Secret of Love

di Lidia00love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto sotto le luci a neon ***
Capitolo 2: *** Azione in campo ***
Capitolo 3: *** Festa dell'iniziazione ***
Capitolo 4: *** Non mi staccherò da te ***
Capitolo 5: *** Liberi ***
Capitolo 6: *** Desiderio incontrollabile ***



Capitolo 1
*** Tutto sotto le luci a neon ***


Tutto sotto le luci a neon


Christina aveva già un tatuaggio, sul braccio sinistro e gli piaceva davvero, era artistico e fantasioso un vorticare di linee e segni astratti, non sapeva esattamente cosa significava ma li dava l'idea di potersi lasciare andare qualche volta. Tris la accompagnò e anche lei volle tatuarsi il simbolo degli intrepidi sulla spalla. La lasciò con Tori e aspettò che toccasse a lei, mentre aspettava osservò i vari ragazzi che passavano di lì, la pelle era più piena di inchiostro, un ragazzo che doveva vere una ventina d'anni aveva tutto il corpo tatuato e un sacco di piercing che li coprivano la faccia, disgustoso. Fece una smorfia e mentre sorvolava con lo sguardo su tutta la folla di gente che popolava il tatuatore vide dietro una porta aperta una strana stanza che emanava una luce rossa, blu e nera sembravano luci a neon. Presa dalla curiosità controllò che non ci fosse nessuno ad osservarla e si avviò verso la porta.

Eric non voleva assolutamente farsi altri tatuaggi, altrimenti avrebbero coperto il suo bel corpo, aveva solo accompagnato un suo amico che si fece fare un tatuaggio sullo stinco, proprio il punto peggiore dove farsi un tatuaggio, ma se eri grassottello non correvi alcun rischio di farti del male.
Mentre guardava qua e là, vide Quattro che osservava verso una sedia reclinabile dove Tris si stava facendo un tatuaggio mentre Al e Will gli parlavano, alzò gli occhi al cielo, gli era già capitato di vedere il suo acerrimo nemico fissare quella ragazza ma sicuramente non lo avrebbe giudicato per questo. Improvvisamente mentre pensava proprio alla ragazza che aveva baciato esattamente due giorni prima la vide entrare nella stanza delle luci a neon. Era bellissima, con un paio di pantaloni neri che mettevano in risalto quelle gambe snelle e una maglietta nera leggermente trasparente dietro e scura davanti. D'istinto la seguì senza attirare l'attenzione su di se, non sapeva cosa stava facendo proprio come quando l'aveva baciata, ma Christina li faceva sentire dei desideri assolutamente uniche ma anche pericolose, avrebbe voluto che la smettesse ma a lui piacevano così tanto. Quando entrò la vide sconvolta nell'osservare le luci a neon, che li illuminavano il volto facendo un gioco di ombre sui muri. C'era una strana musica, il suono di una chitarra che veniva suonata molto velocemente e con abilità, era una melodia molto piacevole.
-Così hai scoperto la stanza delle luci a neon- esclamò a voce alta chiudendosi la porta dietro le spalle in modo che nessuno potesse osservare.
Christina sobbalzò dallo spavento e si voltò, ma quando vide Eric sospirò -Diavolo mi hai spaventato- Eric rise e si avvicinò alla ragazza che non si mosse di un centimetro. Le luci gli illuminavano quegli occhi meravigliosi, Eric deglutì quasi intimidito di fronte a lei, intimidito dalle emozioni che provava in quel momento. Voleva toccarla, abbracciarla, risentire quel calore che aveva sentito quando l'aveva baciata.
-Dio quanto sei bella- sussurrò, Christina sorrise e inarcò un poco la schiena e fece una giravolta ed Eric potè vedere come le luci illuminavano tutto il suo corpo.
Non c'era freddo lì dentro infatti Eric indossava solamente una maglietta a maniche corte, in effetti quello era il giorno più caldo dell'anno. -Sei sicuro di poter dire una cosa del genere ad un'iniziata trasfazione?- chiese divertita avvicinandosi al ragazzo e come per provocarlo posò la mano calda sul braccio tatuato di Eric, scatenando in lui un uragano di emozioni. Li bastava solamente che Christina lo toccasse e lui si sentiva come in ultra dimensione, una dimensione dove c'erano solo lui e lei.
Non esitò, li prese il braccio e la attirò a se facendola sbattere contro il suo petto muscoloso, ed Eric sentì di nuovo quel calore che li scaldò il cuore, che era sempre stato un cuore freddo. L musica si fece più forte ed Eric sentì il cuore di Christina andare più veloce del suo. Il suo sguardo non era sorpreso, forse perchè anche lei sperava che Eric facesse una cosa del genere, prendere l'iniziativa e portarla in un luogo nuovo dove poteva provare sensazioni mai provate prima d'ora.
-Non mi interessa- mormorò con un tono di voce più dolce del miele che accarezzò le orecchie di Christina che ormai era praticamente nelle sue mani.
-Ah no?-domandò e sentì il suo respiro contro il volto, Eric profumava di limone, il suo frutto preferito in assoluto. Scosse il capo e fece un piccolo sorriso da orecchio a orecchio, un sorriso che poteva sciogliere una ragazza sull'asfalto, Eric era bello sempre, quando era arrabbiato e quando era triste ma in quel momento era esageratamente bello. Christina li accarezzò il volto con la punta delle dita e il ragazzo chiuse gli occhi in modo da godersi il tocco leggero e caldo dalle dita perfette di Chrstina che nel frattempo era scesa fino al collo, Eric gli lasciò un po' di libertà di movimento appoggiando le mani solo sui suoi fianchi. Poi lei scese con la mano sul petto muscoloso, e riuscì a sentire gli addominali di lui contrarsi, cavolo era una specie di roccia non un essere umano.
-Ehm...-quella era l'espressione giusta , non poteva dire niente, Eric aveva il corpo più perfetto che avesse mai visto in un ragazzo. Ringraziò di aver ucciso il acne durante il test attitudinale e di aver saltato per seconda dal cornicione.
Eric rise e sollevò con facilità Christina, lei intrecciò i piedi dietro la schiena di lui che la teneva ben salda senza sforzarsi nemmeno un po'. Appoggiarono la fronte l'una contro l'altra e Christina chiuse gli occhi, sentiva la stanza ruotare intorno a loro, Eric non sentiva più nemmeno il pavimento sotto i suoi piedi, non aveva più dubbi di ciò che provava ma forse sarebbe stato molto più difficile ammetterlo. Alla fine non ce la fece più tirò la ragazza più vicino a se e posò le labbra sulle sue, ma questa volta lo fece con più intensità e con più forza, non li importava niente di niente se qualcuno fosse entrato, lo avrebbero visto felice, per la prima volta veramente felice dopo due anni.
Rimise a terra Christina che intrecciò le dita nei suoi capelli e li sfiorò i tatuaggi dolcemente, sentì anche sotto le dita le cicatrici che doveva essersi procurato durante l'iniziazione, ma le sfiorò dolcemente e per tutta risposta Eric fece attenzione a non premere troppo le mani contro la schiana che era ancora piena di lividi a causa dei suoi ultimi combattimenti.
Christina si staccò un poco dal ragazzo e sospirò scuotendo la testa- Eric non posso, non possiamo...non ora almeno l'iniziazione sta per finire e non posso permettere che tu venga sbattuto fuori dalla fazione a causa mia- Eric rimase più che colpito da quelle parole, credeva che lei si sarebbe preoccupata solo del diventare un Esclusa, ma invece a lei importava di lui, li importava solamente della usa posizione negli Intrepidi. Sorrise, lui non era mai stato una persona dolce ma ormai aveva capito che quella ragazza lo avrebbe sorpreso ancora per molto tempo e chissà quante volte.
-Non accadrà, nessuno dei due se ne andrà da qui, tu diventerai un membro degli Intrepidi e quando accadrà io sarò ad aspettarti e farò vedere a tutti che cosa sei per me-
Christina sorrise e il suo sorriso venne illuminato da una luce rossa che li mise in risalto la pelle scura- E che cosa sono esattamente per te?-chiese avvicinandosi.
Eric li afferrò il mento con la mano destra e con l'altra li accarezzo la schiena dove il tessuto era più leggero, cavolo avrebbe voluto togliergli la maglietta. Sollevò il suo mento e la guardò con intensità negli occhi-Tutto-.                                                                                                                                                 



Allora questa è un altra su Eric e Christina dato che mi hanno chiesto di scriverne un altra, questa volta la storia sarà a più capitoli e includerà anche scene su altre coppie del libro come i Fourtris comunque spero che vi piaccia ciò messo tutta me stessa!

