nei tuoi occhi il mare

di cleofex
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'ira funesta di Sophia ***
Capitolo 2: *** suite 23 ***
Capitolo 3: *** con l'amore non si scherza ***
Capitolo 4: *** sorpresa inacidita ***
Capitolo 5: *** un attacco della strega mancato ***
Capitolo 6: *** ti voglio bene ***
Capitolo 7: *** nuove sfumature ***
Capitolo 8: *** chiarimenti inattesi ***



Capitolo 1
*** l'ira funesta di Sophia ***


-credo solo che dovresti smetterla di saltare da una parte all’altra del palco! Ed io ogni volta lì, senza poter far niente per te anzi, pronta a correre dietro le quinte per potermi assicurare che non è mai niente di grave! In più oltre a tutto quello che vi vola sul palco, vi prendete anche la briga di bagnarvi con l’acqua e rendere il tappeto più scivoloso! E smettetela di fare quella faccia perché lo sapete che ho ragione! Tu Niall hai gia dovuto operarti il ginocchio o sbaglio???

Sophia era incavolata nera, possibile fosse l’unica a rendersi conto di quanto Liam ed anche loro rischiassero ogni volta?! Continuava ad emanare sguardi incandescenti, oh si che era arrabbiata. I ragazzi della band più famosa al mondo amavano divertirsi nei loro show ma dal divertimento a finire in ospedale, beh si che era grave. Trai tanti sguardi fissi sul pavimento, per non incrociare l’ira della giovane modella che solo Liam, il suo fidanzato, osava sfidare, vi era lo sguardo più colpevole di tutti: Harry: era stato lui a svuotare la bottiglietta d’acqua su Liam e poco dopo questo era scivolato cadendo sul suo stesso braccio destro. Harry Style poteva anche sembrare un leone, col suo timbro caldo, con i suoi capelli ribelli, ogni suo gesto veniva osannato dalle fan, ma dietro tutto questa corazza ,nessuno lo sapeva, si nascondeva un ragazzo con una sensibilità estrema, tanto che in molte interviste piuttosto blaterava fingendosi quasi pazzo, perdendosi in discorsi spesso senza sens, che raccontare il falso.
-Soph…sono…sono stato io.
-lo so Harry! Credi che venga a tutti i vostri concerti e non mi accorga di quello che succede?? Insomma questa sera è toccato a liam , domani a zayn magari, lo capite?
-oh andiamo Soph, sembri mia madre!
Non c’era offesa peggiore che il suo fidanzato potesse farle.
Amava Liam, lo aveva capito da subito e con i suoi difetti, come in un pacchetto completo, aveva accettato senza problemi la sua popolarità, i suoi impegni…poi era arrivato il progetto ambizioso della casa discografica, una sorta di conquista del mondo dall’etichetta 1D. Lo amava così tanto che aveva paura di perderlo. Per quanto si dimostrasse attento nei suoi confronti, rimaneva comunque un ragazzo di 20 anni che aveva l’opportunita di viaggiare continuamente, instancabilmente troppo e in ogni momento avrebbe potuto scegliere qualunque altra... E lei? Una modella per un marchio londinese poco conosciuto. Ci credeva davvero nella loro storia ma continuava a temere quel maledetto tempo , scandito dagli impegni, che li teneva distanti ; Scoppiò in lacrime quando Liam ,dopo averla portata a cena, le aveva implorato di accettare di accompagnarlo in tutte le date. Significava molto per lei, per loro; e mentre credeva di poter vivere felice il suo sogno d’amore, la tristezza bussò alla sua porta: era il giudizio degli invidiosi, di chi vuole solo distruggere senza comprendere. I paparazzi li avevano fotografati in continuazione e moltissimi si imposessarono via web delle loro foto per poi commentarci sopra “ però, sembra sua madre. Era meglio Danielle.”
Lei sembrava sua madre, non era degna di lui, danielle era quella giusta. Ma perché? Che senso aveva farsi mille complessi se lui aveva scelto lei? Se lui aveva chiesto a lei di seguirlo, se lui diceva di amarla e di fare l’amore con lei, se…e se quegli altri si sbagliassero?
Aveva voltato le spalle ai ragazzi ed era corsa nella loro suite di un lussuoso hotel in Las Vegas, stava per svoltare l’angolo e prendere l’ascensore quando  una mano grande, calda, forte, s’impossessò della sua spalla sinistra, poteva essere solo la sua. Colui che poteva spegnere ogni suo dubbio, che le dava ogni certezza, che l’allontanava dal buio triste  per tenerla con se sotto un palco, in uno yath, al matrimonio di amici, sempre con lui che non aveva mai timore di dimostrarle quanto fosse follemente innamorato.stavolta pero in quegli occhi scuri oltre che la solita luce di passione, di serenita ne lesse una nuova di scuse . Lui sapeva, più volte l’aveva sorpresa a leggere commenti,ashtag e altrettante volte l’aveva consolata come solo lui avrebbe potuto.
Sophia non seppe resistergli, si fiondò sul suo petto, trattenendo a fatica le lacrime, gli circondò la vita con le braccia e lo strinse a se. Due dita le alzarono delicatamente il volto: era la sua tacita richiesta di affetto. Chiunque fosse passato di li, avrebbe visto i due bei giovani baciarsi con cosi tanta passione da arrivare ad invidiarli per tutta quella innocenza, bellezza, spontaneita’ che appartengono solo a due davvero innamorati.

 
Riusciva ad intravedere i primi raggi del mattino, i primi raggi che illuminavano la città del divertimento per eccelleza, las vegas, ed una consapevolezza lo rendeva prigioniero di se: non era riuscito a chiudere occhio e non aveva idea del perché o forse un’idea, una vaga idea la aveva con se da qualche mese ormai: una piccola crepa nel suo cuore. Allungò una  mano sul commodino, prese il pacchetto di sagarette e si diresse nel balconcino con vista mozzafiato; las vegas lo stava illudendo con la sua magia, con i soi edifici che richiamavano ogni parte del mondo…già…lui che avrebbe voluto essere solo in unsolo posto del mondo, in realtà non aveva imortanza dove ma…con chi e non aveva idea di quando sarebbe potuto accadere. Si era accorto di avere una grande problema quando il palco, la musica non gli bastava più; persino le riviste erano riuscite a scattargli delle foto in cui non era riuscito a fingere nemmeno con se stesso, l’alcoll si era rivelato un fedele compagno. Mai come in questi giorni aveva sofferto la lontananza da casa, sapere di avere una cugina tra la vita e la morte, sapere che era la più giovane della famiglia una bambina innocente alla quale non sarebbe dovuto accadere tutto ciò, lo rattristiva sempre più. Voleva riabbracciare sua madre, le sue sorelle, e poi anche lei…

-Zayn! Mi ascolti?

Il ragazzo, assorto nei suoi pensieri non si era accorto della presenza di Niall, il quale per assicurarsi he l’amico non fosse caduto in qualche strano maleficio, ebbe la brillante idea, da pazzo qual’era, di scavalcare la ringhiera che li separava e raggiungere con una pacca alla spalla il moro che lo guardava ancora perplesso, come se avesse appena visto e.t.
-non hai dormito nemmeno oggi, vero?
Zayn si riscosse completamente dai suoi pensieri e con un cenno del capo acconsentì alla previsione dell’amico, sempre premuroso e disponibile per aiutare chiunque con ogni mezzo.
Ormai si conoscevano da troppo tempo er chiedersi cosa c’era che non andasse. Niall sapeva ed anche Zayn sapev…a ma caratteri diversi portano inevitabilmente a decisioni e ad azioni diverse. Niall reagiva in un modo, Zayn in un altro.

