Resident Evil: The Return Of The Nightmare

di Sherry_Birkin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incubo ricomincia ***
Capitolo 2: *** Sentimenti che emergono ***
Capitolo 3: *** Il rincontro ***
Capitolo 4: *** Primi pericoli ***
Capitolo 5: *** Il rimorso più grande ***
Capitolo 6: *** La Rivelazione ***
Capitolo 7: *** Il ritrovamento della base ***
Capitolo 8: *** Lo scontro padre-figlio ***
Capitolo 9: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** L'incubo ricomincia ***


Anche se aveva partecipato ormai a più incarichi,Sherry era visibilmente nervosa,si sentiva sempre come se fosse la prima volta,perchè tutte le missioni erano imprevedibili.Adesso però era più preoccupata: a tre anni dall'avventura in Edonia e poi in Cina,in cui ebbe a che fare con il virus-C,pensava che niente l'avrebbe più sconvolta a tal punto.Ma stavolta c'erano voci che giravano alla DSO,l'organizzazione sotto la giurisdizione del governo federale degli U.S.A ( Divisione Di Operazioni Di Sicurezza) circa il fatto che da qualche parte ci fosse una nuova base scientifica di armi biorganiche,perchè si erano sparse a macchie d'olio in varie città del mondo,delle vittime morte in circostanze misteriosamente simili,cioè brutalmente divorate e si erano avvistate nei luoghi dell'omocidio creature che dalle foto dei testimoni somigliavano molto ai mostri ormai già visti abbastanza.Anche se non c'era stata alcun contagio di nessun tipo da riscontrare.All'inizio Sherry si diceva che appunto fossero solo dicerie infondate,ma la DSO aveva ricevuto da poco un video-messaggio di uno scienziato "pentito": secondo il messaggio e le ricostruzioni,Ben Olsen( cosi si chiamava lo scienziato) famoso per le sue varie ricerche in tutto il mondo,sarebbe stato ingaggiato,per una multinazionale che si faceva chiamare "R.W." per affari top secret,con clausola nel contratto che diceva di giurare di aderire al progetto senza far trapelare a nessun costo informazioni all'esterno.Lui pensava volessero che i farmaci prodotti,in fase sperimentale,fossero protetti dalla concorrenza,ma ben presto si era reso conto che non era cosi.Sarebbero venuti a prelevarlo con un aereo per portarlo su un'isola sperduta nell'Oceano Pacifico,un'isola di modeste dimensioni non abitata,adibita a base scientifica,promettendogli cifre vertiginose,con un generoso anticipo di una parte dell'intera somma .Non si spiegava il perchè la base fosse ubicata in quel luogo lontano,ma almeno la vista del mare gli faceva piacere.Ma quando Ben si era accorto di ciò che girava sotto realmente e di quello che doveva occuparsi,cioè lo studio di alcuni virus esistenti per la sintetizzazioni di un nuovo virus che sarebbe stato usato poi per scopi poco nobili,come era scritto sul file che di nascosto e per sbaglio aveva letto,sul computer di un dirigente di alto livello "aveva fatto in modo di collegarsi al più presto con gli Stati Uniti,perchè uno dei maggiori paesi che da tempo lottava per debellare il Bioterrorismo della faccia della terra" aveva detto nel video-messaggio parlando a bassa voce,prima di interrompere spaventato la registrazione,perchè "loro" aveva bisbigliato allarmato"stavano arrivando".La DSO non era sicura che ciò che dicesse Ben fosse vero ma era pronta ad investigare: aveva rilevato le coordinate della posizione geografica dell'isola da cui era giunto il video-messaggio e inviato la sua squadra.Mentre Sherry ripensava a queste cose,con lo sguardo perso sulla sua pistola,seduta a bordo dell'elicottero,una voce spezzò le sue riflessioni: "Qualcosa non va,agente Birkin?" "no,tutto bene"rispose la ragazza "ma chiamami pure Sherry"..."allora tu chiamami Alexander" disse l'agente speciale Alexander Williams che le era stato assegnato.Sherry rispose con un cenno del capo e un sorriso,mentre il capitano della missione Oliver Smith che era in piedi,si limitò a dargli un breve sguardo e a soffermarsi di nuovo sulla veduta oltre i finestrini.Era una missione molto delicata e Sherry,che dal ruolo di scorta era passata ad un grado superiore,ne era consapevole: l'incarico era di estrema importanza,ed erano stati inviati tre agenti speciali,con il compito di scoprire informazioni vitali,investigare sulla veridicità dei fatti e se ci fossero riusciti avrebbero dovuto distruggere completamente la base segreta."Siamo arrivati,le coordinate erano giuste,l'isola a quanto pare esiste ed è proprio quella che vedete"disse il pilota dell'elicottero quando giunsero a sorvolare la destinazione."Bene prepariamoci all'infiltrazione" rispose l'agente; un momento prima che tutti e tre gli agenti armati di paracadute si lanciassero,il pilota Derek si rivolse a Sherry "stai attenta mi raccomando" e questa dopo avergli fatto l'occhiolino scomparve nel vuoto assieme agli altri. ########## Stava comodamente pilotando il suo ultimo acquisto,se cosi era possibile chiamarlo,si pagava da vivere facendo il barman di sera,nei locali più in voga del periodo è vero,ma questo non sarebbe mai bastato a pagarsi un gioiellino del genere.Piuttosto Jake Muller lo aveva trovato per caso,situato in una zona remota di campagna,dove era solito recarsi quando era sovrappensiero.Un elicottero nero tutto per lui: era intatto,tutti i comandi funzionavano perfettamente,ed era abbastanza grosso; lo aveva esplorato per bene,ma non aveva trovato nulla di insolito,tranne delle gabbie nel retro a tratti imbrattate di sangue,forse magari,si era detto,trasportavano animali.Era passato più volte per quella zona e l'elicottero era sempre li,cosi ipotizzando che nessuno sarebbe venuto a riprenderselo,era riuscito dopo svariati tentativi a farlo partire.Mentre si godeva la vista dall'alto,della campagna incontaminata,una spia rossa si accese sul monitor: "pilota auotmatico inserito",c'era scritto.In qualche modo,l'elicottero infatti cominciò a viaggiare di sua volontà,senza che Jake potesse protestare."Merda! E ora come faccio?" imprecò ad alta voce l'ex mercenario,rendendosi conto di essere a corto di idee e senza alcun paracadute.Quello che doveva essere un giro di prova, si era rivelato qualcosa di inaspettato."calma" si disse; provò a spingere tutte le leve e i bottoni presenti nella sala comandi,ma niente...finchè si rassegnò e scrutando il cielo cercò di capire dove diavolo stesse andando..."spero solo di non schiantarmi" ammise.Poi come se per rilassarsi,in quell'assurda situazione,tirò dalla fodera del giubbotto una mela rossa,si appoggiò allo schienale e le diede un morso. Dopo svariete ore passate a viaggiare,la preoccupazione non era diminuita,ma sentendosi impotente difronte quella situazione aveva reagito appisolandosi.Quando riapri gli occhi si accorse che sotto di lui c'era l'Oceano.L'elicottero era volato parecchio lontano; una nuova spia rossa catturò l'attenzione di Jake sul monitor dei comandi "L'atterraggio è previsto tra cinque minuti" annunciò una voce meccanica all'interno dell'abitacolo."atterraggio?!" pensò Jake ad alta voce ancora.Da un lato era sollevato di scendere da quel veicolo senza controllo,dall'altro non sapeva cosa aspettarsi.Assistette alla discesa del veicolo che penetrava tra vegetazione di un'immensa isola,e quando cominciò ad atterrare lentamente su di un apposito eliporto tra il verde,si meravigliò di vedere alcuni uomini sventolare le mani e avvicinarsi al mezzo lentamente."Ho anche il comitato di benvenuto!" pensò tra se e sè l'ex mercenario.La porta blindata si apri da sola e Jake scese temerario dall'elicottero. "Bentornato! sei solo?" gli disse uno degli uomini "abbiamo bisogno subito del rapporto sulla missione"continuò "i piani alti,lo richiedono e tu sei in netto ritardo" "si..la..missione...per.." balbettò Jake incredulo e in difficoltà,a quel punto i due uomini con uniformi verde militare,si scambiarono un'occhiata."Si hai fatto tutto il necessario richiesto?abbiamo richiamato il veicolo con i comandi automatici,dopo che abbiamo perso i contatti,perchè ci mettevate troppo" ribattè l'altro uomo senza ricevere risposta,Jake a quel punto notò che gli uomini si erano avvicinati molto e notò anche visibilmente la loro espressione cambiare;fu breve la frazione di secondi in cui si rese conto,che stessero per estrarre le armi,cosi con riflessi pronti il ragazzo sferrò una gomitata ad uno dei due la cui pistola cadde lontano,afferrò l'altro per le braccia,torcendogli le mani e impossessandosi della sua arma,lo scaraventò con un calcio a terra.Avendo recuperato l'arma caduta,puntò la sua contro i due.L'uomo caduto per primo ansimante,estrasse una radio trasmittente e premette un bottone rosso "emergenza! intruso sull'isola!".A quel punto una sirena risuonò bruscamente nell'etere,"ora sono guai bastardo! " disse l'uomo,al che Jake continuando a puntare la pistola,cominciò a correre,schivando i fitti alberi che si trovò lungo la corsa e addentrandosi e scomparendo tra la natura.

