Ricordi ibernati

di nananime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** 2. Capitolo uno. Come ebbe inizio il viaggio a Unima ***
Capitolo 3: *** capitolo 2. starter e prime lotte, scherzi e nuove conoscenze, palestra. ***



Capitolo 1
*** prologo ***


1. PROLOGO
Era una giornata nebbiosa, la nebbia era cosi fitta che era impossibile vedere più in la del proprio naso. Il silenzio regnava sovrano in quella pianura. Io e Gary eravamo stati mandati nella regione di Unima dal professore Oak, per indagare sui motivi per cui team si fossero spostati in questa regione.
Atterrammo nella città di Fortebrezza durante la notte, nessuno si aggirava per le strade a causa di una leggenda. Tale leggenda narrava di un mostro che portava venti freddi e rapiva persone e Pokèmon con il favore delle tenebre. Continuava a piovere a dirotto.
Noi eravamo diretti dove, secondo la leggenda, questo Pokèmon dormiva da secoli. Lì vicino c'erano stati degli avvistamenti del team Plasma, o cosi ci era stato riferito da un altro Pokédex holder anche lui inviato nella regione. Due anni fa questo team era stato sconfitto da una ragazzina giovane del posto, Touko. Alcuni del team Plasma erano scappati, come Ghecis e N.
Entrammo nella grotta e scendemmo fino a quando improvvisamente una bufera di neve iniziò a soffiare, in poco tempo tutto era coperto da un manto bianco.
La fossa Gigante è completamente sommersa dalla neve.
- è incominciata un’improvvisa bufera di neve - disse una voce non tanto distante da noi.
Io e il mio compagno d'avventura ci nascondemmo dietro una roccia.
- si hai ragione, devono essere riusciti a risvegliare Kyurem - rispose un’altra voce.
I due tizi entrano nella mia visuale, sono vestiti completamente di nero. Il capello era anch’esse nero con una specie di X sul fronte. Sul petto si distingueva lo stemma del team plasma.
- dobbiamo sbrigarci a impedire a loro di catturarlo o sarà la fine - detto ciò Gary iniziò a muoversi cercando di non farsi notare. Io lo seguì.
Arrivammo nella fossa e sentimmo un boato davvero vicino, poco dopo si sentirono anche le urla di alcune persone, poi un secondo botto ancora più forte del primo e anche più vicino. Decidemmo all'unisono di nasconderci nuovamente. Le reclute del team plasma ci corsero davanti completamente spaventati. Qualcosa doveva essere andato per il verso sbagliato.
Mi sentivo osservato, un brivido mi percorse la schiena. Sentii un ruggito di un pokèmon provenire da sopra le nostre teste. Gary ed io alzammo insieme la testa e la luna nel cielo era stata completamente oscurata da un pokèmon. Alcune parti del suo corpo splendevano alla luce della luna.
Il suo sguardo si posò su di me, mi sentii ghiacciare. Quello sguardo era completamente furioso con tutti quelli che erano lì presenti, noi compresi che eravamo venuti in suo soccorso.
Gary era più spaventata di me. -Kyurem - disse con  filo di voce.
Gary lancio una sfera, usci un esemplare di Pidgeot. Mi fecce il segno di fare lo stesso.
Lanciai la sfera contenente il mio pokèmon che mi aveva accompagnato in tutti i miei viaggi, un Charizard.
Kyurem muovendo le sue ali creò un forte vortice d’aria che spinse me e il mio amico in due direzioni diverse.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Angolo dell’autrice:
Questa è la mia prima storia su i pokèmon, so di non essere molto brava a scrivere ma spero di migliorare.
In questo prologo è introdotto il personaggio di Patrick.
Per chi volesse partecipare alla storia, ne sarei molto grata:
NOME:
ETA:
ASPETTO:
CARATTERE:
ALLENATORE O COORDINATORE:
POKEMON:
UN PO DI STORIA:
Tra i pokemon è possibile scegliere un leggendario. Che non siano Kyurem, Reshiram, Zekrom, Giratina, Latios, Mew, Kaldeo, Groudon e Kyogre.
Grazie di aver letto il capitolo fino a qui.

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Capitolo 2
*** 2. Capitolo uno. Come ebbe inizio il viaggio a Unima ***


2.
Capitolo uno
Come ebbe inizio il viaggio a Unima


Quella mattina a Soffiolieve dei ragazzi avrebbero ricevuto il loro primo Pokèmon.
Una ragazzina stava ancora dormendo quando un piccolo Pokèmon per destarla decise di salire sul letto. Si spostava pian pianino cercando di non svegliarla, fino a che non fossero stati faccia a faccia. Appena fu davanti a lei il Pokèmon le diede un piccolo morso sul naso, la ragazzina indispettita dal modo in cui era fu svegliata si alzò velocemente facendolo ruzzolare giù dal letto. Il piccolo quando toccò il pavimento emise un verso di indignazione.
La ragazza aprì subito gli occhi per vedere dove fosse finito il suo Pokèmon. Solo allora si ricordò che doveva prepararsi per andare al laboratorio di Arailia. Si alzò lentamente dal letto poiché era ancora mezza addormentata. Prese i vestiti dalla sedia, dove la sera di solito li posava per la mattina seguente.
