Incantesimo blu

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E potremo ridere fingendo entrambi, di non essere innamorati e di essere soltanto buoni amici ***
Capitolo 2: *** Rose blu per te ho comprato stasera ***
Capitolo 3: *** Il Cavaliere della Luna ***
Capitolo 4: *** Vedere la riga! ***
Capitolo 5: *** Una rosa blu come non ce n'è! ***
Capitolo 6: *** La staccionata bianca ***



Capitolo 1
*** E potremo ridere fingendo entrambi, di non essere innamorati e di essere soltanto buoni amici ***


Jensen e Jared sono migliori amici da quattro anni.

Insieme si divertono, fanno casino, festeggiano le ricorrenze, si confidano e fanno parte l'uno della vita dell’altro.

Hanno rispettivamente 25 e 29 anni e la cerchia dei loro amici e chi li conosce dal di fuori, parla della loro amicizia come tenera e arrendevole.

Tutti sanno di come Jensen penda dalle labbra di Jared e di come accorra subito quando Jared lo chiama al telefono, non ha importanza se sono le tre di notte o le sette del mattino.

Tutti sanno di come Jared sfoderi i suoi più dolci sorrisi sempre a Jensen e di come spesso lo guardi adorante.

Tutti sono a conoscenza dei loro abbracci, soprattutto da parte di Jared, stile koala o orsacchiotto.

Tutti sanno di come ormai Jensen abbia definito Jared “orsacchiotto “.

Tutti sono abituati ormai a vederli insieme. È raro vederli separati.

La loro amicizia è invidiata da tutti, e i due ragazzi si vogliono così bene, tanto che, spesso molti si sono chiesti se sia solo amicizia o qualcosa di più.
 
 


In quel momento Jensen e Jared stavano camminando insieme al parco. C’era un sole stupendo e Jared aveva le cuffie alle orecchie.

Dal lettore partì la musica Don’t ever let it end dei Nickelback
 

Don’t let it end
Don’t let it end
Don’t ever let it end
Well, I’ve got two tickets to the game
It’d be great if I could take you to it this Sunday
And I’ll walk you home when the whole thing’s done
If you’re there, I don’t even care which team won
We can stop at the coffee shop
And make fun of the cops in the parking lot
We can laugh as we both pretend
That we’re not in love and that we’re just good friends
Well, I’m tired of pretending
But I’m terrified of it ending
I know if not for you there’s nothing I could do to ever let it end
And I know you feel the same way
Cause you told me drunk on your birthday
And as you pulled to me
You whispered in my ear, “Don’t ever let it end”
Don’t let it end
Don’t let it end
Don’t ever let it end
Saturday, I’m gonna take her out
Cause her favorite band is gonna play downtown
Gonna sing the song we’ve all heard of
About those two young friends that should’ve fell in love
Later on, we’ll cut through the park
And she can hold my hand, cause she hates the dark
And we can laugh as we both pretend
That we’re not in love and that we’re just good friends
Well, I’m tired of pretending
But I’m terrified of it ending
I know if not for you there’s nothing I could do to ever let it end
And I know you feel the same way
Cause you told me drunk on your birthday
And as you pulled to me
You whispered in my ear, “Don’t ever let it end”
Don’t let it end
Don’t let it end (Please promise me that this won’t end)
Don’t ever let it end
The greatest times we ever had
It’s crazy now just looking back, we can laugh
You never know where life’s gonna go
Cause we’re the only ones who’ll ever know
About Sunday night just her and I
Sitting side by side in the full moonlight
I pulled her close, just to hold her tight
And the both of us could tell it just felt right
She looked at me in the sweetest way
Like she could tell what the hell I was about to say
Must’ve took a while just to find the words
Cause she cut me off and finally said it first
Well, I’m tired of pretending
But I’m terrified of it ending
I know if not for you there’s nothing I could do to ever let it end
And you know I feel the same way
Cause I told you drunk on my birthday
And as you pulled me near
You whispered in my ear, “Don’t ever let it end”
Don’t let it end
Don’t let it end (Please promise me that this won’t end)
Don’t ever let it end
[x2]
Don’t let it end
Don’t let it end
Don’t ever let it end
 
 



TRADUZIONE

Non lasciare che finisca
Non lasciare che finisca
Non lasciare mai che finisca
 
Beh, ho due biglietti per la partita

Sarebbe grandioso se potessi portartici questa domenica

E ti riaccompagnerei a casa quando sarà finita

Se sarai li, non mi importerà neppure quale squadra vincerà

Potremmo fermarci al caffè

E prenderci gioco dei poliziotti nel parcheggio

Potremmo ridere fingendo entrambi

Di non essere innamorati e di essere soltanto buoni amici

Beh, sono stanco di fingere

Ma sono terrorizzato all’idea che finisca

So che se non fosse per te, non ci sarebbe nulla che potrei fare per non lasciarlo mai finire

E so che tu provi lo stesso

Perché me lo hai detto da ubriaca al tuo compleanno

E mi hai tirato a te

E mi hai sussurrato all’orecchio “Non lasciare mai che finisca”Non lasciare che finisca

Non lasciare che finisca

Non lasciare mai che finisca
 
 
Sabato, la porterò fuori
Perché  la sua band preferita suonerà in centro

Canterà la canzone di cui tutti abbiamo sentito
Su quei due giovani amici che si sono innamorati

Dopo, taglieremo per il parco
E lei mi potrà stringere la mano, perché odia il buio

E potremo ridere fingendo entrambi
Di non essere innamorati e di essere soltanto buoni amici


Beh, sono stanco di fingere

Ma sono terrorizzato all’idea che finisca

So che se non fosse per te, non ci sarebbe nulla che potrei fare per non lasciarlo mai finire

E so che tu provi lo stesso
Perché me lo hai detto da ubriaca al tuo compleanno

E mi hai tirato a te

E mi hai sussurrato all’orecchio “Non lasciare mai che finisca”


Non lasciare che finisca

Non lasciare che finisca (Ti prego, promettimi che non finirà)
Non lasciare mai che finisca


I momenti più belli della nostra vita

Adesso è folle come guardandoci alle spalle, ne possiamo ridere

Non si sa mai dove la vita ti porterà

Perché noi siamo i soli ad averlo sempre saputo

Domenica notte, soltanto io e lei
Seduti fianco a fianco al chiaro di luna
L’ho tirata a me, l’ho stretta forte
E entrambi avremmo potuto dire che sembrava la cosa giusta

Lei mi ha guardato in un modo dolcissimo
Come se sapesse esattamente cosa diavolo stavo per dire
Deve esserci voluto un po’ per trovare le parole
Perché mi ha anticipato e alla fine le ha dette per prima


Beh, sono stanco di fingere
Ma sono terrorizzato all’idea che finisca
So che se non fosse per te, non ci sarebbe nulla che potrei fare per non lasciarlo mai finire
E so che tu provi lo stesso
Perché me lo hai detto da ubriaca al tuo compleanno
E mi hai tirato a te
E mi hai sussurrato all’orecchio “Non lasciare mai che finisca”


Non lasciare che finisca

Non lasciare che finisca (Ti prego, promettimi che non finirà)
Non lasciare mai che finisca
[x2]
Non lasciare che finisca
Non lasciare che finisca
Non lasciare mai che finisca
 
 
 
 
Jared era emozionato e davvero non avrebbe voluto pensare a Jensen, ascoltando quella canzone, ma davvero era così che si sentiva.

Davvero era innamorato del suo migliore amico, da davvero troppo tempo.

La canzone finì e lui spense il lettore, immaginando che lui e Jensen fossero i protagonisti di quella canzone.
 
 
Come mi stuzzichi tu, tirandomi pugni e pacche amichevoli, nessuno mai.

Come cerchi le mie braccia tu, e il tuo sguardo io, nessuno mai

Come tra noi non esista lo spazio personale, nessuno mai

Come in mezzo a una folla di tantissime persone tu cerchi sempre me, sempre me, sempre me, solo io, sempre io...

E cerchi le mie braccia… e io non posso controllare il sorriso di estasi sul tuo collo

Un altro abbraccio ancora…
 
E giochiamo insieme alla partita a pallone

E ridiamo come bambini troppo cresciuti

Ti indico qualcosa con il dito

Dentro di me, l’immagine di un orizzonte senza fine…

Ma era solo qualcosa di stupido, lo so

Dentro il mio cuore però, è l’orizzonte per noi , io lo so…
 



E siamo ancora insieme, un’altra volta ancora, camminiamo a passi spediti sulla neve, in montagna, in qualche zona fredda, tutti imbacuccati per ripararci dal freddo

Un altro giro di giostra ancora….
 



Parlo con qualcuno e tu arrivi e colpisci la mia guancia con la cannuccia rossa che tieni in bocca.

Sei geloso? Oh, io spero di sì…

Un altro giorno, parlo di nuovo e tu mi fissi raggiante…oh, ti prego, non guardarmi così,
non farmi arrossire…..
 



e siamo di nuovo insieme, è mattina presto e i nostri amici ci vedono insieme con due bicchieri per il caffè da portar via. Penseranno che siamo inseparabili se facciamo anche colazione insieme, penso, e sorrido…
 



e ridiamo e balliamo come due cretini…assieme a me tu ritorni adolescente, lo sai

e poi mi fissi in quel modo, oh ti prego non fissarmi così…come se fossi la cosa più preziosa del mondo…
 
mi tocchi la spalla e io non dovrei tremare così

e quando di riflesso ti do una pacca sul petto, all’altezza del cuore, il mio di cuore non dovrebbe subire un colpo così…
 
Oh, Jensen, è così ingiusto…

È così ingiusto che io sia per te solo il tuo fratellino a cui badare…

Quanto vorrei che mi guardassi con occhi diversi…
 
Quando ti stringo, sento il tuo corpo rinsaldare la presa contro di me

Le tue braccia possenti e protettive mi stringono e tu sei così dolce…
 
Siamo ad un altro concerto ancora della tua band…

Tu suoni e io spero così tanto che un giorno tu canterai per me…
 


Siamo con i nostri amici, io faccio il buffone e tiro su la maglia toccandomi il petto

Tu passi e mi dai una pacca proprio sul petto

Io scoppio a ridere e crolla tutto il mio teatrino…

Non ammetterò mai che il mio cuore subì un’altra capriola….

