Un vecchio nemico

di R3d_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una normale giornata sulla Sunny ***
Capitolo 2: *** Eventi imbarazzanti ***
Capitolo 3: *** Arrivo a Yosai, iniziano i problemi ***
Capitolo 4: *** Vecchie conoscienze ***
Capitolo 5: *** Attacco alla fortezza ***
Capitolo 6: *** Robin è nei guai ***
Capitolo 7: *** Appena in tempo ***



Capitolo 1
*** Una normale giornata sulla Sunny ***


Camminava spedito lungo lo stretto corridoio della base arrivando poi al portone di un ufficio. Il marine bussò.

-Avanti.- Sentendo la risposta il soldato aprì la porta ed entrò. L'ufficio era buio, la poca luce che penetrava dalle tende delle finestre lasciava vedere a malapena la figura seduta comodamente sulla sedia dietro la scrivania.

-Allora? Cosa c'è?- Chiese l'uomo. Il marine prima di parlare fa un saluto militare in segno di rispetto per il suo superiore per poi procedere.

-Si tratta dei pirati di Cappello di Paglia signore, a quanto pare entro domani sbarcheranno su quest'isola.- Nel sentire quelle parole l'uomo ghigno.

-Molto bene. Ultimate i preparativi e informatemi quando arriveranno.- Ordino l'uomo al sottoposto.

-Sissignore.- Il marine fece un ultimo saluto militare prima di uscire dall'ufficio.

L'uomo ghignando afferra un avviso di taglia la cui foto mostra una donna di poco meno di trent'anni, capelli neri, occhi azzurri. sullo sfondo della foto si potevano vedere dai marine bloccadi da braccia spuntate da chi sa dove.

-Eheheh molto presto ti pentirai di ciò che mi hai fatto Nico Robin.- Affermò l'uomo ridendo.



Lungo la Rotta Maggiore una nave solcava indisturbata il mare, con una buffa polena a forma di testa di leone, su quella nave la ciurma più pazza e stramba del mondo passava una normale giornata, il tempo era stupendo e quindi l'equipaggio aveva deciso di stare all'aria aperta per godersi quella giornata.

Franky se ne stava seduto sulla panchina del timone a sorseggiare della cola e urlare "super" ogni tanto.

Il loro nuovo compagno Brook, unitosi alla ciurma da un paio di settimane, provava nuovi accordi con il suo violino per allietare le giornate dei suoi compagni.

Nami, sul tetto della cucina vicino ai suoi mandarini, prendeva il sole su una sdraio mentre Sanji le portava una fetta di torta e intanto gli la riempiva di moine che la rossa neanche ascoltava.

Robin, sul ponte, leggeva un libro seduta su una sedia.

Zoro, anche lui sul ponte, dormiva, russando rumorosamente.

Poi c'erano Rubber, Usopp e Chopper che stavano per fare una scherzo allo spadaccino. Avevano preso un calzino dalla biancheria sporca e adesso stavano per infilarlo nella bocca di Zoro.

Dopo aver tirato a sorte toccò a Rubber infilargli il calzino in bocca.

Il ragazzo si avvicinò lentamente cercando di non far rumore poi, dopo aver sollevato il calzino iniziò ad abbassarlo verso la bocca di Zoro.

Proprio in quel momente lo spadaccino smise di russare e aprendo gli occhi si accorse di Rubber facendo sbiancare sia lui che i suoi complici.

Rimasero a fissarsi per alcuni secondi...

-TORNATE QUI!!!--AAAAAAHHHHHH- I tre dovettero scappare dal ragazzo dai capelli verdi che li stava inseguendo con le spade sguainate.



Intanto Robin, che aveva assistito alla scena, rideva pensando quanto potesse essere buffo il suo capitano.

Robin ripensò a ciò che accadde poco meno di un mese fa ad Enies Lobby, a tutto quello che lui e la ciurma avevano fatto per lei.



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-Ehi Robin!!! Non l'ho anora sentito! Avanti, DIMMI CHE VUOI VIVEREEEEEE!!!!-

-IO VOGLIO VIVERE!!!-



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Tutti loro avevano rischiato la vita per salvarla, più di tutti Rubber che quel giorno fu ad un passo dalla morte.

Era immensamente grata al suo capitano per averla salvata e altrettanto dispiaciuta per non averglielo ancora dimosto la sua gratitudine.

Però era sempre più difficile stare vicino a lui senza potergli coffessare i suoi sentimenti e aveva paura che non avrebbe mai trovato il coraggio probabilmente perchè era terrorizzata dalla possibilità di essere rifiutata.



Intanto Zoro continuava ad inseguire i tre e adesso si trovavano sul tetto della cucinae ciò stava facendo innervosire Nami, in più ci si era messo anche Sanji che stava urlando ai quattro di smetterla.

-FINITELA!!!- Urlò Nami sull'orlo di una crisi isterica iniziando a riempire di pugni Rubber, Zoro, Sanji, Chopper ed Usopp anche se il cuoco era contento perchè erano carezze per lui.



La giornata passo veloce e presto fu ora di cena dove non mancarono i soliti schiamazzi, le inutili minacce di Usopp ogni volta che il capitano gli rubava qualcosa dal piatto, i litigi di Sanji e Zoro, i super di Franky e gli yohohohohoh di Brook.

Presto questa quotidianeità sarà interrotta da una serie di eventi spiacevoli.



Angolo dell'autore: Ecco una mia nuova fanfic che ne dite? fatemi sapere.

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Capitolo 2
*** Eventi imbarazzanti ***


L'equipaggio aveva finito di cenare ed ora erano andati a letto, ma non tutti.
Nami era ancora sveglia e pensava, sarebbe mai riuscita a dichiararsi a Zoro? ma sorattutto, il suo sentimento era corrisposto? 
Queste domande la stavano uccidendo.  
Guardò verso la torre d'osservazione della Sunny deve Zoro era andato ad allenarsi dopo cena, era tardi e quindi decise di salire per dire allo spadaccino di andare a dormire.
Quando entrò lo vide addormentato e sopra di lui un bilancere con dei pesi enormi che Nami faceva fatica a capire come lo spadaccino li potesse sollevare.
Lo scosse leggermente per svegliarlo ma lui non si mosse, provò un pò più forte, ancora niente.
Dopo pochi secondi si ritrovò a scuoterlo violentemente, ma Zoro continuava a dormire imperterrito.
Chiuse la mano a pugno mentre una venuzza pulsante apparve sulla sua testa.
-Svegliati!- Esclamò la navigatrice colpendolo dritto sulla fronte facendo si gli spuntasse un bernoccolo grosso quanto il suo pugno e allo stesso tempo svegliandolo.
Come se il pugno di Nami non bastasse Zoro nell'alzarsi sbattè la testa sulla barra del bilanciere e così sul bernoccolo procuratogli dalla rossa ne spuntò un altro grande la metà.
-MA CHE VUOI, NON POTEVI SVEGLIARMI IN UN ALTRO MODO!!!!????- Urlò la spadaccino.
-CIO HO PROVATO MA TU CONTINUAVI A DORMIRE!!!!- Gli rispose Nami.
-SI PUO' SAPERE COSA VUOI!!!!???- Chiese Zoro continuando ad urlare.
-ERO SOLO VENUTA A DIRTI CHE E' TARDI E CHE DOVRESTI ANDARE A LETTO!!!- Urlò la ragazza. 
-EHI NON SEI MIA MADRE CHE VIENI A DIRMI QUANDO DEVO ANDARE A DORMIRE!!!!- Rispose lui.
Nel frattempo che si urlavano contro non si erano accorti di quanto si fossero avvicinati e se ne resero conto solo quando le loro labbra si sfiorarono.
I due si allontanarono subito, rossi come pomodori.
-Scusami.- Disse lo spadaccino.
-N-non fa niente, è stata colpa mia.- Rispose la Rossa.
-Vado a letto e scusami ancora.- Disse Zoro alzandosi e andando in camera da letto.
Nami rimase li a fissare il vuoto e a pensare a quel quasi-bacio.
Si portò una mano alla bocca, toccandosi le labbra poi sorrise, era stata una bella sensazione anche se quel gesto era stato involontario.

