Lui vive in me

di Crisopelea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


"In effetti..sapevo che mi avrebbe baciata. Non vedo l'ora che sia domani, finalmente riuscirò a dichiararmi e potremo st..."
"Rossana vuoi spiegarmi perché ti trovo sempre a parlare da sola?" Sana trasalì dall'imbarazzo e voltandosi vide Funny.
"Oh Funny sei tu, che sorpresa."
"Insomma Heric ti ha baciata éh?!" 
"Emmm..vedi non é come sembra. Lui..beh..aveva qualcosa nell'occhio e per sbaglio..."
"Rossana non essere imbarazzata con me.  Io sono tua amica e anche di Heric e voglio che siate felici, e tutti sanno
che solo insieme potete esserlo, anche se a te ci é voluto un'eternità per capirlo." disse Funny ridendo.
"Mmmmh senti chi parla! Siamo più simili di quanto pensassi. Devo forse ricordarti tutta la storia con il tuo Jeremy?"
"Ahahahha si hai ragione! Andiamo Rossana, torniamo a casa insieme."

Prima di tornare a casa, Rossana e Funny andarono a fare un giro, e  quando tornarono era ormai tardi. 
Salutata Funny ed entrata in casa, Sana vide Robbie con la faccia da "ho accettato un super lavoro senza chiederti il permesso e non so come fare a dirtelo".
"Ehm..Sana..dovrei dirti una c.."
Ma Rossana l'aveva già schiacciato nel pavimento con il martello di plastica prima che finisse la frase: "Robbie, sei licenziato."
"Aspetta Sana, ti piacerà, vedrai."
"Di cosa si tratta?" Disse lei imbronciata.
"Mi ha contattato Gery. Ti ricordi di lui, vero?"
"Oh si, certo, il signor Hamilton. Il padre di Charles."
"Si esatto. Sta preparando un nuovo musical e vorrebbe te e Charles come personaggi principali. In verità non mi ha detto molto, solo che voi due interpretereste dei fratelli. In America avete ricevuto molto successo e il signor Hamilton ha pensato che per quella parte non poteva scegliere di meglio"
"Si in effetti potrebbe interessarmi, dopo tutto l'ultima volta mi sono divertita molto. Si credo che potrebbe essere
divertente. Quando dobbiamo partire?"
"Ecco...tra una settimana." 
"Che cosaaaa?" L'urlo di Rossana rimbombò per tutta la casa. Iniziò a prendere Robbie a martellate e di nuovo urlò: "Come hai potuto accettare senza chiedermelo?" 
Ormai quasi completamente stordito, Robbie disse:  "Ti prego Sana, non fare così, mi fai male."
"E dimmi Robbie, per quanto tempo dovremmo stare a New York?"
"All'incirca un anno, un anno e mezzo, dipende tutto da..." Ma una raffica di martellate non lo fecero finire di parlare.
"Sei licenziato!"


Entrata in camera sua, Rossana si lasciò cadere nel letto e iniziò a pensare.
"Oh Heric.. Come posso dirgli che tra una settimana devo partire per New York per un nuovo musical in compagnia
di Charles? Stava andando tutto così bene.. Non posso dirglielo stasera, altrimenti rischia di arrabbiarsi e perdere la
concentrazione per la gara di domani e questo non deve succedere..tiene troppo a questa gara. Ma devo dirglielo. Chissà, magari se domani dopo la gara riusciamo ad aprirci i nostri cuori l'un l'altro, potremo parlarne e trovare un modo per rimanere comunque insieme. Io tornerò a trovarlo più volte che posso e lui potrebbe venire in America da me ogni volta che ne ha voglia. Sarebbe una relazione a distanza, ma è sempre meglio di niente!"

