When everything's made to be broken

di ily95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Give up forever to touch you ***
Capitolo 2: *** Drown in you again ***
Capitolo 3: *** Winter nights ***
Capitolo 4: *** Beauty in all she is ***
Capitolo 5: *** Holding you closer ***
Capitolo 6: *** Brighter than the sun ***
Capitolo 7: *** The smile on your face ***



Capitolo 1
*** Give up forever to touch you ***


~When everything's made to be broken

                             Image and video hosting by TinyPic
 
A Leti, 
che ha quasi pianto in classe a causa di questo capitolo 
(ma forse era solo colpa delle derivate)



#1- Give up forever to touch you
 
And I’d give up forever to touch you
‘cause I know that you feel me somehow
you’re the closest to heaven that I’ll ever be
and I don’t want to go home right now


Jack si precipitò nella stanza attraverso la finestra, sospinto da una violenta folata di vento invernale.
Stava passeggiando indisturbato per il villaggio, quando aveva udito la notizia passare di bocca in bocca tra i sudditi di Arendelle: il Re e la Regina erano morti.
Così lo spirito dell’inverno aveva chiamato a raccolta il Vento ed era volato subito alla finestra di Elsa.
Fiocchi di neve cadevano leggiadri dal soffitto ed il pavimento era coperto da un candido strato di brina. Rannicchiata in un angolo, la principessa piangeva sommessamente.
Jack la osservò mesto, avvicinandosi lentamente. Elsa avvertì la sua presenza, ma non sollevò la testa, continuando a piangere.
Jack sospirò.

«Mi dispiace.»
La ragazza lo ignorò, stringendosi ancora di più le ginocchia al petto.
«Sai che ti dico?» proseguì Jack «Oggi niente lezioni: il controllo dei poteri può aspettare! Faremo una mega lotta a palle di neve!» propose, con il suo caratteristico entusiasmo.
«Finiscila, Jack.» lo zittì lei.
«Sto solo cercando di aiutarti.» si difese lo spirito.
Elsa sollevò la testa con uno scatto, gli occhi gonfi e arrossati accesi d’ira.

«Non mi serve il tuo aiuto!» sbottò. «Tu non esisti nemmeno!»
«Elsa, no!» la pregò lui, addolorato.
«Vattene via.»
«Elsa…» iniziò, ma la ragazza aveva già ripreso a piangere.
Quando Elsa risollevò la testa, una volta placato un po’ il suo dolore attraverso il pianto, Jack non c’era più.

«Jack?» chiamò timorosa.
Non ricevendo risposta, intuì che l’aveva abbandonata anche lui.
Invece Jack era sempre lì; aveva gridato il nome della ragazza finché non aveva iniziato a fargli male la gola, ma ormai lei non poteva più sentirlo.
Così Jack si era trascinato vicino ad Elsa ed aveva pianto con lei.
Aveva pianto perché la sua unica amica non credeva più in lui, ma quello che lo feriva maggiormente era vederla soffrire e non poter fare niente per aiutarla.
Quando uscì da quella finestra, il suo cuore era più freddo che mai.



Spazio autrice
Ciao a tutti! Sì, lo so che sono una cattiva persona. E' solo che amo farvi piangere.
No, non è vero, dai. Vi prometto che i prossimi capitoli saranno più allegri (anche perchè più tristi di così non si potrebbe). 
Questo capitolo si collocherebbe il giorno della morte dei genitori di Elsa ed Anna. Praticamente Jack ed Elsa già si conoscevano da qualche anno e lui la stava aiutando a controllare i suoi poteri. Ma ora come andrà a finire? Continuate a seguirmi!

Sia il titolo che la citazione iniziale provengono dalla canzone Iris dei Doo Doo Dolls.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno letto/preferito/ricordato/recensito Marry You
Vi ricordo che le recensioni, sia positive sia contenenti critiche costruttive, sono sempre ben accette.
Ci vediamo presto con il secondo capitolo!
ily

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Capitolo 2
*** Drown in you again ***


#2- Drown in you again
 
High dive into frozen waves where the past comes back to life
Fight fear for the selfish pain, it was worth it every time
Hold still right before we crash 'cause we both know how this ends
A clock ticks 'til it breaks your glass and I drown in you again


In realtà, Jack non si era mai arreso: ogni inverno tornava ad Arendelle ed osservava Elsa. La vedeva crescere, la vedeva soffrire, respingere sua sorella, nascondersi, avere paura.
Ma lei non poteva mai vedere lui.