 
-SOOOOPH!
Sophia stava raggiungendo Liam nella palestra dell’hotel e da qualche minuto una voce continuava a chiamarla, si era voltata più volte ma non riusciva proprio ad individuare il proprietario, sino a quando non le venne incontro affanato.
-scusami per ieri, so cosa si prova e so come sei stata…è successo anche a Lou, qualche anno fa…quindi…scusa…
Harry, un misto tra allegria, energia, magia, buonsenso e sincerità, la abbracciò forte. Lei sapeva il suo piccolo grande segreto, le aveva permesso di entrare a far parte di quella intimità che era concessa solo tra loro, ma entrambi sapevano di poter fare affidamento ‘uno sull’altra.
-ora però dobbiamo aiutare Niall…
Sophia si staccò dall’abbraccio non capendo cosa volesse dire il riccio altissimo che aveva davanti a lei, ma al suo sguardo indagaorio Harry svuotò il sacco…
-lo sai che io voglio bene a tutti loro e voglio solo vederli felici, per una volta vorrei vedere anche loro con gli sguardi innamorati che abbiamo noi Soph! Ero così accecato da questo mio progetto che ho anche litigato con Gemma, perché sta frequentando un tipo che…beh io l’avrei accoppiata con Niall…poi ho pensato a Lottie, ma sai meglio di me di quanto mi sia impossibile attuare una cosa del genere…
I due scoppiarono in una risata cristallina, di chi la sa lunga…e ancora una volta quei due si erano capiti al volo.

Spero vi sia piaciuta questa mia interpretazion e...cosa staranno confabulando Sophia e Harry??
baci&baci Cleofex
 
 
 

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Capitolo 2
*** suite 23 ***


Suite 23.
Capelli spettinati, pelle sudata, occhi lucidi. passione, sincerità, armonia, questo vedeva Harry nell’uomo che aveva davanti a se, quello stesso ragazzo che aveva conosciuto tre anni fa, lo stesso di quello show , lo stesso di quei provini,lo stesso col quale faceva l’amore dopo ogni concerto, l’unico che potesse amare. Era così felice e soddisfatto di aver riconosciuto da subito la sua anima gemella in Louis Tomlinson che aveva voglia di urlarlo al mondo intero ma, il mondo intero  ,orma l’aveva capito, è fatto di compromessi. E’ per lui, per il loro amore, che Louis era costretto a mentire…era così buffo guardarsi senza occhi indiscreti pronti  a riprenderli, a fotografarli. Si guardavano con occhi sognanti ed ogni giorno baci focosi accompagnavano la loro buonanotte, ripercorrendo la loro storia sui  corpi tatuati con l’intento di creare un unico corpo. “it is what is it”, gli uccelli, la farfalla, il cervo, il cuore sulla spalla di uno, un cuore nella parte superiore del  braccio dell’altro, la nave, la bussola...Louis aveva tatuato il braccio destro, Harry il sinistro ed ecco gli amanti più innamorati della suite 23.
“ti amo Lou”
Glielo disse con una voce tranquilla ma forte, come se con quelle  parole  avesse potuto far apparire una cupola dorata nella quale poter proteggere tutto quello che provavano l’uno per l’altro. Lou gli lasciava candidi baci, formando una scia sul suo petto, per poi arrivare al collo per baciarlo e guardarlo con aria sognante, con quegli occhi con i quali l’assetato giunge alla fonte, con quelle mani con le quali il cercatore della felicità ha raggiunto il suo obiettivo più ambizioso,con quei movimenti lenti propri solo ad uno sposo devoto all’amata; per poi tramutarsi in gesti maliziosi, in uno sguardo presuntuoso che Harry conosceva bene…
“ovvio che mi ami, sono il più bello del pianeta Hazz!”
Harry non riuscrì a trattenersi dalle risate, dopo 3 anni Lou era ancora in grado di uscirsene nel bel mezzo del loro rapporto con una delle sue, come poteva non amare uno così?
Lou riportò il suo viso accanto a quello del suo ragazzo.
“ ormai sei mio, per sempre  ”  possessivo, geloso,affettuoso, dolce, divertente ed estremamente fedele; La loro relazione era nata per volere di Louis, era lui che aveva insistito, lui che l’aveva capito,difeso, inseguito, corteggiato, protetto,amato e…perdonato. Con lui aveva imparato ad amare, bastava che lo guardase negli occhi e sapeva già di cosa avesse bisogno, con lui era per sempre, gliel’aveva promesso.  Si baciavano come se facessero parte l’uno dell’altro, come se fossero due pezzi di puzzle perfettamente coincidenti e loro questo lo sapevano.Si baciavano come volersi annullare l’uno nell’altro.
-Hazz…
La voce del compagno lo dissolse dai suoi lieti ricordi, fissò lo sguardo nel suo e sorrise perché era felice, come sempre con Lou, per sempre con il suo Lou.
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Aveva preferito rimanere nella sua stanza d’albergo in compagnia di un centinaio di fogli bianchi ed una matita, compagni fedeli di una vita e chissà se anche stavolta lo avrebbero aiutato ad uscire da quel tunnel nel quale si era rifugiato. Orgoglio, si trattava di uno stupido e fottuto sentimento naturale che gli impediva di reagire. Il cuore aveva sopraffatto la mente e rimaneva solo il vuoto, l’amarezza, il rancore...
Chiuse gli occhi e con le dita si massaggiò le tempie. Doveva liberarsi da tutto quel pessimismo che lo circondava, fortuna che c’erano i ragazzi: gli amici che non aveva mai avuto a causa del suo carattere menefreghista, strafottente e…orgoglioso. Ma questi nuovi amici che ormai aveva da ben 3 anni avevano fatti molto per lui, avevano ascoltato i suoi silenzi e lo avevano capito. Un sorriso involontario s’impossessò delle sue labbra, era felice con loro ma…per quanto avrebbe resistito? Harry e Louis spesso si ritiravano nella loro suite per poter recuperate il tempo perduto davanti le telecamere, Liam aveva sentito l’esigenza di tenere accanto Sophia, Niall era sempre inspiegabilmente felice riuscendo a mascherare la solitudine che lo accompagnava per la maggior parte delle volte, e lui, Zayn Malik iniziava a sperare che da un momento all’altro tutto potesse finire per riabbracciare sua madre, le sue sorelle e…magari  avrebbe potuto abbracciare LEI, come prima, più di prima…
 
Improvvisamente avvertì un gran baccano proveniente dalla camera accanto la sua: doveva essere Niall. Guardò l’orologio, erano le 14,15 e Niall stava dando il suo buongiorno al mondo in diretta dalla città di Las Vegas. Evidentemente quella mattina il biondino aveva deciso di distruggere la camera e proprio mentre Zayn decise di alzarsi dal pavimento abbandonando i  suoi disegni, si accorse di come quella furia dell’irlandese fosse, suo malgrado, dietro la sua porta.
 
-devo andare a fare compere Zayn e tu vieni con me…Mark si è dovuto allontanare, credo non si senta molto bene ed è libero solo Josh, quindi tu vieni con me!
L’entusiasmo l’allegria e le fossette rosse irlandesi parvero convincerlo. Dopotutto Niall era sempre pronto ad ascoltarlo, glielo doveva.
 
Arrivati  in una via di Las Vegas piena di negozi, Zayn fu attratto dalla vetrina di una libreria ma Niall lo aveva gia’ sorpassato per fermarsi chissà dove. Decise di inviargli un messaggio comunicandogli d’essersi fermato.  Se non avesse avuto la fortuna di fare il cantante, avrebbe di certo fatto l’insegnante; aveva poco tempo per leggere, per completare la sua istruzione ma forse un buon libro lo avrebbe aiutato…
Inspiegabilmente i suoi piedi si mossero da soli nel reparto musica ed il suo sguardo non potè che finire su una copertina rosa con una foto centrale: era il libro delle Litlle mix.
Perrie, non riuscivano a vedere altro i suoi occhi.
 
 Perrie.
 
Alla vista di quel volto ,il suo cuore tornò nuovamente a battere forte, sino a voler spaccare la gabbia toracica, gli mancava il respiro e sentiva di respirare appena.  E come quella sera di alcuni mesi prima, si ritrovo con le mani sugli occhi. Piangeva. Zayn Malik piangeva per Perrie Edwards.
 
