Letters and songs

di Okimar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come mai ***
Capitolo 2: *** Perdono ***
Capitolo 3: *** Dicono di me ***



Capitolo 1
*** Come mai ***


LETTERE E CANZONI.... Una lettera che scrive Matias per Patty, dove le spiega i suoi sentimenti verso di lei e Antonella. Quello che ha provato, e come la sua vita è cambiata dopo l’arrivo di Patty.
Mentre leggete, provate ad ascoltare la canzone Come mai, degli 883.

Le notti non finiscono
all'alba nella via
le porto a casa insieme a me ne faccio melodia
e poi mi trovo a scrivere
chilometri di lettere
sperando di vederti ancora qui

Ero innamorato di lei. Ma nessuno poteva capirmi. Non stavo facendo finta. Lei mi piaceva davvero. E sembrava che anch'io piacessi a lei. Non mi importava quello che diceva Giusy. Io volevo stare con Antonella.
Finalmente un giorno ci sono riuscito. Le ho chiesto di essere la mia ragazza e lei ha accettato. Mia sorella non ne è stata contenta. Nemmeno Fabio, il mio migliore amico. Si è arrabbiato molto, e ci ho messo un po' per convincerlo. Ma ce l'ho fatta e io e lei eravamo una coppia. Non pensavo di poter essere più felice di così.

inutile parlarne sai
non capiresti mai
seguirti fino all'alba e poi
vedere dove vai
mi sento un po' bambino ma
lo so con te non finirà
il sogno di sentirsi dentro a un film

Ma poi, lei mi ha tradito. Con un altro ragazzo. E uscita con un altro e l'ha baciato. Li ho visti con i miei occhi.
Non ce la facevo più. Dovevo fargliela pagare in un modo o nell'altro. Fabio mi ha consigliato di farla ingelosire. Giusy mi ha detto che Antonella odiava qualsiasi cosa riguardasse te. Ho fatto uno più uno. Per far ingelosire Antonella, dovevo fingere di stare con te.

e poi all'improvviso
sei arrivata tu
non so chi l'ha deciso
m'hai preso sempre più
una quotidiana guerra
con la razionalità
ma va bene purché serva
per farmi uscire

Ma poi, il tutto è cambiato.
Di Antonella, non mi è importato più niente. Perchè quello che provavo nello stare insieme a te, era strano. Non lo avevo mai provato. Ma stavo bene. Benissimo. Non avevo problemi. Nessun litigio perchè avessi esagerato. Basta litigi con mia sorella Giusy. Pura felicità ad ogni nostro abbraccio.

come mai
ma chi sarai?
per fare questo a me
notte intere ad aspettarti
ad aspettare te
dimmi come mai
ma chi sarai?
per farmi stare qui
qui seduto in una stanza
pregando per un sì

Ma quello che ti chiedo, e come puoi aver fatto questo a me.
A me, che non mi sono mai innamorato veramente.
A me, che sono sempre piaciute solo ragazze molto carine. A me, che importava solo del Boca Junior e del calcio.
A me, che non è mai importato della musica.
A me, che ero il tuo migliore amico.

gli amici se sapessero
che sono proprio io
pensare che credevano
che fossi quasi un dio
perchè non mi fermavo mai
nessuna storia inutile

Se i miei amici sapessero quello che provo, non ci crederebbero. Mi riderebbero in faccia. Mi chiederebbero se sto bene. Io che non ho mai avuto occhi per nessuna ragazza, se non per Antonella. Io, proprio perchè sono io.

uccidersi d'amore
ma per chi?