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Capitolo 2
*** Azione in campo ***


Secret of Love CAP 2 Consigli sul combattimento Christina non dormì, pensò solamente a quello che era successo la sera prima, dentro quella stanza a luci a neon ed Eric li aveva detto che significava tutto per lui. Si era sentita come se stesse volando per aria e non ci fosse più la forza di gravità a tenerla attaccata alla terra, una sensazione che non aveva mai provato. Alla fine non aspettò che i suoi amici si svegliassero anche se Tris era sempre la prima a svegliarsi, ma quella notte aveva dormito come un ghiro in modo beato e profondo. Christina si vestì molto velocemente, si infilò le scarpe dopo essere uscita dal dormitorio e si avviò verso la palestra. Quello era l'ultimo giorno della prima fase di iniziazione e lei avrebbe sicuramente combattuto contro qualcuno, visto che Myra ed Edward non erano più con loro. Lei era più che sicura di riuscire a finire nella classifica come un iniziata e non un'Esclusa, aveva vinto contro Al e questo aveva aumentato i suoi punti. Come sempre la palestra era aperta e le luci erano accese, di solito quando si svegliava alla stessa ora di Tris trovava Quattro ma questa volta non vide nessuno se non la sagoma di un ragazza alto che sistemava i sacchi per combattere. Si avvicinò di più per capire di chi si trattava e vide l'ultima persona che doveva incontrare ma la prima persona che avrebbe voluto vedere. Eric. Faceva molto caldo e lui indossava una maglietta a maniche corte che li metteva in risalto i muscoli e i tatuaggi sulle braccia, i capelli lavati che risplendeva sotto i raggi del Sole che penetrava dalle ampie finestre e un paio di pantaloni uguali a quelli che portava di solito. Contraeva i muscoli mentre sollevava i vari sacchi e Christina dovette stringere i pugni per frenare il desiderio si buttarsi fra quelle braccia muscolose. Fece qualche passo verso il centro della palestra facendo riecheggiare il suono delle sue scarpe e così Eric si accorse della sua presenza. Quando la vide abbassò il braccio e l'angolo della sua bocca ebbe un guizzo leggero-Che ci fai qui ?-chiese compiaciuto facendo scorrere il suo sguardo su tutto il corpo di Christina, era uno sguardo pigro come la carezza di un gatto. -Mi sono svegliata presto volevo allenarmi prima dei combattimenti- Si avvicinò ai sacchi e si mise davanti al ragazzo che sembrava sempre più convinto nell'avvicinarsi a Christina ma lei abbassò il capo e cominciò a tirare qualche pugno al sacco. Eric la osservò, lei colpiva con le ginocchia e con i pugni, e in fondo poteva essere un ottima strategia ma non riusciva ad applicarla durante gli incontri con i suoi avversari. Ogni volta che veniva colpita il cuore di Eric saltava un battito, sicuramente non poteva avere preferenze per lei altrimenti si sarebbero accorti tutti che qualcosa non andava, ma il suo scopo lì era di supervisionare e dare anche qualche consiglio e non solo di minacciare i suoi iniziati, così agganciò l'ultimo sacco e si avvicinò alla ragazza. Li prese la mano chiusa a pugni e appoggiò una mano sul suo fianco nudo, lei portava sempre un top nero che li metteva i risalto il suo fisico snello. Doveva sempre trattenersi Eric nell'accarezzare ogni singolo punto del suo corpo. Christina leggermente perplessa fece per ritrarsi- Voglio solo mostrarti una cosa, non mordo- sussurrò ironico. Christina sbuffò e lasciò che Eric si posizionasse dietro di lei, sempre con una mano appoggiata sul suo fianco. Li venne la pelle d'oca e sperò che lui non se ne accorgesse sarebbe stato abbastanza imbarazzante. -Devi cercare di fare quello che fai con il sacco anche durante gli incontri, ti eserciti nel modo corretto ma non riesci mai ad eseguirlo in campo e questo è a tuo svantaggio- spiegò vicinissimo al suo orecchio con una voce insolitamente dolce ma anche seria, un mix davvero eccitante. Lei però cercò di prestare attenzione ai suoi consigli e non al modo in cui li pronunciava. -Pronta?-chiese e lei annuì sapendo perfettamente ciò che doveva fare. Così quando Eric sgusciò da dietro di lei e se lo ritrovò praticamente a fianco finse un calcio che se fossero stati in un combattimento doveva abbattersi proprio sul torace. Poi con il gomito cercò di colpirlo ma lui scivolò via da quella posizione e era davanti a lei con una mano sul suo braccio e un sorriso sarcastico dipinto in faccia, che fece arrabbiare e elettrizzare Christina che annuì con un sorrisetto e velocemente fece lo sgambetto al ragazzo che però mentre cadeva trascinò Christina con se è lei si ritrovò sotto si lei. Tutto il corpo premuto contro il suo, come un orso e il suo piccolo. -Comincia a farsi improvvisamente interessante l'addestramento con i trasfazione- commentò Eric lanciando uno sguardo che emanava vanità e compiacimento, Christina quasi arrossì ma tentò di assumere lo stesso comportamento che aveva lui -Perchè lo trovavi noioso?- chiese quasi sfidandolo e offesa fece per staccarsi da lui ma Eric li afferrò il polso con la sua mano forte e ribaltarono completamente la loro posizione. Eric era sopra di lei con le ginocchia appoggiate alle sua ma cercando di non spiaccicarla anche se era leggero. Christina riuscì a sentire gli addominali del torace contarsi e trasalì, cavolo se stava impazzendo. Stare così vicino ad Eric poteva davvero essere pericoloso. -No affatto come posso trovare noiosa una cosa che prevede la ragazza più bella della fazione con solamente una maglietta che non la copre nemmeno del tutto e per di più e sudata- appoggiò la fronte contro la sua e chiuse gli occhi- sei così bella Christina- mormorò e lei sperò che non ci fosse assolutamente nessuno dentro la palestra perchè si avvicinò a lui e poggiò le sue labbra su quelle di lui. Si strinse di più a lui e no si staccò, lasciò che lui glia accarezzasse il corpo ogni centimetro fino a che qualcuno non fosse arrivato, ma nessuno dei due ci fece caso erano come due pezzi di un puzzle che si incastravano alla perfezione, due corpi premuti contro l'altro, Eric che aveva immobilizzato Christina contro il pavimento tenendoli le braccia e accarezzando la schiena a il ventre e Christina che respirava il respiro di Eric, l'unica aria che voleva respirare. Bene questo è un altro capitolo, sabato dovrei farne un altro sui Fourtris e Erina insieme ma per adesso spero vi piaccia questo non voleva lasciar,i andare più del dovuto ma i mei Erina mi hanno fatto impazzire, li AMO...spero piaccia notte notte a tutti!!!