Intanto, in cucina, Robin, dato che non riusciva a prendere sono, si era messa a legge un libro.
Ad un tratto senti la porta della cucina aprirsi e vide il capitano entrare di soppiatto.
"Il solito tentativo di furto notturno." Pensò la donna sorridendo.
Per controllare che nessuno lo vedesse, Rubber era entrato girato di spalle e solo quando ebbe chiuso la porta si accorse di Robin.
-Che vorresti fare capitano?- Chiese retoricamente l'archeologa sorridendogli.
-Ti prego non dirlo a Sanji.- La pregò il povero ragazzo.
-Non preoccuparti.- Gli rispose lei facendolo sorridere.
Rubber si avviò verso il frigorifero cercando inutilmente di sblccare il lucchetto ma non riusciava a trovare la combinazione.
Intanto Robin guardava e sorrideva, ridacchiando ogni tanto, decise di alzarsi aprirgli il frigorifero. In quello stesso momento Rubber si voltò per chiedere aiuto alla mora e cosi i due si ritrovarono a pochi millimetri l'uno dall'altra. Si allontanarono, rossi in viso e rimasero li alcuni secondi senza che nessuno dei due avesse il coraggio di parlare.
-S-se vuoi p-posso aprirti io il frigo.- Balbettò infine Robin cercando di non pensare quello che sarebbe potuto accadere se fossero stati più vicini anche solo di millimetri.
-Ok grazie.- Rispose Rubber, anche lui imbarazzato.
Robin sbloccò il lucchetto e il ragazzo decise di prendersi un pò di frutta per poi avviarsi verso l'uscita della cucina.
-R-Rubber aspetta.- Lo richiamò la donna. Il ragazzo si girò.
-Cosa?- Chiese lui.
-I-io volevo dirti che...- Le parole le morirono in gola rifiutandosi di uscire. -... Niente, lascia perdere.- Disse infine Robin abbassando lo sguardo imbarazzata.
-O-ok.- Rispose Rubber pensando che fosse strano il modo in cui Robin si stesse comportando, ma decise di non chiedergli perchè avendo paura di imbarazzarla ulteriormente.
-Allora buonanotte.- Disse infine.
-Buonanotte.- Rispose Robin.
Si sedette sulla sedia poggiando la fronte sul palmo della mano.
-Sono una stupida.- Si disse stringendo i denti frustrata.
-Perchè mi è così difficile dirgli cosa provo?!-   

Angolo dell'autoro: Allora so che il capitolo è corto ma ho deciso di dedicarlo completamente alle coppie. che ne dite? fatemi sapere ciao
flyman

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Capitolo 3
*** Arrivo a Yosai, iniziano i problemi ***


Dopo essersi divorato in un sol boccone la frutta presa dalla cucina, Rubber tornò in camera e si sdraiò sul letto ripensando a quanto vicino si fosse trovato al viso di Robin, anzi... alle labbra di Robin! Aveva faticato non poco per resistere alla tentazione di baciarla, però una cosa l'aveva incurisito, dopo quella vicinanza gli era sembrato che lei fosse arrossita ed in più balbettava: Comportamento che non aveva MAI visto da parte di Robin.
Ripensando a quella reazione non potè fare a meno di chiedersi se... ma era impossibile! Sicuramente Robin lo vedeva solo come un compagno, forse per lei era solo un bamboccio idota ed impulsivo, con questi pensieri per la testa si addormentò.
Pochi secondi dopo la porta della stanza si aprì ed entrò Zoro, con pensieri praticamente identci a quelli di Rubber.
"Senza me ne fossi accorto ho quasi baciato Nami" Pensò lui sdraiandosi sul letto.
Chi sa se quella mocciosa ricambia i suoi sentimenti? Prima o poi dovrà ottenere una risposta a questa domanda e sa perfettamente che l'unico modo per farlo è dichiararsi e quindi lo farà poi non importa cosa succederà, potranno comunque continuare ad essere amici, anche se sarà sicuramente un brutto colpo essere rifiutato.

-La colazione è pronta!!!- L'urlo di Sanji sevegliò tutto l'eqiupaggio che si avviò verso la cucina.
Come sempre la confusione più totale.
-Rubber smettila di rubare il cibo dal mio piatto!!-
-Buon giorno Nami, mi potresti far vedere le mutandine?-
-Per caso vuoi morire una seconda volta!!!!!?????- 
-Ehi cuoco datti una mossa!-
-Smettila o ti prendo a calci marimo!!-
-Ti faccio a fette prima che tu te ne accorga!!!!-
-Oggi sono suuuuper!-
-Sanji mi puoi dare dell'altro latte!-
-Ehi Sanji io ho ancora fame!-
Chiunque li avesse appena conosciuti si sarebbe fatto due domande: La prima se questo era un manicomio, la seconda perchè il governo gli stava così tanto addosso? 
Robin era l'unica in quella gabbia di matti che si poteva definire sana di mente anche se solo lei sarebbe stata capace di ridere perchè la situazione la divertiva anzichè per quanto fossero ridicoli quei pirati.
In quel momento il suo sguardo incontrò quello del capitano e subito le ritornò in mente quel piccolo "incidente" di ieri sera, arrossì, distogliendo lo sguardo, doveva dirglielo o non sarebbe più riuscita a stargli accanto.

Durante il pomeriggio arrivarono finalmente ad una nuova isola, dovettero nascondere la Sunny vista l'imponente base della marina, secondo le informazione raccolte da Robin, l'isola si chiama Yosai e la base ospita ben diecimila marine ben addestrati e armati fino ai denti.
Decisero di nascondere la Sunny in una grotta dove la nave entrò a mala pena, rischiando di sbattere contro la parete. 

Intanto alla base.
-Dunque sono arrivati?- Chiese al marine davanti a lui.
-Si sono arrivati alcuni minuti fa.- Rispose il soldato.
-Molto bene, preparatevi, gli daremo un'accoglienza come si deve.- Ordinò per poi avviarsi verso la finestra e osservare il mare.
-Goditi gli ultimi momenti con i tutoi cari amici Nico Robin, ti cancellerò dalla faccia della terra!- Esclamò ridendo sguainatamente.
-Non la passerai liscia nemmeno tu Cappello di Paglia!- Concluse continuando a ridere.

