Io sono Astrid Hofferson

di cricrifanficlover01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 : epilogo ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


" Io sono Astrid Hofferson " Capitolo 1 [ punto di vista di Astrid ] 

Sono Astrid Hofferson, una semplice ragazza di Chicago di 20 anni. Quest'anno sono dovuta partire in un viaggio aereo per dirigermi in Europa, per partecipare a un concorso di intelligenza. Ma non successe quello che mi aspettavo, non fu il solito noioso viaggio aereo, ne avevo già affrontato uno, in cui non potevi far nulla se non conversare con il tuo compagno. 
Ero su quell'aereo con la mia migliore amica Emily, mia madre e mio padre. Il viaggio sarebbe finito tra poco, come ci avevano annunciato. 
" Tra poco atterreremo! Non ci posso credere! " esultò la mia amica Emily. 
" Calma, calma. Anch'io sono felice. Sono sicura che se ci impegneremo vinceremo quel concorso e faremo vedere all'Europa quanto le ragazze di Chicago sono intelligenti! " dissi sorridendo. 
" Proprio così! Non vedo l'ora di scendere. Mi dispiace tanto che i miei non possano essere qui per guardarmi al concorso. " disse Emily, mentre la tristezza l'assaliva. I genitori di Emily erano morti in un'incidente d'auto, mentre lei era a casa con suo zio, che le stava facendo da babysitter. 
" Non pensarci. Pensa solo che noi vinceremo, nient'altro. " dissi cercando di distrarla dai suoi terribili pensieri. 
Ad un tratto del viaggio qualcosa però non andò come doveva andare. 
" I motori dell'aereo sono in fumo! " gridò un'hostess. 
" Cosa? " chiesi preoccupata.  
" E se non andrà a lieto fine? Se non ne riusciremo vivi? " chiese Emily. 
Io mi alzai dal posto su cui ero seduta per andare dai miei, seguita da Emily. 
" Vi voglio bene. " dissi abbracciandoli e piangendo dalla disperazione. 
Poi notai uno zaino con il paracadute vicino alla porta dell'aereo. Senza neanche pensarci un attimo, indossai lo zaino e mi feci aprire la porta, decisa a saltare e salvarmi, almeno me. 
" Vi voglio bene! " ripetei un'altra volta, saltando. 
Poco dopo il nulla più totale. 
Atterrai su un'isola, non sapevo dove mi trovassi, ero viva e ne ero felice, ma...non i miei genitori ed Emily. 
Poco dopo sentii l'aereo schiantarsi, non molti chilometri dietro di me. Non ebbi neanche il coraggio di fare un solo passo, per raggiungere quel luogo, avevo solo un coraggio codardo di lasciar scendere le lacrime sulle mie guance, di piangere come una bambina al quale vengono negati i giocattoli troppo costosi. Mi sentivo una bambina a piangere così. Ora sapevo come si sentiva Emily. Ma solo al pensare alla mia migliore amica mi salì il panico. Avevo perso tutti e mi trovavo in un posto che non conoscevo, senza mezzi per comunicare. In mezzo a quel panico mi ricordai del mio cellulare, aprii la mia borsa che avevo ancora con me e lo accesi. 
" Niente campo, fantastico! " esultai tristemente. Ora si che ero in un mare di pericoli e tristezza. Cosa avrei fatto? 
Senza sapere esattamente cosa fare seguii il mio istinto e mi accovacciai a terra con le ginocchia al petto, lasciandomi andare in un mare di lacrime. 
Ero perduta. Nulla o nessuno che mi potesse aiutare. Ero solo io, soltanto io. Quel pensiero girava in tondo nella mia mente, senza uscirne mai, facendo aumentare l'ansia. Perché avevo voluto partecipare a quello stupido concorso? Se non avessi accettato ora sarei a casa a parlare con Emily. Perché il viaggio non era andato bene? 
Piansi ancora tanto, fino a quando non sentii una mano posarsi sulla mia spalla. 
Sussultai e scattai in piedi. Non ero sola? 
ANGOLO AUTRICE : 
Heylà raga! Come va? A me tutto bene, e così ho iniziato questa nuova ff. Spero vi piaccia..io stavo per piangere quando ho scritto il primo capitolo, cosa che non mi è mai successa con una mia ff. 
Recensite in tanti!! 
By cricrina01.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Capitolo 2. 

Lo guardai attentamente, era un ragazzo, a occhio della mia età, ma non era possibile che fosse sopravvissuto allo schianto dell'aereo. 
Aveva i capelli castani, con un ciuffo sulla fronte e gli occhi verdi, più verdi di qualsiasi altri occhi presenti sulla Terra. Era vestito in modo strano : indossava una specie di tuta di pelle nera e marrone, all'altezza dei gomiti si poteva notare che sotto indossava una maglia verde e i pantaloni di un marrone mischiato al verde. Ma la cosa che più mi colpì non fu tutto questo, fu la protesi che aveva alla gamba sinistra. 
" C-chi sei? " chiesi spaventata.
" Mi chiamo Hiccup Horrendous Haddock III. Tu chi sei? " chiese a sia volta il ragazzo, senza dire neanche un'informazione su di lui.  
" Io sono Astrid Hofferson. " risposi soltanto alla sua domanda, come aveva fatto lui.
Rimasi a fissarlo in quegli occhi verdi, profondi. Non sapevo cosa dire o cosa fare, veramente volevo solo sapere chi era. Ero troppo distrutta per fare qualsiasi altra cosa. 
" Io sono il capo di quest'isola, che si chiama Berk. " 
" Il capo? " chiesi confusa. 
" Si. Tu da dove vieni? Non ti ho mai vista su Berk. " 
Questa era una domanda che avrei evitato volentieri. 
" Vengo da Chicago, ma suppongo che tu non sappia nemmeno dov'è. Ero in un viaggio aereo e..." non riuscii a finire la frase che scoppiai in un pianto liberatorio. 
Hiccup si avvicinò a me, che mi ero accovacciata per terra, guardandomi negli occhi. " Cos'è successo? " chiese. 
" Ho perso tutti in quell'incidente. Mio padre, mia madre ed Emily. " 
" Chi era Emily? " 
" La mia migliore amica. " dissi tra un singhiozzo e l'altro. 
" Mi dipiace. " disse, e sembrava stesse dicendo la verità, nonostante non mi conoscesse nemmeno. 
Appoggiai la testa contro la sua spalla, sprofondando il viso. Pensandoci era strano abbracciare uno sconosciuto, ma ero totalmente distrutta, stavo malissimo. Lasciarmi andare per un minuto servì tantissimo. Alzai la testa, una volta liberatami del tutto da quella prigione di lacrime. Lui era sempre fermo, che mi guardava con i suoi occhi, i quali, ora che li vedevo da vicino, erano bellissimi. 
" Grazie. " dissi. 
" Grazie di che? " chiese lui, con un sorriso sulle labbra. 
" Grazie di essere qui con me, pur non conoscendomi neanche. " 
Ci alzammo in piedi e io mi guardai intorno. 
" Tu sei capo di questo pezzo di...nulla? " chiesi confusa, non vedendo neanche un'abitazione. 
" No, il villaggio è dall'altra parte. Potremmo arrivarci più velocemente con Sdentato, ma non penso che tu sappia della sua esistenza. Forse è meglio andarci a piedi. " 
" Chi è Sdentato? " chiesi, sempre più confusa. 
" Lo scoprirai una volta arrivati al villaggio. " disse lui. 
Servirono vari minuti per arrivare al villaggio, che, come aveva detto lui, era dalla parte opposta. Nel frattempo parlammo. 
" Sai..potresti essere la mia migliore amica. " disse lui, rompendo il ghiaccio.  
" Io? Ma figurati, avrai un migliore amico o...una ragazza, sicuramente! " dissi, senza togliere gli occhi dalla strada che stavamo percorrendo. 
" Un migliore amico ce l'ho, ma non è come pensi. Una ragazza no, non potrei mai avercela. Quale ragazza sarebbe disposta a stare con me? " chiese lui, invece guardandomi.
" Non è vero ciò che pensi. " dissi, non sapendo come continuare, quindi mi limitai a rispondere alla sua prima domanda, che poi era un'affermazione. " Ma se vuoi sarò felice di diventare la tua migliore amica. Io ho perso Emily, e ora non ho più nessuno. " dissi con tristezza, di nuovo.  
" Scusa, non volevo farti ricordare la tua amica. " 
" Non è colpa tua, sono io che l'ho ricordata. Vorrei tanto che fosse ancora qui. " 
" Se vuoi puoi parlarmene. " 
" Emily era una ragazza un po' pazza, spesso euforica, quasi sempre felice. Aveva i capelli castani esattamente come i tuoi, e gli occhi dello stesso colore. Non c'era un motivo per cui eravamo amiche, ci siamo conosciute a 5 anni e da quella volta lo siamo state, lei è molto diversa da me. " 

