bleeding love

di akane_99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un dolce della Funtom ***
Capitolo 2: *** un fiore nella cenere ***
Capitolo 3: *** salice e luna piena ***



Capitolo 1
*** un dolce della Funtom ***


“Ed ecco con chi la dividerai!”
Annuncia fratello Joker a quel ragazzetto che si fa chiamare Smile arrivato ieri, spingendomi in avanti.
Cerco di sfoggiare un bel sorriso per fare onore al suo nome d’arte. Sono sicura che andremo d’accordo, e gli stringo calorosamente la mano. Non sembra proprio contento, ma a me ispira fiducia, anche se non so chi sia.
È così misterioso, con la sua benda nera sull’occhio, e sento in qualche modo che abbia qualcosa di strano: nonostante Joker gli abbia conferito il nome di Smile, mi sembra che i suoi sorrisi, belli e così luminosi, siano quasi forzati …
Per questo credo che qui si troverà bene. Tutti noi abbiamo sofferto molto.
Dopo l’assegnazione delle altre tende ai nuovi arrivati e formate le coppie, lo conduco alla nostra cosicché possa sistemare le sue cose, e lui mi segue silenziosamente guardandosi intorno.
Quando scosto il telo che nasconde l’entrata della tenda mi accorgo che oltre ad essere un po’ spoglia
 (d’altronde come tutte le quelle dei principianti) presenta un letto a castello.
Smile appoggia a terra il suo fagotto ed io inizio a ispezionare il luogo dove dormiremo.
Proprio sopra il letto a castello, sul telo che fa da soffitto, c’e’ un buco abbastanza grande per poter vedere fuori: non lo dirò, non voglio che lo riparino perché può essere utile per più di un motivo.
Per prima cosa il sole entrando alla mattina farà da sveglia, poi la “stanza” sarà più arieggiata e infine, grosso vantaggio per chi dormirà sul letto sopra, di notte si vedranno le stelle.
“ Ehi Smile! Ti dispiace se prendo il letto in alto?” mi affretto a chiedere.
“No affatto. Prendilo pure. In ogni caso avrei preferito dormire sotto, senza correre il rischio di cadere.”
“Come mai usi un inglese così elegante? Dove lo hai imparato?”
“ Eh, è l’abitudine … ho lavorato fin da piccolo come paggio di un nobile …” mi informa restando sul vago.
“ Interessante … comunque, dai, sistemati e rilassati un po’, ché poi bisognerà andare ad iniziare l’allenamento.”
Mentre lui organizza i vestiti, io mi stendo sul mio letto incrociando le braccia dietro la nuca, lasciando andare i pensieri … improvvisamente mi viene in mente una cosa. Una cosa che conservo da un po’, un piccolo tesoro, che sento di voler condividere con Smile, per festeggiare l’inizio della nostra amicizia: tre caramelle con lo stecco della famosa ditta di dolci e giocattoli Funtom.
“Guarda cosa ho qui Smile! Ben tre caramelle della Funtom. Dai, scegline una: caramello, fragola o latte?”
“ Oh ehm … grazie. Allora scelgo il caramello.”
“ Prego. Però alziamoci ora. Ti faccio vedere dove è il padiglione per gli allenamenti.”
“Oh, ok. Allora andiamo.”
Ci muoviamo rapidi tra la gente dai costumi sgargianti e colorati, le tende e le gabbie degli animali, e arriviamo davanti ad un grande tendone a strisce azzurre: è pieno di persone intente a provare o migliorare la propria specialità. C’è chi fa acrobazie, chi lancia coltelli, chi tenta l’equilibrismo o il funambolismo e i novellini scelgono la più adatta a loro.
Smile non deve sapere che in realtà faccio la funambola e mi chiamo Doll, e soprattutto che faccio parte della squadra principale. Non ho la mia tenda personale perché non riesco a dormire da sola.
Preferisco che continui a pensare che io sia un ragazzo e a soprannominarmi Lentiggini ( infatti ne sono piena), altrimenti probabilmente non mi vorrebbe più come compagna. Per questo decido di allenarmi con lui su quello che sceglierà : in ogni caso noi della prima squadra dobbiamo saper fare un po’ di tutto, per sicurezza, così mi informo subito sui suoi programmi. “Cosa mi piacerebbe provare Smile? Devi scegliere una specialità.”
“ Vediamo un po’… qualcosa di non pericoloso per me e nel quale non rischi di cadere o rompermi qualche osso … credo che opterò per il lancio dei coltelli.”

