Supereroi in San Fransokyo

di pelelen_moon6
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo- Una cioccolata prima di partire ***
Capitolo 2: *** 1- Nuovi amici ***
Capitolo 3: *** 2- Robot giganti e timidezza ***
Capitolo 4: *** 3- La scuola dei nerd ***
Capitolo 5: *** 4- Upgrade ***
Capitolo 6: *** 5- Alla prova ***
Capitolo 7: *** 6- Incomprensioni ***
Capitolo 8: *** 7- Nei pasticci... o quasi ***
Capitolo 9: *** 8- Il primo allenamento ***
Capitolo 10: *** 9- Attacco a sorpresa ***
Capitolo 11: *** 10- La cena ***
Capitolo 12: *** 11- Giù la maschera! ***
Capitolo 13: *** 12- Non siete soli ***
Capitolo 14: *** 13- Parlare non fa mai male ***
Capitolo 15: *** 14- Liberi... Forse ***
Capitolo 16: *** 15- Bene ***
Capitolo 17: *** 16- La fine è soltanto l'inizio ***
Capitolo 18: *** Fuoristoria 1- Nuvole e pensieri ***
Capitolo 19: *** Fuoristoria 2- La forza delle parole ***



Capitolo 1
*** Prologo- Una cioccolata prima di partire ***


Supereroi in San Fransokyo

Prologo
“Una cioccolata prima di partire”.
Sono nella mia stanza.
Seduta sulla scrivania con una gamba raccolta davanti al petto e l’altra penzoloni che tocca terra con la punta delle dita. Fra le mani una tazza di cioccolata calda. Faccio un sospirone e prendo un sorso. –Ahia!- dico mentre sento la mia lingua prendere fuoco. -Sei incorreggibile Elena…- dico tra me e me. Appoggio la tazza sulla scrivania e guardo fuori dalla finestra. È bellissimo. Il cielo, pieno di stelle e la luna di fronte a me. “Domani a quest’ora sarai tra perfetti sconosciuti in un posto nuovo e…” blocco per un momento il mio viaggio mentale e prendo un sorso di cioccolata, stavolta soffiandoci sopra. “Domani sarai a San Fransokyo!” senza neanche finire la mia cioccolata mi infilo sotto le coperte e mi preparo per il viaggio di domani. Più agitata che mai. 

spazio dell'autrice pazzerella e fanatica di Big Hero 6:
allora, sono pelelen_moon6 e potete chiamarmi Pelelen, Moony o potete usare il nick intero. Bene, questo è il prologo della mia prima storia e, siccome sono nuova, se fa pena criticate pure che accetto le critiche perchè mi spronano a fare meglio e a dare il meglio di me. Grazie a tutti quelli che leggeranno la mia storia, se volete saperne di più aspettate il prossimo capitolo!
Pelelen_moon6
P.S. questo capitolo è cortissimo ma gli altri saranno più lunghi (almeno credo) XD 

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Capitolo 2
*** 1- Nuovi amici ***


Capitolo 1 “Nuovi amici”.

Sono in aeroporto, da sola. Che novità.
Ho già dimenticato tutte le raccomandazioni dei “miei”[1] prima di partire e sto aspettando di poter salire sull’aereo. Non vedo l’ora di arrivare a San Fransokyo! Quando scatta l’orario parto come una scheggia e salgo sull’aereo per prima. Mi accomodo vicino al finestrino e non mi accorgo quasi che qualcuno occupa il posto accanto a me. Mi giro e noto che ad occuparlo è una ragazza. Sembra più grande di me, anzi lo è, ed è altissima e molto magra. Ha i capelli biondo scuro e gli occhi verdi con degli occhiali fucsia. Ha l’aria di essere simpatica. -Ciao!- mi dice allegramente. -Ehilà.- Rispondo un po’colta di sorpresa. -Sono Honey Lemon, 17 anni, piacere!- Continua la ragazza. -Elena Blue. 14.- Rispondo. Sono sempre stata una frana con le nuove amicizie. -Anche tu diretta a San Fransokyo eh?- mi dice con gli occhi che brillano. -Già, altrimenti non sarei qui…- dico ridacchiando. Sorride anche lei. Poi nota la lettera che ho fra le mani e legge il nome. -Hiro Hamada? Lo conosci?- non mi aspettavo questa reazione.-Sì, ci scriviamo lettere da qualche mese. Tu lo conosci?- Honey cambia repentinamente espressione –Certo! È uno dei miei migliori amici! Non mi aveva detto di avere un’amica di penna.- la guardo senza sapere cosa dire. –Bè,- aggiungo –Almeno potrai darmi una mano per l’orientamento nella città.- dico abbozzando un sorriso. Honey sorride –Certo!- dice senza perdere quell’aria allegra. Mi piacerebbe essere come lei. Allegra e sincera.
Il tempo passa così velocemente e con un “Ding!” sommesso hanno avvertito che l’aereo sarebbe atterrato. Honey scende insieme a me elettrizzata. Penso che non veda l’ora di farmi da guida per le strade di San Fransokyo. È forte quella ragazza. Usciamo dall’aeroporto e inspiro a pieni polmoni. La metropoli si estende per molti chilometri ed è facile perdersi. –C’è sempre molto traffico…- si giustifica Honey sistemandosi i capelli dietro l’orecchio con una risatina. –Facciamo un giretto allora!- dico sorridendo. È il primo sorriso aperto che faccio oggi. Honey inizia a parlare come un razzo e non si ferma più… quasi non riesco a seguire il discorso… All’improvviso una bicicletta gialla e grigia si ferma davanti a noi. – Gogo! Non pensavo di vederti qui!- La ragazza scende dalla bici e si leva il casco. Ha i capelli neri corti con ciocchette viola. È più bassa di Honey ma più robusta ed è leggermente più alta di me. Ha dei lineamenti asiatici, rossetto viola e sottili occhi scuri marcati dall’eye-liner e dall’ombretto viola scuro. – Hm.- Borbotta. La guardo abbozzando un sorriso ma ho l’impressione che non voglia fare amicizia… -Lei è Elena Blue, un’amica di Hiro!- dice Honey fulminea –Si scrivono lettere da qualche mese!- aggiunge con enfasi. L’altra non cambia espressione e mi guarda –Benvenuta.- tuba. -Guarda caso stavo andando proprio alla caffetteria di Cass… - aggiunge pensosa –facciamo a chi arriva prima?- aggiunge facendo un mezzo sorriso. –Gogo, ma tu hai la bici…- aggiunge Honey timidamente. – Chissenefrega. Se hai paura di perdere devi solo dirmelo. Comunque ci vediamo là.- e sgomma via. –Abbi pazienza- mi dice Honey –Gogo è così…- la guardo comprensiva –Non fa niente.- dico sorridendo –Non è poi così male.- dico cercando di sdrammatizzare (cosa che mi viene molto difficile). Dopo un po’ arriviamo davanti ad una caffetteria che fa angolo sulla strada. –Eccoci arrivate!- trilla Honey –La caffetteria di Cass!- vedo la bici di Gogo appoggiata fuori. – Gogo è stata più veloce…- aggiungo. Honey fa un gesto con la mano. –Gogo ha sempre amato la velocità.- aggiunge sorridendo. Entriamo e la bruna ci viene incontro. –Alleluia! Ma quanto ci avete messo?- dice fintamente scandalizzata. Mi avvicino al bancone “scortata” da Honey e Gogo. –Ehilà Cass.- dice quest’ultima –Devi conoscere qualcuno.- capisco al volo che devo entrare in scena. –Salve- dico alla donna dietro al bancone. Ha un corto caschetto color rame e gli occhi verdi. –Ehilà! Tu devi essere Elena, giusto? Io sono Cass Hamada, la zia di Hiro. Fatti abbracciare!- dopodiché mi tira a sé e mi abbraccia. Guardo Honey e Gogo e mi fanno un gesto come per dire “è fatta così.”.  –Hiro non vede l’ora di conoscerti!- dice allegramente. –Accomodatevi che vi porto un donut[2]!- Ci sediamo ad un tavolino e quasi subito arrivano tre ciambelle. Una gialla per Gogo, una rosa per Honey e una viola per me. Inizio a mangiucchiarla e intanto sento le due che confabulano. Mi ritrovo a fissare il bancone oltre la spalla di Honey e da dietro vedo sbucare un ragazzo con i capelli neri, gli occhi scuri, una felpa e una t-shirt rossa. Cass mi fa un gesto, come per raggiungerla e il ragazzo mi guarda. Mi basta uno sguardo per capire. È Hiro Hamada.  

Hiro’s POV:

-Adesso basta Baymax!- sbotto all’omone bianco di fronte a me. È mezz’ora che accarezza Mochi[3] dicendogli “Bimbo peloso!” –Mettiti sotto carica, da bravo.- dico sbuffando mentre il robottone si assesta sulla sua base rossa e finalmente ricarica la batteria. –Non muoverti!- dico a Baymax mentre mi siedo sul corrimano. Mi lascio scivolare giù e poi attacco le altre scale scivolando di nuovo. Arrivo in caffetteria e mi guardo intorno. Noto subito il tavolo di Honey e Gogo e noto che con loro c’è una ragazza. Capelli castani legati in una coda e occhi castani. Dev’essere appena arrivata perchè ha una valigia accanto a sé e abbigliamento molto semplice. Zia Cass mi chiama –Hiro, vieni a conoscere la tua amica!- e le fa un cenno. La guardo negli occhi e capisco subito. È Elena Blue.   
         
 
[1] Elena è orfana. Ha perso i genitori (madre italiana e padre inglese) a 3 anni. I “suoi”, in questo caso, sono i genitori a cui è stata affidata.
[2] Ciambella glassata con zuccherini colorati sopra.
[3] Il gattone che fa sempre le fusa di Hiro e Cass.
Angolo autrice (stanca ma felicissima): 
Ciao a tutti! Scusate il ritardo ma questo capitolo era veramente lungo e con la scuola poi... spero possiate capirmi!! Ho scritto così tanto e spero di non avervi annoiati!! ringrazio Ladradilucciole e Dark-Ink x aver recensito e per i 125 visitatori del prologo!!! Mamma, mi sembra un sogno ricevere 125 visitatori in una settimana!!! Non sapete quanto mi avete resa felice!!!! Bè, forse, riesco ad aggiornare domani quindi... a domaniXD. Recensite in tanti!!! Baci e al prossimo Chappy!
pelelen_moon6

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Capitolo 3
*** 2- Robot giganti e timidezza ***


Capitolo 2

“Robot giganti e timidezza”.

 
Mi alzo e vado dritta verso Cass che mi sorride nervosa. Provo a sorridere e un pochino ci riesco. –Elena, lui è Hiro.- lo guardo attentamente. Ha i capelli neri non cortissimi tagliati in un modo strano come dei piccoli spuntoni e gli occhi castani. Mi schiarisco la voce – Ehilà…- dico un po’ spaesata. Trovarsi a tu per tu con gli “sconosciuti” non è mai stato il mio forte. –Piacere, io sono Hiro.- dice tendendomi la mano. Un po’ titubante gliela stringo e vedo che mi guarda in modo strano. –Non batti il pugno tu?- mi chiede perplesso. –Non esattamente…- dico sollevando un sopracciglio. Cass si decide e rompe il ghiaccio –Ehm… perché non le fai fare un tour della casa?- propone titubante. –Va bene!- diciamo all’unisono, quasi ci fossimo messi d’accordo. Vado a prendere il trolley e inizio a salire le scale dietro a Hiro. Superata la prima rampa mi avvicino al muro e inizio ad osservare le foto appese. C’è n’è una che mi incuriosisce parecchio. È una foto di Hiro e di un ragazzo più grande. –Ehi Hiro!- dico per attirare la sua attenzione. In quel momento si gira e mi fissa negli occhi. Mi accorgo solo in quel momento che i suoi occhi sembrano due tazze di cioccolata calda come quella che ho bevuto ieri sera.
 
Hiro:
-Che c’è?- chiedo ad Elena pensando al peggio. –Volevo chiederti…- attacca timidamente –Chi è.- dice indicando Tadashi. Sento un nodo in gola e non riesco più a parlare. Pensare a lui è triste e difficile. –Tutto bene? Se ho fatto una domanda indiscreta non rispondere…- dice dispiaciuta. –No, no. Quello era… mio fratello.- dico sospirando. – Oh.- aggiunge lei abbassando gli occhi. –Non pensavo… perdonami…- riesce solo ad aggiungere.
 
