinguino, lei era pallida in faccia - I-io cercavo...- non riuscì a concludere la frase perché cadde a terra svenuta - ZOEEE!!! -.

"Dove...sono? Perché è tutto buio????Kowalski!!! Qualcuno mi sente?!? Una luce! Meno male! Ma...chi c'è lì? Soldato? Skipper?...no, è papà! Papà!! Papà!! Sono qui...dove vai? Perché vai via? Papà!! Papà!! Aspetta!!"

- Zoe!Zoe!Svegliati! - la pinguina si risvegliò nel letto di uno dei pinguini, con la fronte imperlata di sudore - Stavi avendo un'incubo? Ripetevi "Papà! Papà!" - chiese preoccupato Soldato - Portatele dell'acqua! - ordinò Marlene, dopo essersi calmata, iniziarono a fargli domande su quanto accaduto - Come mai sei svenuta? - chiese Skipper.

-Uughlho?-domandò anche Rico,ma lei non lo capì.

- Ultimamente mi sono stancata troppo, tutto qui! - non riusciva a guardarli in faccia - Quindi, se ti riposi, non dovrebbe succedere più, giusto? - chiese Marlene

- Cre-credo di no...-
- L'importante è che il peggio sia passato - disse Kowalski "Già...solo per adesso!" - Se vuoi, posso farti degli esami per capire meglio la natura del tuo mancamento!-

N-no! Non sarà necessario, grazie, non succederà più! - Mavis, con lo sguardo, per puro caso trovò la sua lettera, schizzò in piedi e la recuperò subito - Che diavolo ci fa questa qui? - urlò arrabbiata.

- E-ecco...l'avevamo trovata per terra, fuori io e Kowalski, ed avevamo intenzione di restituirtela appena fossi tornata! - disse Skipper balbettando(stranamente Mavis da arrabbiata lo spaventava)

- No, non è vero! L'avevo accuratamente nascosta per tenerla lontana da voi! - disse avvicinandosi minacciosamente ai quattro pinguini

- Stai calma! Non è il caso di arrabbiarsi!-
- Perché indietreggiate? Non avrete mica paura, vero? - disse lei con un sorriso satanico e, in pochi secondi, delle urla si levarono per tutta la base e il gruppetto passò un brutto quarto d'ora.

"Incredibile! Sono andati a ficcare il naso nei miei affari! Pensare che avrebbero potuto trovare anche...AAAH!!! Il solo pensiero mi terrorizza!" finalmente potè spedire la lettera.

- Ora l'oggetto della discordia non c'è più! - sorrise.

 

**********************************************************



- Finalmente! notizie di Mavis! - una figura nel buio, con, stava in piedi accanto alla finestra, nel suo laboratorio - Ha resistito più di quanto mi aspettassi...quanto sentimentalismo per niente! Sono più che sicuro che i suoi amici sospettino qualcosa, saranno ormai sul punto di scoprire tutto, forse è il caso di uscire allo scoperto - la figura finì di commentare i vari punti con aria superficiale e, infine, tenne vicino a sè la lettera.

 

Angolo dell'autrice:

Ehilà ciao!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

Lo dedico ad:

kazumiemarina

agentex

rochellethevampire

e

lunaevenere

;

che hanno recensito e apprezzato fino ad adesso tutti i capitoli che ho scritto.

Vi ringrazio tantissimo!

Ci vediamo al prossimo capitolo!
Ciao!

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Capitolo 6
*** Il maestro Shuang Hu ***


Dopo che Kowalski le ebbe chiesto scusa per quel che era successo,Mavis potè spedire la lettera e si diresse verso il suo habitat esausta.

Anche se non voleva ammetterlo,la testa scottava e gli faceva molto male.

Probabilmente aveva veramente la febbre...

Quando arrivò ed entrò,vide Marlene che stava suonando la sua chitarra spagnola.

E,quando la vide andare a letto le chiese tristemente:-Ti corichi di già?Sono solo le sei di sera!-

-Sì...è stata una giornata molto pesante per me,e...ho molto sonno...-rispose lei sbadigliando rumorosamente.

-Oh,capisco...allora io esco-

-Dove vai?-

-Vado fuori dallo zoo insieme a Skipper a vedere il concerto del mio musicista di chitarre spagnole preferito!-esclamò lei entusiasta.

-Con Skipper,eh?-disse lei,dandogli una leggera gomitata.

-Non farti strane idee!Skipper viene con me solo per precauzione in caso di qualche mio strano "comportamento"-disse lei irritata,dicendogli che cosa gli succedeva quando di solito usciva dallo zoo e si trasformava in una specie di animale rabbioso.

-Ok allora!Divertiti!-disse lei sorridendole e salutandola.

Marlene uscì e la pinguina si stese sul letto mettendosi sotto le coperte.

Chiuse gli occhi e quando li riaprì non si trovava più nel suo letto.

Stava distesa su un mucchio di soffice neve in una foresta.

Si alzò e si guardò attorno atterrita.Ma dove si trovava?Come ci era arrivata fin qui?

Ad un tratto Mavis sentì qualcosa alle sue spalle…passi…passetti piccoli…lenti…

Si voltò di scatto e vide una figura avanzare verso di lei facendosi strada fra gli alberi innevati.

Mavis spalancò il becco sorpresa e spaventata,davanti ad un petrello delle nevi(uccello bianco che vive in Antartide)che avanzava tranquillo verso di lei.

Il cuore le batteva forte.

No...

Non poteva essere lui...

Era...il suo vecchio maestro di Kung fu:Shuang Hu.

-Maestro Hu!-esclamò lei correndogli incontro e abbracciandolo.

Il vecchio uccello le sorrise dolcemente non dicendo niente e ricambiando soltanto l'abbraccio.

Era felice di vedere il suo mestro,lui l'aveva cresciuta dopo la morte di suo padre.

Lo considerava non solo il suo maestro ma anche come un secondo padre.

Mavis si staccò di botto dall'uccello,ricordandosi che lui era pur sempre il suo maestro e doveva tenere un pò di contegno.

-Maestro!Ma...lei come fà a essere qui?Lei era...-Mavis non finì la frase,per via di un groppo formatosi in gola.

-Morto?-disse lui,finendo la sua frase.

Mavis annuì abbassando la testa.

-Magari sono morto...magari nò-aggiunse lui dopo un pò.

-Cosa?Ma nò maestro!Io ho visto quel Nonturmo che vi assaliva e che...vi ha squarciato la gola!Non può essere...vivo!-esclamò la pinguina.

-Oh...è vero Mavis,ma tutto questo non è assolutamente reale...-disse lui con la sua voce un pò burbera ma dolce,e guardandola con i suoi occhi rotondi color nocciola.

-C-cosa?-chiese Mavis confusa.

-Piccina mia,tu stai sognando...-

-Questo è un sogno?Ma...come è possibile?Sembra tutto così reale!-

-Tutti i sogni sembrano reali all'inizio...-

-Ma...non capisco perchè stò sognando proprio voi!-

-Io sono stato mandato qui...per essere la tua guida spirituale!-

-Guida spirituale?-

-Sì Mavis,sono qui per aiutarti-

-Ma...aiutarmi in che cosa?I nonturmi non ci sono...o almeno,non ancora...-

Il vecchio uccello la guardò per qualche istante e poi disse:-Spesso ci si imbatte nel proprio destino sulla strada presa per evitarlo...-

-Quindi secondo lei dovrei abbandonare tutto e...lasciare che i nonturmi prendano la pietra?-

-Non è questo che intendevo...-

Mavis si mise a sedere a terra mettendo la testa tra le pinne e sospirando tristemente:-Anche se i nonturmi venissero sconfitti,che cosa rimarrebbe a me?Non ho famiglia,e inoltre...senza volerlo ho ucciso un sacco di innocenti sul mio cammino...c'è un posto all'inferno col mio nome scritto sopra...io s-sono un mostro...-

Il maestro si chinò e accarezzò dolcemente la testa della pinguina:-Mavis...tu ti preoccupi troppo di ciò che era e...di ciò che sarà.C'è un detto:ieri è storia,domani è un mistero,ma oggi...è un dono.Per questo si chiama presente.-detto questo il maestro si girò e sparì nella foresta.

Mavis si svegliò ansimando.Aveva dormito si e no tre ore, un vero record! Strinse il pugno e sorrise per la sua impresa riuscita. Tornando all’incubo non era stato tanto male,aveva potuto rivedere il suo caro maestro,l'aveva abbracciato...ma forse era meglio non aver parlato.

Si guardò attorno,era ancora nella sua stanza e nel letto accanto al suo una lontra russava rumorosamente con un bel sorriso stampato sul suo volto.

Mavis la guardò e le sorrise.Probabilmente la serata con Skipper era andata bene.

La pinguina riprese fiato e provò a riaddormentarsi con mille pensieri per la testa.

Angolo dell'autrice:
Hey,ciao!
Per chi avesse visto Kung fu panda,le frasi dette dal maestro di Mavis potrebbero essere state dette da maestro Oogwy,perciò non uccidetemi! :(
Il capitolo anche se più corto del solito spero vi piaccia comunque... Alla prossima!  :)

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Capitolo 7
*** Un ricordo lontano...e doloroso quanto un colpo al cuore... ***


Mavis si alzò verso le 10 di mattina,anche se aveva dormito solo tre ore era di ottimo umore...

Si alzò stiracchiandosi e guardò la sua coinquilina che stava ancora dormendo,russando rumorosamente con stampato sul muso lo stesso sorriso felice che aveva la sera prima.

Decise di non svegliarla e uscì fuori camminando tra gli habitat dei vari animali decidendo di andare a trovare Kowalski.

 

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Kowalski finì di costruire la sua macchina e uscì dal laboratorio soddisfatto.

-Sì!!!L'ho finito!O sì!O ye!-esclamò lui felice,improvvisando un balletto.

Mavis arrivò in quel momento e quando lo vide ballare e cantare scoppiò a ridere,così come gli altri tre pinguini.

Kowalski diventò rosso dall'imbarazzo e smise subito di ballare per poi aggiungere:-Come stavo cercando di...dire poco fà...ho appena inventato il Ricordimus!

-Ricordimus?-chiese Mavis con una punta di divertimento nella sua voce.

-Bè...sì...era l'unico nome che mi era venuto in mente...-

-Oh...e come funziona?-domandò Soldato,curioso.