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Capitolo 2
*** Sentimenti che emergono ***


Sherry e i due agenti,erano da poco tempo sull'isola,avevano perlustrato poche zone in quel tratto limitato di tempo,quando d'un tratto si udi il suono di una sirena echeggiare in lontananza: doveva provenire da lontano ma non molto,se calcolavano che si trovavano ancora in prossimità della costa e non nel cuore dell'isola.Avevano scelto di iniziare da quella posizione,per non dare troppo nell'occhio."Cosa è stato?" chiese Alexander "ci hanno già scoperti?" esclamò ironico..."non credo sia per noi" rispose Sherry."Ragazzi,mantenere la calma! Sarà successo qualcosa,ma per ora il nostro obiettivo è trovare la base,tuttavia mantenete gli occhi ben aperti"disse il capitano Smith.Si fecero strada tra la fitta vegetazione,strappando l'erba sproporzionatamente cresciuta che ostacolava il passaggio con dei lunghi pugnali,dovendo fare attenzione a qualche insetto o serpente; era evidente che fossero ancora lontani dal centro lavorativo più abitato.Sherry era molto emozionata,sapeva che le sorti del mondo,dipendevano molto da quella missione,non potevano permettersi che il bioterrorismo tornasse a prendere vita,ciò la rendeva carica ma spaventata allo stesso tempo.Quando ormai giunsero ad un ruscello,si avvicinò alla riva,specchiandosi e guardando la sua immagine riflessa,a tratti rivide la bambina spaventata di Raccoon City,cosi si rinfrescò il viso con l'acqua e si fece forza,poi notò delle increspature sempre più ampie sull'acqua: stava piovendo e avrebbero dovuto trovare riparo al più presto.Smith,aveva perlustrato la zona intanto,scovando una caverna oltre la cascata e i tre vi si precipitarono all'interno. Estrassero le torce in modo da orientarsi nell'oscurità,la caverna era larga ma di piccole dimensioni,e per ripararsi dall'umidità,Sherry prese dal suo zaino alcune coperte e le porse ai suoi compagni che intanto con dei ramoscelli erano riusciti ad accendere un misero fuoco,apprestandosi a passare li la sera e la notte imminenti. Passarono le ore,il superiore Smith affilava il suo coltello in disparte nel lato opposto della caverna da cui erano seduti Sherry e Alexander."non è sempre cosi,sai?" si rivolse il giovane alla ragazza,"che cosa vuoi dire?" fece lei;"Oliver ...voglio dire" rispose lui abbassando di un tono la voce "non è cosi scontroso come sembra,anzi ha un cuore grande,io lo conosco da tempo,e sono sicuro che te lo dimostrerà,il suo essere solitario è solo il suo modo di essere"..."penso ti abbia sentito" ridacchiò la giovane agente...Smith si voltò a guardarli e sbuffando gli si avvicinò,poi dando un colpetto sulla spalla del suo collega,affermò con un sorriso "sarà meglio pensare a come muoverci domattina..ma tu riposati anche biondina,io e lui faremo la guardia"..."non preoccuparti,siamo una squadra e dobbiamo collaborare"..."certo ci servi piena di energie infatti! ed hai evidenti occhiaie ora" disse scherzando l'agente veterano,Sherry allora annui sorridendo,sapendo che Alexander non si sbagliava sul suo conto. ############ Sapeva che sarebbe stata questione di tempo,quando il virus sarebbe stato collaudato al meglio,ne avrebbe preso tutti i campioni esistenti,fatto saltare la base con all'interno tutti i dipendenti e avrebbe trasformato il mondo in un inferno con lui a capo,ricattando economicamente i paesi più ricchi e combattendoli con le armi biorganiche in caso di non collaborazione e ricreando il mercato nero delle B.O.W. A interrompere le sue diaboliche fantasie fu l'arrivo del personale in allarme"signore,abbiamo un intruso sull'isola,è un soggetto non identificato,armato solo di pistola...i nostri uomini sono già sulle sue tracce,dobbiamo far in modo che non arrivi alla base e scappi dall'isola" "identificatelo con le telecamere e attivate le misure di sicurezza,non che sia una minaccia un solo individuo,anzi...ma in questo modo potremmo sperimentare le armi su di lui.."ma signore sono ancora in fase di lavoraz-..." fa quello che ho detto!"concluse con tono severo l'uomo "si,signore!" rispose l'altro,correndo via e lasciandolo solo nell'oscurità della sua stanza,illuminata solo da una candela.L'intruso non lo preoccupava affatto,anche se non capiva come fosse arrivato li,a dargli problemi era il fatto che non volesse fare mosse sbagliate,il suo grande progetto in passato si era rivelato un fallimento,non avrebbe accettato che nessuno stavolta ostacolasse i suoi piani,il suo imperativo era eliminare tutti coloro che gli intralciassero il cammino. ############# Mentre era in balia totale dei sentieri tortuosi che gli si stagliavano davanti,l'ex mercenario si accorse del cambiamento del cielo: ormai nero presagiva pioggia e questa non tardò ad arrivare.Da qualche parte senti ululare ma ormai intorno a lui era troppo buio per orientarsi,girò su se stesso e nella direzione dei versi,che si facevano sempre più chiari e puntando la pistola nel vuoto.In seguito ci fu un fruscio d'erba e di scatto Jake si voltò in quella direzione giusto in tempo per vedere delle fauci mancarlo per poco se non si fosse schivato prontamente,di riflesso il giovane sparò due colpi alla bestia che gemette dal dolore e si accasciò al suolo,mentre un'altra di quelle cose gli afferrò con i denti aguzzi un braccio,conficcandoli nella carne. Jake strinse i denti per non urlare,scuotendo il braccio per far lasciare la presa a quello che sembrava un lupo mutante,poi con un barlume di lucidità,si ricordò di un coltello che aveva trovato sull'elicottero assieme ad una radio-trasmittente,lo afferrò dalle tasche dei pantaloni e con fretta,forza e furia lo conficcò nel mostro.Gli attacchi erano terminati,almeno per il momento si era imbattuto solo in due creature che vagamente avevano l'aspetto di appartenere alla famiglia dei lupi."mai visto niente di simile" disse cercando di ignorare il dolore lancinante al braccio,ma era inevitabile.Aveva proprio una brutta ferita,continuò ad avanzare ma stava perdendo molto sangue,si sentiva debole e privo di forze,"come diavolo era finito in quella situazione? chi erano quegli uomini? e cosa volevano da lui? in più quell'elicottero a chi apparteneva?" cominciò a imprecare e a chiedersi perchè capitassero tutte a lui.Si sentiva anche dannatamente solo,il che era come una novità,amava la sua solitudine,aveva sempre pensato che gli altri turbassero la sua quiete,da qualche anno a quella parte era riuscito però a tessere qualche rapporto sociale,con il cambio di vita,si era stabilito in Germania,aveva un piccolo appartamento a Berlino e lavorava come barman di sera,quindi era a contatto con molta gente,niente a che vedere con il lavoro di un tempo,ma tendenzialmente la sua era una natura scostante e solitaria.Solo una persona era riuscita a far breccia nel suo cuore,ad aprirglielo,abbattendo i muri delle sue difese.Pensava spesso a lei,faceva anche sogni ricorrenti che la ritraevano,magari tra le sue braccia,non sapeva bene il perchè,"mi ha salvato la vita" si diceva spesso e non lo intendeva solo letteralmente: lei era riuscita a farlo sentire vivo davvero per la prima volta,come un raggio di sole era entrato nella sua vita,lo aveva spinto a guardarsi dentro,ad avere confidenza con il proprio essere,ma purtroppo le loro strade si erano divise: non la vedeva da anni e la sentiva raramente,e in quel momento realizzò che avrebbe desiderato di più,tuttavia era come se fosse sempre con lei,quando era giù di morale l'unica cosa in grado si sollevarlo era stranamente il suo pensiero,proprio come ora che era fragile e dolorante.Si accostò ad una roccia e vi premette contro,prima di accasciarsi e di chiudere gli occhi,privo di sensi,proprio un attimo prima pensò ad una sola cosa: Sherry.

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Capitolo 3
*** Il rincontro ***


