DARK CINDERELLA

di SweetBloodyEly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


DARK CINDERELLA

* Prologo *

Capelli biondi, di un colore quasi bianco; occhi argentati con sfumature più scure all’interno e più chiare all’esterno dell’iride fanno risaltare ancor più il nero della pupilla; corpo magro, dalla pelle perfetta e diafana con qualche accenno di muscoli…

Poi tutto cambia e mi ritrovo nel vivo della battaglia contro Voldemort di qualche mese fa. Rivedo quell’essere. Gli occhi rossi fissi sui miei, la bacchetta puntata contro il mio petto.

Tra i mille incantesimi che ci scagliamo contro vedo le sue labbra muoversi lentamente facendo fuoriuscire una litania in Serpentese. Non riesco a capire cosa significhi nonostante anch’io conosca quella lingua. Sicuramente si tratta di una qualche formula oscura arcaica; così mi affretto a stringere maggiormente la bacchetta tra le dita.

Voldemort termina il suo incantesimo ghignando perfidamente, divertito dalla mia ignoranza, pochi attimi prima che io pronunci l’Avada Kedavra. Mi imita ma ormai è solo un corpo a terra fra gli altri cadaveri.

Mi sveglio di soprassalto.

Il cuscino è a terra, la maglietta usata come pigiama è salita a scoprire il torace, i capelli appiccicati alla fronte a causa del sudore.

Mi siedo sul letto guardandomi intorno per riprendere coscienza della realtà che mi circonda.

La finestra della vecchia stanza dei giochi di Dudley è aperta nella speranza che entri un filo della brezza notturna. Guardo l’orologio sul comodino. Le 4 di notte.

-Fantastico! Adesso non riuscirò più a riaddormentarmi-

mi passo stancamente una mano sul volto e, imprecando contro Voldemort, mi avvio silenziosamente in bagno senza svegliare nessuno.

L’acqua della doccia scivola sul corpo mentre ripenso al sogno appena fatto. Ormai è da quando è finita la guerra che faccio sempre questo sogno. Prima Lui, il mio sogno proibito da più di un anno a questa parte, poi…quella maledetta formula in Serpentese. Mi sembra strano che l’unica cosa che mi ossessiona di notte della battaglia sia quell’incantesimo. E quelle parole…erano così…giuste per me. Mi sono entrate dentro impedendomi di fare altro se non ascoltarle. Come fosse una strana ipnosi animalesca.

-non ci pensare Harry! Sei vivo mentre Voldemort è morto. Probabilmente aveva solo intenzione di distrarti-

già, non ci devo pensare. Anche se… mi sento ancora in possesso di quel lamento…

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


capitolo 1 *


Le vacanze estive erano terminate e la scuola avrebbe riaperto sotto la guida severa della McGranitt.
Harry aveva stranamente preferito stare dai Dursley i quali, sapendo che il nipote poteva usare la magia senza essere punito, lo lasciarono stare e si comportarono come se lui non esistesse. Il ragazzo era molto grato di ciò. Non era voluto andare a Grimmauld Place 12, troppo pervasa dei ricordi di Sirius, gli era bastato starci quei pochi giorni quando era a caccia di Horcrux (anche se rimaneva ancora molto in contatto con l’ormai amato elfo Kreacher).
Nonostante i continui inviti dei Weasley di andare alla Tana, lui li rifiutò tutti, dicendo di voler passare quei mesi da solo a riflettere e cercare di dare un senso alla sua vita ora che non c’era più Voldemort.
Adesso che la guerra era terminata, Harry era osannato ancora più di prima e non poteva sopportarlo.
Scriveva spesso a Ron e Hermione (la ragazza aveva passato le vacanze dal suo fidanzato) che lo spronarono spesso ad allontanarsi dagli zii e a raggiungerli alla Tana, ma di certo non potevano lamentrarsi della sua assenza che consideravano un modo per recuperare attivamente gli anni persi in futili litigate.
Nonostante avesse passato le vacanze sempre da solo non si era annoiato per niente. Aveva finalmente speso del tempo da dedicare unicamente a se stesso, andando in giro per la città e rifacendosi completamente il guardaroba; deliziandosi di essere isolato dal mondo magico e di non essere additato dai passanti come il Ragazzo che uccise il Signore Oscuro.
Il 31 Luglio, un povero Leotordo alquanto sovraccarico gli aveva portato i regali da parte della famiglia Weasley, Hermione e Hagrid. I coniugi gli avevano regalato una torta e un bel po’ di dolci fatti in casa molto più invitanti del regalo di Hagrid: i suoi soliti biscotti marmorei. Ron, strano ma vero, gli aveva regalato un libro sul “Quidditch e i suoi schemi di gioco”, Hermione un dopobarba magico che, una volta terminato, si ricaricava automaticamente. Infine, George gli aveva inviato un buono per avere sconti da Mielandia e una rivista alquanto osè intitolata: “a caccia di Stregonerie”. Harry rise al pensiero della faccia che avrebbe potuto fare il rosso se avesse saputo chi in realtà lui desiderava.

Quel giorno sarebbe tornato a scuola per il suo settimo anno, insieme ai suoi vecchi compagni (le lezioni durante il regime dei Mangiamorte non potevano considerarsi tali) e tutto si sarebbe svolto come gli anni precedenti con le uniche eccezioni che adesso a capo non vi era più Silente e che ci sarebbero stati dei nuovi insegnanti.
Spinse il carrello con il baule provando un senso di nostalgia mista a irritazione. Erano cambiate tante cose e tante altre sarebbero cambiate, a cominciare dalla mancanza della gabbia di Edvige.
Al suo passaggio molti si voltarono guardandolo sorpresi e –possibile?- vogliosi.
Indossava calzoni aderenti a vita bassa neri e una canottiera che gli ricadeva a pennello di un colore verde scuro con i riflessi neri anch’essi. Si era fatto crescere i capelli quanto bastava per tenerli legati con un nastro verde di raso in un basso codino. Inoltre una bella frangia era stata tagliata a regola d’arte per coprire la cicatrice. Per finire in bellezza, aveva accantonato gli occhiali per sostituirli con delle lenti a contatto molto meno invasive che facevano risaltare il colore naturale dei suoi occhi. In poche parole era uno schianto di ragazzo!
“Harry!”
Hermione seguita da Ron gli stava correndo incontro guardandolo meravigliata e divertita.
“mmh! Harry sei diventato molto più appetitoso di prima!” disse facendo arrossire il ragazzo
“Ehi!”
“Scusa Ron, ma è la pura verità. Stai benissimo Harry, se la nostra mancanza ti riduce così hai fatto bene a rimanerci lontano! Su, andiamo a cercare uno scompartimento tutto per noi.”
Salirono sul treno salutando di tanto in tanto qualche compagno e cercando di evitare veri e propri stormi di ragazze ammiccanti. Hermione rise divertita della faccia mortificata di Harry e di quella rabbuiata del suo fidanzato.
Trovato uno scompartimento vuoto ci si fiondarono posando i loro effetti personali, e subito Ron tempestò il moro di domande sulle sue vacanze dai Babbani e raccontando le proprie facendo ogni tanto gli occhioni dolci alla fidanzata che gli rispondeva sfarfallando le ciglia.
–Non c’è che dire, da quando si sono messi insieme sono anche più insopportabili di quando litigavano- pensò il ragazzo mentre cercava di svicolare le pressanti domande dei due che, non ricevendo risposta, lo lasciarono perdere e si misero a pomiciare molto poco discretamente.
Harry, già infastidito dall’interrogatorio appena ricevuto, li evitò e, mettendosi a guardare fuori dal finestrino, la sua mente deviò in zona “bel biondino Serpeverde”. Ancora non l’aveva incontrato –e se anche l’incontrassi… che farei?-
Sbuffò e uscì dallo scompartimento per andare in bagno o in un qualsiasi luogo lontano dai suoi migliori amici (che al momento se ne fregavano bellamente di lui tanto erano impegnati nello studio dell’anatomia umana).
Arrivato alla porta della toilette si scontrò con un ragazzo che ne era appena uscito.
“Scusa, io…”
alzò lo sguardo e i suoi occhi furono catturati da un altro paio. Grigi, no argentei. Neanche. Non c’era un colore che potesse definirli. Semplicemente…
“…Malfoy.”
“Potter.”
Nessuno dei due aggiuse altro e, quando ormai la tensione era alle stelle, il biondo fu il primo ad allontanarsi sussurando un “ci vediamo Potter.”
Harry rimase immobile troppo scioccato dalla sua reazione. Era arrossito e ammutolito proprio di fronte a lui come una ragazzina! –Imbecille!- si disse mentre corse in bagno (una parte precisa del suo corpo era particolarmente felice di aver rivisto Draco e non si trattava esattamente del cuore; diciamo un po’ più a sud. ^_^)

