Il primo fiocco di neve

di VanillaMilk95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** raccontami del primo fiocco di neve: ***
Capitolo 2: *** il ricevimento : ***
Capitolo 3: *** anche la neve nel suo silenzio a potenza: ***
Capitolo 4: *** il terrore rassicurante : ***



Capitolo 1
*** raccontami del primo fiocco di neve: ***


Il primo fiocco di neve non si scorda mai.
Soffice e pieno allegria scende dal cielo.
Sembra cosi bello e fragile.
Lo puoi toccare,si, ma solo per qualche secondo, poi si scioglie nella tua mano come se morisse. Ma non ti disperi, e ne cerchi altri. Sai che ne devi approfittare prima che la primavera arrivi e li porti via.
La trovi quasi un ingiustizia,ma è il corso delle stagioni, non ci puoi fare niente.No... una cosa la puoi fare:puoi continuare ad aspettare con ansia quel primo fiocco di neve che ti fece sognare,la prima giornata di quel freddo e misterioso inverno.


Bene miei cari,vi do un caloroso benvenuto in questa storia di svariati anni fa’.
 Ah...Ricordo ancora quel primo fiocco di neve che fece congelare il mio nasino. Ma non ero l'unica ad attenderlo impazientemente:Mia sorella era proprio come me e insieme aspettevamo quel magnifico momento.Nei mesi freddi, io e lei passavamo ore a guardare fuori dalla finestra,sperando che non ci facesse attendere ancora così a lungo.Quei candidi batuffoli di neve erano qualcosa che ritenevamo speciale, misterioso e... splendido. E poi,come ognuno di noi sa la neve è il gioco più bello in inverno,come se ti avessero appena regalato un giocattolo che aspettavi da tempo, ma la cosa più importate era che,in quella neve,era racchiuso il nostro passato di bambine.Ma,non capimmo ancora che la nostra storia era solo l'inizio di quello che sarebbe sucesso anni dopo.

 
Erano ancora gli anni che passavo insieme a mia sorella. Arendelle era un luogo freddo,sperduto nel mondo, un regno di poca importanza,situato in un fiordo,in Norvegia.
L'economia si basava principalmente sulla vendita di ghiaccio. I montanari partivano alla mattina di buon ora per andare a prendere il ghiaccio migliore sulle montagne più alte.
Era il lavoro più faticoso,a quel’ epoca:si dovevano attraversare foreste,con lupi, orsi e altri genere di bestie feroci,ed essendo poveri non avevano tante armi con cui difendersi; per non parlare del freddo e del vento glaciale,che soffiava forte anche nelle giornate estive, come se volesse scacciare via da quei posti incontaminati gli ospiti indesiderati. 
L' unica cosa a confortarli in quei lunghi viaggi era una canzone che,prestando attenzione si sentiva risuonare dalla montagna durante le notti fredde: 

Quando il vento avvolge i monti
con il suo gelido abbraccio
l’unione forma un cuore freddo
dal quale nasce il ghiaccio
Spaccato in due mostrerà
quello che l’uomo ancora non sa
spezza il cuore a metà
ed ognuno saprà
qual è la verità …
Ehi, tu! Vieni qui, tira su…
Ehi, tu! Vieni qui, tira su…
Lucido!
Splendido!
Solido!
Duro!
Fai attenzione al suo lato oscuro
vince con te, vince con noi
vince con duemila eroi…
Quando il vento avvolge i monti
col suo gelido abbraccio
l’unione forma un cuore freddo
dal quale nasce il ghiaccio
Spezzalo in due, mostrerà
quello che l’uomo ancora non sa
dividi il cuore a metà
ed ognuno saprà
che forza enorme ha …

Era una canzone molto orecchiabile,e sembrava, quasi a farlo apposta, raccontare la futura storia delle nostre protagoniste, ma ora è troppo presto per parlarne;a breve ritorneremo su questo discorso. Dunque,dove ero arrivata? Ah si! Quel fiordo era popolato da tante persone gioiose ed ospitali,tanto che il più delle volte le porte delle case erano sempre aperte.
Il regno era governato da Noi regnanti delle stessa casata. 
A quel tempo le persone pensavano davvero che non ci fosse amore familiare più grande del nostro,e per questo la nostra storia veniva spesso narrata ai piccoli prima di andare a dormire. 
Con il passare degli anni e dopo il nostro abdicamento al potere,la nostra storia, ovvero,quella delle due regnanti,che grazie al loro amore fraterno,avevano riportato l’estate,si trasformò in leggenda,una leggenda distorta e spaventosa.
Col passare  degli anni e dei successivi regnanti Arendelle diventò sempre meno importate. Le rotte commerciali cominciarono a diminuire  specialmente nel regno dell’est che da pochi mesi aveva perso il re per un malore.
La regina,decise così di chiedere l’unificazione dei due regni;ma questa proposta,fu ben presto messa in secondo piano,dato il progressivo peggioramento delle sue condizioni di salute,dovute ad una gravidanza inaspettata.
Finalmente,dopo tanto aspettare, avvenne il miracolo e cioè che nello stesso giorno, sia nel regno dell’est,che in quello dell’ovest,vennero alla luce due nuove principesse. La bambina del regno dell’ovest era molto bella, aveva un piccolo ciuffetto di capelli color mogano,i suoi occhi brillavano di vita e con i suoi sorrisi faceva intenerire chiunque la guardasse.
Ben presto,però,la gioia cessò in entrambi i regni perchè pochi minuti dopo la nascita della bambina,la regina del regno dell’Est si spense vedendo come ultimo viso quello della sua piccola appena nata. 
I funerali furono molto lunghi e tutti piansero la perdita della regnante che fu seguita a ruota dal re per un brutto male. 
Ci fu chi disse che le ultime parole della regina furono per la neonata e cioè:" io tramonterò, ma tu dall'est all'alba sorgerai,al posto mio tu regnerai…io…io…ti…-e poi si spense  .
Finirono cosi le sue ultime parole d’amore per la figlia e così  le fu dato il nome Alba.
Il regno dell’est non aveva regnanti, quindi,si decise unificare i due regni sotto il dominio della casata dell'ovest finché la piccola principessa non avesse raggiunto la maggior età.
In pochi mesi,fu restaurato il castello centrale,dove molto tempo prima abitavano i primi re.
Ora,il re Ferdinando e la regina Sofie si trovarono per le mani due regni...sfida ardua!Ma ciò che li spaventava ancora di più era dover crescere due principesse come Elena e Alba.