“ Lì ti potrebbe aiutare meglio Dagger, il lanciatore della prima squadra, lo avrai già conosciuto, ma purtroppo adesso è impegnato. Se vuoi posso insegnarti io qualche trucchetto”
“ Oh no, non importa, grazie. Me la cavo da solo.”
convinto lui …
Si avvicina alla zona dei bersagli, sagome con cerchi concentrici bianchi e neri. Vicino c’è un tavolone di legno su cui sono appoggiati una decina di pugnali lucidi e appuntiti dal quale ne prende tre.
Lancia con forza contro una delle sagome, mancandola completamente.
“Dov’è finita la mira che avevi alla prova di ammissione?” ridacchio
“Zitto Lentiggini. È solo la tensione. Ce la faccio.”
Ne lancia altri due irritato e riesce a colpire solo la base del bersaglio.
“Sei ancora convinto non volere una mano?”
“ Ok, va bene … “ accetta alla fine.
“Guarda come faccio io” dico convinta prendendo un coltello dall’affilata punta. Lo tiro dritto, facendolo roteare con un colpo di gomito. Con un secco rumore si conficca nella sagoma bersaglio, quasi al centro.
“ Devi stringere un po’ le braccia e tirare bene dritto usando polso e gomito, non tutto il braccio. Prova.”
“Vediamo un po’ … “ mormora Smile e afferrando un’altra arma la lancia seguendo il mio consiglio: non centra esattamente il mio stesso punto, arriva poco sotto, ma è migliorato.
“ Uffa!” piagnucola lasciando agire la sua parte infantile.”
“ Calma. Aspetta . Chiudi gli occhi.” Gli sussurro prendendolo per le spalle. “ Dammi la mano.”
Smile mi porge la sua mano fredda e io gli porgo un coltello. “ Sentilo, senti la sua potenza, la sua forza, sentilo tuo.”
Lui lo tasta, all’inizio con timore poi con sicurezza: ne coglie la potenza, il pericolo e la perfezione.
“Tieni gli occhi chiusi, segui i miei movimenti, tieni stretto il coltello … “
Smile lo impugna nuovamente, ma in un modo diverso. Intreccio le mie dita con le sue e lo tengo con l’altra mano su un fianco. “ Pronto? Uno, due … tre!”
La lama taglia l’aria e giunge a destinazione.
“Apri gli occhi. Guarda.”
Insieme eravamo stati portentosi. Un tiro assolutamente perfetto.
“ Grazie, Lentiggini!” grida contento, abbandonando la sua presunzione.
“Sei un genio!” in uno slancio, mi abbraccia.
Senza farmi vedere, sorrido e metto a posto la frangetta lunga che copre il mio occhio chiuso, ferito, lo stesso di Smile.
Siamo legati.
***
“Io sono un po’stanco, conviene andare a fare una doccia ora che  c’è ancora il sole”
“Dove sono le docce?” esclama  sorpreso  il mio nuovo amico Smile.
“Sì, certo,ma sono all’aperto quindi è meglio lavarsi quando è ancora caldo.”
“Perché mai?” chiede curioso.
“Vieni.”. Correndo tenendolo per mano lo guido attraverso il labirinto di tendoni e carri e palizzate. Dobbiamo fare presto, altrimenti troveremo un sacco di persone e se non facciamo in tempo ci toccherà lavarci al freddo! Per fortuna ci riusciamo. Al di là del campo a destra della tenda privata di Big Sis, c’è una palizzata alta più o meno tre piedi, in legno di faggio credo, all’interno della quale ci sono tante postazioni con sapone e secchi d’acqua , in mezzo troneggia una grande botte per riempire i secchi per lavarsi. Dovrebbe essere calda quando arriva, ma non lo è mai. Forse solo a mezzogiorno, ma nessuno la usa a quell’ora.