" E allora tu chi sei? " 

" È difficile dirlo. Se saremo migliori amici allora lo scoprirai senza problemi. " 
Smisi di parlare quando vidi che eravamo giunti al villaggio, che era bellissimo. 
ANGOLO AUTRICE : 
Ed eccomi qui di nuovo! Ecco chi era quello che mise la nano sulla spalla di Astrid. <3 Come avete visto, sono stata piuttosto veloce a pubblicare anche il secondo capitolo, ma non credo di riuscire a pubblicarne uno al giorno ancora per molto. :( Okay, almeno per oggi vi ho accontentati, no? :)
By cricrina01 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Capitolo 3 

" Beh..ti presento Berk! " disse lui con un sorriso. 
" È...bellissima. È strano vedere un villaggio così dopo anni e anno a vivere in una città grande come Chicago. " dissi osservando ogni minimo dettaglio. 
" Credo di non aver capito esattamente ciò che intendi..comunque perché non vieni a vederla? Sono sicuro che ti piacerà, ma prima devi sapere chi è che vive a Berk. " 
" Chi? Umani? " chiesi retoricamente. 
" Veramente noi ci chiamiamo vichinghi, ma non è ciò che intendo. " 
" Vichinghi? Voi siete vichinghi? Pensavo si fossero ' estinti ' da un bel po' di tempo! " dissi indietreggando, spaventata da lui, pur avendomi offerto la sua amicizia ed essendo stato gentilissimo. Ero spaventata per via delle storie che conoscevo io sui vichinghi. 
" Tranquilla, io non ti farei mai niente...non so cosa tu sappia sui vichinghi, ma la nostra tribù è piuttosto pacifica. " 
Sospirai di sollievo, consapevole del fatto che loro non erano i veri e propri vichinghi. 
" Ma...tu hai detto ' non è questo che intendo. ' Allora cosa intendi? Chi vive a Berk oltre ai vichinghi. " 
" Vedi, il nostro villaggio 5 anni fa combatteva delle bestie selvagge che venivano a raziare Berk e rubare tutto il bestiame e il cibo messo da parte. Tutto il nostro lavoro finiva nelle loro zampe. Loro...sono i draghi. " 
" Draghi?? Dici davvero? Qui esistono i draghi? " chiesi un po' euforica. 
" Si...ma secondo la mia descrizione dovrebbero essere creature cattive. Ma non lo sono, e lo scoprì un ragazzo che a 15 anni fece amicizia con un drago invece che ucciderlo, dimostrando che loro erano obbligati a rubarci le provviste, o sarebbero morti. " 
" E chi era quel ragazzo? " chiesi, curiosa. 
" Quel ragazzo ci rimise la gamba sinistra per combattere il drago più grosso e cattivo di tutti per difendere gli altri..." 
In un secondo il mio cervello si mise a lavorare e mi accosi di quello che aveva detto. Quel ragazzo ci aveva rimesso la gamba. Spalancai gli occhi, guardando la protesi di Hiccup.
" Eri tu quel ragazzo! " dissi, sorpresa. 
" Già. Lo feci soltanto per salvare il villaggio e soprattutto per salvare Sdentato. " 
" Penso di aver capito chi è Sdentato. " dissi. Nel frattempo eravamo arrivati nel centro del villaggio, davanti ad una delle tante case, ma che sembrava più importante delle altre, chissà per quale motivo. Da dietro quella casa spuntò un drago tutto nero, con due ali enormi, le zampe forti, il collo corto e gli occhioni più dolci di quelli di un gatto che si mette a giocare con un gomitolo. 
" È dolcissimo! " dissi, mentre lui si avvicinava furtivamente ad Hiccup. 
" Hey, bello! " lo salutò Hiccup, grattandogli il collo. 
" Lui è Sdentato? " chiesi. 
" Si. " rispose Hiccup, continuando a coccolare il drago. 
" Posso toccarlo? " chiesi con un po' di diffidenza. 
" Certo! " disse Hiccup avvicinandosi a me e prendendomi delicatamente un polso. Lo lasciai fare, sapevo che lui era consapevole di quello che stava facendo. In poco tempo la mia mano fu sulle squame di quel bellissimo drago. Sorrisi, iniziando a ripetere tutte le azioni che aveva già svolto Hiccup. 
" Quanto sei dolce, piccolo? " chiesi ridendo. 
Hiccup rise, gurdandomi giocare con il suo drago. 
" È incredibile che tu abbia davvero un drago cone migliore amico! " dissi. 
" Davvero? Pensavo che mi avresti preso in giro per questo. " 
" Cosa? Dopo tutto quello che hai fatto per me, perché dovrei mai prenderti in giro? " chiesi, guardandolo negli occhi. 
" Io non ho fatto nulla. " disse lui. 
" Questo io non lo chiamò nulla. È solo grazie a te se ora io non penso più ai miei e ad Emily. " 
" L'avrebbe potuto fare una persona qualsiasi. " disse lui. " Hey, che ne dici di un volo con Sdentato? " 
" U-un volo? " chiesi spaventata. 
" Non sarà niente di pericoloso, te lo prometto. Voglio solo permetterti di vivere anche solo per un attimo le emozioni che provo io volando. " 
Le sue parole erano perfette, dette con una tale natuaralezza che non potevo far altro che accettare.
" E va bene.." accettai.  
" Bene! Torneremo subito, lo giuro, voglio solo mostrarti questa cosa. " 
ANGOLO AUTRICE : 
Ed eccomi qui raga! Alla fine sono riuscita ad aggiornare. Sono felice! Recensite miraccomando! 
By cricrina01 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Capitolo 4 

Hiccup mi aiutò a salire su Sdentato, dietro di lui, e poco dopo spiccammo il volo. Era una sensazione fantastica..l'aria che passava tra i capelli e ti arrivava in faccia, guardare in basso e vedere che i tuoi piedi non stavano toccando il suolo...tutto era fantastico.' Era stata una coincidenza quella del tramonto?? ' mi chiesi, mentre lo guardavo incantata. 
" Allora, che ne dici? " chiese lui, dopo un po'. 
" È fantastico! " risposi io. " Tu hai fatto questo? " 
" Beh..si. Ma sono loro ad essere incredibili. " disse riferendosi ai draghi. 
" Ma sei tu che li hai fatti diventare vostri amici, e anche miei. " 
" Okay, ma io non ho comunque fatto nulla di speciale. " disse, e con questo chiuse la discussione. 
Ci ripensai su e effettivamente Hiccup era davvero un ragazzo gentile e che non si prendeva il merito per le cose che faceva, anche se erano piccolissime. Poi quei suoi occhi verdi mi toglievano sempre il respiro, forse quella per me era qualcosa di più di un'amicizia. Mi era piaciuto dal primo secondo in cui l'avevo visto, quando mi aveva chiesto cos'era successo e mi avrva abbracciata, lasciandomi sfogare in un pianto liberatorio sulla sua spalla, pur ancora non conoscendolo. Pensandoci era passata poco più di una mezz'ora da quando ci eravamo incontrati ed era stato lui a chiedermi l'amicizia, quindi pensai che fosse meglio non dimostrargli nulla di più di quanto avrei dovuto, per quel momento. 
Dopo un altro breve giro intorno all'isola, tornammo davanti a casa sua. Scendemmo da Sdentato e io mi avvicinai ad Hiccup. 
" È davvero bellissimo. Grazie. " dissi, e mi avvicinai a lui per dargli un bacio sulla guancia. 
Quando lo guardai sembrava che fosse arrossito, ma mi sorrise. Io ricambiai il sorriso, guardando il cielo, che stava diventando dei toni della notte.
" Dove passerò la notte stasera? " chiesi preoccupata. 
" Da me, ovviamente. Non potrei mai lasciarti in una casa qualunque, da sola, sei appena arrivata e poi..siamo o no migliori amici? " 
" Certo. " dissi, pensando alle ultime due parole che aveva pronunciato. 
" Vieni pure. " disse, accompagnandomi con un braccio dietro sulla mia schiena. 
Entrammo nella sua casa, era carina, diciamo, ma mancava sicuramente un tocco femminile. 
" Tu vivi qui da solo? " chiesi, guardando ogni particolare. 
" Si..non ci sono persone con cui possa vivere. " spiegò lui. 
" Tu non hai i genitori? " 
" Ho mia madre, ma vive in un'altra casa, ha preferito così, visto che sono il capo, ma mi viene a far visita praticamente ogni giorno, e comunque la vedo quasi ogni ora. " 
" Cos'è successo a tuo padre? " chiesi, un po' preoccupata per le sue reazioni a quella domanda. 
" Mio padre è morto nello scontro contro Drago Bludvist. Era un pazzo che credeva di poter sottomettere qualsiasi drago volesse. Ma non era vero, non riuscì a comandare Sdentato. In un primo momento però si, e sotto il comando dell'alfa uccise mio padre, invece di uccidere me. Lui mi salvò. " raccontò lui, sedendosi su una sedia intorno al tavolo che c'era in quella stanza. Io lo imitai, sedendimi su un'altra sedia. 
" Mi dispiace davvero tantissimo. " 
" Non è nulla in confronto a quello che hai vissuto tu. " disse lui, ripensandoci un attimo. " Non hai cenato, vero? Penso che mia madre sia passata di qui e mi abbia preparato la cena, lo fa sempre, pensa che non riesca ancora a mantenermi. Comunque la porzione che ha preparato non è abbastanza per tutti e due, quindi penso che ne preparerò un altro po'. " 
" No, lascia stare, non ho fame. Voglio solo che questa giornata finisca. " dissi, chiudendo gli occhi e poi riaprendoli. 
" Allora ti accompagno di sopra. " disse alzandosi e prendendomi per mano. Io arrossii, guardando le nostre mani intrecciate. " T-ti dà fastidio? " chiese lui, notando il mio cambio di umore. 
" No. " risposi. 
Mi accompagnò in una stanza, dove Sdentato dormiva indisturbato, e capii quale stanza potesse essere. 
" Questa è camera tua? " chiesi, andando sulla logica. 
" Si. C'è qualche problema? " chiese, con una mano sulla nuca. 
" No, è solo che..tu dove dormirai? " 
" Non preoccuparti per me. Posso dormire dove capita, l'importante è che tu stia a tuo agio. " 
Annuii, anche se non ne ero del tutto convinta. 
Dopo essermi distesa sotto le coperte, Hiccup scese di nuovo al piano terra. Io chiusu gli occhi, cercando di dimenticare quella pazza giornata, e mi abbandonai al sonno. 
ANGOLO AUTRICE : 
Weee!! ( non sono napoletana, ma ormai ci ho fatto l'abitudine ) ecco a voi il quarto capitolo ! Mi dispiace tantissimo del fatto che ieri non sono riuscita ad aggiornare, però oggi come vedete l'ho pubblicato. Come vi pare la storia? Recensite!! 
By cricrina01 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Capitolo 5. 