Vedevo i miei amici, penare per l’amore non corrisposto di una ragazza. E mentre trascorrevo le mie giornate con lei, mi veniva da ridere. Perchè distruggersi per una ragazza?
Perchè morire per una ragazza?

lo sai all'improvviso
sei arrivata tu
non so chi l'ha deciso
m'hai preso sempre più
una quotidiana guerra
con la razionalità
ma va bene purché serva
per farmi uscire

Ma poi, sei arrivata tu.
E tutto è cambiato.
Ho finalmente compreso cosa significa amare veramente.

come mai
ma chi sarai?
per fare questo a me
notte intere ad aspettarti
ad aspettare te
dimmi come mai
ma chi sarai?
per farmi stare qui
qui seduto in una stanza
pregando per un sì

Chi sei tu per farmi questo?
Tu, che ti senti un brutto anatroccolo, con le tue trecce bionde, l’apparecchio e gli occhiali.
Tu, che hai una voce incredibile, ma che non riesci a cantare davanti agli altri.
Tu, senza una vera famiglia.

dimmi come mai
ma chi sarai?
per fare questo a me
notte intere ad aspettarti
ad aspettare te!
dimmi come mai
mai chi sarai
per farmi stare qui
qui seduto in una stanza
pregando per un sì
dimmi come mai
ma chi sarai?
per farmi stare qui
qui seduto in una stanza
pregando per un sì

Tu, così ingenua.
Tu, così giovane.
Tu, così tu.

il tuo Matias
________________________________________________________________________________________________________________________ Ricevetti la tua lettera qualche anno fa. Avevo tredici anni, mentre adesso ne ho quasi sedici. E mi chiedo ancora come sia possibile che tu abbia scritto una cosa del genere. Mi dispiace di averti fatto soffrire, ma non sono riuscita a risponderti. Fino a oggi.
Ho riletto la tua lettera. La leggo ogni volta che mi sento triste. Perchè pensare a te mi fa stare bene. Penso a quei bei tempi che noi eravamo amici. Alle nostre liti, che però non duravano mai tanto... anche se per me è sempre stato troppo.
E ho deciso. Oggi ti rispondo. Come sto facendo adesso. Spero che tu non abbia cambiato indirizzo. Abiti ancora con Giusy o sei andato in un collegio come voleva tuo padre? Giochi ancora nel Boca Junior? Come sta Giusy? E gli altri?
Spero che mi risponderai. Perchè io ci tengo a te. Ci tenevo anche allora.

Patty.
Il ragazzo butta sul pavimento il foglio che stava leggendo, No. Non poteva essere lei. Erano passati tre anni, dall'ultima volta che l'aveva vista. Ci aveva provato a scriverle, ma lei non gli aveva mai risposto. E adesso, di punto in bianco, decideva di scrivergli?
"No, io non le risponderò" si disse tra se e se. Ma sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Nonostante tutto quello che era accaduto dopo la sua partenza, lui l'amava ancora.

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Capitolo 2
*** Perdono ***


Se verrai all’incontro degli ex studenti della Pretty School of arts....
Ho una sorpresa per te. Qualcosa che ti piacerà molto. Anche se è un anno che non ci vediamo, voglio dirti che non ti ho mai dimenticata. Tu hai sempre pensato che fossi solo un presuntuoso... forse in parte poteva essere vero. Ma io ho un cuore, da quando mi sono innamorato di te. So amare anch’io. E non ho conosciuto nessuna ragazza che ti abbia sostituita nel mio cuore.
tuo Guido


Il postino infilò la lettera nella buca delle lettere della famiglia Beltran. Una giovane ragazza, alta con lunghi capelli scuri e ricci, si affrettò ad uscire, benché fosse ancora in pigiama. Aspettava una lettera molto importante. Aveva fatto domanda ad un college, e non vedeva l’ora di sapere se l’avevano accettata.
Sfogliò le varie lettere. Ricevute, una lettera per suo fratello, un invito a partecipare a un incontro con il club per sua madre... guardò speranzosa l’ultima lettera. Ma non era quella che cercava. Lesse il nome del mittente, e per poco non ci credé.

Quella mattina, in casa Beltran, l'agitazione era quasi palpabile. I genitori erano usciti prima, per un appuntamento importante, lasciando i due fratelli a fare colazione da soli.
-Cos'hai sorellina?- chiese il ragazzo.
-Io non ho niente. Tu piuttosto. Con quella faccia...-
-Io? Niente...-
Entrambi però sapevano di mentire. Si scambiarono uno sguardo divertito. Si sorrisero e fecero un sospiro.
-Allora, chi parla per primo?-

Non so se faccio bene o male, ma ho deciso di accettare il tuo invito. Dove ci troviamo? Non so se riuscirò a trovarti, tra tutte quelle persone. Ho voglia di vederti. Non ridere per favore, se ci riesci, ma io ho ancora voglia di vederti. Perchè non mi sono mai dimenticata di te,
Giusy.

