Knights 4 Omega Warriors-Anteprima

di MonaLuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno di Lord Darkar ***
Capitolo 2: *** La ragazza misteriosa ***
Capitolo 3: *** Il mistero è svelato ***



Capitolo 1
*** Il ritorno di Lord Darkar ***


Il ritorno di Lord Darkar

Note dell'autrice: Primo capitolo della nuova fanfiction, creata da me. I nomi dei personaggi sono in versione europea. L'undicesima generazione di Cavalieri ha dimostrato abilità e coraggio per salvare il pianeta dal Signore Oscuro, impossessatosi del corpo di Gingka (vi spiegherò tutto in seguito, rilassatevi e fra poco vi darò un po' di nozioni per capire). Ora, si staglia una nuova minaccia: la Raimon ce la farà a salvare il pianeta per l'ennesima volta? Scopritelo da soli leggendo: buon divertimento.

Ricordarsi per capire: Eishtar è una divinità nel corpo di Roxy, incontrata nella seconda parte del numero 3. I ragazzi della Raimon sono i Nuovi Cavalieri. Hanno robot-mascotte. Sono allo Zenit (massima potenza di un Cavaliere). Gingka era stato posseduto da Lord Darkar.

"SPARISCI!" L'urlo dell'Inochi Knight che coraggiosamente aveva sconfitto il Signore Oscuro, rinchiudendolo in un'otre, rimbombava nella testa dell'intera Raimon. Erano passate due settimane da quando Arion abbandonò la Terra per portare l'otre su Plutone, in una base di massima sicurezza. La notizia dell'esplosione della suddetta aveva raggelato il sangue a tutti i membri. Non sapevano nulla delle sorti dell'amico, creduto morto, e si temeva il peggio.
"Ragazzi, non fate così. Forse il vostro amico sta bene" mormorò Eishtar, la dea che adesso era nel corpo della giudecchina Roxy, un'amica di Nina, ex ragazza di Xorax, divenuta adulta negli Universi Paralleli. I capelli biondi lisci lasciavano ricadere qualche ciocca nella tempia della dea, che si sistemava ogni tanto il cappotto in pelle nera e fissava il resto del gruppo con gli occhi azzurri. "Senti, Eishtar. Non sappiamo nulla. E' naturale che siamo preoccupati. La base è esplosa. Non possiamo rimanere calmi!" disse Victor fissando acidamente la dea con i suoi occhi ambra e battendo un pugno nel tavolo della Sala Relax. "Già. Tu non sai quello che stiamo provando! Ho mentito a Silvia per circa due settimane,ma adesso sono stanco di questa faccenda! Voglio che lui torni sulla Terra vivo e vegeto. Capito?" le parole fredde e dure di Mark dimostravano un composto equilibrio e una tensione molto alta. "Voi umani vedete con occhiali troppo scuri. Pessimisti! Stolti! Che senso avrebbe preoccuparsi? Io so che il moccioso è ancora vivo e..." Eishtar aveva rivelato, in preda ad un nervosismo eccessivo, un segreto importante. "Cooosa? E' ancora vivo e non ci hai detto nulla? Perchè, Eishtar? Dillo!" domandò in preda a un impeto di rabbia JP, desideroso di rivedere il suo migliore amico. "Noi divinità sappiamo molte cose. Ma non possiamo dire i segreti del Destino" disse Eishtar, tenendo il pugno del piccoletto, che si calmò e tornò a sedersi sulla poltrona rossa aggrottato. Eishtar continuò, fredda: "Appena diventerete adulti, responsabili e avrete una coscienza più sviluppata, capirete il meccanismo dell'Universo e le sue leggi. Ma fino ad allora, pensate alle vostre nuove responsabilità. Io qui ho finito. A presto, Cavalieri" E la donna se ne andò fra lo stupore generale. Nell'andito si sentiva il rumore dei suoi passi, alti a causa dei mocassini color crema con un piccolo tacco.
"Pensare alle nuove responsabilità, mmmh..." mormorò indeciso Sol, fissando la squadra con gli occhi azzurri. "Forse si riferisce al fatto che noi adesso siamo Cavalieri, e dobbiamo ancora fare molta strada assieme..." propose Wanli. "Già, hai ragione." esclamò Samguk. "Penso che ce la farete, ragazzi. Siamo forti!" incoraggiò Subaru. Victor riprese la giacca della Raimon, se la mise e salutò: "Bene, io vado alla base. Ci vediamo fra due giorni, ragazzi. Se succede qualcosa, comunicheremo con i telefonini."
Il ragazzino uscì dalla Sala Relax della scuola e sentì il morbido profumo della notte. La tensione del giovane sembrava sparita, quando fissava la luna e il cielo stellato. Mentre stava camminando, guardandosi attorno, vide una sagoma. "Chi è?" domandò minaccioso. Dall'albero si stava muovendo un'ombra, che, alla luce, si rivelò. Era... "Jade? Ma che ci fai qui?" chiese Victor. "Sei tu! Mai ti ho visto uscire in quel modo dal nulla!" esclamò la ragazza, fissandolo con gli occhi verdi. "Non dirmi che vuoi compagnia!" brontolò il giovane. "Io sono sola, le ragazze sono tornate a casa." giustificò Jade irritata. Ma sentiva il cuore trafitto di spine dal dolore. Non voleva litigare con Victor. Erano come cane e gatto, è vero, però lei si era progressivamente innamorata di lui, ma scacciava il sentimento, affermando che si trattava di un'illusione. Camminavano silenziosi, senza guardarsi negli occhi. Jade tentò di scaldarsi con le mani. "Hai freddo?" mormorò Victor. "Che sciocchezza! Ti pare?" rispose la giovane furiosa. Il ragazzino, noncurante, si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle. Alla ragazza, il cuore stava battendo troppo velocemente. La stoffa della sua giacca era morbida e aveva il suo profumo, che lei amava. Sentiva un misto fra il gelo della montagna e la brezza marina. Non parlarono per minuti. Nel mentre, la ragazzina guardava il profilo del volto del giovane: lo trovava veramente carino, le ricordava il viso di un elfo. Voleva anche sentire la sua voce, così profonda e pacata, ammettere di essere innamorato di lei. "E' troppo orgoglioso! Non lo farebbe mai!" pensò Jade. La giovane arrivò a casa. "Tieni, questa è tua." disse, ridandogli la giacca. "Buonanotte" disse Victor, rimettendosela e rientrando a casa.
Nel mentre, una nave si avvicinava a velocità crescente sulla Terra. A bordo c'era Lord Darkar, sopravvissuto all'esplosione della base plutoniana, divenuto mezzo drone. "Ecco il pianeta di quei disgraziati! La pagheranno cara per aver contrastato il mio progetto di conquista del mondo!" ringhiò con disprezzo. "Signore" un servitore arrivò trafelato, comunicando: "Abbiamo intravisto la nave di Arion Sherwind. Sicuramente dev'essere sopravvissuto!" Il Signore Oscuro strinse i pugni e urlò: "Me la pagherà cara! Lo distruggerò e con lui lo seguiranno quel pianeta insignificante di nome Terra e i mocciosi suoi alleati! Diventeranno polvere! L'ira di Lord Darkar è infinita e presto constateranno che non c'è nulla che possa eliminarmi!" e il malefico scheletro ambulante emise una lunga e agghiacciante risata satanica. Poi domandò: "Quando arriveremo sulla Terra?" Il servitore controllò il computer: "Domani alle undici ore terrestri, signore!"
"Perfetto" disse il Signore Oscuro "Ora lasciami solo! Devo meditare la mia vendetta contro quello sporco terrestre! Non mi sfuggirà!" Lasciato solo dalla guardia, Lord Darkar iniziò a mormorare: "Arion Sherwind, ti pentirai amaramente di esserti messo contro di me! Giuro sulla mia vita che maledirai il giorno in cui mi hai sconfitto! Piangerai lacrime di sangue!" Giurò a sè stesso. Il desiderio di vendetta di quell'essere stava salendo di ora in ora.
Nel cuore della notte, il giovane Victor stava sognando. Inizialmente stava guardando le stelle con un telescopio molto potente da un osservatorio ove andava spesso da bambino con i suoi genitori, ma all'improvviso vide un enorme disco volante viola e nero che stava mirando alla Terra ad una velocità spaventosa. Riuscì a vedere uno dei passeggeri: Lord Darkar che rideva assatanato. Cadde poi in un abisso pieno di fiamme, spalancato all'improvviso. Il giovane si svegliò con una leggera tachicardia, vide la sveglia e mormorò: "E' l'alba! Ho avuto un'altra visione! La terza in due settimane!" Anche mentre si stava facendo la doccia, non riuscì a pensare ad altro. L'acqua che bagnava il viso chiaro non riuscì a farlo distrarre. Mentre si mise la tuta della Raimon, mormorò: "Devo parlare subito con Vladimir. Avrà una spiegazione." E andò nella Sala Computer nell'obelisco di Eishtar, ove viveva con suo fratello. Il giovane, appena vide il fratello maggiore, simile a lui, assunse prima un'espressione solare, poi un velo di malinconia.
Salutò: "Buongiorno, Vladimir. Sei rimasto a lavorare tutta la notte?" Il Cavaliere si sedette in una sedia vecchia, sbuffando. "Di che cosa devi parlarmi? E' successo qualcosa?" chiese calmo il fratello, guardandolo negli occhi in modo intenso. Un lieve sospiro di Victor, che prese coraggio e disse: "Ho avuto i poteri speciali... Adesso... Ora ho le visioni! Si sono sempre avverate nel corso dei giorni e penso che il sogno che ho fatto stanotte abbia predetto il..." e il ragazzino smise di parlare. "Il?" incalzò Vladimir. "Lord Darkar tornerà sulla Terra!" esclamò Victor angosciato. "Cooosa?! Allora, i tuoi poteri da Yami Knight stanno facendo effetto!" urlò Vladimir. "In che senso i miei poteri stanno facendo effetto?" chiese il giovane spaventato. Non sperava di avere poteri da profeta in quel momento. "Ascolta, i ragazzi non sanno cosa hanno percepito, ma è dal cuore della notte che avvertono una forte energia negativa! Secondo me, sta succedendo qualcosa di veramente grave! E tu hai gli indizi per scoprirlo." spiegò il giovane esperto di computer, quasi caduto dalla sedia dallo spavento. Victor iniziò a riflettere, citando anche dettagli insignificanti sul suo sogno, sperando di trovare la soluzione: "Ok... Il luogo dell'atterraggio è il monte Fuji. Ho visto un poster vicino al telescopio del sogno. Avverrà alle undici esatte... Perchè l'orologio dell'osservatorio segnava elettronicamente le undici di sera, o le ventitrè. Il Signore Oscuro era su un ufo quando l'ho visto con la lente... Penso che sia il mezzo di trasporto. Ora ho capito! Vado! Grazie! Avverti tu i ragazzi!" E il Cavaliere dell'Oscurità iniziò a correre verso l'uscita. Pronunciò la formula: "Yami Knight! Zenit!" E si trasformò in Cavaliere. Si buttò dalla cima dell'obelisco e volò verso la meta con le ali da angelo nere. Controllò la sua Beysword, Hades Lancelot: il fioretto era a posto. Adesso il destino del pianeta era di nuovo in bilico.

