Il ritorno

di Vespertilio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


PICCOLO SPOILER DELL'EPISODIO 11/12 GRANDE SPOILER DELL'EPISODIO 13! 

La campanella dell'ultim'ora suonò e preparai le mie cose con estrema calma, volevo concedermi qualche minuto privato mentre sistemavo l'armadietto (il piccolo mondo di tutti d'altronde) dopo quella giornata snervante. Qualche giorno prima abbiamo dovuto preparare tutto per la corsa d'orientamento e scegliere poi un compagno con il quale partecipare. Avevo sottovalutato la cosa ed al momento della scelta, mi venne in mente Lysandro, con cui avevo fatto abbastanza conoscenza sin dall'inizio incontrandoci durante le vacanze anche al mare, dove ebbi l'occasione di farci amicizia sebbene, non duratura come quella tra lui e Rosalya la ragazza di suo fratello maggiore Leigh, cosa la quale non mi sorprese conoscendosi da anni, infondo chi sarebbe così riservato dopo tutto questo tempo? Fatto sta che avrei dovuto prevedere, data la sua sbadataggine che qualcosa sarebbe andato storto tant'è che sicuro di sé volle tenersi la mappa del percorso perdendola,così girovagammo fino a notte fonda e una volta ritrovati i dispersi sottoscritti, compresi le reazioni agitate di tutti, nonostante  mi fossi aspettata un ritorno più confortevole invece di un castigo (sebbene aiutare il professor Faraize non fosse poi così faticoso) scossi la testa ricordandomi di tornare a casa,ero ancora un bel po' addormentata dopo quell'episodio e non c'era bisogno di appesantire la mia evidente stanchezza. Mi diressi verso il corridoio principale per tornare a casa, quando vidi con sorpresa Ambra baciare un ragazzo. O un ragazzo baciare Ambra. Eppure ero convinta che Ambra fosse persa d'amore per Castiel. Chissà forse si era arresa al rifiuto più che sgarbato di quest'ultimo e ora si stava consolando con uno sconosciuto, almeno, io non l'avevo mai visto, nonostante riconoscessi in lui una vaga somiglianza. Rimasi impalata durante le loro effusioni cavolo se era impossibile non guardare, erano praticamente in mezzo al corridoio. Stavo per andarmene e basta decisa a conoscere il ragazzo l'indomani,quando la voce velenosa di Ambra mi bloccò. Mi voltai lentamente pronta a schivare i bazuka di Ambra, le frecciatine me le riservava quando era di buon umore. Ambra mi accusò di averli spiati essendo IO, una guardona nella sua testolina, stavo per ribattere quando fu il ragazzo ad intervenire con un sonoro sbuffo indirizzato a me. Credevo. -Ti credi una bomba eh cara Ambra? Sappi che per me non lo sei affatto,non azzardarti a parlarmi o chiamarmi più chiaro?!-
Non capivo se oltre che a ragazze avesse cattivo gusto anche negli scherzi e la stesse prendendo in giro, se fosse improbabilmente serio o fossi io a delirare. Intervenne ancora lo strano ragazzo, facendo degenerare la situazione. Mi vennero le lacrime agli occhi guardando lo smartphone distrutto sul pavimento, gettato dal ragazzo che fino e prima baciava Ambra alla quale costretta dalla curiosità di un evento dovetti comprarle il telefono per avere risposte. Non solo QUELLA mi disse pochissimo, ma ora tutti i miei soldi erano buttati al vento. Questo fu comunque sufficiente per farmi capire quanto fosse serio il ragazzo che subito dopo mi sorrise, non potevo negare che fosse affascinante, ma strambo sicuramente. Ero sicura che Ambra stesse per scoppiare in una crisi isterica contro l'interessato ed io la quale andai codardamente via lasciandoli alla loro discussione. Avevo già troppi problemi,non volevo essere coinvolta. Per tornare a casa feci il giro lungo, ai miei genitori sarebbe venuto un infarto non vedendomi arrivare, soprattutto dopo il corso d'orientamento quando stavano persino per denunciare la mia scomparsa, ma volli rilassarmi con una passeggiata. Speravo che tornata a casa sarebbero comunque stati più comprensivi degli insegnanti e sarebbe tutto finito con abbracci e risate. O mi avrebbero confinata in camera, cosa che non mi dispiacerebbe neppure, tanto sarebbe stata la prima cosa che avrei fatto una volta tornata per riposarmi. Fermai il passo. Fino a quel momento mi ero promessa di non pensarci più, ma era inevitabile, tutto mi ricordava Ken, anche i pantaloni militari del ragazzo di prima. Aveva promesso sul suo ritorno. Per me. Le lacrime che sgorgavano sul suo viso non erano per nulla convincenti, probabilmente era così, Ken non sarebbe tornato. Se lo raccontassi ad uno sconosciuto crederebbe che io sia la sua ragazza, forse. Ma non è facile stare così lontani dal tuo migliore amico per tanto tempo. Tanto meno da tuo figlio. Ero sicura che lo stato d'animo della madre di Ken fosse molto peggio della mia. Me la immaginai. Se piangevo io, per lui, figurarsi sua madre. Mi immaginai il dolore provato.