S’infilo il top azzurro pastello che andò a comprare qualche giorno prima con la madre, poi si sedette sul letto e penso a quale Pokèmon potesse prendere come starter. Poco dopo si alzò e prese i pantaloni in stile militare. Si mise davanti allo specchio e vide che i suoi capelli erano un completo disastro, sembrava che avesse preso una scossa da un Pokèmon elettro. La ragazza si sistemò i capelli e si mise anche un filo di eliner nero che faceva risaltare i suoi occhi di colore grigioverde. Dal capello che la ragazza si era appena messa spuntava la sua coda nera con dei ciuffi blu elettrico
Guardò fuori dalla finestra e vide che il suo amico Touya stava appena uscendo da casa sua. La ragazza decise di fare una scorciatoia per raggiungerlo. Scrisse un messaggio alla sua mamma che lei sarebbe uscita per andare dalla professoressa Belle e lo lasciò sulla sua scrivania. Si giro nuovamente verso la finestra e si avviò verso di essa. La apri completamente e quando mise un piede fuori si ricordò della sua borsa. Tornò sui suoi passi e prese la borsa nera, con qualche borchia. La ragazza corvina salì sul tetto della casa cercando di non cadere e poi scese giù tramite una piccola specie di scala. La usava fin da piccola quando era costretta a stare in casa in castigo, per scappare.
-Astrid! Stai attenta che rischi di farti del male - urlò Touya appena la vede che sta facendo una pazzia. Quando Astrid gli arrivò vicino le tirò uno scappellotto sulla testa. Lei si massaggiò la parte colpita.
- lo sai che lo faccio fin da piccola - disse Astrid. Detto questo sentirono un verso di richiamo provenire dal tetto, si girarono insieme e li c’era il Pokèmon di Astrid.
- Eevee, non dermi seguirmi - disse la ragazza rivolta al Pokémon evoluzione, ma l’Eevee cromato ormai aveva deciso di seguirla, spostava una zampa dopo l’altra senza ascoltare la padrona che le diceva di stare il dove era. Eevee salto dal tetto e atterrò sull’albero lì vicino, da quest’arrivo accanto alla sua amica con un’espressione trionfante.
-dai che andiamo - disse Touya nel frattempo che si girava verso il laboratorio. I tre si avviano verso il laboratorio.
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Patrick e Charizard furono scaraventati lontano dalla fossa, il ragazzo a causa del freddo perse i sensi e il suo Pokémon per impedire che egli cadesse, lo prese tra le zampe. Il vento ghiacciato soffiava ancora in maniera impetuosa eppure era passato abbastanza tempo da quando Kyurem li vide e li attaccò, Charizard sentiva che ormai era al limite e che non sarebbe riuscito a resistere ancora per tanto tempo, sapeva fin troppo bene che ormai era l’unica speranza del suo allenatore. Doveva resistere: se si fosse arreso davanti alla bufera, il suo caro amico sarebbe morto a causa del freddo. La sua fiamma stava iniziando a ridursi e ogni battito di ali era una sofferenza. La fatica stava avendo la meglio sul Pokémon e la sua unica arma per resistere fu la determinazione.
Gli sembrava che il tempo si fosse fermato, quasi per prenderlo in giro di questa sfortunata situazione. Non si era ancora accorto di una sagoma in lontananza che si stava avvicinando velocemente. Quando si accorse della sua presenza, riusciva a riconoscere uno Skarmory cavalcato da una ragazza dai capelli rossi e con un vestito azzurro. La ragazza rimase stupita, non poteva immaginarsi per quale ragione un Charizard fosse a Unima - Piccolo, hai bisogno di una mano? - disse guardandolo con uno sguardo gentile. Il Pokémon la scrutò per un po’ e poi lanciò una fiammata verso il cielo. Le sue ali si erano ricoperte di un leggero strato di ghiaccio e la giovane comprese che non avrebbe resistito per molto tempo e che era un miracolo che fosse riuscito a sopravvivere a una tale bufera. Poi osservo meglio il Pokémon e si accorse che stava tenendo tra le sue zampe una persona. Quale deficiente attraverserebbe in sella a un Charizard una tale bufera, voleva proprio cercare rogne? Mi chiedo chi sia questo genio e perché fosse qui, la strada tra Kanto e Unima è lunghissima e ci si arriva solo tramite il traghetto. - Chi stai tenendo tra le zampe? E’ forse il tuo allenatore? - Charizard guardò la ragazza e alitò una grossa fiammata per rispondere, ma facendo ciò anche le sue ultime forze finirono e iniziò a precipitare.
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Una ragazza dai capelli colore del fuoco stava camminando con un Luxray al suo fianco. La ragazza teneva in mano un biglietto di un tragetto, che sarebbe partito tra poco, infatti stava facendo la fila per salpare.
Quel tragetto era diretto verso Unima, qui la ragazza aveva intenzione di sfidare la campionessa in carica, Touko. Mentre salivano sul ponticello si sentiva un leggero scricchiolio provenire dal ponte, ormai quello era vecchio.
Il Luxray stava seduto al suo fianco come se stesse facendo la guardia, infatti scrutava con i sui occhi gialli chiunque fosse per lui troppo vicino alla sua allenatrice. Tutti gli altri allenatori si tenevano a debita distanza dalla ragazza poiché il Pokémon elettrico incuteva terrore.
La ragazza andò nella sua camera nel tragetto, si sedette su letto mentre pensava a cosa avrebbe potuto fare appena arrivata a Unima. Senti il suono che faceva la nave quando partiva, ormai lo conosceva bene. Decise di andare sul ponte a vedere la Regione di Unima e di guardare per un’ultima volta la regione di Sinnoh. Sul ponte tirava un forte vento, fu costretta a chiudersi un po’ di più la giacca color indaco. Mentre lo faceva sentì che qualcuno la aveva urtata facendola cadere, in quel momento il suo Luxray spinse il diretto interessato sul pavimento lontano dalla sua allenatrice. Il suo Luxray l’avrebbe sempre protetta da tutti.
Chi l’aveva urtata era un ragazzo, che fisava il Pokemon con i suoi occhi marroni, poi il suo sguardo si poso sull’allenatrice che era ancora stesa a terra. La ragazza si alzò massaggiandosi la spalla, disse subito a Luxray di lasciare il ragazzo. Il Pokèmon appena sentii le parole della sua allenatrice, mollò subito il ragazzo e si allontanò senza degnarlo di uno sguardo, piazzandosi di nuovo vicino alla sua amica.
