Zodiac Chronicles: Il Ritorno di Ophiucus

di Jeo 95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

 

Una risata echeggiò nel tempio, mentre colonne di marmo cadevano al suolo e lingue di fuoco si scagliavano addosso agli stendardi di stoffa.

Tutt'attorno, le pareti erano attraversate da pensati crepe e il pavimento di marmo scuro era cosparso di detriti e corpi martoriati.

Una nuova esplosione scosse le fondamenta dell'edificio e, dal fumo provocato, sbucarono tredici figure. Tutte quante atterrarono a distanza di sicurezza dal pericolo, mentre un'enorme figura avanzava verso di loro.

Un enorme serpente si palesò di fronte a loro. Il corpo pieno di ferite e lo sguardo carico d'odio. Dopo diversi metri, si accasciò finalmente al suolo, mentre il sangue tingeva il pavimento di un rosso scarlatto.

- E' finita.- proferì Leo tenendosi una spalla ferita.

- Dobbiamo dargli il colpo di grazia, è troppo pericoloso lasciarlo in vita!- esordì Aquarius, mentre Scorpio cercava invano di calmarla.

- Concordo con lei. E' un pericolo per il Re.- aggiunse Caprico.

Una nuova risata echeggiò e gli spiriti stellari volsero il loro sguardo su Ophiuchus che, stranamente, si stava dissolvendo - Avete dimenticato? Io sono immortale! Potete fermarmi ora ma io tornerò! Tornerò e porrò fine alla vita del Re!-

Prima che gli altri potessero agire, il corpo del serpente esplose e centinaia di piccole luci viola saettarono verso il cielo notturno, dissolvendosi nell'oscurità.

- Abbiamo davvero vinto?- domandò Aries ma nessuno seppe darle una risposta.

Leo mantenne gli occhi fissi sulla volta stellata -Non possiamo far altro che aspettare. La risposta ce la daranno le stelle.-

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Le stelle...

Le osservava con pacato interesse, ammirando la luminosità che quella sera sembrava particolarmente accesa e vigorosa. Quasi accecante.

Era tutto calmo, pacifico, con un lieve venticello a rinfrescare la serata ed equilibrare così la temperatura. Il buio della notte contrastava la luce delle stelle, equilibrando così il rapporto del cielo. Tutto era in perfetto equilibrio, perfino la natura stessa, ed era giusto così. Perché l'equilibrio era la virtù della Bilancia.

Perfino il silenzio della stanza di controllo era contrastato dal gracidare persistente delle ranocchie e del frinire armonico dei grilli.

Non avrebbe potuto chiedere di meglio.

Osservava le stelle cercando di leggervi presagi e profezie, senza però trovarvi alcun tipo di segno. Erano particolarmente silenziose quella sera.

La brezza gli scompigliò i capelli candidi come la neve che gli ricaddero ribelli sugli occhi rossi. Aveva tolto la maschera bianca che normalmente gli nascondeva il viso, così da poter sentire la brezza sulla pelle del viso. Nessuno l'avrebbe visto.

Un campanellino risuonò per tutta la stanza, ed il silenzio che regnava fu completamente spezzato. Veloce afferrò la maschera, si calò un cappuccio sulla testa ed attese.

Un enorme sfera di cristallo appesa al soffitto brillò intensamente, proiettando verso il basso le figura di altre undici persone incappucciate. Dodici, ma i gemelli si contavano come guardiani di una unica casa, quella dei Gemelli appunto.

- Buonasera a tutti voi guardiani.-

Si salutarono reciprocamente con un inchino, e lasciarono che fosse il rappresentate organizzatore del ritrovo a parlare. In questo determinato caso era stato il guardiano della casata del Capricorno ad organizzare la riunione.

- Vi ho chiamati qui per parlare di un fatto strano che ho notato. C'è qualcosa d'insolito nelle stelle, in queste ultime notti.-

Capì che lo strano silenzio delle stelle doveva aver in qualche modo impensierito il guardiano del Capricorno, più di quanto non avesse fatto con lui. Non ci aveva trovato nulla di strano in quel silenzio.

- Ultimamente c'è uno strano allineamento negli astri, una costellazione che non vedevo da molto tempo ha iniziato a formarsi sopra le rovine di quella casata. E la cosa non mi piace.-

Il ragazzo tese le orecchie, improvvisamente più interessato e appena stupito. Quello era qualcosa di cui non si era accorto, anche perché l'equilibrio che percepiva nell'aria non era diverso da quello di ogni giorno.

- Sei sicuro di quello che dici? Quella casata è morta secoli fa! Alcuni di noi non erano nemmeno in carica all'epoca.-

Il guardiano dell'Acquario diceva il vero, ma c'era comunque qualcosa di molto strano in tutta quella faccenda. Coloro che vivevano sotto la guida del Capricorno erano accorti e precisi, non c'era possibilità che il guardiano potesse aver commesso un errore tanto grande.

- Ashuros, puoi controllare la stabilità dell'equilibrio?-

Il ragazzo annuì, immaginando fin dall'inizio che la sua presenza sarebbe stata determinante alla soluzione del problema. Se qualcosa minacciava l'equilibrio, lui di certo l'avrebbe saputo.

Da sotto il mantello estrasse una piccola bilancia dorata, bellissima, ma all'apparenza un semplice utensile. In realtà era una bilancia molto particolare che solo lui poteva e sapeva utilizzare.

Essa aveva il potere di giudicare i criminali, di distinguere realtà e menzogna, e, cosa più importante, poteva prevedere se l'equilibrio fra le dodici case fosse in pericolo e, peggio, stesse per perdere il proprio equilibrio.

Sapeva che per gli altri guardiani ora lui era solo un ombra dalle fattezze umane, così sollevò l'oggetto in aria in modo che tutti potessero vederla.

- Mostrami il tuo giudizio, o mia diletta.-

E come se rispondesse alle parole del suo padrone, la bilancia brillò. Fu una luce talmente intensa che per un attimo nessuno riuscì più a guardare nella direzione del giovane, che assistette invece impassibile allo splendore della sua bilancia. La maschera gli dava discreta protezione.

Quando la luce si affievolì, successe qualcosa che molti dei guardiani, tanto meno Ashuros, ricordava di aver mai visto prima di allora. Altri invece sembrarono preoccupati dagli strani movimenti della bilancia.

Non riusciva a trovare l'equilibrio, barcollando le braccia da una parte all'altra senza riuscire a trovare una stabilità tra i due piattini entrambi vuoti all'apparenza.

Ashuros abbassò il braccio e ripose sotto il mantello la bilancia.

Nella sala calò il silenzio.

- M-Magari è semplicemente rotto.- ma perfino lo stesso guardiano dell'Ariete non credette alle proprie parole.

- Bisogna avvertire il re. Intanto continuate a sorvegliare il cielo, in caso si presentino altri segni di spiacevoli presagi.-

E con quelle ultime parole il guardiano del Capricorno congedò la seduta.

Di nuovo solo, Ashuros si voltò a guardare il firmamento in cerca di qualcosa che rispondesse alle perplessità che l'assillavano.

- Però, il cielo dalla tua stanza è proprio bello.-

Una voce squillante seguita da una risatina attirò l'attenzione di Ashuros, che non si stupì di trovarsi davanti una ragazza più bassa di lui, dai capelli lunghi e biondi, sfumati di rosa sulle punte, alcuni erano legati in un codino laterale più corto.

Ashuros la conosceva fin troppo bene quella ragazza ed ogni volta si ritrovava a sperare che non restasse nelle sue stanze anche dopo la riunione. Sfortunatamente non capitava mai.

- Sei ancora qui?-

Nikki rise divertita al tono distaccato che il ragazzo si ostinava a tenere nonostante tutto, anche quando sapeva perfettamente che se avesse potuto l'avrebbe sbattuta fuori a calci.

- Eh già. Romperti le scatole è diventato il mio passatempo preferito!-

La ragazza balzò elegantemente da un angolo all'altro della stanza sempre accompagnata da un sorriso, fino a raggiungere la grande vetrata che dava sulla volta celeste.

- Osservando bene le stelle, effettivamente qualcosa di strano c'è, non mi stupisce che sia stato proprio il guardiano del Capricorno ad accorgersene, sono talmente precisi da essere quasi noiosi!-

Come se la casata della Vergine non fosse già abbastanza noiosa di per se, le uniche volte in cui poteva dare uno sguardo agli altri mondo c'era sempre un qualche tipo di problema su cui discutere con gli altri guardiani.

Il tempo. I legami. Il cibo. L'equilibrio. Gli sconfinamenti nell'uno o nell'altro territorio. Stupide scaramucce su cui loro dovevano discutere e deciderne gli esiti,

Tutti argomenti a suo avviso noiosi.

L'unica nota positiva in tutta quella faccenda era potersi infiltrare nella stanza di Ashuros e potergli così giocare qualche dispetto, ammirare una vista diversa dal solito e sfogarsi con qualcuno che la lasciava parlare a ruota libera senza mai interromperla, anche se probabilmente nemmeno l'ascoltava. Era un modo come un altro di passare il tempo.

- Vattene.-

Nikki gonfiò le guance con finta offesa, fissando i suoi occhi viola sulla figura del ragazzo, impegnato a trafficare con qualcosa che non riuscì ad identificare.

- Sei cattivo! Io vengo a trovarti e tu mi cacci così? Senza cuore!-

Anche senza quell'esplicita richiesta il suo tempo quel giorno era ugualmente limitato. Doveva avvisare Virgo-sama dell'argomento su cui avevano discusso poco prima con i guardiani.

- Ehi Ashuros.-

- Mmh?- continuava a darle le spalle, ma stavolta fu sicura che la stesse ascoltando.

- Secondo te cosa sta succedendo là fuori? La tredicesima casa sta davvero per risorgere?-

Si bloccò qualche istante, immerso in chissà quali pensieri, e gli ci vollero diversi secondi per risponderle.

- Non lo so.- concluse.- Ma sicuramente nulla di buono.-

- Capisco.-

Nikki si allontanò dalla finestra, guardò ancora il ragazzo armeggiare con qualcosa di indefinito e decise che per quel giorno l'avrebbe lasciato in pace. Ne aveva di tempo per tirargli qualche tiro mancino.

- Be allora io torno nella mia stanza, ci si vede mister equilibrato.-

E l'immagine della ragazza di dissolse, rivelandosi per l'ologramma che era.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Minerva sorrideva estasiata alla vista della principessa distesa sull'enorme letto a baldacchino, inerme e priva di ogni volontà.

Gli occhi della giovane, solitamente allegri e di un acceso color cioccolato, ora erano vitrei e spenti, come se il corpo si fosse trasformato all'improvviso in un guscio senz'anima.

Si passò la lingua sulle labbra impregnate dell'immancabile rossetto nero, mentre gli occhi scuri si accendevano di una luce malvagia.

Aveva strisciato ai piedi del re, lasciva e subdola come soltanto lei sapeva essere. E si era avvicinata alla famiglia reale proprio come il suo padrone aveva ordinato.

Il Re si fidava di lei, le due principesse la vedevano come una sorella maggiore, e nessuno sospettava dei suoi perfidi complotti.

Un sorriso malvagio le nacque spontaneo sulla labbra, pensando a quanto dolore e sofferenza avrebbe portato in tutte e dodici le casate dello zodiaco.

Il grosso pendente che portava al collo brillò, e poco dopo una figura indistinta vi comparve dentro.

- Come procede il piano Lust?-

La donna sentì un brivido eccitato scorrerle lungo tutta la spina dorsale. La voce del compagno era in grado di mandarla in estasi come poche cose.

- Non preoccuparti Wrath, tutto procede secondo i piani.-

Si avvicinò al letto e carezzò i corti capelli color neve della ragazza, sussurrandole all'orecchio parole colme di malizia.

- Brava mia piccola Yukino, riposa il più possibile, dovrai essere pronta e in forze. Perché presto noi porteremo il caos in tutte le casate.-

Ed una risata sguaiata riecheggiò per tutta la stanza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Note Autori*

 

Jeo: Ehilà signore e singori! Buonasera a tutti! Qui Jeo e Smiling in un possibile duplice suicidio con una storia OC in tag!

Dunque, l'idea base di questa storia è stata mia, nata da una discussione con il sopraccitato Smiling sul fatto che il fandom (ma anche il sito in generale) è stato letteralmente prese d'assalto da...... storie, pessime storie.

Mi spiego meglio perché non vorrei risultare troppo antipatica xD

Nelle mie brillanti conversazioni con Smiling, spesso saltano fuori le nuove storie pubblicate su efp nel fandom, specie quelle a OC, e ultimamente ciò che abbiamo visto..... dio non si può descrivere!

 

Non prendetemi per presuntuosa e non offendetevi troppo, ma c'è un limite al numero di storie TUTTE UGUALI E MONOTONE che si possono pubblicare... oltretutto grammaticalmente scorrette e/o contro il regolamento del sito -.-

Per carità, io non sono bravissima a scrivere, ma come vedete una trama diversa dalle solite e qualche nozione utile di grammatica bastano a rendere una storia quantomeno interessante e piacevole da leggere, soprattutto rispettando le regole del sito.... questa cosa, tra trama e scrittura, io e Smiling l'abbiamo fatta in due giornate eh, non in chissà quanto tempo per dio....

Piuttosto che aver fretta di pubblicare comunque, pensate bene a quello che volete scrivere e rileggete BENISSIMO ciò che scrivete e le regole del fandom.

 

Potreste ribattere con “ma voi siete in due”.......ok, MA SMILING FA QUESTE COSE DA SOLO E DI STORIE NE HA FATTE UN SACCO E SONO TUTTE BELLISSIME E SCRITTE IN UN ITALIANO PERFETTO!!

Quindi per favore basta farmi sclerare! Che poi mi accanisco su Smiling povero u.u Datemi qualcosa di decente da leggere/ a cui partecipare vi prego!!

Sono dell'idea che tutti possano srivere belle cosa, ma serve IMPEGNO! Non solo voglia di avere recensioni! Ho ancora un po' di fiducia nel mondo, non deludetemi!

 

Smiling: suo sfogo a parte (ne aveva bisogno) vorrei passare ora alle regole per poter partecipare (e sì, questa è la mia seconda fic ad oc in due giorni ahahahahahahah)

 

Jeo: Ne avevo moooolto bisogno u.u scusami eh! Quattro fic uguali una dietro l'altra mi hanno stesa u.u

 

Smiling: Tre ma va beh XD passiamo alle regole/spiegazioni


1) gli oc saranno selezionati personalmente da noi, non c'è una quota minima/massima perciò potremmo anche accettarne uno solo. se non ci soddisfano, li rispediamo al mittente

2) chi dovesse scegliere gemelli, otterrà un gemello spirituale che servirà solo in determinate situazioni (QUINDI NON CREATE VOI IL GEMELLO MA NOI)

3) potrete usare solo la scheda che INVIEREMO NOI TRAMITE MP!

4) Siate non originali, DI PIÙ!
4 b) Non solo nel carattere ma anche nell'aspetto jesus christ!
4 c) e con i poteri, pensate fuori dagli schemi anche se ci sono limiti!

5) Gli OC potranno morire quindi non state a lamentarvi o a elemosinare salvezza dei vostri OC

6) Le iscrizioni resteranno aperte per alcuni motivi tra cui: se lasciate l'oc e poi svanite nel nulla, lo uccidiamo/rimpiazziamo

7) Non avrete più possibilità per inviare l'oc perciò il primo tentativo è ciò che vale

8) NELLA RECENSIONE VANNO INDICATI: SESSO E CASATA DELLO ZODIACO A CUI SI APPARTIENE, CHI NON LE METTE, NON VERRA' DEGNATO DI RISPOSTA

9) Potreste essere così gentili da non andare tutti nella stessa casata?

10) Questo è più avviso per voi, la casa che sceglierete influenzerà poi il potere che sceglierete! quindi scegliete con saggezza u.u
Per capire meglio eccovi le casate con affianco i tipi di magie che potrete scegliere, ovviamente potrete usare delle varianti ma sempre secondo questo schema:

- Leone: fuoco

- Acquario: acqua

- Bilancia: gravità e aria

- Gemelli: trasformazione e modifica del corpo, take over

- Toro: potenziamento

- Capricorno: poteri mentali

- Serpente oscurità

- Sagittario: armi da distanza

- Pesci: evocazione

- Scorpione: terra

- Ariete: protezione e difesa

- Vergine: sigilli e simili

- Cancro: armi da corpo a corpo

 

11)mmmm non mi viene in mente altro...

12) che inizi il raccolto!

 

 


A presto!

Smiling & Jeo

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

 

Il freddo. Probabilmente una delle cose peggiori in natura. Le piante morivano, molti animali svanivano nel nulla per andarsene in letargo e la neve rendeva difficili gli spostamenti.

Eppure molta gente amava le temperature basse. I bambini giocavano innocentemente con la neve, le persone non si lamentavano quasi mai nel doverla rimuovere dai tetti e alcuni folli avevano addirittura deciso di costruire dei villaggi nelle regioni più fredde, dove l'inverno sembrava non avere mai fine.

Sbuffando, spostò un grosso masso per poi sistemarsi meglio la sua sciarpa bianca dalle frangette verdi fin sotto al naso. Quel posto era freddo e nel caos più completo, una combinazione davvero orribile... ma in fondo era pur sempre un'antica grotta lasciata in disuso per centinaia d'anni.

La piccola figura si scrocchiò le nocche delle mani e, afferrando un masso grosso il doppio di lui, lo sollevò senza problemi, lanciandolo a pochi metri di distanza.

-Avrei dovuto portare dei guanti...-

Il tono della voce era calmo e leggero, sembrava quasi che stesse facendo qualcosa di assolutamente normale e per nulla fastidioso. Inoltre, chiunque sarebbe rimasto senza parole nel vedere un bambino di appena quattordici anni spostare a mani nude dei pezzi di roccia più grossi di lui.

Dopo aver tolto l'ultimo masso, il giovane si diede dei colpetti sulla giacca invernale nera, pulendosi dalla polvere, ripetendo poi lo stesso procedimento per i pantaloni grigi e gli scarponi del medesimo colore della giacca.

Lentamente, riprese in mano una torcia che aveva acceso prima di addentrarsi la dentro, illuminando così i corti capelli argentei, che però mandavano riflessi biondi, e i suoi occhi di un verde tendente al grigio.

Iniziò a camminare lungo quella grotta, sbucando poi in una caverna enorme, al cui centro sorgeva un antico tempio ormai fatiscente e consumato dal tempo. Gli occhi socchiusi del ragazzo si posarono sul laghetto che circondava quella costruzione e notò i resti di un ponte di marmo che collegava la riva con l'isoletta solitaria.

-Bene, sono arrivato.- si disse il giovane, avvertendo poi una strana sensazione lungo la schiena. Voltandosi, non poté fare a meno di sospirare -Uff... alla fine mi hanno trovato...-

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

I giorni che seguivano una riunione erano un'arma a doppio taglio. Erano vantaggiosi in quanto i vari guardiani risultavano impegnati con i loro affari e quindi impossibilitati a contattare gli altri se non per motivi davvero urgenti e questo era proprio il lato svantaggioso della questione.

Per uno che adorava cose come il silenzio e la tranquillità, essere disturbato di continuo non era proprio il massimo e Ashuros sapeva benissimo che una certa persona adorava andare da lui per dargli fastidio.

Tuttavia erano già passati quattro giorni dalla riunione indetta dal guardiano del Capricorno e nessuno era andato da lui né aveva richiesto la sua assistenza.

-Forse hanno deciso di non interrompermi più.- ipotizzò Ashuros sorprendendosi di quella situazione.

-Guardiano Ashuros, è richiesta la sua assistenza per una questione legata alla Casata dello Scorpione.- annunciò una voce risuonante in tutta la camera.

Ashuros era un amante del silenzio e le poche volte che lo infrangeva, poteva scommettere quel che voleva, il destino gliela faceva pagare.

-Qual'è il problema?- domandò il ragazzo destreggiandosi con un piccolo oggetto tra le mani.

-La guardiana della Casata dello Scorpione è andata sulla terra senza permesso. Deve riportarla immediatamente nel Mondo degli Spiriti Stellari.- spiegò la voce, interrompendosi poi di colpo.

Senza fiatare, Ashuros si alzò in piedi e gettò il piccolo oggetto sotto al suo letto, uscendo poi dalla stanza da letto. Gli abiti bianchi e neri, simbolo dell'equilibrio, vennero illuminati dalla luce del Sole e l'albino si godette per qualche secondo quel tepore.

La sua maschera, completamente bianca, era contrapposta a degli stivali neri come la pece, mentre la maglietta senza maniche dal colletto alto, aderente al suo fisico scolpito, aveva il lato destro nero dai bordi bianchi e quello sinistro bianco dai bordi neri. Stessa cosa valeva per i pantaloni larghi che coprivano perfino i talloni, rovinandosi a contatto col pavimento, ma al ragazzo non importava moltissimo di quello. Quegli abiti gli piacevano così com'erano.

A passo regolare, si diresse verso la zona sottostante rispetto ai suoi alloggi, dove si trovavano i vari discepoli di Libra-sama. Passando in mezzo a quelle persone, si guardò attorno, come alla ricerca di qualcuno “Daisy dovrebbe essere tornata, eppure non la vedo da nessuna parte”.

Finalmente, raggiunse due colonne di marmo bianco, decorate con simboli dorati, con un arco del medesimo materiale su cui era inciso il simbolo della Bilancia. Facendo un cenno ad un umo lì vicino, questi attivò le colonne con una formula magica e lo spazio compreso tra di esse divenne completamente bianco.

Ashuros lo attraversò senza timore, ritrovandosi in una radura piena di fiori e circondata da diversi alberi secolari. Uno dei vantaggi di andare di andare sulla Terra era che poteva ammirare la vera natura, non quella ricreata artificialmente nel suo mondo che, per quanto bella fosse, non era di certo paragonabile all'originale.

-Guarda un po' se non è Ashuros!- esclamò una voce femminile alle sue spalle. L'albino si girò prontamente, individuando una ragazza in piedi su una grossa roccia che lo fissava con un sorriso stampato sul viso.

Era più bassa di lui, un metro e sessanta circa, e il fisico era ben proporzionato all'altezza, con un seno né troppo grosso né troppo piccolo. 'Equilibrato' avrebbe detto Ashuros. Era magra e la carnagione era abbastanza chiara, cosa che faceva risaltare di più i lunghi capelli rosso ramato mossi, che le arrivavano fino a metà della schiena, e i grandi occhi verdi come le foglie degli alberi che li circondavano.

Indossava una canotta nera attillata e sopra ad essa una maglia più larga, a maniche corte, a strisce arancioni chiare e scure che le lasciava scoperte le spalle. Le gambe erano fasciate da dei jeans neri elasticizzati ma solo una gamba era coperta fino alla caviglia, mentre l'altra era coperta fino a metà coscia. 'Per nulla equilibrato' avrebbe detto Ashuros.

Ultimi elementi del suo vestiario erano degli anfibi neri alti che le arrivavano poco sotto alle ginocchia. Con agilità, saltò giù dalla roccia e si avvicinò al ragazzo, salutandolo con una mano, mostrando così la voglia a forma di fiore che aveva sulla mano destra.

-Cosa fai qua sulla Terra?- domandò la ragazza.

-Sono venuto a riportarti nel nostro mondo, Akane. Sei partita senza permesso e...- ma il ragazzo smise da solo di parlare, notando che la rossa gli stava facendo il verso mimandolo con le mani.

-Bla bla bla... quante storie solo perché sono venuta qua sulla Terra! Il mio compagno è sgattaiolato di nuovo fuori e non dite nulla?-

-I membri della tua Casata sono sotto la tua responsabilità ma tu sei una guardiana e non puoi agire di testa tua.- spiegò Ashuros conscio del fatto che non sarebbe servito a nulla. Se un suo compagno era in difficoltà o comunque non sapeva dove fosse, niente poteva fermare quella ragazza e se la conosceva abbastanza bene...

-Allora aspettami finché non lo trovo, ci metterò pochissimo!- disse Akane sorridendo.

-Hai almeno una mezza idea di dove sia?- chiese giustamente l'albino guardandosi attorno.

-Ho percepito la sua presenza in questa zona ma con tutta questa natura così viva non riesco a concentrarmi a dovere.- spiegò la ragazza dandosi un leggero pugno sulla testa.

Appunto...

-So che non apprezzi l'aiuto degli altri, ma in questo caso è meglio chiedere a qualcuno.- propose Ashuros inoltrandosi nella foresta.

-Qualcuno? Qualcuno chi?- domandò Akane. In teoria quei due erano gli unici abitanti del Mondo degli Spiriti Stellari. Chi poteva aiutarli in quel posto?

-Uno degli altri guardiani e sono abbastanza sicuro che lo troveremo durante la sua meditazione.- spiegò l'albino, procedendo a passo sicuro verso un grosso albero poco lontano.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Sulla terra era inverno, il periodo dell'anno che preferiva in assoluto. Nel loro mondo non nevicava, e tutta la neve presente era creata artificialmente per rendere la vita un po' meno monotona.

Neren rimase ferma su un pino per diversi minuti, lasciando che il freddo pungente dell'inverno artico le carezzasse la pelle abbronzata. Il viso costellato di efelidi era disteso in un'espressione rilassata, e le labbra esangui delineavano un piccolo sorriso compiaciuto.

I capelli verde scuro danzavano nel vento, scompigliando il particolare taglio asimmetrico che portava, corti a destra e lunghi fino alla vita sul lato sinistro, tenuti legati in una morbida treccia. Alcuni ciuffi le ricadevano ribelli sul volto, nascondendole gli occhi chiusi.

-Ooooohi Neren!- una voce la risvegliò dalla sua tranquillità. -Quanto ancora hai intenzione di restare su quell'albero a dormire?! Dobbiamo finire di raccogliere quei dati per Gemi-sama e Mini-sama, non posso fare tutto io!-

Neren aprì gli occhi color rosa antico, puntandoli sulla figura che dal basso richiamava la sua attenzione.

Una ragazza, identica a lei, vestita con la stessa tunica lunga fino a metà cosca, nera e rifinita d'argento, attillata ma dalle maniche ampie. La stessa cintura grigio fumo le stringeva alla vita, così come un paio di pantaloni neri attillati le fasciavano le gambe lunghe e atletiche. A concludere il tutto un paio di stivaletti con poco tacco sempre neri, ed un mantello nero ornato d'argento che le fasciava le spalle, fornito di cappuccio con cui nascondeva il viso. Un viso identico al suo.

L'unica differenza fra loro erano i colori sbiaditi della sé stessa a terra, più chiari rispetto all'originale.

-Vuoi calmarti Renne? Abbiamo ancora tempo!- Renne sbuffò.

Neren si calò il cappuccio sul viso, scendendo dall'albero con un agile balzo. Sembrava quasi un gatto. Fronteggiò la gemella con un sorriso aperto e rilassato in volto, in perfetto contrasto con l'espressione severa dell'altra.

-Cosa ci manca?-

Renne prese da una tasca interna del mantello un piccolo foglietto bianco tutto stropicciato, altro non era che la lista della spesa di Gemi e Mini.

-Dunque, un campione di neve artica c'è.- e lo spuntò -Abbiamo preso tutto quanto, manca soltanto una foglia presa da un albero secolare e siamo a posto!-

Neren annuì. -Forza allora, prima finiamo, prima smetterai di darmi il tormento e potrò andare a trovare i miei genitori-.

Renne annuì sorridendo, facendo si che un portale dimensionale si aprisse per loro in direzione della foresta più vicina ed attraversandolo senza alcuna esitazione. Neren invece si fermò un secondo, percependo nell'aria alcune strane vibrazioni.

-Quante persone in visita al mondo umano oggi.- e con un sorriso ferino entrò anche lei nel portale.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Nikki sbuffò annoiata, fissando il soffitto stellato della sua stanza. Senza Ashuros da tormentare non c'era niente di divertente da fare.

Se soltanto Virgo-sama le avesse dato il permesso di uscire...

Per motivi a lei ignoti, al guardiano della Vergine era assolutamente vietato lasciare la stanza della purificazione, o come la chiamava lei, uno spazio angusto che ricordava tanto una prigione.

Molti degli altri guardiani avevano avuto possibilità di scelta se ricoprire o meno quel ruolo, a lei era semplicemente toccato in quanto custode di un particolare potere che nasceva soltanto nei guardiani. O almeno questo le avevano raccontate le anziane che vivevano nel palazzo.

L'unica sua consolazione era stata quella di aver potuto vedere degli uomini, contrariamente a molte altre ragazze della sua casata. Non c'erano uomini nella loro casata, e siccome i contatti con membri appartenenti ad altri segni erano vietati, fatta eccezione per pochi casi, a lei era stata concessa la grande fortuna di poter vedere esponenti di sesso maschile in carne ed ossa.

Ok, erano semplici ologrammi, ma era sempre meglio di nulla.

Provò a dormire prima dell'incontro con Virgo-sama, conscia che avrebbe dovuto lanciare qualche incantesimo che probabilmente l'avrebbe stremata. Ma non ci riuscì.

Si alzò di scatto e la lunga gonna azzurra volteggiò a destra e sinistra, lasciando nude le gambe snelle e longilinee, complici anche i due profondi spacchi laterali. I capelli biondi dalle punte rosa le ricaddero sulle spalle, con il codino laterale che svolazzava ovunque mentre si stiracchiava le braccia stese verso l'alto.

Se nemmeno con il sonno riusciva a scacciare la noia di quella giornata che sembrava non passare mai, allora vi era un'unica soluzione per far si che il tempo passasse più in fretta: trasportarsi nella stanza di Ashuros come ologramma e curiosare un po' in giro prima del suo ritorno.

Fra tutti i guardiani quello della Bilancia era senz'altro il più misterioso e taciturno, per cui perlustrando la sua stanza avrebbe potuto carpire tutti i segreti che nascondeva dietro quella maschera bianca, la facciata d'impassibilità, ed il suo maniacale interesse per “l'equilibrio”.

Magari alla fine avrebbe scoperto che anche lui era un uomo come tutti, e non si sarebbe stupita di trovare uno scatolone di riviste strane nascosto sotto il letto. Un amplio ghigno le deformò il volto ed una luce maliziosa le luccicò negli occhi viola.

Si concentrò, come tante volte aveva fatto ormai nella sua vita, ed in un lampo fu nella stanza di Ashuros. Tutto silenzioso e sistemato in un ordine quasi maniacale, con la sola mancanza del proprietario di stanza.

Si sfregò le mani, pregustando il momento in cui avrebbe scoperto qualcosa di piccante sul guardiano della Bilancia. C'era solo un unico problema.

-Come cavolo faccio a frugare qui in giro? Sono solo un ologramma.- a quel piccolo inconveniente non aveva proprio pensato. Poi ebbe l'illuminazione.

Dalla lunga manica che le fasciava il braccio a partire dal gomito estrasse una particolare penna gialla, sulla cui sommità era impresso il simbolo della Vergine.

L'aprì, iniziando a tracciare nell'aria alcune scritte in una lingua talmente antica che solo qualche saggio ancora conosceva, e che lei aveva dovuto imparare per poter destreggiare la magia del guardiano della Vergine. Perché era su quella lingua che tutta la loro casata si basava.

Quando finì di tracciare le scritte ammirò per un secondo soddisfatta il suo lavoro. Ripose la penna dentro la manica e pregò che l'incantesimo funzionasse.

-Speriamo in bene.- infilò il braccio all'interno delle scritte, che brillarono più intensamente per un istante. Sentì un fastidioso pizzicore avvolgerle l'arto intero, per poi dissolversi assieme al bagliore e alle scritte nell'aria.

Si fissò il braccio per qualche istante, cercando di verificare se l'incantesimo avesse funzionato o meno. Non riuscendo a capirlo con gli occhi decise di fare una prova.

Si avvicinò al comodino che fiancheggiava il letto, e vedendo una abatjour poggiata li sopra provò ad afferrarla. Ci riuscì.

Sorrise, e fece lo stesso procedimento con l'altro braccio.

Una volta assicuratasi di avere entrambi gli arti funzionanti, Nikki riprese la sua ricerca nella stanza di Ashuros. E cominciò proprio da sotto il letto.

“Vediamo cosa nasconde...” ma non trovò nulla di ciò che cercava.

Tutto ciò che trovò fu un cubo colorato formato da tanti piccoli cubi.

-E questo? Non è certo qualcosa di compromettente!-

Delusa dal fallimento di tutte le sue speranze, Nikki si rigirò disinteressata il cubo fra le mani, scomponendo le varie facce in modo da spargere i colori e togliere così equilibrio alla forma. Probabilmente dopo questo Ashuros l'avrebbe bandita dalla sua stanza per sempre.

Riprovò anche a ricomporlo un paio di volte, ma senza successo, al che divenne il suo unico scopo tentare di rimettere a nuovo quello strano cubo che, in poco meno di un paio di minuti, la stava già facendo perdere la testa.

-Ahhhhhh ma come cavolo si fa?!-

Si buttò all'indietro lasciandosi cadere sul morbido letto della Bilancia, battendo i piedi peggio di una bambina capricciosa.

-E tu chi sei?-

Il sangue di Nikki si gelò. Alzandosi di scatto voltò veloce il capo a destra e sinistra, cercando di individuare la voce che l'aveva sorpresa nella stanza di un altro guardiano. Se Virgo-sama l'avesse saputo non sarebbe certamente finita bene. Si guardò attorno varie volte, senza però trovare la fonte di quella voce. Che avesse immaginato tutto?

-Perché sei nella stanza di Ashuros-san?-

Sobbalzò, stavolta individuando il punto da cui la voce aveva parlato, e ciò che vide la spiazzò completamente. Da quando i pipistrelli di peluche potevano parlare?

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Finalmente era arrivato il suo momento. Si era allenato duramente per moltissimo tempo e gli altri lo avevano trovano meritevole quel titolo.

Meritevole del titolo di guardiano della Casata del Capricorno.

La sala era gremita di persone, tutte con indosso un mantello cerimoniale con il simbolo del Capricorno ricamato si di esso.

Il lungo tappeto rosso sembrava infinito ma poteva già vederli. I dodici guardiani delle casate. Undici di essi erano seduti più indietro rispetto ad un uomo anziano, seduto in cima alla breve scalinata ove terminava il tappeto rosso.

Giunto d'inanzi a lui, si inginocchiò con maniera calma e composta, salutandolo con tutti gli onori, venendo ricambiato prontamente.

-Lance...- iniziò l'uomo, incrociando il suo sguardo con quello del ragazzo inginocchiato davanti a lui -... il tuo cammino è stato lungo ma ora nulla ti si pone davanti come ostacolo. Sei stato un ottimo allievo e sono fiero di essere stato il tuo maestro-.

Il ragazzo piegò il capo in segno di assenso e rispetto, senza pronunciare alcuna parola.

-In quanto guardiano del Capricorno attuale, con la benedizione di Caprico-sama, ti nomino nuovo guardiano. Ora, sei tu il maestro!-

-Ma...!-

-Mae...o!-

-Maestro?!-

Lance riaprì di colpo gli occhi, soffermandoli sulla giovane ragazza di fronte a lui, il cui sguardo era decisamente preoccupato.

-Perdonami Alexis, ero preda dei miei pensieri.- si scusò Lance, passandosi una mano tra i corti capelli castano scuro -Possiamo riprendere con la pratica-.

La giovane di fronte a lui annuì e, dopo aver incrociato le gambe, chiuse gli occhi celesti ed iniziò a concentrarsi. Dopo qualche secondo, un debole bagliore viola la circondò e la ragazza si sollevò dal terreno, portandosi alla stessa altezza di lance, il cui bagliore era decisamente più potente.

Lance annuì soddisfatto scrutando la sua allieva e il potere che affluiva in lei. Aveva diciotto anni ma era molto più alta delle sue coetanee. La carnagione chiara si abbinava bene agli occhi chiari e ai lunghi capelli biondi dalle sfumature castane.

Indossava una maglietta nera con le spalline, con la scritta 'Crash' in bianco sul petto, dei pantaloncini corti in jeans, leggermente sfilacciati, e delle scarpe da ginnastica bianche. Dietro di lei, appoggiata sull'erba, vi era una spada racchiusa nel suo fodero di pelle marrone.

Il ragazzo, in perfetto silenziò, smise di levitare e si alzò in piedi, elevandosi in tutti i suoi centottantacinque centimetri di altezza. Il fisico asciutto dalla muscolatura abbastanza delineata era coperto da una camicia rossa a maniche corte, un paio di jeans neri e delle scarpe di cuoio del medesimo colore. Al polso destro indossava anche un orologio con cinturino nero.

Alzando lo sguardo verso il cielo, si beò per qualche secondo della luce e si tolse per un attimo gli occhiali da sole, mostrando i suoi occhi ambrati che, uniti alla goccia d'ambra appesa al collo grazie ad una cordicella di cuoio, risaltavano sulla carnagione abbronzata del ragazzo.

Si passò una mano sulla cicatrice che gli attraversava la parte superiore dell'avambraccio sinistro, salvo poi girarsi verso un determinato punto. L'enorme albero secolare era alle sue spalle e aveva percepito distintamente due entità in avvicinamento.

Grazie ai suoi poteri, capì subito di chi si trattava e sorrise tranquillamente nel vedere Ashuros e Akane sbucare dal bosco, benché fosse sorpreso di vedere l'albino fuori dalla sua casata.

-Alexis, possiamo smettere qui per oggi.- proferì Lance girandosi di poco verso la ragazza alle sue spalle che, dopo aver riaperto gli occhi, annuì e si alzò in piedi, affiancandolo.

-Salve Lance, guardiano della Casata del Capricorno.- disse Ashuros fermandosi di fronte al ragazzo, venendo subito imitato da Akane. Lance li salutò alla stessa maniera e, solo quando ebbe finito, Alexis salutò i due guardiani.

Vi erano alcune regole nel mondo degli Spiriti Stellari e, per quanto fosse manesca, testarda e spensierata, non aveva intenzione di rompere quelle poche regole.

-Come mai sei qui?- domandò a bruciapelo Akane alzando un sopracciglio e credendo che fosse l'unica a cui spettava un rimprovero se se ne andava in giro senza permesso.

-Noi membri della casata del Capricorno abbiamo un permesso speciale. Durante le nostre sessioni di meditazione possiamo venire sulla Terra per concentrarci al meglio in mezzo alla natura.- spiegò Lance, spostando lo sguardo su Ashuros -Immagino che tu non sia qua per una sessione-.

-Indovinato.- tagliò corto l'albino indicando Akane -Un membro della sua casata è in questa zona ma non riesce a trovarlo, potreste aiutarla?-

Lance annuì e disse -Alexis, dammi una mano, sarà di aiuto per il tuo addestramento-.

I due si sedettero nuovamente a terra e si concentrarono, iniziando a focalizzare tutta la vita intorno a loro, riuscendo via via a individuare solo alcune determinare auree. Dopo pochi minuti, percepivano solo Ashuros, Akane e un ragazzo a diversi metri di profondità.

-E' sotto terra?- si chiese Alexis leggermente sorpresa -Degno della casata dello Scorpione!-

-Sarà alla ricerca di altri tesori antichi! Questa mania non la perderà mai.- sbuffò Akane posando una mano a terra -Ora che so che si trova sotto terra... posso capire da dov'è arrivato...-

Dopo pochi istanti si rialzò in piedi -C'è una grotta non molto lontana. Vado, lo prendo e torno-.

Ashuros annuì e rimase insieme a Lance e Alexis mentre Akane scattò a tutta velocità verso la grotta da lei individuata. Le ci vollero pochi minuti per trovarla e, quando la raggiunse, vide un bambino dalla carnagione molto pallida uscire da essa, con un baule tenuto sopra alla testa.

-Hazumi!- esclamò Akane avvicinandosi al bambino che vedendola posò a terra il baule, mettendosi dietro ad esso -Sei di nuovo venuto sulla Terra alla ricerca di manufatti e tesori?-

-Io... sì...- bofonchiò il ragazzino visibilmente imbarazzato, dato che aveva anche volto lo sguardo verso la grotta piuttosto che incrociarlo con la sua compagna.

La giovane sospirò, scompigliandogli i capelli con una mano -Lo so che ti manca e che vuoi continuare a fare quello che facevi con lei, ma almeno avvisami quando te ne vai, ok?-

Hazumi arrossì e annuì in silenzio, cercando riparo nella sua sciarpa, facendo così ridere Akane che, avviandosi verso il punto dalla quale era arrivata, disse -Su muoviamoci, o quel brontolone di Ashuros mi farà addormentare a suon di rimproveri!-

Pochi minuti dopo, erano tutti e cinque all'ombra del grosso albero secolare.

-Ti ringrazio per l'aiuto.- disse Ashuros notando che Akane non sembrava intenzionata a imitarlo. Era davvero testarda in certe cose ma Lance non ci badò affatto -Nessun problema, sono sempre disposto ad aiutare dei compagni-.

Dopo dei brevi saluti, Akane e Hazumi svanirono in un portale creato per loro e lo stesso fece Alexis, mandata avanti da Lance stesso che, rimasto solo con il guardiano della Bilancia, chiese -Immagino che tu voglia chiedermi qualcosa riguardo a quella casata...-

Ashuros scrollò le spalle -Veramente non sono molto interessato... ma volevo sapere come hai fatto ad accorgertene. A me sembra tutto in perfetto equilibrio-.

-Noi del Capricorno abbiamo un legame più spirituale con le stelle... certe cosse le percepiamo sulla pelle e fidati, questa sensazione non mi fa presagire nulla di buono...-

L'albino annuì, notando che il tono di voce di Lance era diventato quasi freddo, la questione era seria.

-Allora tornerò nei miei alloggi... ho come l'impressione che qualcuno vi sia entrato senza il mio permesso.- ed entrò in un portale apparso in quel momento, lasciando Lance alle prese con i suoi pensieri.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

La casata del Leone era senz'altro la più vivace e movimentata fra tutte le casate dello zodiaco, complice anche che il loro capo non era certamente il miglior esempio di diligenza e buon senso.

Nonostante tutto però era anche la casata che più di tutte era vicina alla famiglia reale, e che lo sarebbe stata per tutto il regno dell'attuale re.

Era una bella giornata, di quelle soleggiate e tranquille che tanto amava assaporare di tanto in tanto il pacato guardiano del Leone.

Takamoto Yato non era famoso per la sua curiosità ed esuberanza, quanto per essere il membro della casata più freddo ed indifferente, nonché la persona più affidabile fra tutti loro. Non aveva mai deluso nessuno che gli avesse chiesto aiuto.

Era nel giardino del palazzo del Leone, a gustarsi la giornata soleggiata ed il momentaneo periodo di riposo dai doveri di guardiano. In quattro giorni non c'erano state altre riunioni, nessun contatto dagli altri, e la cosa non gli dispiaceva per nulla. Voleva soltanto gustarsi la quiete di quel momento.

-Y-Yato-san, Leo-sama vuole parlare.-

Aveva pensato troppo presto.

Con uno sbuffo, Yato si alzò, sovrastando la minuta cameriera con il suo metro e ottanta ed il suo fisico leggermente muscoloso ed allenato.

Liquidò la giovane cameriera con un solo eloquente sguardo dei suoi bellissimi occhi blu profondo, spazzolandosi i pantaloni beige che indossava e la camicia rossa legata alla vita per rimuovere i residui di terra e foglie secche. Non si preoccupò della maglietta bianca dalle maniche arrotolate, leggermente strappata sul fondo e consumata.

Si sistemò la fascia rossa che gli teneva indietro i capelli neri e dopo un'ultima controllata per essere sicuro di non presentarsi davanti a Leo-sama in condizioni troppo critiche. Se fosse stato chiunque altro non ci sarebbero stati problemi, ma con il suo maestro era tutta un'altra storia.

Arrivò in pochi minuti davanti alla stanza di Leo, e bussò con energia per far si che lo sentisse. Nessuna risposta.

Yato allora aprì piano la porta, credendo che il maestro non l'avesse sentito perché impegnato in chissà quali importanti affari.

-Leo-sama, è permesso?-

-O MIA ADORATA LUCY-CHAN!-

La scena che si presentò agli occhi del ragazzo fu qualcosa di sconvolgente e traumatizzante, qualcosa a cui nessuno vorrebbe, né dovrebbe, assistere mai in tutta la sua vita.

Gli importantissimi impegni che trattenevano Leo-sama dall'aprirgli la porta altro non erano che dichiarazioni d'amore fatte al cartonato a grandezza naturale della principessa Lucy.

-MA NON PREOCCUPARTI MIA DOLCE YUKINO-CHAN, NE HO ANCHE PER TE!-

E anche a quello della principessa Yukino.

-O mie Dee! Mie Muse! Mie adorate principesse! Il vostro Leo vi coccolerà come nessun altro!- e mentre diceva quelle parole dispensava baci ad entrambi i cartonati. Una scena davvero patetica se consideriamo che quello era il capo della casata del Leone.

Yato si lasciò andare ad un sospiro. Quello che faceva Leo-sama con i cartonati delle principesse non era affar suo, anche se credeva non fosse cosa lecita immaginare di portarsi a letto le figlie del re.

-Leo-sama...-

-Oh Lucy-chan!!-

-Leo-sama...-

-Yukino-chan!!-

Una vena nervosa pulsò sulla fronte del ragazzo, che però si mantenne calmo e composto. Tossicchiò un paio di volte, a tono sempre più alto, e finalmente ottenne l'attenzione del suo maestro.

-Oh Yato!- in fretta e furia Leo tentò di sbarazzarsi dei cartonati e cercando di riprendere un po' il contegno. -D-Da quanto sei qui?-

-Da un po' Leo-sama.-

Le guance del maestro di tinsero d'imbarazzo, ed un sorrisetto mesto si fece largo sulle labbra dell'uomo in smoking. -Hai visto tutto?-

Il silenzio di Yato fu più che eloquente. Per spezzare la tensione creatasi, e bloccare le lacrime disperate del suo maestro, il ragazzo decise di parlare di questioni più importanti.

-Mi ha fatto chiamare Leo-sama?-

Leo diventò improvvisamente serio, ricomponendosi in un istante ed irradiandosi di quell'aura maestosa che tanto affascinava l'allievo sin da quando lo conosceva. Era quello il maestro che tanto ammirava e di cui andava fiero.

-In verità si, avrei una missione speciale per te Yato.- il tono era serioso, quasi preoccupato, il che fece intendere al ragazzo che qualunque cosa dovesse affidargli, era una questione della massima importanza.

-Qualunque cosa per voi.- non amava prendere ordini, ma quando a darli era Leo allora tutto cambiava.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Nikki batté le palpebre un paio di volte ancora, cercando di realizzare ciò che le si presentava davanti, ancora incredula e stordita.

Un pipistrello di peluche le stava parlando. Nemmeno lei che stava vivendo quella situazione riusciva a crederci.

-Allora?-

Il pipistrello rincalzò la domanda, ed allora Nikki si riprese con un sussulto.

-Ehm... io...-

-Non è che sei una ladra vero? Oppure sei qui per fare del male ad Ashuros-san?-

-Eh? Nono io...-

-Allora sei qui per abusare di Ashuros-san una volta che sarà tornato!- a quella frase Nikki arrossì di colpo.

-MA TI PARE CHE LA GUARDIANA DELLA VERGINE POSSA FARE UNA COSA DEL GENERE?!-

Era paonazza in volto, aveva il fiatone, ed il cuore le scalpitava in petto più forte di quanto non avesse mai fatto. Non era decisamente abituata a trattare quel genere di argomenti, tanto meno con un pupazzo dall'inquietante sorriso!

-Voi siete... una guardiana?- Domandò allora il pipistrello, stavolta in tono più pacato e sorpreso.

-Esatto.-

-E cosa ci fa qui la guardiana della Vergine? Non è proibito entrare nelle casate degli altri?-

Nikki s'irrigidì, senza però lasciar trasparire il suo nervosismo. Sapeva come ribattere, doveva soltanto stare calma.

-Stavo solo... controllando la stanza di Ashuros fino al suo ritorno! E poi sono solo un ologramma, non infrango nessuna regola.- si sentì soddisfatta di sé stessa.

-Oh... capisco.-

Il pupazzo sparì dietro la porta, lasciando il posto ad una ragazza minuta e molto carina. Aveva lunghi capelli lisci e rosati, che sembravano anche a distanza morbidi e setosi, ed un fisico asciutto e delicato. Due grandi occhi verdi erano puntati sul terreno, mentre il colore del viso era arrossato per l'imbarazzo.

Indossava un abito nero smanicato in stile gothic, impreziosito da pizzo bianco sotto il seno, sulla vita e in fondo alla gonna. Abbinato all'abito indossava due maniche nere che dal gomito si aprivano riprendendo la medesima fantasia dell'abito. Stretto tra le braccia il maledetto pupazzo che l'aveva interrogata fino a pochi secondi prima.

-M-mi dispiace!- fu l'urlo che uscì dalla bocca della ragazza, prima che si mettesse a correre verso la porta all'impazzata. Un gesto che stupì non poco la guardiana della vergine, ma che non le impedì di fermare la fuggiasca prima che se ne andasse.

-Aspetta aspetta aspetta!- non poteva correre il rischio che dicesse qualcosa a qualcuno, altrimenti avrebbe corso seri guai che avrebbe preferito evitare. -Devo parlarti un secondo!-

La ragazza si girò a guardarla, e ancora quell'inquietante pupazzo si ripresentò al posto suo.

-Cosa vuoi da Daisy?-

-D-Daisy?- la ragazza dai capelli rosati annuì.

-Lei si chiama Daisy Wilkes, mentre io sono il suo fedele portavoce Arnold!-

-Ehm, io sono Nikki, piacere.-

Ancora un po' a disagio per la situazione, la guardiana della Vergine richiamò la ragazza all'interno della stanza, prese un profondo respiro e parlò.

-Senti Daisy, ho bisogno che tu non dica a nessuno di avermi vista qui!-

La ragazza della Bilancia piegò la testa verso destra, confusa. Di nuovo Arnold parlò per lei.

-Per quale motivo?-

-P-Perché altrimenti finirei in grossi guai e... beh preferirei evitarlo!-

Daisy sembrò afferrare il concetto, ed annuendo regalò alla guardiana un timido sorriso, che fu subito ricambiato.

-Grazie Daisy-chan!-

L'abbracciò di slancio, senza curarsi del vivido rossore che invase il viso della rosa un istante dopo, complice la sua scarsa familiarità con le persone e la sua grande timidezza.

-Che succede qui dentro?-

A Nikki si gelò il sangue nelle vene quando quella voce le arrivò alle orecchie, e per poco non seguì l'esempio di Daisy, prossima a svenire sul pavimento. Deglutì rumorosamente, trovando sulla soglia della porta l'unica persona che mai avrebbe voluto la trovasse lì, ancor meno di Virgo-sama.

Un brivido le corse lungo la schiena, e fu sicura che tra poco tutto il suo essere avrebbe perso ogni traccia di equilibrio che credeva di possedere.


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Angolo di Jeo & Smiling

Jeo: Ehilà! Come ve la passate? Spero tutto bene e spero che abbiate apprezzato questo capitolo!

Smiling: E' arrivato abbastanza velocemente (cosa che dovrebbe rendervi felici XD) e ci è servito per valutare una certa cosa...

Jeo: Infatti! Visto che non ci va molto a creare buoni oc? Per adesso li abbiamo accettati tutti!

Smiling: Ah, ci sono alcuni OC che devono essere ancora inseriti e li vedremo nel prossimo capitolo! Anche perché ci sono alcune cose lasciate (di proposito) in sospeso in questo capitolo XD

Jeo: Ricordiamo inoltre che, finché non modificheremo la descrizione, le iscrizioni saranno aperte, perciò se qualcuno volesse partecipare, le regole sono sempre le stesse: sesso e casata di appartenenza nella recensione per ricevere una risposta, dopodiché vi invieremo la scheda ^^

Smiling: Speriamo di riuscire a portarvi anche il secondo capitolo altrettanto rapidamente ma nel caso ciò non avvenga, non arrabbiatevi XD abbiamo anche altre fic da gestire.

Jeo: Come ultima cosa, eccovi un piccolo disegno di Ashuros e Nikki per aiutarvi a focalizzarli meglio XD

Smiling: Ci vediamo alla prossima! Have a good night!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

Neren e Renne riattraversarono il portale un istante dopo, catapultandosi al centro di una fitta foresta nella quale avrebbero certamente trovato l'ultimo oggetto richiesto da Gemi-sama e Mini-sama.

-Io vado da quella parte!-

Renne nemmeno aspettò una risposta, saltellando da un albero all'altro con leggiadra eleganza e sparendo tra la fitta vegetazione in un battito di ciglia. Neren prese la direzione opposta, alleggerendo il suo corpo e levitando nell'aria come una piuma leggera, sospinta da un lieve venticello.

Arrivò ai piedi di una grande albero secolare, e lì si fermò, inquadrando una figura seduta sulle radici della pianta, meditabonda e concentrata. Lo riconobbe subito.

-Allora non mi sbagliavo, oggi la Terra è veramente affollata.-

Lance smise di levitare e riaprì gli occhi, puntandoli sulla ragazza appena comparsa.

-Vedo che oggi i Guardiani hanno un bel da fare quaggiù.- disse Lance e Neren sorrise, annuendo concorde.

-Avevo percepito la presenza di altri guardiani, e scommetto che uno di loro era Ashuros, quel fissato dell'equilibrio.- Lance annuì, lasciandosi andare ad un tenue sorriso.

-Ha recuperato Akane che era scesa sulla terra senza permesso, ha “riportato l'equilibrio”, per usare le sue parole.-

-Capisco. Tu invece? Meditazione come sempre deduco.-

-Già, ma purtroppo oggi non riesco a concentrarmi come al solito. Il clima nel nostro mondo si sta facendo più gelido, e le vibrazioni negative che percepivo lì si stanno riversando anche sulla Terra.-

Neren rimase in silenzio alcuni istanti, ascoltando la melodia del vento e ripensando a quello che Lance aveva precedentemente detto durante l'assemblea. Qualcosa stava mutando nelle stelle, ora anche lei poteva percepirlo chiaramente.

-Pensi che lui stia tornando?- calcò bene sul soggetto, ma anche se non l'avesse fatto il Guardiano del Capricorno l'avrebbe capito ugualmente.

-Penso che qualcosa stia per sconvolgere l'equilibrio, e non è di certo una buona cosa.-

Rimasero in silenzio, ognuno immerso nei propri dubbi e pensieri, quando la voce di Renne riecheggiò da lontano fino a loro. Aveva trovato l'ultimo ingrediente per i loro capo casata.

-Allora noi torniamo indietro, buona meditazione Lance.-

-Alla prossima Neren.-

Il portale luminoso si aprì d'innanzi a loro, ed un brivido gelido fece rabbrividire i due guardiani. Qualcuno nella loro dimensione combatteva, e quel qualcuno possedeva una magia oscura fin troppo potente. Avevano ragione, qualcosa stava per sconvolgere l'equilibrio del loro mondo, una notizia che non faceva sperare nulla di buono.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Normalmente Nikki era una ragazza gioiosa, spensierata, che nei limiti delle sue possibilità cercava di rendersi utile agli altri. Amava divertirsi e chiacchierare, e questo la portava a compiere azioni sconsiderate ogni qual volta si annoiava a morte.

Purtroppo non ragionava sulle conseguenze. Incontrare Daisy era stata una fortuna tutto sommato, eccetto per la costante presenza di quell'inquietante pipistrello pupazzo, ma ciò che le stava capitando ora, era l'incarnazione di ogni punizione divina esistente.

Se oltre a loro esisteva un qualche altro Dio, in quel momento si divertiva da matti a prendersi gioco di lei.

Perché aveva paura di Virgo-sama e della sua reazione se l'avesse trovata lì, ma aveva ancor più paura di Ashuros e della SUA reazione. Sfortunatamente era ritornato prima di quanto non avesse previsto.

-Dunque? Che succede qui?-

L'albino teneva le braccia incrociate al petto, un piede batteva nervoso sul pavimento della stanza, in attesa di una risposta che tardava ad arrivare. Era veramente infastidito.

-B-Bentornato Ashuros-san.- fu Arnold a spezzare il silenzio, attirando su di sé e sulla ragazza dai capelli rosa le attenzioni del Guardiano.

-Daisy, Arnold, voi due come mai siete qui?-

-Abbiamo sentito dei rumori provenire dalla tua stanza e abbiamo controllato, e poi...-

Daisy sentì l'imbarazzo salirle sino alla punta delle orecchie, a disagio sentendosi lo sguardo color sangue del ragazzo su di sé. Anche con la maschera riusciva a penetrarla da parte a parte, trasmettendole tutto il suo nervosismo.

Con un “Mi dispiace!” gridato ai quattro venti Daisy e Arnold se la filarono dalla stanza, abbandonando Nikki al suo tragico destino. Intanto la ragazza era ancora rigida come una statua e bianca come un cencio.

-Nikki, hai trenta secondi per spiegarmi cosa ci fai qui...- iniziò calmo, avvicinandosi con passo svelto alla ragazza e sfilandole di mano il cubo che non aveva ancora posato -E per quale ragione hai sfatto il mio cubo di Rubik?!- il tono di voce fu leggermente più alto del solito.

Era facile capire quando Ashuros si arrabbiava, poiché l'aura che lo circondava influiva sul colore della sua maschera che da bianca diventava nera. Come stava lentamente succedendo in quel momento.

-Ecco io... mi annoiavo.- trovò infine il coraggio di rispondergli, ma non alzò mai lo sguardo su di lui. In fondo, molto in fondo, si sentiva un pochino, ma solo un pochino, in colpa.

-E la noia è un buon pretesto per invadere la privacy degli altri?-

-Io ero venuta a trovarti e non c'eri! Sono tornata indietro ma in quella stanza non avevo nulla da fare, così sono tornata per aspettarti e...-

Ashuros le prese con forza il polso, alzandolo ad altezza del suo viso per far in modo di essere il più eloquente possibile.

-Rendere le proprie mani tangibili e frugare fra la roba altrui non è aspettare, bensì ficcare il naso.-

Lasciò sgraziatamente la mano della ragazza, che si tirò indietro massaggiandosi il polso ed imbronciando l'espressione. Ok, forse aveva sbagliato, ma non c'era bisogno di trattarla a quel modo!

-Per stavolta non ti farò nulla, ma da questo momento ti è precluso l'accesso alla mia stanza. Va via adesso.-

Nikki alzò il capo a quelle parole. Confusione, stupore ed anche un pizzico di rabbia si mischiavano perfettamente sul suo viso.

-Ma...-

-FUORI. ORA.-

Gonfiando le guance come una bambina, dimenticandosi per un istante di avere diciannove anni, Nikki voltò le spalle al ragazzo, più offesa che mai nonostante il primo torto l'avesse fatto lei.

-Non preoccuparti, me ne vado subito!- e dicendo ciò sparì, avvolta da una tenue luce dorata.

Ashuros sospirò, afflitto ed irritato, e decise di uscire nuovamente dalla sua stanza per recarsi in un altro posto. Per recarsi dall'unica persona con cui conversare non rischiava di mandarlo al manicomio tutte le volte.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Di norma, quando la gente vedeva una persona visibilmente arrabbiata camminare per strada, cercava in tutti i modi di evitarla, così da non attirare guai. Se poi, la persona in questione, era un guardiano, allora era davvero consigliabile farsi da parte.

Ashuros era conosciuto nelle varie casate come una persona tranquilla, solitaria, silenziosa e per nulla incline ad attaccar briga con gli altri, ma vederlo con un'aura nera tutt'attorno metteva in dubbio molte storie nate su di lui.

Per sua fortuna, e anche per quella di tutti gli altri che gli stavano vicino, aveva finalmente raggiunto il suo obiettivo: la Casata dei Pesci. Lì vi era una delle poche persone con la quale non aveva mai avuto alcun tipo di problema, arrivando a considerarla come una persona fidata.

Salutando con un cenno del capo alcune guardie, sorprese di vederlo lì, avanzò spedito verso gli alloggi del guardiano della casata. Dopo aver attraversato un lungo corridoio, si trovò di fronte ad una porta di legno con sopra inciso il simbolo dei pesci e bussò due volte.

Da oltre la porta si udì una leggera voce femminile che disse “Entra pure”. Il ragazzo aprì la porta con calma ed entrò, richiudendosela alle spalle.

Si ritrovò su una spiaggia irta di scogli con un lungo pontile, fatto interamente di marmo bianco, che procedeva per diversi metri verso il mare aperto, dalla quale soffiava una fresca brezza rinfrescante.