Non avevo mai pensato come la passasse lei. Ben presto il clacson di un automobilista fin troppo arrabbiato mi fece risvegliare, rovinando l'atmosfera drammatica creata. Sfrecciò via di fretta, non penso che con quell'impazienza avesse aspettato troppo prima di invitarmi a levarmi dalla strada. Non mi sembrava mica di essere stata ferma a pensare così tanto tempo. Ripresi  verso la strada di casa, ero ancora a metà e se continuavo ad interrompere il passo con i miei pensieri, altro che abbracci e risate a casa. "Perchè ho scelto il giro lungo?!" Mi domandai, anche se più che una domanda era un rimprovero. Mi brontolò lo stomaco. Il pranzo a quest'ora era sicuramente freddo, forse era il caso di comprare qualcosa. Troppo stanca, senza pensare alle fatiche perse dei miei per cucinare un pasto che nemmeno avrei mangiato, mi diressi verso il bazar dove mi accolse come al solito Louis con il golfino giallo e le comete arcobalenate. Era un golfino ridicolo ma di sicuro ti rimetteva di buon'umore. -Allora, cosa posso fare per te?-
-Volevo prendere una merendina ma non so se è "il caso di pranzare a casa" 
-Eh??-
Non mi accorsi di aver concluso la frase nella mia testa. Diedi uno sguardo alla finestra. -Prendo questa!- esclamai portando alla cassa i miei spiccioli. Dopo aver comprato lo smartphone ad Ambra non mi era rimasto molto, ma ne valeva la pena.
-Arrivederci!- salutai sostenendo la porta d'ingresso. E corsi via.
-Tutta strana questa generazione! Ahah!- ridacchiò Louis.
Mi trovavo davanti casa di Ken. Dopo tutta la disponibilità con cui mi aveva volentieri sempre accolto sua madre, non potevo non fare nulla per ringraziarla. O almeno consolarla. Non meritava di essere ignorata, una persona così dolce e premurosa. Avevo il dito appoggiato sul campanello, che stava per essere premuto ma poi sentì uno stridulo trillo che mi fece sobbalzare. Ero convinta di aver dimenticato il telefono a casa. 
Vidi il nome di mia madre sulla schermata, stavo per rispondere terrorizzata dalle sgridate che avrei ricevuto non appena si scaricò il cellulare, adesso ero più che terrorizzata! Da loro dava l'impressione che avessi buttato giù!
Mi affrettai a pescare dallo zaino una penna e un foglietto che dovetti strappare dal quaderno d'Inglese. Scrissi il mio nome e 'spero ti piaccia' attaccando il biglietto sul sacchetto di cartone.
Non specificai il nome del destinatario, Ken era all'istituto militare e il padre anche da quello che mi disse lui. L'unica in casa era sua madre e questo mi riempì di altra tristezza. Inizialmente volevo condividere il regalo con lei, ma dovendo andare a casa mi era impossibile, potevo semplicemente farle sapere di essere disponibile come lei lo era stata con me. Suonai alla porta correndo subito via verso casa, non mi girai ma la sentì aprire la porta. Poco dopo mi ritrovai di nuovo davanti casa. La mia stavolta, intimorita più che mai. Guardai la chiave che avevo messo dentro la serratura già da 5 minuti, dovevo prepararmi all'esplosione casinista dei miei; ero in ritardo almeno di un'ora, mi decisi e girai la chiave, non feci un passo che mia madre mi saltò addosso abbracciandomi mentre mio padre faceva le piroette intorno a noi ringraziando il dio dei cieli con l'espressione di chi avesse capito tutto della vita. Io intanto ero diventata blu, mamma mi stava praticamente stritolando. Sentii papà salutare allegro il vicino che non rispose, credendoci probabilmente impazziti. Ero divertita da questa scena mi aspettavo di peggio, ma ecco che poi dopo aver cantato troppo presto mi misero in punizione. Mi rassegnai dirigendomi in camera come mi avevano ordinato, uscii solo all'ora di cena per poi tornare in camera alle otto di sera circa per riposarmi sul letto due minuti. Quando riaprii gli occhi era già cominciato un nuovo giorno.


