SECRETS

di Maya92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Narra una leggenda cinese di due amanti che non riescono mai a unirsi.
Si chiamano Notte e Giorno.
Nelle magiche ore del tramonto e dell’alba gli amanti si sfiorano e sono sul punto di incontrarsi ma non succede mai. Dicono che se fai attenzione, puoi ascoltare i lamenti e vedere il cielo tingersi del rosso della loro rabbia. La leggenda afferma che gli dei hanno voluto concedere loro qualche attimo di felicità; per questo hanno creato le eclissi, nel corso delle quali gli amanti riescono a unirsi e amarsi.


David Trueba




Secrets...




CAPITOLO 1    





Quando la nuova preside, la professoressa McGranitt, mandò a tutti gli studenti una lettera invitandoli a terminare il loro settimo ed ultimo anno, Harry Ron ed Hermione quasi non piansero dalla gioia. Anche quello era un modo per buttarsi alle spalle il passato, anche quello era un modo per ricominciare da capo.

Quella mattina la stazione non gli sembrò posto più bello. Tantissimi giovani maghi accompagnati dalle famiglie aspettavano solo che il treno partisse per iniziare una nuova splendida avventura. Vecchi compagni si riabbracciavano dopo mesi di allontanamento.

Hermione era lì insieme ad Harry e alla famiglia Weasley. Avevano passato le ultime settimane alla Tana come di consueto. Dopo tutto quello che era successo avevano bisogno di stare insieme , Hermione specialmente ne aveva bisogno.

-guardate lì-

Era stato Ron a parlare indicando un gruppo di Serpeverde che stavano in disparte da tutti.

Tutti gli ex mangiamorte erano stati catturati e condannati al bacio del dissennatore.
Tutti tranne Draco Malfoy. Il ragazzo infatti fu assolto perchè “costretto ad essere marchiato contro la sua volontà”.
Ai tre amici stette bene quella sentenza, infondo era solo un ragazzo, ma preferivano comunque stargli il più lontano possibile.

-Ha avuto un bel coraggio a ripresentarsi qui.-

-Ron ne abbiamo già parlato.-

-Si Harry ok , sai bene che neanche io volevo fosse condannato, ma avrei preferito passare il mio ultimo anno senza vedere la sua faccia o quella dei suoi amici.-

Il gruppo di serpeverde , forse sentendosi osservato si voltò verso loro. Si rigirarono subito tranne il giovane Malfoy.
Draco infatti incrociò lo sguardo di Hermione.
La ragazza provò una strana sensazione. Non lo vedeva da quella volta in cui sua zia Bellatrix la torturò al Manor. Istintivamente si portò la mano sull'avambraccio ma senza mai staccare gli occhi da lui. Avevano un qualcosa di ipnotico, come se non riuscisse a staccare lo sguardo , come se guardarli la facesse stare bene...
Era come se qualcosa la attirasse verso di lui , una forza inspiegabile.

-Draco andiamo-

il ragazzo si girò verso gli amici e subito li seguì sopra il treno.

-Herm forza saliamo è ora.-


Hogwarts era proprio come la ricordavano.
Bella e imponente, si ergeva fiera sull'enorme scogliera di fronte al lago nero. Era come se la guerra non l'avesse minimamente scalfita, ma i ragazzi di quello non dubitarono neanche un minuto.

Quando arrivarono a scuola sentirono aria di casa, erano felici di poter essere tornati lì, poter passare un altro intero anno insieme ai loro vecchi compagni.

Ovviamente però, per quanta gioia si potesse provare un ombra aleggiava su tutti.
Nessuno avrebbe mai potuto dimenticare quelli che adesso non c'erano più. Amici , compagni, professori … per quanto si potesse tentare di andare avanti una guerra c'era stata e tutti l'avevano pagata a caro prezzo. Nessuno escluso.

Videro la nuova preside, Minerva McGranitt fare il suo ingresso in sala e fermarsi sopra le scale per parlare.

Proprio come otto anni prima …

-é un onore per me poter inaugurare questo nuovo anno scolastico! Nessuno dimenticherà mai tutte le persone che la guerra ha portato via, ma è tempo di andare avanti. Quindi do un bentornato a tutti i vecchi studenti , sono felice che abbiate deciso di concludere gli studi, ed un benvenuto ai nuovi. Tra qualche ora la cena sarà servita i vecchi studenti possono andare direttamente nei loro dormitori, mentre i nuovi mi seguano, vi farò visitare il castello.-

Hermione guardò dalla grande finestra il sole che stava per tramontare. Sarebbe stato un lungo anno...







Allora ragazzi buonasera a tutti. Sono tornata dopo un periodo di assenza con questa storia. Mi è venuta in mente così ma mi è subito venuta la voglia di scrivere,cosa che non mi accadeva da tempo...
Questo primo capitolo è un introduzione alla storia ma spero vi incuriosisca abbastanza da farvi continuare. FAtemi sapere cosa ne pensate e se vale la pensa continuare :)

Maya

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2



La scuola era ormai iniziata da una settimana e le giornate si svolgevano tranquille. Era bello per i tre amici poter frequentare la scuola con la consapevolezza che nessuno quell'anno avrebbe tentato di ucciderli.
Hermione quella mattina era in ritardo per la colazione.
Aveva detto a Ginny di scendere e avvisare gli altri che avrebbe tardato , quindi adesso correva lungo il corridoio che l'avrebbe portata alla Sala. Ad un tratto però colpì qualcosa e la borsa le cadde scaraventando tutti i libri per terra.

-scusa ero di fretta e non ti ho completamente visto.-

disse mentre si abbassava per raccogliere i tomi sparsi per terra. Quando alzò lo sguardo e si accorse chi avesse colpito si bloccò. Si alzò velocemente e senza dargli tempo di ribattere scappò via.


***

Le lezioni della giornata erano terminate , ormai era pomeriggio e tutti gli studenti si stavano avviando verso i dormitori per prepararsi per la cena.
Quando però il trio più famoso del mondo magico, o meglio quartetto dato che Ginny faceva coppia fissa con harry e non li lasciava mai, arrivò al quadro della signora Grassa qualcosa li bloccò.
Draco Malfoy era poggiato ad una colonna come se stesse aspettando qualcuno. Ed effettivamente quando li vide iniziò ad avvicinarsi. I due ragazzi si misero subito sulla difensiva.

-che diavolo vuoi Malfoy?-

il ragazzo li guardò impassibile poi puntò il suo sguardo su Hermione.

-quando oggi sei scappata hai dimenticato questo.-

i quattro lo guardarono stupito. Davvero Draco Malfoy aveva aspettato Hermione Granger per chissà quanto tempo solo per ridarle un libro? Le gote della ragazza si tinsero di rosso. Era imbarazzata da quel gesto ma non capiva il motivo. Qualsiasi persona lo avrebbe fatto.

Ma non Draco Malfoy …

-g .. grazie ...-

-bene ora che hai fatto quello che dovevi puoi anche andartene.-

-RONALD- dissero le due ragazze all'unisono.

Ma neanche quella volta il ragazzo sembrò turbato. Una maschera di freddezza ricopriva il suo viso. Senza aggiungere altro li oltrepassò e andò via.

-c'era motivo di comportarti da troll?-

era stata Ginny questa volta a parlare.

-troll? Stiamo parlando di Draco Malfoy-

-si ma non mi sembra che ti abbia fatto qualcosa anzi, è stato gentile.-

-appunto … non è da Malfoy.-

-la guerra cambia Ron non c'è motivo che ti comporti così ogni volta che ci sono i serpeverde nei paraggi, sono innocui ormai anzi, direi quasi che siano loro a voler starsene in disparte. Mi sembra che non ti abbiano insultata una sola volta da quando siamo arrivati, sbaglio Herm?-

disse la rossa rivolgendosi alla ragazza.

-no … no in effetti no...- disse solamente la riccia ancora scossa dall'accaduto.

-beh io non mi fido e non voglio che voi due vi lasciate abbindolare da questi mezzucci. Sicuramente hanno un piano o roba simile.-

-da quando soffri di manie di persecuzione?-

-da quando ho fatto amicizia con Harry il primo anno.-

-Hey!...-

-si certo... comunque Herm si sta facendo buio, meglio andare in camera.-

A quelle parole la giovane si riprese. Si , era meglio andare in camera.

 ***

Quella sera Draco Malfoy non riusciva a dormire. In realtà era da molto tempo che non riusciva a riposare bene. La guerra aveva lasciato segni indelebili non solo sul suo corpo...
Guardò fuori dalla grande finestra della sua camera.*Decise di andare a fare una passeggiata.

Camminare gli piaceva. Lo rilassava. Erano successe tantissime cose in quell'ultimo anno e Dio solo sapeva quanto bisogno avesse di non pensare. Pensare lo faceva stare male e lui era stanco di soffrire. Ripensava alla madre , sola in quell'immenso Manor... Le aveva detto che sarebbe rimasto con lei ma la donna lo aveva quasi costretto a tornare a scuola.

“se non finirai gli studi nessuno ti prenderà in considerazione in futuro”

rise... come se qualcuno avrebbe mai preso in considerazione un Malfoy in futuro.
Mentre camminava ad un tratto si accorse di qualcosa a terra. Era un animale...
si avvicinò piano per vedere di cosa si trattasse: era un bellissimo falco.
L'animale era privo di sensi ma ancora vivo, ferito all'ala. Probabilmente aveva volato troppo vicino al Platano Picchiatore non sapendo di correre un pericolo. Spesso succedeva.
Decise di prenderlo e portarlo in camera sua,
essere Caposcuola aveva i suoi vantaggi.
Lo mise a letto, prese la bacchetta e con un incantesimo curò l'ala. Rimase a guardarlo finchè non si addormentò.
Stranamente quella notte Draco Malfoy dormì tranquillo.
Quando Draco si svegliò quella mattina i suoi pensieri andarono subito all'animale trovato la notte prima. Si alzò ma del falco non c'era traccia.
Si deve essere svegliato e volato via durante la notte...

***

Quella mattina Hermione era agitata. Nonostante provasse a non farlo non riusciva a non pensare a Draco.

Malfoy lui è Malfoy...

Quella strana gentilezza nei suoi confronti le aveva fatto … piacere?!

-Herm?? che diavolo hai stamattina?-

-cosa? Niente che dovrei avere?!-

-sei strana … in realtà è da qualche giorno che lo sei.-

-Non dire sciocchezze Gin non ho nulla...-

Ma le parole le morirono in gola quando vide entrare in Sala l'oggetto dei suoi pensieri. Draco era entrato con passo svelto e sicuro e si dirigeva verso il tavolo delle serpi.
Si sedette e forse sentendosi osservato alzò gli occhi e la vide.
I loro sguardi si incrociarono di nuovo come quella mattina alla stazione. Hermione non sapeva perchè ma era come se sentisse il bisogno di avvicinarsi a lui. Quando guardava quegli occhi era come se tutto il resto sparisse .Sentiva che era la cosa giusta.
E anche il ragazzo provava qualcosa di strano. Ogni tanto sentiva come se qualcuno lo osservasse e quando alzava lo sguardo incrociava sempre gli occhi della mezzosangue. Non sapeva perchè quel giorno l'avesse aspettata per ridarle il libro, ma da quella volta alla stazione in cui l'aveva rivista qualcosa dentro lui era scattato. Era come se fosse attratto da lei ma era qualcosa che andava oltre l'aspetto fisico. Era come se sentisse il bisogno di avvicinarsi a lei...

Non dire sciocchezze Draco...




-ora capisco...-

Hermione si voltò di scatto verso l'amica.

-cosa capisci..-

-ho notato come guardi il nostro tenebroso Malfoy-

-GIN-

-oh Herm io ti conosco... ho notato come lo guardi e ho notato come sei arrossita ieri quando ti ha restituito il libro. Non devi vergognarti è un bellissimo ragazzo.-

-non è questo... non solo ...-

-e cosa?-

-non lo so … è strano Ginny non so spiegarlo neanche io … è come se, quando incrociassi il suo sguardo, qualcosa mi spingesse verso di lui ..è una sensazione strana...-

Le due ragazze vennero interrotte da Ron ed Harry , fino a quel momento troppo intenti a parlare della squadra di Quidditch per ascoltare i loro discorsi.-

-Andiamo?-

-si andiamo!-

i quattro amici si alzarono per andare a lezione ed Hermione lanciò un ultima occhiata verso il tavolo Serpeverde.
Draco la osservava ancora.

***

Quell'anno l'insegnante di pozioni era nuovamente Lumacorno*. Gli studenti ne furono molto contenti, era un buon insegnante e rendeva molto piacevoli le lezioni.

-Bene ragazzi da oggi cambieranno un po' di cose! Con la professoressa McGranitt abbiamo pensato che siano inutili queste continue rivalità tra case quindi, per tutto l'anno, uno studente Grifondoro sarà affiancato da uno Serpeverde. La guerra è finita ragazzi è ora di andare avanti e buttarsi alle spalle il passato e con lui tutti i vari pregiudizi. Le coppie sono state create da me e dalla professoressa in base al vostro livello di “antipatia” . Per esempio Signor Weasley ritengo che lei possa fare coppia con la Signorina Parkinson.-

Ron sgranò gli occhi mentre Harry ed Hermione dovettero faticare per trattenere una risata.

-ma professore...-

-no no no non si accettano discussioni! Forza su, non abbiamo tutta l'ora. Bravi così. Signor Malfoy lei potrà sedersi accanto alla signorina Granger.-

Per un attimo ad Hermione mancò il respiro... avrebbe dovuto passare un intero anno con lui accanto.

-perchè non Potter? In fondo siamo nemici da sempre.-

tutti si voltarono verso Malfoy, nessuno si aspettava quelle parole.

Ovvio Hermione , lo nausea l'idea di stare con te, avrebbe preferito Harry dieci mila volte...-

-perchè , signor Malfoy, riteniamo che lei abbia molti più pregiudizi nei confronti della signorina Granger date le sue … origini! Vogliamo che impari a conoscerla e a rendersi conto che è una delle migliori streghe che il mondo magico abbia mai conosciuto al di là delle sue origini babbane!-

Hermione guardò stupita il professore, mai si sarebbe aspettata quelle parole. Dovette fare fatica per trattenere una lacrima.
Draco senza aggiungere altro prese le sue cose e si diresse verso il banco di Hermione. Non la guardò , non disse nulla...rimasero zitti per tutto il resto dell'ora.








* so che Draco sta nei sotterranei ma ho pensato che da Caposcuola potesse avere una stanza tutta per sè un pò sopra il lago...

*lo so, lo so Lumacorno muore dopo la battaglia ma ho pensato potessimo sorvolare :)





Eccoci qua con il secondo capitolo, l'ho pubblicato perchè era già pronto quindi non volevo aspettare :) Ringrazio le persone che hanno messo la storia tra le seguite, ricordate e addirittura i preferiti! Fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere.
Maya.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3



Quando la lezione finì il giovane Malfoy prese immediatamente le sue cose e senza dire una parola andò via.
Andiamo Hermione … pensavi davvero che Malfoy fosse cambiato?

-miseriaccia pensavo che l'ora non finisse più.-

-oh avanti non ti è finita poi così male!-

-Non mi è finita male?? stai scherzando vero Herm?-

-almeno il tuo compagno non fa finta che non esisti e non si muove per paura di sfiorarti.-

-di che parlate?- disse Ginny che li aspettava come di consueto fuori dall'aula.

-Lumacorno ci ha accoppiati con un serpeverde per tutto l'anno ed Hermione è dispiaciuta che Malfoy la ignori!- Disse Harry ridendo.

-è da quando ti dispiace che Malfoy ti ignori? - disse subito Ginny con un sorriso sornione in volto.
Hermione divenne rossa.

-non è che mi dispiace... ma penso che dovrebbe crescere una volta per tutte. Comunque si sta facendo tardi è meglio che vada in camera,buona serata.- e senza aspettare risposta andò subito via.

Raggiunse la camera quasi correndo , era furiosa. Che stupidi erano quei tre quando si comportavano così … come potevano pensare una cosa del genere?!

Oh avanti perchè non lo ammetti … è solo la verità! Sei rimasta ferita dal comportamento di Draco!

-Malfoy! Lui. È. Malfoy!-

stanca si gettò a letto. Perchè aveva iniziato a provare tutto quell'interesse per Malfoy? Proprio in quel momento poi …
Guardò fuori dalla finestra ...un altro giorno stava già terminando …



***
Non capiva proprio perchè si fosse comportato così.
Quando Lumacorno uscì quella genialata delle coppie, per un momento quasi sperò di finire con Potter!
Ma cosa gli era preso con la Granger quell'anno? Era da quando l'aveva rivista alla stazione che provava qualcosa di strano … era come se sentisse di doverle stare accanto, come se fosse giusto starle vicino. Era come se sentisse che lei aveva bisogno di lui...    e tutto ciò lo spaventata...

non fare lo stupido Malfoy … hai avuto paura solo una volta nella tua vita è questo non è paragonabile ….

Quella sera però decise di non andare a cena per evitare di incontrare qualcuno...







Finita la doccia decise di mettersi subito a letto per rilassarsi. Non aveva voglia di vedere ne sentire nessuno quella sera. Si sedette nel letto ancora con l'asciugamano legato alla vita... stanco … era stanco di tutto!
Ad un tratto sentì un rumore provenire dalla finestra. Draco si voltò e vide il falco della notte prima. Si alzò e sorridente andò ad aprire la finestra.

-e tu che ci fai qui? Pensavo fossi andato via … -

Avvicinò piano la mano per non spaventare l'animale ma quando vide che il falco rimase immobile decise di provare a toccarlo.
Gli accarezzò piano la testa e vide che l'animale non si allontanò.

-sei proprio bello … -

ad un tratto il falco si mosse e volò dentro la stanza appollaiandosi alla ringhiera in legno del letto.

-prego entra pure.-

disse sarcastico Malfoy. Si avvicinò al letto e si mise seduto continuando a guardare l'animale. Era davvero bellissimo con un piumaggio scuro e degli occhi ambrati …

Draco rimase a fissarli per un momento , quegli occhi avevano qualcosa di … familiare …

si destò all'improvviso dai suoi pensieri!

-beh amico so che sei un animale notturno ma io ho avuto una giornata pesante quindi … buona notte! - disse sorridendo Draco.

Lanciò un ultimo sguardo al falco ancora appollaiato alla ringhiera che sembrava non avere intenzione di muoversi, dopo di che si addormentò.




Era notte … stava camminando per i corridoi di Hogwarts. Ad un tratto sentì una voce. Si voltò verso il punto dal quale proveniva. Iniziò a seguirla...
-Draco ...-
chiamavano lui … qualcuno chiamava lui …
-Draco...-
la voce si faceva più intensa.
Arrivò di fronte ad una porta. La aprì.
La stanza era completamente vuota fatta eccezione per un piccolo tavolino al centro di essa. Su di esso vi era uno specchio.
Draco iniziò ad avvicinarsi. Prese lo specchio , se lo rigirò un po' tra le mani, infine decise di specchiarsi.
Quello che vide però non era quello che si aspettava.
Non vide i capelli biondi caratteristici della sua famiglia.
Non vide gli occhi di ghiaccio che tanto lo rappresentavano.
L'immagine riflessa era quella della mezzosangue...



Draco si svegliò di soprassalto. Cosa significava quel sogno e sopratutto da quando sognava la Granger? Lanciò uno sguardo verso la ringhiera.

Il falco non c'era più.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4


Due ore di pozioni.
Il che significava due intere ore accanto a Malfoy …
Hermione fece un respiro profondo. Da quando aveva intravisto quel lato di lui non riusciva a fare a meno di pensarci...

quella parte di lui non esiste …
si invece …

e proprio in quel momento lo vide entrare. Draco si era fermato per un attimo all'ingresso dell'aula. Era come se stesse cercando qualcuno … poi , ad un tratto, i loro sguardi si incrociarono ed Hermione ricominciò a provare quelle strane sensazioni.
Fu solo per un istante, ma ad Hermione sembrò di intravedere qualcosa nei suoi occhi … ma fu appunto solo un istante... Draco torno quello di sempre, il suo sguardo si fece nuovamente duro. Si avvicinò e si sedette accanto a lei senza dire una parola.


La prima ora di lezione si svolse così.

-Bene ragazzi è ora di mettere in pratica quello che abbiamo studiato fino adesso. Avete la restante ora per creare la pozione studiata e ricordate, il vostro voto dipenderà anche da quello del vostro compagno quindi … sarà meglio per voi andare d'accordo e collaborare! Buon lavoro!-

ecco … ci mancava solo questa.

Hemrione lanciò un'occhiata verso il compagno che aveva già iniziato a lavorare senza dire una parola.

Fottiti...




Ad un tratto però fu lui ad interrompere il silenzio.

-Granger vuoi farci saltare in aria?-

lei lo fissò. Poi guardando quello che aveva in mano si accorse del grosso errore che stava per commettere. Aveva scambiato un ingrediente per un altro. Si era lasciata trasportare dai suoi pensieri senza accorgersi di quello che stava per fare. Ma come aveva fatto lui a vederlo? Allora la teneva d'occhio …

-grazie ...-

Ma il ragazzo si rigirò senza dire nulla.






-Ottimo lavoro ragazzi sono molto soddisfatto di tutti voi , forse questo esperimento sta iniziando a dare i suoi frutti. Visto che oggi è andata così bene, vi lascio per la settimana prossima una relazione su questa pozione. Da fare ovviamente in coppia! Buona giornata ragazzi.-

ecco ci mancava solo questa … beh ormai non posso fare altro!

Hermione si girò verso Draco che stava già riposando i suoi libri in silenzio. Fece un profondo respiro ed infine parlò.

-beh … senti Malfoy so che la cosa ti turba e non ti fa certo piacere passare ulteriore tempo in mia compagnia , come a me del resto... ma dobbiamo svolgere questo compito insieme ! Domani è sabato penso che potremmo passare la mattina a fare delle ricerche e prima che tu inizi ti ricordo che non possiamo ...-

-ok.-

Il monologo di Hermione venne bloccato da quelle semplici parole. Draco Malfoy aveva veramente detto si senza opporre resistenza?!

-ok?!-

-cos'è Granger sei sorda? Ho detto ok tanto dobbiamo iniziare prima o poi … dopo colazione andremo in biblioteca. Ora scusami vado di fretta.-

e senza darle il tempo di ribattere andò via...

quel ragazzo mi farà diventare pazza...


***


-Sono affamato!-

-Ronald tu sei sempre affamato!-

-Ma mi spiegate perchè lei deve stare sempre con noi ?!-

-perchè è la mia ragazza!- disse Harry sorridendo.

Ron si fermò a guardarli un attimo.

-già non me lo ricordare...-

Le lezioni della mattina erano terminate ed essendo venerdì avevano l'intero pomeriggio libero. Ron ed Harry sicuramente lo avrebbero trascorso giocando a scacchi, mentre Hermione sarebbe andata un po' in biblioteca a studiare.
Ed infatti fu proprio così. Dopo pranzo i ragazzi si divisero per fare esattamente ciò che Hermione aveva previsto.
Stava entrando in biblioteca ma qualcosa la fermò. Un leggero alito  di vento entrava dalla grande finestra accanto a lei. Si voltò.
Forse avrebbe studiato più tardi.

***

Hermione si sedette in riva al lago. Amava quel posto , quando era triste o pensierosa andava sempre li. In quegli anni vi aveva passato molto tempo.

Guardò il cielo.  Era quasi il tramonto. Aveva ancora un po' di tempo …

Sorrise. E dire che prima il tramonto era la parte della giornata che amava di più … amava il colore che assumeva il cielo.
Il momento in cui il sole lasciava il posto alla luna.
 Il momento in cui notte e giorno si incontravano per un singolo istante …
Adesso invece tutto era cambiato …
Chiuse gli occhi.

Occhi iniettati di odio … occhi iniettati di follia.

Li riaprì. Non sarebbe mai riuscita a dimenticare.

Ad un tratto dei passi la fecero voltare. Draco Malfoy era davanti a lei, stupito forse nel trovarla lì.
Lo stupore però lasciò subito il posto alla fredda maschera che solitamente portava.

-scusa non pensavo fossi qui...-

e senza aggiungere altro si voltò e fece per andarsene.
Hermione non seppe perchè lo fece , ma lo fece.

-Senti Malfoy quando deciderai di crescere? La guerra è finita e questi stupidi pregiudizi che ti porti dietro sin da piccolo dovresti metterli da parte una volta per tutte!-

il ragazzo si bloccò, poi  senza voltarsi , parlò.

-i miei pregiudizi nei tuoi confronti sono scomparsi da tempo nonostante tutti pensiate il contrario.-

Hermione rimase di sasso, mai si sarebbe aspettata quella risposta da parte del ragazzo.

-e allora perchè fai di tutto per evitarmi?-

-io non ti evito Granger... semplicemente non vedo il motivo per cui dovremmo passare del tempo insieme. Noi non siamo amici e non lo saremo mai. Quindi smettila con questo perbenismo e fai come tutti i tuoi amici, stammi lontana. Sono solo un mangiamorte in fondo …-

e senza aggiungere altro andò via.

Hermione rimase immobile senza riuscire a dire nulla … quelle parole le avevano provocato strane sensazioni. Perchè Draco Malfoy le aveva detto quelle cose … proprio a lei poi …    

i miei pregiudizi nei tuoi confronti sono scomparsi da tempo nonostante tutti pensiate il contrario...

che quelle sensazioni che provava dall'inizio della scuola potessero significare davvero qualcosa?! Che non avesse solo immaginato quella parte così nascosta di Malfoy?

No tu lo sai che esiste … lo vedi ogni giorno...

Si voltò. Era arrivato il momento di tornare in camera.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5





Allora ragazzi buonasera.
Purtoppo non riesco a capire pienamente cosa pensiate della storia e quindi non so davvero se valga la pena continuarla o meno! Sto dedicando molto tempo a questa FF perchè sinceramente vi sono molto legata, ho iniziato a scriverla in un momento difficile e per questo ho deciso di pubblicarla ma se capisco che non vale la pena preferisco non togliere spazio e tempo ad altre storie in corso! :)
Detto questo spero mi facciate avere opinioni ma sopratutto consigli come è stato per FF precedenti.

Buona lettura :)









Quando Hermione entrò in biblioteca non fece fatica a trovare Draco.
In realtà sapeva benissimo dove sedeva solitamente. Ultimo tavolo fila di sinistra. Forse anche quello era un modo per stare lontano dagli altri. Perchè se c'era una cosa che Hermione aveva capito in quelle settimane era il fatto che Draco Malfoy volesse stare solo.
Era cambiato e tanto anche.
Da quando la scuola era ricominciata non aveva mai infastidito o preso di mira lei o qualsiasi altro studente. E a differenza dei suoi compagni che avevano anche iniziato ad avvicinarsi ai ragazzi delle altre case, lui no … Draco Malfoy voleva sempre stare per i fatti suoi.
Con quei pensieri in testa si avvicinò. Non l'aveva sentita, era troppo intento nella lettura.

-leggi qualcosa di interessante?-

Draco si voltò. Quegli occhi … ogni volta che li incrociava ad Hermione mancava letteralmente il respiro.
Il ragazzo continuava a fissarla,  come se stesse capendo come comportarsi. Quel silenzio iniziò a far sentire la ragazza a disagio.

Sicuramente adesso se ne uscirà con un “non sono affari tuoi Granger”.

-un libro sui falchi!-

Hermione non si sarebbe mai aspettata quella risposta …

-falchi?...-

-si. Qualche problema?-

-no, ovvio che no … mi sembrava una lettura strana tutto qui.-

-è che settimane fa ne ho trovato uno ferito e l'ho curato … da allora quasi ogni notte torna a trovarmi.-

Hermione sorrise.

-non pensavo ti piacessero gli animali.-

-si , e in particolar modo i falchi. La mia famiglia pratica da generazioni la falconeria. -

-non poteva essere altrimenti per una famiglia nobile e antica come la tua.- disse Hermione ridendo.

Calò un silenzio imbarazzante.

Chissà perchè mi ha raccontato tutte queste cose...







 


Ma perchè le ho raccontato tutte queste cose?

Il ragazzo proprio non si spiegava perchè si fosse aperto con lei. Il fatto era che più cercava di allontanarla e respingerla più sentiva il bisogno di starle vicino. È tutto questo non era possibile...

-beh iniziamo?-

-si ...certo!-

L'ora di pranzo arrivò in un attimo senza che nemmeno i due ragazzi se ne rendessero conto, fin quando lo stomaco di Hermione non emise uno strano rantolio che nel silenzio della biblioteca sembrò ancora più forte.
Le sue gote si tinsero di rosso ed il ragazzo dovette fare molta fatica per non scoppiarle a ridere in faccia.

-ok questo è imbarazzante...-

-mi sa che è ora di fermarci altrimenti Madama Pince ti caccerà.-

-ah ah ah molto spiritoso Malfoy-

il ragazzo stava posando i suoi libri nella borsa quando si accorse che la Grifona era ancora in piedi di fronte a lui.

-perchè sei ancora qui?-

Hermione sembrava non aspettarsi quella domanda e probabilmente credeva forse che la risposta fosse ancora più ovvia.

-beh tu non vieni a pranzo? Pensavo avremmo potuto fare la strada insieme ...-

la ragazza pronunciò quelle parole abbassando lo sguardo.

Non avevi mai abbassato lo sguardo mezzosangue …

-non credo sia una buona idea. Sai molti non mi vedono di buon occhio ...-

disse Draco con un sorriso amaro in volto, cosa che non sfuggì alla ragazza.

-beh a me non è mai importato molto di ciò che pensa la gente.-

Rispose lei sorridendo. Un sorriso vero, solo per lui.

-tanto testarda come sei sono sicuro che non accetterai un no come risposta.-

-bravo esatto e sbrigati , se non lo avessi notato sto morendo di fame!.-

quella ragazza lo avrebbe fatto impazzire...


Arrivarono all'ingresso della Sala Grande lasciando molte voci alle loro spalle. Sicuramente non era una scena a cui i compagni erano abituati.

-beh buon pranzo Malfoy e buona giornata...-

-grazie … anche a te!-

Hermione si allontanò da lui per raggiungere il suo tavolo sotto gli occhi increduli dei compagni.
Ron doveva essere veramente sconvolto dato che aveva persino smesso di mangiare.

-che diavolo ci facevi tu con Malfoy?-

-nulla , semplicemente stavamo studiando per Lumacorno, dovevamo venire a pranzo entrambi e abbiamo fatto la strada insieme. - disse la ragazza come se fosse la cosa più naturale al mondo.
I tre amici continuarono a fissarla.

-che diavolo ci facevi tu con Malfoy?-

-O Ronald finiscila e continua a mangiare.-







Quando i quattro amici uscirono videro che nel corridoio , poco distante da loro, si stava svolgendo una lite. Vi erano molti studenti in cerchio, i due litiganti non erano visibili . I quattro decisero di avvicinarsi.

-Kirke perchè non fai un favore a tutti e sparisci?-

-cos'è Zabini? Malfoy non sa difendersi da solo? Forse ha finito tutte le scuse che aveva a disposizione per convincere il Wizengamot della sua innocenza?

-che succede qui?-

-oh Harry arrivi al momento giusto, perchè non dici a quel lurido mangiamorte di stare alla larga da Hermione?-

-Andrew che diavolo dici?-

-Hermione! Perchè passi del tempo con lui sai benissimo che è pericoloso.-

-Andrew non sai di che parli , io credo che qui l'unico pericoloso sia tu, sei impazzito per caso?-

-no Hermione . Sai benissimo cosa provo per te ormai da anni, ingoiando in silenzio ogni tuo rifiuto e adesso arriva lui così di punto in bianco e andate in giro insieme come un allegra coppia?.-

-Andrew ripeto non sai di cosa stai parlando, dovevamo andare a pranzo e abbiamo fatto la strada insieme , ma poi perchè sto dando spiegazioni a te?! Cresci Kirke non siamo più in guerra.-

la ragazza stava per allontanarsi ma il compagno Grifondoro le corse dietro prendendola per un braccio e costringendola a girarsi.

-Hermione aspetta tu devi ascoltarmi, non puoi fidarti di lui, è subdolo e cattivo.Si sta prendendo gioco di te e della tua bontà, vuole solo farti pena...tu non ...-

-Andrew lasciami...-

La ragazza era diventata improvvisamente pallida e seria.

-Hermione ti prego, so di essere geloso ma da sempre desidero solo che tu mi dia una possibilità e non posso permettere che lui ti avveleni con la sua presenza.-

“desidero solo che tu sia mia... tu sei mia”... quelle parole , quella voce, quegli occhi …

-Andrew lasciami ...-

-Hermione.-

-ho detto LASCIAMI!.-

Disse quelle ultime parole gridando, era come terrorizzata.

-basta Andrew lasciala , la stai spaventando.-

Gli amici allarmati dal comportamento dell'amica, tentarono di avvicinarsi a lei per allontanarla dal ragazzo.

-Hermione ti prego io ti amo , permettimi una volta per tutte di amarti e proteggerti.-

“io ti amo … e se non sarai mia, non sarai di nessun altro” …. occhi iniettati di follia.

-LASCIAMI!-

-KIRKE.-

il ragazzo si voltò verso la persona che aveva gridato il suo nome. Non ebbe il tempo di dire nulla che un pugno lo colpì in pieno volto facendolo cadere a terra.
Malfoy non sapeva perchè lo avesse fatto, ma vedere la Grifondoro terrorizzata e in lacrime aveva fatto scattare in lui qualcosa.

-COSA STA SUCCEDENDO QUI?-

La McGranitt era arrivata facendosi largo tra la folla. La scena che le si presentò davanti non era delle migliori.
 
Andrew Kirke disteso a terra con un labbro spaccato e sanguinate colpito da Draco Malfoy ed una Hermione Granger terrorizzata e in lacrime abbracciata ai suoi amici.

-Malfoy , Kirke nel mio ufficio immediatamente, ragazzi voi portate la signorina Granger in infermeria.

-Malfoy non c'entra preside, lo ha fatto solo per difendermi.-

-a questo penserò io signorina, lei vada per ora.-

Ma non riuscì ad aggiungere altro perchè i suoi amici la trascinarono via.




-ragazzi vi ho detto che sto bene... lo ha detto anche Madama Chips.-

-si ma dovresti stare un po' a riposo dopo quello che è successo.-

-quel Kirke è un idiota. Non capisco perchè si sia comportato così e Malfoy ha fatto bene a dargli un pugno... miseriaccia non pensavo l'avrei mai detto.-

-Si Malfoy … scusate ragazzi mi sono ricordata di dover fare una cosa.-


***

Draco se ne stava seduto sulla riva del lago. Aveva bisogno di stare solo e quello era il posto migliore.
Doveva ammettere che quella megera si era comportata particolarmente bene in quell'occasione. Sapeva che la maggior parte delle persone lo odiavano in quella scuola e le loro testimonianze non sarebbero state attendibili, così in via del tutto eccezionale, aveva deciso di vedere dai loro pensieri cosa fosse realmente successo.
Lui se ne uscì con quindici punti in meno per il pugno tirato al compagno.
Non sapeva perchè lo avesse fatto.
Quel Kirke lo aveva raggiunto dopo pranzo con i suoi amichetti iniziando ad insultarlo e ad intimargli di lasciare in pace la Granger.
Lui ormai però agli insulti e al disprezzo della gente si era abituato...
non ci faceva neanche più caso...
Ma quando aveva visto Hermione in quello stato …
Ad un tratto dei passi lo destarono dai suoi pensieri. La Granger era lì, in piedi davanti a lui.

