2 maggio 1998 di Isidar Mithrim (/viewuser.php?uid=4502)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La famiglia Dursley ***
Capitolo 2: *** Lyall Lupin ***
Capitolo 3: *** Nicholas e Peronella ***
Capitolo 4: *** Unci Unci ***
Capitolo 5: *** Il Primo Ministro ***
Capitolo 6: *** Dedalus Lux ***
Capitolo 7: *** Nati Babbani - I prigionieri ***
Capitolo 8: *** Nati Babbani - I clandestini ***
Capitolo 9: *** Mrs Canon ***
Capitolo 10: *** Gilderoy Allock ***
Capitolo 1 *** La famiglia Dursley ***
2 maggio 1998 –
La famiglia Dursley
Petunia trasalì quando una lince
argentea dall’aspetto incorporeo entrò con grazia eterea nel loro
modesto salotto.
Strinse istintivamente il braccio
nerboruto di Dudley nella propria mano minuta, come illudendosi che
quel gesto potesse bastare a proteggerlo da qualsivoglia minaccia.
Impiegò un istante a rendersi conto
che la voce profonda e vagamente familiare diffusasi nell’aria
proveniva esattamente da quella creatura.
“Abbiamo vinto” disse la voce,
emozionata. “Harry Potter ha sconfitto Voldemort.”
Mentre Dedalus ed Hestia si
abbracciavano entusiasti e commossi, un inatteso pensiero prese
involontariamente forma nella mente di Petunia prima che lei riuscisse
a impedirlo.
Mia sorella è
stata vendicata.
**
Dudley guardò spaventato la sagoma
argentea che aveva fatto capolino nel loro salotto. Una morsa di
terrore lo pervase mentre lo sfumato ricordo dell’unica volta in cui
aveva già visto qualcosa di simile gli tornò in mente.
Sentì suo padre trattenere
bruscamente il respiro e sua madre stringergli spasmodicamente il
braccio prima che l’animale cominciasse a parlare.
“Abbiamo vinto” disse la lince con
voce profonda, lasciando trapelare la commozione. “Harry Potter ha
sconfitto Voldemort.”
Ci mise un attimo a riconoscere come
sollievo la sensazione che si diffuse dentro di lui, due a comprenderne
il perché.
Suo cugino ce
l’aveva fatta.
**
Vernon trattenne seccamente il fiato
quando quell’orrido essere innaturale si frappose tra sé e la
televisione.
Ricominciò a respirare solo per
poter gridare a pieni polmoni di non volere quella robaccia in casa
sua, ma l’insana creatura lo precedette.
Vernon non poté fare a meno di
pensare che quella voce fosse troppo roca per essere umana.
“Abbiamo vinto” disse l’animale
stregato, sovrastando il conduttore e facendogli perdere la soluzione
del quiz. “Harry Potter ha sconfitto Voldemort.”
Per una volta Vernon si trovò
costretto a condividere l’esultanza di quei due.
Finalmente
potevano tornare alle loro vite.
Finalmente
potevano tornare a casa.
{3x100 parole}
*********
Ciao! Su queste tre drabble
ho (stranamente) poco da dire (Vernon ti odio), mentre ci tenevo a
raccontarvi che la raccolta di cui fa parte, "2 maggio 1998", raccoglierà
una serie di spin off (generalmente singolarmente comprensibili) di una mini-long intitolata “All'alba delle macerie”. Racconterà dell’immediato dopo guerra, a partire
da quando Harry chiederà a Kreacher di portargli un succulento panino…
Essendo il pov di Harry, per gli altri personaggi utilizzerò questa
raccolta oppure la serie “La quiete dopo la tempesta”.
2 maggio 1998 è la data della
Battaglia di Hogwarts (per l’esattezza ho immaginato che fosse quella
della sconfitta di Voldemort, ipotizzando che il trio sia arrivato ad
Hogwarts il primo maggio, ma che la battaglia sia terminata il 2)
Alla prossima (che vedrà
protagonista Lyall Lupin)
Isidar^^
Ps non ho idea di quante
storie saranno, per ora ne ho in mente altre tre-quattro, ma si vedrà!
Conto di aggiornare al bisogno, non con scadenze precise, essendo i
capitoli a sé stanti.
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Capitolo 2 *** Lyall Lupin ***
2 maggio 1998 – Lyall
Lupin
Il sole era ormai alto nel cielo
quando il gufo reale cominciò a picchiettare sul vetro della finestra
con il becco, in attesa che l’uomo sepolto tra le coperte gli venisse
ad aprire.
Finalmente Lyall socchiuse gli
occhi, rimanendo stupito quando realizzò che fosse molto più tardi
della norma.
Si alzò col sorriso sulle labbra
pensando alla giornata che lo attendeva e, dopo aver racimolato cinque
zellini dal salvadanaio sul comodino, andò ad aprire la finestra. Fece
entrare il familiare gufo dentro la stanza e questo si andò ad
appollaiare sul solito trespolo, come tutte le mattine. Non appena Lyall
ebbe preso la Gazzetta del Profeta e messo gli zellini nel borsellino
legato alla sua zampa, il gufo volò via.
