The eyes of happiness

di pandina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The return ***
Capitolo 2: *** Breathe again ***
Capitolo 3: *** The Words ***
Capitolo 4: *** Together ***
Capitolo 5: *** Alone ***



Capitolo 1
*** The return ***


Il freddo era diventato intenso.

Molto diverso dalla pungente umidità irlandese, questo era proprio gelo che penetrava fin nelle ossa.

E lo aveva avvertito appena aveva messo piede sulla scaletta dell'aereo della Lufthansa, che lo aveva portato direttamente da Dublino a Vancouver.

Quelle quasi 13 ore di volo lo avevano frastornato, ma aveva preferito così, almeno era rimasto un po' di più a casa, altrimenti facendo scalo al JFK, sarebbe dovuto partire prima per infilare tutte le coincidenze degli altri voli.

Helen aveva così insistito che lui rimanesse qualche altra ora con loro, tutti insieme, anche perchè per le seguenti tre settimane non si sarebbero visti.

No questa volta non né lei ne Evan lo avrebbero seguito.

Andare e tornare , in poche settimane, fare così tante ore di viaggio era assolutamente da escludere, soprattutto per il piccolo, poi con le Festività alle porte ci sarebbero state tante cose da organizzare, così meglio rimanere separati per qualche giorno.

Appena recuperati bagagli dal nastro prese il cellulare dalla tasca , lo riaccese e mandò immediatamente un messaggio ad Helen :” Arrivato in terra americana. Fa davvero freddo! Adesso taxi, casa, doccia e letto. Bacio al cucciolo” lo inviò con un sorriso, ricacciando l'apparecchio nella tasca posteriore dei Jeans.

Uscì dall'aeroporto e prese il primo taxi disponibile.

Si buttò letteralmente sul sedile posteriore e chiuse gli occhi , rovesciando indietro la testa, mentre la vettura partiva.

Una vibrazione lo riscosse da una specie di torpore che gli era piombato addosso.

La risposta di Helen era in realtà un messaggio vocale, in cui si sentiva chiaramente la trillante voce di suo figlio.

Accidenti! E' proprio vero!

Un figlio ti cambia anche il ritmo del cuore. (*citaz della mia amica Rox)

Continuando a sorridere guardava fuori dal finestrino, era pomeriggio inoltrato e fuori era completamente buio.

Le strade, i palazzi, i negozi erano punteggiate da una miriade di luci natalizie.

Una bella atmosfera.

Stava rigirandosi ancora in mano il cellulare , lo muoveva con fare nervoso.

Proprio nel mentre gli vibrò in mano . Guardò lo schermo

Josh!

Hei irlandese sei dei nostri o dovremo mandare una spedizione per recuperarti ?”

Il sorriso si allargò sul viso di Colin.

Vecchio bastardo!

Rispose immediatamente

Domani ti aspetto per il caffè!”

Questo gli piaceva, questo cameratismo che si era instaurato tra loro, tra tutti loro.

Si definivano una famiglia, mai termine era stato più appropriato.

Quando era lontano dal set naturalmente aveva la sua vita, amava riposarsi stando in famiglia, nella sua terra, ma incredibilmente sentiva forte la mancanza dei colleghi e di tutti coloro che componevano l'enorme circo di Once.

Anche durante quei pochi giorni di vacanza, il pensiero spesso tornava in America, al set di Vancuver.

Poi un pensiero fugace gli attraversò la mente, rabbuiandolo

Un pensiero che aveva il colore del sole.

Tra tutto, tra tutti, lei gli era mancata come non mai!

Staccandosi dal finestrino , sbuffò passandosi una mano sugli occhi e sprofondando nel sedile posteriore del taxi.

In quei 10 giorni aveva deciso di staccare completamente, per dedicarsi ai suoi cari.

Niente Social, niente giornali. Aveva a malapena acceso il cellulare.

Lo doveva a sua moglie , a suo figlio, ai suoi genitori;doveva riprendere il contatto con la realtà.

Ma poi era arrivato suo fratello, che piazzandogli davanti al naso il tablat disse:

Altro che star! Jennifer fa una vita da Monaca! A casa dei genitori con il cane e gli amici, giuro che mai lo avrei pensato!”

E fu così che la vide, o meglio vide le tante foto twittate da lei.

A casa dei suoi a guardare vecchi film; al ristorante vicino casa; con i suoi amici, la sua famiglia . E poi il suo selfie, senza trucco, con un berretto in testa, la sciarpona che aveva indossato anche il pomeriggio che andarono insieme a vedere la partita.

Così semplice.

Così assolutamente bella!

Non l'aveva più sentita dall'ultimo giorno di riprese, in cui avevano iniziato a girare la seconda parte della stagione. E come sempre i loro personaggi erano insieme, sempre più uniti, sempre più consapevoli del loro legame.

Avevano girato quasi 4 ore senza staccarsi l'uno dall'altro, per esigenze sceniche, ma non solo. Lo stare insieme sul set era diventata la loro abitudine .

Nelle pause , sedevano vicini, parlavano, si scambiavano opinioni, spesso confidenze.

Lei gli chiedeva consigli e lui non sempre era in grado di aiutarla e così finivano per ridere insieme dicendosi battute. Era la loro normalità

Stare insieme era diventato normale

Quasi come respirare.

Colin si era reso conto che spesso quando non girava con lei, le sembrava che qualcosa non fosse in ordine, come quando manca un pezzo di un puzzle, in realtà era Jen che gli mancava e questo aveva dovuto ammetterlo a se stesso.

Come le era mancata in quegli ultimi giorni.

E vederla lì, sul tablet del fratello gli fece l'effetto di un pugno.

Poi Allen fece scorrere il dito sul dekstop ed emise un fischio.

“Beh niente da dire! “ E gli diede una gomitata.

Colin non riusciva a staccare gli occhi da quella immagine, in cui Jennifer era in casa con la famiglia a scattare foto, assolutamente splendida.

Un abito bianco e i capelli raccolti in una lunga coda.

Niente di sofisticato. Una semplice ragazza americana che festeggiava il Ringraziamento.

Peccato che quella ragazza stesse diventando la sua ossessione.

Non in senso negativo, anzi.

Conoscerla era stata una delle cose migliori di quei tre anni.

Oltre al fatto di avere finalmente un lavoro stabile.

Jennifer era stata... come definirla, una sorta di temporale estivo, che gli aveva portato tante certezze, ma anche molti, troppi dubbi.

Era ancora immerso nei suoi pensieri, quando il taxi si fermò davanti casa.

A fatica trovò il telecomando per aprire il cancello, lo aveva gettato alla rinfusa in una delle tasche del trolley. Ma finalmente, quando Dio volle, potè mettere i piedi in casa.

Ebbe subito un brivido quando tolse la giacca, non avevano pensato a mettere in automatico l'innalzamento della temperatura della caldaia e ora c'era piuttosto freddo. Cercò subito di rimediare.

Accese anche il caminetto in modo da riscaldare prima gli ampi ambienti.

Dopo un paio d'ore e una doccia , si stese sul divano e rimase ad occhi aperti, assorto nell' irreale quiete che c'era nella casa.

Niente schiamazzi di Evan.

Ne la voce di Helen che lo chiamava.

Non aveva acceso nemmeno lo stereo.

Un'ondata di nostalgia lo pervase.

Era sempre difficile, andare via, anche se per poco tempo, anche se il posto cui era gli piaceva, e stava bene con le persone che lo circondavano.

Poi di nuovo il pensiero di lei, perchè oramai era diventato una costante.

Prese in mano il cellulare e lo fissò un po', indeciso sul da farsi.

Poi digitò in fretta

“Hei bionda! Ci vediamo domani!”, rimase indeciso un momento, ma poi inviò.

Non che si aspettasse una risposta.

Ricordava ancora le loro battute prima di salutarsi.

 

E ora qualche giorno di riposo! Si stacca e si torna alla vita vera!” Aveva detto Jen , stiracchiando le braccia,

Sì hai detto bene, si stacca tutto! Voglio proprio isolarmi dal mondo!” Le rispose , mentre finiva di mettere via i fogli del copione.

La ragazza lo guardò divertita.

Quindi se non avremo tue notizie, non dovremo preoccuparci di saperti disperso da qualche parte, chiedendo aiuto, giusto?” Disse ironica.

Colin annuì deciso alzando le sopracciglia

Esatto! Non aspettatevi messaggini, twitterate o altro!” Tutti si misero a ridere , anche Jennifer, ma lui notò che dopo qualche istante di ilarità aveva voltato il viso e si stava mordendo l'unghia del pollice, un gesto che aveva imparato a conoscere bene. Una volta gli confidò che da bambina, per il nervosismo si mangiava le unghie, ma poi per esigenze di set dovette per forza smettere, ma le era rimasto questo piccolo vizio , quando qualcosa la preoccupava o non quadrava per il verso giusto, invece di mangiarsi le unghie, si mordicchiava solo quella del pollice.

Poco dopo, mentre stavano entrambi caricando le loro borse sulle auto, lui le disse

Jen non ti dispiacerà vero se non ti manderò gli auguri per il Ringraziamento? Non vorrei che tu ti offendessi è solo che...” Faticava ad esprimere il concetto che aveva in mente.

Sai...” Ma lei lo precedette

Vuoi dedicarti alla tua famiglia e magari non creare...inutili tensioni...” disse sorridendo dolcemente

Lo capisco, non temere, ed è giusto! Guarda facciamo così, tanto io saprò che tu starai bene, e io farò in modo di “mostrarti” che anche qui è tutto ok.

Annuì.

Si scambiarono un bacio sulla guancia, e lui non potè trattenersi dal sussurrarle.

Fai la brava Morrison...”

Jennifer rispose con una finta occhiataccia e poi ognuno partì per la sua strada.

 

Già era stato lui a mettere quel “paletto”.

Quello stop, in modo da poter stare tranquillo, o meglio, in modo da non sentirsi...in colpa...

Sì bene era così!

Lui si sentiva maledettamente in colpa!

Per cosa?

Per niente e per tutto!

Aveva bisogno di bere, si alzò e andò in cucina a prendersi, una birra, non aveva mangiato nulla e questo non gli avrebbe fatto certo bene.

Mentre tornava verso il divano con la bottiglia in mano, accese il televisore e in automatico andò al canale ABC. Dopo qualche minuto di notiziario iniziò la pubblicità e passò il promo della penultima puntata di quella stagione. Sorseggiando la birra, sorrise nel vedersi in tv. Ricordava benissimo quando poche settimane prima girarono quelle scene. Le ultime tre puntate furono particolarmente intense, dal punto di vista fisico ed emotivo.

Gli autori e sceneggiatori avevano davvero fatto un gran lavoro.

Lui si sentiva orgoglioso di fare parte di una serie così apprezzata e amata dal pubblico, non solo americano.

La coppia formata da Hook ed Emma era la preferita dalla stragrande maggioranza del pubblico, li chiamavano “CaptainSwan” Mettendo insieme parte dei loro nomi.

Spesso durante le riprese gruppi di fans si assiepavano dietro i cancelli e le transenne, per scattare loro foto o rubare momenti dal set.

Quando l'ultima sera delle riprese della puntata finale , Jennifer lo aveva chiamato per fare un selfie da mettere su twitter, aveva detto

“Aspetta chiama Jared, se ci fotografiamo solamente io e te , entro 2 ore io diventerò una rovina famiglia e tu ti ritroverai divorziato da almeno un anno!”

Avevano riso, ma sapevano che era la verità

Il pubblico li voleva insieme, ma insieme davvero!

E poco importava che lui fosse sposato

Ai loro occhi loro formavano “La coppia perfetta”!

Tutti dicevano che tra Emma e Killian c'era questo speciale feeling proprio perchè la sintonia tra Colin e Jennifer era palpabile.