-immaginavo ti avrei trovato qui.-

il ragazzo rimase in silenzio. Lei di tutta risposta si avvicinò ancora e si sedette accanto a lui.

-anche io vengo sempre qui quando sono pensierosa... volevo … volevo ringraziarti Malfoy.-

-chiunque l'avrebbe fatto.-

-si chiunque ma non tu … almeno non tempo fa...-

-il tempo cambia le persone Granger...-

-si … lo so ...-

-perchè lo fai?-

-cosa?-

-perchè ti ostini a starmi accanto , a difendermi, a cercare in me qualcosa che non c'è...-

-perchè capisco la tua sofferenza più di quanto immagini.-

i due ragazzi si guardarono per un breve istante.

-come mai hai reagito così quando ti ha stretta , non penso tu abbia così paura di quell'idiota.-

la ragazza divenne nuovamente pallida, Draco se ne rese conto.

Dov'è finito tutto il tuo coraggio mezzosangue?

-lo hai detto tu stesso , il tempo cambia le persone ...-

Draco preferì non insistere ulteriormente. Doveva esserci qualcosa che la turbava, qualcosa di pericoloso e terribile...
Si voltò verso il lago.

-si è fatto tardi , il sole è quasi tramontato, dovremmo rientrare ...-

Hermione si svegliò come di soprassalto.

-il sole … -

la ragazza si alzò di scatto e per poco non inciampò a terra.

-mi sono ricordata che devo fare una cosa, scusa Malfoy ci vediamo!-

così dicendo corse via.

Quella ragazza era così strana … forse era questo che la rendeva tanto affascinante...

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

Volevo ringraziarvi... spero che questa FF non vi deluderà!
Buona lettura!



Quando quella sera Draco Malfoy entrò in Sala Comune per la cena sentì subito gli sguardi di tutti su di lui.
Kirke era stato severamente punito per l'accaduto del pomeriggio mentre a lui non era successo nulla.
Per molti quella doveva essere una vera ingiustizia.
Quando si sedette lanciò in automatico uno sguardo verso il tavolo dei Grifoni.
Hermione non c'era.

Da quando ti preoccupi per la Granger?

Forse da quando lei è l'unica a preoccuparsi per me...

Si chiama pietà

No, non è pietà,  lei lo vuole...

Non essere egoista, non questa volta … allontanala...

La testa gli scoppiava, forse era meglio tornare in camera.




Quando il giovane Serpeverde arrivò in stanza trovò il falco appollaiato sul davanzale della finestra.

-ehi … è da molto che mi aspetti?-

si avvicinò all'animale per accarezzarlo il quale sembrò gradire le sue attenzioni.

-vorrei essere come te … vorrei poter volare e andare via. Allontanarmi da tutto e da tutti ...-

Dette finalmente sfogo ai suoi pensieri. A tutto quello che teneva dentro da tempo.
Malfoy odiava la sua vita , odiava tutto quello che era stato costretto a subire e odiava sè stesso per non essere riuscito a ribellarsi.
Alzò la manica della camicia.

Questo è per ricordarti ogni giorno quello che sei …

Bussarono alla porta.

-Dra sono io posso entrare?-

Draco abbassò velocemente la manica della camicia.

-si.-

Zabini fece il suo ingresso nella stanza. Malfoy lo guardò un attimo. Gli sarebbe stato eternamente grato per l'aiuto che aveva dato a lui e sua madre dopo la condanna del padre.

-e questo?- disse indicando il falco

-è un falco.- rispose ridendo Draco.

-Grazie Malfoy sei illuminante.- disse ironico Blaise avanzando verso l'amico.

-l'ho trovato tempo fa ferito e l'ho curato, da allora viene quasi ogni notte a trovarmi.-

-bello ...- disse l'amico avvicinandosi al volatile e provando a toccarlo, ma il falco si scostò velocemente rifiutando le attenzioni del ragazzo.

-simpatico , ecco perchè vi trovate bene.-

-strano, con me è docile. -  disse Draco ghignando soddisfatto.

-comunque non sono qui per questo... sei andato via senza toccare cibo, stai bene?- disse Blaise facendosi improvvisamente serio.

-si sono solo un po' stanco.-

-Draco … lo sai che con me puoi parlare, ti conosco, cosa c'è che non va?-

Il giovane Malfoy a quelle parole non riuscì più a trattenersi.

-Cosa c'è che non va Blaise? Tutto non va! Non c'è una cosa che vada bene. Tutti mi odiano e mi additano per ciò che ho fatto, ma cosa sa la gente di me? -

-Da quando ti importa cosa pensa la gente?-

-Non mi importa lo sai … non fin quando si soffermano su di me...-

-è per quello che è successo con la Granger? -

-cosa c'entra lei adesso?-

-ti vedo Draco, ho notato che provi un certo interesse nei suoi confronti. E ho notato come si è avvicinata lei a te.-

-Io non provo alcun interesse è lei che non mi lascia in pace.-

-e non è una buona cosa?-

-NO , no Zabini non è una buona cosa perchè una come lei non può avvicinarsi ad uno come me... la distruggerei...-

-Draco tu non sei il mostro che tutti descrivono. Tu hai deciso di farti marchiare solo per proteggere la tua famiglia. Hai tentato di uccidere Silente solo per salvare tua madre. Tu non sei il mostro che tutti credono, non farti influenzare dalle voci. E se ti interessa la Granger prenditela! È la cosa migliore che potrebbe capitarti nella vita non lasciartela sfuggire.-

-Per cosa? Per farla allontanare dai suoi amici? Per farla vivere nell'ombra di ciò che ho fatto? Sono un Mangiamorte e per gli altri lo sarò per sempre. E se qui dentro la vita è difficile sarà una passeggiata rispetto a ciò che mi attende fuori.-

-La gente dimenticherà, imparerà a vederti per ciò che sei come sta facendo lei...-

Draco si sedette sul letto. Si sentiva osservato così alzò o sguardo.
Il falco lo stava fissando … quegli occhi … erano come ipnotici come se riuscissero a tranquillizzarlo e allontanarlo da tutti i problemi.
Ad un tratto sentì una mano posarsi sulla sua spalla.

-smettila di tormentarti per colpe che non hai. Sei una persona migliore di quella che vuoi mostrare.-

e senza aspettare risposta andò via lasciandolo nuovamente solo.

***

Si trovava nel giardino della scuola.

Tutti i ragazzi parlavano e scherzavano ma nessuno sembrava vederlo.

Cercò di chiamare Blaise il quale però continuò a parlare con Nott come se nulla fosse. Nessuno lo sentiva…

Continuò a camminare e ad un tratto vide una figura immobile che lo fissava.

-Hermione ...-

cercò di avvicinarsi ma ad un tratto qualcosa lo bloccò.

Il cielo si stava lentamente oscurando … si voltò.

Era un eclissi.

Si rigirò.

Hermione non c'era più...


Draco si svegliò madido di sudore. Cosa significavano quei sogni, perchè la Granger continuava a tormentarlo?







Era domenica ed i ragazzi stavano iniziando a prepararsi per la prima gita ad Hogsmade.
Si sentiva l'eccitazione nell'aria. Era sempre un modo piacevole di passare una giornata diversa lontani dalle mura del castello.
Draco era nell'atrio poggiato ad una colonna, guardava le carrozze con sopra i suoi compagni allontanarsi a poco a poco.

-sei proprio sicuro che non verrai? Ci divertiremo è un modo per distrarsi!-

-come? Venendo additato ad ogni mio passo dalla gente?-

-oh avanti... da quando sei così codardo?!-

-Blaise non insistere, ho detto che non verrò.-

l'amico lo guardò rassegnato.

-sei proprio testardo. Allora stattene qua , solo , a fare l'eremita e a commiserarti , prospettiva molto più allettante. Buona giornata.-

senza aggiungere altro se ne andò. Per lui era facile parlare …

ad un tratto il suo sguardo fu catturato da una persona.

Hermione si stava avviando con i suoi amici verso una carrozza. Iniziò ad osservarla. Era davvero bella. Aveva iniziato a guardarla in maniera diversa quel giorno al manor. Era li che aveva visto la vera Hermione, quella forte e determinata, capace di non farsi piegare neanche dalle torture più atroci.
Aveva ammirato lei e il suo coraggio durante le torture di sua zia. Quel coraggio che lui non aveva mai avuto.

Una vera leonessa

Poi dalla fine della guerra non ebbe più sue notizie. Lui si era preoccupato della sua famiglia, di sua madre, non aveva più badato a lei o ai suoi amici e stranamente neanche di loro si seppe più niente. Dalla fine della guerra erano come scomparsi e perfino i giornali si chiedevano che fine avessero fatto. Sicuramente volevano tenersi lontani da giornalisti e dalla vita mondana per godersi un po' di tranquillità post guerra.
Era passato circa un anno, poi, la lettera della McGranitt.
Ma quando la rivide alla stazione, quando incrociò il suo sguardo per la prima volta dopo tutto quel tempo, qualcosa in lui scattò.
Distratto dai suoi pensieri non si accorse che la ragazza si era allontanata dal gruppo per raggiungerlo.

-che ci fai qui?.-

-potrei farti la stessa domanda...- rispose tranquillo lui

-io sto andando ad Hogsmade pensavo andassi anche tu.-

-pensavi male Granger.-

-mi vuoi far credere che rimarrai qui, solo, tutto il giorno?-

-ora capisco perchè ti ritengono la strega più brillante di tutti i tempi.-

-sei molto sarcastico, dai forza stiamo perdendo tempo andiamo.-

il ragazzo la guardò stupito.

-Granger, ti ho detto che non vengo.-

-beh io non ti lascerò qui solo quindi decidi tu. O tu vieni con me ad Hogsmade o io resto con te qui.-

lei gli sorrise. Era così testarda, lo faceva diventare matto.

-Senti Granger, io non ho bisogno del tuo aiuto, non ho bisogno dell'aiuto di nessuno quindi fai un favore ad entrambi  , stammi alla larga! -

e detto ciò andò via lasciandola lì sola.
Almeno così forse avrebbe capito.

Permettile di avvicinarsi a te …

No … mai …

***

Ormai tutti dovevano essere partiti da un pezzo quindi poteva anche uscire dalla sua stanza. Ci si era fiondato dopo l'incontro con la mezzosangue per non dover più dare spiegazioni a nessuno.

Draco Malfoy che si nasconde... sei patetico …

Decise di andare in biblioteca avrebbe occupato il tempo studiando.
In ogni momento della giornata lui provava a stare lontano dalle persone.
Quella mattina però si accorse che l'ultimo tavolo in fondo a sinistra , il suo tavolo non era vuoto come di consueto. Quando arrivò lo trovò occupato dalla Granger.

-che diavolo ci fai qui?!.-

La ragazza alzò gli occhi dal libro e gli sorrise.

-ti avevo detto che se non fossi andato tu sarei rimasta io.-

Draco Malfoy era senza parole per la prima volta in vita sua, non avrebbe mai creduto che la Granger sarebbe veramente rimasta.

Invece lei è rimasta. Lei è qui … per te …

-vuoi sederti o rimarrai in piedi tutto il giorno, abbiamo ancora delle ricerche da finire.-

e senza aggiungere altro Draco Malfoy si sedette accanto ad Hermione Granger.







Hermione non lo avrebbe mai pensato, ma studiare insieme a lui le piaceva. Era silenzioso , intelligente.Non per niente era uno dei migliori studenti della scuola.
E poi era estremamente affascinante. Un fascino che andava oltre l'aspetto fisico. Era di una bellezza misteriosa, con quel suo carattere chiuso , con quegli occhi di ghiaccio talmente profondi che riuscivano quasi a toccarti l'anima...
Quando era insieme a lui era tranquilla e ultimamente era una sensazione che non provava più facilmente.
Lei sapeva di potersi fidare di lui nonostante i suoi amici la mettessero in guardia.
Lui soffriva e lei lo sapeva. Non lo avrebbe mai lasciato solo quel giorno, specialmente non dopo ciò che era successo nelle ultime ore …
Ad un tratto il suo sguardo cadde sull'avambraccio. Draco aveva arrotolato, forse senza riflettere , le maniche della camicia lasciando in bella mostra il marchio nero.

Il ragazzo notò che Hermione era distratta da qualcosa così segui il suo sguardo. Quando vide su cosa era posato, il sangue gli si raggelò nelle vene. Subito abbassò la manica.

-Che idiota io non … ho agito senza pensare mi dispiace... non saresti dovuta rimanere.- disse il giovane Malfoy che frettolosamente stava riponendo nella borsa tutte le sue cose.

-Malfoy fermo, Malfoy … Draco aspetta.-

il giovane si bloccò.

-non è successo niente ...-

-non lo definirei niente sbatterti sotto al naso questa cosa... non fingere Granger, ti ho vista eri terrorizzata.-

-no … si è vero mi ero fissata a guardarlo ma non per quello che credi, io … pensavo...-

-che sono un mostro , si lo so Granger.-

-no … che su di te non fa lo stesso effetto che sugli altri.-

Hermione posò la sua mano sul marchio. Era un tocco talmente delicato, quasi impercettibile, ma a Draco sembrò quasi che la sua pelle stesse prendendo fuoco.
Poi la giovane Grifona fece una cosa che lasciò il ragazzo senza parole.
Alzò la manica del maglione lasciando intravedere il suo marchio. Mudblood.

-sono solo segni … ormai non hanno più alcun significato. Quello che sfregia la tua pelle non rappresenta te come persona. Io so che non avevi scelta ...-

Mai Draco Malfoy avrebbe pensato di poter rimanere senza parole di fronte la mezzosangue.
Quegli occhi, così caldi e dolci erano capaci di scaldare anche un cuore come il suo. Come poteva comportarsi così con lui dopo tutto ciò che le aveva fatto passare in quegli anni? Dopo tutte le cattiverie e l'odio che le aveva scagliato addosso.

Forse è lei ciò di cui hai bisogno...

il ragazzo avvicinò una mano al suo viso, iniziandolo ad accarezzare piano.
Era come se il tempo si fosse fermato ed ogni pensiero, ogni tormento, volato via.
Non si erano neanche accorti di essere tanto vicini, pericolosamente vicini …
ad un tratto però un rumore li riportò alla realtà.
Madama Pince aveva fatto cadere dei grossi tomi per terra causando un gran rumore.
I due ragazzi , accorgendosi immediatamente di ciò che stavano per fare si allontanarono velocemente, entrambi molto imbarazzati.

-beh forse è meglio continuare ...-

-no … io devo andare scusa , buona giornata mezzosangue.-

Draco andò via lasciandola sola in biblioteca.

Hermione rimase in mezzo la biblioteca a pensare che probabilmente stava per commettere la più grande stupidaggine del mondo... sicuramente però avrebbe maledetto Madama Pince in eterno per quel tempismo sbagliato.






Beh spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere :) D'ora in poi cercherò di aggiornare sempre la domenica, massimo lunedì sera!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7




che diavolo stavi facendo me lo spieghi? Che cazzo ti salta in mente?

Idiota

Idiota

IDIOTA!

Malfoy camminava a passo svelto verso la sua camera.
Non aveva idea di cosa gli fosse successo ma le parole della mezzosangue, il suo profumo , i suoi occhi , il suo respiro vicino al suo volto , erano stati un mix che gli aveva dato letteralmente alla testa.
Quella ragazza lo stava facendo diventare matto , nel vero senso della parola.
Ogni volta che era con lei non riusciva a rendersi conto delle sue azioni.
Poteva sentire ancora il suo tocco caldo nella pelle...

Non può succedere … non con lei … non puoi permetterlo.




Draco non era più uscito dalla sua camera da quella mattina.
Ormai era sera e tutti i compagni dovevano già essere rientrati da Hogsmade da un pezzo.
Il ragazzo era disteso a letto, ripensando a quello che era successo poche ore prima.

Granger …

quella ragazza stava diventando una vera ossessione.
Ad un tratto qualcuno aprì la porta ed entro. Blaise.

-cos'è non si bussa più?-

-veramente è da mezz'ora che busso pensavo fossi morto.-

Draco rise … si,stava completamente perdendo la ragione...

-Allora … che hai fatto oggi?-

ho quasi baciato la mezzosangue...

-nulla ...-

-Ti ha fatto compagnia il tuo amico pennuto?-

disse il ragazzo indicando il falco appollaiato al suo solito posto. Ormai Draco lasciava sempre la finestra aperta per permettergli di entrare ed uscire a suo piacimento. Ormai era diventato una fedele compagnia, era parte delle sue giornate.

-la Granger oggi non era ad Hogsmade con i suoi amichetti, ne sai niente?- disse con un sorriso sornione in volto.

Draco si alzò dal letto iniziando a camminare nervosamente.

-ho fatto una cazzata ...-

-era ora, avanti racconta.- disse Blaise emozionato come un bambino davanti un negozio di dolci.

-ho quasi baciato la Granger...-

-wow... e a cosa è dovuto quel “quasi”?-

-un rumore in biblioteca … quando mi sono reso conto di ciò che stavo per fare sono scappato.-

-scappato ...-

-cosa dovevo fare Blaise?-

-sbatterla contro il muro e dimostrarle che uomo sei!-

-BLAISE!-

-scusa scusa mi sono lasciato andare … quello che intendevo dire e che saresti dovuto rimanere li con lei e baciarla se era quello che volevi. Il Draco Malfoy che conosco io non scappa.-

-Blaise io non posso ...-

-Perchè? Perchè non ti lasci andare?!-

-Perchè Blaise non posso! Io non posso … lei è … -

-è la cosa migliore che possa capitarti te l'ho già detto. Non dico che devi sposartela , dico solo di provarci se è quello che vuoi. Draco quando sei con lei sei diverso io lo vedo. É come se avessi trovato di nuovo qualcosa per cui vale la pena lottare. Prima di tornare a scuola eri sempre cupo , triste... -

-Qui non c'entro io è questo il problema Blaise. Non lo capisci?! Io lo faccio per lei … io non posso starle accanto … sarebbe distruttivo per lei ...devo allontanarla prima che sia troppo tardi. Prima che non trovi più il coraggio di farlo.-

-e come hai intenzione di farlo?-

il giovane Malfoy guardò la sua immagine riflessa allo specchio.

-nell'unico modo in cui sono bravo...-


***


Quando Hermione scese a colazione quella mattina la prima cosa che fece fu lanciare uno sguardo verso il tavolo delle Serpi.
Erano tutti già seduti , tutti tranne uno …

forse arriverà dopo …

Hermione non pensava ad altro dal giorno prima. Non riusciva a non pensare a lui e a cosa sarebbe successo se non fossero stati interrotti.
Stava diventando la sua ossessione …

-tutto ok?- fu Ginny a parlare.

-si .. si certo perchè?-

-Herm sei strana ultimamente lo vedo. Anche il fatto che ieri tu non sia voluta venire ad Hogsmade rifilandoci quella scusa all'ultimo. A chi vuoi darla a bere? Sono la tua migliore amica Herm perchè non ti confidi più con me? Anche ieri sera poi, si può sapere dove ...-

-buongiorno ragazze!- Harry e Ron si erano finalmente decisi a scendere.

-alla buon ora voi due.-

-oh e dai Ginny... se penso che è lunedì e che la giornata inizierà con due ore di Pozioni mi viene da piangere.-

Herm lanciò un altro sguardo al tavolo Serpeverde … già, per fortuna era lunedì.




Mancavano due minuti all'inizio della lezione quando finalmente Malfoy entrò in aula.
Hermione provò subito uno strano senso di agitazione.

Sembri un adolescente in preda ad una cotta, smettila ….

Il ragazzo si avvicinò al tavolo e , senza guardarla ne dirle una parola, si sedette.

-buongiorno- disse allegra la Grifona.

-'giorno...-

fu la risposta secca che ricevette.
La ragazza continuò a guardarlo per cercare di capire cosa avesse.
Stava per parlare quando Lumacorno entrò in aula.

-Buongiorno ragazzi , posate le vostre ricerche sulla cattedra e poi aprite il libro a pag 254...-

Rimasero in silenzio per tutto il resto della lezione.

Quando le due ore finirono Draco sistemò in fretta le sue cose, si alzò e andò via.
La ragazza però non poteva lasciarlo andare via così, non senza spiegazioni almeno. Decise di corrergli dietro.

-Malfoy … Malfoy aspetta! Ti vuoi fermare?!-

disse la ragazza quando finalmente riuscì a raggiungerlo.

-mi spieghi che ti succede?-

il ragazzo continuò a camminare.

-non so di che parli.-

-che significa “non so di che parli”? Mi hai ignorato per tutta la mattina senza neanche rivolgermi la parola.-

-non avevo nulla da dirti probabilmente, non credi mezzosangue.-

Aveva volontariamente rimarcato quella parola.

Da quanto non mi chiamavi così?...

-senti se è per quello che è successo ieri...-

-non mi sembra sia successo nulla ieri.-

-Senti Malfoy qual'è il tuo piano? Trattarmi male e umiliarmi finchè non ti avrò lasciato in pace?-

-ti dai troppa importanza mezzosangue, non mi spreco a creare piani per una come te ...-

-sei patetico.-

Il ragazzo finalmente si fermò.

Quegli occhi … erano tornati quelli freddi di un tempo.

-Mezzosangue … io non so cosa ti sia preso quest'anno e neanche mi interessa. Forse è il tuo lato Grifondoro che ti porta a prodigarti per il prossimo, ma hai sbagliato persona. Io non voglio il tuo aiuto, io non ho bisogno del tuo aiuto o della tua continua presenza. Fino ad oggi ho fatto buon viso a cattivo gioco ma adesso basta. Sei e sarai sempre una schifosa Mezzosangue ed è vero, la guerra è finita ma le cose non cambieranno mai. Sei una mezzosangue e non ti riterrò mai degna di starmi accanto. Quindi stammi alla larga Granger perchè la tua presenza mi da la nausea. Noi non saremo mai amici, quindi qualsiasi idea tu ti sia fatta dimenticala.-

E detto questo il ragazzo la lasciò sola in mezzo al corridoio.
Hermione rimase lì, immobile.
La ragazza sapeva che il giovane Malfoy non pensava davvero quelle cose. Lei sapeva che era solo un piano per allontanarla da lui perchè non era pazza ed era sicura che quei momenti vissuti , quelle parole dette, quella parte di lui che aveva a poco a poco imparato a conoscere, erano reali...
Ma se ne era così convinta perchè adesso doveva farsi forza per trattenere quelle lacrime che prepotentemente cercavano di uscire?!


***

Aveva fatto bene.
Era l'unica cosa giusta da fare.
Ferirla, farla soffrire per allontanarla da lui.
Doveva farlo ora, perche per lei sarebbe stato più facile dimenticare.
Doveva farlo ora, perche lui ne aveva ancora la forza...
Dopo sarebbe stato troppo tardi....

Era la cosa giusta.

Allora perchè desideri solo correre da lei , baciarla e farla tua …


“Sei una mezzosangue e non ti riterrò mai degna di starmi accanto.”

L'unica verità è che era lui a non essere degno di starle accanto. Perchè lei le aveva dimostrato di saper andare avanti, di andare oltre i pregiudizi ed era riuscita ad insegnarlo anche a lui.

Ma tu rimarrai sempre un Mangiamorte...

La gente non avrebbe mai dimenticato. La gente lo avrebbe visto per sempre per quello che era stato e lui non poteva trascinarla giù con lui.
Lei aveva bisogno di altro , meritava di essere felice, meritava il meglio.
E lui non lo era.

In fondo tra voi non c'era niente...

Esatto, tra loro non c'era niente e non ci sarebbe mai stato niente.

Magari ti sei fatto strane idee tu, magari lei non ha mai provato niente per te, magari era davvero solo mossa da
compassione


Esatto, per questo era meglio troncare la cosa prima che fosse diventata troppo pericolosa...
Questa volta aveva avuto la possibilità di scegliere, aveva avuto la possibilità di fare la cosa giusta ...e allontanarla da lui era la cosa giusta da fare.






Arrivato a cena Draco provava una strana sensazione di inquietudine. Il pensiero di incontrare la Granger lo rendeva nervoso, ma sapeva che era inutile rimandare. Prima o poi avrebbe dovuto affrontarla.
Indossò la migliore maschera di apatia ed entrò in Sala dirigendosi a passo svelto verso il tavolo delle Serpi.

-puoi anche rilassarti , lei non c'è...-

era stato Zabini a parlare, il quale ovviamente, aveva subito capito quale fosse la causa dello strano comportamento dell'amico.
Draco lanciò una veloce occhiata al tavolo dei Grifoni. Era vero, Hermione non c'era. Che fosse per la discussione di quel pomeriggio?

Non credere di avere tutta questa importanza, in ogni caso non deve più interessarti.

-non mi interessa.-

-puoi prendere in giro te stesso forse, ma non me. In ogni caso sono fatti tuoi, te ne pentirai.-

-LA VUOI PIANTARE?!-

Aveva alzato la voce senza rendersene conto. Tutti i suoi compagni si erano voltati a guardarlo e anche molti studenti delle altre case. Senza aggiungere altro si alzò velocemente dal tavolo e andò via.
Arrivò in camera sbattendosi la porta alle spalle.
Perchè Blaise doveva comportarsi così, perchè non poteva semplicemente lasciarlo in pace?

Perchè ti vuole bene...

Si sdraiò nel letto senza neanche levarsi la divisa. Si voltò verso il punto dove il falco si appollaiava ormai ogni giorno. L'animale non c'era...

che sia successo qualcosa?

Magari si è semplicemente stancato di te e del tuo caratteraccio.

L'ho fatto solo per lei …

Perchè i suoi pensieri finivano sempre alla Granger?
Perchè diavolo aveva dovuto iniziare a provare tutto quell'interesse nei suoi confronti? Non sarebbe stato più semplice continuare ad odiarla o semplicemente ignorarla?
Draco non sapeva quanto tempo fosse passato ma ad un tratto , con ancora quei pensieri in testa, si addormentò.






Si trovava in un corridoio buio … l'unica luce fioca proveniva da una porta semichiusa in fondo ad esso.
Non sapeva dove fosse, sembrava un antico maniero.
Iniziò a percorrere il corridoio fino ad arrivare alla porta.
La aprì.
Un uomo si ergeva al centro di essa, illuminato solo dal fuoco scoppiettante di un camino.
Non sembrava essersi accorto di lui. Era intento a guardare quelle fiamme danzanti.
Draco iniziò ad osservarlo.
Era un uomo molto affascinante, con capelli scuri e occhi color del ghiaccio...
Aveva un che di misterioso... misterioso e terribile.
Ad un tratto l'uomo si voltò verso lui, un macabro sorriso gli solcava il volto.

“nessuno può salvarla...”





Draco si svegliò di soprassalto madido di sudore.
Cosa significano quegli strani sogni che ormai faceva da mesi? Chi era quell'uomo. Salvare chi?
La Granger?!
Salvarla sa cosa?
 Doveva andare a fondo a quella storia...
Si voltò in cerca dell'amico fidato, in cerca di quegli occhi che sapevano rassicurarlo e confortarlo.
Quella notte il falco non era venuto.




Eccomi qui con il nuovo capitolo :) d'ora in poi penso di riuscire ad aggiornare due volte a settimana quindi MERCOLEDì 11 pubblicherò il prossimo capitolo!
Fatemi sapere cosa ne pensate e se la storia continua ad essere di vostro gradimento :)
un bacio, Maya

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

Era passato più di un mese dall'ultima volta in cui era riuscita a parlare con Draco.
Più di un mese dalla loro lite.
Da allora non si erano più rivolti la parola se non per svolgere qualche compito.
Lo aveva odiato per quello che le aveva detto.
Lo aveva odiato per come si era comportato.
Lo aveva odiato per averla allontanata in quel modo.
Ma sopratutto odiava se stessa perchè non poteva fare a meno di pensare a lui …
Draco le mancava. Le mancavano le passeggiate, le mancava studiare insieme a lui, le mancava il suono della sua voce, il suo profumo...
Continuava a ripetere a se stessa che forse avrebbe dovuto tentare di riavvicinarsi a lui perchè era sicura che l'avesse voluta allontanare di proposito... lei lo sapeva...
Ma dall'altro lato il suo orgoglio le impediva di farlo. Le impediva di correre da lui , dargli uno schiaffo e gridargli in faccia quanto fosse stato stupido.

In fondo se non vuole la mia compagnia non lo pregherò di certo …

-Herm … Herm... si può sapere che hai?-

-cosa?-

-Herm è da tre ore che ti parlo e tu non mi ascolti ma si può sapere a che pensi?-

-a nulla Ginny scusa, sono solo un po' stanca... ho passato una brutta notte ...-

-si … immagino... Senti devi smetterla di pensare a lui hai capito?-

-io non penso a nessuno-

-ah no? È da più di un mese che sei tornata cupa e seria. In fondo tra voi non c'era nulla Herm vai avanti … perchè non dai una possibilità ad Andrew, ti fa una corte spietata da un sacco e sembra pentito della scenata che ha fatto davanti a tutti.-

-non sono interessata a Kirke.- rispose seria Hermione

-beh quello a cui sei interessata non è interessato a te quindi sono due le possibilità, o continui a piangerti addosso o vai avanti.-

-io non ho bisogno di qualcuno al mio fianco! Non dopo quello che è successo...-

-ma con Malfoy non sembravi pensarla così. Con Malfoy sembravi disposta a buttarti il passato alle spalle...-

-Con Malfoy era diverso. E adesso basta Ginny non ho più intenzione di parlarne.-

Fortunatamente la rossa non ebbe il tempo di ribattere perchè la McGranitt si alzò per fare un discorso agli studenti.

-Allora cari ragazzi, tra circa un mese sarà Natale di conseguenza abbiamo deciso di organizzare un ballo al fine di festeggiare tutti insieme questo evento! Vogliamo festeggiare per bene il primo Natale dopo la guerra, quindi speriamo che l'idea sia di vostro gradimento. Beh dopo questo annuncio vi auguro buona giornata.-

La maggior parte dei ragazzi  (delle ragazze sopratutto ) iniziarono a parlare eccitati dell'evento.
Non capitava spesso di poter partecipare ad un ballo quindi molti vedevano l'occasione come un qualcosa di speciale. L'ultimo ballo che si era tenuto era stato quello del Ceppo in occasione del torneo TreMaghi.

-Oddio non ditemi che la McGranitt ci costringerà a prendere nuovamente lezioni di ballo!-

disse subito Ron allarmato.

-no questa volta non credo Ron stai tranquillo.- rispose Harry divertito ricordando l'avventura dell'amico con la professoressa.

-Che bello ragazzi non vedo l'ora, sarà sicuramente una serata fantastica. Herm dobbiamo comprare il vestito .. e le scarpe ...o e ovviamente...-

-Ginny … - la interruppero seri Harry e Ron facendole capire che non era il caso di continuare.

-o … oddio scusami tanto Herm, io … non ho riflettuto , ho iniziato a parlare a vanvera senza rendermi conto ...-

-non c'è problema Ginny davvero, è normale che tu sia così eccitata lo sarei anche io al tuo posto.-disse Hermione sorridendo. Ma gli amici sapevano che dietro quel sorriso si nascondeva qualcosa di più …

-ragazzi mi sono accorta di aver dimenticato una cosa in camera ci vediamo a lezione.-

e senza aggiungere altro la ragazza uscì dalla Sala, senza accorgersi che qualcuno da lontano, l'aveva osservata per tutto il tempo.


Era dovuta andare via dalla Sala, dai chiacchiericci eccitati e felici delle persone.
Si poggiò ad una colonna nel corridoio ancora vuoto. Chiuse gli occhi.

Potrò mai tornare ad essere felice anche io? Potrò mai essere di nuovo libera?…

calde lacrime iniziarono a solcarle il viso.
Era stanca … troppo stanca ormai …

manca poco … hai aspettato tanto … tieni duro ancora un po'...

Ad un tratto sentì dei passi echeggiare per il corridoio.

-tutto ok?-

Draco era lì di fronte a lei. La ragazza si voltò subito per cercare di nascondere le lacrime.

-si … si tutto ok...-

-non sembra-

-che ti importa? Non mi avevi detto di starti alla larga?-

il ragazzo rimase un attimo in silenzio.

-hai ragione … buona giornata.-

-aspetta … scusa io … non volevo prendermela con te, è solo una giornata iniziata male.-

-già … capita... -

Il ragazzo si avvicinò a lei.

-perchè piangi?-

La ragazza sorrise amaramente.

-è complicato...-

Draco non aggiunse altro, probabilmente la giovane Grifona non era pronta a parlarne … non ancora per lo meno...

-perchè sei qui?-

Perchè era li?
Perchè forse era da un mese che desiderava solo avvicinarla, poter parlare e passare del tempo con lei?
Perchè quando l'aveva vista scappare dalla Sala Grande con le lacrime agli occhi non era riuscito a non seguirla per capire cosa fosse successo?
Perchè ormai era ossessionato da lei e non riusciva più a starle lontano? Tutti i buoni propositi, tutte le buone intenzioni che lo avevano spinto ad allontanarsi da lei erano svaniti in un attimo.
Quel sogno poi... non riusciva a non pensare a quell'uomo ...

“nessuno può salvarla...”

Salvarla da chi? Salvarla da cosa?

-ti ho vista correre via, pensavo non stessi bene ...-

-non dovrebbe interessarti come sto, sono solo una schifosa mezzosangue in fondo...-

toccato …

-non so perchè abbia detto quelle cose.-

-perchè lo pensi , semplice ...-

-no, non lo penso ...-

-e allora perchè mi hai trattata così? Perchè mi hai detto quelle cose, perchè mi hai allontanata da te?-

Hermione aveva detto quelle parole avvicinandosi sempre di più a lui.
Draco poteva quasi sentire il suo respiro caldo sulla pelle.
Avvicinò una mano al suo volto accarezzandolo.

-era la cosa giusta da fare!-

-giusta per chi ?per te? Perchè ti vergogni di una come me?-

-giusta per te … perchè dovresti vergognarti tu di stare accanto ad uno come me...-

La ragazza non si sarebbe mai aspettata quelle parole ...

-di cosa hai paura Malfoy?-

Ma Draco non ebbe il tempo di rispondere poiché gli studenti , che avevano finito la colazione , stavano iniziando ad avviarsi alle aule.

-ci vediamo a lezione Granger.-

e detto questo andò via.




Non sapeva perchè si fosse riavvicinato a lei, sapeva che era sbagliato, sapeva che avrebbe dovuto lasciarla in pace, ma non ci riusciva.
Draco voleva starle accanto, aveva bisogno di starle accanto.

In fondo cosa potrebbe succedere di male?...

Con quelle idee in testa entrò in aula.
Quella mattina aveva lezione di Trasfigurazione con i Grifoni.
Appena entrò lanciò uno sguardo verso il banco in cui solitamente sedeva la Granger, vide che anche lei lo stava osservando.
Si andò a sedere accanto a Zabini.

-ti vedo di buon umore stamattina.-

-dici?-

-solitamente sbatti i libri nel banco come se volessi uccidere qualcuno...-

-sarà...-

Non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione...
Ad un tratto però vide qualcosa che lo infastidì parecchio. Andrew Kirke, quel cretino che ci provava spudoratamente con la Granger, si stava avvicinando a lei.

-Hermione senti io volevo chiedertelo adesso per avere la certezza di essere il primo... verresti al ballo con me?-

Draco senza rendersene conto chiuse i pugni in maniera così stretta che le nocche divennero bianche. Avrebbe spaccato volentieri la faccia a quell'idiota...