Sapeva bene che da molti mesi
quel giornale era controllato da un Ministero sempre più
corrotto – la sera precedente erano arrivati perfino a sostenere che
Potter e i suoi amici avessero rapinato la Gringott, pur di screditarli
– ma non aveva mai disdetto l’abbonamento, convinto che fosse
essenziale tenere i nemici più stretti degli amici.
Inoltre, conosceva altre fonti per
attingere alla verità: il Cavillo era finalmente diventata una lettura
interessante, prima di finire asservito ai Mangiamorte, e
l’appuntamento con Radio Potter era diventato per lui irrinunciabile,
soprattutto da quando – con un colpo al cuore – aveva riconosciuto la
voce di suo figlio celarsi dietro allo pseudonimo di uno dei suoi
collaboratori fissi, Romulus.
C’era un altro inquietante motivo,
però, per cui non poteva evitare di sfogliare la Gazzetta mattina e
sera.
Nessun necrologio, infatti, era
accurato quanto i suoi, quando si trattava di oppositori al regime, e
Lyall aveva preso la malsana abitudine di cominciare proprio da quella
pagina le sue letture. Quelle pagine,
in giornate particolarmente difficili.
Questa volta, tuttavia, la sua
proverbiale curiosità ebbe la meglio e non perse un secondo di troppo
nello srotolare la Gazzetta e spiegarne la prima pagina, ansioso di
scoprire il perché di quell’insolito ritardo nella consegna.
Il suo cuore fu scaldato da una
prepotente esultanza e da un’immensa gioia, quando lesse il titolo che
giganteggiava in prima pagina.
Harry Potter sconfigge Voi-Sapete-Chi
Hogwarts lo
scenario dell’epica battaglia
Lyall lesse l’articolo firmato
Barnabas Cuff con avidità, provando un enorme moto d’orgoglio nello
scoprire come gli studenti, i professori e tanti altri maghi e creature
avessero preso parte alla battaglia campale che sarebbe rimasta per
sempre nella storia come la Battaglia
di Hogwarts. Il coraggio del Prescelto lo commosse e
non poté fare a meno di ricordare le parole che suo figlio aveva
pronunciato su di lui alla radio.
Il
Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto resta il simbolo di tutto ciò per cui
stiamo lottando: il trionfo del bene, il potere dell'innocenza, il
bisogno di continuare a resistere.
Per quanto incredibile potesse
sembrare, Harry Potter ce l’aveva
fatta per davvero.
La disperazione prese il posto
dell’esultanza con la rapidità con cui si estingue un fuoco immerso
nell’acqua, quando l’articolo finì e iniziarono i necrologi.
**
Lyall trasalì
quando sentì bussare violentemente alla sua porta.
Si precipitò ad
aprire con la bacchetta salda nella mano, ma questa rischiò di
sfuggirgli quando riconobbe il figlio nell’uomo dall’aria stanca, ma
incredibilmente felice, che sostava sul suo uscio.
Era più di un
anno che non si incontravano e si fissarono attoniti per una manciata
di secondi, prima che Lyall riuscisse a riprendersi.
“Che… che
incantesimo useresti per scacciare un Poltergeist?” domandò titubante,
ansioso di verificare l’identità dell’uomo.
“Waddiwasi” rispose Remus
con semplicità, prima di abbracciarlo con un enorme sorriso stampato
sulle labbra.
Quando il figlio gli
raccontò di essersi sposato, Lyall pensò che non si sarebbe mai potuto
sentire più felice.
Poi Remus gli disse
che da qualche ora aveva un nipote di nome Teddy e lui comprese che non
esisteva un limite alla felicità.
“Quando me lo
farai conoscere?” domandò commosso.
“Tra qualche
giorno sarà abbastanza grande da poterlo spostare con la
Materializzazione… Sarai il primo a conoscerlo dopo la nonna. E credo
sia giunta l’ora che ti presenti mia moglie.”
“Come si chiama?”
“Ninfadora
Tonks. Ti avviso, se non vuoi essere affatturato dovrai chiamarla
Tonks” gli suggerì Remus con un sorrisetto divertito.
“Non mi farò
certo spaventare da una fanciulla!”
“È un Auror”
commentò il figlio. “Ed è stata addestrata da Alastor Moody in persona.”
“Questi giorni
passeranno troppo lenti…” disse Lyall mestamente, all’improvviso
addolorato dal fatto di non averla mai vista e ansioso di conoscerla.
Remus fissò il
calendario appeso alla parete, poi con un colpo di bacchetta evidenziò
un giorno.
“Ti prometto che
il 2 maggio verremo a trovarti.”
Lyall depennò i
giorni che lo separavano da quella data con la stessa maniacale
attenzione con cui il piccolo Remus segnava l’avvicinarsi della Luna
Piena.
Il primo maggio
andò a dormire col sorriso stampato sulle labbra. D’altronde, suo
figlio manteneva sempre le promesse.
