DARK CINDERELLA di SweetBloodyEly (/viewuser.php?uid=26228)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
DARK
CINDERELLA
* Prologo *
Capelli biondi, di un colore quasi
bianco; occhi argentati
con sfumature più scure all’interno e
più chiare all’esterno dell’iride fanno
risaltare ancor più il nero della pupilla; corpo magro,
dalla pelle perfetta e
diafana con qualche accenno di muscoli…
Poi tutto cambia e mi ritrovo nel
vivo della battaglia
contro Voldemort di qualche mese fa. Rivedo quell’essere. Gli
occhi rossi fissi
sui miei, la bacchetta puntata contro il mio petto.
Tra i mille incantesimi che ci
scagliamo contro vedo le sue
labbra muoversi lentamente facendo fuoriuscire una litania in
Serpentese. Non
riesco a capire cosa significhi nonostante anch’io conosca
quella lingua.
Sicuramente si tratta di una qualche formula oscura arcaica;
così mi affretto a
stringere maggiormente la bacchetta tra le dita.
Voldemort termina il suo incantesimo
ghignando perfidamente,
divertito dalla mia ignoranza, pochi attimi prima che io pronunci
l’Avada
Kedavra. Mi imita ma ormai è solo un corpo a terra fra gli
altri cadaveri.
Mi sveglio di soprassalto.
Il cuscino è a terra, la
maglietta usata come pigiama è
salita a scoprire il torace, i capelli appiccicati alla fronte a causa
del
sudore.
Mi siedo sul letto guardandomi
intorno per riprendere
coscienza della realtà che mi circonda.
La finestra della vecchia stanza dei
giochi di Dudley è
aperta nella speranza che entri un filo della brezza notturna. Guardo
l’orologio sul comodino. Le 4 di notte.
-Fantastico! Adesso non
riuscirò più a riaddormentarmi-
mi passo stancamente una mano sul
volto e, imprecando contro
Voldemort, mi avvio silenziosamente in bagno senza svegliare nessuno.
L’acqua della doccia
scivola sul corpo mentre ripenso al
sogno appena fatto. Ormai è da quando è finita la
guerra che faccio sempre
questo sogno. Prima Lui, il mio sogno proibito da più di un
anno a questa
parte, poi…quella maledetta formula in Serpentese. Mi sembra
strano che l’unica
cosa che mi ossessiona di notte della battaglia sia
quell’incantesimo. E quelle
parole…erano così…giuste
per me. Mi
sono entrate dentro impedendomi di fare altro se non ascoltarle. Come
fosse una
strana ipnosi animalesca.
-non ci pensare Harry! Sei vivo
mentre Voldemort è morto.
Probabilmente aveva solo intenzione di distrarti-
già, non ci devo pensare.
Anche se… mi sento ancora in
possesso di quel lamento…
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
capitolo 1 *
Le vacanze estive erano terminate e la scuola avrebbe riaperto sotto la
guida severa della McGranitt.
Harry aveva stranamente preferito stare dai Dursley i quali, sapendo
che il nipote poteva usare la magia senza essere punito, lo lasciarono
stare e si comportarono come se lui non esistesse. Il ragazzo era molto
grato di ciò. Non era voluto andare a Grimmauld Place 12,
troppo pervasa dei ricordi di Sirius, gli era bastato starci quei pochi
giorni quando era a caccia di Horcrux (anche se rimaneva ancora molto
in contatto con l’ormai amato elfo Kreacher).
Nonostante i continui inviti dei Weasley di andare alla Tana, lui li
rifiutò tutti, dicendo di voler passare quei mesi da solo a
riflettere e cercare di dare un senso alla sua vita ora che non
c’era più Voldemort.
Adesso che la guerra era terminata, Harry era osannato ancora
più di prima e non poteva sopportarlo.
Scriveva spesso a Ron e Hermione (la ragazza aveva passato le vacanze
dal suo fidanzato) che lo spronarono spesso ad allontanarsi dagli zii e
a raggiungerli alla Tana, ma di certo non potevano lamentrarsi della
sua assenza che consideravano un modo per recuperare attivamente gli
anni persi in futili litigate.
Nonostante avesse passato le vacanze sempre da solo non si era annoiato
per niente. Aveva finalmente speso del tempo da dedicare unicamente a
se stesso, andando in giro per la città e rifacendosi
completamente il guardaroba; deliziandosi di essere isolato dal mondo
magico e di non essere additato dai passanti come il Ragazzo che uccise
il Signore Oscuro.
Il 31 Luglio, un povero Leotordo alquanto sovraccarico gli aveva
portato i regali da parte della famiglia Weasley, Hermione e Hagrid. I
coniugi gli avevano regalato una torta e un bel po’ di dolci
fatti in casa molto più invitanti del regalo di Hagrid: i
suoi soliti biscotti marmorei. Ron, strano ma vero, gli aveva regalato
un libro sul “Quidditch e i suoi schemi di gioco”,
Hermione un dopobarba magico che, una volta terminato, si ricaricava
automaticamente. Infine, George gli aveva inviato un buono per avere
sconti da Mielandia e una rivista alquanto osè intitolata:
“a caccia di Stregonerie”. Harry rise al pensiero
della faccia che avrebbe potuto fare il rosso se avesse saputo chi in
realtà lui desiderava.
Quel giorno sarebbe tornato a scuola per il suo settimo anno, insieme
ai suoi vecchi compagni (le lezioni durante il regime dei Mangiamorte
non potevano considerarsi tali) e tutto si sarebbe svolto come gli anni
precedenti con le uniche eccezioni che adesso a capo non vi era
più Silente e che ci sarebbero stati dei nuovi insegnanti.
Spinse il carrello con il baule provando un senso di nostalgia mista a
irritazione. Erano cambiate tante cose e tante altre sarebbero
cambiate, a cominciare dalla mancanza della gabbia di Edvige.
Al suo passaggio molti si voltarono guardandolo sorpresi e
–possibile?- vogliosi.
Indossava calzoni aderenti a vita bassa neri e una canottiera che gli
ricadeva a pennello di un colore verde scuro con i riflessi neri
anch’essi. Si era fatto crescere i capelli quanto bastava per
tenerli legati con un nastro verde di raso in un basso codino. Inoltre
una bella frangia era stata tagliata a regola d’arte per
coprire la cicatrice. Per finire in bellezza, aveva accantonato gli
occhiali per sostituirli con delle lenti a contatto molto meno invasive
che facevano risaltare il colore naturale dei suoi occhi. In poche
parole era uno schianto di ragazzo!
“Harry!”
Hermione seguita da Ron gli stava correndo incontro guardandolo
meravigliata e divertita.
“mmh! Harry sei diventato molto più appetitoso di
prima!” disse facendo arrossire il ragazzo
“Ehi!”
“Scusa Ron, ma è la pura verità. Stai
benissimo Harry, se la nostra mancanza ti riduce così hai
fatto bene a rimanerci lontano! Su, andiamo a cercare uno
scompartimento tutto per noi.”
Salirono sul treno salutando di tanto in tanto qualche compagno e
cercando di evitare veri e propri stormi di ragazze ammiccanti.
Hermione rise divertita della faccia mortificata di Harry e di quella
rabbuiata del suo fidanzato.
Trovato uno scompartimento vuoto ci si fiondarono posando i loro
effetti personali, e subito Ron tempestò il moro di domande
sulle sue vacanze dai Babbani e raccontando le proprie facendo ogni
tanto gli occhioni dolci alla fidanzata che gli rispondeva sfarfallando
le ciglia.
–Non c’è che dire, da quando si sono
messi insieme sono anche più insopportabili di quando
litigavano- pensò il ragazzo mentre cercava di svicolare le
pressanti domande dei due che, non ricevendo risposta, lo lasciarono
perdere e si misero a pomiciare molto poco discretamente.