-Emm... ecco Andrew ti ringrazio per l'invito ma … io non penso verrò al ballo.-

Il ragazzo divenne pallido.

-come pensi di non venire?!-

-no … non mi piacciono i balli, quindi non credo parteciperò.-

-ma al ballo del Ceppo hai partecipato! Cos'è, hai un altro cavaliere e non vuoi dirmelo? Potresti trovare una scusa migliore visto che ti vedrò lì con lui...-

-Kirke... ti ha detto che non verrà chiudila qui.-

Era stato Harry ad intervenire, stranamente serio in volto.
Il ragazzo senza aggiungere altro tornò al suo posto.
Draco vide che Potter si stava avvicinando all'amica per dirle qualcosa a bassa voce.

-geloso?-

era stato Blaise a parlare!

-cosa?-

-beh è la tua possibilità … invitala al ballo!-

-Primo non vedo il motivo per cui dovrei invitarla, secondo ha detto che non andrà...-

-e tu le credi? Lo diceva perché spera in un invito migliore di quell'idiota.-

Draco non poté ribattere perché la professoressa entro in aula dando inizio alla lezione.

***

Draco era nella sua camera a studiare  in compagnia del falco che dopo un periodo di lontananza era tornato a trovarlo.
Quella sera però dei pensieri lo tormentavano

“beh è la tua possibilità … invitala al ballo!... Lo diceva perché spera in un invito migliore di quell'idiota.”

e se fosse stato vero?! Se la Granger sperasse davvero in un altro invito

Il tuo magari...

Non dire stupidaggini …

Basta, aveva deciso.
Era stanco di farsi trascinare dagli eventi, era stanco di poter essere solo quello che la gente gli imponeva di essere, era stanco di non essere libero di vivere pienamente la sua vita. Fin dalla sua nascita Draco era stato ciò che gli altri volevano: un figlio perfetto, uno studente brillante, un degno erede Malfoy, un leale mangiamorte...
Ma adesso... adesso nessuno avrebbe potuto scegliere per lui o dirgli cosa fare.
Questo era il momento di essere finalmente libero...



Lo sapeva, sarebbe diventato lo zimbello della scuola. Draco Malfoy appostato davanti al ritratto della Signora Grassa in attesa di che cosa? Di trovare il coraggio di fare chiamare la Granger? Proprio in quel momento però si avvicinarono Ginevra Weasley ed un compagno del quale non conosceva il nome probabilmente di ritorno dalla ronda dei prefetti.

-Malfoy che ci fai tu qui?-

-Cercavo la Granger.-

La rossa fece segno al compagno di rientrare.

-cosa vuoi da Hermione?-

-mi sono accorto che ci sono degli errori nel compito che dobbiamo consegnare a Lumacorno e volevo parlargliene... potresti chiamarmela?-

Meno male che il suo spirito Serpeverde non era scomparso del tutto, almeno sapeva ancora mentire.
Vide però la ragazza diventare strana...

-oh em ecco... vedi non... Hermione non stava molto bene stasera quindi sarebbe meglio se le parlassi direttamente domani.-

In effetti non l'aveva vista a cena ma il ragazzo sapeva che la rossa non stesse dicendo la verità.

-ok ...-

-le dirò che sei passato comunque! Buona notte Malfoy ...-

-notte...-

prima di andarsene però il ragazzo venne bloccato nuovamente dalla piccola Weasley.

-Malfoy … io non so che intenzioni tu abbia con Hermione ma … stai attento a non farle del male. Ha sofferto fin troppo.-
e senza aggiungere altro andò via.




***

Quella mattina era sabato e non c'era alcuna fretta di scendere a colazione o svegliarsi presto. Questo sarebbe stato vero se Draco non fosse già sveglio da  ore.
Troppi pensieri lo turbavano, troppe domande alle quali non sapeva dare una risposta.
E tutti avevamo come soggetto un unica persona...
Perché era così ossessionato da lei, perché non poteva semplicemente dimenticarla e voltare pagina?! …
dimenticare cosa poi? Cosa c'era tra loro?

Nulla

Esatto! Allora perché era così difficile starle lontano.
Perché lei è perfetta! Lei è tutto quello di cui hai bisogno, è la boccata d'aria fresca che tanto agognavi...
era vero … per quanto Draco volesse negarlo a sé stesso lei era tutto ciò che poteva completarlo. Il sole che poteva riscaldare un cuore cupo e gelido come il suo...
Bussarono alla porta.

-entra-

sapeva che a quell'ora l'unico che poteva disturbarlo era Blaise, l'unico che ne aveva il permesso.

-sono quasi pronto possiamo scendere-

-non sono qui per questo... sono venuto a riferirti che giù c'è qualcuno che ti aspetta.-

disse l'amico con una punta di malizia nella voce.

Il giovane Malfoy si girò ma il compagno si era già chiuso la porta alle spalle.


Quando Draco uscì dalla Sala Comune delle serpi vide l'ultima persona che si aspettava.
Hermione Granger era lì, poggiata al muro, che lo aspettava.

-ciao...- disse il ragazzo con una nota sorpresa nella voce.

-ciao.- disse la ragazza sorridendo. Un sorriso semplice, ma capace di far crollare ogni sua certezza.

-che ci fai qui?-

-Ginny mi ha detto che ieri sera mi cercavi! Scusa non stavo molto bene.-

-si me lo ha detto … come ti senti.-

-molto meglio, infatti volevo chiederti se ti andasse di andare insieme ad Hogsmade... pensavo potessimo parlare del compito davanti una burrobirra calda.-

-il compito?- rispose Draco preso alla sprovvista. In realtà il suo cervello si era fermato all'invito ad Hogsmade.

-si … Ginny mi ha detto che dovevi parlarmi di alcuni errori nel compito.-

-oh il compito… nulla di importante ho già risolto.-

-oh...- disse semplicemente Hermione con un po' di delusione nella voce.
Quella ragazza era davvero tutto il contrario di Draco.
Lui era capace di nascondere qualsiasi emozione provasse al contrario di lei che era un libro aperto.
Subito però la giovane Grifona si riprese mostrando uno dei suoi migliori sorrisi -falsi- di sempre

-beh allora meglio così, buona giornata Malfoy- disse lei voltandosi e scappando via.





Cosa le era venuto in mente, aspettarlo e invitarlo ad Hogsmade neanche fossero una coppia.
Quando Ginny le aveva detto che Draco la notte prima l'aveva cercata provò una strana sensazione. Era felice, felice come forse da tempo non le accadeva. Così non ci aveva pensato due volte ed era subito corsa da lui. Ma cosa sperava? Che lui avrebbe accettato di andare in giro con lei come ...come cosa? Due amici? No loro non erano amici … gli amici si confidano l'un l'altro , ci sono al momento del bisogno. Lei non sapeva praticamente niente di lui … cosa erano allora? Perché provava quell'irrefrenabile voglia, desiderio, di stargli accanto?
Corse quasi via, forse per la delusione, forse anche per la vergogna di essere stata “rifiutata” così semplicemente.

-Hermione...-

non mi aveva mai chiamata così...

la ragazza si bloccò. Sentì dei passi avvicinarsi a lei e quando si voltò lui era lì. Vicino. Bello, di una bellezza quasi sconvolgente.

-se ti va … potremmo comunque andare ad Hogsmade, per fare una passeggiata ...-

Lei non rispose. Il suo sorriso da bambina era la miglior risposta.

***

Non sapeva cosa gli fosse saltato in mente.
Forse vedere la delusione nei suoi occhi, il suo sorriso spento , lo avevano portato a chiamarla sperando si fermasse.
Forse non aveva avuto una bella idea, ne era una prova quel chiacchiericcio che si diffondeva al loro passaggio per strada.
Ma ormai erano lì, ad Hogsmade, insieme … ed Hermione sembrava essere tornata la ragazza felice che solitamente era abituato a vedere accanto ai suoi amici.
Perché Draco aveva iniziato ad osservarla da quel giorno alla stazione e aveva capito che la Granger non era più la ragazza spensierata e allegra di un tempo.
La guerra.. la guerra sicuramente l'aveva cambiata, anche lui era cambiato dopotutto .
Ma Draco sapeva, sentiva che c'era altro.
Eppure in quel momento mentre passeggiavano tra le vie innevate di Hogsmade, mentre lei si fermava a guardare le vetrine addobbate per le feste, a Dracò sembrò rivedere l'Hermione spensierata di un tempo.

-mi è sempre piaciuto il Natale. L'aria che si diffonde in giro, i colori , i profumi … da bambina aiutavo sempre mia madre con gli addobbi. Poi appena finivamo con l'albero preparavamo i biscotti ed io stavo  davanti al forno a guardarli finché non erano pronti. A te piace il Natale?-

Draco la guardò.

-non molto a dire il vero … in realtà non amo nessuna festa in particolare, sai mio padre non era un tipo molto presente... -

-mi dispiace,non volevo...- disse lei con una nota di imbarazzo.

-figurati! Non è un problema dire che mio padre era uno stronzo che metteva suo moglie e suo figlio all'ultimo posto.-

-beh forse a suo modo vi voleva bene ...-

-forse … sta di fatto che non ha fatto nulla per proteggere me o mia madre da quel pazzo... il suo non era amore... lui voleva solo che io fossi come lui, che portassi avanti con onore il nome della famiglia! E guardami adesso …-

-ti guardo … e vedo un uomo, forte e coraggioso , che non ha avuto paura di servire un folle pur di salvare sua madre! -

Hermione si era avvicinata a lui e gli aveva preso le mani sulle sue senza neanche accorgersene.
Era per questo che non poteva starle lontano... perché lei vedeva la parte più nascosta di lui, quella parte che neanche lui stesso era capace di scorgere.
Ma Draco sapeva che in realtà era lei a portare alla luce quella parte di lui.
Draco aveva capito solo grazie a lei di poter essere qualcos'altro rispetto a quello che la gente diceva, rispetto a ciò che gli era sempre stato insegnato.
Le accarezzò piano il volto e le spostò una ciocca di capelli dal volto.
Le gote di Hermione si tinsero di rosso, forse si era accorta solo in quel momento di ciò che aveva fatto. Imbarazzata si ritrasse istintivamente.

-Andiamo a prendere qualcosa di caldo?-

-si andiamo.-



***

Draco non avrebbe mai pensato di poter passare una giornata così piacevole con la mezzosangue. Era una ragazza estremamente intelligente, non che non lo sapesse, ma solitamente i suoi “appuntamenti” non si basavano sulle conversazioni.
E poi era estremamente bella … come aveva fatto a non accorgersene in tutti quegli anni.
Era già pomeriggio, mancava poco al loro rientro. La giornata era volata e Draco si stupì del fatto di non aver prestato attenzione neanche per un secondo agli stupidi commenti che la gente aveva sentenziato vedendoli insieme.
Draco prese un profondo respiro, se non lo avesse fatto adesso probabilmente non avrebbe più trovato il coraggio. Che cosa strana da dire...

-ho visto che l'altro giorno Kirke ti ha invitata al ballo di Natale...-

Hermione divenne improvvisamente cupa.

-si … -

-gli piaci molto ...-

-già... ho cercato di fargli capire in tutti i modi che non sono interessata a lui...-

-andrai con Weasley?-

-RON? Cosa? -

disse la ragazza scoppiando a ridere.

-so che molti pensano il contrario ma io e Ron siamo solo amici!-

-capisco … senti Granger so che la cosa potrebbe sembrarti strana ma...-

-è già il tramonto?-

disse Hermione la quale si era bloccata a fissare il sole che lentamente stava per tramontare.

-si perchè?-

-è tardi io .. devo andare ho delle cose da sbrigare e...-

-cose da sbrigare?-

-si .. perdonami Draco è stata una giornata bellissima ma devo scappare...-

-Granger aspetta che fretta c'è?!-

disse il ragazzo prendendola per un braccio e facendola voltare.

-ti prego Draco lasciami io devo andare-

-ma andare dove, mi spieghi che ho fatto?-

-credimi tu non c'entri nulla, devo andare ti prego...-

-no voglio che mi spieghi...-

-MALFOY … devo andare! -

e detto ciò la Grifona con uno strattone si liberò dalla presa del ragazzo.
Corse via lasciandolo li … solo …
una sensazione che Draco pensava non avrebbe più provato...





Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento :) fatemi sapere! Il prossimo aggiornamento sarà tra domenica e lunedì :)

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

Quella sera non incontrò più la Granger, era come se fosse scomparsa. La ragazza infatti non si era presentata a cena quindi il giovane Serpeverde non aveva potuto chiederle spiegazioni riguardo la sua fuga nel pomeriggio.
La cosa peggiore era il fatto che da un lato, il suo orgoglio, spiegazioni non ne voleva...
Lo aveva lasciato solo senza un motivo preciso, era letteralmente scappata via.
Cosa aveva di così importante da fare per fuggire in quel modo?
Draco si portò le mani alle tempie. La testa gli scoppiava, proprio non riusciva a capire …
Decise che forse era il caso di andare a letto, magari così sarebbe riuscito a mettere a tacere i suoi pensieri.


***

L'indomani Draco non avrebbe avuto lezione con i Grifoni per tutto il giorno.
Il pensiero lo rese relativamente più sereno perché così non sarebbe stato costretto ad incontrare la Granger. Quella notte non era riuscito a chiudere occhio pensando e ripensando allo strano comportamento della Grifona. Non era la prima volta che il ragazzo la vedeva fuggire via in quel modo mentre magari era intenta a studiare o parlare con i suoi amici.
Doveva capire cosa nascondeva...
Decise di non scendere a colazione e dirigersi direttamente in aula per non incontrarla.

Da quando Draco Malfoy scappa?

Io non sto scappando …

oh si invece... 

Successe però qualcosa che andò oltre ogni sua previsione.
Hermione Granger era ferma in attesa di qualcosa, o qualcuno, davanti l'aula di Trasfigurazione, la sua aula.
Non appena lo vide la ragazza sorrise e gli andò incontro.

-ciao...- disse timidamente lei.

-ciao...-

-ecco io … non ti ho visto a colazione e non so , pensavo non stessi bene...-

-potrei dire la stessa cosa di te, neanche tu c'eri ieri a cena...-

le gote della ragazza si tinsero leggermente di rosso.

-ecco a proposito di ieri io … volevo chiederti scusa...-

-per cosa? Per essere scappata via lasciandomi ad Hogsmade come uno scemo? figurati Granger, ora devo andare scusa-

-Aspetta.- disse subito Hermione trattenendolo per un braccio. Draco si voltò sbuffando.
Quando incontrò gli occhi della Granger qualcosa però in lui scattò. Per quanto potesse essere arrabbiato con lei i suoi occhi d'ambra erano qualcosa al quale non poteva resistere... Vi si poteva leggere tristezza e dispiacere e non poteva sopportarlo, specialmente se era lui a causare quella sofferenza.

-io ...mi dispiace davvero tanto per ieri ma dovevo andare...-

-perchè?-

La giovane esitò un attimo...

-non posso dirtelo ma ti prego, credimi quando ti dico che tu non c'entri nulla e che anzi, sei riuscito a farmi passare una giornata bellissima come forse non mi accadeva da tempo.-

Era sincera, lui lo vedeva, lui lo sentiva

-ok Granger non parliamone più-

Un grande sorriso le si aprì sul volto. Era bella , troppo bella per resisterle.

-Ora devo andare a lezione ma se ti va dopo pranzo potremmo vederci in biblioteca per studiare insieme?!- disse lei piena di entusiasmo.

-si ...ok ci vediamo dopo.-

e a quel punto fece qualcosa che lo lasciò completamente di sasso: Hermione si sollevò sulle punte quel tanto che bastava per separare le distanze tra loro, dandogli un leggero bacio sulla guancia.
Dopo di che gli regalò un timido sorriso e scappò via.
Senza accorgersene , con un gesto quasi meccanico, Draco si portò un mano alla guancia, pensando che quello era sicuramente il più bel bacio ricevuto nella sua vita...






Quando arrivò in Biblioteca trovò Hermione già seduta ad aspettarlo. Era intenta a leggere un libro ed inizialmente non si accorse di lui. Draco si fermò un attimo ad osservarla. Il sole faceva capolino dalle grandi finestre ed un raggio le illuminava il volto rendendola quasi una figura eterea, le labbra  era semiaperte, segno della sua grande concentrazione e gli occhi dorati volavano veloci da pagina a pagina. Draco pensò di non aver mai visto qualcosa di più bello.
Ad un tratto però, forse sentendosi osservata , la ragazza alzò gli occhi e gli sorrise. Lui si avvicinò e si sedette. Iniziarono quasi subito a studiare.
Ad un tratto però lei chiuse il libro.

-ok si può sapere che hai?-

-come?-

-sei distratto lo vedo... che hai?-

Draco non capiva come facesse quella ragazza a capirlo con un solo sguardo.
Non sapeva da quanto fossero in biblioteca ma era vero, non riusciva a concentrarsi e la causa era il pensiero dell'invito al ballo che il giorno prima non era riuscito a farle.

-nulla stupidaggini...-

-Malfoy … non mi rimetto a studiare finché non mi dici cosa hai!-

 testarda...

bellissima...

-beh ecco ieri ...volevo chiederti una cosa prima che scappassi via...-

-dimmi!- disse lei sorridendo

-io ecco... mi chiedevo se ti andasse di venire al ballo con me.. non che io ci tenga … solo non mi sembrava una cattiva idea...-

non mi sembrava una cattiva idea? Ma che cazz...

Hermione però si fece improvvisamente cupa.

-oh ...il ballo...beh ecco vedi Malfoy … in realtà quello che ho detto a Kirke è vero , non che avrei accettato il suo invito ovviamente ma ...io non verrò al ballo...-

lo sguardo di Draco si fece serio.

-come mai?-

la ragazza sospirò, iniziò a torturarsi le mani, era molto nervosa.

-senti Draco … io devo dirti una cosa … vedi io...-

-Herm ti stavamo cercando dappertutto.-

Fecero il loro ingresso di corsa Ron , Harry e Ginny.

Che tempismo...

si ritrovò a pensare Draco lanciandogli un'occhiata infastidita.

-mi cercavate?-

-si … vedi, siamo stati fermati in corridoio dalla Prof. Sinistra* per... “quella cosa”-

Draco lanciò un'occhiata interrogativa alla Granger e notò che il suo sguardo si era fatto serio.

-oh … ok arrivo, vi raggiungo fuori.-

i tre ragazzi uscirono lasciando il tempo ad Hermione di sistemare le sue cose.

-scusa Malfoy ma ecco dovevo parlare con la Sinistra di alcune cose, sai non vado benissimo nella sua materia... ci vediamo dopo ok?-

ma il ragazzo la trattenne per un braccio.

-Granger cosa volevi dirmi?-

Hermione si bloccò un istante , poi sorrise.

-oh ...l'ho dimenticato , non doveva essere nulla di importante! Ci vediamo Malfoy.-

e per la seconda volta lo lasciò solo con i suoi pensieri.

La Granger nascondeva qualcosa e lui doveva assolutamente capire cosa...











Per tutto il resto del giorno non rivide la ragazza , sperava quindi di incontrarla per cena ma, ovviamente, neanche quella sera era presente.
Ora che ci rifletteva bene, la Granger non era mai venuta a cena dall'inizio dell'anno …

che cosa nascondi Granger?!

Ad un tratto notò che lo sfregiato ed i suoi due amichetti si stavano alzando da tavola, così decise di seguirli.

-Potter?!-

i tre si fermarono in mezzo al corridoio stupiti probabilmente dal gesto del ragazzo.
Era l'ora di venire a fondo a questa storia.

-devo parlare con la Granger, potreste dirle che la cerco?-

i tre amici si guardarono imbarazzati. Se c'era una cosa che a Malfoy riusciva maledettamente bene, era capire quando le persone mentivano.

-beh ecco lei non sta..- iniziò Ronald diventando più rosso dei suoi capelli.

-non sta bene immagino...- disse con un ghigno Malfoy.

-si esatto...- risposero i tre in coro.

-beh è strano che ogni sera dall'inizio della scuola lei non stia bene, non credete?!-

li stava mettendo in difficoltà, voleva metterli in difficoltà.

-vedi ecco il fatto è che lei...- iniziò Harry.

-lei non si è mai totalmente ripresa dalla guerra e la sera preferisce rimanere in camera da sola a rilassarsi...- proseguì prontamente la piccola Weasley.

Draco li fissò per un attimo … ma pensavano davvero fosse così stupido?!

Beh potrebbe essere...

stiamo parlando della Granger... lei non è il tipo

Decise però di lasciarli andare, almeno aveva avuto la conferma che ci fosse qualcosa che non andava.

-bene, le parlerò domani allora. Buona serata.-

e così dicendo gli voltò le spalle lasciandoli soli, facendoli probabilmente illudere che quelle scuse fossero riuscite a placare la sua curiosità.

Poveri illusi...




***


Draco entrò a passo svelto nell'aula di Difesa contro le arti Oscure andandosi a sedere accanto a Blaise. Era l'ultima lezione della giornata e ancora, dal giorno prima, non era riuscito a parlare con Hermione.
Lanciò uno sguardo veloce verso il banco della Granger e notò che questa lo stava fissando.
Il professore entrò richiamando l'attenzione degli studenti.

-Bene ragazzi, oggi voglio che stiate particolarmente attenti perché tratteremo un argomento molto importante! Oggi parleremo di Maledizioni. Ovviamente non intendo parlare delle maledizioni senza perdono dato che molti di voi, purtroppo, le conoscono fin troppo bene. Oggi parleremo di Fatture.-

nella sala calò uno strano silenzio.

-Le fatture miei cari ragazzi sono uno dei peggiori modi che un mago o una strega abbiano per nuocere al prossimo. Questo è un procedimento volto a far del male e alcune volte addirittura ad uccidere la vittima. Le principali tipologie di maledizioni sono infatti finalizzate ad ottenere la morte o la malattia, intesa anche come sofferenza. La particolarità delle fatture inoltre, a differenza delle altre maledizioni, è che queste sono legate a precisi eventi o momenti della giornata.-

Draco, che fino a quel momento era perso tra i suoi pensieri, si risvegliò di colpo...

“legate a precisi eventi o momenti della giornata...”

Il professore continuò.

-Purtroppo queste sono tra le più difficili da eliminare , non basta una semplice pozione perché spesso è l'autore stesso a decidere la causa , il motivo, il momento della liberazione stessa , convinto che in questo modo sarà ancora più difficile da spezzare!-
lo sguardo di Draco si posò sulla Granger, era pallida e notò che Harry le stringeva la mano.

Possibile che …

-quindi professore non c'è un modo preciso di liberarsene?-

-no signor Paciock come ho già detto, se le fatture non sono legate ad un qualche oggetto fisico che in quel caso può essere bruciato, contengono la risposta nella maledizione stessa che è stata lanciata. Bene ragazzi , la lezione è terminata, voglio che per la prossima volta mi portiate una relazione di almeno due pagine! Buona giornata.-

I ragazzi iniziarono velocemente a sistemare le loro cose, Draco vide che la Granger stava uscendo dall'aula ma lui fu più veloce, riuscendola a raggiungere e bloccarla per un braccio.

-Dobbiamo parlare.-










Erano andati di fronte al lago per poter stare più tranquilli, il giovane Malfoy voleva delle spiegazioni e le avrebbe avute.
La guardò, lei era in silenzio teneva lo sguardo basso.

-allora?!-

-allora cosa?-

-vuoi darmi una spiegazione una volta per  tutte? -

-di cosa parli Malfoy?-

-del fatto che è dall'inizio della scuola che fai la misteriosa. Scappi senza motivo, non ti fai vedere mai in giro dopo il tramonto... hai lo sguardo spento.-

-che ne sai tu del mio sguardo Malfoy?-

-lo so … perché lo conosco bene Granger. Non è lo sguardo fiero e combattivo che avevi in passato, non è lo sguardo che avevi quando mia zia ti torturava al Manor. Cosa nascondi Granger?!-

-Malfoy tu non … io non nascondo nulla, ora devo andare ho delle cose da sbrigare.-

-esatto, parlo proprio di questo Granger!-

-quello che ho da fare non ti riguarda mi sembra. Ora scusa devo andare...-

La ragazza stava per allontanarsi ma lui fu più veloce e la trattenne.

-questa volta non vai da nessuna parte voglio delle spiegazioni e me le darai.-

-io non devo darti una bel niente Malfoy ora lasciami o giuro che mi metto a urlare.-

-come hai fatto con Kirke? Non pensavo che quel ragazzo ti terrorizzasse tanto-

-non mi terrorizza infatti  solo che...-

-solo che cosa ? Hermione, so che è difficile crederlo ma puoi fidarti di me ...-

La ragazza sbarrò gli occhi , era la prima volta che lui si mostrava così... dolce?!.Hermione si mise a piangere e Draco sgranò gli occhi, non si sarebbe mai aspettato quella reazione.

-ti prego Draco, tu non capiresti … lasciami andare prima che sia troppo tardi. -

-troppo tardi per cosa?!-

la ragazza non rispose , si voltò verso il sole che stava lentamente tramontando per lasciare posto alla luna.

Quando anche l'ultimo raggio abbandonò il cielo, successe qualcosa di strano. Una forte luce avvolse la ragazza, tanto che Draco dovette lasciarla e chiudere gli occhi.
Quando li riaprì rimase senza parole e quasi gli mancò il fiato: Hermione non c'era più... al suo posto un bellissimo falco con gli occhi color ambra...





*la prof Sinistra è la prof di astrologia! :)

Bene eccoci qua finalmente scoperto il mistero o almeno una parte... spero che il capitolo non vi abbia deluso. Al prossimo aggiornamento che sarà tra Mercoledì e Giovedì! Buona serata a tutti! :)

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10


Quella notte Draco non riuscì a chiudere occhio, non poteva ancora credere a quello che aveva visto. La Granger si era trasformata in un falco, lo stesso falco che aveva curato e che ogni sera ormai da mesi passava le notti nella sua stanza...
Adesso però tutto era chiaro. I suoi strani comportamenti, il suo non farsi mai vedere dopo il tramonto, il suo cambiamento...
Ma perché non glielo aveva detto sin dall'inizio?!

Lascia almeno che si spieghi...

spiegare? Si è presa gioco di me per tutto questo tempo …

Scese a colazione in silenzio, senza dire una parola. Blaise lo attendeva come di consueto in Sala Comune ma quando lo vide arrivare capì immediatamente che qualcosa non andava.

-tutto ok amico? È da ieri che sei strano? È successo qualcosa con la Granger? - disse Blaise preoccupato

-che c'entra la Granger ora?- rispose Draco continuando a tenere lo sguardo fisso davanti a sé.

-beh ultimamente tutti i tuoi sbalzi d'umore sono dovuti a lei, quindi...-

Draco non rispose.

Proseguirono in silenzio fino alla Sala Comune, Blaise aveva capito che era il caso di non insistere ulteriormente. Draco si sedette al tavolo Serpeverde senza lanciare la solita occhiata al tavolo dei Grifoni, cosa che per altro gli costò un'enorme fatica.
Di conseguenza non vide che la ragazza in questione si alzò subito raggiungendolo. Inutile dire che tutti i ragazzi, non solo serpeverde ma di tutte le case, le lanciarono sguardi curiosi. Da tempo gli studenti avevano notato questo strano avvicinamento tra i due e la passeggiata ad Hogsmade ne era stata la prova.

-Malfoy possiamo parlare?-

disse timidamente lei.

Draco rimase un attimo in silenzio titubante, alla fine si alzò senza dire una parola.



-che cosa vuoi .- disse brusco lui non appena furono fuori dalla Sala.

-volevo parlare di … ieri...-

-ah adesso vuoi parlare?- disse ironico lui.

-Malfoy, se non ti ho detto prima di questa situazione è perché per me non è facile...-

-però ti è venuto facile prenderti gioco di me non è vero? Cos'è ,ti divertivi a venire ogni notte da me e farti gli affari miei? Hai sentito discorsi che non avresti mai dovuto ascoltare, sei venuta a conoscenza di segreti che non avresti mai dovuto sapere, ti sei divertita Mezzosangue? È per questo che ti sei avvicinata a me? Ti facevo pena o cosa? Scommetto che sei anche andata a spiattellare gli affari miei ai tuoi amichetti ...chissà che risate vi sarete fatti.-

Draco era furiosi, si sentiva tradito e non fece niente per nasconderlo anzi. Le gridò in faccia tutto quello che provava in quel momento.
Hermione rimase colpita dalla durezza di quelle parole.

-no! Malfoy non l'ho fatto per questo e non ho mai raccontato nulla, loro neanche sapevano che venissi da te! È che quando mi hai trovata ferita e mi hai curata, quando mi sono accorta che eri stato tu ecco io … non so perché ma sentivo il bisogno di stare con te... mi faceva bene stare con te...-

la ragazza si mise a piangere e per un momento Draco pensò di mandare al diavolo il suo orgoglio, stringerla a sé e baciarla con tutta la passione che aveva in corpo.
Ma non lo fece... rimase immobile, a guardarla, freddo come non era da molto tempo. Si sentiva tradito ed era una sensazione che non gli piaceva.

-Addio Granger, torna alla tua  vita e fammi il piacere di non cercarmi più... anche perché le finestre della mia camera da stasera rimarranno chiuse.-

-Draco...-disse lei tra un singhiozzo e l'altro, ma il ragazzo era già andato via.

***

Erano passate due settime, Dicembre era arrivato e tutti gli studenti erano euforici per il Ballo che si sarebbe tenuto di li a pochi giorni. Tutti tranne uno...
Il giovane Malfoy infatti era tornato il ragazzo scontroso e cupo d'un tempo. Non aveva più parlato con la Granger dopo la loro lite, lui non aveva cercato lei... lei non aveva cercato lui.

Almeno avresti potuto lasciarla spiegare e raccontarti cosa è successo...

Non mi interessa...

il giovane mago era seduto nella Sala Comune in una poltrona di fronte il camino acceso. Fissava le fiamme ma la sua mente era persa tra i mille pensieri che lo tormentavano.
Blaise lo fece riscuotere.
-Amico , c'è una persona fuori che ti cerca- senza aggiungere altro andò via.

Potrebbe essere...

non essere sciocco...

Draco si stupì di quello strano senso di agitazione che lo avvolse.
Quando uscì la prima cosa che attirò la sua attenzione erano dei capelli rossi, rossi come il fuoco che poco prima stava osservando.

-Weasley?!-

la ragazza si voltò.

-ciao Malfoy , scusa il disturbo ma avevo urgente bisogno di parlarti. C'è un posto … riservato?-

***

L'unico posto che venne in mente a Draco era la stanza delle necessità, così eccoli lì, in un salone arredato semplicemente con due poltrone , un camino scoppiettante ed una bottiglia di Whisky incendiario.
Quella stanza conosceva davvero bene le persone...

-allora?! - disse Draco dandole le spalle e osservando il fuoco nel camino.

-sono qui per parlarti di Hermione- rispose seria la ragazza.

-allora potevi anche risparmiarti il disturbo, non mi interessa.- disse freddo lui.

-non ti interessa neanche sapere cosa le è successo?-

Il giovane si bloccò, si verso un bicchiere di Whisky e iniziò a sorseggiarlo.

-parla ma sbrigati, non ho tutta la notte.-

Entrambi si sedettero, l'uno di fronte l'altro. Ginny sospirò, poi con calma, iniziò a parlare.

-Non è facile per me parlarne … non è stato un periodo semplice per nessuno di noi, comunque...Saprai bene che dopo la guerra la nostra vita è cambiata, i giornalisti stavano alle calcagna di tutti noi, specialmente di Harry, Ron ed Hermione. Diciamo che la privacy non era di moda a quel tempo. Iniziarono però a farsi particolarmente tenaci anche gli “ammiratori” se così vogliamo chiamarli... Beh diciamo solo che uno di loro divenne particolarmente insistente con Hermione, ma non nel senso negativo. Un giorno infatti si presentò alla Tana un uomo molto affascinante, aveva lunghi capelli scuri e due occhi di un azzurro così intenso che erano capaci quasi di incantarti...-

Draco si immobilizzò con il bicchiere a mezz'aria, subito gli venne in mente l'uomo del sogno.

-beh questo uomo iniziò a fare una corte spietata ad Hermione, era gentile, cordiale, la riempiva di regali e di attenzioni, ma lei non era interessata. Cercò di farglielo capire nel modo più gentile possibile ma lui non reagì bene e la sua insistenza divenne … pressante. Non poteva sopportare l'idea che Hermione lo rifiutasse. Il suo comportamento cambiò di colpo, divenne morboso , la ossessionava. Era assillante ma non pensavamo potesse diventare anche pericoloso...-

-come si chiamava questo mago?- chiese Draco non riuscendo a trattenersi.

-Kristopher Von Stein-

Draco si mosse sulla sedia.

-lo conosco … i Von Stein sono una antica famiglia di maghi della Germania. Ricordo che il Signore Oscuro tentò varie volte di portarlo dalla sua parte ma lui si volle sempre mantenere neutrale. É un mago molto potente.-

-si, purtroppo però lo scoprimmo troppo tardi. Come ti dicevo non pensavamo potesse essere pericoloso ma poi un giorno...-

-un giorno?- disse Draco per invogliarla a continuare.
Ginny  sospirò.

-salimmo in camera di Hermione e lei non c'era. Non sapevamo dove fosse ma lei non si sarebbe mai allontanata senza dirci nulla così capimmo che Kristopher era il colpevole. Il problema era che non avevamo idea di dove trovarlo. Chiedemmo subito aiuto a Shacklebolt che mandò immediatamente squadre di Auror in loro ricerca. Ovviamente tutto nel maggior segreto possibile.-

-per questo dopo la guerra non si sono più avute vostre notizie?!-

-si , nessuno doveva sapere una cosa del genere, sopratutto la Skeeter. Passò un mese prima che riuscimmo a trovarli in un antico castello dell'Alsazia.. Quell'uomo, se così possiamo chiamarlo... aveva fatto delle potenti magie per non risultare rintracciabile. Quando trovammo Hermione era in condizioni... i medici ci dissero in seguito che l'aveva torturata e ...non solo...-

Ginny riuscì a trattenere a stento le lacrime ripensando alle condizioni dell'amica.

-La Granger è stata ...- tentò di pronunciare Draco, ma le parole gli morirono in gola.

-si. Hermione era così scossa che una volta tornata a casa continuò a non parlare per diverse settimane. Neanche dopo la guerra stette così male. Era il fantasma di se stessa... non parlava, non mangiava, stava tutto il giorno chiusa in camera a piangere. Per fortuna è sempre stata una leonessa e a poco a poco riuscì ad andare avanti.-

-è per questo che ha reagito così con Kirke?-

-si... Hermione non sopporta che qualcuno la stringa in quel modo o diventi opprimente nei suoi confronti, le fa rivivere quei momenti.-

Draco stette un attimo in silenzio per assimilare tutte quelle informazioni , poi fece la fatidica domanda.

-che ne è stato di... lui?-

-Quando lo trovammo rimanemmo quasi colpiti dalla sua pazzia, non pensavamo di incontrare un altro folle dopo Voldemort, o almeno non dopo un così breve lasso di tempo.  Fu in quel momento che lo fece. Lanciò una maledizione ad Hermione dicendo che se non poteva essere sua non sarebbe stata più di nessuno. Dopodiché si uccise … Ora sai tutta la verità Malfoy.-

Draco rimase in silenzio non sapendo cosa dire. Cercava e ricercava nella sua mente parole adatte che non trovò... mai si sarebbe aspettato che la Granger avesse passato tutte quelle cose.. Adesso capiva il suo comportamento schivo.

