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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ma che succede? ***
Capitolo 2: *** Regina delle nevi ***
Capitolo 3: *** Tour ***
Capitolo 4: *** Negli archivi della polizia ***
Capitolo 5: *** La verità ***
Capitolo 6: *** Pedinamento ***
Capitolo 7: *** Febbre da abat jour ***
Capitolo 8: *** Galeotto fu il poligono ***
Capitolo 9: *** Inseguimento al parco ***
Capitolo 10: *** Principio di un amore ***
Capitolo 11: *** Conversazione ***
Capitolo 12: *** Rapimento ***
Capitolo 13: *** Scampato pericolo ***
Capitolo 14: *** Lavata di capo ***
Capitolo 15: *** Una famiglia ***



Capitolo 1
*** Ma che succede? ***


CAPITOLO 1 – MA CHE SUCCEDE?
 
Scuola superiore Mawashi, Tokyo,
la campanella sta per avvisare gli studenti che, finalmente, anche l’ultima lezione del giorno sta per concludersi. Tra i banchi di scuola ormai si sente un chiacchiericcio di sottofondo a sottolineare quanto gli studenti stiano seguendo quella noiosissima lezione di matematica.
Eriko: “Ehi Kaori! Non ce la fai più nemmeno tu a seguire il professore vero?”.
Eh già, Kaori aveva la testa fra nuvole ma non per sfuggire a quella noia, nei suoi pensieri vorticava un dilemma al quale non sapeva proprio dare una risposta …
Eriko: “Kaori? Mi hai sentita?”.
Kaori: “Eh? An sì Eriko, sì, una noia pazzesca” (mentì, a lei piaceva la matematica, trovare la soluzione ai problemi era sempre stato il suo forte).
Eriko: “A cosa pensi? Ti vedo così strana …”.
Come la conosceva bene la sua migliore amica.
Kaori: “A mio fratello”, disse dopo un sospiro, “si comporta in modo strano, non lo capisco più”.
Eriko: “Davvero? E come mai?”.
Professore: “Eriko! Proprio non ce la fai a resistere gli ultimi 5 minuti di lezione?!”
E questo pose fine al discorso per fortuna di Kaori, non le andava proprio di parlare delle sue preoccupazioni. La sua mente ritornava alla sua ultima discussione con Hideyuki …

(flashback)

Kaori: “CHE COSA?! HAI LASCIATO IL TUO LAVORO IN COMMISSARIATO?!”
Hideyuki: “Calmati Kaori, non è stata una scelta presa a cuor leggero. Le circostanze mi hanno impedito di restare in polizia”.
Kaori: “Ma che significa? Tu hai sempre amato il tuo lavoro, hai sempre lottato per amore della giustizia! Ma cosa è successo? Da quanto tempo hai smesso?”.
Hideyuki: “Da un mese circa”.
Kaori: “Un mese?! E quando pensavi di dirmelo?!”
Hideyuki: “Insomma Kaori adesso basta col terzo grado! E poi non ti devi preoccupare, ho già trovato un nuovo lavoro … può sembrarti strano ma fare il poliziotto a volte è davvero difficile … perciò ho deciso di andarmene”.
“Ma perché mi tratti così”, pensò Kaori “Non è da te”. Effettivamente lui era sempre stato gentile e buono con lei, si raccontavano sempre tutto, e ora … Non lo riconosceva più.
Kaori: “E che lavoro faresti adesso Maki?”, disse Kaori con un viso triste.
A Hideyuki dispiaceva molto trattarla così, non voleva tagliarla fuori in quel modo, ma nel suo cuore c’era tanta amarezza e non voleva coinvolgerla nelle sue decisioni, era una cosa rischiosa per lei … era poco più di una bambina.
Hideyuki: “Mi dispiace ma non posso parlartene”. Girò i tacchi e se ne andò, lasciando mille domande nella mente della sorella.

(fine flashback)

A Kaori stava stretta questa situazione, ma perché non le diceva niente? Cosa le nascondeva? Anche quando aveva tentato di pedinarlo, una sera, non era riuscita a cavare un ragno dal buco.

(flashback)

Hideyuki: “Si può sapere cosa ci fai qui?”, disse quando si accorse di essere pedinato da lei.
Kaori: “… Ecco … io … Ah insomma non ne posso più dei tuoi misteri! Mi dici una volta per tutte cosa succede?”
Hideyuki: “Va a casa Kaori, è tardi, lo sai che non mi piace saperti in giro da sola a quest’ora tarda”. Vedendo il suo sguardo deluso aggiunse: “Ti prego Kaori, stai tranquilla è tutto a posto, coraggio torna a casa”, sorrise dolcemente.

(fine flashback)

Anche quella volta Kaori aveva fallito, non era riuscita a scoprire cosa avesse Maki. “D’accordo, a mali estremi, estremi rimedi!!” pensò Kaori. Se il suo caro fratellino sperava di cavarsela così a buon mercato si sbagliava di grosso. La testolina della ragazza stava già iniziando ad architettare un piano far venire a galla la verità. 

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Capitolo 2
*** Regina delle nevi ***


CAPITOLO 2 – REGINA DELLE NEVI
 
Il giorno seguente Kaori decise di andare in commissariato a ricavare qualche informazione circa il licenziamento di Maki. Sapeva dell’esistenza di una poliziotta, nonché ex collega di suo fratello, Saeko Nogami. Magari lei poteva aiutarla …
Kaori: “Buongiorno, mi scusi sa dove posso trovare l’ispettore Nogami?”, chiese ad un poliziotto.
Poliziotto: “Certo, è nel suo ufficio, al terzo piano. Ma lei chi è? Perché cerca l’ispettrice?”.
Kaori: “Mi chiamo Kaori Makimura, vorrei parlare con la signorina Nogami perché ho bisogno di chiederle delle informazioni”.
Poliziotto: “Makimura? Ma allora tu sei la sorellina di Hideyuki!”.
Kaori: “Si esattamente! Perché lei lo conosce?”, chissà se quel poliziotto poteva darle qualche informazione.
Poliziotto: “Eh come no! È un bravissimo detective, nonché uomo dal cuore d’oro! Mi dispiace che abbia deciso di lasciarci”.
Kaori: “Eh già” …(“ meglio fingere di sapere il motivo di quell’allontanamento … Non vorrei che smettesse di parlare proprio adesso”) …
Poliziotto: “Io non ne conosco bene il motivo, ma so che l’ultimo caso che ha seguito lo ha spiazzato e ferito nel profondo. Non deve essere stato facile per lui … insomma … non poter far niente per aiutare una persona, nonostante sia uno dei migliori detective che abbia mai conosciuto … Lui non ti ha detto niente?”.
Kaori: “Beh sì mi ha raccontato qualcosa a grandi linee ma non si è spinto oltre, sa, il segreto professionale … “. (“Che tonto questo tizio, ovvio che non si parla di casi segreti con amici e parenti” T_T  …)
Poliziotto: “Certo, bene mi ha fatto piacere conoscerti! Arrivederci!” si congedò il poliziotto.
Kaori: “Grazie a lei, arrivederci!”.
“Finalmente qualche indizio”, pensò Kaori, “allora deve essere successo qualcosa a un qualche suo protetto o collega, però non capisco. Gli insuccessi possono capitare, ma non per questo si abbandona la propria vocazione, il lavoro che ami. Ci deve essere qualcosa sotto … “.
E mentre rifletteva arrivò al terzo piano dove riuscì a trovare l’ufficio del detective Nogami, prese un bel respiro, bussò ed entrò.
Kaori rimase di stucco non appena vide la poliziotta, non poteva credere ai suoi occhi … “Mi scusi … è lei il detective Nogami?”
Saeko: “Si sono io, e tu chi sei?” disse gentilmente (le dava del tu, si vedeva che aveva a che fare con una ragazzina e per di più timida … )
“Accidenti, che bella donna! Non pensavo che esistessero poliziotte così affascinanti … ” che invidia acuta provava Kaori per quella rara bellezza …
Kaori: “Ehm … ecco … Io mi chiamo Kaori Makimura”.
Saeko: “Makimura? Sei la sorella di Maki … ehm … cioè … del detective Hideyuki Makimura?”
“… aveva usato il suo soprannome … allora erano in intimità … eppure mio fratello mi aveva detto che era una semplice collega …”
Kaori: “Sì esatto. Mi dispiace disturbarla ma ho urgente bisogno di parlarle …”
Saeko: “Certo … accomodati … dimmi tutto” disse un po’ perplessa.
Kaori: “Ecco … insomma … il problema è questo. Mio fratello è strano da un po’ di tempo, ho scoperto solo qualche giorno fa che ha lasciato la polizia ma non mi ha dato la minima spiegazione. Sono preoccupata … inoltre ha trovato un nuovo lavoro ma non vuole dirmi nemmeno cosa fa. Non ci capisco più niente. Ma cosa è successo?”
Saeko aveva un’espressione che non le piaceva. Si vedeva che la sapeva lunga … e tirarle fuori qualche parola dalla bocca sarebbe stato difficile …
Saeko: “Si capisco”.
Scena muta … “allora lei lo stava coprendo. E va bene, vuoi il gioco duro?”
Kaori: “Ho saputo che la causa del suo licenziamento è l’ultimo caso che ha seguito … non è riuscito ad aiutare una persona”.
Saeko: “Su questo non posso dirti nulla”, disse in modo glaciale.
“Che nervoso!!!”
Kaori: “Ma insomma cos’è successo!”, alzò la voce spazientita, “non ne posso più di tutti questi misteri! Avrò pur il diritto di sapere perché mi sono ritrovata tagliata fuori dalla vita di mio fratello!”
Saeko: “Senti, capisco la tua frustrazione, ma non possiamo farci niente. È stato tuo fratello a scegliere di lasciarci. Nonostante tutte le suppliche …”
Si fermò, stava andando oltre il consentito. Aveva detto “non possiamo farci niente” … Questa donna tiene a Hide più di quanto voglia ammettere …
Saeko: “Mi dispiace ma ora sono molto impegnata e devo proseguire col mio lavoro … “, disse abbassando gli occhi; non voleva mostrare il suo stato d’animo triste e pieno di senso di colpa.
Cavoli, Saeko era tanto bella quanto fredda, degna del titolo “Regina delle Nevi”, splendida ma insensibile. Detto questo, Kaori si alzò incavolata nera e andò verso la porta.
Saeko: “Kaori?”
Kaori: “…”
Saeko: “Se comunque vi … ti servisse aiuto chiamami pure in commissariato”. Infondo Saeko provava tenerezza per quella ragazzina. Sapevo benissimo cosa si prova quando una persona amata ti esclude dalla sua vita …
Kaori: “Grazie”. E se ne andò.
Mentre tornava a casa, nella mente di Kaori c’era un uragano furioso di pensieri e di imprecazioni, poco adatte ad una ragazza, rivolte a quella donna così snervante … “Ma porcaccia la miseria!! Speravo che Saeko svelasse l’arcano mistero, e invece mi ha messo ulteriori dubbi, brutta stronza! … che rapporto c’era tra lei e Hide? C’entra qualcosa con tutto quello che era successo? Questa storia mi puzza … e adesso che faccio? E come se non bastasse mi ha pure presa per il culo dicendomi di chiamarla se avevo bisogno di lei, come se fossi andata al commissariato così, tanto per farmi un giretto … Un momento, aveva detto << se VI servisse aiuto>>, si riferiva anche a Hide … “. A kaori venne in mente un modo per conoscere finalmente la verità … ma era rischioso, doveva pensarci bene e studiare un piano nei minimi dettagli … “D’accordo”, pensò, “Non preoccuparti, ti chiamerò presto, mia cara Regina delle Nevi”. 