Il giorno dopo mi risvegliai mentre fuori era ancora buio, perciò era ancora notte. 
Poco dopo mi accorsi che Hiccup stava dormendo nello stesso letto in cui dormivo io. Dormiva sereno, il lavoro di capo lo doveva aver sfinito ogni giorno di quell'anno. 
Gli sorrisi, era così tenero mentre dormiva. Solo dopo essermi seduta mi accorsi di aver dei cuscini dietro la testa, che ieri sera non c'erano. Capii che si era preso cura di me, era un amico fantastico, anche se lo conoscevo solo da un giorno. Mi avvicinai a Sdentato, che dormiva indisturbato. Quando si accorse di me si svegliò e mi si avvicinò, coprendomi la faccia di saliva. 
Io cercai di fermarlo, non riuscendo a trattenere le risate.
" Hahaha...smettila, Sdentato..." dissi sorridendo, mentre Sdentato continuava a riempirmi di saliva come se non avesse sentito nulla. 
Hiccup si svegliò e cercò di capire la situazione, un po' confuso. 
" Ah, guarda! Che schifo! " mi lamentai, cercando di pulirmi con la manica della felpa che indossavo. 
Sdentato mi guardò con una faccina triste e desolata, indietreggiando un po'. 
" Tranquillo, bello. Non ti farei mai del male. " dissi, accarezzandogli il muso. 
" A-anch'io...lo chiamo bello. " disse Hiccup alzandosi e avvicinandosi a me e Sdentato.
" Beh...sarà una coincidenza.." dissi, con un sorriso imbarazzato. 
" Può essere...ma che ci fai sveglia a quest'ora? " 
" Non sono abituata a dormire molto, quindi mi sono svegliata prima. " dissi, guardandolo. 
" Ah. " rispose soltanto lui. 
" Se hai sonno torna pure a letto, io posso cavarmela anche senza di te, non sono una bambina. " dissi con una risatina. 
" A me andrebbe bene, se non fosse che tu sei appena arrivata qui e..quindi sei mia ospite. Non mi sembra molto cortese..ecco tutto. " 
" Fa come vuoi. " dissi. 
Lui mi guardò negli occhi e non li distoglieva un solo secondo. 
" Lo sai che...i tuoi occhi sono bellissimi? " chiese dopo un po', facendomi arrossire. Solo allora abbassai lo sguardo, ma lui mi alzò il mento con una 
mano, lasciandomi incantata a guardare i suoi di occhi. 
" A-anche i tuoi...sono bellissimi. " riuscii a dire solo dopo averci provato un migliaio di volte. 
Non riuscivo a distogliere gli occhi dai suoi, pur volendo farlo, ero tesa, non sapevo quale sarebbe stata la sua prossima mossa. 
Ma fu lui a togliere lo sguardo dai miei occhi e togliere la mano sotto al mio mento, lasciandomi senza parole, un po' bloccata, immobile. Mi aspettavo qualcos'altro, ecco. 
" Puoi scendere giù mentre mi finisco di vestire. " disse. 
" Okay.." dissi, ancora spiazzata da ciò che mi aveva detto, da ciò che mi aveva fatto provare. Ma ero totalmente d'accordo con quello che avevo detto : i suoi occhi erano troppo belli per essere veri. 
Scesi le scale lentamente, seguita da Sdentato, ancora come se fossi ipnotizzata. 
Mi sedetti su una selle sedie, aspettando che Hiccup scendesse. Infatti arrivò poco dopo, vestito come il giorno precedente. Si avvicinò a Sdentato e gli diede alune pacche, poi si girò e iniziò a preparare la colazione. 
" Cosa significa quello che hai detto? " chiesi. 
Lui di girò " L'hai detto anche tu. " 
" Si, ma...perché l'hai detto? " 
" È ciò che penso. E tu perché l'hai detto? " chiese, lasciandomi con una terribile domanda in testa. Lui mi aveva detto la verità, ma se io gli avessi detto ciò che davvero pensavo lui, come l'avrebbe presa? 
" Io...così. " dissi alla fine. 
" Sicura? " 
" Sicura di che? Non c'è un motivo, uffa! " dissi e arrabbiata mi alzai e uscii dalla sua casa, sbattendo pure la porta. 
" Astrid! " gridò lui, uscendo dalla casa. " Aspetta..." cercò di fermarmi prendendomi un polso. 
Io lo strattonai, continuando a camminare. 
" Per favore, non volevo farti rispondere a quella domanda per forza, è tutto ok! " disse cercando di calmarmi. 
Io non riuscii a rispondere perché iniziai a piangere. Hiccup mi abbracciò, cullandomi tra le sue braccia. 
" Hey, va tutto bene. " disse lui, accarezzandomi i capelli con una mano e spostandomi alcune ciocche dietro all'orecchio. " Se c'è qualcosa che non va me la puoi dire, io ti ascolterò, sempre. Sta tranquilla...non mi offenderei mai con te. Ti voglio bene. " disse, baciandomi sulla fronte. Chiusi gli occhi pieni di lacrime e lo strinsi più forte, cercando di essere forte. 
" Ora rientriamo in casa e mi dici cos'hai, solo se vuoi, okay? " chiese lui. 
Io non risposi, non riuscivo a smettere di abbracciarlo, era molto confortante averlo lì con me, pur essendo lui il problema. 
Così mi prese in braccio e si diresse verso la sua casa. 
ANGOLO AUTRICE : 
Heyyy!! Cricrina01 è tornata! Mi è mancata questa mia ff. Quindi sono tornata a scriverla du nuovo ed eccovi il quinto capitolo. So che qualcuno di voi vorrà uccidermi perché non ho fatto baciare Astrid e Hiccup. Hehehe...kidding! Comunque..spero vi piaccia. Un bacione ai pochi ( ma buoni ) che leggono la mia storia. 
By cricrina01

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Capitolo 6. 