*********
NdA
Mi sono chiesta quanto
sapesse del matrimonio di Remus, del fatto che aspettasse un figlio e
soprattutto del fatto che fosse nato. Nonostante ne abbia scritto,
ancora non riesco a immaginare quale sia la vera risposta^^
Il flashback è ambientato
subito dopo (o prima? Fate voi!) della visita di Remus a Villa
Conchiglia.
Ah, una cosa la volevo
commentare, invece: detto in parole povere Lyall è un esperto di
spiriti “corporei” tipo Mollicci, Poltergeist e similari (fonte:
Pottermore. Se non l’avete già fatto correte a leggere la biografia di
Remus, è un gioiellino!), per questo ho immaginato Remus abbia appreso
da lui l’incantesimo con cui sparò una gomma da masticare in una narice
di Pix.
Alla prossima!
Isidar^^
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Capitolo 3 *** Nicholas e Peronella ***
2 maggio 1998 – Nicholas e Peronella
Infine
era giunto il giorno che aspettavano ormai da tempo.
Il giorno giusto.
Non c’era stato bisogno di altre
parole oltre a quelle scritte sulla prima pagina della Gazzetta del
Profeta. Intuirono entrambi che era finalmente arrivato il momento.
Alzarono gli occhi dal giornale e bastò loro uno sguardo per capire
cosa fare.
Estrassero le ultime due fiale
dell’Elisir di Lunga Vita dai loro borsellini in Mokessino, uscirono
alla fresca aria primaverile e mano nella mano versarono sul terreno il
contenuto delle boccette.
Sarebbe bastata un’unica goccia per
vedere un’altra alba insieme, ma era davvero un bel giorno per morire…
{100 parole}
*********
Ovviamente non ho la più pallida
idea di quando siano effettivamente morti, né se senza Pietra avessero
delle scorte di Elisir, né quanto velocemente sarebbero morti (ho
immaginato che prendessero una goccia al giorno, e che ognuna
garantisse loro la vita fino al giorno seguente).
Mi è piaciuto immaginare che
abbiano atteso un evento felice per scegliere di andarsene, ecco tutto
^^
E sì, anche loro – come Lyall –
hanno letto la notizia sulla Gazzetta.
Devo confessarmi che stilisticamente non mi entusiasma, ma mi è piaciuto molto scrivere di loro :)
Alla prossima,
Isidar^^
Ps grazie a tutti quelli che
hanno aggiunto la storia alle seguite! ☺
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Capitolo 4 *** Unci Unci ***
1-2
maggio 1998 – Unci Unci
Aveva pensato fosse uno strano mago, insolitamente attento alle
altre creature magiche.
Alla fine dei conti, però, anche Harry Potter si era rivelato un
ladro come tutti gli altri.
Ricordò l’attimo in cui si era quasi illuso che il ragazzo avrebbe
mantenuto la promessa fatta, poi un ghigno gli distese il volto mentre
carezzava il filo della spada.
Nessun
mago la ruberà più.
**
Il folletto dormiva beato quando la spada sparì dalla teca.
Al risveglio rimase sconvolto non trovandola al suo posto, ma ciò
che lo logorò davvero fu scoprire che il mondo magico acclamava il
ladro come eroe.
{100 parole}
*********
Ecco qui il quarto capitolo
della raccolta (nonché l’ennesima drabble, ehm^^).
Non mi soddisfa in pieno, ma
ci tenevo a scrivere qualcosa la cui sintesi fosse ‘ben ti sta, Unci
Unci!’ :P
Grazie a tutti quelli che
seguono e recensiscono la storia!
Alla prossima,
Isidar
Ps ovviamente il ladro è (anche)
Neville.
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Capitolo 5 *** Il Primo Ministro ***
2
maggio 1998 – Il Primo Ministro
Era ancora buio quando all’improvviso si svegliò.
Intuì subito che c’era qualcosa di diverso, ma ci mise una manciata di
secondi a capire cosa.
Si portò incredulo le mani davanti agli occhi, muovendole solo per il
gusto di poterlo fare a proprio piacimento.
Finalmente era tornato libero.
Il Primo Ministro osservò la moglie, addormentata sull’altro lato del
letto.
Sorrise quasi commosso nel realizzare che, nonostante l’avesse
trascurata come mai prima, lei era pazientemente rimasta al suo fianco.
Di punto in bianco lo sorprese un crampo allo stomaco e si rese conto
di avere una fame incredibile. Troppo spesso chi lo aveva tenuto al
guinzaglio gli aveva impedito di nutrirsi a dovere, troppo spesso aveva
interrotto i suoi pasti frettolosi e disordinati.
Si alzò incerto, come timoroso di sentire le gambe cedere. Fu un
sollievo scoprirle solide come un tempo. Si recò in cucina, mise su il
bollitore e aprì speranzoso la cesta del pane. Afferrò quattro fette e
le mise a scaldare dopo un attimo di esitazione – il tostapane era il
primo elettrodomestico che toccava da mesi. Fu estremamente piacevole
assaporare la dolce croccantezza del pane tostato, così come poter
finalmente aggiungere quel goccio di latte nel tè che l’avrebbe reso
perfetto.
