Io sono Frenz(one)

di FrenzIsInfected
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Presentazione e prima friendzone ***
Capitolo 3: *** Seconda friendzone ***
Capitolo 4: *** Terza friendzone ***
Capitolo 5: *** Quarta friendzone ***
Capitolo 6: *** Primo fidanzamento ***
Capitolo 7: *** Secondo fidanzamento ***
Capitolo 8: *** Ultima friendzone ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Introduzione Aaahhh, l'amore.
Il sentimento che fa muovere il mondo, motivo di ispirazione per poeti, pittori.
L'amore, motivo di follie benigne, pazzie passate alla storia di una coppia.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona, diceva Dante...

STOP!

Dante.
Facciamo parlar proprio lui?
Lui, il dotto fiorentino passato alla storia, oltre per la Divina Commedia, per esser stato friendzonato da Beatrice?
Lasciamo perdere.
E come lui Petrarca con Laura;
Leopardi con Silvia;
Werther con Lotte, nei "Dolori del giovane Werther" di Goethe.

Nei film, nei libri, ovunque, ci viene mostrato che l'amore è la cosa più bella del mondo; amare una persona è la realizzazione, lo scopo primario della vita umana.

No, signori miei.

Oggi non parleremo dell'amore a lieto fine.
Non parleremo di una storia in cui anche lo scaldabagno trova l'amore.
Non parleremo della storia di un ragazzo che si è fatto kilometri di distanza per rivedere l'amore della sua vita, per ricevere un bacio che ripagava gli sforzi fatti.
Non parleremo della storia di un ragazzo che incontra una ragazza stronza e la fa diventare una perbene.

Oggi, signori miei, si parla del mondo reale.

Parleremo della storia di un ragazzo che si è fatto kilometri per tornare a mani vuote.
Parleremo della storia di un ragazzo che incontra una ragazza stronza e la ragazza stronza lo friendzona bellamente, per poi lamentarsi sui social che non la vuole nessuno.
Parleremo della storia di un ragazzo che è particolare, va contro la massa e viene emarginato per questo.
Parleremo della storia in cui lo scaldabagno resta uno scaldabagno.

Oggi
parleremo
della

Friendzone!

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Capitolo 2
*** Presentazione e prima friendzone ***


Presentazione e prima friendzone Beh...da dove cominciare?
Dai, mi presento.
Mi chiamo...beh, ho molti nomi, io.
All'anagrafe del mio paese risulto come Francesco.
Nel database di EFP risulto come Frenzthedreamer.
Per gli amici sono Frenz.
Per i membri della band dove suono sono Frenz(one).
Per quanto possa sembrare masochista, l'ultimo soprannome me lo sono dato da solo.
Perchè?
Perchè ho un numero di friendzone (o frenz(one) ) all'attivo micidiali.
Di queste, non importano tanto i numeri, ma la qualità della friendzonata.
Per il resto, sto per compiere 18 anni(18 anni friendzone), sono alto 191 cm (una pertiga, in poche parole), frequento il Liceo delle Scienze Applicate(con risultati pessimi nelle materie scientifiche), e sono un tipo abbastanza introverso. Non ho tanti amici, ma quei pochi che ho mi bastano.
Fin qui, non c'è nulla di strano.
Ma ora viene il bello.
Le band che ascolto.
Sono un metallaro "normale". Nel senso che non vado in giro con pantaloni e scarpe con le borchie, giacche in pelle e stivali da motociclista, non fumo come una ciminiera, non ho i capelli che superano il metro e cinquanta e tantomeno una barba da far invidia a Silente. A dire il vero, se mi dovessi incontrare per strada, potresti scambiarmi per uno che ascolta roba commerciale.
Le band che mi accompagnano durante il giorno sono:
 
- I Rammstein(sei piromani tedeschi che chiudono i loro concerti in modo singolare: Il cantante, essendo l'ultima canzone dei loro concerti intitolata "Pussy", monta su un cazzo gigante di metallo e spara schiuma per tutto lo stadio.);
 - I Ghost B.C. (Cinque incappucciati norvegesi ed un cantante vestito da papa, truccato come un teschio);
 - I Russkaya (Una band austriaca che fa "Turbo-metal-polka);
 - Gli Stratovarius (Unici sani di mente, che fondono clavicembali a chitarre elettriche, ve li consiglio).