Salve! Prima che mi scordi XD volevo ringraziare due autrici che mi hanno ispirata a scrivere fan fiction sul mio AMMORE<3<3 So che la fine non è stata chissà cosa ma non avevo idea di come concludere! XD in seguito al prossimo capitolo voglio farvi una sorpresa *suspance
Mwahahahaha!! Se mai qualcuno leggerà ^^' ehm ehh *fugge lontano 
*ritorna 
Emmh P.s so che la Dolcetta abita con i genitori e non con la zia e basta come nell'anime, ma non sono ancora all'episodio in cui ci sono i genitori della dolcetta perciò non so come sia il loro carattere e me li sono immaginati in questo modo abbastanza buffo, non metto l'ooc perchè mi sembrano abbastanza marginali come personaggi ^^' al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Aprii lentamente gli occhi alzandomi con malavoglia. Diedi un'occhiata al comodino. Sospirai. Il regalo di Ken, un tenero orsetto di peluche con una maglietta. Anche un cuoricino sopra. Lo guardo spesso. Forse sarebbe stato l'ultimo regalo che avrei ricevuto da lui. Non sento sue notizie da quando è partito. Nè messaggi, nè lettere. Probabilmente non gli era permesso all'istituto; a pensarci mi chiesi come se la sarebbe cavata Ken in un ambiente tanto rigido, mi dispiacque per lui. Anche se forse lo stavo sottovalutando troppo. Distolsi lo sguardo dall'orsetto guardando l'ora. A quanto pare avevo più concentrazione per pensare a Ken che per vedere la sveglia visto che dovetti ridare un'occhiata per distrazione. Rimasi immobile qualche secondo, chinata fissando lo schermo elettronico. Le otto meno dieci, erano veramente le otto meno dieci?! Scendendo in cucina mi buttai praticamente dalle scale. Una volta davanti al frigo agguantai veloce una qualsiasi cosa da poter mangiare in poco tempo, nel mentre corsi a raccattare vestiti a caso ammucchiati nell'armadio. Com'era possibile che nessuno mi avesse svegliata a quell'ora?! In quello stesso momento mi ricordai dell'orologio rotto, fermo sulla stessa ora che avevo pigramente lasciato a prender polvere sul comodino invece di ripararlo. Ma quanto sono imbranata... Inciampai sullo zaino abbandonato in mezzo al pavimento che avevo strascinato prima mentre mi lavavo in denti. La caduta provocò una caduta colossale di libri, come non fosse stato abbastanza slogarmi quasi la caviglia. -WAAH CHI VA LÀ??!!- mi voltai confusa. Era mio padre con una...una console? E mia madre con un libro per mano. Mi alzai lentamente nonostante una console e due libri non potessero farmi chissà cosa, mettendo le mani in alto -Sono io papà! Credevo fossero quasi le otto per colpa di quello stupido orologio rotto!- mi giustificai. -I libri! Il tavolo! Ma che è successo?!- chiese giustamente mia madre -Ah si, e sono anche inciampata.- risposi dando un'occhiata ai libri che prima erano sul tavolo, tutti tranquilli. Senza chiedermi se mi fossi fatta male se ne tornarono a dormire invitandomi a risistemare il tutto con la scusa che fossi già sveglia. Mi misi al lavoro con tutta calma, probabilmente una volta risistemato tutto sarebbe stata ora di andare. Le mie previsioni furono quasi esatte, quando finii era ancora presto quindi avrei potuto aprofittarne per dirigermi a scuola tranquillamente, godendomi il momento migliore della giornata, quando la brezza è fresca e non c'è troppo traffico. Ripensai all'atmosfera comica che si era creata una o due ore prima. I miei non hanno il sonno così pesante da non sentire un frastuono simile, e la prima conclusione a cui sarebbe arrivato chiunque è che ci fosse un ladro in casa. Pensandoci, è un aneddoto carino che potrei raccontare in futuro. L'unica cosa che mi fa vagamente preoccupare è il fatto che in un'occasione del genere i miei si sarebbero difesi con una console. Chissà come avrebbe reagito Armin se i suoi avessero usato una console per difendersi col rischio di romperla o sciuparla. Ridacchiai immaginandomi la scena. -Per cosa stai ridendo?