Kowalski si schiarì la voce ed iniziò a parlare ancora rosso per quel che era successo prima:-Dunque...il Ricordimus è una specie di pistola che permette di far vedere i propri ricordi ad un'altro...ad esempio...-

Kowalski puntò la pistola contro Soldato colpendolo col raggio giallo e poi puntandolo verso Mavis.

-Adesso Zoe...farai vedere uno dei tuoi ricordi a Soldato...-

-C-cosa?Aspetta!-ma non riuscì a fermare Kowalski in tempo,e il raggio la colpì.

 

Il ricordo di Mavis:

 

Mavis e Clark guardarono il corpo senza vita di quel pinguino che giaceva immerso nella neve intorno a lui ormai diventata rossa dopo tutto quel sangue che aveva perso.

Mavis esaminò la neve rossa intorno al corpo.

Accanto al pinguino morto c'èrano una fila di grosse impronte.

Le orme erano profonde,e la neve non si era ancora posata al suo interno.Questo significava che erano state lasciate di recente.

-Chiamiamo gli altri-disse Clark-Il lupo potrebbe essere ancora...-

Un ramo si spezzò,e Clark spense la torcia.

Poi...lenti come non lo erano mai stati si abbassarono sulle ginocchia.Qualcosa fiutò l'aria nell'oscurità e ringhiò malignamente.

I due pinguini si stesero sulla pancia,seppellendosi nella neve fangosa per coprire il loro odore.

Andando al contatto con la neve fredda,la ferita che Mavis aveva sulla spalla le bruciò ancora di più.Ma lei strinse il becco cercando di non pensarci e strinse il lungo pugnale che portava sulla cintura ancora di più,imponendo a tutti i suoi muscoli di rimanere immobili.

Un'altro rametto si spezzò,quando il grosso lupo uscì allo scoperto a cinque o sei metri più in avanti da dove erano nascosti.

Era un lupo molto...ma molto grande...quasi più grosso di un uomo adulto,ma tutto quello che i due amici riuscirono a vedere fù solo un'enorme sagoma nera.

Quel mostro sollevò il muso continuando a fiutare l'aria.

Sulla sua pelliccia grigia e folta c'èrano alcune vecchie cicatrici.

Era un nonturmo.Proprio come lo era sempre stato descritto nelle vecchie leggende dell'Antartide,ma molto più spaventoso.

I due amici osservarono i suoi occhi.

Grandi...rossi...e molto maligni.

Quando lo sguardo della bestia passarono su di loro,i due trattennero il respiro sperando con tutto il cuore che non li avesse visto.

Mavis strinse ancora più forte il pugnale e così fece anche Clark con la sua sciabola.

Ad un tratto un cespuglio non molto distante dal grosso lupo tremò e ne uscì un suo simile un pò più giovane,col pelo nero e molto più folto.

L'attenzione del nonturmo grigio si posò su quello più giovane,anche lui con gli occhi rossi.

Poi entrambi se ne andarono correndo sul sentiero a destra della foresta.

I due pinguini si alzarono sospirando sollevati.

Ma poi un pensiero colpì Clark:-Oh nò!-

-Che succede?-domandò Mavis preoccupata.

-Verso la direzione che hanno preso si trova la casa di James!-

Mavis non se lo fece ripetere due volte e corse verso la direzione presa dai due nonturmi,seguita faticosamente da Clark che aveva un grosso e profondo graffio sulla sua zampa destra.

Arrivarono alla casa di James,da cui eccheggiarono urli e strilli,seguiti da rumori assordanti e ululati.

I due pinguini iruppero dentro casa e ciò che videro fù agghiacciante.

Il padre di James era morto.Giaceva di traverso sul pavimento col petto e lo stomaco squarciati e le budella di fuori con una pozzanghera di sangue tutto intorno.

Il nonturmo grigio lo stava divorando affamato con il muso e il pelo sporchi di sangue.

Dietro di lui il nonturmo dal pelo rosso stava finendo il suo lavoro da maniaco.

Aveva una zampa poggiata sul petto della madre di James intrisa di sangue.

Era ancora viva e respirava faticosamente.

Il lupo ghignò e fece uscire i suoi grossi artigli dalla zampa che andarono a finire la vita di quella povera pinguina che,esalando l'ultimo respiro cadde a terra...morta.

Mavis rimase impietrita.D'un tratto il suo pugnale gli parve niente...in confronto agli artigli di quella bestiaccia.

-Mamma!-gridò una piccola vocetta rotta dalle lacrime.

Tutti si voltarono e videro sopra le scale un piccolo cucciolo di pinguino con un coniglietto di pezza stretto tra le pinne e le lacrime che gli scendevano sulle guance.

Fissò i cadaveri dei genitori e poi i nonturmi...e corse via andandosi a chiudere in camera sua e chiudendola a chiave.

Il lupo rosso corse dietro di lei e così fece anche Mavis,lasciando il suo amico Clark ad affrontare l'altro lupo più anziano.

Salì le scale e vide il lupo rosso che cercava di sfondare la porta.

-Hey tu!-gli gridò.

Il nonturmo si voltò verso di lei.

-Sì parlavo con te!Lurida bestiaccia che non sei altro!Perchè non te la prendi con uno della tua età?-

Il lupo la fissò per qualche istante e poi ghignò.

Erano a pochi metri di distanza ma Mavis avvertiva comunque il suo respiro caldo farsi sempre più vicino e minaccioso.

Poi...la belva spiccò un lungo balzo verso di lei.

L'attacco mandò Mavis a terra e le fece volar via il pugnale.

Il nonturmo le affondò gli artigli nella spalla già abbastanza ferita e Mavis piantò le zampe nella pancia del lupo cercando di spingerlo via,ma senza alcun successo.

La bestia era molto più pesante di lei.

Le gambe le tremavano violentemente ma la pinguina radunò tutto quel briciolo di forza che le rimaneva e riuscì a spingerlo via verso la finestra,da cui lui cadde.

Ululò e poi si udì un tonfo.

Mavis azzardò un debole sorriso.

Non poteva essere sopravvisuto cadendo da quell'altezza.

Mentre Mavis si alzava,il pavimento sembrò oscillare.

I muscoli le bruciavano dal dolore e le colava del sangue dalla ferita sulla spalla.

Si appoggiò alla porta della camera del piccolo pinguino e disse debolmente:-J-James...s-sono io...Mavis...aprimi...ti prego...-

Udì dei piccoli passi avvicinarsi alla porta e la chiave della serratura che si muoveva.

Poi...la porta si aprì.

Mavis entrò e chiuse la porta dietro di sè e poi spinse un grosso armadio lì affianco sulla porta,per essere più sicura che nessuno potesse entrare.

Andò verso la finestra in fondo alla stanza e la aprì.

Poi andò verso il piccolo James e gli afferrò la pinna tirandolo verso la finestra.

-Forza James...dobbiamo andarcene via di...di qui-

-Nò!-gridò lui dimenandosi,ma Mavis non allentò la presa.

Anzi,la strinse ancora più forte.

-Lasciami!-gridò ancora James dandogli un debole schiaffetto sulla spalla ferita della pinguina,e provocandogli dolore.

Mavis gli lanciò uno sguardo raggelante.

Possibile che quello stupido moccioso non capisse che cercava soltanto di salvargli la vita?

-Chi sono quelli...-

Ma la pinguina gli mise la pinna sul suo becca facendogli cenno di star zitta.

Qualcosa grattava contro la porta.

-C-Clark?S-sei t-tu?-balbettò Mavis.

La creatura aldilà della porta gridò ringhiando:-Dammi il piccolo!!!-

A Mavis si gelò il sangue nelle vene.

Non avrebbe più rivisto il suo amico.

Mai più.

Mavis cercò il suo pugnale...ma si ricordò che gli era caduto mentre stava affrontando l'altro lupo.

Mavis avrebbe dovuto fermarsi e combattere.Era quello che avrebbe fatto un pinguino della sua età e razza.

Ispezionò la stanza e afferrò una mazza da hockey da bambino.

La porta sussultò di nuovo.

Il nonturmo stava cercando di sfondarla,e l'armadio davanti alla porta si spostò di qualche centimentro.

-Aprite!!!-gridò ancora il lupo continuando a spingere.

Mavis guardò il piccolo James rannicchiato in un angolo che piangeva disperato.

Non ci sarebbe stata alcuna lotta.

Il lupo sarebbe sicuramente riuscito ad ucciderli entrambi.

-Forza andiamo via!-esclamò Mavis al piccolo lasciando cadere la mazza a terra.

Lui non rispose...era troppo sconvolto e spaventato.

Mavis afferrò il piccolo alla vita e lo mise sulle sue spalle.

Si arrampicò sul davanzale appoggiando il piede destro sulla grata esterna che si piegò,ma resse.

Mavis vide sotto di sè un mucchio di fieno.

Se sarebbero caduti da quell'altezza non si sarebbero potuti fare quasi niente,così...mollò la presa e cadderò sul fieno proprio quando il nonturmo riuscì a entrare nella stanza.

I due atterrarono sul fieno senza farsi niente e poi Mavis rimise il piccolo sulle spalle ed iniziò a correre,sapendo che quella bestia non si sarebbe fermata.

Il nonturmo spiccò un salto dal davanzale della finestra ed atterrò anche lui sul fieno per poi riprendere ad inseguirli.

Mavis cercò di correre il più veloce possibile,ma il lupo grigio era più veloce di lei e gli saltò mettendola al tappeto.

Rotolarono a terra,e James andò a sbattere la testa contro un'albero perdendo i sensi.

Mentre Mavis rimase lì a terra,non riuscendo più a muoversi,troppo stanca e impietrita dal terrore.

Il mostro intanto si avvicinava sempre di più a loro,sicuro della propria vittoria.

Poi...accadde tutto in un attimo...

Un'auto spuntò da chissà dove,andando a tutta velocità.

Appena l'umano alla guida vide il lupo cercò di fermare la macchina.

Ma non fece in tempo...e investì il grosso lupo,che dopo un pò si alzò zoppicando...e sparì nella foresta.

Mavis ansimando e tremando tutta svenne,sollevata dal pensiero che quella bestiaccia fosse per il momento sparita.

 

Soldato si risvegliò dalla trance e fissò Mavis atterrito.