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Capitolo 3
*** Tour ***


CAPITOLO 3 – TOUR
 
Ormai erano giorni che Kaori e Hideyuki si evitavano, non riuscivano a stare nella stessa stanza senza litigare. E questo faceva soffrire entrambi. Kaori decise allora di ignorarlo, non solo per non discutere con lui ma anche perché aveva un’intenzione ben precisa … voleva che Hideyuki pensasse che lei si fosse rassegnata, in modo da fargli abbassare la guardia.
In realtà stava mettendo a punto una missione coi fiocchi, dettagliata e molto pericolosa, se l’avessero sgamata avrebbe passato dei guai seri … Ma d'altronde quella storia non poteva andare avanti vita natural durante, “se Maometto non va alla montagna allora è la montagna che deve andare da Maometto!” si disse Kaori.
“Devo riuscirci … devo riuscire ad entrare negli archivi della polizia!! Solo così potrò arrivare al dossier dell’ultimo caso di Maki. Però … è più facile dirlo che farlo! È una bella gatta da pelare … Bene intanto facciamo la lista di quello che mi serve … allora …
Di sicuro ci saranno delle videocamere, devo scoprire in quali corridoi posso passare senza essere osservata … Facile! Farò un sopraluogo … Con una scusa chiederò al poliziotto dell’altra volta di farmi fare una bella visita turistica al commissariato, è gentile LUI (si vabbè, è anche un po’ fesso ^-^).
A quanto mi ricordo Hide si è fatto sfuggire un particolare tempo fa … Per entrare negli archivi serve un pass che solo i poliziotti hanno … Bene, sua maestà la Regina delle Nevi me lo “presterà” di certo …
Per concludere mi serve una scusa … devo trovare il modo per far allontanare Saeko dalla sua postazione per un po’, così non l’avrò fra i piedi e recupererò più tempo … (sapeva quale scusa rifilarle, era una carognata ma non aveva scelta).
Bene … Iniziamo!”
 
.
Kaori: “Buongiorno signore!!” (aveva sfoderato il sorriso più dolce e coccoloso che era in grado di fare).
Poliziotto: “Oh che bella sorpresa! Ciao Kaori! Come mai ti trovi da queste parti?”
Kaori: “Beh in realtà cercavo proprio lei!”
Poliziotto: “Davvero? Perché?”
Kaori: “Ecco, a scuola ci hanno dato come compito un tema da svolgere, dobbiamo parlare delle forze dell’ordine di Tokyo e dare la nostra opinione personale sul vostro operato contro la criminalità, inoltre dobbiamo spiegare come è organizzato il commissariato per rendere il lavoro efficiente … Volevo un aiuto da Maki, ma lui purtroppo è molto impegnato ultimamente e non poteva starmi dietro ... “ disse con uno sguardo triste, in grado di intenerire anche i cuori più duri (che carognetta!! ^.^). “Così ho pensato subito a lei!! È stato così gentile con me e scommetto che è anche un ottimo poliziotto, forse anche più bravo di Maki!”, (“che figura da gatta morta lecchina che sto facendo! Ma questo fessacchiotto ci cascherà alla grande”).
Poliziotto: “Ah! Ehm … grazie! Sì in effetti io sono uno dei migliori qui dentro! Hai fatto bene a chiedermi aiuto! Bella scelta!!”, disse col petto gonfio di orgoglio.
(“Hi! Hi! Che babbeo!” … pensò Kaori).
Il tour del commissariato si era dimostrato molto utile; Kaori scriveva i suoi “appunti” da brava scolaretta (disegnando una mappa dei piani che stava visitando e segnando in quali corridoi erano posizionate le telecamere di sorveglianza interne al distretto), nel contempo cercava di prestare ascolto alla sua sapiente guida … 
Kaori: (“Accidenti! Sono pochi i corridoi privi di sorveglianza … come farò a passare inosservata? Intanto proseguiamo e vediamo cosa riesco a scoprire …”).
Poliziotto: “In questa stanza c’è l’impianto di registrazione su disco dotato di un sistema centralizzato che consente la memorizzazione in modo sicuro delle riprese effettuate da tutte le telecamere del commissariato ... “.
Kaori: (“Bene, è proprio l’informazione che cercavo … Magari con un po’ di fortuna posso riuscire a manomettere l’impianto in modo da non permettere di registrare nulla sul disco … )
Poliziotto: “… Le telecamere consentono riprese video anche con l’ illuminazione notturna ...”
Kaori: (“ecco ti pareva … a maggior ragione devo bloccare le riprese”)
Poliziotto: “In questi uffici invece vengono espletate le pratiche amministrative, dal rilascio o rinnovo depassaporto all’ importo d'armi, … “
Kaori: (“Si vabbè per il momento mi basta il mio set di martelli, quelli non devo dichiararli …” ^.^).
Poliziotto: “Qui dentro lavora la polizia giudiziaria … Vengono raccolte querele, denunce, ecc. … Questa, invece, è la porta d’accesso agli archivi dove vengono conservate le cartelle dei casi risolti e non …”.
Kaori: (“Perfetto! Così non dovrò perdere tempo a cercarlo …”).
La visita durò un’oretta … Poi, con sguardo dolce, la piccola investigatrice ringraziò di cuore il poliziotto per il tempo dedicatole (nonché per la sua preziosa collaborazione al suo piano), lo salutò e se ne andò a casa, pronta per architettare la seconda fase del piano …  

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Capitolo 4
*** Negli archivi della polizia ***


CAPITOLO 4 – NEGLI ARCHIVI DELLA POLIZIA
 
Hideyuki: “Kaori, io esco … Farò tardi quindi non aspettarmi. Mi raccomando chiudi bene la porta chiave e va a letto presto. Domani si va a scuola”.
“Che palle! Sempre la solita solfa …”
Kaori: “Si va bene Hide, non preoccuparti … Finisco di leggere l’ultimo paragrafo del libro e poi vado a dormire”. Disse con un dolce sorriso mentre era seduta sul divano in posa relax (in realtà era tremendamente agitata e lo stava mandando mentalmente a quel paese … “Brutto scemo se mi sto cacciando in qualche guaio è solo per colpa tua!”).
Infatti, Hideyuki non le aveva ancora raccontato niente. Il loro rapporto era tornato quasi come quello di un tempo, ma era tutta apparenza; c’era sempre una certa tensione in casa e Hideyuki aveva sempre quel viso un po’ sbattuto, pensieroso … Chissà cosa si stava tenendo dentro … Sarebbe scoppiato prima o poi e Kaori questo lo avvertiva.
Hideyuki: “Allora ci vediamo domani, ti voglio bene sorellina”, con quanta dolcezza aveva pronunciato quelle parole.
Kaori: “Anch’io te ne voglio tanto fratellone”, disse la ragazza, stavolta con un sincero affetto nel cuore.
“Mi dispiace tanto Hide, ma se voglio tirarti fuori da questa situazione non ho altra scelta … Se tu non fossi così testardo, se ti aprissi con me, se mi confidassi cosa ti sta succedendo, magari potrei aiutarti in un altro modo … perdonami fratello mio …”.
Kaori si alzò dal divano, chiuse il libro di Agatha Christie “Assassinio sull'Orient-Express”, e andò in camera sua a cambiarsi … L’ultima fase del suo piano stava per cominciare.
 

Saeko: “Pronto? Ufficio dell’ispettore Nogami. Chi parla?”
Kaori: “Saeko! Grazie al Cielo ti ho trovata! Sono Kaori “, disse con un tono allarmato.
Saeko: “Kaori? Perché sei così agitata? Che succede?”.
Kaori: “Mio fratello, Maki …” iniziò a singhiozzare (come attrice avrebbe fatto carriera ^.^).
A Saeko gli si bloccò il cuore …
Saeko: “Cosa gli è accaduto?”, cercava di tenere un tono basso e calmo ma l’agitazione stava per prendere il sopravvento …
Kaori: “E’ sparito … è tutto il giorno che non si fa vivo. Ho provato a contattarlo, sono anche uscita a cercarlo ma di lui non c’è traccia. Non mi lascia mai sola così tanto tempo  e ormai è quasi mezzanotte … Ho paura che gli sia successo qualcosa …”. Kaori sapeva che Saeko lavorava fino a tardi e che a quell’ora il commissariato era praticamente deserto. C’erano solo lei e un poliziotto che faceva da guardia notturna.
“Accidenti”, pensò la ragazza, “mi sento tremendamente in colpa, anche se lei è stata una stronza non ho il diritto di essere così cattiva con lei … Oh Saeko ti prego scusami …”.
Saeko: “…” - “Dove sei?”
“Merda!! a questo non ci avevo pensato …”
Kaori: “Sono in giro a cercarlo …”
Saeko: “Torna a casa Kaori, andrò io a cercarlo … Appena so qualcosa ti chiamo a casa”.
Kaori: “ O – ok, va bene …”
Tu tu tu tu tu tu … “Ha riattaccato … “. Kaori si trovava in una cabina telefonica vicina alla centrale di polizia, aspettò di vedere Saeko uscire fuori, prendere la sua macchina e accenderla, per poi partire alla velocità della luce …  “Non c’è un minuto da perdere …”.
Kaori si postò accanto al portone d’ingresso del distretto, nascondendosi dietro un muretto e, accertandosi che la strada fosse deserta, accese dei petardi molto potenti e li lanciò davanti al portone.
<< BOOOOOOOOOM!!! BOOOOOOOOOM!!! >> … A quel suono il guardiano uscì fuori sventolando la mano per cercare di diradare il fumo che si era creato e si mise a correre per cercare quel delinquente che aveva buttato i petardi.
Appena ebbe via libera Kaori, approfittando del fumo che rendeva impossibile alla videocamera dell’ingresso di registrare immagini decenti, entrò nella sala della sorveglianza dove si trovava l’impianto di registrazione, scollegò alcuni cavi e sperò che quello bastasse per non farsi riprendere dalle videocamere.
Con molta circospezione e con passo felpato si diresse verso l’ufficio si Saeko, entrò e cerco nei cassetti della sua scrivania il pass per poter entrare nell’archivio. Era in iperventilazione, aveva il cuore che batteva a mille …
Kaori: “Porca miseria, dove ha messo il pass … Se non mi do una mossa rischio di ritrovarmi nella merda fino al collo! … Ehi … e questa scatola cosa contiene … Tombola!! Ecco il pass !!”.
A quel punto tirò fuori il disegno fatto qualche giorno prima, in cui aveva tracciato il percorso che portava all’archivio.
Kaori: “Vediamo … in fondo al corridoio giro a destra, prendo le scale verso il quarto piano … Ok … ora dovrei trovarlo sulla sinistra … Eccolo! Forza e coraggio … manca poco …”.
Grazie al pass Kaori riuscì ad entrare senza problemi. Ma …
Kaori: “Oh oh … e ora come faccio?”.
L’archivio era immenso … scaffali su scaffali, scartoffie su scartoffie, ma la ragazza non si diede per vinta …
Kaori: “Calma Kaori, cerca di ragionare”, disse a se stessa per calmarsi, “prova a cercare i fascicoli con le date più recenti”, iniziò a sfogliare alcune di quelle pile di cartelle e fogli … “no questi decisamente sono fascicoli troppo vecchi, risalgono a cinque anni fa … andiamo avanti … questi no, anche questi sono troppo vecchi … ecco! Questi sono di quest’anno … vediamo chi ha seguito le indagini … Satoshi Tanaka, Saeko Nogami,  …” lesse tanti altri nomi ma del nome di suo fratello non c’era nemmeno l’ombra. “Porca miseria non c’è nulla che mi riconduce a Hide ”.
La ragazza cominciava ad agitarsi e non poco …
Kaori: “Qui non c’è niente, oddio, l’archivio è enorme, non posso mettermi a leggere tutto, non finirei nemmeno per Natale dell’anno prossimo! … Ragiona kaori, ragiona! Allora, dalle informazioni che ho ricavato dal poliziotto di sicuro Hideyuki ha lasciato la polizia per qualche caso andato male, ma qui ci sono casi tutti risolti per il meglio … un momento … e se il caso fosse ancora aperto?”.
Fece un’ulteriore ricerca e trovò la sezione dell’archivio con tutti i casi irrisolti …
Kaori: “Ok, questi sono i casi irrisolti più recenti”, disse cercando di mantenere la calma, “… vediamo … questo risale a un mese fa circa … Indagini condotte da … HIDEYUKI MAKIMURA! Si!! Evvai!! … e Saeko Nogami, allora quella strega c’entra in qualche modo …”
La ragazza aveva le mani che tremavano … Finalmente avrebbe scoperto cosa era successo a Hideyuki … avrebbe capito cosa lo aveva spinto ad abbandonare così il lavoro che tanto amava … Aprì il fascicolo e inizio a leggere tutto quello che c’era scritto …
Kaori: “Dio mio … non ci posso credere …”

