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Da
un po’ di giorni hanno ricominciato a trasmettere la prima serie di Buffy.. è bellissimo rivedere i vecchi episodi, ma fa uno
strano effetto sapere il finale.. non trovate? Così mi son detta.. perché non
unirli? Fine e inizio.E alla fine ne è
uscita questa fanfic…
Buona
lettura!
CENERE DI TEMPO
Prologo
Spike..
Un
sibilo nell’ombra, un rumore nell’infinito.
Spike..
“Chi
sei?- lui rispose debolmente, alzando le palpebre che per troppo tempo ormai
erano rimaste calate sui suoi occhi. - Lasciami in pace!”
Spike..la Terra ha bisogno di te .Ancora
una volta.
“Io
non appartengo più alla Terra. “
Ma appartieni alla cacciatrice.
I
suoi occhi si spalancarono in un atto improvviso “Io non appartengo più nemmeno
alla cacciatrice! Sono cenere per lei!”
La cacciatrice è scomparsa… come
tutti i suoi amici… come te.
Un
debole sorriso si sollevò sul pallido viso “Avrei dovuto immaginarlo.”
Lastirpe delle cacciatrici non risente più del peso del mondo, alcune non
sanno nemmeno di avere tale compito… così l’umanità cade sempre di più
nell’oscurità e le tenebre torneranno a dominarla.
“Che
vuoi da me!? Io ho già fatto la mia parte…”
Si,e l’hai anche fatta bene… ma
adesso sei l’unico che può tornare a salvare la terra. Se ci riuscirai, la tua
anima sarà finalmente libera… libera di salire, libera di raggiungere lei, la tua amata cacciatrice.
“La
mia anima..” Spike inclinò la testa debolmente, mentre l’immagine di Buffy tornava a farsi vivida nei suoi ricordi “Ti amo”. Queste erano le ultime parole
che lei gli aveva detto prima che tutto crollasse, prima che il mondo divenisse
tenebra, prima che tutti i suoi sogni svanissero nel buio di quel limbo.
Voleva
tornare da lei… voleva che la sua anima la raggiungesse, voleva stare con lei
in eterno fino a sciogliere ogni singolo attimo di gioia, che la sua presenza
avrebbe finalmente fatto nascere in lui.
Salve a tutti!! Rieccomi finalmente!
Scusate il ritardo.. ma sapete, d’estate è dura
mantenere i tempi.^^”
Comunque vorrei precisare che tutta la storia sarà
ambientata tra la decima puntata della seconda stagione
(quando Buffy crede di aver sconfitto Spike e Drusilla) e la
tredicesima (il compleanno di Buffy… cioè quando
si scopre che Spike e Drusilla sono ancora vivi)… non so
perché ma come periodo per lo svolgimento della storia mi
è sembrato perfetto!!^^
Grazie a Only_a_illusion,
liri e Selhin per
l’incoraggiamento!^^
…e sperando di non deludere nessuno, eccovi il 1 capitolo!
Buona lettura!
CAPITOLO 1
“Una cacciatrice deve saper ascoltare il silenzio…
deve esser capace di percepire ogni minimo rumore…- lei era
ferma, gli occhi bendati, le mani lungo i fianchi. Adesso tutto
ciò che contava erano le parole del suo osservatore - ma non
conta solo quanto sia allenata nel corpo: una cacciatrice deve saper
scindere ciò che è giusto da ciò che
è sbagliato. Scegliere: le buone o le cattive decisioni.
Tutto dipende da ciò. Se non riesce in questo…
è una cacciatrice morta!” Un colpo
d’ascia le sfiorò i lunghi capelli biondi mentre,
con scatto felino, la ragazza si spostava a sinistra per togliere
l’arma all’uomo che la stava colpendo. La strinse
forte e la tirò verso di se, lasciando stramazzare al suolo
il Sig. Giles.
“Mi scusi…- sibilò mortificata,
alzandosi la benda dagli occhi e aiutando l’uomo a rimettersi
in piedi – niente di rotto?”
“No…- l’uomo si sistemò
imbarazzato la giacca – ancora no.”
Buffy sorrise divertita. “Gliel’ho detto
Giles… è inutile continuare con gli agguati. Io
passerei a qualcosa di più pratico…”
“Cosa c’è di più pratico
degli agguati?!”
“Una balestra…qualche ascia speciale o un paletto
magico…”
“Vado a prendermi una tazza di te.” Disse Giles
rassegnato, rimettendosi a posto gli occhiali.
“Ok! Io vado!” Era una tattica che riusciva spesso
ultimamente. Parlare di cose assurde al fine di far infastidire e
annoiare il Sig. Giles. Almeno era una tattica che le regalava del
tempo.
“Questa sera ci vediamo al cimitero.” La voce
dell’uomo le arrivò all’orecchio poco
prima che lei aprisse la porta.
“Cosa? Ancora!?- provò a protestare la ragazza
– Spike e Drusilla sono morti, sepolti sotto le
macerie… tutto è andato a finire per il meglio! E
poi ultimamente non ci sono nemmeno vampiri tanto stupidi da uscire la
notte… va tutto bene Sig. Giles!”
“Oggi non accade nulla ma non è detto che domani
sarà così. Una cacciatrice deve sempre stare
all’erta!”
* * *
“Una cacciatrice deve stare sempre all’erta! -
sbottò Buffy, dando un calcio ben assestato al vampiro che
aveva di fronte – da quando una cacciatrice non
può divertirsi? Chiedo troppo!?”
“Ma con chi parli!?” mugugno il vampiro, scansando
il calcio ma prendendosi in pieno un pugno in faccia.
Buffy ignorò la domanda “Tra un po’
faccio 17 anni.. e scommetto che lui se ne verrà fuori con
un paletto-regalo!- e via con un altro calcio – chiedo..
solo… un po’ di liberta!” concluse,
facendo fare una capriola al vampiro e scaraventandolo al suolo mentre
con un veloce gesto gli piantava un paletto sul cuore.