Mentre stava volando, lo Yami Knight pensava turbato a quello che stava succedendo in poco tempo. Prese con la mano sinistra il ciondolo a forma di ingranaggio e lo guardò intensamente. "Tutto è cominciato da Lord Darkar e tutto finirà con lui." giurò a sè stesso. "Ehiiiii" un urlo lo distrasse dai suoi pensieri. Era Skie, trasformata in Kaminari Knight, Regina dell'Elettricità. "Ho sentito il tuo messaggio. Mi sono spaventata a morte." continuò la ragazzina. "Già! Figurati io quando ho sognato quel mostro ritornare." disse il giovane, che vide poi una sagoma marrone muoversi velocemente: un ragazzo con un abito da samurai simile a un giapponese nel Medioevo, rispettoso del codice d'onore. "Samguk!" esclamò il Cavaliere Oscuro, stupito della sua presenza. "Ehilà, nuova Cassandra! Quale disgrazia hai predetto?" urlò scherzando Samguk, adesso Tochi Knight, Cavaliere della Terra. "Non aiuti per nulla, sai?" urlò lo Yami Knight. "Lascialo perdere!" Era JP, come Kori Knight, Cavaliere del Ghiaccio. Stava volando con una pista di ghiaccio nel cielo, pattinando. Un misterioso ninja stava volando rasoterra con un aquilone. "Ryoma?" esclamarono i ragazzi, alla vista del Cavaliere del Fuoco, Hi Knight. "Come va? Congratulazioni per i poteri!" disse il Mizu Knight, alias Adè, vestito con un paio di pantaloni bianchi e sulle spalle, una rete da pesca. "Bah, non è il momento di festeggiare, ragazzi!" brontolò Tezcat, o Shizen Knight, Cavaliere della Foresta. "Bene, ci siamo tutti! Fermiamo una volta per tutte Lord Darkar!" incitò Victor. E tutti si diressero verso il monte Fuji, forti più che mai. "Siete dei ritardatari cronici, ragazzi..." brontolò una voce. "La conosco troppo bene quella voce da arrogante snob..." disse accigliato lo Yami Knight appena sentita la predica. Era Riccardo, trasformato nel Cavaliere del Suono, Oto Knight.
"Ok, spiegami come sei arrivato qui..." urlò furioso il Cavaliere dell'Oscurità, appena atterrato. "Semplice: con il Teletrasporto!" rispose noncurante il ragazzo con i ricci. "Ma lo sai che Lord Darkar ti avrebbe beccato?! Sei completamente impazzito?!" sbraitò Victor. "Ma se cerchi l'aura del Suono, ti posso dire che è già stata azzerata..." Era Mark, in veste di Cavaliere della Tredicesima Essenza, con l'elegante uniforme da generale francese addosso. "E ho portato qualche ospite..." mormorò Riccardo, indicando un nuovo arrivato. "AAAAAAH! QUESTO E' UNO SCHERZO, VERO?" Victor si mise le mani fra i capelli blu. "Ciao." Era Gabriel. Il gruppo era stupito. Fissava il ragazzo con i codini e gli occhi color acqua in modo incredulo. "Ma che ci fai qui?" urlò lo Yami Knight, inferocito. "Mi sono stancato di essere in tribuna mentre voi vi divertite come pazzi! Ho diritto di assistere allo show, no?" si lamentò il ragazzino. "Va bene... Scaliamo il vulcano. Con il volo saremmo facilmente individuabili. Azzerate i vostri poteri!" gli ordini di Mark furono eseguiti eccellentemente dal gruppo. Iniziarono a scalare il vulcano. Più si saliva, più la temperatura si abbassava e, di conseguenza, i Cavalieri iniziarono a vedere le prime tracce di neve sul vulcano, in riposo da trecento anni.
"Eh... Eh... Etciùùù!" Samguk iniziò a starnutire. "Stai zitto! Provocheresti valanghe!" esclamò spaventata Skie, guardando il poveraccio con un imminente raffreddore. "Beato te, JP! Non stai congelando!" commentò Mark, che non sentiva più le mani. "Il merito è del mio elemento!" rispose il piccolo Cavaliere. Continuarono a salire in silenzio, fino ad arrivare alla cima del vulcano, tappato da un cumulo di roccia e neve. "Ecco! Siamo arrivati! Tra trenta minuti dovrebbe arrivare quel mostro! Mantenete gli occhi aperti!" disse Victor, formando col fiato delle nuvole di vapore condensato. "Spero per te che si tratti di uno scherzo di cattivo gusto, altrimenti ti sparerò contro i miei superpoteri! E allora sarò io la minaccia da temere!" minacciò irato Riccardo, che aveva abbandonato la sua casa e le lezioni di pianoforte. "Quando mai un veggente sbaglia le profezie?" mormorò lo Yami Knight furioso. Passarono trenta minuti. "Bene, me ne vado! Grazie mille, Victor! Ho perso la mia lezione di pianoforte!" brontolò l'Oto Knight. "Fermi" ordinò Tezcat "Ho sentito qualcosa!" Impulsivamente, Mark ordinò: "Forza, nascondiamoci!" Tutti andarono dietro una roccia. Il rumore di motori era persistente e Samguk, Riccardo e Gabriel iniziarono a pregare: "Fa' che non sia Lord Darkar! Ti prego, ti prego, ti prego..." Una astronave viola e nera atterrò. "Lo sapevo!" mormorò Victor, che continuò: "Adesso mi credete? Ho la capacità di vedere il futuro attraverso i sogni!" Il gruppo rimase di sasso. E a quasi tutti, la saldezza dei nervi venne meno: Gabriel svenne dallo choc, Samguk iniziò a strepitare dalla paura con gli occhi fuori dalle orbite, Mark guardò stupito Victor e si mise le mani dietro la schiena, senza dire una parola, Skie e JP rimasero a bocca aperta, Adè era sul punto di scappare ma stava respirando male, come se stesse affogando, stringendo con tutta la forza che aveva in corpo la roccia (si constatò un attacco di ansia) e Riccardo scoppiò a piangere, urlando: "Lo sapevo di non dover venire con voi!". Ryoma e Tezcat stavano sghignazzando, ma con la sicurezza di uno studente che non sapeva nulla. L'unico calmo era il povero Victor, che presto s'infuriò.
"Dannazione! State zitti! Sembrate delle signorine impaurite!" Vedendo che Samguk non smetteva di urlare dopo il suo ordine, Victor lo prese per il kimono e urlò: "Finiscila con questo verso da anatra senza cervello! Vuoi essere eliminato?" Il ragazzino con i capelli cespugliosi negò, singhiozzando, e il giovane ragazzo diafano si mise la mano in faccia, commentando: "Di sicuro non invidio Arion nel suo nuovo ruolo da leader!"
"Chi vuole sostituirmi come leader?" la domanda di Arion aveva messo di sasso tutti. La domanda era posta a cuor leggero, con un pizzico d'allegria del ragazzino, che fissava i suoi compagni con quei grandi occhi azzurro metallico. "Stai scherzando? Io non sarei capace di sostituirti!" JP si ritirò subito dall'incarico gravoso, mentre accarezzava Spotter, l'anziano cane dell'amico. "Avanti, ragazzi! Devo andare su Plutone a rinchiudere quel pazzo scatenato di Lord Darkar! La Terra sarebbe scoperta!" Il ragionamento del giovane castano non faceva una piega. "Allora mi offro volontario io!" Victor arrogantemente voleva dimostrare di saper guidare un gruppo. "Sei sicuro? Mi sembreresti un leader troppo permaloso!" chiese Arion. "Chiudi il becco! Me la caverò benissimo! Abbiamo bisogno di un leader ed eccomi come volontario!" rispose il giovane diafano. "Ok!" il Cavaliere della Vita aveva accettato senza fare troppe storie.
"Perchè mai l'ho fatto?" si lamentò lo Yami Knight, ricordandosi il giorno dopo la disfatta di Lord Darkar. L'astronave si aprì e in tutta la sua decomposizione (se si poteva chiamare così) comparve Lord Darkar, con l'esercito di bestie al seguito. "Ecco lo scheletro ambulante!" commentò Adè. "Io dico usciamo e diamogli una lezione! Non starò qui ad assistere!" sussurrò Skie. "Signore, cosa facciamo nell'attesa dell'arrivo del terrestre?" chiese uno dei suoi generali, brutto come la fame e simile ad una fiera feroce decomposta, capace di suscitare paura al primo sguardo. "Eliminate gli esseri umani, naturalmente! Lasciate vivi i Cavalieri! Penserò io a loro!" ordinò il Signore Oscuro. Un gruppo di truppe iniziò a librarsi in volo con quelle ali rovinate e decomposte, ma ancora resistenti.
Ma all'improvviso, vennero fatti fuori da un essere misterioso. "Ma che..." Lord Darkar era sorpreso! Credeva che Arion fosse arrivato in tempo per fermarlo. "Sono sicura che è Arion!" commentò Skie, credendo all'arrivo dell'amico d'infanzia, di cui era segretamente innamorata. "Sì! Farà fuori quel mostro!" esultò JP. "Mi sa che avete sbagliato..." disse Tezcat. Riccardo aggiunse, indicando in alto: "Guardate!" L'ipotesi iniziale di tutti quindi era sbagliata, come si era notato: infatti comparve una ragazza. "Wow!" esclamò Mark. "Hai visto, Victor?" chiese poi, stupito del giovane Victor che forse non aveva individuato un dettaglio nella visione. "No! Non era nella mia visione! Qualcosa non quadra! Ne sono certo!" rispose il neo-profeta. La giovane fissò con gli occhi verdi l'essere spaventoso e non sembrava intimorita. Lord Darkar la squadrò altrettanto: una ragazzina alta con i capelli verdi, un vestito simile a quello delle guerriere Sailor (citazione, di fatto i personaggi Sailor non ci saranno) viola e verde con la cravatta, un paio di pantaloncini aderenti verdi, le scarpe da ginnastica e le calze viola. In testa un'aureola viola... Un'aureola? I Knights erano stupiti. "Quella ragazza ha un'aureola, avete visto?" mormorò Victor.
"E tu chi sei?" chiese il cattivo, per nulla spaventato, credendo di avere di fronte l'ennesima mocciosa fanatica. "Sono qui per eliminarti! Non ti permetterò di distruggere il pianeta di Arion Sherwind. Le sue gesta sono parlate in tutto l'Universo. Arrenditi!" disse la giovane. Chi era quella misteriosa ragazza? Conosce Arion? E, in particolare, riuscirà a bloccare il mostro?