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Capitolo 3
*** Festa dell'iniziazione ***


CAP 3 Festa di fine prima parte d'iniziazione Tris e Christina passarono gran parte del loro pomeriggio libero al Pozzo, Christina l'aveva costretta a seguirla nella sua folle impresa di trovarli un vestito adatto per la festa per la fine della prima parte dell'iniziazione, i capi-fazione avevano lasciato ai loro iniziati un tempo di una settimana per riposarsi prima della seconda fase d'iniziazione. Tris cercò di non pensare a ciò che sarebbe successo fra una settimana, voleva divertirsi con i suoi amici ma ancora non riuscì ad adattarsi del tutto al modo di fare degli Intrepidi, per fortuna c'era Christina che la aiutava anche se non sembrava. Dopo il gioco strappabandiera avevano deciso di celebrare la loro vittoria contro la squadra di Eric partecipando alla grande festa che fu allestita da gli iniziati interni. Mentre Christina si provava qualche vestito, Tris ne stava appoggiata allo stipite della porta che in realtà era una ringhiera che si sporgeva sopra il campo dove avvenivano i combattimenti per i vari spettacoli. La testa appoggiata alla ringhiera mentre con lo sguardo sorvolava sulle persone che camminavano per il Pozzo, c'erano anche i suoi compagni trasfazione e Quattro insieme ad Eric e Max, stavano parlando molto probabilmente dell'iniziazione, forse Max voleva sgridare Quattro per aver permesso a Quattro di tirare dei coltelli contro un'iniziata ma scartò subito questa opzione, sembrava che fosse felice, e il suo sguardo era diretto a tutti e due i ragazzi che potevano essere scambiati per buoni amici se non fossero così rigidi. -Cosa ne pensi di questo?- chiese Christina uscendo fuori da quello che sembrava un camerino. Indossava un vestito che Tris aveva visto addosso a molte intrepide, era non molto lungo arrivava alle ginocchia, con una scollatura a V e il retro del vestito era trasparente. Li stava bene e riusciva a farla sembrare un Intrepida nonostante non indossasse pantaloni, forse era stato disegnato proprio per dare quell'impressione. Stava molto benne a Christina li metteva in risalto il fisico snello e gli occhi scuri truccati di nero. Tris sorrise e annuì- Mi piace ti sta bene, mettiti quello per la festa- li consigliò cercando di mostrarsi il più interessata possibile, ma era troppo presa dal seguire con lo sguardo Quattro che si era avviato proprio vicino a loro, sempre insieme ad Eric e Zeke il fratello di Uriah uno degli iniziati interni. Vide comparire proprio dietro il loro gruppo anche Will e Al che ridacchiavano, Al aveva qualche livido sul mento ma niente di grave e dubitava che se ne accorgesse realmente. -Bene io ho scelto, adesso tocca ate, non intendo mandarti alla festa con i tuoi orribili vestiti- la avvertì e Tris ridacchiò, ormai era abituata agli insulti troppo sinceri dell'amica sul suo modo di vestirsi. Decisero di rimanere lì finchè la festa non sarebbe iniziata e passò davvero poco tempo prima che gli Intrepidi invasero il Pozzo e accendessero la musica e cominciassero i festeggiamenti. Tris riucì a convincere Christina a mettersi un paio di pantaloni neri abbastanza attillati, e una maglietta con le maniche trasparenti nere e qualche toppa di gomma nera, non stava affatto male. I capelli biondi sciolti, gli occhi truccati di nero, anzi si vide anche molto più carina di quanto ricordasse. Quando uscì c'erano Al e Will ad aspettarle fuori che indossavano praticamente li stessi vestiti solo che Al portava anche una giacca di pelle. -Siete una favola davvero, Chris non ti sei messa un po' troppo in ghingheri stasera?-chiese divertito Will che la guardò anche un po' intimidito, a Tris non sorprendeva affatto,aveva già capito i sentimenti del ragazzo per Christina, ma lei sembrava non badarci affatto. Fece una smorfia e alzò le spalle e i quattro si incamminarono verso il centro del Pozzo. Christina si buttò a ballare insieme a Marlene che come lei indossava un vestito. Al e Will rimasero a parlare tranquilli con qualcosa da bere in mano, Tris invece volle allontanarsi un po' da lì,aveva già ballatio abbastanza perchè i piedi cominciassero a tremarli. Finì in una strana parte del Pozzo che non aveva mai visto, se fossero stati nei Pacifici poteva diventare un perfetto giardino pensile, ma aveva tutta aria da intrepidi. Era una specie di sala circolare dove era diffusa una musica molto lenta e romantica, era grande e qualche coppia si teneva abbracciata nel modo in cui si abbracciavano gli Intrepidi cioè facendo scendere le mani in luoghi un po' privati e ondeggiando al ritmo della musica. Non c'erano molte persone però, per un attimo Tris si sentì quasi sola se non fosse stato per una voce maschile dietro di lei, rassicurante che disse- Non pensavo di vederti qui- Tris si voltò di scatto e vide Quattro davanti a lei, dopo il lancio ai coltelli e le sue parole non l'aveva più visto se non poche ore prima con Eric e Zeke. Non sapeva benissimo cosa dirli, insomma cosa si poteva dire ad un ragazzo che per ordine di un suo superiore aveva lanciato dei coltelli mirando alla faccia di una sua iniziata?Forse un -Ciao- Non era nervosa, non si sentiva più nervosa in presenza di Quattro ma lo sguardo che li lanciò non era più scientifico come se stesse studiando i suoi punti deboli e forti ma era il solito sguardo con cui un uomo guarda una donna. Tris cercò di fermare il rossore che li salì alle guance. -Non sei con i tuoi amici- notò avvicinandosi, la sua maglietta aderente metteva in mostro i suoi pettorali muscolosi e scopriva leggermente una parte dei suoi tatuaggi dietro la schiena, Dio quanto avrebbe voluto vederli. -Le feste non sono tecnicamente il mio forte e la tua scusa?-domandò agganciandosi le mani dietro la schiena. -Ho promesso di rimanere sobrio stasera, non intendo rimanere talmente tanto ubriaco da no riuscire più a distinguere una ringhiera da un palo, ho rischiato parecchio quel giorno- nel suo tono c'era una nota di ironia, e in fondo sapeva benissimo che Quattro era una persona molto simpatica ma forse non vuole dimostrare di esserlo durante gli allenamenti. Rise e si morse il labbro e aspettò, non sapeva esattamente cosa forse che lui cominciasse a parlare magari di quello che era successo ma sinceramente non si sentiva molto in vena di farlo, non gli andava di ricordare lo sguardo sull'orlo della disperazione di Al e le provocazioni di Eric a Quattro e di Quattro a lei. Ma lui li chiese una cosa inaspettata, quasi impossibile da immaginare, li porse la mano e chiese-Balli con me?