 
Alba ormai aveva 10 anni. La sua pelle era candida come la neve e i suoi capelli, che le ricadevano sulle guancette rosse, erano Corvini. Molti dei domestici non potevano che soprannominarla la piccola Biancaneve,ma quando se lo sentiva dire crucciava le labbra incrociando le braccia imbronciata.
Lei,non sopportava Biancaneve poichè era troppo ingenua per i suoi gusti e la cosa che le faceva più rabbia era che, come in molte storielle per bambini, s'innamorava del primo che incontrava. Più che altro Alba amava i libri di geometria, di storia e specialmente di architettura, per esempio:una volta aveva promesso alla sua cuginetta Elena che avrebbe fatto un castello interamente di cioccolato e che insieme l’avrebbero mangiato tutto  .
Era una bambina buona onesta,regale e amava giocare con sua cuginetta a qualsiasi gioco. Ormai,per lei,era come avere una gemella,non c‘era segreto che non conoscevano l‘una dell‘altra o almeno quasi.
Durante i pisolini pomeridiani Alba,riusciva a sgattaiolare fuori dalla camera e andare nella stanza dei quadri amava ammirarli delle varie stirpi che si susseguivano lungo tutta la stanza appesi maestosi in grandi cornici.Le piacevano specialmente due quadri:e cioè quello di un'uomo e una donna insieme alle loro figliolette:una da capelli color carota e l‘altra invece color platino.
Erano cosi simili alla famiglia che aveva ora ,se non fosse stato per i capelli biondi di quella bambina sarebbe stato un autoritratto. Ma amava ammirare più di tutti quello di due persone marito e moglie  seduti su un divano verdolino mano nella mano. Le loro facce erano rilassate e amorevoli e cioè quella dei suoi genitori.Se fosse stato possibile,avrebbe chiesto persino al pittore com'erano, se si amavano così tanto come nel quadro e se fossero sempre felici. Ma non poteva fare altro che accontentarsi di vederli in quel quadro immobile,senza vita. 
Delle volte immaginava di entrarci dentro e restargli accanto anche solo per pochi minuti,voleva sentire le loro voci il loro profumo qualsiasi cosa che potesse ricordargli di loro.
Ma le restava solo quella che ognuno di noi ha per scrivere queste tipo di storie:la fantasia.
Elena con i suoi occhi color smeraldo e la sua treccia riuscì a beccarla una volta, ma l’unica cosa che fece,fu sorridere dolcemente,dietro all’uscio ritornare nella sua camera.
Quando ne fu di ritorno Alba trovò sopra il suo letto un disegno che rappresentava tutta la famiglia: gli zii,loro due e i suoi genitori tutti abbracciati .
La bambina si girò quasi in lacrime davanti al visino dormiente della cuginetta e gli sussurrò grande un grazie.
Passarono circa due mesi e ormai l’inverno era alle porte. La neve cadeva sulla finestra ricoprendo il davanzale di uno strato bianco.
Era qualcosa di spettacolare non solo per le due piccole principesse ma anche per tutti i bambini di quella zona che potevano ammirare quello splendido spettacolo.
- Sai,la neve,è acqua cristallizzata che cade a fiocchi ed è formata da una moltitudine di minuscoli cristalli di ghiaccio,ognuno di tipo diverso che si aggregano insieme,così da formare i famosi batuffoli. - disse la piccola dalla chioma nera mentre i suoi occhi erano fissi su uno dei tanti libri sulla sua scrivania bianca e lucida.
Elena non poteva che rimanere ancora più affascinata da una cosa del genere,l''idea che il fiocco che si scioglieva tra le sue mani era l'unico e speciale la faceva impazzire.
- è tutto così speciale - disse sbalordita - non trovi anche tu Alba?
La bambina si avvicinò alla finestra stringendo i suoi occhioni azzurri come il ghiaccio per scrutare ogni fiocco di neve.
- non sono così carini? - proseguì la bambina entusiasta.
- carini? - distolse lo sguardo quasi ridendo Alba.
- si ognuno di loro è speciale , proprio come dici te! E ognuno è diverso dall'altro, come le persone! Quindi c’è anche un fiocco che ci rappresenta!-
La bambina la guardò sempre più stranita,continuando a ridacchiare - se la vedi sotto questo punto di vista è vero-
 - credi che riusciremo quest’anno a fare un pupazzo di neve?-
- se la neve continua a cadere, forse domani -  
La bambina continuò a guardare fuori dalla finestra sognando di essere li fuori a formare già il suo pupazzo di neve con i bottoni scuciti dalle sue  giacche che conservava da tutto l'anno  e una grossa carota regalata dal suo cuoco di fiducia. In più per il suo pupazzo non poteva mancare un pezzo che aveva tenuto per tutto l’autunno ,l’aveva imparato a fare da poco e non vedeva l’ora di metterlo al suo pupazzo di neve.
All’improvviso dei rumori dietro alla porta le fecero girare di scatto. Corsero subito verso i letti e si infilarono sotto le coperte.
In quel momento la porta si aprì.
- sappiamo che siete sveglie - disse una voce femminile dolce e calda. Le due bambine si alzarono guardandosi un po’preoccupate si aspettavano una bella ramanzina da entrambi i regnanti.
Il Re sorrise a sua moglie per le due monelle.
- cosa vi abbiamo detto ? - disse in tono di rimprovero
- che dobbiamo dormire nell'ora del pisolino - dissero all' unisono le due bambine come se fosse una poesia noiosa da imparare a memoria .
- e…? - continuò la  regina
Elena sbuffò - e non dobbiamo prendere la parrucca del maestro e colorargliela di rosa, anche se gli cade da sopra la testa quando ci insegna a ballare? -
Alba guardò Elena mettendosi la mano in faccia per la risposta insensata e liberatoria della cugina.
- aah … - sorrisero i due genitori guardandosi con un sogghigno in faccia - ora capiamo alcune cose. Comunque volevamo dire un’altra cosa- disse il re
- è che una principessa erede al trono non deve comportarsi come una bambina qualsiasi , anzi deve comportarsi con nobiltà di cuore e rispettare i doveri verso i propri impegni. - disse con serietà la maggiore.
- brava Alba - lodò il re la piccola. La ramanzina continuò per ancora qualche minuto su come una principessa si deve comportare, tutte cose già dette e ridette più volte. Alla fine le bambine conclusero con il solito “si, non lo faremo più”.
- Padre, madre! - disse la più piccola - domani possiamo uscire sotto la neve a giocare,magari tutti insieme? 

I due sovrani si guardarono con una vena di tristezza verso la piccola così speranzosa così il re con tatto rispose dicendogli- piccola mia,sai benissimo che siamo pieni di impegni e anche voi non siete da meno-
La bambina chinò la testa e disse con grande tristezza-un giorno vorrei uscire fuori dal castello e fare una gita fuori come molti bambini-
- ma tu sei una principessa - ritornò serio il re 
- La vita di noi tutti è così. Se succedesse qualcosa non potremmo mai perdonarcelo - disse la regina con cuore stretto verso la loro unica figlia.
- ma…d’accordo - rispose la bambina mordendosi il labbro inferiore.
O dopo questo i due diedero ad ognuno di loro il bacio della buona notte e chiusero la porta dietro a loro.
Dopo pochi secondi Elena scese dal suo letto per sedersi accanto ad Alba la quale si girò strofinandosi gli occhi.
- basta non posso più vivere così! - disse chinando la testa verso il pavimento stringendo forti i pugni disse la minore.
Alba scosse la testa alzando un po’ il capo e si sedette accanto alla cugina che continuò- un principessa deve essere piena di fascino e di grazia,deve essere calma è gentile,dolce come lo zucchero,non può giocare e non può sudare, non può ridere a crepapelle nè magiare troppo- disse la bambinaa ripetendolo come una specie di cantilena ripetuta dalle tate e dai genitori -E specialmente non può uscire dal castello e vivere normalmente come tutti gli altri bambini!-
La bambina si intristì a guardare sua cugina così desiderosa di vivere una vita normale, come fosse un uccellino in gabbia che voleva solo la libertà.
- Elena - richiamò l’attenzione Alba - quando saremo grandi e regine,io e te saremo libere-
-Che cosa vorresti dire?- domando la piccola chinando un pò la testa da un lato.
-quando saremo regine potremo uscire e vedere l’intero regno da cima a fondo e conosceremo ogni persona del villaggio, giocheremo,con la neve faremo pupazzi di neve e... pattineremo sul ghiaccio e poi d'estate,sotto un albero,sull' erba fresca ci riposeremo e staremo a piedi nudi, giocheremo negli stagni a catturare piccole rane e salteremo nelle pozzanghere  - disse.
Elena scese dal letto entusiasta – e...avremo un animaletto domestico, rideremo come delle matte ,faremo capriole ,nuoteremo ,ci faremo pettinature strane , balleremo come vogliamo e tu mi farai il castello di cioccolato più grande al mondo!-  disse eccitata.
Le due ridacchiarono cercando di trattenersi per non fare rumore poi restarano qualche secondo in silenzio a sentire se ci fosse qualcuno dietro la porta .
Quando  il pericolo sembrava scampato Elena continuò - e saremo tutti in unità niente più costrizioni o allontanamenti - cercò di guardare negli occhi la cugina nella stanza buia.
La bambina gli sorrise - prometto io Regina di Arendelle del regno dell'est che finché sorgerà il sole io Alba manterrò questa promessa-
Era una promessa da bambine che però gli dava la forza e l’unione per andare avanti. Dopo tutto anche se vivevano in una gabbia d’oro era pur sempre una gabbia. E questo lo sapeva anche Alba anche se non si lamentava.
Le due ritornarono nei loro letti cercando di addormentarsi ma i pensieri del loro futuro erano troppo belli che mancava quasi la voglia di chiudere gli occhi. Ben presto però il sonno ebbe la meglio e si addormentarono.
Iniziarono a sognare quegli splendidi prati verdi d'estate e quelli innevati d'inverno. Libere, senza costrizioni senza castelli se non che, certo, quello di cioccolato che ben presto finì per essere mangiato. Un sogno stupendo da cui non volevano più svegliarsi.
Ma purtroppo, dovevano ancora imparare che ogni volta che crediamo di conoscere il futuro, anche solo per un secondo, questo cambia. A volte così rapidamente e totalmente che non ci resta altro da fare se non scegliere la nostra prossima mossa. Possiamo scegliere di avere paura, di restare fermi a tremare, senza muoverci e pensare alla cosa peggiore che potrebbe succedere. Oppure possiamo fare un passo in avanti, nell'ignoto, con il solo pensiero che quello che accadrà, sarà fantastico.
È questa scelta che ben presto avrebbero dovuto fare le due principesse. Una scelta che forse gli sarebbe costata i loro sogni .




 

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Capitolo 2
*** il ricevimento : ***


Passarono alcuni giorni. Le bianche nevicate dipingevano il mondo esterno di un misterioso fascino. E la neve che scendeva ininterrottamente sembrava chiamare le due bambine ad affacciarsi dalla finestra, ma il tempo era poco e gli impegni a corte erano tanti. Quella stessa sera si sarebbe tenuto un ricevimento nella sala centrale. I domestici stavano già addobbando con festoni e stoviglie pregiate la sala di ricevimento, mentre nella cucina si preparavano ogni sorta di cibi prelibati. Spesso si diceva che le visite che si ricevevano a corte, più che per affari commerciali, erano per approfittare della ospitalissima accoglienza.

Intanto le ragazze ripassavano insieme ai maestri le soporifere lezioni di comportamentali e le riverenze da fare agli invitati per non parlare delle molteplici frasi già fatte da imparare a memoria per riverire i vari ospiti, dal re fino al duca più modesto. Avevano così tante cose da fare: comportamenti a tavola la prova del vestito, il modo di muoversi e di camminare. E tutto questo non serviva ad altro che a far si che sembrassero eleganti come bambole di porcellana, carine e graziose da vedere e nient’ altro.

Ma dopo tutto non era poi così male: era uno degli unici momenti in cui potevano stare insieme ai due regnanti anche se la maggior parte del tempo questi non facevano altro che parlare di politica e commercio .