E mentre i pensieri galoppavano nella sua mente, cedette al sonno.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Prima di ogni gara, Heric si svegliava sempre un po' teso, ma quella mattina non era solo la gara a riempire la sua mente. Provava per Sana un amore sincero. Era stato difficile per lui riconoscere quanto forte fosse quel sentimento, e una volta riconosciuto Rossana non era più la sua migliore amica e peggior nemica, ma bensì la persona più importante della sua vita, e finalmente le avrebbe detto tutto.
Heric era capace di stare in silenzio per moltissimo tempo, e questo spesso faceva andare Nelly su tutte le furie. Un momento Heric era lì con lei che parlava tranquillamente e un attimo dopo si perdeva completamente per ore. Magari vagava dalla cucina, al bagno e alla camera, ma era completamente assorto nei suoi pensieri da non sentire nemmeno le domande della sorella.
Quello che Nelly non sapeva, era che in quei momenti Heric ripercorreva la sua vita partendo dalle elementari, pensando a Sana, a quanto l'abbia odiata prima e amata poi, e adesso, appena svegliato, si era catapultato nuovamente in quei ricordi.
C'era stato un momento, molti anni prima, in cui Heric, per la prima volta in vita sua, aveva sentito un lieve calore pervadergli il corpo. Non aveva mai avuto veri amici, e mai prima gli era stata dato affetto, ma quando Rossana si immedesimò in sua madre, il vuoto e la rabbia che si era portato dentro per tutti quegli anni da bambino, in un attimo si dileguarono. Da quel momento, ogni volta che Sana gli stava vicino quel calore aumentava. Non saprebbe dire qual é stato il momento preciso in cui i suoi sentimenti sono passati dall'amicizia all'amore, ma sentiva di amarla da così tanto tempo che non poteva sopportare di tenersi tutto dentro per un altro giorno.

Scese in cucina per bere un succo e uscì per andare a correre. Decise che era meglio non passare davanti alla casa di Rossana per non rischiare di perdere la concentrazione: in quel momento non doveva pensarci. Aveva una gara molto importante da vincere. 
Mentre correva, da lontano intravide Alyssa e le andò in contro per salutarla. "Alyssa e Terence.." pensò Heric "se un giorno io e Rossana riusciremo a stare finalmente insieme, forse nemmeno noi ci stancheremo mai di amarci...oh, ma che sto dicendo? Quella ragazza ha troppo potere su di me".
"Ehi Alyssa!" 
"Oh, ciao Heric! Non è un po' presto per il riscaldamento?" Alyssa era sempre sorridente. Nonostante si
conoscessero da anni, Heric non aveva mai scambiato troppe parole con lei, ma in fondo le voleva bene.
"Si ma si tratta di una gara importante. Dov'è Terence?"
"Ecco vedi...sono passata a prendergli la colazione." Alyssa si emozionava sempre quando parlava di Terence e in un attimo diventava tutta rossa. "Se un giorno anche io dovessi portare a Rossana la colazione da dividere con me, probabilmente se la mangerebbe tutta lei" e pensando questo, Heric si lasciò sfuggire un'espressione di arresa.
"A che cosa pensi Heric? Cos'è quella faccia?" Alyssa si mise a ridere.
"No niente pensavo a una stupidaggine. Verrete a vedere l'incontro oggi?"
"Ma si, certo! Come potremmo perdercelo?"
"Verrete tutti? Insomma, sarete tutti a vedere..cioè non mancherà nessun.."
"Vuoi sapere se viene anche Sana, vero?  Si, verrà anche lei. L'ho chiamata al telefono pochi minuti fa per metterci d'accordo. Ci saranno anche Funny e Jeremy."
"La gara inizia molto presto, verso le 14:00, ma io sarò tra gli ultimi"
"Non preoccuparti" gli rispose Alyssa con il suo sorriso accogliente.
"Beh..adesso continuo il riscaldamento. Salutami Terence dopo. Ci vediamo oggi." e sorpassando Alyssa fece per andarsene, ma lei si voltò dicendogli "Heric, sono molto felice per te!". In un secondo, Heric si sentì avvampare, e scappò via senza dirle niente per l'imbarazzo. "E così Sana ha parlato con Alyssa.."

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


"Piccola Sana, il pranzo è pronto!"
"Arrivo subito Signora Patricia!" urlò Rossana con la sua voce potente. "Che cosa mi metto oggi? Che cosa mi metto? Che cosa mi mettoooooo?"

