Naruto - Twilight

di Neko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazioni ***
Capitolo 2: *** Ritorno al villaggio - I primi incontri ***
Capitolo 3: *** Una notte pericolosa e una mattinata seccante! ***
Capitolo 4: *** I mutaforma e il…ramen ***
Capitolo 5: *** Uscito allo scoperto ***
Capitolo 6: *** Diamo un po' di fiducia al vampiro ***
Capitolo 7: *** Mi accetterai per quello che sono? ***
Capitolo 8: *** L'allenamento ***
Capitolo 9: *** La missione - Primi pericoli ***
Capitolo 10: *** Scontro con l'akatsuki ***
Capitolo 11: *** Sakura in pericolo - l'autocontrollo di Naruto ***
Capitolo 12: *** La guarigione di Sakura - fatti avanti Naruto ***
Capitolo 13: *** Il primo appuntamento ***
Capitolo 14: *** La famiglia di vampiri - Naruto unisciti a noi ***
Capitolo 15: *** Nuove preoccupazioni – richiesta d’aiuto al “nemico” ***
Capitolo 16: *** Minaccia con verità ***
Capitolo 17: *** Prigionia ***
Capitolo 18: *** La ribellione di una bambina ***
Capitolo 19: *** La tragica battaglia – La visione di Kira ***
Capitolo 20: *** La resa dei conti ***
Capitolo 21: *** Lasciarsi tutto alle spalle è davvero dura ***
Capitolo 22: *** Non ne bastava una di mocciosa? ***
Capitolo 23: *** Cercando di dimenticare Naruto ***
Capitolo 24: *** I sentimenti di lui e di lei – Un essere misterioso ***
Capitolo 25: *** I puro sangue ***
Capitolo 26: *** Ritorno a Konoha ***
Capitolo 27: *** Kaji smascherato - scoperte misteriose ***
Capitolo 28: *** Bip bip bip ***
Capitolo 29: *** La situazione si mette male ***
Capitolo 30: *** Jinchuuriki ***
Capitolo 31: *** Una vampira del tutto particolare ***
Capitolo 32: *** L'inizio della battaglia finale ***
Capitolo 33: *** Questo non è che solo l’inizio ***



Capitolo 1
*** Presentazioni ***


Manco ormai da una settimana circa dal EFP, durante il quale ho letto un libro fantastico “Twilight”, che davvero mi ha colpito molto. Ripensando a tutta il racconto ho deciso di mischiare la storia del libro con il mio anime preferito e questo è quello che ne è venuto fuori, spero vi piaccia.

Buona lettura. ^^

 

NARUTO – TWILIGHT

 

Capitolo 1: Presentazioni

 

Sono passati parecchi anni ormai, da quando fiducioso di diventare più forte, partii con il mio maestro per allenarmi. Avrei dovuto allenarmi per poter fronteggiare un pericoloso nemico, alla quale il mio potere faceva gola. Non solo il mio, ma anche il potere di altre 8, o forse meno, persone come me. Non so esattamente quanti bijuu siano stati imprigionati nel corpo di un umano, forse qualcuno era ancora allo stato brado. Si avete capito bene.  sono un Jinchuuriki o come alcuni preferiscono chiamarmi, una forza portante. Dentro di me è stato imprigionato Kyuubi, il demone  volpe dalle nove code…o almeno lo era.

Ora l’akatsuki, il nemico di cui parlavo prima, non è più un problema o almeno non lo è più per me.  Adesso nessuno mi può più chiamare mostro…bhe veramente può ancora farlo soprattutto venendo a conoscenza della mia vera personalità. Eh si, anche se ora non possiedo più lo spirito di Kyuubi, non posso definirmi normale…no…ancora adesso sono fuori dal comune.

Ah scusatemi, non mi sono presentato. Il mio nome è Naruto Uzumaki, sono nato nel grande e glorioso villaggio della foglia, detta anche Konoha, il mio “lavoro” è quello di essere un ninja. Ho 17 anni. Mancavano solo pochi mesi e ne avrei compiuti 18 anni…sarei stato maggiorenne…il sogno di tutti i ragazzi. Un sogno che non si avvererà mai.  Avrò 17 anni per l’eternità. Non che questo sia un problema,  però mi chiedo, potrò mai realizzare gli altri sogni che mi hanno sempre spinto ad andare avanti in questi anni? Non saprei…di sicuro non mollerò.  Di certo sarà un problema dato che non invecchio. Forse per qualcuno questo potrebbe essere un sollievo…diciamocelo a nessuno piace immaginarsi con le rughe, con un bastone per camminare o altro. Se potessimo, vorremmo rimanere tutti giovani per sempre.

Questo lo ottenuto, ma se penso a quante cose dovrò rinunciare. 17 anni di vita non sono molti, ancora non mi ero affacciato alla vera vita…quella che gli adulti vivono tutti i giorni e che spesso ti rinfacciano dicendo di saperne molto di più di noi poveri giovani. Non potrò mai rientrare a casa e salutare la mia famiglia. Sono destinato a non averne mai una mia, cioè a non averne una come intendete voi. “Solo sono nato e solo rimarrò per l’eternità a meno che qualcuno non sia così folle da seguirmi in questa mia nuova avventura…un avventura che potrebbe non aver mai fine” Questa frase me la dicevo spesso, sia per rassegnarmi all’idea di un eternità di solitudine, sia per avere un po’ di speranza che qualcuno si sarebbe unito a me.

Di cosa sto parlando? Bhe molti di voi lo avranno già capito, ma per chi non lo avesse intuito lo svelerò piano piano, nel corso della storia.

Tutto cominciò con la partenza con l’eremita porcel…ehm…dei rospi. Non so perché, ma mi portò con lui in un viaggio di allenamento. Diceva che mi sarebbe servito per rendermi più forte…bah sarà…forse ci credeva davvero…si anch’io la pensavo così. Pensavo di riuscire a diventare talmente forte da riuscire a battere tutti i miei nemici in un colpo solo e a riportare indietro il mio “caro e vecchio” compagno di squadra Sasuke. Bhe forte lo sono diventato, anche se non potrò fare uso di alcune tecniche o almeno non nel pieno della loro potenza. A dire la verità potrei, ma c’è un effetto collaterale in questo fatto, che sto ancora cercando di dominare.  Non è facile, per niente…soprattutto quando ti passa davanti un appetitoso bocconcino e …ma sorvoliamo.

Dicevo che forte lo sono diventato, come sperava il mio maestro, ma i miei obbiettivi non sono più gli stessi di prima. Certo voglio ancora diventare Hokage, anche se sinceramente non ne capisco il motivo, ma ho lottato tanto per poterlo diventare, perché rinunciarci. Ma una cosa non mi importa più niente…di Sasuke.

Sasuke…Sasuke… sinceramente non avevo ben presente il suo volto, la mia memoria era annebbiata e spesso lo è ancora adesso, ma il mio maestro, l’ultima volta che l’ho visto, mi parlò di lui. Cercava di ricordarmi che volevo salvarlo perché lo consideravo un fratello e perché avevo fatto una promessa a Sakura. Ah io e le mie promesse, mi caccio sempre nei guai.

Eh già…di Sakura qualcosa ricordavo. Il suo odore per esempio, come potevo non ricordarlo…davvero buono. Ricodavo anche che ero innamorata di lei, ma dubitavo che fosse ancora così.  Quando pensavo a lei, nonostante non avessi ben presente il suo viso pensavo “ma chissà potrebbe diventare la mia compagna di eternità”. Eh si, a volte ricascavo e ricasco tutt’ora, in questi pensieri un po’ da cattivo ragazzo. Non lo sono mai stato…almeno così mi hanno ripetuto più volte, ma ora è nella mia natura, anche se cerco di combattere questo istinto.

Ok avete vinto, non mi piace parlare per enigmi, quindi verrò subito al sodo. Sono un vampiro. Avete presente zanne, pelle bianca, rifiuto dell’aglio, paura del sole e nanne dentro a bare? Bhe toglietevelo dalla testa…non è affatto così, a parte la pelle bianca. Bhè però l’aglio non è piacevole…quando incontro una vecchietta che odora di aglio…le giro alla larga. Per niente appetitosa.

Solitamente i vampiri preferiscono le persone giovani…di certo hanno un sapore migliore. Come mangiare una mela. Appena colta dall’albero è buona, ovviamente se è matura, ma quando incominciano ad avere qualche chiazza marrone…la si evita volentieri. Non so nemmeno come mi sia uscito questo paragone, non ricordo il sapore di una mela, né di nessun altro cibo. Il cibo che mi è capitato di mangiare dopo la mia “rinascita”, non aveva lo stesso sapore di quando ero in vita. Come faccio a saperlo se non ricordo il sapore originale? Mi avete mai sentito dire che squisitezza davanti a un piatto di ramen? Credo di no.

Comunque mi sto perdendo in chiacchiere e non vorrei annoiarvi, quindi passo a raccontarvi cosa ho fatto dopo i primi mesi della mia trasformazione. Bhe forse sono stato un po’ masochista, ma sono tornato al mio villaggio natale. È stato un po’…molto difficile riuscire a rimanere in mezzo a tanta gente, ma alla fine non ho fatto fuori nessuno…all’interno del villaggio. perché ho deciso di tornare? Bella domanda! Semplice, mi annoiavo a starmene  in mezzo alla foresta a girovagare. Non accadeva niente di divertente. Pensai che tornando a essere un ninja effettivo del villaggio e affrontare chissà quale pericolosa missione, sarebbe stato più spassoso. È stato divertente fare a brandelli qualcuno…ops…mi devo trattenere…couff couff…scusate.

Ero deciso ad andare al villaggio, ma prima dovetti andare a caccia. In mezzo a tante prelibatez…ehm persone, la gola mi sarebbe andata in fiamme e per la sete avrei potuto perdere il controllo. Dopo aver bevuto del sangue…non vi dico di cosa era…in un batti baleno mi ritrovai davanti alle porte di Konoha.

 

 

Il capitolo 1 è andato! Che ne pensate? Ho cambiato anche stile di scrittura, spero che vi vada bene! Spero di essere stata chiara su alcuni punti di cui spiego le capacità dei vampiri e di non aver dato per scontato che tutti abbiano letto il libro, ma comunque non mi atterrò a libro al cento per cento, qualcosa cambiero perché mi serve per la storia.

Fatemi sapere le vostre opinioni ! RECENSITE NUMEROSIIII!!!

Ciao

Neko ^^

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Capitolo 2
*** Ritorno al villaggio - I primi incontri ***


Eccovi il secondo capitolo, spero davvero che vi piaccia!

Buona lettura ^^

 

Capitolo 2: Ritorno al villaggio – i primi incontri

 

Ero davanti alle porte di Konoha. Per fortuna quel giorno pioveva, il sole era coperto. Non che esso mi crei qualche danno o mi sciolga, come spesso le leggende raccontano, ma mi crea un certo disagio. Noi vampiri siamo creature della notte e il sole ci abbaglia gli occhi e ci fa vedere meno. La nostra vista è molto acuta e con il sole possiamo paragonare il nostro senso a quello umano. Ma a dire il vero tutti i nostri sensi ne risentono un po’ e in caso di pericolo può essere svantaggioso. Per fortuna che all’ombra tutto torna normale.

Dopo aver fatto il mio primo passo oltre alle porte del villaggio mi domandai se qualcuno di fosse ricordato di me. Erano passati 5 anni. Ero cresciuto  fisicamente, ma anche la mia trasformazione mi ha notevolmente cambiato. Ora chiunque mi veda potrebbe dire che sono malato, talmente sono pallido e poi quei fastidiosi segni, simili a baffi, che avevo sulle guance non ci sono più. Quello poteva essere un segno di riconoscimento. Feci altri passi. Camminavo molto piano per non dare nell’occhio, ed ecco che la prima scocciatura arrivò.

“Fermati! Chi sei? Gli stranieri non possono entrare nel villaggio senza un permesso!” mi disse un ninja, di cui non ricordavo il nome, alla guardia dell’entrata.

“Non sono uno straniero! Sono anch’io un abitante del villaggio. Sono passati 5 anni da quando me ne sono andato!” dissi sperando di non dover loro spiegare ogni minima cosa. Non ne avevo proprio voglia. Se non mi avessero fatto passare…forse Konoha si sarebbe trovato con un  ninja in meno e se il suo amico fosse intervenuto…due. Ma forse optare nella velocità sarebbe stata una scelta migliore, non mi avrebbero nemmeno visto passare. Ihihih è divertente e facile ingannare gli umani.

“uhm? Non hai un aria familiare! Non ti ho mai visto” continuò a dirmi il ninja. Come era noioso.

Sbuffai “Sono Naruto Uzumaki contento? Posso passare ora? Non ho voglia di stare qua a discutere con voi!”

Il ninja rimase a bocca aperta. Approfittai del momento di stupore per svignarmela “ciao, ciao!”

Mi feci un giro per il villaggio. Mamma mia quanti odori che c’erano, uno più buono dell’altro. Decisi di trattenere il respiro. Ah già, noi vampiri non abbiamo bisogno di aria, ma se non respirassimo non potremmo sentire gli odori e andare a caccia. Ma quando la tentazione è forte, meglio tapparsi il naso.

Sinceramente non sapevo bene cosa fare. Sarei andato a trovare i miei vecchi amici, se sapessi i loro nomi o volti, ma qualcosa mi sarebbe tornato in mente appena visto qualcuno di loro. Optai per andare in una costruzione che sorgeva ai piedi di una montagna con 5 volti. Mi sembrava di esserci stato spesso in passato e ricordavo anche l’immagine sfocata di una donna. Non ne ero sicuro, ma ricordai che poteva essere l’hokage in carica al momento.

Camminai ancora tranquillo avvicinandomi sempre di più alla mia meta. La gente mi fissava. Chissà se lo faceva perché non mi riconoscevano, perché sembravo un tipo strano o perché camminavo sotto la pioggia che non smetteva di cadere e di inzupparmi dalla testa ai piedi. Forse se avessi preso un ombrello, avrei dato meno nell’occhio, ma la pioggia non mi infastidiva per niente. Ma si, cosa può importare a un vampiro quello che pensa la gente? Basta che faccia un ringhiò e tutti scapperebbero…uhmmmm ero allettato all’idea.

Peccato che arrivai alla costruzione ancor prima di poter attuare lo scherzo, bhe sarebbe stata per la prossima volta! Dopo feci 3 o 4 piani di scale in un secondo…letteralmente.  Con nessuno in giro, potevo muovermi secondo l’andatura vampiresca no? che non è assolutamente paragonabile all’andatura umana…troppo lenta.

Entrai nella stanza…forse avrei dovuto bussare, perché la donna seduta a un scrivania in mezzo alla stanza, mi fulminò con lo sguardo. Potevamo fare una gara di chi avesse lo sguardo più minaccioso.

“chi sei tu?” chise sorpresa di vedere…me

“Salve!”

“Non hai risposto alla mia domanda” la donna parlava con una voce alterata. Pensava di farmi paura?

Sbuffò “Naruto le dice niente?” le dissi guardandola dall’alto al basso.

C-cosa?” balbettò una giovane donna dai capelli corvini accanto all’hokage. Non ricordavo nemmeno il suo nome. Certo che se la trasformazione in vampiro non cancellasse la maggior parte dei ricordi, sarebbe più comodo. Uffa.

Naruto? Sei davvero tu? Sei…sei cambiato moltissimo! Non ti avrei mai riconosciuto” mi disse la donna bionda. Risposta prevedibile.

“eh già, me lo dicono in molti! Qui tutto bene?” dissi fingendo interesse.

Mi guardavano ancora come se fossi un alieno…grave errore “s-si tutto bene, tu? E quel pervertito…cioè Jiraya?”

Jiraya? Finalmente potei dare un nome all’eremita porcello. “Io tutto bene, Jiraya è morto!”

Non so come mai, ma in sala cadde un silenzio glaciale. Persino io avevo freddo e i vampiri non temono le basse temperature.

Ops…forse Jiraya era un loro amico? Uhmmm qualcosa mi sembra di ricordare…oh oh…erano amici di vecchia data. Avrei dovuto avere un po’ più di tatto. Bhe ormai il dado era tratto.

“Signorina Tsunade, state bene?” la mora finalmente si era decisa a dire il nome dell’hokage. Bhe almeno avrei evitato di farmi figuracce in futuro.

Tsunade cominciò a parlare anche se con voce tremante “C-come è successo e q-quando?”

“4 mesi fa! Non so come e non so perché! Non ricordo cosa sia successo! L’ ho trovato in fin di vita e basta!” le risposi calmo. Forse un po’ troppo calmo. Infondo quell’uomo era il mio maestro e dovevo provare un po’ di compassione per lui. oh compassione la provavo …eccome, ma non verso di lui, verso di me.

Shizune, chiama tutti gli abitanti del villaggio, questo pomeriggio celebreremo il suo funerale con o senza corpo”

“Wow, arrivo qui e in attimo porto scompiglio nel villaggio” pensai.

 

Il funerale fu molto triste… almeno per gli abitanti del villaggio. L’unica a piangere era Tsunade. Ci teneva proprio molto a Jiraya. Perché avevo l’stinto di andare li a consolarla? Non me lo spiegavo. A volte sono freddo come il ghiaccio e niente riesce a scuotermi, altre invece ritornano a galla alcuni dei sentimenti umani che per i primi 3 mesi di questa vita, avevo completamente scordato, adesso riesco addirittura a distinguere perfettamente le differenze fra le varie emozioni.

Quasi tutti dopo il funerale, se ne andarono. Rimasero li davanti alla lapide, tre persone. Tsunade, Shizune e…Sakura.

Riconoscerei il suo odore fra mille. Consolava l’hokage, che era molto abbattuta.

Sakura, non so se per sensazione o per puro caso, si girò verso di me e mi vede. Ero rimasto in disparte fino ad allora. Mi ero trattenuto in mezzo agli alberi. Li l’odore delle persone era meno forte. Si potevo non respirare, ma è una tale seccatura.

La vidi avvicinarsi a me…pericolosamente…troppo pericolosamente, almeno per lei, ma non potevo andarmene via. Decisi di restare e frenare il mio istinto di mangiarmela.

 

N-naruto?” balbettò incerta

“oh qualcuno che mi riconosce! Ciao Sakura? Come va?” le chiesi come se niente fosse.

Rimase in silenzio a guardarmi per interi e interminabili secondi. Mi studiò. Forse cercava di trovare in me, qualche segno del vecchio Naruto, quello che lei conosceva…bhe forse i capelli sono gli stessi.

Finalmente cominciò a dare qualche segno di movimento, la scambiai per un vampiro talmente era immobile. Alzò un braccio poi…CIAFF

Cos’era stato? Uno schiaffo? Bhe non l’ho sentii nemmeno a differenza di lei.

ouch” disse mentre si stringeva la mano per alleviare il dolore.

“tutto bene?”chiesi

“Come no? scompari per ben cinque anni senza farti sentire, senza scrivere una lettera. Arrivi qua e ci porti la notizia della morte di Jiraya. Per quanto ne so, potevi essere tu!” piangeva…perché? Inspiegabilmente alzai una mano e le asciugai una lacrima e le sorrisi dolcemente. Non credevo di esserne capace.

“come vedi sto bene! non piangere!” le dissi, ma qualcosa mi colse di sorpresa. Sakura mi abbracciò. Mi portò le braccia al collo e mi strinse “forte”. Non mi dispiaceva quel gesto, anche se non sapevo il perché, ma un soffio di vento fece svolazzare una ciocca dei suoi capelli sotto il mio naso.

 Cavolo che buon odore. L’istinto cominciò ad avere il sopravvento, ma per fortuna riuscii a dominarlo. Con forza staccai Sakura dall’abbraccio e l’allontanai bruscamente da me. Mi tappai il naso con le mani e la fissai, ancora indeciso sul da farsi, ma per fortuna riescii a ordinare alle mie gambe di allontanarsi da lei e con una rapidità incredibile sparii dalla sua vista.

Non so come abbia reagito, ma credo di averla lasciata parecchio confusa. Meglio confusa che…aaah decisi che sarebbe stato meglio pensare a qualcos’altro…rischiavo di tornare indietro e di non rispondere più di me stesso.

Rimasi per conto mio a lungo. Dovevo ritrovare padronanza di me stesso. Incredibile quanta sete mi abbia procurato il suo odore, nonostante avessi mangiato quella mattina stessa.

Persi la cognizione del tempo, ma tanto cosa importa? Ho tutta un eternità davanti, però quel giorno era passato più velocemente del solito. Forse era dovuto a tutti i pensieri che mi affollavano la testa. Non sapevo cosa fare con precisione. Avrei voluto tranquillamente continuare il mio giro per il villaggio, vedere se riuscito a ricordarmi qualcosa del mio passato, ma sentivo come se dovessi andarmi a scusare con Sakura.

Insomma era un umana, perché mi sarebbe dovuto importare se si fosse offesa o meno del mio comportamento. Non me lo sapevo spiegare, ma decisi di andare comunque a cercarla.

Non sapevo dove abitasse, quindi feci l’unica cosa possibile…seguii la sua scia.

Giunsi rapidamente davanti a casa sua. Bussai alla porta…aspettai, ma nessuno venne ad aprire. Che in casa non ci fosse nessuno? No…sentivo con chiarezza il suo odore. Sakura era in casa, ma non vuoleva aprirmi! Eh si, si era offesa, ma non demorsi.

Vicino alla finestra della sua camera era presente un albero. Con un balzo salii sul ramo più vicino e cominciai a chiamarla. La chiamai più volte, ma lei non diede segno di voler aprire. Stavo per perdere la pazienza e anche a costo di sfondarle la finestra, le avrei parlato.

Per fortuna non dovetti arrivare a tanto.

“Cosa vuoi, Naruto?” Disse con voce alterata. Era davvero arrabbiata.

“Volevo assicurarmi che stessi bene!” Dissi con il sorriso sulle labbra.

“Perché?”

A saperlo! “bhe perché…ti ho lasciata in un modo brusco prima e…insomma ho avuto i miei motivi e non voglio che tu ce l’abbia con me!” dissi sincero. In quel momento pensai davvero di aver preso un colpo in testa.

“perché ti sei comportato così? Non ci vediamo da 5 anni, mi sei mancato molto. Non è stato così anche per te?” mi chiese Sakura con la voce tremante.

Bhe sinceramente non ne ho la più pallida idea!” risposi. Era meglio se me ne fossi stato zitto. Mi lanciò ogni sorta di oggetto che aveva a portata di mano, addirittura una cosa che mi sembrava familiare. Non feci fatica a schivare ogni roba che mi lanciava addosso, ma quel quadretto lo presi e lo osservai a lungo…cioè un paio di secondi. Bhe il mio modo di contare il tempo vi sembrerà assurdo, ma anche quello è cambiato nella mia visione.

Dentro a quel quadretto c’era una foto dove eravamo rappresentati io, Sakura e…

“Questo è Sasuke?” dissi ad alta voce, ma era solo un pensiero.

“Chi vuoi che sia?” mi rispose Sakura. Non la degnai nemmeno di uno sguardo, come se non stesse parlando con me. Poi il mio sguardo si spostò su una 4° persona.

“Chi è questo con la maschera?” chiesi alzando lo sguardo verso Sakura, la quale a quella domanda mi fissò turbata.

Naruto quello è il nostro maestro, Kakashi!”

“Maestro? Ma non era Jiraya il mio insegnante!” sta faccenda della memoria cominciava davvero a seccarmi.

A-anche, ma…Naruto che ti succede? Sembri così diverso, cosa ti è successo in questi anni!” mi chiese Sakura, speranzosa di aver forse qualche risposta al mio strano comportamento.

Ma perché poi quello strano sono io? gli umani fanno un sacco di cose assurde che non riesco a spiegarmi e…bah lasciamo perdere.

“Sakura, non sembro diverso, sono diverso…non puoi immaginare quanto!”dissi fissandola negli occhi. Anche lei mi fissava…era come abbagliata dai miei occhi.

“I T-tuoi occhi” mi disse.

Ehm…si?” cosa aveva di strano i miei occhi? Almeno quelli sono rimasti normali.

“Sono azzurri!” mi disse. Bhe indovinate la mia reazione…e poi sono io quello strano qui. Fra i due era lei che aveva preso una botta in testa.

Sorrisi “Lo sono sempre stai!” le dissi prevedendo la cosa divertente.

“Oggi pomeriggio…i tuoi occhi erano diversi. Erano sul un viola bordeaux!” mi disse incredula con ancora lo sguardo fisso sui miei occhi.

Eh già…mi ero dimenticato di quel particolare. Cioè a dire la verità, allora non sapevo di questa mia capacità di cambiare colore delle iridi, ma non era la prima a dirmi che avevo gli occhi di quel colore. Qualcuno aveva affermato addirittura che avevo avuto gli occhi rossi… fu l’ultima cosa che ebbero la possibilità di dire.

Feci qualche ragionamento velocemente e arrivai a una conclusione, che vale ancora tutt’ora. I miei occhi cambiano colore a seconda della sete che ho. Quando sono rossi non mi controllo e finisco per attaccare chiunque mi ritrovi davanti. Con Sakura, anche se sono arrivato vicino a farle del male, sono riuscito a controllarmi ed è dovuto al fatto che non avessi gli occhi completamente rossi.

Bhe almeno appena qualcuno mi avrebbe fatto notare il cambiamento delle mie iridi, sarei potuto andare via. Ma in quel momento potevo stare tranquillo. Occhi azzurri uguale no istinto omicida.

Ehm…forse dipende dalla luce che c’era in quel momento.” Dissi e anche se un po’ titubante da quella spiegazione, Sakura accettò questa risposta.

Sentii dei passi avvicinarsi alla casa e anche un odore simile a quello di Sakura. Probabilmente era la madre…era ora che me ne andassi.

Inutile dire che Sakura credette che gli stessi raccontando una balla. Ovviamente lei non riusciva percepire quello che sentivo io, ma comunque non riuscì a convincermi a rimanere.

Ormai era sera inoltrata e la gente si rinchiudeva in casa pronti per andare a dormire. Konoha la sera era proprio un mortorio. Anche i negozi erano chiusi, non avevo niente da fare. Per un attimo pensai di tornare a casa dalla mia famiglia. Ovviamente non ricordavo di non aver famiglia…lo scoprii più avanti. Almeno avrei evitato di spiegar loro diverse cose.

 

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Allora cosa ne pensate? Bello? Brutto? Orripilante? Fatemi sapere, recensite!!!

Grazie per le vostre recensioni, rendono me feliceeeee ^^

Buone feste ciaoooooo!!!!

Neko

 

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Capitolo 3
*** Una notte pericolosa e una mattinata seccante! ***


E vai col terzo capitolo!!! Mi sto divertendo molto a scrivere questa storia e inoltre l’idea di un Naruto un po’ ribelle mi piace molto! Spero che sia così anche per voi e che la storia vi incuriosisca sempre di più!!!

Buona lettura ^^

 

Capitolo 3: Una notte pericolosa e una mattinata seccante!

 

La notte è il mio habitat e vedo meglio di qualsiasi altra creatura, come se fosse giorno. Noi vampiri siamo dei cacciatori del buio. 

La mia prima notte a Konoha fu abbastanza divertente e anche piuttosto pericolosa… non per me ovvio!

Inizialmente girovagavo per le vie del villaggio senza una meta precisa. Non avevo niente da fare, quindi gironzolare qui e là come un ebete mi sembrava la cosa migliore da fare. A volte invidio gli umani, almeno loro la notte la passano dormendo, ma se non lo facessero, non riuscirebbero a fare niente. Quello è il bello di essere vampiri, non si sente mai la stanchezza e non si ha bisogno di poltrire fino a mezzo giorno.  

Dicevo che camminavo tranquillo per le strade quando sentii odore di paura nell’aria, sentii anche diverse voci di ragazzi, ma era principalmente l’odore che mi attirava.

Seguii la scia e in poco tempo fui sul luogo dove provenivano quei odori e rumori.

Non mi feci vedere subito. Osservai la scena. Erano presenti due ragazze e quattro ragazzi.

Appena li vidi capii subito le intenzioni di quei quattro umani. Erano messi a semi cerchio e non davano la possibilità alle ragazze di andarsene. Bhe a quell’ora di notte non è sano per delle ragazze andare in giro…per giunta se sono umane qualunque e non ninja. Nessun coprifronte…erano due agnelli pronte per essere sbranate da quei 4 lupi.

Solitamente ero io a essere un lupo…preferisco definirmi per di più un leone, ma poco importa…la vedevo davvero brutta per quei ragazzi laggiù. L’odore della paura era buono, ma…decisi di aiutare quelle ragazze.

Partii all’attacco e in meno di mezzo secondo fui dietro a quei 4 e li salutai. Si presero un infarto come minimo. Di certo non si erano accorti del mio arrivo.

Passato lo spavento, quegli stupidi cominciarono a fare i gradassi, pensavano che non sarei riuscito a fermarli perché ero solo contro il loro gruppo.

Errore grossolano, potevano essere anche in mille, non mi avrebbero fatto nessuna paura.

“Ehi tu, cosa vuoi?” mi disse colui che aveva maggiormente la faccia da imbecille.

“Ah facevo una passeggiata e ho visto che stavate festeggiando! Ma non mi sembra che le ragazze si stiano divertendo!”

“Si divertiranno, ora smamma se non vuoi che ti faccia a pezzettini!” mi disse colui che si diceva essere il capo.

Io sorrisi tranquillo “Oh no sarò io a fare a pezzettini voi se non lasciate libere quelle ragazze!”

Negli occhi delle due ragazze potei dire di aver letto qualche segno di speranza. Una speranza che si sarebbe trasformata in certezza. Quei brutti ceffi non avrebbero toccato loro nemmeno un capello.

Ripetei loro di lasciarle libere e…inutile dire che all’ennesimo rifiuto si scatenò una banale battaglia. Sentii chiaramente il rumore di ossa che si rompevano, ma i mal capitati sentivano qualcosa di peggio del rumore…il dolore. Forse così si sarebbero ricordati che quelle non sono cose da farsi.

Mi imploravano di lasciarli andare, ma a causa della lotta e del sangue che usciva da qualche ferita che avevo procurato loro, persi la testa. Stavo quasi per compire una strage quando qualcosa attirò la mia attenzione.

“Cosa succede qui?” Disse una voce da uomo adulto. Non so come sia potuto accadere, ma non avvertii la sua presenza finchè non fu abbastanza vicino. Dovevo proprio aver la testa annebbiata per commettere una simile distrazione.

Mi alzai velocemente  e rimasi immobile in attesa di vedere chi era. Se era un altro nemico o no. Se lo era, ero pronto a fare fuori anche lui. Di sicuro dall’odore doveva essere umano.

Quando finalmente si fece vedere, lo riconobbi. L’avevo visto poche ore prima nella foto di Sakura.

Kakashi!” dissi per aver conferma che il nome fosse giusto. Non che ne dubitassi, ho una memoria perfetta.

“Non hai risposto alla mia domanda? Cosa succede qui?” mi chiese guardandomi minacciosamente. Non mi aveva riconosciuto.

Le ragazze andarono incontro al ninja mascherato e gli spiegarono la situazione. Escludendo il fatto che io le avevo salvare.

Kakashi  a sentire quel racconto si arrabbiò molto e provò a colpirmi. Niente di chè, riusci a schivare i suoi attacchi come niente, anzì gli fermai anche una mano stritolandogliela un po’ per fargli capire che non doveva provocarmi. Maestro o no… non ero nelle condizione di fare il bravo ragazzo, l’odore del sangue era ancora troppo forte e non mi permetteva di essere perfettamente lucido.

“Non è con me che se la deve prendere, ma con quegli animali! se non mi crede lo chieda a loro!” Dissi indicando le ragazze le quali confermarono la mia versione dei fatti.

“Vedo che non hai avuto problemi a sbarazzartene!” disse abbozzando un sorriso “Vorrei sapere il tuo nome, per far rapporto all’hokage di quanto accaduto qui stanotte!”

“Bello vedere come si ricorda dei suoi allievi Kakashi!” dissi fissandolo nel suo occhio sinistro. Aveva uno strano occhio…anch’esso rosso, ma con dei petali neri. Non sapevo di cosa si trattasse.

Naruto?” disse incredulo.

“Si sono io! Meglio tardi che mai!” dissi.

Bhe sei notevolmente cambiato!” mi fece notare come se non lo sapessi già di mio.

“Si, si, me lo dite tutti. Certo che avete una originalità! Ora me ne vado, occupatene tu di ripulire qui!” dissi e voltando le spalle feci per andarmene.

“Aspetta! È più sicuro se uno dei due accompagna le ragazze a casa!” mi disse. Perché dovevo pensarci io.

“Pensaci tu!” gli risposi.

“Allora occupati di loro!” mi disse…o più esattamente mi ordinò. Non mi andava a genio che qualcuno mi ordinasse cosa fare. Dalla mia bocca uscì un ringhio di disapprovazione. Kakashi rimase di stucco a quel suono.

Naruto cosa…” non gli feci terminare la frase che lo avvertii di lasciarmi in pace e che non avrei fatto niente di quello che mi avrebbe chiesto. Sia che mi fossi occupato delle ragazze o dei ragazzi, quella notte qualcuno non sarebbe mai più tornato a casa.

Non diedi nemmeno il tempo a Kakashi di controbattere che sparii dalla sua vista, ora l’unica cosa che contava e che riuscissi a tornare padrone di me stesso e soprattutto di non incontrare più nessuno lungo il mio cammino.

Il mattino fortunatamente ero riuscito a riconquistare il controllo, cosa assai rara quando non mi nutro si qualcosa, ma in un giorno ero riuscito a restare me stesso per due volte. Non sapevo come avevo fatto a resistere, ma mi era più facile rispetto al mese precedente e a quello ancora prima e così via.

Il cielo era coperto ed io mi trovavo sopra il tetto di qualche costruzione vicino all’uscita del villaggio, mi stavo recando fuori dal villaggio. Se avessi completamente perso la mia lucidità, non era saggio rimanere in un luogo brulicante di prede.

Il mio udito mi permetteva di sentire rumori e voci proveniente anche dall’altra parte del villaggio, ma tre voci attirarono la mia attenzione. Le uniche voci che conoscevo per adesso a Konoha. Erano quelle di Sakura, Kakashi e Tsunade.

Chissà perché avevo la netta sensazione che sarei stato io il fulcro della loro discussione.

Erano tutti e tre nell’ufficio dell’hokage e sentivo la loro agitazione.

“Di cosa volete parlarmi?” chiese Tsunade

“Di Naruto!” dissero all’unisono Kakashi e Sakura. Che bello essere al centro di tante attenzioni.

Tsunade sgranò gli occhi e disse “Anche voi avete notato in lui qualcosa di strano?”

I due interpellati annuirono.

“Fosse solo qualcosa, è completamente cambiato! Non ha più nulla del vecchio Naruto!” disse Sakura.

“Mi sa che l’ho spaventata” Mi dissi mentalmente.

“Ha presente l’atto vandalico che è accaduto stanotte di cui le ho parlato prima?” Tsunade annuì “Ho come l’impressione che se non fossi arrivato in tempo quei ragazzi non se la sarebbero cavata con qualche ossa rotta e ferite di gravità lieve!” disse Kakashi.

“Cosa vuoi dire? Che intenzioni aveva?” chiese Tsunade alla quale potei sentire il suo ritmo cardiaco aumentare.

“Non so con precisione, ma era come se non fosse in se…i suoi occhi erano quasi su un rosso acceso e inoltre mi ha ringhiato contro!”

“Potrebbe avere a che fare con Kyuubi? Però c’è un’altra cosa che mi preoccupa…sembra non ricordarsi di alcune cose, come di Sasuke e del maestro Kakashi” disse Sakura.

Tsunade unì le mani e cominciò a pensare “Anche se fosse Kyuubi a determinare questo comportamento, non si spiegherebbe la mancanza di memoria, il demone conosce tutto il villaggio alla perfezione!”

“Dovremo tenerlo sotto osservazione? Potrebbe essere pericoloso!” propose Kakashi.

“Tranquilli, non mordo mica!” Dissi divertito dalla scelta di parole.

Naruto da dove salti fuori?” mi chiese Tsunade.

Forse avevo agito un po’ troppo di impulso, infatti in un batter d’occhio mi ritrovai dietro a Sakura e Kakashi senza che loro potessero accorgersene.

“Da li!” Dissi indicando la finestra aperta alle spalle  dell’hokage “Eravate troppo concentrati nel discorso e non vi siete accorti di me!” li presi in giro e infatti non avevano un aspetto tanto convinto.

Naruto, cosa ti è successo in questi anni che sei stato via?” mi chiese Tsunade

Sbuffai “Mi sono allenato, tutto qui. Dove sta il problema?” Dissi semplicemente sperando che come risposta bastasse, ma non fu così.

“Il problema e che deve esserti accaduto qualcos’altro…probabilmente nello stesso periodo in cui Jiraya ci ha lasciato. Che tu magari non ricordi o fai finta di non saperlo.”

Scrollai le spalle “Può darsi, e allora?”

“Come allora? Non vuoi sapere chi è stato a farti ridurre in questo stato e chi ha ucciso Jiraya?” mi disse Sakura alterata.

“Calmati Sakura! Io sto benone, mai stato meglio prima d’ora!” dissi calmo.

“ Non si direbbe proprio! Prima di tutto non hai niente di Naruto e secondo sei troppo pallido!” mi disse Sakura.

“Le persone cambiano, Sakura!”

“Ma non così radicalmente come te!” mi disse per poi avvicinarsi e prendermi la mano.

“Ah” si ritrasse “Che mano gelida, eppure la temperatura stagionale è piuttosto alta! Naruto sicuro di stare bene?” Mi richiese per l’ennesima volta. Ma cos’era? Si era incantato il disco?.

“Forse è meglio  che ti sottoponga a un controllo!” disse Tsunade.

Il mio sguardo la fulminò “Ho detto che sto bene, non ho bisogno di nessun controllo, avete capito?!”

Quella reazione li lasciò di sasso. Kakashi mi guardava in modo sospettoso, ma non me ne preoccupai.

Improvvisamente qualcosa attirò la mia attenzione. Un fortissimo odore nauseabondo che si avvicinava sempre di più. Mi portai istintivamente le mani al naso per coprire quell’odore e feci qualche passo indietro.

Da quello che mi dissero, sembrava che fossi abbastanza impaurito. In effetti mi sentivo strano. Provai una sensazione di ribrezzo, mai provata prima.

“Cosa ti succede ora?” Sakura provò nuovamente a toccarmi, ma bruscamente la scostai da me.

“Ma che modi, Naruto!” mi sgridò Tsunade, ma non l’ascoltai nemmeno. Ero concentrato a capire da dove provenisse quell’odore e perché mi terrorizzasse tanto. Da quando ero vampiro, niente era stato capace di turbarmi…bhe si una cosa si, ma questo non era dovuto dal mio essere una creatura della notte. No! Questa minaccia proveniva dall’esterno.

Finalmente potei conoscere la causa di quella sensazione. Due ragazzi entrarono nella stanza, uno tutto ricoperto dalla testa ai piedi e l’altro con dei strani segni sulle guance. Quest’ultimo attirò particolarmente la mia attenzione. Quell’odore proveniva da lui…e dal suo cane. Il ragazzo mi fissava, mi guardava storto, mentre quel cane schifoso non faceva altro che ringhiarmi contro.

Era solo un animale, ma non capivo perché mi inquietasse. Possibile che i vampiri avessero dei nemici naturali? Non ne ero a conoscenza, ma sentivo che era così. Per la prima volta mi sentii minacciato.

La cosa strana e che altri cani mi si erano avvicinati prima, ma non mi avevano fatto nessun effetto, perché questo si?

Kiba, richiama Akamaru!” Ordinò l’hokage, ma il ragazzo interpellato non lo fece.

“Mi dispiace Hokage-sama, ma non posso obbedire!” Disse Kiba. Continuava a fissarmi minaccioso.

“Come?” disse Tsunade piuttosto alterata.

“Che strano che Akamaru non riconosca Naruto!” disse Sakura.

“Se Akamaru si comporta così, c’è solo una spiegazione! Quello non è il vero Naruto!” disse Kakashi.

Ci mancava solo questa. Come se quella mattina di problemi non ce n’erano già abbastanza.

“No! il suo odore è cambiato, ma è Naruto!” disse il ragazzo entrato insieme a Kiba.

“Ne sei sicuro Shino?” chiese Kakashi. Shino annui.

“Chiamalo odore…emana una puzza terribile!” disse kiba. Anche lui come me si era portato una mano al naso.

“Se fra noi due ce uno che puzza, quello sei tu! E allontanami subito questo sacco di pulci, se lo vuoi ancora vedere vivo!”

Lo minacciai, ma non sembrava esserne turbato, Anzi ridendo mi disse “Ah ah, dubito che ci riuscirai…sembri parecchio spaventato!”

Fui punto nell’orgoglio “Non sono spaventato, ma solo confuso! Non capisco cosa mi stia succedendo!”

“Ah davvero non sai niente? Da quanto tempo sei così?” mi chiese Kiba.

“da qualche mese! Cosa centra?” lo guardai storto. Come faceva a sapere che io…

“Da poco, ecco perché non sai nulla! Mi dispiace per quello che ti è successo!” mi disse falsamente rattristato.

“Non dispiacerti, sto benissimo così!” gli risposi sgarbatamente.

“Non per molto!” mi disse minacciandomi. Feci un passo in avanti, mi misi in posizione di attacco e gli ringhiai contro. Il suo cane fece lo stesso contro me. La paura di qualche minuto prima era sparito grazie alla sua presunzione. Sia che lui e il suo cane fossero stati i miei nemici naturali, in quel momento sentii che potevo benissimo farli fuori.

“Ora basta!” Urlò Tsunade “Cosa sta succedendo a voi due? Kiba tu ne sai qualcosa, avanti parla!”

Kiba finalmente mi tolse gli occhi di dosso e si girò a guardare Tsunade.

“Mi dispiace, ma non posso metterla al corrente di niente! Nel mio clan vige una regola da generazioni e se ne parlassi con lei, la infrangerei e verrei punito severamente.”

“Di che regola stai parlando?” chiese Tsunade alterata.

Ormai la situazione stava degenerando, ma era sicuro che né io, né Kiba avremmo parlato.

Kiba si scusò nuovamente per aver disubbidito agli ordini di Tsunade e prima di voltarsi per andarsene mi disse “Ti tengo d’occhio, Naruto! Andiamo Akamaru!”

Quando finalmente quell’essere presuntuoso se ne fu andato, tutti si girarono a osservarmi. I loro sguardi erano shoccati. Di certo io e quell’essere non avevamo avuto una conversazione normale. Mi sommersero nuovamente di domande ma non risposi. Ero troppo arrabbiato per degnare loro qualche momento della mia attenzione  e senza nemmeno dir loro una parola, come ero entrato…uscìì.

 

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Se siete giunti fino a qui è un buon segno!!! ^^ Mi raccomando fatemi sapere sempre il vostro parere.

Grazie a tutti coloro che mi seguono e a chi recensisce…ARIGATOU!!!

A presto!!!

Miao

Neko ^^

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Capitolo 4
*** I mutaforma e il…ramen ***


Ecco il 4° capitolo. Qui chiarirò come mai Kiba è a conoscenza della reale identità di Naruto. Spero che la cosa non vi sembri troppo ridicola. Io la trovo nello stesso momento assurda e perfetta. Boh spetta a voi giudicare.

Buona lettura.

 

Capitolo 4: I mutaforma e il…ramen

 

Quella giornata era iniziata nel peggior dei modi, ma è proprio azzeccato quel detto che dice che non si smette di toccare mai il fondo.

Dopo quello che era accaduto quella mattina nell’ufficio dell’hokage, di certo le persone presenti in quel momento, avrebbero investigato sulla faccenda…e anche io!

Avrei scoperto chi era in realtà Kiba Inuzuka a qualunque costo. Senza rendermene conto, pronunciai il suo nome completo. Almeno sapevo chi cercare, ma cominciò a venirmi un dubbio…possibile che io e quell’essere fossimo amici prima?

Nonostante mi fossi allontanato dalla residenza dell’hokage, la puzza che non mi aveva dato pace fino a un istante prima, continuava a starmi attaccata addosso. Capii presto il perché. Kiba era nei paraggi e con lui era presente il suo compagno Shino. Decisi di seguirlo e una volta soli, gli avrei chiesto spiegazioni…a costo di arrivare a conciarlo per le feste.

Cominciai a pedinarlo senza farmi né vedere, né sentire, ma non era un problema rendermi invisibile ai sensi umani.

Per quanta attenzione abbia fatto, lo vidi fermarsi dopo alcuni minuti e parlare con Shino. Raddrizai le orecchie per isolare le milioni di voci che sentivo e per concentrarmi sulla loro conversazione.

Shino, vai avanti tu! Hinata ci starà aspettando. Io ho qualcosa da fare, io vi raggiungo il prima possibile!” disse spostando lo sguardo verso il punto in cui mi trovavo.

Non sapevo come avesse fatto, ma aveva percepito la mia presenza.

Quando Shino fu abbastanza lontano, mi chiamò “Ehi sanguisuga, so che mi stai seguendo. Che intenzioni hai?” mi chiese calmo.

Uscii in modo da farmi ben vedere “Non temere, non voglio farti del male!”

Tsè, non temo quelli come te! Li posso fare a brandelli come niente!” disse sorridendo malignamente.

“Allora il mio presentimento era giusto, non sei un umano! Che cosa sei?” gli chiesi.

“Vedo che un cervello per pensare ti è rimasto, bene! Sappi però che sono più umano di te! Almeno io ho un cuore che batte e sangue che mi scorre nelle vene!”

“E non sei immortale…questo è un punto a mio favore non credi?”

In quel momento della gente passò per quella strada.

“Credo sia meglio andare a discuterne altrove! La gente del villaggio non sa dell’esistenza dei vampiri!”

“E di quelli come te invece?”

Non mi rispose, ma mi fece segno di seguirlo. Mi porto in un grande giardino con tre tronchi in mezzo ad esso. Sinceramente non mi era nuovo quel posto e improvvisamente rammentai un suono di campanellini.

“Ti ricordi di questo posto?è qui che venivi ad allenarti con Sakura, Sasuke e il maestro Kakashi, ma dubito che tu ti possa ricordare questo particolare della tua vita passata. Quando si diventa vampiri, il passato da umano si tende a scordarlo...ho forse torto, sanguisuga?” mi disse in modo strafottente.

“Come sai che sono un vampiro?” lo guardai minaccioso negli occhi.

“Semplice! Lo so come tu sai che io rappresento una minaccia per te!” mi rispose tranquillo.

“Dall’odore! Se tu rappresenti una minaccia per me…io sono la stessa cosa per te!” gli risposi di rimando, avevo una voglia di farlo a pezzettini, ma dovetti resistere, era l’unico modo per saperne di più sul suo conto.

“Si, è vero! Ma in queste circostanze non potresti farmi un granchè! Nel caso mi trovassi in difficoltà potrei chiamare i rinforzi, mentre tu sei qui solo soletto!”

Lo fulminai con lo sguardo. Quel suo atteggiamento da so tutto io era altamente irritante.

“cosa sei tu?” gli richiesi.

“Un mutaforma. Il peggior nemico dei vampiri. Ne sentiamo l’odore anche da distanze elevare e se ci si presenta l’occasione, lo cancelliamo dalla faccia della terra. Il nostro compito è proteggere il villaggio dagli assassini come te!” mi disse tutto d’un fiato per spaventarmi, ma non gli riuscì molto bene. Ero incuriosito da quella creatura.

“Un mutaforma eh? sarebbe a dire?”

Kiba si assicurò che nei paraggi non ci fosse nessuno, dopo di chè, davanti ai miei occhi, cominciò a prendere le sembianze di un grosso cane rossiccio. Era tale quale ad Akamaru, fatta eccezione per la sua mole. Era più grosso. Dopo questa piccola dimostrazione del suo potere, tornò normale.

“Oh interessante! Questo era il segreto di cui parlavi prima con Tsunade!”

“Certo, non possiamo dire ciò che siamo e ciò che facciamo ai 4 venti, si creerebbe il caos! Anche tu dovresti essere più cauto e nascondere quello che sei!” mi disse in tono accusatorio.

“infatti non vado a spifferare in giro che cosa sono!” lo ammonii.

“Forse non sai che non c’è solo il linguaggio per dire alla gente quello che sei, ma anche il modo in cui ti muovi e ti comporti può indurre la gente a comprendere il tuo segreto.”

“E allora? Non sono affari tuoi!”gli dissi quasi ringhiando.

“Si, hai ragione, non sono cose che mi riguardano! Sai mi dispiace davvero che tu abbia fatto questa fine. Ora non potremo più essere amici, ma solo acerrimi nemici. Ognuno dei due vivrà per eliminare l’altro!”

“A me non dispiace affatto! Ho l’impressione che non fossimo due amiconi nemmeno quando ero un umano…sbaglio forse?” gli dissi sogghignando.

“Non andavamo sempre d’amore e d’accorso, ma eravamo una buona squadra quando univamo le forze!” Mi disse…mi sembrò di sentire anche una nota di nostalgia.

“Nostalgia?” dissi ridendo.

“Affatto! Io odio i vampiri e tutto ciò che essi rappresentano e  non proverò rimorso se ti dovessi far fuori!”

“Allora accomodati!” gli ringhiai contro e mi lanciai verso di lui, ma Akamaru mi azzannò un braccio per impedirmi di fare del male a Kiba. Riuscì a farmi male. Fu molto strano. La mia pelle è dura come il marmo e un morso di un cane non avrebbe dovuto recarmi nessun danno.

“Sorpreso eh! Akamaru non è un cane qualsiasi, ma è specializzato nella caccia al vampiro nel caso noi mutaforma, a causa di presenza di persone, non potessimo intervenire. Ovviamente solo quelli appartenenti al mio clan hanno diritto a un cane di questo tipo”.

Mi scrollai di dosso quel pidocchioso bianco, ma non volevo demordere. Ora ero arrabbiato sul serio e provai nuovamente ad attaccare, ma qualcuno si mise in mezzo tra me e Kiba.

“Che cosa state combinando? Battaglie ninja fra due componenti dello stesso villaggio, a meno che non sia una cosa ufficiale, sono severamente vietate! E questo lo dovreste conoscere bene. Volete che vi denunci all’hokage e vi faccia ritirare il vostro copri fronte?”

“Ha ragione maestro Kakashi, ci scusi!” disse Kiba senza nemmeno spostare lo sguardo verso Kakashi.

Tsè, non ti scusare anche per me, sono capace di decidere da solo se farlo o meno!” risposi sgarbatamente.

Naruto cosa dici?” disse Sakura…era venuta insieme a Kakashi a…sorvegliarmi? Non sapevo le loro intenzioni.

“Bene facciamo i presuntuosi? Kiba, tu puoi andare, Kurenai ti stava cercando e in quanto a te…dobbiamo fare un discorsetto!” mi disse il maestro fissandomi.

Kiba fece quello che Kakashi gli chiese. A quanto pare doveva considerarlo un buon ninja, per fidarsi a lasciarlo solo con me.

Kakashi invece non mi levava gli occhi di dosso.

“Che vuoi?” dissi. Se c’è una cosa che detesto, è essere osservato a lungo.

“Volevo solo parlarti, ma forse prima è meglio che calmi i tuoi spiriti bollenti…e sii più educato con chi è superiore a te…sei ancora un genin dopotutto e io sono ancora il tuo maestro!”

“Oh mi scusi vostra maestà!” se volevo farlo arrabbiare…ci stavo riuscendo.

Naruto, perché ti comporti così?” mi chiese con un tono preoccupato Sakura.

“Per il futuro Sakura, evita di farmi domande quando sono arrabbiato…potresti non essere contenta di quello che vedresti!” usai un tono di voce talmente inquietante che la spaventai. La vidi diventare più bianca del sottoscritto.

Kakashi mi afferrò per un braccio “Sakura è solo preoccupata per te! Non vedi in che modo ti stai comportando? Non so cosa sia accaduto in questa tua lontananza dal villaggio e posso anche capire che possa esserti successo qualcosa di talmente terrificante da farti comportare in questo modo, ma non devi scaricare i tuoi nervi sugli altri…soprattutto su chi si preoccupa per te!” Mi disse con un tono mischiato tra compassione e rimprovero.

In quel momento cominciai a calmarmi e guardai Sakura. Era davvero spaventata ed ero stato io a ridurla in quello stato. Non mi importava di spaventare a morte la gente…anzi lo trovavo divertente, ma con lei tutto era diverso. Non capivo ancora il perché ad allora, ma ogni volta che la trattavo male, a causa del mio malumore, dopo mi sentivo uno schifo per averle mancato di rispetto.

Le rivolsi la parola. Sta volta con un tono calmo è pacato e le chiesi scusa…sinceramente. Credo che capii la mia sincerità nel mio porle le scuse, perché mi rivolse un piccolo sorriso, che basto a farmi rasserenare.

“Abbiamo fatto qualche progresso, ora che ne dici di farci una chiacchierata davanti a una ciotola di ramen?” mi propose Kakashi.

Alzai un sopracciglio. Ramen? Perché proprio del ramen? Avrei preferito una bistecca al sangue…almeno si avvicinava minimamente alla mia prima fonte di sostentamento.

“Va bene, ho capito. Offro io, ma non guardarmi in quel modo!”

Arrivammo a un chiosco specializzato nella cucina del ramen. Si chiamava Ichiraku…ehm è più esatto dire che “si chiama” dato che esiste ancora.

Sembravano conoscermi in quel luogo, quindi dedussi che in quel posto ci andassi spesso.

“Ehilà salve Naruto, da quanto tempo! Avevo sentito che eri tornato al villaggio. Mi ha sorpreso il fatto che non ti fossi ancora fatto vivo!”

Ehm…ho avuto altri impegni!”

“Certo, capisco ragazzo mio!” mi disse sorridendo.

Mi cominciava a starmi simpatico quel tizio. Non mi aveva ancora guardato nel modo in cui tutti mi osservano appena mi vedono.

“Allora cosa vi porto?”

“Una ciotola di ramen con miso!” disse Kakashi e lo stesso ordinò Sakura.

“Per me niente grazie!”

Tutti si girarono a guardarmi stupiti. Capii che per me rifiutare una ciotola di ramen era una cosa assai improbabile.

Ehm…no sono molto affamato!” cercai di spiegare, ma scatenai gli stessi sguardi di qualche istante prima.

“Suvvia ragazzo! Se è del conto che hai paura, offre la casa. Dobbiamo festeggiare il tuo ritorno al villaggio!”.

Mi mise davanti una tazza fumante di ramen. Dovetti arrendermi. Annusai il piatto. Aveva un odore strano, né buono né cattivo, ma di certo non mi invogliava a mangiarlo. Presi le bacchette e senza far vedere il mio sforzo a inghiottire quel cibo, cominciai a mangiare.

Di nuovo quegli sguardi.

“Cosa c’è ora?” chiesi spazientito “Cosa sbaglio? Dovrei abbuffarmi come un maiale?” chiesi.

“5 anni fa lo avresti fatto!” mi disse Sakura “era il tuo piatto preferito!”

“Davvero?” sgranai gli occhi.

“Non ti ricordi nemmeno di questo?” Sakura sospirò.

“Dimmi la verità! Ha un saporaccio non è vero?” mi chiese il vecchio proprietario disperato.

Io alzai le mani e dissi “No, no è che appunto non ho molto appetito!”

Calmato il vecchio, Kakashi cominciò a parlare.

“Senti Naruto, non voglio farti pressioni, se non ne vuoi parlare accetterò la tua decisione, ma se vuoi qualcuno con cui confidarti, io ci sono!”mi disse Kakashi

“Si anche io!” disse Sakura.

Io li fissai e distogliendo lo sguardo dissi “Volete sapere cosa mi è successo?”

“Se ne sei a conoscenza o se non lo sai, dicci tutto quello che ti ricordi per poter investigare!” mi propose Kakashi.

“Non c’è bisogno di nessuna ricerca. So cosa mi è successo! Non so chi sia stato, ma non dovete preoccuparmi per me!” Alzai gli occhi su di loro “Davvero, sto bene! quello che mi è successo non è poi così brutto, cioè forse dal vostro punto di vista è la cosa peggiore che potesse capitarmi, ma...”

Sakura prese la parola “è la stessa cosa che è successa a Jiraya?”

“ Si e no!”

“Si perché è successa anche a lui e no perché non è stato fortunato come te a sopravvivere?” disse Kakashi.

“Fortunato? Bhe anche li dipende dai punti di vista!” dissi suscitando delle occhiate preoccupate.

“Cosa vuoi dire? Che anche tu avresti voluto morire?” mi disse Sakura con la voce tremante.

“Chi ti dice che anch’io non sia morto?” le dissi, ma vedendo che li avevo turbati cercai di rasserenarli “eeeh dimenticate quello che ho detto, stavo scherzando.”

Naruto, non ti capiamo se parli per enigmi!” mi disse Sakura.

“Mi dispiace, una parte di me vorrebbe dirvi tutto, ma un’altra teme la vostra reazione!”

“Non ti giudicheremo Naruto” Mi disse Kakashi. Quanto avrei voluto credergli. Comunque alla fine decisi che non avrei detto loro niente, ma nessuno avrebbe impedito loro di scoprirlo da soli e quell’occasione arrivò ancor prima di quanto mi aspettassi.

 

*******************

Allora che ne pensate? Questa è la fanfic a cui tengo di più, quindi spero vivamente che si di buon gusto anche per voi, anche se non mancheranno alcune scene violente in furuto. Come al solito fatemi sapere!!! Aspetto le vostre recensioni.

Ringrazio rikku93; yuna92; simonachan90; Mikuri Uchiha; Volpina90; Cleo92 per le recensioni…GRAZIE MILLEEEEEE XD

 

 

 

A presto

Ciao

Neko^^

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Capitolo 5
*** Uscito allo scoperto ***


Finalmente i nostri amici verranno a conoscenza del segreto che aleggia intorno a Naruto. Lo scopriranno in modo gradevole o no? Leggete per scoprirlo : P

Buona lettura!^^

 

Capitolo 5: Uscito allo scoperto

 

Eravamo ancora all’ichiraku a parlare tranquillamente. Per il momento sia Kakashi, sia Sakura sembrarono dimenticare il mio comportamento e cominciarono a raccontarmi cosa era accaduto in quegli anni. Bhe per quanto riguarda Kakashi… non credevo fosse così noioso. Ha praticamente passato tutto il tempo a leggere dei libri scritti da Jiraya. Cercò di raccontarmi qualcosa, ma sembrava piuttosto imbarazzato dalla presenza di Sakura. Quest’ultima invece mi raccontò di essere stata allieva di Tsunade e di aver imparato un sacco di cose sulla medicina.

Però ovviamente non mancarono le domande curiose sul mio passato. Kakashi soprattutto era curioso di sapere quali tecniche mi aveva insegnato Jiraya. Non mi aveva insegnato nessuna nuova tecnica e di questo ero sicuro. Per quanto riguardava le tecniche ninja…quelle me le ricordavo bene, il rasengan, la tecnica del richiamo, la moltiplicazione del corpo… quelle erano ben fisse nella mia mente. Forse perché essere ninja era lo scopo della mia esistenza e le cose a cui ero maggiormente legato non sono state portate via insieme alla mia vita. Questo voleva significare che anche Sakura era qualcosa a cui ero particolarmente affezionato, dato che non l’avevo scordata del tutto.

Comunque come tutte le cose tranquille e piacevoli, anche quella giunse alla fine.

Uno strano personaggio comparve alle nostre spalle. Anch’esso era un ninja, ma aveva il volto ricoperto da una maschera. Anche quello faceva parte dei miei bagagli di memoria, quindi lo riconobbi subito, era un membro appartenente alla squadra Anbu, ninja di alto livello impiegati per missioni di estrema pericolosità.

Chiamò Kakashi e prendendolo da parte gli parlò. Dopo qualche minuto, il maestro tornò da noi e ci disse che aveva una cosa urgente da sbrigare.

“Chi è stato ucciso sta notte?” chiesi.

Kakashi mi guardò stupito “Come fai a saperlo?”

“Non ha risposto alla mia domanda!” dissi girando intorno alla sua richiesta.

“Oh mamma, un ninja? Qualcuno che conosciamo?” chiese Sakura preoccupata.

“No, è stato ucciso un abitante del villaggio qualunque, qualcuno non in grado di difendersi! Si crede sia stato un animale, ma neanche l’hokage ne è molto convinto dato che non ci sono bestie feroci qui a Konoha e le probabilità che uno di essi sia entrato nel villaggio, sono uguali a zero”

Kakashi mi guardava sospettoso “Hai sentito ogni minima parola che l’ambu mi ha riferito?”

“Parlavate a voce piuttosto alta!” dissi sperando che ci credesse.

Kakashi rivolse il suo sguardo a Sakura.

“Io non ho sentito niente!” disse. Alzai gli occhi al cielo. Come è bello quando ti reggono il gioco e tutto fila liscio. Kakashi era pronto per una nuova domanda, ma lo fermai ancor prima che potesse aprire bocca.

“Non c’è tempo per le domande Kakashi, mi sembra che l’ambu ti abbia detto che era una questione urgente e che ti dovessi recare sul posto.”

S-si, hai ragione! Ora devo andare!” se ne andò.

Mi rivolsi a Sakura “Andiamo?”

“A fare cosa?” Mi chiese non capendo le mie intenzioni.

“Ma come? Andiamo a vedere cosa è successo!” le dissi con un sorriso.

Non riuscii a convincerla, ma con o senza di lei, ci sarei andato comunque.

Mi ritrovai sul posto circa dieci minuti dopo. Avrei fatto prima, ma non potevo arrivare prima di Kakashi. La scena poteva essere agghiacciante per un essere umano, ma non per un vampiro che di cose del genere ne aveva viste parecchie. La vittima era una ragazza, avrà avuto 16 anni. Era piena di morsi, ma potevo benissimo non sentire l’odore del suo sangue. Significava solo una cosa…qualunque cosa l’avesse attaccata, non gliene aveva lasciato nemmeno un goccio.

“Cosa ci fai qui?” mi disse una voce ormai conosciuta…Tsunade.

“sono venuto a dare un occhiata!” dissi tranquillo.

“Non sono cose di cui ti devi interessare. Qui se ne occuperanno i ninja specializzati in casi come questi!” mi rimproverò.

“D’accordo, ho afferrato il messaggio!” faccio per andarmene, ma Kakashi mi fermò.

“Aspetta Naruto!” mi voltai e gli prestai attenzione “Non mi sembri sorpreso, hai già visto qualcosa del genere?”

“Può anche darsi!” dissi senza dare maggiori informazioni.

“Cosa? Dove? Sai di cosa si tratta?” mi chiese Tsunade.

“Credo di si, ma non vi dirò cosa so…a meno che non mi incarichi di occuparmi del caso personalmente!” la ricattai.

Naruto non puoi chiedere…” si intromise Kakashi, ma Tsunade accettò.

“Va bene! Mi sembri sicuro di te stesso! Voglio fidarmi, anche se dai tuoi modi di fare ultimamente, non mi ne ispiri tanta.”

“Vorrei delle informazioni in base a questo caso, del tipo quando è successo!” chiesi

“Si presume sia successo alle 3 di questa notte. La ragazza tornava a casa dopo una notte trascorsa con delle amiche. E già la quinta in 5 giorni!”

A quell’informazione ne fui sollevato e i due sembravano essersene accorti.

“Cos’è quella faccia sollevata! Sembra che tu sia contento di queste morti!” mi accuso Tsunade.

“Non è come pensi Tsunade! Tutte le morti sono avvenute di notte?”

“No, alcune durante il giorno, ma tutte in veicoli bui!” aggiunse.

“Ok, allora le mie teorie sono giuste!” anche se c’erano anche altre prove che le confermavano. Prima di tutto l’assenza di sangue, secondo i vari morsi e terzo…l’odore.

“Ora dicci di cosa si tratta!” mi ordinò Tsunade.

“Prima vorrei accertarmi che si tratta veramente di quello che penso!” Tsunade mi fulminò con lo sguardo, ma cedette.

Essia, ma con te verranno anche Kakashi e un ninja medico…Sakura!”

“Se si tratta di quello che credo…non ho bisogno di supporto!”

“Non sottovalutare mai il nemico, Naruto!” mi rimproverò Kakashi.

“Non lo sto facendo!” sbuffai “D’accordo, mi faccia accompagnare da chi vuole! Ci vediamo sta sera verso mezza notte!” dissi a Kakashi “Passerò io a prendere Sakura. Me ne andai, ma sentii ugualmente le lamentele dell’hokage.

“Quel ragazzo e diventato tremendamente presuntuoso…ti dirò Kakashi…a volte temo che anche lui possa rivelarsi un pericoloso nemico.”

“Si, anch’io ho avuto quell’impressione, ma oggi ci ho parlato e credo che possiamo fidarci. Dopo tutto è stato allievo di Jiraya!” mi difese Kakashi “e poi è pur sempre Naruto, che male può fare?”

“Già, speriamo in bene!”

Feci un pezzo di strada quando un odore mi avverti della presenza sgradevole di quel cagnaccio di un Kiba. Infatti era proprio davanti a me e mi guardava minaccioso.

“Sei stato tu vero?” mi accusò.

“Se ti dico di no mi credi?” gli risposi sinceramente.

Uhm…no! si vede lontano un miglio che è opera di un vampiro!”

“Mai pensato che si tratta di un altro vampiro? Questa è la quinta volta che si verifica un evento del genere in cinque giorni e io fino a prova contraria sono arrivato ieri!” gli dissi con un sogghigno. Kiba era confuso.

“Oh oh il nostro cacciatore di vampiri, non se n’era accorto!” risi divertito.

Akamaru mi ringhiò contro, lo avrebbe fatto Kiba, ma in forma umana non poteva.

“Il mio fiuto non giunge così lontano e io abito dalla parte opposta del villaggio!”

“Strano non dovreste possedere un fiuto più potente dato ciò che fate? Non siete così temibili come credevo!”

“Ognuno possiede capacità quanto basta per svolgere il proprio compito! E vedi di smetterla di provocarmi!” mi urlò.

“Allora quelle vittime non erano destinate a essere salvate? Bah Sarà!”

La mezza notte arrivò presto. Io come promesso passai a prendere Sakura e le raccontai tutto.

“Perché Tsunade ha scelto me?” mi chiese

“Voleva che ci fosse un ninja medico e nonostante consideri questa missione pericolosa, ha voluto affidarla alla persona che riteneva più idonea!” le spiegai.

“speriamo di essere all’altezza di questo compito!”

Kakashi si unì a noi.

“Tranquilla andrà tutto bene!” disse per rassicurare Sakura. In effetti era un po’ agitata. “Ora non ci resta che prevedere dove questo animale attaccherà!”

Bhe dato che gli piacciono le ragazze…potrei offrirmi come esca!” disse con un tono di voce insicuro.

“sicura di sentirti di fare una cosa del genere?” chiese Kakashi.

“Si, nel caso succedesse qualcosa, interverreste voi, no? e poi me la so cavare! Sono o no l’allieva numero 1 dell’hokage?”

“No!” Ringhiai

Naruto? che ti prende?” chiese Sakura.

“tu non farai da esca!”

Naruto, non sarà in pericolo!” mi disse Kakashi. Chi era ora a sottovalutare il pericolo?

Ora ero davvero arrabbiato “Non sapete di cosa si tratta. Non è un animale, se lo fosse sarebbe una bazzecola. Quella cosa è capace di ucciderti in meno di un secondo, non te ne accorgeresti nemmeno Sakura e per quanto veloci possiamo essere, potrebbe essere troppo tardi per te. Vuoi rischiare?” le chiesi sperando di averla terrorizzata abbastanza da farle cambiare idea.

La sentii deglutire…bene, voleva dire che ci stava ripensando.

“Credo che Naruto abbia ragione, stiamo sottovalutando troppo il nemico” intervenne Kakashi.

“Ma allora come lo scoviamo?” chiese Sakura, dopo essersi calmata un po’.

“Ci penso io!” infatti avevo già avvertito una traccia del nostro criminale.

“Per di qua!” li guidai per diverse vie e ad un certo punto dovetti chiedere un favore a Kakashi.