Un altro giro di giostra ancora…
 


E ridiamo ancora e ci guardiamo di nuovo negli occhi
Prima tu, poi io

Poi tu mi fissi e io devo farmi aria, perché sento troppo caldo sul viso.

So che lo faremo ancora e ancora e ancora

Continueremo a guardarci così, fingendo di non essere innamorati e di essere soltanto buoni amici

Beh io sono stanco di fingere

Ma sono terrorizzato all’idea che finisca….
 
Abbiamo avuto le nostre storie…ma quello che abbiamo noi?

Non è il sesso….Jensen…

Vorrei che tutti capissero che sei solo mio…anche tu…

Oh, vorrei che non fossi di nessun altro…

Sono così tanto innamorato di te…

Nessuno si prende cura di me come fai tu…

Tu che mi stendi i panni sulla fronte quando ho la febbre e mi asciughi il sudore quando sudo, per paura che mi ammalo…

Tu che sei sempre presente al mio compleanno

Tu che lasci che ti tocchi sempre…

Così innocentemente…ma innocenti non siamo…

Tu che mi guardi con quegli occhi…quei fottutissimi occhi…ci faccio l’amore solo a guardarli…
 


Oh, sono stanco di fingere, ma sono terrorizzato all’idea che finisca…

Come diavolo fai a non accorgerti che quando mi fissi troppo negli occhi, io distolgo lo sguardo imbarazzato?

Oh, sono stanco di fingere, ma sono terrorizzato all’idea che finisca…
 
E perché a volte distogli lo sguardo? Ti ho solo sorriso. Parlami.
 
E poi ricordo che un giorno tu mi dicesti: “Non voglio che finisca “

Sì, hai detto proprio così…

Anche tu ti senti come mi sento io?

Sì, proprio come questa canzone, tu mi dicesti “Non voglio che finisca. “

Eri ubriaco e io non ti chiesi altro, ma il luccichio nei tuoi occhi lo ricordo bene….
 

“Jared, amico, ci sei?” chiese Jensen, schioccando due dita davanti al suo viso.

“Uhm…sì…scusa…riflettevo…”

“Al tuo spasimante?”

Jared storse il naso. “Lascia perdere.”

Cretino…

“Come vuoi. Gelato?”
 
 
Presero un gelato ciascuno e poi si sdraiarono sull’erba del parco, senza dire una parola.

Jensen lo fissò sorridendo ancora con quel suo dannato sorriso e poi chiuse gli occhi, mettendo le braccia intorno al collo.

Jared si perse a guardarlo ancora.

Dopo taglieremo per il parco

E potremo ridere fingendo entrambi

Di non essere innamorati e di essere soltanto buoni amici.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: Allora, prima di qualsiasi cosa, dovete guardare questo video. è fantastico, lo amo e mi ha ispirato questo capitolo <3

https://www.youtube.com/watch?v=ekXG3qgOlAY  

Ora posso parlare della storia ahaahaha sono diversi giorni che volevo scriverla, anzi, forse due settimane! Sarà una storia di 3 capitoli. All'inizio doveva essere solo una OS, ma poi ho capito che sarebbe venuta troppo lunga!

Vorrei dirvi un mucchio di cose su di essa, ma mi trattengo e non vi faccio spoilers!!

Ps se la ff fosse finita con questo capitolo, quanto mi avreste odiato??

ahahaaha ciao!! Ps di nuovo: Quando Jared dice che per Jensen è il suo fatellino, non intende "di sangue " ahaahah

Meglio specificare sempre aahahaha

Ciao!

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Capitolo 2
*** Rose blu per te ho comprato stasera ***


Rose blu per te, ho comprato stasera










Jared rientrò quel pomeriggio a casa sua e aprì la bocca per lo stupore.

Casa sua era letteralmente invasa da rose blu.

Rose blu sulla scalinata, per terra e perfino sul divano.

Un po’ era sorpreso e affascinato, doveva ammetterlo, ma questa volta il suo spasimante segreto aveva veramente esagerato. Dove avrebbe dovuto metterle tutte quelle rose??

Povero il fioraio. L’avrà fatto impazzire. Forse poteva andare proprio dal fioraio e costringerlo a rivelare l’identità dello sconosciuto o perlomeno dirgli che aspetto avesse!

Ma no, che stupido. Probabilmente tutte quelle ordinazioni le mandava per telefono.



Cominciò a tirare fuori tutti i vari bigliettini e li lesse.

-Perchè tu sei come una rosa blu 

- Affinchè il profumo e la fragranza di queste rose possano ammaliarti e rendere dolci i tuoi sogni come farina e biscotti al cioccolato.

-Possano queste rose accarezzarti mentre dormi,  ma non pungerti, perchè tu sei come un angelo che è qui sulla Terra.

- Le rose reclamano la tua compagnia e si chiedono perchè non sei una rosa anche tu. Con cotanta bellezza puoi essere soltanto un fiore. 

- Queste rose vorrebbero baciarti. 

- Vorrei essere una rosa io, per essere toccato da te così, soltanto una volta. 
 



Beh, c’era da dire che non gli mancava la fantasia e neanche la poesia, doveva ammetterlo.


Jared spostò le rose e ripose con cura tutti i bigliettini.


Sophie, il gatto di Jared, un gatto persiano grigio dal lungo pelo soffiò all’indirizzo delle rose, passando.

Jared la prese in braccio e la gatta fece le fusa sul suo collo.

“Micina. Vieni da me. Lascia stare le rose.”



Così dicendo si sdraiò sul divano con il gatto ancora premuto addosso e cercò di riposare e di non pensare a niente, ma era difficile.

Ogni volta che ci provava, il pensiero andava alle rose, a questo spasimante segreto, che erano tre mesi che gli mandava regali e rose blu e non sapeva proprio chi fosse.

E poi a Jensen, a quanto avrebbe desiderato invece che fosse lui a fargli quei regali, a dirgli quelle frasi dolcissime e a vederlo in quel modo.

Invece Jensen non faceva altro che prenderlo in giro e investigare per scoprire l’identità del misterioso spasimante.

Lo feriva. Perché non riusciva a capirlo?
 
 
 
 
 
 



*
“Jensen, sei troppo un coglione! Vai da Jared, dichiarati e saltagli addosso, anzi no, salta i preliminari e saltagli subito addosso che fai prima!” diceva Misha.

“Mish…”

Tutto, anche un umiliante rifiuto, sarebbe meglio che struggerti d’amore mandandogli da mesi pacchi e pacchi di rose anonime! “ disse Misha gesticolando.

“Hai finito?” chiese Jensen esasperato.

“NO! C’è la parte più divertente! Quella di te che gioca a fare il cavaliere mascherato! Lo guardavi Sailor Moon da bambino? IO Sì! E c’era quel tale Milord, che girava con la maschera e il mantello e Sailor Moon non sapeva che era proprio Marzio, il tizio che credeva di non sopportare ma in realtà amava segretamente…”

“Misha, dacci un taglio..sono ANNI che mi stordisci con questa Sailor Moon. Sei sicuro di essere etero?? Sei più gay di me, damn!” lo prese in giro Jensen.

“Non distrarmi che perdo la concentrazione! Dunque c’era questo Milord che aveva una doppia identità, ma non sapeva neanche lui di averla fino a quando non recuperò i frammenti del cristallo dell’arcobaleno…”

“Salvatemi!!”

“Il punto è che poi dopo un bel po’ di tempo, successe un’altra cosa! Diventò cattivo, ipnotizzato dalla perfida Regina Periglia e voleva distruggere Sailor Moon, solo che la sua parte buona si sdoppiò e in suo soccorso, mentre Milor cattivo cercava sempre di distruggere Sailor Moon, arrivava in soccorso il cavaliere della luna, vestito tutto di bianco, ma erano sempre la stessa persona.!!” Diceva Misha convinto.

“Pensa che sfiga questo tipo. Dover soffrire di sdoppiamento della personalità e dover pagare due volte lo psicanalista.” Commentò Jensen.

“Solo che quello che non capisco io è…tu sei Milord o sei il cavaliere della luna??” chiese Misha pensieroso, buttando i suoi occhi in quelli di Jensen.

“Nessuno dei due. Sono Jensen e basta.”

“Concordo. Sei un coglione!”

“Mish…”

“Eddai, io parteggio per voi…mi struggo come voi di desiderio e d’amore e tutto questo è…troppo eccitante per me…”

“Jared non è…lui è….così puro e dolce e innocente…va conquistato…piano piano…romanticamente..” disse Jensen con sguardo sognante.

“Senti amico, io capisco i cuoricini che ti svolazzano, ma se andiamo ancora più piano, qui restiamo senza benzina.” Disse Misha.

“E se restiamo senza benzina, pazienza!”  disse Jensen scocciato.

Misha lo guardò stralunato. “Amico, dì la verità, tu hai una paura folle di un rifiuto, ma non è questo il modo giusto. Se anche Jared si innamorasse di questo sconosciuto, che beneficio ne ricaveresti tu? Non preferiresti che si innamorasse di te e non di uno spasimante misterioso su cui si è già fatto chissà quali fantasie che non rispecchiano la realtà?”

“Io voglio rispecchiarle tutte.” Disse Jensen ostinato.

Misha lo fissò a bocca aperta.

“Ok, rubacuori, ma sarebbe meglio che si innamorasse di come sei te realmente!”

Silenzio, e poi a Misha venne un dubbio.

“Jensen…tu…non credi che Jared possa innamorarsi di te per come sei? Non credi di piacergli, vero?”

“Io…io non…basta. Lasciami stare, Misha.” Disse Jensen, alzandosi dal tavolino del bar cui erano seduti, per ordinare dell’altra birra.

“Jensen…” sussurrò Misha dispiaciuto.
 
 
 
 
 
 
*

Jensen era andato a trovare Jared e insieme stavano bevendo del tè nella veranda, illuminati dal sole.

Era davvero una bellissima giornata e poi Jensen amava la casa di Jared. Ci mancava giusto una staccionata bianca per renderla perfetta.


“Non ho potuto fare a meno di notare…il nuovo assortimento di rose nel tuo soggiorno.” Si schiarì la voce Jensen.

“Già…aspetta ti faccio vedere una cosa.” Disse Jared, andando a prendere qualcosa in soggiorno.

Tornò con un diarietto blu con una penna stilografica sempre blu.

“Cosa dovrei farci con questo?” chiese scettico.

“Wow un altro regalo! Beh…forse scriverci i tuoi pensieri?” chiese Jensen ridendo.