Si sentiva felice,quando era con lui tutto era più bello e soprattutto aveva un senso, si trovava mano nella mano con Jake,camminavano in un paesaggio illuminato dal sole,ma la cosa straordinaria non era quello,era stare con lui,lei non poteva chiedere nulla di meglio...ma poi d'improvviso tutto diventava buio pesto,lui assumeva un'espressione disperata,di sgomento,sgranando gli occhi e sprofondando nell'oblio...lei cominciò allora ad urlare e cercare di rincorrere quell'immagine che si deformava e sfumava; l'angoscia era arrivata ai limiti della sopportazione,quando d'un tratto Sherry apri gli occhi e ascoltò il suono spaventato della sua voce uscire dalla sua bocca,poi guardandosi intorno realizzò dove si trovasse e ritornò alla realtà."Accipicchia! brutto incubo eh?!" le chiese gentilmente Alexander,"già...ma sto bene" rispose con poco fiato la ragazza,rincuorata dal fatto che fosse solo un sogno.Il giovane agente le spiegò che Oliver aveva insistito per esplorare la zona circostante nonostante la pioggia.Dopo un'oretta la radio-trasmittente di Alexander iniziò a ricevere un segnale"hey Alex! vienimi ad aiutare!sono a pochi km dalla grotta!sbrigati!vai alla sua sinistra non ti puoi sbagliare!" "ricevuto arrivo subito" rispose l'agente."vuoi che venga con te?" chiese Sherry preoccupata di nuovo "no tranquilla,non deve essere nulla di grave".Eppure dal tono di voce di Smith Sherry pensò che non fosse cosi,tuttavia restò al suo posto.Dopo una ventina di minuti,vide entrare nella caverna i due agenti che trasportavano un corpo " presto,presto!..prendi il kit di pronto soccorso!" ordinò Smith..e cosi fece l'altro prendendo l'occorrente.La luce artificiale nella caverna fatta dalle torce era scarsa,in più il fuoco stava morendo,Sherry si alzò in piedi a quel punto,per osservare chi fosse la persona che stavano medicando i suoi amici.Si avvicinò lentamente,quasi non volesse sapere davvero il volto del malcapitato,queste situazioni le odiava,ma quando fu vicina non potette credere ai suoi occhi. ########### Quando gli fu mostrato sul grande monitor della sala computer,l'aspetto dell'intruso,rilevato da alcune telecamere di sicurezza,lui non aveva dubbi: conosceva quel ragazzo,sapeva della sua precedente avventura con il virus-C di quella fallita organizzazione Neo-Umbrella.Come sapeva molte informazioni su di lui,dopo la sconfitta dell'organizzazione era semplice,aveva ingaggiato più di una spia in quell'occasione,aveva molte fonti."Vediamo come se la cava questo cucciolo!" disse l'uomo rilasciando una risata diabolica,cosi inquietante che gli scienziati presenti si guardarono l'un l'altro.Lui si tirò su gli occhiali scuri e affermò "ritirate gli uomini sulle sue tracce,le creature liberate basteranno"...fece una pausa "se doveste avvistarlo,lo voglio vivo" concluse uscendo dalla stanza senza voler ascoltare una possibile risposta. ############# "Dovevi vedere la tua faccia Sherry! Sembrava tu avessi visto un fantasma,ci siamo preoccupati"disse Alexander "mi dispiace ragazzi,non volevo farvi preoccupare,ma ecco..."la voce le si spezzò e gli occhi si fecero lucidi,fece un respiro come per raccogliere le parole e aggiunse,voltandosi verso il soggetto del suo discorso,che era ora al sicuro,adagiato su di una coperta e addormentato "non vedevo questa persona da parecchio e insomma avendolo visto in quelle condizioni..io..."..."non c'è bisogno che ti giustifichi" rispose l'amico.Proprio in quel momento,Jake apri gli occhi lentamente cercando di mettere a fuoco e quello che vide pensò fosse un miraggio: "sherry?" disse a bassa voce ma con intensità "lei le si era avvicinata e accarezzandogli il viso disse "non sforzarti troppo,riposati per ora"...a Jake quel contatto parve una sorpresa,ma invece di dargli fastidio come si sarebbe aspettato,gli provocò una sorta di scarica in tutto il corpo,eppure era una semplice carezza,mentre capi che per Sherry sembrava essere stato un gesto naturale.Dopo il silenzio la ragazza aggiunse,quasi dimenticandosi di ciò che aveva appena raccomandato all'ex mercenario,"accidenti Jake che ci fai su quest'isola maledetta?" "vorrei saperlo anche io,supergirl" disse il ragazzo con il suo solito sorrisetto sarcastico, le parole gli erano uscite veloci dalla bocca.Sherry riconobbe il suo solito fare: aveva la risposta sempre pronta,inoltre era da tempo che non sentiva chiamarsi in quel modo,era un nomignolo che Jake le diede quando seppe delle sue capacità rigenerative.Udendo quella parola Sherry stranamente avvampò dall'imbarazzo e fu investita da un'ondata di ricordi." Tu perchè sei qui?!e chi sono questi?" chiese lui indicando i due agenti che al momento erano rimasti rispettosamente in silenzio "sono loro che ti hanno ritrovato,privo di sensi..." .Cosi entrambi raccontarono la loro storia e dopo che Jake,riusci ad acquistare un pò di fiducia nei confronti dei due sconosciuti,una timida luce cominciò a filtrare all'entrata della caverna attraverso delle fessure: stava sorgendo il sole e ormai era tempo di mettersi veramente a lavoro.

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Capitolo 4
*** Primi pericoli ***