Tornando alla Sunny.
-Allora.- Iniziò Nami -Vedete di non combinare casini mentre sono a fare compere intesi? Non vorrete ritrovarvi diecimila Marine alle calcagna.- Disse la navigatrice.
-Perchè no? Potrebbe essere divertente.- Affermò il capitano prima di essere atterrato dalla rossa.
Dopo aver sbollito Nami osservò Robin che ridacchiava alla scena. Si ricordò di quella sera quando le confessò che era innamorata di Rubber, questo la stupì dato che si era gia accorta che il ragazzo provava gli stessi sentimenti e Robin non lo aveva notato.
Sapeva che non poteva andare a raccontare tutto a lui in quanto sarebbe stato scorretto nei confronti dell'amica che le aveva confidato un così grande segreto, e viceversa non sarebbe stato corretto nei confronti di Rubber, però niente le vietava di fare qualcosa per aiutarli a confidarsi.
Ben sapendo queste cose Nami decise di giocare d'astuzia.
-Robin, se non ti è di troppo disturbo potresti portarti dietro Rubber per controllarlo?- Chiese la ragazza con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
Robin guardò stupita Nami che per tutta risposta le fece l'occhiolino, arrossì leggermente all'idea di poter stare da sola con il capitano, forse questa era la volta buona. Si ripromise mentalmente di ringraziare Nami in seguito.
-O-ok- Disse in fine lei, leggermente imbarazzata.
-Oh Robin non ti preoccupare non c'è bisogno che stia a controllare questo povero babbeo! Ci pensa il tuo Mr. Prince a tenerlo d'occhio.- Esclamò Sanji sparando curicini da tutti i pori.
-No Sanji, tu perderesti la pazienza e lo molleresti da qualche parte.- Intervenì Nami.
-Allora verrò con te, porterò tutte le tue borse! considerami il tuo schiavo per oggi!- Disse in fine il cuoco.
-Casca morto.- L'insulto dello spadaccino fece immediatamente sparire i cuoricini.
-Che vuoi testa muschiata?!!- Urlò Sanji al verde.
-Dovrei chiedertelo io spracciglio a ricciolo!- Rispose Zoro.
-Zoro tu verrai con me.- L'affermazione della navigatrice fece voltare lo spadaccino verso di lei mentre Sanji cadde immediatamente in depressione.
-E perchè scusa?- Chiese Zoro.
-Perchè se vai in giro da solo rischi di perderti.- Affermò lei facendo arrbbiare il ragazzo.
-IO NON MI PERDO MAI!!!- Urlò con i denti da squalo.
-Si come no.- Ribattè la rossa.
Alla fine i pirati si avviarono in città. Chopper sarebbe andato a comprare medicine e occorrenti per medicare, accompagnato da Sanji che avrebbe pensato alle provviste. Usopp e Franky avrebbero comprato nuove armi e attrezzi per costruire invenzioni mentre Rubber e Robin sarebbero andati a fare una semplice passaggiata.
Nella grotta rimasero solo Nami, Zoro e Brook il quale, dopo aver chiesto un'altra volta a Nami di fargli vedere le mutandine e avendo ricevuto un calcio in piena faccia come risposta, salì a bordo per fare la guardia alla nave.
Zoro osservò la ragazza ripensando all'accaduto della sera prima, ormai doveva dirglielo, non poteva più nasconderlo ormai.
-Nami.- La chiamò avvicinandosi. Quando la ragazza si voltò non potè fare altro che arrossire, travandosi Zoro a pochi centimetri dal viso.
-Devo dirti una cosa.- Disse lui mettendo le braccia intorno a lei, facendola arrossire ancora di più.
-C-cosa?- Chiese timidamente lei.
-Una cosa molto importante. Nami io... Nah non sono il tipo da fare questi discorsi quindi credo che te lo mostrerò.- Detto questo Zoro le mise una mano dietro la testa, la spinse delicatamente verso di se per poi baciarla.
Nami spalancò gli occhi, non ci poteva credere, Zoro la stava baciando! la ragazza non perse un secondo di più per rispondere al bacio.
Rimasero li per alcuni minuti, staccandosi solo per riprendere fiato e rigettarsi l'uno sulle labbra dell'altra.
Intanto li vicino.
-Visto che aveva ragione.- Disse il cecchino al carpentiere mentre osservano Nami e Zoro baciarsi.
-Eh si, avevi super ragione.- Rispose il cyborg leggermente stupito.
-Bene e ora sgancia.- Disse Usopp facendosi consegnare 20 Barry da Franky.

In città capitano ed archeologa passeggiavano tranquillamente, imbarazzati non sapendo di cosa parlare.
-Robin, scusami per colpa mia sei costretta a farmi da balia.- Disse in fine il ragazzo.
-Rubber non preoccuparti, non mi da fastidio stare con te.- Rispose lei sorridendogli.
-Non ti secca dover stare dietro ad un bamboccio come me?- Chiese lui leggermente sorpreso.
-Rubber tu non sei un bamboccio, non potrei mai pensare cosi della persona che mi ha salvata tante di quelle volte che ormai ho perso il conto.- Affermò Robin accarezzandogli affettuosamente la guancia. Mentre parlava, la donna era sempre più vicina, ed un tenue colorito rosso stava apparendo sul suo viso. 
-Poi è proprio per il tuo carettere che io mi sono...- Purtroppo Robin non potè finire la frase, all'improvviso da ogni singolo vicolo uscirono decine di marine che circondarono immediatamente i due pirati.
-Questa non ci voleva .- Disse Robin apparentemente calma anche se in raltà era furiosa, quei dannati marine avevano interrotto il momento in cui stava finalmente per dichiararsi.
Rubber osserva i marine, erano tantissimi e continuavano ad arrivare, anche con l'aiuto di Robin avrebbe faticato ad eliminarli tutti e se poi arrivasse un pezzo grosso non riuscirebbe a combattere bene, serviva l'aiuto di tutta la ciurma.
-Robin puoi avvertire gli altri con i tuoi poteri?- Chiese il capitano 
-Si l'ho gia fatto.- Rispose lei.
Ii Soldati si gettaro contro i due pirati che iniziarono a combattere.
Un gruppo corse verso Robin per attaccarla, illusi.
-Trente Fleur...- Robin incrocio le braccia mentre altre spuntarono sui corpi dei marine -...Clutch!- Ognuno dei marine si ritrovò a terra con il collo dolorosamente spezzato.
Rubber saltò verso i soldati pronto a pestarli 
-Gum Gum Gatling, in azione!- Il capitano sbaragliò tutti gli avversari con una veloce raffica di pugni.
Lo scontro andò avanti per quelche minuto finchè l'attenzione di Rubber non venne attirata da un urlo di Robin e voltandosi la vide intrappolata in una rete di agalmatolite che cercava inutilemnte di liberarsi.
-Ahahahahahahah non c'è che dire bello scontro, peccato che siate caduti nella mia trappola!!!-
Rubber e Robin voltano verso il luogo da dove proviene la voce riuscendo a scorgere un uomo che avanza tra la folla di soldati anche se non si poteva distinguere per colpa di tutti quei marine.
-Cappello di Paglia, Nico Robin, sarà più o meno un mese che non ci vediamo.- Disse l'uomo uscendo allo scoperto. I due rimasero shoccati, in particolar modo Robin.
-N-non può essere.- Sussurò sconvolta a donno chiedendosi come fosse possibile che lui fosse qui.


Angolo dell'autore:Ciao a tutti! *Disse schivando tutti gli oggetti che gli vennero tirati contro* Eheheheh pensavate che l'identità del tizio si scoprisse in queto capitolo eh e invece no dovrete aspettare il prossimo capitolo a presto.

flyman

P.S. lo ammetto questo si che è stato una modo subdolo di chiudere il capitolo, ci manca solo che mi metto a ridere così: Kishishishishi... L'ho fatto. Ok ciao.
 