SCUSATEMI!
So che avevo promesso di aggiornare subito ma per problemi di salute non ho potuto…
Sperando che mi abbiate perdonato…allora?? Vi piace il pezzetto Larry?? Io credo davvero che abbiano voluto creare un unico corpo, come se un giorno, magari in un’altra vita, potessero riconoscersi e appartenersi per quei segni, oltre la morte, sino l’inferno…
Zayn ha grossi problemi con il suo <3…mmh…secondo voi? Cosa sarà successo tra Perrie e Zayn?
A presto, spero…
 
Baci&baci
 
Cleofex 

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Capitolo 3
*** con l'amore non si scherza ***


Niall Horan adorava, più di qualunque altra cosa, il cibo.
 Qualunque cosa fosse commestibile passava per il suo stomaco e, se si trattava di prodotti provenienti di Nando’s o di cucina italiana, arrivava persino ad emozionarsi  e ad esultare sino al giorno dopo, come in quel caso…
-Josh, credmi amico,non c’è niente meglio di Nando’s, forse la cucina italiana…si, ne sono sicuro! E non  solo qualità, è sapore, felicità, La pizza..oh si! Lo sapevi che quella napoletana ha il bordo ripieno?? Me l’ha detto un cameriere italiano!  Potessi mangiare sempre, beh credo che lo farei senza problemi!  
L’uomo muscoloso, quello che avrebbe dovuto occuparsi unicamente di Zayn, aveva ormai abbandonato l’idea di ignorare o peggio, di riportare il biondino alla realtà. Era un caso perso…
-Niall meglio che contieni il tuo entusiasmo o ci ritroveremo sommersi di fan e vorrei ricordarti che abbiamo perso Zayn  e, già che ci siamo, prima che tu me lo chieda, Si, seguo te perché so quanto fatichi Mark a tenerti sottocontrollo!
L’accusato arricciò la fronte, vergognandosi come un bambino di aver costretto Josh, il body guard di Zayn, e Zayn stesso ad abbandonare lo stato di quiete che avevano assunto in hotel ma credette che comprare qualcosa e farlo assaggiare ai due malcapitati, avrebbe cambiato la sua situazione.
La soluzione era sempre nel cibo per uno come Niall Horan.
 
Improvvisamente si ritrovò a chiedersi se fosse felice, istintivamente rispose a se stesso di no.
Poteva avere, fare tutto ciò che voleva ma come  poteva accontentarsi di cose materiali? La sua vita sarebbe stata sempre un cumulo di esperienze? E che ci avrebbe fatto un giorno con tutte queste esperienze? Avrebbe voluto raccontarle a qualcuno, non ai suoi, non a Greg, magari a Theo con qualche anno in più ma…più vedeva Harry e Louis, Liam e Sophia, più aveva voglia di condividere i suoi pensieri e le sue paure, con un bacio, con un abbraccio che sapesse di casa, di amore, ma gli bastava osservare Zayn per ricredersi.
 
Con l’amore non si scherza.
 
Certo, avrebbe potuto avere una ragazza a notte per il resto della sua esistenza ma non era quello che voleva.
Una relazione una condivisione, era difficile da vivere nelle sue condizioni: vent’anni, un mondo da girare in continuazione, mal di testa continuo, contratti, conferenze stampa, show, interviste, paparazzi… Chi sarebbe stata disposta ad accettare tutto questo per lui? Spesso si era anche risposto a questa domanda: solo una fan.
Era convinto che potesse trovare la sua anima gemella solo in una fan ed una volta gli era sembrato di averla davvero trovata!
Sorrise tra se al pensiero della diciottenne londinese: Caroline, una ragazza conosciuta per caso in un supermercato, una fan che lo aveva riconosciuto; lo riempiva di e-mail ma che non era disposta a seguirlo, ad amarlo perché…” sono solo una ragazza normale, non mi va di affrontare certe situazioni, certe fan, e poi…ho già un ragazzo che mi piace”.
Insomma le fan potevano  anche giurare di volerlo amare a vita, ma poche avrebbero davvero rinunciato alla propria vita per lui.
 
Quando entrò nella libreria riuscì a percepire sguardi che non credeva di aver mai potuto attirare su di se: commesse bellissime si avvicinavano  lentamente sorridendogli, troppo belle, troppo false.
No, non sarebbe stato a Las Vegas che avrebbe trovato l’amore.
Maledì se stesso per quel pensiero, aveva una vita perfetta, si ok era importante avere qualcuno che ti amasse ma era ovvio che non era quello il suo momento.
Zayn gli aveva comunicato di essere nel reparto musica, lo riconobbe dal cappuccio nero sopra la testa e, avvicinandosi, fu certo che fosse lui a causa del suo sguardo vuoto.
Sospirò per farsi forza, per darsi abbastanza coraggio da aiutare l’amico ancora una volta, gli si era persino chiuso lo stomaco o forse…le sue mani strinsero i pacchetti che aveva ritirato poco prima, le sue fossette rosse si ingrandirono, stava preparando il migliore dei suoi sorrisi…
 
-Zay…andiamo?
Ingenuamente aveva creduto che Zayn potesse fingere ancora una volta e ,ancora una volta, avrebbe potuto far finta di niente ed aiutarlo a dimenticare quei momenti ma questa volta il moro continuava a dargli le spalle e la sua risposta fu ciò che non si sarebbe mai aspettato di sentire da uno come lui…
 
-voglio andare da lei.
 
Malik lo disse con un filo di voce che sperò che l’amico non fosse riuscito a sentirlo.
In realtà quelle parole gli sfuggirono dalle labbra, erano state articolate direttamente dalle sue corde vocali , era stanco di aspettare, di  impazzire…
 
-devi aspettare solo qualche settimana e potrai andare ovunque…
 
-già, qualche settimana…
 
Finalmente distolse lo sguardo da quel quadro insignificante, solo un diversivo, come un altro, sul quale volgere il proprio sguardo e nascondere i pensieri.
Sorrise debolmente al biondo e non potè non scappargli una risata cristallina quando lo vide alzare le braccia e stringere forte tra le mani dei pachetti: Nando’s.
 
Liam Payn era nel suo camerino con una delle stiliste, per cercare di capire cosa avrebbe dovuto indossare per una intervista, mentre concentrava la sua attenzione su una maglietta rosso fuoco la porta fu spalancata da un riccio che conosceva molto bene: Harry Styles.
E quando il riccio-cowboy entrava così in scena, c’era solo da temere che avesse combinato qualche guaio e cercasse disperato un aiuto; fu convinto di ciò quando incrociò il suo sguardo acceso, di chi è in attesa della “buona” riuscita del suo piano, almeno secondo le sue prospettive,ovvio. E proprio mentre  si preparava psicologicamente a dire il suo primo “NO” all’amico, si ricordò di esserci dentro sino al collo…per amore…
 
-Liam, dov’è Soph?
 
Harry sapeva che Sophia era una ragazza speciale, sensibile,attenta, per questo l’aveva voluta nella sua squadra nel suo folle progetto “niallover”.
Niall, che, come Peter Pan, non avrebbe mai abbandonato la sua spensieratezza, Niall che era sempre inspiegabilmente felice così, senza mostrare l’esigenza di avere qualcuno della famiglia accanto, una ragazza…
Liam Payne credeva davvero che il suo amico irlandese stesse benissimo così,  dopotutto non gli aveva mai manifestato alcuna voglia di impegnarsi ma la sua Sophia lo aveva convinto quando gli aveva parlato dell’altra persona in questione.
Inizialmente  avevano discusso sino a notte tarda, solo quando si rese conto che la sua fidanzata ci credeva davvero in quel piano, decise di arrendersi al volere di Harry Styles.
 
-Louis sa che..
 
 Il riccio si apprestò a coprire con la mano la bocca di Liam, prima che questo potesse dire qualcosa di sconveniente per il suo progetto. Si limito’ a fargli un cenno col capo.
No, Louis non solo non sapeva, non doveva sapere.
Respirò a fondo, cercando di non mostrare quanto era contrario per ciò che sarebbe accaduto, poi ricordò le parole della sua ragazza, si rassegnò.
 
-ok. Sta arrivando.
 