“chiedo scusa, ero distratto” disse il ragazzo, si alzò dal pavimento e decise di andare a farsi un giro per la nave.
La ragazza si mise ad accarezzare il suo Pokèmon e mentre la faceva pensava che in tutti i suoi viaggi a Kalos, Kanto e Sinnoh non si fosse mai scontrata in questo modo con un ragazzo.
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Bene, nemmeno ho incominciato il mio viaggio ad Unima e gli faccio un bellissima figura pensò Calpurnio.
Scese nella sua cabina e si mise a leggere di nuovo l’email che gli aveva inviato il professor Oak, era stato mandato anche lui a cercare di svelare il mistero di tutte queste associazioni criminali a Unima. Spense il pc, e dato che la sera prima era rimasto sveglio fino a tardi per informarsi di Unima, collasso sul letto.
Un marinaio aprì la porta dalla sua cabina dopo che la campanella del arrivo era suonata da qualche minuto.
Il ragazzo stava ancora beatamente dormendo sul letto, si vedeva che era molto stanco. Il marinaio lo svegliò “signore, signore”.
Il ragazzo aprì un occhio e quando vide che il marinaio era difronte a lui e gli stava annunciano che il viaggio era finito. Si alzò stropicciandosi gli occhi. Prese le sue cose dalla cabina e si diresse verso l’uscita. Qui incontro di nuovo la ragazza con qui si era scontrato. La guardo per bene e notò che la borsa che aveva lei era molto simile alla sua. Ciò gli parve strano, guardò la borsa che aveva sulla spalla e il colore non era per nulla simile alla sua. La sua borsa non era azzurra.
Si avvicinò alla ragazza e le chiese “scusi, per caso è sua questa borsa?”. Lei appena vide che lui aveva in mano la sua borsa, controllò quella che aveva con sé, costatando che quella non era la sua. “si, quella è la mia. Questa è la tua?” disse in risposta la ragazza.
Il ragazzo dopo aver risposto positivamente alla domanda fattogli dalla ragazza, le chiede il nome.
“piacere io sono Kira Light” disse per risposta, il ragazzo si presentò a sua volta.
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Era qualche giorno che stava lavorano alla pensione Pokèmon, oggi sarebbe stato il suo ultimo giorno che lavorava lì perché sarebbe partito per andare in viaggio con dei Pokèmon.
Si svegliò, lui dormiva nella soffitta della casa, poiché la abitazione non era molto grande, ma era la stanza grande della casa. Scese in salotto con i due vecchietti, ormai aveva imparato a conoscerli ben, erano delle persone che adoravano i Pokèmon e che gli volevano molto bene.
Il signore disse - oggi parti all’avventura allora Gabriel, sei nervoso? - .
Gabriel rispose - sono molto emozionato dal fatto che oggi riceverò il mio primo Pokèmon - .
La signora si allontanò per un breve periodo, e tornò con un piccolo uovo di un Pokèmon.
-Questo abbiamo deciso che è un regalo per il tuo viaggio. L’allenatore non lo voleva - Disse la signora guardando con affetto il ragazzo come se fosse suo figlio.
- grazie mille, il regalo migliore che potessi mai ricevere - disse il ragazzo.
-passaci a trovare quando torni da queste parti - disse il vecchietto.
- ci puoi scommettere, che vi saluterò appena sono qui - disse il ragazzo avviandosi verso una piccola cittadina di nome Soffiolieve.
Gabriel aveva dei capelli neri come la pece, i suoi occhi erano marroni scuro. Indossava una felpa blu e nera e dei Jeans grigi chiaro.
Mentre camminava stava fantasticando su cosa ci potesse essere in quel uovo, era troppo curioso.
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La porta della casa da tetto azzurro si aprì e uscì un ragazzo albino che stava scendendo le scale che lo avrebbero portato sulla strada del suo viaggio per una avventura.
I suoi occhi erano blu-viola. Portava sempre dei vestiti neri, era magro ed alto.
Un signore lo stava salutando dalla finestra della casa dalla quale era uscito. Il ragazzo lo salutò a sua volta con la mano e si incamminò verso la cittadina di soffiolieve. Il percorso 1 pullulava di Pokèmon Lillipup, Patrat e di Purloin. Proprio mentre stava andando al laboratorio della professoressa, vide un ragazzo svenuto sul pavimento.
Cosa gli è successo? Pensò il ragazzo. Cercò di scuoterlo, il bel addormentato era completamente zuppo d’acqua. I suoi capelli marroni gli stavano appiccicati sulla fronte. Come i suoi capelli anche i vestiti erano bagnati. L’albino continua a scuoterlo fino a quando il castano aprì i suoi occhi verdi.
Per fortuna si è svegliato pensò il ragazzo.
Il castano si sedette e chiese -tu chi sei? Hai visto il mio Pidgeot?-.
-io sono Alexei Shadow e no non ho visto il tuo Pokèmon, piuttosto quale è il tuo nome?-
-Gary Oak-
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Una ragazza scese da aereo, suo padre le aveva prenotato un posto in prima classe. Il viaggio era stato confortevole e come al solito si era già fatto un piano su cosa potesse visitare delle città di Unima. In confronto alla città da cui veniva Ponentopoli era molto piccola, infatti lei veniva da Luminopoli. I suoi capelli biondo chiaro si stavano spostando con il vento generato da gli altri aerei. Indossava un vestito azzurro fino al ginocchio che si moveva dolcemente con il vento e aveva dei collant neri.