Kakashi, mi dovresti dare una mano, quando te lo dico io!” mi fissò in attesa che proseguissi con la richiesta “Dovresti accendere un fuoco!”

“La strada non è abbastanza illuminata?” mi chiese Sakura.

“Non mi riferivo a quello, ci servirà per fare fuori quel delinquente!”

“Lo vuoi uccidere?” mi chiese Sakura sconvolta “non ti basta imprigionarlo a vita.?”

“Fidati, si libererebbe subito, è l’unico modo che conosco per eliminare quelli come lui.

“Quelli come lui? ma cosa…

“Accidenti! Per di qua!” Mi ero distratto e il vampiro era già entrato in azione. Dissi agli altri di correre, ma erano troppo lenti, decisi quindi di distanziarli.

Arrivai subito sul luogo e con una furia incontrollabile mi avventai sull’assalitore, che aveva già attaccato la sua vittima.

Eravamo uno di fronte all’altro, quando arrivarono anche gli altri. Con loro c’era anche Tsunade. Ci aveva raggiunti. Ovviamente non si fidava di me.

“chi sei?” Disse Tsunade, ma non ricevette risposta, ma solo un ringhiò fu udibile.

“rispondi!”

“Non servirà a nulla interrogarlo!” dissi per far tacere una volta per tutte quella donna.

“Avete interrotto il mio pasto!” disse con un tono che all’orecchio degli altri sembrava spaventoso.

“Pasto?” si chiese un confuso Kakashi.

“Perché mi hai fermato? Da dei ninja me lo sarei aspettato, ma da te no!” mi disse.

“Perché mai? Non mi sembra che mi sia proibito aiutare la gente!” gli risposi.

“Tu aiuti gli umani? Perché?” mi chiese

“Perché questo è il mio villaggio e non permetterò a nessuno di cacciare in questo territorio.” Gli risposi di rimando, suscitando diversi commenti degli “spettatori”.

“Quindi stai dicendo che ti metti contro quelli della tua razza?”

“No, solo quelli che mi danno fastidio e tu ora sei uno di quelli!” gli sorrisi.

“Allora sappi che non avrai vita lunga! Non sono l’unico vampiro in circolazione in questo villaggio, ce ne sono degli altri!”

“Vampiri?” dissero all’unisono Sakura, kakashi e Tsunade.

“Esatto, forse credevate che questa fosse solo una leggenda, ma non è così ah ah ah!”

“Leggenda o no, non ci sono altri vampiri in circolazione, tu sei l’unico!”

“Non puoi dirlo!” mi disse turbato. Avevo colto nel segno.

“Oh invece si! Prima di tutto ti sei tradito con la tua faccia e secondo non sento odori di altri vampiri in giro!”

“A meno che tu non possieda un udito doppiamente più forte di un normale vampiro, non puoi avvertire tutti gli odori del villaggio!”

“Non ti conviene sottovalutarmi!”

Naruto di che state parlando!”mi chiese Sakura.

“che cavolo ci fate ancora li? Curate la ragazza, prima che muoia dissanguata!”gli ordinai e senza battere ciglio Sakura e Tsunade corsero in suo soccorso.

“Non riuscirete a portarmi via la preda”

Mi colse di sorpresa e mi sbattè contro il muro. Si lanciò contro Sakura, ma io fui più veloce e lo afferrai per una caviglia e con la stessa violenza gli ricambiai il colpo.

Cadde a terra, ma ovviamente non si fece niente. Kakashi stava per intervenire, ma gli ordinai di stare fermo dov’era e di tenersi pronto. Non era una battaglia da cui Kakashi sarebbe uscito vincitore. Avevo dei dubbi anche sulla mia vittoria, era la prima volta che mi capitava di battermi contro un mio “fratello”.

La battaglia fra noi due si svolse molto rapidamente, ma non senza esclusioni di colpi.  Fummo molto veloci, talmente tanto che nessuno degli altri era riuscito a seguirci. Ah già Kakashi ci riuscì, ma solo grazie al suo occhio destro. Poi finalmente riuscii a immobilizzarlo. Gli spezzai il collo e mentre cercavo di rompergli qualche altra ossa, ordinai a Kakashi di procedere con il fuoco.

“Palla di fuoco suprema!” disse e dalla sua bocca uscì una palla di fuoco di notevoli dimensioni. Perfetta per annientare il nostro nemico. Con un colpo secco lo gettai al suo interno e di lui non ne rimasero nemmeno le ceneri.

Tutto tornò silenzioso, come è giusto che la notte sia. Kakashi mi fissava, di certo quello scontro lo aveva lasciato parecchio confuso.

Io rimasi immobile, la lotta aveva fatto uscire la mia vera natura e ora avere li vicino una persona sanguinante non era il massimo. Stetti più fermo che potei per riprendere il controllo, ma non fu affatto facile, soprattutto quando Sakura mi si avvicinò.

Naruto tutto bene? Sei ferito?”

Non mi mossi, ma strinsi i denti. Kakashi potè notare la mia rigidità e si domandava il perché. Grazie a quell’occhio lui era in grado di vedere cose che gli umani normali non percepivano.

Sakura si fece sempre più vicino era a mezzo metro da me. Mi richiamò, ma all’ennesimo passo feci una salto indietro.

Naruto che cos’hai?” mi chiese preoccupata.

La fissai e a denti stretti le dissi “Le tue mani!”

Le sue mani erano ricoperte del sangue della ragazza appena assalita.

“ah si lo so, ma non volevo sporcarti, solo curarti!”

“Allontanati da me!” le dissi quasi ringhiando. Ormai mancava poco perché perdessi il controllo.

“Ma Naruto!”

“Quell’odore...” mi portai la mano al naso e feci altri passi indietro.

“Sakura, allontanati” disse Kakashi, ormai aveva capito.

“Ma perché?” chiese confusa.

“Se ci tieni alla vita tua e di quella ragazza fai come ti dico!”

Sakura ora era intimidita, e cominciava a farsi indietro. Kakashi si mise in mezzo fra me e lei.

Kiba, ti prego intervieni, non riesco a resistere a questo odore, portami fuori dal villaggio.” Dissi sicurissimo che Kiba fosse nascosto li da qualche parte.

Per fortuna era così, perché un secondo dopo mi avventai su Kakashi, Sakura e Tsunade, la quale aveva capito anch’essa che stava succedendo.

Non riuscii a fermarmi, ma nemmeno a far loro del male, perché un enorme cane mi fu addosso e mi fermò, ma non bastò per farmi tornare me stesso. Cominciai a divincolarmi per poter finire quello che avevo iniziato, ma Kiba mi afferrò e come gli avevo chiesto mi portò fuori dal villaggio.

 

***********

Prima di tutto ringrazio coloro che mi hanno recensito: yuna92; Mikuri Uchiha; Volpina90 e Cleo 92.

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto…aspetto con ansia il vostro pensiero positivo e negativo e a presto con un nuovo capitolo

Ciao neko^^

 

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Capitolo 6
*** Diamo un po' di fiducia al vampiro ***


A differenza del capitolo precedente, qui non c’è azione, ma un riavvicinamento da parte di alcuni protagonisti della storia.

Buona lettura ^^

 

Capitolo 6: Diamo un po’ di fiducia al vampiro

 

Grazie a Kiba ero riuscito a evitare il peggio. Non riuscivo a credere di essere arrivato a tanto…anzì si…ci credevo benissimo. Sapevo di cosa ero in grado di fare, lo avevo già fatto in passato, ma dopo “quella” volta…decisi che avrei trovato un altro modo di vivere o almeno di nutrirmi. Ci provai…più volte, ma capitava sempre che non riuscivo ad accontentarmi e quindi tornavo a essere quel mostro che sono. Lo stesso che stava per porre fine alla vita di 3 suoi amici e che Sakura aveva avuto la non gradita occasione di vedere.

È vero che quel “cane” mi aveva condotto fuori dal centro abitato, ma nemmeno li gli abitanti del villaggio erano al sicuro del sottoscritto. Bastava  una mossa veloce e sarei potuto rientrare a Konoha e fare strage dei suoi abitanti.

Una cosa positiva di quando si ha completamente perso il controllo e che non hai occasione di concentrarti e di attuare un piano di attacco, prendi tutto come viene…si segue l’istinto. Ma l’istinto in battaglia può essere una grande nemica.

Infatti, anche se avevo chiesto io a Kiba di trascinarmi via, in quel momento non ne fui così contento e mi avventai su di lui e…ebbe la meglio.

Mi stordii solamente, ma non mi uccise, non volle farlo, potete immaginare la mia sorpresa…successivamente mi spiegò il perché. Prima mi dette la possibilità di farmi tornare lucido e di nutrirmi. Ah tranquilli, ho bevuto il sangue di un cinghiale che dormiva nei pressi del villaggio. Un pasto poco abbondante, ma sufficiente per calmare la sete.

“Sei disgustoso!” Mi disse Kiba, che era tornato alle sue sembianze normali, mentre “divoravo” la mia preda. In effetti non è un bello spettacolo. Non si capiva più se l’animale ero io o il poveretto caduto nelle mie grinfie…diciamo che gli animali sono più civili quando mangiano.

“ Taci se non vuoi essere tu il prossimo!” gli dissi fulminandolo con gli occhi.

“Se vuoi, lo stomaco è tuo!” disse sogghignando.

In effetti se il suo odore era così nauseabondo, non osavo immaginarmi il sapore.

“Perché non mi hai ucciso? Non è quello il tuo compito? La motivazione per farmi fuori te lo data e credo che ci saresti riuscito senza problemi!” gli chiesi. Ero davvero curioso di sentire le sue motivazione per quel gesto caritatevole.

“Perché non hai ucciso nessuno! Ma sta tranquillo che appena lo farai…avrai segnato la tua condanna a morte!” mi avvisò

“Non sono riuscito a uccidere nessuno perché tu mi hai fermato, ma se tu non ci fossi stato…

“Ma c’ero e quel che conta è che nessuno si è fatto male! E poi non volevi far loro davvero del male, se no non avresti chiesto il mio intervento! Sbaglio forse?”

Tsè” Voltai la testa in un'altra direzione. Allora credevo che chiedere aiuto fosse una mossa da vigliacchi, da deboli.

“Non riesco a fare del male a chi non è colpevole e inoltre so cosa vuol dire non riuscirsi a controllare. Non è il mio caso, ma nel mio clan si narra che alcuni mutaforma, nel svolgere il loro compito, non abbiano ucciso solo vampiri, ma anche umani!” Sgranai gli occhi. E io che credevo che fossero i buoni “Quando siamo nel nostro aspetto di cani…bhè anche a noi capita di lasciarci dominare dall’istinto e capita quello che sai.”Lo guardai trionfante e subito si precipitò a mettere le cose in chiaro.

“la possibilità che accada e solo 1%, mentre per voi quante sono…uhmmm 99%?”

Sbuffai. Per la seconda volta odiai essere diventato vampiro. Mi capita solo quando faccio del male a qualcuno a cui voglio…ehm bene. Si può sembrare strano, ma anche i vampiri possono amare..

“Che intenzioni hai ora? Ti presenterai davanti all’hokage e…

“Oh si certo, vado li fischiettando e le chiedo se tutto va bene!” Lo fulminai “Secondo te? Posso fare finta come se niente fosse accaduto?”

Kiba mi guardò, ma non disse niente. Aspettò che fui io a continuare.

“Me ne vado! Tornerò a vagare per il mondo. Pensavo di riuscire a controllarmi, ma in due giorni ho già perso il controllo 3 volte e non è un buon record se non si vuole far del male alle persone a cui si tiene!” Mi alzai, stavo nuovamente per parlare quando sentii che qualcuno si stava avvicinando. Dallo sguardo di Kiba capii che anche lui aveva sentito la stessa cosa.

“Sta arrivando Kakashi, cosa gli dirai?” mi chiese il “cane”.

“Non gli dirò niente, me ne vado e basta!” Mi girai e mi misi in posizione per poter saltare, ma…

“Aspetta!” mi fermò Kakashi. “Tu non vai da nessuna parte!” mi disse guardandomi storto.

“e chi mi fermerà? Lei?” mi girai a guardarlo “Non ne sarebbe in grado, ha visto di cosa sono capace!”

“Si, ho visto e sinceramente non avrei mai pensato che tu fossi un essere del genere.” Mi disse in modo brusco.

“Ebbene lo sono. Non ci posso fare niente!”

“Dimmi, quando ti sei trasformato in un criminale a cui piace uccidere a sangue freddo?”

Lo guardai male, ma quelle parole erano vere.

“Meno male che aveva detto che non mi avrebbe giudicato!”

Sapevo quello che ero, ma sentirselo dire faceva più male, soprattutto quando ogni giorno che passava, odiavo sempre di più quella parte di me che non riuscivo a controllare. Si, mi piaceva essere un vampiro. Ci sono un sacco di cose positive, ma quel lato assassino di certo non valeva la pena per tutte le altre cose che avevo ottenuto: velocità, forza, sensi super sviluppati.

“Primo di tutto non ti avrei giudicato se fossi stato tu a dirmi come stavano realmente le cose, secondo pensi davvero di andartene e scappare come un codardo?” mi disse il mio maestro.

“L’ha appena detto lei, sono un criminale a cui piace uccidere a sangue freddo, quindi se me ne vado sarà un sollievo per tutti!” dissi a testa bassa.

“Si forse hai ragione, ma sbaglio ho sei sempre stato in un modo e nell’altro pericoloso? Eppure non ti ha impedito di vivere tranquillamente al villaggio! Quindi perché non potrebbe essere ancora così?” mi disse Kakashi, sembrava volermi convincere a non andarmene.

Non riuscivo a crederci. Era arrivato che era arrabbiato e ora anche se aveva ancora un tono di voce un po’ alterato, mi stava chiedendo di rimanere e che in qualche modo sarei stato comunque accettato come uno di loro.

“se ti riferisci a Kyuubi, le volte in cui siete state in pericolo si possono contare sulle dita di una mano. Ora invece posso perdere il controllo facilmente. Basta poco per farmi arrabbiare!” dissi stringendo i pugni.

“Questo si è visto! Sei sempre stato irascibile, ma devo dire che sei peggiorato molto da quel lato. Se avessi maggiore autocontrollo…

Diedi un pugno a un albero e lo spezzai in due.

“Facile a dirlo per lei, cosa crede che non ci abbia provato in questi mesi? Non sai cosa significhi andare contro natura. Cosa significhi rinnegare se stessi.”

“Sbaglio ho ti stai scaldando di nuovo!”

“Attento Kakashi, non ti conviene giocare col fuoco” lo guardai storto.

“Calmatevi entrambi, non ho voglia di mettermi in mezzo!” disse Kiba.

Kakashi sospirò “Sai che non sono bravo a parlare in queste situazione, ma quello che sto cercando di dirti e che non devi mollare così facilmente. Se vuoi stare al villaggio e le tue intenzioni non sono cattive, sarai ben accetto, ma tu dovrai fare del tuo meglio per mantenere il controllo e se qualche volta non ci riesci, ti aiuteremo noi! Da quello che ho capito Kiba è in grado di fermarti se è necessario!”

“Ci ha spiato?” chiese Kiba scocciato…anche il suo segreto era stato svelato.

Bhe mettiamola in questi termini!”

“Impossibile! Eri troppo lontano per aver sentito i nostri discorsi!” gli dissi.

“Infatti non ho sentito niente, mi sono limitato a leggere le vostre labbra con lo sharingan!”

“Ora è tutto chiaro!” disse Kiba. “Perfavore non dica niente a nessuno, se no sono fritto!”

“va bene! Ma che cosa c’è da dire a parte che sei in grado di fermare i vampiri?”

“che mi trasformo in un cane!” gli ricordò Kiba “Non è una tecnica ninja come ho sempre fatto credere a tutti!”

Kakashi era rimasto senza parole “Non voglio sapere altro!”

“Allora, cosa hai deciso?” disse tornando a rivolgersi a me.

Sospirai “D’accordo, tornerò”

“Bene, ma dovrai dare delle spiegazioni all’hogake” mi ricordò “e a Sakura, era piuttosto spaventata!”

“Lo immagino, non mi sono mai visto allo specchio in quello stato, ma non credo di essere tanto affascinante!” dissi

“Affascinante? Non lo sei mai stato!” mi provocò Kiba.

“A cuccia Kiba! Non cominciare a provocarlo!” gli disse kakashi.

Sogghignai divertito.

“Lo stesso vale per te! Ora rientriamo, dei ragazzi come voi non dovrebbero stare in giro fino a tardi!” disse Kakashi.

Non dissi niente, anche stavo per fare una battutaccia.

Kiba tornò a casa sua, mentre io passeggiavo ancora accanto a Kakashi.

“Bene, ci vediamo domani mattina! Se ti può essere d’aiuto ci sarò anch’io dall’hokage!”

“Come vuoi!”dissi scrollando le spalle.

Si allontanò. Rimasi a guardarlo mentre se ne andava, ma un certo punto si fermo nuovamente e mi chiese…

“Che fai ancora li? Non vai a casa?”

Ehm…non so dov’è!” dissi imbarazzato.

Sospirò “Ti accompagno!”

Durante il camminò una domanda mi fu naturale fargli.

Kakashi…immagino che anch’io ho una famiglia. Cosa dovrei raccontargli?”

Kakashi mi guardò sorpreso. “Certo che sta storia della memoria è una scocciatura. Davvero non ti ricordi niente?”

“No, qualcosa mi ricordo e molte cose mi tornano in mentre quando incontro persone che ho conosciuto quando ero un umano, ma per quanto riguarda la mia famiglia…non riesco a focalizzarla!”

“è normale Naruto! Tu sei sempre stato orfano e sei cresciuto da solo, per questo non ricordi i tuoi genitori, dubito anche che tu conoscessi i loro nomi e volti!”

Rimasi sorpreso, mi sentii un po’ triste a sapere che non avevo una famiglia, ma allo stesso tempo sollevato. Vi immaginate le facce di un genitore a scoprire che il proprio figlio e un vampiro? Almeno quello me lo sarei risparmiato.

Finalmente arrivai nel mio appartamento. Un vampiro probabilmente si può abituare a tutto, ma non a tutta la sporcizia che c’era li dentro. C’erano ancora delle ciotole, credo di ramen, sparse in giro per la casa, cartacce in giro e anche qualche simpatico scarafaggio, per non parlare della polvere. Certo i cinque anni di assenza avevano contribuito ad aumentare quel macello, ma almeno mi ero trovato qualcosa da fare quella sera, anche se non avrei potuto restituire a Kakashi, uno dei suoi preziosissimi libri il giorno dopo.

Stavo ancora riordinando, quando i primi raggi di sole cominciavano a schiarire il cielo. Sarebbe stata una bella giornata, con un sole caldo che mi avrebbe stordito parecchio. Cominciamo bene pensai, ma sperai seriamente che quello fosse l’unico problema della giornata.

Quando il sole fu abbastanza alto…credo che fossero circa le 8.30 del mattino, decisi di cominciare ad avviarmi al palazzo dell’hokage. Non avevo prefissato un orario con Kakashi, ma qualcosa mi diceva che sarebbe stato inutile. Non sarebbe arrivato puntuale.

Arrivai a destinazione e bussai alla porta. Quando entrai rimasi un attimo stupito. Nella stanza non c’erano solo Tsunade e la sua assistente, ma anche 6 membri della squadra Anbu armeggiati con paletti di legno, croci e aglio. Anche Shizune non era da meno, solo che lei tremava con una foglia e si teneva ben stretta fra le mani una croce.

Feci finta di niente e mi avvicinai alla scrivania, suscitando qualche passo indietro di Shizune.

Sinceramente trovavo quella situazione divertente, ma mi trattenni dal ridere.

Mi fermai a un metro dalla scrivania. Non dissi niente. Aspettai che fosse Tsunade a parlare.

“Ti aspettavo Naruto!” mi disse con un tono di voce alquanto calmo.

“Si, lo vedo!” dissi riferendomi all’equipaggiamento degli anbu.

“Spero non ti dispiaccia questa accoglienza, ma è solo per precauzione!” mi spiegò l’hokage.

“Non sii preoccupi, dovevo aspettarmi qualcosa del genere! Se posso permettermi, io farei sedere Shizune, non mi sembra in ottima forma!” dissi facendo notare il pallore della sua assistente.

“Uhm? Shizune rilassati! Naruto non è qui per farci del male! Vero?”

“Se lo fossi, non sareste qui a parlare con me! E poi non ho sete, mi sono già nutrito sta notte!”

Shizine al pronunciare di quelle parole sbiancò.

“Tranquilla, non ho ucciso nessuno! La vittima è stata un cinghiale!”la rassicurai.

Ora le donne mi guardavano sorprese.

“il sangue è pur sempre sangue!” dissi scrollando le spalle.

“Se non mi credete chiedetelo a Kakashi!”Avrei potuto dire anche Kiba, ma credo che lo avrebbero sommerso di domande e se doveva mantenere il segreto…non era una buon cosa fare il suo nome.

Naruto, da quanto sei un vampiro?” mi chiese Tsunade. Mi sembrava molto dispiaciuta. Sentivo che ci teneva a me e per lei scoprire chi fossi in realtà, era stato un duro colpo.

“se non sbaglio da 7 mesi circa! Ero da solo ad allenarmi quando a un certo punto venni attaccato alle spalle. Non mi accorsi di niente in quel momento, sentii solo più tardi il dolore della trasformazione!”

“Dolore della trasformazione?”mi chiese confusa Tsunade.

“non è una passeggiata essere trasformati in vampiri! Non è come nei film che dopo averti succhiato il sangue, ti fanno bere quello del proprio assalitore e avviene la trasformazione! No, si viene attaccati proprio come una vittima qualunque, con l’unica differenza che viene iniettato all’interno del corpo una sostanza che in un paio di giorni ti cambia il corpo dandogli l’aspetto che vedete!”

“Quindi è questo che ti è successo” chiese Shizune fra lo spaventato e il curioso. Sembrava quasi che le stessi raccontando un film dell’orrore.

“Si, però non so se il vampiro che mi ha trasformato aveva intenzione di farlo o meno. Potrebbe essere stato un caso fortuito!”

“fortuito? Quindi ti piace essere un vampiro!”

Sospirai “Per certi aspetti è una pacchia, ma dei momenti come ieri non ne vado fiero! Non volevo attaccare ieri sera, ma mi è difficile resistere all’odore del sangue”

“Credo che se avessi seguito il tuo consiglio di mandarti da solo in quella missione non sarebbe accaduto niente del genere!” mi disse.

“Non posso garantirlo con certezza, c’era sempre una persona ferita nei paraggi. Può anche darsi che non avendo avuto rallentamenti, magari sarei arrivato ancor prima che la ragazza fosse stata attaccata, ma non avrei avuto modo per eliminare il vampiro!”

“Quindi in poche parole, noi ti rallentiamo!” Disse una voce alle mie spalle.

“Si, ma come ho appena detto, non potrei fare tutto da solo!” gli ricordai.

“Salve Kakashi, hai bisogno di qualcosa?” chiese Tsunade.

“No, volevo anch’io sentire la conversazione!”

In quel momento mi sentii un po’ troppo al centro dell’attenzione, ma continuai con calma a rispondere alle domande che mi vennero poste.

“Perché sei tornato al villaggio?” Mi chiese Tsunade.

“Sinceramente?...perchè mi annoiavo! Speravo di poter passare il tempo con qualche missione!”

“Quindi vuoi continuare a essere un ninja?”

“si!” risposi semplicemente.

Tsunade rifletté un attimo poi continuò “Capisco, ma Naruto io non so quanto possiamo fidarci di te!”

“Si, lo capisco! E non le starò a dire che farò il bravo e che non farò del male a nessuno solo per convincerla! Certo ci proverò, è una cosa che mi sono prefissato di fare. Ho iniziato a nutrirmi di animali appunto per poter cambiare il mio regime alimentare, ma proprio come è successo ieri, posso perdere il controllo in qualsiasi momento! Non solo a causa dell’odore del sangue, ma anche quando mi arrabbio. Quindi con me non c’è sicurezza! Preferisco precisarlo!”

“D’accordo! Apprezzo la tua sincerità!” mi disse Tsunade.

Bhe per il sangue basta evitare che qualcuno di faccia male, per l’ira… non è così facile! Ti arrabbi per qualsiasi cosa!” disse Kakashi.

“Vero, ma ti dirò che è più facile che perda il controllo per il primo motivo. Non solo perché in missione e praticamente impossibile non ferirsi, ma perché l’odore del sangue lo sento in continuazione. Non serve ferirsi perché ne percepisca il profumo, anche se quello aiuta molto l’istinto a venire fuori!” dissi correggendo il suo pensiero.

“cosa vuoi dire con quella frase?” Mi chiese Shizune deglutendo. Credo che sapesse che la mia risposta non le sarebbe piaciuta.

“Semplice che i vampiri hanno un olfatto molto superiore a quello umano e riescono a sentire il prufumo di ogni singola persona anche a distanza di kilometri. Anche in questo momento sento l’odore del sangue di quelli presenti nella stanza e fuori e ognuno ha un odore differente”

Tsunade e Shizune spalancarono gli occhi. A quanto pare sapevano poco e niente dei vampiri se a ogni cosa che dicevo, suscitavo quella reazione. Kakashi sembrava invece interessato e divertito in quel momento e mi propose anche una domanda simpatica.

“Chi ha l’odore più buono?” chiese curioso.

“Qui dentro o nel villaggio?” chiese con un sorriso

Volle sapere entrambe le cose. Era più piacevole quando prendevano la cosa come uno “scherzo” piuttosto che cominciare a correre di qua e di là inutilmente, come se potessero scapparmi se decidessi di dar loro la caccia.

“Nel villaggio è Sakura” Scatenai uno sguardo omicida in Tsunade. Guai a chi toccava la sua allieva preferita. “E in questa stanza è…” guardai la persona interessata “Shizune”.

Al sentir pronunciare il suo nome l’assistente si sentì male e svenne. Con un movimento fulmineo l’afferrai prima che potesse toccare terra, ma quello spostamento mise in allarme i membri dell’anbu che mi furono subito addosso puntandomi le croci contro.

“Calmatevi, volevo solo evitare che si schiantasse a terra” Umani, devono sempre fraintendere.

Tsunade dopo aver dato l’ordine ai ninja di tornare ai loro posto, si assicurò che la ragazza stesse bene, mentre Kakashi continuò con le sue solite domande.

“Come fai a dire che il suo odore è il più buono?”

Bhe perché è il più dolce! Anche quello della terza donna a sinistra è molto buono!” dissi indicando un anbu, la quale sussultò.

“Come fai a sapere che è una donna nonostante abbia il volto coperto?”

“Perché i vampiri maschi preferiscono il sangue femminile, che è più dolce di quello degli uomini! Semplice no?” risposi

“è quello di Tsunade-sama?” mi domandò ancora.

Kakashi? Ma ti sembrano domande da fare?” lo rimproverò l’hokage.

“veramente il suo odore, sarà invitante, ma non tanto quanto quello di Shizune e dell’anbu…insomma lei ha la sua età…” dissi ridendo. Anche kakashi sorrise, ma la cosa non era molto divertente per Tsunade che si offese parecchio.

“Sono ancora molto giovanile!” mi disse fulminandomi con lo sguardo.

“Calmati nonna-Tsunade, non è il caso di prendersela! Fossi in lei io mi sentirei più tranquilla, almeno se altri vampiri entreranno nel villaggio non attaccheranno di certo prima lei!”

Tsunade mi guardò sorpreso “Mi hai chiamato nonna-Tsunade, non lo avevi più fatto da quando eri tornato!” sorrise.

“Oh be, mi è venuto naturale!”

Sperai che quell’interrogatorio fosse finito e che potessi finalmente andare a parlare con Sakura, ma non fu così. La morte di Jiraya aveva turbato molto Tsunade e appena poteva cercava di scoprire il più possibile sulla sua morte.

Naruto, è stato un vampiro a uccidere Jiraya?” mi chiese a bassa voce.

Io mi rabbuiai, sapevo cosa gli era successo, ma come facevo a dirglielo, sapevo che conoscere la verità sulla sua morte sarebbe stato un duro colpo per lei…lo era anche per me. Io l’avevo vista in prima persona, senza riuscire a impedirla.

“Non lo so cosa è successo. Come le ho già detto l’ho trovato in fin di vita. E che è successo qualche mese fa. So solo questo, non mi chieda altro” le chiesi, ma un ultima domanda me la porse.

“Quindi non sai nemmeno chi è stato!”

“No!” dissi non guardandola in faccia. Dal mio viso capì che non mi sentivo ancora pronto per parlare e mi diede finalmente il permesso di andare, promettendomi che avrebbe provato a inserirmi nuovamente nella mia vecchia squadra.

Mi recai verso l’uscita, ma prima di sparire mi girai e sorridendogli le dissi “Queste non servono a niente! Sono solo inutili credenze! Se vuole fermare un vampiro, le sarà più utile il fuoco, anche se da solo non basta!” le indicai l’armamentario in mano agli anbu.

Sorridendo di rimando Tsunade mi disse “Me ne ricorderò!”

Ora finalmente ero in strada… avevo solo un problema…per andare a casa di Sakura avrei dovuto fare un bel pezzo sotto il sole…non sarebbe stata un’impresa piacevole.

 

*******************

 

Anche questo capitolo è andato! Nel prossimo Naruto dovrà spiegare un po’ di cosette a Sakura. Come reagirà lei? Lo accetterà così com’è?

Ringrazio nuovamente coloro che hanno recensito e fatto notare alcuni errori. Cercherò di stare più attenta!

Come al solito RECENSITEEEE!!!

A presto

Ciao

Neko^^

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Capitolo 7
*** Mi accetterai per quello che sono? ***


Finalmente il tanto atteso chiarimento tra Sakura e Naruto

Buona lettura ^^

 

Capitolo 7: Mi accetterai per quello che sono?

 

Corsi il più in fretta possibile per scappare a quella luce abbagliante che mi rallentava i sensi. Poi finalmente eccomi giunta a destinazione…a casa di Sakura. Bussai alla porta. Non dovetti aspettare molto. Questa volta Sakura si era decisa ad aprirmi subito.

“Si? Cosa vuoi ragazzo? Ti conosco?” Accidenti, non era Sakura, ma sua madre.

“Salve signora, sono…ehm un amico di suo figlia, è in casa? Le dovrei parlare urgentemente!” chiesi gentilemente.

Scosse la testa “mi dispiace! È uscita! Ha detto di avere una cosa importante da fare. Mi sembrava piuttosto nervosa, forse è andata a fare una passeggiata per rilassarsi. Oppure puoi provare a cercarla all’ospedale!”

Geniale come idea. Sakura mi aveva detto di aver studiato medicina, ma non mi immaginavo che potesse già lavorare in un ospedale. Decisi di provare anche li, ma le infermiere del posto mi avvisarono che quello era il suo giorno libero. Niente Sakura.

Me ne andai. Non sapevo dove altro cercare. Non ricordavo i posti che Sakura frequentava di solito e poi in 5 anni i suoi gusti potevano essere cambiati.

In quel momento detestavo il sole, con quella grossa palla che irradiava luce che mi colpiva non riuscivo a percepire distintamente il suo odore. Tutti profumi si mischiavano fra di loro e non ero in grado di isolarne nemmeno uno. Se poi mi concentravo nel sentire la sua voce, nel caso stesse parlando con qualcuno, era la stessa cosa. Sentivo tutte le voci una sopra l’altra, creando un fastidioso brusio. L’unica era cercare zone d’ombra dove fermarmi per qualche secondo per trovare la direzione da prendere.

Riprovai più volte, ma appena trovavo la sua scia e cominciavo a seguirla, appena andavo al sole perdevo la pista. A quel punto l’olfatto di un cane mi sarebbe stato più utile.

Cominciai nuovamente a correre ad andatura però umana, quando per seguire quella lieve scia che fiutai, andai a sbattere contro una ragazza che portava in mano un mazzo di fiori. Aveva i capelli lunghi e biondi legati in una coda alta con la frangia che le copriva l’occhio destro. Era carina e aveva un buon odore, ma niente di che, se paragonata a Sakura.

“Scusa” Dissi aiutandola ad alzarsi. Mi sembrava di conoscerla, ma in quel momento non avevo tempo di frugare nella mia mente a cercare un indizio per identificare quella ragazza.

“Stai più attento quando cammini!” Alzò lo sguardo e si ammutolì. Probabilmente l’avevo spaventata.

C-ciao! Tu chi sei? Non ti ho mai visto!” disse lisciandosi i capelli e sorridendomi. No, non l’avevo spaventata.

Non la degnai di uno sguardo, continuavo a odorare in giro.

“Ehi! Sto parlando con te!” mi disse imbronciata.

“Scusami sto cercando una persona e mi sono distratto!”

“ok, ma chi stai cercando così di fretta?” mi chiese la biondina.

“Sakura! L’hai vista? Ehm…la conosc…” non mi fece finire di parlare.

“Ah cerchi fronte spaziosa! è andata da quella parte, ma…

La ringraziai e subito mi misi nuovamente a correre verso la direzione indicatami dalla ragazza.

Inutile, non fui in grado di trovarla. Mi arresi. Avrei aspettato che si sarebbe fatto buio. Decisi di tornare a casa…avevo un libro da leggere che mi aspettava per ingannare il tempo, ma per quanto Kakashi me ne avesse parlato bene…avevo un solo pensiero in testa: Sakura.

Arrivai davanti alla porta di casa mia ed ecco il suo odore. Sta volta era chiaro. Ero tentato di nuovo di seguirlo, ma rinunciai pensando che ne avrei perso presto le tracce. Però appena girai il pomello della porta, sentii la sua voce.

N-naruto!”

Mi girai e la vidi dietro di me. Da quanto tempo era li? Mi stava aspettando? Aveva uno sguardo triste e una mano stretta a pugno sul cuore.

S-sakura? Finalmente! Non riuscivo a trovarti!” le dissi

“Mi cercavi?”

“Si, per quello che è successo ieri sera. Vedi io… avrei voluto dirtelo ma…

“Sei un vampiro!” non era una domanda, ma annuii lo stesso. Aspettai la sua reazione, ma rimase immobile. Decisi quindi di parlare io.

“So cosa pensi! Che sono un mostro, un assassino che non guarda in faccia le sue vittime. Ti do ragione, so di esserlo. Sto cercando di essere più “umano” possibile, anche se per me è difficile, ma farò di tutto per riuscirci.”

Sakura stette in silenzio per diverso tempo. probabilmente stava ancora cercando di digerire la notizia.

“Perché non me lo hai detto? Siamo amici, non ti fidi di me?” mi chiese

Non sapevo esattamente cosa rispondere. Non ricordavo molto del tempo passato con lei e di quanto potessi fidarmi di lei, ma non era per quello che non le avevo detto niente. Semplicemente non vedevo il motivo per cui dirglielo e inoltre temevo anche la sua reazione.

“Se te lo avessi detto cosa sarebbe cambiato?”

“Ecco io…

“Mi avresti accettato per quello che sono? E ora mi accetti o mi vedi solo come un mostro? Non mentirmi…lo sentirei! Preferisco che tu sia sincera con me!”

io…n-non lo so, Naruto. Mi devo ancora abituare all’idea. Insomma dopo quello di ieri sera io…tu…

“So di averti spaventato, mi dispiace. Non avevo intenzione di farti male. Ma è quello l’effetto che il sangue provoca su di me!”

Aveva la testa bassa inizialmente. Poi l’alzò per guardarmi e si avvicinò.

Mi fissò negli occhi. Potevo leggere la sua tristezza e dai suoi occhi gonfi capii che doveva aver pianto molto.

Non avevo pensato che far sapere di essere diventato un vampiro potesse provocare una tale reazione. Ne rimasi sorpreso.

“Sei così pallido” Mi disse sfiorandomi una guancia “E così freddo!”

Feci un passo indietro per poi dire “ è normale per un vampiro”

“Tu sei…m-morto, vero?” disse questa frase con voce tremante.

Allora capii. Non era il fatto che ero diventato un vampiro che l’aveva spaventata, o non solo quello, ma il fatto che non ero più in vita. Credeva forse che sarei scomparso? Che quello era uno stato momentaneo che sarebbe finito presto e di me non sarebbe rimasto altro che un mucchietto d’ossa?

“Esatto, ma non scomparirò per sempre. Sono morto solo in parte, ma il mio corpo si muove ancora e il mio cervello ancora di…ragionare

Mi guardò, non era molto convinta, potevo leggere la sua paura. “Non puoi più fare molte cose che fanno gli umani! Non potrai più realizzare i tuoi sogni. Hai lottato tanto e…a che cosa è servito?”

Bhe perché non continuare a provare? infondo sono ancora qui. Sono diverso rispetto a prima, ma posso ancora fare molte cose!”

“vuoi ancora diventare Hokage?”

“Se mi impegno forse potrò diventarlo” le dissi sorridendo, io un po’ ci speravo.

Ma…nessun è mai diventato hokage a 17 anni!” mi ricordò.

“Vorrà dire che sarò il primo! Non preoccuparti per quello! Ti verranno le rughe!”

Annuii “A te nemmeno più quelle”

Mi si avvicinò nuovamente e posò una sua mano sul mio petto. Trattenni il fiato, mentre lei rimase in silenzio ad ascoltare qualcosa che non c’era.

“Il tuo cuore…non batte!”

“Lo so! capita quando si è uno “zombie””

Naruto, perché ti è successo questo? Non è giusto, tu avevi il diritto di vivere!” cominciò a piangere.

“Non piangere... non voglio che qualcuno provi pietà per me e poi quello che è successo, è successo, non si può cambiare!” le spiegai

“lo so, ma non  doveva succedere, non ha te!”

Le alzai il mento con una mano, provocando un sussulto da parte di Sakura, a causa del contatto con la mia pelle fredda.

“Doveva andare così…dovrai accettarlo se vuoi che rimanga ancora al villaggio o se preferisci che me ne vada basta una parola. Se hai paura di me posso andarmene proprio come sono arrivato!”

Scosse la testa “No, non è il caso!”

Ora che Sakura si era allontanata da me, ripresi a respirare…non scelsi il momento giusto, perché una leggera brezza porto maggiormente il suo dolce profumo verso il mio naso. Per istinto feci un salto indietro. Non era sicuro che le stessi così vicino.

“Cosa succede?” mi chiese confusa dalla mia reazione.

“Niente, è solo che..il tuo odore…

“Puzzo?” chiese annusandosi i capelli.

“No, al contrario, hai un buon odore…anche troppo!”

Sgranò gli occhi “è una cosa positiva o negativa?”

Le sorrisi “Dipende da che punto lo guardi! È un buon segno se metti in conto che significa che godi di ottima salute. È un cattivo segno se odi le zanzare!”

“E per te?” mi chiese curiosa e preoccupata allo stesso tempo.

Il sorriso che le avevo fatto si spense e questo la inquietò molto “Può essere pericoloso!” le dissi solo. Rimase in silenzio a testa bassa.

“Ti faccio paura?” chiesi

Esitò un istante, poi alzando leggermente la testa mi rispose “Un po’, ma non so se sei tu a farmi paura o è questa situazione!”

“Capisco!” sospirai.

“Senti, Naruto! Io non voglio perderti come amico.”

“Sicura? Sai che basta un niente e posso farti del male!”

“Non mi importa se sei un vampiro, correrò il rischio, però promettimi che potremo tornare alla vecchia vita di sempre!”

“Ti direi di si, ma dovresti illuminarmi su questo ultimo punto!”

Sakura alzò gli occhi al cielo “Ad esempio allenarci insieme, svolgere le missioni con il maestro Kakashi e tu che non fai altro che ossessionarmi perché volevi uscire a cena con me e io che ogni volta ti respingevo!”

Sorrisi “Ero davvero così ossessivo?”

“Moltissimo! Ma mi è mancato quel Naruto!”

Abbassai la testa “Sakura…sai che non ti inviterò più a cena!”

Mi guardò “Bhe dovevo immaginarlo, ma comunque ci sono altri modi per passare del tempo insieme no?”

ehm… credo di si!”Avrei voluto dire quella frase con certezza, ma non era sicuro per lei stare troppo tempo con me.

“Ah e poi mi devi assolutamente permettere una cosa!” mi guardò determinata. Questa volta fui io a guardarla stupito “Dimmi!”

“Voglio aiutarti nel tuo voler essere più umano!”

Le fui davvero grato, anche se quel suo dolcissimo odore, poteva essermi tutto tranne che di aiuto. Anche in quel momento facevo fatica a resistere e dovetti ringraziare lo spuntino fatto la notte passata, per il mio autocontrollo”

Bhe ecco…in realtà un aiuto puoi iniziare a darmelo!”

“Quale?”

“Non starmi troppo vicina!”

Sakura sorrise tristemente, si vedeva che c’era rimasta male, ma era meglio così.

Fortunatamente stavo riuscendo a sistemare le cose anche con Sakura, ma…

“Cavolo ma è sempre tra i piedi!” dissi alzando gli occhi al cielo.

“Chi?” mi chiese Sakura, la quale pensava di essersi persa qualcosa.

“conta fino a tre  e lo saprai”

Sbagliai di un secondo, perché dopo aver pronunciato il due, ecco che Kakashi arrivava a fare il guasta feste.

“Ah eccoti qui, Sakura!” disse con il sorriso sulle labbra…o almeno credo. Con quella maschera non si capisce mai quale espressione faccia.

“Voleva qualcosa da me Kakashi-sensei?” chiese Sakura.

“Veramente volevo entrambi, ma sapevo che avendo trovato te…avrei trovato anche Naruto! Per essere un vampiro, sei prevedibile figliolo!”

Lo guardai “storto” “Avanti cosa voleva! Lo sa che è peggio di un fungo? Ti si trova dappertutto!”

“Oh scusate, interrotto qualcosa?” Chiese divertito. In quel momento gli avrei fatto passare la voglia di scherzare.

Sakura era arrossita “Non è come pensa, stavamo solo parlando!”

Infondo era la verità, ma chissà a cosa pensò Kakashi.

“Cosa vuoi allora?” chiesi.

“Avvertirvi che oggi pomeriggio ci sarà un allenamento. Così potrò vedere cosa sei in grado di fare!”

“Così torneremo alla vecchia vita” Mi disse Sakura sorridendomi.

Ehm…si, direi di si!” risposi incerto, non sapevo  cosa aspettarmi da Kakashi.

“Bene ci vediamo oggi pomeriggio dopo pranzo. Non mangiate pesante se non volete sentirvi male.” Kakashi mi guardò “Lo stesso vale per te Naruto, ma non credo che sarà un problema, hai già mangiato no?”

“Stavo giusto pensando di fare uno strappo alla regola e di divorarmi un ninja fastidioso che non si fa gli affari suoi!”

“Oh andiamo, so che Gai è irritante, si impiccia sempre ed è assolutamente ridicolo con quella sua tuta verde, ma alla fine è un bravo amico!” mi sorrise.

Lo guardai nuovamente storto “Non mi riferivo a Gai, ma a te!”

“Oh! Allora…sono indigesto! A più tardi!” Scomparve in una nuvola di fumo.

Sakura era rimasta a occhi spalancati a guardare la scena.

“Secondo me è matto a provocarti così?”

“Quello sta cercando di farsi uccidere, te lo dico io!”

“Non ti fermerò!” disse sorridendo

“Ti sarò eternamente grato, sakura” feci una pausa poi ripresi “Sakura…chi è Gai?”

“eh?” sgranò gli occhi “Bhe Gai è…Gai!”

“Ora è tutto più chiaro!” le dissi.

“Fidati lo riconoscerai appena lo vedi! E poi…ti spaventeresti!” disse sorridendo“Ora è meglio che vada, se voglio essere pronta per l’allenamento!”

“Ok!”

Si avviò, ma improvvisamente mi sorse un dubbio.

“Ehm Sakura…dov’è l’appuntamento con Kakashi?”

“Al solito posto direi!”

Alzai un sopracciglio. Quale sarebbe questo solito posto?

bhe seguendo il mio odore saprai dove trovarmi, no?”

Bhe ecco…veramente…oggi è una giornata un po’ così ed ecco…io..:” Mi vergognavo a dirle che non ero in grado di riuscire a seguire gli odori in modo appurato se c’era il sole. Per fortuna Sakura vedendo la mia esitazione mi disse.

“Ti aspetto alle 14.30 qui sotto. Non un minuto di più! Intesi?”

Le sorrisi e dopo averla salutata, la seguii con lo sguardo fino a quando mi fu possibile.

 

*************

Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Lo cambiato diverse volte perché non mi soddisfaceva. Inizialmente l’avevo fatto un po’ troppo mieloso, ma non mi sembrava il caso di cambiare il comportamento di Naruto così radicalmente…deve mantenere ancora il suo fascino oscuro ^^. Anche se sinceramente mi sembra già di averlo addolcito troppo.

 

Risposta a:

NemoTheNameless: mi fa piacere sapere che segui la mia storia…ti ringrazio. E per quanto riguarda la tua domanda su Edward e il suo stare al sole…bhe hai ragione. Non ha problemi particolari. Mi attengo molto ai libri, ma qualcosa ho deciso di cambiarla come appunto la debolezza di Naruto al sole. Dovrà pure avere qualche punto debole a parte Kiba XD. Ma anche se magari serve solo un po’ di allenamento. Per quanto riguarda la morte di Jiraya…bhe prima o poi rivelerò cosa è successo ; p

 

Cleo92: Sono contenta che tu mi segua e che la storia ti piaccia, spero che sia così anche in futuro, anche perche spesso ho paura di diventare noiosa. Per quanto riguarda Kakashi…non riesco a farlo proprio come il personaggio dell’anime/manga, perché lo sempre visto come una specie di padre per Naruto e uno che confida totalmente in lui. Forse non è così o almeno all’inizio non lo era dato che pensava sempre a Sasuke, ma a me piace molto immaginarmelo così. Zao Zao

 

Volpina90: Visto? Ecco il capitolo con Sakura è Naruto. Spero che ti sia piaciuto. Non preoccuparti se sei ripetitiva…anzì  spero di non esserlo io, dato che spesso ripeto le cose più volte, (come ad esempio che Naruto è pericoloso vicino a Sakura o roba del genere) ma a volte non posso non scriverle, quindi scusa se sono…seccante da quel punto di vista. Ciao a presto

 

Mikuri Uchiha: *_* Sei un’abbonata alla mia storia…Me taaanto felice. Grazie per aver la pazienza di recensire sempre *_* Hai mangiato il cinghiale? Spero che siano gli avanzi di Naruto…sai com’è? Non ammetto sprechi U.U (Povero cinghialino…speriamo non avesse famiglia). Naruto avrà fiducia…da qualcuno molta, da altri meno…ma non possiamo mica dare loro torto, infondo è un essere instabile che perde la pazienza per niente. Ma se fosse sempre calmo e tranquillo senza mai uno sclero che gusto ci sarebbe? Ciao spero di sentirti ancora.

 

Yuna92: felice che ti sia piaciuto il capitolo precedente…spero sia lo stesso anche per questo. Fammi sapere e grazie per aver sempre recensito. Ciao

 

Rikku93: ciao! Certo che Naruto resta…è lui la stella ^^. Meno male che la parte degli anbu ti e piaciuta…a volte provo a rendere la storia un po’ più allegra, senza parlare di morti, sangue ecc. Spero che andche questo capitolo ti piaccia. A presto ciao.

 

Alla prossima

Neko^^

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Capitolo 8
*** L'allenamento ***


Capitolo 8: L’allenamento

 

Come promesso mi feci trovare puntuale sotto casa mia. Ero curioso di vedere come si sarebbe svolto l’allenamento. Magari ci sarebbe stato da divertirsi.

Sakura e io ci stavamo dirigendo verso quel solito posto di cui lei mi aveva parlato poche ore prima. Nessuno dei due aveva aperto bocca. A me non dispiaceva quel silenzio. Dove c’è scritto che due persone per stare bene devono per forza discutere? Ma  sinceramente tacevo perché avevo ben altro in mente per la testa. Mi domandavo cosa di Sakura mi attraesse tanto. Non ero certo che fosse solo per l’odore, di sicuro quello influiva molto…ma a volte pensavo seriamente che mi piaceva lei come persona e tendo a precisare non da mangiare. Non sapevo allora se un vampiro fosse in grado di amare un’umana, parlo di amore vero. Mi era capitato più volte nella mia breve vita da immortale di incontrare coppie di vampiri. Ogni volta mi dicevano che si amavano, ma ero sempre più convinto che se due vampiri stavano insieme, era solo per convenienza.

Quindi io cosa pretendevo di avere di conveniente da un umana a parte un buon pasto? Niente eppure Sakura era speciale, ma sapevo che il mio lato cattivo, rappresentavo un pericolo per lei e lo sapevo bene. Difatti mantenevo le distanze da lei…camminavamo a qualche metro di distanza l’uno dall’altro.

Quel giorno ero abbastanza lucido e in più la presenza del sole rendeva più facile la mia permanenza vicino a lei, ma come sarebbe stato in caso di brutto tempo? E in missione?

La prima volta che la vidi, il tempo non era bello e ci mancò davvero poco…quindi? Se ogni volta che i miei sensi erano a posto, rischiavo di farle del male? Cosa avrei fatto?

Ovviamente non riuscivo a trovare una soluzione. Ero combattuto dal desiderio di stare con lei e il scoprire cosa ci fosse in essa che mi attraeva tanto e il dovere di starle lontano per non rischiare di farle del male.

Anche Sakura era assorta dei suoi pensieri. Non so cosa stesse pensando, ma la sua faccia era così seria…chissà se stava ancora rimuginando sulla faccenda del vampiro.

Sakura era bellissima sotto i raggi del sole…i suoi capelli erano così luminosi. La invidiavo un po’, lei era libera di muoversi come voleva anche nelle belle giornate, mentre io mi ritrovavo a camminare attaccato al muro dove il tetto delle abitazioni riflettevano un po’ di ombra.

Non so quanto mancasse ancora al posto in questione, ma di sicuro non ci saremmo arrivati cosi in fretta.

“Fronte spaziosaaaa!” urlò la stessa ragazza con cui mi ero scontrato quella mattina. Da come agitava il braccio sembrava che volesse dire qualcosa di urgente a Sakura.

“Aspetta un attimo Naruto, vedo cosa vuole e torno!”

Annuii

“Cosa vuoi Ino?” chiese Sakura curiosa.

“Ho una cosa sorprendente da dirti! Ho conosciuto un ragazzo stamattina!”disse sorridendo

“Ah si e com’era? Carino?”

“Stai scherzando? Era uno schianto! Non lo mai visto prima in giro, deve essere di un altro villaggio. Era biondo  con occhi azzurri e sai come la penso! La perfezione la si trova in chi ha occhi e capelli chiari. Però…era molto pallido, ma con un po’ di sole diventerà perfetto.”

Sakura si mise una mano davanti alla bocca per trattenere una risata. Aveva intuito di chi stesse parlando.

“Mi chiedo solo se ha una ragazza! Ehi fronte spaziosa, cos’hai da ridere sotto i baffi?”

Sakura mi fece segno di raggiungerle e Ino vedendomi arrivare rimase a bocca aperta. Mi avvicinai rimanendo comunque a distanza di sicurezza e all’ombra.

“Ciao Ino!” dissi

“Mi conosci?” mi chiese sorpresa.

“La riconosci?”  mi chiese Sakura fece lo stesso sguardo di Ino.

Alzai gli occhi al cielo. Si era già dimenticata cosa ero.

Sospirai “no, ho sentito che la chiamavi Ino.”

“cosa? non ho capito!” disse ino.

Bhe Ino…sarai sorpreso di sapere che lui è…” non riuscì a terminare la frase.

“Un attimo Sakura, prima voglio conoscere il tuo amico!”

Sakura mise il broncio.

Allora…ehm come ti chiami?”

Naruto!” le dissi. Non sapevo che reazione aspettarmi da lei. Visto che Sakura mi aveva chiesto se la riconoscevo, tecnicamente eravamo amici, compagni o conoscenti. Chissà come l’avrebbe presa.

Rimase imbambolata per un attimo “Aaah è uno scherzo! Non puoi essere Naruto, sei troppo diverso e poi dove sono quei segni che avevi sulla faccia? E no, non mi inganni!”

“Come vuoi Ino, sei libera di crederci o no!”

“Si è vero è molto cambiato, ma i capelli e gli occhi sono uguali, persino la tuta è dello stesso colore.” Disse Sakura per convincerla della mia identità. Sinceramente non mi importava molto se Ino mi avesse creduto o meno. Avevo l’impressione che io e lei…non ci fossimo praticamente mai rivolti la parola.

“Se sei Naruto, fai qualcosa tipicamente tuo!” mi chiese.

Alzai un sopracciglio “Cioè?”

“Fai qualche tua buffonata! Naruto è bravo a rendersi ridicolo!”

Forse in vita ero un buffone, ma ora non mi andava di essere preso in giro.

Sbuffai “Non ho per niente voglia di fare il cretino! Se non mi vuoi credere…affari tuoi!”

Ino rimase a bocca aperta “Sei proprio maleducato!”

“Come vuoi!” Scrollai le spalle.

Sakura sbuffò. “Avete finito? Ino perché non riesci ad accettare che potrebbe essere Naruto?”

Bhe perché è carino, Naruto non lo è!”

“E tu ti basi solo su un fattore estetico per giudicare le persone?” le chiesi

Bhe…più o meno! Perché tu?”

“Mi baso principalmente sull’odore!”

Naruto!” Disse Sakura. Avevo detto la verità…ma mi beccai un occhiataccia sia da Sakura che da Ino.

“Sei un tipo proprio strano sai? Per non parlare delle tua carnagione. Dovresti fare qualcosa per migliorarla!”

Preso alla sprovvista, Ino mi prese per un braccio e mi portò alla luce.

“Dovresti abbronzarti un po’”

Istintivamente portai una mano sopra gli occhi…quella luce era acceccante.

Sakura sussultò. Non mi aveva ancora visto camminare al sole e probabilmente credeva alle vecchie leggende che i vampiri al contatto con la luce si inceneriscono.

N-naruto tutto bene?”

“Si, solo accecato!”

Mi staccai dalla presa di Ino e tornai subito all’ombra. Ino non capiva né il mio comportamento, né quello di Sakura.

“Ma cosa vi prende a tutti e due? Bah te Sakura sapevo che eri strana, ma non credevo che anche la gente che frequenti lo fosse!”

“C’è una spiegazione valida per questo!” disse Sakura

“Cioè?”

“Non sono affari che ti riguardano! Sakura, Kakashi ci sta aspettando, meglio se andiamo” dissi incamminandomi…sperando che quella fosse la direzione giusta. Sakura mi seguì subito dopo, lasciando Ino con mille pensieri che le frullavano in testa.

“Scusala, Ino è sempre un po’ fastidiosa!” mi spiegò

“Togli pure un po’!” Sakura sorrise.

Finalmente arriviamo al posto dell’appuntamento. Era lo stesso giardino in cui Kiba mi aveva portato per parlare.

“Eccoti qui, Sakura! Siamo un po’ in ritardo o sbaglio?” disse Kakashi che era a leggere su uno dei tre tronchi in mezzo al campo.

“Non ha nessun diritto di lamentarsi. Con tutte le volte che ci ha fatto aspettare sotto il sole cocente e le intemperie, che vuole che siano venti minuti ritardo?” gli disse Sakura fulminandolo con lo sguardo.

“Ok calmati! Naruto?” Sakura indicò il luogo dove mi trovato. Ai piedi di un albero al riparo sotto i suoi rami spessi e abbondanti di foglie.

Kakashi e Sakura si avvicinarono

“Il sole non ti va a genio eh?” mi disse

“Fai un po’ tu!” risposi sgarbatamente

“Siamo nervosetti! Non volevi avere maggiore autocontrollo?”

Si, lo volevo…ma esso era sempre messo a dura prova. Sakura gli spiegò del nostro incontro durante il cammino e allora Kakashi iniziò a compatirmi.

“con un bell’allenamento non avrai tempo di rimanere col broncio! Su alzati!”

Feci quello che mi chiese, dopodiché

“In cosa consiste l’allenamento?” chiesi sperando davvero di potermi distrarre.

Kakashi tirò  fuori due campanellini. Non era la prima volta che li vedevo. Ne ero sicuro.

“Ancora con quei campanellini? Ma non ha qualcosa di più originale?” dissi.

“A quanto pare di questi ti ricordi!”

“Vagamente! Se non sbaglio dobbiamo prenderti quei cosi e l’unico modo per prenderli è attaccarti con l’intento di ucciderti!”

Kakashi sorrise “Esattamente!”

Sorrisi anch’io, mi piacevano le sfide.

“Ovviamente dovete lavorare in squadra! di questo ti ricordi vero?”

Non risposi. Da quando ero diventato vampiro avevo sempre fatto tutto da solo e un lavoro di squadra con umani, non mi aveva nemmeno sfiorata per la testa, ma mi dovetti abituare all’idea se volevo davvero tornare a essere un ninja di Konoha…non sarebbe stato affatto facile.

“Qualche problema con il lavoro di squadra?” mi chiese

“Vogliamo cominciare?” dissi sorvolando sulla sua domanda.

Kakashi per tutta risposta si scopri l’occhio con lo sharingan. Con quello non avrebbe avuto problemi a seguire i miei movimenti…la questione si faceva interessante.

Sakura e io ci allontanammo da lui per prepararci all’attacco.

Naruto, se per te va bene, quando è al sole, me ne occupo io!”

Annuii, così facendo mi risparmiava un sacco di seccature.

Kakashi si era nascosto. Direi piuttosto bene, se non fosse che all’ombra i miei sensi tornano a funzionare il 85% quando c’è il sole. Perché tutte le mie potenzialità tornassero del tutto avevo bisogno della sera…o almeno del brutto tempo, ma quel giorno nel cielo non c’era una nuvola. Mi rassegnai all’idea che catturare Kakashi sarebbe stato più complicato, ma non importava.

“Sakura! Kakashi è nascosto in quell’albero laggiù! Prova ad attaccarlo frontalmente e mentre tu lo distrai, io lo prendo alle spalle!”

“Ma sei sicuro? Kakashi-sensei è anche li! quale sarà il vero?” disse dubbiosa.

“L’unico che ha odore, no?”

“già non ci avevo pensato. Bene andiamo!”

Sakura caricò di chakra il suo pugno destro e si avventò su Kakashi. Colpì prima l’albero sradicandolo, ma non riuscì a colpire il maestro per un soffio.

A quel punto intervenni io. Comparvi alle sue spalle e gli diedi un pugno nello stomaco. Avevo trattenuto la forza per non ferirlo seriamente. Pensavo già di aver vinto quando in una nuvola di fumo Kakashi spari. Era una copia. Non capivo come, ma aveva ingannato il mio olfatto.

Guardai a terra, dove si trovava il tronco che aveva usato per creare il suo doppio e sopra di esso si trovava la sua tenuta da jounin. La presi in mano e l’annusai.

“Molto astuto! Mi ha ingannato con il trucco della giacca. Comunque non funzionerà a lungo questo trucchetto…a meno che non si voglia ritrovare nudo!”

Sakura rabbrividii all’idea “Naruto, concentrati!”

“Sono concentrato! Ho già trovato Kakashi…ti interessa?”

“Spero sia quello vero sta volta”

Kakashi però non aspetto che fossimo noi ad andare da lui.

“Sta volta sono quello vero. Con Naruto in giro, i cloni non servono, ma non per questo mi arrendo!”

Qualche metro poco distante dal luogo dove ci trovavamo, si trovava un ruscello. Kakashi lo raggiunse e dopo aver composto dei sigilli usò uno dei suoi jutsu.“Arte dell’acqua, missile drago acquatico”

Dall’acqua usci fuori un grosso drago d’acqua che si avventò su di noi. Sia io che Sakura saltammo su di un ramo d’albero per scampare alla tecnica. Quando quel dragone scomparve…di Kakashi nemmeno l’ombra. Avevo già individuato dove si trovava, il problema e che sarei dovuto uscire al sole. Sembrava quasi che Kakashi lo facesse apposta a provocarmi.

Decisi di provare a stanarlo, ma prima che potessi fare qualcosa,vidi Sakura uscire allo scoperto e con un pugno ben assestato, spaccò il terreno scovando così Kakashi.

Dovetti ammettere che non era niente male nemmeno in combattimento. Non mi sarei aspettato tutta quella potenza da una ragazza, forse per qualche aspetto si avvicinava alla mia forza.

Vidi Kakashi e Sakura ingaggiare uno scontro corpo a corpo, senza che la seconda riuscisse a colpirlo. Quello sharingan riusciva a prevedere tutte le sue mosse. Decisi di attaccarlo mentre era impegnato con Sakura. Forse non sapeva che io potevo uscire alla luce del sole. Decisi di sfruttare l’occasione.

Infatti non si accorse di me e riuscii a bloccarlo alle spalle.

N-Naruto? t-tu…

“Sorpreso eh? Non ti ho mai detto che posso benissimo uscire alla luce del sole?”

Provò a liberarsi, ma non fu affatto facile per lui. Al sole la mia forza rimaneva uguale ed era impossibile per lui riuscire a scapparmi. Ma riuscì in qualche modo a liberarsi. Agitandosi un campanellino rispecchiò la luce del sole nei miei occhi, facendomi così mollare la presa.

“Da quando i vampiri escono alla luce del sole?”mi chiese

“La luce ci indebolisce i sensi, ma non ci uccide mica!”

Kakashi stava già architettando come poteva usare questa sua nuova informazione contro di me.

Provai a colpirlo nuovamente con un pugno. Lo colpii…scomparve…era una copia.

Cercai di capire cosa stesse succedendo. Sentivo il suo odore vicino a me, ma non riuscivo a capire la provenienza. Ad un tratto mi sentii afferrare per un piede e in un attimo mi ritrovai con il corpo completamente sommerso nella terra.

Naruto!” Gridò Sakura.

Non bastava per fermarmi…in un secondo mi tirai fuori e afferrando Kakashi, lo spinsi nuovamente all’ombra. Così gli avrei fatto pagare di avermi sfidato.

L’allenamento procedette così per lungo tempo. Passavamo dalle zone d’ombra a quelle al sole. Non sapevo quali intenzioni avesse Kakashi, ma capii che il suo intento era studiarmi. Analizzare la mia forza, velocità e riflessi al sole e all’ombra.

Per ottenere quello che voleva provò addirittura a mettere in pericolo Sakura. In un attimo di distrazione, Kakashi le lanciò contro dei kunai. Sakura si accorse tardi di loro e non sarebbe stata in grado di schivarli.

In un istante fui davanti a lei e le feci da scudo.

Naruto!” gridò

Quei Kunai non li sentii nemmeno.

“Interessante” Disse Kakashi.

“A che gioco stai giocando? Avresti potuto colpirla” lo rimproverai.

“Ero già pronto a questa eventualità…non le sarebbe accaduto niente e poi volevo vedere come avresti reagito” mi spiegò

“Ho capito che mi stai studiando, ma ti dirò che non mi piace essere una cavia da laboratorio. Preparati, farò sul serio. Fino ad ora mi volevo solo divertire, ma un bel gioco dura poco.”

Non gli diedi nemmeno il tempo di capire cosa stava succedendo che gli comparii alle spalle e gli afferrai i campanellini.

“L’allenamento è finito!” dissi sventolando i campanellini.

Kakashi sorrise “Non mi sono accorto di niente e avevo lo sharingan attivato! Mi chiedo…se avessi usato tutta la tua potenzialità dall’inizio…

“L’allenamento sarebbe durato poco…ancora meno se il tempo fosse stato  a mio favore!”

“Posso ritenermi soddisfatto…almeno ho capito di che pasta sei fatto!”

“Già sei stato formidabile e…grazie per avermi protetta” Mi si avvicinò, ma a ogni passo che faceva, io ne facevo tanti quanto lei per allontanarmi.

Sakura abbassò la testa. Mi dispiaceva trattarla così, ma le avevo spiegato il perché e speravo che lei potesse capire.

“Avete finito vedo! Come se la sono cavata Kakashi?”

Tsunade ci aveva raggiunto.

“Egregiamente, Hokage-sama! Sakura è stata in gamba e Naruto…bhè sorprendente!”

“Da Sakura me lo aspettavo. Per Naruto è cambiato qualcosa?”

“Direi proprio di si! Combatte secondo le capacità di un vampiro, non di un ninja, ma è comunque molto efficace!”

“Spiegati meglio Kakashi!” chiese Tsunade interessata.

“Si muove a una velocità tale che non da nemmeno il tempo agli avversari di reagire. Possiede una forza straordinaria da cui risulta difficile scappare e inoltre le armi non lo scalfiscono!”

“Interessante!” disse Tsunade

“Però al sole perde punti!”

Lo fulminai con lo sguardo. È risentito che i vampiri non amano il sole, perché mettere il dito nella piaga.

“Continua ad avere la stessa velocità e potenza, ma è come se fosse stordito. Gli è più difficile prevedere l’attacco nemico e quindi di fermarlo!”

“Che importanza ha? Anche se venissi colpito non mi farei niente!” dissi

“Ricorda Naruto che in battaglia un errore può costare la vita a tutta la squadra. Tu potrai essere imbattibile, ma i tuoi compagni no!” mi rimproverò Tsunade.

Sbuffai. Le prediche non le avevo mai amate.

Maestra…posso chiederle come mai è venuta qui?” chiese educatamente Sakura.

“Ci stavo giusto arrivando. Mi è appena giunta una missiva da parte di uno dei monaci del tempio del fuoco. Ci informano che l’akatsuki è in questi territori e potrebbero presto attaccare Konoha per arrivare a Naruto!”

“Si sapeva che prima o poi sarebbe giunto questo momento!” disse Kakashi.

“Ho chiesto l’intervento della squadra Asuma e vorrei che anche voi ci andaste!”

“Mi manda già in missione? Non aveva detto che non si fidava molto di me?” le ricordai

“Appunto per questo ho scelto te, voglio metterti alla prova!” Mi spiegò e io non potevo fare altro che esserne felice.

A quel punto sentii l’odore di quattro persone avvicinarsi a noi. Uno lo riconobbi…era  l’odore di Ino, gli altri tre erano sconosciuti.

Hokage-sama! Ci ha chiamato?” disse un uomo con capelli e barba scuri.

“Si Asuma. Ho una missione da affidarvi. Tu e la squadra Kakashi dovete andare a vedere in che condizioni si trova il tempio del fuoco. So che li si trova un tuo amico Asuma…chiedigli se ha saputo qualcosa in più sull’Akatsuki!”

“L’akatsuki? Centrano ancora loro?” disse un ragazzo con la coda alta.

Tsunade annuii.

“Che seccatura!”

“Bene avete un’ora di tempo per prepararvi, dopo di chè partirete per la vostra missione!” Ci avvisò l’Hokage

“Cosa? ma così dovremo viaggiare con il buio?” si lamentò Ino “Che fretta c’è?”

“Ci vuole più di mezza giornata per giungere sul posto. Prima partite, prima arriverete. E poi se qualcuno ha bisogno di cure…prima le riceve meglio è. Inoltre c’è qualcuno che preferisce muoversi con il buio se è possibile! La vostra squadra è stata a riposo per un po’ quindi non dovrebbe essere un problema!”

Convinta Ino…tutti andarono a prepararsi per la missione e un’ora dopo eravamo pronti per partire.

 

****************************************

 

Fine 8° capitolo! Com’è? Fatemi sapere mi raccomando ciao e AuGuRi Di BuOn AnNo!!! XD

 

Risposta a:

Cleo92: Ciao e AUGURONI anche a te!!!!^^

Per quanto riguarda lo spirito della volpe, si dice che se Naruto muore, muore anche lei e in effetti Naruto è “morto”, ma comunque in  capitolo lo spiegherò meglio. Per quanto riguarda la morte di Jiraya non posso rispondere se no svelerei un particolare importante della storia, ma prima o poi ne parlerò, sto solo aspettando il momento giusto !!! Grazie per aver recensito…come sempre del resto ^^ ciao alla prossima!!!

 

yuna92: zao ^^!! Sai vorrei che fosse una Naru/Saku e infatti la storia mi è venuta in mente proprio perché lo fosse e se hai letto Twilight puoi immaginare che personaggio Sakura interpreti. Comunque le storie romantiche non sono il mio forte e quindi non so come verrà. Spero solo di raggiungere un livello soddisfacente. È per quanto riguarda quale libro seguo…credo che prenderò in esame tutti e quattro i libri perché sono davvero troppo belli tutti quanti. Ciao, grazie per la recensione e AUGURIIIII!!!