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Capitolo 4
*** Vecchie conoscienze ***


-Ti pareva, per una volta che Rubber non ha combinato un casino sono i marine a tenderci un'imboscata!- Esclamò Nami mentre insieme agli altri correva verso la piazza dove in quel momento cobattevano capitano ed archeologa.
Appena arrivati si trovarono davanti una schiera di marine, Zoro sfoderò le spade mentre Sanji compie un balzo verso gli avversari.
-Fuori dai piedi!!- Urlano i due spazzando via i marine.
Appena arrivati videro Robin intrappolata in una rete di agalmatolite, Rubber li a fianco e poco più avanti ai due un uomo che per quanto fosse cambiato, rimaneva comuque inconfondibile con quella faccia, quando lo videro gli caddero letteralmente a terra le mascielle, a parte Brook che non lo conosceva.
Si, era cambiato molto, era completamente ricoperto da un'armatura di metallo di colore nero chiaro con sfumature grige, probabilmente era diventato un Cyborg.

-Ma guarda, allora erano vere le voci secondo le quali Cutty Flam era entrato nella vostra ciurma.- Disse l'uomo Franky strinse i denti, da quello che vide gli era sembrato che Robin lo avesse ucciso, ma a quanto pare non è così, quel maledetto uomo, il verme che pur di ottenere ciò che voleva si era portato via tutto quello che aveva.

Robin continuava a fissare quell'uomo, quell'individuo spregevole che non aveva fatto altro che maltrattarla fisicamente e psicologicamente, mentre lei, bloccata dalle manette di agalmatolite, non ebbe potuto fareniente per fermarlo, con quell'armatura era diventato diverso ma quella faccia, quella brutta faccia semi coperta da una maschera non si poteva dimenticare.

Quell'uomo era Spandam!
-Che diavolo ci fai tu qui!!!!??- Urlò Rubber.
-Sono qui per vendicarmi di quello che mi avete fatto!- Affermò Spandam.
-Ma che ti è successo?- Chiese Robin ancora stupita.
-Grazie per avermelo chiesto. Sicuramente avete sentito parlare del dottor Vegapunk, il più famoso e geniale scienziato del mondo, beh quando si svolsero i fatti di Enies Lobby stava lavorando ad un progetto che come potete intuire è questo corpo! Dopo aver scoperto quello che tu mi hai fatto...- Disse indicando Robin -...Decise che sarei stato il soggetto perfetto per testare quel progetto, io accettai immediatamente vedendo la possibilità di poter camminare di nuovo visto che avevo la schiena spezzata e come potete vedere i test sono stati un grande successo! Sai qualè la prima cosa che voglio fare con questo corpo, Cappello di Paglia? DISTRUGGERTI!- Urlò balzando verso Rubber con un'insospettabile velocità. Il pirata non potè fare niente per evitare il pugno che lo colpì dritto al volto con una forza tale da farlo volare per qualche metro.

Con sua grande sorpresa il colpo gli provocò un grande dolore tanto da fargli sanguinare il labbro. Rimasero tutti stupiti vedendo il ragazzo cadere a terra.
-Ma cosa...- Prima che potesse finire la frase fu bloccato da Spandam. -Stupito vero? La mie mani sono fatte di agalmatolite, essere fatto di gomma non ti servirà a niente!-
Alzando lo sguardo Spandam vide che i compagni di Rubber si stavano dirigendo di lui ma inaspettatamente ghignò
-Abbiamo preparato una sorpresina anche per voi.- Sussurrò l'uomo.
-Lascia andare Robin!!!- Urlò Sanji balzando verso Spandam ma venne fermato da un forte colpo alla schiena segiuto da un'esplosione.
Rialzandosi il ragazzo si stupì non poco vedendo niente meno che Creek davanti a lui, con quella solita armatura d'orata e la lancia esplosiva in mano.
-E pensare che ero sicuro che Rubber ti avessa fracassato quella testaccia vuota che ti ritrovi! Evidentemente mi sbagliavo.- Disse Sanji schivando poi un colpo della lancia.
-Volevo vendicarmi di Cappello di Paglia ma sembra che dovrò occuparmi prima di te, comunque non sarà un problema sbarazzarsi di te che a malapena riuscivi a tenere testa a quel buono a nulla di Gin.- Disse Creek.
-A quanto pare la batosta non ti è bastata.- Affermò il biondo accendendosi una sigaretta.

-Attenta Nami!- L'urlo di Usopp servì soltanto a preparare la navigatrice al forte pugno che la colpì alla schiena facendola cadere a terra. Tentò di rialzarsi ma ciò che sentì in seguito le gelò il sangue.
-Shahahahahahahah! E' da un pò che non ci vediamo verò Nami?- La ragazza si girò e quasi le venne un'infarto nel trovarsi davanti a lei Arlong.
-C-che cosa ci fai qui?!- Chiese Nami mentre il panico cominciava a prendere il sopravvento.
-Vendetta.- Rispose l'uomo-pesce.

Usop, in un impeto di coraggio e vedendo l'amica in difficoltà, avanzò verso Arlong per aiutare Nami ma si dovette fermare quando davanti a lui, per terra, si formarono dei solchi simili ai graffi di un gatto, accompagnati dal suono del metallo che taglia la roccia e da un leggero fumo viola. All'improvviso cinque lame si chiusero intorno alla testa del cecchino, spaventandolo.
-Sai, quando ho scoperto che nella ciurma di Cappello di Paglia vi eri anche tu sono rimasto sorpreso. Non mi apettavo che un codardo ceme te diventasse un pirata.- Disse Kuro sistemandosi gli occhiali con il palmo della mano.
Nonostante la paura Usopp si arrabbiò, che era un fifone lo sapevano tutti ma non accettava di farsi chiamare codardo proprio da lui.
-Io sarei il codardo?! Tu hai finto di essere un fedele magiordomo per tre anni e poi hai tradito Kaya e tutti gli abitanti del villaggio!- Esclamò Usopp.

Chopper correva verso Rubber per cercare di aiutarlo ma si ritrovò a schivare per un soffio una palla di cannone.
-Mahahahahahahah che hai intenzione di fare mostro!?- Chopper sentì la rabbia scorrere in ogni parte del suo corpo vedendo davanti a se Blink Wapol, l'ex re di Drum, la sua isola natale.

Franky si dirigeva verso Robin per liberarla da quella rete di agalmatolite quando davanti a lui si fermò un uomo, inaspettatamente si mise un dito nel naso estraendone una caccola, poi con un movimando delle dita la lanciò verso il Cyborg e a contatto con lui esplose.
Mr Five si avvicinò.
-Non credere di poter fare come ti pare.- Lo avverte l'uomo.

Brook si avvicina ai suoi compagni pronto ad aiutarli ma dovette fermare per evitare un'ascia che lo stava per colpire.
-Cosa pensi di fare scheletro?- Gli chiese un uomo alto, più di lui, con due particolari caratteristiche:
La masciella coperta da una protezione di ferro e un'ascia al posto della mano destra.
Brook sfoderò la sua spada pronto ad afforntare Morgan.