- i suoi occhi si riempirono di una dolcezza quasi avvolgente, una dolcezza che Tris aveva notato durante gli allenamenti come un bagliore, ma in quel momento invece il suo sguardo fu velato da quella dolcezza e tenerezza. Tris allora mise la sua mano piccola in quella di lui, e il ragazzo la attirò a se con facilità premendo il corpo contro quello minuto ed esile di lei. Li mise una mano dietro la schiena e cominciò ad accarezzarla mentre con l'altra tracciava dei piccoli cerchi sul suo palmo. -Balli?-chiese incuriosita molto vicina al suo collo, e grazie a quella posizione riuscì a notare la semicirconferenza di un cerchio dietro la sua schiena. -Qualche volta, Zeke mi costringeva a ballare con l'amica della ragazza con cui flirtava, ma io non mi trovavo molto bene, adesso invece è più facile- le use parole sussurrate solleticarono il collo e l'orecchio di Tris che deglutì cercando di trattenere il nervosismo. Il fiato caldo di Quattro li faceva venire i brividi lungo la schiena e pregò che non se ne accorgesse, non si era mai sentita così vicina a qualcuno, ma d'altronde anche lui. -Sei davvero bellissima stasera Tris-mormorò e Tris era quasi tentata di addormentarsi sulla spalla forte di Quattro ma invece fece una cosa coraggiose, si tolse una ciocca di capelli dal viso e lo fissò intensamente negli occhi, quegli occhi così profondi di una azzurro oceanico brillante. Lui sostenne lo sguardo sorvolando anche sulla sua bocca, il mento le guance tutte le parti che costituivano il suo viso. Entrambi si dimenticarono dell'episodio avvenuto io giorno prima nella palestra, e c'erano solo loro e la musica che li trasportava come se stessero cavalcando un onda trasportati solamente da correnti del mare che li avvolgevano dolcemente stringendoli l'uno all'altro, due corpi attaccati che avrebbero voluto fondersi insieme, Tris in quel momento non pensò nemmeno allo sguardo infuriato di suo padre o al tradimento di suo fratello nei confronti della sua vecchia fazione, c'era solo Quattro che grazie a lei, fu trasportato in una nuova dimensione dove nemmeno le punizioni e le mani aggressive di suo padre potevano ferirlo, solo Tris poteva se si allontanava da lui. Christina aveva rinunciato ad andare a cercare Tris, ovunque lei fosse non voleva farsi cercare e a lei andava bene, si stava divertendo molto e la sua amica non era esattamente l'anima delle feste, che intanto continuava e a ballare c'erano ancora più persone sembrava quasi che tutti gli appartamenti degli Intrepidi si fossero svuotate e le persone si fossero precipitate lì scavalcando le ringhiere, gridando e urlando. Perfino Molly c'era che ballava con Drew, in realtà non stava esattamente ballando erano più ondeggiamenti verso il basso o verso l'alto come se fosse in cerca di qualcosa che aveva perduto, cercò di soffocare una risata. Poi però accadde qualcosa, qualcosa di strano, una mano forte con qualche tatuaggio sulle dita si chiuse intorno al suo polso e la trascinò di nuovo nella fitta di persone che ballava. Per un momento pensò che fosse Will o Al ma nessuno di loro aveva i tatuaggi sulle dita, così quando alzò lo sguardo vide davanti a lei Eric. Era bellissimo, come lei era sudato e il sudore scintillava sulla sua pelle, i capelli arruffati e poteva essere scambiato anche per un semplice Intrepido e non un loro capo-fazione. -Ma cosa fai?!-chiese Christina urlando cercando di sovrastare il suono della musica e le grida della gente. - Ballo-rispose con la stessa intensità di voce. Sorrise, ma Christina non voleva ballare, voleva trascinarlo in un angolo buio del Pozzo e baciarlo, risentire di nuovo i suoi muscoli contro di lei come quando li aveva mostrato il modo corretto di combattere, grazie a lei si era aggiudicata un posto molto buono nella classifica e poteva continuare a vivere in quel mondo. -Non voglio ballare- sussurrò con voce un po' alta all'orecchio di Eric che nel frattempo aveva sorriso sul suo orecchio e aveva cominciato a baciarli il collo sudato. Nessuno poteva vederli, era come appiccicati l'uno all'altro nessuno poteva distinguerli nella folla, potevano scambiarli per una coppia intrepida che si scambiava effusioni nella sala. Christina ne aveva già viste parecchie, molto più espansive. -A me va bene- il tono di voce di Eric era molto eccitante, e la ragazza dovette cercare di controllare l'istinto di buttarlo a terra. Così quando si guardarono negli occhi Eric avvicinò il suo volto a quello di Christina e lo baciò. Un bacio molto più intenso di quelli che si erano dati, Eric aveva cominciato a mordicchiare il labbro inferiore di Christina e anche ad accarezzarli la schiena facendo infilandola sotto al vestito che ormai sembrava più una maglietta. Lei invece posò le mani sui muscoli delle braccia di Eric e voleva tuffarcisi dentro poi portò le mani dietro la sua nuca accarezzandola e infilando un amano sotto la maglietta in modo da sentire i muscoli contrarsi, riuscì anche a sentire la pelle d'oca, forse non era la sola sull'orlo della pazzie. Eric in effetti sentì il corpo di Christina come un'iniezione di adrenalina pura, un braciere incandescente che lo stava bruciando. Era davvero un casino enorme perchè aveva capito i suoi sentimenti nei confronti di Christina, ma come poteva gestirli, se lei faceva così. A lui andava bene, tutto pur di sentire le mani di Christina con le sue, ma voleva di più, voleva poterla sentire del tutto sapere che era sua e che lo sarebbe stato per sempre... Christina però dovette staccarsi quando vide Tris la sua amica arrivare con uno sguardo arrossito sul viso, e poi vide un altra cosa vide Quattro dietro di lei che la fissava con uno sguardo attratto ed eccitato, e cominciarono a sorgere un sacco di domande dentro di lei, ma non ci pensò si allontanò da Eric quando si avviò verso Tris e vide che Eric la seguiva. Ma Eric salutò Quattro e quei due sembravano molto più amici di quanto ricordasse. Mentre Tris e Christina si avvicinavano verso i loro amici, Eric strinse per l'ultima volta quella sera la mano della ragazza, mentre Quattro lanciò uno sguardo veloce a Tris... Quattro persone, due desideri in una società dove un singolo errore poteva costarti la vita, niente però poteva frenare un cuore che desidera, figuriamoci quattro... Bene questa ff mi è venuta molto lunga, ma non sapeva chi includere delle due coppie così ho deciso di metterle entrambe, ma la prossima ho deciso di parlare di Fourtris visto che Erina ne ho scritto molto, ma per chi ama quella coppia sappia che ne scriverò anche di lei un po', comunque spero vi piaccia...Buongiorno a tutti!!!