Non c'era stato verso di farlo ragionare,Jake nonostante fosse infortunato,aveva insistito per andare con loro,sostenendo che l'antidolorifico e i medicinali della notte prima erano bastati a farlo stare meglio.Sherry aveva visto di cosa era capace l'ex mercenario e gli aveva dato fiducia.L'agente stava avanzando il passo sul sentiero ancora scivoloso per la pioggia della notte,quando Alexander la bloccò con un braccio "ferma!" le disse poi lanciò un sassolino su di una pedana mimetizzata tra il verde,che stava per essere calpestata dalla giovane donna.Il terreno cominciò a tremare: quando si accorsero di ciò che stava per accadere tutti e quattro corsero e si lanciarono nella direzione opposta del gigantesco macigno che stava rotolando nella loro direzione,rivelando un passaggio nella parete da cui si era staccato."oh cielo! se non fosse stato per te!" disse Sherry,rivolgendosi ad Alexander; "è il minimo che possa fare per te" rispose questi. "Giusto in tempo" osservò Jake,ma il tono con cui pronunciò quelle parole confodeva sul fatto se fossero sincere o di burla."Consiglio di esplorare quel passaggio" cambiò discorso Smith,"sono daccordo" disse Sherry guardando Jake di sottecchi.I quattro si incamminarono lungo il passaggio,attraversando un breve tratto oscuro,giunsero di nuovo all'aperto.A cadere all'occhio a prima impatto era una grossa statua,su di un'altura poca distante,di una sorta di divinità con più braccia in apparente posizione di preghiera,dietro la quale si stagliava quello che sembrava essere un vecchio e non troppo grosso tempio.Raggiunta l'altura,vi trovarono alcune tigri dormienti,che svegliate dal loro arrivo,mostrarono da subito ostilità.Non erano tigri comuni,ma molto più grandi e con arti sproporzionati e dagli occhi rossi,probabilmente infette di qualche virus.La prima delle tre si scagliò verso Sherry che rispose con il suo fucile a pompa.La bestia cadde al suolo,ma con incredulità dei presenti si rialzò come se niente fosse,allora Jake a cui era stato dato un fucile sparò un altro colpo,mentre Alexander e Smith si occuparono delle altre due creature."Ma cosa diavolo sono queste cose?" esclamò Jake,dopo che se ne furono sbarazzati." a quanto pare sono creature della R.W.,dobbiamo stare attenti potrebbero essere contagiose" rispose Smith."allora anche le cose che mi hanno attaccato ieri dovrebbero esserlo,non erano come vi ho raccontato lupi normali".Ci fu silenzio,che solo Sherry si decise a rompere "forse a quanto pare non lo erano,o forse tu hai gli anticorpi per questo tipo di virus,non mi stupirei che fosse cosi" Smith rimase colpito da quelle parole "è il figlio di Wesker?!" disse esclamando più che domandando.Era al corrente degli eventi di tre anni prima." si...qual è il problema?" rispose il giovane Jake avendo colto nell'aria il fastidio che quella scoperta sembrava arrecargli "nessuno,domandava soltanto" intervenne Alexander facendo le sue veci "è meglio proseguire ragazzi" affermò poi l'agente,trovando Sherry daccordo."direi di entrare in questo piccolo tempio e poi proseguire,potrebbero esserci informazioni" disse la ragazza,mentre aveva già aperto il grosso portone della struttura.Jake notò che la statua aveva una grossa gemma blu incastonata nella bocca,cosi la raccolse mentre gli altri erano intenti ad entrare "bel gioiellino" aveva pensato. ################ Più che infastidito dal fatto che non ci fosse uno ma ben quattro intrusi,lui era compiaciuto.Le telecamere nascoste sparse sull'isola avevano rivelato la presenza di più persone,che ora sfuggivano all'obiettivo.Si chiedeva quale strada stessero percorrendo e non vedeva l'ora di sapere i risultati dell'esperimento a cui voleva sottoporli con le sue armi biorganiche.Secondo le sue opinioni non avrebbero raggiunto mai la base tutti se non in pochi,con le creature sparse sul territorio e in caso contrario si sarebbe divertito con loro.Ad ogni modo sapeva che una persona in particolare,il ragazzo,sarebbe arrivato senza dubbio e non vedeva l'ora.Aveva già inviato i suoi uomini per un'operazione importante e ben presto avrebbe avuto il soggetto che forse avrebbe fatto si che il suo nuovo virus fosse perfetto.Quello che poteva sembrare uno sconvolgimento dei suoi piani,magari poteva rivelarsi la sua fortuna. ################### L'atrio del tempio era ampio e il corridoio che si estendeva oltre di esso era contornato ai lati da alte colonne,alla cui sommità erano scolpite statue raffiguranti la stessa sorte di divinità a più braccia che vi era fuori dal tempio.L'atmosfera aveva un che di insolito e raccapricciante,l'unica luce era quella che penetrava dalle ampie vetrate colorate "Ma che bel posticino" commentò ironico Jake a bassa voce.I quattro si addentrarono cautamente e una volta giunti all'altare malandato e corroso dal tempo,notarono un'altra statua raffigurante probabilmente una creatura mitologica."Guardate qui manca un occhio" fece notare Sherry.La creatura aveva un occhio di diamante viola e un foro al posto dell'altro. "forse l'altro si trova nei paraggi" disse Smith; in quel momento Jake si ricordò di ciò che aveva ritrovato poco prima, estrasse dalla tasca dei pantaloni la gemma blu e la inserì nel foro vuoto,con stupore dei presenti.D'un tratto si udi un rumore oltre la statua che girò su se stessa e si ritrasse nel muro,quest'ultimo scorrendo verso sinistra rivelò un rampa di scale."come hai fatto?" chiese Sherry "dove l'hai trovata?" ..."che vuoi che sia,trucchi del mestiere!" rispose Jake facendole l'occhiolino."forse è meglio sbrigarci" fece Alexander senza congratularsi con lui.Jake rimase un pò infastidito da quel comportamento ma non replicò.Salirono la lunga e larga scalinata, giungendo al piano superiore del tempio,con Smith che precedeva il gruppo."shhh silenzio! sento un rumore" sussurò questi.C'era un lamento che proveniva da non molto lontano,qualcosa o qualcuno aveva udito il rumore dei loro passi e si stava avvicinando a gran velocità.Dall'oscurità apparve qualcosa che si scagliò contro l'agente veterano,il quale bloccò con il proprio fucile,le braccia che affannose erano protese verso di lui.Alexander e gli altri premetterò il grilletto contro la creatura, che caduta al suolo,si stava rialzando "punta alla testa"disse Sherry,Smith le diede un'occhiataccia come se sapesse quello che doveva fare.Quando il mostro fu eliminato,Sherry non poteva credere ai suoi occhi era come rivivere un incubo che pensava fosse stato superato per sempre.Si inginocchiò vicino a quello che era uno zombie,e rimase in silenzio,dopo aver letto le iniziali sulla sua giacca "R.W."."forza supergirl!" le disse Jake mettendole un braccio sulle spalle .La ragazza si alzò e senza guardare i compagni disse "continuiamo".Non avevo il coraggio di sostenere il loro sguardo,pensava che l'avrebbero letta dentro attraverso i suoi occhi tristi.Si sentiva devastata: sapeva che probabilmente le informazioni di Olsen erano vere,ma aveva sperato fino all'ultimo che si trattasse tutto di uno scherzo.Avanzarono con le torce,giungendo dopo un breve tratto di corridoio ad un'unica porta spalancata che dava in uno stanzino.All'interno di questo vi erano una scrivania con dei fogli,una coperta logora per terra,dei rifornimenti di provviste avariate.Sherry si avvicinò alla scrivania e frugò su di essa,ritrovando un diario personale su cui erano annotate delle cose. -3 Gennaio 2015- "Oggi ho trovato la forza di uscire dal mio nascondiglio segreto,per cercare un pò di cibo sugli alberi,ma ho trovato scarse risorse.Le creature dell'isola sono sempre in agguato.Sono scappato dal laboratorio dopo la registrazione inviata alla DSO,perchè i superiori si erano insospettiti...soprattutto LUI,l'uomo invincibile,cosi lo chiamano.E ora mi ritrovo qui in balia di un destino senza lieto fine.Mi dispiace Elisa,perdonami mia cara amata,se non ci rivedremo più....questo tempio creato nell'antichità è la mia salvezza temporanea,ma il mio tempo sta per finire...sono stato morso da una di quelle cose,che si aggirava tra la giungla: era un umano prima,un dipendente tralaltro,deve essere a sua volta stato morso da uno dei lupi oppure...non so..." ho anche lasciato la gemma viola al suo posto,non l'ho più con me,mentre l'altra non ricordo dove l'ho messa.Tanto ormai è questione di ore ed io poi..." La lettura era incomprensibile per via delle macchie di sangue sparse sul foglio. Sherry e Jake che stavano leggendo quelle parole rimasero in silenzio,mentre Sherry sgranava gli occhi Jake imprecò "merda! era lui quello che abbiamo ucciso allora! Questa faccenda si complica sempre di più".Passarono il foglio agli altri due agenti e sotto di esso trovarono qualcosa: una mappa per giungere alla base segreta e una cartina della base stessa.La fortuna in qualche modo sembrava girare dalla loro parte.A quel punto delle voci dal piano inferiore catturarono la loro attenzione."Sparpagliatevi e cercate in tutte le stanze,squadra Alpha!".I quattro osservarono l'avanzata attraverso una sottile fessura del corridoio: dei soldati erano penetrati nel tempio assieme a delle creature somiglianti a delle pantere molto più grosse del solito e con uno strano aggeggio collocato sul dorso.Erano infette dal virus ma a quanto pare qualche sostanza in quell'aggeggio ne permetteva il controllo. "Ci stavano cercando,cazzo! " imprecò Alexander stavolta."qual è il piano eroe?" si rivolse Jake all'agente..."li affrontiamo! Non vedo alternativa"rispose lui."Abbiamo poco tempo e siamo in trappola" disse Sherry. "Voi sfondate questa finestra e passate di li,noi li terremo impegnati" rispose Smith." non se ne parla disse Sherry!"...."infatti!" esclamò Jake "facciamoli fuori!"..."Abbiamo bisogno che qualcuno arrivi alla base e continui in fretta il lavoro" aggiunse il capitano. "Al piano di sopra!Occhi sulla ragazza!" gridò una voce dal piano di sotto."la ragazza?" pensò Sherry che alle parole di Smith,aveva compreso che questi aveva ragione, si sentivano entrambi però terribilmente in colpa a lasciarli li,tuttavia fecero quanto detto: sfondarono in fretta la finestra dello stanzino,con dei colpi di pistola, Jake si lanciò su di un albero "forza Sherry! ce la puoi fare!" le urlò,la ragazza prese fiato e una piccola rincorsa poi saltò riuscendo alla perfezione; scesero con cautela dall'albero e cominciarono a correre a più non posso,mentre dal tempio si diffondevano urla e spari. Giunti abbastanza lontano,mentre erano ancora in corsa Sherry inciampò tra i le radici di un albero che fuoriuscivano dal terreno,cadendo in avanti e coinvolgendo Jake in una rotolata lungo il sentiero.Quando la caduta al suolo si arrestò,lei ricadde su di lui che era a pancia in sù,sotto di lei.I due si guardarono fisso negli occhi,per secondi che parvero infiniti: Jake le cingeva i fianchi e i loro respiri quasi si confondevano per la vicinanza dei loro volti.Poi lui lamentò un dolore al braccio infortunato e Sherry d'istinto si spostò da quella posizione."Ti fa ancora molto male?" chiese con tono incerto e per stemperare l'imbarazzo di pochi secondi prima."Non è niente,ora da che parte?" cambiò discorso Jake.Per fortuna dopo la caduta Sherry aveva ancora con sè la sua mappa,la prese dallo zaino e cominciò a studiarla,mentre Jake giocava con la radio-trasmittente facendola volteggiare con il palmo della mano.Poi si accorse di un bottone nero su di essa e lo premette.A quel punto ascoltarono una registrazione: "sono Ronald della squadra Beta,la missione ci è sfuggita di mano,i Licker e le pantere che abbiamo liberato nella città,ci sono sfuggite dal controllo" diceva una voce ansimante e preoccupata "richiediamo aiuto immediato,gran parte della squadra è stata divorata! quelle cose sul loro dorso sono difettose e ..." poi ciò che si udi fu un urlo stridulo e aghicciante di dolore affiancato a lamenti animaleschi e la trasmissione si interrompeva: le bestie a quanto pare avevano assalito uno dei pochi sopravvissuti di quell'elicottero.Jake e Sherry rimasero allibiti adesso era tutto chiaro: avevano inviato in varie parti del mondo delle squadre per collaudare il virus,senza fregarsene di possibili contagi,non si meravigliavano i due ragazzi,se adesso dall'altro lato del mondo stesse succedendo l'inferno.Ma d'altronde Sherry si disse che non era stata informata di nulla al riguardo,almeno per il momento,ciò le conferiva un minimo di speranza.Mentre riflettevano sul da farsi,un gruppo di scimmie dai denti aguzzi e gli occhi rossi,li circondarono.Era solo l'ennesima prova a cui erano sottoposi."E' tutto un brutto sogno" pensò Sherry..."ma un sogno fin troppo reale" ammise,poi cominciò a fare fuoco.Una delle scimmie la fece cadere all'indietro "Sherry!" esclamò Jake che intanto aveva scalciato una delle creature,si girò di scatto e sparò alla scimmia che stava in procinto di attaccare la ragazza,la aiutò a rialzarsi: erano troppe e loro avevano poche munizioni.Improvvisamente la terra cominciò a tremare,le scimmie lanciarono versi acuti e scapparono di corsa,qualcosa di grosso si stava avvicinando sbraitando.Jake si accorse di un piccolo sentiero nascosto nel verde dei cespugli e dei grossi alberi"di qua!" urlò prendendo per mano Sherry e trascinandola via.Non aveva intenzione di sapere cosa stesse per raggiungerli,erano scampati a molti pericoli,ma aveva l'impressione che quel qualcosa fosse troppo anche per loro in quel momento,la fuga era l'unica soluzione ancora.Tuttavia si sa che la Dea della fortuna,non è sempre buona e prima o poi ti abbandona.

