Da Harry

di weareasecretcantbeexposed
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un bambino trasparente? ***
Capitolo 2: *** Non siamo amici ***
Capitolo 3: *** Io ci vorrei provare ***
Capitolo 4: *** Tutto okay? ***
Capitolo 5: *** Louis,io non dimentico ***
Capitolo 6: *** Non hai mai baciato un ragazzo? ***
Capitolo 7: *** La giornata mondiale dei fiori ***
Capitolo 8: *** Non posso piacerti ***
Capitolo 9: *** Tu non puoi aiutarmi ***
Capitolo 10: *** Poi te la vedrai con me ***
Capitolo 11: *** Avevi promesso ***
Capitolo 12: *** Per oggi basta ***
Capitolo 13: *** Lo faresti? ***
Capitolo 14: *** Glielo hai chiesto? ***
Capitolo 15: *** Ti vedo ovunque ***
Capitolo 16: *** Trovati un lavoro! ***
Capitolo 17: *** Spiegazioni(e scuse) ***



Capitolo 1
*** Un bambino trasparente? ***


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Un bambino trasparente?

Ci dovrebbe essere una specie di introduzione a questa specie di odissea,ecco.

Invece non c'è.
C'è solo questo inizio in cui qualcuno lassù,ha deciso di far incontrare due ragazzi di diversi interessi.Uno con un passato sconveniente e difficile,uno con un futuro ancora da prevedere.
E' una delle tante storie che compongono i milioni di anni di vita della terra,e a qualcuno potrebbe anche non interessare,non lo so.
So solo che la racconterò e,se a qualcuno interesserà,ne sarò grata.

Louis ha 18 anni e una famiglia incasinata,però è felice.Sopratutto quella mattina.
Suo nipote Ash lo aveva svegliato saltando sul letto e urlandogli che era il suo compleanno,come se Louis se ne fosse dimenticato.
Louis lo aveva preso e se lo era stretto al petto mormorandogli un auguri,poi si era riaddormentato.
Inutile dire che il bimbo si era parecchio arrabbiato.
Così ora Louis si trovava in strada con un gelato enorme che colava nella mano sinistra che suo nipote non aveva finito e Ash con la minuta manina nella mano destra.
E questi sono i momenti belli della vita di Louis Tomlinson.
Non quelli in cui faceva un mix di droghe e alcool in discoteche sconosciute e poi finiva a scopare con persone di cui non ricordava nemmeno il colore degli occhi.Perchè era così la sua vita prima,la mattina con i postumi della sbornia,il pomeriggio ad andare a scuola e la sera con un profilattico in meno nel portafoglio.
Già.
Questo fino a due mesi fa.
Pian piano aveva deciso di andare a disintossicarsi e con la poca ragione che gli rimaneva in testa si era addentrato in una clinica che lo stava decisamente aiutando,anche se si notavano ancora un po' gli occhi rossi.
Aveva preso questa decisone per suo nipote,che una volta che lo aveva visto mentre si infilava una certa siringa nel polso lo aveva guardato con gli occhietti pieni di lacrime e gli aveva mormorato un "Perchè?"
Ash non sapeva cosa fosse quella sostanza che suo zio si iniettava nella vene ma sapeva che era sbagliato.
Ma Louis non lo faceva per sport o per farsi figo.C'era solo entrato e basta in quel tunnel.C'era entrato dopo che la famiglia gli aveva voltato le spalle ma era sempre lì perchè"Gli vogliono bene".
La realtà?
Louis rimase in quella villetta a due piani solo per suo nipote e le sue sorelle,perchè se non fosse per loro sarebbe ancora nella solita discoteca a farsi del male.
Ma ora Louis non ci vuole pensare,ultimamente vive alla giornata.
"Ho una sorpresa per te"esclama a un certo punto,facendo saltare il piccolo bimbo che però poi comincia a saltellare tutto eccitato.
"Dove mi porti?"chiese con gli occhi sgranati
"Lo saprai fra poco"rispose il ragazzo continuando a camminare.
Ash compiva 8 anni quel giorno e Louis voleva farlo felice per quella volta.
Se lo ricordava ancora quando l'anno prima si era scordato del suo compleanno,troppo preso da quel mondo materiale in cui era entrato.Il piccolo aveva pianto e Louis si sentiva un emerito egoista.
Così è veramente felice quando vede la faccia del nipotino quando lo fa fermare davanti a un negozio di accessori per cani.
"Entriamo?"chiese con voce gentile il ragazzo.
Ash annuì.
I due si fecero spazio nel negozio che odorava un po' di quell'odore caratteristico dei cuccioli e delle pappe preconfezionate che ricoprivano gran parte del negozio e che fanno pizzicare il naso.
Ash ha sempre voluto un cucciolo in effetti e Louis lo sapeva,lo aveva sorpreso molte volte nel vederlo sfogliare cataloghi con tantissime foto di cani.E il ragazzo pensa veramente che se lo meritasse un cane,dopo tutto quello che aveva passato.
"Posso aiutarvi?"una voce roca attirò la loro attenzione.
Louis si girò e si trovò davanti un ragazzo alto,con delle spalle larghe e una camicia dalla fantasia squadrata.In testa aveva una bandana che legava i capelli ricci e un po' lunghi che facevano risaltare i suoi occhi verdi e le labbra rosse.
"Mh sì in effetti.Vorrei prendere un cucciolo per questo bel bimbo"rispose indicando il bambino.
Peccato che il bambino non c'era.
"Un bambino trasparente?”chiese il commesso con una punta d’ironia
“Giuro…era qua”disse Louis facendo il giro su sé stesso.
Il ragazzo uscì dal balcone e si incamminò verso la sezione dove si tengono i cuccioli in vendita
“Ah,sta qua”Lo richiamò.
“Ash quante volte ti ho detto di non allontanarti!”lo sgridò Louis.
Il bimbo non rispose.
Stava giocando con i cagnolini che gli saltavano addosso.
Louis si piegò in ginocchio vicino a lui e gli chiese quale cane gli piaceva più di tutti.Il bimbo indicò un piccolo Labrador.
Il commesso lo prese dal piccolo recinto e lo consegnò a Louis,insieme a un guinzaglio e tutto quello che gli occorreva per la cura del piccolo.
“Allora,in tutto sono 400 perché ti faccio pagare solo i vaccini e il cibo e niente,trattalo bene”.
Louis annuì,pagò,ringraziò e uscì,con la gabbietta con il cucciolo da una parte e la mano libera in quella di Ash.
Si girò e lesse per un attimo il cartello sopra la vetrina.
“Da Harry”.Pensò che somigliava più a un bar che al nome di un negozio per animali.
Alzò e spalle e tornò in casa con calma,non voleva avere un’altra scenata con la madre per il regalo troppo impegnativo che aveva fatto al nipotino.
Si accorse soltanto quando aprì la busta che conteneva i croccantini da dare al cane che c’era un biglietto con un numero e un nome:Harry.E un cuore.
Louis lo ripiegò e lo mise in tasca,poi senza motivo si mise a ridere.
Uscì dalla stanza di Ash,dove era andato per metter la cuccia del cagnolino e si mise sul divano.Prese il cellulare e digitò il numero sul foglietto per salvarlo in rubrica.Poi mandò un messaggio.Non che a Louis importasse davvero,solo che era annoiato e non sapeva che fare.
“Non dovresti lasciare il tuo numero a degli sconosciuti”


Harry,vent’anni e una carriera da veterinario alle porte,stava ordinando al magazzino venti nuove buste di croccantini al manzo.Ultimamente andavano a ruba.
Harry finì la chiamata col magazziniere e si accomodò nella stanza dietro al locale del negozio,non prima di aver chiuse la serranda a quest’ultimo.
Si stava per appisolare quando qualcosa gli fece vibrare la tasca.Poggiò le dita fredde sugli occhi per cercare di farli aprire e notò che c’era un messaggio da parte di un numero sconosciuto sul cellulare.
“Scusa ma chi sei?”chiese,un po’ terrorizzato dal fatto che qualcuno avesse il suo numero.
“Sono il ragazzo che è venuto oggi al negozio con un bambino e tu…sei Harry giusto?”
Ah sì.Può essere che il riccio abbia trovato particolarmente carino quel ragazzo e avesse fatto scivolare un biglietto con il suo numero e il suo nome nella busta che gli aveva preparato.
Ma può solo essere,non ci è dato saperlo.Fatto sta che le guance di Harry si colorarono di un delizioso color porpora.
“Allora,ragazzo del negozio,come ti chiami?E sì,sono io Harry”
“Mi chiamo Louis :) “
Harry trovò semplicemente quel nome delizioso e salvò il ragazzo in rubrica con il nome di “Lou”.
“Ciao Harry”poco dopo aggiunse l’altro.
Harry digitò un piccolo ciao e bloccò il cellulare.Poi con un piccolo sorrisetto uscì dalla porta del negozio e si avviò verso casa.


Hanno sempre detto a Louis di non innamorarsi.Chi l’avrebbe mai detto che ci sarebbe riuscito un paio di occhi verdi?


Quella stessa notte si era svegliato con le urla di Ash che lo richiamavano.
Accese la lampada.
Le quattro di notte.
Il ragazzo sbuffò e buttò le gambe fuori dal letto,facendo un po’ scricchiolare la rete.Poi si infilò le ciabatte e andò a vedere cos’era successo.
Ash era chino vicino al cagnolino,a cui alla fine era stato imposto il nome di Josh.Inutile dire che Louis ci rise su,perché quello era il nome di un suo amico.
“Hey Ash,che succede?”chiese il liscio passando accanto al nipotino e inginocchiandosi accanto a quest’ultimo.
Vide che aveva gli occhioni grigi zuppi di lacrime e Louis lo afferrò per le ascelle e lo strinse a sé,anche con le sue proteste di rimanere accanto al cagnolino
“Z-zio,Josh non sta b-bene,senti che versi strani fa?”
Louis avvicinò l‘orecchio alla bestiolina e sentì che produceva dei latrati e la prima cosa che pensò fu
“Qui ci serve Harry”

Ad Harry hanno sempre detto di non fidarsi degli estranei.Ma se quell’estraneo avesse degli occhi azzurro cielo chi non si fiderebbe?

Louis lasciò Ash accanto a Josh e corse in camera sua a prendere il cellulare.Cliccò subito sul numero di Harry.
Rispose dopo tre squilli
“Louis ho fatto male a darti il mio numero sono le 4 di notte e mi chiami…”
Louis rise
“Harry in realtà mi serve il tuo aiuto…il cagnolino sta poco bene,scusami”
Sentì dall’altra parte un fruscio di coperte e la voce di Harry che diceva”Portalo al negozio”poi la chiamata finì.
Louis si vestì,prese il cagnolino e disse ad Ash di non preoccuparsi per la sua salute.
Poi corse verso il negozio.


Harry amava gli animali con tutto sé stesso e anche se ne vendeva uno rimaneva suo per sempre,lo avesse tenuto nel suo negozio solo un giorno.Semplicemente,facevano parte di lui.Così si preoccupò alla notizia del cagnolino che non stava bene.

Louis arrivò al negozio circa 10 minuti dopo e ci trovò Harry davanti col fiatone,che ogni tanto si passava nervosamente le lunghe dita in mezzo ai ricci lunghi e,quando vide il liscio,non lo salutò nemmeno ma lo spinse letteralmente nel negozio togliendogli il cucciolo dalle braccia.
Louis aveva letteralmente freddo e l’aria del negozio non aiutava,visto che Harry aveva acceso l’aria condizionata.
“Ma un termosifone no,eh?”bofonchiò Louis,più a sé stesso che all’altro ragazzo.
“No”rispose Harry,capendo che la domanda era diretta a lui.
Purtroppo non vide Louis che sorrideva visto che gli dava le spalle,mentre tastava il corpo del cucciolo.
“Che gli avete dato da mangiare?”chiese Harry sereno,girandosi verso il liscio
“Croccantini”rispose Louis un po’ insicuro
“E poi?”incitò Harry
“Croccantini?”azzardò il liscio.
“Louis quel cane ha mangiato qualcosa,quindi dimmi cosa cazzo ha mangiato”insistè Harry un po’ isterico.
Nessuno poteva fare del male ai suoi cani.
“Okay…gli ho dato della carne e delle ossa di pollo da rosicchiare quando ab-“
Ma Louis non era riuscito a finire la frase,visto che Harry aveva emesso un urletto e aveva cominciato a girare per il negozio sospirando dei “No,no,no”

Louis sussurrò un”Harry?”ed il riccio si avvicinò e toccò il petto dell’altro con un dito mentre diceva un”Io mi riprendo il cane”molto serio.
Louis lo guardò con uno sguardo interrogativo e l’altro si battè una mano in faccia
“Non.puoi.dare.le.ossa.del.pollo.al.cane.sennò.potrebbe.morire.”-prese un respiro-“e non puoi dargli niente da tavola in realtà,ma le ossa del pollo proprio no”
Poi ricominciò la sua “danza”nel centro del negozio,tanto che Louis lo dovette fermare,prima che andasse contro uno scaffale di scatolette di cibo umido per cani.
“Harry io torno a casa con il cucciolo okay?”tentò Louis.Voleva andare a dormire vito che si erano fatte le 4:30.
“No tu resti qua”
“Ma devo andare in università alle nove…”protestò Louis
“Non me ne frega niente.Tu rimani qua insieme a me e curiamo il tuo cane”sentenziò un Harry deciso.
Louis si guardò la punta delle Vans e sussurrò un “Okay…”

SCLERO TIME
Nuova fan fiction,nuova storia!
Sembra uno spot okay…
Beh che posso dire?Abbiamo un Eighteen!Louis e un Twenty!Harry.Non so,per una volta volevo che Harry fosse il più grande della situazione.
Il banner vi piace?L’ho fatto io yas.
E niente,spero che vi piaccia come trama anche se non avrete capito un cavolo ma dettagli.
Alla prossima settimana(penso)
Bye-sara
Twitter:@vansslouis

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Capitolo 2
*** Non siamo amici ***


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NON SIAMO AMICI


Quindi,ricapitolando Harry e Louis sono nel negozio del più grande alle quattro di notte per curare Josh,che,a quanto pare,per colpa di un disattento e mal informato Louis,sta male.
Molto probabilmente nessuno rimarrebbe una notte intera con uno sconosciuto ma,essendo Josh fondamentale per Ash e di conseguenza anche per Louis,il ragazzo è in qualche modo costretto.
Riguardo a Harry,ha la scusa di esercitarsi come veterinario,mentre in realtà gli farebbe molto piacere la compagnia del liscio…

“Inanzitutto devo dargli un po’ di medicine in modo che in qualunque modo espella le ossa…”riflettè Harry davanti un Louis dubbioso.
“Ehm,Harry?”richiamò la sua attenzione Louis
“Dimmi”sbuffò Harry
“Posso essere in qualche modo utile?”chiese.
Se almeno doveva rimanere sveglio tutta la notte voleva almeno fare qualcosa.
“Sì,tienimi fermo il cane mentre gli faccio ingerire la pasticca”
Louis annuì,lo sguardo serio e concentrato.Non che dovesse fare molto,solo che in quel momento si sentiva importante per la riuscita della cura del cane.Vide Harry volteggiare in mezzo a degli scaffali fino a che non aprì un cassetto e portò fuori un vasetto,con all’interno decine di pasticche bianche.
Louis ebbe un flashback.
Pastiglie bianche.
Stan.
Stan che lo aveva illuso,sfruttato.Aveva solo 14 anni a quell’epoca e,come tutti i suoi coetanei si sentiva molto maturo e consapevole delle sue azioni.Ne era fermamente convinto.Convinto che avrebbe preso le giuste decisioni e che il mondo fosse tutto rose e fiori.
Conobbe un ragazzo a quell’epoca,Stan Lucas,di diciassette anni.Se lo era avvicinato ed aveva finto di essere suo amico.Poi un giorno lo portò in una discoteca,la discoteca,il luogo in cui erano avvenute tutte le sue “malefatte”.
Stan gli aveva dato una specie di appuntamento davanti all’edificio.
Louis quella notte aveva cercato di dimenticarsela,in tutti i modi possibili,però più tentava,più gli riveniva in mente.
Stan gli aveva detto”Prova,dai”
E Louis,con la sua convinzione che il mondo fosse un posto buono e senza persone che ti tramano alle spalle aveva mandato giù quella pasticca bianca insieme a un mix di alcolici.
La mattina si era svegliato in ospedale.
Per fortuna non gli fecero molte domande perché il ragazzo appena si svegliò,scappò da quelle stanza disinfettata per tornare da Stan e chiederne ancora e ancora.

Louis non fece in tempo a tornare alla realtà che le lacrime cominciarono a sgorgargli dagli occhi,colpendogli il viso e le mani che cercavano di asciugarle e quella ferita si riapriva,ogni volta sempre più profonda.Lui era debole,se lo era sentito ripetere da tutti,esternava troppo i suoi sentimenti.
Ma non riusciva a cancellare quel passato e ogni volta gli veniva da piangere,ripensando a tutto il male che aveva fatto e che si era fatto.

“Louis tutto bene?”gli chiese Harry,accorgendosi degli occhi lucidi e della faccia bagnata del ragazzo.
“S-Sì”ma,al contrario delle sue parole,Louis si accasciò su sé stesso e cominciò a singhiozzare ancora di più.
“S-scusami sono patetico”aggiunse poco dopo.
Harry lo guardò benevolmente”Capita a tutti di piangere”Poi si avvicinò,lo fece alzare e lo fece sedere sulla poltrona dietro il bancone.
“Lì ci sono dei fazzoletti e,non so riposa,basta che ti calmi.Io me la cavo da solo”il riccio sorrise e Louis mormorò un grazie,prima di addormentarsi.

Harry,dopo aver fatto ingoiare la medicina al cane,si soffermò a guardare Louis,seduto su una delle tante sedie di plastica blu che costellavano il suo negozio.
Vedeva la sua faccia contrarsi in smorfie di sconforto ogni tanto e il respiro farsi più pesante.
E ad Harry interessava.
Sì okay,lo aveva detto lui stesso che era normale piangere.Ma così,improvvisamente proprio no.
E in realtà il ragazzo dagli occhi verdi si sentiva un po’ in colpa,come se fosse lui la causa del male dell’altro.Ma d’altronde,come poteva?Non si conoscevano nemmeno da un giorno.
Harry rimase ancora un po’ a guardare Louis,poi,preso da un improvviso sonno,si addormentò.

Louis si svegliò con la voce di Harry che ridacchiava e poi sentì dell’acqua calda bagnargli la maglietta dopo aver spostato il gomito
“Cosa caz…”guardò alla sua destra e vide una tazza di acqua rovesciata sulla sua manica.
Subito balzò dalla sedia e si alzò la manica cominciando a soffiarsi sul braccio.
“Metodi della nonna?”sentì una voce chiedere.
Alzò gli occhi e si trovò davanti Harry,con i capelli spettinati e la camicia spiegazzata.Subito arrossì ricordandosi del giorno prima,o meglio,della notte prima.
“Hai dell’acqua fredda?”
Harry non rispose ma camminò indietro e tornò con un catino di acqua gelata,dove subito Louis immerse il braccio.
“Ahhhh”Sospirò dal sollievo.
“Ma proprio lì la tazza eh?”chiese Louis a Harry,particolarmente divertito dalla situazione.
“Mah,in realtà volevo solo farti trovare la colazione”si difese il riccio
“Ah,allora grazie”
“Comunque,va meglio?”
Louis arrossì nuovamente,come se prima non fosse abbastanza ridicolo.Poca gente lo aveva visto piangere e di solito non era un bello spettacolo
“S-sì,grazie”Louis tolse il braccio dal catino e guardò dappertutto,pur di non guardare in faccia il riccio.
“I-io dovrei andare in università”borbottò poi.
“Grazie,di tutto”Aggiunse.
Harry gli si avvicinò
“Vuoi che ti accompagno?”
“Eh?”Louis quasi si strozzò con la saliva.Perchè dovrebbe accompagnarlo?
“Non farti strane idee,a quanto pare devo andare a un magazzino quindi posso darti un passaggio”ridacchiò Harry divertito.
“Ah,allora okay.Grazie di nuovo”


Così Louis si era trovato in un grosso suv nero insieme ad Harry,che gli aveva detto che avrebbe tenuto Josh con sé per un po’ fino a che non sarebbe stato meglio.
Harry cercò in tutti i modi di far conversazione in macchina ma a Louis non andava quindi ogni volta chiudeva il discorso in fretta.In realtà si sentiva a disagio,lui che poi era logorroico,perché Harry lo aveva visto nella sua parte più debole e incrompensibile.
Così è veramente felice quando Harry si ferma davanti alla sua università e lo saluta,ma la gioia durò poco


“Ciao Louis”lo salutò un Harry sorridente,con tanto di fossette che gli bucavano l’interno della guancia
“Ciao Harry buona g-“
“No aspetta”lo prese per la manica Harry
“Cosa?”Chiese confuso Louis
“Chi è quella ragazza?”chiese Harry,indicando un punto dietro il ragazzo dagli occhi blu.
Il liscio si girò e guardò dove mirava il dito di Harry che si fermava proprio su…oh no.
Taylor Swift.
La solita biondina svampita che c’è in ogni scuola,liceo e università e che studia ma nel mentre fa pure la “ragazza allegra”.E,sinceramente,per Louis era stato un trauma.
Dire che Louis la odiava era riduttivo,visto che lei lo aveva umiliato e preso i giro per un sacco di tempo.Taylor sapeva che Louis si drogava e così,semplicemente,se ne era fregata e lo aveva detto a tutti.E lei era abbastanza popolare per cui tutti ci credettero e iniziarono a produrre un vero e proprio disprezzo per lui.
Non che Louis potesse biasimarli,si odiava pure lui per questo.
Così ora l’intera scuola lo guardava dall’alto in basso e Louis sentiva che non poteva permettere che la ragazza rovinasse anche il suo futuro rapporto d’amicizia che poteva esserci con il riccio.
“Io…non te la consiglio”sussurrò Louis guardando a terra.
“Perché?”chiese un Harry confuso
“Io…beh…diciamo che non è la migliore ragazza del mondo e non ti convien-“
“So io cosa conviene a me”Harry lasciò la manica di Louis mentre gli rispondeva e iniziava a guardarlo irato
“Era solo un consiglio…”
“Un consiglio di un ragazzino,non so che farmene”sbuffò Harry
“Hai saltato la seduta di calmanti questa mattina Harry?”domandò Louis,che si stava veramente arrabbiando.Ma chi si credeva di essere per trattarlo in quel modo?
“Oh vabbè.Vai a fanculo”Harry chiuse la portiera e andò al magazzino mentre Louis scosse la testa sconsolato.
Spesso si chiedeva i motivo per cui tutti scappassero da lui,così,da un giorno all’altro.
Fece un ultimo sospiro ed entrò in università,con il cuore un po’ pesante.

Harry stava tornando nel negozio,dopo aver preso un po’ di forniture per il giorno dopo.Infatti ci sarebbe stata una specie di “festa”dei cani,in cui tutti avrebbero portato i propri animale per far conoscenza o semplicemente per comprare degli articoli che il riccio vendeva solo quel giorno.L’unica regola,comunque,era portarsi dietro un cane.
Il ragazzo poggiò i due scatoloni pieni di ossa di pelle disidratata accanto alla porta,che poi chiuse con il piede.Lo salutò Josh,saltellando e scodinzolando.
“Hey piccolo”mormorò Harry,prima di abbassarsi e lasciargli un paio di carezze sul muso.
Il cagnolino gli fece venire in mente Louis.In realtà non sapeva perchè aveva reagito così al consiglio del liscio.
Beh,in realtà lo sapeva.Harry era troppo orgoglioso e si rifiutava di seguire i consigli che gli davano gli altri,anche se detti con un buon proposito.Questa cosa lo aveva caratterizzato fin da piccolo e non poche volte era finito nei guai per questo.
Harry fissò il cellulare per un po’,fino a che non inviò uno “Scusami per prima Louis,non so cosa mi è preso”al diretto interessato.