-e questa maledizione? Non avete cercato nulla a riguardo?-


Ginny rise amaramente.
-oh si, abbiamo subito chiesto aiuto alla McGranitt e ad altri maghi ma tutti ripetevano la stessa cosa, la maledizione non può essere annullata da nessuno, dovrà spezzarsi da sola.-

Nessuno può salvarla...

-cosa diceva la maledizione?- chiede Draco.

-“ Di notte in un modo, di giorno in un altro. Questa sarà la norma finche il giorno e la notte si uniranno e un unica cosa diverranno”*-

-un eclisse... - disse subito Draco, ripensando al suo sogno.

Solo adesso capiva il significato dei suoi incubi...

-si, è per questo che abbiamo chiesto aiuto alla Prof. Sinistra, per farci dire esattamente quando sarà l'eclisse più vicina.-

-e quando sarà?-

-a fine Gennaio... diciamo che siamo stati fortunati. È da quasi un anno che Hermione va avanti così. È per questo che non esce mai dopo il tramonto. Lei non voleva prenderti in giro Malfoy, ma per lei non è facile aprirsi dopo quello che ha vissuto. Si stava avvicinando a te, non so bene neanche io per quale ragione , ma era tornata ad essere felice e tutto grazie a te. Te lo chiedo per favore Malfoy non voltarle le spalle...-

Draco rimase in silenzio. Non aveva mai dato modo ad Hermione di potersi spiegare, di poter raccontare. Le aveva detto di fidarsi di lui ma alla prima occasione le aveva voltato le spalle....

-è meglio che tu ora vada, i tuoi amici ti avranno dato per dispersa.-

la piccola Weasley sospirò. Si avvicinò alla porta ma prima di aprirla si rivolse ancora una volta a Draco continuando a dargli le spalle.

-Ti ho osservato in questi mesi Malfoy... se non mi fidassi di te, se non avessi visto quanto sei cambiato, non sarei mai venuta stasera a cercarti e a raccontarti queste cose. Non farmene pentire...-

e senza aggiungere altro andò via.
Draco tornò in camera ripensando al racconto della piccola Weasley. In quei mesi aveva capito che qualcosa non andava ma mai avrebbe pensato che la Granger vissuto simili momenti.
Si mise a letto, iniziò a fissare la finestra chiusa.
Dal giorno della lite il falco non era più venuto a trovarlo.
Dopo tutto quel tempo quell'anime era diventato parte della sua quotidianità, quando la sera tornava dalla cena sapeva che lo avrebbe trovato li... quell'animale gli mancava.

Quel falco è Hermione e sei stato tu a dirle di non farsi viva...È la Granger che ti manca...

è vero , la Granger gli mancava.

***

Nonostante il discorso fattogli dalla rossa piccola, Draco non era andato dalla Granger. La verità è che non ne aveva il coraggio. Non sapeva perché, forse temeva il fatto di non sapere bene cosa dirle, il fatto che potesse pensare che fosse tornato da lei per pena o commiserazione. La verità è che si sentiva un verme. Non le aveva dato l'opportunità di spiegare e raccontargli lei stessa cosa fosse successo e adesso non sapeva come tornare indietro.
Quella sera si sarebbe tenuto il ballo indetto per Natale. Il ragazzo decise di andare per non sentire più Blaise pregarlo. Lo aveva sopportato per una settimana, se avesse continuato probabilmente lo avrebbe ucciso.

-sei pronto?-

-si Blaise per carità finiscila. Sono pronto.-

Quando arrivarono in Sala Grande tutto era perfettamente organizzato e allestito. La Sala era di un bianco candido , nevicava , ma la neve si dissolveva prima di posarsi a terra. Al centro vi era un bellissimo albero di Natale di un bianco candido. Era come essere entrati in un regno di ghiaccio. La McGranitt aveva fatto un bel lavoro.
Draco iniziò a guardarsi intorno. La Sala era piena di ragazzi felici che scherzavano e ridevano e di coppie che non aspettavano altro che poter passare una serata romantica come quella. Si avvicinò al bar allestito per l'occasione, lasciando soli Blaise e Daphne, particolarmente uniti dalla fine della guerra.
La serata proseguiva già da alcune ore e tutto sembrava perfetto. Gli studenti si divertivano e si scatenavano dopo mesi di intenso studio.
Draco però era l'unico che non la pensava alla stessa maniera. Da tutta la sera se ne stava seduto in disparte osservando con distacco la scena che gli scorreva davanti agli occhi. Decise che era arrivato il momento di ritirarsi. La sua presenza lì era decisamente di troppo.
Si alzò e si diresse all'uscita ma ad un tratto qualcuno lo urtò.

-ehi fai attenzione-

-scusa- disse Ginny sorridendo.

-Weasley, non avevo visto..-

-tranquillo! Vai già via?-

-si … diciamo che mi sono stufato.-

-ok allora buonanotte. Ah Malfoy se ti interessa, ho letto da qualche parte che ai falchi di notte piace stare in riva ai laghi... - disse facendogli l'occhiolino. E senza aggiungere altro andò via.
Quella ragazza … ma perché voleva a tutti i costi che si riavvicinasse alla Granger? In fondo lui era un ex Mangiamorte,starle lontano era comunque la cosa migliore.

“se non mi fidassi di te, se non avessi visto quanto sei cambiato, non sarei mai venuta stasera a cercarti e a raccontarti queste cose.”

La Weasley si fidava di lui e probabilmente anche lo Sfregiato e Lenticchia …

loro si fidano di te...





Faceva freddo quella notte, un vento leggero soffiava ma era abbastanza da creare una sensazione di fastidio. Si avvicinò lentamente al lago e ad un tratto la vide. Hermione, in versione falco, era appollaiata a terra di fronte allo specchio d'acqua.
Si stava avvicinando piano e la neve attutiva i suoi passi ma l'udito del falco era troppo sensibile per non sentirlo. Si voltò verso di lui e rimasero fermi a guardarsi. Quegli occhi... come aveva fatto a non riconoscerla. Solo Hermione possedeva occhi così belli.
Si avvicinò ancora ma il falco iniziò ad arretrare.

-Aspetta... voglio solo parlare.- disse lui veloce.

Hermione parve ascoltarlo perché d'un tratto si fermò. Draco trovò il coraggio di continuare.

-io ecco … mi dispiace per come mi sono comportato. Mi dispiace per essermela presa e non averti dato modo di spiegarti e di raccontarmi. Sai come sono fatto ed il mio orgoglio spesso prende il sopravvento. Io non potevo immaginare che tu... Probabilmente adesso non vorrai perdonarmi e lo capirei, ma io volevo comunque chiederti ...scusa. Buona notte Granger.-
e senza dire altro andò via.
Mentre camminava per tornare nella sua stanza Draco sorrise pensando a quello che aveva appena fatto. Chiedere scusa e per di più ad una Mezzosangue... La Weasley aveva ragione : era davvero cambiato.

***
L'indomani tutti andarono a colazione più tardi del previsto data la serata movimentata. Le vacanze erano iniziate e molti quel giorno sarebbero tornati a casa per le feste.
Malfoy stava preparando le ultime cose prima di tornare al Manor dalla Madre. Era il secondo Natale che avrebbero passato senza il padre e Draco sapeva quanto Narcissa ne soffrisse. Per fortuna anche quell'anno gli sarebbero stati accanto Blaise e la sua famiglia.

Chissà come passerà il Natale la Granger...

Zabini proprio in quel momento bussò alla porta ed entrò con una faccia sconvolta.

-cavolo amico hai una faccia...- disse il giovane Malfoy ridendo.

-ti prego non urlare mi scoppia la testa...-

-siamo messi bene … andiamo a colazione così magari ti riprendi.-

I due ragazzi scesero e si andarono a sedere al tavolo delle Serpi. Draco si guardò intorno notando che la maggior parte degli studenti erano nelle stesse condizioni dell'amico. Lanciò uno sguardo al tavolo Grifondoro notando che Hermione stava mangiando tranquillamente parlando con la rossa. Non aveva neanche notato che fosse entrato.

Che ti aspettavi? Che ti corresse incontro abbracciandoti?

Stava facendo colazione quando ad un tratto i gufi entrarono nella Sala portando delle lettere per gli studenti. Ad un tratto una cadde proprio davanti a lui. Se la rigirò tra le mani stupito, subito notò un particolare profumo, sapeva di vaniglia.
Sapeva di lei...
Draco aprì la lettera: una semplice parola, una grafia elegante e sottile.

Perdonato.






Ed ecco finalmente svelato il mistero: cosa, perchè, chi abbia scagliato questa maledizione. Spero la spiegazione non vi abbia deluso.
Voglio inoltre ringraziare tutte le persone che scrivono o leggono in silenzio, quelle che hanno messo la storia nelle preferite, seguite o ricordate o anche chi capita qui per sbaglio :)

*perdonate la mia poca fantasia nel creare filastrocche o cose del genere! :)

PROSSIMO AGGIORNAMENTO: DOMENICA/LUNEDì


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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

Le vacanze di Natale erano giunte al termine e con esse il momento per gli studenti di tornare a scuola. Draco aveva trascorso quelle settimane chiedendosi spesso come stesse la Granger, dove fosse, cosa facesse, se lo pensasse...
Aveva più volte avuto il desiderio di mandarle un gufo ma non lo fece.
Quando varcò il portone di Hogwarts il suo sguardo iniziò a vagare per tutta la Sala, spostandosi velocemente in cerca di lei.
Ad un tratto la vide.
Hermione era in fondo alla stanza che rideva e scherzava con i compagni Grifondoro, nuovamente insieme dopo le vacanze. Forse sentendosi osservata si voltò e lo vide.
I loro sguardi si incrociarono, si incatenarono proprio come quel giorno alla stazione, il giorno in cui tutto iniziò e,senza che nessuno dei due ne capisse il motivo, iniziarono ad avvicinarsi come se qualcosa, una forza superiore e misteriosa li spingesse l'uno verso l'altra.

-Ciao- disse Hermione sorridente.

Era la prima volta che si rivolgevano la parola dalla loro lite e per un attimo Draco aveva davvero temuto che mai più avrebbe rivisto quel sorriso rivolto a lui. Invece lei era lì, bella, di una bellezza semplice ma disarmante, capace di far tremare il cuore di ogni uomo.

-ciao...- rispose semplicemente lui quasi incapace di pronunciare altro.
Cosa era quello strano desiderio che provava di stringerla a sé e baciarla. Perché aveva iniziato a provare tutto questo per lei, lei che aveva sempre odiato e disprezzato...

perché hai finalmente capito quanto sia speciale...

-hai passato bene le vacanze?- disse lei rompendo quel silenzio imbarazzante.

-si... giornate tranquille... tu?-

-si , sono stata con i miei genitori.- rispose sorridendo.

-Hermione!- la ragazza venne richiamata dagli amici in lontananza, le stavano facendo segno di guardare le finestre. Il viaggio per Hogwarts era lungo e quando arrivarono era già il tramonto.    
Hermione guardò Draco.

-beh io devo ...-

-si … vai.- disse lui veloce anticipandola. Ora sapeva … ora capiva …
 
Lei gli sorrise e senza aggiungere altro si allontanò. Draco lanciò uno sguardo ai tre Grifondoro che lo stavano osservando in lontananza e notò che Ginny gli sorrideva. Lui non fece nulla, si voltò e andò via riflettendo su quanto fosse strano sapere che quei tre adesso si fidassero di lui. Era strano... ma era una bella sensazione...



Quella sera a cena Draco lanciò uno sguardo al Tavolo dei Grifoni chiedendosi dove potesse essere Hermione. Prima di andare in camera passò dal lago ma di lei non c'era traccia.

Probabilmente è in camera sua...

Quando il ragazzo tornò in stanza non si accorse inizialmente di essere osservato. Si stava per mettere a letto quando si  accorse di due occhi che lo stavano fissando dalla finestra. Il falco, Hermione, era lì.
Il ragazzo andò ad aprire permettendo alla ragazza di volare dentro.
Lui sorrise e si avvicinò a lei. Avvicinò una mano con l'istinto di accarezzarla e quando capì che lei gliene dava il permesso, posò delicatamente la mano sulla sua testa. La ragazza sembrava felice di quelle carezze.

-Avrei dovuto capire che eri tu... solo tu hai degli occhi così belli...-

il falco lo guardò per un istante.

-presto tutto questo sarà finito e potrai buttarti il passato alle spalle. Buonanotte Granger.-


***  

Erano gli inizi di Gennaio e le lezioni erano riprese come di consueto. Tutti gli studenti sembravano ricaduti nella solita noia che seguiva sempre le vacanze natalizie... tutti eccetto Hermione. La ragazza infatti era particolarmente allegra e raggiante ed i suoi amici sapevano a cosa fosse dovuto il suo comportamento.
A fine Gennaio sarebbe avvenuta la tanto attesa eclisse che avrebbe finalmente spezzato la maledizione di Hermione.
La ragazza conviveva con quella condanna da più di un anno e non vedeva l'ora di poter tornare ad essere di nuovo libera.
I suoi amici però non sapevano che il suo buon umore fosse dovuto anche ad altro. Ormai passava la maggior parte delle sue giornate con Draco e ora più che mai aveva scoperto di provare qualcosa per lui.
Quando il ragazzo l'aveva allontanata dopo la scoperta del suo segreto, si era sentita morire. Aveva capito che Kristopher era davvero riuscito nel suo intento: non solo l'aveva privata della sua libertà ma anche della possibilità di essere felice... era questo quello che lui voleva più di ogni altra cosa...
Poi però la sera del ballo Draco si era riavvicinato, le aveva addirittura chiesto scusa e aveva capito che forse, per lei c'era ancora una possibilità.
Aveva iniziato a provare qualcosa per quel ragazzo dal momento in cui l'aveva rivisto alla stazione, aveva sentito il bisogno di avvicinarsi a lui e adesso non poteva farne a meno.
Hermione non avrebbe mai pensato sarebbe potuto succedere ma si era davvero innamorata di lui...
La ragazza rise, era la prima volta che lo ammetteva a se stessa.
Era innamorata di lui... del suo lato dolce che era riuscita a scoprire a poco a poco,  ma anche della sua forza che riusciva a farla sentire al sicuro e protetta dopo tanto tempo...

-Herm sei pronta?-

Era stata Ginny, chiamandola a risvegliarla dai suoi pensieri.

-ci stanno aspettando tutti giù.-

-si arrivo Ginny.-

Era domenica mattina e i ragazzi avevano deciso di andare ad Hogsmade per distrarsi un po'.
Quando arrivò nell'atrio con l'amica vide una scena alla quale mai avrebbe pensato poter assistere.
Ron ed Harry parlavano tranquillamente con Blaise e Daphne mentre Draco, un po' in disparte, li ascoltavano in silenzio.
L'avvicinamento tra la regina dei Grifoni ed il re delle Serpi infatti aveva portato un progressivo avvicinamento anche dei loro amici. Non che ora andassero d'amore e d'accordo, ma riuscivano almeno a stare a pochi metri senza lanciarsi maledizioni. I suoi amici non le chiesero mai perchè si fosse avvicinata così proprio a Draco, a quel ragazzo che l'aveva umiliata e derisa per anni...loro la vedevano di nuovo felice, ed era questa la cosa più importante.
Ma se da un lato i suoi amici non avevano fatto polemiche o ramanzine, gli studenti della scuola non tenevano certo i commenti per loro. Vedere Serpeverde e Grifondoro così vicini da uscire addirittura insieme era una cosa che di certo non poteva non creare perplessità e curiosità.
Le due amiche si avvicinarono.

-Eccoci scusate ma Hermione è diventata di una lentezza allucinante. Strano perché prima non metteva così tanta cura nei preparativi- disse con una nota di malizia la piccola Weasley che sapeva del suo interesse per il bel biondo.

-Ginny...- disse lei sorridendo imbarazzata.

-beh allora direi che possiamo andare- disse Blaise prendendo sottobraccio la sua ragazza.

Gli amici si diressero verso le carrozze tranne Draco che rimase un po' indietro aspettando Hermione.

-sei molto bella oggi...- disse lui senza guardarla.

-grazie...- rispose la ragazza imbarazzata.

Proseguirono senza dire una parola.




La giornata era trascorsa molto piacevolmente nonostante le iniziali titubanze.
Ogni tanto c'era stato qualche pungente frecciatina tra i ragazzi delle due case, ma niente che le fanciulle non potessero placare.
Ad un tratto Draco guardò l'orologio appeso alla parete del pub.

-si è fatto tardi per te Granger...-

la ragazza si fece seria, per un attimo aveva quasi dimenticato la sua personale prigione, ma allo stesso tempo quella premura da parte del ragazzo le aveva fatto molto piacere.

-oh ma dai ancora un po'...-

-no ragazzi Malfoy ha ragione è meglio che torni in tempo. Rimanete voi io posso tornare sola.-

La ragazza non fece neanche in tempo a spostare la sedia che subito il giovane Malfoy fu in piedi.

-Malfoy non c'è bisogno che tu...-

-non ti farò tornare sola, forza andiamo... voi rimanete pure.-

e detto questo uscì dal locale senza dare modo alla giovane Grifona di ribattere.

-davvero non c'era bisogno di accompagnarmi. So cavarmela da sola.- disse lei raggiungendolo fuori.

-non ne dubito...- disse semplicemente il ragazzo ghignando.

Hermione però non poté fare a meno di sorridere pensando che forse quella maledizione qualcosa di buono lo avesse portato...





Il viaggio in carrozza si era svolto nel quasi totale silenzio se non per qualche frase sporadica. Ad Hermione non aveva dato fastidio anzi, quel silenzio le aveva permesso di osservare Draco che per quasi tutto il tragitto aveva rivolto lo sguardo fuori dal finestrino.
Hermione si chiedeva cosa l'avesse spinta ad avvicinarsi così a quel ragazzo che per anni aveva odiato. Quando, la notte che era stata ferita dal Platano Picchiatore, si era svegliata nella camera di Draco per un minuto aveva avuto l'istinto di fuggire ma qualcosa l'aveva spinta a rimanere. Osservarlo addormentato , vedere per per la prima volta quell'espressione serena sul suo volto, le aveva fatto provare qualcosa che pensava non sarebbe mai più riuscita a provare per qualcuno. Aveva desiderato conoscerlo, avvicinarsi a lui e aveva iniziato a fidarsi di quel ragazzo che un tempo aveva disprezzato con tutta se stessa. Del Malfoy viziato ed egoista non era rimasto più nulla ed ormai esisteva una parte di Draco che non poteva non amare.
Solo quando la carrozza si fermò si accorse che erano giunti a destinazione.
Draco l'aiutò a scendere porgendole una mano, non per niente proveniva da una delle più nobili casate del mondo magico.

-siamo arrivati...- disse lui fissandola.

-si... grazie Draco.-

uno imbarazzante silenzio cadde tra i due.

-vuoi che … ti accompagni alla torre?- disse lui ad un tratto forse non capendo perché lei non andasse.

-no... non c'è bisogno! Grazie ancora.-

Senza aggiungere altro Hermione si voltò ed iniziò ad allontanarsi, sorridendo del fatto che solo in quel momento ricominciò a pensare che di li a poco si sarebbe trasformata.

***

Era il giorno... oggi era il tanto atteso giorno.
Era domenica quindi fortunatamente non si sarebbero tenute le lezioni.
Hermione non era riuscita a chiudere occhio quella notte, troppo emozionata per farlo.
La sua ultima notte passata da falco...
Aveva attesa a lungo quell'eclisse, il giorno in cui finalmente la maledizione si sarebbe spezzata.
Scese a colazione non tanto per mangiare, anche lo stomaco era completamente chiuso, ma perché doveva assolutamente vedere i suoi amici, doveva assolutamente vedere lui.
Quello era il giorno in cui sarebbe stata di nuovo libera, il giorno in cui avrebbe ricominciato a vivere, il giorno in cui sarebbe rinata.
E sarebbe stato quello il giorno in cui avrebbe detto a Draco tutto quello che provava. Aveva pensato e riflettuto molto ma adesso ne era convinta. Lui era stato la sua forza, la ragione che l'aveva fatta resistere ogni giorno e adesso avrebbe potuto ricominciare a vivere...
avrebbe potuto ricominciare a vivere anche grazie a lui...





Draco si sentiva strano quel giorno.
Era come se una stretta allo stomaco,una morsa, lo attanagliasse.
Quel giorno ci sarebbe stata l'eclisse e finalmente Hermione sarebbe stata nuovamente libera.  Quella ragazza era riuscita a cambiarlo, aveva creduto in lui quando tutto il resto del mondo lo aveva abbandonato e gli aveva voltato le spalle. Lei gli aveva dato una seconda possibilità.
Quel giorno lui le avrebbe detto una volta per tutte cosa provava. Aveva desiderato farlo molte volte ma era sempre stato frenato da qualcosa, come se non fosse mai il momento giusto.

Ma oggi è il momento giusto...

e allora perché non era tranquillo?! C'era qualcosa, una sensazione, che non gli permetteva di essere  rilassato come gli altri.

Paura di essere rifiutato?...

si... doveva essere sicuramente quello...

***

Tutti gli studenti si erano riuniti nel cortile quella mattina.
Si era infatti sparsa la voce che quel giorno ci sarebbe stata une bellissima eclisse. Non era facile vederne una e chi poteva si era riversato in cortile per non perdersela.
Un altro gruppo di studenti si era radunato lì ma non per lo stesso motivo. C'era qualcosa di più profondo, di più importante della semplice curiosità.
Harry, Ron e Ginny tenevano stretta Hermione che non riusciva a fare a meno di ridere e tremare allo stesso tempo. Draco era rimasto un po' in disparte, volendo dare il giusto spazio alla ragazza ed i suoi amici.
Ed eccola.
Ad un tratto la luna iniziò ad oscurare il sole fino a coprirlo totalmente.
Era quello il momento in cui il sole e la luna diventavano un unica cosa, in cui giorno e notte si univano.
L'ombra ricadde sui giovani ragazzi che stavano ammirando quello spettacolare fenomeno.
Draco posò lo sguardo su di Hermione e vide che a stento cercava di nascondere le lacrime.
-in teoria adesso che c'è la luna... lei avrebbe dovuto trasformarsi no?!- disse Blaise all'orecchio di Draco per non farsi sentire da altri.
Il giovane Malfoy rimase con lo sguardo fisso sulla ragazza.
-teoricamente...- rispose lui in realtà poco convinto.
Magari era il segno che la maledizione si fosse spezzata, pensò speranzoso il ragazzo.
Adesso però bisognava solo aspettare il tramonto...






Draco insieme a Blaise e Daphne, gli unici a sapere del segreto di Hermione oltre ai tre amici di lei, raggiunsero nel pomeriggio i ragazzi che li attendevano al lago. Con loro c'erano anche la professoressa McGranitt ,la professoressa di Astronomia e quello di Difesa contro le Arti Oscure, gli unici forse ai quali avevano chiesto aiuto.
Quando Hermione li vide arrivare gli corse incontro.

-sei pronto?!- disse lei allegramente. Sembrava una bambina il giorno di Natale che non riusciva più ad attendere l'apertura dei regali.

-tu sei pronta?- disse semplicemente lui.

-non sai da quanto aspetto questo momento.-

Draco sorrise...
di nuovo quella sensazione...
La vide allontanarsi per raggiungere le rive del lago ed iniziare ansiosa, insieme agli amici, a guardare il sole che piano stava per tramontare.
I raggi fuggivano lentamente colorando il cielo di un colore scarlatto,solo l'acqua del lago ne rifletteva la bellezza e quando anche l'ultimo spiraglio di luce andò a nascondersi sotto il lago, il giorno si arrese finalmente alla notte...
Lo sguardo di Draco si posò su Hermione e fu in quel momento che accadde.
Una grande luce avvolse la ragazza...
Quando tutti riaprirono gli occhi, Hermione non c'era più...
Nessuno riuscì a dire una parola. Nessuno capiva... qualcosa non aveva funzionata.

-Professoressa non può essere cosa significa questo?- dissero i tre amici correndo dalla McGranitt.

-Ragazzi per favore calmatevi ci deve sicuramente essere una spiegazione.- disse, in realtà con una nota di agitazione nella voce, la professoressa.

-Ma la maledizione diceva...-

-la maledizione parlava di un incontro tra sole e luna... noi abbiamo dato per scontato fosse un eclissi solare ma potrebbe trattarsi di una eclisse lunare...- disse subito la prof. Sinistra.
Gli amici si avvicinarono al falco, ad Hermione, rimasta ferma per tutto il tempo.
 
-Hermione tranquilla troveremo una soluzione, abbi un po' di pazienza...-

ma il falco a quel punto aprì le grandi ali e spiccò il volo.

-Hermione aspetta!-

continuarono a gridare i suoi amici, ma lei era già scomparsa dalla vista di tutti.
Draco era rimasto lì, fermo, senza trovare il coraggio di dire nulla con un solo pensiero che assillante, rimbombava sulla testa.

“nessuno può salvarla...”





Eccomi di ritorno, spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento :) Purtroppo da domani, per tutta la settimana sarò fuori città, quindi il prossimo aggiornamento sarà LUNEDI prossimo! Scusate per questo ritardo :)
un bacio, Maya.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12

Neanche quella notte Draco era riuscito a dormire.
In realtà da più di una settimana il giovane Malfoy non riusciva a chiudere occhio ed il motivo era lei.

Hermione...

Dal giorno dell'eclisse infatti la ragazza sotto forma di falco era volata via e da allora nessuno aveva più avuto sue notizie.
Draco guardò fuori dalla finestra.

Dove sei mezzosangue?...

-Dra scendiamo?...- disse Blaise entrando in camera.

-si … arrivo.-

il moro si avvicinò a lui e gli posò una mano sulla spalla.

-tornerà... aveva bisogno di tempo, non deve essere stato facile per lei.-

-si lo so... andiamo.- disse semplicemente sperando così di far morire il discorso.

quando scesero in Sala Grande lanciò un'occhiata al tavolo dei Grifoni.. Hermione ovviamente non c'era...
Il suo sguardo si posò sui tre amici. Vide Harry stringere la mano di Ginny. Questa ascoltava in silenzio quello che il fidanzato le sussurrava piano all'orecchio ed il suo sguardo triste era fisso sul piatto davanti a lei. Ad un tratto alzò alzò gli occhi incontrando quelli di Draco ... i due si guardarono per un istante poi lui si voltò proseguendo e andando a sedersi al suo posto.
Da una settimana a quella parte poi, sentiva in continuazione gli sguardi inquisitori di tutti gli studenti puntati su di lui. Tutti avevano notato l'avvicinamento che avevano avuto lui ed Hermione e la colpa della sua improvvisa assenza fu data immediatamente a lui.
-te l'ho detto com'è andata, lei si è lasciata imbambolare ed ora che lui si è divertito l'ha mollata.-
-io ho sentito che è incinta e adesso lui non vuole sapere niente del bambino...-

Sentì parlare due Tassorosso al suo passaggio. Draco si fermò di colpo ... sentir dire cattiverie sul suo conto ormai non gli faceva più alcun effetto, ma non poteva tollerare che Hermione passasse per quella che non era a causa sua...

-perchè se voi due avete qualcosa da dire non lo dite in faccia? -

le due ragazze divennero rosse e subito abbassarono lo sguardo.

-Draco lascia stare dai andiamo...- disse Blaise prendendo per un braccio e cercando di allontanarlo.

-no ... mi è passata la fame...- rispose il giovane Malfoy uscendo svelto dalla Sala.


***

Anche quella giornata passò nella monotonia generale.
Draco rimase quasi stupito dall'accorgersi quanto le lezioni fossero noiose senza la petulante mezzosangue che riprendeva di continuo i professori. In quei giorni il ragazzo si rese davvero conto di quanto la Granger gli mancasse.
Non era passato un solo attimo in quegli anni nel quale la Granger non fosse stata presente nella sua vita nel bene o nel male.
Sin dal primo giorno di scuola, quando aveva fatto irruzione nella sua carrozza una bambina dai capelli cespugliosi alla ricerca di un rospo di un compagno che neanche conosceva. Aveva sempre avuto un animo da Grifondoro la sua mezzosangue.
Quella ragazza era l'unica vera persona che aveva saputo tenergli testa in quegli anni. L'unica persona che non aveva mai ceduto alle sue provocazioni, che non aveva mai abbassato la testa al cospetto del re delle serpi. Era sempre stata la sua degna avversaria, l'unica con la quale valeva la pena battersi. L'unica per la quale valesse la pena battersi.
E adesso che lei non c'era lui si sentiva … vuoto?!
Non sapeva neanche lui spiegare. Da quando lei era andata via aveva capito come non potesse fare più a meno della sua costante presenza...

Quando quella sera però , Draco tornò in camera dopo la cena, rimase per un attimo senza parole : Hermione, sotto forma di falco, era ferma davanti la sua finestra.
Il ragazzo aveva continuato a tenerla aperta sperando in un qualsiasi momento di vederla entrare ed ora eccola li...
Il giovane Malfoy si avvicinò piano ed iniziò ad accarezzarla. I suoi occhi erano velati da una leggera tristezza, poteva vederlo anche sotto quelle sembianze.
-ci hai fatto preoccupare lo sai?-
lei non si mosse.
-sono contento che tu sia qui... domani mi racconterai.-

***

Quando la mattina seguente Draco si svegliò non si ritrovò solo come di consueto.
Hermione era lì addormentata sulla poltrona. Stranamente non era andata via alle prime luci dell'alba come di consueto.
Il ragazzo si alzò e si avvicinò piano a lei stando attento a non svegliarla.
Doveva ammettere che la mezzosangue addormentata era ancora più bella... iniziò ad accarezzarla piano, come se una forza superiore lo spingesse a farlo.
In quel momento Hermione aprì gli occhi.
-scusa...non volevo disturbarti...- disse il ragazzo ritirando velocemente la mano
-non mi hai disturbata, tranquillo.- rispose lei ancora assonnata.
-hai delle spiegazioni da darci.-
la ragazza si voltò verso la finestra senza rispondere.
-Se vuoi puoi farti una doccia e dopo scendiamo a colazione, i tuoi amici saranno felici di vedere che stai bene, erano tutti preoccupati per te.- continuò Draco.
-io non scendo a colazione...- rispose svelta lei.
Draco la guardò interrogativo.
-non hai fame?-
-no … intendevo che non ho intenzione di scendere... non voglio vedere nessuno... non ancora...-
Draco rimase stupito da quelle parole...Non voleva vedere nessuno,  non era ancora pronta per affrontare i suoi amici.. però era venuta da lui...
-sono tutti in pena per te...- continuò lui provando a convincerla.
-Draco... ti prego... non dire che sono qui...-
i suoi occhi... i suoi occhi lo stavano implorando più delle sue parole. Il giovane Malfoy sospirò.
-va bene … fatti una doccia, rilassati... appena posso salgo un po'.-
Hermione gli sorrise ma non era il solito sorriso spontaneo che solitamente la ragazza offriva: era un sorriso stanco... di una persona stanca di lottare...
Perché Hermione ormai era stanca di lottare. Stanca di soffrire. Stanca di illudersi che un giorno quella sofferenza sarebbe finita...
che senso aveva continuare a vivere una vita a metà?
-grazie...-
senza aggiungere altro il ragazzo uscì dalla camera lasciandola sola con i suoi pensieri.
Non sapeva perché avesse deciso di presentarsi alla sua finestra. Semplicemente un giorno ne aveva sentito il bisogno.
Era andata dai suoi genitori, si era presentata alla loro porta in lacrime raccontandogli che la sua unica speranza di salvezza era svanita per sempre. Lei non sarebbe mai tornata normale e la maledizione non si sarebbe mai spezzata. Che illusa era stata a credere anche solo per un istante che una semplice eclisse avrebbe potuto spezzare la maledizione. Kristopher voleva annientarla e ci era riuscito...
Era rimasta chiusa in camera per giorni senza parlare con nessuno, senza mangiare ne dormire. Forse in quel periodo aveva finalmente prosciugato tutte le lacrime che aveva in corpo.
Un giorno però improvvisamente, si era svegliata e aveva iniziato a pensare a Draco, a quanto le mancasse quel ragazzo un po' scorbutico e lunatico ma capace di prendersi cura di un falco trovato ferito nel bosco.
Aveva salutato i suoi ed era arrivata lì ,stanca ,ma felice di poterlo rivedere.
Hermione si alzò dalla poltrona. Non voleva vedere i suoi amici, non era ancora pronta per affrontarli. Voleva solo un po' di pace e tranquillità e sapeva che lì sarebbe riuscita a trovarli.
Nella sua stanza seppur singola che le aveva concesso quell'anno la McGranitt, non avrebbe avuto la stessa privacy. Era sicura che Ginny andasse ogni giorno a controllare se fosse tornata... lì invece era al sicuro.
Si diresse verso il bagno desiderosa di tuffarsi sotto il getto d'acqua calda della doccia. Hermione non sapeva quanto tempo avesse passato lì sotto, ferma, cercando di dimenticare tutto per un istante.
Quando uscì si avvolse attorno al corpo uno degli asciugamani che aveva trovato appesi, lo annusò, sapeva di Draco.
Tornò in camera ed iniziò a guardarsi attorno. Si avvicinò alla scrivania ed aprì un cassetto nel quale trovò una foto.
Essa ritraeva una bellissima donna chinata su di un bambino biondo mentre gli indicava di guardare la macchina fotografica. In piedi un uomo freddo e austero.
Lucius.
Proprio in quel momento entrò Draco.
Lei in imbarazzo rimise la foto apposto chiudendo veloce il cassetto.
-scusa io non volevo...-
-farti gli affari miei? Sappiamo entrambi che non ti riesce bene Granger.- disse il ragazzo che non sembrava arrabbiato.
Lui ghignò e lei sorrise in risposta timidamente, solo in quel momento si accorse del fatto che era mezza nuda. Arrossì.
Draco se ne accorse.
-scusa è che la mia bacchetta è rimasta nel mio dormitorio e non avevo modo di pulire i miei vestiti...-
-se vuoi puoi usare questa, meglio di niente- disse aprendo un anta dell'armadio e porgendogli una sua camicia.
La ragazza allungò timidamente la mano e poi andò in bagno a cambiarsi.
Quando Draco era entrato in camera trovandola con solo un asciugamano addosso ed i capelli bagnati che le ricadevano sulla pelle, dovette fare ricorso a tutto il suo autocontrollo per non saltarle addosso.
La verità è che ormai desiderava quella ragazza più di qualsiasi altra cosa e avrebbe fatto di tutto per farla sua almeno una volta.
Ma Hermione non era una ragazza qualsiasi e dopo tutto quello che aveva passato non avrebbe neanche mai avuto il coraggio di sfiorarla.
Si avvicinò ai vestiti di Hermione e con un un semplice gesto della bacchetta li pulì. Si portò il suo maglione al volto e lo annusò. Sapeva di vaniglia... sapeva di lei...
Proprio in quel momento la ragazza uscì dal bagno con indosso una sua camicia che a stento le arrivava a metà coscia. Il che la rendeva ancora più sexy...
-ho pulito i tuoi vestiti...- disse lui interrompendo bruscamente quel silenzio calato nella stanza.
-grazie ma tanto è quasi il tramonto … li rimetterò domani...- Hermione si fece seria.
Draco avrebbe desiderato poter dire o fare qualsiasi cosa per tornare a vederla felice... ma la verità è che lui non poteva fare nulla...nessuno poteva.
-ti ho portato qualcosa da mangiare.- disse avvicinandosi e sedendosi nel letto accanto a lei.
-grazie.- disse iniziando a spezzettare la fetta di torta che il ragazzo le aveva portato.
Ormai della leonessa che aveva imparato ad apprezzare e amare non era rimasto più nulla e lui non poteva sopportarlo.
Si alzò e andò verso la scrivania. Aprì il cassetto e prese la foto all'interno, poi tornò a sedersi accanto alla ragazza.
-è l'unica foto che ho di mio padre, lui non amava questo genere di cose. In realtà non so neanche perché io la tenga. Sai lui non è stato proprio quello che può definirsi un padre affettuoso... Quando decisi di prendere il marchio lo feci solo perché minacciarono di uccidere mia madre. Ed ora ho questo che mi ricorda ogni giorno il mio passato.- disse Draco alzandosi la manica della camicia e mostrando il marchio nero.
Il ragazzo continuò.
-Una persona mi ha insegnato che certe cose non dovrebbero mai permetterci di dimenticare che persone siamo realmente. Una persona mi ha insegnato che bisogna reagire e lottare...-
-non si può lottare per sempre Draco.-
-Granger maledizione! Tu non sei così, tu non sei una che si piange addosso. Non permettere a questa stupida maledizione di annientarti perché lui voleva questo , così stai facendo solo il suo gioco.-
-tu non puoi capire...- disse lei alzandosi nervosamente e andando verso la finestra. Lei continuò seppur con la voce incrinata a causa delle lacrime che cercava di trattenere.
-non sei tu che ogni giorno ti alzi e vivi ogni minuto della giornata in attesa di un singolo istante, non sei tu che sei costretto a scappare e nasconderti per paura di trasformarti in mezzo ai corridoi, non è te che hanno privato di libertà e sogni!-
disse lei senza accorgersi delle lacrime che avevano iniziato a rigarle il volto!
Il ragazzo rise amaramente.
-Granger, so benissimo cosa significhi essere privato di tutto! So benissimo cosa significhi essere additato e screditato per qualcosa che porti addosso. Io ho fatto delle scelte e adesso ne pago le conseguenze ma Granger … tu non hai avuto scelta...non pensi di aver sofferto abbastanza? Di esserti limitata abbastanza? Perché permetti ancora che l'attesa di un istante non ti faccia godere tutto il resto della tua vita! Non vivere in attesa di un minuto Granger, VIVI! E fregatene se ti trasformerai in mezzo ad un corridoio, pensi che le persone ti crederanno meno capace o intelligente se la sera ti trasformi in un pennuto?! Basta Hermione... non credi sia arrivato il momento di buttarti il passato alle spalle e di riprendere in mano la tua vita?!- disse Draco senza essersi reso conto di averla raggiunta e averla stretta per le spalle facendola voltare.
Hermione lo guardò... che avesse ragione? Che fosse davvero arrivato il momento di tornare a vivere? Sin dall'inizio di quell'incubo aveva fatto di tutto per tenerlo nascosto. Quella maledizione l'aveva privata di ogni cosa ma poteva permettere davvero a quel pazzo di averla vinta così?
Che vita è la tua in cui ogni notte ti trasformi in un falco?
Forse non sarà una vita perfetta, ma è pur sempre vita...
ma chi vorrebbe accanto a sé una persona come te... cosa hai da offrire?
Lui... forse lui mi vorrebbe anche così...
non essere egoista Hermione...