Era tornato anche quell’anno, l’inverno dopo l’incoronazione di Elsa.
Si appollaiò sul davanzale e la guardò attraverso il vetro: la ragazza gli dava le spalle, ma Jack poteva dire che qualcosa in lei era diverso. Si muoveva con più sicurezza e i suoi vestiti erano meno austeri.
Quando si girò verso di lui, Jack rimase senza parole.
Certo, era sempre stata bella, ma ora era eterea. Affascinante e lucente quanto il ghiaccio stesso.
Le sue labbra perfette si incurvarono in un sorriso.

«E’ bello rivederti.» disse.
Jack si guardò intorno, certo di non essere il destinatario di quelle parole. Ma non c’era nessun altro lì.
Prima che potesse raccogliere i pensieri, Elsa lo precedette, fugando ogni dubbio:
«Ciao, Jack.»
Lo spirito dell’inverno balzò in piedi e le corse incontro. Solo quando era a meno di una spanna da lei si arrestò, considerando che forse non era consono abbracciare una regina.
Così, lievemente imbarazzato, si mise in ginocchio di fronte a lei.

«Vostra Maestà.» la salutò.
Elsa proruppe in una risata sincera e cristallina.

«Che stai facendo?» domandò divertita. «Alzati.»
Jack obbedì e si ritrovò stretto in un dolce abbraccio.
«Mi sei mancato da morire.» gli confidò la regina. «Pensavo di averti immaginavo, pensavo che non fossi vero.»
Jack, allarmato, la allontanò tenendola per le spalle e le posò un dito sulle labbra.
«Non dirlo!» la pregò. «Io sono reale!»
Elsa sorrise. «Ora lo so. Non preoccuparti, non farò di nuovo lo stesso errore.»
Jack sorrise di rimando e la strinse di nuovo a sé. Non riusciva a credere di poterla toccare di nuovo, dopo tutti quegli anni passati ad osservarla da lontano.
«Non mi hai mai abbandonata, vero?» domandò Elsa, passandogli le dita nei capelli candidi. «Sei sempre stato con me…»
Jack annuì, inspirando il suo dolce profumo.
«Mi dispiace così tanto, Jack. Potrai perdonarmi?»
Lui fissò quei bellissimi occhi azzurro ghiaccio e sfoderò il suo sorriso sghembo.
«Vedremo.» disse, facendo il finto offeso e voltandosi.
Con un movimento del bastone creò della neve nella sua mano e la modellò.

«Intanto beccati questa!» esclamò, lanciando la palla di neve contro la ragazza.
«Jack!» lo riprese lei, ridendo, subìto il colpo a tradimento.
Iniziarono una battaglia a palle di neve, sul terrazzo e per la camera da letto, correndo di qua e di là, accucciandosi dietro ai mobili e lasciando esplodere fiocchi di neve ovunque, ridendo e divertendosi da matti.
Sembrava un buon modo per recuperare il tempo perso.


Spazio autrice
Come promesso, ecco un capitolo un po' più allegro! So che è corto, ma serve un po' da introduzione, il prossimo sarà più lungo :) Un grazie di cuore a tutte le persone che hanno letto il primo capitolo! Aspetto i vostri pareri, non siate timidi!
La citazione iniziale viene da Clarity di Zedd.
ily

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Capitolo 3
*** Winter nights ***


#3- Winter nights
 
On the way you stand, on the way you sway
The way your hair curls in the rain
The little lines write your face
So do winter nights you'd come and stay


«Che noia.» commentò Jack, sedendosi scompostamente sul bracciolo del trono di Elsa.
«…il trattato commerciale con Weselton prevede un’esclusiva sulle importazioni di materie prime quali carbone, ferro e…»
«Questo tipo sta parlando da due ore e non ho ancora capito mezza parola.» continuò lo spirito. «Dai, andiamo a fare un pupazzo di neve. Scommetto che ad Olaf piacerebbe avere un amico con cui giocare…»
«Sssh.» lo zittì Elsa, stando bene attenta a non farsi sentire dai membri del Consiglio. Ci mancava solo che pensassero che la loro regina parlasse da sola.
«Una volta eri più divertente.» commentò seccato il ragazzo.
Ad Elsa sfuggì un sorriso, mentre allungava la schiena per mettersi ancora più composta.

