A new dimension di taisa (/viewuser.php?uid=14713)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mai dire mai ***
Capitolo 2: *** Dal nulla ***
Capitolo 3: *** Un bel guaio ***
Capitolo 4: *** Più difficile di quanto pensi ***
Capitolo 5: *** Semplice spettatore ***
Capitolo 6: *** Ognuno ha il suo compito ***
Capitolo 7: *** La riscossa dei piccoli ***
Capitolo 8: *** Uno contro uno ***
Capitolo 9: *** Tutta una questione di diritti ***
Capitolo 10: *** Battaglia senza respiro ***
Capitolo 11: *** Ancora tutti insieme ***
Capitolo 12: *** Un colpo solo ***
Capitolo 1 *** Mai dire mai ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Mai dire mai
*
Era una bellissima
mattinata di metà maggio, e il sole splendeva sulla periferia della città
dell’Est, tra l’erba alta e i monti della prateria attorno all’immensa città.
Shion, come ogni giorno, si
alzò presto al solo scopo di portare il proprio gregge a brucare nell’immenso
manto erboso. Erano ore che camminava, accompagnato dal suo fedele cane e dalle
innumerevoli pecore che con lui passeggiavano beate.
Fu uno strano rumore a
distrarre il giovane pastore dell’adempimento del suo compito. Un sonoro boato
lo costrinse a voltarsi, scoprendosi a osservare, ad alcuni metri di distanza,
uno strano velivolo.
Shion, esterrefatto, fissò
sgomento l’abitacolo; cercando alquanto inutilmente di scoprirne la provenienza.
Il suo gregge di pecore era ormai diventato di secondo piano, poiché la sua
mente era proiettata verso nuovi interrogativi.
Il solo indizio risultò
essere la coltre di fumo che, in cielo, era ancora chiaramente visibile. Shion,
titubante ma alquanto curioso, si avvicinò a quello strano oggetto; determinato
più che mai a conoscerne l’origine.
Per puro scrupolo,
tuttavia, si privò del proprio bastone da pascolo armandosi di un’arma ben più
utile e funzionale, a suo dire. Il fucile, nascosto per ogni evenienza nella
propria vettura, divenne la sua unica protezione contro gli eventuali pericoli
che si sarebbe ritrovato ad affrontare. Almeno così credeva.
Apprensivo, corse
velocemente verso lo strano mezzo; scoprendo essere non un’air jet, come pensava
o sperava inizialmente. Anche un povero contadinotto ignorante e un po’ tonto
come lui sarebbe riuscito a comprendere che quello non era un mezzo della più
grande azienda mondiale di abitacoli sul genere, la Capsule Corporation. E forse
nemmeno apparteneva alla Terra, un mezzo così strano.
Tuttavia, sempre più
incuriosito dallo strano velivolo, Shion non poté fare a meno di avvicinarsi il
più possibile; osservando il mezzo dal basso.
Al cospetto di tale
struttura lui sembrava una formichina piccola e indifesa. Tanto era grande
l’enorme astronave, perché di questo si trattava.
Il giovane pastore deglutì
sonoramente e attese un segnale, sperando tuttavia che, di segnali, non ne
arrivassero poi molti. Fu proprio quando pensò che da essa nessun essere vivente
si sarebbe presentato, che l’astronave cominciò a dare dei cenni di vita.
Da prima furono luci e
suoni abbaglianti a catturare la sua attenzione. E Shion sobbalzò, nascondendosi
dietro una roccia; accompagnato dal cane e dalle altrettanto curiose pecorelle.
Il secondo segnale arrivò
dall’altoparlante che annunciò l’atterraggio riuscito e l’apertura dei
portelloni. Il contadino si tramutò in una parte della roccia, tanto era
pietrificato.
Ci vollero ancora alcuni
secondi, prima che il terzo e definitivo segno giunse dall’abitacolo alieno. Il
portellone, come annunciato, si aprì provocando una notevole coltre di fumo.
Eppure tra la nebbia erano già visibili diverse sagome che incedettero lungo la
rampa che li separava dal suolo terrestre.
Le strane figure, che
andavano via via delineandosi, non promettevano nulla di buono. I sorrisi degli
individui e le loro risate nefaste contribuirono a far venire la pelle d’oca al
povero spettatore; che ignaro delle loro intenzioni si limitò a celare la sua
presenza, quanto più gli fosse possibile.
Gli alieni si scostarono,
lasciando passare una figura decisamente più piccola rispetto agli altri.
L’alieno, che sembrava essere il capo, additò l’orizzonte con un ghigno infausto
e divertito al tempo stesso. “Sapete cosa dovete fare” annunciò ai suoi uomini
che nel frattempo si erano inginocchiati tutti ai suoi piedi, “Voglio che questo
Pianeta venga distrutto entro domani, ora andate” ordinò. Tutti i suoi
tirapiedi, in un battito di ciglio, sparirono misteriosamente mentre risate ed
esplosioni cominciarono a udirsi a grande distanza.
Il capo, che ancora non si
era spostato, restò immobile per alcuni secondi riportando il braccio lungo il
fianco. “Jiko, Amok, Neman e tu Koma. A voi affido tutto il resto” dispose,
apparentemente al vento. Alle sue spalle quattro figure si mostrano al suo
cospetto, producendosi in un servile inchino, “Sì, Nobile Kojin” asserirono in
coro. Sparendo a loro volta senza lasciare traccia.
Kojin alzò gli occhi al
cielo. Osservando le figure dei suoi quattro soldati migliori sparire nel nulla.
Intanto la sua mano si rivolse senza fretta verso la roccia dietro la quale il
malcapitato contadino si nascondeva. Fu troppo tardi quando Shion si accorse del
pericolo.
Il piccolo dittatore, ormai
in completa solitudine, si lasciò andare in una fragorosa risata. “Oggi sarà la
Terra a soccombere ai miei piedi, domani l’universo intero!” parlottò tra sé,
tornando sui suoi passi e richiudendo il portone alle sue spalle.
*
Sorvolò il cielo,
lasciandosi accarezzare dalle soffici nuvole che di tanto in tanto macchiavano
quello splendido azzurro. Gli occhi ben chiusi, lasciandosi cullare dal vento;
assieme ad una respirazione chiaramente calma e rilassata.
“Sono quasi arrivato”
annunciò a se stesso quando riconobbe le valli che stava sorvolando. Cominciò
così una lenta discesa, fino a quando i suoi piedi si posarono sul manto verde
che era la caratteristica del luogo.
Inspirò profondamente
posandosi le mani ai fianchi, in seguito si guardò attorno. “Dove sarà andato?”
continuò a parlare da solo, volgendo il capo prima da un lato, poi dall’altro.
Senza mai smettere di
osservare l’ambente circostante iniziò a passeggiare lungo la sponda di un
piccolo fiumiciattolo; posando lo sguardo, di tanto in tanto, anche alla
superficie dell’acqua.
Una piccola cascata, nelle
vicinanze, rompeva il silenzio della natura. Distogliendo il visitatore dai
rumori di sottofondo. Forse fu proprio quello il motivo per il quale non si
accorse subito dell’altra presenza.
Distratto, dunque, non si
avvide di ascoltare altri rumori provenire dal fiume stesso. Fu troppo tardi
quando uno scoscio d’acqua, preceduto da un sonoro grido, lo investi in pieno.
L’onda d’urto lo travolse
facendo cadere il piccolo viaggiatore al suolo. Trovandosi non solo bagnato
fradicio, ma anche seduto sull’erba; osservando il notevole spostamento
dell’acqua.
Istintivamente provò a
coprirsi il volto con un braccio. Ben presto scoprì che tale sforzo era inutile,
ormai di asciutto non aveva già più nulla.
Serrò bene le palpebre per
qualche istante, in attesa che la tempesta improvvisata si placasse. Quando
riaprì gli occhi, osservò la figura di una persona ben conosciuta allegramente
sguazzare nell’acqua del fiume e sparire sotto la superficie del torrente per
alcuni istanti, per poi tornare a galla reggendo tra le mani un pesce dalle
dimensioni abnormi.
“Goku!” esclamò il
poveretto, osservando l’amico di sempre galleggiare, ora per aria, con
l’espressione di un bambino appagato e del tutto tranquillo. Il Saiyan scostò lo
sguardo sul terreno, guardando a sua volta la figura di una persona a lui
conosciuta, “Ciao Crilin!” esclamò felice di vederlo.
Goku fluttuò per qualche
istante nell’aria, infine posò i piedi al suolo appoggiandosi la sua preda su
una spalla con la più totale naturalezza. Sembrava quasi stesse trasportando un
sacco pieno di gommapiuma, piuttosto che un abbondante pesce. “Come mai da
queste parti?” gli domandò avvicinandosi, posando la mano libera al fianco.
Crilin riuscì finalmente ad
alzarsi. Si osservò da capo a piedi, pensando che sua moglie lo avrebbe ucciso
se lo avesse visto rientrare inzuppato fino alle ossa. E questo lo sapeva per
esperienza.
Con un sonoro sospiro si
limitò a costatare mentalmente che non tutti sul Pianeta Terra potevano
permettersi di comportarsi come bambini alla sua età. Con questo pensiero
rivolse lo sguardo all’amico di sempre che, al contrario, di crescere non
sembrava minimamente intenzionato.
“Ero solo di passaggio,
così ho pensato di farti una visitina” spiegò strizzandosi la maglietta in
un’insana speranza di asciugarsi. Quel tanto che bastava da risultare
presentabile.
Dopo una ferrea lotta con i
suoi indumenti, Crilin rivolse la sua attenzione al Saiyan. “Se continui così,
non resterà un solo pesce in tutti i fiumi dei monti Paoz” scherzò, esibendosi
in una delle sue facce buffe. Goku rise divertito, posò al suolo la bestia
appena catturata e si riappropriò dei suoi vestiti abbandonati sotto un albero,
“Ma no, che vuoi che sia, per un pesciolino ogni tanto” rise l’alieno
accomodandosi sull’erba. L’altro gli rivolse uno sguardo scettico, “Certo”
mormorò sarcastico, dopo aver appurato che quello che l’amico chiamava
pesciolino sarebbe stato in gradi inghiottirlo in un sol boccone.
Crilin s’immaginò diventare
il pasto completo di quello che, in teoria, doveva essere la sua preda. In quel
caso lo stato dei suoi vestiti sarebbe stata l’ultima delle spiegazioni che
avrebbe dovuto dare a 18; se mai fosse riuscito a tornarci a casa.
Gli occhi del piccolo
terrestre si posarono sull’intrepido pescatore, rivestito e tornato a essere
l’eroico guerriero che ben conosceva.
Senza esitare si accomodò
al suo fianco, facendo attenzione a stare ben lontano dal pesciolino; tornando
poi a osservare il cielo che aveva appena solcato. Anche Goku rivolse lo sguardo
al manto azzurro sopra le loro teste, non prima di essersi infilato anche
l’ultimo polsino. “E’ proprio una bella giornata, vero?” domandò quindi il
Saiyan all’amico, sdraiandosi sull’erba e intrecciando le mani dietro la nuca.
Crilin annuì. L’aveva pensato anche lui mentre leggiadro aveva viaggiato per
raggiungere la dimora dell’amico. “Non può succedere nulla di male in un giorno
così” assentì il terrestre.
Le ultime parole famose.
Una strana anomalia oscurò
l’azzurro. Tutto improvvisamente sembrò annuvolarsi, mentre un’aria nefasta si
diffuse sul globo.
Goku scattò in piedi come
una molla, osservò il cielo e percepì in lontananza presenze negative. “Sta
succedendo qualcosa di brutto da qualche parte sul Pianeta” annunciò l’eroe di
sempre, già pronto a scattare in azione. “Ahhh… perché non imparo mai a starmene
zitto!” si lagnò al suo fianco Crilin.
*
CONTINUA…
*
*
|
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Capitolo 2 *** Dal nulla ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Dal nulla
*
Crilin si guardò attorno
nervosamente. “Che cosa credi stia succedendo?!” domandò all’indirizzo
dell’amico, che nel contempo stava osservando il cielo. “Non ne ho idea” ammise
Goku, “Ma sento delle strane presenze” annunciò in un secondo tempo l’eroe della
Terra.
Il terrestre annuì “Sì le
sento anch’io” asserì diventando improvvisamente più serio, scrutando a sua
volta il cielo. L’aria tetra che si respirava sembrava presagire nuovi pericoli
per il loro amato Pianeta. A cominciare da quel preciso istante.
Con un balzo rapido ed
improvviso, i due guerrieri, si alzarono in volo. Evitando per un soffio una
sfera di ki lanciata verso di loro. E mentre Crilin si soffermò a osservare il
piccolo foro che si era formato nel punto esatto in cui sostava appena un
secondo prima, Goku si preparò alla battaglia.
Con notevole freddezza, il
Saiyan si precipitò vero un punto apparentemente vuoto, con l’intento di
scagliare un pugno. Il colpo rivelò la presenza di un avversario, che fu
costretto a fermare i suoi movimenti rapidi, colto di sorpresa.
Il misterioso guerriero
sferrò una nuova sfera, che Goku evitò senza troppe preoccupazioni. Nel seguirne
la scia con lo sguardo si accorse della sua pericolosa traiettoria, “Attento
Crilin!” esclamò all’indirizzo dell’amico.
Il buffo ometto alzò gli
occhi verso l’altro, accorgendosi del pericolo in vista. Grazie ai suoi notevoli
riflessi fu in grado di sollevare le gambe, giusto in tempo per evitare il
raggio che gli sfiorò l’orlo dei pantaloni. “Uff… per fortuna. G… grazie Goku!”
farfugliò, osservando a sua volta la direzione del raggio.
Non tutto riuscì a sfuggire
alla furia distruttrice dell’onda di ki. Sfortunatamente l’albero sotto il quale
i due amici poltrivano appena un secondo prima finì in mille pezzi, accompagnato
da un sonoro boato. Addio pesciolino.
Goku osservò esterrefatto
la scena, senza proferire parola. Pochi secondi più tardi si rivolse al
guerriero. Sul suo volto si dipinse una notevole rabbia, “Come hai osato! Quello
era il mio pranzo!” esclamò spiazzando l’avversario, notevolmente disorientato.
Il Saiyan incrementò la sua
aura, senza tuttavia trasformarsi, spingendo il guerriero ad alcuni metri di
distanza. Anche Crilin si vide costretto ad arretrare, proteggendosi il volto
con un braccio. Goku si lanciò all’assalto del suo avversario, esibendosi in una
serie di calci e pugni che il misterioso guerriero sembrò non riuscire nemmeno a
vedere.
Una nuova sfera di ki
giunse da un altro punto del cielo, il suo bersaglio risultò essere il piccolo
terrestre. Fortunatamente Crilin si accorse per tempo del pericolo, scansandosi
all’ultimo ed evitando di essere colpito. “Ma insomma!” si lamentò al vuoto,
fissando il punto esatto dal quale era scaturito il raggio. I suoi occhi
tuttavia non si fermarono a osservare quella zona. In movimenti apparentemente
senza senso, o casuali, Crilin scostò le pupille da un punto all’altro del
cielo.
