Burattini
e Rivelazioni
Ci
sono momenti in cui un uomo deve prendersi le proprie responsabilità
e fare quello che è più giusto fare. Ci sono momenti in
cui un uomo deve scacciare la paura e dimostrare coraggio per
difendere i più deboli.
Quel
momento non era uno di questi.
Attualmente
la mia unica volontà era quella di gridare come una donna, con
la voce acuta agitando le mani davanti al viso. Ma l'unica
espressione che dovevo avere in quel momento è quella di un
uomo a cui è appena stata fatta una ceretta totale. Questo
dovrebbe darvi un'idea della mia faccia in quel momento. Io
personalmente non la vidi di certo, ma Hermione non tralascia mai
questo particolare quando racconta questa storia, inutile che stia a
dirvi quanto ci hanno ricamato su Fred e George, spenderei una vita
intera a raccontarvelo, perciò, siccome ne ho una sola
preferisco usarla meglio.
Sentivo
il sudore freddo colarmi dalla fronte e poi lungo il viso.
Tremavo,
oh si se tremavo. Le catene emettevano un sinistro, macabro
tintinnio. Voi vi chiederete "Ma che cosa ha mai visto questo
povero stinco di santo?"
Ecco
per rendervi decentemente l'idea, dovete immaginarvi il professor
Piton in perizoma. Rende abbastanza l'idea? Harry ha giurato più
volte di si, quindi spero che sia altrettanto efficace con voi. Però
per quanto tremendo potesse essere non c'era il caro Severus con
indosso biancheria intima femminile davanti alla porta, ma Curdy il
proprietario del cottage.
Facendo
un confronto tra lui e la McGrannit, l'unico modo appropriato per
descrivere la professoressa sarebbe "Bocciol di rosa", più
deperiti di lei io non ne avevo mai visti, ma Curdy in quel momento
ebbe il primato. Credevo che da un momento all'altro si sarebbe
sgretolato sotto i nostri occhi senza troppi complimenti. Era
pallido, molto pallido, un qualcosa che potesse fare invidia a
Nick-Quasi-Senza-Testa. In effetti era proprio bianco come un
fantasma. Aveva il viso solcato da un'enorme quantità di rughe
e uno strano colorito verdastro che mi fece venire una gran voglia di
vomitare.
Voltai
lo sguardo verso Hermione che per uno strano scherzo del destino
aveva recuperato la calma. Chissà perchè sono sempre io
quello che fa le peggio figure del cavolo in queste occasioni, ma che
vi devo dire: non ricevo gli stimoli giusti per fare uscire il
coraggio Grifondoro che è in me, o che almeno dovrebbe essere
intrinseco della mia personalità.
Hermione
aveva la strana abilità di sapere immobilizzare i muscoli
della faccia. Non batteva ciglio, una cosa impressionante, per un
attimo mi balenò in testa l'idea che potesse essere seriamente
morta sul colpo, ma il suo petto faceva ancora su e giù,
quindi respirava. E non chiedetemi perchè le guardavo il
petto, sono un adolescente maschio e dovevo accertarmi che la mia
migliore amica fosse viva, sempre a pensare male eh!?
Un
qualcosa nella mia testa mi diceva che Hermione aveva già
capito tutto. Sapete come succede sempre, ci siamo io, Harry e lei,
viene fuori un mistero, un colpevole che si nasconde e poi
all'improvviso la Mente del gruppo scopre chi è stato, perchè
l'ha fatto, come l'ha fatto, con chi l'ha fatto e dove. E quella che
aveva stampata in faccia in quel momento era un'espressione di
esultanza repressa, proprio così. Lei sapeva, lei aveva capito
tutto, e chiaramente come al solito io non aveva capito nulla,
impegnato com'ero a mantenere inutilmente la calma per dar man forte
a lei, che evidentemente non ne aveva alcun bisogno.
Dicevamo
però che non eravamo soli in quella angusta stanzetta di quel
maledettissimo cottage. C'era anche Hannah Abbott, la povera
Tassorosso. Indossava la divisa di scuola, il viso era nascosto dai
folti capelli biondicci , l'unica parte visibile del suo corpo era
una giallastra mano avvizzita che spuntava dalla tunica nera.