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Capitolo 5
*** La verità ***


CAPITOLO 5 – LA VERITA’
 
Era rimasta immobile e sconvolta, con quel fascicolo in mano per un tempo che sembrava infinito, le parole scritte in quelle pagine pesavano come un macigno … Ora capiva tutto … Povero Hideyuki … quella che aveva scoperto era una verità triste e dolorosa … Ecco perché suo fratello non le aveva raccontato niente … Chissà quanto dolore aveva provato, forse non poteva nemmeno sopportare il ricordo di questa tragedia, per questo non riusciva nemmeno a parlarne.
Questo pensiero riscosse Kaori dal suo stato di torpore; Hideyuki aveva bisogno di lei in quel momento e in quello stato non era certo di grande aiuto, e poi doveva darsi una mossa. Doveva lasciare subito il commissariato. Rimise tutto a posto, sia il fascicolo che il pass, andò verso l’uscita, ma il poliziotto era tornato.
Kaori: “Merda … non ho pensato a come uscire … Che stupida …”.
Questo però non scoraggiò la piccola detective; tornò al piano superiore e uscì da una finestra. Con un salto riuscì ad aggrapparsi al ramo di un albero e, piano piano, scese giù.
Kaori: “Se non mi ammazzo dopo questa missione andrò al tempio a ringraziare tutti i santi del Cielo!”.
Non doveva ancora abbassare la guardia, anzi, doveva essere silenziosa come un gatto. Si trovava ad un’altezza tale da poter mollare la presa … Ovviamente cadde e piantò il suo fondoschiena per terra facendo rumore.
Kaori: “ Ahia!! Uuuuuh … che botta!” (alla faccia del gatto! ^o^).
Poi, coi lacrimoni agli occhi, cominciò a correre a perdifiato fino a casa.
 
Kaori: “Fiiuh, sono salva …”, pensò Kaori mentre varcava la soglia di casa sua, ma presto dovette ricredersi.
Appena entrò in casa, davanti a sé trovò suo fratello, con uno sguardo iracondo, MOOOLTO iracondo … anche satana in persona se la sarebbe fatta sotto.
Hideyuki: “Ha appena chiamato Saeko”, la voce era bassa e sottile, un  urlo sarebbe stato meno terrificante, “Mi ha raccontato della tua telefonata …”.
Kaori: “Beh … sì … ecco … io …”
Hideyuki: “MI VUOI DIRE CHE COSA TI E’ SALTATO IN MENTE!!!? TI RENDI CONTO CHE MI HAI FATTO VENIRE QUASI UN INFARTO! ESIGO SUBITO UNA SPIEGAZIONE E VEDI DI NON RACCONTARE BALLE!!”
Kaori: “ …”, accidenti, non aveva mai visto Hide arrabbiato in quel modo. E va bene … tanto aveva già deciso di affrontarlo.
“So tutto, ho scoperto cosa ti è successo. Mi dispiace di averti causato tanta paura e rabbia ma non mi hai lasciato altra scelta. Non sopportavo più questa situazione … non volevo più sentirmi tagliata fuori dalla tua vita”.
A quel punto Hideyuki si calmò, aveva capito che l’aveva ferita troppo con il suo atteggiamento e che per questo probabilmente, la sua unica e amata sorella aveva rischiato di cacciarsi in qualche guaio.
Hideyuki: “Perdonami Kaori, hai ragione ho sbagliato a trattarti così … però ora tu dimmi dove sei stata fino a quest’ora. Prometto che non mi arrabbierò più”. Infondo, le voleva troppo bene e non riusciva a restare arrabbiato con lei.
Kaori: “Ecco, avevo capito che era successo qualcosa mentre lavoravi in polizia … così sono entrata di nascosto negli archivi della polizia e …”
Hideyuki: “CHE COSA???!!! MA SEI IMPAZZITA!?”, no … mi sa che è capacissimo di restare arrabbiato con lei … ^.^
Kaori: “ Avevi detto che non ti saresti più arrabbiato!” (“pia illusione, dopo quello che ho combinato” O.o).
Hideyuki: “Mmmmmmm … Accidenti a te Kaori, sei davvero un’incosciente. Quindi, che cosa hai scoperto?”.
Kaori: “Ho letto il rapporto del tuo ultimo caso. Tu e l’ispettrice Nogami stavate lavorando su un giro di prostituzione in cui dei criminali affiliati alla yakuza rapivano delle donne per poi costringerle a vendersi nei locali a luci rosse di Shinjuku. E a quanto ho letto una poliziotta ha perso la vita durante le indagini.”
Hideyuki: “Sì, e così. D’accordo, siediti Kaori, ti racconto tutto … “. Ormai non aveva più senso nasconderle la verità. Si accomodarono sul divano e Hideyuki iniziò a raccontarle il suo dramma … “Io e Saeko avevamo scoperto che questi criminali trovavano le ragazze da rapire in un centro di aerobica, selezionavano le donne più belle, le rapivano, le drogavano e poi … ”, non servivano parole, Kaori aveva capito cosa facevano per addomesticarle, per privarle della loro forza di volontà … maledetti animali.
“Saeko voleva entrare come infiltrata, iniziando a frequentare quella palestra, ma io avevo bisogno di lei per le indagini. Così facemmo infiltrare un’altra poliziotta, ma quei maledetti scoprirono tutto. Dopo qualche giorno abbiamo ritrovato il suo cadavere all’interno di un sacco della spazzatura a Shinjuku … Dio solo sa che cosa le hanno fatto prima di ucciderla”.
Kaori: “Mi dispiace tanto Hide …”, lei aveva le lacrime agli occhi. Lui, l’inferno.
Hideyuki: “Non me lo potrò mai perdonare, dovevo aiutarla, non avrei mai dovuto lasciarla sola. Forse a quest’ora sarebbe ancora viva. E la cosa che mi manda letteralmente in bestia è che so chi è stato, so chi sono gli animali depravati che l’hanno uccisa, ma non abbiamo prove sufficienti per incriminarli … . E Saeko poi … Le avevo detto che non mi interessava se avevamo le mani legate, non mi importava se mancavano le prove. Dovevano pagare, anche se questo voleva dire andare contro la legge, sì. Volevo irrompere nei locali e costringere quei bastardi a sputare il rospo a suon di botte … dovevo vendicare la morte di quella povera donna e fermare quella assurda tratta di donne costrette a prostituirsi, ma quando lei mi si è rivoltata contro, quando mi disse che non mi avrebbe aiutato in questo modo, mi sono sentito tradito e peggio ancora, inutile. Sono uno dei migliori investigatori di Tokyo ma questo non mi sarebbe servito a niente. Per vie legali non ce l’avrei mai fatta”.
Era un fiume in piena … Ora aveva dato libero sfogo al suo dolore e alla sua rabbia.
Kaori: “Hide io ti capisco, anch’io avrei pensato la stessa cosa. Ma da solo non avresti potuto mai farcela. Non potevi costringere quelle bestie a confessare, ne tantomeno costringere quelle donne a denunciarli”.
Hideyuki: “Lo so bene, per questo ho lasciato la polizia … e ho iniziato a lavorare come investigatore privato, il mio senso di giustizia e le mie abilità non potevano essere sprecate così. Ecco cosa faccio per vivere Kaori, ecco perché ti ho tenuto all’oscuro di tutto. Volevo proteggerti, il mio è un lavoro al confine della legalità”.
Kaori: “Sì ma il problema non cambia … da solo non puoi farcela …”
Hideyuki: “E chi hai mai detto che sono solo. Ho un socio, il migliore del Giappone”.
Kaori: “Un socio? E chi è?”
Hideyuki: “Mi dispiace ma su questo non posso davvero dirti nulla, la sua identità deve rimanere segreta, e su questo non transigo”.
 