In posizione di difesa
attese alcuni secondi, poi con un gesto improvviso sferrò una gomitata alla sua
destra. Ed ecco apparire un nuovo avversario, che non colse di sorpresa il
piccolo guerriero.
“Chi siete? Cosa volete da
noi?” domandò l’ometto parando uno dopo l’altro tutti gli attacchi del guerriero
che, anziché rispondere alla domanda, ghignò divertito continuando a colpirlo.
Purtroppo Crilin non riuscì a fermare un pugno che lo prese in pieno volto,
facendolo quindi precipitare al suolo ed alzando un notevole polverone.
“Crilin! Tutto bene?!”
s’informò l’amico alle prese con la propria battaglia.
Il fumo causato
dall’impatto si diradò lentamente, lasciando intravedere un malconcio Crilin.
Dolorante, il piccoletto, si afferrò il capo, alzandosi sulle proprie gambe un
secondo dopo. “Sì, sto bene” rassicurò l’amico massaggiandosi la parte lesa.
L’ennesimo raggio di
energia gli fu diretto contro, Crilin alzò il piede giusto in tempo per veder
formarsi un buco sotto di sé. “Ehi, tu!” si lamentò serrando un pugno e
alzandosi di nuovo in cielo; all’assalto.
Goku, distratto dalle
condizioni dell’amico, ricevette a sua volta un pugno in pieno viso che tuttavia
non fu sufficiente a spostare l’invincibile Saiyan. Il misterioso guerriero
indietreggiò sgomento, osservando l’avversario sbigottito dalla sua
invulnerabilità.
“Ahia!” si lamentò invece
Goku, non troppo contento di aver ricevuto un pugno da quello strano essere.
Tornò dunque a riempirlo di colpi, eliminandolo pochi istanti dopo con una sfera
di energia non eccessivamente potente.
Non ebbe nemmeno il tempo
di costatare il suo operato. Senza esitare un secondo di più si voltò verso la
sua sinistra, scagliando un’altra sfera. Il corpo senza vita di un nuovo
avversario cadde al suolo, comparendo dal nulla. “Stai attento Crilin, ce ne
sono altri” avvertì l’amico.
“Grazie tante Goku ma credo
di essermene già accorto” brontolò sarcastico parando contemporaneamente gli
attacchi di quelli che erano diventati ben due avversari. Goku osservò la scena
per un attimo, poi scomparve nel nulla.
Quando riapparve, agli
occhi di tutti, riuscì a liberare l’amico della presenza di uno dei suoi
avversari, colpendolo il guerriero sul capo e facendolo cadere.
Questa volta, tuttavia, fu
Goku a subire il colpo di un nuovo nemico. Prendendo in pieno il pugno di un
nuovo combattente giunto apparentemente dal nulla. “Maledizione, ma quanti
sono?” domandò il Saiyan evitando il successivo attacco del suo avversario.
“Anche troppi se vuoi sentire la mia opinione” si lamentò il piccoletto
sferrando un pugno in pieno al misterioso guerriero, subendo tuttavia l’attacco
di un nuovo nemico apparso come gli altri dal nulla.
“Scendiamo a terra” suggerì
Goku lasciandosi cadere al suolo; fino ad atterrare elegantemente. Una volta
giunto sul terreno alzò nuovamente lo sguardo, assumendo una posizione di difesa
in attesa di essere raggiunto anche dal guerriero con il quale stava
combattendo.
Crilin osservò i movimenti
dell’altro. “D’accordo” acconsentì un secondo più tardi, imitando l’amico e
precipitandosi al suolo.
Come se quello fosse un
segnale per tutti, nel cielo apparvero numerosi altri guerrieri. “Hiiii! Sono
tantissimi!” si lamentò Crilin agitando le braccia. Goku, al contrario, restò in
silenzio, per nulla preoccupato dell’apparizione di tutti i suoi avversari.
“Almeno adesso sappiamo quanti sono” precisò il Saiyan limitandosi a osservare
il cielo. Crilin si esibì in una smorfia afflitta, “Molto incoraggiante” si
lagnò sbuffando sonoramente chinando il capo.
“Attento Crilin, arrivano!”
lo riportò alla realtà l’altro preparandosi a ricevere il nuovo attacco da parte
dei suoi avversari. Crilin, con meno sicurezza, ne seguì l’esempio. Non prima di
aver pregato mentalmente di cavarsela solo con qualche livido e ferita.
Quel che seguì fu una lotta
tra due guerrieri contro tutti. Calci e pugni si susseguirono ad un ritmo
incessante. E mentre Goku riusciva a gestire perfettamente la situazione, il
povero terrestre finì per procurarsi qualche bernoccolo e un paio di graffi.
Infine, un raggio di luce
accecante che costrinse, non solo i due lottatori ma anche tutti i presenti a
chiudere gli occhi, spazzò via gran parte dei guerrieri che svanirono nel nulla.
Goku e Crilin alzarono gli
occhi al cielo simultaneamente. Il primo a riacquistare la vista fu il Saiyan.
L’amico terrestre invece impiegò ancora diversi istanti prima di riuscire a
vedere a un palmo da naso; sì beh presumendo che lo avesse davvero un naso.
Crilin strizzò gli occhi per alcuni istanti, poi in alto nel cielo intravide una
sagoma che non poté fare a meno di riconoscere.
Erano arrivati i rinforzi.
*
CONTINUA…
*
*
cri92: Come dici tu gli
errori capitano, quindi ti ringrazio per avermi fatto notare il mio. Tuttavia mi
trovo costretta a smentirti, Sayan è solo la “traduzione” Mediaset, di
cui io non faccio affidamento. Ritengo più corretto l’utilizzo di Saiyan
che è quello originale.
*
lilac: Sì, nuovo oav! Ah,
non quello? XD Ehm, tornando seri. Ti ringrazio per i tuoi complimenti, sono
contenta che i personaggi sembrano uscire direttamente dall’anime/manga. E
chissà perché non avevo dubbi che ti saresti accorta del “mese delle sciagure
dragonballiane”.
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Capitolo 3 *** Un bel guaio ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Un bel guaio
*
Elegante come sempre,
Piccolo, atterrò sul manto erboso di fronte agli amici. Le braccia intersecate
tra loro, nella sua tipica posa. Severa, ma garbata al tempo stesso. Una specie
di contraddizione con il suo aspetto, per nulla umano.
“Piccolo!” esclamò per
primo Crilin, correndogli in contro, “Cosa ci fai qui?” gli domando in seguito
una volta raggiunto. Il namecciano regalò una specie di sorriso al terrestre.
Allo scopo di salutarlo in maniera silenziosa.
Anche Goku raggiunse i due
amici, volgendo a sua volta lo sguardo all’alieno dalla particolare colorazione
verde. “Sei venuto a darci una mano?” chiese il Saiyan, mostrando all’altro una
mano stretta a pugno, in maniera amichevole.
Piccolo osservò l’altro,
assumendo infine un’espressione alquanto seria, “Goku, la Terra è nuovamente
minacciata” annunciò in tono solenne, ottenendo uno sguardo altrettanto grave e
un cenno affermativo del capo da parte del Saiyan. “Lo so, c’è qualcosa che sta
modificando l’atmosfera terrestre già da qualche minuto, ma non riesco a capire
cosa sia” convalidò Goku, osservando il cielo.
“Ehi, fatemi capire bene.
State dicendo che c’è un nuovo simpaticone che ha deciso di far saltare in aria
il nostro Pianeta?” volle sapere preoccupato il terrestre, cominciando a saltare
prima su un piede, poi sull’altro. Goku annuì “Infatti” confermò. “Ahhh… questa
non ci voleva. Perché dobbiamo sempre subire attacchi da parte di esseri
spaventosi?!” si lagnò l’umano, scompigliando la chioma nera sulla sua testa.
Piccolo spostò la sua
attenzione sul più basso dei due amici, intento a esibirsi in uno strano
balletto causato dal nervosismo. “Comunque sia” riprese, riconquistando le
redini del discorso, “Questa volta la questione è seria. Qualcuno sta aprendo un
varco nella parete dimensionale. Se non lo fermiamo subito, rischiamo che la
Terra venga schiacciata da un’altra dimensione” spiegò, guardando ora l’altro
uomo. “Un’altra dimensione?!” non poté fare a meno di esclamare, Goku. Colto
alla sprovvista. Aveva intuito il grave pericolo, ma senza immaginare che il
problema coinvolgesse addirittura lo spazio tra le varie dimensioni. “Accidenti,
questa non ci voleva” parlottò tra sé incrociando le braccia e abbassando il
capo; osservando le sue scarpe.
“A… aspettate un attimo,
non ho capito bene. Cosa succederà alla Terra se venisse schiacciata da questa
nuova dimensione?” s’informò Crilin, volgendo lo sguardo prima su uno, poi
sull’altro amico. Entrambi con espressioni estremamente serie. “Per farla breve”
cominciò Piccolo, “E’ come se la stanza dello Spirito e del Tempo diventasse una
dimensione unica con quella terrestre. Il tempo e lo spazio andrebbero incontro
a uno sfasamento e questo comporta solo una cosa, il caos” spiegò il namecciano.
Crilin ci pensò un attimo. “In altre parole mi stai dicendo che se in questo
luogo stiamo vivendo in un determinato tempo, in un altro luogo del Pianeta il
tempo sarebbe completamente diverso?” ipotizzò il piccoletto. Il namecciano
annuì “Per dirla in modo molto semplice… sì è quello che accadrebbe” confermò.
“Il problema è…” intervenne
Goku “…che gli esseri umani, le piante e tutti gli esseri viventi non sono in
grado di sopravvivere a uno sfasamento così drastico. In altre parole il Pianeta
Terra morirebbe” concluse serrando un pugno. “E… ehi! Non ditelo neanche per
scherzo!” si agitò Crilin “Ci deve essere una soluzione, no? Basterà scoprire
chi è il colpevole e sistemarlo, non può essere così difficile” minimizzò,
sperando di intravedere una via di salvezza. “Non è così facile” lo corresse
Piccolo, “Purtroppo il varco dimensionale è già stato aperto. Allo stato attuale
sarebbe impossibile richiuderlo. Anche se riuscissimo a trovare il colpevole, la
nuova dimensione schiaccerà comunque la Terra” annunciò sbalordendo entrambi i
suoi interlocutori che si esibirono in un corale “Cosa?!”.
“Che guaio! Abbiamo le mani
legate” ammise rammaricato Goku. “Non è detto. Forse c’è una soluzione” rivelò
il namecciano, alimentando le speranze degli altri due. “Cosa?! E perché non ce
lo hai detto subito? Avanti Piccolo, parla! Di che soluzione si tratta? Non
tenerci sulle spine” lo esortò nervoso il terrestre.
Piccolo rivolse lo sguardo
verso il Saiyan, prima di cominciare a parlare. “Prima che Dio e il Grande Mago
Piccolo si separassero ho generato un bastone in grado di dominare le
dimensioni. Questo è l’unico sistema per chiudere le pareti dimensionali che
sono già state aperte” spiegò, lasciando di stucco persino l’altro alieno. “Non
ne sapevo nulla” ammise Goku, mentre Crilin si limitò a fissare il namecciano a
bocca spalancata. “Tuttavia il bastone si rivelò inutile, così fui costretto ad
abbandonarlo sulle alture di Yunzabit” continuò Piccolo, “Dopo la divisione
delle due entità, il Grande Mago Piccolo volle utilizzare il bastone per i suoi
scopi malvagi. Per impedirglielo, Dio eresse una barriera affinché il Grande
Mago non potesse avvicinarsi. L’unico a poter sciogliere quel sigillo è lo
stesso Dio ma ora io non sono né lui né il Grande Mago Piccolo, come ben sapete”
concluse il suo racconto.
Seguì un secondo di
silenzio, “Dici che utilizzando quel bastone si potrà chiudere il varco?” volle
sapere Goku, il primo dei due a riprendere la facoltà di parola. Piccolo annuì,
“Credo di sì, ma purtroppo io non posso avvicinarmi a quella barriera. Così come
non posso scioglierla non posso nemmeno attraversarla, in pratica deve essere
uno di voi a impadronirsene e a utilizzare il bastone” rivelò.
Crilin guardò l’amico al
suo fianco, poi tornò a volgere la sua attenzione al namecciano, “E se
chiedessimo a Dende di rimuovere quella barriera?” ipotizzò, ma Piccolo scosse
il capo, “Dende non ha ancora sufficiente esperienza per rimuovere quel sigillo.
E comunque non sarà necessario, basterà impossessarsi del bastone, la barriera
si rimuoverà automaticamente” lo tranquillizzò.
Goku sembrò pensare
attentamente alle parole dell’amico dalla pelle verde, “Va bene allora. Andremo
sulle alture di Yunzabit a recuperare quel bastone” annunciò “Dico bene Crilin?”
chiese conferma al terrestre che lo guardò terrorizzato. “Ehhh… perché dobbiamo
essere proprio noi a farlo?!” si allarmò agitando le braccia. “Non ci sono
alternative. Hai sentito quello che ha detto Piccolo, tocca a noi recuperare
quel bastone” gli ricordò, suscitando un sonoro sbuffo da parte del piccoletto.
“D’accordo, visto che non ci sono altre soluzioni” acconsentì di malavoglia,
sospirando pesantemente. Goku gli sorrise, “Grazie Crilin” disse.
Poi un nuovo raggio
distrusse il terreno ai loro piedi.
I tre guerrieri fecero
giusto in tempo a sollevarsi in aria. L’erba, che fino a pochi attimi prima era
ai loro piedi, scomparve completamente. Solo il vuoto era ora sotto di loro.
Goku sollevò il capo,
osservando il nuovo avversario che si presentò ai suoi occhi, “Maledizione,
questi sono molto peggio dei precedenti!” intuì subito, mentre altri guerrieri
continuarono a comparire davanti a loro.
Piccolo si liberò del
mantello e del turbante, che fluttuarono nel cielo per un tempo che sembrò
interminabile. “Crilin” attirò la sua attenzione il namecciano, “Io e Goku li
terremo occupati, tu vai a Yunzabit a recuperare il bastone” ordinò. E Crilin
annuì deciso.
Con un tonfo sordo, le
vesti di cui Piccolo si era liberato, toccarono il terreno sottostante; quello
fu il segnale d’inizio scontro. E mentre Goku e il guerriero verde cominciarono
la loro battaglia, Crilin scattò in direzione delle alture.
*
CONTINUA…
*
*
Un piccolissimo appunto
sulle alture di Yunzabit. Per chi non lo sapesse, o non se lo ricordasse; è il
luogo dove viene rinvenuta la nave spaziale di Dio.
*
lilac: Mi fa sempre piacere
sapere che ritrovi similitudini con l’originali, come appunto i diversi modi di
combattere e di porsi dei due protagonisti. Il fatto che si noti anche lo stato
d’animo con la quale entrambi affrontano la situazione mi fa molto piacere ^^.
Oltre a questo non posso che ringraziarti.