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Capitolo 4
*** Non mi staccherò da te ***


CAP 4 Attacco a sorpresa e un rifugio Quattro a volte li capitava di camminare per i corridoi della sede della sua fazione senza una reale destinazione, a volte lo faceva solo per poter pensare oppure i primi giorni in cui era venuto lì solo per conoscere meglio la sede. Ma dato che ormai conosceva ogni singolo angolo come gli Intrepidi più anziani volle approfittare del suo tempo libero per pensare. Si era svegliato come in pratica tutta la fazione sul pavimento del Pozzo con una bottiglia di birra in mano, Zeke accanto a lui e la testa che vacillava ed era pesante. Si ricordava ben poco di quello che era successo la sera prima, o almeno dopo quello che era successo insieme a Tris ogni volta che ci ripensava sorrise, il modo con cui per quasi un'ora aveva ballato con la ragazza lo faceva sentire sollevato. In quel momento la maggior parte degli iniziati interni stava pulendo il casino che era rimasto nel Pozzo, Eric era sparito già da un pezzo e lui non faceva altro che girare in tondo, come se ci fosse un nastro trasportatore circolare che li faceva percorrere lo stesso tragitto. Forse quel nastro era dentro la sua testa. Mangiò, fece due chiacchiere con Zeke e poi era tornato a vagare per la sede, fino a tarda sera. Mentre attraversava i corridoi che portavano al suo dormitorio, avvenne qualcosa, intorno a lui c'era una strana aria di silenzio assolutamente sospetta, che non aveva mai sentito in tutta la giornata. C'era qualcuno che lo osservava, ma per la prima volta Quattro non capì da dove proveniva lo sguardo e maledì Zeke e la sua tentazione con l'alchol che ancora si faceva sentire bene. Poi accadde, un pugno forte lo colpì al torace, ma non era un semplice pugno, perchè sentì anche qualcosa di caldo scorrerli lungo il torace che cominciò a macchiare la maglietta. Sangue. D'istinto si portò una mano allo stomaco, e subito si macchiò di rosso-Oh cavolo- alzò lo sguardo e vide un altro pugno arrivare che però riuscì a fermare con la mano libera, li torse il polso e lo fece cadere a terra. Poi in quel nano secondo di tempo in cui il suo aggressore era a terra lo osservò, indossava una divisa blu e nera, due colori che non aveva mai visto addosso alla stessa persona, ma non riuscì a vedere il volto perchè coperto da un passamontagna. Era grosso si, ma non era abbastanza alto come Quattro. Tornò subito alla carica cercando di colpire Quattro di nuovo in faccia, ma lo mancò di nuovo, così li diede una gomitata sulle costole e subito Quattro pensò a Tris e al modo in cui aveva seguito il suo consiglio durante i combattimenti della prima fase d'iniziazione. Quattro cercò di togliersi di dosso l'uomo, ma la ferita al torace bruciava sempre più intensamente, però riuscì a metterlo K.O con un colpo ben assestato alla testa. Una volta caduto a terra non ci pensò nemmeno a toglierli il passamontagna, doveva assolutamente cercare di tamponare la ferita altrimenti sarebbe morto dissanguato nel giro di poco tempo. Non poteva andare in infermeria, avrebbero fatto troppe domande su come fosse accaduto e l'ultima cosa che voleva era venire coinvolto in una specie di tribunale. Si guardò intorno era nell'ala degli iniziati dove stavano gli appartamenti assegnatoli, sapeva che era una vera e propria pazzia se lo avessero scoperto sarebbe stato un vero casino ma non perse tempo e spalancò la porta dell'appartamento di Tris. Non c'era nessuno o almeno non nel piccolo soggiorno, l'appartamento era esattamente come il suo solo leggermente più ampio. La cucina era intatta come la sua, e i cuscini del divano non avevano forma. Le luci erano tutte spente quindi dedusse che Tris o non era in casa oppure stava dormendo, e dato che non l'aveva vista in giro con i suoi amici scelse la seconda opzione. Infatti la vide stesa sul letto, con le coperte fino alla vita e una maglietta a spalline nera. I capelli biondi sciolti e sparsi intorno al suo viso, sembravano seta. Quattro si dimenticò per un attimo del dolore nel vederla così, mentre dormiva era la cosa più pacifica che avesse mai visto ma riusciva sempre a darli quell'impressione guerriera che vedeva tutti i giorni in palestra. Dovette interrompere i suoi pensieri sulla ragazza, quando il dolore tornò a divorarlo, era un dolore lancinante, come se ti stessero facendo un bagno nella lava incandescente. Emise un piccolo urlo che svegliò Tris. L vide aprire gli occhi spaventata e alzarsi di scatto dal letto, come un fulmine e prendere in mano qualcosa, una lampada ma Quattro urlò-No ferma sono io Tris!- La ragazza blocco il braccio ad un millimetro da Quattro e sospirò abbassandola, la buttò sul letto la accese in modo da avere un po' più di luce. Quando vide Quattro rimase di stucco, con la maglia inzuppata di sangue il volto sudato e pallido. -Oh santo celo Quattro cosa diavolo è successo?Chi ti ha fatto questo?- si avvicinò velocemente senza nemmeno pensarci e posò una mano sul torace, non sentì solamente il sangue che li sporcò la mano ma anche gli addominali contratti sotto la maglietta. -Qualcuno mi ha assalito mentre stavo tornando al mio appartamento, aveva un passamontagna non ho visto chi era-spiegò mentre Tris lo aiutava a mettersi a sedere sul letto, odorava dello stesso profumo di Tris, lavanda lo stesso profumo che si respirava negli Abneganti. A pensarci sentì come una morsa al cuore che li fece ancora più male della ferita. Tris alzò la maglietta del ragazzo e osservò la ferita, era molto profonda e il sangue usciva ancora e parecchio. -Dio, è profonda-commentò Tris disgustata, dalla ferita sicuramente non dal fisico scolpito di Quattro. -Devo tamponarla, prendi quel kit dentro ci sono garze e disinfettante- indicò un scatolina appesa al muro con sopra disegnata una croce rossa e il segno degli Intrepidi e mentre la prendeva Quattro si sfilava la maglietta, si appoggiò al muro con dietro un cuscino morbido in modo da stare più comodo,. Tris quando lo vide tentò di non bloccarsi a fissare i muscoli e il suo viso, che anche sudato e pallido era un volto angelico. Si mise in ginocchio sul letto accanto a Quattro che la osservava sfilare dalla scatola alcune garze e il disinfettante. Mentre ne stendeva una lunga striscia sulla ferita, Quattro osservò le sue mani, erano tremanti, come se avesse paura di farli del male. Cominciò a pulirli il torace dal sangue facendo scorrere il fazzoletto sui lati della ferita, per poi stendere un altra striscia di garza sulla ferita e la agganciò con un nodo. Il sangue non scorreva più ma Quattro sentiva ancora il bruciore della ferita che però veniva alleviato dalle mani candide e delicate di Tris coperte di lividi, e quando le vide distolse subito lo sguardo. -Grazie- sussurrò Quattro facendo un leggero sorrise. Tris alzò lo sguardo mentre rimetteva tutto a posto dentro la scatolina-Di niente, non sono così crudele da lasciare che tu muoia dissanguato-disse scherzando. Quattro ridacchiò, una risata profonda come la più dolce delle melodie e Tris chiuse per un secondo gli occhi per poi riaprirli e vedere che Quattro si era avvicinato e la guardava, gli occhi posati sulle labbra, le guance e gli occhi. Portò una mano al labbro inferiore e cominciò ad accarezzarlo dolcemente, con la stessa dolcezza con cui l'aveva guardata la notte prima. Tris si avvicinò in parte perchè la mano del ragazzo appoggiata sulla sua schiena la incitava ad avvicinarsi,a prendere coraggio e sentire ancora una volta il fiato caldo di Quattro contro le sue guance.-Ti fa ancora male?-chiese lui guardando le sue mani, che prese dolcemente fra le sue e baciò le nocche, poi i palmi fino a scendere ai polsi. Sicuramente non sentiva dolore, con le labbra di Quattro posate sulle sue mani piene di lividi. -Sei tu che ha una ferita aperta lo sai vero?-mormorò lei facendo un sorrisetto mentre lo guardava, il suo volto era velato di tenerezza ed eccitazione, e Tris in quel momento non desiderava altro che baciarlo oppure perdersi nell'infinito dei suoi occhi azzurri. -Non mi importa- Mentre lo diceva portò la bocca vicino all'orecchio di Tris così quando parlò Tris sentì il suo respiro solleticarli il collo, poi Quattro li scosse i capelli dal collo, e lei se li mise da una parte mentre Quattro aveva cominciato a baciarli anche la clavicola dove c'erano i corvi tatuati. Le sue labbra erano una cosa nuova, così delicate e dolci, era come se stesse immergendo il viso in un bacinella di miele, miele dolce. Era così avvolgente il suo respiro e Tris ebbe la conferma dell'attrazione che doveva provare per lei, un'attrazione che molto probabilmente era molto di più. Quattro li accarezzò le braccia facendo attenzione a qualche livido qua e là e poi si staccò di qualche centimetro per vedere la sua espressione, che da spaventata e preoccupata si era tramutata in un'espressione addolcita e coinvolta. -Non voglio che tu ti faccia male, lo sai-mormorò Quattro tirando un lungo sospiro, non sapeva perchè lo aveva detto, forse perchè sapeva che era una Divergente e quello era un modo per farglielo capire. -Ah si?-il suo tono era tanto sorpreso quanto allarmato, perchè doveva farsi del male?Se in quel momento era con l'intrepido migliore della città. -Non mi staccherò da te nemmeno per un attimo- A quelle parole Tris si sentì quasi sciogliere, non aveva mai provato una sensazione così intensa, non era mai stata tanto vicina ad un ragazzo e non si era mai fatta baciare il collo in quel modo, tutte esperienze nuove che non si era nemmeno aspettata di provare in una volta così velocemente. Entrambi si avvicinarono talmente tanto l'una all'altra che le loro fronti si toccarono e Quattro sembrò quai che volesse cercare di strofinare la sua guancia contro il suo naso, come fanno di solito i gatti, Tris si teneva aggrappata alle spalle di Quattro come se fosse il suo salvagente es tesse per affogare da un momento all'altro, poteva dare la colpa al colore intenso degli occhi di Quattro oppure alle braccia forti del ragazzo che la facevano affogare in un bicchier d'acqua. Passarono un tempo indeterminato così, praticamente attaccati, a respirare lo stesso profumo di lavanda mischiato ai loro respiri profondi, e nonostante il freddo che proveniva dalla finestra aperta Tris non sentiva più freddo, si fece cullare dalle braccia e il calore che il corpo ancora trasandato di Quattro emanava. Bene ecco un altro capitolo tutto per voi, ho deciso di cambiare gli avvenimenti che porteranno alla storia dei miei amati Fourtris, e spero che vi piaccia mi sono davvero scorticata per scriverla e spero davvero che vi piaccia...alla prossima un bacione a tutti :)!!!