“Come hai fatto a indovinare?” chiese Jared stupito.

“Eh??” chiese Jensen, impallidendo.

Jared gli lesse il foglietto allegato.


Per te, mia bellissima rosa, affinchè tu possa scrivere qui i tuoi preziosi pensieri.

“Ehm..lo sai che sono telepatico.” Si giustificò Jensen.
 
Jared si lasciò ricadere sulla sedia.

“Mi sento così in colpa. Questo tizio sembra così innamorato di me e io non so neanche chi è. Solo che deve conoscermi bene. Chi manderebbe delle rose a un ragazzo con la sicurezza che non le butterebbe via?”


Jensen gli sorrise guardandolo adorante.

“Ma deve smettere…insomma io non so più dove metterle e Sophie è gelosa.”

Jensen lo abbracciò di slancio.

“Jensen?”

“Sei davvero speciale. Ti meriti tutto questo.”

“Ma che cosa dici?”

“Niente. Sai una cosa? Dobbiamo trovare questo tuo spasimante. Oggi investigo un altro po'. Chiedo in giro, ai miei amici, se hanno visto o conoscono qualcuno con la passione della flora.” Disse Jensen.


“Ti stai prendendo troppo disturbo. Se avesse voluto palesarsi, l’avrebbe già fatto.”

“Mh. Forse è timido. Sono sicuro che lo farà. Se tu gli scrivessi qualcosa, forse…”

“ Come? Devo scrivergli i bigliettini sotto la porta aspettando che venga a prenderli? Sarebbe come invitarlo a introdursi in casa mia…ma cosa stai dicendo Jensen??”

“Calmati, non volevo…”

“Senti, basta! Chiunque egli sia, non voglio…non voglio saperne niente!”

Jensen impallidì.

“Ma lui è così carino…ti adora…”

Jensen, io non so chi diavolo sia e non so neanche che faccia ha!”

“Perché deve essere per forza qualcosa di brutto?”

“E perché se è qualcosa di bello non si manifesta?”

Un’altra frase, un altro colpo al cuore.


“Tu hai paura…”

“No, io voglio che mi lascia in pace!”

“Ma non ti fanno piacere le sue attenzioni? Credevo che…”

“Jensen, sì. Diavolo, sì, ma…le vorrei da qualcuno di cui fossi innamorato…”


Altro colpo al cuore. Jensen non sapeva più cosa dire.


“Forse potresti innamorartene. Tu ti meriti il meglio, Jared. Qualcuno che si prenda cura di te.”

“E come pensi che questo tizio saprà farlo? Solo perché mi regala delle rose blu?”

Jensen lo abbracciò ancora.


“No, perché una persona che pensa queste cose di te, può essere solo una persona che può darti il mondo.”
 
Jensen sentì che la sua autostima era cresciuta dopo quelle parole che aveva detto a Jared. Stava parlando di sé stesso. Aveva creduto di non essere abbastanza, ma forse inconsciamente sapeva che non era così.
 
Jared respirò nel suo abbraccio e lo strinse più forte.

Io voglio solo te…. Pensava Jared.
 

















Note dell'autrice: 

E poi che dire....questa storia mi piace un mondo e penso che lo vediate anche da come ho sfoderato tutto il mio romanticismo! *_*

è per questo che credo che allungherò di un capitolo. I capitoli non saranno più tre, ma QUATTRO *__*

Ciao ciao <333

Ps: la parte su Sailor Moon ahaahaha spero vi abbia divertito <3

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Capitolo 3
*** Il Cavaliere della Luna ***


Jared si trovava circondato da una nebbia molto densa. Era in piedi e cercò di camminare, a sprazzi riusciva a vedere oltre la nebbia il cielo ed era nero. Probabilmente era notte ed era all'esterno.

Una notte senza stelle e luna, ma non aveva paura.

Camminò ancora, confuso, e vide un piccolo tavolo rotondo in lontananza.

C’era qualcuno lì.

Quel qualcuno mosse la mano silenziosamente come per invitarlo ad avvicinarsi.

Jared si avvicinò. Che scelta aveva?
 

Quando raggiunse lo sconosciuto al tavolo, vide che aveva un grande mantello nero e la maschera.

Gli ricordava qualcuno.


“Ciao.” Disse l’uomo mascherato.

“Ciao.” Rispose Jared. “C-chi sei?”

Lo sconosciuto rimase zitto per un momento, e poi rispose: “Sono il tuo cavaliere.”

“Oh…e hai anche un nome?”

“Certo.”

“E ti dispiacerebbe dirmelo?”

Il cavaliere lo fissò. “Mi dispiace, ma non posso.”

“E perché no?” chiese Jared che strava facendo il possibile per non arrabbiarsi.

“Perché sei tu che devi dirmelo, Jared.” Disse lui dandogli una rosa rossa.



“Come sai il mio nome?” chiese lui sempre più confuso, prendendo in mano la rosa.

“Io sono il riflesso dei tuoi desideri, e ho fatto tutto questo per te!” disse l’uomo, indicando il tavolo.
 
Jared guardò il tavolo e si accorse solo ora che c’erano delle rose all'estremità del tavolino, in cerchio, come rampicanti. Erano rosse e circondavano il tavolo. Erano magiche, spolverate di una brillantina che si muoveva su di esse e sembrava avere vita propria.



“Sei il tipo delle rose blu?” chiese esterrefatto. “Perché fai tutto questo per me? Io non ti conosco.”

“Perché ti amo.” Rispose lui semplicemente. “Ora mangiamo, vuoi?”

“Ma non ci sono neanche le portate!”

Il cavaliere mosse le mani e ora i piatti erano ricolmi di penne alla panna e salmone.

“Che diavolo…” disse Jared, ma il cavaliere lo interruppe di nuovo. “Mangiamo?”
 


Jared mangiò in silenzio, mentre il cavaliere gli riempiva il bicchiere di vino rosso ogni volta che si svuotava.

Quando Jared ebbe finito, guardò ancora il cavaliere, che stavolta aveva un lungo mantello bianco con mascherina annessa.

“Hai cambiato abbigliamento!”

“Lo facciamo sempre tutti.” disse lui.

“Non…non così…mi sarei accorto se ti fossi spogliato e…”

“Jared, Jared…è incredibile come davanti alla palese magia, tutti si straniscono sempre così tanto, mentre invece quando cambiano le persone, a malapena se ne accorgono…se fosse possibile, quante sofferenze risparmiate! Non credi anche tu?”

Jared abbassò lo sguardo e ora si accorse che le rose erano diventare di un bianco splendente!

Spalancò la bocca.


“Ora ricordo dove ti ho già visto!! Eri Milord prima e ora sei il cavaliere della luna! Entrambi personaggi di un cartone che vedevo da bambino! Ma chi sei davvero??”

Il cavaliere scosse la testa. “Non sono né Milord, né il cavaliere della luna. È solo una maschera del tuo inconscio per non vedere la realtà.”

“A proposito di maschera…toglitela e fammi vedere chi sei davvero, così ti dimostro io se voglio vedere la realtà o no!”

“Jared, Jared, sei così ostinato…” scosse la testa il cavaliere.

“FALLO!!” gridò.

Il cavaliere sospirò e si levò la maschera, ma il suo volto rimase vuoto come quello di un manichino, e i suoi occhi altro non erano che orbite nere sul nulla, cui gravitavano satelliti e pianetini, come se fossero affacciati sullo spazio.


“NO!” disse Jared sconvolto.

“Te l’avevo detto, Jared. Questo non è il mio vero aspetto, naturalmente, è solo la maschera che tu mi dai.”

“M-mi hai regalato tutte quelle rose blu….perchè?”

“Prima di rispondere a questa domanda, gradiresti il secondo?”
 


Mangiarono scaloppine al limone e da capo il cavaliere riempiva il bicchiere di Jared, ma stavolta con vino BIANCO.

Quando Jared finì di mangiare si accorse che le rose erano diventate BLU.


Gli vennero i brividi. Aveva paura e gli girava un po’ la testa.

“Tranquillo, Jared. C’è ancora il dolce.” Disse il cavaliere.
 
 
Mangiarono una fetta di torta bavarese alla vaniglia. Molto buona.

Il cavaliere ora aveva un aspetto di un uomo qualunque. Jeans e felpa, ma il viso sempre in ombra.

Gli riempiva il bicchiere di acqua fresca e gli accarezzava la mano.

Jared nonostante tutto quel mistero, sentì un calore incredibile riscaldargli la mano e tranquillizzarlo.

Si sentiva al sicuro. Si sentiva….amato…
 


Il cavaliere prese ad accarezzare il dorso della mano di Jared con il pollice e questo fece sciogliere qualcosa in fondo al cuore di Jared.

“Ora, ti andrebbe di ballare un po’ con me?” chiese gentilmente. Jared si accorse a malapena che ora aveva di nuovo le sembianze del cavaliere nero, Milord, e che il tavolo era scomparso.



Si ritrovò tra le braccia del cavaliere misterioso, mentre una nenia sconosciuta prese a circondare il loro spazio.

No, non sconosciuta….famigliare…
 
Ora stavano ballando un lento sulle note di una vera e propria canzone, che Jared credeva di conoscere, di aver già sentito, ma non riusciva a catturare le parole abbastanza per farle decifrare e ricordare alle sue orecchie e al suo cervello. Arrivavano e fuggivano via e lui semplicemente non aveva tempo di riconoscerle né di attribuirle ad un testo conosciuto…

“Quante volte ho pensato questa canzone, Jared. Quante volte l’ho cantata e suonata, per te….” Disse il cavaliere dolcemente, mentre ballavano stretti.

Jared si lasciò scappare un piccolo singhiozzo. “Sei così dolce….” Disse.

Senza neanche accorgersene, Jared lo strinse di più.

Il cavaliere avvicinò il viso al suo, accarezzandogli piano e adorante una guancia.


Jared lo guardò con una smorfia triste e si scostò solo lievemente, ma il cavaliere capì.

“Ascolta, io non….”

“Non temere, Jared. So che il tuo cuore appartiene a un altro, lo so, amore mio.”

Jared lo fissò incredulo. Come poteva parlargli così e poi chiamarlo ancora amore mio?
 

Il cavaliere mosse ancora il viso verso le sue labbra. Jared chiuse gli occhi istintivamente, protendendo le labbra, ma le loro labbra non si sfiorarono nemmeno, perché il cavaliere sparì prima ancora che tra di loro ci fu un vero contatto.
 