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Capitolo 5
*** Il rimorso più grande ***


"Signore i nostri uomini hanno catturato due intrusi,cosa ce ne facciamo?!" chiese un subordinato ."La ragazza..." rispose lui." Non era con loro e nemmeno suo...nemmeno il ragazzo"a quel punto l'uomo strinse i pugni."siete degli incapaci!" si voltò di scatto e con gran velocità felina ridusse la distanza che si trovava tra lui e l'altro uomo,poi lo prese per il collo e lo alzò di molti cm dal suolo.Il soldato riusciva a tratti a intravedere le sue iridi rosse oltre gli occhiali scuri."Sherry Birkin" disse l'uomo "mi serve subito!mi serve ORA!" continuò mettendo più enfasi sull'ultima parola.Poi lasciò ricadere al suolo il suo subordinato,che ansimava e si portava le mani al collo dolorante."Non fatemi intervenire di persona..." disse infine dandogli a quel punto le spalle."certo signore è praticamente già fatto" disse il soldato,scalciando e alzandosi di scatto e correndo via." c'è qualcosa di speciale in quella ragazza..." disse ad alta voce l'uomo ormai rimasto solo con un sorriso beffardo e maligno sul volto. ########### In seguito ad attimi di panico,dovuti alla continua fuga dal pericolo,Jake e Sherry poterono finalmente riprende fiato.La corsa li aveva portati in un'altra parte della foresta in cui tutto sembrava essere più calmo.I due avanzavano in silenzio per la tensione,ma Sherry si sentiva al sicuro con lui,nè a disagio per il fatto che non ricoprissero quel silenzio con le parole: semplicemente si sentiva a posto con lui,non sapendosi spiegare il perchè,nonostante l'adrenalina le scorresse nelle vene per il terrore."Sono in pensiero per gli altri" ammise poi la ragazza,pensando ad alta voce e spezzando quel silenzio."Anche io,ma vedrai il tuo eroe se la caverà..." rispose lui "spero..." aggiunse. "Il mio eroe?" chiese l'agente "Si, quello li,come si chiama Ale e qualcosa"..."Alexander" precisò Sherry "Si esatto,lui!" Sherry dapprima alzò gli occhi al cielo,poi le spuntò un sorrisino compiaciuto sul volto senza aggiungere altro che un "ah.." come se fosse seccata invece,sapendo che Jake che la precedeva non poteva averla vista."Che c'è? non è cosi?!" disse l'ex mercenario a quel punto voltandosi; Sherry si fermò per un attimo nel punto in cui si era fermato lui e dandogli un'occhiata sarcastica,spostò la pianta che le andava sul viso e proseguì il cammino lasciandolo fermo imbambolato dov'era. "Lo prenderò per un si" disse ironico Jake fissando il terreno e poi riprendendo a seguire Sherry."Ho fatto un sogno ieri notte.." cominciò la ragazza bionica,come la chiamava lui,senza voltarsi.Jake senza rispondere,aspettò che lei continuasse "c'eravamo io e te che passeggiavamo,ma...poi tutto si oscurava e tu stavi male e..." si girò verso di lui ridendo istericamente per il nervoso "continua" disse lui..."e poi io provavo a rincorrerti per aiutarti ma non ci riuscivo...alla fine mi sono svegliata" concluse mentre continuava a camminare a tratti."Poche ore dopo ti hanno ritrovato e tu eri ferito..." -silenzio-"cosa pensi di tutto ciò?" chiese lei a quel punto.Jake si sentiva lusingato e in imbarazzo allo stesso tempo ma soprattutto confuso,il che lo metteva in difficoltà: davvero Sherry aveva percepito quando lui era stato attaccato e lo aveva sognato?! Questa cosa lo lasciò stupito. "Dico che anche io faccio degli incubi" rispose lui "la prossima volta sogna qualcosa di più allegro,supergirl" fece per sdrammatizzare la situazione.Per Sherry forse lui non aveva afferrato il concetto,o forse fingeva di non farlo,ma la sua risposta ironica e vaga che non si focalizzava su ciò che lei voleva dire,le lasciò un vuoto dentro.Per tutto il tempo del tragitto avevano continuato a consultare la mappa e a quel punto quando i due si liberarono delle foglie di un foltissimo albero che non permetteva di avere una visuale piena,si accorsero di essere giunti ad un ponte di legno,sotto il quale fluiva un torrente,mentre in lontananza a dipingere il quadro del paesaggio vi era un grosso edificio."La base scientifica,l'abbiamo trovata!" urlò Jake."E' l'unica via di proseguimento" disse Sherry..."Bene,andiamo,ma attenzione sembra vecchio,potrebbe non reggere" rispose lui. Jake pensò di andare per primo,per testare se il ponte fosse utilizzabile,camminò molto lentamente: il ponte cigolava e si muoveva in modo irregolare quando arrivò a metà strada d'un tratto uno degli assi si sfondò. "Jake!" gridò Sherry dall'altro lato. "E' tutto a posto!" disse l'ex mercenario,una gamba aveva provocato un buco nell'asse ma non abbastanza grosso da far si che cadesse del tutto.Proseguì l'avanzata con successo fino a giungere dall'altro lato del ponte."Forza ragazzina bionica! tocca a te! fai attenzione,per favore!" gridò a Sherry,la quale fece attenzione in particolar modo,anche a quel "per favore".La ragazza imitò Jake,andando molto lentamente, arrivata al punto in cui l'asse di legno si era sfondato,cercò di esser ancora più cauta.Superato il punto,tutto sembrava andare liscio,ma improvvisamente degli zombie comparvero all'inizio del ponte,probabilmente li avevano fiutati e raggiunti.Alcuni cominciarono ad avanzare sul ponte correndo,erano zombie alquanto veloci,rispetto ai normali standard."Cazzo!" urlò Jake "corri!" le impose.La ragazza più per istinto iniziò a correre,il ponte,scosso da quei forti movimenti,cominciò a dondolare,finchè non si spezzò,com'era prevedibile.Sherry e i mostri caddero velocemente nel torrente in piena,alcuni mostri annegarono,altri furono trascinati dalla corrente.Jake corse con quanto fiato aveva,in direzione dei movimenti della ragazza,trascinata dalla corrente."Tieni duro!" le ripeteva mentre Sherry che lo invocava,cercando disperatamente di restare a galla era riuscita ad aggrapparsi ad uno scoglio.Jake tagliò con il coltello un pezzo della corda del ponte,lo legò ad un albero e si calò in acqua per salvarla "ti prego,devi farcela" pensò tra se e sè."Sto arrivando!" le disse per rassicurarla e quando finalmente fu vicino nel toccarle quasi le mani,lei ne allungò una...era sul punto di averla afferrata,quando alla giovane,mancò la forza nell'altra mano che la teneva aggrappata al masso e una volta costretta a lasciare la presa,sfiorando le dita di Jake,prima della ricaduta bisbigliò quasi in lacrime "mi dispiace..".Fu risucchiata via dalla corrente,sotto gli occhi sgranati di lui,che gridando il nome di lei,sentì il cuore saltare di un battito,poi accelerare sempre di più e pensando di aver fallito stavolta,si sentì morire.

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Capitolo 6
*** La Rivelazione ***