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Capitolo 6
*** Pedinamento ***


CAPITOLO 6 – PEDINAMENTO
 
“Non ci posso credere! Dopo tutto quello che è successo, dopo averlo appoggiato e sostenuto ancora si ostina a tagliarmi fuori!”, pensò Kaori colma di irritazione.
Non riusciva ad accettare il fatto che suo fratello le nascondesse ancora qualcosa. Certo, era stato sincero, le aveva detto cosa era accaduto il mese precedente e che mestiere faceva al momento, ma perché non voleva essere sincero fino in fondo? Perché non poteva dirle chi era il suo socio? È vero che fare il detective privato era un lavoro serio e rischioso, ma non poteva essere di certo meno pericoloso del lavoro precedente, insomma si occupava di droga e prostituzione, aveva a che fare ogni giorno con i criminali della peggior specie, eppure non aveva mai fatto storie se un giorno decideva di andare a trovarlo in centrale.
No non ci stava, doveva decisamente andare in fondo alla questione. E poi, anche se non voleva ammetterlo davanti a Hide, era molto attratta dal mondo dei detective, fatto di intrighi e casi misteriosi. Voleva saperne di più … d'altronde la curiosità è donna!
“Ma come posso fare, ormai Hideyuki mi tiene sotto d’occhio dopo la mia ultima “missione” alla centrale di polizia. E poi devo andare a scuola, se mi assento per indagare su di lui di sicuro inizierebbe ad accompagnarmi tutti i giorni e mi terrebbe segregata nella mia stanza per punizione. Ma … un momento … domani è il 21 marzo, è la festa della primavera e la scuola resterà chiusa! Ho un’occasione d’oro che non posso farmi sfuggire … e ho già un’idea che mi frulla nel cervello …” ^-^
 
Hideyuki: “Senti senti, ma sei sincera?”
Kaori: “Certo, ho pensato molto a quello che è successo e ho capito che mi sono comportata come una sciocca, non dovevo fare di testa mia. Ti chiedo scusa per quello che ho fatto e ho deciso che d’ora in poi ti ascolterò sempre. Non succederà più promesso!” … bella commedia, infatti mentre parlava teneva le dita incrociate dietro la schiena (“Tse! Figurati se rinuncio a fare di testa mia … Se non uso le maniere forti rimango sempre esclusa … T_T).
Hideyuki: “Davvero? Strano, di solito non sei così docile e remissiva … “ (“mmm … la ragazzina non mi convince”).
Kaori: “No non c’è nulla di strano, questa esperienza mi è servita di lezione, sapessi che paura ho avuto in centrale …”.
Hideyuki: “Ovvio, potevi cacciarti in un bel guaio. Comunque voglio fidarmi, vedi di non farmi preoccupare più intesi?”
Kaori: “Ma sì, certo!! Ora scappo a scuola sennò faccio tardi”.
Hideyuki: “Va bene! Buona giornata sorellina!”.
Kaori: “Anche a te fratellone!!” (“Hi hi! Non si è nemmeno ricordato che oggi è festa!”).
Appena furono terminati i saluti, Kaori prese la sua borsa e, come ogni giorno, uscì e si incamminò per le solite vie, ma non appena fu certa di non essere vista si nascose dietro ad un cassonetto, in attesa che passasse Hide. Era già stata beccata una volta mentre lo pedinava ma ormai aveva imparato come non farsi notare.
Quando vide Hideyuki camminare verso la sua ignota meta, con calma e circospezione iniziò a seguirlo da lontano, per non farsi vedere. La conversazione di quella mattina non serviva ad allontanare ogni sospetto dalla sua mente, anzi, Kaori voleva ottenere l’effetto contrario. Sapeva che l’atteggiamento che aveva assunto avrebbe fatto impensierire il fratello, così, durante tutto il tragitto si sarebbe scervellato per capire cosa aveva in mente quella “matta di sua sorella”, si sarebbe distratto parecchio, e questo avrebbe avvantaggiato Kaori nel suo pedinamento.
E infatti, la ragazza aveva fatto bene i suoi calcoli. Hideyuki camminò immerso nei suoi pensieri per tutto il percorso, fino a che non arrivò ad un palazzo dai mattoni rossi. Kaori lo vide entrare ma qualcosa, forse un sesto senso, aveva trattenuto la ragazza dall’entrare anche lei, doveva stare molto attenta a non tirare troppo la corda. Intanto aveva scoperto dove andava ogni giorno suo fratello e in quel palazzo, molto probabilmente, abitava il detective più abile del Giappone, il che era un grande progresso. Così poteva scoprire chi era il suo misterioso socio senza doverlo pedinare ogni volta. Ora era solo questione di aspettare il momento propizio per andare a fare la sua conoscenza.

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Capitolo 7
*** Febbre da abat jour ***


CAPITOLO 7 – FEBBRE DA ABAT JOUR
 
Erano passati 5 giorni dal pedinamento e, ormai, per Kaori era arrivato il momento di scoprire l’identità del socio di Hideyuki. In quell’arco di tempo lei aveva cercato di scoprirlo con le buone maniere, chiedendo e richiedendo, ma nulla … Hideyuki non cedeva. Questo suscitava un gran nervoso e un immenso fastidio in Kaori, tanto da renderle impossibile di fare una notte di sonno completo. Così, mentre continuava a rigirarsi sul letto, una notte decise di entrare in azione … e lo avrebbe fatto subito.
La sveglia segnava le 5:20 di mattina e alla ragazza venne in mente un modo per restare a casa da scuola senza insospettire suo fratello. Accese la luce dell’abat jour sul comodino, si alzò e, con passo felpato, andò in bagno a rovistare nel cassetto dei medicinali, dove trovò l’oggetto essenziale per mettere in atto il suo piano …
Puntualmente, la sveglia suonò alle 6:30, orario in cui solitamente Kaori si alzava per andare a scuola, ma quel giorno la ragazza decise di rimanere a letto … e in quel momento spense la luce dell’abat jour.
Hideyuki: “Kaori!! Forza pigrona alzati! Sei ancora a letto?”, Hideyuki rimase sorpreso del fatto che non fosse ancora scesa dalla sua stanza per fare colazione, solitamente lei era sempre diligente e attenta a non fare ritardo …
Toc toc.
Hideyuki: “Kaori posso entrare?”
Kaori: “Sì, certo, entra pure”, la ragazza era già pronta a sfoggiare la sua arte nel recitare …
Hideyuki entrò e vide la sorella rintanata sotto le coperte con un braccio che reggeva l’altro.
Hideyuki: “Cos’hai? Non ti senti bene?”
Kaori tirò fuori un termometro da sotto l’ascella e, con una voce struggente in grado di intenerire ogni cuore disse …
Kaori: “Purtoppo sì, ho la febbre a 38”. (“hi hi! È stata un’ottima idea tenere la luce accesa per due ore … Il calore dalla lampadina mi ha fatto venire proprio una bella febbre” ^o^)
Hideyuki: “Oh no, questa non ci voleva … io non posso rimanere a casa … a meno che non chiami  il mio socio per avvisarlo che oggi non verrò … però … stiamo lavorando ad un caso molto serio …”.
Kaori: “Ma no Hide, vai pure … tanto qui non faresti niente. Ho solo bisogno di qualche aspirina e di dormire. Vai pure tranquillo. Solo una cosa, potresti chiamare la segreteria della scuola per avvisare che oggi non ci andrò per favore?”.
Hideyuki: “Ma sì, certo. Chiamo subito. Ma tu sei sicura di voler restare da sola?”
Kaori: “Sì, sì … te l’ho detto, ho solo bisogno di riposo. Aaaah … che mal di testa … ho voglia di dormire …”.
Hideyuki: “D’accordo, però voglio avvisare i nostri vicini … se hai bisogno di qualcosa puoi chiedere a loro”.
Kaori: “Ok …” (“e vattene!!!!”)
Fatto tutto quello che doveva fare, Hideyuki salutò la sorella e se ne andò.
Come un fulmine, Kaori si precipitò fuori dal letto, si vestì velocemente e uscì di casa senza fare troppo rumore per evitare che i dirimpettai mettessero fuori il naso per ficcanasare. Era eccitata come un bambino di fronte ad un regalo agognato da tempo … Finalmente avrebbe conosciuto lo sweeper più bravo del Giappone.
 
Kaori entrò dentro al palazzo dove Hideyuki lavorava col suo socio, il cuore le batteva a mille, cercava di salire le scale furtivamente per paura di essere scoperta. Non aveva intenzione di affrontare il misterioso sweeper, per il momento voleva solo vederlo, farsi un’idea di com’era, nulla di più. Arrivò al quarto piano dove udì delle voci che discutevano; riconobbe quella di suo fratello … era … agitato? Forse arrabbiato … Se si fosse avvicinata di più alla porta da dove provenivano le voci forse avrebbe capito qualcosa della discussione.
Hideyuki: “ … sì sono andato Silky Club la scorsa notte, fingendo di essere un cliente e ho parlato con alcune ragazze … Non lo volevano ammettere ma si vedeva che erano depresse. Io però non le capisco, sono costrette a prostituirsi con uomini che a fatica riesco a definirli come tali da quanto fanno schifo e non reagiscono. Di sicuro le minacciano di continuo … Se parlassero farebbero una brutta fine …”
Sweeper: “Di sicuro non hanno trovato un uomo che infonda loro un po’ di speranza, un uomo come me …”
“Accidenti, che voce profonda e sensuale”, pensò Kaori, e questo pensiero le provocò un forte rossore in viso, non aveva mai fatto simili considerazioni su un uomo, bah forse tutto questo intrigo la stava suggestionando un po’ troppo, sì non c’era altra spiegazione … “uffa però non riesco guardarlo in faccia, la porta è chiusa …”.
Hideyuki: “Giusto! Potresti venire con me al Silky Club … ho conosciuto una ragazza, mi sembra più coraggiosa delle altre e forse è disposta ad aiutarci … Ovviamente dovremo garantire per la sua incolumità …”
Sweeper: “Ma certo, resterò sempre con lei, i miei occhi saranno solo per lei … ah ah ah … ehm … ovviamente per proteggerla! Non guardarmi male Maki!”
Hideyuki: “Ryo, ricordati che quelle ragazze sono schiave della prostituzione … non cominciare ad atteggiarti come al tuo solito rischiando di rovinare tutto sennò giuro che ti sparo! Ci tengo troppo a questo caso!”
“Ryo … lo sweeper si chiama così … ma cosa voleva dire prima Hide con “non cominciare ad atteggiarti come al tuo solito”, bah … forse avrà una qualche tattica particolare per interrogare le persone, tipo ipnosi o frasi ad effetto come Sherlock Holmes …” (che ingenua, povera Kaori ^.^). Involontariamente Kaori si appoggio alla porta per sentire meglio … ma  all’improvviso il suo sesto senso le diceva, anzi, le urlava di andare via … Chissà perché … preferì dare ascolto alla vocina nella sua testa e decise di andarsene, anche se a malincuore … infatti non era riuscita a vedere il misterioso sweeper dalla voce tenebrosa e sexy. Stava quasi per oltrepassare la porta d’ingresso quando noto una stanza vicina a lei che la incuriosì subito, così vi entrò e rimase sconvolta.
C’erano pistole, fucili, bazooka, bombe di ogni tipo, lanciarazzi, chi più ne ha più ne metta … Si trovava in un poligono di tiro, e anche ben fornito! Iniziò a girovagare per la stanza osservando tutto il suo contenuto. Kaori era emozionatissima! Era come un bambino lasciato per un giorno intero dentro un negozio di giocattoli senza genitori a dirgli “non toccare niente”! Vi erano delle sagome, alcune completamente trivellate da proiettili, ma il muro dietro era intatto.
Kaori: “Cavolo! deve essere proprio un professionista coi fiocchi! Guarda un po’, tutti centri perfetti!”.
Ryo: “Hai detto bene, sono un professionista”.
In quel momento la porta del poligono si spalancò, il cuore di Kaori cominciò a pompare a mille, il suo corpo stava andando in iperventilazione, all’inizio per lo spavento ma poi un altro sentimento si fece spazio in lei … la meraviglia … Quell’uomo che si trovò di fronte era semplicemente bellissimo, il più bello che avesse mai visto in vita sua.