Elena:
-Fa un male cane, vero?- dico a Hiro sollevando gli occhi. Mi guarda stranito. –Che vuoi dire?- dice sollevando un sopracciglio. – Insomma… so come ti senti. Non è bello.- dico sorridendo tristemente. –Anche i miei… ecco… hai capito.- Hiro mi fissa. –Non lo sapevo, scusa.- abbozzo una specie di sorriso –Di cosa? Sono io quella che si deve scusare.- aggiungo – Allora, andiamo a vedere la casa?- chiedo per sviare il discorso. –Va bene.- dice Hiro. Dopo questo discorso mi sento più tranquilla. È come se il ghiaccio si fosse sciolto con questa discussione. Saliamo ancora una rampa di scale e raggiungiamo una mansarda. -Eccoci qua!- esclama Hiro più felice. –Forte.- dico girellando per la stanza.
 
Hiro:
- Bè, di lì c’è la tua “stanza”- dico mostrandole il vecchio letto di Tadashi. –Spero vada bene anche se ci sono le coperte da maschio…- aggiungo ridacchiando. –Tranquillo, andrà benissimo. Grazie- dice gentilmente. –Allora… mi insegni quella cosa del pugno?- esclama divertita. –Prima devo farti vedere una cosa…- aggiungo sorridendo. Mi avvicino alla scrivania e prendo un pezzetto di carta. –Qua la mano!- dico sfregandolo velocemente sopra alla mano di Elena. –Ahi! Ma sei impazzito? Se questo è il tuo modo di attaccare bottone…- dice un po’ arrabbiata.
 
Elena:
-Ma perché cavolo dovevi tagliarmi la mano con la carta?- chiedo sollevando un sopracciglio. Un rumore attira la mia attenzione. Un enorme robot bianco si gonfia di fronte a me. – È uno scherzo?- dico ridendo. Il robot inizia a parlare. –Ciao. Io sono Baymax. Il tuo operatore sanitario personale.- Ok… qui sono tutti pazzi! –Ma che cavolo?- attacco ma Hiro mi fa segno di stare zitta. Baymax riprende a parlare. –Ho sentito un’esclamazione di dolore. Ora eseguirò uno scan.- -Oh, no, no. Tu non eseguirai proprio nien…- inizio a dire - Scan completato!- esclama il robot. –Hai un taglio sulla mano destra. Basterà un cerotto.- dice il robottone. –In una scala da 1 a 10, come valuti il tuo dolore?- mi chiede ancora. – Fisico… o emotivo?1- chiedo scettica. Subito dopo ho un cerotto sulla mano e un lecca-lecca nell’altra. –Sei stata una brava paziente.- mi dice il robot. –Ok. Mi sta già simpatico!- esclamo davanti a Hiro che ride.
 
Hiro:
- Baymax, batti il pugno!- dico battendo prima un cinque, un altro sul dorso della mano e un pugno. Sotto l’espressione esterrefatta di Elena concludo con la finta esplosione. –BALALALALA!2- dice Baymax muovendo la mano all’indietro. –Non, ci, posso, credere!- esclama Elena cominciando a ridere. È una risata cristallina e dolce, una risata vera.
 
Elena:
continuo a ridere, come una pazza. –Ok, torniamo di sotto. Tua zia si starà preoccupando.- dico a Hiro con un sorriso. Penso proprio che saranno due mesi fantastici!                 
1Questa battuta viene detta da Hiro nella scena in cui incontra Baymax per la prima volta.
2Anche questa battuta viene detta da Baymax in una scena del film.

 Angolo autrice:
all'alba delle 23.08 sono riuscita ad aggiornare questa storia!!! weeee!!! Questo capitolo non è granchè ma almeno è servito per far partecipare Baymax al racconto! Ringrazio un sacco per le 3 recensioni lasciate da crazyemy, Ladradilucciole e DarkInk. Recensite anche questo capitolo e forse domani ci rivediamo con il terzo capitolo (scuola permettendo) in cui appariranno tutti i 6! Che bellezza!! comunque vi mando tanti baci della buonanotte e a domani!
pelelen_moon6

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Capitolo 4
*** 3- La scuola dei nerd ***


Capitolo 3

“La scuola dei nerd”

 
-Allora, che si fa adesso?- chiedo a Hiro curiosa. –Innanzitutto andiamo di sotto e poi ti devo far vedere una cosa, o meglio, un posto…- Mi risponde con un sorriso. Scendiamo le scale e arriviamo di sotto. –Ragazzi!- ci urla Cass –Ma che avete fatto lassù tutto questo tempo?- ci chiede ridendo. –Abbiamo visto la casa e Baymax.- rispondo velocemente. All’improvviso Honey e Gogo si avvicinano. –Ciao ragazzi, ci vediamo domani…- dice Honey – …O stasera.- sussurra Gogo sorridendo di sottecchi. –Dobbiamo scappare, si è fatto tardi! Ciao!- dice Honey e, in un secondo, si volatilizzano. – Bene… cosa dovevi farmi vedere?- dico a Hiro sempre più incuriosita. –Vieni. È sul retro.- mi dice facendo un gesto per seguirlo.
 
Hiro:
Arriviamo fino al garage. –Pronta?- chiedo a Elena vedendo che non sta più nella pelle. –Avanti!- mi dice mentre apro la porta. –Oh cavolo!- mormora guardandosi intorno. –Questo posto è il paradiso della scienza… è fantastico!!- dice con gli occhi che brillano. –Come ci sei riuscito? Confessa.- mi dice su di giri. –Qualche mese di lavoro e… Voilà!- esclamo mentre inizia a farsi un giretto guardando sbalordita le apparecchiature e l’elettronica.
 
Elena:
-Hai la stampante 3D!!- esclamo meravigliata. Questo gioiellino costa fior di quattrini! –E il computer poi! Questo posto è un sogno!- dico felicissima. –E non è tutto…- mi dice Hiro aprendo una scatola. - All’apparenza sembreranno solo dei pezzi di metallo ma in realtà…- dice mostrandomi delle armature. –Forti!- dico ammirando i vari pezzi come per esempio la mano di Baymax o le scarpe con attacco diretto all’armatura. –Come hai fatto a fare queste cose non lo so, ma sei un genio!- dico ammirata.
 
Hiro:
-Ok, ora ti va di conoscere altri due miei amici?- le propongo pensando a Wasabi e Fred e alle facce che faranno. –Certo!- risponde allegramente. Credo che la cura di Baymax abbia fatto effetto. Non ha più quella faccia scura e l’atteggiamento timido. È l’esatto opposto: allegra, sorridente. –Vieni con me.- le dico dirigendomi verso la scuola dei nerd.
 
Elena:
inizio a camminare dietro a Hiro sempre più eccitata. Manca poco e conoscerò tutta la sua “squadra”. L’idea di raggiungere la scuola dei nerd è fantastica e mi ha anche detto che la frequenterò per tutto il soggiorno! –Allora… - attacco senza sapere dove arrivare –Quanto manca al laboratorio dei nerd?- chiedo su di giri. –Poco, tranquilla.- mi dice Hiro ridendo. Inizio a guardare i viali pieni di gente e quasi vado a sbattere contro qualcuno, schivandolo per un pelo. –C’è sempre così tanta gente?- chiedo a Hiro –Sì. Questa città è sempre piena di turisti. Ricordo che una volta io e mio fratello ci eravamo persi in mezzo alla folla!- dice allegramente –L’importante è non perdere mai di vista chi ti fa da guida.- aggiunge rivolgendosi a me.
 
Hiro:
camminiamo ancora per un po’ e raggiungiamo presto il laboratorio. –Eccoci qua!- dico a Elena che è letteralmente a bocca aperta. – Wow.- dice solo. –Vieni, entriamo.- e le faccio strada. Arriviamo dentro una sala e qui incrociamo Honey e Gogo. –Ciao ragazzi!- ci saluta Honey, dedicata come la solito ai suoi esperimenti. Gogo si limita a dirigersi verso la sua postazione per sistemare i suoi dischi elettromagnetici. Ci dirigiamo verso la postazione di Wasabi.
 
Elena:
arriviamo in una saletta dove un ragazzo (oserei dire un ARMADIO) sta lavorando in fretta. Ha la pelle scura e un taglio afro. –Ehilà Wasabi!- dice Hiro al ragazzo. –Ciao Hiro! È una tua amica?- dice rivolgendosi a me. –Elena Blue, piacere.- dico facendomi avanti. –Non superare la linea!- mi dice indicando lo scotch a terra con una chiave inglese che rimette a posto con estrema precisione. –Ti piace il disordine, eh?- dico ridendo. Mi avvicino al suo strano aggeggio e noto che sta armeggiando con dei guantoni dotati di lame al plasma. Questo posto è sempre più bello! –Ehilà! Sei nuova?- mi chiede un grosso lucertolone dietro di me. –Oh, cavolo.- dico guardandolo. Il lucertolone si toglie la testa e mi saluta. Ha i capelli castano chiaro lunghi e gli occhi piccoli e azzurri. –Io sono Fred. Mascotte della scuola.- mi dice rimettendosi la testa e facendo ruotare velocemente un cartellone.
 
Hiro:
-Questa è la mia squadra, ti piace?- chiedo ad Elena. –Se mi piace? La trovo favolosa!- mi risponde eccitata. –Manca solo Baymax!- esclamo ripensando al robottone di mio fratello. Questo periodo si preannuncia uno sballo!

angolo autrice: 
23.29! Questa storia fa le ore piccoleXD!

Bene bene, in questo capitolo abbiamo finalmente incontrato tutta la squadra! Forte eh?
Grazie x le recensioni di crazyemy, DarkInk e Federica_Writer!! MI rendete felicissima e la mia storia ha ricevuto più di 200 visite!! Grazieeeeeeeeee!!!!!! 
Il prossimo capitolo arriva domani (salvo imprevisti dell'ultimo minuto)! baci baci e recensite in tantissimi!! pelelen_moon6 
       

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Capitolo 5
*** 4- Upgrade ***


Capitolo 4

“Upgrade”

 
-Ti faccio vedere la tua “postazione provvisoria”, ti va?- mi chiede Hiro –“postazione provvisoria”? Che significa?- chiedo senza saperlo. –Vieni.- mi dice solo Hiro portandomi in un’altra stanza. –Ecco qua cosa intendevo.- aggiunge sorridendo. –Cioè, posso anche io fare tutte quelle cose?- chiedo esaltata. –Eh, già. Se qualcuno non l’avesse chiesto ai prof…- dice Hiro con un sorriso. –Grazie!Grazie!Grazie!!- dico abbracciandolo. Hiro ricambia il mio abbraccio. –Bè, ora dovremmo andare a casa. Zia Cass si starà preoccupando e anche Baymax…- dice Hiro iniziando ad avviarsi verso l’uscita. Salutiamo gli altri e ce ne andiamo.
 
Hiro:
-Facciamo in fretta così mia zia non si arrabbia.- le dico ripensando a certe sfuriate di zia Cass. –Ok, ok. Mi muovo.- risponde Elena sbuffando un po’. Giriamo per le strade di San Fransokyo parlando del più e del meno e ridendo per ogni cosa. All’improvviso inizio a sentire uno strano rumore dietro di noi. –Che succede?- mi chiede Elena allarmata. Inizio a vedere dei piccoli robot farsi strada verso di noi. Che siano… microbot? I MIEI microbot? –Andiamo via. Sbrigati.- le dico mentre la quantità dei robottini aumenta sempre di più.
 
Elena:
-Oh cavolo! Ma che succede?!?- chiedo terrorizzata. –Non è il momento adesso!- mi dice Hiro affrettando il passo. I cosi continuano ad avanzare. –Hiro?- chiedo sempre più impaurita. –Scappa!- mi urla dietro iniziando a correre. Faccio un bel respiro e inizio a correre velocemente per stare al passo con Hiro. –Cosa succede?!?- dico quasi gridando e continuando a correre.
 
