Ringrazio
anche solo chi legge.
Remake di La prima battaglia.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:
non
era quello che avrebbe voluto
Scritta
sentendo Sky Atlas (Epic fantasy sci-fi music)
Cap.1
Figlio di Nessuno
Bardack
raggiunse il balcone di metallo del palazzo, uscì e la luce
dei due
soli lo accecò. Strinse gli occhi, corrugando la fronte,
mise un
braccio all'altezza del ventre e fece un inchino.
“Vostra
altezza” disse. Re Vegeta si voltò, lo raggiunse e
lo guardò
sbattere un paio di volte gli occhi.
“Vostro
fratello Paragas ...” mormorò. Re Vegeta si
voltò, facendo
ondeggiare il lungo mantello vermiglio e raggiunse il parapetto.
“Fratellastro,
esattamente come Arigas” ribatté. Bardack appoggiò un
ginocchio in
terra e chinò il capo.
“Ho
saputo che lo avete fatto uccidere” mormorò.
“Alzati,
sei il mio generale, non un servo” ribatté. Il
guerriero si alzò
in piedi e incrociò le braccia sul petto.
“Secondo
le divisioni di potenza sono una terza classe”
ribatté. Re Vegeta
si passò la mano sulla folta barba e sorrise.
“Tu
sei superiore a queste valutazioni. Dimentichi che da bambini eravamo
amici?” domandò. Bardack abbassò lo
sguardo e si portò una mano
alla cicatrice.
“Non
dimentico che abbiamo iniziato insieme la guerra fratricida contro
gli Tsufuru e insieme la finiremo” sussurrò con
voce roca. Re
Vegeta strinse il parapetto e chinò il capo.
“Arigas
ha deciso di essere dalla parte di coloro che ci
schiavizzarono”
sussurrò. Bardack si massaggiò una spalla sotto
la spalliera.
“Un
tempo eravamo lo stesso popolo, discendente dei polpi scimmia
benedetti dagli dei. Un tempo chiunque poteva sperare un giorno di
diventare il supersaiyan e addirittura c'era chi sperava di divenire
la divinità protettrice, il supersaiyan
leggendario” sussurrò con
voce roca. Re Vegeta si avvolse nel mantello color porpora.
“Hanno
deciso di tradire il loro stesso sangue. Hanno iniziato prima loro,
per secoli hanno preso i bambini che manifestavano la trasformazione
in Oozaru o possessori di coda e li ha tramutati in schiavi”
ringhiò.
“Non
vogliamo fare forse lo stesso mantenendo la divisione in caste e in
classi dovute alla potenza? Non sbagliamo forse ad allearci con i
changelling. Non sono una razza di cui mi fido, soprattutto quel
Freezer” ribatté Bardack. Re Vegeta strinse il
ciondolo con
raffigurato il sole e il simbolo a tridente reale con la mano e
corrugò la fronte.
“Sarà
un'alleanza breve. Il tempo di purificare il pianeta dagli
Tsufuru”
sussurrò. Bardack lo raggiunse, sollevò il suo
mantello vermiglio e
gli baciò la punta.
“Non
voglio mancarvi di rispetto, semplicemente desidero non perdere
quello che eravate un tempo. Prima del potere ...”
sussurrò.
- Vederti cambiare così non
è quello che avrei voluto, vorrei vedere il coraggioso
guerriero di una volta al mio fianco, amico mio, mio re
-pensò.
“Non
ho ucciso Paragas, l'ho solo ferito gravemente. Il grande Bill-sama
è
venuto in persona e mi ha avvertito che suo figlio Broly portava un
marchio infame. Non mi ha spaventato la sua potenza, ma che il dio
della distruzione mi dicesse che era una minaccia per l'intero
universo. E li ho fatti condurre su un altro pianeta”
mormorò il
sovrano. La luce dei soli faceva brillare di riflessi vermigli i suoi
capelli neri.
- Mi
sono dovuto prostrare a quel dio dinnanzi agli occhi di mio figlio.
Allearsi con Freezer non è peggio che dover sottostare a
tutte
queste maledette divinità. Non saremo mai veramente liberi
– pensò
Re Vegeta. Le sue iridi nere divennero liquide.
“Su
un pianeta che è stato travolto da una cometa”
ribatté Bardack.
Lasciò andare il mantello e Re Vegeta gli mise una mano
sulla
spalla.
“Se
non fosse stato il mio fratellastro non avrei avuto questa
pietà. E
non l'avrò per Arigas” rispose. I suoi baffi
tremarono.
“E
suo figlio?” domandò Bardack.
“Resterà
con noi. E' un neonato su cui non giace nessun fato, ma si
chiamerà
Calgare”
rispose il re.
“Figlio
di nessuno?” chiese il generale.
“Gli
Tsufuru ci ridussero in schiavitù per una coda e dei capelli
neri.
Noi laveremo le loro colpe con il sangue, riprendendoci le tecnologie
che mai vollero dividere con chi faceva parte della loro stessa
razza. E chi non si ribellerà con noi, perderà la
libertà se non
la vita”. Decretò Re Vegeta. Bardack
annuì.
“Come
desidera, sua altezza” sussurrò con voce roca.
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