La porta dalla quale era entrato si trovava poco prima del pontile e, dietro di essa, vi era una distesa infinita di erba, mossa dalla brezza marittima. Con i versi dei gabbiani che echeggiavano nell'aria, Ashuros avanzò lungo il pontile, individuando subito una ragazza seduta alla fine, sopra ad una tartaruga dal guscio marrone.

Anche da lontano erano visibili i lunghi capelli perennemente spettinati e disordinati color verde scuro che schiarivano, man mano che ci si avvicinava alle punte, diventando biondi, mentre l'unico indumento visibile era una mantella marrone che le copriva interamente la schiena.

Dopo pochi secondi, Ashuros la raggiunse notando i pantaloncini corti blu scuro e la maglia leggera celeste che le coprivano il fisico snello dal seno non molto grande. Ai piedi calzava dei sandali di cuoio marroni e, benché fosse seduta con le gambe incrociate, chiunque avrebbe intuito che era alta sul metro e settanta.

La ragazza si girò verso di lui, guardandolo con i suoi occhi bianchi ma senza effettivamente vederlo a causa della sua cecità, cosa che le aveva procurato non pochi problemi nel suo passato.

-Ben tornato Ash.- proferì la ragazza sorridendo.

-Hitomi...- ribatté Ashuros facendo un breve inchino e la ragazza, gonfiando leggermente le guance, disse -Ash, cosa ti avevo detto?-

Il ragazzo volse lo sguardo verso il mare e sospirò, per poi dire “Hito-rin...”

-Ora va meglio...- disse Hitomi riacquistando il suo sorriso, per poi volgere nuovamente lo sguardo verso il mare, mentre Ashuros si sedeva di fianco alla tartaruga, in quel momento ritiratasi nel suo guscio -Devo dire che è strano...-

-Cosa?- domandò l'albino mantenendo lo sguardo fisso sulla distesa d'acqua di fronte a lui.

-Di solito fai di tutto per restare da solo, soprattutto dopo le riunioni, ma oggi sei addirittura venuto qua senza avvisarmi né altro... è successo qualcosa?- domandò tranquillamente Hitomi, pur conoscendo già la risposta.

-Nikki.- sibilò Ashuros assottigliando lo sguardo.

Hitomi soffocò una risatina e chiese “Cos'ha fatto questa volta? Ti ha disturbato mentre dormivi o meditavi?”

-Si è intrufolata nella mia camera mentre non c'ero e ha... scombinato il cubo di Rubik che mi avevi regalato...- spiegò Ashuros mentre l'aura nera tornava a circondarlo, salvo essere dissipata al volo da uno scappellotto di Hitomi, che lo colpì con precisione sulla nuca.

-Niente aure tristi o malvagie qui, la conosci la regola.- lo riprese Hitomi sorridendo -Inoltre... credevo che ti calmasse completare quel rompicapo umano.-

-Infatti... ma il fatto che si sia intrufolata di nascosto in mia assenza...- iniziò Ashuros ma la ragazza gli posò un dito sulla maschera, interrompendolo -Dovresti sapere che lei non può andare e venire dalla casata come noi altri. Dovrò pur trovare un modo per svagarsi, no?-

-Tsk. La difendi sempre.- mugugnò Ashuros appoggiando il mento sul palmo della mano, mentre il gomito puntava sulla gamba.

Hitomi rimase qualche secondo in silenzio, dopodiché si sistemò meglio sulla tartaruga, girandosi interamente verso Ashuros e, dopo averlo chiamato, gli tolse di colpo la maschera. L'albino rimase sorpreso dal gesto ma, prima che potesse lamentarsi, la ragazza gli ficcò due dita vicino alla bocca e fece in modo tale che i bordi puntassero verso l'alto, creando un sorriso estremamente tirato sul volto di Ashuros.

-Basta negatività, chiaro?- domandò Hitomi per poi aggiungere -In questo momento vorrei davvero avere la vista solo per poter vedere il tuo sorriso!-

Ashuros alzò un sopracciglio visibilmente a disagio e, dopo aver discostato le mani della ragazza, indossò nuovamente la maschera.

-E' tempo che io vada.- disse poi il ragazzo alzandosi -Fammi poi sapere quando vorrai essere accompagnata sulla terra... la signora che ti ha cresciuto sarà felice di vederti.-

Hitomi annuì e disse -Non mancherò di fartelo sapere, inoltre vuole che tu ti fermi a pranzo almeno una volta!-

Ashuros scosse leggermente la testa. Più volte le aveva spiegato che non poteva farlo in modo tale da mantenere l'equilibrio ma ormai c'aveva rinunciato a farglielo capire.

-Non mancherò di declinare l'offerta.- commentò Ashuros, concedendosi una delle sue rarissime battute -Buona giornata Hitom... Hito-rin.-

-Buona giornata anche a te, Ash.- lo salutò la ragazza richiamando però la sua attenzione poco dopo -Ash... dici che la tredicesima...?-

-Pure Nikki me la chiesto ma la mia risposta non cambia: non lo so.- tagliò corto l'albino riprendendo a camminare verso la porta, lasciando che Hitomi meditasse sui suoi pensieri.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

La zona della Tredicesima Casata era un taboo per tutti gli abitanti del mondo degli Spiriti Stellari. Nessuno poteva recarvisi se non sotto autorizzazione di uno dei Dodici spiriti maggiori o del Re in persona.

Dopo l'ultimo conflitto, che aveva visto la sconfitta di Ophiucus, nessuno si era più recato da quelle parti mentre i membri della sua Casata erano morti o fuggiti in luoghi lontani, dove non potevano essere giudicati dall'autorità delle stelle.

Il terreno era ancora scuro, intriso del male e dell'oscurità scaturiti dalla follia di quella costellazione e lo stesso lo erano le nuvole, nere dagli occasionali lampi viola, come se fossero pronte a scaricare una grossa quantità d'acqua.

Yato fissava quella landa desolata con atteggiamento distaccato, benché quel posto così oscuro e buio non gli piacesse per nulla. Un leggero vento gli scompigliava leggermente i capelli ma quello stesso vento gli portava degli odori alquanto insoliti per una zona abbandonata.

-Zolfo...-

Qualcosa era accaduto lì di recente ma non vi erano segni visibili, per lo meno da dove si trovava. Doveva avvicinarsi ma prima volse lo sguardo verso l'alto, per la precisione verso una roccia piena di crepe ma molto grossa.

In cima ad essa vi era una ragazza sui sedici anni, alta e magra dal seno medio, fasciato da un aozai senza maniche bianco, mentre le gambe erano coperte da dei pantaloni che, vicino alle cosce erano larghi e si richiudevano sulle caviglie, vicino ai piedi scalzi, dove erano presenti dei braccialetti fini dorati, uguali a quelli sui polsi, per un totale di ventiquattro braccialetti, sei per arto.

I capelli erano lunghi fino al fondo-schiena ed erano castani scuri con delle sfumature viola, lo stesso colore del tatuaggio a forma di fiore di loto posto sulla spalla destra che variava dal viola al rosa.

-Emmalin! Che cosa vedi?- urlò Yato mantenendo comunque un tono di voce calmo.

La ragazza si scostò la frangetta con una mano e fissò il paesaggio con i suoi grandi occhi marroni dalle striature verdi. Rimase in osservazione per qualche secondo, dopodiché urlò -Ai piedi di quella montagna sulla sinistra vi sono delle rovine mentre più in là c'è un grosso tempio fatiscente. Non sono sicura ma mi sembra di vedere del fumo uscire da lì!-

Yato annuì e le disse di scendere. Era tempo di muoversi. Emmalin annuì a sua volta e, dopo essersi sistemata il suo arco e la sua faretra piena di frecce sulla schiena, saltò giù, atterrando con grazia vicino al guardiano del Leone.

-Allora? Corriamo fino a lì e piombiamo nel tempio?- domandò la ragazza con un sorriso ma Yato raffreddò subito la i suoi bollenti spiriti -Prima perlustreremo la zona e solo dopo decideremo il da farsi.-

-E va bene...- accettò Emmalin per poi guardarsi attorno e chiedere -Ma dov'è finita Ayumi?-

-Ya~to~! Non ce la faccio più!- mugugnò una voce femminile poco dietro di loro e i due, voltandosi, videro arrivare una ragazzina molto giovane, sui quindici anni, bassa di statura ma dal seno abbastanza evidente e dalla carnagione chiara. I corti capelli bianco-argentei erano tenuti a caschetto e le arrivavano poco sopra le spalle, mentre gli occhi erano grandi e dorati.

Indossava una camicetta bianca a maniche lunghe sulla cui sommità era presente un fiocco rosso e, sopra di essa, vi era una felpa nera nera a maniche lunghe provvista di cappuccio sulla quale erano presenti due grandi orecchie da gatto. Nella parte inferiore del corpo invece, indossava una gonna corta rosa con lunghe calze scure accompagnate da stivaletti senza tacco color panna.

-Ayumi, sbrigati. Non abbiamo tempo da perdere.- commentò Yato con voce lapidaria ma la ragazzina si aggrappò alle sue gambe -Non voglio più camminare! Portami sulle spalle! Ti prego!-

Yato alzò un sopracciglio e si chiese come mai Leo-sama avesse voluto affidargli quella ragazzina come compagna. Poteva benissimo capire Emmalin che aveva ottime doti di attacco dalla distanza ed era anche resistente, ma Ayumi era ancora piccola, viziata ed era diventata la Guardiana della Casata dell'Ariete da pochissimo tempo.

Evidentemente Aries-sama aveva fatto delle pressioni sul suo maestro e la cosa era finita a sfavore del povero guardiano che ora si era ritrovato a fare da baby-sitter.

Ayumi iniziò a tirargli i pantaloni e, mettendo gli occhioni in mostra, lo supplicò ancora di portarla sulle spalle.

Cinque minuti dopo, la ragazzina era comodamente seduta sulle spalle del ragazzo, con Emmalin che soffocava ogni possibile risata, in modo tale da non incorrere nell'ira di Yato.

-Neh Yato... non è che potresti correre? Fa troppo caldo...- commentò Ayumi guardandosi attorno con aria svogliata.

-No. Dobbiamo procedere con cautela.- sibilò Yato mantenendo la calma.

-Neh Yato... mi accarezzi la testa?-

-No. Puoi benissimo farlo da sola.-

-Neh Yato... hai qualcosa da mangiare? Sto morendo di fame!-

-No. Dovevi pensarci prima di partire.-

Ormai Emmalin si stava pizzicando con forza le braccia pur di non ridere e aveva già le lacrime agli occhi. Se fosse andata avanti ancora per molto, Yato sarebbe esploso, Ayumi si sarebbe arrabbiata con lui per essere esploso e Emmalin si sarebbe buttata a terra ridendo come una pazzoide.

Per fortuna, il tempio era ormai vicino e, seppur con diverse proteste da parte di Ayumi, Yato la mise a terra, iniziando poi ad avanzare per primo, con l'altra guardiana dietro di lui e Emmalin come chiudi fila.

L'interno del tempio era come l'esterno. Le grosse colonne di marmo nero erano attraversate da pesanti crepe e sporche di fuliggine mentre il pavimento era gravemente danneggiato e pieno di piccoli crateri e crepe. Segni di un'antica battaglia ormai conclusa.

-Questo posto mette i brividi...- commentò Emmalin incoccando una freccia, cosa che la calmò un minimo.

-Qualcuno è stato qui di recente.- disse Yato con voce piatta, notando delle impronte visibili sul pavimento, dove era stata rimossa la fuliggine.

Di colpo qualcuno nell'oscurità iniziò ad applaudire e i tre si misero in guardia, iniziando a guardarsi attorno.

-Guardate che sono qui.- disse una voce maschile e Yato si girò di scatto verso la colonna vicino a Ayumi, afferrandola per un polso e tirandola via, mentre Emmalin puntò la freccia verso il ragazzo appoggiato alla colonna.

Non era molto alto, un metro e settantacinque circa, dal fisico definito e dalla pelle ambrata con i capelli neri che gli ricadevano sul viso ma che non coprivano appieno i gialli occhi dalle iridi da rettile. Indossava dei jeans strappati che ricadevano sui fianchi stretti e una camicia nera che metteva in risalto gli occhi, abbinata a degli stivali del medesimo colore. Appesa alla vita, invece, era visibile una frusta di cuoio nero dalla quale trasudava un'aura oscura.

-Mi piacerebbe sapere che cosa fanno dei poveri stolti come voi in questo posto.- disse il ragazzo e Emmalin, senza esitare, balzò all'indietro, scoccando la freccia ma il moro, inclinando la testa di lato, la evitò senza problemi.

-Emmalin, aspetta!- urlò Yato ma il nemico fu più veloce e, dopo aver messo mano alla frusta, la fece saettare verso la ragazza e la avvolse intorno al suo arco. Sentendolo tirare, Emmalin si lasciò trascinare apposta e, non appena gli fu vicino, cercò di colpirlo con un calcio basso ma quello le afferrò al volo la caviglia con la mano libera e, dopo averla sollevata, la schiantò contro la colonna alle sue spalle, distruggendo la faretra.

Il colpo spezzò il fiato a Emmalin che lasciò andare l'arco e cadde al suolo. Il nemico, allora, saltò in alto ma, prima di poterla colpire con una sferzata, fu costretto ad evitare una sfera di fuoco che lo mancò al pelo.

Yato e Ayumi si avvicinarono alla loro compagna ma, mentre il primo aveva ancora il pieno controllo di sé, la ragazzina aveva già iniziato a singhiozzare vedendo anche l'aspetto in cui era ridotta la sua amica.

-Ayumi, occupati di lei, io lo tratterrò.- sibilò Yato per poi scagliarsi in avanti e creare una spada nella mano destra. La lama era ricoperta di pungiglioni e venne avvolta interamente dalle fiamme, generando un'improvvisa vampata di calore.

L'avversario lo accolse con un piccolo ghigno e chiese -Quella sarebbe la tua Arma Celeste?- ma Yato si limitò ad azzerare la distanza tra i due, menando un fendente laterale. Il colpo però andò a vuoto, in quanto il nemico era saltato in alto e, da lì, menò una sferzata con la sua frusta ma neanche quell'attacco andò a buon fine.

Yato saltò allora verso una colonna e, dandosi lo slancio, si gettò addosso all'avversario che però lo accolse con un violentissimo calcio al ventre. Il colpo scagliò il guardiano contro una colonna, distruggendola all'istante.

Il moro si avvicinò ai resti delle macerie ma all'ultimo scartò di lato, evitando tre frecce scoccate da Emmalin. La ragazza si era già ripresa e, dopo essersi allontana da Ayumi, scoccò altre frecce ma vennero tutte distrutte dalla frusta del ragazzo.

-E questo chi diavolo è?! Ha il potere di guardiano!- domandò la giovane ma Ayumi era ancora in preda ad una crisi e si era nascosta dietro ad una colonna cercando di calmarsi.

-Mi chiamo Aaron Straight, ma dei patetici microbi come voi possono chiamarmi Pride.-

Prima che il ragazzo potesse cercare di dire altro, qualcuno gli mise una mano sulla spalla e lo girò di colpo.

Aaron si ritrovò faccia a faccia con Yato che cercò di colpirlo con un pugno in pieno viso, ma il ragazzo dagli occhi rettiliani parò il colpo col palmo della mano senza batter ciglio. Il guardiano del leone non si diede per vinto e avvolse il pugno nelle fiamme ma lo stesso fece Aaron, creando delle fiamme nere.

Yato non parve molto colpito e, non appena Aaron cercò di colpirlo con un cangio laterale, gli bloccò il polso con la mano libera, distendendo il braccio in modo tale da allontanare la mano.

-Ehi, sembra che tu ci sappia fare... ma purtroppo per te io sono più forte.- sibilò Aaron per poi fare forza nelle braccia ma nessuno dei due si mosse di un solo millimetro.

-Si direbbe che tu non sia davvero il più forte.- commentò Yato facendo così innervosire Aaron il quale si avvolse interamente nelle sue fiamme per poi sollevare l'avversario e scagliarlo addosso a Emmalin.

-Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio.- disse Aaron scrocchiandosi le nocche per poi evitare delle note musicali dorate che distrussero alcuni detriti poco lontani. Il moro si girò verso la direzione dalla quale erano arrivate e vide Ayumi con una specie di bacchetta bianca in mano, circondata da delle note musicali dorate.

-Non ti permetterò di fargli ancora del male!-

-Oh? Quindi adesso la bimbetta terrorizzata vuole combattere?- domandò Aaron per poi menare una sferzata con la sua frusta. Ayumi mosse la bacchetta con gli stessi movimenti di un direttore d'orchestra e uno spartito azzurro si formò davanti a lei, dalla quale scaturì una melodia che andò a “materializzarsi” sotto forma di sfera intorno alla ragazzina.

La frusta rimbalzò contro quella sfera e le note musicali dorate, dopo una breve melodia, saettarono contro il nemico ma nessuna di esse riuscì a colpirlo. Aaron allora scattò verso di lei e con un pugno avvolto dalle fiamme nere crepò drasticamente la barriera.

Con altri tre colpi, la barriera venne completamente distrutta ed Aaron afferrò Ayumi per i capelli, sollevandola dal terreno. Tuttavia, una freccia lo ferì al braccio e lui, anziché lasciare andare la ragazzina, si girò e la lanciò contro l'origine dell'attacco.

Yato afferrò al volo Ayumi mentre Emmalin scagliò altre frecce contro il nemico ma ormai le stava per finire e, dato che la sua faretra era andata distrutta, doveva tenere le frecce nelle mani.

Aaron le incenerì tutte con le sue fiamme nere con la quale poi creò un gigantesco serpente.

-Sembra proprio che con voi potrò divertirmi parecchio!- urlò il ragazzo salvo poi essere fermato da una ragazza avvolta da un mantello nero con il cappuccio calato sul volto.

-Basta così Pride. Non è ancora il momento.-

-Andiamo Lust! Sul più bello?-

Lust si girò appena verso di lui e il ragazzo sbuffò visibilmente contrariato per poi far svanire il serpente di fiamme -Ehi, guardiano del Leone! Vedi di non morire in fretta, con te so già che mi divertirò un mondo a torturarti!- e i due svanirono in un breve flash viola.

Ayumi e Emmalin caddero in ginocchio con il fiatone, mentre Yato rimase a fissare il punto in cui Pride e Lust erano svaniti.

-Yato... chi erano quelli?- domandò Ayumi appoggiandosi a lui e lo sguardo di Emmalin fece intendere che anche lei voleva saperlo.

-Me ne aveva parlato Leo-sama tempo fa... quelli erano due dei Sette Peccati Capitali, i guerrieri d'élite della Tredicesima Casata... e se sono tornati, significa una sola cosa.- spiegò Yato per poi prendere in braccio Ayumi e dirigersi verso l'uscita -Muoviamoci. Gli spiriti maggiori devono sapere che Ophiucus sta tornando-.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

-Stupido! Stupido Ashuros! Sei proprio uno stupido!-

Da quando era tornata alla sua casata, nella sua stanza, Nikki non faceva altro che lanciare cuscini contro il muro, riprenderli e torturarli con le sue mani. Era davvero furiosa.

Si sedette sul letto con un torno, parlando ad un cuscino bianco che in quel frangente era il suo unico confidente.

-Cosa vuole da me quello là? È lui che se n'è andato lasciando la stanza incustodita, non può prendersela con me!- e ancora torturava il cuscino, strapazzandolo ed immaginando di poter fare lo stesso con la faccia sempre mascherata del Guardiano della Bilancia -Se lui non potesse uscire come me questo genere di incidenti non succederebbero.-

E d'improvviso la situazione le parve volgere a suo favore -Ma certo! Se anche lui non potesse uscire, nessuno s'intrufolerebbe in camera sua senza che lui lo sapesse! Visto come sono fortunata a restare sempre qui?- rise sguaiatamente, lasciandosi cadere all'indietro e dimenandosi per la felicità. Per un attimo le parve davvero di essere la più fortunata.

“Ma chi prendo in giro... sono soltanto gelosa. Pagherei non so cosa per uscire di qua...”

Si rimise seduta, fissando con tristezza il cuscino ormai martoriato.

-Forse dovrei chiedergli scusa, in effetti non avrei dovuto curiosare per la sua stanza così, ma come faccio a presentarmi da lui dopo tutte quelle urla?!- si grattò il capo disperata, talmente tanto che quasi le uscirono le lacrime dagli occhi.

Lasciò il cuscino poggiato al letto, si alzò che con passo tranquillo e si avvicinò alla finestra, beandosi per un attimo della luce del sole che filtrava dalla finestra.

Provò ad allungare una mano per aprirla, per sentire il sole vivo sulla pelle almeno una volta, quando un forte dolore le fece ritrarre di scatto la mano. Una scossa elettrica l'aveva colpita.

-Ma che diavolo?!- la porta della stanza di aprì, ed alcune ragazze fecero capolino davanti a lei, senza però superare l'ingresso. Non le riconobbe, non erano le solite ragazze che normalmente si occupavano di lei.

-Che sta succedendo qui?!- tuonò inviperita, con una brutta sensazione ad attanagliarle il cuore. Qualcosa non andava.

-Per ordine di Virgo-sama abbiamo costruito una barriera attorno alla stanza, nessuno può entrare o uscire da qui.- iniziò la prima -Il pannello è stato costruito fuori, in modo che Nikki-san non possa manometterlo con la magia e quindi tentare di abbandonare gli alloggi.-

La ragazza non poté credere alle proprie orecchie, sperando di aver sentito male ciò che le due ragazze avevano appena detto. Una barriera per non farla uscire? Avevano così poca fiducia in lei dopo tutti quegli anni?!

-Che storia è questa?! Perché fare tutto questo?!-

-Per la tua sicurezza.-

La voce di Virgo-sama la raggiunse un istante dopo, spietata, divertita ed anche glaciale. Fu una doccia fredda. Quando poi la vide fu uno shock ancora più grande. Non indossava la solita divisa da maid, bensì una giacca in pelle nera, chiusa in vita ma che lasciava intravedere il prosperoso seno della capo Casata. Dei pantaloni bianchi le fasciavano le gambe, coperti in gran parte da un paio stivali che le arrivavano fino alla coscia. Una frusta di fulmini le penzolava attaccata alla vita, ed i corti capelli rosa erano scompigliati come non lo erano mai stati. Gli occhi solitamente azzurri come il cielo ora erano tinti di una tinta rossa, crudele e spaventosa.

Nikki sgranò gli occhi color ametista, incapace di qualsiasi ragionamento di senso compiuto.

Quella non era la Virgo-sama che conosceva lei, non poteva assolutamente esserlo.

-Sai Nikki, il tuo potere è prezioso per noi, non potevamo lasciare che finisse in mani sbagliate, per questo ho adottato un nuovo sistema di sicurezza, così sarò sicura di poterti sempre avere al riparo da eventuali pericoli.-

-Ma Virgo-sama...- con un solo gesto la zittì, muovendo i primi passi per entrare nella stanza. Senza alcun problema attraversò la barriera, sorridendo malignamente alla ragazza che intanto era sempre più confusa.

-Inoltre, ho una piccola richiesta da farti.- Nikki la guardò, e ciò che le propose di fare fu per lei come ricevere una seconda doccia di acqua congelata -Voglio che tu riscriva la storia, riportando fra noi il grande Ophiucus.-


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

*Angolo di Smiling & Jeo*

Jeo: e rieccoci qui con un altro capitolo!

Smiling: speriamo di essere riusciti a portarvelo abbastanza in fretta XD ma come sapete, non abbiamo tutto il tempo libero del mondo purtroppo...

Jeo: già già ma siamo comunque riusciti ad aggiungere 4 OC e nel prossimo capitolo aggiungeremo quelli che ci sono arrivati di recente!

Smiling: mi chiedo una cosa...ma se continueranno ad arrivare partecipanti, la cosa delle introduzioni non finirà mai più

Jeo: ....cavolo....

Smiling: ci penseremo poi! Ah, una sola cosa! Alcuni di voi l'avranno messa ma altri no (colpa di jeo) perciò, segnate nella recensione se volete che il vostro OC abbia la love story!

Jeo: giusto giusto così iniziamo già a pensare a qualcosina per il futuro!

Smiling: ci pensi tu al fluff, io mi occupo delle morti.

Jeo: va bene, intanto mi sa che è il caso di salutarvi e ci vediamo con un prossimo capitolo!!

Smiling: Have a good night!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 

Il portale di luce si aprì vicino alla Casata del Leone, nella zona addetta alle comunicazioni con le altre casate e ai trasporti. Da quelle parti, tutti sapevano chi doveva andare in un certo punto e chi doveva arrivare ma nessuno dei presenti riuscì a darsi una spiegazione.

Il guardiano del Leone, Yato, la guardiana dell'Ariete, Ayumi, e un membro della casata del Sagittario, Emmalin, fuoriuscirono dal portale e dal loro aspetto malconcio se ne poteva evincere che avevano appena affrontato un avversario molto potente.

Alcuni uomini si avvicinarono preoccupati al loro compagno di casata ma lui li liquidò con un'occhiata, sostenendo Ayumi sulla schiena, mentre Emmalin dietro di lui si teneva una mano su una ferita ora cicatrizzata grazie alla guardiana dell'Ariete.

-Dov'è Leo-sama?- domandò il ragazzo con voce seria e uno dei suoi compagni in prima fila disse -E' andato ad una riunione indetta dalle due principesse... non sappiamo quando tornerà.-

Yato soffocò un'imprecazione. Una riunione era l'ultima cosa di cui aveva bisogno. Sapeva benissimo che, nelle rare volte in cui venivano convocati gli Spiriti Stellari Maggiori, la questione era molto importante ma ciò che avevano scoperto non poteva aspettare.

-Preparate un portale per il castello del Re.- ordinò il ragazzo e, dopo un attimo di incertezza, i suoi subordinati eseguirono l'ordine, aprendo il portale da lui richiesto. Yato e le sue compagne lo attraversarono subito, ritrovandosi in un enorme spiazzo di mattonelle bianche, adornato con fontane, panchine e alberi di vari tipi.

Alcune persone che camminavano lì vicino li osservarono con un misto di curiosità e sospetto, soffermandosi soprattutto sui loro vestiti e Ayumi sembrò accorgersene -Perché ci guardano tutti così?-

-Guarda le loro vesti.- spiegò Emmalin, fissando gli eleganti abiti dorati di quelle persone -Tutte queste persone servono direttamente il Re e le due principesse, è normale che siano sorpresi nel vederci. Qua vengono solo gli Spiriti Stellari Maggiori, di solito.-

-Ehi voi.- li interruppe un soldato dall'armatura dorata sopra a delle vesti blu -Chi siete e chi vi ha dato il permesso per entrare nell'area del castello del Re?-

Yato lo fissò con sguardo pacato ma, quando fu sul punto di rispondere, una voce femminile tuonò nell'aria -Ehi, razza di soldatino giocattolo!-

Il soldato si girò, visibilmente innervosito dall'insulto, e si ritrovò di fronte ad una ragazza abbastanza alta, dal fisico scolpito con poco seno e dalla carnagione chiarissima. I capelli biondo cenere dalle punte nere, lunghi fino alle spalle, creavano un ottimo contrasto con gli occhi bicolori.

Il destro era rosso opaco mentre l'altro era vedere smeraldo, lo stesso colore della felpa senza maniche che era visibilmente di qualche taglia in più rispetto al suo corpo e sotto ad essa indossava una canottiera bianca corta fino a sotto il seno. Le gambe erano coperte, per modo di dire, da degli shorts di jeans scuri e ai piedi calzava degli anfibi chiodati che superavano di poco le caviglie.

Gli ultimi elementi del suo vestiario erano una fascetta di cuoio legata alla coscia destra, dove erano appesi una chiave inglese, un cacciavite ed un trapano, e un particolare elmo vichingo che aveva visto di sicuro giorni migliori.

-Tu, invece, saresti?- domandò il soldato cercando di mantenere la calma, mentre la ragazza la perse del tutto -Sarete anche i sottoposti diretti del Re ma non sapete nulla delle altre Casate! Io sono Ginevra Sayazaki, la guardiana della Casata del Toro e accompagnatrice di Taurus-sama per la riunione di oggi! Quelli che hai appena fermato sono Yato e Ayumi, guardiani delle Casate del Leone e dell'Ariete e anche loro sono qui per la riunione!-

L'uomo sussultò leggermente, scoccando un'occhiata dietro di sé ai tre intrusi ma capì subito che, se avesse continuato a fermarli, sarebbe finito nei guai così preferì scusarsi coi diretti interessati per poi tornare al suo giro di ronda.

-Waaah! Grazie mille Gin! Quel soldato mi stava dando i nervi!- commentò Ayumi sorridendo e correndo ad abbracciare la guardiana del Toro. La bionda le scompigliò i capelli divertita i capelli ma, quando posò lo sguardo sul Yato, il suo volto avvampò di colpo e, guardando da un'altra parte disse -N... n... non c'è di che... mi sembrava naturale darvi una m... mano.-

-Ti ringrazio per l'aiuto.- proferì Yato con un leggero inchino, imitato poi da Emmalin -C'è una cosa molto importante che devo far presente a tutti gli altri.-

-P... puoi fare ancora in tempo.- disse Ginevra -La riunione... d... deve ancora iniziare.- diventando però poi seria di colpo -Inoltre... c'è qualcosa di strano in Taurus-sama.-

-Qualcosa di strano?- domandò Emmalin confusa e la bionda annuì, facendo un cenno del capo verso un punto alle sue spalle. Gli altri tre si sporsero di alto e sgranarono gli occhi per la sorpresa.

Taurus, lo Spirito Stella del Toro, era famoso per il suo fisico possente e la sua forza fisica ma ora sembrava uno spirito completamente diverso. Ora indossava un completo elegante nero dai dettagli dorati, abbinato a delle scarpe dorate, una camicia dorata e una cravatta rosa.

In faccia portava una maschera di ferro e, al posto della sua fidata ascia, stringeva nella mano destra uno spesso libro dalla copertina rosa. Lo spirito stellare finì di discutere con un soldato, dopodiché si avvicinò a Ginevra e gli altri -Mooh, buongiorno Yato. Buongiorno Ayumi. Buongiorno Emmalin.-

-Taurus-sama.- salutarono i tre con breve inchino.

-Mooh. Avete un aspetto orribile, cosa vi è accaduto?- domandò lo spirito stellare, insospettendo ancora di più Yato. Quello non era il modo di parlare di Taurus.

-Addestramento, Taurus-sama. Ci siamo allenati fino a pochi minuti fa e poi siamo stati avvisati della riunione.- mentì Yato con voce calma.

Taurus annuì -Mooh, capisco. Io mi avvio allora, Ginevra aspettami all'entrata.- e prese congedo, entrando nell'enorme edificio di marmo bianco dai dettagli blu e dorati.

-Cosa gli è successo?- domandò Emmalin ma Ginevra scosse la testa -Non lo so... stamattina l'ho incontrato per la prima volta in due giorni ed era già così. Mi ha detto che si tratta di una sorta di potenziamento sperimentale ideato dalla principessa Yukino”-

Yato fissò il punto in cui era svanito lo spirito stellare e disse -Devo parlare subito con Leo-sama. Ayumi, Emmalin, venite con me. Ginevra, tu fa come ti ha detto. Meglio non creare problemi.- e la superò, senza accorgersi del fatto che la bionda era di nuovo avvampata. Ayumi la fissò con sguardo malizioso ma poi seguì il guardiano del Leone insieme a Emmalin.

“Eh eh eh... penso proprio che mi divertirò con questi due.”pensò la guardiana dell'Ariete con un sorrisetto diabolico sulle labbra, entrando nell'imponente castello del Re.


 

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~


 

Hitomi era nella sua stanza a meditare quando la sua giovane allieva vi irruppe con veemenza, senza nemmeno bussare.

-Ce l'ho fatta Hito-rin!-

La Guardiana si girò verso la porta, accogliendo con un sorriso la ragazza dai lunghi capelli biondo chiari che era appena entrata. Le arrivavano fino al fondo schiena, con alcune treccine che le ricadevano ai lati del viso. Gli occhi erano allegri e vivaci, di colore viola con varie sfumature. Una bella ragazza di circa sedici anni dal fisico magro e dalla statura normale, che aveva dedicato tutta la sua vita all'allenamento per diventare un giorno la nuova Guardiana dei Pesci.

-Cosa hai fatto, Nami-chan?- le chiese sorridendole dolcemente.

-Sono riuscita ad evocare uno Spirito molto molto potente! Mi ha accettata!-

Hakawa Nami era la più esuberante tra i suoi allievi, come anche la più promettente. Aveva un carattere allegro e determinato, perfetto per un Guardiano degno di tale nome, la miglior candidata a succederla se mai avesse deciso di ritirarsi. Non sarebbe successo tanto presto certo, ma ogni Guardiano doveva avere un allievo pronto a sostituirlo in caso di necessità, poiché ogni casata con poteva assolutamente restare senza di esso, per nessun motivo.

-Molto bene Nami-chan! Continua ad esercitarti, e mi raccomando di non approfittare della gentilezza degli spiriti che evochi. Noi della Casata dei Pesci possediamo la magia dell'evocazione, traiamo i nostri poteri dagli spiriti della natura e dalle creature con cui stingiamo legami e contratti, per questo siamo anche quelli che più di tutti devono portare rispetto verso i propri compagni.- spiegò paziente.- Ricorda, più rispetto avrai per gli spiriti, più riuscirai ad evocarne di potenti.-

-Lo so bene Hito-chan! Vedrai che un giorno ti supererò e sarà la nuova Guardiana!-

Hitomi rise dell'entusiasmo di Nami, ma di certo non si sarebbe lasciata battere tanto facilmente. Era il suo ruolo dopotutto e non l'avrebbe ceduto facilmente.

-Vedremo-.

In quel momento percepì la presenza di qualcuno al di fuori della porta, ed un istante dopo qualcuno bussò. Ancor prima che permettesse all'ospite di farsi avanti Hitomi già sapeva di chi si trattava.

-Lance, qual buon vento!-

Era raro che il guardiano del Capricorno le andasse a far visita, e dalle vibrazioni turbate che percepiva provenire da lui non doveva certo essere una visita di piacere. Con lui vi era la giovane Alexis, anch'essa turbata quanto il maestro.

-Buongiorno Hitomi, ti chiedo scusa per il disturbo, ma aveva urgente bisogno di parlarti-.

-Qualcosa non va? Sembri molto preoccupato...-

Lance abbassò per un attimo lo sguardo, incerto come spiegare alla Guardiana tutte le informazioni che aveva ricevuto da Yato non molto tempo prima, nel palazzo del Re.

-Temo che le mie previsioni fossero giuste, la tredicesima ha fatto la sua mossa.- Hitomi irrigidì i muscoli ed aprì la bocca per dire qualcosa, ma la voce non le uscì. Lasciò che Lance continuasse la sua spiegazione -Ho parlato con Yato poco fa, lui Ayumi ed una ragazza della Casata del Sagittario, Emmalin, sono stati attaccati da un certo Pride, sul territorio della tredicesima casata-.

-I sette peccati...-

-Esatto-.

Nami non capiva di cosa i due Guardiani stessero parlando, ma dall'espressione preoccupata di entrambi capì che la questione era grave. Si avvicinò ad Alexis, che sicuramente ne sapeva molto più di lei in merito a quella storia.

-Ehi Alex, tu sai di che parlano?- Alexis si girò verso di lei, annuendo.

-I sette peccati capitali sono i più fedeli servitori del Capo Casata del Serpente, lo stesso che anni fa è stato sconfitto dal Re e dagli Spiriti Maggiori tutti uniti...-

-Ophiucus....-

-Proprio lui. Se i suoi scagnozzi sono tornati ed hanno attaccato Yato-san, Ayumi e Emmalin, allora è probabile che...-

-Anche lui sia tornato-.

Alexis annuì. Nami si fece all'improvviso più seria, conscia ora del pericolo che stavano correndo tutti gli Spiriti Stellari di ogni Casata. Perché il signore dei serpenti era il nemico giurato del loro Re, ed ognuno di loro sapeva quanto terribile fosse stata la sua minaccia durante la precedente guerra. Un suo ritorno non poteva portare altro che disastri.

-Hito-rin...- Nami si avvicinò alla propria maestra, seria e composta ma leggermente timorosa del futuro che li attendeva -È vero? Ophiucus sta tornando?- ma Hitomi non sapeva davvero come risponderle.

-Probabilmente si, anche se non ne siamo completamente sicuri.- fu Lance a rispondere al posto di Hitomi, non lasciando trasparire alcuna preoccupazione -Se così fosse però, gli Spiriti Maggiori vanno assolutamente avvertiti-.

-Ma Maestro, ora sono tutti alla riunione organizzata dalle principesse.- gli fece notare Alexis.

-Lo so Alex, ma dobbiamo avvisarli il prima possibile, se questa storia non fosse solo frutto di una nostra paranoia, saremmo tutti nei guai-.

 

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Neren e Renne saltellavano in avanti, compiendo dei salti incredibilmente lunghi e leggeri, fissando un punto indefinito davanti a loro e con le guance gonfie. Le altre persone sembravano trovarle buffe, ma bastava un'occhiataccia delle due per far cessare qualsiasi risatina, chiunque fosse a produrla.

-Siete ancora offese?- domandarono due piccoli esseri azzurri che svolazzavano davanti a loro. Entrambi erano alti sui trenta centimetri ed erano due gocce d'acqua: stesse piccole antenne sulla testa, stessi occhi bianchi e stessi arti piccoli e tozzi ma avevano tre cose che li distinguevano: il primo indossava dei pantaloncini arancioni, aveva una specie di cinghia marrone che partiva dalla spalla destra scendendo diagonalmente e sorrideva mentre il secondo aveva pantaloncini neri, una cinghia che scendeva diagonalmente dalla spalla sinistra e sembrava triste.

-Ovvio che lo siamo.- sbuffò Neren fulminando i due piccoli spiriti.

-Ci avete mandato a fare la spesa e non ci volete dire a cosa vi servono quelle cose.- aggiunse Renne, imitando la gemella.

-Scusate, ma è una cosa che non possiamo ancora svelarvi.- si difesero i due spiriti stellari. Neren sbuffò un'ultima volta, tornando quella di sempre -E va bene... per questa volta non andremo avanti. Tanto ora toccherà a voi sorbirvi una lunga riunione con gli altri.-

Renne ghignò divertita e un gocciolone cadde sugli Spiriti Stellari dei Gemelli, che annuirono con amarezza. Infondo era una cosa che toccava sia ai Guardiani che agli Spirit Stellari Maggiori.

-Per lo meno potremo aspettarti all'interno. Questa luce mi sta iniziando a dar venire mal di testa.- riprese la guardiana dei Gemelli, riferendosi alla luce del Sole che illuminava tutto il regno.

-Inoltre non c'è molta gente! Avevo già paura all'idea di una folla spropositata di persone!- aggiunse Renne quando il piccolo gruppo raggiunse l'entrata per il castello assegnata ai Gemelli. Un soldato, dopo una breve verifica, fece entrare Gemi e Mini, seguiti da Neren e Renne.

-Bene, noi andiamo allora. Aspettateci qua.- dissero i due per poi dirigersi lungo un corridoio. Neren si appoggiò ad una parete, fino a sedersi per terra. L'attesa sarebbe stata una rottura infernale.

Dopo pochi istanti, notò che Renne era rimasta in piedi e sembrava alquanto nervosa. Neren la fissò intensamente per diversi secondi e alla fine chiese -Sei andata in bagno prima di uscire?-

Renne scosse la testa a scatti, facendo sospirare la gemella spirituale.

-Vacci prima che finisca la riunione o Gemi-sama e Mini-sama rideranno fino alla fine dei tempi!- borbottò la Guardiana e la gemella, in tempo zero, corse lungo un corridoio naturale. Solo dopo pochi minuti e Neren sorse un grosso dubbio “Ma Renne sa dove sono i bagni...?”


 

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Leo si accomodò sulla sua poltrona, accavallando una gamba sull'altra e lanciando delle brevi occhiate ai suoi compagni. Alla sua destra vi erano Aries e Sagittarius, mentre alla sua sinistra c'erano Scorpio, Aquarius, impegnata con il fidanzato a fare moine varie, e Libra.

Dall'altro lato del lungo tavolo, esattamente di fronte a lui, c'era il suo vecchio amico Caprico, seduto alla destra di Gemi e Mini, arrivati da poco, e di Pisces, entrambi seduti in maniera composta.

Mancavano solo Cancer, Virgo e Taurus ma prima arrivarono le principesse Lucy e Yukino, venendo accolte con un profondo inchino da parte di tutti i presenti. Le due ragazze si sedettero su due poltrone leggermente più grandi a capotavola, sistemandosi le lunghe vesti blu, dorate e bianche, mentre il trono alle loro spalle rimase vuoto.

-Lucy-sama... Yukino-sama...- iniziò Caprico -So che mancano ancora tre spiriti stellari, ma vorrei chiedervi già il motivo di tale riunione.-

-Non preoccuparti Caprico.- lo rassicurò Yukino con un sorriso -Gli altri stanno arrivando-.

In quel preciso istante, il portone della sala si aprì e tre figure fecero il loro ingresso, lasciando basiti tutti i presenti tranne la stessa Yukino.

Virgo e Taurus entrarono per primi, seguiti da quello che pareva Cancer, anche se ora portava una grossa pettinatura afro rossa, dei pantaloni neri lucidi dai dettagli dorati abbinati a degli stivali del medesimo colore, una cinghia nera a X sul petto con fiocco dorato intorno al collo e, dettaglio più evidente, le sue braccia erano diventate quelle di un granchio, con tanto di chele bianche e rosse.

-Virgo... Cancer... Taurus... ma che diavolo vi è successo?!- sbottò Leo sorpreso come gli altri se non di più.

-Calmati Leo.- disse Virgo con uno strano sorriso -Questo è un potenziamento sperimentale della principessa Yukino. In cambio di un potere maggiore, abbiamo subito un piccolo cambiamento nell'aspetto ma tra qualche giorno saremo tali e quali a prima.-

Leo non parve tranquillizzarsi con quella spiegazione, mentre Lucy chiese alla sorella -Yukino... che significa?-

-Direi che, ora che ci siamo tutti, possiamo iniziare.- esclamò Yukino alzandosi in piedi, mentre gli ultimi arrivati si sedevano -Nostro padre non è qui presente oggi a causa di un malore che lo ha reso molto debole. I dottori dicono che il peggio è passato, ma ormai è da diversi mesi che ha questi malori e ogni volta sono sempre più forti.-

Caprico e Leo si scambiarono un'occhiata preoccupata e lo stesso fecero gli altri spiriti stellari. Nessuno di loro sapeva di quei malori, ma lo sguardo serio che aveva assunto la principessa Lucy non lasciava alcuna opzione: il Re stava davvero male.

-Perciò, abbiamo organizzato questa riunione sotto sua indicazione. Stando a quanto lui crede, non gli resta molto tempo e, che stia scherzando o meno, ha deciso di trovare un erede al più presto, perciò io e mia sorella Lucy siamo entrambe candidate a regnare sul Regno degli Spiriti Stellari, ma purtroppo non possiamo governare insieme.- continuò Yukino con voce calma e ferma -Perciò è stato deciso di organizzare un torneo!-

-Un torneo?- domandò Caprico leggermente confuso.

Yukino annuì e spiegò il tutto -Parteciperanno tutte le casate. Ciascuna casata sceglierà da che parte schierarsi, se dalla mia o da quella di mia sorella. Quando, alla fine del torneo, avremo un vincitore o una vincitrice, la sua casata di appartenenza indicherà la futura regina. Inoltre questa sarà un'ottima occasione per avvicinare i membri delle varie casate.-

-In che cosa consisterebbe il torneo?- domandò Aries leggermente preoccupata dal fatto di dover combattere contro i suoi compagni.

-Tranquilla Aries, nessuno di voi combatterà.- la tranquillizzò Lucy sorridendo -A partecipare saranno i vostri Guardiani. Nella prima fase del torneo, si svolgeranno delle prove con tutti i partecipanti presenti e quattro di essi verranno eliminati.-

-Gli otto rimasti prenderanno parte ad una classica serie di scontri ad eliminazione diretta grazie alla quale avremo un vincitore.- concluse Yukino sorridendo come la sorella.

-I nostri guardiani? Siete sicure? Alcuni di loro sono dei novizi.- obiettò la più anziana dei Pesci, mentre il figlio annuiva.

-Lo sappiamo, ma se hanno raggiunto quel titolo, significa che hanno le capacità necessarie per rendervi onore.- disse Yukino -Ora, a voi la decisione. Con chi vi schierate?-

I vari spiriti stellari si guardarono tra di loro e, dopo qualche minuto, Virgo, Taurus e Cancer si schierarono dalla parte della principessa Yukino, seguiti poi da Pisces e Libra ed infine Sagittarius, mentre gli altri sei si schierarono con Lucy.

Yukino annuì soddisfatta -Bene, le decisioni sono state prese. Il torneo si svolgerà tra cinque giorni, cosicché i vostri Guardiani possano prepararsi a dovere. Potete andare.-

Uno a uno, i vari Spiriti si alzarono e se ne andarono, mentre le due principesse venivano raggiunte dalle loro guardie del corpo. Vicino a Lucy arrivò un ragazzo dagli occhi neri con una folta chioma rosata, con indosso dei pantaloni bianchi abbinati ad una giacchetta blu, dei sandali blu e una sciarpa a scaglie rosa.

Di fianco a Yukino, invece, arrivò un ragazzo dai capelli neri con gli occhi rossi dai vestiti eleganti e semplici ma scuri e cupi rispetto allo standard del regno: stivali lucidi neri, pantaloni scuri, una maglia nera e una mantella nera con dettagli rossi, così come la katana che portava appesa al fianco destro.

-Grazie Natsu, ora possiamo andare da mio padre.- ringraziò Lucy, alzandosi e uscendo dalla stanza, mentre Yukino, dopo essersi alzata, disse -Rogue, io ti precedo, tu procurati quel dono per mio padre che tanto voleva.-

-Sì principessa Yukino.- annuì Rogue per poi dissolversi in pura ombra e svanire nel nulla, mentre Yukino seguiva tranquillamente la sorella.


 

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Dopo aver parlato con Hitomi, Ashuros era rimasto nella sua stanza per cercare di ricomporre il cubo di Rubik che Nikki gli aveva distrutto.

Da quando avevano avuto quel piccolo screzio non si era più fatta vedere, niente più agguati, irruzioni né molestie di alcun genere. Era riuscito a passare del tempo in completa tranquillità, ritrovando così il proprio equilibrio interiore che la Guardiana della Vergine era riuscita a scombinargli. Eppure qualcosa mancava.

Era talmente abituato alla presenza fastidiosa e perenne di Nikki che non riusciva a ricordare un solo momento in cui lei non fosse presente, pronta a tormentarlo con le sue inutili chiacchiere. E inspiegabilmente quella presenza fastidiosa in qualche modo a lui incomprensibile gli mancava.

Un bussare insistente alla porta lo distrasse dai suoi pensieri.

-Ehm, è permesso Ashuros-san?-

L'ampio sorriso di Arnold fece capolino da dietro la porta, seguito a ruota dai lunghi e lisci capelli rosa di Daisy. Ashuros si mise a sedere sul letto, facendo accomodare la ragazza nella stanza.

-Volevi vederci?- la domanda del pipistrello fu diretta, ed il Guardiano semplicemente annuì.

-C'era qualcosa che volevo chiederti.- incominciò.- Per quale motivo anche tu eri nella mia stanza quel giorno? Voglio dire, da Nikki me lo sarei aspettato, ma non da te.-

Daisy si agitò immediatamente, con il viso che in un secondo s'imporporò di un rosso intenso. -No... ecco noi... avevamo sentito strani rumori così... non volevamo spiare!- agitò le braccia, mentre Arnold spiegava ciò che la ragazza non riusciva a dire.

-MI DISPIACE!- fu l'urlo alla fine del discorso, lanciato a pieni polmoni dalla ragazza stessa, a cui seguì un profondo inchino. Tanto fu lo stupore del guardiano, che non aspettandosi una tale enfasi, sussulto per la sorpresa

Daisy si preparò ad una veloce ritirata, ma non riuscì nemmeno ad imboccare l'uscita che Ashuros la bloccò per un polso -Aspetta un attimo, non sono arrabbiato, non c'è bisogno di correre via così.-

La ragazza si voltò verso l'albino, fissando i grandi occhi verdi in quelli rossi dell'albino mascherato che ancora le teneva stretto il polso. Fremette, intimorita da quegli occhi rossi che anche da sotto la maschera erano capaci di trapassarla e sondarla dalla testa ai piedi.

Quando finalmente la lasciò, Daisy sembrò essersi calmata ed aver riacquistato almeno in parte il controllo di se.

-Ehm Ashuros-san...- iniziò ancora Arnold, nascondendo in parte il viso della ragazza.- Volevamo inoltre chiederti notizie su Nikki... lei sta bene?-

Ashuros si stupì di quella domanda. Tutti nella Casata della Bilancia sapevano che Daisy non aveva molti amici, e che a causa di alcuni maltrattamenti subiti quando era bambina non si apriva facilmente con le persone. Ma a quanto sembrava era riuscita a legarsi con Nikki in quel poco tempo in cui si erano incontrate.

-Sta bene... credo. In verità non la vedo da quando mi sono arrabbiato con lei.-

-Non credi di essere stato... un po' duro con lei, Ashuros-san?- grandioso, ora perfino un pipistrello pupazzo ci si metteva a fargli la predica, ma nessuno che vedesse le cose dal suo punto di vista?

-Sei la seconda persona che me lo dice, forse dovrei andare a scusarmi, ti va di venire con me a trovarla?-

Daisy sgranò gli occhi, sorpresa da tale proposta, ma si lasciò presto andare ad un timido sorriso, annuendo felice. Aveva preso in simpatia Nikki, e non le sarebbe dispiaciuto poterla rivedere e chiacchierare con lei.

Ashuros annuì, incamminandosi verso la porta seguito a ruota dalla ragazza e dal pupazzo.

Aveva avuto un'idea brillante. Se Daisy e Nikki diventavano amiche, lui avrebbe potuto scusarsi senza poi temere che la biondina s'infiltrasse nella sua stanza nuovamente, e chissà che con Daisy a distrarla avrebbe avuto finalmente un po' di pace senza sensi di colpa e senza persone pronte ad alimentarli.



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-Ma dove diavolo si è cacciata Renne?!- urlò istericamente Neren rimuovendo l'ennesimo filo dal tappeto blu sul pavimento. Era stata generosa e l'aveva lasciata andare, sapendo bene quanto amasse la libertà come lei... ma così facendo lei si era incatenata a quel posto dato che Gemi-sama e Mini-sama sarebbero potuti tornare da un momento all'altro.

La guardiana fu sul punto di alzarsi e andare a fare a botte con il primo soldato che le sarebbe passato per mano, ma una voce alle sue spalle la distolse da quel pensiero -Neren? Che cosa ci fai qui? E cosa stai facendo a quel tappeto?-

Neren si girò di colpo, ritrovandosi di fronte alla guardiana dello Scorpione. Akane la fissò con sguardo interrogativo e l'altra, con le lacrime agli occhi, urlò -Finalmente qualcuno con cui parlare!!!-

-Eh?- fu l'unico commento di Akane prima che Neren le spiegasse a macchinetta quello che era successo.

-Quindi... Renne è andata in bagno e non è più tornata?- domandò Akane e Neren annuì -Ormai sono sull'orlo di una crisi isterica e tra poco giuro che mi metterò a picchiare il muro!-

Akane accennò un piccolo ghigno e le propose -Vuoi fare a botte? Oggi è stata una giornata davvero noiosa e potrei divertirmi!-

La cosa parve stuzzicare Neren ma qualcuno tirò per i vestiti Akane e le due ragazze portarono la loro attenzione sul povero Hazumi, che non era manco stato calcolato dalla guardiana dei Gemelli.

-Ehi Hazu! Ci sei anche tu?- domandò Neren e lui annuì, nascondendosi poi pian piano dietro alla guardiana della sua casata.

-Ho deciso di portarlo con me per evitare che tornasse sulla Terra senza permesso.- spiegò Akane -Mi sa che è meglio rimandare quella scazzottata. Vuoi una mano a cercare Renne?-

-Spiacente ma è una cosa che devo risolvere da sola.- spiegò Neren con un sorriso leggermente tirato. Hazumi alzò gli occhi al cielo. Stesso orgoglio spropositato e mania di fare a botte... ecco cosa accomunava le guardiane dei gemelli e dello Scorpione.

“Speriamo che Renne sappia cavarsela...” pensò il giovane, lanciando una breve occhiata al corridoio, mentre le altre due riprendevano a discutere.


 

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-Mi sono persaaaaa...- mugugnò Renne guardandosi attorno. Quei corridoi sembravano tutti uguali e lei aveva ormai perso ogni speranza per trovare un maledettissimo bagno.

Continuò a camminare per diversi minuti, finché, girando un angolo, non vide Aries in fondo al corridoio. Veloce come una lepre, tornò dietro all'angolo e sporse leggermente la testa, notando che Aries stava parlando con qualcuno nell'ombra.

-Non è da te andare in giro da solo...- commentò lo Spirito Stellare, visibilmente preoccupata, quando la figura nell'ombra le porse una gemma perfetta di colore viola -Un dono.-

Renne vide chiaramente la pelle pallida della persona e diversi simboli neri sull'intero braccio. Aries fissò curiosa la gemma ma, quando la sfiorò con un dito, una grossa aura nera la avvolse, facendola urlare per il dolore.

La ragazza si portò le mani sulla fronte continuando ad urlare, finché l'aura nera non la avvolse del tutto. Renne si portò una mano sulla bocca per fare meno rumore e, pochi istanti dopo, l'aura si diradò, mostrando una nuova Aries.

Ora la carnagione della ragazza era abbronzata, i capelli erano ispidi e lunghi fino al fondo-schiena, mentre gli occhi erano coperti da un paio di occhiali da sole con le lenti rosse. Le braccia erano coperte da dei guanti di pelliccia marrone fino a poco sotto le spalle, mentre ai piedi calzava degli stivali di pelliccia del medesimo colore che terminavano sulle ginocchia.

Il corpo era avvolto in uno strano vestito di pelliccia bianca senza maniche e al collo aveva un collare da cui partivano due catene che, passando vicino alle anche, si riattaccavano dietro al collare.

-Oh... ora va meglio.- disse la ragazza con un ghigno guardandosi le mani per poi volgere rapidamente lo sguardo in direzione di Renne, la quale tirò subito indietro la testa, iniziando a tremare leggermente.

Un secondo dopo, Aries sbucò da dietro l'angolo, menando un'artigliata al muro ma davanti a lei non c'era nessuno. Spostando lo sguardo sulla sinistra, notò delle lunghe tende blu che coprivano una finestra mentre le altre lungo il corridoio erano tirate ai lati.

La rosata si leccò le labbra e si avvicinò lentamente alle tende per poi afferrarle di scatto ma una voce le domandò -Aries-sama? Siete davvero voi?-

La ragazza si girò verso la sua destra, osservando con sguardo indagatore Akane, Neren e Hazumi, intenti ad avvicinarsi a lei. Dopo un attimo di incertezza, lei sorrise e domandò -Ma certo che sono io, non vi piace il mio nuovo look?-

Akane assottigliò lo sguardo per un secondo ma alla fine scoppiò a ridere, facendole i complimenti per l'abbronzatura. Aries rise a sua volta per poi avviarsi verso di loro, superandoli senza neanche guardarli.

Neren si avvicinò allora alle tende ma Hazumi le afferrò di impeto un polso e disse -Credo di aver sentito Renne! Da questa parte!- e la trascinò nel corridoio dalla quale era arrivata Aries, con una Neren alquanto confusa al seguito.

-Ehi Hazumi che stai...?!- iniziò Neren ma il ragazzo sibilò -C'era un'aura oscura attorno ad Aries-sama...”

Akane si sporse da dietro l'angolo, notando che Aries era svanita, così si avvicinò alla tenda e la discostò, trovando Renne in ginocchio con gli occhi prossimi alle lacrime e pieni di terrore.

-Renne...- commentò Neren avvicinandosi alla sua gemella spirituale per poi abbracciarla di colpo.

-A... Aries-sama... qualcuno... qualcuno le ha fatto qualcosa...- sussurrò Renne, mentre Akane e Hazumi si scambiavano un'occhiata preoccupata.

-Dobbiamo parlarne con Scorpio-sama.- disse la guardiana e il compagno annuì -Ma prima... accompagniamole da Gemi-sama e Mini-sama, è meglio non rischiare...-

 

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-Cosa significa che nessuno può vederla?- Quando arrivarono alla Casata della Vergine, Ashuros e Daisy capirono all'istante che qualcosa non andava.

-Sono spiacente, ma Virgo-sama ha disposto che nessuno può incontrare Nikki-sama per oggi senza il suo permesso.-

Ashuros si era allontanato nervosamente, con Daisy alle sua spalle che lo seguiva pensierosa. Nessuna di quelle disposizioni aveva senso per lui.

-Eppure è strano, sapevo che Nikki non poteva uscire, non che nessuno potesse entrare.- Ashuros rifletteva ad alta voce mentre camminava avanti e indietro, cercando una soluzione che non sembrava volersi mostrare ai suoi occhi.

-Cosa facciamo adesso Ashuros-san?-

Ma alla domanda di Arnold l'albino non sapeva davvero cosa rispondere. Poi ebbe l'illuminazione.

-Ehi Daisy, se io annullassi la gravità attorno a te riusciresti ad arrivare a quella finestra lassù? Se non sbaglio è là che si trova la stanza di Nikki-.

Un po' timorosa per via dell'altezza, Daisy annuì decisa, pronta all'azione.

Intanto, chiusa nella sua stanza e ormai stremata, Nikki non sapeva più che pesci pigliare. Aveva provato di tutto per riuscire a rompere quella dannata barriera, ma sembrava che nulla potesse scalfirla, nemmeno la sua riscrittura sembrava funzionare.

-Maledizione! La mia magia dovrebbe essere la più forte, dovrei poter riscrivere ogni cosa, e allora perché? Perché non riesco a uscire?!-

Presto il fiatone dato dalla fatica svanì, trasformandosi in un basso ringhio sommesso. Una strana aura l'avvolse e l'occhio destro sembrò mutare di colore. L'iride si colorò di un rosso intenso, mentre il bianco che la circondava diventava via via sempre più nero, sempre più scuro.

-Psss Nikki! Ehi Nikki!-

L'aura svanì, l'occhio tornò normale in un solo istante, e quando Nikki si girò verso la finestra quasi si mise a piangere. Daisy e Arnold erano lì fuori, e la fissavano sorridenti.

-Daisy-chan! Sono così felice di vederti! Sono talmente felice che anche vedere quel pupazzo non mi spaventa più!-

-Ma che maleducata! E noi che siamo venuti a farti visita!-

Nikki rise, ma presto la sua espressione divenne triste e cupa. Non era da lei piangere, ma in quel momento non voleva fare altro.

-Si può sapere che è successo? All'ingresso non ci lasciano nemmeno passare!-

-È stata Virgo-sama a disporre ciò, non so cosa le sia successo, ma ha sigillato la mia stanza in modo che nessuno potesse entrare o uscire a meno che lei non lo volesse.- spiegò affranta -Nemmeno la mia riscrittura funziona. E per di più, c'è qualcosa di strano in Virgo-sama, è....diversa.-

Daisy vide l'amica triste ed abbattuta, ed anche lei provò le stesse emozioni, ma per una volta non si lasciò dominare dallo sconforto. Voleva aiutarla a tutti i costi, e con l'aiuto di Ashuros-san ce l'avrebbe fatta.

-Non preoccuparti, vedrai che penseremo qualcosa ed insieme ad Ashuros-san riusciremo a liberarti.- sentendo il nome del ragazzo, Nikki rialzò il capo, stupita.

-C'è anche lui?- Daisy annuì, ed un tenero sorriso le increspò il volto -Allora di a quello stupido che si dia una mossa a salvarmi, e che sto ancora aspettando delle scuse per il modo in cui mi ha trattata!- sorridendo a sua volta la rosa annuì, ma in quel momento un rumore di passi le fece sussultare. Stava arrivando qualcuno.