 

Volpina90: Sono d’accordo con te! Vedere un Naruto che per una volta non è colui che protegge Sakura, ma anzì è lui il pericolo per lei è affascinante. Prima o poi il ragazzo tornerà a una vita “normale” ma ne dovrà passare di cose…poveretto!!! Oh bhe è un vampiro…ha la forza per riuscirci no? ciao BuOn AnNo!!! ^^

 

Mikuri Uchiha: Eh eh! Trovo divertente prendere in giro Gai…infatti è sempre nel mio mirino. Lo trovo un personaggio stupido, ma senza di lui…mancherebbe qualcosa all’anime-manga. È troppo buffo^^. Diciamo che non è Sakura a determinare un comportamento più mite in Naruto…bhè si un po’ influisce, ma dipende da che umore è il ragazzo. A volte è gentile a volte è brusco. È lunatico…molto…talmente tanto che a volte nemmeno io ci capisco più niente e non so più capire qual è il vero carattere del personaggio ^^ Felice anno nuovo e a presto!!!

 

rikku93: ciao! Dopo la dose di zucchero del capitolo precedente, si tornerà di nuovo all’amaro…spero che ti possa piacere lo stesso. Grazie per aver recensito. Buon 2009!!!

 

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Capitolo 9
*** La missione - Primi pericoli ***


Finalmente ecco la prima missione per Naruto dopo la sua rinascita. Cosa succederà?

Buona lettura ^^

 

Capitolo 9: La missione – primi pericoli

 

Il sole stava già tramontando quando arrivò il momento della partenza. Non c’era condizione migliore in cui poter sperare per dare il via alla mia nuova carriera di ninja-vampiro.

Partimmo già a passo spedito, anche se avrei preferito andare a velocità maggiore…ma dovetti adattarmi.

Asuma e Kakashi parlavano di come avrebbero potuto affrontare l’akatsuki nel caso fosse stato necessario. Sakura e Ino parlavano come normali amiche, mentre gli altri due…non facevano altro che fissarmi. Probabilmente si domandavano da dove sbucassi fuori.

“è maleducazione fissare la gente!” dissi.

Ero davanti a loro, ma mi accorsi di quegli sguardi.

ehm…S-scusa” mi disse un ragazzo dai capelli lunghi di corporatura robusta.

“Si può sapere chi sei tu? Sei un nuovo membro del team Kakashi?” mi disse l’altro ragazzo dalla coda alta.

“Ne ho sempre fatto parte!” dissi semplicemente

I due ragazzi non capirono.

“è Naruto!” disse Sakura.

I ragazzi sgranarono gli occhi “Bhe sei cambiato parecchio…non c’è che dire!”

“Ben tornato!” disse il cicciottello.

“Grazie!” dissi.

Ci fu un attimo di silenzio, interrotto dal sottoscritto per chiedere i loro nomi. I due ragazzi mi guardarono in modo strano.

“Come sarebbe? Non ti ricordi di noi?” disse il ragazzo grassottello.

“E poi dovremo credere che tu sia Naruto?” disse Ino

“Può capitare di perdere la memoria. Comunque qualcosa la ricordo.”

Mi rivolsi al ragazzo dalla coda alta “Ad esempio mi ricordo che tu usi una tecnica in grado di intrappolare l’ombra dell’avversario e immobilizzarlo…può tornare molto utile.”

Passai a guardare l’altro ninja “Tu invece possiedi la capacità di espandere il tuo corpo. Infine tu Ino puoi entrare nella mente degli altri e prendere possesso del loro corpo. Ma è rischiosa dato che il tuo corpo rimane senza difese!”

I ragazzi rimasero in silenzio “Allora? Ho detto qualcosa di sbagliato?”

N-no!” disse Ino.

“Per quanto riguarda le tecniche ninja hai buona memoria!” mi disse Kakashi.

“Ho una mia teoria a proposito! Ricordo tutto quello che può servire per mescolarmi con gli umani, in questo caso tutto quello che riguarda il mondo dei ninja dato che è quello che ero ed è quello che posso far finta di essere!”

“Perché fingere, puoi esserlo davvero!” disse Kakashi

“L’ha detto lei che il suo stile di combattimento è cambiato e non somiglia a quello di un ninja” gli rispose Sakura. A volte riusciva a leggermi nel pensiero.

“ma di cosa state parlando?”

“Niente Shikamaru! È una lunga storia!” disse Sakura.

“Bene tu sei Shikamaru e tu invece?”

Chouji! Akimichi Chouji!”

Continuammo a correre fino a notte inoltrata, quando ad un certo punto Asuma propose di fermarci a riposare. La richiesta fu ben accolta da tutti. Trovammo un posto dove gli alberi erano meno fitti e mentre Kakashi si occupava di accendere il fuoco, gli altri si sistemarono qua e là per dormire un po’.

“Dovremo stabilire dei turni di guardia! Non ci fermeremo molto, ma meglio essere previdenti!” disse Asuma.

“Voi riposate tranquilli. Rimarrò io a far la guardia!” proposi.

“Possiamo fare dei turni!” propose Shikamaru “Anche tu hai bisogno di riposo.

“No, non ho sonno! Ci penso io!”

“D’accordo! Naruto mi fido di te!” mi disse Kakashi sorridendo.

Tutti caddero addormentati in pochi istanti. Finalmente si aveva un po’ di pace. Il silenzio della notte era così rilassante. Solo il canto dei grilli e lo scoppiettio del fuoco rompevano quel silenzio, ma non era per niente fastidioso. Non captavo pericolo da nessuna parte, potevo distendere i muscoli. Rimasi quasi tutto il tempo a fissare Sakura che dormiva. Era davvero carina…sembrava così fragile e da proteggere e invece quel pomeriggio mi aveva dimostrato di sapersela cavare da sola. Mi aveva quasi spaventato vedere di cosa era capace.

Distoglievo lo sguardo da lei il tempo necessario per assicurarmi che non c’era niente per cui stare all’erta.

Passarono un paio di ore…tutto tranquillo finchè il mio naso non percepì qualcosa di sospetto.

Avevo già capito di cosa si trattasse, ma prima volevo assicurarmi della loro intenzione. Aguzzai la vista e a parecchi chilometri di distanza percepii un movimento. Si stavano dirigendo verso di noi.

“Svegliatevi ragazzi, dobbiamo andarcene da qui!” dissi a voce non tanto alta per non essere sentito dagli intrusi.

“Uhm? Cosa c’è? Dormivo così bene!” disse Ino strofinandosi gli occhi.

“Non c’è tempo per dormire, muovetevi!”

Gli intrusi non si erano ancora accorti della nostra presenza, ma era questioni di secondi…si muovevano a grande velocità.

Kakashi vedendo la mia agitazione, capi che doveva esserci un grosso pericolo e anche lui incitò gli altri a muoversi.

Cominciammo nuovamente a muoverci. Dicevo loro di aumentare la velocità, ma non ottenevo grandi risultati.

Kakashi mi si avvicinò e mi chiese “Cosa succede, Naruto?”

“Vampiri!”

“Hai detto vampiri? Ma ragazzo, non esistono certe creature!” disse Asuma

“Esistono Asuma!” lo corresse Kakashi “ Quanti sono?”

“Quattro! Due uomini, una donna e una ragazzina!”

“Quanto sono distanti?” chiese Asuma. A quanto pare bastava poco per convincerlo dell’esistenza di creature leggendarie…o semplicemente aveva una grande fiducia in Kakashi.

“Circa cinque kilometri!”

“Cosa? è noi scappiamo da una cosa che è cosi lontana? Disse Ino

“Erano distanti una decina di metri ed era solo pochi minuti fa!” le risposi.

“Come fanno a essere così veloci!” chiese Shikamaru.

“Non sono umani! I vampiri hanno una velocità superiore alla nostra!” rispose Sakura. Ormai era diventata una vera esperta.

“Accidenti! Si sono accorti di noi!” dissi loro “Muovetevi”

Aumentarono il passo più che poterono, ma servi a poco. Inoltre c’era anche il problema del buio ed era rischioso per loro muoversi a grande velocità. C’era una luna molto luminosa, ma non sufficientemente da permettere a degli umani di muoversi con agilità nella notte. Da li a dieci minuti venimmo intrappolati.

“Fermatevi!” dissi.

“Che succede? Sono andati via?” chiese Sakura speranzosa.

“No, ci hanno circondati!” strinsi i pugni. “State calmi e non fate mosse azzardate. A loro ci penso io!”

Fossi stato da solo non era un problema. I vampiri non attaccano altri della propria specie, ma ero in compagnia di ben 6 umani. Sarebbe stato un problema uscire da quella situazione senza che nessuno si facesse male o addirittura perdesse la vita. Se fossimo arrivato a uno scontro, i miei compagni non avrebbero avuto speranza contro delle creature fatte per uccidere e inoltre nel tentativo di difenderli avrei potuto perdere il controllo e essere io l’artefice della loro morte. In qualunque caso…la situazione si stava mettendo male.

Si sentirono delle risate e della sagome cominciarono a essere visibili anche agli occhi umani.

L’uomo davanti a me, che sembrava essere a capo del gruppo, era uno molto alto e possente, e aveva capelli e occhi scuri.

L’altro maschio, più giovane aveva i capelli castano chiaro e occhi dello stesso colore. Teneva per mano la femmina della stessa età circa, dai lunghi capelli rossi e occhi chiari e si trovavano dietro di noi. Infine la ragazzina di 14 anni circa, aveva capelli a cascetto lisci di un colore che tendeva dal castano al rossiccio e i suoi occhi erano di un rosso acceso. Era quella che aveva più sete e quindi quella con cui meno si poteva trattare.

“Guarda, guarda! È il nostro giorno fortunato! Pesca grossa!” disse l’uomo dietro noi.

“Aspetta a dirlo Yaku! Abbiamo un problemino!” disse uno di loro riferendosi a me. “Salve!”

“Salve!” gli dissi guardandolo minaccioso.

“Suvvia, non siamo nemici, non è il caso di guardarci in questo modo!” mi disse “Il mio nome è Shiroi

“So cosa volete, ma potete pure scordarvelo!”

“Perché litigare? Hai ben 6 umani alle tue spalle, possiamo anche dividerceli. Sono troppi per te!”

“Chi te lo dice che non abbia un grande appetito o che abbia qualcun altro da sfamare!”

Sorrise sfrontatamente “Speri che io ci creda? Ognuno provvede per se nel nostro mondo!”

“Non vi permetterò di fare del male ai ragazzi!” disse Asuma intervenendo.

Asuma stanne fuori, non è una battaglia al nostro livello” gli disse Kakashi.

“ah ah ah! È pensi di fermarci tu?” disse la ragazzina.

“Calma kira, non ti scaldare. Riusciremo a trattare! Vero ragazzo? possiamo dividerci le prede!” mi disse sorridendo Shiroi.

“No!” Risposi secco. “Queste sono le mie prede!” dissi con un ringhio soffocato.

“Cosa saremmo noi?” disse Ino spaventata.

“Oh andiamo! Questa ragazza è una vera prelibatezza. Sarebbe un vero peccato non dividersela!”

Disse sfiorando Sakura, la quale gridò “Stammi lontano!”.

In un balzo la raggiunsi e lo spinsi via da lei.

“Non ti azzardare a toccarla!”

“Io preferisco il ragazzo con la cosa alta…è carino!” Disse kira.

“Che seccatura, anche nel mirino di una vampira dovevo finire!” disse Shikamaru

“Ve lo ripeto un’altra volta. Non toccherete mai questi umani.”

“Altrimenti cosa fai? Ci uccidi?”Disse la donna.

“Potrei anche!” dissi minacciandoli.

ahahah! Mi piace la tua grinta, ma cosa credi di poter fare contro di noi? Siamo in quattro contro uno. Pensi davvero di poterci sconfiggere tutti?” mi chiese Shiroi.

“Non sottovalutatemi e poi ho anche il loro supporto. Umani o no anche loro sanno farsi valere!” dissi presuntuosamente.

Shiroi sorrise “Come ti chiami ragazzo?”

Naruto Uzumaki!” dissi.

Tutti i vampiri spalancarono gli occhi al pronunciare il mio nome.

“Cosa ti importa di come mi chiamo!”chiesi vedendo quelle reazioni

“Hai detto Uzumaki eh? Chi se lo sarebbe aspettato!”

“Cosa vuoi dire?” Chiesi, ma nessuna risposta mi arrivo da Shiroi.

“D’accordo. Per questa volta ti lasciamo andare!” disse

“Ma come? Io ho sete!” disse kira

“Odora l’aria Kira. Non lontano c’è altro cibo. Andremo lì!”

Shiroi mi fissò ancora un attimo e poi disse “Goditi le tue prede Naruto Uzumaki! Chissà, magari un giorno ci rivedremo!”

Fortunatamente i vampiri se ne andarono. Non so come, ma avevamo appena evitato una tragedia. Ne eravamo usciti tutti inermi ed era bastato solo pronunciare il mio nome. Non capivo il perché fosse accaduto.

Ino si inginocchiò per terra “L’abbiamo scampata bella!”

“Aspetta a dirlo, non si sono ancora allontanati!” disse Asuma.

“Credo che si possa stare tranquilli. Hanno davvero trovato altro da mangiare!” dissi freddamente.

“Vuoi dire che ci sono altre persone in giro e che sono andati verso di loro per ucciderli?” chiese Ino

“Esatto!”

“Cosa stiamo aspettando? Dobbiamo aiutarli!” disse Sakura.

“No, non dobbiamo! Ora noi continueremo nella nostra missione!” dissi con un tono che non che non accettava repliche.

“Vuoi dire che li vuoi lascare morire perché hai paura di affrontare quei mostri?” disse Shikamaru.

“No, voglio dire che non dobbiamo intervenire se volete salva la vita!”

“Ma Naruto, quella gente rischia la vita per colpa nostra!” disse Sakura.

“No Sakura, una volta finito con noi, probabilmente avrebbero ucciso anche loro!” Disse Kakashi.

“Vedo che qualcuno che ragiona in questo gruppo c’è!” dissi scocciato

“Ehi, come ti permetti!” disse Ino imbronciata

“Mi permetto perché qui volete morire tutti! Voi non sapet…” Mi girai di scatto.

“Cosa c’è?” disse Kakashi

Strinsi i pugni “Li hanno uccisi!”

“Oh no!” disse Sakura.

“Dovevamo intervenire!” disse Chouji.

“Se fossimo intervenuti invece di discutere con te…potevamo sconfiggerli. Eravamo 4 contro 7, eravamo in maggioranza!” disse Shikamaru

“Non devi sottovalutare i vampiri Shikamaru. Saresti stato spazzato in cinque secondi e lo stesso vele per gli altri!” dissi guardandolo storto.

“Questo non puoi saperlo! La verità è che tu hai avuto paura!” disse nuovamente Shikamaru.

A quel punto mi arrabbiai sul serio.

“Vuoi una dimostrazione? Avanti vediamo cosa riesci a farmi!” Sfidai Shikamaru.

“Che cosa centri tu?”

“Se riesci anche solo a farmi un graffio, vuol dire che magari avevi l’1% di possibilità di farcela!”

“Calmatevi ragazzi…”Provò a dire Asuma, ma venne fermato da Kakashi che gli disse di lasciarci fare, cosicché Shikamaru avesse la possibilità di capire, il perché mi ero opposto a tornare indietro per fermare quei mostri.

Shikamaru cercò più volte di colpirmi invano, per fargli capire che non avrebbe nemmeno avuto la possibilità di sfiorare il nemico. Estrasse anche un suo Kunai e continuai a schivarlo un paio di volte per non fargli capire che avevo intenzione di farmi colpire. Probabilmente se se lo fosse immaginato avrebbe esitato a colpirmi in modo serio. Infatti all’ennesimo tentativo non  mi spostai e feci in modo che il kunai entrasse in contatto con la mia pelle all’altezza dello stomaco.

Tutti, tranne Sakura e Kakashi, rimasero sorpresi. Di certo si sarebbero aspettati che quel Kunai mi lacerasse lo stomaco e mi ferisse mortalmente. Ma invece non mi fece nemmeno un graffio.

“Nemmeno facendomi colpire di proposito, sei riuscito a ferirmi. Come pensavi di fermare quei quattro?”

 “Non gli ha fatto niente!” Chouji

“Incredibile!” disse Asuma.

T-tu…c-come è p-possibile!” balbettò Shikamaru.

Kakashi intervenne al posto mio, ma prima mi rivolse lo sguardo per aver conferma di poter procedere con la spiegazione.

“La spiegazione è semplice. Anche Naruto è un vampiro! Per questo ci ha impedito di correre in soccorso di quelle persone. Penso che tu abbia capito Shikamaru, che in uno vero scontro con Naruto, non avresti avuto speranza.” Shikamaru annui “Se fossimo intervenuti…saremo morti tutti e Naruto da solo non è in grado di fronteggiare 4 vampiri della sua stessa potenza! Avremo avuto la peggio! Spero vi sia chiaro ragazzi. So che il comportamento di Naruto può essere frainteso, ma l’ha fatto solo per proteggerci!”

Sakura mi si avvicinò, restandomi comunque abbastanza lontana da non far nascere un nuovo pericolo.

Naruto scusa…ma vedi…io…quelle persone!” le scese una lacrima.

“Non preoccuparti! Fossi stato in voi avrei agito nello stesso modo!” dissi per rassicurare sia lei che gli altri ragazzi che erano rimasti notevolmente shoccati.

“Tu saresti addirittura andato e nessuno ti avrebbe fermato!” disse Kakashi

Gli sorrisi.

“bene, direi di rimetterci in viaggio ragazzi! Andiamo!” ordinò Kakashi

“Voi andate pure!” dissi

“perché? non vieni con noi?” Mi chiese Sakura

“Mi sono agitato troppo. Devo ritrovare la calma se non voglio costituire un pericolo per voi! Sai di cosa sono capace!” le dissi.

“D’accordo, raggiungici appena sarai pronto!” mi disse Sakura sorridendomi.

Annuii e le ricambiai il sorriso “ A dopo”.

 

Come vi sembra? Spero vi sia piaciuto, ma la missione non è ancora finita. Incontreranno i nostri amici ninja l’akatsuki? Se si, chi avrà la meglio?

 

Risposta a:

simonachan90: Ciao ^^ non preoccuparti di non fare una recensione decente. Mi fa piacere anche solo sapere che la ff sia letta. Continua a seguirmi pleaseeeee ^^ alla prossima!

 

NaruYondaime: Ehilà ciao!!! Un nuovo recensore, me tanto felice ^O^!!! sono contenta che la storia ti piaccia e hai visto? Ho aggiornato il prima possibile!!! Ciao a presto!!!

 

rikku93: Ciao!!! Eh si! L’alba è in azione…non mancano mai quelli! Ma non hanno niente di meglio da fare che inseguire Naruto? Uffa U.U!!! comunque per questo capitolo non danno ancora fastidio, ma in futuro chissà… Ciao!!! ^^

 

yuna92: Zaaaaaaooooo!!!^^ Hai indovinatoooo!!! Sakura è proprio Bella…un po’ più coordinata nei movimenti^^. Sai non avevo ancora pensato alla scena del bacio, ma grazie a te che mi ci hai fatto soffermare un attimo…mi hai fatto venire in testa un’ideuzza carina (O almeno io la trovo tale!), sinceramente me ne sono venute in mente due, ma l’altra è ancora incerta dato che non sono ancora arrivata a scrivere la storia fino ad arrivare a quel punto. Grazie x l’idea e x la recensione ^^. Ciao a prestooooo!!!

 

NemoTheNameless: ^^ Bhe forse ho fatto Ino un po’ antipatica, ma infondo è vero… Naruto fa spesso lo stupido e quando non lo fa, si stenta a riconoscerlo. Ciao!!! Grazie per aver scritto!!!

 

Volpina90:Ciao!!! Non manchi mai a un appuntamento Eh? mi fa piacere!!! Kakashi infondo è il maestro di Naruto non può non far notare i suoi difetti no? E come vedi in questo capitolo non c’è azione nel vero senso della parola, ma prometto che nel prossimo ci sarà!!!

 

Cleo92: Zao!!! Un po’ di gelosia dici??? Uhmmm…potrebbe anche starci, ma non sapendo come ancora svilupperò la storia non posso garantire niente…però terrò conto della proposta e poi Ino che fa la smorfiosa con Naruto è una cosa fattibile, dato che è nel suo carattere…o almeno lo era nella prima serie!!! aLlA PrOsSiMa!!!

 

Mikuri Uchiha: ciao grazie per la recensione. Me tutta rossa à^///^ spero che ti piaccia anche questo capitolo. Fammi sapere neeee!!! Ciao a prestoooo!!!

 

Neko^^

 

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Capitolo 10
*** Scontro con l'akatsuki ***


ATTENZIONE: SPOILER

In questo capitolo compariranno due membri dell’akatsuki non ancora comparsi nell’anime trasmesso su italia1. Per quanto riguarda il manga pubblicato in italia, non so se sono già comparsi o no! Per chi decide di continuare a leggere…bUoNa LeTtUrA!!!

 

Capitolo 10: Scontro con l’Akatsuki

 

Rimasi fermo nel posto dove eravamo stati attaccati da quel gruppo di vampiri per circa mezz’ora. Non ci misi molto a calmarmi, ma mi persi nei miei pensieri. Cercavo di trovare un collegamento per il quale il mio nome dovesse far suscitare quella reazione ad altri miei simili. Ma niente. Il mio nome era conosciuto solo all’interno del villaggio e da coloro che sapevano che dentro di me risiedeva Kyuubi. Quegli esseri non erano ninja di Konoha, né potevano essere interessati a Kyuubi. Restava un mistero.

Quanto finalmente mi decisi di raggiungere gli altri…ci misi poco e niente a raggiungerli. Sorrisi. Chissà se avevano rallentato per non lasciarmi indietro. Sarebbero stati capaci.

Naruto, tutto bene ora?” Mi chiese preoccupata Sakura.

“Si! Mi sono calmato!” le dissi sorridendo “Qui tutto bene? come mai è da quando ci siamo divisi che nessuno ha aperto bocca?”

Sakura sorrise e guardando con la coda dell’occhio gli altri disse “Bhe è bello godersi un po’ di pace non credi?”

“Dì anche che non hanno digerito quello che hanno scoperto!”

“Gli vuoi dare torto? Anch’io ci ho messo un po’”

“Ma adesso non sembri aver problemi ad accettarmi!”

“No, infondo anche se sei molto cambiato…

“sono sempre io!”

Ci sorridemmo entrambi.

“Ehm Naruto?” La guardai. Non sapevo il perché, ma mi guardava stupita “Come mai mi sei cosi vicino? Non ti dà fastidio il mio odore?” mi chiese

Rimasi stupito anch’io. per quei pochi istanti non avevo pensato a Sakura come uno spuntino prelibato da gustare. Non potevo crederci.

E-ecco…io…Ero distratto è non ho fatto caso al tuo odore!”

Però ora che me l’aveva fatto presente…mi tornarono in mente certi brutti pensieri e dovetti nuovamente allontanarti.

“Forse non avrei dovuto ricordartelo!” mi sorrise tristemente.

Continuammo a  saltare da un albero all’altro per diversi kilometri e ormai il cielo cominciava a schiarirsi. Quella mattina erano presenti molte nuvole. Questo significava che il sole non ci sarebbe stato in continuazione. Mi sentii sollevato, sarebbe stata più facile quella giornata...le ultime parole famose.

“manca poco ormai” disse Kakashi.

Mi fermai di colpo. Provocando delle occhiate confuse su di me.

“C’è odore di sangue da quella parte!”

Il profumo arrivava proprio dal tempio del fuoco. Significava che c’era stato uno scontro e quindi anche dei feriti se non peggio.

“Meglio muoverci…qualcuno avrebbe bisogno di cure!” disse Asuma.

Kakashi si girò a guardarmi “Naruto tu che fai? Te la senti di continuare?”

Rimasi a riflettere un istante. Se non mi mettevo mai alla prova come facevo a imparare a resistere al sangue umano. Annuii e in pochi minuti raggiungemmo il luogo.

Era tutto distrutto. Chiunque avesse attaccato questo posto…non aveva avuto la minima pietà per coloro che ci abitavano.

Fra le macerie c’erano molti corpi…tutti di monaci e solo pochi di loro erano vivi.

“Accidenti, Ino dobbiamo curarli subito!” disse Sakura.

Le ragazze si misero subito al lavoro. Erano entrambe delle abili ninja medico, proprio quello che serviva in momenti come quelli. Ma anche gli altri aiutarono come meglio poterono. Io chiesi aiuto soprattutto a Chouji. Con la sua tecnica dell’espansione poteva sollevare le macerie senza troppi problemi e liberare le persone rimaste intrappolate.

Dopo che tutti i corpi furono estratti dalle macerie, ogni ninja trasportava i feriti in una zona più appartata per prestare loro soccorso.

Naruto, vieni a darci una mano!” mi chiese Shikamaru mentre trasportava un altro ferito.

“Non posso!”

“Stiamo collaborando tutti, non ti importa niente di questa gente?” mi disse Ino

“Ti devo ricordare cosa sono? Non posso permettermi di stare così tanto vicino al sangue. Già così mi è difficile controllarmi!”

Ino abbassò la testa dispiaciuta e non dicendo niente tornò a occuparsi dei feriti.

Bha questa storia del vampiro è così assurda!” disse Shikamaru.

In effetti aveva le sue ragioni. Chi non sarebbe d’accordo con lui?

“Ma che…cos’hanno i tuoi occhi Naruto? perché sono viola?” mi chiese Chouji.

Non gli risposi, cercai solo di nascondere quegli occhi di cui temevo la trasformazione.

Incominciavo ad avere parecchia sete, ma per fortuna i deboli raggi del sole della mattina mi aiutavano a non pensare troppo al sangue. Anche se l’odore era fortissimo, era comunque indebolito dal torpore del mio olfatto. L’importante era rimanere lontano a sufficienza da non innescare nessun istinto omicida.

Distogliendo lo sguardo mi accorsi di qualcosa.

“Ragazzi, c’è qualcuno dietro a quella colonna che ci sta osservando!” Avvertii gli altri

“Chi è là? Fatti vedere?” disse Asuma mettendosi in posizione di attacco con le sue armi in mano.

La persona uscì allo scoperto. Era un monaco.

Chiriku, amico mio, stai bene?” gli chiese Asuma correndogli incontro.

Asuma? Non preoccuparti di me, pensa a salvare i miei compagni.”

“Ci stiamo già pensando! Racconta cosa è accaduto?”

“L’akatsuki…due membri ci hanno attaccato. Cercavano il jinchuuriki” disse il monaco.

Tutti si girarono a guardarmi. In un modo o nell’altro quell’attacco era colpa mia.

“Hai qualcosa che appartiene a quei assassini?” gli chiesi.

Il monaco tirò fuori dalle tasche un pezzo di stoffa nero con una piccola nuvola rossa. Doveva essere un pezzo di abito di uno dei due.

“Tieni ragazzo!”

Non mi mossi.

“Cosa c’è, Naruto?” mi chiese Asuma.

“C’è del sangue sopra!”

“Se è per sentire il loro odore per sapere che direzione hanno preso, posso chiedere aiuto a un cane ninja!” proprose Kakashi

Feci la faccia schifata. L’olfatto di un cane non era niente confrontato al mio. Presi in mano quel pezzo di stoffa e lo annusai, cercando di non pensare all’odore del sangue che vi era sopra. Appena memorizzato l’odore gettai lo straccio a terra.

Naruto!” mi chiamò preoccupato Kakashi.

“Sono ancora qui in zona!” dissi.

“Dove?” mi chiese Asuma.

“Non lo so con precisione, ma appena andrò all’ombra li localizzerò” Cominciai a incamminarmi verso la foresta che avevamo attraversato per giungere al tempio.

“Dove hai intenzione di andare?”

“Vado a dare un occhiata a quei tizi. Stare qua mi sta facendo impazzire!” ammisi sincero.

“No! Sarai anche diventato forte e resistente, ma non sai di cosa sono in grado quei due membri dell’akatsuki. Ti ricordo che sono i criminali più temuti nel mondo ninja!” mi disse Kakashi.

“Non ho intenzione di combatterli, ma solo di osservarli!” dissi e senza dargli il tempo di rispondere andai via.

Una volta giunto nella foresta, fu facilissimo riuscire a localizzare la loro scia. Mi mossi velocemente, ma silenziosamente  per giungere fino a loro senza che essi si accorgessero di me. Li trovai in un pezzo di foresta privo di alberi. Uno di loro era seduto su un tronco d’albero abbattuto da poco, mentre l’altro era impegnato in una sorta di rituale…non capivo cosa stesse facendo, ma qualunque cosa fosse, sembrava innervosire il suo compagno per la sua lentezza.

Improvvisamente un kunai si piantò sull’albero dietro al quale ero nascosto.

“Chi sei? Non sai che è maleducazione spiare la gente!” mi disse uno di loro.

Uscii allo scoperto “Siete voi i membri dell’akatsuki che hanno raso al suolo il tempio del fuoco?”

“Esatto, qualche problema? Hidan vieni giù, non vedi che abbiamo visite?”

Aaaah Kakuzu. È un solo ninja è per di più è un ragazzino, non sai cavartela da solo?”

“Taci, stupido!”

“Andate proprio d’amore e d’accordo!” dissi “Non sottovalutatemi solo perché sono un ragazzino, sono molto forte!”

“Quale è il tuo nome, moccioso?”

Ma cos’era questa storia che tutti volevano sapere il mio nome? Una nuova moda?

Naruto Uzumaki! Vi dice qualcosa questo nome?”

Hidan sorrise “ quindi saresti tu il jinchuuriki della volpe a nove code”

Mossi la testa “Diciamo di si!” dissi sorridendo.

“Bene, ci hai risparmiato la fatica di venirti a cercare!” disse Kakuzu.

“Tutto a posto allora! fatevi sotto!” dissi.

In quel luogo non c’erano alberi e mi accertai che il sole non fosse arrivato a disturbarmi proprio durante la battaglia. Da quanto sembrava la nuvola che lo ricopriva non sembrava intenzionata a sostarsi tanto velocemente. Ne approfittai.

Ingaggiammo una lotta senza esclusioni di colpi. Io contavo solo sulla forza fisica non potendo disporre di tecniche ninja. I due criminali dovettero subito ammettere la mia abilità nel combattere, ma non sembrarono per niente intimoriti.

Kakuzu era un personaggio strano avevo notato qualcosa di strano in lui, ma non mi concentrai subito su quella particolarità, ma su un’altra. Mi aveva incuriosito il materiale di cui era fatto. sembrava essere composto da moltissimi fili spessi che potevano allungarsi a dismisura e che gli uscivano addirittura fuori dalla bocca.

Mentre cercavo di attaccare Hidan, Kakuzu riuscì a imprigionarmi con le sue “braccia”.

“Muoviti a ferirlo, questo ragazzo è davvero molto forte” disse mentre io cercavo di liberarmi dalla sua presa. Intanto Hidan provò più volte a colpirmi con la sua arma, una falce a tre lame, ma come previsto non mi fece niente.

“Non è possibile! Non riesco a ferirlo!” si lamento Hidan.

“Intrappolalo comunque nella tua maledizione!”

“Non serve a niente intrappolarlo se non ho il suo sangue, non funziona quella tecnica” disse.

Finalmente riuscii a liberarmi falla presa di Kakuzu

“Se il mio sangue che vuoi…”Sorrisi “non ne ho neanche un po’ in corpo!”

Hidan mi guardò sconvolto “Cosa vuoi dire?”

“Sono un vampiro! E non possiedo sangue, ma mi nutro di quello altrui!”

“Non è possibile, se sei un vampiro significa che tu sei…morto!” mi disse Kakuzu con la stessa espressione del compagno.

Annuii.

“Quindi kyuubi…

“Esatto! Ora come la mettiamo? Vi interesso ancora?” gli chiesi, ma per tutta risposta Kakuzu provò ad attaccarmi nuovamente.

Narutooo!” gridò una voce.

Mi girai e vidi i miei compagni, guidati da un piccolo cane marrone.

“Che cosa ci fate qui?” dissi guardandoli storto.

Naruto avevi detto che non avresti combattuto contro di loro!” mi sgridò Kakashi

“Erano quelle le mie intenzione, ma una volta che mi hanno beccato, non potevo mica scappare!” gli spiegai “e poi non sono molto forti.”

“Non sottovalutarli, quelli sono Hidan e Kakuzu, sono molto pericolosi e per di più sono immortali!” mi disse Shikamaru.

“cavolate! Nessuno è immortale!” dissi

“Lo dici proprio tu che sei un vampiro!” mi disse Ino.

“anche i vampiri possono essere uccisi, basta trovare il modo giusto e lo stesso vale per questi due. Cosa mi dite sui cinque cuori di Kakuzu?”

“di che stai parlando?” Mi chiese Shikamaru, colui che al momento sembrava più informato su quei tizi.

Nessuno sapeva di cosa stessi parlando. Ma io potevo benissimo sentire distintamente i 5 organi di quell’essere battere. Kakuzu aveva sul corpo 5 maschere capaci di prendere una vita propria, senza staccarsi mai definitivamente dal corpo principale e ad ognuna di queste maschere corrispondeva un cuore.

“Bene, direi che ho trovato il modo per eliminare uno di loro.” dissi

Mi avventai su Kakuzu e cominciai a sferrare dei colpi. Anche lui era molto veloce e molti dei miei attacchi riuscì a pararli, ma non tutti. Riuscii in poco tempo a distruggergli tre cuori…ne rimanevano due. Ero pronto per finirlo quando in sole tornò a risplendere e mi stordii parecchio. Kakuzu ne approfittò e ricorse all’aiuto delle ultime maschere rimaste, per afferrarmi nuovamente.

Provò più volte a cercare maniere per ferirmi. Lo lasciavo fare, intanto cercavo di prendere tempo per potermi abituare al sole e poter nuovamente tornare a combattere il meglio che potevo in quelle condizioni.

Intanto mentre io fronteggiavo Kakuzu, Hidan non rimase fermo a guardare indisturbato, ma si mise a lottare contro i miei compagni. Tutti si misero in posizione di attacco. Hidan si avventò su di loro e cercò di colpire almeno uno di loro. I miei compagni furono abili a schivare i suoi ripetuti attacchi, ma non andò sempre bene.

Shikamaru attento!” gridò Sakura.

Shikamaru era alla portata dell’attacco di Hidan e se non fosse stato messo all’erta da Sakura probabilmente sarebbe stato colpito in modo grave. Ma il fatto di aver avvertito Shikamaru del pericolo, fece perdere la concentrazione a Sakura, la quale fu lei a essere colpita. Non venne ferita gravemente, era solo un lieve graffio al braccio, ma il problema era che Hidan aveva ottenuto quello che voleva.

I miei occhi si stavano piano piano abituando a quella luce accecante e riuscii a vedere cosa successe dopo. Vorrei solo essermi svegliato prima per evitare ciò che sarebbe accaduto.

Ottenuto il sangue di Sakura, Hidan traccio con per terra un simbolo e vi entro dentro. Subito dopo il suo aspetto cambio e la pelle del suo viso divenne nera con qualche striatura bianca.

Nessuno si spiegava cosa stesse succedendo. I miei compagni conoscevano i loro nomi e qualche particolare sull’akatsuki, ma non avevano mai visto i due lottare e non sapevano cosa aspettarsi.

Hidan non perse tempo. Vedendo in che condizioni era stato ridotto Kakuzu dal sottoscritto, decise che avrebbe fatto le cose velocemente e non avrebbe perso tempo a divertirsi. Prese la sua asta appuntita e cominciò a procurarsi delle gravi ferite in diversi punti.

“AAAAAH” Gridò Sakura

“Sakura!” la chiamò Ino.

Chouji ingrandì il suo braccio destro e colpendo Hidan, riuscì a spostarlo dalla sua posizione, anche se non facendolo uscire del tutto dal simbolo su cui era posizionato.

Anche gli altri provarono ad attaccarlo per fargli finire la tortura a cui stava sottoponendo Sakura, ma con la sua falce li allontanò tutti.

Hidan colpiva se stesso, ma era Sakura a essere ferita. Io assistetti inerme di fronte a quella tecnica. Ma quando sentii le urla di dolore, mi arrabbiati e decisi che era ora di mettere fine al combattimento.

Asuma aiuta Naruto a liberarsi!” gli ordinò Kakashi.

Asuma prese le sue lame e con un colpo netto tagliò i fili che mi tenevano legato e subito mi avventai su Kakuzu distruggendogli gli altri due cuori e mettendo fine così alla sua immortalità.

Ora era il turno di Hidan.

Capii che la tecnica su cui si basava il criminale…partiva da quel simbolo per terra e mi scagliai contro di lui, facendolo uscire da li. Subito dopo Sakura cadde a terra sanguinante e stremata.

In quel momento il sole scomparve di nuovo e io potei sentire tutto il sangue che aveva perso e quell’odore cominciava ad annebbiarmi la testa, ma mi imposi di resistere.

Shikamaru cerca di intrappolarlo con la tua tecnica” gli dissi. Il mio suono di voce non era più lo stesso. Era più duro.

Senza farselo ripetere due volte Shikamaru attuò la tecnica dell’imprigionamento dell’ombra con la quale tenne fermo Hidan.

“Sei immortale eh?” dissi ringhiando “Allora ti farò morire come uno di loro”

Approfittai della sua immobilità per spezzargli le ossa e con l’aiuto di Chouji e Kakashi, applicammo su di lui diverse carte bombe. Ora mancava solo la scintilla che avrebbe messo fine a quell’essere.

Fu Asuma con il suo accendino ad accendere la miccia e un secondo dopo un esplosione invase la zona e quando il fumo si diradò…di Hidan nessuna traccia.

Ino era corsa da Sakura  per curarla, ma la situazione era grave, era ferita molto gravemente. Non in punti vitali, ma stava perdendo sangue…troppo sangue.

Potevo avvertire ogni minima goccia che perdeva e che rendeva la mia sete insopportabile e la mia gola bruciava sempre di più.

“Dobbiamo subito portarla a Konoha!” disse Asuma “Non c’è tempo da perdere!”

Ino piangeva “è inutile, non ce l’ha farà mai! Non arriveremo mai in tempo!”

Io tremavo sempre di più nel tentativo di resistere, ma era davvero giunto quasi all’apice. I miei occhi erano rossi e inoltre cominciai anche a ringhiare come fa un cane quando si cerca di privargli dell’osso.

Kakashi vedendo in che condizioni ero, temette per l’incolumità di Sakura e mettendosi davanti a lei per proteggerla, cercò di calmarmi.

Naruto, calmati! Ricorda! tu non sei un mostro, non vuoi esserlo!” mi disse, ma non l’ascoltai.

“Dammela” dissi con una voce spaventosa. Tutti si spaventarono a sentirmi così e ebbero la stessa reazione di Kakashi…proteggere Sakura. Corsi verso di loro e con pochi colpi li allontanai tutti. Cercarono di fermarmi dall’avvicinarmi a lei con dei Kunai, tentarono l’impossibile, ma con estrema velocità presi Sakura e scomparvi con lei nella foresta.

 

**************

Fine anche del decimo capitolo! Quali intenzioni ha Naruto? Riuscirà a controllarsi o si farà dominare dalla sua vera natura? Tutto nella prossima puntata XD.

Ciao e Grazie di essere giunti fino a qui!!! E GRAZIE RECENSORIIIII!!!

 

Risposta a:

 

Malandrino ninja: Grazie per la recensione. Spero di essere più chiara da ora in poi! A presto!!!

 

Mikuri Uchiha: Ehi mettiti in coda…c’ero prima io per avere Naruto ^^ e visto che ci siamo mi prendo anche Shikamaru (però dovrei metterlo un po’ in riga quel pigrone XD). Eh eh…il mistero del nome si farà attendere ancora un po’. Dovrai avere pazienza! Ciao e grazie!!!

 

Shi_angel: Hai ragione, Naruto è il numero 1!!! Comunque concediamo il beneficio del dubbio a quei vampiri. Non si sa il perché hanno lasciato Naruto in pace dopo aver sentito il suo nome…chissà magari non sono completamente cattivi!!! Oh si? bhe lo si scoprirà più avanti!

 

Volpina90: ciauuuu!!! Eh eh!!! Lo so mi dispiace…neanche a me piace lasciare incompiute le storie e solo che mi dimentico come volevo farle terminare e quindi non riesco più andare avanti! Ma per questa storia sono moooolto presa e ho ancora molte ideuzze che mi girano in testa! E inoltre ho già un paio di capitoli pronti…quindi non preoccuparti per il momento!!! Ti avverto solo che quando finiscono le vacanze ci metterò più tempo ad aggiornare non potendo stare sveglia fino alle 3 di notte a scrivere! Solo la notte riesco a scrivere senza distrazione e  purtroppo non posso permettermelo quando ce scuola!!! Abbi pazienza quindi e chissà magari un giorno tornerò a continuare anche le altre!!! Ciao e Grazie ^^

 

Yuna92: weeeee!!! Buone notizie!!! Ieri ho scritto il capitolo della scena del bacio!!! Probabilmente non è il bacio che ti aspetti tu, ma trovo la scena molto dolce…poi magari sono gusti miei, ma spero che non ti deluderà!!! Per quanto riguarda il nome di Naruto…so perché lo hanno lasciato in pace, ma devo ancora decidere come sviluppare il tutto!!!  Tao!!!

 

Bacinaru: uffa che pizza quando i prof danno da leggere libri di cui non ci interessano per niente!!! cmq grazie per la recensione!!! A presto!!!

 

Cleo92: ihih Shikamaru è troppo divertente con il suo modo di fare!!! Sarà anche prigo, ma quando si sveglia…è proprio in gamba. X quanto riguarda i 4 vampiri, come ho detto agli altri ci vorrà ancora un po’ per sapere chi sono!!! Spero che avrai la pazienza di attendere. Ciao grazie!!!

 

Rikku93: Si si, l’hai già detto ^^ ma no problem!!! Ti do assolutamente ragione su Shikamaru! È fantastico *_*!!!

Vuoi sapere il perche hanno reagito così quei vampiri eh??? Eh eh lo so solo io muahaha!!! Dai non posso rivelarlo se no che gusto c’è? Il bello sta nell’attesa di scoprire il seguito!!! ^^ ciao a prestoooo!!!

 

Neko^^

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Capitolo 11
*** Sakura in pericolo - l'autocontrollo di Naruto ***


Capitolo 11: Sakura in pericolo – L’autocontrollo di Naruto

 

Corsi il più veloce possibile. In pochi istanti riuscii a distanziare gli altri, i quali sicuri di quello che ne avrei fatto di Sakura, cercarono di raggiungermi per strapparla dalle mie grinfie.

L’odore del suo sangue era fortissimo e in più, mi impregnava i vestiti. Il mio corpo tremava per lo sforzo immane che stavo facendo per resistere. La gola era in fiamme…non c’è la facevo più. Ma una cosa sola mi aiutava a non commettere un atto di cui mi sarei di certo pentito per il resto della mia vita. Dovevo assolutamente salvarla. Avevo una paura tremenda di perderla. La conoscevo da così tanto, ma allo stesso tempo da così poco, ma di sicuro mi ero affezionato a lei.

Aumentai ancora di più il passo. Ogni secondo che passava poteva essere prezioso affinché potesse sopravvivere, oppure poteva essere quello che me l’avrebbe portata via per sempre.

In ogni istante sentivo la sua energia vitale affievolirsi e il suo corpo perdere calore. Piano piano stava raggiungendo la mia temperatura.

Non potevo e non volevo assolutamente che lei morisse. Non così! Era ancora troppo giovane e aveva ancora una vita da vivere. Ce l’avrei fatta a salvarla. È quello che le promisi sussurrandole all’orecchio mentre la trasportavo in un luogo sicuro.

In pochissimo tempo raggiunsi il villaggio della foglia e senza indugiare la condussi all’ospedale.

Fortunatamente Tsunade era nell’atrio di esso. Probabilmente era appena arrivata.

“Tsunade” gridai con una voce spaventosa.

Essa a sentirsi chiamare si girò di scatto e rimase shoccata allo spettacolo che le si presentò davanti.

Una barella mi fu subito portata davanti. Adagiai con la maggiore delicatezza che potevo Sakura e con lo stesso di tono di prima le dissi “Salvala!”

Tsunade annuii “Farò tutto il possibile”

Sakura fu subito portata in sala operatoria.

Nonostante fossi al limite rimasi nella sala d’aspetto ad attendere impazientemente sue notizie.

L’attesa era interminabile e quella cavolo di luce rossa sopra la porta della sala operatoria non accennava a spegnersi.

Non riuscivo più a stare seduto e decisi di camminare. Era un atteggiamento tipico degli umani muoversi quando erano nervosi, ma in quel momento non riuscivo proprio a stare fermo.

Finalmente la luce rossa si spense e Tsunade uscii dalla stanza.

Mi fermai subito e aspettai che mi si avvicinò.

“C-come s-sta?” la mia voce uscii a malapena.

“Ha rischiato davvero molto, ma sei riuscito a portarla qui appena in tempo!” mi disse mettendomi una mano sulla spalla.

Sospirai per il sollievo, ma non bastò per farmi calmare. Il mio corpo continuava a essere scosso dal tremore e la gola mi faceva talmente male da arrivare a desiderare che qualcuno me la strappasse via.

Se fossi stato umano probabilmente sarei svenuto per tutta quell’agitazione che provavo. In quel momento avrei desiderato perdere i sensi, nonostante mi sentissi cosi spaesato quando essi diminuivano, ma speravo di potermi svegliare e scoprire che tutto quello era un incubo e vedere che Sakura era in piena forma.

Mi guardai le mani e rimasi a fissarle per lungo tempo. Erano ancora sporche del suo sangue e la mia sete a quella vista cresceva sempre di più. Sarebbe bastato cibarmi di qualcuno per mettere fine a quella tortura e probabilmente l’avrei fatto. Avrei attaccato Tsunade, che era ancora davanti a me, se essa non mi avesse invitato ad andare con lei.

La seguii. Si doveva essere accorta che ero allo stremo, perché mi portò nella stanza dove tenevano i sacchetti col sangue delle trasfusioni.

“Non dovrei farlo e inoltre non ti sono di nessun aiuto, ma…” mi porse un sacchetto e senza indugi lo afferrai con violenza e iniziai a berlo.

Mi ero ripromesso che non avrei bevuto più sangue umano, ma quella era un’emergenza e inoltre così non avrei più ucciso nessuno.

Un sacchetto solo era poco, ma sufficiente per riuscire a riconquistare un po’ di calma. Il bruciore alla gola c’era ancora, ma era meno intenso e la sete anche se di poco si era calmata.

“Ora come va?” mi chiese gentilmente Tsunade.

Con una voce un po’ più normale risposi “Non bene, ma mi sento meglio! Grazie!”

“riesci a dirmi cosa è accaduto?” Mi chiese calma.

“Non ora!” risposi. Quello non era il momento giusto per perdersi in chiacchiere.

Me ne andai senza dire altro. Velocemente andai a casa. Mi tolsi i vestiti sporchi e mi cambiai. Subito dopo andai a caccia. Dovevo assolutamente tornare lucido se volevo stare vicino a Sakura.

La caccia diede i suoi frutti. Non mi accorsi del tempo che trascorse, perché quando varcai le porte dell’ospedale, trovai al suo interno Kakashi, Asuma, Chouji, Shikamaru e Ino.

Rimasi sorpreso di trovarli là. O loro erano diventati velocissimi o io mi ero completamente rincitrullito da fare le cose più lentamente. Optai per la seconda dato che a osservare l’orologio era già il tramonto. Ma anche la loro preoccupazione doveva averli aiutati a giungere a Konoha prima del previsto. Ci avevano messo meno di mezza giornata.

Erano tutti seduti su sedie. Più che seduti diciamo che erano stravaccati. Si vedeva la loro stanchezza. Non avevano nemmeno ripreso fiato una volta nel loro tentativo di scoprire dove era e come stava Sakura.

“Naruto!” mi chiamò Kakashi.

Lo guardai. Aveva uno sguardo  stravolto, ma anche alterato.

“Ti rendi conto di quello che ci hai fatto passare?”

Non smisi di guardarlo in faccia “Cosa avrei dovuto fare? Sakura stava per morire!”

“Cosa pensi che abbiamo pensato fino a poco tempo fa? Eri praticamente impazzito e te la sei portata via in quel modo!”

“Lo so che ho agito impulsivamente, ma l’importante e che Sakura sia viva e stia bene! Non mi pento di come mi sono comportato, volevo solo salvarla e non mi importa niente se avete pensato che avevo messo fine io alle sue sofferenze!”

Kakashi abbassò la testa, si vergognava di aver pensato una cosa del genere. Mi aveva dimostrato di aver fiducia incoraggiandomi a rimanere al villaggio nonostante avesse scoperto quello che ero. Ma in quel momento invece mi dimostrava il contrario.

“Non prendertela solo con Kakashi, Naruto! l’ho abbiamo pensato tutti!” mi disse Asuma mettendo una mano sulla spalla del mio maestro.

“Come non potevamo? Tu sei un vampiro, i vampiri si nutrono di sangue e Sakura ne era piena. Scappi via con lei a velocità incredibile dopo averci allontanato bruscamente e…” interruppi Shikamaru.

“Si lo so, non ce l’ho con voi. Anch’io per un po’ ho pensato di essere stato io a ferire Sakura. Ce l’ho col fatto di non essere riuscito a controllarmi di più!”

“Non essere stupido! L’hai salvata no? maggiore autocontrollo non potevi dimostrarlo!” cercò di incoraggiarmi Ino “E io ti sono grata di averla salvata!”

“Ma non era tua nemica?” le chiese Chouji

“Appunto cosa farei senza fronte spaziosa con cui prendermela?” rispose Ino.

Rimasi fermo a guardarli chiacchierai e non potei fare a meno di notare Kakashi che si allontanava dalla struttura.

Tsunade in quel momento arrivò.

“Che ci fate ancora qui voi quattro? Avete bisogno di riposo, quindi filate a casa a dormire!”

“Ma hokage-sama, io volevo vedere Sakura!” si lamentò Ino.

“Sakura sta dormendo profondamente e non si accorgerebbe nemmeno della vostra presenza!”

“Ma io…”

“Niente ma! L’orario delle visite è finito!” disse in modo determinato Tsunade.

“Lo stesso vale per te, Naruto!”

Non provai a persuaderla. Non ne avevo voglia. Volevo vedere Sakura? Bene, sapevo come fare. Dovevo aspettare solo qualche oretta affinché il buio calasse completamente.

Tornai nel mio appartamento e per ingannare il tempo mi misi a leggere finalmente quel libro che Kakashi mi prestò.

Un’ora dopo, sentii bussare alla porta.

“Kakashi? Cosa c’è?”

“Volevo parlarti!”

Lo feci entrare e aspettai impazientemente che parlasse.

“Ti ho deluso!” disse

Alzai il sopracciglio. Non lo avevo mai visto così abbattuto. Era una situazione nuova.

“Tu hai dimostrato grande forza di volontà oggi e io ti ho ripagato dimostrandoti di non aver fiducia in te!” mi disse, sta volta guardandomi negli occhi.

“Senti Kakashi! Te lo detto. Non te ne faccio una colpa! Sono un vampiro e come tale sono instabile e se devo dirtela tutta…hai fatto bene a dubitare di me. Ho davvero pensato di fare del male a Sakura!”

Kakashi mi guardò sorpreso.

“Cos’è quella faccia? Sono io il primo a dirvi di non fidarvi troppo di me e tu me ne hai data un po’ troppa! Non ti pare? Ti piace il pericolo eh?”

“Vedendo i risultati, ho fatto bene a dartela!”

“Allora fammi capire? Me l’hai data o no questa fiducia?”

Kakashi mi guardò

“Sinceramente mi stai confondendo le idee!

“Facciamo che lasciamo perdere e mettiamo una bella pietra sopra su questa faccenda? Se sei dispiaciuto accetto le tue scuse, ma smettila di avere questo atteggiamento da morto…non ti si addice!”

Sospirò “D’accorto!”

“Ah tieni!” gli lanciai il libro “Certe cose tienitele per te, la prossima volta, ok?” gli dissi

“Perché? Non hai gradito? Eppure l’ha scritto Jiraya-sama!”

“Teoricamente sono ancora minorenne e certe cose non potrei leggerle.” Se avessi potuto sarei arrosito per certe scene che avevo letto.

“Comunque sapevo che jiraya era un pervertito, ma anche tu! Mi deludi!”

“Bhe almeno siamo pari!”

“Si” mi diressi verso la porta.

“Dove stai andando?” mi chiese

“Mi sembra ovvio…da Sakura!”

“Io non ho visto, né sentito niente! Ma se Tsunade ti scopre non tirare in ballo me, dicendole che non te lo impedito!”

Gli sorrisi e annui.

Mi diressi verso l’ospedale a passo d’uomo. Non vedevo l’ora di vedere Sakura, ma non mi sembrava il caso di correre. Non sarebbe scappata nel giro di pochi minuti.

Finalmente arrivai alla costruzione. Seguendo il mio olfatto individuai la finestra della sua camera. Per mia fortuna essa era aperta. Significava fare meno fatica.

Passando da li mi infiltrai nella stanza. Era una camera singola, così potevo starmene li tutto il tempo che volevo senza essere scoperto.

Mi avvicinai al letto e la vidi li sdraiata pallida in volto. Ebbi un sussulto per un attimo temetti che nonna- Tsunade mi avesse mentito e che Sakura non ce l’avesse fatta. Il bip della macchinetta non mi era sufficiente per confermare che stava bene. Mi concentrai e percepii il suo cuore battere. Tirai un sospiro di sollievo. Le rimasi accanto tutta la notte, sparendo alle prime luci dell’alba, ora in cui le infermiere facevano il giro delle stanze per vedere se era tutto apposto.

Il giorno dopo Sakura si svegliò. Era un po’ stordita, ma si stava riprendendo in fretta.

Quel giorno ricevette molte visite. Quella più lunga fu quella di Ino che non smetteva un secondo di parlare e quella più noiosa di Kiba, che interrogando Sakura voleva avere la certezza che non fossi stato io a ferirla.

Alla fine di quella giornata era esausta e anche per quella notte ebbe un sonno profondo.

Andai a trovarla tutte le sere, stando al suo fianco per tutta la sua durata.

Durante il giorno invece non mi facevo mai vedere…preferivo starle accanto a modo mio. Lei però si era domandata dov’ero e il perché non mi fossi fatto ancora vedere, ma Kakashi con la sua linguaccia gli fece capire, che anch’io andavo a trovarla tutti i giorni.

Infatti la sera stessa sembrava non volersi addormentare, nella speranza di potermi vedere, ma io pazientemente attesi che la stanchezza si facesse sentire.

Quella notte i raggi della luna le illuminavano il volto, il quale ormai aveva ripreso colorito. Era bellissima. Rimasi incantato a guardarla per ore.

Quella volta parlò anche nel sonno. Non mi fu difficile capire cosa stesse sognando quando la sentii pronunciare lievemente il mio nome. Si, era me che stava sognando. Mi sentii felice e in quel  preciso momento il mio cuore avrebbe perso un battito se fosse stato in grado di battere.

Sentii un emozione nuova mai provata prima e feci anche qualcosa che non avevo mai pensato prima di fare.

Mi avvicinai a lei piano in modo da non svegliarla. Le accarezzai il viso delicatamente e rimasi a fissarla ancora per qualche istante dopodiché mi piegai verso di lei e delicatamente la baciai sulla fronte.

Il contatto delle mie labbra fredda sulla sua pelle la fecero svegliare, ma non le diedi il tempo di farmi vedere che sparii fuori dalla stanza, ma mi posizionai in modo tale da poterla ancora ammirare.

Sakura capii in fretta quello che era appena accaduto.

Si sedette sul letto e con la mano destra si sfiorò la fronte. Chiuse gli occhi e dopo aver sospirato disse “Naruto!”

 

FiNe 11° capitolo. Cosa ne pensate? Ho cercato di mettere un pizzico di romanticismo…spero che mi sia uscito bene!!! Fatemi sapere ; ) mi raccomando

 

Risposta a:

 

Rikku93: eh si, questo capitolo e un po’ NaruSaku, anche se non eccessivamente!!! Ma ce ne saranno altri che parleranno maggiormente!!! Grazie per la recensione! Ciaoooo!

 

Girlstreet: ^^ come hai visto, sakura non è né morta né diventata vampira!!! Ma un giorno chissà!!! Ciao grazie!!!

 

Mikuru Uchuha: Itachi te lo cedo volentieri ^^ mi inquieta molto quel ragazzo!!!  Come hai visto Naruto non ha fatto niente a Sakura…e come poteva? Lo avrei ucciso con le mie mani e dato che sono l’autrice posso in una frase metterlo ko come niente giusto? Ciao grazie per avere la voglia di leggere ogni capitolo!!!

 

Yuna92: bhe era questo il capitolo del bacio che intendevo…non è niente di che, ma è un inizio!!! Spero che ti sia piaciuto comunque!!! Ciao a presto!!!

 

Bacinaru: esattoooo!!! La porta a Konohaaaa!!! Come poteva non farlo? Dopo averlo minacciato (me con uno sguardo omicida muahaha) ha avuto paura è ha fatto quello che gli avevo ordinato di fare ^^ grazie per avermi detto quello che pensi della ff.

 

Shi_angel: Se non sbaglio nel prossimo capitolo dirò che fine ha fatto Kyuubi…quindi dovrai pazientare ancora un po’!

Naru è  forte, però diamo un po’ di merito anche agli altri ninja. Senza di loro avrebbe avuto non pochi problemi a sconfiggere Hidan. Ciao a presto e grazie!!!

 

Cleo92: nessun offesa, nemmeno io posso vedere Sasuke!!! Però non so ancora se lo farò comparire o no. Pensavo che in un modo o nell’altro magari potrei dargli una piccola parte, ma non saprei cosa di preciso. per ora ci sono  altre minacce che incombono su Naru…che non riguardano solo nemici fisici, manche sentimentali.

Cmq si, ho già pensato di scrivere un libro o di fare dei manga, ma il problema è che finche i personaggi e gli ambiento sono già inventati, mi è più facile creare qualcosa…quando invece provo qualcosa di completamente mio…non so nemmeno da che parte iniziare. Per ora mi accontento così poi con l’esperienza chissà!!! Ciao e grazie!!!

 

Volpina90: Me tutta rossa ^///^ hai visto? Alla fine è riuscito a controllarsi! Mamma mia non so come ha fatto, chissà quanti al posto suo  avrebbero perso il controllo. Eh ma Sakura fa questo effetto al nostro eroe!!! Ciao alla prossima!!!

 

 

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Capitolo 12
*** La guarigione di Sakura - fatti avanti Naruto ***


Capitolo 12: La guarigione di Sakura – fatti avanti Naruto

 

Con la faccenda di Sakura, Tsunade si era dimenticata di chiederci cosa era successo durante la nostra missione, ma quando giunse il giorno per lei di lasciare l’ospedale, l’hokage convoco me, Kakashi e la squadra Asuma  nel suo ufficio.

Le raccontammo per  filo e per segno quello che era accaduto durante la missione e andò su tutte le furie quando scoprì che mi ero messo alla ricerca dell’akatsuki.

“Sei sempre stato impulsivo, ma ora hai battuto tutti i record! Hai visto le conseguenze del tuo comportamento? E poi cosa avresti fatto se quei due esseri fossero riusciti a catturarti e a sottrarre Kyuubi? Sarebbero stati a un passo dal completamento del loro piano! Cosa hai da dire a tua discolpa?” mi rimproverò Tsunade.

“Che non sarebbero mai riusciti a ottenere Kyuubi” dissi scrollando le spalle

“Non puoi saperlo! Vampiro o no, avrebbero anche potuto trovare il modo di catturarti!”

“Forse ma ormai Kyuubi…Kakashi mi interruppe intervenendo

Hokage.sama, come lei sa, Kyuubi essendo un demone imprigionato nel corpo di un umano, sarebbe stata in grado di sopravvivere finchè la forza portante non avesse smesso di vivere e…

“Si questo lo so, quindi?”

Alzai gli occhi al cielo “Quanto la fai lunga Kakashi! Nonna, io sono morto e kyuubi è morta con me!”

Tsunade rimase sorpresa. Non aveva mai pensato al fatto che fossi morto. Infatti è difficile da credere dato che cammino, parlo e “respiro”.

I-io non l’avevo presa da questo p-punto di vista!” disse a testa china.

“Già me n’ero accorto!”

“Potresti anche essere un po’ più gentile!” mi rimproverò Ino.

“Che ho detto?”

“le hai sputato in faccia che sei morto!” disse Shikamaru.

“Ragazzi, sveglia, sono un vampiro”

“Si, ma a dire la verità nemmeno io avevo pensato che fossi morto nel vero senso della parola, pensavo ti fossi semplicemente trasformato!” mi disse Chouji.

“Vi sbagliate di grosso!”

“Da una parte è un bene, vi immaginate cosa succedesse se un mostro avesse dentro un mostro?” disse Shikamaru “Sarebbe un vero disastro!”

“Ragazzi, ne riparlerete dopo, ora è meglio andare!” disse Kakashi, facendomi notare l’espressione sul volto di Tsunade…era molto giù di morale.

Tutti uscirono, ma io decisi di rimanere.

Nonna-Tsunade. Scusa se te l’ho detto così, ma davvero pensavo che lo sapessi!”

Tsunade si girò “Forse dentro di me ne ero a conoscenza. Il fatto è che non volevo ammetterlo. Già perdere Jiraya è stato un duro colpo e ora anche tu…” sospirò

“Sarò anche uno zombie ma a differenza di Jiraya, come me puoi ancora parlare, vedermi e altro, no?”

“Si, lo so, ma non è la stessa cosa”

“Sinceramente Naruto-kun, fa impressione sapere che sei…sei…” disse Shizune.

“Un cadavere?”

AAAh non dirlo, non dirlo, non dirlo!!!” si agitò la donna.

Sorrisi “Per certe cose sei proprio una fifona!” Sorrisi, poi mi feci serio e mi rivolsi a Tsunade.

Nonna-Tsunade, per quanto riguarda Jiraya…

Attirai la sua attenzione “Si?”

“Ecco io…volevo dirti che…

“Che cosa?”

Ehm…niente! dimentica quello che ti ho detto!” non riuscii a dirle quello che volevo. Pensavo di essere pronto a dirle tutto ciò che era accaduto il giorno della sua morte, ma le parole mi morirono in gola. Certe volte ero proprio un codardo.

Naruto, tu non mi hai detto niente!” Tsunade mi fissava seria.

“Ecco io…devo andare! Oggi Sakura viene dimessa dall’ospedale e volevo accompagnarla a casa! Ciao”

Me ne andai di fretta da li. Non volevo rivedere i suoi occhi, non avrei resistito a dire la verità. Sapevo che non conoscendo come si erano svolti i fatti della sua morte, la faceva soffrire. Forse voleva qualcuno da odiare o a cui fargliela pagare. Decisi che per il momento non le avrei ancora detto niente, ma che avrei rimandato l’argomento a un momento più opportuno.

Correndo distratto da quei pensieri giunsi a destinazione. Per fortuna arrivai in tempo. Proprio in quel momento Sakura uscii dall’ospedale.

“Sakura!” la chiamai.

Lei alzò lo sguardo e mi vide. Ero appoggiato a un muretto con le braccia conserte e attendevo che si avvicinasse. Aveva un sguardo sorpreso.

“Cosa c’è?” le chiesi

Scosse la testa e mi sorrise “Niente e che…non credevo che qualcuno sarebbe venuto a prendermi, soprattutto tu!”

Mi guardò un attimo prima di continuare “Come mai non sei mai venuto a trovarmi?”

Bhe ecco io…veramente…

Sorrise “Lo so, che mi sei stato vicino tutte le notti! Cosa credevi? Che non me ne fossi accorta?”

“Se Kakashi non avesse aperto bocca…forse no!”

“probabile”

“Comunque venivo la notte perché durante il giorno eri sempre circondata da persone, mentre la notte eri completamente sola e io…volevo tenerti compagnia, anche se non ti accorgevi di me!”

“Sei stato molto gentile Naruto!” abbassò la testa “Ah senti! Ti volevo ringraziare!”

La guardai sorpresa…perché mai doveva ringraziarmi?

Baka, per avermi salvato no? Ino mi ha detto tutto! anche del fatto che ti sei controllato, nonostante fossi al limite!”

“si, è stato parecchio difficile! Però non ero sicuro di farti arrivare qui sana e salva!” ammisi sincero

“Cosa ti ha spinto a farlo?”

Voltai la testa per non guardarla “Non volevo…perderti!”

Sakura sorrise e mi prese per un braccio.

Ehm…Sakura!” la chiamai e lei subito capii che doveva allontanarsi.

Scusa…ti da ancora così fastidio il mio odore?”

“Non lo chiamerei fastidio! Al contrario! L’odore di Kiba è fastidioso!”

Si mise a ridere.

“Cos’hai da ridere fronte spaziosa?” le chiesi

“Eh no! Non ti ci mettere anche tu! Già Ino mi chiama così e non lo sopporto!”

“Io lo trovo un nomignolo carino!”

Sakura mise il broncio.

“Hai una fronte che bacerei volentieri!” le dissi

Mise le mani sui fianchi “Sbaglio o lo hai già fatto? senza permesso per giunta!”

Mi fermai di colpo e la guardai sgranando gli occhi. Se l’era presa?

Camminammo fino casa sua in silenzio quando “Io sono arrivata! Grazie per avermi accompagnato, Naruto!”

Scrollai le spalle “Non ho fatto niente di chè!”

A quel punto mi si avvicinò nuovamente e alzandosi sulla punta dei piedi, mi diede un bacio sulla guancia. Rimasi sorpreso da quel gesto e mi portai la mano sulla gota.

“Non ti fare strane idee, volevo ricambiare il bacio della notte scorsa. Quando si bacia bisogna essere in due e anch’io volevo fare la mia parte!” disse  tutta rossa in viso.

Il mattino seguente Kakashi volle vedermi e Sakura decise di accompagnarmi. Non so che intenzioni avesse, sta di fatto che ci demmo appuntamento al solito campo di allenamento.

“Perché ci hai fatto venire fino a qui oggi? Tanto io per quanto possa allenarmi non posso migliorare e Sakura è ancora in convalescenza!” gli ricordai.

“Si lo so, ma ero curioso di chiederti una cosa!” Si fermò e si mise a guardare Sakura “Ma…ma che ti sei messa addosso?”

Feci la faccia schifata “è la giacca di quel cane di Kiba” dissi

“Lo vedo, ma mi chiedo perché!”

“Semplice, visto che il mio odore distrae Naruto, mi sono fatta imprestare la giacca di Kiba così chè il mio odore venisse coperto!”

“Si, ma ora puzzi!” ammisi sincero.

Sorrise “almeno la smetterai di guardarmi come  guardavi una ciotola di ramen quando eri vivo.

“Io credo che non ti guardi in quel modo solo perché ti vede come uno spuntino delizioso. La verità e che Naruto è in…

“Taci Kakashi e dicci quello che dovevi dirci!”

Kakashi mi guardò di sottecchi “Ora che ho visto pure un vampiro timido…posso dire di aver visto tutto nella vita!”

“E i miei denti saranno l’ultima cosa che vedrai se non la finisci!” lo minacciai

“D’accordo ho afferrato il concetto!” Tossi per ricomporsi dopo di chè riprese. “Dunque ho notato una cosa in questo arco di tempo che sei tornato con noi.”

“Cioè?”

“Non ti ho mai visto usare un jutsu. Neppure il kage bushin che è sempre stata la tua tecnica preferita!” mi disse

“Ora che ci penso Kakashi-sensei, non ha tutti i torti!”

“La spiegazione è semplice e se ci riflettete attentamente potete arrivarci anche voi!” dissi.

Sakura si fermò a riflettere “Forse credo di aver capito! Per i jutsu è necessario ricorrere al chakra e dato che tu sei…sei…

“morto”

ehm…si, significa che in te non c’è nemmeno più un goccio di chakra e di conseguenza niente tecniche ninja!”