Da questo quadro generale potrete capire quanto possa essere "sano" di mente.
Passiamo ad altro.
Amo scrivere(e lo capite benissimo), giocare a calcio, guardare documentari storici, il mio idolo è Robbie Keane, sono uno scout, amo i videogames e non amo uscire di casa.
Sì, sono un tipo "casereccio".

Fin qui, la descrizione della mia persona sembra adatta ad un sito tipo Badoo o Meetic.
Ma vi servirà a capire molte cose in futuro.
Detto questo, passiamo alla prima, storica friendzone!


Chi ben comincia, è a metà dell'opera, si suol dire.
Ed io cominciai nel migliore dei modi la mia vita sentimentale.
Ero in quinta elementare, con gli ormoni che cominciavano ad accennare i primi movimenti. Avevo vissuto cinque anni di merda, segnati da degli imbecilli che mi prendevano per il culo a causa della mia conformazione fisica(alto, sì, ma con qualche chiletto di troppo).
Di compagne belle, in classe, ce n'erano.
Ed io stravedevo per lei.

Giorgia, si chiamava. Era una bambina bionda con gli occhi verdi, agli albori di una carriera agonistica di nuoto prolifica nonostante la giovane età. Era la classica bambina che sarebbe piaciuta a chiunque, specie ad Enrico Pasquale Pratticò(bionda, con dei ciuffi neri, magra, bellissima e secs). Da anni, ormai, studiavo il suo esile corpo prendere forma, e da larva che era si era trasformata in una farfalla bellissima. Andavamo d'accordo, eravamo amici per la pelle, ne avevamo passate tante in quegli anni.
E, anno dopo anno, miravo sempre di più al far diventare quella bambina la donna della mia vita.
Con l'ingenuità di un bambino della mia età, che ha una maturazione cerebrale inferiore rispetto a quella di una coetanea, un giorno, a scuola ci scambiammo un sacco di bigliettini.
Capii che dovevo dirglielo, prima o poi l'avrebbe saputo.
Cominciai a preparare il terreno bigliettino dopo bigliettino.
Mi ricordo che, ad un tratto, mi scrisse:

Francesco, per me sei solo un amico importante.

In un primo momento, mi dissi che la battaglia non era ancora perduta. Continuai, e continuai, con lei che sembrava capire dove volessi arrivare.

Stavo preparandomi a cantar vittoria, quando mi arrivò un suo pezzo di carta.


Francesco, per me sei un amico importante. RIMARRAI SOLO QUESTO!

Io vi auguro solo di non aver mai provato la sensazione di bruciore che si ha dopo una risposta del genere.
Fatto sta, che, nonostante il mio evidente smacco, restammo amici.
Frequentammo insieme anche le medie.
Poi, lei dovette traslocare a nord, e tornava in paese solo per l'estate.
Nonostante questo, non la rividi più.

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Capitolo 3
*** Seconda friendzone ***