Più di una volta i registi e gli sceneggiatori avevano fatto loro i complimenti per una scena , che a loro dire riuscivano a interpretare e rendere meglio di come loro stessi l'avevano immaginata.

Lui e Jen sul set erano assolutamente in sintonia. Bastava un'occhiata e subito si capivano.

I gesti, i movimenti, tutto tra loro era assolutamente naturale.

Era diventato normale litigare come baciarsi.

Al pensiero dei baci però, a Colin andò per traverso un goccio di birra e iniziò a tossire.

Si pulì la bocca con il dorso della mano e ripensò ai loro momenti di intimità sul set.

A quante volte quei baci erano diventati una buona scusa.

E qui ecco il senso di colpa che riaffiorava.

E con giusta causa.

Perchè lui aveva scoperto, con non poco rammarico, che baciare Jennifer gli piaceva, tanto, tantissimo.

Aveva labbra morbide ma allo stesso tempo esigenti.

Quante volte durante i vari ciak era accaduto che si “baciassero davvero”.

Troppo spesso era successo che le loro lingue s'incontrassero, si assaporassero.

C'erano state volte in cui, mentre la baciava, la mano libera dall'uncino,si ritrovava a vagare sulla schiena e sui fianchi di lei, del tutto naturalmente.

Un paio di volte era anche accaduto che aveva voluto “punirla”, a causa di una battuta o di qualcosa che li aveva portati a lanciarsi frecciatine, lui aveva avuto la sua rivincita, baciandola in modo che a lei mancasse il fiato, e dato che stavano girando,jen non poteva fare altro che stare al gioco e continuare, rispondendo nello stesso modo.

Ma non avevano mai cercato di trovare una motivazione a questa loro “chimica” come era definita.

Solo una sera, mentre tutti insieme festeggiavano il compleanno di un membro del cast, si erano ritrovati un po' brilli e mentre lui la riaccompagnava all'appartamento, avevano intavolato l'argomento.

“ Non capisco!” Aveva detto lei “Non capisco perchè tutte le volte che tu ti avvicini per baciarmi , sento lo stomaco aprirsi come se avessi bisogno di divorare un sandwich!” La voce era impastata, decisamente aveva bevuto troppo.

Lui era solo un po' più sobrio di lei, ma l'alcool lo aveva reso più incline a parlare.

E con una risatina le rispose

“Si dice avere le farfalle nello stomaco, Jennifer!”

Lei sbuffò

“No Colin! NO! Le farfalle nello stomaco ti vengono quando stai per baciare il tuo fidanzato, il tuo amore! Io bacio te!!” Sembrava che questo la mettesse in confusione, la irritasse.

“Jennifer io e te stiamo più insieme di qualsiasi coppia di fidanzati. E poi infondo lo siamo, sul set...” La voleva prendere in giro.

“Basta Irlandese! Tu non capisci, Quando ti bacio mi piace! E per questo il mio stomaco reagisce così...ma non va bene, deve finire...” Mise il broncio, incrociando le braccia sul petto.

Lui si fermò sotto casa sua, spense l'auto e si voltò verso di lei.

“Ok bionda, siamo arrivati. Ti prometto che m'impegnerò per baciarti malissimo ok?” Voleva allentare la tensione di quell'argomento.

“Oh certo! Come se fosse facile! Guarda...” E si avvicinò a lui mettendogli le mani sul petto.

“Vedi.... ecco io mi avvicino e lo stomaco impazzisce... “Lo guardò con quegli occhi verdi che lo facevano quasi stare male.

Le sue mani, piccole, avevano stretto appena il tessuto della camicia a quadri.

Lei era troppo, pericolosamente vicina.

Deglutì a vuoto e le strinse un polso.

“Jen... se ti avvicini così, però...” E lo fece! Fece QUELLA COSA che forse inconsciamente voleva provare da tanto tempo.

Si sporse anch'egli verso di lei e le sfiorò le labbra, per la prima volta lontano dalle telecamere.

Morbide come sempre, avevano il sapore della birra che avevano bevuto.

Poi lei lo stupì reagendo come mai si era aspettato .

Emise un mugolio , disse piano il suo nome e aprì la bocca , facendo scorrere la lingua sulle sue labbra e lui cedette.

Con un braccio la strinse e rispose al bacio.

La stava letteralmente divorando, e si rese conto di essere pericolosamente eccitato.

Jennifer gli passò una mano tra i capelli e glieli tirò leggermente . Lui si staccò appena, ansimava.

Gli occhi di lei erano languidi, lucidi, l'unico pensiero in quel momento era che quegli occhi gli stavano chiedendo di fare l'amore!

Jennifer sembrò riacquistare un po' di lucidità

“Dio! Col... Io.. Vado! Esco! “ Staccò le mani dai capelli, dal torace di lui si allontanò e cercava freneticamente la borsa. Scese di fretta, ma l'impatto con l'aria la fece barcollare. Lui era già al suo fianco.

“Ti accompagno!” Ma lei , mise una mano davanti a lui, come a bloccarlo.

“NO! Scusa... No grazie, va tutto bene. Vado!” Fece qualche passo poi si girò di nuovo a guardarlo e quello che lesse nel suo sguardo gli fece male come un pugno: Rassegnazione!

Jennifer lo guardava con occhi rassegnati, come se...

 

Ancora adesso a distanza di mesi il ricordo di quella notte era impresso nei suoi pensieri. Se Jenniffer non fosse rinsavita...

Cosa Colin?

Cosa avresti fatto?

Avresti tradito Helen? Ci saresti davvero riuscito?

Saresti stato capace di illudere Jennifer?

Di prenderla in giro?

L'unica cosa positiva fu che il giorno dopo entrambi ne risero dando la colpa all'alcool.

Ma lui sapeva che non era una scusa credibile.

Basta!

Quel pensiero continuava a tormentarlo, come oramai il pensare a lei era diventato parte della sua vita, delle sue giornate.

Aveva spento la tv e stava salendo gli scalini per andare a dormire quando sentì la vibrazione del cellulare.

Lo prese automaticamente , ma quando gli occhi videro di chi era il messaggio, il cuore gli mancò un battito.

JMo!

“Alla buon'ora! Ovviamente domattina aspetto il “mio caffè”! Bentornato Irlandese!”

Si rese conto di sorridere come un cretino allo schermo del Phone.

Fece i gradini tre alla volta, improvvisamente gli era passato il sonno, la stanchezza del Jet lag, tutto!

Però doveva riposarsi e così si mise a letto, sperando che arrivasse presto il mattino.

Cosa gli era preso?

Niente!

Era semplicemente felice!


Ciao a tutti.
Ok non avevo intenzione di fare una storia di più capitoli, ma mi sono resa conto che stavo scrivendo davvero tanto, anche perchè quando scrivo di "loro due" perdo completamente ogni nozione del tempo.
Questa storia non vuole offendere nessuno, so perfettamente che Colin è sposato e so di essere una brutta persona anche solo per aver messo nero su bianco questo mio disagio.
Ma so di essere in buona compagnia.
A presto
Gra

 

 

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Capitolo 2
*** Breathe again ***


Il ritorno dalle vacanze del post Ringraziamento, si presentò subito caotico.

Caos nelle strade di Vancuver.

Caos negli studi di registrazione.

Tante cose da fare e poco tempo per realizzarle,non più di tre settimane prima della pausa natalizia.

Jennifer aveva cercato di arrivare con anticipo , in modo da mettersi avanti, andando a prendere i vari copioni e iniziando a sbirciarli .

Era seduta su uno dei divanetti vicino al tavolo, dove solitamente si sedevano a discutere della realizzazione delle scene con i produttori, sceneggiatori, registi.

Edoardo l'aveva già chiamata, perchè voleva farle provare due nuovi capi che avrebbe indossato, finalmente Emma avrebbe dato nuova linfa al suo minimal look.

“Ciao piccola!” La voce squillante di Josh la fece sobbalzare.

Si alzò di scatto, andando ad abbracciarlo. E con lui arrivò Ginny, la quale le diede un sonoro bacio .

“E Ollie? Dove avete lasciato il Principino?” Chiese agli amici

Ginnifer prese posto accanto a lei mentre il compagno si sedette a cavalcioni di una sedia difronte a loro.

“Al momento è con la Babysitter. Povero orsetto, è fin troppo bravo e paziente!”

Jennifer adorava vedere lo sguardo dell'amica ogni qualvolta parlava del suo bambino.

E un po' ne invidiava quella luce così speciale che le illuminava gli occhi.

Parlarono ancora un po' delle rispettive vacanze, di come avevano passato quei giorni di riposo, quando all'improvviso da dietro la sua testa spuntò un caffè, accompagnato da una voce oramai per lei inconfondibile.

“Colazione?”

Jen voltò appena il viso e si trovò a fissare l'azzurro intenso degli occhi di Colin.

E improvvisamente tutto sembrò cambiare forma e colore intorno a lei.

Avrebbe dovuto esserci abituata.

Erano quasi tre anni che si conoscevano e si frequentavano quasi ogni giorno, insomma non era certo una ragazzina, ne una delle tante “surriscaldate” fan che lo circondavano e lo idolatravano, eppure.... eppure ogni santa volta che incontrava i suoi occhi, non riusciva a placare quel rimescolio allo stomaco.

Gli sorrise , prendendo il bicchiere dalle sue mani le loro dita si sfiorarono e di nuovo quell'incrocio di sguardi.

Jen abbassò svelta gli occhi e si alzò dal divano per salutarlo come si doveva.

“Bentrornato ragazzaccio!”gli disse abbracciandolo.

Pochi, brevi istanti, giusto il tempo di respirare nuovamente il suo profumo.

Era tornato!

Ed era lì con lei.

Dopo i saluti e i convenevoli di rito, furono raggiunti dai produttori e da due degli sceneggiatori per discutere delle scene delle due puntate che stavano per mettere in cantiere.

Jennifer cercava di ascoltare con la massima attenzione, ma non era così semplice quando la testa si rifiutava di collaborare.

Nuovamente seduta sul divano, da una parte Ginny e dall'altra Colin, il quale sembrava facesse di tutto per toccarla.

Comodamente appoggiato allo schienale, leggeva il copione ,tenendo le gambe leggermente aperte e il ginocchio sinistro che sfiorava continuamente quello di Jen, la quale era pienamente consapevole della sua vicinanza.

Quando Ginnifer si alzò per andare a discutere di un particolare, la bionda tirò un sospiro di sollievo e si accomodò distante da lui, ma Colin parve non farci troppo caso, anzi allungò il braccio sullo schienale posizionandolo sotto il collo e i capelli della ragazza.

Il leggero spostamento d'aria provocato dal braccio di lui e lo sfioramento con i capelli, le provocò un involontario brivido. E ancora una volta si diede mentalmente della stupida.

-Basta Jennifer Per Dio! Ma che cazzo ti prende?- si disse mentalmente, cercando di non farsi prendere troppo da lui, dal sul suo profumo, dal suo braccio così vicino.

-Idiota idiota idiota!!- Era talmente presa da non accorgersi che Eddy le aveva appena detto qualcosa, se non fosse stato per la leggera pressione sulla gamba che le fece Colin avrebbe fatto la figura della bella addormentata.

“ Sei d'accordo Jennifer? Per te è ok iniziare gli esterni già dal pomeriggio?”

Lei annuì

“Certamente!” disse con voce chiara, almeno le apparenze andavano salvate.

Si alzarono , la mano di Colin si poggiò sul suo avambraccio.

“Allora come sono andati questi giorni? Tutto bene i tuoi?” le chiese mentre lentamente s'incamminavano verso la zona camerini.

Jen sentì le dita di lui,che anche attraverso la stoffa del maglioncino, riuscivano ad emanare calore.

Lo guardò sorridendo e annuendo.

“Sì grazie, stanno bene. E io mi sono molto riposata. Ho passata il Ringraziamento da loro, come da tradizione.” Avrebbe voluto chiedergli come aveva trascorso lui quei giorni, ma si sentiva bloccata.