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Capitolo 4 *** Più difficile di quanto pensi ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Più difficile di quanto
pensi
*
Il vento gli sferzò il viso
a causa della velocità sostenuta con cui volava. La situazione era grave e a lui
toccava il compito più importante. Suo malgrado, Crilin si riscoprì ben presto
coinvolto in qualcosa di molto più grande di lui, ma d’altra parte era una vita
che si cacciava in circostanze del genere. Di frangenti disastrosi, sull’orlo
del cataclisma ne aveva visti tanti e teoricamente recuperare un bastone non
doveva essere poi così difficile.
Si dice che l’esperienza
insegna, ma Crilin non riusciva proprio ad abbandonare il suo modo positivo di
pensare. Anche ritrovare le sfere del drago su Namecc doveva essere una cosa
facile da compiere. Una passeggiata di salute, così credeva prima di partire.
Peccato che la salute l’avesse persa per strada, su Namecc.
Crilin scosse violentemente
il capo. Non era il momento di pensare a certe cose. Doveva solo recuperare quel
bastone e riportarlo a Piccolo, del resto si sarebbe occupato il namecciano; lui
non voleva più saperne nulla.
*
Un tremendo boato scosse la
valle. Un secondo suono assordante sembrò sgretolare le montagne. Ancora
svariati rimbombi giunsero dal cielo.
Goku si distanziò dal suo
avversario, “Dannazione, questi sono parecchio resistenti” si lamentò. Anche
Piccolo, alcuni metri di distanza, si liberò momentaneamente dell’avversario
scagliandolo contro alcune rocce, “Non abbassare la guardia Goku. Questi tizi
sono peggio del previsto” concordò il namecciano; raggiunto dal guerriero contro
cui stava combattendo appena un secondo più tardi.
Il Saiyan schivò l’attacco
del nemico, allontanandolo con un calcio. Nella sua mano si generò una sfera di
energia pronta a colpire l’avversario, “Già, me ne sono accorto, grazie. Non
capisco come facciano a essere diventati tanto forti. Prima non erano così”
costatò lanciando il ki. A conferma delle sue teorie, la sfera lanciata contro
l’avversario fu facilmente deviata dal guerriero. Goku lo guardò sbigottito.
Piccolo afferrò il braccio
dell’antagonista, scagliandogli in pieno un raggio in grado di disintegrarlo.
“Deve essere a causa del varco dimensionale. Più il passaggio si apre più questi
ne traggono forza” suppose evitando per un soffio un pugno sferratogli alle
spalle, rispondendo a sua volta con un calcio che colpì in pieno stomaco il
nuovo nemico. Approfittando del momento d’indebolimento, il namecciano giunse le
mani scagliando l’avversario al suolo, dopo averlo colpito sulla nuca.
Goku si distrasse, volgendo
la sua attenzione verso l’amico, “Stai dicendo che più passa il tempo e più sarà
difficile liberarci di questi tizi?” s’informò, molto più concentrato a guardare
l’altro che a prestare attenzione alla sua battaglia. “Proprio così” confermò
Piccolo, subendo un pugno in pieno volto. “Accidenti, questa non ci voleva”
parlottò tra sé il Saiyan.
Una sfera di energia centrò
in pieno l’alieno dalla folta chioma nera, costringendolo ad abbassare il capo
per alcuni secondi. L’entità del danno di certo non poteva impensierirlo,
tuttavia Goku si massaggiò il punto leso cominciando a sbraitare in direzione
del guerriero che lo aveva appena colpito. “Ehi! Non è valido colpire così
all’improvviso!” si lamentò additando la fonte della sua rimostranza.
L’altro sorrise divertito,
osservando la buffa scenetta con il Saiyan come protagonista che, completamente
distratto, si ricordò solo in quel momento di avere un secondo avversario da
battere. Questi afferrò Goku alle spalle, stringendo le sue braccia attorno al
collo del Saiyan con l’intenzione di soffocarlo.
L’uomo dalla tuta arancione
si voltò con l’intento di scorgere il volto del suo aggressore, “Così non vale!”
protestò nuovamente, per nulla preoccupato di un’eventuale morte per asfissia.
Un altro assalitore si attacco alla gamba del Saiyan naturalizzato terrestre,
che si limitò a guardarlo per un istante, cercando poi di liberarsene
scalciando. “Lasciami!” urlò, prima che una nuova sanguisuga gli si appiccicasse
addosso. Questa volta, l’avversario, si attaccò al suo braccio; e prima ancora
che Goku potesse protestare altri guerrieri lo attaccarono da più parti. Ben
presto di Son Goku non rimase nulla di visibile. Solo un mucchio di avversari
che lo avevano afferrato al solo scopo di tenerlo prigioniero.
“Goku!” lo chiamò l’amico
verde, dopo aver udito un urlo da parte del Saiyan. La distrazione costò a
Piccolo un ennesimo pugno ricevuto in pieno viso, ma il namecciano si liberò ben
presto del suo avversario. L’attacco successivo, infatti, fu brillantemente
schivato; un secondo più tardi il nemico si ritrovò a sorvolare le montagne a
causa del calcio a piedi giunti che gli fu riservato da parte del namecciano.
Piccolo accorse in aiuto
del compagno d’avventura, ma ben prima che potesse giungere in suo soccorso, una
luce filtrò tra il mucchio che si era creato in cielo. Accompagnato da un urlo,
Goku riapparve alla luce del sole, dopo aver sbaragliato i suoi avversari, che
volarono in tutte le direzioni. Piccolo chiuse gli occhi per alcuni istanti,
complice il raggio scaturito dall’amico. Quando li riaprì, si vide
pericolosamente avvicinare da uno dei malcapitati, ma con la più totale
noncuranza se ne liberò con un solo gesto della mano, deviando il suo percorso.
“Stai bene?” gli domandò
una volta raggiunto. Goku, con capelli ancora del suo colore naturale, si posò
una mano alla gola, “Accidenti, me la sono vista brutta” si lamentò posandosi
una mano al fianco e osservando il terreno sottostante.
Non vi fu modo di
riprendere fiato, altri guerrieri tornarono nuovamente all’assalto dei due
difensori del pianeta. “Ma non finiscono mai?!” brontolò un esasperato Goku,
“Spero che Crilin recuperi in fretta quel bastone” continuò a farfugliare tra
sé.
*
Crilin saettò tra le nuvole
alte nel cielo. Totalmente diverse da quelle che aveva oltrepassato per giungere
a casa dell’amico appena qualche ora prima, queste non erano bianche. Le
dimensioni si stavano intersecando tra loro, era chiaro. Non aveva tempo da
perdere.
Improvvisamente il piccolo
terrestre frenò il suo viaggio. In silenzio scrutò con attenzione il panorama
davanti a sé, in una strana contemplazione. Attese alcuni istanti ancora.
Accompagnato da
un’espressione buffa, ma al contempo preoccupata, Crilin, si precipitò nella
radura sottostante. “Accidenti!” mormorò a denti stretti guardandosi
frettolosamente attorno in cerca di un rifugio. Era ancora troppo lontano dalle
alture di Yunzabit per sperare di correre, così dovette accontentarsi di
trattenere completamente la propria aura e di precipitarsi nel primo luogo
sicuro che riuscì a trovare.
Per sua immensa fortuna nei
paraggi riuscì a intravedere una piccola grotta. Veramente molto piccola,
difatti il terrestre dovette ringraziare la sua bassa statura o non sarebbe mai
riuscito a entrarvi. Altri quindici, venti centimetri in più sarebbero bastati a
non permettergli di accedere a quella che risultò l’unica via di fuga.
Una volta assicuratosi di
essere ben al sicuro e che la sua aura non risultasse percepibile in nessuna
maniera restò in silenzio, il più immobile possibile.
I suoi occhi scrutarono
attentamente il cielo, dove ben presto vide sfrecciare dei guerrieri. Ancor di
più di quanti avessero attaccato lui e i suoi amici fino a quel momento. Dovette
constatare, dunque, che i nemici erano davvero in molti.
Gli strani guerrieri
sembrarono parlare tra loro e dopo pochi secondi si sparpagliarono in ogni
direzione.
Crilin osservò la scena
appoggiando la schiena alla parete della roccia, nella speranza di non essere
visto. Passati alcuni istanti; sicuro di essere nuovamente solo, tirò un sospiro
di sollievo. “C’è mancato poco” ammise lasciandosi scivolare lentamente al
suolo. Improvvisamente una nuova aura attirò la sua attenzione, ma questa volta
la provenienza era chiaramente all’interno della grotta.
*
CONTINUA…
*
*
lilac: Ogni tanto trovo
giusto dare un po’ di spazio anche al povero Crilin, troppo spesso dimenticato
XD. Sono sempre felice di constatare che il mio modo di raccontare ricalca
fedelmente l’originale.
|
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Capitolo 5 *** Semplice spettatore ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Semplice spettatore
*
Goku fu colpito in pieno da
un pugno. Si ritrovò a indietreggiare, osservando successivamente l’avversario.
“Dannazione” brontolò “Stanno migliorando a vista d’occhio” non poté fare a meno
di notare scagliandosi contro il guerriero che lo guardava soddisfatto.
Piccolo si distrasse un
solo secondo a guardare l’amico, ma tanto bastò al suo nemico per colpirlo. Il
namecciano fu costretto a incassare un pugno in pieno stomaco, ripiegandosi su
se stesso. Il colpo successivo, portato alla sua nuca, lo fece precipitare al
suolo.
Il boato con il quale in
namecciano toccò il terreno causò un notevole smottamento. Pietre, macerie e
pietrisco si riversarono sul suo corpo come se piovesse. In alto nel cielo
intanto, il misterioso guerriero artefice della sua caduta rise compiaciuto.
Passarono alcuni secondi
prima che l’alieno verde ricomparve, evidentemente contrariato. Osservò il suo
avversario dal basso per alcuni secondi, poi con un gesto improvviso si alzò in
volo, lasciando dietro di sé solo una cortina di fumo.
Nonostante lo stesse
fissando, il rivale non riuscì a seguire i suoi movimenti. Fu quindi colto alla
sprovvista quando l’originario del pianeta Namecc gli apparve a un palmo dal
naso. Piccolo non gli diede nemmeno il tempo di urlare, il suo pugno lo colpì in
pieno scagliandolo oltre le montagne che circondavano la zona. Ciò che rimase di
lui fu solo un frastuono dovuto all’impatto con il suolo.
“Il varco si sta aprendo
sempre più velocemente” affermò in direzione dell’amico, “Maledizione, di questo
passo non riusciremo mai a fermarli!” parlottò ora tra sé.
Questa volta fu Goku a
ricevere in pieno un colpo alla nuca, ma a differenza del compagno riuscì a non
ricadere al solo. “Adesso basta!” sbottò infine disintegrando l’ennesimo
scocciatore. Il Saiyan incrementò la sua aura che sotto gli occhi stupiti di
tutti crebbe a dismisura; solo Piccolo non ne fu impressionato, approfittando
della distrazione dei nemici per eliminarne qualcuno.
L’aura di Goku divenne ben
presto dorata, così come il colore dei suoi capelli. Il Super Saiyan levò la
mano a palmo aperto su un gruppo di avversari e, senza troppa fatica, se ne
liberò con una sola sfera di ki. “Ah, era ora” commentò Piccolo incrementando a
sua volta l’aura.
Dopo un primo momento di
smarrimento, i guerrieri si precipitano contro il duo. “Piantatela razza
d’imbecilli! Non vedere che questi sono troppo forti per voi?! Smettetela di
perdere tempo e fate ciò che vi è stato orinato…” tuonò una voce, costringendo
tutti ad alzare il capo. Un guerriero dalla notevole stazza si presentò ai loro
occhi, lo sguardo deciso e le braccia incrociate. “… eliminate tutti gli
abitanti di questo insignificante Pianeta!” ordinò ai suoi uomini. Goku e
Piccolo sgranarono gli occhi, mentre l’intero esercito si esibì in un inchino
“Sì, Grande Amok” acconsentirono tutti in coro. E uno dopo l’altro sparirono a
gran velocità.
“Ehi! Aspettate, non vi
permetterò di fare del male ai terrestri!” urlò Goku precipitandosi nella loro
stessa direzione, nel tentativo di fermarli.
Il Saiyan fu
improvvisamente colpito alla schiena da un calcio, precipitando violentemente al
suolo. “Goku!” urlò Piccolo colto alla sprovvista a sua volta.
Il guerriero Amok osservò
la nube di fumo che ora avvolgeva il colpo del Saiyan. Ci volle poco prima che
la cortina fu spazzata via dall’aura dorata del biondino.
*
Crilin posò una mano sulla
parete pietrosa della grotta. Si era addentrato un bel po’ in quella
conformazione rocciosa, ma l’aura che aveva percepito sembrava provenire proprio
dal fondo della caverna.
“Accidenti, ma quanto è
profonda questa grotta?!” farfugliò parlando da solo. Fu proprio in quel momento
che intravide una luce in fondo alla via che stava percorrendo.
Il terrestre inarcò un
sopracciglio, pensieroso. Cercando di non fare rumore si avvicinò strisciando
sui gomiti, fino a intravedere la parte più ampia della spelonca. Dovette però
chiudere gli occhi per alcuni istanti a causa della luce e, quando finalmente li
aprì, non riuscì a credere a ciò che si presentò dinnanzi a lui.
Quello che Piccolo aveva
definito il varco dimensionale era proprio lì, in quella grotta. Non solo, al
suo cospetto soldati con indosso divise simili a quelli che li avevano assaliti
si prodigavano a lavorare attorno al sempre crescente buco.
“Accidenti!” si lasciò
sfuggire il piccoletto, pentendosene un secondo più tardi; tappandosi la bocca
con entrambe le mani si raggomitolò su se stesso, nella speranza di non essere
visto. Per sua fortuna nessuno sentì la sua imprecazione, permettendo dunque a
Crilin di tornare a osservare la scena che si era presentata.
Il terrestre dedusse, senza
ombra di dubbio, che la spelonca doveva avere un altro accesso. Era, infatti,
impossibile passare per la via che aveva percorso lui un attimo prima,
soprattutto per certi energumeni alti due metri. Ad avvalorare la sua teoria fu
l’entrata in scena di alcuni soldati.
Tra di essi un energumeno,
possibilmente il capo, attirò la sua attenzione. Il colosso si avvicinò al
varco, fermandosi a parlare con un ometto buffo e addirittura più basso del
terrestre stesso.
Il gigante si chinò al
cospetto del nanerottolo e attese alcuni istanti, “Nobile Kojin, l’apertura del
varco è ormai completa, non ci resta che attendere la fusione tra le varie
dimensioni” lo informò il colosso.
Lo strano ometto col capo
coperto da un cappuccio annuì, “Molto bene Koma, stai svolgendo un ottimo
lavoro” si congratulò. “Ascoltami bene ora. Voglio che apriate un altro varco”
ordinò in seguito, sorprendendo il soldato stesso. “Cosa? Per quale motivo?” si
permise di domandare Koma. “E’ semplice, mio sciocco amico, per creare un
diversivo. Convoca Jiko e Neman, ordina loro di creare un varco esterno” spiegò
facendo segno all’altro di muoversi. L’omone fece un cenno col capo uscendo da
dove era entrato.
Crilin si allontanò dal
buco che gli permetteva, inosservato, di scorgere la scena. Cercando di fare il
minor rumore possibile si allontanò a sua volta dalla grotta, uscendo allo
scoperto.