Ad Elena, tuttavia, quel giorno sembrava non importarle un granchè di poter passare quei pochi momenti con i genitori. Era troppo arrabbiata con loro per il fatto che le avessero negato ancora un’altra volta di poter passare un giorno insieme di tranquillità.

Per non parlare del fatto che durante queste occasioni il più delle volte, appena nessuno la osservava, si nascondeva sotto i tavoli coperti dalle lunghe tovaglie ricamate e mangiava dolciumi, nonostante fosse sempre beccata in fragrante dalla cugina maggiore che la riportava fuori con il viso tutto sporco di cioccolato. Ma quella notte la loro promessa fu messa a dura prova.

 

 

La sera non tardò ad arrivare e mentre i nostri due regnanti, il re Ferdinando e la regina Sofie, accoglievano gli ospiti, le due bambine davano il benvenuto con un inchino. Alba, tuttavia vedeva ad ogni inchino la faccia più imbronciata di Elena. Si abbassava arrabbiatissima e subito dopo si rialzava facendo alla cugina un sorrisino forzato. girandosi verso la cugina. Finalmente i convenevoli si conclusero. Tutti gli ospiti erano arrivati e per le bambine era arrivato il momento tanto atteso di poter stare un po’ accanto al re e alla regina. Passarono minuti, ore di lunghi dibattiti politici.

Alba rimaneva incantata dai due regnanti così capaci di parlare verso quei nobili altezzosi, il re Ferdinando era saggio e coraggioso, non aveva paure di dire ciò che pensava a chi gli stava di fronte, parlando sempre però con un tono educato e rispettoso. Invece la regina Sofie mostrava così tanta gentilezza e leggiadria nei suoi movimenti che sembrava perfetta in tutto quello che faceva.

La maggiore si guardò ancora un po’ in giro ma improvvisamente vide che insieme a lei non c’era più Elena. Guardò ancora una volta i due regnati con un piccolo sorriso quasi di saluto per non disturbarli e senza farsi notare si allontanò. Inizio a cercare in tutto il salone la sua cuginetta. Passava tra gli invitati alzandosi in punta di piedi con le sue ballerine come se potesse raggiungere la loro altezza. Ma di Elena niente. Iniziò a fare un giro per i tavoli chinandosi per vedere se c’era qualche traccia della cugina o delle sue briciole di cioccolato. Ancora niente.

Iniziò a preoccuparsi. dove si era cacciata? Si appoggiò ad un muro guardando i presenti che chiacchieravano incessantemente, e sbuffando si voltò verso la finestra. All’improvviso sgranò gli occhi e molto frettolosamente senza destar sospetto uscì dalla porta lasciata semi aperta sicuramente dalla cugina sbadata.

 

La via sembrava libera essendo tutti i domestici impegnati nel ricevimento ma di certo non poteva uscire dalla porta principale, le guardie l‘avrebbero fermata. Così entrò in una stanza vicino alla lavanderia. Vide dei panni puliti appesi e un mantello con un cappuccio blu . Una volta coperta bene si diresse verso una piccola rampa di scale fatte in pietra. In cima trovò la porticina e iniziò a fissare la maniglia dorata, quando all’improvviso la porta dietro a se si aprì facendo battere all’ impazzata il suo piccolo cuore.

Fortunatamente riconobbe il viso di quell’individuo dai capelli scuri con il e dagli occhi blu .

 

- Lars !- sospirò

- che ci fate voi qui, principessa!?-

 Lars aveva circa 12 anni, era nato a palazzo figlio di uno dei domestici di corte e rimasto orfano per motivi che non voleva ancora raccontare. Era stato poi adottato dalla cuoca, Ingrid, che lo aveva preso a cuore non solo per la sua gentilezza, ma anche perché nonostante l’età sapeva preparare anche con solo due in gradienti dei piatti spettacolari.

Era diventato amico delle due principesse grazie ad un favore che aveva fatto ad Alba, cucinandogli un piatto speciale, ma anche questo ve lo racconterò molto presto.

- smettila di chiamarmi così quando non ci sono i mie puoi chiamarmi normalmente- disse Alba esasperata.

Il bambino ridacchiò- scusa l’abitudine, ma non dovresti essere al ricevimento?

- si, ma mia cugina Elena ha deciso di squagliarsela ed è andata nel cortile a giocare con la neve -

- non me ne meraviglio , se vuoi la riporto indietro io-

- no, lascia stare, oggi è arrabbiata con il mondo intero non ti darebbe ascolto-

- bhe , per lo meno proviamoci insieme. Tre sono meglio di due -

- e va bene! Ma comunque si dice due sono meglio di uno! -

- io ho sempre saputo così, non lo dicevano i tre moschettieri?-

- La bambina scosse la testa

- era tutti per uno, uno per tutti - rise la bambina cercando di non fare troppo rumore poi tentò di aprire la porta ma Lars si precipitò appoggiando la mano sopra maniglia quasi sfiorando Alba - emm … vi devo aprire io la porta -

Lei lo guardò indispettita - alla lezione di portamento ci insegnano ad aprire le porte sai?

- volevo essere gentile, scusa - Con uno scatto la porta si aprì e un vento gelido soffiò sul viso di Alba quasi come una carezza.

 

La bambina rabbrividì e iniziò a incamminarsi goffamente sopra la neve alta - allora vieni? O hai paura di un po’ di freddo? - disse sarcastica la bambina mentre il bambino la guardò serio - ma certo, che no!- disse poi sbattendo denti. Alba scrollò la testa.

 

I primi passi sulla neve per Alba erano più o meno stabili anche se faceva fatica ad andare veloce con le sue scarpette e il vestitino che tentava di non sporcare di neve. Lars invece scivolava spesso sulla neve ritrovandosi a volte a terra mentre sentiva qualche risatina da parte di Alba. Lui non poteva fare altro che sbuffare e togliersi la neve che continuava a scendere da quel cielo nero coperto di nuvole. Finalmente davanti alle vetrate del salone videro Elena.

Ormai per Alba e Lars era diventato una questione di principio arrivare per primi da Elena. Proprio quando Lars sembrò avere la meglio inciampò e cadette in avanti con la faccia nella neve fredda, mentre Alba lo guardò con un sogghigno - Elena! - cercò di attirare l’attenzione senza urlare.

-Alba!!- euforica smise di occuparsi del suo pupazzo di neve che stava costruendo, per andare incontro alla cugina. Lars finalmente le raggiunse completamente coperto di neve dalla testa ai piedi. Le due ridacchiarono lui gli fece una pernacchia.

- quanta maturità - rispose Alba facendo altrettanto per poi ritornare seria- Elena - continuo -guarda il tuo vestito sei coperta di neve!-

Cercò di toglierglierne un po’ ma lei si scostò ritornando al suo pupazzo. Alba ruotò gli occhi e questa volta a parare era il turno di Lars ma Alba continuò.

- Elena! Ti prego, noi non dovremo neanche essere fuori. Ci hanno proibito di uscire a giocare con la neve durante il giorno, figuriamoci giocare durante la notte! Ascoltami ci prederemo un malanno! -

La cugina si girò di scatto con la faccia seria facendo quasi sobbalzare i due. - Alba! - disse Elena -non sto facendo nulla di male! Sto facendo solo una pupazzo di neve e a dirla tutta sta pure venendo carina - soggiunse voltandosi verso il pupazzo.

- e molto … carina? - disse stranita Alba avvicinandosi a lei.

- certo - rispose soddisfatta - comunque il pupazzo di neve e una femmina e si chiama Glinda, ancora devo finirla-

Lars intervieni spazientito - ooh ma allora! Alba, Elena dobbiamo tornare dentro se no i sovrani non solo sgrideranno me, ma anche voi e verrete messe in punizione per il resto dei vostri giorni!

Alba lo guardò male per zittirlo mentre Lars sbuffò ancora una volta girandosi dall‘altra parte- che cosa ci faccio io qui allora se continui a parlare te!

- sei di sopporto morale - sussurrò la bambina dalla chioma nera.

- sei malefica!

- lo faccio perché ti voglio bene.

- Il bambino si girò e arrossì cercando poi di rimanere serio.

 

- che cosa state confabulando voi due - alzò il sopraciglio Elena. - emm … noi niente. Ele … noi … - dissero all’unisono.

Ma la bambina parlo sopra con molta calma - Alba,Lars vi prego voglio solo fare un pupazzo di neve, poi ritornerò al ricevimento non mi lamenterò più sarò una brava bambina come vogliono i mie genitori, pero lo desidero molto farlo. Disse con occhioni languidi , Alba voleva dirgli di no e cerco più di una volta ma le parole non uscivano dalla bocca tutto era silenzioso - e va bene … … ma solo 5 minuti!

-Cosaaa!? - disse sconcertato -Dove e andata malefica!?