Spike era stata una grande minaccia, come tutti i nemici che le si
erano presentati davanti e che comunque lei era stata capace di
sconfiggere. Adesso ciò che voleva era solo un po’
di calma.
Voleva stare con Angel, andare al Bronze con lui magari, stare insieme
a Willow e Xander.. invece avrebbe dovuto passare la serata con Giles.
Angel… ogni volta che pensava a lui, che ricordava il suo
sguardo, dei piccoli brividi le attraversavano la schiena. Lo amava..
lo amava alla follia, ma questo suo amore l’avrebbe solo
spinta in qualche antro oscuro. Ne era consapevole. “È
questo il nostro mondo Buffy.” Le aveva
sussurrato Angel la sera prima.
Quanta verità in quelle parole. Era veramente quello il loro
mondo… e lo sarebbe stato. In eterno avrebbero combattuto le
forze del male fianco a fianco… o forse no? Chi poteva
parlare di un futuro? Era questa la loro vita. Si sarebbero nascosti
eternamente nell’ombra col timore di non arrivare a conoscere
il domani, inseguiti dalla paura della morte, dalla paura di venir
separati in eterno.
Si.
Era quello il loro destino e loro non avrebbero potuto cambiarlo.
Ma benché sia
dura ammettere ciò, inevitabilmente, in futuro, qualcosa
avrebbe rotto questo loro legame… perché il
destino, non essendo mai contento, bussa sempre alle porte
dell’avvenire.
Buffy sospirò e abbandonando i duri pensieri si sedette su
una lapide ad osservare la meravigliosa luna piena che quella notte
sorgeva maestosa, in attesa che Giles si facesse vivo.
Lupi mannari a parte… la luna sapeva sempre liberarle la
mente.
Era venuta in anticipo… ma l’aveva fatto
volontariamente. Le piaceva passare un po’ di tempo sola, le
piaceva ascoltare il silenzio della notte.
Crack.
Un rumore secco si fece spazio nel buio e freddo cimitero.
Ormai si era arresa all’evidenza: il silenzio era
più prezioso e raro dell’oro stesso.
Buffy alzò subito lo sguardo “Sig.Giles?”
Nessuno rispose, ma il rumore di passi non dava segno di fermarsi.
Qualcuno si stava avvicinando.
Senza pensarci su, Buffy estrasse nuovamente il paletto dalla borsa e,
stringendolo con determinazione, iniziò ad avanzare furtiva.
Crack.
Un altro passo.
“Chi sei?! Fatti vedere!”
Dall’ombra di una cripta apparve subito una figura. Indossava
una giacca nera in pelle ma i suoi vestiti erano ancor più
scuri; portava stivali pesanti che di certo non sarebbero mai stati
capaci di coprire silenziosamente i suoi passi; Il volto era pallido, i
capelli biondi.
“Spike!” Buffy pronunciò il suo nome
come fosse stato qualcosa di proibito, qualcosa di odiato.
Ciononostante lui rimase a fissarla in silenzio, non una parola
uscì dalle sue labbra.
“E io che speravo fossi morto!” continuò
lei, iniziando a studiarlo.
“Ti dirò..- finalmente si fece sentire anche lui.
– l’ho sperato anche io.”
Quella risposta la fece esitare. “eh?” qualcosa non
quadrava.
“Ho bisogno di parlarti Buffy.” continuò
il vampiro.
“Cosa?- la mano che stringeva il paletto
alleggerì la presa. Da quando William il Sanguinario la
chiamava per nome?! – non prendermi in giro! Ti
sembrò una stupida?!”
Lui avanzò lentamente, lasciando che la luce della luna
illuminasse pienamente il suo volto cosicché potesse
anch’egli veder meglio la cacciatrice: era ancora una
ragazzina, non le avrebbe dato più di 16-17
anni… inesperta ma fantastica e agguerrita come sempre,
proprio come lui ricordava.
Avrebbe tanto voluto avvicinarsi a lei, stringerla e sussurrarle
“sono qui adesso” ma non poteva. Lei non avrebbe
capito. Per Buffy adesso lui era solamente un nemico.
“Non ti sto prendendo in giro. Ho bisogno di te.”
“Tu cosa!?”
“Non sono colui che credi di conoscere.”
“Sei Spike.. e ti conosco bene!” Esclamò
Buffy scagliandosi contro di lui .
Spike parò il paletto che puntava dritto al cuore e con uno
strattone glielo fece cadere di mano. “Non puoi uccidermi.
Non adesso..”
“E quando, domani!?” e via con un altro attacco che
Spike riuscì comunque a deviare. Ma deviare i suoi attacchi
non bastava.. sapeva che lei non l’avrebbe mai ascoltato.
“Calmati e stammi a sentire!- ruggì, bloccandole
le braccia. – io non voglio farti del male. Voglio solo
parlare… se dopo aver parlato riterrai opportuno combattere
io sarò pronto a farlo. Ma almeno ascoltami!”
Concluse, mollando la presa dalle sue braccia e lasciando che lei
indietreggiasse.
Era confusa.. su questo non c’erano dubbi. “Che
vuoi?”
“Sei libera di non credermi.. ma vengo dal futuro. Sono stato
mandato qui per trovare un antico manufatto: l’unico oggetto
che potrà salvare il mondo nel mio tempo.” Disse
lui vago, abbandonando la schiena nelle fredde mura della cripta li
accanto e accendendosi una sigaretta.
“Cos’è? Una barzelletta?- lei lo
guardò divertita –da quando tu salvi il
mondo?!”
“Da quando la stirpe delle cacciatrici si è
estinta.- rispose lui amaramente. – ormai essere una
cacciatrice va di moda e basta.”
“Che cosa?!” Adesso Buffy era visibilmente
spaventata.
Lui capì di aver esagerato, così
ritentò con parole meno pesanti. “Tu ed io non
siamo più nemici Buffy! Io ti ho aiutato a sconfiggere i
tuoi nemici… e tu, sempre nel mio mondo, mi consideri uno di
voi.”
“Non ci credo! Non hai prove per..”