Lesse la lettera, scritta in modo frettoloso. Ma era la sua scrittura. La sua fantastica scrittura, usata per rispondere a lui! Il ragazzo sorrise tra se e se, chiedendosi cosa sarebbe capitato quel sabato, quando si sarebbero rivisti. Chissà se era cambiata. No, si disse. Lei sarebbe rimasta sempre la solita. Testarda come un mulo. Facilmente irritabile. E.. dolce e bellissima come solo lei sapeva essere.
Prese il foglio e lo mise nel cassetto del suo comodino. Poi si sedé alla scrivania, con penna e carta, pronto a risponderle.
-Così si tratta di Guido?- chiese il ragazzo, sorridendo, anche se leggermente stupito. Avrebbe dovuto capirlo da solo, ma era troppo occupato a innamorarsi della sua migliore amica, e a sopportare di non doverla vedere mai più.
-Beh, sì...- rispose imbarazzata lei. Arrossì leggermente. -E tu? Che mi dici di Patty?-
sentendo quel nome, Matias sentì una vecchia, non poi così tanto, ferita riaprirsi.
-Io..- non riusciva quasi a parlare. Pronunciare il suo nome era come pugnalarsi da solo. Pensare a lei era il dolore più grande che avesse mai provato. Ma si rifiutava di dire, persino a se stesso, "sono innamorato di lei" o "la amo". Perchè non voleva ammettere la verità. Nel suo subconscio, sperava che non dicendo niente, o sarebbe sparita, o non sarebbe mai partita.

-La ami?- gli chiese direttamente la sorella.
-Si.- rispose con occhi sinceri.
-E cosa farai?-
-Non lo so.- rispose sinceramente lui.
-Io credo che..- venne interrotta dal cellulare del fratello che si mise a squillare. Il ragazzo lo prese dalle tasche dei suoi pantaloni e rispose dopo aver letto il nome sul display.
-Pronto?-
-Ciao Matias.- disse una voce familiare, che non sentiva da un po' di tempo.
-Guido?- chiese stupito, ma felice. La ragazza accanto a lui sobbalzò a quel nome.
-Si, sono io. Mi potresti dare il nuovo numero di cellulare di tua sorella?-
-Certo, ma se vuoi puoi parlarle anche adesso. E' qui.- sorrise alla sorella, che gli diede una spallata come per dire: "Zitto, scemo!".
-Davvero?- la voce di Guido fece capire al ragazzo dall'altro capo del filo che gli brillavano gli occhi solo al pensiero di parlarle.
-Si, te la passo.- detto questo, passò il cellulare a Giusy e salì le scale. Voleva provare a fare un tentativo...
-Giusy?- chiese ansioso.
-Sono io.- rispose tremante.
-Giusy, volevo dirti... oh non so dove cominciare.-
-Comincia dal principio.- rise lei.
-Ho letto la tua risposta. Che ne dici se ci incontriamo fuori, all'entrata?-
-Ok.-
-Ho una sorpresa per te...-
-Ok...-

Il ragazzo provò a chiamare una terza volta, ma ancora la stessa voce gli rispose "numero inesistente o irraggiungibile".
-Uffa!- esclamò. Stava per mettere giù, quando il tu tu si interruppe e una voce femminile rispose.
-Pronto?-
A Matias vibrava la voce, e per poco si scordò come si faceva a parlare.

Lacrime copiose scesero dagli occhi della giovane ragazza. Com'era bello sentire la sua voce, dopo tanto tempo. Ma perchè non era riuscita a dire niente, dopo aver risposto e aver scoperto che era stata lui a chiamarla?
Neanche Matias non era riuscito a dire nient'altro che "Patty?".
Com'era diverso, se il suo nome lo pronunciava Matias.
Poi nessuno dei due era riuscito a dire nient'altro. L'unico suono era un bip snervante, che segnava il passare dei minuti.