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Capitolo 5
*** Liberi ***


CAP 5 Liberi Christina aveva lasciato l'appartamento circa un'ora prima, aveva fatto un salto da Tris per una decina di minuti ma lei ha voluto andare subito a dormire visto che la festa l'aveva davvero stancata molto, perciò la lasciò nel suo appartamento e aveva cominciato a camminare per la residenza arrivando fino alla porta che deva sulla piattaforma dove aveva fatto il salto dal cornicione ed era atterrata su quella morbida rete. Prima diede uno sguardo al Pozzo dove erano ancora sparsi sul pavimento bottiglie vuote, e bicchieri da cui colavano liquidi scuri. Christina aveva ancora la testa pesante, si era svegliata come molte altre persone sul pavimento del Pozzo con in mano un bicchiere di birra e nell'altra mano la maglietta di Eric, in qualche modo Eric senza la maglietta con il petto sudato era l'unica cosa che riusciva a ricordarsi, riusciva a ricordare ogni minimo particolare del corpo del suo capo-fazione, il sudore che scintillava sui pettorali, lo sguardo non saziato dei baci e le carezze che si erano dati nel bel mezzo della folla. Cercò di non pensarci, non voleva sentire il bisogno sfrenato di tutte quelle effusioni anche in quello stesso momento, altrimenti si sarebbe infiltrata nell'appartamento di Eric all'istante. Pensò per esempio al fatto che Will ed Al erano finalmente riusciti a parlare con delle ragazze alla festa, ragazze che conosceva proprio lei e le aveva spinto a conoscerli. Era felice, visto che adesso Will non li stava più così appiccicato, e non sapeva proprio il motivo, non l'aveva nemmeno sfiorata l'idea che Will avesse una cotta per lei. Alzò il capo e osservò il quel frammento di cielo stellato che riusciva a vedere. Il cielo era illuminato da una miriade di stelle brillanti che sembravano perle bianche luccicanti, non c'era nemmeno un batuffolo di nuvola a coprire quello spettacolo meraviglioso. Voleva assolutamente riuscire a vedere tutto il cielo, sentire di nuovo l'aria fresca sul suo viso come quando stava scendendo dal treno insieme a Tris. -Bello vero?- chiese una voce maschile dietro di lei, non si spaventò ormai era talmente abituata ad essere colta di sorpresa da quella voce, e poi più volte la ascolti e più volte ti senti avvolgere da un senso di sicurezza nonostante la persona che possedeva quella voce non era molto sicura. Si volse e vide Eric dietro di lei, che era appena sbucato da una mini porticina, che sembrava di più l'ingresso in un condotto dell'aria. -Non capisco, non vi sentite un po' rinchiusi qua dentro non vorreste sgusciare fuori da qui e vedere il panorama, sembra di essere in una cava- tentò di usare il tono meno offensivo nei confronti di Eric e della fazione, lui era difficile da offendere anzi nessuno ci era mai riuscito nemmeno Quattro che era la persona che temeva di più, ma Christina aveva capito ormai che lei era l'unica persona che poteva ferirlo. -Non se un abilissimo capo-fazione riesce a trovare un passaggio segreto che li permette di vedere tutto quello che vuole- mentre pronunciava quelle parole indicò la porticina da cui era sbucato e sorrise. Christina sorrise, lei per uscire dalla residenza l'avevano sempre fatta passare da una specie di buco sotterraneo che dava ai binari ma però rimaneva chiuso per tutta la notte. -Che passaggio?-si avvicinò al ragazzo e per qualche secondo respirò quel profumo buonissimo che emanava, non sapeva esattamente che profumo era, che fragranza, forse era solamente l'odore Eric. Christina osservò attraverso la porticina e vide una rampa di scale a chiocciola e riusciva a vedere un bagliore di luce dal fondo delle scale. Così cominciò a percorrerle con dietro Eric che dovette piegarsi per poterci passare. C'era caldissimo là dentro, sembrava di stare in una stanza surriscaldata ma tutto quel calore sparì quando arrivarono alla fine della scalinata e uscirono sulla piattaforma rialzata da dove avevano saltato, ricordava in realtà un balcone solo molto più grande del solito. C'era un aria fresca piacevolissima, un'aria estiva che faceva venir voglia di immergersi in una vasca di acqua fredda. Il cielo come si era immaginata era uno spettacolo meraviglioso di stelle disposte in ordine sparse che se riuscivi ad osservarle bene potevano per fino dare vita a disegni diversi. Christina individuò il disegno di un vaso di fiori e una mano. -Vieni!-esclamò Eric prendendoli la il polso fra le dita e tirandola con se-Che vuoi fare?!- Capì subito ciò che voleva fare, quando sentì il rumore delle ruote del treno stridere sulle rotaie e vide due fari enormi illuminarsi. Eric prese con una mano la vita della ragazza e la mise davanti a se e aspettarono che il primo vagone fosse abbastanza vicino da montarsi vicino, quando finalmente arrivò Christina era già pronta, le ginocchia piegate e le barccia stese davanti a se ma c'era anche la mano di Eric che sembrava pronta a sollevarla. Christina avrebbe voluto dirgli che ce la poteva fare e che non aveva bisogno d'aiuto ma si bloccò, forse perchè li piaceva percepire le dita calde di Eric che li sfioravano un lembo di pelle sotto la maglietta che cominciava a sembrarli solo un ostacolo fra loro due. Quando il treno cominciò a rallentare senza fermarsi davanti a loro Christina si diede una forte spinta e salì sul vagone aggrappandosi con la mano al corrimano sbattendo leggermente la spalla sinistra sul vagone, per fortuna la mano di Eric riuscì a sollevarla e a darli una spintarella per infilarsi all'interno del vagone. Atterrò sui talloni e si volse per aiutare Eric ma non fece in tempo a girarsi che lui li arrivò addosso e finirono l'uno sopra l'altro. Eric si sosteneva un poco con i palmi delle mani appoggiati sul pavimento del vagone ma ogni centimetro del suo corpo era premuto contro il suo, le ginocchia, il bacino, il petto e la fronte. Era già al seconda volta che si trovavano in quella condizione, la prima volta quando Eric li aveva mostrato come mettere in pratica le sue pratiche di combattimento. In quel momento era talmente tanto nervosa che temeva che Eric riuscisse a sentire il suo corpo tremare, ma ormai era riuscita a moderare il suo respiro incontrollato quando si trovava il capo-fazione così vicino. -Quindi tu te la svigni così tutte le sera, ti sei stancato della tua noiosa routine quotidiana?