Seconda friendzone Dopo quella sfortunata vicenda, la prima media fu un anno di grazia, caratterizzato dall'assenza di obiettivi e dallo sconforto della prima friendzone, nonostante fossero passati diversi mesi ed un pò avessi smaltito la botta.
Ero determinato a non far ripetere quegli avvenimenti che mi avevano gettato nella depressione post-friendzone, nonostante fossi demoralizzato dal rifiuto.
In seconda media, una volta cominciato l'anno, sembrò che il copione dell'anno scolastico precedente fosse destinato a ripetersi.
Fin quando, i primi mesi del periodo scolastico, ci furono le prime avvisaglie di un imminente friendzone.
All'epoca dei fatti(parliamo del lontano Novembre 2009), nei vari momenti di ricreazione ed attesa dell'inizio delle lezioni fuori dalla scuola, notai una ragazza di terza lanciarmi sempre occhiate. Mi giravo verso di lei e lei mi fissava, ma appena si accorgeva che ricambiavo lo sguardo si girava da tutt'altra parte.
Dopo i primi periodi in cui non ci badai tanto, al secondo mese di occhiate cominciai ad informarmi sul suo conto.
Si chiamava Tania, era del sud Italia, una carriera scolastica non molto proficua in corso e amica di un mio compagno di classe che era solito frequentarla, Giovanni.
Essendo la suddetta una ragazza di bell'aspetto, cominciai finalmente a sospettare che forse era la volta buona. Non volevo in alcun modo ripetere la figura fatta con Giorgia.
Grazie anche al supporto di Giovanni e Rebecca, una sua amica, cercavo sempre di più di conoscerla per poi farmi avanti e realizzare il mio piano di conquista del suo cuore.
Il tutto si sviluppò in poco meno di due settimane, ma per me fu un tempo lunghissimo, scandito dall'attesa e dall'ansia.
Un giorno, durante la ricreazione, Rebecca si avvicinò e mi disse:
- Vieni, ti faccio conoscere Tania. - .
Gli ormoni raggiunsero la stratosfera non appena sentirono queste parole.
Motivato, ma anche teso, mi diressi col petto in fuori verso il luogo d'incontro, accompagnato dalla mia amica.
Raggiungemmo l'atrio, dove Tania stava parlando con una sua amica.
- Ragazze, lui è Francesco. - fece Rebecca.
- Ciao. - dissi, cercando di non far vedere il rossore del mio viso.
Tania mi vide, girò sui tacchi e se ne andò, senza dire una parola.
Rimasi lì come un baccalà per qualche secondo, per poi tornarmene in classe totalmente distrutto.
A questo punto, cominciai a farmi qualche domanda.
Perchè Tania se n'era andata? E perchè mi guardava sempre?

Passarono diversi mesi prima che ottenni la risposta a questi quesiti.
Mesi durante i quali Giovanni si era fidanzato con il mio obiettivo.
Al tempo, giocavo a basket. Uno dei miei compagni, Michele, conosceva Tania, e mi garantì che avrebbe parlato con lei, dando delle risposte alle mie domande.
Dovetti aspettare una settimana, poi, durante la pausa dell'allenamento mi disse:
- Tania ha detto che sei carino. - disse.
- E allora perchè ha fatto così? - domandai.
- Ha detto che non gli piaci perchè porti l'apparecchio e sputi un pochetto quando parli. - .
Capii di essermi innamorato di un'oca.
Lasciai perdere, dandomi dello stupido per aver sperato di poterla far diventare mia.
Passò l'anno, fu promossa e non vidi più neanche lei.

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Capitolo 4
*** Terza friendzone ***