Deglutii a fatica, avevo paura che all'improvviso Hannah o per lo
meno quello che restava di Hannah si sarebbe alzato e io avrei visto
una schifosa mummia bavosa avanzare verso di me...
Rabbrividii
all'idea, i miei succhi gastrici facevano andata e ritorno
initerrottamente dal mio stomaco al cervello da circa una decina di
minuti ormai, e io non potevo fare nulla per impedire tale
spostamento.
Curdy
senza una parola (anche perchè penso che gli sarebbe caduta la
bocca se avesse provato a parlare) si avvicinò brancolando
verso Hermione, con un colpo di bacchetta staccò le catene del
muro, dopodichè le si mise dietro e puntandogliela tra le
scapole la costrinse ad avanzare verso la porta. Volevo dire
qualcosa, urlare, cantare ma Curdy mi impedì qualsiasi di
queste azioni fulminandomi con lo sguardo.
Richiuse
la porta, la luce scomparve.
Adesso
eravamo solo io e la mummia...insomma Hannah.
Rimasi
in silenzio, anche perchè non avevo nulla da dire, tentai di
rimanere calmo, ma come potevo? Ero chiuso al buio in una stanza,
incatenato al muro, con una vecchia raggrinzita...
Oddio,
questo mi ricorda un film dall'integrità morale alquanto
discutibile che Charlie fece vedere a tradimento a Percy quando io
avevo circa dieci anni. Era una bassetta...vassetta...insomma uno di
quei cosi che i Babbani usano per vedere delle immagini che si
muovono in una scatola, la Feletisione, presente? Ecco mio padre
l'aveva trovata durante un sopralluogo non so dove e l'aveva portata
a casa insieme alla misteriosa scatola.
La
visione di quella cosa mi ha turbato per i successivi due anni, ma
forse anche di più.
Chiusi
gli occhi, respirando forte. Odiavo il silenzio, magari se avessi
cantato qualcosa mi sarei rillassato un po', no? Ovviamente no.
Fu
uno strano suono gutturale che mi fece trasalire dai miei pensieri.
Un suono che proveniva dal punto in cui era distesa quella che fu
Hannah Abbott.
In
quel momento presi in seria considerazione l'idea di sbattere la
testa al muro e morire sul colpo per evitare eventuali sofferenze...
Ma fui troppo codardo anche per quello. E diciamo che per una volta
la paura mi salvò. Sentii uno strano rumore, come del legno
che rotola sulla pietra.
Un
oggetto stava rotolando verso di me, ne ero sicuro. Quel rumore durò
per circa una ventina di secondi per poi fermarsi a due centimetri
dalla mia mano destra. Ero seduto sul pavimento, una gamba tesa e
l'altra piegata. Feci un bel respiro. Strinsi gli occhi per riuscire
a vedere qualcosa, cosa alquanto inutile. Presi improvvisamente una
decisione. Cominciai a muovere lentamente centimetro per
centimetro...ok millimetro per millimetro, la mano destra verso il
punto in cui il rumore si era spento. Dopo circa due minuti, le mie
dita toccarono qualcosa, era lungo, duro e...
Ma
no! Non è un racconto erotico, per la miseria! Era una
bacchetta, no? Ma credete che sia un maniaco sessuale? Ok ok, non
credo di volere sentire la risposta.
Strinsi
la presa attorno a quella bacchetta, me ne fregai altamente di sapere
come ci era arrivata, sapevo inconsciamente che aveva a che fare con
la mummia, laggiù. Di sicuro avrei guardato con occhi diversi
la McGrannit se mai fossi uscito vivo da quella storia.
"Lumos"
mi tremava la voce, ma un pizzico di coraggio mi invase, sentii uno
strano calore salirmi per tutta la spina dorsale e poi colorarmi le
guance e le orecchie.
Spostai
la bacchetta a destra e a sinistra. La figura nera di Hannah era
ancora là, tentai di non farci caso, mi liberai in fretta e
furia dalle catene e aprii la porta. Sbattei più volte le
palpebre per abituarmi alla luce che invase la stanza. Mi voltai
un'ultima volta verso Hannah e lì mi ripromisi di andare a
riprenderla anche in quelle condizioni.
Corsi
fuori dalla cella, dovevamo essere ancora al secondo piano, dalla
finestre non filtrava alcun filo di luce, la luna era oscurata dalle
nubi e la cosa non mi rincuorava affatto.