Evidentemente, della
seconda entrata nascosta, quei tizi non erano a conoscenza, ma lui sì. Crilin
decise di coprire l’ingresso con un masso, sperando che non si venisse a
scoprire.
Una volta assicuratosi che
l’apertura non era visibile scrutò il cielo per alcuni secondi, poi si alzò in
volo. “Devo sbrigarmi!” ricordò a se stesso sfrecciando nuovamente il più
velocemente possibile.
*
I pugni che Amok stava
sferrando a Goku colpirono il suo obbiettivo uno dopo l’altro, senza lasciare il
tempo al Super Saiyan di contrattaccare. Tuttavia, Piccolo, non sembrò
intenzionato a intervenire. Restò a osservare la scena in silenzio, con le
braccia intersecate e lo sguardo severo e pensieroso che lo contraddistingueva.
Immobile nel punto in cui si trovava all’inizio della battaglia tra i due.
“Non ne hai ancora avuto
abbastanza?” domandò Amok senza smettere di colpire il difensore del Pianta.
Goku fermò il suo ultimo attacco con una mano, l’altra la avvicinò al viso del
guerriero colpendolo in pieno con una sfera.
Una volta prese le distanze
dal nemico, Goku giunse i polsi; “Ka… Me” cominciò, mentre una luce azzurra
s’illuminò tra le sue dita, “Ha… Me” continuò prendendo una specie di pausa e
osservando il nemico.
Amok si alzò in
quell’istante, costretto al suolo dopo l’ultimo colpo subito. Quando il Saiyan
lo rivide mettersi in piedi pronunciò l’ultima sillaba, “Haaaaaaaaa!” urlò
scagliando all’avversario il suo colpo migliore. Amok fu travolto dall’onda
energetica di Goku.
L’ennesimo polverone si
alzò coprendo la visuale di tutti, celando agli occhi la presenza del guerriero.
Il Saiyan restò immobile ad aspettare, e ben prima che le nubi si diradassero
Amok riapparve davanti a lui. Goku fece in tempo solo a sgranare gli occhi prima
di venir colpito in pieno dal pugno dell’avversario. “Come vedi… non è servito”
annunciò Amok, evidentemente a corto di fiato.
Piccolo distolse lo sguardo
dal combattimento per un secondo.
Goku rimase sdraiato al
suolo per un istante, prima di sollevare il capo. In seguito l’altro guerriero
si avvicinò, afferrandogli il collo con entrambe le mani. “Morirai soffocato!”
annunciò stringendo la presa.
La scena durò ancora per
qualche attimo, poi Amok fu scaraventato lontano...
*
CONTINUA…
*
*
lilac: Un mistero
misterioso è stato risolto, ma visto che mi diverto non potevo avere un finale
“normale” XD. Comunque sia, sono felice di sapere che i vari “stili” vengono a
galla, soprattutto perché, come dici tu, questo è pur sempre un fandom shonen.
Come sempre, non mi resta che ringraziarti.
|
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Capitolo 6 *** Ognuno ha il suo compito ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Ognuno ha il suo compito
*
Amok scomparve tra i
detriti ad alcuni metri di distanza. Goku invece, ancora steso al suolo, restò
immobile per alcuni istanti a occhi chiusi. Accanto a lui un piede atterrò con
eleganza e precisione. Successivamente anche l’altra scarpa si posò sul terreno,
“Finiscila di scherzare, Kakaroth” gli ordinò una voce che il Saiyan non fece
fatica a riconoscere.
Goku aprì un solo occhio,
osservando la sagoma che accanto a lui lo guardava dall’alto a braccia conserte.
Anche Piccolo appoggiò i piedi al suolo, osservando l’amico con la stessa
inflessibilità del nuovo venuto. “Vegeta ha ragione Goku. Non abbiamo tempo da
perdere” lo rimproverò a sua volta. Il Saiyan dall’aura dorata aprì anche
l’altro occhio tirandosi su anche col busto. Scostò lo sguardo prima su uno poi
sull’altro amico e sorrise. Con un colpo di reni fu nuovamente in piedi e
com’era solito fare si grattò la nuca, dispiaciuto di essere stato scoperto.
D’altro canto non era così facile imbrogliare gli amici di mille battaglie.
“Avete ragione, ora lo sistemo” annunciò, trattenendo a stento una risata.
“Idiota” commentò Vegeta a denti stretti, mentre Piccolo si limitò a sbuffare.
Amok ricomparve in quel
momento dalle macerie. I vestiti strappati e un rivolo di sangue proveniente da
una ferita sulla tempia che fu il risultato del colpo subito. “Tu” pronunciò in
modo grave, deciso a farla pagare al colpevole di tale affronto. La sola
reazione che ottenne dal diretto interessato, tuttavia, fu un semplice ghigno,
per nulla preoccupato di eventuali minacce.
Goku si frappose tra i suoi
amici e il suo avversario, diventando improvvisamente la persona più seria
dell’intero universo. “Mi spiace, ma a quanto pare non ho più tempo di giocare
con te” proclamò espandendo maggiormente la propria aura. Lasciando di stucco
l’altro guerriero.
Il Saiyan sparì, in seguito
un boato scosse le montagne.
*
Le alture di Yunzabit sono
note per la loro temperatura artica. Crilin, infatti, si afferrò le spalle
tramando come una foglia, appena giunse sul posto. “Qu… qui… si gela!” si
lamentò battendo i denti, cominciando ad assumere una colorazione bluastra in
volto. Era anche a maniche corte!
“Devo sbrigarmi a trovare
quel bastone, o finirò ibernato prima di riuscirci” commentò volgendo il capo da
una parte all’altra della vallata, alla ricerca di ciò per la quale era venuto.
“Accidenti, dove sarà?! Queste alture sono piene di sporgenze” si lamentò in
seguito.
Lentamente sorvolò tutta la
zona, scrutando con attenzione ogni centimetro che riusciva a scorgere. Infine,
quando pensava di dover ricominciare a cercare da capo, scorse un bastone
conficcato nel terreno. “Eccolo! Deve essere quello!” esclamò di gioia,
cominciando la discesa che lo avrebbe portato verso il suo obbiettivo. Appena le
sue scarpe toccarono il suolo non perse tempo correndo velocemente verso
l’oggetto. Titubò un po’ tuttavia, prima di afferrarlo. Infine posò entrambe le
mani su ciò che sembrava essere la salvezza del Pianeta.
*
Una piccola nube di fumo si
diradò in cielo. Accanto ad essa la figura di Goku rimase immobile, una mano
tesa verso quello che era, fino a un attimo prima, Amok. Lo sguardo serio si
tramutò in un sospiro soddisfatto, riportando nuovamente la sua chioma del
colore della notte.
Fu raggiunto ben presto
dagli altri due, spettatori di un combattimento con un vincitore scontato. “Ce
ne hai messo di tempo” brontolò il Principe dei Saiyan, suscitando nell’amico
rivale la medesima risata con la quale l’aveva accolto un paio di minuti prima.
“Speravo valesse molto di più” ammise, forse un po’ deluso dall’esito, troppo
ovvio, della battaglia. Vegeta si limitò a scostare lo sguardo, “Tsk” aggiunse
successivamente, accompagnato da un leggero sorriso. “Ora basta. Abbiamo perso
fin troppo tempo. Goku, dobbiamo cercare di raggiungere Crilin il prima
possibile” ribadì il terzo del gruppo.
Goku annuì al suggerimento
del compagno. Piccolo fu il primo a sparire, sfrecciando nel cielo. A seguirlo
fu Vegeta, e infine anche l’altro Saiyan svanì dal campo di battaglia.
*
Crilin sorvolò le stesse
terre che aveva sfrecciato qualche ora prima, intenzionato a tornare dai suoi
amici. Stretto tra le mani, che reggeva davanti al volto, il bastone il quale
era stato incaricato di trovare. “Speriamo che questo serva davvero a chiudere
il varco” si augurò osservando attentamente l’oggetto che stava trasportando. A
prima vista sembrava un bastone come tutti gli altri, non aveva nulla di
speciale.
Improvvisamente qualcosa lo
distolse dai suoi pensieri. Rapidamente frenò la sua andatura, scrutando il
cielo in un’altra direzione. Diversamente da come aveva fatto all’andata però,
non si nascose quando si accorse della presenza che volava nel senso opposto.
Sul suo buffo volto si
accese un sorriso, non appena riconobbe le tre grandi aure che volavano a gran
velocità. Senza pensarci un secondo di più cambiò la sua rotta andando incontro
a quelli che riconobbe essere i propri amici.
Non impiegò molto prima di
poterli intravedere sfrecciare tra le nuvole. “Goku! Ehi ragazzi! Sono qui!”
urlò per farsi notare, sventolando il bastone.
Il diretto interessato si
voltò immediatamente quando si sentì chiamare, “E’ Crilin!” esclamò a sua volta,
frenando. Anche gli altri due si fermarono, scostando lo sguardo sul piccoletto
che si avvicinò loro a gran velocità.
Una volta raggiunto il
terzetto, Crilin volse la sua attenzione verso il guerriero verde, mostrandogli
con orgoglio l’oggetto che reggeva tra le dita. “E’ questo il bastone?” domandò
speranzoso di aver svolto diligentemente il proprio dovere. Piccolo osservò
quello che appariva come un normalissimo pezzo di legno, annuì. “Sì, è lui”
confermò mostrandosi un po’ più rilassato. “Ah ah! Ottimo lavoro amico” si
congratulò Goku, posandogli una mano sulla spalla; Crilin gli sorrise lievemente
imbarazzato, “Grazie” disse ridendo.
“Ora dobbiamo solo scoprire
dove si trova il varco e chiuderlo definitivamente” spiegò Piccolo ai suoi
compagni. Cadde il silenzio. Come fare a trovare uno strano buco per le
dimensioni?
“Io forse so dov’è”
annunciò Crilin, spiazzando i compagni di viaggio che lo guardarono sgomenti.
*
Pochi minuti più tardi, i
quattro guerrieri si ritrovarono davanti all’apertura della grotta saggiamente
nascosta dal più basso del gruppo. “E’ dietro questo masso” annunciò Crilin
additando l’enorme roccia che lui stesso aveva spostato.
“Ottimo lavoro, Crilin” si
congratulò il namecciano. Goku, nel frattempo osservò la pietra, e senza alcuno
sforzo la spostò mostrando a tutti l’entrata.
Il Saiyan fu però costretto
ad abbassarsi molto affinché potesse osservare l’entrata della grotta, per lui
decisamente troppo bassa. “Accidenti, io non l’avrei mai vista una grotta così”
ammise subito.
“Ascoltami Crilin” debuttò
nuovamente Piccolo, “Devi entrare in quella grotta e chiudere il varco. Questo è
un compito che spetta solamente a te” gli comunicò. Crilin gesticolò
nervosamente, “Ehhh, si può sapere perché devo andarci proprio io?!” si lamentò,
accompagnato da una buffa smorfia.
Piccolo incrociò le
braccia, inflessibile. “Per due ragioni” esordì, “La prima, tu hai rotto il
sigillo del bastone, di conseguenza è compito tuo usarlo” spiegò, e Crilin
osservò l’oggetto che ancora reggeva saldamente tra le dita. “Come seconda cosa.
Tu stesso ci hai detto che, chi ha aperto questo varco, mira ad aprirne uno
fasullo allo scoperto. Hanno buone ragioni per farlo, oltre ad essere un
diversivo. Per creare un buco dimensionale hanno bisogno di due cose, un varco
reale ossia quello che è lì dentro. E un conduttore, ossia qualcosa che faccia
da tramite tra questo e il mondo che stanno aprendo” spiegò attirando
l’attenzione di tutti.
Gli occhi degli altri si
soffermarono sul namecciano, “Ehm, scusami Piccolo. Che cos’è un conduttore
esattamente?” domandò Goku. Piccolo gli rivolse la sua attenzione continuando la
spiegazione. “E’ un oggetto, una persona o qualunque altra cosa che da l’energia
sufficiente al varco di generarsi e svilupparsi” chiarificò, e Goku annuì
comprendendo la situazione.
“Ma a questo punto non si
può semplicemente trovare questo conduttore?!” volle sapere Crilin, ma Piccolo
fece un cenno di dissenso col capo, “No purtroppo. Eliminare il conduttore
basterebbe a non far aprire ulteriormente il varco originale, ma esso rimarrà
aperto fino a quando non sarà sigillato, col bastone” concluse.
Ancora una volta restarono
tutti in silenzio. “Va bene, ho capito” mormorò rassegnato Crilin, “Ma non credo
di farcela da solo” s’impose successivamente, sperando nella clemenza del
namecciano. “Posso anche andare laggiù, ma come faccio a battermi contro tutto
quell’esercito? Io non ce la farò mai” fece presente, segnalando agli altri i
suoi limiti. Goku e Piccolo sembrarono pensarci un po’ su.
Intanto qualcosa attirò
l’attenzione di Vegeta.
“Crilin ha ragione, non ce
la farà mai da solo” gli diede man forte Goku, scrutando attentamente i
lineamenti dell’alieno verde. Piccolo alzò lo sguardo osservando l’entrata della
grotta, “D’accordo, però…” farfugliò lasciando cadere a metà la frase.
Tuttavia, Crilin comprese
le preoccupazioni dell’ex Dio. Ora la odiava la sua altezza!
Una piccola esplosione si
verificò a pochi passi da loro. Vegeta abbassò il braccio dopo aver lanciato un
ki blast. “Qualunque cosa dobbiate decidere sbrigatevi o rischiamo di farci
scoprire” ricordò loro il Principe, voltandosi lentamente verso il trio; mentre
il corpo di un guerriero cadde privo di vita al suolo.
Sei occhi lo fissarono per
alcuni secondi. Sui volti di tre persone lo stesso pensiero.
“C… cos’avete da fissare in
quel modo?!” sbottò l’ignara vittima di un inghippo.
*
CONTINUA…
*
*
lilac: La teoria di Bulma
potrebbe non essere totalmente da scartare XD. Riguardo a Crilin, invece, non è
più in pericolo, o quasi. Ad ogni modo spero che la suspense continui ad essere
giustamente dosata ^^. Infine, banalità per banalità, mi sa che devo
ringraziarti un’altra volta. ^_*
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Capitolo 7 *** La riscossa dei piccoli ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
La riscossa dei piccoli
*
Crilin percorreva per primo
la strada nella grotta. Un po’ perché conosceva già la via, un po’ perché, il
suo compagno di viaggio, non sembrava essere molto felice di trovarsi nelle
viscere della Terra. Il piccolo terrestre volse la sua attenzione al Principe
dei Saiyan che, imbronciato, si trascinava alle sue spalle.
Evidentemente le parole che
Goku aveva usato per convincerlo a entrare nella caverna gli frullavano ancora
nella testa. “Sei l’unico che può farlo, Vegeta. Tra noi sei il più basso… e
poi io e Piccolo non entreremo mai in una grotta così piccola” gli aveva
fatto notare l’altro Saiyan, mandando l’orgoglioso Vegeta su tutte le furie.