Harry, già infastidito dall’interrogatorio appena
ricevuto, li evitò e, mettendosi a guardare fuori dal
finestrino, la sua mente deviò in zona “bel
biondino Serpeverde”. Ancora non l’aveva incontrato
–e se anche l’incontrassi… che farei?-
Sbuffò e uscì dallo scompartimento per andare in
bagno o in un qualsiasi luogo lontano dai suoi migliori amici (che al
momento se ne fregavano bellamente di lui tanto erano impegnati nello
studio dell’anatomia umana).
Arrivato alla porta della toilette si scontrò con un ragazzo
che ne era appena uscito.
“Scusa, io…”
alzò lo sguardo e i suoi occhi furono catturati da un altro
paio. Grigi, no argentei. Neanche. Non c’era un colore che
potesse definirli. Semplicemente…
“…Malfoy.”
“Potter.”
Nessuno dei due aggiuse altro e, quando ormai la tensione era alle
stelle, il biondo fu il primo ad allontanarsi sussurando un
“ci vediamo Potter.”
Harry rimase immobile troppo scioccato dalla sua reazione. Era
arrossito e ammutolito proprio di fronte a lui come una ragazzina!
–Imbecille!- si disse mentre corse in bagno (una parte
precisa del suo corpo era particolarmente felice di aver rivisto Draco
e non si trattava esattamente del cuore; diciamo un po’
più a sud. ^_^)
Intanto in uno scompartimento poco lontano dal bagno…
Un ragazzo entrò trafelato con un’aria
allibita e un sorriso ebete in faccia.
Una ragazza mora si avvicinò al corpo del nuovo venuto,
studiandolo.
“oho! Blaise, abbiamo un problema” disse rivolta al
ragazzo di colore seduto alle sue spalle.
Zabini spostò lo sguardo dal volto del “caso di
studio di Pansy” all’inguine
“no Pansy. Direi che abbiamo un grosso problema. Draco
ricomponiti, siediti e spiegaci!”
Il biondo prese posto a fianco dell’amico, Pansy di fronte a
sé. Aprì bocca per dire qualcosa ma ne
uscì solo un verso rauco. La ragazza prese la parola
“c’è solo na cosa che può
ridurre Draco così”
e Blaise aggiunse “oltre a un nuovo paio di mutande
firmate” e insieme annuirono: “Harry
Potter!”
A sentire quel nome Draco trasalì “si vede
così tanto?”
“nooo” risposero ironicamente i due amici
accennando alle sue parti basse.
Al che il biondo aggiuse: “stava andando in bagno e ci siamo
scontrati e –diavolo!- avete visto com’è
diventato? Non che prima fosse da scartare, tutt’altro, ma
adesso…una vera e propria bomba”
Pansy e Blaise sapevano da tempo dei sentimenti del loro compagno e non
si stupirono delle sue parole.
“Sai che devi fare giusto? Consideando anche il fatto che
è forse l’ultimo anno in cui ne avrai
l’occasione” disse Blaise rivolgendosi serio al
Malfoy.
“sì! Prenderelo per le spalle e sbatter-”
“No! Cioè sì, anche, ma no! Non
è quello che devi fare”
“giusto!” continuò Pansy “con
il Lord fuori dalle scatole, i tuoi che se ne sbattono, troppo felici
che lui sia morto, hai campo libero baby!”
“si certo” il biondo rise amaramente
“campo libero! Basta non considerare che tutta Hogwarts gli
va dietro peggio che a una svendita di capi firmati, ma soprattutto il
piccolo ma facilmente trascurabile dettaglio che sono anni che ci
stiamo caldamente sulle palle e non proprio nel senso appagante del
termine…io sono la sua nemesi, ricordate??”
Pansy scosse svogliatamente la mano in sua direzione
“dettagli!
1) quando mai a te, Draco Lucius Malfoy, proccupa la concorrenza? In
genere sei TU la concorrenza!
2) ripeto, sei un Malfoy! Provaci-seduci-conquista!
Ma soprattutto, chi ti ha detto che vi odiate? Prima era solo una
questione di fazioni nemiche e mangiamorte, ma
adesso…”
Dopo cinque minuti di silenzio (in cui evidentemente Draco
cominciò a ragionare più con le sue parti basse
che con il cervello) il ragazzo si convinse.
“Avete ragione! Tempo massimo un mese e Harry Potter
cadrà ai miei piedi” e finalmente le sue labbra si
arricciarono a formare il solito ghigno.
A PRESTO CON IL SECONDO CAPITOLO! Vorrei ringraziare la mia beta Debby per tutto quello che fa per me! Inoltre ringrazio tutti coloro che hanno recensito, aggiunto ai preferiti e anche solamente letto la fic. Grazie e buona lettura! |
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
* capitolo 2 *
La scuola era cominciata da una settimana. La nuova preside non aveva
rinunciato a continuare a insegnare Trasfigurazione così
come Lumacorno che,
forse in memoria di Silente, continuava a insegnare Pozioni. Per
ricoprire la
cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure venne impiegato un Auror del
Ministero.
A parte queste novità, la vita scorreva tranquilla. Harry
seguiva assiduamente
le lezioni sotto lo sguardo sgomento di Hermione e Ron. Non faceva
altro che
studiare passivamente e rintanarsi presto in stanza la sera o uscire di
notte e
isolarsi in cima alla Torre d'Astronomia. Tutto aveva perso importanza.
Persino
il Quidditch, che aveva perso quell'atmosfera di sfida che lo
contraddistingueva, forse a causa della fine della vecchia competizione
tra
Case.
I Serpeverde si dimostrarono simpatici e cordiali con quasi tutti,
segno che i
loro precedenti comportamenti fossero influenzati dalla posizione delle
loro
famiglie, serve di Voldemort.
Le uniche cose che riuscivano a tenerlo impegnato e lo
riscotevano erano
due. Il suo sogno, con quell'incantesimo sconosciuto...era sicuro che
fosse
abbastanza importante e preoccupante che prima o poi avrebbe dovuto
parlarne a
Hermione e Ron per cercare di scoprirne di più, come
facevano un tempo anche se
ancora non sembrava aver portato conseguenze di alcun tipo. E Draco
Malfoy che,
ma forse era un'impressione sua, sembrava aver sviluppato un
particolare
interesse vagamente fastidioso nei suoi confronti. Ogni tanto sentiva,
ad
esempio a lezione, i suoi occhi maledettamente fantastici fissarlo
intensamente.
Il biondo, d'altro canto, passava il suo tempo fissando Harry e
cercando
d'individuare un qualche segno, da parte del moro, che gli facesse
capire che i
suoi piani di conquista non sarebbero stati infruttuosi. Più
passavano i giorni
e più gli mancavano le idee su come farlo capitolare. A
volte, nel pieno della
disperazione, arriva a pensare che non doveva essere poi una brutta
idea quella
di sbatterlo sul banco (e non per fargli male) durante l'ora di
Trasfigurazione
ma forse la professoressa non avrebbe gradito quel particolare modo di
interrompere la sua lezione e non poteva proprio permettersi che una
punizione
interferisse nella sua opera di seduzione.
L'occasione propizia arrivò un giorno proprio durante una
lezione della
Preside.
La donna fermò tutti gli studenti alla fine della lezione
per poi annunciare
"Per migliorare ulteriormente la cooperazione tra Case verranno formate
delle coppie di studio che rimarranno tali fino al termine dell'anno
scolastico
e dovranno collaborare in ogni materia comune. Troverete l'elenco con i
nominativi prima dell'ora di cena affisso nella bacheca delle vostre
Comuni"
Quella sera, tenendo le dita incrociate, sia il moro Grifondoro che il
biondo
Serpeverde, si mostrarono impassibili alla vista dei loro nomi
accoppiati, ma
dentro urlarono di gioia!