-Presto Daisy-chan, vai via! Se ti vedono saranno guai grossi!-

Nikki ormai non aveva più alcun dubbio, nessun timore, perché i suoi amici l'avrebbero salvata presto, e non aveva bisogno di altre certezze per avere fiducia. Dal canto suo non si sarebbe arresa, ogni tentativo di fuga sarebbe stato tentato, ad ogni costo.


 

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Il lungo mantello nero ondeggiava al ritmo dei suoi passi, sfiorando il pavimento rovinato e coperto di polvere, mentre delle torce appese alle pareti proiettavano delle ombre indefinite ai suoi lati.

La donna si tolse il cappuccio e subito dopo il mantello, mostrando la sua chioma nera e gli occhi scuri come il suo rossetto, gettandolo in mano ad un servitore che si allontanò velocemente con un inchino.

Minerva andò a sedersi al posto di capotavola, fissando il tavolo di legno nero di fronte a lei, coperto con una tovaglia di lino e apparecchiato di tutto punto, con dei candelabri posti al centro per illuminare i vari posti.

Dopo essersi data una sistemata al suo lungo abito nero dai tratti orientali, si verso del vino rosso in un bicchiere e ne bevve un sorso, mentre un altro servitore le posizionava un piatto con dei bocconcini di carne davanti al petto.

-Li mangi tutti quelli?- domandò una voce maschile alla sua destra, facendo sorridere Minerva la quale, dopo aver masticato ed ingoiato il primo pezzo di carne, si girò verso il ragazzo dai corti capelli biondi legati in un codino alto che le aveva rivolto la domanda.

-Sì, Gluttony, li mangio tutti. Qualche piccolo lusso voglio ancora concedermelo.- rispose la donna incrociando gli occhi con quelli rossi del biondo. Lui alzò un sopracciglio e, grattandosi la piccola cicatrice a forma di X sullo zigomo destro, tornò a mangiare i suoi gamberi alla piastra, senza neanche preoccuparsi di rimuovere il carapace.

Di fianco a lui vi erano diversi piatti vuoti, eppure il suo fisico era l'esatto opposto di quello di qualcuno che mangiava così tanto. Era alto sul metro e novanta, la carnagione era leggermente abbronzata e il fisico snello e tonico dai muscoli definiti era messo in risalto da una maglietta senza maniche nera con il collo alto.

Le gambe erano coperte da dei pantaloni verde militare scuro particolarmente larghi ma che si stringevano sulle caviglie, dove entravano dentro ad un paio di anfibi neri. Come accessori, invece, portava dei bracciali in metallo ai polsi, con dei decori in rilievo raffiguranti dei serpenti, e un ciondolo di ametista appeso al collo.

-Eppure mangi sempre quegli ottimi pasti a palazzo...- bofonchiò Gluttony passando ad un piatto pieno di cosce di pollo fritte, quando, alla sua destra, andò a sedersi un ragazzino che dimostrava circa quindici anni. Il giovane posò i suoi occhi gialli su Gluttony e, con uno strano sorriso, chiese -Ehilà come va? Non è che potresti darmi una di quelle cosce di pollo? Ne voglio davvero una!-

Gluttony morse un boccone con tale forza da spaccare l'osso e, spostando lo sguardo sul ragazzino, chiese a sua volta -Hai detto qualcosa, Greed?-

Il ragazzino si mise a ridere, scostando qualcosa con la mano -Non preoccuparti, stavo scherzando! Potresti almeno passarmi del vino?-

Il biondo fece per passargli una brocca di liquore, ma all'ultimo la allontanò -I bambini non possono bere alcolici-.

-Stai scherzando spero! Hai idea di quanti anni ho?!- urlò inviperito Greed alzandosi in piedi e facendo ondeggiare i suoi lunghissimi capelli viola raccolti in una coda alta, mentre la pelle chiarissima si illuminava sotto la luce delle candele.

Gluttony lo fissò per qualche secondo, tornando poi a concentrarsi sul suo pasto, mentre Greed sospirava, posando lo sguardo sulle posate d'argento. Un leggero ghigno gli fece piegare le labbra e, dopo aver afferrato le sue, le mise nella tasca dei pantaloni neri, lunghi fino alle ginocchia, per poi sistemarsi un tovagliolo sulla camicia bianca ed iniziare a mangiare del pane con della carne essiccata.

Notando che la tavola era troppo alta, si tolse le scarpe nere e si mise in ginocchio sulla sedia, riuscendo così ad arrivare ad un'altezza congeniale.

-Gli altri dove sono, Greed?- domandò Minerva sorseggiando un altro bicchiere di vino.

-Ah? Mi hai preso per un cagnolino? Cercateli da sola.- sbottò Greed trucidandola con lo sguardo, per poi notare un pesce arrosto tra lui e Gluttony. I due si guardarono per qualche secondo, lanciandosi nello stesso istante verso la pietanza che però svanì all'ultimo, facendogli sbattere le facce sul tavolo, sotto lo sguardo ormai disperato di Minerva.

Greed rialzò la testa per primo, fissando con sguardo torvo la ragazza che gli aveva tolto il cibo da sotto il naso. Era nettamente più alta di lui, sul metro e ottanta circa, e in quanto a fisico non aveva nulla da invidiare a Minerva, essendo il suo snello, slanciato e sinuoso, dal seno abbondante e con una carnagione rosea.

I magnetici occhi argentati della giovane si incrociarono con quelli gialli del ragazzino e, con un ghigno sulle labbra che metteva in risalto i lunghi canini, chiese -Per caso volevi questo? Spiacente ma è mio!-

-Envy... dammelo ora o giuro che farò a pezzi quel corpicino che ti ritrovi.- sibilò Greed mostrando un ghigno simile ma la ragazza non batté ciglio, facendo ondeggiare i lunghi capelli neri che le ricadevano lungo la schiena -Proprio tu parli, razza di scriciolo?-

La ragazza si sedette poi di fronte al ragazzino, posando il pesce accanto a sé, scostando poi la lunga ciocca che le copriva l'occhio destro e sistemandosi il fiocco nero intorno al colletto del suo vestito rosso che le arrivava fino a poco sotto il fondo-schiena. Il fatto che il vestito fosse così corto permetteva alla ragazza di mettere in mostra le sinuose gambe scoperte, cosa che le dava parecchi vantaggi quando andava sulla Terra.

Dopo essersi tirata in su le maniche a sbuffo del vestito, afferrò il pesce con una mano e, sfruttando le sue unghie lunghe, lo aprì su un fianco, iniziando poi a mangiarlo pezzo per pezzo. Dopo qualche minuto, gettò nel piatto di Greed la lisca con la testa, rovinandogli la fetta di torta che si era preso pochi secondi prima.

-E' tutto tuo ora.- rise Envy, posando sul tavolo i piedi scalzi, senza curarsi degli altri. Greed strinse il suo calice con tanta forza fino a piegarlo e lo lanciò addosso alla ragazza ma quella lo evitò senza problemi ghignando.

-Vivaci come al solito vedo.- commentò una voce maschile alle spalle di Minerva e i due litiganti si girarono in contemporanea per folgorare con lo sguardo il nuovo arrivato -Stanne fuori Pride!-

Il ragazzo ghignò divertito nel vederli discutere e si sedette tra Minerva ed Envy, pulendosi le mani con un tovagliolo che si macchiò subito di rosso.

-E quel sangue di chi sarebbe?- domandò Greed, conoscendo già la risposta ma non si poteva mai sapere.

-Mi annoiavo e ho passato del tempo con una donna della servitù.- spiegò Pride con un ghigno, incrociando le braccia al petto e chiudendo gli occhi, appoggiandosi per bene allo schienale della sedia.

Greed e Envy si scambiarono una breve occhiata e, in contemporanea, dissero -Tre... due... uno...-

Non appena ebbero detto l'ultima parola, Pride sbatté con violenza un pugno sul tavolo, crepandolo pesantemente, e guardando Minerva le urlò -Perché Cazzo ci sei tu a capotavola, eh?! Forse non ti è ancora chiaro ma sono io il migliore tra di noi e io dovrei essere seduto lì!-

Minerva chiuse gli occhi, cercando in tutti i modi di non rispondere al suo compagno perché sapeva fin troppo bene quello che sarebbe successo se avesse aperto bocca. Questa sua decisione, però, diede vita ad una situazione ancora più tragica.

Pride si alzò in piedi e colpì nuovamente il tavolo, accorgendosi solo all'ultimo di aver distrutto un piatto con dei biscotti sopra. Gluttony, che non aveva fatto in tempo a prenderne neanche uno, si alzò in piedi a sua volta e sibilò -I miei dolci...-

Pride sostenne senza problemi lo sguardo iniettato di sangue di Gluttony e disse -Qualche problema? Ti consiglio di tornare a mangiare prima che decida di farti a pezzi!-

-Tsé, non riusciresti mai a sconfiggerlo, razza di megalomane.- commentò Greed con un ghigno che però venne prontamente punzecchiato da Envy -Almeno lui ci prova a combattere, a differenza tua!-

Mentre i quattro si mettevano a discutere animatamente, con Gluttony che si limitava a sibilare dolci paroline a Pride, Minerva sorseggiò il terzo bicchiere di vino, auto-imponendosi calma e pazienza. Non poteva permettersi di lasciarsi trasportare o quella riunione si sarebbe trasformata in un bagno di sangue.

-FOTTUTISSIMI MICROBI CHIUDETE QUELLE CAZZO DI FOGNE!!!-

I quattro litiganti si voltarono in contemporanea verso l'altro lato della sala, soffermando i loro sguardi su un ragazzo alto sul metro e novanta dai lunghi capelli neri racchiusi in una coda appoggiata sulla spalla destra e con gli occhi del medesimo colore e cupi. Il fisico ben piazzato del moro era coperto da un semplice gilet nero dai ricami dorati, dei pantaloni neri e scarpe scure.

Minerva sospirò di sollievo nel vederlo arrivare ma un servitore, rimasto in attesa dietro una colonna come molti altri, ebbe la brutta idea di avvicinarsi al ragazzo dicendogli -Wrath-sama ben arriv...!-

Con un manrovescio, il ragazzo gli spaccò il cranio contro una colonna, senza neanche guardarlo, e continuò verso la tavolata, dove Envy, Greed e Pride gli urlarono -Cerchi guai?!-

-Siete voi che li cercate! Mi state facendo incazzare con le vostre urla!-

-Tu sei sempre incazzato!- osservò Envy venendo poi supportata da Pride -Siediti e non rompere le palle! Devo prima finire la faccenda con questo ingordo!- e riportò lo sguardo su Gluttony che, dopo aver riacquistato la sua espressione pacata, si era messo a mangiare dei nuovi dolci portati da un servitore molto coraggioso.

-Ora basta!- tuonò Minerva sbattendo con forza il calice vuoto sul tavolo -Envy, dov'è Sloth?-

La ragazza fece spallucce scuotendo la testa -Alzarsi dal letto per percorrere un corridoio di oltre cento metri e mettersi a masticare cibo? Troppo faticoso...-

La donna si passò una mano esasperata sul volto, mentre Wrath andava a sedersi vicino a Greed, scambiando occhiate di fuoco con tutti i presenti eccetto Gluttony.

-Non importa, gli riferirai quanto sto per dire.- riprese Minerva -Il momento è ormai prossimo. Presto, il potente Ophiucus tornerà tra di noi e il mondo degli Spiriti Stellari sarà finalmente nostro come sarebbe sempre dovuto essere!-

-Era ora!- esultò Greed immaginandosi tutti i tesori delle varie casate. Tesori che sarebbero diventati suoi a tutti i costi.

-Come agiremo allora?- domandò Envy e Minerva -La principessa Yukino ha agito come previsto e tra alcuni giorni vi sarà un torneo dove parteciperanno tutti i guardiani delle varie casate... e ovviamente, la nostra casata sarà presente come le altre-.

-Non sarà troppo strana come cosa?- domandò Pride -La Tredicesima casata è stata distrutta nell'ultima guerra... come potrebbero mai accettare il nostro ritorno?-

-Oh a quello ci penserà la nostra cara Envy.- spiegò Minerva con un sorriso e la ragazza, intuendo il suo piano, annuì.

-Perfetto, allora chi parteciperà al torneo?- domandò Greed.

-Pride sarà il rappresentante della Tredicesima casata.- sentenziò Minerva, rendendo particolarmente emozionato il peccato capitale della Superbia che sperava di poter riaffrontare il guardiano del Leone.

Malgrado le urla di rabbia di Wrath, Minerva se ne andò portando con sé Gluttony, con evidente nervosismo di Greed, mentre Envy andava via e Pride si limitava a finire il suo pasto, immaginandosi i possibili spargimenti di sangue durante il torneo.

-Parteciperai anche tu al torneo.- disse Minerva. Gluttony posò lo sguardo su di lei ma non disse nulla, continuando a mangiare i suoi snack salati -Però non come guardiano della Casata del Serpente, bensì per un'altra casata.- concluse la donna con un sorriso affilato sulle labbra.


 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~


 

Nikki era rimasta sdraiata sul suo letto dal momento in cui Daisy se n'era andata. L'idea che lei ed Ashuros fossero venuti per lei la rendeva estremamente felice, ma l'idea di non poterli vedere in una situazione più normale le stava martoriando l'anima.

“Maledizione... perché a me?” si domandò la ragazza, stringendo a sé un cuscino, quando la porta della camera si aprì e Virgo fece il suo ingresso.

-Esulta Nikki, tra pochi giorni vi sarà un torneo tra i guardiani delle varie casate per determinare la futura regina!- disse la rosata ghignando.

-Un torne... tra guardiani?- domandò Nikki sorpresa della cosa -Quindi io...-

-Tu non parteciperai ma resterai qua.- sentenziò all'istante Virgo, godendosi l'espressione delusa sul volto di Nikki -Qualcun altro ti sostituirà. Entra!-

La bionda alzò lo sguardo, incrociando i suoi occhi ametista con quelli rossi di un giovane ragazzo intento a mangiare degli snack. Entrambi si fissarono qualche secondo con gli occhi leggermente sgranati.

Nikki si portò una mano sul cuore, confusa da quelle strane emozioni che le stava trasmettendo.

“Perché...? Perché mi sembra di conoscerlo?”


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

*Angolino di Smiling & Jeo*

Jeo: Ehilà bella gente! Vi siamo mancati?

Smiling: Speriamo di si! Dunque, e anche questo capitolo è andato! Finalmente le cose iniziano a muoversi.

Jeo: Allura, abbiamo per voi alcune notizie, la prima fra tutte QUESTO È L'ULTIMO CAPITOLO IN CUI SARÀ POSSIBILE ISCRIVERSI!

Smiling: Secondo CI SERVIREBBERO OC MASCHI!

Jeo: Terzo non sarà più possibile essere peccati capitali, ci servivano e così li abbiamo creati noi u.u

Smiling:Quarto, ci mancano i Guardiani di ACQUARIO SAGITTARIO E CANCRO!!

Jeo:Se siete interessati bene, altrimenti ci arrangiamo e amen u.u!!

Smiling: Quinto..... no aspe, non ce n'è un quinto abbiamo finito qui!

Jeo: Bene allora, alla prossima ragazzi, speriamo che anche questo capitolo vi sia piaciuto!

Da Smiling e Jeo è tutto, alla prossima!

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4
 

~ ~ ~
 

Leo ricordava ancora vividamente l'ultima volta in cui aveva visto da vicino l'enorme arena del Regno Imperiale, quando era stato lui a calcare il sabbioso terreno del campo di battaglia per donare la corona al re cui la sua casata aveva giurato fedeltà. Quella volta aveva vinto con orgoglio, e ancora serviva quello stesso re per il quale aveva lottato.

Se ne stava da solo all'interno dell'arena, a pensare e riflettere sugli ultimi avvenimenti, tra i quali quello che più l'aveva sconvolto. Il drastico ed improvviso cambiamento di Aries. La sua dolce e timida compagna era improvvisamente diventata aggressiva e spavalda, per non parlare del nuovo minaccioso aspetto che aveva assunto.

-Cosa ti è successo, Aries?- ma nemmeno le stelle potevano dare risposta ai suoi dubbi.

-Leo-sama-.

Lo spirito si girò verso colui che l'aveva chiamato, regalando un tenue sorriso tirato al fidato guardiano -Yato, quali buone nuove mi porti?-

Il guardiano fece un leggero inchino, illustrando poi le sue scoperte a Leo -Oggi mi sono riunito con gli altri guardiani, e sta succedendo decisamente qualcosa di strano.- Leo si accigliò, voltandosi completamente verso il ragazzo ed incitandolo a continuare con la spiegazione.

-Lance del Capricorno dice di aver avuto una visione negativa sul torneo di domani, ma non ha saputo dare spiegazioni più precise. Nikki della Vergine era assente, e Ashuros della Bilancia ha detto che il motivo è una segregazione ancor più isolata da parte di Virgo-sama, che ha disposto l'isolamento totale. Per finire Renne e Neren dei Gemelli hanno affermato di aver assistito alla trasformazione misteriosa di Aries-sama e...- Leo afferrò il guardiano per le spalle con violenza, gli occhi dilatati ed i denti serrati.

-Dimmi tutto quello che hai scoperto!- Yato non aveva mai visto il suo maestro tanto alterato, ma non si sentì di biasimarlo per quel comportamento. Non erano certo un segreto i suoi sentimenti per Aries-sama, nonostante fosse un donnaiolo per lei avrebbe rinunciato a tutte le altre donne, e gli venne da chiedersi se l'amore fosse davvero così influente da condizionare anche il più razionale degli esseri.

Raccontò a Leo parola per parola tutto quello che gli era stato riferito, e vide il viso del maestro riprendere pian piano lucidità e controllo, pensieroso e preoccupato.

-Spero di sbagliarmi, ma potrebbe voler dire che al castello c'è una spia...-

-Avete qualche idea su chi possa essere, Leo-sama?-

-Forse, ma non ne sono sicuro.- qualche nome balenò nella mente dello Spirito Maggiore, ma non aveva prove certe per poter accusare nessuno. Doveva indagare, e il torneo capitava a fagiolo, con la confusione che avrebbe portato nei giorni seguenti, avrebbe anche avuto modo di fare qualche indagine per conto proprio -Tu concentrati solo sul torneo per ora, e mi raccomando, porta onore alla nostra casata-.

-Non la deluderò Leo-sama-.

Lo Spirito Maggiore guardò con orgoglio il guardiano, senza però che i suoi occhi perdessero quella luce di ansia che i recenti avvenimenti gli avevano portato. Strinse un pugno con forza, promettendosi di trovare il responsabile ad ogni costo e riportare tutto alla normalità. Per il Regno. Per Aries.
 

~ ~ ~

 

Il mondo dell'Acquario era per lo più ricoperto d'acqua, un bellissimo regno sottomarino che ospitava le più svariate creature marine presenti sia nel mondo umano che in quello degli Spiriti Stellari. Vi vivevano inoltre sirene e tritoni, creature umanoidi con la coda di pesce, in compagnia di alcuni umani speciali in grado di respirare sott'acqua.

Vivevano insieme a stretto contatto, portandosi rispetto reciproco e vedendosi, non come creature differenti e ostili fra loro, ma come membri di una stessa, grande e magnifica comunità qual'era il mondo dell'Acquario.

Nonostante le bellezze marine, anche in questo bellissimo mondo fatto d'acqua vi era vita terrena, racchiusa in pratiche serre curate personalmente dal guardiano dell'Acquario.

Perfino in quel momento il giovane guardiano era nella serra, a curare le piante coltivate con amore e dedizione da egli stesso, dimenticandosi probabilmente che quel giorno si sarebbe tenuto un evento assai importante e a cui doveva assolutamente partecipare: il torneo per l'elezione della nuova sovrana.

Era un giovane ventunenne di bell'aspetto, abbastanza alto e magro, dal fisico agile, forte e temprato, con muscoli non marcati ma ugualmente definiti. Colpita dalla luce artificiale che illuminava la serra, la sua carnagione candida come il latte sembrava brillare, in contrasto con il colore rosso sangue dei suoi capelli, disordinati e sparati in ogni direzione, dalle sfumature arancioni sulle punte, e gli occhi del medesimo rosso intenso.

Le labbra sottili erano stirate in un lieve sorriso, e le sopracciglia decise e marcate gli conferivano un'aura sicura e gentile, ma al tempo stesso forte ed imponente.

Si passò un braccio sulla fronte, sventolandosi un po' la canotta bianca e sbrindellata, sotto la quale ne indossava una rossa, cercando di farsi aria per respirare in quel caldo insopportabile. Nonostante fosse una serra artificiale, il calore che vi era all'interno era pari a quello di un cocente sole estivo.

Finalmente però aveva finito di sistemare le ultime piante, potendo così prendersi una meritata pausa da tutto quel lavoro. Si spolverò i comodi pantaloni grigio scuri, decorati con tribali cuciti in una tonalità più scura. Rendendosi presentabile quanto bastava per non essere scambiato per un barbone. Certo era che con tutti quei piercing alle orecchie, gli anelli color ebano su entrambe le dita medie ed un paio di fasce nere avvolte una intorno al braccio destro ed una alla gamba sinistra poteva ricordare un tipico bulletto scapestrato terrestre, ma era solo mera apparenza.

-ISAIAHHHHH!!! DOVE DIAVOLO TI SEI CACCIATO MALEDETTO MOCCIOSO?!-

La squillante voce di Aquarius-sama lo raggiunse nella serra chiara e forte come se l'avesse alle spalle, invece che trovarsi a chilometri di distanza.

Isaiah trattenne uno sbuffo e si diresse verso l'uscita, “pregustandosi” la sfuriata che la portatrice dell'acqua gli avrebbe fatto per un motivo che ancora gli era ignoto, ma che doveva essere assai importante, o almeno questo intuì dall'espressione della sirena, che sembrava anche più alterata del solito. Il che era tutto dire.

Era bellissima Aquarius, una magnifica sirena dai lunghi capelli turchesi e la pelle bianca come il latte, che portava sempre con se un'anfora simile al ciondolo che indossava lui. Era davvero stupenda, ma quando si arrabbiava nessuno, eccetto Scorpio-sama, poteva starle vicino senza tremare di paura.

-Posso aiutarla, Aquarius-sama?- ormai Isaiah era talmente abituato ai cambi d'umore della donna, anche lui era quasi totalmente indifferente alle sue sfuriate.

Un vortice d'acqua lo colpì non appena mise un piede fuori dalla serra, rispedendolo dall'altro capo della stanza e facendo si che la sua schiena cozzasse violentemente contro il muro. Ok, quasi sempre indifferente alle sfuriate della sirena. Ancora non capiva però cosa avesse fatto di tanto grave da scatenare una tale sfuriata.

-RAZZA DI PICCOLO VERME!-

Isaiah si rialzò, diede una spolverata ai vestiti e con un piccolo incantesimo li riasciugò in un istante. Poi si rivolse alla donna, in cerca di spiegazioni su quegli appellativi e sull'attacco appena subito.

-CHE DIAVOLO CI FAI ANCORA QUI?!-

-Aquarius-sama, davvero non vi capisco...-

-E’ IL TORNEO RAZZA D'IDIOTA! COME PUOI ESSERE COSÌ PRECISO EPPURE COSÌ SMEMORATO?!-

Il ragazzo stava per rispondere, ribattere alle parole di Aquarius-sama, ma si zittì quando si accorse che la sirena aveva ragione, la faccenda del torneo gli era completamente passata di mente. Tutto ciò che fece fu un profondo inchino seguito da un coro di scuse.

Aquarius sospirò, cercando di calmare la vena che le pulsava nervosamente sulla fronte, e l'unico pensiero era che quel moccioso le serviva vivo per poter partecipare e vincere il torneo -Ora basta con queste inutili scuse! Vuoi farti perdonare?! Va là fuori e vedi di vincere!-

-Non la deluderò Aquarius-sama.- e dopo un altro profondo inchino si defilò dalla vista della donna, diretto probabilmente all'arena in cui fra poco avrebbe lottato.

Sospirò la sirena, anche lei avrebbe dovuto avviarsi per non arrivare in ritardo come il suo stupido allievo, ma non poté trattenere un sorriso d'orgoglio nel constatare quanto Isaiah fosse cambiato da quando era un giovane moccioso problematico. Problematico a volte lo era ancora, ma Aquarius era estremamente orgogliosa di lui, non avrebbe potuto chiedere allievo migliore, nonostante piuttosto che ammettere quella verità si sarebbe strappata la lingua da sola.
 

~ ~ ~ 
 

Ormai era tutto pronto. L'arena era già traboccante di spettatori in visibilio, eccitati all'idea di assistere ad un combattimento tra guardiani dopo molto tempo dall'ultima volta.

C'era tanta gente, una confusione del genere non si era mai vista, e per un attimo Ashuros considerò buona l'idea di darsela a gambe e levarsi dall'impiccio di dover combattere per qualcosa che non destava minimamente il suo interesse. Purtroppo non poteva andarsene e deludere le aspettative di Libra-sama, quindi doveva restare, aspettare e combattere.

Si chiedeva come mai ci stessero mettendo tanto ad iniziare con il torneo, ma vista la mancanza dei reali e degli Spiriti Maggiori probabilmente era impossibile che la presentatrice, una giovane donna dai capelli verdi con indosso un elegante abito bianco, potesse dare inizio ai combattimenti.

Ogni guardiano era stato sistemato all'interno dell'arena, dietro ad un portone in legno che una volta attraversato li avrebbe condotti al centro del campo di battaglia, e successivamente alle postazioni in cui si sarebbero sistemati in attesa del proprio turno. Dovevano aspettare di essere presentati, e finché gli ospiti d'onore non arrivavano questo non era possibile.

Non poteva scorgere gli altri guardiani, ma già si immaginava la faccia di Nikki una volta che si fosse trovata all'interno dell'arena, dopo una vita intera passata rinchiusa tra quattro mura. Perché per quanto Virgo volesse tenerla segregata non poteva evitare di partecipare al torneo, avrebbe quindi dovuto farla uscire per forza.

Ashuros fissò qualche istante lo schermo che dava sull'esterno, l'unico mezzo a disposizione per poter sapere cosa succedesse di fuori e quando fosse arrivato il momento di uscire.

Un boato talmente forte da riecheggiare anche nella stanza in cui stava aspettando esplose dalla folla alla comparsa del Re, delle principesse e degli Spiriti Maggiori, tutti lì presenti per assistere al magnifico incontro che di lì a poco avrebbe animato il regno intero.

Il Re, seduto su di un imponente trono posto nel punto più alto dello stadio, sembrava star meglio, ma era evidente che il loro magnanimo sovrano non era nel pieno delle forze, sembrava debole e stanco, ma non aveva perso il sorriso gioioso che lo caratterizzava.

Le principesse erano sedute al suo fianco, accompagnate dalle loro fedeli guardie e da Minerva, e salutavano il popolo con calore e gentilezza. Lucy era sempre stata la più solare delle due sorelle, la più espansiva, e anche ora mostrava ai sudditi il sorriso più radioso che aveva. Al contrario, Yukino era sempre stata una ragazza timida e riservata, seppur anche lei sempre dolce e gentile con tutti, eppure quella timidezza, che da sempre era parte di lei, sembrava essere stata sostituita da qualcosa che attraverso lo schermo, nessuno dei guardiani seppe definire.

Infine i dodici Spiriti Maggiori erano seduti uno affianco all'altro davanti alla famiglia reale, con al centro il capo del Leone affiancato dalla neo-Aries.

Ayumi osservava la nuova forma della sua maestra con una punta di tristezza nello sguardo, perché da quando era successo ogni cosa era cambiata nella sua vita, a partire dal rapporto che aveva con lei. Era più distante, meno presente nella sua vita da guardiana, e questo aveva ferito la giovane più di quanto non volesse dimostrare.

Gli stessi pensieri attraversavano la mente di Ginevra, che sentiva inaspettatamente la mancanza del vecchio, rozzo e un po' pervertito Taurus-sama, sostituito da un damerino posato e maniaco della pulizia.

Nella sua postazione intanto, Yato non riusciva a togliersi dalla testa la fastidiosa sensazione che qualcosa non quadrasse, che in quel torneo si annidasse qualcosa di oscuro e malevolo, ma senza prove non poteva far nulla. In ogni caso Leo-sama contava su di lui, e per nulla al mondo si sarebbe lasciato spaventare da forze maligne antiche e spregevoli.

Renne e Neren attendevano con ansia l'inizio dei combattimenti, pronte a dimostrare a tutti la forza della casata dei Gemelli e la loro in particolare.

-Ehi Neren...-

La ragazza sospirò, rivolgendo un'occhiataccia alla sorella spirituale. -Non dire “devo andare in bagno”!- Renne rimase in silenzio per diversi secondi, prima di saltellare e chiedere scusa.

-Non è colpa mia!-

Nella stanza accanto Akane saltellava per tutta la stanza, incontenibile proprio come un terremoto, ansiosa di iniziare la battaglia che avrebbe determinato la più forte delle casate. Si era preparata con Scorpio-sama, non aveva nessuna intenzione di tradire la sua fiducia, e per farlo non aveva paura di prendere a calci i sederi degli altri guardiani. Se era per l'onore della casata dello Scorpione, allora niente e nessuno le avrebbe impedito di vincere.

Isaiah osservava attento lo schermo che, uno ad uno, inquadrava gli Spiriti Maggiori mentre prendevano posto alle loro postazioni. Quando l'immagine si fermò per un secondo su Aquarius-sama, il giovane dai capelli rossi avrebbe giurato che la donna si fosse voltata, come se lo avesse visto, e che gli avesse rivolto il suo tipico sguardo da “se mi metti in ridicolo, sei morto”. Ci teneva alla sua vita, per questo non avrebbe mai deluso le aspettative della padrona incontrastata dell'acqua.

Nella sua stanza Hitomi poteva udire il vociare delle persone attraverso lo schermo, e in base alle grida che sentiva e alla squillante voce della presentatrice che annunciava con entusiasmo l'inizio delle prove, poté dedurre che ormai non mancava molto all'inizio. Prese un profondo respiro e si preparò ad avanzare nel momento in cui l'avessero chiamata, ma accadde qualcosa che la confuse.

Improvvisamente non udì più alcun rumore, nessun fischio, perfino la presentatrice si era zittita, e anche se non ne conosceva il motivo, capì subito che non stava accadendo nulla di buono.

Lance stava meditando quando un'energia negativa irruppe nei suoi pensieri, e bastò che posasse lo sguardo sullo schermo per vedere qualcosa che mai avrebbe pensato di vedere. Non in quel giorno, non in quel momento.

Al centro dell'arena si era creata una grossa sfera di fiamme nere che andò via via ingrandendosi per poi dissiparsi altrettanto velocemente, lasciando al suo posto due figure avvolte da un'aura oscura.

Ogni guardiano aveva lo sguardo puntato sull'uomo che velocemente attraversava l'arena passo dopo passo, affiancato da una seconda figura incappucciata. A Yato non servì nemmeno vederlo in volto per capire chi si nascondesse sotto quel cappuccio. Le ferite per la sconfitta di quel giorno erano ancora aperte e bruciavano ogni volta.

Leo stringeva forte i pugni e digrignava i denti, combattuto tra il mantenersi lucido e stabile davanti al re, ed il saltare al collo dell'uomo che gli si presentava davanti. Come lui anche gli altri Spiriti fremevano, anche se non tutti per le sue stesse motivazioni. Qualcuno sembrava invece compiaciuto da quella presenza fastidiosa tra loro.

L'uomo aveva corti capelli neri, un fisico imponente e statuario, gli occhi serpentini rossi come il sangue ed una lunga cicatrice ad X che gli attraversava tutto il volto. Indossava un'armatura nera dalle incisioni argentate, ed un mantello rosso gli svolazzava sulle spalle. La sua aura non era cambiata dopo tutti quei secoli, come non era svanita la luce folle e malvagia che gli illuminava lo sguardo.

-Ophiucus...- sussurrò il re, duro.

L'ex Spirito del Serpente s'inchinò davanti al re, alle figlie e agli Spiriti Maggiori, così come fece la figura incappucciata alle sue spalle -Mio re-.

A quelle due semplici parole, Leo esplose -COME OSI MOSTRARTI QUI MALEDETTO?! DOPO TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO?!-

-Calmati vecchio amico.- lo rimproverò il re, costringendolo ad abbassare il tono e lo sguardo -Ophiucus, perché sei qui? Se ben ricordo, l'ultima volta che ci siamo visti hai deciso di ribellarti a me e alle leggi del nostro mondo. Inoltre sei stato sconfitto da Leo e dagli altri Spiriti Maggiori-.

Il guerriero in armatura fissò il re con dispiacere negli occhi, confidando al sovrano il motivo per cui ora si trovava al suo cospetto -Non deve preoccuparsi maestà. Il mio potere non è più come un tempo e questo corpo potrebbe sgretolarsi da un momento all'altro, tanto sono debole. Sono qui per chiederti udienza mio re, e per avere il permesso di partecipare al torneo in nome della tredicesima Casata, in modo tale da poter contribuire al futuro del regno-.

Tutti, nessuno escluso, esplosero in un boato di sorpresa e confusione, non riuscendo a capire perché il più terribile nemico del re volesse d'un tratto tornare a far parte del regno che lui stesso aveva definito come “spazzatura”.

Non mancarono le opposizioni degli Spiriti, le speranze dei guardiani che il re rifiutasse quell'insensata proposta, sembrava che l'intera situazione fosse stata messa in stallo da quella richiesta assurda. Fu Minerva a sbloccare il tutto con un'osservazione che nessuno osò contestare.

-Maestà mi permetta di ricordarle che questo torneo è aperto a tutte le casate, e che la tredicesima è ancora legalmente una di esse, seppur sia stata praticamente spazzata via nell'ultimo conflitto, e quindi può partecipare, sempre se possiede un Guardiano da far scendere in campo-.

Ophiucus sorrise, facendo cenno alla figura dietro di lui di calarsi il cappuccio e mostrarsi. -Lui è Aaron Straight, il mio guardiano-.

Il re era fortemente combattuto. Un tempo era molto legato ad Ophiucus ed erano ottimi amici, ma poi le cose erano cambiate drasticamente e ora entrambi sembravano sul punto di svanire per sempre. Un dubbio gli pervase la mente. E se fosse tutta una recita per poterlo colpire a tradimento?

L'anziano sovrano si concentrò leggermente e poté distintamente accorgersi di come l'effettivo potere di Ophiucus, in quel momento, fosse nettamente inferiore agli altri Spiriti Maggiori. Di certo, se avesse tentato qualche azzardo, non se la sarebbe cavata.

-Maestà non vorrete davvero...!-

-Mi dispiace Leo, ma Minerva ha ragione, Ophiucus ha il diritto di partecipare in quanto tredicesima casata.- vide lo Spirito del Leone abbassare lo sguardo frustrato, stringendo i pugni lungo i fianchi -Ed ora, con la partecipazione straordinaria della tredicesima casata, che il torneo abbia finalmente inizio!- ma nessuno sembrò felice come lo era all'inizio.
 

~ ~ ~
 

Dopo la sconvolgente partecipazione a sorpresa della tredicesima casata, l'animo del pubblico sembrava essere tornato sereno, ed ora era il momento di presentare i partecipanti al torneo.

-Il primo concorrente è un vero ladro di cuori! Ha fatto perdere la testa a milioni di ragazze, l'arena stessa è piene di sue fan! Accogliamo con un bell'applauso il focoso guardiano del Leone, Yato Takamoto!- un faro illuminò la porta dal quale usci il ragazzo, avvolto da mille lingue di fuoco che con grazia gli volavano attorno. Un coro di voci femminili adoranti sovrastò qualsiasi altro suono.

Toccò all'annunciatrice riportare l'ordine, presentando nel frattempo il secondo concorrente -Se ancora non la conoscete, di certo vi ruberà il cuore con la sua allegria! È la piccola sorellina di ogni Leone, eppure è un piccolo e tenero agnellino! Per la casata dell'Ariete, preparatevi ad innamorarvi della dolce Ayumi Yamada!-

La ragazzina volò fuori dalla stanza circondata da spirali di scale musicali, che catturarono subito il pubblico in un vortice di dolcezza e melodia.

-Mi raccomando non lasciatevi ingannare dall'aspetto mite e dalla sua gentilezza, ha sotto il suo controllo i mostri più spaventosi dell'intero Regno! Combatte sotto il segno dei Pesci, la graziosa Hitomi Shirome!-

A cavallo di una splendida creatura alata, Hitomi atterrò accanto a Yato, che non mancò di offrirle il suo aiuto per scendere dalla cavalcatura. Gli spettatori erano rimasti a bocca aperta dal suo ingresso, ma di sicuro con l'arrivo del prossimo sfidante lo sarebbero stati ancor di più.

Improvvisamente tutti i presenti nell'arena iniziarono a levitare, accompagnati da gridolini ed esclamazioni di sorpresa -Niente paura gente, è in arrivo il padrone assoluto della gravità! Il guardiano prediletto della casata della Bilancia, Ashuros Bleeder!-

Ashuros comparì avvolto da un'aura blu, segno evidente che stava esercitando il suo potere per tenere sospese tutte le persone dell'arena. Un paio di occhi color sangue serpentini erano puntati sulla schiena del giovane mascherato, fissandolo con insistente interesse.

-Il prossimo concorrente è senz'altro il più calmo e controllato fra i guardiani! Maestro della meditazione ed erede del sapere del Capricorno, Lance Galvas!-

Lance arrivò circondato da una pioggia di fiori, luci e colori, che con un solo gesto si sparsero su tutta l'arena, piovendo sugli spettatori e poi esplodendo in colorati fuochi artificiali. Non c'era nulla da fare, le sue illusioni erano le migliori.

-Ed ora preparatevi gente, state per immergervi in un mondo un po' bagnato! Per compiacere ogni desiderio dell'Acquario, ecco a voi Isaiah Jenks!-

Avvolto da un manto d'acqua che danzava attorno a lui, Isaiah fece il suo ingresso con una esplosione che bagnò gli spettatori nelle prime file, ma che lasciò l'arena senza fiato quando dai residui d'acqua si formò un bellissimo arcobaleno.

-Non lasciatevi ingannare dalla sua forza spaventosa, in lei si nasconde un bellissimo fiore delicato! Per onorare la casata del Toro, Ginevra Sayazaki!-

Ginevra arrivò in modo semplice e spartano, ma che lasciò a bocca aperta i presenti. Balzò da un punto all'altro dell'arena, lasciando profondi solchi nei punti in cui atterrava. La sua capacità di potenziamento era davvero straordinaria.

-Ogni membro della loro casata ha un gemello, ma loro sono senz'altro le più abili e affiatate! Sempre in coppia per i Gemelli, Neren e Renne!-

Le due ragazze entrarono volando e creando nel cielo acrobazie spettacolari che incantarono il pubblico, lasciando senza fiato colore che le osservavano.

-Nessuno ha più pollice verde di lei, la signora che sussurra alle piante! Per rendere orgoglioso lo Scorpione, Akane Viran!-

Un'enorme ramo verde e colorato con fiori di ogni genere trasportò Akane fino al centro dell'arena, per poi diramarsi in ogni direzione e regalare un fiore ad ogni bambino presente, agli Spiriti Maggiori, incluso Ophiucus, e ai sovrani.

-È il maestro dello scontro corpo a corpo, non altrettanto ferrato in fatto di moda! Il leale servitore della casata del Cancro, Vanres Shinsuo!-

Il Guardiano del Cancro era un ragazzo di diciassette anni dalla carnagione abbronzata, gli occhi azzurri e dai capelli biondi legati in una coda bassa lunghi fino alle caviglie. Fisico snello ma perfettamente formato ed era alto sul metro e ottanta, indossava un tipico kimono da samurai, calzini bianchi con dei sandali chiari, un paio di larghissimi pantaloni grigi, con la particolarità di avere la parte superiore del kimono dorato con dei granchi rossi disegnati sopra.

Sul lato destro teneva una katana dal fodero azzurro, che estrasse non appena mise piede fuori dal portone. S'inchinò verso Cancer, dopodiché si mise in posizione, concentrò le proprie energie nella katana, che risplendette di una luce rossa, e quando menò un fendente l'aria mossa procurò una grossa crepa nel muro avanti a lui. Rinfoderò la spada, fece un altro inchino rivolto al suo maestro e si unì ai compagni.

-E dopo il maestro del corpo a corpo, ecco a voi il più abile guerriero nello scontro a lungo raggio! Direttamente dalla casata del Sagittario, Zenas Soter!-

Un giovane di ventuno anni fece il suo ingresso nell'arena, con un sorriso stampato perennemente in volto. Aveva corti capelli grigio/giallastri, con la frangia che copriva l'occhio destro, gli occhi rosa, un fisico asciutto e molto magro. Indossava un completo che comprendeva una giacca bianca con interno nero, camicia viola, cravatta azzurra, pantaloni bianchi e scarpe nere, abbigliamento elegante a cui non rinunciava mai. Una faretra, un arco ed un paio di cuffiette infilate nelle orecchie completavano l'outfit del giovane guardiano.

Zenas impugnò l'arco ed incoccò una freccia, puntando verso il cielo in cui la scagliò poco dopo, la freccia volò per svariati metri, per poi dividersi in più frecce ed esplodere in una pioggia di luci colorate.

L'annunciatrice tentennò prima di presentare il penultimo concorrente, lanciò un'occhiata al re che le fece cenno di continuare -Il prossimo concorrente, un iscritto dell'ultimo secondo! Per la casata del Serpente, Aaron Straight!-

La terra tremò, un calore insopportabile invase lo stadio, colonne di fuoco nero si creavano sotto i piedi di Aaron mentre avanzava verso il centro, come se non volessero toccasse terra mischiandosi agli insetti che vi vivevano. E mentre avanzava portato dal fuoco, un vortice di fiamme gli danzava attorno, imitando alla perfezione e con ancor più grazia l'esibizione di Yato. In quelle mosse, il guardiano del Leone vi lesse una chiara proposta di sfida.

-Andate tutti a casa prima di farvi male! Il magnifico me non può essere sconfitto da voi miseri vermi!- proferì.

Ora mancava soltanto un ultimo guardiano -Bene signore e signori, vado a presentarvi l'ultimo guardiano, colui che rappresenterà la casata della Vergine!-

L'ultimo portone iniziò ad alzarsi, il cuore di tutti ebbe un sussulto quando, aperta la porta, un'inquietante aura, per nulla simile a quella di Nikki, fuoriuscì e si sparse nell'arena.

-Sfortunatamente Nikki Inuzuki non può rappresentare la sua casata per alcuni imprevisti, quindi per questa volta avremo un sostituto guardiano!- grida di sorpresa non mancarono a quell'inaspettata dichiarazione.

-Virgo che significa?- domandò Leo alla ragazza affianco, che si limitò ad alzare le spalle.

-È stato il re ad affidarmela e a dirmi di non lasciarla uscire, e così ho fatto sin da quando era in fasce, ho semplicemente pensato di continuare secondo gli ordini del re.- ma Leo non sembrò convinto.

Attesero per ben cinque minuti, ma ancora nessuno era comparso dal portone. Aaron sbuffò, incrociò le braccia e digrignò frustrato i denti. “Scommetto che quell'ingordo sta mangiando, sono sicuro che stia mangiando!”

E anche Minerva sembrava pensarla così “Gluttony... riesci a sentirmi?” la risposta arrivò dopo qualche minuto.

“Oh Lust... stavo mangiando le patatine, è di già il mio turno?”

I suoi sospetti erano fondati. “Esci di lì e presentati, il torneo deve iniziare”.

“Devo proprio farlo Lust? Non possono farlo Greed o Envy?”

“Vuoi forse deludere la mia fiducia, Gluttony?”

Sembrò pensarci su, e finalmente disse le parole che Minerva aspettava “Come desideri Lust”.

Finalmente il giovane ragazzo fece la sua comparsa, senza nessuna esibizione, nessuna dimostrazione di potere, semplicemente entrò nell'arena con passo stanco, sbadigliando e mettendo tra le fauci qualche caramella ogni tanto.

-Ehm... signor sostituto, qual è il suo nome?- chiese la presentatrice.

Gluttony alzò lo sguardo sulla donna e sugli altri guardiani, sul pubblico e sugli spalti dei reali. Vide Lust lanciargli un'occhiata eloquente, ed allora si decise a presentarsi -Il mio nome è Shoichi.- e continuò indisturbato il suo pasto.

-B... bene! E adesso che ci siamo tutti iniziamo a spiegare le regole di questo torneo!-

I guardiani vennero teletrasportati in una struttura rialzata, nella quale vi era un trono per ognuno di loro, disposti in un ordine ben preciso. Si sedettero, prestando ascolto alla donna che spiegava le regole della competizione.

-Il torneo si suddividerà in tre prove, ogni prova varrà dei punti, e alla fine delle tre prove, solo otto guardiani potranno accedere al torneo vero e proprio che determinerà il vincitore!- un'esclamazione scaturi dal pubblico -La prima prova consiste nel salvare un villaggio dalle grinfie di un terribile mostro! Ciascun guardiano verrà teletrasportato sul luogo della sfida e affronterà il mostro! Potrà affrontarlo come meglio crederà ma ci sono delle differenze!-

Sui vari schermi apparirono delle immagini stilizzate di una persona e di un grosso mostro quadrupede non meglio definito.

-Qualora il guardiano dovesse fermare il mostro con un solo colpo senza toccarlo, guadagnerà cento punti! Se lo fermerà con più colpi senza toccarlo ne guadagnerà settantacinque! Cinquanta punti invece saranno assegnati a coloro che fermeranno il mostro con un solo colpo, toccandolo e venticinque punti invece li riceverà chi lo fermerà con più colpi toccandolo.

Alcuni guardiani non parvero emozionati da quella scelta, visti i loro stili di combattimento ma nessuno obbiettò.

-Ovviamente, qualora il mostro dovesse riuscire a distruggere il villaggio, il guardiano non guadagnerà alcun punto!- spiegò l'annunciatrice per poi indicare Ayumi, la prima dei guardiani -La guardiana dell'Ariete sarà la prima ad affrontare la prova!-

Ayumi fece un profondo respiro, lanciando una rapida occhiata verso Aries, e si alzò dal suo trono. Dopo pochi istanti, un portale bianco si parò di fronte a lei. Ayumi fece un altro respiro e lo attraversò, svanendo nel nulla.
 

~ ~ ~

 

La giovane si guardò attorno leggermente confusa. Si era ritrovata in cima ad una grossa roccia nel bel mezzo di una landa desolata e un vento caldo le scompigliava leggermente i capelli.

Dietro di lei, a diverse centinaia di metri, vide una piccola cittadina composta da baracche ma anche edifici nuovi e resistenti, almeno all'apparenza. Quello, intuì, era il villaggio da difendere.

Il terreno tremò di colpo, facendola sussultare. Tremò ancora e ancora e ancora. Quello non era un semplice terremoto, erano dei passi di qualcosa. Qualcosa di grosso.

Voltandosi in modo tale da avere la cittadina alle spalle, per poco non le cascò la mascella nel vedere un enorme mostro rosso simile ad una tartaruga. Era alto una trentina di metri e lungo settanta. Il guscio era puntellato di grossi spuntoni ossei, i denti erano affilati come rasoi e la lunga coda terminava con una grossa mazza di roccia mista a ferro.

-E questo sarebbe il mostro?!-

“Indovinato!” trillò l'annunciatrice nella sua mente “E' una creatura preistorica, ormai estinta, ma grazie alle nostre conoscenze, siamo riusciti a crearne delle copie spirituali con la magia! Perciò non preoccuparti, se dovessi ucciderlo, tornerà in vita senza alcun problema per la sfida successiva alla tua!”

Il contatto si chiuse di colpo e Ayumi rimase da sola con quella creatura che, seppur lentamente, stava continuando ad avanzare verso il villaggio. La testa era esattamente alla sua stessa altezza e, dato che le stava venendo incontro, se non riusciva a fermare quella bestia prima, avrebbe avuto parecchie difficoltà.

Dopo aver estratto la sua bacchetta dorata, la piccola iniziò a muoversi come un direttore d'orchestra e degli spartiti le apparvero davanti, producendo una melodia orecchiabile il cui ritmo divenne sempre più veloce.

Le note musicali si staccarono dallo spartito e schizzarono contro il muso del mostro, producendo delle piccole esplosioni. L'attacco però non sortì alcun effetto e allora Ayumi rincarò la dose, aumentando sempre di più il volume della melodia e la quantità di note, creando esplosioni sempre più forti ma tutto quello che ottenne fu sporcare di fuliggine il muso del suo bersaglio.

“Maledizione non serve a niente!” si disperò la guardiana per poi cambiare tipo di melodia “Se non posso fermarlo con la forza, mi basterà calmarlo e farlo addormentare!”

Con dei rapidi movimenti, creò una nuova melodia dal bagliore rosa ma quando la creatura la vide, aprì la bocca producendo un assordante ruggito che scagliò Ayumi all'indietro, facendola finire su una grossa duna di sabbia.

Divincolandosi con le gambe per riuscire a tirarsi fuori, la ragazzina tossì parecchia sabbia e urlò disperata verso la creatura che, in quel momento, fece a pezzi l'enorme roccia andandoci contro. I grossi detriti precipitarono addosso ad Ayumi ma la giovane, con una semplice melodia, potenziò la propria velocità e si gettò di lato, evitandoli tutti quanti.

Dopo essersi rialzata, togliendosi di dosso la sabbia, la ragazzina riprese a produrre melodie, ma la testa della creatura ormai era troppo lontana. Doveva avvicinarsi, così iniziò a correre a perdifiato verso il villaggio, cercando nel mentre di produrre delle melodie che potessero distrarre il suo bersaglio, ma niente.

La prima delle case, più esterna rispetto al grosso del villaggio, venne distrutta senza esitazione da una zampata della creatura che, ruggendo, spazzò via diverse baracche.

Ayumi si fermò di colpo vicino ai resti della prima casa, ora che la creatura si era momentaneamente fermata e, muovendo rapidamente le braccia, compose una lunga melodia grigia che si staccò dallo spartito e, muovendosi come una corda o una catena, avvolse la zampe, la testa e la coda della creatura, limitandone i movimenti.

Tuttavia, Ayumi cadde in ginocchio dopo pochi minuti e la catena-melodia andò in frantumi, dando modo alla creatura di riprendere la sua opera di distruzione.

Quando anche l'ultima casa crollò, il villaggio e la creatura svanirono nel nulla, mentre la guardiana venne teletrasportata nell'arena dove, malgrado non avesse fatto neanche un punto, venne accolta dagli applausi della folla.

La ragazzina salutò i membri delle varie casate, dopodiché si avviò verso i troni riservati ai guardiani, andando a sedersi al suo posto con una nota malcelata di dispiacere sul volto.

-Non è stata colpa tua.- disse Yato con voce seria, tenendo le braccia incrociate al petto e gli occhi chiusi -Il tuo potere è vantaggioso per supportare una squadra, ma in uno scontro uno contro uno sei molto svantaggiata-.

Quelle parole parvero rincuorare la guardiana dell'Ariete che annuì sorridendo, nello stesso istante in cui Ginevra si alzava, lanciando una breve occhiata al guardiano del Leone. Il ragazzo alzò lo sguardo su di lei in quel momento e Ginevra arrossì di colpo, affrettando il passo per entrare nel portale.

Venne portata nello stesso punto di Ayumi e, girandosi, notò che il villaggio era di nuovo in piedi e la creatura stava di nuovo avanzando per distruggerlo.

-Spiacente mostriciattolo…- iniziò Ginevra scrocchiandosi le nocche e flettendo leggermente le gambe -... ma ho davvero bisogno di tirarti un bel cazzotto!-

Un secondo dopo, saltò in avanti, distruggendo la roccia sottostante. Il punto di atterraggio coincidette esattamente con il punto sottostante alla testa della creatura in quel momento. La guardiana si piegò nuovamente e saltò in alto.

Quando fu ormai a pochi metri dal bersaglio, caricò il pugno destro e lo colpì con un colpo di inaudita potenza sulla punta del mento. L'impatto scaraventò all'indietro la creatura, facendola ribaltare e le spezzò anche le ossa del cranio, facendo fuoriuscire parecchio sangue dalla bocca della vittima.

Dopo pochi secondi la creatura smise di muoversi e si dissolse nel nulla, mentre Ginevra venne riportata nell'arena, venendo subito acclamata dal pubblico, soprattutto da quelli della sua casata. La ragazza girò su sé stessa urlando alla folla e mostrando i muscoli per poi dirigersi verso il suo trono e cambiare di colpo atteggiamento, avvertendo lo sguardo di Yato su di sé.

-Non le fai i complimenti?- domandò Ayumi con sguardo malizioso e il ragazzo, spostando lo sguardo sulla guardiana del Toro disse -Gran bel colpo-.

-G... g... grazie!- rispose nervosamente Ginevra puntando poi la testa in avanti su di Neren e Renne che vennero prontamente trasportate sul luogo della prova.

-Pronta Renne?- domandò la prima guardando la sua gemella spirituale che annuì sorridendo, volgendo poi lo sguardo verso la creatura che aveva già iniziato ad avanzare verso di loro.

Le due ragazze si avvicinarono al bordo della roccia e attesero in silenzio. L'enorme landa desolata non aveva grandi rocce a parte quella dove si trovavano loro e un forte vento ogni tanto soffiava, scompigliando i capelli delle due guardiane.

Quella sarebbe stata la loro arma.

Non appena percepirono l'arrivo di una folata di vento , saltarono giù e, sorprendentemente, il vento le sospinse verso l'alto come se fossero due piume. La creatura le osservò per pochi secondi ma poi riprese la sua avanzata verso il villaggio.

-Tutto come previsto Neren!- disse Renne osservando il loro bersaglio dall'alto e la sorella annuì. Cercando di spostarsi in avanti con l'aiuto del vento, le due si misero poi schiena contro schiena, bloccandosi a vicenda con le braccia.

Entrambe serrarono le gambe e le distesero verso il basso poi iniziarono a soffiare verso destra, prendendo così a girare sul loro asse. Quando la creatura fu esattamente sotto di loro, Neren urlò -Adesso!- e una sorta di riflesso le attraverso completamente, quasi fossero fatte di acciaio.

In un istante, scesero in picchiata ad una velocità impressionante, continuando a ruotare in senso antiorario. Chiusero gli occhi preparandosi all'impatto e, precise come orologio, colpirono la creatura esattamente in testa, spaccandole la corazza.

Gli occhi dell'animale diventarono di colpo bianchi e, emettendo un lungo lamento, si accasciò al suolo, scuotendo il terreno ma senza danneggiare neanche una casa del villaggio. Neren e Renne si sostennero a vicenda con gli occhi ridotti a due spirali a causa della continua rotazione e, alzando un braccio verso il cielo in segno di vittoria, vennero teletrasportate di nuovo nell'arena dove vennero aiutate a raggiungere i loro troni.

-Sembra che per adesso la guardiana del Toro e quelle dei gemelli siano a pari merito con cinquanta punti mentre la povera guardiana dell'Ariete non ha guadagnato neanche un punto...- ricapitolò l'annunciatrice, indicando poi il quarto partecipante -E' ora per un altro guardiano di far vedere quanto vale!-

Vanres si alzò velocemente e, dopo un breve inchino verso Cancer, si avviò verso il portale che lo portò sulla solita roccia. Il biondo fece un respiro profondo e portò una mano sull'elsa della sua katana.

Senza esitare, saltò giù dalla roccia e corse verso il suo avversario, mentre la sua arma iniziava a risplendere di un tenue bagliore azzurro. Quando fu abbastanza vicino, attese che la creatura facesse un passo in avanti e, estraendo la lama veloce come un fulmine, gli tagliò via la parte su cui poggiava, facendo schizzare sangue ovunque.

La creatura ruggì per il dolore e cercò di schiacciare Vanres con l'altra zampa anteriore ma il ragazzo, saltando in alto, atterrò poco sopra il moncherino e da lì si diede la spinta verso la testa, menando un rapidissimo fendente con la quale tagliò l'occhio sinistro del nemico.

L'animale iniziò a scuotere la testa ma il ragazzo riuscì a saltare ancora una volta in alto e, caricando il braccio, menò un potente affondo, conficcando la katana nel cranio della creatura, bucandola di sotto.

Come previsto, l'enorme animale si accasciò al suolo ma la cosa non piacque per nulla al biondo. L'aveva abbattuto solo dopo tre colpi, quindi aveva guadagnato solo venticinque punti. Rinfoderando la katana, venne teletrasportato nel mondo degli spiriti stellari e, malgrado gli applausi del pubblico, si andò a sedere rapidamente.

Fu il momento di Yato e, come previsto dal suo maestro Leo, molte ragazze tra la folla urlarono alla vista del guardiano del Leone che però le ignorò tutte senza mezzi termini. Ignorò anche Ginevra che lo fissava con un forte rossore sulle guance, cosa che però non venne ignorata da Ayumi la quale sogghignò con sguardo malizioso, mentre il suo compagno veniva teletrasportato nella landa desolata.

Il ragazzo portò subito lo sguardo sull'antico animale che, per la quinta volta, si dirigeva verso il villaggio con l'intenzione di distruggerlo.

-Scusami, ma non voglio perdere troppo tempo.- commentò Yato schioccando poi le dita. Da sotto la creatura si creò un'imponente colonna di fuoco che arrivò fino al cielo.

L'attacco durò una manciata di secondi ma tanto bastò per spazzare via completamente il bersaglio. Incrociando nuovamente le braccia al petto, il ragazzo venne riportato nell'arena dove lo accolse un silenzio surreale, dato che tutti gli spettatori erano rimasti a bocca aperta di fronte alla sua dimostrazione di potenza.

-Wooooh! Yato sei stato una forza!- urlò Ayumi alzandosi in piedi e, come si fosse appena svegliata, la folla scoppiò in una marea di applausi, fischi e complimenti che però vennero prontamente ignorati dal guardiano che si riaccomodò tranquillamente sul suo trono.

Di fianco a lui, Shoichi si alzò svogliatamente, continuando a mangiare delle patatine e si incamminò verso il portale, sotto lo sguardo indagatore di Ashuros e di altri guardiani.

Il guardiano della Vergine, o per meglio dire il sostituto, si sedette sulla roccia dov'era stato teletrasportato e continuò il suo pasto, non curante dell'enorme creatura intenta ad avvicinarsi.

“Ehm... guarda che il tuo bersaglio è davanti a te.” gli ricordò l'annunciatrice ma il biondo non batté ciglio e continuò a mangiare. La creatura, intanto, continuò ad avanzare, fino a quando non fu davanti al ragazzo.

Dopo averlo fissato per qualche secondo, l'animale si alzò leggermente sulle zampe posteriori e tentò di schiacciare la roccia con quelle anteriori ma, prima ancora che se ne rendesse conto, Shoichi alzò il braccio destro e chiuse di colpo la mano.

Un istante dopo, l'intero corpo della creatura venne attraversato da spesse crepe e, successivamente, esplose in migliaia di pezzi, spargendo i resti tutt'attorno. Shoichi non aveva neanche alzato lo sguardo, preferendo mantenerlo sul suo pacchetto di patatine.

Gli ci vollero svariati secondi per accorgersi del fatto di essere tornato all'arena e, come con Yato, la folla era rimasta senza parole, solo che questa volta nessuno urlò per dar via al bagno di applausi e complimenti.

Senza dir nulla, il biondo si alzò e si stravaccò sul trono, continuando il pasto con svogliatezza, mentre gli altri guardiani, escluso Aaron, lo osservavano leggermente interdetti.

-Io non vorrei dire niente...- iniziò Akane rivolgendosi ad Ashuros -... ma credo che quel potere superi di gran lunga quello di un semplice sostituto...-

-Lo so... e la cosa non mi piace per niente.- ribatté l'albino alzandosi e dirigendosi verso il portale.

Come tutti gli altri, venne portato in cima alla roccia e la creatura preistorica iniziò ad avanzare contro il villaggio. Il ragazzo tirò fuori la sua bilancia d'oro che, brillando di un tenue bagliore dorato, divenne metallo fuso.

Brillando di una luce ancora più forte, l'oro fuso andò a coprire la mano destra di Ashuros, diventando poi un guanto metallico con due piccoli piatti che gli ruotavano intorno al polso.

-Un colpo solo eh...- si disse il ragazzo per poi alzare leggermente il braccio destro. I due piattini iniziarono a ruotare molto più in fretta e il mostro parve rendersi conto della minaccia così aumentò la velocità, per quanto gli fosse concesso.