-JOSH! Andiamo! Possibile che tu davvero non sia mai andato in un ristorante italiano??
Niall aveva affiancato il bodyguard tempestandolo di domande, curiosità. Il malcapitato aveva dichiarato di avere lontane origini italiane:la sua fine. Veniva ripetutamente accusato, senza logica, sotto gli occhi di un incredulo Malik che  avrebbe solo voluto chiudersi in una stanza e cominciare a ridere per quella strana situazione. Lui che, da bravo menefreghista strafottente, non era mai riuscito a fargli perdere le staffe eppure Niall ci stava riuscendo, involontariamente!
Erano appena entrati in albergo, nella reception c’erano un paio di turisti giapponesi o cinesi, chissà, non li avevano riconosciuti, molto meglio cosi.
Niall continuava a voltarsi freneticamente ogni due secondi per guardare Josh e comunicargli tutta la sua “amarezza” e nel fare ciò non credeva di dover guardare dove mettere i piedi e Malik potè godersi una scena fantastica, perfetta per un film comico: il biondo si era appena voltato nella loro direzione ed era finito,con una velocità incredibile, su una ragazza bionda. Si era praticamente seduto sulla ragazza che , cadendo a terra improvvisamente, col busto schiacciato sul pavimento, aveva urlato per il dolore ed ora aveva anche addosso il peso del ragazzo che se ne stava incredulo, con le fossette rosse sopra di lei e rideva della sua goffaggine, senza aver voglia di permettere alla ragazza di alzarsi dal pavimento in marmo verde, senza preoccuparsi di capire chi fosse e se si fosse fatta male.
Era incredibile come quell’irlandese fosse capace di ridere anche nelle situazioni più imbarazzanti.
Josh e Zayn accorsero ad aiutare prontamente la ragazza , il biondino si limitò ad alzarsi.
La ragazza fu più veloce di Niall, e prima che questo potè voltarsi, fu in grado di riconoscere la sua risata.
 
-HORAN, dovresti iniziare ad allacciarti i lacci di quelle nike che porti sempre ai piedi!!
 
Quella voce risuonò particolarmente familiare alle orecchie del giovane cantante che si voltò poco dopo e riconobbe la proprietaria di quella voce cosi acida, antipatica e mille litigi e discussioni riaffiorarono nella sua mente rivedendo quel volto.
Lo stomaco gli si contrasse per il fastidio e per la consapevolezza che di li a poco qualcosa sarebbe cambiato nelle sue giornate.
 
 
 
Ed eccoci ad un nuovo capitolo, un lavoro travagliato che mi ha tenuta occupata per tutta la settimana.
RICAPITOLANDO…
HARRY ha in mente un piano, questo piano ha il nome di “Niallover”. Ha dovuto chiedere aiuto a Sophia, perciò ha incluso persino Liam nel suo folle progetto ma…perché mai sarà folle? Perché Liam non è totalmente convinto??
Boh ahahh :=)
 
ZAYN sta male. Motivo: Perry. Ma cosa è accaduto tra i due? Che cosa ne è stato di quella coppia felice a Disneyland? Boh2 la vendetta :=)
 
A presto
Baci&bacini&bacetti
Cleofex

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Capitolo 4
*** sorpresa inacidita ***


Louis Tomlinson era appena stato svegliato dalla suoneria del suo cellulare, non era una suoneria qualunque, era quella che aveva inserito per le chiamate da “casa”. Ogni volta che il cellulare squillava in quel modo, dall’altra parte del mondo qualcuno lo cercava, poteva essere sua mamma, una delle sue sorelle o…più probabilmente una in particolare: quella rompi scatole di Lottie.
Lottie aveva compiuto 17 anni, era una ragazza dai capelli biondi ,schiariti dai vari prodotti di cui amava circondarsi e per questo Louis non perdeva occasione per prenderla in giro, adorabile conversatrice ma,come il fratello, non poteva fare ammeno di portare scompiglio ovunque andasse.
Con il braccio lentamente, si allungò verso il commodino, il display sembrava impazzito:si illuminava e si spegneva oscurando e illuminando le lettere che componevano il nome di colei che non avrebbe mai voluto ascoltare appena sveglio :Lottie.
Inizialmente decise di ignorare la chiamata ma lo spirito del fratello maggiore glielo negò.
 
-pulce che vuoi?
 
-LOUIS!
Non poteva certo sapere il motivo di quella chiamata, per questo saltò dal letto appena sentì la voce preoccupata, allarmata e disperata della ragazza.
Nella sua mente immaginava già il peggio.
Forse sua madre, forse una delle sue sorelle, forse lei stessa era stata violentata, vittima di stalking o forse…forse qualcuno AVEVA SAPUTO,ma come?
E mentre il cantante si era già infilato i boxer che aveva lasciato sul pavimento ed una maglietta , psicologicamente già pronto per il terzo conflitto mondiale, quella disperata continuò..
 
-NON SAI COSA è SUCCESSO! SCENDI SUBITO! MUOVITI!
Lo spirito del fratello maggiore prima obbedisce,dopo cerca di capire. Era istinto. Dopo essersi infilato un paio di pantaloni comodi, scalzo, uscì velocemente dalla sua suite e scese le scale quasi volando sino a ricordarsi un piccolo particolare…mentre era sceso di ben tre piani, si fermò sul pianerettolo, prese un bel respiro e con quanta calma potè riuscire a trovare…
 
-Lottie stai impazzendo.
 
Già, sua sorella stava delirando. Come poteva ordinargli di “scendere”, come faceva a sapere che alle 4 di quel pomeriggio lui era a letto, a dormire nella sua suite e come faceva a conoscere l’albergo in cui si trovava? Ma prima che potesse continuare a pensare un urlo gli forò il timpano dell’orecchio sinistro…
 
-NO RAZZA DI FRATELLO INGRATO SONO A LOS ANGELES!!!SCENDI HO DETTO!
 
Fu del tutto inutile provare a continuare la conversazione perché la raggazza chiuse la chiamata.
Una cosa era certa, se era lì doveva essere arrivata con qualcuno, era troppo accomodante e pigra per compiere un viaggio così lungo e faticoso e per aver azzeccato proprio quell’abergo! Probabilmente la sua ira era stata causata da qualcuno della reception che non le credeva quando diceva di essere la “sorella di Tomlinson”, quindi niente di grave.
Si avvicinò all’ascensore , celando la rabbia che gli esplodeva dentro e mentre questa si riapriva al piano 0, quello della hall, promise a se stesso di dover fare una lunga e dolorosa chiacchierata con sua madre.
Lottie non poteva quasi ucciderlo per dei capricci.
 
-SMETTILA, SEI IL SOLITO RIMBAMBITO!
 
-E TU SEI UNA COGLIONA INCREDIBILMENTE STRESSANTE! BASTA, NON L ‘HO FATTO APPOSTA. E DIMAGRISCI PRIMA CHE TI SCOPPI LA FACCIA!
 
-NON INSULTARE! IO NON SONO GRASSA!
 
-UN’ALTRA BOMBA ALLA CREMA, CICCIABOMBA?
 
-IO TI AAAMMAZZO! LASCIATEMI STARE, VOGLIO SOLO PICCHARLO!
 
Louis riusciva a riconoscere perfettamente quelle voci, sentite e risentite, sempre uguali. Sbuffò e si avvicinò in una zona piuttosto appartata della hall, per fortuna che era ben nascosta, altrimenti i fan sarebbero impazziti e tutti di certo avrebbero odiato sua sorella.
Sapeva che quei due erano in grado di ammazzarsi per davvero ma non avrebbe mai immaginato di vedere quello che effettivamente gli si parò davanti.
 
Zayn e Josh, affannati e arrabbiati come non mai, trattenevano con fatica una ragazza bionda con un jeans largo ed una canotta nera che avrebbe voluto azzannare il malcapitato. Faceva davvero paura, i suoi capelli si muovevano da una parte all’altra, i due uomini non riuscivano a tenerla ferma, nessuno riusciva a farla calmare e la sua voce faceva invidia alla bambina dell’esorcista.  Il malcapitato era Niall Horan che se ne stava tranquillo, con  pugni chiusi a pochi centimetri da lei, senza che questa potesse effettivamente azzannarlo come un tigre fa con la zebra di turno. Il biondino si limitava a risponderle per le rime e a sorriderle, sapendo che solo così l’avrebbe innervosita ancora di più.
 