Una folata di vento provocata da una ragazza a cavallo di uno Skarmory le scompigliò i capelli. La ragazza che scese dal Pokèmon non era che la capopalestra, poco dietro di lei arrivarono altri due allenatori che trasportavano un Charizard svenuto. Il trio entrò di corsa dentro il Pokècenter.
- I voli sono stati sospesi per una improvvisa bufera proveniente da est, ci scusiamo per eventuali disagi - disse una voce al interfono.
Una bufera? Per fortuna che ho preso l’aereo presto e che sono già arrivata. Ora è meglio che vada a prendermi una stanza al centro Pokèmon  pensò la ragazza. Entrò nella struttura quando sentì l’ovolox suonare.
-ciao mamma, papa- disse la bionda.
-Estelle sei già arrivata, abbiamo appena sentito la notizia della bufera-
-si si sono già li-
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Tullia aveva deciso di seguire ancora una volta i suoi genitori che si erano trasferiti a Unima per lavoro.
Tullia non era mai stata molto alta, i suoi capelli marroni mossi le arrivavano fino alle spalle. Da sotto gli occhiali le si vedevano gli occhi verdi.
-mamma vado a prendermi un dolce tipico di qui- disse.
-Shuppet vieni con me a prendere il gelato anche per gli altri Pokèmon?” chiese al Pokèmon che fluttuava sopra la sua testa. Il Pokèmon fece segno di si con il capo.
La ragazza si diresse verso il luogo dove vendevano il Conostropoli, un gelato molto famoso della città di Australopoli. Mentre camminava vide passare davanti a se una ragazza con dei capelli rossi e un ragazzo con i capelli bruni sparati un po’ in aria, vicino alla ragazza c’era un Luxray che continuava a scrutare il ragazzo. Tullia non si accorse che il suo Pokèmon Shuppet non la stava seguendo più. Quando fu davanti allo stand del gelato si accorse che il Pokèmon che la accompagnava era sparito.
Dove si sarà cacciato? Chi sarà andato a fare scherzi? Pensò mentre correva per tutte le vie di Australopoli.
Una ragazza bionda stava ferma a fissare la campana della torre cielo, spostò lo sguardo verso est e vide che delle nuvole si stavano avvicinando. Quelle nuvole non promettono nulla di buono pensò la bionda.
La bionda portava al collo delle cuffie rosse. Aveva un vestito verdechiaro e azzurro. Gli stivali che portava le arrivavano sotto il ginocchio ed erano marroni.
“ritorna Cheize” disse lei mentre una luce rossa fece rientrare la sua Charizard nella sua Pokèball. Si incamminò verso la citta più vicina che era quella di Ponentopoli. Intenzionata a prendere una camera finche la bufera che stava arrivando non fosse finita.
Arrivo al centro-pokèmon con il fiatone poiché aveva corso per tutto il tempo.
La ragazza chiese - ci sono camere libere? –
-Mi dispiace ma l’unica camera libera è da tre, saresti con un ragazzo e un’altra ragazza disse l’infermiera.
- Parlo con loro – disse la ragazza.
- La ragazza che è seduta sulla sedia lì sarebbe una dei due, il ragazzo è arrivato svenuto –
La bionda si avvicinò alla ragazza vestita di azzurro - scusami ? potrei dividere la stanza con te? –
- Certo – disse lei
- Piacere io sono Shiori – disse porgendo la mano, l’altra gliela strette con un sorriso dicendo – piacere mio, io sono Estelle -.
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Una ragazza stava uscendo dalla cava pietraelettrica, i suoi capelli erano completamente elettrici. I corti capelli neri stavano ritti sulla sua testa, facendo risaltare il colore dei suoi occhi rossi. Era vestita con una gonna nera lunga fino alle ginocchia, sotto di essa aveva delle calze a rete. Camminava leggiadramente con i suoi stivali neri con la zeppa. Portava una camicetta nera di pizzo. I lineamenti del suo viso erano delicati. Il ciuffo dei capelli era percorso da una linea blu elettrico.
Entrò nel Pokècenter e chiese anche lei una camera, purtroppo nessuna era libera.
Dalle scale scese un ragazzo con i capelli biondo cenere, lui le si avvicinò.
- Ho sentito che stai cercando una camera, se vuoi ti cedo la mia, la divideresti con due ragazze – disse lui mentre le si fermò davanti.
- Grazie – disse la ragazza.
- Le due che dividevano la stanza con me sono di sopra – disse lui facendole il segno di seguirlo.
- Scusa di nuovo, ma quale è il tuo nome? – chiese lei mentre lo seguiva nei corridoi.
- Patrick, il tuo? –
- Pandora Lunfor –
- Eccoci siamo arrivati – disse il ragazzo mentre bussava alla porta.
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ANGOLO DELL NANA
*spunta e sbatte la testa sul letto sopra di se*
Allora…………mi manca solo uno o due oc maschili.
Oltre a questo devo ringraziare Legendary Fairy91, luna antica e White Chaos Dragon che hanno messo la storia tra le seguite e sempre Legendary Fairy91 che l’ha messa tra le ricordate e sempre lei e ily123 tra le preferite.
In più ringrazio tutti quelli che hanno recensito il prologo, pensavo che nessuno avrebbe degnato la storia di un minimo sguardo.
Ora ho finito con i ringraziamenti ^-^
Se per caso volete che il vostro personaggio s’innamori di uno dei personaggio oc lo poterete scrivere nelle recensioni, poi chiederò conferma al diretto interessato.
Forse vi siete accorti che ho cambiato nickname, da temimato97 a nananime.
Alla prossima sempre se avete voglia di leggere questa storia.
Oggi ho fatto una verifica di due ore di filosofia e storia, ho scritto due fogli a protocollo (mai più). Finalmente è finita anche la settimana in cui avevo ogni giorno verifiche, sono morta.