Zoro incrociò le spade, parando un fendente che stava per colpirlo.
Guardando il suo avversario dovette trattenere le risate nel vedere come era vestito, il viso ricoperto di trucco bianco con una macchia rossa a forma di triangolo sull'occhio destro mentre un'altra più piccola s forma di lacrima sotto l'occhio sinistro, in più intorno al collo portava una sciarpa piumata.
-Chi diavolo sei tu?- Chiese lo spadaccino. La domanda fece arrabbiare l'avversario.
-Non ti ricordi di me?! ci siamo scontrati alcuni anni fa e tu mi hai sconfitto.- Rispose l'uomo truccato.
-Ah ecco. Mi dispiace ma faccio fatica a ricordare gli avversari deboli.- Affermò Zoro.
Pin Joker si arrabbiò ancora di più, si allontanò da Zoro poi con movimento rapido del corpo sparò alcune piume dalla sua sciarpa che colpirono il ragazzo, rivelandosi degli aghi appuntiti.
-Pensi che degli stupidi aghi mi possano fare qualcosa?!- Chiese Zoro sentendosi preso in giro.
-Tra poco non farai più lo sbruffone.- Affermò l'uomo attaccando Zoro.

Rubber osservò stupito ciò che accadeva, comè possibile che fossero li, erano tutti nemici che aveva affrontato e sconfitto.
-Probabilmente ti stai chiedendo come possa essere possibile tutto questo?- Il capitano si girò verso Spandam che lo guardava ghignante.
-Con l'aiuto della Marina ho fatto delle ricerche e ho ricostruito il viaggio che hai compiuto con la tua ciurma e ho fatto un patto con alcuni dei nemici che hai sconfitto, gli ho dato la possibilità di vendicarsi!- Affermò il Cyborg che saltò ancora una volta addosso a Rubber colpendolo allo stomaco.
Un meccanismo si attivò ed un fortissimo dolore si propagò per tutto il corpo facendogli sputare una buona quantità di sangue. La potenza del colpo fu tale da far volare via ragazzo schiantandosi contro il muro di una casa disruggendolo.
-RUBBER!!!- Urlò Robin osservando shoccata la sciena.
Rubber si rialzò a fatica, stupito, non capendo come ciò fosse stato possibile.
-Vegapunk ha installato nelle mie mani un meccanisto che rilascia potenti onde d'urto! Non hai possibilità contro di me!!- 

Zoro cadde in ginocchio, sentendosi stranamente debole.
-Che cosa mi hai fatto?- Chiese al suo avversario.
-Gli aghi che ti ho sparato addosso sono intrisi di un veleno altamente debilitante, comunque non ti preoccupare non è un veleno mortale, non sarebbe divertente ucciderti in questo modo.-

Franky aveva il fiatone, dopo quella prima esplosione il suo avversario non aveva fatto altro che bombardarlo, e nonostante la sua corazza cominciava a risentirne. 
Prima che Franky possa reagire Mr Five si buttò su di lui sferrandogli un calcio.
-Calcio Bomba!- Il colpo provoca una forte esplosione che sbalza via il carpentiere.

Arlong guarda dall'alto in basso Nami sorridendo e mostrando quegli inquitanti denti da squalo.
La ragazza non faceva niente, immobilizzata da un'attacco di panico che proprio non riusciva a spiegarsi, forse era dovuto al fatto che ormai non vedeva l'uomo-pesce da molto tempo e per di più non si sarebbe mai aspettata di reincontrarlo.

Creek si allontanò leggermente, vedendo che attaccare con la lancia non sta dando molti risultati.
Sanji saltò verso di lui per sferrargli un calcio ma una delle spalline dell'armatura di Creek si aprì rivelando una pistola da cui partì immediatamente un colpo, il quale colpì il cuoco alla spalla dando a all'avversario la possibilità di attaccarlo con la lancia la cui esplosione sbalzò via Sanji.

Usop si guarda in torno cercando qualche segno di Kuro ma non riuscendo a trovarne nemmeno uno.
-Cosa c'è? Per caso sono troppo veloce per te?- Si fece beffa di lui l'uomo.
Sfruttando la sua velocità, Kuro arriva alle spalle del cecchino colpendolo alla schiena provocando una grossa ferita.

-E sta fermo una buona volta!- Esclamò Wapol cercando di colpire Chopper con delle palle di cannone sparate dal suo braccio trasformato in un bazooka.
Per tutto il tempo Chopper non aveva fatto altro che schivare i grossi proiettili e la fatica cominciò a farsi sentire.
Consapevole di questo Wapol intensificò il bombardamento riuscendo a colpire finalmente la renna anche se fortuitamente non in pieno.

La spada di Brook impattò contro l'ascia di Morgan parando così il colpo dello scheletro.
-Io sono Morgan Mano d'ascia non esiste che possa farmi battere da uno scheletro.- Affermò l'ex-capitano di vascello colpendo il musicista che riusci, almeno, ad attutire con con la spada evitando così di farsi tagliare in due.

La situazione stava peggiorando con il sopraggiungere di altri marine che si buttarono addosso al capitano per il quale non erano comunque un problema.

Robin osservò impotente la scena, i suoi compagni erano in difficoltà e lei non poteva fare niente per aiutarli. La donna venne riscossa dai suoi pensieri quando vide Spandam afferrare la rete ed iniziare a trascinarla via, cercò di divincolarsi ma era inutile.
Ormai ritirarsi era l'unica scelta per i pirati, erano stati completamente colti di sorpresa e adesso erano in difficoltà.
Capendo questo i loro avversari si avviarono verso Spandam che stava tornando alla base dell'isola, ben sapendo che i pirati sarebbero tornati a riprendersi la loro compagna.
Rubber vide il cyborg portarsi via Robin ed immediatamente iniziò a correre verso di lui per liberarla ma i marine approfittarono di questa distrazione per saltare addosso al capitano, immobilizzandolo ed iniziando a tempestarlo di calci e pugni accompagnati anche da alcuni colpi di spada.
Lui continuava ad ignorarli, lo sguardo fisso su Robin che si dimenava nel vano tentativo di liberarsi mentre Spandam la portava via.
-Dove vai, torna qui! Lascia andare Robin!- Urlò disperato il ragazzo mentre la sua archeologa si faceva sempre più lontana.
-ROOOOBIIIIIIIIIIIIN!!!!!!- Urlò a pieni polmoni Rubber. Un'eplosione di energia si propagò da suo corpo investendo la zona circostante. L'assalto dei marine si fermò immediatamente, rimasero immobili,e dopo qualche secondo, sotto lo sguardo stupefatto della sua ciurma e dei suoi vecchi nemici, i soldati caddero a terra uno dopo l'altro, privi di sensi.
Tutti guardavano stupiti ciò che aveva fatto Rubber, Spandam, dopo la sorpresa iniziale, riprese a camminare vedendolo inginocchiarsi a terra per la fatica, accusando solo ora tutti i colpi ricevuti dai Marine.
Cappello di Paglia decise di ascoltare i suoi amici e di ritirarsi, dando un'ultimo sguardo a Robin che, capendo anche lei che i suoi compagni non erano in condizione di combattere, smise di divincolarsi sapendo che sarebbero comunque tornati a salvarla come fecero ad Enies Lobby.

Dopo essere fuggiti i pirati tornarono alla nave che immediatamente spostarono mentre Chopper curava chi era rimasto ferito, per oggi sarebbero rimasti nascosti a riposarsi ma il giorno dopo sarebbero andati a salvare la loro amica, costi quel che costi.

La grossa roccia si sgretolò cadendo a terra, ridotta a centinaia di pezzettini. Strinse i denti Rubber ancora infuriato con se stesso per non essere riuscito a salvare Robin in quel momento. Sapeva che sarebbe dovuto stare a riposo per quel giorno, ma doveva sfogare la sua rabbia e questo era l'unico modo che conosceva.