Aveva paura di sentirlo dire quanto era stato bene , là nella sua Irlanda, con la sua famiglia, con... lei.

Che brutta persona che stava diventando!!

Lui la riscosse parlando

“Sì ho visto...” Jennifer aggrottò la fronte .

“Voglio dire, che ho visto le foto che hai pubblicato...” Chiarì subito lui

“Ma come! Non eri tu quello che non si sarebbe avvicinato a nessun social!” Prenderlo in giro era la cosa migliore che potesse fare.

Sapere che lui aveva seguito ciò che lei aveva pubblicato, le aveva dato una sorta di scossa euforica! Anche perchè infondo lei , tutte quelle foto, le aveva messe per un solo unico motivo...

Colin si grattò dietro l'orecchio, gesto simbolo del suo imbarazzo.

“No beh, insomma è stato Allen a dirmelo, poi mi sono incuriosito e le ho guardate. Eri molto bella...” Disse l'ultima frase in un tono bassissimo, tanto che lei credette di essersele sognate, ma poi capì dallo sguardo di lui che non era così.

La stava guardando con un'intensità che le faceva quasi male.

“Grazie” Non riuscì a dire altro.

Arrivati ai camerini andarono a prepararsi.

Ancora una volta le riprese si sarebbero svolte a Steveston.

E come sempre i fans erano assiepati dietro le transenne che urlavano i loro nomi.

Stavolta era Eddy a dirigere le scene.

Una prima parte si sarebbe svolta tra Emma e i suoi genitori, poi tra Charming e Snow, infine sarebbero entrati in scena Emma e Hook.

Jennifer Aveva indosso il nuovo cappotto grigio, che tra l'altro le piaceva molto.

Aveva voglia di vedere la “sua Emma” un po' diversa.

Stava dando un'ulteriore occhiata al copione per memorizzare bene i vari passaggi, quando l'occhio le cadde sulla descrizione riguardante Emma ed Hook.

  • E e H iniziano a camminare sulla strada principale verso Granny, si guardano, poi timidamente si prendono per mano. Le mani dovranno intrecciarsi. C'è fiducia e certezza in loro-

La ragazza deglutì, le mani intrecciate!

Prendersi le mani intrecciando le dita era diventato il simbolo dei loro personaggi.

Dalla diffidenza, alla fiducia attraverso la stretta delle mani.

Solo che quella stretta rappresentava una sorta di dolce tortura.

Colin aveva mani grandi , forti e calde tutto il contrario delle sue.

Ogni volta che il copione li aveva fatti stringere le mani , lo stomaco di Jennifer sembrava impazzire.

Vuoi perchè il contatto con lui era sempre una piccola scoperta, sia perchè già in alcune occasioni erano accaduti piccoli episodi, insignificanti agli occhi dei più, ma che per lei avevano avuto l'effetto di una scarica elettrica.

Uno sfiorare con il pollice il palmo della mano, una stretta più accentuata, la carezza prima di stringersi.

Piccole cose,se ne rendeva conto, ma a lei non potevano sfuggire.

Il pomeriggio trascorse tra riprese, pause e prove, tutto sotto l'occhio degli ammiratori e dei flash delle loro macchine digitali.

“Jen , Col! Venite ragazzi tocca a voi!” Eddy li aveva chiamati

I due si affiancarono per raggiungerlo e i fans, da lontano, iniziarono ad urlare e a chiamarli, tanto che entrambi si girarono sorridendo e li salutarono.

“Che colpo che siete! Vi adorano!”. Gongolò Kitsis soddisfatto.

Colin e Jennifer gli sorrisero e si avvicinarono a lui per ascoltarlo attentamente.

 

“Bene, ricordate tutto? Vi incamminate, poi dopo esservi guardati vi prendete per mano, siete titubanti, è la prima volta che entrate da Granny come coppia. Ma subito dopo, ecco che ci sarà l'interruzione. Ok facciamo qualche prova!!”

“Perfetto , allora prima ci guardiamo con occhi a cuoricino e poi ci stringiamo le mani come per dire tanto tanto sesso!” Colin non riuscì ad evitare una battuta.

A cui Jennifer rise di cuore.

“Scemo!” esclamò

“Ma dai perchè! Scusa ma prima sono il Capitano tutto sesso, poi mi fanno stare in astinenza quanto, un anno? Ehi da quanto tempo Hook non fa sesso? Dai ragazzi non si può!!” Colin sembrava su di giri. Nessuno resisteva alle sue battute.

“Piantala di dire cazzate e vieni qui che proviamo un attimo!” Finse di sgridarlo Jennifer.

E allungò una mano per prendere la sua

Senza problemi Colin intrecciò le sue dita con quelle guantate della sua partner e le strinse.

“Jen, scusa ma cosa dobbiamo provare, se le dita s'incastrano bene? Dillo che mi vuoi prendere la mano!” Esclamò il ragazzo

“Oh Gesù! Piantala irlandese!” Esclamò la bionda.

Ma intanto continuavano a tenersi per mano.

Li raggiunse di nuovo Eddy, per dire loro come avrebbero dovuto posizionarsi, Colin rispose con una storiella sulle “varie posizioni”, che scatenò l'ilarità di tutti, compresa Jennifer che non riusciva nemmeno a trattenere le lacrime tanto rideva.

Scossa dai singhiozzi, le stava scivolando il cappotto dalle spalle e cercò di afferrarlo con la mano dove già c'era il copione, che ad un certo punto le sfuggì a terra

Mentre si chinò per raccogliere i fogli, venne trattenuta.

Era la mano di Colin ancora stretta alla sua.

Lei si voltò, guardò prima le loro dita intrecciate e poi alzò il viso verso il suo partner che ora non rideva più ma la fissava intensamente.

“Io... non... “Stava balbettando!

Dio stava balbettando!!

Non avevano smesso un attimo di stringersi le mani ma entrambi se ne resero conto solo quando lei si chinò.

Fu Jennifer a sciogliere il contatto tra loro abbassandosi immediatamente verso i fogli caduti.

Lui fece lo stesso per aiutarla.

“Tutto ok?” le chiese.

Perchè doveva avere quella voce così assurdamente eccitante?

Lei annuì.

Si rialzarono e iniziarono a girare la scena vera e propria.

La relazione tra Hook ed Emma consentiva loro si stare vicini, di avere quell'intimità tipica degli innamorati.

Era la loro normalità, stavano recitando il loro copione.

Ma non era solo questo.

Per Jennifer essere vicino a Colin, guardarlo negli occhi, sorridergli, bisbigliargli all'orecchio, anche se solo per finzione, era l'opportunità di fare tutte le cose che altrimenti le sarebbero state precluse.

Ogni momento passato accanto a lui era puro ossigeno.

Era felice!

Ed era palesemente evidente.

Poteva nascondere tutto, ma non la luce che avevano i suoi occhi quando rideva con lui.

Aveva smesso di fare foto con lui, di comunicare attraverso twitter, non andava mai a casa sua, non voleva ci fosse un solo motivo per dare adito a chiacchiere, di qualsiasi genere su di loro.

Ma la felicità era difficile da celare.

Le cose davvero belle della vita sono sempre segrete.

Le cose che tutti sanno, o le cose brutte,sono cose normali....poi ci sono i segreti...ed è lì che si nasconde la felicità (*citaz Alessandro Baricco)

E il segreto di Jennifer era Colin.

Colin la rendeva FELICE!

Quella felicità vera, che traspariva dagli occhi.

Quella felicità che anche le fotografie sapevano cogliere.

E quella felicità , Jennifer non sapeva come fare perchè nessuno la notasse.

 

La giornata finì molto tardi ed erano davvero esausti.

Uscita dal camper in cui si era lavata velocemente e cambiata, Jennifer si avviò verso il gruppo di compagni per salutarli.

“Ti unisci a noi? “ Le chiese Josh

“Ci troviamo a casa nostra per una pizza. Niente di che . Non faremo certo tardi dato che domani mattina dovremmo alzarci prestissimo. Ma così stiamo insieme e facciamo compagnia a questo povero ragazzo tutto solo!” ironizzò prendendo Colin per le spalle.

Jen si voltò verso di loro.

“Come solo?” Chiese stupita.

Il giovane annuì levandosi dal collo l'ingombrante braccio dell'amico

“Sì . Helen ed Evan sono rimasti a casa. Tornerò tra tre settimane e ci sembrava assurdo far fare un tale viaggio al piccolo per un tempo così breve.”

La bionda assimilò l'informazione con indifferenza apparente.

Poi guardandò Ginny

“Ok ragazzi mi unisco a voi!” disse di slancio.

Josh battè la mani

“Perfetto! Tra un'ora vi aspettiamo. Ordiniamo pizza per tutti?”

Gli altri annuirono.

“Jen ti passo a prendere ? Sono di strada sarebbe inutile prendere due auto” Colin la fissava e a lei sembrò che il fiato le mancasse.

Sarebbe stato meglio rifiutare, ma poi perchè?

Diavolo era un passaggio in auto, non appuntamento clandestino!

Gli sorrise.

“Certamente! A tra poco!” E corse verso la sua automobile, seguita dallo sguardo del suo co -Protagonista, che non si staccava dalla sua schiena.

Ciao a tutti!
Sotto "velata"insistenza delle mie compari di sclero , ecco qui questo secondo capitolo. Come avrete capito anche qui il mio spunto sono state le foto BTS della 4x13. Vederli insieme, fa venire anche a me, come a Jennifer, un rimescolio allo stomaco.
Grazie mille a tutti voi che leggete,a chi recensisce  e a chi semplicemente butta l'occhio a questa mia pazzia.
A presto
Gra

 

 

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Capitolo 3
*** The Words ***




Perfetto, ci mancava la caldaia rotta!

L'indomani avrebbe dovuto chiamare il tecnico.

Intanto si sarebbe accontentato di una doccia fredda, cosa che fra l'altro gli avrebbe fatto un gran bene!

Cristo Santo! Ma perchè diavolo il solo pensare di andare a prendere Jen a casa sua, fare un breve tragitto con lei, parlarle al buio di un abitacolo, doveva metterlo in quello stato?

Nemmeno fosse stato un liceale!

Aveva appena finito di asciugarsi quando sentì suonare il cellulare .

Dove lo aveva lasciato?

Buttò per aria la trapunta del letto e finalmente sbucò fuori, andando a rotolare sul pavimento.

Lo raccolse e vide sullo schermo illuminato il volto sorridente di sua moglie.

“Hey ciao! Scusami ero sotto la doccia!” la salutò

Dall'altro capo si senti un breve sospiro.

“Ciao! No scusami tu. Avevo voglia di sentirti.”

Colin chiuse gli occhi e sorrise sedendosi sul letto.

“Perdonami, non ti ho chiamata in tutto il giorno,ma il ritorno è sempre un mezzo trauma! Ti riversano addosso tutto e arrivi a sera senza nemmeno accorgertene. Tutto bene? State bene?” La lontananza a volte era davvero difficile da affrontare.

“Sì certo , tranquillo. E lì come va? “ La voce di Helen sembrava così lontana...

“Bene. Gli altri sono in forma. Abbiamo iniziato a girare subito, così da metterci avanti prima di Natale. Adesso mi vesto e vado da Josh, mi ha invitato da loro per una pizza, così, per non farmi stare solo”

“E ci vai solo tu...?” Una innocente, strana domanda.

Colin ne rimase sorpreso e restò un momento titubante.

“Sì” rispose “una semplice pizza, giusto per passare il tempo.”

Continuarono a conversare per un po'e quando la salutò le mandò un bacio attraverso l'apparecchio che lei ricambiò.

Gettò il cellulare sul letto e si passò una mano sul volto

“Stronzo!”

Si disse ad alta voce

Non capiva il perchè di quella bugia.

Perchè aveva sentito il bisogno di non farle sapere che anche Jennifer sarebbe stata presente alla cena?