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Capitolo 8
*** Galeotto fu il poligono ***


CAPITOLO 8 – GALEOTTO FU IL POLIGONO
 
Era difficile non staccargli gli occhi di dosso, ma nel contempo era molto fastidioso. Come era possibile sentirsi così vulnerabili di fronte ad un uomo che nemmeno si conosce? Kaori non poteva fare a meno di restare incantata e incatenata dalla profondità di quegli occhi scuri come la pece e profondi come una notte d’inverno.
Kaori era molto giovane e ancora inesperta in fatto di uomini, ma questo non le impedì di rimirare TUTTO il resto … Ryo era alto, il fisico era slanciato … Indossava pantaloni scuri aderenti che risaltavano i muscoli delle cosce affusolate, una maglia scollata rossa che aderiva perfettamente al suo torace possente, senza lasciare nulla all’immaginazione. Le braccia erano muscolose, invitanti, le mani grandi suggerivano forza, le spalle larghe protezione, tutto il suo corpo prometteva una stretta passionale che avrebbe fatto sciogliere qualsiasi donna esistente sulla Terra.
Il viso poi … era allungato, equilibrato, pieno di fascino con quelle linee morbide ma allo stesso tempo virili. Attirava baci …
Ma come poteva esistere un uomo così bello? Kaori non era mai rimasta così affascinata in vita sua … Però, purtroppo per le, l’incanto durò poco …
Ryo: “Chi sei? cosa stai cercando ragazzino?”
Kaori: “0.o !! … T.T …”
Se prima Kaori era rossa dall’emozione, ora era paonazza per l’incazzatura stratosferica che le stava salendo in corpo.
Kaori: “Ra … ra ... raga – z – zino!!! DI’ UN PO’ SEI MIOPE, PRESBITE O CIECO DEL TUTTO?! NON SAI DISTINGUERE UN UOMO DA UNA DONNA????”
Ryo: “Come? Accidenti è vero non sei un maschio!”
“Grrrrr … ma perché tutti mi scambiano per un maschio?!”, pensò Kaori, “Avrò pure i capelli corti, indosso abiti sportivi, ogni tanto tiro in testa qualche martello ai cafoni, ma si vede lontano un miglio che sono una ragazza, no!? Certa gente non la capisco!” (ma davvero? Chissà come mai! ^-^)
Ryo: “Non mi hai ancora risposto …”
Kaori: “Sono solo una persona molto curiosa, volevo scoprire chi era lo sweeper più bravo del Giappone”.
Ryo: “Mm? E tu come fai a saperlo? Chi ti ha detto che io faccio questo mestiere?”
Kaori: “Beh ecco, questo non importa … volevo solo conoscerti, ora posso anche andarmene …”, Kaori non voleva rivelare la sua parentela con Hideyuki, altrimenti avrebbe passato guai seri …
Ryo: “Chissà se il mio socio saprà dirmi chi sei …”
Kaori: “No per favore!! Non dire a mio fratello che sono stata qui! … Mm!”, “cacchio, che idiota che sono, mi sono fatta scoprire subito, manco a dirlo …” pensò Kaori tappandosi la bocca con la mano …
Ryo: “Ma bene! E così tu saresti la sorellina di Maki. Hai del fegato ragazza, hai pedinato tuo fratello fino ad arrivare a me … Si vede che non sai chi sono …”
Kaori: “Perché? Vuoi forse intendere che devo temerti?”, (“questo tizio inizia a darmi sui nervi, ma chi si crede di essere?!”)
Lo sweeper ignorò la sua domanda e continuò …
Ryo: “Hideyuki ti avrà sicuramente tagliato fuori da questa storia per il tuo bene, eppure tu sei voluta entrarci ugualmente … ho indovinato vero?”
La risposta di Kaori non lasciava spazio a dubbi, aveva colto nel segno …
Kaori: “Non … non gli dirai di me vero?”
Kaori niziava veramente a preoccuparsi e Ryo noto subito la sua agitazione, le faceva quasi … tenerezza? Che strano, Ryo Saeba colto da un’emozione così profonda? Bah …
 Ryo: “E va bene, non gli dirò niente, però tu dovresti dar retta a tuo fratello. Non venire più qui e resta a casa da bravo bambino”
Kaori: “Ancora?! Io sono una ragazza brutto maleducato!!”
Ryo: “Pff! Ah ah ah! Ragazza? Che parolona! Ah ah ah!”
 … grave errore …
In quel momento, una nube scura aleggiò sulla testa di Kaori, gli occhi divennero due fessure infuocate, una smorfia rabbiosa storse la sua bocca e tra le sue mani si materializzò un martello da 100.000 tonnellate con su scritto “vai da un oculista, stronzo!”. Ryo non fece in tempo ad accorgersi di quello che aveva scatenato che si ritrovò con la testa conficcata nel muro.
Kaori: “Così impari ad offendermi senza ragione, mascalzone!”, e se ne andò via sbattendo la porta.
Ryo: “Porca miseria com’è manesca la ragazzina! Però mi piace!”
 
Nel frattempo Hideyuki, accorgendosi del frastuono derivante dal poligono, lasciò i documenti inerenti al Silky Club che stava leggendo in salotto e scese per controllare …
Hideyuki: “Ryo? Ma cos’è successo? Perché hai la testa nel muro?”, disse incuriosito.
Ryo: “Ma no niente! Mi allenavo!”
Hideyuki: “Mmmm … non me la racconti giusta …”

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Capitolo 9
*** Inseguimento al parco ***


CAPITOLO 9 – INSEGUIMENTO AL PARCO
 
Prof: “Dovete sapere ragazzi che la storia del Giappone si divide in grandi intervalli di tempo che a loro volta vengono suddivise in intervalli di durata minore chiamati periodi o epoche …”
Kaori: (“Brutto stupido, cafone, maleducato, idiota, cretino, stronzo … !!!”)
Più o meno era questo l’andazzo dei pensieri di Kaori. Non stava insultando il professore, certo che no! Ovviamente questi pensieri erano rivolti alla sua nuova conoscenza … Ryo.
Non riusciva a non pensare a lui, a quell’uomo così affascinante ma nel contempo così irritante …
(“Aaah insomma! Kaori piantala di pensare a quello stupido! Sweeper dei miei stivali! Non ne vale la pena farsi venire il sangue cattivo per uno come lui! È solo un pallone gonfiato pieno di sé … però … di gonfiato aveva anche i muscoli, e che muscoli! …  e che occhi, che fisico, che uomo misterioso … AAAH ma che vado a pensare!!”).
Prof: “Le nengō o "ere" forniscono un altro tipo di classificazione della storia del Giappone, che viene suddivisa in base all'imperatore regnante …”
Non c’era proprio niente da fare, Kaori continuava ad avere in mente la loro conversazione, come una pellicola di un film che continuava a girare e a ripetersi continuamente … La lezione di storia le faceva semplicemente da sottofondo …
“Ma pensa te. Ha avuto anche il coraggio di dirmi di starmene a casa! Dopo tutti gli insulti che mi sono beccata da lui! Chi crede di essere, mio padre? Come si permette di dire cosa devo o non devo fare, non obbedisco nemmeno a mio fratello figuriamoci se do retta a un decerebrato come lui”.
Prof: “Il periodo Yayoi è un'era nella storia del Giappone che va dal 300 a.C. al 250 d.C. Il suo nome deriva dal distretto di Tokyo dove furono per la prima volta ritrovati resti archeologici di quell'era …”
Kaori non si sognava nemmeno di starsene buona buona a casa ad aspettare di essere completamente tagliata fuori dalla vita di suo fratello. Voleva aiutarlo in qualche modo. Nessuno l’avrebbe fermata … tantomeno Ryo.
Prof: “E poi c’è l’era dei sogni ad occhi aperti, ancora abitata da studenti che non hanno alcuna intenzione di seguire la lezione di oggi … Non è vero signorina Makimura?”
A quella frase Kaori ritornò alla realtà e improvvisamente diventò rossa per l’imbarazzo, tutti i suoi compagni stavano ridendo a crepapelle!
Kaori: “Ehm … mi scusi professore …”. (“Grrr maledetto Ryo, pagherai anche questa! È tutta colpa tua!!”).
 
Kaori: “Accidenti, che pessima figura ho fatto … Devo cercare di non pensare ai miei problemi quando sono a scuola …”
E proprio mentre camminava verso casa il suo “problema” si materializzò davanti a lei … Kaori vide Ryo seguire dei loschi individui verso il parco centrale di Shinjuku … Ma come mai? Forse era in missione! Cavolo se questo era vero non doveva farselo sfuggire! Voleva vederlo in azione …
Così, da lontano, iniziò a seguirlo, stando bene attenta a mantenere una certa distanza, non doveva farsi scoprire … Beh, forse aveva mantenuto un po’ troppo le distanze, visto che li aveva persi d’occhio, ma girovagando per il parco li trovò.
Tipo losco 1: “Dì un po’ ragazzo, sei in cerca di guai? Hai idea di chi hai di fronte?
Ryo: “Sì so benissimo chi siete, due babbuini che riescono a conquistare le donne solo drogandole … Che ne dite di raccontarmi cosa fate nel vostro locale, il Silky Club …”
Tipo losco 2: “Cosa??!! Ora te li facciamo vedere noi i babbuini!!”
E subito i due partirono all’attacco, caricando tutta la loro forza nelle braccia per picchiarlo a sangue …
Fu questione di mezzo secondo … Ryo riuscì senza alcuno sforzo ad atterrare i due malviventi; quelli si rialzarono e tirarono fuori una pistola …
Kaori: (“Oh no Ryo!! Scappa!!”), pensò Kaori terrorizzata.
Due colpi vibrarono nell’aria … Kaori chiuse gli occhi per la paura … ma quando li riaprì vide i due malviventi doloranti e  soprattutto disarmati. Ryo, con una velocità impressionante, aveva estratto una pistola da sotto la giacca e aveva fatto capire a quei due che, se non volevano rischiare la pelle, non dovevano sfidarlo …
Tipi loschi: “Aiuto!! Quello è un mostro! Filiamocela! Viaaaaaa!!!”
Ryo: “Tsè, e quelli farebbero parte dalla Yakuza? Non sapevo che prendessero con loro anche cani e porci … e babbuini …”
In quell’istante, Ryo si accorse di essere osservato, girò lo sguardo e si accorse della ragazza che lo stava fissando.
“La sorella di Maki …?”. Il suo sguardo era … strano … Non c’era terrore o disgusto come poteva aspettarsi da una ragazzina che aveva appena assistito ad una scena violenta, anzi … era … meravigliata? Che strana ragazza …
Questi pensieri lo distrassero a tal punto che non si accorse che i due malviventi non erano fuggiti ma si erano nascosti dietro un cespuglio a spiare i suoi movimenti, e soprattutto, si accorsero della presenza di Kaori … 