Intanto in uno scompartimento poco lontano dal bagno…
Un ragazzo entrò trafelato con un’aria allibita e un sorriso ebete in faccia.
Una ragazza mora si avvicinò al corpo del nuovo venuto, studiandolo.
“oho! Blaise, abbiamo un problema” disse rivolta al ragazzo di colore seduto alle sue spalle.
Zabini spostò lo sguardo dal volto del “caso di studio di Pansy” all’inguine
“no Pansy. Direi che abbiamo un grosso problema. Draco ricomponiti, siediti e spiegaci!”
Il biondo prese posto a fianco dell’amico, Pansy di fronte a sé. Aprì bocca per dire qualcosa ma ne uscì solo un verso rauco. La ragazza prese la parola
“c’è solo na cosa che può ridurre Draco così”
e Blaise aggiunse “oltre a un nuovo paio di mutande firmate” e insieme annuirono: “Harry Potter!”
A sentire quel nome Draco trasalì “si vede così tanto?”
“nooo” risposero ironicamente i due amici accennando alle sue parti basse.
Al che il biondo aggiuse: “stava andando in bagno e ci siamo scontrati e –diavolo!- avete visto com’è diventato? Non che prima fosse da scartare, tutt’altro, ma adesso…una vera e propria bomba”
Pansy e Blaise sapevano da tempo dei sentimenti del loro compagno e non si stupirono delle sue parole.
“Sai che devi fare giusto? Consideando anche il fatto che è forse l’ultimo anno in cui ne avrai l’occasione” disse Blaise rivolgendosi serio al Malfoy.
“sì! Prenderelo per le spalle e sbatter-”
“No! Cioè sì, anche, ma no! Non è quello che devi fare”
“giusto!” continuò Pansy “con il Lord fuori dalle scatole, i tuoi che se ne sbattono, troppo felici che lui sia morto, hai campo libero baby!”
“si certo” il biondo rise amaramente “campo libero! Basta non considerare che tutta Hogwarts gli va dietro peggio che a una svendita di capi firmati, ma soprattutto il piccolo ma facilmente trascurabile dettaglio che sono anni che ci stiamo caldamente sulle palle e non proprio nel senso appagante del termine…io sono la sua nemesi, ricordate??”
Pansy scosse svogliatamente la mano in sua direzione
“dettagli!
1) quando mai a te, Draco Lucius Malfoy, proccupa la concorrenza? In genere sei TU la concorrenza!
2) ripeto, sei un Malfoy! Provaci-seduci-conquista!
Ma soprattutto, chi ti ha detto che vi odiate? Prima era solo una questione di fazioni nemiche e mangiamorte, ma adesso…”
Dopo cinque minuti di silenzio (in cui evidentemente Draco cominciò a ragionare più con le sue parti basse che con il cervello) il ragazzo si convinse.
“Avete ragione! Tempo massimo un mese e Harry Potter cadrà ai miei piedi” e finalmente le sue labbra si arricciarono a formare il solito ghigno.

A PRESTO CON IL SECONDO CAPITOLO! Vorrei ringraziare la mia beta Debby per tutto quello che fa per me! Inoltre ringrazio tutti coloro che hanno recensito, aggiunto ai preferiti e anche solamente letto la fic. Grazie e buona lettura!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


* capitolo 2 *


La scuola era cominciata da una settimana. La nuova preside non aveva rinunciato a continuare a insegnare Trasfigurazione così come Lumacorno che, forse in memoria di Silente, continuava a insegnare Pozioni. Per ricoprire la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure venne impiegato un Auror del Ministero.
A parte queste novità, la vita scorreva tranquilla. Harry seguiva assiduamente le lezioni sotto lo sguardo sgomento di Hermione e Ron. Non faceva altro che studiare passivamente e rintanarsi presto in stanza la sera o uscire di notte e isolarsi in cima alla Torre d'Astronomia. Tutto aveva perso importanza. Persino il Quidditch, che aveva perso quell'atmosfera di sfida che lo contraddistingueva, forse a causa della fine della vecchia competizione tra Case.
I Serpeverde si dimostrarono simpatici e cordiali con quasi tutti, segno che i loro precedenti comportamenti fossero influenzati dalla posizione delle loro famiglie, serve di Voldemort.
Le uniche cose che riuscivano a tenerlo impegnato e lo riscotevano erano due. Il suo sogno, con quell'incantesimo sconosciuto...era sicuro che fosse abbastanza importante e preoccupante che prima o poi avrebbe dovuto parlarne a Hermione e Ron per cercare di scoprirne di più, come facevano un tempo anche se ancora non sembrava aver portato conseguenze di alcun tipo. E Draco Malfoy che, ma forse era un'impressione sua, sembrava aver sviluppato un particolare interesse vagamente fastidioso nei suoi confronti. Ogni tanto sentiva, ad esempio a lezione, i suoi occhi maledettamente fantastici fissarlo intensamente.
Il biondo, d'altro canto, passava il suo tempo fissando Harry e cercando d'individuare un qualche segno, da parte del moro, che gli facesse capire che i suoi piani di conquista non sarebbero stati infruttuosi. Più passavano i giorni e più gli mancavano le idee su come farlo capitolare. A volte, nel pieno della disperazione, arriva a pensare che non doveva essere poi una brutta idea quella di sbatterlo sul banco (e non per fargli male) durante l'ora di Trasfigurazione ma forse la professoressa non avrebbe gradito quel particolare modo di interrompere la sua lezione e non poteva proprio permettersi che una punizione interferisse nella sua opera di seduzione.