“Vogliamo parlare di Angel!? – disse lui convinto
– una volta mi dicesti che la tua prima impressione su di lui
era di un maniaco drogato… e che scopristi che era un
vampiro solo dopo averlo baciato la prima volta. Un po’
imbarazzante per una cacciatrice, se proprio devo dirlo… -
Buffy lo guardava ammutolita – e poi c’è
stata quella volta…”
“Ok!ok!! Piantala! – la voce le tremava. Era
confusa e tutto ciò che avrebbe voluto in
quell’istante era solo una secchiata di acqua gelida.
– noi.. siamo amici?!” si avvicinò a lui
e solo adesso notava qualcosa di strano nella sua presenza. Non
percepiva nulla di malvagio in lui… anzi, non percepiva
nulla.
“Si.. ed ho bisogno di te per trovare quel manufatto. Ho solo
4 giorni di tempo.”
“Perché? Perché sei venuto nel passato?
Non potevi… cercarlo nel tuo presente?” Molte cose
non le erano chiare, ma stranamente l’unica cosa di cui
adesso era certa era la verità delle sue parole.
“Perché nel mio presente Sunnidale non esiste
più. Tu ed io… l’abbiamo
distrutta.”
…una
cacciatrice deve saper scindere ciò che è giusto
da ciò che è sbagliato. Scegliere: le buone o le
cattive decisioni.
Il vampiro sospirò alla silenziosa occhiata della ragazza,
buttando la sigaretta mezza consumata al suolo
“Buffy… la Terra ha nuovamente bisogno di
noi.”
Ecco qui il secondo
capitolo!So che non è il massimo… spero comunque
che vi possa piacere. Intanto un grazie a
tutti coloro che continuano a sostenermi: dany_rex, charlie93 e Selhin! Grazie ragazzi!
CAPITOLO 2
La biblioteca scolastica era silenziosa quella mattina… si
che ad ogni biblioteca appartiene il proprio silenzio, ma non a questa.
Non alla biblioteca del liceo di Sunnydale!
Anche se Giles diceva di amare il silenzio… lui odiava il
silenzio. Metteva angoscia, era la calma prima della
tempesta… o la calma dopo; chi poteva dirlo?
Erano appena le 9:00 am e già nell’aria si
respirava un forte clima di tensione.
Willow era intenta a lavorare al computer, ricerche più che
altro..; Giles sorseggiava una buona tazza di te… anche se
in maniera del tutto distaccata ed assente, il suo sguardo non faceva
altro che perdersi nel vuoto dei libri che aveva davanti.
“Be.. non è la prima volta che Buffy marina il
lavoro – esclamò Xander, cercando di rasserenare
l’atmosfera tesa – A quest’ora
sarà buttata in qualche divano, ubriaca, a sognare elefanti
rosa.”
“Se stai cercando di tranquillizzare qualcuno…
beh, non ci stai riuscendo!” sbottò il Sig. Giles
guardandolo torvo.
“Sarà.. andata con Angel”
tentò Willow.
“No… Angel ha detto di non averla vista la scorsa
sera. è questo che mi preoccupa – l’uomo
alzò alla luce una catenina con un crocifisso, iniziando a
fissarla preoccupato - Temo le sia successo
qualcosa.”
La scorsa sera il Sig. Giles si era presentato puntuale
all’appuntamento che aveva con la sua cacciatrice.
Aveva portato con se armi, libri, cristalli. Quello di un osservatore
non è solo un lavoro.. è un’arte, un
ruolo, un dovere... nei confronti del mondo e nei confronti della sua
protetta…gli avevano sempre detto. E questo per
lui era la più assoluta verità.
Invano l’aveva aspettata per ore, era anche stato assalito da
qualche vampiro... che con un po’ di fortuna era stato capace
di eliminare… ma Buffy? Non si era vista per tutta la sera
ma l’unica cosa che lo fece realmente preoccupare era stata
ritrovare la sua catenina dietro un buio angolo di una cripta.
Quella mattina Buffy non si era presentata a scuola inoltre.. e questo
aveva fatto accrescere le sue paure.
Xander sospirò “ooh andiamo la nostra Buffy
è in gamba!”
“Ci sono demoni che vivono per succhiare il cervello delle
cacciatrici! Altri che desiderano bere il loro sangue! Fortuna che le
cacciatrici sono forti… ma non si sa mai quanto una ragazza
possa esser forte quando combatte con un avversario sconosciuto! La
forza include la conoscenza dell’avversario e...”
“Buon giorno a tutti!” Una ragazza
dall’aspetto sbarazzino entrò con passo deciso
dentro la biblioteca.
“Buffy!” i tre si alzarono in piedi
all’istante.
“Stai bene?” domandò Willow.
Buffy la fissò disorientata “Non dovrei?”
“Hai ancora il cervello in testa!?- esclamò Xander
– Se la risposta è si.. bentornata!”
Giles si voltò verso Xander con aria esasperata. Certe cose
se le poteva risparmiare.
“Ok.. mi sono persa qualcosa?” domandò
la ragazza disgustata.
“Che fine hai fatto ieri sera..? ti ho cercato dovunque! Poi
ho trovato la tua catenina a terra.. credevo ti fosse successo
qualcosa...” spiegò l’osservatore.
Buffy si portò una mano sul collo “No Giles... io
la catenina l’ho ancora al collo. Quella non è
mia.”
L’uomo la guardò incuriosito e, prendendo
nuovamente in mano la catenina, iniziò ad osservarla
più attentamente “è la tua
Buffy” concluse, mostrandole un graffio che il crocifisso
aveva. Quel graffio… sel’era procurato tempo fa
quando un vampiro, durante uno scontro, le aveva graffiato il collo con
i denti.
La ragazza tacque per qualche istante stringendo in un pugno il
crocifisso che teneva al collo. “I..io… non
saprei… forse quella è l’altra
catenina” balbettò.
“E che diavolo ci faceva a terra!? È successo
qualcosa?”