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Capitolo 2
*** La ragazza misteriosa ***


La ragazza misteriosa

"E tu chi sei?" chiese Lord Darkar per nulla intimorito alla vista di quella ragazza misteriosa. "Sono qui per eliminarti! Arrenditi!" disse la ragazza. "Tu... Eliminarmi? Ahahah! Sei patetica, ragazzina! Io sono Lord Darkar, il Signore Oscuro e tu non puoi fare niente per fermarmi!" minacciò il mostro. La ragazzina sogghignò ed esclamò: "Fra poco lo vedremo se hai ancora voglia di ridere!" Il mostro digrignò i denti e urlò ordinando al suo esercito: "Guardie! Bloccate quella mocciosa! Subito!" Un gruppo di soldati andò verso la giovane con l'aureola. "Oh no! Poverina! Dobbiamo aiutarla!" esclamò JP. "Ragazzi, calmi! Quella fanciulla sa ciò che fa!" disse pacato Mark. "Hai ragione" replicò Victor "Ha un'energia spaventosa. Dubito che Lord Darkar possa avere qualche possibilità contro di lei!" Nel mentre, i soldati si avvicinavano alla bella ragazzina che, prontamente, estrasse dal marsupio una spada laser. Lo accese e uscì un raggio violetto. Andò alla carica e con un solo fendente uccise tutti i soldati, che si accasciarono al suolo. "Eccovi sistemati" mormorò la ragazzina, freddamente.
I Cavalieri rimasero di stucco. "Quella ragazza è mitica! Non ho mai visto qualcuno far fuori ad una velocità spaventosa quei mostri!" commentò Ryoma. Nel mentre, Gabriel riprese i sensi dopo lo choc per l'arrivo di Lord Darkar. "Ehi, ragazzi! Cosa state facendo? Cosa sono que..." all'improvviso si bloccò e vide la bella ragazza con l'aureola. Appena la vide, la sua bocca rimase asciutta e la guardò incantato. "Wow! E' veramente carina!" pensò il giovane, diventando rosso come un peperone. "Qualcuno si è preso una bella cotta!" canticchiò Adè. "Ma chi? Io? Non è vero!" negò Gabriel imbarazzato. Ma nel profondo del suo cuore sapeva di essersi innamorato di quella giovane misteriosa. "Maledetta!" ringhiò Lord Darkar. "Signore, cosa facciamo?" chiese il generale dell'esercito. "Semplice! Mandate il mostro più forte e uccidetela!" sbraitò l'essere.
A Gabriel stavano mancando le parole. Senza pensarci due volte, andò verso il luogo dello scontro, incurante degli avvisi degli altri che lo invitavano a tornare indietro, prese il suo telecomando per gli Upgrade di sopravvivenza, digitò il codice 705 e all'istante comparve un arco con frecce. Si mise la faretra dietro la schiena, prese una freccia elettrica da esso e mise la munizione sull'arco. Prese il suo obiettivo, ovvero la bestia che stava per aggredire la ragazzina con l'aureola, e scoccò la freccia facendo centro. La bestia morì per le scosse elettriche, finendo KO. "Stai bene?" chiese guardando la ragazza. "Sì." mormorò dolce la giovane, che poi esclamò: "Attento!" e lo prese per il colletto del polo verde acceso. Per poco non stavano per essere colpiti dal mastodonte che stava cadendo sopra di loro! "Mi hai salvato la vita!" disse Gabriel. La giovane sorrise e disse: "Con questa siamo pari!"
Il generale commentò: "Ma è disgustoso! Un umano ha bloccato la bestia! Allora i Cavalieri sono qui!" Il gruppo era spacciato. Victor, paonazzo dalla rabbia urlò: "Ma è mai possibile che quell'idiota si metta sempre nei guai?" Mark tentò di calmarlo: "Avanti, rilassati! Non fare così! Quel che conta è che sia ancora vivo! E poi ci avrebbero scoperto ugualmente! Ragazzi, all'attacco!" ordinò poi. E tutti i Cavalieri uscirono dal nascondiglio. "Toh, chi si rivede! Lo scheletro ambulante! Come andiamo?" schernò Ryoma, sicuro di non fare una brutta fine. "Bene, mocciosi! Mi risparmiate una fatica! E' giunta la vostra ora!" scandì solennemente il mostro mezzo drone. "Hai fatto una plastica? Sei più brutto dell'altra volta!" commentò Skie, notando il cambiamento del nemico. "Fermi! Vi prego! Lasciate che ci pensi io!" disse la ragazza misteriosa. "No! E' fuori discussione! Non sai con chi hai a che fare! Potresti morire! Dobbiamo combattere insieme!" rispose Mark. "Non ho bisogno d'aiuto, grazie." disse la ragazza arrabbiata. "Va bene, ti accontento!" disse Riccardo, felice come un bambino a Natale per l'abbandono del campo di battaglia, orribile per i suoi gusti. "Sei un codardo... Ma che ti prende? Durante il Cammino Imperiale non ti comportavi in quel modo..." commentò Mark, ricordandosi del Torneo di calcio, disputato due anni fa.
"Forza, andiamo!" ordinò il ragazzino, pronto per il Teletrasporto. "No! Io non la lascerò in mani a quel mostro! Andate voi!" rispose Gabriel. "Ma sei impazzito?! Rischi di essere eliminato! Ti prego, amico mio, vieni!" supplicò l'Oto Knight, che non voleva abbandonare il suo migliore amico in balia degli eventi. "No! Andate! Presto!" ripetè fermamente il ragazzo dai capelli rosa. "Lascialo. Secondo me vuole proteggere il pianeta anche lui e sta dando il suo contributo." commentò Victor. Il ragazzino con i ricci sospirò pensando: "Buona fortuna, Gabriel" poi urlò: "Teletrasporto!" e scomparvero. "Ahahah! Pensate che in due potete bloccare il Signore Oscuro? Vi sbagliate!" disse il Generale. "Ahahah! Ride bene chi ride ultimo!" provocò la ragazza cinica. Poi, rivolta al compagno, disse: "Vai e nasconditi!" scaraventandolo lontano dal campo di battaglia. "NOOOO!" il ragazzino non voleva abbandonarla. "Finalmente ho campo libero per agire!" commentò la giovane.