- mi girai di scatto. -Ah Melody sei tu, mi è venuto un colpo!- dissi riprendendo a ridere. -Quindi non sono l'unica ad andare al liceo in anticipo.- disse lei ridendo altrettanto. -In realtà oggi è successo per caso, tu lo fai di frequente?-. -Si, preferisco non rischiare di arrivare in ritardo a scuola, e poi alzarmi presto mi fa bene.- Melody è sempre stata una ragazza molto responsabile. Questo si intuiva anche senza doverla necessariamente frequentare. Pensandoci, mi chiedo come mai noi due non andassimo mai oltre ai saluti e alle richieste d'informazioni, ad esempio ora stavamo passeggiando insieme per puro caso e non ci eravamo accordate nel farlo. Se non mi fossi svegliata così presto ci saremmo dirette al liceo da sole. E poi l'atmosfera era abbastanza rilassata. Forse non c'è affinità ma Melody ed io alla fine siamo abbastanza simili, a parte qualche caratteristica nell'insieme siamo semplici. "Gli opposti si attraggono in amore, i simili in amicizia" dicono. È palese che a Melody piace Nathaniel, chissà se è per questo che Nathaniel non la ricambia. Anche se infondo proprio perché non frequento Melody non posso fermarmi all'apparenza. Magari anche Nathaniel ha un carattere diverso da quello che può sembrare subito. Perciò potrebbe anche nascere qualcosa tra loro. Ovviamente se prendono l'iniziativa di frequentarsi. -Va tutto bene?- scossi la testa. Chissà per quanto tempo siamo rimaste in silenzio mentre avevo la testa fra le nuvole prima che Melody dicesse qualcosa. -Si scusami sono un po' distratta ho dormito poco in questi giorni.-. -Ah capisco, c'entra qualcosa il corso d'orientamento? Vi hanno trovati a notte fonda.- risi. -In effetti, si, mi chiedo se Lysandro sia riuscito a svegliarsi questa mattina.- Melody rispose commentando qualcosa che non sentii perché mi ripersi pensando a ciò che accadde dopo. Mi ritornò in mente il ragazzo di ieri. Un bacio, un telefono rotto e... E non lo so, alla fine non posso basarmi solamente su ciò che ho visto, dev'essere successo qualcosa prima, altrimenti perché questa reazione? -I ragazzi non iscritti al Dolce Amoris non possono entrare nel liceo, giusto?- chiesi senza preoccuparmi che la domanda fosse troppo fuori tema. -Di norma no come mai?-. -Beh ieri in corridoio c'era un ragazzo che non avevo mai visto prima, ma non sembrava di passaggio.- Melody esitò prima di rispondere. -Potresti spiegarti meglio?- trovai fosse un'informazione inutile che il ragazzo in questione stesse limonando con Ambra prima di rompere lo smartphone e tutto il resto perciò evitai di dirglielo benché potesse essere un ottimo pettegolezzo. -Tornando a casa ho visto questo ragazzo appoggiato agli armadietti.- dissi. -Ah, forse è uno studente nuovo me lo descrivi?-. Può suonare insolito ma la prima cosa che notai di lui furono i pantaloni militari. Di solito quando mi capitava di pensare a Ken era dal nulla ma in quel caso mi venne subito in mente lui per ovvie ragioni. -Beh è moro e- ho notato anche la collana dog-tag, se Ken fosse tornato ne avrebbe avuta una anche lui? -Ha gli occhi verdi- anche Ken li ha, non si nota per quegli occhiali enormi ma mentre li pulisce sfrutto quel momento per guardare i suoi occhi. Sono davvero belli. -Umh e poi- finsi di cercare di ricordare. Durante l'episodio di ieri non feci a meno di guardarlo e ne colsi parecchi dettagli. Chissà, magari a forza di guardarlo potrebbe essersi sentito lusingato sorridendomi di conseguenza, e forse Ambra si è innervosita proprio per quello. Ma il resto ancora non si spiega. Melody mi guardò in attesa che finissi la frase. -Indossava una camicia sbottonata e sotto aveva una maglietta nera.