“Si! - Buffy rispose immediata, ma subito dopo ne
seguì una pausa riflessiva… che dire? “Ho semoplicemente
dialogato con Spike!? Sapete… quel vampiro che ha tentato di
ucciderci tutti..”
No… decisamente – Ho avuto.. un problemino con dei
demoni..”
“Che demoni? Stai bene?” Domandò Willow
avvicinandosi all’amica.
“Si.. non preoccupatevi. Mi dispiace Giles.”
“Non fa nulla, l’importante è che tu
stia bene. - le sorrise l’osservatore, mettendole in mano la
catenina - Ma la prossima volta.. avverti.”
“Certo.” Il suo sguardo era fisso su quel
crocifisso… era indubbiamente la stessa collana che aveva al
collo.
Tu ed io non siamo
più nemici Buffy. tu… mi consideri uno di voi.
Un brivido le percorse la schiena. No.. lei non… non sarebbe
mai diventata amica di quel mostro.
Mai!
“Mi scusi Sig. Giles… ma adesso devo andare a
lezione.” disse vaga, facendo un cenno all’uomo e
sparendo immediatamente al di là della porta della sala.
“Buffy! Aspetta, andiamo insieme…”
provò Willow, ma invano. Buffy era uscita prima di poter
sentirla parlare.
“Secondo voi che le è preso?” Xander
fece la domanda più ovvia… anche se la risposta
non lo sarebbe stato affatto.
Qualcosa era cambiato.
---Flash back---
“Buffy… la Terra ha nuovamente bisogno di
noi.”
Lei rimase in silenzio, osservando il volto di quel... demone.
La stava prendendo in giro? La voleva ingannare?! Cos’era
tutta quella storia…? e quelle parole!
“Nel mio presente Sunnydale non esiste più. Tu ed
io… l’abbiamo distrutta.” le aveva detto
rilassato, lasciandole mancare il fiato, strappandole il respiro dal
petto. Che diavolo voleva da lei!? La osservava… era
silenzioso ma per qualche arcana ragione quello sguardo era come se
valesse migliaia di parole. Era intenso, frustato, stanco…
ma allo stesso tempo speranzoso e dolce.
Dolce?! Come poteva lei definire dolce lo sguardo di William il
Sanguinario!?!? Era impazzita per caso? Forse era solo un
sogno… anzi un incubo.
Avrebbe voluto urlargli un secco “No” ,stringere
meglio la presa del paletto e conficcarglielo nel cuore. E che ci
voleva? Lei era la cacciatrice e lui il vampiro! Un solo istante e
tutto si sarebbe ridotto in cenere.
Facile. Veloce.
Ma allora.. perché non faceva nulla di tutto questo?!?
Era immobile.
Voleva dire No… e non parlava. Avrebbe voluto chiedere altre
spiegazioni… ma una parte di lei ancora stentava nel volerlo
riconoscere come qualcuno da avvicinare, da ascoltare… da
credere. Allo stesso tempo, però, dentro di se sapeva che
avrebbe dovuto farlo… non conosceva la ragione ma ogni cosa
che adesso lei percepiva era solo fiducia nei suoi confronti.
“Perché dannazione!? Lui è
Spike!” Urlò a se stessa, abbassando lo sguardo
mentre una fredda brezza notturna le sfiorava il viso, facendole
scostare leggermente i capelli. E forse fu proprio quel leggero
movimento a risvegliarla da quella sorta di ipnosi e a farle notare che
ormai non stava facendo altro che rimanere li, immobile,
rigida… ad osservare il suo viso.
Arrossì spaesata, lasciando cadere pesantemente il paletto
al suolo.
“Va via!” Esclamò confusa, scappando da
quella figura misteriosa che quella sera le si era presentata.
Corse tutta la notte…cosciente che ormai la confusione e il
timore che quell’incontro aveva creato l’avrebbero
perseguitata per molto, molto tempo.
---End flash back---
H
20:00 Cimitero
Era sceso il buio a Sunnydale e il sole aveva finalmente lasciato posto
all’oscura signora: la notte.
E come ogni notte, lei era lì. Ormai conosceva a memoria
quasi tutti i nomi delle persone che erano sepolte in quel
cimitero… ed era sicura, che in futuro, avrebbe conosciuto
bene anche gli altri.
La gente nasce, vive, scherza, si innamora… ma
inevitabilmente tutto sparisce prima o poi. E questo la spaventava; la
morte la spaventava. Era strano a pensarlo… dato che lei
aveva sconfitto la morte stessa.
Vagava silenziosa tra le lapidi, ogni tanto uno sguardo si alzava alle
stelle. “Si…
posso farcela.”
Non ci volle molto a trovare quella vecchia cripta.
Spike era lì, ne era certa.
Diede un solo e potente calcio alla porta facendola cadere al suolo
come fosse stata di carta.
“Lo so che sei qui! Fatti vedere!”
esclamò impassibile.
“Sapevo che saresti tornata.” una voce le
arrivò da un angolo buio. Era lui. E benché non
potesse vederlo, era certa che le stava sorridendo.
“Non sono qui per te!” Esclamò lei
innervosita da quelle parole.
“No, non è vero. – il vampiro si
avvicinò a lei lentamente, uscendo allo scoperto e lasciando
che i suoi passi si accompagnassero al lento movimento delle pieghe
della lunga giacca di pelle nera che indossava – Dici a te
stessa che vieni da me solo per scoprire i miei affari loschi,
starò sicuramente combinando qualcosa, no? So cosa pensi di
me… non è così. Ti conosco Buffy, tu
non fuggi, tu lotti fino alla fine… ma non con me. Se credi
di esser qui per iniziare una battaglia ti sbagli, tu sei qui
perché sei voluta venire; Non segui la mente…
segui l’istinto. E il tuo istinto ti ha detto di venire da
me.”
“Se ciò che mi hai detto la scorsa notte
è la verità… ti aiuterò.-
la cacciatrice ignorò quelle parole. Improvvisamente si
sentì debole, nuda di fronte a lui… temeva
quell’essere perché fino ad allora era il primo
che riusciva a vederla diversamente da come gli altri la vedevano.