Era una colazione essenziale, ma si prese comunque tutto il tempo
necessario per finirla – era presto perfino per i suoi standard, in
fondo.
Quando ebbe finito andò in bagno, ansioso di godersi da uomo libero la
piacevole sensazione dell’acqua calda che scorre sulla pelle. Prima di
entrare nella doccia studiò il proprio volto allo specchio, trovandolo
emaciato e pallido, ma curato: la barba non aveva nemmeno un giorno e i
capelli erano ben tagliati, anche se resi disordinati dal sonno. A
differenza del trattamento riservato al suo viceministro, che si era
presentato in ufficio starnazzando, con lui avevano dissimulato il
fatto che fosse posseduto, mantenendo al meglio le apparenze e
facendolo comportare in modo irreprensibile nelle relazioni lavorative
– evidentemente quel Voi-Conoscete-Chi aveva deciso che lui gli sarebbe
tornato più utile se fosse rimasto credibile. Non si erano però dati
peso di farlo sembrare se stesso anche a casa e questo l’aveva fatto
soffrire terribilmente. Sarebbe stato arduo giustificare a sua moglie
il suo comportamento, ma il fatto che fosse rimasta al suo fianco gli
diede un po’ di speranza.
Dopo un’ultima occhiata al suo riflesso, s’infilò sotto la doccia e
lasciò che l’acqua lavasse via i pensieri.
Erano le sei e mezza del mattino quando scese nel suo ufficio, pronto a
lavorare nuovamente come un uomo libero.
**
Quando raggiunse la sua stanza andò subito alla finestra, aprendola per
la prima volta dopo mesi – non si erano mai preoccupati di farglielo
fare, come se neanche fossero abituati a farlo.
Non resisté alla tentazione di affacciarsi, lasciando vagare lo sguardo
mentre la brezza mattutina gli carezzava il volto.
Era bel tempo, una cosa inusuale di quei tempi: la nebbia mattutina si
stava alzando, non c’erano nuvole nel cielo e l’aria era frizzante, e
per un nostalgico istante si concesse l’illusione che Londra stesse
celebrando la sua ritrovata libertà.
Poi abbassò gli occhi su Downing street, già animata da macchine e
persone, e notò un bizzarro gruppo di persone con addosso lunghe vesti
d’altri tempi. Chiacchieravano eccitate, e lui immaginò che fossero
diretti a una qualche convention – i fan di Star Wars non celebravano
la saga proprio ad inizio maggio, in effetti? Sì, doveva trattarsi
proprio di quello.
Un attimo dopo, un pensiero terrificante gli attraversò la mente. E se
invece avesse perso il senso del tempo sotto quell’incantesimo, e in
realtà era già arrivato Halloween?
Tirò subito fuori il telefono dalla custodia appesa alla cintura e
controllò la data all’istante, sospirando di sollievo quando lesse che
era il due maggio, esattamente come si aspettava.
Solo quando vide uno stormo di gufi attraversare il cielo diurno il
Primo Ministro cominciò finalmente a mettere insieme i pezzi.
Ricordava di averci impiegato un paio d’istanti a capire la fonte del
ritmico picchiettio. Era rimasto esterrefatto guardando il gufo reale
che – in pieno giorno – stava beccando con insistenza la finestra
dell’ufficio. Si era girato dall’altra parte, ignorandolo, ma l’uccello
aveva continuato a richiamare fastidiosamente la sua attenzione. Alla
fine il Primo Ministro si era alzato spazientito e aveva aperto la
finestra. Il gufo aveva fatto irruzione nella stanza, depositato una
busta sulla sua, affondato il becco nella sua tazza di tè, rubato un
biscotto e infine era volato via.
Esterrefatto, il Ministro aveva aperto la lettera, che si era rivelata
essere estremamente breve.
Il Ministero della Magia è caduto. Il
Ministro è stato ucciso. Ho paura che non mi lasceranno più venire da
lei. – C. Caramell
Aveva fatto a malapena in tempo a leggere, quando un uomo in nero
incappucciato era entrato nella sua stanza e gli aveva puntato contro
una bacchetta.
Il Primo Ministro strinse i pugni al ricordo.
Ormai ne sapeva abbastanza, di magia, da intuire che non era una
coincidenza il fatto che quei gufi e quei maghi – sì, non potevano
essere altro – fossero apparsi proprio la mattina in cui era tornato in
sé, così come non era un caso che la nebbia si stesse diradando.
Non gli restava che andare a pretendere una spiegazione.
Aveva cercato di ignorarlo per anni, ma questa volta si diresse a
falcate decise verso il piccolo dipinto a olio nell’angolo più remoto
della stanza.
Fu molto frustrante trovarlo irrimediabilmente vuoto.
**
Dovette attendere svariate ore prima che l’ometto con la parrucca
argentea ritornasse nella sua cornice.
Il piccolo colpo di tosse interruppe l’andirivieni del Primo Ministro,
che stava ingannando l’attesa camminando irrequieto sul tappeto antico.
