P.S.

di MangAnime
(/viewuser.php?uid=328194)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Metró. ***
Capitolo 2: *** Indifferenza ***
Capitolo 3: *** Linea F?! ***
Capitolo 4: *** Un giorno, due, mille oppure nessuno... ***



Capitolo 1
*** Il Metró. ***


 P.S.

-Il Metrò


Il metrò, di solito, pullula di persone già alle 7 del mattino, per via dei pendolari che studiano o lavorano, già dalle prime ore regna il caos assordante causato da chi russa credendo di essere ancora tra le braccia di Morfeo anziché su un sedile del metrò, da chi ascolta la musica a tutto volume e si estranea dal mondo (mi includo), da chi parla con gli amici o con gente appena incontrata, dai ragazzini innamorati che già dalle prime ore del mattino si scambiano messaggini romantici con il/la propria ragazza/o, dagli uomini d'affari impegnati a giocare in borsa o a organizzarsi la giornata, tutto inizia la mattina, da li si genera il caos... ma stranamente, quella mattina, tutto quel caos non c'era, il metrò era più libero del solito e il silenzio faceva da padrone... 'ancora non sono arrivati i marmocchi innamorati' pensai, marmocchi innamorati, così li chiamavo io, anche se alla fine quei "marmocchi ''erano miei coetanei .. solo il pensiero di condividere anche solo l'età con quelle teste di rapa senza un minimo di sale in zucca, mi faceva rabbrividire, quegli adolescenti mi facevano salire i nervi. Riuscivano a farmi imbestialire, cosa che certo non veniva poi tanto difficile ma solitamente mi riuscivo a controllare e mutavo la rabbia in indifferenza, mi rifugiavo nei libri come per estraniarmi da quella società così diversa da me e dal mio modo di fare, cosi libertina e spensierata. Io non ero cosi ... da quanto mi posso ricordare fin dalla età di 5 anni io e i libri eravamo migliori amici, passavo ore e ore a leggere, e crescendo la situazione non cambiò, ma non mi ero mai soffermata a pensare che i libri non possono farti provare o darti amore ... ne amicizia.
Amici non ne ho mai avuti, tutti mi evitavano o forse ero io ad evitare loro essendo troppo occupata a finire un libro e a iniziarne un altro... si , ero un tipo asociale, ma che ci posso fare io se non riuscivo a mescolarmi ai miei coetanei ? La maggior parte dei miei compagni di classe, che sia chiaro vedevo solo a lezione o che conoscevo di vista per forza maggiore, a quanto potevo capire avevano come primo pensiero ''Oh mio dio...Jacopo non mi scrive gne gne...'' le och... le ragazze, e i ragazzi, invece, non avevano un primo pensiero, loro avevano un pensiero unico e fisso, e io non riuscendo ad amalgamarmi a loro decisi preventivamente di lasciar perdere le mie idee di amicizia e rifugiarmi in biblioteca o al parco...
Nella mia vita c'erano solo Diuk, ovvero il mio Husky, e i miei amati libri, dopotutto io non davo poi tanta importanza alla vita, per me era più una sopravvivenza, vivevo alla giornata da sempre, forse perché sapevo che quella vita non l'avrei vissuta per molto tempo, forse la mia era una sorta di autodifesa , innalzavo un muro davanti a me per proteggere sia me che gli altri, da quell'amore che non sarebbe durato, forse per questo non mi affezionavo e tagliavo sempre ogni tentativo di amicizia che mi si proponeva ... questo fin quando non arrivò Aiden..
Lui riuscì ad entrare nella mia vita come nessuno aveva mai provato ne riuscito a fare. Sembrava la solita giornata, nulla di anomalo, a parte, appunto, il metrò un po' troppo silenzioso che, al solito, ignorai iniziando a leggere. La pace non durò molto , infatti la fermata prima della mia il metrò si riempii e io mi ritrovai schiacciata come una sardina , di fretta e furia posai il libro e scesi quando chiamarono la mia fermata e a passo spedito mi avviai nell'aula della prima ora.. arrivai in classe e mi sedetti subito al mio banco, iniziai subito a ripetere per il test di chimica.
''Oggi avrete un nuovo compagno. Il signor Aiden Turual.'' Disse il professore di chimica organica, e in quel momento entró in classe un ragazzo alto circa 1. 80 slanciato , con gli occhi azzurri e i capelli color pece... indossava una t-shirt della Nike , un paio di jeans strappati qua e la e delle scarpe sempre Nike nere e rosse, quando lo presentò alla classe quella mattina d'inverno, la pioggia cadeva incessantemente e il vento tirava forte. ''vuole dire due parole per presentarsi ?" Chiese il prof, Aiden sembrava cercare con lo sguardo qualcuno dentro quella fredda aula, io non ci feci poi tanto caso fin quando i suoi occhi non si fermarono e si fissarono su i miei , mi sorpresi quando accennò un sorriso svelto e poi parló. 
'' Mi chiamo Aiden Johannes Turual. Mio padre ha origini francesi e mia madre americane, viaggio molto a causa del lavoro di mio padre... sono in città da qualche settimana. Potrete chiamarmi Aiden o Johannes, come preferite. È un piacere conoscervi.'' Disse senza mai staccarmi gli occhi di dosso, tutta la classe gli diede il benvenuto il professore sorridendo indicò un posto libero dalla parte opposta alla mia , Aiden fece una smorfia rattristata e poi parlò nuovamente ''Mi scusi.. essendo nuovo non ho ancora girato per la scuola, non so nemmeno come orientarmi per i corsi e le varie aule... potrei sedermi affianco alla signorina Martines?'' Chiese con disinvoltura, io alzai gli occhi dal libro di chimica, non conoscevo quel tizio e la cosa mi fece uno strano effetto, mi chiedevo come mai uno sconosciuto si interessasse a me.
Il professore un po' accigliato accolse la sua richiesta face spostare il ragazzo che era seduto di fianco a me e mise il nuovo arrivato al suo posto.
Io non riuscivo a capire .. come faceva questo tizio a conoscermi ?
Aiden mi sorrise e la lezione iniziò.