 
 
 
 
 
*

Jared si risvegliò in quel preciso momento. Era sdraiato sul divano, tra le braccia di Jensen.

Jensen non era sul divano. Era inginocchiato e cercava di farlo riprendere, accarezzandogli la testa, circondandogli il collo con il braccio.

“Ehi, tutto ok?” gli chiese.

“Che…..diavolo è successo?” chiese Jared. Si sentiva gli occhi umidi, bagnati. D’un tratto realizzò che aveva pianto.


“Eravamo alla Roadhouse e tu hai bevuto…hai bevuto un po’ troppo…e io ti ho riportato a casa.” Disse Jensen, asciugandogli le lacrime con un dito.

Jared lo abbracciò e lo tenne stretto.

“Sai, ho sognato che era Milord il mio ammiratore segreto.” Disse Jared.

Jensen rise. “Milord di Sailor Moon? Misha ha un effetto negativo su di te. Ammetto però che entrambi vanno pazzi per le rose!”

"Lui si trasformava a ripetizione…cenavamo e a ogni portata che veniva servita, cambiava aspetto. Prima era Milord, poi il cavaliere della luna, poi un ragazzo normale, poi di nuovo Milord.”

“Mmmm…”

“Non capivo perché succedesse, ma in effetti il cavaliere della luna era la proiezione di Milord quando…”

“Sì, lo so, quando la regina Periglia lo fece diventare cattivo, la sua parte buona…”

Jared lo guardò sorpreso. “No, non era così.”

“Sì, invece.” Disse Jensen perplesso. Misha era il fan numero uno di quel cartone. Non poteva essersi sbagliato.

Jared si stiracchiò sul divano.

“Il cavaliere della Luna arriva nella seconda serie. La regina Periglia viene eliminata nella prima.”

“Ok, ora sono confuso. Perché diavolo si sdoppiava allora?”


“Aveva perso i suoi ricordi. Non ricordava più di essere stato Milord, ma lo spirito di protezione nei confronti di Sailor Moon era così forte da liberare una parte di lui che prese vita per continuare comunque a proteggerla. Era vestito in un completo arabo interamente bianco, usava una sciabola e rose BIANCHE invece delle solite rosse.”
 


Lo sguardo di Jensen diventò liquido. Si ricordò delle parole di Misha.

Misha poteva pure essersi ricordato male quella parte, ma su di lui aveva avuto ragione…
 


Solo che quello che non capisco io è….tu sei Milord o sei il cavaliere della Luna?
 


In un certo senso anche Jensen aveva dimenticato chi fosse, per il suo amore.

https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn2/v/t1.0-9/555404_468260456543359_84146851_n.jpg?oh=41c2213aac5ebd4197219f26bc25f072&oe=555ADB35&__gda__=1431280378_70b8161e25c0c370ebbf5dda8f25b7d4

Ricordò poi le parole di Jared , mentre lo stava ancora abbracciando.



Aveva perso i suoi ricordi...non ricordava più di essere stato Milord



https://lily19888.tumblr.com/post/178137066447  

















Note dell'autrice: 

Allora, allego qui le immagini per il capitolo <3

MILORD: 



link se le immagini spariscono:

https://spensieratezza.tumblr.com/post/178137061552





IL CAVALIERE DELLA LUNA: 



link alternativo:

https://spensieratezza.tumblr.com/post/178137116377



Link alternativo: https://spensieratezza.tumblr.com/post/178137072622



link alternativo: https://spensieratezza.tumblr.com/post/178137321987

Ho messo tutti questi link che si riferiscono al sogno, per darvi un'immagine delle espressioni ^^

a fine capitolo ho messo invece, prima delle note dell'autrice, delle immagini che potrebbero far capire lo stato d'animo di Jensen :3

Ps alla fine Misha ricordava male, ma questa confusione fa anche capire lo stato confusionale in cui si trova Jensen :3

Per le rose, ho cercato se trovavo delle immagini di rose rampicanti su un tavolo, ma non le ho trovate. Dopo cinque minuti ero già stufa.

Qui siamo diventati ormai un pò tutti schizzati e pazienza non ce n'è più, capitemi ahhahah

spero vi sia piaciuto il capitolo :333

Se andavo avanti ancora un pò con queste immagini e metafore di Milord dovevo fare un Crossover con Sailor Moon ahhah

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Capitolo 4
*** Vedere la riga! ***


Jared stava scrivendo sul suo diarietto blu.
 

Caro cavaliere misterioso, ti ho sognato. Sì, è proprio così.

È stato un sogno bellissimo, romantico.

Le tue rose erano magiche, potevano cambiare colore…..

Abbiamo ballato, abbiamo cenato….

Non so bene cosa dire…mi sento in imbarazzo. Vorrei ringraziarti per tutti i regali che mi hai fatto e le attenzioni che mi hai dato.

Allo stesso tempo però, non posso illuderti, perché….perchè io sono innamorato profondamente del mio migliore amico….
 
Lascia che ti racconti di lui….Jensen è…non so dirti…ha il viso di un angelo e il corpo di un modello.

È romantico con le donne e sentimentale con gli amici, e con me è addirittura sdolcinato, tanto che molti pensano che siamo fidanzati.

È leale, onesto e genuino. È sfacciato, divertente, ironico, simpatico.

Farebbe di tutto per gli amici e per le persone in difficoltà.

Io ho avuto varie storie ma non ho mai provato quello che provo per lui con nessun altro.
 
Vorrei che fosse mio, che non fosse di nessun altro. Vorrei che mi amasse, perché io lo amo già.

Vorrei che mi dicesse parole romantiche e mi accarezzasse i capelli.

Vorrei fare l’amore con lui.

Vorrei stare con lui per sempre.

Se penso all’idea che un giorno possa sposarsi con qualcuna, farsi una famiglia e andare via da me, l’idea mi distrugge.

Mi spezza.

Ne sono innamorato. Io non posso ricambiarti….mi dispiace…
 
 
Jared smise di scrivere e si alzò dal letto.

Sapeva che probabilmente il suo ammiratore segreto non l’avrebbe mai letto, ma si sentiva in colpa comunque.
 
Era mattina ed entrò in salotto per vedere Jensen ancora addormentato sul divano con la coperta addosso.

Che testone…appena si sveglierà, avrà un bel mal di schiena pensò sorridendo.

Gli accarezzò teneramente i capelli sapendo che Jensen aveva il sonno pesante.
 

Jared sapeva che Jensen non aveva problemi a condividere il letto con lui. Era già successo varie volte, ma spesso si addormentava in salotto perché era troppo pigro per alzarsi dal divano.

Testone.
 
Jared lo guardò ancora. Aveva un viso quando dormiva, pazzesco. Jared ripensò ancora a quello che aveva scritto sul diario. Al suo desiderio struggente che il suo cavaliere fosse Jensen.

Sophie entrò dall’apertura della porta d’ingresso, riservata proprio a lei;  arrivò trotterellando e miagolando verso Jared, che la prese in braccio.

Era incredibile che dall’esterno avesse percepito che Jared si fosse alzato.

“Hai fame, cucciolotta? Adesso ti do la colazione.”

“Non ti senti mai sola, Sophie? Forse dovremmo prenderti un compagnuccio di giochi. Un altro gattino. Forse anche un cane.” Disse. In fondo Sophie aveva ancora solo un anno. Poteva abituarsi facilmente.

Sophie smise di mangiare solo un momento per soffiare al vuoto.

Jared rise. “Sophie, non fare l’asociale. Tutti hanno bisogno di compagnia e chi dice di no, è un bugiardo.”
 
Con questi pensieri e attento a non svegliare Jensen, uscì a prendere la colazione al bar all’angolo. Sarebbe rientrato prima ancora che Jensen si svegliasse.
 
 
Al bar, la solita barista impertinente e ficcanaso, gli chiese:

“Porti la colazione al tuo fidanzato, Jared?”

Jared arrossì. La barista stava ridendo e anche gli altri clienti. Odiava queste uscite.

“È il mio migliore amico, Sarah.”

“Seee dicono tutti così.”

“Mi impacchetti quelle brioches, per favore??” chiese irritato.

“Uhhh ci siamo svegliati di malumore, oggi. Il fidanzatino ci ha lasciato in bianco??”

Jared gli rifilò un’occhiata irritata al massimo e la barista non parlò più.

Jared pagò e uscì con furia dal bar.

Non si era neanche accorto di Mark Sheppard che lo inseguì fuori dal bar e lo bloccò per un braccio.



“Jared, aspetta!”

“Mark?? Non ti avevo neanche visto. Senti, lasciami andare, devo tornare a casa.”

“Perché non ti calmi un attimo, Jared, prima? Sarah stava solo scherzando…ci è rimasta male.” disse lui sorpreso.

“Guarda che io non me la sono presa.” Disse Jared con tono poco convincente.

“No?? Jared, hanno visto tutti come hai reagito. Che succede? Hai litigato con Jensen?”

Il tirare in mezzo ancora Jensen, fece scoppiare Jared.

“Jensen, Jensen, sempre lui! Gli voglio bene, non dico di no, ma dovete finirla di rivolgervi a me come se fosse il mio fidanzato! Dovunque vada tutti mi chiedono di lui, vogliono sapere di lui!!!”

Mark era scosso dalla reazione esagerata di Jared.

“Jared, ascolta, è normale che tutti ti chiedano di Jensen, e con lui fanno lo stesso. State sempre insieme e spesso dormite a casa dell’altro. Vi vedono sempre appiccicati, inseparabili. Non dovrebbe darti fastidio che ti chiedono del tuo migliore amico con cui sei inseparabile da anni.”

“Io….io…” Jared balbettava e non sapeva che cosa dire.

“Se la vostra fosse un’amicizia sana, nessuno ci chiacchiererebbe così tanto, ma la tua reazione dà ragione ai molti che pensano che non lo è, mi dispiace, Jared, ma devi aprire gli occhi.”

“Aprire gli occhi da cosa????”

Mark parlò più a bassa voce.


“Ascolta, Jared, io voglio credere che sei sincero quando dici che non state insieme. Io ti credo, ma ormai tutti tra i vostri amici, e anch’io, ci siamo accorti che c’è qualcosa di più di un’amicizia tra voi. “

“Mark, ti stai sbagliando, non…”

“ Cazzo, Jared, l’uno convive a casa dell’altro praticamente cinque giorni su sette! Gli porti la colazione a casa! Cerca di affrontare la realtà, perché vi state facendo ridere dietro da tutti!!!”
 