"Oh Signora Patricia, ha preparato i gamberetti fritti e i polipetti!" Alla vista di tutta quella bontà Rossana quasi si commosse, ma nel momento in cui stava per mettersi a sedere e allungare la mano verso i suoi polipetti, una frustata le colpì le dite e un urlo le fece rizzare i capelli "Ferma lì signorina!" Disse Catherine, con Maro sulla sua testa davanti a una piccolissima tenda da circo, vestito con un gilet e con una frusta nella zampetta. "Ma mamma.." La mano pulsava così forte che Rossana assunse l'espressione di una bambina sull'orlo di un folle pianto. 
"Niente ma. Ho sopportato anche troppo! Tu non mi dici mai niente, non ti confidi con me, e così  ho deciso che da oggi potrai sederti a tavola e mangiare con me, Robbie e la Signora Patricia le prelibatezze che lei stessa prepara, solo e soltanto se mi farai un resoconto dettagliato di tutto quello che ti succede, sono stata chiara?" Nel dire questo, la signora Smith assunse quella sua solita postura trionfante con lo sguardo rivolto verso l'alto.
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale Robbie ebbe quasi paura che le due potessero iniziare uno dei loro assurdi diverbi in cui dal nulla spuntano fuori coriandoli, trombette e quant'altro, ma Rossana, con la faccia scocciata, ruppe il silenzio con un secco: "Ok, vado a pranzo da Funny." 
Si avviò verso la porta di casa, ma la signora Smith iniziò a urlare sempre più forte e la sua faccia sembrava quella di un demonio: "Dove pensi di andare? Torna subito qui signorina, mi hai capita?"
Ma Rossana ormai era già uscita. 
"Ehm..signora Smith..non crede di avere un po' esagerato? Magari non vuole ancora parlare di Heric fino a che non avranno messo in chiaro quello che c'è tra loro.." Robbie era imbarazzato mentre diceva queste cose. Catherine Smith era la persona più bizzarra che avesse mai incontrato e spesso, con quel suo carattere, lo metteva a disagio. Era troppo imprevedibile. A volte quella bizzarria lo spaventava. E infatti, quando si voltò a guardarla, Catherine Smith sembrava tutta un'altra persona da quella che fino a qualche secondo fa urlava come una matta. Stava bevendo il tè come se non fosse successo niente.
"Lo so Robbie" disse con tono serio Catherine "é che..ho una fame da lupi e la signora Patricia ha preparato così tante squisitezze, ma Sana, per sfamarsi, se le sarebbe divorate tutte senza lasciarmi nemmeno un gambero fritto." 
E detto questo, Robbie e la signora Patricia si ritrovarono a faccia in terra e le gambe alzate, mentre Catherine mangiava allegramente.

Era una giornata stupenda quella, ma Rossana non ci faceva molto caso. Più che stupendo, era un giorno importante per lei.
Molto tempo prima aveva pensato di essere innamorata del suo Robbie, ma crescendo capì l'assurdità di quel pensiero. Quando, invece, incontrò Charles, si affezionò moltissimo a lui. Gli voleva davvero molto bene, soprattutto per quell'ingenuità che lo rendeva tanto buono, ma, iniziata la loro storia, a legarli non era stato una amore reciproco. Rossana aveva ricambiato l'amore di Charles solamente con un gran bene. Si può quindi dire che la coppia Rossana-Charles era stata solamente la necessità di due persone che, da sole contro il mondo, si erano trovate a dover affrontare i loro problemi insieme per riuscire a superarli.
Rossana non aveva mai capito che cosa fosse l'amore, e adesso, invece, di amore ne era stracolma.
Se da una parte questo la spiazzava, dall'altra la rendeva felice come non mai, e quando Rossana era felice si caricava di energia, e così, trasportata dal suo esclusivo ballo rotante, arrivò a casa di Funny in un attimo. Peccato che arrivata alla porta non riuscì a fermarsi.
"Rossana che cosa ci fai qui? Ti sei fatta male?" Funny si era precipitata subito all'ingresso dopo aver sentito quello schianto.
"N-no..s-sto bene.."
"Vieni, ti aiuto ad alzarti!" Allungò una mano verso Sana e la tirò su. "Insomma, perché hai tentato di buttare giù la porta di casa mia?" 
"É stato un incidente.. Il piano era quello di venire a chiederti se ti andava di venire a pranzare con me da qualche parte." adesso Rossana era un po' imbarazzata.
"Ma si certo, andiamo da mio zio. Mamma, papà, io esco. Vado a pranzo con Rossana!"