Hermione era stata messa con Blaise e Ron con Pansy, ma nessuno si era
lamentato. L'ostilità che c'era prima era stata spazzata via
dalla guerra che
aveva eliminato i vecchi risentimenti.
I sei ragazzi si diressero in Sala Grande per la cena fermando a
squadrarsi
davanti all'entrata. A rompere il silenzio ci pensarono Ron, Hermione,
Pansy e
Blaise
"ciao"
"ciao"
"allora...ci hanno messo in coppia insieme" disse Blaise rivolgendosi
alla ragazza riccia
"sì. Forse dovremmo decidere un posto dove incontrarci"
"sì. Perchè non in biblioteca? Magari vicino alla
sezione dedicata alla
Guarigione, è sempre quella più vuoto e potremmo
studiare con più
tranquillità."
"Certo! Allora ci vediamo domani prima delle lezioni per decidere
quando
vederci regolarmente"
"ok! A domani Granger"
"A domani Zabini"
E così dicendo i due andarono a prendere posto ciascuno al
suo tavolo tenendo
il posto anche agli amici.
"Parkinson"
"Weasley"
"Ti va se..."
"Nella vecchia aula d'incantesimi, quella in disuso. Domani dopo
pranzo"
"Certo. A domani allora"
"Sì"
Ed entrambi presero posto in Sala Grande.
"Beh" proruppe Malfoy ghignando lievemente "Manchiamo noi
due. Prima o poi dovremmo farlo!"
Harry arrossì "F-Fare cosa?"
"decidere quando vederci, mi pare ovvio!"
"oh..oh Sì, sì. Lo studio certo!
Ehm...allora...se per te va bene..."
"Perfetto. Stasera nella Stanza delle Necessità. Alle 23 e
mi raccomando
Potter, puntuale."
E se ne andò. lasciando il moro spiazzato e ancora
imbarazzato
-oddio! Ha detto sul serio quello che penso? Noi due + da soli + Stanza
delle
Necessità = SE NON MI CONTROLLO GLI SALTERO' ADDOSSO! Ok, calma Harry, respira! Ho
già detto
respira?-
Con questi pensieri si mise a sedere e mangiare, cercando di non
pensare a
quello che sarebbe potuto accadere da lì a poche ore.
Intanto all'altro capo della Sala, al tavolo dei Verdi-Argento, tre
ragazzi
stavano confabulando animatamente
"Allora?"
"è fatta ragazzi! Stasera alle undici nella Stanza delle
Necessità"
decretò il biondo con un ghigno soddisfatto.
Blaise quasi si strozzò col succo di zucca e Pansy si
affrettò a salvarlo
dandogli forti pacche sulla schiena fino a che il ragazzo non riemerse
singhiozzando sgranando gli occhi
"Fammi capire, voi due da soli alle 11 di sera nella Stanza delle
Necessità senza essere controllati? Non so se sia una buona
idea"
"Blaise guarda che noi staremo lì solo per avere
l'intimità adatta per studiare!"
"Sì l'intimità adatta, ma non certo per studiare!
Se non combinerai niente
io mi chiamo Principessa"
Draco rise "Non preoccuparti, io sono un gentiluomo! Potter
tornerà a
dormire ancora più puro di quanto già non sia.
Beh ragazzi, io vi saluto e vado
a prepararmi"
"Ma Draco, sono solo le nove e mezza!"
"Ho detto che non combinerò niente Pansy, ma non ho mai
detto che ho
smesso di provarci!"
Il ragazzo si alzò lasciandosi dietro le espressioni dei
suoi amici sbigottite
e anche un po' (un po' tanto!) preoccupate nei confronti della
virtù di un
certo Grifondoro.
E un altro capitolo è terminato! Mi scuso per il ritardo ma ho Word che fa i capricci (Maledetto! Grr)... Prometto che per il prossimo capitolo vi farò attendere molto meno!
Grazie a tutti per aver letto, recensito e aggiunto ai preferiti (I'm very Happy!!! ^_^). Un grazie speciale alla mia BETA Debby! Ciao ciao! |
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
Salve a tutti! Volevo fare una piccola parentesi: questo è, al momento, il capitolo più lungo ma credo il più importante per quelli a venire...Buona lettura! ^_^
***
* capitolo 3 *
Quella sera Harry era un ciocco di legno mentre si trascinava rigido e
nervoso
al settimo piano verso la Stanza delle Necessità.
Davanti alla porta si fermò, sospirando per allentare la
tensione, abbassò la
maniglia e si fiondò dentro alla Stanza.
La porta si chiuse alle sue spalle e si trovò inghiottito
nell'oscurità.
Poi, una leggera sfera di flebile luce viola gli si
avvicinò, volteggiandogli
intorno alla testa. Gli bastò soffiarci sopra divertito e
toccarla con un dito
perchè la luce si diffuse in tutta la sala rivelando, al
centro della Stanza,
due poltrone di pelle nero-viola posizionate in modo che si guardassero
e un
tavolo tondo di legno scuro a separarle. Su una delle due poltrone
stava Draco
Malfoy, con un sorriso vagamente malizioso che Harry non gli aveva mai
visto,
ma che, da adesso, avrebbe voluto sempre per sè.
"Potter! Siediti, dai! Sei in ritardo, quindi è meglio che
cominciamo
subito"
Harry si sedette, guardando in tutte le direzioni tranne di fronte a
sè, prese
carta e penna per scrivere il Tema di Pozioni, che avrebbe consegnato
l'indomani, sugli 'usi dei funghi nelle Pozioni'.
Dopo non molto, scoprì che erano almeno 5 volte in meno di 5
minuti che si era
messo a fissare il biondo. Cercò di concentrarsi su tutto
ciò che non
appartenesse a Draco, ma ogni volta trovava qualcosa che non gli aveva
mai
visto: il modo in cui giocherellava con la piuma mentre rifletteva, in
cui si
mordeva inconsciamente il labbro concentrandosi, le ciocche di capelli
che gli
ricadevano davanti agli occhi nella furia di scrivere.
Alla fine, dopo aver studiato tutta la figura del compagno di scuola,
pensò che
forse avrebbe potuto sentirsi osservato e lui, dopotutto, era
solo a metà
della sua relazione.
Ormai era più di un'ora che erano lì e il Grifone
si stupì di quanto
relativamente si era controllato dal gettarsi sul ragazzo davanti a lui
(e non
per picchiarlo ^_^).
Poi sentì un formicolio alla nuca, che non aveva niente a
che fare con la
situazione in cui si trovava, e un brivido partì su tutta la
spina dorsale.
Poi...una sensazione indecifrabile. Come...come se...il suo
sangue...stesse...ribollendo.
La piuma gli cadde dalle mani ricadendo sulla pergamena, facendo alzare
lo
sguardo al biondo che spalancò gli occhi allarmato e, se
possibile, spaventato.
"Che hai? Potter? Stai be-?"
Non potè finire la frase che si ritrovò le labbra
del Grifondoro incollate alle
sue, in un bacio feroce, violento e passionale. Le mani di Harry gli
strattonavano i vestiti, tenendolo ancorato alla poltrona. Draco, che
aveva
socchiuso gli occhi, li spalancò scoprendo che quelli
dell'altro erano aperti e
lo stavano fissando mangiandoselo, senza una traccia di amore,
scioccandolo.
Poi Harry si riscosse staccandosi dal corpo dell'altro e fuggendo dalla
stanza.