______________________________________
Nota Autrice: 
Salve! :)
Sono tornata dopo un bel po' di tempo xD 
Sono un po' arrugginita, è la mia prima Shot originale con più di due o tre capitoli, e sinceramente non è ancora finita ^^"
Attualmente ho circa 10 capitoli ^^"
Spero di non aver fatto errori e se ne ho fatti chiedo umilmente scusa.
Accetto qualunque critica e qualunque consiglio per migliorare :D!
Grazie mille a chi leggerà, a chi recensirà e a chi aggiungerà la storia tra le preferite/ricordate/seguite ! *^*
Un bacione, 

MangAnime ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Indifferenza ***


-Indifferenza.

Al suonare della campanella balzai in piedi, presi la tracolla e velocemente corsi verso la porta, quando il professore richiamò la mia attenzione...
"Signorina Martines, conto su di lei per far vedere la scuola al signor Turual.'' Disse con un sorriso, ci sorpassò lasciandoci soli nella stanza che improvvisamente si fu silenziosa... guardai per qualche istante la porta dalla quale era appena uscito il professore, non mi piaceva quel tipo , non sapevo come facesse a conoscermi e perché mi guardasse con occhi da pesce lesso e mi indispettiva il suo atteggiamento cosi disinvolto... feci per uscire quando mi fermò dicendo:
'' Credo...'' si mise a cercare qualcosa nello zaino e dopo averlo trovato e tirato fuori continuò a parlare '' che questo sia tuo.'' Disse sorridendomi e porgendomi il libro che stavo leggendo sulla metrò, io guardai accigliata l'oggetto e lo presi anche se scettica e mormorai un grazie ancora confuso.
''L'hai dimenticato stamattina sul tram .'' Disse mentre io aprivo il libro per controllare se realmente fosse mio, effettivamente il mio nome era scritto sulla prima pagina, Adele Martines... ecco come faceva a sapere il mio nome... '' .. ho notato che leggi molto..'' disse come per attaccare bottone e io lo guardai stranita "sono due settimane che prendo la metropolitana e che ti incontro, ma credo che tu nemmeno ti sia accorta di me, intenta come sei a leggere .." si sedette sul banco e fece dondolare le gambe, io non capivo ancora cosa lui volesse da me, ''ok non sono uno stalker. Sia chiaro." Mi sorrise ma vedendomi stranita, riprese a parlare ''vaa bene... facciamo che vado dal professore e chiedo di spostarmi e assegnarmi a un altro compagno non voglio che pensi che io sia uno psicopatico.'' Ridacchiò e scese dal banco imbarazzato , io sospirai e non so per quale ragione decisi di fermarlo quando stava uscendo dall'aula
'' No. Non ne vale la pena. Posso farti fare io il giro della scuola.'' Lui si girò e per poco non esultó, mi sembró strano... nessuno si era mai interessano a me cosi. Prese lo zaino e schizzò davanti a me aprendo la porta con un inchino...
''dopo di lei signora.'' Disse e io a quel gesto sorrisi involontariamente.
Lo accompagnai per le varie aule, mostrandogli quelle che lo avrebbero interessato durante la giornata, avevamo ancora tre aule in comune quel giorno, quando uscimmo dall’aula di matematica tirai un sospiro di sollievo, odiavo la matematica fin da bambina…