Nami osserva il mare appoggiata al parapetto, non riusciva a dormire sapendo che la sua amica era in pericolo. Si rimproverò mentalmente per essere stata solo una debole, quando si era trovata di fronte Arlong si era fatta prendere da uno stupido attacco di panico anichè combatterlo come invece avrebbe dovuto fare.
Dei passi dietro di lei interruppero i suoi pensieri e voltandosi vide Zoro.
Sorrise leggermente ripensando a quando lui le si era avvicinato e l'aveva baciata, ancora non riusciva a crederci.
-Perchè non sei a letto?- Chiese lui. Nami lo guardò un'attimo costatando che l'effetto del veleno era sparito.
-Non riesco a dormire. Sono preoccupata per Robin.- Rispose lei.
-Non devi preoccuparti, domani andremo a salvarla. Non saranno certo quegli idioti assoldati da Spandam a fermarci.- Affermò Zoro stringendola a se.
Nami si sentì subito più tranquilla tra le braccia di Zoro.
-Grazie Zoro.- Le disse prima di sporgersi verso di lui per baciarlo il quale rispose immediatamente.

A pochi metri dai due uno sheletro di nostra conoscienza sbircia di nascosto.
-Yohohoh Dovrò farmi dire da Zoro di che colore sono le mutandine di Nami.-



Angolo dell'autore: Ciao a tutti, come va? Allora che ne dite tutti questi ritorni? Diciamo che mi sembravano adatti da inserire visto il titolo della storia.
Beh gli avversari di Franky e Brook sono un pò azzardati se così si può dire ma essendo da poco nella ciurma rispetto al periodo in cui è ambientata la storia non c'era nessun'altro con cui farli combattere.
Riguardo a Pin Joker beh era l'unico tra i possibili "candidati" che avrei potuto inserire senza essere incoerente con la trama originale.
Poi che ne pensate del cambiamento di Spandam? fatemi sapere, a presto.

flyman

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Capitolo 5
*** Attacco alla fortezza ***


La porta della cella si apre mente Robin, ammanettata vi viene gettata dentro.
La donna si gira guardando con odio Spandam ,circondato da quei vecchi nemici di Rubber, che inizia ad andarsene.
-Goditi il tuo soggiorno in quella cella Nico Robin, presto sarai portata ad Impel Down poi verrai giustiziata a MarineFord.- Disse lui ridendo.
-Non ci sperare, puoi star certo che Rubber mi porterà via da qui come fece ad Enies Lobby!!!- Esclamò Robin. Spandam si mise a ridere ancora più rumorosamente mentre Robin lo guardava incredula.
-Non sai quanto ho voglia di incontrarlo, lo ammazzerò subito così quando andrai all'inferno avrai qualcunaltro ad aspettarti oltre a tua madre e Sauro!- Affermò il cyborg.
Spandam riprese di nuovo andandosene insieme agli altri.
Robin si appoggiò al muro, per poi lasciarsi andare alla gravità e sedersi per terra.
-Rubber... Fai presto ti prego.

I vecchi nemici facevano ritorno alle stanze.
-Shahahahahah che fortuna che quell'umano è venuto a darmi la possibilità di vendicarmi di Cappello di Paglia.- Disse Arlong.
-Quando Spandam avrà finito con lui gli farò vedere l'inferno shahahahah.- 
-Mettiti in fila.- Arlong smise di ridere sentendo la voce di Morgan.
-Che vuoi?- 
-Ci sono prima io.-
-E chi l'avrebbe deciso?-
-Io!-
-E fatela finita!- I due finiscono di litigare venendo interrotti da Kuro.
-Ricordate che non c'è solo Cappello di Paglia, potremo divertirci anche con i suoi compagni.- Affermò aggiustandosi gli occhali.
-Kuro ha ragione, Cappello di Paglia non è l'unico. Comuque è proprio un idiota, ha combattuto contro la Baroque Works e poi ne accetta il vice presidente sua ciurma.- Disse Mr 5. 
-Mahahahahah Ridurrò quello stupido ragazzo di gomma e quell'isulso mostro ad una poltiglia parola mia!-
-Cappello di Paglia non mi interrssa, io voglio solo vendicarmi di Roronoa per l'umiliazione che mi ha dato.- Affermò Pin Joker
-Ma se nanche ti conosce.- Gli disse Creek.
-Quello è solo uno stupido smemorato!- Rispose l'uomo truccato. 

I cittadini giravano per le strade godendosi la mattina soleggiata, mentre i bambini giocavano allegramente. D'improvviso le persone cominciarono ad allontanarsi dal centro della strada intimoriti.
Lungo la strada, dritti verso la base della marina, camminavano i pirati, decisi a salvare la loro compagna.
Dopo alcuni minuti arrivarono alla base e, come previsto, vi trovarono un'enerme plotone di marine ad aspettarli, molti sodati, anche pochi in confronto a quanti ce dovrebbero essere nell'intera base. Si gettarono subito nella mischia, abbattendo nemici su nemici. I soldati venivano travolti dalla potenza della ciurma, incapaci di fermare la loro avanzata. In pochi minuti arrivarono al portone principale, sfondato da un pugno di Rubber.

Robin viene condotta in una grande stanza, alle mani ancora le manette, un marine la spinge infondo alla stanza dove vi è Spandam.
-Ho per te una buona notizia. Cappello di Paglia è arrivato qui.- Annunciò facendo sorridere Robin.
-Ma fossi in te non gioieri tanto, ti ho fatto portare qui per fargli una bella sorpresa.- Con questo Spandam gettò qualcosa sul pavimento davanti a Robin, l'oggetto si rivelò una chiave.
-Adesso mi serva che tu sia libera dalle manette forza toglile.- Robin fissò incredula l'uomo prima di chinarsi verso la chiave per afferrarle, tenendo sempre lo sguardo su di lui per essere sicura di non farsi attaccare a sorpresa.
La raccolse e con un pò di difficoltà riusci ad infilarlarla nella serratura ed a farla sattare.
Le manette caddero a terra. Come previsto vide Spandam saltare verso di lei per attaccarla. Si scansò per evitare il pugno che si schiantò contro il pavimanto, distruggendolo in parte.
-Adesso vedrai di cosa quest'armatura è capace.- Disse l'uomo.
 
Intanto nella fortezza, quasi contemporaneamente, i membri della ciurma entrando in verie stanze trovarono i loro avversari li, che fin'ora li avevano aspettati.
Si prepararono a fronteggiarli.
L'unico che ancora correva per l'edificio era Rubber che facendosi guidare dall'istinto cercava la sua Robin.