Lui… era come se la conoscesse veramente – Ma se
scopro che mi hai preso in giro… ti ucciderò
senza pensarci un secondo!!”
“Bene.-lui annuì calmo a quella minaccia e,
sorpassandola, si diresse verso la porta - Allora… lascia
che ti mostri ciò che tu stessa mi hai mostrato.”
“Sarebbe?”
Spike le sorrise “…la mia anima.”
Salve gente!! Finalmente
rieccomi con il terzo capitolo della storia!!
Mi scuso enormemente per questo ritardo e ammetto che non assicuro
nemmeno la puntualità del prossimo... ma intanto prometto
che continuerò ad andare avanti, anche nei ritagli di tempo!
^_-
Inoltre vi ringrazio tutti per il grande sostegno che mi date!
Per me è fondamentale per andare avanti. ^^
Ringraziamenti particolari vanno poi a: Selhin:
Grazie per il tuo sostegno e, come vedrai, ho fato tesoro del tuo
consiglio e allungato questo capitolo! Spero ti possa piacere!:) dany_rex,: Grazie per i complimenti, spero ti possa
piacere anche questo capitolo! ;) myki: eh si Myki! anche io tanto tempo fa ero un
eterna indecisa tra Spike ed Angel.. poi alla fine mi sono innamorata
di Spike! :P Comunque Angel non manca mai! ;) infatti l'ho inserito in
questo cap e penso sarà abbastanza presente anche nei
prossimi! ^^ sasunaru94: Eccoti questo nuovo chap, scusa per il
mio ritardissimo! ^^" Grazie comunque per i complimenti, sono sempre
dei punti di forza ben accetti per andare avanti. Spero che questo
capitolo possa piacerti come il precedente!^^ charlie93: Beh, penso che se in una storia non vi
sia un personaggio misterioso.. sarebbe tutto un pò
troppo banale, no? Quindi quale personaggio migliore di Spike!? eheh!
Grazie per i complimenti comunque!^_- vegetina94: Ti ringrazio! mi fa piacere sapere che
la mia storia è apprezzata!^^ Spero che questo chap possa
piacerti più del precedente, un bacio! LadyLisaLaurie: Grazie per i complimenti! per
quanto riguarda il viziaccio.. bhe, penso non se ne andrà
mai! xD Correggo un errore e ne salto mille :( Comunque
cercherò di migliorare, su questo puoi star certa!^^
In conclusione, Grazie mille a tutti voi!
Spero che questo chap possa piacervi, in caso contrario sono sempre
accette critiche o suggerimenti.. se servono per migliorare, sono
sempre ben accetti! ^^
A presto!
L’anima.
Chi mai è stato in grado darle un significato?
Cos’è essa in realtà?
Qualcosa che spinge i sentimenti ad uscire allo scoperto?
No… perché
in realtà i suoi sentimenti erano nati prima di possederla.
Forse era solo un modo per avvicinarsi di più a lei, per imparare a
soffrire come lei.
Perché l’anima solo questo aveva fatto…
lo aveva fatto soffrire.
Buffy gli camminava accanto, ignorava quanto quella sua presenza al suo
fianco potesse renderlo così nervoso, così
vulnerabile.
Si aspettava una risposta. In realtà fremeva nel volerla
conoscere.
“Ti
mostrerò la mia anima.” le aveva
detto il vampiro; ma per lei i vampiri non hanno un anima…
solo uno la possedeva, il solo.
“pensi che tirare in ballo un’anima…
possa farmi cambiare opinione su di te, Spike?!” le aveva
sussurrato irritata, come se quella frase l’avesse ferita nel
profondo, come se fosse stata una presa in giro.
Così Spike capì che era troppo presto. Il tempo
un giorno sarebbe arrivato e lei avrebbe compreso quella
frase… ma quel giorno era ancora molto lontano.
“Sei stata tu a mostrarmi cosa vuol dire amare.- si
limitò a dire il vampiro – Pensi che possedere o
meno un’anima possa distinguere il bene dal male?”
Lei si voltò verso di lui, lo sguardo sicuro
“Si.”
“Non sono come Angel io.” non ci volle molto per
farla arrabbiare. Spike si ritrovò a terra, la guancia
dolorante per il pugno che la ragazza gli aveva appena sferrato.
“Non paragonarti nemmeno minimamente ad Angel! –
gli urlò – Tu.. sei solo un mostro!”
quelle parole emersero dalla sua bocca con un tono così
pesante che ella stesa si vergognò di averle dette,
perché nonostante la sua mente non facesse altro che
ricordare il passato, qualcosa dentro di lei la spingeva a dubitare del
presente… della malvagità del vampiro.
“Non cambi mai tu, eh?” disse
semplicemente Spike, alzandosi e massaggiandosi la guancia.
“Piantala! – sbottò la ragazza,
innervosita da quel suo fare disinvolto – È
mezzora che giriamo a vuoto! Che diavolo stiamo combinando!? Non
dovevamo cercare quella cavolo di statuetta!?”
“Basterà camminare… il mio ciondolo si
illuminerà non appena ci avvicineremo ad essa.”
“Ma allora a che ti servirei io? Sono una specie di
passatempo?!” Buffy era innervosita, era sempre nervosa
quando non sapeva su cosa stava sbattendo la testa… e
quell’alone di mistero che aleggiava attorno al vampiro la
spingeva in un fastidioso stato.
“Mi servi per la battaglia.”
“Lo sapevo che c’era sotto
qualcosa…” borbottò.
“Ci saranno i guardiani a protezione della statua…
e noi dobbiamo pur farli fuori in qualche modo.”
Disse lui, stringendo nel palmo della mano il grande ciondolo
che teneva lungo il petto; lo stesso che lo aveva portato
alla morte, lo stesso che lo aveva rinchiuso in un limbo… lo
stesso che gli avrebbe donato la libertà. Il ciondolo di un
campione.