“Il…”fece per attaccare discorso mentre mi seguiva per la scuola “ libro che ti ho restituito, non è il solito libro che narra la storia di due innamorati.” Il suo tono sembrò quasi confuso.
“Non mi piacciono i fantasy.” Dissi alzando le spalle, e lui ridacchiò.
“Ahh sei una di quelle ragazze che pensa che l’amore non esista!” esclamò convinto con tono melodrammatico.
“Credo che al giorno d’oggi l’amore vero sia raro, tutti quei libri sulle storie d’amore dove alla fine i due si sposano e bla bla bla… sono semplicemente storie d’amore utopiche, nessuno vive la vita perfetta da principe e principessa.” Lui non rispose, arrivammo in mensa e mi girai a guardare le mie coetanee sedute al loro tavolo che sghignazzavano, intente a rifarsi il trucco e a parlare di come si erano vestite e di quanto avessero bevuto la sera prima, la cosa mi disgustò così feci una smorfia e continuai a camminare, presi il mio vassoio e ci misi sopra una pera, la pasta al ragù e la bottiglia dell’acqua, e mi andai a sedere al mio solito tavolo, seguita da Aiden, lui prese solamente una mela. 
“Ebbene questa è la mensa .” dissi e lui ridacchiò.
“Già, questo lo vedo.” disse  sorridendomi per poi addentare la mela.
C’era qualcosa in lui di strano… sembrava agitato ma indifferente, smisi di guardarlo e iniziai a mangiare con calma mentre ripresi a leggere… Lui finita la mela si guardò intorno vedendo che almeno in ogni tavolo c’erano due o tre persone se non di più e dopo aver buttato il torsolo esordì dicendo
“Non sei un tipo che fa amicizia eh…?” Alzai gli occhi dal libro e inghiottì l’ultimo coccio di pasta per poi rispondere.
“L’hai notato dal mio splendido carattere chiuso o dal fatto che mi sono messa a leggere te anziché parlar con te?” chiesi con un sorriso tirato richiudendo il libro e iniziando a sbucciare accuratamente la pera con il coltello.
Lui fissò i suoi occhi splendidi occhi azzurri nei miei, come a volermi leggere…
“Sei sempre così… ?”chiese lasciando in sospeso la frase.
“..Così? ” domandai “Come? Acida?... fredda? Beh, si…” e mangiai un pezzo di pera.
“Io aggiungerei anche stronza, se non ti offendi.” Disse sorridendomi… io lo guardai, e ridacchiai a mia volta.
“No, non mi offendo , era sottinteso.” Risposi non smettendo di sorridere, infondo iniziava a starmi simpatico quel tipo, non aveva peli sulla lingua a quanto sembrava, forse sarei riuscita a fargli fare il giro della scuola senza che desiderassi ancora di scrollarmelo di dosso quasi fosse un peso.










_______________________________
Nota Autrice :
Salveee, eccomi con il secondo capitolo.
Ringrazio chi leggerà, recensirà o aggiungerà tre le ricordate/preferite/seguite.
Accetto critche e consigli per migliorare.
Mi scuso per eventuali errori.
Un saluto,

MangAnime ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Linea F?! ***


-Linea F ?!