"Tu sei una terrestre per caso?" domandò sibilando Lord Darkar. "Te lo spiego subito!" rispose la giovane, che continuò: "Sappi che Arion non è l'unico difensore di un pianeta, in questo caso, la Terra: hai il guerriero protettore di un altro corpo celeste, davanti ai tuoi occhi!" Il generale esclamò indignato, guardando la ragazza con i suoi occhi crudeli e rossi: "Un'aliena ci viene a fare la predica?! Questa poi! La pagherai cara, mocciosa! Te la vedrai con me!" e si tolse il mantello rattoppato nero, rivelando un corpo muscoloso di metallo rosso lucente. Il generale voleva scatenare la sua furia! Iniziò a correre verso la fanciulla per colpirla con un pugno potentissimo, ma lei lo schivò ad una velocità impressionante. Il cadavere s'arrabbiò e iniziò a lanciare colpi d'energia magica contro l'aliena umanoide, sperando di colpirla. Le esplosioni avevano un volume assordante, sentito anche a distanza di chilometri, mettendo il panico fra la popolazione civile stanziata in città, che iniziò a correre per strada, credendo che ci fosse un terremoto nelle vicinanze.
Nel mentre, anche il gruppo di Cavalieri si accorse della cruenta lotta che stava avvenendo. Tutti i ragazzi erano a favore della misteriosa ragazza.
"Avete sentito? Ma che sta succedendo in cima al vulcano?" domandò JP. "Wow! Siamo di fronte a uno scontro tra titani, ragazzi. L'aliena ha sfoderato la sua potenza!" commentò Mark, eccitato dallo scontro in corso. Nel cratere, l'aliena era riuscita a schivare i colpi del generale ed era davanti a lui, senza un graffio. "Accidenti! Come ci sei riuscita?!" esclamò il generale. L'aliena non gli rispose, fissandolo minacciosa. "Adesso è il mio turno, se permetti!" mormorò, prendendo la sua fidata spada laser dal marsupio. L'accese e andò alla carica contro il generale che, sorpreso e anche spaventato, non riuscì a schivare il colpo e fu tagliato in due come un'anguria, rivelando al suo interno un ammasso di circuiti. Le ultime immagini che vide della sua vita fu l'aliena e un progressivo spegnimento del sistema. Morì, lasciando Lord Darkar, il suo signore, in preda ad una paura indescrivibile. L'aliena si avvicinò al mostro, con lo sguardo freddo. "Dolcezza, calmati!" disse l'essere. L'aliena rimase muta. "Senti, ho una proposta da farti" disse il Signore Oscuro "Sei una ragazza fredda e cinica. Perfetta per essere il mio secondo. L'hai ucciso con una maestria unica! Vorresti prendere il suo posto? Non hai da perdere nulla!"
I Cavalieri sentirono il discorso. Non si aspettavano questa mossa dal loro avversario, e ciò aveva sbriciolato la fama del tiranno crudele che avevano conosciuto finora. "Accidenti! Ma che vigliacco!" commentò Mark, rimasto senza parole davanti al gesto del mostro. "Mi auguro che la ragazza non accetti!" disse Victor, preoccupato per le sorti del mondo. "Forza, ragazza-angelo! Sento che vincerai!" incitò JP. "Perchè la chiami così?" chiese polemico Riccardo. "Per la sua aureola! Dove sono cresciuto io, si parlava di angeli dai poteri speciali. Io sono sicuro che è un angelo venuto a soccorrerci!" disse il piccolo ragazzo. "Ma fammi il piacere! Primo: gli angeli non esistono! Secondo: è un'invasata! Gli angeli non si concerebbero mai in quel modo ridicolo!" brontolò il ragazzino ricciuto, mostrando il suo nervosismo a una situazione sconosciuta. "Ma non dire sciocchezze! Gli angeli progrediscono come gli esseri umani, no?" s'intromise Tezcat. "Nessuno ha chiesto il tuo parere!" sbraitò Riccardo. "Ryoma, che dici? Lo trasformo in una cornacchia?" chiese sottovoce Samguk al giovane samurai che, noncurante, assumendo un'espressione divertita, mormorò: "Nessuno noterebbe la differenza!"
"Ti ho sentito, sai? Perchè non dici in faccia quello che pensi?" urlò l'Oto Knight. "Volete stare zitti? Mi sono stancato dei vostri sciocchi battibecchi mentre qualcuno lotta per il destino del pianeta! Vergognatevi!" disse Mark, rimasto tutto il tempo calmo, ma ora, visibilmente irritato dalla pessima condotta della squadra. "Ha ragione! Non aiutate!" rincarò Victor, con le braccia conserte. "Va bene..." dissero in coro i tre ragazzi, sedendosi ciascuno su una roccia scura.
Nel mentre, la proposta del Signore Oscuro sembrava non aver turbato la ragazza. Alla fine, l'aliena prese una pistola laser e la puntò contro il mostro, che assunse un'espressione terrorizzata. "Fermati! Non sai quello che stai facendo!" disse quasi pregandola Lord Darkar. "Oh sì, invece! Addio!" disse l'aliena che vaporizzò il malcapitato nel nulla, salvando la Terra. "Sìììììììì! E' tutto finito!" gridarono in coro i ragazzi. Samguk, Ryoma, Tezcat e Riccardo urlarono selvaggiamente; JP e Skie si abbracciarono così forte che i loro cuori sembravano uscire dal petto; Adè applaudì al miracolo e Mark e Victor tirarono un sospiro di sollievo. Arrivò loro una chiamata: erano Vladimir, Eugène e Subaru dalla Sala Computer. "Grande! Lord Darkar non darà più fastidio alla Terra!" esultò Subaru, ridendo come un matto. "Va' alla grande!"esclamò ironico il fratello di Victor, facendolo ridere. "Wow! Evviva! Lord Darkar è fuori gioco! Evviva! Non si combatte più!" gridò entusiasta l'ologramma di Eugène, che dalla contentezza stava perdendo gli occhiali. "Neanche noi ci crediamo! Aspettavamo un momento del genere! Siamo così felici!" fu il commento di Adè per il suo amico, ora apparso come immagine digitale. "Andate a recuperare Gabriel! Stasera si festeggia! E tutta la notte!" ordinarono i tre ologrammi. Risalirono la montagna, ma stavolta con i loro superpoteri.