“Indovinato! Sakura è molto più intelligente di te Kakashi!”

Ehm…si!” mi disse guardandomi storto. “Allora quella faccenda che ti ricordi di tutto quello che riguarda il mondo ninja a che serve se non puoi utilizzare nemmeno un jutsu?” continuò a chiedere

Bhè in realtà c’è un modo perché io possa eseguirle!” dissi rimanendo sul vago.

“Sarebbe?” mi chiede Sakura.

“Facile, rubando il chakra alle sue vittime!” disse Kakashi

Mi soffermai a guardarlo stupito“Come fai a saperlo?”

“è così ovvio!” disse

“Ha tirato a indovinare” dicemmo all’unisono io e Sakura dopo di chè sospirammo.

eeeeh colpito e affondato!”

“Comunque spiegando meglio, quando scelgo la mia vittima, o gli rubo il sangue o il chakra!”

“Perché non tutti e due?” mi chiese Sakura.

“Perché quando prelevo il sangue significa che mi sto nutrendo e quindi non sto affrontando nessuna battaglia, di conseguenza non potendo trattenere il chakra dentro al mio corpo, non mi servirebbe a niente prelevare anche quello. Viceversa se sono in battaglia e prelevo il chakra per utilizzare un qualsiasi jutsu,  di certo non posso mica mettermi a bere!”

Sakura annui. Mentre Kakashi ammise che il mondo dei vampiri era piuttosto complicato. Eppure io lo trovavo così semplice. Di certo la vita da vampiro era più facile per chi si lasciava andare all’istinto e non come me che decideva di tornare alla civiltà.

“Comunque anche se decidessi di assorbire il chakra da qualcuno, finirei comunque per ucciderlo e si torna punto da capo!”

“Ma tu non vuoi uccidere nessuno!” disse Sakura

“Appunto!”

“Non puoi ricorrere al chakra di un animale?”

“Si, ma a meno che non sia un animale con la stessa quantità di chakra di un uomo o addirittura maggiore, le tecniche ninja sarebbero scarse…quindi a che servono?”

“Capisco!”

Dopo quella chiacchierata Kakashi era soddisfatto e fummo liberi di andare. C’era una cosa che volevo assolutamente chiedere a Sakura, ma dovetti prendere un po’ di respiri profondi prima di riuscire a parlare.

“Senti Sakura! Questo pomeriggio sei impegnata?”

“Si, Tsunade mi ha dato il permesso di riprendere a lavorare in ospedale!”

“Cosa? Ma non puoi! Sei appena uscita e non sei ancora pienamente guarita. Non voglio, potresti stare di nuovo male e…

“non vuoi? Naruto non sei tu che decidi cosa devo fare! Tsunade mi ha dato il permesso e io ci vado!”

“Scusa e che…mi sento molto protettivo nei tuoi confronti e…non voglio che ti succeda niente!”

Sakura mi guardò dolcemente “Non preoccuparti, starò bene, promesso!”

La lasciai andare anche se contro voglia. Più passava il tempo e più mi veniva difficile separarmi da lei. Decisi che in un modo o nell’altro le sarei stata vicina tutto il giorno.

Sakura fasciava le ferite di alcuni pazienti e dopo poco arrivò anche Ino a darle una mano.

Quest’ultima cominciò a parlare, ma Sakura era troppo assorta nei suoi pensieri per darle retta.

“Chiederò a Naruto di uscire con me e se vuole diventare il mio ragazzo!” disse Ino

Quella frase provocò una reazione in Sakura “Cosa hai detto?”

“Finalmente sei scesa dalle nuvole fronte spaziosa! Di la verità, stavi pensando a Naruto

Sakura non rispose, si limitò ad arrossire.

“Dal colore della tua faccia si direbbe di si! Ammetto che è molto carino e quel suo lato vampiresco lo rendono così misterioso e affascinante. Se a te non interessa…

“Giù le mani da Naruto, capito? Non ti azzardare nemmeno a pensare a lui, sono stata chiara?”

“Che caratterino! A furia si stare con lui sei diventata scontrosa anche tu! Comunque scherzavo, si vede che Naruto ha solo occhi per te! Non so se te ne sei accorta, ma è da quando sei arrivata che si aggira fuori dall’ospedale! Secondo me sta aspettando che tu finisca il turno!”

“Cosa? è qui?”

“Sakura svegliati! È proprio vero che l’amore rende cechi!” disse Ino rassegnata.

Mi fece sorridere. Sakura cosi impacciata era così carina.

Finalmente arrivarono le sette di sera e Sakura terminò il suo turno in ospedale. Quando la vidi uscire scesi dall’albero in cui ero rimasto per gran parte del tempo e le andai incontro.

“Sakura!”

“Ciao Naruto!” mi disse con un sorriso splendido.

“Senti io…volevo invitarti a cena!”

“Come? Ma se tu non mangi!” mi ricordò

“Lo so, ma posso comunque rimanere a guardarti mentre lo fai tu e poi  dopo volevo portarti in un posto, che credo proprio che ti piacerà!”

 Ci riflettè per qualche istante, poi mi sorrise e annuendo accettò l’invito.

 

************

 

Finito, che ne pensate? Questo capitolo si basa soprattutto su delle spiegazioni, ma verso la fine Naruto finalmente si decide a chiedere a Sakura di uscire.

Ringrazio Rikku93; gloria7;shi_angel; mikuri Uchiha; Yuna92: volpina90; bacinaru: cleo92 per aver recensito. Scusate se questa volta non rispondo alle recensioni, ma ho fretta e in oltre sono in ritardo con la pubblicazione sta sera!!! Ciao a prestoooo!!!

Neko^^

 

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Capitolo 13
*** Il primo appuntamento ***


Ecco il tanto atteso appuntamento fra Sakura e Naruto. Spero che vi piaccia!!!

Buona lettura^^

 

Capitolo 13: il primo appuntamento

 

Accompagnai a casa Sakura per permetterle di darsi una rinfrescata dopo un pomeriggio di lavoro.

A differenza di molte altre ragazze, non ci mise molto a prepararsi e in men che non si dica eccola riapparire davanti ai miei occhi più bella che mai.

“Allora…dove mi porti?” mi chiese.

“Bhe visto che io non mangio…scegli tu il luogo che preferisci!”

Scelse l’ichiraku. Sgranai gli occhi. Una scelta un po’ bizzarra, ma se era li che voleva andare…per me andava bene. Però ero curioso di sapere il perché di quella scelta.

Arrivati sul posto ordinò la sua ciotola di ramen.

“Sakura, come mai sei voluta venire qui?” gli chiesi.

“Bhe…ecco!” arrossi “perché sarebbe stato qui che tu mi avresti portato se non fossi…” non continuò

“è cosi difficile pronunciare la parola…morto?” le chiesi.

Annui “Molto! Ma non è colpa tua…sono io che ho una mente piuttosto complicata!”

Le sorrisi “Una ciotola di ramen anche per me!” chiesi al vecchio del chiosco, il quale felice come una pasqua mi rispose “Subito!”

Sakura mi guardava stranita.

“Cosa c’è?” le chiesi “Ti domandi perché anch’io ho ordinato il ramen!”

“Si, in effetti!”

Le sorrisi “hai detto che sei voluta venire qua, perché probabilmente sarebbe stato il posto in cui ti avrei invitato da vivo, no?”

Annui

“Immagino anche che avrei mangiato!”

“Bhe si, ma cosa…”

“E non mi avevi chiesto anche che ti sarebbe piaciuto tornare alla vita di sempre come quando c’ero io? perché non accontentarti se posso farlo?”

Mi sorrise dolcemente, poi passo a guardare la sua ciotola di ramen “Bhe per tornare alla vita di sempre avrei dovuto anche rifiutare il tuo invito!”

“Allora perché lo hai accettato?” le chiesi sorpreso.

“Per il modo in cui me l’hai chiesto!”

Non capivo

“Quando eravamo poco più che dei bambini, me lo chiedevi spesso, ma in maniera stupida, atteggiandoti a figo e mettendoti in mostra! Oggi invece no! me l’hai chiesto gentilmente ed eri addirittura imbarazzato!”

Mi misi a fissare la mia di ciotola di ramen

“Proprio come adesso!” disse ridendo.

“Io non sono imbarazzato!” dissi senza però guardarla negli occhi.

Il proprietario del chiosco ci si avvicinò

“Allora ragazzi? Che cos’è? Il vostro primo appuntamento!”

Riuscii quasi a strozzarmi con il ramen.

“Eh così Sakura, alla fine hai ceduto al fascino di Naruto!” disse la figlia del proprietario a 32 denti

Anche Sakura era imbarazzatissima, lo si vedeva dalle sue guance color porpora.

“Almeno non sono l’unico a essere imbarazzato!” dissi ridendo.

“Finiscila o ti mollo qui, come era il mio solito fare!” mi minacciò.

Finimmo di mangiare piuttosto tardi, ma più che mangiare parlammo del più e del meno. Era stata una serata piacevole.

“Si è fatto piuttosto tardi, cosa vuoi fare?” le chiesi.

“Non avevi detto che dovevi portarmi in un posto?”

Annuii “Si, volevo farti ammirare Konoha all’alba. Scommetto che non l’hai mai vista! È un vero spettacolo!”

“che stiamo aspettando? Andiamo!” mi ordinò.

“Ehm Sakura…mancano ancora molte ore allo spuntare del sole, sarai stanca! Se vuoi andare a casa a riposare, vengo a svegliarti io quando sarà il momento” le proposi.

Scosse la testa “Voglio venire con te fin da adesso! Sempre che non ti dispiaccia”

Sgranai gli occhi “ N-no c-certo che no! Sei sicura?”

“Oh quante storie. Ho detto di si!” Si incamminò, ma ad un tratto si fermò di colpo.

“Cavolo, cosa racconterò domani a mia madre? Si preoccuperà da morire se non mi vede arrivare!”

“Semplice, vai a casa, fingi di andare a dormire e poi esci dalla finestra!” le proposi.

“Ma cosa credi? Sono una ragazza per bene, non faccio certe cose!” mi rimproverò

La guardai di sottecchi “Stare fuori tutta la notte senza dire niente a mamma, è proprio da brave ragazze! Eh già!”

“E se le provo a dire la verità?”

“Ottima idea! Ti lascerà proprio passare una notte intera da sola con un vampiro a cui piace moltissimo il tuo odore…tranne adesso a causa della giacca di quel cane rognoso!”

Sospirò “Come la fai difficile…D’accordo facciamo come dici tu!”

La riaccompagnai a casa e mentre aspettavo fuori per la strada, vidi qualcuno avvicinarsi.

“Guarda chi si vede…Naruto! che ci fai qui?” mi chiese Kiba

“Potrei farti la stessa domanda!” dissi guardandolo storto.

“Sono venuto a riprendermi la mia giacca!”

“Ecco…allora vai e lavala visto che ci sei! Ah e non prestare più niente a Sakura!”

Non so nemmeno se mi avesse ascoltato, ma l’importante e che se ne fosse andato presto. Passarono diversi minuti quando quel cagnaccio tornò indietro.

“Ehi sanguisuga! Sakura mi ha detto che sta arrivando! Un appuntamento eh! che cosa ci troverà in te poi!” mi disse bleffandosi di me.

Gli ringhiai semplicemente. Ero talmente intento a insultare Kiba mentalmente che non mi accorsi dell’arrivo di Sakura.

“A chi ringhi?” mi disse.

Sussultai. Era la prima volta che qualcuno riusciva a cogliermi di sorpresa.

“No, non dirmi che ti ho spaventato! Ah ah non ci posso credere!”

Girai la testa dall’altra parte “ti sei mossa molto silenziosamente!”

“Ho imparato dal migliore!”

“Continuando a frequentarmi, diventerai una ragazza cattiva lo sai? Hai già mentito a tua madre e sei uscita dalla finestra…questi sono i primi segni per un cambiamento di stile di vita”

Mi sorrise “Chissà, magari un giorno diventerò come te!”

Mi feci serio “Non dirlo nemmeno per scherzo, andiamo!”

Mi avviai, ma Sakura rimase ferma per qualche secondo a guardarmi sorpresa.

“perché te la sei presa tanto?” mi chiese.

Non le risposi, continuai a guardare avanti a me.

“Naruto!” insistette.

“Prova a indovinare!” le dissi

“Per quello che ho detto? Ma stavo scherzando!” mi spiegò

“Non mi va che scherzi su una cosa del genere! Ricorda che potrebbe anche capitare!”

“Per causa tua?” mi chiese.

“Anche! Ma non solo, non sono l’unico vampiro in giro!”

Abbassò la testa e si fece silenziosa. Per un pezzo di strada nessuno dei due parlò. Solitamente adoravo il silenzio, ma non mi piaceva come si erano messe le cose e provai a rimediare.

“Come mai hai ancora quell’odore, nonostante non indossi più la giacca di Kiba?” gli chiesi curioso.

Sakura alzò la testa e mi guardò un attimo “Cambi umore spesso tu! È snervante! ”

“Mi dispiace!”

Sospirò “Indosso la fascia per capelli della sorella di Kiba!”

Scossi la testa e mi misi a ridere.

“Chi ti capisce è bravo!” mi disse Sakura esasperata “Mi dici dove stiamo andando?” mi chiese

“Lassù!” le dissi indicandole la montagna degli Hokage.

“Cosa? Hai così tanta voglia di fare esercizio notturno?” mi chiese stupita

“Bhe se vuoi fare più veloce un modo c’è! Ti fidi di me?”

Sakura mi guardò un po’ perplessa. Sapeva che quello che stavo per fare non l’avrebbe gradito molto “In teoria!”

Me la caricai sulle spalle e con una velocità molto elevata, mi avviai in cima alla montagna. Raggiungemmo la cima in poco tempo, dopodiché feci scendere Sakura, la quale si inginocchiò a terra e si portò una mano al cuore.

“Tutto bene?” le chiesi

“Te lo d-dirò q-quando il mio c-cuore avrà d-deciso di non p-provare più a u-uscirmi dal petto!” mi disse riprendendo fiato.

Sorrisi, forse avevo esagerato. D'altronde Sakura non era abituata a quelle velocità.

“Non farlo mai più! Però ammetto che è comodo muoversi cosi in fretta!” mi disse una volta ripresa. “Wow! Naruto, ma è…fantastica!” affermò vedendo Konoha tutta illuminata. In effetti anche quello era un bel panorama.

“Trovo più bella l’alba!” dissi sincero.

“Forse perché è la nascita del giorno, di un mondo a cui non appartieni più e che ti manca!” mi disse guardandomi dolcemente.

Sorrisi e annuii “Credo che ormai tu mi conosca meglio di me!” dissi mentre mi sedetti a terra, seguito subito da Sakura, la quale appoggio la testa sulla mia spalla.

“Senti Naruto! Se diventassi un vampiro anche io…ti darebbe così tanto fastidio?”

“Pensi che sia per quello il motivo per cui prima me la sono presa?”

“Non lo so, forse!”

Sorrisi tristemente “Se mi infastidissi non ti avrei invitato qui. Non avrei mai condiviso il mio posto preferito con te!”

“Allora perché?”

Mi rattristai “perché moriresti!”

Sakura mi guardò in modo strano “Si, ma vivrei comunque in qualche modo!”

“Però a te viene difficile pensarmi in quel modo…morto intendo! La stessa cosa vale per me!”

“Ma non ti senti mai solo? Non vorresti che qualcuno ti stesse accanto?!”

Annuii “Non è detto che deve per forza essere sotto forma di vampiro!”

“Naruto…credo, no sento che tu prova qualcosa per me. Anche quando avevi dodici anni, ma adesso il sentimento che tu provi nei miei confronti è diverso…è più vero, più forte! Ho forse torto?”

La fissai nei suoi grandi occhi verdi e le risposi “Si, è una sensazione nuova, ma credo proprio di poter dire di essere…i-innamorato di te!”

“non credevo che i vampiri oltre a essere timidi, fossero anche così diretti!”

“tanto tu lo sapevi!”

“Potevo essermi anche sbagliata! Quindi non centra il mio odore?”

“No!” dissi semplicemente.

“Sai naruto…” mi disse arrossendo “Credo di essere anch’io innamorata di te!”

Sorrisi e scossi la testa “No, non è così!”

Sakura alzò la testa.

“Non sei innamorata di me…è più giusto dire che sei attratta da me…però sei sulla buona strada.”

“Come fai a saperlo con così tanta certezza? Nemmeno io so con precisione cosa provo per te!”

“Lo sento…riesco a sentire ciò che prova la gente che mi è vicino!” le spiegai “ e se quello che provo io è amore…allora il tuo sentimento è diverso, ma si avvicina in qualche modo!”

Riappoggiò nuovamente la testa sulla mia spalla.

“E senti…se anch’io mi innamorassi di te…non mi vorresti al tuo fianco per sempre?”

“Certo che lo vorrei! Però ho visto come ti accanisci nel lavoro, come ami salvare e aiutare la gente. Se ti trasformassi saresti costretta ad uccidere le persone e non a far loro del bene.”

“Ma tu non fai del male alle persone!”

La guardai incerto se continuare “Sakura…ora non faccio del male alla gente, ma posso sempre farlo e in passato l’ho fatto, ho ucciso persone innocenti. Quando si è appena trasformati è impossibile non farlo. L’unica cosa a cui pensi e liberarti dalla sete che ti opprime e non ti importa di chi ti capita davanti, se donne, anziani, bambini o…amici!”

“Amici?” disse Sakura lievemente guardandomi negli occhi “Hai ucciso anche un tuo amico?”

Annuii senza guardarla in faccia “Non era un amico qualunque!”

Ad un tratto capii a cosa mi riferivo e spalanco gli occhi e si alzò di scatto.

“Non è possibile…Naruto tu hai ucciso…” non terminò la frase che iniziò a piangere.

Ero convinto che scoperta la verità mi avrebbe odiato, ma non sentivo quel sentimento negativo che tanto conoscevo, sentivo solo una profonda tristezza che le invadeva il cuore e che si sfogava con le lacrime.

Non sapevo che fare, non volevo che soffrisse per colpa mia, ma avevo paura che avvicinandomi a lei avrei potuto spaventarla o qualcosa del genere. Rimasi immobile al mio posto a guardare Konoha. Qualche minuto dopo, sentii Sakura calmarsi.

“Lo so cosa stai pensando! Che sono un mostro!”

Vidi con la cosa dell’occhio Sakura che scosse la testa “No, non lo penso affatto. Un mostro non mi avrebbe salvato la vita andando contro quello che è! Pensavo come fai a sopportare una cosa del genere!”

“Cosa altro posso fare? Non posso cambiare il passato, non posso cambiare quello che sono. L’unica cosa che posso fare è essere una persona migliore!”

“Ora capisco perché hai voluto cambiare vita!”

“Avrei dovuto cambiare prima di aver fatto una cosa del genere!” dissi stringendo i pugni.

Sakura si inginocchiò accanto a me e mise le sue mani sopra un mio pugno “Naruto, è già fantastico che tu abbia la volontà di volerlo fare e di riuscirci. Tutti commettiamo degli errori. L’importante è saperlo riconoscere e saper rimediare. Nel tuo caso ci stai provando è stai ottenendo degli ottimi risultati e sono sicura che lui, non ce l’ha con te, ma è orgoglioso per il tuo modo di agire di adesso!”

“Vorrei tanto che fosse così!”

“Fidati, lo è! Sa che non è stata colpa tua e che gli volevi bene!” fece una pausa “Ora capisco perché non vuoi che anch’io diventi una vampira. Vuoi evitarmi quello che stai passando tu!”

La misi un braccio intorno al collo e la avvicinai al mio petto “Ssssh, non pensarci per adesso e goditi la tua vita!”

Rimanemmo in silenzio per parecchio ad ammirare le stelle. Si potevano vedere molte costellazioni e ogni tanto si sentiva la voce di Sakura che, citandone qualcuna, me le indicava.

Sentii che tremava. Nonostante fosse estate, l’aria la sera era piuttosto bassa. La feci alzare un momento e togliendomi la giacca, gliela misi intorno alle spalle e la feci tornare alla posizione di prima.

“Naruto, non ti prenderai qualche malanno a stare a torso nudo?”

Mi misi a ridere

“Scusa…dimenticavo!” disse dopodiché sbadigliò.

“Hai sonno?”

Scosse la testa

“Ti farebbe bene dormire un po’!”

“Non voglio lasciarti solo!” mi disse alzando la testa in modo da potermi vedere.

“Non sono solo, ci sei tu al mio fianco! E poi mi piace vederti dormire” detto questo presi a cullarla lentamente e le canticchiai una nell’orecchio una ninna nanna che avevo sentito cantare all’ospedale a una mamma che cercava di far addormentare il proprio bambino.

La canzone ebbe l’effetto sperato. Sakura in pochi minuti si addormentò e per tutta la notte la tenei stretta a me e le accarezzai i capelli rosa che, nonostante la fascia per i capelli, emanavano un po’ del suo dolce profumo.

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Il cielo cominciava a schiarirsi. Mancava poco è il sole sarebbe sorto. Ai primi raggi di luce che sfiorarono la pelle candida di Sakura, essa si svegliò.

Si senti un attimo sperduta, ma quasi subito si ricordò dove si trovava. Si alzò delicatamente e si mise a sedere compostamente. Io la guardai e sorridendole le dissi “Buon giorno, dormito bene?”

Annuì sorridendomi e si girò a osservare il villaggio che piano piano si preparava ad affrontare un’altra giornata.

“Avevi ragione…Konoha all’alba è stupenda! Certo che sarebbe bellissimo avere tutte le mattine un risveglio così!”  mi sorrise.

“Possiamo farlo altre volte se vuoi!”

“mi piacerebbe molto! Oh mamma di la verità! Che aspetto ho? Sono un mostro la mattina appena sveglia!”

“Sei bellissima!” Sakura arrossi e abbassò la testa. Lentamente le sollevai il mento con le mani e mi piegai su di lei. Avevo paura che mi avrebbe respinto, invece mi precedette e posò le sue labbra sulle mie. Inizialmente fu un bacio semplice piano piano si trasformò in uno più passionale. Dopo un po’ ci staccammo…Sakura aveva bisogno di riprendere fiato. Ci guardammo entrambi negli occhi per qualche minuto quando ad un tratto sentii un urlo che mi fece sobbalzare.

“Cosa c’è?” la guardai incredula.

“Che ore sono? Se mia madre scopre che non sono in camera mia mi uccide!”

“Possiamo arrivare a casa tua in un attimo!”

“vuoi dire che tu…no grazie…mi sono sentita male l’ultima volta che mi hai trasportato!”

Scrollai le spalle “Come vuoi!”

“D’accordo, ma fai in fretta!”

La presi sulle spalle e le dissi “Aggrappati forte e chiudi gli occhi!”

Fece quello che le chiesi e un attimo dopo “Siamo arrivati!”

“Come di già? Ci hai messo di più per salire sulla montagna” mi ricordò

“Bhe salire è più complicato! Ora vai, tua madre si è appena alzata!”

Sakura senza farselo dire due volta salii in camera e vi entrò appena in tempo. Sua madre aprì la porta della sua stanza  proprio in quell’istante.

“Ah sei mattiniera stamattina, cosa è successo?”

“Ehm niente mamma…e che ho dormito male e allora ho deciso di svegliarmi prima!”

“Capisco! Ti devi vedere con un ragazzo? Non è il tuo solito modo di vestirti!” le chiese la madre. Sentii il cuore di Sakura accelerare.

“F-forse!”

“Oh la mia bambina si è innamorata! Ah quando i nipotini?”

“Ehm calma mamma…non ti sembra di correre troppo?”

“Perché? Infondo io ti ho avuta da giovane! E poi che male c’è a desiderare di diventare nonni?”

Sakura sospirò…invece io a sentire quella conversazione, mi rattristai e decisi di andarmene!”

 

************

Allora cosa ne pensate di questo capitolo? Spero sia stato abbastanza romantica, anche se c’è stata qualche incomprensione fra i due innamorati. Fatemi sapere mi raccomando. Grazie a tutti recensori  e lettori. Ciao a prestoo!!! ^^

 

Risposta a:

 

Rikku93: Shizune è la mia vittima preferita…muahaha XD. Prima o poi rivelerò il nome di chi ha ucciso Jiraya, bisogna solo avere pazienza. Finalmente quei due sono usciti insieme era ora, visto che nell’anime/manga non si decidono!!! Speriamo di vederlo presto anche in tv!!! Ciao grazie^^

 

Mukuri Uchiha: Esagerata!! Addirittura questione di vita e di morte sapere chi ha ucciso Jiraya? Dai non dovrebbe mancare molto al rivelamento dell’assassino, ma secondo me molti di voi l’hanno già capito!!!  Spero che l’appuntamento fra i due piccioncini ti sia piaciuto! Fammi sapere!!!Ciao a prestoooo!!!^^

 

Yuna92: trovo adorabili Naruto e Kakashi insieme…per questo non perdo occasione di farli incontrare e di farli “litigare” amorevolmente!!! In quanto a Ino…se non ci fosse qualcuno che dà una svegliata a Sakura…siamo messi male!!!  Ciao e grazie per la recensioneeeee!!! Fammi sapere anche per questo capitolo…Pleeeeeseeee T_T

 

Cleo92: io ancora conservo la speranza che qualche ragazzo come Naruto ci sia in giro. Dove? Oh bhe non ne ho la piu pallida idea! Di sicuro non li ho mai visti, ma mai perdere le speranze ; )

Comunque anche a me la volpe è simpatica, infatti mi è dispiaciuta toglierla dalla fanfic, ma si sa che farebbe quella fine se dovesse accadere qualcosa di spiacevole a Naruto. T_T ciao a prestoooo!!!

 

Volpina90: Ecco il capitolo da te tanto sognato! Spero sia abbastanza romantico. Come già detto non sono brava a scrivere certe cose. C’è gente molto più qualificata di me per certe cose. Infatti per quanto mi piacciono le storie romantiche, preferisco basarmi su storie di azione. Però penso che ci sarà ancore qualcosa di romantico…non posso lasciare tutto così!!! Ciao e dimmi che ne pensi!!! Grazie per la recensione.

 

NemoTheNameless: sono sicura che tu hai già capito com’è morto Jiraya. Infatti anche se non l’ho detto ho cercato di farlo capire in qualche modo. Ma prima o poi dirò il nome del colpevole ad alta voce…non preoccuparti!!! Ciao e grazie !!!

 

Neko ^^

 

 

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Capitolo 14
*** La famiglia di vampiri - Naruto unisciti a noi ***


Capitolo 14: La famiglia di vampiri…Naruto unisciti a noi.

 

Stavo tornando al mio appartamento dopo la serata passata con Sakura, ma era da diversi giorni che mi sentivo pedinato. Fino ad allora feci finta di niente, vedendo che colui o colei che mi spiava non era una minaccia, ma la cosa cominciava seriamente a irritarmi.

Mi girai di scatto, verso la provenienza dell’odore del mio inseguitore e urlai

 “Vieni fuori! Se hai un briciolo di coraggio! mostrati e dimmi cosa cavolo vuoi da me! o hai paura?”

Non aspettai molto. Un secondo dopo vidi spuntare sopra un tetto una sagoma, che in un batter d’occhio si ritrovò davanti a me.

Dall’odore non l’avevo riconosciuta, ma avevo ben capito che si trattava di un mio simile.

“Mai chiedere a un vampiro se ha paura..potresti avere brutte sorprese!” mi disse una vocina

“Ah sei la ragazzina che si voleva mangiare i miei compagni qualche settimana fa!”

“Il mio nome è Kira! Piacere di conoscerti Naruto!” mi disse educatamente facendo pure l’inchino.

“Lascia perdere certe smancerie e dimmi cosa vuoi e perche mi stavi seguendo!” le chiesi fulminandola con gli occhi

“Mi irrita che qualcuno si faccia i fatti miei. Fino ad ora ti ho lasciato fare, ma è giunto il momento di mettere in chiaro le cose! Lascia in pace me e gli abitanti del villaggio! Se so che costituisci una minaccia per loro…non ci penserò due volte a eliminarti, non avrò pietà solo perché sei una ragazzina!”

“Quante parole in una frase! Calmati, voglio solo parlare! Il tuo villaggio è al sicuro… per ora!” mi disse sorridendomi e mettendosi le mani dietro la schiena.

“Sputa il rospo!” le dissi.

“Sono stata incaricata di seguirti e scoprire il più possibile su di te!” mi disse scrutandomi.

“Sei stata incaricata da chi?”

“Mio nonno! Non ne avevo voglia, ma se si arrabbia diventa una furia e quindi…meglio lasciare stare e fare quello che ti dice!” mi disse. Per un attimo giurerei di averla vista tremare al nominare suo nonno.

“E cosa vuole tuo nonno da me!”

Ecco…questo dovresti chiederglielo a lui, non ho il permesso di parlarti di come stanno le cose e bla bla bla. Gli adulti sono molto noiosi su certe cose! Certo a noi poveri giovani fanno solo sgobbare. Inoltre ci considerano delle nullità!”

“E dire che più giovani siamo, più pericolosi possiamo essere!” le dissi

“Vero? Glielo dico fino alla nausea, ma mio nonno tse!” mise il broncio

Sorrisi, quella ragazzina era buffa. Si vedeva lontano un miglio che non aveva voglia di trovarsi li a fare quello che le era stato ordinato. In fondo era una vampira e come tale una ribelle.

“Avanti dimmi cosa hai scoperto su di me!” le chiesi incrociando le braccia.

“Ah non molto…non fai chissà che cosa! Sei piuttosto noioso per essere un vampiro, non scateni nemmeno qualche rissa! Cpmunque so che ti piace quella ragazza…Sakura! Che hai un segreto con l’hokage del villaggio e che vuoi cambiare vita!”

“si hai indovinato!”

“Per quello che non ti sei mangiato quegli umani!” mi disse “Mi avresti fatto morire di sete, piuttosto che darmene uno vero?”

“Questo è poco ma sicuro!”

Mi sorrise “Però non credevo che potessi toccare il fondo! Sembri un tipo in gamba!  Come puoi essere amico di un mutaforma? È assolutamente disgustoso!”

“Non è mio amico e poi non sono affari che ti riguardano!”

“Tutto quello che riguarda te, riguarda me e gli altri del gruppo!”

La guardai sorpreso. Non capivo cosa volesse dire.

“è stato mio nonno a fare di te ciò che sei e c’è un motivo specifico per cui l’ha fatto. Non era un capriccio. Il motivo è lo stesso per cui ha vampirizzato i miei genitori, mio zio e mia nonna!”

“E te?”

“è stata mia madre! Mio nonno è piuttosto brutale a fare certe cose e non voleva che soffrissi più del necessario!”

“Come può una madre voler questo per la propria figlia?”

“Non parlare se non sai niente!” mi disse alterata “Mia madre mi vuole ben, capito?” sbattè i piedi per terra.

“Si, si capito! Comunque non mi hai detto il perché sono stato trasformato in un vampiro, cosa ci guadagnava a farlo?”

Bhe lui ha prospettive piuttosto alte e gli servono tutti i componenti della famiglia affinchè possa arrivare al traguardo che si è prefissato!”

“Famiglia?” chiesi sorpreso.

La ragazzina mi disse che avrei scoperto tutto se l’avessi seguita nella sua dimora. Ero deciso a voler scoprire la verità e senza dire niente a nessuno, la seguii.

Durante il tragitto feci altre domande, ma Kira si era chiusa nel suo silenzio e niente riuscì a farla parlare.

Dopo un quarto d’ora arrivammo in una vallata circondata completamente da montagne. Un luogo ideale per dei vampiri. Il sole non riusciva quasi mai a illuminare completamente quel luogo a causa dell’altezza delle rocce, escludendo quando  esso era allo zenit, ma per il resto della giornata si poteva stare tranquillamente fuori senza subire disturbi.

La cosa che mi stupì e che ai piedi della montagna più alta c’era una villa enorme fatta quasi interamente di legno, con molte vetrate. Era una casa gigantesca per soli 4 o 5 vampiri che ci abitavano.

Continuando a seguire Kira entrai nell’abitazione e rimasi affascinato da come era arredata. Sembrava proprio una casa da esseri umani eppure non mi sembrava che quei vampiri li amassero tanto.

Mi trascinò in salotto dove c’erano due dei vampiri che incontrammo la notte della nostra missione e un’altra donna più anziana.

Kira, sei tornata finalmente! Sono giorni che manchi da casa! Mi stavo preoccupando” disse la donna giovane.

“Mamma quando la smetterai di trattarmi come una bambina?” si lamentò Kira

“Quando crescerai” disse l’uomo sorridendo.

“Molto divertente! Comunque ho portato a termine la missione. Dove nonno?” chiese.

“è andato con tuo zio Shiroi a caccia! Torneranno presto” disse la donna più anziana, ma neanche tanto. Avrà avuto una quarantina di anni.

Mi si avvicinò e mi guardò dolcemente “Tu devi essere Naruto! Come sei bello figliolo mio! Sono contenta di poterti finalmente incontrare, sono beh 18 anni che aspetto questo momento!”

La guardai sorpresa. Non riuscivo ad arrivare al motivo per cui quella donna volesse tanto conoscermi.

“Tu chi sei?” le chiesi rimanendo sempre sulla difensiva.

“Rilassati ragazzo, non vogliamo farti niente! Tu sei uno di noi!”

“l’ho già sentita questa frase, ma non capisco cosa significhi!”

La donna mi diede delle pacche sulla schiena. Troppa confidenza per i miei gusti.

La madre di Kira mi si avvicinò e si presentò “Salve Naruto, lieto di fare la tua conoscenza. Io mi chiamo Aki!” Anche lei come la figlia si inchinò.

Il padre invece era seduto sul divano e mi guardava incuriosito “Io sono Yaku!” disse semplicemente.

“Il mio nome invece è Miruku, ma sei libero di chiamarmi nonna se vuoi!” mi disse sorridendo.

“Perché dovrei? Per me non sei niente, solo una sconosciuta!”

“Porta più rispetto a chi è più grande di te moccioso!” disse una voce dura alle mie spalle.

Mi girai e guardai colui che aveva parlato in modo minaccioso. Quel tipo non mi piaceva. Era un uomo grosso, dal viso arrabbiato e dai capelli e occhi scuri.

“Papà, avrai anche ragione, ma sto ragazzo non sa niente su di noi! È normale che agisca così!” disse colui che quella notte si dichiarò essere il capo del gruppo.

“Se non ricordo male il tuo nome è Shiroi. Sei tu il capo qui dentro?” gli chiesi

“Sono io il patriarca e faresti meglio a ficcartelo in testa, se non vuoi guai!” mi disse di nuovo l’uomo appena arrivato con lo stesso tono di voce di prima.

“Calmati caro! Non accogliere tuo nipote in questo modo, lo spaventi!” disse Miruku poggiando una mano sulla sua spalla.

Tse, io non mi spavento per così poco!” dissi con un tono di disprezzo.

“Sei impazzito? Non fare arrabbiare il nonno così. Qui per uno che sbaglia, sono tutti a rimetterci” mi avvisò Kira.

“Ancora non capisco. Cosa volete da me. cosa ho io a che fare con voi?”dissi perdendo la pazienza.

“Accomodati ragazzo, ora ti spiegheremo!” mi disse Miruku dolcemente.

Feci come mi disse e aspettai spiegazioni.

“Cosa ti ha detto Kira di noi?” mi chiese il “nonno”

“Non molto. Solo che l’avete mandata a spiarmi e che sei stato tu a farmi diventare un vampiro. Per uno scopo ben preciso…solo che non so quale possa essere!”

“I miei familiari non ti hanno detto il loro nome?” mi chiese

“Si e da quello che dovrei capire?”  chiesi esasperato.

“Nonno, non gli abbiamo detto il cognome!” lo informò Kira e il nonno ordinò a tutti di presentarsi nuovamente.

“Io sono Kira Uzumaki, tua cugina”

“ Io Aki Uzumaki, madre di Kira e moglie di Yaku! Sorella gemella di tua madre e sono anche tua zia”

“Io sono Yaku Tetsu, marito di Aki e padre di Kira! E tuo zio”

Shiroi Uzumaki! tuo zio, fratello di Aki!”

“Io sono Miruku Uzumaki, moglie di Kurai. Sono tua nonna caro!”

“invece io sono Kurai Uzumaki. Il capo di questa famiglia e anche tuo nonno!”

Spalancai gli occhi incredulo.

“Esatto, siamo la tua famiglia!” mi dissi Kurai

Mi arrabbiai “Ah si? E con questo?” dissi alzandomi in piedi con uno scatto.

“Non mi importa molto di chi siete. Se fosse stati la mia famiglia, vi sareste fatti vedere  qualche anno fa, non credete?” dissi loro con voce alterata.

“Eri un umano e noi vampiri! E tu ci servivi più grandicello! Ti abbiamo permesso di crescere fino a quando non saresti stato pronto!”

“Pronto per cosa?”

“Per unirti a noi!” mi disse sorridendo Kira. La ignorai.

“Ci sono anche i miei genitori?” chiesi curioso.

“No!” Mi rispose secco Kurai. “Tuo padre non era un tipo che mi andava a genio, ma una volta che tua madre rimase incinta non potrei sottrarmi alla loro unione. Comunque è morto prima che potessimo trasformarlo. Tua madre doveva unirsi a noi, ma abbiamo deciso di aspettare a quando tu fossi nato, così da avere un membro in più nella famiglia, ma poi lei è morta dandoti alla luce”

“Perché trasformate tutti gli Uzumaki in vampiri?”

Kurai sorrise “Semplice, perché gli Uzumaki da vivi, non possiedono nessuna abilità innata e la maggior parte delle volte vengono derisi come ninja, ma da morti, nessuno ci considera dei comuni vampiri. Tutti ci temono!”

“perché?”

“Perché ognuno di noi ha un potere speciale! Solo pochi eletti ne posseggono uno e gli Uzumaki sono fra quelli” Mi disse Kira “Ad esempio io so  prevedere il futuro, ma dato che non mi hanno dato il tempo di crescere e di maturare pienamente…le visioni mi vengono solo quando vogliono loro!” disse Sbuffando.

“Tesoro, stavi per morire, non potevamo aspettare ancora!” le disse la madre.

“Voi altri che poteri avete?”chiesi.

“Io so leggere nella mente, ma so farlo solo se tocco le persone” mi disse Aki.

“Io posseggo la capacità di proteggermi dagli elementi che possono far male a un vampiro! Tipo il fuoco, elettricità!” mi rispose  yaku

“Io dispongo di una forza maggiore rispetto agli altri vampiri e rispetto anche agli altri Uzumaki!” specificò Shiroi

“Io sono in grado di controllare la mente umana… dei vivi” disse Kurai

“E tu invece?” chiesi riferendomi a Miruku

“Io non posseggo poteri! Non sono una vera Uzumaki! Sono sposata con uno di loro.”

“Neanche Yaku lo è eppure anche lui ha un potere speciale!”

“Non sono solo gli Uzumaki ad avere questo privilegio! Anche la mia famiglia aveva questo dono, solo che io sono l’unico rimasto”

Kurai mise a tacere tutti quanti e riprese la parola. Mi disse che era arrivato il mio turno e mi ordinò di dire loro quali erano i miei poteri.

“Non ho poteri!” dissi scrollando le spalle.

Kurai guardò sua figlia è le ordinò qualcosa solo con  lo sguardo. Aki mi si avvicinò, mise una mano sulla mia spalla e si concentrò.

“Ha detto la verità, non ha dei poteri o  forse non li ha ancora scoperti!” disse

“Io mentre ti spiavo ho sentito che sei in grado di sentire i sentimenti delle persone!” mi riferì Kira.

“Si, ma non è una cosa normale?” chiesi

“No! Nessuno di noi ha questa capacità!”mi informò Kira. “quindi è questo il tuo potere!”

“Aspettate, qualcosa a me non torna!” disse Shiroi.

“Parla figlio mio!” disse Kurai

“Quando incontrammo Naruto per la prima volta, quando noi ci siamo accorti della sua presenza e degli umani, lui era già in fuga da noi! Come è possibile?”

“Vi ho sentito arrivare!”

“si, ma avresti dovuto accorgerti della nostra presenza quando noi ci siamo accorti della tua. Tu sembrava che te ne fossi accorto da prima!”

“Si! Infatti, quando ho captato i vostri odori, voi non avevate percepito il mio o quello umano!”

Tutti si guardarono in faccia

“Cosa significano quegli sguardi?” Chiesi

“A che distanza hai percepito il loro odore?” mi chiese Kurai incuriosito.

“Direi una decina di kilometri, ma se per questo vi ho anche visti!”

“fantastico! Quindi tu possiedi il sensi più sviluppati dei nostri. Almeno il doppio se non di più!” Disse Kira salterellando qua è la.

“Ci sarà utile per i nostri scopi!” disse Shiroi.

Lo guardai dubbioso “Vostri scopi?”

“Ormai sei un membro della nostra famiglia e come tale devi essere a conoscenza di quello che vogliamo ottenere!” mi spiegò Kurai.

Mi disse che il suo intento era conquistare il potere. Gli Uzumaki erano già abbastanza famosi fra i vampiri e avevano lo scopo di eliminare coloro che mettevano a rischio la segretezza dei vampiri, ma da qualche tempo quel potere non bastava più. Voleva dominare non solo il mondo dei vampiri, ma anche degli umani. Voleva che la gente lo rispettasse e lo temesse e chiunque si sarebbe opposto a lui…sarebbe finito  nel suo stomaco o in quello dei suoi famigliari. La  mia reazione fu una sola.

“Tu sei completamente pazzo! Io non ci sto! Se i vampiri dominassero il mondo gli umani scomparirebbero in pochi giorni!”

“Non lo permetterei, senza umani non avremo più niente di cui cibarci!”

“Ci resterebbero gli animali! A quanto pare Naruto, si trova bene!” Disse kira.

Kurai urlò “Cosa? Che significa questa storia?”

“Che non mi nutro di umani, ma di animali!” dissi fulminandolo con gli occhi “e non ho intenzione di cambiare regime alimentare.”

“Tu sei la vergogna di questa famiglia…ma ti faremo cambiare idea! Alla fine sarai costretto a unirti a noi e a fare quello che ti ordino io! mi sono spiegato?” mi minacciò kurai.

“Lo vedremo!” dissi soltanto prima di andarmene via per non mettere più piede in quella casa.

 

Famiglia Uzumaki

 

******************

 

Vi sareste mai aspettati che quei vampiri fossero i parenti di Naruto? Cosa succederà ora? Lo lasceranno in pace o lo tormenteranno finchè non cederà ai loro ricatti?Per ora ho inserito l'immagine dei parenti di Naruto in bianco e nero. quando avrò tempo la metterò a colori.

 

 

Risposta a:

 

Rikku93: Credo che tu abbia trovato la soluzione ai tuoi quesiti!!! I vampiri non possono avere figlio in teoria no? E per quanto riguarda l’amico che ha ucciso, se quello che credi tu e lo stesso che dico io…non credi che Naruto doveva resistere? Poteva trovare un’altra preda!!!  Ciao a presto!!!

 

Bacinaru: eccoti il continuo, però qui si passa a una scena completamente diversa dal capitolo precedente. Spero che ti piaccia lo stesso.

 

Mikuri Uchiha:  Ma no…non sei baka! Ho cercato di svelare il colpevole, ma allo stesso tempo di tenerlo nascosto!!! Quindi tutto apposto!!!  Cmq per questo capitolo niente naru saku…sorry!!! Ciao e grazie!!!

 

NemoTheNameless: eh si…c’era un altro vampiro a Konoha, ma ora ce ne sono addirittura altri sei!!! Speriamo se ne stiano buoni!!! Ciao a prestoooo!!!

 

Cleo92: uhm…con questo capitolo molti hanno probabilmente capito chi è l’assassino di Jiraya!!! Uhm bhe allora non è il caso che lo sveli io!!! siete tutti dei detective qui dentro ^^ ciao e grazie

 

Yuna92: bhe si la fine è un po’ triste, ma non poteva finire tutto liscio come l’olio!!! Non ci sarebbe gusto a mio avviso.  Eh si, anch’io penso di aver fatto una Sakura troppo diretta, ma alcune battute erano d’obbligo e non ho potuto evitarle. Ciao e fammi sapere se questo capitolo ti è piaciuto…anche se non c’è la coppietta dell’ann^^

 

Volpina90: eh per un po’ niente romanticismo mi sa!!! Mi dispiace! Ma finchè non mi verrà in mente qualche altra ideuzza…farò più che altro capitoli di azione o roba del genere! Ma magari in qualche discussione fra Naru e Saku scapperà qualcosa di dolce…non garantisco niente però. I capitoli vengono fuori man mano che li scrivo e non ho quasi niente di premeditato. Ciao e grazie per aver scritto…come sempre del resto !!!

 

Neko^^

 

 

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Capitolo 15
*** Nuove preoccupazioni – richiesta d’aiuto al “nemico” ***


Capitolo 15: Nuove preoccupazioni – richiesta d’aiuto al “nemico”

 

Andai via da quel luogo molto alterato. Era una vera pazzia quello che volevano fare e anche se avevo lo stesso cognome, io non volevo far parte di quella famiglia. Non mi interessava avere il potere né sul mondo dei vampiri, né su quello umano. Mi bastava poter vivere con loro e con i miei amici della foglia…e stare con Sakura.

Ma mentre rincasavo, mi tornò in mente la frase che Kurai mi disse in tono minaccioso

“Tu sei la vergogna di questa famiglia… ti faremo cambiare idea! Alla fine sarai costretto a unirti a noi e a fare quello che ti ordino io! Mi sono spiegato!”

Non lo conoscevo, ma da quel poco che avevo visto, capii che si sarebbe trattato di un nemico pericoloso se avessi dovuto battermi con lui. Inoltre era circondato da altri 5 vampiri, due dei quali con poteri temibili che li rendevano praticamente indistruttibili.

Inoltre un altro dubbio mi assalì. E se per farmi andare dalla loro parte, avesse fatto del male alle persone a cui sono legato? Kira spiandomi aveva conosciuto le persone che avevano preso un posto nel mio “cuore”.

Scrollai la testa. Sperai che non fosse così. Ma avrei dovuto presto decidermi sul da farsi. Non sapevo se andarmene o no, ma anche se avessi deciso di lasciare il villaggio…per vendetta, colui che si definiva mio nonno, avrebbe potuto sterminare l’intera Konoha. No, era meglio se rimanevo e salvaguardavo la sicurezza del villaggio.

Optai anche per un’altra cosa…avrei chiesto aiuto al mio nemico numero uno.

Arrivai finalmente al villaggio. Andai nel mio appartamento e sdraiato sul letto rimuginai ancora sulla faccenda e su cosa fosse meglio fare.

Ero talmente assorto dai miei pensieri che non mi accorsi nemmeno che si era fatto pomeriggio tardi.

Qualcuno bussò alla mia porta facendomi tornare al presente.

Andai ad aprire.

“Nonna-Tsunade!” dissi sgranando gli occhi “Cosa vuoi?”

“Come cosa voglio? Ti cerco da tutta la giornata…dove sei stato?”

“In giro!” mi tenni sul vago.

“Avevo una missione da affidarti!” mi disse scocciata.

Alzai il sopracciglio. Poteva essere una buona occasione per distrarmi e magari, se essa doveva essere svolta vicino al luogo in cui vivevano quei vampiri…avrei potuto tenerli sotto controllo.

“Di cosa si tratta?” chiesi.

“Non ha più importanza, l’ho affidata a un ninja che si fa trovare disponibile quando ne ho bisogno!” disse un po’ alterata.

“Ho avuto da fare!” dissi voltando la testa.

“Cosa?” mi chiese, ma non risposi

“Sono pur sempre l’hokage e come tale devo sapere cosa combinano i miei ninja. Per sapere se succede loro qualcosa!”

“A me non può succedere niente!” dissi.

“Naruto! Lo so che sei diventato molto forte, ma puoi trovare sempre qualcuno più potente, ricordalo!” mi disse riprendendomi.

“Lo già incontrato se per questo!” dissi per sbaglio ad alta voce.

“Cosa? Quando?” chiese Tsunade preoccupata.

Non la capivo. Prima mi diceva che era possibile che qualcuno fosse più forte di me e ora faceva una faccia come se non si aspettasse una cosa del genere.

“Niente! Lascia stare! Sono cose mie, me ne occupo io!”

“Naruto, ogni cosa che riguarda te, riguarda me e l’intero villaggio!” Mi disse “Ricorda che siamo tutti una grande famiglia!”

“Tse” sbuffai.

Questa storia della famiglia cominciava a seccarmi. Mi ero “sveliato” che non ne avevo una…invece ora addirittura due.

“Cosa ti succede?” mi chiese preoccupata.

“Niente!” dissi duramente.

“Ormai ho capito che quando fai così è perché sei nervoso e se sei in questo stato può solo esserci qualcosa che ti preoccupa!”

“Può anche darsi e allora? Ho detto che me ne occupo io! Non è roba alla tua altezza!”

Non sapevo nemmeno se era alla mia.

“Centrano vampiri?” mi chiese non arrendendosi, ma io la fulminai con un occhiataccia.

“D’accordo, quando ne voi parlare sai dove trovarmi” disse dandomi la schiena.

Fece per andarsene, ma prima “Ah Sakura ti stava cercando! Non so se ho fatto bene a dirtelo dato che non sono affari miei!”

Quella punta di cattiveria che mise nella frase, me l’ero meritata. Ma cosa potevo farci se quando ero nervoso trattavo male tutti e tutto.

Uscii. Non riuscivo più a stramente chiuso in casa e ormai il sole era quasi tramontato, non mi avrebbe più dato tanto fastidio.

Camminavo tra le vie del villaggio con le mani in tasca e prendendo a calci svogliatamente i sassolini che incontravo lungo la strada.

“Narutooo!”

Mi sentii chiamare. Riconobbi subito la voce e l’odore…sempre mischiato a quella puzza di cane.

“Ciao Sakura!”

“Ma dove sei finito?” Mi rimproverò “ Tsunade è tutto il giorno che scalpita perché non ti trova! Ok che sei uno spirito libero adesso, ma non dovresti farti trovare a portata di chiamata?”

“Oggi non ho potuto!” Dissi solamente.

Sakura vedendo il mio umore si preoccupò “è successo qualcosa?”

“Non cominciare a fare domande anche tu! Mi è bastata Tsunade.”

Si rattristò. Le avevo detto quella frase piuttosto bruscamente.

“Scusa!” le dissi senza troppo convinzione. Lo so, era Sakura, ma in quel momento volevo solo essere lasciato in pace con i miei pensieri.

“No, scusa tu! Non dovevo chiederti niente! Ora scusa, ma devo andare!” Si girò per andarsene, ma la afferrai per un braccio e le impedii la fuga.

“Mi dispiace” Dissi, sta volta, sinceramente “Sai che quando sono nervoso non guardo in faccia nessuno!”

Mi guardò arrabbiata “Si lo so, ma  non è una scusa! Se hai le tue preoccupazioni, perché ti devi scaricare sugli altri!”

“Perché la maggior parte della gente non si fa gli affari suoi quando deve!”

“Ti ho già chiesto scusa mi pare! Cosa vuoi da me!”

“Io niente! Volevo solo…” mi zittii

“non ti capisco proprio. Un momento prima sei la persona più dolce al mondo e un attimo dopo diventi quasi cattivo!” fece una pausa “Io non riesco a capire quale sia il vero Naruto”

Non la guardai in faccia

“Tutti e due! Sono fatto così!”

Sakura mi fissò, ma io continuai a guardare per terra.

“Non mi piace che fra noi due si creino queste situazioni! Non vorrei che pensassi che stanotte  mi sia trovato male e mi stia comportando così perché voglio allontanarmi da te!” le dissi

Sakura mi guardò sorpresa “Naruto! Non mi aveva nemmeno sfiorato la mente quest’idea! Mi fido di te e so che non faresti mai una cosa del genere. Se avessi voluto scaricarmi mi avresti spiegato come stavano le cose, non ti saresti mai comportato così!”

“Non mi devi dare tutta questa fiducia Sakura, sai bene che non sono più il Naruto di una volta!” le dissi alzando lo sguardo

“C’è sempre una parte del vecchio Naruto in te! Quel tuo lato protettivo nei miei confronti c’è ancora e ieri me l’hai dimostrato!”

“d’avvero?”

“Solo Naruto si sarebbe comportato così con me! E so anche che se ti comporti in questo modo ora, è perché c’è qualcosa che ti preoccupa profondamente…forse qualcosa anche di pericoloso, ma devi capire che non puoi trattare la gente come degli oggetti!”

Abbassai nuovamente la testa.

“Non chiedermi scusa. Cerca solo di non comportarti più così! Ci puoi riuscire! Cavolo, sei capace di non mangiare gli umani e non puoi una cosa del genere?”

“Si credo di potercela fare!”

“Bravo! E sappi che se vuoi qualcuno di cui parlare io ci sarò sempre!”

La fissai ancora e per un attimo mi persi nei suoi occhi color smeraldo.

“Ti dico cosa è successo, se mi prometti che non dici niente a nessuno e se…” mi fermai

“Se?” mi chiese di continuare.

“Se ti togli tutti gli accessori che indossi degli Inuzuka!”

Sakura mi guardò sorpresa.

“Suvvia! Mi sono abituato al tuo odore…e poi ti voglio troppo bene per farti finire nel mio stomaco!”

“Oh ma che romantico!”mi disse guardandomi di sottecchi. Si tolse finalmente quella fascia per capelli che emanava un odore maleodorante e disse “Ecco fatto, contento?”

Annuii. Ci sedemmo su una panchina li vicino e le raccontai tutto quello che era successo quella mattina.

Ebbe la mia stessa espressione di quando scoprii chi erano in realtà quei vampiri. Rimase a bocca aperta.

“Stai scherzando? Vuoi dire che tu hai una famiglia e che per giunta e tutta composta da vampiri? Predatori della notte ognuno dotato da poteri speciali, compreso tu, che voglio prendere il dominio di questo mondo?”

“Già” dissi sospirando.

“E  vogliono il tuo aiuto!”

Annuii

“Naruto, non puoi permettere una cosa del genere!”

“Infatti come ti ho detto non voglio unirmi a loro!” le ridissi

“Non è quello che voglio dire! So benissimo che non faresti mai una cosa del genere. Ma devi fare qualcosa per impedire che facciano del loro piano una realtà! Con o senza te, ci proveranno comunque!” disse Sakura agitata.

“Lo so benissimo e per quello che mi sto struggendo. Sto cercando di trovare una soluzione per poter impedire questa pazzia, ma...” sospirai “Forse dovrei davvero andarmene da Konoha, la mia presenza qui è comunque una minaccia!”

Sakura si alzò di scatto in piedi e mi fissò terrorizzata “Non stai dicendo sul serio vero? Non puoi andartene e lasciarmi da sola!”

“Non sei sola, hai molti amici qui e se resto potrei metterti in pericolo! Cercheranno di colpire me. Kira sa che sei tu la persona a cui sono più legato!”

“Non mi interessa se sono in pericolo! Sono una kunoichi e come tale lo sono sempre. Naruto, promettimi che non mi lascerai!” mi disse, ma non risposi

“Promettimelo!” Insistette

Annui “ Prometto!”

Sakura a quella parola mi abbracciò stretto. Era così sollevata che si mise anche a piangere per liberarsi della paura che aveva provato in quei minuti.

“Dai, ora vai a casa, lavati la faccia e fatti una bella dormita! E non pensare a quanto ti ho detto oggi!” le dissi fermando la corsa disperata di una lacrima con un dito

“Ti troverò domani mattina? Vero?”

La guardai dolcemente “Certo! Sarò la prima cosa che vedrai!”

Mi sorrise e sciogliendo l’abbraccio se ne andò.

“Aspetta Sakura!” si girò “Devo andare da Kiba e se vuoi restituisco quella fascia!”

Sakura mi guardo e sorrise “Sei incredibile! Fai di tutto pur di sbarazzarti di quell’odore!”

“Già, ma devo seriamente parlare con Kiba. Se sarà il caso, il suo aiuto sarà indispensabile.”

Mi diressi verso le abitazioni del clan Inuzuka e non potei fare a meno di notare le occhiatacce che mi lanciavano tutti i ninja di quella zona. Anch’io li guardavo storto. Di sicuro stavano pensando a qualche modo per farmi fuori.

Finalmente giunsi all’abitazione di Kiba e bussai alla porta. Probabilmente si erano accorti di me. Infatti Hana, la sorella di Kiba, non fu affatto sorpresa di vedermi.

Mi guardò minacciosa “Cosa vuoi succhiasangue?”

“Buona sera anche a te!” dissi bleffandomi di lei “Devo parlare con Kiba!”

“Tu che vuoi parlare con uno di noi? Ma sai chi siamo?” di chiese Hana.

“Certo e per questo che devo parlargli. Mi serve il suo aiuto!”

“Tsè il suo aiuto? Kiba non è in casa!” mentì.

“Con chi credi di parlare? Con un umano? Sento il suo odore da kilometri! Comunque e questione di vita o di morte! Altri vampiri potrebbero presto attaccare Konoha! Non ne sono certo, ma potrebbe essere una probabilità! Se hai parlato con Kiba, sai che non sono pericoloso, quindi ti chiedo di avere un po’ di fiducia in me!” la guardai determinato “Voglio solo evitare una strage”

e che venisse fatto del male a Sakura ovviamente.

“Vedendo la mia determinazione, Hana si arrese e mi fece entrare. In casa ricevetti gli sguardi cagneschi dei genitori di kiba, ma la sorella intervenne in mia difesa.

Fidandosi della propria figlia, gli Inuzuka mi lasciarono entrare.

Hana aprii la porta della camera del fratello “Kiba, c’è una visita per te!”

“Naruto! Avevo sentito la tua puzza da lontano!”

“Non ho voglia di scherzare” dissi guardandolo storto.

“E chi scherza?” disse ridendo

“Ho bisogno del tuo aiuto!”

Si ammutolì alla mia richiesta. Tutto si sarebbe aspettato, ma non che gli chiedessi una mano.

Gli spiegai per filo e per segno tutto quello che avevo raccontato a Sakura, aggiungendo dei particolari sui poteri di ogni nostro probabile nemico. Mi ascoltò interessato e preoccupato allo stesso tempo. Anche lui come me, era inquietato da Shiroi e Yaku.

“Capito! Come cavolo fai a ficcarti in situazioni del genere?”

Scrollai le spalle

“Il bello che ci andiamo di mezzo noi!” disse

“Avevo pensato di andarmene. Ma non è una garanzia di sicurezza. È probabile che colpiranno tutto ciò a cui tengo e inoltre l’ho promesso a Sakura!”

“Un vampiro innamorato! Tsè!”

Lo fulminai nuovamente

“D’accordo! Sono con te! Se ci sarà da combattere, puoi contare sul mio aiuto e anche su quello del mio clan…credo!”

“Grazie! Ah da questa a tua sorella!” dissi porgendogli la fascia.

Sorrise “Sakura non crede di averne più bisogno?”

“No!”

Finalmente potei uscire da quella casa puzzolente e dirigermi verso un abitazione più profumata.

Avevo detto a Sakura che sei stato la prima cosa che avrebbe visto al suo risveglio? Bene, così sarebbe stato.

 

****************************

 Anche questo capitolo è andato!  Avverto che ho dovuto rubare il pc a mio padre e la tastiera non funziona bene…comunque cercherò di continuare a scrivere finchè non perderò la pazienza con sti tasti!!! E cercherò anche di aggiornare il prima possibile…se riesco anche tutti i giorni!!!  Ciao e fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo.

Risposta a:

Mikuri Uchiha: eh eh eh! Non Garantisco niente. Naruto potrebbe anche farci un bello scherzetto. Comunque i giorni avvenire non saranno una passeggiata per lui. Grazie per la recensione a presto!!!

 

Yuna92:  Chissà…forse qualcuno non ha bisogno di diventare buono. Io concederei loro il beneficio del dubbio. Ciao a presto!!! Continua a seguirmi!!!

 

Cleo92: Il nonno un po’ scorbutico? Magari…sarebbe un angioletto allora!!! Ihih vedrai cosa ha in servo per il povero Naruto!!! Ciao alla prossima!!!

 

Volpina90: Sinceramente non credevo fosse una buona idea il fatto che  i vampiri fossero la famiglia di Naruto, ma sembra che l’idea abbia funzionato!!! Speriamo o siete solo tutti quanti gentili!!! Comunque Naruto …eeeh non te lo dico!!! Ti lascio con il dubbio!!! Ciao e spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!!

 

NemoTheNameless: Cavolo O.O tu mi leggi nella mente!!! Però non tutti si possono definire affabili, qualcuno avrà pure preso dal patriarca no? ciao e grazie per la recensione!!!

 

Malnandrino ninja: si è vero sul libro parla di licantropi, ma c’è un motivo per cui chiamo gli inuzuka mutaforma. Ma per questo dovrai aspettare di finire il 4° libro!!! Ciao a prestoooo!!!

 

Neko^^

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Capitolo 16
*** Minaccia con verità ***


Capitolo 16: Minaccia con verità

Capitolo 16: Minaccia con verità

 

Quella sera mi infiltrai in camera di Sakura. Non pensate male, non volevo farle niente. Solo starle accanto! Sai che novità, direte voi. Ma quando si è innamorati è così! Si vuole passare ogni momento della propria esistenza con chi si ama e io non avrei passato molto tempo della mia con lei.

Sakura sarebbe invecchiata e prima o poi si sarebbe spenta, come tutti in questo villaggio. L’idea mi spaventava…avrei dovuto vivere un eternità senza colei che amavo più di ogni altra cosa al mondo..

Bhe non era nemmeno detto! Probabilmente colui che si definiva mio nonno mi avrebbe fatto fuori, dato la mia cocciutaggine. Non mi sarei mai unito a loro, per nessuna ragione al mondo. Ma almeno se morivo... davvero sta volta, non avrei dovuto sopportale la solitudine in eterno.

L’alba giunse in fretta e quando Sakura riaprì gli occhi e mi vide, salto sul letto e urlò.

“Faccio questa impressione al mattino presto?” le chiesi ridendo.

“Naruto? che ci fai qui?” mi chiese tra lo stupito e l’alterato.

“Ti avevo promesso che sarei stato la prima cosa che avresti visto questa mattina e ho voluto tener fede alla parola data!” le ricordai.

“Non credevo di dover prendere alla lettera quello che mi hai detto! Sai che potrei prenderti per un pervertito?” mi disse

“Non sono mica Kakashi!”

“Ma sei stato allievo di Jiraya-sama. Chi meglio di lui poteva insegnarti certe cose?”

Le sorrisi, non aveva tutti i torti.

“Tranquilla sono rimasto buono qui nell’angolino a sentirti russare!” le dissi sorridendole.

“Russare? Io non russo!”

“Lo so, ma parli nel sogno!”

“Davvero?” sgranò li occhi “Ho detto qualcosa stanotte?”

“Ti sei fatta una bella chiacchierata!”

Sakura arrossì. Forse si ricordava quello che aveva sognato.

“Naruto io…ecco quello che ti ho detto sta notte…cioè in sogno…ecco…”

“Oh hai avuto una discussione con me! Cosa mi avresti detto?” chiesi curioso.

Sakura mi guardò sorpresa “Non avevi detto di aver sentito tutto?”

“Si, ma hai detto qualche ingrediente di qualche ricetta di famiglia!”

“Ti riferivi a quello?” mi chiese.

Annuii

“Si in effetti ho sognato anche di cucinare qualcosa da...” Arrossii “…portarti da mangiare!”

Sorrisi “Ormai sono un elemento fisso nella tua mente? Quindi posso definirmi il ragazzo dei tuoi sogni!”

Si volto sempre più rossa in volto “Non ti montare la testa! Più che sogni sono incubi! Infondo sono sempre infestati da un vampiro che si crede chissà chi!”

“Oh bhe…sai bene come sbarazzarti di me se vuoi! Basta una parola!”

“Correrò il rischio e continuerò a sognarti!” ad un tratto si alzò dal letto e cominciò a correre a destra e a manca “Oh mamma è tardissimo, devo muovermi se voglio andare a lavorare!”

Scrollai le spalle “Tu preparati, io ti rimetto a posto il letto!”

Sakura mi guardò e si mise a ridere “Ma se a casa tua era sempre disfatto!”

“Cosa centra! Non aver voglia di farlo, non significa non saperlo fare.”

“D’accordo accomodati”

Detto questo entrò nel bagno della sua camera, ma dimenticandosi da vestire dovette uscire praticamente subito.

Sakura rimase a bocca aperta

“Qualche problema? Non va bene?” chiesi

“H-hai g-già finito? Sei assunto a tempo pieno! Ma credo che qualche minuto al giorno siano sufficienti se in un secondo mi metti in ordine una camera intera!”

“Lavoro poco, ma lo  faccio bene! A quando il mio primo stipendio?”

Sakura mi si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra.

“Questo va bene come anticipo?”

“Direi proprio di si!” dissi mentre si staccava, ma l’afferrai prima che potesse scappare e la attirai nuovamente fra le mie braccia.

“Ma ora voglio anche il resto!”

Ci baciammo di nuovo, questa volta più seriamente, ma fummo interrotti da una voce

“Sakura è tardi, non dirmi che non ti sei ancora alzata” disse la madre di Sakura aprendo la porta.

“No, mamma non entrare!” urlò, ma non riuscì a fermarla.

“Perché no?”

Sakura si girò, ma vide che io ero sparito.

“Ehm…perché sono in pigiama!” disse in modo impacciato.

“Che assurdità ti vedo tutte le mattine in queste condizioni!”

“Ma non mi hai chiesto se mi sta bene, non mi piace farmi vedere così!”

La madre sbuffò e se ne andò chiudendo dietro di se la porta.

“Se n’è andata! dov’eravamo rimasti?” dissi ritornando al mio posto e facendo prendere un colpo a Sakura.

“Naruto, potresti anche avvertirmi quando compari.” Mi disse facendo la finta arrabbiata

“Ora non ho tempo, devo andare al lavoro!!! Qui qualcuno deve guadagnare per vivere…qui non siamo tutti immortali, ricordi?”

Quando fu finalmente pronta l’accompagnai al lavoro.

“Grazie per la compagnia, ma se vuoi un consiglio…fossi in te andrei a mangiare qualcosa! I tuoi occhi sono viola!” mi disse Sakura

“Lo sospettavo, ho la gola che mi brucia! Sono giorni che non mi nutro di qualcosa!”

“Allora vai, cosa aspetti?” disse spingendomi.

“D’accordo, buona giornata!” la salutai.

Lasciata Sakura al suo lavoro, corsi nella foresta. Avevo così fame da far estinguere gli orsi di questa zona. Forse esagero, ho provato di peggio.

Il banchetto fu abbondante e potevo ritenermi soddisfatto, ma…

“Avanti cosa vuoi ora?” dissi girandomi verso la persona che era dietro di me,

“Ecco io…” disse

“Kira, ho già detto che non ho intenzione di unirvi a voi! Non voglio più ripeterlo da oggi in poi!” dissi seccato.

Kira mi guardava con aria dispiaciuta “Ne sei sicuro? Non  c’è niente che  io possa fare perché tu possa cambiare idea?”

La fulminai con lo sguardo“Non voglio essere più uno spietato assassino. Non mi interessa se è nella mia natura. Cercherò di cambiarla a tutti costi e non sarete voi a farmi cambiare idea!” le urlai contro.

Kira fece qualche passo indietro spaventata e alzando le mani come per proteggersi disse “Calmati, non ti voglio costringere! Volevo solo essere sicura che fosse la tua decisione definitiva!”

“Lo è!” dissi calmandomi.

“Allora…”disse ma non continuò

“Allora cosa?” le chiesi. Capii che c’era qualcosa che mi stava nascondendo dal fatto che non mi guardava, aveva la testa bassa.

“Sta attento! Il nonno non ti darà pace!” mi disse dispiaciuta.

“Appena farà una mossa falsa dovrà vedersela con me! Non sono così debole come crede!”

Kira abbassò nuovamente la testa “Ma non è solo! Ricordatelo!”

Strinsi i pugni “Ho già provveduto a chiedere aiuto!”