Nella fatica di restare a galla,Sherry aveva bevuto molta acqua,fino a che le forze del corpo stremato la abbandonarono del tutto.Le lasciò andare e sprofondò nell'oblio.Mentre la corrente la trascinava inesorabilmente,qualcuno che si annidava tra la vegetazione,la scorse da lontano."L'abbiamo trovata!" gridò .Gli uomini presenti attuarono le manovre di salvataggio.Uno di loro si tuffò legato ad una corda,sostenuta da molte altre persone.Quando la giovane fu presa,fu adagiata sul suolo e aiutata con una respirazione artificiale bocca a bocca. ############ Era buio,molto buio,in lontananza una flebile luce...qualcosa la tratteneva all'oscurità non permettendole di raggiungerla.Poi si sentì scuotere..."rianimatela!" sentiva dire in lontananza e in modo ovattato..."non si riprende!"...poi la luce si faceva sempre più vicina,qualcuno oltre di essa le porgeva una mano...quando tutto fu più nitido riconobbe i suoi lineamenti: era Jake,che circondato da un piacevole candore,le sorrideva in un modo pacato,che non aveva mai visto prima.Lei a sua volta tendeva la mano verso di lui,ma poi la luce si faceva sempre più forte,più prepotente,finchè tutto non cominciò a volteggiare intorno "E' sveglia!" sentì questa volta dire,a poco a poco il mondo si fermò e fu tutto più nitido "Jake?" chiese la ragazza ancora in fase di shock: tutto ciò che vide erano dei soldati,alcuni con delle catene tenevano strette a sè le pantere mutanti; "Lui sarà contento del nostro lavoro" dicevano,ancora visibilmente scossa,Sherry a quella vista,cominciò a vedere di nuovo il mondo deformarsi,l'unica cosa che riuscì a riconoscere fu l'azzurro del cielo che ruotava,poi di nuovo il buio. ################## Aveva percorso un bel tratto di strada,errando a caso tra la foresta.Jake aveva gli occhi persi nel vuoto e un'aria trasandata.Se qualcuno lo avesse visto in quel momento,lo avrebbe scambiato per un fantasma o un robot privo di pensieri,a causa della sua espressione persa.In realtà erano proprio i pensieri a tormentarlo e a renderlo cosi.Non era riuscito a salvare Sherry e si sentiva sofferente,molto.Aveva corso per ore lungo il canale del torrente,senza riscontrare traccia del suo corpo.Ora stanco morto e affaticato,camminava a passo veloce per quanto potesse,lungo il tragitto che sperava l'avrebbe condotto a lei,ancora viva,come lui sperava fortemente in cuor suo.La mappa era andata persa,perchè era Sherry a tenerla con sè,ma al momento l'unica cosa che desiderava di più era ritrovare la giovane,il ritrovamento della base era passato in secondo piano.Giunse nel punto in cui la corrente diventava una cascata,guardò in basso e non osò pensare che Sherry potesse aver fatto un volo simile.Dall'acqua non emergeva nessun corpo in lontananza e lui si sentì scoraggiato ancor di più. "E' tutta colpa mia" si ripeteva,i sensi di colpa lo assalivano e quasi non trovava la forza e il coraggio di proseguire.A quel punto,molti uccelli e corvi volarono via gracchiando dagli alberi,velocemente, come se spaventati da qualcosa.La terra tremava e Jake si ricordò che aveva già assistito ad una situazione simile qualche ora prima,insieme a Sherry.Stavolta però non vi era via di fuga: ad avanzare nell'ombra delle folte chiome degli alberi,vi era una creatura dalle sembianze enormi,quando finalmente la luce del sole rivelò il suo aspetto,Jake restò a bocca aperta: un gorilla gigante era a pochi passi da lui,questi appena vide il giovane sembrò infuriarsi,e marciando dritto contro di lui a gran velocità,lo sbalzò in aria e lo fece ricadere lontano.Jake non aveva avuto la capacità dei riflessi,era debilitato nel fisico e nella mente. In gioco ora c'era la sua vita e doveva ancora ritrovare Sherry,quel pensiero lo incoraggiò e diede le energie necessarie a contrastare la bestia,la quale balzando nonostante tutta la sua mole da un posto all'altro era imprevedibile.Jake cercò di fare mira,ma la mancò per varie volte consecutive,infine centrandola,la scalfì di poco.Il gorilla mutante sembrò incattivirsi ancora di più e dopo la ferita cominciò a mutare: le spuntarono altri arti secondari all'altezza del busto,che la rendevano un qualcosa di davvero inquietante.Jake non si lasciò intimorire,anche quando questa avendo sradicato un albero lo lanciò verso di lui.L'ex mercenario saltò in direzione opposta,ma restò incastrato sfortunatamente,con una gamba.La bestia allora fece un balzo e lo raggiunse,intanto all'altezza del petto i tessuti si erano aperti rivelando il suo cuore e Jake che ben conosceva le B.O.W. capì che fosse il suo punto debole."Game Over!" esclamò quasi ridendo mentre le piantò velocemente tre colpi di fucile al petto: la creatura a quel punto,strizzando gli occhi,e rilasciando un liquido violastro si accasciò in fin di vita al suolo. ###################### Si sentiva intontita e confusa quando finalmente si svegliò.Sherry si trovava in uno stanzino adagiata su di un letto.Ricordava tutto perfettamente: la caduta dal ponte,la sua mano che tentava di aggrapparsi a quella di Jake,poi il vuoto e di nuovo ancora la luce,poi i soldati che l'avevano tratta in salvo dal fiume,la scritta R.W. sulle loro divise,poi di nuovo il vuoto.Non poteva crederci,gli avevano salvato la vita per rapirla; scese dal letto lentamente per non far rumore,si avvicinò alla porta dello stanzino,ma la maniglia girò a vuoto: era chiusa a chiave dall'altro lato.Proprio in quel momento sentì dei passi di qualcuno avvicinarsi,cosi si stese velocemente sul lettino,fingendo di dormire,non avendo altre alternative.Uno scienziato le si avvicinò per toccarle la fronte e lei a quel punto,le prese il braccio,torcendoglielo; "no,no,no..." disse una voce roca e profonda "non si fa...!" nella penombra era entrato qualcuno,Sherry confusa a quel punto lasciò la presa,mentre lo scienziato si tastava il polso slogato.Il nuovo arrivato giunto sotto la luce al neon dello stanzino si rivelò: "cara mia dolce Sherry,tutto suo padre!" affermò.Alla vista dell'uomo,la giovane agente impallidì "non è possibile" disse riprendendo fiato "tu...eri morto!".Non c'erano dubbi che tenessero,quello che gli si presentava davanti,con occhiali scuri,capelli biondo corti,viso pallido e sguardo beffardo e assassino,non poteva essere che lui: Albert Wesker.All'udire quelle parole Wesker sfociò in una fragorosa risata "E' quello che tutti pensano" rispose.La ragazza,come pietrificata difronte quel cospetto rimase in silenzio e allibita,mentre lo scienziato usciva dalla stanza,lasciandoli soli."Quando ho assimilato Uroboros,non ha funzionato è vero...ma all'interno del mio corpo c'era anche un virus-G sperimentale,per cui devo dire grazie al tuo caro defunto paparino." disse Albert "Non nominare più mio padre!" urlò a quel punto Sherry,nonostante il timore di lui."Vedi il virus-G ha tra le particolarità,la capacità di rigenerare velocemente le cellule del corpo" continuò lui senza curarsi di ciò che lei aveva appena detto "e tu,dovresti saperne qualcosa" aggiunse sfoderando uno dei suo sorrisi più malvagi."Quando sono stato quasi ucciso,il mio corpo,caduto nella lava,avrebbe dovuto decomporsi"..."ma per la sfortuna del mondo invece il virus-G ha fatto si che le cellule resistessero a temperature altissime e che riuscissi a sopravvivere" concluse "Avrei dovuto immaginare che dietro qualcosa di tanto losco,ci fosse una mente schifosa come la tua" disse la ragazza sprezzante del pericolo.Wesker le si avvicinò,apparentemente non infastidito e sorridendo,le prese il mento tra una mano,mentre lei impotente non osò protestare."Sei un gioiello prezioso,mia cara,un gioiello raro..."..."che vuoi dire?" fece lei incredula..." il tuo sangue..."..." sarà utile per potenziare il mio nuovo virus T2 e ricreare un potentissimo virus G,non sei d'accordo?".Sherry strinse i denti e allungò una mano sul braccio con cui le teneva il mento per protestare,lui la lasciò,poi allontanandosi per uscire dalla stanza,prima di richiudere la porta dietro di sè ed essendo di spalle aggiunse "non preoccuparti,il tuo amato sarà qui a breve se e questo che stai pensando".

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Capitolo 7
*** Il ritrovamento della base ***