Angolo dell'autore: Ciao a tutti, eccomi con un nuovo capitolo che anche se è corto spero vi sia piaciuto, vi assicuro che il prossimo sarà più lungo.
Nello scorso capitolo mi sono dimenticato di dire che riguardo a Pin Joker non tenco conto degli eventi del secondo film. ora vi saluto, ciao.
flyman

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Capitolo 6
*** Robin è nei guai ***


-E' inutile continuare a scappare Robin.- Disse Spandam ghignando.
Resprava affannosamente, reggendosi in piedi per miracolo. Pre tutto il tempo non aveva fatto altro che evitare gli attacchi del cyborg senza riuscire a fare praticamente niente per difendersi. Non riusciva neanche ad immobilizzalo, quell'armatura gli aveva donato una forza spropositata.
-Smettila di perdere tempo, tanto i marine di questa base sono troppi perchè Cappello di Paglia possa arrivare qui in tempo, quando sarà qui non troverà altro che il tuo cadavere!- Rise Spandam.
-No, Rubber arriverà in tempo, ancora non hai capito di cosa è capace, non sai cosa ti aspetta!- L'affermazione di Robin non fece altro che aumentare le risate di Spandam.
-Ancora credi che tu riesca a sopravvivere abbastanza a lungo perchè quello stupido piratucolo possa salvarti? Ahahahaha sei solo una sciocca!!- La denigrò Spandam ridendo sempre più sguainatamente.
Robin comiciava a preoccuparsi, non sapeva quanto poteva ancora resistere, la stanchezza si faceva sentire e di certo non l'aiutava.
-Bene Robin, penso che sia ora di farla finita.- Con quelle parole si lanciò verso la donna che, ormai troppo stanca per avitare l'attacco, non potè fare altro che farsi colpire.

-E' meglio per te e per la tua ciurma che ve andiate Cappello di Paglia se non volete finire ad Impel Down!- Esclamò un marine rivolto a Rubber mentre questo lo fissava con rabbia, gia solo dirgli di abbandonare un suo compagnio era sufficiente per mandarlo in bestia ma qui si parlava di Robin, la donna che ama, non la abbandonerebbe neanche se dovesse perdere per sempre la possibilità di diventare il Re dei Pirati!
Guardandolo bene quel marine sembrava di grado abbastanza alto, in più dietro di lui si tovavano decine di marine e lui non aveva tempo da perdere. Si piegò sulle ginocchia per poi attivare la sua tecnica.
-Gear Second!! Non abbandonerò mai Robin, anche se per salvarla dovessi morire.- Disse preparandosi ad attaccare.
-Gum Gum... JET GATLING!!!- Con tutta la velocità donatagli dal Gear Second Rubber scagliò una raffica di pugni talmente veloci da risultare invisibili.
In pochi secondi i soldati caddero a terra privi di sensi.
Risprese a correre, cercando disperatamente Robin ma senza successo.
Mentre passava davanti ad un corridoio un urlo proveniente da li gli fece raggelare il sangue, quella era la voce di Robin, non aveva dubbi e da quel che aveva sentito stava soffrendo, sicuramente Spandam le stava facendo del mele. Senza perdere neanche un secondo iniziò a correre il più velocemente possibile verso dove proveniva quell'urlo.

Cadde a terra stremata e ricoperta di ferite. Non gli rimaneva molto tempo ora che era ridotta così.
-Sei patetica. Continui a sperare che quell'idiota di gomma possa salvarti.- Robin voleva rispondergli ma era troppo dolorante, non c'era una parte del corpo che non le facesse male, faceva fatica anche a respirare e non riusciva a muoversi.
Urlò di dolore quando Spandam le sferrò un calciò dritto nello stomaco facendola volare dall'altra parte della stanza contro il muro. Si tenne stretta la pancia come se potesse calmare il dolore mentre sputò una considerevole quantità di sangue.
-Sai Nico Robin avresti potuto evitare tutto questo se solo quel giorno tu non mi avessi spezzato la schiena.- Disse l'uomo avvicinandosi all'archeologa.
"Rubber..."
Spandam si abbassò dopo di che la prese per il collo, la alzò e la sbattè addosso al muro.
-Ti ringrazio di averlo fatto, in questo modo mi hai dato la possibilità di vendicarmi.- Abbassò la mano verso la coscia destra mentre su questa si apriva uno scomparto dal quale tirò fuori una pistola che le puntò in mezzo alla fronte.
"...aiuto.-"
Nonostante tutto questo Robin continuava a credere che Rubber l'avrebbe salvata. Era blaccata contro un muro, ferita e stremata, con una mano intorno al collo e una pistola puntata alla fronte, ma lei era sicura che il suo capitano sarebbe venuto a salvarla. La parte più razionale del suo cervello le diceva di non sperare più, che ormai era finita ma non le importava lui l'avrebbe salvata e riportata dalla sua famiglia.
-Addio Nico Robin.- Disse Spandam iniziando a premere il grilletto.
"RUBBER!"


Angolo dell'autore: Ok dopo un capitolo con un finale come questo potete pure mandarmi a fan****.
Ciao a tutti scusate per il ritardo ma ho avuto qualche contrattempo, mi scuso anche per il capitolo corto pensavo che mi venisse più lungo e invece vabbè.
Lo ammetto questa si che è stata una bastardata Muahahahahah. Comunque non preoccupatevi cercèrò di aggiornare entro due o tre giorni, alla peggio quattro, così non dovrete aspettare troppo (e magari non mi manderete troppi colpi). beh ciao e al prossimo capitolo. ciao.
flyman 

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Capitolo 7
*** Appena in tempo ***


-Addio Nico Robin.-
L'ira più immensa incanalata nel pugno mentre colpiva quel bastardo con tutte la sue forze!
Il colpo lo scaraventò contro il muro, distruggendolo!
Robin cadde a terra con un tonfo sordo mentre con un sorriso pensava.
"Grazie... Capitano..."
-PROVACI UN'ALTRA VOLTA E TI ASSICURO CHE SARA' L'ULTIMA COSA CHE FARAI IN VITA TUA!!!!!- Lo sguardo sul volto del ragazzo avrebbe potuto letteralmente uccidere di paura un Re del Mare da quanto agghiacciante era.
Rubber si girò per prendere Robin, la quale lo guardava con un sorriso sul volto e le lacrime agli occhi, ignorando il dolore che quelle ferite le procuravano.
Si guardarono negli occhi e in quel momento capirono che l'amore che provavano l'uno per l'altra era ricambiato.
Il capitano si avvicino a lei baciandola delicatamente. Robin rispose immediatamente. Si perse in quel bacio, sentendosi finalmente amata in tutti i sensi dopo anni di solitudine.
Un romure proveniente dalle macerie rimaste del muro attirò la loro attenzione facendoli staccare e riportandoli alla realtà
L'espressione di Rubber si fece seria mentre appoggiava delicatamente al muro Robin, si tolse il cappello, lo porse alla donna e si alzò avvicinando alla parete crollata.
Alcuni secodi dopo, dai resti del muro, Spandam che si massaggiava la masciella dalla quale sentiva ancora un forte dolore.
-Maledetto Cappello di Paglia!!! Come diavolo hai fatto ad arrivare fin qui con tutti quei marine che ti bloccavano la strada!!!!?- Urlò il cyborg furioso.
-Non saranno mai dei stupidi soldati ad impadirmi di proseguire!!!- L'esclamazione di Rubber lo fece infuriare ancora di più.
Il ragazzo in avanti pe dargli un calcio che venne schivato da Spandam che salto di lato.
-Stupido ragazzo, se proverai ad affrontarmi non otterai altro che una pesante sconfitta, non hai idea di cosa quest'armatura sia capace!- Disse ridendendo come un forsennato.
-Sai quanto me ne importa?- Rispose Rubber piegandosi sulle ginocchia e appogiando il pugno a terra. Sulle gambe del ragazzo si formaro dei rigonfiamenti che andarono a fare da pompe al sangue aumentandone la velocità di circolazione.
-Gear Second!!- La pelle assunse un colore rossastro mentre iniziava a fuoriuscire del vapore da essa.
-E' inutile che tu combatta, ormai anche i tuoi compagni saranno stati sconfitti, sfiniti dai marine di questa base non avranno avuto energie sufficenti per battere i criminali che ho portato qui per affrontarli!- Esclamò Spandam ghignando.
-Ti sbagli...- disse Cappello di Paglia. -Non saranno loro a mettere al tappeto i miei compagni.- Disse Rubber alzandosi velocemente e caricando il pugno.
-Gum Gum Jet Pistol!!- Il colpo investì in pieno Spandam, scaraventandolo via.