Spalancò gli occhi “I mutaforma?!”

Annuii

“No! Non vorrai fare del male alla mia mamma e al mio papà!” disse  urlando

“Non farò del male a nessuno se non sono costretto!”

Kira si mise una mano sul cuore.

“Kira so che sei preoccupata e so anche che tu non sei cattiva, ma fai cose terribili a causa di tuo nonno!”

“Non è solo colpa sua…sono pur sempre un vampiro!” si giustificò

“Ma faresti solo del male alle persone quanto basta per sfamarti, dico bene?”

Annuii

“prometto che troverò un modo per non uccidere nessuno, ma se sono messo alle strette non puoi chiedermi di scegliere, fra una famiglia che per me non è mai esistita e che ora mi chiede  di fare ciò che non voglio e coloro che considero veramente la mia famiglia!”

Kira mi guardò esitante e mi disse “Allora corri a Konoha…nonno è già entrato in azione!”

Mi avvicinai e la scrollai per le spalle “Perché non me lo hai detto subito!”

“Perché è una trappola, me l’ha ordinato lui di venirti a dirtelo e io…non voglio che ti batti con i nostri parenti, avresti la peggio!” disse con le lacrime agli occhi.

“Dov’è?” le chiesi lasciandola la presa, non potevo avercela con lei.

“Al palazzo dell’hogake! Se sei fortunato ci sarà solo lei con la sua assistente!”

Corsi alla massima velocità verso Konoha. Il loro odore si poteva avvertire per tutto il villaggio. Anche gli Inuzuka si erano accorti della loro presenza. Infatti li trovai tutti davanti al palazzo dell’hokage, ma nessuno muoveva un muscolo. Vidi kiba e mi avvicinai.

“Kiba, che state facendo qui?”

“Ci sono dei vampiri con l’hokage! Hanno detto che alla prima mossa falsa, l’avrebbero uccisa! Nessuno di noi sa cosa vogliono!” disse stringendo i pugni “Ci sentiamo così inutili a non poter intervenire!”

“Calmati, ci penso io! Sono io quello che vogliono! Porterò nonna-Tsuande in salvo!” dissi e mi incamminai, ma Kiba mi chiamò.

“Buona fortuna Naruto!”

Gli sorrisi dopodichè mi recai nella stanza dell’hokage. Shizune era stesa a terra svenuta. Probabilmente l’avevano colpita nel suo tentativo di difendere l’hokage.

“Nonna-Tsunade, stai bene?” chiesi rivolgendole uno sguardo e ignorando per un istante i presenti in sala.

“Si! Non preoccuparti per me. Dimmi cosa sta succedendo? Cosa vogliono questi mostri da te?” mi chiese preoccupata.

“Salve Naruto, ci si rivede! Vedo che tua cugina, ti ha recapitato il messaggio!” disse quella fastidiosa voce di Kurai

lo guardai storto. Accanto a lui c’erano tutti li altri e Kira si unì a loro in quel momento.

“Ottimo lavoro Kira!” disse Kurai scompigliandole i capelli.

Kira non rispose, mi guardava dispiaciuta. Anche lei mi era contro, ma sapevo che non voleva, ma aveva paura di suo nonno. Non potevo fargliene una colpa.

“Cos’è quella faccia? Non dirmi che hai dei sensi di colpa!” le chiese bruscamente Kurai, spaventando la piccola.

“Lasciala stare! È pur sempre una bambina e tu non fai altro che usarla per i tuoi scopi!” provò a difenderla il padre.

“I nostri scopi Yaku! Ho forse vuoi dirmi che mi sei contro!”

Il padre di Kira si ammutolì. Tutti in quella famiglia dipendevano da Kurai e sembravano tutti temerlo, tranne Shiroi. Spesso pensavo che lui fosse peggiore di lui.

“Parla! Cosa speri di ottenere prendendo in ostaggio l’hokage?”

“Che tu ti sveglia! E torni alle tue origini!” mi disse duramente Kurai

“Scordatelo! Non sarò un assassino!” dissi ringhiando.

Kurai si mise a ridere.

“Non crederti meglio di noi! Sbaglio ho anche tu hai ucciso in passato! E se quello che mi ha riferito Aki è giusto, hai ucciso anche un tuo caro amico!!!”

Vidi Aki sussultare e abbassare la testa. Tutti quanti sembravano avere i nervi a fior di pelle in quella stanza, tranne Kurai e Shiroi. Quest’ultimo aveva una faccia compiaciuta.

Guardai con la coda dell’occhio Tsunade e Kurai si accorse della mia agitazione.

“Come mai sei così agitato? Ooooh l’hokage non lo sa! Come mai non gliel’hai detto?”

Strinsi pugni e denti. Non ero ancora pronto per dirle tutto.

“Bhe vorrà dire che glielo dirò io! Naruto ha ucciso il tuo amato…”

Non lo feci finire. Se Tsunade doveva scoprire la verità, non lo avrebbe saputo da un altro. Sarebbe venuta a conoscenza di tutto  da me.

“Nonna-Tsunade!” la chiamai. Vidi che mi guardava e continuai “Ho ucciso io Jiraya!” dissi abbassando la testa.

Tsunade rimase shockata. Sentii il suo cuore accelerare. Era incredula. La vidi anche mordersi le labbra.

“Hai del fegato ragazzo! Hai sentito cosa ha fatto il tuo caro pupillo?” disse rivolgendosi a Tsunade. L’hokage si girò a guardare Kurai e la vidi cambiare espressione. Spalancò gli occhi e continuava a fissarlo insistentemente. Sembrava ipnotizzata.

“Tsunade!” La chiamai.

Tornò in se, ma dopo avermi fissato un attimo girò la testa, per non incontrare il mio sguardo. Sentivo che comunque non riusciva ad odiarmi, ma era tremendamente delusa da me.

Fissai Kurai e gli altri con odio.

“facendo così mi farai solo allontanare dal villaggio, ma non a farmi unire a voi! Come ho già detto non mi interessano i tuoi piani e non mi importa che voi siate la mia famiglia. Konoha è la mia famiglia!”

Kurai sorrise “Una famiglia che ti volerà le spalle!” disse riferendosi a Tsunade “Ma noi saremo ad aspettarti a braccia aperte! Quando vuoi sai dove trovarci!”

Finito di parlare fece un cenno con la testa agli altri vampiri e ordinò loro che era il momento di lasciare quel luogo.

Mi sembrava strano che fosse finito tutto così, pensavo a una minaccia più grande, che avrebbe messo in pericolo le persone che amovo, invece si era limitato a dire la verità sull’omicidio di Jiraya. Non che fosse una cosa da poco, ma prima o poi avrei dovuto confessare tutto, quindi non mi aveva recato poi un danno così grave.

Facevo bene ad avere dei sospetti. Non avevo idea di cosa mi sarebbe successo da un mese a questa parte.

Quando mi accertai che il pericolo era sparito, mi girai verso Tsunade e la chiamai. La vidi alzarsi in piedi. Aveva la testa bassa e il viso ricoperto dai capelli.

Shizune si svegliò in quell’istante e non capii cosa fosse successo. Vide solo l’aspetto orribile dell’hokage.

“Mi dispiace!” dissi solamente. Come se delle semplici scuse avessero potuto mettere tutto apposto. Mi meritavo di più e non mi opposi a quello che decise di fare di me un momento dopo.

“Shizune! Porta subito qui una squadra Anbu!” disse.

L’assistente senza fare domande eseguì l’ordine e  pochi minuti dopo, mi ritrovai circondato da diversi ninja.

 

************************

Anche questo capitolo è andato? Piaciuto? Chissà quali intenzioni avrà Tsunade!!! Fatemi sapere!!!

E grazie a tutti

Risposta a:

 

Shi_angel: Ihih…volevo appunto che Naruto si comportasse con Sakura in maniera completamente diverso rispetto agli altri. Lo so forse è un po’ troppo mieloso, ma mi  uscito fuori così!!!

Comunque appena ho un po’ di tempo solitamente scrivo, per questo riesco solitamente a pubblicare ogni giorno, ma nel caso non dovessi farcela ovviamente posterò il giorno seguente…anche perché mi sa che dovrò cominciare a darmi una mossa, dato che li esami sono vicina. Però farò del mio meglio  per pubblicare il prima possibile ^^  ciao e grazie per la recensione.

 

Yuna92: noooo!!! Lo voglio anch’ioooooo!!! Me lo regali??? *_* va bhe che ho centinaia di foto di twilight sparse per il pc, ma qualcuna in più non fa male!!! Dico bene? Ciao…spero che ti sia piaciuto questo capitolo!!! Fammi sapere!!!

 

Mikuri Uchiha: vero sono teneri, ma chissà se Naruto riuscirà a mantenere la sua promessa!!! Eh eh…si vedrà!!! Ciao e grazie per aver scritto!!! A prestoooo!!!

 

Volpina90: Dai…ho provato ad accontentarti anche questa volta!!! Ti piace? Lo spero tantoooo *_*!!! Un consiglio? Non fantasticare troppo sulla ff. protresti rimanerci male se non va a finire come vorresti tu!!! Esperienza personale!!! T_T ciao alla prossimaaaa!!!

 

Cleo92: Sai una cosa? Orochimaru non l’avevo nemmeno preso in considerazione. Mi fa paura quel tipo…è orribile!!! Brrrr ho i brividi solo a pensarci!!! Speriamo rimanga nel suo nascondiglio buono buonino!!! ^^ Poi sinceramente non so ancora di preciso cosa fare accadere!!! Ciao e grazieeee!!!

 

NemoTheNameless: Non posso assicurarti che non giocheranno sporco, infondo è quello che sanno fare meglio i cattivi no? Grazie per avermi seguito. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!! Fammi sapere…ciaooooo!!!

 

Neko^^

 

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Capitolo 17
*** Prigionia ***


Capitolo 17:

Abbiamo lasciato Naruto circondato da una squadra anbu… come uscirà da questa situazione? E che intenzioni ha Tsunade nei suoi confronti?

Buona lettura ^^

 

Capitolo 17: Prigionia

 

Presto mi ritrovai circondato da una squadra anbu. Avrei potuto fuggire, ma non lo feci. Non era corretto. Ognuno di loro possedeva la sua attrezzatura ninja, ma sicuramente non avevano intenzione di usarla contro di me. Sia loro che Tsunade, sapevano che non sarebbe servito a niente minacciarmi con kunai o altro. Ma anche se avessero potuto farlo, non ce ne sarebbe stato bisogno.

Riconoscevo la mia colpa e se Tsunade voleva punirmi, non mi sarei tirato indietro. Le avrei dato questa soddisfazione.

Quando ormai ero “intrappolato”, Tsunade alzò la testa e mi fissò.

Rimasi stupito, qualcosa non andava in lei. Chiamatelo sesto senso, ma quello sguardo non poteva essere il suo. I suoi occhi erano diversi…erano di ghiaccio.

Potevo sentire i suoi sentimenti nei miei confronti in quel momento ed ero sicuro che non provava odio. Non ci riusciva, anche se sarebbe stato normale provare quel sentimento verso l’assassino di un suo prezioso amico.

Quindi se non mi odiava, perché aveva quello sguardo? Per quanto potesse essere arrabbiata, amareggiata, addolorata e delusa…quegli occhi non corrispondevano. C’era qualcosa di sbagliato.

Mentre cercavo di capire cosa, l’hokage parlò

“Portate questo vampiro nella prigione per i criminali di alto livello” disse con una voce fredda.

Non mi opposi. Se era in prigione che voleva rinchiudermi…ci sarei andato. Tutto pur di farmi perdonare e farla sentire meglio.

Gli anbu non dovettero nemmeno farmi pressione. A testa bassa li seguii in carcere, fino alla cella in questione.

Essa era esposta in modo tale che per più ore al giorno il sole potesse entrare al suo interno. Soprattutto a inizio pomeriggio, quando esso era più forte. So che non era possibile, ma sembrava fatta apposta per un vampiro. Inoltre le sbarre erano collegate a cavi elettrici, per impedire ai criminali di provare qualsiasi via di fuga.

Non lo sapevo ancora allora, ma rimanendo chiuso li dentro per diverso tempo, imparai che anche l’elettricità era una mia nemica oltre al fuoco, anche se non tanto da uccidermi. Poteva solo stordirmi, ma per un vampiro è già tanto. Forse non c’è cosa per noi che sentirci disarmati.

Quindi anche se avessi voluto tentare la fuga, non ci sarei riuscito.

Passava il tempo e mi sentivo come un uccello in gabbia. Agli altri prigionieri davano qualche ora di “libertà” all’aria aperta, sempre sotto lo sguardo vigile degli anbu incaricati di sorvegliare le prigioni. Io invece rimanevo perennemente li dentro…in quella cella umida.

Per distrarmi ogni tanto raddrizzavo le orecchie per ascoltare quello che accadeva all’interno del villaggio. Grazie al mio udito potevo sentire tutte le conversazioni che volevo. Mi sorpresi di venire a conoscenza che la notizia dell’uccisione di Jiraya da parte mia non era stata diffusa. Tsunade ne aveva parlato solo con Kakashi e Sakura, quando dovette spiegare loro la mia scomparsa.

Sakura non ne fu sorpresa, essendo già a conoscenza della verità, ma Kakashi non faceva altro che farfugliare che non era possibile, che c’era stato un errore e cose del genere.

Lo dicevo io che mi dava troppa fiducia.

Diverse volte sentii Sakura lamentarsi con Tsunade perché non le dava il permesso di venirmi a trovare, ma lei non sembrava avere intenzione di cedere. Anche Shizune, che era sempre tesa quando mi vedeva, cercò di convincere l’hogake che era troppo dura nei miei confronti. Anche lei era addolorata per la perdita di Jiraya, ma sapeva che avevo solo fatto ciò che il mio istinto mi diceva di fare, proprio come fanno le volpi con le galline, i lupi con gli agnelli e così via. Eppure a loro non li si attribuiva nessuna una colpa. Era una cosa naturale. Non sto cercando di giustificare il mio comportamento. Sapevo di aver sbagliato e non provavo rancore verso Tsunade perché mi aveva rinchiuso li. Mi sembrava giusto. I crimini…vanno puniti.

Ma per quanto un crimine possa essere grave…non bisogna scordarsi di coloro che li hanno commessi. Sono pur sempre esseri viventi…anche se su quest’ultima frase nei miei confronti non so se vale.

Passarono due settimane e finalmente qualcuno venne a farmi visita. Ero seduto in un angolino attaccato al muro. L’unico posto dove non arrivava il sole. Quei momenti erano tremendi. Non solo non potevo muovermi da li, ma non potevo nemmeno usare i miei sensi per potermi distrarre. Il chè  mi faceva solo concentrare nei miei disagi. Il tempo non passava mai e le giornate sembravano durare 48 ore se non di più.

“Naruto!” mi disse una voce, che però non riconobbi subito.

“Chi sei?” non alzai nemmeno la testa, volevo rimanermene nel buio più totale.

“Sono Kakashi!”

Di sicuro il mio maestro doveva essere rimasto sorpreso, dato che non avevo capito chi era, né dalla voce, né dall’odore.

“Kakashi!” dissi a voce bassa “Cosa vuoi?”

“Sono riuscito ad avere il permesso dall’hokage di venirti a trovare! Sakura ti saluta! Vuole farti sapere che ha cercato più volte di venirti a trovare e farti sapere che gli manchi”

“Lo so! Quando posso vi ascolto!”

Kakashi sospirò “Ti devi sentire solo qui dentro vero?”

Sogghignai “La solitudine non è al momento il mio problema principale!” dissi, sta volta alzando la testa.

Kakashi sussultò quando mi vide.

“Naruto…i tuoi occhi!”

“Cos’hanno che non vanno?” ringhiai avvicinandomi alle sbarre “Scommetto che sono rossi, vero?”

“Da quant’è che non mangi?” mi chiese preoccupato.

“Da quando sono qui dentro!” dissi guardandolo storto “Anche se sono immortale non significa che non soffra la fame!” gli dissi nuovamente ringhiando.

“Cercherò di farti avere qualcosa!” disse cercando di calmarmi.

Sempre con un sorriso malino dipinto sulle labbra dissi “Non ce n’è bisogno! Ho quello che mi serve proprio davanti a me!”

Kakashi spalancò gli occhi a quella frase. Aveva capito che intenzioni avevo. Vide mentre assumevo una posizione di attacco. Mi lanciai contro di lui. Riuscii a ferirlo a un braccio prima che, a causa del contatto con le sbarre, prendessi la scossa.  Il voltaggio era abbastanza forte da stendermi.

Kakashi si allontanò tenendosi il braccio sanguinante, mentre io, dopo essermi rialzato lentamente mettendomi in posizione seduta, assaggiai il sangue di Kakashi che mi era rimasto nelle mani. Mi venne ancora più sete di quanto già non ne avevo.

Il mio maestro vedendo che ormai avevo perso completamente il controllo se ne andò, rassicurandomi però che avrebbe fatto qualcosa.

Passarono ancora un paio di giorni. Di Kakashi nessuna notizia e le mie condizioni peggioravano. Non provavo nemmeno più a distrarmi con i pettegolezzi del villaggio, cercavo solo un modo per andarmene da li.

In uno di quei terribili giorni vidi che nella prigione c’era movimento. Cercai di capire cosa era tutta quella confusione. Sperai addirittura che mi avessero messo un compagno di cella. Se fosse stato così, non avrebbe avuto vita lunga.

Finalmente vidi chi erano i nuovi prigionieri. Erano Kakashi, Sakura e Shikamaru. Quest’ultimo era venuto a conoscenza di quello che mi era successo e decise di dare una mano ai due.

Non capivo cosa ci facessero lì, ma non ero affatto dispiaciuto…anzi sogghignai.

“Salve ragazzi!” dissi loro. Si trovavano nella prigione davanti alla mia.

“Naruto! Stai bene?” mi chiese Sakura preoccupata.

“Domanda idiota!” le dissi bruscamente. “E così anche voi siete finiti in questo posto! Chi l’avrebbe mai detto! Non eravate dei ninja a modo voi tre? E tu Sakura? Cosa hai fatto alla nonna, tanto da farti spedire qui? Sei stata una bambina cattiva?” le dissi in modo cattivo.

Sakura abbassò la testa. Kakashi le mise una mano sulla spalla e le disse

“Sakura ricorda che non mangia quasi da tre settimane! Non è in lui!”

Annuì.

“Baka! Se siamo qui è perché abbiamo provato ad aiutarti!” disse Shikamaru.

“Gran bel risultato!” dissi deridendolo.

“L’hokage non ci da minimamente ascolto! Abbiamo fatto il possibile! Dovresti almeno apprezzarlo!” continuò il ragazzo.

“Tsè! Non vi ho chiesto niente!”

Il tempo continuava a passare. Gli altri fecero numerosi tentativi per liberarsi, ma a guardia di quelle prigione c’erano gli anbu…con loro non si scherza. Infatti un paio di volte erano riusciti a liberarsi, soprattutto grazie a Kakashi. Per questo era considerato un dei migliori ninja all’interno della foglia. Ma anche il migliore cade davanti a numerosi “nemici” della sua stessa potenza. Cosi tutto tornava come prima. Sia io che loro, rimanemmo in prigione ancora per un po’ di tempo.

Anche i ninja a guardia della prigione erano sorpresi di vedere all’interno della prigione il copia ninja, ma non si sarebbero mai opposti all’autorità dell’hokage che sembrava non ragionare più.

Aveva passato ogni limite. Aveva dato l’ordine di rinchiudere tutti coloro che provavano ad aiutare i prigionieri senza nessuna colpa. In poco tempo anche altri nostri compagni furono catturati, compreso il famoso Gai che aveva cercato di aiutare il suo rivale numero uno.

Ormai era passato un mese e non facevo altro che ringhiare. Ero proprio come una bestia selvatica. Sakura cercava di farmi coraggio, ma io non avevo la minima voglia di ascoltarla. Non mi importava niente di quello che diceva.

Un giorno ricevemmo tutti una visita inaspettata. Kira.

“Ciao Naruto!” mi disse con una voce tremolante.

La guardai storto e le ringhiai contro.

“Cosa ci fa una ragazzina come te qui dentro?” disse Shikamaru.

“Ma come non mi riconosci? Sono la vampira che voleva mangiarti tempo fa!” li fece l’occhiolino

Shikamaru deglutì.

“Cosa vuoi da Naruto!” disse in modo minaccioso Sakura.

Kira si rattristò “Vedere a che punto di sopportazione è! Ormai è allo stremo!”

“Centrate qualcosa in questa situazione voi?” chiese Kakashi.

Kira annuì.

“è solo colpa nostra! Tsunade non centra niente! Mio nonno sta controllando la sua mente. Ha questo potere e sta facendo in modo che l’hokage faccia soffrire Naruto in modo tale da farlo imoazzire!” disse abbassando la testa.

“Era proprio come sospettavamo!” disse Sakura.

“Perché? tu eri arrivata a questa conclusione?” chiese Shikamaru

“E ti definiscono intelligente? Certo che no, ma non dirmi che non ti sei accorta che Tsunade-sama non era lei ultimamente!”

“Si, me ne sono accorto! Secondo te, ci avrebbe rinchiuso qui dentro, solo per aver provato a  dare da mangiare a Naruto?”

“Dobbiamo sentirci sollevati! Almeno significa che non ce l’abbiamo contro!” disse Kakashi “Avremmo dovuto decidere se rimanere fedeli a Konoha e andare contro a quello che crediamo o diventare criminali per aver aiutato Naruto!”

“Come si può sciogliere questo sortilegio?” chiese Shikamaru.

“Non si può! Quando mio nonno deciderà che il suo piano è completo, la lascerà stare!” disse “Manca poco ormai!”

“Cosa vuoi dire?” chiese Sakura

Kira scosse la testa “Mi dispiace! Verrei punita se parlassi. Ho già detto troppo e se mio nonno è nei paraggi e mi ha sentita…non voglio nemmeno immaginare cosa mi farà!”

“Tu non mi sembri pericolosa…”

Kira ferita nell’orgoglio ringhiò “Attento a come parli! I vampiri non amano sentirsi dire certe cose!”

“Ehm…mi dispiace, quello che volevo dire e che sembri essere dalla parte di Naruto! Potresti far qualcosa per liberaci? Distrarre gli anbu per esempio?”

“No!” disse Kira

Mi misi a ridere. Kira si girò  guardarmi preoccupata “fidatevi, siete più al sicuro li dentro!” disse prima di andarsene.

Il sole cominciò a tramontare e qualcosa cominciava a muoversi. Un anbu con una maschera a forma di volpe si diresse verso la mia cella con delle chiavi in mano. Quel ninja era all’oscuro di quello che ero, se no vedendo le condizioni in cui ero, avrebbe dato ascolto al consiglio di Kakashi.

“Non apra quella porta!” urlò.

“L’hokae, mi ha dato il preciso ordine di liberare Uzumaki Naruto! Non posso disobbedire!” rispose l’anbu.

“L’hokage non è in se! Ci dia retta!” urlò Sakura.

Anche tutti gli altri prigionieri cercarono di convincere il mio liberatore ad andarsene, ma a nulla servirono le loro avvertenze.

Finalmente dopo tanto tempo, il cancello della prigione si aprì. L’anbu mi diede l’ordine di seguirlo. Lo feci…per qualche passo dopodiché gli saltai addosso e lo feci fuori.

Sakura e Ino si coprirono gli occhi. Certe scene per loro erano troppo.

Gli altri urlavano cercando di farmi tornare in me. Sentendo le urla altri ninja vennero a controllare cosa stesse succedendo. Quando videro il loro compagno steso a terra, mi attaccarono. Li uccisi tutti, ma non ebbi il tempo di nutrirmi che qualcosa mi afferrò per le braccia e mi fermò. Lottai con tutte le mie forze, ma non riuscii a liberarmi.

“E così dicevi che non avresti più ucciso umani!!! L’avevo detto che avresti cambiato idea! Questa è la tua vera natura Naruto!” mi disse qualcuno che a velocità estrema era comparso davanti a me.

“Mi raccomando Shiroi, tienilo ben stretto!”

“Certo papà!”

In quel momento constatai la vera forza di mio zio. Non ero nemmeno in grado di fare grandi movimenti, con lui che mi teneva ben stretto fra la sua presa.

“Scommetto che hai sete vero?”

Annuii.

Kurai sorrise soddisfatto e facendomi portare via da Shiroi, si diresse verso i miei compagni, i quali guardavano la scena senza poter intervenire. Si leggeva nei loro sguardi la rabbia che provavano in quel momento e anche il loro sconforto.

Kurai soddisfatto per quelle espressioni disse loro “Ci rivedremo presto miei cari! E sarà proprio il vostro amato Naruto a porre fine alle vostre misere vite! Ah ah ah.

Si allontanò facendo riecheggiare il suono della sua risata per tutta la prigione.

 

*********************

 

Eh eh… spero di non essere stata un po’ troppo brutale. Vi aspettavate una cosa del genere? Chissà come andrà a  finire!!!

Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando…recensite…

Ciao e grazie mille ai miei recensori…ARIGATOU!!! Ci sentiamo presto

 

Neko ^^

 

 

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Capitolo 18
*** La ribellione di una bambina ***


Capitolo 18:

In questo capitolo non sarà Naruto a raccontare la storia, dato le sue attuali condizioni, ma sarà Kira, la cugina.

Buona lettura ^^

 

Capitolo 18: La ribellione di una “bambina”

 

Parla Kira

Mi sentivo in colpa. Anche se non volevo, avevo aiutato il nonno nel suo intento.

Non conoscevo ancora bene Naruto. Di lui sapevo solo che era mio cugino, ma mi stava già simpatico. Mi piaceva il suo modo di ribellarsi a quello che non gli andava a genio, come l’istinto omicida dei vampiri e a soprattutto mio nonno.

Era la prima persona che aveva osato “sfidarlo”, non obbedire ai suoi ordini e io avevo contribuito a renderlo uno spietato assassino.

Noi altri invece non avevamo il coraggio di ribellarci. Eravamo forti fisicamente, ma allo stesso tempo deboli e soccombevamo alle ingiustizie che ci venivano imposte.

Noi sapevamo di cosa era capace il nonno quando perdeva le staffe. Non risparmiava nessuno. Lo avevo visto. Molte persone e anche nostri simili sono stati brutalmente uccisi sotto i miei occhi. Anche il bisnonno non aveva avuto speranze con lui. Non condivideva le sue idee. Era troppo magnanimo per i suoi gusti.

Era accecato dalla sete di potere e pur di ottenerlo non aveva guardato in faccia nemmeno coloro che lo avevano messo al mondo.

Forse io, i miei genitori e Naruto compreso non potevamo definirci dei veri vampiri. Quelli autentici erano coloro che agivano come il nonno e zio Shiroi. Si, perché i veri vampiri sono coloro che annientano tutti coloro che incontrano nel loro cammino. Sete o non sete. Sono esseri senza scrupoli.

Noi altri invece potevamo essere anche definiti spietati assassini, ma uccidevamo solo quanto bastava per la nostra “sopravvivenza”.

Mio nonno si divertiva a far soffrire gli altri…e anche noi. Se noi eravamo ancora in vita era solo perché gli servivamo. Non l’ho mai sentito dire niente del genere, ma per quanto io sia giovane, certe cose le capisco.  Dovevate vederlo come era compiaciuto del risultato ottenuto con Naruto.

Aveva completamente mandato in tilt il cervello del mio povero cuginetto.

I miei erano rimasti a casa il giorno della sua liberazione. Anche quello era un ordine del nonno, ma io con una scusa lo avevo seguito. Mi sono dovuta mettere addosso un suo indumento per coprire il mio. Non so cosa ne sarebbe stato di me, se mi avesse scoperto. Certo avrei potuto dire loro che ero interessata ad assistere alla liberazione di Naruto, ma restava il fatto che avevo disubbidito agli ordini e cioè restare alla larga da Konoha.

Quando finalmente il nonno e lo zio si allontanarono dalla prigione, potei uscire allo scoperto. Trattenei il respiro per non farmi soggiogare dall’odore del sangue dei numerosi ninja caduti e mi avvicinai alle prigioni dei compagni di Naruto.

“Cosa ci fai di nuovo qui?” Mi chiese Sakura fulminandomi con lo sguardo “Se ci avessi liberato quando te lo avevamo chiesto, a quest’ora Naruto, non avrebbe combinato questa strage!” continuò a dirmi ormai con le lacrime agli occhi.

Non le risposi, fu il mio adorato ragazzo dalla coda alta a parlarle.

“Sakura, posso capire cosa stai provando, ma credo che il motivo per cui questo vampiro non ci abbia liberato è per evitare che Naruto facesse del male anche a noi!” Shikamaru guardò verso di me, come se volesse una risposta di conferma.

“è così! Se vi avessi liberato, Naruto avrebbe commesso il più grande sbaglio della sua vita e non se lo sarebbe mai perdonato!” dissi.

“In qualche modo dobbiamo esserti quindi riconoscente, giusto?” mi chiese Kakashi.

“No, io sono complice in quanto accaduto! Non voglio essere ringraziata per niente!” dissi loro.

Diedi un forte calcio alla serratura della porta e la spaccai. Ripetei l’azione anche con le celle degli altri compagni. Non sapendo chi era buono o no…rischiai anche di liberare qualche criminale che si meritava di essere li.

La prima cosa che fecero Sakura e la sua amica bionda quando furono libere, fu avvicinarsi ai ninja a controllare le loro condizioni.

Ripetei più volte che per loro non c’era speranza, ma mi sbagliai. La maggior parte dei anbu era solo ferito in modo grave, ma non in pericolo di vita. Per altri invece non ci fu niente da fare, ma la situazione era andata meno peggio del previsto.

“Ragazzi!” urlò qualcuno. Era una giovane donna dai capelli scuri con in braccio un maialino.

“State tutti bene?” chiese.

Tutti risposero affermativamente e subito chiesero dell’hokage.

“Tsunade-sama si è appena ripresa! È svenuta improvvisamente e quando ha ripreso i sensi non ricordava nulla di quello che è accaduto in quest’ultimi giorni!” raccontò.

“Come è possibile?” chiese la ragazza bionda.

“Succede così! In fondo per tutto questo tempo è stata come addormentata! Non si è accorta di quello che le veniva fatto!” spiegai loro.

Tutti i feriti vennero portati all’ospedale da Kakashi, Shikamaru, un ragazzo cicciotello, e due tizi strambi vestiti con delle tute ridicole che non facevano altro che ripetere che il potere della giovinezza avrebbe fatto risolvere tutto per il meglio.

Erano stati tutti imprigionati per aver voluto aiutare un loro amico, senza aver paura delle conseguenze che avrebbero potuto subire.

Li invidiavo. Loro si che erano coraggiosi, mentre io per paura che mi venisse fatto del male, avevo assecondato i desideri di mio nonno, andando anche oltre alle cose in cui credevo, ma ora avevo deciso di dire basta.

Noi ragazze invece ci recammo da Tsunade, per accertarci delle sue condizioni. Le altre erano titubanti a raccontarle quello che era accaduto. Lo feci io per loro, ma ovviamente misi da parte il tatto. La donna rimase shockata e cadendo sulle ginocchia si domandava come avesse potuto fare una cosa del genere.

Tutti noi cercammo di rincuorarla e spronarla a fare qualcosa.

“Non ti serve a niente piangerti addosso. Prima di tutto non eri tu a gestire la situazione e in secondo luogo, dobbiamo fare qualcosa per prepararci!” dissi loro.

“Prepararci a che cosa?” Mi chiese Shizune.

“Ora che la nostra famiglia è al completo, mio nonno darà inizio alla sua conquista di tutte le terre, partendo proprio da Konoha. E indovinate chi ci sarà in prima linea?” chiesi loro

“Naruto!” tutti dissero all’unisono.

Annuii.

“Ma ci sarà un modo per farlo tornare in se!” disse Sakura “Naruto non è un mostro, ce l’ha dimostrato più volte in passato! Non voglio abbandonarlo, avrà ucciso molti ninja quest’oggi, ma sappiamo che non era in se, non lo avrebbe fatto se no!” Disse per convincere noi e soprattutto se stessa.

“Probabilmente hai ragione. Non lo avrebbe mai fatto, ma ricorda che è pur sempre un vampiro e quando perdiamo il controllo difficilmente riusciamo a tornare lucidi!” dissi loro.

“Naruto ha una grande forza di volontà! Quando stavo per morire, si è trattenuto dall’uccidermi, nonostante fosse fuori controllo!” mi disse Sakura. Voleva mantenere strette quelle speranze che aveva.

Scossi la testa “Le circostanze erano diverse. Se perdiamo la testa per l’odore del sangue umano, ma comunque siamo abbastanza sazi è più…diciamo facile per noi controllarci, ma se non mangiamo da giorni o nel caso da Naruto addirittura settimane, diventiamo praticamente pazzi e nemmeno le persone a cui siamo più legati riescono a fermarci…anzi ci rivoltiamo contro anche loro. Per questo mio nonno si è fatto aiutare da mio zio. Avendo una grande potenza, non fa fatica a trattenere un vampiro impazzito, ma se mio nonno avesse agito da solo, sicuramente Naruto avrebbe avuto la meglio su di lui!”

Sakura cadde in ginocchio e iniziò a piangere. Non voleva credere che tutto fosse finito.

Ino si avvicinò a lei e l’abbracciò cercando di rincuorarla.

“perché ci aiuti?” chiese Tsunade

“Perché non voglio darla vinta a mio nonno e poi questo villaggio non mi dispiace, non voglio che venga distrutto…cosa inevitabile!” risposi.

“Stai cercando di dirci che Konoha ha le ore contate?” chiese Shikamaru che era arrivato in quel momento con tutti gli altri.

“Esatto” dissi

“No!” Disse determinata Tsunade “Impiegheremo tutti i ninja disponibili del villaggio per preparare una offensiva verso questi vampiri. Daremo l’ordine di non fare del male a Naruto, ma se riescono ad averli sotto mano, avranno il permesso di sterminare gli altri.”

Sospirai. In mezzo a quei vampiri c’erano anche i miei genitori. Anche loro erano delle vittime di quella situazione. Non avevano ambizioni alte, per loro bastava vivere per l’eternità come una famiglia serena. Invece dovettero soccombere alla presunzione del nonno, il quale non faceva altro che minacciarli, dicendogli che al primo sgarro, mi avrebbe tolto di mezzo. Per lui non ero altro che una bambina capricciosa che gli dava grane.

A quei ricatti i miei non poterono sottrarsi e anche loro, come la sottoscritta, dovettero fare cose che non avrebbero mai voluto fare pur di soddisfare i desideri di mio nonno. Allo stesso modo venivo ricattata io, con la minaccia che sarebbe stato fatto del male alla mia mamma e al mio papà.

Ora mi ero stancata di quella vita, ma non potevo non temere per la loro sorte. Soprattutto dopo quello che avevo visto nella mia visione.

“Fatevi aiutare anche dai mutaforma. Vi saranno indispensabili. Loro hanno la capacità di eliminare i vampiri!” suggerii.

Tsunade mi guardò sorpresa. Non sapeva niente su di loro, ma dopo che Kakashi e Sakura le spiegarono tutto, dopo un attimo di sorpresa, mandò a chiamare il clan degli Inuzuka.

Erano venuti i rappresentanti della casata e dopo qualche perplessità, dato che il loro doveva essere un segreto, decisero che avrebbero convocato un’assemblea e si sarebbero messi d’accordo con tutti i membri del clan.

Se si contavano tutti i ninja e i mutaforma, si arrivava a un intero esercito, ma sarebbe bastato contro sei vampiri? Un numero piccolo, ma estremamente pericoloso.

A quel punto dovetti andarmene. Mio nonno di sicuro sarebbe stato di rientro tra qualche minuto. Grazie alla presenza di Naruto, sicuramente lui e mio zio erano stati rallentati e quindi avrei avuto il tempo di arrivare a casa, prima del loro rientro.

Mi fiondai verso la mia “tana” senza scordarmi però di liberarmi dell’indumento di mio nonno che avevo addosso. Non avrei saputo spiegare il perché me n’ero impossessata.

Giunsi a destinazione, ma una brutta sorpresa mi attese. Mio nonno era già rincasato e mi aspettava davanti alla porta di casa.

“Bentornata Kira, piaciuta la passeggiata?” mi chiese duramente.

Cercai di mantenere la calma. Se non avessi mantenuto “il sangue freddo” sarebbe stata la fine

“Dove sei stata?” mi chiese

“Sono andata a caccia! Avevo sete!” dissi scrollando le spalle.

“Non sento odore di sangue!” disse guardandomi duramente.

“Per forza! Oggi gli umani devono essere rimasti tutti a casa, non ho trovato nessuno in giro!”

Dissi passandogli “tranquillamente” a fianco superandolo.

Non so se ci credette o no, fatto sta che non mi fece più alcuna domanda.

“Allora nonnino, dov’è il mio cuginetto?” chiesi cercando di deliziarmelo un po’

“è nella sua camera con Shiroi, ma non ti conviene andare a salutarlo!” disse sogghignando.

Deglutii “Uh è messo tanto male?” chiesi cercando di fingere di essere interessata alla cosa. In realtà sapevo benissimo in che condizioni era. Sembrava che fosse appena stato trasformato in vampiro. Affamato, senza controllo, con la sola voglia di fare  a pezzi qualcuno.

“Vatti a preparare! Domani è il gran giorno!” mi disse

“Gran giorno per cosa?” gli chiesi spaventata, sperai seriamente che non si accorgesse del mio umore.

“Ma come? Te ne sei già dimenticata Kira? Domani si andrà a Konoha e conquisteremo il primo villaggio! Sarà un giorno glorioso per noi!”

“Evviva!!! Che bello nonno!” saltai di qua e di là.

“Mi piace vedere quanto sei entusiasta!” Mi disse scompigliandomi i capelli e andandosene.

Mio padre aveva assistito la scena, al contrario di mio nonno, lui si era accorto che fingevo.

“Dove sei stata? Lo sai  cosa sarebbe potuto accaderti se…”

“Non mi importa!  Non ho più voglia di fare quello che vuole lui, se devo morire preferisco farlo facendo qualcosa in cui credo!”

Mio padre si avvicinò e mi abbracciò “abbi pazienza piccola mia, un giorno finirà tutto e noi potremo vivere tranquillamente!” mi disse. Voleva rassicurarmi, ma sapevo che non sarebbe andata a finire come lui sperava

“Non è vero! Non accadrà mai!”

Mio padre mi guardò in faccia “Non dire così vedrai che…aspetta, tu ti stai riferendo a qualche visione?”

Scrollai la testa “N-no! Non è così, ti sbagli! Io…io sono sicura che non si sistemerà mai niente perché qui nessuno si ribella!”

“Stai mentendo!”

Mi alzai e correndo mi diressi in camera mia sbattendo la porta. Non volevo parlare con nessuno di quello che avevo visto, ci avrei pensato io a non far avverare la mia visione.

Il giorno dopo arrivò praticamente subito. Tutti noi eravamo schierati davanti alle porte di Konoha.

Io ero agitatissima e nonno se ne accorse.

“perché sei così agitata Kira? Fra poco sarà tutto finito!” mi disse con il sorriso sulle labbra.

Io guardai preoccupata con la coda dell’occhio i miei genitori. Anche mia madre non era tranquilla e mio padre invece non faceva altro che fissarmi. Dal mio comportamento della sera prima, aveva capito che non sarebbe finito tutto liscio come sperava lui.

Poi rivolsi il mio sguardo a Shiroi , il quale era intento a tenere fermo un Naruto agitato e desideroso di fare strage delle persone che c’erano al villaggio.

Se la mia visione non si sarebbe avverata, sarebbe finita male in qualunque caso. Naruto non sarebbe stato più lo stesso e idem per il villaggio.

Continuavo a pensare a un modo per evitare che la mia visione si rivelasse esatta, quando sentii qualcosa che mi si appoggiò sulle spalle. Era la nonna, che cercava di farmi forza. Mi sorrideva gentilmente, ma non mi rassicurò affatto.

“Caro, forse sarebbe il caso di lasciare Kira fuori da questa storia! È pur sempre una bambina!” disse la nonna.

Me la scrollai di dosso e arrabbiata le urlai contro “Smettila di trattarmi come una poppante! Posso benissimo decidere io cosa fare e voglio partecipare a questa missione, non potete proteggermi per sempre! Ricorda che sono immortale e come tale è difficile che qualcuno mi possa fare del male. Soprattutto quei uomini che sono li dentro!” dissi stringendo i pugni.

In realtà avrei voluto scappare e andarmene da li per sempre, ma non potevo…avevo deciso che in un modo o nell’altro mi sarei opposta a mio nonno e lo avrei fatto anche a costo della mia eternità.

Volevo essere libera di scegliere  e non più condizionata da lui.

“Finalmente” Arrivò il momento per noi di varcare la soglia di Konoha.

I ninja all’interno, erano tutti li schierati e pronti alla difesa del proprio villaggio. Erano presenti anche i mutaforma. Infatti si potevano vedere una decina di cani di dimensioni enormi.

La battaglia stava per iniziare.

 

Allora cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto, nonostante la modifica del narratore! Fatemi sapere e grazie a tutti.

Risposta a:

 

SAKURACHAN: Naruto ormai si è abituato all’odore di Sakura e comunque anche se qualche volta può avere qualche pensiero cattivo, non perde la testa perché le vuole bene e non le vuole fare del male. Ciao e grazie!!!

 

NemoTheNameless: a me sono venuti i brividi scrivendo il capitolo. Che ci sia un po’ di drammaticità mi piace…ma sinceramente mi sento un po’ in colpa a far morire quei poveretti cosi crudelmente!!! Ciao grazie per aver recensito

 

Mikuri Uchiha: il privilegio di uccidere suo nonno, tecnicamente spetterebbe a Naruto, ma se vuoi dargli una mano ti faccio comparire in qualche capitolo e ti faccio sfoderare un bel destro che lo mette ko!!! ^^ ciao e grazie

 

Yuna92: sul fatto che Naruto non faccia più del male a nessuno…non posso promettertelo. Infondo è impazzito!!! Spero che il capitolo ti sia piaciuto anche se è cambiata la narratrice, ma presto quando tornerà in se (se tornerà in se) sarà nuovamente Naruto a raccontare.

Ciao a prestoooo!!!

 

Bacinaru: sono d’accordo con te!!! Se non accadesse niente di particolare…sarebbe noioso. Però se quando accadono cose brutte e la situazione non migliora…sigh… nooooo!!! Naruto torna in teeeeee e fai fuori quei succhiasangueeee!!! Speriamo in bene ^^

Ciao alla prossima!!!

 

Cleo92: ti dirò che per una cosa ci sei andata vicina!!! Anche se non accadrà esattamente per quello che hai detto tu…ma una cosa simile!!! La strage al villaggio dubito che mancherà…purtroppo!!! Ciao e continua a seguirmi ^^ ciao grazieeee

 

Shi_angel: L’ho fatto apposta a dare quel potere al nonno. Volevo che fosse lui a far impazzire Naruto tramite però qualcun altro, in questo caso Tsunade. Volevo che per un po’ fosse Tsunade a passare per cattiva, anche se in realtà non centra niente. Sinceramente non so che fine far fare a Kurai al momento, se ucciderlo o lasciarlo in vita…ci devo ancora pensare!!! Ciao e grazieeee!!!

 

Volpina90: muahaha Naruto ora è cattivo!!! XD era già tutto prefissato! Appena ho deciso che sarebbe stato un vampiro, mi sono prefissata una sua “improvvisa” pazzia e lo sterminio di molte persone!!! Dopotutto un vampiro, rimane un vampiro…in questo caso adorabile (dico quando è tranquillo xò!!! XD) ciao a prestoooo

 

NaruYondaime: Grazie mille!!! ^///^ Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che continuerai a seguirmi ciaoooo!!!

 

Neko^^

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Capitolo 19
*** La tragica battaglia – La visione di Kira ***


Capitolo 19: La tragica battaglia – La visione di Kira

Capitolo 19: La tragica battaglia – La visione di Kira

 

Parla Kira

I ninja di Konoha erano tutti schierati davanti a noi. In prima linea non c’era nessuno degli shinobi che conoscevo. Tirai un sospiro di sollievo, per loro non dovevo temere… non al momento almeno. Invece quei poveretti li davanti sarebbero stati di sicuro le prime vittime.

Alzai lo sguardo e vidi l’aria soddisfatta di mio nonno. Si stava già pregustando il sapore della vittoria. Come se potesse dare per scontato che nessuno fosse stato in grado di fermarci. Tecnicamente era così. Anche se mi opponevo, io non bastavo per fermare la sua avanzata. Se riuscivo a far tornare Naruto in se…neppure. Se anche i miei genitori si fossero ribellati forse qualche speranza l’avremo avuta, soprattutto se i mutaforma ci davano man forte.

Ma sarebbe potuto anche accadere che si rifiutassero di darci una mano. Siamo pur sempre i loro peggior nemici e difficilmente i mutaforma e vampiri si schierano dalla stessa parte, nemmeno per una buona causa. Ma Naruto era riuscito a farsene amico uno …quindi forse potevo ancora sperare.

In quel momento di stallo fra le due posizioni, vidi Tsunade fare dei passi avanti e prendere la parola “Non vi permetteremo di conquistare il nostro villaggio! Ammetto che siete dei vampiri molto potenti e probabilmente nello scontro uno contro uno, noi umani non avremo speranze, ma come vedi siamo molto numerosi e inoltre disponiamo dell’aiuto dei mutaforma!”

Mio nonno rise “Ah ah ah! Quei 2 cagnetti non ci fermeranno!”

“Aspetta che ti afferriamo e vedremo chi riderà per ultimo!” disse uno dei mutaforma che non aveva ancora preso le sue sembianze canine fino ad allora.

Da quanto avevo capito quei cani non parlavano se non avevano le loro sembianze umane.

Un ninja delle prime linee chiese all’hokage di allontanarsi.

Lei era l’ultima speranza per il vilaggio se loro non fossero stati in grado di annientarci.

Mio nonno decise che era il momento di intervenire.

“Shiroi! Lascia andare Naruto!”

Mio zio sogghignò. Non vedeva l’ora che gli venisse impartito quell’ordine e con grande piacere lasciò la presa.

Naruto fece un ringhio di disdegno per aver dovuto aspettare così a lungo. Si lanciò come una furia verso gli umani, i quali avevano cominciato ad avanzare con ogni tipo di arma conosciuta nel mondo ninja.

“Ricordate! Non uccidete Naruto!” disse Tsunade.

Ma in questa battaglia non si trattava di eseguire gli ordini. Ognuno avrebbe combattuto per la propria sopravvivenza e per quella dei suoi cari.

Naruto  non di fermò nemmeno un attimo. Neanche i richiami dei suoi amici riuscirono a destarlo dal suo proposito: uccidere e bere.

Solo lui da solo e in pochi minuti aveva fatto fuori una ventina di ninja, dopodiché mio nonno, stanco di stare a vedere, diede l’ordine anche a noi di andare all’attacco e fare strage degli abitanti di quel posto.

Tutti i miei parenti si diressero all’attacco. Un paio di mutaforma si erano gettati addosso a mio nonno, altri invece avevano preferito mio zio. A quanto pare avevano già individuato i nemici più pericolosi.

I ninja di cui conoscevo l’identità non erano ancora intervenuti. Tsunade aveva dato loro l’ordine di intervenire solo quando la situazione sarebbe stata critica. Alcuni di loro si lamentarono, dicendo che avrebbero perso tutto il divertimento.

Non sapevano quanto erano fortunati a tenersi fuori da quella inutile lotta.

Io rimasi ferma a guardare lo scempio che si stava compiendo davanti ai miei occhi. Anche i miei genitori erano li in mezzo e mietevano vittime.

Spostai il mio sguardo su Naruto. Era ancora intento a lottare. Ormai avrebbe già dovuto bere a sufficienza per calmare la sua sete, ma sapevo che se anche fosse stato così, non sarebbe tornato in se.

Purtroppo quando iniziamo a assaggiare il sangue umano, finche ci sono prede nel giro di qualche metro, attacchiamo e lui non era da meno. Sarebbe servito un miracolo perché si fermasse.

Girai lo sguardo verso mio nonno. Si stava liberando di alcuni mutaforma che gli si erano gettati nuovamente addosso a lui. Mia nonna gli dava una mano come poteva. Vampiro o no, odiava combattere.

Shiroi invece in poco tempo aveva steso, ma non ucciso gli avversari pelosi che si erano scagliati contro di lui.

Spostai ancora il mio sguardo e vidi Shikamaru, lui non aveva ricevuto l’ordine si starsene buono. La sua capacità di controllare l’ombra sarebbe servita agli abitanti di Konoha. Fui sollevata di vedere che stava bene, ma quando mi accorsi che cosa stava facendo, il “sangue” mi si congelò nelle vene.

Con la sua tecnica ninja aveva intrappolato mia madre. Non riusciva più a muoversi e un mutaforma le saltò addosso.

Rimasi paralizzata, una parte della mia visione si stava avverando. Mia madre venne gravemente ferita e quando il cane le stava per dare il colpo di grazia, mio padre lo spinse via e aiutò mia madre a rialzarsi. In pochi minuti si sarebbe ripresa. Il mio papà era arrabbiato. Nessuno poteva toccare i suoi beni più preziosi, come era abituato a definire me e la mamma e dopo aver spezzato il collo al mutaforma, che aveva osato tanto, si scagliò contro Shikamaru.

Non so come feci dato che ero paralizzata, ma le mie gambe si mossero da sole. Mi misi davanti a Shikamaru per proteggerlo.

Mio padre sorpreso di quella apparizione da parte mia, riuscì a fermarsi.

“Papà, lui no, ti prego!” lo implorai.

Abbassò la  mano e annuì.

“Perché l’hai fatto?” mi chiese Shikamaru.

“Perché questa lotta è inutile! Non voglio che nessuna muoia per uno scopo così egoistico di mio nonno!” strinsi i pugni.

Ad un certo punto una grossa coltre di fumo si alzò. Gli umani che si trovavano nei paraggi rimasero accecati, mentre io potevo chiaramente vedere cosa stesse succedendo.

Poco più in là vidi Naruto. Continuava ad avere lo sguardo assetato di sangue, ma la cosa che mi stupì fu vedere quello che aveva in mano. Una sfera di chakra azzurra. Si era dovuto impossessare del chakra di qualche suo avversario per ottenerla e per liberarsi di qualche nemico aveva scagliato loro contro quella sfera.

Il rasengan se non mi sbaglio. E ora era pronto a ripetere il gesto.

“Naruto! Gridò una voce.

Naruto di girò e la vide.Era stata Sakura a chiamarlo.

“Naruto basta! Per favore smettila! Fallo per me!”

Come previsto Naruto non la riconobbe e si buttò contro di lei. Ora era Sakura a essere paralizzata, ma mio cugino non arrivò mai a farle del male, perché un mutaforma gli si gettò addosso e cominciò un’ardua battaglia con lui.

Solo più tardi venni a conoscenza che quel cane era Kiba. Non mi sarei mai più scordata quel nome.

Fra Naruto e Kiba cominciò una battaglia senza esclusione di colpi. Entrambi sembravano combattere allo stesso modo…con le uniche armi che avevano: denti, unghie e forza.

Inizialmente nessuno dei due sembrava avere la meglio, erano alla pari. Improvvisamente però vidi Naruto cadere a terra. Kiba non si fece scappare l’occasione e si lanciò verso mio cugino con l’intento di abbatterlo, ma qualcosa, o meglio dire qualcuno, non glielo permise.

Pensavo che per Naruto fosse giunta la fine. Era appena rinato e già la sua eternità era giunta a termine. Invece Sakura si mise davanti a lui con le braccia aperte per fargli da scudo.

In quel momento mi venne in mente una parte della mia visione. Rimasi senza fiato a ripensare a quelle immagini. Sakura stesa a terra senza vita, un Naruto in parte tornato se stesso che la teneva fra le braccia e la chiamava disperatamente senza ricevere risposta. Era troppo tardi, troppo tardi anche per trasformarla in una vampira. Poi tutto il resto era sangue, morti e desolazione. Se Sakura fosse morta in quella battaglia, Naruto sarebbe diventato davvero un mostro senza possibilità di recupero e sarebbe stato lui a decimare il suo villaggio, compresi alcuni di noi. Infine lo vidi andare via con mio nonno e Shiroi, gli unici sopravvissuti a quel massacro.

Tutto avvenne in pochi decimi di secondi nella mia testa e con la stessa velocità decisi cosa avrei dovuto fare.

Sarebbe stato il mio tentativo di cambiare la mia visione.

Sakura era ancora lì in piedi ad attendere il colpo di Kiba. Probabilmente anche quel cane aveva perso il controllo di se stesso e non riconobbe Sakura come sua alleata. Fatto sta che la sua avanzata continuava e quella zampa pronta a colpire, era sempre più vicina a porre fine alla vita di Sakura.

A quel colpo Naruto avrebbe potuto resistere, ma per umano una zampata a tale potenza, non gli avrebbe dato possibilità di scampo.

Di quello che accadde dopo, ricordo solo un dolore lancinante al petto che mi fece perdere l’equilibrio. Ero stordita e per qualche secondo non capivo più dov’ero e cosa era successo. Sentivo le urla della battaglia echeggiare attorno a me, che non accennava a terminare I lamenti disperati dei feriti. Il mio nome ripetuto più volte.

Aprii li occhi e misi a fuoco colui che mi chiamava.

Vidi Naruto che mi teneva sollevata in braccio a lui. I suoi occhi erano finalmente tornati azzurri.

Accennai a un sorriso. Ero riuscita a salvarlo.

“Come sta?” chiese Sakura.

“Sto bene” risposi, ma appena provai a fare un movimento mi ricordai di essere ferita. Gemetti.

“Sta ferma! Non è un graffio qualunque quello che ti sei procurata!” mi disse Naruto.

“Naruto, stendila a terra, vedo se riesco a fare qualcosa!”

Naruto obbedì, ma come c’era da aspettarselo, Sakura non poteva guarirmi…infondo ero già morta.

Ma non importava sarei guarita molto più in fretta di quello che si poteva aspettare l’umana, anche se meno velocemente rispetto alla nostra abitudine. Forse dipendeva dal fatto che a ferirci era stato un mutaforma. Infatti se fossimo stati in grado di guarire in un batter d’occhio non si spiegherebbe come fanno quei cani ad eliminarci.

In quel momento sentii altre voci chiamarmi.

“Kira, tesoro, cosa ti è successo?” mi chiese mia madre avvicinandosi

“Niente mamma, sto bene!” cercai di tranquillizzarla.

“è colpa mia! Scusa Kira!” mi disse Naruto.

Scossi leggermente la testa “Non preoccuparti! Sono contenta di aver impedito a Kiba di far del male a Sakura! A quest’ora Konoha non esisterebbe più!” dissi tristemente.

“Cosa vuoi dire?” chiese Sakura.

“Io vedo il futuro delle volte e tu saresti dovuta morire prima!” le dissi.

“Sarei morta pur di salvare Naruto.” Disse determinata.

Naruto alzò lo sguardo e la fisso. Non era molto d’accordo di quel suo gesto.

“Mi dispiace, ma non lo avresti salvato! Lo avresti trasformato ancora di più in un mostro e sta volta non solo per qualche minuto, ora o giorno, ma per sempre! Il dolore della tua perdita lo avrebbe sconvolto a tal punto che…avrebbe ucciso tutti! Pesino noi!” dissi.

Naruto era rimasto senza parole e lo stesso Sakura.

Finalmente riuscivo nuovamente a muovermi e mi misi seduta. Mi guardai attorno e vidi che i feriti erano aumentati, fra di loro era compreso Kiba, il quale aveva perso i sensi a causa di un colpo ben assestato che Naruto gli aveva dato, nel tentativo di difendermi.

Mi rimisi in piedi pronta di nuovo all’azione…se ce ne fosse stato bisogno, ma un voce brusca mi rimproverò.

“Kira, ti sei venduta al nemico! Lo sapevo che mi stavi tradendo! Lo sempre sospettato!”

Sgranai gli occhi.

“Cosa credi che non mi sia accorto che in questi giorni non hai fatto altro che seguirci e complottare alle mie spalle? Meriti una punizione per questo!” mi disse mio nonno.

Non potei fare a meno di aver paura. Se prima avevo avuto paura di morire, ora ero sicura che la mia sorte era segnata.

Mia nonna che aveva steso alcuni degli ultimi ninja rimasti in piedi, si avvicinò e cerco di calmare mio nonno, supplicandolo a risparmiarlo. Non valsero a niente le sue richieste, nonostante fosse l’unica persona che amava veramente nella nostra famiglia. Anche dei propri figli non gli era mai importato niente. Gli servivano e basta.

“Sei pronta a morire?” mi chiese.

Chiusi gli occhi e aspettai che il colpo arrivasse, ma ciò non avvenne.

Riaprii gli occhi e vidi, mia nonna, Naruto, mia madre che si erano schierati davanti a me per proteggermi. Mio padre era più avanti di tutti. Era adirato. Non lo avevo mai visto così.
”tu non toccherai un capello alla mia cucciola!” gli disse minaccioso.

“Allora vorrà dire che morirai tu al suo posto!” gli disse “Sai Yaku, non mi sei mai piaciuto!”

“”L’amore” è reciproco!” disse ironicamente.

Mio nonno si  scagliò contro di lui. Mio padre non fece un passo, né provò a difendersi. Mia madre mi abbracciò impedendomi di assistere alla scena.

Sentii solo il rumore delle ossa spezzarsi, mi tappai le orecchie quasi subito, non potevo e non volevo sentire altro.

Guardai solo il luogo dove c’era mio padre quando mia madre allentò la presa. Capii in quel momento che era tutto finito.

Caddi in ginocchio. Guardavo dritto davanti a me. Di mio padre non c’era nemmeno più l’ombra, non sentivo più il suo odore, solo puzza di bruciato. Mio padre se n’era andato per sempre.

“Papààààààààààààààà!” urlai.

Non potevo credere che non lo avrei mai più rivisto, né sentito la sua voce. Non mi avrebbe più preso in giro perché nonostante avessi 14 anni, ero piccola di statura e sembravo una marmocchia. Non avrei più potuto fare a gara con lui di chi cacciava l’essere umano con l’odore più buono nel giro di un chilometro. Tutto era finito. Il suo desiderio di una vita serena con la sua famiglia…svanita.

Mia madre era straziata dal dolore. Mia nonna cercava di confortarla. Persino mio zio era rimasto ammutolito a quella scena. Questa parte della visione non ero riuscita a cambiarla. Avevo solo cambiato l’assassino, invece di Naruto diventò mio nonno.

Mi domandavo perché il mio papà non si era difeso? Aveva il potere di difendersi dal fuoco, perché si era fatto bruciare come se niente fosse.

Mia madre mi spiegò qualche giorno dopo il motivo del suo comportamento. Se avesse reagito, probabilmente mio nonno oltre a lui avrebbe ucciso anche me, per il solo motivo che avrebbe tentato di attaccarlo con la speranza di salvare sia me, che se stesso. Invece lasciandosi uccidere, non gli avrebbe dato alcuna soddisfazione e nessuna motivazione per cui  attaccarmi. La morte di un mio caro, sarebbe bastata come “punizione”.

A quella scena tutto si fermò. Nessuno combatteva più. Si vedeva solo Naruto avanzare verso mio nonno, affiancato da qualche mutaforma. Anche Kiba era li in mezzo. Si era ripreso e mio cugino, avendo assaggiato la sua potenza, gli aveva chiesto man forte. Aveva chiesto loro però di intervenire solo in caso di necessità. Sarebbe stato un modo per Kiba di farsi perdonare dopo quello che aveva rischiato di fare a Sakura e aveva fatto a me.

Ora Naruto era davanti a mio nonno.

“Ah ah ah! Che intenzioni hai ragazzo? Vuoi sconfiggermi? Avanti fatti sotto!”

“Con vero piacere!” disse Naruto determinato.

“Ti farò pentire per tutto quello che hai fatto! Per tutto il dolore che hai causato a questo villaggio e alla mia famiglia!” disse sta volta non riferendosi più al villaggio, ma a noi.

“Ti sei dimenticato che a maggior parte delle vittime è causa tua?” gli rinfacciò mio nonno.

“La colpa è solo tua! Ora preparati! Non avrò nessuna pietà! Fosse l’ultima cosa che faccio” disse e mettendosi in posizione di attacco, si preparò per una nuova e decisiva battaglia.

 

Fine 19 capitolo!!! Come vi è sembrato??? Anche in questo capitolo ho voluto far parlare Kira…per farle esprimere i sentimenti per la perdita di suo padre. Spero che vi sia piaciuto!!! Fatemi sapere!!!

 

Risposta a:

 

Bacinaru: eh eh, fosse così facile! Mi dispiace ma non andrà a finire proprio così!!! Spero che ti vada bene cmq!!! Ciao grazie

 

Mikuri Uchiha: grazie mille ^///^ spero che anche questo capitolo di piaccia nonostante sia un po’ violento. Ciao a presto

 

Shi_angel:con il capitolo spero di aver risposto alle tue domande!!! E  hai visto? Finalemente Naru torna in se!!! Ciao grazieeee

 

SAKURACHAN: grazie, x adesso ho lasciato ancora kira come narratrice, ma forse il prox capitolo cambia nuovamente!!! Ciao a prestooo!!!

 

NemoTheNameless: I disegni li faccio io!!! Mi piace molto disegnare e prendo la scusa di rappresentare alcune scene x la storia per allenarmi e migliorarmi sempre più dato che in altre occasioni non lo farei!!! Ciao fammi sapere che ne pensi di questo capitolo !!!

 

Yuna92: il mistero della visione è risolto. X curiosità, gli avresti concesso anche il fatto di sterminare l’intero villaggio? Ciao e grazie

 

Volpina90: finalmente siamo arrivati alla resa dei conti!!! Speriamo che Naruto riesca ad annientare quel vecchio rincitrullito. Ciao grazie

 

Cleo92: Ora Naruto avrà la possibilità di vendicarsi. Ce la farà?

Sono sicura che anche gli altri libri ti piaceranno molto.

Ciao a prestooo!!!

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Capitolo 20
*** La resa dei conti ***


Capitolo 30: la resa dei conti

 

Dopo due capitoli di assenza, ora il nostro Naruto è pronto a riprendersi il ruolo di narratore ^^ Buona lettura ^^

 

Capitolo 20: la resa dei conti

 

Mi Trovavo davanti a quell’essere abominevole. Mi vergognavo di essere suo nipote, nonostante per me non fosse nulla.

Finalmente era giunta l’ora di stabilire che avesse il diritto di vivere e di chi doveva soccombere alla potenza dell’altro.

Sapevo che non sarebbe stata una battaglia facile, ma sicuramente ci sarebbe stato un vincitore e un vinto. Quest’ultimo avrebbe pagato con la propria eternità

L’aria era tesissima. Tutti i miei amici erano lì a darmi sostegno morale. Il loro appoggio mi era indispensabile, ma non sapevo se sarei riuscito ad avere la meglio.

Anche i mutaforma erano dalla mia parte e sarebbero intervenuti in caso di necessità. Speravo di no. Quella era una mia battaglia, avrei dovuto farcela da solo.

Ci fissammo a lungo cercandoci di studiarci l’un l’altro.

Come se ci fossimo letti nella mente entrambi iniziammo a correre l’uno verso l’altro per cominciare il combattimento nello stesso momento.

Qual è il problema fra un combattimento di vampiri? Che abbiamo tutti lo stesso modo di combattere quindi è facile prevedere l’attacco dell’avversario. Infatti nessuno dei due riusciva a colpire l’altro...inizialmente. Ma non solo quello costituisce un ostacolo. Anche la forza simile rende più difficile la vittoria di uno solo. Non sentendo la stanchezza fisica, il combattimento sarebbe potuto andare avanti per sempre. Per  fortuna che anche noi potevamo soffrire la fatica mentale.

Tutto giocava su quello. Colui che sarebbe rimasto lucido più a lungo avrebbe vinto.

Ho sentito dire più volte che più un vampiro è giovane, più è forte…ho sempre creduto che si riferissero ai muscoli, ma forse è solo questione di mente. I giovani sopportano più a lungo le fatiche. Solo ora  me ne rendevo conto dato che la mia potenza era paragonabile a quella di Kurai.

Ne avrei confermato la teoria in questa lotta, in qualunque modo fosse finita.

Continuammo a scontrarci a lungo…meglio dire che per noi il tempo sembrava essere andato avanti parecchio, ma per gli umani erano solo passati pochi minuti.

Nei momenti di pausa, di qualche decimo di secondo, vedevo le facce di Sakura, Kakashi, Tsunade, del team Asuma e di altri miei compagni stupefatti. Probabilmente non riuscivano a stare dietro al combattimento.

Anche qualche mutaforma faceva fatica, ma per fortuna dallo sguardo Kiba capì che era concentrato al massimo, pronto a intervenire. Non avrei mai pensato di dirlo, ma di lui mi fidavo…nonostante quello che era successo. Sapevo che tutto il caos creato prima era stato un incidente, il quale non aveva creato vittime…o in parte.

La battaglia continuò, non so di preciso quanto, ma non ci fermammo nemmeno un attimo. Entrambi eravamo riusciti a ferire l’altro. Non erano ferite gravi, ma la somma di tutte poteva creare qualche problema, dato che un graffio non aveva il tempo di guarire che già ne veniva inferto un altro.

A furia di sferrare attacchi, vedevo che Kurai cominciava a perdere la pazienza e quindi lucidità.

Sarebbe stato un punto in mio favore, se nel tentativo di schivare un suo pugno, non mi avesse fatto anche lo sgambetto in modo da farmi perdere l’equilibrio.

Senza che mi accorgessi di quello che era successo, mi ritrovai con il viso per terra. Non riuscii ad alzarmi perché Kurai mi mise un piede in testa e cominciò a premere.

“Ora non fai più lo sbruffone, eh Naruto?” disse sogghignando. “Mi dispiace ragazzo, ma lo scontro finisce qui. Di addio ai tuoi amichetti” mi disse “Anzi no, tanto fra poco ti raggiungeranno nell’aldilà! Ah ah ah!”

Strinsi i pugni, non poteva permettersi di fare lo sbruffone, non aveva ancora vinto. Con un colpo di fortuna riuscii a fargli finire della sabbia degli occhi, facendogli diminuire la pressione che faceva sulla mia testa. Riuscii a liberarmi e ne approfittai per saltargli addosso.

Sta volta era lui a terra e io con tutta la mia forza  cercavo di trattenerlo il più possibile.

“La partita non è ancora finita! Non ti conviene cantar vittoria!” gli dissi.

Lo guardai in viso e vidi che abbozzò un sorriso. Non capii il perché di quell’espressione.

Sentii un forte dolore al braccio. Mi aveva morso continuando a stringere sempre con più forza. Non aveva intenzione di mollarmi.

Dovetti dargli un forte pugno sulla faccia per potermi liberare da quella morsa. Sentii la sua mandibola spostarsi, ma con un gesto secco, la rimise al suo posto.

Io mi rialzai e mi tenevo il braccio sinistro. Non riuscivo a muoverlo.

La stessa sostanza che noi vampiri iniettavamo negli umani affinché si trasformassero in nostri simili, per noi costituiva un veleno potente. Non era in grado di eliminarci, ma ci immobilizza la parte del corpo interessata. Non è piacevole, soprattutto se metti in conto le terribili fitte che provenivano dal morso con cui mi aveva ferito.

Ora oltre alla cicatrice sul collo, segno della mia trasformazione, avrei avuto un nuovo segno di battaglia che mi avrebbe marciato per sempre. Ma nel caso fossi stato io il vincitore, sarei stato orgoglioso di quella cicatrice, in caso contrario, non avrebbe avuto importanza.

Sentii Sakura soffocare un gemito. Era preoccupata per me. Mi girai leggermente con la testa verso di lei e le sorrisi per rassicurarla.

Purtroppo il male al braccio mi impediva di ragionare bene. Mi sentivo stordito. Anche quello era un effetto del veleno. Sta volta era lui in vantaggio e ne approfittò immediatamente.

Per quanto mi sforzassi, con un braccio fuori uso, non riuscivo a colpirlo in modo adeguato e inoltre era nato anche il problema che non ero più in grado di fermarlo. Con un braccio solo era impossibile.