“Ma sono queste?!” Smile strabuzza gli occhi. Io sono abituata, ma queste docce spartane spesso scandalizzano i novellini.
“ Dai spogliati Smile! Ti aiuto a lavare la schiena.”
“Mi laverò un’altra volta. Ti prego lasciamo stare!”
“Bisogna fare in fretta, altrimenti prenderai freddo!” ridacchio, ma lui non sembra proprio avere voglia di scherzare.
Inciampiamo nel secchio vicino, finendo per terra , nella fanghiglia completamente inzuppati.
“ Hai visto? Ora devo fare la doccia anche io !” gli dico afferrandogli la camiciola e con un gesto impulsivo faccio per toglierla.
Adesso capisco tutto. Cosa ho fatto! Ecco perché non voleva spogliarsi: sulla sua schiena è ben visibile una cicatrice di un marchio a fuoco. È così giovane, come me, siamo solo dei bambini, eppure ne abbiamo già passate tante …
 Smile tenta di coprirsi come meglio riesce, rimanendo seduto in un angolo, sconvolto e fradicio, tenendo il viso tra le ginocchia.
Non riesco a dirgli niente, così chiamo il suo amico Black, che lo conosce da più tempo e magari può aiutarlo. Dopotutto potrebbe anche essersi preso un malanno!
Black accorre venendo a conoscenza dell’accaduto e sorreggendo Smile lo conduce via per asciugarsi.
Non vedo più nessuno dei due fino alla fine della giornata e quando torno alla tenda che dividiamo ma accorgo della sua assenza.
Proverò  a cercarlo in infermeria, è facile che sia lì a riposare.
Infatti è qui che lo trovo, addormentato su uno dei comodi letti allestiti per i malati.
Doc. non c’è, e seduto di fianco a Smile veglia Black che gli prova la temperatura e cambia la pezza bagnata sulla sua fronte.
Li osservo da un angolino, poi quando quest’ultimo si alza mia avvicino e chiedo: “ grazie Black. È malato?”
“ Prima era caldo , ha avuto un attacco di asma , ma adesso la temperatura sta calando.”
“Oh è colpa mia ! c’è qualcosa che posso fare?”
“Potresti ribagnare la pezza. Io devo fare … ho un impegno … devo parlare di una cosa con Suit … “
Prima che possa rispondere , Black scompare come se volasse.
Allora eseguo il suo consiglio. Senza che se  ne accorga, tolgo la pezza dalla fronte di un pallido Smile e la rinfresco.
Dopo averla rimessa, piano piano mi stendo con lui, che nonostante la temperatura alta trema.
Allora mi alzo, prendo un’altra coperta di lana dall’armadio di Doc. e facendo attenzione a non svegliarlo mi accoccolo di nuovo al suo fianco, coprendolo.
Non so perché, ma qualcosa mi ha detto di farlo. Forse un po’ perché non sarei mai riuscita a dormire da sola, in quella tenda vuota … o forse nonostante il fatto che ci conosciamo da poco tempo mi sento già legata a questo bambino quasi ragazzo, gracile ma così forte il piccolo Smile.
Ho freddo anche io stasera ed è strano.
Mi stringo a lui tirando leggermente la coperta.

 

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Capitolo 2
*** un fiore nella cenere ***


 **********ANGOLO AUTRICE*********
ecco a voi finalmente partorito il secondo capitolo che spero sia di vostro gradimento. Vi avviso che sarà l’ultimo a seguire anche vagamente la linea della storia della cara Yana, perché potete intuire che per questi due bambini ho immaginato un finale un po’ speciale, ma non vi faccio spoiler …
comunque volevo fare un chiarimento : sono consapevole della pessima grammatica del biglietto di Doll che leggerete in questo capitolo, ma si presuppone che sappia appena leggere e scrivere.
detto questo grazie ancora a chi ha voglia di leggere quello che passa per la zucca di una fangirl adolescente sana di mente quanto lo stregatto …
*************************
Anche oggi come ogni mattina, la vita al circo comincia presto. Mi sono svegliata in orario, anzi forse leggermente in anticipo, poiché ho aperto gli occhi con il viso di Smile a pochi pollici dal mio.
Lui sembra stare meglio e dorme ancora, e decido di lasciarlo riposare.
Black ha rivelato invece uno straordinario talento in cucina, forse frutto del suo passato da maggiordomo, anche se è un po’ strano ceh un maggiordomo cucini …
In ogni caso sono curiosa di che cosa ci preparerà questa mattina, ho una tale fame!
Mi affretto quindi, per non rischiare di rimanere a bocca asciutta.
Passando vicino alla nostra cucina da campo si sente un profumino delizioso, segno che Black si è di nuovo offerto volontario per cucinare qualcosa di buono, e che è già al lavoro.
Come al mio solito prendo posto quasi per prima, in pole position.
Piano piano cominciano ad arrivare anche gli altri e ben presto ci raggiunge Black che porta la colazione di oggi : pane tostato alla perfezione e saporite omelette alle erbe!
Quel tale sorprende tutti dal giorno in cui è arrivato. È con noi da pochissimo tempo, ma è già famoso per le sue numerose abilità : si è distinto nel trapezismo e nell’ equilibrismo, se la cava piuttosto bene nel lancio dei coltelli … e questa mattina avendo a disposizione solo vecchio pane e uova, ha preparato un vero banchetto!
Sono proprio squisite, cotte al punto giusto e mi piacerebbe che anche Smile potesse assaggiarle.
Fortunatamente essendo arrivata tra i primi ho potuto riceverne una bella porzione : cercherò di portargli metà della mia. Ma nessuno mi deve vedere, perché è vietato portare via del cibo o prenderne più del dovuto.
Mangio la mia parte in fretta e furia e avvolgo ciò che resta in un tovagliolo, per poi nasconderlo sotto la mia giacca fuori misura color salmone marcio. Velocemente mi allontano dal tendone della mensa e torno all’ infermeria dove appoggio sul tavolino di fianco al letto di uno Smile ancora addormentato, il tovagliolo dove ho nascosto la colazione.
Lascio anche un biglietto strappato che dice :
“ Spero che tu stia meglio quando ti sveglierai.
             Per questo, buon apetito.
                              Lentiggini “
Ho perso fin troppo tempo, ora devo prorio muovermi, siccome mi sono appena ricordata che oggi è un giorno molto importante : il secondo spettacolo di questo pomeriggio deve essere perfetto e speciale perché abbiamo saputo che sarà presente sugli spalti il grande circense Nicholas M. Orpheus, forse il più grande del nostro tempo; quindi tutta la giornata sarà dedicata a fare una buona impressione.
Il punto più importante saranno le esibizioni acrobatiche sul trapezio di Peter e Wendy, che per l’occasione faranno un numero dedicato alle favole di Mother Goose,
 e infine la mia Danza della Morte sospesa sul filo: io, la principessa del nostro circo.