Saliti sulla montagna, videro Gabriel ancora sconvolto dagli eventi. "Forza, andiamo a casa!" disse Riccardo, trascinando l'amico. Ma l'aliena chiese: "Siete amici di Arion Sherwind?" Il gruppo era di sasso. "Sì. Perchè?" urlò lo Yami Knight. "Fra tre ore esatte il vostro amico tornerà sulla Terra! Volete aspettarlo con me?" invitò la giovane. I ragazzi non vedevano l'ora di rivedere il loro caro amico, disperso nel Sistema Solare per due settimane. La proposta fece saltare di gioia il gruppo, che si fidava della misteriosa ragazza dai capelli verdi con l'aureola.
"Va bene! Fai strada! Noi ti seguiremo!" urlò JP. La ragazza si mise in volo con delle ali olografiche trasparenti di colore verde, seguita a breve distanza dal gruppo di Cavalieri. La ragazza controllò con il suo orologio la posizione satellitare sul luogo dell'atterraggio di Arion, che sarebbe avvenuto alle 14.35 esatte. Dopo trenta minuti, tutti si ritrovarono in un bosco verde, vicino all'isola di Hokkaido. "Ora non ci resta che aspettare" disse la giovane. Il gruppo decise di svagarsi un po': Tezcat e Victor andarono a riposarsi sotto un albero, dopo essere tornati normali per non destare sospetti nelle vicinanze, anche se il posto era appartato, lontano dalle persone e la vita caotica della città; Mark decise di tornare normale e di godersi la pace, meditando, utilizzando lo yoga, l'unico svago che lo rilassava, oltre e dopo il calcio; Ryoma, Samguk, Skie e JP iniziarono a chiaccherare rimanendo nella loro forma cavalleresca, lo Zenit di primo livello, e Riccardo si sedette da solo, accigliato e in forma normale, su una roccia, come la ragazza misteriosa. Gabriel fissava l'aliena felice.
Arrivarono le tredici e trentacinque. La ragazza si alzò e chiese: "Qualcuno di voi ha fame?" I ragazzi si guardarono increduli. JP rispose cortesemente: "No, grazie. Sei veramente gentile a preoccuparti!" ma il suo stomaco iniziò a brontolare. Il piccoletto concluse imbarazzato: "Forse un po'..." L'aliena sorrise e prese un telecomando dal marsupio. Era un modello molto più avanzato di telecomando per gli Upgrade. Digitò il codice 3041 e apparve all'istante un frigorifero. Lo aprì e si prese una lattina di aranciata e un panino. JP si avvicinò al frigo, in preda ai morsi della fame, come Skie. Si presero ciascuno una tortina e una bottiglietta di acqua effervescente. JP mangiò la sua tortina al cioccolato. Poi esclamò meravigliato: "Ma è buonissima!" Skie era incuriosita da quella tecnologia così avanzata in mano alla ragazza, e domandò: "Mi puoi raccontare un po' di te? Come ti chiami?" L'aliena rispose: "Non posso dirtelo, veramente..." e continuò a bere la bibita. "Ma almeno puoi dirmi la tua età?" Skie era molto curiosa di sapere tutto della ragazza. "Quattordici anni fra tre mesi..." rispose imbarazzata la ragazza, che finì di mangiare e ritornò, fredda, a sedersi sul masso. "Mi sembri un'aliena con quell'aureola: provieni da un'altro pianeta, per caso?" chiese JP, dubbioso. "Più o meno..." rispose la giovane. "Tu non sei un'aliena. Come puoi affermare una cosa simile se sei uguale a noi? Non esistono altre specie nell'Universo simili agli uomini, come le conosce il sottoscritto! Uomini con l'aureola non sono mai esistiti nella Storia! Le tecnologie che possiedi le abbiamo già sviluppate in Giappone! Come possono essere di un'altro pianeta? Sei un'imbrogliona!" disse Riccardo, infuriato, facendo alla fine la figura del rosicone. "Gnègnègnègnègnè! Sempre a lamentarti? Poverino! Questa foresta per te non è una reggia, vero?" commentò ironico Adè. I minuti passavano veloci, e l'atmosfera era tesa, rotta dai versi degli uccelli. "Avete visto, ragazzi?" chiese Samguk, stanco di questa tensione, rivolgendosi agli altri. "A cosa ti riferisci?" domandò Victor risvegliatosi cinque minuti fa, guardando la ragazza misteriosa e Riccardo seduti sulla roccia. "Non vi sembrano due gocce d'acqua negli atteggiamenti? Sarà un po' strano, ma secondo me, sembrano parenti..." spiegò il ragazzino dai capelli cespugliosi. "E' vero, ora che ci penso..." esclamò Gabriel sorpreso. L'Oto Knight guardò poi all'improvviso i compagni, con una faccia Giuro che me la pagherete. Ryoma mise la mano sulla bocca per evitare di ridacchiare come uno scemo, dopo aver visto un'occhiataccia da Victor, stanco di urlare.
Arrivarono le quattordici e trentacinque, dopo aver trascorso rilassati tre ore a contatto con la natura. "Io me ne vado! Ciarlatana!" esclamò infuriato Riccardo, pronto a tornare a casa. Ma, all'improvviso, una scia infuocata passò sul cielo. "Ma che...?" esclamarono in coro i Knights, andando verso il luogo dello schianto della nave, notata pochi secondi fa. Appena arrivati in zona, videro un'enorme cratere e, attorno a sè, terra bruciata. Al centro del cratere, una piccola navicella a forma di UFO, di colore cangiante, che stava per aprirsi. Il gruppo rimase immobile di fronte allo spettacolo. Uscì un ragazzo dai capelli castani, modellati dal vento, ma adesso scarmigliati, gli occhi blu metallico e leggermente smunto in faccia. Indossava una tuta nera da astronauta, una lunga tunica celeste a maniche lunghe con decorazioni argento, stivali marroni con bordo rosso, occhiaie, forse causate dallo stress del viaggio, ma ancora un sorriso grintoso e uno sguardo vivace. Respirava ancora con un leggero affanno e mormorò: "Finalmente a casa..." Poi vide ciò che lo rese sorpreso: i suoi amici. "Ma che cosa...?!" esclamò sorpreso. "Arion, sei un grande!" strillò felice Samguk. "E' tornato..." disse Skie e iniziò a piangere dalla felicità. "Amico mio, sei tu? E' bello rivederti..." disse JP che sprizzava una gioia incontrollata da tutti i pori. "Bentornato a casa, ragazzo..." urlò calmo Mark. "Ma si può sapere che ci fate tutti qui?" chiese confuso il disperso. Arion era tornato a casa. Che sia la fine delle battaglie?