«Una volta non ero una regina.» sussurrò.
Jack borbottò qualcosa e poi si alzò.

«Io vado a farmi un giro. Chiamami quando avrai voglia di fare qualcosa di divertente, miss Serietà.»
Elsa roteò gli occhi, pensando che quel ragazzo era davvero impossibile, e poi lo osservò scomparire trasportato dal vento.
Cosa avrebbe dato per potersi sottrarre a quelle noiose riunioni ed andarsene in giro libera, come faceva lui.

Un’ora e molte parole dopo, Elsa se ne stava immersa tranquilla nella vasca da bagno. L’acqua era diventata ormai gelida, a contatto con la pelle della regina, ma a lei non sembrava dare fastidio. Teneva gli occhi chiusi e si beava del silenzio che la avvolgeva: dopo tante chiacchiere aveva iniziato a dolerle la testa e un po’ di pace era giusto quello di cui aveva bisogno.

«Elsa!» Anna si precipitò nella stanza da bagno, senza prendersi la briga di bussare.
La sorella sospirò, capendo che il suo momento di tranquillità aveva avuto vita breve.

«Ciao, Anna.» la salutò con voce ferma e calma. «Come posso aiutarti?»
«Mi dispiace di averti disturbata!» si scusò la minore. «Ma ho pensato che ti sarebbe piaciuto sapere che... sta nevicando!» esclamò contenta. «Andiamo a fare un pupazzo di neve? Oppure potresti ghiacciare il giardino, così invitiamo tutti a pattinare! Oh, e Kristoff dovrà andare ad estrarre un po’ di ghiaccio dalle montagne! E Olaf…»
«Anna, stai calma. Probabilmente nevicherà per qualche giorno, è normale. Perché non inizi ad andare a fare un giro in giardino? Io mi vesto e ti raggiungo. Per le altre attività, potremo fare tutto nei prossimi giorni, ora è troppo tardi.»
«Giusto, hai ragione.» acconsentì l’altra, smorzato un po’ l’entusiasmo. «Ci vediamo giù.»
La regina si asciugò e si vestì, dopodiché scese in giardino.
Varcate le porte che davano sul cortile interno, la sua visione divenne completamente bianca. Al vedere tutta quella neve, si sentì –paradossalmente- riscaldare il cuore.

«Piaciuta la sorpresa?» fece Jack, sbucandole davanti, a testa in giù.
«Non c’è male.» rispose la regina, aprendosi in un sorriso.
Jack planò davanti a lei, scrollandosi la neve dai capelli.
Elsa lo osservò con un sopracciglio alzato.

«Che c’è?» domandò lo spirito, incrociando il suo sguardo.
Un sorriso si formò sulle labbra della regina.

«Non eri tu quello che voleva fare un pupazzo di neve?» domandò, scattando in avanti.
Jack la osservò correre nella neve, imbambolato.

«Dai, muoviti, Anna mi sta aspettando!» lo chiamò Elsa.
Il ragazzo si riscosse e la seguì, volteggiando nel vento invernale.




Spazio autrice
Ciao a tutti! Innanzitutto volevo scusarmi per l'immenso ritardo, ma purtroppo sono stata vittima di quella terribile piaga comunemente conosciuta con il nome di simulazione di terza prova. Ahimè, tempi duri per i maturandi! However, come sempre ringrazio le fantastiche persone che leggono/recensiscono/seguono/ecc ecc questa storia. Ci vediamo presto con il prossimo capitolo!
La citazione iniziale viene da I Know di Tom Odell.
Tanti caldi abbracci,
ily

 

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Capitolo 4
*** Beauty in all she is ***


#4- Beauty in all she is
Time stands still
Beauty in all she is
I will be brave
I will not let anything take away
What's standing in front of me

«Ecco qua.» fece Elsa, completando il suo ennesimo pupazzo di neve con un gesto della mano.
«Aspetta, manca il naso!» esclamò Anna, correndo verso di lei con una carota in mano.
La ragazza, presa dall’entusiasmo, scivolò sul ghiaccio e cadde a gambe all’aria sopra un cumulo di neve.
Elsa le corse accanto, allarmata.

«Tutto bene?»
Anna riemerse sputacchiando neve e ridendo.
Elsa, sollevata, si unì alla risata, prendendo in giro la goffaggine della sorella.
Jack le osservava da una certa distanza, il suo cuore di ghiaccio colmo di calore.