Hiro:
-Non lo so!- dico da una parte mentendo e dall’altra no. Cosa ci fanno lì i miei microbot? Continuo a correre a perdifiato finchè non intravedo un vicolo. –Qua!- urlo a Elena un attimo prima di infilar mici. Un minuto dopo si infila anche lei. –Un VICOLO CIECO? Ottima idea, così quelli ci ammazzano!- mi dice tutta infervorata. –E che ne sapevo io? Cercavo di salvarmi la pelle!- dico sottovoce per non farci scoprire. –La situazione sta precipitando!- esclama Elena indicandomi nel buio i robottini che ci hanno scovati. –Che facciamo ora, li imploriamo di lasciarci stare?- le chiedo sarcastico per mettere fine alle sue lamentele. –Che ne so? Sei tu il genio! Fatti venire un’idea!- mi urla di rimando.
 
Elena:
ok, la situazione è leggermente critica. Faccio un respiro mentre noto che ai robot manca qualche metro per raggiungerci. –Guardala da un’altra prospettiva!1- mi urla Hiro mentre cerca qualche modo per cavarcela. – Aspetta… Trovato!- dico notando un tunnel nel muro. –Di qua!- dico accovacciandomi e sbucando proprio davanti alla caffetteria. Prima di entrare però, noto uno strano tipo con una maschera bianca e rossa fissarci. –Ehm… Hiro?- chiedo mentre lui lo fissa terrorizzato.
 
Hiro:
Come? Yokai?!? Ma che…?!? –Dentro, va’ dentro.- le dico spingendola verso la porta. Entriamo richiudendocela dietro con un sospiro di sollievo. –Ciao zia Cass!- dico a mia zia che, appena ci vede, marcia fino a noi con una faccia che non promette nulla di buono. – Ragazzi… CHE AVETE FATTO TUTTO QUESTO TEMPO?!? Hiro! Hai quasi 15 anni e non rispetti ancora il coprifuoco! Va’ a letto diamine! E anche tu, signorinella!- guardo mia zia mortificato e noto l’espressione di Elena. C’è da sbellicarsi. –D’accordo Signora Hamada. Non si scomponga troppo…- dice la mia amica alludendo al “signorinella” finale.
 
Elena:
-Buongiorno Hiro! Dormito bene?- dico appena sveglia. Per risposta ricevo un verso orribile. Ho capito. Sta ancora dormendo. –Ehilà, Baymax!- dico al robottone che nel frattempo mi scansiona. –La velocità dei tuoi neurotrasmettitori è alta. Questo prova la tua allegria.- mi dice il robot con la sua voce simpatica. –D’accordo… ma quanto dorme quello là? – dico a Baymax riferendomi a Hiro che russa ininterrottamente. Mi alzo e corro a svegliarlo. –SVEGLIAAAA!!!!!!!!!!!!- gli urlo nelle orecchie. –Accidenti!- mi dice Hiro cadendo giù dal letto. –Che hai bevuto stamattina, caffè al peperoncino?- mi dice arrabbiato. –Ok, scusa…- dico abbassando gli occhi.
 
Hiro:
-Adesso arrivo e andiamo in garage, tu va’ di sotto.- le dico mentre borbotta qualcosa. –Ok, tu però sbrigati!- mi urla scendendo le scale insieme a Baymax. Un minuto dopo siamo tutti e tre di sotto in garage. –Hai bisogno di un upgrade. E per farlo deve esserci anche Baymax.- solleva un sopracciglio. –Ok, upgrade… e perché anche Baymax deve farlo?- roteo gli occhi –Basta domande. Ora apri le braccia.- le dico e lei esegue l’ordine con Baymax che fa lo stesso.
Elena:
-È finita?- chiedo mentre guardo ogni movimento di Hiro sulla tastiera. –Sì! Adesso dovrebbe stamparla.- dice concentratissimo mentre la stampante mugola e inizia a sfornare una moltitudine di componenti in metallo viola e rossi. –Ecco la tua. Ed ecco quella di Baymax. Adesso preparo Baymax e tu provatela.- mi dice raccogliendo i pezzi viola e dandoli a me.
 
Hiro:
-Come sto?- dice Elena con l’armatura. –Wow.- riesco solo a dire. Le calza a pennello. È praticamente uguale alla mia ma solo che vederla su una ragazza fa un altro effetto. Quella di Baymax l’ho modificata appositamente per creare l’attacco per due persone, così può venire anche lei. –Calza a pennello, non trovi?- dice osservandosi. –Stai veramente bene. Sei molto carina.- dico riflettendo dopo sulle parole uscite dalla mia bocca. La vedo arrossire un po’ e mi sento anche io scombussolato. –Allora, la testiamo?- mi chiede eccitata. –In, questo, istante!- esclamo.
 
1frase significativa di Tadashi detta nelle sue prime apparizioni.  
 angolo autrice:
e rieccomi con un nuovo capitolo!!!!!!!! Inutile dire che la suspence è finalmente apparsa. E vediamo anche che un nuovo membro dei Big Hero 6 sta comparendo...XDcomunque... ringrazio x le 2 recensioni di crazyemy e DarkInk che hanno commentato lo scorso capitolo e i tutti i lettori silenziosi che passano di qua! grazie x le 200 (quasi 300XD) visite!!! mi rendete felicissima!!!!!!!!! il prossimo capitolo arriva domani (salvo imprevistiXD)!!
baci baci pelelen_moon6


     

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Capitolo 6
*** 5- Alla prova ***


Capitolo 5

“Alla prova”.

 
-Adesso? Così? Su due piedi?- dico da una parte eccitata e dall’altra un po’ spaventata. Ho solo 14 anni e mezzo! Non posso “morire” subito! –Eh, sì…- mi dice Hiro sorridendo in un modo che non mi convince per niente. –Vado a prepararmi. E tu non scappare!- mi dice andando nel retro. Sbuffo sonoramente e mi ritrovo a guardare Baymax. –Allora, scansionami… vediamo se riesci a captare la mia paura.- dico al robot che mi percorre con lo “sguardo”. –Il tuo battito cardiaco è accelerato, questo vuol dire che sei agitata o sotto pressione.- abbasso gli occhi –Tutte e due le cose Baymax.- dico sospirando. -È che non mi sento pronta.- ribatto di getto. – Cioè… voi… siete così sicuri di voi ma io… non sono così. – continuo pensando di essere sola. –Siete delle persone fantastiche e io sono così… così poco.- dico abbassando nuovamente gli occhi. – Non sono all’altezza.- dico mentre una lacrima solitaria mi scende lungo la guancia. –Scan completato! Sei nel mezzo di uno sbalzo d’umore adolescenziale. Tu hai bisogno di un amico. O meglio, di molti amici.- mi dice Baymax. –Non è il momento. Voglio stare sola.- dico avviandomi verso il portone. –Che fai? Molli ora?- mi dice Hiro ricomparendo dietro di me. –Non mi sembra il momento.- continua avvicinandosi. –E va bene.- dico con un sospiro. –Proviamoci.- abbozzo un sorriso e alzo lo sguardo. Hiro ha la mia stessa armatura. –Ma lo hai fatto apposta?- Dico ridacchiando. –Siamo identici.- dico indicando l’armatura. -È ora di testarla, non trovi?- mi dice Hiro uscendo dal garage che nel frattempo chiude invitandomi a salire su Baymax. Mi arrampico sul metallo e attacco i guanti e le scarpe ai dischi per rimanerci attaccata. Hiro fa lo stesso e poi ordina a Baymax di aprire le ali e di partire. –Oh, no, no, no! Non sono pronta!- esclamo terrorizzata. –Rilassati.- mi dice Hiro mentre Baymax inizia a volare. –Oh cavolo! Va troppo veloce!!- urlo mentre il robot si stabilizza sopra ai grattacieli. Inizio a guardare attorno a me. –Wow. È bellissimo!- dico un po’ più tranquilla. –Già. È la seconda volta che lo faccio.- mi dice Hiro pensieroso. –Eravamo solo io e Baymax. È stato mozzafiato!- mi dice sorridendo. –Come ora.- dico osservando il panorama. Il cielo sfuma dall’arancio al rosa fino al rosso. Il sole tramonta di fronte a noi. -È ora di tornare.- mi dice Hiro. –Come? Proprio ora che stavo cominciando ad apprezzarlo? Ancora un giro!- dico come una bambina. –Aspetta.- mi risponde Hiro svoltando verso un grattacielo. Atterriamo lì sopra e guardiamo il panorama. –Grazie.- gli dico felice. –Per tutto.- gli dico abbracciandolo.
 
Hiro:
ricambio il suo abbraccio con un sorriso. –Non c’è di che.- rispondo. Elena scioglie l’abbraccio. –Andiamo.- mi dice e torniamo a casa.
Al corso serale del lunedì siamo noi sei e Baymax. –Ragazzi, vi devo presentare un nuovo compagno.  Jason Krei. – dice la prof invitando un ragazzo alto e biondo ad entrare. –Krei?!?- diciamo io e i miei amici sconvolti. Elena fa una faccia interrogativa mentre il nuovo arrivato si accomoda di fianco a lei. –Che c’è di strano?- bisbiglia agli altri. –Ti spieghiamo poi… - taglia corto Honey osservando il ragazzo. È alto, biondo con gli occhi azzurri. –Io sono Jason, e voi?- ci chiede sorridendo. –Io sono Elena.- si presenta la mia amica sorridendo a sua volta in un modo che, inaspettatamente, mi da sui nervi. –Hiro.- rispondo diffidente. – io sono Honey e loro sono Gogo, Fred e Wasabi.- dice Honey presentandoli tutti. Squadro il nuovo arrivato con diffidenza. Non mi convince al cento per cento.       
     
angolo autrice:
ciao ciao! ok, lo so, questo capitolo è cortissimo. Avevo un blocco e se fa schifo perdonatemi!!!!!!!!!
ringrazio x le 5 recensioni di Alice_Writer,Ladradilucciole,DarkInk,Crazyemy e KariVì! E ringrazio anche x le 97 visite al 4 capitolo (sono 300 e passa!!!!!! Grazieeeeeeeeeee lettori silenziosi che passate di qui!!!) è probabile che aggiorni domani quindi...XD
recensite in tanti!!
baci baci e al prossimo capitolo!
P

 

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Capitolo 7
*** 6- Incomprensioni ***


Capitolo 6

“Incomprensioni”.

 
Il nuovo arrivato mi sta già antipatico. Ha continuato a sorridere per tutto il tempo e anche adesso sembra essere fatto di plastica come quelle bambole per bambine che sorridono senza mimica facciale. Mi da sui nervi. Ha continuato a parlare con Elena e con i miei amici ogni secondo. Sbuffo sonoramente per la quindicesima volta e nessuno se ne accorge. –Qualcosa non va, Hiro?- mi chiede Baymax gentilmente. Almeno qualcuno si interessa a me. –Oh no, sto solo cercando di parlare un po’ con i miei amici ma sembra si siano scordati del sottoscritto.- dico cercando di non sembrare irritato. –Non preoccuparti, dubito che si siano dimenticati di te. -  dice il robot cercando di sdrammatizzare. Non riuscendoci però.
 
Elena:
-Davvero sei stato in Francia?- chiedo a Jason curiosa. –Eh, sì. L’azienda di mio padre, la Krei Tech, è dappertutto nel mondo.- che fortuna. A 17 anni ha già girato mezzo mondo e io a 14, e mezzo, so a malapena dov’è l’Australia… -Wow, io ho sempre sognato di visitare l’Italia!- dice Honey sorridendo. Io, lei e Gogo , con la solita aria svogliato/interessata, siamo rimaste qui mentre Wasabi e Fred sono da Hiro che ha una faccia da funerale. Se venisse qui anche lui penso che si divertirebbe. –Forte.- dice Gogo scoppiando l’ennesima bolla con il chewing-gum. Ho perso il filo del discorso e smetto di pensare per un po’ ascoltando la nostra conversazione.
 