All’inizio non amavo questo nome e questo ruolo, ma ora ho imparato a calarmi nei panni di Doll, la principessa dei fiori.
Adesso sto crescendo: non sono più solo una bambina, presto diventerò una giovane donna.
Nonostante il mio viso rovinato dal fuoco, che il mio costume nasconde, devo imparare a fiorire e rinascere dalle ceneri, come la fenice.
Il tendone degli allenamenti è riservato a quelli che si esibiranno, per tutto il giorno, e io devo provare moltissimo.
Entrando nel tendone però, mi accorgo che le cose non sembrano iniziare nel migliore dei modi : Fratello Joker e Big Sis stanno di nuovo litigando.
Lei non è più d’accordo su quello che facciamo e sulle richieste del grande Padre, vorrebbe staccarsi da lui. Dopotutto abbiamo il nostro circo, che è tutta la nostra vita.
Joker invece crede che non sia possibile, che dovunque andassimo lui ci troverà.
Io non so da che parte stare in verità, solamente so che questo non è il momento per discutere dell’argomento.
Per risolvere la situazione prima che si accenda troppo mi avvicino a Beast e tirandola leggermente per i lacci del corpetto le chiedo : “ Big Sis! Mi aiuteresti a sistemare l’abito di scienza per stasera? Alcune rose si sono rovinate con la pioggia di questa notte … “
Naturalmente Beast non può negare nulla alla sua “piccola sorellina” e interrompendo il discorso con Joker mi propone di seguirla nella sua tenda privata.
***  ***  ***
“Allora sorellina, questo tuo vestito?” ammicca Beast intuendo che ho mentito.
“In realtà Big Sis … “ colgo l’occasione per confidarmi con lei.
“L’abito è perfetto, non è vero?” dice scompigliando i miei capelli corti.
“ Non riesci proprio a nascondermi nulla eh? “  sorride.
Spero di diventare bella come lei, un giorno …
“ Eh tu e quello Smile … Credi che non ti osservi?” aggiunge tirandomi una gomitatina.
Come fa a sapere sempre tutto …
“Ehm … sì, in effetti … “ mugugno tracciando dei cerchi col piede nella sabbia.
“ Devo ammettere che hai dei buoni gusti sorellina! È proprio un bel tipino, con quei capelli nero-blu, la benda sull’occhio … “
“ Ma non sa ancora chi sono, tantomeno che sono una ragazza!” la informo arrossendo un po’.
“Davvero? E che cosa aspetti a dirglielo?”
“Il momento giusto, tutto qui.”
Beast mi abbraccia come avrebbe dovuto fare la madre che che non ho mai avuto.
“Andiamo ora.” Conclude.
***     ***       ***
“ No! Accidentaccio!” si leva l’ urlo di Joker dalla tenda degli allenamenti.
Tutti quanti accorrono, perché Joker non è il tipo da scaldarsi facilmente e deve essere qualcosa di grave.
Ritorno in fretta sui miei passi e un agitatissimo fratellone ci riferisce ciò che è appena successo.
Non era mai accaduto prima d’ora, da quando siamo diventati un vero circo: Wendy, compiendo un’azzardata evoluzione in aria, è caduta.
Chissà dove ha sbagliato, la coppia di trapezisti più affiatata che io abbia mai visto!
Wendy si è stortata una caviglia e questa sera allo spettacolo per N.M. Orpheus non potrà esibirsi.
Mancano meno di due ore! Come faremo a trovare una soluzione in tempo?