Usop si guardò intorno peroccupato, cercando di individuare Kuro con il suo udito acuto, ma non riusciva ad individuare bene il punto in cui poteva trovarsi.
-Che Usop, sono troppo veloce per te?- La voce di Kuro giunse alle orecchie del cecchino con tono di scherno. Se un momento prima la sua voce sembrava provenire da dietro di lui, il secondo dopo arrivava dall'altra parte della stanza.
-Sei proprio un'idiota se pensi di potermi bettere, non sei nemmeno riuscito a tener testa a a quegli imbecilli dei miei uomini, è ora di farla finita! Mestolo Mortale!!- Senza che potesse fare qualcosa per impedirlo, Usop si ritrovò due dolorose ferite sul petto dalle quali sgorgava molto sangue.
Kuro riapparve li davanti al ragazzo guardandolo con un ghigno sadico stampato in faccia.
-Patetico. Ho deciso che appena avrò finito con te tornerò a Shirop e informerò Kaya della tua morte per mano mia. Eheheh. Mi domando, sarà la notizia oppure i miei artigli ad ucciderla? Non vedo l'ora di...-
-STA ZITTO!!!- Con grande sorpresa di Kuro, Usop si rialzò guardandolo con odio profondo.
-Non ti permetterò di fare del male a Kaya un'altra volta!- Urlò di Usop fece stringere leggermente i denti all'ex pirata.
-E' inutile che parli, tanto non hai speranze.- Affermò prima di sparire nel nulla.
Usop si guardò intorno cercando di individuarlo, strinse saldamente la Kabuto e la puntò.
-Mossa Letale...- Gli occhi si ridussero a due fessure mentre vide l'opportunità per colpire.
-Gruppo di sei stelle vipera!!!- Dalla fionda del ragazzo partirono sei proiettili infuocati che si disposero a forma di serpente producendo un suono simile ad un sibilo.
I proiettili esplosero, producendo una grossa fiammata mentre Kuro cadeva a terra.
-Maledetto.- Imprecò Kuro scattando poi verso il nasone che infilò una mano nella sua borsa per tirare fuori qualcosa poi mise l'oggetto a mo di scudo e parò il colpo degli artigli dell'avversario.
-U-una conchiglia.- Disse Kuro guardando stupefatto l'oggetto.
Usop spostò il Dial e lo puntò a petto dell'altro premendo poi il pulsante.
-Impatto!- Dalla conchiglia si sprigionò una forte onda d'urto scaraventò via Kuro.
Si rialzò a fatica vedendo poi il cecchino puntargli di nuovo contro la fionda.
-Meteora Atlas!- Il proiettile che parti dall'arma si divise in diverse parti che si diresssero contro l'uomo che non potè fare altro che ricevere in pieno l'esplosione per poi cadere privo sensi.
-Questo è quello che ti meriti!!!-

Nami rimase ferma trovandosi davanti Arlong, intimorita dall'imponente figura dell'uomo-pesce che le aveva rovinato la vita.
-Allora Nami, sei qui per salvare la tua amica?- Domanda ovviamente retorica quella di Arlong.
In risposta Nami si mise in guardia.
-Pensi di potermi battere con quel bastone? Sei ridicola!- Esclamò Arlong ghignando.
Nami abbassò lo sguardò chiedendosi se davvero era pronta per affrontare quel mostro. Vedendo questa distrazione Arlong ne approfittò subito balzando a velocità folle verso la ragazza.
-Shark on darts!!-
Nami colta di sorpresa cercò di spostarsi ma venne comunque colpita, riuscendo solo ad evitare di essere trafitta dal naso dell'uomo-pesce.
Nami cadde a terra mentre il suo Clima-tact volò via. Si rialzò ansimante tenendosi la spalla colpita.
Arlong sembrava un pò sorpreso, poi sorrise, a quanto pare sarebbe durata un pò più del previsto.
-Ti consiglio di non essere tanto sicuro di te.- Lo avvertì Nami -Non sono più indifesa come prima, aspetta solo che riprenda in mano il mio Clima-tact e ti faccio vedere io!- Esclamò la navigatrice voltandosi per correre verso la sua arma.
-Parole grosse per una ragazzina.- Dopo queste parlole Arlong saltò verso di lei assestandole un potente calcio alla schiena,buttandola a terra vicino al Clima-tact.
Nami vide il bastone e cercò di raggiungerlo, quando fu solo a pochi centimetri da esso Arlong la bloccò violentemente a terra con un piede facendola urlare di dolore.
-Sai se tu non ti fossi unita a quello stupido ragazzino non saresti in questo guaio, forse saresti pure riuscita a liberare il villagio di Coco chi lo sa. Non forse non è colpa tua ma colpa di quella stupida di Bellmare, con quelle sue stupide idee sulla famiglia si è condannata da sola e ha ti ha portata a diventare una mia sottoposta, si è colpa sua se adesso ti trovi così shahahahah!-
-NON TI AZZARDARE A PARLARE COSI' DI MIA MADRE!!!!- Urlò Nami furibonda.
-Bellmar era una donna straordinaria che si è sacrificata per salvare me e Nojiko, non ti permetterò di deriderla così!!!- Mentre Nami urlava tutta la sua rabbia era riuscita ad avvicinarsi sempre di più al Clima-tact e le mancavano pochissimo per prenderlo.
-Mi hai stufato!- Disse Arlong alzando il piede. In quel momento Nami riusci ad afferrare la sua arma. -Va all'inferno!- Quando il suo piede impattò con la ragazza, essa si dissolse nel nulla rivelandosi un miraggio.
-Ma cosa?- 
-Mirage Tempo. Te l'avevo detto di non sottovalutarmi.- Arlong si girò trovandosi davanti Nami e questa volta era lei a ghignare.
Arlong si gettò contro la ragazza ma anch'essa si rivelò un miraggio.
-Dark Cloud Tempo!- Nami congiuse due parti dell'Clima-tact creando una piccola nuvola carica di elettricità poi sconparve di nuovo e riapparve dietro l'uomo-pesce mentre l'estremità della sua arma emetteva elettricità.
-Questo è per tutto quello che mi hai fatto passare!-
-THUNDER LANCE TEMPO!!!!- Dalla nuvola partì un fulmine che trafisse Arlong e lo fulminò dolorosamente. Alla fine cadde a terra incapace di continuare.
-Ora puoi riposare in pace Bellmer.- Disse Nami con un sorriso sul volto.-




Angolo dell'autore: Ciao, scusate, scusate, scusate mi dispiace per questo ritardo ma vi assicuro che è giustificato, infatti ho avuto un'interrogazione importante a scuola e per questo non ho potuto pubblicare ma adesso sono riuscito a scrivere questo capitolo. Inizialmente volevo scrivere tutti i combattimenti della ciurma ma ci avrei messo troppo e non avevo tempo, li metterò nel prossimo capitolo ciao.
flyman.  

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