Capitolo 3
“Uf!” sospirò Buffy Summers, facendo un
enorme sbadiglio. Il terzo quella mattina.
“Certo che lavori troppo!” disse Xander, dando un
ennesimo sorso di aranciata extra colorata che quella mattina aveva
comprato alla macchinetta.
Willow fece una smorfia nel vedere l’amico bere quella sorta
di brodaglia tecnologicamente e molto probabilmente anche geneticamente
modificata “Si Buffy, dovresti fare uno stacco ogni
tanto… anche Giles l’ha detto l’altro
giorno: una cacciatrice
in forma è una cacciatrice con ben più di una
vita!” esclamò divertita, imitando il
vocione dell’osservatore.
“Tecnicamente lo scopo della frase era ben altro..”
sospirò l’osservatore alle loro spalle, facendoli
sobbalzare.
“Giles! - sorrise Willow imbarazzata –I..io non
intendevo farle il verso.. era solo un modo per ricordare a
Buffy…”
“La mia voce a quanto pare” la
bloccò l’uomo rassegnato, sfilandosi gli occhiali
dal viso.
“Da quando andate in giro per i corridoi voi due?”
li schernì Buffy, notando la donna affianco al proprio
osservatore: Jenny Calendar.
La professoressa fece un passo avanti, ignorando la frase provocatoria
della ragazza ed arrivandole a pochi centimetri di distanza
“Sarebbe bene che ci vedessimo in biblioteca alla fine delle
lezioni.”
“È successo qualcosa? La gang deve far tremare di
paura i mostri cattivi?” domandò Xander tutto
eccitato.
I tre gli gettarono un’occhiata silenziosa, del tipo
“Piantala di fare l’idiota”
“Che ho detto?!”
“Una ragazza questa notte è stata trovata morta
negli spogliatoi. – Intervenne Giles, ignorandolo ed
avvicinandosi anch’egli ai tre ragazzi – Ma ne
parleremo meglio più tardi.”
Buffy annuì seriamente, lasciando che i due professori si
allontanassero mentre Willow andava a stringere debolmente la mano di
Xander.
Non c’era da stupirsi se ogni tanto qualcuno moriva sulla
bocca dell’inferno, quella era Sunnydale! Eppure, nonostante
i tre ragazzi fossero stati a stretto contatto giorno dopo giorno con
la morte in persona, ogni nuova battaglia portava con se la paura di
questa. Ed ogni nuovo giorno nasceva incerto per loro perché
la prova più dura era sempre quella di esser capaci di
arrivare all’indomani.
Ma solo grazie a questo adesso la loro amicizia regnava sovrana, regina
di quel mondo chiamato Terrore.
***
Spike spalancò gli occhi, balzando a sedere sul sarcofago
dove pochi attimi prima era disteso.
Alzò le mani tremanti, mentre una goccia di sudore gli
rigava la fronte.
Un brivido gli percorse la schiena, consapevole che tutto il sangue che
vedeva costantemente nei suoi incubi non era semplice terrore, non
erano semplici ricordi…
Cosa stava accadendo? L’odore della paura aleggiava
nell’aria, mentre le immagini offuscate di quella ragazza
morta al suolo tornavano a farsi spazio prepotentemente in lui.
Sapeva cosa stava accadendo e il solo pensiero lo faceva rabbrividire,
perché lui era diverso ora! Lui non era più un
mostro e il fatto che la sua presenza richiedesse questo …lo
disgustava.
Perché era finito lì!? Perché non
rimaneva in quel dannato limbo!? Almeno lì sarebbe stato in
pace da tutto e da tutti… la sofferenza, i rimorsi, il
terrore… erano stati semplici sussurri di un tempo lontano
in quel luogo. Eppure adesso era ancora una volta a Sunnydale! Ancora
una volta aveva scelto la sofferenza, la scomparsa, il dolore... pur di
starle accanto. Ancora una volta aveva messo da parte se
stesso… per lei.
Scosse il capo, coprendolo debolmente con le mani.
“Dimentica Spike, non ricordare.”
sussurrò ad alta voce, consapevole che quelle parole
avrebbero solo distrutto un altro frammento della sua coscienza.
***
Buffy era entrata in biblioteca da 10 minuti ormai; mentre Willow e
Xander erano intenti a finire la vendita dei dolci per la gita
scolastica lei ne aveva approfittato per intrufolarsi nella grande
– si fa per dire – biblioteca
dell’istituto superiore di Sunnydale.
Giles però era stranamente assente, insolito da
parte sua intendere con ‘dopo le lezioni’
un periodo che va al di là del limite da lui
stesso stabilito.
Ma come non cogliere tale occasione?
Subito lo sguardo della ragazza si posò sugli scaffali pieni
di libri arcani, molti erano con la copertina consumata…
altri ancora in lingue incomprensibili per lei; Ciononostante qualcosa
la spinse a prenderne un paio e ad iniziare a sfogliarli alla ricerca
della “Statua
di ghiaccio-gemma”… quella che Spike
cercava con tanto impegno.
Cosa in realtà la spingesse a fare una cosa del genere
nemmeno lei sapeva definirlo, l’unica cosa che sapeva e di
cui era certa era che quella era la sola cosa giusta da fare.
“pensi che sia il caso di dirgli certe cose!?” la
voce squillante della professoressa Calendar la distrasse dalla lettura.
“certo che no! Sono solo dei ragazzi…ma Buffy
dovrebbe saperlo!” Giles tentennò, notando la sua
cacciatrice osservarli con sguardo ammutolito.
e naturalmente Buffy non esitò a domandare
“Cos’è che dovrei sapere?”
“Buffy, che ci fai qui sola?”
“ ‘Ci
vediamo dopo le lezioni’ era un messaggio in
codice per dire ‘lasciateci
soli’ ? – Esclamò Buffy
preoccupata, non riuscendo a nascondere un espressione disorientata
– Perché se è così penso che
dovreste migliorare il vostro gergo…”
“eh.. hem.. noi, in realtà, ci stavamo informando
sull’omicidio!” rispose Giles, con un po’
di imbarazzo.