Hiro:
-Tutto ok, amico?- mi chiede Fred girandomi intorno. –Benissimo.- rispondo atono guardando Wasabi che sposta lo sguardo da me all’altro gruppo. Da me al gruppo, me, gruppo. La cosa inizia a stancarmi.  Ricomincia la sessione di sguardi e sbuffo di nuovo. – Oh - ho! Qualcuno è geloso…- dice Fred mentre Wasabi ridacchia. –Mi sono perso qualcosa?- borbotto seccato. –Hiro è geloso! Hiro è geloso! Hiro è geloso!- iniziano a canticchiare come bambini. –Ma la volete smettere?- dico guardando Baymax. –Gelosia: sentimento negativo che può portare a litigi e incomprensioni.- dice il mio amico robotico come un dizionario. –Ma ti ci metti anche tu ora?- dico un pochino arrabbiato. Dirigo di nuovo lo sguardo verso il gruppetto delle ragazze. Ora mi arrabbio davvero.
 
Elena:
-Cavolo, avrei voluto essere al posto tuo!- dico allegra ripensando ai viaggi di Jason. Ha una fortuna sfacciata. Guardo il gruppetto dei ragazzi e rido mentalmente. Hiro è sempre più arrabbiato e color peperone mentre Fred e Wasabi sembrano prenderlo in giro. Rido per davvero stavolta però mi ricollego al discorso guadagnandomi un’occhiataccia da Hiro. Non capisco perché lui e i ragazzi non vengono a divertirsi con noi. –Bè, viaggiare così tanto è fantastico ma… comporta molti studi delle lingue. Ne so parlare 6.- dice Jason. –Wow! Io so solo inglese e spagnolo1!- dice Honey su di giri mentre Gogo si stacca dal gruppo appoggiandosi al muro e osservando i ragazzi. Li guardo anche io. Mi guadagno l’ennesima occhiataccia da Hiro e mi arrabbio. Non ho fatto nulla di male. Ora mi sente.
 
Hiro:
vedo Elena fissarmi negli occhi e non posso evitare di incenerirla con lo sguardo. Fa un passo verso di noi ma il suo “simpaticissimo nuovo amico” la precede. –Qualche problema pivello?- dice verso di me. –Come lo hai chiamato scusa?- dice Elena piazzandosi proprio di fronte a lui. –Senti, Jason,-dice quasi sputando il suo nome –non ti permetto di chiamare il mio amico in questo modo!- in quel momento mi sento felicissimo ma qualcosa mi dice che durerà poco… infatti la mia amica si gira verso di me e il suo sguardo non promette nulla di buono. –Noi due dobbiamo parlare. Fuori.- mi dice come se volesse incenerirmi. Sono morto.
1Honey, nella versione originale del film, è spagnola.
angolo autrice:
e rieccomi con un nuovo, gelosissimo XD, capitolo!! Il titolo dice tutto!
qui i nostri amici sono un pochino arrabbiati, non trovate?
ringrazio tanto x le 3 recensioni di KariVì, Crazyemy e DarkInk!! recensite in tanti e ci rivediamo domani con il settimo capitolo!!!!
baci baci
P

 

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Capitolo 8
*** 7- Nei pasticci... o quasi ***


Capitolo 7

“Nei pasticci… o quasi”.

 
Esco fuori dall’aula con dietro Hiro. Mi sposto più avanti nel corridoio e inizio a fissarlo arrabbiata. Hiro abbassa gli occhi e io non distolgo lo sguardo. –Allora?- dico con una punta di inquietudine. –Allora… cosa?- mi chiede Hiro sottovoce. –Perché ce l’hai con me?- chiedo senza pensare a cosa dire. Perfetto. Ora ho un muto davanti. –Non ce l’ho con te…- mi dice Hiro –Ah, davvero?!- dico con un sopracciglio sollevato. Hiro deglutisce e torna a guardare il pavimento.
 
Hiro:
ora pensa che io ce l’abbia con lei. Fantastico. –Sì. Io non ce l’ho con te. Piuttosto con quel damerino che ti faceva il filo!- dico di getto. –Si. Come no. – mi risponde Elena. –Le occhiatacce le rivolgevi a me! E poi Jason non mi faceva il filo!- ribatte. –Oh, no, no. Stava solo tentando di piacerti.- dico di nuovo. –E quindi? Sei geloso?- quella frase è una pugnalata. –Che dici?! Stavo solo cercando di…- non sono bravo con le bugie -Ok, sei geloso. Ma perché?- guardo a terra. – Perché… sei mia amica adesso. Cerco di proteggerti. Come fanno gli amici, no?- dico mentendo spudoratamente. Odio mentire.
 
Elena:
-D’accordo… pace?- chiedo come una bambina. – Pace. – dice Hiro stringendomi la mano. –Si è fatto tardi, dovremmo andare.- camminiamo verso la classe e noto che Jason non c’è più. Meglio così. –Ciao, ragazzi, noi andiamo.- dice Hiro e ci riceviamo un saluto in polifonia da quattro voci. Baymax ci segue e lasciamo la scuola. Iniziamo a camminare ridendo per cose stupide e sembra che il semi litigio di prima non se lo ricordi nessuno.
 
Hiro:
fatto qualche metro sento un rumore familiare. –Muoviti.- le dico mentre prendiamo a camminare più veloce. –Oh, cavolo. Quei cosi di nuovo!- dice mentre il numero di microbot diventa notevole. –Accelera il passo, avanti.- dico notando che sono sempre di più. –Corri!- urlo mentre iniziamo a falciare la strada con Baymax alle calcagna. –Avanti Baymax! Più veloce!- dico nervoso -Io non sono veloce.- dice il robot muovendosi alla velocità di una tartaruga. –Sforzati di esserlo!- dico mentre Elena inizia a respirare affannosamente. –Non fermarti!- le dico mentre i microbot iniziano a serpeggiare intorno a noi. –Più veloce! Più veloce!- urlo a Elena e a Baymax. All’improvviso noto Yokai dietro di noi. –Infilati di lì, avanti!- dico indicandole un vicoletto. Ci stringiamo verso il muro e Baymax rimane fermo accanto a noi.
 
Elena:
sempre più terrorizzata inizio a vedere una striscia di microbot allungarsi verso di noi. –Ci hanno scovati!- bisbiglio mentre Hiro mi mette una mano sulla bocca. Mi stringo a lui stritolandogli la mano e aspetto. I microbot si allungano verso Baymax che è completamente immobile. Il tizio con la maschera li richiama verso di sé e passa davanti al vicolo sbuffando sconsolato. Trattengo il respiro ancora un po’ e Hiro leva la mano. Sospiro silenziosamente. Hiro, sollevato fa un lieve sorriso ed usciamo dal vicolo seguiti da Baymax. Solo ora mi accorgo che io e Hiro ci teniamo per mano. Le stacchiamo velocemente e mi sento arrossire. –Ragazzi!- sento urlare Honey che appare di fronte a noi. –Honey!- esclamo vedendo che dietro ci sono anche Gogo, Fred e Wasabi. –Tutto ok?- ci chiede quest’ultimo. –Bè… ecco… - attacco mentre Hiro finisce per me. – Yokai… è tornato.-
 
angolo autrice:
e rieccomi! il settimo capitolo!!
Vi piace?? è un po'corto, lo so. L'ispirazione tarda ad arrivareXD
comunque... ringrazio x le 3 recensioni al capitolo 6 di Crazyemy, DarkInk e KariVi!
ci rivediamo al prossimo capitolo! Recensite!!!
P

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Capitolo 9
*** 8- Il primo allenamento ***


Capitolo 8

“Il primo allenamento.”

Siamo tutti e 7 in garage. Il nostro “quartier generale”. Gogo e Honey si sono sedute sulla scrivania, io sulla poltrona, Fred e Wasabi appoggiati al muro e Elena sul tavolo mentre ondeggia le gambe nell’aria. Baymax è accanto a me che continua a scansionare.  –Non capisco.- continua a ripetere Wasabi. –Lo avevamo preso, sbattuto in prigione e… Puff! Rieccolo!- Gogo scoppia una bolla. –Smettila pappamolla. È la quinta volta che lo ripeti.- Elena, ridacchiando aggiunge –Veramente è la settima…- dice facendo ridere tutti. –Bè, se non altro è pericoloso! Ragazzi,entriamo in az…- attacca Fred mentre Honey gli tappa la bocca. – Freddie! Lei non lo sa!- esclama riferendosi ad Elena. – Veramente… - dico improvvisamente.
 
Elena:
-Veramente cosa?!- dice Gogo avvicinandosi. – Ecco… lei lo sapeva già da un po’…- dice Hiro mentre Gogo si fa sempre più minacciosa. –TU GLIEL’HAI DETTO E NOI NON NE SAPEVAMO NIENTE?! Io ti ammazzo!- esclama la bruna scendendo dalla scrivania come un fulmine. –Alt, alt, alt. Qui nessuno si ammazza.- dico bloccando Gogo per le braccia. –Con te faccio i conti dopo!- urla di rimando facendomi cadere. –Ehi, ehi!- urlano gli altri. –Calmati!- esclama Wasabi rivolto a Gogo mentre sta per tirare un pugno ad Hiro. –Ferma!!- urliamo io ed Honey in stereo. Honey fa un balzo seguita da me e Fred e cerchiamo in quattro di bloccare Gogo. Wasabi la tira su di peso e se la butta addosso come un sacco. –Mettimi giù, fifone! Voglio almeno dargli un pugno!- urla l’altra indemoniata. –Baymax! Urge un calmante!- dice Fred mentre Wasabi butta Gogo su una sedia. –Tranquilli, una gomma andrà bene.- dice Honey tirando fuori dalla borsa una gomma da masticare rosa.
 
Hiro:
tremando come una foglia mi rialzo. –Perdonami, scricciolo.- mi dice Gogo dispiaciuta. –L’avevo capito subito che avevi ingoiato il Chewing-gum!- dico ridendo. –Bene, dov’eravamo rimasti?- aggiungo pensoso. –Ah, sì! Le armature.- dico schiacciando un pulsante accanto al mio PC. La parete si gira di 180 gradi e dietro si stagliano quattro armature. O meglio, tre armature e un costume.
 
Elena:
guardo incantata le armature. –Forte!- dico avanzando verso la parete. -È conservata abbastanza bene!- esclama Honey avvicinandosi ad un’armatura rosa, corallo e viola. –La mia è sempre troppo lenta.- dice Gogo toccando quella gialla, nera e rossa. – Laserini!! Mi siete mancati!!- uggiola Wasabi accanto a quella verde. –La mia resta uno sballo!- dice Fred andando verso il “lucertolone”. –Lo immaginavo che era la tua.- dico ridendo. Hiro si avvicina. -È ora dell’allenamento.- mi dice porgendomi la mia. –Ragazzi! Su le armature!- dice Hiro mentre ci cambiamo velocemente. Sono pronta.
-Ok, cominciamo.- mi faccio avanti. – Honey.- dice Hiro facendo un passo indietro. Vedo la mia altissima amica digitare qualcosa sulla sua borsetta/orso e estrarre una pallina preparando il lancio. Faccio un salto indietro schivando la palla che, non appena tocca terra diventa gelatinosa e viola. – Fiuuuh, per un pelo. – dico mentre Honey si congeda con un inchino. – Gogo. – dice di nuovo Hiro per chiamarla. La bruna si fa avanti e mi lancia uno dei suoi dischi. Mi sposto velocemente abbassando il visore e il dico mi passa a due millimetri dal naso. –Perfetto. Wasabi.- dice Hiro per la quarta volta. Il ragazzo-armadio si fa avanti ed estrae delle lame verdi/azzurre dai polsi. Ora mi preoccupo davvero.
 
Hiro:
-Non mi farai a fette vero?- dice Elena cercando di respirare regolarmente. – No, solo un po’.- Wasabi inizia ad avvicinarsi ad Elena e trattengo il respiro. Elena inizia a correre. Inizio a pensare che abbia una folle paura delle lame. Wasabi accorcia la distanza e tenta di farla a fette. –Stop, interrompiamo!- urlo notando che Elena non ce la fa. Respira profondamente mentre Wasabi la aiuta a rialzarsi spegnendo le lame. – Fred. – dico mentre il “lucertolone” si fa avanti. Anche questa prova viene superata brillantemente. –Ok, ora tocca a me.- dico facendomi avanti e salendo su Baymax dopo di lei. –Combattimento in volo?- mi dice sollevando un sopracciglio. –Già. Fondamentale.- dico accendendo i propulsori. Partiamo alla velocità della luce e anche questo combattimento viene superato benissimo. –Non sapevo avessi paura delle lame. – dico riferendomi al match con Wasabi.
 