Nonostante avesse atteso con ansia quel momento, si sentì piuttosto
ansioso mentre si avvicinava al ritratto. D’altronde, l’ultimo mago che
aveva incontrato – per quanto ne sapeva – era proprio quello che lo
aveva controllato negli estenuanti mesi passati sotto la Maledizione
Imperiale, o come diavolo si chiamava.
Accolse l’uomo con un rigido cenno della testa, e in tutta risposta lui
fece un annuncio con la sua solita voce perentoria.
“Al Primo Ministro dei Babbani. Necessità di incontro urgente. Si prega
di rispondere all'istante. Distinti saluti, Caramell.”
Fu un sollievo scoprire che sarebbe stato proprio Caramell il suo
visitatore. Anche se gli aveva sempre portato solo pessime notizie
e in più aveva la brutta abitudine di trattarlo come uno
scolaretto, per una volta il Primo Ministro ebbe il sospetto che il suo
ritorno fosse un buon segno.
“Ecco, sì, molto bene, lo… lo faccia venire” balbettò. “Anche io ho
urgenza di vederlo, comunque” aggiunse poi con una certa
determinazione, come a voler lasciare intendere che fosse stato lui a
convocare il mago, anziché il contrario.
Si affrettò a sedersi dietro alla scrivania e aveva appena stretto un
po’ il nodo alla cravatta quando alte fiamme verdi proruppero nel
camino e un uomo comparve nella stanza, una bombetta verde nella mano.
“Primo Ministro!” esclamò raggiante, avvicinandosi per porgergli la
mano senza neanche pulire i vestiti dalla cenere. “Che piacere
rivederla!”
Anche Caramell era dimagrito ulteriormente dall’ultima volta che lui
l’aveva visto, eppure l’enorme sorriso che sfoggiava gli ringiovaniva
di molto il viso invecchiato.
Il Primo Ministro gli strinse la mano, ma non si lasciò contagiare da
quell’inattesa baldanza.
“La trovo bene, Ministro!” disse il mago con entusiasmo, accomodandosi
sulla sedia davanti a lui. “Certo, è un po’ sciupato, ma chi non lo
sarebbe dopo tanti mesi di Maledizione Imperius?”
Imperius, ecco come si chiamava.
Ci mise un secondo a capire l’altra implicazione di quel commento.
“Aspetti, mi sta dicendo che lei sapeva?”
chiese allibito.
“Ma certo che sapevo, insomma, chi non
lo sapeva?” domandò Caramell.
All’improvviso il Primo Ministro ricordò perché detestasse tanto quelle
visite.
“Be’, ma allora perché non avete fatto nulla?” si indignò.
“Oh, non creda che non ci abbiamo provato! Ma era impossibile,
impossibile fare qualcosa avendo anche il nostro Ministro sotto
Maledizione Imperius.”
“Dio, anche il vostro Ministro era controllato?”
“Oh, purtroppo sì” rispose mesto Caramell, perdendo per la prima volta
il tono allegro. “Era un burattino di Lei-Sa-Chi.”
Al Primo Ministro non sfuggì l’uso del passato, ma la richiesta di
spiegazioni gli morì in bocca, perché Caramell riprese parola.
“A proposito, non me ne voglia, ma mi hanno detto che devo verificare
che lei sia pulito, capisce, non si sa mai.”
In realtà lui non capiva affatto, e osservò guardingo mentre Caramell
posava una sorta di trottola in vetro sopra alla sua scrivania. Era
piuttosto inquietante il fatto che rimanesse dritta anche quando
immobile.
“Be’, immagino che girerebbe se lei fosse ancora sotto la Maledizione,
no?” chiese Caramell, di nuovo allegro.
“Non sono più sotto alcuna Maledizione!” ribatté offeso il Primo
Ministro.
“No, non sembrerebbe, in effetti. Be’, tanto meglio così, non trova?”
sorrise il mago, facendolo irritare ulteriormente.
“Certo che è meglio! E, visto che chiaramente non siete stati voi a
liberarmi, è ora di spiegarmi perché l’incantesimo si è interrotto!
Pretendo anche di sapere che cosa ci facciano maghi conciati così per
le strade della mia città e stormi di gufi nel cielo!”
“Sicuro, sicuro… ma, per Merlino, è così strano che ci sia ancora
qualcuno che non abbia sentito la notizia!” commentò Caramell,
facendogli venire voglia di assestargli un pugno sul naso.
“Colui-che-non-deve-essere-nominato è morto. Harry Potter lo ha
sconfitto!”
A quelle parole il Ministro si appoggiò pesantemente sullo schienale
della sua poltrona e fece un respiro profondo.
“Quindi… è finita?” domandò speranzoso.
“Be’, ci vorrà ancora del tempo per catturare tutti i seguaci
sopravvissuti, riaccogliere i Nati Babbani, mettere a posto le memorie
dei Non Maghi, riprendere il controllo dei Dissennatori, prevenire
piccole rappresaglie, eccetera, ma sì, possiamo dire che è finita”
confermò Caramell. “Abbiamo vinto.”