Una volta in casa, mi lasciò su una sedia, guardandomi preoccupato. 
" Tutto bene? " chiese lui, dolce come il miele. 
" Si. " risposi io, senza guardarlo. 
Lui si abbassò per guardarmi negli occhi " Cos'è successo? Cosa avevi prima? " 
" Niente. " dissi ancora evitando il suo sguardo. 
" Per favore Astrid.." disse lui, posando una mano sulla mia guancia. Non potei far altro che fissarlo. " Non...io voglio solo aiutarti. " 
Non dissi nulla, come avrei potuto confessare il mio amore per lui come se fosse una cosa qualunque? 
" Va bene, non importa. Io ho solo cercato di aiutarti, questa è una scelta tua. " disse lui, alzandosi. 
" Io..." cercai di dire, ma le parole mi morirono in gola. 
Lui di rigirò verso di me, inginocchiandosi di nuovo. Io sosprirai, chiusi gli occhi e scossi la testa. 
" Se non riesci a dirlo, almeno fammelo capire in qualche modo. " 
Le sue parole risuonarono nella mia testa, non sapevo esattamente cosa dovevo fare, se era la cosa giusta, ma...almeno ci provai. 
Mi avvicinai lentamente a lui, che probabilmente era un po' confuso, e quando il mio volto era a pochi millimetri dal suo, chiusi gli occhi, poggiando le mie labbra sulle sue. Lui ricambiò immediatamente, come sapesse esattamente cosa sarebbe successo. Aproffondii il contatto, appoggiando una mano sul suo petto, mentre lui mi accarezzava una guancia. 
Dopo un po' ci staccammo e ci guardammo negli occhi. 
" Era questo quello che volevi dirmi? " chiese lui. 
" S-si. " confessai, abbassando lo sguardo. 
Lui mi alzò il mento con una mano e sussurrò : " Ti amo. Ti amo da morire. " 
Rimasi sorpresa dalle sue parole, lui ricambiava i miei sentimenti. 
" Anch'io ti amo. " dissi, arrossendo. 
Lui mi sorrise, avvicinandosi e baciandomi di nuovo, facendomi alzare in piedi. Mi strinse, io sorrisi quando mi attirò a sé prendendomi per i fianchi. Poi si staccò da me, per riprendere fiato. 
" Sei il primo ragazzo di cui mi sia mai innamorata. " ammisi io. 
" Sei la prima, nonché ultima, ragazza di cui mi sia mai innamorato. " ripeté lui, aggiungendo due parole. 
" Intendi dire che non amerai mai nessun'altra apparte me? " chiesi, quando tutta la timidezza svanì. 
" Ovviamente. " rispose Hiccup, sorridendomi. Poi si girò e tornò a preparare la colazione, dopo questa pausa romantica.
Poco dopo mangiammo la colazione, che era molto diversa da quella che mangiavo a Chicago, ma me ne abituai in breve tempo.  
 Dopo aver finito la colazione, mi chiesi cosa avremmo fatto quel giorno. Hiccup mi stava portando fuori di casa. 
" Dove stiamo andando a quest'ora? " chiesi io, confusa. 
" Voglio approfittare di questo momento. È l'alba e all'accademia non c'è nessuno. " disse lui. 
" Accademia? " chiesi. 
" Capirai tutto quando saremo là. " 
Ci dirigemmo verso un ponte, una volta passato quello ci ritrovammo su un'altra isola, su cui c'era costruita una strana struttura. 
" Questa una volta era chiamata " l'arena ", ci uccidevamo i draghi, beh, ci uccidevano, io non ne ho mai ucciso uno. Oggi si chiama " accademia dei draghi ". Fu mio padre a darmi il permesso per trasformarla. " mi raccontò Hiccup, facendomi entrare. 
Io mi guardai in torno, era un luogo circolare e c'erano delle gabbie ampie, che avrebbero benissimo potuto ospitare un drago. Ne notai uno, che era in una di queste gabbie, e mi avvicinai ad esso. 
" Chi è lui? " 
" Lei, a dire il vero. È una draghessa, un Uncinato Mortale. Non ha un cavaliere, una volta la usavano per le lezioni del corso anti-drago, io ho provato a liberarla ma lei non se n'é voluta andare, così la teniamo qui all'accademia, ogni giorno a turno le portiamo da mangiare e la facciano giocare con gli altri draghi. " Guardai nella gabbia, con le mani sulle sbarre, guardando la draghessa che dietro ad esse mi guardava incuriosita. 
Sentivo che c'era già un legame tra me e lei, non sapevo come, ma me lo sentivo soltanto. Le sorrisi, con una voglia infinita di aprire quella gabbia ed andare a stringere una forte amicizia con quella draghessa.  
" Posso entrare nella gabbia? " chiesi. 
" Certo. " disse Hiccup, aprendola. 
Io feci dei passi incerti verso di lei, non sapendo esattamente cosa fare. 
" Tendi la mano verso di lei. " mi consigliò Hiccup. 
Io seguii il suo consiglio e la draghessa si fidó immediatamente di me, posando il suo muso sulla mia mano. Io le sorrisi, decisa a farmi una nuova amica. 
ANGOLO AUTRICE : 
E che coccoli che sono i miei cuccioliiiii ( Hiccup e Astrid ) Vedi se vado a scriverlo per una mia ff...comunque..ecco a voi il sesto capitolo, spero vi sua piaciuto! Se vi è piaciuto allora recensite e se non l'avete ancora fatto aggiungete la storia alle seguite, preferite o ricordate! Anche una recensione di 10 parole a me fa piacere! ;)
Un bacione enorme! 
By cricrina01
Ps. Filate a leggervi la ff " A ogni cavaliere la sua damigella " di Astrid Lover. È una fanfiction che scriviamo insieme, lei pensa alla maggior parte e io lalle partì comiche. XD Penso di tirare fuori battute davvero valide. Grazie a chi lo fa. Link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3029619&i=1

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Capitolo 7 

" Ciao piccola, vuoi essere mia amica? " chiesi alla draghessa. 
Lei fece un verso di approvazione. 
" Bene...ci divertiremo insieme. " dissi con un sorriso. 
" Posso consigliarti di darle un nome. " suggerì Hiccup. 
" Va bene. Un nome...che ne dici di Tempestosa? " chiesi, seguita dallo stesso verso di poco prima come risposta. Poi mi girai verso Hiccup, che era poco fuori dalla grande gabbia.
" Posso fare un volo con lei? " gli chiesi. 
" Si, ma preferirei seguirti con Sdentato, se per te non è un problema. " 
" Certo che no. " dissi, uscendo con Tempestosa. 
" Ti servirà una sella, questa potrebbe andare bene. " disse Hiccup, prendendo una sella che era appoggiata vicino ad altri strumenti per il volo. Dopo aver sellato Tempestosa, mi aiutò a salire e poi si avvicinò a Sdentato. Era piuttosto strano stare su un drago da sola, neanche fosse tanto tempo che ero lì, soltanto un giorno. 
" Sei pronta? " mi chiese Hiccup. 
" Si. " risposi, mentre Tempestosa si sollevava lentamente dal terreno. Feci un respiro profondo, prima che lei spiccasse il volo verso il cielo. 
Non era così spaventoso come l'avevo immaginato, infatti me ne abituai subito. 
" È fantastico. " dissi, mentre Tempestosa faceva dei giri veloci nel cielo, evitando i faraglioni che interrompevano il mare, un pelo sotto di noi. 
Poco più tardi tornammo all'accademia, dive c'erano dei ragazzi dell'età di Hiccup. 
" Chi sono loro? " chiesi ad Hiccup, scendendo da Tempestosa. 
" Ti presento...Gambedipesce e Muscolone, Moccicoso e Zannacurva e i gemelli Testa di Tufo e Testa Bruta con Rutto e Vomito. " li presentò Hiccup. 
" Hiccup, si può sapere chi è lei? " chiese Moccicoso. 
" Astrid Hofferson. " dissi io. 
" E da dove verresti? " chiese, sfiorando un tasto delicato della mia mente. 
" Moccicoso, questa domanda non la dovevi fare. " disse Hiccup, avvicinandosi a me. 
" E che ne sapevo io? " chiese. 
" Stai zitto, per favore. " disse Hiccup, che poi prese a parlare con me " Lascialo perdere, lui è mio cugino Moccicoso, è un po' stupido..." 
" Tuo cugino? Non sembra, davvero. " dissi io, irritata. 
" Davvero, lascialo perdere. " disse lui, accarezzandomi una guancia, sotto gli sguardi indiscreti di tutti i ragazzi. 
" Benvenuta Astrid! " mi salutò Gambedipesce, gentile " Lei sarebbe una tua amica, Hiccup? " 
" Beh..si. " disse Hiccup, cercando di non guardarmi negli occhi " Senti, dì a tutti di non chiederle da dove venga o come è arrivata qui, per favore. Ti dirò il perché, ma non voglio che stia male per colpa di una domanda. " disse Hiccup. Che dolce che era. 
" Va bene. " disse Gambedipesce, tornando dalla sua Muscolone. 
" Ragazzi, finalmente abbiamo un cavaliere per questa draghessa, che ora si chiama Tempestosa. " 
" Intendi Astrid? " chiese una donna, appena entrata nell'accademia. 
" S-si, mamma. Ma tu come fai a conoscere il suo nome? " chiese Hiccup a quella che, intuitivamente, doveva essere sia madre. 
" Ero là dietro fino a qualche secondo fa e ho sentito tutto. " disse la donna, avvicinandosi a me. " Io sono Valka, la madre di Hiccup. Benvenuta a Berk, cara. " mi disse. 
" Piacere di conoscerla.." dissi io. 
" Dammi pure del tu. " 
" Okay..." dissi portando lo sguardo su Hiccup. Lei mi sorrise e si avvicinò a Tempestosa. 
" È un bellissimo esemplare di Uncinato Mortale...sono felice che qualcuno l'abbia voluta come cavalcatura. " 
" Io l'ho voluta come amica. " dissi, correggendola. 
" Lo sai, assomigli ad Hiccup per alcuni aspetti. " disse. Io arrossii, sorridendo come un'idiota. Poi guardai Hiccup di nuovo, lui mi sorrise, guardandomi con i suoi bellissimi occhi color smeraldo. 
" Okay ragazzi, penso che oggi sarò parecchio occupato, quindi vi lascio la giornata libera. " disse Hiccup, seguito dalle grida di felicità dei ragazzi. 
Rimanemmo solo io, Hiccup e Valka, che era affiancata da un drago imponente. Valka si avvicinò ad Hiccup, io rimasi in disparte per non farmi i fatti loto, con Tempestosa, ma li sentii comunque parlare. 
" Sei sicuro che sia solo un'amica? Io sono tua madre, puoi dirlo a me. " disse lei. 
" Io...noi...ci siamo baciati. Lei è davvero dolce e...ha perso i genitori quando è arrivata qui. Ogni minuto che la vedo mi fa pena, anche se lei non lo sa la scorsa notte sono rimasto a guardarla mentre dormiva, era così bella..." disse Hiccup, confessando tutto a sua madre. Rimasi a bocca aperta, ma per il momento finsi di non aver sentito nulla. 
ANGOLO AUTRICE : 
Ciao raga! Come va? Eccomi con il settimo capitolo arrivato un po' in ritardo...se avrò tempo ne pubblicherò uno domani o sabato. Baci a tutti voi e...recensite!!!!! 
By cricrina01 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