"Oooh che mangiata." 
"Si, ci voleva proprio. Mio zio fa un sushi buonissimo, non trovi?...Rossana?" Ma Sana era ormai sopraffatta da tutto il sushi che aveva mangiato. "Oh mio dio, ti senti bene?"
"Si si, credo di aver mangiato troppo" riusciva a malapena a parlare da quanto era piena.
"ROSSANA SMETTILA SUBITO DI SBAVARE DAVANTI A TUTTA QUESTA GENTE!" E Funny la colpì con il martelletto di plastica.
"G-grazie..o-ora sto meglio.." Ma Funny continuava a tenere pigiato il martelletto sopra la testa di Rossana, con la faccia un po' scocciata e un po' arrabbiata "Ho detto che sto meglio, puoi anche rimetterlo in tasca a questo punto!" Alle urla di Sana tutti i clienti si girarono a guardarla, e Funny non poté trattenere una risata, seguita poi da quella dell'amica.
"Rossana penso che ora dovresti tornare a casa. Non devi prepararti per la gara di Heric?"
"Oh si hai ragione, me ne ero completamente dimenticata.." sentendo il nome di Heric, si imbarazzò subito. "Però..ecco, vedi...avrei un problemino.."
"Di cosa si tratta?"
"Mi aiuteresti a trovare qualcosa da mettere? Se ti crea problemi per vedere Jeremy non preoccuparti, chiederò ad Alyssa."
"Alyssa è con Terence, e comunque quando ci ho parlato per metterci d'accordo per la gara, ho chiamato Jeremy subito dopo per informarlo, ma mi ha detto che non può venire perché sua nonna é andata a trovarlo e sarebbe ripartita questa sera verso le 18:00 e voleva passarci un po' di tempo insieme, quindi non preoccuparti, sono a completa disposizione!" 
"Grazie Funny, grazie grazie grazie, non so come farei senza di te!" Cascate di lacrime di gioia uscivano dagli occhi di Rossana, che nel frattempo si aggrappata al braccio di Funny.
"SMETTILA DI FARE SEMPRE QUESTI VERSI DAVANTI A TUTTIIII!!" E la colpì di nuovo.

"Rossana, cosa ne pensi di questa?" Funny tirò su una semplicissima maglia senza maniche giallo chiaro. "E magari con questi pantaloncini corti."
"Tu dici? Non sembrerò una bambina?"
"Ma tu sei una bambina, ahahaha."
"Ma che spiritosa, e così io sarei una bambina èh?! Io non sono una bambina, io non sono una bambina, io non sono una bambinaaaaaa!" mentre urlava si era messa a roteare per tutta la sua stanza. "Oooh..mi gira leggermente la testa.."
"Eddai, non prendertela così, non era mica un offesa. Sai Sana..non importa molto il vestito che metterai. Heric non ha mai guardato nessuna come guarda te. Tu gli piaci molto, e non per come appari. Sei l'unica persona che sia mai riuscita ad entrare dentro di lui." il volto di Funny era diventato ad un tratto dolcissimo.
A queste parole Rossana quasi si commosse "Funny.."
"Ehi non fare così, queste cose le sai perfettamente anche da sola"
"Si forse hai ragione.. Mi hai convinta. Metterò quello che avrei messo per un'occasione come questa un qualsiasi giorno."  si buttò nell'armadio e dopo qualche secondo ne uscì con una maglia bianca a maniche corte con scritto "Team Heric", dei semplici pantaloncini, una felpa aperta blu e verde con scritto HERIC nella schiena, una cappello con un H disegnata, una gigantesca mano di gomma con un dito alzato, una trombetta per il tifo in una mano e un fischietto legato al collo. "Cosa te ne pare?" Sana era pienamente soddisfatta.
"Rossana.." E Funny si mise le mani nei capelli per la disperazione.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