Aveva visto un dei suoi ricordi.

Si sarebbe aspettato che fossero bei ricordi,ma invece erano orribili.

Non ci capiva più niente...

Chi erano quei lupi?

E che cosa volevano da Mavis e il suo amico?

Gli altri tre pinguini fissarono il volto preoccupato e impietrito di orrore di Soldato...e quello pallido e atterrito di Mavis.

-Z-Zoe...-cominciò a dire Soldato.

Ma Mavis corse via con le lacrime che gli scandevano sulle sue guance.

-Zoe aspetta!-gli gridò da dietro Kowalski.,ma Mavis non gli diede retta.

Continuò a piangere e a correre verso il suo habitat.

Aveva rivisto uno di quei suoi ricordi peggiori che aveva cercato più volte di togliersi dalla mente...

E tutto per colpa di Kowalski e della sua stupida macchina dei ricordi!

Era infuriata con lui...avrebbe potuto chiedere prima di colpirla...ma nò!

Lui aveva fatto di testa sua!

Continuò a correre disperata...

con il vento che le scompigliava i capelli...

 

Angolo dell'autrice:

Hey ciao,sono ritornata!

Povera Mavis...

Credo di star diventando un tantino troppo crudele nei suoi confronti ma che ci volete fare...sono fatta così.

Alla prossima!

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Capitolo 8
*** La ladra di libri ***


I pinguini e la lontra cercarono Mavis dappertutto...ma senza risultati.

-Ma Soldato che ha visto di così terriile?-domandò Marlene.

-Non lo sappiamo...si è messo sotto le coperte rabbrividendo e abbracciando il suo lunacorno...deve aver visto qualcosa di molto spaventoso nei ricordi di Zoe,ma non vuole parlarcene...-rispose Skipper.

Kowalski era quello che cercava Mavis con più energia di tutti,poi all'improvviso esclamò:-Eureka!!!-

Tutti sobbalzarono spaventati e gli domandarono in coro:-Kowalski!Che cosa diamine hai?-

-Ho capito come faremo a trovare Zoe!-

-E come?-chiese Marlene.

-In laboratorio ho uno strumento di localizzazione...con quello potremmo vedere la sua attuale posizione!-

 

-------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Mavis chiuse il libro che stava leggendo e lo rimise a posto.

Si trovava in una biblioteca...più precisamente nella: " New York Public Library ".

In quel momento c'èra la pausa pranzo e perciò la biblioteca era chiusa.

Almeno per qualche oretta avrebbe potuto così stare un pò da sola...

Ripensò a quel che era successo...

Soldato...

Aveva visto uno dei suoi ricordi peggiori...e lo avrebbe sicuramente raccontato agli altri che gli avrebbero fatto mille domande sull'accaduto.

E lei?

Lei che avrebbe risposto?

La sua...era una storia molto...ma molto difficile da raccontare...e anche se l'avesse fatto loro che avrebbero potuto fare per aiutarla?

Gli avrebbe solo messi nei guai...e lei non voleva che ciò accadesse...

Riprese a leggere il suo libro scritto da Francesco Pacifico e intitolato:Class vite infelici di romani mantenuti a New York.

Adorava quel libro...ed amava leggere.

Quando era molto piccola il padre gli aveva insegnato a leggere e da allora non aveva più smesso.

Quando leggeva gli sembrava di entrare in un'altro mondo tutto suo...e per un attimo si dimenticava di tutti i problemi e le brutte esperienze vissute...e riusciva a rilassarsi.

Sentì dei passi...

La bibliotecaria doveva essere tornata...

Lasciò il libro a terra e si diresse all'uscita.

Veloce...e silenziosa.

Purtroppo scivolò e andò a sbattere per sbaglio contro uno scaffale della libreria.

E lei...perse i sensi...

Ricordo di Mavis:

I nonturmi avevano sequestrato quasi tutta la roba dei pinguini e l'avevano messa in un grande carro dove poi l'avrebbero buttato nell'oceano.

Da una parte c'èra il pesce,dall'altra gli attrezzi,le armi e...i libri.

Mavis che allora era solo una bambina,sgranò gli occhi increduli.

C'èrano una marea di libri...

Di varie grandezze...forme e colori...

La piccola pinguina non resistette alla tentazione...allungò le pinne e agguantò uno di quei libri.

Era un libro molto bello.

Aveva la copertina di seta...morbida...e color rosso fuoco.

Sopra c'èra scritto a grandi lettere:Moby Dick,un libro che Mavis non aveva mai letto prima.

Aprì il libro...e si emanò nell'aria un buon profumo di lavanda.

-Ehi!-

Fu allora che per poco non rimise il libro al suo posto...ma non ci riuscì.

L'unico movimento che le riuscì fù voltarsi.

-Qui c'è dell'altra roba!-gridò un nonturmo,un lupo nero...e molto grande.

Non si era rivolto a Mavis,ma ad alcuni suoi simili lì vicino al carretto pieno di attrezzi ed armi.

-Oh!Ma che diamine!Devo sempre fare tutto io?-gridò un'altro nonturmo apparso in quel momento vicino a Mavis.

Era molto più anziano degli altri ma si capiva benissimo che quello era il capo di tutti gli altri lupi.

Aveva gli occhi gialli,la pelliccia castana e una specie di medaglione verde al collo.

Mavis lo riconobbe subito.

Era la pietra verde.

Si ricordò del padre che le diceva sempre che oltre alla sua pietra rossa,ne esistevano altre:la pietra gialla,la pietra marrone,la pietra blu,la pietra rossa (la sua) e la pietra verde che quel lupo portava al collo.

Quelle pietre se raggruppate potevano risvegliare un antico mostro mitologico e con quello conquistare l'intero pianeta...

Evidentemente era già riuscito a trovare una delle pietre.

Il lupo anziano non fece caso a Mavis,assolutamente immobile solo a brevissima distanza da lui.

Il nonturmo aniziano se ne andò la piccola pinguina si rilassò.

Infilò il libro nella borsa e si mise a correre a casa.

Ma per strada incontrò suo fratello Soren e fecero la strada i ritorno assieme.

Dopo un pò si accorse che Soren la fissava.

-Hai preso un'altro libro vero?-domandò lui.

Mavis sobbalzò e si fermò a metà strada

Come aveva fatto a capirlo?

-Ti conosco da tempo ormai.Sò che tu prendi quel sentiero per andare a rubare i libri.-disse lui con un velo di preoccupazione nella sua voce.

Mavis abbassò lo sguardo con gli occhi lucidi.

-Glielo dirai tu vero?-

-Cosa?-

-Lo dirai al maestro Hu?-

Ma suo fratello sembrava non l'ascoltasse...aveva lo sguardo perso altrove.

-Che cosa le diro?-domandò ancora Soren.

Lei sollevò il libro.

-Di questo.-lo brandì in aria come se agitasse una specie di arma pericolosa.

Soren era sbalordito:-E perchè dovrei dirglielo?-

Mavis odiava quelle domande,perchè la costringevano a riconoscere una sgradevole verità.

Ed a rivelare la sua indole sporca...di ladra.

-Perchè ho di nuovo rubato-ammise lei tristemente.

-Eh?Certo che nò!Tu sei mia sorella!Non farei mai la spia!-

Lei alzò lo sguardo su di lui e si chinò ad abbracciarlo (dato che era molto più basso e piccolo di lei) esclamando felice:-Grazie Mad!Sei un tesoro!-

-G-Già...ma a tre condizioni...-

-Quali?-

-Uno:devi smetterla di abbracciarmi così all'improvviso e di chiamarmi Mad,non lo sopporto!

Due:per favore non tornare più qui!Potresti cacciarti nei guai se quelle bestiacce ti vedessero rubare dal loro carrello!-

-E...la terza?-chiese Mavis sbuffando leggermente seccata.

Lui alzò lo sguardo sulla sorella maggiore e in tono supplichevole le chiese:-Mi puoi preparare qualcosina da mangiare?Ho un buchino allo stomaco che devo riempire con qualcosa di prelibato!-

Lei sorrise e poi gli sussurrò all'orecchio:-Ho una riserva segreta di pesce nella vecchia caverna di ghiaccio dove abitavamo...se vuoi possiamo andarci ora!-

-Sì!!!-esclamò lui felice.

 

 Angolo dell'autrice:

Buon pomeriggio!

Come vedete sono tornata!
Avevo intenzione di pubblicare questo capitolo domani...ma l'ho finito più prima di quanto pensassi.

Dunque...inizierò con spiegarvi alcune cosette...

La New York Public Library (NYPL) è tuttora esistente ed è la terza più grande biblioteca dell'America del Nord.

Esiste anche il libro: "Class",un libro molto...ma molto bello!

Parla di Ludovica e Lorenzo.Due giovani belli e sposati.

Vabbè...adesso non inizio a raccontarvi di cosa parla il libro,perchè sarebbe troppo lunga da spiegare e...non vorrei annoiarvi.

Vi saluto e alla prossima!

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Capitolo 9
*** Lo zoo di Hoboken e il pulcinella Hans ***


Mavis si svegliò di scatto,e la testa andò a sbattere contro qualcosa sopra di lei.

Si guardò attorno...non vedeva niente,c'èra il buio totale.

Tastò con le pinne il soffitto e poi le pareti che le stavano attorno e poi capì.

Stava dentro ad una cassa!

Iniziò a preoccuparsi e ad agitarsi.

Come ci era finita lì?

Improvvisamente dietro di sè notò un piccolo buco dentro a cassa ci guardò dentro per vedere che cosa stesse accadendo all'esterno e vide una vecchia(la bibliotecaria) che parlava con un uomo nero molto alto e muscoloso con degli occhiali da sole neri.

In mano aveva un grosso retino e portava una divisa color verde scuro e un emblema che Mavis conosceva benissimo.

Era un accalappianimali!

Cercò di ascoltare con attenzione di che cosa stavano parlando quei due...

-...e poi sono arrivata a quel scaffale e ho trovato quel povero pinguino a terra svenuto tra i libri!-

-Non si preoccupi signora!Porterò questo uccellino immediatamente allo zoo più vicino...mi pare...che sia quello di Hoboken-disse poi lui con un vocione che le metteva i brividi.

Nò...

Mavis non poteva accettarlo!

Si dimenò e cercò di uscire da quella cassa.