Dopo la vittoria sul terrificante mostro,Jake perlustrò tutta la zona circostante: apparentemente non vi erano infetti,forse era la zona più sicura dell'isola ciò significava che doveva essere vicino alla base scientifica.Dopo varie ore passate a girare a vuoto,si ritrovò su di una collina al di là della quale,si presentava in tutta la sua immensità il luogo che lui e gli altri stavano cercando.Non aveva intenzione di lasciar perdere le ricerche della ragazza,ma una volta giunto lì per puro caso e una botta di fortuna,si disse che forse sarebbe stato meglio occuparsi anche di quella faccenda.Si fece largo tra gli alberi,percorrendo il sentiero,scese arrivando molto vicino all'entrata,riparandosi e nascondendosi dietro a un albero: c'erano delle sentinelle davanti il cancello d'entrata.L'ex mercenario si accovacciò e proseguì cercando di fare il minor possibile rumore.Quando le guardie furono di spalle,lui le attaccò con il suo coltello,uccidendole.Non avrebbe voluto sporcarsi le mani ancora una volta,ma in quel caso pensò fosse necessario.Il suo passato lo voleva lasciare dov'era,ma quelle persone non stavano dalla sua parte e non avrebbero esitato a fargli fare una brutta fine si disse.Si spogliò dei suoi abiti e indossò quelli di uno dei soldati,coprendosi per quanto potesse il volto con il capello della divisa.Entrò all'interno della base,un soldato gli fece un cenno di saluto con il capo e lui si apprestò a percorrere un corridoio poco illuminato.Il soldato che lo aveva salutato uscì da dove lui era entrato e avendo riscontrato le due vittime e avendo intuito cosa fosse successo,attivò le misure di sicurezza."L'intruso è qui!" sentì dire Jake da lontano "Sparpagliatevi e trovatelo!"disse qualcun'altro.La voce proveniva da non molto lontano,Jake allora entrò nella stanza che trovò più vicina,richiudendola velocemente e con il minimo rumore.Doveva essere una sala per gli esperimenti: vi era una sezione con dei comandi incomprensibili al giovane,ed un vetro.Jake si sporse per guardare oltre di esso ma era troppo poco illuminata la stanza per scorgere le cose,appoggiò così lentamente una mano sul vetro e a quel punto una belva premette contro il vetro,sbraitando e ringhiando contro di lui.Jake ebbe un sussulto e d'istinto si ritrasse,era uno zombie infetto e lo tenevano sotto controllo insieme chi sa a quanti altri per studiarli meglio.Si decise a uscire dalla stanza e a tornare nel corridoio,due soldati stavano perlustrando la zona,"visto niente?" chiese uno dei due a Jake non riconoscendolo "niente che possa essere utile" rispose il ragazzo,proseguendo a camminare."Aspetta.." fece l'altro soldato,Jake si arrestò,voltandosi "che c'è?!" domandò.Il soldato che si era insospettito si stava avvicinando in modo strano,quando fu vicino Jake gli sferrò un gancio destro,l'altro soldato allora gli si scagliò contro e l'ex mercenario lo respinse,facendolo ricadere all'indietro e puntando la pistola.Il soldato caduto estrasse a sua volta la sua,"lo vuole vivo!" lo ammonì l'altro,così l'uomo ripose l'arma dicendo "che cazzo!".Jake era rimasto stranito da quelle parole,"E' qui al piano inferiore!" gridarono alla radio trasmittente gli uomini,il giovane puntò alle loro gambe e fece fuoco,per assicurarsi che non potessero seguirlo,poi corse via veloce. ############## Sherry era rimasta nella stanza tutta sola,quando sentì il suono di un allarme diffondersi nell'edificio: stava succedendo qualcosa.Si avvicinò alla porta e si meravigliò di trovarla aperta,così uscì di corsa e percorse le scale scendendo al piano inferiore.Udì dei passi: "Al piano inferiore forza!"gridò qualcuno,lei si appoggiò ad un muro e vide passare correndo,senza scorgerla,molti soldati.Quando la confusione cessò,si decise a proseguire: vide una porta a due ante molto grossa ed entrò all'interno della stanza.Non era difficile rendersi conto di dove fosse entrata: era la stanza del laboratorio,oltre ai macchinari,vi era una fila di incubatrici con all'interno larve di vario genere,umanoidi e bestie poste in un liquido giallastro,per cui Sherry inorridì.Si avvicinò ad un reparto del laboratorio e lesse degli appunti su di un taccuino: "cavia numero200: positiva,ha risposto bene a tutti gli stimoli.La ricerca è a buon punto,e gli esperimenti procedono a gonfie vele.Lui però vuole quella giovane donna,per creare un nuovo potentissimo virus e potenziare quello che abbiamo sintetizzato.Del figlio poi sembra che non se ne importi più di tanto,non mi stupisco..." Sherry a quel punto realizzando sempre di più,il perchè l'avessero catturata,sentì un brivido percorrerle la schiena e tutto il corpo: era la paura che s'invadeva di lei...tuttavia pensò di dover mantenere la calma ad ogni costo.Inoltre provava ancor di più ribrezzo per Wekser,per il fatto che sapesse di Jake e in tutti quegli anni e nemmeno ora,si fosse occupato di rivederlo...ma in fondo pensò poi,quale rapporto poteva mai esserci tra un cuore malvagio ed un cuore buono?? Si preoccupava per il giovane inoltre,sopratutto perchè non sapeva che fine avesse fatto,del resto nemmeno i suoi due amici. La giovane girò il taccuino vi erano incise le iniziale R.W. con sottoscritto il significato di tale acronimo: Risorgimento Wesker. La sala era immensa e con più porte scorrevoli,ad un certo punto entrò da una di queste uno scienziato,Sherry si nascose.Lo scienziato prese alcune provette,poi lesse sul taccuino,strappò la pagina e l'accartocciò mettendosela nel camice.Poi stava per andarsene, quando Sherry lentamente gli si avvicinò e lo colpì alla testa con un calcio,facendogli perdere i sensi.Varcò la porta scorrevole ed entrò nella nuova stanza,qui vi erano altri quattro scienziati un pò lontani,seduti davanti ai monitor di alcuni computer intenti a discutere a tal punto,da non accorgersi di lei.La ragazza si nascose così dietro ad un armadietto vicino la porta,in ascolto."Ma no,Lui ha espressamente detto che dobbiamo usarli come cavie ora..." diceva uno..."ok andiamo da loro allora subito,non voglio ulteriori richiami,portiamoli al laboratorio centrale,al piano inferiore dove gli altri stanno già lavorando" rispose l'altro.A quel punto i quattro alzandosi,si diressero all'uscita.Sherry aspettò che fossero usciti,per andare a curiosare sui monitor: "Alexander,Smith!" esclamò pur sapendo che i due non potevano sentirla: erano imprigionati in uno stanzino e la telecamera li riprendeva,lesse ancora sul monitor: secondo piano. Si diresse al piano inferiore e vide gli scienziati di poco prima insieme ad un soldato entrare nella stanza.Li seguì immediatamente e spalancò la porta: "fermi!" gridò impavida.Nello stanzino vi erano Alexander e Smith imprigionati."Sherry!" gridò Alexander.Il soldato aveva gli ordini di non spararle: "dammi la pistola!" le ordinò lei."Ma..." disse lui,al che Sherry gliela strappò dalle mani,senza che questi poteste protestare. "Indietro!" disse la ragazza puntando l'arma contro i cinque,che alzando le mani restarono immobili e impauriti."La chiave ora!" continuò la giovane agente,senza ricevere risposta; così lei puntò più vicino l'arma ad uno degli scienziati toccandogli lo stomaco con la canna."Non farmelo ripetere!"gridò quasi.Allora lo scienziato estrasse dal camice un mazzo di chiavi e con mano tremolante gliela porse."Grazie al cielo!" disse Alexander..."tiraci fuori da questa merda!" ribattè l'altro.Prese delle manette che erano sul posto,imprigionando gli uomini e dopo aver liberato i suoi amici,chiuse a chiave i nemici in quello stanzino e con i tre scappò via,andando oltre. ################# Wesker stava osservando tutto dalle telecamere di sicurezza divertito,il suo ragazzo era finalmente arrivato,mentre per quanto riguarda la ragazza la stava lasciando fare: le era già stato fatto un prelievo del sangue mentre dormiva,certo non sufficiente per i suoi scopi...ma tuttavia aveva ancora una prova a cui sottoporre lei e i suoi amichetti.Unendo le dita delle mani facendole combaciare,Albert pensava a queste cose,poi di scatto premette un pulsante e si mise comodo per la visione. ##################### Jake trovò un cassonetto di ferro nel corridoio,che mise davanti alla porta da cui era entrato,per bloccare il passaggio dei nemici che lo inseguivano.Tuttavia dalle scale stavano scendendo altri uomini armati,che presto gli bloccarono il passaggio: sparò a due di loro,mentre un soldato sparò a lui nella spalla "dannazione! Lui ci ha detto di non ucciderlo!"..." come cazzo pensi di acciuffarlo se non lo feriamo eh?! vuoi morire?!" rispose bruscamente il soldato all'altro.A quel punto Jake rise amaramente e senza esitare un attimo li freddò tutti in un istante.Odiava dover uccidere delle persone e non delle cose mutanti,si sentiva sempre peggio,più andava avanti la situazione,ma non poteva permettersi di morire,doveva ancora trovare Sherry e il solo pensiero che lei non ci fosse più e per colpa sua,lo devastava...in quel momento avrebbe voluto solo abbracciarla e stringerla forte,era un pensiero così dolce e naturale che gli parve anche strano,per la sua indole fredda.Si fermò un attimo e prese a medicarsi la spalla,con ciò che aveva in suo possesso nello zaino."Cacchio però! se continuo così..." pensò. Nel frattempo Sherry e i due agenti si aggiravano lentamente per il corridoio del piano superiore rispetto a dove si trovava Jake,quando sentirono dei lamenti acuti provenire dal lato opposto ,qualcosa sfondò il muro e gli si presentò alla vista: era una nuova versione di un tyrant gigantesco,aveva sembianze umanoidi,era grigio e dagli occhi vitrei,a Sherry ricordò molto il tyrant che la inseguiva a Raccoon City e rabbrivìdì.I tre agenti da subito iniziarono a fare fuoco,il tyrant con artigli affilati al posto delle mani,si copriva il volto per proteggersi e in seguito sfrecciò veloce verso di loro,perforando ancora una volta il muro,una volta che i tre lo ebbero schivato prontamente."Non possiamo combatterlo qui! Corriamo!" suggerì Sherry.Così tutti e tre si precipitarono in un ascensore,la cui porta si chiuse appena in tempo,ricevendo comunque il colpo della bestia che aveva cercato di raggiungerli,deformandola.Giunsero al piano più inferiore di tutti,al parcheggio dei mezzi,"potremmo prendere un auto e scappare da questo maledetto posto!" suggerì Alexander,ma in quel preciso istante il soffitto tremò e la polvere ricadde al suolo,poi si squarciò: il tyrant era tornato,ma in compenso ora avevano più spazio a loro disposizione. Nascondendosi tra le auto e sparando a più non posso,riuscirono ad indebolirlo,la bestia infatti appoggiò le grosse ginocchia a terra stremata."Ce l'abbiamo fatta.." disse Sherry,ma proprio quando i tre pensavano di aver vinto,il tyrant che aveva ripreso solo fiato,puntò verso la ragazza...Smith si lanciò in suò aiuto,nella sua direzione e coprendola fu colpito dal mostro,che con gli artigli della mano destra,lo ferì gravemente."No!" gridarono in coro gli altri due agenti.Di fronte quella situazione,Sherry cominciò a provare una rabbia incontrollabile,che la trasformò in una furia.Prese a lottare fisicamente con il mostro: ma questi le bloccò la gamba con la quale,aveva sferrato un calcio,Alexander in suo soccorso fece fuoco alla testa del tyrant,a quel punto Sherry sferrò un altro calcio e un altro ancora,mentre Alexander sparava ripetutamente sul volto del mostro.Sul suo petto comparve un cuore giallastro," adesso!" gridò Sherry all'amico,il quale puntò al cuore del tyrant.Quest'ultimo una volta colpito,si accasciò al suolo,in una pozza di sangue.Subito i due si avvicinarono a Smith moribondo "Smith! oh dio! perchè?! ti prego devi farcela"...gli urlò Sherry..."tieni duro,amico ti medichiamo" disse Alexander.L'agente veterano mise una mano su quella che Sherry aveva allungato "Vedi,non sono poi così scontroso" disse lui tossendo,riuscendo ad essere ironico in una situazione tanto drammatica "Oliver...." riuscì solo a rispondere Sherry..."Non preoccupatevi per me,io...vi voglio bene ragazzi...ma..." poi calò il suo capo e i due ragazzi capirono che non c'era più niente da fare.Sherry non aveva ancora smaltito la sua rabbia,tutto quello che voleva ora,nonostante fosse legato in qualche modo a Jake,era vedere il responsabile di tutto ciò morto.