*si dilegua*

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Capitolo 3
*** capitolo 2. starter e prime lotte, scherzi e nuove conoscenze, palestra. ***


CAPITOLO 2
1.STARTER E PRIME LOTTE
La ragazza dai capelli neri stava camminando con passo lento verso il laboratorio della professoressa Aralia, con lei c’era sempre il ragazzo dai capelli marroni.  Soffiolieve era una  piccolina cittadina, che contava pochi abitanti, però era abbastanza conosciuta grazie a quell’edificio. Nella loro città, di giovani,c’è ne erano davvero pochi. La ragazza corvina, il suo amico bruno e pochi altri.
L’Eevee ,che continuava a seguire i due saltò sul muretto  di una casa, camminando con il sorprendente equilibrio,caratteristico della sua specie. Dopo un po’ il Pokémon evoluzione era già stanco di camminare, quindi facendo forza su gli arti posteriori salto agilmente sulla spalla della sua allenatrice.  Si mise ad annusarle i capelli che odoravano ancora di buono.
- Eevee mi fai il solletico! - esclamò la ragazza ,mentre con la mano ferma il Pokémon.
I due ragazzi sentono dei rumori di passi provenire dal percorso 1, non passavano molti allenatori da quelle parti, da quando era stato inventato l’Holovox ancora di meno.
I passi si facevano sempre più vicini.
Dopo un po’ spuntò una chioma bianca, sul momento entrambi i giovani allenatori rimasero stupiti del colore dei suoi capelli.
Dietro di lui arrivò un altro ma, questo aveva i capelli e i vestiti completamente bagnati, subito Astrid si chiese cosa mai gli fosse successo. Vicino a questo ragazzo c’era un Pokémon nero con dei cerchi gialli in fronte, sulle gambe e sulla coda, aveva gli occhi rossi vermiglio.  L’Eevee fissava quel Pokémon in maniera arcigna, non gli stava a genio.
Ad un certo punto Eevee, scese con un balzo dalla spalla dell’allenatrice, sfidando con gli occhi il nuovo venuto.
L’altro appena lo vide, guardò interdetto il suo allenatore .
- Eevee basta - disse Astrid
- Umbreon, non farci caso, quel Pokemon non è alla tua altezza -
Astrid sentita l’offesa lanciata al suo Pokèmon avrebbe voluto prendere a calci quel tizio che si era premesso di offendere la sua Night. Touya mette una mano sulla spalla della ragazza, la guardò negli occhi cercando di consolarla e di tranquillizzarla, se non lo avesse fatto,lei sarebbe stata in grado di fargli rimangiare quelle parole a forza
- piacere io sono Touya - disse il castano vicino alla corvina, sorridendo affabili che tranquillizavano e mettevano a proprio agio le persone.
- piacere sono Alexei –disse il ragazzo albino poi aggiunse – il simpaticone vicino a me è Gary -.
- piacere, io sono Astrid, e lei è la mia Night, una Eevee – appena si sentì chiamare il Pokemon scodinzolò energicamente, ignorando l’umbreon.
Dopo poco,tutto il gruppo si fermò di fronte ad un edificio con il tetto rosso, quello era il laboratorio della professoressa. Si misero davanti alle porte ad attendere.
Il laboratorio fu distrutto due anni fa da alcuni  malviventi che si facevano chiamare team plasma, loro cercavano di rapire tutti gli starter per impedire ai nuovi ragazzi di incominciare la loro avventura. Il laboratorio fu ricostruito e all’ interno posero dei dipinti raffiguranti i leggendari.
Poco tempo dopo le porte si aprirono, e usci la professoressa Aralia.
-Vi stavo aspettando – disse radiosa. Guardò attentamente il gruppo e si accorse che in mezzo a loro c’era un ragazzo che già conosceva. -cosa ti è successo Gary?, dove è finito Patrick ? – chiese preoccupata.
-Lunga storia, ve la racconterò dopo –
-Allora seguitemi –
Tutti noi la seguimmo impazienti di vedere il laboratorio, a quanto avevo sentito era un po’ diverso dagli altri. Ci disse che il laboratorio una volta era un normale edificio, ma dopo la sconfitta del team Plasma molti Pokémon provenienti da altre regioni vennero qua. Dato che anche i giovani allenatori chiedevano sempre più spesso gli starter di altre regioni decise di chiedere a tutti i professori di inviarle gli starter delle loro regioni.
Gli allenatori ebbero la possibilità di girare per le sale a cercare gli starter.
Qui gli allenatori in erba potettero girate per i fatti loro.
Astrid e Alexei si stavano dirigendo verso la sala numero 3. I due non si parlavano. La sala era quella della regione di Hoenn, li c’erano Mudkip, Treecko e Torchic.
Treecko stava seduto su un ramo e guardava con indifferenza tutti coloro che gli passavano vicino, o meglio sotto di lui. Quando passò il ragazzo dai capelli bianchi, nel suo sguardo si accese una scintilla, il Pokèmon geco scese dal albero con agilità ,atterrando sulle sue zampe posteriori. Alexei fissò il Pokèmon , ci fu uno scambio di sguardi.
Astrid stava fissando i due, era felice per entrambi, ma si doveva sbrigare a scegliere il suo, un getto d’acqua la colpì in pieno viso, destandola dal suo pensiero, poco più in la c’era il colpevole che la fissava. Vicino a lui c’era un Torchic, quello lo aveva preso anni fa la sorella di Astrid. Mudkip continuava a scrutarla ,sperando che non lo sgridasse, infondo stava solo giocando con il suo amico, non la voleva prendere. Lei gli si avvicino e gli diede un colpetto sulla testa sorridendo, il Mudkip la guardò esterrefatto ,pensava che si sarebbe infuriata con lui.