Essere chiamato basso non era piacevole per sua altezza reale.
A Crilin scappò una risata,
causata dai suoi pensieri; catturando l’attenzione del Saiyan. “Che cos’hai da
ridere, piccoletto?!” ringhiò contrariato il Principe, mostrando al buffo ometto
un pugno ben serrato e decisamente nervoso. Crilin si affrettò a liquidare il
suo divertimento, nonostante fosse ancora evidente. Scosse le mani nel tentativo
di placare l’altro, “Niente, niente… stai tranquillo Vegeta, non stavo ridendo
di te, giuro” gli rispose un po’ frettolosamente. Ma Crilin non era per nulla un
buon attore, tuttavia l’altro sembrava troppo nervoso e contrariato per
prendersela con una persona che non considerava nemmeno più del necessario.
Quando Vegeta ringhiò
sommessamente fu il segnale per il terrestre di averla scampata; decidendo così
di riprendere il cammino. Si accorse, più tardi, che stava per essere ucciso
dalla sua stessa guardia del corpo. Ironico, no?
In silenzio proseguì il suo
viaggio; stringendo saldamente la mano attorno al prezioso bastone, posando
l’altra sulla parete per farsi strada. Nel frattempo i suoi pensieri
vagabondarono per conto loro, fuori dalla caverna; vagando tra il tempo e lo
spazio.
Crilin si rese conto che
quella era probabilmente la prima volta che si trovava da solo con Vegeta per
così tanto tempo. Per anni lo aveva evitato, o quantomeno si era sottratto
dall’avvicinarsi a lui da solo. Semplicemente non gli era mai piaciuto. E in
passato ne era terrorizzato, doveva ammetterlo.
Lo aveva odiato per una
serie di motivi, gli aveva portato rancore ancora per molto tempo, anche dopo
che i suddetti incentivi erano svaniti o superati. Ora, per la prima volta,
Crilin si sentì essere, dei due, quello cattivo. Per una ragione insensata tra
l’altro, poiché in passato le ragioni per disprezzarlo le aveva tutte.
“Ehi, senti Vegeta…”
cominciò a parlare il terrestre fermandosi all’improvviso. Il Saiyan si fermò a
sua volta; incrociò le braccia, arcuando un sopracciglio in maniera piuttosto
sospettosa, “Che diavolo vuoi?” lo esortò a continuare con una tonalità che
tradì un leggero fastidio. Crilin deglutì un po’ indeciso, preferendo osservare
la punta delle sue scarpe, “Ecco, non credo di averti mai ringraziato, per aver
aiutato Goku, contro Majin-Bu” esordì decisamente a disagio.
Vegeta fissò la sua schiena
per alcuni istanti, tornando ad aggrottare le sopracciglia com’era solito fare.
“Beh? Ti aspetti un applauso per averlo fatto?” commentò tagliente, per nulla
ammorbidito dalle parole dell’altro. Il terrestre scosse il capo, “No, ma…”
provò a giustificare i propri pensieri, ma fu il Principe stesso a decretare la
fine della conversazione.
Non attese una parola di
più, si portò le mani lungo ai fianchi e riprese il suo cammino senza voltarsi
indietro, “Se hai finito con queste idiozie, datti una mossa. Voglio andarmene
di qui” stabilì irremovibile, evidentemente non intenzionato ad ascoltare altre
spiegazioni, qualsiasi esse fossero. Crilin indugiò ancora per un istante,
infine gli corse incontro riprendendo la strada che avevano interrotto, “Ehi
aspetta!” urlò prima di raggiungerlo.
*
“Uffa” si lamentò Goku,
“Sono ore che giriamo attorno alla Terra, si può sapere dove diavolo hanno
aperto l’altro varco?!” brontolò girando su se stesso in volo, attirando
l’attenzione del compagno di viaggio. Piccolo abbassò il capo, rivolgendo lo
sguardo all’altro che volava poco più sotto di lui, “Abbi pazienza Goku,
evidentemente ci stanno ancora lavorando” ipotizzò.
Il Saiyan mise il broncio,
come un bambino piccolo senza il suo giocattolo; successivamente volteggiò
ancora nell’aria, per poi osservare il terreno sotto di sé. “Già, ma non ci
conviene trovarli prima che aprano il secondo varco?” domandò nuovamente,
intersecando le braccia tra loro. Il namecciano osservò l’orizzonte che lo
precedeva, “Ovviamente, ma non credo si faranno localizzare così facilmente,
fino a quando non lo avranno aperto” gli fece presente, in modo pacato e
razionale.
Goku si posò una mano sul
mento, assumendo un atteggiamento pensieroso, “Accidenti, come facciamo a
localizzarli se…” la frase cadde a metà. Entrambi, in simultanea, frenarono il
loro volo voltandosi velocemente nella direzione in cui erano venuti. Seguì un
secondo di silenzio. “Li abbiamo trovati!” esultò Goku, forse un po’ troppo
entusiasta.
Veloci come delle saette i
due sfrecciarono verso l’obbiettivo, lasciando dietro di loro solo una scia in
alto nel cielo.
*
Accucciato, sbirciò
l’intera sala naturale a qualche metro sotto di lui, dove i misteriosi guerrieri
continuavano a darsi daffare per organizzare la loro marcia di conquista. Restò
a fissarli ben nascosto per diversi minuti, al contrario del compagno di
viaggio.
A Vegeta l’idea di essere
scoperto non sembrava creare nessun problema. Infatti, restava lì, in piedi a
braccia conserte, osservando la scena nell’enorme androne, senza proferire
parola. Rendendo Crilin molto nervoso, peraltro. Il piccoletto non era certo un
Saiyan, a lui di celare la propria presenza importava eccome.
“Piccolo ha detto che
dobbiamo essere vicini al varco perché il bastone funzioni correttamente” ribadì
a se stesso e al compagno, che tuttavia non mostrò alcun interesse. Crilin
scrutò l’espressione del Principe ancora una volta, con l’intento di conoscere i
suoi pensieri.
Nulla, per quanto si
sforzasse, non riusciva proprio a comprendere cosa gli frullasse per la testa.
Per lui, la mente di Vegeta era davvero un mistero.
Esasperato, e un po’
affranto, tornò a volgere la sua attenzione ai futuri nemici, domandandosi come
poter far fronte al problema. “Che stai aspettando? Piantala di rimuginarci
sopra, usa questo bastone così ce ne andiamo da qui” ordinò Vegeta, stufo di
attendere una qualsiasi mossa del piccolo terrestre.
Crilin sobbalzò, scosso
violentemente dai suoi pensieri e soprattutto preoccupato che il nascondiglio
venisse scoperto. Con l’intento di rispondere alla disposizione del Saiyan si
voltò bruscamente verso di lui, purtroppo il gesto fu troppo improvviso. La
roccia sulla quale aveva posato la mano fino a quel momento si rivelò molto più
instabile del previsto; il movimento di Crilin bastò, dunque, a farla
precipitare verso il basso. Trovandosi senza un appoggio, l’umano si sbilanciò
notevolmente, scivolando su tutta la superficie rocciosa, fino a trovarsi nella
tana del leone.
“Tsk, che idiota” commentò
Vegeta senza tuttavia muovere un solo muscolo allo scopo di trarre in salvo il
malcapitato compagno.
Crilin serrò gli occhi per
tutta la caduta. Il mento fu il primo a sentire il suolo sotto di sé. Per altri
secondi il terrestre restò immobile, nella speranza di fingersi morto o per una
futile speranza di non essere stato scoperto.
Inutile dire che tutti,
all’interno della grotta, gli rivolsero l’attenzione, in un silenzio che divenne
pesante e surreale.
Quando finalmente ebbe il
coraggio di sollevare le palpebre quel che vide fu anche peggio del previsto.
Non solo attorno a lui si erano radunati tutti i soldati presenti, ma il colosso
che aveva visto appena qualche ora prima era lì, in prima fila davanti a tutti.
“S… Salve” farfugliò impacciato l’ometto, piuttosto terrorizzato.
“Guarda guarda, qui c’è un
moscerino” si divertì Koma, sfoggiando un sorriso nefasto, che costrinse Crilin
a deglutire sonoramente. Si metteva male.
Avrebbe di gran lunga
preferito scomparire in quel preciso istante. Improvvisamente, davanti ai suoi
occhi, si materializzò uno stivaletto che riconobbe all'istante. Leggermente
sorpreso alzò lo sguardo sulla figura del Principe dei Saiyan, che si era appena
frapposto tra lui e l’intero esercito. “Guarda guarda…” lo scimmiottò Vegeta
esibendo uno strano ghigno, “… una massa di buoni a nulla” aggiunse un secondo
dopo. Suscitando l’ira di Koma, che lo fissò ringhiando.
Crilin scrutò di sottecchi
l’espressione del Saiyan; per la prima volta riuscì a comprenderne il
significato. Vegeta si stava divertendo.
*
Goku sgranò gli occhi,
appena intravide un’enorme voragine nera a diversi metri da lui. “Deve essere
quella” annunciò all’amico, che annuì aumentando la velocità.
Piccolo si fermò poco prima
di giungere nei pressi del varco, “Aspetta Goku, sta arrivando qualcuno di molto
forte” proclamò facendo frenare anche l’altro. I due attesero per qualche
secondo, entrambi con un’espressione seria e nervosa.
Infine, come se giungessero
dal nulla, due guerrieri si fermarono davanti a loro, decisamente sicuri delle
loro capacità. “Dove pensate di andare, ragazzi?” domandò il primo dei due. Goku
li guardò con attenzione, diventando improvvisamente biondo. “Stiamo qui per
fermarvi” rivelò senza indugio.
*
CONTINUA…
*
*
lilac: Come vedi qualche
temerario c’è sempre, Kakaroth è andato vicino al massacro, e non solo lui XD.
Riguardo alla collaborazione dei “piccoli”, come vedi, non si è fatta attendere.
Spero sia stata all’altezza (oh… ma che spiritosa >.<’) delle atmosfere
appartenenti al manga.
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Capitolo 8 *** Uno contro uno ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Uno contro uno
*
Il Pianeta tremò quando
Piccolo colpì in pieno volto il suo avversario. Neman, tuttavia non sembrò
curarsene. Si separò dal suo rivale con un ghigno stampato in volto,
recriminando la propria superiorità.
Eppure Piccolo rimase
assolutamente disteso e concentrato sul suo combattimento, senza troppo badare a
evidenti manie di grandezza del suo antagonista. “Cos’hai da ridere?” domandò
infine osservando l’espressione dell’altro. Neman rise, “Questo scontro è stato
deciso in partenza… tu non sei alla mia altezza!” lo denigrò, sicuro delle sue
parole; ma Piccolo non si scompose. “Ah, a parole sei bravo, vediamo come te la
cavi anche in una vera battaglia” lo istigò il namecciano, tornando alla
ribalta, costringendo l’altro a parare tutti i suoi attacchi.
Goku scansò tutti gli
assalti di Jiko. Senza troppa fatica evitò un paio di pugni e i due calci a
seguire. “Tu sei un po’ meglio del tizio che ho incontrato prima” ammise il
Saiyan dalla bionda capigliatura, pur non impegnandosi affondo.
Jiko sembrò sorpreso dalle
parole dell’avversario, fermando l’attacco prima di sferrare l’ennesimo pugno.
“Il tizio che hai incontrato prima? Non starai parlando di Amok?” domandò,
evidentemente piuttosto nervoso. Goku alzò le spalle in segno di noncuranza.
“Non ricordo il suo nome, ma ci ho messo un attimo a toglierlo di torno”
dichiarò fermandosi a sua volta. L’alieno aggrottò le sopracciglia, “Dannato!
Ecco perché non percepivo più la sua aura. Te la farò pagare! Amok era mio
fratello!” esclamò tornando all’assalto.
Sfortunatamente per Goku,
il pugno giunse inaspettato e improvviso cogliendolo di sorpresa. Il Saiyan
precipitò al suolo dopo essere stato colpito in pieno volto; creando una
profonda crepa nel terreno sottostante.
Polvere e pietrisco
coprirono la visuale del suo avversario; poi, come se stesse recitando una
formula che sapeva a memoria, la voce del difensore terrestre giunse chiara e
limpida. “Kame… hame… haaaaaa” urlò scagliando la sua onda energetica contro
l’avversario che lo stava guardando in alto nel cielo.
Fu di nuovo tutto visibile,
illuminato dalla luce azzurrognola scaturita dalla sfera lanciata dal Super
Saiyan.
“Dove stai mirando?! Io
sono qui!” esclamò Jiko dopo aver evitato il raggio, ma Goku restò immobile e
sorrise. Con le mani ancora giunte spostò le braccia e con esse anche la sfera.
Jiko si accorse troppo tardi che la Kamehameha, ora, era proprio sopra la sua
testa.
Il successivo boato lasciò
intuire a Goku di aver centrato il suo avversario.
*
Crilin restò a osservare la
scena con il naso, per modo di dire, all’insù. Scrutando la furiosa battaglia
che imperversava sopra la sua testa, all’interno della grossa spelonca.
Impiegò diversi minuti
prima di ricordarsi che il ruolo a lui affidato non era quello di fare solo da
spettatore. Doveva dunque agire, chiudere quel varco che stava creando a tutti
tanti grattacapi.
Per farlo doveva usare il
bastone che gli era stato affidato. Forte di una nuova energia si guardò le
mani, pronto ad agire e… ehi, niente bastone!
Crilin urlò terrorizzato,
dov’era finito quel pezzo di legno? E soprattutto, come diamine aveva fatto a
perderlo?!?
Guardò il suolo a destra,
poi a sinistra e poi ancora il terreno sotto di sé. Niente, da nessuna parte,
che fine poteva aver fatto? Lo aveva in mano un attimo prima; di questo era
dannatamente sicuro. Lo reggeva tra le dita fino… alla caduta.
Morale della favola poteva
essere ovunque in quella grotta. Doveva solo trovarlo. Facile a dirsi, ma a
farsi era tutto un altro paio di maniche. Primo, perché il suo collega lassù non
si stava certo risparmiando, Vegeta stava scatenando un vero putiferio. Secondo,
perché l’intero esercito non si era certo dimenticato della sua presenza.
Un raggio lo sfiorò appena
e Crilin ringraziò mentalmente di averlo visto arrivare giusto in tempo. Si
rimise in piedi, volgendo lo sguardo nella direzione da qui il raggio stesso era
partito. Lo spettacolo che si presentò ai suoi occhi fu quello di una schiera di
soldati che lo avevano chiaramente preso di mira. “Oh mammina!” esclamò
preoccupato, a dir poco. Evitando un paio di ki blast, lanciati a tradimento, si
precipitò alla ricerca di quel dannato bastone.
Il pugno di Vegeta colpì in
pieno viso il suo avversario. E le labbra del Principe dei Saiyan si piegarono
in un sorriso più che divertito. Koma si vide costretto a indietreggiare
notevolmente. “Chi diavolo sei tu?” si ritrovò a domandare l’alieno appena
giunto sulla Terra. “Mpf, non ha importanza saperlo dove stai andando…
all’inferno” gli rispose enigmatico il Saiyan, costringendo nuovamente l’altro a
scansare i suoi calci e i suoi pugni.