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Capitolo 3
*** Il mistero è svelato ***


Il mistero è svelato

"Ma cosa...?" esclamò Arion sorpreso, ancora affaticato dal viaggio. Il giovane, due settimane fa, era in una base a Plutone, per intrappolare Lord Darkar, sconfitto e rinchiuso in un'otre. Ma l'esplosione della suddetta base l'aveva costretto a vagare per il Sistema Solare, mettendo in preoccupazione i suoi amici, che l'avevano atteso il giorno del suo ritorno nel bosco, in compagnia di una ragazza misteriosa, di cui non si conosceva l'identità. "Sei un grande!" strillò felice Samguk. "Bentornato. Come stai?" chiese Victor. "Ma si può sapere cosa ci fate tutti qui?" domandò confuso il castano, disperso da due settimane nel Sistema Solare e ritornato vivo e vegeto sulla Terra. "E' una lunga storia, ragazzo. Una ragazzina ha determinato il luogo di atterraggio della tua navicella." spiegò Mark. "Ti prego, Arion, non mi abbandonare: tu la conosci la ragazza al mio fianco?" domandò disperato Riccardo, indicando l'aliena e stanco di essere preso in giro. "A cosa ti stai riferendo? Non conosco quella ragazza. Non l'ho mai vista. Non è uno scherzo, ve lo giuro." replicò il disperso, appena vide la giovane, che improvvisamente divenne cupa.
"No, no, non è vero..." mormorò sconvolto il ragazzo con i ricci. "Che stranezza..." commentò Mark. "Caspita, diceva la verità, allora..." sussurrò JP, ricordandosi che l'aliena non conosceva il suo migliore amico. Tutti rimasero di sasso e iniziarono a bisbligliare ipotizzando sulle origini della ragazza e su chi fosse realmente, in modo sconcertato. Arion la fissava con uno sguardo misto a gratitudine, sorpresa e un pizzico di sospetto. Infatti, si chiedeva anche lui chi fosse quella strana ragazza con l'aureola, e rimase muto e impassibile. "Sei tu Arion Sherwind?" chiese l'aliena, facendosi coraggio. "Sì, sono io." rispose Arion. "Ti devo parlare. Mi concedi qualche minuto?" disse la giovane con l'aureola.
Il gruppo rimase silenzioso di fronte alla richiesta della misteriosa ragazza di avere un colloquio col giovane appena tornato a casa. Il disperso iniziò a pensare a lungo e poi disse: "Va bene. Come vuoi." Riccardo era arrabbiato: "Ma stai scherzando!" urlò vano. "Solo io e te." specificò l'aliena. I due interlocutori si allontanarono dal gruppo verso la parte opposta al cratere. Lei era visibilmente agitata. Arrivati, i due si guardarono negli occhi per un minuto, squadrandosi. Lei pensava: "Quel ragazzo così malandato è la soluzione ai problemi comuni di tutto l'Universo. Ha un potere immenso, lo sento. Si muoveva disinvolto mentre risaliva il cratere un attimo fa." Lui, d'altro canto, pensava a cosa domandarle. Finalmente, Arion decise di iniziare il discorso. Esordì con: "Grazie mille per aver salvato il mio pianeta da Lord Darkar. Se non fossi arrivata in tempo, chissà cosa ne sarebbe stato del mio mondo." L'aliena rispose: "Figurati. Sei un eroe nella Galassia. Parlano tutti di te." Il disperso replicò amareggiato: "Però, potevo utilizzare i miei nuovi poteri speciali e bloccarlo quand'era fuori dalla Terra..."
"In che senso poteri speciali?" chiese l'aliena. "E' da una settimana che ho sviluppato il Teletrasporto mentre ero ricoverato dieci giorni fa su Saturno, in una stazione di ricerca, ove mi ero schiantato nelle vicinanze." rispose Arion, ricordandosi della sua lunga odissea. "Sono intervenuta inutilmente..." mormorò la giovane. "Perchè?" chiese calmo il ragazzino. "Sei capace di diventare il leggendario e potente Inochi Knight qualunque volta desideri?" domandò l'aliena, come se questa domanda fosse urgentissima. "Sì, certo. Prima non ci riuscivo come volevo, ma adesso sono capace di controllare la trasformazione." spiegò Arion. "Trasformati, ti prego!" supplicò la giovane. "Ti accontento subito" disse Arion, aprendo la tunica e svelando il marsupio azzurro attorno alla vita. Estrasse un cellulare celeste con decorazioni oro e argento. Era il Mutaforma, il dispositivo che permetteva di diventare Cavalieri. "Inochi Knight! Zenit!" urlò il ragazzino, che fu avvolto da un vortice oro, bianco e celeste. Quando il vortice si dissolse, uscì un ragazzo completamente diverso. L'aliena era sorpresa.
Il Cavaliere apparso aveva i capelli castani simili a quelli di Arion, ma più lunghi, cinti con un cappello da mago blu tempesta, decorato con un gruppo di stelle dorate; una lunga tunica blu elettrico con decorazioni simili al cappello; un paio di stivali bianchi aderenti e lunghi fino al polpaccio; una tuta aderente dello stesso colore del cappello; un medaglione in rame con una gemma verde smeraldo; una cinta marrone con un sacchetto in cuoio nero legato con una corda che penzolava sul fianco sinistro; sulla schiena una Beysword (la spada suprema), Epic Pegasus; nella mano sinistra uno scettro oro con all'estremità dell'impugnatura un gallo che teneva un cristallo trasparente e orecchini pendenti con due perle azzurro ghiaccio. Era più alto e muscoloso dell'allampanato disperso quattordicenne, aveva gli occhi color azzurro metallizzato e un'espressione calma in volto, con un lieve sorriso. "Ti ho accontentato" disse l'Inochi Knight.
L'aliena estrasse la spada laser e attaccò il giovane, apparentemente senza motivo.
"Ma che le è preso?" domandò confuso Mark, incredulo alla scena. "Non lo so. Qualcosa non quadra." rispose Victor. "Ma hanno finito di chiaccherare? Non è possibile che possano parlare così a lungo, vi pare? Oppure aspettano il thè e i biscottini per continuare il discorso mangiando?" chiese lamentandosi Riccardo, che non vedeva l'ora di tornare a casa. "Sempre latentoso, tu?" chiese fissandolo male Ryoma. "Ragazzi, finitela! Sono il vostro allenatore, sempre e comunque, se non sbaglio..." ordinò Mark. Era molto arrabbiato con i due ragazzi per la pessima condotta dimostrata e dei loro sciocchi battibecchi. "Agli ordini, allenatore Evans" risposero in coro rassegnati i due ragazzi, imbarazzati. "Incredibile... Come posso, io, un allenatore di una squadra di calcio, ridurmi in questa situazione? Cos'ho fatto di male?" si chiese poi il pover'uomo, mettendosi la mano in volto, disperato. "Siete due idioti! Neanche una piccola tregua, come qualche ora fa..." commentò JP, ricordandosi della calma di prima. I due divennero rossi dalla vergogna.