Jared lo guardò costernato e profondamente colpito da quella frase, e Mark si pentì subito di avere avuto quello scatto nervoso.

“Sei…stato chiaro e conciso, Mark. Come sempre.”

“Ascolta Jared, io non volevo…”

“Ferirmi? Farmi sentire uno schifo, deprimermi? Troppo tardi. Lasciami stare.” Disse Jared amareggiato, andando via.
 
 
 
 
 
*

Jensen era con Misha alla Roadhouse e stavano parlando di Jared.

“Si comporta in maniera strana. Penso che tutta la storia dell’ammiratore misterioso lo abbia fatto uscire di testa. Non continuerò a portarla avanti.  Misha, sono stato uno stupido. Io non volevo dargli pensieri. Volevo solo fare qualcosa di carino e dolce per lui. Non avevo idea che la prendesse così male.” Stava dicendo Jensen sconsolato.

“Misha scosse la testa. “Jensen, nessuno rifiuta un corteggiamento così senza darsi neanche la possibilità di capire se può nascere qualcosa. È vero che Jared non sa neanche che faccia ha, però l’hai sentito mai accennare al fatto che vorrebbe almeno provare a conoscerlo, per vedere se potrebbe piacergli? Lo farebbe chiunque al suo posto e il fatto che lui non lo faccia…”

“Vuol dire che ha già in testa qualcun altro.” Disse Jensen, sentendo una lama ficcarsi nello stomaco e fare un male cane.

“Già, ma tu stesso dici che stai sempre con lui. Se si fosse preso una cotta per qualcuna, o qualcuno…”

“Forse ha capito che dopotutto vuole stare con le ragazze..” disse Jensen. “Per questo respinge questo qui.”

Lui e Jared avevano avuto i loro anni etero, ma poi entrambi si confidarono sul fatto che non riuscivano più ad uscire con le ragazze.

Jensen ricordò che quella particolare confidenza era arrivata con la dolorosa speranza che attanagliava il corpo di Jensen, che Jared stesse per dirgli che aveva cambiato idea, perché innamorato di lui.

Ma non era successo.

Successivamente erano arrivate storielle dalla durata breve per entrambi, con poco piacere e tanto dolore, false speranze e illusioni affogate nell’alcool.

“O forse sei proprio tu l’oggetto dei suoi desideri.” Disse Misha scandendo le parole con esagerato stupore.

“Mish, ne abbiamo già parlato.  Non credo neanche di piacergli. Ormai ci conosciamo da un sacco e se doveva scattare qualcosa…”

“E durare così tanto, avrebbe fatto un male cane. Hai ragione, Jensen. infatti è quello che sta succedendo. Voi vivete in tutti i sensi una storia d’amore, tranne fisicamente. Jensen, cazzo, l’amore spirituale e platonico è onorevole, ma è per i beati, per quelli che sono ascesi! Noi siamo esseri umani, fatti di carne, sangue, ossa, dei fottuti bastardi che perlomeno possono godere del buon sesso!! Perché non approfittarne?”

Jensen rise.

“Ascolta, io lo so qual è il tuo problema. Non vuoi crescere."

Jensen lo fissò genuinamente sorpreso. “Ti stai comfondendo con Jared. È lui l’eterno peter pan.”

“Esatto, Jensen. Esatto! Jared con la sua sindrome da eterno peter pan, ti ha contagiato! Tu sai bene che Jared è un vulcano di energia ma allo stesso tempo è fragile, un eterno bambino. Lo ami, ma sai che la vostra storia sarebbe subito una storia seria, la Storia con la S maiuscola.  Sai anche che molto probabilmente saresti ricambiato. LO SAI, e questo ti spaventa.”

“Cazzate!”

“Hai paura di scoprire che saresti ricambiato e che il vostro sarebbe Amore con la A maiuscola. Hai paura di impegnarti in una storia dove sai che daresti tutto te stesso”.

“Dovrei scappare dalla felicità?? Stai dicendo un mucchio di…”

“E chi lo sa se poi sarebbe felicità? E se fosse poi invece dolore e abbandono? Se Jared abbandonasse invece te spezzandoti il cuore?E se fossi tu a farlo soffrire? Meglio rimanere così, cullandosi con l’illusione di un amore che sarebbe potuto essere, ma che non sarà mai, perché se non comincia mai, non potrà mai finire!” proseguì mIsha implacabile.

“Misha, ti avverto….” Disse Jensen a denti stretti.

Ma Misha non ce la faceva a fermarsi. Vedeva la riga. La riga di Henry, che una volta vista non poteva essere ignorata.



“Jared è un vulcano di istinto e di energia. Ti sei inventato il personaggio dello spasimante segreto, tenero e romantico e perdutamente innamorato, perché sai che solo così hai la certezza di poter essere tutto per lui! Ami la sua imprevedibilità, ma la stessa imprevedibilità di lui che ami, ti terrorizza. Temi di non saperla gestire, un conto è essere amici, un altro…”

NO! IO NON SONO COME TU DICI!” gridò Jensen, facendo voltare parecchia gente.

Misha voleva credergli. Avrebbe davvero voluto rassicurarlo dicendogli che gli credeva, ma non poteva farlo. Non ora che stava guardando i suoi occhi lucidi di lacrime per lo sforzo di trattenerle.

Occhi traditori.

Misha adorava Jensen, ma più lo vedeva soffrire così, più gli veniva da essere crudele. Se solo quel testone avesse capito…avrebbe potuto essere felice!
 
“Allora dimostralo. Dì a Jared quello che provi. Dichiarati.”

“E se dovesse rifiutarmi?” disse Jensen disperato.

Misha sospirò. “Jensen, tu lo ami, vero?”

“Più di me stesso.”

“Allora smettila di preoccuparti di te stesso e a quello che potrebbe succederti.”

“Mish, io…” ora Jensen era scioccato.

“ Dimostra che il tuo enorme ego non è più forte del tuo amore per lui. Diglielo!”
 
Misha sapeva di aver detto parole fortissime, ma era l’unica maniera per scuotere Jensen, e poi sapeva per esperienza, che la loro amicizia andava aldilà dei modi a volte brutali che si scambiavano a vicenda.

Jensen sapeva che diceva queste cose perché gli voleva bene. Misha ne era sicuro.
 
 
 
 
 
 
*

Jensen era di nuovo al parco con Jared. Era diventato un luogo abitudinario per loro.

Ormai non si curavano neanche più della gente che li guardava di sottecchi, incuriosita, chiedendosi se erano fidanzati.

Lo vide correre verso di lui, allegro e bello come il sole, con gli occhi che brillavano, venire verso di lui.

Jared inciampò, mentre i sacchetti di patatine e dolciumi che teneva in mano e che si era portato da casa, volarono via e lui finiva tra le braccia di Jensen.

Jensen lo prese e sentì la presa di Jared stringersi sui suoi fianchi in un abbraccio tenero e dolente.

Rimasero lì per almeno due minuti, chi li avrebbe visti avrebbe potuto dire che erano innamorati, ma a Jensen non importava più.

No, perché ora vedeva finalmente quello che prima gli sfuggiva.

LA RIGA.

La riga di Jonesy, Beav, Pete, Henry e Dudley. I quattro ragazzi dell’acchiappasogni, un libro che aveva fatto sognare lui e Jared quando l’avevano letto.

Non vedeva davvero la riga, ma credeva di sentirla dentro.

La sentiva attraversare i corpi di lui e Jared, riscaldarli e legarli da dentro, come un laccio al cuore.

Che stupido…che stupido…le mie paure erano così stupide…devo trovare il modo di dire a Jared tutta la verità, pensava.
 

















Note dell'autrice: 

Parto con il dire che mi dispiace ma i capitoli in tutto saranno CINQUE ahhah

mi dispiace molto aver detto che erano quattro, ma anche voi che credete alle stronzate che sparooooooooo.

AHHAHHAHHA no scherzo!!

Ero davvero convinta che erano quattro, ma ho aggiunto molte cose e non riesco ahhah

il quinto DOVREBBE essere l'ultimo xd

Spero di non far apparire Jared troppo fragile e spero si sia capito un pò di più del carattere di Jensen!

L'energia di Jared lo affascina ma lo spaventa anche!

Ha paura e teme di non essere all'altezza!

Ps i riferimenti alla riga ahhahha sono del libro L'acchiappasogni - Stephen King. Un libro che ho amato moltissimo! 

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Capitolo 5
*** Una rosa blu come non ce n'è! ***


Jensen e Jared erano alla Roadhouse, che in occasione di una serata speciale e di un’esibizione musicale di Jensen, aveva riaperto e ripulito la sala da ballo.

Stavano sorseggiando dei cocktail a un tavolino. Jared stava sorseggiando un Angelo blu dalla cannuccia e Jensen pensò ancora a quant’era bello.

Jared si accorse dello sguardo di Jensen su di lui e si fermò a pensare a quando avrebbe attaccato quella sera con la chitarra e quale canzone avrebbe cantato.

Adorava sentire Jensen cantare e suonare. Sarebbe potuto rimanere lì per ore semplicemente a guardarlo, imbambolato.

Suonava e cantava con passione e un desiderio ardente, vivo, che Jared aveva visto in ben pochi musicisti….
 



All’improvviso dalla sala da ballo partì un lento romantico.

“Mi si stanno atrofizzando i muscoli a stare qui seduto. Che ne dici, ti va di fare quattro salti?” propose Jensen con indifferenza, cogliendo la palla al balzo.


Jared tremò. “Jensen, questo è un lento…”

“E allora, che problema c’è? Dai, vieni qui, non fare lo scimmione troglodita e balla con il tuo migliore amico!” disse Jensen nascondendosi dietro l’ironia per mascherare il tremore della voce.

Jared cercò una risposta tagliente e ironica da dare ma non ne trovò e quindi si alzò, imbarazzato al massimo.
 


Jensen si stupì per primo della sicurezza con cui mise le sue mani dietro la schiena di Jared.

Sapeva di avere gli occhi di tutti puntati addosso, ma non voleva curarsene, non quella sera.

Jared sembrò sciogliersi gradualmente e abbandonarsi tra le sue braccia.