Draco ci mise un po' ad uscire dal trance in cui si era ritrovato. Era
rimasto
impotente. Troppo scosso da quello che era successo. Da un lato era
compiaciuto
e molto stupito, però...c'era qualcosa di strano.
Raccolse tutte le sue cose e il tema mezzo scritto di Harry ed
uscì dalla
Stanza, con l'intento di raccontare tutto ai suoi amici il mattino
seguente.
Harry passò la notte rigirandosi nel letto. Non
riusciva a non pensare a
Draco. Sentiva ancora il suo profumo addosso che lo inebriava, e non
c'era
niente da fare, quel biondo era ormai diventato una vera e propria
droga per
lui. Impossibile resistere, una volta provato non riusciva
più a farne a meno.
Sarebbe voluto tornare da lui, tormentarlo di baci e carezze infinite
fino a
che non l'avrebbe pregato di fermarsi, cosa che comunque non avrebbe
fatto.
Voleva amarlo e voleva ferirlo.
Ancora...e ancora...
Poi si addormentò cullato da quei pensieri alimentati dal
fatto che il biondo,
dopotutto, non l'aveva scacciato, anzi era proprio il contrario.
E ancora una volta si trovò ad assistere a quella litania in
Serpentese che
ormai non faceva altro che farlo stare bene. Era quasi conciliante. Una
certezza tra tutta quella confusione in cui ormai viveva.
Il mattino seguente Harry si svegliò di soprassalto. In un
attimo gli vennero
in mente l'elucubrazioni della sera precedente e fu terrorizzato da se
stesso.
Furono un'ulteriore conferma del fatto che avrebbe dovuto raccontare
tutto agli
amici per cercare di capirci qualcosa.
Si preparò in fretta, con l'intenzione di aspettare Ron e
Hermione in Sala
Comune per raccontare loro tutto nel modo migliore, cercando di essere
obbiettivo e di non farli preoccupare troppo.
Si ricordò di aver dimenticato la relazione per Lumacorno nella
Stanza delle
Necessità, ma al momento aveva cose più
importanti a cui pensare e non gli
importava neanche di ricevere una punizione. Poi vide i due amici
scendere le
scale del Dormitorio e li fermò.
"Ragazzi, ho una cosa importante da dirvi" bastò vedere il
suo volto
serio per farli preoccupare e sedere per prestare maggior attenzione
all'amico.
Harry cominciò a raccontare loro del sogno che lo
ossessionava e subito
Hermione lo fermò scandalizzata
"Cioè, tu sogni ricorrentemente questo da MESI e non ce
l'avevi ancora
detto? E cosa aspettavi?"
"Aspettavo delle conseguenze. E...forse l'ho pure avute ma...non
so...è
tutto così strano! Vedete io..."
-ecco- pensò Harry -è giunto il momento di dirgli
di Draco.
"Io...ecco, è da un po' di tempo, un bel po' di tempo, che
io...provo...una specie di attrazione per..."
"Malfoy" disse Hermione facendo sobbalzare Ron
"Sì. Beh, in realtà sono proprio cotto!" disse
grattandosi
imbarazzato la nuca
"Già. Lo immaginavo visto il tuo fin troppo particolare e
maniacale
interesse nei suoi confronti"
Ron, che ovviamente sospettava già qualcosa vista la
rapidità con cui aveva
digerito la confessione, si decise a parlare
"E...e da quanto tempo sei..."
"è più di un anno che ne sono innamorato"
"Sì" fece Hermione "Ma questo che c'entra con il sogno?"
"NIENTE. Ma ieri è successa una cosa strana e allora ho
preferito dirvi
tutto subito. Ieri sera ero nella Stanza delle Necessità con
Draco e-"
non potè continuare che sentì un botto e vide Ron
che era caduto dalla poltrona
"Cooosaa??"
Harry arrossì di colpo guardandosi furtivamente intorno per
accertarsi che
nessuno stesse origliando "N-NO! Non è come pensate. Eravamo
lì solo per
STUDIARE! Sapete, le coppie studio"
"Si certo, solo per studiare nella Stanza delle Necessità,
utile solo
per cose losche come l'ES o per inaspettate fughe d'amore" ironizzarono
i
due
"E invece è così. Stavamo solo studiando, e
andava tutto alla perfezione
fino a che..."
Così cominciò a raccontare per filo e per segno
tutte le sensazioni che aveva
provato, ciò che aveva fatto e pensato (non pensate male ;
P) fino a quella mattina.
Al termine del racconto particolareggiato i due amici erano
terrorizzati e non
riuscirono a mettere insieme due parole.
Quello del racconto non poteva
essere l'Harry che conoscevano e
se lo fosse, cosa impossibile, era riuscito a mascherarsi fin troppo
bene.
Nonostante tutto quello che il Prescelto aveva passato, in vita sua MAI
aveva
anche solo pensato di fare del male neanche a
Voldemort o a Bellatrix e
MAI avrebbe pensato di farne proprio a Draco di cui era innamorato.
"è questo che più mi spaventa" terminò
Harry "è folle,
sbagliato, non mi sembro più io. Un attimo prima
sono il solito Harry e
l'attimo dopo divento un...un corpo dagli istinti di un animale"
Altro silenzio che fu Hermione a rompere
"Non preoccuparti. Ora andiamo a mangiare. Non ci pensare. Io intanto
farò
qualche ricerca in biblioteca. Non preoccuparti Harry, riusciremo a
venirne a
capo!"
Intanto al tavolo dei Serpeverde in Sala Grande...
"E comunque...PRINCIPESSA..." fece Draco rivolto a
Zabini
"Eh? Come principessa? Non mi pare che quella sia stata una mossa che
identifichi il NON COBINARE NIENTE"
"Infatti IO non ho combinato niente Principessa Zabini, ha fatto tutto
da
solo! Ed è proprio questo che più mi fa
arrabbiare! Il fatto che abbia preso
proprio lui l'iniziativa per poi scappare. Ma...sembrava un'altra
persona."
"Che vuoi dire?" chiese Pansy interrogativa
"Avete presente Potter? Quello eroico ma che soprattutto non riesce a
spiccicare qualcosa di anche solo vagamente malizioso che subito
abbassa lo
sguardo e arrossisce?"
"Certo"
"Ecco. Dimenticatelo. Prima stavamo studiando tranquillamente. Niente
dialogo, niente occhiate, nessuno piedino o strusciata di qualsiasi
tipo. Lui
mi fissava qualche volta, diciamo ogni 2 minuti, e io ovviamente facevo
finta
di non rendermene minimamente conto. Ha sempre fatto il timido. SEMPRE.
Ma poi,
tutto ad un tratto, s'è bloccato, il suo corpo
tremava, tant'è che pensavo
stesse male. Poi...è come se i suoi occhi si offuscassero.
Si sono incupiti
tanto che il colore dell'iride era quasi completamente nero. E poi...mi
salta
addosso, nel senso letterale del termine, e mi bacia. E non come
potrebbe farlo
il dolce, caro, timido Harry, ma in modo violento...non
che mi
dispiaccia, sia chiaro, ma è...strano..."
"E adesso? Che farai?"
"Sicuramente non sarà questo a fermarmi. Quando
arriverà la posta del
mattino vedrete."
Harry mangiava svogliatamente, non riusciva minimamente a distrarsi o a
giungere a una qualche conclusione. Lo sguardo basso sul piatto, con
l'intento
di non guardare verso Draco che, d'altro canto, lo stava fissando
intensamente.,
Poi vide un gufo avvicinarglisi facendo cadere vicino al suo calice di
succo di
zucca una busta di cui non era scritto il mittente.
La aprì sotto lo sguardo interrogativo degli amici.