-. -Credo di aver capito di chi si tratta.- La guardai. -Dici davvero?!- non che dubitassi della sua parola ma non credevo che potesse riconoscere qualcuno da così poche informazioni. -Qualche giorno fa Nathaniel mi ha fatto dare un'occhiata veloce ai moduli d'iscrizione degli nuovi studenti e dalla tua descrizione dovrebbe essere uno di loro.- mi spiegò. -Ricordi anche il nome per caso?-. -Umh.- fermò il passo per concentrarsi. -No ma ricordo che l'iniziale era una lettera abbastanza insolita, dalle nostre parti intendo-. -Proprio non te lo ricordi?- insistetti. -Come mai ti interessa tanto?- la domanda non mi risultò troppo sgarbata infondo, un po' invadente lo sono, ma dovetti comunque improvvisare qualcosa. -Emh ecco non mi ispira fiducia.- mi dispiacque regalare una brutta immagine del ragazzo, ma era in parte vero contando la scenetta di ieri. -Non ti preoccupare è nuovo magari non sa con chi parlare o dove stare, si sentirà confuso.- dimenticavo che Melody non è una persona superficiale. Passarono pochi minuti di chiacchierate fino a quando arrivammo al liceo. Chiacchierando dovevamo aver perso la cognizione del tempo rallentando il passo senza accorgercene, non essendo in anticipo visto che quasi tutti gli studenti aspettavano davanti all'entrata in attesa che il cancello aprisse. -Ci vediamo!- Melody mi salutò sorridente. Ricambiai il saluto mentre si dirigeva verso la sua cerchia di amici. E così il nostro rapporto di semplici conoscenti tornò regolare. Andai anch'io dalla mia cerchia ma nel breve tragitto diedi un'occhiata al cellulare. Ho un nuovo messaggio, è di ieri sera. Mittente: Ken. "Grazie, è stato carino da parte tua." Non è possibile. Come è possibile. Rilessi il messaggio più volte senza togliere lo sguardo dallo schermo. È uno scherzo di Ambra, il messaggio non ha un minimo di senso non ho fatto niente. Ma perché fare uno scherzo del genere poi. Per farmi pesare la lontananza di Ken vendicandosi per ciò che è successo ieri? Possibile che Ambra sia un hacker e non lo sapessi? Sbattei contro qualcuno. -Ah- avrei detto "Ah scusa" ma mi bloccarono due verdi occhi gentili. Gli stessi di cui avevo parlato a Melody poco prima, e gli stessi che mi vennero in mente mentre ne parlavo. -Scusa.- finii la frase. -Scusami tu, ero distratto.- mi rivolse lo stesso sorriso dell'altra volta. Stavo per presentarmi per poi scoprire chi fosse questo misterioso ragazzo ma mi precedette prima lui. -Ad esser sincero non pensavo mi avresti riconosciuto.- disse soddisfatto. -Ci conosciamo?- chiesi. Rise fino a quando non incontrò il mio sguardo confuso. -Emh non eri sarcastica?- non capivo se era deluso o imbarazzato. Forse tutti e due. Vedendomi non rispondere capì comunque che non sapevo di cosa parlasse. -Eppure ieri...- lasciò in sospeso la frase. Stava per riprendere parola ma aprirono la scuola. Cavolo non ci voleva. Occhi verdi senza dir niente si diresse veloce all'entrata e poi nella sua classe. Possibile che l'evento di ieri e il messaggio c'entrassero qualcosa in tutto questo? Preferii scartare l'idea che fosse tutto uno scherzo, Ambra non ci avrebbe mai messo tutto questo impegno. Le sue vendette di solito sono frivole come qualche spintone mentre passa o dei commenti antipatici. Di solito. -Che fai lì impalata?