Perchè!

Forse non si aspettava che Helen gli chiedesse se andasse da solo.

Tra di loro non era cambiato nulla, o quasi.

Solo di tanto in tanto era come se aleggiasse una sorta di tensione.

Soprattutto, aveva constatato, quando parlava di Jennifer, sia che si trattasse del set , di interviste o altro.

Forse era lui, che inconsciamente faceva trapelare qualcosa, o semplicemente , sua moglie lo conosceva troppo bene.

Guardò l'orologio, se non si fosse sbrigato non sarebbe mai arrivato in tempo .

Indossò una maglietta, vi mise sopra una camicia e infilò i jeans.

Prese le chiavi, il portafogli e scese verso il garage seminterrato.

Non impiegò molto a raggiungere l'indirizzo dove risiedeva Jennifer e le mandò un messaggio per avvisarla del suo arrivo.

Guardò in altro verso il palazzo e vide la luce del suo appartamento spegnersi.

Poco dopo eccola lì che apriva la portiera, portandosi dietro un leggero profumo di sapone.

Colin si prese qualche istante per osservarla.

Completamente struccata, i capelli raccolti in un improbabile chignon, che somigliava più ad una cipolla. Indossava un giaccone ,sopra semplici pantaloni da tuta neri. Una ragazza normalissima.

Eppure , c'era qualcosa in lei che lo attirava .

Il suo sorriso appena salita in auto, quel modo di gesticolare, i suoi occhi che sembravano riuscissero a vedere dentro di lui.

Jen gli piaceva.

Non solo fisicamente.

Era qualcosa che andava oltre.

Con lei era tranquillo, spensierato, perdeva la timidezza e diventava a volte anche provocatore, adorava stuzzicarla e vederne le reazioni.

Con lei era felice.

E tutto questo lo mandava in tilt, nel vero senso del termine!

Si avviarono verso l'appartamento degli amici, parlando di tutto e di niente.

Poi all'improvviso Jen gli chiese di fermarsi.

“Faremo tardi!” Si lamentò lui.

“Non ci metterò molto,te lo assicuro!” Si tolse la cintura e si scaraventò fuori dall'auto come una furia.

Colin accostò , guardando con stupore dove lei fosse entrata.

Un negozio di giocattoli!

La vide dalla vetrina parlottare con il commesso ,poi sparirono entrambi, per tornare poco dopo, con un sacchetto. Lei pagò, uscì e tornò nell' auto.

Si sedette con un sorriso soddisfatto stampato in viso.

“Bene ! Ah sono proprio contenta!”Disse sfregandosi le mani.

Colin rimise in moto.

“Si può sapere cos'hai preso da renderti così euforica?” Chiese incuriosito.

Jennifer lo guardò con un sorrisetto , aprì il sacchetto e ne tirò fuori uno di quei giochini per bambini,uno di quelli in tessuto ecologico che vanno messi in bocca quando iniziano a spuntare i dentini.

Aveva il corpo fatto ad anello e in cima la simpatica faccia dell'asinello amico di Winnie the Poo. Era carinissimo.

“Carino vero? Lo avevo visto prima di andare in vacanza e mi era piaciuto tantissimo! Avevo paura che non ne avessero più , invece eccolo qui!” Se lo guardava tutta soddisfatta.

Colin si mise a ridere.

“Sì è carino! Credo che a Ollie piacerà! Sempre che tu non te lo voglia tenere, visto come lo guardi!” ironizzò

Lei gli diede una gomitata

“Certo che lo darò ad Ollie! Per me ho fatto tenere da parte quello di Tigro!” E scoppiarono a ridere.

Oddio era splendida!

Vederla eccitata per un giocattolo, e ridere così di gusto, sembrava una ragazzina.

Per cui lui aveva preso una enorme, colossale, sbandata!

CAZZO!

Quella consapevolezza, lo colpì così improvvisamente che quasi non si accorse di essere arrivato a destinazione e frenò all'improvviso, facendo sbalzare in avanti la sua passeggera.

“Accidenti Col!” Disse lei appoggiandosi con forza al cruscotto

“Scusami ero sovrapensiero e mi stava sfuggendo la casa” Cosa poteva dirle?!

 

La serata scorreva tranquillamente.

Ollie adorò il suo nuovo giocattolo e se lo mise immediatamente in bocca per inaugurarlo.

Mangiarono pizza e bevvero birra.

Parlarono di Once, delle nuove arrivate e di coloro che sarebbero giunti da lì a poco.

“Adam mi ha detto che tornerà Eion!” disse Ginni.

“Eion! Davvero? Non lo sapevo!” Squittì Jen mentre addentava l'ennesimo pezzo di pizza.

Sembrava davvero contenta di quel ritorno, pensò Colin

“Ma da quando? Non ho letto nel copione un suo intervento?” chiese.

“Non ho capito bene da quale puntata, a dire la verità Adam mi ha parlato di lui come interazione nei flashBack. Non so con chi di noi reciterà” Disse Ginnifer mettendo il piccolo oramai addormentato nel passeggino reclinato.

“Mi piacerebbe girare qualche scena con lui” ammise candidamente Jen

“Ci siamo trovati sempre molto bene insieme”

“Sì certo, soprattutto dopo quel turbolento giro in moto!” Rincarò Josh

“Ancora ti vedo con la faccia sconvolta che scendi dal sellino” E rise

Colin seguì le battute tra i due con attenzione.

La ragazza rideva imbarazzata.

“Non ero proprio sconvolta, solo un po' ehm... stordita” disse bevendo un sorso di birra.

L'irlandese s'incuriosì

“Perchè stordita Morrison? Che avevi combinato?”

Lei si mise sulla difensiva

“Io nulla! Con Eion dovemmo girare una scena sulla moto. Tutto a posto . Allo stop della ripresa, lui non si fermò, ma accelerò facendo tutto il tratto di strada del centro città a velocità folle, per poi tornare indietro più velocemente di prima! Quando scesi ti giuro che pensavo che lo stomaco mi fosse salito fino al cervello! Ho rischiato di vomitargli addosso!” La sua faccia era tutta un programma.

“Certo avevi lo stesso colore verde di Zelina! Il poverino si pentì così tanto che ti chiese scusa in ginocchio. E ricordo anche che ti invitò a pranzo il giorno dopo! Che dolce !” La frase di Ginny arrivò dritta al cervello di Colin.

Rise insieme agli altri, ma dentro di lui sentiva uno strano senso di inquietudine.

Aveva visto l'intesa di Jennifer ed Eion .

E vedere come lei sperasse di girare con lui, lo rese particolarmente nervoso, no di più, si sentiva irritato.

Ma per che cosa questa irritazione?

Per la possibilità di vederla interagire, magari intimamente, con qualcuno che non fosse lui?

Sì!

E non capì se fu quello il motivo che lo spinse a confessare qualcosa di cui pochissimi erano a conoscenza

“Ragazzi l'ultima settimana prima di Natale, non credo ci vedremo spesso... Sarò impegnato in un video...” e lasciò la frase in sospeso.

I tre si voltarono verso di lui guardandolo stupiti.

“Hai inciso una canzone!” La voce e il sorriso di di Jennifer sembravano genuinamente felici.

Lui scosse la testa.

“No, magari! Ho ricevuto una proposta da Christina Perri . Interpreterò , con lei un video di una delle sue ultime canzoni. Mi ha spiegato che è stata ispirata dalla storia di Hook ed Emma... “ e volse lo sguardo verso la sua compagna di lavoro, la quale lo fissava, con la bocca socchiusa.

“La Perri scrive delle canzoni d'amore molto dolci” Sospirò Ginni “Se la storia di Hook ed Emma l'ha ispirata sarà bellissima! Non vedo l'ora di vederlo! Complimenti Colin!” E lo abbracciò.

Anche Josh gli diede una pacca sulla spalla e prese un'altra birra per brindare all'evento.

Colin volse lo sguardo verso Jennifer, che era diventata improvvisamente seria.

“Ispirata ad Hook ed Emma eh?Però se ha chiamato SOLO te, forse era più ispirata al tuo personaggio...” La voce della ragazza aveva una nota sarcastica e leggermente tagliente.

Lui fece una smorfia e alzò il sopracciglio.

“In realtà il video non tratta di Hook, ma comunque l'idea iniziale partiva da lì”

Si sentiva imbarazzato e allo stesso tempo piacevolmente colpito da come lei aveva preso la cosa, sembrava infastidita.

E questo lo fece sorridere.

“Bene Col che dici di andare, domani mattina io e Josh saremo prestissimo in giro per boschi. Ah ragazzi! Domani non mandatemi a quel paese ma vi dovrò fotografare tutti!”

Sembrava tornata la Jennifer di inizio serata.

“E perchè ?” Chiesero i due uomini in coro.

“Perchè domani termineranno i miei 101 sorrisi che avevo dato il via con i fans su Twitter. 101 giorni di foto! E domani ,centounesimo giorno, vorrei immortalare 101 immagini dal set. Ne saranno entusiasti!!!” Battè le mani. Sembrava una bambina.

Colin la fissava, non una bambina, ma una meravigliosa donna!

Dio quanto gli piaceva!

Se solo...

“Andiamo?” Chiese lei

E lui venne riscosso da quello scomodo pensiero.

In auto, Jennifer sembrava quasi addormentarsi, così Colin accese la radio, a volume basso per non disturbarla.

“E questa canzone di cui girerai il video, sarebbe possibile sentirla in anteprima o è tutto un segreto?” Lui sobbalzò non aspettandosi di sentirla parlare.

Aveva ancora il viso girato verso il finestrino, come se non volesse guardarlo.

“Ho il cd...La vuoi sentire?” Chiese piano.

La ragazza si voltò .Nel buio non riusciva a vederle bene gli occhi, ma sorrideva.

“Sì mi piacerebbe” Anche lei parlava sottovoce, quasi ci fosse qualcuno ad ascoltarli.

Così mise il cd

“Si chiama The Words”

E nel buio dell'abitacolo, illuminato solo dalle intermittenti luci dei lampioni , si diffusero le dolci note della canzone.

Parlava di un amore difficile

Della difficoltà di ammettere di essere innamorati, di lasciarsi andare, della paura che un amore può provocare.

Le parole si mescolavano al ritmo del cuore di entrambi, ai loro respiri.

“Ha ragione, potrebbe essere la canzone adatta alla nostra...alla storia di Emma e Killian. E' bellissima”

Jennifer continuava ad avere un tono basso, era quasi sprofondata nel sedile ed era girata verso di lui.

Colin fermò l'auto al rosso di un semaforo e la guardò

Aveva gli occhi chiusi e sembrava seguire la musica muovendo appena la testa.

In quel momento l'unica cosa che avrebbe voluto fare era chinarsi su di lei e baciarla.

Perdersi tra le sue labbra che seguivano mute, le parole della canzone.

Verde

Riavviò , sgommando leggermente.

Era in una sorta di stato confusionale.

Le parole di The Word lo stavano mettendo in una condizione di stordimento e la presenza di Jennifer accanto a lui , non faceva che accentuare quella sensazione.

La musica finì in prossimità dell'appartamento della ragazza.

Spense la macchina mentre le note finali si disperdevano nel silenzio.

Jennifer aprì gli occhi e lo guardò

...Ti prometto che la verità non può farci del male adesso, perciò lascia che le parole scivolino dalla tua bocca .”

Stava sussurrando un brano del ritornello, senza staccare lo sguardo dal suo.

Poi si rialzò lentamente dal sedile.

Colin allungò una mano per metterle dietro alle orecchie una ciocca sfuggita all'assurdo chignon, e lasciò le dita scivolare sulla pelle liscia della sua guancia.

Jen serrò nuovamente le palpebre e si appoggiò al suo palmo.

“Jen.” La voce di lui risultava strana persino alle sue orecchie.