Con sua grande sorpresa all'interno c'era il foglio di pergamena con il
suo
compito di Pozioni che qualcuno aveva terminato al posto suo. Lo
passò a
Hermione che guardò il foglio stizzita, Ron geloso. Ma c'era
dell'altro nella
busta. Prese quella che era una lettera scritta con una calligrafia
fina ed
elegante che riconobbe subito.
Buongiorno Potter!
Devo parlarti e credo sia molto importante, per entrambi.
Vediamoci dopo la fine delle lezioni della mattina vicino al Lago Nero,
nella radura a fianco della Foresta Proibita, dove non c'è
mai nessuno.
Vedi di esserci, e sii puntuale.
Mi sembra il minimo che tu possa fare nei confronti di colui che ti ha
salvato da una punizione certa con Lumacorno.
A dopo
D.L.M.
Finito di leggere passò la
lettera a Ron e Hermione.
"Allora? Ti presenterai?"
"Ci dovrò andare. Mi sembra il minimo, è giusto
così e poi, conoscendolo,
non mi darà pace finchè non mi avrà
parlato e troverebbe altri metodi per
farlo."
Così si mise la lettera in tasca mentre si avviava a
lezione. In
fondo sapeva che non ci sarebbe stato niente da spiegare dato
che lui in
primis non sapeva spiegarlo nemmeno a se stesso.
***
Ed è finito anche questo capitolo! Spero vi sia piaciuto! Come al solito ringrazia chiunque ha letto, recensito e aggiunto la storia ai preferiti!
Un grazie speciale va a Debby che mi sopporta e mi corregge quando sbaglio! Grazie tante, come farei senza di te?!
Grazie a tutti! Baci <3 |
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
capitolo 4
Salve a tutti! Innanzitutto mi scuso per non aver aggiornato
la
fic ma la scuola mi tiene costantemente impegnata. Perdonatemi... io
faccio il possibile per riuscire a continuarla ma preferisco scriverla
bene e aggiornare in ritardo piuttosto che aggiornare in
fretta ma
scriverla male...
Spero di riuscire a rifarmi viva il più presto
possibile...intanto godetevi questo capitolo ^_^
* capitolo 4 *
Come previsto Harry evitò la punizione con Lumacorno. Draco
aveva pensato a tutto: aveva scritto la relazione imitando la sua
pessima grafia e aggiungendo qualche errore o imprecisione volontaria
nel testo, così da non far capire che il compito non fosse
opera
di Harry.
Finite le lezioni mattutine, il biondo si diresse alla radura. Un lieve
vento frustava le foglie degli alberi che isolavano il luogo dagli
sguardi dei curiosi.
Dopo dieci minuti circa, sentì i passi leggeri di qualcuno
che
si stava avvicinando e quando vide l'inconfondibile testa mora spuntare
tra i rami, si sentì vagamente agitato. Sapeva che,
sicuramente,
il suo futuro con Harry sarebbe dipeso, in bene o in male, da quella
conversazione.
Harry sorrise lievemente, trasudando insicurezza da tutti i pori.
"Ciao"
"Ciao"
Probabilmente se nessuno dei due avesse detto niente sarebbero stati
lì fino a sera solo a guardarsi. Finalmente Draco prese la
parola, rompendo quel silenzio imbarazzante.
"Beh, saprai di certo perchè ti ho chiesto d'incontrarci."
Harry abbassò lo sguardo
"Penso di sì. Il punto è che non c'è
niente da dire"
Draco rimase sbalordito "Come sarebbe 'niente da dire'?"
"Esattamente. Non so neanch'io cosa sia successo"
"Quindi quel bacio..." in fin dei conti lui non conosceva il 'vero
Harry' e magari il ragazzo non provava niente nei suoi confronti. Si
sentì un idiota come mai gli era capitato.
Harry arrossì e finalmente riuscì a dire
ciò che non riusciva a confessare nemmeno a se stesso.
"In realtà..." perchè esiti? Razza d'imbecille
d'un Grifondoro,
sii coraggioso! "beh, in realtà...era da tempo che avrei
voluto
farlo. Solo che...non riesco a spiegarlo e non so neanche se capiresti"
"Tu prova a spiegarmelo. Non sono così ottuso come potresti
pensare"
"Lo so!" disse prontamente Harry alzando velocemente lo sguardo sul
biondo
"Io...Ecco, avrei voluto provarci con te da tempo, sono secoli che
avrei voluto baciarti, solo non in quel modo...animalesco! Non so cosa
mi sia preso!"
"Beh allora non c'è niente da spiegare" fece allegramente
Draco
molto più risollevato dopo la dichiarazione "tu avresti
voluto
farlo, io pure! Non importa in che modo sia successo!"
Harry rimase in silenzio. Avrebbe voluto dirgli come si era sentito
veramente quella notte, ma non voleva spaventarlo, perciò si
limitò a non dire niente.
Un rumore di foglie calpestate lo distrasse dai suoi pensieri e poi...
Draco lo stava baciando, semplicemente, con una naturalezza come se lo
avessero sempre fatto.
Harry aveva fantasticato così tanto su quel momento che, se
non
fosse stato per il tocco lieve come acqua delle mani del biondo su di
sè, quasi non se ne sarebbe reso conto. Così come
inizio,
finì improvvisamente.
Draco gli sorrise, appoggiando la fronte alla sua
"Non so cosa sia successo l'altra notte, ma non m'importa. Qualunque
cosa accada, l'affronteremo. Insieme. Mi basta solo che non scappi. Non
fuggire mai da me. Mai."
Harry non potè fare altro che sorridere e annuire, sancendo
quello che ormai era il loro segreto.
"Quindi adesso..."
"Adesso posso chiamarti Harry!"
"Sì...Draco!"
"Già! Anche se non credo dovremmo farlo sapere tanto in giro
ancora."
"Giusto. Ma almeno Ron e Hermione..."
"Sì, e anche Pansy e Blaise. è una fortuna che
siano
insieme in coppia. Così ci potranno coprire meglio quando
sgattaioleremo via da qualche parte!" disse Draco malizioso, facendo
arrossire furiosamente Harry la cui immaginazione da adolescente era
completamente andata.
"Perchè non ci vediamo dopo le lezioni?" disse il moro
"Io dalle 16 alle 17 ho un'ora buca"
"Pure io! Tanto dopo abbiamo due ore di Pozioni insieme, quindi non
sarà un problema se ci vedranno arrivare insieme, riusciremo
a
nasconderci con la massa!"
"Ok! Allora alle 4 davanti alla Stanza delle Necessità"
"Va bene. Allora a dopo Draco, devo correre da Ron e Herm, a quest'ora
mi avranno dato per disperso"
"Va bene a dopo!"
Harry fece per andarsene, ma si sentì fermare per il polso e
subito fu nell'abbraccio di Draco che gli sussurrò un
sensuale
"MIO" all'orecchio, per poi lasciarlo andare e correre nella scuola.
Harry sorrise (come un idiota ^_^) mentre raggiungeva i suoi amici
pensando che, un giorno, avrebbe fatto erigere un monumento a quella
benedetta
Stanza delle Necessità!
Mentre raggiungevano la Sala Comune, Harry raccontò a grandi
linee quello che era accaduto nella radura e che dopo si sarebbe
rivisto con il Serpeverde nella Stanza delle Necessità.
Hermione
e Ron si scambiarono il sorriso malizioso di chi la sapeva lunga,
facendo balbettare Harry dall'imbarazzo.
Alle 4 meno 5 Harry era davanti alla Stanza, pregando tutti gli dei che
conosceva perchè Draco fosse già dentro e avesse
pensato
ad un arredamento..."soft". Entrò nella stanza con il cuore
che
sembrava volergli uscire dal petto.