Per fortuna Black giunge proprio in quel momento.
“Arrivi provvidenziale come la manna dal cielo!” grida contentissimo Joker vedendolo.
“È  successo un incidente alla sorellona Wendy e non potrà esibirsi. Ti andrebbe di sostituirla per l’importante spettacolo che andrà in scena tra due ore? Abbiamo bisogno di te!”
“ Ne sono onorato e non posso che accettare.” Acconsente Black.
“Ci sarebbe un problema però.” osserva Dagger.
“Hai ragione fratellino! Il povero Peter non potrà mai collaborare con Black sul trapezio! Non vogliamo discriminare nessuno, certo, ma è davvero troppo alto per lui! Interviene la sorellona Beast.
“ Potremmo fargli fare coppia con Suit, il talentuoso ultimo arrivato. È un tale spilungone! “ propongo io.
Tutti si voltano a guardarmi  , poiché sono la più piccola e non dovrei avere voce in capitolo.
Dopo un attimo di silenzio Joker dà l’ultima parola.
“Ottimo! Bell’idea piccola!”
Sono contenta del fatto che la mia proposta sia stata accolta, ma azzardo una linguaccia al fratellone.
Non sopporto di essere chiamata piccola …
Né Suit né Black sono contenti di dover lavorare insieme, sembrano starsi reciprocamente “sulle corna”, ma giustamente fanno buon viso a cattivo gioco.
Giungendo ad un compromesso viene deciso che useranno lo strano bastone di Suit come oggetto di scena, per aggrapparvisi durante le evoluzioni o aiutarsi negli scambi di posizioni.
Sono sicura che sarà un successone!
***       ***      ***      ***
Durante la pausa della fine primo tempo approfitto per rifarmi il trucco e sistemare il copricapo, i quali stranamente si sono subito scomposti, anche se non ho fatto nulla di particolare.
Il sole è gia calato, in questo paese  e soprattutto in inverno è più che normale; le tende e le casse alla luce delle fiaccole e delle lanterne proiettano lugubri ombre.
All’improvviso un sibilo rompe il silenzio: uno dei serpenti di Snake agitando la lingua biforcuta nell’aria si dirige dietro una delle tende private, che non è quella del suo proprietario. Deve esserci qualcuno. Fortunatamente per lui, mi accorgo subito di chi si tratta. Qualcuno che non dovrebbe trovarsi lì, ma questa è la mia occasione.
 Dopotutto, sto indossando i panni di Doll …
Come se ciò che sta per accadere fosse stato programmato, proprio in quel momento vedo Snake allontanarsi dalla sua tenda, così senza paura afferro per la testa la strisciante creatura, tenendole la bocca chiusa e grido:” Ehi Snake! Quando ti deciderai a tenere i tuoi squamosi amici al loro posto? Sono pericolosi, lo sai?”
L’uomo serpente si volta, con lentezza si avvicina e riprende il serpente, mettendoselo attorno al collo.
“Grazie” sibila “ dice Oscar”,poi mi volta le spalle tornando alle sue occupazioni.
“Mi hai salvato.Grazie. Ma chi sei?” mormora Smie senza fiato dalla paura.
Gli tendo la mano aiutandolo ad alzarsi da terra, dove si nascondeva seduto dietro la tenda.
“Non c’è di che Smile.”
“Come fai a conoscere il mio nome se io non so chi sei? Non ti ho mai visto.”
“Non l’hai ancora capito?” dico togliendomi la parrucca di rose e passandomi una mano sul viso, per scoprire le lentiggini pulendo il cerone bianco.
Smile spalanca gli occhi impietrito dalla sorpresa e boccheggia come un pesce senza emettere suoni.
Alla fine riesce a dire :” Ma non ti vergogni Lentiggini? Sei un ragazzo e vai in giro conciato così?!”
“Ma davvero? Un ragazzo? Guarda che io sono una fanciulla coi fiocchi!”


Esclamo con un pizzizo di malizia infusami da Big Sis, e senza pensare a ciò che stavo per fare, gli afferro una manina e la poso sul mio petto.
Smile sorpreso e scandalizzato si stacca da me e balbetta: “ Ma … ma… allora è vero!”
“Vuoi controllare anche lì sotto già che ci sei?” ridacchio con un occhiolino.
“No grazie!” risponde lui restando al gioco.
“A parte gli scherzi … cosa facevi nella zona privata, si può sapere?”
Smile a queste parole si getta per terra, ai miei piedi, porta le mani a proteggersi la testa e grida:
”Pietà! Oggi non ho rubato niente!”
Cosa? Oggi?!
“Non scacciatemi da qui, non ho altro posto in cui andare!”
“Cosa intendi dire con oggi non ho rubato nulla!?” gli urlo contro fuori di me.
“Ve lo giuro! Prima di trovare lavoro come paggio, sopravvivevo come potevo nell’East End … e putroppo non riesco ancora a liberarmi di questo brutto vizio … vi prego non cacciatemi!”
“Sei sicuro? Se prometti che non ruberai più, questa sarà la tua casa. Se tu manterrai il mio segreto, io terrò il tuo. Dopotutto ieri mi sono comportata male con te e ti devo un favore. Allora è un patto?” gli tendo di nuovo la mano e lui la afferra con sicurezza, sollevandosi da terra e ci allontaniamo insieme.
Mano nella mano.