Lei allora riaprì gli occhi giusto in tempo per vederlo avvicinarsi a lei.

E si ritrasse.

Appoggiò una mano sul suo torace

“La verità non ci farà male, ma potrebbe farne ad altri. E stavolta Col, non avremmo nemmeno la scusa di aver bevuto troppo.”

Sapeva bene a cosa si riferiva.

Al loro bacio di alcuni mesi prima, messo in un angolo e catalogato come post sbronza.

Ma entrambi erano consapevoli che non era così.

E faceva male.

Dannatamente male.

Lui annuì e si rimise a sedere guardando fuori e stringendo il volante.

Jennifer non si muoveva , lo stava ancora fissando.

Poi un soffio

“Sarà un video dolcissimo, pieno di amore e tu sarai bravissimo. Anche se potrei esserne un po' gelosa”

Colin si voltò di scatto e la vide sorridere

“Hook è solo di Emma e si sa Emma non cede volentieri ciò che definisce suo”

Aprì la portiera e scese.

“Grazie della bella serata! A domani!”

Il ragazzo si sporse verso la portiera

“Buonanotte Morrison” e le strizzò l'occhio.

Lei, stava per chiudere quando riaprì nuovamente la portiera e mise la testa nell'auto

“E preparati perchè domani ti farò un vero e proprio servizio fotografico, per somma gioia della tue fans!” E con un sorriso chiuse e si incamminò verso il cancello della palazzina.

Un ultimo saluto poi la vide sparire all'interno del portone.

Mise in moto e si avviò verso casa.

Tirò via il cd e riaccese la radio.

E ripensò all'attimo prima

Pochi, brevi, intensi istanti in cui lui e Jennifer avevano condiviso loro stessi.

Sfiorandosi appena, senza quasi parlare, si erano come messi a nudo.

Entrambi erano consapevoli di provare dell'attrazione l'uno verso l'altro.

Ma non solo.

Una semplice attrazione,avrebbe voluto dire provare desiderio di fare l'amore con una persona, non che Colin non fosse eccitato all'idea , anzi, ma non si trattava SOLO di questo.

Ciò che sentiva , al di sopra di tutto, era un istinto di protezione verso di lei.

Voleva vedere Jennifer felice.

Non voleva più che nei suoi occhi vi fosse tristezza e malinconia.

Non sapeva come, in che modo, ma si ripromise che il suo compito, da quel momento, sarebbe stato farla sorridere.

Ma non sarebbe stato semplice, per tanti, troppi motivi.

E forse nemmeno privo di conseguenze.

E avrebbe anche ingoiato il rospo di vederla recitare a fianco di altri.

Sospirò soddisfatto e schiacciando il piede sull'acceleratore si avviò a casa, nel buio della fredda notte canadese.

 

Ciao a tutti!!

Ecco finalmente il terzo capitolo e scusate il ritrdo.

Durante la lettura capirete che l'ispirazione mi è venuta con le foto Twittate da Jennifer nell'ultimo giorno dei #101smiles e dalle ultime immagini dei Bts, girate a Steveston.

Ringrazio di cuore Cristina (CSlover) per l'aiuto nella traduzione di The Word

Grazie davvero a tutti per i commenti e le visite che sono davvero numerose.

Un abbraccio

Gra

 

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Capitolo 4
*** Together ***


“C'è qualcosa che non hai ancora fotografato Jennifer?”

Le chiese Adam , dal finestrino del maggiolino, mentre lei era impegnata a immortalare il regista, gli scenografi , i truccatori e chiunque le capitasse a tiro.

“Tu sarai sicuramente il mio soggetto finale!” gli disse e un nuovo flash partì nella direzione del produttore.

“Tu sei una matta! Dai forza che torniamo agli studi, abbiamo preso abbastanza umidità per oggi!”

Jen annuì , fece retromarcia e parcheggio la “sua “ auto gialla al posto consueto.

Si sentiva particolarmente bene quel giorno.

E aveva voglia di condividere con i suoi fans questa sua gioia.

Salì sul furgone che solitamente utilizzavano per gli spostamenti nelle varie location, insieme a Victorya, una delle nuove entrate nel cast, che da lì a qualche mese avrebbe interpretato la perfida Crudelia.

Parlarono per un po', poi quando la donna ricevette una telefonata, ne approfittò per tirare fuori il libro che aveva iniziato a leggere la sera prima.

Adorava leggere, la rilassava.

E la scorsa notte aveva decisamente bisogno di rilassarsi.

La serata trascorsa con gli amici era stata bella e divertente, ma il ritorno in auto con Colin le aveva provocato un tumulto interiore davvero forte.

Si mosse sul sedile, come se l'agitazione di qualche ora prima fosse tornata.

Ripensare a quei brevi istanti, al momento in cui lo vide avvicinarsi a lei, ai suoi occhi che sembravano farle una muta domanda alla quale, Jennifer , faticò davvero a non rispondere ciò che realmente avrebbe voluto

Colin voleva baciarla!

E non ci sarebbe statio nulla che l'avrebbe resa più felice, perchè , ne era sicura, avrebbe risposto con tutta se stessa.

Se solo avesse potuto...

Chiuse il libro, impossibile concentrarsi quando la mente la tormentava con i ricordi di un altro bacio , un bacio reale .

Un bacio, di alcuni mesi prima, volutamente dimenticato.

Lei aveva bevuto decisamente troppo e mentre lui la riaccompagnava a casa, ricordava di aver cominciato a blaterare della sensazione che gli provocavano i suoi baci, il suo stargli vicino, tanto da dimostrarglielo appoggiandosi a lui.

Ricordava distintamente la sua mano vagare sul petto di Col erano così vicini...

Davvero troppo vicino!

E poi ,le loro labbra si incontrarono!

Lo ricordava morbido quel bacio, caldo, di un calore mai provato prima.

Ricordava quella piccola breve battaglia che le loro lingue avevano ingaggiato.

Ricordava le mani di lui che la stringevano e lei desiderava solo stringerlo più forte!

Ma per fortuna la ragione andò loro in aiuto e tutto fu semplicemente liquidato , come

un momento di debolezza dovuto all'alcol.

Ma Jennifer era ben consapevole che non era così.

Se davvero fosse stata ubriaca non avrebbe ricordato ogni singolo particolare di quel bacio e delle sensazioni provate.

Invece ancora oggi, in quel preciso istante, il solo ricordo le procurava i brividi.

E se la sua ragione , la sera precedente non avesse prevalso, sarebbe accaduto di nuovo.

Il buio dell'auto, la serenità che provava ogni volta che era con lui, le note romantiche di quella canzone...

Al pensiero Jennifer ebbe un piccolo moto di fastidio.

La stessa sensazione che le aveva fatto compagnia nella notte appena passata.

Che poi il fastidio a cosa era dovuto, non lo capiva nemmeno lei!

Insomma Colin non era una sua proprietà, anzi!

E sicuramente avrebbe avuto molte altre occasioni lavorative in cui sarebbe stato a contatto con donne giovani e belle.

E quindi?

E quindi questo le dava fastidio, punto!

Le dava fastidio l'idea che si sarebbe trovato a contatto con questa ragazzina , bella e brava che , sbavava, letteralmente per lui.

Oh certo si nascondeva bene dietro “Io adoro i CaptainSwan!”, ma i messaggi su Twitter erano piuttosto chiari: Amava il personaggio di Hook, ergo adorava Colin.

Sì ok, era gelosa! Cazzo!

Per fortuna l'arrivo agli studi la distolse da quei pensieri che stavano prendendo una china piuttosto pericolosa.

Lei e Vic scesero dal furgoncino e si salutarono.

Andò direttamente al trucco,in realtà avrebbe avuto bisogno di un bel caffè bollente, ma decise che era meglio farsi rimettere in ordine prima di riprendere.

Si era appena seduta quando alzando gli occhi verso lo specchio vide riflessa la figura di Colin che le sorrideva .

Si mise a sedere a fianco a lei

“Ehi!”

“Ehi a te!” rispose lui “Come è andata?” Jenny alzò appena le spalle, mentre la truccatrice le toglieva rimmel e ombretto dagli occhi.

“Bene direi, a parte la levataccia, il freddo e l'umidità. E' brava Victorya! Capta al volo come fare le cose, sì in gamba!”

Lui annuì.

“Ti va un caffè?” le chiese. Giocava facile

Lei appoggiò la mano sul suo braccio
“Ti prego sì! Saresti il mio Salvatore!” Scherzò lei

Alzandosi stette al gioco

“Che onore avere i ruoli invertiti!” E sparì.

Jennifer finì la seduta di trucco e si avviò verso il set di posa, nell'”ufficio dello sceriffo”.

Passando vide l'Uncino che di solito indossava Hook e decise di prenderlo per fare l'ennesima foto . Così lo posò sulla tastiera del pc e scattò.

“Capisco che ti manco, ma almeno potresti aspettare di fotografare me e non il mio uncino!” La voce di Colin .

Era sulla porta che la guardava con il caffè in mano. Fece per avanzare

“STOP! Fermo dove sei! Appoggiati allo stipite!” Ordinò Jen

“Ma... ho il tuo caffè in mano?” Cerco di protestare lui

“Meglio così! Leggeranno il mio nome e i fans andranno in visibilio! Forza Cheese!!!!”

Ma lui invece di sorridere finse di essere serio.

“Perfetta!Guarda!” E avvicinandosi a lui gli si mise accanto per mostrargli la foto sul cellulare.

La prima cosa che avvertì fu quel profumo così particolare che lo contraddistingueva: Fumo, aria fresca e colonia.

Inspirò chiudendo gli occhi.

Ora la giornata iniziava a girare per il verso giusto!

Colin le prese il cellulare dalle mani e osservò meglio la foto, mentre lei si gustava il caffè.

Sì ora davvero le cose stavano andando al loro  posto.

Continuarono le riprese, mentre lei si divertiva a immortalare oggetti e persone . Colin divenne protagonista di altre due foto, di cui una presa di spalle fu il pretesto per uno scambio di battute a doppio senso.

“Questa foto di spalle manderà in tilt le fans! Potrei chiamarla Il lato migliore del pirata...” E lo posizionò fronte alla telecamera mettendogli le mani sulle spalle

“ Lato migliore Morrison? Quante volte al giorno me lo guardi questo lato, per definirlo migliore?” Gli aveva servito la battuta su un piatto d'argento, accidenti!

“E' quello che dicono tutte, io non faccio che riportare i fatti” disse lei con finta noncuranza, non avrebbe mai ammesso , nemmeno sotto tortura, che quando gli camminava dietro, l'occhio le cadeva spesso sul suo , latoB.

Lui si voltò con un sorriso davvero sfacciato stampato in faccia

“Per pareggiare le cose dovrei farti io una foto di spalle, in modo che anche il tuo adorabile culetto si giustamente immortalato”

Jen aprì la bocca e spalancò gli occhi.

“Adorabile culetto?!? Chi è che osserva attentamente adesso?” Oddio lui le guardava il culo!

“Mi diventa difficile non guardartelo, quando mi cammini davanti tutti i santi giorni , fasciata in quei jeans attillati.” fece spallucce lui

Ok aveva voglia di giocare

“Quindi guardarmi il culo è diventata una routine per te?” chiese ironica.

Colin cercò di nascondere il sorriso sotto una smorfia e si avvicinò a lei , le prese il telefono per osservare meglio la foto che aveva appena scattato.

Poi porgendoglielo, si avvicinò al suo orecchio e sussurrò:

“Assolutamente no Jen. Guardarti, ti assicuro che è una continua sorpresa” le strizzò l'occhio e la lasciò per andare da Ian e Ron che lo stavano chiamando.

Jennifer era rimasta ferma, immobile, con il fiato fermo in gola e brividi che le drizzavano i capelli sulla nuca.

Le parole di Colin, che tra l'altro sperava fortemente  nessuno avesse udito, l'avevano spiazzata.