“All’inferno? Ah, non farmi
ridere, ci andrai tu all’inferno!” gli urlò contro Koma, cercando disperatamente
di colpirlo. Vegeta afferrò prima un pugno, poi l’altro guardando l’avversario
dritto negli occhi. “Sono spiacente, ma io ci sono già stato” rimbeccò
incrementando la propria aura, costringendo il suo avversario a fare
altrettanto.
Crilin stava quasi per
raggiungere il bastone, quando la grotta tremò. Le sue dita stavano per sfiorare
l’oggetto magico, ma prima che potesse afferrarlo saldamente si vide costretto
ad alzare il capo verso l’alto. Giusto in tempo per vedere una caduta di massi
che sembravano essere diretti verso la sua persona.
Sfortunatamente non fu
abbastanza lesto da scansarli tutti e uno di questi lo colpì sulla testa,
facendogli vedere letteralmente le stelline.
*
Jiko riapparve dalle nuvole
causate dall’esplosione che lo aveva appena coinvolto. Al suolo il suo
avversario lo scrutò soddisfatto; denotando lo stato dei suoi abiti, ora ridotti
a stracci. Goku restò immobile, in attesa che l’invasore tornasse a posare i
piedi al suolo. Jiko colse l’invito.
Piccolo fermò il pugno
diretto al suo stomaco. Osservò il suo avversario, che ora non aveva più tanta
voglia di ridere, e aumentò la sua aura.
Non riuscendo a liberarsi
dalla presa del nemico, Neman fu costretto a subire l’attacco. L’unico modo che
gli consentì di difendersi dall’incremento improvviso d’energia fu quello di
pararsi il viso con una mano.
Tutto inutile tuttavia,
l’alieno fu scaraventato lontano diversi metri creando un nuovo cratere sulla
superficie della martoriata Terra.
Piccolo non attese che
Neman si facesse rivedere nuovamente. Volò veloce verso di lui cominciando a
scagliargli contro una serie di ki a distanza ravvicinata.
Nella speranza di sfuggire
al serrato attacco del nemico, Neman si alzò in volo velocemente, augurandosi di
non essere visto, o quantomeno di fermare l’attacco.
Sfortunatamente per lui
agli occhi del namecciano non sfuggì. Piccolo alzò lo sguardo, seguendo i suoi
movimenti e un secondo dopo lo aveva già raggiunto nuovamente.
“Allora? Questo scontro non
doveva essere già deciso in partenza?” lo derise, l’alieno dalla carnagione
verde. Neman ringhiò “Me la pagherai caraaaaaa” gridò gettandosi contro
l’antagonista, nella speranza di fargli qualche danno.
Il ki blast scagliato da
Jiko colpì in pieno il suo avversario. Goku scivolò sul terreno per diversi
metri prima di riuscire a fermarsi.
Riapparve poco dopo,
preceduto da alcuni sonori colpi di tosse causati dalla polvere che si era
insinuata nella sua gola. Con il dorso della mano si ripulì un rivolo di sangue
che gli fuoriuscì da un labbro spaccato. “Niente male, niente male davvero”
ammise alzando lo sguardo sul nemico; che nel frattempo si era portato a pochi
passi da lui.
Il Saiyan si alzò,
spolverandosi gli abiti con un leggero gesto della mano; poi fissò l’alieno con
sguardo di sfida. “La cosa si fa interessante” stabilì l’uomo dalla tuta
arancione, seriamente divertito. “Hn, graz…” il dialogo finì così. Jiko fu preso
in pieno da un raggio luminoso che lo trafisse.
Esanime cadde ai piedi del
Saiyan che, nonostante lo stesse fronteggiando fino a un attimo prima, si chinò
su di lui per constatare le sue condizioni. “E… ehi?” gli domandò scuotendolo
leggermente.
Una risata giunse nefasta
dal cielo e Goku si vide costretto ad alzare il capo.
*
CONTINUA…
*
*
A causa delle imminenti
festività natalizie questo sarà l’ultimo aggiornamento per il momento. La storia
tornerò regolarmente all’inizio del nuovo anno.
*
lilac: Mi fa davvero
piacere sapere che la scena tra Crilin e Vegeta ti sia risultata plausibile.
Insomma, anche il terrestre inizia, quasi, ad avere in simpatia il Principe XD.
Più di ogni altra cosa sono contenta che la similitudine tra Goku e Vegeta sia
venuta fuori dal punto di vista di Crilin. Per il resto, come tradizione vuole…
battaglia sia!
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Capitolo 9 *** Tutta una questione di diritti ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Tutta una questione di
diritti
*
Agli occhi del Saiyan e dei
due guerrieri che a qualche metro di distanza si stavano combattendo, si
presentò la buffa figura di uno strano ometto. Il goffo individuo si esibì in
una risata rozza e sguaiata.
“Nobile Kojin!” esclamò per
primo Neman, che parve riconoscere subito il nuovo arrivato. Piccolo gli rivolse
lo sguardo. Non gli fu difficile cogliere quel leggero tremolio che colpì
l’avversario. Tremolio di chi sa riconoscere il pericolo.
Dopo aver guardato
attentamente il guerriero contro cui stava combattendo, il namecciano tornò a
volgere la sua attenzione all’individuo ancora intento a ridere.
“Tu…” iniziò a parlare
Goku, serrando un pugno in segno di rabbia, “… come hai osato? Il nostro era un
incontro leale, non avevi il diritto di intrometterti!” sbraitò compiendo un
passo in avanti. “Non avevo il diritto?!” ripeté Kojin, incrociando le braccia e
ghignando in maniera infausta. “Io ho il dritto di governare questa e altre
dimensioni. Inoltre posso imporre la mia volontà su tutto ciò che mi appartiene;
e Jiko mi appartiene!” esclamò, lanciando un’occhiata all’altro guerriero. Neman
deglutì sonoramente. Lo scambio di sguardi non sfuggì all’attento osservatore
alla carnagione verde.
“Tu… tu stai farneticando!”
gli inveì contro il Super Saiyan, che non contento della sua capigliatura dorata
incrementò ulteriormente l’aura. Ora i suoi capelli erano decisamente più
lunghi.
“Ti farò pentire per ciò
che hai fatto!” urlò Goku prima di alzarsi in cielo e fissare il suo nuovo
avversario negli occhi, assumendo successivamente una posa di difesa. “Povero
stolto” parlottò tra sé Kojin, cogliendo l’invito del guerriero dalla chioma
d’oro; lanciandosi all’attacco.
*
Il colpo di Koma centrò in
pieno il suo avversario. Vegeta precipitò al suolo coinvolgendo diversi soldati
nei paraggi e salvando, piuttosto involontariamente, la vita a Crilin. Il
terrestre, infatti, fu liberato dall’accerchiamento proprio grazie al volo del
Saiyan.
Saldamente abbracciato al
ritrovato bastone, osservò il compagno alzarsi nuovamente in volo, restituendo
il colpo appena subito.
Koma tuttavia riuscì a
frenare la caduta, ma ciò non gli bastò per salvarsi. Ai suoi occhi apparve il
palmo di una mano che non gli diede nemmeno il tempo di proferire parola. Una
luce scaturì da essa e, con un boato spaventoso, la sfera di ki lanciata a così
breve distanza fece sfracellare il malcapitato guerriero contro la parete di
rocce.
Ancora una volta la caverna
tremò.
“Ehi, Vegeta! Se continui
così ci crolla tutto sulla testa!” lo ammonì il terrestre, evitando nel
frattempo un pugno scagliatogli da uno dei nemici rimasti.
Per tutta risposta, il
Principe dei Saiyan, restò a fissare la frana che aveva provocato in un angolo
della costruzione naturale. “Perché no” annunciò a se stesso, dopo una
valutazione misteriosa avvenuta nella sua mente.
Sul suo viso apparve
nuovamente un ghigno divertito e senza nessuna apparente spiegazione posò i
piedi al suolo; a pochi passi da Crilin che si limitò a guardarlo sgomento e
disorientato.
Vegeta incrementò la sua
aura e la grotta cominciò a tremare.
*
“Cos’è? Sei nervoso
adesso?” lo provocò Piccolo scansando con anche troppa facilità una serie di
pugni. “Sta zitto!” gli ordinò Neman, diventando nel frattanto molto più rigido
nei movimenti.
E Piccolo sorrise.
“Sembra che la presenza di
quel Kojin t’impedisca di combattere come vuoi. O forse mi sbaglio?” continuò il
namecciano, afferrando per un polso il suo avversario. Neman ritirò il braccio,
liberandosi della presa dell’altro, “Ti sbagli, io non temo il Nobile Kojin. Lui
sconfiggerà te e tutti i tuoi amici” lo minacciò colpendolo in pieno volto con
un calcio.
Piccolo sorrise un’altra
volta. “Non ho parlato di temere il tuo capo, tutt’altro. Ho come
l’impressione che tu abbia qualcosa da nascondere” puntualizzò, cogliendo
l’alieno di sorpresa. Fu in quell’attimo che il namecciano trionfò.
La distrazione del suo
avversario gli bastò per coglierlo di sorpresa. Generò una sfera di energia
sufficientemente grande da disintegrarlo, e Neman divenne solo un ricordo.
A causa dell’esplosione
Goku e Kojin volsero la loro attenzione in direzione del namecciano.
Alle spalle dell’alieno
originario del Pianeta verde l’enorme varco subì un brusco calo di tensione.
Mentre sul suo volto si dipinse un sorriso soddisfatto. “Sei finito Kojin. Ho
scoperto il tuo trucco” annunciò incrociando le braccia.
Kojin sembrò seriemente
colpito dagli avvenimenti accaduti a pochi passi da lui. Ringhiò osservando
nervosamente l’ex Dio terrestre, “Come hai fatto?!” domandò rabbioso.
Goku guardò prima uno poi
l’altro, senza capire.
“E’ stato semplice. Hai
eliminato il tuo guerriero perché era in netta difficoltà contro Goku, ma hai
lasciato in vita quello che combatteva contro di me pur essendo altrettanto in
svantaggio. Hai dichiarato di avere diritto d’imporre la tua volontà su ciò che
ti appartiene, ma non puoi eliminare ciò che ti serve, in altre parole… il
conduttore!” spiegò Piccolo. Goku sgranò gli occhi, volgendo successivamente la
sua attenzione allo strano individuo. La sua espressione fu una conferma alle
dichiarazioni dell’amico.
“Ho distrutto il tuo
conduttore, quindi il varco non si aprirà più di così. Ci basterà richiudere
quello originale ed eliminarti per sempre” fu la sentenza finale del namecciano.
Kojin tuttavia rise, “Illusi, credete davvero che io lasci il varco
incustodito?” dichiarò, ma nessuno dei suoi avversari sembrò scomporsi.
“Sei tu l’illuso” attirò la
sua attenzione il Saiyan, “Pensi davvero che un guerriero dalla tua potenza
possa impensierire i nostri amici?” gli domandò di rimando, sicuro delle sue
parole. “Idiota!” lo incalzò Kojin, “I miei guerrieri sono tutti ottimi
combattenti” dichiarò, ma Goku rise nuovamente. “Lo spero bene o la persona che
sta combattendo laggiù se la prenderà con me… se si annoia” concluse, colpendo
di sorpresa il suo avversario.
Piccolo concordò col suo
silenzio.
*
Crilin aprì lentamente un
occhio, osservando l’aura dorata che circondava il guerriero di fronte a lui.
Aprì completamente anche il secondo, quando si accorse di non avere più un muro
di rocce sopra il capo. Attorno a lui, inoltre, non c’era più nessun guerriero a
impensierirlo.
“Ehi, nanerottolo. Vedi di
chiudere in fretta quel buco” lo riscosse la voce di Vegeta che in un battito di
ciglia si scagliò nuovamente contro l’avversario. Il terrestre osservò la scia
d’oro che l’altro guerriero si era lasciato alle spalle. Poi si guardò attorno.
Quando si alzò in piedi si
accorse che a una certa distanza dal punto in cui Vegeta sostava fino a un
secondo prima non vi erano rocce, al contrario di tutta la zona circostante. I
detriti non erano entrati nel suo raggio d’azione, raggio dentro la quale Crilin
stesso si trovava, e finalmente comprese l’intenzione del Principe.
Ora, toccava a lui agire.
Davanti a sé solo il varco;
la distanza era minima, doveva solo sbrigarsi. Saltò sul primo detrito e un
salto dopo l’altro si avvicinò sempre di più al buco.
Vegeta colpì in pieno il
volto di Koma che, preso alla sprovvista, chiuse gli occhi indietreggiando.
Quando riaprì le palpebre, tuttavia, non trovò nessuno dinanzi a sé.
Nervoso si guardò attorno,
senza vedere nessuno. Solo in un secondo momento si rese conto che l’avversario
era ora sopra la sua testa.
Vegeta, infatti, fluttuò
nell’aria, roteando su se stesso con eleganza e ricomparendo alle spalle del
nemico. Senza dargli il tempo di pensare a nulla gli sferrò un calcio sulla
nuca, scagliandolo lontano.
Non contento roteò
nuovamente, questa volta sul posto, poi partì all’inseguimento. Koma non fece in
tempo a sfiorare il terreno. Il Saiyan comparve poco prima che potesse farlo;
frapponendosi tra l’avversario e il suolo gli sferrò un calcio a piedi giunti
costringendo l’altro a tornare in cielo.
Rimessosi in piedi, Vegeta
si lanciò ancora una volta verso la sua preda, superandolo in velocità. Quando
Koma gli arrivò a tiro, il Principe unì le mani colpendolo in pieno stomaco
facendolo piombare finalmente sul terreno.
Senza esitare un secondo di
più, allungò un braccio verso di lui, le dita saldamente unite tra loro.
“Sparisci… Big Bang Attaaaack!” annunciò, disintegrando infine il malcapitato
avversario.
Soddisfatto, osservò i
detriti piovere al suolo. Il guerriero dagli occhi di ghiaccio scostò lo sguardo
verso il piccolo terrestre, che proprio in quel momento conficcò il bastone nei
pressi del varco, chiudendolo.
*
Il cielo tornò quello di
sempre e i tre guardarono simultaneamente l’azzurro che regnò nuovamente sopra
le loro teste.
“Il varco è stato chiuso.
Ora sei davvero rimasto solo” proclamò Piccolo, sorridendo soddisfatto. Goku
fece altrettanto, “Ottimo lavoro ragazzi” si congratulò verso le due persone non
presenti. “Dannati” mugugnò Kojin, conscio che la faccenda si stava mettendo
male per lui.
Tuttavia, dopo un primo
istante di apparente preoccupazione, sembrò riacquistare la sua sicurezza. Si
allontanò dall’antagonista, sospirando pesantemente. “E va bene, non mi lasciate
altra scelta. Sembra che dovrò conquistare questo insignificante Pianeta con i
vecchi metodi” dichiarò cominciando a incrementare la sua aura.
Il cielo divenne nuovamente
scuro, ma questa volta non a causa dei varchi. La forza del loro avversario
stava decisamente aumentando.
*
CONTINUA…
*
*
Come promesso la storia
riprenderà il suo normale svolgimento.