-Mudkip ti andrebbe di venire con me?  - chiese lei guardandolo, lui annuì  era felice che qualcuno lo stesse scegliendo.
Touya era tornato indietro di poco, era alla sala di Unima, gironzolava intorno guardando i tre pokèmon che fremevano dalla gioia di potere essere scelti. Touya pensava che il Pokémon che doveva prendere doveva assomigliargli caratterialmente.
Uno Snivye lo addocchiò,anche se  ebbe l’impulso di  alzarsi e di avvicinarsi a lui, decise di stare dove era,troppo indeciso sulla natura della persona che aveva di fronte. Oshawott invece stava giocando con la sua conchiglia, che cadde sul pavimento rotolando sul guscio. Lui la prese e con un pistolacqua si mise a pulirla. Secondo Touya sarebbe stato un Pokémon utile.
Qualcosa gli stava tirando l’orlo dei pantaloni, si girò e vide un piccolo Tepig, che lo guardava con occhi pieni di speranza. Appena Tepig si accorse di essere stato scelto,incominciò prima a correre attorno al ragazzo. Quel Pokémon sarebbe stato perfetto per lui.
Gabriel stava camminando nella sala della regione di Kalos, qui i Pokemon erano Frokie, Fennekin e un Chespin.
I tre stavano giocando a prendersi, correvano per tutta la sala, Gabriel guardo ancora per qualche minuto i tre che giocavano allegramente, poi decise che avrebbe preso il Frokie come suo compagno di viaggio.
Gary stava parlando con la professoressa sulla missione di Kyurem, mentre passavano da una sala al altra,
-Professoressa il mio Pigeot è stato colpito da una bufera di neve ,provocata da Kyurem – disse lui facendo vedere il Pokémon alla professoressa.
-Non è messo molto bene, sarebbe meglio che restasse qui per un po cosi controllerò tutti i suoi miglioramenti. Se vuoi sapere qualcosa su come sta,non esitare a chiamarmi-  disse lei in risposta.
-Grazie –
Proprio in quel momento Gary stava camminando nella sala della regione di Unima, in compagnia di Aralia, Lo Snyve si alzò e si diresse verso l’Umbreon che seguiva il ragazzo. Giuntogli in prossimità,guardò l’allenatore speranzosa.
-    Questa piccola ha sempre avuto un impulso molto combattivo, infatti tende ad attacare briga con tutti i Pokèmon, per questo non era mai stata presa da diversi anni – disse la professoressa guardandola con estrema compassione.
Gary pensò io in realtà non volevo prendere uno starter, ma forse riuscirei a confondermi con gli altri, poi non riesco a lasciarla qui. Ho sempre preferito i Pokémon forti ma come qualcuno mi ha insegnato non conta solo quello. Gary prese, con dolcezza ,in braccio il Pokémon.
Quando tutti si riunirono nuovamente nella sala principale, Aralia disse – ora ci saranno le prime lotte, dato che siete dispari, una lotta sarà due contro uno. Le squadre saranno Astrid con contro Gabriel e Touya poi Gary contro Alexei.

2.SCHERZI E NUOVE CONOSCENZE
Una grossa insegna annunciava– oggi concerto del Team Rock nella piazza centrale di Austropoli. –
La piazza era piena di ragazzi, due di questi,vestiti in maniera insolita, avevano i capelli blu, e in mano ciascuno possedeva uno Stiler. Strumento che consentiva ai ranger di catturare temporaneamente i Pokémon. Vicino a loro c’era un ragazzo con i capelli rossi ,che parlava con due ragazze, una delle quali bionda e una bruna. Nella piazza altri due ragazzi si avvicinarono al gruppo, avevano delle divise con una sciarpa e in testa degli occhialini. Un Plus e un Minun stavano giocando con un Pichù con un ukulele, uno Buizel stava comunicando con un Starly  .
I ragazzi arrivarono dalla via della moda, erano accompagnati da un Luxray.
Il team Rock era al centro della piazza e si stavano preparando alla loro performance.
Tutti i componenti del gruppo dissero - Pokémon à go-go! -
Pietro ,disse suonando il basso - Anche se vai di fretta, aspetta, dammi retta! -
Vanda disse -Fermati sulla via e ascolta la melodia! – usando il suo violino.
Claudio disse, battendo sul suo tamburo - Il ritmo e i colpi faranno sì che tu ascolti!-.
Boris disse strimpellando la sua chitarra elettrica - Melodia ed ambizione! Noi sì che abbiam ragione! -
E poi tutti insieme - Non ci conosci? Ovvieremo noi alla tua ignoranza!. Boris, Pietro, Claudio e Vanda!. Del Team Rock noi siam la banda! e a ritmo di musica celebri diventeremo!. Il Quartetto Rock, sempre  lo ricorderai! - dopo avere detto questo, suonarono tutti insieme e sopra di loro  cadde una pioggia di coriandoli. Poco dopo, bidoni della spazzaturai incominciarono a volare da sole verso i musicisti, tutti i presenti si spaventarono.
Tanti allenatori erano troppo spaventati per reagire quando due ragazzi nella piazza lanciarono delle Pokeball. un Sneasel  e un Kabutop si guardarono attorno cercando di capire da dove provenissero i bidoni, uno fini su una della lame di Kabutops. questo si voltò verso il luogo da dove proveniva, guardò con estrema attenzione e a il suo allenatore disse  - Tagliofuria -. Appena l’attacco colpì,  qualcosa si materializzò .Era un Shuppet.
Sneasel che fino a quel momento aveva solo guardato usò la mossa geloraggio. Dalla via, usci una ragazza con degli occhiali. Appena vide che il suo Pokèmon era in difficoltà si precipitò al centro della lotta cercando di fermare tutti i tre Pokèmon. Sebbene lei non amasse mettersi in pericolo su quel momento non ci penso agi d’istinto cercando di difendere il suo Pokèmon.