Elena:
–Da quando ero piccola.- dico abbassando lo sguardo. –È il mio punto debole.- aggiungo. –Devo imparare a superarlo.-  Hiro mi guarda negli occhi –Il mio è parlare di mio fratello Tadashi, il solo ricordo mi scombussola.- dice tristemente. –Quindi, se mi fai domande e non rispondo sai perché.- aggiunge sorridendo timidamente. Alzo il visore e lui fa lo stesso. –D’accordo.- dico dandogli un bacio sulla guancia, a sorpresa. Mi sento arrossire ma non mi importa. 
angolo autrice:
ok, questo capitolo è abbastanza epicoXD
e poi è SO SWEET!
bè, ringrazio KariVi, DarkInk, crazyemy, Ladradilucciole e Ali_d_argento per le recensioni allo scorso cappy!
recensite recensite recensite!
baci e al prossimo cappy (domani)
P

 

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Capitolo 10
*** 9- Attacco a sorpresa ***


Capitolo 9

“Attacco a sorpresa”


Non ci posso credere! Sono al settimo cielo. Divento rosso come un pomodoro toccandomi la guancia nel punto in cui mi ha baciato. Ancora non ci credo. Riabbasso il visore e sorrido come un ebete guardando il cielo. Ad un tratto qualcosa spezza la perfezione. –Hiro!- l’urlo della mia amica mi fa tornare sul pianeta Terra. Mi volto di scatto mentre vedo dei microbot sotto di noi con Yokai. Lurido verme! –Tranquilla, andiamo a chiamare gli altri.- attivo il microfono e contatto gli altri. –Ragazzi! Yokai è qui. Siamo davanti al Neko Cat. Vi aspettiamo in volo. – dico sbrigativo mentre la voce ovattata di Gogo risponde –Ok Hiro. Saremo lì in un attimo, neanche il tempo di dire Balalalala.- dice sarcastica. –Arrivano.- dico a Elena per tranquillizzarla. – Hiro… quei cosi… hanno le lame.- dice respirando affannosamente. Abbasso fulmineamente gli occhi e noto che è proprio così. –Hiro… ho paura.- dice abbassando lo sguardo.
 
Elena:
-Tranquilla. Ora arrivano. Respira.- mi dice Hiro teso. Mi metto una mano sul cuore e sento i battiti accelerare sempre di più. All’improvviso vedo un disco giallo e grigio sfrecciare sopra di noi e mi schiaccio contro Baymax. –Gogo!- urla Hiro arrabbiato. –Io l’ho lanciato contro di loro.- dice rivolta ai microbot. –Ora scendiamo. Saltate su.- dice Hiro mentre Baymax perde quota. Honey e Gogo si posizionano di sopra mentre Wasabi e Fred si agganciano alle braccia del robot. Hiro da gas e Baymax inizia a sollevarsi ad una velocità inaudita. Gogo continua a bersagliare di dischi i microbot e Honey lancia le sue palline chimiche. Wasabi sotto di me mugola e dice qualcosa tipo –Voglio andare a casa.- il tizio con la maschera, Yokai credo si chiami, non demorde e continua a bombardarci. –Hiro, accelera!- urlo cercando di fargli perdere le nostre tracce.
 
Hiro:
-Più di così esplode.- dico mentre Elena riprende a respirare inquieta. –Calma, calma. Va tutto bene.- dico mentre la mia amica impallidisce notando che i microbot cercano di raggiungerci. –Ecco la caffetteria!- dico indicando il basso. Yokai sembra sparito e velocemente atterriamo in garage. –Batteria scarica!- esclama Baymax esausto. –Ok, ti porto di sopra.- dico aprendo la porta che da sulle scale. Ritorno giù e noto che si sono tolti tutti l’armatura e Elena è seduta su una sedia tremante. –Tutto bene?- chiedo avvicinandomi. –È incontrollabile.- dice Gogo riferendosi alla paura delle lame che è ritornata. -È tutto ok.- dico mentre Elena mi guarda sul punto di piangere.
 
Elena:
-Sono una vergogna.- dico ripensando a quello che sarebbe potuto succedere. –Ragazzi, forse è meglio se li lasciamo soli.- dice Fred mentre tutti e quattro escono dal garage. –A domani!- mi salutano Honey e Wasabi. Inizio a singhiozzare mentre Hiro mi mette una mano sulla spalla. –Sei al sicuro adesso. Calma.- mi dice sorridendo. –Grazie, va un po’ meglio.- dico stringendomi nella felpa. Abbozzo un sorriso mentre Hiro va a prendere Baymax. – Il tuo battito cardiaco è accelerato. Sei di nuovo nel mezzo di uno sbalzo adolescenziale.- dice il robot. –Sto meglio, davvero.- dico salendo le scale seguita da Hiro. Cass ci viene incontro. –Ragazzi! Stasera preparo le ali di pollo! Chi vuole mangiarle?- chiede allegramente. –Mi spiace, zia ma stasera andiamo a cena fuori.- le dice Hiro strizzandomi l’occhio. Mi sento decisamente più tranquilla.
 
Hiro:
saliamo al piano di sopra e mi butto sul letto esausto. Elena fa lo stesso e sospira pesantemente. –Stai meglio?- le chiedo sorridendo. –Sì. Grazie.- mi dice felice mettendosi a sedere. –Ho una vaga idea su chi possa essere Yokai.- dice pensierosa. –Chi?- chiedo curioso. –Jason. Non mi avevi detto che Krei, suo padre, era andato in rovina dopo l’attacco dell’altro Yokai?- continua scrutandomi con i suoi occhi castani. -È l’unico sospetto che ho. – dice spalancando le iridi. –Potrebbe essere.- dico alla fine. –Andiamo, a stomaco pieno è più facile pensare.- dico ridendo e ricevendo un altro bacio sulla guancia. –Grazie, Hiro. Per tutto quello che hai fatto per me finora.- me ne sto lì imbambolato per cinque minuti pieni mentre inizia a scendere le scale. –Allora, andiamo?- dice ridendo. La seguo senza dire una parola. È il giorno più bello della mia vita.             
angolo autrice:
zero ispirazione. ecco tutto.
Questo capitolo fa pena. Lo so.
comunque ringrazio tanto per le recensioni di KariVi, crazyemy e DarkInk!
ci rivediamo al prossimo capitolo (probabilmente dopodomani perchè ho un'impegno domani sera), recensite!!
baci
Moon


    
    

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Capitolo 11
*** 10- La cena ***


Capitolo 10

“La cena”

 
Prendo la felpa viola e inizio a scendere le scale mentre Hiro, muto, mi segue. –Ragazzi, per che ora pensate di tornare?- ci chiede Cass mentre apparecchia per uno. –Bè, per le 11 forse?- dice Hiro timidamente. -10 e mezza?- ci implora Cass. –Cercheremo di farcela…- dice Hiro ridendo. Usciamo come fulmini dal cafè e iniziamo a camminare. –Ti porto in un posto.- mi dice Hiro con un sorriso. – Ok… - dico curiosa. Procediamo a passo spedito ancora un po’ e intanto guardo la città con più attenzione. È tecnologica e moderna. Proprio come me la aspettavo. Ad un tratto ci fermiamo. –Eccoci qui!- mi dice Hiro facendomi entrare. Ci accomodiamo e tra un boccone e l’altro troviamo il tempo di parlare. –Diresti mai che Fred è ricco sfondato?- mi dice ridendo –Stai scherzando?- chiedo divertita. –No! Sai che non si fa la lavatrice da 4 mesi?- mi va quasi di traverso il cibo – Che… Schifo.- dico solo. –E diresti che Gogo mi ha abbracciato una volta?- dice ridendo di nuovo. –Sì, come no. – rispondo ridendo a mia volta.
 
Hiro:
tra una risata e l’altra usciamo dal ristorante e iniziamo a camminare. –Ti va una cioccolata?- le propongo. –Mi hai tolto le parole di bocca.- mi risponde allegra. Procediamo per un po’ finchè non trovo il mio bar preferito. –Vieni, andiamo di sopra.-  le dico guidandola sulla terrazza. –Wow.- esclama riferendosi al panorama. Un’enorme distesa di grattacieli e, più in là, il mare. -È bellissimo.- aggiunge incantata. –Le vostre cioccolate.- dice la cameriera. –Grazie.- dico sedendomi sul balcone seguito da Elena. –Adoro la cioccolata.- mi dice prendendo un sorso. –È dolce.- mi dice appoggiando la tazza sul tavolino. Si risiede e inizia a guardare la luna. –Sono sicura che i nostri genitori e Tadashi sono lassù. E sono fieri di noi.- dice pensierosa. –Dici?- le dico sorridendo al cielo. –Certo.- dice appoggiando la testa sulla mia spalla e stringendomi la mano. Mi sento di nuovo incandescente. Restiamo lì a fissare le stelle. Finchè qualcosa, o meglio qualcuno, interrompe questo momento perfetto.
 
Elena:
-Che bel quadretto romantico.- dice una voce conosciuta dietro di me. Mi volto di scatto seguita da Hiro. Jason è lì. Stranamente sento la rabbia assalirmi. –Che ci fai qui?- dice Hiro senza mollare la mia mano. –Uh, niente. Avevo voglia di un succo. E voi?- ci chiede in un modo che mi fa arrabbiare ancora di più. Dì una bugia! Penso rivolta a Hiro. – Oh. Noi stavamo prendendo una cioccolata.- l’altro ride. –Davvero? Avrei detto che avevate un appuntamento…- dice sarcastico. –Qualche problema?- dico guadagnandomi un sorriso di Hiro. –Assolutamente no. – dice lentamente sorseggiando il suo succo. –Bene, allora lasciaci in pace.- dico mentre Hiro mi stringe la mano come segno d’approvazione. –D’accordo.- dice ridendo e lasciando la terrazza. –Mi sta sui nervi.- dico guardando sotto di noi. –Anche a me. Dove sei diventata così sicura?- mi dice ridendo. –Ho smesso di fare la brava ragazza a cinque anni.- dico con una risata. –Devo preoccuparmi?- dice Hiro sorridendo. –Non credo.- dico appoggiando di nuovo la testa sulla sua spalla. Non mi sono mai sentita meglio.
angolo autrice:
questo capitolo è corto lo so!

Stasera però ho avuto moltissime idee per il prossimo!!
ringrazio per le recensioni di KariVi, DarkInk e Chia29!
il prossimo capitolo arriva domani!!
baci e recensite in tanti
Moon
                  

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Capitolo 12
*** 11- Giù la maschera! ***


Capitolo 11

“Giù la maschera!”

 
Entriamo in casa alle 10 e 29. –Siamo in orario!- dico sospirando. –Ragazzi?- dice zia Cass al piano di sopra. –Andiamo a letto adesso! Buonanotte!- dice Elena mentre saliamo le scale. Arrivati di sopra andiamo di filato a dormire ma non riesco a smettere di pensare a quello successo stasera. Senza neanche accorgermene mi addormento immediatamente.
 
Elena:
mi sveglio che è già mattino. Sento dei lamenti sommessi provenire dal letto di Hiro. Mi alzo e mi avvicino. –Tadashi, ti prego, non andare… è troppo pericoloso…- bisbiglia il mio amico. -Hiro…- mormoro appena per non svegliarlo bruscamente. –NO! Tadashi! NO!- inizia ad urlare. –Hiro… calma…-  dico sedendomi accanto a lui. Lo scrollo leggermente per una spalla. –Hiro… svegliati. È solo un sogno…- sussurro mentre si rigira e noto che ha iniziato a piangere. -Tadashi… NO!- urla svegliandosi del tutto e mettendosi a sedere. -Hiro…- mormoro cercando di tranquillizzarlo. –Tadashi... non c’è più.- dice con le lacrime agli occhi. –Era solo un sogno.- dico mentre inizia a piangere. –Hiro, Tadashi è qui.- dice Baymax. –Non ora.- dice Hiro cercando di sorridere. –Dobbiamo fare un sopralluogo all’isola. Yokai forse si nasconde di nuovo lì.- azzarda iniziando a scendere le scale. –Contatto gli altri.- dice il robot. –A dopo Baymax!- dico salutandolo.
 