La ragazza non ebbe il tempo di rispondere poiché una scia luminosa la avvolse, lasciando al suo posto un bellissimo falco dagli occhi d'ambra.







Eccomi ragazzi, perdonate il ritardo ma tornata dal viaggio mi è venuta una gran febbre mi scuso infatti di non aver potuto rispondere come sempre alle recensioni e vi chiedo anche scusa per eventuali errori nel testo!
Ringrazio come sempe TUTTI! tutti quelli che leggono, tutti quelli che lasciano un commento, tutti quelli che seguono la storia!
Un grande bacio a prestissimo.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13



Quella mattina Draco fu svegliato dai leggeri raggi di sole che facevano capolino dalla finestra. Quando aprì gli occhi la prima cosa che attirò la sua attenzione fu la figura di Hermione che tranquilla riposava nella poltrona. Il ragazzo scese dal letto e si avvicinò a lei, la sollevò piano prendendola in braccio e facendo attenzione a non svegliarla. Vide in quel momento che Hermione si rannicchiò maggiormente al suo petto e Draco poté inspirare il profumo che la sua pelle emanava.  Si avvicinò al letto e gliela pose sopra con un gesto delicato, come se stesse maneggiando qualcosa di prezioso e fragile che si sarebbe potuto rompere al minimo atto di distrazione. Si sedette accanto a lei ed iniziò ad osservarla.
Il giovane Malfoy pensava e ripensava a tutto il tempo che avevano passato insieme e a quei sentimenti che pian piano aveva iniziato a provare nei confronti della Grifondoro. La guardò e si sentì impotente sapendo di non poter fare nulla per aiutarla, per riaccendere quel fuoco ardente che lentamente si era affievolito …
le labbra della ragazza erano semiaperte e lui provò l'irrefrenabile istinto di baciarle e assaggiarle … Si alzò svelto e senza indugiare oltre uscì dalla camera.



Quando Hermione si svegliò  notò che calde coperte la avvolgevano. Aprì gli occhi e vide che era sdraiata nel grande letto di Draco. Lui non c'era doveva averla posta lì prima di scendere a colazione. Si rigirò sul letto e strinse il cuscino al petto ispirando a fondo il profumo del ragazzo. Decise alla fine di alzarsi per fare una doccia calda e rimettersi gli abiti che il giorno prima lui le aveva pulito.
Si sedette poi sulla poltrona ed iniziò a guardare un punto indefinito oltre la grande finestra della stanza.
Hermione iniziò a ripensare alle parole di Draco della sera prima.
Forse aveva ragione lui... per tutto quel tempo non aveva fatto altro che nascondersi … aveva permesso a quella maledizione di privarla non solo dei suoi sogni ma della sua stessa vita. Ma la verità era che per quanto lei potesse fingere, la sua vita non sarebbe mai più stata normale...Ogni notte fissava Draco dormire tranquillamente e si era chiesta spesso come sarebbe stato essere lì tra le sue braccia. Ormai provava qualcosa per lui ed era inutile negarlo. Aveva imparato a conoscerlo ed apprezzarlo, aveva scoperto una parte di lui che mai avrebbe pensato potesse nascondere.
Ma era proprio per quello che doveva lasciarlo andare.. proprio per quello doveva rinunciare a lui. Draco meritava di essere felice dopo tutto quello che aveva passato e lei sicuramente non era la persona adatta...
Eppure nonostante la sua mente continuasse a ripeterle che quella era la decisione più adatta, la più sensata, il suo cuore non riusciva ad allontanarlo.
Proprio in quel momento il ragazzo entrò dalla porta e si fermò sulla soglia guardandola. Il discorso della sera prima era rimasto in sospeso e sperava che non lo riaprisse.

-hai dormito bene?- chiese lui semplicemente posando la borsa con i libri a terra e richiudendosi la porta alle spalle.

-si... e grazie per avermi messa a letto.- rispose Hermione sorridendo.

Lui la fissò per un attimo rimanendo in piedi appoggiato al muro. Hermione abbassò gli occhi non riuscendo a sostenere lo sguardo di lui. Iniziò a provare imbarazzo per i pensieri che aveva avuto fino a poco prima. Quegli occhi erano qualcosa di ammaliante …

-ti ho portato qualcosa da mangiare.- disse Draco avvicinandosi e porgendole un fagotto avvolto con un tovagliolo. Hermione sorrise per quelle piccole premure che aveva nei suoi confronti.

-hai pensato a quello che ti ho detto ieri?- continuò ancora lui.

Hermione sospirò.

-forse ho fatto male a venire da te.- disse lei innervosendosi.

-Granger, sai che puoi rimanere non è questo il problema... il problema è che i tuoi amici sono tutti in pena per te … il problema è che tu devi riuscire ad andare avanti.-

-non ho voglia di continuare con questa storia Malfoy...-

-ah certo quindi fammi capire, tu puoi immischiarti nei miei affari ma io non posso fare lo stesso?-

-quando mai mi sarei immischiata nei tuoi affari?!-

-vuoi che ti faccia l'elenco?- disse lui ridendo ironicamente.

-ok forse qualche volta è successo ma non è questo il punto...-

-e qual'è sentiamo?! La verità Granger è che sei solo una vigliacca...- disse lui avvicinandosi maggiormente.

-ma come ti permetti?! Malfoy tu non sei niente per me! E non hai il diritto di decidere se e quando io dovrò di ripresentarmi ai miei amici. E se non ti sta bene stai tranquillo stasera me ne andrò...-

disse Hermione fronteggiandolo, fermandosi di fronte a lui.

Draco si mise a ridere e la ragazza iniziò a guardarlo interrogativa.

-vedi?! È questa l'Hermione Granger che conosco...- disse allontanandosi da lei.

Hermione lo seguì con lo sguardo … non poteva crederci. Aveva detto quelle cose solo per farla arrabbiare...

-Malfoy sei ...sei così...-

-bello, affascinante, intelligente? ...-

-odioso...- terminò lei ridendo.

Quel ragazzo era l'unica persona che riuscisse ancora a farle provare qualcosa, a farla sentire viva...

-vado a farmi una doccia.- disse lui dirigendosi verso il bagno.

Hermione rimase di nuovo sola nella stanza. Mille pensieri le ronzavano nella testa, mille domande alle quali non trovava una risposta. Malfoy la faceva facile … le aveva detto di andare avanti, non nascondersi più ma come avrebbe potuto farlo?!
Non scappare significava portare a galla la verità che tanto a lungo aveva cercato di nascondere...
su una cosa aveva ragione però … quella maledizione non si sarebbe mai spezzata. Era inutile continuare a negarlo, doveva imparare a conviverci in un modo o nell'altro o ne sarebbe stata risucchiata.
Proprio in quel momento Draco uscì dal bagno con solo un asciugamano attorno alla vita e i capelli ancora umidi che ricadevano scombinati sul viso. Hermione provò un forte imbarazzo e subito si voltò.

-Malfoy potresti vestirti cortesemente?-

Il ragazzo ghignò divertito alla reazione di Hermione.

-scusami Granger è che ho dimenticato di portarmi il cambio di là... sai per lei ragazze che porto solitamente in camera non è un problema che giri così...- disse lui con fare innocente.

-beh io non sono le ragazze che ti porti in camera...- disse Hermione con un tono alterato, cosa che non sfuggì a Draco e che non gli permise di trattenersi dal ridere.

Proprio in quel momento Blaise entrò in camera trafelato.

-Draco senti devi assolutamente aiutar....-ma le parole gli morirono in gola quando vide Hermione in stanza.

-cos'è non si bussa più?-

-cosa ci fa la Granger qui?!- disse Blaise ignorando totalmente il rimprovero dell'amico.

-Blaise ti prego non urlare ti sentiranno...- disse Hermione in tono supplichevole.

Il ragazzo però sembrò non ascoltarla e si rivolse all'amico.

-mi spieghi perchè è qui?- chiese con tono severo.

-è venuta qualche giorno fa... non voleva incontrare Potter e gli altri e mi ha chiesto di "ospitarla".

Blaise rise ironicamente.

-quindi l'hai "ospitata" per tutto questo tempo?-

-Blaise...- disse Draco capendo dove volesse arrivare l'amico.

-Granger ti rendi conto che c'è una scuola intera che si chiede che fine tu abbia fatto?- Iniziò Blaise voltandosi verso la ragazza.
 
-Blaise...- cercò di interromperlo Draco senza successo. Zabini infatti continuò.

-Ti rendi conto che hanno dato a Draco la colpa della tua scomparsa? Hanno iniziato a far girare voci assurde di lui che ti avrebbe mollata e tu fossi andata via ferita nell'orgoglio. Ti rendi conto dei problemi che ha avuto? Perché è facile dare la colpa di tutto all'ex Mangiamorte, chi altri avrebbe potuto mettere in fuga l'eroina della guerra magica?! Oggi la McGranitt ha dovuto allontanare Kirke dall'aula te l'ha detto? Scommetto di no ovviamente...- la voce del ragazzo si era fatta sempre più alta non riuscendo a nascondere il risentimento che provava per Hermione.

-Blaise ho detto basta... vattene adesso e non farne parola con nessuno...-

Il giovane Zabini lo guardò sorpreso ma Draco rimase in silenzio rimarcando la sua decisione. Solo allora Blaise uscì arrabbiato dalla stanza non prima di aver lanciato un ultima occhiataccia alla giovane Grifondoro.

Un imbarazzante silenzio calò nella stanza. Hermione continuava a fissare Draco che a sua volta guardava un punto imprecisato del pavimento.

-Zabini è un'idiota...-

-perchè non me lo hai detto?- disse veloce Hermione.

-cosa avrei dovuto dirti Granger? Che le persone hanno subito incolpato me della tua scomparsa? Cosa altro avrebbero potuto pensare... - rispose Draco con un tono seccato.

Hermione si avvicinò piano a lui e gli prese delicatamente una mano tra le sue.

-mi dispiace davvero … non avrei mai pensato che ...-

-tranquilla … ormai sono abituato alle frecciatine della gente.-

Draco incrociò gli occhi di Hermione potendovi leggere tristezza e dispiacere. Era una cosa che non poteva sopportare. Non tollerava che le persone che amava soffrissero per lui...

Amore...

Sfiorò piano il viso della ragazza passandogli poi un dito sulle labbra soffici e carnose.
Si avvicinò piano, quasi poteva sentire il respiro caldo sulla sua pelle...
vide gli occhi ambrati di Hermione chiudersi...
… e l'incanto svanire.
Si rese conto in quel momento di cosa stava per fare.
Si allontanò veloce da lei dandosi mentalmente dello stupido per la tentazione a cui stava per cedere.
Sentì Hermione tossire imbarazzata.

-vado a vestirmi.- disse Draco chiudendosi veloce in bagno.

Quando ne uscì Hermione, fortunatamente, si era già trasformata.





Eccomi scusate il ritardo ma per alcuni impegni non riesco più a postare con la frequenza di prima. In ogni caso eccomi qui, con un capitolo un pò intermedio in attesa di nuovi sviluppi :)
Grazie sempre a tutti, un grande bacio, a presto!

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


CAPITOLO 14

Perdonatemi per questo enorme ritardo, non ho scuse valide semplicemente il finale che avevo scritto non mi piaceva... ho riscritto completamente gli ultimi 5 capitoli e ho perso più tempo del previsto quindi vi chiedo iumilmente perdono!
buona lettura.





L'indomani al risveglio di Draco, Hermione non c'era...
Il ragazzo si alzò veloce dal letto e corse verso il bagno aprendo la porta di scatto ma della Grifondoro non vi era traccia.
Tornò in camera ed iniziò a guardarsi attorno... nulla lasciava sospettare del suo passaggio lì...
Doveva essere andata via quella notte forse a causa del litigio del giorno prima.
“...non hai il diritto di decidere se e quando io dovrò di ripresentarmi ai miei amici. E se non ti sta bene stai tranquillo stasera me ne andrò...”
Che fosse tornata di nuovo dalla sua famiglia?
Draco si guardò attorno e mai come allora quella stanza gli sembrò tanto vuota e fredda.
Si vestì meccanicamente e scese in Sala Comune dove Blaise lo attendeva come di consueto.
Quando lo vide però non gli rivolse parola ed in silenzio si diressero verso la Sala Grande per la colazione.
Arrivati all'entrata un furioso chiacchiericcio arrivò alle loro orecchie. Draco si bloccò sulla soglia quando vide la causa di quella confusione : Hermione era lì sorridente, seduta al tavolo dei Grifoni, circondata dai suoi amici che le chiedevano informazioni e notizie.
Proprio in quel momento lo sguardo di Hermione si alzò come attratto da qualcosa, incrociando quello del biondo.
Draco però si voltò ed uscì dalla Sala veloce.
-Dove vai?- disse Blaise fermandolo.
-non ho fame ci vediamo a lezione.- e senza dargli il tempo di ribattere andò via.


Non sapeva perchè avesse reagito così, ma vederla lì, circondata da tutti i suoi amici che gioivano nel rivederla, aveva causato in lui una strana sensazione. Quegli idioti ignoravano il fatto che Hermione fosse già al castello da giorni, che avesse chiesto a lui di nasconderla da loro.
Sei geloso Malfoy?...
Nonostante soffiasse un vento freddo, Draco era uscito in giardino per pensare.
Ad un tratto sentì dei passi dietro di lui.
-Blaise sto venendo dammi un minuto.- disse il ragazzo ancora intento a guardare un punto fisso davanti a lui.
-perchè sei andato via?-
Il ragazzo sobbalzò nel sentire la voce di Hermione. Un ghigno gli si aprì sul volto.
-potrei farti la stessa domanda.- disse freddo.
-sono andata via ieri notte quando nessuno mi avrebbe visto... volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me Malfoy...-
Draco continuò ad osservare di fronte a sé probabilmente perchè incrociare di nuovo il suo sguardo, sarebbe stato troppo.
-cosa hai detto a Potter e gli altri?-
Notò che la risposta di Hermione esitava ad arrivare.
-ho detto che sono tornata stanotte... loro non capirebbero...-
Il ragazzo rise. Perchè si stava comportando così?! In fondo era stato proprio lui a spingerla ad andare avanti, a tornare alla sua vita di sempre... doveva esserne felice...
Eppure non ci riusciva... e non riusciva perchè sentiva che Hermione d'ora in poi non avrebbe più avuto bisogno di lui...
Era tornata dai suoi amici, quindi aveva seguito il suo consiglio: andare avanti nonostante la maledizione.
Si voltò sorridendo.
-è meglio andare, i tuoi amici avranno voglia di stare con te.-
e senza attendere una risposta il giovane Malfoy la oltrepassò nel tentativo di rientrare. Proprio in quel momento però qualcosa lo fermò. La mano di Hermione si posò sul suo braccio in un gesto leggero ma capace al tempo stesso di bloccarlo.
-grazie Draco... senza te non sarei mai riuscita ad affrontare tutto questo.-
Il ragazzo si voltò verso lei incrociando i suoi caldi occhi ambrati e per un momento ebbe l'irrefrenabile istinto di baciarla.
Ma non lo fece.
Senza dire altro si allontanò da lei pensando che ormai , il suo lavoro, qualsiasi esso fosse stato, era concluso...
***
 I giorni si susseguivano tranquilli.
Hermione aveva ripreso con la sua solita vita, correndo a nascondersi al tramonto.
La ragazza infatti non si sentiva ancora pronta a dare al mondo tutte le spiegazioni necessarie.
Quel giorno avevano lezione con i Serpeverde e lei non potè che provare una sensazione di nervosismo.
Da quando aveva fatto ufficialmente ritorno a scuola infatti, il comportamento del ragazzo era cambiato.
La evitava quando poteva e quando invece era costretto a stare con lei le ore si susseguivano nel più profondo silenzio...
Hermione non riusciva a capire cosa potesse essere cambiato o cosa potesse aver fatto per renderlo così sfuggevole.
Proprio in quel momento i suoi pensieri furono scacciati dall'ingresso della serpe in questione.
Draco entrò senza neanche guardarla andando a sedersi al suo posto in ultima fila.  Nello stesso momento fece il suo ingresso la Professoressa McGrannitt dando inizio alla lezione.
***
Nonostante Hermione tentasse in tutti i modi di restare concentrata c'era sempre un qualcosa, un pensiero che la distraeva.
Continuava a pensare allo strano atteggiamento di Draco chiedendosi perchè si stesse comportando così.
Ogni volta che pensava che si fossero finalmente avvicinati ad un tratto qualcosa rovinava tutto.
Mentre la Professoressa era intenta a spiegare, l'attenzione di Hermione fu richiamata da qualcosa.
Si voltò verso la finestra e vide che un grande corvo si era appollaiato nel davanzale. Iniziò a fissare quell'uccello dagli occhi magnetici estraniandosi da tutto il resto.
Era come se quell'animale stesse guardando proprio lei, come se la stesse studiando ed istintivamente Hermione provò una sensazione di disagio...
 -Granger... Signorina Granger...-
Hermione tornò alla realtà richiamata dalla voce allarmata della McGranitt.
Solo in quel momento notò che tutti i compagni erano intenti a fissarla. Vide la mano di Harry sopra la sua.
-Hermione stai bene?-
-si … mi ero distratta un attimo guardando quel corvo appollaiato sul davanzale, mi scusi professoressa...- disse lei sorridendo.
-distratta? Hermione eri come in trans... è da più di dieci minuti che ti chiamiamo.-
Hermione sgranò gli occhi. Davvero era rimasta bloccata per tutto quel tempo? Eppure le sembrava fossero passati solo pochi istanti...Si voltò istintivamente verso la finestra ma del corvo non vi era più alcuna traccia.
-Forse è meglio Signor Potter, che accompagni la Signorina in infermeria.-
-no sto bene davvero... - disse veloce lei. -la prego continuiamo.-
La professoressa McGranitt rimase in silenzio per qualche istante indecisa sul da farsi ma alla fine, riprese con la lezione.
Hermione si voltò allora verso Draco e vide che il ragazzo la osservava ancora. Lei provò a sorridergli ma di risposta lui distolse lo sguardo tornando a seguire la lezione.
***
Quando le lezioni della mattina terminarono, il primo pensiero di Hermione fu quello di cercare Draco. Aveva bisogno di parlargli e capire il perchè di quella improvvisa freddezza.
Hermione correva veloce per raggiungere l'aula di Divinazione, nella quale avevano appena terminato la lezione i Serpeverde.
Hermione correva veloce quando ad un tratto qualcosa la fece fermare di colpo. Si voltò indietro sentendo la sensazione di uno sguardo insistente addosso, ma vide soltanto il gran numero di studenti che chiacchierando si dirigevano vero la Sala Grande. Si voltò verso una delle grandi finestre del corridoio ed in quel momento il suo sguardo si posò su di una macchia nera che spiccava sul prato ancora innevato di Gennaio.
Quando Hermione si avvicinò maggiormente si accorse che un corvo la stava osservando.
***
Quel giorno Draco decise che non sarebbe andato a pranzo. Conosceva bene Hermione ormai e sapeva che avrebbe cercato in tutti i modi di parlargli e onestamente,avere un confronto con la Mezzosangue, era l'ultima cosa che voleva.
In fondo cosa avrebbe potuto dirle? Sono geloso dei tuoi amici? Sei solo un ipocrita? No, diciamo che non era proprio il caso...
Draco sapeva benissimo che la sua permanenza nella sua camera era solo momentanea, sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto dire ai suoi amici che era lì già da giorni ma non aveva avuto intenzione di vederli.
Decise così di andare nell'aula di Incantesimi aspettando che la lezione iniziasse. Fu in quel momento però che incrociò i due Weasley ed Harry. Hermione non c'era.
-Malfoy … dov'è Hermione?-
il ragazzo guardò interrogativo la piccola di casa Weasley.
-ed io perchè dovrei saperlo?- disse lui tentando di rimanere il  più freddo possibile
-aveva detto che doveva parlarti.-
Tipico della Granger...
-mi dispiace ma non l'ho vista.-
-deve essere salita in camera- disse subito Harry  alla fidanzata.
-probabile... -
-beh, mentre voi cercate la vostra amica scomparsa,dato che ultimamente sembra averlo preso per vizio, io avrei delle cose da fare...- disse il biondo oltrepassandoli e allontanandosi prontamente.
***
Draco capì che la lezione stava per iniziare quando l'aula iniziò a popolarsi di studenti.
Era già passata più di mezz'ora dall'inizio di questa, quando ad un tratto dopo un veloce bussare, entrarono trafelati Ginny Harry e Ron.
-ma che succede qui? Vi sembra il modo?- chiese innervosito il prof. Vitious.
-ci scusi professore ma è piuttosto urgente, potrebbe uscire Malfoy?!- chiese Ginevra spiazzando tutti.
Gli studenti infatti si girarono tutti verso Draco, rimasto anche lui stupito dalla richiesta della rossa.
-io...beh... penso di si... - disse il professore capendo che dietro quella richiesta doveva esserci qualcosa di serio.
Draco senza dire una parola si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta dove lo attendevano i tre amici.
Quando uscì vide che fuori lo attendevano anche Paciock e quella stramba della sua ragazza: Luna Lovegood.
-mi spiegate che succede?-
-Malfoy Hermione è scomparsa.- disse subito Ginny.
A quelle parole il biondo provò una sensazione strana, come se qualcuno gli avesse sferrato un pugno in pieno stomaco.
Cercò nonostante tutto di mantenere la calma.
-siete sicuri? La scuola è grande come fate a dire che è scomparsa?!-
-l'abbiamo cercata dappertutto: biblioteca, camera, bagno dei prefetti... non è da nessuna parte e nella mappa di Harry non viene mostrata.-
Draco ebbe un momento di esitazione.
-quale mappa?!-
-OH Malfoy ti sembra il momento per queste banalità? Hermione è scomparsa!-
-forse è meglio chiedere alla McGranitt...- disse Neville interrompendo i due.
-no Neville è meglio non fare allarmismo per ora...- rispose prontamente Harry.
-forse è meglio dividerci ed il primo che la trova manda il suo Patronus per avvertire gli altri.- disse allora Ron.
-si penso sia la cosa migliore...- rispose Harry all'amico.
-ragazzi... guardate!- richiamò l'attenzione Luna che fino ad allora era rimasta in silenzio. I cinque ragazzi si affacciarono allora alla finestra per guardare il punto indicato da Luna e fu allora che la videro...
***
I ragazzi correvano svelti sul prato,nonostante il loro passo fosse rallentato dall'alta neve. Draco fu il primo ad arrivare. Quando vide dalla finestra il corpo esanime di Hermione sentì una forza  spingerlo verso lei.
Quando arrivò si gettò a terra vicino il corpo della ragazza e lo prese tra le braccia. In lontananza sentiva le voci degli amici farsi sempre più vicine.
-Hermione.- gridavano mentre correvano.
-Hermione...Mezzosangue svegliati... forza...- Draco iniziò a ripetere quelle parole quasi come una nenia, iniziando quasi involontariamente a cullare il corpo della ragazza.
Inziò ad accarezzarle il viso ed in quel momento si accorse che la sua pelle era gelata.
Gli amici intanto li avevano raggiunti. Ginny le si gettò addosso.
-Hermione ti prego svegliati...-
-non sara...- cercò di dire Ron senza però riuscire a finire la frase.
-NO!- gridò disperata Ginny.
-non è morta... ma non si sveglia...- disse Draco continuando a tenerla stretta a sé.
-dobbiamo portarla in infermeria, subito.- disse Harry e Draco senza pensarci due volte la prese in braccio iniziando a correre verso la scuola.
Non poteva morire, non poteva lasciarlo così, non ora... non adesso …
Con quei pensieri in testa il ragazzo corse veloce, sperando che non fosse troppo tardi.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


 
Capitolo 15

Draco correva veloce lungo il corridoio che conduceva all'infermeria. Sentiva il corpo di Hermione stretto a sé farsi sempre più freddo. I ragazzi raggiunsero l'infermeria aprendo con forza la porta allarmando così Madama Chips.

-Ma che succede qui?- disse la donna avvicinandosi a loro, ma il suo sguardo duro si affievolì non appena vide la ragazza esanime in braccio al giovane Malfoy.

-Madama Chips la prego deve aiutarci.-

-mettetela a letto presto, che è successo?-

Draco si avvicinò ad uno dei grandi letti e la poggiò delicatamente, come se fosse una bambola di porcellana pronta a rompersi all'istante.

-non lo sappiamo l'abbiamo trovata così in giardino.-

L'infermiera iniziò a visitare la ragazza priva di sensi.

-dovete uscire tutti vi dirò io quando sarà possibile entrare.-

il gruppo capendo la gravità della situazione preferì uscire subito senza discutere. Quando la porta si chiuse alle loro spalle i sei giovani rimasero in silenzio,un silenzio spezzato solo dai singhiozzi della giovane Weasley.

-Harry sei lei...-

-stai tranquilla Ginny, è forte ce la farà.- rispose immediatamente il ragazzo cercando di convincere più se stesso che lei.
Draco ascoltava distrattamente senza in realtà prestare attenzione alle parole dei cinque amici. Si guardò le mani, poteva ancora sentire il gelo del corpo esanime di Hermione. Ne strinse una in un pungo pensando a quanto stupido fosse stato. Aveva trovato l'unica persona che era riuscita ad andare oltre le apparenze, a non additarlo per ciò che era stato,l'unica persona che era riuscita a scaldare il suo cuore gelido... e adesso rischiava di perderla.
Iniziò a guardare fuori dalla finestra il punto nel quale avevano trovato il corpo esanime di Hermione. Fu in quel momento che si accorse che nello stesso punto si era appollaiato un corvo. Draco iniziò a guardare con più attenzione la figura dell'uccello e provò una strana sensazione... era come se lo stesse osservando...

“mi ero distratta un attimo guardando quel corvo appollaiato sul davanzale...”

il giovane ripensò alle parole dette dalla Granger di qualche ora prima durante la lezione. I suoi pensieri però furono interrotti da dei passi in avvicinamento. I ragazzi si voltarono e videro che si stavano avvicinando la Professoressa McGranitt, Lumacorno e quello di Difesa contro le Arti Oscure.
Nel vederli Draco provò un senso di inquietudine.

-Professoressa...- tentò di dire Harry.

-Signor Potter siamo stati avvertiti da Madama Chips, appena sapremo qualcosa vi faremo entrare.- disse velocemente superando i ragazzi ed entrando con gli altri professori in infermeria.

-se li ha chiamati Madama Chips deve essere qualcosa di serio...- disse subito Neville dando voce ai pensieri di tutti i presenti.





Era passata circa un ora da quando avevano portato Hermione in infermeria e nonostante il gruppo di ragazzi tentava di non pensare al peggio, questo sembrava inevitabile.
Ad un tratto la porta si aprì ed uscì il professor Lumacorno. Il suo volto era estremamente serio.

-Professore...- dissero in coro i ragazzi.

-ragazzi … entrate...-

Gli amici si guardarono in volto allarmati dall'atteggiamento dell'uomo.
Quando entrarono Hermione era ancora incosciente...
Ginny scoppiò in lacrime stretta al petto di Harry.
Fu la preside ad interrompere il silenzio.

-ragazzi Madama Chips ci ha fatti chiamare perché le sue pozioni non hanno effetto sulla Signorina Granger. È come se fosse caduta in un profondo coma ma le nostre cure non hanno effetto. Riteniamo possa esserci qualcosa di più … oscuro... dietro tutto questo, ma non abbiamo ancora capito cosa. Ragazzi per il momento la Signorina rimarrà qui finché non capiremo cosa è successo e qual'è il modo migliore per curarla... -

i ragazzi rimasero senza parole. Com'era possibile tutto ciò...

-Madama Chips ha acconsentito che a turno possiate stare con lei anche di notte … magari parlandole riuscirà a svegliarsi da sola...Noi nel frattempo faremo tutte le ricerche necessarie.-

-c'è qualcuno che vuole rimanere con lei per adesso?- disse l'infermiera con tono dolce.

-rimango io...- disse Draco che era rimasto in disparte fino a quel momento. Dal suo tono tutti capirono che quella non era una richiesta...

-bene … tutti voi ragazzi per adesso andate nei vostri dormitori, è stata una giornata stancante.-

Professori e studenti iniziarono a dirigersi verso l'uscita e ad un tratto Draco sentì un tocco sulla spalla. Quando si voltò vide che la mano poggiata su di lui apparteneva ad Harry. Quel tocco durò un istante, poi andò via insieme agli altri.
Solo in quel momento Draco iniziò ad avvicinarsi ad Hermione. Iniziò ad osservarla con attenzione. Era pallida, priva di qualsiasi espressione in volto.

il giovane Malfoy si sedette nella sedia accanto al letto e le prese una mano tra le sue. Era fredda...

-Granger dannazione è possibile che io debba stare sempre in pena per te?...-

Il respiro della ragazza era tranquillo, il petto si alzava e si abbassava ritmicamente. Sembrava stesse dormendo...
In quel momento sentì la porta dell'infermeria aprirsi. Il rumore di una sedia che si posizionava accanto a lui. Era Blaise. Non si parlavano dal giorno della lite in camera sua a causa della Granger.
Ci furono dei primi minuti di silenzio. Fu Zabini a romperlo.

-mi dispiace per quello che ho detto... ero arrabbiato e quando l'ho vista lì, nella tua camera, mentre tutti la cercavano...mentre tutta la scuola l'aveva con te a causa sua...-

-lo so... tranquillo ..- disse semplicemente Draco. Sapeva che l'amico aveva reagito così per lui.

-come sta?-

-i professori non capiscono cosa le possa essere successo, sembra come se fosse caduta in un profondo coma...- rispose serio Draco, stringendo più forte la mano della ragazza senza mai staccare lo sguardo da lei.
Blaise gli posò una mano sulla spalla.

-è forte... supererà anche questa.-

Draco si fece serio in volto...

-questa volta non ne sono così sicuro...-

Blaise lo guardò in silenzio pensando al perché di quelle parole. Ad un tratto, una scia luminosa avvolse la ragazza, lasciando al suo posto il falco nel quale ogni notte si trasformava.

-vado... prova a riposare un po' ...- disse l'amico alzandosi dalla sedia e andando via.





Draco non sapeva quanto tempo fosse passato. La notte era calata e la luna aveva preso il posto del sole in alto nel cielo. Sentì ad un tratto la porta dell'infermeria aprirsi e dopo poco accostarsi a lui Ginevra Weasley.

-neanche in questo stato hanno pietà per lei?...- disse ironicamente l'amica riferendosi sicuramente alla trasformazione.
Ginny si sedette nella sedia che qualche ora prima era stata posizionata lì accanto da Blaise.

-Tieni... ti ho portato qualcosa da mangiare...-

Draco osservò il fagotto portatole dalla rossa. Rimase inizialmente stupito da quel gesto inaspettato. Lo prese e lo scartò.

-grazie... anche se non ho molto appetito...-

-lo so … ma devi mangiare qualcosa...-
il ragazzo rise.

-perché sei così gentile con me?-

-perché so che tu sei l'unica persona che merita di stare al fianco di Hermione...-

Draco si voltò verso Ginny colpito da quelle parole. Lei continuava ad osservare il corpo di dell'amica.

-io non so perché lei si sia avvicinata così a te, ma mi ha sempre detto sin dall'inizio dell'anno, che è come se sentisse una forza che la spingesse a farlo.-

Draco ascoltando quelle parole capì benissimo a cosa si riferisse...

-forse è la maledizione che la sta distruggendo lentamente... io non so cosa pensare...- disse infine la rossa scoppiando in lacrime.
Draco provò uno strano imbarazzo. Consolare le persone non era nelle sue abitudini e non era una cosa che gli veniva bene. Avvicinò una mano alla spalla della rossa ma la ritrasse  immediatamente.

-lei ce la farà...- disse solamente, forse più come auto convincimento che come incoraggiamento vero e proprio.
Ginny si asciugò gli occhi e gli sorrise.

-vai Malfoy, vatti a riposare rimango io stanotte...-

Draco avrebbe preferito restare ma non disse nulla capendo perfettamente la situazione.
Prima di uscire dalla porta però Draco si fermò un attimo.

-Buona notte Weasley...-

sentì la rossa ridere.