Louis intervenne prontamente per volontà di Zayn e Josh, s’interpose tra la sorella e Niall e quando questa realizzò di avere il fratello davanti a sé si immobilizzo e senza urlare ma con un tono isterico..
 
-era ora fratello!
 
Quello aveva incrociato le braccia sul petto, indispettito, arrabbiato, per essere stato svegliato per una sciocchezza e riuscì a comunicare tutto ciò alla ragazza davanti a lui, che forse colpevole,decise di sedersi a terra, in segno di pace, di tranquillità, mimando un vecchio indiano.
 
-Niall, preferirei mi lasciassi solo. Con te ci parlo più tardi. E tu sgualdrinella alzati e seguimi.
 
Detto ciò un Louis inaspettatamente adirato trascinò dietro di se la sorella e mimò un grazie e delle scuse ai due improvvisati arbitri di quell’incontro.
 
Nessuno fu in grado di riconoscere una figura maschile ben nascosta che scocciato di aver avuto quell’incarico stava aggiornando via sms i suoi strozzini. Liam Payne, inviato speciale del diabolico Harry Styles, per amore di Sophia Smith, aveva calcolato e spiato tutto.
 
 
 
SORPRESA!
Non vi aspettavate un altro capitolo eh??? J
 
Dunque…Niall ha travolto nella sua caduta una Lottie piuttosto inacidita e prontamente incazzata col ragazzo ma…perché si insultano così liberamente? Si conoscono? Ci sono dei precedenti tra i due? Boh J
Spero di avervi incuriosito tanto quanta basta per continuare a seguire questa storia J
 
Baci&bacini&bacetti
Cleofex
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** un attacco della strega mancato ***


Entrarono silenziosi nell’ascensore vuota.
 Il ragazzo non aveva voglia di parlare, era stanco e dispiaciuto  per quei litigi: sua sorella contro il suo amico. Ma dov’era andato Harry? Dov’è quando serve?
Lottie non aveva avuto il coraggio di guardare il fratello, si sentiva colpevole e non voleva farlo arrabbiare, voleva solo sorprenderlo, era l’unica sorella che potesse andare a trovarlo e invece…aveva fatto danni, come al solito, come quell’altra volta…
Prese un grande respiro e implorò la dea della fortuna…
-Harry?
Non ricevette risposta. Era incavolato nero, un guaio.
Quando le porte dell’ascensore si aprirono le prese violentemente il polso e la trascinò nella sua suite, implorando che Harry potesse arrivargli in aiuto da un momento all’altro. Non era mai stato bravo ad arrabbiarsi: o perdonava o chiudeva definitivamente i rapporti;non voleva fare nessuna delle due cose con sua sorella ;sicuramente aveva cominciato lei, come sempre, e l’aveva sempre perdonata ma questa volta sarebbe stato  diverso.
 
Quando entrò nell’enorme camera/appartamento si calmò ,come per magia:era per il profumo del  suo ragazzo che gli riempiva gli occhi e il cuore. Harry doveva essere sotto la doccia perché la porta del bagno era chiusa. Lottie, come se nulla fosse, si tolse le vans e si stese sul letto, sul loro letto matrimoniale. Fece finta di non notare quell’atteggiamento di invadenza, si sedette su una poltroncina e attese che l’amato uscisse dal bagno, indeciso se preferirlo in accapatoio o senza, data la presenza della sorella...
 
-ciao amore! Dove sei stato?
Capcakes fece la sua entrata sorridendo al ragazzo che ricambiò il suo sorriso con un bacio casto e, quando quello lo guardò stranito, gli fece segno verso il letto.
 
-ciao Lottie! Fatto buon viaggio?
 
-ecco bravo Harold. Dimmi sgualdrinella pigra accomodante prepotente cozzara, come sei arrivata qui?
 
Harry si limitò a salutare la ragazza e a sedersi accanto a lei, sul letto, sperando di riuscire a gestire quella conversazione così importante.
 
-ok Louis, te lo dirò solo una volta, poi non potrai più rompermi, ci stai?
-NO.Rispondi alla mia domanda e smettila con i ricatti.
Harry incoraggiò Lottie in quella conversazione con uno sguardo  incoraggiatore , riuscii inaspettatamente a convincerla. La ragazza prese un grande respiro, chiuse gli occhi, come a voler riordinare il caos che regnava nella sua giovane mente e cominciò a parlare velocemente, come volendosi giustificare, come se avesse voluto chiedere scusa, a modo suo…
 
-ok. Ho saputo che Sophia è qui, cioè…è rimasta anche lei  a Las Vegas e l’altro giorno, chattandoci mi è venuta voglia di farti una…una sorpresa…che NON HO POTUTO FARTI PER COLPA DI QUEL CRETINO!
 
Si coprì la bocca con entrambe le mani, l’aveva fatto di nuovo. Non riusciva a sopportare la presenza di Niall nella sua testa. Aveva risvegliato l’ira del fratello, che a quelle sue ultime parole, si alzò con le braccia incrociate e iniziò ad urlarle contro, più di prima…
 
-volevo farti una sorpresa LOU!
 
“Lou”, era così che lo chiamavano le sue sorelle. Lou, semplicemente tre lettere che scatenavano in lui un amore infinito verso la sua famiglia.Si era ripromesso di non far mancare nulla alle sue sorelle, che sarebbero sempre state delle principesse per lu,i e persino ora, infuriato, con le braccia incrociate al petto, lasciava che la rabbia di poco prima gli scivolasse via; guardò Harry, la sua ancora di salvezza, il suo senso della vita, e aveva già dimenticato tutto.
 
-ok. Va bene. Potrai stare qui ma ora devi dirmi cosa è successo con Niall.
 
Improvvisamente lo sguardo di Harry si fece più attento, doveva cercare di capire. Certo, il piano era iniziato prima del previsto, gli era sfuggito di mano ma…cosa era successo? Liam aveva dovuto correre per le scale e seguire Louis..
 
-quel co…cocciuto di mmMIALL HORAN…
-Niall, ripeti con me…Niall…
Insistette il fratello con calma, riuscendo a prendersi una piccola vendetta nei confronti della peste che lo guardava infuriata.
-Ni…Horan…mi è caduto addosso perché dice di non avermi vista! E invece lo ha fatto apposta! Me lo sono ritrovato seduto sulla mia schiena che rideva come un …che rideva.
-ti ha chiesto scusa? Intervenne Harry
-si, a modo suo però…
-BASTA LOTTIE, MI HAI STANCATO! Niall è così! Non puoi pretendere che da un giorno all’altro diventi premuroso verso di te,  ti ha chiesto scusa a modo suo…immagino che lo abbia fatto mentre rideva e ti abbia innervosito
-SI!
-Beh, mettiti l’anima in pace, è così e nessuno lo cambierà. Non ci è riuscita la madre, tanto meno tu. Se vorrai continuare a stare qui IGNORALO e permettici un’esistenza felice o almeno , se proprio senti il bisogno di litigarci perché ritieni ti abbia fatto un torto: non coinvolgere altre persone, scegli un posto appartato in cui nessuno vi senta, non ucciderlo e non farmi sapere niente o ti spedisco a casa col primo volo e non scherzo!
 
-Niall, sono io…
 
Il biondino si alzò dal divano, dal quale stava guardando una delle sue amate partite di golf  e aprì la porta a Louis Tomlinson, consapevole di aver agito d’istinto,di essere stato insultato e di aver insultato pesantemente sua sorella.
Era grave,assai.
Lo fece accomodare sul divano rosso, gli offrì le patatine che stava sgranocchiando e, lacerato dal senso di colpa, cominciò a parlare.
-lo so Louis, l’ ho provocata. Stavo solo parlando con Josh e davvero non l’ ho vista!! E poi è successo tutto in un attimo. Ha iniziato ad urlarmi contro di tutto e di più e , ricordandomi dell’ultima volta, l’ho presa di peso e l’ho trascinata dove ci hai trovato, lì ha provato a picchiarmi e Josh e Zayn l ‘hanno bloccata, poi sei arrivato tu…
 
Niall era sincero, non aveva idea che sarebbe potuto succedere di nuovo e gli dispiaceva doversi scusare con Louis per aver trattato in quel modo la Peste. Aveva persino smesso di sgranocchiare e continuava a guardare preoccupato l’amico, sperando che anche questa volta avrebbe capito.
 