*
lilac: Terminate le
festività si torna a dar mazzate XD. Sono molto contenta di sapere che i diversi
metodi di combattimento si notino dalle piccole cose. E visto che siamo in vena
di “tradizioni” ecco che parte la battaglia delle battaglie XD.
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Capitolo 10 *** Battaglia senza respiro ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Battaglia senza respiro
*
“La sua aura sta aumentando
in maniera vertiginosa!” esclamò Goku osservando il suo avversario alle prese
con un’evidente trasformazione. “Già, se usasse solo la metà di questa potenza
per colpire la Terra sarebbe la fine” concordò al suo fianco Piccolo,
altrettanto allarmato per l’incombente situazione.
“Maledizione! Se continua
di questo passo distruggerà l’intero Pianeta ancora prima di concludere la sua
trasformazione” costatò nuovamente il Saiyan, trovando il consenso dell’altro
che annuì preoccupato. Piccolo cercò di valutare attentamente la situazione,
doveva esserci una soluzione, un altro modo per fermarlo.
Le sue elucubrazioni,
tuttavia furono interrotte da un vento infausto che investì in pieno lui e
l’amico. “E’… è arrivato alla sua massima potenza!” affermò il namecciano,
costretto a riparare il viso con entrambe le braccia.
Goku strinse i denti,
anch’egli usando le braccia come scudo; in attesa che la folata cessasse
definitivamente.
Quando infine sembrò
tornare la quiete, il Saiyan, scostò le sue difese da davanti al volto,
scrutando l’essere che gli sostava davanti. Goku fece in tempo solo a vedere un
sorriso maligno sul volto dell’altro, poi sentì una ginocchiata in pieno volto
che lo fece precipitare rovinosamente al suolo. In un solo istante Kojin aveva
annullato la distanza tra sé e il suo avversario senza dargli il tempo di vedere
il suo spostamento.
“Goku!” urlò l’amico;
avendo, solo in un secondo momento, visto il colpo inferto all’altro alieno.
“Non temere, ne ho anche per te” attirò la sua attenzione l’invasore, ora
divenuto un colosso. Piccolo scostò lo sguardo su di lui, ma i suoi occhi videro
solo il gomito del mostro colpirlo in pieno facendolo cadere al suolo, così
com’era capitato all’amico appena qualche istante prima.
Il primo a dare segnali di
vita fu Goku, il Saiyan scostò le rocce e i detriti che lo avevano seppellito,
tornando così a respirare dopo lo spaventoso impatto. “Accidenti, è peggio del
previsto” appurò suo malgrado.
Le rocce al suo fianco si
mossero, e anche il namecciano riapparve alla luce del sole. “Impossibile! È un
mostro, non ce la faremo mai così” stabilì a sua volta, attirando l’attenzione
dell’altro. Goku si voltò a scrutare i lineamenti dell’amico verde, “Allora cosa
facciamo?!” gli domandò altrettanto preoccupato, nella speranza che il
namecciano potesse farsi venire qualche idea. Piccolo sembrò rifletterci per
alcuni secondi.
“Se volete riposarvi, vi
accontento io. Vi condurrò al sonno eterno!” attirò la loro attenzione Kojin,
alzando le mani verso il cielo. Non appena Goku e Piccolo alzarono gli occhi
verso di lui, l’invasore generò una sfera di energia gigantesca, talmente grande
da oscurare il sole.
“No fermo! Se lanci una
sfera di quella potenza distruggerai l’intero Pianeta! Morirai anche tu!” lo
ammonì il biondo alzandosi in piedi. Kojin rise sguaiatamente, “Ti sbagli! Io
posso vivere nello spazio aperto, morirete soltanto voi!” esclamò lanciando la
potente palla energetica. “Maledizione!” urlò il Saiyan, preparandosi ad
accogliere il pericolo, nella speranza di riuscire a respingerla.
Un raggio improvviso colpì
in pieno la nuova minaccia, deviandone la traiettoria, che esplose
successivamente nello spazio. I tre guerrieri volsero lo sguardo nella direzione
in cui il previdenziale raggio era scaturito.
Ai loro occhi si
presentarono due figure. A lanciare la sfera di ki della salvezza fu
evidentemente il Principe dei Saiyan. Vegeta, infatti, aveva ancora una mano
aperta di fronte a sé, l’altra a reggerne il polso; tuttavia l’evidente
respirazione affannata indicava chiaramente che l’energia utilizzata lo aveva
stremato.
Al suo fianco Crilin restò
a guardare qualche metro più indietro, osservando terrorizzato il nuovo nemico.
In mano reggeva ancora saldamene il bastone.
“Grr… altri moscerini!”
ringhiò Kojin serrando saldamente un pugno, “Ve la farò pagare!” urlò in seguito
ripetendo l’operazione di pochi istanti prima. Sollevò le braccia al cielo e una
nuova sfera era già pronta per essere lanciata.
Crilin si coprì il capo con
le braccia, come se questo potesse salvargli la vita. Vegeta invece rialzò lo
sguardo verso il nuovo pericolo. Decisamente non sembrava in grado di generare
un ki blast potente come quello di prima.
Questa volta fu dunque Goku
a risolvere la situazione. Sparì dal terreno, riapparendo un secondo più tardi
accanto a Kojin, colpendolo in pieno volto con un pugno. Ciò bastò perché
l’alieno invasore perdesse il controllo della sua sfera, che come la precedente
finì per dissolversi nello spazio aperto.
La mossa del Saiyan però,
contribuì a peggiorare lo stato emotivo del suo avversario. La sua collera era
dunque a livelli inimmaginabili. “Come hai osato!” pronunciò con una calma che
era solo apparenza.
Veloce come un fulmine
sferrò un calcio al Super Saiyan, che però riuscì ad scansare. Tuttavia il pugno
che Kojin gli assestò in seguito non riuscì a evitarlo. Goku precipitò
nuovamente al suolo, roteando vorticosamente su se stesso fino a schiantarsi al
suolo, sotto gli occhi di tutti.
“Maledetto!” esclamò
Vegeta, scagliandosi a sua volta contro l’avversario. Purtroppo lui non ebbe
maggiore fortuna del compagno. Kojin scansò il primo pugno e anche il secondo,
ma quando il Principe provò a colpirlo con un calcio, l’alieno lo fermò
afferrandolo per un piede.
Il colosso roteò per
diversi secondi, prima di lasciare il tallone dell’avversario che, come il
precedente Saiyan, riuscì solo a perforare il terreno.
Il terzo a entrare in
azione fu quindi Piccolo, che al contrario dei suoi compagni attaccò con un ki
blast che centrò in pieno il bersaglio. Il colpo risultò inutile, poiché il
mostro riapparve dalla polvere come se nulla fosse, rispondendo a sua volta con
una sfera di ki che colpì il namecciano.
Piccolo volò per alcuni
metri, sparendo anch’egli in una nube di fumo.
Ora a fissare l’avversario
era rimasto solo Crilin, che tuttavia non aveva né la voglia né la forza per
poter contrastare un avversario del genere. Kojin non sembrò dell’idea di
risparmiarlo e senza indugi saettò nel cielo fino a raggiungere il piccolo
terrestre che precipitò al suolo perdendo conoscenza.
Goku ricomparve nuovamente,
poi fu il turno di Vegeta, infine anche Piccolo riemerse dai detriti. “Siete
degli ossi duri eh?!” costatò Kojin, incrociando le braccia con un’espressione
più divertita che preoccupata. “E va bene, giocherò con vuoi fino a quando non
morirete” stabilì lanciandosi velocemente verso Goku.
Il Saiyan si mise in
posizione, in attesa di fronteggiare il nuovo attacco. Tuttavia l’invasore
decise di cambiare il suo obbiettivo senza preavviso. Sparì dalla visuale dal
guerriero dai lunghi capelli biondi.
L’urlo di Piccolo lasciò
intuire ai due Saiyan che Kojin aveva preso di mira e colpito lui. Il namecciano
si scontrò contro una montagna, disintegrandola completamente. Purtroppo,
l’alieno originario di Namecc non sembrò più dare segni di vita, restando
sotterrato dalle pietre.
Kojin poggiò i piedi al
suolo, dopo il calcio sferrato. Volse la sua attenzione verso i restanti due e
ghignò, “Chi di voi vuole essere il prossimo?” domandò scostando lo sguardo
prima su uno poi sull’altro.
Sfortunatamente la pazienza
non è una virtù del Principe. Vegeta ringhiò sommessamente, innervosito dalle
provocazioni, prese il volo alzandosi in cielo.
Comprendendo le sue
intenzioni Goku lo guardò preoccupato, “No, aspetta un momento, Vegeta!” cercò
di fermarlo, inutilmente. Una serie di ki blast colpì rapidamente il terreno
sotto di sé, nel punto esatto dove Kojin era atterrato.
Goku raggiunse l’amico e
osservò la sua opera di distruzione. Infine tornò a guardare il Principe, “Non
servirà a nulla! Stai soltanto sprecando energia” lo ammonì, ma Vegeta sembrò
fare orecchie da mercante, senza dargli retta.
L’avvertimento di Goku si
rivelò ben presto una realtà. Kojin comparve all’improvviso e repentinamente
dalla polvere alzata dall’attacco di Vegeta e senza che quest’ultimo potesse far
nulla per difendersi fu colpito in pieno stomaco da un pugno.
Il colore dei suoi capelli
divenne quello della notte in un istante, segno che il Super Saiyan aveva appena
perso conoscenza. A Kojin non restò che scagliarlo lontano.
Il Saiyan guardò l’ultimo
dei suoi amici sparire. Rimasto solo non poté far altro che osservare
l’avversario in attesa del suo prossimo attacco. Con rabbia incrementò
ulteriormente l’aura d’orata attorno a sé, facendo brillare l’intera volta
celeste.
“Tu sei l’ultimo” gli
ricordò Kojin, per nulla impressionato dalla potenza del nemico.
Goku si scagliò contro di
lui intraprendendo una sequela di calci e pugni, parate e attacchi che durò per
diversi secondi.
Stufo di quell’inutile
scambio reciproco di colpi, Kojin decise di metter fine alla partita.
Improvvisamente sparì dalla vista dei Saiyan che fece in tempo solo ad alzare lo
sguardo; prima di vedere la sfera che gli fu scagliata a pochi centimetri di
distanza.
Anche Goku precipitò al
suolo rovinosamente. E infine, il Super Saiyan di terzo livello cambiò
definitivamente la sua capigliatura.
*
CONTINUA…
*
*
lilac: Il Nobile Kojin è si
è rivelato molto forte, come puoi vedere, quindi chissà se useranno la fusione o
no XD. In ogni caso, sono davvero molto felice di sapere che la storia sia di
tuo gradimento, nonostante la prevalenza di mazzate XD (giusto perché un Dragon
Ball fan ama vedere i suoi personaggi preferiti che si massacrano. Sadici o
masochisti?!). Se Akira Toriyama dovesse avere la bizzarra idea di disegnare
certe scene credo che morirei sul colpo XD. Ti ringrazio come sempre!
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Capitolo 11 *** Ancora tutti insieme ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Ancora tutti insieme
*
“Oh, mi spiace moscerini,
non sono riuscito a trattenere la mia potenza. Vi ho schiacciato troppo in
fretta” si congratulò con se stesso Kojin, osservando le vittime al suolo. “Ehi!
Siete ancora vivi! Non c’è che dire, siete molto più resistenti di quanto
immaginassi” constatò, notando dei leggeri movimenti causati dai quattro
guerrieri. Kojin rise sguaiatamente, “Beh, non ha importanza, morirete insieme
al vostro Pianeta!” annunciò alzando le mani al cielo.
Goku sollevò lo sguardo,
nella speranza di trovare la forza sufficiente per fermare quel mostro. Con
enorme fatica riuscì infine a rimettersi in piedi, ma non a trasformarsi in
Super Saiyan di terzo livello. Dovette dunque accontentarsi di superare solo un
limite, mentre le scariche elettriche circondarono il suo corpo.
Accanto a lui le rocce si
mossero, e anche Vegeta tornò a osservare il nemico senza esitazione. Attese
pochi istanti prima di superare a sua volta lo stesso limite. Circondandosi
anch’egli dell’aura dorata e da scariche elettriche.
E mentre i due Super Saiyan
di secondo livello mostravano le loro aure gialle, anche il namecciano riemerse
dalla polvere accodandosi al grido dei suoi compagni d’avventura.
Crilin, che sfortunatamente
non era in grado di muovere un solo muscolo, si limitò a guardare il terzetto a
denti stretti. “Forza ragazzi” mormorò flebile.
Uno dopo l’altro, i tre
guerrieri, si precipitarono contro l’avversario comune. Il primo a colpirlo fu
Goku, centrando in pieno lo stomaco di Kojin con un pugno. Poi fu la volta di
Piccolo, il suo calcio non mancò il viso dell’avversario. Infine, Vegeta
allontanò definitivamente il pericoloso alieno con un potente ki blast.
Kojin finì per stramazzare
al suolo, ma la sua permanenza non durò che pochi istanti. Non permise nemmeno
il tempo di riprendere fiato, ai salvatori dei Pianeta; tornando alla carica più
arrabbiato di prima. “Me la pagherete caraaaaaaaaa!” urlò incollerito come non
mai.
Sfrecciò veloce nell’aria
fino a raggiungere i suoi assalitori. E se Vegeta riuscì ad evitare il suo
pugno, a Piccolo non andò altrettanto bene. Riuscì comunque a frenare la sua
caduta, questa volta.
Goku fu subito addosso al
colosso, nel tentativo di sferrargli qualche calcio o qualche pugno. Vegeta fece
altrettanto, ma nella frenesia di colpirlo i due Saiyan non fecero troppa
attenzione ai suoi gesti. Kojin afferrò la nuca del Saiyan più giovane, facendo
altrettanto con il Principe. Pochi istanti dopo le loro zucche sbatterono l’una
contro l’altra producendo il rimbombo più rumoroso udito fino a quel momento.
“Ahia che male! Vegeta, ho
sempre detto che hai la testa dura!” si lamentò Goku massaggiando con entrambe
le mani il punto leso e dolente. “Senti chi parla!” esclamò l’altro, a sua volta
intento a farsi passare il dolore stropicciando il punto dove, con ogni
probabilità, si sarebbe ritrovato un bel bernoccolo.
Kojin rise attirando
l’attenzione dei due Saiyan, che però non fecero in tempo a scansare quelle
sfere di ki lanciate loro dal gigante.
E mentre i due esponenti
della razza guerriera segnarono un nuovo solco sul Pianeta che dovevano
difendere, Piccolo tornò all’assalto a suon di calci e pugni.
Il suo attacco finì in un
buco nell’acqua e anche al guerriero verde toccò la stessa sorte dei suoi
compagni.
Goku riapparve dai detriti,
per l’ennesima volta, vedendosi costretto a tossire per liberare i polmoni dalla
polvere che aveva respirato. “Accidenti, di questo passo non lo sconfiggeremo
mai” ansimò allo stremo delle forze, il Saiyan dai capelli ormai permanentemente
neri.