- mi svegliò Rosalya prendendomi per un braccio e trascinandomi in classe, come se non le interessasse la mia risposta. Lei si che avrebbe elaborato un piano del genere, sono fortunata a non essere una sua nemica. Finsi di ascoltare la lezione di storia guardando il libro mentre in realtà ero concentrata su tutt'altro. Ken mi aveva mandato un messaggio ieri sera. Mi ringraziava. Cosa ho fatto ieri? A scuola nulla di speciale, a parte ciò che ho visto poco prima di uscire. Ho pensato di fare un pensierino a sua madre, al momento tanto sola. Magari lei stessa aveva informato il figlio e lui mi aveva ringraziato per essermi preoccupata per lei. Questo ha senso, ma se lui poteva usare il telefono all'istituto perché scrivermi solo in quel momento? Spero non abbia creduto alla cattiveria che Ambra gli aveva scritto mesi prima usando il mio telefono. Ho cercato subito di rimediare spiegandogli il tutto con un altro messaggio. Ora, pensando al ragazzo "nuovo" lui prima era rimasto sorpreso dal fatto che l'avessi "riconosciuto" ma quanto posso fidarmi della sua parola? Dal poco che ho visto dice e fa cose senza un apparente motivo. Però era molto spontaneo, quasi desse per scontato il motivo per cui agisse così. Non mi sembra uno studente nuovo, anzi credo non lo sia affatto. Melody potrebbe essersi confusa infondo ha guardato veloce, magari questi moduli erano pure mescolati fra loro. Eppure non l'ho mai visto. Magari era già stato in questo liceo, forse prima che arrivassi io. Contando questa possibilità potrebbe avermi scambiata per una vecchia amica che in qualche modo dava l'impressione di ricordarsi di lui. Quindi in qualche modo aveva subito un cambiamento. Notai un foglietto accartocciato rotolare vicino al mio libro, guardai nella direzione da cui proveniva ed incontrai lo sguardo furbetto di Rosa. Senza farmi vedere lessi il foglietto. "A che pensi?" Ero convinta di sembrare concentrata sulla lezione. Rimasi sul vago. "Niente di speciale, non vedo l'ora finisca storia". Mandai il bigliettino a Rosalya mentre il professore era girato. "Già anch'io, comunque l'hai visto quello nuovo?" Si riferiva al moro? "Ti riferisci al moro?". Mentre Rosalya leggeva il professore si era rigirato ma per fortuna Rosa aveva trovato riparo dietro l'astuccio. "Si, carino non trovi? Ma mai quanto il mio Leigh!". "Ahah si hai ragione. Comunque ci hai parlato?" questa storia mi incuriosiva, ed esserne coinvolta ancora di più. -Non ne ho avuto l'occasione però l'ho guardato da lontano e sembrava cercasse qualcosa". -Rosalya cosa sta guardando?- Rosalya sobbalzò al richiamo del professore distogliendo lo sguardo da me. -No niente, mi scusi.- sempre via biglietto decidemmo di parlarne più tardi. Ma più tardi avevo intenzione di andare a fondo con questa storia. **************angolino. Allora devo dirvi taaaante cose. Allora per cominciare chiedo tante scuse per lo straernorme ritardo in cui aggiorno, sono veramente dispiaciuta. Ma sapete com'è, non mi venivano idee e già sono pigra di mio perciò poi mi sono arresa dallo scrivere un altro capitolo ma poi mi si è accesa la lampadina sapendo cosa scrivere ^^' continuando spero che le riflessioni della Dolcetta non appaiano troppo ovvie o appesantiscano la storia, ma al contrario della Dolcetta di DF che agisce subito ho deciso di farla prima pensare XD (e poi in qualche modo dovevo riempire l'ora di lezione u_u) poi concludendo spero che questo capitolo non sia risultato troppo corto o noioso come il primo. (Ero convinta di aver scritto un sacco O_o) poi ci sta che annoia me perché l'ho riletto mille mila volte perché volevo fosse perfetto (che poi non è uscito perfetto ma dettagli ^^') comunque sarò onesta non posso promettervi le prossime uscite dei capitoli col rischio di farmi ucciderEMH di deludervi per il troppo ritardo (devo imparare l'arte dell'organizzazione ma non credo accadrà mai ^^') detto tutto vi saluto e al prossimo capitolo! P.s. Al momento non posso usare il computer e ho scritto da cellulare, ma purtroppo per quanto ci abbia provato l'html non funziona, quindi o sono idiota o proprio non si può fare (molto probabilmente la prima XD) ho comunque cercato di rendere il capitolo più leggibile possibile XD ridetto questo vi saluto!

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