- sta per tornare se continui ad irritarmi .- sogghigno la bambina puntando il dito in faccia a Lars - mi sto congelando che caspita! - riabbatte ancora una volta

- nessuno ti tiene. - alzo le spalle chiuse il discorso e il bambino incomincio a parlottava fra se e se su come Alba fosse così seccante 

Non si era mai capito che rapporto i due avessero ma una cosa che Elena poteva confermare che non c’era giorno in cui stessero insieme senza poi ribattere per qualcosa e fa ridere ha pensarci . I legami di una amicizia  a volte sono impossibili da spiegare. Ci uniscono anche quando sembra che i legami si debbano spezzare...  ___________________________________________________________________________________________________

 

ciao a tutti, mi spiace per il piccolo capito.

si aggiunto un nuovo componente  alla nostra carellata " Lars" un giovane raggazzino con il tallento in cucina, ma c'è ancora un alone sopra al suo passato, e su che piatto di favore a dovuto  fatto per Alba  e a cosa è servito.

Ma Alba, Elena e Lars verrano scoperti per essere scappati dal  castello? chi entrerà in scena? succederà qualcosa di inaspettato che potrebbe dividere la famiglia?

 

vi lascio con un trailer:

" la regina delle nevi ... è tornata "

 

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Capitolo 3
*** anche la neve nel suo silenzio a potenza: ***


Elena iniziò a saltellare sul posto ridendo spensierata per poi ritornare tutta emozionata alla sua pupazzina di neve.
Passarono più di 5 minuti,ormai dimenticati,nel vedere Elena così gioiosa e  libera. 
Lars,però per velocizzare i tempi;essendo molto freddoloso, aveva iniziato ad aiutare Elena che non faceva altro che bacchettarlo su come era realmente nella sua mente Glinda.

 Alba invece rimaneva a guardarli silenziosamente con la scusa di non avere nelle sue manine i guanti per costruire il pupazzo di neve .
Di tanto in tanto il vento freddo soffiava su i suoi capelli corvini , facendo volgere lo sguardo  a quei fiocchi di neve che le sembravano facessero balli vorticosi , mentre iValzer suonati dall'orchestra riecheggiavano dalla sala da ballo, tanto che alcune volte i suoi piedi gli si muovevano involontariamente portando ad immaginare di diventare piccola quanto a quei piccoli batuffoli e ballarci insieme trasportata da una brezza piacevolmente fredda quanto delicata.
Mentre viaggiava nella mente  l’immaginazione di quei secondi, vide una piccola figura la quale nell’avvicinarsi divenne nitida, sgranando gli occhi-” quella … quella sono io!”- esclamò Alba 
- “facciamo un pupazzo di neve?” -  la bambina sorrise i suoi capelli erano uguali ai suoi con un vestitino bluastro porgendo la sua manina, ma proprio in quel momento la stessa figura scomparve in una folata di tanti fiocchi di neve per poi susseguirsi da una voce molto familiare sempre più forte .
-Alba … Alba! Hei ma ci sei! - la voce di Elena non faceva altro che riecheggiare nella mente di Alba.
- emm si … - scosse più volte la testa quasi nel riprendere conoscenza .- tutto bene, scusa ero assorta dalla mie fantasie.-
- quando mai non lo sei! - disse con aria furbetta la piccola principessa dai capelli mogano sorridendo verso la cugina 
- ah si … - disse Alba con sguardo accusatorio - chi è che sogna vagonate di cioccolato con il dolce castello fatto interamente di vari tipi di cacao senza ingrassare?- sogghignò la sorellina   
- ah ah ah … divertente, comunque ti volevo presentare la mia creazione - per poi schiarirsi la voce, ma fu subito interrotta  da Lars con sguardo offeso.
- non lo hai fatto solo te!  L’ho fatto anche io! 
- va bene , non ti scaldare - disse Elena sbuffando - Volevamo presentarti la nostra creazione!!Glind … - stava per mostrarlo quando si accorse di un particolare che mancava, rimettendosi davanti tirando fuori dal taschino della mantellina qualcosa, mentre i due che osservano furono incuriositi cercando di capire di cosa si trattava.
- ecco quaaaa! - disse infine Elena mostrando con grande soddisfazione la sua pupazzina di neve.
 
Alba e Lars  l’applaudirono come se avesse fatto il più grande capolavoro di tutti i tempi,  mentre Elena continuò a ringraziare.
La pupazzetta non aveva nulla di diverso da un pupazzo di neve:
 aveva dei bottoni per fare gli occhi, una carota come naso e altri bottoni sulla pancia; bhè l’unica cosa che veramente la faceva unica … era l’ultimo oggetto che mise al suo pupazzo di neve, “ un fiocco rosa con una piccola gemma in centro ”  e per non fare cadere quel grazioso nastro era legato  a dei ramoscelli posti sulla testa che fungevano da capelli - è molto carina sai! E il fiocco che gli hai fatto la rispecchia davvero. - disse avvicinandosi alla sua cugina osservandone ogni dettaglio con un sorriso affabile.
- si! Doveva distinguersi da tutte le altre pupazzette di neve! Sai … lei sta aspettando!
- cosa sta aspettando? - si girò Alba incuriosita dalla strana affermazione di Elena.
-  non lo so … ma il fiocco serve per farla riconoscere.
 Se no sarebbe uguale a tutti gli altri.
- aspetta un attimo sono confusa , l’hai costruita te! Tu … hai creato Glinda!
- l’ho costruita io. Ma di certo non mi metto a parlare con un pupazzo di neve inanimato!
- ma … tu … il pupazzo … aaaah - sbuffò rassegnata Alba- lascia perdere, fa lo stesso - 
La nostra cara principessa non voleva approfondire su un discorso insensato, dopo tutto conosceva bene Elena e sapeva che sarebbe andata avanti per le lunghe per poi arrivare infine nel non ricordarsi di ciò che avevano parlato fino a qualche istante fa.
Lars,anche lui si rifiutò di approfondire e scosse solo la testa divertito domandandosi di come delle volte Elena fosse cosi infantile e ingenua .
Ma doveva ogni volta auto-rispondersi, sapeva che la loro vita era costretta ad indossare una continua maschera raffigurata loro da adulte.
Ogni cosa che dicevano o che facevano era programmato,ma Elena il più delle volte nella disperazione distruggeva quella maschera diventando la bambina che vuole essere, mentre Alba era costretta ad indossarla per poter non sfuggirle dalle mani e proteggere Elena da qualsiasi cosa al mondo di  ispirarsi ad Alba.
Così fece finta di nulla e alzò le spalle.
- allora Ele, Alba? Rientriamo? -sorrise sbattendo i suoi denti stretti, il ragazzo.
- si - sorrise Alba incamminandosi insieme a lui verso l’entrata, in lavanderia;
mentre Elena rimase ancora per qualche secondo lì per dare un ultimo sguardo alla sua pupazzina di neve.
- Arrivederla Glinda, è stato un vero onore conoscerla - dopo avergli fatto un regale inchino, si avviò verso i due prendendoli a  braccetto  - Vi voglio bene ! grazie- 
Questa parola risuonò nella mente di Alba e Lars era così dolce e calda .
- oh Elena anche io ti voglio bene-poi Elena si sdraiò accanto a alba dicendole .
- sapete che a me … non mi piace che queste smancerie …
- dillo e basta - disse scherzosamente la principessa Alba.
- ci stavo arrivando! Vi voglio bene … ma solo come amico! -puntualizzò
Le due si misero a ridere finche Elena proseguì chiedendo con sguardo soavemente delicato ma dubbioso- saremo amici per sempre vero?
-Vero! - dissero i due.
Detto questo,i tre si guardavano con grande stima l’uno verso l’altro.
Quasi da poter essere sicuri che anche nei peggiori dei casi sarebbero rimasti insieme per sempre.
Quando all’improvviso il viso di Elena si crucciò verso Alba vedendo qualcosa di diverso mentre la cugina continuava a sorridergli - Alba … ma che ti è successo a quella ciocca di capelli?
- quale ciocca?- disse guardandosi i capelli .  finche finalmente la vide: era una ciocca di capelli bianchi - aspetta che!? - 
- che ti è successo? - chiese la cugina continuando a fissare quella ciocca bianca, preoccupata 
- non … non lo so … - continuò a guardarsela  a seguire tutta la ciocca di capelli sulla frangia che aveva persino dietro la nuca, per poi osservare lo sguardo del ragazzino crucciato - mi invecchia Lars?
-emm … certo che no! - disse non riuscendo a guardare negli occhi Alba
-hai esitato - disse Alba già accusandolo.
Elena invece la continuava a toccare come se potesse capire la fonte del guaio.
ma ben presto furono interrotti da delle voci.
- hei voi due! 
- che ci fate fuori?

Erano le voci che conoscevano molto bene erano i figli dei governarti.
I loro genitori venivano sempre al ricevimento per motivi di affari con Arendelle …
il capo di quel gruppetto era un bambino dodicenne snello e alto il cui cognome era Weselton.
Molti dicono che sia un bel bambino ma la sua era  tutta apparenza, dentro non era altro che un bambino viziato e arrogante che amava comandare a bacchetta chiunque,calpestando chi lo intralciava.
Si diceva tra varie famiglie di nobili che la sua famiglia molti anni prima aveva  disdetto ogni rotta commerciale con loro, ma negli ultimi tempi per motivi economici e di povertà dato che dopo inverni lunghi e freddi, erano stati costretti a riconciliare ogni riallaccio possibile per far sopravvivere il regno. 
Ma tornando ai bambini, tra loro c’era anche una bambina coi capelli a boccoli dorati che proveniva da delle isole orientali di nome“Darghi”.
Era una bambina undicenne :snob, riccona e vanitosa senza uguali.
Ogni bambina era inferiore a lei, molti bambini della nobiltà la chiamavano la “pavonessa” o “regina malefica di Biancaneve” 
E questo non ne era a vantaggio di Alba, essendo anch’essa soprannominata in continuazione Biancaneve per poi esserne   derisa molto maleficamente dalla bambina.
Per non parlare delle due damigelle che le andavano dietro come delle oche, imitando qualsiasi cosa faceva la loro principessa; i  loro nomi erano Agnes e Lina,essa aveva
altri due fratelli  robusti entrambi dalla casata vicino ad Arendelle, che da tempo facevano pressioni sul regno cercando di persuadere in maniera subdola il re e la regina di abdicare: usando frasi sul loro stato economico proponendo un’unione che avrebbe risolto tutti i loro problemi finanziari; la loro brigata si chiamava:“i Kaerty“.