Anche il Principe dei
Saiyan riaffiorò dalle macerie, anch’egli dalla capigliatura corvina. Non
proferì parola, si limitò ad alzare lo sguardo scrutando sovrappensiero il suo
avversario.
“Sentite, credo ci sia una
sola cosa da fare” annunciò Piccolo, il primo dei tre ad alzarsi definitivamente
in piedi. Si trascinò davanti a Goku, frapponendosi tra lui e il mostro che li
osservava con baldanza.
Il Saiyan osservò la nuca
dell’amico in attesa di ulteriori spiegazioni. Piccolo si limitò a squadrarlo
con la coda dell’occhio. “Goku, la Genkidama” suggerì, suscitando un’espressione
di sgomento sul volto del guerriero.
Vegeta osservò i compagni
poco distanti. Rimase a fissarli per qualche secondo e infine decise a sua volta
di alzarsi. Come Piccolo s’interpose tra l’amico e il loro avversario, senza
proferire parola.
Goku guardò prima l’uno,
poi l’altro. “La Genkidama?!” domandò un po’ sconvolto. “Ma certo! La
Genkidama!” si rispose praticamente da solo, alzandosi anche lui dal suolo.
“Vedi di darti una mossa,
questa volta. Non ho intenzione di aspettare in eterno” brontolò Vegeta, senza
degnare l’altro Saiyan di uno sguardo. Detto ciò schizzò verso l’avversario, non
attendendo nemmeno una risposta.
Piccolo annuì, “Lo terremo
alla larga per tutto il tempo che ti serve, ma ti avverto che non sarà molto.
Quel tizio è terribilmente forte” aggiunse guardando l’altro di sottecchi.
Questa volta fu Goku ad annuire, “Ti ringrazio Piccolo” rispose, prima che il
namecciano raggiungesse l’altro guerriero.
Goku rimase immobile per
alcuni secondi, poi si alzò il più in alto possibile nella volta celeste, alzò
le mani e socchiuse gli occhi in una profonda concentrazione.
Kojin sembrò non badare al
Saiyan, troppo preso a scansare i vari attacchi degli altri due guerrieri.
“State cominciando a darmi
sui nervi. Non lo capite? Sono io il più forte, mettetelo bene in testa!”
sbraitò l’invasore, seriamente stufo dell’insistenza dei difensori terrestri.
“Mi spiace, non sono il
tipo che si arrende tanto facilmente” dichiarò Piccolo, nonostante venne colpito
in pieno da un pugno. “Mi secca ammetterlo, ma sono d’accordo col muso verde”
gli fece eco Vegeta, serrando un pugno in pieno stomaco al colosso, che tuttavia
rispose con un calcio che fece precipitare il Principe.
Un secondo più tardi il
Saiyan fu nuovamente dinanzi al suo avversario, sulle sue labbra un ghigno
divertito. “Cos’hai da ridere? Sei forse impazzito dal terrore?” lo provocò
Kojin. “I tuoi colpi non sono più efficaci come prima, stai cominciando a
stancarti anche tu” constatò l’orgoglioso guerriero.
Piccolo approfittò della
sua distrazione, colpendolo sulla testa a mani giunte.
Kojin cadde al suolo,
sparendo dietro una nube di polvere.
Restò a terra per alcuni
secondi a occhi chiusi, prima di ripartire alla carica.
Vegeta aveva ragione.
Quando aprì nuovamente le
palpebre, tuttavia, la prima cosa che vide fu una grossa sfera azzurra sopra la
sua testa. “Maledizione, si è accorto” esclamò Vegeta, avendo notato la
direzione dello sguardo di Kojin; volò quindi a gran velocità verso di lui.
“Goku, devi lanciare la
sfera!” urlò Piccolo all’indirizzo dell’amico, ma il Saiyan gli fece un cenno di
diniego col capo. “Non è possibile, la sfera non è ancora pronta!” rivelò.
Un successivo boato fece
voltare i due guerrieri verso l’antagonista. Kojin era ancora lì, in piedi e con
lo sguardo fisso verso il Saiyan. Di Vegeta, invece, era rimasta solo una scia
di polvere.
Kojin si alzò in volo,
diretto verso Goku; ma Piccolo s’inframmezzò tra i due. “Datti una mossa Goku!”
lo incalzò lanciandosi all’attacco.
Goku strinse i denti,
“Dannazione, e dire che ci vuole ancora così poco!” parlottò tra se.
Pensò di essere arrivato
alla fine quando vide anche Piccolo crollare definitivamente sotto i colpi
dell’avversario.
“Kakaroooth!” si sentì
chiamare improvvisamente. Quando Goku si voltò, intravide la figura dell’amico
appoggiato accanto ad una roccia, la mano aperta rivolta verso l’alto e il capo
chino. “Kakaroth, se fallisci… ti ammazzo!” lo minaccio alzando la testa verso
di lui, mentre una sfera di energia fluttuò nell’aria dirigendosi verso la
Genkidama.
Vegeta, esausto, lasciò
cadere il braccio al suolo, chinando stancamente il capo di lato.
“Goku, fai del tuo meglio!”
lo incoraggiò a sua volta Piccolo che, sdraiato a pancia in su, compì lo stesso
gesto del Principe. E altrettanto sfiancato lasciò cadere il braccio.
“Ci sono anch’io” cercò di
aiutare Crilin, e nel suo piccolo anch’egli alzò la mano al cielo.
Goku guardò i suoi amici,
sorrise. “Grazie ragazzi, siete fantastici” urlò. Proprio quando Kojin fu sul
punto di colpirlo, la sfera decretò la sua completezza. Il Saiyan poté quindi
lanciare la sua arma finale.
*
CONTINUA…
*
*
lilac: Come puoi vedere tu
stessa la soluzione non sembra essere la fusione, spero che questo non implichi
comunque la tua morte prematura XD. Sono contenta che la storia risulti
inseribile nell’originale. Più di ogni altra cosa mi fa piacere che le entrate
in scena di un certo Principe sortiscano un certo effetto ^_*.
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Capitolo 12 *** Un colpo solo ***
A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Un colpo solo
*
“Sparisci!” gridò Goku,
mentre l’enorme sfera Genkidama si scagliò contro il suo avversario. “Non è così
facile sconfiggermi!” urlò di rimando Kojin, estendendo le braccia davanti a sé,
nel tentativo di fermare l’ultima salvezza dell’umanità.
La Genkidama toccò il
terreno, producendo un enorme boato, facendo scuotere la Terra. Tuttavia, Kojin
non sembrò preoccupato, e immobile restò in attesa che la sfera lo raggiungesse.
Sfortunatamente per lui la
potenza della Genkidama risultò molto più distruttiva di quanto il mostro avesse
preventivato.
Goku, in alto nel cielo,
spinse la sfera con tutte le sue forze, fino a quando essa non si scagliò
definitivamente sul suo avversario. Con un grido acuto, Kojin, finì in mille
pezzi, disintegrato completamente.
Il Saiyan osservò l’opera
di distruzione, e di salvezza al tempo stesso, che aveva compiuto la Genkidama.
Sorrise, appena constatò che del suo avversario non era rimasta più nessuna
traccia, “Ce l’ho fatta!” esultò, lasciandosi cadere al suolo.
Con un tonfo toccò il
terreno, distruggendo parte delle rocce accanto a sé. Restò in mobile per alcuni
secondi, con gli occhi chiusi ascoltando il ritmo del suo respiro affannoso.
Un rumore poco distante
attirò la sua attenzione. Goku aprì lentamente gli occhi e al suo cospetto si
riunirono le tre persone che lo avevano aiutato in quest’avventura.
Crilin e Piccolo lo
guardarono dall’alto al basso, sorridendo. Chi più chi meno. Poco distante anche
Vegeta lo aveva raggiunto, dandogli però solo le spalle.
“Sei stato straordinario
Goku” si congratulò l’amico terrestre, posandosi le mani ai fianchi. Era sempre
il migliore. E il Saiyan sorrise soddisfatto. “Ce la fai ad alzarti?” gli
domandò apprensivo Piccolo, avvicinandosi di un altro passo.
Goku annuì e senza troppa
fatica s’issò, sedendosi sul posto. “Ragazzi che faticaccia” si lamentò,
nonostante la sua espressione raccontasse tutt’altro.
Vegeta gli rivolse le
spalle, “Mpf, perdi sempre un sacco di tempo” brontolò. E mentre Crilin gli
rivolse una smorfia confusa, Piccolo si limitò a guardare la sua nuca. La
reazione di Goku fu una risata quasi divertita, “Hai ragione, dovrò escogitare
un modo che mi consenta di essere più veloce” concordò.
Il terrestre guardò prima
uno poi l’altro cercando inutilmente di comprendere il discorso. Anche al
namecciano sfuggì qualcosa del vero significato, ma lui comprese parte dello
strano dialogo criptato. Di conseguenza sorrise.
Goku si alzò in piedi,
stiracchiandosi come se si fosse appena destato da un lungo sonno, “Allora? Che
si fa adesso?” domandò con una naturalezza che aveva dello straordinario. Se
qualcuno lo avesse guardato, in quel momento, avrebbe sicuramente creduto che
aveva appena passato una giornata in un prato fiorito per una scampagnata, a
discapito dei suoi abiti strappati e delle ferite su tutto il corpo.
“Io direi che possiamo
andare al Santuario di Dio. Dende ci rimetterà in sesto in un attimo” suggerì
Piccolo incrociando le braccia. Crilin annuì, “Sì, se torno a casa così sarà mia
moglie a uccidermi!” asserì osservandosi da capo a piedi e appurando l’attuale
stato dei suoi abiti. Goku non poté fare a meno di scoppiare in una sonora
risata.
“Andiamo allora” stabilì il
namecciano, ma a bloccarlo prima che potesse prendere il volo fu il piccoletto.
“Ehi, aspetta Piccolo, cosa ne facciamo del bastone?” domandò mostrandogli
l’oggetto che per tutto il tempo aveva tenuto saldamente in mano.
Piccolo osservò il pezzo di
legno per alcuni istanti, “Lo porteremo a Dende. È giusto che lo conservi
l’attuale Dio nel suo palazzo” rispose dopo attente valutazioni. Crilin annuì
concorde. “Che state aspettando ancora, muovetevi!” sbottò il Principe, stufo di
attendere. Vegeta fu il primo a prendere il volo, gli altri lo seguirono uno
dopo l’altro.
*
“Ah! Perché siete conciati
così?!” esclamò sbalordito il giovane Dio, osservando a occhi sgranati i quattro
guerrieri che si erano presentati ai suoi occhi, uno più contuso dell’altro.
Sembrava avessero fatto a gara su chi riuscisse a ferirsi maggiormente. Dura
stabilire un vincitore.
A rispondere alla domanda
del giovane namecciano fu Goku. Il Saiyan si grattò la nuca, ridendo un po’
nervosamente. “E’ una storia lunga” minimizzò.
Dende lo scrutò per alcuni
istanti, infine sbuffò. “E va bene. Chi è il primo?” domandò avvicinandosi ai
quattro.
*
Il primo a sparire fu, come
da programma, Vegeta. Senza aggiungere una sola parola spiccò il volo stupendo
tutti per il suo improvviso gesto. Sebbene nessuno si ponesse ulteriori domande
sulle sue motivazioni.
Era fatto così e basta.
Piccolo rigenerò i suoi
abiti, dopo essere stato guarito dal conterraneo. Incrociò le braccia e si
allontanò a sua volta dal gruppo; pur restando sempre in loro compagnia.
“Grazie Dende, non so
proprio come faremmo senza di te” lo ringraziò Goku, sentendosi come nuovo. Il
piccolo namecciano si grattò la nuca con grande imbarazzo, “Oh beh, non faccio
nulla di straordinario” mormorò decisamente a disagio.
“Bene” attirò l’attenzione
di tutti Crilin, “Si sta facendo tardi, meglio che vada” stabilì. L’amico Saiyan
annuì “Va bene, allora ci vediamo presto” lo salutò con il suo solito e
immancabile sorriso. Il terrestre gli sorrise di rimando, poi porse il bastone
al Dio del suo Pianeta. “Allora, Dende l’affido a te” disse porgendogli
l’oggetto in questione.
Dende fece un cenno
affermativo col capo, “Ok, non c’è problema” acconsentì afferrando il pezzo di
lego. Successivamente si guardò attorno alla ricerca della persona di cui aveva
bisogno. “Mr. Popo” disse solamente e il buffo assistente si avvicinò a lui
comprendendo immediatamente il suo ordine. “Ci penso io” lo rassicurò prendendo
in consegna l’oggetto magico.
Crilin compì un passo
indietro facendo un cenno con la mano, “Ciao a tutti!” salutò prendendo il volo.
Goku guardò l’amico svanire nel cielo, dopo averlo salutato a sua volta con un
gesto della mano, “Sarà meglio che vada anch’io” annunciò in seguito.
*
Per la città dell’Ovest
mancava poco. In volo, Vegeta osservò il paesaggio circostante, riconoscendo la
strada che percorreva tutte le volte che tornava a casa dopo essere stato via
per qualche ragione.
Istintivamente la sua mano
si posò sulla fronte, assumendo un’espressione pensierosa.
*
“Sono a casa!” si annunciò
Goku, varcando la soglia di quella piccola casetta ai piedi dei monti Paoz.
Il primo ad accoglierlo fu
il primogenito, che si mostrò a lui con un libro in una mano. Evidentemente
immerso nella sua lettura. Gohan scrutò con attenzione il genitore che entrò in
salotto. Sembrò pensieroso nel guardarlo, come se Goku avesse qualcosa di
strano. E sicuramente non erano i suoi abiti stracciati, quella non era di certo
una novità.
“Ehm… p… papà. Posso farti
una domanda?” gli domandò infine, cogliendo ciò che non andava nell’aspetto del
padre. Goku si avvicinò al divano, dove il figlio era seduto, e annuì. “Certo
dimmi tutto, cosa c’è?” lo esortò a parlare.
Gohan sembrò pensarci su
ancora per pochi istanti, poi additò il volto del genitore, “Cos’hai fatto in
fronte?” espose quindi il suo dubbio.
L’adulto lo guardò
perplesso per un istante, successivamente si tastò il luogo indicato dal figlio
comprendendo le sue parole, rise. “Oh nulla, ho preso una piccola botta” spiego,
non convincendo affatto il ragazzo.
“Goku!” esordì severa la
moglie del guerriero, che lo minaccio con uno straccio alla mano. “Si può sapere
dov’eri finito? Che fine ha fatto il pesce che dovevi pescare?!” s’infurio.
Il Saiyan ci pensò per
alcuni secondi, “Oh cavolo!” esclamò quando, infine, si ricordò di un piccolo
dettaglio.
*
FINE
*
*
lilac: Innanzitutto ti
ringrazio sentitamente per aver seguito fino a qui questa piccola storia che
aveva l’unica pretesa di essere il più “dragonballiana” possibile. Lo scopo era
appunto costruire una specie di puzzle prendendo in prestito pezzi del maestro.
Spero sinceramente che anche l’ultimo tassello sia stato all’altezza. Andando
oltre (ma forse è meglio di no XD), spero di non averti ucciso definitivamente!
Grazie mille del sostegno (e della chiacchierata pubblicamente privata XD).
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