Riuscii a mandare altri colpi a segno, ma essendo più lento, anche Kurai riuscì a colpirmi, lasciandomi un profondo graffio nel petto.

Per tutti i colpi che aveva ricevuto da me, quell’essere riusciva ancora a restare in piedi, anche se zoppicante, invece io ero inginocchiato a terra e il nemico mi si avvicinava sempre di più.

Ma non mi sarei arreso per niente al mondo. Anche con tutto il corpo dilaniato da ferite, mi sarei sempre rialzato.

Dovevo far giustizia. Yaku, e tutta la gente di Konoha che era stata selvaggiamente uccisa, avevano il diritto di vivere.

A fatica mi alzai, ma venni nuovamente gettato a terra da un calcio di Kurai. Non mi dava il tempo di reagire. Ogni volta che provavo a rialzarmi, un nuovo colpo mi stendeva.

In quel momento Kiba decise di intervenire. Lo trattenne il più fermo possibile, dandomi il tempo di riprendermi.

Ma kurai riuscì anche a mettere in difficoltà Kiba. Anche Shikamaru passò all’attacco con la tecnica dell’imprigionazione dell’ombra. Ora Kurai era davvero immobilizzato, ma non sarei riuscito ad eliminarlo, nemmeno renderlo in “fin di vita”. Se l’unico modo era spezzargli le ossa, come potevo io con un braccio solo?

A quel punto sentii un ringhio. Era Kiba. Spalancai gli occhi per quello che mi aveva chiesto.

Nonostante non potesse parlare, potevo capire quello che mi diceva, dopotutto anche noi vampiri comunichiamo attraverso ringhi, quindi era un gioco da ragazzi comprenderlo.

“Prendi il mio chakra” mi disse.

Non credevo alle mie orecchie. Voleva morire? Per creare una tecnica per annientare in parte Kurai mi sarebbe servito tutto il suo chakra. Quali erano le sue intenzioni?

Come se mi avesse letto i miei pensieri mi disse

“Non ti preoccupare! Noi mutaforma abbiamo a disposizione maggior chakra rispetto agli umani. Basta che non me ne privi del tutto e starò benone!” disse con una smorfia che sembrava un sorriso.

Annuii e lo graffiai a una zampa assorbendone il chakra.

“Fai piano con quegli artigli succiasangue!”

risi.

Diedi vita a un nuovo rasengan, più grande del normale. Volevo andare sul sicuro. Quando fui pronto a colpire dissi a Kiba di allontanarsi.

Il mio bersaglio fu lo stomaco di Kurai, il quale mi guardò terrorizzato. Sapeva che se fossi riuscito a colpirlo, non avrebbe avuto scampo.

“Vai Naruto!” disse Sakura.

“Fallo fuori!” disse Ino.

“Siamo con te!” disse infine Kakashi.

Caricai il rasengan e lo scagliai contro mio nonno.

Ci fu un urlo agghiacciante, dopodiché Kurai venne scagliato contro un muro di una palazzina creando delle profonde crepe. Non era morto, ma era ferito gravemente. Probabilmente non aveva più un osso intero.

“è finita!” disse Shikamaru.

“No, non ancora!” questa volta fu Shiroi a parlare con sorpresa di tutti “è solo ferito, ma se non si fa in fretta si riprenderà in fretta.”

Purtroppo aveva ragione, per quanto avessi voluto, non avevo i mezzi necessari per eliminarlo io stesso, anche questa volta dovetti chiedere aiuto a Kakashi.

“Servo solo per incenerire i vampiri?” disse sbuffando

“Almeno tu fai qualcosa, noi siamo rimasti in disparte per tutto il tempo!” disse imbronciato Gai.

“oh non se la prenda Gai-sensei! Ci riscatteremo la prossima volta” disse Rock lee e ad entrambi gli si infiammarono gli occhi.

Kakashi usò nuovamente la tecnica della palla di fuoco suprema per eliminare i residui di “spazzatura”

Solo quando il fuoco si spense completamente, potemmo davvero tirare un sospiro di sollievo.

Kiba tornò umano e si buttò a terra. Era piuttosto provato.

Kira abbracciò la madre. Era sollevata che tutto fosse andato bene, ma non poteva gioire. Quella vittoria era costato un caro prezzo.

Mia nonna aveva la testa bassa e il volto coperto dai capelli. Sapeva che era stata la cosa giusta, ma lei amava Kurai e perderlo era stato un duro colpo.

Shiroi era immobile e guardava fisso il punto in cui poco prima c’era suo padre.

Lo guardai minaccioso “Che intenzioni hai?” li chiesi.

Mi guardò e mi rispose “Torno a casa, non ha più senso continuare!”

Detto questo si incamminò verso l’uscita del villaggio seguito da sua madre.

Alla fine anche Shiroi non rappresentava un pericolo. Si comportava in quel modo barbaro solo per essere apprezzato da suo padre. Probabilmente non gli aveva mai dimostrato un briciolo d’affetto e pensava che soddisfando i suoi desideri, prima o poi si sarebbe accorto di aver avuto un figlio in gamba.

Fui veramente sollevato. Con Shiroi non avrei davvero avuto scampo. Se già con Kurai, che non aveva una forza particolare era riuscito a mettermi così tanto in difficoltà, figuriamoci lui.

Kira e Sakura mi si avvicinarono.

“Stai bene?” mi chiese Sakura.

“Si, non ti preoccupar…aaaaaah!” urlai, kira con un dito mi aveva toccato l’arto ferito.

“A parte il braccio tutto bene!” disse sorridendomi, non pensavo di vederla sorridere così presto, ma ne ero felice.

“Piccola mocciosa!”

“Non chiamarla mocciosa, è solo merito suo se sono viva!” mi rimproverò Sakura.

Con il braccio sano scompigliai i capelli della mia cuginetta “Già e le sono grata!”

Tsunade in quel momento si avvicinò “Naruto, mi dispiace! Tutta questa storia è colpa mia, se non mi fossi fatta soggiogare da Kurai a quest’ora forse!”

“Non scusarti! Come hai detto eri stata soggiogata, quindi tu non hai colpa! Sono io quello che deve scusarsi…con te! Se potessi tornare indietro io…” mi fermò

“Si vede che era destino! Se non lo avessi ucciso tu, probabilmente lo avrei fatto io, con la sua abitudine di spiare le donne. Infondo una volta ci sono andata vicino! Non sono stata contenta di scoprire che sei tu il suo assassino Naruto, ma non ti porto rancore e diciamo che in un modo o nell’altro sei stato punito!”

Abbassai la testa “Già!”

Tsunade dopo quella piccola conversazione diede l’ordine a tutti i sopravvissuti di aiutare i ninja ancora vivi e successivamente di pensare ai caduti in quella missione. Più tardi ci sarebbe stata una celebrazione in onore del loro coraggio.

Le vittime erano numerose. Ora il villaggio si ritrovava praticamente indifesa agli attacchi nemici, ma sarebbe sopravvissuto. Era pieno di giovani forti e determinati e bambini vogliosi di avere una carriera ninja da far invidia a un hokage. Presto Konoha avrebbe avuto a disposizione nuovi ninja. Inoltre anche la mia famiglia si era ripromessa di dare una mano in caso di bisogno. Dopo quello che era successo quello era l’unico modo per rimediare al loro errore, con la promessa anche di non fare vittime all’interno del villaggio. Non avevamo avuto la sua opinione, ma sapevamo che anche Shiroi era con noi. Un elemento valido che avrebbe portato un forte contributo al villaggio.

Passarono i giorni e i lavori di riparazione delle case e delle strade aveva avuto inizio.

La pace era finalmente tornata e si respirava un’aria serena e tranquilla eppure io ero inquieto. Continuavo a pensare a quei due ultimi giorni e a cosa era succeso. A cosa ero stato capace di fare.

Ero seduto su un’altalena del parco dove spesso andavo da bambino.

“Sei pensieroso oggi!” mi disse una voce.

“Ciao Sakura!” la salutai senza voltarmi.

“Non sei contento che tutto sia finito bene?” mi chiese

non risposi

“Cosa c’è?” mi chiese Sakura preoccupata. Mi alzai dall’altalena e mostrandole le spalle le dissi

“Me ne vado! Lascio il villaggio”

Sakura rimase sorpresa a quell’affermazione.

“Cosa? P-perché?”

“Kurai aveva ragione su un punto! La maggior parte della colpa di quello che è successo è stata colpa mia!”

“Naruto tu…non è vero! La colpa è solo di Kurai! Se non fosse riuscito a soggiogare Tsunade-sama, non avresti fatto quello per cui ora ti vergogni!”

“è proprio questo il punto! Sono andato contro me stesso, nonostante mi fossi ripromesso di non uccidere mai più un essere umano! E poi sono ancora troppo soggiogabile, devo imparare a controllarmi di più!”

“Naruto, non ci potevi fare niente! Sei stato un mese senza nutrirti, chiunque avrebbe fatto del male a qualcuno pur di poter mangiare!”

“No, chiunque sarebbe morto! Ma io non posso e per questo sono diventato un assassino!” strinsi i pugni.

“Naruto, nessuno ti fa una colpa!”

“Davvero? Andiamo a chiederlo a coloro che hanno perso un padre o un marito o un figlio!” le dissi bruscamente “e tu mi diresti ancora che non è colpa mia se avessi ucciso un tuo caro? Inoltre anche la morte di Yaku è colpa mia. Se non fossi stato così debole, mia cugina potrebbe ancora abbracciare suo padre. Come posso guardarla in faccia? Me lo spieghi?” le chiesi tutto di un fiato.

Sakura rimase in silenzio.

“Ecco perché me ne vado! Devo ritrovare me stesso. Inoltre il villaggio sarà più al sicuro…e anche tu!”

“No, Naruto…me l’avevi promesso! E tu non rimangi mai le parole date! Come farò io senza di te?”

Strinsi i pugni per me era difficile dire quello che stavo per dire “Troverai qualcun altro e presto ti scorderai di me!”

Sakura si arrabbiò “non è vero! Cosa ne sai tu? Non voglio nessun altro, voglio solo te!”

“Ormai ho deciso e non cambierò idea. Addio!”

mi girai e vidi che Sakura era in lacrime. Volevo abbracciarla, ma non lo feci. Mi voltai nuovamente e me ne andai.

“ Chissà forse un giorno ci rivedremo “

 

*************

 

Oggi sono in ritardoooo!!! Sinceramente non pensavo di riuscire a pubblicare il capitolo oggi, ma mi sbaliavo.

Comunque non assicuro niente per i prossimi giorni, oltre al tempo che mi manca, devo ancor bene decidere cosa far succedere.

Grazie a coloro che hanno recensito…me tanto felice e grazie anche chi ha letto e aggiunto fra i preferiti a presto ciaooo

Neko^^

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Capitolo 21
*** Lasciarsi tutto alle spalle è davvero dura ***


Capitolo 21: Lasciardi tutto alle spalle è davvero dura

Dopo tanta attesa, ecco un nuovo capitolo: Buona lettura ^^

 

Capitolo 21: Lasciarsi tutto alle spalle è davvero dura

 

Ormai avevo deciso. Sarei partito, lasciando il mio villaggio natale, probabilmente per sempre. Avrei dovuto rompere la promessa fatta a Sakura. Le avevo promesso che le sarei stato accanto, ma invece, ecco che mi allontano da lei senza voltarmi a guardarla e senza salutarla degnamente.

Sapevo che se avessi incrociato il suo splendido sguardo, avrei cambiato idea, ma non potevo. Dovevo andarmene, per il suo bene e per il bene del villaggio. Non importava quanto fosse dolorosa quella separazione, ero convinto che prima o poi avrebbe trovato qualcuno degno di lei. Di certo io non potevo renderla felice.

E per quanto riguardava me? Anch’io avrei sofferto, ma a differenza di Sakura…per l’eternità.

Io non avrei mai trovato nessun altra come lei e forse un giorno avrei deciso di smettere di continuare a illudermi che il male che provavo in quel momento, sarebbe svanito e in qualche modo mi sarei tolto la “vita”.

Mi aspettava un viaggio in completa solitudine, nel tentativo di ritrovare me stesso e di poter resistere finalmente al sangue umano anche se me lo mettevano sotto gli occhi. Era quello il mio intento. Per quanto sarebbe stato difficile ci sarei riuscito.

Però su un punto mi sbagliavo. Non avrei affrontato quelle difficoltà da solo.

“Naruto!” mi chiamò una vocina.

Alzai gli occhi al cielo. Ero già giunto piuttosto lontano da casa dei miei parenti, eppure quella peste era riuscita a raggiungermi.

“Cosa vuoi Kira?” le dissi scocciato.

“Vengo con te!” disse in modo determinato.

Le risposi in modo brusco. Non poteva assolutamente venire con me. Non sapevo a quali rischi sarei andato incontro e ci mancava solo il fatto di dovermi preoccupare per lei. Ma conoscete Kira, alla fine, l’ha sempre vinta lei.

“Non è possibile, anche tu mi tratti come una bambina? Allora ti ricordo una cosa, sono anch’io un vampiro!”

“Piccolo però!”

”Chiudi quella bocca e portami con te, o vuoi una dimostrazione del fatto che non sto scherzando?”

Sgranai gli occhi, faceva sul serio, ma perché?

Mi spiegò che era rimasta affascinata dal mio modo di vivere prima dell’arrivo di Kurai ed essendosi affezionata agli esseri umani in quel poco tempo con cui era stata a contatto con loro, aveva deciso anche lei di intraprendere la mia stessa strada.

“Lo so che non sarà una impresa facile, dato che adoro il sangue umano, ma posso riuscirci, soprattutto se tu mi aiuterai!” mi disse con un sorriso che le riempiva tutta la faccia. “ E poi anche tu hai bisogno di qualcuno che ti sostenga, dico bene?”

Sospirai, in fondo non aveva tutti i torti. Decisi di portarla con me, ma misi in chiaro che non volevo lamentele da parte sua e che al primo sgarro l’avrei riportata a casa di corsa.

Quasi subito mi pentii di avergliela data vinta. Non smetteva un attimo di chiacchierare talmente era entusiasta.

“Kira! Dici di essere un vampiro giusto? Allora dimmi cosa amiamo!”

“Il sangue!”

Alzai gli occhi “A parte quello!”

“uhm…  correre a tutta velocità, le competizioni, il silenzio della notte…”

“Ecco, fai finta che sia notte!” le dissi.

Mise il broncio “ci sono anche modi più carini per dirmi di chiudere il becco! Sei antipatico quando fai così . pensare che ti stimo moltissimo, ma forse mi sono sbagliata largamente su di te e…”

La fulminai con lo sguardo.

“Va bene, sto zitta!” sbuffò.

Finalmente un po’ di pace, viaggiammo a lungo a passo umano e dopo alcuni giorni fummo fuori dai confini del paese del fuoco.

Ormai sia io che mi cugina, ci eravamo lasciati il passato alle spalle e cominciava così la nostra nuova vita.

 

Parla Kira

 

Finalmente mi sentivo veramente libera. Da quando ero stata trasformata ero sempre stata sotto il controllo di qualcuno. Bhe adesso c’era Naruto, ma lui non mi avrebbe ostacolato nel fare quello che volevo. Capiva il mio bisogno di evasione dalla prigionia a cui ero stata sottoposta in quegli anni.

I giorni passavano velocemente e io cominciavo ad abituarmi a saziarmi solo di sangue animale.

Mi trovavo bene insieme a mio cugino, anche se spesso era scontroso.

Credevo fosse il suo carattere… bhe probabilmente in parte lo è, ma capivo chiaramente che il motivo del suo comportamento era Sakura. Le mancava terribilmente.

Un giorno mentre eravamo tranquilli sulla sponda di un fiume ad aspettare che il sole diminuisse di intensità, chiesi a mio cugino.

“Naruto! Dimmi! Perché te ne sei voluto andare da Konoha?” gli chiesi discretamente.

Si girò a guardarmi “Lo sai perché!”

“Lo so, me lo hai ripetuto fino alla nausea, vuoi imparare a controllarti, ma potevi benissimo farlo anche al villaggio, no? Cavolo sei un vampiro, dovresti divertirti, correre, spaventare la gente, invece sei sempre qui mogio, mogio. Cosa ne è del Naruto che ho conosciuto? Ci deve essere qualcosa di lui ancora in te!”

“Sono sempre stato così!” mi disse scrollando le spalle.

“Non è vero! Quando ti spiavo potevo vedere che eri contento!” gli ricordai.

“Cosa c’è di diverso ora? Non ti piace stare con me forse? Ti do fastidio?”

Naruto scosse lievemente la testa

“Allora è per via di Sakura?” insistetti.

Naruto rimase in silenzio

“Ti manca vero?”

“No” rispose secco. Ovviamente non ci credetti. Si vedeva lontano un miglio che pensava sempre a lei e che spesso durante le nostre pause si posizionava con lo sguardo verso il villaggio, come a voler scorgere qualche traccia di lei. Ma entrambi sapevamo di essere troppo lontani perché ciò potesse avvenire, ma lui ogni volta ci riprovava.

“Perché voi maschi siete sempre così orgogliosi? Che vergogna c’è nel dire che vi manca una persona? Io non ho problemi a dirlo. Vuoi sapere di chi sento la mancanza? Eh? Bene di Shikamaru!” dissi tutto di un fiato “è successo qualcosa ora che lo ammesso? No, il mondo è ancora integro!”

Lo sguardo di Naruto si addolcì e mi sorrise “Kira le cose sono un po’ diverse!”

Ora mi cominciavo ad alterare. “cosa c’è di diverso? Vuoi forse dire che tu ami Sakura e che consideri quello che provo per Shikamaru una semplice cottarella?”

Naruto annuì.

“Cosa ne vuoi sapere tu di quello che provo per Shikamaru? Io lo amo davvero!” dissi arrossendo e stringendo i pugni.

“Ma se nemmeno ci hai parlato! Gli avrai scambiato solo qualche saluto. Come fai a dire di amarlo?”

“Queste cose le donne lo sentono a pelle! E poi non c’è bisogno di conoscersi per innamorarsi. Mai sentito parlare di colpi di fulmine?”

Naruto sgranò gli occhi.

“Cos’è quello sguardo? Se non sbaglio anche tu non hai conosciuto Sakura per molto tempo eppure secondo la tua logica non dovresti amarla!”

“Veramente io la conosco da sempre!” disse alzando le spalle.

“Ma non ti ricordavi di lei!” gli ricordai.

“Insomma basta! Non sono affari che ti riguardano! Cosa provo per Sakura sono solo fatti miei ok? Quindi chiudi il becco e falla finita!” mi disse brusco.

“Ecco che rincominci! È proprio questo il punto! Tu non fai altro che pensare a Sakura, senza guardare cosa c’è intorno a te! Anche se neghi che ti manca, lo si vede lontano un miglio che è così! E lo si vede soprattutto quando si nomina il suo nome!”

Naruto mi guardò

“Naruto tu scarichi la tua frustrazione per non poterla più vedere, addosso agli altri e dato che non c’è nessun altro con noi, non fai altro che trattare male me! Prima quando eri con Sakura, nei pochi momenti che trascorrevamo insieme, scherzavamo, mi prendevi in giro senza offendermi veramente, ci divertivamo…ora invece, mi tratti sempre a pesci in faccia! Se non mi vuoi dillo chiaro e tondo. Posso pure imparare a resistere il sangue umano senza il tuo aiuto. Anzi forse così vedrai che posso cavarmela da sola e la finirai di trattarmi come una bambina.” Dissi arrabbiata dopo di chè decisi di andarmene sul serio.

 

Parla Naruto

 

Kira si allontanò da me. Non la fermai. Aveva ragione su tutta la linea. Sakura mi mancava e questo mi rendeva nervoso. Un nervoso che scaricavo su di lei.

Non ci avevo mai fatto caso prima, ma ora quella peste mi aveva aperto li occhi.

Non dovevo legarmi troppo a Sakura. Avevo deciso di lasciarla per il suo bene ed era giunto il momento che la lasciassi andare anche con il cuore. Avrebbe sempre occupato un posto importante dentro di esso, ma sapevo che probabilmente non l’avrei più rivista e per quanto mi fosse difficile ammetterlo, forse era meglio così.

Non provai a convincere Kira di tornare indietro. Sapevo che voleva starsene da sola per sbollirsi. Infondo era la stessa cosa che volevo io quando ero troppo nervoso. Infatti spesso, con una scusa o con un'altra, mi allontanavo da mia cugina e me ne stavo per conto mio delle ore intere. Credo che lei lo sapesse e ora, agendo come me,  cercava di farmi capire come la facevo sentire quando la lasciavo da sola per ore, soprattutto con l’ordine di non muoversi da dove la lasciavo. Eh già, la trattavo proprio come una bambina, ma d'altronde era impossibile con quel corpo minuto che si ritrovava.

Riuscivo a seguire i suoi spostamenti grazie ai miei sensi, i quali non avevano alcun disturbo, dato che il sole aveva cominciato a calare.

Grazie a lei scoprii anche  che a pochi chilometri dalla mia posizione c’era un villaggio. Dovevo essere proprio intontito per non essermi accorto della presenza di esseri umani nelle vicinanze.

Decisi di lasciarla stare finchè fosse stata a portata di sensi, ma appena si fosse allontanata troppo, sarei balzato a riprenderla.

Non so cosa successe dopo con precisione, so solo che dovetti intervenire per farla uscire dai guai.

 

Parla Kira.

 

Naruto era odioso. In quel preciso istante lo detestavo. Per questo me n’ero andata. Volevo dimostrargli di essere capace di badare a me stessa. Corsi il più veloce possibile e dopo qualche minuto mi ritrovai davanti alle porte di un villaggio.

“Villaggio della sabbia: Suna” lessi dall’insegna.

Non poteva avere un nome più azzeccato dato che si trovava in mezzo al deserto. Sembrava incredibile come fosse cambiato il paesaggio in pochi chilometri. Prima mi trovavo in una rigogliosa foresta ed ora ecco qui, montagne di sabbia.

Eppure il villaggio sembrava ospitale. Nonostante le difficoltà ad entrare al suo interno, a causa delle guardie, con una piccola bugia a fin di bene, riuscii a intrufolarmi.

Una villaggio normale a prima vista. Solo il loro gusto nel vestire non mi piaceva. Erano tutti vestiti allo stesso modo. Mah…ogni villaggio avrà il suo stile.

Cominciai a girare e a guardarmi intorno. Tutti erano sereni. Pensare che il deserto viene spesso associato a morte e desolazione, qui invece era tutto il contrario.

Tutti i negozi stavano chiudendo. Orami si stava facendo sera e la gente si preparava a rincasare. Solo i ristoranti rimanevano aperti.

Avrei tanto voluto assaggiare qualcosa. Dai volti degli umani, quel cibo che servivano doveva essere squisito. Peccato che per me non avrebbe avuto quell’effetto.

Decisi di non pensarci, poteva anche venirmi sete. Ripresi a camminare quando vidi due uomini in un  veicolo discutere animatamente. Ero pur sempre un vampiro e i litigi mi piacevano. Andai a vedere. Uno di loro cominciava a scaldarsi parecchio e sembrava intenzionato a colpire l’altro.

Buffo a dirsi, ma provai a fermarli. Volevo essere il più umana possibile? Bhe se lo fossi stata credo che mi sarei comportata così.

Uno dei due uomini si teneva il sangue che gli colava dal naso con la mano. Mi avvicinai a lui e gli chiesi come stava, ma come risposta lui mi colpì in faccia, praticamente sulle labbra con la mano sporca di sangue.

Di istinto leccai il sangue con cui mi aveva sporcato e…persi il controllo.

Cominciai a ringhiare e a dire frasi minacciose. Uno dei due spaventato corse via, mentre l’altro era talmente paralizzato dalla fifa che non riusciva a muoversi.

Dopo aver giocato un po’ con la preda, proprio come un gatto fa col topo, mi preparai a finirlo. Feci un salto verso l’uomo, ma non lo raggiunsi. Qualcosa mi aveva afferrato per la vita e mi teneva sollevata in aria.

Mi guardai attorno, ma non vidi nessuno. Pensai in un primo momento all’intervento di Naruto, ma a parte il fatto che non sentivo il suo odore, non era capace di farmi rimanere sospesa nel vuoto.

“questo è un villaggio tranquillo, cosa avevi intenzione di fare?” mi disse una voce.

Mi girai quanto potevo e vidi che in lontananza si trovava una persona che lentamente mi si avvicinava. Era solo un ragazzo, ma aveva dei poteri speciali per riuscire a fermare un vampiro.

Lo guardai bene. Era strano per essere un umano. Aveva un non so chè di inquietante. Forse era quel suo sguardo da duro. Sembrava che non avesse mai riso in vita sua. E inoltre quei cerchi neri intorno agli occhi gli davano un aspetto così misterioso.

“Fammi scendere!” gli ordinai calma. Ormai il mio istinto omicidio si era affievolito. Strano, non pensavo di imparare così in fretta.

Quel ragazzo richiamò a quella sabbia con la quale mi aveva imprigionata.

“tecnica interessante! Non pensavo che ci fosse anche questo modo per fermarci!” dissi curiosa.

“Fermarci?” chiese con una punta di sorpresa.

“come fai a controllare la sabbia?” gli chiesi cambiando argomento.

“è una lunga storia, che non ti deve interessare piccola!” mi disse sempre con lo stesso tono di voce che non trasmetteva emozioni.

“Uffa mi pare di sentir parlare mio cugino!” misi il broncio!”

il ragazzo di incamminò “Sei pregata di seguirmi nel mio ufficio.”

Feci come mi aveva chiesto. Non perché mi fosse stato ordinato, ma per semplice curiosità.

Giungemmo a destinazione. Anche gli interni del palazzo erano dello stesso colore dell’intero villaggio. Avevano proprio una grande originalità li dentro. Sembravano conoscere solo il color sabbia.

“Che cosa sei? Non sei una semplice umana, non è difficile da capire!” mi disse sedendosi alla sua scrivania

Scrollai le spalle “Sono un vampiro!”

Non mosse un muscolo e mi diede sui nervi.

“Sveglia! Ho detto che sono un vampiro, un essere spietato che uccide per divertimento e beve il sangue fino a dissanguare la preda, come è possibile che tu non faccia una piega?”

“se ti aspettavi di vedermi scappare terrorizzato, non otterrai niente da colui che ha fatto cose peggiore delle tue!” mi disse con una vena di tristezza negli occhi.

“cosa vuoi dire? Sei un assassino anche tu?” chiesi elettrizzata dalla piega che stava prendendo quella conversazione.

“Lo sono stato!”

“Wow verbo al passato!” significava che era riuscito a controllarsi e a ritrovare la retta via.

“Dimmi che intenzioni hai! Vuoi rimanere al villaggio e rappresentare una minaccia per i suoi abitanti?”

Scrollai le spalle “E se anche fosse, che mi faresti?”

“Ti ucciderei” mi disse nuovamente calmo.

“non avevi detto che eri stato un assassino e ora non lo sei più?” gli chiesi con aria di sfida.

“prima di tutto non sei un umana, secondo farei di tutto per proteggere il mio villaggio”

“Non è un lavoro da capo villaggio?”

“Infatti, io sono il Kazekage e come tale ho il dovere di eliminare tutti i pericoli, compresi le bambine come te!”

Lo fissai per un istante prima di sentir parlare qualcuno di mia conoscenza.

“Chi vorresti eliminare tu? Dovrai passare sul mio corpo prima di poter fare del male a mia cugina!”

 

Chiedo scusa per la lunga attesa, ma davvero e un periodo in cui non riesco a scrivere, ma tendo a precisare che non ho intenzione di abbandonare la storia. Non credo che aggiornerò più velocemente come un tempo. Prima avevo ben chiaro cosa far succedere, ora invece ho solo qualche piccola ideuzza che per il momento faccio fatica a sviluppare. Vi prego solo di aver pazienza.

Comunque fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo. Ho un po’ paura che sia noioso. Boh ditemi voi.

Intanto ringrazio coloro che hanno recensito. Mille grazieeeee.

Grazie anche a chi legge soltanto.

A presto (spero più presto di questo aggiornamento ;P)

Ciao

Neko ^^

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Capitolo 22
*** Non ne bastava una di mocciosa? ***


Mi accorsi che mia cugina era in pericolo

Capitolo 22: Non ne bastava una di mocciosa?

 

Mi accorsi che mia cugina era in pericolo. Dato che riuscivo a sentire i sentimenti degli altri, avevo captato, anche se per pochi istanti, il desiderio di mia cugina di eliminare qualcuno.

Non ci pensai un secondo e la raggiunsi, ma al mio arrivo vidi che era già tutto sistemato. Kira era riuscita a fermarsi, anche se non direttamente per sua volontà.

La trovai dentro a una stanza e decisi di entrare solo quando quello strambo ragazzo, minaccio di eliminarla.

Se era realmente quella la sua intenzione, avrebbe dovuto passare sul mio corpo, ma nonostante la minaccia, non sembrava intimorirlo.

Mi rivolsi infine verso quella peste “Vedo che riesci a cavartela da sola, Kira! Non volevi dimostrarmi di non essere una bambina e che eri in grado di resistere al sangue umano?” le dissi con un ghigno.

Mia cugina mise il broncio e incrociando le braccia disse “Se me ne dai il tempo!”

“Te lo stavo concedendo, ma come vedi sono dovuto intervenire e impedire che tu venga uccisa!” mi girai verso il misterioso ragazzo “Sempre ammesso che questi tizio ci fosse riuscito!”

“vedo che anche col passare del tempo un po’ presuntoso sei rimasto…eh Naruto?”

Alzai un sopracciglio “Ci conosciamo?” chiesi, ma dato che sapeva il mio nome optai per il si e cominciai a frugare nei frammenti della mia memoria.

“Bello vedere come dopo cinque anni ti dimentichi dei tuoi amici!” mi disse calmo il ragazzo “Ma credo sia dovuta alla tua condizione di vampiro, dico bene?”

Era incredibile come riuscisse a mantenere un’aria tranquilla nonostante nel suo animo fosse agitato.

“Esteriormente inganneresti chiunque, ma non me! Non sei contento di essere venuto a conoscenza di questa verità, dico bene?” gli chiesi.

“è così! Potresti rappresentare una minaccia e l’ultima cosa che voglio è il dovermi battere con te.”

“Paura?” sogghignai.

“riconoscenza!” mi corresse.

Sgranai gli occhi “ Cosa ho fatto per meritarmi la tua riconoscenza?”

Il ragazzo sospirò “Davvero non ti ricordi?”

“Magari se mi dai un aiutino qualcosa potrebbe anche tornarmi in mente!”

Mi raccontò di come lo affrontai all’età di dodici anni e di come lo avevo sconfitto, mostrandogli un altro modo di vivere oltre quello di eliminare chiunque gli capitasse a tiro. Gli avevo insegnato il significato dell’amore e per questo ora era anche amato dagli abitanti del suo villaggio, dopo un’esistenza quasi uguale alla mia, passata in completa solitudine.

Sorrisi “Gaara del deserto, il Jinchuuriki del demone tasso!”

Gaara annuì.

Gli andai vicino e gli strinsi la mano “Spero che non te la sia presa del fatto che non mi ricordavo di te!”

“No!” disse semplicemente.

“Niente di personale, mi è successo anche con tutti gli abitanti del villaggio!”

“Tranne che per Sakura vero?” intervenne mia cugina. Mi girai e la guardai storto.

Si mise una mano davanti alla bocca “Ancora troppo presto per nominarla?”

Mi rivolsi nuovamente a Gaara “Non ti devi preoccupare di noi, non faremo del male a nessuno del villaggio, non vogliamo trattenerci a lungo!” dissi.

“Perché no? Sto posto non è male!”

“Si, ma in cinque minuti hai rischiato di uccidere già una persona! Non possiamo rischiare!” le dissi.

“Mi dici come facciamo a resistere al sangue umano se stiamo lontano da loro? Dobbiamo vivere a stretto contatto con le persone per abituarci al loro odore!” mi ricordò Kira.

Non aveva tutti i torti, ma quello che meno volevo era creare problemi a un amico.

“se volete restare a me farà piacere, l’importante che nessuno si faccia del male!”

Kira mi guardava con occhi supplicanti, non so perché volesse tanto rimanere in quel posto. Lo scoprii poco dopo.

“E va bene, ma solo per qualche giorno! Ti ricordo che siamo nel deserto e il sole non smette mai di battere!”

“OK!”

In quel momento qualcuno bussò alla porta ed entrò dopo aver avuto il permesso dal kazekage

“Oh scusa, non sapevo che avevi da fare, torno più tardi!”

“Non preoccuparti per noi Temari, togliamo subito il disturbo!”

Gaara sorrise “Mia sorella te la ricordi però!”

Mi grattai la testa “Bhe è legata a te in qualche modo. Tornandomi in mente tu, anche lei di conseguenza è riaffiorata nella mia memoria!”

Temari mi guardava in modo strano. Non mi riconobbe.

“Temari, ti rammenti di Naruto vero?” gli chiese Gaara

“Il piccoletto? No, non ci posso credere! Sei totalmente cambiato! E chi ti riconosceva!” mi disse la ragazza. “Però non credevo che ci fossi anche tu, nel gruppo di ninja della foglia incaricati per organizzare l’esame chunin qui a Suna!”

Sgranai gli occhi. Non sapevo di cosa stesse parlando.

“Temari, non credo che lui sia qui per quello. Ma dimmi i ninja di Konoha sono arrivati?”

“Si, sono qui sotto che aspettano di entrare”

Ebbi un sussulto, chi c’era fra quei ninja?

“Falli pure venire!”  disse.

Temari stava per andarsene, ma la fermai “Aspetta Temari! C’è anche Sakura?”

Temari sgranò gli occhi “No, Sakura non si occupa di queste cose. Dovresti saperlo!” se ne andò.

“Mio caro cugino, usa il fiuto! Io ho già capito chi c’è!” mi disse Kira tutta contenta.

Fino a quel momento avevo trattenuto il respiro, dato che Temari aveva un buon odore. Non avevo particolarmente sete, ma decisi di prendere precauzioni. Annusai l’aria e capii il motivo della contentezza di Kira.

“Ora ho capito perché sei voluta rimanere qui!” la guardai di sottecchi.

“Bhe non solo per quello!”

Gaara ci guardava in modo strano…non capiva di che stessimo parlando.

Si sentii nuovamente bussare alla porta e con un rapido movimento mia cugina si nascose dietro di essa.

“Avanti!” ordinò Gaara.

“Salve Kazekage!” disse il nuovo arrivato dopodiché si girò e vedendomi rimase sorpreso.

“Naruto? Che ci fai qui?”

“Ciao Shikamaru!” scrollai le spalle “Mi sono ritrovato qui per caso!”

“Pensavo fossi andato più lontano! sei diventato lento amico mio!” disse prendendomi in giro.

“Prova tu a muoverti con una peste appresso!”

A Shikamaru vennero i brividi “Non mi dirai che Kira è qui con te!”

“Shikamaruuuuuu!” gli saltò al collo mia cuina “Che bello rivederti! Sei felice di avermi incontrato?”

”Non potevo chiedere di meglio!” disse con una voce che lo tradiva.

Sorrisi e vidi con la coda dell’occhio la sorella di Gaara che guardava la scena con uno sguardo omicidio.

“Ora smettila Kira, ho ti farai qualche nuova nemica!”

Quando lasciammo l’ufficio di Gaara andammo in giro per le vie della città ormai praticamente deserte.

“Allora? Per chi hai deciso?” chiesi curioso a Kira.

“A c-che cosa t-ti riferisci?!” mi chiese sorpresa.

“Gaara o Shikamaru?” le chiesi

“Te ne sei accorto?”

“Bhe non facevi altro che passare lo sguardo da uno all’altro durante la loro discussione!”

“Bhe sono stupendi entrambi. Perché scegliere?”

Sospirai. Era troppo complicata per me quella ragazzina.

“Non hai pensato che magari sono già impegnati?” le ricordai che poteva esserci anche questa eventualità.

“Che problema c’è? Basta eliminare le rivali!” disse con semplicità

E poi voleva diventare buona. Difficile con quei pensieri che le ronzavano in testa.

“Non sarebbe meglio qualcuno della tua età? Guarda lì! C’è un ragazzino che sta andando a pranzo!” dissi avvistando un novellino nel mondo dei vampiri.

“no! Non mi interessa!” disse voltando lo sguardo.

Decisi di lasciarla stare e di andare a fermare il mocciosetto. Stava per divorarsi una bella ragazza. Aveva dei buon gusti per essere un bambino.

“Ehilà! Disturbo?” dissi

“Direi proprio di si! Questa preda è mia! Cercatene un'altra!” mi disse minaccioso.

“Uffa che pizza! Naruto sbarazziamoci di questo qui e andiamo a spiare Gaara e Shikamaru.” Disse Kira

Sospirai…era senza speranza.

 Afferrai quel ragazzino per un braccio e lasciai la ragazza scappare.

“Perché l’hai fatto? Ho sete e ora che cosa dovrei mangiare?”

Gli dissi di seguirmi e lo portai a nutrirsi di qualche animale. Era disgustato dalla cosa, ma aveva troppa fame per rifiutare.

Era un ragazzino di 14 anni… direi perfetto per mia cugina. Aveva capelli neri corti spettinati. Anche lui era piuttosto piccolino per aver quell’età. Almeno se paragonato a come ero io…bhe ero nella norma, non un colosso però davvero Kira e questo ragazzino, che diceva di chiamarsi Crystian, sembravano dei bambini.

“Senti un po’ Crystian, dove è la tua famiglia?” gli chiesi.

“Non lo so, sono solo!” disse abbassando la testa

“Capisco! E quindi te ne vai in giro aggredendo ogni persona che incontri per far passare il tempo vero?” Annuii.

Mi sembrava di rivedere me stesso. Anch’io mi sono comportato allo stesso modo all’inizio e lui sembrava essere un vampiro solo da pochi giorni. Nel suo corpo c’erano ancora residui del suo sangue, una conferma della sua fresca trasformazione.

Ero partito con l’idea di viaggiare da solo e ora, mi ritrovavo a chiedere a quel ragazzino, se voleva unirsi a noi. Gli dissi le regole e infine riflettendo sulle mie condizioni, accettò.

Ora mi ritrovavo a dover fare il babysitter. Sospirai.

Kira non era voluta venire noi. Potete immaginare cosa aveva intenzione di fare e di fatto riusci a cacciarsi nuovamente nei guai. Due volte in poche ore…un record.

“Kira, che razza di vampiro sei, se ti fai beccare sempre?”

Gaara l’aveva riacciuffata. Aveva provato a spiarlo quando era andato a fare il bagno, ma gli era andata a buca.

Dovetti scusarmi con il mio amico e chiedergli di lasciarla andare.

“Piena di vitalità questa ragazzina!” disse Gaara compatendomi.

“Già! Adesso le vado a dare una lezione!”

“Ce ne andiamo? Uffa, ma non ho visto niente!”  disse.

Le diedi un colpo in testa “finiscila di correre dietro ai ragazzi, sei ancora una bambina!”

“Non è vero!”

“ Si che è vero!” disse Crystian.

Kira si arrabbiò “ Ma senti chi parla, il gigante Golia! Ma ti sei visto allo specchio?”

“Se non lo sai, i vampiri non si specchiano!”

“Era per dire stupido!”

“Chi hai chiamato stupido, brutta racchia?”

“Coooosa? Racchia a me? Ora ti faccio a fette!”

Se le dettero di santa ragione, ma non intervenni a separarli. Dovevano fare amicizia, d'altronde Crystian sarebbe rimasto per parecchio tempo con noi. Inutile dire che Kira non era per niente d’accordo.

Gaara alla scena rimase a bocca aperta. Per una volta almeno vidi che era in grado di esprimere emozioni.

“Naruto, prima non ho potuto dirti una cosa importante! Ritengo che sia giusto informarti ora. Non vorrei che per un motivo o per l’altro abbandonassi il villaggio senza che tu sia venuto a conoscenza di una cosa.” Mi disse Gaara facendosi serio

raddrizzai le orecchie e gli prestai attenzione.

“Alcuni ninja mandati in perlustrazione, mi hanno riferito di aver visto un ragazzo della nostra età con un gruppo di persone. Dalla descrizione che mi hanno fornito potrebbe trattarsi di Sasuke. Era in possesso dello sharingan!”

alzai il sopracciglio.

“Dove li avrebbero avvistati?” chiesi

“Oltre il deserto, un paio di giorni fa.”

Mi misi a riflettere. Avevo già rotto una promessa con Sakura, cosa dovevo fare con l’altra?

“Che intenzioni hai Naruto? Se è davvero Sasuke, lo inseguirai?”

“Non lo so! Non mi importa niente di Sasuke ormai.”

“E cosa ne sarà della promessa fatta a Sakura di cui mi parlasti l’ultima volta che ci siamo visti?”

Rimasi in silenzio un attimo “Credo che non la rispetterò. Ho deciso di chiudere con Sakura e riportare Sasuke vorrebbe dire, ritornare al villaggio e rivederla. Preferirei evitarlo!”

Gaara non mi chiese niente, accettò solo la mia decisione.

I giorni passarono e io cercavo di decidere sul da farsi. Avevo detto che saremmo rimasti a Suna solo pochi giorni e ora era il momento di salutare, ringraziare per l’ospitalità e andare.

Kira decise di lasciare Gaara a malincuore e mi pregò di mollare Crystian in quel villaggio. Accettò di portarlo con noi quando gli dissi della possibilità che Crystian poteva mangiarsi anche il suo adorato Gaara. Anche Shikamaru sarebbe stato in pericolo finchè fosse rimasto li!”

“Allora capo!” disse in tono scherzoso il nuovo arrivato “Dove si va di bello?”

“Chi lo sa! Andiamo alla ceca! È più emozionante!” dissi

“ e Sasuke? Davvero non manterrai la promessa fatta a Sakura, Naruto?” mi chiese Kira.

Non le risposi.

“Non ti pentirai della tua scelta? Un giorno potresti anche cambiare idea e voler tornare da lei!”

Continuai a rimanere nel mio silenzio

“Se ciò accadesse, con quale faccia ti presenteresti da lei?”

silenzio

“Eri conosciuto come uno che manteneva le promesse e ora vuoi far perdere quell’idea che la gente ha di te?”

“Kira!” dissi serio “ Non cambierò idea! Io non sono adatto per Sakura ed è giusto che si rifaccia una vita!”

“Mi dispiace, ma non capisco perché non possa avere una vita con te!” mi disse.

“Perché lei è un umana, io sono un vampiro. Avrò per sempre 17 anni, mentre lei invecchierà. Come credi che possa funzionare?”

“A me non sembrava fosse un problema! A Sakura andava bene stare con te”

“Ora forse si. avendo la stessa età vogliamo le stesse cose, ma crescendo non credi che possa desiderare qualcosa che io non potrò mai offrirgli?”

Kira abbassò la testa capendo quello che volevo dire.

“Scusa non fai prima a vampirizzarla?” chiese Crystian “Immortale tu, immortale lei …problema risolto no?”

“No! Non voglio che muoia e che provi quello che proviamo noi. Non voglio vederla soffrire mentre cerca di resistere all’impulso irrefrenabile di uccidere. No! lei merita una vita normale!”

“Ma alla fine morirà comunque!” disse con semplicità il ragazzino

“So che per te l’immortalità può essere allettante. Lo era anche per me all’inizio, ma se penso che dovrò vivere per sempre senza lei…mi fa desiderare di voler morire” gli dissi serio

“Ma il problema te lo sei posto tu! Se la vampirizzassi starebbe con te ” disse sbuffando.

“Stai zitto! Baka! Tu non capisci proprio niente! Sei solo un moccioso che beve ancora il latte dalla mamma” gli disse Kira.

“ripetilo se ne hai il coraggio!”

Kira aveva capito tutto il mio discorso. Anche lei ci aveva riflettuto su quel fatto. Per quanto si “innamorasse” facilmente, mi aveva confidato, che non avrebbe avuto il coraggio di porre fine alle persone che amava.

Crystian invece sembrava contrario alla mia idea di voler risparmiare Sakura. Per lui era semplice, se voleva una cosa, l’avrebbe ottenuta a qualsiasi costo.

 

*****************************

 fine capitolo!!! Cosa ne dite?

Piccola anticipazione: il prossimo capitolo la protagonista sarà Sakura. Come se la starà passando?

 

Passiamo ai ringraziamenti:

 

yuna92: come vedi Naruto non sembra intenzionato a voler tornare da Sakura. E vero Gaara è un grande, peccato che come carattere ora si avvicina molto a quello di Naruto e come hai visto c’è un atteggiamento piuttosto freddo fra i due anche se si rispettano comunque a vicenda. Ciao e grazieeeee alla prossima

 

volpina90: No, Naruto non tornerà tanto presto! ( Ho detto che non tornera proprio ndNaruto) (Oh si che tornerai ndme) (Narutoooooooo, nd Sakura) come vedi Gaara con questo capitolo è già usciro di scena. Avrei voluto dargli una parte più importante, ma dato che Naruto deve viaggiare e lui non si può muovere dal villaggio, non ho potuto fare altrimenti. Ma sto cercando una soluzione per poterlo fare ricomparire in futuro. ciao e grazie per la recensione a presto.

 

SAKURACHAN: l’ispirazione continua a essere un po’ a terra, ma spero di riprendermi presto. In questo capitolo Naruto è stato piuttosto calmino, ma non ha fatto baldoria con Gaara. Caspita, non vi vedete da anni e questo è il vostro modo di festeggiare? Vergognatevi (chi è che scrive la storia? Nd Naruto e Gaara) (si ma anche voi avete dei caratterini che non mi danno la possibilità di sbizzarrirmi a meno che non si tratta di omicidi ndme) Nel prossimo capitolo vedrai cosa farà Sakura. Se si metterà in viaggio alla ricerca di Naruto oppure no. eh eh chi lo sa! Ciao a presto e grazie

 

Cleo92: eeeeeeh lo spero anche io!!! Ma si…quasi quasi salto tutti i capitolo e arrivo all’ultimo dove Sakura  e Naruto si dichiarano amore eterno, si sposano e hanno tanti bambini *_* (dimentichi che sono un vampiro? Nd Naruto) (dettagli! Con un clic posso farti avere 1000 figli ndme) (Cheeeee? Ma siamo matti? Già devo sopportare  Crystian e Kira e mi danno già un bel da fare ndme) Forse non ha tutti i torti ihih.

Comunque grazie per aver recensito e alla prossima.

 

EroSennin425: A quanto pare Gaara non ha fatto una piega!!! Bhe in effetti un Gaara che si agita sarebbe piuttosto strano. Non si intimorisce di fronte a niente ^^ grazie per la recensione, spero ti siam piaciuto anche questo capitolo.

 

lucia lair: sono contenta che la storia ti sia piaciuta, spero che continuerai a seguirmi, anche se la pubblicazione è rallentata molto. Ciao alla prossima

 

byebye

neko^^

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Capitolo 23
*** Cercando di dimenticare Naruto ***


Capitolo 23

Capitolo 23: Cercando di dimenticare Naruto

 

Parla Sakura

 

Erano passate diverse settimane dalla partenza di Naruto. Ma non riuscivo a riprendermi e ricominciare a vivere. Fu davvero dura. Sentivo terribilmente la sua mancanza.

Naruto dopo cinque anni era entrato come un uragano nella mia vita e ora…proprio come un forte vento lascia danni, lui aveva segnato per sempre il mio cuore, che non voleva smettere di soffrire.

Avrei tanto voluto rinchiudermi in casa per non uscirne più. Starmene a pancia in giù nel letto stringendomi un cuscino, detestando questa vita così in giusta. Prima mi porta via un compagno e amico trasformandolo in un essere temuto fin dall’antichità, poi me lo fa rincontrare, me ne fa innamorare e dopo me lo strappa di nuovo facendomi rimanere sola.

Lo trovavo così ingiusto che…non so nemmeno io cosa avrei voluto fare. Urlare, sbattere i piedi per terra, prendere a pugni un albero…di tutto, ma niente sarebbe servito a far ritornare Naruto da me. Avevo ancora vivo nella mia mente il ricordo dei suoi occhi. Quello sguardo determinato mentre mi diceva che non sarebbe mai ritornato sulla sua decisione.

Quello sguardo che fece crollare tutto il mio mondo solo in un attimo.

Ora non ero più sicura di niente.

Mi aveva garantito che avrei trovato presto qualcuno adatto a me. Forse, ma io lo volevo? Non lo sapevo. In quei momenti di disperazione non mi importava niente di nessuno.

Arrivai addirittura a trascurare il lavoro. Ma una strigliata di Tsunade mi fece aprire gli occhi.

Per quanto fosse immenso il mio dolore, non potevo buttarmi giù così, dovevo continuare a vivere, mantenendo comunque sempre un posto per Naruto nel mio cuore.

I miei amici cercavano di farmi distrarre coinvolgendomi nelle loro attività, ma non serviva a molto. Fingevo di divertirmi, di svagarmi, ma spesso mi isolavo nel mio mondo, dove nessuno poteva disturbarmi.

A quel punto decisi che per dimenticare Naruto e per uscire da quello stato catatonico, mi sarei buttata a capofitto nel lavoro, saltando addirittura i pasti per non pensare mai a lui.

I giorni passavano e ormai sentire nominare il suo nome non faceva così male come all’inizio. Era ancora straziante, ma il dolore meno intenso.

Ma a quale condizione? Lavorando a quel ritmo era pericoloso anche per me. Lo sapevo eppure non mi importava molto.

Ino cercava di farmi ragionare, ma a niente servirono le sue suppliche.

Una sera staccai molto tardi. Era quasi mezza notte. Mi incamminai per andare a casa, ma mi sentivo strana. Mi sentivo seguita.

Più volte cercai di capire cosa o chi mi stava alle calcagne, ma mi sentivo troppo debole per investigare fino in fondo. Sperai solo di arrivare il prima possibile verso casa.

Allungai il passo e quella sensazione di essere seguita non scompariva. Cominciai a correre, ma ad un tratto un capogiro, mi fece fermare. Mi appoggiai al muro a riprendere fiato. Mangiare poco o niente non si era rivelata una buona idea.

Mancavano ancora un paio di isolati per giungere a destinazione. Continuai a camminare attaccata al muro, ma ad ogni passo le forze mi abbandonavano e presto mi ritrovai avvolta dalle tenebre.

“Ehi, sveglia!”

sentii una voce. Per un attimo pensai che fosse lui. Aprii gli occhi e vidi due occhi azzurri come i suoi fissarmi preoccupati.

“N-Naruto?” dissi.

“Uhm? Non conosco questo Naruto di cui parli!”

Mi sollevai piano, piano. Mi trovavo sdraiata su una panchina. Come ci ero arrivata lì?

“Stai giù! Sei svenuta all’improvviso! Mi hai fatto prendere un colpo!” mi disse il mio soccorritore.

Misi bene a fuoco l’individuo davanti a me. Era un ragazzo dai capelli scuri con occhi azzurri come il mare. Mi ricordavano moltissimo quello di Naruto.

“Chi sei?” dissi portandomi una mano alla testa, mi girava ancora terribilmente.

“Il mio nome è Kaji! Sono nuovo di Konoha! Piacere di conoscerti!” si presentò educatamente. Anche troppo. Mi prese la mano e la baciò. Sembrava di trovarsi in un film d’epoca.

Rimasi colpita dal suo modo di fare.

“I-io sono Sakura, piacere di conoscerti!” risposi sorpresa. “G-grazie per avermi aiutato!” dissi dopodiché mi alzai, ma rischiai nuovamente di cadere se Kaji non mi avesse sorretta.

“Non dovresti muoverti! Sei ancora debole! Forse è meglio che ti sdrai un po’!” mi disse gentilmente.

“No, devo tornare a casa! Sono in ritardo!” cercai di spiegare.

“D’accordo, ma mi permetti di scortarti fino alla tua abitazione?!” mi chiese continuando a reggermi in piedi.

Accettai, non sarei riuscita a rientrare a casa da sola.

“Allora…” mi chiese mentre camminavamo “Come hai fatto a ridurti così? Dagli abiti che indossi direi che sei un ninja medico. Dovresti esserti accorta dei sintomi di uno svenimento!” mi chiese.

“è colpa mia, non mangio molto ultimamente!” dissi.

“Scusa, ma non mi sembra che tu abbia bisogno di metterti a dieta!” mi disse,

“Non è per quello!”

“Problemi con il tuo innamorato?” mi chiesi.

Mi staccai bruscamente da lui. Come osava prendersi tutta questa confidenza? Non ci conoscevamo nemmeno.

“Non sono cose che ti riguardano! Non puoi chiedermi cose così personali solo perché mi hai aiutato. Ti sono riconoscente, ma non sopporto i tipi che si impicciano degli affari degli altri!” gli dissi aggredendolo.

“Ora scusa, ma ce la faccio a proseguire da sola!” dissi

Sorrise “Hai ragione! Volevo solo conoscerti un po’, ma riconosco di essermi spinto troppo oltre. Ti chiedo di perdonarmi!”

Mi colpiva molto il suo modo di fare. Mi calmai, in fondo ci potevo anche passare sopra.

“Va bene, ti perdono! Ma ti conviene fare più attenzione se non vuoi che qualcuno ti cambi i connotati” gli dissi mostrandogli un pugno.

Annuì.

Il giorno dopo andai a lavorare nuovamente, ma quella mattina mi costrinsi a fare una abbondante colazione. Non volevo nuovamente correre il rischio di svenire per strada o mentre curavo un mio paziente.

Varcai la soglia dell’ospedale, ma appena entrai fui investita dall’energia esplosiva di Ino.

Mi guardava maliziosamente.

“Cosa c’è?” le chiesi non capendo il suo atteggiamento.

“Come cosa c’è? Hai un corteggiatore e tu non mi dici niente? Che razza di amica sei scusa?” mi sgridò Ino.

“Corteggiatore? Ma di che cosa stai parlando!” le chiesi.

Da dietro la schiena mi consegno un pacchettino accompagnato da un bigliettino.

Lo presi e lo lessi.

 

È un piccolo pensierino per scusarmi del mio comportamento ieri notte e…inoltre qualcosa di energetico per riprendere le forze!

Spero di rivederti presto

Kaji.

 

Sorrisi. Era stato gentile da parte sua. Il passo successivo che compii fu scartare il pacco. Erano dei cioccolatini.

Il sorriso svanì in quell’istante. Cioccolatini? Cosa significava?

Vidi all’interno della scatola un altro bigliettino.

Ah dimenticavo. Forse potresti fraintendere il mio regalo, dato che solitamente il cioccolato si regala al proprio innamorato, ma non c’è niente sotto. Mangiali pure tranquillamente. E che non sapevo cosa regalarti. Il cioccolato piace a tutti e volevo solo andare sul sicuro.

 

Tirai un sospiro di sollievo.

“Allora chi è?” mi chiese Ino di sottecchi.

“è inutile che mi guardi così! È solo un ragazzo che mi ha soccorso ieri quando sono svenuta. Tutto qua! Non pensare chissà cosa!”

“Perché no, scusa? Avresti tutto il diritto di rifarti una vita!” mi disse Ino.

Abbassai la testa.

“Sakura, lo vuoi capire che Naruto se n’è andato e non tornerà mai più? Devi cancellarlo dalla tua vita!”

“Mai!” urlai.

Ino sospirò “Sakura, vuoi un consiglio da amica? Io proverei a dare a questo ragazzo una chance. Prova ad uscirci insieme, senza impegno. Non potrai correre sempre dietro a un fantasma!”

Finalmente il mio turno finì. Quel giorno non mi rimasi a lavorare oltre l’orario.

Ero terribilmente stanca e l’unica cosa che volevo fare era dormire.

Erano solo le cinque del pomeriggio, ma incominciava a sentire il cambio di temperatura che avveniva fra giorno e notte e io non avevo niente con cui coprirmi.

Un venticello freddo soffiò, l’autunno sarebbe presto giunto a termine. Rabbrividii e mi strofinai le braccia per avere un po’ di calore.

Ad un tratto qualcuno mi mise una giacca addosso.

Mi voltai e lo vidi.

“Cosa ci fai qui?” chiesi.

“Salve Sakura! Stavo facendo un giro e ti ho visto tremare per il freddo.” Mi disse Kaji.

“grazie per la giacca, ma così prenderai freddo tu! Non ti preoccupare per me!” gli dissi restituendola.

“Insisto perché sia tu a tenerla. Io non mi ammalo mai! Non preoccuparti!”

lo guardai bene. Il debole sole del tramonto lo illuminava e dava maggior risalto ai suoi occhi che ogni volta che li vedevo mi rapivano.

Era la stessa sensazione che provavo con Naruto.

“Perché mi fissi così?” mi chiese “Ho qualcosa in faccia?”

scossi la testa. Aveva una pelle molto chiara, resa ancora più bianca dai suoi capelli scuri. Era muscoloso e i suoi capelli erano lunghi fino alle spalle e setosi.

Era un ragazzo molto bello. Molte ragazze gli sarebbero caduti ai piedi.

“Senti un po’ forse penserai di nuovo che sono sfacciato, ma …volevo chiederti se posso invitarti a prendere una cioccolata calda o forse è meglio un thè. Troppa cioccolata ti può fare male!” mi disse facendomi l’occhiolino.

In quel momento arrossì. Non ne capivo il perché. Mi affascinava molto quel ragazzo, ma niente di più.

Lo riguardai negli occhi e come se le mie labbra si muovessero da sole, accettai il suo invito.

Andammo a un bar molto carino dall’altra parte della città. Era il bar più conosciuto di Konoha, ma anche il più costoso.

Ci sedemmo a un tavolo e cominciammo a parlare.

Mi fece molte domande per potermi, come diceva lui, conoscermi, ma quando ero io a chiedergli di parlarmi di lui, restava sempre sul vago, come se nascondesse qualcosa.

Mangiammo le nostre brioche che ordinammo insieme al thè, dopodiché anche quel giorno mi volle riaccompagnare a casa.

Riteneva che una ragazza di sera non doveva andare in giro da sola, che non era prudente.

Gli dovetti ricordare che ero un ninja, ma per lui la cosa non cambiava.

Forse proveniva da un villaggio dove c’era più criminalità e la sera le donne che uscivano sole rischiavano grosso.

Non insistetti e lo lasciai fare.

Da allora lo rividi più volte e finimmo per diventare ottimi amici. Capitava che nelle belle giornate mi invitava a fare un picnic con lui e non se la prendeva se gli chiedevo di invitare anche i miei amici, anzi sembrava apprezzare la compagnia di tutti.

Eppure continuava a esserci qualcosa di strano in lui, che non capivo.

Ma decisi di lasciare perdere. Probabilmente era solo una sensazione e non volevo farmi soggiogare. Non ora che mi stavo riprendendo dall’abbandono di Naruto.

Arrivò anche l’inverno e Kaji e io ci vedevamo praticamente tutti i giorni. Venni a sapere da Ino, che Kaji era solo, non aveva famiglia…proprio come Naruto prima che scoprisse della sua congrega di parenti speciali.

Anche quello aveva in comune con lui, oltre agli occhi e quel sorriso così rassicurante che ti scioglieva ogni volta. Decisi che per la vigilia di Natale lo avrei invitato a casa mia.

Accettò entusiasta e fu contento di conoscere i miei genitori. Mi disse che avrebbe tanto voluto conoscere i suoi e che era orfano dalla nascita. Era cresciuto in un povero orfanotrofio e spesso aveva dovuto soffrire la fame.

Mi rattristai per lui, ma subito mi disse che non dovevo essere giù di morale, che comunque c’era sempre qualcuno che era stato più sfortunato di lui e non si lamentava di quello che aveva passato. Diceva che comunque non mancavano i bei ricordi e che ora si trovava in un villaggio che amava con persone speciali…come me.

Lo feci salire in camera mia per dargli un regalo da me confezionato.

Ci misi un po’ a trovarlo, ma quando lo presi e mi girai verso di lui, notai che osservava una foto sulla mia scrivania.

Mi avvicinai a lui.

“Quella è la mia squadra…era la mia squadra!” dissi cambiando tono di voce.

Mi chiese di parlargliene un po’. Gli raccontai un po’ di tutto. Le missioni, i litigi, i combattimenti, il tradimento di Sasuke e la pazzia del mio maestro.

Solo quando mi chiese di parlargli del ragazzo biondo della foto, mi zitti e rattristai. Una lacrima cominciò a solcarmi il viso, ma venne fermato da una mano di Kaji.

Era fredda.

“Lui è Naruto vero? È colui che ti ha abbandonato per chissà quale motivo!” mi disse con voce calma.

Sgranai gli occhi “T-tu come lo sai?”

“me ne ha parlato Ino!” mi spiegò. Mi arrabbiai “non arrabbiarti con lei…è colpa mia!” si affretto a dire

“Come?”

“è che ti vedevo spesso triste e mi sono domandato il perché e per questo mi sono rivolta alla tua amica! Avrei dovuto chiederlo a te, mi dispiace!”

Sospirai “Non importa ormai!” feci una pausa “però non mi ha abbandonata nel vero senso della parola! L’ha fatto per il mio bene!” dissi non del tutto convinta.

“Per il tuo bene? Non mi sembra che tu ora sia felice!” mi disse

Strinsi  il pacchetto regalo così forte che se fosse stata una cosa delicata sarebbe andata in mille pezzi “Si che lo sono. Ormai l’ho dimenticato! Non posso stare aggrappata a lui per sempre!” dissi a voce alta più per convincere me che Kaji.

Kaji non parlò, rimase in silenzio proprio come speravo che facesse. Avevo voglia di piangere e delle parole sbagliate mi avrebbero fatto esplodere come una bambina. Mantenendo il silenzio invece riuscii a calmarmi.

La serata continuò per il meglio. Kaji apprezzò la sciarpa che gli feci e lui invece mi regalò un carinissimo ciondolo dello stesso colore dei miei occhi, per metterli in risalto.

Tutto filò lisciò, ma una grande tristezza si era invasa del mio cuore nel momento in cui Kaji se ne andò e io rimasi sola nella mia stanza con quella foto di tanti anni fa.

 

 

*******************

 tadannnn…ecco il 23° capitolo? Come vi sembra? Spero vi sia piaciuto.

Fatemi sapere.

Ringrazio tutti i lettori e recensori e scusate se ci metto molto tempo per aggiornare, ma oltre ad avere poco tempo, sto lavorando anche a altre ff.

Ciao a prestooo

 

Neko^^

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Capitolo 24
*** I sentimenti di lui e di lei – Un essere misterioso ***


Questo capitolo e completamente privo di dialoghi. Spero vi piaccia anche così

Buona lettura ^^

 

Capitolo 24: I sentimenti di lui e di lei – Un essere misterioso

 

Parla Naruto

Un intera stagione era passata e non direi in modo del tutto semplice. Io e i due bambini, viaggiammo in lungo e in largo, soffermandoci non più di una settimana in ogni villaggio che incontravamo.

Incontrammo paesaggi stupendi, da togliere il fiato anche a noi vampiri, e anche un sacco di persone interessanti.

Probabilmente da umano non avrei mai avuto la possibilità di vivere queste esperienze. Alla fine, come si dice la maggior parte delle volte, non tutti i mali vengono per nuocere.

Attraversammo addirittura il grande oceano e giungemmo in un nuovo continente, del quale avevo solo sentito parlare nei libri.

Crystian e Kira furono entusiasti di tutte le belle cose che vedemmo e di certo in tutto questo tempo non potevano non vedersi i miglioramenti di ognuno di noi nei confronti del sangue umano.

Ormai eravamo quasi sul punto di diventare indifferenti  ad esso. Una volta mi è addirittura capitato di dover fermare un’emorragia a una ragazza ferita gravemente. Non mi fece nessun effetto, né su di me, né su di Kira.

Però su Crystian non potevo dire di vedere lo stesso miglioramento.

Per lui era ancora molto difficile e appena sentiva odore di sangue, perdeva il controllo, tanto che anche io finivo per avere delle difficoltà a trattenerlo.

Ma oltre a sgridarlo, non potevo fare molto. Era ancora giovane e come tale ancora bisognoso di sangue umano, proprio come un bambino in fasce ha bisogno del latte per crescere e svilupparsi.

Era esattamente la stessa cosa. Anche se più macabro.

Crystian era un tipo orgoglioso e non ammetteva mai di aver bisogno di tempo e aiuto per poter superare quel momento per lui tanto difficile, ma sapevo che in realtà non aveva nessuna stima di se stesso. Era convinto di non potercela fare ad andare contro la sua natura. Si sottovalutava molto e Kira non faceva altro che peggiorare le cose, quando lo prendeva in giro per la sua debolezza.

A niente servirono i miei rimproveri verso la ragazzina. Quei due marmocchi si odiavano e appena potevano lanciarsi una frecciatina, non esitavano a farlo.

Se questo significava essere padre, cioè badare a due adolescenti sempre in agitazione…bhe da una parte ero contento di non potere aver figli. Ma in un modo o nell’altro, mi ero affezionato a quei due e se per un motivo o per l’altro avessero preso strade diverse…mi sarei sentito solo.

È incredibile come si può cambiare nella vita. Tutto quello che volevo era viaggiare per conto mio, restare isolato nel mio dolore e ora…era tutto l’inverso.

Quei due mocciosetti mi davano un gran da fare, ma allo stesso tempo mi aiutavano a non pensare a Sakura.

Già…Sakura. Chissà come stava? Avrei tanto voluta rivederla. Inoltre c’era qualcosa che non andava.  Nella mia testa c’era un campanello d’allarme. Che fosse in pericolo?

Più volte ero tentato di tornarmene a Konoha per controllare che tutto andasse per il meglio. Vedere Sakura in perfetta salute e…felice con qualcuno degno di lei, ma allo stesso tempo avevo paura di scoprire che davvero avesse trovato qualcun altro.

Era quello che volevo…no? forse me lo ripetevo solo per convincermi. La verità e che avrei tanto voluto tornare indietro e portarla all’avventura con me. Starle sempre vicino…per l’eternità.

Ma sapevo che non dovevo farmi influenzare dai miei sentimenti. Col tempo l’avrei scordata…o così continuavo a ripetermi.

Ogni tanto Kira continuava a tirare fuori i suoi soliti discorsi, per lo più assurdi, sull’amore.

Mi diceva cosa avrebbe fatto lei al mio posto, ma ne parlava con una tale semplicità, che mi facevano capire quanto non poteva capire quello che provavo nei momenti più bui. Ed era soprattutto in quei momenti che mi sentivo solo.

Non poter parlare seriamente di quello che provavo e chiedere consiglio su ciò che era giusto fare, sia nei miei confronti, sia in quelli di Sakura, che mi faceva stare male. Ma non potevo pretendere un discorso serio da una ragazzina di 14 anni, per di più sognatrice. E da Crystian? Era meglio non coinvolgerlo in certe discussioni. Lui andava solo a finire nel drammatico.

 

Parla Sakura

Mi sentivo felice. Mi ero fatta una ragione per quanto riguardava l’abbandono di Naruto…o almeno così credevo.

Probabilmente aveva ragione lui. Non era adatto a me.

Come poteva? Io ero un  umana e lui un vampiro. Una coppia meno affiatata non poteva esserci. Era come mettere insieme un lupo con l’agnello. Alla fine il povero agnello sarebbe stato sbranato dal lupo cattivo.

Sarebbe finita così anche fra me e Naruto. Anche se non intendo dire che sarebbe finita in questo modo tragico.

Ma io sarei invecchiata e probabilmente lui si sarebbe stancato presto di me.

Lui ancora bello giovane e io…una vecchiatta piena di rughe che fa fatica a reggersi in piedi.

Non era assolutamente una cosa fattibile.

Ma quando era a Konoha, davanti ai miei occhi, tutto mi sembrava possibile e credevo che nessun ostacolo poteva mettersi in mezzo al nostro amore.

Solo ora mi rendevo conto di quanto ero stata cieca.

Solo Naruto era riuscito a mantenere la lucidità necessaria, per capire che doveva andarsene prima che fosse troppo tardi.

Ma allora perché se aveva fatto la cosa giusta, spesso mi sentivo invadere da una tristezza incontrollabile, che mi faceva piangere per delle ore?

La verità era che comunque non riuscivo a dimenticarlo, ma da quando conobbi Kaji…le cose erano cambiate.