"Ce la posso fare" si disse ancora una volta. Si, ce la poteva fare benissimo. Anche se le tremavano le gambe solo a pensare che ci sarebbe stato anche lui. Calma e sangue freddo, si ripeteva.
Decise che per distrarsi avrebbe ascoltato un po' di musica. Prese il suo mp3 dalla scrivania, e premette il tasto play, senza guardare quale canzone aveva fatto partire.

perdono
perdono
se quel che è fatto
è fatto
io però chiedo scusa
regalami un sorriso
io ti porgo una rosa
su questa amicizia
nuova pace si posa
perchè so come sono
infatti chiedo
perdono
se quel che è fatto
è fatto
io però chiedo scusa
regalami un sorriso
io ti porgo una rosa
su questa amicizia
nuova pace si posa
perdono
con questa gioia che mi stringe il cuore
a quattro cinque giorni da natale
un misto tra incanto e dolore
ripenso a quando ho fatto io del male
e di persone ce ne sono tante
buoni i pretesti sempre troppo pochi
tra desideri, labirinti e fuochi
comincia un nuovo anno io
chiedendoti
perdono
se quel che è fatto
è fatto
io però chiedo scusa
regalami un sorriso
io ti porgo una rosa
su questa amicizia
nuova pace si posa
perchè so come sono
infatti chiedo
perdono
se quel che è fatto
è fatto
io però chiedo scusa
regalami un sorriso
io ti porgo una rosa
su questa amicizia
nuova pace si posa
perdono
no
dire che sto bene con te
è poco
dire che sto male con te
è un gioco
un misto tra tregua e rivoluzione
credo sia una buona occasione
con questa magia di natale
per ricordarti quanto sei speciale
tra le contraddizioni e i tuoi difetti
io cerco ancora di volerti
perdono
se quel che è fatto
è fatto
io però chiedo scusa
regalami un sorriso
io ti porgo una rosa
su questa amicizia
nuova pace si posa
perchè so come sono
infatti chiedo
perdono
se quel che è fatto
è fatto
io però chiedo scusa
regalami un sorriso
io ti porgo una rosa
su questa amicizia
nuova pace si posa
perdono
qui l'inverno non ha paura
io senza di te un po' ne ho
qui la rabbia è senza misura
io senza di te, non lo so
e la notte balla da sola
e senza di te, non ballerò
capitano abbatti le mura
che da solo non ce la farò
perdono
se quel che è fatto
è fatto
io però chiedo scusa
regalami un sorriso
io ti porgo una rosa
su questa amicizia
nuova pace si posa
perchè so come sono
infatti chiedo
perdono
se quel che è fatto
è fatto
io però chiedo scusa
regalami un sorriso
io ti porgo una rosa
su questa amicizia
nuova pace si posa
perchè so come sono
infatti chiedo
perdono
se quel che è fatto
è fatto
io però chiedo scusa
regalami un sorriso
io ti porgo una rosa
su questa amicizia
nuova pace si posa
perchè so come sono
infatti chiedo
perdono
se quel che è fatto
è fatto
io però chiedo scusa
regalami un sorriso
io ti porgo una rosa
su questa amicizia
nuova pace si posa
perchè so come sono
infatti chiedo
perdono
scusa
rosa
posa
perdono
scusa

Spazio autrice:

capitolo dedicato al mio personaggio preferito di P.F.: Giusy e ovviamente alla sua storia con Guido...
nel prossimo capitolo, Tamara e Fabio... a presto, ciao! :*)

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Capitolo 3
*** Dicono di me ***


I due ragazzi si sorridono ancora una volta nascondendo tutti i loro sentimenti in un angolo del loro cuore. Camminano ormai da un'ora, ma nessuno dei due mostra segni di stanchezza o dolore alle gambe. Si limitano a guardarsi e continuare a sorridere, parlando di quello che è capitato da lì a tre anni fa. -Così alla fine farai la scrittrice?- le chiede lui.
-Si, non lo immaginavi, vero?-
-Non l'avrei mai detto... anche se i bigliettini che mi mandavi qualche anno fa, erano scritti molto bene.-
-Io...- arrossì leggermente. -io li scrivevo con il cuore.-
-Non ne ho mai dubitato.- fece una pausa. -Ma anch'io. Tutto quello che ti dicevo lo pensavo davvero.-
-Sei il mio migliore amico, Fabio.-
-E allora?-
-Allora è ovvio, che tu dicevi quello che dovevi dire, in quanto mio amico.-
-Non lo dicevo perchè ero il tuo migliore amico.- la ragazza sentì un tuffo al cuore, e senza accorgersene, incrociò le dita.