“Ci sono riuscito!” esclamò e io lo guardai incuriosita mentre prendevo il tovagliolo per pulirmi la bocca, “Ti ho fatta ridere.” Rivelò mostrandomi un sorriso a 32 denti. Io chiusi gli occhi e nascosi l’ennesimo sorriso con il tovagliolo. “Allora… oltre alle tue magnifiche doti caratteriali, per quale motivo stai sempre isolata? ” domandò mentre ci alzammo.
Lo guardai per un secondo poi alzai le spalle e con aria indifferente posai il vassoio al suo posto incamminandomi verso la porta.
Dopo la pausa pranzo ci toccavano altre 2 ore e poi saremmo stati liberi di tornare alle nostre abitazioni. Aiden non mi si scollò di dosso l’ultima ora, benché molte ragazze gli ronzassero intorno lui non le filava di striscio e parlava solo con me.  Andai a posare i libri nell’armadietto pensando finalmente di scollarmelo un po’, e invece lui in un lampo fu al mio fianco, ne rimasi colpita, il suo armadietto era distante dal mio… Si appoggiò incurante all’armadietto affianco al mio con la schiena e mi fissò, io indifferente continuai a posare i miei libri, poi sorridendomi chiese “Prendi la metrò anche oggi, vero?” i miei occhi per un millesimo di secondo si soffermarono su i suoi per poi tornare a ignorarlo, annuì distrattamente mentre chiudevo l’armadietto, lui con tono felice iniziò a dire “Allora ti accomp…”  quando fu interrotto da Rachele
“Ciao! Tu devi essere il ragazzo nuovo! Piacere Rachele!” esclamò con voce stridula e fastidiosa, presentandosi, oh si.. lei era la classica tipa da –sei carino, hai i muscoli quindi ti va di venire a letto con me?- io guardai l’espressione di Aiden, sembrava infastidito dal fatto che l’avesse interrotto…
“Aiden Turual, piacere.” Sembrava avere un tono freddo e un sorriso tirato sul volto.
“Hai già fatto il giro della scuola Aiden? Se vuoi posso aiutarti io!” disse mettendosi davanti a me tutta saltellante.
Io ci feci poco caso e mi girai iniziando a camminare verso l’uscita.
“Mi spiace, ma non ho bisogno del tuo aiuto, Adele mi ha fatto vedere tutta la scuola e le varie aule, oggi.” Disse indicandomi con un sorriso, e Rachele fece una smorfia di disappunto.
“Beh.. potremmo andare a bere qualcosa insieme al...” stavolta fu lui a fermare lei
“Già eh…senti mi devi scusare ma… perdo il Metrò se non mi sbrigo.” Disse non vedendomi più, e correndo fuori senza salutarla.
Io mi ero già incamminata per conto mio a passo spedito, al solito…  ero già per le scale che portano alla metro, quando sentì una voce chiamarmi…
“Adele !” esclamò a gran voce “Adele fermati!” io mi voltai e vidi Aiden un gradino dietro di me, appoggiato con le mani alle ginocchia e la schiena curva, un gran fiatone, “Wow… sei veloce!” disse riprendendo fiato, io che ancora lo guardavo con sufficienza, fin quando non si mise dritto e mi guardò sorridendo… li la mia indifferenza svanì “Ti accompagno a casa.” Disse mettendosi le mani in tasca, io sgranai gli occhi…