Lui la guardava!

Non solo, ma ciò che vedeva sembrava piacergli!.

Calmati per Dio!

CALMATI!

Cercò di riprendersi, si passò le mani nei capelli per scuoterli un po' e continuò con le ultime foto.

A quella giornata ne seguirono altre,

Giornate fatte di riprese, copioni, battute, ma anche di tanti sorrisi , scherzi, momenti in cui non si capiva più dove finissero i personaggi di Emma ed Hook e dove invece iniziavano Jennifer e Colin.

Furono giorni intensi

I produttori cercarono di girare quanto più scene possibili prima della pausa Natalizia.

Ma sul set si respirava un'aria di assoluta spensieratezza e felicità.

Jennifer e Colin recitarono insieme quasi ogni giorno, sia negli studi che in esterno.

Tornarono a Steveston, per filmare un breve momento di tensione tra i loro personaggi.

Pioveva quel giorno.

Non riuscirono subito ad iniziare le riprese, così decisero di girare qualche interno e fare qualche prova.

“Jen , Emma in questo momento è davvero arrabbiata con Hook ! Certi discorsi, davanti a suo padre non li vuole sentire! Quindi devi tirare fuori rabbia e delusione. Ma il tutto non durerà che pochi minuti, perchè tu Colin, la rincorrerai e cercherai di farle capire con pazienza il tuo punto di vista!” Ralph, supportato da Eddy era stato chiaro.

“Quindi dopo si farà pace?” S'informò Colin ammiccando.

Gli altri risero.

“Certo Col!” disse Kalinda “Ma non esattamente come tu immagini”

“No eh gente! Fate fare qualcosa a questo pover'uomo o compierà un gesto sconsiderato !” Disse con fare tragico.

“Mi Salterà addosso , me lo sento!” disse Jen.

“E ti lamenti?” Ammiccò lui.

Jen rise e lo guardò con aria stupita.

Negli ultimi tempi, le sue battute erano aumentate, ed erano diventate spesso molto esplicite, riguardo il rapporto di Hook con Emma, ma non solo .

Scherzava anche sul loro rapporto. Come se volesse far capire che qualcosa stava cambiando.

Anche poco dopo, fuori davanti a Granny sotto una fitta pioggerellina, l'ironia di Colin le rese quasi impossibile recitare la sua parte .

Dopo una piccola sfuriata , Hook avrebbe fatto ravvedere Emma e i due si sarebbero abbracciati.

Girarono e poi provarono la riconciliazione.

Si stavano abbracciando quando lui iniziò a dire:

“Sì Emma adesso abbracciami però dopo andiamo nella mia stanza e facciamo le cosacce!!” Jenny incominciò a ridere.

“Dai!Per favore!” Lui la strinse più forte.

“Ecco non abbiamo nemmeno iniziato che tu già mi dici DAI! Dammi il tempo di incominciare!” Non non era possibile!

Jen si staccò ridendo e alzò le mani in segno di resa.

”Basta! Io ci rinuncio! Non posso farcela!” E si allontanò seguita dalla risata di lui

“Morrison vieni qui! Come possiamo fare pace se tu non ci sei? IO PRETENDO LA MIA PACE!”

Oh Signore !

Quel giorno Colin sembrava davvero incontenibile!

Non seppero nemmeno come, ma portarono a termine quella giornata di riprese.

Prima di andare a casa , Jen aveva bisogno di una doccia velocissima, così si chiuse nella sua roulotte dotata di ogni comfort.

Il getto dell'acqua calda sul suo corpo le procurò un immediato senso di benessere, le tensioni che inevitabilmente arrivavano, durante il lavoro se ne stavano andando.

Non se ne volevano andare invece quelle sensazioni di puro piacere che aveva provato con Colin.

Gli scherzi, le risate, i momenti di serietà durante i ciak, erano piccoli tesori che voleva tenere chiusi nella sua memoria.

Per quando si sarebbe sentita sola o triste, perchè sapeva che presto sarebbe successo.

Ecco, quando sarebbero giunti quei momenti, lei avrebbe avuto i loro ricordi, ed era certa che avrebbe nuovamente rivissuto la gioia provata in quei giorni.

Indossò l'accappatoio e si concesse 5 minuti seduta sul letto, solo lei e i suoi mille pensieri.

Perchè era così complicata, così umorale?

Faceva un lavoro fantastico, che adorava.

Con persone altrettanto fantastiche.

Aveva una famiglia meravigliosa, che l'adorava e lei altrettanto

Eppure...

Eppure in quella vita da sogno , apparentemente perfetta, lei Jennifer Marie Morrison , si sentiva preda della solitudine e spesso dello sconforto.

Non voleva che gli altri se ne accorgessero, ma quando le capitavano questi momenti bui , lei davvero non riusciva a fingere di stare bene.

Voleva solo isolarsi, stare da sola.

Ma cosa c'era che non andava, COSA???

Nemmeno lei lo sapeva, o forse sì, ma ammetterlo avrebbe fatto ancora più male.

Aveva bisogno di qualcuno al suo fianco.

Aveva una pazza voglia di amare e di essere amata!

Voleva poter passeggiare mano nella mano, sotto il sole o la pioggia.

Sentiva il bisogno di essere stretta in un abbraccio, che non fosse solo di amicizia o di affetto.

E forse tutto questo aveva un volto e un nome...

BASTA !

Si alzò di scatto e iniziò a vestirsi, strattonando gli abiti.

Perchè !

Perchè doveva essere sempre LUI che si insinuava nel suo cervello, nei suoi pensieri, nelle emozioni!

Lui che sembrava essere diventato una costante della sua vita, anche quando non c'era, anche quando si trovava a migliaia di miglia di distanza.

E lei cercava sempre, sempre di scacciarlo!

Perchè Jennifer aveva paura.

Paura di amare di nuovo.

E di non riuscire ad essere felice.

A pensarci non era davvero così diversa da Emma, forse era per questo motivo, che le veniva naturale interpretarla.

 

“Jen sei ancora lì dentro?”

Sobbalzò. La voce di Colin!

Subito non capì se fosse scaturita direttamente dalla sua mente o se l'avesse sentita realmente.

Poi un bussare alla porta le fece capire che la sua voce era reale.

Andò ad aprire mentre cercava di legarsi i capelli ancora umidi, in una coda.

Eccolo lì , dannatamente bello e assolutamente fuori dalla sua portata.

“Andiamo a casa?” le chiese

Lei lo guardò stranita, non capiva il senso di quella domanda

“Ma, io ho la mia auto!” gli rispose

Colin fece spallucce sorrise, in quel modo così tenero, da bambino impacciato.

Dove era finito lo spavaldo che fino ad una prima elargiva battutine a doppio senso?.

“Sì lo so, ma...pensavo che magari avrei potuto portarti a casa io e nel mentre mangiare un boccone insieme” La guardava

E Jennifer sostenne il suo sguardo.

Il cervello stava macinando a velocità vorticosa.

Non andare, non andare!

Diceva la ragione.

Andiamo, un hamburgher insieme non sarà la fine del mondo, no?

Rispondeva il cuore.

No non sarebbe andata

“Ok, prendo il piumino e arrivo!”

Ma....che cazzo!

Le parole erano uscite senza che il cervello potesse guidarle!

Cazzo, cazzo CAZZO!!!

Continuava a ripetersi mentre si avviava verso l'auto di Colin.

Aveva ripreso a piovvigginare e aveva alzato il cappuccio del giaccone.

Lo vide già al posto di guida che la guardava.

Entrò .

“Allora, dove mi porti?” la voce le uscì più allegra del previsto.

Lui mise in moto e voltandosi appena verso di lei le disse

“Prendiamo qualcosa, magari al take away cinese e mangiamo da me?”

BOOM!

A casa sua!?!

Seriamente?

Jen rimase un momento senza parole , poi disse solo

“Davvero?” Colin rise alla sua domanda

“Davvero Morrison! Ho voglia di rilassarmi. Di pace e di buona compagnia: quindi Casa mia e tu siete l'accoppiata vincente! Che dici?”

Lei si morse il labbro, aveva le mani gelate.

“Va bene, ma non facciamo tardi .Domani mattina alle 7 dovrò già essere qui per girare con Lana e Bobby”

“Non c'è problema! Anche io domani dovrò svegliarmi presto. Andrò a Los Angeles per gli ultimi accordi sul video che inizieremo a girare tra un qualche giorno”

Così dicendo ingranò la marcia e partì.

Jennifer sorrise ,ma la sua testa stava vorticosamente macinando parole da dire, gesti da compiere e soprattutto segreti da non svelare, per buona pace di tutti.
Soprattutto sua e di Colin

 

Ciao!

Eccomi qua con quello che credo sarà il penultimo capitolo di questa storia. Anche stavolta ho preso spunto dalle foto Twittate da Jennifer in occasione dei #101smiles, e dalle foto BTS in cui Jen indossa un cappotto blu e una cuffia. Il resto, la mia fantasia quando si tratta di loro non conosce limiti, quindi mi sono immaginata alcune "probabili" reazioni o alcuni "possibili" momenti.

Grazie di cuore a tutti ! A chi costantemente mi aiuta con chiacchierate, notizie e momenti di sclero e a chi legge, recensisce o semplicemnte sbircia.

Alla prossima

Gra

 

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Capitolo 5
*** Alone ***


“E secondo te in quanti mesi dovremmo finire tutta questa roba?” urlò Jennifer dalla cucina, posando sul tavolo mezza dozzina di confezione di cibo da asporto

Colin non le potè rispondere, stava cercando di entrare con due borse di spesa, lo zaino e le chiavi dell'auto che gli penzolavano dalla bocca. Diede un calcio alla porta che si chiuse con un tonfo. Jen si affacciò e vedendolo in quello stato corse verso di lui tirandogli via le chiavi dalle labbra

“Se mi avessi aspettato un attimo ti avrei aiutato!” gli disse.

Lui posò a terra tutto e fece un sospiro.

“Ma figurati! Già ti ho fatta aprire casa e portare la cena. Cosa vuoi che sia una qualche borsa della spesa...” fece spallucce. Jenny rise

“Super macho!” lo canzonò. E si chinò a tirare fuori un po' di cose dai sacchetti.

“Certo prendimi in giro Morrison! Ma quando ti ho dovuta prendere in braccio, e ti ricordo che durante le prove l'ho fatto per ben 6 volte di seguito, non mi sembra tu ti sia lamentata di questo macho!” Calcò l'accento sull'ultima parola per darle ad intendere che lui infondo infondo macho lo era davvero!

Jennifer scoppiò a ridere.

E Colin si lasciò trasportare dal suono incantevole dalla sua risata che riempiva la stanza.

Mentre la guardava ridere, con gli occhi che le brillavano, si domandò se fosse stata davvero una buona idea chiederle di venire lì, a casa sua. Non sapeva nemmeno cosa lo avesse spinto a farlo.

Forse il fatto che per un po' non si sarebbero visti e che la settimana entrante sarebbe stata l'ultima di riprese prima di Natale e purtroppo a causa degli impegni presi non sarebbe stato molto sul set . Sapeva solo che era andato da lei e glielo aveva chiesto. Aveva provato la chiarissima sensazione di non volersi separare da lei.

“ Questi dove vanno?” la voce di lei lo riscosse. Teneva in mano una confenzione di cereali e due barrette energetiche.

“Primo scaffale in alto” Le rispose.
“Jen lascia stare , metterò a posto la spesa dopo. Adesso mangiamo ho troppa fame!” Iniziò ad aprire le confezioni prese al take away cinese. Lei gli si avicinò mettendosi al suo fianco e iniziando a sbirciare all'interno delle scatole.

“Involtini, pollo al sesamo, ravioli di pesce, gamberi in agrodolce, germogli di soja, Un vero banchetto non c'è che dire! Ehy hai preso anche il dolce! Le polpettine di riso e latte! Le adoro!” E allungò una mano per prenderne una.