-chiese divertita, mentre Eric abbassò il capo e scese sul suo collo cominciandolo a sfiorare con le sue labbra calde, Christina inarcò la schiena e cercò di trattenere un gemito. -Oh una volta si, ma adesso è diventato più interessante lavorare con gli iniziati-le sue parole solleticarono il collo di Christina che stava davvero faticando a non toglierli la maglietta e non cominciare a baciargli ogni singolo centimetro di quel fisico perfetto. Sorrise e appoggiò il capo a terra mentre Eric si sollevava e si alzava, ergendosi come un enorme statua sopra di lei, la statua del dio, del re, del principe più dello che avesse mai visto in vita sua. Prese le sue mani intrecciando le dita fra le sue e la sollevò con leggerezza e facilità la ragazza che aveva assunto uno sguardo intenerito, gli occhi che brillavano, lo sguardo di una bambina stanca che desiderava qualcosa, e forse Eric poteva daglielo-Dove stiamo andando?- -Lo vedrai, in uno dei luoghi preferiti del sottoscritto- Non passarono molto tempo nel treno, una quarto d'ora dieci minuti, in quel tempo Christina aveva osservato il panorama che stavano attraversando, un panorama naturale, di colline di vario colore grazie ai milioni di colori dei fiori. La luna gettava raggi di luce che illuminavano alcuni pezzi di roccia bianca, come l'alabastro. Christina non aveva mai visto quella parte della città, non gliene avevano mai nemmeno parlato e notò che era anche uno degli ultimi luoghi che attraversava il treno. Qualche chilometro più in là c'era la recinsione. -Coraggio siamo arrivati- la incoraggiò Eric che stava già pronto accanto a lei, vicino al bordo del treno. Saltò così velocemente che sembrava una specie di saetta che si precipitava fuori dall'orbita di un di una navetta spaziale. Christina lo seguì e si precipitò fuori dal vagone con un il balzo più lungo che riuscisse a fare, e stava quasi per precipitare giù da quel promontorio se non ci fossero state le mani di Eric che la trattennero. -Guarda- la girò in modo da trovarsi al luogo preferito del capo-fazione, e quando i suoi occhi si posarono su quel panorama capì subito il motivo della sua scelta. Era meraviglioso, davanti a lei si ergeva una valle enorme, quasi infinita, una valle di fiori colorati, che venivano agitati dal vento e si disperdevano nelle correnti d'aria, e i raggi lunari illuminavano la roccia dove si trovavano conferendo al roccia liscia e bianca un colore ancora più brillante. -Non ci posso credere...è meraviglioso Eric- furono le uniche parole che riuscirono ad uscire dalla sua bocca, mentre il ragazzo la osservava meravigliato dalla capacità del viso di Christina di riuscire ad attirare la sua attenzione ancora più di quel panorama. Christina alzò lo sguardo verso Eric e li sorrise, poi li buttò le braccia al collo e il suo volto si illuminò-Grazie di avermi portato qui è la cosa più bella che abbia mai visto in vita mia- Eric avvolse le sue braccia intorno ai fianchi di Christina e la attirò ancora di più a se, poi appoggiò la fronte sulla sua e chiuse gli occhi-Tu sei la cosa più bella che abbia mai visto- Christina sorrise, di momenti romantici con Eric ne ave avuti anche se non lo voleva ammettere, Eric era molto romantico, ma in quel momento ciò che aleggiava intorno a loro era qualcosa ancora più al di sopra, più intenso e forte del romanticismo, qualcosa più intenso dell'amore e la passione stessa, anche se nessuno dei due si era ancora detto “Ti amo”forse non serviva nemmeno dirlo, era sottointeso, chiunque lo avrebbe capito. Quattro era rimasto nell'appartamento di Tris in pratica per tu la notte, dopo averli curato la ferita al petto, aveva dormito per un po' di tempo, forse un'ora e al suo risveglio erano le tre e mezzo e Tris dormiva sul divano con in mano un mini libro che ricordava molto un manuale per le cucine degli Abneganti. La osservò per un po' e questa volta il suo corpo era molto più teso di quando l'aveva vista dormire mentre era entrato, sembrava così spaventata, ma come faceva ad esserlo se stava dormendo? Non voleva lasciarla dormire in quel divano, aveva familiarità con i divani troppo scomodi degli Intrepidi, non voleva che anche lei ne avesse. Così la prese da sotto le ginocchia e l'altra mano era sotto la sua schiena, non fece fatica, Tris era minuta e leggera, la depositò sul letto leggermente sfatto e la infilò sotto le coperte scaldate dal calore del corpo di Quattro. Tirò su le coperte fino alla vita e gli scosse i capelli dal viso. Aveva sempre considerato gli occhi di Tris una delle cose che li piacevano si più, ma si rese conto solo in quel momento di quanto fossero belli su di lei i suoi lineamenti decisi ma non sporgenti e quelle labbra carnose e chiare. Le guance leggermente arrossate, che però ricordavano solamente il viso di una bambina che dormiva, solo che lei non era affatto una bambina. Fece una cosa stupida, che nona avrebbe dovuto fare, ma non li importava un bel niente di quello che sarebbe successo a lui. Chinò la testa e appoggiò le sue labbra calde sulla fronte di Tris altrettanto calda e le tenne lì per un tempi quasi indeterminato, voleva solamente cullare il sonno di Tris con le sue labbra. Bene, un altro capitolo tutto per voi, questa volta ho voluto fare la romantica con queste stupende coppie ma tranquilli fra poco arriveremo al sodo con gli Erina visto che me l'hanno chiesto, purtroppo non ho fatto molto di Fourtris sono davvero stanchissima ma spero che vi piaccia lo stesso, un bacione a tutti notte e sogni d'oro...