«Vieni, ti accompagno dentro ad asciugarti» si offrì la regina, afferrando la sorella per il braccio ed aiutandola a scrollarsi la neve di dosso. «E’ meglio che ti riscaldi, o ti beccherai un bel raffreddore!»
«Non ti preoccupare, posso andare da sola… vado a cambiarmi e poi dirò a Gerda di accendermi un bel fuoco. Tu stai pure qui a goderti la neve.» rispose lei.
Elsa non fece in tempo a ribattere che la sorella era già rientrata nel castello.
Rimase lì ferma, mentre la neve le cadeva addosso, ad osservarla correre lungo il corridoio, finché non sparì dalla vista. E poi, inaspettate, due mani di ghiaccio si posarono sulle sue spalle.
Elsa sorrise e si voltò, trovandosi faccia a faccia con Jack.

«Sei ricomparso.» osservò, dandosi mentalmente della stupida per l’ovvietà dell’affermazione.
«Già.» rispose semplicemente lui, stringendosi nelle spalle.
Elsa lo osservò un po’ preoccupata: Jack non sembrava su di giri come suo solito, aveva un’aria trasognata e un sorriso dolce dipinto in volto.

«Che hai?» chiese lei, piegando la testa da un lato e studiandolo.
«Niente. Stavo solo… pensando.»
«Wow! Non credevo che Jack Frost sapesse mettere in moto quelle rotelline!» lo prese in giro lei; ma lui, stranamente, non raccolse l’offesa.
Invece, le prese una mano nella sua, accarezzandola delicatamente.

«Ti va di fare una passeggiata?» propose lo spirito dell’inverno.
«Oh.» rispose Elsa, presa alla sprovvista, «Va bene.»
Camminarono per un po’ in silenzio, sotto la neve, mentre le luci di Arendelle sotto di loro rischiaravano il cielo scuro.
«Quindi,» iniziò la regina. «volevi parlarmi di qualcosa in particolare?»
Jack, assorto nei suoi pensieri, si girò a guardarla.
«Prima vi stavo osservando… tu e tua sorella.» iniziò. «Siete molto belle.»
Elsa, che non si aspettava quel complimento, arrossì improvvisamente.
«E pensavo» continuò lui «a quanto tempo impiegherete per trovare un marito.»
«Oh.» fece Elsa, un po’ delusa. «Beh, Anna ha già Kristoff… Non so se si sposeranno, ma comunque dovrà passare ancora un po’ di tempo prima che io dia loro la mia approvazione.»
«Ok, riformulo la frase: stavo pensando a quanto tempo impiegherai tu a trovare un marito.» ritentò Jack. «Sei così bella… e sei una regina! I pretendenti di certo non ti mancheranno!» esclamò, allargando le braccia.
Elsa abbassò lo sguardo.

«Sottovaluti il potere del ghiaccio, Frost. Tutti lo temono, dovresti saperlo.» spiegò lei, accennando un sorriso malinconico.
Jack la osservò: lei non meritava di sentirsi esclusa di nuovo.
Deglutì, avvicinandosi.

«Io no.» si sentì dire.
Elsa sollevò lo sguardo e, posandolo negli occhi di lui, capì quello che intendeva.

«Giusto.» disse. «Tu no.»
Jack prese la mano della regina e la sollevò insieme alla sua, facendo combaciare i palmi.
«Grazie, Jack.» disse lei, osservandolo con gratitudine. «Di esserci sempre stato. Sei un vero amico.»
Il ragazzo sorrise, dapprima dolcemente e poi maliziosamente.
«Magari non sono un amico così buono.» la provocò.
Elsa alzò un sopracciglio, confusa.

«Magari ho un secondo fine, ci hai mai pensato?» fece lui, il sorriso scherzoso dipinto sul volto.
Elsa sorrise di rimando.

«Ah sì? E quale sarebbe, sentiamo!»
Jack si armò di coraggio, allungò il bastone in modo che la sommità ricurva si avvolgesse intorno alla vita della regina e poi diede uno strattone, attirandola a sé.
«Questo.»  sussurrò, soffiandole sulle labbra. Così invitanti, così vicine.
E la baciò.