-Graviton.- sibilò Ashuros e la creatura si appiattì contro il suolo, crepandolo pesantemente e generando una piccola scossa sismica. L'intera corazza del suo corpo si frantumò e svariati litri di sangue macchiarono il terreno, colando dalle innumerevoli ferite. Il ragazzo riportò il braccio lungo il corpo e attese di essere riportato nell'arena.

Il pubblico questa volta fu più partecipe e gli fece molti applausi ma lui non se ne curò molto, andando a sedersi, dove ricevette poi i complimenti di Ginevra ed Hitomi. Un secondo dopo, Akane si alzò in piedi e si avviò serenamente verso il portale.

La ragazza parve trovarsi a suo agio in quella terra desolata. Ovunque volgeva lo sguardo vedeva solo terra e sabbia e, per la guardiana dello Scorpione, quello era come un paradiso naturale. Ovviamente la creatura non era molto propensa a farla rilassare e, ruggendo a pieni polmoni, la riportò alla realtà.

La ragazza si girò verso il suo bersaglio, mentre il vento caldo le faceva ondeggiare i lunghi capelli rossi. Dopo aver chiuso gli occhi, una leggera aura bronzea le circondò il corpo e il terreno cominciò a tremare.

Il terremoto aumentò di intensità in pochi secondi ma senza diventare troppo forte, onde evitare di distruggere il villaggio.

-Bene, riscaldamento finito!- esclamò la ragazza riaprendo gli occhi per poi dare un forte calcio alla roccia sottostante. Dal punto dell'impatto scaturì una grossa crepa che scese lungo il crinale della roccia, spostandosi nel terreno e puntando la creatura.

Quando gli fu sotto, la crepa si allargò in maniera esponenziale, fino a creare un enorme crepaccio. La creatura cercò di salvarsi spostandosi di lato, ma il crepaccio si allargò ancora di svariati metri e, ruggendo, l'enorme bestia precipitò nell'oscurità.

Akane si stiracchiò e fece il segno della vittoria con le mani, venendo poi teletrasportata di nuovo nell'arena dove ricevette molti complimenti dalle varie casate. Quando si fu accomodata sul suo trono, Aaron si alzò con un ghigno strafottente sul volto e si incamminò verso il portale.

-Senti mostriciattolo, muori in fretta!- sibilò fissando intensamente la creatura avanzare verso di lui. Aprendo una mano, creò una sfera di fiamme nere sul palmo ma la dissolse subito dopo, mostrando uno strano ghigno.

Dopo aver disteso un braccio in avanti, schioccò le dita e, da sotto la creatura, scaturì una colonna di fuoco nero che polverizzo il bersaglio esattamente alla stessa maniera di Yato, forse addirittura in meno tempo.

Dopo essere stato riportato all'arena, Aaron si fermò a qualche passo dal suo trono, scoccando un'occhiata vittoriosa al guardiano del Leone -Dovresti averlo capito, no? Tutto ciò che puoi fare... io lo posso fare meglio.- e si andò a sedere, ricevendo comunque uno sguardo inceneritore da parte di Ginevra.

Fu il turno di Zenas che, sorridendo ai suoi compagni, si avviò verso il luogo della sfida, venendo teletrasportato immediatamente sulla roccia dove rimase qualche secondo ad ammirare il panorama, dato che non era solito andare sulla Terra e quel posto aveva la stessa bellezza di molti altri ai suoi occhi.

La creatura fece tremare il terreno con i suoi passi pesanti, ma il ragazzo si limitò a sorridere, impugnando saldamente il suo arco per poi incoccare una freccia, la cui punta iniziò a risplendere di un forte bagliore arancione e rosso.

-Un solo colpo.- sussurrò il biondo per poi scagliare la sua freccia che sibilò fino alla testa della creatura, colpendola in mezzo agli occhi ed esplodendo in un grosso fiore di fiamme. L'animale non emise neanche un suono e, dopo una breve incertezza, crollò a terra, smettendo di muoversi.

Zenas si sistemò l'arco a tracolla per poi mettersi bene le cuffiette nelle orecchie, venendo poi teletrasportato al punto di inizio, dove ricevette un grosso numero di applausi da tutto il pubblico.

Subito dopo, Lance si alzò con calma e si avviò verso il portale, dopo aver fatto un breve inchino a Caprico. Stranamente, si ritrovò subito a suo agio in quella landa desolata. Era stata creata artificialmente, eppure gli trasmetteva una sensazione di pace e calma, contrariamente a quanto percepiva nell'arena.

Si sedette a gambe incrociate sulla roccia e chiuse gli occhi, unendo le mani sul ventre, mentre il suo bersaglio cominciava, per l'ennesima volta, la sua avanzata verso il villaggio alle spalle del guardiano.

Lance si circondò di una densa aura viola e, quando riaprì gli occhi, sussurrò -Dormi-.

L'enorme animale si arrestò di colpo e, dopo aver aperto e chiuso gli occhi un paio di volte, si accasciò al suolo, iniziando a dormire profondamente.

Caprico annuì sorridendo e, quando Lance rimise piede nell'arena, l'annunciatrice disse -Come previsto dalle regole, l'importante è fermare quella creatura, perciò Lance si becca cento punti tondi tondi!-

Il guardiano del Capricorno si sistemò sul suo trono mentre, alla sua sinistra, Isaiah fece per andare verso il portale, salutando con un cenno del capo Hitomi e poi Ashuros.

Quando fu in cima alla roccia dove tutti gli altri erano stati prima di lui, si tolse rapidamente il piccolo vaso dorato che teneva appeso al collo, puntandolo contro la creatura -Mi dispiace, ma non posso fare brutta figura proprio oggi.- e, dopo un secondo appena, il vaso si allargò leggermente e da esso scaturì un potente getto d'acqua a pressione che raggiunse in un batter d'occhio l'animale.

Il getto d'acqua fu talmente potente da trapassare il bersaglio dalla testa e fuoriuscire dalla schiena, poco sopra alla coda, schizzando sangue misto ad acqua un po' ovunque.

-Mi piacerebbe molto poterti osservare di nuovo, senza ucciderti però.- commentò il rosso sorridendo per poi essere riportato all'arena, dove vide Hitomi già avviata per prendere il suo posto -E' tutto tuo-.

-Grazie!- rispose la ragazza sorridendo per poi superarlo e farsi portare nel luogo della sfida.

Lei non poteva vedere quello che la circondava, né la creatura che, per l'ultima volta, si era avviata verso il villaggio. Poteva però sentire. Sentiva il vento caldo, il calore del sole sulla pelle, i suoni del suo bersaglio che le sembravano particolarmente naturali e rilassati.

Si girò verso l'origine di quei suoni e, alzando una mano, disse -La tua compagna richiede il tuo aiuto. Donami la tua forza e aiutami a superare questo ostacolo!-

Davanti a lei si generò une norme cerchio magico azzurro dalla quale uscì un imponente drago dalle scaglie zaffiro, privo di ali ma con le zampe semi-palmate, segno caratteristico dei draghi acquatici.

Il drago ruggì contro l'altro animale e, con una velocità sorprendente, gli artigliò il volto, facendolo urlare per il dolore. La creatura cercò allora di colpirlo con un colpo di coda, ma il drago si abbassò in tempo e, con la precisione tipica dei predatori, balzò contro il nemico, azzannandolo alla gola e riuscendo a ribaltarlo.

Facendo sempre più forza, riuscì ben presto ad ucciderlo e la creatura svanì sotto di lui, dissolvendosi nell'aria. Il drago volse lo sguardo verso Hitomi e, dopo un breve inchino della testa, tornò nel portale appena riapparso, mentre la sua compagna veniva riportata nell'arena.

-Bene, sembra proprio che la prima prova sia finita!- esclamò l'annunciatrice, scatenando il pubblico -Ed ecco a voi la classifica attuale! Quelli con lo stesso punteggio sono stati semplicemente messi in ordine di comparsa!-


 

CLASSIFICA PRIMA PROVA

100 PUNTI - - - YATO

100 PUNTI - - - SHOICHI

100 PUNTI - - - ASHUROS

100 PUNTI - - - AKANE

100 PUNTI - - - AARON

100 PUNTI - - - ZENAS

100 PUNTI - - - LANCE

100 PUNTI - - - ISAIAH

75 PUNTI - - - HITOMI

50 PUNTI - - - GINEVRA

50 PUNTI - - - NEREN / RENNE

25 PUNTI - - - VANRES

0 PUNTI - - - AYUMI


 

-Ora vi sarà una breve pausa in modo tale da far riposare un minimo i guardiani! Tra poco inizieremo con la seconda prova!- aggiunse l'annunciatrice e i vari partecipanti furono riportati davanti ai loro portoni ma alcuni di loro entrarono a coppie o a gruppi, giusto per chiacchierare un po'.

Ayumi trascinò con sé Ginevra oltre il portone del Leone, mostrando uno strano ghigno sulle sue labbra.

Hitomi, Lance, Isaiah e, incredibilmente, Ashuros, andarono nel portone dei Pesci, mentre Akane si aggregò a Neren e Renne.

Vanres e Zenas entrarono nel protone del primo, chiacchierando del più e del meno, mentre Aaron e Shoichi se ne andarono da soli nei loro rispettivi portoni.

 

~ ~ ~

 

Vanres e Zenas erano insieme mentre aspettavano l'inizio della seconda prova, parlavano del più e del meno, ma era evidente che qualcosa turbava la mente del giovane Guardiano del Cancro.

-Va tutto bene Van?- e sfortunatamente per lui, Zenas era un buon osservatore.

-Non è nulla Zen, non preoccuparti.- eppure c'era qualcosa che turbava la mente del ragazzo più giovane, un avvenimento accaduto prima dell'inizio del torneo, e che era legato al cambiamento misterioso di Cancer-sama.
 

Inizio Flashback.

Vanres era nella sua stanza a lucidare la katana quando Cancer entrò da lui, venendo accolto subito con un profondo e rispettoso inchino.

-Yo baby! Ti stai preparando al torneo-kani?- esordì ballando lo Spirito.

-Sono prontissimo Cancer-sama, non la deluderò-.

Lo Spirito sorrise, un sorriso che inquietò non poco il giovane guardiano.-Ottimo baby! Perché se dovessi deludermi non potrò garantire la tua sicurezza-kani!- e qualcosa gli disse che non stava scherzando.

Fine Flashback
 

-Lo sai che se hai qualche problema puoi parlarmene vero?- gli disse Zen, sempre accompagnato dal suo sorriso.

-Accidenti, smettila con questo atteggiamento da fratello maggiore, sei inquietante Zen!-

Il maggiore rise, scompigliando affettuosamente i capelli del più giovane e riportandolo verso l'uscita dell'arena cingendogli il collo con un braccio. Per un momento, Van riuscì a dimenticare l'ansia che gli premeva il petto, ma che presto sarebbe esplosa come un fiume in piena.

-Zenas-san!- urlò una voce femminile alle loro spalle. I due guardiani si girarono verso la ragazza intenta a correre verso di loro e, dopo averla riconosciuta, Vanres continuò ad avanzare verso l'arena, mentre Zenas si girò del tutto verso la sua discepola -Emy, qual buon vento ti porta?-

-Volevo farti i miei complimenti per la prima prova, sono sicura che anche la seconda andrà benissimo!- spiegò Emmalin con un sorriso. Il guardiano le sorrise di rimando e, scompigliando anche a lei i capelli, disse -Ti ringrazio, ora sono molto più spinto a vincere-.

Subito dopo, udendo la voce dell'annunciatrice, Zenas si avviò verso l'arena salutando la sua allieva ma senza accorgersi di un leggero rossore che aveva preso posto sulle guance di Emmalin.
 

~ ~ ~

 

-Allora? Cosa ne pensate?- domandò Isaiah stiracchiandosi le braccia.

In quel preciso momento, nessuno seppe dargli una risposta.

-Di certo qualcosa non va... sono successe troppe cose.- iniziò Lance continuando a meditare -Prima quella nauseante sensazione proveniente dalle stelle poi Nikki che non può partecipare al torneo e viene sostituita da un perfetto estraneo-.

-Un estraneo dalla potenza alquanto invidiabile.- assentì Isaiah -Credevo che quelli della Casata della Vergine avessero dei poteri legati a sigilli e cose simili...-

-Infatti è così e ancora non mi spiegò quel potere.- ammise Lance -Inoltre il ritorno della tredicesima casata non è qualcosa che può essere preso alla leggera. Se solo il suo guardiano può competere con Yato, non oso immaginare il potere di Ophiucus-.

-Non è forte come un tempo.- sentenziò Ashuros attirando l'attenzione degli altri su di sé.

-Vuoi dirmi che credi a quello che ha detto poco fa? Potrebbe essere una trappola bella e buona.- commentò Isaiah.

-Non era una bugia. Il suo potere è inferiore a quello che ha mostrato durante l'ultima guerra.- spiegò l'albino senza guardare i suoi compagni.

-Ashuros... tu non eri un guardiano durante quel conflitto. Come fai a esserne certo?- domandò Hitomi leggermente incuriosita da quelle parole.

-Lo so e basta ma non è questo il problema.- tagliò corto Ashuros -Il problema è che potrebbe riottenerlo grazie a Nikki-.

-In che modo scusa? Nikki può restituirgli il suo potere?- domandò Isaiah non proprio felice della cosa.

-Non so se può fare una cosa del genere ma Libra-sama una volta mi ha detto che il potere di Nikki supera quello di tutti gli altri guardiani se pienamente controllato.- spiegò Ashuros e gli altri sussultarono impercettibilmente.

-Per quanto questo possa essere un fatto alquanto spaventoso, non possiamo correre il rischio che Ophiucus riottenga la sua antica forza.- constatò Lance e Isaiah gli chiese -Hai un piano per impedirlo al cento per cento?-

-No e di certo nessuno di noi può andare alla Casata della Vergine e portare via Nikki come se nulla fosse, ma so chi può farlo per noi-.

Gli altri lo fissarono confusi e il guardiano del Capricorno si concentrò per mettersi in contatto con un'altra persona “Alexis, riesci a sentirmi?”

“Lance-san la sento forte e chiaro. Di cosa ha bisogno?”

“Avrei bisogno di un favore”.


~ ~ ~

 

-Bene, signore e signori! E' tempo di riprendere la prima fase del torneo con la seconda prova!- urlò l'annunciatrice -Nella prima prova abbiamo assistito alla sconfitta di una grossa creatura da parte dei nostri guardiani ma ora dovranno fare qualcosa di molto diverso!-

Schioccando le dita, la ragazza fece comparire sui vari schermi dell'arena un grosso edificio in fiamme ormai prossimo a crollare.

-Dentro a questo edificio sono state create delle persone, per lo più donne e bambini. Tutta quella gente è molto spaventata e non può farcela ad uscire da sola, perciò i guardiani dovranno aiutarla! Come prima, ogni guardiano svolgerà la prova singolarmente! I punteggi saranno suddivisi similmente alla prima prova!-

L'edificio in fiamme lasciò spazio a delle figure azzurre bidimensionali che rappresentavano le persone al suo interno.

Tutte quante le sagome brillarono per qualche secondo, mentre l'annunciatrice spiegava -Qualora tutte quante le persone dovessero uscire da lì indenni, il guardiano guadagnerà cento punti!-

Le figure iniziarono a brillare di azzurro e rosso -Se tutte quante dovessero farcela, ma anche una sola di loro rimanesse ferita, spetteranno settantacinque punti al guardiano!-

La metà delle figure divenne nera mentre le altre tornarono a brillare di azzurro -Se, per qualche spiacevole casualità, dovesse salvarsi solo la metà di quei civili ma senza neanche un graffio, il guardiano guadagnerà cinquanta punti!-

Le ultime figure rimaste brillarono di azzurro e rosso -Ovviamente, se di quella metà, anche una sola persona restasse ferita, il punteggio guadagnato si abbasserà a venticinque e va da sé che nel caso dovessero morire tutti, non spetterà neanche un punto al guardiano!-

I vari guardiani annuirono mentre un nuovo portale si creava davanti a loro. Come prima, Ayumi fu la prima a dover andare e, quando ebbe varcato il portale, si ritrovò di fronte a quell'edifico in fiamme.

Era a due piani con molte finestre ed era fatto interamente di legno, di sicuro non sarebbe durato a lungo. Senza esitare, la guardiana si gettò all'interno buttando giù la porta con una spallata.

Dal piano superiore udì delle urla e si lanciò su per le scale, trovando poi una porta bloccata con la maniglia ormai consumata dal calore. Dopo aver fatto un passo indietro, tirò fuori la sua bacchetta e compose una breve melodia, generando delle note che, colpendo la porta, l'abbatterono senza problemi.

Dentro alla stanza trovò quattro donne con una decina di bambini e due uomini. Tutti erano terrorizzati e non sembrava che si fossero accorti dell'arrivo di Ayumi, restando accucciati a terra con le mani sopra alla testa.

Ayumi provò a scuotere i due uomini ma non la calcolarono di striscio, innervosendola alquanto. La guardiana si guardò attorno, notando ormai che il soffitto stava per cedere, così compose un'altra melodia, molto più delicata della precedente, che avvolse i vari civili.

Tutti quanti si calmarono di colpo e si alzarono in piedi senza lamentarsi.

-Bene, ora scendiamo giù per le scale, fate presto!- ordinò Ayumi e gli altri annuirono, seguendola per la via dalla quale era arrivata, mentre travi di legno iniziavano a cadere dall'alto. Quando anche l'ultima persona ebbe attraversato la porta d'uscita, l'edificio crollò su sé stesso.

-Bene! Tutti salvi e senza neanche un graffio!- gioì Ayumi rinfoderando la sua bacchetta, mentre le persone svanivano nell'aria e lei veniva riportata nell'arena. Quando andò ad accomodarsi, Ginevra si alzò e le diede il cambio.

Al contrario di Ayumi, la guardiana del Toro rimase all'esterno e, dopo aver osservato l'edificio, conficcò le mani nella parete frontale e, facendo molta pressione, la strappò via con la sua forza, riuscendo a non far crollare tutta la struttura.

Dopo aver gettato lontano la parete, entrò nell'edificio e corse nella stanza dov'erano presenti i civili. A causa della sua mossa, però, la struttura stava cedendo più velocemente del previsto ma questo non l'agitò affatto.

Si lanciò rapidamente verso il letto presente nella stanza e lo fece cadere di sotto attraverso l'enorme buco creato da lei, dopodiché afferrò i civili uno ad uno e li gettò su di esso, facendoli rimbalzare sul materasso.

Nel giro di pochi secondi tutti quanti furono in salvo e lei si gettò di sotto prima che il soffitto le crollasse addosso. Si rialzò subito dopo spolverandosi le spalle ghignando soddisfatta del suo operato e dei suoi cento punti guadagnati.

Tornata nell'arena, salutò i membri della sua casata, mentre Neren e Renne la superavano, gettandosi nel portale.

-Andiamo Renne!- urlò la prima delle due correndo dentro all'edificio con la sorella spirituale al seguito.

Salirono velocemente le scale e abbatterono la porta dopo aver reso le loro braccia dure come l'acciaio. La loro tattica era molto semplice a causa del loro potere. Loro non potevano permettersi di distruggere tutto a causa della loro esperienza minima con quel genere di cose, perciò, dopo aver sollevato due bambini a testa, corsero nuovamente giù per le scale e li portarono all'esterno, facendoli sedere.

Subito dopo, si fiondarono nuovamente nell'edificio dove Renne prese altri due bambini e Neren una delle donne. Ripeterono lo stesso procedimento diverse volte ma, quando salirono per l'ultima volta le scale, queste crollarono dietro di loro.

-E adesso?- domandò Renne ma la sorella non le diede corda -Ci pensiamo dopo, ora andiamo a prendere l'ultimo civile!-

Quando aprirono la porta soffocarono un'imprecazione nel vedere l'ultimo uomo rimasto sotto ad un trave spezzata che gli aveva schiacciato il braccio destro. Neren lo aiutò a liberarsi e se lo mise in spalle mentre Renne correva alla finestra, aprendola di colpo.

Dopo uno sguardo d'intesa con la sorella, Renne si buttò di sotto, atterrando agilmente, dopodiché si sdraiò a terra aprendo le braccia e le gambe. Neren, dall'alto, prese le misure e saltò a sua volta, atterrano sulla sua compagna, ora diventata di gomma.

La consistenza del suo corpo permise a Neren di atterrare bene malgrado l'uomo ferito sulle spalle ma, proprio a causa della ferita, la loro prova portò solo settantacinque punti.

Dopo essere rientrate nell'arena, il pubblico fece loro i complimenti ma ciò non alleviò la sensazione di sconfitta che gravava su di loro. Fino a quel punto, erano le uniche a non aver guadagnato cento punti e non potevano permettersi di farsi superare.

Vanres si alzò velocemente e, dopo essersi nuovamente inchinato verso Cancer, venne teletrasportato sul luogo della prova.

Dopo una breve analisi dell'edificio, e ripensando anche alle prove degli altri guardiani, gli venne in mente un piano. Dopo essersi avvicinato alla facciata della casa, portò la mano sinistra sull'impugnatura della katana e, con dei gesti rapidissimi, menò svariati fendenti di energia verso l'edificio.

La parete frontale venne letteralmente fatta a pezzi da quei fendenti e i detriti crollarono a terra ma il piano di Vanres prevedeva un'altra mossa, infatti, menando altri fendenti, tagliò le colonne portanti sotto alla stanza dove si trovavano i civili.

Il pavimento si inclinò verso la piazza, diventando una specie di scivolo, e le varie persone scivolarono verso il basso ma Vanres non aveva calcolato la stabilità del soffitto e alcuni pezzi di travi, seppur non troppo grandi, colpirono alcuni civili.

Soffocando un'imprecazione, il guardiano del Cancro venne riportato nell'arena, dove i suoi settantacinque punti andarono a sommarsi a quelli precedenti. Yato si alzò a sua volta, sempre sotto lo sguardo di Ginevra, e si lasciò teletrasportare davanti all'edificio in fiamme.

-Non credo di poter usare il mio potere come al solito...- pensò Yato osservando le fiamme mentre divoravano la casa -Però credo di poter fare qualcosa con quelle.- e, alzando un braccio, iniziò a muoverlo in circolo, attirando le fiamme verso di sé. Quando il grosso delle fiamme lo ebbero avvolto, si estinsero di colpo, come se non fossero mai esistite.

Solo in quel momento però si accorse di un suo errore. Estinguendo di colpo le fiamme, il legno sarebbe rimasto rovente e consumato, quindi più fragile. A rinforzare la sua teoria, alcuni pezzi di legno caddero al suolo e strani rumori si udirono in tutta la casa.

Senza esitare, si lanciò all'interno dell'edificio e salì le scale. Non appena ebbe sfondato la porta, tirò un sospiro di sollievo nel vedere i vari civili illesi. Dopo aver attirato la loro attenzione, li convinse a scendere le scale ma, quando furono ormai vicini alla porta, l'edificio crollò.

Un istante prima che i detriti li schiacciassero, Yato alzò lo sguardo “Non posso concentrare la mia magia. Dovrò rinunciare ai cento punti.” e un'imponente colonna di fiamme scaturì dal terreno, spazzando via tutte le macerie.

Purtroppo per lui, però, tutti i civili si ritrovarono svariate ustioni sul corpo. Erano ustioni leggere ma contavano comunque come ferite e questo gli portò solo settantacinque punti.

-Oh oh quindi anche il guardiano del Leone sbaglia!- lo canzonò Ayumi con un sorrisetto sulle labbra. Yato si limitò ad alzare gli occhi al cielo e si andò a sedere, spostando poi lo sguardo su Shoichi, così come gli altri guardiani.

Il ragazzo, non curandosi dei loro sguardi, si alzò e aprì un altro pacchetto di patatine, venendo subito teletrasportato davanti all'edificio. Neanche questa volta la prova parve destare il suo interesse ma fu costretto comunque ad entrare dentro.

Salì svogliatamente le scale e buttò giù la porta con un calcio. Senza neanche guardare i vari civili, si fece da parte,a spettando che uscissero, ma quelli erano troppo terrorizzati per farlo e non sembravano neanche essersi accorti di lui.

Il ragazzo alzò allora lo sguardo verso di loro. Erano in sedici notò dopo pochi secondi e, alzando un braccio chiuse di scatto la mano come durante la prima prova. Otto dei dieci bambini esplosero nello stesso istante, schizzando sangue tutt'attorno.

Non solo i civili si zittirono all'istante, fissandolo con sguardo terrorizzato, ma nell'arena alcuni spettatori urlarono per la paura, mentre gli altri guardiani fissavano la scena attoniti. Tutti tranne Aaron, divertito dalla mossa di Shoichi.

Il sostituto della Vergine fece un cenno della testa verso le scale e i sopravvissuti scapparono subito di sotto, uscendo poi dalla casa. Malgrado il suo metodo orribile, Shoichi aveva salvato la metà dei civili e nessuno di loro era ferito, perciò aveva appena guadagnato cinquanta punti.

Diversi guardiani si alzarono, fulminandolo con i loro sguardi ma nessuno di essi parve smuovere il cuore del giovane che andò serenamente ad accomodarsi di fianco ad Ashuros, il quale, seppur controvoglia, fu costretto ad andare a sottoporsi alla seconda prova. Avrebbe di certo preferito rimettere in riga Shoichi ma non era il momento adatto.

Dopo essere stato teletrasportato di fronte all'edificio in fiamme, l'albino annullò la gravità del proprio corpo e, con un leggero balzo, arrivò direttamente alla finestra della stanza dov'erano i civili. L'aprì con una mano ed entrò rapidamente.

Prima ancora che le varie persone potessero capire cosa stesse accadendo, Ashuros annullò la loro gravità e con dei semplici colpetti li lanciò fuori dalla finestra. Quando anche l'ultimo civile uscì dalla finestra, il guardiano della Bilancia aumentò lentamente la loro gravità, facendoli atterrare dolcemente al suolo.

Come nella prima prova, il ragazzo guadagnò cento punti e venne subito riportato nell'arena dove Akane si era già alzata per dargli il cambio.

Una cosa che avvantaggiava molto i guardiani che venivano dopo nelle prove, era il fatto che potevano pensare più tranquillamente ad un piano d'azione e la guardiana dello Scorpione ne aveva già uno in mente.

Quando fu davanti alla casa avvolta dalle fiamme, posò velocemente una mano a terra. Contrariamente alla maggior parte degli altri elementi della sua casata, lei poteva anche controllare le piante e, sfruttando quel potere, fece uscire delle spesse radici dal terreno che si avventarono contro la casa.

Alcune radici sradicarono di netto la finestra con una buona parte del muro, mentre le altre si infilarono nella stanza avvolgendo dolcemente i civili per poi trascinarli tutti fuori senza alcuna ferita.

Quando venne riportata nell’arena, fece il segno della vittoria verso i membri della sua casata, saltellando poi verso gli altri guardiani dove ebbe modo di sottolineare il fatto che quell’idea le fosse venuta in mente già dalla prova di Ayumi.

Aaron non si curò affatto delle sue parole, infondo lui era il migliore e non gli importava nulla di quello che dicevano quelli più deboli di lui. Tuttavia, quando si trovò davanti all’edificio, si rese conto di quanto fosse svantaggiato allo stesso modo di Yato.

Entrambi possedevano il controllo delle fiamme. Le sue potevano essere anche più potenti ma restavano comunque fiamme e se avesse usato il suo potere esattamente come il guardiano del Leone, avrebbe perso venticinque punti.

“Non perdere tempo, Pride.” sussurrò una voce nella sua mente.

“Lust...” rispose Pride guardandosi attorno, ricordandosi poi che Minerva era seduta nella tribuna speciale insieme alle principesse “Non intrometterti, vincerò da solo senza alcun problema!”

“Non intendo intromettermi, ti sto solo dicendo di fare in fretta. Non preoccuparti se prenderai solo settantacinque punti, nella terza prova potrai mostrare la tua vera potenza.” spiegò Lust con voce leggermente stizzita e per fortuna Pride si accontentò di quella spiegazione.

La sua prova fu pressoché uguale a quella di Yato, solo che il guardiano del Serpente dissipò le fiamme all'interno dell'edificio sfruttando le sue fiamme nere, che consumarono le altre. La parte problematica arrivò nel momento in cui dovette far scappare i civili e, nel farlo, alcuni detriti carbonizzati colpirono dei bambini.

Urlando a pieni polmoni li costrinse ad uscire, arrivando a minacciarli con la sua frusta. Come previsto da Lust, Aaron guadagnò solo settantacinque punti e al ragazzo ci volle tutta la sua forza di volontà per non saltare alla gola di alcuni guardiani, intenti a sogghignare del suo operato.

Zenas non si curò del guardiano del Serpente e, mantenendo il suo sorriso sul volto, attraversò il portale, impugnando nel mentre l'arco.

Il ragazzo osservò le fiamme, l'edificio e il terreno, udendo poi le urla delle persone all'interno della casa. Il suo sorriso si ampliò leggermente mentre si apprestò ad estrarre una freccia “Spero che gli altri non si arrabbino se mi ispiro a loro per vincere”.

Dopo averla incoccata, scagliò la prima freccia verso il cielo. Dopo essere ascesa per svariati metri, esplose in un'enorme nuvola nera dalla quale iniziarono a cadere moltissime gocce d'acqua che spensero le fiamme nel giro di pochi secondi.

“Ora Akane...” pensò Zenas incoccando un'altra freccia per poi scoccarla nel terreno. Nel punto in cui si conficcò la punta fuoriuscirono svariate radici che assalirono la casa avvolgendola quasi del tutto ed impedendo così che crollasse.

“... e adesso Ayumi”.

La terza freccia la scagliò nella finestra della stanza dov'erano presenti i civili e anche questa esplose, producendo però una melodia che calmò all'istante le varie persone. Dopo pochi secondi, tutti i civili uscirono dalla porta principale in assoluta calma.

Una volta tornato nell'arena, sorrise a Lance che chinò il capo in segno di rispetto e per ricambiare il saluto.

Il guardiano del Capricorno aveva già in mente cosa fare e, concentrandosi intensamente, venne avvolto da un'aura viola mentre i suoi sensi si focalizzavano sulle persone all'intero dell'edificio.

I vari civili, nel giro di pochi istanti, vennero sollevate da una forza misteriosa che li fece levitare fino alla finestra la quale si aprì da sola dopo essere stata avvolta dall'aura viola. Uno per uno vennero tutti condotti all'esterno e Lance poté rilassarsi nuovamente, aggiungendo altri cento punti ai suoi.

Tornato nell'arena ricevette una pacca sulla spalla da parte di Isaiah e si concesse un breve sorriso, mentre il guardiano dell'Acquario attraversava il portale. Probabilmente lui era il più avvantaggiato in quella situazione, essendo lui il dominatore dell'acqua.

Dopo aver ripreso in mano il piccolo vaso, lo fece ingrandire nuovamente e fece fuoriuscire un'enorme quantità d'acqua, formando un'enorme sfera sopra di lui. La massa acquatica si abbatté poi sulla casa, spegnendo le fiamme e smontandola pezzo per pezzo, riempiendosi ben presto di detriti.

I vari spettatori però non poterono trattenere un'esclamazione di sorpresa nel vedere diverse bolle d'aria con al loro interno i vari civili che vennero fatti uscire dalla bolla d'acqua perfettamente asciutti.

Il ragazzo sorrise al loro indirizzo prima di essere riportato nell'arena dove passò il testimone ad Hitomi, l'ultima partecipante per la seconda prova.

La guardiana dei Pesci avvertì subito l'immenso calore proveniente dall'edificio in fiamme ma questo non le diede troppo fastidio, benché fosse abituata alla brezza marina della sua “stanza”.

Come nella prima prova, la ragazza richiamò a sé il suo potere e creò un grosso portale alle sue spalle ma questa volta non uscì un drago acquatico, bensì una specie di enorme polpo rosso provvisto di molti più tentacoli di un semplice polipo.

-Per favore non strapazzarli troppo.- sussurrò Hitomi con un sorriso e il polpo annuì, avventandosi sulla casa e sradicando la facciata principale con due tentacoli, infilando poi gli altri nella stanza con i vari obbiettivi.

Sfruttando le sue varie ventose, acchiappò tutte e sedici le persone e le tirò fuori dalla casa, adagiandole vicino ad Hitomi che sorrise serena nel constatare che nessuno di essi pareva ferito.

Una volta tornata nell'arena, l'annunciatrice tornò a farsi sentire -La seconda prova si è conclusa signore e signori! Ecco a voi la classifica aggiornata e vi ricordo che i guardiani con pari punteggio saranno sistemati secondo l'ordine di apparizione!-


 

CLASSIFICA SECONDA PROVA

200 PUNTI - - - ASHUROS

200 PUNTI - - - AKANE

200 PUNTI - - - ZENAS

200 PUNTI - - - LANCE

200 PUNTI - - - ISAIAH

175 PUNTI - - - YATO

175 PUNTI - - - AARON

175 PUNTI - - - HITOMI

150 PUNTI - - - GINEVRA

150 PUNTI - - - SHOICHI

125 PUNTI - - - NEREN / RENNE

100 PUNTI - - - AYUMI

100 PUNTI - - - VANRES


 

-Sembra che la situazione stia iniziando a definirsi! Tuttavia vi è ancora la terza prova e tutto potrebbe cambiare con essa!- annunciò la ragazza dai capelli verdi -Ora vi sarà un'altra breve pausa e poi tutti i guardiani verranno portati sul luogo dell'ultima prova!-

Come dopo la prima prova, tutti i partecipanti vennero riportati al livello dei portoni, solo che stavolta ognuno di essi andò nella propria stanza per potersi riposare.

Quello che avevano da dirsi se lo erano già detti dopo la prima prova e Ashuros, Lance, Hitomi e Isaiah sapevano di poter contare sul loro piano. Dovevano solo continuare a partecipare in quel torneo e chissà, magari entro la fine della giornata tutto sarebbe tornato come prima.

La pausa passò tranquillamente e senza problemi, con gli Spiriti Maggiori intenti a vociferare tra di loro, parlando per lo più di Ophiucus e del suo inaspettato ritorno.

Finalmente, l'annunciatrice tornò a farsi vedere e urlò “Che tutti i guardiani tornino nell'arena, ora avrà inizio la terza ed ultima prova che determinerà gli otto partecipanti al torneo vero e proprio!”

I tredici guardini tornarono vicino ai loro troni ma all'ultimo vennero tutti teletrasportati in un posto molto simile a quello della prima prova, vista la completa desolazione intorno a loro.

-La terza prova consisterà nel misurare la potenza di ogni guardiano! Una pratica già utilizzata sulla Terra durante alcune importanti eventi!- spiegò l'annunciatrice catturando l'attenzione del pubblico -Ciascun guardiano dovrà colpire il misuratore di potenza...- e una grossa sfera blu bloccata in una struttura metallica apparve di fronte ai partecipanti -... che calcolerà il livello del loro attacco! In base alla potenza sprigionata, verrà generata una classifica e, seguendo quella classifica, i primi tre guardiani guadagneranno cento punti, i tre a seguire settantacinque, i tre ancora dopo cinquanta mentre gli ultimi quattro prenderanno solo venticinque punti! Inoltre, questa classifica sarà usata per determinare l'ordine finale nel caso in cui alcuni guardiani dovessero avere lo stesso punteggio alla fine!-

I vari guardiani si guardarono tra di loro, decisamente più interessati a questa prova che a quelle precedenti.

-Bene, che la terza prova abbia inizio e non trattenetevi, quell'apparecchio è stato testato sugli Spiriti Maggiori prima!- urlò l'annunciatrice e il pubblico scoppiò in urla di gioia.

-Credo che ci abbiano portato tutti qua per permetterci di avvertire meglio la nostra potenza.- disse Lance -Infondo otto di noi si dovranno scontrare nell'arena.- e alcuni guardiani gli diedero ragione mentre gli altri, Aaron e Shoichi, lo ignorarono bellamente.

Dopo che tutti ebbero fatto qualche passo indietro, Ayumi si fece avanti e, dopo aver preso la sua bacchetta, compose una soave melodia che però diventò immediatamente rossa e dal ritmo più violento. Otto note rosse avvolse da delle fiamme si staccarono dallo spartito da lei creato e iniziarono a ruotare intorno al misuratore di potenza, sempre più velocemente.

-Aries' Hellish Melody!-

Le otto note cozzarono contro il loro bersaglio, generando una grossa esplosione di fiamme. Quando anche l'ultima fiammella si fu diradata, al centro della sfera apparve un numero: 874. La guardiana non parve molto entusiasta e si limitò a tornare vicino ai suoi compagni.

Ginevra si fece avanti scrocchiandosi le nocche e fissando intensamente la sfera blu. Dopo qualche attimo di preparazione, scattò a tutta velocità contro il suo bersaglio, caricando il pugno destro. Quando gli fu esattamente sotto, saltò verso la sfera.

-Taurus' Thundering Hammer!-

Quando il suo pugno colpì la sfera, si udì un potentissimo suono, molto simile a quello di un tuono e una breve scossa sismica scuotette il terreno. Dopo pochi secondi, il risultato del suo attacco venne visualizzato: 6056.

Ayumi per poco non si strozzò con la sua stessa saliva ma le ci volle poco per ritrovare la sua compostezza. Infondo, come aveva detto Yato, lei era più adatta al supporto e non al combattimento diretto.

Venne il momento di Neren e Renne che rimasero a fissare il misuratore di potenza per alcuni secondi, decidendo il da farsi.

-Renne, andiamo con una mossa combinata.- disse Neren e la gemella spirituale annuì afferrandola per i polsi. Senza alcuno sforzo, Neren venne sollevata di peso e Renne iniziò a ruotare su sé stessa, acquisendo sempre più velocità. Dopo diversi secondi, scagliò al sua gemella spirituale verso la sfera e Neren, come durante la prima prova, venne attraversata da un riflesso come se fosse fatta di metallo.

-Gemini's Diamond Spear!-

Colpendo con un calcio frontale la sfera, Neren generò una forte onda d'urto ma, purtroppo per loro, la loro potenza non era abbastanza e nella sfera blu apparì il valore del loro potere: 1235. Sospirando, le due gemelle fecero spazio al loro compagno del Cancro.

Vanres si posizionò davanti al misuratore di potenza, portando una mano sull'elsa della sua katana e iniziò a concentrarsi, concentrando il potere nella sua arma. Dopo quasi un intero minuto, il giovane riaprì di scatto gli occhi e menò un potentissimo fendente.

-Cancer's Hissing Slash!-

Un rumore metallico si generò dal misuratore di potenza ma tutti i guardiani poterono notare come l'aria fosse stata praticamente tagliata dietro al marchingegno. Dopo un secondo appena di attesa, un numero apparve dentro alla sfera: 2576.

Per ora era in seconda posizione ma sapeva benissimo che i veri mostri dovevano ancora mostrare la loro potenza, e il guardiano dietro di lui era uno di quelli.

Yato si avvicinò con calma al suo bersaglio e chiuse gli occhi, facendo dei respiri profondi. Lentamente, portò il pugno destro all'indietro, coprendolo con la mano sinistra, e una forte luce bianca si sprigionò da esso, sorprendendo gli altri guardiani e facendo comparire un sorriso soddisfatto sulle labbra di Leo.

“Può già usare quella mossa?” si domandò Ashuros fissando il compagno intento ad accumulare potere magico. Dopo svariati secondi, Yato protese il braccio in avanti.

-Leo's Regulus Impact!-

Davanti a lui si creò un cerchio magico giallo e un'enorme testa di leone fatta di fiamme e luce si abbatté sulla sfera del misuratore di potenza, generando un'enorme esplosione di luce che costrinse gli altri a coprirsi gli occhi. Quando la luce tornò normale, un numero a quattro cifre brillava nel centro della sfera: 8934.

Stavolta fu Ginevra a rischiare di strozzarsi con al sua stessa saliva ma non poté fare a meno di adorare la potenza del guardiano del Leone che, inavvertitamente, aveva fatto svenire svariate ragazze nell'arena.

Quando fu tornato dai compagni, Shoichi si avvicinò al misuratore di potenza, come sempre concentrato sul suo pacchetto di snack salati. Gli altri guardiani lo osservarono attentamente, curiosi di conoscere la sua potenza e quello che fece il ragazzo non li lasciò affatto delusi.

Shoichi, come contro il mostro della prima prova, alzò il braccio destro e chiuse di scatto la mano. Delle minuscole crepe si formarono nella sfera, sorprendendo completamente i guardiani così come molti degli Spiriti Maggiori, e una potentissima onda d'urto si generò da essa.

In pochi istanti, il numero a quattro cifre venne mostrato a tutti gli altri: 9999.

Escludendo Aaron, i guardiani rimasero senza parole di fronte a quella potenza e molti dei dubbi che si attanagliavano nelle loro menti diventarono più insistenti e pressanti.

Dopo qualche attimo di incertezza, Ashuros si fece avanti a sua volta, mentre Shoichi tornava a sedersi su una piccola roccia per continuare il suo pasto.

Il guardiano della Bilancia si concentrò intensamente, distendendo le braccia verso l'esterno. Aprendo leggermente le amni, creò due sfere blu che andarono via via ad ingrandirsi, diventando grosse quanto la sua testa.

-Libra's Godly Despair!-

Il ragazzo scagliò in avanti le due sfere che, poco prima di colpire la sfera, si unirono in una sfera più grande che, all'impatto, generò un'imponente colonna di energia blu la quale iniziò a distorcere il misuratore di potenza per svariati secondi, fino a quando non svanì nel nulla e un numero a quattro cifre venne visualizzato nella sfera: 6564.

Fischiando ammirata per quel livello di potenza, Akane si fece avanti e iniziò a riscaldarsi i muscoli, accucciandosi poi a terra, con le gambe piegate e le mani aperte poggiate sul terreno. Gli altri guardiani la fissarono incuriositi ma quelli che la conoscevano un minimo sapevano già che cosa stava architettando.

In pochi istanti il terreno iniziò a tremare e spesse crepe si formarono sotto al misuratore di potenza, mentre uno strano bagliore bronzeo iniziava a fuoriuscire da esse.

-Scorpio's Earthly Rage!-

Un'imponente esplosione di energia scaturì dal terreno, investendo in pieno il misuratore di potenza e generando una potentissima scossa sismica che fece vacillare i vari guardiani sulle loro gambe. Rialzandosi, Akane lanciò un'occhiata soddisfatta al misuratore, notando il numero all'interno della sfera: 5223.

-Fatti da parte mocciosa, finalmente posso scatenarmi.- sibilò Aaron scostandola con una spallata e non curandosi della rabbia negli occhi della guardiana dello Scorpione -Uhm... che attacco potrei usare...?-

Gli altri guardiani lo fissarono leggermente innervositi dal suo comportamento ma nessuno disse niente. Potevano risolvere la cosa nella seconda parte del torneo.

-Ho deciso! Era una cosa così, giusto?- disse Aaron per poi portare il braccio destro all'indietro, coprendo il pungo destro con la mano sinistra. Un forte bagliore viola si sprigionò dalle sue mani e Yato sgranò gli occhi per la sorpresa -Non è possibile! Quell'attacco...!-

-Ophiucus' Deadly Impact!-

Quando protese in avanti il braccio, un cerchio magico oscuro si formò davanti a lui e da esso fuoriuscì un'enorme testa di serpente fatta interamente di fiamme oscure che avvolsero il misuratore di potenza generando una forte vampata di calore.

Ci vollero diversi secondi, ma alla fine le fiamme si estinsero e un numero a quattro cifre già visto in precedenza, apparì nella sfera: 9999.

Ancora una volta, i vari guardiani rimasero senza parole, ma quello più sconvolto era di sicuro Yato.

“Non solo ha creato una copia del Regulus di Leo-sama dopo averlo visto una volta sola... ma lo ha reso anche più potente!”

-Te l'ho detto, no?- domandò Aaron quasi intuendo i suoi pensieri -Qualsiasi cosa tu faccia, io la posso fare meglio!-

Questa volta neanche Ginevra ebbe modo di reagire a quella provocazione, ancora sorpresa per l'enorme potenza sprigionata da quell'attacco ma qualcun altro non sembrava troppo sorpreso. Zenas avanzò oltre Aaron con il suo solito sorriso sulle labbra e, con molta calma, incoccò una nuova freccia, mirando al misuratore di potenza. Un forte bagliore dorato si sprigionò dalla punta della sua freccia e il giovane chiuse un occhio per prendere meglio la mira.

-Sagittarius' Holy Judgement!-

Quando venne scoccata, la freccia saettò verso la sfera del misuratore di potenza, lasciando una scia dorata dietro di sé e al contatto con il materiale, generò un forte suono che però non diede fastidio a nessuno dei presenti. Un secondo dopo esplose in una forte fiammata dorata che avvolse completamente la sfera.

Come con le fiamme di Aaron, anche queste impiegarono svariati secondi per dissiparsi, ma alla fine, il numero a quattro cifre venne reso visibile a tutti: 3998.

Lance attese qualche secondo ma alla fine si fece avanti anche lui e si posizionò davanti al misuratore di potenza, chiudendo nuovamente gli occhi per concentrarsi. La densa aura viola lo avvolse nuovamente e, in pochi secondi, andò a concentrarsi nella sua mano destra.

Tenendo gli occhi chiusi, distese il braccio in avanti, puntando la mano verso la sfera.

-Capricorn's Psychic Dragon!-

Dalla mano si creò un enorme drago viola serpentiforme fatto interamente di energia che, aprendo le fauci, si avventò contro il misuratore di potenza, stringendolo tra i denti con tutta la sua forza. L'attacco durò svariati secondi e alla fine il drago si dissolse nell'aria, permettendo così di osservare il numero nella sfera: 6987.

-Oh oh non male! Ha perfino superato te, Ash!- commentò Isaiah con un sorriso, rivolgendosi al guardiano della Bilancia, per poi avviarsi verso il misuratore. Come nelle prove precedenti, il guardiano dell'Acquario prese il suo vaso d'oro che si ingrandì e lo puntò verso l'alto.

-Aquarius' Deep Execution!-

Dal vaso fuoriuscì un'enorme quantità d'acqua che andò a prendere la forma di un grosso tentacolo la cui punta era in realtà un grosso squalo dai denti affilati. Dopo aver cambiato direzione in volo svariate volte, lo squalo scese in picchiata contro la sfera e la colpì in pieno, schiacciandola al suolo con tutta l'acqua al suo seguito, crepando il terreno ulteriormente.

Quando anche l'ultima goccia d'acqua venne assorbita dal terreno, un numero a quattro cifre apparì nella sfera del misuratore di potenza: 2894; e Isaiah poté distintamente avvertire un brivido di terrore lungo la schiena.

“Aquarius-sama mi ucciderà... ne sono sicuro...”

Hitomi passò di fianco ad un Isaiah alquanto provato e si apprestò a sferrare l'ultimo attacco della prova contro il misuratore di potenza. Allo stesso modo della prima e della seconda prova, pronunciò una formula di richiamo ma questa volta si formarono due portali dietro di lei e degli enormi pesci, dall'enorme pinna dorsale simile ad una grossa spada, schizzarono verso l'alto.

-Pisces' Celestial Fangs!-

I due pesci iniziarono a ruotare in avanti, diventando ben presto delle lame circolare terribilmente pericolose e, con incredibile precisione, colpirono all'unisono la sfera per poi rimbalzare all'indietro, rientrando nei due portali mentre Hitomi li ringraziava.

Il numero a quattro cifre venne mostrato nella sfera: 3561; Ashuros comunicò alla ragazza il suo risultato e lei parvi compiaciuta del suo operato. Infondo lei era un'evocatrice e non voleva sforzare troppo i suoi compagni solo per poter guadagnare qualche punto in più.

Pochi istanti dopo, tutti i guardiani vennero riportati nell'arena e l'annunciatrice proferì -Con questo, tutte e tre le prove preliminari sono state concluse! Passiamo quindi ora a scoprire chi sono gli otto guardiani che parteciperanno alla fase finale di questo torneo!-


 

CLASSIFICA FINALE

1° - - - AARON - - - 275 PUNTI

2° - - - YATO - - - 275 PUNTI

3° - - - LANCE - - - 275 PUNTI

4° - - - ASHUROS - - - 275 PUNTI

5° - - - SHOICHI - - - 250 PUNTI

6° - - - AKANE - - - 250 PUNTI

7° - - - ZENAS - - - 250 PUNTI

8° - - - GINEVRA - - - 225 PUNTI

9° - - - ISAIAH - - - 225 PUNTI

10° - - - HITOMI - - - 200 PUNTI

11° - - - NEREN / RENNE - - - 150 PUNTI

12° - - - VANRES - - - 125 PUNTI

13° - - - AYUMI - - - 125 PUNTI


 

-Ed eccoli qua, signore e signori! Gli otto guardiani che passano alla seconda fase del torneo sono: Aaron della Casata del Serpente! Yato della Casata del Leone! Lance della Casata del Capricorno! Ashuros della Casata della Vergine! Shoichi della Casata della Vergine! Zenas della Casata del Sagittario! Ginevra della Casata del Toro!-

La folla applaudì come mai in quel giorno e gli otto finalisti vennero sommersi da complimenti di vario tipo, sebbene Aaron e Shoichi non avessero quasi nessun fan, anzi non ne avevano proprio.

-La fase ad eliminazione diretta del torneo inizierà tra poco!- spiegò l'annunciatrice -Tutti i guardiani possono andare a riposarsi! Verranno richiamati poco prima di iniziare ma per adesso possiamo già sapere gli abbinamenti dei primi scontri!-

Sui vari monitor apparì un tabellone a otto entrate dove erano presenti i nomi degli otto finalisti e già solo quegli scontri promettevano scintille.


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-Bene, il tabellone resterà visibile fino al momento del primo scontro! Ora che la pausa abbia inizio!-

Detto ciò, l'annunciatrice si teletrasportò altrove e un innocente vociferare iniziò a sentirsi sugli spalti, dove le varie persone si scambiavano varie opinioni o scommettevano su chi avrebbe vinto, mentre i vari guardiani tornavano nelle loro stanze e gli Spiriti Maggiori si alzavano per sgranchirsi le gambe.

-Quel moccioso...- sibilò Aquarius stringendo i pugni con sguardo iracondo.

-Aquarius calmati, ce l'ha messa tutta!- disse Scorpio mettendole una mano sulla spalla e sorridendole.

La sirena assunse subito un'espressione felice e lo abbracciò all'istante -Lo so ma il fatto è che...- e l'espressione feroce tornò a farsi viva -... gli avevo detto di non mettermi in imbarazzo!-

Scorpio si concesse una breve risata per poi voltarsi verso il suo amico -Leo, non sperare che Akane possa perdere così facilmente contro Yato!-

-Lo stesso vale per te Scorpio.- ribatté Leo con voce calma, lanciando poi un'occhiata preoccupata ai suoi compagni che erano cambiati e, solo per un istante, avvertì un forte istinto omicida provenire da Cancer.

Durò solo un attimo ma tanto bastò a far venire la pelle d'oca allo Spirito Maggiore del Leone che si avviò verso di lui ma all'ultimo venne fermato dalla voce re che lo chiamò a sé. Leo annuì e lanciò un'ultima occhiata a Cancer.

Lo Spirito Maggiore del Cancro era svanito e con lui anche Virgo, Taurus e Aries.

“Dove diavolo sono finiti?” si domandò Leo, mentre una fredda presa gli attanagliava il cuore.
 

~ ~ ~
 

Vanres colpì con un violento pugno il muro della sua stanza, sotto lo sguardo dispiaciuto e compassionevole di Zenas, che non se l'era sentita di lasciare solo l'amico in quel momento per lui così delicato.

Sapeva bene che per Vanres, l'onore della Casata e di Cancer-sama venivano prima di ogni cosa, perfino della propria vita, e che la frustrazione per non essere riuscito ad arrivare tra i primi otto stava lentamente corrodendo l'animo del giovane guardiano.

-Vanres...-

-Lasciami solo, ti prego Zen.- per quanto il guardiano del Sagittario non volesse lasciarlo da solo in quel momento, non poté rifiutarsi quando gli fu chiesto con quel tono supplichevole ed arrabbiato.

-Come vuoi, comunque lo sai, se hai bisogno io ci sono.- fece in tempo a vedere il sorriso tirato che Vanres gli rivolse, prima d'imboccare l'uscita e dirigersi verso la propria stanza. Quando fu sicuro che Zenras se ne fosse andato, Vanres colpì il muro più e più volte, con maggiore violenza ad ogni colpo, fino a farsi sanguinare le mani, ma senza fermarsi.

-Yo baby! Vedo che ti stai punendo da solo Van-kani!-

Il ragazzo si girò verso l'ingresso, dove la figura di Cancer si muoveva al ritmo di una musica che soltanto lui riusciva a sentire, emanando un'aura omicida talmente spaventosa e intensa da procurare nel guardiano un lungo brivido di terrore.

-C... Cancer-sama...-

Con uno scatto lo Spirito si ritrovò di fronte al ragazzo, con una delle due enormi chele lo afferrò per il collo e lo sollevò da terra, ghignando malignamente. Da sotto gli occhiali da sole, Vanres scorse un sinistro luccichio negli occhi.

-Mi hai deluso baby, ti avevo avvertito-kani.- lo trafisse con l'altra chela, al centro del petto, senza esitazione né timore.

Una cascata di sangue si riversò sull'arto dello Spirito per poi macchiare il terreno della stanza. Vanres sputò sangue, gemendo di dolore quel tanto che la stretta al suo collo gli permetteva e nemmeno quando Cancer iniziò ad estrargli le interiora dal corpo, con lentezza e sadico piacere, il ragazzo riuscì a lanciare un grido straziato nonostante il dolore.

-Se non sai compiacermi mi sei completamente inutile-kani-.

Lasciò cadere a terra il corpo del guardiano, ripulendosi l'arto sporco del sangue dell'allievo. Prima di spegnersi per sempre, l'ultimo pensiero di Vanres tornò ai suoi compagni, all'ultima chiacchierata con Zenas, agli amici della Casata e al suo vecchio maestro, al Cancer-sama che per tutta la vita aveva servito con cieca lealtà e fedeltà.

“S... salvate... C... Cancer-sama...” fu il suo ultimo desiderio prima di spegnersi.

Lo Spirito lanciò un'occhiata al cadavere dell'ex allievo e, con palese disgusto, lo calciò contro il muro, irritato dalla sua sola vista.

-Che servitore inutile-kani!-

-Non credi di essere stato troppo imprudente, Cancer?-

Si voltò. Aries, Virgo e Taurus lo fissavano dall'ingresso della porta, contrariati ma divertiti dal suo modo di agire.

-Ahhh sono così invidiosa, deve essere stato un piacere immenso torturare e punire quel ragazzino!- esclamò sognante lo Spirito della Vergine, portandosi le mani sulle guance per contenere il rossore imbarazzato preso dalle sue gote.

-Nah, un servitore inutile non ci serviva a nulla-kani!-

-Chiedi perdono! Se ora la copertura salterà, sarà solo colpa tua!- lo accusò Aries, seccata.

-Non preoccuparti, ripulirò tutto così da dare al capo il tempo necessario di agire-kani.- non avrebbe mai permesso che il suo comportamento causasse problemi al suo padrone.

-Sbrighiamuuuuuci, dobbiamo tornare prima che si insospettiscano-muuuu.- Taurus aveva ragione, per questo Cancer si sbrigò a pulire e a sbarazzarsi del cadavere, per poi tornare sugli spalti con i suoi alleati, sotto lo sguardo indagatore di Leo.

-Dove siete stati?- chiese quest'ultimo, sospettoso.

-Oh, da nessuna parte, solo un giretto per sgranchirci le gambe-kani.- e mai come allora, Leo trovò la presenza di Cancer spaventosa ed indesiderata.  


~ ~ ~
 

-Sicuri che sia una cosa... giusta?-

-Certo che lo è! Una nostra amica è in difficoltà!-

-Veramente non sarei interessato a tutto ciò... ma un'amica va aiutata se serve-.

-Per essere un ragazzino sei molto saggio Hazumi.- commentò la ragazza con un sorrisetto, costringendo il giovane membro della Casata dello Scorpione a nascondersi dietro a Nami che disse -Alexis non metterlo in imbarazzo. E' già tanto che abbia acconsentito a venire con noi-.

-Sì sì scusami.- commentò Alexis sorridendo mentre, di fianco a loro, Daisy cercava in tutti i modi di infilarsi nella conversazione.

-Avete finito di cianciare?! Nikki-san ha bisogno del nostro aiuto!- proferì Arnold agitandosi di fronte alla piccola. Alexis e Nami annuirono, dopodiché l'allieva di Lance li mise in contatto telepatico.

“Ok, così nessuno ci sentirà!”

Gli altri annuirono e si sporsero da dietro al muro, fissando attentamente la Casata della Vergine. C'erano solo due guardie.

“Bene, come entriamo?” domandò Hazumi con sguardo annoiato e Alexis “Dobbiamo far allontanare le guardie e io so già come fare...”

Solo dopo qualche secondo Daisy si accorse dello strano sguardo dell'amica e non le piacque neanche un po'.

Le due guardie, sentendo un gridolino, alzarono prontamente lo sguardo lungo la strada ma non videro nessuno.

-Giurerei di aver sentito qualcuno urlare...-

-Non sei il solo.- convenne il compagno quando Alexis spuntò di fronte a loro -Ehi ragazzi posso divertirmi con voi?-

-Alt, quest'area è inaccessibile a tutti esclusi i membri della casata della Vergine!- tuonò la prima guardia avanzando verso la ragazza, seguito a ruota dal compagno. Nessuno dei due, troppo concentrati su Alexis, vide Daisy sgattaiolare in mezzo a loro ma di certo non avrebbero potuto vederla.

Infondo lei era completamente invisibile grazie al suo potere dell'aria che le permetteva di sfruttare quell'elemento come schermo per poter svanire nel nulla ma doveva fare comunque attenzione a non urtare qualcosa.

La ragazza si girò poi su sé stessa, pronta a colpirli alle spalle seguendo il piano di Alexis, ma sotto alle due guardie spuntarono due sigilli gialli ed entrambi vennero folgorati da una forte scossa elettrica che spaventò Daisy facendola indietreggiare ed urtare qualcuno.

-Siete in ritardo.- osservò una voce femminile alle sue spalle e Daisy voltandosi, si ritrovò davanti ad un ragazza magra e minuta dalla carnagione scura e dal seno piatto. I corti capelli verdi, tenuti tutti verso il lato destro creavano uno strano contrasto con i brillanti occhi gialli mentre i canini sporgenti le davano un'aria da predatrice.

-Guarda un po' se non è Flavia Astret!- trillò Alexis correndo ad abbracciarla. La giovane ricambiò l'abbraccio mentre Nami e Hazumi raggiungevano il trio -Credevo non ti fosse arrivato il messaggio di Lance-san!-

-L'ho ricevuto subito ma non potevo rispondere. Ero sotto sorveglianza anche io così come Nikki-san.- spiegò Flavia lisciandosi la gonna del lungo kimono nero -Ora però posso aiutarvi a liberarla!-

-Molto bene allora! L'operazione 'Liberare Nikki-san e tornare a casa' inizia ora!- esclamò Alexis alzando un pugno verso il cielo quando un'improvvisa aura malvagia si sprigionò per tutta la Casata facendo accapponare la pelle a tutti loro.

-Flavia... siete sicura di non avere ospiti?- domandò Hazumi mentre diverse gocce di sudore gli colavano lungo le guance.

-Ve l'ho detto no? Ero anch'io sotto sorveglianza... e credo che il mio guardiano si sia appena accorto della mia assenza.- spiegò Flare con un ghigno tirato sul volto.

Avrebbero salvato Nikki a qualunque costo e nessuno di loro si sarebbe tirato indietro, ma quello che stavano per affrontare andava al di là della loro immaginazione.



