Louis stava seguendo una noiosa e,a parer suo,inutile lezione di economia domestica in università.Il ragazzo si chiedeva spesso il motivo della sua scelta e,probabilmente,quando si era iscritto era sotto l’effetto di qualche stupefacente,ma proprio nel vero senso della parola.
Scarabocchiò qualche appunto,fino a che non sentì un pungente odore di rosa fargli pizzicare il naso e alzò gli occhi verso la direzione da cui proveniva il fastidioso odore.
Si ritrovò davanti due gambe pallide,scoperte anche se era pieno inverno,e una chioma bionda oscillante su due occhi azzurri che di buono non avevano proprio niente.Louis pregò tutti gli Dei esistenti che non decidesse di sedersi vicino a lui.
“Ciao Louis,posso?”chiese la voce civettuola di Taylor Swift,indicando il posto vicino a lui.Louis annuì con fare sconfitto.
La ragazza fece un sorriso di cortesia e si sedette,per poi iniziare a tirar fuori vari quaderni,un’agenda e un astuccio,tutto rigorosamente rosa.
Louis quasi vomitò.
Per dieci minuti tutto andò tranquillamente,tranne per il ticchettio dei tacchi della ragazza sul pavimento e il suo cambiare di posizione ogni 2-3 secondi.Poi Taylor fece la fatidica domanda
“Sai Louis,mi chiedevo…come va col tuo problemino?”

Se c’era una cosa che Louis non sopportava era il fatto che la gente non si facesse gli affari propri.Ma lo infastidiva anche di più quando le persone si fingevano preoccupate e ti chiedevano delle cose,che poi misteriosamente poi sapeva tutto il mondo.
“Non so di cosa parli,Taylor”Louis le fece un sorrisino e poi ributtò gli occhi sul quaderno
“Io intendo,sai,la droga…”
E lì Louis scoppiò
“Quella che ti prendi tu?”
Taylor lo guardò indignata,ricacciò tutta la sua roba nello zaino(rosa)e uscì dall’aula,con lo sguardo divertito e sollevato di Louis dietro.

 

Diciamo che Louis era una persona abbastanza irascibile e per questo si arrabbiò molto quando il professore di economia domestica lo dichiarò inadatto al suo corso.Okay,a lui non interessava ma addirittura cacciarlo…
Louis aveva preso lo zaino ed era uscito dall’aula con un okay secco,poi si accorse che gli era arrivato un messaggio.
Arrivò alla mensa e sbloccò il cellulare.Rileggere il nome di Harry lo fece ancora di più arrabbiare.
Si stava scusando.Louis sbuffò.
“Non devi scusarti,non siamo amici”Il ragazzo non ci pensò molto quando mandò quel messaggio.Era,più che altro, accecato dalla rabbia.
“Sì, hai ragione “la risposta gli arrivò poco dopo.

Louis non seppe mai che Harry,dietro quello schermo,un po’ aveva tentennato.

SCLERO TIME
Secondo capitolo in arrivo.
Sì,l’ho pubblicato subito perché questo l’ho scritto direttamente al pc quindi non c’era bisogno di copiarlo.
E niente,grazie per aver aggiunto alle seguite e alle ricordate(al primo capitolo già alle ricordate okay mi emoziono),grazie a chi ha recensito.
Qui vediamo il lato Sassy di Louis e boh,io lo adoro.
Sappiate che Taylor sarà importante e anche Stan (lui sarà tipo fondamentale) quindi teneteveli a mente.
Se già odiate Taylor da qua,la detesterete dopo.
In realtà io penso sia pure simpatica la Swift e mi piace come canta.
Volevo dire che all’inizio ci sarà sempre quella specie di introduzione,che poi sarebbe della voce narrante.
Non mi dilungo troppo come sempre.
Bye-sara
Twitter:@vansslouis

 

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Capitolo 3
*** Io ci vorrei provare ***


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Io ci vorrei provare

Louis è abbastanza arrabbiato,sia per l'incontro spiacevole con l'egocentrica Taylor Swift,sia per il fatto che il professore di economia domestica lo abbia dichiarato"inadatto"al suo corso.Ma la cosa che lo fa più arrabbiare è Harry,che dopo averlo trattato malissimo gli ha chiesto scusa.
Harry è un po' deluso dalla risposta del liscio,avrebbe tanto desiderato essergli amico.

"Non siamo amici"
Tre parole che risuonavano nella testa di Harry da tre ore.
Il perchè?
Non lo sapeva neppure lui.
Il riccio ha sempre tentato di essere amico di tutti e c'era sempre riuscito grazie al suo carattere mite e ragionevole,ma con Louis era successo il contrario.Harry lo aveva trattato male e quindi il liscio aveva sottointeso che non gli stava simpatico,anzi lo detestava.Ma non era così.
Il ragazzo dagli occhi verdi voleva provare a essere suo amico e non se lo sarebbe fatto scappare per nessuna ragione al mondo.

Il flusso dei suoi pensieri venne interrotto dal telefono,che squillava da almeno cinque minuti.
"Pronto?"rispose il riccio
"Finalmente Harry!Pensavo fossi morto"Gemma,la sorella di Harry,rise dietro al telefono seguita poi da suo fratello
"Gem,come andiamo?"
"Eh Haz ti ho chiamato proprio per questo..."Gemma lasciò la frase in sospeso
"Uhm"mugugnò il ragazzo
"Non sto tanto bene,ho l'influenza,quindi domani non posso aiutarti al negozio.Non sai quanto mi dispiace Harry!"disse di fretta la sorella.
Harry sospirò.
"Non preoccuparti,me la caverò da solo"
"Okay Harry,scusa ancora.Ci sentiamo presto ciao!"
Gemma chiuse la chiamata.
Harry si accomodò sulla poltrona dietro al balcone e si rilassò.Il giorno dopo ne avrebbe viste delle belle da solo.

 

Louis era tornato a casa per pranzo,dove era stato accolto dalla gemelline,Daisy e Phoebe,e da lì era iniziata una seduta di solletico durata fino all'ora di mangiare.
La famiglia di Louis non si poteva definire tanto povera,vista la villa in cui abitavano.Non mancava niente,dal cibo ai vestiti ai libri,e all'interno lavorava pure una domestica che era vista più come una zia.
Se c'era una cosa che mancava in quella casa era però,l'amore.Non l'amore che ti fa battere all'impazzata il cuore o ti fa venire le vertigini allo stomaco,ma l'amore famigliare,quello che lega ogni componente della famiglia all'altro.
Diciamo che quel gruppo di otto persone non era perfetto.
Lottie,la sorella maggiore di 22 anni,era rimasta incinta a 14 dal suo fidanzato dell'epoca e da lì era nato Ash.
La madre,Johanna,che si era risposata quattro volte,infatti tutti i suoi figli erano fratellastri tranne naturalmente le gemelle,e a quanto pare non nutriva un minimo affetto per nessuno di loro.
Louis,che a 14 anni era entrato in quel tunnel quasi senza uscita della droga e dell'alcool,cosa che deluse tutti,dal primo all'ultimo.
Infine Ash,che benchè non avesse fatto nulla era visto parecchio male dalla nonna,che non gli riservava ma il minimo sorriso.
Fortuntamente però,i cinque fratelli non si odiavano,anzi.Nutrivano verso ognuno degli altri un vero e proprio affetto e si supportavano ogni volta che qualcosa andava male.


"Mamma,mi hanno dichiarato inadatto al corso di economia domestica"buttò lì giù Louis,mentre la famiglia si serviva del secondo.
Lottie lo guardò un attimo di sfuggita e corrugò la fronte.
"Ah"rispose la madre.
Non che Louis ci tenesse a farglielo sapere,tanto non sarebbe cambiato nulla,ma era comunque sua madre.

 

"Zio?"lo chiamò Ash poco dopo,quando stavano in salotto con Lottie
Louis gli riservò uno dei suoi più bei sorrisi.
"Dimmi Ash"
Ash si guardò un attimo i piedi,incerto se porgli la sua domanda o no
"Quando andiamo a prendere Josh?"chiese,le guance leggermente rosse
"Ti va bene domani pomeriggio?"
"Siiii"e poi gli salì in braccio e lo abbracciò.
Lottie li guardò intenerita.
"Lou,se volete fare un giro dopo aver preso il cane poi io passo a prendere Ash alle sei che deve andare a una festicciola,mentre tu porti a spasso Josh okay?"chiese la ragazza.
Louis annuì.
Solo in quel momento gli venne in mente che avrebbe dovuto rivedere Harry il giorno dopo e,dopo quel piccolo litigio,non gli andava proprio.

 


Il giorno dopo,verso le quattro del pomeriggio,Louis era andato a svegliare Ash,che dormiva beato sul divano,e poi gli aveva infilato sciarpa e guanti.


Ora,i due camminavano mano nella mano,verso il negozio di animali.Apparentemente era tutto tranquilo ma in realtà Louis era agitatissimo,la voglia di vedere Harry era equiparabile a zero.

 

 

Harry stava tranquillamente al computer aspettando l'arrivo dei clienti.In realtà la piccola festa iniziava alle cinque,ma visto che Harry era preciso,avva già sistemato tutto il negozio.Per questo si stupì,quando verso le quattro e dieci una folata di vento entrò nel negozio,per poi smettere subito.
"Glieli regalo io i termosifoni a quello"sentì la voce isterica di Louis dire.
Ma che ci faceva là?Non aveva detto che non erano amici?
"Benvenuto"Harry andò alla porta per salutarli.Quel giorno indossava una maglioncino color caramello con dei jeans stretti,mentre i capelli erano sciolti e tirati su da un po' di gel.
"Ciao!"Lo salutò solare Ash,ed Harry ricambiò con un sorriso,facendo comparire le fossette.

Louis era entrato nel negozio ed aveva imprecato per la temperatura troppo fredda.Poi aveva visto Harry ed aveva imprecato un'altra volta,visto che il ragazzo li aveva salutati cordialmente.
Imprecò un'altra volta quando quello,sorridendo,fece comparire due profondi buchi ai lati delle guance e Louis non potè non pensare a quanto quella visione fosse tenera.
Tenera?
Louis si risvegliò dai suoi pensieri,mandando al diavolo Harry e le sue fossette,che gli avevano mandato in pappa il cervello.

"Allora,perchè siete qui?"chiese Harry.
Già perchè erano lì?
"Per Josh!"urlò il bambino e Harry si lasciò sfuggire un "Oh"sorpreso.Si era dimenticato del cagnolino quando aveva visto Louis col naso rosso,che lo fissava con gli occhi lucidi per il troppo freddo.
"Sì,ora sta meglio ve lo porto"ma Harry non fece in tempo a parlare che Josh,sentendosi chiamato in causa,arrivò saltellando fino a Louis che lo guardò sorridente mentre quello cercava di aggrapparsi alla sua gamba ma il pantalone della tuta non riusciva a trattenere le zampette.Il lisciò si abbassò e lo accarezzò,seguito da un Ash entusiasta.
"Grazie Harry",disse Louis per smorzare la leggera tensione che si era creata.
"D-di niente"Harry si riprese dopo aver osservato Louis a lungo,restando attratto dalla forma delle labbra e...
"Quanto ti devo?"chiese Louis metttendo mano al portafoglio,ma Harry lo bloccò con la sua di mano,che andò quasi a coprire quella di Louis.
Il liscio sentì una strana sensazione allo stomaco.
"Non mi devi niente,tranquillo"lo riprese Harry,spostando la mano da quella dell'altro ragazzo,che un po' si rattristò.
"Oh okay...però se posso fare qualcosa per ripagarti in qualche modo..."
"Sì ci sarebbe qualcosa!Sai oggi do una piccola festicciola qua al negozio e visto che mia sorella mi ha dato buca per aiutarmi potresti farlo tu!Sempre se puoi e vuoi,ovvio..."
Louis annuì
"Ci sto"
Harry sorrise
"Harry posso andare a vedere gli altri cani?"si intromise Ash nella conversazione.Il riccio annuì e il bimbo corse verso il piccolo recinto,seguito dai due ragazzi.
Poco prima,Harry bloccò Louis per il braccio con la mano.Il ragazzo sussultò a quel contatto e si trovò a guardare Harry negli occhi.
"Io ci vorrei provare"esordì Harry.
Mille emozioni incominciarono a vorticargli nello stomaco,quando le iridi blu dell'altro ragazzo avevano incontrato le sue ed il riccio sentiva la strana voglia di andare a seppellirsi mentre Louis gli stava praticamente pendendo dalle labbra,dopo che Harry si era lasciato sfuggire quelle parole.
"Cosa?"chiese Louis,che mentre era incantato negli occhi del ventenne era anche parecchio confuso.Perchè quello sguardo?Perchè Harry non riusciva a staccare gli occhi dai suoi?E,sopratutto,perchè in quel momento sentiva lo stomaco in subbuglio?
"Ad essere amici"sussurrò Harry,incapace di esternare la sua voglia e incominciando a guardarsi la punta delle scarpe,imbarazzato.
Louis,interdetto da quella proposta,diventò abastanza confuso quando perse il contatto con l'altro.
Il liscio ci pensò un attimo,lui che di amici ne aveva pochi sempre per la stessa storia,nessuno si avvicinava.E avrebbe voluto veramente provarci con Harry,sentiva che entrambi bramavano l'amicizia dell'altro.
"Sì,anche io"disse sorridendo.
Harry alzò lo sguardo e Louis potè leggere nei suoi occhi un barlume di felicità che si completò,quando anche le labbra di Harry si incurvarono in un sorriso.
Harry dovette ammettere che si sentì un po' di più leggero.

 

SCLERO TIME

Buona domenica a tutti e buon anniversario i Larry!
Forse non è una pura coincidenza che abbia deciso di aggiornare oggi.
Beh,in questo capitolo Harry e Louis fanno pace e decidono di diventare amici,inoltre Harry sembra abbastaza interessato all'altro(risata sadica).
Btw,questo capitolo non è molto essenziale,mentre il prossimo lo sarà,perchè cominceranno i casini(indovinate per colpa di chi?)
Grazie a chi segue la storia e siete in SETTE in due capitoli che è tanto per me uao.Poi,grazie a chi ha recensito e magari a chi lo farà.
E niente,passiamo questo giorno a fangirlare sui Larry,perchè l' aimh tweet ha quasi raggiunto un milione di rt.Piango.
Okay la smetto.
Voglio avvisarvi che dopo questo capitolo aggiornerò una volta ogni settimana perchè sennò non ce la faccio con la scuola.
Bye-sara
twitter:@vansslouis

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Capitolo 4
*** Tutto okay? ***


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Tutto okay?

Louis è veramente felice quel giorno e non lo dice perché è in qualche modo costretto dalla stretta mentalità di tutti-molte volte si chiede perché la gente pensi che i drogati o ex drogati siano depressi-ma lo dice perché è veramente felice.Si ripete,è così contento della sua vita in quel momento perchè vede che Ash è allegro e saltella per tutto il negozio di animali salutando la gente che entra ma in realtà sa che la sua felicita è causata anche dal aver chiarito con un certo ricetto di nome Harry che,proprio in quel momento,si stava dirigendo verso di lui,con le sue gambe lunghissime fasciate da degli strettissimi jeans neri.
"Hey Lou-mh posso chiamarti cosi?-tutto bene?"
Louis alzó la testa dalla scatola in cui stava frugando in quel momento,dopo che una signora di cui suppone il peso si aggiri attorno ai 100 chili gli aveva chiesto un po' di ossa di gomma per far giocare il suo cagnolino, che tanto ino non era.Si trovò davanti a sè la faccia sorridente di Harry,anche se capì che la stessa faccia celava un po' di stanchezza e pensò che l'indecisione di chiamarlo Lou era una cosa tenera e -oh-penso Louis,ogni cosa richiamava tenerezza in quel ragazzo,dalle fossette al fatto che si preoccupasse sempre di lui.
"Io oh sì sto bene e,certo puoi chiamarmi Lou.Ma tu-ehm-tu stai bene ,cioè sembri un po' stanco ..."e Louis può sapere con certezza che in quel momento Harry sta un po' sorridendo per lui e la sua goffaggine ma Louis non ci può fare niente perché è fatto così, non può preoccuparsi di qualcuno perche poi sembrerà troppo patetico incespicando nelle proprie parole quindi molla e non si preoccupa per nessuno.
"Io sto bene,sì okay sono stanco ma sono abituato. Comunque se sei stanco puoi fermarti eh!Cioè non sei costretto..."e qui la guance di Harry si tinsero di rosso perché, come dire,era veramente preoccupato che Louis pensasse che lui lo considerasse come un qualsiasi dipendente.
"Oh Harry non preoccuparti!me la caverò"e qui Louis sorrise,ma sorrise perché in realtà voleva dire al riccio di tornare dai clienti che lui se la sarebbe cavata.
D'altronde mica era una femminuccia no?

Harry si girò e tornò dalle clienti, che intanto poteva etichettare come"sono venute per me non per i cani"visto che non facevano che civettare e ridacchiere a ogni sua mossa e può sospettare che quel giorno si troverà con tanti numeri di telefono scritti su fogliettini spiegazzati in mezzo alla cassa.Così sospira e, prima di andargli incontro, si gira nuovamente verso quel ragazzo dagli occhi azzurrri che lo faceva tanto sorridere e ne andava veramente fiero, visto che stava faticando per lui.
"Harry, muovi il culo?"ed eccole là, le voci che tanto odiava, delle ragazze che ogni santa volta venivano solo per fissare il suo sedere a quanto pare.
"Sì scusate"e qua non può non arrossire, visto che Louis aveva sentito il tono in cui la sua voce si era trasformata, in un tono più femminile, e aveva cominciato a ridere.
"Allora, che volete?"e qua puo sentire nitidamente quel"portarti a letto"sussurrato da una di quel gruppo di ragazze e, deve veramente appuntarsi di dirle che lui é gay e quindi non se la porterebbe a letto neanche per tutti i cani del mondo.Così le lancia un'occhiataccia che lei intercetta e sortisce l'effetto desiderato, cioè degli occhi a terra e delle guance rosse.
"Puoi portarci a vedere i cani?"chiese la capogruppo a quanto ha capito, una moretta dagli occhi verdi e lì lui si scoccia, perchè il recinto dei cani é veramente vicino a loro e lui non vuole perdere tempo
"Oh ma credo che puoi raggiungerlo anche da sola guarda"detto questo, le indica il piccolo recinto e se ne va, parecchio irritato.In realtà a lui non piace arrabbiarsi con la gente, sopratutto se sono clienti, però quella facce antipatiche e maliziose, che pensavano a tutto tranne ai cani, motivo della festa, lo fecero veramente scocciare.

Louis si é seduto su una sedia ed ormai sono le sette meno dieci, questo equivale al fatto che Ash é andato via con la madre e che la festa é quasi finita, visto che sono rimasti pochi clienti.Inoltre Harry gli ha assicurato poco prima che alle sette il negozio chiudeva e che quindi lui poteva pure riposare e cosi Louis fa, molto contento del suo lavoro.
Perciò si stupisce, quando una folata di vento interrompe la calma del negozio e Louis alza gli occhi per vedere chi é entrato e gli viene veramente un colpo, quando riconosce la biondissima Taylor Swift stretta in un trench nero.E sospira, mentre cerca di farsi piccolo nel suo angolo in modo da non farsi notare ma purtroppo non ci riesce, visto che la ragazza gli scocca un occhiata furiosa.
Subito però cambia espressione quando Harry le si avvicina e inizia a salutarla e Louis si sorprende a spiare la conversazione.

Harry si ricordava di quella ragazza,la ragazza di cui Louis gli aveva detto di stare lontano e Harry storce un po' il naso a quel pensiero ma poi le rivolge un sorrise e un ciao, seguito da un cenno di lei.
"Sei un amico di Louis vero?"le chiede lei, con un tono sereno e lì Harry decide di fidarsi
"Sì insomma, ci stiamo provando uhm, comunque che ti serve?"a Harry non piace che si entri nella sua vita privata, quindi svia il discorso
"Uhm e quindi, come l'hai conosciuto? Tipo con la tua ragazza a una festa o..."
"No io non sono fidanzato e comunque é venuto nel negozio ma, insisto, ti serve qualcosa?"
E Harry puo sentire il"bingo"mormorato dalla ragazza e si ostina a non capire
"Io, mh, sì mi puoi dare un osso di gomma per favore?"non che alla ragazza servisse davvero, solo deve trovare una motivazione valida per trovarsi alla festa.
"Subito"e il ragazzo sparisce nel magazzino, perciò Taylor si sente autorizzata ad andare verso Louis Tomlinson, che in quel momento, stranamente, sta sorridendo come un ebete dopo che il riccio gli era passato accanto.
"Tomlinson"apre la conversazione lei
"Dimmi Taylor"sbuffa lui, cambiando tempestivamente l'espressione
"Senti hai visto quanto é figo il tuo amico, cioè voglio dire, se lo scoperebbe anche una lesbica..."
Louis la interruppe perchè quel discorso su Harry lo infastidiva"mbeh?"
"Ma dimmi, lui lo sa del tuo problemino?"
E sempre li cascavano tutte le conversazioni
"N- e aspetta, perchè dovrebbe saperlo?"
Taylor ridacchiò, ma non di malizia ma di cattiveria e si avvicinò pericolosamente alla faccia del ragazzo
"Allora,se tu mi procuri un appuntamento con lui e ci fai mettere almeno insieme ti prometto che taceró su questo argomento"
Louis deglutì e mormorò un"o-okay".
Taylor allora tornò indietro e poco dopo se ne andò, con una bustina bianca contenente un osso di plastica.

Erano le sette precise perciò Harry chiuse il negozio e si sedette accanto a Louis, che era stranamente pallido
"Tutto okay?"chiese il riccio, preoccupato
"Sì"

Ma non era cosi, Taylor lo aveva ricattato e lui aveva dovuto accettare, troppo preoccupato dalle parole che avrebbe pronunciato la ragazza che avrebbero sicuramente distrutto il minimo rapporto che si era creato con il riccio.
Ma la cosa che lo infastidiva di più era che Taylor volesse che Harry fosse suo e questa cosa mandava in bestia Louis in un modo strano.
Così sospirò e poi chiuse gli occhi per rilassarsi un po', anche se sapeva che non ci sarebbe per niente riuscito.