Terza friendzone Anno scolastico nuovo, friendzone nuova. Anche perchè non c'è due senza tre.
La causa delle mie disgrazie fu, questa volta, in un non voluto ritorno alle origini, una mia compagna di classe, Jasmine.
Per essere descritta, non ha bisogno di ghirigori, giri di parole assurdi ed elogi alla donna angelicata stile Dante e compagnia bella (friendzonati pure loro).
Basta dire della suddetta che è italo-polacca.
E, come tutti sanno, i polacchi sfornano frutti del loro *stringe i denti* amore che sono delle sventole e dei manzi di qualità.
Ovviamente anche loro producono scaldabagni, intesi come ragazze e ragazzi brutti, ma per il 90% dei casi è buona merce immessa nel mercato.
Ma veniamo alle vicende vere e proprie.
La storia dell'approccio con Jasmine fu copiata ed incollata da quella con Giorga: dopo i primi anni in cui non me la cagavo di striscio, il terzo anno qualcosa mi disse che, dopo l'esperienza di Tania, era meglio puntare sulle ragazze che conoscevo, e cominciai, per così dire, a spargere la pastura(modo gergale per dire "iniziare a provarci").
Trascorremmo diverso tempo insieme, e ciò mi valse la sua fiducia ed amicizia.
Mi raccontava, inoltre, che la madre(che, nonostante l'età, rimaneva un pezzo da 90) parlava sempre di me, dicendole che ero, oltre che uno studente, un ragazzo modello, da non lasciarsi sfuggire.
Intanto io, oltre che sfregarmi le mani per avere l'appoggio involontario della madre, mi dicevo ingenuamente che doveva essere single e che sarei stato senza dubbio il suo primo fidanzato.
Parlando con lei, un giorno, scoprii non solo che era già stata con 6 ragazzi, ma che era anche fidanzata.
In un primo momento, parve che il mondo stesse per cascarmi addosso da un momento all'altro.
Ma è proprio a questo punto, che avvenne l'incredibile.
Durante il ritiro cresimale, complice anche la fine della relazione col suo ragazzo, colsi la palla al balzo e mi dichiarai.
E fu lì che avvenne il primo, grande passo avanti nella mia vita sentimentale.
Non mi disse nè no nè sì.
- Ci devo pensare. - .
Tornato a casa, festeggiai mettendo musica techno a palla(come tutti i ragazzi di 13 anni ancora andavo dietro alle musiche tunz tunz), trasformando la mia camera in una discoteca abusiva.
Me la sentivo in tasca. Ero sicuro di averla in pugno.
Purtroppo, i miei sogni di gloria finirono il mattino seguente.
A scuola, le chiesi se aveva preso una decisione.
- Sì, l'ho presa. - mi rispose.
Io avevo già lo champagne nascosto dietro la schiena, pronto a stapparlo per brindare l'uscita dalla friendzone e la prima relazione.
- Mi sono rimessa col mio ex, mi dispiace. - .
La fortuna enorme, fu che sono una persona buona, forse anche troppo, e non gli calai tutti i santi dell'anno in una botta sola.
Oltre al fatto che la bottiglia di champagne era immaginaria e non avrei potuto lasciarla dallo stupore o spaccargliela in testa dalla rabbia.
Passai quasi un mese come se mi fosse morto il cane. Ero più pessimista di...non so chi. Ero il pessimismo fatto persona.
Ma, come del resto feci nei due casi precedenti, la botta mi passò, e tornammo a chiacchierare come se non fosse successo nulla.
Tutt'oggi, sebbene la veda raramente, vado d'accordo con Jasmine. Una delle mie poche friendzonatrici con cui abbia ancora rapporti.

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Capitolo 5
*** Quarta friendzone ***