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Capitolo 3
*** salice e luna piena ***


*ANGOLO AUTRICE*
In questo capitolo inserirò alcuni eventi raccontati in alternanza da Smile e da Doll, e alcuni pensieri espressi da entrambe le parti. Quelli di Smile saranno in colore blu, per aiutarvi a capire meglio, mentre quelli di Doll in nero. Sarà utile per osservare da più punti di vista gli sviluppi del nuovo capitolo.
Grazie mille a chi mi segue e scusate l’attesa.
Ps. Molte volte faccio riferimento agli occhi dei personaggi, che hanno entrambi un occhio coperto. Ovvio, lo so
  - Nerdfighter-
*******
Sono appena passate le due di notte, quando il mio fidato diavolo di maggiordomo mi da una notizia sconvolgente: attraverso metodi sulla natura dei quali ha sorvolato, è venuto a conoscenza dell’identità dell’uomo che qui al circo viene chiamato il Grande Padre.
Questo vuol dire che sarà la mia ultima notte in questo posto.
Non dico che mi dispiace, tornare alla mia vita di sempre, nella mia comoda magione …
Però c’è qualcosa di quela ragazzina che mi lascia un po’ confuso. Andarmene senza dirle nulla mi lascerebbe con l’amaro in bocca.
Forse non riesco ad ammettere che io, Ciel Phantomhive, che ho giurato di vivere solo per vendicare la mia famiglia, posso ancora provare qualcosa di simile all’amore.
Dovrei dirle qualcosa? Per la prima volta nella mia vita non so cosa devo fare, ma non sento il bisogno di chiedere consiglio a Sebastian. Questa volta me la caverò con le mie forze. Sul mio onore.
Doll, o qualunque sia in realtà il tuo vero nome, cosa mi stai facendo?

*******
Ieri ho fatto come mi aveva detto la sorellona, e Smile mi è sembrato sorpreso, ma felice.
Sono comunque contenta che ora siamo reciprocamente custodi di un segreto dell’altro. Io terrò il suo. Sempre. Oggi abbiamo tutti un giorno libero e mi piacerebbe passarlo con lui, perché ora siamo più vicini.
Mi piacerebbe insegnargli a camminare sulla corda, sento che ha la costoìituzione per riuscirci.
A giudicare dalla luce che entra nella nostra tenda, sono sveglia a pensare da non poco tempo.
 Il sole è alto, il tempo sembra bello, quasi caldo, nonostante sia inverno.
Mi calo a testa in giù dal letto a castello tenendomi al bordo con le gambe a penzoloni, a guardare Smile, girato dall’altro lato.
Mi allungo un po’ verso di lui e gli sfioro i capelli con la punta delle dita.
Smile, evidentemente era già sveglio come me, si volta subito : ha i capelli scompigliatissimi e tenendo gli occhi chiusi si affretta a sistemare la benda su uno dei due.
Dopo di che , stropicciandosi l’altro occhio, con voce impastata dice : “ buongiorno Doll. Giornata libera, vero?”
Dondolandomi mi lascio cadere sul suo materasso e lo abbraccio.
Per la prima volta mi abbraccia anche lui.
“Smile !” gli sorrido. ” Ho una proposta da farti. Una sorpresa.”
“ Una sorpresa eh? Ci sto!”
Ci alziamo, e siccome è un giorno libero, decidiamo di indossare degli abiti normali.
“Potresti voltarti?” chiedo a Smile prima di togliermi la logora magliettina che uso per dormire.
Io infilo una casacca bianco sporco, una giacchetta appartenuta a Joker e un paio di calzoncini marroni.
Quando mi giro verso di lui, Smile indossa una camicia, pantaloni grigi e porta un bel cappellino calato sugli occhi dal quale spuntano due ciuffi sbarazzini di capelli.
Corriamo fuori ridendo, come se fossimo due bambini normali, innocenti, che vanno a giocare al parchetto.
Così felici, come ogni bambino dovrebbe essere.
********
 