L'occasione propizia arrivò un giorno proprio durante una lezione della Preside.
La donna fermò tutti gli studenti alla fine della lezione per poi annunciare
"Per migliorare ulteriormente la cooperazione tra Case verranno formate delle coppie di studio che rimarranno tali fino al termine dell'anno scolastico e dovranno collaborare in ogni materia comune. Troverete l'elenco con i nominativi prima dell'ora di cena affisso nella bacheca delle vostre Comuni"
Quella sera, tenendo le dita incrociate, sia il moro Grifondoro che il biondo Serpeverde, si mostrarono impassibili alla vista dei loro nomi accoppiati, ma dentro urlarono di gioia!
Hermione era stata messa con Blaise e Ron con Pansy, ma nessuno si era lamentato. L'ostilità che c'era prima era stata spazzata via dalla guerra che aveva eliminato i vecchi risentimenti.
I sei ragazzi si diressero in Sala Grande per la cena fermando a squadrarsi davanti all'entrata. A rompere il silenzio ci pensarono Ron, Hermione, Pansy e Blaise
"ciao"
"ciao"
"allora...ci hanno messo in coppia insieme" disse Blaise rivolgendosi alla ragazza riccia
"sì. Forse dovremmo decidere un posto dove incontrarci"
"sì. Perchè non in biblioteca? Magari vicino alla sezione dedicata alla Guarigione, è sempre quella più vuoto e potremmo studiare con più tranquillità."
"Certo! Allora ci vediamo domani prima delle lezioni per decidere quando vederci regolarmente"
"ok! A domani Granger"
"A domani Zabini"
E così dicendo i due andarono a prendere posto ciascuno al suo tavolo tenendo il posto anche agli amici.
"Parkinson"
"Weasley"
"Ti va se..."
"Nella vecchia aula d'incantesimi, quella in disuso. Domani dopo pranzo"
"Certo. A domani allora"
"Sì"
Ed entrambi presero posto in Sala Grande.
"Beh" proruppe Malfoy ghignando lievemente "Manchiamo noi due. Prima o poi dovremmo farlo!"
Harry arrossì "F-Fare cosa?"
"decidere quando vederci, mi pare ovvio!"
"oh..oh Sì, sì. Lo studio certo! Ehm...allora...se per te va bene..."
"Perfetto. Stasera nella Stanza delle Necessità. Alle 23 e mi raccomando Potter, puntuale."
E se ne andò. lasciando il moro spiazzato e ancora imbarazzato
-oddio! Ha detto sul serio quello che penso? Noi due + da soli + Stanza delle Necessità = SE NON MI CONTROLLO GLI SALTERO' ADDOSSO! Ok, calma Harry, respira! Ho già detto respira?-
Con questi pensieri si mise a sedere e mangiare, cercando di non pensare a quello che sarebbe potuto accadere da lì a poche ore.

Intanto all'altro capo della Sala, al tavolo dei Verdi-Argento, tre ragazzi stavano confabulando animatamente
"Allora?"
"è fatta ragazzi! Stasera alle undici nella Stanza delle Necessità" decretò il biondo con un ghigno soddisfatto.
Blaise quasi si strozzò col succo di zucca e Pansy si affrettò a salvarlo dandogli forti pacche sulla schiena fino a che il ragazzo non riemerse singhiozzando sgranando gli occhi
"Fammi capire, voi due da soli alle 11 di sera nella Stanza delle Necessità senza essere controllati? Non so se sia una buona idea"
"Blaise guarda che noi staremo lì solo per avere l'intimità adatta per studiare!"
"Sì l'intimità adatta, ma non certo per studiare! Se non combinerai niente io mi chiamo Principessa"
Draco rise "Non preoccuparti, io sono un gentiluomo! Potter tornerà a dormire ancora più puro di quanto già non sia. Beh ragazzi, io vi saluto e vado a prepararmi"
"Ma Draco, sono solo le nove e mezza!"
"Ho detto che non combinerò niente Pansy, ma non ho mai detto che ho smesso di provarci!"
Il ragazzo si alzò lasciandosi dietro le espressioni dei suoi amici sbigottite e anche un po' (un po' tanto!) preoccupate nei confronti della virtù di un certo Grifondoro.

E un altro capitolo è terminato! Mi scuso per il ritardo ma ho Word che fa i capricci (Maledetto! Grr)... Prometto che per il prossimo capitolo vi farò attendere molto meno! Grazie a tutti per aver letto, recensito e aggiunto ai preferiti (I'm very Happy!!! ^_^). Un grazie speciale alla mia BETA Debby! Ciao ciao!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Salve a tutti! Volevo fare una piccola parentesi: questo è, al momento, il capitolo più lungo ma credo il più importante per quelli a venire...Buona lettura! ^_^ ***

* capitolo 3 *


Quella sera Harry era un ciocco di legno mentre si trascinava rigido e nervoso al settimo piano verso la Stanza delle Necessità.
Davanti alla porta si fermò, sospirando per allentare la tensione, abbassò la maniglia e si fiondò dentro alla Stanza.
La porta si chiuse alle sue spalle e si trovò inghiottito nell'oscurità.
Poi, una leggera sfera di flebile luce viola gli si avvicinò, volteggiandogli intorno alla testa. Gli bastò soffiarci sopra divertito e toccarla con un dito perchè la luce si diffuse in tutta la sala rivelando, al centro della Stanza, due poltrone di pelle nero-viola posizionate in modo che si guardassero e un tavolo tondo di legno scuro a separarle. Su una delle due poltrone stava Draco Malfoy, con un sorriso vagamente malizioso che Harry non gli aveva mai visto, ma che, da adesso, avrebbe voluto sempre per sè.
"Potter! Siediti, dai! Sei in ritardo, quindi è meglio che cominciamo subito"
Harry si sedette, guardando in tutte le direzioni tranne di fronte a sè, prese carta e penna per scrivere il Tema di Pozioni, che avrebbe consegnato l'indomani, sugli 'usi dei funghi nelle Pozioni'.
Dopo non molto, scoprì che erano almeno 5 volte in meno di 5 minuti che si era messo a fissare il biondo. Cercò di concentrarsi su tutto ciò che non appartenesse a Draco, ma ogni volta trovava qualcosa che non gli aveva mai visto: il modo in cui giocherellava con la piuma mentre rifletteva, in cui si mordeva inconsciamente il labbro concentrandosi, le ciocche di capelli che gli ricadevano davanti agli occhi nella furia di scrivere.
Alla fine, dopo aver studiato tutta la figura del compagno di scuola, pensò che forse avrebbe potuto sentirsi osservato e lui, dopotutto, era solo a metà della sua relazione.
Ormai era più di un'ora che erano lì e il Grifone si stupì di quanto relativamente si era controllato dal gettarsi sul ragazzo davanti a lui (e non per picchiarlo ^_^).
Poi sentì un formicolio alla nuca, che non aveva niente a che fare con la situazione in cui si trovava, e un brivido partì su tutta la spina dorsale. Poi...una sensazione indecifrabile. Come...come se...il suo sangue...stesse...ribollendo. La piuma gli cadde dalle mani ricadendo sulla pergamena, facendo alzare lo sguardo al biondo che spalancò gli occhi allarmato e, se possibile, spaventato.
"Che hai? Potter? Stai be-?"
Non potè finire la frase che si ritrovò le labbra del Grifondoro incollate alle sue, in un bacio feroce, violento e passionale. Le mani di Harry gli strattonavano i vestiti, tenendolo ancorato alla poltrona. Draco, che aveva socchiuso gli occhi, li spalancò scoprendo che quelli dell'altro erano aperti e lo stavano fissando mangiandoselo, senza una traccia di amore, scioccandolo. Poi Harry si riscosse staccandosi dal corpo dell'altro e fuggendo dalla stanza.
Draco ci mise un po' ad uscire dal trance in cui si era ritrovato. Era rimasto impotente. Troppo scosso da quello che era successo. Da un lato era compiaciuto e molto stupito, però...c'era qualcosa di strano.
Raccolse tutte le sue cose e il tema mezzo scritto di Harry ed uscì dalla Stanza, con l'intento di raccontare tutto ai suoi amici il mattino seguente.