Quarta friendzone Ormai la friendzone era la mia ombra. Mi seguiva ovunque. Mi raggiunse persino nel mondo scout.
Saranno coincidente, ma mi accorsi stranamente che alternavo anni in cui andavo dietro ad una coetanea ad una che aveva un anno più di me.
E, naturalmente, quarta friendzone, ragazza di un anno più grande friendzonatrice.
Era arrivata la volta di Claudia, una mulatta con cui stavo condividendo i miei 5 anni tra gli Esploratori/Guide(scout di ambo i sessi dagli 11 ai 15 anni).
Non erano passati che pochi mesi dalla friendzone di Jasmine, e già cercavo il riscatto, benchè il terreno verso la conquista fu più accidentato della precedente.
Per tutta la durata dell'anno, durante le riunioni e le varie uscite, cercai sempre il contatto con Claudia, riuscendoci parecchie volte.
Il primo passo fu ottenere la sua amicizia; il che, anche per il futuro, si rivelò essere un buon asso nella manica.
Tutto cominciò a precipitare nel campeggio estivo.
Non avevo notato finora che anche un mio coetaneo, Emanuele, stava spargendo la pastura su di lei.
Forte del mio ottimismo(che, con gli anni, in una scala da 1 a 100, è sceso fino a 10), ero più che sicuro che Claudia avrebbe scelto me, nonostante il mio amico, compagno di basket e rivale in amore fosse più bello(il che, sostanzialmente, è vero) del sottoscritto.
Fu come giocare al tiro alla fune; io ed Emanuele tiravamo, ma Claudia, che era la corda, sembrava non muoversi.
Poi, un giorno, i capi reparto crearono un gruppetto, spedendoci poco distante dal campo per fare una nottata alla trapper, accendendoci il fuoco da soli e cucinando patate ed altri cibi con metodi di fortuna.
In questo gruppetto, c'eravamo io, Emanuele e Claudia.
La sera passò tranquilla, tra risate, scherzi e rivelazioni proibite varie.
Poi, prima di andare a dormire, mi accostai un pò vicino al falò, non accorgendomi che Claudia ed Emanuele stavano a pochi metri da me, seduti vicini a parlare sottovoce.
- Frenz, scusa se te lo chiedo, ma potresti andartene? - mi chiese Claudia gentilmente.
Senza ribattere me ne andai a coricarmi, con il dubbio che forse avevo indugiato troppo.
Fu soltanto la mattina dopo che ebbi la conferma dei miei dubbi.
Durante la notte, essendo stato il primo ad addormentarmi, mi feci raccontare da Rebecca, la stessa che cercò di farmi conoscere Tania, cosa fosse successo dopo la mia caduta nel mondo dei sogni.
Mi disse che mentre dormivo mi avevano fatto praticamente di tutto, stuzzicandomi con fili d'erba senza che facessi una mossa, e che russavo come un trattore.
Fin lì, risi e scossi la testa.
- Altro? - chiesi.
- Emanuele e Claudia si sono messi insieme. - .
Il respiro mi si bloccò e per qualche secondo smisi di respirare.
- Oh...che bello. - dissi, mascherando la mia tristezza e la mia rabbia.
- Vado a fare pipì. - aggiunsi, imboscandomi tra gli alberi.
Effettivamente feci i miei bisogni, ma con le lacrime agli occhi.
L'amaro della sconfitta e il calore della rabbia diventarono un tutt'uno.
Per qualche momento ebbi come l'istinto di andare da Emanuele e sfasciarlo di botte, ma poi riflettei.
Alla fine, siamo sette miliardi nel mondo. Ci sarà una donna anche per me, pensai.
Uscii dal bosco, e vidi Emanuele e Caudia pomiciare bellamente di fronte a me.
Quando finirono, nascondendo l'invidia, gli sussurrai:
- Ottimo lavoro! - .
Per tutta la durata del campeggio, neanche a farci apposta, i due si baciavano davanti ai miei occhi, facendomi salire i totalitarismi più crudeli, dal regime del Re Sole al nazismo.
La relazione tra i due durò un anno, poi si lasciarono.
Emanuele smise di fare scout lo stesso anno in cui si lasciò con lei.
Io invece proseguii il mio percorso, e me la ritrovai in Clan (scout di ambo i sessi dai 16 ai 21 anni).
Condividemmo un anno di Clan, poi anche lei lasciò.
Come con Jasmine, tutt'oggi ho buoni rapporti con Claudia, ed ogni volta che ci sentiamo è una gioia per entrambi.

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Capitolo 6
*** Primo fidanzamento ***