Hiro:
-Bene, ragazzi. Pronti?- chiedo mentre Elena, Gogo e Honey mi fanno i doppi pollici. –Sì!- risponde Fred. Da Wasabi ricevo un mugugno. –Si parte!- dico abbassando il visore. Sfrecciamo a tutta velocità e Baymax ci avverte che Yokai è lì. Come sospettavo. Scendiamo in picchiata e atterriamo sull’isola. Honey scende con un agile balzo e Gogo sfreccia per qualche metro. Fred si cala nella parte e Wasabi accende i laser. Elena mi affianca sorridendo. –Come prima esperienza si prospetta un successo…- dice allegra. Entriamo nell’edificio dopo che Wasabi ha “ritagliato” una finestra abbastanza grande. Iniziamo a camminare e dopo un po’, dei rumori attirano l’attenzione di Gogo e Honey. –Pronta, Gogo?- dice Honey con in mano una pallina. –Mai come ora.- dice l’altra togliendo la gomma dalla bocca e attaccandola al casco. –Fai la donna!- urla mentre Honey soffia sulla pallina legata al disco. Una miriade di raggi laser si delineano per tutto il corridoio. -Figo.- dice Fred abbassando l’occhio del mostro. – E… disattiviamo!- dice Honey. –E vai!- esclama Elena mentre riprendiamo a camminare.
 
Elena:
dei rumori provengono da una porta lì vicino. –Ragazzi… Yokai è lì!- sussurro aprendola di poco. Entriamo tutti e 7. –Fermo dove sei!- gli intima Hiro. Honey inizia a lanciare un materiale colloso verso le sue gambe e Fred lo solidifica con la fiammata. Gogo e Wasabi iniziano a distruggere microbot con dischi e lame. –Non muoverti!- urlo improvvisamente sicura a Yokai che nel frattempo è caduto e ha la maschera a terra. –Alzati e girati verso di me!- urlo mentre esegue. Si gira e… mi si gela il sangue nelle vene. -J-Jason…- balbetto senza fiato indietreggiando mentre sul suo volto si dipinge un sorriso sadico.
 
Hiro:
mi volto verso Elena e rimango di sasso. Quel verme di Yokai è Jason?! Corro più veloce che posso verso di lei che indietreggia spaventata. –Sorpresa!- esclama l’altro ridendo. –Lasciala in pace!- urlo mettendomi davanti a lei e cercando di proteggerla con il mio corpo. –Bene… vorrà dire che vi prenderò entrambi e con voi il robot…- dice mentre vedo che Baymax non c’è più. Inizio a sentirmi inquieto mentre un’enorme quantità di microbot prende me e la mia amica.  
angolo autrice:
buonanotte gente!!XD
e rieccomi con un nuovo capitolo!!
il titolo dice tutto, non trovate?
ringrazio tantissimo per avere recensito lo scorso capitolo!! mi rendete starsuper felice!! è stato il più recensito!!
grazie Chia29, DarkInk, Karivì, Ladradilucciole, Ali_d_argento, crazyemy e Neko_chan1999
recensite in tanti e a domani!!
baci
Moon
                                 
    

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Capitolo 13
*** 12- Non siete soli ***


Capitolo 12

“Non siete soli”.

 
Buio totale. Sento i microbot fremere intorno a me e Elena respira affannosamente. È un’eternità che non so dove sono. All’improvviso i microbot spariscono e vengo sbattuto violentemente a terra. Così forte che perdo i sensi.
 
Elena:
-D-dove sono?- mormoro appena riaprendo gli occhi. Hiro è di fronte a me, a terra. Mi guardo attorno e mi rendo conto di essere in una stanza enorme e metallica. Fa freddo. Molto freddo. –Hiro?- domando mentre si risveglia. – Elena… dove siamo?- chiede mettendosi a sedere. –Nella prigione di Yokai, credo.- rispondo staccandomi dall’angolo in cui mi ero rintanata. Mi schiaccio contro il muro gelido e sollevo il visore. Hiro si avvicina e si toglie completamente il casco. Lo imito mentre i capelli mi scivolano avanti. Inizio a pensare. Non usciremo più di qui. Moriremo al freddo. Sarà terribile, lo so. Smetto di pensare negativo e inizio a piangere. Per conto mio.
 
Hiro:
la osservo mentre piange. È così forte e sicura e in un attimo si sgretola e diventa fragile. –Ehi. Non demoralizziamoci subito…- attacco con una punta di ottimismo, che non ho. Per risposta ricevo dei singhiozzi sommessi. –Ti prometto che ci salveremo.- le dico cercando di consolarla. –La fai facile, tu.- sussurra sollevando gli occhi. I capelli scompigliati e le lacrime. Si nota che è distrutta. –Pensi che sia così semplice?- dice con un misto di rabbia e paura. -È un incubo. E non dovevo fidarmi di quello…- non fa in tempo a finire perché è bloccata da me. Ho trovato il coraggio di ricambiare i suoi baci sulla guancia. Guarda fisso di fronte a sé e noto che arrossisce. E anche tanto.
 
Elena:
il nodo che ho alla bocca dello stomaco si scioglie. Grazie a lui. Non riesco più a parlare e a respirare. –Scusa… è che…- borbotta Hiro. –Tranquillo. Mi è servito.- rispondo con un sorriso. Inizio a pensare di essermi presa una cotta enorme per te, Hiro Hamada. Dice la mia vocina interiore. Sorrido di nuovo e dico –Vedrai che usciremo di qui.- dico senza accorgermi che una telecamera sta filmando tutte le nostre mosse. –Ok! Così mi piaci!- esclama Hiro ridacchiando.
Eh, sì. Mi sono presa una cotta per te.
angolo autrice:
capitolo corto e titolo che non centra. Sono orrendamente sorpresaXD
Leggete e recensite!!
ringrazio x le recensioni di Ali_d_argento, Chia29, DarkInk, crazyemy, Neko_Chan_1999 e KariVi!!
baci e alla prossima!
Moon p.s. forse pubblico una fic su The Big Four!!
                                           
    

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Capitolo 14
*** 13- Parlare non fa mai male ***


Capitolo 13

“Parlare non fa mai male”.

 
-Ok, cerchiamo una maniera per tirarci fuori da qui.- dice Hiro abbozzando un sorriso. Dirigo senza accorgermene lo sguardo verso la porta e noto una telecamera. –Forse avremo qualche problema…- borbotto indicandola. –Oh, cavolo!- dice Hiro avvicinandosi. –E adesso? Che si fa?- esclama mentre mi avvicino anche io. –Semplice, restiamo qui.- dico sedendomi sconsolata. –Forse riesco a romperla…- propone Hiro. –Troppo rischioso. E se ci scoprono?- mi risponde pensieroso  –Potrei tagliare i cavi…- attacca mentre scuoto la testa. –Se ne accorgeranno di sicuro…- sospiro – E dov’è Baymax?- dico ripensando terrorizzata al robot sparito. –Non ti ho detto una cosa su di lui…- dice Hiro mentre inizia a fissare il vuoto.
 
Hiro:
il solo ricordo mi mette i brividi. Per me e per lei. –Bè, Baymax ha due chip che gli danno la vita. Il primo è verde, creato da Tadashi, ed è la sua memoria di operatore sanitario…- dico mentre Elena mi fissa –E poi?- chiede curiosa. –E poi c’è quello rosso, creato da me, che gli permette di combattere.- aggiungo respirando pesantemente. –Solo che… se quello verde viene tolto Baymax entra in modalità Beserk e può addirittura uccidere.- dico abbassando gli occhi. –I suoi occhi diventano rossi, così lo si riconosce.- sussurro mentre Elena mi guarda terrorizzata. –E se… lo avessero tolto?- ipotizza sbarrando gli occhi. –Non credo…- dico con una punta di incertezza. –Mai dire mai.- dice tentando di staccare la telecamera. -È impossibile…- borbotta sconsolata. –Complicata, troppo complicata!- sbotta buttandosi a terra. –Cosa gli costa accendere un po’ il riscaldamento?- dice rabbrividendo. –Hai freddo?- chiedo sapendo già la risposta.
 
Elena:
-Moriremo assiderati!- esclamo nervosa. –Se le temperature scendono è finita…- sussurro tristemente. –Bè… non so te ma io ho sonno.- dice Hiro con una punta di inquietudine. –Anche io… ma… come facciamo a dormire così?- chiedo appoggiandomi al muro. –Una parola: C-O-N-G-E-L-A-T-I!- sbotto sempre più arrabbiata con me stessa per essermi cacciata in questo guaio. –Calmati.- mi dice Hiro. –Se ti agiti peggiori la situazione!- esclama staccandosi dal suo angolino e sedendosi accanto a me. –Respira.- faccio un respiro profondo e mi sento meglio. – Adesso… se vuoi parliamo un po’ così magari ti passa il nervoso.- aggiunge ridacchiando. –D’accordo… Cosa facevi prima che ti scrivessi?- provo a chiedere. Hiro ci pensa su e borbotta –Be’, i bot-duelli!- ride ripensandoci –Ricordo che ne vincevo un sacco e poi veniva sempre mio fratello a salvarmi…- si rabbuia –Ma di questo te ne ho già parlato, vero?-
 
Hiro:
al solo pensiero di mio fratello mi viene male. –Be’… non molto.- dice Elena timidamente. –Neanche io ti ho parlato molto di me…- dice lei abbozzando un sorriso triste. –Faccio fatica ad aprirmi agli altri. Sono timida.- attacca ridacchiando –Ma c’è gente che dice che quando agisco comunico meglio di quando parlo.- continua timidamente. –Mi hanno detto che andavo benissimo per fare scambi culturali con altri studenti, tra e-mail, video e lettere. Io ho scelto le lettere perché scrivo meglio di  come parlo.- continua con la luce negli occhi. –Ho cominciato con una ragazza ma non riuscivo a scriverle perché non era, insomma, “simile” a me.- spalanco gli occhi –Quindi vuol dire che ti trovi meglio con i ragazzi?- chiedo ridendo – Insomma… diciamo che con te è stato più semplice.- dice sorridendomi. –Parli molto e per me è stato facile trovare degli argomenti che interessassero a tutti e due.- io rido di nuovo –Io? Parlare molto?- Elena mi guarda –Almeno mi sembrava…- dice di nuovo ridacchiando. –Si è fatto tardi…- borbotto sbadigliando. –E fa sempre più freddo.- dice Elena di nuovo.
 
Elena:
-Potremmo…- attacca Hiro. –Cosa? Le armature si riscaldano?- chiedo curiosa. –Dormire vicini così ci scaldiamo a vicenda…- propone arrossendo. –Meglio di niente.- borbotto mentre ci sistemiamo seduti contro il muro, uno accanto all’altra. -Buonanotte.- diciamo in stereo e mi addormento subito.

angolo autrice:
Ce l'ho fattaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
*salta di gioia*
finalmente ho pubblicato, Yay!
vi ringrazio tanto per recensire, ho quasi ricevuto 400 visite nel prologo^^
Grazie grazie mille!!
ci risentiamo al prossimo chappy!
baci
PMoon6 
   

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Capitolo 15
*** 14- Liberi... Forse ***


Capitolo 14

“Liberi… forse”.

 
È di nuovo quel sogno.
Tutto come la prima volta. La scuola, mio fratello e i miei amici. Tutto esattamente come quella volta. E poi l’esplosione. Solo fiamme, vedo solo le fiamme. E poi più niente.
Mi sveglio di scatto. Senza parlare. E fa ancora freddo. Mi guardo intorno e Elena è ancora accanto a me. Sta dormendo ma sta anche tremando. Mi avvicino e vedo che ha pure le labbra viola. D’istinto la stringo a me cercando di scaldarla un po’ e mi riaddormento subito.
 