*Note Autori*

 
Ehi là ragazzi! Come va la vita?
Siamo tornati con questa storia, speriamo gradiate il capitolo!
Come vedrete le cose iniziano a movimentarsi, e abbiamo già la prima vittima! Credeteci però. le sorprese e le notizie sconvolgenti non sono finite qui!
Tornando al capitolo, non è stato facile completarlo, ma alla fine ce l'abbiamo fatta! Solo per info, questo capitolo ci è risultato la bellezza di 35 pagine!
Nei combattimenti abbiamo valutato i poteri dei vari guardiani aggiungendo il fatto che ci servono determinati OC per mandare avanti gli eventi, speriamo non vi siate offesi ^^" Ricordiamo di farci sapere che ne pensate, a presto e grazie a tutti!
Smiling&Jeo
P.s. Jeo: SHIPPATE VAN X ZEN PERCHÉ È COSA BUONA E GIUSTA!
Smiling: *la stordisce con una padellata* non datele retta, è matta u.u

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5


 

~ ~ ~

 

L’arena tremò nello stesso istante in cui l’annunciatrice tornò a farsi vedere. I vari Spiriti Maggiori avevano di nuovo preso posto sui loro troni e gli otto finalisti fecero il loro ingresso in quel momento, ricevendo una pioggia di applausi, mentre i loro compagni che non erano riusciti ad accedere alla seconda fase si erano comodamente sistemati in una piccola tribuna speciale posta sotto a quella degli Spiriti Maggiori.

-Aaaah mi sarebbe davvero piaciuto combattere con gli altri…- sospirò Ayumi sorseggiando la sua bibita, portatale da un servitore.

-Purtroppo non abbiamo superato la prima fase ma almeno possiamo goderci il resto del torneo.- disse Hitomi sorridendole e Ayumi si sentì quasi in colpa. Infondo la guardiana dei Pesci non poteva vedere nulla e quindi non poteva provare le stesse emozioni degli altri –Però avverto una strana sensazione di disagio alla mia destra…-

Ayumi soffocò una risatina -Credo che tu stia percependo l’umore di Isaiah.- e lanciò una rapida occhiata al bernoccolo sulla testa del ragazzo, ancora intento a massaggiarselo.

-Aquarius-sama non ha mezze misure…- bofonchiò Isaiah facendo ridere le compagne -I vostri maestri non vi hanno detto niente?-

Hitomi negò con la testa dato che i suoi maestri sapevano essere molto comprensivi, inoltre sapevano bene che lei era un’ottima guardiana e non doveva dimostrare niente a nessuno. Neren e Renne, sedute alla sinistra di Ayumi si rabbuiarono leggermente.

-Gemi-sama e Mini-sama non ci hanno rimproverato…- iniziò Neren.

-… ma si sono messi a ridere ripensando alle nostre prove…- concluse Renne mangiucchiando delle noccioline.

Isaiah sogghignò leggermente. Almeno non era l’unico ad essere stato “rimproverato” dal proprio maestro ma, quando il suo sguardo cadde su Ayumi, capì di non essere quello ad aver subito la sorte peggiore.

-Ayumi…?-

-Per Aries-sama non sono degna del mio titolo. Mi ha detto solo questo e poi se n’è andata con sguardo disgustato…- sussurrò Ayumi abbassando lo sguardo, sentendo le lacrime pizzicarle gli occhi.

Isaiah, Neren e Renne la fissarono increduli, non credendo a tali parole. Davvero Aries si era comportata così con la sua allieva? In quel momento capirono come il cambiamento dello Spirito dell’Ariete fosse qualcosa di estremamente negativo e per nulla trascurabile.

Dopo qualche secondo Ayumi sentì una mano sulla testa e, voltandosi appena, vide Hitomi intenta a sorriderle -Non dare peso a quelle parole. Lei non è la stessa Aries-sama che ti ha addestrato. Le è successo qualcosa ma sono sicura che Leo-sama e gli altri riusciranno a farla tornare quella di un tempo-.

Ayumi le sorrise di rimando e annuì, guardandosi poi attorno con sguardo confuso -Per caso qualcuno di voi ha visto Vanres? Non lo vedo dalla fine della terza prova...-

-In effetti non l'ho più visto neanch'io. Voi?- commentò Isaiah guardando Neren e Renne, le quali negarono con la testa.

-Forse non se la sentiva. Ci teneva molto a far bella figura.- ipotizzò Neren e la sua gemella aggiunse -Di certo Cancer-sama non deve averla presa bene, soprattutto ora che è cambiato-.

-Vorrà dire che dopo lo cercheremo per consolarlo.- propose Hitomi e gli altri annuirono. Pochi secondi dopo, l'annunciatrice prese la parola -Bene, signore e signori! Possiamo finalmente dare il via alla seconda fase del torneo che consisterà in questa serie di scontri ad eliminazione diretta i quali consentiranno ad un solo guardiano di prevalere!-

Dopo l'ennesima pioggia di applausi e fischi, Akane e Yato si fecero avanti, mentre gli altri sei guardiani andarono di nuovo ad accomodarsi sui loro troni, che vennero poi sollevati grazie ad un incantesimo, in modo da portarli fuori dalla portata dei due sfidanti.

-Non sperare di avere vita facile con me, micetto! Questo scorpione sa essere molto velenoso!- esclamò Akane saltellando sul posto e scaldando nel mentre le spalle.

Yato mostrò un leggerissimo sorriso e ribatté con -Non preoccuparti, so bene quanto tu sia pericolosa ed è per questo che non mi tratterrò-.

-Visto che tutti sono pronti... che il primo scontro abbia inizio!- urlò l'annunciatrice e, in tempo zero, Akane tirò un violentissimo pugno nel terreno. Prima che Yato potesse spostarsi, uno spuntone di roccia fuoriuscì di fronte a lui ma riuscì comunque ad evitarlo inclinandosi all'indietro.

“Questo era solo un diversivo...” pensò il guardiano del Leone e, avvertendo del potere magico sotto di sé, afferrò lo spuntone di roccia e lo usò per riportarsi in avanti giusto in tempo per evitare un altro spuntone uscito dietro di lui.

La punta era ovviamente piatta onde evitare ferite mortali ma se l'avesse colpito non sarebbe riuscito ad ignorare il danno. Deciso a passare al contrattacco, il ragazzo girò intorno al primo spuntone e scagliò una grossa sfera di fuoco contro la sua avversaria che venne prontamente protetta da un muro di terra.

Tuttavia, le fiamme non si dissiparono subito ma avanzarono lungo il muro aggirandolo in pochi secondi ma, prima che potessero colpire Akane, vennero sepolte da una grossa quantità di sabbia.

“Roccia, terra, sabbia, piante... il suo potere sarà alquanto problematico.” si disse Yato creando la sua fidata katana di fuoco ricoperta di pungiglioni.

-Quindi hai già sfoderato la tua Arma Celeste, eh?- domandò Akane visibilmente galvanizzata dallo scontro. La ragazza, dopo essere indietreggiata, posò una mano sul terreno e diverse radici crebbero intorno a lei, creando una sorta di muraglia vivente, la quale si ricoprì di grossi spuntoni a sua volta.

Il guardiano del Leone non si fece intimorire e avanzò rapidamente contro quella barriera, evitando agilmente alcune radici spuntate dal terreno. Quando fu abbastanza vicino, saltò in alto e menò un fendente dall’alto.

La lama della sua katana tagliò le radici come se fossero burro ed esse presero immediatamente fuoco, bruciando in pochi secondi. Akane si preparò a fronteggiarlo in uno scontro corpo a corpo ma Yato si abbassò all’istante e ruotò su sé stesso, colpendola poi alla bocca dello stomaco con l’impugnatura dell’arma.

Tuttavia, il ragazzo avvertì subito qualcosa di strano. Non gli sembrava di aver colpito una semplice persona.

Di scatto, Akane lo chiuse in un forte abbraccio e iniziò a stritolarlo, rendendogli impossibile l’utilizzo della katana. Il ragazzo, avendo l’avversaria alle spalle, inclinò la testa all’indietro per poterla colpire sul naso in modo tale da liberarsi, ma quando sentì un sonoro CRACK, capì che quella non era Akane.

Il viso della ragazza iniziò ad andare in frantumi, mostrando un ammasso di terra e roccia al suo interno e, un istante dopo, svariate radici li avvolsero chiudendoli in un bozzolo. Subito dopo, una grossa quantità di sabbia ripeté il gesto e poi fu il turno di un bozzolo di terra e uno di roccia.

Sotto gli sguardi increduli della folla, un grosso bozzolo fuoriuscì dal terreno a qualche metro di distanza da quella prigione e, aprendosi in un grosso fiore rosso, mostrò Akane comodamente seduta al suo interno.

Mostrando un sorriso vittorioso, la ragazza si alzò in piedi e si avviò verso la prigione –Spiacente gattino, ma io ho molti modi per poterti fregare!-

Detto ciò, si girò verso Scorpio e fece ancora una volta il segno della vittoria ma in quel preciso istante la gola le si seccò e un’enorme colonna di fuoco scaturì dal terreno, polverizzando la sua prigione.

-Una copia di terra usata come esca per colpirmi con il tuo 'pungiglione'. Lotti proprio come uno scorpione.- commentò Yato camminando attraverso quelle fiamme che per lui erano come una seconda pelle.

-Lo prendo come un complimento, micetto.- ribatté Akane voltandosi verso di lui ed assumendo una posizione di combattimento. Contrariamente a quanto a fatto poc’anzi, Yato rimase a distanza e si limitò a creare una serie di sfere di fuoco sulla punta della sua katana.

Menando un fendente laterale, scagliò tutte le sfere contro la sua avversaria che però venne difesa all’istante da uno spesso muro di roccia e terra.

Akane si voltò poi all’istante per fronteggiare Yato, spostatosi subito dopo aver scagliato le sfere, e cercò di colpirlo con dei pugni ricoperti di roccia ma il ragazzo li evitò tutti senza problemi, menando poi un fendente dall’alto che tagliò a metà Akane, dandole fuoco.

Il guardiano del Leone non batté ciglio nel constatare che anche quella era una copia di terra. Guardandosi attorno, cercò di individuare il potere magico della ragazza e lo individuò sotto di sé così conficcò la spada nel terreno che iniziò a scaldarsi sempre di più, diventando ben presto rovente.

Come previsto, Akane schizzò fuori dal terreno e, creando degli spuntoni di roccia, atterrò su di essi, mantenendosi lontana dal calore.

-Tsk, hai intuito tutto eh?-

-Approssimativamente.- ammise Yato estraendo la katana dal terreno –Per creare le tue copie, hai bisogno di acqua no? Di solito usi la tua Arma Celeste ma, per poter preparare al meglio la tua trappola, hai usato l’acqua nel terreno. Ora che l’ho praticamente disidratato con le mie fiamme, non puoi più usarle-.

-Chi ti dice che io non sia una copia?-

-Posso percepire un enorme potere magico dentro di te, una copia non riuscirebbe a contenerlo.- spiegò Yato con calma preparandosi ad attaccare. Akane non gli diede il tempo e creò svariati spuntoni di roccia davanti a lui ma il ragazzo saltò tra di essi, sfruttandoli per slanciarsi in avanti.

La ragazza creò a sua volta un’enorme lama a mezzaluna di roccia e, roteando su sé stessa, caricò un potente colpo che si scontrò con la katana di Yato. La lama di roccia iniziò subito a fondersi ma in compenso la potenza dell’impatto deviò la lama del ragazzo.

“Ti ho preso!” pensò Akane preparandosi a colpirlo ma ciò non poteva sapere, era che il suo avversario aveva pensato la stessa identica cosa.

In un secondo, Yato creò una frusta di fuoco e l’avvolse rapidamente intorno alla caviglia di Akane. Con un forte strattone, la fece finire a testa in giù e la colpì con un potente calcio frontale alla bocca dello stomaco, ricoprendo la gamba con delle fiamme bianche.

Akane vomitò un po’ di sangue misto a saliva e la corazza di roccia sotto ai suoi vestiti andò in frantumi. Un istante dopo si schiantò contro la parete dell’arena, cadendo poi a terra.

Dopo svariati secondi, l’annunciatrice si riprese dallo stupore –L… l’incontro è finito! Il vincitore del primo scontro è Yato della casata del Leone, che quindi accede alle semifinali!-

Investito dalla solita pioggia di applausi e complimenti, il ragazzo si avvicinò all’avversaria porgendole una mano ma lei si rialzò da sola sorridendo –E’ stato uno scontro molto bello! Perché alla fine hai preferito usare la luce anziché le fiamme?-

-Le fiamme ti avrebbero ferito gravemente e non è mia intenzione vincere ferendo i miei compagni.- spiegò Yato con voce ferma, venendo poi teletrasportato vicino agli altri finalisti.

Shoichi spostò lo sguardo su Aaron, notando che il guardiano del Serpente aveva gli occhi carichi di ira.

“Quel bastardo… ha copiato la mia frusta…”

-Non fare quella faccia.- lo ammonì Yato guardandolo con sguardo neutrale –Non credere di essere l’unico a poter copiare delle mosse-.

-C… congratulazioni per la vittoria!- sussurrò Ginevra alle spalle di Yato, con le guance completamente rosse.

-Grazie. Ora è il tuo turno. Ti aspetterò in semifinale.- disse Yato andando a sedersi sul suo trono, mentre il cuore di Ginevra iniziava a battere all’impazzata e tutta la faccia le si tingeva di rosso.

-Gentile da parte tua spronarla in quel modo.- commentò Ashuros restando seduto con le braccia incrociate.

-Mi ha suggerito Ayumi di dirle così ma credo che non sia servito. Ginevra sembra per lo più confusa.- notò Yato osservando la guardiana del Toro.

-Già, credo che tu abbia ragione-.

Un gocciolone cadde sulla testa di Zenas, seduto di fianco ai due, che mostrò un sorriso tirato senza tuttavia guardarli direttamente “Ma quanto diavolo possono essere densi questi due?”

 

~ ~ ~

 

La squadra di soccorso si muoveva silenziosamente attraverso gli intricati corridoi del palazzo della Vergine, sensi all'erta e prudenza ad ogni passo, perché ormai avevano capito che tutti all'interno, escluse Flavia e Nikki, erano potenziali nemici.

Flavia guidava il gruppo essendo la sola a sapere dove si trovava la stanza della guardiana, inoltre se era lei a presentarsi, le guardie sembravano non curarsi troppo di lei, probabilmente perché anche lei faceva parte di quella Casata.

C'era qualcosa di strano però in loro, sembrava che qualcuno stesse manovrando le loro azioni, ma fu soltanto una sensazione di Alexis, che preferì mettere da parte. Doveva concentrarsi sul salvataggio, che al momento era la loro priorità.

-Qualcosa ti preoccupa Alex?- Nami si era accorta della strana espressione che l'amica aveva in volto sin dal loro ingresso, e non mancò di indagare a fondo sulla questione, preoccupata per lei.

Alexis scosse il capo, cercando di sorridere e tranquillizzarla -Nulla in particolare, pensavo solo all'energia che abbiamo percepito prima...-

Nessuno aveva dimenticato l'opprimente sensazione provata quando le porte del palazzo si erano aperte, ma nessuno di loro aveva avuto il coraggio di affrontare l'argomento prima.

-Forse qualcuno si è alzato con il piede sbagliato?- provò a sdrammatizzare Arnold, ma nessuno rise.

Continuarono la loro corsa in religioso silenzio, ignari che qualcuno li stesse osservando dal loro ingresso nel palazzo.

-Neh Wrath, dovremmo fermarli immagino. Quella puttana di Lust ha detto che la ragazza ci serve-.

-Zitto moccioso, la tua voce mi fa incazzare.- grugnì Wrath, e Greed semplicemente sbuffò. Parlare con lui era come tenere in mano una bomba ad orologeria sempre pronta ad esplodere, per cui lo lasciò perdere, tornando a concentrarsi sul gruppo di ragazzini.

-Ohi Greed.- lo richiamò Wrath -Rallentali.-

-Tzé, chi ti credi di essere per darmi ordini?- ma all'occhiataccia che gli rivolse, decise di dargli retta -E va bene, diamine!- e si teletrasportò fuori dalla visuale di Wrath. Intanto il gruppo di salvataggio era sempre più vicino alla meta, senza aver incontrato particolari difficoltà nel superare la sicurezza, merito di Flavia e della sua spigliata parlantina.

-Che seccatura dovermi occupare di voi ragazzini, spero che abbiate qualcosa di mio con cui potermi consolare!-

Si bloccarono di colpo, cercando la fonte di quella voce infantile che li aveva sorpresi -Quassù idioti.- Alzarono lo sguardo su di una colonna e, sopra di essa un bambino dai lunghi capelli viola legati in una coda li scrutava attentamente, con un ghigno poco promettente stampato in volto.

-E tu chi diavolo sei?!- Flavia era certa di non aver mai visto prima quel ragazzino, non apparteneva di certo alla sua Casata, quindi non capiva come potesse essere entrato senza destare il minimo allarme da parte della sicurezza. L'unica spiegazione plausibile era che fosse lui la causa di tutti gli strani eventi che stavano colpendo il loro mondo.

Il ragazzino balzò giù dalla colonna, piazzandosi di fronte a loro, scrutandoli uno ad uno in cerca di qualche oggetto interessante da targare come 'di sua proprietà'. Nulla sembrava però aver attirato la sua attenzione.

Il suo sguardo cadde infine su alcuni oggetti particolari.

-Quella spada, quel pugnale, quella collana e quell'orribile pupazzo sono miei! Vi consiglio di darmeli e forse risparmierò le vostre misere vite!-

Hazumi strinse la collana con forza, Alexis e Nami posarono le mani sulle loro armi, come a volerle nascondere alla vista di quello strano bambino, mentre Daisy strinse forte al petto Arnold, facendogli sussurrare un -Io non sono brutto!-

-Ragazzino si può sapere chi diavolo sei?!- sbottò allora Flavia, seccata.

-Ma come ti permetti brutta marmocchia, hai idea di quanti anni io abbia?!- l'età era per Greed un tasto dolente, e sentirselo dire da dei mocciosi più piccoli di lui lo irritava ancor di più -Io sono il grande Greed! Colui che possiede tutto ciò che esiste in questo mondo! E ora consegnatemi quello che ho chiesto se non volete che...!-

Una voragine inghiottì il ragazzino nel terreno, lasciando che le sue ultime parole si perdessero nell'aria.

Le quattro ragazze rimasero da prima stranite, poi si voltarono verso Hazumi, che sentendosi osservato arrossì per l'imbarazzo, nascondo il viso nella sciarpa e distogliendo lo sguardo.

-M... mi stava infastidendo...- fu la sua unica giustificazione, e nessuna delle ragazze lo biasimò.

Fecero per riprendere il cammino, quando un brivido li mise in allerta, facendoli spostare qualche secondo prima che il pavimento sotto i loro piedi si sciogliesse, fusa da una strana sostanza violacea e viscosa.

Furono separati in due gruppi, con Daisy, Flavia e Hazumi da una parte, e Alexis e Nami dall'altra, impossibilitate a continuare il cammino. Il bambino riemerse da quella stessa sostanza, immacolato e senza alcuna ferita apparente su nessuna parte del corpo -Adesso mi avete fatto incazzare veramente...-

Dalle mani del ragazzino gocciolarono due grosse bolle di quello strano liquido, che lanciò velocemente contro Hazumi, senza però colpirlo. Le due bolle, infatti, si fermarono a pochi centimetri dal suo viso, ritornando dritte addosso al mittente.

-Ragazzi andate avanti!- gridò Alexis, che aveva utilizzato i suoi poteri psichici per bloccare l'attacco rivolto al compagno.

-State tranquilli, a lui ci pensiamo noi!- l'aveva sostenuta Nami, preparandosi ad evocare alcune delle creature con cui aveva stretto un legame.

Incerti, alla fine i tre annuirono, e augurando buona fortuna alle due ricominciarono a correre.

-Oh non lo farete! Ho un partner in pieno ciclo mestruale, se vi lascio scappare è capace di ammazzarmi!- ma quando provò di nuovo ad attaccare, Alexis lo bloccò ancora.

-Bimbo, le tue avversarie siamo noi!- lo derise Nami.

Ringhiando, Greed dovette lasciar andare i tre fuggitivi, concentrandosi solamente sulle due che gli avevano rovinato i piani, ripromettendosi di sventrarle a dovere e di impadronirsi dei loro organi. Dall'alto, Wrath ringhiò sommessamente, maledicendo quell'incapace per aver lasciato fuggire tre degli intrusi.

-Quanto mi fanno incazzare gli incapaci.- e sparì all'istante, rilasciando scariche elettriche nell'aria.

 

~ ~ ~

 

-Si~gh...-

Ayumi e gli altri si girarono verso l'entrata della tribuna, notando Akane intenta a camminare verso di loro.

-Non è andata bene, eh?- la punzecchiò Neren con Renne che soffocò una leggera risata, ignorando un'occhiataccia da parte della guardiana dello Scorpione.

-Almeno io sono riuscita ad avanzare alla seconda fase del torneo.- ribatté Akane, facendo innervosire leggermente le due gemelle.

-State calme, Akane ha fato del suo meglio ma il suo avversario era un osso duro.- proferì Hitomi mangiando uno spicchio d'arancia. Le tre ragazze si fissarono in cagnesco ancora per qualche secondo ma poi lasciarono perdere.

-Uh? Dov'è Vanres?- domandò allora Akane guardandosi attorno.

-Non lo sappiamo... probabilmente è ancora triste per non essere avanzato alla seconda fase.- spiegò Isaiah ma Hitomi, con tono preoccupato, aggiunse -Però il terzo incontro è quello di Zenas e lui non se lo perderebbe per nulla al mondo-.

-Sarà meglio andare a cercarlo allora...- propose Ayumi con uno strano sorrisetto. Qualcosa non andava -Isaiah, Akane, potreste andare voi? Così potrete stare un po' da soli-.

-C... cosa vorresti dire?- domandò Isaiah leggermente intimorito dallo sguardo della guardiana dell'Ariete.

-Ma come? Non ci arrivi? Tu sei il guardiano dell'Acquario e Akane è la guardiana dello Scorpione. E' solo questione di temo prima che Aquarius-sama e Scorpio-sama decidano di combinare il vostro matrimonio!-

Akane, che aveva appena iniziato a bere una bibita, la sputò interamente addosso a Neren mentre Isaiah la fissò senza parole.

-Ma ti ha dato di volta il cervello?!- sbottò Akane cercando di non tossire -Perché mai dovrei sposarmi con uno come lui?-

-Uh, vedo che hai saltato il fidanzamento! Quindi è già ufficiale?- domandò Ayumi con sguardo innocente, facendo imbarazzare i due diretti interessati che esclamarono -Certo che no!!!-

-Un vero peccato.- commentò la guardiana dell'Ariete -Ma ciò non toglie che potreste andare a cercare Vanres, no?-

Isaiah e Akane si guardarono per un solo istante e, subito dopo, uscirono dalla tribuna camminando spediti lungo il corridoio, senza però scambiarsi neanche una parola.

Dopo alcuni secondi, Renne guardò Ayumi e le disse -Lo sai... alle volte sei davvero perfida...-

-Lo so.- ammise Ayumi facendole l'occhiolino e, sia Neren che Renne si ritrovarono a sperare di non finire in uno dei suoi subdoli piani.

Hitomi, che non sembrava troppo preoccupata dalle strane manie di Ayumi, era ancora preoccupata per Vanres ma i suoi pensieri vennero interrotti da una voce femminile.

-Ci siamo, signori e signore!- proferì l’annunciatrice svegliando la folla –E’ tempo per il secondo scontro! Il guardiano del Capricorno affronterà la guardiana del Toro! I loro poteri sono praticamente l’uno il contrario dell’altro perciò preparatevi a vederne delle belle!-

La folla rispose con una marea di applausi e urla. In pochi istanti, i due sfidanti vennero teletrasportati al centro dell’arena dove si scambiarono una stretta di mano in segno di sportività.

Dopo essersi distanziati di qualche metro, l’annunciatrice diede ufficialmente il via all’incontro e, senza perdere neanche un secondo, Ginevra scattò in avanti a piena velocità, crepando il terreno dell’arena.

-Chi colpisce per primo vince!- urlò la guardiana del Toro caricando il pugno destro ma, quando ebbe modo di colpirlo, un’aura viola circondò Lance che, levitando, si spostò lateralmente, evitando il colpo.

Ginevra però non si diede per vinta e, girando di colpo, continuò ad incalzare il suo avversario con una serie di pugni che però vennero prontamente evitati. Con un ultimo scatto, la ragazza cercò di colpirlo con un calcio laterale ma Lance la evitò prendendo quota.

La guardiana del Toro sbuffò sonoramente e, anziché avanzare ulteriormente, colpì il terreno con un pugno di inaudita potenza, sollevando un enorme polverone che costrinse Lance ad indietreggiare ulteriormente.

“Da dove arriverà...” si chiese il guardiano del Capricorno. Avrebbe potuto percepire la sua presenza con un minimo di concentrazione, ma quei pochi secondi sarebbero stati più che sufficienti per Ginevra. Uno dei suoi colpi e la questione si sarebbe chiusa. Il suo istinto, per fortuna, gli ricordò che Ginevra non era una che combatteva solo coi muscoli e, all'ultimo, si gettò di lato.

La guardiana del Toro colpì il terreno dall'alto con un doppio calcio, mancandolo per un soffio. Lance, notando che il polverone non si era ancora diradato, si infilò al suo interno, facendo perdere le sue tracce.

Ginevra trattenne un'imprecazione e si preparò a dargli la caccia ma all'ultimo le venne in mente una tattica più veloce e, dopo un attimo di immobilità, sbatté violentemente le mani, creando una fortissima onda d'urto, dissipando del tutto il polverone.

Lance le apparve davanti all'improvviso ma la ragazza si fece trovare pronta e, ruotando su sé stessa, lo colpì con una gomitata al volto ma il ragazzo si dissolse nel nulla, sorprendendola.

“Un'illusione?”

Prima che la guardiana potesse reagire, Lance le fu dietro e le poso una mano sulla schiena. Un forte bagliore viola si sprigionò da essa e Ginevra venne scagliata in avanti con incredibile potenza, crepando pesantemente il muro dell'arena.

Benché fosse stato un colpo molto potente, Lance sapeva di doversi impegnare di più per mandare K.O. una come Ginevra che, senza troppi problemi, si rialzò massaggiandosi il collo.

-Credo sia ora di aumentare il ritmo.- sussurrò Ginevra chiudendo gli occhi ed iniziando a fare dei respiri profondi. Lance, dall'altra parte, si preparò a difendersi avvolgendosi nuovamente nella sua aura viola.

Quando Ginevra riaprì gli occhi, svanì nel nulla sorprendendo il suo avversario che, anziché spostarsi, creò una bolla viola intorno a sé e, un istante dopo, Ginevra la colpì da dietro, piegandola ma senza riuscire a distruggerla.

A causa della sua consistenza "elastica" la bolla venne scagliata in avanti e Lance rimbalzò al suo interno un paio di volte a causa della potenza dell'impatto. Prima ancora che potesse riprendersi, la ragazza unì le mani in un maglio e colpì la bolla dall'alto, conficcandola nel terreno.

-Hai potenziato il tuo corpo in maniera incredibile.- si complimentò Lance accumulando potere nelle mani. Quando Ginevra fece per colpire la bolla un'altra volta, il guardiano del Capricorno mise le mani avanti a sé e una potente onda d'urto scagliò in aria l'avversaria. Anziché lasciarla cadere, però, Lance la bloccò a mezz'aria con i suoi poteri.

Dopo essere uscito dal piccolo cratere creato da Ginevra, Lance la avvicinò, lasciandola però a qualche metro di altezza. La ragazza cercò di muoversi con tutte le sue forze ma il potere mentale di Lance era fin troppo forte per farla muovere.

"Se i semplici muscoli non bastano..." pensò Ginevra inspirando profondamente. L'avversario la osservò confuso ma all'ultimo colse la tattica della guardiana e si portò le mani sulle orecchie. Un secondo dopo, Ginevra urlò a pieni polmoni generando una vera e propria onda d'urto sonora che costrinse tutto il pubblico, Spiriti Maggiori e guardiani compresi, a tapparsi le orecchie.

A causa del fracasso, Lance non riuscì a mantenere la presa su Ginevra che riuscì a tornare a terra. Malgrado fosse ancora intontito, il guardiano del Capricorno unì le mani in segno di preghiera e gli occhi vennero pervasi da delle scintille violacee.

Davanti a lui, Ginevra caricò nuovamente il pugno destro che venne avvolto da un'aura dorata.

-Devo puntare tutto su questo!- urlò la ragazza -Wild Impact!-

Con dei movimenti ancora più rapidi, Lance distese le braccia in avanti e posò le mani sulle tempie di Ginevra -Mental Explosion!-

Una forte scarica elettrica viola si trasferì dalle sue mani nel corpo di Ginevra che venne scossa da potenti spasmi, fermandosi dopo pochi istanti con il pugno ancora caricato.

Il guardiano del Capricorno fissò attentamente la sua avversaria, notando che i suoi occhi erano completamente bianchi -Bene... l'ho fatta svenir...!-

Il pugno di Ginevra lo colpì in pieno volto, crepando il terreno sottostante, per poi scagliarlo con inaudita potenza contro il muro dell'arena, creando delle grosse crepe perfino negli spalti.

Il pubblico fissò attonito la scena e così fece l'annunciatrice. Per prima cosa fissò Lance, riverso a terra con alcune macerie a coprirgli alcune parti del corpo, dopodiché si concentrò su Ginevra che aveva ancora il braccio disteso in avanti malgrado la posizione precaria delle gambe.

-E... entrambi i contendenti sono privi di sensi... ma Ginevra è l'unica in piedi perciò la guardiana del Toro avanza alle semifinali!-

Dopo i primi attimi di silenzio, il pubblico scoppiò in un coro di urla, fischi ed applausi, acclamando la vincitrice la quale però era ancora svenuta.

Nella loro posizione sopraelevata, gli altri guardiani osservarono attentamente la scena.

-Alla fine si è affidata all'istinto.- commentò Ashuros fissando la guardiana del Toro.

-Che vuoi dire?- domandò Zenas alzandosi in piedi per sgranchirsi le gambe in vista del suo incontro.

-Quello è un attacco speciale che si affida all'istinto. In poche parole, qualora Ginevra dovesse essere messa fuori gioco, il suo corpo si muoverebbe istintivamente per colpire l'avversario. Ovviamente con un solo colpo, dopodiché cesserebbe di muoversi.- spiegò il guardiano della Bilancia -Contro un avversario come Lance è un ottimo asso nella manica ma non può essere usato senza rifletterci-.

-Interessante. Ti sei scelto una degna partner Yato.- commentò il guardiano del Sagittario lanciando un’occhiata eloquente al compagno che però, con sguardo neutro, gli chiese -Cosa vorresti dire? Non ci sono scontri di coppia-.

-No veramente... io intendevo un’altra cosa...-

-Hai intenzione di fare coppia con lei?- domandò Ashuros sorprendendo Zenas -Un buon gioco di squadra potrebbe servirvi in futuro.- che finì gambe all’aria subito dopo.

-Ci rinuncio... siete fin troppo densi...- commentò Zenas con voce abbattuta mentre il piccolo portale per l’arena si apriva di fronte a lui.

-In bocca al lupo.- gli disse Yato e Zenas, sorridendo, sputò -Crepi!-

 

~ ~ ~

 

Flavia, Daisy e Hazumi continuavano la loro corsa verso le stanze di Nikki, preoccupati per le sorti di Alexis e Nami, rimaste indietro a combattere contro quel ragazzino dall'aura inquietante che poco prima li aveva bloccati. Sembrava forte, molto forte, ma confidavano nelle capacità delle due ragazze, non smettendo comunque di pregare per la loro sicurezza.

Erano le allieve di due guardiani, erano forti dopotutto, ma quel ragazzino non la raccontava giusta.

-Eccola ci siamo!- in fondo al lungo corridoio vi era la porta che tanto faticosamente avevano cercato di raggiungere, l'accesso alla “prigione” in cui avevano intrappolato la guardiana della Vergine.

-Dove credete di andare marmocchi?- non furono in grado di capire cosa li avesse colpiti, accadde tutto troppo velocemente.

Flavia fu la prima ad accorgersene, una fitta allo stomaco le mozzò il fiato, in pochi secondi si era ritrovata scaraventata contro la parete opposta alla porta. Le ci vollero svariati secondi per riprendersi, probabilmente aveva qualche costola rotta, tossì accorgendosi con orrore di aver rimesso anche del sangue.

Non c'era una sola parte del corpo che non le dolesse, tutto per un pugno allo stomaco che l'aveva colta alla sprovvista.

-Flavia!- urlarono i due compagni, perfino Daisy, che non aveva usato Arnold per richiamare la ragazza. La giovane della Vergine li rassicurò con un gesto della mano, lasciando intendere che fosse tutto ok, anche se era evidente che non fosse così.

Quel pugno aveva fatto gravi danni al suo corpo, per di più non sembrava aver avuto nulla di magico, se quindi era solo merito della pura forza bruta, chi l'aveva lanciato doveva essere un vero mostro.

Ad averla colpita era un giovane uomo, alto e dai capelli scuri, probabilmente un amico del ragazzino che prima li aveva attaccati. L'aura che emanava era simili a quella dell'altro, forse addirittura peggio, più oscura, più irosa.

-C... chi diavolo sei...?- sussurrò la ragazza, tentando di rimettersi in piedi, in evidente difficoltà. Hazumi corse ad aiutarla, affiancato da Daisy, pronta a difenderli nel caso in cui il loro nuovo avversario avesse tentato di aggredirli. Sembrava furioso, nonostante loro non avessero fatto ancora nulla.

-Io sono Wrath, miserabili vermi, e ora assaggerete la mia ira!- ringhiò, ed il pensiero dei tre allievi fu che non potesse avere un nome più adatto.

-Ragazze, voi andate avanti...- Hazumi era serio, si stringeva la sciarpa al collo con la mano, mentre non distoglieva lo sguardo dall'avversario -Non so quanto riuscirò a trattenerlo, ma se riusciamo a liberare Nikki-san forse lei potrà aiutarci...-

Non aveva tutti i torti, ma lasciarlo da solo contro quell'avversario era un'idea che non piaceva a nessuna delle due, vista la spaventosa potenza fisica che aveva dimostrato. Alla fine però decisero di fidarsi del ragazzino, non prima che Flavia avesse eseguito su di lui alcuni incantesimi di potenziamento.

-I sigilli di supporto sono la mia specialità, aumenterò le statistiche fisiche e psicologiche del tuo corpo, così da poterti difendere meglio.- tracciò con la punta del dito alcuni cerchi per aria e lasciò che scivolassero sul corpo di Hazumi, mortificata di non poterne creare di più potenti, ma senza la penna speciale che amplificava le sue abilità, sottrattole da Virgo-sama in persona, non poteva fare di più. Poi si lasciò aiutare da Daisy, pronta a schermarle e renderle invisibili.

-Fa attenzione Hazumi...- detto questo Daisy le rese invisibili, potendo così sperare di poter superare Wrath e raggiungere finalmente Nikki.

-Fatti avanti, ragazzino, ho proprio voglia di distruggere qualcuno.- Wrath si scrocchiò le nocche, mentre Hazumi si preparò al combattimento. Afferrò il ciondolo che teneva al collo, pronto a sfoderare ogni arma a sua disposizione per vincere, avendo già intuito che la potenza del nemico era di gran lunga superiore alla sua.

Non poteva comunque tergiversare né tirarsi indietro, Flavia e Daisy contavano su di lui, doveva soltanto resistere fino a quando non fossero riuscite a liberare Nikki dalla sua prigione, poi lei li avrebbe aiutati e tutti insieme sarebbero riusciti a fuggire da quel posto infernale.

O almeno questo era quello che il suo cuore sperava, ma l'opprimente sensazione che qualcosa di brutto stesse per accadere soffocava in Hazumi ogni bagliore di speranza.

 

~ ~ ~

 

Akane e Isaiah girarono l’ennesimo angolo, restando nel più completo silenzio. Da degli speciali altoparlanti posti lungo i corridoi, avevano sentito della vittoria di Ginevra ai danni di Lance e ciò li spronò a camminare più velocemente.

-Dovremmo esserci.- osservò il ragazzo notando la sua stanza privata poco lontano. Akane si limitò ad annuire, cercando di non incrociare lo sguardo del guardiano dell’Acquario.

Maledizione ad Ayumi e alle sue parole! Era riuscita a scombussolargli le idee in pochi secondi e stava facendo parecchia fatica a restare concentrata. Era vero, Aquarius e Scorpio erano ormai una coppia fissa ma davvero avevano in mente di mettere insieme lei e Isaiah?

-Scorpio-sama non lo farebbe mai! Non potrebbe mai impormi qualcosa del genere! Però...Aquarius-sama...- e altri pensieri si fecero strada nella sua mente mandandola ancora più in confusione. Tirandosi due forti ceffoni sulle guance si convinse a riprendere il controllo.

-Ehm... Akane? Tutto bene?- domandò Isaiah fissandola con sguardo confuso.

-Sì, tutto bene! Ora muoviamoci che la mia cara Gin ha tirato su uno scontro coi fiocchi e non voglio perdermi il prossimo, soprattutto perché potrò vedere quel maledetto Aaron venir preso a calci in culo!- urlò la guardiana dello Scorpione aumentando la velocità, fermandosi poi davanti alla porta di Vanres.

Afferrò saldamente la maniglia e provò a girarla ma senza successo.

-Uh? E’ bloccata?-

Isaiah la affiancò subito e provò a sua volta ad aprire la porta, ma neanche lui ci riuscì, arrivando anche a dare delle spallate contro la superficie di legno.

-Si sarà chiuso dentro?-

-Perché mai dovrebbe farlo?- chiese Akane con sguardo scettico, sgranando gli occhi all'inverosimile subito dopo -Questo odore... è sangue!-

Dopo l’iniziale sorpresa, Isaiah annusò l’aria e avvertì anche lui quel forte odore simile a quello del ferro.

Senza esitare, i due colpirono la porta con un calcio, buttandola giù, e si precipitarono all’interno della stanza. Si guardarono attorno confusi, trovandola vuota.

Akane, però, individuò subito alcune gocce di sangue vicino ad un muro dove erano presenti diversi segni.

-Qualcuno deve essersi sfogato per bene...-

-L’odore sembra provenire dal bagno...- sussurrò Isaiah avvicinandosi alla suddetta porta e trovandola bloccata come la precedente. Dopo aver deglutito sonoramente, la colpì con un forte calcio, riuscendo a creparla ma fu necessario un pugno ben assestato di Akane per buttarla giù del tutto.

Un forte odore di sangue aggredì le loro narici, costringendoli a coprirsi il naso. Il guardiano dell’Acquario fu il primo ad entrare ma si paralizzò dopo un solo passo. Notando il suo sguardo pieno di orrore e stupore, Akane lo seguì, paralizzandosi a sua volta.

Nella larga vasca da bagno, sommerso fino alle spalle nel suo stesso sangue, giaceva Vanres. Per terra, su un tappetino, vi era la sua fidata katana, spezzata a metà di netto con il fodero ridotto in brandelli.

Dopo svariati secondi, Isaiah si riprese e si avvicinò a Vanres. Provò a sollevarlo ma la vista dell’enorme buco nel torace gli fece perdere la presa, costringendolo a guardare da un’altra parte.

-Chi può essere stato...?- chiese Akane scacciando le lacrime dagli occhi.

-Non lo so... ma di sicuro qualcuno che Vanres non avrebbe mai attaccato. Il corpo a corpo era la sua specialità, non si sarebbe mai fatto uccidere in questo modo senza combattere...- ipotizzò Isaiah uscendo dal bagno.

-Qualcuno come...- Akane fece un respiro profondo -... Cancer-sama...?-

Isaiah rimase in silenzio per qualche secondo ma alla fine diede voce ai suoi sospetti -Sì... proprio lui...-

In quel momento, cinque guardie armate di alabarda fecero il loro ingresso nella stanza, puntando le loro armi contro i due guardiani.

-Non muovetevi! Per ordine di Cancer-sama dovete venire con noi! Se opporrete resistenza, saremo costretti ad usare la forza!- urlò la prima delle guardie.

Akane notò subito il simbolo del Cancro sulle loro armature leggere ma ciò non le impedì di urlare -Ma che diavolo significa?! Vanres è stato assassinato!-

-Lo sappiamo, Cancer-sama si è occupato di lui.- sibilò una guardia con un ghigno sinistro sulle labbra.

-Co... cosa?!-

-Akane...- la richiamò Isaiah -... guarda i loro occhi...-

La ragazza spostò allora la sua attenzione sui loro occhi e li vide spenti, come se fossero morti, ma con un bagliore sinistro che sembrava possedere vita propria.

-Sono sotto il controllo di qualcuno.- spiegò Isaiah creando una sfera d’acqua nella mano destra.

Akane si morse con forza il labbro inferiore, rivestendo le braccia di pietre affilate -Non solo un mio caro amico è stato assassinato... ma ora anche le guardie vengono corrotte?- e, alzando lo sguardo, intimorì all’istante le guardie -Non me ne vogliate, ma non c’è nulla che mi impedirà di rompervi le ossa e andare a prendere a calci in culo Cancer!-

Le assordanti urla del pubblico fecero tremare le pareti. Il terzo incontro stava per iniziare.

 

~ ~ ~

 

Zenas girò su sé stesso salutando praticamente tutti gli spettatori delle varie Casate. Non appena era apparso nell’arena, il pubblico era letteralmente esploso dato che, tendenzialmente, nessuno sembrava schierato con Aaron, il quale aveva ricevuto solo qualche ‘Buuuh!’ occasionale.

Il guardiano del Serpente, in quel momento, era in piedi poco lontano da Zenas, con le braccia incrociate al petto, battendo nervosamente un piede a terra.

-Mi sembri nervoso.- osservò Zenas impugnando il suo fidato arco.

-Sono solo ansioso di farti del male.- ribatté Aaron mostrandogli un ghigno inquietante che però non fece batter ciglio all’avversario.

-Bene, gentile pubblico! E’ tempo di iniziare con il terzo scontro!- urlò l’annunciatrice guardandosi attorno -Il guardiano del Sagittario affronterà il guardiano del Serpente, una delle tante rivelazioni di questo torneo! Riuscirà Zenas a colpire Aaron con il suo arco? E’ tempo di scoprirlo! Che lo scontro abbia inizio!-

Aaron chiuse un attimo gli occhi inclinandosi in avanti “Ok, tempo di iniziare!”

In meno di un secondo, scattò in avanti riaprendo gli occhi e si ritrovò la punta di una freccia a pochi centimetri dalla fronte. Per pura fortuna, Aaron riuscì ad inclinare la testa di lato e la feccia gli aprì un sottile taglio sulla guancia, andando poi a conficcarsi nel muro alle sue spalle, esplodendo subito dopo.

Il guardiano del Serpente si concentrò immediatamente su Zenas e un’altra freccia gli arrivò in faccia venendo però evitata senza problemi.

“E’ velocissimo!” pensò Aaron scattando di nuovo in avanti. Zenas, con una velocità inumana, incoccò una freccia dopo l’altra e mirò sempre al volto di Aaron, mancandolo sempre per il rotto della cuffia.

In pochi secondi, Aaron gli fu praticamente addosso ma, quando fece per colpirlo con un pugno avvolto da fiamme nere, una freccia cadde dal cielo perfettamente verticale. Zenas chiuse gli occhi giusto un secondo prima che quella esplodesse in un enorme flash, accecando l’avversario che indietreggiò all’istante imprecando ai quattro venti.

-Quando l’hai scoccata?!-

-All’inizio, quando hai chiuso gli occhi per due secondi.- spiegò Zenas sorridendo -Purtroppo per te, la mia forza sta anche nella velocità e preferirei che tu te ne stessi un po’ a distanza-.

Aaron gli lanciò un’occhiataccia carica di odio e, con uno schiocco delle dita, creò la sua frusta, menando subito una sferzata diretta agli occhi dell’avversario il quale però, con la stessa velocità di prima, incoccò una freccia e la scagliò all’istante, colpendo la punta della frusta, deviandone la traiettoria.

Aaron cercò, con dei movimenti di polso, di colpirlo ugualmente ma Zenas riuscì ad evitarla del tutto facendo un semplice passo all’indietro per poi incoccare altre frecce in rapida successione. L’avversario si ritrovò chiuso in difesa, deviando frecce su frecce, fin quando non venne ferito alle gambe e alle spalle.

Notando un’apertura, Zenas incoccò due frecce insieme e le scagliò verso il petto di Aaron che cercò subito di colpirle con la sua frusta ma, all’ultimo, le due frecce si toccarono, esplodendo all’istante.

L’enorme fiammata divise del tutto i due sfidanti e, dalle fiamme, spuntarono una decina di frecce elettriche. Aaron, anziché deviarle, le evitò tutte quante ma all’ultimo una freccia più sottile delle altre si conficcò nella coscia destra, facendogli digrignare i denti per il dolore.

Quando il fumo e le fiamme si furono diradate, Aaron poté fissare Zenas dritto negli occhi. Lo sguardo del guardiano del Sagittario era molto più serio e determinato rispetto a poco prima e non sembrava intenzionato a lasciarlo vincere.

Aaron strinse con forza i denti e, con un movimento secco del braccio ripiegò la frusta su sé stessa, portando all’indietro il braccio. Zenas assottigliò lo sguardo ed incoccò una freccia, preparandosi ad una possibile difesa.

Contrariamente a quanto immaginato, però, Aaron non sferrò una sferzata, bensì un affondo. La frusta schizzò in avanti in linea retta e, malgrado la freccia di Zenas che la colpì sulla punta, raggiunse il guardiano del Sagittario avvolgendosi come un serpente intorno al suo braccio destro.

-E adesso... soffri!- urlò Aaron strattonando violentemente la frusta che si ricoprì di fiamme nere. Tirandola con forza, liberò il braccio di Zenas squarciandogli le carni e ustionandolo pesantemente, distruggendo anche la manica della giacca.

Il guardiano del Sagittario strinse i denti ma una strana sensazione di debolezza si impadronì di lui e si ritrovò a barcollare, senza riuscire a stare fermo.

-Ti senti debole, non è vero?- sibilò Aaron con un ghigno beffardo -Sembra proprio che le mie fiamme velenose funzionino alla grande contro quelli come te.- e richiamò la frusta, preparandosi per un altro attacco.

Una strana sensazione però gli attraversò la schiena e, voltandosi leggermente, alzò lo sguardo, incrociandolo con quello di Minerva, la quale mostrò un ampio ghigno, annuendo nel mentre. Aaron annuì a sua volta.

Era il momento di dare il via alle danze.

Come previsto, menò un altro affondo con la sua frusta e Zenas non riuscì ad incoccare nessuna freccia. Con un movimento secco del polso, Aaron avvolse la frusta intorno al collo dell'avversario e, con un potente strattone, lo attirò a sé, caricando nel mentre il pugno sinistro.

A causa della forza, Zenas venne letteralmente sollevato dal suolo e, per colpa del veleno contenuto nelle fiamme, non riuscì a concepire quanto stava accadendo.

Aaron distese in avanti il braccio sinistro, distendendo le dita della mano a mo di lancia ed avvolgendole con le sue fiamme.

Un raccapricciante suono di ossa spezzate si udì nell'arena e un profondo silenzio calò sul pubblico.

Un'enorme quantità di sangue si riverso ai piedi di Zenas che, tossendone altro, guardò confuso verso il basso, notando il braccio di Aaron conficcato nel suo corpo fino al gomito. Ciò che non poteva vedere, era la mano dell'avversario che gli spuntava dalla schiena, visto che il guardiano del Serpente lo aveva trafitto dal basso, distruggendogli lo stomaco, parte dei polmoni e la spina dorsale.

-Ops... ci ho messo troppa forza?- domandò Aaron con un ghigno rimuovendo l'arto dal corpo di Zenas, lasciandolo così accasciare al suolo insieme al suo arco.

Solo in quel momento il silenzio venne rotto da Emmalin, la cui voce era colma di disperazione.

-Zenas-san!!!-

 

~ ~ ~

 

Nikki stava assistendo al torneo da una Lacrima Vision portata poco prima da un servitore, e più il torneo procedeva, più desiderava avervi potuto partecipare.

S'immaginava l'entrata spettacolare che avrebbe potuto fare con la sua riscrittura, pensava alle strategie più varie ed efficaci con cui avrebbe potuto superare la prima e la seconda prova, e con quale tecnica super potente avrebbe potuto ottenere il punteggio massimo.

Invece era ancora lì, rinchiusa nella sua stanza come una carcerata, a guardare i suoi amici lottare mentre un perfetto sconosciuto prendeva il suo posto come guardiano della Vergine. Un sostituto che, oltretutto, gli ricordava incredibilmente qualcuno, ma per quanto si sforzasse non riusciva a ricordava se e dove l'avesse incontrato, o se semplicemente somigliasse a qualcuno che conosceva.

“Dannazione, si può sapere chi diavolo è quel tizio?” le scoppiava la testa. Si concentrò sul torneo, aspettando l'inizio dello scontro tra Zenas e quello stronzo di Aaron, con una strana sensazione a stringerle il petto.

Tra i guardiani, quello a cui era più legata era senz'altro Ashuros, ma Zenas era colui che quando voleva sfogarsi di un problema l'ascoltava con pazienza, quando nessuno si preoccupava per lei e restava sola era sempre pronto a farle compagnia, a portarle qualche dolce per renderla felice, ad occuparsi di lei come solo un fratello maggiore sapeva fare. Spesso con Zenas c'era anche Vanres, ed era sempre uno spasso vedere il guardiano del Cancro imbarazzarsi per le premure del Sagittario, che invece rideva e blaterava qualcosa sull'essere un buon fratellone per ognuno di loro.

Ricordava un episodio in particolare, che il solo pensarci ancora era capace di farle nascere un sorriso spontaneo sulle labbra.

 

Inizio Flashback
 

-Una festa?- non potendo uscire da quella stanza, per Nikki il mondo esterno era un vero mistero, un mondo immaginario che diventava sempre più bello ogni qual volta i suoi compagni le raccontavano qualcosa di nuovo sul loro mondo e su quello degli umani.

-Proprio così, si chiama Hanami.- le aveva spiegato pazientemente Zenas, mentre insieme gustavano una torta al cioccolato portata da quest'ultimo, rigorosamente rinchiusi in quelle quattro mura -Si svolge sulla terra, ed è davvero bellissima-.

Le sarebbe piaciuto poterla vedere, e volle sapere altri particolari su quella festività.

-Si va a fare un picnic in un giardino di ciliegi, si mangia, si canta, si gioca, si beve, tutto mentre si ammira una distesa infinita di ciliegi in fiore, con i petali che ti piovono addosso e colorano tutto di rosa.- all'affermazione di Vanres, Nikki storse il naso, improvvisamente contraria al voler partecipare ad una festività del genere. Non era una grande fan del rosa. -E poi si passa molto tempo con gli amici e la famiglia, è una festività molto bella, sono sicuro che ti piacerebbe!-

Probabilmente aveva ragione, distese di fiori rosa a parte sembrava davvero un evento bellissimo, a cui però non avrebbe potuto partecipare, come al solito del resto.

-Credo che passerò, non sono un amante del rosa.- ma in realtà avrebbe voluto andarci. Zen e Van si accorsero del suo malumore, si scambiarono un'occhiata d'intesa, e si sorrisero complici. Zenas si avvicinò a Nikki, le carezzò il capo e le sorrise -Un giorno ci andremo tutti insieme, magari l'anno prossimo, ti va?-

Sorpresa, Nikki sorrise subito dopo, annuendo e abbracciano prima l'uno e poi l'altro ragazzo, ringraziandoli all'infinito per quel momento di felicità.

 

Fine Flashback

 

Stringendo il cuscino al petto, Nikki ripensò a quel dolce momento con un sorriso. Forse non ci sarebbero riusciti quell'anno, e probabilmente nemmeno l'anno dopo, ma il solo pensiero che un giorno Zenas l'avrebbe portata all'Hanami era capace di riempirle il cuore di gioia.

Persa nei suoi ricordi quasi mancò l'inizio dello scontro, in cui Zenas aveva dato subito mostra delle sue abilità di arciere e della sua stupefacente velocità.

-Vai Zen!- tifava, consapevole che non poteva sentirla, ma comunque desiderosa di dare il suo sostegno all'amico. Poi accadde qualcosa d'improvviso e inaspettato, qualcosa che Nikki non avrebbe mai pensato potesse accadere, qualcosa che non sarebbe mai dovuta accadere.

Un colpo, le ossa che si spezzavano, la carne lacerata, il sangue che defluiva.

Tutto fu così veloce e terribile che nemmeno quando le telecamere inquadrarono il corpo morente di Zenas, accasciato al suolo, con un buco nello stomaco ed una pozza di sangue tutta attorno, Nikki riuscì a capire cosa stava realmente accadendo.

Quando la sua mente ebbe preso coscienza della tragedia appena avvenuta, si era alzata in piedi di scatto, il cuscino lasciato cadere a terra, la disperazione che pian piano cresceva dentro di lei.

Zenas era morto. Morto. Morto. Morto. Continuava a ripeterselo, ma non riusciva a crederci. Le lacrime iniziarono a scorrerle dagli occhi, vuoti e vitrei, privi di qualsiasi luce.

Vorresti ucciderlo vero?

Mosse la testa, in risposta alla voce oscura che le rimbombava nella testa.

Vorresti vendicare il tuo amico no? Vorresti poterlo riportare indietro giusto?

Ancora annuì meccanicamente, mentre le lacrime aumentavano, e la voce iniziava ad uscire, straziatamene, dalle sue labbra.

Io posso aiutarti. Ridammi il potere, ed io esaudirò il tuo desiderio.

Le urla si fecero più forti, dolorose e strazianti, fino a sfogarsi in un pianto disperato e infinito. Il corpo di Nikki iniziò a mutare, la pelle si staccava come foglie dall'albero, fino a che tutta la parte destra del corpo non divenne nera e viola, l'occhio si tinse di rosso, mentre le lacrime ancora sgorgavano impetuose.

Avanti fallo! Libera il potere oscuro che c'è nel tuo cuore!

E gridando tutto il suo dolore, Nikki pronunciò un incantesimo nuovo, oscuro, che nulla aveva a che fare con i normali sigilli utilizzati dai membri della casata della Vergine.

-Dark Ecripture: Resurresction!- ed un'energia oscura avvolse completamente la stanza, fino ad arrivare al cielo. Quando Flavia e Daisy riuscirono a bypassare la barriera era ormai troppo tardi: Ophiucus stava per rinascere.

Le due ragazze furono sbalzate fuori dalla stanza, ormai invasa da un'energia oscura che nessuna delle due riusciva a contrastare. Inoltre, la giovane Vergine era ferita seriamente, per cui ogni suo tentativo di entrare sembrava ancor più arduo e vano.

-Questo potere... è di Nikki-san?- domandò sconcertato Arnold, tenuto stretto al petto da un'impaurita Daisy. -N... non lo so... sembra la nostra magia, ma è molto più... oscura.- eppure sentiva distintamente le grida della sua maestra oltre quella nube di oscurità -Dobbiamo raggiungerla.- decretò infine, contraendosi per il dolore l'istante successivo.

-E come? Tu sei ferita, non possiamo gettarci in quel vortice di oscurità senza...- attraverso le parole fatte pronunciare ad Arnold, Daisy ebbe l'illuminazione, forse poteva riuscire a placare quel flusso di energia oscura quanto basta perché Flavia raggiungesse la maestra -Ci sono!- esclamò con la sua vera voce.

Flavia la guardò, con un sopracciglio alzato e perplesso -Ci sei dove?-

-So come entrare!- ribadì -Se creo un flusso d'aria contrario a quello oscuro, forse potrei riuscire ad annullare quel vortice il tempo necessario affinché tu possa raggiungere Nikki-san!- Flavia era colpita. Primo perché non aveva mai sentito parlare Daisy così tanto senza l'ausilio di Arnold, secondo perché la sua era un'idea folle ed avventata, ma maledettamente geniale.

-Proviamoci!- annuì.

Daisy si posizionò proprio davanti all'ingresso con sguardo deciso, ascoltando il vento provocato dal vortice, cercando di capire quale direzione stesse seguendo e, di conseguenza, in quale indirizzare il suo per contrastarlo.

Quando lo individuò alzò le braccia al cielo, e gridò con tutto il fiato che aveva in corpo -Cyclon!-

L'aria attorno al vortice iniziò a vorticare, sempre più veloce e violenta, fino ad avvolgere completamente il tornado oscuro e, come previsto da Daisy, il piano funzionò. Le ci volle una grande concentrazione ed una forza incredibile per tentare di contrastarlo, qualunque cosa fosse quel vortice oscuro aveva una potenza spaventosa, ma alla fine il piano riuscì. Per soli due secondi, la forza di quel tornato oscuro si annullò con quella della tromba d'aria di Daisy, e Flavia scorse al centro della stanza la sua maestra, diversa, con il viso scorticato e a tratti sostituito da una pelle nera e viola, in lacrime. Stava piangendo e gridando tutto il suo dolore.

Con uno scatto la ragazza si gettò sulla maestra, raggiungendola pochi istanti prima che l'oscurità le avvolgesse di nuovo. Daisy fu sbalzata all'indietro, addosso ad una parete poco lontana, e dolorante volse lo sguardo verso il punto in cui le due erano sparite. Ora era tutto nelle mani di Flavia.

-Shisho svegliati! Shisho!- la chiamava con insistenza, ma la maestra sembrava non rispondere ai richiami dell'allieva, che non sapeva come risvegliarla -Shisho abbiamo bisogno di te! Hazumi, Alex e Nami sono in pericolo! Stanno combattendo contro due nemici sconosciuti dalla forza spaventosa, non resisteranno a lungo!- ma non ricevette risposta -La Casata della Vergine ha bisogno della sua guardiana, ora più che mai! Virgo-sama e tutte le persone della nostra casata... qualcuno li sta manovrando! Dobbiamo salvarli Shisho!- ma ancora nessuna reazione da parte della bionda -I tuoi compagni guardiani... Ashuros-san... tutti loro vogliono che tu li raggiunga Shisho! Ti prego torna in te!- e calde lacrime iniziarono a rigarle il viso -Ti prego...-

Nella sua mente intanto, Nikki lottava contro sé stessa e contro quel qualcuno che le aveva invaso la mente che, in quel momento, non sembrava appartenerle. Rannicchiata nel buio, aveva lo sguardo basso e piangeva e si disperava, mentre alle sue spalle quella voce oscura rideva malignamente.

-Brava, continua così! Ridammi tutto il mio potere, fammi tornare l'essere più potente del mondo!-

Un'altra figura comparve all'improvviso, più luminosa e calda, in contrapposizione all'oscurità che le guardava le spalle -Chi sei tu?- le chiese, senza però sortire alcun effetto -Chi sei tu?- ripeté.

-Ahahahah non puoi fare più nulla per lei ormai! Ora è una seguace dell'oscurità, da questo momento il suo potere ed il suo corpo mi appartengono! Non è altro che un mero giocattolo nelle mie mani!- e rise. Nikki non fece nulla per contraddire quelle parole, semplicemente perché non aveva la forza per farlo. Tutto ciò a cui riusciva a pensare era che Zenas era morto, e che quella figura oscura poteva riportalo in vita, tanto le bastava per lasciarsi cadere nell'oscurità.

-Tu meglio di tutti dovresti sapere che non è possibile ridare la vita.- sgranò gli occhi sulla figura illuminata, che altri non era che sé stessa, una sé stessa forte e determinata, che rifiutava di lasciarsi corrompere dall'oscurità -Nel profondo del tuo cuore lo sai, Zenas non potrà mai tornare, nemmeno il potere dell'oscurità può violare il tabù della morte-.

Lo sapeva, probabilmente l'aveva sempre saputo, ma si rifiutava di accettarlo. Come modificare la storia ed il corso del tempo, la morte era forse il tabù più inviolabile di tutti, non presentava scappatoie né altre alternative. I morti non potevano tornare.

-Ma i vivi ci sono ancora.- le disse la figura di luce -Ed è per loro che ora devi svegliarti e combattere, per loro devi continuare a vivere-.

Nikki sgranò gli occhi, mentre le lacrime sparirono dal suo volto e nuova speranza le riempì occhi. La figura oscura tremò, mentre la luce tornò ad irradiare la mente della ragazza, più forte e abbagliante di prima.

-No... tu non puoi opporti a me! Tu sei una serva dell'oscurità, una mia servitrice! Chi ti credi di essere per poterti opporre a me?!-

La ragazza afferrò la mano della sé stessa di luce, si fuse con lei, potendo rispondere alla domanda che, anche poco prima di sparire, l'altra se le aveva posto.

-Chi sono io?- ripeté, voltandosi ormai verso la pallida figura oscura -Io sono Inuzuki Nikki, guardiana della Vergine! Ed ora sparisci dalla mia mente, ti ho già concesso fin troppo potere!- e con un grido straziante, l'oscurità scomparve dalla sua mente.