- allora cos’è il freddo vi ha congelato la lingua - disse la bambina dei Darghi con la sua solita voce altezzosa sistemandosi i suoi boccoli dorati per scrollare i fiocchi di neve come dei pidocchi dalla sua pelliccia.
Per poi susseguirsi da Agnes e Lina con un “già”
Mentre i due ragazzotti sogghignavano insieme come due cani vogliosi di mordere la loro preda.
- è la stessa cosa che mi chiedo anch’io - disse Alba protendendosi in avanti verso Elena. Mentre ancor più  avanti si protendeva Lars.
Schifata la bambina alzò il labbro ruotò gli occhi e fece un cenno con la mano ai due ragazzotti che si avvicinarono e lo spinsero facendolo cadere sulla neve.
- quelli del tuo rango- disse uno
- devono stare sotto- susseguì l’altro
 -non te lo dimenticare - soggiunsero infine ridendo spietatamente.
- tutto bene? - dissero le due principesse avvicinandosi e accovacciandosi per vedere se si era fatto male.
- si tutto bene, non preoccupatevi per me, è meglio che c’è ne andiamo.
Detto questo le due non poterono che annuire.
- si non vale la pena. - disse Alba aiutando intanto Lars la quale non le bastò neppure alzare lo sguardo che si ritrovò faccia a faccia di nuovo con quell’arrogante principessa dei Darghi. 

  - non alzare troppo la cresta principessina, sai chi siamo noi?-
-E dove siete!- disse poi Weselton iniziando  a parlare  avvicinandosi perfidamente.
- si lo sappiamo molto bene, vi consiglio di non fare cose che poi voi potete dispiacervene,messere . E ora stavamo rientrando. 
Lasciateci passare!- Elena sembrava in quel momento fosse esplosa, ma se non fosse successo, molte cose,da li a poco non sarebbero accadute.
- Siete solo dei prepotenti! Bulletti! - disse cercando di scansarsi insieme a Lars e Alba da quei fastidiosi bambini, tentando di passare in mezzo a loro ma il gruppetto si metteva davanti, quasi formando uno scudo impenetrabile.
- Basta! Non ne posso più ! -continuò Elena andando contro loro, la spinsero all‘indietro e la slanciò;stava per cadere ma fu prontamente sorretta da Alba e Lars. 
- vi ricordiamo - prosegui Weselton - di non fare troppo l’insolente con noi. Dopo tutto … senza di noi la vostra regione sarebbe morta e voi della famiglia reale chi lo sa … molto probabilmente sareste  stati assaliti dal vostro popolo morente di fame. Basta solo dire ai nostri genitori che ci avete trattato male e questo regno … bhe … - disse sistemandosi il guanto.
Non era a prima volta che Weselton e compari li minacciavano, spesso era per dolciumi o giocattoli, dicendo che avrebbero detto delle bugie sul loro conto per farli mettere in castigo dai regnanti.
Ma questa volta la posta era molto più alta di un capriccio di bambini: si trattava del loro regno e della loro famiglia.
All’improvviso,tutto in un colpo ebbero la responsabilità sulle loro spalle minute e ne sentivano il peso: dovevano trattenersi da qualsiasi cosa che avrebbe potuto danneggiarli …

Infine i bambini scansarono le due bambine facendole addirittura cadere sulla neve mentre la bambina snob con crudeltà  disse -scusa non volevo.
Elena poi si girò verso dove ormai erano,
- Sapete, fareste la stessa fine di questo pupazzo di neve. - disse Weselton tirandogli un calcio 
- nooo! - urlò Elena la quale si stava rialzando furiosa contro i bambini che ormai stavano tirando pugni e calci al pupazzo di neve, andando in frantumi con sopra il grazioso fiocco rosa che ripetutamente passò sotto alle scarpe di quei bambini.
Ma Alba la strinse forte a se per non farla proseguire, mentre Elena cercava di raggiungerli dicendo ripetutamente il nome del pupazzo.
E alla fine,stremata la bambina cadde sulle ginocchia, la quale i bulletti passarono ancora una volta di fianco alle loro facce lanciando a uno di loro il fiocco sgualcito, mentre Lars cercò di consolarla.
- Tranquilla Elena … l’anno prossimo ne faremo un altro? Ok?
Ma  la cuginetta riprese in lacrime  portandosi al cuore il nastro.
Alba si avvicinò di più abbracciandola più forte, non riusciva dire una parola di consolazione, sentiva che era l’unica cosa che potesse fare per soffocare il dispiacere era consolarla.
 La neve in quel momento sembrava scendere più velocemente e più intensa. 
- cos’è adesso vi mettete a piagnucolare? - disse la bambina acidamente, con i boccoli dorati .
- Ascoltate - sussurrò Lars - non preoccuparti,se provano a dire qualcosa mi addosserò io la colpa .
- ma Lars, - disse Alba - Ma il ragazzino la zittì con il dito proseguendo -è inutile parlarne adesso, se non ci muoviamo non ci leveremo questi sciocchi bambinastri capricciosi-

Alba annuì e si alzò, aiutando poi Elena a sollevarsi da terra mentre ancora le sue lacrime le rigavano il viso, singhiozzando.
Lars si avvicinò togliendo il suo mantellino per avvolgerlo intorno ad Elena, si voltarono e iniziarono a incamminarsi verso la porta della lavanderia ma quei gruppetto non faceva altro che prenderli in giro inseguendoli dietro a loro 
- che fate! Ve ne andate? 
-Orfanella! Asino! Lentigginosa!
Orfanella! Asino ! Lentigginosa!
Orfanella! Asino ! Lentigginosa!

Continuava a risuonare nella testa dei nostri piccoli amici ma Alba chiuse gli occhi cercando di mandare via le voci in modo che non le facessero più male ma sembrava avere la meglio, finchè…
-SILENZIO!!!
Si voltò di scatto e nello stesso momento sembrò che avesse risucchiato della neve dalle sue mani che si stesero con i palmi verso il terreno, da cui poi spuntarono dal tanti stalattiti di ghiaccio sempre più appuntite.
Il gruppetto si allontananò sempre di più,  mentre i loro sguardi erano spaventati, guardando Alba con orrore.
Le mani della bambina erano diventate simile a ghiaccio, e  vedendole le nascose poco dopo nella mantellina, girandosi verso i suoi amici che la fissavano come una specie di sconosciuta .
La neve si fermo all’improvviso.
C’era solo silenzio, solo il loro respiro.
-Alba - bisbigliò infine Elena, continuando a fissare i suoi occhi di ghiaccio, cercando di trovare quasi una risposta a quello che era appena accaduto ma questa non arrivò. C’era solo un suo respiro appesantito da mille emozioni che aveva in quel preciso momento, ma la maggiore era la paura.
L’attenzione di scatto fu attirata dal gruppetto davanti che con voce tremante incominciarono a farfugliare 
- la leggenda! la regina delle nevi è tornata!esclamarono
Alba si girò di scatto sgranando gli occhi per ciò  che Weselton aveva appena detto.
- il mostro!-
- ci congelerà tutti!!-
Incominciarono a indietreggiare
- aspettate! Vi … posso spiegare!
Alba si avvicinò di qualche passo cercando in qualche modo di negare l’accaduto, ma appena tentò … Weselton terrorizzato rispose in maniera crudele-non ti avvicinare MOSTRO!-
- io … non sono un mostro … -
Ma,inaspettatamente dalle sue stesse mani si formò una sfera,cercò di liberarsene, ma questo la fece cadere all’indietro,essa si liberò in aria e poco dopo scoppiò in tanti fiocchi di neve che ricaddero sul manto innevato.
- andiamocene!- scapparono con terrore da lei, entrando dalla porta urlando.
Passarono pochi secondi e i tre rimasero in silenzio mentre i fiocchi di neve continuavano a scendere sopra alle loro teste, come se quei piccoli batuffoli  potessero dare la risposta a quello che era appena accaduto ad Alba .
- come è possibile … - sussurrò Lars incredulo continuando a fissare le stalattiti.
Elena provò a dire qualunque cosa, ma le labbra non si mossero di un millimetro: quello che era appena successo l’aveva tramortiti.
Una parte di lei sapeva che quella era la sua cugina: una bambina della sua età che ama giocare con lei, non farebbe del male neppure ad una mosca e le vuole molto bene; ma dall’altra si ricordava quella storia che Alba aveva raccontato durante quella notte nella loro cameretta per giocare di nascosto,vicino al camino acceso ed era come se fosse stata la notte scorsa.