-    Shuppet, dove ti eri cacciato? Ti ho cercato da per tutto. E poi cosa hai combinato qui? – disse mentre sgridava il suo Pokèmon.
Si girò e vide il disastro che c’era sul pavimento, era pieno di lattine di lemonsucco, gassosa, acqua fresca, e spazzatura di vario genere. Era disperata, aveva capito cosa era successo,come al solito il suo Pokèmon  si era divertito a fare dispetti, pensò che fosse stato meglio che con lui non ci fosse stato  Duskull.
-Scusatemi – disse imbarazzata a tutta la gente.
-Tranquilla, ma dovresti stare più attenta – disse il ragazzo che aveva lanciato il Kabutops.
Anche lui ,come lei, portava gli occhiali e aveva anche gli occhi verdi. Il ragazzo aveva ,capelli marroni esattamente come la ragazza. Lui era vestito con una felpa nera, sul fronte di questa c’era una sferapokè e indossava dei comuni Jeans.
L’altro ragazzo che aveva lanciato la sua sfera era vestito con una felpa bianca. Indossava pure lui dei comuni jeans. Aveva occhi colore della pece nascosti dai suoi capelli castani che non erano molto curati.
-Io sono Tullia – disse la ragazza rivolta ai due ragazzi.
-Luke – disse il ragazzo con gli occhi neri.
- Io invece sono Ethan – disse il ragazzo che portava gli occhiali poi aggiunse – questo al mio fianco è Kaby il mio Kabutops.
-Io stavo andando a prendere un conostropoli prima che ciò accadesse,per ripagare il minimo che posso fare è offrirvene uno, venite con me ? – chiese la ragazza
-Si, non c’è problema– rispose Ethan
-Vengo pure io – disse Luke mentre pensava che sarebbe stato meglio stare con loro che da solo.
I tre si avviarono verso la strada  della Moda nel frattempo che i team rock aveva rincominciato a suonare, altri due ragazzi stavano parlano tra di loro.
-Calpurnio, ti va se giriamo insieme la regione di Unima? – propose la ragazza.
-mh… va bene Kira, dopo tutto meglio in compagnia che da solo, -  disse lui
Smisero per alcuni minuti in silenzio ad ascoltare la band suonare quando Kira chiese – avevo intenzione di sfidare la palestra di questa città , sai dove è ? –
-Dovremmo esserci passati prima, almeno credo...– rispose lui.
-Davvero ? - chiese lei meravigliata.
-Ti faccio vedere dov’è la palestra ,poi ci avviamo verso il Pokècenter, che si fa tardi.
-Grazie –
Mentre camminavano verso la palestra davanti allo stand dei cronostopoli, sentirono dire da una voce femminile – appena il possibile affronterò la palestra di tipo coleottero – .
-Tullia, anche io la affronterò poiché voglio affrontare la campionessa in carica – disse il ragazzo con gli occhiali.
-Idem – disse un altro.
Anche loro affronteranno la palestra pensò Kira. Avrebbe voluto avvicinarsi al loro e parlagli ,ma non trovò una scusa per attaccare bottone con loro e decise di lasciare perdere per ora.
-Questa è la palestra di Austropoli, di tipo coleottero –
-Non vedo  l’ora che sia domani, dicono che il Capopalestra è uno tosto. –
Detto questo i due entrano nel centro Pokèmon. Poco dopo,arrivano anche gli altri 3 ragazzi.
-Io vi saluto devo andare a casa ora – disse Tullia.
-A domani – dissero sia Luke che Ethan.
I due entrarono nella stanza dove già alloggiava una persona.
-Permesso,siamo i tuoi compagni di stanza – disse Ethan, rivolgendosi al ragazzo. Il quale era stravaccato sul letto con un libro di storia militare.
Il ragazzo alzo di poco i libro per consentirgli di vedere chi era entrato,e salutò i due – buona sera -  disse
I ragazzi incominciano a parlare e a presentarsi a vicenda. Calpurnio dopo un po’ riconosce le voci dei due, le aveva sentite con Kira vicino alla palestra.
-Voi avete intenzione di sfidare la palestra? – chiese Calpurnio.
-Si, la vuoi sfidare anche tu? – riposero entrambi.
-Non so, ma la mia amica si – disse lui rigirandola copertina del libro che aveva tra le mani.
Kira, essendo una ragazza, e non essendoci “coinquiline”, era in stanza da sola. Seduta sul letto, pensò a che Pokèmon avrebbe potuto usare per sfidare la palestra. Dopo averci riflettuto bene ,decise chi avrebbe portato con se.

3. PALESTRA
Quattro giovani stavano discutendo all’interno di una stanza del Pokècenter, il ragazzo chiamò– Shiori, Estelle! Vorrei presentarvi questa ragazza. Lei è Pandora viene da Jhoto ed è qui con lo scopo di battere tutti i capopalestra e in seguito di sconfiggere pure la Lega Pokémon -.
La ragazza che era seduta sul letto con un vestito azzurro la saluto con un elegante gesto della mano, l’altra che le era seduta affianco si alzo e le porse la mano dicendo  - io sono Shiori, piacere di conoscerti - , Pandora sul primo momento non era molto convinta di stingerle la mano, non perché non le stesse simpatica a prima vista ma perché le era timida, dopo alcuni secondi superò la sua prima difficoltà e le strinse la mano poi la invitò a sedersi sul letto di fronte a loro.
Dopo di che il ragazzo era uscito dalla stanza per lasciarle da sole, le tre ragazze incominciarono a parlare amabilmente tra di loro, trascorrendo così gran parte della serata.
La mattina seguente  i 4 ragazzi si trovarono di fronte al centro Pokèmon,  tutti si stavano facendo domande riguardo la durata dell’ultima tempesta di neve che c’era stata, nessuna tormenta durava così poco.