“Quando?” si limitò a chiedere il Ministro.
“Questa notte, a Hogwarts. Sa, la scuola di Magia. Una grande
battaglia, molti morti, purtroppo. Li ricorderemo con tutti gli onori,
può starne certo, ma oggi i maghi di tutto il mondo festeggeranno.
Credo proprio che faremo uno strappo allo Statuto di Segretezza come
l’ultima volta!”
Pur ignorando di quale ‘ultima volta’ stesse parlando, il Ministro
annuì, finalmente contagiato da tutto quell’entusiasmo.
È davvero finita…
“Mi dispiace che non siamo riusciti a proteggerla, sa? Ma è un sollievo
sapere che lei stia bene, considerando che i nostri ultimi due Ministri
sono morti” confessò il Caramell esitante. “Ah, ovviamente, se lo
desidera, posso chiedere a una nostra squadra di intervenire per
aggiustare i ricordi dei suoi familiari.”
Ovviamente.
“Io… ci penserò, grazie.”
Voleva avere meno a che fare possibile con la magia, ma al tempo stesso
era tremendamente dolorosa l’idea di inventare una bugia per dare una
valida spiegazione alla propria famiglia.
“Bene, non esiti a chiedere qualora abbia bisogno di qualcosa! Sa come
trovarci.”
I due uomini si alzarono; stavano per scambiarsi un’ultima stretta di
mano quando il Primo Ministro si ricordò di un’ultima, fondamentale
domanda.
“Quindi… lei è di nuovo Ministro?”
Caramell si lasciò sfuggire un sorriso sconsolato. “No, certo che no”
sospirò. “Dubito che qualcuno mi vorrà mai di nuovo in quel ruolo, a
essere sinceri. Ma sarà contento di sapere che il Wizengamot ha
nominato Kingsley Shacklebolt Ministro della Magia ad interim. Sarà
felice di sapere che ho scelto. Passerà da lei uno di questi giorni.”
Il Primo Ministro rimase piacevolmente sorpreso. Anche se alla fine non
era riuscito a proteggerlo, aveva un ottimo ricordo di Shacklebolt e si
era sentito desolato quando lo avevano costretto a divulgare la sua
foto segnaletica. Si lasciò sfuggire un sorriso al pensiero di aver
avuto il nuovo Ministro della Magia come assistente personale.
Mentre Caramell spariva tra le fiamme verdi, pensò che forse per la
prima volta sarebbe stato trattato alla pari dall’altro Ministro.
*************
Eccomi con l’ennesimo MM!
Purtroppo non sono riuscita a pubblicarlo il 2…
In realtà non sappiamo nulla della sorte del Primo Ministro (qualora
sia rimasto tale). Ho immaginato che il giorno della caduta del
Ministero della Magia (quello del matrimonio di Bill e Fleur) Kingsley,
avendo fiutato la cosa, non fosse con il Ministro Babbano (altrimenti
farei fatica a spiegarmi come abbia fatto ad avere l’info in anticipo)
e che un Mangiamorte, poi morto in battaglia, ne abbia approfittato per
fare un Imperius al Ministro, e che i cattivoni abbiano fatto in modo
di tenerlo al potere per sfruttarlo al meglio… Poi può essere che
Kingsley sia riuscito a proteggerlo comunque, chissà (magari fino a
quando è stato attaccato, o anche da latitante; in entrambi i casi
credo l’abbia fatto di nascosto, però).
Caramell ha usato un gufo perché visitava il Ministro come consulente
di Rufus, che è morto.
La frase pronunciata dal quadro è ripresa da Harry Potter e il Principe
Mezzosangue.
Ah, su Pottermore dice che quando Voldemort cadde la prima volta fu
fatta una giornata di eccezione allo Statuto, ho immaginato potesse
essere accaduto lo stesso.
La parte ‘politica’ finale è invece di mia invenzione. Onestamente mi
sono sempre chiesta chi abbia nominato Kingsley, visto che il Ministero
doveva essere bello corrotto.
Non ve ne importerà nulla, ma all’inizio in questa storia Caramell non
doveva comparire affatto, sostituito in toto da Kingsley (a Caramell
volevo dedicare un capitolo a parte, ma a questo punto non lo farò).
Grazie a tutti quelli che seguono e commentano!^^
Isidar
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Capitolo 6 *** Dedalus Lux ***
2
maggio 1998 – Dedalus Lux
Aveva preso con sé poche cose, quando era giunto il momento di
lasciare la sua dimora nel Kent per portare i parenti di Harry Potter
in un rifugio sicuro.
Nel suo baule erano finiti qualche vestito, lo spioscopio
regalatogli da Alastor, un calderone in peltro con vari rimasugli di
ingredienti, alcuni libri.
Aveva esitato un attimo prima di aggiungere al resto la piccola
scatola nera, per una volta titubante all’idea di essere tanto
ottimista.