SCLERO TIME

Buona domenica a tutti popolo!
Come promesso il capitolo é arrivato e dovete sapere che ci ho messo tutta la mia non-voglia a pubblicarlo visto che ho inserito i codici a mano e sto dal cellulare, perchè la voglia di copiarlo al pc era proprio tanta.
Dal prossimo capitolo ci saranno sviluppi interessanti che non vi sto a dire, rivelo solo che fra circa due capitoli Harry si rivelerà.
Sì, insomma, lui é gay e l'ho scritto pure sopra.
So che odiate profondamente Taylor che vuole il nostro Harold tutto per sé but don't worry, più in là la vorrete proprio uccidere♡
Sto messa bene insomma.Okay, allora alla prossima settimana(o anche prima)
bye-sara xx
twitter:@vansslouis

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Capitolo 5
*** Louis,io non dimentico ***


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Louis,io non dimentico


Louis non si è veramente reso conto di essersi addormentato sulla spalla di Harry,mentre i due agazzi stavano al cinema.In realtà l'uscita non era prevista,ma visto che a Louis non andava di tornare a casa i due ragazzi avevano preso un pezzo di pizza al taglio e si erano imbucati in un cinema,nella prima sala che gli era capitata intorno.Louis non aveva capito granchè della storia e,a quanto pare per la stanchezza e la noia,si era addormentato sul maglioncino del riccio che intanto fissava lo schermo rigidamente.
Louis si stropicciò gli occhi e sbadigliò,ricevendo varie occhiate infuriate da diverse coppiette là intorno,mentre Harry si era girato verso di lui e con un sorriso gli aveva mormorato un "buongiorno".
Louis sorrise in cambio.
Dopo dieci minuti,in cui il liscio aveva fatto tutto tranne che seguire il film,le luci si accesero e la sala pian piano iniziò a svuotarsi.Stranamente Harry rimase seduto e Louis lo guardò incuriosito.
"Harry,dovremmo uscire"
Harry sollevò un angolo della bocca
"Già"
Harry si alzò,ma Louis ebbe un flashback e,prendendogli il polso lo fece ricadere sulla poltroncina.
"Louis cosa..."
Harry si voltò verso il ragazzo e aggrottò le sopracciglia
"Harry devo parlarti di una cosa"
Louis aveva uno sguardo terribilmente serio e Harry non potè non pensare a cosa gli dovesse dire l'altro.Si ritrovò a mordersi il labbro superiore,facendo uscire un po' di sangue e il cuore cominciò a battergli all'impazzata
"Mh,io volevo proporti un appuntamento..."
Harry sgranò gli occhi e sentì la pancia esplodere e un sorriso formarsi sulle labbra,che Louis provasse le stesse emozio-
"Con una ragazza,ti ricordi quella per cui ehm,abbiamo litigato e che è venuta al negozio?Comunque,lei.Vi vedo bene insieme e se magari vi conoscete..."
Harry si lasciò sfuggire un"Oh"deluso.
Per un attimo si era illuso.
Harry cominciò a torturarsi le mani e mormorò un "O-okay,allora fammela conoscere"
Louis annuì,mordicchiandosi il labbro,poi si alzò e,seguito da Harry uscì dal cinema.


"Allora,ci vediamo uno di questi giorni?"chiese Harry timidamente,una volta uscito dall'edificio.Erano le 22 di sera ed entrambi avevano sonno.
"Sì certo,a presto Harry"
Louis sorrise e si voltò,ma fu costretto a girarsi quando una mano gli afferrò il polso.
"Io volevo ringraziarti per oggi,per il negozio..."Sussurrò Harry
"Di niente"
Louis poi si rivoltò e non sentendo più la stretta sulla sua mano si incamminò verso casa.

 


Louis sapeva le abitudini dei componenti della sua famiglia,quindi si stupì quando entrò in salotto e trovò la luce accesa.Sul divano sedeva Johannah,e Louis inghiottì un verso di sorpresa menre saliva le scale attento a non far scricchiolare il legno.Ma al secondo scalino,come un clichè,il legno produsse un rumorino che attirò l'attenzione della madre di Louis,che lo richiamò.
Solo in quel momento sentì che qualcosa non andava nella sua voce.

"Mamma?Tutto bene?"
Louis si avvicinò nuovamente al divano e ansiosamente si accomodò accanto alla madre,che nel mentre si tamponava le guance con un fazzoletto ormai zuppo.
"Hey,hey non piangere"
Louis sapeva che non doveva.Non dopo tutto quello che la madre gli aveva fatto negli ultimi anni.Lo aveva trattato malissimo,peggio di uno scarto e Louis per un periodo aveva pensato addirittura al suicidio perchè non si sentiva apprezzato da nessuno.Perchè quando una persona perde il cardine fondamentale dela propria vita,che in molti è proprio la mamma,non si può pensare altro al fatto che si è inutili e dunque,perchè non farla finita?
Perciò Louis non sopportava molto su madre ma non è che la odiava,solo che non accettava molti suoi comportamenti.
E vederla lì,col trucco sbavato che di solito era sempre perfettamente curato e in ordine,i capelli che erano sciolti disordinatamente mentre di solito erano sempre legati in uno chignon,fece male a Louis.Lo colpì profonamente al cuore perhè era come se il naturale scorrere delle cose fosse cambiato
Così si trovò con le mani sulla schiena della madre mentre cercava di rassicurarla e la testa piena di pensieri negativi mentre il cuore era diventato improvvisamente di ferro.

"Mamma cos'è successo?"chiese preoccupato il ragazzo.
La madre chiuse gli occhi e se li stropicciò con le dita per poi sospirare e venire scossa da un brivido
"M-Mark mi ha picchiata"poi si guardò la punta delle scarpe.
Louis aprì la bocca,stupito.Mark era il suo patrigno ed aveva un carattere molto mite,non avrebbe mai fatto male una mosca.Inoltre,non aveva protestato all'arrivo di Josh a differenza della madre,anzi ci aveva anche giocato.
Per questo ci rimase male e socchiuse la mascella,arrabbiato.
Che succedeva ultimamente nella sua famgilia?Stava andando tutto a rotoli?
"Mamma non preoccuparti,risolveremo tutto..."
Louis si sporse verso la madre e le lasciò un bacio sulla guancia,anche se non era per niente abituato.Poi le prese la mano e l'accompagnò in camera sua per poi lasciarla sola.
Solo in quel momento Louis si rese conto che non aveva visto nè lividi,nè segni rossi sul corpo della madre ma non se ne curò molto.
Decise di andare in camera e senza cambiarsi,si infilò nel letto.

Louis,una volta coperto da tutte quelle  coperte sospirò,quella settimana tra Harry e Taylor e la madre,si prospettava una vera battaglia.

 

Harry quella sera era molto pensieroso,non riusciva a collegare un pensiero all'altro e per questo avvertiva un forte mal di testa.Non gli andava molto di tornare a casa,quindi decise di andare nel solito pub dove si recava dopo il lavoro e dove lavorava il suo amico Liam Payne,di 19 anni,alto,moro e con gli occhi da cerbiatto,che altro a essere un buon amico dava anche ottimi consigli.

Harry entrò e l'odore acre della'alcool gli pervase il naso che incominciò a pizzicargli,non era molto abituato a bere.Liam gli fece cenno verso di lui,sempre col sorriso sul volto e l'aria buona,indicando un poltroncina sfilacciata che raggiungeva il bancone mentre lui lavava un bicchiere.
"Hey Harry"lo salutò,mentre sistemava il contenitore sulla mensola
"Ciao Li"mormorò Harry,immerso nei suoi pensieri
"Giornata no?"chiese l'amico un po' divertito
"No più che altro è stava una giornata diversa"
"Mh capisco"
"Ho incontrato un ragazzo..."
Gli occhi di Liam si illuminarono.
Sapeva che Harry non gli parlava mai delle persone che conosceva perchè era come se fossero sue,quindi suppose che quel ragazzo fose un po' importante.
"Nome?"chiese
"Louis"e dicendolo,gli occhi di Harry si illuminarono
"Mi piace!"Liam schioccò la lingua,andava matto per i nome francesi
"C'è un però?"chiese al riccio
"Però lui mi ha programmato un appuntamento con una ragazza,di cui non me ne frega niente"
"Oh,situazione inncasinata"mormorò Liam
"Già,e il giorno prima mi ha addirittura detto che in pratica la stessa ragazza era una puttana!"
Liam sogghignò"Lunatico il ragazzo"
Harry si morse l'interno della guancia"Io penso ci sia qualcosa sotto"
Liam annuì.

 

Louis stava per addormentarsi,quando un messaggio gli fece squillare il cellulare.Aprì gli occhi stancamente,e notò che era da un numero sconosciuto
"Louis io non dimentico,sono tornato e avrò la mia vendetta.Buonanotte"
Il liscio sbarrò gli occhi,e gli prese a battere forte il cuore mentre la paura si insidiava nel suo stomaco.Cosa voleva quel tipo?Come faceva ad avere il suo numero?E,sopratutto,chi era?
Solo dopo un'ora,preso da un sonno improvviso,si addormentò.


Johannah aprì la porta e controllò che le luci fossero spente,poi si chinò sul corpo del figlio.Sussurrò un "Mi dispiace Louis"per poi uscire e chiudersi la porta alle spalle.


SCLERO TIME

Ecco a voi il capitolo 5!
Allora,inanzitutto,qui si introduce il tizio misterioso dei messaggi,che d'ora in poi sarà presente in ogni capitolo e sarà fondamentale.
Qui c'è pure Liam,che è proprio una comparsa.
Infine Johannah che a quanto pare,è stata picchiata da Mark,ma non sempre è tutto come sembra.
Non ho molto da dire su questo capitolo,in realtà.
Vorrei ringraziare le persone che seguono questa storia,recensiscono,ricordano o aggiungono ai preferiti.
Inoltre,volevo dirvi che ho scritto una os,che non so se pubblicherò oggi o domani,naturalmente Larry Stylinson.E poi sto scrivendo un sequel di un'altra os,chiamata "Il ragazzo del treno"che trovate sul mio account,e boh,se vi va dateci un'occhiata.
A presto!
sara xx
twitter:@vansslouis
 

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Capitolo 6
*** Non hai mai baciato un ragazzo? ***


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Non hai mai baciato un ragazzo?





Era una giornata particolarmente uggiosa,ed era passata una settimana dall'uscita dei due ragazzi.
Non si erano sentiti tanto,se non per darsi il buongiorno o la buonanotte.
Per questo Louis,appena si svegliò,trovò l'idea di andare a trovare al negozio Harry,veramente fantastica.
Così,dopo essersi infilato un maglione pesante e dei pantaloni rossi con le sue amate vans,escì di casa,dopo aver avvisato Lottie che non sarebbe tornato per pranzo.
Quel giorno non gli andava di andare all'università,ma ci sarebbe andato comunque per completare un piano che si era refissato da tempo.
C'era una stanza,superando la segreteria e la biblioteca,dove c'erano le macchinette del caffè gratis,in realtà desitiato agli insegnati.Ma Louis,con il suo carattere scaltro e deciso,ha proprio deciso che deve anche lui assaggiare quel caffè portentoso,a parer di tutti.


Quando Louis si trova davanti alla vetrina colorata del negozio di animali tentenna un po',avendo paura di arrecare fastidio,ma quando scorge Harry che gli mostra un sorriso,si convince ad entrare
"Uh allora non sei morto!"disse a mo' di saluto Harry,sempre con le fossette bene in vista
"No,a quanto pare mi avrai ancora per un po' in circolazione"rispose Louis con un fare altezzoso
"Allora,che ci fai qui?"
"Beh,non posso vedere il mio amico Harry quanto mi pare e piace?"rispose Louis,sghignazzando
"No,perchè penso ci sia qualcosa sotto"
"Sì,in effetti ho un piano segreto per rubare del caffè all'università"
"Perchè ho paura che sia una brutta idea?"
"Femminuccia,chiederò a qualcun altro..."Louis si voltò,ma non fece in tempo a fare un passo che Harry aveva urlato un "Andiamo"e si era messo di fianco a lui.
Louis rise sotto i baffi,sapeva che Harry non poteva dirgli di no.


Harry non sapeva come aveva fatto a convincerlo,forse era stata tutta colpa del bel faccino di  Louis o forse era lui che era troppo cedevole.Ma insomma,rubare il caffè all'università,sembrava un gioco da ragazzi.Dovette ricrederci,quando si trovò nascosto dietro a degli scaffali vecchi e polverosi con il liscio,che in tanto si era rannicchiato e aveva portato giù con sè Harry.

"Perchè mi sono lasciato convincere?"sussurrò il più grande,passandosi una mano tra i  capelli
"Non hai resisito alla mia bellezza"
Harry arrossì.

"Okay,allora cosa dobbiamo fare?"
Louis lo avvicinò vicino a sè,prendedolo per una spalla e guidando la sua mano  verso destra
"La vedi quella porta?Dobbiamo raggiungerla per rubare il caffè"
"Ma,santo cielo,perchè devi proprio prenderlo qua?Se vuoi te lo pago io alla macchinetta..."
Louis lo zittì,mettendogli un dito sulle labbra.Poi gli sussurrò all'orecchio"Mai provato il brivido della trasgressione?"
Harry di brivido,in quel momento,ne aveva provato un altro.

Louis guidò Harry per gli scaffali,sempre accovacciati e sempre cercando di fare poco rumore
"Sembra uno di quei giochi di Gemma..."pensò Harry,tra sè e sè
"E chi è Gemma?"chiese Louis,voltandosi.Infatti in quel momento,si stava affacciando per vedere se c'era qualcuno nella piccola stanzetta dove c'era la macchinetta
"Mia sorella..."
"Uh,mi piacerebbe conoscerla"
Detto questo si rigirò  controllare.
Harry sorrise,credeva che magari sarebbe potuti andare pure d'accordo.


"Okay,siamo arrivati,l'unico problema è che c'è una bidella e se ci becca siamo fritti"ricapitolò la situazione Louis
"Ah bello"
"Quindi dobbiamo aspettare un po' qui"
Harry si accovacciò vicino a uno scaffale e sfilò un plico a caso,anche se molto probabilemente erano informazioni private.
Louis si mise accanto a lui e sbirciò dalla sua spalla.
"Uhm,chi è lui?"chiese il riccio,indicando un ragazzo paffuto la cui foto compariva sulla pagina
"Uno che stava al corso di economia con me...Patrick mi pare"borbottò Louis.Quel tizio gli era sempre sembrato troppo movimentato e buono per risultare in un qualche modo simpatico.Inltre aveva un insobbortabile colore di capelli,un misto tra rosso e marrone,che il liscio detestava.
"Lo sai che è stato beccato a provarci con una prof in bagno alle medie?"ridacchiò il ragazzo dagli occhi verdi
"Hai capito Patrick,ed io che pensavo fosse innocente"
Harry si dovette tappare la bocca con la mano per non ridere.


Trascorsero venti minuti così,facendosi gli affari degli altri e ridendo delle situazioni più strambe.
La bidella intanto,secondo le puntuali occhiate che le lanciava Louis,non si era mossa di un millimetro.
Harry invece,aveva estratto un altro documento dallo scaffale.Doveva essere abbastanza vecchio,visto che appena lo sfilò alzò parecchia polvere.
Fu troppo tardi quando Louis se ne accorse e stava per starnutire quando Harry,non volendo essere denunciato dall'università per"Furto possibile di caffè",avendo le mani occupate,si parò davanti all'altro ragazzo e gli premette le labbra sulle sue,in modo da sminuire lo stranuto.

Rimasero un po' così,Louis stordito e Harry esistante,fino a che l'inserviente finalmente non se ne andò,lasciando soli i due ragazzi.Harry si staccò e sorrise timidamente all'altro che intanto si alzò,abbastanza confuso.
Confuso perchè a quell'età,non aveva provato quelle sensazioni così contrastanti.Perchè sentiva il forte impulso di far mettere a contatto le sue labbra con quelle di Harry,prospettiva che prima non gli sembrava tanto giusta se non stravagante.
Era anormale.
Mille pensieri gli turbinavano per la testa.
Gli era piaciuto?Può darsi.
Non lo sapeva neanche lui,che avrebbe voluto baciare Harry ma poi lo avrebbe sicuramente respinto,pentendosi dall'azione avventata.
Che lui fosse gay?
Okay,certo,fino a quell'età non aveva mai provato un emozione simile per nessun altro,ma addirittura che gli piacesse Harry.
No,non era possibile.
Erano gli ormoni ancora un po' sballati dei 18 anni,di una persona che prima viveva di esperienze da una notte.
Così ingoiò la saliva che gli fa sciogliere il nodo che aveva in gola,e si rassicurò.
Tutta questione di ormoni.


Andarono entrambi nella stanza della macchinetta del caffe dove Louis potè finalmente bere la sua amata bevanda.


Quando furono fuori dall'università,finalmente,Harry si decise a parlare.
"Scusami per prima Louis,non volevo spaventarti ma non sapevo come zittirti..."era evidentemente imbarazzato
"Non preoccuparti...hai fatto bene"
"Non hai mai baciato un ragazzo,Lou?"
"Mh,no"
Poi,aggiunse"Perchè,tu sì?"
Harry annuì,imbarazzato
"Sì,beh,insomma.Uhm,sono gay"
Louis lo guardò di sottecchi.
Non aveva niente contro i gay,anche se prima,nel suo periodo"oscuro",era abituato a picchiarli perchè li considerava inutili.
L'alcool e la droga che offuscano la mente umana.
Il ragazzo rimase in silenzio,aspettando di digerire la notizia
"Lou...tutto apposto?"
Louis si riprese e gi sorrise
"Allora,raccontami di tutte le tue ex avventure"
Lo prese a braccetto,facendo apparire le fossette ad Harry,che si issò al suo fianco e iniziò a raccontare.

 


"Allora,il mio ultimo si chiamava John.Cioè,insomma,si chiama perchè siamo ancora amici.L'ho lasciato io tipo un mese fa e all'inizio ero veramente disperato ma avevo capito che in realtà non gli piacevo,mi stava usando"
Nel dirlo gli occhi verdi si inumidirono.
Sì,okay,era stato usato per circa un anno e mezzo.
Louis lo guardò e gli sfiorò il palmo della mano con il pollice e poi lo abbracciò.
Si ritrovò a pensare"Io non lo farei mai,Haz"
Perchè Harry,insomma.Era difficile non innamorarsi di Harry.Harry che era sempre solare e allegro,col sorriso sulle guance.Era buono e giudizioso,e si imbarazzava facilmente.Poi era dolce e se voleva anche romantico.
E poi era bello,di una bellezza difficile da definire.
Quindi,perchè usarlo?Perchè usare una persona tanto fragile ed emotiva ma anche forte e coraggiosa?

 

Louis,dopo numerosissime proposte di Harry,optò per andare a casa del riccio.
Harry cucinò la pasta e anche se mormorava che a parer suo faceva schifo,Louis la apprezzò molto,per questo gli diede un bacio sulla guancia.Aveva notato quanto Harry fosse "fisico"con lui,spesso lo abbracciava o gli dava dei baci sulle guance e a lui piaceva questa cosa.
Così,gli sembrò giusto lasciargliene anche lui uno.

Dopo aver pranzato,Harry spense la luce e prendendo una coperta e dei pop corn,con le proteste di Louis che diceva che avevano appena finito di mangiare e poi non gli sarebbero entrati i pantaloni, trascinò l'altro ragazzo sul divano.Accese la tv,mettendo uno di quei film che servono solo a passare il tempo,non concentrandosi veramente sulla storia.

Dopo dieci minuti,Louis si era già addormentato,con la testa sul bracciolo del divano,e quando Harry se ne accorse non potè non sorridere.
Gli piaceva vedere le persone dormire,perchè sembravano così buone e indifese e gli veniva l'istinto di abbracciarle.
Così fa e,quando Louis apre gli occhi e vede accanto a sè il riccio,gli morde il braccio,mentre l'altro urla.

Da lì nasce una battaglia di pop corn,in cui il liscio stava vincendo alla grande
"Arrenditi Styles!"
"Mai Tomlinson!"
E qua viene lanciata un'altra manciata di mais scoppiato che finisce per terra
"Me lo spazzi tu il pavimento,poi"
"Potresti sempre mangiarli..."
I due si mettono a ridere,finendo di lanciarsi i pop corn.
Poi Harry,come d'istinto, dice
"E ora baciami,cretino"
E così Louis,obbedisce,portando le labbra sulla candida guancia di Harry che nel mentre arrossisce e lo abbraccia.
Poco dopo aver finito di pulire il pavimento,Louis se ne va dalla casa,promettendo al riccio che si sarebbero visti presto.


Louis,un po' ancora stordito per il "bacio",quando fu nel suo letto,passò gran parte del tempo a toccarsi le labbra.

 

Aspettava quel giorno da tanto,troppo per i suoi gusti.
Colpa sua,gliel'avrebbe fatta pagare.
Per fortuna,la sua buona condotta lo aveva fatto uscire prima,abbandonando quei cessi fin troppo usati e il suo compagno di cella che,sosteneva,avesse ucciso 10 persone.
Che schifo,pensò.
"Sei libero"la guardia gli aprì la porta della cella,lasciandoci dietro l'altro uomo,che intanto mormorava parole incomprensibili,dicendo che lo avevano ricattato,era stato costretto.
Tutte cazzate,pensava lui.Quando vuoi fare una cosa,la fai e basta.

La guardia lo accompagnò fino all'entrata,dove gli fece togliere quella maledetta tuta che aveva tenuto per due anni e gli fece indossare i suoi vecchi vestiti che,stranamente gli stavano ancora.
Uscì,respirando aria nuova,con un ghigno che lo aveva sempre caratterizzato.

La vide da lontano,lei,sempre uguale.La salutò con un cenno,mentre lui scendeva le scale.

La sua vendetta aveva inizio.

SCLERO TIME
"Loueeeeh"
"oi oi"
Si okay,non c'entra niente,ma mi andava di metterlo.
Sì ho messo il now kiss me you fool perchè mi andava e dai,ci sta.
Qui abbiamo il primo "bacio"che in realtà è uno schifo,lo so.
Vabbè,vi lascio.Se vi va passate dalla mia nuova os o lasciate una recensione qua(non mordo ;) )
bye sara
ah sì,ho cambiato il nick sia di twitter sia di efp,rido
twittah:@T0MLINSONBRAVE

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Capitolo 7
*** La giornata mondiale dei fiori ***


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La giornata mondiale dei fiori

"Ti odio"
Ash, fermamente convinto che suo zio lo stesse ignorando, continuava a saltare sul letto incurante delle lamentele di Louis.
"Ti odio ti odio ti odio"
Louis prese il bambino per le spalle e lo fece cadere su di se
"Cos' hai detto?"
"Che ti odio"
Il bimbo mise le braccia conserte e alzò la testa con fare offeso
"E perchè mai?"
"Perchè non mi porti da Harry"
Louis sbuffo e parlò da sopra il cuscino
"Oggi devo andare a scuola bimbo, però dopo se vuoi ti ci porto"
Ash quasi non si buttò dal letto matrimoniale dello zio, che abbracciò subito dopo
"Sei il mio nipotino preferito"gli disse Louis baciandogli il naso
"Ma in realta sono l'unico"
"Shhh non dirlo a nessuno"
Da li prese a fargli il solletico, fino a che la mamma Lottie non lo chiamò per fare colazione.

Louis si distese un attimo sul letto e si sgranchì le ossa delle spalle.Poi prese il cellulare e mandò un messaggio ad Harry, in cui gli diceva che probabilmente sarebbe andato a trovarlo quel pomeriggio.
Tutto per Ash, d'altronde.A Louis non gliene fregava molto se lo viziasse o meno, sperava solo che il suo bimbo crescesse in tutto l'amore possibile, non com'era successo a lui.

Dopo aver parlottato con Josh (sì, il suo amico) al telefono, il ragazzo decise di farsi una doccia e di infilarsi una comoda tuta.Tanto quel giorno non sarebbe dovuto uscire, sarebbe solo andato in università per due orette, poi al centro commerciale ed infine sarebbe andato da Harry con Ash.
Scese a fare colazione e dopo aver intascato una brioche che si sarebbe mangiato per strada, salutò tutti e uscì di casa.