Naruto faceva ancora parte di me e me ne rendevo conto praticamente ogni sera, ma appena vedevo gli occhi di Kaji e il suo sorriso, mi bastava per farmi tornare serena.

Ormai mi ero affezionata a lui in un modo incredibile.

Cosa ne sarebbe stato di me se non si fosse mai trasferito? Se fossi rimasta ancora da sola, sarei caduta in depressione? Diventata una nullità per l’intero villaggio?

Possibile che l’amore possa scombussolarti così tanto? Allora perché dare retta a questo sentimento, così bello e profondo, ma allo stesso tempo così doloroso?

Non lo capivo, eppure l’essere umano continua a cercarlo da quando è comparso sulla terra.

Non sapevo quello che provavo per Kaji, ma una si una cosa ne ero certa. Con lui mi sentivo benissimo. Protetta, amata e forte.

Non mi sentivo più cosi da mesi ormai.

Io e lui ci vedevamo tutti i giorni, anche se solo per 5 secondi, dovevamo vederci. Anche se per così poco, mi bastava per rimanere felice per tutta la giornata…fino a che non sarei rientrata in camera e il mio sguardo si sarebbe posato sulla fotografia che rappresentava Naruto. Appena la vedevo, tutta la felicità che provavo scompariva a tal punto che mi vidi costretta a rovesciare la foto per non poterla più vedere.

Allora mi domandai…ma sono davvero felice? Ve lo sto ripetendo all’infinito…felice, felice, felice…ma allora perché continuavo a sentirmi così spaesata ogni volta che la sera tornavo a casa? E perché il mio cuore ogni volta si frantumava in mille pezzi?

Allora non era vero che il tempo aiuta ad affievolire il dolore.

In quei momenti detestavo Naruto e desideravo di non vederlo mai più. Era colpa sua se ora ero in quelle condizioni. Forse per quello che cercavo di passare il più tempo possibile con Kaji. Solo con lui riuscivo a dimenticare questi pensieri negativi. E inoltre…lui era così carino con me. Era dolce e mi ricopriva sempre di molte attenzioni. Forse troppo.

Spesso mi chiedevo cosa ci trovasse in me e cosa lo spingeva  a comportarsi così. Non avevo niente di speciale e di certo non credevo di meritarmi un trattamento simile nei suoi confronti…eppure questo accadeva.

Ino diceva sempre che eravamo una coppia perfetta, ma io non riuscivo a vedere Kaji sotto quell’aspetto. Per me era solo un grande e prezioso amico, di cui non potevo più fare a meno.

Era ancora troppo presto per pensare a trovarmi un altro ragazzo. La ferita ancora troppo aperta e ogni cosa deve avere il suo tempo. Intanto lui sarebbe stata la mia ancora di salvezza e ogni volta lo ringraziavo per esistere. Però a volta capitava che spariva per dei giorni a causa di missioni assegnatogli e quei giorni erano davvero molto duri per me.

 

Parla Naruto

Il tempo trascorreva velocemente. Ogni giorno sempre più in fretta.

Sembrava voler a tutti costi voler risanare le ferite che si erano create nel mio cuore ormai fermo.

Era inutile. Sakura sarebbe rimasta dentro di esso per sempre.

Kira, Crystian e io, tornammo nel paese del fuoco. Alla fine solo li ci sentivamo davvero a casa, nonostante la nostra voglia di liberta.

Ma diciamolo. Noi non siamo dei vampiri comuni. Ormai lo avete capito.

Mantenemmo comunque una certa distanza da Konoha. C’era il rischio di poter incontrare qualche ninja di nostra conoscenza ed era una cosa che volevo a tutti i costi evitare.

Una notte, mentre riposavamo dopo una lunga giornata di caccia, capitò qualcosa di inaspettato.

Crystian si sentiva appesantito, dopo tutto quello che aveva mangiato.  4 o 5 orsi all’incirca.

Quel ragazzo non sapeva fermarsi. Fatto sta che per digerire decise di andare a farsi un giretto.

Non ebbi niente in contrario. Avevo sentito la presenza di qualcun altro nel bosco, ma non li percepii come una minaccia e anche se erano umani, non  correvano rischi con Crystian in quelle condizioni.

Passarono delle ore e il ragazzino non tornava. Non mi preoccupai più di tanto. come detto prima non avvertivo pericoli eppure nonostante i miei poteri, anch’io mi potevo sbagliare.

Fu Kira che mi fece mettere in guardia.

Non era da lui stare lontano per parecchio tempo. Anche se era un vampiro…non amava starsene troppo da solo.

Decisi che forse era meglio andarlo a cercare. Solo allora mi resi conto dall’odore che si era allontanato parecchio. Non era da lui. Cominciai a preoccuparmi.

Lo raggiunsi in pochi istanti. Lo trovai spaventato appoggiato a un albero conciato piuttosto male.

Mi spaventai. Cosa avrebbe potuto ferirlo in quel modo?

Solo un vampiro o un mutaforme, ma io non sentivo l’odore di quegli esseri da nessuna parte.

Mi avvicinai a lui e subito gli chiesi spiegazioni. Era ferito gravemente e non sembrava in condizioni di voler parlare…era sotto shock, ma da li a pochi minuti sarebbe guarito…o almeno così credevo.

Il tempo passava, ma non si vedevano cenni di miglioramenti.

Le sue ferite non sembravano volersi rigenerare e le ossa del suo braccio destro risanarsi. Per la prima volta fu necessario curare un vampiro come un essere umano.

Presi un bastone e con la fascia che Kira portava alla vita, da lei gentilmente offerta, lo legai al braccio rotto.

Per le ferite non feci niente. Non serviva disinfettarle, di certo non avrebbero potuto infettarsi.

Dopo averlo curato il più possibile, lo presi in braccio e decisi di cercare un rifugio più sicuro.

 Se c’era qualcosa nella foresta dove ci trovavamo, da ridurre un vampiro in quel modo, non era sensato rimanere allo scoperto.

Feci solo qualche salto, dopodiché mi ritrovai davanti un essere. Dall’odore avrei detto un essere umano.

Era alto, muscoloso, con capelli scuri e lunghi e i suoi occhi erano di un giallo luminoso visibile anche da lontano.

Mi sentii accapponare la pelle. Quell’essere non era umano. Come poteva allora il suo odore esserlo?

Sentii l’animo di Crystian agitarsi. Era terrore quello che provava.

In quell’istante mi era chiaro.

Quell’essere aveva fatto del male al ragazzo. Ora la sua insicurezza sarebbe aumentata. Si sarebbe depresso ancora di più sapendo che non poteva fare affidamento sulle proprie forze e che doveva dipendere da me.

Ma neanche io ebbi molte fortune con quell’essere.

Gli chiesi spiegazioni. Chi era? E cosa voleva da Cristian?

Mi disse solo che il ragazzino aveva sentito troppo e che andava eliminato. Non ci avrebbe fatto andare via facilmente e lo scontro sembrava l’unica chance possibile.

Affidai Crystian alle cure di Kira e le ordinai tassativamente, di stare alla larga dallo scontro che da li a poco avrebbe avuto inizio.

Io ero più forte di Crystian questo era sicuro, ma lui non era così debole come credeva e quindi mi domandavo…se ha ridotto lui in quello stato e senza subire nessuna conseguenza, perché di sicuro il ragazzo aveva tentato di difendersi, avrei potuto io batterlo?

 

 

 

Che ve ne pare del 24° capitolo? Piaciuto? No?

Fatemi sapere

 

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, ma non rispondo alle domande poste, se no svelerei tutto! Che gusto ci sarebbe se no???

Grazie anche a chi ha solo letto.

A presto

Ciaooooo

 

Neko^^

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Capitolo 25
*** I puro sangue ***


Capitolo 25: I puro sangue

 

Parla Sakura

 

Erano ormai 5 giorni che Kaji era partito per una missione. Non ebbi nessun dubbio sulla sua parola inizialmente, ma sentivo dentro di me che qualcosa non andava.

Kaji non apparteneva a nessun gruppo ninja ed era appena arrivato. Per quanto forte poteva essere,  come poteva compiere delle missioni da solo?

Aveva all’incirca la mia età e difficilmente poteva essere un ninja talmente abile da poter affrontare missioni pericolose da solo.

Ma erano queste le cose che affermava. Mi raccontava che Tsunade gli affidava missioni di estrema importanza, di cui solo pochi ne erano a conoscenza.

Doveva essere qualcosa di molto pericoloso, se ogni volta mi rassicurava che lo avrei rivisto presto.

Sospirai. Cosa mai poteva compiere? Possibile che ci andasse veramente da solo?

Tsunade non era così pazza da mandare un ragazzo praticamente a morire.

Mi decisi, il giorno dopo ne avrei parlato con la mia maestra.

Per mia fortuna la mattina seguente arrivò presto e come mi ero ripromessa la sera precedente, andai a parlare con Godaime.

Non mi importava se era prestissimo. Dovevo sapere che fine avesse fatto Kaji. 5 giorni senza avere sue notizie mi mettevano in ansia. E se gli fosse successo qualcosa? Cosa avrei fatto? Sarei riuscita a sopportare un nuovo dolore causata dalla perdita di qualcuno a me caro?

Entrai nell’ufficio dell’Hokage.

“Sakura? Cosa ci fai qui a quest’ora? Sei caduta dal letto?” mi chiese Tsunade, ma presto si accorse dal mio volto che avevo qualcosa che non andava.

“Uhm? Cosa c’è? Hai qualcosa che ti preoccupa? Riguarda ancora Naruto?” Sospirò “Sakura ne abbiamo già parlato. Posso capire che tu abbia sua nostalgia, ma devi dimenticarlo. Non sappiamo se lo rivedremo ancora. Ha preso la sua decisione di lasciare il villaggio perché si considerava pericolo. Questa scelta gli fa onore, ma non puoi attaccarti a lui!”

“No, Naruto non centra!” la corressi.

Per una volta che Naruto non era nei miei pensieri, c’era sempre qualcuno a farmelo ricordare.

“Di cosa si tratta allora?” chiese pazientemente Godaime.

“Si tratta di Kaji!”

Tsunade mi guardò perplessa “Si? non posso darti informazioni personali che lo riguardano, abbiamo l’obbligo di segretezza …”

La fermai, “No, no! Voglio solo sapere se sa qualcosa sulla sua missione, cioè se va tutto bene e se tornerà presto!”

Tsunade mi guardò con un punto di domanda sul volto.

“Di cosa stai parlando Sakura?” mi chiese seria “Non ho affidato nessuna missione a Kaji. È appena entrato a far parte del villaggio, non posso ancora incaricarlo di questioni che riguardano Konoha!” mi disse. Dal suo sguardo potei capire che era sincera.

“Ma lui mi ha detto che doveva partire per una missione pericolosa e che sarebbe stato via per parecchio. Non è la prima volta che me lo dice!” dissi io vicino a una crisi isterica. Perché i pazzi me li dovevo prendere tutti io?

“Sakura, Kaji ti ha mentito! Ripeto, non gli ho mai dato il permesso di lasciare il villaggio!”

Dopo aver ringraziato, uscì da quel luogo. Non riuscivo più a trattenere le lacrime. Non volevo che la mia maestra mi vedesse in quelle condizioni.

Corsi come una disperata per le strade del villaggio e senza poterlo impedire, una marea di lacrime cominciarono a uscirmi dagli occhi.

Perché? Perché Kaji avrebbe dovuto mentirmi? Qual’era il suo scopo? Farmi credere di essere un ragazzo per bene, per poi pugnalarmi alle spalle? Cosa ci guadagnava a comportarsi così?

Solo in quel momento ricordai quel campanello di allarme che in quei mesi avevo cercato di non ascoltare, che mi avvertivano di non fidarmi di quel ragazzo.

Se solo avessi dato retta al mio istinto…in quel momento il mio cuore non sarebbe andato a pezzi…di nuovo

 

 

Parla Naruto (sera precedente all’incontro di Sakura con Tsunade)

 

Mi trovavo davanti a quell’essere. I suoi occhi puntati su di me. mi metteva i brividi. Poche cose mi avevano spaventato da quando ero diventato un vampiro. Che cosa era?

Mi misi in posizione di attacco per prepararmi a una battaglia che non ero riuscito a evitare. Sembrava che fosse proprio quello il suo scopo. Ingaggiare una lotta contro di me e distruggermi.

Solo per poco…non ci riuscì.

Senza darmene il tempo scomparve e comparve alle mie spalle. Non riuscii nemmeno di girarmi, che mi colpi con un forte calcio che mi fece volare qualche metro più in là.

Il dolore fu lancinante.

Come poteva provocarmi tanto dolore? Se era un vampiro non doveva possedere un potere del genere. Fra vampiri possiamo ferirci, ma non fino a quel punto.

Ignorai il dolore e mi rialzai. Dovevo fargliela pagare per quello che aveva fatto a Crystian.

Sta volta fui io ad attaccarlo e con un calcio ben assestato, lo colpii alla spalla.

Sentii chiaramente il rumore sordo di qualcosa che si spostava. Sorrisi. Gli avevo messo fuori uso un braccio.

Ma il sorriso dovette ritirarsi subito.

Lo vidi portarsi la mano del braccio sano alla spalla e con un movimento violento, riuscii a mettersi apposto l’arto.

Ero sorpreso.

Era come se non lo avessi minimamente scolpito.

In quel momento il terrore si impadronì di me. Capii che non potevo batterlo.

Sta volta fu lui a sorridere. Era un sorriso malvagio, che sembrava pregustarsi la sofferenza che da li a poco mi avrebbe inferto.

Cercai più volte di reagire, ma il risultato era lo stesso.

Finivo sempre a terra. Avevo tutto il corpo indolenzito e all’ennesimo colpo ricevuto nel bel mezzo dello stomaco, mi atterrò definitivamente.

Provai con tutte le forze rimaste in corpo a rialzarmi, ma a niente servirono i miei sforzi.

Il mio cervello non sembrava mandare gli impulsi necessari per permettere ai miei arti di sollevarmi.

Ero disteso a terra. E a fatica gli domandai

C-chi s-sei? P-perché f-fai questo? S-sei un v-vampiro?”

Quell’essere mi guardò con disprezzo

Tsè! Io non sono un vampiro, ma IL vampiro!”

Sgranai gli occhi. Cosa voleva dire con quella frase?

“tu e quei mocciosi non siete altro che degli scarti. Non valete niente. Non siete degni di essere chiamati vampiri! I veri predatori della notte sono quelli come me!” disse pestandomi una mano come se fosse una sigaretta da spegnere.

argh!” mi lamentai, ma questo provocò una risata nel mio avversario.

“Cosa v-vuoi dire, q-quelli come te?”

“I puro sangue! Noi siamo I vampiri! Coloro nati da due genitori diventati non-morti! Possiamo perfettamente mescolarci con gli umani. Anche se non ci serve per vivere, nelle nostre vene scorre sangue, e il nostro odore è perfettamente confondibile con il loro. Tu sei solo un misero essere umano che si è fatto vampirizzare da un altro banale vampiro. Non valete niente e mi sembra di avertelo dimostrato in questa battaglia! Mi sembri ridotto piuttosto male, mentre io sono fresco come una rosa! Avendo sangue nel mio corpo e come se avessi una costante fonte di energia che mi rende invincibile, mentre tu…povero piccolo, senza nutrimento, impazzisci per poi indebolirti sempre di più! Povero cucciolo, mi fai tanta pena! Ah ah ah

A-anche i tuoi genitori erano c-come me! D-disprezzi anche loro?” gli chiesi fulminandolo con lo sguardo.

“Esatto! Ho già provveduto ad eliminare quelle nullità, ma solitamente non mi sporco le mani con dei patetici animaletti come voi!” disse con una voce piena di disprezzo.

Allora…allora perché ti sei accanito contro il ragazzo!” dissi riferendomi a Crystian.

“Ha sentito troppo per i miei gusti! Se sa quali sono i miei piani, potrebbe anche darmi fastidio! Anche se non credo che vi interessi qualcosa degli esseri umani nei dintorni. Siete “vampiri” d'altronde .”

Umani nei dintorni? I più vicini erano quelli di Konoha. Cosa aveva intenzione di fare?

C-cosa hai intenzione di fare!”

Mi diede un calcio sul viso.

“Non sono affari che ti riguardano, stupido! E ora esprimi il tuo ultimo desiderio!”

Mi stava per colpire di nuovo. un’ ultima volta, quella che avrebbe segnato la mia fine.

In quel momento non potei fare a meno che pensare a Sakura. Era nei miei pensieri anche negli ultimi istanti della mia vita.

Di una cosa ero felice, non avrei dovuto vivere un eternità senza di lei e prima o poi mi sarei ricongiunta a Sakura nell’aldilà.

Chiusi gli occhi in attesa di essere finito, ma la fine non arrivò.

Sentii solo un voce.

Qualcuno gli ordinò di fermarsi. Aprii gli occhi. Vidi una sagoma senza vedere niente di più. La mia vista era annebbiata. Riuscì solo a vedere due occhi rossi che fissavano costantemente il puro sangue, il quale sembrava ipnotizzato da quello sguardo.

Chi era? Aveva la capacità di controllarlo. Come poteva essere ancora più forte di un puro sangue?

“Che diavolo stai facendo? Non erano questi gli ordini. Devi tornare a Konoha e fare quello che ti ho ordinato e non perdere tempo a giocare con i tuoi simili!” disse la voce di quell’individuo che mi aveva salvato. Dovevo essergli grato? O no? infondo aveva qualche losco piano nei confronti del mio villaggio.

Alzai leggermente la testa e cercai di concentrarmi. Vidi che mi fissava, come se avesse visto un qualcosa ancora di più terrificante  di un vampiro.

Poi lo sentii dire “Non è possibile! Tu?”

Mi conosceva.

“Che misera fine hai fatto!” disse sogghignando.

Finalmente riconobbi chi mi trovavo davanti. Era diverso da come lo avevo visto qualche mese prima, ma anche grazie all’odore, capii che si trattava di lui.

I due si allontanarono, lasciandomi solo in mezzo al niente.

Se anche io come Crystian ci avrei messo parecchio tempo a riprendermi, mi aspettavano giorni difficili.

Passò quasi tutta la notte, ma alle prime luci, sentii delle voci chiamarmi.

Naruto!”

“Figliolo, rispondi!”

Naruto, se sei qui dacci un segnale!”

Erano Kira, Miruku e Shiroi.

I miei parenti erano venuti a cercarmi. Mi sentii felice di quel gesto. Non avevo la forza di urlare, aspettai che fossero abbastanza vicini da percepire il mio odore.

Miruku rimase shockata per lo spettacolo che le si presentò davanti. Dovevo essere ridotto piuttosto male.

“Chi ti ha ridotto in questo stato ragazzo mio?” mi chiese affettuosamente, passandomi una mano fra i capelli.

“Ce lo spiegherà più tardi, ora è meglio portarlo al sicuro!” disse Shiroi caricandomi sulle spalle.

Per mia fortuna non ero messo poi così male come si poteva dire dal mio aspetto.

Avevo un paio di costole rotte, un braccio completamente fuori uso e diversi graffi disseminati un po’ ovunque nel mio corpo. Ma il dolore non era poco. Se si aggiungeva poi la sconfitta…

Dopo che Aki mi rimise in sesto come poteva, spiegai loro che cosa era successo. Aki e Miriku rimasero sorprese, non avevano mai sentito parlare di puro sangue, mentre Shiroi era piuttosto spaventato.

Era bene informato sull’argomento. Erano esseri invincibili e sembrava che niente potesse sconfiggerli. Solo qualcosa che possedeva un potere tale da essere temuto da tutti e difficilmente controllabile se non grazie a speciali abilità.

Solo una cosa mi venne in mente che potesse corrispondere alla descrizione. I bijuu.

Mi demoralizzai. Da quello che sapevo, tutti i bijuu erano stati catturati dall’akatsuki e Kyuubi era morta. Non c’erano speranze nel caso avessimo dovuto eliminarli.

Sperai vivamente di non dover più incontrare nessun essere del genere, ma  c’era ancora qualcosa che rischiava di imbattersi in loro…Konoha.

In quel momento ricordai che Crystian aveva origliato la conversazione di quell’essere.

Crystian, quando hai incontrato il puro sangue, cosa hai sentito dire?” chiesi agitato al ragazzino.

Bhè, erano in sue. Parlavano di come si erano stufati di stare agli ordini di un umano e di fare solo quello che voleva lui. HAanno poi parlato che in qualche modo si sarebbero ribellati e che nel frattempo quel tizio avrebbe giocato con una ragazza che si chiama…si chiama… uhm…Sakura, se non sbaglio.”

La sala cadde nel silenzio. 

Io sentii come se qualcosa dentro di me si fosse rotto. Sakura,  la mia Sakura era in pericolo e io non potevo fare niente per aiutarla oltre ad avvertirla di stare attenta, ma anche in quel caso, dubitavo che sarebbe servito a qualcosa.

 

 

********************

Anche questo capitolo è andato!  Fatemi sapere.

 Grazie a Lucia liar, SAKURACHAN e Volpina90 per le loro recensioni.

A presto

Ciao

Neko^^

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Capitolo 26
*** Ritorno a Konoha ***


Capitolo 26: Ritorno a Konoha

 

Rimasi a riposo per circa una settimana. Fu il più noioso periodo della mia vita. Avete mai visto un vampiro costretto a letto?  Bene ora potete veramente dire di aver visto tutto nella vita.

Non avrei mai pensato che i vampiri avessero bisogno di riposo, speravo che  anche questo lato fosse scomparso dalla mia esistenza e invece eccolo qui sbucare fuori.

La cosa strana e che nonostante io e Crystian avessimo più o meno riportato le stesse ferite, il ragazzino si rimise perfettamente in sesto solo dopo un paio di giorni, mentre io non riuscivo ancora a muovermi. Va bene che in più avevo delle costole rotte, ma dato che anch’io avevo un braccio rotto come il piccoletto, perché neanche quello si decideva a risanarsi e ci metteva così tanto a guarire?

Non volevo starmene li senza fare nulla, soprattutto non dopo quello di cui ero venuto a conoscenza.

Sakura era in pericolo e probabilmente tutta Konoha.

Dovevo agire, ma Shiroi con la scusa dei suoi super muscoli, me lo impedì. Ma gli diedi tempo solo 7 giorni, dopo di che guarito o no, sarei partito per Konoha.

Esatto! Avete capito bene. Nonostante tutte le mie promesse che dicevano che non avrei mai più rimesso piede in quel villaggio, ora mi accingevo a partire.

Ma ormai ero bravo a infrangere ogni sorta di promessa fatta, perché non questa? Poi che male c’è se se ne infrange una se può salvare la vita a qualcuno?

Finalmente l’ora x scattò e nel momento in cui Shiroi era distratto corsi via il più veloce possibile per dirigermi alle porte di Konoha. Non avvertii nemmeno Kira e Crystian. Testardi come erano quei due mi avrebbero seguito e anche le loro vite sarebbero state in pericolo.

Ora avrei però dovuto risolvere un altro problema.

Cosa avrei raccontato per giustificare il mio ritorno al villaggio? Dire la verità? Non volevo mettere in subbuglio la cittadina per qualcosa di cui non ero ancora sicuro al 100%.

Avevo capito che Sakura era in pericolo, ma solo su quello ero certo. Sul fatto che l’intera popolazione corresse dei rischi…c’era ancora qualche dubbio dato che quell’essere, che si facevano chiamare puro sangue, sembrava restio a voler eseguire gli ordini del suo capo  e cioè a voler radere al suolo un intero villaggio.

Ero indeciso sul da farsi. Parlarne prima con Tsunade o andare direttamente a metter in guardia Sakura?.

Non ci impiegai molto tempo a decidere.

Il suo odore mi passo sotto il naso come se mi chiamasse.  Sakura era nelle vicinanze. La tentazione di rivederla era tanta e alla fine andai da lei.

Mi ero nascosto in un veicolo protetto dal sole, che quel giorno aveva deciso di regalare alla regione del fuoco una splendida giornata. Sakura era li…sulla strada principale a qualche metro da me. Camminava tranquilla e sola.

Sembrava assorta nei suoi pensieri, come se fosse preoccupata per qualcosa.

Che quell’essere fosse già entrato in azione e le avesse fatto del male? Se solo avesse osato torcerle un capello…io…io…lo avrei ucciso.

Mancava solo un metro e Sakura mi sarebbe passata a fianco.

In quei mesi di al lontananza mi sembrava che fosse diventata ancora più bella. Avrei voluto stringerla fra le mie braccia, baciarla e non lasciarla più andare, ma non potevo lasciarmi andare ai sentimenti.

Se mi aveva dimenticato, avrebbe potuto ricominciare a soffrire. Già non sapevo che reazione le avrei suscitato facendomi rivedere da lei, ma dovevo.

Quando fu accanto a me, la presi per un braccio e la trascinai nel veicolo all’ombra. Non fui molto delicato e dal suo sguardo capii che l’avevo spaventata con il mio gesto.

“Ciao Sakura” le dissi semplicemente.

 

Parla Sakura

 

Camminavo tranquillamente nella strada che portava da casa al parco. Avevo un appuntamento. Fra poco avrei rivisto Kaji.

Ero assorta nei miei pensieri. Come mi sarei comportata con lui dopo essere venuta a conoscenza delle sue bugie?

Non facevo caso alle persone attorno a me. Ero talmente concentrata a trovare una soluzione, che non mi accorsi che qualcuno mi osservava.

Questo qualcuno mi afferrò per un braccio e mi trascino in una stradina secondaria. Mi presi quasi un infarto. Pensai subito a un rapimento o a un furto.

Sapevo come difendermi in quei casi, ma un attimo di smarrimento in quelle situazione si ha.

Invece mi accorsi subito del mio errore,

Quando sentii una voce salutarmi riaprii gli occhi.

“Ciao Sakura!”

Non era possibile! Lui era lì. Lì davanti a me. il mio cuore perse un battito e i miei polmoni smisero di far filtrare l’aria.

Perché era tornato? Gli mancavo? Qualsiasi fosse il motivo, perché mi stava facendo questo?

Era partito facendomi un misero saluto, abbandonandomi. Mi aveva fatto credere che l’amore fosse solo un sentimento che ti porta  a soffrire, a desiderare di non provare mai più niente del genere.

Mi aveva addirittura detto di dimenticarlo e trovarmi qualcun altro d’amare al posto suo. Come se fosse stato facile cancellarlo dalla mia vita e di fatto non c’ero riuscita.

Ormai mi ero rassegnata e tiravo avanti. Mi ero quasi ripresa dal suo abbandono e ora era tornato per rendere vani tutti i miei sforzi.

Non riuscivo a muovere un muscolo. Mi ero persa nei suo occhi blu. Non lo avrei mai ammesso di fronte a lui, ma ero felice di rivederlo e allo stesso tempo lo detestavo con tutta me stessa.  Se il suo scopo era solo quello di farmi soffrire ci stava riuscendo.

Teneva ancora ben stretto il mio braccio. Appena me ne accorsi spezzai quel contatto con lui. non aveva il diritto nemmeno di sfiorarmi. Non più.

Lo guardai arrabbiata e gli chiesi “Che diavolo sei tornato a fare? Non avevi detto che non ti saresti più fatto vivo?!”

Lo vidi abbassare la testa.

“Si, è quello che ho detto, ma c’è una ragione per cui sono tornato! Voglio sapere se hai conosciuto qualcuno di recente!”

Non era tornato per me. si era fatto vivo solo per sapere se uscivo con qualcuno. Prima mi dice di trovarmi un altro compagno e ora si mette a fare il geloso? Ridicolo.

“Non sono affari che ti riguardano, mi sembra!” gli risposi sgarbatamente.

“ è invece si! chi hai conosciuto?” mi richiese tranquillo.

Voltai la testa da un’altra parte “Devo andare, non ho tempo da perdere con te!”

Feci per andarmene, ma mi afferrò nuovamente per il braccio e facendomi girare verso di lui, mi afferrò le spalle e anche se delicatamente mi scosse.

“Sakura, potresti essere in pericolo! Non voglio vederti soffrire.”

Forse lo avevo accusato troppo in fretta. Era preoccupato per me. ma quell’ultima frase mi fece uscire di senno.

“Non vuoi vedermi soffrire?Ah mi fai ridere. Non non credi che avresti dovuto pensarci qualche mese fa? Non hai idea di cosa mi hai fatto passare. Mi hai spezzato il cuore. Hai deciso da solo di rovinare il nostro rapporto, senza nemmeno interpellarmi. Se non mi volevi vedere soffrire,  non saresti dovuto andartene via in quel modo. Ti detesto, vorrei che tu non fossi mai tornato al villaggio, anzi preferirei che tu fossi morto!”

Mi portai una mano alla bocca. Non potevo credere a quello che era appena uscito dalla mia bocca. Non era assolutamente vero quello che avevo detto. Mi pentii subito per le parole cattive che gli avevo sputato in faccia, ma ormai era tardi, non potevo tornare indietro. Quando si è arrabbiati si dicono tante cose che non si pensano e si finisce sempre col ferire gli altri.

In realtà, non avrei potuto andare avanti se Naruto fosse morto nel vero senso della parola.

Piano piano alzai gli occhi per vederlo in faccia. Aveva la testa bassa, con gli occhi coperti dalla frangia. Solo a quel punto mi accorsi di una cosa insolita per lui. Non portava il suo copri fronte. Non lo abbandonava mai. Inoltre era fasciato al petto e anche ad un braccio. Cosa gli era successo?

Naruto? c-cosa ti è successo?” gli chiesi preoccupata.

Di sicuro mi avrà dato della pazza. Prima lo insulto e poi mi preoccupo.

Rimase in silenzio per un attimo

“C’è mancato poco che il tuo desiderio si avverasse e probabilmente accadrà in futuro!” disse voltandomi le spalle “Fammi un favore! Stai attenta alle persone che frequenti, non tutti sono quello che credi! A differenza di te, io non voglio che tu muoia!”

Terminata la frase sparì dalla mia vista. Dopo tutto quel tempo che avevo sentito la sua mancanza, ero riuscito solo a ferirlo. Da una parte era quello che volevo, ma non fino a quel punto. Sapevo che anche per lui era stato difficile lasciarmi, ma non riuscivo a sopportare una cosa del genere. Torna solo per mettermi in guardi sulle mie amicizie. Ma chi si credeva di essere?

Un amico, ecco chi! Voleva solo proteggermi e io gli avevo detto quelle cose orribili. Non era lui lo stupido, ma io.

 

Parla Naruto

 

Forse Sakura aveva ragione. Se mio nonno mi avesse ucciso invece di trasformarmi in vampiro, tutto quello accaduto fino a quel momento non sarebbe accaduto.

Forse ora Sakura non sarebbe minacciata da un pericolo al di sopra della mia portata, se non fossi quello che sono.

Forse avrebbe avuto una vita migliore.

Forse Jiraya sarebbe ancora vivo e anche molte altre persone a cui io avevo spezzato la vita.

Forse, forse forse. Erano tutte delle banali ipotesi. Non potevo dire con chiarezza cosa sarebbe successo.

Magari quegli eventi spiacevoli si sarebbero comunque verificati, ma non per mano mia e anche andati a finire paggio.

Sta di fatto che ero “vivo” e anche se non ero più il benvenuto per Sakura, non avrei permesso a quel lurido verme, senza un nome e senza un volto, di farle del male.

Nonostante la litigata, la seguii.

Si diresse verso il parco dove su una panchina c’era qualcuno ad aspettarla.

Mi tenni in lontananza, ma sentii ugualmente il loro discorso.

“Ciao Sakura! Cos’è quel muso lungo?” chiese un ragazzo, alzandosi e andandole incontro.

Non l’avevo mai visto prima d’ora a Konoha. Quello era il primo punto a sfavore per lui per essere sospettato.

“bentornato Kaji! Come è andata la missione?” le chiese, ma la sua voce era strana e il suo sorriso era falso.

Bhe Sakura…ti devo dire una cosa! ti ho sempre mentito!”disse il ragazzo.

Notai che aveva i capelli lunghi e neri. Secondo elemento che poteva incriminarlo. Ma non potevo indicarlo come colpevole senza delle prove.

Sakura abbassò la testa

“Lo so! Il fatto è che, mi chiedo il perché!”

Il ragazzo si fece triste.

“Il fatto è che mi vergognavo.  Vedi, ogni volta che ti dicevo che andavo in missione, in realtà tornavo al mio vecchio villaggio a trovare i miei genitori defunti. Vado almeno una volta al mese. E rimango li per diversi giorni. Il fatto è che mi mancano molto e tornare al mio villaggio natio, mi ricorda i bei momenti che trascorrevo con loro. se ti avessi detto la verità avresti pensato che mi faccio dominare troppo dalle emozioni e che sono debole. Non volevo che tu mi vedessi con quegli occhi!” disse abbassando la testa.

Sakura gli prese le mani e stringendole gli disse

“Sei uno stupido! Credi che ti avrei apprezzato di meno per un motivo così futile? Sappi invece che trovo bellissimo il fatto che tu vada a trovare i tuoi genitori così spesso e sono sicura che anche loro sono contenti!”

L’umore di Sakura sembrava cambiato. Ora era più allegra, mentre il mio era sempre più nero. Ero invidioso di quel ragazzo. Lui era vicino alla ragazza che amavo, mentre io non potevo starle vicino ogni momento della mia eternità.

In quel momento dimenticai anche che cercavo di scoprire se quel ragazzo era o meno quell’essere odioso, che me l’avrebbe portata via per sempre.

Sembrava un ragazzo per bene e inoltre il suo odore era diverso da quello che avevo sentito la sera prima, quindi probabilmente mi sbagliavo a puntargli la pistola contro.

Se Sakura era felice con lui, anch’io avrei dovuto esserlo.

Poi un flash back mi  tornò in mente, come avevo potuto dimenticare un dettaglio così importante?

“Ah Naruto! Mi sono ricordato di una cosa, magari ti sarà utile quando tornerai dalla tua ragazza!” mi disse Crystian la sera prima della mia partenza.

“Riguarda quel puro sangue! Ho visto che aveva una cicatrice su di un polso, potrebbe aiutarti per identificarlo” mi disse.

“Perfetto, dimmi qualcosa di più!” gli chiesi impaziente.

Vidi il ragazzino soffermarsi a pensare “Era sul polso destro verso l’interno.  Era ben chiaro che la cicatrice è stata lasciata da degli artigli, infatti erano 4 rette parallele, inoltre erano belle spesse, come se colui che gliel’ha inflitte fosse di grandi dimensioni.”

Scompigliai i capelli del ragazzo. A suo modo, mi aveva fornito un aiuto prezioso.

Osservai quel Kaji attentamente, ma non sembrava voler mostrare il suo polso destro.

Solo quando spostò dei capelli di Sakura dietro l’orecchio per poterla vedere meglio in faccia, riuscii a vedere se aveva quello che lo avrebbe incriminato.

“è lui quel bastardo!” dissi ringhiando.

Senza pensarci un attimo saltai fuori dal mio nascondiglio e con la velocità più elevata che potessi raggiungere, mi affrettai a raggiungerli e a schierarmi davanti a Sakura, spingendolo per terra.

Naruto, ma che ti prende!” mi disse Sakura.

“è così tu saresti il famoso Naruto!” mi disse Kaji presuntuosamente.

“Stai lontano da lei! Non osare toccarla! Conosco i tuoi piani e non ti permetterò di portarli a termine” gli urlai furente.

Sakura si spaventò per la mia reazione, mentre Kaji mi guardava con un sorrisetto maligno.

 

****************

Fine 26° capitolo, come vi sembra? Fatemi sapere. Intanto grazie a tutti coloro che mi seguono.

Risposta a:

lucia liar: Visto? Finalmente Naruto si è deciso a tornare a Konoha, anche se non è stato ben accorto. Grazie per aver recensito, spero che questo capitolo ti piaccia! Ciao

Cleo92: eh eh, nessuno è perfetto e chi lo è…nasconde sempre qualcosa di poco piacevole….proprio come il nostro kaji. Eh si alla fine ho deciso di tirare in ballo anche i bijuu, anche se credo che ne userò solo uno in particolare…ti lascio immaginare chi!!! Spero che ti sia divertita a Firenze. Ciao alla prossima

Volpina 90: ciao! Naruto deve assolutamente tornare ed è tornata. Ma non sarà tanto facile fermare l’avanzata di quel kaji. Speriamo in bene. ciao e grazie per la recensione.

NaruYondaime: vedrai che qualcosa Naruto potrà fare. Nasconde anche lui una sorpresina. Ihih kaji hai le ore contate, stai in guardia muahaha. Sono contenta che la storia ti piaccia e spero che continuerai ad apprezzarla anche in futuro. Ciao alla prossima.

SAKURACHAN: bhe a quanto pare Sakura non ha capito un bel niente, ma si è fatto abbindolare nuovamente da quel kaji. Riuscirà Naruto a farle aprire gli occhi? Grazie per aver recensito ciano.

Mikuri Uchiha: ehilà, ma ciaoooo!!! Ti avevo dato per dispersa ^^ bhe bentornata. Putroppo la scuola occupa tutti, chi più chi meno…ma siamo tutti prigionieri a causa sua. felicissima che i capitoli ti siano piaciuto e spero anche quest’ultimo, fammi sapere né…alla prossima.

 

Ciao a tutti

Neko^^

 

 

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Capitolo 27
*** Kaji smascherato - scoperte misteriose ***


Capitolo 27: Kaji smascherato -  scoperte misteriose

 

Mi trovavo faccia a faccia con quell’essere.  Avevo sperato che ciò non accadesse.

Me ne vergogno, ma avevo paura. Ma essa è una reazione normale di fronte a un pericolo troppo grosso da poter affrontare.

Forse la paura non era per la mia incolumità, avevo timore di non riuscire a difendere ciò che avevo di più caro al mondo. L’unica persona per cui valeva la pena vivere per me.

Cercavo di fare il duro davanti a quel Kaji, sperando di intimorirlo.

Che disgusto, solo a ripetere il suo nome provo ancora nausea.

Lui si rialzò da terra e facendo il finto tonto mi disse “ehi amico, calmati?”

Ero già arrabbiato e quel tizio stava giocando con il fuoco “Non dirmi di calmarmi essere schifoso che non sei altro!”

Ora era Sakura a posizionarsi tra me e quello lì a braccia aperte.

Naruto, ma che diavolo ti prende? Lascia stare Kaji!” mi disse fulminandomi con gli occhi.

Non la guardai neanche. Non volevo perdere di vista nemmeno un momento quell’impostore.

“No!” dissi ringhiando

“sei diventato pazzo? Ora te la prendi  anche con le persone innocenti!”

“Ti ho già detto che non è quello che credi! Anche lui è un vampiro!” le dissi.

Questo sembro turbarla. Si girò verso Kaji, il quale sfoggiava un visetto d’angelo per soggiogarla.

Sakura tornò a fissarmi per poi mettersi a ridere “ ah Naruto quanto sei ridicolo! questa è proprio bella. Tu che sei un vampiro, non riesci più a riconoscere i tuoi simili? Kaji non può essere un vampiro. Esce alla luce del sole senza avere problemi, mangia cose normali e non si comporta come un mostro! Dì piuttosto che sei geloso!”

Ringhiai. La gelosia in quel momento centrava poco e niente…bhe si forse giocava una piccola parte anche lei, ma ciò non toglie che Sakura non sembrava intenzionata a darmi retta. Anzì provocandomi maggiormente si avvicinò a Kaji e lo prese per un braccio stringendolo forte.

Strinsi i pugni. Fino a che livello quell’essere poteva confondersi con i mortali? Possibile che Sakura non sentisse la sua pelle dura e fredda come il marmo? Non riusciva a percepire il suo cuore fermo?

“Sakura, devi stare molto attento a lui. Non è un vampiro normale, può fare cose che io non posso fare ed è anche più forte di quanto tu possa immaginare! Chi credi mi abbia conciato in questo stato? Un mio simile non avrebbe potuto, un muta forma non ne avrebbe avuto motivo, ma lui si, dato che sono venuto a conoscenza dei suoi piani!”

“E cioè uccidermi? Cosa ne otterrebbe di buono dalla mia morte?” disse Sakura

“Un buon pasto credo, non lo so!” infatti oltre al fatto del cibo, non trovavo una ragione per cui Kaji dovesse prendere proprio lei come vittima.

“devi essere un po’ stressato amico mio. Io un vampiro? Ah che ridere, credi ancora a questi racconti di fantascienza?”

“Non osare mai più chiamarmi amico! Io provo il disprezzo più totale verso di te! Sei solo un lurido bugiardo e assassino!” gli dissi minaccioso

“Ora basta Naruto. Non ti permetterò di dire neanche più una parola accusatoria nei suoi confronti.

Come osi venire qui a intrometterti nella mia…nostra vita? Te lo dirò una volta sola! Lasciaci in pace! Tu hai voluto chiudere i ponti con me…ora non ti inventare balle solo per poter rimediare ai tuoi errori! Andiamo Kaji!”

Kaji annuì, ma prima di girarsi e seguire Sakura, mi guardò con un ghignò e mi mostrò i suoi canini.

Fu inutile tentare un approcciò diretto con Sakura, come previsto non ascoltò nemmeno una parola di quello che le avevo detto. Ma quel che era peggio e che Kaji ora era in sua compagnia e continuava a prendersi gioco di lei.

Rimasi fermo nello stesso punto per un po’. Cercavo di ideare un piano per fare uscire Kaji allo scoperto, ma cosa potevo idearmi?

Invece di stare li a perdere tempo, avrei dovuto seguire Sakura, ma quell’essere di sicuro avrebbe sentito la mia presenza. Cominciavo a pensare che si fosse accorto di me ancor prima che uscissi allo scoperto.

Naruto? non è possibile sei tu?”

Mi girai verso la voce

Kakashi !”

“Non pensavo di rivederti…non in questa vita almeno. Cosa ti riporta al villaggio?”

Non risposi, continuavo a pensare a quello schifo di situazione e senza farci particolarmente caso, cominciai a camminare e allontanarmi da Kakashi.

“bello vedere come i miei allievi mi ascoltino!” Kakashi mi affiancò “Su parla, cosa è successo? Si vede lontano un miglio che hai qualcosa che ti preoccupa. Si tratta di Sakura vero?”

Annuii.

“Si e no! Fosse stato solo per lei…avrei mantenuto la mia promessa di starle lontano per permetterle di vivere una vita più normale possibile!”

Kakashi sussultò. Capì dalle mie parole che c’era qualcosa di molto più grave, ma non avevo tempo per dirgli tutta la storia, lo avrebbe saputo quando l’avrei detto a nonna-Tsunade.

Era questioni di secondi…era da lei che mi stavo dirigendo.

Anche lei fu sorpresa di vedermi, ma allo stesso tempo felice. Una felicità che non durò a lungo dopo la mia spiegazione.

“Capisco! Quel Kaji ha sempre convinto poco anche me! Ho indagato sul suo conto e…non si sa proprio niente su di lui. Sembra che al mondo non esista.” Mi disse Tsunade

“Difficilmente i vampiri vanno dall’anagrafe a segnalare la loro presenza!” dissi

“Hai già un piano su come agire?” mi chiese Kakashi.

“A dire il vero no. Io non posso ferirlo. Credo che gli unici in grado di fermare un puro sangue sono i propri simili o i bijuu!”

Bijuu?” chiese sorpresa Tsunade.

Confermai.

“Non esistono più bijuu. Sono stati catturati tutti dall’akatsuki, non sappiamo cosa ne abbiano fatto e…

…Kyuubi è morta con me! tsè è il colpo pensare che ha sempre rappresentato una minaccia per il villaggio e ora sarebbe l’unica cosa che potrebbe salvarla!”

Tsunade sospirò.

“Dato che per ora la priorità di Kaji è Sakura, avrei un favore da chiedere!”

Kakashi e Tsunade erano pronti ad ascoltare la mia richiesta.

nonna-Tsunade dai a Sakura il maggior numero di missioni che puoi affidarle, io la seguirò per essere sicuro che non corra alcun rischio. Kakashi tu impegna Sakura in ogni sorta di allenamento quando non sarà impegnata…in poche parole tenetela il più occupata possibile in modo tale che non possa frequentare quell’essere!”

Naruto, posso capire la tua preoccupazione, ma se non la uccide Kaji, sarà l’affaticamento a stroncarla!”

Dovetti riflettere. Nonna-Tsunade non aveva tutti i torti.

“si hai ragione. a volte ragiono come se aveste fonti inesauribili anche voi. Ma dobbiamo trovare un modo per tenerla lontana da lui!”

“Qualcosa ci inventeremo, tranquillo! Nel frattempo tu tieni Kaji sotto controllo.

Annuì. Ora che avevo detto tutto a Kakashi e Tsunade mi sentivo più sollevato, anche se loro non avrebbero potuto proprio niente contro di lui.

Sia il mio maestro che l’hokage seguirono il mio consiglio, anche se non tennero occupata Sakura al limite dell’impossibile, ma comunque la ragazza presto scoprì le loro intenzioni…bhe forse la colpa del suo sospetto fui io, dato che ero praticamente la sua ombra.

Un pomeriggio Sakura, alla fine dell’ennesima missione, si recò da Tsunade a farle rapporto.

“è andato tutto bene, vedo! Brava Sakura! Sapevo di potermi fidare di te!” disse la donna.

Sakura si avvicinò alla sua scrivania e ci sbatté un pugno sopra, con grande stupore di Tsunade.

“Sakura che ti prende?”

“Cosa mi prende? Mi sta prendendo in giro? A che gioco sta giocando?” le urlò contro.

Avrei voluto stare ad ascoltare, ma ora che Sakura era impegnata ed era anche quasi il tramondo…decisi di affrontare quell’ignobile essere una volta per tutte. Avrei messo le cose in chiaro una volta per tutte.

 

Parla Sakura

 

Ero davvero stanca. Mi ero accorta che Naruto non faceva altro che pedinarmi e che Kakashi-sensei e la mia maestra facevano di tutto per tenermi il più possibile occupata.

La ragione? tenermi lontana da Kaji.

Naruto con le sue parole era riuscito a incantare i due e a farli sospettare dell’innocenza di Kaji.

Ma quel pomeriggio decisi di affrontare l’hokage e di dirgliene quattro.

“A che gioco sta giocando?” le dissi furiosa.

“Di cosa stai parlando Sakura?” mi chiese.

Il fatto che fingesse di non saperne nulla, mi faceva ancora di più arrabbiare.

“So bene che tutto il lavoro che lei e Kakashi mi state affidando, ha a che vedere con Naruto e Kaji?

Anche a voi ha raccontato che Kaji è un vampiro? E voi cercate di tenermi lontano il più possibile da lui vero? Bhe così facendo non farete altro che spingermi tra le sue braccia!”

Tsunade si alzò e si mise a guardare il tramonto di Konoha.

“Sakura, forse avrei dovuto parlartene, ma dato che non hai dato retta a Naruto…avresti dato ascolto a me?”

“Ascolto su cosa? oh andiamo non mi dica che anche lei crede a quell’assurdità che quel vampiro si è inventato! Kaji non è un succhia sangue  e lo avete visto anche voi!”
“Quel vampiro di cui parli, è Naruto! Lo conosci bene e sai che non farebbe niente per danneggiarti. Ha deciso anche di mollare il villaggio per permetterti di vivere una vita normale e tu gli dai questa fiducia?”

Io…” Non sapevo cosa dire…Tsunade mi aveva tolto le parole di bocca. In effetti Naruto non mi avrebbe mai fatto niente che avrebbe potuto farmi del male. Bhe a parte lasciarmi.

Naruto mi ha parlato dei suoi sospetti e se vuoi la verità avevo già sentito parlare dei puro sangue. Credevo fosse solo una leggenda, ma dato che abbiamo scoperto, in questo ultimo anno, che molte delle cose che credevamo solo fantasia si sono rilevate reali…credo che Kaji possa essere davvero quello che Naruto afferma!”

Ci fu un attimo di pausa. Poi Tsunade riprese il suo racconto.

“La leggenda racconta che i puro sangue sono vampiri nati come tali e non esseri umani trasformati. Nonostante siano nati da genitori vampiri però hanno molte caratteristiche umane, al solo scopo di confondersi tra di loro, ma il loro cuore non ha niente di umano. Sono solo bestie assetate di sangue. Sono peggio dei vampiri. Questi ultimi mettono subito in chiaro le cose, mentre i purosangue amano divertirsi con le loro prede, le fanno solitamente innamorare di loro, per poi svelare la loro vera natura cibandosi degli umani, bevendone il sangue direttamente dal cuore. Diciamo che è un loro modo per interpretare il modo di dire…spezzare il cuore. Da quello che ho osservato Kaji non ha niente che possa condurci a sospettare di lui, ma allo stesso tempo, riflettendo sulla leggenda, quel ragazzo ha tutte le carte in regola perché noi possiamo dubitare di lui. In poche parole può avere ragione Naruto, come la puoi avere tu, Sakura. Te la senti di rischiare?” mi chiese.

Non riuscivo a parlare. A quel racconto il sangue mi si era ghiacciato nelle vene. Cominciavo davvero a pensare che Kaji non fosse quello che mi aveva sempre fatto credere.

“Poi ho un’altra cosa da riferirti. Quando mi hai detto che Kaji andava a intraprendere delle missioni che io non gli avevo affidato, ho fatto delle ricerche su quel ragazzo. Ho mandato una lettera al villaggio da cui diceva  di provenire e mi è stato riferito, che da loro non c’è mai stato nessun ragazzo con il suo nome. Inoltre ho chiesto delle persone che Kaji chiama genitori…bhe se quelli che mi ha dato sono i veri nomi dei suoi genitori …allora Kaji ha più di 1000 anni, Sakura! Io gli concederei il beneficio del dubbio” mi disse Tsunade guardandomi negli occhi.

Ero spaventata. E se avesse ragione? mi rifiutavo di crederlo. Dovevo assolutamente parlare con Kaji.

 

Parla Naruto

 

Non dovetti nemmeno sforzare a cercarlo. Kaji mi si presentò davanti dicendomi

“Oh eccoti di nuovo qui! Vampiro!”

Ci tengo a ricordare che per lui il termine vampiro è un insulto, infatti la prima cosa per cui si arrabbiò fu proprio per aver usato quella parola.

“La prossima volta che vuoi mettere  al corrente le mie vittime di ciò che sono …” mi diede un pugno in faccia “Non chiamarmi vampiro! Io non appartengo alla vostra casta! Mi date il voltastomaco”

“Guarda che coincidenza! Anche tu mi dai il voltastomaco…ehm…direi nuovamente vampiro, ma offenderei me stesso e per niente al mondo vorrei essere come te!”

Kaji sogghignò “perché sei solo uno stupido! Se avessi un minimo di sangue che arrivasse al tuo cervello, desidereresti di essere come il sotto scritto!”

Feci la faccia disgustata.

“Comunque lasciamo da parte i convenevoli e arriviamo subito al dunque…intralciami ancora la strada e ti uccido!” mi disse guardandomi con quegli occhi giallo luminosi.

“non mi interessa di quello che fai di me. Io proteggerò Sakura anche a costo di morire!” dissi determinato.

“Solo Sakura? E per il villaggio?”

“un uccellino mi ha riferito che non hai intenzione di seguire gli ordini del tuo capo!”gli ricordai.

“Infatti è così, ma lui mi ha promesso qualcosa che mi interessa e quindi…!”

Sgranai gli occhi “E cosa ha Sasuke che tu non hai?”

“Il potere!”

“Il potere…quindi stai con lui per puro interesse, non perché sei controllato dallo sharingan!”

“ma quanto sei stupido? Niente ci può controllare! E neanche a te le arti oculari dovrebbero farti un baffo!”

“Non ho mai sperimentato…ma se lo dici tu, mi fido!” dissi sinceramente

Ohoh ora ti fidi di me! sei un tipo molto coerente!”disse sarcasticamente.

Lo guardai minaccioso, mi dava troppo sui nervi.

“Cos’è quel potere che Sasuke ha e che tu vuoi?”

“Non sono affari che ti riguardano! Ma se proprio lo vuoi sapere…da quello che mi ha riferito Sasuke…tu sei in possesso di quel potere! Solo per questo non ti ho ancora eliminato…potresti tornare utile!”

“Di che parli? L’unico potere che ho sono i sensi sviluppati, non altro!” dissi stupito.

“povero sciocco vampiro. Non sai nemmeno di cosa sei capace! Bhè vorrà dire che se non hai niente che mi interessa…posso benissimo ucciderti!”

Disse fiondandosi su di me. Mi spinse contro un muro e mi strinse la gola. Per fortuna che non respiro se no sarei morto soffocato in un attimo talmente era la forza con cui mi cingeva il collo.

“Ma ora che ci penso, se tu avessi quel potere, saresti un problema…soprattutto se non accetteresti la mia proposta! Quindi ho deciso di non correre il rischio.”

Allentò la presa, ma con l’altra mano caricò un colpo e mi graffio il petto e non in modo poco grave.

Mi piegai in due per il dolore, ma non era il momento di lasciarsi andare alle sofferenze. Se mi avesse eliminato, Sakura sarebbe stato un bersaglio facile. Mi rialzai e cercai di colpirlo.

Esattamente come l’ultima volta non gli feci nessun graffio e fui solo io a prenderle.

Stava per finirmi e sta volta non sarebbe arrivato Sasuke a fermarlo. No, sta volta era davvero la fine.

La sua mano si stava avvicinando sempre di più al mio petto pronto a perforarlo quando…

“Fermati!” ci fu un gridò.

S-Sakura! V-vattene via! È pericoloso!” dissi, ma non so se la vice usci abbastanza forte da potermi fare sentire.

Kaji!” si portò una mano alla bocca “Allora è vero! Tu sei un vampiro!”

Aveva usato anche lei quella parola.

Kaji con un movimento veloce si fiondò dietro di lei, le prese il volto e sussurrandole nell’orecchio le disse “Se non vuoi che io uccida il tuo amichetto…non chiamarmi vampiro!”

Cercai di farmi forza e rialzarmi. Ci riuscii anche se ero piegato a metà.

“Lasciala andare!” gli ordinai.

“Perché?” disse dopo di chè leccò il suo collo “è così deliziosa!”

In quel momento non ci vidi più dalla rabbia e lo fissai minaccioso. Non capii il perché, ma a quello sguardo Kaji cambiò espressione e si fece serio.

“Accidenti, allora aveva ragione!” bisbigliò.

 Sentii dei passi e poco dopo vidi sbucare Kakashi e Tsunade. Ci mancavano solo loro due. Che intenzione avevano? Volevano farmi ammazzare?

Kaji li fissò un attimo per poi dire “Per questa volta voglio essere magnanime e risparmierò entrambi. Arrivederci Hokage…si ci vede!” disse col suo solito sorriso.

“Sakura? Stai bene?” Chiese Tsunade alla sua allieva “Sapevo che dopo quello che ti avevo detto, saresti venuta a cercare  Kaji. Una mossa più stupida non potevi farla! Io e Kakashi abbiamo deciso di seguirti, ma non avremo potuto niente contro di lui se ti avesse attacato, te ne rendi conto?” disse Tsunade

Kakashi intanto mi fissava. Aveva uno sguardo strano misto al sorpreso e lo spaventato.

“Mi dispiace. So di aver reagito senza ragionare, ma se non avessi agito così a quest’ora Naruto sarebbe morto!” disse Sakura

Non riuscii più a resistere, le botte prese si facevano sentire e crollai a terra.

Naruto!” gridò Sakura avvicinandosi a me. Lo stesso fecero Kakashi e Tsunade.

Mi misero a pancia all’aria e poterono constatare che ero ridotto male, ma come al solito sarei guarito…non ero morto quindi si sarebbe tutto risolto per il meglio. Ma le loro facce mi fecero preoccupare.

“Cosa c’è? Mai visto un vampiro ferito?”

N-natuto tu…” balbettò Sakura. Sembrava sorpresa e faceva fatica a parlare.

Naruto i vampiri, non sanguinano!” disse Kakashi serio.

Spalancai gli occhi. Come era possibile? Non avrei dovuto avere più sangue in corpo. come potevo sanguinare?

Il sangue usciva, anche se molto poco per essere un ferita profonda. Un essere umano in quelle condizioni sarebbe morto dissanguato.

Vidi Sakura immettere chakra nel mio corpo, come a volermi guarire.

Stavo per dirle che era inutile, ma se potevo sanguinare, perché non avrebbe potuto funzionare la sua cura? Infatti la mia ferità in parte si rimarginò anche se poi non volle sapere di richiudersi più di tanto.

Quella situazione era strana…ma non avevo ancora sentito la cosa che mi avrebbe lasciato maggiormente scosso e che mi venne riferita proprio da Sakura.

Naruto! Ho sentito…ho sentito il tuo cuore! Il tuo cuore batte!”

 

 

Finitoooooo!!! Mi sono proprio divertita ascrivere questo capitolo. Spero che vi piaccia. Fatemi sapere come sempre!!!

Grazie a tutti coloro che mi hanno recensito…e aggiunto ai preferito. Ci vediamo al prossimo capitolo

Ciao

Neko^^

P.s: spero solo che l’idea che ho in mente non vi sembri troppo ridicola!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 28
*** Bip bip bip ***


Capitolo 28: bip bip bip

 

 Su richiesta di Tsunade, la seguii in ospedale. Strano vedere un vampiro in ospedale…per cure mediche poi. Sembra quasi una barzelletta, ma il vero intento della nonna era collegarmi a un apparecchio per confermre quello che Sakura aveva sostenuto.

Avete presente quelle macchine che fanno quel bip fastidioso a ogni battito cardiaco? Bene…quella era la macchina in questione.

Non so cosa volessero ottenere, ma come previsto sullo schermo apparve solo una linea continua e un fischio unico che lo accompagnava…in poche parole risultava che ero morto.

Ma va? Direte voi!

“non è possibile! Sono sicura di aver sentito il tuo cuore battere, Naruto!” disse Sakura convinta.

“forse ti sei sbagliata. Non era il mio cuore probabilmente!” le risposi

“E allora cos’era? Le tue ossa che battevano le percussioni?” disse alterata perché non le volevo credere.

In verità non pensavo che quello che dicesse Sakura fosse un’assurdità. Per un attimo anche a me era sembrato di sentire qualcosa di vivo nel petto, ma ora la macchina smentiva ciò che io e Sakura avevamo sentito…quindi non era possibile! E poi un vampiro non ha un cuore che batte, né ho mai sentito parlare di casi del genere avvenuti in passato.

Tsunade intervenne “non so se Sakura abbia ragione o no, ma non è normale che tu abbia sanguinato. Magari le due cose sono collegate…il problema è capire come è potuto accadere!”

Sakura mi guardò “anche sul fatto che sanguini hai qualcosa da ridire?”

Non sapevo che rispondere, se il cuore poteva essere frutto della nostra immaginazione…il sangue l’avevo visto davvero. Provai una cosa. Accanto al letto sul quale ero seduto, sopra un comodino, c’era una bottiglia di vetro. La presi e la spaccai contro il muro in modo tale da avere pezzi di vetro ben taglienti.

 Tsunade, Kakashi e Sakura rimasero shoccati da quel gesto…soprattutto quando mi tagliai un polso.

Naruto, ma sei impazzito?” Mi sgridò Sakura.

“Niente sangue” dissi solamente mostrando il taglio.

Sakura e Tsunade rimasero a bocca aperta.

Cosa mi stava succedendo? Un momento prima sembrava che stessi tornando in vita e un momento dopo ero di nuovo un morto che cammina.

“qualcosa di normale!” dissi vedendo che il taglio sul braccio si era già risanato.

“Sei uno stupido!” mi disse Sakura.

La fissai sconcertato. Perché questa uscita? Per via del taglio che mi ero appena procurato?

“non sto parlando della cretinata che hai appena compiuto, dato che non si sono state conseguenze, ma di quello che hai fatto prima!”

Cioè? Per aver cercato di proteggerla?

“Perché hai affrontato kaji nonostante fossi  a conoscenza che era più forte di te? Sei davvero così desideroso di sparire per sempre?” strinse i pugni.

La fissai e in modo serio le dissi “cosa avrei dovuto fare? Sapevo che quell’essere rappresentava una minaccia per te, ma tu non mi hai voluto dare ascolto. Cosa avrei dovuto fare? Lasciarlo agire indisturbato? Permettergli di giocare con te fino a quando non avrebbe avuto abbastanza fame da farti fuori? L’unica cosa che potevo fare era provare ad affrontarlo, anche a costo della mia vita se era necessario e se tornassi indietro farei esattamente la stessa cosa pur di proteggerti. Sono pronto anche a rifarlo in futuro se mi si ripresenta l’occasione .”

“e non pensi nemmeno se a me sta bene questa cosa?”

La guardai stupita. Avrebbe davvero preferito che la lasciassi morire?

“non pensi a come possa sentirmi io se ti fosse accaduto qualcosa?” mi disse con occhi lucidi

“Non credevo che ti importasse tanto. Mi hai detto tu di non farmi vedere e di non impicciarmi nella tua vita!”

Mi arrivò uno schiaffo.

“ Sei solo un baka! Pensaci, perché ho detto quelle cose?”

Sgranai gli occhi

“perché te n’eri andato lasciando mi sola. Non hai idea di quanto sia stata male in questo periodo. Poi improvvisamente sei tornato…tornano per proteggermi da un male fisico, senza pensare che non mi avresti protetta da un nuovo male sentimentale. Stavo cominciando a riprendermi, ma appena ti ho visto, tutti i miei sforzi sono crollati e ora probabilmente finita questa minaccia, te ne andrai di nuovo” disse ormai fra le lacrime.

Sakura…”dissi solamente prima che Sakura mi si gettasse al collo.

“Non voglio che tu  muoia per causa mia, non voglio che tu mi lascia di nuovo sola. Naruto non posso sopportare di non poterti più rivedere. Sarei disposta a diventare anche un vampiro pur di stare con te e non mi importa niente se tu non sei d’accordo! Farò di tutto per impedirti di andartene via da me! Naruto io …io ti amo più della mia stessa vita” mi disse bagnandomi tutta la spalla.

Sussultai al suono di quelle parole, mi sentivo imbarazzato. Erano così belle pronunciate dalla sua bocca.

ma qualcosa di inaspettato attirò la nostra attenzione rompendo quel momento magico.

Bip bip bip bip bip bip bip bip

Tutti sgranammo gli occhi…io per primo. Allora non ci eravamo immaginato tutto.

“Lo sapevo Naruto! “disse Sakura abbracciandomi di nuovo e spostando l’orecchio al mio petto.

Io ero sempre più imbarazzato…infondo non eravamo da soli, c’erano Kakashi e Tsunade con noi e anche se vampiro…amavo la privacy.

Bip bip bip bip bip bip bip bip

“Sakura, ti conviene lasciarlo  se non vuoi fargli venire un infarto” disse Kakashi divertito.

In effetti il mio battito cardiaco era piuttosto accelerato. In sintonia con quello di Sakura, anch’essa imbarazzatissima.

“è incredibile!” disse Tsunade “sembra che il tuo cuore riprenda a battere con forti emozioni!”

Io e Sakura ci scambiammo uno sguardo.

“Ma ciò non spiega come sia possibile che questo fatto avvenga solo ora!” dissi notando nuovamente l’assenza di battito cardiaco.

Naruto? ti sei sentito diverso quando il tuo cuore ha ripreso vita?” mi chiese Kakashi

Ci dovetti riflettere su…in effetti mi sentivo diverso in quei momenti.

“Si, mi sento più forte. Penso che sia dovuto al fatto che quando il cuore riprende a battere,il sangue che si forma in contemporanea con suo battito, venga pompato attraverso tutto il corpo arrivando anche ai muscoli e alimentandomi. Infondo è il sangue a dare forza a noi vampiri!” dissi dicendo la mia idea.

Kakashi non mi sembrava soddisfatto della risposta. Forse non era quello che voleva sentirsi dire.

“nient’altro?” chiese.

Scossi la testa.

Kakashi? Cosa c’è? Sembra che tu abbia intuito qualcosa!” disse Tsunade “parla!”

Kakashi sospirò “ovviamente sono solo supposizioni, ma…potrebbe essere una nostra vecchia conoscenza la causa!”

Sgranai gli occhi. Di chi stava parlando?

Kaji sembrava spaventato dallo sguardo di Naruto che aveva prima che se ne andasse e io posso affermare di aver già visto quello sguardo!”

“Io non ho notato niente!” disse Sakura

“Non eri abbastanza concentrata! Ma quegli occhi erano gli stessi che ti apparivano quando da vivo ricorrevi al potere del kyuubi, Naruto!”

Ci misi un po’ a capire quello che Kakashi volesse dire. Ma subito lo smentii. Non era assolutamente possibile.

Naruto ha ragione Kakashi-sensei, Kyuubi dovrebbe essere scomparsa ormai!” gli disse Sakura.

“si, anch’io lo credevo, prima di vedere quegli occhi!”

“Quali occhi? Rossi come il sangue?è normale, dato che ero infuriato!”

“occhi da vampiro e occhi di Kyuubi per quanto possano essere simili, trasmettono sensazioni diverse e inoltre sono convinto di aver sentito il chakra della volpe a nove code!” continuò convinto Kakashi.

“Ammettiamo per un minuto che kakashi abbia ragione. in parte spiegherebbe il battito cardiaco e la circolazione del sangue, dato che la volpe vive solo in un corpo vivente. Però come è possibile che quel demone sia sopravvissuta in tutto questo tempo che Naruto è stato privo di vita?”

Ci fu silenzio…un silenzio che non dava risposte, ma proprio in quel momento mi ricordai di una cosa.

“Il potere di cui parlava Kaji!” dissi attirando gli sguardi su di me.

“Come?” mi chiese Tsunade

“mentre mi battevo con kaji, egli mi disse che io ero in possesso di un potere a cui era interessato. Forse si riferiva al bijuu!”

“perché mai?” mi chiese Sakura

“Se un bijuu è un qualcosa che può annientarlo, possedere anche quella forza significherebbe essere indistruttibili!” dissi.

“ma non c’è da preoccuparsi giusto? I bijuu non esistono più no?” disse Sakura

“Sono stati catturati, ma non estinti il problema è…chi li possiede ora?” si domandò Tsunade.

Calò nuovamente il silenzio. Conoscevo la risposta, ma non sapevo se dire o no il colpevole, soprattutto in presenza di Sakura.

Esitai ma poi decisi di parlare “Sasuke può giungere a loro. è stato lui a promettere il potere dei bijuu a Kaji se avesse distrutto Konoha!”

Sakura mi guardò sconvolta, mentre Tsunade e Kakashi non mi sembravano poi più di tanto sorpresi.

“se Sasuke ha in mente di attaccare Konoha con quell’essere…entrambi potete scordarvi di fargli rimettere piede qui dentro…a meno che non vogliate condannarlo a morte!” disse con tono grave Tsunade.

“Cosa? ma…inziò Sakura

“Sakura, Sasuke sta commettendo troppi reati contro il villaggio. non posso fare finta di niente e inoltre ricordati che non sono solo io che prendo le decisioni qui. Anche il consiglio degli anziani a voce in capitolo su ogni questione che riguarda Konoha e di certo Sasuke non è visto di buon occhio da loro”

Sakura chinò la testa.

“Quindi le voci che Sasuke ha a qualche modo a che fare con l’akatsuki sono vere.” Disse Kakashi “Inoltre sorge un vecchio problema. Se essi scoprono che Kyuubi è ancora viva, sarai nuovamente ricercato!”

Intervenni “Calma con le supposizioni, non né abbiamo la certezza. D'altronde io non sento la sua presenza in me! il che potrebbe significare che lei non centra niente!”

Tsunade si fece silenziosa…stava riflettendo. Poi la vidi uscire dalla stanza d’ospedale.

Non vedevo di uscire da lì. Infondo ormai stavo bene e inoltre quell’odore di disinfettante era nauseabondo…se si calcola poi che per me era potente il doppio, il triplo o non so quanto…

Si sentii un rumore di tacchi, segno che nonna-tsunade stava per fare ritorno, ma oltre ai suoi c’erano  dei passi più leggeri. Insieme a lei entrò una ragazza carina dai capelli corvini con degli strani occhi sul bianco e lilla.

Hinata?” disse Sakura “come mai è qui?”