“Che cosa?” chiesi guardandolo stranita.
“Non vuoi?”
Io lo guardai non sapendo come rispondere, per quanto ne sapevo poteva essere un maniaco, dopotutto mi ha incontrato sulla metro e a quanto ho capito mi ha osservato per un bel po’, eppure… non so perché ma il mio istinto mi diceva di non temere...  si sentì il rumore della metrò che arrivava, la folla di persone che scendeva e altra che saliva, quando mi girai le persone stavano già salendo e le porte si stavano per chiudere, certo non era un problema prendere quella dopo anche perché non dovevo aspettare molto, ne arrivava una ogni tre minuti… Io sospirai vedendola ripartire.
“Va bene.” Dissi , “Dobbiamo aspettare la prossima.” Continuai sedendomi sulla panchina a pochi metri da me. Lui tutto contento mi raggiunse e si sedette di fianco a me.
“Perché ti interesso così tanto?” chiesi di punto in bianco e lui mi guardo confuso.
“Mi chiedi perché mi interessi..?” ci penso su, con lo sguardo un po’ accigliato e poi mi rispose “Perché sembri diversa da tutta questa gentaglia che ci circonda.” Appena mi sorrise arrivò il metrò, questa era meno affollata, e infatti una volta saliti trovammo posto dove sederci… lui di fronte a me, io che indifferente ripresi a leggere.
Mancavano altre tre fermate e sarei scesa al capolinea, oltre me e Aiden c’era una coppia di ragazzini, potevano avere 13 e 14 anni, si tenevano per mano e ascoltavano insieme la musica, ridacchiando qualche volta… Aiden non si era mosso, rimase li fissarmi di tanto in tanto alternando me e il pavimento.
“Non dimenticare il libro nuovamente.” Disse alzandosi e porgendomi la mano come da aiuto per alzarmi, io l’accettai e riposi il libro nella tracolla quando il macchinista annunciò l’arrivo al capolinea e scesi  assieme a lui dal metrò. Ci avviammo verso la scala, ma lui si fermò e non salì, fatti tre scalini mi resi conto che lui era fermo dietro di me.
“Non vai a casa?” chiesi
“Si ma ci separiamo qui, io per tornare a casa prendo la linea F.” lo guardai sbigottita, si era fatto una linea sana per accompagnarmi quando poteva prendere benissimo la metrò opposta, e sarebbe già arrivato… Stavo per chiedergli se fosse un pazzo a farsi mezz’ora in più di metrò, quando quest’ultima  arrivò e il suo rumore coprì le mie parole, Aiden si girò come per controllare che fosse quella giusta e poi mi sorrise mentre con la mano mi salutava. “Ci vediamo domani.” Io annuì e ricambiai il saluto muovendo la mano. Il metrò ripartì e con lui Aiden… Quel ragazzo, era… strano, ma sembrava simpatico e anche se non era niente male non aveva fatto il cascamorto con nessuna anzi sembrava evitare quelle ochette che di solito di attaccano ai tipi come lui … Rimasi un po’ a pensare, ferma su quel gradino, poi l’arrivo annunciato dal rumore causato della ferrovia, mi destò dai miei pensieri riportandomi alla realtà e ripresi a camminare verso casa.