“Ferma lì!” le intimò lui prendendo le bacchette che gli avevano dato e picchiettandola piano sulle dita.

“Facciamo le cose per bene! Stasera voglio sedermi e mangiare come una qualsiasi persona normale. Tieni prendi questi e scaldali nel microonde io preparo due vassoi.”

Jennifer si mise sull'attenti

“Agli ordini Capitano|!” Colin le tirò addosso un tovagliolo di carta accartocciato

“Scema!” risero entrambi.

Era così ...Così tutto stranamente famigliare. Lei che preparava i piatti , mentre lui si occupava di aprire le birre.

Come una coppia. Come chi compie questi gesti naturalmente, da una vita

Ma loro non erano una coppia o meglio non nel senso usuale del termine.

Colin la osservava mentre con cura sistemava le portate sui piatti. Le sue dita che si muovevano con destrezza, il volto concentrato, i lunghi capelli che raccolti a coda le ricadevano su una spalla. Non poteva fare a meno di guardarla.

Lei alzò gli occhi verso di lui e li fissò nei suoi, un momento un istante di eternità. Uno di quegli istanti in cui senti che sta avvenendo qualcosa ma non riesci ad afferrarlo.

Le sorrise porgendole la birra.

“Brindiamo?” le chiese alzando la bottiglietta

Jenny la alzò a sua volta.

“A cosa?” Chiese

Colin le si avvicinò, uno di fronte all'altro, li divideva lo spazio di un passo.

Ammiccò in quel modo tutto suo.

“A noi. Alla fortuna di lavorare con persone che ci piacciono e con cui stiamo bene. E alle prossime festività! “ E toccò il vetro della bottiglia di lei che continuava a guardarlo.

Bevvero entrambi una lunga sorsata,

“ Niente di meglio di una Kilkenny ! “

“E' buona! Ha un leggero gusto di tostato e di... sembra quasi marmellata!” disse Jen leccandosi le labbra .

“Hai ragione! In effetti ha un che di frutti di bosco. E' ottima con i cibi speziati.”La guardò e rise sotto i baffi posando la birra sul vassoio.

“Hai ancora un baffo di schiuma” e le indicò un punto vicino alle labbra, che lei si affrettò a ripulire con la mano.

Colin rimase con lo sguardo incollato ai movimenti delle dita sulle labbra e pensò a quanto gli sarebbe piaciuto che fossero le sue a passare delicatamente sulla bocca di lei.

Idiota! Torna in te , cazzo!

“Forza andiamo a mangiare!” E prese un vassoio.

“Non restiamo qui?” Chiese Jen guardandosi intorno in cucina.

“No andiamo in salotto . Ci metteremo comodi sul divano o sul tappeto se preferisci. Potremmo accendere la tv o mettere della musica, a te la scelta?” Le fece strada e lei ,lo seguì.

Posarono sul tavolino il cibo. Mentre Jennifer si avvicinava allo stereo e guardava la collezione di cd , Colin accese il caminetto. Il fuoco gli piaceva, gli ricordava casa sua a Drogheda. I pomeriggi invernali in cui da bambino giocava vicino al grande camino mangiando il pudding della nonna.

Poi all'improvviso della musica, Jennifer aveva scelto un cd. Alzò la testa di scatto sentendo le note che si diffondevano nell'aria.

Funny World *! Jen aveva messo il cd del suo gruppo!

Il volume era basso, ma lei sembrava seguire il ritmo, come se lo conoscesse.

“Non dirmi che sei una fan?” le domandò mettendosi a sedere a gambe incrociate e prendendo un raviolo.

Lei aveva già messo in bocca un involtimo dorato e masticò in fretta per rispondere.

“Riprendendo una frase che conosci Sono fan di ogni tuo talento O'Donoghue, e lo sai che adoro la musica!” rispose con un sorriso.

Sì lo sapeva . Spesso gli aveva parlato di sua sorella, che cantava e suonava, di suo fratello maestro di musica. E lui a sua volta le aveva confidato di come la musica, la chitarra rimanessero il suo primo, vero amore.

Distese le lunghe gambe sotto il tavolino e andò a sfiorare le sue ginocchia, che si ritrassero.

“Tranquilla che non ti mangio!” Scherzò

“Non si sa mai! “Rise lei.

La musica , il crepitio del fuoco, sembrava la cena romantica di un appuntamento.

“Che ne dici suggeriamo ad Adam questa situazione per un altro appuntamento di Hook e Emma?” Le chiese fissandola.

Jen si guardò intorno appoggindosi all'indietro con i gomiti.

“Perchè no? Più che altro sarebbe interessante vedere i risvolti del dopo cena” Disse la frase in modo innocente, senza pensare che poteva essere male interpretata. Poi rendendosi conto di ciò che vaeva detto, si rizzò a sedere ridendo nervosamente.

“Intendo il dopo cena di Killian ed Emma eh! Non il nostro!” il tono della voce leggermente stridulo. Sì era decisamente nervosa.

Colin rise.

“E io già pensavo ad un tentativo di seduzione in piena regola da parte tua, che delusione!” E fece la faccia da bambino a cui hanno appena tolto un giocattolo.

Lei si allungò verso di lui mollandogli uno schiaffo sul braccio.

“Stupido! Ma non parlarne nemmeno!” E bevve un sorso di birra.

La guardò, serio stavolta.

“Parliamone invece Jen. Credo dovremmo farlo.”

La ragazza si ripulì la bocca, aveva capito benissimo di cosa voleva parlare il suo compoagno, ma comunque fece finta di nulla.

“Di cosa Col? Dell'appuntamento di Hook ed Emma?” provò a scherzare, ripulendosi le mani dalle briciole.

“Sai bene a cosa mi riferisco Jennifer. Dovremmo parlare di noi due, Io e te . E di quello che ci sta succedendo!” ok lo aveva detto! Ci era dentro fino al collo e non si sarebbe tirato indietro. Prima o poi avrebbero dovuto parlare seriamente di … Cosa cazzo! COSA?

Cos'erano loro?!?

Si passò una mano sul viso. Era già difficile anche solo pensare ad un loro!

Jen teneva lo sguardo basso, si stava tormentando le mani, allora lui si avvicinò ancora e gliele prese.

Erano gelate.

“Jen, guardami. Non abbiamo niente da nascondere. Non abbiamo fatto nulla di male. Stiamo vivendo qualcosa che ci unisce e questa forse la nostra unica colpa. Stiamo bene insieme, no, io non sto solo bene con te, per me i momenti con te sono unici! Fanno parte della mia vita oramai!” Si stava esponendo, lo sapeva., ma dovevano in un qualche modo venire a capo di quella situazione. Dovevano almeno capire e non fingere che non ci fosse nulla.

Jen lo guardò. Non c'erano lacrime nei suoi occhi, solo tristezza. E gli strinse le mani.

“Sai fin'ora io sono stata catalogata come la Bionda che s'innamora dei suoi colleghi! Certo non una bella nomea! Rischio di passare come una ragazzina che s'immedesima troppo in una storia. Ma non è così! Almeno non lo è stato fin'ora. Con Jesse siamo come cresciuti insieme , piano piano. Ero sicura che fosse l'uomo della mia vita, quello con cui passare ogni santo giorno, fino alla vecchiaia. Poi … poi non lo so . Lui mi ha chiesto di sposarlo e io ho iniziato ad avere paura! Vedevo l'amore dei miei genitori dopo anni che stavano insieme e io non mi sentivo in grado di fare la stessa cosa! Guardavo Jesse e non vedevo più l'uomo di cui ero innamorata follemente, ma un caro e buon amico con cui condividere il lavoro, i momenti, ma non la vita! Con Sebastian è stato un turbine. Lui è un ragazzo fantastico! Divertente , altruista. Come si fa a non amarlo...” E ancora la vide abbassare gli occhi.

Colin fu preso da una specie di morsa allo stomaco mentre Jen elencava le doti di Stan.

Per carità non aveva nulla contro di lui. Un ottimo collega , ma chissà perchè non gli era mai andato del tutto a genio. O meglio non gli era piaciuto vederlo con lei. Non pensava fosse adatto a lei.

“Ed ero convinta di amarlo! Davvero! Non lo avrei mai fatto soffrire volutamente, ma anche con lui, all'improvviso quella sensazione di aver commesso uno sbaglio. E poi...” deglutì talmente forte che sembrò avesse inghiottito qualcosa.

Colin abbassò la testa per poterla guardare negli occhi. E lei li alzò.

“ E poi Colin sei arrivati tu! E cazzo se so quello che hai combinato alla mia vita!” Buttò fuori le parola con foga alzandosi in piedi, sciogliendo le mani dalle sue e lasciandolo lì seduto a guardarla, mentre si muoveva nervosamente per la stanza, scalza, che si tormentava le mani e i capelli.

Cosa aveva detto Jen?!?

Lui? LUI!

Si alzò e la fermò prendendola per le spalle.

“Fermati Jen!” lei si scostò come se non volesse che la toccasse. Fece per allontanarsi ancora , ma lui la trattenne.

“Fermati Cristo Santo! Jennifer Guardami! Cosa vuoi dire?!” Lei Aveva le labbra serrate e alzato gli occhi al cielo.

“Colin sono una cretina, una vera imbecille! Per favore fammi chiamare un taxi , per andare a casa!” Non voleva parlare. Ma non l'avrebbe fatta muovere di lì a costo di incatenarcela!

“No . Adesso ti calmi, perchè non è successo niente di grave, ti siedi e finiamo di parlare ok? Ok Jen? “ Le parlva come si fa ad una bambina.

E forse fu quello che le face rilascire le spalle e sorridere, strofinandosi le mani sul viso.

“Oddio Col Tra i due sembri tu il più grande, quello saggio!” E si lasciò cadere sul divano.

E lui la seguì.

“Jenny, spiegami per favore”

Quegli enormi e limpidi occhi verdi fissi nei suoi, avrebbero fatto vacillare chiunque.

“Non posso spiegartelo perchè nemmeno io me lo spiego. Forse è vero quello che dicono. Forse il mio difetto è quello di immedesimarmi troppo nei miei personaggi , tanto da rivedermi in loro. Forse ho sentito troppo come se fossi realmente Emma, forse mi sono lasciata trasportare dai sentimenti di lei per Hook, non lo so! Cosa vuoi che ti dica? Io con te sto bene! Ma bene davvero! Quando siamo insieme mi sento leggera, allegra, avrei voglia che il tempo si fermasse. Mi fai ridere, divertire. Mi piace la tua serietà sul set, come lavori. Adoro questo tuo modo di fare, così affabile con tutti. Tutti ti amano, ti adorano! Poi mi sono resa conto che questi miei cambiamenti li notavano tutti, tutti capisci! Anche Seb se ne accorse e io non potei che dirgli che non sapevo cosa provavo pe te, e che non volevo continuare ad illuderlo. Lui meritava qualcuna che lo amesse davvero.. e' stata una rottura tranquilla, senza tragedie. Ma allontanarsi da qualcuno fa sempre male, molto”

Colin ascoltò ogni singola parola, soppesò le sue pause e studiò i suoi movimenti.

Jen era sincera. Si era completamente messa a nudo. Gli stava rivelando qualcosa che non sapeva spigare nemmeno a sé stessa.

Meritava di sapere.

Meritava anche lei la stessa onestà.

Così si appoggiò allo schienale del divano e sospirò.

“lo so... So benissimo cosa senti, cosa provi. Per me è lo stesso. Questa nostra complicità, questo completarci a vicenda. A volte mi spavento, quando io penso una cosa e tu la dici! E' come se ci fosse una connessione tra noi. Cosa sia non lo so Jen, ti giuro non lo so! Ma sto dannatamente bene con te e questo è quanto! E, tanto perchè voglio che non ci sia niente tra noi che possa dare adito a dubbi: quella sera, quando ci siamo baciati, non ero ubriaco! Ma nemmeno un po'! Avevo voglia di baciarti come si baciano due persone normali. Avevo voglia di provare certe sensazioni che provo quando ci baciamo sul set. E' sbagliato ! Lo so e ti giuro che mi vergogno da morire! E mi sento in colpa! Ma non so cosa fare...” E così con questa ammissione si voltò verso di lei.