-Niall…ti giuro…sto cercando di trattenermi ma…non ci riesco aahahha l’hai davvero presa di peso? Ahahahahha e non ti è venuto l’attacco della strega? Ahhaahha
 
Tra le tante cose che aveva dovuto vedere tra la sorella e Niall, quella era la scena che non si sarebbe mai voluto perdere! Non vedeva l’ora di raccontarla ad Harry e a sua madre, sarebbero morti anche loro dalle risate, ne era certo.
Niall improvvisamente si sentì stranito, dentro di se una vocina, che decise di ignorare, gli diceva “ma lei non è grassa, è stato facile tenerla e…”
Le risate di Louis lo contagiarono, dovrà aspettare per continuare a dar retta a quella vocina…
-senti Niall purtroppo lei è così…credo che non ti darà piu fastidio per ora, se dovesse accadere non esitare a dirmelo..
 
 
Sophia  camminava da una parte all’altra della camera d’albergo e Liam non ne poteva più.
 
-Sop, ti prego, sta ferma…vedrai che da un momento all’altro cowboy sfonderà con la sua solita eleganza, quella porta e ti aggiornerà…e poi…è ancora presto per giungere a conclusioni, giusto?
Non è che si possono scoprire innamorati così, per una litigata…
 
-lo so, ma non era prevista!! Non doveva andare così! Insomma pensaci quei due non fanno altro che litigare, non hanno mai avuto una conversazione seria, normale, tranquilla…
 
-e credi che quei due siano abbastanza maturi da capirlo?
 
La domanda del suo ragazzo la turbò e non poco, forse per la prima volta iniziava a dubitare delle “capacità sensitive” di Harry. Forse Liam aveva ragione, nessuno dei due aveva mai manifestato di volersi impegnare con qualcuno. Eppure aveva dato la sua parola al riccio, non poteva deluderlo. Harry aveva fatto molto per lei e l’aveva resa partecipe del momento più bello della sua vita…
Sophia si avvicinò al letto, dove se ne stava Liam, con le mani dietro la testa e improvvisamente  si ritrovò ad osservare le braccia nude e muscolose del ragazzo che amava, alla follia; sapeva esattamente cosa fare e sorrise tra se.
La donna simulò uno spogliarello davanti al ragazzo che, quando questa rimase in biancheria ,non potè fare altro che attirarla a se e baciarla, in ogni parte, con una delicatezza estrema: era  ciò che di più prezioso aveva e non voleva altro che farla sua, ancora una volta, come la prima volta…
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** ti voglio bene ***


Era seduta su una poltroncina in pelle nera, nella mano destra teneva il suo iphone e con l altra giocherellava con le chiavi della sua camera.guardava il suo cellulare con interesse, come ad aspettare, da un momento all’altro, che questo potesse parlare.
Ogni volta era la stessa storia; quando litigava con Louis, non riusciva a fare finta di niente, come con sua madre o con qualsiasi altra amica.
 Louis era un fratello speciale, apparteneva a quella categoria di persone con i superpoteri: aveva il potere di far sorridere la gente, qualunque cosa accadesse. Era sempre stato cosi.
 Quando temeva  i lampi, doveva solo aspettare che il fratello si svegliasse e sarebbe corso da lei, ad abbracciarla forte e a canticchiarlequalcosa cosi, tanto per farla ridere.
Si sentiva una sciocca ad  aver provato una  gelosia possessiva  nei confronti del ragazzo, aveva impedito che le altre sorelle o semplicemente amiche gli stessero vicino troppo spesso e aveva faticato per convincersi che il fratello fosse innamorato di qualcuno che non fosse una persona scelta da lei stessa.Ricordava ancora la forte rabbia che aveva provato quando scoprì Louis guardare Harry con occhi diversi, con quello sguardo chesarebbe dovuto spettare solo a lei. Eppure capì subito che quella non sarebbe stata come le altre storie, come con Daniel o David, Harry era speciale, perfetto per il suo fratellone dai superpoteri.
 
-Lottie?
 
Una voce femminile la riportò alla realtà. Alzò pigramente lo sguardo e, dopo qualche secondo, le sue labbra si aprirono in un ampio sorriso.
 
-fatto buon viaggio Peste?
 
-sai quanto può essere noiosa El se non ha il suo ragazzo accanto…non capisco ancora perché abbia accettato questa stupida pagliacciata!
 
Lottie sembrava inspiegabilmente seria sulla questione, e Sophia cercò di sfruttare la situazione a suo favore.
 
-ormai hanno fatto le loro scelte piccola….e tu invece? Cosa mi racconti? Parleremo mai di un ragazzo che non sia quel deficiente di Arthur?
 
-non so Soph, credo che mi farò piacere le donne, se continuo di questo passo…insomma non riesco a farmene piacere nemmeno uno! Li vedo tutti uguali, tutti come…Arthur.
 
-devi smetterla di chiuderti in te stessa piccola! Non puoi davvero credere che siano tutti come lui…
-lo so Soph, lo so..
 
E proprio mentre Sophia cercava disperatamente le parole adatte per poter iniziare il suo piano, furono interrotte da un voce familiare che si dirigeva,come loro, nella sala per la colazione.
 
-Sop, Piccola Tomlinson…non fate colazione oggi?
-MI CHIAMO LOTTIE!
 
Ma lui la ignorò e andò a prendere posto ad un tavolo, iniziando a servirsi di brioches, cornetti, bacon, succo di frutta,latte,uova...
 Per un motivo del tutto inspiegabile Lottie si ritrovò ad aver seguito con lo sguardo il ragazzo e  scoprì anche di aver smesso di chiedersi perché fosse così strano, perché la sua colazione doveva includere tutto quel cibo, degno di un pranzo di natale con un menu sbagliato.
 Come se la fortuna l’avesse attesa,era capitata proprio davanti a lui e si sarebbe sentita una sciocca a chiedere alla sua amica Sophia di non sedersi al tavolo dove aveva già preso posto Liam.
Rimase scioccata e non riuscì a reprimere un versetto schifato che le uscì dalla bocca. Quello alzò la testa, si prese qualche secondo per ingoiare e cominciò a fissarla, stava per farle una delle sue battute ma si ricordò di aver promesso  che non l’avrebbe più insultata, fosse anche per scherzare,in questo modo poteva evitare che gli facesse l’occhio nero, come qualche mese prima.
 
-hai perso la lingua mr Horan?
 
Aveva promesso. Contò sino a dieci, poi esplose, cauto.
 
-se intendi darmi del lei con quel mr horan, non devi darmi del tu quando cominci la stessa frase.
 
E proprio mentre liam e Soph temevano il peggio per i due, inaspettatamente la malcapitata si limitò a sbuffargli in faccia e con somma sorpresa di Niall quella riprese a mordere il suo cornetto.
Cosa le era successo? Aveva davvero ceduto ai ricatti del fratello?
Non ci credeva nemmeno lei.
-NIALL! NIALL!
Il ragazzo stava finendo di bere il suo succo alla frutta, quando una voce stridula lo richiamò alle sue spalle. Tutta la sala volse gli occhi verso la giovane ragazza biondissima, una specie di fotomodella con un vestito attillato arancione che metteva in evidenza tutte le sue forme.
Liam e sophia invece si guardarono preoccupati, non era previsto.
-NIALL!SEI BELLISSIMO! TI PREGO FACCIAMO UNA FOTO!
Niall abbandonò a malincuore le uova col bacon, si sforzò con tutto se stesso di sorridere, di sembrare tranquillo e piacevolmente sorpreso da quella fan, completamente inconsapevole di suscitare l’odio degli uomini nella sala e l’irritazione di qualcuno che, con la scusa di non avere più fame, sparì dalla sala.
 