- allora Alba - disse alla bambina euforica molto silenziosamente sul morbido tappeto al centro della stanza.
- quale storia mi racconti stasera?-
- Ho preso questo libro. Ma non so se ti piace-
- se non parla di qualcuno che odia il cioccolato a me va benissimo! Dai! Dai!- incitò sentendo la curiosità addosso.
- va bene, ma peggio per te! Perché l’inverno,da ora in poi sarà alle porte! perché questa è la storia della regina delle nevi che abita nella montagna del nord.- disse con voce misteriosa e minacciosa mentre il fuoco scoppiettava nel camino.

Elena ritornò in se scacciando via quella storia, dopo tutto era solo un racconto e la sua Alba non era la regina delle nevi, 
si ripeteva più delle volte per farsi forza facendo qualche passo nella sua direzione 
Le favole  non diventano realtà si continuava ogni passo .

Ma la realtà è molto più tempestosa. Molto più buia. Molto più spaventosa. La realtà è davvero molto più interessante del "vivere per sempre felici e contenti


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Mi scuso per l'enorme ritardo, ma ho avuto un po' da fare, allora Alba la nuova principessa delle nevi, e la notizia la scandalizata specialmente dopo che il grupetto la soppranominata "MOSTRO" , Weselton & co lo andranno a dire a tutti i presenti? Alba si farà avvicinare dai suoi cuginetta, o cercherà di non essere toccata? e la ciocca bianca? riuscira a controllare i suoi potere Alba? sarà tutto come prima? i sovrani lo scopriranno? e povero Lars che cosa farà per aiutare queste principesse che ne combinano sempre una nuova?
tutto nel prossimo capitolo , vi ringrazio ancora coloro che state seguendo la storia. 
Alla prossima "Misterygirl"

un grazie speciale "LateNight_01" che mi segui e mi recisce 

 

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Capitolo 4
*** il terrore rassicurante : ***



Alba era ancora a terra seduta sulle ginocchia, immobile, troppo traumatizzata per riuscire a muoversi .
Le  mani sulla neve che pochi minuti fa erano un rosa candido e morbide  erano diventate simile a ghiaccio, riusciva a muoverle senza nessuna difficoltà ma quelle per lei non erano le sue mani, erano qualcosa di spaventoso, qualcosa che aveva dato forma a ciò che credeva impossibile,e cioè il potere glaciale della Regina delle Nevi.

Elena,la guardava scioccata, nella sua testa vi erano mille pensieri ma nessuna risposta. Rigidamente fece qualche passo nella direzione della cugina. Alba si girò di scatto con uno sguardo vitreo e sconvolto. La bambina la guardò dritta negli occhi in silenzio quasi come per riuscire a intravedere un qualsiasi segno da parte sua, una possibile spiegazione,ma la cugina era immobile, le labbra sbiancate, gli occhi sbarrati che sembravano quasi non vederla e le mani … di ghiaccio.

- A-A-Alba! Le tue ma-mani.. - balbettò con un filo di voce.
In quel momento la cugina  si riprese di scatto nascondendo le mani dietro la mantellina.

- io-io non … - si alzò di scatto e facendo qualche passo indietro -state lontani, non vi avvicinate!- disse rivolgendosi ad Elena e al suo amico Lars.

Ma proprio mentre Alba stava indietreggiando per scappare via,Lars prese la sua mano gelida e ella per riflesso si voltò verso di lui terrorizzata mentre Elena come svegliata dal movimento di Lars fece la stessa cosa afferrando l‘altra mano.

- lasciatemi! Lasciatemi!! - disse,cercando di divincolarsi dalle loro prese -Non  avete capito! La storia della  Regina delle Nevi - urlò quasi in lacrime Alba - guardate le mie mani! Guardate! cosa ho fatto sono un mostro!
- tu non sei un mostro - gridò Lars -  e non potrei mai vederti com‘ esso-
- No! No! Lasciami , non voglio perdere il controllo nuovamente .
-  e proprio per questo noi non ti lasceremo. - rispose il ragazzo.
- Cosa?-disse ad un tratto Alba interrogandosi sulla sua affermazione .
- risolveremo questa situazione insieme-
Alba si girò verso la cugina che annuì sorridendo in modo freddo quasi cercando di trattenere le sue emozioni.
 - volete sul serio aiutarmi? -
- certo siamo amici e nessuno viene abbandonato- disse il ragazzino cercando di farla tranquillizzare.
- si,- annuì la cugina  

Intanto poco prima il re e la regina avevano chiamato i domestici per ritrovare le due principesse che mancavano al salone .

- chissà dove saranno finite quelle due - disse spazientito il sovrano
- sicuramente , Elena si sarà di nuovo sporcata il suo vestitino di cioccolato e adesso Alba la starà aiutando a ripulirsi e staranno cercando un altro abito simile per confonderci.
- oramai le conosci bene mia regina. - sorrise amorevolmente verso la sua consorte.
- sono una regina ma sono anche una madre anche se … - bofonchiò infine tra i suoi pensieri.
- cosa c’è che vi turba ? 
- sono una buona regina lo dite voi , lo dicono tutti quelli che mi circondano, ma … dalle mie bambine … non penso d’essere una buona madre.
- perché dite così? Certo che lo siete- 
- se fossi una buona madre passerei più tempo con loro, invece il regno e al primo posto e mi porta via dalle nostre bambine, dal poter giocare con loro,dal poterle consigliare e da poterle anche se solo dal stargli vicino.
- Lo so mia cara , ma purtroppo se lo facciamo, il nostro regno andrebbe in rovina e non solo,anche la nostra famiglia..
- lo so … - disse la regina alzando la testa quasi da poter far indietreggiare le lacrime che stavano per scendere dai suoi occhi. Il re prese le sue delicate mani - Sofie … - disse attirando la sua attenzione.
 - noi c’è la faremo,tutto si risolverà. Ok?  - il caro re sorrise alla sua amata moglie per poi dire il suo solito“ Ok “, mentre i suoi occhi di un color turchese brillavano lucidi, cercando quei sorrisi reciproci che li distinguevano ,tanto distanti eppure così uguali.

Ma tutto questo d’un tratto finì come ad un risveglio da un bel sogno ritornando nella realtà grazie ad  il servitore della famigliare reale che richiamo l’attenzione dei due sovrani sbattendo uno scettro ripetutamente sul pavimento in marmo .
- maestà, la granduchessa di Arendelle - ma l’anziana signora  non lo lasciò finire. - state tranquillo mio caro lo sanno il mio nome sono pur sempre la madre del mio adorato figliolo il re.
Il re e la regina  l’accolsero a braccia aperte - cara madre! Pensavamo che non saresti  più venuta. 

- oh miei cari questa sera la neve e il ghiaccio ci hanno un po’ sbarrato la strada e abbiamo dovuto rallentare.
- mi immagino che sia stato un viaggio estenuante,volete sedervi sulla sedia?- il re stava già prendendo la sedia quando la cara nonna lo fermò.
- no,no,no … ti ringrazio tanto mio caro , ma sono stata due ore e mezza seduta sulla carrozza,direi che non mi serve proprio, ricordati che ho ancora tanta forza quanta le mie care nipotine, a proposito dove sono, ho portato con me dei regalini che sicuramente gli piaceranno.
- loro … - incominciò la regina quasi nel trovare una risposta alla momentanea scomparsa delle sue bambine - vedete … loro … sono uscite dal ricevimento e adesso le governanti le stanno riportando qua.
- ah capisco - disse la cara nonnina con un sorriso - allora spero che ritornano al più presto-
Ma non passò molto tempo che degli urli sempre più vicini interruppero l’intero salone; così i presenti cercarono di capire da dove provenissero le urla,di chi erano,e da cosa erano provocate.
Vi entrarono un gruppo di giovani nobili completamente spaventati urlando cose confuse verso i rispettivi genitori:
- mamma , mamma!!!
- ci vuole uccidere!!!
- dobbiamo andarcene da qui!!
- dovete proteggerci!! 

L’intero salone inizio a mormorare ripetendo ciò che quei bambini avevano appena detto.
- che cosa state dicendo ? - disse uno dei genitori ai propri figli.
- ci lanciato addosso delle lame!!
- voleva ucciderci!! Siamo fuggiti per un soffio.

L’intero salone riprese a mormorare ancora più forte, ipotizzando di un possibile nemico dei regni che voleva far del male alla famiglia reale. A quelle parole i due sovrani di Arendelle si guardarono in preda al panico - le bambine! - dissero all’ unisono e iniziarono a correre tra le persone facendosi spazio per uscire dal ricevimento .

- chiamate le guardie !! Trovate la principessa Elena e la principessa Alba,subito !! - urlò il re alle guardie.
Ma appena furono all’uscita si imbatterono in una delle governanti del castello che fece un regale inchino.
- Mary … - disse la regina con voce tremante - vi prego, avete trovato le mie bambine!?
- si mia signora - disse con  molta calma e sorridendo - le ha trovate Lars .Su venite non state nascoste-

Da dietro il muro fuoriuscirono le due bambine , la madre si inginocchio abbracciandole in lacrime - le mie bambine! Vi e successo qualcosa? Vi siete fatte del male? 