"Ehi Alyssa, ecco Funny! Ma...che cosa c'è dietro di lei?" Terence si sporse in avanti per vedere meglio, ma da così lontano non riusciva comunque a capire che cosa stesse seguendo Funny.
"Non lo so tesoro, sembra quasi.." Anche Alyssa si sporse leggermente in avanti per riuscire a vedere meglio: "Sembrerebbe un orso..è possibile?"
"EHIII, CIAO RAGAZZI!" Era l'urlo di Rossana.
"Sana?!" Dissero Alyssa e Terence all'unisono.
"SI, SONO QUI DIETRO!" E li salutò con un braccio da dietro quel gigantesco orso di peluche.
"Scusate il ritardo ragazzi, ma come potete vedere.."
"Oh, tranquilla Funny, siamo arrivati da poco. E poi a noi ci piace anche stare da soli, non é vero cucciolotto?" Alyssa
era diventata tutta rossa.
"Si mia dolce Alyssa." Terence l'amava follemente.
"Dai ragazzi entriamo, tra poco toccherà ad Heric. Rossana, dove pensi di metterlo quell'orso?"
"Vicino a me, ovviamente!"
"Non pensi sia meglio lasciarlo qui fuori? È esageratamente grande!"
"Non ci penso assolutamente. Non vedi che anche nella sua maglia c'è scritto 'Team Heric'?"
"Fai come vuoi, sei sempre la solita testona!" Funny si stava innervosendo.
"Funny, perché Jeremy non è venuto?" Chiese Alyssa.
"Aveva un impegno in famiglia, sua nonna è andato a trovarlo, così abbiamo deciso che andrò a casa sua dopo l'incontro." Si addolcì subito parlando di Jeremy.
"Capisco..dai forza entriamo." Prese Terence per mano ed entrarono tutti insieme nella palestra.

"Sana senti..la prima volta che siamo venuti a vedere gli allenamenti di Heric con il tuo tifo ci hai fatti cacciare..potresti, per favore, controllarti per questa volta?" Cercò di dire queste cose nel modo più tranquillo possibile, ma arrivarono comunque a Rossana come un'offesa.
"Che cosa vorresti dire Terence? Sappi che non ho intenzione di fare troppa confusione per non distrarre Heric!" 
"Si, certo, però ho dovuto sudare per riuscire a strapparti quella trombetta dalla mano e farti lasciare il fischietto a casa!"
"Dettagli Funny." Si mise a ridere Rossana.
"Smettetela, adesso tocca ad Heric!" Li ammonì Alyssa.

Heric era molto agitato. Aveva fatto più riscaldamento del solito e aveva paura di essersi affaticato troppo.
Quando sentì il suo nome dall'altoparlante, capì che era il suo turno di entrare. "Speriamo che vada tutto bene.. Ho faticato tanto per arrivare fino a qui e ora non posso perdere!" 
Prima di entrare, aveva cercato in tutti i modi di svuotare la mente per riuscire a mantenere la calma, e ci era riuscito, fino a che, una volta entrato, non incrociò lo sguardo di Rossana.
"Sana.."
"Oh, Heric.."

In quel momento era come se si fossero letti nel pensiero: Rossana sentì il cuore accelerare e Heric quel calore, cheNsono lei sapeva dargli, impadronirsi di lui.
"No, non posso, devo riuscire a concentrarmi!" E distolse goffamente lo sguardo dagli occhi lucenti di Rossana.
Questo la fece sorridere. 

L'incontro si concluse nel migliore dei modi ed Heric vinse senza troppe difficoltà. Rossana sapeva quanto lui si fosse impegnato nel Karate. Aveva iniziato per riuscire a scaricare tutta la rabbia che aveva dentro e per sentirsi bravo in qualcosa, ma lei non pensava fosse diventato così forte. Guardando il suo incontro, aveva pensato che un giorno Heric sarebbe diventato un campione. "Adesso che gara é finita dovrei andare a parlargli.." Al solo pensiero iniziò ad agitarsi. Era emozionata come non lo era mia stata prima, e senza nemmeno rendersene conto iniziò a camminare verso il retro della palestra. Lì avrebbe aspettato che Heric uscisse per dirgli tutto.
"Sana dove vai?" Chiese Alyssa perplessa.
"Non preoccupatevi ragazzi, devo fare una cosa. Ci vediamo più tardi, voi andate." e se li lasciò alle spalle.
"Funny, Alyssa..credete che stia andando a parlare con Heric?"
"Si Terence, credo proprio di si." Funny sogghignava.
"Dai seguiamola!"
"Eh no caro, dobbiamo lasciargli i loro spazi!" Lo riprese Alyssa.
"Ragazzi scusatemi ma io devo andare da Jeremy adesso. Ci vediamo dopo, va bene? E..Terence..non ti azzardare a disturbarli, mi hai capita?"
"Ehm si, certo Funny, non preoccuparti, ci vediamo dopo!" Rispose Terence imbarazzato.
"A dopo Funny!"
"Ciao Alyssa!"
Quando Funny fu abbastanza lontana, Terence supplicò Alyssa di seguire Rossana. Era troppo felice per loro e non voleva perdersi un momento importante come quello.
"E va bene.." Alyssa non riusciva a dirgli di no quando Terence insisteva così tanto, quindi si incamminarono insieme verso il retro della palestra e si nascosero dietro ai cassonetti della spazzatura per spiare i loro amici, ma ancora Heric non c'era e Rossana era completamente assorta nei suoi pensieri.