Primo fidanzamento Fu proprio quando ormai ero abbattuto dalla friendzone, sia moralmente che fisicamente, che apparve una luce tenue.
Le superiori erano iniziate da poco, e ancora continuavo a mantenere rapporti con i compagni delle medie.
Verso la fine di febbraio 2012, conobbi la sorella minore di una mia compagna, Giulia.
Era una bella ragazza, non era oca, e soprattutto(ma, del resto, anche le altre lo sembravano) pareva esser veramente interessata a me.
Ci sentimmo per un mese, uscendo anche qualche volta insieme.
Finchè, un giorno, durante una normale chiacchierata su Facebook, dovetti salutarla per andare a fare giardinaggio con babbo.
Al ritorno, mi aspettava la sua dichiarazione d'amore.
Ora, andate qui e mettete da 3.10 a 4.33: https://www.youtube.com/watch?v=QePT7KFGXPU
Più o meno, mi sentii realizzato come Till Lindemann quando sale sul "Big Dick".
Dato che rispettava i miei standard di ragazza ideale, e non potevo lasciarmi sfuggire tale occasione, risposi che anch'io ricambiavo i suoi sentimenti.
E ci mettemmo insieme.
I primi giorni furono stupendi; finalmente sentivo una ragazza dire che provava qualcosa per me!
Fu una cosa incredibile, dopo aver passato 4 anni da friendzonato.
L'unica cosa che mi fece storcere il naso, ma non più di tanto, fu che non voleva baciarmi e stare mano nella mano mentre camminavamo.
Assecondai inizialmente questo fatto; d'altronde, passavo del tempo con una ragazza che, posso dirlo, mi aveva cambiato la vita.
Arrivò il primo mese di fidanzamento, e tutto andava d'amore e d'accordo, con enorme gioia di entrambi.
Passò una settimana di pace.
Poi, tutto cominciò a crollare.
Le amiche di Giulia, per invidia o motivi a me sconosciuti, cominciarono a dirle che mi sentivo con altre ragazze e che avevo intenzione di lasciarla.
Giulia, purtroppo, invece che assecondare queste farneticazioni, credette a tutto quello che le dissero.
Io, nei vari tentativi di dissuaderla da queste convinzioni, non riuscii a farle cambiare idea.
Ma fu proprio quando meno me l'aspettavo, che mi venne rivelato qualcosa di scioccante. Un giorno, mio padre, che non sapeva nulla del mio fidanzamento, mi prese da parte e mi disse:
- Francè, ma che cazzo combini? - .
Io sbiancai in volto.
Cosa avevo fatto?
- Ma di che stai parlando? - chiesi.
- Mi ha telefonato il padre di Chiara(la mia compagna di classe delle medie e sorella di Giulia), dicendomi che sei il "fidanzato" di sua figlia piccola, che ha 11 anni. - .
Il pallore dei cadaveri non era nulla in confronto alla mia faccia in quel momento.
- Ma lei mi ha detto di avere 13 anni! - esclamai.
- Beh, ha 11 anni. Lasciala. - mi disse.
Ne parlai con Giulia, ed ebbi la conferma di ciò che mio padre mi aveva detto.
Mi infuriai tantissimo. Mi stava quasi facendo passare per pedofilo.
Non ne volli più sapere, e dopo qualche giorno di continui litigi la lasciai nel giorno in cui avremmo dovuto fare due mesi di fidanzamento.
Ero infuriato con me stesso, ma prima di tutto con lei, che mi aveva mentito, non era stata capace di darmi fiducia e aveva dato retta alle cazzate che le amiche gli avevano raccontato.
Anche oggi, se ci vediamo in giro, evitiamo di salutarci e guardarci negli occhi.

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Capitolo 7
*** Secondo fidanzamento ***