- no mamma stiamo bene - disse Elena  sforzando di essere il più normale possibile.
- dove vi eravate cacciate!? - domando preoccupato il re
- ecco io … cioè … noi - Elena iniziò a balbettare  cercando una scusa plausibile, ma non le fu semplice dopo quello che era accaduto.
- Alba … - disse il re molto seriamente ,ma il suo sguardo rimase chino,quasi inflessibile - Perché porti dei guanti di lana? 

Dalle labbra di Alba non uscì neanche una parola, continuava a guadare tutti quelli che erano in sala come se potessero urlare da un momento all’ altro o fargli del male, ma  fu in quel momento che tra la gente fuoriuscì Weselton.

- Eccola sire! - urlò il bambino - e lei che ha tentato di ucciderci!
Alba senza dire nulla si avvinghio alla zia quasi nel voler trovare protezione..
- mia nipote? - disse il re al quanto scioccato e turbato di una simile accusa,mentre insieme i presenti si guardarono farfugliando per cercare la conferma di ciò che aveva detto .
- di che cosa viene accusata mia nipote? - disse la regina molto indignata.
- di tentato omicidio e di essere la regina delle nevi! - accusò indicandola precisando chi era il colpevole.

A quella affermazione tutto tacque per qualche instante quasi dal dover elaborare l’accusa. Finché dal primo invitato fino all’ultimo  scoppiarono in un fragorosa risata, bhe tutti tranne i genitori di quei bambini che avrebbero preferito sotterrarsi sotto terra che stare nel salone.

- ma è vero!! - dissero in coro i bambini guardando le facce divertire dei presenti.
-Guardate le mani di vostra nipote e guardate fuori dalla finestra , uscite in giardino, c’è una barriera di stallatiti a terra,ci stava per far diventare degli spiedini, stava per ucciderci!! - disse Weselton sempre con voce più acuta diventando tutto rosso mentre si avvicinava alle ampie finestre , scostando poi grandi tendoni rossi.
 alcuni invitati si avviarono verso la finestra altri rimasero lì a guardare il sovrano e la regina che voltati verso la piccola Alba .
 
Il re per dimostrare il contrario chiese di togliere i guanti alla nipote sicuro che le sue mani fossero perfettamente normali e così  la bambina tremante gli diede la sua mano e delicatamente e  glie lo tolse .
Mentre questo avveniva Elena cercava di farsi venire in mente un’idea velocemente per tirare fuori dai guai Alba,iniziò con:  - se dicessi che c’è un asino che vola ? mentre tutti sono voltati la facessi sparire, no e impossibile dove me lo procuro un asino che vola … e se iniziassi a costruire un teletrasporto , no …  non ci riuscirei! l’ultima volta che ho cercato di costruire qualcosa è esploso facendo prendere fuoco la sala per il the … e se … no … - 


Infine tutti compresi il re e la regina di Arendelle si voltarono verso l’ampia finestra, ma tutto quello che c’era nel giardino era solo neve bianca e soffice senza vita, e le mani della bambina erano perfettamente morbide e rosate.
- come è possibile!! Fuori c’erano delle stalattiti enormi! E-e-e sua figlia aveva le mani di ghiaccio vi dico ! e anche un ciocca di capelli bianca, che non aveva mai avuto! Se l’è sicuramente tagliata. Lei è la regina delle nevi vi dico!!- disse contorcendo le labbra Weselton,ma questo fu infine esplodere la madre di lui che con voce d’aquila urlò. 

-WEEEESELTOOOOOOOON!!  Smettila di accusare la nostra principessa!! O non ti farò mai più uscire dal castello, né vedrai la luce più del sole siamo INTESIIIII !! - velocemente la donna si ricompose correndo  verso i sovrani facendo infine un inchino goffo a causa dell’enorme parrucca e del suo gigantesco vestito largo ai fianchi - oh mi scuso da parte mia e di mio figlio per questo increscioso malinteso.
- anche noi maestà - sopraggiunsero dietro i  genitori degli altri bambini  - sa come sono i bambini - continuò la madre di Weselton - sono pieni di inventiva, gli piace giocare e scherzare, magari sono cadute delle stallatiti e si sono spaventati per un non nulla.

-SILENZIO! - disse il re come un tuono che rimbombo nella sala,che quasi per la sorpresa e la paura fece zittire l’intersa sala, mentre i  duchi e i genitori dei bambini  guardarono i due regnati supplichevoli di clemenza verso di loro quasi potessero vedere già uscire da quelle labbra piene d’ira e aspre di un decreto contro di loro o di un distacco di commercio, ma persino di guerra per una simile accusa, per poi non parlare delle maligne cose che si sarebbero dette su di loro .

- E una accusa molto grave quella fatta dai vostri figli - camminò lento e serio il re verso il suo trono -   specialmente se la persona in questione è la mia figlia adottiva che presto regnerà sul regno dell’est. 

L’uomo si volto sedendosi sul suo trono guardando i presenti in silenzio per poi continuare - non voglio più che nel mio regno riaccada una cosa del genere ,specialmente  se l’accusa è verso la mia famiglia.

- vi garantisco che mio figlio non accuserà mai più la vostra famiglia,avete la mia parola. - disse la madre di Weselton, per poi il nuovo susseguirsi dei vari genitori

- Bene! - disse con tono meno aspro ma trattenuto. - e ora che si  è chiarito questo malinteso ringrazio tutti voi della meravigliosa ospitalità mostrata e dei vostri favorevoli negozia menti e della vostra magnifica compagnia che ci avete dato stasera. 

tutto fu concluso con un fragoroso applauso . Weselton era ancora lì davanti ad Alba guardandola in modo maligno approfittandone dei fragorosi applausi e quasi in silenzio disse una frase che avrebbe tenuto nel cuore - sai questo è solo l’inizio di una storia dei poveri bambini che cercarono di avvertire tutti quanti che fra loro “l’amata principessina” non era altro che ciò che si annida nelle loro paure più profonde, e in un futuro non troppo lontano tutti se ne accorgeranno e io sarò li a gustarmi il glorioso momento.

Dette queste parole Weselton svanì fra folla , mentre lo sguardo di Alba si era perso tra quegli applausi;avrebbe voluto scappare ma non poteva, non davanti a centinaia di persone che la fissavano, avrebbe fatto accrescere dubbi sulla sua famiglia, quindi stette ferma impassibile facendo appello a tutte le sue forze. 
Mentre nascosto dietro al muro  del salone c’era Lars, che rimasto tutto il tempo sentire se andava tutto bene, era pronto e lanciarsi dentro al ricevimento per proteggere Alba e Elena nel qual caso in cui fossero andate le cose storte , anche se, essendo della plebe entrare voleva dire sfidare la nobiltà e questo l’avrebbe messo in seri guai , ma tutto finì come aveva sperato e poté fare un sospiro di sollievo .

Il salone ora  vuoto. Una volta salutati e andati via gli invitati  i due regnati insieme alla nonna si girarono verso le loro due bambine molto seriamente , percependo che tutto l‘accaduto avrebbe necessitato di spiegazioni da  parte loro. 
-Eline ! Mary! - chiamò il re le due domestiche - portate le nostre  principesse nelle loro stanze e preparatele per la notte , ma non fatele addormentare , devo parlare con loro.

Le due domestiche fecero un inchino, invitando con un cenno della mano le due principesse a seguirle.
Passarono minuti interminabili in quella stanza illuminata dal caminetto che consumava il legno che era ormai ardente .
Il loro silenzio era surreale,persino le due domestiche ne rimasero al quanto sorprese. 

Interminabili minuti passavano e Elena tentò di intravedere lo sguardo della cugina  seduta sul letto accanto al suo, ma Alba continuava ad avere la testa bassa non riuscendo ad intravedere neanche la sua espressione; ma la cugina capiva che il suo atteggiamento dava mostra di tutte le sue  preoccupazioni nei riguardi delle mani nascoste dai guanti candidi .

Appena si sentì il rumore della serratura entrambe si voltarono quasi sobbalzando mentre il loro respiro si faceva irregolare, ogni decisione presa per spiegare l’accaduto era scomparsa dalle loro menti .  
I due sovrani e la nonna ormai dentro ringraziarono subito le due domestiche  congedandole e chiudendo,una volta uscite,la porta,lasciando la famiglia al suo interno. Alba istintivamente incrociò le braccia per nascondere le mani, cercando di fissare il copriletto decorato , aspettando la fatidica domanda.