"Non ci credo che stia per succedere. E se dovessi sbagliarmi? Si invece io e lui non fossimo fatti per stare insieme? Che confusione. Prima ero così eccitata al pensiero di parlare con lui, e adesso invece ho così tanta paura.."
Si aprì la porta della palestra e uscì Heric. Vedendolo, il cuore di Rossana riprese a battere all'impazzata e in quel momento capì quanto invece ci teneva a lui, e tutti i dubbi vennero spazzati via da quei battiti così forti.
"Heric!" Gli disse lei sorridente.
"Ehi Sana, perché sei qui sul retro?"
"Volevo congratularmi con te. Sei stato molto bravo. Sai..credo che diventerai un campione Heric.." Le brillavano gli occhi.
"Sana...sei così bella..."
"Bhé grazie. Sei molto gentile.." 
"Macché Heric, figurati!" Sorrise ancora. "Devo dirglielo. Devo dirgli quello che provo per lui prima che mi passi il coraggio.."
"Devo riuscire a dirti quanto mi piaci Sana, ma non ci riesco se mi guardi con questi occhi.."

-BOOOOM!-
"Heric, hai sentito anche tu quel rumore?"
"Sarà stato un gatto..qui ce ne sono molti.."
-E fai un po' di attenzione!-
"Un gatto dici? O forse è Terence?" Rossana si stava innervosendo.
"Avrei dovuto capirlo subito." Rispose Heric scoraggiato.
"TEREEEENCE, ESCI SUBUTO DA LÌ!" Piano piano, Terence uscì da dietro il cassonetto affiancato da Alyssa e con l'aria colpevole: "Come hai potuto venire a spiarciii? Come ti sei..ALYSSA?! C'eri anche tu con lui? Vi siete forse messi d'accordo? Ma come avete potu.."
"Sana calmati..." Rossana si sentì afferrare il braccio e in attimo le urla cessarono. Rimase quasi incantata da quel tocco e quella voce familiare.
"Ehm si.." Non riuscì a dire altro.
"Terence, Alyssa, andatevene per favore, devo dire una cosa a Rossana."
"Si, certo Heric!" E si dileguarono in un secondo.
"Senti Sana, io devo parlarti, ma questo non é il momento. Ho appena finito la gara e sono un po' stanco, in più Terence e Alyssa hanno rovinato l'atmosfera, quindi che ne dici se questa sera ci troviamo al gazebo del parco? Dovrei dirti una cosa molto importante.." Aveva uno sguardo così intenso. In quel momento era come se Heric si stesse aprendo completamente a Rossana. Si, era già successo altre volte, ma mai così.
"Si Heric, anche io dovrei parlarti." "Non solo di quello che provo per te, ma anche del viaggio che devo fare con Charles a New York.."  
"Perfetto allora. Adesso devo proprio tornare a casa..ehm..vuoi che ti accompagni?"
"Oh no Heric, non preoccuparti, grazie lo stesso!" Disse lei sorridendo.
"Va bene, allora a dopo Sana!" Anche lui ora sorrideva.
"Si, a dopo Heric!" Rossana ricambiò con un sorriso ancora più intenso di quello precedente.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