Lei era andata lì in biblioteca per rilassarsi ed invece le toccava andare con quello sconosciuto verso lo zoo più brutto dell'America!

Non che ci fosse già stata ad Hoboken,però da tutti gli zoo in cui era stata tutti gli animali parlavano male di quello zoo.

Dicevano che brutto...lurido...puzzolente...e che era come una prigione senza speranze...

Sentì l'uomo che la prendeva la cassa tra le sue braccia e la metteva dentro il furgoncino nero.

-AgenteX!-lo chiamò la biliotecaria.

-Che cosa vuole?Non vede che devo andare?Ho ricevuto una chiamata da una donna!Pare che la sua casa sia infestata dalle scimmie!-

-Sì ho capito...però...siete sicuro di voler portare quel povero pinguino ad Hoboken?Dicono che quello zoo sia una schifezza!-

-Sciocchezze!Adesso vogliate scusarmi ma devo andare...-e così dicendo entrò nel furgoncino e partì.

Mavis respirò profondamente cercando di calmarsi ma non ci riusciva!Stava impazzendo!

Iniziò a sudare e ad ansimare...lei soffriva di claustrofobia!

Cercò di distrarsi in qualche modo e ci riuscì,pensò alla sua vecchia famiglia...agli amici che aveva conosciuto in tutti gli zoo in cui era stata...e riuscì ad addormentarsi.

 

-----------------------------------------------------------------------------------------------

 

I pinguini e la lontra arrivarono alla biblioteca ed entrarono dentro.

-Siamo sicuri che sia qui?-domandò Marlene a Kowalski.

-Sicurissimo!Il radar cerca-pinguini porta a qui!-le rispose lo scienziato.

Sentirono delle voci e si nascosero.

Era la vecchia bibliotecaria che parlava al cellulare con qualcuno.

-Lo sò...sì...pensa che ho trovato quel pinguino lì a terra svenuto!E nella mia biblioteca!Non capisco proprio come ci sia arrivato lì...-

I pinguini sussultarono alle sue parole e tesero le orecchie ascoltando attentamente la discussione.

-Bè...ho chiamato l'accalappianimali ed è venuto a prenderselo...mi pare si chiamasse AgenteX,che nome bizzarro!Pensa che quello lì vuole portare quel povero pinguino allo zoo di Hoboken!Ti rendi conto?-

I pinguini e la lontra appena sentirono ciò uscirono immediatamente dalla biblioteca e si diressero allo zoo di Hoboken...

 

----------------------------------------------------------------------------------------------

 

Mavis si svegliò...

Sentì il furgoncino che si fermava...e la cassa che veniva presa,posata a terra e aperta.

Mavis uscì respirando affanosamente.

Finalmente era fuori...

Si guardò attorno...stava in un habitat simile a quello suo e di Marlene.

Solo che era molto più piccolo...

-Hej!-sentì una voce alle sue spalle e si voltò.

A parlare era stato un pulcinella di mare,aveva il becco triangolare e piatto di colore rosso, giallo e blu.Le guance invece erano grigie, la parte superiore nera e quella inferiore bianca. Le zampe invece erano di color rosso arancione.

-Hvad er dit nav?Come ti chiami?-domandò lui con un accento danese.

-Z-Zoe...-rispose lei.

-Io invece sono Hans...-

-Hans?-

-Bè...sì perchè?-

-Sei l'Hans di cui Skipper parla in continuazione e detesta?-gli chiese lei fissandolo e facendolo innervosire.

-Tu come fai a saperlo?-domandò lui con la voce trasformatasi da calma e dolce...a fredda e rude.

-Conosci Skipper?-

-Bè...sì.Io abito nel suo stesso zoo da mesi ormai e...sono capitata qui per errore.Ma perchè Skipper ti odia tanto?-

Lui si sbuffò:-E' una lunga storia...e non mi và di raccontarla...-

Lei fece le spallucce e si sedette sul bordo della piscina,pensando a come evadere da lì...non gli interessava comunque ascoltare la storia di quell'estraneo lì affianco.

Guardò lo zoo...non era così male.

Comunque...sarebbe potuta rimanere lì per un pò e cercare di rilassarsi e poi sarebbe potuta scappare durante la notte.

Anche perchè adesso lo zoo era aperto e tutti l'avrebbero vista se fosse uscita.

Il pulcinella si sedette accanto a lei e per un pò i due non dissero niente...

 

 

Angolo dell'autrice:

Buon pomeriggio!

Dunque...sù questo capitolo non ho nulla da dire a parte che finalmente Hans è apparso nella storia!

Vabbè...alla prossima!
Vi prego di recensire!
:)

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Capitolo 10
*** Un breve dialogo tra due uccelli ***


Hans e Mavis rimasero in silenzio per svariati minuti dopodichè fù il pulcinella a rompere il ghiaccio.

-Dunque...ti piace questo zoo?-

-Per niente...ma sinceramente ho visto di peggio!-rispose lei facendo una smorfia disgustata.

Hans tacque per qualche istante osservando la sua espressione strana e poco disponibile,ma poi riprese a parlare.

-Devo dirti qualcosa...per prepararti,perchè questo è un posto molto strano...-

Mavis non disse niente,e il pulcinella la guardò con aria arresa per la sua apparente indifferenza.Ma,ripreso fiato,andò avanti.

-Come puoi ben vedere non è altro che uno zoo piccolo e depprimente.

Il guardiano dello zoo:Jhonny Faces ne è molto orgoglioso!

Il che è un'altro buon motivo per depprimersi.

Comunque una cosa buona di questo zoo c'è...al centro dello zoo ha sede una deliziosa fontana di formaggio fuso...-concluse leccandosi il becco.

Mavis cominciò ad ascoltare a suo malgrado,era tutto così diverso da Central Park...e a lei interessava ogni cosa nuova,ma non voleva che l'altro lo notasse...e quindi rimase indifferente.

-Hey!Sembri una vecchia signora...non ti interessa assolutamente niente della tua nuova casa?-le domandò lui.

-Nò...non mi interessa,anche perchè stanotte evaderò da qui...-

Hans scoppiò a ridere e Mavis si girò a guardarlo infastidita.

Ma come osava ridere di lei?

-Forse non ti è ben chiara la situazione...NESSUNO PUO' EVADERE DA QUI!!!-gli gridò lui,quando smise di ridere.

Mavis sbuffò seccata e il pulcinella continuò:-Se sarebbe stato così facile uscire da qui,l'avrei fatto da subito!-

La pinguina in tutta risposta si girò a spalle e lo ignorò per il resto del pomeriggio...

 

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La sera...Mavis era tutta piena di lividi...

Evidentemente il suo piano di evasione dallo zoo non era andato molto a buon fine.

-Te l'avevo detto che non ce l'avresti fatta!Specialmente con il nuovo guardiano dello zoo!Come si chiama?Adop?Aron T?-disse il pulcinella mentre sfogliava una rivista.

-Agente X-rispose lei,sbuffando seccata mentre si fasciava la pinna-E per la cronaca ci sarei riuscita se non fosse stato per lui!-

-Comunque ora è tardi,sarà meglio dormire...domani è Sabato!Niente visite!Lo zoo è chiuso...-

-Non mi interessa...-

-Non sei molto loquace...vero?-

-Se voglio essere loquace,lo sono con i miei amici!-

-Oh...e io non lo sono?Sono stato gentile con te...mi sono presentato e...ti ho descritto lo zoo...-

-Però i miei amici ti detestano,quindi devi per forza avergli fatto qualcosa...-

-Ya...hai ragione,però è successo molto ma molto tempo fà...-

-Mi dispiace ma non ti credo...-

-Du kan ikke bedømme en bog af sin dækning...-(spero si scriva così in danese).

-Che?-esclamò lei irritata.

-Ho detto che non si può giudicare un libro dalla sua copertina...-

Mavis non disse niente,ma dopo un pò iniziò a chiacchierare con lui...così per passare il tempo.

-E...quali altri animali ci sono allo zoo?-

-C'è...il serpente Savio che ha tentato svariate volte di divorare i pinguini e gli altri animali dello zoo...il lemure Clemson che invece ha tentato di rubare la corona a Julien e di diventare re...Ronda che è stata la coinquilina di Marlene...ed infine Lulù una scimpanzè...-

La pinguina accanto a lui era rimasta senza parole...gli sembrava quasi che quello zoo fosse un conferencion di cattivi...forse tutti eccetto la scimpanzè.

-E tu invece Zoe?Da dove vieni?Sei sempre vissuta a Central Park?-

-Bè...nò.Vengo dallo zoo Lincoln di Chicago,sono nata e cresciuta lì...-

-Capisco...e ti manca?-

-Moltissimo...-mentì ancora lei cercando di apparire il più naturale possibile per non farlo insospettire.

Parlarono per un pò e poi entrambi andarono a dormire nei rispettivi letti.
 

 

Angolo dell'autrice:

Ma salve!

In questo capitolo ho voluto mettere un breve dialogo tra Mavis e Hans,spero di non avervi annoiati.

E se ciò fosse successo "vi chiedo perdono"!

Alla prossima!

:)

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Capitolo 11
*** Il litigio ***


Skipper si svegliò con la testa fasciata.

Ricordava solamente di correre con i suoi amici verso lo zoo di Hoboken quando qualcuno lo aveva colpito sulla testa da dietro.

-Cosa...-

-Skipper!Ti sei svegliato finalmente!-esclamò Soldato entusiasta.

-Uhm?Che cosa è successo?-gli chiese il pinguino dalla testa piatta alzandosi.

Si guardò attorno e fece un gridolino soffocato.

-Ma...non ci credo.Siamo ad Hoboken!Mi ci avete portato voi?-

Kowalski scosse la testa.

-Mi dispiace Skipper ma non siamo stati noi...è stato l'Agente X!-

-Eh?-

-Stavamo correndo e lui ci ha visti e ci ha attaccato,prima ha colpito te e poi noi!-aggiunse Marlene.

Skipper la guardò.

Aveva la zampa sinistra fasciata,ma per il resto stava bene.

-Però abbiamo setacciato lo zoo,e di Zoe non c'è la minima traccia!-gli disse poi Kowalski piuttosto preoccupato.

Ad un tratto Rico si illuminò e iniziò a dire frasi incomprensibili cercando di attirare l'attenzione dei suoi compagni.