- bambine che cosa e successo ? Perché Weselton ha fatto simili insinuazioni nei riguardi di Alba?- chiese il re con voce autorevole ma non aggressiva.
Alba sapeva che la domanda degli zii era riferita a lei  visto che Weselton l’aveva accusata e sentiva quegli sguardi accusatori dei regnanti penetragli dentro,alla ricerca della risposta , e anche questa volta dalle sue labbra uscì solo aria, neanche un suono che potesse dare spiegazione , voleva dire qualsiasi cosa; arrivò perfino ad un punto che la verità le sembrò quasi una liberazione, se avesse potuto dare sfogo a tutta quell’ansia e paura … ma anche quella non  fuoriuscì. Solo silenzio … finché 

- è stata colpa mia - disse una voce tremante che proveniva nel letto opposto ad Alba - vi ho disubbiditi sono scappata fuori dal ricevimento a costruire un pupazzo di neve. Ed Alba e Lars sono venuti a portarmi indietro ma  ho voluto proseguire,  più volte hanno cercato di convincermi ma io non li ho ascoltati . Poi è venuto quel gruppetto con Weselton  e ci hanno presi in giro pesantemente minacciandoci. E  Alba ...
- e dopo Alba- spronò il re a proseguire pochi secondi dopo.
 Elena fisso Alba con occhi sgranati quasi fosse appesa ad una corda che stava per spezzarsi, in quel preciso momento Elena si stava chiedendo quale fosse la cosa più giusta …
dirgli quello che era successo … su ciò che era in grado di fare Alba o se era meglio rimandare in qualche modo l‘argomento. 
La voce dolce della madre la richiamò dalla sua decisione . - Elena … -
La bambina prese un grande respiro - Alba … - ingogliò quasi a vuoto - gli disse di smetterla ma loro per vendetta  mi hanno distrutto il pupazzo di neve, ed Alba si e arrabbiata e noi abbiamo … e - e - e loro … - disse il infine in lacrime cercando di continuare .
- vendetta- concluse la regina prima che potesse finire la frase - vi siete vendicati e li avete spaventati .
- bhe si  - disse confusa Elena non sapendo neanche perché avesse confermato la teoria della madre  - in realtà poi Alba e n-no-no- noi li abbiamo spaventati abbiamo fatto credere che esistesse la regina delle nevi.
- e i figli dei regnanti hanno ingigantito la storia  perché hanno avuto paura - concluse il re 

Alba alzò lo sguardo,quasi sconvolta di tale affermazione ,  non era proprio la verità ma la paura della reazione degli zii era sparita .
E dopo un lungo discorso infine  le due principesse non scamparono comunque sia alla loro punizione  per aver disubbidito sia per “ lo scherzo” .
 La loro punizione fu di stare un intero giorno nelle loro stanze senza uscire .
Dopo che gli zii diedero la buona notte ,la nonna restò ancora un po’ con il consenso dei regnanti.

- Bambine mie - disse avvicinandosi ai due letti.- è stata proprio una brutta serata,e io che pensavo che il mio arrivo vi portasse un po’ di allegria.
- ma il tuo arrivo ci porta sempre allegria nonna - disse Elena allungando le braccia per ricevere il suo abbraccio  che sembrò così buono che face sentire i sapori del passato lontano ma per loro così vicino, pieno di cose mai viste compresso insieme a  tutto e il loro amore che possono dare anche che solo per un istante.
La nonna poi rivolse lo sguardo verso l’altra sua nipotina adottiva sospirando. - Alba … cosa c’è piccolina di solito è Elena che rimane con il broncio per il castigo, te … sei quella che la incoraggia ad affrontarlo.
Alba non rispose … distolse solo lo sguardo, ma la nonna lentamente si sedette affianco a lei - Alba, se ti conosco bene c‘è qualcosa che ti preoccupa? Vuoi parlarne alla nonna?
- se te ne parlassi … non capireste.
- allora prova a dirmi le tue emozioni,a volte bastano queste per capire il problema e risolverlo cara.

Alba alzò il capo verso la nonna cercando il suo sorriso.         La bambina cominciò ad elencare le sue emozioni una ad una come se le chiamasse per nome  - frustrazione,disperazione,solitudine … sentimenti che ti fanno sentire in colpa … malinconia e paura - 
- tutti sentimenti che ti deprimono e ti fanno rinchiudere dentro te stessa cara.ma c’è un sentimento che può batterli tutti. - disse la nonna accarezzando il capo della bambina 
- e qual è ? - attirando ancora l‘attenzione di Alba disse
- l’amore bambina mia.- 
Elena si avvicinò per sentire meglio l’argomento,cercando di arrampicarsi nel lettone di Alba per poi mettersi  accanto alla nonna - vuoi dire che Alba deve innamorarsi di un bel principino e poi baciarlo ?- 
- ah ah ah , - rise la nonna  per la risposta di sua nipote -può essere ma può essere l’amore più difficile a volte, a volte la persona che si crede di amare non è proprio il vero amore, l’amore può avere molte sfaccettature.
- nei libri dicono che il bacio di vero amore può risolvere ogni cosa, quale altro amore può esistere - disse crucciata Elena.
- c‘è quello dell‘amicizia, l’amore verso  il nostro prossimo… ma … c’è l’amore più speciale che esista .
- che cosa?- dissero in coro le due bambine - 
- l’amore che può dare una famiglia. E’ il più semplice e puro amore che esista. Che purtroppo può essere rovinato da litigi, incomprensioni e bugie ma questo avviene quando ci si dimenticata di quanto sono speciali le persone accanto e ci possano aiutare anche solo con un caldo abraccio.-

Quell’ultima frase fece regnare dei secondi di silenzio nei pensieri di entrambe. Ma la nonna interruppe la discussione sbadigliando- bene bambine mie. Ora vi do la buona notte, sarò ancora piena di energia ma anche io ho bisogno di dormire.
- domani ritornerai nonnina?- chiese infine  Elena abbracciandola .
- ma certo, e ho anche dei regalini per voi. Ma solo se  mi promettete che farete le brave … vero Elena.
- lo prometto , lo prometto, lo promettissimooo!! - Elena saltellò sul letto , la nonna si alzò e diede ad entrambe un bacio sulla fronte e con un passo lento se ne andò in silenzio anche se prima le fissò per qualche secondo,giusto il tempo che Elena si rimettesse nel suo lettone e chiudesse subito  i suoi occhioni e infine se ne andò. 

La stanza era di nuovo in silenzio, quasi sembrasse vuota. Gli occhi verdi smeraldini di Elena si riaprirono,così anch’essi quelli di Alba ma entrambe non ebbero il coraggio di rivolgersi parola né di guardarsi , aspettavano così una parola proveniente dall’altra ,ma nessuno per tutta la notte ebbe risposta , così infine tra i pensieri e le ultime parole della nonna che rimbombavano nelle loro menti e la convinzione che non avrebbero preso sonno  alla fine i loro occhi si chiusero sperando che tutto quello che era successo facesse parte di un sogno attendavano il risveglio  con ansia.

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una ragazza era con il telefono canticando una canzone poco conosciuta salendo le scale.
- Dora in poi lasceroooo che il cuore mi guidi un poooo'.
" Buongiorno" accerchiarono dei tipi loschi.
- in realtà e buona sera , che volete mon signori? - disse sorseggiando una tazza di thè non capendo da dove l'abbia presa.
- ti sei dimenticata di qualcosa? - chiesero quasi con fare minaccioso
- umm ... il cervello non lo dimenticato sopra alla scrivania come l'ultima volta, no! credo di non essermi dimenticata nulla, grazie per esservi preocupati per me. 
- smettila di fare la spiritosa! - punto il dito una ragazza con i capelli color carota legati in due treccie.
- parlo quella che diverte la gente dicendo " aspetta che"? 
- ti sei dimenticata della storia! - disse la platina con un treccione che non si capiva quanto gel in testa avesse per tenere tutti quei capelli davanti alzati.
- no vi sbagliate! - puntualizo la ragazza - e "miss ispirazione" che si e dimenticata di me! 
- questa non e una scusa! devi metterti li e scrivere! - disse il pupazzo di neve.
- Olaf non sei credibile - disse la bionda - tu sei coccoloso e basta.
- allora minaccero con i caldi abracci!! dopo tutto lo faccio specialmente perchè nella storia c'è una pupazzetta niente male. e se c'è una pupazzetta ci sarò anche io! - 

- e ingiusto quasi ogni storia frozen ci siamo , invece tu ci fai scomparire. - disse la rossa
- non ho mai detto che vi ho fatto scomparire - continuò a sorseggiare la tazza di thè la ragazza.
- vuoi dire che ci saremo !- disse le due sorelle in coro .
- non ho detto nemmeno questo ragazze. lo scoprirete solo continuando a leggere la storia. - pose la tazza da thè sopra un tavolo anchesso sbucato da non si sa dove.
le due si guardarono perplesse e confuse insieme al pupazzo di neve che strappava petali dal fiore continuando a rupete " m'ama, non m'ama , m'ama , non m'ama , m'ama. 
finche all'improviso non venne un'idea, e comparve  all'improviso : sedia, e computer, ed ad un ritmo frentico scrisse la storia. 

Ben tornatiii! ringrazio tutti per questa momentanea pausa che pultroppo  mi sono dovuta prendere.
Allora dopo ormai mesi , sono tornata con questo nuovo capito che parla che i nostri amici insieme al "mini Weselton" hanno scoperto che Alba ha dei poteri come la malvagia "così si dice" regina delle nevi.
e questo fa sorgere i dubbi del perchè la regina delle nevi ora e sopranominata come "cattiva"?
e Alba ne sofrirà per questo nomignolo non vedendo ora il lato buono di questi poteri, ma Lars e Elena gli hanno promesso che insieme l'avrebbero aiutata,  e ci riusciranno? Alba riuscira a controlarli? Weselton tornerà? cosa succederà all'idomani mattina? e la nonna che cosa gli regalerà?  I genitori scopriranno il segreto della loro amata nipotina? avranno tutti il loro happy ending !? e la scritrice qui presente riuscirà a scrivere un'altro capitolo?

posso rispondere in tutto in una sola risposta! NON SI SAAAAA!  
alla prossima e grazie a tutti per la pazzienza
mistery girl
 

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