Per fortuna si calmò trovandosi di fronte a un semplice
divano,
con accanto un tavolino imbandito di biscotti e succo di zucca, di
fronte a un caminetto che riscaldava la stanza.
"Ciao!" disse sorridendo al suo...ragazzo?
"Ciao Harry!" Draco gli si avvicinò abbracciandolo
dolcemente e
sfregando il naso sul collo del moro. Quest'ultimo rise per il
solletico, facendo scemare così un po' del nervosismo e di
quell'atmosfera un tesa.
Così i minuti volarono, mentre i due ragazzi parlavano
cercando
di conoscere quanto più dell'altro, non accorgendosi che
ormai
mancavano solo pochi minuti all'inizio delle lezioni.
* * *
^_^ Finito! Mi spiace di dover interrompere il capitolo in questo
punto...ma purtroppo così deve essere!
RINGRAZIO tutti coloro che hanno letto e commentato la storia! Mi
riempite sempre tutti di gioia!!
Inoltre ringrazio in particolar modo la mia beta Debby! Come farei
senza di te che mi sopporti e correggi?? Grazie, davvero!
BACI A TUTTI QUANTI! ^_^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
* capitolo 5 *
Fu per puro caso che i due decisero
di guardare l’orologio,
quando ormai la lezione di Pozioni era cominciata da più di
cinque minuti.
Fecero una corsa tremenda per
raggiungere i sotterranei,
Draco aprì la porta ancora affiatato e con la divisa
semi-slacciata quando
–SLAM- l’intera classe si voltò verso di
loro.
Lumacorno alzò il
sopracciglio e si avvicinò a loro.
“ma bene! Dieci minuti di
ritardo, come pensate di
giustificarvi?”
Harry balbettò lievemente
“noi veramente… stavamo…”
“litigando! E il tempo ci
è volato” disse prontamente Draco.
“Beh, questo non vi
giustifica, anzi. Stasera sarete in
punizione, insieme, alle 11 nei sotterranei a pulire l’aula
di Pozioni.
Lavorate pure in coppia, è ora che la smettiate di beccarvi
contro! E ora
andate a posto, in silenzio”.
I ragazzi si andarono a sedere di
fianco ai loro migliori
amici che li guardarono sbalorditi e divertiti.
Blaise ammiccò
discretamente sussurrando all’orecchio di
Draco
“siete affaticati per la
corsa oppure? Hihi litigando… che
scusa patetica da inventare. Fossi stato in te avrei lavorato molto
più di
fantasia”
Draco non si scompose mantenendo la
sua solita compostezza,
ma un accennato ghignò si formò vedendo le guance
rosse di Harry. Evidentemente
la Granger lo stava sgridando visto il modo in cui gesticolava cercando
di non
farsi notare dal professore.
“beh, intanto era la scusa
più plausibile e poi… se il
risultato è una punizione da soli, penso che
inventerò scuse “patetiche”
più
spesso!”
“già”
ridacchiò Blaise “allora penso che stanotte ti
aspetterò alzato per sentire tutti i dettagli della serata,
specialmente quelli
piccanti”
“cretino!”
rispose Draco dando uno scappellotto all’amico.
* * *
La lezione terminò in
fretta, così come il resto della
giornata e, se dal lato Serpeverde l’aria che si respirava
era carica
d’eccitazione, da quello Grifondoro quella stessa eccitazione
era inibita da
una crescente preoccupazione.
Harry aspettò
l’orario per la punizione facendo avanti e
indietro nella Sala Comune mangiandosi le unghie, sotto lo sguardo
irritato di
Ron e Hermione.
“basta amico!”
fece il rosso “ci fai venire il mal di
testa!”
“è
vero” concordò la ragazza “e poi non
capisco cosa ci sia
di preoccupante anzi, sarà la più bella delle
punizioni che tu abbia mai
scontato!” lo confortò sorridendo.
Non voleva rivelare i suoi tormenti
agli amici e vederli
così rilassati lo fece sentire più stupido di
come già non si sentisse.
In effetti non c’era modo
di spiegare cosa passasse per la
testa di Harry. Quello che era accaduto nella Stanza delle
Necessità poteva essere
solo un episodio sporadico, niente di preoccupante. Ma quello che
più lo
angustiava erano i dubbi nati da quell’evento. Il moro
cominciava a dubitare di
sé. Aveva costruito la sua identità con sforzo e
comunque non credeva di
conoscersi bene come avrebbe dovuto. Non aveva dei solidi punti di
riferimento
a cui appigliarsi e con cui poter fare congetture su di sé.
Perciò, forse, la
cosa più sensata da fare era lasciarsi andare e seguire
l’istinto e
l’impulsività che da sempre lo avevano
contraddistinto. E almeno di questi due
caratteri del proprio Io gli erano chiari. Così si
avviò verso l’aula di
Pozioni. Alla scrivania era seduto Lumacorno, avvolto in una vestaglia
da
camera e sulla sedia di fronte stava Draco.
“bene Harry, ora che ci sei
anche tu potete iniziare.
Dovrete pulire quei calderoni laggiù e ordinare
alfabeticamente le pozioni su
quella mensola. Laddove le etichette siano rovinate vi prego di
riscriverle.
Ora io vado a letto. Niente risse o vi porto dal preside.”
“sì,
signore” risposero i due vedendo il professore uscire.
“ah”
sospirò Draco “era ora che se ne andasse, non ne
potevo
più del suo continuo squadrarmi”
“già”
“…”
“beh, allora
cominciamo.” E si avviò ai calderoni dove a
fianco stavano dei guanti e degli spazzoloni.
Se Draco rimase deluso dalla mancanza
di gesti da parte del
compagno non lo diede a vedere ma lo raggiunse, aspettando di vedere
come si sarebbe
evoluta la serata. In fondo, ne avevano di tempo da utilizzare!
Ma i minuti passavano e quando ormai
la pazienza del biondo
(quasi del tutto inesistente) si era esaurita, decise
d’intervenire
“Insomma Harry, si
può sapere cos’hai? Non dici una parola,
non fai niente se non… scontare VERAMENTE la
punizione”.
Harry guardò rattristato
l’espressione ferita di Draco.
Doveva immaginarselo, il compagno era sempre stato, anche come nemesi,
un tipo
passionale e possessivo.
“scusami. Mi dispiace, non
dovevo essere così freddo. Non so
neanche perché e il mio atteggiamento forse ti fa pensare a
una mancanza di
fiducia nei tuoi confronti. Ma non è così.
Davvero mi spiace.”
Draco gli sorrise e
l’abbracciò, non troppo sicuro, ma
voleva lasciare un po’ di respiro al moro senza dargli troppe
pressioni.
“bene.” Fece poi
staccandosi da Harry avvicinandosi alle
pozioni sistemate.
“non ci resta che
riscriverne le etichette rovinate”.
Si maledì mentalmente per
aver interrotto quel contatto col
ragazzo. Era famoso per la sua reputazione da
“farfallone” nella scuola ma
forse non voleva essere sempre lui a prendere l’iniziativa.
Insomma, anche se
l’”esperto” era lui, Harry era il
Grifondoro.
Con la coda dell’occhio
vide Harry sbadigliare
“non
preoccuparti” fece all’indirizzo del Grifone
“non ci
vorrà più di mezz’ora. Che ore
sono?”
“Mezzanotte e dieci
più o me-” e le sue parole furono
interrotte da uno sbadiglio che fece ridere il biondo.
Draco dunque si avviò a
prendere una delle boccette, ma
venne bloccato dalla mano di Harry che gli afferrò il
braccio e schiacciò il
petto del moro alla schiena di Draco. Quest’ultimo
sentì il respiro profondo e
caldo che gli fece passare un brivido dal collo al resto del corpo. Poi
Harry
accostò le labbra al suo orecchio, parlò con una
voce un po’ roca ma
decisamente sensuale, e per Draco fu il Paradiso.