Nel mentre, la ragazza stava tentando di colpire Arion con la spada laser, ma il giovane riuscì a bloccarla con il suo scettro in oro, portandolo davanti alla lama. L'aliena era sorpresa della reazione del ragazzo e disse: "Non hai utilizzato appieno i tuoi poteri, vero?" Il ragazzino si mise a ridere e rispose: "Sì. Ma neanche tu li hai utilizzati appieno, anzi: sembravi insicura mentre attaccavi" La giovane era imbarazzata, ma allo stesso tempo felice. Sapeva di fidarsi di lui. "Perfetto, Arion, adesso ti posso raccontare tutto" Il giovane tornò normale in un istante e, davanti agli occhi della ragazza, ricomparve il magrolino, innocente ragazzo di pochi minuti fa, con il volto gioioso. "Spara. Sono curioso." disse allegro.
"Mantieni però il discorso fra noi due segreto, capito? Non lo deve sapere nessuno. Mi presento: il mio nome è Tenshi, e sono un'aliena della specie Angel, abitante del pianeta Tengoku. Felice di conoscerti!" iniziò la Angel, svelando la sua identità. "Urca! Questa è buona! Piacere mio, Tenshi." rispose felice Arion. "Non sei spaventato del fatto che io sia un'aliena, come tutti i terrestri?" chiese Tenshi, terrorizzata per un sì. "No! Anzi: ecco il perchè dell'aureola. Non lo sapevo e credevo quasi che fossi una ragazzina morta... Scusami..." rispose ridendo. "Come sei simpatico. Non conoscevi alieni come me?" chiese ironica la Angel, che continuò seria: "Scherzi a parte, sono qui per darti una notizia importante, che riguarda il futuro del pianeta e della tua gente." Il disperso rimase di stucco e sentì il sangue raggelare. Sentiva che forse era una terribile notizia quella che stava per comunicargli Tenshi. "Ma è una buona o cattiva notizia?" domandò spaventato. "Una pessima notizia, direi. Devi ascoltarmi in ogni singola parola che ti dirò: sono l'unica superstite dell'invasione del mio pianeta, avvenuta un anno fa. Sono qui con un'aliena del pianeta Jigoku della specie Devil, che si chiama Akuma, sopravvissuta anche lei alla conquista del suo pianeta, e adesso dovrebbe trovarsi a Tokyo in mezzo alle persone. Il mio pianeta è stato conquistato da un essere terrificante, che vuole vendicarsi della sua disfatta e schiavizzare i nostri tre pianeti, se sai cosa intendo..." spiegò Tenshi. Arion era sconvolto: un'aliena che voleva conquistare la Terra? Pazzesco. Come sarebbe avvenuto tutto questo? Al ragazzino, per la prima volta, si accapponò la pelle. Tenshi continuò: "Lo so come ti senti. Adesso ti dirò il nome della tiranna che ha conquistato il mio mondo: Reina, o la Neutra. Ha preso in ostaggio tutti gli Angels e i Devils, e ha reso i due pianeti luoghi oscuri e disperati, sul punto della distruzione. Sono scappata per cercare aiuto nel pianeta Jigoku, e l'unica che mi ha creduto è la mia rivale Akuma. Dopo pochi mesi, Reina è arrivata e noi due siamo partite in cerca di aiuto sulla Terra. Questo pianeta è il suo prossimo bersaglio. Arriverà qui fra un mese, precisamente il 17 aprile alle ore 2:10, in piena notte. I Cavalieri sono gli unici a poterla contrastare" Arion inghiottì a vuoto, riprese fiato e disse: "Cooosa? Il nostro pianeta finirà come il tuo? Assurdo!" Non era sicuro della notizia che gli stava dando Tenshi, ma sentì dentro di sè che era vera. "Fammi continuare: sono andata, prima della disfatta di Jigoku, nel futuro. Ho visto il trionfo di quella strega. Ho utilizzato un principio simile alla musica, la materia che studia il mio Terreno, che è Cavaliere e gioca a calcio. Lo conosci. Non ti pare strana, la vita?" domandò alla fine sorridendo l'aliena. "Aspetta un minuto. Se il tuo Terreno è Cavaliere, gioca a calcio e studia musica, altri non è che..." Arion guardò il gruppo e fissò qualcuno in particolare, sorpreso. "Non è possibile!" esclamò, quasi cadendo.
"Ma cos'avranno da guardare?"chiese polemico Riccardo. "Mah, non ho ancora capito..." rispose Tezcat. "Forse parlano del tuo caratteraccio, mio Capitano..." disse ridendo Adè. "Chiudi il becco! Nessuno ha chiesto la tua opinione!" sbraitò il ragazzino con i ricci, sul punto di saltargli addosso. "FINITELA!" urlò inferocito Mark. "Dannazione! Ogni pretesto è buono, vero?" continuò, stufo (Intervento dell'autrice: Vi garantisco parecchio e la sua pazienza finì a pezzi. Pensava, alla vista dei due, a scolaretti delle elementari). "Aiuto! Quando l'allenatore Evans si arrabbia, mi fa paura!" esclamò impaurito JP, ad una stupita Skie. Victor commentò rassegnato: "Che imbarazzo! Sembriamo pagliacci!"
"Hai capito, adesso?" chiese la Angel. Il ragazzino esclamò: "Assurdo! Il tuo Terreno è Riccardo. Chi l'avrebbe mai detto? Che sorpresa! Sapevo che c'era qualcosa di strano in tutti e due quando vi ho visto: eravate uguali. Accidenti, nella scelta hai superato te stessa!" Continuò a guardare il gruppo e poi ebbe il coraggio di chiedere: "Io che fine farò? E i miei amici?" Tenshi spiegò, mestamente: "I tuoi amici moriranno uno ad uno per mano di Reina. Rimarrà in vita solo il mio Terreno. Quanto a te, Arion, non vedrai mai Reina. Morirai di una malattia incurabile, che ti colpirà come una febbre altissima, ma alla tua ora esploderai a causa dell'instabilità dei poteri che presenterai allo stadio terminale." Prese qualcosa dal marsupio. Arion era disperato: "Coooosa? Morirò? Ma sono troppo giovane! Ho quattordici anni! Che sfortuna! Non la incontrerò!" esclamò mettendosi le mani tra i capelli. "Non hai paura di affrontarla?" chiese la Angel. "Certo che ho paura! Però morire senza tentare di salvare il pianeta è una cosa ingiusta" rispose il giovane, stringendo il Mutaforma con tutta la forza della sua mano. "Prendi. Questa è una medicina del mio pianeta contro le vostre malattie incurabili. Ai primi sintomi devi prenderne dieci gocce. Farà effetto dalla prima somministrazione" spiegò Tenshi, passando al castano un flaconcino trasparente con dentro un liquido azzurro. "Grazie infinite! Non ti deluderemo! Avverto io i ragazzi della minaccia incombente! Tu cerca la Devil. Ci rivedremo alle diciasette del 16 aprile nel..." Arion non sapeva il luogo ove avrebbe iniziato ad attaccare Reina. "Scusa, ma dove comparirà Reina per la prima volta?" chiese imbarazzato. "Al cimitero di Tokyo. Ho detto abbastanza. Io vado. Arrivederci" la Angel attivò le ali, mentre il disperso andò dagli altri, che lo attendevano. La ragazzina mormorò con gli occhi lucidi: "Vi prego, ragazzi. Resistete. La Terra non deve vedere quello che ha subito casa mia" e volò lontano, verso la sua meta.