Spazio autrice
Ciao a tutti! Scusate per il ritardo nell'aggiornare, ma sono stata molto impegnata con la scuola >.<
Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo fluffoso (?) Anche se temo di essere ricaduta un po' troppo nell'OOC... Fatemi sapere le vostre opinioni.
Grazie a tutte le persone che mi seguono! 
La citazione iniziale viene da A Thousand Years di Christina Perri.
A presto,

ily

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Capitolo 5
*** Holding you closer ***


#5- Holding you closer
 
 A drop in the ocean, a change in the weather
I was prayin' that you and me might end up together
It's like wishin' for rain as I stand in the desert
But I'm holding you closer than most
'Cause you are my heaven

 
Elsa percorreva la sua stanza a grandi falcate, per la centesima volta da un’ora a quella parte. I pensieri non le davano pace.
Com’era saltato in mente a Jack di baciarla? 
Certo, ne era lusingata ed era sicura di aver visto la delusione negli occhi del ragazzo quando lei lo aveva respinto, allontanandolo bruscamente da sé.
Ma Jack era il suo migliore amico. Non avrebbe dovuto rovinare tutto.
Negli ultimi mesi Elsa aveva recuperato le redini della sua vita, aveva fatto pace con sua sorella, aveva imparato a controllare i suoi poteri, aveva assunto il ruolo di sovrana. Ma il suo era un processo graduale: prima non era mai stata abituata a stare con la gente, a provare affetto, a fidarsi. 
Ora stava recuperando a poco a poco, ma pensare ad una relazione, così improvvisamente, la turbava.
Abbassare tutti quei muri che aveva impiegato anni ad innalzare la spaventava.
Fuori dalla finestra il vento ululava malinconicamente, trasportando fiocchi di neve.
Con quell’immagine davanti agli occhi, la regina di Arendelle si mise a letto, svuotando la mente da ogni preoccupazione.

Jack se ne stava appollaiato sul tetto di una torre del castello, accarezzato dal vento invernale. Arendelle era silenziosa, ma, con quelle luci accese qua e là e l'atmosfera innevata, sembrava veramente un luogo da sogno. A Jack piaceva quel reame e stava iniziando a pensare a quanto avrebbe voluto poterlo chiamare, un giorno, casa.
Era stato avventato con Elsa, ma lui era fatto così: agiva prima di pensare. E lei, beh, lei era così bella e così insicura. Come un vetro scheggiato, rotto e poi ricomposto. 
Jack aveva sempre nutrito un affetto sincero verso quella ragazza. Anche quando lei non poteva più vederlo, lui si era sempre sentito attirato da lei, come l'ago di una bussola.
Non avrebbe dovuto rovinare tutto.

La mattina dopo Elsa fu sommersa dai suoi doveri regali. Eppure, mentre esaminava documenti, approvava richieste ed ascoltava resoconti, la sua mente continuava a tornare a Jack e alla sera precedente. Aveva reagito in maniera esagerata e doveva parlargli.
Durante una pausa, riuscì a sgusciare sulla terrazza.
Lo spirito la vide immediatamente e la raggiunse titubante.
«Jack!» lo accolse lei, contenta di vederlo.
«Ehi.»
Si osservarono per qualche istante e poi aprirono la bocca nello stesso momento:
«
Mi dispiace.»
Sorrisero, divertiti da quella sincronizzazione.
Jack fece un passo verso di lei, sfoderando un timido sorriso.
«Sono impulsivo e non ho pensato prima di agire. Non sono abituato a relazionarmi con una regina. Puoi perdonarmi?»
«Oh, Jack. Ma certo. Tu sei il mio migliore amico, ci sei sempre stato per me. Non posso pensare di perderti!» esclamò lei, buttandosi tra le sue braccia.
Jack la strinse a sé, beandosi di quel contatto e ispirando quel dolce profumo di inverno.
«Ti voglio bene, Elsa. Sei la cosa più preziosa che ho.»
La regina sorrise.
«Io e te ci apparteniamo, Jack. Come il ghiaccio e il vento.»