Jensen non voleva che facesse così, ok abbracciarlo, ma…voleva guardarlo in viso, altrimenti non avrebbe trovato mai il coraggio di….

Jared sembrò capire le intenzioni di Jensen, quando lui lo spostò leggermente per poterlo guardare negli occhi. Jared guardò in quei pozzi chiari che erano i suoi occhi e qualcosa scattò dentro di lui…

Forse era la musica romantica, forse lo stare così tra le braccia di Jensen in una situazione tanto intima, forse come lo guardava Jensen in quel momento, ma Jared fece una cosa che non aveva mai fatto prima d’ora.

Cercare di baciare Jensen.



Avvicinò piano il viso al suo, socchiuse appena gli occhi e le palpebre, totalmente rapito e in soggezione.

Troppo lentamente per impedire a Jensen di scostarsi non appena capì quello che Jared stava per fare…
 



Avvenne tutto molto rapidamente, come in un sogno…Jared che lievemente si mosse un po’ più vicino verso di lui e Jensen che altrettanto lievemente, ma in modo non fraintendibile, si scostava guardandolo terrorizzato….

Jared rimase esterrefatto. Sbarrò gli occhi non appena capì che Jensen si era sottratto.

L’aveva rifiutato.

Jared si voltò verso gli altri ospiti che avevano visto la scena.

Sotto gli occhi di tutti!

“Non posso crederci…”  disse Jared, la voce spezzata da incredulità e dolore. “Ho sempre pensato a te come all’unica persona che non mi avrebbe mai e poi mai fatto soffrire…”

Jensen era sconvolto. Non riusciva  a capacitarsi di averlo respinto.

“Jared, ascoltami, va tutto bene, io non…scusami se…” cercava di rimediare a quel punto Jensen.

Ma perché cavolo si era sottratto?  Pensava.

“NO! Prima mi fai capire che…e poi non…guarda la figura che mi hai fatto fare!” diceva Jared nel panico.

“Jared, perdonami, non volevo…io…andiamo fuori e…”

“NO!” gridò Jared ora isterico. “Non te ne rendi conto??? Ci stiamo facendo ridere dietro da tutti!!!” disse Jared, spostando brutalmente le mani di Jensen che cercavano di fermarlo, la voce di Mark che gli rimbombava nelle orecchie.


“JARED!” gridò Jensen vedendolo scappare.

Lo rincorse subito,incurante della piccola folla che, ormai aveva smesso definitivamente di ballare e guardava solo loro e con l’agitazione che minacciava di sopraffarlo.
 



"Non era Jared quello che ho visto correre come un pazzo verso i piani superiori?” chiese Mark a Misha, perplesso.

“Sì.” Rispose Misha desolato, che aveva assistito a tutta la scena.

Mark sgranò gli occhi, osservando la figura di Jensen che scompariva dal salone.

“E Jensen lo sta inseguendo?” chiese indicandolo.

“Sì.” Ripetè Misha.

“Che diavolo gli ha fatto?”

“Jared ha cercato di baciarlo durante il ballo e lui si è spostato.” Spiegò Misha.

“Che coglione smisurato!” dichiarò Mark scuotendo la testa. “Quindi ci sbagliavamo tutti quanti?” chiese ancora.

“Non ne sono sicuro.” Rispose Misha mordendosi il labbro. Sapeva benissimo i sentimenti dell’amico, ma non gli andava di tradirlo.
 




È stato un momento di debolezza, Jared, perdonami pensava Jensen mentre correva su per le scale.

Forse Misha ha ragione. Sono un eterno bambino, ma crescerò te lo prometto…..

Crescerò con te…
 
 




“JAREEEEEEEED!!!!” gridò Jensen battendo pugni all’impazzata contro la porta che aveva visto Jared chiudersi alle spalle.

“LASCIAMI IN PACE!!” gridò l’altro.

“Jared, lo so che adesso sei ferito, ma possiamo parlarne. Siamo persone grandi e mature, e la cosa è meno grave di quello che pensi…”

Jared ruggì come un leone in gabbia, battendo pugni contro l’estremità della porta e Jensen capì che Jared aveva completamente frainteso quello che intendeva dire e nel modo peggiore.

“VOGLIO SOLO ESSERE LASCIATO IN PACE!”

“Ti prego, Jared, mi distrugge vederti in questo stato! Aprimi la porta, Jared. Non riesco a parlare a una porta chiusa in questo modo!!”

Silenzio.

“Ti prego, Jared!! Apri la porta!! Non riesco a sopportare che mi odii!!”

Devo odiarti, Jensen…perché se non ti odio perché hai rovinato la nostra amicizia, dovrei odiare me stesso perché l’ho fatto.”

La tenaglia che teneva stretta il cuore di Jensen si fece ancora più dolorosa e soffocante.

Amava Jared, quindi perché non glielo diceva? Sarebbe bastato che trovasse il coraggio di dire quelle stupide paroline e tutto quel dolore avrebbe avuto fine, ma in un certo senso non era sicuro che dopo quello sconvolgimento, la sua dichiarazione avrebbe fatto star meglio Jared. In un certo senso era riuscito a mortificare anche quello.
 

“E ADESSO, SIGNORI E SIGNORE, RESTATE CONCENTRATI, PERCHÈ È ARRIVATO IL MOMENTO DELLA PERFORMANCE DEL NOSTRO BRAVISSIMO E BELLISSIMO JENSEN ACKLES!!” urlò lo speaker.
 
Jensen d’improvviso capì che quella era la sua ultima possibilità di riscattarsi con Jared e di riconquistarlo e che non doveva fallire.

Si allontanò dalla porta, gesto che Jared dovette aver percepito, perché prese a urlare:

“SÌ, TORNA PURE ALLA TUA MUSICA, JENSEN, CHE Ė MOLTO PIÙ IMPORTANTE DI ME!” Jared era consapevole di aver perso il controllo e di comportarsi in modo patetico, ma non riusciva a fermarsi.

Jensen deglutì, strinse gli occhi e si sforzò di non replicare. Avrebbe dimostrato con i fatti a Jared che si sbagliava.
 



Scese correndo a perdifiato le scale fino a tornare alla sala da ballo. Se si metteva a piangere…se crollava adesso, avrebbe rovinato tutto.
 


“Ohhh, finalmente il nostro musicista è arrivato. Credevamo ci avresti dato buca, Ackles.” Disse lo speaker. Tutti gli occhi erano puntati su di lui.

“Tutto bene con??” gli chiese poi a bassa voce.

“Sì, sì! Ce l’abbiamo la base per la canzone che ho chiesto.?” Chiese poi preoccupato e piuttosto scosso. Aveva lui le chiavi della macchina, ma temeva che Jared potesse andare via a piedi.

“È tutto pronto. Aspettavamo solo te.”

Jensen si voltò verso la sua banda indicando di aspettare solo un minuto.


“Signore e signori..” cominciò lui azionando l’altoparlante. “ c’è un annuncio che voglio fare, prima!”

La folla cominciò a mormoreggiare eccitata.

“Una cosa che avrei dovuto fare da molto, molto tempo. Questa sera, a causa mia, una persona ha sofferto molto, una persona che pensa di non valere niente per me, mentre invece questa persona per me è tutto.”
 
Jared si scostò dalle piastrelle del bagno. L’altoparlante che filtrava dal bagno e gli risuonava nelle orecchie. Si rialzò subito, sorpreso e imbarazzato.


Jensen, ma che diavolo dici??
 

“Per mesi mi sono nascosto nell’ombra, amandolo da lontano..” diceva mentre Jared stava spalancando la porta del bagno e correndo fuori.
 


“Troppo terrorizzato e vigliacco, per accorgermi….”  Diceva, mentre Jared stava ormai correndo per il corridoio, mentre gli altoparlanti piazzati dappertutto rimbombavano la voce di Jensen.
 


“Che non l’ho fatto per mesi, ma per anni.”  Disse calmo Jensen, anche se dentro di sé tremava.


Jared stava ora scendendo a perdifiato le scale.
 


“ Non ho mai avuto il coraggio di dirgli quello che provo per lui, ma stasera voglio farlo, con questa canzone, affinchè scopra chi sono io davvero!”

Ora Jared stava correndo per il corridoio, sbattendo addosso a varie persone.
 


Era infine arrivato dentro la pista da ballo. Jensen non stava più parlando e Jared con il fiatone temette di essersi solo immaginato tutto o di aver completamente frainteso le sue parole, quando infine vide Jensen inginocchiarsi davanti il mobiletto sul palco vicino alle casse e tirarne fuori qualcosa.

Stranamente si rialzò e non aveva niente in mano però.

Poi, vide che Jensen si accorse di lui, e quando vide anche quello che fece uscire dalla sua giacca, gli sembrò che gli crollassero le gambe.

Una rosa blu!
 


 
 


No! Non poteva essere!!!
 

Jensen non gli diede tempo di assimilare la scoperta, che ordinò alla band di cominciare.

Dalla banda arrivò una canzone dolcissima e melodiosa e Jared ebbe un flashback così violento da lasciarlo quasi soffocato per qualche attimo…
 


Ora stavano ballando un lento sulle note di una vera e propria canzone, che Jared credeva di conoscere, di aver già sentito, ma non riusciva a catturare le parole abbastanza per farle decifrare e ricordare alle sue orecchie e al suo cervello. Arrivavano e fuggivano via e lui semplicemente non aveva tempo di riconoscerle né di attribuirle ad un gesto conosciuto…
 
Sì, era la musica del sogno!!
 

Una rosaaaaa blu!
Sulla pelle tua,

mi ricordi Londra, snob e bionda, con un filo di follia….


 

Jared era contemporaneamente lì nel locale e da un’altra parte.

Ora gli sembrava di ricordare che cos’aveva sentito durante il sogno del cavaliere.

Non solo la musica, ma parole bisbigliate!!
 




“Misha, spegni subito quel computer. Sei impazzito??”

“Andiamo…volevo sentire la canzone d’amore pensata per il tuo amore, su cui ti eserciti da settimane!” ridacchiò Misha.

“Vattene subito!!” gli rispose Jensen. “Prima che si svegli!!”
 
 
 
Quante volte ho pensato questa canzone, Jared. Quante volte l’ho cantata e suonata per te….
 
 



Dicono di te!!!
Pare che ci stai….
Che ti scaldi presto, che poi tutto il resto e non ti leghi mai….
 