Mentre passeggiava per i corridoi dell'universita si accorse che tutti gli lanciavano occhiate strane o divertite.
Louis pensò che probabilmente quella mattina doveva sembrare un morto vivente ma fece spallucce e continuo per la sua strada.
Fu quando entrò nell'aula, che rimase con la bocca aperta.
A destra c'era l'insegnante, che armeggiava col cellulare.A sinistra c'erano dei ragazzi che ridacchiavano.Mentre davanti...davanti c'era un Harry intento a chiamare il suo nome, con Taylor che lo osservava da lontano con uno sguardo malizioso.

"Ma che cazz..."pensò Louis.
Cosa ci faceva Harry Styles là?
O meglio,perchè stava ballando in mezzo ai banchi?
Louis si schiarì la gola,attirando l'attenzione dei presenti che si girarono tutti verso di lui,per poi tornare all'attività di prima tranne uno.
Quell'uno che in quel momento si stava avvicinando verso di lui con in testa una coroncina di fiori che gli sormontava i ricci per una volta non gellati e che sobbalzava a ogni passo,ricadendogli sulla fronte.
"Oddio Harry,predichi la pace e l'amore?"
In realtà la domanda era un'altra,ergo,che ci fai qui?
"Louis,ma io sono un hippy!"
Il liscio aveva una faccia tra -questo mi prendere per il mio(bellissimo )culo e questo è ubriaco-.
"Hippy?Harry ma non gestisci un negozio di animali..."
"Anche,ma oggi è la giornata mondiale dei fiori e quindi vado in giro a regalare corone di fiori"
Disse,poggiandogliene una in testa
"Ti sta bene"
Louis se la tolse e la soppesò.
"Ma sono finti!"
Harry sbuffò
"Scusa,ma non è che io nella gornata mondiale dei fiori mi metto a staccare fiori"
Perhè Louis non ci aveva pensato?
"Ah beh,io comunque ora faccio lezione perciò,esci e ci vediamo dopo okay?"
Harry annuì,prima di stritolarlo in un abbraccio che-casualmente-odorava di fiori.Poi salutò Taylor con un cenno e uscì dall'aula saltellando.

Louis si sedette su una delle scomodissime sedie fornite dall'università e poggiò la fronte sul banco.Ma che cavolo aveva Harry?Di solito era un ragazzo calmo e dolce e gentile...invece quel giorno sembrava troppo agitato.
Che avesse assunto droghe?
Louis ci rise un po' su da solo,prima di iniziare a prendere apunti mentre il professore parlava.

 

Dopo la lezione,il ragazzo prese la borsa a tracolla e comprò un mars dalla machinetta automatica e uscì dall'università scartando il pacchetto dorato.
Non potè non notare la figura di Harry che sedeva sul prato,osservando il cielo.
Inutile dire che aveva ancora quella ridicola coroncina di fiori in testa

"Hey Harold!"
Louis era arrivato dietro ad Harry,che girò la testa incontrando gli occhi del liscio.
Ma invece di dire un ciao,disse,praticamente pregandolo in ginocchio
"Me ne dai metà?"mentre indicava il mars,ancora intatto.
Louis sbuffando,divise la barretta in due e diede un'estremità ad Harry che la accettò sorridente e la mangiò canticchiando.Louis si sedette accanto a lui.
"Mi spieghi cosa succede?Hai preso troppe vitamine questa mattina?"
Harry si girò verso di lui"In che senso?"lo disse,con una faccia confusa.
"Nel senso"e qui Louis indicò la coroncina di fiori"Che oggi non sei normale,voglio dire,guarda come sei vestito..."
Harry fece una faccia offesa"Hey,decido io come vestirmi e se a te non va bene fatti tuoi"
Detto questo si alzò e tolse il terriccio che gli aveva sporcato i pantaloni.
Con lui si alzò pure Louis che lo prese per il polso"Dai Harry non fare l'offeso,stavo scherzando"
Harry allora sorrise e lo abbracciò.


"Allora vado a prndere Ash a casa?"chiese Louis,mentre camminava accanto al riccio che quel giorno sembrava dispensasse sorrisi a tutti.Il iscio lo trovava veramente adorabile.
"Yup,così magari conosco anche i tuoi"
Louis si fermò.Okay,già quel giorno Harry sembrava un mezzo matto hipster,e anche se era una persona abbastanza buona i suoi genitori lo avrebbero guardato dall'alto in basso.Poi sicuramente sua madre lo avrebbe costretto a non frequentarlo più,e Louis voleva comunque bene d Harry.
"Pft,ma tanto non ci sono"una scusa.Louis era un bravissimo attore.
"Ah okay,sarà per un'altra volta"
Speriamo di no,pensò Louis.

Il ragazzo entrò in casa a passo felpato e recuperò subito Ash dalla sua cameretta.Gli infilò il giubbotto e lo guidò fuori casa,dove venne accolto da un Harry sorridente che lo strinse subito in un abbraccio.
"Zio,ma Harry cos'ha in testa?"
Louis rise.Ash era uguale a lui.
"Una coroncina di fiori,perchè oggi è la giornata nazionale"
Ash sembrò pensarci un po',poi annuì visibilmente confuso.Si limitava ad osservare Harry,che intanto intratteneva lo zio con delle chiacchere inutili,e Ash pensò per la prima volta che forse in quel mmento Louis fosse felice come non lo era da molto tempo.
"Dove vuoi andare Ash?"gli chiese a un certo punto il riccio,chinandosi accanto al bambino.
"Andiamo al centro commerciale?"
Harry odiava i posti troppo chiusi e affollati,come appunto il centro commericale,ma annuì,mentre Louis apriva la macchina e faceva salire tutti all'interno,Harry davanti e il nipotino dietro.
Per tutto il viaggio i tre cantarono le canzoni che passavano alla radio e chiunque li avesse visti avrebbe pensato che fossero una famigliola felice.Ma Louis,in quel momento si sentì come se quella fosse la sua casa,con un timido hippy accanto  e l'essere a cui voleva più bene dietro di sè.Così sorride e non può fare altro che stonare apposta l'ultima nota acuta di una canzone di cui non si ricorda il nome,mentre accanto a se Harry scoppia a ridere.
E lì,può dire di essere veramente sè stesso.


Alla fine la gita al centro commerciale non si era rivelata così disastrosa.
Sì okay,a parte la gente che non faceva altro che guardare male Harry,ma lui non sembrava curarsene.Avevano comprato un po' di vestiti,sia per il ragazzo che per il nipote e Louis aveva così insistito per comprare una cosa ad Harry,che alla fine lui aveva optato per una sciarpa.
Poi erano andati al Mc Donalds e presero tutti e tre un Happy Meal per far contento Ash e insieme giocarono con le sorprese.
Louis si sentì tornato bambino per un po',sembrò dimenticarsi il passato.Ora c'era solo un futuro.
E sorride,sorride mentre vede Harry scivolare dalla sedia e cadere sul sedere nel vano tentativo di acchiappare la macchinina che altrimenti sarebbe caduta e si sarebbe rotta.La coroncina un po' caduta e la faccia dolorante,il ragazzo mantenne comunque il sorriso mentre Louis lo autò ad alzarsi.

 

Alla fine tornarono a casa.Non prima di aver accompagnato il riccio al negozio.
Quando Louis scese dalla macchina per accompagnarlo,gli fece promettere che la coroncina avrebbe dovuto metterla da parte il giorno dopo e Harry,un po' riluttante,annuì.Poi salutò Louis col solito bacio sulla guancia  un abbraccio,mentre gli diceva un"Grazie per oggi".Louis sorrise e se ne andò,entrando nella macchina e lasciando sul ciglio della strada un ventenne un po' troppo cresciuto.

 

Quando furono finalmente a casa,Ash finì subito nel suo letto per il riposino pomeridiano-erano le cinque-mentre Louis si buttò sul divano.

Proprio in quel momento ricevette un altro messaggio,sempre dallo stesso numero.
"Ti sei divertito oggi LouLou?"

 

SCLERO TIME
A che capitolo siamo?Il settimo.
No okay,sclero.Vi rivelo che in realtà,questo capitolo e quello prima sono nati in pochissimo tempo,perchè all'inizio volevo passare direttamente ai fatti,ma ho deciso di mettere questi due per approfondire il  rapporto tra Harry e Louis.
Perchè sì,dal prossimo capitolo iniziano i casini.
Comuque ho pubblicato oggi,sì,ma pubblicherò anche domenica.Diciamo che i capitoli già scritti arrivano fino al decimo(compreso)e l'undicesimo sarà un casino perchè ho un blocco e perchè succederanno un sacco di cose.
But niente spoiler.
Okay mi ritiro (per vostra fortuna)che è anche tardi
baci,sara
ps:vi è piaciuto hipster!Harry?Io lo adoro ahahahahah
twitter:@T0MLINSONBRAVE

 

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Capitolo 8
*** Non posso piacerti ***


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Non posso piacerti

La mattina dopo Louis si svegliò con lo squillo del cellulare e si appuntò mentalmente che avrebbe dovuto mettere il silenzioso almeno di notte
"Pronto?"chiese,premendo il pulsante verde,la voce roca mattutina
"Lou?"Louis riconobbe la voce di Harry e sorrise un po.In realtà quel ragazzo lo rendeva felice,ma non una felicità  molto espansiva,ma una felicità che percepiva solo nel suo cuore.
"Hey Harry,non riesci a starmi lontano eh?"ridacchio il liscio,ma poté chiaramente prevedere che in quel momento le guance lattee di Harry fossero diventate leggermente rosate
"No ma c-che..."
"Hey Harry scherzavo!"
"Lo so mh,comunque ti ho chiamato perché oggi volevo andare al parco e se vuoi puoi venire con me"
"Si certo;"e li Louis può sentire chiaramente che Harry abbia fatto un urletto di gioia
"Cosi faccio venire anche Taylor e vi conoscete"
Harry trattenne un sospiro
"Si infatti.Ti vengo a prendere alle 16 all'Università?"
"Va bene,a dopo Harold"
Harry sorrise a quel nome
"A dopo Louis".
La chiamata terminò e Louis si ributto nel letto e,sotto le coperte si  riaddormentò
"Louis svegliaaaaa"
La voce acuta di Ash fece borbottare il liscio che, sotto le coperte, stava dormendo
"Ash é presto...torna a dormire..."mugugno, la testa sotto il cuscino
"Ma zio, sono le nove! "si lamento Ash, dondolandosi sui piedi.Louis improvvisamente alzo il piumone e senza dare spiegazioni si spoglio per poi rivestirsi con una tuta e prendere la cartella per l'università.
"Ash, ti voglio bene, ricordatelo"urlò Louis, uscendo dalla stanza e precipitandosi fuori dalla casa, non danno neanche tempo al bambino di rispondere.Lo stesso bambino che, proprio quel momento, sentì un cellulare squillare, e riconobbe la suoneria di Louis che-vergognosamente-era Dark Horse di Katy Perry.Solo che a Louis piaceva tanto quella canzone, e anche se il cellulare suonava in mezzo alla strada e lui arrossiva, l'aveva tenuta per molto tempo.
Ash trovo l'iphone dello zio poggiato sul comodino e senza tante cerimonie scavalcò il letto per raggiungerlo e rispose alla chiamata.
"Pronto! Zio al momento non c'é mi dispiace"disse vivacemente il bambino
"Ehm Ash? sei tu?"
Ash riconobbe la voce di Harry e un piccolo sorriso gli si formò sul volto
"Si sono io Harry! Zio é andato in universita e si é dimenticato il cellulare qua..."aggiunse, in un tono non più così allegro
"Uh capisco, allora niente, buona giornata Ash!"
"Anche a te Harry!"
Poi il bambino si fermò un attimo e urlò nel microfono
"No aspetta!"
"Si, dimmi piccolo"
Ash era un bambino curioso-era da ammettere-insomma, non stava quasi mai zitto e faceva sempre un sacco di domande, la cui ragione era spesso intelligente.Cosi non si vergogno quando chiese
"Ma tu e zio state insieme?"
Harry quasi sputò il the freddo che stava bevendo nel mentre
"N-no, io credo che siamo-beh ecco-amici.Ma perchè me lo chiedi?"
"Perchè zio Louis stammattina diceva il tuo nome nel sonno e piangeva ed io volevo sapere se tu potessi fare qualcosa...ma a quanto pare mi sbagliavo"
"Oh, io comunque glielo chiedo se vuoi.Ora devo proprio andare, a presto Ash!"
"Ciao Harry"
Ash chiuse la chiamata e mentre si sdraiava sul letto sfatto dello zio si domandò se la sua domanda fosse stata inopportuna.
Louis non credeva proprio in Dio come in un essere superiore che ti comanda ma semplicemente come qualcuno o qualcosa che decide per gli altri.Cosi Louis ha deciso dopo varie riflessioni su quel Qualcuno Che Comanda Il Destino, che le sfige arrivano o tutte insieme, o non arrivano.Perciò quando entrò nella facoltà e si ritrovò davanti a se i capelli biondi platinati di Taylor Swift, pensò veramente che quella sarebbe stata la Giornata No della settimana.
"Allora Louis che mi dici?"
"Ti dico che prevedo che oggi sarà una giornata di merda, ma comunque, oggi io te e il tuo caro e beneamato Harry usciremo e andremo al parco perciò fatti trovare pronta davanti all'università alle quattro"
"Okay.Cerca di essere invisibile dalle quattro in poi allora"
Louis annui.In realtá, pensò, lui é sempre stato invisibile per tutti, se non per le sue sorelle e per...Harry? Per Harry lui era veramente invisibile o no?
Forse no, forse era convinto che fosse Qualcosa per lui, o forse era semplicemente una delle tante persone conosciute che popolano l'intero arco della sua vita.In realta non lo sa, e non vuole saperlo.
Molte volte l'ignoranza é un bene.

 

Alle quattro in punto, Louis scese dalle scale all'esterno dell'università e si catapulto letteralmente da Harry che intanto stava amabilmente chiaccherando con una vecchietta.
"Hey Harold"
Harry si girò e-non sa come pensare-Louis é splendido anche con la tuta e Harry ha deciso che la sua professione potrebbe benissimo essere Fissare Louis Per L'Eternità.
"Ciao Louis"
rouis non fa neanche in tempo a rispondergli perchè un urletto lo sorprende,proveniva dalla bocca rosettata di una tale di nome Taylor, che in quel momento stava raggiungendo i due con una camminata sculettante e Louis stava quasi per vomitare il poco caffe che aveva ingerito poco prima.
"Ciao Harrehh"Taylor lascio un bacio sulla guancia di Harry ignorando bellamente Louis che intanto si limitava a fissare misteriosamente le labbra di Harry, che nel mentre stava cercando di liberarsi da Taylor.
Louis sbuffo, palesemente seccato dalla presenza della ragazza, che intanto gli serviva solo per parargli il culo, in modo che Harry non sapesse la realtá sul suo non tanto roseo passato.Perchè insomma Louis voleva essere amico di Harry, ma chi sarebbe amico di un ex drogato/alcoolizzato? Nessuno.


Dopo 5 minuti,che Louis aveva passato con la testa schiacciata al finestrino,Harry entrò in macchina seguito da Taylor che si accomodò nei sedili posteriori.
"Harry,tesoro,non andare troppo veloce"ordinò Taylor,calcando sul tesoro.
Louis si ritrovò a mordicchiarsi le labbra e a torturarsi le mani,sennò sarebbe esploso perché, come poteva dire,Harry non era il tesoro di Taylor,Harry era il suo tesoro.
Louis è particolarmente geloso di Harry.Ecco perché non sopportava la presenza di Taylor e il liscio avrebbe tanto voluto farla cadere accidentalmente fuori dal finestrino anche sapendo che è praticamente impossibile.
Harry annuì. Sentì un leggero sbuffo provenire dalla bocca di Louis ed il riccio si ritrovò a fissarlo con la coda dell'occhio per tutto il viaggio.
"Louis tutto bene?"
 Gli chiese ,fissando l'asfalto davanti a sé
"Io sì, penso di sì"e Harry può vedere chiaramente che Louis è arrossito e nel mentre si morde le labbra.Che Louis si vergognasse di lui?


"Siamo arrivati!"esclamò Harry,circa un quarto d'ora dopo.
Taylor scese dalla macchina e cominciò a lamentarsi perché le si era rotta un unghia mentre Louis andò a una fontanella per bere.
"Lou,ho una bottiglietta vuota,se vuoi riempirla..."Harry si chinò accanto al ragazzo che gli sorrise e lo ringraziò per poi apprestarsi a riempire la bottiglia.Dietro di sé sentiva le proteste della ragazza che gli diceva di muoversi e il passo strascicato di Harry che calciava i sassolini del selciato.
"Ho fatto!"urlo Louis,per poi raggiungere i due.Harry allora annuì e gli si mise accanto,cominciando a passeggiare.Ma dopo neanche cinque minuti,Taylor si prese a braccetto il ventenne,lasciando Louis da solo,più dietro.


Harry se ne esce con una scusa,cioè che ha caldo,anche se è pieno inverno,quindi per riposarsi i tre giovani si siedono a un tavolino di un piccolo bar all'interno del grande parco.In due ore,Il moro aveva sentito solo la voce della bionda,che mormorava di gossip e su quanto odiasse il fango.In realtà Harry non prestò attenzione e non si curò neanche dei tentativi di flirt da parte della ragazza.A lui importava solo di Louis.Lo sentiva che il ragazzo si sentiva molto a disagio,non aveva mormorato molte parole nell'arco di quelle ore ed Harry avrebbe solo voluto stendersi con lui sull'erba o giocare con i cani,pur di vedere un minino di sorriso.Invece,Louis se n'era rimasto in disparte dietro,il capo chino e la camminata lenta,mentre Taylor continuava a batibeccare contro qualcuno o qualcosa.Sono quelli i momenti in cui Harry si odia,quando oltre a non recare benessere a sé stesso, fa male agli altri.

Per fortuna,Taylor ha deciso che deve assolutamente rifarsi il trucco,cosi scappa in bagno e lascia da soli Harry e Louis.
"Scusa Lou"mormorò Harry,mordicchiando la cannuccia che spuntava dalla lattina di coca cola
"Non fa niente"poi Louis sbuffo,come se si fosse liberato di un peso
"No,invece fa"e qui Louis può sentire distintamente il suo cuore perdere un battito
"Fa perché tu sei importante,sei una buona persona ed io sento che in queste ore ti sei sentito di troppo"
"Io sono sempre di troppo nella vita di tutti"
E forse Louis non avrebbe dovuto farsi sfuggire quella frase,o non avrebbe dovuto piangere una microscopica lacrima.Perché lui si è sempre sentito di troppo,in qualunque occasione.Così il ragazzo si è trovato stretto a un petto,con due braccia che gli stringevano la vita e una bocca che gli mormorava all'orecchio
"Tu non sarai mai di troppo per me".E là Louis pensa che forse ha trovato qualcuno che lo faccia sentire più che bene,e allora sorride e nasconde la faccia nell'incavo del collo di Harry che nel mentre lo stringe ancora di più a sé.
"Grazie"


Parole lasciate al vento.Troppe,forse.Nessuno ebbe mai il coraggio di pronunciarle o forse,forse,quelle parole si nascondevano in gesti come sguardi di sfuggiti e piccole carezze.

 

Harry si è sdraiato sul prato,mentre Taylor era rimasta in piedi perchè a suo parere quella sudicia erba le avrebbe rovinato il suo beneamato trench.Fu per quello che la ragazza andò alla ricerca di una sedia così avrebbe potuto accomodarsi anche lei sotto l'ombra di quell'albero.
"Ti sei mai fermato a guardare le nuvole?"sussurrò Louis a Harry, infatti nel mentre si era sdraiato accanto a lui e mordicchiava un filo d'erba
"Beh, non tanto spesso"rispose con un tono abbastanza ovvio
"Dovresti farlo, le nuvole sono la cosa più rilassante del mondo"alzò le spalle Louis.
"Come va con la bionda?"aggiunse, poco dopo
" Beh diciamo c-"Harry fu interrotto dalla medesima ragazza che in quel momento gli era inciampata addosso e il riccio riuscì a prenderla al volo.
"Oh grazie Harooold"disse con voce mielosa Taylor.Louis si alzò bruscamente preso da un impeto di-gelosia?-.
Da quant'é che era cosi geloso di una persona? Perchè lo infastidiva così tanto il fatto che Taylor cercasse sempre del contatto fisico con Harry?
Louis spinse i pugni nelle tasche e si mordicchio il labbro inferiore, guardando per terra.
Perchè provava così tanta attrazzione per Harry? Che il ragazzo gli piacesse o...?

"Heeey"venne colto alla sorpresa dal medesino ragazzo che, vedendo l'amico perplesso, era andato ad abbracciarlo per farlo sentire  meglio.
"Che succede Lou?"chiese preoccupato il riccio, facendo gli occhi da cucciolo.
"Harry,mi puoi solo abbracciare e basta? Ne ho bisogno.Ho dei dubbi..."
Harry annuì e circondò Louis con le braccia mentre l'altro si alzò sulle punte e poggiò il mento sull'incavo del collo dell'altro.
"Penso che Taylor ci stia guardando male..."sussurrò Louis nell'orecchio di Harry, a cui vennero mille brividi
"Sei piu importante tu"
E qui Louis può distintamente sentire il cuore scoppiare.Nessuno, mai nessuno, lo aveva fatto sentire così protetto e...amato? Si, Louis si sentiva amato.E li capì che quello che provava per Harry andava un po' oltre l'amicizia
"Grazie di esistere"Louis lo disse con la bocca sulla spalla dell'altro, che fece finta di non sentire anche se le sue gance si tinsero di rosso e un sorriso gli apparve sul volto.
Grazie a te, Lou

 

La giornata al parco si era finalmente conclusa e dopo aver accompagnato Taylor a casa,Harry pensò anche ad accompagnare Louis.
"Allora, rispondendo alla tua domanda di prima, Taylor non è il mio tipo"disse, con un accenno di sorrise il ragazzo più grande
"E chi é il tuo tipo?"domandò curioso Louis
Harry prese un respiro e poi disse, molto velocemente
"Il mio tipo é un ragazzo dagli occhi azzurri, i capelli lisci e sempre perennemente disordinati, la voce acuta, le labbra sottili, zigomi leggermente pronunciati, carismatico e che ti zittisce con una parola ma non riesce a colmare grandi silenzi."
Silenzio.Un susseguire di silenzio in cui Louis assimilo la notizia. Dunque, lui piaceva ad Harry.
Ma non poteva.Non poteva perchè Louis gli avrebbe fatto male, sicuramente e Harry non lo avrebbe accettato.
"Harry...no"
"No cosa?"
"Non posso piacerti"
"Perchè? "
"Perchè sono una granata" disse Louis
Perchè se sapessi del mio passato, mi lasceresti subito e sappi che anche tu mi piaci e molto.Pensò Louis.
Ma in realtá una granata lo era.Aveva lasciato molta delusione nel cuore di molti, una volta.
"Se tu sei una granata...voglio che tu sia la mia granata"
E Louis non può veramente reggere
"Harry no! E' sbagliato!"
"Cosa é sbagliato?"chiese Harry un po stizzito
"Io sono sbagliato...é tutto cosi sbagliato..."
Louis si prese la testa tra le mani e Harry accostò, ormai arrivato davanti alla casa del ragazzo
"Tu non sei sbagliato Louis okay? Guardami.Okay? Non sei sbagliato Lou, tu sei perfetto capito?"
Louis cominciò a singhiozzare sempre di più
"Tu non sai niente Harry..."
"Almeno lasciami prova-"
"No!"un urlo, strozzato,di Louis, che aprì la portiera e si precipitò fuori, ma la mano di Harry gli prese il polso
"Lasciami"Louis si dimenava"Ho detto lasciami!".
Harry lasciò il ragazzo e lo vide entrare di corsa in casa.