“magari…
potremmo pensarci dopo a queste e impiegare la
serata in modo più… dilettevole”
e
mentre una meno teneva saldamente il fianco di Draco, l’altra
scese
dannatamente lenta verso la mano del biondo e gli tolse la boccetta per
poi
posarla a casaccio sul tavolo. Il biondo sentì
indistintamente le labbra di
Harry che si curvavano in modo malizioso. Intanto un
“qualcosa” (che non poteva
essere una bacchetta) del moro (chiamiamolo così ^_^)
cresceva a contatto con
la coscia del biondo che sgranò gli occhi.
Il Serpeverde provò a
voltarsi ma venne sbattuto sul tavolo,
non troppo (anzi per niente) delicatamente, da Harry che ce lo fece
semi-sdraiare sopra. Gli bloccò i polsi sopra la testa
aiutandosi con la
cravatta rosso-oro.
Rise divertito del patetico tentativo
di Draco di liberarsi
per avere anche lui un rapporto un po’ più attivo
nella situazione.
Mentre l’altro continuava a
dimenarsi inutilmente, Harry si
chinò sul collo del biondino e cominciò a
baciargli la pelle sotto l’orecchio
mentre con le mani gli sbottonò la divisa e sfilava il
maglione e la camicia,
lasciandolo a petto nudo.
Draco si era finalmente fermato per
bearsi delle sensazioni
che stava provando. Poi, quando non sentì più
contatto col suo ragazzo, si
decise ad aprire gli occhi. Harry ghignava e alternava movimenti del
capo a
destra e sinistra, mangiandosi con gli occhi la Serpe. Si decise poi a
parlare
continuando a fissare Draco
“Adoro
averti in
mio completo potere!”
Draco strabuzzò gli occhi.
Era vero che avrebbe preferito
Harry un po’ più attivo ma qui si erano decisamente
invertiti i ruoli! Ed
era anche vero il fatto che Draco si trovava effettivamente
in completa
balia dell’altro. Ciò non toglieva,
però, che Draco Malfoy restava tale: un
Serpeverde orgoglioso, bastardo e inconfutabilmente ATTIVO. Va bene
stare al
gioco, ma sentirsi dire così a freddo, senza preparazione,
di essere
sottomesso, lo aveva sconvolto. Essere succube di Harry era sempre
stato un po’
il suo sogno nel cassetto, ma non gli quadrava questo cambio improvviso
di
personalità in Harry. E poi nel giro di quanto? Un ora?
Forse doveva seriamente
prendere in considerazione il fatto che l’amico Voldy gli
avesse rovinato
qualche neurone insieme alla cicatrice.
Ma ovviamente
amava Harry e, nonostante non l’avrebbe
ammesso nemmeno a se stesso, si sarebbe completamente affidato al
compagno.
Però…
“non mi piace che ti
diverti da solo” ghignando a sua volta,
con un colpo di reni invertì le posizioni facendo incupire
lo sguardo di Harry.
Con un po’ di
difficoltà, visti i suoi polsi legati, Draco
riuscì a sfilare a sua volta la divisa di Harry.
Appena la testa uscì dal
collo della camicia, il biondo vide
Harry con gli occhi spalancati e un’espressione spaventata
che non avrebbe
dovuto esserci e che riuscì a smontare
l’eccitazione di Draco.
“Harry?” non fece
in tempo a dire il suo nome che questi
prese le sue cose da terra e, a sguardo basso, scappò alla
stanza.
Passarono cinque minuti in cui Draco
se ne stava immobile,
ancora mezzo nudo e con i polsi legati a fissare il vuoto. Poi
riuscì a
realizzare di essere stato bidonato per
la seconda volta e che nessun amante aveva mai avuto quel
volto spaventato
solo per essere stato mezzo spogliato.
La rabbia salì impetuosa
“MERDA”
ringhiò il biondo mentre a scatti si liberava dalla
cravatta rosso-oro. Non riusciva a capacitarsi del comportamento del
fidanzato,
soprattutto dopo quello che Harry gli aveva fatto.
Ma al momento era troppo arrabbiato
per analizzare con calma
i dettagli della serata. Doveva assolutamente confidarsi con Blaise. Un
tipo
calcolatore ed estraneo ai fatti, come lo era il suo amico, era
l’essenziale.
“Ma giuro che domani
trascino quello Sfregiato da qualche
parte a parlare, anche a costo di fare una scenata in Sala
Grande!”
Con un colpo di bacchetta
sistemò le pozioni rimaste e uscì
dall’aula sbattendo la porta.
* * *
Scusate l'imperdonabile ritardo nel continuare la storia, ma fino agli
ultimi giorni di scuola non ho potuto proprio. :(
Comunque...spero di avere più tempo e mi
impegnerò al massimo per cercare di finirla il prima
possibile.
Comunque ringrazio tantissimo coloro che leggono, recensiscono,
aggiungono ai preferiti ecc...( In particolare ringrazio Debby, la mia
beta, il mio aiuto e sostegno. Grazie bella! ) Siete davvero una forte
stimolazione a scrivere :) e spero di non deludervi.
Baci
SweetBloodyEly ---> <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
* Capitolo 6 *
Dopo aver sistemato
le pozioni ed essersi rivestito, Draco tornò ai
dormitori, la cravatta Grifondoro ancora in mano.
Entrò
nella sua stanza da caposcuola sbattendo la porta, cosa che fece
trasalire Blaise e Pansy seduti sul suo letto.
“Allora?”
chiese titubante Pansy “come è andata?
Sinceramente non ci
aspettavamo di vederti così incazzato”
Draco
grugnì a questa affermazione e, senza la minima vergogna,
cominciò
a spogliarsi per rimanere in pigiama (che consisteva solo nei boxer).
“Oho! Il
leoncino era piuttosto selvaggio stasera!”
sogghignò Pansy
indicando i graffi, morsi e succhiotti visibili sul corpo del biondo.
“Pansy,
potresti andare vivamente a fanculo?” rispose il biondo
gettando
irritato la cravatta di Harry a lato del letto.
“Adesso
basta Draco” lo rimproverò Blaise
“insomma che può essere mai
successo che ti fa essere così incazzoso?”
E così il
caposcuola cominciò a raccontare gli eventi di poche ore
prima
mettendoci più enfasi del dovuto, specialmente quando
s’interrompeva per
inveire contro il fidanzato.
I due amici erano
letteralmente sbalorditi. La prima a riprendersi fu
Pansy che si mise a ridere sguaiatamente, additando Draco che mise il
broncio.
“Cioè
lui…ahahah e tu… ahahah! Oddio ho i crampi allo
stomaco dal
ridere. La nostra “prima donna” che è
stata sedotta e abbandonata. E da chi
poi? Harry Potter, uno degli esseri viventi, animali compresi,
più imbranati a
questo mondo! Buahahah!”
“Pansy, NON
è divertente!”
Blaise,
però, era l’unico che, invece di ridere, se ne
stava pensieroso.
“Draco”
il suo tono era serio, tanto da far svanire l’atmosfera
d’ilarità dalla stanza.
“Draco non
penso che tu debba arrabbiarti con Harry. E Pansy, non
c’è
davvero niente di divertente”
“Ma io non
sono arrabbiato, sono solo frustrato da tutta questa
situazione che non riesco a capire. E certo che non
c’è niente da ridere”
ricalcò Draco
“No! No
Draco. Seriamente dovresti prendere in considerazione il fatto
che forse…Harry nasconda qualcosa. Come si è
comportato… non è normale, neppure
per Potter”
“che vuoi
dire?”