"Quella di oggi è stata proprio una bella gara. Heric è molto forte. Peccato che Jeremy se la sia persa." 
Funny stava andando a casa di Jeremy. Da quando si era trasferito a Tokyo, la loro relazione era migliorata, perché adesso potevano passare molto più tempo insieme. In oltre, Jeremy, si trovava bene anche con gli amici di Funny e questo la rendeva ancora più felice.
"Che bello che Rossana e Heric siano riusciti a trovarsi.. Heric ha sofferto così tanto per lei, e anche lei, per colpa mia, ha sofferto da morire per lui.. Sono stata proprio una sciocca.. Finalmente adesso hanno trovato il loro equilibrio.."
"Signorina..mi scusi.."
Funny tornò con i piedi per terra attirata da quel richiamo. Si guardò intorno ma non riuscì a capire da dove provenisse quella vocina esile e triste di bambino.
"Sono qui.."
Funny si girò verso il vicolo alla sua sinistra. La voce proveniva da lì, eppure, inizialmente, non vide niente. "Chissà, forse è questa luce..magari se mi avvicino un po'.." Si avvicinò lentamente e, piano piano, iniziò a distinguere una forma: era un bambino davvero molto piccolo. Si stringeva le ginocchia al petto proprio in fondo a quel vicolo sporco e pieno di cassonetti. 
Funny rimase impietrita: "Che cosa ti è successo, piccolino? Dove sono i tuoi genitori?"
"Signorina..ho perso la mia mamma.. Mi aiuta a ritrovare la mia mamma?"
Aveva una voce così impaurita che il cuore di Funny si sciolse dalla tristezza: "Ma certo.. Forza alzati, prendi la mia mano. Andiamo a cercare tua mamma insieme!" E gli offrì la mano.
Quando il bambino fece per allungare il suo braccio verso la mano che Funny gli aveva offerto, alzò anche il viso che fino a quel momento aveva tenuto abbassato per nasconderlo, e Funny non riconobbe niente di innocente in quell'espressione. 
Cercò di ritirare in dietro la mano, ma non fece in tempo, perché lui l'aveva già afferrata.
"Presa!"
In quel momento, Funny si sentì completamente confusa: "Che cos.."
"PRENDETELA!" Ordinò qualcuno.
Delle braccia forti e potenti afferrarono Funny da dietro per bloccarla. Fece in tempo solo a vedere una figura maschile avvicinasti verso quel bambino e accarezzargli la testa: "Sei stato molto bravo piccolo. Adesso vai pure, qui finiamo noi." Ma, nel frattempo, un terzo uomo le coprì gli occhi con una mano e con l'altra le frugava nelle tasche.
Non sapeva cosa fare, era spaventata da morire..ma forse.. : "AIUTOO! QUALCUNO MI AIUTI, SONO QUIII,
AIUTATEMI!"
"Falla stare zitta!"
Così l'uomo che la bloccava da dietro le disse in un orecchio: "Ehi ragazzina, vedi di fare silenzio se non vuoi farti male!" E si mise a ridere.
"Questa ragazza non ha nemmeno un soldo, che cosa facciamo?"
"Lasciatemi subito! AIUTO!"
"Sta zitta!" 
Si sentì scaraventare atterra e poi più niente.

"Ma..quella laggiù sembra Funny.." 
"Funny!" Ma si voltarono tutti a guardare Heric tranne quella ragazza.
"Che strano, eppure sembra proprio lei.. Vabbè, pazienza, forse mi sbaglio."  Ma si convinse che si trattava proprio di Funny quando la vide di profilo entrare dentro un vicolo.
"Ma che cosa fa?"
Dopo qualche secondo vide un bambino che usciva da quello stesso vicolo e che si stava incamminando verso la sua direzione. Quando si incrociarono, Heric senti un brivido passargli per la schiena. Quegli occhi avevano qualcosa di strano.
Ad un certo punto, gli sembrò di sentire una richiesta di aiuto non troppo lontana, ma c'erano così tante persone in giro che fu facile per lui confondersi. Poi, però, uno strano presentimento lo turbò, così decise di fermarsi per cercare di capire che cosa stesse succedendo.
"Funny..il vicolo..quel bambino così strano..é stata Funny a chiedere aiuto!"
Quel pensiero lo fece raggelare. Si voltò di colpo verso il punto in cui prima aveva visto Funny ed urlò il suo nome, ma quando fece un passo per muoversi, vide quello che gli sembrò l'irreparabile: tre uomini grossi e robusti, con l'aria sporca e pericolosa, che scapparono via, appena usciti da dove, invece, la sua amica era entrata.
"NO, FUNNY!" Urlò Heric.
Si precipitò in quel vicolo, attirando l'attenzione delle persone che passeggiavano tranquillamente.
Trovò Funny distesa e priva di sensi.

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