Capitolo 8 

Sua madre se ne andò, salutandolo con una mano prima di salire sul maestoso drago e lasciarci finalmente soli. Continuai ad accarezzare la pelle squamosa di Tempestosa, ignorando totalmente Hiccup. 
" Hai sentito tutto, vero? " chiese, avvicinandosi alle mie spalle. Non risposi, non sapevo come rispondere. " D'accordo, non ti è piaciuto qualcosa che ho detto. " disse, e la sua voce sembrava rattristirsi. Mi girai verso di lui, che fissava il suo stivale e la protesi, senza rialzare la testa. 
" Al contrario..." dissi io. Lui alzò di scatto la testa, guardandomi negli occhi. " Invece mi è piaciuto. " conclusi.
Lui sorrise " Dici davvero? " 
" Certo. Sei...davvero dolce. " 
Lui arrossì, poi si avvicinò lentamente a me. Sapevo esattamente cosa voleva fare, mi avvicinai anch'io a lui, fino a quando le nostre labbra non si toccarono. Chiusi gli occhi, lasciandolo condurre il bacio. Durò un po', poi ci staccammo, guardandoci negli occhi. 
" Sei bellissima. Non solo nell'aspetto fisico, ma soprattutto il tuo carattere è fantastico. " disse lui. 
" Sei sicuro di conoscermi? " chiesi, con una faccia seria. 
" Io sono sicuro che tu sei quella che sembri a me. " 
" In questo caso...pensala come vuoi. " dissi, tornando da Tempestosa. " Cosa facciamo oggi? " 
" Non lo so. Se vuoi possiamo fare dei giri con i draghi,oppure....non so, scegli tu. A me va bene qualsiasi cosa. " disse lui. 
" Va bene, sono sicura che se facciamo una gara non riuscirai nemmeno a vedere la coda di Tempestosa! " dissi con un sorriso, mentre Tempestosa si alzava in quota.
" Questo è quello che dici tu! " 
Passarono settimane da quel giorno e ormai tutti mi conoscevano come la "ragazza del capo", tutti mi trattavano come se fossi una vecchia abitante del villaggio, pur abitando lì soltanto da 3 mesi, esatto, erano passati 3 mesi. Amavo Hiccup con tutta me stessa, in quei 3 mesi avevo imparato a conoscerlo a fondo, a scoprire ogni suo segreto...vivevamo insieme, anche se, a quando dicevano le leggi del posto, non avremmo dovuto, non ero nemmeno sposata con lui. Ma più di tanto a noi questo non importava, importava solo stare insieme, per sempre. In lui avevo trovato la mia anima gemella, il cavaliere che avevo cercato e non avevo mai trovato e poi lui era davvero un cavaliere! E non solo...aveva un carattere meraviglioso, per non parlare dell'aspetto fisico, che era a dir poco mozzafiato. Ogni sera quando andavamo a dormire insieme, appoggiavo la mia testa sul suo petto forte e sentivo sempre il battito del suo cuore, accellerato, che era per me come una ninna nanna. Non pensai più ai miei genitori o ad Emily...ora avevo lui, che faceva per tutti e tre. Mi curava e si prendeva cura di me come se fossi sua figlia e mi trattava come se fossi la sua migliore amica, infatti lo ero, quando non mi trattava come la sua ragazza. 
Era una giornata di quelle, tranquille. Mi svegliai sentendo il sole sulla mia pelle, che mi riscaldava il viso. 
" Buongiorno, milady. " disse Hiccup, sorridendomi. Ormai mi chiamava sempre così e si svegliava sempre poco tempo prima di me, per potermi dire "buongiorno" ogni mattina, senza farmi aspettare. 
Nell'altro lato della stanza c'erano Sdentato e Tempestosa, che condividevano sempre la cuccia, da quando lei era diventata la mia draghessa. Erano adorabili, era come vedere me ed Hiccup in loro due. 
" Buongiorno anche a te, amore. " Per me invece era la prona volta che lo chiamavo così. Mi era capitato di chiamarlo baby, oppure tesoro, ma mai amore. 
" È la prima volta che mi chiami così. " osservò lui. 
" Bene, te ne dovrai fare l'abitudine, visto che ti chiamerò così d'ora in poi. Va bene, amore? " chiesi, sorridendogli. 
" A me fa bene tutto. Puoi anche chiamarmi stronzo, mi va bene comunque. " 
" Io non ti chiamerei mai così. Non te lo meriti. Tu non lo sei affatto, sei tutto l'incontrario. Qualsiasi aggettivo bello che si trovi è adatto a te. " 
" Anche...coraggioso? " 
" Soprattutto quello. " dissi, baciandolo. Lui ricambiò il bacio, accarezzandomi una guancia. Non eravamo mai andati oltre, pensevamo che 3 mesi fossero troppo pochi, e probabilmente era vero, così ci eravamo sempre accontentati dei baci, non che fosse un sacrificio per me, baciava come un Dio. 
" Cosa vuoi fare oggi? " mi chiese. 
" Baciarti. " dissi ridendo. 
" Oltre a questo? " 
" Ehm...nulla. " dissi, ridendo ancora e baciandolo. 
ANGOLO AUTRICE : 
Hey! Innanzitutto scusate per la parolaccia che appare, ma era davvero perfetta. <3 Cosa ne pensate di questo capitolo? Lo potete dire in una recensione. *notare come ogni volta cerco un modo diverso per farvi recensire* 
By cricrina01