“voglio
dire che nessuno con un minimo di cervello, nessuno,
farebbe qualcosa sapendo di non poterne controllare le
conseguenze. Potter, mi duole ammetterlo, non è
stupido”
“Lo so
Blaise. Ed è proprio per questo che sono incazzato”
A questo punto anche
Pansy si era calmata e anche un po’ preoccupata
“ok,
ragioniamo con calma” disse la ragazza “Harry
sembra cambiare
atteggiamento, quasi come fosse un’altra persona. Ma questo
solo quand’è con
te?”
“Non so se
è così solo con me, probabilmente la Granger e
Weasley
potrebbero saperne di più dato che lo conoscono da
più tempo e gli sono più a
contatto. Certo è che mi preoccuperei se legasse e facesse i
suoi porci comodi
con tutti quelli che gli stanno attorno! Però non
è sempre così. Harry si
comporta in modo strano con me, ma solo di sera. Cioè la
mattina e il
pomeriggio è sempre normale. O almeno così
sembra. Mi rifiuto di pensare che
lui riesca a creare una maschera di ragazzo perfetto e riuscire
così bene a
tenere nascosta la vera identità”
“Beh alla
Granger e a Ronald pensiamo io e Blaise, tanto più che siamo
in coppia”
“Ronald? Pansy da quando
chiami Weasley per nome?”
“Insomma
Draco, non stiamo parlando di questo! Comunque ti consiglierei
di tenere un diario, così che magari ti schiarisci le
idee!”
“Esatto”
concordò Blaise “allora la conversazione
è rimandata a quando
parleremo coi Grifondoro. Ora a nanna. ‘Notte,
Draco”
“Sì.
‘Notte, ragazzi”.
Dopo che Blaise e
Pansy se ne furono andati, Draco si diresse alla
scrivania e prese qualche foglio di pergamena. All’inizio era
un po’ scettico
all’idea di dover tenere un diario, della semplice carta su
cui sfogarsi, gli
era sembrato sciocco, inutile. Però, una volta iniziato a
scrivere, non
riusciva a smettere, le parole scorrevano, uscivano dalla penna e
dall’inchiostro come un fiume, rincorrendosi e
accavallandosi. Erano solo
ricordi, eppure quell’inchiostro riusciva a renderli
più vivi, riusciva a spiegare
in modo oggettivo quello che all’inizio sembrava un freddo
insieme di
avvenimenti scomposti perché frettolosamente scritti.
Così prese
qualche foglio bianco, lo piegò e lo mise in una tasca dei
pantaloni della divisa, per avere sempre qualcosa su cui scrivere.
Intanto Ron e
Hermione stavano aspettando in Sala Comune il ritorno di
Harry. Si erano quasi appisolati quando sentirono il cigolio del
ritratto della
Signora Grassa. Si voltarono di scatto e videro Harry vestito solo dei
jeans
col maglione in mano che correva verso il dormitorio, evidentemente
senza
averli notati. Subito i due gli corsero dietro, raggiungendolo.
Trovarono Harry
sdraiato sul letto con le gambe e un braccio spalancati,
l’altro a coprirgli
gli occhi. Ron e Hermione si sedettero ai lati del suo letto, chiudendo
le
tende e insonorizzando l’aria attorno a loro.
Cominciò
Hermione a rompere il silenzio
“Non
farò domande sul perché sei entrato mezzo nudo
ma… che ti è
successo? Non ti ho mai visto così sconvolto.”
Harry strinse le
labbra e scosse la testa come potrebbero fare i bambini
capricciosi. Ron immediatamente si spinse verso l’amico,
afferrandolo per le
spalle e scuotendolo
“è
stato? Malfoy? Che ti ha fatto quella serpe? Appena
l’incontro lo
concerò così male, che neanche con un
“reparo” riusciranno a rimetterlo in
sesto!”
Harry quasi si mise a
ridere ma, colpito dall’intensità dei sentimenti
di Ron si convinse a parlare
“No Ron.
Non è colpa sua. Io…ricordo solo che stavamo
sistemando le
pozioni, poi il mio braccio si è mosso, da solo, e ho
abbracciato Draco. Ho
come un buco nella memoria, solo qualche flash di cui uno in cui parlo
e Draco
spalanca gli occhi e, conoscendolo sono davvero poche le cose che lo
sconvolgono in quel modo. Io… non so più che
pensare… Non so come sono finito
con Draco che mi ha tolto la maglia e non ricordo… niente.
Allora… sono
scappato.”
“Oddio
Harry!” interruppe Ron “perché diavolo
sei scappato? Cioè hai
fatto bene a non dare troppa corda a Mal-”
“Ron!”
lo ammonì Hermione
“Che
c’è? Ancora non mi fido di lui.
Però… non è bello neanche per
Malfoy averlo lasciato lì come un imbecille. Sai che si
vendicherà come non
mai, vero?”
Harry chiuse gli
occhi, sospirando. Eccome se lo sapeva e non poteva
certo biasimarlo! Era inutile darsi dell’idiota, ormai gli
era chiaro. Quello
che più lo angosciava, quel sentimento nelle
profondità del suo animo…
Harry aveva paura,
paura di se stesso. Paura perché quelle poche
convinzioni in cui si riconosceva erano andate in fumo. Distrutte. E
così si
sentiva sconfitto da se stesso.
“non mi
riconosco più… e adesso dovrò anche
farmi perdonare da Draco e
farmi spiegare cosa è sucesso…”
“Harry”
intervenne Hermione in un sussurro “hai mai provato a pensare
che tutte le volte c’è di mezzo Draco?”
“cosa
vorresti insinuare?” rispose improvvisamente duro, lo sguardo
di
fuoco puntato sulla ragazza
“non voglio
allarmarti però… ti capita sempre quando sei con
lui. Adesso
poi non puoi neanche incolpare Volde-”
“Basta
Hermione! Non voglio sentire altro! Mi fido di Draco e poi ho
come la sensazione che tutto questo faccia più male a lui
che a me. Inoltre non
si può spiegare sempre tutto o incolpare qualcuno. Spesso le
cose accadono e
basta”
“ok. Scusa
Harry” pigolò Hermione alzandosi dal letto.
“Adesso dormiamo.
Notte Harry”, questi grugnì in risposta e si
girò dall’altra parte del
letto,dando le spalle ai due amici.
Non sopportava
più di dover sempre dare spiegazioni. Avrebbe preferito
semplicemente stare lontano da tutto, godersi il tempo che trascorreva
con
Draco, abbandonarsi alla vita e adeguarsi a quello che capitava. Lo
stesso
Serpeverde gli aveva detto che avrebbero affrontato tutto da soli, per
una
volta solo loro due, senza fare un problema di stato per quella che
doveva
essere una semplice relazione tra ragazzi. Al ricordo dello sguardo del
fidanzato, del calore e della forza con cui gli aveva detto di non
scappare mai
da lui, la nausea del mattino tornò a salirgli, rendendo
sempre più pesante il
senso di colpa. Sarebbe stato più difficile del dovuto farsi
perdonare, ma per
una volta, una dannatissima volta, Harry
si sentiva più ostinato che mai, anche più di
quando c’era la guerra, a
perseverare. Avrebbe strisciato e implorato Draco
all’evenienza. Ma al momento,
era meglio dormire e vedere di persona come comportarsi.
*
N.d.A. Scusate
l’imperdonabile ritardo! So
che questo capitolo equivale a non ever
aggiunto quasi niente alla storia ma sono già a buon punto
con il prossimo
capitolo. Dunque, alla prossima! Baci
Ringrazio coloro che
leggono e recensiscono la storia, nonché coloro che
aggiungono ai preferiti! Grazie!
Un saluto in
particolare a Debby! Grazie di sostenermi sempre!
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=272731
|