Harry passò la notte rigirandosi nel letto. Non riusciva a non pensare a Draco. Sentiva ancora il suo profumo addosso che lo inebriava, e non c'era niente da fare, quel biondo era ormai diventato una vera e propria droga per lui. Impossibile resistere, una volta provato non riusciva più a farne a meno.
Sarebbe voluto tornare da lui, tormentarlo di baci e carezze infinite fino a che non l'avrebbe pregato di fermarsi, cosa che comunque non avrebbe fatto.
Voleva amarlo e voleva ferirlo. Ancora...e ancora...
Poi si addormentò cullato da quei pensieri alimentati dal fatto che il biondo, dopotutto, non l'aveva scacciato, anzi era proprio il contrario.
E ancora una volta si trovò ad assistere a quella litania in Serpentese che ormai non faceva altro che farlo stare bene. Era quasi conciliante. Una certezza tra tutta quella confusione in cui ormai viveva.

Il mattino seguente Harry si svegliò di soprassalto. In un attimo gli vennero in mente l'elucubrazioni della sera precedente e fu terrorizzato da se stesso.
Furono un'ulteriore conferma del fatto che avrebbe dovuto raccontare tutto agli amici per cercare di capirci qualcosa.
Si preparò in fretta, con l'intenzione di aspettare Ron e Hermione in Sala Comune per raccontare loro tutto nel modo migliore, cercando di essere obbiettivo e di non farli preoccupare troppo.
Si ricordò di aver dimenticato la relazione per Lumacorno nella Stanza delle Necessità, ma al momento aveva cose più importanti a cui pensare e non gli importava neanche di ricevere una punizione. Poi vide i due amici scendere le scale del Dormitorio e li fermò.
"Ragazzi, ho una cosa importante da dirvi" bastò vedere il suo volto serio per farli preoccupare e sedere per prestare maggior attenzione all'amico.
Harry cominciò a raccontare loro del sogno che lo ossessionava e subito Hermione lo fermò scandalizzata
"Cioè, tu sogni ricorrentemente questo da MESI e non ce l'avevi ancora detto? E cosa aspettavi?"
"Aspettavo delle conseguenze. E...forse l'ho pure avute ma...non so...è tutto così strano! Vedete io..."
-ecco- pensò Harry -è giunto il momento di dirgli di Draco.
"Io...ecco, è da un po' di tempo, un bel po' di tempo, che io...provo...una specie di attrazione per..."
"Malfoy" disse Hermione facendo sobbalzare Ron
"Sì. Beh, in realtà sono proprio cotto!" disse grattandosi imbarazzato la nuca
"Già. Lo immaginavo visto il tuo fin troppo particolare e maniacale interesse nei suoi confronti"
Ron, che ovviamente sospettava già qualcosa vista la rapidità con cui aveva digerito la confessione, si decise a parlare
"E...e da quanto tempo sei..."
"è più di un anno che ne sono innamorato"
"Sì" fece Hermione "Ma questo che c'entra con il sogno?"
"NIENTE. Ma ieri è successa una cosa strana e allora ho preferito dirvi tutto subito. Ieri sera ero nella Stanza delle Necessità con Draco e-"
non potè continuare che sentì un botto e vide Ron che era caduto dalla poltrona
"Cooosaa??"
Harry arrossì di colpo guardandosi furtivamente intorno per accertarsi che nessuno stesse origliando "N-NO! Non è come pensate. Eravamo lì solo per STUDIARE! Sapete, le coppie studio"
"Si certo, solo per studiare nella Stanza delle Necessità, utile solo per cose losche come l'ES o per inaspettate fughe d'amore" ironizzarono i due
"E invece è così. Stavamo solo studiando, e andava tutto alla perfezione fino a che..."
Così cominciò a raccontare per filo e per segno tutte le sensazioni che aveva provato, ciò che aveva fatto e pensato (non pensate male ; P) fino a quella mattina.
Al termine del racconto particolareggiato i due amici erano terrorizzati e non riuscirono a mettere insieme due parole.
Quello del racconto non poteva essere l'Harry che conoscevano e se lo fosse, cosa impossibile, era riuscito a mascherarsi fin troppo bene. Nonostante tutto quello che il Prescelto aveva passato, in vita sua MAI aveva anche solo pensato di fare del male neanche a Voldemort o a Bellatrix e MAI avrebbe pensato di farne proprio a Draco di cui era innamorato.
"è questo che più mi spaventa" terminò Harry "è folle, sbagliato, non mi sembro più io. Un attimo prima sono il solito Harry e l'attimo dopo divento un...un corpo dagli istinti di un animale"
Altro silenzio che fu Hermione a rompere
"Non preoccuparti. Ora andiamo a mangiare. Non ci pensare. Io intanto farò qualche ricerca in biblioteca. Non preoccuparti Harry, riusciremo a venirne a capo!"

Intanto al tavolo dei Serpeverde in Sala Grande...
"E comunque...PRINCIPESSA..." fece Draco rivolto a Zabini
"Eh? Come principessa? Non mi pare che quella sia stata una mossa che identifichi il NON COBINARE NIENTE"
"Infatti IO non ho combinato niente Principessa Zabini, ha fatto tutto da solo! Ed è proprio questo che più mi fa arrabbiare! Il fatto che abbia preso proprio lui l'iniziativa per poi scappare. Ma...sembrava un'altra persona."
"Che vuoi dire?" chiese Pansy interrogativa
"Avete presente Potter? Quello eroico ma che soprattutto non riesce a spiccicare qualcosa di anche solo vagamente malizioso che subito abbassa lo sguardo e arrossisce?"
"Certo"
"Ecco. Dimenticatelo. Prima stavamo studiando tranquillamente. Niente dialogo, niente occhiate, nessuno piedino o strusciata di qualsiasi tipo. Lui mi fissava qualche volta, diciamo ogni 2 minuti, e io ovviamente facevo finta di non rendermene minimamente conto. Ha sempre fatto il timido. SEMPRE. Ma poi, tutto ad un tratto, s'è bloccato, il suo corpo tremava, tant'è che pensavo stesse male. Poi...è come se i suoi occhi si offuscassero. Si sono incupiti tanto che il colore dell'iride era quasi completamente nero. E poi...mi salta addosso, nel senso letterale del termine, e mi bacia. E non come potrebbe farlo il dolce, caro, timido Harry, ma in modo violento...non che mi dispiaccia, sia chiaro, ma è...strano..."
"E adesso? Che farai?"
"Sicuramente non sarà questo a fermarmi. Quando arriverà la posta del mattino vedrete."

Harry mangiava svogliatamente, non riusciva minimamente a distrarsi o a giungere a una qualche conclusione. Lo sguardo basso sul piatto, con l'intento di non guardare verso Draco che, d'altro canto, lo stava fissando intensamente.,
Poi vide un gufo avvicinarglisi facendo cadere vicino al suo calice di succo di zucca una busta di cui non era scritto il mittente.
La aprì sotto lo sguardo interrogativo degli amici.
Con sua grande sorpresa all'interno c'era il foglio di pergamena con il suo compito di Pozioni che qualcuno aveva terminato al posto suo. Lo passò a Hermione che guardò il foglio stizzita, Ron geloso. Ma c'era dell'altro nella busta. Prese quella che era una lettera scritta con una calligrafia fina ed elegante che riconobbe subito.