-Rico che cosa c'è?-gli chiese Soldato non capendo.

Rico tirò con furia i suoi amici verso un angolo dello zoo e glielo mostrò.

-Ma certo!La casa dei rettili!Lì non abbiamo controllato!-esclamò Marlene azzardando un sorriso.

Kowalski corse dentro come una furia e la vide.

Era con Hans e Savio.

-Zoe!-

La pinguina si voltò sorpresa.

-Kowalski?Che cosa ci fai qui?-

-Eravamo venuti per cercarti!-

-Eravamo?-

-Bè...sì.Siamo venuti io,Skipper,Rico e Marlene.-

-Tu e...aspetta!Come hai fatto a trovarmi?-

-Ecco...ho un localizzatore di pinguini.Avevo installato un microcip sulla tua testa quando...-

-Hai messo un microcip sulla mia testa?!?-gli disse lei quasi gridando.

-Non ha importanza!La cosa importante è "Perchè sei scappata in quel modo?" cosa c'èra di così terrificante nei tuoi ricordi?-

-Questi non sono affari tuoi!-

-Lo sono eccome invece!-

Lei lo guardò e gli disse gelida:-Vattene via!-

In quel momento arrivarono anche gli altri due pinguini e Marlene...

-Perchè sei così arrabbiata?-

-Non dovevi ficcare il becco nei ricordi altrui!Quello era un ricordo orriile che cercavo da tempo di dimenticare!E tu l'hai perfino mostrato a Soldato!-

-E tu ti saresti arrabbiata solo per una sciocchezza del genere?Sono io che dovrei essere arrabbiato con te!Hai la più pallida idea di quanto io sia stato in pensiero per te?!?-

I due si guardarono negli occhi,entrambi fumanti di rabbia.

-Ehm,scusate interrompervi ma...-

-Non è il momento Hans!-

-Oh,lo chiami Hans?Non hai ancora deciso di chiamarlo Holly?-

-Per tua informazione lui è stato più amico di quanto non lo sia mai stato tu in questi mesi!-

-Ah sì?-

-Sì!-

Alla fine Marlene intervenne.

-Dai ragazzi,non litigate per una cosa così!-

Zoe in tutta risposta si voltò e uscì dalla casa dei rettili.

-Benissimo vattene!Non ho bisogno di te!-gli gridò dietro Kowalski e anche lui si voltò e corse fuori.

 

Più tardi....

 

Zoe si sentiva in colpa per quanto era successo.

Si sentiva una stupida.

Aveva sbagliato,non avrebbe dovuto prendersela tanto per una sciocchezza del genere.

Si alzò dal suo letto e uscì fuori dall'habitat del pulcinella a cercare Kowalski.

E lo trovò lì...seduto sul bordo della fontanella di formaggio fuso.

Zoe si avvicinò e si sedette accanto a lui.

Per un pò i due non dissero niente,ma poi...

-Mi dispiace...-gli disse in un sussurro Kowalski.

-C-cosa?-

-Ho detto che mi dispiace!Non avrei dovuto usarti come cavia al mio esperimento,io ti chiedo scus...-

-Non importa...-

-Uhm?-

-Sono io che dovrei chiederti scusa,ho esagerato!Non avrei dovuto prendermela tanto,spero che riuscirai a perdonarmi...-

Kowalski le sorrise.

-Ma...certamente!Allora...amici come prima?-

Zoe sospirò fissando il vuoto con aria triste.

-Amici come prima...-

 

Angolo dell'autrice: 

Buonasera!

Scusate per questo capitolo che è un tantinello penoso!

Skipper:Penoso?E' orribile!

Vi saluto alla prossima!

E tu chiudi il becco Skipper!

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Capitolo 12
*** Il ricordo di un'incontro speciale ***


Flashback:

L'uccello bianco la guardò distesa sul letto e poi continuò a preparare la sua minestra.
La piccola aprì gli occhi e cercò di alzarsi ma qualcuno la bloccò con un'ala e la costrinse a rimanere ferma.
-Sei ancora troppo debole...cerca di non muoverti-
Mavis lo guardò.
Era un uccello.
Più precisamente un petrello delle nevi.
Lo sapeva perchè una volta aveva letto un libro sull'argomento.
Aveva un piumaggio completamente bianco sul quale spiccavano gli occhi,il becco e le zampe nere.
Era talmente bianco che poteva superare la neve stessa.
-Adesso ti dò la minestra-dice il vecchio uccello sorridendogli.
-Che cosa...mi è successo?-domandò lei fissandolo.
-Stavo volando sopra la foresta quando ti ho notata distesa sulla neve e ferita all'ala destra...così ti ho portata a casa mia.-
Mavis si guardò attorno...era dentro un buco di un albero.
Più precisamente dentro una grossa sequoia.
Il vecchio petrello verso un pò di minestra dentro ad una ciotola di legno e gliela porse.
-Non la voglio!-disse lei distogliendo lo sguardo disgustata.
-Come vuoi-disse lui versandosi nella sua ciotola il liquido e divorando quel che era rimasto nel pentolone.
Mavis dapprima non gli rivolse l'attenzione...ma dopo un pò il suo stomaco si fece sentire e agguantò la ciotola di legno accanto a sè.
L'uccello bianco la guardò soddisfatto.
-Sembra che tu non mangi da una vita-
-E' così infatti-rispose lei tra un boccone e l'altro.
-Ma cosa ci faceva una piccola come te in una foresta selvaggia come questa?-domandò lui dopo che lei ebb finito di mangiare.
Mavis sussultò e abbassò lo sguardo.
Vari ricordi le tornarono in mente...
Ricordi...orribili...e per niente belli...
-Hai l'aria di una che ne ha passate tante...-disse l'uccello fissandola a lungo.
Mavis annuisce.
-Sì-risponde-Credo...di sì-
All'improvviso,senza neanche rendersene conto,Mavis comincia a raccontare tutto al vecchio uccello.
Le parole gli uscivano semplicemente dalla bocca...senza che lei potesse fermarle.
Raccontò di suo padre David,di sua madre Jenny,la sua matrigna Claire,i nonturmi,suo fratello Soren e di come era andata nella foresta per cercare di morire...perchè non le importava più vivere.
Era sicura che quell'estraneo ascoltasse quello che aveva da dire.
Non era come tutti gli altri...aveva un non sò che di diverso.
Quando Mavis smette di raccontare nella piccola stanza calò un lungo silenzio.
-Adesso ci facciamo un giretto in volo io e te,c'è una cosa che voglio mostrarti-dise dirigendosi all'uscita insieme a Mavis.
Mavis salì sulle sue spalle e lui spiccò il volo.
Si alza in alto,sù...sù...e sempre più sù...
Mavis spera che quel viaggio non finisca mai.
La foresta bianca è come un'oceano infinito e loro che volano sono come una piccola barchetta che naviga spensierata.
All'improvviso atterrano vicino ad un'immenso fiume completamente ghiacciato.
Mavis scende dalle sue spalle e si ritrova completamente immersa in un silenzio mai vissuto prima di allora.
-Io vengo spesso qui per meditare...-
-Meditare?-
-Sì...aiuta moltissimo a rilassarsi...ci vuoi provare?-
Mavis annuì e iniziò la lezione.
-Iniziamo col scegliere la più classica delle posizioni per meditare...quella da seduti-iniziò a spiegare lui sedendosi a terra insieme alla piccola pinguina.
-Gambe incrociate e schiena dritta!Ricordati...se il corpo è rilassato, la mente è rilassata. Se il corpo è scomodo, la mente sarà in subbuglio e… viceversa.-
Mavis annuì di nuovo mettendosi nella giusta posizione.
-Ora...stai semplicemente con le cose come sono. Osserva cosa accade in te.
Non hai bisogno di cambiare nulla. Lascia andare ogni desiderio di cambiare lo stato delle cose e, semplicemente osserva le cose così come sono.-
Mavis lo guardò interrogativa non capendo...
-In poche parole...chiudi gli occhi e lasciati andare liberando la testa da tutti i tuoi pensieri...sia negativi...sia positivi...-
Mavis chiuse gli occhi e cercò di svuotare la mente...ma non ci riuscì...
Dopo poco riaffiorarono per la mente tutti i suoi pensieri non riuscendo a scacciarli via dalla mente...
-Non ci riesco...è...difficile-disse lei sempre con gli occhi chiusi.
-Questo è normale. Se non fosse così, non avresti bisogno di meditare.-
-Ma come faccio a concentrarmi?-
-Ogni volta che ti accorgi che un pensiero ti ha distratto, gioisci di essertene accorto e torna al tuo corpo. Alle sensazioni.-
-Sensazioni?-
-Senti il flusso del respiro. Scegli un punto.Ad esempio:la gola,il petto,le narici e la pancia.Io ti consiglierei di scegliere la pancia che permette di avere una maggiore percezione dell’intero corpo ed ha un effetto calmante. Respirare di pancia è un ottimo modo per allontanare l’ansia. Ha un unico difetto: non tutti riescono a percepire l’alzarsi e l’abbassarsi dell’addome da subito. Verifica, se non ci riesci scegli un altro punto...-
Mavis scelse la pancia e seguì il suo respiro e...dopo un pò...vide che aveva effetto...
-Il punto che scegli sarà la tua àncora.Tutte le volte che ti accorgi di un pensiero che ti stà distraendo porti la tua attenzione al respiro raccogliendo la tua attenzione proprio a quel punto.
Insomma...immagina che la tua attenzione sia come una nave alla deriva, per prima cosa cerchi di ancorarti.
Butti l’àncora in modo che la nave non si perda, e dedichi la prima parte della meditazione a fare questo.
Basta già questo per riuscire a meditare.Spesso il respiro è percepibile come un filo. Immagina sia un filo d’oro: il filo prezioso che ti riporta al momento presente! Al qui ed ora!-
Mavis lo ascoltò attentamente e respirò profondamente...
Ben presto scoprì di quanto fosse utile la meditazione...non aveva alcun pensiero negativo per la testa e riusciva a sentirsi come...libera...
Ma...di nuovo i pensieri le ritornarono per la testa ed iniziò ad innervosirsi,e questo il vecchio uccello bianco lo notò molto bene.
E così le disse:-Se sono nervoso e non riesco a rilassarmi, penso che la meditazione è inutile e non ha funzionato ed invece non è così.
Sono nervoso e “sono consapevole di esserlo” prima magari non lo sapevo o facevo finta con me stesso di essere calmo e tranquillo o magari solo un pelino nervosetto…. 
In meditazione mi accorgo che non è così. E sai cosa? Posso fare meno danni che se non avessi meditato.
Certo stare fermi ed osservare il respiro la stragrande maggioranza delle volte rilassa, ma non è quello l’obiettivo della singola meditazione.
L’obiettivo della singola meditazione è “stare con le cose come sono”.
Se c’è tensione stai con la tensione, se c’è calma stai con quella. Se passi da uno stato all’altro nota cosa succede.
Senza etichette, giudizi o aspettative.
Stai con ciò che c’è!-
Mavis seguì il suo consiglio e dopo un pò riuscì(stranamente)a rilassarsi di nuovo.
Si sentiva così bene che non voleva smettere di meditare...
Passarono 20 minuti e il petrello le disse:-Va bene piccola...ora puoi smettere-
Mavis gli sembrò di risvegliarsi da un lungo sonno...quando riaprì gli occhi.
-Come ti senti?-domandò lui sorridendole.
Mavis rispose sorridendo pure lei:-Bene...stò...alla meraviglia-
Il pennuto bianco le sorrise di nuovo e poi le chiese:-Sono così sciocco che non ti ho ancora chiesto il tuo nome...-
-Mavis...-rispose lei-Mavis Maples-
Lui la guardò senza smettere di sorridere:-Io sono il maestro Shuang Hu,ma se vuoi puoi chimarmi semplicemente per nome...cioè Hu-
-Va bene...e lei se vuole...può chiamarmi May...era...è...il mio soprannome...-
Lui le accarezzò dolcemente la testa:-Va bene,mia piccola May...-