Il problema era che Louis non voleva ferire gli altri ma finiva per ferire se stesso.


SCLERO TIME
Ecco a voi l'ottavo capitolo.
Inizio col dire che ho preso la frase "Sono una granata"da TFIOS,ma l'ho usata e piegata per un altro contesto.
In questo capitolo abbiamo Louis che capisce di  provare dei sentimenti per Harry e quest'ultimo gli rivela i suoi.Ma il nostro povero Lou ha paura che non lo accetti,se sapesse del suo passato(Perchè se i Larry si mettessero insieme,precisando che Harry non sa del patto tra Lou e Tay,lo andrebbe a dire proprio a quest'ultima che gli spiattellerebbe di Lou).Spero abbiate capito il mio ragionamento complesso.
Avete sentito della "rottura" degli Elounor e del "bacio"di Louis con quella tipa?
Che poi era photoshoppato,perciò rido
Okay vi lascio
baci,sara
twitter:@T0MLINSONBRAVE

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Capitolo 9
*** Tu non puoi aiutarmi ***


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Tu non puoi aiutarmi



Il giorno dopo, Louis stava facendo una tema su Manzoni e i promessi sposi al computer quando sentì qualcuno bussare alla porta della sua camera
"Avanti!"urlò, la voce un po stanca.Si era appena alzato infatti, dal suo solito sonnellino pomeridiano
"Ciao Lou".
Gli parve di sentire la voce di Harry, ma non ci fece molto caso, visto che aveva anche un mal di testa piuttosto feroce.
"Lou, sono venuto a scusarmi per ieri"
Louis aggrotto le sopracciglia e tolse gli occhi dallo schermo del pc per poi dedicare la sua intera attenzione a quella voce, che proveniva proprio da Harry.
"Oh...ciao"
il ragazzo, davanti alla porta, congiunse le mani imbarazzato e si morse per un attimo il labbro inferiore
"Comunque, non devi scusarti...é  stata colpa mia, ho reagito male"
Louis tolse il portatile dalle gambe incrociate e invitò Harry ad accomodarsi vicino a lui, sul letto.
Harry si sedette e si guardo un po intorno.La stanza del ragazzo era abbastanza vuota, le pareti erano di un azzurrino smorto e gli unici mobili presenti erano il letto, un armadio, e una scrivania, con una piccola poltrona 
"Lo so, non é granché..."sospirò il liscio, vedendo lo sguardo indagatore del riccio vagare per le pareti della stanza
"In realtà non é male, il fatto é che non è molto colorata o allegra..."
Louis si morse il labbro.Quella camera, a pensarci bene, lo rappresentava a pieno.Era spoglia, come lui, spogliato di ogni amore e di ogni piacere che la vita può dare.Scolorita, come l'autunno e Louis lo era, da quando la droga gli aveva aspirato ogni aspettativa di una vita serena.Era triste, come lui la maggior parte del tempo.Ecco perchè lui ci passava un sacco di tempo, a quanto pare lo capiva meglio una stupida stanza che l'intera popolazione mondiale.
"Già"borbotto il liscio
Harry sospirò
"Louis, io sono venuto per dirti che tu sei importante per me, anche se da poco.Non voglio che ecco, tu ti senta sbagliato o a disagio con me capito? Ricordati che nessuno é sbagliato a questo mondo"
Louis aveva poggiato la schiena alla parete e si era accucciato, lo sguardo perso nel vuoto.
Quanto si sbagliava, Harry.
"Lou..."
"Harry non voglio tornare su questo argomento"
"Ma-"
"Harry ho detto di no!"
Harry odiava vedere le persone che amava stare male e in generale cercava di capire la motivo del malessere, per risolverlo.Cosi ci provo di nuovo
"Tu mi piaci louis okay? E vorrei capire perchè tu ti senta cosi sbagliato, cosi a pezzi.Veramente,é importante per me saperlo.Vorrei aiutarti Lou..."
Louis senti un nodo formarsi in gola e un senso di colpa imposseessarsi del suo corpo.Harry voleva aiutarlo e lui lo trattava male.Si sentì ancora di più scorretto.
"T-tu non mi puoi aiut-tare"
"Okay Lou, okay."
"Mi puoi abbracciare?"chiese timidamente il liscio e Harry lo accontento, sdraiandosi insieme a lui e tenendolo tra le braccia, la testa sul suo petto.
Louis poco dopo si addormento, un po piu sereno e Harry lo bacio in fronte prima di assopirsi pure lui.

Louis era cosi debole certe volte,che avrebbe preferito chiudersi in una stanza buia e non uscire piu.Odiava farsi vedere debole,nella sua parte piu vulnerabile e nascosta,ma purtroppo questa usciva nei momenti piu opportuni.
Harry finora era stato l'unico che l'aveva amato in questa sua parte piu chiusa.


Quando Louis si sveglio,fece una specie di suono gutturale con ancora gli occhi chiusi e si strinse ancora di piu a Harry,intrecciando le proprie gambe con le sue.Harry emanava un buon profumo e anche se lavorava a stretto contatto con i cani odorava di buono.Louis sprofondo col naso nel maglioncino del riccio che nel frattempo si era svegliato e guardava Louis sorridente.Gli piaceva che l'altro si stringesse cosi tanto a lui,come se fosse un posto tutto loro.

"Louis svegliati, devi finire il tema"
Louis apri gli occhi e si trovo davanti quelli di Harry.
Verde e blu si incontrarono.
Il verde, che scaldava il blu, che era debole.E il blu, che non voleva essere scaldato.Un incrocio, perenne, di due colori che non si fondevano mai.


Quella fu la prima volta in cui Louis ebbe ardentemente il desiderio di baciarlo.



"Allora, su cos' é questo famoso tema?"
"Ehm, Manzoni e i promessi sposi"
Harry si illumino
"Uh io amo la letteratura! "
"Almeno uno..."sospiro il liscio
"Posso leggerlo?"
"S-si"
Louis gli passo un foglio protocollo, in cui si riconosceva un po la scrittura storta e sbilenca del diciottenne.Harry si risedette sul letto e, con le sopracciglia aggrottate, comincio a leggere il testo
"Ecco...ti sei concentrato troppo sui contenuti secondo me.Devi, diciamo, comunicare anche i sentimenti e gli ideali che Manzoni voleva esprimere con questo romanzo"
"Ma che linguaggio forbito, signor Styles"
I due ragazzi risero.
"No dai sono serio, se vuoi ti aiuto"
Louis quasi non salto addosso al riccio, ma gli scappo un"te l'ho detto che ti amo?"seguito da un ghigno provocatorio di Harry.
Stupido riccio.



Harry sa che non dovrebbe assolutamente farlo.O per lo meno, é scontato.
Troppo.
E lui non é mai stato scontato. 
Ma pensa, che Louis é veramente bellissimo, anche con la schiena spezzata sulla sedia.
Gli occhi dell'amore che ci fanno vedere tutti distorto.
Harry sa, purtroppo, che l'amore non é nato per essere vissuto.O per lo meno, non sempre.
Harry acchiappa le opportunità con un retino per le farfalle.Le acchiappa e le modifica, a lui la scelta.
Harry, certe volte, sente di essere di troppo e Louis se ne accorge perchè lui abbassa il capo e si morde il labbro.
Louis in quei casi vuole solo scomparire. 


"Lou"
Silenzio.
Harry stava sul letto, sopra le coperte azzurrine, a gambe incrociate.
Leggeva un enciclopedia sugli animali.
Voleva sapere come svolgeva il lavoro dell'altro. 
"Lou"
Altro silenzio.
Harry scese dal letto e si chinò vicino alla scrivania.Si accorge che Louis si é addormentato su un libro.
E' veramente buffo, pensa, perchè ha un espressione molto corrucciata e Harry vorrebbe solo tirargli le guance infossate.
Non lo fa.
Prende l'iphone dell'altro e apre la fotocamera.
Gli fa mille foto, impostandone una come bloccaschermo.

Harry é curioso.Non gli importava come.Cadeva sul terriccio del giardinetto sotto il piccolo condominio in cui abitava e picchiava forte il sole.Si asciugava le due-tre lacrime che gli erano scese per la sbucciatura, poi andava da sua madre
"Ma', perchè il cielo é blu?"
E mille altre domande, che Harry non seppe mai, sua mamma Anne se le scrisse.Almeno le più buffe.

Harry è contro le ingiustizie.Lo é sempre stato.E' più un anima buona, fatta per amare, dentro un corpo alto e robusto.

Ed Harry, quando apre la cartella dei messaggi nel cellulare di Louis, sa che é tornato quel bambino che cadeva e si sfasciava le ginocchia.
Gli salta all'occhio subito un numero sconosciuto.Apre i messaggi.
Scorre fino al primo e a quanto pare Louis non ha mai risposto.Risale a un po' di giorni prima.
Una sfilza di frasi uguali, spedite a distanza di poco tempo
"Mi vendichero"
"Sei cresciuto bene, louis"
"Sei bellissimo"
"Ti vedo oggi, perchè sei andato al parco con un riccio?"
"Sono geloso, Lou"
"Avrò la mia vendetta"
Harry li lesse tutti, uno per uno, le dita che picchiettavano sulle labbra rosse, non si sa se naturalmente o per i vari morsi.


Agitazione.Harry era agitato.
Chi poteva essere quel tizio? E perchè parlava di"vendetta"?
Cosa gli nascondeva il ragazzo che gli aveva rubato il cuore?




"Harry che guardi?"non si accorse che Louis si era svegliato.
Merda,pensa.
"N-niente"

Se c'é una cosa che Harry non sa fare é mentire.Non ci riesce, é una cosa innaturale per lui.Se lo fa, se ne esce con scuse improbabili o con balbettii ridicoli.
"Harry..."
Louis si sposto velocemente dalla scrivania al letto, sedendosi accanto ad Harry che non ha neanche il tempo di accorgersene.Vede le dita del riccio buttargli praticamente sulle cosce l'iphone e gli mormora uno scusa.
Louis non sente.
Si limita a fissare lo schermo, che nel mentre lampeggia.Un nuovo messaggio.
"Che ci fa il riccio a casa tua?"
Ed è  qua che Louis  vorrebbe  crollare, perchè si sente perennemente osservato.E Louis odia essere osservato, per questa ha mollato il corso di teatro e si é dato alla scrittura.
Ma odia anche non sapere chi é che lo guarda.
Louis blocca il cellulare e va alla finestra, per poi chiudere le tende.Si gira verso Harry e lo guarda dall'alto in basso.Non é arrabbiato, é solo scocciato.
Sospira.
"Harry io...non so che dire"
Louis si accascia sulla seggiola in cui era seduto mentre dormiva e fissa il vuoto.
"Louis...chi è? "
E Louis non vorrebbe far sembrare che la sua voce sia sull'orlo di una crisi di pianto, ma non ci riesce.Trema piuttosto,e deglutisce.Solo in quel momento si accorge di non avere molta saliva.
"N-non l-lo so"
Harry vorrebbe scomparire.Vorrebbe essere un mago, vorrebbe essere un bambino che é privo di incertezze.
Ma non lo é, purtroppo.
"Sai Louis che vorrei aiutar-"
"Non puoi"un flebile, dubbioso sussurro uscito da una mascella contratta.Due occhi azzurri annebbiati, annacquati.
"Come scusa?"
"Non puoi, nessuno l'ha mai fatto"
Le difese di Louis stavano crollando, se lo sente.Sente che sta per cedere quel po di cuore che gli é rimasto a due occhi verdi e delle labbra carnose.
Non lo fa, o perlomeno, non ancora
"Io..."
"Harry la gente fa promesse.Promesse su promesse. Promisi che avrei studiato.L'ho mai fatto? No.La gente certe vole fa schifo.E' crudele, una vera feccia.Io sono a metà.Non mento,nè faccio niente.Vivo inerme e lascio passare tutto"
"Questo che c'entra Lou?"
Louis sospira.
Tutto il mondo sospira.
Puo sentire una mosca ronzare e il respiro bloccarsi.
"Non c'entra. Era solo un modo alternativo per dirti che mi sono innamorato di te"

SCLERO TIME

Okay,ditemi come vi sentite.Penso che questo sia un capitolo moooolto angst e anche se l'ultima frase può far sembrar che vada tutto bene non è così.
E sì,i nostri Larry si sono ritrovati con i loro cuori,ma devono ancora ritrovarsi con le menti.
Che frase filosofica.
E niente,vi lascio(Louis dorme un sacco in questo capitolo...lol)
Baci,sara-ho aggiornato oggi random-
twitter:@T0MLINSONBRAVE

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Capitolo 10
*** Poi te la vedrai con me ***


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Poi te la vedrai con me

Passarono alcune settimane,in cui i due giovani non si videro per niente.Però,anche se non si erano praticamente mai parlati,Louis sentiva che il suo sentimento verso l'altro cresceva e se ne accorgeva quando ogni giorno,aspettava morbosamente un messaggio dall'altro.Riguardo alla situazione tra Mark e Johannah,non ci furono-per fortuna-sviluppi,e la madre si comportava sempre allo stesso modo.
Invece,il tizio misterioso  dei messaggi si era fatto risentire.
Inviava messaggi  a Louis come"Sei bellissimo","Ti vorrei scopare"o "La vendetta è vicina".Louis è da un po' che non dorme sereno la notte,infatti deve prendere dei tranquillanti,sotto la somministrazione che monitorava Lottie,sennò lui finirebbe una scatolina a giorno.L'ansia che qualcuno potesse fargli male,o semplicemente che qualcuno lo vedesse,facevano salire la collera e la paura dentro il ragazzo che,se dormiva,non riusciva a fare altro che incubi.


Harry si era risentito con Taylor,ma a lui mancava Louis.
La ragazza lo aveva invitato ad uscire e lui ci era andato,ma non era Louis.
Taylor aveva dei bellissimi occhi azzurri,ma non erano quelli di Louis.
Taylor era una bellissima ragazza,ma Louis lo era di più.


Harry non sentiva Louis da molto e l'insostenibile vuoto che sentiva nel petto poteva solo identificare una cosa:a lui mancava quel ragazzo.Anche se faceva delle osservazioni pungenti che molte volte un po' lo ferivano,lui gli mancava.Gli mancava il sorriso,sempre così bianco,la battuta sempre pronta,il modo in cui gesticolava per spiegare concetti difficili e l'aria da universitario che si leggeva quando strizzava gli occhi,il modo in cui delicatamente si spostava un ciuffo di frangetta fuori posto.
Harry poteva essere definito uno stalker,ma a lui piaceva guardare Louis.Era così bello,si ripeteva,che gli faceva bene alla vista.

 

"Stanotte Taylor fa la festa di compleanno a casa sua"
Louis ricevette questo  messaggio dopo settimane di silenzio,mentre preparava l'ennesimo tema per l'università.
Il mittente era ovviamente Harry.Harry che era salvato con un cuore sulla rubrica di Louis.Da quando era diventato così stomachevole?
Louis non rispose,si limitò a sbuffare sonoramente per poi ributtarsi nei libri.

 

Okay,Harry era gay.
Okay,lui era gay e il party consisteva in una decina di adolescenti con gli ormoni a palla in pigiama.
Anche Harry era in pigiama.
Chiuse gli occhi e si costrinse in un obiettivo:Non essere immischiato in un orgia,o essere stuprato,quella sera.

 


Erano circa le 10 di sera e Harry,schiacciato in mezzo a Taylor e un'altra sua amica su un divano,stava guardando per l'ennesima volta una commedia romantica di cui lui non si ricorderà mai il nome.
Punto importante:Louis non aveva ancora risposto al suo messaggio che a quel punto sembrava più una disperata richiesta di aiuto del tipo,salvami perfavore.
"Sei arrabbiato con me?"mandò un'altro messaggio.
"No.Come va là?"
Va di merda Lou.Tu non ci sei.Mi manchi.Sono costretto a guardare un film di basso interesse sociale di cui non me ne fotte niente.Vorrei solo essere con te,magari a vederti studiare,mi basterebbe solo la tua presenza.
"Ci si annoia"
Ci si annoia perchè non ci sei tu,perchè se ci fossi stato tu mi sarei divertito
"Anche da me,ho appena finito i compiti"
"Mi raggiungi?"
Non ci fu risposta.


Dieci minuti dopo,un Harry parecchio incazzato,dopo che Taylor gli aveva dato un bacio a stampo mentre lui era distratto,si incamminava nel prato fuori casa per raffreddare i nervi.Si stese sull'erba fresca e iniziò a guardare le stelle,riconoscendo anche alcune costellazioni.
"Ti dai all'astronomia?"
Harry sentì un fruscio e poi un corpo che si stendeva accanto a lui,spalla contro spalla.
"Mi sei mancato Lou"
"Anche tu..."
E poi silenzio.Un silenzio che non ci sarebbe dovuto stare,secondo i calcoli di Louis
"Scusa se non ti ho contattato in queste settimane è che sono stato impegnato"si giustificò Harry
"Oh sì,impegnato con dei capelli biondi e degli occhi azzurri,immagino"
Harry si girò a guardarlo,la luce lunare che gli colpiva il viso e l'espressione imbronciata.Sempe più bello,pensò Harry.
"Uh,sei geloso?"
"No"
"Io direi di sì"
Louis  rimase in silenzio e lì Harry decise di colpire
"Sai prima LEI mi ha baciato"
Louis alzò il busto e guardando Harry battibeccò
"Lei ha fatto cosa?"
Harry rise
"Fai ridere Louis.Prima dici che non lo sei e poi sei geloso"

Il liscio si ridistese a terra dopo un sonoro sbuffo e dopo quello non si sentì più nessun rumore.


"Louis,ho freddo"
"Tieni la mia giacca"Louis si stupì delle sue stesse parole e,mordicchiandosi il labbro,lasciò la giacca a mezz'aria indeciso se dargliela o meno.Alla fine decise di dargliela
"Ora ho freddo io"brontolò Louis.
Harry lo fece avvicinare e gli mise un braccio intorno alle spalle,per poi far poggiare la testa di Louis sul suo petto.E Louis non si vergognò.Non si vergognò affatto.In quel momento  sentì come se quel posto fosse sempre appartenuto a lui,come Harry.E sentire il respiro regolare del ragazzo sotto di lui lo fece tranquillizzare perchè era come dire"Vedi,io ci sono".E lì Louis sentì veramente quanto gli era mancato Harry,e sentì in qualche modo quella mancanza come legittima.
In quel momento Harry cominciò a passargli le dita in mezzo ai capelli,massaggiandogli la nuca e Louis chiuse gli occhi,rilassandosi.
"Louis mi sei mancato veramente in queste settimane.Lo so sono stato un coglione a non scriverti o farmi sentire ma dovevo pensare.Dovevo pensare ai miei sentimenti per te.Perchè tu mi piaci,e tanto,me ne sono accorto appena ti ho visto entrare nel negozio.Ed io non voglio Taylor,non voglio nessun altro oltre a te Lou,perchè tu se l'unico che mi fa sorridere anche quando sono incazzato col mondo,l'unico così bello e semplice da non essersene accorto.Louis,quindi scusami,scusami se magari ti ho fatto stare male in questi giorni"
Louis si beò di quelle parole e si sentì un po' di più sicuro riguardo ai suoi sentimenti.Per questo non si sorprese quando mormorò un"Harry,posso baciarti?"
E secondo lui la frase venne presa dal vento ma invece Harry la sentì e sorrise,un po' rosso sulle guance.
Prese il mento di Louis tra le dita e entrambi i loro cuori iniziarono a battere vorticosamente.
Com'è che si dice?Che quando due persone provano un profondo affetto verso l'altro,i loro cuori battevano con gli stessi battiti,allo stesso ritmo.E così era,in quel momento, i loro cuori a sincrono,battito contro battito.
Louis sentì le farfalle nascere nello stomaco e si apprestò a completare la distanza tra le loro bocche.
Fu un semplice bacio a stampo,nulla di chè si protrebbe dire.Ma entrambi sapevano che,a discapito di tutti gli altri baci che entrambi avevano dato in tutta la loro vita,quello era stato il più magico ed emozionante.
Così,dieci minuti dopo,i due si ritrovavano ancora abbracciati sotto un mare di stelle,finchè Louis non fu costretto ad alzarsi per prendere il cellulare che aveva iniziato a vibrargli in tasca,ma sempre tenendo la mano ad Harry.
Louis impallidì
"E bravo il mio Lou che bacia i ragazzi a caso,poi te la vedrai con me"
No sentì il"Louis?Tutto bene?"di Harry,perchè in quel momento era scoppiato a piangere.

 

Dietro la finestra,Taylor li scrutava.Ci avrebbe scommesso che tra i due ci fosse del tenero.
Sbuffò e si allontanò dala finestra,per prendere il cellulare.
Digitò un semplice messaggio"Vieni a casa mia"



Non poteva crederci.
Louis aveva trovato qualcuno,e quel qualcuno era proprio il riccio.
Questa cosa lo fece imbestialire pechè Louis era suo.Suo da quando lo aveva incontrato e sarebbe  rimasto suo.
Non sapeva cosa lo attraesse precisamente di quel ragazzo,forse l'aspetto o il carattere.D'altronde,per chi era uscito dalla prigione?
Ed era difficile da dire ma vederlo baciarsi con quel ragazzo gli provocò una stretta al cuore che sfociò in rabbia.


Gli si creò un sorrisetto quando lo vide piangere mentre leggeva il suo messaggio.E l'altro che inutilmente gli chiedeva cosa fosse successo.La realtà?Louis,e lui lo sapeva,era troppo spaventato dalle conseguenze e quindi non glielo avrebbe detto.
Ma come poteva colpirlo indirettamente?
Ci aveva già pensato ed era arrivato ad una conclusione:doveva separarlo da Harry Styles.


SCLERO TIME


Non avrete capito niente dell'ultima parte,okay,ma questi pov(non proprio pov ma dettagli)mi servono per poi farvi orientare nella storia quando si capirà chi è questo tizio.
Che poi ve li ho dati degli indizi...basta solo cercarli ;)
Comunque,qui i Larry sono troppo dolci ugh.Quasi diabetici.
I miei salti temporali>>>>>
Non mi fermo a parlare di Zayn che è meglio,ho avuto due gorni di depressione no stop uh.
Comunque questa storia la sto pubblicando anche su wattpad,con lo stesso nome,se volete il mio nick chiedetemelo per messaggio o per recensione.
Evaporo che è meglio.
Baci,sara
twitter:@T0MLINSONBRAVE

 

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Capitolo 11
*** Avevi promesso ***


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Avevi promesso


Non ci fu piu niente da dire.
Harry sapeva.
Aveva sempre saputo, in realtà.
Ma quando Louis lo disse, le certezze gli crollarono addosso
"Harry non cercarmi"
Perchè Louis? Perchè non posso?
"Ti faresti solo male"
Male.
Louis voleva proteggerlo da un male che non aveva neanche un nome, un identità.