Svoltai
l'angolo, attualmente la mia unica idea era quella di ritrovare
Hermione.
Passai
davanti ad una stanza che ricordava molto l'ufficio del professor
Piton, pieno di ampolle, barattoli di vetro, cervelli sotto
spirito...insomma uno schifo.
Feci
un passo, varcando la soglia di quella specie di laboratorio. Non
c'era nessuno. Osservai minuziosamente i tavoli sperando di trovare
chissà che cosa che mi potesse aiutare nel salvataggio di
Hermione, non so che cosa avessi in testa in quel momento, era come
se il cervello stesse a vedere quello che il corpo voleva fare, il
che non era affatto regolare...insomma magari nel mio caso lo era, io
non rifletto mai prima di agire, Hermione me lo ripete ogni volta, ma
che vi devo dire la mia impulsività mi ha salvato parecchie
volte la vita...tranne con quella storia del Tranello del Diavolo, lì
sarei tranquillamente morto all'angelica età di 12 anni,
ucciso da una pianta, ma ci pensate? Il grande Ron Weasley ucciso da
una pianta? Naaaa...
Fu
in quel momento che un armadio attirò la mia attenzione. Era
socchiuso... Mi avvicinai con cautela, se fosse stato per me ci avrei
messo un'ora e mezza a raggiungerlo ma l'idea di Hermione in pericolo
in quel momento aveva la priorità su tutto, anche sulla mia
stessa incolumità...l'avevo detto che sono un cavaliere, no?
Ah no, ok.
Tesi
una mano tremante verso l'armadio e con un gesto secco l'aprii.
Non
potete immaginarvi il mio stupore quando mi trovai davanti quattro
ripiani pieni di burattini di ogni forma e colore. Quelli delle
ultima tre file erano distrutti, completamente distrutti e macchiati
di uno strano colore rosso che molto probabilmente era sangue... Non
mi chiedete come facesse ad esserci del sangue in quei burattini, non
lo so sul serio, o almeno non lo sapevo in quel momento.
Ma
ci furono due pupazzi che attirarono la mia attenzione, si trovavano
sullo scaffale più alto, e grazie alla mia statura non ebbi
nessuna difficoltà a guardarli, e vi giuro che in quell'attimo
desiderai essere alto un metro e venti.
Il
pupazzo a destra indossava una divisa di Grifondoro in miniatura,
perfetta in ogni piccolo particolare, aveva la faccina seria e un
cespuglio al posto dei capelli.
Vi
spiego attentamente i miei ragionamenti in quella frazione di
secondo:
Grifondoro
+ Seria + Cespuglio = Hermione
Non
avevo dubbi quel burattino era la fedele riproduzione in scala di
Hermione Jane Granger, e quella non fu la sola cosa che mi fece
gelare il sangue nelle vene, perchè c'era un altro burattino
più grande, un sorriso ebete stampato sulla faccia e una massa
di capelli rossi.
Ebbene
facciamo il solito ragionamento:
Grifondoro
+ Sorriso Ebete + Capelli Rossi = ME!
Quella
era il mio burattino, ero io! La cosa fu
alquanto macabra, non so che cosa ci trovi di divertente la gente nei
burattini, a me fanno una gran paura, sono di pessimo gusto, ecco.
Insomma
non sapevo esattamente che fare, ma mi cadde nuovamente lo sguardo su
quelli trucidati dei ripiani più bassi e non ebbi più
ripensamenti. Afferrai me e Hermione pupazzo e uscii da quella
stanza. Quella storia mi piaceva sempre meno, e se non avessi avuto
tanta fretta di uscire da quella stanza, avrei sicuramente notato un
burattino con una divisa Tassorosso messo su un tavolo, in pessime
condizioni.
Percorsi
velocissimamente il corridoio tempestato di stanze che si apriva
davanti ai miei occhi. Tentai di aprirle una ad una e con mio quasi
sollievo erano tutte chiuse.
Quasi
tutte, perchè giungendo davanti all'ultima porta della serie,
e poggiando la mano sulla maniglia d'ottone, questa si aprì
senza nessuno sforzo.
E
capii subito perchè: qualcun altro l'aveva aperta
dall'interno, Mi spiaccicai al muro sperando con tutto il cuore che
chiunque fosse non notasse la mia presenza.