 
Il tono della voce di Jensen era caldo e passionale e Jared ebbe i brividi..Era così che Jensen lo vedeva?
 

Ma se fossi mioooooo
Io ti leghereiiiii
Con un laccio al cuore che ti faccia male, quando te ne vai….


 
Lacrime ora sul viso di Jensen.

Io sulla pelle me lo scriverei 
Che mi piaci perché sei come sei
Col tatuaggio con quella rosa blu
Che è il tuo coraggio e la tua risorsa in più


E ti racconto di me, di lei, ma chi
se ne frega
Ma sì doveva andar così
E non mi accorgo nemmeno,
che ti ho detto ti amo….



Jensen si sentì svuotato, ma cercò di andare avanti…
 

UNA ROSA BLU, CHE NON VA PIÙ VIA



Cantò più forte Jensen, mentre Jared piangeva di nuovo.
 

Dolce e un po’ perversa, come un po’ diversa è la tua fantasia!!


 Ma questa volta non era stato Jensen a cantare quella strofa, ma Jared.

Jensen sapeva che l’aveva smascherato e fece un sorriso. Poi cantò gridando, quasi a sfidarlo:

UNA ROSA BLU, COME NON CE N’È!!



Jared cantò di seguito:

Ma una cosa rara sono io stasera che la chiedo a te!!


JENSEN: "Io sulla pelle me lo scriverei….

JARED: L’amore in macchina no, non c’è magia…

JENSEN: Un tatuaggio perché va dove vai! (indicandolo)  

JARED: (scuotendo la testa ) Al mare o dove si può, purchè scappare via  

JENSEN: (gridando) E ti racconto di me, di lei, ma chi se ne frega, ma sì doveva andare così…  

JARED: (dolcemente) Dovunque sei tu….mi punge la tua rosa blu…
Dolce e un po’ perversa è la tua fantasia
Ma una rosaaaaa blu, sulla pelle miaaaa
Me ne accorgo adesso, passo dopo passo….
Che non va più via…





La musica finì e ci  fu un applauso fragoroso sia per Jensen che per Jared.

Jared approfittò della confusione per precipitarsi da Jensen.

Corse, corse più in fretta che poteva.

E poi gli prese il viso tra le mani, guardandolo con gli occhi che brillavano.

“Oh, Jensen, eri tu!” gli disse.


Jensen non rispose, continuava solo a guardarlo dolcemente, abbandonato con il viso nelle sue mani.

Per Jared era troppo. Non riuscì a resistere oltre e lo baciò.

Lo baciò tenendogli sempre il viso tra le mani e a Jensen sembrò di sprofondare dentro un oceano di dolcezza.


Le mani di Jared erano morbide contro il suo viso, mentre Jared al contempo si beava della morbidezza delle labbra di Jensen.

L’applauso fu fragoroso, ma i due non ci fecero caso più di tanto.

All’improvviso Jensen realizzò di essere un uomo, e che era lo stesso uomo che l’aveva fatto impazzire per mesi, anni, quello che lo stava baciando in quel momento, e lo attirò a sé, stringendogli di più i fianchi, facendo in modo di prendere il controllo del bacio e baciarlo più profondamente.

Jared gemette in estasi sentendosi stringere di più in quel modo. Le dita di Jensen che gli sfioravano i fianchi nudi e le sue labbra che stavano tracciando il suo collo in una scia di baci che facevano intendere il suo desiderio.

Rideva e gemeva, sconvolto dalle sensazioni che stava provando…
 


“Ok, ragazzi, vi siete sfogati, ma adesso dovete andare. State dando spettacolo.” Disse preoccupato e imbarazzato lo speaker, mentre tutti si erano fermati a guardarli.

“ Presto, chiama Jo!” disse Adam al suo fratello gemello Michael.

Adam aveva da un po’ di tempo un debole per la bella barista della Roadhouse.

“Cosa devo dirgli?” chiese l’altro.

“Digli….che ha vinto una scommessa!” disse Adam chiaramente riferendosi al bacio tra Jared e Jensen.
 
 
Jared e Jensen dovettero a malincuore allontanarsi dal palco e staccarsi dalla ventosa che li aveva inghiottiti, per lasciare il locale.

Non fu facile. Prima di lasciare il locale, però, cercarono comunque Misha e Mark perché erano desiderosi di vedere le loro reazioni…
 
 


Qualche minuto prima….

“Si stanno baciando.” Diceva Mark.

“Già, e io non ho più un’ossessione da portare avanti che mi tenga impegnato.” Disse Misha un po' dispiaciuto.

“Io sono contento invece che i miei consigli siano stati efficaci, cosi ora che so che funzionano, posso metterli in pratica anche con qualcun altro…” disse Mark.

Misha lo guardò interrogativo.

“Su me stesso.” Disse Mark spingendo Misha contro il muro e baciandolo appassionatamente.
 
 



Jared e Jensen trovarono infine Mark e Misha appartati in un angolo che si baciavano come se si stessero mangiando.

“Ok….credo di aver avuto abbastanza sorprese per oggi.” Disse Jared scioccato.

“Che ne dici di…tornare a casa? Ho l’impressione che Misha e Mark non sentiranno molto la nostra mancanza.” Sorrise Jensen, prendendogli la mano, e Jared sorrise di rimando.
 
 
 
 
 
 
 
 










Note dell'autrice: 

VIDEO CANZONE:

https://www.youtube.com/watch?v=Fn_rMkX46yk

Non avete idea del casino per pubblicare questo capitolooooo ahhahahh frasi che si cancellavano, codici sbagliati, codici doppi, e poi era venuto tutto il testo finale BLU e poi il pezzo blu era diventato nero ahhahhah chiedete a Daisy come ho sclerato ahhahahh

Per fortuna ho insistito, anche perchè non avrei potuto avere la forza di ricominciare tutto da capo l'indomani ahhahha

Beh! So che ho detto che questo era l'ultimo capitolo, ma, chi è che vuole vedere i J2 farsi le coccole dopo tanto struggimento d'amore???

Quindi a presto con l'ultimo (spero) capitolo 

*_*

  ps la Canzone Una rosa blu - Michele Zarrillo  è una delle mie preferite *_*

Link alle foto se spariscono:  

https://lily19888.tumblr.com/post/178137808487

https://lily19888.tumblr.com/post/178137811527

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Capitolo 6
*** La staccionata bianca ***


Jared e Jensen tornarono a casa senza smettere di baciarsi un secondo.

Jared spinse Jensen sul letto, mentre quest’ultimo non smetteva di accarezzargli il viso romanticamente.

Sophie salì sul letto e appena vide Jensen lo guardò sorpresa e con sguardo territoriale.


“Cucciola, devi abituarti. Oramai Jensen fa parte della famiglia!” disse Jared ridacchiando, continuando a baciarlo.

“Miao!” protestò Sophie.

“Sai, ho pensato che forse dovremmo dargli compagnia. Comprare un altro gatto…” disse Jared.

“Mmm…” disse Jensen perplesso.

“E anche dei cani! Che ne pensi??” chiese Jared con uno sguardo di sfida.

“Tutto quello che vuoi…” disse Jensen sorridendo imbarazzato. Non voleva cominciare subito a negare qualcosa al suo neo fidanzato.

Jared rise. “Sbaglio o ti senti un po’ a disagio all’idea??” lo provocò Jared.

“No, no, per me si può fare, basta che non reclamino troppo le tue attenzioni e non ti portino vai da me!” disse Jensen, afferrandolo per il sedere e portandoselo di più addosso.

Jared rise ancora. “Tu farai tutto quello che voglio…” scherzò.

“Non lo faccio già?” lo provocò anche Jensen.

Jared rispose: “E io in cambio ti ripagherò ampiamente a letto.” Disse malizioso.

Jensen rise dell’audacia del ragazzo, poi si baciarono di nuovo romanticamente, entrambi consapevoli che stravedevano l’uno per l’altro e che nessuno dei due voleva seriamente sottomettere o comandare l’altro.
 
 
“È il tuo modo di farti perdonare per aver rifiutato per mesi il mio tentativo di corteggiamento? Che c’era che non andava? Non ti piacevano le rose?” chiese Jensen dopo un po’, ridendo, tra una coccola e l’altra.

“Vuoi sapere che c’era che non andava? Tu, stupido. Ero troppo innamorato di te.”

“Eri?” chiese Jensen, un po’ spaventato.

Sono.” Si corresse Jared con un sorrisetto.


Tornarono a baciarsi sul letto.

“Mi sembra…così straordinario che posso finalmente toccarti così…e baciarti così…” gli disse Jared respirandogli sulle labbra e sul collo, e toccandolo dappertutto.

“Oh, sapessi quanto l’ho desiderato e sognato io.”

“E che sogni facevi?” ridacchiò Jared.

“Pervertito.” Ridacchiò Jensen.

“Sul serio, che stupidi che siamo stati! Eravamo innamorati persi e non lo capivamo! “

“Siamo!” lo corresse ancora Jensen, più deciso.

Jared lo fissò, corrugando le sopracciglia. “Se…tu fossi a conoscenza di quanto mi struggevo per te, non ti sentiresti minacciato da insignificanti errori grammaticali e capiresti che potrei smettere di amarti solo se mi strappassero il cuore e me lo sbriciolassero.”

“Adesso smettila. Non dire queste cose.” Disse Jensen, rabbrividendo.

Jared lo guardò intenerito. “Sei così bello e dolce quando ti preoccupi per me…e adesso sei tutto mio…finalmente…” e si sdraiò di nuovo su di lui a baciargli il collo… poi  lo guardò un po’ indeciso, un po’ imbarazzato.

Si strusciò appena un poco su Jensen, che vide l’indecisione sul suo volto.

“Ci conosciamo da così tanto tempo che quasi…non so, mi vergogno…” si giustificò imbarazzato.

Jensen gli sorrise adorante. Adorava quel suo lato. Jared sembrava così spudorato a volte, che poteva essere disarmante scoprire il suo lato timido, e lo amava anche per questo.

“Vuoi aiutarmi?” gli chiese Jared, nascondendo la testa sul suo collo e guidando le mani di Jensen sotto la maglietta.

Jensen fu felice di accontentarlo. Lo accarezzò sotto la maglietta. Accarezzò la sua pelle nuda e calda e gli sfilò la maglia piano, senza fretta.