.....
-Zoe?Zoe che hai?-gli chiese Kowalski guardandola preoccupato.
-N-Niente...sono solo un pò stanca...-
E non c'èra da stupirsi...avevano dovuto fare sforzi immensi per evadere dallo zoo di Hoboken,ma finalmente ce l'avevano fatta erano fuori...all'entrata dello zoo...
-Forza andiamo non c'è tempo da perdere!-gridò Skipper incitandoli a correre dentro l'autobus che si era fermato in quel momento...
I due pinguini annuirono e si sbrigarono a raggiungere Skipper e gli altri...


Angolo dell'autrice:
Rieccomi!
Sono ritornata!
Inanzitutto vorrei scusarmi per l'enorme ritardo ma non mi veniva per niente l'ispirazione...
Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto e anche le cose che ha detto il maestro di Mavis sulla meditazione sono vere (lo dice una che sà meditare) ,vabbè adesso vi saluto e alla prossima!
;)

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Capitolo 13
*** Retroscena parte 1 - La malattia di Jenny ***


RETROSCENA PARTE 1 - LA MALATTIA DI JENNY

-Potrebbe essere stanchezza,o qualcosa  di più grave.-disse la dottoressa Volfer,una pinguina di mezza età,chiudendosi la porta alle spalle.La piccola Mavis riuscì a intravedere la madre:Jenny,solo per un'istante attraverso la fessura della porta.Era abbandonata tra le coperte,una pinna pallida e spelacchiata che penzolava dal lenzuolo.
-Domani potrà essere in grando di presenziare il matrimonio?-chiese la zia di Mavis:Claire.
Era una pinguina abbastanza bella ed alta,ma molto dura e severa...
Il padre era andato per qualche giorno in un'altra colonia a stringere un'alleanza con il capo,e aveva lasciato Mavis sotto la sua custodia.
-Lo escludo-rispose Volfer seccamente.-Ha assolutamente bisogno di cure.Dovrà partire con me per l'America domattina stessa ed essere affidata sotto le cure di un sapiens,loro sono molto più esperi di noi in medicina...-
-Non se ne parla nemmeno!-tuonò Claire,perentoria.-Rimarrà qui!Domani stesso chiamerò un pinguino più specializzato di lei per risolvere questo problema!Ora se mi volete scusare,ho delle cose urgenti da svolgere...-e senza aggiungere altro,girò i tacchi e se ne andò.
Mavis la guardò allontanarsi incredula.Anche di fronte ad una situazione così drammatica,rimaneva fredda e distante come sempre.
Aprì pian piano la porta...e si infilò nella stanza.
Si sedette vicino al letto,a terra,le ginocchia incrociate.Guardò la madre alla luce della candela che teneva accesa sul comodino.Per un'istante le sembrò quasi un'estranea,e una morsa di paura le strinse il ventre.Si toccò il sottile laccio di cuoio che portava appeso al collo.Appeso al laccio c'èra  una conchiglia rosa dalla forma irregolare,con un bordo tagliato di netto.
L'avevano trovato anni prima sulla costa,una curiosa conchiglia a forma di cuore che sembrava composta da due parti del tutto identiche,congiunte solo per un margine.
-Noi siamo così-aveva detto sua madre,tenendolo sulla pinna e mostrandoglielo.-Due parti della stessa cosa.-
Era stata lei a dividerlo in due con un seghetto e a praticare due buchi nelle parti di cui era composto.
-Uno lo terrò io e uno tu.Ogni volta che ci sentiremo sole lo guarderemo,e ci ricorderemo che saremo sempre una per l'altra.-
Mavis intravide il laccio di cuoio attorno al collo della madre.
Sorrise,e strinse la pietra,portandola alla fronte e chiudendo forte gli occhi.
---
Il giorno seguente,Mavis fù costretta a partecipare alla festa della pace (in cui si celebrava la pace delle tre colonie:la sua colonia di pinguini imperatori,e altre due:quella del pinguino reale e del pinguino antartico).
Aveva provato a protestare,ma sua zia Claire era stata irremovibile.
Era stata un'autentica tortura.Assistere alla gioia di tutti intorno a lei,vedersi sfilare da sotto gli occhi quantità spropositate di cibo,e non poter fuggire via era insopportabile.
Dago (il migliore amico di Mavis,da praticamente quando erano nati),approfittando della confusione,faceva la spola tra la stanza di Jenny  e la sala del banchetto per poter portare notizie a Mavis.
Ma non bastava ancora.
Lei doveva essere al fianco della madre,perchè così era giusto.
Finalmente venne il tramonto e la zia la lasciò ritornare a casa.
---
Quello di sua figlia,fù il primo muso che Jenny vide non appena aprì gli occhi.
Si stropicciò gli occhi,infastidita dalla debole luce che filtrava attraverso le tende della stanza.
-Mamma?Come ti senti?-le chiese Mavis.
-Do-dove sono?-
-A casa.Non ti ricordi più niente?-
Jenny fece uno sforzo,e la fronte le si imperlò di sudore.-Ricordo la cena...ma poi...-
-Sei svenuta durante la cena e sei rimasta incosciente per tre giorni.Ti ho portata qui con zia Claire...-
La pinguina Jenny provò a tirarsi sù,ma le braccia cedettero nello sforzo.
-Ci penso io.-disse Mavis sollecita.Le sprimacciò il cuscino,quindi la sollevò sulla schiena.La sentì abbandonarsi tra le sue pinne,debolissima...
-Vi ho fatto preoccupare tanto?-
-Un pò.-minimizzò Mavis.
-E' da tempo che sono...sempre...così stanca...E mi gira spessissimo la testa...-
La porta si aprì di scatto,e Claire apparve sulla soglia.Mavis balzò in piedi,mentre sua zia entrava nella stanza.Accanto a lui c'èra un pinguino alto e vecchio che portava dei minuscoli occhiali,e aveva un'aria seria...ma non severa come Claire.Il dottor Richard'Son,il miglior medico di tutta la colonia:lei e Jenny si scambiarono un sorriso.
Claire avanzò e si fermò accanto al letto:-Come ti senti stamattina?-
-Un pò meglio,grazie...-
Claire si ridestò e sembrò finalmente accorgersi della nipote.
-E tu che ci fai qui?Ti avevo detto di lasciare in pace tua madre!Avanti,esci.-ordinò.
Mavis guardò fugacemente Claire,eppure non ebbe il coraggio di disubbedirle.Ancora una volta si maledisse per questo,ma era più forte di lei.Fece un rapido saluto alla madre e uscì,chiudendosi la porta alle spalle.Si appoggiò al legno con la schiena,e la stanchezza delle notti insonni le pionbò addosso.Ora tutto era nella pinna del medico,aldilà di quella porta.
Dago uscì dall'ombra del corridoio:-Come stà?-
-Non lo sò...-rispose Mavis.-Il medico è lì dentro con lei e Claire...-
Dago osservò la sua amica d'infanzia,pensando a come dovesse sentirsi.
Sua madre era morta cinque anni prima...
Un'incidente durante la pesca:era stata ferita gravemente da un'orca assassina.
Per tre giorni aveva combattuto contro la morte.
Jenny,avvisata dell'accaduto,era riuscita a farla visitare da un dottore,ma non c'èra stato proprio nulla da fare.Alla mattina del quinto giorno,sua madre era morta.
Dago ricordava bene il senso d'impotenza e la rabbia cieca,devastante,che l'aveva quasi inghiottito.
-Magari...ha solo bisogno di un pò di riposo.-disse cercando di rassicurare l'amica.
-Ha sputato sangue.-replicò secca Mavis.
Dago le mise una pinna sulla spalla e strinse con forza.
-Perchè non vai a riposarti un pò anche tu?Ti farebbe bene una dormitina,anche tu non hai una bella cera...-
Mavis scosse la testa:-Nò.Il mio posto è qui.-
Dago lasciò la presa e quindi si sedette accanto a lei:-Ti spiace se resto anch'io allora?-
Mavis lo guardò sorridendo:-Ma certo che nò stupidone!-
Rimasero lì immobili,l'uno accanto all'altra,senza dire una parola.
Oltre alla porta,un silenzio assoluto...
Chissà se il dottor Richard'Son sarebbe riuscito a guarirla...