Eccoli lì Jennifer Morrison e Colin O'Donoghue. La coppia più amata della televisione. Seduti su un divano, a guardarsi e a confessarsi cose che non avrebbero mai immaginato

Ma c'era altro che aleggiava lì tra loro, parole che nessuno dei due avrebbe mai trovato il coraggio di dire. C'erano presenze che nessuno avrebbe mai cancellato

Ma ora, in quel momento, in quella stanza , c'erano solo loro.

E Colin vide la mano di lei avvicinarsi al suo viso, chiuse gli occhi nel preciso istante in cui le dita di Jen sfiorarono il suo mento ispido, e risalirono sulla guancia fino al lobo dell'orecchio, per poi arrivare ai capelli.

Non la vide ma capì che si stava muovendo, temeva potesse andarsene, invece sentì il suo alito caldo sfiorargli il naso. Aprì gli occhi di scatto e se la trovò a pochi centimetri da lui e non potè fare a meno di accarezzarle la mano che aveva sul viso.

“E' sbagliato, tutto fottutamente sbagliato ...” sussurrò lei continuando ad accarezzargli i capelli.

“ E io sono una persona orribile!” aveva la voce leggermente incrinata.

Allora lui le mise una mano tra i capelli e la portò verso di se, le baciò la punta del naso.

“Sei tante cose Jen...” una guancia “sei bellissima...” l'altra gota “dolce...” il mento “ma non sarai mai una persona orribile “ e con una dolcezza infinita le posò le labbra sulle sue, scostandosi pochi istanti dopo. Le prese il viso tra le mani e la fissò serio.

“Non sarai mai orribile! Perchè tu non sei capace di fare male a nessuno” e con la stessa lentezza di prima la baciò di nuovo. Muoveva solo le labbra sulle sue come per sentirne la morbidezza, aspettando una reazione di lei. Jen sembrava esitare, poi gli circondò con un braccio il torace e fece scorrere la sua lingua sulla bocca di Colin.

E allora finalmente lui la baciò come desiderava fare da tanto, tantissimo tempo.

Voleva sentire il suo sapore, voleva imprimerselo nella testa, per tutte le volte che l'avrebbe desiderata e lei non sarebbe stata sua.

La succhiò facendola gemere, le passò la lingua sulle labbra e lei cedette a quella pressione sensuale. Sentì Jennifer rabbrividire contro di lui, cercando di aderire meglio al suo corpo, la reazione di Colin fu immediata: gemendo la fece stendere sul divano, premendosi contro il suo seno. La lingua affondava in lei e si ritirava, in preda all'eccitazione, in un ritmo forsennato. Le sollevò appena il maglioncino posandole il palmo sulla pelle bollente del ventre, iniziando una lenta risalita verso il pizzo del reggiseno, appoggiò la mano e scostandolo appena, cominciò pigramente a massaggiarle il capezzolo.

Sentiva le dita di Jen aggrapparsi sempre più tra i suoi capelli, poi sulla schiena. Avvertiva le sue unghie affondare piano nella maglietta mentre gliela sfilava dai jeans. Le sue mani, ancora fredde , vagavano dalle spalle lungo tutta la spina dorsale fino a che non raggiunsero la soda rotondità dei glutei e con una lieve pressione lo spinse meglio contro di sé.Trattenne il fiato e aprendo gli occhi la vide che lo fissava. Le insinuò una gamba tra le cosce e lei le strinse incominciando a sfregarsi contro di essa.

La voleva come poche cose aveva desiderato in vita sua. Voleva quel corpo fremente, voleva affondare , perdersi in lei.

Un'eternità più tardi staccò le labbra da quelle di Jennifer, e le fece scorre sul suo collo scendendo sempre più. Sentiva l'eccitazione premergli contro i pantaloni e in preda alla follia più totale si alzò appena per slacciarseli. Ma immediatamente sentì le mani di lei sulle sue , alzò gli occhi .

“Col...” la voce roca tradiva il desiderio che stava cercando di dominare

“Col, ti prego fermiamoci. Ti giuro , vorrei fare l'amore con te qui, ora su questo divano, sul tappeto , sul tavolo, ti vorrei ovunque! Ma non possiamo! “

Colin stentava a capire quello che gli stava dicendo tanto il desiderio gli ottenebrava il cervello. Ma pian piano la lucidità prese il posto della sensualità.

Si scostò e la fece mettere a sedere. Lei rimise a posto il maglione e si passò le dita tra i capelli. Lui si era appoggiato allo schienale del divano e teneva un braccio ripiegato sugli occhi.

“Colin” la sua voce dolcissima “Se lo avessimo fatto te ne sareti pentito per sempre e io , per sempre mi sarei sentita una...puttana , anzi la sono già...” Si alzò di slanciò e le prese il mento tra le dita

“Non dire mai più una cosa del genere! Hai capito!” Era furioso! Non poteva sentirla dire cose del genere!

“Se lo sei tu, io non sarei da meno! Cazzo Jennifer! Non capisci!! Io non voglio che tra noi ci sia una scopata così, su un divano! Io voglio tutto di te! Vorrei possederti nel senso più completo. Vorrei potere fare con te TUTTO! Lo capisci! Passeggiare, ridere, mangiare , fare l'amore! Quindi Jennifer Marie, togliti dalla testa di essere una puttana !” Ecco le aveva detto la pura e semplice verità, ciò che aveva dentro. Non c'era più nulla che potesse nasconderle . Colin era tutto lì in quelle parole - vorrei poter fare tutto con te-

La vide accennare un sorriso e si rilassò, pensava davvero di aver mandato tutto a puttane.

“Ti prego, per favore restiamo, amici...non so nemmeno se lo siamo mai stati, ma rimaniamo ciò che eravamo! Non sopporterei l'idea che i nostri rapporti cambiassero. Non sopportrei di non poterti stare vicino almeno sul set. Ho bisogno di te Col, di ciò che potrai darmi. Non voglio niente di più . Ridere, scherzare, berci un caffè. Non m'interessa nemeno se potremmo a mala pena sentirci per scambiarci gli auguri, mi basterà sapere che tu ci sarai. “ La sua non era una richiesta, ma una supplica.

Colin aveva voglia di piangere, invece se la strinse al petto con tutta la forza che aveva e sentì lei ricambiare la stretta. Un bacio sui capelli. E lei si allontanò da lui.

“ E' meglio che vada, chiamo un taxi, sono senz'auto.” e frugò nella borsa alla ricerca del cellulare.

“Ti accompagno io, aspetta!” Si oppose lui.

Ma Jen fu irremovibile. Chiamò il taxi che sarebbe stato lì nel giro di 15 minuti.

Troppo poco!

Indossò il piumino. Si guaradarono.

“Ci vediamo la prossima settimana. Divertiti a Los Angeles!” Col strinse le labbra

“Sarai lì anche tu? Incontrerò Michael e Sean ,se volessi unirti a noi...” speranza

“No ho un evento a New York mi fermerò là. Mi sarebbe piaciuto vedere Sean, almeno per fargli le congratulazioni...“ un leggero rammarico

“Non verrai quindi al matrimonio? “ Delusione cocente

Scosse la testa , non lo guardava

“No, lo avevo già deciso. Non perchè non voglia venire ,ma è meglio così. Ho preso un impegno per fine anno, un servizio fotografico...” lui la interruppe.

“Lavori l'ultimo dell'anno?!? Ma sei pazza?!? Non puoi!”

Lei finse di arrabbiarsi

“Ehy non darmi della pazza! Sì Colin ho deciso di lavorare! Me lo ha chiesto Rose se ne avevo voglia e a dire il vero, preferisco così. Mentre lavoro non penso e se non penso sto meglio.!” Chiaro non avrebbe pensato a lui!

Si sentiva da cani.

“Penso ci vedremo alla festa di Natale della Abc e ci incroceremo sul set, dato che la prossima settimana non abbiamo scene insieme, così, non so se avrò un'altra occasione per dartelo...” Guardò nell'enorme bag, che sembrava contenere il mondo e ne estrasse un pacchettino, avvolto in carta rossa, legato con una corda intrecciata e nel fiocco due stecche di cannella.

Glielo porse

“Il mio pensiero di Natale, una sciochezza davvero” Sembrava quasi intimidita nel porgerglielo.

Colin lo prese con reverenza e lo aprì.

All' interno una scatolina blu con un coperchio. Quando vide il contenuto gli si illuminarono gli occhi. Un piccolo ciondolo in argento raffigurante un uncino legato ad una cordicella di cuoio scuro.

“Un ricordo. Così quando non saremo più colleghi, e Once finirà, ogni tanto, guardandolo ti ricorderai di questo tempo, di noi...” La prese per un braccio, stringendola a se.

“Grazie , grazie, grazie! Mia piccola Jenny! Non avrò bisogno di questo per ricordarmi di noi. “ Poi uno squillo del cellulare. Il taxi era arrivato

Si staccarono

“Ok vado! Allora Ancora Auguri e ci vediamo con calma al tuo ritorno. Abbraccia Evan per me.”

La accompagnò fino alla porta.

“Ciao, mi raccomando, stai bene durante queste feste” le disse con il cuore in gola.

La vide stringere le labbra

“Ci proverò” Aprì la porta , ma si voltò indietro.

“Un'ultima cosa... Sono dannatamente gelosa !”

Colin non capì, e la guardò stranito.

“Sono dannatamente gelosa di questa cosa che farai, di questo video! Sì lo sono e lo sarò ancora di più quando ti vedrò sullo schermo con lei, quando ti vedrò baciarla!”

Scoppiò a ridere e le accarezzò la guancia.

“Oddio Jen! Non so nemmeno se ci baceremo nel video!”

Lei non si mosse dalla sua posizione

“Sarò gelosa ugualmente, sai perchè? Perchè io so che lei non passerà un solo istante in cui non penserà a baciarti e questa cosa mi manda letteralmente in bestia!” gli voltò le spalle e si avviò verso il taxi che l'attendeva. Non si girò una sola volta verso di lui.

Colin guardò l'auto allontanarsi, poi rientrò in casa.

Tre settimana senza vederla.

Tre settimane in cui sarebbe tornato a vivere la sua vita di sempre

Ma con una consapevolezza in più.

Non avrebbe smesso , MAI, di essere vicino a Jen.

MAI!

Farla sorridere e starle vicino!

Perchè lei lo meritava .

Meritava altro,meritava di meglio, ma lui, almeno per il momento era tutto ciò che avrebbe potuto darle.

Alcuni legami nascevano sbagliati e basta, non che non fossero veri,solo non si potevano vivere.

Rimangono immagini di bellezza, pensieri che non troveranno mai voce, parole dette e mai dimenticate, desideri, sensazioni che non se ne vanno.

Così era il loro legame e non c'era niente di più doloroso...

 

 

Eccomi arrivata alla fine di questa storia.
Questo capitolo non prende spunto da nulla, se non dalla mia mente disagiata e dai discorsi fatti con le amiche con cui sclero allegramente. Ringrazio loro del supporto e del grande aiuto ( Cri sei la mia traduttrice e ricercatrice preferita). Grazie a voi che avete letto e magari vi siete ritrovate in questo disagio.
La canzone del gruppo di Colin la trovate qua  http://youtu.be/_80kv-3lxh
Spero di poter scricvere qualche altra storia su di loro, anche se è difficile farlo, perchè essendo personaggi reali, non riesco ad inventarmi una vita diversa da quella che "credo" possano vivere.

Un abbraccio
Gra

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