 
 
-sei…sei stanco?
La voce dall’altra parte del telefono tremava, lo si percepiva a chilometri di distanza e lui ne era certo. Era certo di essere stanco e che sua madre stesse tremando.
-sei…sicuro di stare bene?
-si, mamma..
- …è venuta a trovarci, sai?
Zayn Malik sapeva di avere un cuore ma mai come in quel momento ne era stato così consapevole.
“è venuta a trovarci” e l’unica cosa che aveva in testa era “perché non viene a trovare me?”
-…so che sei ancora in linea…voglio solo dirti che stai sbagliando a chiuderti in te stesso e dovresti affrontare la situazione e smetterla di piangerti addosso...di fare il duro con lei e con te stesso! Mi hai sentito? È per il vostro bene Zayn Malik!
La donna era arrabbiata, infuriata. Dunque sapeva cosa era successo, e allora perché lo trattava così? Possibile non riuscisse proprio a capirlo? Eppure aveva ragione. Non l’aveva più chiamata, né un messaggio, un’e-mail,niente. Anzi si era impegnato per evitarla. Aveva anche evitato le sue chiamate.
-mamma io…non lo so…
-zayn…devi solo affrontare la situazione e decidere cosa fare…ma non da solo, con lei. Chiamala.
-non posso…
-zayn…
-mamma…
-ti voglio bene
-anche io, mi mancate.
La signora Malik non seppe dire se quel plurale fosse rivolto anche a quella ragazza , alla quale si era tanto affezionata dal primo giorno che la conobbe. Non aveva mai visto suo figlio così felice, era stata in grado di cambiarlo, di farlo sorridere e lui voleva solo tenerla stretta a se, forse in un modo troppo possessivo ma ne era certa, suo figlio amava alla follia Perrie Edwards.

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Capitolo 7
*** nuove sfumature ***


La sveglia sul comodino segnava le 4 del mattino e Louis finalmente era riuscito a prendere sonno, sua sorella era tornata nella sua camera  viva e lucida, diede un bacio a stampo sul naso del suo ragazzo e si addormentò tenendogli la mano.
Quello che Louis non poteva calcolare, era la sbadataggine di sua sorella che aveva dimenticato il cellulare sul tavolino del bar dell’hotel e quello che Lou non poteva proprio immaginare era la supersbadataggine che spinse Lottie ad uscire dalla sua camera, a chiuderla senza portarsi le chiavi.
 
Si diede della stupida! Non poteva certo chiamare Louis, tanto meno qualcuno dello staff e ancor meno la reception:era minorenne e sotto la protezione di Louis, lo avrebbero svegliato per chiedergli se fosse davvero sua sorella.
 
Per la prima volta in vita sua, non sapeva cosa fare.Dopotutto mancavano poche ore all’alba, avrebbe potuto aspettare Louis davanti la sua porta e così fece , si sedette davanti la porta del fratello e scoppiò in un pianto silenzioso che sapeva di rabbia contro se stessa, per quale oscuro motivo era così sbadata?perchè tutto a  lei?perchè le era toccato quel fisico, quella faccia così tonda..? non avrebbe potuto essere perfetta ,almeno l a metà di Sophia?
Aveva le mani sulle tempie, gli occhi chiusi, sperando di avere un’idea da un momento all’altro, non si accorse di qualcuno che passava di li e che vedendola le si era avvicinato piegandosi sulle ginocchia.
 
-perché piangi piccola Tomlinson?
 
Quella voce , l’unica fra le tante che non avrebbe voluto sentire in quel momento! Avrebbe preferito uno qualunque dello staff, Lou, Zayn, Sophia e invece il destino le aveva mandato il diavolo in persona: Niall Horan. Lo riconobbe dalle nike.
Sospirò, era già nella sua più totale figuraccia.
Si asciugò le lacrime e ,dopo aver sospirato un sacco di volte, si arrese .
-sono rimasta fuori e non voglio svegliare Lou
Provò a dire con voce tranquilla, ma un singhiozzo improvviso  fece capitolare la ragazza.
Niall dovette fare uno sforzo estremo per non riderle in faccia. Valutò in pochi istanti la situazione poi le sorrise così , tanto per tranquillizzarla che non era sul piede di guerra, le allungò una mano e la invitò a stare da lui.
Lottie si ritrovò ad accettare quella strana proposta, l’alternativa era rimanere lì per terra e aspettare che il fratello o il suo fidanzato si svegliassero e ciò poteva voler dire aspettare sino alle prime ore del pomeriggio.
Si sentiva strana, non riusciva a pensare ad altro se non che stava camminando affianco a Niall, in piena notte e che stava per entrare nella sua camera! Pregò perché lui non si accorgesse del suo rossore. Come aveva potuto accettare di passare la notte con lui? Certo, detto così sembrava che avessero un appuntamento sotto le lenzuola ma non era il loro caso, quindi perché tutta quella agitazione?
Non aveva il coraggio di alzare la testa, non voleva che lui capisse quanto fosse imbarazzata.
 
-mi sento…strano sai?
Il silenzio tra i due fu rotto dal ragazzo, poco dopo averle aperto la sua camera. Quando si voltò di scatto, per guardarlo se lo ritrovò poco dietro, con la testa abbassata per poterla fissare meglio negli occhi. Si specchiò in un colore molto simile al suo ma con una sfumatura differente, quella del mare.
-…cioè..stiamo sempre a litigare da quando tu…
 
A quelle parole s’irrigidì, aveva fatto di tutto in quegli anni per dimenticare ciò che era successo, per dimenticare la sua sfacciataggine. Il rosso pommodoro ricominciò ad appropriarsi delle sue guance.
 
-Niall, davvero, tranquillo. non è il caso di ricordarmi certe cose, ti ho chiesto scusa, a modo mio…
.ma…non mi hai mai voluto capire…lasciami spiegare…
 
Gli occhi le iniziarono ad inumidirsi, aveva provato a dimenticare e ci era riuscita con Arthur  ma ora che lui non c’era più, dopo che anche lui l’aveva fatta soffrire…tutto era stato vano, rimanevano sempre lei e lui e come quella volta erano soli in una camera da letto.
Sentiva la mascella irrigidirsi, così la schiena,le gambe iniziavano a tremarle per quel suo segreto, un segreto di cui Niall Horan si era fatto beffa di lei e lo capiva da tutte quelle volte che le rideva in faccia, da tutte quelle volte che trattava persino una sconosciuta con affetto, dolcezza e lei invece era sempre oggetto di scherno quasi di odio.
 
-cosa vuoi da me Niall? Continuare a deridermi? Ho sbagliato ok? Basta però. Smettila.
-smettila tu e ascoltami…quella sera io volevo solo..
Ma lei gli tappò la bocca con entrambe le mani, cercò il suo sguardo sperando che potesse leggere nel suo il suo tacito messaggio.
-basta Niall…Sono stanca.Vado a dormire.
 
 
 
Niall Horan si stava per svegliare e dico “stava” perché non sapeva nemmeno lui se svegliarsi o meno. Se avesse potuto scegliere, probabilmente sarebbe stato così per un bel po’.  Non aveva mai tenuto una ragazza stretta a se per tutta la notte e scoprì che gli piaceva così, gli piaceva il calore che riusciva a sentire sotto le sue mani, sui fianchi di lei che non lo aveva mai capito in tre anni. Sapeva di stringere tra le braccia la sorella di Louis, sapeva che nessuno di loro voleva che le sorelle avessero una relazione, una storia con i loro amici ma per quelle ore se ne dimenticò totalmente e dimenticò anche le distanze che lei aveva cautelamente preso e, se quando si fosse svegliata l’avesse scoperto così, avrebbero avuto un altro segreto e in più temeva come potesse leggere lei quel gesto: era solo affetto, niente di più.
Quando aprì totalmente gli occhi, abbracciava ancora Lottie che dormiva tranquilla, ignorandolo, come sempre.
Scoprì di preferire l’odore dei capelli di Lottie e di preferire la sua tonalità di biondo e sorrise tra se quando ripetè a se stesso di averla schernita spesso per quei capelli non naturali.Promise a se stesso che al suo ritorno a Dublino, avrebbe cercato una ragazza con quello stesso odore e con quelle tonalità di biondo.
Quello che lo colpì fu vedere Zayn dietro il vetro del balcone che lo guardava con la bocca aperta di un ebete e con lo sguardo del peggiore degli assassini. Lentamente e di malavoglia  sciolse l’abbraccio, s’infilò una felpa e raggiunse l’amico.
 