La
porta mi arrivò ad un centimetro dal naso, stavo diventando
come un sottile strato di burro spalmato su una fetta di pane troppo
grande. La maniglia mi premeva...meglio che non vi dica dove, solo
che ebbi il doppio della paura in quel momento, non solo potevo
perdere la vita, ma anche la mia virilità, una cosa
inconcepibile.
Ne
uscì Curdy, sembrava meno deperito dall'ultima volta che aveva
avuto il piacere di vederlo, teneva in mano un calice di vetro,
pensavo che stesse bevendo vino, ma quel liquido rosso non era
affatto vino. Lasciò la porta aperta e si diresse verso il
laboratorio dal quale io era da poco uscito, ringraziai la mia buona
stella per questo, se mi fossi trattenuto un secondo in più ci
sarei rimasto secco, ancor prima di poter salvare Hermione.
Ero
molto confuso, insomma quella sottospecie di essere umano beveva uno
strano liquido rosso, e la cosa tremenda, che inizialmente imputai
alla paura, era l'impressione che ogni sorso che beveva da quel
bicchiere, mentre camminava, lo facesse diventare un po' meno gobbo,
più diritto e prestante.
Ma
non mi persi a esaminare quello schifoso bastardo qual era Curdy
entrai nella stanza e senza farmi sentire chiusi la porta. Era una
camera diversissima dalle altre. La carta da parati perfettamente
attaccata ai muri, un tappeto sul pavimento, un fuoco scoppiettante
nell'angolo destro e un enorme letto matrimoniale nel centro.
Distesa
sopra c'era Hermione e non respirava.
Avete
presente la mole di Hagrid? Ecco moltiplicatela per 120 e così
capirete di che entità era il peso che mi cadde
improvvisamente sul cuore...come sono romantico, eh?
Ma
pensate a me, un povero deficiente che vede la sua migliore amica
pseudo-morta davanti agli occhi, che diamine dovevo fare?
Una
seria voglia di piangere si impadronì di me, come avrei fatto
senza la mia Hermione? Come? Avete presente quando vi fanno un
indovinello, la soluzione vi sembra impossibile e poi quando ve la
dicono vi rendete conto di quanto palese e evidente fosse? Ecco in
quel momento vedendola là distesa, inerme, capii quanto era
importante per me quella piccola e minuta ragazza Grifondoro,
secchiona e petulante, con la quale ingaggiavo almeno una volta al
giorno una discussione.
Mi
avvicinai senza parole. Tesi le mani tremanti verso il suo viso. Mi
sembrava una scena molto toccante, io che scoprivo solo dopo 6 anni
di convivenza quello che realemente significava per me la mia
migliore amica, e lei che moriva troppo presto perchè io
glielo potessi dire. Ne avrebbero scritto un libro, che si sarebbe
tramandato di generazione in generazione, la triste storia di un
ragazzo troppo cieco per accorgersi di quanto irrimedibilmente
fosse...
Ecco
in quel microsecondo mi sentii il ragazzo più stupido della
Terra. Hermione aprì gli occhi, ma non era preoccupata né
turbata, anzi era in piene facoltà pisichiche e fisiche.
"Che
ci fai qui?" mi sbraitò contro.
Il
mio sogno romantico finì lì. Hermione non era morta,
Hermione non era in pericolo, Hermione sapeva perfettamente quello
che stava facendo. Mi ripromisi di non sottavalutare mai più
Hermione. E inoltre il tatto della ragazza mi aveva colpito sin dal
giorno in cui la conobbi...
"Come
che ci faccio qui? Sono venuto a salvarti!" le risposi acido.
Lei
non disse nulla, si limitò ad inarcare un sopracciglio.
"Nasconditi,
da un minuto all'altro sarà qui, Curdy pensa che sia svenuta!"
"Che
cosa?"
"Accidenti"
Si
alzò di scatto dal letto, mi prese per mano e mi trascinò
davanti ad un armadio.
Lo
aprì senza troppe cerimonie e mi ci infilò dentro.
"Rimani
qui" dicendo questo le cadde lo sguardo sulla mia
bacchetta...quella magica ovviamente. "Dove l'hai presa?"
mi chiese.