Flavia singhiozzava appoggiata al petto della maestra, per questo non si accorse che il viso della maestra si stava lentamente ricomponendo, e che il vortice oscuro si stava lentamente spegnendo. -Flavia...- si alzò di scatto al richiamò, incrociando lo sguardo gentile della maestra, quasi completamente tornata alla normalità. L'occhio destro era ancora completamente nero, con l'iride e la pupilla tinti di rosso, ma era decisamente tornata in sé -Grazie.- l'abbracciò, e Flavia riprese a piangere senza freni.

Quando Daisy scorse le due Vergini, abbracciate al centro della stanza, sentì la gioia invaderle il petto e corse incontro alle due, abbracciando di slancio Nikki, ormai completamente tornata normale.

-C... cosa ti è successo, Shisho?- chiese Flavia, ma se ne pentì non appena vide il viso della maestra incupirsi -Ho visto il torneo... Zenas è morto.- Flavia e Daisy sgranarono gli occhi, ma non la interruppero -Ho perso il controllo... credo di aver fatto qualcosa di terribile... per questo dobbiamo subito andare all'arena! I nostri amici sono lì e stanno combattendo, dobbiamo andare ad aiutarli!-

Le due ragazze sorrisero, ricordandosi però all'improvviso che anche nel palazzo, qualcuno stava combattendo.

-Nikki-san devi aiutarci prima!-

-Hazumi, Alexis e Nami stano combattendo contro degli avversari potenti, non sappiamo quanto resisteranno!- Nikki sembrò sorpresa, ma per nulla spaventata -Sono gli allievi di Akane, Lance e Hitomi, se la saranno cavata alla grande.- sorrise, ma subito tornò seria -In ogni caso andremo ad aiutarli, e poi tutti insieme fuggiremo di qui per riunirci agli altri!-

Le due ragazze non ebbero nulla da ridire, ed anzi seguirono Nikki con entusiasmo. Prima di uscire dalla porta, Nikki prese un profondo respiro, mosse i primi passi, e quando fu fuori iniziò a correre.

Quelli furono i suoi primi passi all'infuori di quella stanza, non avrebbe mai immaginato che la prima volta in cui avrebbe visto il mondo esterno sarebbe stata in circostanze così drastiche, ma ugualmente sentì il cuore riempirsi di gioia, improvvisamente più leggero e libero.

 

~ ~ ~

 

Il caos ormai imperversava per l'arena.

Dopo i primi attimi di sorpresa più totale, il pubblico era caduto in preda alla paura e la maggior parte delle persone si erano messe a correre in cerca di una via di fuga.

Ad aggravare la situazione, dal nulla erano spuntati dei soldati della Casata del Serpente che avevano iniziato a combattere con quelli delle altre Casate fatte eccezioni per quelle dell'Ariete, del Toro, del Cancro e della vergine che, al contrario, si erano schierati al fianco degli assalitori.

Perfino gli Spiriti Maggiori erano in preda alla confusione più totale. Leo, il primo a reagire, si era voltato con sguardo furente contro Ophiucus ma una potente scossa sismica aveva portato l'attenzione di tutti verso la Casata della Vergine, dove si era sprigionata un'enorme colonna di energia oscura.

Era durata solo pochi secondi, ma una volta svanita, una forte pressione si era abbattuta sull'intero Regno degli Spiriti Stellari.

Prima ancora che qualcuno potesse fare qualcosa, una strana luce violacea volò ad incredibile velocità verso l'arena e, in pochi istanti, Ophiucus si fermò sopra di essa, incrociando le braccia al petto e guardando con sguardo trionfante Leo e il Re.

Aquarius fissò allibita la scena -O... Ophiucus?! Ma allora chi...?-

In quel preciso istante, l'Ophiucus che era seduto vicino a loro saltò nell'arena, trasformandosi a mezz'aria in una ragazza dai lunghi capelli neri, ed atterrando vicino ad Aaron.

-Ottimo lavoro Pride.- si complimentò la ragazza fissando il corpo di Zenas.

-Dovresti saperlo Envy, io sono il migliore in quello che faccio.- ribatté il ragazzo ampliando il suo ghigno. Subito dopo, Aries, Taurus, Cancer e Virgo si sollevarono in volo andando ad affiancare Ophiucus, sotto lo sguardo incredulo dei loro ex-compagni.

-Cosa significa tutto questo?!- ruggì Leo iniziando ad accumulare potere magico nelle mani.

-Secondo te cosa può significare, Leo?- domandò Ophiucus con voce calma -E' arrivato il momento della mia vittoria su di voi e sul vostro re!-

-Tsk, se speri che ti lascerò agire indisturbato...!- iniziò il re cercando di alzarsi dal suo trono ma un'improvvisa fitta lo colpì al petto, facendolo cadere in ginocchio.

-Padre!- urlò Lucy affiancandolo all'istante, notando poi uno strano medaglione d'argento intento ad emettere un tenue bagliore viola .Ma questo...-

-E' il mio regalo, sorellona.- spiegò Yukino avvicinandosi a Lucy -Nostro padre lo voleva così tanto...-

-Yukino... cosa stai dicendo?- Lucy era incredula di fronte a sua sorella, la quale la fissava con sguardo spento, quasi come se non la conoscesse.

-Figlia mia, cosa ti è successo?-

La voce del Re era molto debole e, prima che Yukino potesse rispondergli, una lancia di veleno si conficcò nel suo petto, facendogli sputare parecchio sangue. Lucy, Leo e tutti gli altri rimasero impietriti e gli Spiriti Maggiori si voltarono verso Ophiucus, il cui braccio era ancora disteso verso il suo 'sovrano'.

-Il tempo delle chiacchiere è finito, mio re.- sibilò l'uomo mostrandogli un ghigno incredibilmente inquietante.

-Per una volta sono d'accordo con te, traditore.- ammise Leo stringendosi il polso destro mentre la mano venne avvolta da un forte bagliore dorato -Ora è il momento di rispedirti nell'abisso una volta per tutte!!!-

 

~ ~ ~

 

Hazumi si trovava in guai grossi, poiché il suo avversario si stava dimostrando più pericoloso di quanto avesse calcolato. Non solo Wrath era forte, spaventosamente forte, fisicamente, ma ancora non aveva mostrato la sua vera forza, né tanto meno l'aveva ritenuto degno di essere affrontato con l'ausilio della magia.

Aveva cercato più e più volte di creare una crepa abbastanza grande da farlo precipitare nel sottosuolo, ma sembrava sempre troppo lento per coglierlo in fallo. Ogni volta che aveva provato a sorprenderlo, Wrath gli era arrivato in un secondo alle spalle, e solo per miracolo non era stato ancora colpito in pieno da uno dei suoi pugni.

I contraccolpi però l'avevano raggiunto ogni volta, scagliandolo a terra o contro una parte, senza mai ferirlo gravemente ma comunque causandogli dolore e lividi che non sarebbero scamparsi tanto alla svelta.

Stanco e ferito Hazumi non sapeva davvero come cavarsela, mentre gli occhi irosi di Wrath continuavano a fissarlo imperterriti, carichi di odio e rabbia rivolti non soltanto a lui, ma al mondo intero.

Non poteva comunque arrendersi, se Akane-san lo avesse visto, probabilmente l'avrebbe preso in giro a vita, e lui questo non lo voleva di certo.

Con uno scatto, colpì violentemente il terreno, in modo che tre grandi spuntoni di terra crescessero proprio ai piedi dell'avversario. Come previsto da Hazumi, Wrath riuscì a schivare l'attacco con facilità, ma non aveva previsto che, battendo impercettibilmente il piede a terra, il ragazzino creasse una distesa di piccole rocce acuminate su tutto il pavimento, così che quando atterrasse, Wrath ne rimanesse ferito.

Hazumi credeva di avercela fatta, di averlo messo per lo meno in difficoltà e di poterlo indebolire con qualche ferita, ma le cose non andarono come da lui previste.

-Ora inizi proprio a seccarmi feccia!- invece che cercare di evitare la caduta, Wrath calò un colpo a braccio teso e pugno chiuso sul pavimento, con una forza tale da creare un cratere nel corridoio, sbalzando così il ragazzino contro una parete, più forte di quanto non avesse fatto fin ora.

Stordito dal violento colpo alla nuca, Hazumi vide l'ira di Wrath incombere su di lui, e ormai pensò di essere spacciato.

-Addio moccioso.- il nemico alzò il pugno, pronto ad abbattersi su di lui, se non che qualcuno intervenne proprio quando ormai sembrava che per Hazumi non ci fosse più via d'uscita.

-Solid Scripture: Punch!- un guantone da boxe si materializzò dal nulla, colpì Wrath e lo scagliò lontano, mentre il ragazzino dello Scorpione cercò di capire cosa stesse accadendo.

-Hazumi stai bene?- la voce preoccupata di Flavia lo riportò alla realtà, e quando la confusione sparì vide accanto a lui Daisy e Flavia che sorridevano sollevate, mentre in piedi poco distante, Nikki fronteggiava Wrath con determinazione.

L'attacco della guardiana però non sembrava aver sortito alcun effetto, poiché l'avversario era rimasto illeso. Pulendosi i vestiti, fissò da prima sorpresa la ragazza, per poi ringhiare sommessamente contro di lei.

-Che ci fai qui? Dovresti essere rinchiusa nella stanza a donare nuovo potere ad Ophiucus-sama?!-

Nikki sgranò gli occhi preoccupata, e digrignando i denti iniziò a fremere di rabbia e frustrazione. Ora capiva cosa aveva fatto, chi era quella figura insediatasi nella sua testa che l'aveva manipolata in modo da farle violare il tabù del tempo. Ma non era il momento di pensare a quello, dovevano assolutamente fuggire dal palazzo e raggiungere l'arena, solo dopo si sarebbe occupata degli errori commessi.

-Mi spiace deludere le tue aspettative, ma come vedi sono libera, e ora sarò io il tuo avversario-.

Wrath fu colto da uno dei suoi famosi scatti d'ira, verso quella ragazzina insolente che aveva osato liberarsi e mandare così in fumo il piano perfetto di Ophiucus-sama.

L'attaccò con un balzo rapido che la ragazza non poté schivare, e che la scaraventò a diversi metri di distanza -Ora ti distruggerò, spazzatura!- ma quando fece per raggiungerla, una barriera invisibile lo bloccò -Ma che cazz...?!-

Mentre si rialzava da terra, Nikki ghignò soddisfatta, ruotando tra le dita la sua penna speciale e ammiccando verso l'avversario -Ti piace la mia Rune Ecripture? Ho creato in quel punto un cerchio di rune che impongono una legge, chiunque vi sia all'interno deve obbedire a quella legge altrimenti non potrà uscire.- spiegò, soddisfatta del suo operato -Ed il tuo obbligo è quello di non arrabbiarti per cinque minuti, qualcosa che per qualcuno che si chiama Wrath non sarà certo semplice vero?- in tutta risposta, il peccato gridò furioso, prendendo a colpi la barriera invisibile dal quale non sarebbe uscito tanto presto.

Soddisfatta, Nikki si avvicinò ai tre e rivolgendosi al più giovane gli chiese come stesse.

-S... sto bene, solo un po' ammaccato.- rispose timidamente, ma era felice che fossero arrivate in tempo.

Aiutata da Daisy, alzarono Hazumi e lo aiutarono a camminare mentre Flavia indicava loro la strada per raggiungere l'uscita, senza però dimenticare le compagne che se la stavano vedendo con Greed.

-Forza, recuperiamo Alexis e Nami, così poi possiamo andarcene.- tutti furono pienamente d'accordo con Arnold.

 

~ ~ ~

 

Muggendo a pieni polmoni, Taurus riuscì a colpire con un calcio Caprico, spedendolo contro degli spalti vuoti.

Alle sue spalle, Sagittarius sfagliò un’enorme quantità di frecce contro lo Spirito del Toro ma una grossa quantità di lana si formò sulla schiena del bersaglio, proteggendolo da tutti quegli attacchi.

Sagittarius si girò verso Aries che però venne colpita in pieno da un tornado di sabbia.

-Non dovresti distrarti!- la ammonì Scorpio, venendo però colpito da una sferzata della frusta elettrica di Virgo la quale ricevette a sua volta un’enorme massa d’acqua in pieno, finendo contro una statua presente in cima all’arena.

-Non ti azzardare a toccarlo!- tuonò Aquarius caricando un altro colpo ma dal nulla delle catene le bloccarono i polsi, scagliandola poi contro Sagittarius. Entrambi vennero poi colpiti da un pugno di Taurus che li scagliò dall’altra parte dell’arena.

Nel mentre, più in alto, Leo e Ophiucus erano impegnati in un feroce scontro corpo a corpo che però sembrava veder prevalere lo Spirito Maggiore del Serpente.

Con un’artigliata, colpì Leo in pieno torace ma venne a sua volta colpita da una sfera di luce infuocata. Nello stesso istante, si scagliarono l’uno contro l’altro e una forte onda d’urto spazzò l’aria di tutta l’area circostante.

-Perché... perché sta succedendo?-

Lucy era rimasta vicino al padre sofferente per tutto il tempo, così come Yukino, la quale sembrava divertita dai vari scontri.

-Perché è tempo di cambiare le cose sorellona e credo che tu non sia di alcun aiuto al potente Ophiucus.- sibilò la più giovane delle principesse -Rogue, eliminala!-

Alle sue spalle, la sua guardia del corpo, cui volto era segnato da degli strani segni neri, balzò addosso a Lucy cercando di colpirla con la mano avvolta dall’oscurità, ma un pugno infuocato lo colpì in pieno volto, scagliandolo all’indietro.

-Non provarci nemmeno. Non ti lascerò toccare Lucy neanche con un dito.- sibilò Natsu fissando con sguardo furente Rogue, che si rialzò senza problemi, mostrandogli un ghigno ambiguo.

-Vedo proprio che la situazione si sta scaldando. Principessa Yukino, io prenderei congedo.- proferì Minerva sorridendo all’albina che annuì sorridendo a sua volta.

-Minerva... pure tu?- domandò Lucy ormai sconvolta da tutti quegli avvenimenti.

-Ah già, tu mi conosci solo con quel nome... beh d’ora in poi puoi chiamarmi Lust.- le disse Minerva scomparendo poi in uno strano portale dagli sgargianti colori per ricomparire subito dopo vicino ad Aaron ed Envy.

-Lassù si stanno divertendo.- commentò Envy notando Cancer intento a squarciare le carni di Libra con le sue chele.

-Perché non ci divertiamo un po’ anche noi? Con lei...- sibilò Aaron voltandosi verso il corpo di Zenas poco lontano. Di fianco a lui, in ginocchio, vi era Emmalin che però sembrava completamente estranea a quello che le stava accadendo intorno.

-Se non sbaglio era il suo maestro.- rammentò Minerva con voce divertita.

-Tsk, e chi se ne frega! Il maestro di quel moccioso mi ha ferito nell’ultima guerra!- sibilò Envy mentre Aaron preparò la sua frusta -Spiacente Envy ma lei è mia!- e scagliò la frusta in avanti.

Un fendente di fuoco la tagliò a metà con incredibile velocità.

Aaron digrignò i denti, visibilmente innervosito, mentre alcune figure si piazzarono tra loro ed Emmalin.

-Alla fine avete gettato la maschera.- commentò Yato puntando la sua katana di fuoco contro i peccati capitali di fronte a lui.

Di fianco a lui, Ginevra si fece avanti scrocchiandosi le nocche, mentre Lance e Ashuros iniziarono ad accumulare potere magico. Dietro di loro, Ayumi fece lo stesso mentre Hitomi, Neren e Renne si misero a difesa di Emmalin, ancora troppo scossa per poter fare qualcosa.

Come una meteora, dall’alto precipitò Shoichi, schiantandosi a pochi metri da Minerva e crepando pesantemente il terreno ma senza subire alcun danno. Con la sua solita calma, affiancò i suoi tre compagni.

-Quindi anche lui è un peccato capitale?- ipotizzò Lance squadrando il biondo e Ginevra fu rapida a dargli una risposta -Non importa, è un loro alleato, perciò ora lo riempiamo di botte!-

-Siete sicuri? Tre di voi hanno dovuto sostenere degli scontri alquanto estenuanti.- commentò Minerva fissando uno ad uno i suoi possibili avversari ma una dolce melodia si udì nell’aria e alcune note verdi circondarono Yato, Ginevra e Lance, curandoli completamente.

-Scusa, hai detto qualcosa, vecchia strega?- domandò Ayumi mostrandole uno sguardo divertito.

-Oh sembra che qui ci sia qualcuno con la lingua lunga.- Minerva si girò leggermente verso Shoichi -Gluttony, ti dispiacerebbe?-

Il ragazzo mangiò una patatina e, dopo aver osservato la donna nel più completo silenzio, alzò il braccio libero con il palmo della mano diretto verso i guardiani. Nel giro di un secondo, una potente onda d’urto si sprigionò dalla mano e svariate crepe fecero a pezzi il terreno avanzando contro i suoi bersagli.

-Graviton!-

Un’improvvisa pressione però ‘schiacciò’ l’onda d’urto contro il suolo dissipandola all’istante e proteggendo così i vari guardiani.

Envy fischiò ammirata osservando Ashuros -Un guardiano che può competere col potere di Gluttony? Mi sembra di essere tornata ai vecchi tempi!- per poi scagliarsi contro di lui con un balzo ferino.

All’ultimo istante tuttavia Lance le si parò di fronte e con un semplice movimento delle mani creò una forte onda d’urto psichica che scagliò all’indietro Envy la quale non subì alcun danno dall’attacco.

Envy, ancora divertita dalla cosa, spostò lo sguardo sul guardiano del Capricorno che le scagliò contro delle sfere di energia ma la ragazza le evitò tutte quante, creando delle sfere pressoché identiche ma avvolte da un'energia oscura.

-Fate attenzione. Il peccato capitale dell'Invidia può copiare e potenziare tutti i poteri che vede.- spiegò Ashuros mantenendo lo sguardo fisso su Shoichi che aveva ripreso a mangiare delle patatine.

Lance annuì preparandosi ad affrontarla ma, in quel momento, Yato ed Aaron si lanciarono l'uno contro l'altro tirando entrambi un pugno avvolto dalle loro rispettive fiamme. Ne derivò una forte onda d'urto bollente che però non impedì a Minerva di portarsi vicino a Yato e colpirlo con una sfera di energia multicolore, scagliandolo oltre i suoi compagni.

-Maledetta!- ruggì Ginevra caricando la donna a testa bassa ma Minerva creò un portale sotto ai suoi piedi e si lasciò cadere al suo interno, riapparendo sopra alla guardiana del Toro e colpendola con un pestone sulla testa, schiacciandola contro il terreno.

-Vedi di calmarti mocciosa, sei solo una pivellina.- sibilò Minerva beccandosi un doppio calcio incrociato dritto in faccia. Il colpo la scagliò all'indietro ma, facendo una capriola a mezz'aria, la corvina riuscì ad atterrare in piedi, lanciando un'occhiata feroce alle guardiane dei Gemelli che l'avevano appena colpita.

-E tu vedi di calmarti racchia...- iniziò Neren con voce seccata.

-... o il prossimo attacco non sarà così leggero.- concluse Renne mettendosi a specchio rispetto alla gemella, mentre alle loro spalle Ginevra si rialzava massaggiandosi la nuca. Minerva assottigliò lo sguardo e si teletrasportò all'istante alle loro spalle colpendole alla schiena con due sfere di energia, venendo però abbracciata da dietro da Ginevra che inarcò all'istante la schiena, facendole impattare il collo contro il terreno.

Prima ancora di poter rincarare la dose, però, una sferzata di fiamme nere la colpì ad un fianco facendola urlare per il dolore. Aaron le si lanciò addosso ma delle note musicali gli esplosero addosso, facendolo indietreggiare, mentre una soave melodia circondò Ginevra, curandola dal veleno presente nelle fiamme nere.

Il ragazzo ringhiò in direzione di Ayumi e fece per attaccarla ma Lance, che aveva momentaneamente lasciato lo scontro con Envy, con colpì con una scossa mentale, facendolo cadere in ginocchio.

Shoichi, nel mentre, si era voltato verso Minerva e l'aveva aiutata a rialzarsi, venendo colpito in pieno volto da Neren e Renne. Il ragazzo, tuttavia, non batté ciglio e semplicemente sbattendo le palpebre le scagliò a svariati metri di distanza.

Ashuros gli fu subito addosso e, manovrando l'aria, scagliò delle lame di vento, ferendo sia lui che Minerva, la quale colpì il guardiano della Bilancia con una potente sfera di energia in pieno petto, facendolo schiantare vicino ad Hitomi.

-Ashuros stai bene?- domandò la ragazzina avvicinandosi all'amico che si rialzò all'istante.

-Sì ma la vedo dura. Sono incredibilmente forti e sono solo quattro. Se dovessero arrivare gli altri tre saremmo messi male.- commentò Ashuros lanciando di tanto in tanto delle occhiate verso la Casata della Vergine. Era preoccupato per Nikki ma Daisy e gli altri erano andati da lei per salvarla. Doveva credere in loro.

Un enorme granchio dai colori sgargianti si frappose fra lui e una sfera di energia di Minerva, incassando il colpo.

-Ashuros fai attenzione!- lo ammonì Ayumi curando la creatura evocata da Hitomi che ringraziò di cuore l'amica. Di fianco a lui arrivò Yato -Ashuros, dobbiamo fare qualcosa. Gli Spiriti Maggiori non sono messi bene.- e alzò lo sguardo notando che Pisces, Gemi, Mini e Libra erano ormai fuori combattimento.

-Lo so ma in questo momento non ho idee.- ammise Ashuros aumentando la gravità intorno a Envy cosicché Lance potesse colpirla in pieno.

A svariati metri di altezza, Ophiucus fissò con sguardo divertito Leo, ricoperto di ferite.

-Sembra proprio che tu ti sia indebolito nel tempo, caro il mio Leone.- lo schernì l'uomo facendolo innervosire. Leo scosse la testa e abbassò lo sguardo, spostandolo dalla principessa Lucy ai vari guardiani.

C'era solo una possibilità in quel momento e doveva puntare tutto su quella.

 

~ ~ ~

 

Arrivarono a pochi metri dall'uscita, alla fine di un lungo sentiero disseminato di cadaveri, alcuni integri altri tumefatti o deformati, buchi nel terreno, pareti e porte squagliate, tutto accompagnato da strane sostanze viscose dai vari colori, che sembravano corrodere ogni cosa sfiorassero, evaporando poi in uno strano fumo violaceo dall'aspetto sinistro. Capirono subito che si trattava di gas velenoso.

-Datemi le mani.- Nikki disegnò sui palmi di ognuno una runa particolare, che li avrebbe resi immuni ai vapori venefici attraverso i quali stavano per passare, anche se per un breve periodo di tempo -Dobbiamo uscire di qui in due minuti, la runa non durerà di più, se finisce mentre siamo là in mezzo è la fine.- li avvertì.

Accelerarono il passo, tutto sembrava andare bene, almeno finché la porta d'uscita non divenne visibile ai loro occhi, così come fu visibile il combattimento tra il bambino e le due ragazze.

Alexis pensava alla difesa, creando una barriera tra loro e gli attacchi veleniferi del ragazzino ogni qual volta questi le attaccava, senza preoccuparsi di chi o cosa lo circondasse, voleva soltanto ammazzarle. Nami aveva evocato una Lizard Viper, una creatura di media grandezza, simile ad una lucertola viola dalle gambe lunghe, il collo sinuoso e la coda lunga, capace di assorbire e creare ogni sorta di veleno, l'ideale per annullare gli effetti dell'aria sui loro corpi. Senza quella creatura probabilmente sarebbero già morte avvelenate.

-Dobbiamo assolutamente aiutarle!- gridò Flavia, attirando su di sé l'attenzione di Greed, che l'aveva sentita.

Sgranò gli occhi quando vide Nikki e gli altri tre ancora vivi, e per un attimo pensò che il piano di Ophiucus-sama fosse fallito e che Wrath fosse stato eliminato. Un'eventualità del genere non era proprio possibile.

Alexis e Nami sorrisero nel vederli tutti sani e salvi, e nel constatare che anche Nikki era libera e stava bene.

-Non ci credo, Wrath vi ha lasciato scappare? Che idiota!- lo derise Greed, concentrandosi sui nuovi arrivati -Ohi donna, spero per te che tu abbia riportato Ophiucus-sama tra di noi, altrimenti la pagherai cara!-

Ancora una volta, Nikki digrignò i denti, frustrata -Allora è proprio vero... è Ophiucus...-

Da quel singolo commento, Greed capì che ce l'avevano fatta, che il loro signore era tornato e che quindi la loro missione in quella casata era finita, poteva finalmente tornare da Gluttony e strapparlo alle fastidiose attenzioni di Lust, ma prima doveva occuparsi di quei marmocchi.

-Shisho cosa significa?-

Amaramente, la guardiana sospirò dispiaciuta, ma non c'era tempo per spiegare, dovevano assolutamente andarsene il più alla svelta possibile e ricongiungersi agli altri.

-Ho commesso un errore, ma vi spiegherò tutto dopo, ora dobbiamo andare!- e subito la guardiana attaccò Greed -Solid Scripture: Water!-

Un'ondata d'acqua si diresse a piena potenza verso Greed, che si scansò per evitarla. Digrignò i denti seccato, voleva a tutti i costi quella penna, era sua di diritto, inoltre voleva uccidere tutti quegli inutili vermi che si ostinavano ad intralciarlo. Si guardò attorno, ma dove diavolo era Wrath?!

-Se stai cercando il tuo amico, non tornerà tanto presto, è bloccato dalle mie rune.- aveva gridato Nikki, utilizzando la sua magia per scagliare addosso il ragazzino delle sfere di fuoco. Greed sogghignando, caricò una nuova folata di acido e lo lanciò contro la ragazza, che però lo evito facilmente.

Approfittando della distrazione di Greed, Daisy creò una folata di vento tale da scaraventare il ragazzino verso l'alto. Alexis, sfruttando l'occasione, si concentrò e lo colpì a mezz'aria con un'onda d'urto, scagliandolo lontano da loro, lasciando così la possibilità ai due gruppi di ricongiungersi.

-State bene?- chiese preoccupata Nikki, ma quando le vide, sorrise. Se l'erano cavata egregiamente.

-Stiamo bene, anche se quel ragazzino è più forte di quel che sembra!- rispose Alexis, alzando il pollice all'insù e ammiccando alla guardiana.

-Siamo ossi duri da sconfiggere!- concordò Nami -E siamo felici di rivederti Nikki-san!-

-Anche a me fa piacere, e siete state grandissime!-

-Nikki-san non vorrei disturbare, ma dobbiamo andarcene subito!-

Arnold aveva ragione. Iniziarono a correre verso l'uscita, così vicina ormai, senza che nessuno tentasse di fermarli o intralciarli, era quasi fatta.

Durò un solo istante.

In mezzo a loro, per quanto fosse difficile, passò un fulmine in linea retta.

Prima ancora che Nikki potesse domandarsi chi l'avesse scagliato, un tonfo si udì alle loro spalle. Lei fu la prima a girarsi e la prima a vedere Flavia cadere in ginocchio, portandosi le mani sull'enorme buco nel petto ancora fumante.

La sua allieva la fissò con espressione confusa. Neanche lei aveva capito che cosa fosse successo e, prima che potesse dire una singola parola, vomitò un'enorme quantità di sangue, accasciandosi al suolo.

-Ora sono davvero incazzato... VI AMMAZZO!-

Per lo sconcerto di Nikki, Wrath era libero, e aveva appena ucciso la sua allieva... anche lei, proprio come Zenas... non aveva potuto far nulla per salvarla.

-Ma... cosa...-

Una leggera risata portò l'attenzione degli altri su Greed, intento ad avvicinarsi con calma -Credevi davvero che le tue rune, dopo aver riportato in vita il potente Ophiucus-sama, potessero resistere al mio acido? Si sono sciolte in pochi secondi!-

-Shi... sho... andate...- tossì Flavia alzando leggermente la testa.

-No! Non ti lascio qui!- urlò Nikki tornando verso la sua allieva che, tracciando una linea retta per terra con il suo sangue, usò tutte le sue energie per urlare -Solid Scripture: Holy Wall!-

Un imponente muro di luce si alzò tra le due compagne, separandole del tutto. Nikki fissò con occhi sgranati la sua allieva mentre cercava di avvicinarsi al muro da lei creato -Ragaz... zi... per favore... pro... teggete... Nikki...-

Senza rendersene conto, Daisy, così come tutti gli altri, si era messa a piangere ma ciò non le impedì di afferrare Nikki per un braccio e trascinarla a forza fuori dalla Casata, aiutata da Alexis.

Nami e Hazumi si girarono un'ultima volta verso Flavia, annuendo alle sue ultime parole. Avrebbero protetto Nikki come se fosse stata la loro maestra.

Flavia riuscì a sorridere, malgrado il dolore, malgrado lo sguardo disperato della sua maestra, malgrado la morte incombente. Semplicemente, sorrise.

Un forte calcio allo stomaco le mozzò il fiato.

-Coraggio stronza, muoviti a morire così possiamo raggiungere i tuoi amici e massacrare anche loro!- commentò acido Greed, colpendola ancora.

Sotto tutti quei colpi dolorosi e letali, Flavia invece che piangere rise, perché lei sapeva, era sicura che i suoi compagni avrebbero vinto ogni battaglia.

Un ultimo colpo alla testa, e per Flavia tutto si spense.

-Bleh che schifo, questi erano i miei stivali preferiti!- Greed si pulì il sangue dallo stivale, il sangue di quella mocciosa, quella a cui aveva appena rotto la testa in due.

-Muoviti Greed, raggiungiamoli e finiamo il lavoro-.

-Piantala di darmi ordini!- protestò ancora, ma come al solito Wrath non l'ascoltò.

“Wrath-san...”

L'uomo si fermò, ascoltando la voce che rimbombava nella sua mente -Lust...- sussurrò.

“Avete completato la missione?”

“Cinque di loro, fra qui quella ragazza, sono scappati, li stiamo seguendo”.

“Non importa...” gli disse “Lasciateli perdere, presto ci occuperemo di loro, ma non ora. Ophiucus-sama sta per concludere le faccende con questi inutili insetti, dopodiché ha richiesto la nostra presenza...” e bastarono quelle parole a convincerlo. Perché nulla era più importante del volere di Ophiucus-sama, un volere al quale nemmeno l'ira poteva sottrarsi.

 

~ ~ ~

 

-Caprico! Ora!!!- urlò Leo e, con un perfetta coordinazione, i due Spiriti Maggiori riuscirono a colpire Ophiucus in pieno petto con due devastanti pugni intrisi di potere magico, spedendolo ben lontano dall'arena.

La situazione ormai volgeva a loro sfavore. Dei loro alleati, Gemi, Mini, Libra, Pisces e Sagittarius erano ormai privi di forze. Natsu stava tenendo testa a Rogue per difendere la principessa Lucy mentre i guardiani stavano avendo qualche problema con i peccati capitali.

Dall'altra parte, solo Cancer era stato messo K.O. e Ophiucus era stato appena allontanato ma era una cosa momentanea.

-Dobbiamo agire ora!- convenne Leo notando lo sguardo del suo compagno -YATO!- tuonò successivamente, richiamando l'attenzione del suo discepolo che, lasciando Aaron a Lance e Ayumi, balzò sugli spalti più alti dell'arena dove fu raggiunto dal maestro, ormai allo stremo delle forze.

-Yato, prendi la principessa Lucy e vai sulla Terra! Nascondetevi e attendete nostre notizie. Non possiamo lasciarla in mano a quel mostro!-

Yato fissò con gli occhi sgranati lo Spirito Maggiore -Ma... maestro! Che ne sarà di voi, del Re e del nostro mondo?-

-Troveremo una soluzione! Ora fa come ti ho detto e scappa! Natsu!!!-

La guardia del corpo di Lucy sentì la voce dell'amico e, scagliando un'enorme sfera di fuoco, mirò controvoglia a Yukino, costringendo Rogue a difenderla. Ciò gli fece guadagnare abbastanza tempo per prendere in braccio Lucy e portarla da Leo.

-Aspettate! Dobbiamo fare qualcosa per mio padre!- protestò la bionda fissando il genitore.

-Principessa si calmi! Ophiucus non lo ucciderà, gli serve vivo.- cercò di tranquillizzarla Leo benché neanche lui fosse sicuro delle sue stesse parole -Ora lei andrà sulla Terra coi guardiani e si nasconderà finché non riusciremo ad organizzarci, non possiamo permetterci di perdere anche lei!-

Lucy lo fissò senza tuttavia poter ribattere e, silenziosamente annuì, cercando di scacciare le lacrime che erano ormai prossime a scendere.

-Andate, ora!- li ammonì Leo per poi andare a dar man forte a Scorpio contro Aries, colei che mai avrebbe voluto affrontare.

-Natsu, seguimi. Dobbiamo affidarci ad Hitomi per il trasporto.- disse Yato e il rosato annuì, prendendo di nuovo in braccio Lucy, quando un muro poco lontano venne fatto a pezzi da alcune guardie di Ophiucus scagliate contro di esso.

Dal polverone venutosi a creare uscirono Isaiah ed Akane, entrambi erano feriti ma non in modo grave e sembravano particolarmente provati.

-C'è nessun altro?!- urlò a pieni polmoni Akane cercando poi di riprendere fiato, mentre Isaiah iniziò a guardarsi attorno, completamente sorpreso dal caos che imperversava per l'arena.

-Akane! Isaiah!- li chiamò Yato -Venite con me, dobbiamo abbandonare l'arena!- e saltò vicino ad Hitomi, seguito a ruota da Natsu e dai due guardiani -Hitomi, ci serve un trasporto per arrivare al portale centrale per la Terra, dobbiamo portare via la principessa!-

La guardiana dei pesci annuì e, dopo essesi concentrata, evocò un enorme drago serpentiforme dalle brillanti scaglie color zaffiro con le corna dorate. Il possente animale ruggì e abbassò il corpo per permettere a Lucy di salire senza difficoltà. Natsu salì subito dopo mentre Yato si girò verso Emmalin, mettendole una mano sulla spalla.

-Emmalin, dobbiamo...-

-NO!-

Yato sobbalzò leggermente all'urlo della ragazza la quale si girò a fissarlo con occhi imploranti -Non possiamo abbandonarlo qui! Forse possiamo ancora salvarlo!-

-Emmalin, ormai Zenas è...- iniziò Hitomi con voce triste ma un improvviso colpo di tosse portò l'attenzione dei tre sul guardiano del Sagittario che riaprì lentamente gli occhi.

-Zenas-san! Sei vivo!- urlò Emmalin iniziando a piangere senza rendersene conto ma venne subito riportata in sé dal suo maestro -Emmalin... prendi il... mio arco...-

La ragazza, leggermente confusa, eseguì l'ordine e lo avvicinò a Zenas che, con un dito, sfiorò delicatamente una piccola targhetta dorata dove vi era inciso il suo nome e le lettere, lentamente svanirono.

-Emmalin... per il potere... conferitomi da Sagittarius-sama... io... io...- iniziò Zenas sputando però una grossa quantità di sangue. La sua allieva ritornò nel panico e cercò di aiutarlo ma Yato la fermò, prendendo l'arco di Zenas e mettendoglielo in mano.

-Per il potere conferitogli da Sagittarius-sama, lui ti nomina sua erede e nuova guardiana della Casata del Sagittario. Giuri di proteggere, servire e non tradire mai la tua Casata?- domandò Yato con sguardo serio e voce calma.

Emmalin lo fissò senza parole, confusa come non mai nella sua vita.

-E' un rito usato in casi di emergenza per eleggere i nuovi guardiani...- spiegò Hitomi -... nel caso in cui l'attuale guardiano stia morendo e non sia possibile la cerimonia ufficiale...-

La ragazza fissò poi l'amico morente -Ti basterà dire 'Io accetto questo sommo incarico, nel nome della Casata del Sagittario e di Sagittarius-sama...-

Emmalin scosse leggermente la testa, continuando a fissare il suo maestro che la fissava di rimando, con un sorriso tirato sul volto a causa del dolore.

-I... io... io accetto questo sommo incarico, nel nome della Casata del Sagittario e di Sagittarius-sama.- sussurrò alla fine e l'arco di Zenas brillò di un leggero bagliore dorato.

-Ora, sfiora la targhetta dorata con un dito.- disse Yato alle sue spalle ed Emmalin ubbidì. In pochi istanti, il suo nome venne inciso nella targhetta e l'arco smise di brillare -Ora sei a tutti gli effetti la guardiana del Sagittario-.

-Grazie...- sussurrò Zenas -... ora... forse posso... aiutarvi un'ultima volta...-

Il guardiano del Leone annuì -Ayumi! Vieni qui!-

La bambina lo raggiunse all'istante, non riuscendo a guardare Zenas. Non voleva vederlo morire.

-Ayumi, devi fare qualcosa per lui... qualcosa che lo faccia combattere un'ultima volta.- spiegò Yato con la voce che ormai era prossima a spezzarsi. Perfino lui aveva un punto di rottura e vedere un amico morire era davvero un brutto colpo.

-Aspetta...- la fermò Zenas togliendosi a fatica le cuffiette dalle orecchie con un mano -... ora posso ascoltare al meglio... la tua mu... sica...-

Ayumi fece un profondo respiro per non mettersi a piangere e, muovendo la bacchetta dorata, intonò una melodia triste che però aumentò di velocità ed intensità nel giro di pochi istanti, ricoprendo il corpo del loro compagno con un'aura argentata.

-Andate...-

Yato annuì e sollevò Emmalin di forza. La ragazza però si divincolò all'istante e si abbassò velocemente, abbracciando Zenas per l'ultima volta.

-Maestro... grazie di tutto...-

-Grazie a te... sei la migliore allieva che mi... sarebbe potuta capitare...- sussurrò il ragazzo, ricambiando debolmente l'abbraccio. Dopo essersi separati, Emmalin salì sul drago da sola, seguita da Hitomi, Akane e Isaiah mentre Yato corse dagli altri guardiani.

-Dobbiamo andarcene! Ashuros, guadagna tempo!-

Il guardiano della Bilancia annuì e, utilizzando parecchio potere magico, aumentò la gravità attorno ai quattro peccati capitali, schiacciandoli contro il suolo. Subito dopo, corse verso il drago insieme a Ginevra, Renne e Neren. Lance fu l'ultimo a raggiungerli grazie alla sua levitazione e, una volta che tutti furono saliti, Hitomi fece alzare in volo l'animale che puntò subito verso il palazzo del Re.

La gravità tornò normale intorno ai loro avversari e Aaron si lanciò subito in avanti, pronto a colpirli con le sue fiamme. Dietro di lui accorse anche Envy ma, prima che potessero attaccare, una freccia di luce gli si parò di fronte ed esplose in un abbagliante flash, accecandoli.

Nell'istante successivo, una freccia esplosiva li sbalzò all'indietro.

Minerva e Shoichi abbassarono lo sguardo e videro Zenas con in mano l'arco di Emmalin. L'ex-guardiano si appoggiò dolorante alla parete, lasciando cadere l'arco della sua allieva. Alzando gli occhi verso il cielo, si calmò nel vedere che l'animale di Hitomi era ormai troppo lontano per essere raggiunto.

Lentamente, si portò una mano in tasca e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette. Lo aprì e sorrise mesto nel vedere che ne era rimasta una sola.

Zenas! Dovresti smetterla di fumare. Non si addice ad un guardiano come te.

Le parole di Vanres risuonarono nella sua mente “Spiacente Van, ma almeno prima di morire lascia che mi fumi l'ultima”.

Se la portò tra le labbra ma, prima che potesse prendere l'accendino, Aaron gli afferrò la testa con una mano e lo schiantò nella parete, sollevandolo poi di alcuni centimetri dal terreno.

-Maledetto bastardo... mi hai fatto scappare la preda!- sibilò il ragazzo iniziando ad avvolgere il braccio nelle sue fiamme nere.

-Ehi... Aaron...- sussurrò Zenas. Il peccato della Superbia alzò lo sguardo sorprendendosi leggermente nel vedere uno sguardo divertito sul volto dell'avversario che, usando le labbra, iniziò a muovere la sigaretta a destra e a sinistra -Come combattente fai schifo... ma di certo come accendino... sei già più utile. Potresti accendermela?-

Una vena iniziò a pulsare sulla fronte di Aaron che, con sguardo omicida, investì Zenas con un'imponente fiammata, iniziando a bruciarlo del tutto.

Con le ultime forze rimastegli, Zenas alzò ancora lo sguardo notando il drago di Hitomi in lontananza.

“Buona fortuna amici miei...”

I suoi ultimi pensieri furono seguiti da fiamme ancora più potenti che bruciarono interamente il suo corpo, lasciando soltanto uno scheletro fatto di ossa carbonizzate.

Più in alto, Leo osservò la scena con sguardo inorridito ma non poté fare nulla e si voltò di nuovo contro Aries ma una voce maschile alle sue spalle lo fermò

-Quindi li hai lasciati andare via?- domandò Ophiucus con sguardo divertito.

-Non preoccuparti... prima o poi torneranno... e quello sarà il momento della tua distruzione!- urlò Leo, lanciandosi ancora una volta contro il suo più grande nemico.

Doveva continuare a combattere. Doveva farlo. Per il Re, per le principesse, per il mondo degli Spiriti Stellari, per i suoi compagni e per Aries.

Nulla lo avrebbe fermato. Neanche un fantasma del passato.

 

~ ~ ~

 

-Dobbiamo andare al grande portale per la terra!-

Nessuno aveva più detto una parola da quando erano fuggiti, nessuno aveva avuto il coraggio di guardarsi indietro, il pensiero di ognuno rivolto a Flavia, rimasta indietro in balia dei nemici.

Avevano corso ininterrottamente verso l'arena, fino a quando Alexis non si era fermata all'improvviso, come in trans, e non aveva esordito con quelle parole.

-Al portale?- aveva chiesto allora Nami, perplessa.

-Lance-san ha detto così, dobbiamo abbandonare il nostro mondo e fuggire con la principessa Lucy sulla terra-.

-Abbandonare il nostro mondo?! Cosa? Perché?!- Hazumi era sconcertato, ma mai quanto Nami, legata alle principesse molto più di quanto lo fossero gli altri allievi.

-E la principessa Yukino?! Sta bene?- ma Alex non seppe risponderle.

-Va bene.- esordì allora Nikki, talmente fredda e distante da farli rabbrividire. Doveva essere ancora sconvolta dagli ultimi avvenimenti -Il portale è un po' distante, Nami puoi darci un passaggio?-

La ragazza annuì ed evocò uno degli spiriti combattenti sotto contratto, una chimera di discrete dimensioni, con il manto nero e la criniera arancione, due code che all'apice avevano delle bocche e lunghi canini affilati.

Vi salirono tutti in groppa uno alla volta, Nami alla testa per guidare la creatura, seguita da Alexis, Hazumi e Nikki. Daisy fu l'ultima a salire, mentre il suo sguardo restava posato costantemente sulla guardiana, distante dal momento in cui avevano lasciato il palazzo.

Sperò che non si lasciasse abbattere dalle perdite subite, perché avevano bisogno di tutti i guardiani uniti, ora più che mai.

 

~ ~ ~

 

Quando tutti furono riuniti, nessuno sembrava dell'umore per chiacchierare, ma comunque la felicità nel rivedere i propri compagni trasparì dai volti stanchi di ognuno di loro.

Nami corse ad abbracciare la sua maestra, per poi dedicarsi alla principessa Lucy, in lacrime e sconvolta, forse colei che più aveva perso andandosene dall'arena.

Alexis salutò il maestro con un inchino, spostò poi lo sguardo su Emmalin, poco dietro tra le braccia di Ayumi, e subito la raggiunse. Erano amiche dopotutto, e vederla così triste le stava spezzando il cuore.

Akane quasi ruppe le ossa ad Hazumi quando lo rivide, e fu soltanto grazie ad Isaiah che ciò non avvenne, qualsiasi battaglia sarebbe stata meno dolorosa degli abbracci della guardiana dello Scorpione.

Daisy salutò Ashuros senza però staccare lo sguardo da Nikki, distante dal gruppo, assente con la mente, ed ogni volta la vedeva sempre peggio.

-Cosa le è successo?- chiese Ashuros, corrucciando la fronte. Non era da lei essere così triste e silenziosa.

Tristemente, raccontò al maestro ciò che era accaduto -Ha visto il torneo... prima Zenas, poi laggiù Flavia... credo abbia bisogno di te...-

Con un sospiro, Ashuros si avvicinò alla ragazza voltata di spalle, e la richiamò con un semplice -Ehi-.

Nikki si voltò, il viso in lacrime, gli occhi spenti, non riusciva più a pensare a nulla se non che fosse tutta colpa sua, sua e di nessun altro.

-Ashuros...-

Lentamente gli si avvicinò, lasciò che la testa poggiasse sulla spalla di lui e pianse. Strinse forte la casacca di Ashuros tra le dita e pianse tutto ciò che si portava dentro, e lui la lasciò fare.

Solo per quella volta, si disse, non c'era nulla di male a lasciarla fare.

Poco lontano, Natsu portò la principessa Lucy vicino al portale che si attivò udendo le parole della bionda. Le due enormi porte d'oro si spalancarono e una forte luce illuminò tutti i presenti che, lentamente, attraversarono il portale.

I loro ultimi pensieri andarono agli Spiriti Maggiori, al Re e a tutte le persone del loro mondo.

Quel giorno sarebbero fuggiti ma di una cosa erano certi. Finché le stelle avrebbero illuminato il cielo notturno, loro non avrebbero mai smesso di lottare.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Angolo dei carnefici:

Jeo: dovrebbe essere degli autori...

Smiling: scusa, ho avuto un lapsus.

Jeo: Zenas... Flavia... T.T

Smiling: DOUBLE KILL PER ME YEAH!!!! Ok torniamo seri! Speriamo davvero che questo capitolo vi sia piaciuto (e giusto per, siamo alla pagina numero 42!)

Jeo: Ma... ma... Vanres e Zenas...

Smiling: Sono morti sì e non saranno di certo gli ultimi, ve lo prometto! *sorriso innocente*

Jeo: *sospira* spero anch'io che questo capitolo vi sia piaciuto e vi avviso già ora che il prossimo sarà un capitolo molto calmo, giusto per non stare lì ad uccidere e combattere ogni tre secondi u.u

Smiling: A me non dispiacerebbe...

Jeo: Zitto tu! Razza di killer! Detto questo, aspettiamo le vostre recensioni e ci vediamo alla prossima!

Smiling: Have a good night!

.

.

.

.

.

Smiling: Giusto per far chiarezza. Jeo e i combattimenti ben fatti sono lungi dall'incontrarsi u.u

Jeo: Non è colpa mia...T.T

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6


 

~ ~ ~


Dal terribile attacco al mondo degli Spiriti Stellari, che aveva costretto i guardiani ed i loro allievi a rifugiarsi sulla Terra con la principessa Lucy e la sua guardia del corpo, era ormai già passato un mese.

Un lunghissimo mese in cui nessuno aveva più avuto notizie dai propri maestri, in cui ognuno di loro aveva cercato di medicare le ferite del corpo e dell'animo, riuscendoci più o meno bene.

Per Lucy, Nikki ed Emmalin era stato più difficile che per gli altri riprendersi e trascorrere la vita sulla terra più o meno normalmente.

La principessa aveva abbandonato il padre, la sorella aveva tradito tutti loro, e lasciare il regno in mano a quei folli e a Ophiucus, senza poter far nulla per impedirlo, e lasciando gli spiriti maggiori a combattere la sua battaglia. Aveva fiducia in loro, ma nel suo cuore sentiva che non ce l'avevano fatta.

Per Emmalin l'aver lasciato morire il proprio maestro ed essere fuggita con l'arco ed il titolo di guardiana era stato terribile, ed ora, anche a distanza di settimane, gli incubi la tormentavano senza sosta. Grazie all'aiuto di Lance era riuscita a riprendersi almeno un po', non abbandonava mai l'arco, meditava tutti i giorni assieme al guardiano del Capricorno e ad Alexis, che in quel periodo le era stata più vicina che mai.

Per Nikki, veder morire l'amico e l'allieva nello stesso giorno era stato troppo, e per la prima settimana non era mai uscita dal suo letto, troppo triste e disorientata per godersi la sua libertà. Era stato Ashuros a starle vicino più di tutti, insieme a Daisy l'aveva portata a vedere quel mondo così nuovo ed immenso per lei, dovunque andasse anche la cosa più banale riusciva a sorprenderla ed affascinarla, e grazie al sostegno di tutti alla fine anche lei si era ripresa.

Per gli altri guardiani l'accettazione di ciò che avevano perso era stata più rapida, ma non certamente più semplice. Avevano lasciato indietro gli amici, i maestri, tutte le persone del loro mondo ora erano prigioniere di Ophiucus e dei suoi seguaci.

Era stato un mese duro, ma proficuo dal punto di vista della loro forza. Si erano allenati ed erano diventati più forti, in previsione dei prossimi scontri.

Sulla Terra era inverno, un nemico temibile, ma erano riusciti a costruirsi due casette confortevoli, una per i ragazzi e una per le ragazze, circondate da rune speciali per impedire al freddo di invaderle, scritte dalla guardiana della Vergine.

Ora, ad un mese di distanza da che le loro vite erano state sconvolte, i guardiani stavano pianificando la giusta strategia per tornare e sconfiggere Ophiucus una volta per tutte e riprendersi il loro regno. Stavolta non avrebbero fallito.
 

~ ~ ~
 

Ayumi rabbrividì nel sentire il freddo vento invernale soffiarle contro la faccia. Sistemandosi il cappello di lana bianco sulla fronte e la sciarpa del medesimo colore, con dei gatti neri cuciti sopra, fin sul naso, la giovane guardiana iniziò a camminare nello spiazzo tra i due caseggiati, ormai ricoperto interamente di neve.

-M... maledizione a Ophiucus e a quei dannati peccati!- bofonchiò Ayumi scaldandosi il corpo con le braccia -Non potevano aspettare l’estate?-

Da quando erano arrivati lì, i problemi non erano mancati ma di sicuro il freddo era uno dei più gravi. Grazie a Nikki, entrambe le case erano riscaldate da delle rune e all’interno vi erano anche dei caminetti che venivano accessi la sera da Yato e Natsu, ma per il resto, il freddo regnava sovrano. Per fortuna, nel villaggio poco lontano, erano riusciti a procurarsi dei vestiti invernali e ora lei, al posto della sua minigonna e della sua felpa indossava degli spessi pantaloni e un giubbotto imbottito.

-Dove sarà finito Yato? Quando ho bisogno delle sue fiamme non c’è m... mai!- si chiese Ayumi starnutendo subito dopo un paio di volte -Gh... non dirmi che mi sono raffreddata...-

Un altro starnuto si udì nell’aria e Ayumi girandosi, vide Daisy uscire dalla loro casa, vestita anche lei con stivaletti, pantaloni, giubbotto pesante, cappello di lana, sciarpa e pure dei guanti. Perfino Arnold indossava un cappellino e una sciarpa.

-Non possiamo restare al calduccio?- domandò Daisy attraverso Arnold, avvicinandosi alla compagna.

-No Daisy, lo sai cosa dobbiamo fare!- rispose Ayumi i cui occhi si accesero per l’emozione. Da diversi giorni, aveva iniziato ad adocchiare tutti gli altri membri del loro gruppo e, in preda alla noia, aveva escogitato vari metodi per riuscire ad accoppiare alcuni di loro, tra cui il suo caro Yato “Uh uh uh... non vedo l’ora di vedere l’espressione di Ginevra e Yato quando saranno da soli”.

Daisy rimase particolarmente intimorita dall’espressione di Ayumi, al che si domandò come, una bambina piccola come lei, potesse essere così perfida.

-Però prima...!- esordì Ayumi facendola sussultare -Andiamo a vedere che cosa sta facendo la principessa Lucy! Ho come l’impressione che lei e la sua guardia del corpo siano mooooolto più di questo-.

Daisy annuì, ripensando a come, da quando erano arrivati lì, Lucy aveva passato molto tempo vicino al rosato. Forse fin troppo vicino.

-Ma... ma non sarebbe violazione della privacy?- domandò Arnlod ma Ayumi scacciò via le sue parole con una mano -Non finché restiamo nascoste!- e fece l’occhiolino alla sua complice che sospirò a malincuore.

Dopo qualche secondo, le due partirono verso il bosco poco lontano, cercando di fare il meno rumore possibile, vista la neve fresca per terra e ciò portò Daisy ad usare il suo potere della gravità unito a quello del vento per farle muovere a qualche centimetro dal suolo, in assoluto silenzio.

Dopo svariati minuti di ricerca, udirono qualcuno parlare e, procedente verso l’interno del bosco, scorsero Lucy seduta su un masso al centro di una piccola radura, con Natsu al suo fianco. La principessa indossava un lungo cappotto abbinato a dei pantaloni e a degli stivaletti. Nulla di tutto ciò avrebbe fatto pensare a lei come una principessa ma era stata lei a volerlo.

Natsu, dall’altra parte, aveva sempre gli stessi vestiti. Essendo un ex-membro della Casata del Leone, possedeva il potere del fuoco ed era anche estremamente caloroso, difatti non sentiva minimamente il freddo.

-Secondo te staranno bene?- domandò Lucy fissando la neve per terra.

Natsu la guardò in silenzio per qualche secondo, ma alla fine cercò di rassicurarla -Suo padre è estremamente resistente e forte, non riusciranno a farlo passare dalla loro parte e lo stesso vale per Leo e gli altri-.

Lei annuì -Ma Yukino... io... non sono riuscita a notare che il suo cuore era stato corrotto...-

-Neanche io Lucy... e ciò dovrebbe far parte del mio lavoro, eppure non ce l’ho fatta-.

“Uh uh... e da quando lui la chiama solo ‘Lucy’?” si domandò Ayumi con sguardo indagatore, mentre Daisy si limitava a fissare la scena.

-Vorrei soltanto che tutto tornasse alla normalità...- sussurrò Lucy abbassando la testa. Natsu le mise una mano sulla spalla e le mostrò uno dei suoi classici sorrisi a trentadue denti -Non preoccuparti Lucy! Vedrai che tutto si sistemerà e in men che non si dica sarà tornato tutto come prima!-

La ragazza gli sorrise di rimando e i due rimasero in silenzio a guardarsi, arrossendo di conseguenza subito dopo. Una nuova folata di vento fece rabbrividire la ragazza ma la cosa non passò inosservata e, in pochi secondi, si trovò la sciarpa di Natsu intorno al collo.

-Natsu...? Ma era di Igneel...-

-Ora hai freddo no? Mi avrebbe rimproverato di sicuro se non te l’avessi data.- spiegò il ragazzo guardando altrove, ancora rosso in volto. Lucy sorrise nuovamente e, lentamente lo abbracciò da dietro -Grazie...-

-Non c’è bisogno di ringraziarmi...- bofonchiò il ragazzo, senza tuttavia sottrarsi all’abbraccio.

Poco lontano, Daisy e Ayumi si allontanarono in silenzio e, quando furono sicure di essere fuori dalla portata dell’udito di Natsu, la guardiana dell’Ariete esplose -Si piaaaaacciono!-

-Anche io lo credo.- ammise Arnold -Comunque non dovremmo dirlo a nessuno! Potrebbe essere un problema...-

-Non preoccuparti, non lo diremo a nessuno!- la rassicurò Ayumi, aggiungendo poi sottovoce -Altrimenti come potrei ricattarli?-

-Hai detto qualcosa?-

-Niente di niente! Ora andiamo! Dobbiamo trovare gli altri!- esclamò Ayumi incamminandosi nel bosco, con la sua complice alle spalle.

 

~ ~ ~

 

-Neh Hitomi-san, tu sei cresciuta sulla Terra vero?-

Nami ed Hitomi si stavano allenando poco lontane dagli alloggi, anche loro come tutti gli altri avvolte in caldi cappotti invernali, cuffie e guanti per combattere il freddo glaciale dell'inverno.

Ora si stavano riposando, sedute all'ombra di un pino sopra una coperta che l'allieva era andata a recuperare nella casetta.

-Eh già, e se non ricordo male, nemmeno troppo lontano da qui.-

Nami sorrise, pensando a quanto sarebbe bello se anche lei, un tempo, fosse stata umana come la sua maestra, a come avrebbe vissuto, a come avrebbe potuto vivere, a chi potesse essere in quella vita semplice ma eccitante.

-Anche a me sarebbe piaciuto essere umana.- sussurrò, non accorgendosi dell'improvviso intristimento della maestra.

-Sai, la vita degli umani non è sempre rosa e fiori purtroppo.- sorrise, ma fu un sorriso finto, tirato, che nascondeva dietro di sé tanto dolore.

Hitomi era nata cieca. Nessun incidente, nessuna malattia, semplicemente lei era nata senza il prezioso dono della vista, e questo per i suoi genitori doveva aver rappresentato un'onta, una macchia in quella che doveva essere una famiglia perfetta, perché altrimenti non riusciva a spiegarsi il motivo per il quale l'avevano abbandonata.

Otto anni della sua vita li aveva passati chiusa in un orfanotrofio, trattata come una persona diversa, fragile, incapace di compiere anche la più semplice delle azioni senza l'aiuto di qualcuno, maltrattata e sfruttata come una serva, finché un giorno non era riuscita a scappare e ad abbandonare quel posto orribile.

Aveva vissuto di stenti e di miseria per mesi, poi era arrivata lei, la sua adorata nonnina, che l'aveva accolta e allevata come fosse sua nipote, e da cui aveva imparato tante cose, come la sua magia.

Un simpatico vecchietto che abitava accanto a loro le aveva insegnato la magia dell'evocazione, anche se era servito l'incidente per donarle la forza ed il potere che possedeva ora.

-Hitomi-san?-

La guardiana si risvegliò dal ricordo di quel passato lontano quando la voce preoccupata di Nami la richiamò. Si voltò verso l'allieva e sorrise, come se nulla fosse successo.

-Perdonami Nami-chan, mi sono distratta un attimo. Continuiamo?-

L'allieva sorrise e si rialzò di scatto in piedi, seguita dalla maestra, e ripresero insieme l'allenamento.
 

~ ~ ~

 

-Dunque dunque dunque... dove si sono nascosti tutti?- si chiese Ayumi guardandosi attorno. Era da diversi minuti che camminavano tra quegli alberi eppure non avevano trovato nessuno dei loro compagni.

Daisy si guardò attorno a sua volta e, in lontananza, scorse qualcuno -Non è Hazumi quello?-

Ayumi si girò nella stessa direzione e vide l’allievo di Akane sdraiato per terra in cima ad una collinetta. Lui era probabilmente uno dei pochi che riusciva a sopportare quelle temperature senza battere ciglio.

Lentamente, le due si avvicinarono levitando e Daisy chiamò il loro compagno, che si girò sorpreso verso di loro. Di solito si sarebbe accorto della loro presenza, ma essendo loro sollevate in aria, non poteva percepirle tramite la terra.

-Che cosa ci fai qui?- domandò a bruciapelo Ayumi, mettendolo subito in imbarazzo, visto che arrossì leggermente, cercando di coprirsi le guance con la sciarpa -S... stavo guardando Akane-san... da quando siamo venuti qua si comporta in modo strano con Isaiah-san...-

Un ampio ghigno si formò sulle labbra di Ayumi “Bingo!”

Lentamente, si misero tutti e tre sdraiati e scrutarono ciò che stava accadendo alla base della collinetta. Akane a Isaiah erano una di fronte all’altro ed entrambi indossavano dei vestiti più pesanti per proteggersi dal freddo.

-Solo per essere chiari, come ho già detto quel giorno all’arena, non intendo sposarti!- sbottò Akane puntando il dito contro Isaiah che, con lo sguardo sia annoiato che seccato, ribatté -Guarda che ho capito e non c’è bisogno di ripetermelo! Di certo Aquarius-sama ha altro da fare piuttosto che pensare a combinare un matrimonio!- ma poco dopo si rabbuiò.

-Che succede?- domandò allora Akane avvicinandosi leggermente.