Buongiorno Potter!
Devo parlarti e credo sia molto importante, per entrambi.
Vediamoci dopo la fine delle lezioni della mattina vicino al Lago Nero,
nella radura a fianco della Foresta Proibita, dove non c'è mai nessuno.
Vedi di esserci, e sii puntuale.
Mi sembra il minimo che tu possa fare nei confronti di colui che ti ha
salvato da una punizione certa con Lumacorno.
A dopo
D.L.M.

Finito di leggere passò la lettera a Ron e Hermione.
"Allora? Ti presenterai?"
"Ci dovrò andare. Mi sembra il minimo, è giusto così e poi, conoscendolo, non mi darà pace finchè non mi avrà parlato e troverebbe altri metodi per farlo."
Così si mise la lettera in tasca mentre si avviava a lezione. In fondo sapeva che non ci sarebbe stato niente da spiegare dato che lui in primis non sapeva spiegarlo nemmeno a se stesso.

*** Ed è finito anche questo capitolo! Spero vi sia piaciuto! Come al solito ringrazia chiunque ha letto, recensito e aggiunto la storia ai preferiti! Un grazie speciale va a Debby che mi sopporta e mi corregge quando sbaglio! Grazie tante, come farei senza di te?! Grazie a tutti! Baci <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


capitolo 4 Salve a tutti! Innanzitutto mi scuso per non aver aggiornato la fic ma la scuola mi tiene costantemente impegnata. Perdonatemi... io faccio il possibile per riuscire a continuarla ma preferisco scriverla bene e aggiornare in ritardo piuttosto che aggiornare in fretta ma scriverla male...
Spero di riuscire a rifarmi viva il più presto possibile...intanto godetevi questo capitolo ^_^


* capitolo 4 *

Come previsto Harry evitò la punizione con Lumacorno. Draco aveva pensato a tutto: aveva scritto la relazione imitando la sua pessima grafia e aggiungendo qualche errore o imprecisione volontaria nel testo, così da non far capire che il compito non fosse opera di Harry.
Finite le lezioni mattutine, il biondo si diresse alla radura. Un lieve vento frustava le foglie degli alberi che isolavano il luogo dagli sguardi dei curiosi.
Dopo dieci minuti circa, sentì i passi leggeri di qualcuno che si stava avvicinando e quando vide l'inconfondibile testa mora spuntare tra i rami, si sentì vagamente agitato. Sapeva che, sicuramente, il suo futuro con Harry sarebbe dipeso, in bene o in male, da quella conversazione.
Harry sorrise lievemente, trasudando insicurezza da tutti i pori.
"Ciao"
"Ciao"
Probabilmente se nessuno dei due avesse detto niente sarebbero stati lì fino a sera solo a guardarsi. Finalmente Draco prese la parola, rompendo quel silenzio imbarazzante.
"Beh, saprai di certo perchè ti ho chiesto d'incontrarci."
Harry abbassò lo sguardo
"Penso di sì. Il punto è che non c'è niente da dire"
Draco rimase sbalordito "Come sarebbe 'niente da dire'?"
"Esattamente. Non so neanch'io cosa sia successo"
"Quindi quel bacio..." in fin dei conti lui non conosceva il 'vero Harry' e magari il ragazzo non provava niente nei suoi confronti. Si sentì un idiota come mai gli era capitato.
Harry arrossì e finalmente riuscì a dire ciò che non riusciva a confessare nemmeno a se stesso.
"In realtà..." perchè esiti? Razza d'imbecille d'un Grifondoro, sii coraggioso! "beh, in realtà...era da tempo che avrei voluto farlo. Solo che...non riesco a spiegarlo e non so neanche se capiresti"
"Tu prova a spiegarmelo. Non sono così ottuso come potresti pensare"
"Lo so!" disse prontamente Harry alzando velocemente lo sguardo sul biondo
"Io...Ecco, avrei voluto provarci con te da tempo, sono secoli che avrei voluto baciarti, solo non in quel modo...animalesco! Non so cosa mi sia preso!"
"Beh allora non c'è niente da spiegare" fece allegramente Draco molto più risollevato dopo la dichiarazione "tu avresti voluto farlo, io pure! Non importa in che modo sia successo!"
Harry rimase in silenzio. Avrebbe voluto dirgli come si era sentito veramente quella notte, ma non voleva spaventarlo, perciò si limitò a non dire niente.
Un rumore di foglie calpestate lo distrasse dai suoi pensieri e poi... Draco lo stava baciando, semplicemente, con una naturalezza come se lo avessero sempre fatto.
Harry aveva fantasticato così tanto su quel momento che, se non fosse stato per il tocco lieve come acqua delle mani del biondo su di sè, quasi non se ne sarebbe reso conto. Così come inizio, finì improvvisamente.
Draco gli sorrise, appoggiando la fronte alla sua
"Non so cosa sia successo l'altra notte, ma non m'importa. Qualunque cosa accada, l'affronteremo. Insieme. Mi basta solo che non scappi. Non fuggire mai da me. Mai."
Harry non potè fare altro che sorridere e annuire, sancendo quello che ormai era il loro segreto.
"Quindi adesso..."
"Adesso posso chiamarti Harry!"
"Sì...Draco!"
"Già! Anche se non credo dovremmo farlo sapere tanto in giro ancora."
"Giusto. Ma almeno Ron e Hermione..."
"Sì, e anche Pansy e Blaise. è una fortuna che siano insieme in coppia. Così ci potranno coprire meglio quando sgattaioleremo via da qualche parte!" disse Draco malizioso, facendo arrossire furiosamente Harry la cui immaginazione da adolescente era completamente andata.
"Perchè non ci vediamo dopo le lezioni?" disse il moro
"Io dalle 16 alle 17 ho un'ora buca"
"Pure io! Tanto dopo abbiamo due ore di Pozioni insieme, quindi non sarà un problema se ci vedranno arrivare insieme, riusciremo a nasconderci con la massa!"
"Ok! Allora alle 4 davanti alla Stanza delle Necessità"
"Va bene. Allora a dopo Draco, devo correre da Ron e Herm, a quest'ora mi avranno dato per disperso"
"Va bene a dopo!"
Harry fece per andarsene, ma si sentì fermare per il polso e subito fu nell'abbraccio di Draco che gli sussurrò un sensuale "MIO" all'orecchio, per poi lasciarlo andare e correre nella scuola.
Harry sorrise (come un idiota ^_^) mentre raggiungeva i suoi amici pensando che, un giorno, avrebbe fatto erigere un monumento a quella benedetta Stanza delle Necessità!
Mentre raggiungevano la Sala Comune, Harry raccontò a grandi linee quello che era accaduto nella radura e che dopo si sarebbe rivisto con il Serpeverde nella Stanza delle Necessità. Hermione e Ron si scambiarono il sorriso malizioso di chi la sapeva lunga, facendo balbettare Harry dall'imbarazzo.