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Capitolo 10
*** Principio di un amore ***


CAPITOLO 10 – PRINCIPIO DI UN AMORE
 
Ryo: “E tu che ci fai qui?”
Kaori: “Bhè, ecco … io … ti ho visto per caso … e così …”
Ryo: “Così hai deciso di vedere di persona quello che faccio. Mi chiedo se tu sia normale. Non ti sei accorta che stavo pedinando due soggetti poco raccomandabili? Che ti è saltato in mente?”, disse Ryo con uno sguardo glaciale …
La ragazza fu infastidita da quell’atteggiamento da saputello arrogante … Non ci stava a farsi trattare così.
Kaori: “Cosa credi, che io sia stupida? Certo che me ne sono accorta! Volevo vederti in azione tutto qua.”, rispose acida.
Ryo: “Se è così allora sì, penso che tu sia stupida. Cerchi rogne per caso?”. Era freddo, insensibile, glaciale addirittura, ma nonostante le parole pronunciate, Ryo non pensava assolutamente che lei fosse stupida, anche se il suo comportamento era a dir poco sconsiderato e pericoloso … In realtà Ryo l’ammirava … Voleva però essere duro con lei, per il suo bene.  Per impedirle di entrare in un mondo così violento. Doveva ferirla, anche se questo lo faceva star male … Ma Ryo fece male i suoi calcoli. Non avrebbe mai immaginato come la ragazza avrebbe reagito …
Kaori: “Cosa?! Ma chi credi di essere, mio padre? Non hai alcun potere su di me! Tse! E dire che mi sono anche preoccupata a morte quando ho visto quei due tipi puntarti addosso le pistole …”, Disse Kaori con lo sguardo imbronciato … Non l’aveva minimamente scalfita …
Ryo: “Come? Preoccupata? E perché? Me la so cavare benissimo … e poi non mi conosci, come fai a preoccuparti per una persona e te sconosciuta?”. Non riusciva a capirlo …
La ragazza lo guardò stupita, come se non avesse colto il senso di quella domanda …
Kaori: “Ma che dici? È vero, non ti conosco ma questo non mi impedisce di non preoccuparmi per te. Eri in pericolo, o almeno così mi è sembrato … e ho avuto paura, perché non potevo fare niente per aiutarti …”.
“Incredibile”, pensò Ryo, “per lei è naturale preoccuparsi del prossimo, così, in modo puro ed incondizionato. Ma … cos’è questa sensazione? Questo calore … ma che mi prende? Cosa mi ha fatto questa ragazzina …”.
Ryo era stupito delle sue stesse emozioni, ma non erano poi così incomprensibili. Qualcuno, per la prima volta nella sua vita, gli aveva dimostrato affetto … un qualcosa di diverso da quello che aveva ottenuto da tutte le donne che aveva conosciuto. Non c’era nulla di eccitante, nessuna sensualità in quel sentimento, in quella specie di ... amore. Era una cosa totalmente nuova. E lo era per un semplice motivo: era gratuito.
Fino a quel momento Ryo credeva che nessuno ti da nulla per niente. C’è sempre uno scotto da pagare, qualcosa da restituire … ma in qual caso lei non gli aveva chiesto niente.
Ryo rimase imbambolato a guardala, meravigliato … tant’è che Kaori iniziò a sentirsi un po’imbarazzata …
Kaori: “Ehi ma che ti prende? Che ho detto di tanto strano?”
Ryo eclissò la domanda …
Ryo: “A proposito”, disse l’uomo riprendendo il controllo di sé, “Non so nemmeno come ti chiami, Maki non ha detto molto di te … O meglio, mi ha detto soltanto che ha una sorella.”
Kaori: “Giusto, in effetti non ci siamo ancora presentati, ma di me c’è poco da raccontare … mi chiamo Kaori. Ho 15 anni e frequento l’Istituito Superiore Mawashi. Invece, di te so che ti chiami Ryo e che sei il socio di mio fratello … ma vorrei sapere qualcosa in più … “.
Ryo: “Sì, io sono Ryo Saeba ma anch’io non ho nulla in particolare da raccontarti …”
Kaori gli sorrise dolcemente …
 Kaori: “No non ti credo. Hai uno sguardo così particolare e in questo momento mi sta dicendo che hai molte più cose da raccontare di quanto non vuoi far credere.”
Ryo: “Lo sai, sei davvero una streghetta …” rispose Ryo, restituendole un sorriso sincero.

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Capitolo 11
*** Conversazione ***


CAPITOLO 11 – CONVERSAZIONE
 
Passeggiarono in silenzio per un po’, poi raggiunsero una panchina. Kaori si sedette e invitò l’uomo a fare lo stesso … Ryo l’accontento guardandola stranito …
“Ma che cosa faccio? Me ne sto in compagnia di una mocciosetta di 15 anni che per di più è la sorella del mio socio …”
Non fece in tempo a terminare quel pensiero che Kaori lo stupì ulteriormente dicendo:
Kaori: “Ehi tranquillizzati, non mordo! Vorrei solo scambiare due parole con te …”
“Ma come diavolo fa ad anticiparmi in questo modo, sembra che mi legga nel pensiero … di solito non lascio mai trasparire nulla dei miei pensieri … Questa ragazza è davvero particolare …”, pensò Ryo, ma dalla bocca gli uscirono altre parole.
Ryo: “Certo, ho capito. È che non sono … abituato. Non mi capita spesso di trovare qualcuno veramente interessato a me, solitamente sono io che mi interesso agli altri. Per lavoro ovviamente”.
Kaori: “Ok, d’accordo, allora partiamo con qualcosa di semplice … Dov’è la tua famiglia?”
Ryo: “Io non ho una famiglia”, lo disse in modo distaccato …
Kaori: “An! (cacchio che figuraccia!) scusa non lo sapevo …”
Ryo: “Non preoccuparti, non sono sensibile sull’argomento”.
Kaori: “Va bene, allora voglio farti una domanda che mi sono posta più volte in questi giorni …”
Ryo: “Spara pure”
Kaori: “Ecco, quando ci siamo incontrati per la prima volta al poligono di casa tua mi hai detto che io non so chi sei tu in realtà … Che significa? Sei più che un semplice investigatore?”
 Ryo: “(perspicace la ragazzina) In effetti sì. Non so se sia un bene dirti tutta la verità … ma a questo punto credo che tu debba sapere … Hai mai sentito parlare di City Hunter?”
Kaori: “CITY HUNTER??? Il famoso giustiziere della città? L’incubo vivente dei criminali? Non vorrai dirmi che tu sei …”
Ryo: “In carne ed ossa”.
Kaori: “Sul serio?? Cavolo … è pazzesco! Ho sempre sentito parlare di te, sono molte le cose che si dicono in giro sul tuo conto!”
Ryo: “Per esempio?”
Kaori: “Ad esempio, tutti ti chiamano “lo stallone di Shinjuku”, ma cosa sta a significare questo … “
Non fece in tempo a terminare la domanda che si accorse che Ryo era sparito, e nel contempo sentì l’urlo di una donna …
“AAAAAAH! Brutto pervertito lascia la mia gonna!!!!”
La scena davanti ai suoi occhi era qualcosa di surreale … Ryo che alzava la gonna di una passante (molto bella devo dire) e nel fare questo, con una faccia da maniaco decerebrato, esclamò:
Ryo: “Lo sapevo!! Una bella ragazza come te può indossare solo mutandine in pizzo nero, molto chic e sensuali! Che ne dici se andiamo a bere qualcosa insieme? E poi magari ci fermiamo in qualche alberghetto intimo …”
Kaori: “O.o … T.T … Ecco la risposta alla mia domanda. Non sapevo che “stallone” fosse il sinonimo di “pervertito” …”
“MA INSOMMA VATTENE! LASCIAMI IN PACE! AIUTOOOO!!!”
Ryo: “Dai tesoro non sono pericoloso! Sono un focoso amante e posso dimostrartelo …”
Kaori ne aveva abbastanza di quella scena, aveva deciso di aiutare quella povera ragazza … ed ecco che in un secondo, tirò fuori un martellone da 150.000 tonnellate con su scritto “Vergognati” e glielo lanciò dritto in faccia, conficcandolo al suolo.
Kaori: “Ma bene, è così che lavori?”, disse con voce calma … era il preludio di un tempesta furiosa … “Non pensavo che tu fossi … UN PORCO MANIACO! PERVERTITO! DON GIOVANNI DA STRAPAZZO”, ecco, ora stava sbraitando. “MA COME TI VIENE IN MENTE DI COMPORTARTI COSI’ … VERGOGNATI! AGGREDIRE UNA RAGAZZA SENZA ALCUN PUDORE! Tu non sei City Hunter, mi hai solo presa in giro! A mai più rivederci Ryo”, giro i tacchi e se ne andò …
Il “poveretto” riuscì ad estrarre la testa che era ben conficcata nell’asfalto …
Ryo: “Ehi no Kaori aspetta! Io sono davvero il giustiziere della città! Accidenti se ne è già andata … Porca miseria che dolore … ed è la seconda volta che mi colpisce con quei suoi stupidi martelli!! Basta, questo non accadrà più ”.
Povero Ryo … Non sapeva che questa scena si sarebbe ripetuta ancora e ancora negli anni avvenire ^.^

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Capitolo 12
*** Rapimento ***


CAPITOLO 12 – RAPIMENTO
 
Kaori: “Accidenti a lui! Come ho fatto ad essere così sciocca da pensare di potergli essere amica … Pervertito e pure bugiardo!!”.
Kaori non si accorgeva di parlare ad alta voce per strada, mentre camminava verso scuola, e di fatto attirava l’attenzione di tutti i passanti … ma nel contempo li allontanava … tutti avvertivano il pericolo derivante da quella furia. ^.^
Kaori: “Altroché City Hunter, è solo un pallone gonfiato che riesce a stendere due cretini qualunque”.
… “Scusa tanto mocciosa, a chi hai dato dei cretini?” …
La ragazza si giro di scatto, colta alla sprovvista da quella voce … Erano i due delinquenti del giorno prima … Kaori si irrigidì di colpo …
 Kaori: “E voi chi siete? Cosa volete da me?” finse di non sapere con chi aveva a che fare …
Tipo losco 1: “Non fare la commedia, ti abbiamo visto ieri al parco assieme al famigerato City Hunter. E a quanto pare lo conosci bene … si direbbe che siate amici …”
“Accidenti” pensò Kaori “Ma allora Ryo non mi ha mentito … è davvero City Hunter. Cazzo, e adesso questi che vogliono da me …”
Tipo losco 1: “Perciò ora sei pregata “gentilmente” di seguirci … “
Tipo losco 2: “Vedi di non farci perdere tempo e fa come ti diciamo …”
Tipo losco 1: “Però, per essere una mocciosa non sei niente male … Forse qualche nostro cliente potrebbe essere interessato a ragazze più giovani … potremmo proporti al capo”
Nel sentire quelle parole Kaori ebbe un brivido di puro terrore … Non aveva fatto fatica a capire … quelli erano i delinquenti che costringevano le ragazze del Silky Club a prostituirsi … probabilmente erano  anche gli stessi che avevano ucciso la collega di Hideyuki …
Non ci pensò due volte, presa dalla paura e dall’istinto di sopravvivenza cominciò a correre più veloce che poteva …
Tipo losco 2: “Allora cerchi guai!”
I delinquenti la rincorsero e la presero senza alcuno sforzo.
Kaori: “NO! LASCIANTEMI ANDARE! BASTARDI!”
All’improvviso Kaori avvertì un dolore lancinante dietro la testa … e a quel punto tutto divenne buio …
 