Poi lo guardò ancora e gli diede un altro bacio. Si distese ancora su di lui e lo baciò ancora. Non voleva che Jared pensasse che per lui fosse solo sesso.

Poi gli baciò il torace piano, con piccoli baci che lo fecero impazzire, ma tutto con una passione che faceva tremare Jared di piacere.

Jensen finì di spogliarlo piano, togliendogli anche i boxer e rise quando vide la faccia di Jared imbarazzata, scoppiare poi in una risata ancor più imbarazzata.


Non glielo leccò. Indugiò sulla sua punta per un tempo indefinito, stuzzicandolo e beandosi del suo odore da vicino, fino a quando Jared non lo spinse con la mano più vicino. Non in maniera irruente, ma gentile, per sentirlo più vicino.

Finì con la faccia tra le sue gambe e cominciò a dargli teneri baci che si trasformarono poi in baci più bagnati.

“Oddio, Jensen…”

Jensen lo stuzzicò con la lingua per tutto l’inguine, baciandolo poi e prendendo in bocca il suo membro, con un po’ di imbarazzo iniziale. Fino a poche ore fa era pur sempre il suo migliore amico.

Jared però lo incoraggiò accarezzandogli teneramente la testa, e Jensen si sentì incoraggiato a continuare.

Scoprì che sentire Jared godere grazie alla sua bocca era una cosa che lo eccitava e lo faceva stare bene come non avrebbe mai creduto.

“Jensen…ti voglio…voglio fare l’amore con te…voglio farlo…voglio farlo con te…voglio sentirti dentro di me…”

L'erezione di Jensen si accese come non mai; si staccò subito da Jared, per poi tornare sopra di lui.

“Sei sicuro?” gli chiese, tenendolo stretto, abbracciandolo.

“Non c’è niente che ho desiderato di più, eccetto il tuo amore.”

“L’hai sempre avuto.” Gli fece presente Jensen.

“Voglio…la tua rosa dentro di me.” Gli sussurrò malizioso.

Ecco, ora non avrebbe più potuto fermarsi.
 
Preparò Jared con le dita e scoprì che l’elettricità data da quella nuova intimità lo sconvolgeva, continuava a sconvolgerlo come non avrebbe mai creduto possibile. Ora si chiedeva come aveva potuto resistere per tutto quel tempo assieme a Jared, senza averla.


Quando si spinse dentro Jared si sentì finalmente a casa. Come se due parti che erano state divise per tanto tempo, si fossero finalmente ricongiunte.

“Jensen…” disse Jared, voltandosi per dargli un bacio.

“Muoviti..voglio sentirti dentro di me…” gli diceva ancora.

Jensen gli diede ancora dei baci appassionati sulla spalla e sulla schiena e poi cominciò.

I suoi gemiti si mischiarono a quelli di Jared, a ritmo con le spinte.

Mai, mai, Jensen avrebbe creduto, neanche nei suoi sogni più erotici, che fare l’amore potesse farlo sentire così in estasi, così…in paradiso….
 


Quando finì, si distese accanto a Jared. Erano entrambi sudati e bagnati.

Jensen stava per prendere un asciugamano , ma Jared lo fermò con un braccio.

“No, restiamo ancora un po’ così…non voglio far sparire subito la sensazione…”

E lo tirò di nuovo giù, verso di lui…..
 
Restarono tutta la notte a coccolarsi e a dirsi frasi dolci anche dopo il sesso.

Frasi struggenti d’amore del tipo “Ti ho sempre amato.” e “ Mi sembrava di morire tutte le volte che ti vedevo baciare qualcun altro. “ “Con le rose blu volevo regalarti un sogno. “ a “Il mio sogno d’amore sei tu.”

Poi Jared ancora mentre gli accarezzava il torace nudo con le dita, gli sussurrò:

“È tutto così perfetto. Sai cosa ci vorrebbe solo? Una staccionata bianca in giardino.”

“Come?” chiese Jensen ridendo.

“Che c’è? L’ho sempre desiderata.” Disse Jared facendo il finto offeso, tornando a baciarlo.
 
 
 
 
 
 
 
*

Jared si risvegliò l’indomani mattina, mentre ancora ad occhi chiusi, tastò con la mano lo spazio accanto al suo, in cerca di Jensen.

Non trovò niente e ci restò un po’ male.

“Avrei voluto svegliarmi accanto a te, Jensen…” disse ad alta voce, poi andò a cercarlo.
 
Lo trovò in giardino, chino su qualcosa.

“Jensen!”

Jensen si voltò. Aveva la maglia sporca di vernice bianca e un pennello intinto di bianco, in mano.

“Oh mio dio!” disse, non appena vide quello che c’era dietro di lui.

Una staccionata bianca, o almeno, un inizio di staccionata.

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“Jensen…tu…tu…quando l’hai fatta???”


“Alle sette e mezzo sono andato in un negozio a prendere tutto l’occorrente. Che ore sono adesso?”

“Le nove.” gli respirò Jared sulla bocca.

“Uhh, sono qui da un bel po'. Ehi, attento, amore, ti sporchi…” gli disse Jensen, quando Jared gli volò tra le braccia.

“Non mi importa.” Disse, e Jensen notò uno sguardo velatamente triste nei suoi occhi.

“Ehi, amore che c’è?”

“Sono felice…per la staccionata…ma avrei tanto voluto svegliarmi con te al mio fianco, stamattina.” Disse, accarezzandogli il collo.

“Amore, hai ragione, scusa.” Disse, dandogli un bacio. “Ma volevo farti una sorpresa!”

“ È bellissima.” Disse Jared, guardandola adorante.

“Non è ancora finita, però. Andiamo a fare colazione?”

“Non da Sarah, però! Andiamo alla Roadhouse!”

“Andiamo, dai. Sarah è la nostra più grande fan!” rise Jensen.

“Anche Ellen e Jo!”

Jensen lo guardò ridendo di sottecchi. “Tu te la sei legata al dito per quella storia lì. Me l’ha detto Mark.”

“Mark è un impiccione!”

Jensen lo baciò di nuovo. “Andiamo alla Roadhouse solo se prometti che la perdonerai.” Gli disse.

“Se me lo dici così, è facile cedere.”gli rispose Jared guardandolo languido.

“Il mio amore permaloso.”

“Tu lo sei di più.”

“E se poi alla Roadhouse ci sono Mark e Misha che si scambiano effusioni?” gli chiese Jensen all’orecchio.

“ Gli faremo concorrenza!” rispose Jared.

“ Da quanto secondo te si amavano di nascosto?” chiese Jensen.

“Da quando rompevano le scatole a noi per dichiararci. Presumo quindi da un bel po'!”
 
 
Dopo essersi fatti la doccia insieme, - una doccia MOLTO calda - andarono alla Roadhouse, dove intravidero Misha e Mark che facevano colazione. Stavano per dirigersi da loro, ma all’ultimo momento ci ripensarono.

“Andiamo in quell’angolino lì appartato. Voglio fare colazione solo con te. Poi andremo da loro.” Gli sussurrò Jensen.

“Te l’ho già detto che amo il tuo lato romantico?” gli chiese Jared con lo stesso tono.

“Quindi ti sono piaciuto nei panni di Milord?” chiese Jensen sensuale.

Jared lo fissò sognante. "Ora che so che sei tu, sì." e poi gli disse serio: “Ti amo, Jensen.”

Jensen deglutì e lo guardò a sua volta. “Ti amo anch’io Jared. Niente al mondo potrà mai separarmi da te. “

“Non c’è nessun altro che voglio avere al mio fianco, nessun altro con cui desideri fare progetti bellissimi e meravigliosi. Voglio vedere noi due da soli su isole deserte e viaggi intorno al mondo.” Gli rispose Jared afferrando il colletto della sua maglia e guardandolo adorante.

Jensen lo baciò di nuovo. “Comincia a contare i giorni che ci separano dal viaggio, amore mio.” gli disse ancora.
 
“Buongiorno, raggi di sole! Cosa gradite per colazione??” chiese la bella barista Jo ai due, felice di vedere i suoi amici felici,  ma Jared e Jensen ci misero un po’ prima di riuscire a rispondergli e a staccarsi dalle reciproche labbra.
 
 
















Note dell'autrice: 

 https://fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xpa1/v/t1.0-9/1601027_728521943850541_1670246477886065244_n.jpg?oh=694063de752b553075a5a64afa7be1c3&oe=554A0B0E&__gda__=1431978547_53fa7d46b1708ec70d05854bd55690ac

L'immagine è presa dal blog tumbir : http://endlessskyblog.tumblr.com/

è finita anche questa storia! Voglio ringraziare tutti quelli che l'hanno seguita e recensita e a cui è piaciuta! Non mi aspettavo che avrebbe avuto questo successo, anche se ci speravo :D Confesso di essermene innamorata già da prima di cominciare a scriverla, quando ebbi la prima idea! All'inizio doveva essere solo una OS che avrebbe riguardato solo il quinto capitolo e sarebbe venuta molto fluff senza angst, ma poi mi sono lasciata trasporare dal romanticismo e sono venuti ben SEI capitoli! Ammetto che è stata un pò impegnativa, soprattutto per l'ultimo capitolo, anche perchè essendo di pochi capitoli non riuscivo molto a entrare in sintonia con i pensieri e i sentimenti dei personaggi e ho fatto un pò fatica, ma tutto sommato penso sia venuta una bella cosa, no? <3333

Chiarisco solo le ultime cose:

Se notate, parlo spesso del desiderio di Jared di dare dei compagni di giochi a Sophie...ebbene si li avrà. Altri gattini e magari anche dei cani *_*

la relazione tra Mark e Misha continuerà!

Jared e Jensen ne erano all'oscuro perchè loro due dovevano ancora metabolizzare bene i loro sentimenti prima di parlarne e poi erano concentrati sullo struggimento d'amore dei j2 eheheh

I j2 avranno la loro bella fuga d'amore, rigorosamente con Sophie a fare loro compagnia e quando avranno altri cuccioli con loro, se li porteranno dietro!

I j2 si amano più che mai e Jared ha apprezzato tantissimo il corteggiamento di Jensen, anche se fa finta di niente!

Io non so più che dire e straparlo , quindi adesso vi lascio. Ciaooooooooooooo

e GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE. Un'ultima cosa...penso che anche Adam ce la farà con Jo, ma la ff è finita, quindi possiamo solo sapere questo ahhahahha

ciaooooooooooooooo

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