Buffy sorrise divertita. Ovvio! “Bhe? Che è
successo allora?!”
“buondì!- la porta si spalancò
improvvisamente, lasciando spazio alle figure di Xander e Willow con in
mano due vassoi – Qualcuno vuole dei dolci?”
“Nemmeno se mi pagano” borbottò Giles.
“Si calmi Signor Giles.. li abbiamo fatti noi!”
spiegò Xander orgoglioso, porgendogli uno dei due vassoi.
“A maggior ragione non li tocco!”
“Scusate… - Buffy iniziò ad agitare le
mani, cercando di riattrarre l’attenzione dell’uomo
– Potremmo ritornare all’omicidio?”
Jenny Calendar sospirò, lanciando un’occhiata
d’intesa a Giles “Una ragazza..
è stata trovata… - si bloccò,
tentennante sul dire o meno la verità ai ragazzi.
Giles inclinò il capo, togliendosi gli occhiali come era
solito fare in situazioni delicate “L’hanno trovata
decapitata negli spogliatoi scolastici ” concluse.
“Dheu!” fece Buffy con disgusto.
Xander sbatté le palpebre interdetto
“Ok… preferivo quando una mantide tentava di
mangiarmi”
“Pensa sia opera di un demone?” Willow
però cercò di mantenere la calma, tentando di
dare il via alle possibili ipotesi e alle successive ricerche al
riguardo. Odiava ammetterlo ma amava tutto questo mistero da
risolvere; Era tutto come un puzzle per lei.
“Ovviamente – spiegò
l’osservatore – Solo un demone è capace
di fare un lavoro del genere in un luogo privo di armi
adatte.”
“Però esistono svariate razze di demoni capaci di
farlo. – continuò la professoressa Calendar
– Per questo abbiamo bisogno del vostro aiuto. Io e Giles
abbiamo fatto un incantesimo di protezione sulla scuola, in modo da
tenerlo lontano ma non durerà più di una
notte.”
Buffy sospirò, alzandosi in piedi e mettendosi una mano sul
fianco “Quindi abbiamo a disposizione una notte per trovarlo,
stanarlo ed ucciderlo… right?”
“Si.”
“Ok! Io faccio qualche ricerca sui possibili
demoni…!” Esclamò Willow, andando
subito ad infiltrarsi tra gli alti scaffali della libreria.
“Io parlo con Angel. – esclamò Buffy,
chiudendo i libri che pochi minuti prima stava consultando e
dirigendosi immediatamente verso la porta – Lui ci
darà una mano.”
“Bene! – Xander fece un sorriso di circostanza,
iniziando a guardarsi attorno – e anche questa volta mi tocca
portare ciambelle e patatine per lo spuntino notturno.”
***
h.
23:00 Cimitero
“Secondo lei che forma avrà questo
demone?” bofonchiò Xander, ingerendo
un’ennesima patatina dal pacchetto che stringeva in mano.
“Una forma di.. demone!” lo fulminò
Giles, come per rimproverarlo per la domanda stupida e priva di logica.
Il giovane sospirò annoiato “Certo che Buffy
sarebbe potuta venire con noi… non vedo perché
debba stare sempre io con lei!”
Giles gli strappò le patatine dalle mani, cercando di
evitare di fare un ulteriore fracasso “Anche per me
è un piacere stare in tua compagnia - lo schernì
– ma dalle ricerche che ha fatto Willow, risulta che il
demone si stia spostando verso il cimitero. Noi stiamo qui alle mura
per controllare la situazione in caso di guai. - Gli spiegò,
per l’ennesima volta quella sera – è
ovvio che non potevi addentrarti tu con Buffy!”
“Ecco! A tal proposito, vorrei chiarire certe cose con lei
Giles!” borbottò Xander, sedendosi su una panchina
ed incrociando le gambe.
L’osservatore fece un sospiro di pura rassegnazione, alzando
lo sguardo al cielo stellato “Buffy, ti prego…
torna presto.”
* * *
“Quindi nessuna idea di come sia questo demone.”
Angel sottolineò la frase con un filo di ovvietà.
“No. – Buffy lo guardò divertita
-… ovviamente.”
“Già. Che stupido a pensare il
contrario!”
“Che divertimento ci sarebbe altrimenti?” la
ragazza strisciò lentamente sul suo petto, stringendogli il
colletto della giacca e avvicinando le labbra a quelle
dell’amato.
I due rimasero lì immobili per qualche minuto, persi in un
bacio a loro infinto.
Ma qualcosa accadde improvvisamente.
Angel posò le sue mani sulle spalle di Buffy, allontanandola
da se. C’era qualcosa di strano in lei ed era da un
po’ che lo notava… ma adesso che l’aveva
tra le braccia, adesso che era a stretto contatto con lei, quel
tremendo presentimento si faceva sempre più forte e
pressante in lui “ Buffy…”
Lei lo guardò disorientata per qualche istante, poi
finalmente rispose “Si?”
“Niente… ma penso che dovremmo impegnarci a
cercare il demone.” rispose Angel duramente, sviando il suo
sguardo e riprendendo a camminare.
Buffy rimase immobile a guardare le sue spalle mentre lui si
allontanava di qualche passo. Aveva fatto o detto qualcosa di
sbagliato? Cos’è che aveva spinto Angel a
respingere il suo bacio in quel modo?
“Hei! Aspetta!- lo raggiunse qualche istante dopo, fermandolo
per una spalla e facendolo voltare – ho fatto qualcosa di
sbagliato? Perché se è così.. lo sai
che..”
Angel fece un sorriso forzato… era agitato e quella
situazione non aiutava. “ No Buffy. È solo
che… è un periodo che non ti riconosco
più. Vai e vieni si e no per un’ora e per il resto
della notte sparisci, sei sempre più stanca ed assente e
poi…” si bloccò, abbassando lo sguardo.
“e poi?” lo spronò Buffy a continuare
anche se si poteva benissimo sentire quanto quelle parole
l’avessero ferita.