Secondo fidanzamento Dopo quella breve e negativa fase di fidanzamento, passarono due anni caratterizzati da "lapsus di infatuazioni amorose", che tradotto vuol dire "ho visto ragazze che mi facevano gola ma non ho concluso nulla", senza mai raggiungere fortunatamente la friendzone. La vita, però, quado meno te lo aspetti, ti mette di fronte a situazioni che non vorresti mai vivere.
A Febbraio dell'anno scorso, andando al cinema con un mio compagno di nuoto più grande di un anno, incontrammo una sua amica e coetanea, Paola.
Sesto caso, numero pari, ragazza più grande di me di un anno.
Me la presentò, andammo a vedere un film insieme, e nel mentre parlavamo.
Mantenemmo i rapporti cominciando a scriverci, e più il tempo passava, più sembrava interessata.
Mi raccontava del ragazzo che la trattava male, dei problemi a scuola, mentre io le parlavo del mio stato da friendzonato perenne, gli scarsi risultati nello sport e a scuola.
Anche quando ci sentivamo al telefono, spesso avevo da fare, ma lasciavo stare tutto pur di poterla aiutare.
Finchè, un giorno, mi disse che il ragazzo l'aveva ingravidata. E non sapeva cosa farne del bambino.
Erano ancora le prime settimane, ma dato che non era la prima volta che abortiva, gli dissi di non farlo e portare a termine la gravidanza.
Qualche settimana dopo, i due si lasciarono.
Passarono pochi giorni, e una sera, chiamandomi, si dichiarò.
Io accettai la sua proposta, e di fronte al problema del marmocchio nel suo utero...dissi lo stesso di non abortire.
Ora, non voglio causare dibattiti etico-morali con questa scelta, se volete dirmi la vostra lasciate una recensione.
Cominciammo quindi la nostra relazione, tra alti e bassi passò la prima settimana, uscendo con lei e baciandola.
Sì, finalmente ho baciato una persona che amavo veramente.
Dalla seconda settimana, però, complici le sue paturnie (seghe mentali per usare un termine poco galante), ci furono diversi battibecchi, tra il caso del marmocchio e  la distanza tra i due(lei abitava a 70 km dal mio paese), ed il fatto che non potevo andarla a trovare, se non ogni giorno, non solo il sabato mattina.
Arrivammo alla terza settimana, e le paturnie aumentavano d'intensità, fino a tanto che non la sopportavo più.
Fin quando, un giorno, si lamentò per l'ennesima volta che se dovevo essere il padre del marmocchio, dovevo essere più presente.
Sbroccai.
Dico solo questo.
Gli dissi che per andare in piscina avevo pagato la bellezza di quasi 1000 euro, essendo la società di un certo spessore ed essendo nella categoria più alta; tornavo a casa tardi, e dovevo mettermi subito a studiare; ogni volta, per incontrarci poi a metà strada, spendevo 6.20 euro di autobus, ed a lungo andare, i miei si sarebbero arrabbiati e non poco, visti i tempi che corrono.
Non avendo neanche la patente per il motorino, i trasporti erano limitati.
Fatto sta che litigammo per ancora una settimana, per poi separarci definitivamente nel giorno del mesiversario.
Non oso immaginare che botta di culo potrebbe essere se dovessi fidanzarmi di nuovo e separarmi da lei il giorno del mesi/anniversario.
Mi stupirei della mia precisione svizzera nel troncare le relazioni.
Nei giorni successivi alla separazione, mi arrivarono messaggi intimidatori da altri suoi spasimanti, tutti più grandi di me, per un mesetto buono.
Tornò a farsi sentire a Luglio, poco prima del mio compleanno, per dirmi che si era pentita di ciò che aveva fatto e che voleva tornare con me.
Gli dissi soltanto: - Io non dimentico. - .
Lei mi disse: - Sei una persona fredda e insensibile. - .
E non la sentii più.
Penso che se avessi avuto la corporatura e i muscoli adatti, l'esultanza di Obafemi Martins mi avrebbe fatto un baffo.

Sappiate una cosa, gente:

Mai
dare
a
Frenz
del
freddo
e
dell'
insensibile.

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Capitolo 8
*** Ultima friendzone ***