Quando gli avevano detto che la sua casa era stata demolita dai
Mangiamorte il suo cuore perse un battito, ma aveva pensato che forse
era stato il destino a spingerlo a portare con sé quella scatola,
salvandola dalla distruzione.
Dal momento in cui la lince di Kingsley aveva portato loro
l’incredibile notizia, Dedalus aveva atteso con impazienza che si
facesse di nuovo sera.
Quando il buio finalmente calò, aprì la scatola al cielo.
Il giorno dopo gli astronomi Babbani non riuscirono proprio a
spiegarsi l’inattesa comparsa di stelle cadenti nel cielo inglese,
anche se qualcuno ipotizzò che il fenomeno dovesse essere relato
all’improvviso dissiparsi della gelida nebbia…
*********
Eccomi qui con un altro pezzo!
Per chi non lo ricordasse, in
‘Harry Potter e la Pietra Filosofale’ la prof McGranitt sospetta
proprio di Dedalus Lux come responsabile della pioggia di stelle
cadenti nel Kent. Essendo un ometto molto gioviale, ho pensato che
potesse essere anche un inguaribile ottimista, tanto da essersi
procurato altre stelle in speranzosa attesa di altri festeggiamenti^^
Il riferimento alla nebbia è
legato alla ‘caduta’ dei Dissennatori.
Onestamente non è il capitolo
che preferisco, ma l’idea mi frullava in testa da quando ho scritto dei
Dursley…
Grazie come sempre a tutti
quelli che leggono, seguono e commentano!
Isidar^^
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Capitolo 7 *** Nati Babbani - I prigionieri ***
2 maggio 1998 – Nati Babbani
I prigionieri
Comparvero all’improvviso nei
corridoi tetri, fino ad allora conditi solo dai mormorii disperati dei
prigionieri.
Le leggiadre creature argentee
camminavano nell’aria con grazia, costringendo i Dissennatori a
ritirarsi e permeando l’aria di speranza.
Le catene che logoravano i polsi
dei carcerati si aprirono con uno scatto inatteso, le inferriate delle
celle si spalancarono invitanti e i Nati Babbani si riversarono
increduli fuori dalla prigione, arrancando sulle gambe deboli.
Uscire all’aperto e respirare
l’aria primaverile fu ancora più esaltante che essere attorniati dai
Patroni, ma la vera felicità arrivò dopo l’annuncio commosso degli
Auror.
Harry Potter ha
sconfitto Voi-Sapete-Chi.
Siete liberi.
[100 parole]
***********
Ciao a tutti!
Qui credo ci sia poco da
dire, ma vorrei spiegare perché per la prima volta ho inserito un
sottotitolo: ci sarà un altro capitolo sui Nati Babbani, su un punto di
cui da tempo ho voglia di scrivere ^^
Grazie davvero a tutti
quelli che seguono e commentano la storia, fa sempre piacere sapere
cosa ne pensiate, e anche quali capitoli preferite/vi piacciono meno ☺
Isidar^^
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Capitolo 8 *** Nati Babbani - I clandestini ***
2 maggio 1998 – Nati Babbani
I clandestini
Fu il piccolo Alfred il primo a
notare l’insolito stormo di gufi che volteggiava nell’aria.
“Quanti gufi!” esclamò
incantato, scendendo dal letto per precipitarsi alla finestra.
“Ehy, venite a vedere!” urlò
ancora, cercando di attirare l’attenzione delle sorelle, ancora avvolte
nelle coperte.
“Che vuoi, Alfred?” bofonchiò
Ellie seccata, mentre Maisie lo azzittiva con cattiveria.
Quando seguì con lo sguardo il
dito tozzo del fratellino, però, fu lei a perdere l’uso della parola.
Nemmeno all’Emporio le era mai capitato di vedere tanti gufi tutti
insieme.
Si districò rapidamente dalle
lenzuola per affacciarsi alla finestra e prese perfino in braccio
Alfred per aiutarlo a vedere meglio quello spettacolo stranissimo.
Un attimo dopo anche Ellie li
raggiunse.
“Fate vedere anche me!” si
lamentò, cercando di farli spostare.
“Tieni” la liquidò Maisie
mettendole Alfred in braccio e lasciandole il posto. Raggiunse a grandi
passi la stanza dei genitori, ancora più piccola della loro, e li
svegliò alla ricerca di una spiegazione.
Mary scoppiò in lacrime, quando
vide il cielo finalmente privo di nebbia solcato dalla miriade di
animali notturni.
A differenza dei suoi figli, non
era la prima volta che assisteva a un evento simile. Ricordava
perfettamente quel primo novembre di tanti anni prima, quello in cui
tutto il mondo magico aveva celebrato il Bambino-che-è-sopravvissuto,
quello in cui Reg, preso dall’entusiasmo, aveva dimenticato la sua
timidezza e l’aveva baciata per la prima volta.
“Un giorno dovremo far sapere a
Harry Potter quanto ha fatto per la famiglia Cattermole” disse a Reg,
commossa.
Un giorno non troppo lontano
avrebbe scoperto che Harry Potter aveva fatto molto più di quanto lei
immaginasse, anche se sotto mentite spoglie.