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Capitolo 6
*** Desiderio incontrollabile ***


CAP 6 Desiderio ardente Eric non si era mai sentito così nervoso in tutta la sua vita, in realtà il suo non era nervosismo era più voglia, voglia di qualcosa, un desiderio incontrollabile che li stava lacerando il petto bruciandoli gli organi più importanti. Aveva bisogno di qualcosa, ma perché non riusciva a capire di che cosa aveva bisogno? La sede degli Intrepidi quella sera era particolarmente rumorosa, ma lui non sentì nemmeno la musica suonare, pensava a due giorni prima, a quello che era successo con Christina, a dove l'aveva portata e che cosa gli aveva mostrato, si erano sdraiati sull'erba per almeno un'ora in attesa del treno e avevano cominciato a parlare, parlare e parlare, si erano raccontati tutto l'uno dell'altro, avevano messo a nudo le loro anime e si erano raccontati il loro passato all'interno delle fazione e nelle proprie famiglie. Lui non era mai stato così sincero in vita sua, sembrava quasi un Candido, si era confidato con una ragazza che conosceva appena, due anni più piccola che poteva approfittare delle debolezze dei suoi capi-fazione per tenerli più testa. Ma ogni volta che incrociava quegli occhi scuri, vedeva fiducia, fiducia che si meritava incondizionatamente, lui era sicuro di amarla come era sicuro di respirare, era un sentimento inesplorato, visto che non aveva mai amato in vita sua, ma la gelosia che lo prendeva e lo avvolgeva ogni volta che Will abbracciava Christina, ogni volta che un pugno si scagliava contro il suo viso insanguinato e lui si sentiva quasi morire dentro e ogni volta che ripensava al piacere che aveva provato e alla sicurezza che sentiva ogni volta che toccava la sua pelle e le sue labbra, lo convincevano sempre di più che quello che sentiva era amore, amore puro. Quando la vide camminare per le scale che portavano ai dormitori, ebbe un sussulto. Questa volta era vestita in modo più sportivo ma con una certa eleganza, pantaloni neri e attillati che mettevano in risalto le curve dei fianchi e le gambe snelle, una maglietta che aveva per metà la schiena trasparente e il davanti era cosparsa di toppe nere di gomma fine. I capelli corti sciolti, con qualche ciocca che li cadeva sul viso truccato, sembravano molto più lunghi e fluenti. Velocemente cercando di non farsi beccare dal suo gruppo si precipitò verso i dormitori seguendo la ragazza, che nel frattempo procedeva a passo lento e tranquillo. Entrò all'interno del corridoio che portava alle varie camere e si inoltrò nel secondo, sapeva bene dove si trovava Christina il suo appartamento era davanti al suo, quindi tutte le mattine aveva il piacere di gustarsi la sua immagine uscire dalla porta e andare verso la mensa. Quando fu abbastanza buio perché nessuno li vedesse Eric con uno scatto abbracciò i fianchi di Christina che emise un esclamazione sorpresa e ridacchiò, mentre Eric la fece girare in tondo. Poi la appoggiò a terra e la girò verso di lui, guardandola negli occhi, due occhi così pieni di emozione, forse il difetto di un candido era dare troppo a vedere le proprie emozioni che provava in un momento specifico, ma a a suo parere su Christina era un pregio vero e prezioso. -Che cosa ci fai qui, non stai con i tuoi amici al Pozzo?- chiese poco incuriosito, li andava bene che Christina avesse amici naturalmente, ma a volte in pratica tutte le volte sentiva il bisogno di averla tutta per se. -Domani riprende l'iniziazione purtroppo, voglio svegliarmi presto, perciò stavo andando prima all'appartamento e poi Tris sembra come sparita e Will e Al ci stanno provando con due iniziate interne-le ultime parole le pronunciò con un tono allegro e divertito, e dentro di se Eric tirò un sospiro di sollievo, se Will stava flirtando significa che aveva finalmente mollato la presa su Christina una volta per tutte. -Be non preoccuparti per domani, non ti posso dire niente naturalmente ma devi stare rilassata...vieni con me-la prese per mano e si mise davanti a lei trascinandola verso il suo appartamento che per fortuna era stato pulito da qualcuno. Era molto grande uno dei più grandi visto che era il capo-fazione, c'era anche un bersaglio dove lanciare i coltelli, qualche sacchetto da pugilato e il letto sembrava matrimoniale e non singolo. La cucina sembrava essere stata usata molte volte, c'era qualche sacchetto aperto di frutta che proveniva da uno dei negozi che si trovavano al Pozzo e che doveva essere raggiunto mediante una specie di carrucola. -Siediti- mentre lo diceva lui si era già seduto sul divano e faceva segno a Christina di sedersi davanti a lui, così lei lo fece e si scosse i capelli, di cui Eric accarezzò una ciocca. Poi cominciò a premere delicatamente le sue mani sulle spalle tesissime di Christina che sembravano le corde tese di un violino, cercando di far leva su alcuni punti della spina dorsale. Lei sospirò e chiuse gli occhi lentamente, era così piacevole il tocco delle sue mani, così straordinariamente piacevole, nonostante prendessero a pugni sacchi tutti i giorni. -Meglio?-domandò con un sussurro al suo orecchio sentendo la pelle rabbrividire. -Mmm-erano le uniche parole o meglio verso che riusciva ad emettere e la situazione si complicò molto per entrambi quando Eric abbassò la maglietta di Christina leggermente scoprendoli la spalla e cominciando a baciargliela. Un tocco leggero come il tocco di una foglia, le sue labbra così dolci e delicate erano una specie di portale per un nuovo mondo. Christina si voltò di scatto e attirò Eric a se appoggiando la mano sulla sua spalla e stringendola. Lui li mise una mano sul fianco e si baciarono, in modo spontaneo e veloce, come se fosse la cosa più abituale che avessero condiviso insieme. Christina scivolò sotto di lui e si ritrovò sdraiata sul divano sotto al corpo di Eric che stava quasi fremendo. Christina faceva scorrere le sue mani delicate sotto la sua giacca che velocemente scivolò via dalle sue spalle e Eric con un risata la fece volare dall'altra parte della stanza, Christina sorrise sulle sue labbra e si stinse ancora di più ad Eric premendo le mani sul suo petto muscoloso e lui sentì come una fiamma bruciare nel suo petto, la fiamma era alimentata anche dal tocco della ragazza, era più dolce delle carezze di una madre. Sollevò Christina in modo da trovarsela più vicina e si sfilò la maglietta rivelando gli addominali di Eric che lasciarono alla ragazza un momento per sospirare e realizzare come un corpo poteva essere così dannatamente perfetto. Poi riprese a baciarlo, sentì le sue labbra esplorarli il collo e poi scendere fino a toccare quasi l'orlo del colletto della maglietta, che sembrava solo una barriera che li divideva, così Christina se la sfilò ed Eric rimase quasi incantato da quanto Christina fosse bella, indossava sempre il top nero che lasciava scoperta la pancia piatta, ma il reggiseno nero metteva in risalto tutte quelle curve che non si vedevano bene quando era vestita. -Sei bellissima-sussurrò al suo orecchio mentre lei ridacchiava e lasciva che Eric la sollevasse del tutto e la trasportasse in un tunnel di emozioni talmente lungo e fin troppo illuminato. Christina non provò dolore, o almeno il dolore che provava era piacevole, quasi non se ne rese nemmeno conto, quando Eric faceva scorrere le sue dita sulla spina dorsale fino a scendere ai fianchi. Eric la voleva di più, Christina non li bastava mai, ma come potevano essere più vicini di così, se ci provavano potevano fondere i loro corpo in uno solo, ma non faceva tanta differenza. Il cuore di Eric era quello di Christina, la sua mente pensava esattamente come la sua e l'anima era fusa insieme alla sua. Il corpo non contava, anche se all'apparenza la loro relazione poteva sembrare solamente basata su questo, al piacere che i corpi potevano trasmettersi a vicenda. Non era così, Christina sapeva che quella poteva essere una delle ultime volte in cui si trovava così vicina ad Eric e non voleva sprecarla, e questo fece aumentare molto di più la sua volontà e il suo desiderio incontrollabile di quel ragazzo, mentre Eric si godeva tutti quegli attimi che rimasero impressi con una pilla contro la parete del suo cervello, della sua mente, del suo cuore, una spilla che premeva forte molto forte che li faceva male, ma come per Christina era un dolore sopportabile. Bene eccone un'altra, dato che il capitolo cinque non è piaciuto o almeno credo, adesso che i nostri Erina sono andati fino in fondo, la storia prenderà una piega diversa quindi considerate che abbia messo il rating arancione e non rosso, ahah comunque spero vi piaccia...Un bacio a tutti!!

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