Io e la ragazzina ci dirigiamo in un luogo che ormai mi sembra di conoscere da sempre : il tendone bianco e azzurro degli allenamenti.
Credo di non averlo mai visto così vuoto: è misteriosa questa cosa … sarà anche un giorno di pausa, ma dove saranno tutti?
Questa faccenda non mi convince troppo … tuttavia sono felice di passare un po’ di tempo con lei.
“ aspetta qui!” esclama Doll  fermandosi all’entrata.
Le obbedisco e la osservo trafficare con numerosi scatoloni, reti e strani attrezzi.
Quando mi fa segno di avvicinarmi ha preparato una postazione di funambolismo: una corda a tre o quattro piedi da terra, tesa sopra un mucchio di coperte.
“ che cosa vuoi fare?” le chiedo sorpreso.
“ non ti piacerebbe imparare?”
“ oh,certo. Saresti davvero disposta ad insegnarmi?”
“ e chi se non io? Sali. Ti tengo.”
Mi tolgo le scarpe e i calzini bianchi e tenendomi a Doll appoggio piano piano un piede nudo sulla fune.
Sono un po’ titubante, ma l’altezza è bassa e lei mi tiene, lo so. Non mi lascia cadere.
Quando sento le sue manine sui fianchi acquisto sicurezza : allargo un braccio e poi l’altro, tenendo lo sguardo fisso in avanti. Poi, con un movimento lentissimo, muovo il primo passo.
Ondeggio per un attimo, alla ricerca dell’equilibrio prima di lasciarmi prendere dal panico e cadere rovinosamente, travolgendo anche Doll, che cercava di impedirlo.
Finiamo abbracciati, per terra, sul mucchio di coperte che lei provvidenzialmente aveva preparato.
Scatto in piedi, imbarazzato, spolverandomi i vestiti.
“ non ti preoccupare, è normale le prime volte. Ti sei fatto male?”
“ no. Grazie. Va tutto bene.” Balbetto.
Forse mi vergogno un po’ a farmi aiutare … quindi non mi lascio abbattere dalla caduta e tento di nuovo. Io, Ciel Phantomhive, non mi arrendo mai.
Con sicurezza sistemo il cappello in testa, pulisco i piedi (non sono abituato a stare scalzo nella polvere, mi da anche un po’ fastidio, ma non lo do a vedere) e risalgo sulla corda.
Braccia aperte, sguardo attento. Un passo. Vacillo un momento, ma questa volta mi riprendo subito, Doll mi regge.
Una parte di me vorrebbe farcela senza aiuto, ma so di avere bisogno di lei. È la prima volta che sento di avere davvero bisogno di qualcuno.
Un altro passo segue il precedente e poi un altro. Quasi non mi accorgo di avanzare,quasi non mi accorgo che piano piano la ragazza mi ha lasciato camminare da solo, seguendomi a piedi.
Arrivo dall’altra parte quasi in trance, e scendo dalla fune con un saltello.
Doll mi guarda con ammirazione, la stessa che forse si può leggere nei miei occhi.
“ hai visto? Sapevo che ci saresti riuscito”.
Sono costreto a darle il merito però, senza di lei non avrei ottenuto nulla.
“sei tu a essere una brava insegnante.”
Co ìn un po’ di spavalderia alzo ancora la corda, non fino a portarla al livello dei professionisti ovvio, ma già così sarà diverso.
La spavalderia è sparita, sono un po’ impaurito, ma non voglio deluderla : aiutandomi con uno sgabello più alto appoggio leggermente il piede sinistro alla fune, per trovare l’equilibrio.
Il trucco è sempre quello, concentrarsi, ma non pensarci troppo.
Senza ulteriori incidenti, giungo dall’altra parte.

***********
Smile sembra davvero entusiasta. Da quando lo conosco non gli ho mai visto brillare gli occhi in questo modo.
Si avvicina, mi batte il cinque ed esclama: “ Vorrei fare qualcosa per ringraziarti. Qualcosa di speciale; come hai fatto tu.”
Lo guardo, mi siedo per terra a gambe incrociate e ascolto attenta aspettando le sue parole.
Quando si toglie il cappello e accenna un inchino, non riesco a trattenere un risolino.
“ Dai Doll! Sono nel bel mezzo di un discorso e di un’azione elegante!”
“Okay, va bene. Continua pure.” Annuisco mentre lui, tendendo una mano verso di me chiede: “My Lady, mi concederebbe l’onore di questo ballo?”
“Ma io non so ballare! Sono impacciata quando non sono sulla fune con il mio vestito … ma tu … sai ballare?”
“ Shh … dammi la mano. Se io posso camminare sulla corda, tu puoi ballare.”
Ricambio goffamente l’inchino, e accetto l’appoggio del suo braccio.
Lui, da parte sua allunga l’altra mano sui miei fianchi, tirandomi a se, e poi comincia a canticchiare una melodia dolce, come una nenia segreta, proveniente dal passato.
“Chiudi gli occhi, prova a seguire i miei movimenti.”
Obbedisco e mi lascio trasportare da lui, come in un volo : o più correttamente, proprio in un ballo. È così che ci si deve sentire.
Mi sento una principessa e la mia mente viaggia fuori da questo tendone, in eleganti palazzi e sale da ballo.
Quando riapro gli occhi vedo Smile, che si complimenta con me e mi chiede se voglio ballare ad occhi aperti questa volta, per imparare i passi.
Alla fine in un po’ più di un ora riesco a fare i passi basilari e a ballare senza dipendere completamente.
Non avrei mai creduto di riuscirci.
“Grazie”. Sussurro all’orecchio di Smile, mentre siamo ancora stretti l’uno all’altra.
*** *** ***
Dopo una ricca cena preparata dalle sapienti mani di Black, i membri della prima squadra si incontrano per una riunione, ma siccome sono la più piccola e non vi prendo parte quasi mai, decido di fare lo stesso anche oggi.
Non vedo motivi per farlo proprio stasera.
L’ aria è freschina, ma il cielo è limpido e senza nuvole: forse più tardi si potranno vedere persino le stelle.
Tiro fuori dalla mia borsa di pelle una sciarpa di lana bianca, me la stringo intorno al collo e faccio per chiudermi la giacchetta, quando Smile mi raggiunge e mi saluta scompigliandomi i capelli.
“Ciao!” esclama poi.
“ ‘Sera Smile. Come stai, non ti ho visto a cena!”
*** *** *** *** ***
“Mi sentivo poco bene … “ mento, quando in verità ho passato la pausa della cena a parlare con Sebastian delle ultime novità delle quali siamo venuti a sapere informandoci reciprocamente delle scoperte.
Questa è l’ultima sera e durante la giornata ho pensato molto a quello che devo fare.
“Doll.” Chiamo la ragazza fermandola con un tocco sulla spalla.
“ Smile? Che ti prende? Improvvisamente hai cambiato sguardo.”
“ So che sai tenere un segreto. Ti devo dire una cosa molto importante. Che non devi rivelare, anche se non ti piacerà. Ascoltami. Promesso?”
“ Promesso.” Risponde la ragazzina stringendomi la mano per suggellare il patto.
“ Non posso dirti il motivo. Mi piacerebbe davvero. Ma non posso rimanere qui con te. Non posso più rimamere qui. Questa è la mia ultima notte.”
Doll mi fissa a bocca aperta, senza sapere cosa dire, con un espressione sorpresa e triste allo stesso tempo dipinta sul volto. Deglutisce, assorbendo la notizia e risponde scegliendo con cura le parole: “ Ve bene. Non ti chiedo altro. Se non di seguirmi. Siccome è l’ultima notte voglio mostrarti una cosa. Un posto speciale, il mio piccolo angolo di paradiso, dove vado quando mi sento sola o voglio non pensare a tutta la tristezza che mi circonda. Mi piacerebbe condividerlo con te.”