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


Capitolo 9 

" Allora mi aspetterà una giornata molto impegnativa..." disse lui, ridendo. 
" Ah, lo so, lo so...hai anche tu un lavoro...come ce l'ho io. " 
In quei tre mesi Hiccup mi aveva incaricata a dirigere l'Accademia dei draghi, dato che ormai sapevo volare perfettamente su Tempestosa. 
" Anch'io vorrei rimanere un giorno intero con te, lo giuro, ma...non posso. Non è colpa mia. Se avessi potuto scegliere quale lavoro fare non avrei mai scelto il capo. È troppo impegnativo, ti ruba troppo tempo. Se avessi potuto scegliere sarei rimasto con te per tutta la giornata. " 
" Ti amo. " sussurrai, avvicinandolo a me per baciarlo. Ricambiò il bacio, poi si alzò insieme a me e io andai verso la porta. 
" Ti aspetto giù. " 
" Va bene. " 
Scesi le scale, trovando i soliti due draghetti che mi guardavano con aria sconosolata, in cerca di cibo. 
" Va bene piccoli, tra un po' avrete la vostra colazione. " dissi, dando una carezza ad entrambi. 
Qualcuno bussò alla porta. Il caso volette che alla porta ci fosse Valka. 
" Buongiorno Valka. " dissi, invitandola ad entrare in casa. 
" Buongiorno anche a te. Dov'è Hiccup? Vorrei parlargli di una cosa. " chiese lei, sedendosi su una sedia. 
" È di sopra, si sta cambiando. " dissi. " Se vuoi lo vado a chiamare. " 
" Forse è meglio. " 
Salii la scale, entrando di nuovo in camera. 
" Hiccup...c'è Valka di sotto, ti vuole parlare e sembra che non sia nulla di buono. " dissi. 
" Va bene, arrivo subito. " disse lui con un volto serio. 
Poco dopo scese Hiccup. 
" Che c'è mamma? " chiese. 
" Dovrei parlarti in privato, se non ti dispiace. " disse, guardandomi. 
" Ma lei è Astrid, è la mia ragazza, perché non può ascoltare questa conversazione? " 
" Fidati, è molto meglio che lei non sappia. " 
Hiccup annuì, pur essendo molto confuso. 
" Ora dimmi mamma. Cosa c'è di tanto spaventoso che Astrid non può sapere? " 
" Potrebbe anche...ma penso le faccia male ricordare..." 
" Ricordare? Intendi la sua famiglia e la sua migliore amica? Che cos'è successo mamma? " 
" Sono arrivati degli uomini nell'altra parte di Berk...stanno controllando la zona in cui è precipitato l'aereo e hanno scoperto i resti del paracadute che ha utilizzato Astrid per salvarsi. Se decideranno di ispezionare anche il lato del villaggio non penso che potremo vivere ancora in pace a lungo. " 
" Cosa? E se trovano i draghi? Astrid quando è arrivata qui non sapeva dell'esistenza dei draghi! " 
" Dovremo cavarcela, in qualche modo..." 
" Va bene, ma mi sembra giusto che anche lei sappia. " 
Sentii la conversazione molto chiaramente, ero nascosta, senza che loro mi potessero vedere. 
" Ho sentito tutto..." dissi, uscendo dal mio nascondiglio " Io non voglio perderti, Hiccup! Loro quando mi troveranno mi porteranno via, mi riporteranno a Chicago! Ma io non voglio! " dissi, con le lacrime agli occhi. 
" Non succederà, non ti porteranno via da Berk. Dovranno passare prima sul mio corpo! " disse, abbracciandomi. 
" Ti amo. " dissi, ancora singhiozzando. 
" Anch'io. " disse lui. " Forza, andiamo a radunare gli altri all'accademia. " disse Hiccup, prendendomi per mano ed uscendo di casa con me e Valka. Poco dopo arrivammo all'accademia, dove erano stati chiamati tutti i cavalieri, compreso Eret. 
" Ragazzi...abbiamo un grande problema. Come sapete Astrid è arrivata qui buttandosi con un paracadute da un aereo, che poco tempo dopo di lei si è schiatato sull'altro lato di Berk. " 
" Già, e io penso di non avere ancora capito cos'è un aereo. " disse Moccicoso. 
" Non mi interrompere, per favore. Stavo dicendo...su Berk sono arrivati degli uomini che stanno cercando Astrid, perché hanno scoperto i resti del suo paracadute. Ma lei non se ne vuole andare e quindi dobbiamo fare in modo che non la scoprano ma che non scoprano nemmeno Berk o i draghi. " disse Hiccup, ragionando. 
" E come potremmo fare? Non è una cosa tanto facile...se stanno cercando indizi in giro fra poco arriveranno a Berk. " 
" L'importante è che non scoprano né i draghi né Astrid, o siamo fritti. " disse, stringendomi la mano. " Ora preparatevi, io devo parlare un secondo con Astrid. " concluse, accompagnandomi verso un angolo dell'accademia. 
" Sta tranquilla...loro non ti troveranno mai. Potranno fare qualsiasi cosa, io non mi arrenderò, tu non te ne andrai da Berk. Ti amo troppo per perderti proprio ora..." mi disse, con un tono della voce sopraffatto dalla tristezza. 
" Lo spero vivamente. " 
ANGOLO AUTRICE : 
E voi direte...alleluja, finalmente sto capitolo! Hehehe, scusatemi del ritardo. Comunque fra 1 giorno inizierò le vacanze di Pasqua e cercherò di pubblicare un capitolo ogni 2 giorni, periodicamente. Recensite grazie! 
By cricrina01

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


Capitolo 10 

" Forza, andiamo. " disse Hiccup. 
In poco tempo i cavalieri si prepararono per affrontare i ricercatori. Sperai vivamente che non mi trovassero mai, volevo solo rimanere lì a Berk. 
" Ovviamente non sarebbe una buona cosa mostrargli i draghi, quindi ci avvicineremo a loro senza di essi, poi in caso di aiutò qualcuno rimarrà a Berk accanto ai draghi e noi manderemo un Terribile Terrore con un messaggio. " disse lui, osservando tutti i cavalieri uno per uno. " Bene, andiamo. " 
Uscimmo dall'accademia e il più velocemente possibile cercammo di raggiungere il luogo dove si era schiantato l'aereo. In effetti non vi volle tanto : in un quarto d'ora fummo lì. Come aveva detto Valka c'erano degli uomini che stavano perlustrando la zona. Uno di loro aveva in mano lo zaino in cui c'era il mio paracadute, stava guardando ogni dettaglio in cerca di qualche indizio. 
" Guardate..là ci sono delle persone! " gridò uno di loro. Veloci si avvicinarono a noi, confrontando i nostri volti con alcune persone su delle foto. 
" Non coincidono. E comunque è impossibile che siano resistito tutti allo schianto. " disse un'altro. Erano in 5, tutti maschi. 
" Aspetta...lì, quella ragazza. Guarda questa foto. Sono identiche! " disse un altro, facendomi sussultare siccome stavano indicando me. 
" Tu..sei Astrid Hofferson? " mi chiese uno di loro. 
Hiccup lo guardò con aria infuriata, quasi sapesse che sarebbe accaduta una brutta cosa. 
" Si. " risposi, ma Hiccup mi spinse delicatamente indietro e mi si parò davanti. 
" Lei resta qui. " disse Hiccup, con un tono di voce cupoe autoritario. 
" Noi la libereremo, signorina Hofferson. " disse ancora il primo dei 5. 
" Io non voglio andarmene. Io voglio rimanere qui! " 
" Qui? Si quest'isola? Tra questi selvaggi? Signorina, lei non viveva a Chicago? Come da a sopportare una vita così? " 
" Ripeto : non voglio andarmene! " dissi io, arrabbiata. 
" Ma a Chicago la stanno tutti aspettando. " 
" Chi? Chi mi sta aspettando? I miei genitori e la mia migliore amica sono morti! Non c'è nessuno che mi aspetta. Ora la mia vita è qui. " 
" Penso che lei non abbia capito. Noi dobbiamo riportarla a casa. " 
" Basta! Ha detto che vuole rimanere qui e lo farà! " disse Hiccup, irrompendo nella discussione.
I 5 uomini si guardarono, annuendo e iniziarono a correre in avanti, nella mia direzione. Cercarono di togliersi dalla strada tutti i miei nuovi amici, compreso Hiccup, che cadde a terra, tenuto fermo con le mani dietro alla schiena. Cercai di scappare, ma mentre correvo inciampai in un sasso e caddi a terra, sbucciandomi le ginocchia e ritrovandomi circondata da 4 uomini. 
Uno di loro prese in mano un walkie talkie e disse : " Si, ce l'abbiamo. " 
Io cercai di liberarmi dalla loro presa, senza riuscirci. 
" Hiccup! " gridai, in cerca di aiuto. 
Solo in quel momento lui riuscì a liberarsi, correndo nella mia direzione. 
Uno degli uomini prese in mano un fucile, puntandolo contro Hiccup. 
" Non osare fare un passo o sparo. " disse, caricando i proiettili. 
Hiccup si bloccò, probabilmente non sapendo che fare. Lo guardai, con gli occhi lucidi. Perché? Perché avevo dovuto avere quel destino? Perché non avevo sfruttato quel tempo con lui per realizzare i miei desideri? Perché? Ora era finita, non l'avrei mai più rivisto, per un verso o per un altro. Non era giusto soffrire così, rimanere senza tempo, non riuscire a dire nemmeno quello che avevi sempre voluto dire. Forse quello potevo farlo, anche se non ne avevo le forze. 
Hiccup mi guardò, mentre anche i suoi occhi si riempirono di lacrime. Quel ragazzo forte che avevo incontrato ora stava piangendo, stava piangendo per me. 
I 4 uomini mi fecero alzare in piedi, trasportandomi verso un elicottero appena atterrato. 
" Ti amo! " urlai, senza uno scopo preciso. 
Hiccup rimase lì, cadendo in ginocchia e piangendo disperato. 
Lo vidi lanciare parole disperate, imprecazioni, ogni parola per quel terribile momento che gli aveva tolto totalmente le forze. 
" Se questo è il mio destino, se è davvero questo...lo affronterò. Non ti dimenticherò mai Hiccup, mai! " sussurrai, seduta a bordo dell'elicottero che mi faceva prigioniera di quel brutto giorno senza fine. 
ANGOLO AUTRICE : 
Importante : ragazzi ora la storia è tutta in mani vostre, nel senso che dovete farmi capire se ci tenete davvero alle mie storie oppure no. Perché le visite sono basse, le recensioni ci sono, ma a volte no e mi lasciano terribilmente delusa. Quindi se ci tenete dimostratelo con una recensione o comunque con un messaggio personale a me...nessuno lo farà smetterò di scrivere su questo fandom perché non so proprio più che cosa inventarmi perchè le mie storie piacciano. Io ce la metto tutta e alla fine e solo tempo sprecato. :'( 
Se me ne andrò finirò la storia e poi lascierò efp. 
Leaving. 
By cricrina01.