-Buona notte Malfoy...-

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


 CAPITOLO 16





Erano passati cinque giorni da quando avevano trovato il corpo esanime di Hermione. Cinque giorni durante i quali la ragazza rimase sempre incosciente. Madama Chips la nutriva attraverso delle pozioni ricostituenti per fare in modo che il suo fisico non si indebolisse più di tanto. Draco, insieme ad Harry,Ron e Ginny si alternavano costantemente per fa si che l'amica non rimanesse mai sola.
Ovviamente tutti gli studenti vennero a sapere della condizione di Hermione e per tutto il castello iniziarono a girare strane voci su terribili creature che vivevano nella Foresta Proibita e che risucchiavano l'anima dei poveri malcapitati.
La gente aveva davvero tantissima fantasia, pensava ogni tanto divertito Draco.
Quel giorno era domenica e non avendo lezioni Harry, Ron, Ginny e Draco avevano deciso di passare la mattina in infermeria per stare accanto all'amica. Draco era in silenzio mentre osservava Ron ed Harry giocare a scacchi, nel frattempo la piccola Weasley studiava. In quei giorni il giovane Malfoy si ritrovò a pensare molte volte che in fondo quei tre non erano poi così male. Certo Lenticchia rimaneva un troll decerebrato per i suoi gusti e lo sfregiato... beh lui era lo sfregiato... ma in fondo iniziava a capire come mai Hermione fosse così legata a loro.

-guarda che hai sbagliato mossa...- disse con finta noncuranza Draco divertito dal palese errore di Potter.

-cosa...-

-AH ormai hai mosso ...- disse Ron mangiando uno degli alfieri di Harry e avvicinandosi alla vittoria.

-no non vale... Malfoy smettila mi distrai!-

-certo dai la colpa della tua stupidità a me sfregiato...-

-senti Malfoy...-

-hei... - disse allora la rossa che aveva alzato gli occhi dal libro. -non mi sembra né il momento né il luogo per litigare.-

-scusa Gin...- disse dispiaciuto Harry.

-ma che bravo cagnolino che sei...- lo schernì Malfoy ghignando.

-brutto...-

-HARRY! Ho detto basta!-

-ma è lui...-

-BASTA!- disse severa Ginevra...

-mi fai paura sembri la mamma quando fai così.-

Draco rise... no... certe abitudini non sarebbero mai cambiate.
Dopo poco il ragazzo continuò.

-l'altro giorno avete parlato di una mappa... di che si tratta.-

i tre amici si guardarono per un istante poi Harry uscì un pezzo di carta dalla tasca dei jeans.

-beh Malfoy ormai credo tu possa sapere.- disse il ragazzo mentre spostava la sedia accanto a lui. Quando aprì il foglio, le pagine erano completamente bianche.

-wow davvero interessante Potter.-

-aspetta...-

Harry prese la bacchetta e la poggiò su quella strana pergamena.

-giuro solennemente di non avere buone intenzioni- e dopo aver pronunciato quelle parole la pergamena iniziò a rivelare il suo reale contenuto.

-I Signori Lunastorta,Codaliscia, Felpato e Ramoso sono fieri di presentarvi...La Mappa del Malandrino?!- lesse ad alta voce Draco.

-questa mappa ti permette di vedere tutti i passaggi segreti della scuola e tutte le persone al suo interno.- disse con una punta di fierezza Harry.

-come l'hai avuta?- chiese curioso Draco

-amici... guarda.- e dicendo questo la aprì.

Draco si mosse sulla sedia per guardarla più attentamente e vide che delle piccole pergamene con dei nomi si andavano muovendo per i corridoi.

-è incredibile... - disse sbalordito.

-si... diciamo che questa mappa mi ha salvato parecchie volte- rispose Harry ridendo.

Ad un tratto però Draco si fece serio.

-Potter hai detto che la mappa mostra tutti?-

-si tutti, anime dei fantasmi compresi.-

-e allora perchè Hermione non c'è?...-

a quella affermazione anche Ron e Ginny si avvicinarono per guardare la mappa.

-non è possibile...quando l'abbiamo trovata nel bosco pensavo sarebbe ricomparsa...- esclamò Ginny.

I quattro ragazzi si voltarono istintivamente verso Hermione che giaceva sul letto dell'infermeria.

-la mappa deve avere qualcosa che non va Harry...- continuò la fidanzata.

-o magari è Hermiona ad avere qualcosa che non va...- disse riflettendo ad alta voce il giovane Malfoy.

-forse dovremmo dirlo alla McGranitt...- disse titubante Ron.

-ma così scoprirà della mappa.-

-Potter è più importante uno stupido pezzo di carta o la vita della tua amica?- quasi sbraitò Draco.

-no... hai ragione... forza andiamo,Ginny tu rimani qui con lei.-

***

Quando i tre ragazzi arrivarono alla presidenza trovarono la Mcgranitt intenta a correggere dei compiti in classe.

-allora ragazzi di cosa dovevate parlarmi?-

A quel punto Harry estrasse la pergamena dalla tasca.

-professoressa abbiamo una cosa strana da mostrarle.- e detto ciò la poggiò aperta sulla scrivania.

-Signor Potter cosa è questa?-

-è la mappa del maladrino professoressa, l'ho da un po di tempo e mostra tutti coloro che sono presenti nel castello, fantasmi compresi. È con questa che abbiamo scoperto della presenza di Peter Minus nel castello.-

-SIGNOR POTTER!- esclamò subito arrabbiata la preside.

-Professoressa aspetti la prego ...guardi bene l'infermeria.-

L'anziana donna dopo aver rivolto uno sguardo truce ai tre , si sistemò gli occhiali sul volto ed iniziò ad osservare la mappa.

-ma... la signorina Granger?-

-appunto!- dissero i tre i coro.

-professoressa, la mappa mostra tutte le persone nel castello... perchè Hermione non appare?!.-

-io questo proprio non lo so ragazzi... lasciate la mappa a me per favore la farò esaminare anche al professor Lumacorno. Appena saprò qualcosa vi informerò, avete fatto bene ad avvertirmi.-

Dopo ciò i tre si congedarono tornando in infermeria.
Quando arrivarono Ginny si avvicinò a loro.

-allora? Che ha detto?-

-non riesce a spiegarlo neanche lei..le abbiamo lasciato la mappa in modo che che potesse mostrarla anche a Lumacorno.-

Mentre i tre amici erano intenti a parlare Draco iniziò ad avvicinarsi piano ad Hermione. Le accarezzò delicatamente il volto scostandole una ciocca di capelli.

“Granger cosa ti è successo?...”

Iniziò ad osservare il corpo immobile della ragazza ed il suo sguardo fu attratto da qualcosa lungo il braccio. Era una specie di macchia scura. Le alzò piano la manica della camicia osservando meglio il braccio. Quattro strisce scure ricoprivano per intero l'avambraccio della ragazza.

-ma che diavolo...- disse Ron che si erano avvicinati quando avevano visto Draco osservare con troppa attenzione Hermione.

-ragazzi vi giuro che fino a poco fa non c'era nulla...- rispose allarmata Ginny.

-ma cosa è ...-

un idea balenò nella mente di Draco, un pensiero che lo preoccupò e lo inquietò allo stesso tempo.

Strinse la sua mano al braccio di Hermione facendo aderire le sue dita a quei strani segni sul corpo della ragazza.
I quattro si guardarono.

-sono … lividi?!- disse Harry

Come potevano essersi formati quei lividi sul braccio di Hermione. Lividi che per lo più sembravano coincidere con l'impronta di una mano...

-forse quando l'ho portata in infermeria .. magari l'ho stretta con troppa forza senza accorgermene...- disse Draco cercando di trovare una spiegazione logica a quel mistero.

-no no Malfoy ti ripeto fino a questa mattina non c'era nulla, ne sono certa!- insistette seria Ginny.

Che qualcuno le stesse facendo di nascosto del male? Ma non era possibile, Hermione era tenuta costantemente d'occhio nessuno la lasciava mai sola... e allora cosa stava succedendo?

-Ginny tu sei sicura che in queste notti non sia successo... niente... - chiese Harry preoccupato.

-no no Harry io sono sempre stata qui e se anche mi fossi addormentata me ne sarei accorta... e poi cosa dovrebbe succedere? Se qualcuno entrasse potrebbe trovare un falco tuttalpiù...-

-magari qualcuno è entrato e ti ha fatto un incantesimo … stanotte comunque rimarrò anche io così se succede qualcosa lo sapremo.- disse serio Draco, il suo tono non ammetteva repliche.


***


Quella notte come d'accordo rimasero Harry e Draco. Ginny avrebbe potuto riposare e loro sarebbero stati attenti a fare la guardia alla ragazza.

-perchè non dormi un po'... ci penso io per adesso.- propose Harry al ragazzo seduto accanto a lui.

-grazie sfregiato ma non ho sonno... riposa tu se vuoi...-

Calò uno strano silenzio tra i due che venne spezzato da una frase di Harry.

-sei molto in pena per lei... - Draco notò che quella non era una domanda.

-beh, come te del resto...- rispose secco il biondo.

-si, ma io sono suo amico... tu cosa sei Malfoy?-

Il ragazzo rimase colpito da quelle parole. Cosa era lui per la Granger?
Non erano amici...
Non erano amanti...
Non erano nulla fondamentalmente...
Eppure lui sentiva che tra i due si era creato un legame indissolubile, un legame che non poteva essere spiegato con semplici parole.
Un legame che andava oltre il tempo e lo spazio.



Erano passate diverse ore ormai anche se Draco non sapeva quante fossero di preciso. Continuava a fissare il corpo di Hermione, o meglio il falco, disteso sul letto dell'infermeria.
Tutto era tranquillo.
Le palpebre del ragazzo si facevano sempre più pesanti. Harry era sveglio, si erano dati dei turni per riposare che Draco testardamente aveva cercato di ignorare... voleva rimanere sveglio... doveva tenerla d'occhio..




Draco si guardò attorno... si trovava in un corridoio vuoto illuminato solo dai raggi della luna che trapelavano dalle finestre.
Era un castello... no...non era un castello qualsiasi ...era Hogwarts...
Si voltò e vide che in fondo vi erano le porte dell'infermeria.
Draco vi entrò con passo lento e calcolato e quello che vide lo lasciò senza parole.
Nella stanza c'era Hermione distesa nel letto come di consueto. C'era Potter che lottava con se stesso per non addormentarsi e poi c'era lui...
Draco vide il suo corpo seduto sulla sedia accanto al letto... gli occhi chiusi, le braccia conserte.
Era tutto così reale...
Draco si voltò di colpo. Dei passi provenivano dal corridoio. Uscì veloce ma si ritrovò solo.

-Draco...-

sentì una voce in lontananza. Era Hermione...
Iniziò a correre seguendo quel lamento disperato chiamarlo.

-Draco...-

l'eco si faceva più insistente e forte.
Sentì dei passi farsi sempre più vicini, qualcuno correva verso di lui.

-Draco aiutami!- fu in quel momento che la vide. Hermione era li che correva disperata verso la sua direzione. Il ragazzo riprese la sua corsa cercando di raggiungerla ma ad un tratto qualcosa lo bloccò.
Una scia luminosa lo raggiunse colpendolo al braccio. Draco si guardò sentendo il bruciore della ferita pervadergli il corpo.
Poi sentì una presa ferrea attorno al suo collo. Una mano era stretta saldamente attorno ad esso facendogli mancargli il respiro.
 
-vattene via giovane Malfoy o sarà peggio per te...-

aprì gli occhi incrociando i suoi: Kristopher Von Stein era lì davanti a lui.




-DRACO SVEGLIATI MALEDIZIONE!-

il giovane Malfoy aprì gli occhi svegliandosi di soprassalto. Potter era lì di fronte a lui che lo strattonava nel tentativo di svegliarlo.

-che è successo...- chiese il ragazzo confuso.

-ti sei addormentato ed hai iniziato a dimenarti e respirare affannosamente.- rispose Harry in tono preoccupato.
Draco si toccò il collo...

-Von Stein...-

-come?- chiese Harry credendo di non aver sentito bene.

-Ho visto Von Stein... ed Hermione … mi stava chiedendo aiuto.-

-Malfoy era solo un sogno... -

-no...no Potter non era un sogno era troppo reale per esserlo.-

-Malfoy sei stanco, lo siamo tutti... era reale ok ma era un sogno...-

disse Harry tornando al suo posto.

-e questo? Questo come me lo spieghi genio!?-

Harry si voltò nuovamente verso lui sbuffando ma quello che vide gli fece sbarrare gli occhi.

Una scia di sangue scorreva lungo il braccio del giovane Malfoy.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17



Ginny, Harry e Ron stavano fissando con attenzione Madama Chips che curava la ferita al braccio di Draco.
Proprio in quel momento entrarono dalla porta con passo svelto la McGranitt e Lumacorno, probabilmente avvisati dall'infermiera.

-potete spiegarmi cosa è successo qui?-

i quattro giovani si guardarono.

-Malfoy ha fatto un sogno stanotte...- iniziò Harry cercando di spronare il compagno a raccontare l'accaduto.
Tutti gli sguardi si posarono su di lui.
Draco dapprima sbuffò, poi iniziò a raccontare l'accaduto della notte precedente.

-io ero... ero qui ...qui ad Hogwarts, qui in infermeria. Io vedevo tutto , c'era Potter, c'ero io , mi vedevo mentre dormivo... ad un tratto ho sentito dei passi e sono corso in corridoio e ho visto Hermione. Lei era li mi chiamava , mi chiedeva aiuto.E poi...-

-poi cosa?...- chiese Lumacorno.

-io l'ho visto. Von Stein era li. È lui che mi ha ferito e mi ha avvisato di andarmene...-

-andarsene … andare via da dove Signor Malfoy...-

-non lo so... poi mi sono svegliato e c'era questa...- disse il ragazzo indicando la ferita.

I due professori si guardarono.

-Horace pensi che possa essere...-

-No Minerva è assurdo non può … -

-però spiegherebbe ogni cosa... anche il fatto che la Signorina Granger non appare in quella mappa...-

i quattro ragazzi si guardarono non capendo di cosa stessero parlando i due professori.

-potreste spiegare anche a noi...- disse stizzito Draco.

Lumacorno sospirò prima di iniziare a parlare.

-esiste un luogo... un luogo tanto oscuro quanto misterioso... viene chiamato “l'Altrove”*, perchè nessuno sa bene di cosa si tratti. È un luogo che … non esiste... ma è un luogo dove si dice che le anime possano essere rinchiuse dalla magia oscura.-

La professoressa continuò.

-nessuno sa bene di cosa si tratti se non grazie ai racconti che vengono narrati e tramandati nel tempo. Nessun libro di magia ne parla perchè nessuno lo ha mai visto o ha mai avuto la prova della sua esistenza... forse però … se l'anima della Signorina Granger fosse lì... spiegherebbe il perchè di molte cose e spiegherebbe quello...- disse l'anziana donna indicando la ferita di Draco.

-se per un qualche motivo Signor Malfoy lei fosse davvero riuscito ad arrivare nell'Altrove, forse richiamato dalla Signorina... si spiegherebbe il motivo della sua ferita. Il corpo fisico e l'anima nell'Altrove rimangono in qualche modo legati quindi qualsiasi cosa succeda lì si ripercuote anche nella realtà.-

-i lividi...- dissero in coro i ragazzi.

-se la signorina Granger si trova lì è in grave pericolo... sopratutto se Von Stein è insieme a lei...- continuò la professoressa...

-ma questo significa che Von Stein non è morto...- chiese Harry.

-no... e se ricordate bene il suo corpo non è mai stato ritrovato ragazzi...-

nell'infermeria calò un gelido silenzio...

-cosa bisogna fare per salvarla?- chiese Ginny. - se Von Stein è riuscito a mandare l'anima di Hermione nell'Altrove ci deve essere un modo per tirarla fuori... un incantesimo, una pozione..-

-non esiste niente di tutto ciò perchè nessuno ha mai avuto la necessità di usarlo signorina Weasley.-

-ma se io ci sono arrivato una volta... posso tornarci una seconda...- aggiunse serio in volto Draco.

Tutti i presenti lo guardarono in silenzio.

-se io ..per qualche assurdo motivo sono riuscito a raggiungere Hermione... posso riuscirvi di nuovo... - la voce di Malfoy risultò alle orecchie di tutti come innaturale... una strana nota la incrinava... preoccupazione che sembrava quasi disperazione...

-noi non lo sappiamo Signor Malfoy ...lei ha detto di essersi addormentato...-

-Malfoy si è addormentato ed è finito lì.. se per un qualche motivo lui ed Hermione fossero collegati... legati... se lei stesse cercando disperatamente il suo aiuto forse Draco riuscirebbe a tornare lì..- disse Harry.

Draco lo guardò rimanendo stupito da quella strana fiducia che il suo nemico di sempre riponeva in lui.

-forse... - rispose poco convinta la donna.

-professoressa... se c'è anche una minima speranza di salvare Hermione io devo tentare...- disse Draco legando il suo sguardo a quello della donna.

-Signor Malfoy... deve essere consapevole del pericolo al quale va incontro … potrebbe non riuscire a trovarla, a riportarla indietro o potrebbe anche ...-

-non fare più ritorno?- la interruppe il giovane.- Professoressa...quella ragazza è stata l'unica persona ad avermi dato fiducia in tutta la vita... l'unica persona che ha creduto in me quando tutto il mondo mi ha voltato le spalle... se in questo momento io dovessi sacrificare la mia vita per qualcuno... lei deve fare tutto il possibile per farmi tornare lì...- disse in torno fermo Draco.

Malfoy osservò la donna e per la prima volta notò una punta di orgoglio nel suo sguaro.

-in questo caso Signor Malfoy , io ed il professor Lumacorno andremo a preparare una pozione... torneremo da voi il prima possibile.





***


 Era passata un ora circa da quando i due insegnanti erano andati via.
Draco era rimasto tutto il tempo seduto accanto ad Hermione osservandola.
Si ...ora lo sapeva, ora ne era certo... per qualche motivo lei aveva chiesto il suo aiuto ed era riuscita a farlo arrivare da lei... e se c'era una persona per la quale sarebbe valsa la pena sacrificare la vita... quella era la Granger...
sentì la porta aprirsi e dopo poco una mano posarsi sulla sua spalla.
Quando Draco si voltò vide Blaise.

-che ci fai qui?-

-Potter e gli altri mi hanno detto tutto... mi hanno avvisato che sarei dovuto venire in fretta...-

 -per dirmi addio? Non vedono proprio l'ora che mi tolga dai piedi- disse divertito Draco, ma notò presto che le sue parole non ebbero lo stesso effetto sull'amico.

-Draco … è pericoloso ...pensaci bene...-

-è questo il punto Blaise... io non ho dovuto pensarci... - disse serio Draco continuando ad osservare Hermione.

-vieni qua...- e dicendo questo Zabini lo tirò a sé abbracciandolo.

Draco contraccambiò la stretta. Non sapeva cosa significasse avere fratelli... ma era sicuro che quello che lo legava all'amico andava ben oltre ogni legame di sangue.
La porta si aprì nuovamente ed entrarono i due professori.

-bene Signor Malfoy... è ora...-

Draco si avvicinò al letto accanto a quello di Hermione e si distese...

-questo è un Distillato Soporifero. Avrà un'ora di tempo prima che l'effetto svanisca...- spiegò la donna.

-un'ora? E se non dovessi riuscirci, se non dovesse bastare?-

-Signor Malfoy non possiamo rischiare più di quanto non stiamo già facendo... -

Il ragazzo non rispose. Prese la boccetta dalle mani della professoressa e la guardò per un istante. Poi sollevò lo sguardo verso i compagni. Tutti lo guardavano preoccupati in volto.
Draco si voltò verso Hermione, strinse la fiala e ne bevve il contenuto in un unico sorso.
Dopo qualche istante la testa iniziò a girargli. Sentì il corpo perdere ogni forza e cedere sul materasso. Le palpebre iniziarono a farsi pesanti ed un leggero torpore lo pervase.
Ad un tratto,il nulla...




Draco aprì gli occhi.
Quando si voltò era in infermeria. Vide Ginny scoppiare in lacrime sul petto di Potter e Weasley posare una mano sulla spalla di Blaise. Guardò il suo corpo sul letto.
Non aveva molto tempo doveva sbrigarsi a trovare Hermione.
Iniziò a correre lungo il corridoio gridando il nome della ragazza...

-Hermione!!! Hermione rispondimi...-

Ad un tratto si bloccò.

Draco si guardò attorno. Una strana sensazione lo pervase... era un freddo pungente. Si guardò indietro e vide che il corridoio della scuola era sparito. L'oscurità lo avvolgeva.
Prese la bacchetta dalla tasca.

-Lumos-

una luce scaturì da essa. Non c'era più nulla attorno a lui. Solo una strana ed inquietante nebbia … forse si era allontanato troppo... forse aveva sbagliato strada... come sarebbe tornato indietro?

-DRACO!- ad un tratto una voce lo destò dai suoi pensieri.

-Hermione!- disse iniziando a correre.

Finalmente la vide.
La ragazza si bloccò un istante poi gli corse incontro gettandogli le braccia al collo iniziando a piangere.


-Draco sapevo saresti venuto, sapevo non mi avresti lasciata qui...- disse la giovane tra un singhiozzo e l'altro.

Draco iniziò ad accarezzarle i capelli inspirando il suo profumo.

-no non ti avrei mai lasciata... ora forza dobbiamo andare. Presto-

La prese per mano ed iniziarono a correre velocemente. Ad un tratto un suono li fece arrestare.
Erano dei passi, lenti, che si dirigevano verso di loro. In quel momento dall'ombra apparve Von Stein.

-mi sembrava di avverti avvertito una volta giovane Malfoy, non pensavo fossi tanto coraggioso... o tanto stupido...-

disse il mago con un inquietante sorriso sul volto.

Draco si parò prontamente davanti ad Hermione.

-sapete siete proprio carini voi due... peccato che lei sia già mia...- continuò Kristopher facendosi serio in volto.
Hermione notò che la presa di Draco si fece più salda alla bacchetta. Istintivamente strinse le mani alla  sua camicia.

-Stupeficium- gridò all'improvviso Draco.

-corrì- fece poi rivolto a lei prendendola per mano ed iniziando a correre.

I due ragazzi iniziarono a fuggire nonostante Von Stein continuasse a scagliargli addosso maledizioni ed incantesimi di ogni tipo.
Ad un tratto qualcosa colpì la gamba di Hermione. Un dolore lancinante la percosse facendola cadere.
Draco si fermò voltandosi verso la ragazza e vide la ferita sulla sua gamba. Subito si chinò su di lei portandole un braccio dietro al suo collo nel tentativo di sorreggerla.

-vai via.- iniziò lei senza però ottenere risposta da parte del ragazzo.

-Malfoy io ti rallenterò soltanto ti prego vai via, è me che vuole, salvati. Per me non c'è più speranza ormai...-

-Hermione io non ti lascio!- disse semplicemente guardandola negli occhi.

La giovane grifona scorse nel suo sguardo un fuoco mai visto prima.

Fu questo forse a darle la forza di alzarsi continuando la fuga come meglio poteva.

Il mago oscuro però nel frattempo li aveva quasi raggiunti. Draco notò che gli incantesimi si facevano sempre più vicini e potenti.
Se avessero continuato così sarebbero sicuramente morti entrambi, doveva trovare una soluzione.

Fu in quel momento che si voltò verso Kristopher lanciandogli un Sectumsempra che per poco riuscì a schivare.
Si fermò di colpo tirando a sé Hermione.

-Granger ascoltami quando te lo dico tu corri ...corri sempre senza mai voltarti mi hai capito?-

la ragazza tentennò un instante alle parole del Serpeverde.

-Malfoy che stai dicendo...-

-Granger... fai come ti dico.-

Vide il ragazzo attendere un istante e poi lanciare un urlo.

-Adesso!-

Hermione iniziò a correre come ordinatole senza mai fermarsi. Non sapeva dove stesse andando di preciso, tutto era buio fatta eccezione per gli incantesimi che i due duellanti si scagliavano tra loro.
Ad un tratto vide una strana luce provenire da lontano. Decise di ascoltare il suo istinto e seguirla.

-Draco c'è una luce hai visto?! siamo salvi!-

Solo in quel momento però si accorse che Draco non era accanto a lei. Il ragazzo infatti era corso nella direzione opposta scagliandosi contro Kristopher.

L'ultima cosa che Hermione sentì fu la voce dei due maghi gridare all'unisono Avada Kedavra.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***



CAPITOLO 18



piccola nota:

per la stesura del capitolo mi ha molto ispirata la colonna sonora del film Shutter Island, quindi se vi va mettete play al video. Mettete il volume basso, quel tanto che basta per farvi da sottofondo e non distrarvi dalla lettura, poi procedete con la storia :)
vi lascio il link: https://www.youtube.com/watch?v=QGtN3lpI2f4

Buona lettura! :)









L'ultima cosa che Hermione sentì fu la voce dei due maghi gridare Avada Kedavra...


Fu in quel momento che Hermione si svegliò.
Nelle orecchie poteva sentire ancora i due maghi scagliarsi contro la maledizione senza perdono.
Iniziò a respirare affannosamente in cerca d'aria come se fosse appena riemersa dalle acque profonde.
Quando le figure attorno a lei si fecero più distinte iniziò a riconoscere Harry, Ron, Ginny, Blaise ed i due insegnanti. Sentì gli amici urlare dalla gioia non appena la videro svegliarsi. Le si scagliarono incontro abbracciandola energicamente.
Ma i pensieri di Hermione si focalizzarono su una singola persona. Iniziò a guardarsi attorno e ad un tratto notò il corpo di Draco nel letto accanto al suo.
Tentò di alzarsi velocemente ma le gambe le cedettero. Il suo corpo non si muoveva da giorni e sicuramente quel riposo forzato lo aveva indebolito. Inoltre la ferita sanguinate causata da Kristopher peggiorava la situazione.

-Hermione aspetta.- disse Harry tentando di sorreggerla.

Ma la ragazza di tutta risposta lo allontanò facendosi forza per rialzarsi. Raggiunse il letto di Draco gettandoglisi addosso.
Calde lacrime iniziarono a solcarle il volto.

-Draco... Draco mi senti... ti prego Draco svegliati.-

-Signorina Granger la pozione cesserà il suo effetto tra poco...- disse l'anziana donna cercando di rincuorarla.

Ma era come se Hermione non sentisse nessuno.
Continuò a chiamare il nome del ragazzo come una nenia,sperando che al suo ennesimo richiamo finalmente lui avrebbe aperto gli occhi.

-Hermione cosa è successo ...perché non siete tornati insieme- disse Blaise preoccupato dal comportamento della compagna.

A quelle parole i singhiozzi della Grifona aumentarono...

-lui... lui mi ha detto di correre... pensavo sarebbe venuto con me invece...-

-invece...- disse con un filo di voce Blaise.

-invece si è fiondato nella direzione opposta contro Kristopher … lui lo ha fatto per permettermi di scappare...e poi..-

-Hermione santo cielo vuoi parlare?- disse Zabini aumentando il tono della voce visibilmente alterato. 

-Blaise ti prego...- cercò di calmarlo Harry.

-io non ricordo bene ma … credo di aver sentito qualcuno scagliare un Avada Kedavra...-

Tutti rimasero in silenzio.
Calò il gelo tra i presenti,come se di colpo un orda di dissennatori fosse entrata nella stanza.

-chi...- riuscì a chiedere semplicemente Blaise con un filo di voce.

-Blaise io non lo so...- rispose la ragazza stringendo al petto la mano di Draco.

-a quest'ora la pozione avrebbe già dovuto terminare il suo effetto...- disse piano Lumacorno nel tentativo di non farsi sentire, ma la sua voce riecheggiò nel silenzio dell'infermeria.

-Draco … ti prego... non puoi lasciarmi, non ora...- disse piano Hermione.

Anche le sue parole furono sentite dai presenti.

Hermione poggiò il capo sul petto del ragazzo stringendone con forza la camicia. Ginny cercò di avvicinarsi a lei ma Harry la trattenne.
Troppo preso dal consolare la sua ragazza e dal vedere l'amica ridotta in quello stato, Harry notò solo in quel momento che delle lacrime avevano iniziato a rigargli il volto.
Non capiva bene il perché di quel pianto.
Forse il vedere la disperazione di Hermione o il pianto silenzioso di Blaise.
Forse il fatto che si era accorto troppo tardi di aver odiato tutta la vita una persona che in fondo non lo meritava.
Draco non aveva mai meritato il suo disprezzo... tutto quello che aveva fatto lo aveva fatto costretto dagli eventi, costretto da suo padre, costretto dal suo nome.
Forse perché quella fu la prima volta che vide Serpeverde e Grifondoro mettere da parte qualsiasi controversia.
Forse perché solo in quel momento si era accorto di chi davvero fosse Draco Malfoy...



****


Era passata una intera ora da quando l'effetto della pozione sarebbe dovuto terminare.
Ma Draco non si era svegliato...
Compagni e professori erano rimasti in infermeria in attesa di una qualche reazione del ragazzo che però non era avvenuta...
Nella stanza regnava un profondo silenzio, un silenzio più rumoroso di mille voci, rotto ogni tanto dai singhiozzi di Hermione.
Blaise aveva iniziato a fissare un punto imprecisato fuori dalla grande finestra della Sala.
Harry e Ron si guardarono. Era arrivato il momento...
Il ragazzo Sopravvissuto si avvicinò piano all'amica.

-Hermione.- disse Harry posandole una mano sulla spalla.

-no...- disse quasi impercettibilmente lei capendo immediatamente cosa volesse l'amico.

-Hermione ti prego... vieni...- continuò Harry odiandosi per quello che le stava facendo.

-NO!- gridò lei di tutta risposta.

Un altra mano si posò sulla spalla della ragazza.

-Hermione ti prego... -

la Grifona si voltò ancora in lacrime. Era Blaise.

-io non posso lasciarlo...-

-devi...dobbiamo...- rispose semplicemente il ragazzo con la voce rotta dal dolore.

Hermione si voltò ancora una volta verso Draco.
Era talmente bello in quell'istante.
Le sembrò quasi di scorgere un sorriso sul suo volto.
Forse adesso avrebbe trovato quella serenità che da troppo tempo desiderava.
Agli occhi del mondo Draco era un mangiamorte privo di scrupoli che non era finito in carcere solo per una grazia ricevuta.
Ma ai suoi occhi... ai suoi occhi Draco era tutto ciò che poteva ancora renderla felice.
Adesso Kristopher aveva davvero vinto...
Kristopher le aveva portato via lui...
Che senso aveva adesso continuare quella vita se non c'era Draco al suo fianco. Se non c'era lui a sorreggerla nei momenti di difficoltà e a darle la forza di lottare nonostante tutto.
Hermione maledisse il giorno in cui si era avvicinata troppo al Platano Picchiatore...
Se fosse stata più attenta lui non l'avrebbe mai trovata, non si sarebbero mai avvicinati, avrebbero continuato ad ignorarsi per tutta la vita e adesso Draco sarebbe ancora lì.
Vivo.
Ma se quella sera lui non l'avesse trovata lei non avrebbe mai capito cosa significasse veramente amare....
Si era innamorata di Draco e adesso LUI glielo aveva portato via per sempre...
Un urlo disperato echeggiò nel silenzio della Sala.
Hermione si aggrappò con tutta la forza che aveva al corpo di Draco stringendolo a sé, cercando di sentire ancora il calore del suo corpo.

-Hermione...- la voce di Blaise la riportò alla realtà.

La ragazza quasi come un automa si alzò guardando un ultima volta il viso di Draco. Iniziò ad avvicinarsi al suo volto ignorando i presenti e gli posò un leggero bacio sulle labbra, un bacio che sapeva di calde lacrime salate.
Blaise si avvicinò a lei per sorreggerla e allontanarla da lì. Hermione sembrava un corpo vuoto.
ERA un corpo vuoto...
Non guardò in faccia nessuno mentre si allontanava ma riuscì comunque a notare il volto di tutti i presenti rigato dalle lacrime.
Com'era strana la vita a volte... tutti lì a piangere un ragazzo che fino a poco tempo prima era disprezzato ed odiato.
Arrivata a metà corridoio le gambe le cedettero ma Blaise fu più veloce riuscendo a sorreggerla.
Hermione alzò il volto incrociando lo sguardo del ragazzo.

-perdonami...- disse con la voce rotta dai singhiozzi.

Perdonami per averti portato via il tuo migliore amico...

-no Hermione..grazie...grazie per averlo salvato...Prima di conoscerti lui era il fantasma di sé stesso ma tu gli hai dato un motivo valido per andare avanti, qualcosa per la quale valesse la pena lottare e si, anche morire...- rispose Blaise.
Hermione non si sarebbe mai aspettata quelle parole. Avrebbe preferito che il ragazzo le riversasse addosso tutto l'odio di cui era capace, lo stesso disprezzo che lei provava in quel momento per se stessa.

-Blaise...- disse lei aggrappandosi al compagno piangendo.

Il ragazzo la strinse iniziando ad accarezzarla dolcemente.
Si ritrovarono insieme, legati dal dolore e dall'amore che allo stesso modo provavano per Draco.
Solo allora lo sentì.

-Hermione...-

fu appena un sussurro che però non passò inosservato alle sue orecchie.
La ragazza si voltò verso il corpo di Draco disteso nel letto.

-hai sentito?- chiese Hermione a Blaise senza però distogliere lo sguardo dal biondo.

-cosa?- disse lui seguendo il suo sguardo.

-Draco...-

-Hermione... Draco è morto...- continuò lui cercando di convincerla ad uscire dalla stanza.

Ma la ragazza in risposta si divincolò dalla sua presa avvicinandosi nuovamente al corpo del biondo.

-Hermione...- cercarono di fermarla gli amici.

La ragazza iniziò ad osservare da vicino il volto di Draco. Era impassibile eppure...
Eppure Hermione era sicura che non fosse stata solo la sua immaginazione...
Hermione si sedette accanto a lui prendendogli una mano e stringendola al suo petto.

-Draco... Draco mi senti?... Sono qui...
-
-Hermione per favore.- Stavolta fu Ginny a farsi vicina non potendo più sopportare la vista dell'amica in quelle condizioni.
Hermione però continuava a non prestare ascolto.

-Draco... ti prego … torna da me...- lo pregò infine tra le lacrime.
E fu in quel momento che finalmente Draco aprì gli occhi.
 
-Draco!- quasi gridò dalla gioia la ragazza che senza pensarci lo strinse a sé.

-ah...- si lamentò Draco dolorante,probabilmente, a causa della lotta contro il mago.

-sei vivo...- disse Hermione in realtà più a se stessa che a lui.

-pensavi davvero che quel bell'imbusto mi avesse ucciso?- disse ghignando Malfoy.

-sei stato uno stupido...-

ma proprio in quel momento, prima che Draco potesse ribattere,i compagni si avvicinarono.

-DRACO!- gridò Blaise gettandosi addosso all'amico.

-AH Blaise...- disse in preda al dolore il Serpeverde.

-Malfoy... e noi che pensavamo di esserci liberati di te!- disse Harry mentre si abbassava verso il ragazzo abbracciandolo.

-grazie.- gli sussurrò poi piano all'orecchio.

Draco dovette farsi forza per credere davvero che Harry Potter lo stesse ringraziando.
Solo allora si accorse che Hermione non era più accanto a lui.
Iniziò a cercarla con lo sguardo notando che si era fatta da parte per permettere anche agli altri di riabbracciarlo. Solo in quel momento vide che la ragazza stava piangendo.
Hermione piangeva per lui...
I loro sguardi si incrociarono. Lei gli sorrise.
Lei era lì, ed era finalmente salva...