 
Spazio autrice 
Ciao a tutti! Mi scuso per l'immenso ritardo, ma purtroppo in questo periodo ho davvero poco tempo per scrivere, causa maturità. In più, per una
serie di sfortunati eventi, mi ritrovo a dover scrivere e pubblicare dal tablet, 
che non è il massimo della comodità. Spero che non abbandonerete le speranze e continuerete a seguirmi :) 
scommetto che non vi aspettavate questa reazione da parte di Elsa, vero? Ma ho comunque cercato di mantenerla più IC possibile. Fatemi sapere le vostre opinioni!
la citazione iniziale viene dalla canzone A drop in the ocean di Ron Pope. 

baci e caldi abbracci,
Ily

 

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Capitolo 6
*** Brighter than the sun ***


#6- Brighter than the sun
 Oh this is how it starts
Lightning strikes the heart
It goes off like a gun
Brighter than the sun


«Mi mancherai, Jack.» disse Elsa, sorridendogli dolcemente.
«E tu a me.» rispose lui. «Ma il vento mi sta chiamando.»
La regina sospirò, avvicinandosi allo spirito.
«Tornerai, non è vero?» domandò piena di speranza.
«Ma certo. L’ho sempre fatto e sempre lo farò.»
Elsa annuì, rincuorata da quelle parole.
Avevano passato settimane fantastiche quell’inverno. Si era divertita come mai prima. Aveva ritrovato un amico e non aveva intenzione di perderlo di nuovo.
La ragazza gli buttò le braccia al collo e lo strinse a sé.
Fuori, il tempo stava cambiando: c’era aria di primavera.

«Sei una fantastica regina ed Arendelle non è mai stata così prospera.» si complimentò Jack. «Continua così anche in mia assenza, mi raccomando.»
«Non è certo grazie a te se adempio ai miei doveri da regnante.» fece lei, sorridendo. «Anzi, direi che tu hai contribuito più di una volta a distrarmi.» ricordò con una punta di nostalgia tutte le volte in cui avevano giocato, riso e scherzato insieme.
«Non rinunciare al divertimento.» le consigliò Jack. «Tua sorella Anna prenderà il mio posto.»
«Anna è un’ottima compagna di giochi.» concordò Elsa. «Ma nessuno può sostituirti.»
Un sorriso innamorato si dipinse sul volto di Jack.
«Non passerà minuto in cui non penserò a te.» si lasciò sfuggire.
Elsa ricambiò il sorriso.
«Ci rivedremo con l’inverno.»
Lo sguardo del ragazzo si posò poco distante.
«Cos’hai visto?» chiese Elsa.
Lui sorrise senza rispondere e lei lo guardò mentre si allontanava e si accucciava poco distante.

«Il primo fiore della primavera.» rispose lui, porgendole un fragile fiorellino.
Le labbra della regina si aprirono in un sorriso radioso. Bastavano questi piccoli gesti per renderla felice.

«Torna presto.» si raccomandò lei.
«Sua Maestà non può fare a meno del suo primo cavaliere, giusto?» scherzò Jack, strizzandole l’occhio. Poi si girò, pronto per volare via.
Elsa gli afferrò la manica e lo costrinse a girarsi.

«Aspetta.» disse, e gli scoccò un rapido bacio sulla guancia. «Non cacciarti nei guai.»
Lui le sorrise e si buttò nel vento.

Elsa lo guardò allontanarsi finché non divenne nient’altro che un puntino nel cielo.
Avvicinò il fiore al volto e lo annusò: l’odore era dolce, ma non completamente primaverile. Era come se contenesse ancora una traccia dell’inverno, una traccia di lui.
Quel ragazzo le sarebbe mancato davvero.
Agitò la mano e creò un fiocco di neve e poi un altro ed un altro ancora finché non si unirono volteggiando a formare una piccola tempesta di neve nella sua mano.
Vi soffiò sopra nella direzione in cui era scomparso Jack.

«Una parte di me ti seguirà sempre.» sussurrò, un’espressione malinconica nei suoi occhi di ghiaccio.
«Elsa!» la chiamò Anna, precipitandosi fuori.
La sorella maggiore sfoderò il suo migliore sorriso e si girò verso di lei.

«Sta arrivando la primavera!» annunciò contenta.
Elsa annuì sorridente, guardando il fiore che stringeva ancora tra le dita.

«Sembra proprio di sì.»