*******
Eccomi qua con un nuovo
capitolo!
Questa volta è la famiglia
Cattermole ad essere protagonista della storia. Nonostante Reg non sia
esattamente brillante, mi piace pensare che i Cattermole abbiano
seguito il consiglio di Harry (alias Runcorn), nascondendosi. Ho
immaginato però che siano rimasti nel Regno Unito: non credo fossero
tanto abili da trovare un mezzo magico per lasciare il continente
(anche se forse potevano osare con un mezzo babbano, chissà!).
Ho anche immaginato che non
abbia mai capito chi si nascondesse davvero dietro l’identità di
Runcorn, perché non credo che il Ministero abbia pubblicizzato quella
piccola impresa del trio e non penso abbiano riconosciuto il Patronus
di Harry.
Alla prossima!
Isidar^^
Ps grazie a tutti quelli che
seguono e commentano!! <3
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Capitolo 9 *** Mrs Canon ***
Mrs Canon
La Signora Canon scattò in piedi
ansiosa, quando il campanello suonò.
Il terrore le attanagliava le
viscere da quando aveva trovato vuoto il letto di Colin.
Appena lo aveva scoperto si era
precipitata nella stanza di Dennis, temendo il peggio, e un’ondata di
sollievo l’aveva tranquillizzata vedendolo dormire beato.
L’aveva svegliato con dolcezza e
solo dopo qualche minuto si era azzardata a chiedergli del fratello.
Dennis aveva spalancato gli
occhi dallo stupore e aveva afferrato la moneta d’oro posata sul suo
comodino.
“È andato senza di me…” aveva
mormorato, ferito.
“Di cosa stai parlando?” si era
preoccupata la Signora Canon, il cuore che aveva ripreso a battere
forsennato.
“Si combatte” le aveva risposto
semplicemente il figlio, fissando la moneta.
La donna spalancò la porta,
pronta a stringere Colin tra le braccia.
Il suo entusiasmo si spense
appena vide che non si trattava di suo figlio, ma di un’anziana donna
dai lineamenti severi con una crocchia disordinata.
Fu la tunica sgualcita e lercia,
però, a convincerla a richiudere immediatamente. Non aveva mai
sopportato gli accattoni.
Stava per sbatterle la porta in
faccia quando Dennis parlò.
“Professoressa McGranitt…”
Col senno di poi la donna
realizzò che non erano state le parole del figlio a gelarla, ma il
terrore con cui le aveva pronunciate…
*********
Hola!
In questi tempi latito un
po’, ma ci tenevo a non far passare un’altra settimana senza aggiornare
questa raccolta ☺
Ormai avrete capito che
certi momenti sono più ‘banali’ di altri, un po’ per forza di cose e un
po’ per limiti miei ;)
Spero comunque che questa
piccola dedica a Colin possa essere di vostro gradimento. E sì, lo so
che certamente Minnie aveva altre mille cose da fare quel giorno, ma
credo che in quanto Direttrice della sua Casa non avrebbe voluto che
fosse una persona chiunque a dare la notizia alla famiglia.
Grazie a tutti quelli che
seguono e commentano la raccolta! :D
Alla prossima,
Isidar
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Capitolo 10 *** Gilderoy Allock ***
Gilderoy
Allock
Gilderoy fu svegliato dalle urla
esultanti dei Guaritori.
Si alzò curioso come un bambino
la notte di Natale e fu estasiato dall’atmosfera festante.
Fu quando cominciarono i lampi
di luce, però, che capì.
Quella festa
era per lui.
Corse eccitato dalla sua vicina
di letto, che sedeva perplessa sul materasso.
“Sorridi, Alice!” le disse,
passandole un braccio sulla spalla e spingendola a guardare verso la
finestra. “Ci stanno facendo le foto!”
Si premurò di mostrare quanti
più meravigliosi denti possibile, prima del flash successivo.
Quando gli ebbero scattato
abbastanza fotografie tornò al suo comodino e afferrò una cartolina
dalla pila.
“Ecco qui, mia cara, una foto
autografata!”
Alice gli fece un timido sorriso e
accettò il regalo.
Gilderoy stava andando a
lasciare una cartolina anche a Frank, quando lei lo trattenne e gli
diede in mano l'involucro di una gomma Bolle Bollenti, sorridendo
riconoscente.
************
Buttata giù in tre nano
secondi, spero vi piaccia^^
Ultimamente sono fissata con
i Paciock ancora più del solito e l’idea era di scrivere la scena dal
pov di Alice, poi ho deciso che Allock era un pochino più maneggevole,
ecco^^
I lampi dovrebbero essere
fuochi d’artificio (alla finestra)/incantesimi/quello che vi ispira di
più.
E niente, posso confessare
che ogni volta che compare Alice Paciock io sono sull’orlo di delle
lacrime? :’)
Alla prossima^^
Ps anche se fisicamente non
ce la posso inserire, questa flash fa decisamente parte della raccolta
‘Drooble’s
Best Blowing Gum’.
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