Drin! Drin! Drin! Drin!
Hideyuki: “Pronto? Casa Makimura, chi parla?
Preside: “Pronto, signor Makimura sono il preside dell’Istituto Mawashi.
Hideyuki: “Buongiorno signore, mi dica”
Preside: “Vorrei chiederle perché Kaori non sì è presentata a scuola stamattina, è forse malata? In questo caso sapete che è opportuno avvisare la segreteria delle assenze …”
Hideyuki: “Come?? Kaori non è lì? Ma se è partita da casa 1 ora fa? Dovrebbe essere arrivata da un po’…”
Preside: “Mi dispiace signor Makimura ma Kaori non è mai arrivata a scuola … Pronto? Signor Makimura?”
A Hideyuki gli si blocco il cuore … Le era forse successo qualcosa? Dov’era sua sorella?
Hideyuki: “Mi scusi ma adesso vado a cercarla …”
Preside: “Certo, mi faccia avere sue notizie …”
Hideyuki: “Sì …” e riattaccò.
Hideyuki  corse fuori casa e iniziò a cercarla, ripercorrendo la strada che Kaori solitamente faceva per andare a scuola … quando per strada trovò la sua cartella …
 Hideyuki: “Non ci sono dubbi è la sua cartella … ma cosa le sarà successo? Dio mio … non l’avranno rapita? Ma chi? E perché?” … stava per avere un attacco di panico … ma si impose di calmarsi e di pensare a come agire …
Non c’era tempo da perdere … Corse subito da Ryo, lui era un esperto nel campo … di sicuro lo avrebbe aiutato a trovare la sua amata sorella … Si fiondò in casa ed esclamo: “Ryo!! Ti supplico devi aiutarmi! È successo qualcosa a mia sorella …”
Ryo aveva il volto scuro, era freddo ed era anche in collera … Si voltò verso Hideyuki con uno sguardo che non lasciava spazio a fraintendimenti …
Hideyuki: “Tu … tu sai già cosa le è successo? Ma come …”
Ryo: “Ho appena ricevuto una telefonata. Erano i rapitori di Kaori.”
Hideyuki: “Cosa? Ma … tu come sai il nome di mia sorella? E perché hanno chiamato proprio te?”
Ryo: “Perdonami Maki, è tutta colpa mia, avrei dovuto dirti la verità fin dall’inizio … siediti, ti racconto tutto”. 

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Capitolo 13
*** Scampato pericolo ***


CAPITOLO 13 – SCAMPATO PERICOLO
 
ATTENZIONE: in questo capitolo è presente una scena violenta ed espressioni più colorite del solito … Spero che questo non urti la sensibilità di nessuno.
In caso vogliate leggerlo ugualmente, vi auguro un buon proseguimento di lettura!
 
La vettura dei due sweeper sostava di fronte ad un edificio abbandonato … il luogo dell’appuntamento. Erano le 23.00 in punto …
Hideyuki: “Ma come è saltato in mente a mia sorella di seguirmi fino a casa tua, le avevo detto di starne fuori … e ora guarda il risultato …”
Ryo: “Mi dispiace Maki, è solo colpa mia. Se ti avessi avvisato subito della sua intromissione a quest’ora Kaori sarebbe al sicuro … Non so se potrai mai perdonarmi. Ma te lo prometto, salverò tua sorella, fosse l’ultima cosa che faccio …”, disse Ryo con un volto serio e teso.
Hideyuki:” È vero, avresti dovuto dirmi tutto fin dall’inizio … ma la vera responsabile di tutto questo è Kaori. Non è più una bambina e doveva capire che si poteva cacciare in guai molto seri … Ero stato sincero con lei, le avevo spiegato che la situazione era critica … ma ha voluto fare di testa sua, come al solito. Appena sistemiamo le cose le darò una punizione coi fiocchi”.
Ryo: “Per ora restiamo concentrati … è ora di andare …”
Hideyuki annuì lievemente, uscirono dalla macchina e con circospezione entrarono nell’edificio …
 
Tipo losco 1: ”Mi raccomando Akio, dobbiamo fare di tutto per superare questa prova! Quando abbiamo ucciso quella poliziotta abbiamo lasciato troppe tracce in giro … questa volta non sono concessi errori. I capi della Yakuza ci hanno dato l’ordine di non lasciare nessuno in vita. Dobbiamo riuscire a uccidere City Hunter e il suo socio … in caso contrario …”
Akio: “In caso contrario saremo noi a lasciarci la pelle … lo so Bunzo. Questa è l’ultima possibilità che ci danno … ma se riusciamo in questo compito faremo parte anche noi della temibile Yakuza”.
Bunzo: “Non hanno nemmeno preso in considerazione la ragazzina … Però, io con lei ci giocherei un po’ …”, disse il delinquente con uno sguardo da pervertito …
Akio: “Ma sì falle quello che vuoi, tanto dobbiamo ucciderla …”
Kaori si era appena svegliata e si trovava legata mani e piedi, sdraiata per terra nella stanza affianco a quella in cui si trovavano i due mafiosi. La testa le stava scoppiando dal dolore … non solo per la botta ricevuta ma anche per ciò che aveva appena sentito … Era disperata … Sapeva che l’avrebbero uccisa non prima di averla violentata … ma la cosa che le faceva più male era la consapevolezza che suo fratello avrebbe sofferto per colpa sua, che lo avrebbero ucciso per la sua stupidità. Aveva ragione lui, non doveva immischiarsi in quella sporca faccenda … Era stata un’immatura … e anche Ryo avrebbe fatto una brutta fine … Per un momento Kaori sperò che nessuno arrivasse a soccorrerla, non voleva essere la causa della morte di nessuno, tantomeno delle persone a lei care.
Pensò a Hideyuki …
“Perdonami mio amato fratello. Sono la tua rovina, non meriti una sorella del genere … Se ti succedesse qualcosa per colpa mia non potrei mai perdonarmelo …”
E senza rendersene conto pensò anche a Ryo:
“Perdonami Ryo … anche tu ti trovi nei guai a causa mia. Noi due ci conosciamo appena ma nonostante ciò, in questo momento, ho scoperto di volerti bene … Avremmo potuto essere buoni amici, forse anche una famiglia, come fratello e sorella … Ma la tua vita sarebbe stata ben migliore se non mi avessi conosciuta …”
Kaori era davvero disperata, e mentre si perdeva in questi pensieri devastanti la porta dalla stanza si aprì …
Bunzo: “Ti sei svegliata bambolina … Bene, così sarà più divertente …”, disse quel depravato chiudendo la porta a chiave …
Kaori iniziò a tremare e a piangere in modo sommesso e silenzioso …
Bunzo: “No non fare così, vedrai che piacerà anche a te … Immagino che sia la tua prima volta … Non temere … Urlerai di piacere …”
A quelle parole la ragazza provò un profondo disgusto per quell’animale … Non so come, ma dentro di sé riuscì a trovare la grinta e il coraggio sufficienti per tentare di contrastarlo … Non avrebbe ceduto facilmente …
Kaori: “Ti credi un grande uomo, ma fai solo pietà … MI FAI ORRORE SOLO A GUARDARTI!”
Alle parole susseguirono i fatti … Bunzo le si avvicino velocemente, la tirò su dai capelli e le diede un poderoso schiaffo in faccia facendola cadere a terra …
Bunzo: “Ti pentirai amaramente delle tue offese troietta …”
 
Dall’altra parte, nella stanza accanto, Akio era all’erta … pronto a scattare all’attacco quando si sarebbe trovato di fronte il famigerato City Hunter. Purtroppo per lui aveva avuto troppa fiducia nelle sue capacità e la sua presunzione di essere il migliore era cresciuta a dismisura … credeva di poter duellare alla pari con lo sweeper per eccellenza … ma non aveva fatto bene i suoi conti …
Sentì un rumore dietro le sue spalle … si girò di scatto e senza nemmeno rendersene conto fu colpito da un pugno in piena faccia.
Ryo lo prese per il collo e lo sollevò da terra … dietro di lui, Hideyuki gli puntava la pistola addosso …
Ryo: “Certo che la Yakuza è davvero caduta in basso se ha reclutato un deficiente come te. Ma scommetto che non ne fai ancora parte … è una sorta di prova questa giusto? Ti hanno dato l’ordine di eliminarci e se ci fossi riuscito allora saresti stato degno di entrare nel gruppo, ho forse torto?”
Akio: “Ma … come hai fatto a capirlo? Chi te lo ha detto?”
Hideyuki: “Sei solo babbeo. Se non fosse stato così saremmo già circondati da molti più uomini … ma ora dimmi dov’è la ragazza, e vedi di non mentirmi … o la pagherai cara …”
Ormai Akio era con le spalle al muro e presto sarebbe finito all’altro mondo per mano di City Hunter o della Yakuza … ma prima voleva godersela fino in fondo. Dapprima fece un ghigno e poi scoppiò a ridere.
Hideyuki: “MA COSA RIDI? NON TIRARE TROPPO LA CORDA O TI FACCIO UN BUCO IN FRONTE!!” … stava letteralmente perdendo il controllo …
Akio: “Fai pure! Uccidimi! Ma questo non salverà quella mocciosa dalle “amorose cure” del mio socio! Ah ah ah ah!”
Prima che Hideyuki perdesse completamente la ragione, Ryo lo colpì ancora più duramente con un altro pugno, tanto da farlo svenire …
Ryo: “Maki mantieni la calma. Lascialo a me. Tu intanto corri a salvare Kaori.”
Senza tante repliche Hideyuki corse verso l’altra stanza …
 