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Capitolo 11
*** capitolo 10 ***


Capitolo 11 

Cinque parole per definire quel giorno : orrendo, terribile, sfortunato, deprimente, inevitabile. Già, era inevitabile che sarebbe successo. Tutti i miei pensieri si dissolsero, mentre guardavo la mia mano posata sul finestrino, come per dire addio. Era finita, non c'era più nulla da fare. 
Ma forse quel pensiero poteva essere falso, e me ne accorsi quando qualcosa fece scuotere l'elicottero. 
" Qualcosa ci sta colpendo! " gridò uno degli uomini. Non tutto era perso, c'era ancora una via d'uscita! Alzai gli occhi al cielo e vidi Tempestosa, che stava colpendo con il suo fuoco mortale l'elicottero. 
" Quel fuoco è mortale! Può fondere addirittura pietre...perciò se non volete ritrovarvi a piedi, vi conviene atterrare! " dissi, riaquistando la fiducia. 
" Va bene, va bene. " disse il pilota, che fece scendere a terra l'elicottero. Sfondai la porta, correndo fuori in direzione di Hiccup. 
" Hiccup! " gridai, con le lacrime agli occhi.
Lo vidi alzare la testa e rimettersi in piedi, con gli occhi ancora rossi dopo aver pianto per quasi dieci minuti. Corse anch'egli da me. Quando fummo a poco più di un metro di distanza mi buttai tra le sue braccia, piangendo ancora per l'emozione e la paura che avevo provato in quegli istanti. Mi strinse forte, poi mi staccò dolcemente da lui e unì le sue labbra alle mie. Ricambiai immediatamente, un bacio che durò molto a lungo. 
" Avevo paura di perderti! " dissi, ancora in lacrime. 
" Shhh, shhh...è tutto ok, è finita, è finita. Nessuno ti porterà via da me, mai. Ti amo Astrid. " 
" Anch'io. " sussurrai, poggiando la mia fronte contro la sua. 
Poco dopo atterrò lì dietro Tempestosa, che mi aveva salvata. 
" Tempestosa! " gridai, avvicinandomi a lei correndo " Grazie piccola...è solo merito tuo se ora sono qui. Grazie di tutto. " dissi. 
" Significa che ti vuole molto bene...almeno quanto io po voglio a te. " disse Hiccup, baciandomi una guancia. " Torniamo a Berk, ora. " 
Lentamente e senza fretta tornammo al villaggio, lasciandoci alle spalle la brutta esperienza appena vissuta. Hiccup accompagnò i cavalieri fino all'accademia, poi mi riportò a casa. 
" Hai ragione...è stato davvero terribile. " disse Hiccup, rispondendo ad una domanda che gli avevo posto poco tempo prima. 
" Non voglio più rivivere nulla del genere. " dissi io, guardandolo e sorridendogli. 
" Lo sai che sei bellissima quando sorridi? Non che tu non lo sia ogni singolo decimo di secondo. " 
" Sono stanca...non so bene il perché...è solo mattina e sono già stanca. Forse è per quello che è accaduto. " 
" Penso che un volo ti rimetterà in forze. Che ne dici? " 
" Può darsi...d'accordo, andiamo! " 
Io ed Hiccup uscimmo di casa, dirigendoci di nuovo verso l'accademia. Mi chiedevo il perché, mi aveva detto che avremmo fatto un volo. Nell'accademia c'erano tutti i ragazzi con i loro draghi, che avevano dipinti i visi.
" Come mai siamo qui? E perché loro hanno le facce colorate? " chiesi perplessa. 
" È ora che tu sappia cosa sono le corse dei draghi. Ti piaceranno di sicuro! " 
" Corse dei draghi? " 
" Esatto, proprio così. Beh...si tratta di una competizione in cui o cavalieri devono prendere le pecore e metterle nei loro cesti, in modo da vincere. Le pecore bianche valgono 1 punto, quelle nere 10. Di solito quella nera serve soprattutto se c'è un pareggio, ma anche se qualcuno è in svantaggio. " mi spiegò velocemente Hiccup. " Mio padre si inventò la caratteristica di colorarsi il viso durante queste gare e noi tutt'ora lo facciamo. " 
" Pensi che io possa partecipare alle corse dei draghi già ora? Ma non ne ho mai seguita una, non saprei che fare! " dissi preoccupata. 
" Ti aiuterò io, tranquilla. " disse Hiccup, prendendo della pitturaazzurra ed arancione. Intinse le dita in esse e disegnò dei segni senza un significato preciso sul mio viso. 
" Ora sei pronta. " disse lui, cambiando vernice e prendendone un po' rossa, usandola su di lui stavolta. " Bene, ragazzi...visto che Astrid è nuova nelle corse dei draghi penso che potremmo fare delle squadre come la prima volta che le abbiamo fatte...ci saranno varie squadre, ok? Quella mia e di Astrid, i gemelli e Moccicoso, Gambedipesce, Eret e mia mamma. " 
" Vuoi sfidarmi, figliolo? " chiese Valka. 
" Vinceremo mamma, stanne certa! " 
" Io non ne sarei così sicura fossi in te. " 
I componenti di ogni squadra si lanciarono degli sguardi d'intesa, Hiccup mi mise una mano sotto al mento e mi baciò. 
" Facciamogli vedere chi siamo. " disse lui sorridendo. 
ANGOLO AUTRICE : 
Sono tornata, sì. Spero vivamente che le visite aumentino, ma comunque voglio semplicemente dirvi che vi voglio un mare di bene, lettori! E voglio citare qui @barbara.re ( instagram ). Grazie di seguire le mie storie. Per chiunque voglia essere citato in un mio angolo autrice basta chiedere! 
By cricrina01

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


Capitolo 12. 