*** *** *** *** ***
Voglio portarlo in un prato ai confini dell’ accampamento, dietro le doccie.
Non ci viene mai nessuno qui ed è il luogo meno illuminato: si potranno osservare persino le mie amate stelle. Quando ero piccolina il Grande Padre mi ha insegnato a riconoscerne alcune.
Dopo pochi minuti di giro per il campo, tra tende e mucchi di cose, raggiungiamo il mio posto. Il posto dove l’erba è più verde, per me.
A lato c’è un grande albero di salice, molto vecchio e ricco di fronde.
Quando mi stendo sotto di lui mi sento al sicuro: d’estate offre riparo dal caldo e d’inverno dal vento.
Smile ed io decidiamo di sdraiarci sotto al salice, ad aspettare che la notte diventi più scura.
All’ improvviso una folata di vento inattesa, nonostante l’albero che avrebbe dovuto ripararci, sposta il ciuffo di capelli dall’occhio ferito.
D’ impulso tento subito di risistemarlo,per nascondere la brutta cicatrice,ma Smile mi ferma con una mano.
“Lascia. Fammi vedere.” Dice sfiorandomi il viso.
“Cosa ti è successo?
“Non ne ho mai davvero parlato con nessuno … se non con il Fratellone … ecco, i mie genitori quando ero più piccola litigavano spesso : ricordo poco , ma so che mio padre beveva e picchiava mia madre. Un giorno se la prese con me. Forse avevo quattro o cinque anni quando mia madre mi abbandonò in mezzo alla strada non potendo più permettersi di mantenermi dopo la morte di quell’uomo. È stato un po’ di tempo prima che Joker mi facesse entrare a fare parte del suo gruppo. Ci sostenevamo a vicenda laggiù, nei vicoli sporchi dell’East End”
Le lacrime cominciano a scorrermi sul volto e Smile mi prende per mano.
Ci addormentiamo così, mano nella mano, sotto le stelle.
*** *** ***
Mi sveglio nel bel mezzo della notte e Doll è ancora abbracciata a me.
La scosto delicatamente, la luna piena le illumina il bel volto.
Ora devo proprio andare via.
C’è una cosa che devo fare prima di andare.
Mi avvicino a lei prendendole il visino tra le mani e le dò un bacio. Il mio primo bacio.
Lizzy non lo saprà mai probabilmente.
Sento le sue labbra morbide contro le mie: sapore dolce e profumo fresco su lei. Le mie mani su di lei. I suoi occhi chiusi, che sembrano tremare, come in un sogno.
Staccandomi mi concedo un minuto per guardarla, per osservarla: com’è bella, sdraiata su quest’erba umida … sembra un folletto di una di quelle fiabe che mia madre mi raccontava da bambino.
Come ultimo saluto mi tolgo la giacca e la copro. Evidentemente lei se ne accorge appena, e si rannicchia come una bambina.
Senza soffermarmi oltre, riprendo la mia maschera di freddeza e desiderio di vendetta : nascondo i miei sentimenti ancora una volta, e lascio l’identità di Smile: tornando a essere solo io,
Il Conte Phantomhive Ciel.
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