Sotto le stelle quella sera, due forze si scontrarono.
Vinse quella più complessa, l'amore per gli altri.
"Ti cercherò Louis, tu scapperai e ti riacchiappero.Quindi non mi difenderai mai"
Harry lo disse e riaccosto Louis a se, circondandolo con le braccia.
Harry stava raccogliendo i suoi pezzi e Louis lo stava lasciando fare.
I due ragazzi intrecciarono i piedi, le mani,intrecciarono i loro cuori, avvolti nella coltre di stelle che li circondava.Louis, dopo un po, bacio Harry sul naso e Harry sorrise, mentre con una mano accarezzava i capelli di Louis.


Harry, decise quella sera, che avrebbe detto tutto a Taylor.Avrebbe finito di illuderla.
Mossa sbagliata, Styles.

 

"Taylor, volevo dirti che...si insomma a me non piaci, in realta sono gay"
I due ragazzi stavano seduti al tavolino di un bar,vicino a casa  della bionda

Un"oh",sorpreso usci dalla bocca della ragazza, che fece cadere la tazza di caffe dalle mani.
Lo sapeva già,ma sentirselo dire con delle parole così schiette era come una pugnalata inflitta al cuore.
"Okay, Harry, okay.Però prima che tu faccia qualsiasi cosa devo raccontarti un po di roba"
Taylor lo disse, meccanicamente, come se si fosse preparata il discorso in precedenza.Quasi stridulamente, con una nota acida nella voce ma anche repressa.
"Dimmi allora"
La normalità con cui lo disse,la avrebbe schifata.
"Louis, non é un ragazzo tutto rose e fiori.A 14 anni ha cominciato a drogarsi.A sedici anni é diventato una specie di depresso, beveva, scopava con degli sconosciuti, fumava e chi più ne ha più ne metta.Quattro mesi fa ha cominciato a disintossicarsi.Non sempre tutto é come si vuol vedere, Harry"
Taylor lascio delle monete sul tavolino, prese il giubbotto dallo schienale della sedia e usci dal negozio.
Harry intanto boccheggiava e sentiva il petto restringersi.
Chi diamine era Louis Tomlinson?

 

Louis non capiva molte cose in quel periodo.Quel periodo comprendeva una settimana che parte da quel bacio...che.
Louis sospirò e sorrise al solo pensarci.
Però, pensarci gli provocava anche delle domande, ergo, perchè Harry non gli parlava più?
Cosa era successo?
Erano sette giorni che il riccio non rispondeva alle sue domande o ai suoi messaggi e nel profondo il ragazzo dagli occhi blu sperava profondamente che non fosse successo quello che covava.
Le posizioni di Taylor erano state chiare, troppo e fin da subito e il liscio si poteva definire solo preoccupato.
Dopo essersi morso le labbra più e più volte quindi, decisedi fare un ultimo tentativo e di chiamare Harry.
Attese, il rumore incessante che sentiva da un po quando chiamava il riccio e che la notte lo perseguitava.
Poi, rispose
"Harry?"
Silenzio.Si sentiva solo un respiro pesante che proveniva sicuramente dal ragazzo dagli occhi verdi
"Harry rispondimi per favore, sono preoccupato..."
Ancora silenzio, che durò per un minuto
"Harry..."
"Avevi promesso Louis"
La voce di Harry era quasi strascicata, sull'orlo del pianto.Era incredibile quanto si fosse affezionato a Louis in quegli scarsi mesi e più pensava a quanto lo avesse tradito, illuso, sfruttato più si sentiva frustrato.
Lui e la sua inutile aria da sicuro, sfrontrato, che se ne fregava aveva un'altra volta coperto la sua insicurezza.
E d'altronde, era per colpa sua se tutti lo sfruttavano.
Prima John e poi Louis, che sembrava così diverso mentre in realtá era l'ennesimo stronzo che lo usava.
E Harry, quando Tomlinson glielo avevo detto, ci aveva pure creduto che lui non lo avrebbe fatto mai.
Prese un respiro e chiuse la chiamata, prima di crollare nuovamente nel solito pianto che lo perseguitava da una settimana.
Eppure quel bacio sembrava che avesse risolto tutto,sembrava che avesse rimesso a posto le tessere del suo cuore,dove c'era solo lui,Louis.Sapeva che non ne era ancora innamorato ma tutto quello che provava non poteva essere definita come cotta.
D'altronde se fosse stata una cotta,perchè cercava le mani di Louis in quelle degli altri?
E i capelli,che sembravano piume che si libravano in cielo e gli davano un'aria così spensierata?
Invece il riccio non si sentiva spensierato,perchè lui,Louis,aveva omesso una parte della sua vita dalla conoscenza di Harry,ma il pensiero che lui si vergognasse di tutte le sue malefatte non aveva neanche sfiorato la mente del riccio.
I nostri pensieri,incubi,pensieri negativi,ci inducono spesso in errore ed è questa la cosa più brutta di essere umano.
Ecco perchè Harry amava tanto gli animali,perchè loro agiscono d'istinto,l'istinto primordiale,e non ci pensano su come noi,che ci facciamo mille complessi.Sono liberi.
Semplicemente,puramente liberi.

 

Di solito Louis non agiva d'istinto, o meglio, aveva paura e quindi non agiva.
Sa che se non andrà da Harry dopo quella telefonata che di normale non aveva niente, il loro rapporto non può avere la svolta decisiva.
E mentre correva per le strade di Doncaster con il vento che gli finiva negli occhi e una stupida sciarpa azzurra si sorprendeva a pensare il peggio, cioè che il riccio abbia scoperto cosa aveva fatto lui nel giro di quattro anni.
Così quando arrivò sotto la scritta "Da Harry",sentì le gambe cedere e il respiro bloccarsi mentre spingeva la porta.
Lo accolse sempre il solito odore che ha imparato ad associare a quel ventenne timidissimo, cioè di croccantini e di cuccioli.Di caldo, di casa.
Subito si accorse dei singhiozzi che arrivavano dall'interno, dietro la porta che-Louis aveva imparato-conduceva dentro alla casa del ragazzo, che appunto abitava sopra al suo negozio.E in quel momento sentì dei passi avvicinarsi e il fruscio di un fazzoletto, che si avvicinavano verso il negozio.
Quando Harry aprì la porta vide il mondo crollargli addosso, notando che Harry aveva gli occhi rossi e...e accanto a lui c'era Taylor?
Louis rimase sbigottito, immobile, mentre vide i due baciarsi, incuranti del ragazzo davanti a loro.
Louis poteva sentire il suo cuore spezzarsi, disintegrarsi, mentre vedeva le labbra di Harry muoversi su quelle di Taylor.Le labbra che fino a qualche giorno prima erano state sue,sue perchè Harry gli aveva fatto una sorta di promessa mormorandogli quel "Sempre"che sapeva tanto di sdolcinatezza ma a cui Louis aveva creduto.
Perchè lui si basava sulle certezze e non andava mai troppo oltre,lo aveva imparato da quando si era trovato sul ciglio tra la vita e la morte.
Ed Harry quella certezza gliel'aveva data ma Tomlinson l'aveva vista sgretolarsi davanti agli occhi,che nel mentre erano lucidi e mormoravano pietà.
Pietà che Harry non gli voleva dare,stuzzicando le labbra di Taylor con dei morsi che erano visibili anche dalla distanza da cui si trovava il più piccolo.


Louis lo mandò a quel paese con tutta la voce che aveva, anche se alla fine gli venne un incrinatura inaspettata e uscì dal negozio, inciampando sulle proprie gambe sullo zerbino.Sapeva che quel'insulto non poteva rinsanare tutte le ferite che l'altro gli aveva provocato nel giro di pochi minuti ma nel farlo si sentì un po' meglio.
Ma a quel punto la domanda gli sorse spontanea.
Perchè doveva essere sempre tutto così difficile?
Perchè non poteva essere anche lui felice?

Poco dopo si alzò dallo zerbino,le lacrime che ormai avevano deciso di scorrere costanti sulle sue guancie spigolose.
Guardò malissimo la gente che si era soffermata su di lui e con le gambe ancora un po incerte camminò fino al parco vicino a casa sua, dove crollò definitivamente.


Dopo che aveva visto Louis entrare e guardarli con una fare così sconfitto aveva cacciato Taylor, che non seppe nemmeno perchè lui l'avesse baciata.
La realtà era che Harry,preso da un attacco di malignità improvvisa,aveva deciso di far male all'altro ma non fisicamente.Come aveva fatto lui,non dicendogli la verità,lo voleva colpire nel profondo e così aveva deciso di lanciargli una stoccata profonda al cuore.
Voleva farlo ingelosire,al punto da piangere,graffiare,ferire.
Aveva assaggiato Taylor,in quel bacio che era un groviglio di lingue,saliva e denti e che al ragazzo non era piaciuto per niente perchè,semplicemente,non era Louis.Ma a lui serviva un pretesto,un qualsiasi pretesto,per farlo soffrire almeno quanto avesse sofferto lui quando gli aveva omesso la verità.
Taylor,per dirla tutta,era venuta a fargli visita nel negozio per parlare un attimo e per venirsi a scusare,d'altronde anche lei si era sentita in colpa,e Harry che si doveva ancora un po' calmare l'aveva fatta accomodare nel retro dove si erano presi una tazza di tè.
Quando avevano sentito il campanello suonare e la porta aprirsi,erano usciti,e alla vista di Louis,Harry perse il senno.
E così aveva preso la bionda per la camicetta di seta e l'aveva immischiata in un bacio che di concreto non aveva niente.Se non la delusione.

 

Louis non lo avrebbe mai fatto se fosse stato cosciente,ma beh.Quella specie di tradimento dalla parte del riccio lo aveva fatto sentire malissimo,tanto che gli occhi erano ancora umidicci.Sospirò e si addentrò in un pub,con l'intento di bere una birra per stare un po' meglio.
Sapeva che non doveva farlo ma il sapore di quel gesto era troppo penetrante e Louis voleva solo dimenticare.
Dimenticare tutto.
Non lo fece,non lo fece perchè prima che facesse un passo verso il bancone una mano l'aveva portato fuori e poi aveva solo sentito le labbra di Harry sulle sue e poi più niente.
Solo una lacrime che,solitaria gli rigava la guancia.

Il ragazzo riccio,dopo la fuga del più piccolo si era fermato  riflettere,accarezzando uno dei tanti cani ancora invenduti nel negozio.
Sentiva un macigno e il senso di colpevolezza che stava stanando nel suo cuore era sempre più presente,ogni minuto di più.
Voleva,doveva scusarsi con l'altro,anche se era ancora deluso dal suo comportamento,avvertiva che Louis non avrebbe retto niente di tutto ciò.
Il suo abbandono,così schivo,l'aveva fatto fermare a riflettere dal punto di vista del liscio e capì di aver fatto un immenso errore,comportandosi così.Infatti non solo lo aveva deluso,ma lo aveva fatto sentire anche tradito e la voglia di Harry di farsi del male crebbe a dismisura.Così,bloccando quel primo istinto prese la sciarpa color porpora dall'attaccapanni e uscì dalla porta del negozio,mettendo il cartellino sul chiuso.
Non aveva neanche idea di dove andare,in realtà,ma quando sentì dei passi tremanti e leggeri,seppe di aver imboccato il vicolo giusto e quello che si trovò davanti gli lasciò un sapore amaro in bocca.
L'insegna luminosa del locale gli illuminava la faccia e da quanto poteva vedere era un pub da quattro soldi,con più alcool che pareti.
Non voleva che Louis rientrasse in quel circolo vizioso e,facendosi spazio tra la calca di gente una volta entrato,lo trovò chino sul bancone,mentre portava alla bocca un boccale di birra.Il ragazzo riccio allora,lo tirò dalla manica e riservandogli uno sguardo sia di rimprovero,sia carico di un estenuante dolcezza,lo fece uscire dal locale,per poi prenderlo e baciarlo,premendo sulle sue labbra con foga.
Louis si scansò.

"Che cazzo fai?"la domanda pungente del liscio non si fece attendere,e si scrollò dalla presa dell'altro
"Non devi bere,lo sai bene"rispose,cercando di mantenere un apparente calma,il riccio.
In realtà voleva solo sbatterlo al muro e urlargli di non farlo più,che l'aveva fatto preoccupare e che si sentiva un emerito egoista.
"Non sei mia madre,Styles"
L'aveva chiamto Styles,come quando si erano conosciuti.
Lo stomaco di Harry ebbe un sussulto e sentì gi occhi inumidirsi.
In quei giorni tutto appariva così calmo,quotidiano e costante,i baci,le carezze,le promesse sussurrate e i nomignoli,ed invece avevano fatto mille passi indietro.


Nel silenzio,a tratti interrotto dalla porta che veniva aperta  del locale e che faceva fuoriuscire le urla delle persone all'interno,risuonò il rumore di uno schiaffo,secco e piatto.
Harry rimase con la mano a mezz'aria,senza neanche il  coraggio di guardare l'ex-amante negli occhi,che nel mentre aveva poggiato la sua,di mano,sull'ombra rossiccia che segnava il percorso tra il mignolo e il pollice.

Sputò un "Togliti",prima di oltrepassare Styles per uscire dal vicolo,e lasciarlo con le spalle al muro.


SCLERO TIME

Eccomi qua!
Allora,parlo subito del capitolo.
Qua abbiamo in tutto due litigate,una con un fondamento che già si presumeva e l'altro per il comportamento di Louis,in cui Harry capisce che tutto sta per crollare(sveglio il ragazzo).
In mezzo c'è sempre Taylor,che è come un jocker che serve a creare solamente disastri.
Ora me ne vado,spero che il capitolo vi sia piaciuto e che lascerete una recensione :)
baci,sara
ps:104 visite allo scorso capitolo piango
twitter:@T0MLINSONBRAVE

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Capitolo 12
*** Per oggi basta ***


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Per oggi basta

 

"Un'altra per favore!"
Urlò Louis sporgendosi dal bancone e strepitando,con l'alito che puzzava terribilmente di alcool misto a fumo.Era da una settimana che non faceva altro che ingerire birra e vodka e questo ritmo lo stressava parecchio,anche perchè ogni notte,dalle cinque alle sette di mattino,si trovava a sputare fuori l'animo nel water.
Per fortuna,le sue sorelle e Ash non si erano ancora accorte di nulla,sennò sarebbe stato costretto ad alzarsi e rifinire in rehab.

Passò la mano sudaticcia tra la frangetta e sbuffò,mentre il barman gli versava il contenuto della bottiglia di vetro  color marrone in un bicchiere e Tomlinson,senza neanche aspettare che l'altro finisse l'azione,gli strappò il bicchere dalle mani e mandò giù tutto di un sorso.

Era tornato al vecchio metodo,dove per dimenticare servivano solo litri e litri di schifezze,che non nocevano solo a lui,ma anche agli altri.
"Hey amico,credo che per oggi basti"urlò il ragazzo che gli aveva servito l'alcolico,prendendogli il boccale tra le mani e buttandolo nel lavello sotto di lui.

Louis annuì e lasciando alcune monete sul banco per pagare si rifugiò in bagno,dove si sciacquò la faccia per diminuire il mal di testa che gli stava divorando la mente.Proprio in quel momento sentì un mano che si infilava nella tasca anteriore del suo jeans e con uno scattò fulminio si alzò dal rubinetto e si voltò,trovandosi davanti due occhi marroni.
Lo sconosciuto lo guardava con malizia e Louis,diversamente da come si aspettava,stava provando un certo astio nei suoi confronti,non come quando aveva 17 anni e si faceva toccare da mani sconosciute.
Il ragazzo non perse tempo e approfittando dell'improvvisa confusione del liscio,lo prese per il colletto della maglietta e sbattendolo al muro gli infilò la lingua in bocca,mentre Louis era immobile,come paralizzato.Incapace di agire.
Solo dopo un minuto in cui quell'estraneo non aveva fatto altro che avvicinarsi ancora più pericolosamente a Louis,quest'ultimo preso da un attacco di lucidità,alzò il ginocchio e colpì il inguine dell'altro che si staccò sbito,piegato dal dolore.Il ragazzo ne approfittò per scappare e alla fine uscì dal locale,col battito cardiaco accellerato e la paura negli occhi.

Solo in quel momento si rese conto dello stato penoso in cui era,stava ricadendo in quel baratro per poi chi?
Per Harry,per una delusione amorosa,e Louis non si riconosceva più.

 

Harry non faceva altro che ripescare il cellulare dalla tasca dei suoi skinny jeans,in quei giorni,con la vana speranza che gli arrivasse un suo messaggio.Gliene sarebbe veramente bastato uno,per togliersi quel peso che portava da una settimana e per rivedere di nuovo Louis.
Naturalmente,il messaggio non arrivò,non da Louis più che altro.

Quando quel pomeriggio Harry aveva sentito la tasca vibrare,era letteralmente saltato di gioia,con un certo sconcerto di una vecchietta che gli stava parlando del nipote malato e il riccio con una scusa la eclissò,dirigendosi verso il retro del negozio d'animali.
Lo agitava un'ansia quasi palpabile,sapeva che se il messaggio non fosse stato inviato da Louis ci sarebbe rimasto troppo male.

Così si incupì,quando dopo essersi seduto e aver sfilato l'oggetto dal jeans,trovò il nome di Liam illuminare la schermata.Il ragazzo quasi perse tutto l'interessamento,che si assestò quando notò l'oggetto del testo
"Harry,è importante.Devo parlarti di una cosa su di Louis che potrebbe interessarti.Vieni presto al pub,mi raccomando"
Chiaro,come lo era sempre stato lui,fin troppo.Quella sintetizzazione che faceva sempre dannare Harry perchè non sapeva cosa aspettarsi dall'amico,in una situazione in cui Louis era dentro fino al collo,a quanto pare.


Dopo essersi infilato un cappotto preso a caso,salutò l'anziana signora dicendole che era una cosa importante e la fece uscire dal negozio che poi chiuse a chiave.

Non seppe nemmeno lui quanto corse ma il sollievo di vedere Liam dietro la vetrata sporca del pub  che non era un granchè preoccupato lo fece rilassare,perciò aprì la porta cigolante di legno-come era in ogni pub inglese che si rispetti-un po' più leggero di come era venuto.
Il moro dagli occhi di cerbiatto scattò subito la testa verso l'alto e sorrise vedendo l'amico.

"Sei venuto subito vedo"notò Liam quando Harry lo raggiunse e l'altro gli rispose con una smorfia scocciata e divertita allo stesso tempo
"Da quant'è che non ti vedevo correre per un ragazzo?"aggiunse,sempre più divertito per le azioni dell'amico,che si sporse dal bancone e gli diede un pugnetto sulla spalla
"Ciao anche a te Liam"sbuffò poi Harry,ritornando seduto compostamente sullo sgabello
"Cosa ti posso offrire?"chiese poi l'altro,cambiando tono
"Un tè freddo va bene"
"E tè freddo sia!"
Liam scomparve nel retro per prendere dal frigorifero una bottiglia di tè al limone,sapendo i gusti dell'amico,che nel mentre si dondolava sulla sedia,le mani sotto le cosce,in ansia per la notizia che gli doveva dare il moro.
"Ecco a te"
Liam gli porse il bicchiere di vetro in cui aveva versato il contenuto giallognolo,che Harry bevve in un sorso,per poi finirsi a leccare le labbra togliendo i residui di sostanza zucherina.
"Allora?Che devi dirmi che mi hai fatto correre neanche fosse morto qualcuno?"
In realtà,anche se non sembrava,Harry moriva dalla voglia di sapere cosa  fosse successo di così importante.Ed era il fatto che Louis fosse l'argomento principale che rendeva il tutto più incrinato e difficile da sapere e da accettare.

"Harry,in realtà non so se faccio bene o  no a dirtelo..."biascicò Liam,giocando con una delle cannuccie che aggiungeva nei cocktail e notò che Harry alzava il sopracciglio destro
"Dimmi tutto Liam,sono preoccupato"
"Okay-sospirò-ieri ero in turno e beh Louis è arrivato e ha cominciato a chiedermi birra su birra,fino a che non l'ho fermato.Poi è andato in bagno e quando ne è uscito era abbastanza stralunato.Comunque,non è questo il punto.A quanto ho capito,viene più o meno da una settimana e ogni sera si ubriaca fino a perdere coscienza."
Harry rimase là,il respiro trattenuto  e lo sguardo fisso in un punto indefinito.E così Louis si era arreso?
Il ragazzo strinse le dita in un pugno e si conficcò le unghie nella carne,rendendosi per la prima volta seriamente conto,che tutte le azioni e le parole non dette stavano pian piano disitegrando Louis,che ora si trovava nel limbo tra la ragione e l'assoluta confusione.Voleva,doveva assolutamente parlargli e dirgli di smettere,a costo di non parlargli più,l'importante era preservare la sua salute e la sua mente.


Così,dopo aver mormorato un saluto a Liam che era rimasto alquanto dispiaciuto,si rimise la giacca sule spalle e corse verso l'uscita,con l'intenzione di andare a casa del ragazzo dagli occhi blu.


Louis era tranquillamente sdraiato sul letto,fissando il soffitto,le mani sullo stomaco.Gli occhi erano stanchi,spenti,di un blu acquoso quasi grigio,e i capelli scompigliati.Mentre dentro, dentro era un mix di emozioni,espressioni,che però si mutavano nel mutismo più totale.In quei giorni non aveva parlato molto,se non per ordinare un cocktail,e si era chiuso in sè stesso.
Chiuse un attimo gli occhi e fece uscire il respiro dalle labbra,piano,come se avessse paura che fosse l'ultimo.
Si ricordava ancora come,solo un mese prima,su quel letto si fosse dichiarato ad Harry,dicendogli di essersi innamorato di lui.A quel pensiero un dolore lancinante gli colpì il petto,solo i ricordi  bastavano a lacerarlo,e microscopiche lacrime cominciarono a rigargli il volto pallido.
Mentre si perdeva nei suoi pensieri,ricordando tutti i momenti passati con Harry,sentì la porta della camera aprirsi e poi chiudersi con un botto.
Aprì gli occhi e scattò in alto e quel che vide lo spaventò e lo sorprese.
Lui,Harry,era davanti al letto che lo fissava,il respiro affannato e gli occhi persi ma decisi,mentre sosteneva lo sguardo afflitto del liscio.

"Che cosa..."mormorò Louis,la voce un po' spezzata per il precedente pianto
Harry si avvicinò a lui e gli buttò letteralmente le braccia al collo,ispirandone il profumo.Profumo di Louis,che anche se misto a quello dell'alcool rimaneva sempre la sua droga personale.Prese a mormorare parole sconnesse mentre piangeva,si disperava perchè aveva visto le condizioni pietose in cui era piegato Louis e a cui lo aveva ridotto lui e questo faceva solo che male.

Poi,inaspettatamente alzò il capo e dopo aver guardato per una frazione di secondo gli occhi di Louis,rilucenti di lacrime,gli prese il mento tra il pollice e l'indice e lo accostò alla sua bocca.Louis non fece resistenza,anzi,fu lui a spingersi per primo nella bocca del riccio con la lingua,mentre l'altro si lasciava guidare.
Poco dopo Harry si staccò e,sempre con il volto di Louis tra le mani,portò la sua fronte su quella del ragazzo.Aveva il suo respiro addosso e solo in quel momento si sentì come completo,come se quello fosse il pezzo che colmava la sua esistenza.
Il liscio fece scivolare un braccio attorno al suo collo e lo spinse contro di sè con delicatezza,stringendolo in un abbraccio che sprigionava dolcezza.
Poi sospirò nel suo orecchio e mormorò
"Harry,esci della mia vita"


SCLERO TIME

E voi sarete qui tipo"Ma che cazz..."
La mia folle mente mi ha portato a questo che nel prossimo capitolo verrà spiegato(tanto amore da moi).
Qua abbiamo il primo bacio serio tra i Larry,che a quel punto sono il fluff più estremo e poi Louis diventa un sassy queen ciclata(lo è sempre,ma).
Meglio che evapori,sennò inizio a straparlare
baci,sara
ps:avevo pensato di fare un sequel...voi che ne pensate?
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Capitolo 13
*** Lo faresti? ***


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Lo faresti?