Estelle pensava anche che fosse  meglio così,almeno non le avrebbe scombussolato tutti i programmi che si era creata sul aereo.
Anche Shiori ne era contenta,avrebbe potuto sfidare la palestra velocemente , cosa che pensavano sia Patrick e Pandora. Il ragazzo era afflitto anche da un altro pensiero, quello di dove fosse finito il suo amico Gary.
-Io vado a sfidare la capo palestra Anemone – disse  Shiori mentre si avviava verso la palestra tipo volante.
-Vengo anche io – disse Pandora seguendo la a ruota.
-Arrivo – disse Estelle seguendole.
Patrick si mise a seguirle senza dire nulla.
Anemone arrivò al aeroporto con il suo aereo, scese con un balzo poi vide che la aspettavano già 4 allenatori che la volevano sfidare, sorrise sperando che gli dessero un po’ di filo da torcere.
Decisero che le ragazze le avrebbero sfidata  tre contro tre, invece il ragazzo voleva sfidarla da solo.
-Questa sfida è tre contro tre, alla mia desta c’è lo sfidante Patrick e alla mia destra c’è Anemone – disse l’arbitro, appena disse il nome della capopalestra si alzarono delle voci di incoraggiamento per lei.
Anemone lancia la sfera-pokè, da essa esce un Pokèmon fatto di acciaio. Aveva gli occhi gialli, le ali erano di un colore bordò, il resto del corpo era fatto di acciaio.
Patrick lancia anche la sua Pokèball, da essa esce un Kingdra.
Skarmory sale in aria e si mette in posizione d’attacco sopra Kingdra, il  Pokémon di colore blu alza lo sguardo allarmato..
Skarmory usa - Aereoassalto - dice la capopalestra con tutta la voce che possedeva, il suo Pokémon si scagliò a tutta velocità contro l’altro che non fu abbastanza veloce per evitare l’attacco, Kingdra fu scagliata sul pavimento. Sebbene il colpo che aveva preso, non era dei più leggeri, si rialzò, e con lo sguardo fissò il suo allenatore in attesa di un attacco.
Kingdra usa - bora - disse Patrick, appena pronunciò la frase, il Pokèmon fece scatenare una  bufera di neve, le ali del Pokèmon volante si riempirono di ghiaccio, rischiava che esse si congelassero e che andasse in stallo.
Anemone pensò che fortuna che ha l’abilità Vigore, posso ancora attaccare. Skarmory usa -  comete - disse la rossa contando sul fatto che quella mossa sarebbe andata a segno a qualunque costo, -  Kingdra, è inutile provare ad evitare quel attacco – disse il ragazzo.
-Kingdra ora usa di nuovo Bora –
Le ali di Skarmory si congelarono, lei le guardo con attenzione sapeva che non sarebbe resistita a quel attacco, in breve tempo andò in stallo e cadde. Sul posto dove cadde si alzò una grande polvere, quando essa si abbassò videro che Skarmory era esausto.
-Skarmory non  è più in grado di lottare, vince Kingdra – disse l’arbitro.
-Skarmory rientra – disse la capopalestra poi lanciando la seguente sfera disse – è il tuo turno Swanna -.
Il Pokèmon cigno si alzò in cielo con eleganza e guardo fissa negli occhi la sua avversaria, - per incominciare usa vento in coda – disse la capopalestra.
La Pokèmon divenne subito più veloce, Patrick strinse i denti sapeva che era molto difficile colpire ora quello Swanna.
-Kingdra usa ripresa – disse il ragazzo biondo.
-Intercetta il suo attacco con idropompa –
Swanna avendo aumentato la sua velocità su più rapida di Kingdra ed la colpì in faccia, questo infatti abbastanza la sua avversaria.  
-Swanna usa baldeali  - disse Anemone.
La sua adorata Pokèmon eseguì con maestria la mossa e anche questa volta sfruttando la sua velocità riuscì a colpirla, ma sapendo che essa  non era molto efficace la prese in modo che la potesse scaraventare  in alto, la sua velocità era tale che Kingdra arrivò fino al soffitto.
Anemone disse – ora finisci con grazia,usa idropompa !– Kingdra no sarebbe stato in grado di difendersi perché non sarebbe riuscita a evitare quel attacco.  La mossa lo colpì,  - Swanna spostati da lì sotto, veloce – disse la capopalestra.
-Kingdra non è più in grado di combattere, vince Swanna – disse l’arbitro,  Swanna per festeggiare la sua vittoria , volò per tutto il perimetro del campo.
Patrick sorrise finalmente aveva trovato qualcuno in gamba che era riuscito a sconfiggere la sua Kingdra, disse – vai Flygon - .
Swanna torno nella sua posizione d’attacco, Flygon la raggiunse , poi il biondo disse – usa dragoartigli -.
-Swanna usa baldeali per evitare l’attacco e poi colpisci alle spalle – gridò la sempre più divertita Anemone.
Swanna evitò per un soffio l’ attacco del Pokèmon di Patrick, e  Flygon guardò stupito la sua avversaria non si sarebbe mai aspettato che usasse una mossa per evitare il suo attacco, anche Patrick ne era stupito . Fu cosi che Flygon andò K.O..
-Flygon non è più in grado di combattere, vince Swanna -.
Siamo in parità pensò Anemone, ora si gioca tutto per tutto.
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angolo della nana


buona sera.
Ringrazio davvero tanto Alextheboss che mi ha auitato a correggere il capitolo.
Ringrazio scorpion550 che la messa tra le preferite, poi luna antica e white_caos_dragon
e come al solito quelli che hanno recensito il vecchio capitolo.


Avevo intenzione di creare un copertina per la storia, di disegnarla, che ne pensate?.

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