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Capitolo 8
*** Lo scontro padre-figlio ***


I due agenti,decisi a vendicare Smith,stavano discutendo velocemente sul da farsi "Sherry,non poco distante da questa base,mentre ci trasportavano qui ho visto un elicottero,avvisare la DSO per l'estrazione non mi sembra il caso,ci metterebbero troppo...magari se riusciamo ad arrivare lì...potremmo..."disse il giovane "non senza Jake! e senza far saltare questo posto...tu inizia a dirigerti lì,ci aggiorniamo via radio"rispose la ragazza."Non posso lasciarti qui da sola" aggiunse Alexander..."non preoccuparti,devo trovare il modo di distruggere l'edificio,a quel punto qualcuno dovrà essere pronto a prelevarmi"..."hai ragione.." ammise l'altro "mi raccomando" fece Sherry "non farti ammazzare...!".Quando Alexander uscì dalla zona parcheggio e i due si separarono,la giovane agente si ricordò di aver visto il cartello che indicava la direzione di una sala comandi al terzo piano,così rientrata nell'ascensore, e arrivando a destinazione,corse velocemente verso la grande porta di ferro che si ritrovò svoltando l'angolo del corridoio e si precipitò nella stanza: stranamente non vi era nessuno,forse erano tutti concentrati a risolvere il problema che era sorto quando aveva sentito l'allarme risuonare.Ad ogni modo,nella sala,vi erano una gran quantità di computer e schermi che riportavano ciò che le telecamere di sicurezza rilevavano. Curiosando tra i comandi,trovò nel computer il comando di attivazione della sequenza di autodistruzione dell'edificio in caso di rischio elevato di minaccia di contagio.La ragazza avvisò via radio Alexander che nel frattempo,giunto all'elicottero le disse che l'avrebbe raggiunta presto sul tetto.Premette il pulsante e a quel punto uno voce meccanica risuonò in tutta la base: "attenzione,a tutto il personale,evacuare immediatamente la zona,la sequenza di autodistruzione è attivata,esplosione prevista tra 20 minuti..." "Ma è...Jake!" pensò ad alta voce la ragazza,quando lo vide correre nei corridoi in uno dei monitor,a quel punto Sherry prese la radio che gli aveva dato Alexander,recuperata nella borsa di Smith che si trovava nella loro prigione e provò a contattarlo "Jake! sono Sherry! mi senti?!" Jake ricevette il segnale in modo confuso e disturbato,non riusciva bene a distinguere cosa dicesse la voce,ma la riconobbe,era inconfondibile per lui."Sherry?! Ma allora sei viva!" "Devi salire sul tetto,Alexander verrà con un elicottero,sbrigati!questa base sta per..." il segnale si interruppe bruscamente."Questa radio di merda!" disse Jake ad alta voce,ascoltando intanto ancora la voce dell'allarme ripetere la stessa frase riguardo l'evacuazione.Era riuscito a capire fortunatamente cosa fare dalla trasmissione,così corse in cerca di un ascensore.Grazie al cielo Sherry era viva,in quella situazione,si sentì felicissimo,i suoi sensi di colpa e il suo rimorso cominciarono a scemare e sei sentì meglio con se stesso,mentre il cuore gli batteva all'impazzata. Sherry uscì dalla sala e si diresse verso le scale che la condussero al tetto: pioveva e la visibilità non era alta,in lontananza vi era una figura scura,una persona era di spalle...quando si girò,rivelandosi ancora una volta con il suo sorriso perverso,Sherry impallidì. Wesker le si avvicinò velocemente dicendo "sei stata una bambina cattiva,mia cara Sherry!" la ragazza provò a sferrargli un pugno,ma questi bloccò prontamente il suo braccio rendendola dolorante.A quel punto Jake che era arrivato a destinazione,assistendo alla scena gridò "lasciala stare!" e si lanciò sull'uomo.Quest'ultimo lanciò lontano a terra la giovane e schivò l'attacco di Jake.Il ragazzo estrasse la sua pistola e cominciò a fare fuoco,ma Albert schivò prontamente e con una velocità pazzesca e felina i colpi."Ma che diavolo!?" pensò ad alta voce l'ex mercenario.Allora Wesker con un balzo gli fu vicinissimo e colpendolo alla mano,fece volar via l'arma.I due furono vicinissimi con gli occhi fissi in quelli dell'altro per infiniti secondi poi Jake provò a dargli un calcio,ma con una mossa che richiamava le arti marziali,Albert lo scagliò lontano facendolo sbattere contro il muro."finalmente ci incontriamo!" fece Wesker,mentre Jake dolorante si alzava dal suolo "non temere,non ti farò nulla,ma lascia che prenda lei...così io potrò diventare un dio immortale con il virus estratto dal suo corpo!"..." cosa blateri?!" disse Jake "Oh tu,sangue del mio sangue,non hai capito ancora chi sono?!" rispose allora Wesker.All'udire quelle parole,Jake avendo realizzato chi fosse,sgranò gli occhi e impallidì poi cercò gli occhi di Sherry che si trovava oltre Wesker,che a sua volta lo guardò con sguardo triste e affranto."Tu..." disse Jake,riassestandosi velocemente e incamminandosi verso di lui..."ci hai abbandonati!" gli sferrò un pugno,che Wesker bloccò saldamente con la sua mano..."sei ancora in tempo,mio caro figlio,per stare dalla mia parte" fece il padre."Tu non sei mio padre!!" gridò a quel punto l'ex mercenario lasciando ricadere sul suo volto qualche lacrima e sferrando con l'altra mano un pugno così potente e veloce che colpì Albert sul volto, facendogli volare via gli occhiali scuri.Jake si specchiò in quelle iridi rosse ed ebbe dei flash back di quando era piccolo con sua madre,e di quando lei era morta.A quel punto sentì crescere la rabbia in lui e lanciò con quanta forza aveva Wesker dall'altro lato,il quale con scatto animalesco si assestò durante la caduta."Tu! osi ribellarti!! gridò Albert "dimmi perchè vuoi proteggere questa donna?!" continuò.Jake rimase senza parole,fino ad allora sapeva di essere legato a Sherry,ma con quell'esperienza aveva capito qualcosa di molto più profondo,lei non era solo un'amica di avventura,lei era lei e non era sostituibile e paragonabile a nessuno."Perchè...la amo!" rispose; dinanzi quelle parole Albert sfociò in una risata,mentre il volto di Sherry passò dal provare paura al sorridere di cuore "Jake!" le gridò la ragazza.Wesker si voltò a guardare lei,poi lui..."tu sei un fallimento!" disse al figlio. Jake recuperata intanto la pistola cominciò a sparargli invano ancora e ancora "5 minuti all'esplosione" ripeteva la voce.Improvvisamente i tre furono invasi da un potente vento,era l'elicottero di Alexander il quale lanciò un bazzooka a Jake "prova con questo,amico!" gli gridò l'agente.Jake lo raccolse e lo usò,ma era troppo lenta l'arma nel fare fuoco,tuttavia ad un certo punto sparò ripetutamente due colpi, e Wesker pur avendo schivato il primo,fu colpito dal secondo,accasciandosi a terra. "59 secondi all'esplosione" ripetette la voce."Jake! ora!" gridò Sherry,i due salirono velocemente sull'elicottero,e assistettero allo scoppio e alla distruzione del posto."Dubito che sia morto.." fece Sherry.." lo so..." rispose Jake turbato ma da un lato un pò sollevato.Non poteva credere a quanto accaduto: non aveva mai immaginato che potesse essere ancora vivo,nonostante fosse il suo padre biologico,si era dovuto scontrare con lui perchè era solo un pazzo che cercava di distruggere il mondo con le sue ambizioni folli,di disse."State bene ragazzi?" domandò Alexander."Si è tutto a posto...per ora l'incubo è finito" rispose la giovane,voltandosi verso Jake,sorridendogli e mettendogli una mano sulla sua.

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Capitolo 9
*** Epilogo ***


L'elicottero atterrò nel centro della DSO,dopo essere stati soccorsi,aver riportato i dati della missione Sherry e Jake furono informati che in varie parti del mondo stava scoppiando il pandemonio:l'infezione aveva preso vita.Tuttavia i due giovani,raccontarono di come lui,non avesse subito danni,dopo essere stato morso,così i campioni del suo sangue ancora una volta potevano essere la salvezza del mondo,per la sintetizzazione di un vaccino.In seguito i due si recarono con la moto di Jake in campagna,luogo dove il giovane ritrovava la sua quiete."Cosa c'è che non va,supergirl?" chiese lui,essendosi accorto che lei fosse stata in silenzio per tutto il tragitto e che qualcosa la turbava."La missione...si abbiamo fatto saltare la base,ma a cosa è servito se nel mondo ora c'è il panico?" disse lei con rabbia."Questo non dipende da te...e lo sai" la rassicurò lui avvicinandosi di molto " e poi è già in atto la creazione del vaccino, in più la B.S.A.A. si sta occupando della situazione" Sherry lo abbracciò e Jake che si sentì un pò in impaccio inizialmente,a sua volta le cinse i fianchi."Quando hai detto quella cosa sul tetto della base ieri,eri serio?" chiese a bruciapelo lei.Jake si sentì spiazzato,"cosa? che ti amo?" riuscì infine a rispondere.Quella volta gli sembrò naturale dirlo e anche ora lo era stato ma tuttavia stavolta stando così vicino a lei provò un lieve naturale imbarazzo nel pronunciare quelle parole.Sherry annuì.."ovvio che ero serio!" rispose lui.A Sherry saltò un battito e si sentì mancare il fiato,non poteva crederci: da sempre sapeva di provare qualcosa di più di una semplice simpatia per Jake,ma non era tanto sicura,nè sapeva se il ragazzo ricambiasse i suoi sentimenti; ora però che ne aveva la conferma,niente al mondo avrebbe cambiato le cose,per la prima volta in vita sua si sentiva in pace con sè stessa e il mondo,così con gioia nel cuore e naturalezza non potette che rispondere sussurrandolo all'orecchio: "ti amo anch'io,Jake".L'ex mercenario rimase colpito: neanche lui si aspettava davvero che potesse essere ricambiato,i due si guardarono dritto negli occhi poi Sherry avvicinò le sue labbra a quelle di lui e vi premette contro,trovandolo già pronto a ricambiare: fu un bacio dolce,intenso e passionale,i due ragazzi si sentivano come non mai prima,persi l'uno nell'altro,non solo ora,si dicevano,ma per sempre.

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