"Harry,esci dalla mia vita"
Le parole maligne,dettate da una calma apparente,rimbombarono nelle pareti di un bianco quasi accecante della camera.Il cuore di Harry perse più battiti,mentre Louis lo spostava da sopra il suo petto,e lo spingeva verso la porta.Dopo essersi ripreso dalla shock iniziale però,prese l'iniziativa e,improvvisamente,scattò in avanti raggiungendo l'altro lato della stanza.
"Perchè Louis?Perchè dovrei uscire dalla tua vita?Che ti ho fatto?"chiese Harry,mischiando le parole al dolore che provava in quel mometo
"Che mi hai fatto?Hai baciato Taylor davanti a me e mi hai spezzato il cuore,ecco cosa hai fatto!"lo urlò,calcando sul Taylor,e sputando la verità ai piedi di Harry
"Non l'ho fatto apposta!Ero arrabbiato perchè tu non mi avevi detto niente!"replicò il riccio
"Non l'hai fatto apposta?Vuoi dire che le tue labbra hanno vita propria?"ironizzò il ragazzo con il solito lato acido che lo aveva da sempre caratterizzato.
"No ma..."
"Non cercare di arrampicarti sugli specchi,Harry"Louis abbassò il tono della voce e si sedette sulle coperte,con il volto rivolto verso il basso.
"Voglio solo essere lasciato in pace"aggiunse
"E poi,non credi che mi vergognassi almeno un po' del mio passato?Eh?Credi che sia così facile ricordarlo?"riprese con impeto.
Sfogava tutta la sua tristezza in rabbia e Harry lo comprendeva,ma non voleva comunque mollare l'impresa.
"Sono venuto qui per scusarmi,in realtà"disse il riccio con uno sguardo che non ammetteva repliche
"E per dirti che ti starò accanto comunque.Devi smetterla di sfogare la tristezza in alcool,Louis,non è il modo giusto"
"Vorrei tanto,ma"Louis venne interrotto dall'altro che si era chinato davanti a lui e aveva congiunto le loro mani
"Lo faresti?Lo faresti per me?"
Harry aveva fatto quella richiesta perchè sapeva che l'altro non lo odiava,solo,stava sfogando tutta la rabbia contro di lui,e sperava,sperava ardentemente che l'altro avrebbe accettato.


Louis lo guardò e seppe  in quel momento che in cuor suo l'aveva già perdonato da quando era entrato in quella camera.
Così mormorò un "Sì"mentre l'altro si alzava e lo abbracciava
"E scusami Harry ma..."riprese lui,la voce un po' tremante
Harry gli accarezzò la schiena e mormorò un"Sh,lo so già Lou".
Harry lo sapeva,lui comprendeva tutto.Sapeva che  a quel punto,tutto si sarebbe rivoltato,che Louis non sarebbe stato più il ragazzo perfetto,allegro e socievole che aveva imparato a conoscere e ad apprezzare.No,lui era solo un ragazzino perso nei meandri della sua prematura maturità e comprendeva quanto ora lui ne sia costernato e che si sia pentito.
Ma sapeva anche che era difficile e che Louis non era poi tanto forte,non era il leone che sembra da fuori,solo che nascondeva tutti i suoi timori dietro gli occhi azzurri.
Un po' come lui,d'altronde.
Harry,ne era sicuro anche se gli dispiaceva,sapeva che non avrebbe più guardato Louis allo stesso modo di prima,con quella luce negli occhi.
No,non sarebbe stato più così,perchè lui gli aveva mentito e anche se Harry lo sapeva perfettamente di averlo perdonato,sapeva anche che quel passato non si rinsanerà mai.

Però,mentre si ritrovava stretto a lui,sulle sue coperte,il suo fiato sul collo,non poteva non evitare di sorridere per le farfalle che aveva nello stomaco e allora si limitava a godersi quei momenti,formando cerchi concentrici sulla pelle di Louis lasciata scoperta dalla maglietta,mentre lui giocherellava col cellulare.

Louis dopo aver giocato un po' a Candy Crush saga,non superando nessun livello e usando tutte le vite,sbuffò un po' sotto lo sguardo divertito di Harry.Poi si tolse dalle braccia del ragazzo e prese il portatile per continuare il suo tema.
"Perchè ti sei tolto Boo?"
La storia del Boo era una cosa particolarissima e sì,Louis poteva anche avere le guancie cangianti ma Harry lo avrebbe sempre chiamato così.
Era successo che una volta il correttore del cellulare di Louis si era ribellato e invece di scrivere "Oops"come il suo proprietario aveva ordinato,aveva sostituito la parola con "Boo",così la frase era uscita un po' strana ma dolce e da allora il riccio non perdeva tempo a chiamarlo Boo.
Louis non glielo dirà mai,ma quel nomignolo gli piaceva molto.
"Perchè fai caldo e devo finire questo cavolo di tema"rispose  Louis,con un tono scocciato,per poi passarsi le dita fra la frangetta.
"Ma Boo"E qui Harry si alzò fino a cingergli la vita(Louis infatti era seduto ancora sul letto)"Non ci vediamo da una settimana e io voglio le coccole"mugugnò facendo gli occhi da cucciolo.

Louis si girò e lo guardò dietro in quei magneti verdi.
Veramente,era serio?
Che il suo ragazzo si sentisse trascurato?
Che poi,quello era il suo agazzo?
Arrossì un po' al pensiero però poi pensò che sì,non si vedevano da una settimana e Louis aveva decisamente il corpo a pezzi e magari gli abbracci di Harry avrebbero potuto aiutarlo.

Così si tolse il computer dalle gambe e si buttò all'indietro,finendo sul petto del riccio che iniziò a lasciargli baci sulla mascella,fino ad arrivare alla bocca ma lì Louis lo fermò.
"Hey piccolo tutto bene?"
Louis dovette togliersi dalla mente quel piccolo-per cui arrossì esageratamente-e disse
"Beh...in realtà"mentre si torturava il lenzuolo con le mani
"Cosa?"
Harry lo guardava preoccupato,che si fosse pentito?
Che non lo volesse più?
"Ma io beh...io sono il tuo mh..."
Lousi non poteva fare a meno di balbettare così fu Harry a prendere l'iniziativa capendo tutto e,prendedogli la mano tra le sue e guardandolo intensamente negli occhi chiese
"Louis,vuoi esssere il mio ragazzo?"
Louis si lasciò andare a un risolino divertito,per poi annuire e saltare addosso all'altro per abbracciarlo mentre Harry iniziava a fargli il solletico.

 

Louis non sapeva veramente il perchè e il come stava dormendo tra le braccia di Harry e aveva la faccia spiaccicata sul suo petto,ma sapeva solo che stava bene,quindi si strinse ancora di più a lui.
Harry si accorse del cambiamento di posizione e si svegliò,sbadigliando e aprendo gli occhi un po' alla volta,mentre l'altro controllava le notifiche del cellulare.
Per fortuna,al contrario di come il liscio sospettava,non  erano presenti messaggi dal"Numero Sconociuto"e il riccio,dedicandogli un tenero bacio sulla guancia al quale Louis rispose con un sorriso,sbriciò dalla sua spalla.
"Sempre quel numero?Ma perchè non lo blocchi?"chiese Harry,stringendo i fianchi dell'altro con le braccia.
Louis fece spallucce e si sistemò meglio sul petto dell'altro che nel mentre era impegnato a carezzare i capelli del suo fidanzato.
Pensandoci sorrise inconsapevolmente.
Era bello sapere che Louis era in qualche modo suo,che li legava un rapporto che andava al di fuori di un amicizia.Era confortante sapere che ci sarebbe stato,che si sarebbe svegliato con un suo messaggio del buongiorno,che avesse il permesso di baciarlo e abbracciarlo quando gli andava,che aveva la responsabiltà di prendersene cura.Perchè il liscio,Harry pensava,era la persona più fragile ma allo stesso tempo coraggiosa che avesse mai conosciuto,che davanti ai problemi che lo riguardavano non se ne faceva scupolo e correva ad affrontarli.
O per lo meno,qualche volta.
Il punto fermo per cui Harry era preoccupato,piuttosto,era il fatto che Louis affondasse i dolori e le delusioni nell'alcool,non come lui che magari dava qualche pugno al muro ma non si faceva poi così male.
"Io penso dovresti bloccarlo invece..."riprese il ragazzo riccio,sospirando alla fine.
Louis piegò la testa in modo da averlo nella sua visuale e si lamentò"Non sei mia madre!"
Harry allora sorrise e,infilando le lunghe dita nei capelli color paglia dell'altro disse,teneramente
"Lo so ma mi preoccupo per te".

Louis arrossì a quelle parole,non aveva mia trovato una persona che lo facesse sntire così libero,come se fosse perennemente sospinto dal vento.
Sentiva che quando era insieme a lui gli doleva la pancia per tutta la felicità che lo circondava,le emozioni,i sentimenti.

Il liscio si lasciò trasportare dalle carezze del riccio e ogni tanto mugugnava o sospirava chiudendo gli occhi.
"Sembri un cane"commentò a un certo punto l'altro,togliendo la mano dalla cute dell'altro e posandogli un bacio sul naso.
"E mi piace quando arrossisci"
Louis produsse un risolino imbarazzato prima di rialzare il capo e guardare l'altro negli occhi,così verdi che poteva affondarci tranquillamente ogni volta.Li amava,li amava veramente tanto quegli occhi.
"Invece tu mi piaci sempre"Louis disse a mo' di risposta prima di girarsi per abbracciarlo posando il naso sul suo collo.

SCLERO TIME

E i Larry si sono finalmente messi insieme*piange in latino*
Noo okaay.Qua abbiamo puro e semplice flufff(anche se all'inizio non sembra)ed io me li immagino veramente i Larry che si fanno le coccole così.
Me ne vado vah.
Bacii sara :)
ps:AUGURIAMO BUONA FORTUNA A LOUIS PER IL MATCH
pps:ho iniziato una long text!au se vi va date un occhiata e cercherò di aggiornare mercoledì questa :)

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Capitolo 14
*** Glielo hai chiesto? ***


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Glielo hai chiesto?

 

Louis si stiracchiò nel letto,le coperte ancora leggermente tiepide dal calore che Harry aveva rilasciato prima che se ne andasse e il sonno che gli riempiva la mente. Solo qualche ora prima si erano messi insieme ma Louis sentiva che quel rapporto andava avanti anche da di più,da quando si erano baciati dietro quello scaffale polveroso,da quando lui aveva iniziato a sentire quei sentimenti che prepotentemente si erano infilati nel suo cuore.


Fece scrocchiare le ossa delle spalle,prima di addormentarsi con la mente vuota,come non sucedeva da tempo.




Harry sprizzava felicità da tutti i pori,tanto che si trovò a saltellare per la camera da letto,prima di infilarsi nelle coperte.
Solo che era così felice che avrebbe tranquillamente potuto esplodere dall'allegria.


Sentiva lo stomaco scoppiare e la sensazione delle sue labbra su quelle del liscio lo faceva impazzire,se avesse potuto sarebbe rimasto tutto il giorno ad assaporarne tutte le sfumature.
Alla fine,crogiolandosi in quei pensieri si addormentò.



Harry sentiva freddo,un freddo infido e che bruciava la pelle,che provocava brividi dappertutto,soprattutto sulla nuca e questo rendeva la testa del ragazzo pesante.
Si stropicciò gli occhi,prima di uscire dalle coperte per prendere dei calzini da mettersi ai piedi ormai ridotti come a due ghiaccioli,prima di accorgersi che un venticello freddo riempiva la stanza,facendogi svolazzare un po' i capelli.


Dopo essersi infilato calzini e ciabatte,il ragazzo si avventurò nell'appartamento buio e proprio in quel momento sentì un botto,seguito da un imprecazione.


Harry si appiattì sulla parete,provando a respirare lievemente,cosa difficile visto il suo respiro alquanto profondo e udibile da lontano.Provò a calmarsi,sapeva che quel rumore poteva essere anche un piccione entrato in cucina ma qualcosa gli diceva che non era un animale ad aver provocato il botto,ma qualcosa di umano.



Harry aveva sempre temuto i ladri,sapere che cose appartenute a lui stessero nelle mani di altre persone lo faceva rabbrividire.

Dopo aver contato fino a dieci ed aver respirato profondamente,il ragazzo si avventurò verso la cucina dove trovò la finestra aperta da cui fuoriusciva la brezza che ora soffiava gentile e dove non c'era nessuno.


Il ragazzo,con il cuore ancora in gola,chiuse attentamente la finestra ma proprio in quel momento notò un particolare sfuggitogli prima:un biglietto,un pezzo di blok notes giallo evidenziatore,attaccato sul vetro.Il riccio tolse il foglietto e si apprestò ad accendere la luce per leggere le scritte impresse sulla carta giallognola.


"Stai lontano da Louis per il tuo bene,sennò ti succederà qualcosa di brutto"


Harry dovette accasciarsi su una sedia per calmarsi,mentre si passava la mano tra i capelli.Molto lentamente tornò in camera da letto,sempre col cuore a mille e prima che se ne potesse accorgere aveva preso una decisone.




"Svegliaaa"
La voce genuina e fresca di Ash svegliò Louis dai suoi sogni mattutini.
"Ash che ore sono?"chiese sbadigliando,con la mano davanti alla bocca.
"Non lo so.Tu lo sai Josh?"chiese il nipotino alla creatura scodinzolante ai piedi del letto,che rispose con un movimento di coda.Ormai il cagnolino era entrato nella quotidianità di tutta la famiglia e tutti lo trattavano come fosse un componente,senza distinzione, anche se era dotato di quattro zampe e due occhietti vispi.


Louis buttò stancamente le gambe ,coperte da dei pantaloncini, dal letto,mentre con un sorriso dava il buongiorno al bambino e con una carezza al cane.Dopo essersi vestito con uno skinny jeans e un maglione color panna abbastanza largo,il ragazzo scese le scale e,come sempre,salutò tutte le sorelle riunite nel tavolo con un bacio,prima di afferrare una brioche e uscire di casa con la borsa dell'università in spalla.



Louis si beò dei raggi primaverili del sole che gli colpivano la pelle abbronzata e,passeggiando,fece un passo anche in cartoleria per comprare un nuova quaderno per gli appunti.

Arrivò come sempre in ritardo,infatti la lezione era già iniziata e per sua sfortuna l'unico posto libero era accanto a Taylor.Sbuffando si accomodò accanto alla ragazza,venendo inondato dalla quantità industriale di profumo che la ragazza soleva mettersi.
Lei lo salutò con un sorriso dai denti bianchi e perfettamente dritti che Louis non ricambiò.Naturalmente non gli era ancora andato giù il fatto che la bionda svampita avesse raccontato ad Harry il suo passato,e probabilmente non gli andrà giù mai e poi mai.


Si stiracchiò stancamente sulla sedia,mentre il maglione lasciava scoperto un filino di pancia,leggermente gonfia per colpa dell'alcool assimilato negli ultimi tempi.

Naturalmente,a Taylor quel dettaglio non sfuggì.

"Che ne dici di una dieta?Non vorrei che Harry ti rifiutasse o sai..."ridacchiò Taylor con una finta gentilezza.

Louis abbassò gli occhi azzurri che si ritrovarono umidicci e si limitò ad arrossire,non l'aveva mai sfiorato questa possibiltà.Era sempre stato magro o aveva quell'accenno di pancetta che avevano più o meno tutti,era normale.Certo,c'era stato un periodo in cui era dimagrito straordinariamente per la sua insicurezza,ma era tutto passato.Insomma,era sempre stato più o meno sicuro e orgoglioso del suo corpo,anche senza i muscoli accentuati come Harry,ma si sentiva un bel ragazzo.


"Io n-non c-credo..."balbettò imbarazzato

"Sai,perchè ho visto Harry guardare una mia amica e non vorrei che-"

"Io non penso che lui preferisca una sconosciuta a me"disse Louis,riacquistando quel poco di sicurezza che aveva perso poco prima

"Oh ma glielo hai chiesto?"

Il ragazzo non ce la fece e raccogliendo il briciolo di calma che gli era rimasto si alzò e corse verso il bagno,scontrandosi con persone sconosciute senza chiedere scusa.

La realtà?Era distrutto.

Perchè sapeva che le parole di Taylor avevano un fondamento di realtà,che lei non parlava a vanvera.


L'aveva chiesto ad Harry?
No,si era solo fidato delle sue parole come con Stan e se Harry lo avesse lasciato per un'altra,se lui fosse solo un corpo da usare?


Louis inghiottì il nodo alla gola e si guardò allo specchio sopra il lavandino.La sua solita carnagione abbronzata era stata sostituita da una pallida e squallida,mentre gli occhi erano cerchiati da due occhiaie violacee.
Decise di riaccasciarsi al muro per evitare di guardare quella immagine pietosa che lo aveva fatto rabbrividire e capì che l'unica cosa da fare era infilarsi un paio di cuffie e far partire la musica a palla.


Tastandosi i pantaloni cercò il cellulare,me non ce n'era traccia.In quel momento si ricordò di averlo lasciato sotto il banco e si diede mentalmente uno schiaffo.L'unica cosa che gli rimaneva da fare era rimanere sdraiato là per terra,cercando di calmare i pensieri.

Ma non potè granchè rilassarsi poichè poco dopo entrò ne bagno un ragazzo allampanato,con pochi tatuaggi sul braccio e l'aria dolce e serena allo stesso tempo.Chinò lo sguardo su Louis e il liscio notò che aveva gli occhi marroni e un sorriso accecante.

"Uhm,stai bene amico?"chiese quello confuso.Beh certo,non era molto normale trovare un ragazzo seduto per terra nel bagno puzzolente e sporco dell'università.

"S-sì"rispose Louis,alquanto imbarazzato,visto che poco prima aveva anche cominciato a piangere e le sue guance erano ancora macchiate di acqua salata.

"Uhm okay"rispose quello con un sorriso sincero per poi porgere la mano al ragazzo accucciato per terra con gentilezza.

Louis la afferrò e si alzò,ringraziandolo.

"Ah e comunque sono Zayn"si presentò quello.

"Io Louis e oh,uhm,ora dovrei tornare in classe quindi,beh,ciao ci vediamo"si inceppò il liscio sulle sue stesse parole

"Certo!A presto Louis"

E Zayn lo disse un po' come una promessa che fece rabbrividire Louis.

Quando rientrò in aula la lezione era già finita,il liscio aveva approfittato di quel poco tempo a disposizione per farsi un giro e prendersi come al solito uno snack alla macchinetta,e si affrettò a recuperare il cellulare da sotto il banco.Appena lo sbloccò trovò un messaggio da Harry con scritto"Dobbiamo parlare".

Louis si irrigidì e sentì lo stomaco capovolgersi e gli occhi inumidirsi.
Poi prese un profondo respiro.

"Ti va bene qua all'università fra dieci minuti :) ?"

"Sono già qua"


 "Cazzo!"urlò Louis attirando l'attenzione di tutti,ma non se ne curò perchè prese a correre verso l'uscita.Si fermò un attimo davanti alla porta e ci guardò attraverso.
Proprio in quel momento vide Harry abbracciarsi con una ragazza bionda e il suo cuore sprofondò.


Taylor aveva ragione


Louis non si fece scoraggiare dalla situazione ma corse fuori dalla porta e lanciò un occhiataccia ad Harry che non lo notò,perchè troppo occupato a parlare con quella ragazza.Sentì gli occhi bagnarsi e subito dopo le lacrime bagnare le guance.Se le scacciò subito per poi correre via da quel postaccio,al diavolo Harry e la bionda.


L'amore era come un tranello,più ci entravi,più ti assorbiva e tu assorbivi lui,più lui ti faceva cadere in inganno.Ecco,Louis si sentiva tradito,umiliato,tralasciato.Avevano dovuto incontrarsi e Harry cosa faceva?Parlava e si abbracciava con una biondina.






Harry stava aspettando Louis davanti l'università, poggiato sopra la sua macchina,quando gli si avvicinò una ragazza amica di Taylor,la meno oca tra tutte,e che Harry trovava anche deliziosamente simpatica.

"Hey Harry come andiamo?Che ci fai qui eh?"chiese lei con tono simpatico,prima di abbracciarlo e lasciargli due baci a stampo sulle guancie lattee.

"Aspetto Louis"

"Mh Louis chi?"chiese lei con uno sguardo curioso.


"E' il mio-oh aspetta un attimo Sam,mi è arrivato un messaggio"

La ragazza annuì e si guardò attorno,mentre il riccio tirava fuori il suo Iphone per vedere chi gli avesse scritto.

"Hey Harold sono Tayor come andiamo?xx"


Harry sbuffò e si ricacciò il cellulare nei pantaloni,prima di rivolgere lo sguardo alla ragazza bionda.
Stranamente Louis non era arrivato,ma probabilmente era dovuto tornare a casa per un impegno improvviso, pensò il ragazzo.

Visto che non aveva molto da fare chiese"Ti va di prendere un frappè insieme a me al bar qua vicino?"Sam annuì ma poi si fermò e chiese

"E Louis?"

"Probabilmente non è potuto venire"

La ragazza annuì prima di salire nella macchina mentre si mordeva il labbro inferiore.



Louis aveva deciso di non tornare a casa,non aveva la voglia di farsi vedere conciato in quel modo da Ash,così prese un pezzo di pizza al taglio e poi decise di fare un giro per Doncaster.La sua città gli piaceva molto,aveva le classiche case inglesi con il tetto di tegole rosse e l'aria fresca,pulita e genuina che accomunava tutte le cittadine lì intorno.Non era nè grande nè piccola,era nelle giuste dimensioni,e Louis conosceva più o meno tutti,se non di persona ma quanto meno di vista.Ecco perchè si era un po' stupito di non aver mai visto Harry ma fino a quel momento non ci aveva molto pensato.


Stava appunto,passeggiando,quando dopo aver fatto il giro del quartiere si era ritrovato di nuovo davanti all'Università e,vista la sete che gli seccava la gola,decise di rivolgersi verso il bar all'angolo.Ci mise non più di dieci minuti e non fece molto caso alla gente lì intorno,infatti si indirizzò subito al bancone per ordinare un bicchiere d'acqua.


Mentre lo tracannava sentì dietro di sè una risata,limpida,che subito riconobbe come quella di Harry.
Strabuzzò gli ochi e si girò per poi notare che davanti a lui c'era proprio il ragazzo di spalle,vestito come al solito con una camicia stramba e dei jeans stretti,che rideva insieme a quella ragazza biondina con cui l'aveva visto prima.

Louis sentì le gambe cedergli e il respiro farsi agitato,mentre appoggiava il bicchiere metà vuoto sul piano di marmo e si allontanava,come accecato da quella visione.