Alle 4 meno 5 Harry era davanti alla Stanza, pregando tutti gli dei che conosceva perchè Draco fosse già dentro e avesse pensato ad un arredamento..."soft". Entrò nella stanza con il cuore che sembrava volergli uscire dal petto.
Per fortuna si calmò trovandosi di fronte a un semplice divano, con accanto un tavolino imbandito di biscotti e succo di zucca, di fronte a un caminetto che riscaldava la stanza.
"Ciao!" disse sorridendo al suo...ragazzo?
"Ciao Harry!" Draco gli si avvicinò abbracciandolo dolcemente e sfregando il naso sul collo del moro. Quest'ultimo rise per il solletico, facendo scemare così un po' del nervosismo e di quell'atmosfera un tesa.

Così i minuti volarono, mentre i due ragazzi parlavano cercando di conoscere quanto più dell'altro, non accorgendosi che ormai mancavano solo pochi minuti all'inizio delle lezioni.

* * *

^_^ Finito! Mi spiace di dover interrompere il capitolo in questo punto...ma purtroppo così deve essere!
RINGRAZIO tutti coloro che hanno letto e commentato la storia! Mi riempite sempre tutti di gioia!!
Inoltre ringrazio in particolar modo la mia beta Debby! Come farei senza di te che mi sopporti e correggi?? Grazie, davvero!
BACI A TUTTI QUANTI! ^_^

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


* capitolo 5 *

Fu per puro caso che i due decisero di guardare l’orologio, quando ormai la lezione di Pozioni era cominciata da più di cinque minuti.

Fecero una corsa tremenda per raggiungere i sotterranei, Draco aprì la porta ancora affiatato e con la divisa semi-slacciata quando –SLAM- l’intera classe si voltò verso di loro.

Lumacorno alzò il sopracciglio e si avvicinò a loro.

“ma bene! Dieci minuti di ritardo, come pensate di giustificarvi?”

Harry balbettò lievemente “noi veramente… stavamo…”

“litigando! E il tempo ci è volato” disse prontamente Draco.

“Beh, questo non vi giustifica, anzi. Stasera sarete in punizione, insieme, alle 11 nei sotterranei a pulire l’aula di Pozioni. Lavorate pure in coppia, è ora che la smettiate di beccarvi contro! E ora andate a posto, in silenzio”.

I ragazzi si andarono a sedere di fianco ai loro migliori amici che li guardarono sbalorditi e divertiti.

Blaise ammiccò discretamente sussurrando all’orecchio di Draco

“siete affaticati per la corsa oppure? Hihi litigando… che scusa patetica da inventare. Fossi stato in te avrei lavorato molto più di fantasia”

Draco non si scompose mantenendo la sua solita compostezza, ma un accennato ghignò si formò vedendo le guance rosse di Harry. Evidentemente la Granger lo stava sgridando visto il modo in cui gesticolava cercando di non farsi notare dal professore.

“beh, intanto era la scusa più plausibile e poi… se il risultato è una punizione da soli, penso che inventerò scuse “patetiche” più spesso!”

“già” ridacchiò Blaise “allora penso che stanotte ti aspetterò alzato per sentire tutti i dettagli della serata, specialmente quelli piccanti”

“cretino!” rispose Draco dando uno scappellotto all’amico.

* * *

La lezione terminò in fretta, così come il resto della giornata e, se dal lato Serpeverde l’aria che si respirava era carica d’eccitazione, da quello Grifondoro quella stessa eccitazione era inibita da una crescente preoccupazione.

Harry aspettò l’orario per la punizione facendo avanti e indietro nella Sala Comune mangiandosi le unghie, sotto lo sguardo irritato di Ron e Hermione.

“basta amico!” fece il rosso “ci fai venire il mal di testa!”

“è vero” concordò la ragazza “e poi non capisco cosa ci sia di preoccupante anzi, sarà la più bella delle punizioni che tu abbia mai scontato!” lo confortò sorridendo.

Non voleva rivelare i suoi tormenti agli amici e vederli così rilassati lo fece sentire più stupido di come già non si sentisse.

In effetti non c’era modo di spiegare cosa passasse per la testa di Harry. Quello che era accaduto nella Stanza delle Necessità poteva essere solo un episodio sporadico, niente di preoccupante. Ma quello che più lo angustiava erano i dubbi nati da quell’evento. Il moro cominciava a dubitare di sé. Aveva costruito la sua identità con sforzo e comunque non credeva di conoscersi bene come avrebbe dovuto. Non aveva dei solidi punti di riferimento a cui appigliarsi e con cui poter fare congetture su di sé. Perciò, forse, la cosa più sensata da fare era lasciarsi andare e seguire l’istinto e l’impulsività che da sempre lo avevano contraddistinto. E almeno di questi due caratteri del proprio Io gli erano chiari. Così si avviò verso l’aula di Pozioni. Alla scrivania era seduto Lumacorno, avvolto in una vestaglia da camera e sulla sedia di fronte stava Draco.

“bene Harry, ora che ci sei anche tu potete iniziare. Dovrete pulire quei calderoni laggiù e ordinare alfabeticamente le pozioni su quella mensola. Laddove le etichette siano rovinate vi prego di riscriverle. Ora io vado a letto. Niente risse o vi porto dal preside.”

“sì, signore” risposero i due vedendo il professore uscire.

“ah” sospirò Draco “era ora che se ne andasse, non ne potevo più del suo continuo squadrarmi”

“già”

“…”

“beh, allora cominciamo.” E si avviò ai calderoni dove a fianco stavano dei guanti e degli spazzoloni.

Se Draco rimase deluso dalla mancanza di gesti da parte del compagno non lo diede a vedere ma lo raggiunse, aspettando di vedere come si sarebbe evoluta la serata. In fondo, ne avevano di tempo da utilizzare!

Ma i minuti passavano e quando ormai la pazienza del biondo (quasi del tutto inesistente) si era esaurita, decise d’intervenire

“Insomma Harry, si può sapere cos’hai? Non dici una parola, non fai niente se non… scontare VERAMENTE la punizione”.

Harry guardò rattristato l’espressione ferita di Draco. Doveva immaginarselo, il compagno era sempre stato, anche come nemesi, un tipo passionale e possessivo.

“scusami. Mi dispiace, non dovevo essere così freddo. Non so neanche perché e il mio atteggiamento forse ti fa pensare a una mancanza di fiducia nei tuoi confronti. Ma non è così. Davvero mi spiace.”

Draco gli sorrise e l’abbracciò, non troppo sicuro, ma voleva lasciare un po’ di respiro al moro senza dargli troppe pressioni.

“bene.” Fece poi staccandosi da Harry avvicinandosi alle pozioni sistemate.

“non ci resta che riscriverne le etichette rovinate”.

Si maledì mentalmente per aver interrotto quel contatto col ragazzo. Era famoso per la sua reputazione da “farfallone” nella scuola ma forse non voleva essere sempre lui a prendere l’iniziativa. Insomma, anche se l’”esperto” era lui, Harry era il Grifondoro.

Con la coda dell’occhio vide Harry sbadigliare

“non preoccuparti” fece all’indirizzo del Grifone “non ci vorrà più di mezz’ora. Che ore sono?”

“Mezzanotte e dieci più o me-” e le sue parole furono interrotte da uno sbadiglio che fece ridere il biondo.