Spazio autrice
Ciao a tutti!
Perdonate la lunga assenza, ma tutte le mie energie sono state assorbite dalla maturità... Ed ogni istante libero l'ho dedicato più che altro al relax, drogandomi di libri e serie tv ^^
Spero che non perderete la speranza e continuerete a seguirmi! Su i pollici per il povero Jack friendzonato! Riuscirà la separazione a far capire ad Elsa i suoi veri sentimenti?
Lo scoprirete presto!
Il titolo del capitolo e la citazione iniziale vengono da Brighter than the sun di Colbie Caillat
Aspetto le vostre opinioni!
XO
ily

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Capitolo 7
*** The smile on your face ***


#7- The smile on your face

The smile on your face lets me know that you need me
There's a truth in your eyes sayin' you'll never leave me

Elsa era andata a letto distrutta, gli impegni degli ultimi mesi non le avevano lasciato un momento di respiro.
Quando si svegliò quella mattina, i suoi piedi si posarono su un lieve strato di brina. Sorrise: evidentemente i suoi poteri non avevano dimenticato quello che era sfuggito a lei. Era giunto l’inverno, finalmente.
Con un gesto della mano, si vestì del suo elegante vestito di ghiaccio, e poi corse fuori, guardandosi intorno.

«Cerchi qualcuno?»
Una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.
«Jack!» esclamò lei, la avrebbe riconosciuta tra mille.
Gli corse incontro, mentre lui fluttuava nel vento verso di lei e si abbracciarono a mezz’aria, mentre nuvole cariche di neve iniziavano a coprire il cielo.

«Mi sei mancato.» sussurrò lei contro il suo collo.
«Anche tu.» rispose Jack e il modo in cui lo disse fece scattare qualcosa nella regina.
Elsa lo guardò negli occhi, leggendoci devozione e amore.
Poi abbassò lo sguardo sulle sue labbra improvvisamente invitanti.
In quel momento un fiocco di neve si posò sulla punta del suo naso, facendola starnutire.
Jack rise, prendendola in giro.

«Cosa c’è, non sei più abituata alla neve?»
«Ah-ah molto divertente. Lo sai che il freddo non mi ha mai dato fastidio.»
Jack sorrise, prendendole la mano.
«Come procede qui ad Arendelle? Ancora non hai mandato in rovina il Regno?»
Elsa gli diede una pacca scherzosa sul petto. «Sei ancora più fastidioso di quando ti ho salutato.» si lamentò. «Ricordati come comportarti nei confronti di una regina!»
Il ragazzo alzò le spalle. «Mi piace darti fastidio. E lo sai che non mancherei mai di rispetto alla mia regina di ghiaccio preferita!»
Elsa arrossì leggermente e abbassò lo sguardo.
«Jack?» domandò timidamente.
«Sì?»
«Ti va di fare un pupazzo di neve?»
Jack sollevò l’angolo della bocca in un sorriso furbo.

In qualche modo, il loro piano di costruire un uomo di neve era fallito miseramente: Jack aveva iniziato a sbagliare ogni cosa con le proporzioni ed Elsa aveva iniziato a cercare di correggerlo ed erano finiti a tirarsi palle di neve addosso senza esclusione di colpi.
Elsa se la cavava bene, lanciando e creando scudi di ghiaccio, ma era Jack ad avere la meglio, scivolando nel vento e facendo acrobazie, tenendosi in equilibrio con il suo bastone.
Cercando di evitare un colpo particolarmente vigoroso del ragazzo, la regina compì un movimento brusco, inciampando nel vestito e scivolando sul ghiaccio.
L’amico si precipitò verso di lei ad afferrarla, ma capitolò insieme a lei e finirono entrambi distesi nella neve, in uno scomodo groviglio di corpi.

«Jack… Mi stai schiacciando la gabbia toracica!» si lamentò la ragazza.
«Scusami! Ma credo che il mio bastone sia finito sotto di te.»
«Sì, è conficcato nella mia schiena, grazie tante dell’aiuto.» bofonchiò lei, districandosi.
Jack si sollevò e la aiutò a rialzarsi.
Poi i suoi occhi azzurri assunsero un’espressione divertita ed Elsa capì che stava cercando di trattenersi dal ridere.

«Qualcosa ti diverte, Frost?» chiese lei, imbronciata.
«Hai giusto un po’ di neve nei capelli.» la prese in giro il ragazzo, mentre la regina si scrollava la testa.
Si avvicinò a lei e le passò una mano tra le ciocche bionde.

«Ecco fatto.» disse sorridendole.
Elsa lo guardò negli occhi, con un sorriso stampato in faccia.

«Mio eroe.» lo canzonò.
Ma la verità era che non si divertiva così dall’inverno precedente.


Spazio autrice
Mi scuso come sempre degli aggiornamenti poco frequenti, vi chiedo di avere pazienza! Ormai mancano pochi capitoli e adoro voi che mi seguite, quindi tenete duro! :)
La canzone è When you say nothing at all
ily

 

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