SCLERO TIME

Dovevo aggiornare mercoledì,lo so,ma ho preferito farvi un capitolo unico più lungo del solito.
Qua abbiamo moolte incomprensioni,più una visitina di Zayn.
Avete visto l'hashtag Larry?AWWW
Vi lascio,con uno spoiler del prossimo capitolo ;)



Louis ascoltò con attenzione quelle parole,ogni volta una fitta rimbalzava e si propagava nel petto,con dedizione e attenzione.
Strinse gli occhi,leggermente umidi.Poi prese un sospiro e lo disse,lo disse perchè gli sembrava giusto,perchè nessuno doveva soffrire così,perchè gli sembrava tutta una  montatura e lui era stufo,perchè sapeva che non era vero infondo,ma semplicemente,doveva.

"Non è colpa tua,Harry,se non mi ami"

Poi,riattaccò.

baci,sara :)

 

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Capitolo 15
*** Ti vedo ovunque ***


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Ti vedo ovunque



 

La delusione colpiva Louis come un pugnale,lo trafiggeva da capo a capo pungendo e infliggendo dolore.Ormai l'anima del ragazzo era come un campo di battaglia,squarciato e sanguinante e non era più possibile ripararlo.
Che poi,pensandoci,tutto il dolore se lo stava provocando da solo.

Non voleva fare conclusioni affrettate ma tutta quella situazione era così assurda che era impossibile,veramente impossibile.Insomma,doveva uscire con lui invece se ne era andato con una biondina.
Tutto questo era così semplicemente strano e inesplicabile che anche Louis faceva fatica a capire cosa diavolo stesse succedendo nella mente di Harry.

Non lo capiva,non se ne capacitava.

Continuò a camminare finchè le gambe glielo consentirono e alla fine si ritrovò davanti al negozio di animali di Harry.Automaticamente si sedette sui gradini di marmo per aspettare il ragazzo,anche se sapeva che quando l'avrebbe visto non sarebbe riuscito a trattenersi dal lanciargli parole d'odio.
E lo amava,lo aveva capito,lo amava veramente e lo sapeva,ne era consapevole,ma tutte quelle discordanze lo stavano facendo letteralmente impazzire.

La macchina di Harry arrivò silenziosa come sempre,tanto che Louis non se ne accorse nemmeno,tant'è che era impegnato a fissare l'asfalto.Se ne accorse solo dalle risate della ragazza bionda,che rimbombavano per la via.
Louis alzò gli occhi e si trovò davanti una scena che non potè più scordare,i due abbracciati,Harry di spalle rispetto a lui.Aspettò col cuore che si incrinava,batteva,rotolava disperato.
Quando Harry si girò e rivolse lo sguardo verso lui potè distintamente sentire l'imprecazione rotolata dalla sua bocca.

 

 

 

 

Louis aveva capito tutto,lo aveva digerito così velocemente che lo faceva soffrire esageratamente.Harry e la sua stupida imprecazione.

Aveva capito là che c'era qualcosa che non andava,per una stupida parola di Harry.
Come per dire"Quello sfigato di Louis mi ha scoperto,merda".

Il liscio si dondolava inerme sul letto,i piedi bianchi e un po' smorti che poggiavano sul parquet freddo.Lo sguardo era perso,indifferente.
Indifferente come lui alle 21 chiamate di Harry e ai suoi 47 messaggi,in cui il ragazzo gli chiedeva di scusarlo.Scusarlo per cosa poi?Per averlo illuso?

Non doveva farsene una colpa,per un'assurda teoria di Louis,perchè era colpa sua e della sua stupida fiducia che si presentava alle persone più sconsigliabili e poi lo colpiva,lo colpiva e lo spazzava via.
I sentimenti che desiderava provare,li aveva provati per un nulla.Un nulla che gli aveva dato protezione,amore.
Amore,stupido e infantile,ormai il cuore del liscio ne era allergico.
Louis era allergico all'amore.

E ora gli sembrava tutto così sbagliato,i baci,le carezze,le promesse.
Tutto così fottutamente sbagliatissimo,detto senza fine.

Louis si alzò stancamente dal letto e si sistemò i capelli meglio che potè,prima di uscire dalla stanza e andare in cucina,con l'aria più stralunata del mondo.

Intanto le parole di Harry si ripercorrevano bruscamente nella sua testa come una cantilena,che lui si ostentava a ripetere sebbene il male che implicava fosse troppo.
Ma lui lo sapeva e comunque,era necessario,se la rigirava nella mascella come una caramella e la ripeteva,sperando che tutto quello non fosse vero.La caramella che poi si trasformava in pura e amara verità.

Il corpo ormai secco del ragazzo si buttò su una sedia davanti al tavolo,dove la cena era stata servita.Lottie gli dedicò un sorriso amaro,mentre vide il fratello guardare con circospezione una coscia di pollo.


Louis non aveva decisamente toccato cibo,sinceramente non gli andava.Non che volesse fare la vittima,no.
Solo che non aveva fame e lui si era limitato a buttare giù un bicchiere di coca cola mentre le gemelle si gustavano il suo pollo.

Ripensava ancora ad Harry,era troppo inevitabile.
Era come un cartello pubblicitario,ti giravi e te lo ritrovavi davanti.Louis guardava fuori dalla finestra e compariva una fossetta bianca,guardava il computer e gli appariva una cascata di riccioli castani,chiudeva gli occhi ed eccole là,quelle labbra rosee.
Si accorse che a quel punto,quel ragazzo stava diventando il suo tutto,e per il suo tutto si stava progressivamente annullando.



 

Harry si guardava intorno spaesato e triste.
Da quando aveva visto il suo ormai ex ragazzo sfrecciare via il suo cuore era diventato di cemento armato.Si sentiva un codardo,un ripugnante e stupidissimo codardo e sì,si odiava,perchè l'aveva letto in quelle due pozze d'acqua che stava soffrendo.
Aveva potuto sentire distintamente il rumorino che il suo cuore aveva prodotto,quel crack silenzioso ma importante.
Le lacrime avevano cercato una via di fuga e come sempre avevano trovato uno spiraglio aperto tra le ciglia,mentre Harry,ripensandoci,si appiattiva contro il muro e piangeva lacrime silenziose e salate,mentre con una mano le ripuliva e con l'altra cercava disperatamente di contattare Louis.
Louis,quel nome,quel nome che lo aveva colpito subito,così dolce pronunciato dalla sua bocca,quel"Louì"che lo faceva ridere e che lui pronunciava "Louis"per farlo arrabbiare.
Quel nome bellissimo,come la persona che lo portava,e probabilmente era proprio la persona che lo rendeva così bello,semplice e delicato.
Così...perfetto.
Sì,decisamente perfetto.

 


Louis aveva sempre quella morsa nello stomaco che gli diceva che era colpa sua,tutta colpa sua e del suo carattere,della droga,di Stan.
Stan,lo odiava profondamente proprio in quel momento,in cui il suo piccolo universo costellato da piccoli Harry era crollato.
Crollato,distrutto.
Probabilmente proprio  da Stan che gli aveva dimostrato la sua amicizia spingendolo tra il fumo e le inibizioni dell'alcool e della droga.Louis,in quell'istante,lo odiava più che mai.


L'ennesimo squillo interruppe la quiete del giorno e Louis preso da un'idea sicuramente folle,rifiutò la chiamta,proveniente da Harry.Era la prima volta che la rifiutava,di solito non rispondeva e basta.
Come al solito Harry non si arrese,anzi,gli inviò anche numerosi messaggi.
Dopo,lo richiamò.

Louis,stufo di quella odiosissima suoneria che gli stava corrodendo le orecchie,prese l'aggeggio tra le mani e rispose.
"L-Louis sei tu?"
Sentiva,anche se decisamente modificata dal telefono,la voce di Harry roca,graffiata,distrutta e sconfitta.
Louis ingoiò la saliva che si era fermata in gola,sentiva già gli angoli degli occhi inumidirsi e il labbro tremare,mentre rispondeva con un timido"Sono io".
Harry quasi cadde dalla sedia,sentendo quella voce così vicina e rassicurante,sentiva il suo cuore scoppiare di una felicità inaspettata.
"Oddio non ci credo...va tutto bene?"
Ma purtroppo,sapeva già la risposta.
Era consapevole ch Louis non se la stesse cavando meglio di lui,che era fragile come un bambino e sicuramente aveva il cuore a pezzi per un fraintendimento.
"No"

Secco,preciso,quasi detestabile per la scioltezza con cui lo disse.
Harry si morse incosapevolmente il labbro,mentre prendeva un respiro,prima di buttarsi in quel discorso che avrebbe dovuto pronunciargli prima.
"Mi dispiace Louis,veramente,anche io sto malissimo,nella consapevolezza che tu stai così.E' stato tutto frainteso,io pensavo te ne fossi tornato a casa per studiare allora ho incontrato quella ragazza amica di Taylor che mi sta simpatica e siamo andati a bere un frappè...poi quando ti ho visto ho pensato subito a quello che avresti pensato e mi è sfuggita un impecazione.

Devi credermi Louis,veramente,ti amo così tanto.Sì,perchè ti amo,ti amo veramente,e mi consumerei le labbra a dirtelo.Te lo direi in faccia,ti piangerei addosso se ti avessi davanti,guardando i tuoi occhi,che Cristo,Louis i tuoi occhi,credo di adorarli.
Ma non voglio dirti questo,voglio dirti che tu sei la persona più speciale per me,che veramente signfichi molto ed è stato tutto un fottutissimo fraintendimento"

Louis ascoltò con attenzione quelle parole,ogni volta una fitta rimbalzava e si propagava nel petto,con dedizione e attenzione.
Strinse gli occhi,leggermente umidi.Poi prese un sospiro e lo disse,lo disse perchè gli sembrava giusto,perchè nessuno doveva soffrire così,perchè gli sembrava tutta una  montatura e lui era stufo,perchè sapeva che non era vero infondo,ma semplicemente,doveva.

"Non è colpa tua,Harry,se non mi ami"

Poi,riattaccò.

 

FINE PRIMA PARTE




sclero time


Inizio scusandomi un sacco,l'altra volta il capitolo era pieno di errori,ma non riesco bene a centrare le lettere del computer perchè scrivo velocissima e non avevo ricontrollato il capitolo.Mi scuso tantissimo per ciò,seriamente,ho fatto letteralmente una figura di merda.
Il capitolo beh...che dire?Abbiamo la depressione di Lous(che in questa storia è sempre depresso #staystrongLouis)e Harry che è un stronzo-con affetto per la principessina,ovviamente-.Ma non se ne poteva stare zitto?
Io boh.

Qui,come avrete notato,qui finisce la prima parte.
La seconda la sto scrivendo in un modo più leggero,lo noterete sicuramente nel prossimo capitolo,perchè questa parte era abbastanza carica di tristezza hahahaah :')
Il distacco tra le due parti è di circa tre mesi,quindi ci saranno cambiamenti,e molti.
Non vi lascio spoiler perchè il prossimo capitolo non l'ho finito,ma so già che vi farà arrabbiare parecchio.
Riguardo all'aggiornamento,non lo so con esattezza,perchè io parto e non avrò il pc con me...quindi boh.Staremo a vedere(può darsi che lo pubblichi mercoledì e salti domenica...non lo so).

Ora vi lascio perchè mi sono trattenuta fin troppo :')

baci,sara

mi trovate sempre su twitter:@stylinpjzza

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Capitolo 16
*** Trovati un lavoro! ***


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Trovati un lavoro!






Era passato circa un mese da quella chiamata-sì, può darsi che Louis abbia contato i giorni-e i due ragazzi non si erano più parlati.

Certo, se da una parte c'era un premuroso e dolce Harry, dall'altra c'era un insicuro Louis che, a discapito di quanto il riccio voglia realmente dirgli, pensa che se risponderà alle circa 10 chiamate giornaliere(Harry può essere considerato una sorta di stalker a questo punto) il riccio porrà fine a quella non-relazione.

Benché appunto, Louis sapesse che tutto quello fosse un po' tossico, non voleva rispondere al cellulare, tanto che un giorno Ash lo aveva trovato con quello che pendeva pericolosamente dalla finestra.

E poi chi lo sentiva il bimbo, senza la sua partita a Candy Crush quotidiana?


Così Louis aveva deciso che avrebbe solamente ignorato quelle assidue chiamate, non rispondendo e facendo penare Harry dall'altro capo del telefono.



Harry invece aveva iniziato ad arrendersi perché, semplicemente,si era un po' stufato di correre dietro a quel ragazzo dagli occhi azzurri.
Sapeva,naturalmente,che non sarebbe riuscito facilmente a toglierselo dalla testa ma ci provava,ci provava ogni giorno,fin quando,ancora due mesi dopo, le chiamate divennero due e ancora le due settimane successive, zero.

Avevano preso una distanza,una distanza dettata da Louis che si celava nell'illusione che Harry non si fosse mai arreso,ma era purtroppo caduto in inganno.

Perché alla fine, Harry si era completamente stancato e aveva salutato definitivamente quella relazione con un addio,che quando venne letto sortí una delusione ma niente di più.

 Tutto,tutto quello era iniziato con un semplice cane e si era troncato con una stupida telefonata-che tanto stupida alla fine non si era rivelata-.

Era finito tutto cosi, mandato all'aria dalla caparbietà di Louis.

 

 

Son passati appunto ormai tre mesi,due settimane da quando Harry non si era fatto più sentire ed era inutile dire che Louis ancora non ci sperava,perché era come mentire a sé stesso. Ci sperava,e molto in una semplice chiamata,che non era ancora arrivata.


Louis ha ormai finito l'Università e si è laureato,non ha preso il massimo dei voti ma sì, si è dato da fare ed anche sua madre gli aveva donato un sorriso dopo tempo.
Louis aveva ricambiato,l'astio nei suoi confronti si era scemato.


Taylor era scomparsa,per lo meno riguardo Louis,ma per altri no,ed era pronta ad asfissiare molta altra gente con il suo profumo.

Liam lavora sempre nel suo piccolo bar e certe volte lo viene a trovare Harry,con un sorriso e un piccolo proverbio della giornata.


Harry ha deciso che deve dimenticare. Perché dimenticare è importante e saggio a detta sua,quindi ha deciso così, semplice.
Ha dimenticato come dice lui, ma in realtà sta cercando di dimenticare,Louis da due settimane,quando si è arreso.Da un po' esce con un ragazzo, Logan,e sì ci sta provando a rinnamorarsi.


Zayn non si è fatto risentire,Louis non lo ha rincontrato e un po' gli dispiace.

 

Lo scrittore segreto di Louis per ora si è arreso,ma continua a mandare messaggi a cui il ragazzo non fa molto caso.


Tutto si complica quando la madre di Louis urla dalla cucina"Trovati un lavoro!"mentre lui stava coccolando Ash e Josh,e non sa letteralmente dove ficcare la testa.





 "Un lavoro,dove cavolo lo trovo un lavoro?"
Louis si aggirava per quella stanza da ormai mezz'ora,percorrendola a grandi passi e con quella cantilena nelle orecchie.
Sapeva dove poteva trovare un lavoro, in realtá, ma la prospettiva di alzarsi dal letto ogni mattina alle cinque non era molto accogliente e poi la sua famiglia non aveva bisogno di altri soldi no? Quindi più che altro non si capacitava del motivo di sfacchinare per chissà chi, poi.

Si passò la mano tra i capelli e si diede uno schiaffo con l'altra mano, mentre sbuffava non tanto silenziosamente, tanto che venne sentito da sua sorella Felicitè che stava leggendo Città di Carta nella stanza accanto.

La ragazza si affacciò dalla porta, chiedendo cosa fosse successo e in risposta le venne un secco"Mamma mi ha detto di trovare un lavoro ed io non so come fare"al quale la sorella lo guardò stupita prima di prenderlo per il braccio e portarlo in  cucina.

"Che cos-mi spieghi?Fizz?"
"Muovi solo quel culo che ti ritrovi"sentenziò la ragazza seccata, facendo ridacchiare il fratello.
"Lo so grazie"

Felicitè non rispose, si limitò a scuotere la testa frustrata, pensando che suo fratello non cambierà mai.

Lo trascinò letteralmente in camera sua, sulle coperte blu mora e lo lasciò lì sopra con una faccia stupita mentre lei era impegnata a cercare qualcosa sotto il suo letto.

"Ma guarda che là c'é solo la polvere...non credo ci troverai un posto di lavoro eh"la informò Louis ma Fizzie lo ignorò, raffiorando con un giornale per adoloscenti in mano.

"Ecco ciò che ci serve"mormorò lei, sorridendo esplicitamente.

"Eh? Cosa? Non lavorerò per questo stupido giornalino in cui si parla di storie d'amore smielate e cavoli vari"blaterò suo fratello, alla vista della copertina ricoperta di brillantini rosa e di strass, dove lampeggiava la foto di un ragazzo a petto nudo.

"E poi la mamma ti fa comprare certe cose? Fiz sei piccola!"la guardò male

"Senti, uno ho diciasette anni, due visto che sei un bel ragazzo potresti andare là a fare il modello".

Louis sbarrò gli occhi e si catapultò fuori dalla camera urlando un"Non voglio perdere tutta la mia virilità! "prima di essere interrotto da un Ash sorridente.

"Zio ho il lavoro che fa per te!"


Louis in quel momento pensò che tutta quella famiglia sembrasse una specie di organizzazione segreta in cui si collaborava e ci si aiutava reciprocamente, anche se tutto sembrava alquanto strano.

"Cosa? Dimmi! "chiese stupito il liscio, constatando che Ash l'intelligenza non l'aveva presa dalla zia.

"Tieni! Guarda"

Il bambino gli gettò in grembo un giornale, infatti Louis si era inginocchiato per parlare faccia a faccia, che era aperto sulla pagina annunci di lavoro.

Uno in particolare era segnato in rosso e fu quello dove l'occhio del ragazzo cadde.

"Cercasi ragazzo giovane come commesso in un bar.
Per informazioni chiamare Logan"e poi un numero.


Louis sorrise mentre abbracciava suo nipote e lo abbracciava, prima di dire in modo soddisfatto"Si può fare!"







 "Spegni quella cazzo di radio"sbraitò Harry, dando una pacca sul sedere al ragazzo che stava sdraiato accanto a lui in quel momento e che, odiosamente, aveva sparato il volume dell'ageggio a mille non preoccupandosi delle povere orecchie del riccio.
"No dai, l'ultima!"esclamò Logan.

"E va bene ho capito me ne vado"


Harry prese cuscino e coperta, scese dal letto e uscì dalla stanza,prima di buttarsi sul divano cercando di rilassare la mente.

Ma come poteva con quel rumore continuo di sottofondo, alias, la vecchia radiolina del suo fidanzato?

 

Così decise di svegliarsi completamente, iniziando quella giornata con il sotto fondo di Carly Rae Jepsen impegnata a cantare un I really like you continuo.


"Cosa mi prepari?"chiese il ragazzo moro, raggiungendo Styles da dietro il bancone della cucina e abbracciandolo da dietro, prima di lasciargli un bacio sulla tempia.

" McDonalds? "chiese Harry con un sorriso tutto fossette, unicorni e tanta voglia di cucinare.

"Okay...prepariamoci e andiamo"sentenziò Logan

 

"No guarda, pensavo di andarci nudo"

 

 

 

Il McDonalds non era di certo il posto più salutare dove mangiare, certo, ma era l'unico posto vicino a casa del moro in cui si servissero pasti veloci e caldi.E buoni.
Perchè anche se Harry lo negherebbe fino alla morte, quei cibi straconditi gli facevano ribaltare le papille gustative.

 

"Che prendi tesoro?"gli chiese Logan.
Era abituato fin da subito a chiamare le persone così, infatti-Harry capì da lì che quel ragazzo simpatico e dolce fosse gay-e al riccio faceva piacere.

Aveva sempre sognato una relazione tutta unicorni e fiori, dove le due persone vivono in armonia e rispetto e tanto tanto amore.


Louis.

 


"Non lo so, penso un succo di arancia e dei pancakes, tu?"

 

"Possiamo fare a metà i pancakes che non mi vanno tutti, per favore?"chiese il moro, aggrappandosi al braccio tatuato del fidanzato a mo' di koala.


"Okay"


Harry in realtá si sarebbe preso anche una doppia porzione perchè, come dire, il suo stomaco richiedeva cibo.

E tanto.



 I due ragazzi dopo aver preso i vassoi con sopra la loro colazione, raggiunsero uno dei tanti tavoli che costellavano la sala e si sedettero, affamati e assonnati.


"Sono due pancakes..."borbottò Harry tastandoli con la forchettina di plastica.

Logan lo ignorò bellamente e prese a mangiare la sua porzione, poi prese a pichiettare il braccio dell'altro ragazzo con il dito.

"Posso imboccarti?"


Harry impallidì.
Sapeva quanto Logan fosse alla continua ricerca di dimostrazioni di affetto e, anche se per la maggior parte delle volte erano contenute e dolci, molte volte facevano imbarazzare il povero ragazzo scoordinato.


Harry ingoiò la saliva
"Uhm, non mi pare il caso"

 

Logan però non si arrese, e prese a battere con le mani sul tavolo come un bambino, o una foca.


No, più un bambino.

"Dai Harreh"

Il ragazzo fece gli occhi da cucciolo, con le pupille sgranate e il labruccio.


"Oh e va bene"


Quel ragazzo sarebbe stata la sua rovina.

 

 

Proprio quando Logan tagliò un pezzo di pancake e lo stava per far ingoiare a Harry, il suo cellulare prese a squillare, facendogli vibrare la tasca dei jeans.


"Oh che palle"sbraitò Logan, prima di prenderlo e accettare la chiamata da un numero sconosciuto.


"Pronto?"


"Sì, sono io"rispose


"Oh okay, se sai già dov'è il bar...sì esatto, quello vicino al parchetto...sì sì, puoi venire domani per parlare un po'?
Okay, allora a domani ciao"

 

Quando la conversazione finì, Logan fece un sorriso smagliante prima di iniziare a fissare il vuoto come un imbecille.

"Hey che succede?"chiese preoccupato Harry.

"Ha chiamato un ragazzo per il posto di lavoro"gli rispose il ragazzo, riprendendosi dallo stato di trance.


"Oh ma é fantastico!"






"Allora?"chiese Fizzie, trottando accanto a Louis che aveva appena finito di telefonare a qualcuno


"Ha accettato? Tutto bene?"

 

Louis annuì


"Devo andare domani alle quattro per definire i dettagli e per parlare un po'"

 

Fizzie sorrise, prima di abbracciare il ragazzo e dirgli"Che bello, non ti avrò più fra le palle!"

 

Louis le diede un pizzicotto, prima di inziare a rincorrerla per tutta la casa.





sclero time

 

...non aggiorno da due settimane BELLO.
no okay.
in questi giorni mi è venuto in mente di cancellare la storia perchè non se la fila nessuno,rido.
no in realtà dovrei piangere.
vabbè.
per qualsiasi cosa potete trovarmi sempre qua twitter
baci :)

 

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Capitolo 17
*** Spiegazioni(e scuse) ***


 

Spiegazioni

 

(E scuse)



Allora,non aggiorno da tipo...maggio?

Okay,che schifo.

Io torno tre mesi dopo con questo capitolo che non è un aggornamento ma solo un avviso.


Allora.

Mi Dispiace un sacco,ma non sono riuscita a portare avanti questa storia,mettete la pigrizia e tante altre cose.

Però,visto che ci sono affezionata ho deciso che la editerò,nel senso che controllerò i capitoli ecc.

Cambierò anche qualche altra cosa riguardo allo scorrimento della storia,comunque.

Fino a che non avrò,inoltre,"Rifatto"tutti i capitoli lascerò la storia ancora qui,poi la cancellerò.


OKAY ORA POTETE ODIARMI.


Adieu.

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