 
Bunzo slegò velocemente la ragazza in modo da concederle la possibilità di lottare … perché la cosa lo eccitava di più. Si mise sopra a Kaori e iniziò a strapparle la gonna …
Bunzo: “Allora chi vuoi che inizi eh?”
Kaori: “VERGOGNATI PORCO!”, non voleva arrendersi … non poteva arrendersi. Iniziò a prenderlo a schiaffi e a graffiarlo più che poteva … “LASCIAMI ANDARE!!”, Kaori cercò di gridare con tutto il fiato che aveva in corpo …
Allora Bunzo mise le mani sul su bacino, tentando di sfilarle gli slip …
Bunzo: “Grida! Grida pure, tanto il mio socio è abituato a questi urli. Non verrà nessuno a salvarti!”
Ma proprio in quell’istante la porta si spalancò … Hideyuki era entrato sfondandola con un calcio e, vedendo quella scena, divenne cieco dalla furia … Si lanciò con un urlo gutturale su Bunzo, gettandolo lontano da Kaori con un potente calcio sullo stomaco.
Cominciò a picchiarlo violentemente, se avrebbe continuato così lo avrebbe ucciso …
Ryo: “HIDEYUKI BASTA!” … Ryo entrò e si avvicinò al suo socio, mettendogli una mano sulla spalla … “Basta, amico mio … Ritorna in te. Non abbassarti al suo livello … Forza … leghiamo questi due bastardi e chiama Saeko … con la loro cattura e la tua testimonianza la polizia avrà prove sufficienti per sbatterli in galera per tutta la loro insignificante vita. Solo così potrai fermare per sempre il traffico di prostituzione nel Silky Club”.
Hideyuki fece un respiro profondo … chiuse gli occhi e disse: “Legali tu per favore”.
Così, mentre Ryo legava i due criminali Hideyuki si avvicinò a Kaori, si tolse l’impermeabile e la avvolse delicatamente. La ragazza, realizzando di essere salva si concesse un pianto liberatorio fra le braccia del fratello …
Hideyuki: “Ssssh, calmati sorellina, è tutto finito. Ora ti porto a casa … “. 

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Capitolo 14
*** Lavata di capo ***


CAPITOLO 14 – LAVATA DI CAPO
 
Era l’una di notte passata, quando Ryo accompagnò il suo socio e Kaori a casa loro. Hideyuki curò le lievi ferite che la ragazza aveva riportato e, dopo averla fatta lavare e cambiare, la fece sedere su una sedia … Ryo e Hideyuki erano seduti di fronte a lei, quando quest’ultimo inizio a parlare, con calma e freddezza:
“Kaori, mi hai deluso profondamente. Ti sei dimostrata una vera immatura e irresponsabile. Ti avevo avvertita che mi trovavo in una situazione rischiosa, ti avevo detto di restarne fuori per il tuo bene e tu hai voluto disobbedire. So bene che non sono nostro padre, ma ho promesso ai nostri genitori che ti avrei protetta sempre, purtroppo sembra che tu voglia rendermelo difficile. Ora, non voglio le tue scuse, non voglio sapere i motivi delle tue azioni, voglio solo una promessa che dovrai mantenere: non mettermi mai più in situazioni come quella di oggi”.
Kaori: “Va bene, ho imparato la lezione. Perdonami Hideyuki, non succederà più … però vorrei chiederti anch’io una cosa …”.
Se prima Hideyuki era riuscito a mantenere la calma, ora, al contrario, aveva perso le staffe …
Hideyuki: “TU NON HAI IL DIRITTO DI CHIEDERE NIENTE! NON DOPO QUELLO CHE HAI COMBINATO! MA TI RENDI CONTO DELLA GRAVITÁ DELLA SITUAZIONE?! QUEL DELINQUENTE STAVA PER VIOLENTARTI E DOPO TI AVREBBE DI SICURO AMMAZZATA!”
Kaori abbassò lo sguardo con le lacrime agli occhi … e senza rendersene conto, Ryo iniziò a parlare: “Maki non c’è bisogno di sgridarla così. Quello che è successo è già stata una punizione per lei non credi?”. Ma che gli prendeva? La stava difendendo?
Hideyuki: “Taci Ryo, per favore. Tu non sai cosa ho provato oggi … non sai cosa vuol dire avere il terrore di perdere la persona a cui vuoi più bene al mondo …”
Ryo: “No amico mio, non lo so. Ma tu per lo meno hai la fortuna di avere una sorella premurosa, se lei si è comportata così è solo perché era molto preoccupata per te. Io non so cosa vuol dire avere una persona che si preoccupa per la tua vita, ma credimi, vorrei tanto saperlo anch’io”.
Maki lo guardò stupefatto, Ryo non si era mai aperto così tanto con lui. Ma aveva capito cosa intendeva … Lui aveva la fortuna di aver conosciuto l’amore di una sorella … Ryo no, non conosceva l’amore, se non forse una sua vaga inclinazione. E proprio per questo motivo doveva perdonarla, perché il suo comportamento era a fin di bene …
Hideyuki: “Scusa Kaori, non volevo urlare così. Ma oggi ho davvero avuto paura di perderti”.
Kaori: “Lo so, e mi dispiace davvero tanto …”
Hideyuki: “Cosa volevi chiedermi prima?”
Kaori: “Solo una cosa … Non escludermi più dalla tua vita Hide, per favore”.
E qui la discussione finì con un abbraccio tra i due fratelli … Ryo ormai non aveva più motivo di restare, così se ne andò.
Mentre camminava verso casa si immerse nei suoi pensieri …
“Ma che diavolo mi è preso prima? … ho provato ancora quella sensazione … mi è bastato vedere le lacrime di Kaori che subito ho sentito il bisogno di difenderla. Accidenti che nervoso! Prima mantengo segreto il nostro incontro secondo la sua volontà e questo ci sta … poi mi confido con lei dei miei fatti privati dicendole che non ho una famiglia e qui la faccenda inizia a starmi un po’ sulle scatole … e ora la difendo pure da una sana lavata di capo, confessando per di più che avrei voluto avere io la loro fortuna?! È irritante questo potere assurdo di quella bambinetta!! Ma come fa? Perché?”
Ryo non riusciva a capacitarsi di quello che gli stava succedendo, che razza di sortilegio gli aveva fatto quella streghetta così dolce? Appunto … ecco il fulcro centrale della questione, era dolce, semplicemente e meravigliosamente dolce nonostante la sua natura da virago. Lo aveva già capito una volta ma non lo aveva accettato … ora l’evidenza era davanti ai suoi occhi …
Per la prima volta nella sua vita, Ryo si era affezionato ad una persona. Non era Kaori il problema ma lui. Si era accorto di volerle bene …  

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Capitolo 15
*** Una famiglia ***


CAPITOLO 15 – UNA FAMIGLIA
 
Era passato qualche giorno dal salvataggio di Kaori, e Ryo, dopo aver capito la natura dei suoi sentimenti per Kaori, decise di archiviare la questione … Non era ancora pronto per affrontare quella verità.
Si trovava sdraiato sul divano a leggere i suoi “libri culturali” quando sentì bussare alla porta …
Ryo: “Uffa … sarà Maki …” disse mentre si alzava contro voglia per aprire la porta … e invece …
Kaori: “Ciao Ryo! Come va?”
Ryo: “Eh? E tu che ci fai qui? Tuo fratello lo sa che sei venuta da me?”
Kaori: “Uffa! Ora non iniziare a diventare paranoico! Sì che lo sa, infatti tra poco arriverà anche lui …”
Ryo: “E perché non siete venuti insieme?”
Kaori: “Perché si è fermato a comprare una cosa …”, disse la ragazza con uno strano sorrisetto … “Posso entrare?”
Ryo: “Sì entra se vuoi …”, disse l’uomo in modo volutamente distaccato … c’era qualcosa che non quadrava … quella ragazzina aveva qualcosa per la testa, lo sentiva …
Kaori: “Ecco Ryo, sono venuta fin qui perché ho bisogno di parlarti …”
Ryo: “Se sei venuta qui per ringraziarmi di averti salvato hai fatto strada per niente, io ho solo sostenuto tuo fratello, niente di più”.
Kaori: “Oh ma che carino che sei!”, disse sarcasticamente la ragazza, “Immaginavo una risposta del genere …”, aveva sempre il suo strano sorrisetto stampato in faccia …
Ryo: “Eh?”
Kaori: “Sì, anche se non lo ritieni necessario voglio ringraziarti, ma non tanto per avermi salvata … ma per avermi aperto gli occhi …”
Ryo: “Su cosa??”
Kaori: “Fino ad ora non ti avevo per niente capito, non capivo il perché del tuo comportamento … Altaleni momenti di freddezza a momenti in cui fai lo scemo e il burlone con gli altri, specialmente con le donne …”
Ryo: “Oh ma grazie per il complimento … T.T”
Kaori: “Insomma, sei strano e di sicuro ci sono ancora un sacco di cose su di te che non conosco e che forse non conoscerò mai … Però una cosa l’ho capita e come segno di amicizia ho deciso di farti un regalo …”
Ryo: “E cioè?” … non ci capiva niente, ma che stava dicendo?
Kaori: “Da oggi in poi avrai una famiglia! Ho notato che tu e Hide siete molto amici, e lui sarebbe molto felice di accoglierti nella nostra famiglia. Per quello che riguarda me, puoi fin  da ora considerarmi come una sorella minore!”
Ryo: “… O.o …”
Kaori: “Ah non preoccuparti, non siamo una di quelle famiglie asfissianti! Siamo solo in 3! Perciò … Benvenuto in famiglia!!!” ^-^
In quel preciso momento Hideyuki entrò nella stanza con una bellissima torta e una bottiglia di vino ed esclamò:
“Scusami socio ma non sono riuscito a trattenerla, ma imparerai a conoscerla, mia sorella è un vero terremoto …”
Ryo: “Di un po’ ma non sei ancora riuscito a farti rispettare?”
Hideyuki: “Purtroppo no, ma sono proprio curioso di vedere se almeno tu ci riuscirai … “, disse con un ampio sorriso.
Kaori: “Allora voi due piantatela con queste sciocchezze e iniziamo la festa!!!”
Ryo non riusciva a crederci, non avrebbe mai immaginato che Kaori avesse un cuore così puro e generoso. Gli aveva fatto un regalo meraviglioso, un regalo che non credeva di poter mai ricevere. Ormai non c’era più niente da fare … quella dolce e strana ragazzina gli era entrata nel cuore. Finalmente aveva degli amici, un fratello, una sorella, una famiglia, qualcuno di cui preoccuparsi … e lo doveva solo a Kaori.
In quel momento Ryo promise a se stesso che avrebbe lottato anche coi denti per difendere un dono così speciale … fatto da una ragazza altrettanto speciale.
Durante quella piccola ma importante festa non ci furono grandi discorsi, ma solo risate, battute allegre, felicità allo stato puro e sguardi pieni di significato … Kaori e Ryo si guardavano con un affetto immenso e puro …
Ma come avrebbero potuto sapere che la vita e gli eventi li avrebbero portati a condividere le loro esistenze, ma soprattutto come avrebbero potuto immaginare che quel sentimento, in principio tenue ma nel contempo profondo, che li legava, si sarebbe trasformato presto in amore …                                                                                                                

 FINE

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