-Nulla...- sospirò il ragazza spostando lo sguardo su dei pini lì vicini -Stavo solo pensando ad Aquarius-sama. E’ rimasta nel nostro mondo a combattere, mentre noi siamo qui da un mese e non abbiamo fatto nulla!-

Akane non si scompose troppo da quella reazione. Conosceva Isaiah e sapeva che, malgrado fosse un ragazzo tranquillo, ogni tanto non si faceva problemi a dire ciò che pensava, indipendentemente dalla situazione e, in quel caso lì, lei non poteva che trovarsi d’accordo.

Se solo avesse potuto, sarebbe rimasta al fianco di Scorpio per il puro piacere di prendere a calci in culo Cancer, ma poi si sarebbe dedicata anche ad Aaron per aver ucciso Zenas e poi a tutti gli altri. Voleva fargliela pagare per aver fatto del male ai suoi amici ed aver rovinato il loro mondo, invece era lì sulla Terra e la situazione non accennava a cambiare.

-Neh... posso capire come ti senti in questo momento... ma sono sicura che Aquarius-sama non ti permetterebbe di tenere il muso lungo.- commentò Akane accennando un sorriso.

Isaiah mostrò uno sguardo quasi spaventato e ribatté -Ovvio che no! Mi tirerebbe direttamente un pugno in testa!- e si lasciò andare ad una breve risata che contagiò anche la compagna. Dopo qualche secondo, Akane posò le mani nella neve e sospirò leggermente -Mi sarà difficile combattere in queste condizioni. L’acqua nel terreno è gelida o ghiacciata...-

-A questo posso pensare io.- proferì Isaiah creando una sfera di acqua nella mano destra. Quando la lasciò cadere, la neve si sciolse in fretta e delle sottili colonnine di vapore fuoriuscirono dal terreno.

-Acqua calda?- domandò Akane a il ragazzo annuì. La guardiana dello Scorpione, allora, posò nuovamente le mani nel terreno e fece crescere una piccola pianta alta una trentina di centimetri, dalle brillanti foglie verdi. Isaiah la osservò per qualche secondo e alla fine creò altra acqua, stavolta più calda, bagnando la base della pianta che, grazie ai poteri di Akane, crebbe fino a due metri di altezza e sulla sua sommità sbocciò un girasole.

-Un girasole in mezzo alla neve, ora le ho viste tutte.- commentò Isaiah con un sorriso.

-Però è molto bello, no?- domandò Akane girandosi verso di lui. Isaiah fece lo stesso e annuì. Rimasero in silenzio per diversi secondi, continuando a guardarsi, e, notando quanto la scena potesse sembrare suggestiva agli occhi di una terza persona, si girarono di scatto in direzioni diverse, senza riuscire a nascondere appieno il rossore sulle loro guance.

Dall’alto della collinetta, Daisy fissò con un sorriso la scena, notando poi che Hazumi, malgrado lì sotto ci fosse la sua maestra, aveva lanciato diverse occhiate furtive ad Ayumi, la quale non si era accorta di nulla, troppo impegnata a gongolare nel vedere i due guardiani sottostanti.

Quando si fu ripresa, la guardiana dell’Ariete si allontanò con i due al seguito e, voltandosi verso Hazumi, gli ordinò -Mi raccomando, non perderli di vista! Dopo dovrai dirmi tutto quello che faranno!-

-Ma... perché?- domandò giustamente il bambino ma Ayumi fu inamovibile e, voltandosi di nuovo verso il bosco, esclamò -Andiamo Daisy! Non vedo l’ora di arrivare alla portata principale!- e si incamminò nuovamente.

L’allieva di Ashuros fece per seguirla ma notò lo sguardo triste sul volto di Hazumi così, avvicinandosi quel tanto che bastava per sussurrargli nell’orecchio, Arnold gli chiese -Per caso ti piace Ayumi?-

Hazumi trasalì di colpo nel sentire quelle parole ma, notando la sua faccia completamente rossa, Daisy capì di aver fatto centro, benché il membro della Casata dello Scorpione fece di tutto per sviare i suoi pensieri -N... n... n... no, certo che no! Non potrei mai... innamorarmi di lei...-

-Non mi sembri molto convinto, lo sai?- commentò Arnold e Hazumi si limitò a tirarsi su la sciarpa, coprendosi perfino gli occhi -Tranquillo, con noi il tuo segreto è al sicuro! Ma dovresti fare qualcosa per Ayumi-san... questa storia le sta sfuggendo di mano...-

-Io... ci proverò.- accettò Hazumi annuendo timidamente e Daisy dopo avergli sorriso, si allontanò per raggiungere la sua amica.

 

~ ~ ~

 

Emmalin era nel buio più totale. Ovunque si girasse, l’oscurità incombeva su di lei. Urlava, ma nessuno le rispondeva. Camminava, ma le sembrava di stare sempre nello stesso punto.

Stretto tra le mani, teneva l’arco di Zenas. Non si era separata da quell’arma fin da quando il suo maestro gliel’aveva lasciata, eppure, in quel momento, la sentiva fredda, come se non le appartenesse.

-Emmalin?- la chiamò una voce, facendola girare di scatto. La ragazza rimase senza parole nel vedere Zenas camminarle incontro con un ampio sorriso sul volto.

-Maestro!- urlò la guardiana correndogli incontro, ma all’ultimo, un grosso schizzo di sangue le macchiò il volto , pulendosi gli occhi in fretta e furia, vide il suo maestro accasciarsi al suolo, venendo poi divorato da delle fiamme nere. Davanti a lei, c’era Aaron, che la fissava con sguardo divertito.

Provò ad incoccare una freccia, ma l’arco era svanito. Aaron le si avvicinò e le mise una mano sulla testa, sibilando -Muori!-

Potenti fiamme nere iniziarono a divorarla facendola strillare per il dolore.

 

 

-Emmalin aprì gli occhi!- urlò Alexis tirandole un ceffone sulla guancia. La guardiana del Sagittario sgranò gli occhi di colpo e provò a riprendere fiato, mentre con lo sguardo cercava disperatamente qualcosa.

-L’arco è qui non preoccuparti.- la rassicurò Lance, porgendogli l’arma. Emmalin la afferrò all’istante e dopo qualche secondo parve calmarsi.

-Io... chiedo scusa...-

-Non preoccuparti... all’inizio è difficile per tutti.- la tranquillizzò Alexis sedendosi di nuovo di fianco a lei, in mezzo alla neve. Dopo qualche attimo di riflessione, Lance si sedette davanti a loro, guardandosi bene attorno prima di farlo.

-Va bene, ora cercheremo di calmare la tua mente. Alexis ti darà una mano per le prime volte, dopodiché proverai da sola, d’accordo?- le chiese Lance, mostrandole un sorriso tranquillo. Emmalin strinse l’arco al petto e annuì lentamente, chiudendo poi gli occhi come Lance e Alexis.

Dopo pochi secondi, si ritrovò in uno spazio completamente bianco, con la sua amica di fianco a lei.

-Ok, ora cerca di rilassarti al meglio delle tue capacità.- la esortò Alexis sorridendole ma prima Emmalin si girò verso di lei -Dimmi un po’ Alex... dovevi proprio colpirmi in faccia?!- e si massaggiò la guancia ancora rossa per lo schiaffo.

-Non è colpa via se vai in coma profondo appena provi a meditare.- spiegò Alexis facendo spallucce ma con sguardo divertito -Inoltre... vedi di non attaccarti troppo a Lance-san!-

-Cosa vorresti dire?- chiese Emmalin assottigliando lo sguardo.

-Gli stai troppo vicina, razza di ventosa!- esplose una seconda Alexis comparendo di fianco alla prima, con la sola differenza che la nuova arrivata aveva i vestiti completamente rossi così come gli occhi e i capelli.

-E lei chi sarebbe?-

-E’ la me stessa della Rabbia. Ognuno di noi ha diversi lati del proprio carattere dentro di sé e io li ho divisi da piccola, perciò nella mia mente troverai sette come me.- spiegò Alexis sorridendole. Emmalin annuì, avendo capito tutta la questione, ma poi si rivolse alla Alexis-Rabbia -Chi avresti chiamato ‘ventosa’?-

-Lo ha detto a te, non ci senti? Tsk, tipico di voi Sagittari.- sibilò una terza Alexis, di colore viola.

-Lei è la me stessa della Maleducazione.- spiegò Alexis, l’unica ad avere ancora i colori al posto giusto.

Emmalin spostò lo sguardo da lei alla Alexis-Maleducazione e domandò -Qualche personalità che non sia una gran cafona?-

-Beh... ci sono le altre.- spiegò Alexis spostandosi, permettendo così alla guardiana del Sagittario di vedere altre due Alexis. La prima, di colore azzurro, era fin troppo rigida e teneva lo sguardo fisso sul terreno, mentre dietro di lei c’era una sua copia bianca che stava tremando come una foglia.

-Loro sono Timidezza e Paura.- spiegò l’originale sorridendo all’amica, che si era ormai pentita di aver accettato di farsi aiutare da lei. In pochi secondi, arrivarono anche: una Alexis dorata, la Forza; una verde, l’Intelligenza; e una rosa, l’Amore.

-Ok... ora che ci siete tutte... vogliamo tornare a quello che mi hai detto prima?- propose Emmalin spostando lo sguardo tra le varie Alexis.

-Certo e, come ho già detto, non stare così appiccicata a Lance-san!- disse Alexis, gonfiando leggermente le guance.

-E perché mai non dovrei stargli vicino?- domandò Emmalin -Mi sta aiutando molto da quando siamo arrivati qua sulla Terra e gli sono molto riconoscente. Cos’è, sei gelosa per caso?-

-Gelosa? Non direi proprio ma il fatto è che...- iniziò Alexis venendo poi sovrastata dalla Alexis-Amore -Io lo a~mo!-

Emmalin fissò a bocca aperta le due Alexis, spostando lo sguardo sulle altre, accorgendosi del fatto che nessuna aveva battuto ciglio -Tu... lo ami?-

-Beh... forse non così tanto da gettarmi tra le sue braccia e urlare il suo nome ogni dieci secondi... ma tengo molto a lui e non voglio che si metta a seguire una ragazzina come te! Non voglio che la gente pensi che Lance-san sia un poco di buono interessato alle ragazze molto più giovani di lui!-

-Ehi sono più giovane di soli sette anni!-

-Beh io di cinque e sono già maggiorenne, perciò sono una scelta più... saggia, per così dire.- spiegò Alexis gonfiando il petto con sorriso vittorioso. Quel discorso stava prendendo una piega alquanto strana ma Emmalin sapeva già cosa fare per uscirne.

-Se mi stai dicendo queste cose, significa che tu mi temi come rivale, non è così?-

-Che fai cerchi rogne?- si intromise Alexis-Rabbia -Perché mai dovrei vedere come rivale una ragazzina come te che sa solo usare uno stupido arco, eh?!-

Lo sguardo di Emmalin si indurì di colpo e sibilò -Non ti azzardare mai più a definirlo stupido, o giuro che ti farò pentire di non essere la personalità della Paura...-

-Ohi Emy, perché non risolviamo la questione alla nostra maniera?- domandò Alexis e l’amica fu ben lieta di accettare.

Subito dopo, le due ragazze riaprirono gli occhi. Lance era ancora sollevato a qualche centimetro da terra, completamente assorto nella sua meditazione e, a detta di Alexis, non si sarebbe svegliato per dei rumori. Le due si tolsero le giacche e le adagiarono su una roccia lì vicino, assumendo poi una posizione da combattimento.

Emmalin, di solito, era tranquilla come persona, ma se qualcuno le toccava le sue armi, diventava alquanto intrattabile e, malgrado la Casata di appartenenza, era un’abile lottatrice, il che andava molto a genio ad Alexis che era alquanto manesca se voleva.

Dopo qualche secondo di studio, le due si lanciarono l’una addosso all’altra e Emmalin riuscì a placcare subito Alexis, facendola cadere a terra. L’allieva di Lance riuscì tuttavia a liberarsi e le bloccò il braccio destro, cercando di slogarle la spalla. Tuttavia Emmalin non era una preda facile e, facendo forza sulle gambe, riuscì a ribaltarsi, facendo finire Alexis sotto di lei.

Le due ragazze continuarono a lottare per diversi minuti, senza che nessuna delle due riuscisse a prevalere, quando un colpo di tosse secco le paralizzò sul posto. Lentamente, volsero lo sguardo verso l’origine del suono e videro Lance in piedi, con le braccia incrociate al petto, intento ad osservarle con sguardo serio ed un sopracciglio alzato.

-Err... maestro... posso spiegare...- sussurrò Alexis alzandosi in piedi insieme ad Emmalin.

-Non ce n’è bisogno, ho visto abbastanza.- la fermò il maestro alzando una mano, quando alle sue spalle spuntarono Neren e Renne, entrambe con dei piccoli ghigni sulle labbra.

-Ci dispiace di averti disturbato Lance...- iniziò Neren.

-... forse avremmo dovuto aspettare che loro finissero di discutere?- concluse Renne ma Lance scosse la testa .Non preoccupatevi, va bene così.- e rivolgendosi ad Alexis -Sono sicuro che la mia allieva sarà ben lieta di meditare per un’ora in modo intensivo, ovviamente Emmalin le farà compagnia nel mentre-.

Le due ragazze si scambiarono un’occhiata terrorizzata ma, prima che potessero protestare, Neren chiese a Lance di seguirla e lui accettò, lasciando Alexis ed Emmalin alle prese con la loro meditazione. Quando fu un po’ lontana, tuttavia, Neren si girò e fece l’occhiolino alle due compagne.

Dopo qualche attimo di silenzio, le due urlarono -Ci ha fregate!-

Lance, Neren e Renne camminarono per diversi minuti, beandosi della pace che c’era in quel bosco e le due gemelle parevano a loro agio.

-Ora che ci penso, te adori l’inverno, vero?- domandò Lance volgendo lo sguardo verso Neren che annuì ma fu Renne a rispondergli -Lo abbiamo sempre adorato! Fin da quando abbiamo memoria!-

-Posso chiedervi perché mi avete portato qui?-

Neren e Renne parvero calmarsi nell’udire quella domanda e Lance aggiunse -Di solito vi gettate sempre nelle risse, ma poco fa avete preferito destarmi dalla mia meditazione per fermare la zuffa di Alex e Emy. Qualche problema?-

-Veramente... vorremmo sapere se tu stai bene.- disse Neren voltandosi verso di lui. Lance la fissò di rimando con sguardo confuso e allora Renne spiegò meglio le parole della gemella -Da quando siamo arrivati qui... tu sembri quello più serio e silenzioso. Perfino Ashuros parla più di te a volte! Per caso... è successo qualcosa?-

Lance le fissò in silenzio per qualche secondo e alla fine si lasciò andare ad una leggera risata, confondendo leggermente le due gemelle.

-Non preoccupatevi, non è successo nulla. Il mio ex-maestro e Caprico-sama mi hanno sempre insegnato a mantenere la calma soprattutto nei momenti più critici e questo credo sia un momento abbastanza critico per noi. VI chiedo scusa se il mio comportamento fin troppo distaccato vi ha fatto preoccupare.- spiegò Lance sorridendo a Renne, senza accorgersi che Neren si era spostata un po’ più in là.

-Quindi... sei sempre pronto a divertirti come un tempo?- domandò allora la gemella spirituale e lui annuì, beccandosi una palla di neve in piena faccia subito dopo.

-Scusa ma non sono molto convinta.- commentò Neren lanciandogli un’altra palla di neve addosso che però si fermò a mezz’aria, mentre altri mucchietti di neve si sollevavano, diventando delle palle perfettamente sferiche.

-Palle di neve? Era da un pezzo che non ci giocavo, forse sono passati almeno vent’anni.- sibilò Lance fissando le due gemelle ormai tremanti di fronte a lui. In un battito di ciglia, le due si gettarono dietro ad un masso e una pioggia di palle di neve si abbatté sul loro riparo.

-Credi che abbiamo esagerato?- domandò Renne ma Neren negò con la testa -Ora inizia il bello!- e iniziò a sua volta a tirare palle di neve contro Lance, venendo subito affiancata dalla gemella. Dopo una mezz’oretta buona di gioco, i tre si sedettero sul masso, riprendendo fiato.

-Allora? Va meglio?-

Lance si voltò verso Neren e annuì -Molto meglio, grazie-.

Le due gemelle si diedero il cinque e, insieme al guardiano del Capricorno si incamminarono verso il punto in cui avevano lasciato Alexis e Emmalin.

 

~ ~ ~

 

-Venite fuori ragazzi... non siate timidi...- canticchiò Ayumi passando di fianco ad un albero abbattuto, con Daisy dietro di lei. Ormai avevano visto la principessa Lucy insieme a Natsu e Akane insieme a Isaiah, ma la guardiana dell’Ariete era alquanto fissata sul voler vedere Yato da solo con Ginevra.

-Posso chiederti perché fai tutta questa cosa legata alle... coppie?- domandò Arnold e Ayumi rispose -Perché vedere delle coppie felici mi mette di buon umore e sono molto legata a Yato, perciò voglio che si sistemi al più presto!-

Daisy annuì, pur non avendo colto tutta la spiegazione dietro a quella strana mania della compagna, individuando poi delle impronte nella neve. Due persone erano passate di lì ma, mentre la prima aveva camminato in linea retta, l’altra era andata vicino ad un albero, poi vicino ad un cespuglio, cambiando costantemente.

-Nikki dev’essere passata di qua.- ipotizzò Ayumi ripensando ai primi giorni sulla Terra, quando la guardiana della Vergine aveva passato svariate ore ad osservare tutto ciò che era nuovo per lei.

-Se non sbaglio, è uscita poco prima di noi insieme ad Ashuros-san.- ricordò Daisy facendo illuminare gli occhi di Ayumi che esclamò -Seguiamo le tracce!-

Le due ragazze si misero a seguire quelle impronte, camminando per diversi minuti, finché non udirono un urlo di sorpresa poco dietro un cespuglio. Sdraiandosi a terra, strisciarono fin sotto il cespuglio, sbucando con la testa dall’altra parte.

Davanti a loro si parò un’enorme distesa di neve, probabilmente una porzione di una pianura, e, sulla sinistra, videro Ashuros e Nikki in piedi davanti ad un enorme pino. La bionda era intenta ad osservarlo con gli occhi pieni di stupore, mentre il ragazzo aveva il suo solito sguardo neutrale.

-E’ enorme!-

-Deve avere parecchi anni.- ipotizzò Ashuros osservando i rami e poi il tronco, girandosi poi del tutto verso la distesa di neve. Nikki d’altro canto, osservò ancora per un po’ l’albero ma ad Ayumi fu subito chiaro che nessuno dei due sapeva come continuare la conversazione.

“Non il migliore degli inizi...” si disse la guardiana dell’Ariete quando però vide Nikki girarsi verso l’albino.

-Ehm... senti Ashuros... io... dovrei dirti... qualcosa...-

“Wow! Forse ho parlato troppo presto!” pensò Ayumi, mentre di fianco a lei, Daisy fissò la scena con attenzione “Nikki-san, metticela tutta!”

-Anch’io devo dirti qualcosa.- la sorprese Ashuros e il battito cardiaco di Nikki aumentò a dismisura, così come quello di Ayumi e Daisy le quali drizzarono le orecchie -Però... è un po’ complicato per me dirlo...-

-T... tu provaci!- lo incoraggiò Nikki,mentre un leggero rossore si formava sulle sue guance.

-Ormai mi conosci da diversi anni e sai che non sono uno che... mette in bella mostra le proprie emozioni, ma da quando siamo qui, ho avuto modo di comprendere un po’ meglio i vari aspetti delle relazioni tra persone.- iniziò Ashuros mentre ormai Nikki non riusciva a calmarsi -All’inizio ti consideravo solo una rompiscatole dato che non mi lasciavi mai in pace, ma ora...-

-Ora...?-

-Ora io ti considero una cara amica.- concluse il ragazzo continuando a fissare la distesa di neve.

Una lancia trapassò Nikki da parte a parte, passando per il cuore, mentre Daisy e Ayumi per poco non rischiarono di strozzarsi con della saliva.

-Anche Hitomi, Ginevra e Yato sono amici ma credo che tu sia stata la mia prima vera amica-.

Un’altra lancia trapassò Nikki da parte a parte.

-S... solo un’amica...?-

-Credo che il termine esatto sia... migliore amica, ma non ne sono sicuro.- ammise Ashuros, mentre una miriade di frecce si conficcavano nel corpo della bionda. Poco lontano, Ayumi e Daisy stavano facendo di tutto per trattenere le lacrime.

“La sta massacrando...”

“Tieni duro Nikki-san... tieni duro!”

-E... la nostra relazione non andrà mai oltre l’amicizia...?- domandò allora Nikki ormai barcollante a causa dei colpi subiti.

-Perché? Cos’altro potrebbe esserci tra di noi se non amicizia?-

Un fulmine folgorò Nikki, che si accasciò al suolo di faccia. L’albino volse finalmente lo sguardo verso di lei e le chiese -Tutto bene?-

-Sì... volevo solo rinfrescarmi la faccia...- sussurrò Nikki -... grazie per l’interessamento...-

-È a questo che servono gli amici, no?-

Un macigno schiacciò la testa di Nikki nel terreno, ponendo fine alla sua agonia.

Dopo alcuni secondi di immobilità, la guardiana della Vergine si rialzò e, seppur barcollante, si avviò verso le loro case, salutando Ashuros con una mano. Quando fu abbastanza lontana, il ragazzo si portò un dito sulla maschera, all’altezza della bocca -Forse intendeva rivalità? Che sia una forma di amicizia?-

-ASHUROOOOOOOOOS!!!-

L’urlo agghiacciante di Ayumi lo fece trasalire e, girandosi di scatto, fece appena in tempo a bloccare il polso della bambina prima che lo colpisse con la sua bacchetta dorata, usata a mo di pugnale.

-Stupido! Sei uno stupido! Stupido stupido stupido!!!- urlò Ayumi cercando di pugnalarlo ancora e ancora, mentre alle sue spalle arrivò Daisy che tentò inutilmente di staccarla dal suo maestro. Dopo svariati minuti di lotta, la guardiana dell’Ariete si “calmò” e, puntando un dito contro Ashuros, gli chiese -Chi te le ha dette tutte quelle stronzate sull’amicizia?! Dove le hai apprese?!-

Ashuros inarcò un sopracciglio, leggermente innervosito dal fatto che avessero origliato, e disse -Le ho lette su un libro-.

Ayumi imprecò mentalmente contro tutte quelle persone che si mettevano a scrivere certe porcherie -Spero per te che tu l’abbia bruciato!-

-Veramente l’ho dato a Yato.- la corresse Ashuros e la faccia di Ayumi si trasformò nella maschera della disperazione. In un solo balzo, afferrò Ashuros per il colletto e puntò i piedi contro il suo ventre, per tenersi alla sua altezza -DOV’E’?!? DOV’E’ YATO?!-

-Vicino al laghetto ghiacciato con Ginevra se non sbaglio ma perché vuoi saperlo...?- domandò Ashuros ma Ayumi si lanciò verso il laghetto, correndo come una disperata. Daisy rimase da sola con il suo maestro che la fissò alzando di nuovo un sopracciglio.

-Io... io... MI DISPIACE!!!- urlò Daisy correndo nella stessa direzione di Ayumi, lasciando il guardiano della Bilancia da solo.

-Tsk... ma che gli è preso a quelle?-

 

~ ~ ~

 

Era notte, la luce delle fiamme illuminava la stradina che portava fuori dal Guscio, lontano dalla casa di tutti i giovani spiriti che ancora non avevano una Casata di appartenenza, quella che era stata fino a quel momento la sua casa.

La mano della governante si stringeva sempre più forte attorno al braccio del bambino, che in lacrime implorava la donna di lasciarlo andare, di spiegargli dove lo stesse portando, ma le sue parole risuonarono come fischi nel vento, e la donna sembrava non sentirle.

-Sho!-

Si girò verso l'ingresso del Guscio, e li vide la figura di un bambino corrergli incontro, gridando il suo nome e piangendo correva verso di lui, la mano stesa cercava di raggiungere la sua, mentre due donne tentavano di fermare la sua fuga.

Con uno scatto riuscì a liberarsi dalla ferrea presa della direttrice, corse verso il bambino che si dimenava fra le braccia delle due donne, chiamando, gridando il suo nome, implorando il suo aiuto.

-Lasciatela andare!- gridò allora con forza, preda di una rabbia ceca ed incontrollabile.

La terra sembrò tremare, ma Shoichi non si fermò. Vide le due donne barcollare e lasciare la presa sul bambino, che con fatica riprese a correre verso di lui, senza mai smettere di chiamarlo.

Un sorriso si allargò sul viso di Shoichi, ma quando le loro mani stavano finalmente per toccarsi, un poderoso colpo di abbatté sulla sua nuca. Cadde a terra, la vista gli si annebbiò e presto tutto divenne scuro.

L'ultima cosa che vide fu il bambino che veniva allontanato da lui, mentre piangeva e gridava, sempre tendendo la sua piccola mano verso di lui. Poi più nulla.

Quando il mondo gli aveva voltato le spalle per un crimine che non aveva commesso, Sho aveva soltanto cinque anni.

Aveva soltanto cinque anni, quando quel mondo infido e viscido l'aveva condannato all'inferno.

 

 

Shoichi aprì gli occhi con lentezza, la mano gli copriva il viso addormentato, mentre il buio inghiottiva la sua stanza ancora per qualche ora. Si trovava a suo agio nell'oscurità, molto di più che nella luce.

Si rigirò svogliatamente nel letto, mentre il sogno appena fatto tornava alla memoria man mano che il sonno svaniva e la lucidità tornava ad impadronirsi di lui.

Qualcuno bussò alla porta.-Gluttony, muoviti.- era la voce di Greed, la riunione stava per cominciare.

Svogliatamente si alzò dal letto, sbadigliò, arruffandosi all'indietro i capelli biondi come il grano. Aveva dormito a torso nudo, e anche se la voglia di vestirsi era praticamente nulla, si costrinse a rimettersi gli indumenti prima di uscire dalla porta, dove Greed lo aspettava ghignando.

-Finalmente, era ora!-

Per tutta la strada, il bambino non si staccò da Gluttony, cercando di rivendicarne la proprietà e borbottando qualcosa su Lust e sulla sua odiosa mania di comandarlo a bacchetta. Ma Shoichi non lo ascoltava, troppo immerso nei suoi pensieri per prestare ascolto ai capricci di Greed.

D'un tratto si fermò nel bel mezzo del corridoio, il viso rivolto all'insù, illuminato dal ricordo di un sogno-Oh ora mi ricordo, quella persona...-

Greed si voltò a guardarlo, corrucciando la fronte perplesso-Di che stai parlando Gluttony?-

-Nah, nulla. Andiamo a mangiare.- ma stranamente, il cibo era l'ultimo dei suoi pensieri in quel momento.
 

~ ~ ~

 

-Dove sono, dove sono, dove sono?!-

Daisy fissò intimorita la piccola Ayumi mentre abbatteva dei piccoli alberelli a suon di note esplosive. Era da diversi minuti che le due stavano cercando quel laghetto ghiacciato ma, a causa dell'irruenza della guardiana dell’Ariete, si erano perse.

-Dobbiamo trovarli prima che sia troppo tardi!- urlò Ayumi cercando di abbattere altri alberi -Daisy! Vola in alto e dimmi se riesci a vedere il laghetto!-

La giovane indietreggiò leggermente ma alla fine annuì, alzandosi in volo grazie al suo potere dell’aria. Quando fu ad una cinquantina di metri di altezza, si guardò attorno. Individuò subito l’enorme spiazzo dov’erano presenti i loro due rifugi, il villaggio in lontananza e, alla fine, individuò anche un laghetto ghiacciato.

-Lo vedo!- urlò Arnold -E’ a circa un chilometro in quella direzione!- e Daisy indicò un punto all’orizzonte. Non udendo alcun tipo di commento, la giovane abbassò lo sguardo e scoprì che Ayumi era svanita e che qualcosa si stava muovendo verso il laghetto, smuovendo tutti gli alberi sul suo percorso.

“Credo sia meglio precederla in volo...” si disse Daisy levitando in avanti ed acquisendo velocità nel giro di pochi secondi. Alla fine, atterrò a una ventina di metri dal laghetto e si limitò a levitare a qualche centimetro dal suolo, cercando di evitare rami e cespugli vari.

Ayumi non era udibile da quel punto e ne dedusse che si fosse calmata, cercando di avvicinarsi in modo silenzioso.

Quando fu in prossimità del laghetto, si nascose dietro un albero e, sporgendo leggermente la testa, individuò Yato e Ginevra poco lontani. Entrambi erano in piedi uno di fianco all’altro ed entrambi indossavano dei nuovi abiti invernali benché fossero meno imbottiti rispetto a quelli dei loro compagni.

Sembravano intenti a parlare e, come al solito, la guardiana del Toro sembrava estremamente imbarazzata, ma Yato non sembrava accorgersene.

“Se dovesse fare come Ashuros-san...” pensò Daisy immaginandosi la reazione di Ayumi che, quasi l’avesse sentita, le spuntò alle spalle in quel momento, rischiando di farle prendere un infarto.

-Rapporto! Che stanno facendo?- sibilò Ayumi tenendo la voce bassa.

-S... stanno solo parlando ma non riesco a sentire.- spiegò Arnold, tornando a guardare la scena con Daisy e Ayumi lo imitò subito, tirando fuori un piccolo binocolo.

“E quello dove lo ha preso?!” pensò Daisy leggermente preoccupata. Quella bambina aveva fin troppe risorse...

Ayumi, d’altro canto, era completamente assorta nel cercare di leggere il labiale dei suoi due compagni che però, essendo girati verso il laghetto ghiacciato, non le stavano rendendo il compito facile. D’un tratto,Ginevra si girò di scatto verso Yato, con il volto completamente rosso.

Lo stesso fece Yato, mantenendo il suo sguardo neutrale e Ayumi riuscì a leggere per due secondi le sue labbra -Tu... per me... sei... una...- prima di urlare a squarcia gola -NOOOOOOO!!!- e scagliare il binocolo con incredibile forza e precisione invidiabile, dato che colpì Yato in pieno sulla tempia destra, facendo sussultare Ginevra.

La guardiana del Toro non fece neanche in tempo a fare un passo che Ayumi colpì Yato in faccia con un doppio-calcio, scagliandolo sulla distesa di ghiaccio.

-Ma... ma... ma...-

Ayumi prese una mano di Ginevra e le disse -Non preoccuparti Gin! Ora sei in buone mani!- e si scagliò nuovamente contro il guardiano del Leone che però, in tempo zero, l’afferrò per il colletto, sollevandola dal terreno. Con qualche difficoltà, camminò sulla lastra di ghiaccio e guadagnò nuovamente la riva.

-Ayumi... prima che io decida di gettarti in mezzo al lago... potresti spiegarmi che cosa ti è preso?- domandò il ragazzo mentre una vena iniziò a pulsargli sulla fronte. Evento assai più unico che raro.

-Non posso lasciarti rovinare tutto il mio lavoro!- protestò subito Ayumi agitandosi come una tarantola.

-Di che cosa parli?-

-Credi che non lo sappia? Ashuros ti ha dato quel libro maledetto e ora stavi per dire a Ginevra che per te è solo un’amica o la tua migliore amica!- urlò Ayumi tappandosi di colpo la bocca con gli occhi sgranati, volgendo poi lo sguardo verso la ragazza in questione.

La guardiana del Toro rimase con lo sguardo spento e un leggero sorriso tirato sul volto -C... capisco... beh... non è neanche troppo strana come cosa...-

-Gin aspetta, io non...- iniziò Yato alzando una mano per fermarla ma Ginevra si allontanò prontamente.

-N... non preoccuparti, va benissimo c... così! Ayumi, trovagli una buona compagna, ok?- disse Ginevra per poi girarsi e correre verso casa. Un vento soffiò per diversi secondi e la disperazione si impadronì di Ayumi -Che cosa ho fatto?!?-

Prima ancora che potesse capire, Yato la posò a terra e, piegando le dita delle mani, posò le nocche sulle tempie di Ayumi, iniziando poi a ruotare velocemente i polsi, facendola strillare -Aaaaah! Gomennasai! Gomennasai! Perdono! Scusa! Pietà! Ti prego basta!!! Aiutoooooo!-

A svariati metri di distanza, Daisy rimase al sicuro dietro all’albero, tremando come una foglia per la paura e stringendo Arnold al petto “F... forse dovrei andarmene...” e si allontanò silenziosamente, pregando per l’incolumità della sua amica. Un conto erano i peccati e Ophiucus, ma uno Yato privo di calma era di gran lunga più terrificante.

Dopo svariati minuti di tortura, Yato la lasciò andare e sospirò -Spero solo che la tua brillante deduzione non abbia rovinato tutto...-

-Un attimo! Questo significa che...!- iniziò Ayumi beccandosi un colpetto sulla nuca.

-La prossima volta, pensa prima di agire...- l’ammonì Yato e la bambina, senza perdere tempo, si arrampicò sulla schiena del compagno , sedendosi sulle spalle. Dopo aver afferrato i cordini del cappuccio della sua giacca, usandoli come delle briglie, diede dei colpi con i tacchi contro il petto di Yato e urlò -Dobbiamo rimediare subito al mio sbaglio! Hip hip! Vai Yato!-

Il ragazzo fece un passo ma poi si arrestò di colpo -Lo hai detto per davvero...?-

-Ehm... eheheh... scusa, sono stata presa dall’adrenalina...- si giustificò Ayumi dandosi un colpetto in testa. Yato alzò gli occhi al cielo e si avviò verso le due case, sperando di poter rimediare in qualche modo.
 

~ ~ ~

 

Yukino era nella sua stanza in quel momento, rinchiusa in quella camera come una qualunque prigioniera, ferma ed immobile come un burattino in attesa che qualcuno le desse un ordine.

Nella mente della giovane principessa non vi era più nulla se non l'impellente desiderio di eseguire ogni ordine di Ophiucus.

-Yukino-sama.- l'unica cosa della vecchia lei che era rimasta era il sentimento che la legava a Rouge, indissolubile anche ora che era vittima di un malefico sortilegio.

Rogue era in piedi accanto alla porta, i capelli raccolti nel consueto codino alto con cui Yukino adorava vederlo, mentre la osservava con uno sguardo dolce, uno sguardo che era solo per lei.

-Rogue.- gli sorrise, un sorriso finto, stanco e provato, ma che ancora racchiudeva i sentimenti della principessa per la guardia del corpo.

-La riunione sta per cominciare, Minerva-sama vuole che presenziamo anche noi.-

Yukino annuì e si alzò dal letto con fatica. Mosse i primi passi, e subito un capogiro la colse all'improvviso, e se non fosse stato per Rogue, rapido e sempre pronto a sostenerla, sarebbe caduta a terra.

-Grazie Rogue.-

Il soldato la guardava con preoccupazione, la carnagione più pallida che mai, gli occhi cerchiati da pesanti occhiaie ed il fisico sempre più scarno, se non avesse fatto qualcosa al più presto la vita della sua principessa sarebbe stata in pericolo.

-Yukino-sama, io...-

-Allora, cosa state aspettando?- Minerva comparve sulla soglia della camera, seccata ed impaziente.

Rogue le rivolse uno sguardo carico d'astio, ma non si permise di contraddire il volere di colei che poteva decidere il destino della sua padrona.

-Minerva-sama, la principessa non può partecipare alla riunione.-

Lust storse il naso, visibilmente seccata dal tono arrogante che il cavaliere stava utilizzando nei suoi confronti, ma prima che avesse il tempo di rispondergli, Yukino si frappose fra lei e Rogue, rimproverando il cavaliere.

-Non essere così impudente Rogue! Io posso decidere per me, e se andare alla riunione farà felice Minerva-sama, allora andrò.-

La dama sorrise compiaciuta, afferrando per un braccio la giovane e facendo si che i loro occhi s'incontrassero. Quelli scuri di Minerva potevano ammirare quelli della principessa, opachi e spenti, completamente dipendenti da lei.

Minerva poteva quasi sentire il respiro della ragazza fondersi col suo, ad un passo dal sfiorarle le labbra con le sue. Un ghigno le si formò sulle labbra. Ormai il castello era loro, la principessina non era più indispensabile ai loro scopi, quindi anche se si divertiva un po' con lei, il suo signore non avrebbe avuto nulla da ridire.

Prima che potesse darle il sospirato bacio della morte, la voce del cavaliere richiamò la principessa-Yukino-sama!-

Per un attimo, un fugace istante di cui soltanto Minerva sembrò rendersi conto, gli occhi di Yukino tornarono pieni e brillanti, vivi e in cerca della figura di un'unica persona, qualcuno che non era lei.

Durò solo un secondo, ma bastò affinché la ragazza sfuggisse alla presa della dama e riuscisse a rifugiarsi tra le braccia di Rogue.

Con un ringhio basse e appena impercettibile, Minerva ordinò ai due di muoversi, Ophiucus-sama non avrebbe perdonato un ritardo, e a passo svelto lasciò la stanza mentre veniva seguita dai due ragazzi. Dentro di sé intanto, una colera cieca si mischiava all'ansia di poter perdere la sua pedina a causa di un misero cavaliere.

Il legame tra Rogue e Yukino era solido e pericoloso, per questo doveva trovare un modo per distruggerlo al più presto.
 

~ ~ ~
 

Quando tutti i peccati furono radunati nella grande sala al cospetto del loro signore, c'era tra loro qualcosa che non vi era spesso: un silenzio tombale.

Wrath non stava urlando né sembrava arrabbiato in alcun modo, Greed non tentava di afferrare ogni cosa, rivendicandola di sua proprietà, non litigava con Envy né aggrediva Minerva, si limitava semplicemente a restare il più attaccato possibile a Gluttony, che mangiava in silenzio accanto a Lust. Quest'ultima lanciava frecciatine eloquenti a Wrath, cercando di trasmettergli la voglia che aveva di passare un po' di tempo sola con lui.

Aaron non gridava, non si vantava, e per lo stupore di tutti non aveva contraddetto nessuno per non essere a capotavola, mentre Sloth come sempre era assente, troppo pigro anche solo per alzarsi dal letto.

Yukino era immobile accanto a Minerva, e Rogue sempre dietro di lei per proteggerla da qualunque pericolo incombesse su di lei.

Ophiucus era a capotavola, immerso in chissà quali pensieri, le mani incrociate gli sorreggevano il mento, gli occhi chiusi simboleggiavano il suo stato di quiete, in realtà l'interno della sua mente era in completo subbuglio.

-Ebbene? Che mi dite di loro?-

Non ci fu bisogno di specificare a chi si riferisse, tutti loro sapevano bene a chi alludesse il loro signore.

Minerva allora si alzò in piedi, fece un rapido inchino verso Ophiucus e poi rispose -Come previsto sono nascosti da qualche parte, nascondono la loro presenza, ed è difficile rintracciare la loro posizione esatta.- spiegò- Ma siamo sicuri che non manchi molto al loro ritorno, è solo questione di tempo prima che ci attacchino.- finito il rapporto, Lust tornò a sedersi.

-Io dico di attaccare prima che possano farlo loro! Quelli sono spazzatura, possiamo batterli! Anzi basto io da solo a compiere il lavoro!- il silenzio di Aaron fu rotto in quel momento, durato fin troppo per uno come lui.

-Pride smettila di dire cazzate, siediti e piantala.- lo rimbeccò Envy, e da lì, la situazione degenerò.

Scoppiò una caotica discussione fra Pride, Envy e Greed, ognuno convinto di poter fare a modo proprio e poter spazzare via i loro nemici ancor prima che questi avessero il tempo di capire cosa era successo.

Preso da uno scatto d'ira dovuto alla confusione creata, Wrath battè violentemente un pugno sul tavolo, zittendo tutti quanti -Fatela finita ora!- sbraitò -Lasciate che sia Ophiucus-sama a decidere, feccia schifosa!-

Tutti voltarono lo sguardo verso il loro signore, chiuso in un religioso silenzio, la testa sorretta dalle braccia incrociate sotto il mento, con gli occhi serrati. All'improvviso li aprì, ghignando maleficamente.

-Attueremo il piano come stabilito. Con l'energia degli Spiriti Maggiori diverremo invincibili, e nessuno potrà fermarci.- dopo qualche altra raccomandazione Ophiucus lasciò liberi i suoi sottoposti, che presto si dispersero ognuno per le propria strada.

Greed si attaccò al bracciò di Gluttony, strattonandolo pur di ottenere le sue attenzioni -Dai Gluttony, stai un po' con me ora! Sei di mia proprietà, e devi fare quel che ti dico!- ma il ragazzo non lo ascoltò.

Si liberò il braccio dalla presa del bambino, e affiancò Lust prima che potesse andarsene nelle stanze di Wrath, dove non l'avrebbe più potuta raggiungere.

-Neh Lust, posso andare sulla Terra?-

La donna lo squadrò, confusa e accigliata, domandandogli cosa volesse andare a fare su quel misero pianeta di esseri inferiori.

Gluttony scosse le spalle, minimizzando la cosa -Ci sono nuovi dolci in offerta speciale, voglio provarli.-

Con un sospiro, Minerva concesse al ragazzo il permesso di allontanarsi dal loro mondo, ma non mancò di dargli un limite di tempo -E va bene, ma vedi di tornare prima di sera, ho qualche lavoretto per te.-

Gli carezzò amorevolmente la guancia e Shoichi la lasciò fare, gli piacevano tutte quelle attenzioni materne, dopotutto Lust era stata l'unica a prendersi cura di lui sin da quando aveva memoria, e le promise che non avrebbe tardato.

Greed fissò Gluttony allontanarsi da Lust e dal salone verso il portale per la Terra, e per tutto il tempo non aveva fatto altro che digrignare furioso i denti.

Gluttony era di sua proprietà, e prima o poi avrebbe ucciso Lust, se non avesse imparato a tenere giù le mani dalla sua roba.

E mentre Shoichi si allontanava, si chiese se aver mentito a Minerva fosse stato giusto, ma ormai il danno era fatto. Per una volta dopo tanto tempo, avrebbe agito esclusivamente per sè stesso.
 

~ ~ ~
 

Daisy era corsa in paese non appena era riuscita a liberarsi dalle grinfie di Ayumi, ora intenta a rimediare al pasticcio che aveva appena combinato tra Yato e Ginevra. L'aveva avvertita di non impicciarsi, ma probabilmente non era stata abbastanza convincente, come al solito non riusciva ad imporsi agli altri, era più forte di lei.

Strinse al petto le buste colme di leccornie che aveva comprato al villaggio, mettendo per un attimo da parte il problema Ayumi, e concentrandosi su cosa poter preparare assieme alle altre per cena quella sera.

D'un tratto, qualcosa catturò la sua attenzione, un'energia potente e conosciuta alla ragazza, tanto somigliante a quelle dei due nemici affrontati alla casata della Vergine quanto diversa, ed un tremito incontrollato prese possesso del suo corpo.

Si guardò velocemente a destra e sinistra, in cerca di quell'energia misteriosa che la intimoriva, ma tra i passanti che affollavano le vie non intravide nessuno di potenzialmente pericoloso. Poi d'un tratto l'energia scomparve, talmente in fretta che Daisy iniziò a credere di averla soltanto immaginata.

“Che strano...” eppure era sicura di aver aver percepito qualcosa.

Una folata di vento gelido la fece rabbrividire, si sistemò al meglio la giacca e decise di prendersi qualcosa di caldo da bere in una locanda non troppo lontana, in cui aveva sentito vendessero un nuovo tipo di cioccolato caldo. Era ansiosa di provarlo, inoltre si sarebbe scaldata le osse abbastanza da poter tornare a casa senza congelare.

La locanda era più vicina di quanto credesse, e per sua fortuna non era nemmeno troppo affollata in quel momento. A dire il vero, oltre a lei, gli unici altri clienti erano un ragazzo seduto al bancone ed una famigliola di quattro persone che ridevano allegramente.

Si avvicinò anche lei al piano bar, dove un uomo anziano l'accolse con un sorrido gentile, chiedendole cosa desiderasse ordinare.

-Una cioccolata calda con panna!- rispose prontamente Arnold, lasciando per un attimo basito il vecchietto, che con una risatina nervosa si girò per preparare l'ordinazione.

Daisy sorrise imbarazzata, abbassò lo sguardo rossa come un pomodoro, ma non poteva fare nulla per quel suo problema di timidezza, per lei era ancora troppo difficile parlare faccia a faccia con le persone.

-Ohhh ma questo non è il nuovo dolce al sapore di mango e arancia?-

Sussultò sentendo la voce del ragazzo affianco a lei parlare, mentre si sporgeva verso la busta che aveva poggiato sulla sedia tra loro e che conteneva tutta la sua spesa. Ciò che la colpirono di lui furono gli occhi rossi come il sangue, temibili quanto ammalianti. Ne rimase talmente abbagliata che quasi si scordò di rispondere.

-Si è proprio quello!- fece dire ad Arnold- Una nostra amica voleva assolutamente provarlo, e noi gliel'abbiamo preso.-

Vide il ragazzo fissare la busta di cioccolato con un rivolo di salica che gli colava dalla bocca, un dito poggiato poco sotto il labbro, come un bambino che cerca di impietosire la mamma per darle dei dolci.

-Sembra squisito...- appunto.

Intenerita, Daisy estrasse una delle barrette dalla busta, e la porse al ragazzo dai capelli biondi sorridendogli.

-Se vuoi puoi prenderne una, ne abbiamo prese tante.- disse Arnold, e la ragazza poté giurare di vedere gli occhi del ragazzo brillare di felicità.

-Shei una personshina davvero shentile.- sussurrò il ragazzo, mentre gustava il cioccolato sotto lo sguardo divertito di Daisy.

La cioccolata di lei arrivò, e per tutto il tempo in cui bevve, la conversazione con il ragazzo affianco a lei sembrò terminata. Quando stava per pagare, solo allora il misterioso giovane le rivolse nuovamente la parola.

-Ah, ora ricordo... tu hai lo stesso potere di quel ragazzo della bilancia.-

A quelle parole, Daisy si paralizzò. Le monete le caddero dalla mano sul piano in legno, non riuscì a spiccicare parola per svariati secondi. Abbassò lo sguardo, ringraziò il proprietario, prese la busta della spesa ed uscì, sicura che il ragazzo la stesse seguendo.

Quando furono abbastanza lontani dalla cittadina, Daisy lasciò cadere la borsa a terra e si voltò a fronteggiarlo, pronta a qualunque attacco a sorpresa da parte del ragazzo, che però se ne stava in piedi davanti a lei, le mani in tasca, senza la minima intenzione di fronteggiarla, e questo la lasciò perplessa, ma non abbastanza da farle abbassare la guardia.

-Calmati, non ho intenzione di battermi, specialmente con chi mi da del cibo.-

Ma Daisy non sembrò credere alle sue parole, continuando a fissarlo pronta ad ogni evenienza. Il ragazzo ignorò la sua diffidenza, e continuò a parlare -Tu sei amica della ragazza bionda, la guardiana della Vergine vero?-

Allora la ragazza sgranò leggermente gli occhi ed annuì, lasciando che Arnold esprimesse i dubbi che le affollavano la mente -Cosa vuoi da lei.-

-Nulla di che.- minimizzò -Solo, dille che ho le risposte ai suoi dubbi e che l'aspetto nel nostro mondo, dobbiamo parlare.-

Spiccò un grandioso salto che lo portò sopra una quercia, aprì un portale e dopo aver salutato con un cenno la ragazza se ne andò.

“Ma cosa diavolo...?” Daisy e Arnold restarono a fissare il punto in cui il ragazzo era sparito, basiti e confusi.

La ragazza afferrò la spesa e corse verso casa, doveva assolutamente avvertire gli altri, e cerare di capire cosa volesse quel ragazzo dalla sua amica.
 

~ ~ ~
 

-E questo è quello che è successo.- Arnold finì di raccontare la bizzarra avventura vissuta con Daisy quello stesso giorno, quando uno dei loro nemici si era fatto avanti per poter parlare con Nikki.

Dopo un'attenta descrizione, erano arrivati alla conclusione che si trattasse di Shoichi, colui che al torneo aveva combattuto come sostituto guardiano della Vergine, ma nessuno sapeva cosa potesse volere dall'amica.

-Hai idea di cosa voglia da te?- ma la ragazza non rispose alla domanda di Ashuros, dal quale cercava di tenersi il più lontano possibile, fissandolo truce e spostando altrove lo sguardo.

Ashuros inclinò confuso lo sguardo, senza capire cosa avesse ora da essere tanto arrabbiata, sempre più convinto che le ragazze fossero alquanto complesse e strane.

-Non mi stupisce che non voglia risponderti...- sentì sussurrare ad Ayumi, ma prima che potesse chiederle il motivo, Yato tornò a rivolgersi alla guardiana della Vergine.

-Davvero non sai cosa possa volere?-

Nikki guardò Yato scuotendo la testa, confusa quanto loro sul perché uno dei loro nemici volesse parlare con lei. Si ricordava però di aver provato qualcosa nel vedere quel ragazzo, qualcosa di nostalgico, ma davvero non sapeva dire cosa.

-Che si fa allora?- chiese Akane, riferendosi all'invito rivolto alla ragazza da Shoichi.

-Ovviamente non ci andrà, è ovvio che è una trappola.- le rispose Isaiah, trovando l'appoggio di tutti quanti, eccetto che dell'interessata.

-Invece io ci andrò.- proferì seria, lasciando basiti tutti gli altri.

Era tutto troppo strano a partire dal fatto che Ophiucus avesse potuto controllarle la mente senza l'ausilio di nessuna magia particolare, senza un manufatto che li connettesse, come se avesse già un legame con il signore della Casata del Serpente. E se quel ragazzo poteva dare una risposta ai suoi dubbi allora avrebbe corso il rischio.

-Non dire stupidaggini verginella, ti farai solo ammazzare.- la rimbeccò Ginevra, dando inizio ad uno dei famosi litigi che spesso avvenivano tra loro.

Era risaputo che le due non andavano particolarmente d'accordo, e che ogni occasione era buona per insultarsi e dare il via ad un'accesa discussione che, quando potevano vedersi, degenerava in una rissa che si concludeva sempre in parità, con entrambe stese a terra malconce e stanche. In fondo, molto in fondo, erano buon amiche.

-Chiudi il becco torella, so quel che faccio.- prima che la situazione degenerasse, Yato intervenne a placarle, e subito Gin si nascose dietro le gemelle per sfuggire allo sguardo del guardiano del Leone.

-Gin ha ragione, è meglio non rischiare inutilmente.- provò allora Hitomi, preoccupata che l'amica potesse lanciarsi in qualche follia.

-Ma...-

-Per favore Nikki.- la pregò allora Lucy, che fino a quel momento si era tenuta fuori dal discorso, ma che non poteva più restare a guardare -Non insistere, è troppo pericoloso.-

Non potendo ribattere alla principessa, la guardiana della Vergine abbassò lo sguardo e annuì, lasciando cadere la questione.

-Allora siamo d'accordo, non si tornerà ancora nel nostro mondo.- concluse Lance -Ora andiamo a cena e poi tutti a letto. Domani penseremo a qualche strategia per tornare nel nostro mondo e salvarlo.-

La riunione si sciolse ed ognuno tornò a fare ciò che voleva, sicuri che ancora per un po' sarebbero rimasti al sicuro sulla Terra.
 

~ ~ ~
 

Quella stessa sera, una figura avvolta in un mantello scuro si allontanava furtivamente dalle capanne in cui i giovani spiriti riposavano.

Nikki si voltò un'ultima volta a guardare le casette in cui stava lasciando i suoi amici, ma non poteva evitarlo, doveva assolutamente sapere qualcosa di più sul suo legame con la Casata del Serpente, perché ormai ere evidente per lei, e se l'unico modo era incontrarsi con quel ragazzo, allora avrebbe rischiato.

-Perdonatemi...- e sussurrando quell'ultima parola si allontanò nella notte.

Non si accorse di due figure che da lontano la stavano osservando, silenziose e furtive anche più di lei.

-Neh hai visto Neren? Lance aveva ragione...- sussurrò la gemella spirituale all'altra, che silenziosamente annuì -Dovremmo avvisare gli altri?-

Neren scosse il capo in senso di diniego, iniziando ad avanzare verso la direzione in cui Nikki era sparita.

-Seguiamola, possiamo riportarla indietro da sole.- ed anche le due sorelle sparirono nella notte.

























Angolo di due Autori senza cuore:


Jeo: Salve a tutti.... se ve lo steste chiedendo.... no.... non è un sogno....


 

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Jeo: Vuoi finirla?! Giuro è stata tutta un'idea di Smiling!!! Ho provato a fermarlo!

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Jeo: E dire che all'inizio sembrava che stesse andando tutto alla perfezione...la NaLu... la IsaAka...

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Jeo: Invece LUI (VE LO RICORDO È STATO LUI) ha deciso di buttare tutto alle ortiche!!!
 
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Jeo: Io non so sinceramente come andare avanti...spero comunque che, coppie trucidate a parte, il capitolo vi sia piaciuti e speriamo di riuscire a portarvene un altro al più presto!

Smiling: ........

Jeo: ... vuoi dire qualcosa?

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Jeo: È COLPA SUA VE LO GIURO!!!!
Smiling: Hai detto qualcosa?


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Jeo: Ci rinuncio, alla prossima!

Smiling: have a good night!

Smiling&Jeo



p.s. un disegno di Ashuros fatto da The_Visored_Story_Teller!

 
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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7


 

~ ~ ~


Nikki si fermò vicino al lago ghiacciato, restando immobile per diversi secondi, godendosi il silenzio e la calma di quel posto che, per tutti quei giorni, era stato la sua casa. Chiuse gli occhi estraendo nel mentre la sua penna dorata e, iniziando a scrivere delle formule a mezz’aria, recitò un breve incantesimo.

Con l’ultima parola, una sottile linea dorata verticale si creò davanti a lei e, lentamente, si allargò diventando un cerchio completamente dorato. Dopo aver lanciato un’ultima occhiata verso le due casette dov’erano rimasti i suoi compagni, attraversò il cerchio, ritrovandosi in un lungo corridoio completamente buio.

Poco avanti a lei, vide un bagliore provenire da un corridoio che si incrociava con quello dove era apparsa lei, così avanzò rapidamente fino all’angolo e guardò oltre ad esso, individuando due guardie di Ophiucus appostate davanti ad una grossa porta a due battenti.

“Non riconosco questo posto... eppure il portale mi avrebbe dovuto portare nella mia stanza... o per lo meno nella Casata della Vergine...”

Un improvviso tonfo alle sue spalle le fece saltare il cuore in gola e, ruotando velocemente su sé stessa, si preparò ad affrontare l’eventuale nemico ma il suo cuore le balzò nuovamente in gola non appena vide Renne a terra con Neren seduta sopra di lei.

-Bella mossa Renne... come hai fatto ad inciampare?- domandò Neren sottovoce alzandosi in piedi per poi aiutare la gemella che si scusò, dando la colpa alla neve davanti al portale.

-Cosa ci fate voi due qui?!- sibilò Nikki avvicinandosi velocemente alle due, cercando di non fare troppo rumore.

-Cosa facciamo?- domandò Neren con sguardo confuso.

-Ti riportiamo indietro!- rispose Renne sorridendo per poi beccarsi uno scappellotto da parte di Neren -Abbassa la voce!-

Nikki le fissò in silenzio, senza muoversi, e le due temettero per una possibile sfuriata con relativo portale di ritorno diretto verso la terra, visto che quello che avevano usato per arrivare lì si era appena chiuso. Contrariamente a quanto immaginato, Nikki si inclinò leggermente in avanti e le chiuse entrambe in un grosso abbraccio.

-Grazie...-

Le due rimasero spiazzate per qualche secondo ma alla fine ricambiarono l’abbraccio, separandosi subito dopo.

-Probabilmente non ci seguirai con le buone... non ora almeno...- iniziò Neren.

-... perciò ti aiuteremo a trovare Shoichi e non appena avrai parlato con lui, ce ne torneremo dagli altri!- concluse Renne beccandosi un altro scappellotto. Nikki soffocò una piccola risata dopodiché tornò all’angolo, facendo cenno alle due gemelle di seguirla.

Non appena anche le due ebbero visto le guardie, decisero di metterle a dormire per poter agire indisturbate. Concentrandosi, le due guardiane dei Gemelli diventarono incredibilmente leggere, come se fossero delle piume, e Nikki le sospinse verso l’alto senza alcuno sforzo.

Le due svolazzarono fino al soffitto a volta del corridoio e si appesero a dei rilievi, iniziando poi a spostarsi lateralmente finché non furono entrambe sopra alle due guardie. Con un cenno di intesa, si lasciarono cadere, rendendo il loro corpo duro come l’acciaio e, con un rumore secco, schiacciarono le teste dei due nemici nel pavimento.

Nikki tese le orecchie per sentire eventuali rumori ma a quanto pare nessuno si stava avvicinando. Andando incontro alle due gemelle, le vide chinate sui due corpi, intente a cercare qualcosa. Di colpo, Neren mostrò una chiave d’argento e la usò per aprire la porta ma, con sommo stupore di tutte loro, trovarono una stanza dalle pareti nere completamente vuota, illuminata solo da un grosso lampadario appeso al soffitto.

-Qualcosa non va...- commentò Nikki entrando, seguita a ruota dalle compagne.

-Che senso ha mettere delle guardie davanti ad una porta se la stanza è vuota?- si domandò Neren mentre Renne si limitò a guardarsi attorno, cercando qualcosa di insolito.

-Non riesco neanche a capire dove ci troviamo... sembra un posto completamente diverso...-

Neren si girò verso Nikki -Pensi che abbiano modificato il palazzo o addirittura l’intero regno?-

-Non lo so...- ammise Nikki -... so solo che questo posto mi mette i...- CLICK!

Le due gemelle si voltarono verso la guardiana della Vergine, rimasta ferma sul posto non appena aveva udito quel suono. Lentamente, volse lo sguardo a terra e notò una piccola pedana a pressione perfettamente mimetizzata col pavimento. La pedana si illuminò e il simbolo del serpente apparve su di essa, mentre la parete di fronte a lei parve animarsi di vita propria.

Dopo un leggero tremore, degli strani simboli viola si formarono sulla parete, prendendo fuoco pochi istanti dopo e un enorme serpente apparve sulla parete. Occupava l’intero muro ed era posizionato di lato, formando una specie di S.

Il bordo dell’animale era delimitato da delle sottili linee rosse mentre sette sfere di luce viola, poste lungo il corpo, andavano ad irradiare luce lungo tutto il serpente, tranne la testa. La parete si aprì perfettamente a metà e, come se fosse un enorme portone, si aprì, piegando le porte all’indietro.

-Bella mossa Nikki...- si complimentò Neren avanzando con cautela insieme alla gemella.

-G... grazie...- commentò Nikki ringraziando la sua buona stella per quel colpo di fortuna.

Le tre ragazze avanzarono nella nuova stanza e delle torce dalle fiamme viola si accesero con il loro avanzare, mostrando loro in che incubo erano finite.

-Virgo-sama...-

-Gemi-sama... Mini-sama...- sussurrarono le due gemelle fermandosi di fronte a due piccoli corpi azzurri.

Le guardiane fissarono con occhi spalancati i loro maestri sollevati a mezz’aria dentro a degli strani cerchi di rune magiche che li tenevano in aria, sottraendogli una strana energia dorata dal corpo nel mentre.

-Aiutiamoli, presto!- esclamò Nikki avvicinandosi alla sua maestra, la quale, come gli altri, era tornata al suo aspetto normale, con tanto di vestito da cameriera. Quando però fu davanti allo spirito della Vergine, delle rune magiche poste sul pavimento si attivarono e Nikki venne scagliata addosso a Neren, finendo a terra insieme a lei.

-Tutto bene?- chiese Renne avvicinandosi alle due. Nikki fu la prima a rialzarsi, penna alla mano, e tentò subito di riscrivere quelle rune ma, dopo un breve flash dorato, quelle tornarono viola e la guardiana della Vergine rimase a bocca aperta -Neanche la mia riscrittura riesce a modificare quelle rune?-

Neren e Renne si avvicinarono ai loro maestri, notando delle rune simili anche sul pavimento.

-Forse potremmo provare a...- iniziò Neren ma un’improvvisa pressione si manifestò in tutta la stanza e una presa fredda come il ghiaccio stritolò i loro cuori, facendole voltare verso la loro unica via di uscita, ora bloccata da qualcuno.