La gara non durò molto tempo, inizialmente io ed Hiccup erano in svantaggio, mentre il gruppo vincente era proprio quello di Valka. 
" Cosa divevi? Facciamogli vedere chi siamo? " chiesi ad Hiccup. 
" Si, e non mi rimangio le parole. C'è ancora la pecora nera, nulla è perduto. " 
Lontano, proveniente dal centro di Berk, sentii un corno suonare. 
" Questo è io segnale della pecora nera! " disse Hiccup, dirigendosi con Sdentato verso punto da cui proveniva il suono. Là stavano volando tutti i draghi, verso la pecora nera, che era stata lanciata in aria. 
" Voi...lanciate sempre così la pecora nera? " chiesi, perplessa. 
" Ehm..si. " rispose Hiccup, spronando Sdentato ad andare più veloce. E proprio nel momento in cui Moccicoso stava per afferrare la pecora, Sdentato la prese con le sue dolci zampette, lasciandola cadere nel cesto della nostra squadra. 
" E i vincitori sono Hiccup ed Astrid! " annunciò Skaracchio. 
La folla esultava, felice che il capo avesse vinto. 
" Avevi ragione..." dissi io, affiancando Hiccup che stava tornando all'accademia. 
Hiccup mi sorrise, facendo atterrare Sdentato e scendendo. 
" Cosa vuoi fare qui all'accademia? " chiesi. 
" Nulla, devo solo prendere un aggeggio per la sella di Sdentato. " disse lui. Una volta preso " l'aggeggio " tornammo a casa. Hiccup lasciò entrare anche Sdentato e Tempestosa, dando del pesce ad entrambi. 
" Stamattina non hanno mangiato. " disse Hiccup. Poi si lavó le mani e si avvicinò a me. 
" Allora, l'adrenalina ti ha fatto passare il sonno? " mi chiese. 
" Circa. " risposi vagamente. 
" Allora so io cosa ti farà passare il sonno. " disse lui, avvicinandosi alle mie spalle e posando le mani sui miei fianchi. 
" C-che..fai? " chiesi, arrossendo. 
Ma quello che fece non me l'aspettavo, no, non me l'aspettavo per niente : non riuscii a trattenere le risate siccome mi stava facendo il solletico. 
" Hahaha...Hic, smettila! " dissi, ridendo come una pazza. 
Hiccup sorrise, io mi girai verso di lui è gli diedi un bacio che durò più di quanto ci saremmo mai aspettati. Lo sentii sorridere ancora sotto le mie labbra. 
" D'accordo, hai vinto. Se per ogni volta che mi fai il solletico mi dai un bacio, puoi farmi il solletico quante volte vuoi. " 
Hiccup mi sorrise. 
La giornata passò velocemente, e in poco tempo il cielo diventò scuro per dar posto alla notte. 
" Sono felice che alla fine non era nulla di serio la faccenda di stamattina. " 
" Lo sarebbe stato, se non fosse stato per Tempestosa. Penso che abbia capito al volo cosa stava succedendo e ha subito attaccato l'elicottero perché sapeva che tu eri lì dentro. " 
" Già. Sono felice di essere di nuovo qui con te. " dissi, guardandolo con i miei occhi di ghiaccio. 
" Come ti ho già detto, hai degli occhi bellissimi. " disse lui, avvicinando il suo viso al mio, non distogliendo gli occhi un sono secondo dai miei. Appoggiai la mia fronte contro la sua, sentendo il suo respiro accellerato dissolversi in calore sul mio viso. 
" Ti amo. " sussurrai, mentre lui mi avvicinava a sé, stringendomi. 
" Anch'io " dissi io. Posò le sue labbra sulle mie, in un contatto che durò vari secondi, poi si staccò, guardandomi di nuovo negli occhi, profondi e inebrianti. Mi prese per mano, io lo lasciai fare, e mi portò in camera, facendomi stendere delicatamente sul letto. Capii subito qual'era il suo intento. Si abbassò su di me e mi baciò, facendomi silenziosamente quella domanda. Io annuii, ricambiando i baci. 
Quella notte fu la mia prima volta, come la fu anche per lui. Non me ne pentii assolutamente, lui aveva aspettato pazientemente che io fossi pronta, e questo l'adoravo di lui. Adoravo qualsiasi cosa di lui. 
Così anche la notte passò, riempita da molte emozioni forti, baci e frasi dolci. 
Lo amavo, lo amavo più di qualunque altra cosa. 
Mi risvegliai il giorno dopo piuttosto tardi rispetto agli altri giorni, mentre lui stranamente dormiva ancora. Lo guardai, mentre mi ritornavano ricordi di quella notte in mente, ricordi che non potevo cancellare, se solo avessi voluto. 
Poi si svegliò anche lui, guardandomi con occhi innamorati. 
" Buongiorno, mia signora. " disse lui, tirandosi su per baciarmi. 
" Buongiorno amore. " dissi, dopo aver ricambiato il bacio. 
ANGOLO AUTRICE : 
Heilà, che ne pensate di questo capitolo puramente dolcioso? Volevo ancora ringraziarvi di seguire la mia storia. 
Bye bye 
By cricrina01 

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Capitolo 13
*** capitolo 13 : epilogo ***


Capitolo 13 

Epilogo 
Gli anni passarono ed Astrid ed Hiccup erano diventati ormai inseparabili, come lo erano già conosciuti solo da un giorno. 
Erano diventati una famiglia, ormai. Hiccup le aveva chiesto di sposarlo quando avevano scoperto che lei era incinta, un paio di mesi dopo quella romantica notte. 
E così la vita andò avanti, più passavano i mesi, più Astrid non aveva larghe possibilità di compiere tutte le azioni da lei volute, e dopo una lunga attesa il bambino naque, anzi, la bambina, che chiamarono Ester*. Quest'ultima crebbe subito a contatto con i draghi, infatti ogni mattina, non appena fu abbastanza grande per camminare, diede lei stessa da mangiare a Sdentato e Tempestosa. 
Quello era uno dei giorni comuni che passava la famiglia. 
Hiccup ed Astrid si erano svegliati, la piccola Ester, che aveva appena compiuto 3 anni, scese le scale con una faccina addormentata e sbadigliando. Hiccup si avvicinò a lei e la prese in braccio. 
" Non hai dormito molto stanotte, eh? " chiese, dandole un bacio sulla fronte. 
Ester rise, stringendosi ad Hiccup. 
" Forse oggi potrei cercarle un amichetto, che dici? " chiese lui ad Astrid. 
" Intendi un drago? Ma non è troppo piccola? " chiese Astrid preoccupata. 
" Si, ma per ora non dovrà cavalcarlo. I draghi sono molto intelligenti e vorrei che lei ne avesse uno al suo fianco, in modo che non corra rischi. Magari le prendo un cucciolo, così cresceranno insieme. " 
" È una bellissima idea, Hiccup. " concordò Astrid. 
" Bene piccola, oggi papà sarà impegnato, quindi resti con la mamma. " disse Hiccup, lasciandola delicatamente tra le braccia di Astrid e dando un bacio a quest'ultima. 
Hiccup si avviò verso la porta, ma quando l'aprì si ritrovò di fronte Valka. 
" Ciao mamma, che ci fai qui? " chiese lui con aria confusa. 
" So che oggi andrai a cercare un cucciolo per Ester. Beh, penso che non sia un problema se resto con Astrid per aiutarla. " disse lei, entrando in casa. 
" Okay, okay, io vado. " disse Hiccup, cercando di sbrigarsi il più possibile. Il lavoro di capo lo aspettava anche quel giorno e voleva assolutamente trovare un amico per Ester. So chiuse la porta alle spalle, una volta che fu uscito anche Sdentato, e salì in groppa al suo amico, diretto verso l'isola dei draghi.
E così guardò in ogni angolo, cercando di trovare il drago giusto. Non trovò nulla di particolare, ma soltanto draghi comuni. Poi però si fermò vedendo un Uncinato Mortale solo, che faceva versi tristi e disperati, ed era ancora un cucciolo. Fece atterrare Sdentato e si avvicinò al draghetto, prendendolo con sé.
" Strano..dov'è tua madre? " chiese Hiccup, poi capendo. " Devi essere un orfanello, chissà, forse un altro tipo di drago ha portato via il tuo uovo dal tuo nido o forse tua madre è morta...ma i tuoi fratelli? Di solito non succede quasi mai che u draghi depongono un solo uovo. Beh, qualunque sia la tua soria, ti porterò a casa. Tu sarai il drago di Ester. " disse Hiccup convinto, portando il draghetto a casa. 
Così, una volta che furono a casa lasciò gironzolare per la casa il piccolo drago, che era alquanto curioso. Ester si avvicinò al drago e allungò una mano verso di lui, che si fidò immediatamente. 
" Visto? Sono già amici. " disse Hiccup, sorridendo. 
Ester rise, mentre il draghetto faceva dei giri circolari intorno a lei. 
E così naque una nuova amicizia, destinata a durare per sempre, come quella tra Hiccup e Sdentato o quella tra Astrid e Tempestosa...ma, come scrivo sempre, questa è un'altra storia, che forse un giorno verrà scritta e raccontata. 
Fine. 
ANGOLO AUTRICE : 
Ed è finita! Come vi è sembrato l'ultimo capitolo? A me super dolcioooosoooo!! (?) Okay, se volete potete sempre lasciare una recensione ( fatelo per favore! *sguardo assassino* ) 
Ah, si..
*= Ester l'avevo già usato percaso in un' altra storia? Vabbè, dai..comunque l'asterisco è per una curiosità; Ester significa stella. 
Un bacio a tutti! Ci rivediamo nella mia prossima ff! 
By cricrina01

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