Angolo dell'autrice:
Ma salve!
Come vedete sono ritornata a scrivere ^ ^
Scusate il ritardo ma l'ispirazione mi mancava e poi con i vari problemi familiari,una cosa che mi è capitata e vari compiti scolastici non riuscivo ad aggiornare!
Dunque adesso vi spiego meglio...visto che pensavo che nella mia storia mettevo fin troppi flashback per raccontare la storia della vita di Mavis,ho pensato allora di impostare tutto in vari restroscena...
Quindi nei prossimi capitoli racconterò meglio tutta la storia della nostra cara e dolce pinguina ^ ^,tranquilli non durerà molto al massimo qualche capitolo.

Vabbù...adesso vi saluto,alla prossima! ;D

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Capitolo 14
*** Retroscena parte 2 - La morte di Jenny ***


Al primo dottore ne seguì un secondo,chiamato da Claire,pochi giorni dopo,e infine un terzo,un Pinguino Papua molto anziano e dall'aspetto grave,venuto apposta da un'altra colonia.
Si diceva che fosse il più bravo medico della sua colonia.
Ormai Jenny non si alzava più dal letto da una settimana e le visite consentite a Mavis erano sempre più rare.
-Dicono che sia solo stanchezza.-cercava di rassicurarla Jenny in quelle rare occasioni in cui potevano vedersi.-Mi consigliano di starmene un pò a riposo...-
Mavis non era convinta di quelle spiegazioni,ma sua madre continuava a sorriderle serena e tranquilla.
-Non sei contenta Mavy?-le disse una sera stringendole una pinna.-Ti lamentavi sempre che ci vedevamo troppo poco,e io ho trovato il modo di passare un bel pò di tempo con te.-
Ma niente riusciva a calmare i dubbi che dilaniavano Mavis.
Sua madre Jenny era sempre più pallida,perdeva sempre più piume e Dago gli aveva riferito che alcuni pinguini lavavano fazzoletti intrisi di sangue.
-Non può essere solo stanchezza!-protestò Mavis con Dago il sedicesimo giorno di malattia della madre.
Era andata a trovarlo a casa sua e ora gli sedeva accanto mentre lui mangiava con avidità delle aringhe fresche appena pescate.
Quando ebbe finito di consumare il suo pasto,si girò a guardarla.
Mavis teneva il becco appoggiato sul tavolo,il volto serio e preoccupato.
-Sputa sangue,me l'hai detto pure tu che continua a farlo.E poi c'è sempre quella sciatta di mia zia Claire alle calcagna,o...anche un medico,non riesco mai a passare un minuto da sola con lei!-
Dago sapeva perfettamente a cosa pensava la sua amica.
Una malattia molto rara,senza nome,che colpisce alcuni pinguini.
Un flagello che arriva ogni anno,la notte tra il 30 e il 31 dicembre,che colpisce sempre almeno un pinguino,anche se non si sà mai quanti esattamente.
Ma sebbene non si conoscessero le cause delle origini della misteriosa malattia,però si conosceva fin troppo bene qual'èra l'esito.
Nessuno era mai guarito.
Dago si sforzò di sorridere:-Ti stai preoccupando troppo.Migliaia di pinguini ogni anno a volte si ammalano e tossiscono parecchio sangue,e quasi tutti tirano avanti lo stesso.Molti addirittura guariscono.Ci sono tante malattie con gli stessi sintomi,e tua madre si stà facendo curare bene.-
Ma ugualmente Mavis non aveva altro in mente.
Forse era convinta che a furia di immaginare il peggio,sarebbe riuscita a proteggere sua madre.
Se ci penso non succede.La vita non và mai come ci aspettiamo...
Sapeva perfettamente che era un ragionamento stupido e insensato,eppure una piccola parte di lei era davvero convinta di poterla in quel modo salvare,che valesse la pena soffrire,preoccuparsi e star male,se così poteva togliere un pò di dolore dalle spalle della madre.
Col passare dei giorni però,la situazione non migliorò affatto.
Jenny restava continuamente confinata nella sua stanza,sempre più pallida e consumata.Dormiva moltissimo,come se fosse sempre sfinita,e anche l'appetito le era passato quasi del tutto.
E solamente Mavis aveva ottenuto il permesso di darle da mangiare.
-Davvero Mavy...non ho fame...-protesstò debolmente quando la figlia insistette per farle mangiare qualcosa.
-Per favore mamma!Sei troppo magra...non mangi niente!-
-Ho...come un nodo che mi chiude lo stomaco.-
Mavis si abbandonò sullo schienale della sedia,il cucchiaio affondato nella minestra di pesce che si raffreddava nel piatto tra le sue pinne.
La madre la guardò per un pò pensierosa e poi sorrise:-Una volta ero io a imboccarti quando stavi male.Ti assistevo sempre,e tu mangiavi solo quando c'èro io...te lo ricordi?-Mavis se li ricordava quei momenti.Persino nel delirio della febbre,l'immagine di sua madre era sempre chiara.-E adesso invece sei tu quella giudiziosa,quella che deve darmi da mangiare...-
-Sei tu che stai male adesso.Non vuol dire niente...-
-Vuol dire che sei cresciuta cara.Pensavo spesso al giorno in cui sarei stata vecchia e qualcuno avrebbe dovuto accudirmi,proprio come stai facendo tu ora.Tu sei quella piccola pinguina di un tempo che ho educato e che ora deve prendersi cura di me.Ma non credevo che per me sarebbe...successo così presto...-
Mavis le afferrò una pinna stringendogliela forte:-Non dire così...ti prego non...-
Jenny le appoggiò una pinna sui capelli e l'accarezzò:-Stupidina...ma di cos'hai paura?Dicevo solo che ammalarsi è un pò come diventare vecchi.Ma al contrario della vecchiaia poi passa,e ci saranno altre nuove occasioni in cui toccherà di nuovo a me prendermi cura di te.-
Mavis ricacciò indietro le lacrime e la abbracciò.
Avrebbe tanto voluto rimanere così per sempre,perchè in fondo al cuore sapeva...sentiva...che se in quel momento il tempo non si fosse fermato,qualcosa di irreparabile sarebbe successo...
Ben presto la madre di Mavis cominciò a rimanere sveglia solo poche ore al giorno...
Per il resto del tempo stava sdraiata sul letto in preda ad un sonno profondo e inquieto.
Mavis sentì qualcosa smuoversi e sciogliersi nel petto.Gli occhi presero a bruciarle,e allora serrò le pinne più che potè,e chinò la testa piangendo.
Guariscila ti prego grande Guill!Guariscila!Te lo chiedo perfavore!
Il grande Guill era la divinità dei pinguini,ma Mavis non aveva mai pregato al grande Guill...
Nè a nessun'altro dio,lei non aveva mai creduto nella religione...lei credeva alla scienza...alla logica delle cose...
Ma in quel momento...aveva bisogno di qualcosa in cui credere per non cadere nell'angoscia e nella paura...
Guariscila ti prego grande Guill!Guariscila!Te lo chiedo perfavore!
Ripetè quelle parole all'infinito sottovoce,fino a che le parole non si persero di senso,fino a sentirsi esausta.
Quella sera stessa,l'ultimo medico abbandonò in silenzio la casa.E visto che Mavis era sfinita e si era addormentata fù il suo fratellino Soren a portare il cibo a Jenny.
Entrò pian piano nella stanza,vedendola addormentata.
Pensò di lasciare il piatto sul comodino ed andarsene,ma non appena lo ebbe posato Jenny si svegliò e gli afferrò la pinna bruscamente.
Il suo muso...scavato fino all'osso era irriconoscibile.
Aveva perso quasi tutte le piume apparte alcune sulla testa,le pupille inniettate di sangua,il respiro lento e faticoso...
Per un'istante Soren ne ebbe paura,e d'istinto si ritrasse.
Ma non poteva dimenticare che quella era e rimaneva comunque sua madre.
-S-scusami...io...non volevo farti paura...-mormorò a fatica lei.
-Devo scusarmi io invece...non volevo svegliarti,credevo che dormissi mamma.-
-Lo sò che...che sono diventata bruttissima ormai...-replicò Jenny con un sorriso molto tirato.
-Non dire così,sei solo malata.-
Jenny rimase in silenzio per un pò e poi riprese a parlare:-Promettimi una cosa piccolo mio.-
-Qualsiasi cosa mamma.-
-Lo vedi questo?-le sue pinne si strinsero piano piano intorno al laccio di cuoio con la conchiglia che portava al collo.
Soren sapeva esattamente cos'èra perchè Mavis glielo aveva raccontato non molto tempo fà...
Annuì.
-Se dovesse accadermi qualcosa promettimi che glielo darai.Per favore...dille che è tutto nelle sue pinne...-
-Ma...-
-Promettimelo e basta!Ti prego...-
Soren sospirò:-E va bene,te lo prometto.-
Jenny gli accarezzò una guancia:-Sei un bravo ragazzo Soren...grazie di...t-tutto...piccolo mio...-
E in quel momento il suo muso cadde sul cuscino,esalò l'ultimo respiro e il suo cuore cessò di battere...per sempre.
Soren la guardò non capendo.
La scosse violentemente cercando di svegliarla,ma lei non si mosse.
-Nooooo!Mammaaaaa!-gridò il piccolo facendo accorrere tutti sul posto.
---
-Esci.-
-Mavis...mi dispiace...-
-Ti ho detto di uscire.-
Soren uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di sè.
Mavis rimase in piedi al centro della stanza.
Sentiva un'enorme rabbia ribollirle dentro,mentre il suo respiro si faceva sempre più affannato.
Afferrò le lenzuola e le strappò,il cuscino esplose tra le sue pinne in una pioggia di piume.Sbattè la sedia a terra distruggendola,ruppe tutto quello che poteva essere rotto senza fermarsi,perchè sapeva che se si fosse fermata il dolore della perdita della madre l'avrebbe avvolta per sempre.
Ma per quanto si agitasse,per quanto cercasse di sfogare la rabbia che aveva dentro di sè,non riusciva a riempire il vuoto nel suo cuore.
Nella sua mente riaffiorarono i ricordi di sua madre.
Il suo sorriso,la sua voce,quando andava a svegliare lei e suo fratello con un piatto di aringhe fresche tra le pinne e una cioccolata calda,il suo profumo,e quella volta in cui le aveva fasciato e curato la sua pinna quando era caduta,e quell'altra ancora in cui avevano litigato...
Si sentiva completamente svuotata.
Si gettò sul letto e affondò il muso nel materasso.
Improvvisamente venne il dolore...molto lancinante e le lacrime uscirono dai suoi occhi,rigandole il muso.
E anche suo fratello Soren,appoggiato alla porta di camera sua,si abbandonò ad un pianto sommesso.
Ai funerali partecipò tutta la colonia.
Ed era così non solo perchè Jenny era la moglie del capo della colonia e madre di Mavis,ma anche perchè lei era stata sempre amata dal popolo.
Aveva modi gentili,anche se fermi e decisi,e nelle occasioni ufficiali non aveva mai mancato di mostrare interesse e sollecitudine nei confronti della popolazione.
C'èrano centinaia di pinguini quel giorno,con gli occhi rossi per il pianto e in mano dei doni da dare al padre di Mavis:David.
Claire li guardò con disprezzo:-Sembra il funerale di un'orso polare!-ma David non la sentì.
Soren sentendola nascose il muso tra le pinne e non disse nulla.
Il suo muso era attraversato da un'ombra di sofferenza trattenuta mentre piangeva piano piano,con le lacrime che gli scendevano sul becco.
E se ne stava immobile,in piedi affianco alla zia.
Mavis era lì accanto a loro,completamente abbattuta.
Ormai niente di quanto stava fuori dalla stanza le interessava,e gli altri pinguini la infastidivano.
Solo Soren le portava da mangiare,ma lei di rado gli rivolgeva la parola.
Tuttavia al funerale di sua madre non sarebbe potuta assolutamente mancare.
Il corpo di Jenny era stato legato ad un'enorme masso dal sacerdote Talarem,assistito dai suoi assistenti.
Sparsero un pò di olio profumato sul corpo della pinguina,prese un pugno di ghiaccio e lo gettò sopra.
-Che tu Jenny Charlotte Maples,possa trovare la via per raggiungere l'aldilà,là dove gli dei ti attendono e ti daranno la giusta ricompensa...-
Quindi due pinguini si avvicinarono al corpo e lo spinsero dalla scogliera cadendo e affondando nella profondità dell'oceano...là dove lo spirito di Jenny sarebbe sceso sottoterra dove vivevano gli dei.