____________________________________
Nota autrice:
Salve! :D 
Eccomi qui con un capitolo nuovo :D
Spero vi piaccia :)
Accetto critiche e consigli per migliorare ^^
Ringrazio chiunque recensisca, legga o aggiuga alle preferite/ricordate/seguite *^*
Mi scuso per eventuali errori :) 
Alla prossima, 

MangAnime ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Un giorno, due, mille oppure nessuno... ***


Un giorno, due, mille oppure nessuno... 

Meno di cinque minuti ed ero già con le chiavi nella serratura, quando rientrai annunciai il mio arrivo a casa e mia madre mi salutò dandomi un bacio sulla fronte.
“Andata bene la giornata, cara?” chiese lei ed io posando la cartella annuì.
“Oggi è arrivato un nuovo ragazzo a scuola.” Mi sedetti alla tavola, già apparecchiata e presi un pezzo di pane.
“A metà anno?” chiese stranita.
“Beh, si… a quanto ho capito non è un tipo che sta fisso in un posto a lungo.”
“Capisco.” Disse e continuò a girare il sugo, osservai mamma che cucinava, mi dava le spalle, canticchiava una vecchia canzoncina che mi cantava da bambina per farmi stare buona, sembrava felice e mi domandai se lo fosse davvero,  non si era mai mostrata triste, non  davanti a me per lo meno, lei e papà cercano di fare gli indifferenti e di farmi stare bene il più possibile ma non sono scema, so che soffrono a causa mia…
Tutto iniziò quando all’età di 5 anni stavo aiutando mamma a sparecchiare e all’improvviso caddi a terra svenuta, mamma andò nel panico, papà quel giorno faceva il turno fino alle 16.30 e non era ancora a casa… non sapendo come fare mi prese in braccio e scese dalla signora Anna e si fece accompagnare all’ospedale, mi ricoverarono, e non riuscirono a diagnosticare la causa del mio svenimento, entrai e rimasi 3 giorni in coma, quando mi risvegliai lei era li, a tenermi la mano, erano le prime luci del giorno, e dormiva con le lacrime ancora che gli scendevano sul volto, segno che si era addormentata, o meglio, che era crollata, da poco, il primo a rendersi conto che ero sveglia fu papà che era  appena entrato in camera con una tazza di caffè americano, quando mi vide sbiancò, il caffè cadde a terra e iniziò a piangere avvicinandosi a me, il che svegliò mia madre che vedendomi mi abbracciò stretta piangendo senza contenersi…quella fu l’ultima volta che vidi mia madre piangere… Papà torno presto con un medico che visitandomi non seppe dare spiegazioni plausibili, dagli esami che mi avevano fatto avevano riscontrato dei valori sballati che mi avevano fatto perdere conoscenza ed entrare in coma… tornammo a casa senza una spiegazione, sperando che non succedesse più, ma per nostra sfortuna non fu l’ultima volta… 4 mesi dopo ebbi una ricaduta, e stetti altri 4 giorni in coma… al mio risveglio il medico disse ai miei genitori “La bambina, ha degli sbalzi di valori nel sangue che le fanno perdere conoscenza e che a causa della mancanza di ossigeno la  mandano in coma, noi non possiamo fare nulla per curarla, perché una cura non c’è, non possiamo prevenire questi svenimenti, ne possiamo prevederli o impedire che entri in coma…l’unica cosa che possiamo fare per lei, è pregare che il coma un giorno non si estenda a livello celebrale...” Li iniziò il dramma… li capì che la mia vita poteva finire il giorno dopo o poteva durare altri 30 anni, ma non dipendeva  da nessuno…
“Adele? Adele ci sei?” mi richiamò mia madre e io ritornai con la mente al presente.
“Si… scusa… Cosa c’è?”  
“Vai ad aprire a papà che sta suonando da 5 minuti e io ho le mani fatte di farina?” chiese sorridendomi e io ubbidì.
Quando aprì la porta Diuk mi saltò addosso, facendomi le feste, felice di rivedermi, e papà mi diede un bacio sulla guancia salutandomi.
La serata trascorse serenamente,  ciò che mamma aveva preparato era squisito, si è sempre dilettata in cucina, aveva frequentato l’alberghiero e prima che nascessi io lavorava in un ristorante in periferia, che poi però ha chiuso a causa dei debiti che il proprietario non riusciva a pagare.
“Io vado a dormire, domani ho compito di Italiano e devo essere in forze!” esclamai e feci l’occhiolino a mia madre, che sorrise, poi diedi la buonanotte e insieme a Diuk andai in camera, lui si accoccolò affianco a letto praticamente subito…
“Sei il cane più pigro che esista, appena vedi la possibilità di andare a dormire la cogli al volo!” dissi ridacchiando e lui mi guardò interrogativo per un momento, poi si riaccucciò facendo uno sbadiglio, ridacchiai a vederlo così tranquillo, da cucciolo non stava mai fermo, ora invece devi pregarlo per muoversi, forse l’età segna anche lui, ha quasi 10 anni dopotutto… i miei me lo regalarono per il mio settimo compleanno quando videro che passavo giornate sane a leggere, senza mai uscire di casa a giocare con altri bambini, pensarono che un cane mi avrebbe movimentato la giornata, ed effettivamente fu così, ma poi Diuk diventò il mio compagno di lettura, io leggevo e lui si addormentava con la testa sulle mie gambe mentre gli facevo le coccole.






:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Nota Autrice: 
Salve! :)
Sono tornata :D
Spero di non aver fatto errori e se ne ho fatti chiedo umilmente scusa.
Accetto qualunque critica e qualunque consiglio per migliorare :D!
Grazie mille a chi leggerà, a chi recensirà e a chi aggiungerà la storia tra le preferite/ricordate/seguite ! *^*
Un bacione, 

MangAnime ;)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3053540