Draco dunque si avviò a prendere una delle boccette, ma venne bloccato dalla mano di Harry che gli afferrò il braccio e schiacciò il petto del moro alla schiena di Draco. Quest’ultimo sentì il respiro profondo e caldo che gli fece passare un brivido dal collo al resto del corpo. Poi Harry accostò le labbra al suo orecchio, parlò con una voce un po’ roca ma decisamente sensuale, e per Draco fu il Paradiso.

“magari… potremmo pensarci dopo a queste e impiegare la serata in modo più… dilettevole” e mentre una meno teneva saldamente il fianco di Draco, l’altra scese dannatamente lenta verso la mano del biondo e gli tolse la boccetta per poi posarla a casaccio sul tavolo. Il biondo sentì indistintamente le labbra di Harry che si curvavano in modo malizioso. Intanto un “qualcosa” (che non poteva essere una bacchetta) del moro (chiamiamolo così ^_^) cresceva a contatto con la coscia del biondo che sgranò gli occhi.

Il Serpeverde provò a voltarsi ma venne sbattuto sul tavolo, non troppo (anzi per niente) delicatamente, da Harry che ce lo fece semi-sdraiare sopra. Gli bloccò i polsi sopra la testa aiutandosi con la cravatta rosso-oro.

Rise divertito del patetico tentativo di Draco di liberarsi per avere anche lui un rapporto un po’ più attivo nella situazione.

Mentre l’altro continuava a dimenarsi inutilmente, Harry si chinò sul collo del biondino e cominciò a baciargli la pelle sotto l’orecchio mentre con le mani gli sbottonò la divisa e sfilava il maglione e la camicia, lasciandolo a petto nudo.

Draco si era finalmente fermato per bearsi delle sensazioni che stava provando. Poi, quando non sentì più contatto col suo ragazzo, si decise ad aprire gli occhi. Harry ghignava e alternava movimenti del capo a destra e sinistra, mangiandosi con gli occhi la Serpe. Si decise poi a parlare continuando a fissare Draco

Adoro averti in mio completo potere!”

Draco strabuzzò gli occhi. Era vero che avrebbe preferito Harry un po’ più attivo ma qui si erano decisamente invertiti i ruoli! Ed era anche vero il fatto che Draco si trovava effettivamente in completa balia dell’altro. Ciò non toglieva, però, che Draco Malfoy restava tale: un Serpeverde orgoglioso, bastardo e inconfutabilmente ATTIVO. Va bene stare al gioco, ma sentirsi dire così a freddo, senza preparazione, di essere sottomesso, lo aveva sconvolto. Essere succube di Harry era sempre stato un po’ il suo sogno nel cassetto, ma non gli quadrava questo cambio improvviso di personalità in Harry. E poi nel giro di quanto? Un ora? Forse doveva seriamente prendere in considerazione il fatto che l’amico Voldy gli avesse rovinato qualche neurone insieme alla cicatrice.

Ma ovviamente amava Harry e, nonostante non l’avrebbe ammesso nemmeno a se stesso, si sarebbe completamente affidato al compagno. Però…

“non mi piace che ti diverti da solo” ghignando a sua volta, con un colpo di reni invertì le posizioni facendo incupire lo sguardo di Harry.

Con un po’ di difficoltà, visti i suoi polsi legati, Draco riuscì a sfilare a sua volta la divisa di Harry.

Appena la testa uscì dal collo della camicia, il biondo vide Harry con gli occhi spalancati e un’espressione spaventata che non avrebbe dovuto esserci e che riuscì a smontare l’eccitazione di Draco.

“Harry?” non fece in tempo a dire il suo nome che questi prese le sue cose da terra e, a sguardo basso, scappò alla stanza.

Passarono cinque minuti in cui Draco se ne stava immobile, ancora mezzo nudo e con i polsi legati a fissare il vuoto. Poi riuscì a realizzare di essere stato bidonato per la seconda volta e che nessun amante aveva mai avuto quel volto spaventato solo per essere stato mezzo spogliato.

La rabbia salì impetuosa

“MERDA” ringhiò il biondo mentre a scatti si liberava dalla cravatta rosso-oro. Non riusciva a capacitarsi del comportamento del fidanzato, soprattutto dopo quello che Harry gli aveva fatto.

Ma al momento era troppo arrabbiato per analizzare con calma i dettagli della serata. Doveva assolutamente confidarsi con Blaise. Un tipo calcolatore ed estraneo ai fatti, come lo era il suo amico, era l’essenziale.

“Ma giuro che domani trascino quello Sfregiato da qualche parte a parlare, anche a costo di fare una scenata in Sala Grande!”

Con un colpo di bacchetta sistemò le pozioni rimaste e uscì dall’aula sbattendo la porta.

* * *

Scusate l'imperdonabile ritardo nel continuare la storia, ma fino agli ultimi giorni di scuola non ho potuto proprio. :(
Comunque...spero di avere più tempo e mi impegnerò al massimo per cercare di finirla il prima possibile.
Comunque ringrazio tantissimo coloro che leggono, recensiscono, aggiungono ai preferiti ecc...( In particolare ringrazio Debby, la mia beta, il mio aiuto e sostegno. Grazie bella! ) Siete davvero una forte stimolazione a scrivere :) e spero di non deludervi.
Baci
SweetBloodyEly ---> <3

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


* Capitolo 6 *

 

Dopo aver sistemato le pozioni ed essersi rivestito, Draco tornò ai dormitori, la cravatta Grifondoro ancora in mano.

Entrò nella sua stanza da caposcuola sbattendo la porta, cosa che fece trasalire Blaise e Pansy seduti sul suo letto.

“Allora?” chiese titubante Pansy “come è andata? Sinceramente non ci aspettavamo di vederti così incazzato”

Draco grugnì a questa affermazione e, senza la minima vergogna, cominciò a spogliarsi per rimanere in pigiama (che consisteva solo nei boxer).

“Oho! Il leoncino era piuttosto selvaggio stasera!” sogghignò Pansy indicando i graffi, morsi e succhiotti visibili sul corpo del biondo.   

“Pansy, potresti andare vivamente a fanculo?” rispose il biondo gettando irritato la cravatta di Harry a lato del letto.

“Adesso basta Draco” lo rimproverò Blaise “insomma che può essere mai successo che ti fa essere così incazzoso?”

E così il caposcuola cominciò a raccontare gli eventi di poche ore prima mettendoci più enfasi del dovuto, specialmente quando s’interrompeva per inveire contro il fidanzato.

I due amici erano letteralmente sbalorditi. La prima a riprendersi fu Pansy che si mise a ridere sguaiatamente, additando Draco che mise il broncio.

“Cioè lui…ahahah e tu… ahahah! Oddio ho i crampi allo stomaco dal ridere. La nostra “prima donna” che è stata sedotta e abbandonata. E da chi poi? Harry Potter, uno degli esseri viventi, animali compresi, più imbranati a questo mondo! Buahahah!”

“Pansy, NON è divertente!”

Blaise, però, era l’unico che, invece di ridere, se ne stava pensieroso.

“Draco” il suo tono era serio, tanto da far svanire l’atmosfera d’ilarità dalla stanza.

“Draco non penso che tu debba arrabbiarti con Harry. E Pansy, non c’è davvero niente di divertente”

“Ma io non sono arrabbiato, sono solo frustrato da tutta questa situazione che non riesco a capire. E certo che non c’è niente da ridere” ricalcò Draco

“No! No Draco. Seriamente dovresti prendere in considerazione il fatto che forse…Harry nasconda qualcosa. Come si è comportato… non è normale, neppure per Potter”

“che vuoi dire?”