-Niall? Perché Lottie è nel tuo letto???
Gli urlò quasi quello con gli occhi fuori dalle orbite.
-Zayn posso spiegarti..
-lo sai quanto ci teniamo a tenervi fuori dalle nostre sorelle! Cosa accadrà se poi lei vorrà rimanere per sempre con te?ci hai pensato? E Louis come la prenderà?
- ma tu credi…oh no sei fuori strada! Le ho solo fatto un…favore…
-Niall! Tu lo chiami favore? Ma fammi il piacere! Cosa ti sei fumato?!!
-davvero! Aveva dimenticato le chiavi e l ‘ho ritrovata seduta, dall’altra parte del corridoio ad aspettare il mattino e le ho chiesto se voleva dormire da me e basta!
-ma…idiota! Ha i tuoi vestiti!
-perché aveva un vestito da sera e con quelli  è più comoda! Ma  smettila di guardarmi cosi!
-mi stai dicendo che..non è successo niente?
-niente
-e perché l’ABBRACCIAVI?
-perché sono suo amico…
-certo..
-oh andiamo zayn, credimi! Perché dovrei mentirti…l’ho abbracciata perché mi andava, ok? Tu dovresti saperlo meglio di me che  volte si ha la mancanza persino di uno stupido abbraccio! 

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Capitolo 8
*** chiarimenti inattesi ***


strong>La ritrovò davanti lo specchio, con il vestitino nero della sera precedente, intenta ad intrecciarsi i capelli sulla spalla destra. Quando la ragazza si accorse di lui, guardandolo in  un’angolino dello specchio, sussultò;credeva se ne fosse andato.Era convinta che Niall, svegliatosi, l’avesse lasciata li come nulla fosse.
Meglio così, non avrebbe subito l’imbarazzo di consegnare alla reception le chiavi di Mr Horan.
D’altra parte non poteva sapere che i due amici di suo fratello, vedendola svegliarsi, avevano deciso di discutere silenziosamente nella camera di Zayn e minimamente poteva immaginare che quei due avessero parlato di lei.
-credo che scenderò per la colazione..
-anche io…
-senti Niall….grazie…non dire niente a Louis, ok?
 
Come al suo solito, non era in grado di avere una conversazione con Niall, non  uno scambio di parole, di prospettive, nulla.
Solo ordini e negazioni. Stavolta però c’era l’eccezione: quello si arrendeva con un semplice cenno del capo.
Le fecce cenno di si, guardandola allo specchio sorridendole non sapendo nemmeno lui perché, forse era intenerito da quella scena così buffa, da quel piccolo segreto innocuo con lei o forse era attratto inconsapevolmente dal collo nudo , liberato ormai dai capelli biondissimi uguali ai suoi e ,pensandoci meglio, si ritrovò anche ad ammettere che avevano gli stessi occhi:azzurro cielo.
 
 Dal lato opposto, chi non avrebbe mai voluto assistere a quella scena, beh..assistette  ,suo malgrado, ma non fece in tempo a bloccarli:avevano già preso l’ascensore.
Intanto inconsapevoli di chi tramava alle loro spalle, la peste e l’irlandese si erano concessi una risata. Niall aveva fatto la caricatura ad un uomo cinese e lei non aveva resistito e aveva continuato a ridere anche quando il biondino che tanto disprezzava aveva iniziato a sfornare una battuta dietro l’altra mentre riempivano i vassoi al buffet della colazione.
Smisero di ridere e di guardarsi solo quando si decisero a consumare la colazione.
 
Con l’aria di chi fosse pronto a dar battaglia, Louis Tommlinson versione Hulk, accompagnato da un preoccupatissimo Cowboy entrò nella sala, e come se fosse stato accecato dalla visione della sorella e dell’amico, decise di muoversi velocemente verso il loro tavolo.
-Niall, devo parlarti.seguimi.
Non era il suo tono serio-scherzoso, era arrabbiato, deluso.
Niall credette che dovesse essere una punizione divina, probabilmente aveva finito di litigare con Lottie, per cominciava con Louis, in ogni caso trovò infantile la gelosia di quello per la sorella , erano solo seduti allo stesso tavolo!
 
 
-Soph,  buongiorno anche a te,sembra che tu..oh mio dio hai litigato con Liam o vi siete dati al sadomaso, no perché allora..
Lottie credeva che la sua amica Sophia Smith fosse la perfezione, la donna perfetta. Certo non si sarebbe mai aspettata di vederla in quello stato: affannata, con i capelli elettrizzati e scalza…
Ma la ragazza la interruppe, cercando di respirare, scacciando l’affanno e l’ansia che le era venuta in quei pochi istanti.
-non…non sai niente?
-cosa?
-Louis e Niall…
-COSA?
-credo si stiano picchiando, ma tranquilla ci sono Liam e Harry e ho visto correre anche Zayn, non si faranno del male ma…tu non sai niente?
-…è colpa mia…ieri ho dimenticato le chiavi in camera e non volevo la solita paternale di  e… è passato di li ed è stato…strano…gentile, capisci Soph?
-COSA è SUCCESSO TRA VOI?
-OH NONO!!! niente! Assolutamente niente! Ho solo dormito nel suo letto, niente di niente, ne sono sicura…
-ma allora…perché…
-dobbiamo correre da loro…devo…devo spiegare….sono stanca…
Sophia non aveva idea di cosa potessero significare quelle parole ma non potè far altro che seguirla perché sembrava piuttosto decisa a compiere una strage.
Quando entrarono anche le due  ragazze entrarono nella camera avevano davanti agli occhi uno scenario incredibile:Harry e Zayn tentavano di tenere fermo una versione nuova di Louis Tomlinson: una specie di mostro che urlava con tutto se stesso l’odio nei confronti di Niall, che invece gli rispondeva per le rime pacato. Liam affiancava l’irlandese, pronto a trattenerlo, se ce ne fosse stato bisogno.
 
-se non sto con una ragazza non significa che io non possa picchiarti ok??? Cosa hai fatto con mia sorella eh?? Non ti bastava la solita troietta di turno??
-non è successo niente!
-vigliacco! Vi ho visti! Siete usciti dalla tua camera!
 
Ora le era tutto chiaro: suo fratello credeva che Niall l’avesse violentata e nessuno meglio di lei avrebbe potuto chiarire quella situazione.
 
-Louis!
 
-AH ECCOTI. Bene allora rispondimi il tuo scopamico non vuole parlare!
 
-LOUIS SMETTILA TI HA DETTO LA VERITA! NON è SUCCESSO NIENTE! UN BEL NINTE! HO SOLO DIMENTICATO LE CHIAVI IN CAMERA, NON POTEVO SVEGLIARTI E NIALL MI HA CHIESTO SE VOLESSI DORMIRE DA LUI E DICO DORMIRE LOU, DORMIRE! E AVEVO ANCHE CHIESTO A NIALL DI NON RACCONTARTI NULLA . QUINDI Già CHE CI SIAMO TI DICO TUTTO…ALCUNI ANNI FA HO CHIESTO IO A NIALL DI TENERE UN ALTRO SEGRETO PER ME! AVEVO CHIESTO A NIALL DI VENIRE A LETTO CON ME! SI, IO HO CHIESTO A  NIALL DI FARE SESSO CON ME!E SAI CHE MI HA RISPOSTO??LO VUOI SAPERE? NO, MI HA DETTO DI NO! QUINDI ORA CHIEDIGLI SCUSA E PRENDIMI PURE A PUGNI, SE CE LA FAI! 

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