Elena:
mi sveglio un po’ frastornata, trovandomi inaspettatamente al caldo. Sbadiglio e cerco di muovermi accorgendomi che Hiro mi sta abbracciando. –Ben svegliata.- mi dice aprendo le braccia. -‘Giorno…- dico appoggiandomi al muro. –Da quanto sei sveglio?- esclamo riferendomi alla sua faccia stanchissima. – Un’ora o due.- risponde senza fretta. –Ora cerchiamo un modo per liberarci da questa situazione…- dico alzandomi in piedi. Non faccio in tempo a fere un passo che la porta cade a terra. –Ma che?!?- esclama Hiro mentre i nostri quattro amici entrano nella cella. –Come va ragazzi?- chiede Honey sorridendo. –Siete qui!- dico buttandomi a peso morto addosso a  Gogo. –Fai la donna, non piagnucolare.- mi risponde di rimando. –Non ci speravamo più!- esclama Hiro su di giri. –Abbiamo volato fino a qui con l’elicottero di Fred e vi abbiamo trovati!- dice Wasabi ancora tremante. –Questa è l’ultima volta che volo, sappilo.- dice arrabbiato. –Si, amico mio. L’ultima volta.- risponde Hiro ridendo. –Fortissimo! È stato fortissimo!- dice Fred ricevendosi cinque risate divertite. Afferro il casco e esco dalla cella seguita dal mio amico. –Bene, ora dobbiamo scovare Yokai, o meglio, Jason.- propone Hiro mentre noto dei microbot nel corridoio. –Ehm… temo ci sarà qualche problema…- dico mentre i nostri quattro amici si mettono in posizione. –Andate a cercare Baymax poi distruggete quel… coso!- ci urla Gogo mentre inizia a lanciare dischi contro i robottini.
 
Hiro:
iniziamo a correre per il corridoio. –Più veloce!- urlo ad Elena mentre mi affianca verso il muro. –Aspetta Hiro, di qua.- dice aprendo una porta. –Vado io. Tu recupera gli altri.- dice abbassando il visore e entrando nella sala. –NO! È troppo pericoloso e…- cerco di dire per proteggerla –So cavarmela da sola. Non preoccuparti per me.- dice sorridendo e correndo incontro al pericolo. Rivolgo i miei pensieri a tutte le persone che amo ed esco dalla sala. Missione? Recuperare i miei amici.   
angolo autrice:
capitolo corto lo soXD
comunque eccomi qua!!
i nostri amici sono liberi... o quasiXD
vi lascio e ci sentiamo al prossimo capitolo!
Recensite in tanti e vi ringrazio per farlo e per leggere le mie storie!!
baci
PMoon6
  

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Capitolo 16
*** 15- Bene ***


Capitolo 15

“Bene”

 
Cammino frettoloso nel corridoio. Ho appena lasciato Elena da sola e mi sento un vigliacco. Dovevo restare lì ma al solo pensiero dei miei amici in pericolo cammino più velocemente, trasformando la mia andatura in una corsa scomposta. All’improvviso li vedo. Sono appoggiati al muro, microbot distrutti ovunque, chiazze colorate e strisce nere sull’intonaco. Sono sfiniti. –Hiro!- urlano tutti insieme. Honey si alza e mi viene incontro –Stai bene! Dov’è Elena? E Baymax?- chiede preoccupata. La mia felicità scompare. -No…- mormoro correndo verso la sala senza badare agli altri.
 
Elena:
cammino con circospezione nella sala. E all’improvviso lo vedo. È Baymax!! È proprio lui!! –Baymax!- urlo per accenderlo –Baymax!!- corro verso di lui –Distruggila!- dice una voce dietro di me. Baymax si accende e noto solo ora il chip verde ai miei piedi. Lo raccolgo e accelero mentre Baymax mi insegue seguito dai microbot.
[Inizio a correre. Sempre più veloce mentre altri microbot mi inseguono. Sono morta, penso, è dura farlo mentre cerchi di salvarti la vita. Hiro mi si affianca correndo anche lui. -So quello che ha fatto. Non è affatto bello.- mi dice continuando imperterrito a correre.-Davvero? E gli altri, come stanno?- dico riferendomi a quello successo ieri.-Oh, bene, solo qualche graffio.- dice Hiro accelerando. Baymax è dietro di noi. Una macchina da guerra. -Arriva!- dico stringendo il chip fra le mani. -Pronta? Tre, due…- inizia a contare Hiro. -UNO!- urlo mentre il ragazzo salta sopra Baymax che lo disarciona subito. Non mi scoraggio e salto sopra al robot inserendo il chip verde. Appena in tempo.]1
Hiro:
 corro, corro senza fermarmi. E affianco Elena. La avverto dicendole che con gli altri è tutto a posto. –Davvero? E gli altri come stanno?- mi chiede ansimando per la corsa. –Bene.- rispondo mentre preparo un salto all’indietro per bloccare Baymax. –Tre,due…- inizio a contare e all’ –UNO!- di Elena sono sopra al robot. Neanche un secondo dopo mi ritrovo a terra, colpa di Baymax. Vedo Elena saltargli addosso e mi si blocca il respiro. Interminabili secondi prima che reinserisca il chip. A questo punto cade a terra anche lei proteggendosi la testa con un braccio. –Elena!- urlo con tutto il fiato che mi rimane. Si alza leggermente e mi aiuta. –Baymax?- mormora mentre il robot ci fissa. –Qualcuno ha violato il mio protocollo di operatore sanitario.- Elena si avvicina al mio amico gonfiabile con un sorriso. –Tutto a posto, Baymax. È tutto ok.- dice mentre i nostri quattro amici spuntano nel corridoio. Solo una cosa non quadra. – Dov’è Yokai?- chiedo mentre Elena mi guarda impaurita. –Non dirmi che…- Honey si avvina a noi. –Ragazzi! Qualche problema?- chiede gentilmente. –Ora sì.- sibila una voce conosciuta. Yokai spunta dalla sala di prima con la maschera. Automaticamente iniziamo a correre, tutti e 7. Dopodiché ci troviamo in una sala enorme. In trappola. Guardo quel verme con tutto l’odio che ho in corpo e intanto i microbot crescono di numero. Preoccupante.
Elena:
sento la rabbia montarmi dentro. –Cosa farai dopo tutto questo?- urlo a Jason mentre solleva la maschera. – Oh, niente.- dice con un sorriso sadico. –Voglio solo che vediate come ci si sente a perdere tutto. Hiro tu lo sai. Mio padre ha perso il suo lavoro di mesi, anzi anni. Per colpa tua!- urla il ragazzo. –Non era colpa mia! È stato tuo padre a causare ogni cosa!- risponde Hiro. –Che colpa ne abbiamo noi, eh?- dice Gogo sempre sicura di sé. –Ha ragione!- urla Wasabi, timidamente. Sorrido mentre tutti i nostri amici si portano dalla nostra parte e ci appoggiano. –Allora sarete puniti tutti.- dice Jason abbassando la maschera e ridacchiando con cattiveria. –Fermo dove sei!- urla una voce sconosciuta. Ci voltiamo tutti verso i poliziotti appena entrati. Puntano la pistola verso Jason che è costretto ad indietreggiare. –Tutto bene?- ci chiede un agente dall’aria gentile ma poco sveglia. –Sì, grazie agente Gerson2.- risponde Hiro sorridendo. –Benissimo.- dice l’uomo salutandoci. Io e Hiro ci fissiamo negli occhi. A questo punto mi sciolgo in lacrime. –Ce l’abbiamo fatta.- dico singhiozzando e buttandomi fra le braccia del mio amico. –Siamo salvi!- dico stringendomi a lui. E continuando a piangere.
Hiro:
al solo vedere Elena piangere sento le lacrime solcarmi il viso e ricambio il suo abbraccio. –È finita.- dico ridendo e singhiozzando. –Siamo liberi!- esclamo mentre mi abbraccia. –Tutto è bene quel che finisce bene.- dice Fred riferendosi alla nostra avventura. –Puoi dirlo forte.- risponde Gogo indicandoci con la testa. Tutti e quattro scoppiano in una fragorosa risata. –Aspettate!- dice Honey estraendo il cellulare dalla tasca dell’armatura. –Dobbiamo farci un bel selfie! Così saremo una squadra a tutti gli effetti!- ulula mentre ci mettiamo in posizione davanti a Baymax. Vengo schiacciato contro Elena e ci guardiamo per interminabili secondi prima dello scatto. -Ehm…- dice Wasabi tossendo. Arrossiamo di botto e guardiamo verso l’obbiettivo. Scatto. Ora sì che mi sento meglio. –Andiamo a casa.- dico salendo su Baymax seguito da Elena. È un nuovo inizio.   
 
1estratto da “My Songs Know What You Did In The Dark.”
2il poliziotto del film che partecipa alla divertentissima “scena dello scotch” e aiuta Baymax a rattopparsi. 
angolo autrice:
e rieccomi!
sono riuscita, finalmente a scrivere il penultimo capitolo! Si, si. Penultimo, già.
Nel prossimo capitolo, l'ultimo( nel caso siate idiotiXD), ci saranno anche delle novita su due nuovi progetti a cui sto lavorando;) non è un addio ai nostri amici, neanche un arrivederci, è un ciao! 
ringrazio tanto per le recensioni e vi prego di commentare questi capitoli se volete rendermi feliceXD ma ringrazio da morire i lettori silenziosi che passano anche solo a dare un'occhiata:D mi date la forza per continuare.
Vi lascio al prossimo capitolo che sarà veramente romantico (mi meraviglio di me, per natura non sono una romanticaXD), ve lo assicuro!!
baci e alla prossima
PMoon6

 

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Capitolo 17
*** 16- La fine è soltanto l'inizio ***


Capitolo 16

“La fine è soltanto l’inizio”