“voglio dire che nessuno con un minimo di cervello, nessuno, farebbe qualcosa sapendo di non poterne controllare le conseguenze. Potter, mi duole ammetterlo, non è stupido”

“Lo so Blaise. Ed è proprio per questo che sono incazzato”

A questo punto anche Pansy si era calmata e anche un po’ preoccupata

“ok, ragioniamo con calma” disse la ragazza “Harry sembra cambiare atteggiamento, quasi come fosse un’altra persona. Ma questo solo quand’è con te?”

“Non so se è così solo con me, probabilmente la Granger e Weasley potrebbero saperne di più dato che lo conoscono da più tempo e gli sono più a contatto. Certo è che mi preoccuperei se legasse e facesse i suoi porci comodi con tutti quelli che gli stanno attorno! Però non è sempre così. Harry si comporta in modo strano con me, ma solo di sera. Cioè la mattina e il pomeriggio è sempre normale. O almeno così sembra. Mi rifiuto di pensare che lui riesca a creare una maschera di ragazzo perfetto e riuscire così bene a tenere nascosta la vera identità”

“Beh alla Granger e a Ronald pensiamo io e Blaise, tanto più che siamo in coppia”

Ronald? Pansy da quando chiami Weasley per nome?”

“Insomma Draco, non stiamo parlando di questo! Comunque ti consiglierei di tenere un diario, così che magari ti schiarisci le idee!”

“Esatto” concordò Blaise “allora la conversazione è rimandata a quando parleremo coi Grifondoro. Ora a nanna. ‘Notte, Draco”

“Sì. ‘Notte, ragazzi”.

Dopo che Blaise e Pansy se ne furono andati, Draco si diresse alla scrivania e prese qualche foglio di pergamena. All’inizio era un po’ scettico all’idea di dover tenere un diario, della semplice carta su cui sfogarsi, gli era sembrato sciocco, inutile. Però, una volta iniziato a scrivere, non riusciva a smettere, le parole scorrevano, uscivano dalla penna e dall’inchiostro come un fiume, rincorrendosi e accavallandosi. Erano solo ricordi, eppure quell’inchiostro riusciva a renderli più vivi, riusciva a spiegare in modo oggettivo quello che all’inizio sembrava un freddo insieme di avvenimenti scomposti perché frettolosamente scritti.

Così prese qualche foglio bianco, lo piegò e lo mise in una tasca dei pantaloni della divisa, per avere sempre qualcosa su cui scrivere.

 

Intanto Ron e Hermione stavano aspettando in Sala Comune il ritorno di Harry. Si erano quasi appisolati quando sentirono il cigolio del ritratto della Signora Grassa. Si voltarono di scatto e videro Harry vestito solo dei jeans col maglione in mano che correva verso il dormitorio, evidentemente senza averli notati. Subito i due gli corsero dietro, raggiungendolo. Trovarono Harry sdraiato sul letto con le gambe e un braccio spalancati, l’altro a coprirgli gli occhi. Ron e Hermione si sedettero ai lati del suo letto, chiudendo le tende e insonorizzando l’aria attorno a loro.

Cominciò Hermione a rompere il silenzio

“Non farò domande sul perché sei entrato mezzo nudo ma… che ti è successo? Non ti ho mai visto così sconvolto.”

Harry strinse le labbra e scosse la testa come potrebbero fare i bambini capricciosi. Ron immediatamente si spinse verso l’amico, afferrandolo per le spalle e scuotendolo

“è stato? Malfoy? Che ti ha fatto quella serpe? Appena l’incontro lo concerò così male, che neanche con un “reparo” riusciranno a rimetterlo in sesto!”

Harry quasi si mise a ridere ma, colpito dall’intensità dei sentimenti di Ron si convinse a parlare

“No Ron. Non è colpa sua. Io…ricordo solo che stavamo sistemando le pozioni, poi il mio braccio si è mosso, da solo, e ho abbracciato Draco. Ho come un buco nella memoria, solo qualche flash di cui uno in cui parlo e Draco spalanca gli occhi e, conoscendolo sono davvero poche le cose che lo sconvolgono in quel modo. Io… non so più che pensare… Non so come sono finito con Draco che mi ha tolto la maglia e non ricordo… niente. Allora… sono scappato.”

“Oddio Harry!” interruppe Ron “perché diavolo sei scappato? Cioè hai fatto bene a non dare troppa corda a Mal-”

“Ron!” lo ammonì Hermione

“Che c’è? Ancora non mi fido di lui. Però… non è bello neanche per Malfoy averlo lasciato lì come un imbecille. Sai che si vendicherà come non mai, vero?”

Harry chiuse gli occhi, sospirando. Eccome se lo sapeva e non poteva certo biasimarlo! Era inutile darsi dell’idiota, ormai gli era chiaro. Quello che più lo angosciava, quel sentimento nelle profondità del suo animo…

Harry aveva paura, paura di se stesso. Paura perché quelle poche convinzioni in cui si riconosceva erano andate in fumo. Distrutte. E così si sentiva sconfitto da se stesso.

“non mi riconosco più… e adesso dovrò anche farmi perdonare da Draco e farmi spiegare cosa è sucesso…”

“Harry” intervenne Hermione in un sussurro “hai mai provato a pensare che tutte le volte c’è di mezzo Draco?”

“cosa vorresti insinuare?” rispose improvvisamente duro, lo sguardo di fuoco puntato sulla ragazza

“non voglio allarmarti però… ti capita sempre quando sei con lui. Adesso poi non puoi neanche incolpare Volde-”

“Basta Hermione! Non voglio sentire altro! Mi fido di Draco e poi ho come la sensazione che tutto questo faccia più male a lui che a me. Inoltre non si può spiegare sempre tutto o incolpare qualcuno. Spesso le cose accadono e basta”

“ok. Scusa Harry” pigolò Hermione alzandosi dal letto. “Adesso dormiamo. Notte Harry”, questi grugnì in risposta e si girò dall’altra parte del letto,dando le spalle ai due amici.

Non sopportava più di dover sempre dare spiegazioni. Avrebbe preferito semplicemente stare lontano da tutto, godersi il tempo che trascorreva con Draco, abbandonarsi alla vita e adeguarsi a quello che capitava. Lo stesso Serpeverde gli aveva detto che avrebbero affrontato tutto da soli, per una volta solo loro due, senza fare un problema di stato per quella che doveva essere una semplice relazione tra ragazzi. Al ricordo dello sguardo del fidanzato, del calore e della forza con cui gli aveva detto di non scappare mai da lui, la nausea del mattino tornò a salirgli, rendendo sempre più pesante il senso di colpa. Sarebbe stato più difficile del dovuto farsi perdonare, ma per una volta, una dannatissima volta, Harry si sentiva più ostinato che mai, anche più di quando c’era la guerra, a perseverare. Avrebbe strisciato e implorato Draco all’evenienza. Ma al momento, era meglio dormire e vedere di persona come comportarsi.

 

 

*

N.d.A. Scusate l’imperdonabile ritardo!  So che questo capitolo equivale a non ever aggiunto quasi niente alla storia ma sono già a buon punto con il prossimo capitolo. Dunque, alla prossima! Baci

Ringrazio coloro che leggono e recensiscono la storia, nonché coloro che aggiungono ai preferiti! Grazie!

Un saluto in particolare a Debby! Grazie di sostenermi sempre!

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