-Quale vestito mi metto?- chiese la corvina alla ragazza che le stava di fianco.
-E io cosa ne so, Giusy?- rispose la castana mentre si pettinava i suoi lunghi capelli.
-Lo sai qual è la posta in gioco.- la ragazza scosse la testa -Oggi rivedrò Guido. Per te è facile. Fabio lo vedi tutti i giorni!-
-Grazie per avermi fatto ricordare che non ho un ragazzo!- le urlò, sbattendo la porta se ne andò. Pochi minuti dopo, qualcuno bussò alla porta.
-Vattene!- urlò la ragazza, mentre le lacrime le scioglievano il mascara appena messo.
-Non me ne vado, sorellina.- rispose Matias entrando nella stanza della sorella. -Cos'è successo con Tamara?- chiese mentre si sedeva sul letto con un cuscino in mano che posò al grembo. La sorella gli si sedé di fianco imitandolo. Come quando erano bambini.
-Abbiamo litigato per colpa di Guido.-
-Continui a insistere sul dare tutte le colpe a lui?-
-Perchè non dovrei? Tu non lo fai con Patty?-
-Giusy, io ho accettato che Patty sia dovuta partire senza sapere quello che io provavo per lei. All'inizio ero arrabbiato con lei. Poi mi sono chiuso in me stesso. Adesso sono triste e basta. Ma quando penso a lei, sorrido. Perchè non penso alle cose brutte, ma solo a quanto sono stato bene con lei. Puoi provare a fare lo stesso?- la sorella lo guardò stupita e gli gettò le braccia al collo.
-Sei molto maturato dai tempi in cui stavi con Antonella.- disse con le lacrime agli occhi, ma stavolta per commozione.
-E almeno tu lo vedrai, oggi. Io non la rivedrò mai più. E anche se dovessi rincontrarla sono certo che sarebbe troppo tardi.-
-Non dire così.-
-Temo che sia la verità.-
-Ma verrai alla festa? Non puoi mancare!-
-Se ci tieni così tanto, verrò.- rispose, mentre una speranza si faceva strada tra la tristezza. C'era la possibilità che lei da Bariloche tornasse anche solo per quel giorno per rivedere i suoi compagni del liceo. E se così fosse andata, a lui sarebbe bastato quel giorno. Le avrebbe detto tutto quello che provava. Avrebbe fatto accadere quello che desiderava da una vita. E poi, le avrebbe chiesto di impegnarsi. Lei aveva ormai sedici anni e lui ne aveva appena diciassette, ma non contava l'età. L'avrebbe aspettata anche tutta la vita. Non contava che lui abitasse a Buenos Aires e lei a Bariloche, perchè quell'anno lui avrebbe scelto un'università. E niente gli impediva di trovarne una che fosse più vicina a lei.
-Allora penso che sia meglio che ti prepari. O vuoi andarci in pigiama?-
-Potrei fondare una nuova moda!- rise lui.
Per quella sera, per quella sera soltanto, si promise di pensare solo al divertimento e non all'amore.

La ragazza si guardò un'ultima volta allo specchio prima di convincersi che non era poi così male. Indossava un top scollato e una gonna corta, entrambi verdi, con una giacca di un verde più scuro e delle scarpe da sera, ovviamente verdi. Una fascia non permetteva ai suoi capelli castani di andare dove volevano, ma li teneva ordinati.
-Tamara, sei bellissima.- disse una voce da dietro di lei, facendola sobbalzare.
-Fabio?- chiese speranzosa.
-Sono io.- rispose il ragazzo. -Dovevo terminare il discorso iniziato ieri.-
Tamara si voltò verso di lui, sorridendogli.
-Tamara, io vorrei che tu fossi la mia ragazza.- emise un sospiro di sollievo. Si era tolto un grande peso dal cuore. -L'ho sempre voluto, in realtà. Ma non ne ho mai avuto il coraggio.- fece un sorriso triste.
-Io aspettavo da tanto che me lo chiedessi.- disse guardandolo negli occhi.
Lui si avvicinò e le diede un minuscolo e quasi invisibile bacio sulle labbra, durato circa tre secondi. Erano molto inesperti, ma avevano tutta la vita davanti per imparare.