Quando era riuscito ad uccidere Kristopher il buio e la nebbia lo avevano avvolto. Camminava e camminava senza riuscire a trovare la strada giusta del ritorno.
Per un attimo pensò che per lui fosse finita.
Ma proprio quando le speranze lo stavano abbandonando la sentì.
La voce di Hermione ed il suo richiamo disperato gli avevano fatto ritrovare la strada.

-questo significa che Von Stein...- iniziò Ron.

-è morto... e stavolta per sempre...- terminò Draco.

-Signor Malfoy, la ringrazio a nome di tutto il mondo magico per aver rischiato la sua vita per salvare quella della Signorina Granger!- disse una sorridente McGranitt, felice di vedere che entrambi i suoi studenti erano sani e salvi.

-beh ragazzi dato che finalmente tutto è finito per il meglio è ora che andiate, il Signor Malfoy deve riposare.- continuò allegra la McGranitt. -Inoltre si è fatto tardi, le lezioni ormai sono terminate ed esclusivamente per oggi siete tutti giustificati!- aggiunse infine tornando la maga petulante di sempre.

I ragazzi si misero a ridere poi Ginny si voltò verso l'amica.

-Hermione...-

-cosa Ginny- disse lei sorridente asciugando le ultime lacrime che ancora le bagnavano le guance.

-Herm sei... sei tu...-

-chi dovrei essere Ginny- rispose la ragazza ridendo

-no Herm... il sole...- continuò l'amica.

Solo a quel punto la ragazza capì. Si voltò verso la finestra dell'infermeria e vide che il sole era tramontato lasciando il suo posto alla luna.
E lei non si era trasformata...

-HERM... è finita!- le dissero gli amici abbracciandola.

Ma la ragazza rimase ferma continuando ad osservarsi le mani.
Vide cadere su di esse delle lacrime e solo in quel momento si accorse che aveva ricominciato a piangere.
Si voltò verso Draco che nel frattempo la stava osservando.

-Uccidendo Von Stein Draco deve aver spezzato la maledizione.- disse Harry all'amica.

-si ...- rispose semplicemente Hermione non trovando altre parole adatte da pronunciare.








Eccomi qui con il nuovo capitolo :) Intanto ringrazio tutti quelli che leggono e lasciano un commento, tutti quelli che hanno messo la FF nelle seguite, preferite, ricordate..
Devo ammetterlo per un momento ho davvero pensato di fare morire Draco, ma la mia parte romantica me lo ha severamente vietato!
Detto ciò spero il capitolo vi sia piaciuto :)
Ho modificato ulteriormente gli ultimi capitoli quindi non so ancora se il prossimo sarà l'ultimo.
A presto ed ancora un infinito Grazie!
Maya.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


CAPITOLO 19




Hermione era seduta nella Sala Comune Grifondoro intenta ad osservare dal davanzale il cielo stellato. Erano quasi le 11 ed i compagni si erano quasi tutti ritirati nei dormitori.
Era tardi ed Hermione sentiva addosso una stanchezza mai provata prima. Tutti i muscoli del corpo le dolevano e la testa sembrava le stesse scoppiando.
Eppure la Grifona non riusciva a prendere sonno.
La ragazza continuava a guardare la luna come se la vedesse per la prima volta.
Quanto aveva sognato quel momento, quanto aveva sperato un giorno, di poter tornare a guardare la notte con i suoi occhi.
Era così immersa nei suoi pensieri che non sentì Ginny avvicinarsi e sedersi di fronte a lei.

-come ti senti?-

Hermione guardò l'amica.

-non lo so. È tutto così ...strano...-

-immagino... sai, ci hai fatto prendere un bello spavento quando ti abbiamo trovata svenuta sulla neve.-

Hermione tornò a guardare il cielo. Ricordava bene quel giorno. Stava andando a cercare Draco quando il suo sguardo fu attratto dal corvo che aveva visto qualche ora prima durante la lezione della McGranitt. Poi però …

Senza capire il motivo si era trovata nella Foresta Proibita come se fosse stata spinta da una forza superiore e fu lì che lo vide. Il corvo si trasformò improvvisamente, lasciando al suo posto Kristopher.
Von Stein era di fronte a lei, di nuovo...
Da quel momento in poi ricordava solo quello strano posto che sembrava Hogwarts ma che in realtà non lo era.

Ricordava di chiamare Draco con tutte le sue forze e chiedere disperatamente il suo aiuto.

Ricordava la nebbia ed il freddo.

-mi dispiace avervi fatto stare in pena.- aggiunse Hermione destandosi dai suoi pensieri.

-oh non immagini neanche quanto, specialmente Malfoy.-

-Malfoy?- chiese Hermione voltandosi di scatto verso l'amica

-Oh Herm andiamo.. vuoi farmi credere che dopo tutto quello che ha fatto per te, dopo che ha rischiato la vita per salvarti... tu abbia ancora dei dubbi su di lui?-

la giovane Grifona abbassò lo sguardo sentendo le gote tingersi di rosso. Come si sarebbe dovuta comportare adesso con lui? Dopo quel bacio di fronte a tutti poi...

-Herm... ma davvero non hai capito?-

-capire cosa?- chiese ingenuamente lei

L'amica sorrise. 

-la maledizione … cosa diceva la maledizione Herm?!-

Hermione guardò la rossa titubante non capendo dove volesse arrivare.

-Di notte in un modo, di giorno in un altro. Questa sarà la norma finche il giorno e la notte si uniranno …-

-...e un unica cosa diverranno...- concluse al suo posto Ginevra.

-la maledizione non parlava di un eclisse...- continuò Hermione iniziando a capire.

-la maledizione non ha mai parlato di un eclisse...Kristopher non sarebbe mai stato così sciocco, non si sarebbe mai riferito a qualcosa di tanto semplice... non avrebbe mai permesso che qualche evento così prevedibile potesse distruggere la maledizione. Tu e Malfoy siete sempre stati così diversi,così lontani... proprio come il giorno e la notte... e solo l'amore nato tra il giorno e la notte avrebbe potuto spezzare la maledizione. Non c'entra nulla la morte di Kristopher Hermione... tu e Draco eravate destinati a stare insieme... solo l'amore nato tra voi due avrebbe potuto spezzare la maledizione. Un amore nato tra due persone così diverse ma così simili...Era questo che vi legava, era questo che vi spingeva a stare insieme sin da quel giorno alla stazione. Perché il giorno e la notte sono destinati a stare insieme...Era per questo che Draco faceva dei sogni che ti riguardavano ed è per questo che lui è stato l'unico a poterti raggiungere nell'Altrove.Tu stessa mi dicevi sempre che c'era qualcosa che ti spingeva verso lui o no?!-

Hermione era senza parole ancora incredula a causa del discorso di Ginny. Ora tutto era chiaro...
Quello strano legame che l'aveva spinta giorno dopo giorno ad avvicinarsi al ragazzo, quell'amore impossibile, su cui nessuno avrebbe mai scommesso, che nessuno avrebbe mai creduto sarebbe potuto nascere...
Specialmente Kristopher...

Hermione si alzò di scatto ed iniziò a correre verso l'infermeria finché il fiato non le si mozzò per la stanchezza. Quando aprì la porta però trovò la sala vuota...

-dov'è Draco?- chiese svelta a Madama Chips che era accorsa turbata da quel rumore.

-Signorina le sembra modo?-

-la prego mi dica semplicemente dov'è Draco...-

L'infermiera sospirò rassegnata.

-Il Signor Malfoy è testardo come un mulo, ha voluto andare via a tutti i costi dopo aver preso una pozione ricostituente.-

-oh...capisco... la ringrazio...- disse amareggiata Hermione.

Hermione si chiuse la porta alle spalle. Ormai era tardi e non poteva certo piombare nella Sala Comune delle Serpi a quell'ora della notte... Inoltre se Gazza o qualcun altro l'avesse trovata a gironzolare in giro per i corridoi avrebbe passato un bel guaio.

Eppure...

Si voltò verso la grande finestra che dava sul giardino. Un alito di vento le accarezzò dolcemente il viso facendola beare di quella piacevole sensazione che da tempo non provava.

La notte la stava chiamando a sé...



***


Arrivò al lago, camminando sulla neve alta che candida attutiva i suoi passi. C'era freddo, ma Hermione non era mai stata tanto bene come in quel momento.
Ad un tratto sentì dei passi dietro di lei che la fecero voltare velocemente.
Draco era lì, in piedi, che la osservava da lontano.
Hermione sorrise.
Ancora una volta il destino l'aveva portata da lui...
Lenta si avvicinò al giovane.

-ciao...-

-ciao...- rispose piano il ragazzo.

-perché non sei in infermeria?-

-ho passato troppo tempo lì dentro... avevo bisogno di uscire un po'...- rispose Draco ghignando.

Hermione provò uno strano senso di colpa nel sentire quelle parole.

-mi dispiace...-

-non devi scusarti...- rispose lui semplicemente.

Il ragazzo si voltò verso il lago iniziando ad osservare la luna che si rifletteva su di esso.
Ed Hermione non poté fare a meno di guardarlo e pensare a quanto fosse dannatamente bello.
Quante ne avevano passate insieme in quei mesi, dall'inizio della scuola ad ora. Tutti i momenti, tutte le liti, le incomprensioni, le riappacificazioni... tutto era servito per portarli fino a quel punto.
Hermione faceva quasi fatica a credere che quell'uomo davanti a lei, fosse lo stesso ragazzino spocchioso e viziato che aveva conosciuto al primo anno.

-perché l'hai fatto?-

Draco si voltò verso lei.

-perché hai rischiato la tua vita per salvarmi Malfoy?...- continuò Hermione iniziando ad avvicinarsi lentamente al compagno.
Il ragazzo rimase fermo ad osservarla.
Perché le aveva salvato la vita?! Perché niente avrebbe avuto senso se lei non fosse stata accanto a lui...

-non potevo lasciarti lì... non dopo che avevi chiesto il mio aiuto.-

Hermione rimase spiazzata da quella risposta.

No Hermione tu sai che c'è altro...

-solo per questo?- continuò lei fermandosi a pochi passi dal suo volto.
Draco poteva riuscire a sentire il suo dolce profumo a quella minima distanza. Inspirò a pieni polmoni ed il profumo di lei gli invase le narici ed i pensieri.

-cos'altro dovrebbe esserci Granger?- disse lui inchiodando il suo sguardo al suo.

Il cuore di Hermione iniziò a battere all'impazzata. Era a pochi passi da Draco eppure...
Il ragazzo le posò una mano sulla guancia iniziando ad accarezzarla.

-Granger … io sarò sempre il Mangiamorte e tu l'eroina del mondo magico...Io sarò sempre il cattivo e tu la buona e sai meglio di me che questo non cambierà mai.-

-ma tu mi hai salvato la vita, hai rischiato la tua vita per me... a me non importa ciò che pensano gli altri finché tu sei accanto a me..- lo interruppe lei capendo cosa stesse cercando di dire.

-un giorno ti importerà Granger...-

Calò un attimo di silenzio durante il quale i due continuarono a fissarsi intensamente.

-sei bellissima alla luce della luna Mezzosangue..- disse poi di colpo lui.

Hermione sentì un calore propagarsi per le gote. Doveva essere arrossita.

-Buona notte Granger.- disse lui voltandosi ed iniziando ad allontanarsi.

Dov'è finito il tuo coraggio Grifondoro...

-io ti amo...- disse Hermione piano. Era la prima volta che lo diceva ad alta voce. Le sembrò così strano ma allo stesso tempo era come se fosse la cosa più naturale del mondo.

-Malfoy io ti amo!- ripeté stavolta a voce più alta.

Vide il ragazzo fermarsi di colpo. Fu solo un istante perché subito Draco ricominciò a camminare in direzione del castello.
Hermione rimase pietrificata, come se un Dissennatore fosse arrivato di colpo rubandole l'anima.
Se la teoria di Ginny era vera perché se n'era andato ignorandola.

Magari la teoria di Ginny non è poi così vera...

Gli occhi le si riempirono di lacrime. Eppure ne era così sicura... Hermione si era davvero convinta che la maledizione non fosse stata spezzata dalla morte di Kristopher ma dal loro amore.
Si voltò verso il lago chiudendo gli occhi, cercando di impedire a quelle lacrime prepotenti di uscire.
Ad un tratto sentì dei passi avvicinarsi veloci verso lei.
Ebbe appena il tempo di voltarsi che un braccio la strinse con forza. Sentì poi due morbide labbra posarsi sulle sue. Draco era tornato. Draco la stava baciando.
Chiuse gli occhi beandosi di quel contatto e facendosi trasportare da quelle meravigliose sensazioni mai provate prima.
Si staccarono solamente quando il respiro iniziò a mancargli.

-che significa.- chiese lei guardandolo negli occhi.

-Granger sin dall'inizio ho cercato di allontanarti da me, di proteggerti da me perché il mondo probabilmente non mi assolverà mai dai miei peccati … probabilmente sono egoista, probabilmente finirai con l'odiarmi ma... Hermione ho bisogno di te, ho bisogno di averti al mio fianco.-

Hermione sorrise mentre calde lacrime iniziarono a rigarle il volto.
Stavolta però erano lacrime di gioa...

-non hai ancora capito che non è stata la morte di Kristopher a spezzare la maledizione?! - disse infine lei.

Il ragazzo la guardò con sguardo curioso.

-Draco sei tu la luna della mia vita*. Noi non potremo mai stare separati perché ci apparteniamo, come la notte ed il giorno.-

-la maledizione...- provò a dire Draco che iniziava a capire.

-si... solo tu potevi liberarmi dalla maledizione! Tu hai rischiato la tua vita per salvarmi ed io sarei disposta ad andare contro al mondo intero pur di stare al tuo fianco.-

Draco si perse per un attimo in quegli occhi d'ambra che tanto amava, gli stessi occhi che tante notti  aveva osservato inconsapevolmente.
La baciò assaporando finalmente quel momento che tanto a lungo aveva atteso.
Rimasero nel giardino tutta la notte, parlando e scambiandosi teneri baci finché l'alba non arrivò.
Era la prima alba  dopo molto tempo che Hermione poteva guardare con i suoi occhi, gli occhi di un essere umano.
 La guardò abbracciata a Draco, pensando al loro amore ,complicato ma semplicemente perfetto.
La guardò abbracciata a Draco pensando che quella sarebbe stata la prima alba della sua nuova vita.








*frase tratta da Game of Thrones.

Ed eccoci giunti fino a qui ragazzi e ragazze :)
Io voglio solo ringraziarvi perché continuate a seguire e leggere le mie storie spronandomi ogni giorno a scrivere.
La storia, ufficialmente si conclude qui con un immancabile lieto fine, ma...
MA...
Siccome, in teoria, avrei un altra mezza idea in mente...
per questa volta sarete VOI a decidere come la storia dovrà concludersi.
 Così... (alla “e vissero tutti felici e contenti”)
o con il SECONDO finale,che premetto non ho ancora scritto bene quindi gli aggiornamenti potrebbero non avere una cadenza precisa (cercherò però di essere sempre il più puntuale possibile)
QUINDI... lascio a voi la scelta ^^ fatemi sapere ;)

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Bene ragazzi, ecco la seconda parte della storia!
Inizialmente ero molto indecisa se pubblicarla o meno per paura che la FF diventasse troppo "forzata" però ho preferito seguire il vostro consiglio :)
Detto ciò, buona lettura!


CAPITOLO 20



Era passato un mese.
Un intero mese da quando la maledizione di Hermione era stata spezzata.Tutto era tornato alla normalità ed Hermione aveva potuto riprendere in mano le redini della sua vita, la sua vita prima dell'incontro con Kristopher. Da un mese infatti,la ragazza non era più costretta a correre a nascondersi al tramonto per paura di trasformarsi in falco davanti ai compagni o saltare le cene con i suoi amici per rimanere rinchiusa in camera. Quella vita fatta di dolore, lacrime e tristezza ormai, era solo un brutto ricordo.
Spesso Hermione si ritrovava a pensare a quell'anno della sua vita, l'anno forse più complicato e difficile in assoluto. Si trovava a pensare a tutte le rinunce,alle paure,alle lacrime.
Vi erano attimi  in cui però una paura irrazionale la assaliva, attimi nei quali pensava che un giorno, aprendo gli occhi, si sarebbe trovata nuovamente imprigionata in quel corpo non suo, nuovamente rinchiusa in quella prigione e che la maledizione, in realtà, non si fosse mai spezzata.
Ma poi, a mente lucida, ricordava che ormai tutto era finito e che niente sarebbe mai più andato storto e tutto grazie a lui.
Draco...
La giovane Grifondoro a volte faceva ancora fatica a pensare a tutta quella assurda storia. Faceva fatica a pensare che Draco, lo stesso ragazzino che per anni l'aveva derisa ed umiliata, il suo nemico  di sempre con il quale aveva passato anni ed anni a litigare, fosse la stessa persona che adesso era al suo fianco, la persona che l'aveva salvata spezzando la maledizione e che le aveva fatto scoprire cosa significasse amare.
La ragazza sollevò gli occhi dal piatto che aveva di fronte a sè, nel quale vi era posta una fetta di torta di zucca ormai semi finita, con il suo ormai immancabile sorriso sulle la labbra.
Si,perché ormai Hermione non aveva più motivo di non sorridere o essere triste. Non aveva più motivo di piangere e maledire ogni giorno la sua vita e la sua intera esistenza.  
In quel momento Draco, forse sentendosi osservato, distolse lo sguardo da Blaise con il quale stava intrattenendo una conversazione per incrociarlo con il suo. Lui le ghignò e lei rispose con un meraviglioso sorriso.
Il giovane Malfoy era bellissimo... ed era suo.

Ormai tutta la scuola era a conoscenza della loro relazione, anche perché i due ragazzi non facevano assolutamente nulla per nasconderla e in fondo, perché avrebbero dovuto?! Nessuno dei due era mai stato tanto felice come in quel momento. I due giovani amanti passavano la maggior parte del tempo insieme, dalle lezioni alle pause, dalle uscite ad Hogsmade allo studio in biblioteca. Draco dal canto suo , si ritrovò a fare cose mai fatte prima con una ragazza, a provare emozioni mai provate prima e tutto grazie a lei.
Hermione gli aveva dato una seconda possibilità salvandolo dalle tenebre, facendolo riemergere da quel mare che lo stava inghiottendo pian piano ma sopratutto, salvandolo da sé stesso.
La scuola intera ormai sembrava aver dimenticato il suo passato e quel marchio che gli deturpava la pelle.
Draco ed Hermione erano indissolubilmente legati ed era inutile dire che erano stati l'uno la salvezza dell'altro.  
Il ragazzo inoltre, dimostrava una sorta di adorazione nei confronti di Hermione che nessuno avrebbe mai immaginato.  Quando si trovava vicino a lei infatti, il biondo Serpeverde non poteva fare a meno di toccarla. Non era importante il modo: poteva essere un abbraccio o un braccio stretto attorno al fianco di lei in segno di protezione. Altre volte capitava semplicemente che le sfiorasse in un gesto intimo le dita o che intrecciasse le mani alle sue ma, indipendentemente da ciò che fosse, era come se il ragazzo provassero costantemente il bisogno di sentire la presenza dell'altra, come se sentisse la necessità fisica di starle accanto, come se avesse costantemente paura che lei potesse svanire dissolvendosi nell'aria.

Ovviamente in pubblico Draco cercava sempre di limitarsi a piccoli gesti, era sempre molto riservato e poco espansivo ma in privato, il ragazzo era dolce e sensuale come nessuno.
L'amore che le dava era semplicemente perfetto, un mix di attenzioni e freddezza, un amore che forse solo chi lo conosceva bene era capace di capire.
Hermione inoltre aveva notato che spesso il ragazzo la osservava da lontano. Non sapeva se a causa della preoccupazione data dai recenti fatti vissuti o semplicemente per gelosia. Qualsiasi fosse il motivo, nessuno aveva più provato ad avvicinarsi a lei: tutti sapevano che Hermione era off-limits e nessuno sano di mente si sarebbe mai messo contro il re delle Serpi. Sopratutto dopo il piccolo minaccioso avviso che il Serpeverde aveva rifilato ad Andrew Kirke durante l'ultima partita di Quidditch e che, gli era costato una settimana di infermeria.
Certo spesso litigavano, in fondo sarebbero sempre rimasti l'arrogante Malfoy e la saccente Granger, ed entrambi volevano sempre avere ragione, ma diciamo che ormai avevano trovato modo piuttosto piacevole di fare pace.
Presa da quella miriade di pensieri, Hermione non si accorse che Blaise e Draco erano davanti il tavolo dei Grifoni intenti ad aspettare che i compagni finissero.
-Granger ci sei?- chiese lui con un sorriso divertito in volto vedendola così estraniata dal resto del mondo. La ragazza alzò di colpo lo sguardo trovandosi il volto del biondo a pochi centimetri dal suo  -si, scusami ero distratta! Andiamo.- rispose lei veloce prendendo le sue cose e avvicinandosi a lui. Gli posò un leggero bacio sulle labbra e,tutti insieme, si avviarono verso la lezione della mattina.
Ormai,con sommo piaecere dei professori, le controversie tra Grifondoro e Serpeverde si erano (quasi) del tutto appianate ed i ragazzi andavano (quasi) d'amore e d'accordo.
Tranne durante le partite di Quidditch è ovvio...


Mentre si dirigevano tutti insieme verso l'aula di Pozioni ad un tratto un ragazzo, sicuramente del primo anno e che andava particolarmente di fretta,urtò Hermione facendola voltare. La ragazza notò che al bambino erano caduti tutti i libri dalla borsa spargendosi per il pavimento di marmo. Senza pensarci Hermione si chinò ad aiutarlo. -Perdonami Hermione Granger.- disse lui timidamente.
La ragazza sorrise nel pensare come lei, Harry e Ron, fossero ormai conosciuti da tutti, pensino i più piccoli, a causa della loro fama di salvatori del mondo magico – stai tranquillo capita a tutti, ma fai attenzione la prossima volta potresti farti male.- rispose lei con un fare piuttosto materno che fece sorridere Draco. Il ragazzino contraccambiò il sorriso correndo poi via.

Quando Hermione si sollevò da terra, intenta a tornare dai compagni rimasti qualche metro più avanti, qualcosa la fece bloccare. In mezzo alla confusione degli studendi che si dirigevano verso le aule infatti, vi erano due occhi che la osservavano. Erano due occhi di ghiaccio, così freddi e pungenti da entrarti nel profondo dell'anima e che Hermione, purtroppo, conosceva fin troppo bene.

Kristopher era lì, fermo, intento a guardarla.

Ad Hermione cadde la borsa di mano.
Si portò istintivamente una mano alla bocca cercando di trattenere quell'urlo che prepotente cercava di uscire. Il fiato le iniziò a mancare e sentì gli occhi pungerle a causa delle lacrime -Granger stai bene? Che ti succede?.- chiese subito Draco che preoccupato si era avvicinato a lei insieme ai compagni. Il ragazzo aveva subito notato quello strano atteggiamento. Hermione era terrorizzata e proprio non riusciva a capire a cosa fosse dovuto. La ragazza si voltò verso di lui, pallida in volto, senza riuscire a pronunciare alcuna parola.
-Kristopher... - riuscirono ad un tratto a capire gli amici tra le parole biascicate da Hermione. I allora ragazzi si guardarono l'un l'altro istintivamente.
-Herm Von Stein è morto... - provò a tranquillizzarla Harry posando a sua volta una mano sulla sua spalla notando solo in quel momento il suo tremore, ma la ragazza si scostò come bruciata al suo tocco turbata probabilmente, dal fatto che nessuno le credesse -NO … è laggiù!-  insistette con voce tremante Hermione indicando il punto poco distante da loro.
Ma quando anche lei si voltò nuovamente,non vide nessuno. Il mago era sparito.- io... io l'ho visto...era lì...- continuò a ripetere Hermione iniziando a guardarsi intorno alla ricerca dell'uomo.

Fu Draco ad arrestare quella ricerca incessante bloccandola per le spalle, tormentato nel vedere la ragazza in quello stato -Granger... Von Stein è morto... l'ho ucciso io... non devi più temere nulla ormai- disse il biondo stringendola a sé nel tentativo di tranquillizzarla. Iniziò ad accarezzarle dolcemente i capelli sussurrandole parole all'orecchio in modo che solo lei potesse ascoltarlo.-Hermione non ti accadrà nulla finché ci sarò io al tuo fianco.- Ed era vero. Non avrebbe mai permesso a nessuno di farle nuovamente del male, a costo di sacrificare la sua stessa vita, pensò in un impeto di rabbia il giovane mago.

Hermione alzò gli occhi ancora colmi di lacrime incrociando quelli del ragazzo. In quel momento le sembrò di osservare due pozze di piombo fuso , soffermandosi a pensare quante milioni di sfaccettature avessero gli occhi di Draco a seconda delle situazioni. Solo allora la Grifona iniziò a respirare regolarmente. Draco aveva ragione, Von Stein era morto, lui l'aveva ucciso mentre si trovavano nell'Altrove, lo aveva sentito lei stessa mentre scagliava la maledizione senza perdono. Che stesse diventando pazza allora?! Hermione si scostò leggermente dal ragazzo quel poco che bastava per asciugarsi gli occhi e le guance ancora umide dal pianto.
Ricordò solo allora che si trovavano in mezzo al corridoio ed Hermione, notò che molti studenti si erano fermati incuriositi da quel suo strano attacco di panico, nonostante gli amici cercassero inutilmente di allontanarli.

La ragazza prese un profondo respiro cercando di ricomporsi e darsi un contegno in quella situazione divenuta estremamente imbarazzante -si io… devo averlo immaginato... scusatemi ragazzi...davvero...-  disse infine lei sorridendo agli amici nel vano tentativo di rincuorarli.
-sicura di stare bene? Se ti va possiamo andare in infermeria.- chiese Harry avvicinandosi nuovamente all'amica. Hemione però al solo sentir nominare l'infermeria ed i ricordi ad essi correlati, l'immagine priva di vita di Draco disteso in quel letto, provò un brivido lungo la schiena.
-no davvero ragazzi sto bene, forza andiamo siamo già in ritardo!- aggiunse infine lei che, con quelle parole, riuscì a convincere gli amici di essersi ripresa!
Draco ed Hermione, seguiti dagli altri, ripresero il loro cammino verso l'aula di Pozioni non prima però che la ragazza, lanciasse un ultimo sguardo alle sue spalle...

***
 

Quel giorno l'ultima lezione del pomeriggio era stata Erbologia. Dopo gli avvenimenti di quella mattina Hermione era felice che la giornata stesse finalmente giungendo al termine. La vista, o presunta vista, di Kristopher, l'aveva scossa talmente tanto da privarla di tutte le forze. Possibile che quel dannato mago dovesse tormentarla anche da morto? Possibile che neanche adesso che tutto sembrava andare per il verso giusto lei potesse considerarsi libera? Davvero il ricordo di quel mago era così forte e vivido nella sua mente da sembrare così reale?

Hermione si stava dirigendo silenziosa verso l'ingresso del castello insieme ad Harry e Ron il quale continuava a lamentarsi del freddo e del fatto che la Sprite avrebbe dovuto decidersi, una volta per tutte, ad abbandonare l'idea delle lezioni in Serra. Hermione sentiva i discorsi degli amici senza però ascoltarli realmente troppo distratta dai suoi pensieri e quel senso di disagio che non l'aveva abbandonata.
-Hermione...- sentì ad un tratto mentre una mano le toccava la spalla facendola trasalire. Solo in quel momento si accorse di essere arrivata all'ingresso della scuola dove Draco la stava attendendo. Era stato proprio lui infatti a chiamarla.
-Granger sei sicura di stare bene? - chiese nuovamente lui capendo che la ragazza aveva ancora qualcosa che non andava. Lei però gli sorrise di rimando non volendo preoccuparlo ulteriormente. -si Draco sto bene, stai tranquillo. - rispose sorridendo e alzandosi in punta di piedi quel tanto che bastava per separare le distanze tra i due e posagli in leggero bacio sulle labbra. Quando lo guardò negli occhi però notò che questi erano ancora velati da una leggera ombra di preoccupazione. Hermione si sentì tremendamente in colpa vedendo il ragazzo in quello stato a causa sua, dandosi mentalmente della stupida per quella preoccupazione insensata che provava.

Come leggendogli nella mente, il biondo rilassò immediatamente il volto, tornandola a guardare con il solito sguardo di sempre. Quello sguardo che solo lei era capace di scorgere e che solo lei aveva il privilegio di poter osservare.
-miseriaccia non mi ci abituerò mai.- intervenne ad un tratto Ron turbato probabilmente da quel momento di intimità tra i due giovani amanti e facendo ridere i presenti.
-comunque Mezzosangue, ero venuto ad avvisarti che la McGranitt ti cerca, mi ha fermato alla fine della lezione. In realtà vuole che andiamo anche noi in Presidenza.- disse ad un tratto Draco poggiando una mano lungo il fianco di lei e stringendola con fare protettivo a sé.
-come mai?- chiesero subito loro curiosi dalla strana richiesta della Preside. Draco esitò un istante per poi rispondere- non so in realtà ma la vecchia sembrava piuttosto seria. AHI!- si lamentò il ragazzo massaggiandosi una spalla poiché Hemione gli aveva dato un leggero pugno riprendendolo per l'appellativo poco carino dato alla donna.
-Mezzosangue sei troppo manesca!- iniziò a prenderla in giro il biondo. La ragazza rise diverita a quell'affermazione.-io? ma se sono la ragazza più pacifica del mondo!- inziò lei offesa. -vogliamo ricordare il pugno che mi hai dato al terzo anno?- disse in tutta risposta Draco facendo ridere i tre amici al ricordo.
-te lo eri meritato Malfoy!-
Continuando così i quattro si diressero verso lo studio della donna.

Quando arrivarono alla presidenza i ragazzi trovarono, come di consueto, i due grandi Gargoyles di pietra di guardia all'entrata. Non appena Harry pronunciò la parola d'ordine, le due figure si spostarono emettendo un enorme ruggito e lasciandogli pieno accesso alla presidenza.
Quando entrarono Hermione ed Harry (ma sopratutto Harry) provarono uno strano senso di disagio e nostalgia. Non entravano nella stanza da molto tempo, da forse prima della guerra, eppure tutto era come ricordavano. Harry notò che perfino la spada di Godric Grifondoro era tornata nella teca che gelosamente la custodiva. L'unica cosa che mancava era Fanny, la fedelissima fenice di Silente.
Appena i ragazzi entrarono, un gran vociare proveniente dai dipinti si sollevò per la stanza. I tre amici notarono con immenso piacere che i quadri di Silente e Piton erano posti al centro di essa.
-Buongiorno cari ragazzi come state? È da molto che non ci si vede!- chiese il vecchio preside avvicinandosi a loro con il suo solito tono gentile. Harry ed Hermione gli sorrisero di rimando felici di poter intrattenere nuovamente una conversazione con il vecchio uomo. -si preside stiamo bene e lei?-
Silente sorrise – non c'è male ragazzi, non c'è male... e lei Signor Malfoy? Ho sentito molte belle cose su di lei negli ultimi tempi.- continuò l'uomo rivolgendo il suo sguardo dolce a Draco. Il ragazzo, che era rimasto di proposito in disparte, sentì una sorta di disagio causato dall' imbarazzo nei confronti dell'uomo. Aveva cercato di ucciderlo e nonostante tutto, il vecchio preside non aveva mai perso la fiducia che riponeva in lui. Hermione, capendo la situazione, gli tese una mano incoraggiandolo ad avvicinarsi. Draco la osservò  per qualche istante esitante, per poi intrecciare le sue dita con quelle della ragazza avvicinandosi.
Guardò per un istante Hermione negli occhi pensando a quanto coraggio, inconsciamente, fosse capace di infondergli. Accanto a lei niente poteva andare male.
-sto bene preside, la ringrazio.- rispose con tono educato Malfoy. L'uomo di rimando gli sorrise gentilmente. Hermione lanciò uno sguardo carico di orgoglio al giovane che le strinse con maggiore vigore la mano. -Preside cercavamo la professoressa McGranitt ma forse non è ancora rientrata...- chiese ad un tratto Harry al vecchio mago.

Non fu però l'ex preside a dare risposta alla domanda posta da Harry.

-No infatti, la Preside non è ancora arrivata.- disse una profonda voce maschile alle loro spalle.

Quando i ragazzi si voltarono ciò che videro gli fece letteralmente gelare il sangue nelle vene, mozzandogli il respiro.

Kristopher Von Stein era lì in piedi, di fronte a loro.






Bene... eccoci qua! della serie "anche i morti tornano"
fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo molto :)

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


CAPITOLO 21

-La Preside non è ancora arrivata.- rispose  però una profonda voce maschile.
Quando i ragazzi si voltarono gli mancò letteralmente il respiro.
Kristopher Von Stein era lì in piedi di fronte a loro.



Hermione rimase impietrita alla vista del mago! Allora non era stato solo un brutto scherzo della sua mente, non era stata la paura a mostrargli il mago in giro per i corridoi...
Lui era lì, ed era vivo.
Incapace di dire o fare qualsiasi cosa non si accorse neanche che Draco, Harry e Ron le si erano parati davanti per proteggerla sfoderando le bacchette.
Subito i tre le puntarono contro il mago, dovendo combattere anch'essi contro lo stupore e la paura iniziale. Ma Hermione era in pericolo, di nuovo, e proteggere lei era la cosa più importante in quel momento.

-Come hai fatto a sopravvivere, tu sei morto, IO TI HO UCCISO.- Gridò Draco in preda alla rabbia e la preoccupazione per la ragazza.
I quattro notarono che il mago abbassò per un istante lo sguardo, per poi risollevarlo verso loro. Stava per dire qualcosa quando la McGranitt fece il suo ingresso nello studio, rimanendo per un attimo stupita dalla situazione che le si presentò davanti agli occhi! 

-Ragazzi che sta succedendo qui?- chiese lei allarmata.

-Professoressa faccia attenzione Von Stein è ancora vivo!- iniziarono a gridare i tre ragazzi per avvisare la donna. Quando la Preside si ritrovò faccia a faccia con il mago,sospirò. Fu però il mago a  rompere il silenzio calato nella stanza

-mi dispiace Minerva io non ho riflettuto...- iniziò a scusarsi l'uomo. La donna si avvicinò a lui.

-No, è colpa mia che ho tardato, avrei dovuto avvisarli prima che ti vedessero.- disse lei in risposta alle parole del mago.

I quattro studenti iniziarono a guardarsi non capendo quella strana conversazione tra i due. Davvero la McGranitt sapeva della presenza di Von Stein nel castello? E sopratutto perché era così tranquilla!? Solo allora la donna si voltò verso loro, iniziando a parlare.

-Ragazzi vi pregherei di abbassare le bacchette.- disse inizialmente con tono fermo. I ragazzi rimasero stupiti da quelle parole.

-Cosa? Professoressa...-

-fate come ho detto, vi spiegherò tutto.- continuò lei fermando così, qualsiasi tipo di protesta. I ragazzi si guardarono per un attimo poi, piano, iniziarono ad abbassare le bacchette. Draco strinse istintivamente la mano di Hermione nella sua nel vano tentativo di tranquillizzarla, di farle capire che lui era lì e che non avrebbe mai permesso all'uomo di avvicinarsi nuovamente a lei.
La preside iniziò a parlare.