Ultima friendzonata Appena dopo l'ultimo, disperato assalto di Paola, finito male, non mi persi d'animo e rimisi immediatamente in moto la mia macchina da pastura.
Il suddetto macchinario, che per buona parte della mia vita ha fatto cilecca, ha suggerito di colpire nuovamente una mia vecchia fiamma, Eleonora, di due anni più piccola, conosciuta ad un'uscita scout, che in passato a causa dell'età mi aveva respinto.
A periodi alterni cercavo di concludere l'operazione, senza puntualmente riuscirci.
All'epoca dei fatti(ovvero da fine agosto a inizi dicembre 2014, quindi pochi mesi fa), era un periodo più che positivo tra noi due. Ci sentivamo ogni giorno, passando ore ed ore a sentirci facendo arricchire le rispettive compagnie telefoniche e intasandoci reciprocamente le caselle di posta di Facebook.
Dato che abitava nella stessa città dove io e Paola uscivamo, la incontravo una volta al mese, spendendo sempre i soliti 6.20 euro per incontrarla, dicendo ogni volta a mio padre che "erano spesi per una giusta causa".
Ogni volta che uscivamo, e dai messaggi che mi inviava, capivo sempre di più che mi voleva.
Fin quando, un giorno, accadde l'imprevedibile.
Dopo avergli detto che sarei andata a trovarla, si mise a dirmi frasi senza senso, fin quando mi arrivò un messaggio con scritto:
Quando ci vediamo ti devo dire una cosa, non posso scrivertela per messaggio.
Continuai a chiedergli cosa fosse, finchè non mi scrisse:
Ti dico solo questo: Ogni volta che la sento, mi piaci sempre di più.
Tornai a casa. Till Lindemann sul "Big Dick". Dico tutto.
Era chiaro. Il giorno che sarei andato a trovarla, ci sarebbe stata la realizzazione dei mie duri sforzi.
E del lavoro di babbo che guadagnava la paga per potermi dare quei 6 euro per andarla a trovare.
Presi l'autobus, e dopo un'ora fui da lei.
Cominciammo a camminare, e dopo un pò gli chiesi:
- Allora, cosa mi dovevi dire? - .
E lei:
- Ma lo sai che mi sono messa con Paolo? - .
Rimasi a dir poco impietrito e sbigottito.
- Poverino, era un anno che era single... - aggiunse.
Mascherando la mia ira funesta, gli feci i complimenti e passammo il pomeriggio come se niente fosse.
Nel tragitto di ritorno, in autobus, feci scendere ogni santo cristiano cattolico, protestante e anglicano esistente, oltre che alle divinità sumere, egizie, assire, persiane e compagnia.
Il bello è che Eleonora mi aveva parlato male di questo Paolo fino all'ultima uscita!
Oggi, mantengo i rapporti con Eleonora, benchè siano più freddi di prima.
Ma quando sento lei, raccontarmi di quanti regali gli fa il ragazzo, ed esprimere il suo orrore nel sentire che io per la mia ex avevo speso solo i soldi per l'autobus, capii che la friendzone, quel giorno, mi aveva salvato da un futuro in cui, per ripagare i debiti dei suoi regali, avrei dovuto svaligiare la Banca d'Italia e le sue filiali, e magari trovare riparo in Svizzera.
Questa fu l'ultima delle mie friendzone.


Ma, come tutti sappiamo, la friendzone è dietro l'angolo!


Continua...

***

Messaggio dall'autore.


Gentili amici lettori il mio più cordiale saluto!
Ok, torno cazzaro. Bella ragazzi :D
Vi ringrazio per esser stati così in tanti a seguire e leggere "Io sono Frenz(one)", ovvero una sorta di esperimento che, a quanto pare, ha avuto risultati positivi.
In particolare, ringrazio:

- Daydreaming99, la mejo, a cui presto dedicherò una statua, per avermi dato l'ispirazione di scrivere questo...capolavoro(?). Se volete farmi i complimenti per questa storia, dovete farli anche, se non prima di me, a lei;
- Caesara, la burina, il cui dialetto è quasi totalmente simile a quello della mia regione, che mi ha accompagnato capitolo per capitolo, sempre in pole position per recensire i nuovi capitoli;
- Esvree, la cortese, la voce della ragione, che ha fatto un lavoro da "grillo parlante"(apprezzato) ad ogni capitolo, che, sinceramente, per la sua età (14, ho visto nella bio) dimostra una maturità enorme;
- Alessandroago_94, il grande fratello, in cui mi rispecchio molte volte, pur non conoscendolo di persona;
- AceDPortogas, BrookeDonovan, Nuvola101, Sherzad ed _elims_smile_, per averla seguita "silenziosamente", senza commentare mai;
- Kim AmoUnFunghetto Kibum, per averla messa tra le preferite.

Un seguito della storia ci sarà...ma non so dirvi quando.
Non sto pasturando con nessuna al momento.
Ma, si sa, la friendzone è sempre in agguato.

A presto!

Frenz

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