Il ragazzo si muove svelto, evita spintoni e calci e arriva nella sala principale. La cerca con lo sguardo. Non la trova. Qualcosa dentro di lui si rompe. Esprime un ultimo desiderio. Esso si avvera. Una ragazza entra nella sala, e tutte le luci sono puntate su di lei. Ma solo nella fantasia di lui.
Quei capelli biondi che le ricadono lisci sulle spalle. Quel sorriso unico, non rovinato, ma invece accentuato dall'apparecchio. Ma un momento. Dov'è finito quell'apparecchio? Ora che gli si sta avvicinando sorridente, non vede traccia del suo fedele amico luccicante.
-Ciao Matias. Come vedi l'ho tolto, l'apparecchio.-
Rimasto completamente senza parole ne fiato. E' completamente in sua balia. Se lei gli chiedesse di buttarsi da un grattacielo, lui lo farebbe senza battere ciglio. Ma lei non vuole questo. Le basta avvicinarsi a lui e farsi stringere tra quelle braccia che per troppo tempo non l'hanno abbracciata.
Matias le sorride.
-Patty.- gli basta dire il suo nome, non ha bisogno di fare altro. Lei capisce.

La ragazza dai lunghi capelli corvini e ricci, ricaccia a stento le lacrime che le pungono gli occhi. Tutti la dentro, nella sala da ballo a godersi un ballo, immersi nel loro amore. Tamara con Fabio. Suo fratello con Patty. E lei? Abbandonata in un angolo. Sola e disperata. Felice per i suoi amici... ma pur sempre triste. Perchè Guido non è venuto. Le ha dato buca. Magari l'ha fatto apposta, perchè voleva vederla soffrire. Sicuramente era nascosto da qualche parte, aspettando solo di poterla rimbeccare quando avrebbe pianto per lui, dicendole: io non ti amo affatto Giusy.
Ma lei non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione. No. Non avrebbe mai pianto per lui. Poi, mica lo amava. Non le piaceva affatto. Non le era mai piaciuto. Era così.. presuntuoso. E poi, pretendeva che tutte le ragazze impazzissero per lui. No, non era decisamente il suo tipo. Almeno ci provava a crederlo. Ma mentre lo pensava, si rese conto che non la dava a bere nemmeno a se stessa.
-Giusy.- fa una voce dietro di lei. Si volta, ma non c'è nessuno.
Una musica parte da qualche parte. Una mano le si posa sulla spalla. Voltandosi, sa già di chi è.
Guido comincia a cantare.

Dicono di me
che sono un bastardo
bugiardo e lo fanno
senza un perchè
dicono di me
che sono una strega,
drogata e truccata
e piena di se
dicono di me
che sono una stupida frase
da dire davanti a un caffé

Il ragazzo le accarezza una guancia e i capelli.

e invece no
no nessuno sa
e invece no
no nessuno sa
che vorrei soltanto l’amore
per lei
per lei che ha il nome
di un fiore
per lei
per lei

Continua a cantare, mettendoci sempre più amore.

dicono di me
che sono una stupida frase
da dire davanti a un caffé
dicono di me
che sono un serpente
con ali da diavolo
e un cuore da re
ecco perchè
nessuno sa
ecco perchè
nessuno sa
ecco perchè
nessuno sa
nessuno sa
che vorrei soltanto l’amore
per lei
per lei che ha il nome
di un fiore
per lei
per lei che è l’unica al mondo
per lei
per lei che è l’unica al mondo
per lei
ed ogni raggio di luna
è per lei
ed ogni raggio di luna
è per lei

La canzone termina e Guido corre verso un cespuglio a fermare il registratore che si è portato dietro. Giusy lo segue sorridendogli. Poi, mano nella mano si dirigono verso la porta della sala da ballo.

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