Angel sospirò “…hai uno strano odore
addosso.”
“Scusa. La prossima volta cambio profumo.”
ironizzò la cacciatrice, come per prenderlo in
giro, noncurante del vero significato di quella frase.
“Buffy! Non so che tipo di gente frequenti da un
po’ di tempo a questa parte.. ma dovresti stare
attenta!”
“So badare a me stessa, non c’è bisogno
che qualcuno mi faccia la predica!”
“non lo sto facendo.”
“A me sembra di si.”
Il vampiro fece un sospiro rassegnato “Perché devo
sempre passare per quello noioso?”
Buffy lo fissò esterrefatta. Cosa stava cercando di fare?!
“E perché devo sempre essere io quella da..- la
ragazza cadde a terra, spinta da una presenza improvvisa.
La cacciatrice alzò lo sguardo “Quando le api non
vanno al miele… il miele va dalle api!”
sbottò, assestando un bel pugno sulla faccia del demone che
la stava attaccando e rimettendosi in piedi pronta ad iniziare lo
scontro.
“In realtà penso che il modo di dire si basasse su
una montagna..” esclamò Angel, iniziando a
grattarsi il capo con la mano sinistra.
“Chi… se ne.. importa! – Rispose di
tutto conto la cacciatrice, cercando di parare gli attacchi dello
strano demone che aveva davanti – Piuttosto..
perché non mi dai una mano al posto di perder tempo sui modi
di dire che, credimi, dovrebbero rivederli tutti!”
“Ok, ok..” Borbottò Angel,
prendendo il demone dalla schiena e scaraventandolo sotto un lampione.
Ora che entrambi erano capaci di distinguere i particolari di
quell’essere, videro quanto fosse orrendamente pieno di
aculei mentre, al posto delle mani, vi stavano due enormi lame. Il loro
errore? Metterlo alla luce.
Il demone si alzò in piedi e, sfruttando il calore del
lampione, aumentò la grandezza delle proprie lame tornando
all’attacco.
“Ops! - Buffy indietreggiò – in questi
casi che si fa?”
“Tentiamo.. male che vada ci rimettiamo la pelle!”
Ironizzò il vampiro tornando all’attacco.
“Fai presto a parlare… tanto tu sei già
morto.” sbottò la cacciatrice, seguendolo a ruota.
Era quello il demone che stavano cercando… su questo nessuno
dei due aveva più dubbi. Chi meglio di un demone con due
asce al posto delle mani poteva tagliar la testa ad una ragazza?!
Il combattimento fu più duro del previsto e nonostante la
bravura del vampiro e della cacciatrice, i due si ritrovarono ricoperti
di tagli.
“Adesso basta!” urlò la cacciatrice,
tirando un calcio sul petto del mostro e atterrandolo
all’istante.
Buffy non perse tempo e, approfittando dello smarrimento del demone, si
mise a cavalcioni sul suo ventre alzando in aria il pugnale che aveva
duramente cercato di usare nell’ultima mezz’ora di
lotta “Addio!”
Angal alzò lo sguardo da terra, cercando di riprendersi dal
colpo che pochi attimi prima il mostro gli aveva inferto.
Si bloccò. Qualcosa non andava.
Vide Buffy immobile, il pugnale a mezz’aria, lo sguardo perso
negli occhi del demone.
“Buffy!”
La cacciatrice si era fermata. Qualcosa in quel demone enorme
l’aveva fatta bloccare e l’aveva portata a
riflettere.
Quegli occhi…
“Buffy! Uccidilo! Che aspetti!?”
“Io…” la sua mano era paralizzata mentre
il volto iniziava ad impallidire.
Lei conosceva quegli occhi. Sapeva cosa aveva di fronte…
finalmente sapeva cosa stava combattendo… ma diversamente da
quel che credeva di sapere, qualcosa dentro di lei la spingeva a
dubitare di se stessa. Qualcosa di grande e potente si stava prendendo
gioco di lei e della sua vita! E imperterrito continuava ad uccidere
tutta la luce che la circondava… eppure, perché
non riusciva ad ucciderlo?!
Il mostro le sorrise, scaraventandola a terra e rimettendosi in piedi.
La fissò per qualche secondo svanendo poi
nell’ombra delle cripte del cimitero.
“…”
“Buffy! - Angel accorse all’istante, aiutandola a
rimettersi in piedi – Va tutto bene?”
La cacciatrice fece una smorfia di dolore, sentendosi le gambe piene di
ferite “Si.. non preoccuparti”
“Che diavolo ti è preso!?”
“Angel lascia perdere!”
“Non si tratta di un gioco Buffy!”
“So io di che si tratta.” rispose Buffy seriamente,
dando un piccolo strattone ad Angel per tornare a reggersi con le sue
gambe.
Il vampiro la lasciò fare, fissandola con insolita
preoccupazione.
“Và da Giles. – sussurrò
Buffy – Non vorrei che il demone li trovasse”
“Vieni con me… devi medicarti le ferite.”
“No. - la voce della cacciatrice era ferma, impassibile - io
ho un affare da concludere.”
* * *
Cos’è
un’anima in realtà? Qualcosa che ti spinge a
credere.. a dubitare, a sperare; Qualcosa che non ti lascia vivere ma
senza la quale la vita non avrebbe senso... Spike sentiva i suoi
passi, li sentiva veloci, sicuri. Lei si stava avvicinando
e sapeva il perché; sapeva che doveva prepararsi a
combattere e, rassegnandosi ormai all’evidenza di una
salvezza impossibile, sorrise immaginando i suoi biondi capelli al
vento mentre le gote rosate combattevano contro la serietà
del suo volto. Amava saperla
così coraggiosa, amava immaginarla così
delicata… ma odiava riconoscere ciò che era: la
cacciatrice. “Buffy…
- bisbiglio, nascondendo un pugnale nello stivale e lasciando che una
lacrima coraggiosa gli rigasse il pallido viso –
Perché non possiamo mai avere… un bel lieto
fine?”