"Era ora! Quanto ci hai messo?" si lamentò Riccardo. "Cosa succede?" domandò Samguk. "Io... Io... E' difficile da spiegare..." Arion era confuso. "Se non lo farai tu, posso farlo io!" minacciò Victor. "Hai sentito tutto? No, ti prego. Non dire nulla..." supplicò il castano. "Tranquillo, il vostro segreto è al sicuro. E riguardo al discorso, ho un udito finissimo. Te l'avevo detto" disse il diafano. "Ragazzi, ci sono notizie terribili..." esordì poi. Victor raccontò per filo e per segno quello che sarebbe successo sulla Terra, della storia della misteriosa ragazza, rivelando solo delle origini aliene, e dell'arrivo di Reina. L'intera Raimon ascoltava, interessata alle sue parole, tanto vere che sembravano uscite da chissà quale fantasia fantascientifica, ma nessuno ebbe il coraggio di obiettare. Samguk, Riccardo e Gabriel mormoravano: "Oh, santo cielo" sconvolti per l'invasione prossima ventura, JP e Skie nella parte Faremo tutti una brutta fine inghiottirono a vuoto; Adè e Ryoma diedero segni di paura incontrollata, gesticolando con le mani, lasciati in preda al panico; Mark rimase a bocca aperta per tutto il discorso. "Non solo ci manderà un'intero esercito per conquistarci, ma subiremo una specie di lavaggio del cervello e saremo schiavi di quella pazza. Ho anche un'altra brutta, anzi, orribile notizia..." continuò Victor. "Quale?" domandarono gli altri in coro. "Arion, per instabilità di poteri con stadio iniziale pari a un grave attacco d'influenza, ci lascerà le penne fra un mese..." rispose funebre il giovane. Alla notizia, inizialmente il gruppo era confuso. "Ragazzi, non l'ho voluto io... Mi dispiace..." aggiunse tristemente Arion. JP e Skie scoppiarono a piangere, increduli alla notizia, esclamando: "Non puoi lasciarci così!" Riccardo, Samguk e Gabriel rimasero sconvolti dalla notizia e persero i sensi. Adè e Ryoma si arrabbiarono: "E' crudele!" esclamò il ragazzo samurai. "Non è giusto!" protestò l'altro. Mark rimase muto, e guardò compassionevole il giovane Arion. "Ma tranquilli. La misteriosa ragazza ci ha dato la cura. Ai primi sintomi la sintetizzeremo in laboratorio. Come vedete, ci sono due dosi. Ma il vero problema saranno i nostri poteri. Se la ragazza con l'aureola ha detto che non siamo sufficientemente forti a contrastare Reina, questo significa che dovremo allenarci per un mese intero. E all'istante. Però oggi, cercherò ulteriori dati su Reina. Ragazzi, non vi possiamo lasciar tornare a casa. Dimorerete alla base, fino a nuovo ordine. Avvertite Sol e Wanli" concluse lo Yami Knight, determinato. "Posso venire con te? Non ho mangiato per giorni e ho una fame da lupi dopo quell'esperienza da incubo" chiese Arion, con lo stomaco che brontolava. Infatti, desiderava, in quel momento, mangiare un bue intero. "Sì, così racconterai alla base quello che ti è successo" rispose Victor, preparando il suo mutaforma. Tutti i Cavalieri si trasformarono. "A dopo" si salutarono, ciascuno con il proprio compito. Ormai la Terra ha le ore contate per prepararsi all'attacco di Reina, la Neutra. Chi sarà costei? I Cavalieri ce la faranno ad addestrarsi adeguatamente per contrastare l'invasione e sconfiggerla? O periranno, come ha predetto la giovane Tenshi? La Terra ha bisogno dei Knights più che mai.

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