-ragazzi quello che avete davanti a voi non è Von Stein, o meglio, non è il Von Stein che conoscete. Quest'uomo si è presentato qualche giorno fa al castello con l'intenzione di parlarmi e di parlare sopratutto con lei Signorina Granger. -

A quelle parole Hermione strinse con maggior vigore la mano di Draco. La preside continuò.

-Ragazzi, quest'uomo è Karl Von Stein, è il gemello di Kristopher.-

A quelle parole i quattro studenti sgranarono gli occhi. Il gemello di Von Stein? Com'era possibile e sopratutto, se fosse stato vero, perché adesso lui era lì? Harry non riuscì a trattenere i suoi pensieri!

-Professoressa non vorrà mica credergli? Sappiamo benissimo di cosa è capace Von Stein pur di avvicinarsi ad Hermione!- Ma la donna non sembrò apprezzare le accuse del giovane Grifondoro.

-Signor Potter, non mi crederà davvero così stolta spero?! È ovvio che non gli avrei mai permesso di avvicinarsi alla scuola e alla Signorina Granger senza prendere prima le dovute precauzione! Il Signor Von Stein qui presente, ha accettato di sottoporsi ad un interrogatorio sotto Veritaserum.-

A quel punto fu lo stesso Karl, che era rimasto in disparte fino a quel momento, ad intervenire. Iniziò a muovere qualche passo verso gli studenti poi, iniziò a parlare.

-Ragazzi, capisco benissimo che non è facile per voi fidarvi di me, specialmente per te Hermione. Sono a conoscenza di tutto il male che mio fratello ti ha fatto e credimi, non avrei mai pensato che Kristopher fosse capace di simili atrocità. Io non ero qui quando è successo tutto, ho vissuto in Norvegia per molto tempo e sono venuto a conoscenza dell'accaduto e della morte di mio fratello solo pochi giorni fa. Se sono qui Hermione, è perché sento il bisogno di chiederti perdono per ciò che mio fratello ti ha costretta a subire.- Disse infine l'uomo puntando i suoi occhi in quelli della ragazza.

Hermione iniziò ad osservarlo.

Erano così simili,  talmente uguali... eppure il suo sguardo era così diverso. Non avrebbe mai dimenticato gli occhi di Kristopher Von Stein, occhi così gelidi e carichi di follia. Occhi che ti entravano dentro privandoti di qualsiasi potere e di qualsiasi volontà.
Invece gli occhi di quest'uomo erano così diversi...
No,quello davanti a lei non sarebbe mai potuto essere Kristopher.

Hermione abbassò lo sguardo incapace di proferire parola. Troppe informazioni, troppi fatti , le si erano scaraventati addosso come macigni. Avrebbe mai potuto perdonare? Avrebbe mai potuto dimenticare e mettere da parte l'odio ed il rancore che in quel momento provava? Ne sarebbe mai stata capace? Eppure, in fin dei conti, quell'uomo non le aveva fatto nulla. Allora perché provava l'irrefrenabile istinto di allontanarsi e correre via da lui? Sentì la presa di Draco farsi ancora più forte ed Hermione ringraziò il cielo di averlo al suo fianco in quel momento.
Fu la preside a rompere quell'imbarazzante silenzio che si era venuto a creare.

-Ragazzi se vi ho riuniti non è solo per questo. Karl Von Stein è un insegnante, un eccellente insegnante aggiungerei. Ha insegnato per diversi anni a Durmstang una materia chiamata “ Maledizioni e Stegonerie” una materia che, dati gli ultimi eventi, riteniamo possa essere molto utile da proporre a voi studenti. Volevo che voi, prima di tutti, veniste a conoscenza del fatto che il Signor Von Stein insegnerà qui d'ora in poi. Pensavo fosse giusto avvertire la Signorina Granger prima dell'annuncio ufficiale stasera a cena. Per non coglierla impreparata diciamo...-

Probabilmente la donna aspettava una qualche parola, un ringraziamento da parte di Hermione, che però non arrivò. La ragazza infatti rimase impietrita a quella notizia. Sarebbe mai riuscita a convivere con quella situazione? Vedere Von Stein, nonostante non fosse veramente lui, ogni singolo giorno? Perché il destino le aveva giocato quel brutto scherzo? Perché, quando finalmente la sua vita sembrava aver preso la giusta svolta, era arrivato quell'uomo a rovinare tutto? Perché si, nonostante l'intento del mago fosse l'opposto, lui avrebbe rovinato tutto con la sua presenza nel castello. E odiava la preside per aver permesso a quel mago di distruggere quell'equilibrio che tanto difficilmente era riuscita a creare.
Quando la preside capì che non avrebbe ricevuto alcuna risposta dagli studenti, decise di congedarli.


***
-Miseriaccia vogliamo scherzare? Quella donna è impazzita o cosa?-

-Io davvero non capisco! Ok non è il vero Von Stein, ok gli ha dato del Veritaserum ma diamine... non ha pensato minimamente ad Hermione? -

Harry e Ron continuarono così per tutto il tragitto sino ai dormitori. Hermione gli camminava di fianco senza in realtà ascoltarli, troppo assorta nei suoi pensieri. Solo ad un tratto si risvegliò dal suo stato di trans, quando sentì qualcosa bloccarla. Quando si voltò vide che Draco si era fermato trattenendo anche lei.

-come stai? - chiese lui preoccupato dal comportamento della ragazza. Sembrava come caduta in una sorta di apatia che non le permetteva di reagire in alcun modo. Quel sorriso che ormai si era abituato a vedere ogni giorno nel suo volto, era completamente sparito.

-io...sto bene ...- disse semplicemente lei.

-Granger... non mentire, non con me... sai che non ti riesce... - continuò lui facendosi più vicino.

Hermione abbasso lo sguardo, puntandolo sul pavimento di marmo del corridoio. Draco le portò una mano sulla guancia per poi poggiare la sua fronte contro quella della ragazza. Hermione chiuse gli occhi beandosi di quel contatto.

-Hermione... io non so che intenzioni abbia quel tipo, ma ti assicuro che non gli permetterò mai di farti del male. Nessuno potrà farti mai più del male...-

La ragazza aprì gli occhi incrociando lo sguardo del giovane, ed in quel momento capì. Finché Draco sarebbe stato al suo fianco, nulla sarebbe andato male.




Quella sera durante la Cena la Preside prese la parole, come preannunciato poche ore prima ai ragazzi.

-Miei cari studenti, so che l'anno è già iniziato da alcuni mesi,  ma alcune vicende mi hanno portato a credere che fosse utile per tutti voi iniziare lo studio di una nuova materia.-

A quelle parole un gran chiacchiericcio di disapprovazione si alzò per tutta la Sala.

-Ragazzi vi prego di fare silenzio! Come stavo dicendo, da domani tutti voi intraprenderete lo studio di una nuova materia. Questa sarà “ Maledizioni e Stregonerie”, una materia che viene già studiata a Durmstrang da anni e sono certa sarà molto utile a tutti voi. Il nuovo professore viene direttamente da lì e spero che tutti voi possiate accoglierlo come si deve. Vi presento Karl Von Stein, il vostro nuovo insegnate. -

A quelle parole il mago si alzò per un attimo dal posto nel quale era seduto, nel grande tavolo degli insegnanti.
Un nuovo chiacchiericcio si levò nella Sala, ma questa volta, fu un coro di voci femminili che commentavano con somma felicità, la bellezza del nuovo insegnante. Quando la preside aveva iniziato il suo discorso di presentazione Hermione sentì il suo stomaco contorcersi. Sentì Ginny, alla quale avevano raccontato tutto nel pomeriggio, farsi più vicina a lei e stringergli un braccio attorno alle spalle.
Alzò solo in quel momento lo sguardo dal piatto, puntandolo di fronte a lei e notò che Draco la stava guardando con fare preoccupato, mentre Blaise gli sussurrava qualcosa all'orecchio.
Hermione spostò lo sguardo al tavolo dei professori e fu allora che lo vide. Karl Von Stein la stava fissando, tenendo gli occhi fissi su di lei. La grifona incrociò i suoi occhi ed un brivido le corse lungo tutta la schiena.
Lo sguardo di Von Stein era incatenato al suo ed Hermione si ritrovò a pensare che, ancora una volta, stava fissando quegli occhi di ghiaccio che mai più avrebbe sperato di vedere.






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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Quella sera, quando dopo il discorso della McGranitt tutti gli studenti di Hogwarts ripresero a cenare, l'argomento di conversazione era solo uno: Karl Von Stein.

La notizia dell'inizio di quella nuova materia a metà anno infatti aveva non poco turbato la quiete dei ragazzi che adesso si ritrovavano, con loro grande rammarico, a dover affrontare una materia in più. Il nuovo insegnante però, aveva anche attirato l'attenzione della popolazione femminile della scuola, la quale era rimasta piacevolmente sorpresa dalla bellezza dell'uomo e che quindi aveva accolto con meno dispiacere la notizia.

Karl Von Stein infatti, così come il fratello Kristopher, era un giovane uomo dai capelli neri e degli occhi azzurri come il ghiaccio e la stessa Hermione ricordava di essere rimasta colpita dalla bellezza del gemello durante il loro primo incontro.

Forse,pensò ghignando Hermione, era stata proprio la sua bellezza ed i suoi modi eleganti a mascherare la vera natura dell'uomo ai suoi occhi ed era proprio per questo che, i Von Stein, erano estremamente pericolosi...

La ragazza posò le posate sul piatto posto di fronte a lei e si alzò in silenzio dalla panca in legno sulla quale era seduta. Gli amici la guardarono preoccupati.

-Herm che fai?- chiese Ginny vedendo il gesto dell'amica.

-Non ho fame ragazzi torno in camera, buona serata...- rispose lei secca,accorgendosi troppo tardi della durezza del suo tono. Gli amici però,capendo la situazione, non insistettero ulteriormente lasciandola andare.

Hermione uscì dalla Sala dirigendosi a passo svelto verso il dormitorio.Sentiva il bisogno di allontanarsi il più in fretta possibile da lì,di allontanarsi dallo sguardo e dalla presenza di Von Stein. Troppo presa dai suoi pensieri non si accorse di una figura che la stava seguendo e che si avvicinava a passo svelto verso lei. Sentì ad un tratto una mano afferrarle il braccio bloccando il suo cammino. Draco era di fronte a lei, con uno sguardo duro negli occhi.

-Granger perché te ne sei andata così?...- chiese il Serpeverde alla ragazza, la quale si ritrovò ad abbassare lo sguardo puntandolo sul pavimento di marmo.

-avevo mal di testa...- disse secca lei, ma la presa del ragazzo si fece più stretta.

-Granger...ti ho già detto di non mentirmi...- continuò il biondo che non sembrava avere alcuna intenzione di lasciarla andare. La ragazza allora, capendo la situazione, puntò il suo sguardo in quello di Draco.

-Io non ci riesco... io non posso! Ci ho provato! Ho cercato di fare finta di nulla ma vedere quell'uomo ogni giorno, incrociare il suo sguardo per i corridoi, dover assistere alle sue lezioni...Draco io non posso! Pensavo di essere forte, di riuscire a far finta di nulla ma quando oggi si è alzato e ha iniziato a parlare... quando ho sentito quella voce e incrociato quegli occhi... io non posso...-ammise infine lei scoppiando in lacrime.

Il ragazzo la osservò per un istante odiando il fatto di vedere Hermione ridotta in quello stato.

Di nuovo

-e cosa vorresti fare Granger? Andartene?- chiese ironico lui ad un tratto ma il suo ghigno scomparve vedendo la ragazza abbassare lo sguardo con fare colpevole. Draco continuò -Stai scherzando spero?Pensi davvero di potertene andare così?- gridò lui furioso. La paura di quella prospettiva non gli permise di mantenere il suo solito autocontrollo.

-Malfoy io non so che fare, perché non lo capisci!? Come posso rimanere qui con la con la consapevolezza di dover incontrare ogni giorno Kristopher!- Hermione si bloccò rendendosi conto di ciò che aveva appena detto. Lo sguardo di Draco allora si fece più dolce ed il ragazzo iniziò ad accarezzarle i capelli.

-è questo il punto Granger, quello non è Kristopher... credimi, non piace neanche a me l'idea di vedere quell'uomo ogni giorno. Nessuno può capire l'istinto che ho di spaccargli la faccia... ma quell'uomo non è Kristopher, Hermione... - disse infine lui poggiando la sua fronte su quella della ragazza e intrecciando le dita delle mani con le sue.

-io non posso permetterti di andartene Granger... non puoi lasciarmi solo...-

A quelle parole il cuore di Hermione ebbe un sussulto. Quelle parole,quella inaspettata dolcezza, quella inconsueta fragilità, le fecero capire quanto stupido fosse stato il suo pensiero. Quanto insensata fosse stata l'idea di scappare, ancora, allontanandosi nuovamente da lui... No, stavolta non sarebbe scappata, non si sarebbe allontanata sparendo per chissà quanto tempo in attesa di cosa poi? Hermione finalmente capì che il suo posto non poteva essere da nessun'altra parte se non in quel castello stretta lui.

***

L'indomani mattina, quando Hermione si svegliò, provò uno stranissimo senso di vuoto allo stomaco. Una sensazione che non provava da tempo a dire ilvero. Era come se tutto il peso dei suoi pensieri e della prospettiva di quella nuova giornata le fossero piombati addosso come macigni.

La grifona si portò le coperte fin sopra la testa nel tentativo di proteggersi dal mondo esterno e da quello che sarebbe avvenuto di li a poche ore.

Sospirò.

Se me ne andassi ...

Hermione scosse la testa per allontanare quel pensiero. No, lei non sarebbe scappata, non avrebbe lasciato il castello e non avrebbe lasciato Draco a causa sua... non avrebbe mai più permesso ai Von Stein di rovinarle la vita...

Gettò di colpo in aria le coperte alzandosi dal letto e dirigendosi in bagno. Hermione iniziò ad osservare la sua immagine riflessa nel grande specchio della stanza. Non avrebbe più permesso alla paura di rovinarle la vita, di privarla nuovamente della forza di lottare e combattere per quello in cui credeva, per combattere per quello che amava...










Finì di prepararsi con cura prima di scendere le scale che l'avrebbero condotta nella Sala Comune. Hermione annodò la cravatta con una cura meticolosa, quasi maniacale, nel tentativo di ritardare anche solo di pochi minuti l'inevitabile.

La Grifona fece un respiro profondo... era arrivato il momento.

Scese le scale contando i passi che la separavano dalla Sala Comune ma quando arrivò non trovò gli amici ad aspettarla come di consueto.

Draco era lì immobile che le dava le spalle, osservando il paesaggio da una delle grande finestre della Sala. Quando sentì i passi della ragazza, si voltò. Iniziò ad avvicinarsi piano a lei fermandosi a qualche centimetro dal suo viso. La guardò per un attimo negli occhi e poi, senza dire una parola, la strinse a sé in un abbraccio.

Hermione rimase qualche minuto immobile, spiazzata dal comportamento del ragazzo... ma fu solo un istante poiché subito lei gli gettò le braccia al collo stringendolo con tutta la forza che aveva in corpo.La ragazza chiuse gli occhi, beandosi del calore e delle attenzioni del Serpeverde. Con quel semplice gesto le aveva dimostrato ancora una volta quanto fosse in grado di capire ed ogni suo pensiero ed ogni suo bisogno.

Quella era stata l'ennesima prova di quanto quel ragazzo fosse l'unica persona per la quale valesse la pena lottare ed andare avanti nonostante tutte le difficoltà.

Non vi era stato bisogno di parole... Draco aveva sentito il disperato richiamo di Hermione, la sua richiesta di aiuto e, come sempre, lui era accorso per salvarla...

****

-sei pronta? -

Le parole di Draco le arrivarono alle orecchie facendola tornare alla realtà.

Hermione si era fermata di colpo,mentre camminavano, davanti la porta dell'aula di Maledizioni e Stregonerie. Era arrivato il momento...

-si...sono pronta...- Rispose Hermione stringendo ancora di più la mano di Draco nella sua. Fortunatamente avrebbero seguito la materia insieme ai Serpeverde. Non sapeva se quella fosse stata una specie di"Grazia" concessale dalla McGranitt per espiare almeno in parte,le sue colpe, ma sapeva che avere Draco accanto sarebbe stato d'aiuto.

I due ragazzi presero posto in un banco vicino a Ron ed Harry, che subito le lanciarono un sorriso. Proprio in quel momento entrò in aula Karl Von Stein.

Ad Hermione mancò per un istante il respiro vedendolo fare il suo ingresso come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ed in fondo, si ritrovò a pensare Hermione, lo era...Karl era lì con il solo scopo di fare quello che aveva sempre fatto: l'insegnate. Eppure c'era qualcosa, un dubbio, una vocina interiore che continuava a gridarle di non fidarsi, di stare all'erta e di non perderlo mai di vista o per lei sarebbe stata la fine...





Nonostante la riluttanza iniziale della Grifona però, le ore di lezione erano passate molto in fretta e la materia si era rivelata tutt'altro che noiosa. Adesso però, era arrivato finalmente il momento di allontanarsi da quell'aula e da quell'uomo, sperando di non rincontrarlo fino all'ora di cena! Draco le prese nuovamente la mano intento a dirigersi insieme a lei fuori dall'aula, ma una voce li fermò.

-Signorina Granger posso parlarle un attimo?-

Hermione si bloccò all'istante. Un senso di nausea la pervase... era come se avesse ricevuto un pungo in pieno stomaco. Sentì Draco stringerle maggiormente la mano. La Grifona trasse un profondo respiro,voltandosi poi verso il professore. Insieme al ragazzo poi, si avvicinò all'uomo in piedi, di fronte alla cattedra.

Quando Karl vide Draco farsi a sua volta vicino il suo sguardo si indurì.

-Si,Signor Malfoy? Posso fare qualcosa per lei?- disse con tono freddo l'uomo, cosa che non piacque per nulla al giovane Serpeverde. Ribattere però, non avrebbe avuto senso... l'uomo, un insegnante,aveva chiesto di parlare in privato con Hermione e lui non aveva né il diritto né il potere di intervenire...

Posò un bacio sulla fronte di Hermione.

-ti aspetto qui fuori...- disse con voce abbastanza alta da permettere all'uomo di sentire ma allo stesso tempo,con un tono estremamente calmo, tanto calmo da apparire quasi inquietante...

Lanciò poi un ultimo sguardo a Von Stein ed infine uscì.

Quando la porta si chiuse Hermione si sentì in trappola. Era sola, con quell'uomo... Von Stein, Kristopher...

Karl...lui non è Kristopher, Kristopher è morto!

-tutto bene Signorina Granger?-

la voce dell'uomo la riportò alla realtà. La Grifona cercò di ostentare la maggior sicurezza possibile, senza però probabilmente,riuscirci.

-si...di cosa doveva parlarmi professore?-

Karl iniziò ad osservarla con quei profondi occhi azzurri. L'uomo iniziò ad avvicinarsi a lei ma Hermione, istintivamente, fece un passo indietro. Karl si bloccò di colpo sospirando e abbassando lo sguardo.

-ti ho osservata durante queste ore e ho notato che non sei a tuo agio in mia presenza e la cosa mi dispiace. Passeremo molto tempo insieme e tu sarai costretta a seguire le mie lezioni ed io non voglio che la tua paura nei miei confronti possa danneggiare il tuo andamento scolastico. Mi hanno parlato molto di te, so che sei la studentessa più brillante della scuola e non vorrei che la mia materia possa nuocere in qualche modo...-

Hermione però interruppe bruscamente il suo discorso, senza permettergli di finire.

-non si preoccupi della mia condotta o dei miei voti professore, a quelli ci penso io... se non ha altro da dirmi andrei, buona giornata.- La ragazza fece per voltarsi ma la mano di lui le strinse il polso facendola fermare. Un senso di ansia l'assalì ma non ebbe il tempo di dire nulla, poiché Karl parlò prima, anticipandola.

-Capisco che tu abbia paura di me, è normale lo capisco, ma io non sono mio fratello... Hermione, io non ti farò mai del male...puoi fidarti di me!-

La giovane sbarrò gli occhi a quelle parole, incrociando poi il suo sguardo con quello di lui. Hermione si soffermò ad osservare gli occhi del mago,così simili ma al contempo così diversi da quelli di Kristopher.

Ma lei non avrebbe mai potuto dimenticare e, quelle parole, ne erano la conferma.

-anche tuo fratello continuava a ripetermelo mentre ero imprigionata in quel castello...-

Hermione si divincolò dalla presa dell'uomo e, senza aggiungere altro uscì dall'aula.

 Appena la vide, Draco le si avvicinò.

-Perché ci hai messo tanto? Che voleva?-

Hermione osservò per un istante gli occhi del ragazzo, anch'essi così chiari, ma al contrario capaci di donarle pace in un solo attimo. Hermione iniziò a sorridergli.

-Nulla...non voleva nulla! -

Non avrebbe parlato con Draco di quella discussione, non gli avrebbe dato motivo di preoccuparsi inutilmente. In fondo pensò Hermione, cosa avrebbe potuto farle quell'uomo lì, ad Hogwarts, con tutti i suoi amici ed i professori presenti...

Cosa avrebbe potuto farle quell'uomo che, in fondo, non era Khristoper...










Perdonate questo enorme ritardo, davvero, vi chiedo umilmente perdono.Purtroppo però, ultimamente, sono successe alcune cose che non mi hanno permesso di dedicarmi alla stesura del capitolo o comunque non mi hanno permesso di concentrarmi adeguatamente...

Non sono affatto soddisfatta di questo capitolo, vi chiedo scusa anche per questo, ma non volevo che aspettaste ancora quindi credetemi, ci ho messo davvero tutto l'impegno che potevo! Spero non vi abbia deluso troppo... Vi prometto che con i prossimi capitoli andrà meglio!

A presto!

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***



Capitolo 23




Era già passato un mese da quando le nuove lezioni di Maledizioni e Stregonerie erano iniziate, un intero mese da quando Karl Von Stein aveva fatto il suo ingresso per la prima volta nel Castello.

Hermione,Draco ed il resto de gruppo, avevano sin dall'inizio prestato molta attenzione ai comportamenti del mago facendo caso ad ogni singolo gesto o sguardo che poteva rivolgere alla ragazza.

Eppure,Karl Von Stein, non aveva dato nessun segno per il quale si potesse sospettare di lui. Il mago al contrario, era apparso estremamente tranquillo e sereno, non aveva dato prova di essere intenzionato a nuocere in alcun modo alla vita di Hermione e, dopo la loro discussione durante la prima lezione, il mago non aveva più tentato di avvicinare in alcun modo la ragazza.

Hermione stava iniziando a ritrovare quella serenità persa dall'arrivo del mago. Da quando Von Stein infatti, aveva messo piede ad Hogwarts, la sua vita era tornata ad essere un incubo. Prestava attenzione ad ogni rumore ed ogni passo sospetto che le capitava di vedere o sentire,aveva iniziato ad avere tremendi incubi che la facevano svegliare urlando nel bel mezzo della notte e che, a sua volta, costringevano Draco a svegliarsi.

Draco...

Hermione si voltò a guardare il ragazzo che dolcemente dormiva accanto a lei. Avvicinò piano una mano al suo volto spostando dal viso un ciocca bionda che ribelle ricadeva su di esso. Quanto era stato paziente con lei in quel mese... Ogni volta che piangeva o si lamentava a causa dei suoi incubi e dei suoi ricordi, lui era lì, pronto a consolarla,pronto a sostenerla.

Si era chiesta tante volte da bambina cosa fosse l'amore.

Aveva sempre desiderato un amore folle, fatto di momenti che ogni giorno,ti facessero battere il cuore come fosse sempre la prima volta. Un amore pronto a sostenerti sempre, nonostante i tuoi sbagli, nonostante i tuoi errori, nonostante le tue paure. Un amore premuroso, capace di prendersi cura di te nei momenti più bui e capace di renderli migliori con un semplice gesto.

E Draco era tutto quello... Draco era tutto ciò che aveva sempre sognato, sempre desiderato e se tutta la sofferenza provata nel passato era servita per portarla a lui, Hermione era sicura che sarebbe stata disposta a riviverla altre dieci, cento, mille volte...

Presa dai suoi pensieri non si accorse che il ragazzo aveva aperto gli occhi e la stava osservando.

-come mai sei sveglia...- chiese lui con la voce ancora impastata dal sonno. La Grifona sorrise al pensiero di un Re delle Serpi tanto adorabile.

-mi sono svegliata e non riuscivo più a prendere sonno. Dormi è ancora presto.- rispose lei iniziando ad accarezzargli dolcemente i capelli. Il ragazzo si fece più vicino.

-hai avuto un'altro incubo?- chiese lui premuroso guardandola negli occhi.

-no,sto bene stai tranquillo.-

Il biondo la osservò per un istante, cercando di capire probabilmente se la ragazza stesse dicendo la verità o no, alla fine le portò un braccio dietro la schiena, facendola accomodare con la testa sul suo petto.

Hermione chiuse gli occhi beandosi di quel contatto e lasciandosi cullare dal battito del cuore del giovane finché, serena, non si riaddormentò.





Quando quella mattina Draco si svegliò non trovò Hermione al suo fianco. Aprì gli occhi di scatto quando non sentì la giovane accanto a lui,temendo potesse essere successo qualcosa. Il biondo riuscì a tranquillizzarsi solo quando, prestando più attenzione, sentì il rumore dell'acqua provenire dal bagno della sua stanza.

Draco sospirò all'istante richiudendo gli occhi e portandosi un braccio davanti ad essi.

Quel mese era stato a dir poco estenuante.

Da quando Von Stein era arrivato ad Hogwarts infatti, la sua vita e quella di Hermione erano diventate un inferno. La ragazza era sempre nervosa, sempre all'erta, per non parlare poi dei suoi incubi...

Il ragazzo si sentiva sfinito... Dopo tutto quello che avevano vissuto a causa di Kristopher, questo iniziava ad essere davvero troppo...

In quel momento Draco aprì gli occhi di scatto.

Ma che diavolo gli saltava in mente?

Scosse la testa per scacciare velocemente quei pensieri! Era vero, era stanco, ma doveva essere forte, per lei...

Il ragazzo si mise a sedere nel letto e aprì il cassetto del grande comodino in mogano accanto a lui. Rovistò per qualche istante al suo interno alla ricerca di qualcosa che, alla fine, trovò.

Draco rimase per un attimo a fissare il piccolo cofanetto in velluto verde,rigirandoselo tra le mani. Lo aprì piano mettendosi a fissare il gioiello al suo interno.

L'anello della famiglia Malfoy.

L'anello di fidanzamento che, di generazione in generazione, veniva tramandato nella sua famiglia.

Un bellissimo anello con uno smeraldo al centro e adornato da piccoli  serpenti di diamanti ai lati.

Sua madre glielo aveva dato durante l'ultimo Natale che aveva trascorso al Manor Zabini con lei. Un giorno infatti, lo aveva chiamato in disparte porgendogli quel cofanetto e dicendo solamente che era arrivato il momento di tenerlo con sé. Sua madre lo conosceva bene e probabilmente aveva notato il suo comportamento diverso durante quelle vacanze, i suoi discorsi sottovoce con Blaise riguardo la Granger ed i suoi sentimenti per lei.

Draco sapeva che Hermione era la ragazza giusta per lui, l'unica donna che avrebbe per sempre voluto al suo fianco, l'unica madre che avrebbe potuto desiderare per i suoi figli.

Eppure non aveva mai avuto il coraggio di darle quel gioiello...probabilmente, pensava Draco, non aveva mai trovato il momento adatto.

Un rumore improvviso lo fece risvegliare dai suoi pensieri. La porta del bagno si aprì e ne uscì una Hermione, bellissima, coperta solo dal suo accappatoio. Fortunatamente la ragazza era intenta a tamponare i capelli ancora umidi dalla doccia per accorgersi che lui, il più velocemente possibile, aveva nascosto nuovamente l'anello nel cassetto.

-sei sveglio- disse lei sorridente avvicinandosi a lui.

-si,mi sono appena svegliato.- rispose Draco rivolgendole a sua volta un sorriso.

La ragazza iniziò ad avvicinarsi piano a lui, continuando a tenere lo sguardo fisso su quello del ragazzo, finché non gli fu davanti. Hermione prese il volto di Draco tra le mano ed iniziò a baciarlo. All'inizio fu un bacio dolce e leggero, che ben presto si trasformò nella passione più pura.

Draco le porto le mani sui fianchi attirandola ancora di più a sé. Un forte desiderio iniziò a crescere in lui.

Hermione si allontanò piano, rimanendo ancora molto vicina al suo volto.

-a cosa devo questo buongiorno?- disse ironico lui cercando di respirare il più profondamente possibile nel tentativo di calmarsi. Hermione rise piano per poi farsi improvvisamente seria.

-Grazie...-disse solo lei...

-di cosa?- chiese in risposta Draco non capendo a cosa potesse riferirsi la Grifona.

-questo mese non è stato facile per me...e l'ho reso un inferno anche a te me ne rendo conto. Volevo solo ringraziarti per essermi rimasto accanto nonostante tutto...-

Lo sguardo Draco si fece serio. Hermione pensava davvero che avrebbe mai potuto abbandonarla? Davvero non riusciva a capire che lei era l'unica ragione per la quale continuava la pena vivere? Draco tirò a sé la ragazza facendola stendere nel letto e sedendosi sopra di lei,iniziando poi a baciarla con tutta la passione ed il desiderio che aveva in corpo. Quando il baciò finì riprese a fissarla.

-La mia vita potrebbe essere un inferno solamente se non ci fossi tu al mio fianco Hermione... non hai ancora capito che io non ti abbandonerò mai?- disse infine serio lui.

Gli occhi della Grifona iniziarono a riempirsi di lacrime.

-ti amo Draco...- riuscì a dire lei solamente.

Il ragazzo sorrise riprendendo a baciarla.

Hermione, in un singolo istante di lucidità, rise al pensiero che Draco era l'unico motivo per il quale valesse la pena arrivare tardi a lezione...

***

Quando le lezioni della giornata finirono i ragazzi si ritirarono nei propri dormitori per prepararsi alla cena che si sarebbe tenuta di lì a breve.

Quando Hermione arrivò nella sua stanza, trovò uno strano oggetto ad attenderla sopra il suo letto. Una piccola scatola di velluto.

Hermione iniziò a rigirarsela tra le mani cercando di capire cosa potesse essere. Eppure, pensò la ragazza, una scatola del genere poteva contenere al suo interno solo un gioiello... Si guardò intorno alla ricerca di un qualche biglietto che, però, non trovò.

La Grifona si sedette allora sul letto, decisa ad aprire il misterioso regalo.

Quando il cofanetto si aprì, mostrando il suo contenuto, Hermione rimase senza parole.

La ragazza prese tra le mani la bellissima collana iniziando ad osservarla con attenzione. Era un bellissimo cuore, di un celeste chiaro come il cielo, contornato da piccoli diamanti!*

Hermione sorrise portandosi una mano tremante alla bocca, pensando all'unica persona che avrebbe mai potuto farle un regalo simile...

La ragazza indossò immediatamente il gioiello iniziando a guardarsi allo specchio. Era la cosa più bella che avesse mai visto. Decise allora di scendere immediatamente con l'intento di raggiungere laSala Comune il più velocemente possibile.



Quando arrivò al lungo corridoio, riuscì ad intravedere in distanza Draco e Blaise intenti a varcare il grande ingresso della Sala. Hermione iniziò a correre con l'intento di raggiungere il biondo.

-Draco!-lo chiamò in lontananza sperando che lui la sentisse ed infatti il ragazzo, al suo richiamo, si voltò all'istante. Quando Hermione gli fu abbastanza vicina gli gettò le braccia al collo baciandolo.Blaise scoppiò in una grossa risata, seguito a ruota da Harry, Ginny e Ron che si erano avvicinati ai tre ragazzi proprio in quell'istante.

-Wow Granger a cosa devo l'onore?- disse divertito Draco dall'atteggiamento della Grifona.

-beh Malfoy mi sembra il minimo dopo quello che hai fatto!- disse la ragazza ancora stretta a lui. Il biondo però si scambiò un occhiata divertita con l'amico, incuriosito dalla situazione.

-e cosa avrei fatto?- disse scoppiando a ridere a sua volta.

Hermione si allontanò quel tanto che bastava per mostrargli il gioiello che portava al collo.

-La collana Malfoy!- rispose sorridendo la Grifona incuriosita dal comportamento del ragazzo.

Il ragazzo però, vedendo quel gioiello, iniziò a farsi serio. Lanciò un occhiata agli amici presenti poi si soffermò nuovamente su Hermione.

-Granger dove l'hai presa?-

-che significa dove l'ho presa Malfoy? Non è un tuo regalo?...- disse a qua volta la ragazza portandosi una mano al collo toccando il gioiello.

-no...non lo è! Posso capire ora dove l'hai trovata?- chi se nuovamente il ragazzo iniziando a spazientirsi.

-Nella mia stanza Malfoy, era in un cofanetto sopra il mio letto! Per questo ho subito pensato fosse un tuo regalo.- rispose la ragazza con l'intento di giustificarsi.

-beh non lo è e penso sia il caso che tu la tolga...- disse allora Draco facendo un passo verso di lei e avvicinando la mano al gioiello con l'intento di toglierlo ma, Hermione velocemente gli prese la mano stringendola alla sua.

-Oh Malfoy non c'è motivo di preoccuparsi, se non sei stato tu saranno sicuramente stati i miei genitori! In ogni caso domani gli scriverò una lettera così starai più tranquillo, contento?- disse infine Hermione sorridendo con l'intento di rassicurare il ragazzo. Draco però continuò a guardare quello strano e misterioso oggetto poco convinto dalle parole della Grifona.

-ok...ma starei più tranquillo se lo togliessi...-

-Draco...è solo una collana... forza andiamo a cena sto morendo di fame!- e detto ciò la ragazza iniziò a camminare verso l'ingresso,dirigendosi poi verso il suo tavolo.

Per tutta la sera Draco continuò ad osservare pensieroso la ragazza la quale però sembrava estremamente tranquilla e serena intenta a ridere e scherzare con i suoi amici. Forse, pensò il biondo, non c'era davvero nulla di cui preoccuparsi. Forse erano davvero stati i genitori di Hermione a mandare in regalo quello strano oggetto. Se si allora, perchè non avvertirla con una lettera o un qualsiasi biglietto. Solo in quel momento un terribile presentimento lo assalì.

Draco si voltò verso il tavolo dei professori iniziando ad osservare Karl Von Stein intento a parlare e scherzare con la preside seduta al suo fianco. L'uomo in quel momento, forse sentendosi osservato, si voltò incrociando lo sguardo del giovane.

Rimasero così, in silenzio per qualche istante a fissarsi finché, ad un tratto, l'uomo gli sorrise alzando il calice del vino davanti  a sé in segno di brindisi.









Eccoci qua ragazzi e ragazzi con un nuovo capitolo!!

Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, fatemi sapere!

Per intenderci, la collana di Hermione è un pò stile "cuore dell'oceano" del titanic? solo un pò più chiaro , piccolo e discreto xD

mentre QUESTO è simile l'anello di fidanzamento dal quale ho preso spunto

http://www.polyvore.com/cgi/img-thing?.out=jpg&size=l&tid=23892219



estremamente TROPPO per i miei gusti, ma penso potesse essere assolutamente adatto alla famiglia Malfoy!

A presto, Maya

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