“ciao Sakura, salve kakashi-sensei!” disse la ragazza inchinandosi leggermente, poi si girò verso di me. mi guardò un po’ stranita dopo di ché disse bisbigliando

Na-Naruto-Kun!”

La vidi diventare rossa per poi svenire. Che tipa bizzarra che era.

“Perché è svenuta?sono così mostruoso?” chiesi

“Perché sei un bel ragazzo!” mi aspettai questa frase da Sakura, invece fu Tsunade a dirla.

Sorrisi, non so perché ma mi divertiva.

“la verità è che Hinata ha sempre avuto una cotte per te, Naruto!” mi disse Kakashi “ma tu non te ne sei mai accorto!”

Per forza, io ho sempre avuto Sakura nei miei pensieri.

“Comunque perché lei è qui?” chiesi

“volevo fare un esperimento! Se Hinata si sveglia! Su ragazza mia!” disse dandole dei piccoli colpetti sulle guancie.

co-cosa è successo?” disse Hinata spaesata.

“Sei svenuta appena hai visto Naruto!” disse la donna

La ragazza mi fissò di nuovo e ci mancò poco che svenisse nuovamente se non fosse per Tsunade che la tenne in piedi.

“resta cosciente per favore, mi serve il tuo aiuto! E tu vuoi aiutare Naruto vero?”

A sentire il mio nome scattò in piedi dicendo

S-si!”

Tsunade sorrise “bene, allora attiva il byakugan!”

Hinata obbedì e osservadomi rimase impressionata.

“n-non è possibile!”

“Cosa?” chiese allarmata Sakura.

“Non c’è traccia di chakra in lui…è come se f-fosse m-morto!” disse spaventata

“oh ma questa non è una novità! Nonna-Tsunade, l’ha chiamata per quello?” chiesi non facendo capire a Hinata di ciò che stavo parlando. Lei non era ancora a conoscenza della mia vera identità.

Tsunade con una vena pulsante sulla testa disse

“mi volete far spiegare il mio piano prima di saltare alle conclusioni?”

Si avvicinò a Sakura e le disse qualcosa nell’orecchio. Sakura divenne rossa e “anch’io”.

Nonna-Tsunade, sono richieste da fare?” le dissi imbarazzatissimo.

“Oh già, dimenticavo il tuo super udito! Bhe però non è bastato a far battere il tuo cuoricino…quindi Sakura  procedi!”

Sakura si avvicinava sempre di più…

eeeeeeh? Ferma, ferma…non davanti a tuttiiiiii!”

Non riuscii a fermala. Sakura mi diede un bacio passionale proprio sotto lo sguardo dei presenti. Hinata mi sembrò rimanerci male.

Bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip

La macchina cominciò nuovamente a dare segni di vita, ma non bastò quel piccolo rumorino a far separare me e Sakura. Dovette intervenire il grido di Hinata per farci staccare.

Hinata era a terra terrorizzata. Sia io che Sakura la guardavamo preoccupati. Perché di quella reazione?

Kakashi l’aiuto a rialzarsi, mentre Tsunade le chiese cosa avesse visto con quegli occhi speciali.

un… un chakra terribile. Non ho mai v-visto niente del g-genere. Era r-rosso è malvagio! Co-cos’èra?”

Tsunade sorrise

“Ora abbiamo la conferma. Da qualche parte del tuo corpo, kyuubi è ancora viva e vegeta”

“e sei contenta?” le chiesi sorpresa.

“si, se ora abbiamo qualche speranza verso quel kaji!” disse

“calma! Ho affrontato due volte quell’essere e chi è sempre finito col farsi la bua? Io! ricordi?” le dissi

“ma sei mai ricorso al potere del Kyuubi?”

Scossi la testa. Se nemmeno sapevo della sua presenza, come facevo ad usarla?

“da quello che mi hai detto, i bijuu sono una delle cose che teme di più al mondo. Quindi perché non dovrebbe temere te? Lo abbiamo visto tutti darsela a gambe senza una vera ragione plausibile. Di certo non era spaventato da me o Kakashi

“Ok, era spaventato, ma siamo sicuri che fosse per quello?” affermai, non ero del tutto convinto dell’esistenza della volpe.

“Lo scopriremo presto. Dubito che si sia arreso così facilmente! Lo rincontreremo presto” disse Tsunade.

 

 

******************

Ecco il 28° capitolo.

Era ora direte!!! Eh lo so, sono in unn ritardo pazzesco, ma è che questo semestre sarò impegnatissima e non so quando riuscirò ad aggiornare nuovamente. Vi chiedo solo di aver pazienza.

Cmq grazie delle vostre recensione…continuare a seguirmi!!!

Al più presto possibile

Miaooooo =^_^=

Neko

 

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Capitolo 29
*** La situazione si mette male ***


Capitolo 29: Le cose si mettono male

 

Il giorno stesso in cui scoprii che Kyuubi era ancora presente da qualche parte della mia mente…provai a contattarla, ma non ci riuscii.

Cominciai a credere che tutta quella storia fosse un’idiozia. Kyuubi sarebbe dovuta morire con me ed era proprio ciò che era  successo, ne ero convinto, e il fatto che ogni tanto il mio cuore si metteva a battere...bhe la spiegazione era...a dir la verità non sapevo cosa pensare, ma di certo non potevo tornare in vita.

Ero ormai morto da mesi e senza un jutsu di resurrezione, dubito che uno zombie come me possa tornare a vivere, non che non lo volessi…una parte di me era desideroso di tornare a vivere una vita tranquilla. Mi piaceva essere un vampiro, ma esserlo aveva comportato solo guai.

Decisi di non pensarci troppo e mi dedicai per la maggior parte del tempo a investigare su Kaji.

Fu tutto tranne che semplice. Avesse avuto un odore fisso, lo avrei seguito con il mio olfatto e invece…vagai a vuoto per le foreste che circondavano Konoha. Non trovai assolutamente niente.

Tornai addirittura sul luogo del mio primo incontro con lui, ma non mi servi a molto. Sembrava sparito dalla faccia della terra. Magari fosse stato così.

Cosa potevo fare? Non potevo stare al villaggio con le mani in mano in attesa che Kaji attaccasse nuovamente. Ma proprio come capita nelle storie, quando tutto sembra perduto accade qualcosa di inaspettato che ti risolve in parte il problema…se non te ne crea altri.

Ero “tranquillo” nel mio appartamento.C’era anche Sakura con me e discutevamo sulla situazione. Ad un tratto però sentimmo bussare alla porta.

Dall’odore non capivo come coloro che si trovavano al di fuori dalla porta, potessero bussare…e soprattutto cosa facessero in un villaggio. Sembravano un orso e due cervi.

Sakura aprì la porta e si ritrovò davanti tre palle di pelo. Una enorme e due più piccine.

Buuu!”

Sakura sussultò.

Ehehe! Scherzetto riuscito! Ciao Sakura!”

Kira? Shiroi? E…tu chi sei?” disse Sakura

“Io sono Cristyan!”

Rimasi sorpreso di ritrovarmeli li. Cosa ci facevano nel mio appartamento? Se fossero stati solo Kira e Christian, avrei pensato che sentissero la mia mancanza o che avessero voglia di farsi un giro, ma la presenza di Shiroi mi insospettii. Non era da lui fare visite a domicilio e tanto meno fare da babysitter.

“Sei un vampiro anche tu?” chiese Sakura al ragazzino.

“Si! è un trovatello che ho raccolto a Suna. Sta attenta, lui è ancora soggiogabile all’odore umano, ma solitamente la sua fidanzatina lo tiene a bada!”dissi riferendomi a Kira

“Io sarei il/la fidanzato/a di chi?” dissero all’unisono i due ragazzi guardandomi storto.

Sorrisi per poi tornare serio e rivolgermi a Shiroi.

“Non  è che non sia felice di vederti Shiroi, ma la tua presenza qui mi inquieta. È successo qualcosa?” chiesi.

Shiroi mi guardò serio e annuì “Quando mi hai parlato del purosangue, mi sono incuriosito e ho cominciato a investigare seguendone uno!”

Sussultai. Allora i miei sospetti che oltre a Kaji ce ne fosse un altro, era vero.

“e noi lo abbiamo aiutato!” disse Kira orgogliosa di se

“Hai scoperto qualcosa?” chiese Sakura con timore. Mio zio non le andava molto a genio, forse per la stazza o per o canini appuntiti e la sua potenza….più del doppio della mia.

Shiroi annui “ho già riferito a Naruto che l’unico essere in grado di distruggerli è un bijuu, ma ho scoperto che loro…più esattamente l’essere umano a capo di quell’essere, ne ha a disposizione sette! Detto in poche parole siamo nei guai!”

“Già! Io sono riuscito a infiltrarmi maggiormente nel loro covo e ho sentito parlare l’umano di jichuuriki e che voleva rendere i suoi due scagnozzi delle forze portanti. Uno di loro è lo stesso che ci ha quasi uccisi nella foresta qualche giorno fa.” Mi mise al corrente Crystian.

Kaji!” dissi stringendo i pugni.

Sakura si portò shockata una mano alla bocca.

“Se riescono nel loro intento, non solo Konoha è condannata, ma l’intero pianeta!” dissi a denti stretti

“Cosa possiamo fare?” chiese Sakura speranzosa di sentire una risposta e non un “non lo so”

“fermare Sasuke, prima che possa compiere un’azione tanto meschina!” dissi infuriato.

Non ci pensai nemmeno un secondo. Insieme a Shiroi, Kira e Cristyan, mi avviai verso il covo di quei pazzoidi.

Mi procurai anche io una pelliccia di animale per coprire il mio odore. Fu così che i miei compagni riuscirono a seguire il purosangue senza farsi beccare.

Riuscimmo ad infiltrarci senza problema. Non c’era anima viva. Probabilmente erano a spargere terrore in giro da qualche parte. Ci guardammo intorno quando Kira ci chiamò e ci disse di accorrere.

La ragazza aveva trovato qualcosa di inusuale. Una statua di un essere con nove occhi. Sette dei quali avevano la pupilla, mentre due erano completamente bianchi.

“Cosa diavolo sono? “ chiesi

“In ognuno di quegli occhi è racchiuso il potere di un bijuu!” disse Shiroi.

“Guarda guarda chi si rivede! Naruto e i tre rompiscatole che non si fanno i fatti loro!” disse una voce che speravo di non sentire mai più “Credevate davvero che non ci fossimo accorti della vostra intrusione qualche giorno fa? Illusi”

Kaji ci aveva scoperto e con lui anche il suo caro amichetto purosangue, che con grande sorpresa scoprimmo essere una ragazza.

“Che c’è? Mai visto un purosangue femmina? Ficcanaso?” chiese minacciosa la donna.

Mi misi in posizione di attacco, ma tutti la dentro sapevamo di non avere speranze.  Se davvero Kyuubi era dentro di me, era l’occasione giusta per mostrarsi.

Niente. non avvertii niente!

“Accidenti!” dissi stringendo i pugni.

“Avete scoperto dove sono i bijuu eh? cosa c’è non te ne basta uno Naruto?” mi disse Kaji con un ghigno “Lo so che dentro di te è racchiusa Kyuubi, non sai quanto sei fortunato.”

“Cosa? lui è un jinchuuriki? Potremmo avere dei problemi!” disse la sua compagna.

Kaji la tranquillizzò, dicendole che non avevo la minima idea di come attivare il suo potere.

Si sentii arrivare una risata maligna da entrambi e dopo averci minacciato di morte, provarono realmente ad eliminarci.

Tutti noi eravamo pronti per la battaglia. Cristyan si mise davanti a Kira come per proteggerla, ma in realtà i due avevano in mente un piano. Non lo ammettevano mai insieme erano una squadra perfetta.

Kaji mi aveva adocchiato, si capiva lontano un miglio che non vedeva l’ora di affrontarmi e per forza di cose, Shiroi e Crystian avrebbero dovuto battersi contro l’altro essere.

Di certo non si aspettavano che mio zio fosse molto più forte di un vampiro normale e subito mise il puro sangue fu messo in difficoltà.

Per quanto riguardava me, sembrava di rivedere il flashback delle scorse battaglie con Kaji. Ero nuovamente svantaggiato.

Shiroi avendo atterrato il suo avversario, venne a darmi una mano, ma non si accorse del terribile errore che aveva fatto.

La puro sangue sembrava momentaneamente messa ko, ma era solo una strategia. Infatti quando mio zio si distrasse per correre in mio aiuto, la donna si avventò su Crystian, il quale non potè fare assolutamente niente.

Il ragazzino cadde a terra senza dare segni di volersi rialzare.

Sentimmo un urlo di dolore…era Kira. Aveva assistito a tutta la scena senza intervenire e ora correva verso il suo amico sperando di trovare qualche segno di “vita” in lui.

Rimase immobile quando scopri che non si sarebbe probabilmente mai più svegliato…un facile bersaglio per il nemico.

La puro sangue infatti si preparò a finire anche Kira, ma Shiroi glielo impedii.

Guardai la scena incredulo che tutto ciò stava avvenendo e quasi mi dimenticai di Kaji. Il dolore provocato da un suo pugno allo stomaco, mi riportò alla battaglia contro di lui, ma non ebbi il tempo di contrattaccare che una voce sorprese tutti.

“Fermatevi! Perché state facendo tutto questo? Perché Kaji? Io mi fidavo di te! Perché mi hai mentito?”

Era Sakura. Quella ragazza non poteva essere più testarda. Ci aveva seguito nonostante il mio ordine tassativo di starsene buona al villaggio.

Non mi aveva dato retta e ora era nelle grinfie di Kaji che appena la vide, con un movimento fulmineo l’afferrò e disse “Sei stupida ragazzina, venendo qui hai segnato la tua condanna!”

Dopo di che rise “guarda razza di scarto cosa ne faccio della tua preziosa amata!” mi disse Kaji guardandomi con uno sguardo agghiacciante.

Capì immediatamente cosa aveva intenzione di fare. Mi misi a correre verso di Sakura sperando di poterla salvare, ma tutto intorno a me sembrava andare a rallentatore e più cercavo di aumentare la velocità, più mi sembrava di non andare avanti.

Vidi solo Sakura cadere a terra priva di sensi. Kaji l’aveva morsa al collo.

In quel momento una grande rabbia si impossessò di me. Sentii nuovamente il mio cuore battere…era impazzito e il sangue che veniva pompato nel mio corpo mi donò maggiore forza, con la quale riuscì ad atterrare Kaji con un paio di pugni.

Mi avvicinai a Sakura. Per un primissimo momento sospirai di sollievo. Non aveva bevuto il suo sangue, ma solo un attimo dopo ricordai che noi vampiri con un solo morso siamo in grado di iniettare del veleno all’interno del corpo di un essere umano e trasformarlo in uno di noi…se tutto andava bene.

Sakura era una ragazza forte e avrebbe resistito alle torture della trasformazione. Sarebbe diventata una vampira. Non era quello che volevo per lei, ma almeno non l’avrei persa.

Poi però mi ricordai della conversazione avuta con Shiroi mentre giungevamo al covo dei nemici.

Naruto, nel caso ci imbattessimo nei puro sangue, bisogna stare molto attenti. Tu hai già affrontato uno di loro due volte, ma ti è andata di lusso. Devi sapere che i puro sangue hanno a disposizione un veleno molto più potente del nostro. Se uno di noi viene morso con l’intento del nemico di iniettarci il veleno…saremo morti ancora prima di rendercene conto.”

Mi si congelò quel poco sangue che avevo nelle vene. Se quel veleno era in grado di uccidere noi…allora gli esseri umani infetti che fine avrebbero fatto?

In quel momento capì, Sakura non ce l’avrebbe fatta. Non l’avrei avuta accanto nemmeno come un vampiro…era tutto finito. La sua vita, i suoi sogni, le mie speranze…e con lei mi sarei spento anche io, ma prima l’avrei vendicata…era una promessa, una promessa che intendevo a tutti i costi mantenere.

In quel momento una nuova sensazione si impossessò di me, una sensazione di calore. Mi sentivo andare in fiamme, dopo di chè nella mia mente sentii una voce.

“Ehi pivello! Finalmente sei riuscito a sentirmi. Bisogno di chakra?”

Kyuubi?” dissi

“Chi vuoi chi sia? Ah giusto pensavi che fossi morta. Mi dispiace deluderti, ma come vedi sono ancora qui!” mi disse con la sua voce spaventosa.

Sorrisi malignamente “Felice di sentirti, ora aiutami ad annientare questi esseri!” dissi ringhiando.

Kyuubi non vedeva l’ora di scatenarsi e senza farselo ripetere due volte mi donò una parte del suo chakra,  però non prese possesso della mia mente.

Una grande quantità di chakra mi avvolse e un numero di code pari a tre mi comparvero. La mia velocità aumentò ancora di più e subito mi scagliai contro Kaji e la sua compagna, rimasti sorpresi di vedere la mia trasformazione.

Co-come hai fatto a risvegliare la volpe?” mi chiese Kaji molto sorpreso.

“mai fare incavolare un vampiro, ora ne pagherai le conseguenze!”

Cercai di avventarmi nuovamente su di loro, ma non vi riuscii.

Davanti ai quegli esseri, comparve lui…Sasuke che sfoggiava il suo sharingan. Purtroppo il punto debole della volpe era proprio quello. Quell’arte oculare riusciva a controllarla e il chakra del demone che mi avvolgeva, scomparve così come era apparso.

Kaji sogghignò e si rialzò in piedi pronto ad attaccare, ma Sasuke lo fermò “Fermati! Mi sembri parecchio in difficoltà. Se non fossi intervenuto avresti fatto una brutta fine. Andiamocene e puoi stare certo che la prossima volta avrai la vittoria in pugno, perché io farò di te un Jinchuuriki!” Disse il mio “caro” e vecchio compagno di squadra.

Kaji e la sua compagna mi guardarono sogghignando, dopo di chè Sasuke fece sparire con un jutsu la statua con i bijuu incorporati e tutti e tre se la svignarono.

Io corsi da Sakura e la presi in braccio per portarla a Konoha, magari Tsunade avrebbe potuto ancora salvarla e Shiroi si caricò sulle spalle Crystian e mi seguì.

Forse se trovavamo una cura per Sakura anche il ragazzino sarebbe guarito.

Arrivammo al villaggio e subito informammo Tsunade di quanto avvenuto. La nonna si ripromise che l’avrebbe fatta pagare cara a Sasuke e aveva pienamente il mio consenso.

“Come sta?” chiesi

“Male!” disse solamente Tsunade continuando a cercare una cura.

Mi avvicinai a Shiroi e chiesi delle condizioni del ragazzo “Ormai manca poco! Se non facciamo qualcosa…presto avremo un mucchietto di cenere da seppellire!”

Non poteva accadere. Non potevo perdere due persone che amavo insieme, non avrei retto.

Tsunade purtroppo mi diede la triste notizia che Sakura avrebbe avuto solo mezz’ora di vita e Crystian lo stesso.

Non volevo crederci. Doveva esserci per forza qualcosa che potevo fare per aiutare entrambi.

Mentre cercavo di trovare una soluzione sentì una voce “i bijuu!”

 

 

*******

Eccomi tornata dopo una lunga assenza!!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Risposta a: Naruto Yondaime: non ti so spiegare bene come faccio  a inserire le immagini. Di solito vado in un sito free hosting e caricando l’immagine ottengo un indirizzo che inserisco all’interno di <img src="INDIRIZZO">  e poi lo inserisco nell’html quando pubbilco la storia, però forse per una spiegazione migliore ti conviene andare nell’apposita sezione del sito che spiega come fare. Ciao alla prossima e fammi sapere cosa ne pensi.

 

Ringrazioanche tutti gli altri recensori

A presto

Ciao

Neko =^_^=

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Capitolo 30
*** Jinchuuriki ***


Capitolo 30:  Jinchuuriki

 

“I bijuu? Che centrano i bijuu?” chiese Tsunade perplessa.

Scossi la testa, non ne avevo la più pallida idea, ma era Kyuubi che mi suggeriva questa proposta.

Tutti rimanemmo in silenzio, mentre nonna-Tsunade continuava a lottare per non far morire la sua allieva, ma ad un tratto la “calma” fu interrotta da Shiroi che cominciò a parlare

“I bijuu sono i nemici di quegli esseri. Forse il loro chakra può curare il veleno che i puro sangue hanno iniettato all’interno del loro corpo!”

“vuoi rendere i due ragazzi dei Jinchuriki? Potrebbe funzionare per entrambi?” chiese Tsunade tra lo shockato e lo speranzoso.

“è un idiozia!” dissi “Crystian forse potrebbe sopravvivere al chakra di un bijuu, dato che ha già un demone in corpo è più resistente. Ma come può il corpo di Sakura, già parecchio indebolito dal veleno, riuscire a resistere a un chakra maligno come quello dei bijuu? Un umano non può sopportare tutto questo. Credetemi, so quello che dico…nessuno meglio di un jinchuuriki può capire cosa significhi!” dissi stringendo i pugni.

Avevamo una specie di soluzione, ma a cosa serviva se potevamo salvare solo una persona su due? Mi sarei ritenuto sconfitto comunque. È vero non li avrei persi tutti e due, ma si parlava di Sakura, non di una persona qualunque. Sakura era…tutto per me.

“ha ragione Shiroi. Dovremo tentare comunque. In ogni caso Sakura è spacciata. Se c’è solo l’1% di possibilità di salvarla, non proveresti? Soprattutto dato che le spetterebbe la stessa sorte se va male!”

Chiusi gli occhi per pensare un millesimo di secondo per riaprirli subito dopo con uno sguardo determinato.

“Avete ragione!” una leggera ventata di speranza tornò in me, che morì subito appena mi ricordai di una cosa “è impossibile!”

“Insomma Naruto deciditi, non c’è molto tempo!” mi rimproverò Kira.

“Per quanto voglia provare a salvarli, il fatto è che non abbiamo i bijuu! Non abbiamo il tempo di procurarceli…sono finiti…entrambi!”

Vidi Kira sorridere e frugare nel suo marsupio.

Perché rideva?

“ho sempre considerato Crystian uno stupido, ma mi devo ricredere su tutta la linea” disse Kira

La ragazzina tirò fuori due occhi. Erano gli occhi della orripilante statua, che c’era nel covo dei nostri nemici, a cui ogni pupilla corrispondeva un demone.

“Prima di tornare nel covo di quegli esseri, Crystian mi ha proposto di rubare più bijuu possibili, per portarci in vantaggio con i nostri nemici, però ho fatto in tempo solo a prenderne solo tre!”

Rimasi sorpreso. Avevano avuto una grande idea…anche se i nostri nemici erano ancora in possesso di ben 4 bijuu, eravamo comunque stati fortunati a sottrargliene 3.

Chissà come si sarebbero incavolati appena scoperto del furto.

“Il problema è capire di quali bijuu siamo entrati in possesso” disse Kira.

“i ragazzi sono molto indeboliti, dovremmo inserire nei loro corpi i bijuu con la quantità minore di chakra. Naruto tu sei un Jinchuuriki, dovresti riconoscere i differenti chakra!” mi disse Shiroi.

Annuì e presi uno ad uno gli occhi in mano.

“Sono il nibi, il sanbi e il gobi! Cioè il 2, il 3 e il 5 code!”dissi

“I primi due sono quelli con meno chakra tecnicamente” affermò Tsunade

Annuii e dissi “Il nibi andrà a Sakura, voglio eliminare tutti i rischi possibili. Non voglio che sia il chakra del demone ad ucciderla, nel caso non fosse il veleno.” dissi

Tutti annuirono

Kira si avvicinò a Crystian “allora il Sanbi spetta a lui, il problema ora è…qualcuno sa come sigillarli?”

Ci guardammo tutti in faccia. Non avevo proprio preso in considerazione il fatto che nessuno era in grado di attuare la tecnica del sigillo del diavolo. Se c’era qualcuno che poteva conoscerla probabilmente era l’hokage.

Sapevo cosa comportasse quella tecnica: la morte. Era proprio la fine che aveva fatto mio padre e ora si sarebbe dovuto ripetere quell’evento? E se fosse andato male? Le vittime non sarebbero più state due, ma tre.

Non so se la fortuna fosse dalla nostra parte…bhe più o meno dato la situazione, ma Shiroi si candidò per attuare la tecnica.

“Come fai a conoscerla?” chiesi.

“Conoscevo tuo padre e…non abbiamo passato solo del tempo a parlare!” disse Shiroi “anch’io ero un ninja un tempo, qualcosa mi ha insegnato!”

Tirai un sospiro di sollievo. Se avesse compiuto lui la tecnica, non gli sarebbe potuto succedere niente…era già morto quindi…a meno che anche li ci fosse un altro lato della medaglia.

Non indugiammo più. Dovevamo fare in fretta se volevamo sperare di salvare Sakura e Crystian.

Portammo i due in una camera sotterranea dell’ospedale per dare meno dell’occhio, nel caso avessimo avuto dei problemi e li procedemmo a rinchiudere i demoni in nuovi contenitori.

Circondammo entrambi i malati da  numerose candele e uno alla volta, Shiroi compose dei sigilli sulla loro pancia, esattamente nello stesso punto in cui io avevo il mio di sigillo.

Per un istante vidi me al posto dei miei amici. Anche io avevo vissuto quel momento, anche se ero piccolo e non potevo ricordare di quanto accaduto.

La sigillazione fu meno complicata del previsto, sicuramente più semplice della mia, dato che i bijuu non erano a piede libero.  Si sentii solo il forte chakra dei due bijuu uscire dall’occhio per essere risucchiati all’interno del loro  nuovo corpo.

Appena finito il processo, tutto tornò alla normalità.

Come previsto Crystian resistette al chakra e subito si svegliò come se non fosse mai stato morso. Incredibile quanto poco tempo ci avesse messo per guarire. Nemmeno un secondo. Appena sigillato il bijuu il ragazzino aveva dato segni di stare meglio.

Avevo sperato, ma ovviamente per Sakura non fu così.

Sakura continuava a rimanere priva di sensi e spesso si agitava per il dolore.

Una paura enorme si impossessò di me. Perché il bijuu non poteva avere gli stessi benefici che aveva avuto su Crystian.

Shiroi mi si avvicinò e mise una mano sulla mia spalla.

“Ragazzo, lo sai che Sakura non potrà tornare in vita ormai?”

Il sangue mi si congelò. Non aveva funzionato?

“c-cosa?” spalancai gli occhi. Sapevo della bassissima percentuale di riuscita, ma mi ero aggrappato a quella speranza e non volevo lasciarla andare.

“La ragazza è stata troppo a lungo con il veleno in corpo e la trasformazione è già cominciata. Il bijju servirà solo a far stabilizzare le sue condizioni. Pensavo di essere stato chiaro. se si risveglierà…sarà esattamente come te!”

Lo fissai “Come me e crystian!” dissi, ma Shiroi scosse la testa.

“no, Crystian è un vampiro con un bijuu in corpo, ma è morto al 100%, tu sei in parte umano, anche se poche volte questo tuo lato esce allo scoperto e la stessa cosa vale per la ragazza. Abbiamo sigillato il bijuu in lei ancor prima che morisse e quel chakra, se non la distruggerà insieme al veleno, la terrà in parte in vita.”

Sakura sarebbe stata come me. non riuscivo a esserne felice. In parte lo ero…sarebbe stata per l’eternità con me, ma non volevo quella fine per lei.

Anche Tsunade non era felice dell’idea. Lo si vedeva dalla sua espressione. Era pallida in viso e continuava a fissare la sua allieva che a ogni minuto diventava sempre più fredda.

Kira fu colta da un dubbio.

ehm…zio, tecnicamente noi abbiamo tre bijuu dalla nostra parte e dovremo essere vantaggiati, nel caso i due puro sangue dovessero impossessarsi di due bijuu, ma…se ho fatto bene i calcoli, solo Naruto può tenere testa a quei due. Sicuramente quell’umano sigillerà in quei mostri, i bijuu più potenti che ha a disposizione, se non sbaglio il 7 e il 6 code, quindi Crystian e Sakura avranno la peggio se si battono con loro!”

“Non è detto. nel loro corpo sarà sigillato il bijuu più potente che non porterà loro alla distruzione. Se per caso quel Sasuke sigillasse un bijuu troppo potente per loro, quegli esseri diventerebbero subito cenere e libererebbero il demone. E inoltre devi tenere conto che Sakura nonostante avrà solo due code…quando userà il suo potere, tornerà in parte umana e quindi il sangue comincerà a circolargli in corpo raddoppiando la sua forza e resistenza!”

 Spiegò Shiroi

“proprio come Naruto! uffa…io alla fine sono sempre il più debole!” si lamentò Cristian.

“che ci vuoi fare, un perdente rimane un perdente!” disse Kira prendendolo in giro e subito i due ragazzini cominciarono a darsele di santa ragione.

 

Passarono due giorni.

 Io e Tsunade non lasciammo sola Sakura nemmeno per un istante. Io le stringevo la mano per farle capire che ero al suo fianco e per controllare a che punto era la sua trasformazione.

Dall’odore capii che era quasi giunta al termine.

“è finita” dissi con un sospiro di sollievo.

Sakura aveva smesso di soffrire, ma come l’avrebbe presa quando avrebbe saputo  la verità?

Cominciò a svegliarsi e quando aprì gli occhi, essi non avevano più quello splendido colore smeraldo, ma erano rossi come il sangue.

Era normale che un “neonato” avesse quegli occhi. Di sicuro doveva avere una sete incredibile.

Si alzò in piedi e si guardò in giro non capendo cosa era successo. Osservò Tsunade a lungo. Temetti seriamente per la sua sorte e mi misi davanti alla donna per proteggerla nel caso ci fosse stato bisogno.

Naruto, Tsunade che cosa…” disse la ragazza.

Sussultai. Come era possibile? Ci aveva riconosciuto? Non aveva risentito della perdita della memoria?

La guardai come se la vedessi per la prima volta…e infondo era così. Era molto diversa rispetto a prima. Come a tutti il fatto di essere diventata un vampiro, l’aveva resa più bella…da togliere il fiato.

Era molto confusa e dovemmo spiegarle tutto. Ovviamente rimase sorpresa di scoprire quello che era diventata, ma neanche tanto.

Possibile che volesse davvero diventare un vampiro per stare con me?

Tsunade volle dire a tutti i costi la sua. Ci andò giù pesante con i rimproveri, talmente tanto che sentii un ringhio provenire da Sakura. Nelle condizioni in cui era adesso non era il caso di farla innervosire e dovetti tenere buona la nonna, prima che anche lei….facesse una brutta fine.

Sakura era appena diventata una vampira e per il momento era rimasta troppo docile e mi sembrava troppo strano. Avrebbe dovuto assalire il primo umano che avesse incontrato sulla sua strada e invece…niente. era stata ferma ad ascoltarci entrambi, anche se avevo notato le occhiate che ogni tanto mandava a Tsunade.

Sakura…come ti senti?” le chiesi.

Sakura mi guardò, poi abbassò lo sguardo come se si vergognasse di quello che stava per dire “ho la gola che mi fa male…ho fame…fame di…sangue!”

Tsunade sussultò,mentre io sorrisi, almeno qualcosa di normale. Però dovevo stare molto attento, non potevo permettere che Sakura facesse del male a un essere umano. Non se lo sarebbe mai perdonato e non lo avrebbe mai perdonato me per averglielo permesso.

Tsunade propose di darle un sacchetto di sangue per le trasfusioni, ma glielo impedii. Sakura non doveva assolutamente assaggiare il sangue umano, sarebbe stato più difficile poi per lei adattarsi al sangue animale.

Le dissi di seguirmi per portarla nella foresta e quando uscimmo nel villaggio, ci ritrovammo in mezzo a centinaia di persone. Sakura non si sentii a “disagio” al contrario. Era proprio come se non sentisse l’odore del sangue umano.

Improvvisamente mi girai di scatto e guardai in un punto non precisato. Sentivo un odore di sangue molto forte provenire da una parte del villaggio e mi preoccupai della reazione che Sakura poteva avere.

La vidi fissare lo stesso punto che guardavo io. Doveva essere successo qualcosa e qualcuno doveva essere ferito gravemente, data la quantità di odore di sangue che c’era nell’aria.

Spalancai gli occhi quando mi accorsi che Sakura non era più accanto a me. Non so come avesse fatto, ma era sparita senza che io me ne accorgessi. Mi misi a correre. Dovevo raggiungerla prima che potesse compiere una strage.

 

 

 

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Capitolo 31
*** Una vampira del tutto particolare ***


Capitolo 31: una vampira del tutto particolare

 

Successe tutto in un attimo.

Stavo portando Sakura nella foresta, fuori dalle porte di Konoha, per darle la possibilità di nutrirsi e…ed ecco che un’ondata di odore di sangue arrivò al nostro naso.

Era estremamente allettante e per questo mi irrigidii ricordando che accanto a me, c’era una pericolosa vampira appena nata, assetata di sangue.

Mi voltai verso Sakura per vedere come aveva reagito a quell’odore. Ero sicuro che avrebbe perso la testa e in quel momento i miei timori si avverarono.

Sakura mi aveva preceduto. Era partita verso il luogo da dove arrivava l’odore del sangue.

Non feci in tempo a fermarla, ma dovevo raggiungerla prima che arrivasse sul luogo e facesse una strage.

Arrivai a destinazione e vidi che parte di una abitazione aveva ceduto e caduta addosso alle persone che tranquillamente passavano li sotto.

I feriti dovevano essere almeno due o tre e qualcuno di loro doveva essere rimasto gravemente ferito.

Si poteva addirittura vedere il sangue scorrere fuori da delle macerie. Lo sentivo scorrere come un fiume…ancora pochi secondi e…sarebbe morto.

Sentivo l’odore di Tsunade avvicinarsi e anche quello di Ino e Shizune, ma non sarebbero mai arrivate sul luogo in tempo per curare quella persona. Volevo aiutare quelle vittime, ma proprio in quel momento accadde qualcosa che non mi sarei mai aspettato.

Sakura era giunta sul luogo. Non so perché non la allontanai da li. Sapevo che dovevo fermarla, ma il mio istinto  mi diceva di lasciarla fare…di fidarmi di lei.

Fu proprio quello che feci e non mi pentii.

Sakura con la sua nuova forza non fece alcuna fatica ad alzare le macerie, cosa invece che si era rivelata alquanto faticoso per le persone, che invano avevano cercato di aiutare i loro simili.

Presto le tre persone rimaste intrappolate furono tratte in salvo. Come avevo captato, solo una era quasi giunto alla fine della sua vita, mentre le altre due se l’erano cavate con poco.

Ma alla fine i sopravissuti sarebbero stati tre su tre.

Improvvisamente vidi Sakura chinarsi sulla persona più gravemente toccata e lo morse vicino al punto in cui si trovava la sua ferite letale.

Quando vidi quella scena mi sentii pietrificare…non ero intervenuto a fermarla. Aveva assaggiato il sangue umano.

Cercai comunque di allontanarla prima che ne bevesse troppo, ma fu in quel momento che vidi cosa realmente avesse fatto.

Vidi la ferita risanarsi e l’uomo che avevo dato per spacciato, svegliarsi come se niente fosse accaduto.

Sakura si spostò verso gli altri due e posando le mani in avanti cominciò a far fuori uscire il chakra, che avrebbe curato loro le ferite.

Era incredibile quanto fosse forte il suo istinto medico. Nemmeno il sangue l’aveva distolta dal suo desiderio di salvare le persone.

Il punto era…come faceva a usare il chakra? Tecnicamente non poteva usufruirne a meno che in quel momento il bijuu in lei imprigionata, non fosse sveglia, ma non sentivo la sua presenza, quindi tecnicamente era impossibile.

E se fosse stata questa la sua abilità speciale? Quella di continuare ad avere chakra in corpo, tanto da poter continuare il suo mestiere da medico? Non sarebbe poi così del tutto assurdo.

Sakura sorrideva felice a vedere le persone sane e salve, mentre io ero li, ad osservarla a bocca aperta e lo stesso valeva per Ino, Shizune e Tsunade che erano arrivate giusto in tempo per assistere alla scena.

Co-cosa è successo? Naruto!” mi chiese Tsunade quando si riprese dallo shock.

“Questa è una bella domanda!” le risposi sincera. In effetti nemmeno io sapevo spiegarmi come Sakura, nonostante il suo amore per il suo lavoro, potesse resistere così al sangue.

Sakura ci raggiunse.

“Per fortuna è andato tutto bene. Non sapevo come agire e mi sono fatta seguire dall’istinto!” disse sorridendo.

Sakura…i tuoi occhi sono rossi!” disse Ino notando un certo cambiamento in lei.

Ehm…già ecco Ino…ora sono anch’io un vampiro!” disse lasciando nuovamente a bocca aperta la sua amica.

“E meno male che dicevi di non volerla trasformare in un essere come te!” mi disse Ino rimproverandomi.

“Non sono stato io infatti. È stato Kaji!” dissi giustificandomi.

Kaji? Quel bel ragazzo con cui uscivi?” chiese Ino

Bhe…a quanto pare attiro solo vampiri!” ammise sincera Sakura.

Ino non aprì più bocca…per lei era troppo.

Tsunade si unì a noi dopo essersi accertata delle condizioni delle persone curate da Sakura.

“Hai fatto un ottimo lavoro Sakura. Sono perfettamente sani! Ma come hai fatto resistere al loro sangue?” chiese Tsunade curiosa, dando voce alla domanda che mi ronzava in testa.

Sakura fece una faccia schifata “Come potevo berlo? Ha un odore disgustoso…mi chiedo come faccia a piacere così tanto ai vampiri…non è normale!”

Sgranai gli occhi “Fra milioni di vampiri che esistono e che amano il sangue umano, compreso me e una sola in tutto l’universo che lo detesta…direi che quella normale sei tu, Sakura!”

Sakura mi guardò preoccupata “Cosa c’è che non va in me? Ho forse qualcosa di sbagliato?”

Scossi la testa, non era quello che volevo dire.

“non vederla sotto questo aspetto,ma pensa che non farai mai male ad anima viva!” disse Tsunade sollevata dal fatto che non avrebbe divorato nessun abitante del villaggio.

“Sakura? Se non ti piace il sangue umano, come mai prima in ospedale, guardavi nonna-Tsunade come se fosse una succulenta preda da divorare?” le chiesi curioso.

Sakura mi guardò in modo strano.

“chi ha mai pensato a Tsunade-sama come una preda? In realtà dietro di lei, sul mobiletto delle medicine, c’era un topolino che gironzolava fra i vari flaconcini ed…bhe era lui che osservavo. Aveva un buon odore” disse arrossendo

“Topino eh?” mi voltai verso Tsunade “non è molto igienico avere topi in giro per un ospedale.”

Tsunade si vergognò da morire, ma evidentemente non sospettava minimamente della cosa.

Poi tornai a parlare a Sakura “Sakura…se ti piacciono i topi…vuol dire che hai una predilezione particolare per il sangue animale!”

“Oh si! è non vedo l’ora di mangiarmi 10 elefanti!” disse.

Era proprio affamata.

“Beh se vuoi ci mettiamo poco ad arrivare in Africa, ma non sarebbe più facile per te accontentarti degli animali che abbiamo qui in zona?”le chiesi.

Sakura mi guardò storto. Non avevo capito che la sua era una battuta ironica. E chi si aspettava che i vampiri fossero pure in grado di scherzare?

 

Una volta che Sakura fu sazia, ci aspettò una prova ardua da compiere: Informare i genitori di lei di quanto accaduto.

Raccontammo loro ogni singolo avvenimento.

Da come kaji si era preso gioco di lei, di come l’aveva usata e di come se n’era sbarazzata una volta che si era stancato di starle dietro.

Spiegammo loro di cosa aveva rischiato la loro figlia e di cosa io e i miei compagni avevamo fatto per salvarla.

Quando seppero che Sakura era diventata un Jinchuuriki, ci rimasero parecchio male. Passarono il loro sguardo da me a lei e...

“Hai reso mia figlia un mostro?”mi urlò contro il padre.

“Non avrei voluto farlo, ma mi dica, meglio Sakura viva con un demone in corpo o una figlia morta a causa di un altro demone?”

In quel momento il padre di Sakura si calmò.

Capivo che era difficile accettare quella situazione, ma almeno non l’avevano persa.

Ma se avevano reagito in quel modo alla notizia di Sakura trasformata in jinchuriki, cosa avrebbero fatto una volta scoperto che lei era una vampira?

Lo scoprii da li a poco.

Ovviamente non potemmo astenerci da raccontare loro la verità. Si vedeva che Sakura era notevolmente cambiata e quel pallore sul viso era per lei il suo segno di riconoscimento…inoltre era molto simile a me e tutti nel villaggio sapevano cosa ero.

Sakura prese un respiro profondo.

La guardai stranito per quel gesto…i vampiri non prendono sospiri profondi per calmarsi, ma cosa in lei ricordava un vampiro a parte il suo aspetto?

Comunque quando rivelò loro cosa era diventata…a entrambi i genitori venne quasi un infarto.

Calò il silenzio.

Nessuno stava respirando in quella stanza. La tensione era altissima.

Improvvisamente mi ritrovai con un kunai alla gola. Veramente mi ero accorto di cosa stava succedendo, ma non feci nemmeno una piega.

“Tu! Lurido verme…come hai osato fare questo alla mia bambina. Non bastava averla trasformata in jinchuuriki? Anche vampira l’hai voluta trasformare?” mi disse carico di rabbia “io ti faccio a pezzi”

“No, papà!” Sakura cerco di fermare il padre “non è stato lui! te lo abbiamo appena spiegato! È stato Kaji…ricordi? Il caro ragazzo che ti piaceva tanto! Naruto ha fatto solo il necessario per non farmi morire!”

Il padre abbassò il Kunai, ma non si scuso. Mi guardava ancora con sospetto.

La madre invece era scoppiata a piangere, per lei era troppo.

“Mamma, papà, non dovete essere tristi per me…infondo una parte di me voleva essere un vampiro!”

I due alzarono lo sguardo sconvolti.

“Io voglio solo passare la mia vita con la persona che amo” disse prendendomi la mano. “cosa che sarebbe stata impossibile, se fossi rimasta umana!”

Guardò attentamente i genitori negli occhi.

“Io amo con tutta me stessa Naruto e sono sicura che lui ama me e che farà di tutto per rendermi felice…spero solo che voi riusciate ad accettarlo ed ad accettare lui!”chiese supplichevole.

I suoi genitori non seppero che dire, ma accennarono un sorriso per far capire a Sakura, che se lei era felice, anche loro lo sarebbero stati.

Tutto bene quel che finisce bene…almeno un problema lo avevamo risolto.

Ora toccava a quei puro sangue.

 

Passarono alcuni giorni, durante i quali io, Sakura e Crystian ci allenammo per aver maggiore simbiosi con i nostri bijuu.

Il fatto che ora anche noi eravamo dei demoni, aveva trasformato il nostro rapporto quasi in amicizia e non di odio come quello che era sempre esistito fra me e Kyuubi.

Inizialmente non fu facile, ma presto riuscimmo a richiamare a noi il chakra dei bijuu con estrema facilità. In questo modo potevamo usufruire anche delle tecniche ninja, che potevano tornare utile contro i puro sangue.

Di certo loro non potevano usufruirne, dato che erano nati come vampiri e non potendo usare chakra proprio, era impossibile che si fossero allenati in tutti quegli anni, a imparare chissà quale jutsu per aumentare la loro potenza.

No, non poteva essere e inoltre erano talmente fieri della loro forza, che di sicuro non andavano a cercare maggiori poteri, dato che si credevano già i possessori del mondo.

La nostra forza era notevolmente aumentata. Ce ne accorgemmo tutti, soprattutto il luogo in cui ci eravamo allenati…esso infatti non esisteva più. Per fortuna non ci siamo allenati al villaggio.

Ora comunque ci sentivamo pronti per affrontare la battaglia decisiva che avrebbe deciso le sorti del  mondo intero.

Chi avrebbe vinto? Noi ninja della foglia o i puro sangue tanto assetati di potere?

 

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Capitolo 32
*** L'inizio della battaglia finale ***


Capitolo 32: inizio della battaglia finale

 

Eravamo pronti per affrontare i nostri nemici, prima ancora che attaccassero Konoha.

Io e i miei compagni ci mettemmo d’accordo su come e quando agire.

Decidemmo che fra una settimana esatta, alle 9.00 in punto, ci saremo ritrovati tutti vicino al covo del nemico pronti a conciare per le feste quegli esseri.

Anche Sasuke l’avrebbe pagata cara.

Giunsi a una conclusione. I vampiri odiano gli Uchiha. Anche Sakura, la quale ci teneva a riavere indietro il nostro compagno, dopo la sua trasformazione, mi disse che per lei non contava più niente. Era solo un traditore e come tale doveva pagare per le sue malefatte.

Credo che questo odio nei suoi confronti fosse dovuto al fatto, che lei credeva che Sasuke avesse ordinato a Kaji di usarla e ucciderla a sangue freddo.

 Non le dissi che Sasuke non centrava con le intenzioni di Kaji nei suoi confronti. Odiava Sasuke? A me andava più che bene.

Lo considderavo solo un lurido essere umano che giocava con le cose che non conosceva. Pretendeva di avere controllo su cose molto più potenti di lui, come i bijuu e i vampiri, ma si sbagliava di grosso. A giocare con il fuoco ci si brucia e presto Sasuke ne sarebbe rimasto scottato.

La mattina in questione arrivò in fretta.

Tutto taceva.

C’era troppa calma per i miei gusti.

Anche gli uccellini non cinguettavano e un o stormo di corvi neri provenienti da Konha volava e gracchiava sopra le nostre teste.

Qualcosa non andava.

Mi concentrai sul mio udito per percepire dei rumori all’interno del covo…niente.

Si sentiva solo il rumore delle zampette di alcuni animaletti che si trovavano al suo interno, ma nulla che potesse ricordare dei respiri di esseri umani o passi pesanti tipici dei vampiri.

“Forse hanno avuto paura e si sono ritirati!” optò Crystian.

Kira gli tirò un pugno in testa “Da quando i vampiri scappano? Sai? noi affrontiamo tutto quello che ci troviamo davanti, non come te che corri via come una femminuccia”

I due cominciarono a litigare.

Li lasciai perdere. Ero preoccupato, non potevo stare dietro alle loro stupidaggini.

Naruto, forse hanno semplicemente spostato la loro base dopo che noi siamo venuti a conoscenza di questo nascondiglio!” disse Sakura.

Mi fermai a riflettere. La sua teoria poteva essere plausibile, ma qualcosa mi diceva che non era nemmeno quella la risposta.

Improvvisamente mi venne in mente il motivo per  cui avevamo deciso di attaccare per primi: salvaguardare Konoha.

Konoha. Konoha. Konoha.

Mi si ghiacciò il “sangue” nelle vene a quel pensiero.

Mi concentrai nuovamente, ordinando con voce brusca a quei due marmocchi di tacere.  I due si azzittirono subito e mi guardarono in modo strano. Chissà che voce mi era uscita.

Ero nervoso e la mia rabbia aumentò quando sentii le urla di centinaia di persone.

Sasuke e i puro sangue erano a Konoha.

Strinsi i pugni fino a farmi male.

Sakura mi prese una mano e la strinse

Naruto, cosa succede?” mi chiese preoccupata. Il mio volto le doveva aver fatto capire che qualcosa non andava.

“Sono a Konoha!” dissi

Sakura si portò una mano alla bocca “Come è possibile?”

“e meno male che dovevamo essere noi ad attaccare per primi!” dissi Crystian che fu da tutti ignorato.

“Devono aver seguito i nostri spostamenti. Possono benissimo averlo fatto, dato la loro capacità di mischiarsi agli umani!” disse Kira.

Doveva per forza essere andata così, ma ora cosa dovevamo fare?

Era ovvio, recarci al villaggio e combattere.

“Ma Naruto, se combattiamo a Konoha e scateniamo i bijuu, il villaggio ne risentirà parecchio!” mi disse Sakura

“Allora cosa vuoi che facciamo?” le dissi in malo modo.

Sakura purtroppo aveva ragione.  Il luogo dove ci eravamo allenati era ridotto piuttosto male. Konoha alla fine della battaglia avrebbe potuto anche non esistere più. Ma cambiava qualcosa se non fossimo intervenuti?

Assolutamente no. sarebbe stata la stessa cosa…se non peggio, con l’unica differenza che i sopravvissuti sarebbero dovuti sottostare al dominio di quegli esseri.

Sakura fece il mio stesso ragionamento, perché fu proprio lei a chiedermi di dimenticare quello che mi aveva appena detto e a dare il via alla marcia verso Konoha.

Quando arrivammo all’interno del villaggio, davanti agli occhi ci apparve il caos.

Avevamo paura di distruggere il villaggio, ma subito ci venne in mente una domanda. Cosa c’è da distruggere?

I due puro sangue si erano scatenati e i loro chakra o più esattamente i chakra dei loro bijuu erano percepibili anche se si trovavano dalla parte opposta dalla nostra posizione.

Quanta energia che possedevano quei mostri.

La battaglia sarebbe stata dura da vincere, ma noi avevamo un asso nella manica che loro non si aspettavano.

Kaji” gridai attirando l’attenzione del nemico, quando mi ritrovai vicino a lui.

Il suo aspetto era notevolmente cambiato.

Da bel ragazzo che era, ora assomigliava tutto per tutto a un bijuu…al bijuu dalle 7 code.

Non so come facesse, ma era già in grado di controllare pienamente i poteri del bijuu.

Sakura fece la stessa cosa con la puro sangue femmina.- Anche lei aveva pieno controllo del bijuu. Infatti tutte le sue code erano li a scodinzolare davanti ai miei occhi.

Il loro corpo era completamente avvolto dal chakra del demone. Di sicuro al livello in cui ci trovavamo ora, non avevamo speranze.

Decidemmo di ricorre ai bijuu anche noi.

Sakura si ricoprì subito di chakra azzurro e due code cominciavano ad apparire.

Anche il suo aspetto cambiava notevolmente con l’ausilio di Nibi, ma prendetemi per pazzo, io la trovavo comunque bellissima.

Io al contrario degli altri, non arrivai al massimo della potenza, mi trattenni alla settima coda.

Tecnicamente io e Kaji eravamo a un livello simile…avrebbe vinto chi dei due aveva più resistenza.

Sakura invece era svantaggiata, ma per sua fortuna Crystian ricorrendo al suo bijuu andò a darle man forte.

Erano due contro uno, ma l’avversaria aveva comunque un numero di code a disposizione più alto. 4 se ricordo bene e se la mia mente non mi inganna le due code del nibi più le tre code del sanbi, faceva 5.

Potevano farcela benissimo.

Lo scontro iniziò e tutti quanti ricorremmo ai nostri attacchi più potenti. Nessuno di noi sembrava voler cedere.

La lotta andava avanti da diversi minuti e le poche abitazioni rimaste in piedi, vennero ridotte ad un cumolo di polvere dai nostri colpi, quando l’avversario riusciva a schivarlo.

Ormai di Konoha era rimasto poco. Solo la parte nord del villaggio era rimasta intatta…la parte dove si trovava il palazzo dell’hokage.

Mi venne un dubbio. Non avevo visto ne percepito nessun ninja che conoscevo. Dubitavo del fatto che erano andati a nascondersi.

In quel momento di distrazione, non mi accorsi dell’avvicinamento di Kaji, il quale mi colpì con una sfera di Chakra buttandomi a terra.

Approfittò della situazione per  saltarmi addosso e  bloccarmi braccia e gambe.

Ero immobilizzato.

Kaji già sorrideva soddisfatto, ma si era dimenticato che non ero solo in quella assurda lotta.

Infatti Sakura con un colpo di testa al fianco di Kaji, me lo torse da dosso.

“Sta attento!” mi disse con una voce, non più tanto femminile, tornando alla battaglia.

Io mi ero stancato di lottare e decisi di aumentare la mia potenza. Ecco che la 8° coda veniva a dar sfoggio della sua bellezza. Ora Kaji sarebbe stato messo alle strette.

Mi sbagliai. Era ancora carico di energia e il fatto che ora ero diventato più potente, non lo spaventò minimamente.

In battaglia non ha importanza la potenza….si conta molto, ma in uno scontro vince chi riesce a tenere più a lungo il sangue freddo.

Continuammo ancora a lungo una battaglia senza esclusioni di colpi, finchè il mio udito non captò qualcosa.

Naruto!” mi chiamò Sakura.

Anche lei aveva percepito la mia stessa cosa e potevo leggere la paura nei suoi occhi.

Incredibile come un misero essere umano potesse incutere timore a dei vampiri.

L’essere umano in questione era ovviamente Sasuke.

Probabilmente sapendo del nostro intervento, quel verme aveva pensato bene di prendere in ostaggio in nostri amici, in modo tale da ricattarci nel caso qualcosa fosse andato storto.

Furono le grida di Ino ad attirare la nostra attenzione e concentrandoci meglio, sentimmo anche le voci di Kakashi, Tsunade e altri nostri amici.

Tutti quanti erano in preda al panico. Non potevo sapere cosa stesse succedendo, ma conoscendo l’Uchiha, i miei amici erano tutti preda a delle allucinazioni, che avrebbero potuto portare loro alla morte.

Solo Kakashi e Tsunade erano svegli.

Dovevamo intervenire. Solo Sasuke può decidere quando una tortura mentale può avere fine e più si attendeva, più si rischiava di arrivare a una tragedia.

Io e Sakura ci scambiammo uno sguardo.

Era ora di tirare fuori la nostra arma segreta.

Speravamo di non doverla usare per limitare i danni, ma da come si era messa la situazione contava poco la nostra preoccupazione nei confronti del villaggio.

Tutti e due chiudemmo gli occhi. Il chakra che ci circondava sembrò svanire, in realtà si era semplicemente spostato per prendere una forma propria.

Ci volle un attimo e Nibi e Kyuubi apparvero davanti a noi in tutta la loro maestosità e potenza.

Ora si sarebbero dovuti occupare loro dei puro sangue, mentre noi andavamo a salvare il maggior numero di amici possibile.

Kyuubi, Nibi annientate questi esseri che non meritano di esistere!” dissi.

Non avevo paura di un loro rifiuto. Sentivo la loro voglia di scontrarsi con dei loro simili e inoltre ora eravamo amici…fra demoni si ci capiva.

Crystian, lasciamo tutto nelle tue mani!” disse Sakura al ragazzino ancora immerso nella battaglia.

Ora non restava che sperare che la fortuna fosse dalla nostra parte.

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Capitolo 33
*** Questo non è che solo l’inizio ***


Capitolo 33: questo non è  che solo l’inizio

 

Sakura e io ci mettemmo subito in marcia verso il luogo dove erano tenuti prigionieri i nostri amici.

Giungemmo nella stanza in questione e trovammo i nostri compagni tutti a terra in preda alla paura. Nella loro mente stavano affrontando la loro paura più grande.

Sakura si chinò verso di loro e controllò le loro condizioni.

Tutti quanti avevano il polso molto veloce…se non trovavamo il modo per interrompere l’illusione di ognuno…non osavo neanche pensare a cosa sarebbe successo.

Pensare che una volta non mi importava niente degli esseri umani…invece quella volta avevo paura di perderli.

Tutti…dal primo all’ultimo.

Mi diressi verso Tsunade e Kakashi per liberarli dalle corde che tenevano loro legati, ma una cosa mi lasciava sorpreso.

Sasuke…dov’era? Sentivo la sua presenza, ma non lo vedevo. Come era possibile? Per quanto potesse essere abile a nascondersi, come poteva ingannare i sensi di un vampiro?

“Attento!” mi disse Kakashi, non avvertendomi in tempo della presenza dell’Uchiha dietro di me.

Sasuke mi colpì dietro alla testa con l’elsa della sua katana.

Non mi fece niente, ma mi colse di sorpresa.

Mi girai verso di lui con uno sguardo arrabbiato.

“Come hai fatto a eludere i miei sensi?” gli chiesi.

tsè…non rivelo mai i miei trucchi! E poi avendo a che fare con dei puro sangue, dovevo pur trovare un modo di evitare di diventare la loro cena nel caso fossero stati di cattivo umore e non intenzionati ad ascoltare i miei ordini! Ho scoperto a mie spese che con i vampiri, le arti oculari non hanno l’effetto sperato!”

Lo osservai meglio.

In effetti erano evidenti segni di cicatrici lasciati da artigli e da denti. Aveva avuto a che fare con la rabbia di quegli esseri, ma non era niente se paragonata a quella che provavo io nei suoi confronti in quel momento.

“Ora non hai paura che io finisca il loro lavoro?” gli chiesi minaccioso.

“No! non finchè ho i tuoi amici sotto il mio controllo!”mi disse sogghignando.

“Lasciali andare! Non resisteranno ancora a lungo!” disse Sakura tremendamente preoccupata.
Solo allora Sasuke degnò di uno sguardo la sua vecchia compagna di squadra.

“Oh ci sei anche tu!” disse disgustato.

“Ero venuto a sapere che eri stata avvelenata dai miei allenati!”

“infatti! Ma in fondo mi hanno fatto un regalo!” disse Sakura.

“”Volevi tanto diventare un mostro per unirti a lui?” disse Sasuke indicando me.

“Oh bhe…fra noi due, il mostro è quello che gioca con la vita altrui…e in questo caso sei tu!” disse Sakura sogghignando.

“Ma davvero? Chi è che ha ucciso centinaia di innocenti, fra cui donne e bambini e ha ucciso un suo grande amico e maestro?”

Strinsi i pugni. Sasuke sapeva come farmi arrabbiare.

“Sono pentito e sono cambiato per farmi perdonare per i crimini commessi, ma chi perdonerà i tuoi? Io non sono così magnanimo, non quando in ballo c’è la vita di alcune persone a cui tengo di più!” dissi colmo di rabbia.

Stavo per attaccarlo, ma Sakura si mise in mezzo, impedendomi di attaccare.

Tutti rimanemmo sorpresi…perché stava difendendo Sasuke?

Sakura…ma cosa…” ero shoccato.

Non sapevo cosa dire. Pensavo che odiasse l’Uchiha.

“ah ah! Oh Sakura…sei patetica!” disse Sasuke sghignazzando.

Cominciò a girarle intorno come uno squalo quando adocchia la sua preda e le prese ad accarezzarle il viso.

Sakura rimase immobile. Non lo scosse via da se.

Io ero incredulo.

“Non pensavo che la tua cotta per me fosse così forte e che ti rendesse così cieca!” disse dandole un bacio sulle labbra facendomi ringhiare.

Non potevo permettere a nessuno di toccarla…tanto meno a lui.

“Sakura!” dissi tra i denti.

“Non credevo che fossi così ingenua fino a pensare che tu per me contassi realmente qualcosa. Tutti questi anni a cercarmi inutilmente. Avete solo sprecato tempo. non mi importa niente di Konoha e tanto meno di voi…e di te, Sakura. Sei sempre stata una palla al piede! Ma ti ringrazio per avermi difeso!” disse Sasuke.

Sakura sorrise malignamente “Non c’è di che!” disse tirandogli un forte pugno nello stomaco da farlo volare contro il muro, danneggiando non poco sia lui che la parete.

“Se vuoi proprio saperlo Sasuke…anche a me non frega più niente di te! Ho capito da tempo che era inutile continuare a sperare in un tuo ritorno alla salute mentale e al tuo rientro a Konoha.” Disse Sakura pulendosi la bocca per il bacio ricevuto poco prima, disgustata.

“E non osare mai più sfiorarmi nemmeno con un fiore o diventerò il tuo peggior incubo!” disse minacciandolo.

Rimasi a bocca aperta e anche Kakashi e Tsunade e la fissammo come se la vedessimo per la prima volta.

Sakura si accorse dei nostri sguardi.

“Cosa c’è?” disse sgranando gli occhi “D’avvero pensavate che io potessi provare ancora qualcosa per lui?...mi deludete ragazzi! Ma per chi mi avete preso!” disse divertita “Naruto dovresti vedere la tua faccia.” Sorrise “Bhe un po’ di gelosia in un rapporto di coppia non gusta!”

ehm…basta che non diventi un’abitudine o non so cosa potrebbe succedere ai tuoi falsi spasimanti!” dissi reggendole il gioco.

Finii di liberare Tsunade e Kakashi e l’hokage si mise subito al lavoro.

I ragazzi erano liberi dall’illusione di Sasuke, il quale aveva perso il controllo delle loro menti a causa del colpo ricevuto.

Era fortunato se non era già morto.

Lentamente ripresero tutti i sensi e purtroppo anche Sasuke, il quale si rialzò, pulendosi dalla bocca il sangue che aveva sputato per via del colpo allo stomaco.

“Sei stata brava, Sakura! Sono pochi coloro che riescono a ingannarmi! Hai recitato bene la tua parte!” disse Sasuke

“Grazie!” disse divertita Sakura.

Intervenni io.

“è ora di farla finita Sasuke Uchiha!” dissi guardandolo storto.

Lui sapendo di non aver chance con me, prese di sprovvista Kakashi e gli punto la katana alla gola.

“Prova a fare un passo verso di me e il nostro caro maestro sarà finito!”

Mi fermai a riflettere.

Sorrisi.

“Fai pure!” dissi alzando le spalle.

Sasuke preso alla sprovvista, non sapeva più che pesci prendere e sgozzò Kakashi, il quale si rivelò essere solo una copia.

Il vero Kakashi apparve  dietro le spalle di Sasuke.

“vedo che ancora sottovaluti il nemico Sasuke…non ti ho insegnato niente? Sei stata una vera delusione!” disse Kakashi pronto a colpirlo, ma con uno scatto fulminio, troppo veloce per essere in quelle condizioni,  saltò su un tetto di una abitazione vicina.

Naruto lo lasci andare?” mi chiese Sakura.

“Non è divertente se non gli lasciamo almeno un po’ di vantaggio no? infondo la caccia è la parte più divertente…che gusto c’è se no?” dissi sogghignado.

Un’esplosione.

Un’altra e un’altra ancora.

Ci girammo tutti verso il frastuono. Proveniva dal luogo in cui i bijuu stavano ancora combattendo.

“Forse è meglio andare e lasciare stare il divertimento!” dissi compiendo lo stesso gesto di Sasuke, seguito da Sakura, e lanciandomi dalla finestra.

Giungemmo vicino a Chrystian, il quale era tornato normale.

Chrystian? Cosa sta succedendo?” chiese Sakura al ragazzino, che sembrava divertirsi un casino.

“Lasciatevelo dire…i vostri bijuu sono mitici! Guardate!”

Il moccioso ci indicò il punto dove guardare.

C’erano Sasuke e i due puro sangue. Uno di fronte all’altro.

“Cosa vi prende a voi due? I nostri nemici sono ancora tutti interi!” urlò alterato Sasuke “muovetevi a farli fuori!”

Io non capivo.

Sembrava che kaji e la compagna si fossero rivoltati contro Sasuke.

Non dubitavo che prima o poi sarebbe accaduto, ma non credevo proprio nel bel mezzo di una battaglia.

Kyuubi, cosa succede?” chiesi al mio amico, che anch’esso stava guardando la scena.

“Oh niente di che. Io e il Nibi abbiamo convinto i nostri compagni bijuu a non farsi dominare dai puro sangue e convinti che sono molto più forti di loro e prendendo pieno controllo dei corpi dei loro Jinchuuriki, li abbiamo istigati contro colui che ha fatto di loro, un qualcosa da contenere in un corpo.

Sakura e io guardammo interessati la scena e lentamente vedemmo i purosangue disintegrarsi, lasciando liberi i propri bijuu.

Il chakra dei bijuu era capace di bruciare immensamente e cosa c’era di peggio del fuoco per un vampiro…di razza o no?

Ancora oggi mi chiedevo come mai io non ero ancora finito in polvere, dato che io ero il possessore del bijuu che controllava il fuoco.

Arrivai a una conclusione.

Kyuubi non voleva eliminarmi e nemmeno il Nibi e il Sanbi volevano fare del male a coloro che erano diventati loro amici.

Io Sakura e Crystian ci eravamo guadagnati il loro rispetto, collaborando con loro e non usandoli per i nostri scopi personali, cosa che Kaji e la compagna, non avevano tenuto conto e ora i loro demoni, rivoltandosi contro di loro, li avevano eliminati.

Sasuke si congelò e non provò nemmeno a scappare quando i due bijuu si avventarono su di lui.

Quando tutto si fu calmato…di Sasuke non c’era nessuna traccia. Anche lui, come i puro sangue aveva fatto la fine che si meritava.

Mai desiderare il potere, perché prima o poi ci si rivolge contro di noi. Questo era quello che era accaduto loro.

Noi tutti potemmo tirare un sospiro di sollievo e Kyuubi e Nibi tornarono al loro posto, dentro di noi.

Avevamo vinto.

Il villaggio per quanto danneggiato, era salvo.

Sakura, per la felicità, mi saltò al collo mi abbracciò e mi bacio. Per un attimo rimasi sorpreso, poi ricambiai.

Anch’io ero felice. Sakura sarebbe stata con me. Kyuubi non sarebbe più stata un problema e Konoha per un po’ potè godersi un po’ di pace.

I nostri amici stavano bene e tutto tornò alla normalità.

Passò un anno e mezzo in totale prima che Konoha venne costruita interamente e durante quel periodo io e la mia famiglia, aiutammo, come potevamo, per velocizzare i lavori.

Se pensate che per ricostruire tutto ci sarebbero voluti all’incirca 5 anni…direi che abbiamo fatto un buon lavoro.

Tsunade ben 10 anni dopo, mi chiese di prendere il suo posto alla guida di Konoha.

Era sempre stato il mio sogno da quando ero bambino, ma rifiutai e alla fine il 6° Hokage fu Kakashi.

Ero uno spirito libero e non mi andava proprio di passare le mie giornate dietro ad un ufficio.

Volevo diventare hokage per farmi accettare dal villaggio, ma ora non ne avevo più bisogno.

Tutti mi avevano accettato di buon grado nonostante il Kyuubi e i miei denti appuntiti.

Tutti consideravano me, Sakura e la mia famiglia, come membri a tutti gli effetti di Konoha e fummo addirittura eletti come protettori di Konoha.

Più volta infatti fermammo un attacco ancor prima che questo potesse toccare il mio amato villaggio.

Il tempo passava e i nostri amici purtroppo ci lasciarono tutti. Dal primo all’ultimo.

Sapevamo che sarebbe stato così, ma la cosa ci rendeva triste.

Vedemmo crescere e maturare le nuove generazioni e qualche volta mi capitò anche di fare da maestro a qualche genin bisognoso.

Sakura continuava il suo mestiere da medico, insegnando, quanto da lei imparato da Tsunade, alle sue allieve.

Non potendo avere figli io e Sakura decidemmo di prenderci cura dei bambini, che rimanevano soli, per impedire loro di avere un’esistenza come la mia…in solitudine.

Passarono in totale centinaia di anni, prima che Sakura mi desse una notizia che mi avrebbe steso.

Stavo tornando a casa, una villetta in mezzo alla foresta creata a posta per noi due, quando Sakura mi disse che aveva una notizia per me.

Naruto…ecco io…sono incinta!” mi disse tranquilla.

Sgranai gli occhi e mi sentii il cuore uscire dal petto.

Non mi aspettavo proprio una notizia del genere, infondo i vampiri non possono avere figli…ok che eravamo per metà vivi, ma rimasi comunque sorpreso, ma felice.

Mi domandavo come sarebbe stato avere in casa una vampira con ormoni impazziti in casa per nove mesi.

Nove mesi? Una settimana dopo stringevo fra le mie braccia un fagottino rosa, dai capelli del colore della madre. Era il nostro orgoglio e lei fu solo la prima di altri marmocchi che avemmo nel corso dei secoli, dando vita a una stirpe di vampiri che avrebbe collaborato con gli esseri umani.

Se tutto era iniziato nel modo sbagliato…ora tutto era perfetto.

Ma questa non era la fine…era solo l’inizio di una vita che non avrebbe mai avuto termine.

 

 

Fine

 

Questo era l’ultimo capitolo. Sinceramente un po’  mi dispiace, ma almeno porto a termine una storia.

Spero che visia piaciuta e che siate soddisfatti del finale. Fatemi sapere.

Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita, recensito e aggiunta ai preferiti  ( più di quelli che mi aspettavo!) grazie di cuore a tutti.

Ciaooooo

Neko  =^_^=

 

 

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