Angolo dell'autrice:
Allora che ne dite di questo capitolo?
Lo sò...sinceramente è molto corto,però il prossimo sarà più lungo promesso.
Adesso vado,ciauu! ;D


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Capitolo 15
*** Retroscena parte 3 - La scoperta e il dolore di Mavis ***



-Sù Mavis fatti forza!-le disse Whitney,la cugina maggiore di Mavis e sua migliore amica dandole delle leggere pacche sulla schiena.-Mi dispiace molto per tua madre ma devi cercare di andare avanti e riuscire a pensare positivo...-
-No...non capisco perchè sia morta proprio lei...dovevo morire io al suo posto...-disse lei stesa sul letto, col muso all'ingiù completamente depressa...
-Oh!Per il Grande Guill! Sono ormai MESI che stai così! Cerca di riprenderti!-
-Non nominare il "Grande Guill" per favore!-
-E perché no!?!-
-Si può sapere perché credi ancora in lui?-
-E' il nostro dio!Il nostro creatore!-
-Il TUO dio vorrai dire!E poi se lui esistesse veramente perchè non ha salvato mia madre eh?Perchè me l'ha portata via?Eh?Me lo sai dire questo?Il tuo stupido Guill non esiste!!! E si vede!!!-gli gridò lei contro alzando la testa dal cuscino.
-Ora smettila Mavis,attenta a quello che dici,perchè alla fine te ne pentir...-
-Se c'è un dio perchè permette il male,eh?-
-Ora basta Mavis!Questa è una domanda ingenua!Se c'è un dio perchè mai dovrebbe obbedire alla nostra morale?-gli disse Whitney leggermente irritata.
-Lo sai qual'è il più bel miracolo che abbia operato il tuo famoso dio "Grande Guill?" E' di aver fatto parlar tanto di sè senza nemmeno esistere!-
-Mavis non prendertela con lui!Non è colpa di nessuno per quel che è successo a tua madre!!!-
-E invece sì!Come fai a sapere se esiste il Grande Guill?Eh?O qualsiasi altro dio,eh?Come fai a sapere se non è soltanto una banale invenzione di un qualsiasi sciroccato!?!-
-Ascoltami attentamente Mavis!Io non sò se esite veramente un dio...nessuno lo sà e non lo saprà mai!Ma anche se non esitesse ci fà fare una figura spirituale migliore!E tutti hanno bisogno in qualcosa in cui credere...e io ci credo...perchè mi aiuta!-
Mavis avrebbe voluto gridargli qualcosa contro ma...non ci riuscì e dal suo becco non uscì alcun suono...
-Forza Mavis-gli disse Whitney afferrando bruscamente la pinna dell'amica e tirandola fuori dal letto-Abbiamo bisogno entrambe di uscire un pò a prendere una boccata d'aria fresca,non passerai certo il fine settimana a letto da sola a marcire!Nò signore!-
E Mavis (controvoglia) si lasciò trascinare da Whitney e ben presto giunsero verso la costa.
Mavis e Whitney camminarono per un pò in silenzio...
A Mavis sua madre mancava così tanto...con quel suo andarsene in giro baldanzosa per casa,non riusciva a fare a meno di pensare a lei...
L'oceano era molto silenzioso quel giorno,e man mano che le due pinguine camminavano si godevano la quiete.
Quel giorno soffiava un vento molto più forte del solito, che non portava con sé altro che odori se non quello spettrale del gelo...
-Sai Mavis, sei un'ottima osservatrice. E sei pure intelligentissima...potresti diventare un'ottimo capo della nostra colonia...un giorno...-
Alle parole di Whitney, la testa di Mavis si girò di scatto osservandola stupita.
Whitney alzò la pinna sorridendo:-Tutto ciò che ti occorre sono mente, vista e forza
Ogni altra cosa come una bella voce e un viso capace di incutere rispetto, sono solo miele per la ricotta.
-Vista?-
-Certo. Un buon capo deve essere capace di osservare attentamente. Deve saper riconoscere i loro cambiamenti di umore prima ancora che se ne rendano conto loro. E deve saper capire i come sono fatti i caratteri di alcuni pinguini...e , riconoscere i possibili traditori della colonia...e  tu Mavis, sei un'ottima osservatrice. -
-Lo pensi sul serio?-
L'altra in tutta risposta annuì sorridendo.
L'elogio di Whitney gonfiò l'orgoglio di Mavis, ma la fece anche ragionare un pò...
Era vero che Mavis era intelligentissima e aveva tutte le buone qualità per diventare capo della colonia...ma forse la sua inseparabile cuginetta aveva dimenticato un dettaglio molto importante.
-Mio padre non lo permetterebbe mai. Sai bene qual'è il primo codice della nostra colonia...-
Eh,già...
Soltanto i pinguini di sesso maschile potevano comandare.
E Mavis era una ragazza, il posto di capo spettava al suo fratellino una volta cresciuto...
-E perché no? Qualcuno in futuro dovrebbe cambiare questa stupida regola! Chi dice che le femmine non possano saper guidare la colonia? Perchè non ti ribelli? Sei sciocca per caso?!? E inoltre...quale altro futuro tuo padre avrebbe in mente per te?!?-
-Non lo sò...-rispose Mavis.

---

L'indomani Mavis decide di andare fino alla scogliera.
Voleva rimanere ancora un pò da sola a pensare...
Sua madre Jenny le mancava ancora terribilmente, ma qualcosa di quello che ha detto la cugina l'altro giorno aveva un pò attutito il dolore che provava.
D'un tratto mentre camminava le sembrò di vedere qualcuno da lontano...
Sulle prime credette che fosse suo fratello Soren, ma quando Mavis si avvicina di più si rende conto che non è lui e che sono addirittura in due.
Sono Dago e Whitney.
Stavano l'uno davanti all'altra, abbastanza vicini da potersi abbracciare e si fissavano intensamente.
Dago dice qualcosa che però non riesco a sentire e Whitney abbassa lo sguardo asciugandosi le lacrime.
Stava piangendo.
Poi i due si avvicinano sempre di più fino a baciarsi...
Poi, dolcemente, Dago si stacca da lei e si allontana.
E per la prima volta, Mavis capisce tutto.
A Mavis sembrò di sprofondare nell'abisso.
E si rese improvvisamente conto che sua cugina aveva ragione...era una sciocca!

POV. Mavis

Come ho potuto non accorgermene?
Mi allontanai silenziosamente e mi sedetti a terra, mentre mi vengono in mente parecchie cose.
Cose che avrei dovuto capire fin dall'inizio...
COME Dago trattava Whitney, e come LEI guardava lui...
Cose di cui fino ad oggi non ci avevo mai fatto caso.
Dago, il suo migliore amico, così gentile e bello, e la mia bellissima cugina...
Batto una pinna sul ghiaccio facendomi male, furiosa ed imbarazzata con me stessa.
Improvvisamente mi salgono le lacrime agli occhi e il luogo attorno a me diventa una macchia confusa...
Non sò perchè stò piangendo, non sò perchè mi faccia così male vederli insieme...
Provavo forse...gelosia?
Forse volevo trovarmi io al posto di Whitney?
E forse...mi piaceva Dago?
No, era impossibile...
Io e Dago siamo solo amici...ma allora perchè stò così male solo pensando a loro due che stanno assieme?!?
E poi...perchè nessuno di loro due me l'ha mai detto?
Vorrei essere in collera con loro due, ma non riesco a costringermi a farlo.
Sono solo in collera con me stessa per non aver subito capito e per essere stata così tremendamente ingenua...






ANGOLO DELL'AUTRICE:

Scusate! Susate! Scusate! ^^"
Sono davvero desolatissima di avervi fatto attendere così tanto...
Avevo poca ispirazione e quando finalmente il capitolo l'avevo finito mi sono dimenticata di pubblicarlo.
E scusate anche per il fatto che sia corto, in realtà era più lungo ma il mio computer ha dei seri problemi (devo portarlo a riparare) e mi ha fatto pubblicare solo questo minuscolo pezzetto >.< " .
Mi scuso ancora con tutti voi per avervi fatto aspettare così tanto e spero tanto che riusciate a perdonarmi :D
Detto questo vi saluto, alla prossima ^^" 
E mi raccomando, recensite ^^" almeno per farmi sapere se siete ancora vivi dopo tutto questo tempo ^-^"



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