Oggi è un giorno speciale. Stasera festeggeremo il compleanno di Hiro… allora perché sono così triste? Penso mentre sono seduta in un tavolino del “Lucky Cat Cafè” di Cass. Forse perché… parto tra un paio di giorni? Ripete la mia testa. All’improvviso Hiro scende le scale. -Ehi, aspetti Honey e Gogo?- mi chiede sorridendo. Deglutisco. -Già…- rispondo laconica. Cerca di non guardarlo negli occhi. Intimo a me stessa. –Salutale da parte mia!- aggiunge sorridendo e andando a parlare con sua zia. –Pensierosa?- mi dice Honey con Gogo accanto. –Ragazze!- dico senza neanche essermi accorta del loro arrivo. –Dobbiamo andare, su!- mi dice Gogo sbrigativa. Esco dal cafè senza salutare nessuno e noto lo sguardo di Hiro con la coda dell’occhio. Naturalmente triste. Sospiro e mi incammino sul marciapiede con la testa bassa. –Dove andiamo prima? A fare shopping o a prendere il regalo?- mi chiede Honey. –Non vedi che è innamorata?- dice Gogo sarcastica. –Ehi!- esclamo mentre le due ridono. Sento il calore sulle mie guance e rispondo risoluta. –Andiamo a fare shopping!- esclamo incamminandomi.
Hiro:
perché mi ignora? Mi chiedo sdraiato sul letto. Baymax è di nuovo scarico e mi scansiona velocemente. –La velocità dei tuoi neurotrasmettitori è bassa. Qualcosa non va Hiro?- mi chiede gentilmente. –No,no. – rispondo scendendo dal letto. –Devo andare.- dico sbrigativo mentre un groviglio di pensieri si affolla nella mia testa. Scendo le scale a passo spedito e mia zia chiede ad un’amica se può tenere d’occhio il locale. –Arriviamo subito!- dice Zia Cass e saliamo in macchina. –Che succede zia?- dico mentre guida veloce verso il commissariato. –Un problema con la tua amica.- borbotta concitata mentre entra nell’edificio. Noto Gerson seduto dietro la scrivania e mi batto il palmo sul viso. Dannazione! Penso avvicinandomi. –Salve, sono qui per Elena Blue.- dice Zia Cass al poliziotto. –Mi dia un secondo…- dice mentre mi arrabbio sempre più.
Elena:
dopo aver provato decine di abiti e aver trovato i regali adatti mi butto sul letto di Honey prima di prepararmi. –Fai la donna…- borbotta Gogo mentre si mette l’eye-liner. –Come sto??- chiede Honey con uno strepitoso vestito da cocktail rosa fucsia. –Wow!- dico mentre mi porge il mio abito. – Ok… ok. Vado a cambiarmi.- dico andando nel bagno. Dopo poco esco e segue un applauso. –Esagerate!- dico alle ragazze prendendo di mira lo specchio. Indosso un miniabito viola senza maniche con degli stivali neri di pelle. I capelli sciolti mi ricadono sulle spalle. –Sei bellissima!- dice Honey avvicinandosi. Mi appoggio alla postazione trucco e scelgo solo un lucidalabbra. Mi stendo la sostanza gelatinosa e piena di brillantini sulle labbra e poi mi stacco. –Pronte?- chiede Gogo strizzata nel suo completo smoking blu con pantaloni abbinati e camicia azzurra. –Si!- esclamiamo io e Honey. Almeno spero. Penso.
Hiro:
non sto più nella pelle. Ora arriveranno i miei amici! Mi do un’ultima occhiata e mi avvio lungo le scale. Devo dire che lo smoking nero con cravatta e pantaloni abbinati più camicia bianca non è poi così terribile. Guardo di sotto. –Adesso arriva…- dice Zia Cass ai cinque ragazzi di sotto. Percorro la sala con lo sguardo, Fred, Honey, Wasabi, Gogo e… -Wow…- mormoro posando il mio sguardo su Elena. È semplicemente… scendo le scale e vengo accolto con un applauso. Fred indossa il suo solito cappello ma almeno si è messo la giacca, Wasabi è fin troppo elegante, Honey pure, Gogo… no comment, Elena… sorride e mi ritrovo a fissarla. Quell’abito le sta d’incanto. Penso. –Auguri!!!!!!!!- dicono tutti in stereo e in due minuti scarto i regali. –Per te dal mitico Fred, il mitico, Fred!- esclama il mio pazzo amico. Apro e… -Un libro a fumetti?- dico interrogativo. –SI! I migliori in questo periodo!- esclama l’altro su di giri. -Grazie…- dico ridendo e passando a quello di Wasabi. Lo apro –Un coltellino svizzero.- dico ridacchiando. –Sarà utile!- aggiungo passando a Honey. –Per te!- esclama porgendomi un pacchettino. –Un album di foto…- borbotto sfogliandolo. –Grazie mille!- vado da Gogo. –Tieni.- dice dandomi un foglietto. –Un buono sconto in un negozio di bici?- dico esaminandolo. –Per fare più in fretta.- risponde secca. –Un pensierino…- dice timida Elena dandomi un pacchetto. Lo scarto –Forte!- dico osservando la t-shirt con la foto che ci siamo fatti dopo la battaglia. –Spero ti piaccia. E poi ho un’altra sorpresa per te.- dice sorridendo.
Elena:
dopo aver salutato gli altri corro in camera a cambiarmi. Mi infilo felpa, jeans e t-shirt e corro fuori. Io e Hiro scendiamo silenziosamente le scale e saliamo sopra a Baymax senza armatura. Ci fermiamo sopra uno dei mini dirigibili e iniziamo a parlare. –Devo dirti una cosa.- dice Hiro sorridendo. –Ti trasferirai qui. Definitivamente. I tuoi cambiano lavoro e allora resterai qui.- dice Hiro asciutto con una punta ironica. –E io ho un’altra sorpresa per te…- dico avvicinandomi leggermente a lui. Senza riflettere gli do un bacio. È un bacio innocente, tenero. Da ragazzini, insomma. Appena ci separiamo siamo rossi come peperoni. –Non… pensavo… che… cioè, pure te…- balbetta Hiro imbarazzato. -Già…- dico sorridendo timida. Hiro mi bacia di nuovo e io sono felice. Perché il primo bacio non si scorda mai.
Se questa è la fine, posso dire che per me è soltanto un inizio.
angolo autrice:
ed eccoci al capolinea...
Ma non finisce qui!! Ci sarà un sequel e sei fuoristoria!! tutte le news nel prossimo capitolo!! ;)
Grazie x le 59 recensioni e le 1944 visite!!! Recensite in tantissimi!!
Baci e buonanotte!
PMoon6
           
  

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Capitolo 18
*** Fuoristoria 1- Nuvole e pensieri ***


Fuoristoria 1

“Nuvole e pensieri.”

È una noia mortale.
Sono in sala da pranzo con la mia “famiglia” e sto giocherellando con i broccoli nel piatto. Sentir parlare dei successi di mia “sorella” e del lavoro dei “miei” è stressante. Mia madre, metto in chiaro che non lo è davvero, Hilary Anderson è adattissima per una pubblicità. Capelli biondi, occhi acquamarina e un fisico slanciato. Tipicamente da Diva/Attrice/Mamma che non avrei mai voluto avere. Punto. Mio “padre” invece, Albert Anderson è il tipico riccone. Già, già. È alto, di bell’aspetto e ricco, molto ricco. Mia sorella, la tortura, Candace Anderson è alta, magra, bionda e bella. Diciamo che è la persona che detesto e che eviterei sicuramente. 17 anni e ha già svaligiato tutte le firme di moda presenti sul pianeta, si è messa ogni tipo di smalto ed è fidanzatissima.
Ripeto, sto giocherellando con i broccoli e muovo leggermente la carne quando mia madre dice –Mangia un pochino, su.- con tono dolce mascherando la seccatura. Roteo gli occhi e torno a guardare il piatto. All’improvviso il suono del campanello mi risveglia e schizzo in piedi con un rapido –Vado io.- corro per i corridoi e vado a sbattere involontariamente contro una cameriera. –Scusami Alice.- dico senza neanche voltarmi. Apro la porta e mi fiondo fuori. Inspiro l’aria umida di Londra e vado verso il postino. –C’è posta per te oggi!- dice allegramente consegnandomi una busta che nascondo nella felpa. Tutte le altre buste le prendo in mano ringraziando sottovoce e rientro sbuffando. Poso le buste su un tavolino senza tanti complimenti, al diavolo l’ordine e la precisione, e vado in camera mia. Entro e chiudo la porta a chiave. Mi siedo sulla scrivania e guardo la busta. Arriva da San Fransokyo?  Chi cavolo è Hiro Hamada? Penso aprendola. Inizio a scorrere lo sguardo fra le parole e finisco rapidamente di leggere. Oddio non ci credo. Cammino verso il mio letto e mi ci butto. Esausta. La mia prima lettera. La prima! Penso euforica rileggendo ogni parola. Sento le dita formicolare, devo rispondere. Questo Hiro che mi ha scritto sembra conoscermi già, solo che dà per scontato che io sia un maschio… mille idee mi affollano la mente e mi butto alla scrivania. Scrivo. Scarico. Scrivo. Dopo mi butto di nuovo sul letto con la lettera di Hiro sul petto e il cuore che martella. Inspiro profondamente, sento un odore di metallo, vinile e orsetti gommosi. È dolce ma allo stesso tempo freddo. Infilo la lettera in una busta, scrivo l’indirizzo ed esco, silenziosissima.
Alle poste c’è coda. Uff. Saltello su un piede e allungo il collo per vedere quante persone mancano. 3. Guardo fuori e piove, la busta si è bagnata leggermente. Tocca a me in un lampo. Consegno la busta e pago. Esco e inizio a camminare, persa nei pensieri così tanto da non accorgermi che sulla mia strada c’è gente che odio. –Blue!- dice una voce accompagnata da una grassa risata. –Che ci fai in giro tutta sola?- dice una seconda voce. Zack, Alex e George. I bulli che mi hanno presa di mira. Attraverso la strada ascoltando le loro risate e corro piangendo fino a casa. Sento ancora i loro sfotti anche se non ci sono. Mi fiondo in camera e nascondo la lettera di Hiro sotto il materasso. Entra Candace. –Cosa stai facendoooo?- chiede cantilenando. –Te ne frega?- rispondo tirandomi il cappuccio della felpa sugli occhi. –Sì! Così rido un po’.- dice guardandomi in modo piatto. – Oh… stavo cercando di appendere i miei pensieri alle nuvole.- dico abbozzando un sorriso. Il suo sguardo mi da una certezza.
Io sono pazza.
Ma solo un’altra persona sembra capirmi.
angolo autrice:
ritardo mortale, lo so!
comunque questo è il primo fuoristoria, il prossimo (e forse ultimo) arriverà domani o tra un paio di giorni.
perchè l'ultimo? ho avuto una marea di imprevisti e quindi devo riuscire a fare dei fuoristoria decenti che non interferiscano con il sequel.
che probabilmente arriva la prossima settimana, o prima^_^
bè, vi saluto!
baci e al prossimo cap, no fuoristoriaXD
PMoon6 P.S. SE VI VA ASCOLTATE LA CANZONE "IO NON LO SO COS'E' L'AMORE" DI RAKELE. MI HA ISPIRATA;D

 

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Capitolo 19
*** Fuoristoria 2- La forza delle parole ***


Fuoristoria 2

“La forza delle parole”.

Il college, già.
Il nuovo prof, il prof Sanders, è il sostituto di Callaghan. Sai. Che. Roba.
La noia in persona. Non fa altro che dire: “Le parole hanno una forza che non conoscete neanche.” Oppure “Ascoltare quello che si dice rende persone migliori.”. Troppo filosofico, vero?
Me ne stavo tranquillissimo nel mio banco unico, da solo, quando costui decide di farmi fare il giro della classe. Sono stato vicino a tutti almeno una volta. Ma io non gliela do’ vinta. Io ho la mia compagnia e non mi stacco da lì. Oggi sembra piuttosto agguerrito e mi chiama mentre gli altri escono. –Hiro, vieni. Devo parlarti.- dice sedendosi alla cattedra. Mi metto ad un banco e lo guardo annoiato. –Tu devi socializzare.- dice fissandomi. Sgrano gli occhi e rispondo –Che?! Oh, no. No, no, no! Io sto benissimo così, mi creda!- dico trafelato agitando le mani. –Ti propongo un progetto.- attacca mantenendo una calma inquietante. –Quale?- chiedo svogliato. –Corrispondenza. Scambierai lettere con un compagno a sorpresa, lo sceglierai o la sceglierai in base all’indirizzo.- ok, ora mi interessa. –Proviamoci.- dico avvicinandomi alla cattedra. Stende cinque fogli sul piano del tavolo. Italia, Francia, Spagna, Germania e addirittura Olanda. –Europa?- dico incerto. –Già. Lontano, eh?- dice Sanders abbozzando un sorriso. Guardo attentamente ogni indirizzo. Nessuno mi dice niente. –Questi indirizzi non mi ispirano molto…- provo sorridendo imbarazzato. –Per qualsiasi cosa vieni nel mio ufficio. Puoi andare.- borbotta alzandosi. Rimango solo a guardare gli indirizzi. Un lampo di genio.
L’ufficio di Sanders. Corro fuori dalla classe.
Devo trovarlo. Cammino frettolosamente nel corridoio e cerco leggendo le porte. Andiamo! Dove sarà mai? Mi chiedo piombandoci letteralmente davanti. Apro la porta e sguscio dentro, carponi. Vado fino alla scrivania e raggiungo i cassetti. Li apro e… ci saranno almeno 20 fascicoli! Scorro e arrivo al sesto. È come se fosse diverso, lo sento strano. Forse è la carta ad essere differente oppure lo ha appena infilato dentro in mezzo agli altri… mi incuriosisce. Lo prendo e leggo -Londra.- lo stringo fra le mani ed esco. Nascondendolo nella felpa.
Entro in casa dopo aver salutato i “miei” nerd. Corro in camera e mi butto sulla poltroncina. Baymax si attiva. –Ciao Hiro. Qualcosa non va?- mi chiede con la sua voce simpatica. –Tutto ok, Baymax.- rispondo tirando fuori il fascicolo. E adesso? Cosa scrivo? Penso nel panico. Hai rubato, Hiro. Hai rubato. E ora sei nei guai. –Qualcosa ti preoccupa.- dice Baymax di nuovo. Mi metto alla scrivania e scrivo tutto quello che mi passa per la testa. Dopodiché concludo buttandomi sul letto.
Non avevo mai scritto così.
È una strana sensazione.
Strana ma fantastica.
angolo autrice:
e la storia finisce qui.

CI VEDIAMO AL SEQUELXD
recensite recensite!!
baci
PMoon6
P.S. ISPIRAZIONE? OGGI TI PARLO COSI' DI MORENO. Non c'entra nulla ma mi ha ispirataXD
baci
       

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