Mi
limitai ad un'alzata di spalle, seguita dal buio dell'armadio, dal
legno che mi sbatteva sulla faccia, da Hermione che correva a
gettarsi sul letto, dal cigolare della porta d'ingresso e infine da
me che maledicevo il giorno in cui mi era stato proposto di passare
le vacanze di Natale in un cottage sperduto, prossima festività
alla Tana senza discussioni!
Trattenni
il respiro. Appoggiai l'orecchio al legno tentando di sentire
eventuali discorsi di quel pezzo di me... di Curdy.
Lo
sentii tossicchiare mentre si avvicinava al letto.
"Tu
rimani ferma qui, il tuo caro amichetto deve essersi liberato, vi
odio stupidi insulsi mocciosi, mi fate schifo" gracchiò
senza troppi complimenti. Mormorò uno strano incantesimo che
sicuramente serviva a tenere Hermione ferma al letto.
Lo
sentii allontanarsi fino alla porta. Fu in quel momento che ebbi la
brillante idea, di alzarmi in piedi nell'armadio, e grazie alla mia
statura battei una testata degna di questo nome, e chiaramente Curdy
non era cosi sordo da non accorgersene, era quello che speravo, ma
come al solito la fortuna non fu dalla mia parte.
"Forse
non c'è bisogno che vada tanto lontano per trovarlo"
disse tutto contento.
Ero
convinto che in quel momento avesse un sorriso beota stampato sulla
faccia, credeva di avere la vittoria in pugno, ma invece si
sbagliava, si vedeva che non aveva mai avuto a che fare con me.
Modestamente
sono campione di Sbatti L'Anta In Faccia, vi chiederete perchè,
bè, quando il caro Curdy fu abbastanza vicino all'armadio,
aprii l'anta con tutta la forza che avevo nella braccia. Come minimo
gli avevo spaccato il naso.
Uscii
in fretta e furia dall'armadio, la bacchetta ben stretta nel pugno
destro, i pupazzi nell'altra.
Quel
bastardo era fuori uso, svenuto per terra, il naso sanguinante.
Chiaramente il campione, cioè io, non si era smentito nemmeno
quella volta, una prestazione del genere l'avevo fatta solamente
contro Percy anni e anni fa, credevano che bisognasse amputargli il
naso, ma fortunatamente i Medimagi risolsero il problema, o almeno
quello del caro Percival; mentre da una decina di sani scapaccioni
di mia madre, non mi salvò nessuno, ahimè.
Hermione
aprì gli occhi, mi guardò sconvolta.
"Ehi
che c'è? Te l'avevo detto che ero venuto a salvarti, Herm"
le disse sorridendo.
Notai
con disgusto che avevo il tono di voce di Allock quando parlava delle
sue quasi-gesta eroiche.
Non
persi comunque tempo, con un colpo di bacchetta la liberai.
"Andiamo
dobbiamo salvare Hannah" le dissi, dopotutto mi ero ripromesso
di farlo. "Tieni questi"
Le
appioppai i pupazzi, lei non fece nessuna obiezione.
La
presi per mano e la trascinai fuori dalla stanza. Cominciammo a
correre ma solo a metà corridoio mi ricordai che dovevo fare
una cosa, una cosa di vitale importanza.
Mi
bloccai, guardai Hermione negli occhi.
Bè
un po' per gli ormoni, un po' per la mia precedente rivelazione, un
po' perchè avevo sempre desiderato farlo; le presi il viso
tra le mani e la baciai, come se fosse la cosa più naturale di
questo mondo.
Non
mi aspettavo nessuna reazione idilliaca, ma lei non si sottrasse alla
mia presa né al mio bacio, il che mi rincuorava e non poco.
Durò
poco, anche perchè attualmente le nostre vite erano in gioco.
La
ripresi per mano e ricominciammo a correre, a dopo i convenevoli.
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CONTINUA
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Eh
lo so che non è proprio niente di eccezionale, ma è
veramente il massimo che sono riuscita a fare! In questo periodo,
vuoi un po' per la scuola un po' per problemi miei, non riesco più
a scrivere come vorrei! Spero che vi piaccia, ho fatto del mio
meglio. *____*
Non
so a chi tocca, magari ricominciamo il giro, la parola a Sanae!
Baciottoni
^O^
Sere
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