-Bene bene bene... cosa abbiamo qui? Dei topolini ficcanaso. Avevo ragione a pensare che Gluttony stesse aspettando qualcuno... e quel qualcuno sei tu.- e fissò Nikki con astio. La ragazza sostenne il suo sguardo, sibilando con odio il suo nome -Greed...-

 

~ ~ ~

 

-Accidenti a quella verginella!- Gin batté violentemente un pugno sul tavolo del soggiorno, mandandolo in frantumi. Era seriamente infuriata.

-Calmati Gin! O butterai già tutta la capanna!- la rimbeccò Akane, in un disperato tentativo di calmare l'animo impetuoso della guardiana del Toro. In ogni caso capiva il suo stato d'animo, anche lei era piuttosto seccata dall'avventatezza mostrata dalla guardiana della Vergine.

-Come ha potuto Nikki-san scappare a quel modo? Avevamo deciso di non dare ascolto alle parole di quel biondino!- sbuffò Nami, anche lei delusa ed alterata dal comportamento della guardiana.

Tutti i guardiani ed i giovani spiriti sembravano delusi, amareggiati ed anche arrabbiati dal comportamento apparentemente egoistico di Nikki, e se questi erano anche i sentimenti di Lance, in quel momento non riusciva a non pensare alla sorte di Neren e della gemella, a cui aveva chiesto di fermare la guardiana della Vergine in caso di fuga. Come sempre alla fine avevano deciso di non chiedere aiuto e fare tutto da sole, non poteva evitare di preoccuparsi.

Lucy invece se ne stava seduta su di una sedia, in disparte, con le mani che s'intrecciavano tra loro nervosamente, nascondendo l'animo tormentato della principessa. Non poteva biasimare Nikki per la sua scelta, non ne aveva alcun diritto, e se gli altri avessero saputo la verità, non l'avrebbero fatto nemmeno loro.

Come aveva potuto essere così cieca? Come aveva fatto a non rendersi conto prima del pericolo che incombeva sulla guardiana della Vergine? Se fosse stata più attenta, più forte, se avesse avuto il coraggio di dire la verità appena il messaggio di Shoichi era arrivato a impiantare il dubbio nel cuore della giovane guardiana, forse Nikki non sarebbe mai scappata. Ed ora era tardi.

Natsu la guardò di sottecchi, preoccupato, ma non cercò di consolarla né le disse alcunché. Anche lui sapeva cosa tormentava l'animo della principessa, e la conosceva abbastanza da sapere che qualunque cosa avrebbe potuto dirle, non l'avrebbe fatta stare meglio.

-Allora che si fa?- domandò Ashuros calmo, che però bramava di poter prendere a calci l'amica per il suo comportamento stupido e avventato.

Yato parve riflettere qualche istante sul da farsi, ragionò sulle varie opzioni, ed infine espose a tutti il proprio piano -Ci divideremo in due gruppi, uno resterà qui con la principessa, l'altro andrà a recuperare Nikki e le gemelle-.

Nessuno ebbe nulla da obbiettare. Alla fine, i gruppi che vennero creati, prevedevano che Ashuros, Yato, Lance, Ginevra e Daisy sarebbero partiti per cercare di salvare le tre incoscienti, mentre Ayumi, Isaiah, Akane, Hazumi, Hitomi, Nami, Alexis e Emmalin insieme a Natsu, sarebbero rimasti alla base per proteggere la vita della principessa.

-Ora non ci resta che trovare qualcuno che sappia come creare un portale...- e sfortunatamente nessuno di loro possedeva quella capacità.

Fu allora che la principessa prese coraggio e si fece avanti, mantenendo però un tono basso ed insicuro -Posso aiutarvi io per questo, ma prima...- ed abbassò affranta lo sguardo, mentre i guardiani la fissavano confusi -... c'è qualcosa di cui devo parlarvi, qualcosa riguardo Nikki-.

Nami si avvicinò a Lucy con un sorriso rassicurante, le posò una mano sulla spalla e con dolcezza, e le disse che qualunque cosa fosse, avrebbe potuto aspettare al ritorno, quando anche l'interessata avrebbe potuto udire ciò che voleva rivelare.

-Però...- tentò di ribattere, ma stavolta fu Ginevra a interromperla.

-Non si preoccupi maestà, quando avremo riportato indietro quella verginella senza cervello, a costo di doverla catturare con la forza, avremo tutto il tempo per parlare-.

Tutti i guardiani furono d'accordo sull'aspettare, e Lucy si ritrovò a sorridere nell'ammirare il coraggio ed il legame che legava i suoi guardiani. Ed in quel momento si sentì la principessa più fortunata del mondo.

 

~ ~ ~

 

Greed fissava lascivo le tre ragazze, scrutandole da capo a piedi in cerca di qualcosa di suo da poter prendere. Prima però c'era una cosa che voleva assolutamente sapere, e che per lui aveva la priorità su tutto.

-Ora ditemi, cosa volete da Gluttony?-

Le ragazze sobbalzarono, ma cercarono di non lasciarsi intimorire dal peccato bambino che però, di fanciullesco e puro, non aveva nulla.

-Cosa ti fa credere che siamo qui per lui?- chiese spavalda Nikki, mentre le mani fremevano impazienti di poter aggredire uno dei due assassini della sua amata allieva.

Greed sorrise, come se per lui non ci fosse domanda più stupida di quella -Semplice, Gluttony è mio. Nessuno lo conosce meglio di me, nemmeno quella vecchia strega di Lust, che si comporta sempre come se lui fosse il suo giocattolino.- ringhiò furioso, prima di riprendere il discorso -Sapevo che Gluttony aveva in mente qualcosa, il suo sguardo non era il solito da divoratore di dolci, ed infatti eccovi qui, anche se non avrei mai pensato che fosse sceso sulla Terra per te.- ammise, preparando sulla punta delle dita alcune sfere di acido corrosivo.

Le ragazze si misero subito in allerta, pronte a respingere qualsiasi assurdo trucchetto che quel marmocchio malefico avesse in mente di usare contro di loro.

Greed lanciò a terra le cinque sfere, che esplosero in una nube verdastra di gas velenifero. Del pavimento davanti ai piedi del nemico non vi era rimasto che una voragine scomposta.

-Dobbiamo andarcene...- sussurrò Nikki, ma le gemelle non sembravano concordare, determinate anzi ad affrontare il nemico fino a che non avessero potuto sconfiggerlo. E non solo perché erano molto testarde ed orgogliose, ma anche perché temevano per la sicurezza della compagna.

Anche la guardiana della Vergine amava combattere, ma sentiva che stava perdendo il controllo del suo potere e della sua volontà, da che la voce di Ophiucus le aveva invaso la mente per spingerla a riscrivere la sua storia. Non voleva aiutare il nemico più di quanto non avesse già fatto.

-Pronta?- chiese Neren alla sorella, e dopo che questa ebbe annuito partirono alla carica.

Si scagliarono contro Greed ad una velocità incredibile, raggiunta acquisendo le caratteristiche dell'aria, e quando furono ad un passo dal bambino, insieme ed in perfetta sincronia, lo colpirono con un pugno, reso in un istante duro come la pietra.

Non aspettandosi tale attacco, il ragazzino fu scagliato fuori dalla stanza, finendo a sbattere contro il muro del corridoio in cui giacevano ancora le due guardie, svenute.

Ghignando compiaciute, le due gemelle si scambiarono il cinque, credendo di aver finalmente sistemato uno di quei problematici peccati capitali. Purtroppo, avevano cantato vittoria troppo presto.

Un attimo dopo, Greed fu di nuovo in piedi davanti a loro, quasi del tutto illeso, con i vestiti appena stropicciati per la botta subita. Non sembrava furioso però, anzi pareva divertito da quanto era appena successo.

-Chi l'avrebbe mai detto che avrei trovato qualcosa di così interessante...- le ragazze parvero non capire -Tu non sei umana vero?- chiese, rivolgendosi a Renne.

Questa annuì titubante, spiegando che non era altro che l'emanazione spirituale di un io nascosto nel subconscio di Neren. Una gemella spirituale per l'appunto.

Videro gli occhi del ragazzino luccicare, per poi puntare il dito contro Renne e proferire arrogantemente alcune scioccanti parole.

-Tu ora sei mia! Ti trasformerò nel mio giocattolo personale, quindi muoviti e vieni qui!-

Inutile dire che tutte e tre le guardiane rimasero basite. Neren fu la prima a riprendersi, sbraitando contro il peccato le peggiori offese che il suo cervello riusciva a ricordare.

-Figurati che lascio mia sorella nelle mani di un nanerottolo squilibrato!-

-Esatto! Io non ci voglio venire con te, e poi non sono un oggetto, ma un emanazione spirituale!- rimbeccò la dose Renne, per nulla felice che quel tappetto malefico di stesse interessando a lei.

Stavolta Greed fremette rabbioso. Nessuno poteva dirgli di no, nessuno poteva possedere qualcosa che lui desiderava e che considerava sua, Minerva era già una seccatura più che sufficiente.

-Ho detto che sei di mia proprietà... ORA MUOVI QUEL CULO E VIENI QUI O T'AMMAZZO!-

Colmo di rabbia, il ragazzino scatenò tutta la sua furia, lanciando sfere d'acido e veleno per tutta la stanza, senza un obbiettivo vero e proprio, rischiando più di una volta di colpire anche i corpi degli Spiriti Maggiori.

Nikki fu veloce a tracciare un cerchio magico attorno a lei e alle gemelle, che impediva l'ingresso a qualunque tipo di acido e veleno che quel pazzo avrebbe tentato di scagliargli contro.

-Dobbiamo allontanarci da questa stanza! Se combattiamo qui rischiamo solo di coinvolgere anche i maestri!- e stavolta, anche Neren e Renne approvarono l'idea della compagna.

Non potevano coinvolgere nello scontro anche Gemi-sama, Mimi-sama e tutti gli altri, ora più indifesi che mai.

-Hai qualche idea?- chiese Neren alla guardiana della Vergine, ma sembrava che non ne avesse.

All'improvviso, Renne ebbe l'illuminazione, e sorridendo non esitò ad esporre la sua idea.

-E se diventassimo brillanti?-

La sorella e Nikki la guardarono con un cipiglio perplesso, quasi avesse appena detto la più grande idiozia mai pronunciata prima. Si affrettò a spiegarsi.

-Voglio dire, se assumessimo la stessa luminosità della luce, potremmo accecarlo per un momento e approfittarne per scappare.-

Nikki e Neren si lanciarono uno sguardo eloquente, spalancarono la bocca e sorprese guardarono Renne con occhi sgranati.

-È un’idea geniale!- e Renne sogghignò soddisfatta.

Colsero l'occasione non appena Greed arrestò il suo folle attacco, le gemelle si concentrarono al massimo, ed in pochi secondi, la loro pelle prese a splendere più intensamente del sole, cogliendo di sorpresa il bambino.

Per qualche secondo, il giovane peccato non fu in grado di vedere nulla, e le ragazze ne approfittarono. Neren afferrò Nikki per un polso e la trascinò fuori dalla stanza, lontane dal pericolo di quel bambino pazzo.

Quando furono sicure di essere abbastanza distanti, Neren lasciò la mano della guardiana della Vergine, senza però smettere di correre per cercare l'uscita da quel labirinto mortale in cui erano capitate.

-Ehi Nikki, non credi sia ora di aprire un portale?- chiese Renne, con il fiato corto per la corsa. Nessuno rispose.

Le due gemelle si fermarono di scatto, un brutto presentimento iniziava a ronzare fastidioso nelle loro teste, ma non osarono girarsi.

-Nikki?- chiamò Neren, ma ancora vi fu soltanto silenzio.

Quando finalmente si girarono, non videro nessuno alle loro spalle, ed il brutto presentimento prese finalmente forma davanti ai loro occhi.

-MA DOVE DIAVOLO SI È CACCIATA?!?!-

 

~ ~ ~

 

Appoggiata ad una parete mentre la vista tornava pian piano alla normalità, Nikki andava avanti a tastoni, chiamando le due gemelle in cerca di un aiuto che però non trovava. Arrivò alla triste conclusione che probabilmente si era persa.

“Maledizione...” imprecò.

Camminò per svariati minuti, rallentata dalla parziale cecità che sembrava non volerla abbandonare, chiamando a voce moderata le sue amiche. Un brivido le corse lungo la schiena, improvviso e inaspettato, che la fece fermare in un secondo.

-Alla fine sei arrivata davvero.- riconobbe subito quella voce, e se anche annebbiata, la figura di Shoichi stava immobile davanti a lei, a fissarla inespressivo come sempre.

Con un salto si allontanò da lui ed afferrò la penna, mettendosi in posizione di difesa, con i sensi ancora disponibili in allerta. Era andata per parlargli, ma questo non significava che si fidasse di lui.

-Volevo capire il perché di quella strana sensazione, tu sai perché mi sembra di conoscerti?-

Shoichi la guardava con la sua solita aria fredda, indifferente, eppure qualcosa di diverso gli animava lo sguardo, qualcosa di impercettibile per chiunque non lo conoscesse, eppure era presente e radicato in lui.

-Come immaginavo, non ricordi.- disse soltanto.

Nikki storse il naso, contrariata -Che vuoi dire?-

-Successe al Guscio... anche io sono nato lì-.

La guardiana sgranò gli occhi, la vista quasi completamente ripristinata, ma non fece in tempo ad aggiungere altro, che qualcosa la paralizzò. Sentì i sensi intorpidirsi, il sonno prendere possesso del suo corpo, e prima che potesse rendersene contro era a terra, priva di sensi. L'ultima cosa che vide prima di svenire, fu il ghigno soddisfatto di Minerva.

-Lust...- fu appena un sussurro, ma la donna lo sentì bene.

Si voltò a guardare il ragazzo, il viso contratto in una smorfia di disappunto, visibilmente arrabbiata per quel suo gesto di ribellione.

Si avvicinò a lui, e senza alcun preavviso gli tirò uno schiaffo che risuonò per tutto il corridoio. Gluttony non si mosse.

-Cosa credevi di fare Gluttony?! Volevi forse tradirci?!- sbraitò la donna.

Shoichi la guardò di sottecchi con i suoi occhi color sangue, prima di contrarre il viso in un broncio adorabile ed infantile.

-Io sono sempre con te Lust, non ti tradirei mai.- disse, e nei suoi occhi si poteva notare tutta la determinazione nascosta dietro quelle parole.

La donna addolcì allora lo sguardo, posando una mano sulla guancia arrossata del ragazzo e carezzandola amorevolmente come solo una madre poteva fare.

-Mio dolce Gluttony, come ho potuto pensare che tu potessi tradirmi?-

-Neh Lust, mi hai fatto tanto maleee...- piagnucolò.

-Mi dispiace.- lo carezzò con dolcezza, gelando poi la ragazza svenuta alle sue spalle -Ora dimmi però, cosa volevi da lei?-

Il ragazzo scosse le spalle, come se non fosse nulla d'importante -Solo parlarle, nulla di che-.

Lo sguardo gelido di Minerva cambiò, accendendosi di una scintilla folle e maligna che avrebbe terrorizzato anche il più spaventoso dei mostri.

-Allora non ti dispiacerà liberarmi per sempre di lei, vero?-

Shoichi non esitò un istante. Qualunque cosa pur di non deludere Lust, per non deludere colei che l'aveva cresciuto e addestrato, il resto non aveva importanza.

Prima che potesse compiere un omicidio, una voce risuonò nella mente di entrambi i peccati.

“Portatela a me...” era il loro signore “I suoi poteri potrebbero ancora tornarmi utili”.

-Come desidera, Ophiucus-sama.- obbedì subito Lust, incapace di opporsi al padrone.

“E Lust, è ora di occuparsi dei topi fuggiti...” aggiunse inoltre, facendo nascere un sorriso maligno sulle labbra della donna.

-Con estremo piacere.- si rivolse a Gluttony, che si era già caricato sulle spalle il corpo privo di sensi della guardiana della Vergine -Chiudi in gabbia l'uccellino e raggiungimi, abbiamo del lavoro da fare.- e sparì in una nube di fumo.

-Che seccatura...- sbuffò, ma obbedì agli ordini.

Gluttony sbadigliò, incamminandosi verso un punto preciso della base dove avrebbe potuto rinchiudere la ragazza senza preoccuparsi di sorvegliarla, e dove forse avrebbe potuto raggiungerla in futuro per parlare.
 

~ ~ ~

 

-Accidenti, ma perché tocca sempre a noi affrontare quel piccolo inquietante?!- sbuffò Renne, che di doversela vedere con quel bambino spara veleno ne aveva le tasche piene.

-Che vuoi farci, siamo sfortunate con i nemici!- le rispose la sorella, schivando un’ennesima sfera di veleno lanciatale da Greed.

Invece di Nikki, dispersa per i corridoi del palazzo nemico, avevano trovato nuovamente Greed, che continuava a farneticare frasi senza senso sul fatto che Renne gli appartenesse, che fosse il suo giocattolino e che doveva restituirgliela. Inquietava entrambe il fatto che si fosse fissato così tanto su di loro, ma se era la lotta che voleva, di certo non si sarebbero tirate indietro.

-Sei pronta sorella?- chiese Neren, e ricevendo dalla gemella un cenno d'assenso, partì di scatto verso Greed.

Questi, frustrato, le scagliò contro alcune sfere velenose, che però la ragazza riuscì a schivare senza alcun problema.

Caricò un pugno verso il ragazzino, che schivò senza alcun problema il colpo della ragazza, ghignando soddisfatto -Tutto qui quello che sai fare?-

Dal basso, la figura di Renne, che si era resa trasparente, lo colse impreparato e riuscì a colpirlo al viso senza alcun problema, scagliandolo lontano.

-Non credo basterà a sconfiggerlo.- il combattimento si faceva davvero interessante, facendo nascere un sorriso sulle labbra della ragazza.

Avrebbe voluto combattere ancora contro quel tipo, ma Renne non sembrava del suo stesso parere.

La prese di forza ed iniziò a correre, mentre la gemella si dimenava contrariata per quella presa d'iniziativa a cui era assolutamente contraria.

-Che diavolo stai facendo?!-

-Non abbiamo tempo per combattere!- le disse -Lance ci ha chiesto di trovare Nikki e badare a lei, non possiamo deluderlo!- e seppur contraria, stavolta Neren dovette concordare con Renne.

Lance contava su di lei, si era fidato e l'aveva lasciata andare da sola, pur conoscendo il carattere complicato che si ritrovava. Non voleva e non poteva tradire la sua fiducia.

Continuarono a correre per il corridoio, sconfiggendo guardie e chiamando a gran voce la compagna. Era un vero e proprio labirinto dal quale sembrava impossibile uscire, tanto che ad un certo punto credettero di star girando in tondo.

Svoltarono un ennesimo angolo, e Neren, inaspettatamente, si ritrovò a sbattere contro il corpo di qualcuno, che l'abbracciò di slancio, impedendole di cadere. Tanta fu la sorpresa quando, alzando lo sguardo, incrociò gli occhi di Lance.

-Lance!- esclamò, sorpresa ma felice.

-Ehi, guarda che ci siamo anche noi.- esclamò maliziosa Ginevra, ricevendo però dalle gemelle solo uno sguardo confuso.

-Cosa ci fate qui?- fu la prima domanda che pose Renne quando ebbe superato il moto temporaneo di felicità.

-Siamo venuti a recuperarvi!- fu l'ovvia risposta di Arnold -Ma come vi è saltato in mente di seguire Nikki-san?! Dovevate fermarla!-

Neren e Renne si grattarono il capo imbarazzate, ma non ebbero il tempo di giustificarsi, che Ashuros pose loro una domanda fondamentale.

-E soprattutto dov'è adesso Nikki?-

Le gemelle si lanciarono uno sguardo d'intesa, prima di confessare dispiaciute che l'avevano persa di vista quando avevano tentato di seminare Greed, e che non l'avevano ancora trovata.

-Tranquille, avete fatto del vostro meglio, ora vi daremo una mano.- sorrise Lance, e Neren, per qualche strano motivo arrossì.

-N… non ho bisogno di aiuto...- sussurrò, facendo scappare una risatina alla gemella.

-Quella verginella non fa altro che perdersi.- sbuffò Ginevra, nascondendo però la preoccupazione per le sorti della compagna.

-Forza muoviamoci, andiamo a cercarla.- propose Yato, e nessuno si oppose.

Ma non fecero che pochi passi, perché Lance li fermò subito dopo.

-Temo che Nikki dovrà aspettare, dobbiamo tornare subito indietro!- Alexis gli aveva parlato, e ciò che aveva detto non prometteva nulla di buono -I peccati stanno attaccando i nostri compagni sulla Terra!-

 

~ ~ ~

 

Akane evitò al pelo una sfera di fiamme nere, creando poi dei grossi spuntoni di roccia che però mancarono il suo bersaglio, Aaron.

Da quando i peccati erano apparsi, la situazione era pian piano degenerata, soprattutto a causa della forza di Wrath e del potere di Minerva che impediva ad Emmalin di scoccare le sue frecce, mentre per quanto riguardava Nami ed Hitomi, le loro creature venivano subito assorbite da quella strana magia dello spazio, rendendole inutili.

Solo Akane, Isaiah, Alexis e Hazumi erano in grado di combattere liberamente, con Ayumi come supporto, mentre le loro compagne restavano di fronte alla principessa Lucy insieme a Natsu, pronto a difenderla in qualsiasi momento.

In quel momento, Aaron creò la sua frusta di fuoco nero e si avventò nuovamente contro Akane, la quale creò delle spesse radici per fermarlo ma vennero tutte prontamente ridotte in cenere. La ragazza provò allora a chiuderlo dentro a dei gusci di roccia ma Aaron balzò in alto all’ultimo per poi scagliare delle sfere di fuoco.

Dalla distanza, Isaiah scagliò un getto d’acqua dal suo vaso, annullando gli attacchi di Aaron ma venne subito colpito da un fulmine di Wrath, finendo in ginocchio. Il peccato della Rabbia si fece nuovamente avanti , ma uno spesso muro di terra si frappose tra i due e l’uomo, voltandosi di fianco, vide Hazumi intento a creare altri muri per confinarlo.

Non appena tutti i muri furono completi, Hazumi colpì il terreno con un pugno e un enorme crepaccio si aprì sotto alla “gabbia” di Wrath, facendolo precipitare di sotto. Riprendendo fiato, il bambino si avvicinò ad Isaiah che gli chiese -Dici che basterà?-

Un potente fulmine scaturì dal crepaccio, raggiungendo il cielo. Hazumi sospirò pesantemente notando Wrath a svariati metri di altezza, gli occhi ormai iniettati di sangue per la rabbia.

-Risponde alla tua domanda?- domandò a sua volta Hazumi creando un muro di roccia per proteggerli da una pioggia di sfere elettriche.

Poco lontano da loro Alexis cercò di bloccare mentalmente Minerva ma il suo istinto la spronò a non collegarsi alla mente della mora.

-Scommetto che hai paura di leggermi la mente vero?- la schernì Minerva con il suo sadico sorriso.

“Non è così... sono abbastanza sicura che se mi collegassi alla sua mente, verrei sopraffatta dal suo peccato...” ipotizzò Alexis sollevando svariate rocce con i suoi poteri per poi scagliarle contro Minerva ma tutti gli attacchi vennero assorbiti da una specie di mantello multicolore creato dalla donna.

Imprecando sottovoce, Alexis osservò l’andamento dello scontro e, scagliando altri oggetti contro Minerva, contattò telepaticamente i suoi compagni “Ragazzi, ho un piano”.

Un’improvvisa esplosione spostò l’attenzione dei guardiani verso Akane, avvolta in una corazza di roccia semi fusa che si staccò all’istante. Aaron le si lanciò addosso ma una mano di terra lo afferrò per la caviglia, scagliandolo al’indietro, vicino ad Envy,l’unica rimasta a guardare fino a quel momento.

-Come osi...- sibilò Aaron rialzandosi all’istante -Non sei minimamente paragonabile a me e ancora ti ostini a combattere?!-

-Can che abbaia non morde.- commentò Akane con un sorrisetto facendolo infervorare ancora di più, mentre Wrath, poco lontano da lui, ormai aveva raggiunto livelli di ira alquanto preoccupanti. Accumulando il loro potere magico, si lanciarono entrambi contro i loro avversari, mentre Emmalin si mise dietro ad Alexis, incoccando una freccia dorata, facendo sorridere Minerva -Vuoi per caso tentare di colpirmi?-

-Aspetta e vedrai.- ribatté Emmalin mirando alla mora che si preparò a bloccare tutte le frecce possibili con il suo potere. Non appena Aaron e Wrath furono passati oltre Minerva, Emmalin scoccò la sua freccia che, a mezz’aria, esplose dividendosi in decine di frecce.

Alexis attese il momento propizio e, all’ultimo secondo, deviò la traiettoria delle frecce, mandandone metà contro Wrath e l’altra metà contro Aaron, con somma sorpresa di Minerva che non riuscì a difendere i suoi compagni in tempo, costringendoli a difendersi a soli.

Aaron si voltò verso le frecce e con un movimento del braccio creò una grossa fiammata che le incenerì ma, un istante dopo, un grosso spuntone di terra e roccia lo colpì in pieno petto, facendogli sputare parecchio sangue e scagliandolo svariati metri dietro a Envy, divertita dalla cosa.

Dall’altra parte, Wrath le evitò tutte rapidamente ma, avendo dato il fianco ad Isaiah e Hazumi, non riuscì ad evitare un getto d’acqua ad alta pressione e una grossa lama di roccia che, oltre ad aprirgli due profondi tagli sul torace, lo scagliarono di fianco ad Aaron.

-C... come avete osato?!” tuonò Minerva ma due enormi ombre le apparvero alle spalle. La donna si girò prontamente, ritrovandosi di fronte a due grossi draghi marini evocati da Nami e Hitomi, i quali la fissarono con i loro occhi rettiliani, mettendo in mostra i denti affilati. Minerva si preparò a farli svanire, ma alcune note rosse le colpirono la schiena, esplodendo al contatto e scagliandola oltre Envy che non riuscì a trattenersi, iniziando a rotolare a terra per le risate, mentre i loro avversari si scambiarono il cinque per l'ottima riuscita dell'attacco.

-Così imparate a mettervi contro gli spiriti sbagliati!- commentò Ayumi mostrando la lingua verso i peccati ancora a terra.

Alexis fu tentata di rincarare la dose, ma all'improvviso il cielo si rannuvolò, coprendo la Luna, e dei potenti tuoni si udirono in lontananza, fino a diventare sempre più vicini.

-Sembra proprio che li abbiate fatti arrabbiare.- disse Envy alzandosi in piedi. Alle sue spalle, Wrath, Aaron e Minerva si rialzarono lentamente, mentre delle sinistre aure li avvolsero completamente, disperdendo nell'aria un intenso istinto omicida che allarmò all'istante Natsu e tutti gli altri.

-IO VI DISTRUGGO RAZZA DI INSETTI!!!- urlò Wrath svanendo nel nulla per poi riapparire all'improvviso dietro ad Hazumi ed Isaiah, colpendoli in contemporanea con due colpi dall'alto che li schiantarono nel terreno.

Prima ancora che qualcuno potesse reagire, Minerva si materializzò in mezzo al gruppetto e, dopo aver afferrato Ayumi e Nami per la faccia, ruotò su sé stessa, scagliandole addosso ad Emmalin ed Hitomi. Alexis si girò per affrontarla ma una grossa sfera di fiamme nere la colpì in piena schiena, facendola urlare per il dolore.

Akane si voltò verso Aaron ma in un batter d'occhio si ritrovò addosso anche Wrath e Minerva che la colpirono in contemporanea con dei violenti pugni, facendole sputare parecchio sangue ed Aaron concluse l'attacco colpendola dall'alto con un calcio in piena faccia

-Facciamola finita... ora!- sibilò Aaron alzando un braccio per poter colpire Akane ma, veloce come un fulmine, Ginevra lo colpì in piena faccia con un pugno scagliandolo contro svariati alberi che vennero fatti a pezzi dalla forza dell'impatto.

Envy, Minerva e Wrath fissarono sorpresi la guardiana del Toro ma furono subito costretti a concentrarsi su qualcun altro. Yato apparve alle spalle del peccato della Rabbia e gli aprì un grosso taglio sulla schiena con la sua katana di fuoco, mentre Minerva venne 'folgorata' da una scarica mentale di Lance, apparso alle sue spalle.

Envy, convinta di dover entrare in gioco, fece qualche passo in avanti ma si ritrovò schiacciata al suolo e, al suo fianco, vide Ashuros insieme a Daisy, entrambi intenti ad esercitare la loro magia su di loro.

-Siete tornati!- esclamò Lucy contenta di rivederli, notando poi Renne e Neren vicino ad Ayumi e alle altre, ma non vide la guardiana della Vergine -Dov'è Nikki?-

-Non l'abbiamo trovata.- spiegò Lance -Alexis ci ha contattato non appena i peccati si sono fatti vedere e siamo riusciti a recuperare solo le gemelle-.

Con una forte esplosione di elettricità, Wrath costrinse Yato e Ginevra ad allontanarsi e lo stesso fecero Ashuros, Lance e Daisy, affiancando i loro compagni.

-Tsk, quell'inutile Greed... scommetto che è rimasto di fianco a Gluttony senza neanche combattere.- sputò Minerva rialzandosi leggermente frastornata.

-Per tua informazione, io ho affrontato le due gemelle, di cui una mi appartiene, e tutti gli altri da solo.- sottolineò Greed apparendo da un portale alle loro spalle insieme a Shoichi che rimase leggermente sorpreso nel vedere Minerva ridotta così male.

-Almeno sei riuscito ad arrivare, nanerottolo.- lo punzecchiò Envy, avvolgendosi in un'aura scura, così come i due nuovi arrivati.

-Mi dispiace per lei, principessa...- iniziò Minerva fissando Lucy con sguardo affilato -... ma qui sulla terra noi peccati siamo pressoché invincibili, e ora ve ne daremo una dimostrazione!-

-Hai un piano?- domandò Ashuros a Yato, senza distogliere lo sguardo dai nemici.

-Sì.- rispose il guardiano del Leone -Fateli a pezzi!-

 

~ ~ ~

 

Ophiucus osservava tutto il combattimento dalla stanza delle divinazioni. Non era particolarmente grande, soffocante l'avrebbe definita, senza nemmeno una finestra da cui potesse filtrare la luce del sole, ma per quel che serviva, andava bene così.

Non vi era sostanzialmente nulla, fatta esclusione per un’enorme Lacrima magica, posta sopra un piedistallo apposito su cui vi erano dei serpenti in rilievo, e brillava abbastanza la sfera da illuminare ogni angolo dello stanzino. Irradiava una luce violacea, e rifletteva ciò che stava avvenendo in quel momento sulla Terra.

Con il signore dei serpenti vi erano Yukino e Rogue, anche loro intenti ad osservare gli scontri che si stavano svolgendo tra i peccati ed i guardiani.

La principessa stringeva nervosa la mano del cavaliere, mentre questi ricambiava con sicurezza, cercando di trasmettere tranquillità alla ragazza che, nonostante l'influsso di Minerva, ancora si preoccupava per la sorte della sua amata sorella.

Ophiucus non distoglieva lo sguardo da Natsu e Lucy, intercettando le loro conversazioni e ghignando ogni qual volta vedeva la giovane rifiutarsi di obbedire al volere del cavaliere.

-Presto dovrai farlo...- sussurrò, attirando l'attenzione degli altri due alleati presenti nella stanza - E allora cosa sceglierai, principessina?-

Spostò lo sguardo su ognuno dei cavalieri, fermandosi qualche secondo in più su uno di loro in particolare, di cui però non poteva scorgere il viso. Rise malignamente, e ancora guardò Lucy, parlando come se davvero potesse sentirlo.

-Chi sacrificherai per il bene di tutti?-

 

~ ~ ~

 

L'enorme bosco era in fiamme. Fuoco nero divorava inesorabilmente gli alberi, mentre fiamme arancioni e getti d'acqua cercavano di contrastarle in tutti i modi.

Aaron e Yato si scambiarono l'ennesimo colpo ma entrambi vennero sbalzati all'indietro, senza che nessuno dei due riuscisse a mettere a segno il colpo definitivo. Dietro al guardiano del Leone, Isaiah cercava di dargli supporto come poteva, ma il suo corpo risentiva ancora dei colpi subiti da Wrath.

Non appena Yato e gli altri erano tornati dal mondo degli Spiriti Stellari, i peccati si erano potenziati e l'arrivo di Greed e Shoichi non aveva agevolato i guardiani che, onde evitare di fargli usare delle mosse combinate, si erano divisi per poterli affrontare meglio e Isaiah aveva seguito Yato per poter contrastare le fiamme di Aaron.

Il peccato della Superbia scagliò svariate sfere di fuoco nero che vennero tutte evitate da Yato, mentre Isaiah si limitò a creare un muro d'acqua davanti a lui, adocchiando il lago ghiacciato poco lontano.

"Se riuscissi ad attingere a quell'acqua..." pensò il guardiano dell'Acquario, iniziando a concentrarsi profondamente. Yato parve accorgersene ed inizi a deviare tutte le sfere di fuoco con la sua katana, avanzando contro Aaron.

-Coraggio nullità! Scopriamo chi di noi due è il migliore, anche se ovviamente sappiamo entrambi che quella persona sono io!- urlò Aaron menando delle rapide sferzate con la sua frusta.

Yato, stranamente, si ritrovò sulla difensiva e venne fatto retrocedere nuovamente.

-Qualche problema? Non riesci più ad avanzare?- lo schernì Aaron aumentando la velocità dei colpi -Qui sulla Terra possiamo attingere a tutta l'energia negativa derivanti dagli umani e con tutta la superbia che serpeggia per i loro cuori, mi sento invincibile!-

Yato fece un ampio balzo all'indietro e, ruotando su sé stesso, scaglio delle sottili lame di fuoco che tagliarono di netto la frusta di Aaron il quale tuttavia, mantenendo il ghigno sulle labbra, la rigenerò all'istante con le sue fiamme, evitando nel contempo gli attacchi del rivale.

-Yato! Spostati!- urlò Isaiah e il guardiano del Leone eseguì all'istante, portandosi alle spalle del compagno. Aaron si lanciò in avanti cogliendo l'occasione ma un gigantesco tentacolo d'acqua lo colpì dall'alto, assorbendolo dentro di sé. Dopo lo stupore iniziale, Aaron si avvolse nelle sue fiamme per far evaporare l'acqua, ma Isaiah lo scagliò in mezzo al lago, distruggendo la parte ancora ghiacciata e, creando altri tentacoli più piccoli, lo trascinò sul fondale.

-Yato, non so per quanto potrò tenerlo lì sotto. Muoviamoci ad andare a dar man forte agli altri.- disse Isaiah e il compagno, annuendo, si lanciò attraverso gli alberi risparmiati dalle fiamme.

 

~ ~ ~

 

-Di tutti i peccati possibili, tu sei l'ultimo contro la quale mi sarei voluta trovare.- commentò Nami, fissando Greed con sguardo torvo. Il loro ultimo incontro non era stato dei più sereni e il ricordo della morte di Flavia era ancora vivo nella mente dell'allieva di Hitomi.

-Nami, calmati.- la richiamò la maestra di fianco a lei -Non lasciare che l'odio annebbi il tuo giudizio. Combatti come hai sempre fatto-.

-Ovvero come una debole.- la schernì Greed con un leggero ghigno -A proposito...- e si rivolse a Hitomi -... quella grossa perla blu che tieni in mano... è mia, perciò dammela!-

Hitomi rimase impassibile di fronte a quelle parole, ma lo stesso non fece Nami che, impugnando il suo pugnale, tagliò l'aria. Lo squarcio nero venutosi a formare mutò forma, diventando fumo nero e diventando un'enorme sfera che, pian piano,assunse le sembianze di un umano completamente avvolto in una tunica nera con cappuccio, quattro ali e quattro braccia incrociate al petto.

-Spirito della Notte! Ascolta le mie parole e aiutami in questa battaglia! Fai a pezzi quel moccioso petulante!- ordinò Nami puntando il pugnale contro Greed, visibilmente infastidito dal nomignolo, e la creatura distese le braccia verso l'esterno, creando delle lunghe lame oscure nei palmi delle mani.

Greed creò nello stesso istante una grossa sfera di acido viola e la scagliò addosso alla creatura che, con due rapidi fendenti, annullò l'attacco nemico.

-Mi dispiace, ma di notte questo Spirito è molto potente e ora te ne accorgerai!- lo avvertì Nami e la creatura scattò in avanti. Greed scartò di lato per evitare due affondi ma non riuscì a schivare il terzo braccio che, calando un fendente dall'alto, lo colpì alla spalla sinistra, aprendogli una brutta ferita.

-Tsk, tu lurida inetta!- sibilò il bambino per poi creare un'enorme quantità di veleno dal suo veleno che cercò di inglobare la creatura di Nami, la quale tuttavia svanì nell'oscurità, riapparendo dietro a Greed e colpendolo alla schiena con tutte e quattro le lame, facendogli sputare parecchio sangue. Il peccato dell'Avarizia cascò al suolo senza fiatare e, con uno schiocco delle dita, Nami fece fermare la sua creatura -Allora? Ne hai avuto abbastanza?-

Hitomi, non potendo vedere coi suoi occhi, riuscì soltanto ad udire una leggera risata e la cosa non le piacque per niente. Greed, senza alcun preavviso, esplose in una grossa quantità di acido che investì completamente Nami e la creatura, la quale si era spostata davanti alla padrona per proteggerla.

-Nami!- urlò la maestra avvertendo il suo potere magico farsi sempre più debole.

Una nuova risata si udì nell'aria e Hitomi si voltò impercettibilmente verso sinistra dove, da dietro un albero, spuntò il vero Greed. Un ghigno vittorioso sulle labbra -Povera pivella, credeva davvero di potermi sconfiggere con una schifosa creatura come quella? Beh ora mi prenderò il suo pugnale!- e si avvicinò al corpo di Nami, a tratti coperto da orribili ferite causate dall'acido.

Un potente ruggito fece tremare il terreno e Greed si fermò all'istante, volgendo lo sguardo verso Hitomi, ora messa in ombra da un gigantesco drago color zaffiro dalle corna dorate, provvisto di sole due zampe una una coda terminante con un tridente color smeraldo. La creatura ringhiò minacciosamente all'indirizzo del bambino ma, un istante dopo, svanì nel nulla, lasciandolo confuso ma anche divertito.

-Che succede? Hai paura di far combattere i tuoi pesciolini?- domandò Greed sgranando gli occhi per la sorpresa nel preciso istante in cui vide la perla blu in mano ad Hitomi brillare di un forte chiarore.

-Certamente la mia allieva ha ancora molto da imparare...- iniziò Hitomi mentre la perla iniziava ad essere assorbita dentro al suo corpo -... ma in quanto sua maestra, non ti permetterò di insultarla o ferirla ulteriormente!-

-E~h? E sentiamo, cosa vorresti fare per fermarmi?- domandò Greed con le labbra tirate in un ghigno malefico.

-Semplice... ucciderti.- sibilò Hitomi, i cui denti diventarono all'istante affilati come lame, mentre l'intero corpo iniziò a ricoprirsi di squame color zaffiro. Sotto lo sguardo sconvolto di Greed, il corpo di Hitomi iniziò a crescere sempre di più raggiungendo i tre metri di altezza, le gambe si fusero assieme diventando una lunga coda terminante con un tridente, i capelli iniziarono a muoversi nell'aria come alghe e i suoi grandi occhi bianchi si focalizzarono all'istante su Greed. Quando la trasformazione fu completa, la perla le apparve sulla fronte, emanando un tenue bagliore bluastro.

Il bambino ritrovò il suo ghigno avvolgendo il pugno destro nel suo acido e, dopo essere saltato in avanti, roteò più volte su sé stesso -Anche se sei cresciuta un po', non significa che tu ora possa sconfiggermi!-

Con un'ultima rotazione, calò il colpo contro Hitomi che distese in avanti il braccio destro, bloccando il pugno di Greed col palmo della mano, lasciandolo senza parole.

-Forse vi siete fatti una certa idea su di me dalle prove del torneo...- ipotizzò Hitomi con una voce molto più profonda ed inquietante -... ma purtroppo per voi, quando utilizzo la mia arma celeste, io divento una dei tre guardiani più forti...-

In un battito di ciglia, Hitomi chiuse le dita intorno alla mano di Greed e, dopo averlo sollevato come un ramoscello, lo schiantò al suolo, crepando pesantemente il terreno. Ripeté il gesto una decina di volte, lanciando poi Greed lontano da lei e dalla sua allieva.

Il peccato si rialzò dolorante, sputando un po' di sangue, e scoccò un'occhiata di fuoco verso Hitomi -Maledettissima mocciosa... ti strapperò il cuore dal corpo...-

Hitomi gli fece cenno di farsi sotto. Era da tempo che non attingeva al suo vero potere e di certo avrebbe fatto capire a quel moccioso chi è che comandava.

 

~ ~ ~

 

-Uhm... voi siete in cinque... e io sono da sola, non potreste essere un po' più sportivi?- domandò Envy fissando uno ad uno i suoi avversari, i quali non sembravano voler esaudire quella sua richiesta.

-Fate attenzione al suo potere...- rammentò Ashuros allargandosi leggermente sulla destra, mentre Lance si allargò sulla sinistra. Daisy e Alexis seguirono i loro maestri mentre Emmalin rimase al centro, tenendo una freccia puntata contro Envy.

Da quando si erano separati dagli altri, solo Ashuros aveva attaccato la ragazza, cercando di sopraffarla con un combattimento corpo a corpo, ma il peccato dell'Invidia non era così debole e, senza alcuna difficoltà, aveva evitato tutti i colpi, mettendosi poi a distanza di sicurezza.

"Qualsiasi potere che useremo... potrebbe essere copiato da lei..." pensò Emmalin controllando il suo respiro "Forse una freccia potrebbe andare, infondo non ha un arco." e, dopo aver preso bene la mira, scoccò una freccia semplice ma Ashuros si allarmò lo stesso -Stupida! Non devi restare disarmata!-

Envy mostrò un ghigno inquietante e, scattando in avanti, afferrò la freccia di Emmalin al volo, lanciandosi poi addosso alla guardiana del Sagittario. La giovane cercò di evitare l'assalto ma Envy riuscì comunque a conficcarle la sua stessa freccia nella coscia sinistra, facendola urlare per il dolore.

Emmalin cadde a terra tenendosi la gamba ferita e Alexis utilizzò subito i suoi poteri per fermare Envy, che non aspettava altro. Lance cercò di fermare la sua allieva, ma una densa aura viola circondo Alexis e lo stesso accadde ad Envy.

Prima ancora che i due Capricorno potessero reagire, Envy li colpì entrambi con una forte onda d'urto psichica. Lance riuscì a resistere al colpo, restando in piedi mentre Alexis, essendo più vicina all'avversaria, venne scagliata via, distruggendo un albero con il suo corpo. Il guardiano, allora, si concentrò profondamente chiudendo gli occhi e, riaprendoli di scatto, bloccò Envy a mezz'aria.

-Un potere davvero... formidabile...- si complimentò Envy non riuscendo quasi a respirare -... credo proprio... che lo farò mio...- ma in un istante si ritrovò schiacciata al suolo da una fortissima pressione. Ashuros e Daisy si avvicinarono alla ragazza tenendo attivi i loro poteri e, ad un cenno di intesa con Lance, annullarono la gravità attorno a lei e il guardiano del Capricorno la scagliò in cielo senza batter ciglio.

-Pronta?- domandò Ashuros e Daisy annuì. I due chiusero per un istante gli occhi, concentrandosi sulla posizione di Envy e, nello stesso istante, massimizzarono la gravità intorno a lei, facendola precipitare a velocità incredibile. L'impatto fece tremare il terreno e creò un grosso buco, scagliando una grossa quantità di detriti nei dintorni.

-Direi che ce l'abbiamo fatta.- commentò Lance aiutando Emmalin a rialzarsi, rimuovendo la freccia dalla gamba, mentre Ashuros e Daisy aiutavano Alexis a riprendersi dal colpo. Il guardiano della Bilancia annuì ma nell'aria si udì una strana melodia e un tenue bagliore verde fuoriuscì dal buco nel terreno, dalla quale uscì Envy, perfettamente in salute e senza neanche un graffio sul corpo.

-Ma... ma quello era il potere di Ayumi-san!- esclamò Emmalin fissando con sguardo confuso la ragazza di fronte a lei. Envy alzò il braccio destro, mostrando un braccialetto di pelle nera -Non siete i soli ad avere delle armi celesti...- e, con uno schiocco delle dita, schiacciò al suolo i suoi cinque avversari.

"Ha copiato il nostro potere della gravità..." pensò Ashuros cercando di restare in piedi per poi usarlo a sua volta su Envy ma, con sua somma sorpresa, la ragazza non venne minimamente intaccata dalla gravità aumentata.

-Mi dispiace mascherina, ma ho il controllo anche sulla mia gravità.- lo informò Envy per poi sollevare con la mente i cinque, lasciandoli poi andare per permettere alla gravità aumentata di schiacciarli al suolo. Dopo averli fissati in silenzio, si avvicinò ad Emmalin e posò delicatamente un piede sulla sua mano destra che, a causa della gravità, venne schiacciata all'istante. Un orribile rumore di ossa spezzate si udì nell'aria.

Emmalin urlò per il dolore cercando di liberare la mano, ma la gravità non le lasciava scampo. Di fianco a lei, Alexis e Lance cercarono di controllare mentalmente Envy, ma la ragazza sembrava in grado di contrastare il loro potere e di esercitare il potere di Ashuros e Daisy nello stesso momento.

-Se ve lo steste chiedendo, posso copiare fino a tre poteri nello stesso momento mentre uso la mia arma celeste.- spiegò Envy sollevando di nuovo i suoi avversari. Ashuros colse al volo l'occasione e, canalizzando il potere magico nella sua arma celeste, fece ruotare rapidamente i due piccoli piatti intorno al polso -Perfect Equilibrium!-

Di colpo, la gravità tornò normale e lui e i suoi compagni caddero al suolo ma senza subire danni, sotto lo sguardo confuso di Envy che venne prontamente spazzata via da una sfera di vento creata da Daisy a distanza zero.

-E non rialzarti!- urlò Arnold osservando l'avversaria schiantarsi contro un'enorme roccia.

-Ashuros-san, che cos'era quell'incantesimo?- domandò Alexis rialzandosi a fatica insieme al maestro.

-Una speciale mossa che mi consente di riportare un equilibrio perfetto durante uno scontro, anche se solo per pochi istanti.- spiegò Ashuros alzando Emmalin di peso. Il guardiano fece per andarsene, ma Lance lo fermò afferrandolo per un braccio -Non è ancora finita...-

Daisy ed Alexis si voltarono verso Envy e la videro di nuovo in piedi con un rivolo di sangue che le scendeva lungo la faccia.

-Sembra proprio ostinata a non cadere.- commentò Alexis e Arnold -Allora mostriamole che siamo più resistenti di lei!-

-Credevo di poter giocare ancora un po' con voi...- sibilò Envy sorridendo -... ma mi è passata la voglia, perciò ora mi limiterò ad uccidervi!-

 

~ ~ ~

 

-Ma guarda che preda succulenta ci è capitata...- sibilò Minerva fissando con sguardo freddo la principessa Lucy, rimasta insieme alla sua guardia del corpo e ad alcuni dei suoi protettori. Neren e Renne erano dietro di lei, ancora stanche per lo scontro avuto poco prima con Greed, e avevano richiesto ad Ayumi di non occuparsi ancora di loro, dato che anche la guardiana dell'Ariete era stanca e ferita e doveva concentrarsi sugli altri.

Davanti alla bambina vi erano Hazumi, Akane e Ginevra mentre, a pochi metri di distanza, Minerva, Shoichi e Wrath erano ormai in procinto di attaccarli.

-Maestra... direi che siamo in leggero svantaggio.- notò Hazumi, mantenendo lo sguardo fisso su Wrath,che sembrava averlo preso in antipatia.

-Ma cosa vai pensando? Le cose si sono fatte semplicemente più interessanti!- lo corresse Akane scrocchiandosi le nocche come Ginevra che, ghignando, aggiunse -Ben detto Akane! Mi fremono le mani all'idea di poter spaccare la faccia a quel biondino!-

Shoichi non batté ciglio alle parole della guardiana, limitandosi a restare di fianco a Minerva. Quanto avrebbe voluto avere un pacchetto di patatine tra le mani...

-Insulti vermi! Mi avete fatto incazzare fin troppo! Ora vi ucciderò tutti!- urlò Wrath creando un'enorme quantità di elettricità attorno a lui, scagliando scintille ovunque.

-Wrath-san, fai attenzione attenzione alla principessa. Dobbiamo portarla al cospetto di Ophiucus-sama viva.- lo ammonì Minerva, senza tuttavia indurire il tono di voce.

-Tsk, viva sì, ma non illesa.- osservò Wrath con un ghigno divertito per poi scagliarsi in avanti a piena velocità. Hazumi e Akane combinarono i loro poteri per creare degli spessi muri di roccia, costringendo Wrath ad infilarsi in mezzo a due di essi per passare.

Il peccato ci passò velocemente ma si ritrovò davanti a Ginevra che aveva già caricato il pugno destro. Quando la ragazza distese il braccio, tuttavia, Wrath balzò in alto, superandola senza problemi e continuando ad avanzare verso la principessa.

Ayumi creò subito delle note musicali nere che iniziarono a fluttuare davanti a lei ma, con un movimento del braccio, Wrath creò una specie di frusta elettrica, distruggendole tutte con un colpo solo per poi superare la guardiana senza degnarla di uno sguardo. La piccola si girò subito per tentare di inseguirlo, ma ormai l'uomo era ormai davanti alla principessa.

-Ora non farmi incazzare e vai a dormire!- urlò Wrath pronto a colpire Lucy con un pugno rivestito di elettricità ma, quando calò il colpo, Natsu lo bloccò con un pugno dalla medesima potenza, avvolto dalle sue potenti fiamme.

-Non sperare di poter toccare la principessa davanti ai miei occhi!- ringhiò Natsu mostrando i canini più lunghi ma ciò non fece altro che far infuriare ancora di più l'avversario che si avvolse completamente nella sua elettricità, cercando di folgorare Natsu. Il rosato avvertì subito l'elettricità lungo il suo corpo ma la trovò estremamente debole e Wrath parve accorgersi di ciò.

Avvertendo qualcosa alle sue spalle, girò leggermente la testa, individuando Neren aggrappata alla sua schiena, con Renne che, tenendo una mano sulla schiena della gemella, aveva conficcato l'altra nel terreno e, a giudicare dai riflessi dei loro corpi, sembravano fatte di metallo.

-Voi... luride... mocciose...!- sibilò Wrath mentre delle grosse vene iniziavano a pulsargli sulla fronte ma, prima che potesse colpirle, un pugno avvolto nel fuoco, lo colpì in pieno sul naso scagliandolo all'indietro. Ayumi si abbassò all'ultimo, evitando il corpo del nemico, ma Ginevra fu pronta a colpirlo con un calcio dal basso, colpendolo in pieno ventre. Wrath vomitò una grossa quantità di saliva mista a sangue per poi essere scagliato in cielo ma Minerva creò una sfera attorno al compagno che venne subito assorbito da essa, riapparendo di fianco alla mora.

-Gluttony, occupati di loro!- ordinò Minerva con sguardo iracondo.

Il biondo annuì, avanzando verso i suoi avversari ma Hazumi non lo fece proseguire e creò una grossa crepa nel terreno, facendolo precipitare al suo interno e richiudendola subito dopo.

-Fuori uno!- esclamò Akane ma il terreno sotto ai loro piedi, dopo un leggero tremore, esplose in migliaia di pezzi, scagliando in aria Hazumi, Akane e Ginevra. Ayumi fissò con occhi sgranati la scena, notando poi Shoichi uscire dal terreno con lo stesso sguardo spento di sempre.

Cercando di riprendersi, agitò nell'aria la sua bacchetta creando le sue note rosse e le scagliò contro l'avversario che non cercò neanche di evitarle, beccandosi tutte le esplosioni in pieno ma nessuna di esse parve infliggergli danni seri. Natsu si preparò nuovamente allo scontro, ma Neren e Renne lo anticiparono, lanciandosi addosso a Shoichi insieme ad Ayumi.

Il rosato si girò verso Lucy -Principessa, la situazione è troppo pericolosa. Deve usare quel potere!-

Lucy lo fissò confusa per qualche secondo, ma alla fine capì scuotendo violentemente la testa -Non posso farlo, Natsu! Non puoi chiedermi di fare una cosa simile!-

-Se non lo fa non avremo un'altra occasione! I peccati potrebbero portarla via!- obiettò Natsu ma Lucy fu inamovibile -NO! Non posso! Non posso condannare un mio compagno in questo modo! Non ora che il nostro mondo è finito nelle mani di Ophiucus!-

Una forte esplosione riportò la loro attenzione sullo scontro e Neren precipitò di fianco a loro, sputando parecchio sangue. Lucy spostò lo sguardo su Shoichi, notando Renne inerme ai suoi piedi e Ayumi sollevata dal suolo per i capelli.

-Principessa! Lo faccia!!!- urlò Natsu.

-NO!!!-

-ORA NE HO DAVVERO ABBASTANZA!!!-

L'urlo selvaggio di Wrath zittì di colpo i due, facendo sussultare perfino Shoichi che, voltandosi, vide Minerva di fianco al compagno completamente terrorizzata -Wrath-san fermati! Non usare quell'attacco!!!- ma ormai il peccato della Rabbia era incontrollabile e allora Minerva avvolse sia sé stessa che Shoichi in una sfera del suo potere, svanendo nel nulla, mentre il cielo iniziò ad illuminarsi a causa di innumerevoli lampi.

-VI SPAZZERO' TUTTI VIA IN UN COLPO SOLO!!!- urlò Wrath lasciandosi poi andare un ad urlo feroce e, senza che nessuno potesse fermarlo, un enorme fulmine si abbatté al suolo, generando un'enorme esplosione elettrica che spazzò via l'intera area, facendo tremare il terreno per diversi chilometri.

Una grossa nuvola di fumo nero si sollevò dal suolo, diventando simile ad un'orribile creatura della notte ma grazie al freddo vento dell'inverno, si dissipò all'istante, permettendo così di osservare l'area completamente spoglia e i corpi inermi dei vari spiriti stellari a terra.

Non solo loro, però, erano rimasti coinvolti nell'attacco di Wrath, infatti anche Aaron, Envy e Greed erano a terra, ricoperti di orribili ferite così come i loro avversari che ora si trovavano tutti nel raggio di un centinaio di metri.

Minerva e Shoichi apparirono di fianco a Wrath, che si era leggermente calmato, e la donna gli mise una mano sulla spalla -Tutto bene?-

-No! Sono ancora incazzato come un animale!- commentò Wrath spostando poi lo sguardo sulla principessa Lucy, l'unica a non aver subito troppi danni grazie a Natsu che si era messo sopra di lei per proteggerla con il proprio corpo -Prendiamola ed andiamocene!-

-Wrath, sei un maledettissimo bastardo!- urlò Aaron avanzando verso di lui, tenendosi il braccio sinistro, mentre vicino a lui Greed ed Envy si rialzavano lentamente -Ma che cazzo avevi in mente, eh?!-

-Zitto verme! Ero particolarmente incazzato!-

-Tu sei sempre incazzato razza di gorilla!- lo insultò Greed cadendo in ginocchio a causa delle ferite. Velocemente, lanciò un'occhiata alle due avversarie e notò che erano ancora coscienti ma non particolarmente lucide.

Intorno ai peccati, i vari guardiani si stavano riprendendo dall'orribile attacco ma nessuno di loro era illeso.

-Facciamo come ha detto... mi sono stancata di stare qua.- aggiunse Envy ma, seppur in modo barcollante, Natsu si rialzò in piedi, voltandosi contro i nemici -Principessa... per favore...-

Lucy iniziò inconsciamente a piangere -No... non posso...-

-Tsk, che scena pietosa!- sputò Aaron avanzando insieme a Wrath e Shoichi contro Natsu ma un urlo si udì nell'aria, fermandoli sul posto -GRAVITON!!!-

Tutti e sei i peccati si ritrovarono più pesanti, riuscendo a restare in piedi a stento e Minerva individuò subito Ashuros in ginocchio con il braccio destro disteso verso di loro. Wrath digrignò i denti in preda all'ira e, ricoprendosi di fulmini, riuscì a spezzare l'effetto della magia del guardiano della Bilancia, scagliandosi contro di lui -Levati di mezzo, moscerino!- e lo colpì in pieno volto con un potente pugno.

Un sonoro CRACK si udì nell'aria e la maschera di Ashuros andò in frantumi, mentre il ragazzo volò di fianco ad Alexis, ruzzolando al suolo. La ragazza, rialzatasi a fatica, si girò verso il compagno, zoppicando verso di lui per aiutarlo.

-No...-

Lance ed Emmalin si girarono verso Daisy che, con occhi colmi di terrore osservava il corpo del suo maestro.

-La maschera...-

-Ehi Daisy che ti succede?- domandò Lance ma la ragazza, ignorandolo, urlò -ALEXIS VATTENE VIA!!! SCAPPA!!!-

La ragazza del Capricorno si voltò verso l'amica, guardandola con sguardo confuso -Eh?-

Un istante dopo, avvertì una piccola pressione sulla schiena e il suo corpo, dalla vita in su, esplose con un suono raccapricciante, schizzando sangue e pezzi di organi tutt'attorno, lasciando tutti i presenti completamente attoniti e senza parole.

Perfino Wrath ed Aaron fissarono con occhi sgranati la scena, senza capacitarsi di quanto fosse successo e lo stesso fecero Lance ed Emmalin i quali rimasero completamente spiazzati nel vedere le gambe di Alexis accasciarsi al suolo con Ashuros in piedi e il braccio destro ancora disteso verso il punto in cui, fino ad un istante prima, vi era la schiena di Alexis.

Ginevra e Yato sussultarono leggermente nel vedere un ghigno sadico sul volto del loro compagno ed un tatuaggio nero a forma di serpente che, partendo dalla guancia destra, passava sopra all'occhio terminando al centro della fronte con le fauci spalancate.

Envy, malgrado il corpo scosso da leggeri spasmi, fece qualche passo avanti, inchinandosi -B... bentornato, comandante...-

-Ashuros... tu... sei...?- sussurrò Hitomi avvertendo un'enorme aura malvagia attorno all'amico ma la voce di Natsu riscosse la maggior parte dei presenti -Principessa! Lo faccia ora o non ci sarà un altro momento!-

Malgrado l'orrore e la paura nei suoi occhi, Lucy riuscì ad alzare le braccia, puntando le mani contro Ashuros -O... o... o sommo guardiano della Bilancia che tanto a lungo ci hai protetto e servito! Ti chiedo ora di compiere il tuo sacrificio ultimo e di rinunciare alla tua libertà per il bene del Re! Torna nel nostro Regno e abbandona per sempre questo mondo!-

L'albino si girò verso di lei, fissandola con uno sguardo carico di follia e morte ma, prima che potesse tentare qualsiasi cosa, il suo intero corpo iniziò a dissolversi in polvere dorata, svanendo nel nulla nel giro di pochi secondi.

In quel momento, Minerva parve ritornare in sé stessa -Ma cosa diamine gli ha fatto...?-

Un brivido freddo come il ghiaccio fece sussultare i peccati che, all'unisono, si voltarono verso Natsu, ora avvolto da fiamme molto più scure e con dei tatuaggi neri simili a fiamme presenti sul suo corpo.

-Io sono E.N.D.- proferì il ragazzo con voce priva di emozioni -Sono stato incaricato dal Re per proteggere la principessa Lucy a costo della mia stessa vita e ora metterò fine alla minaccia che sta attentando alla sua sicurezza-.

-Eh? Ma che stai dicendo? Sei forse impaz...?!- iniziò Aaron ma, in un batter d'occhio, Natsu gli fu davanti, spazzandolo via con una sola fiammata. Prima ancora che gli altri potessero reagire, il rosato distese le braccia verso Wrath e Minerva, spazzandoli via nel giro di un secondo.

Shoichi parve perdere la calma e si voltò verso l'avversario che, senza neanche guardarlo, lo colpì in pieno torace con una gomitata, facendolo finire in ginocchio. Greed ed Envy cercarono di allontanarsi ma Natsu creò due sfere di fuoco e le scagliò contro di loro, colpendoli con incredibile precisione. Le due sfere crebbero all'istante e i due peccati svanirono nel nulla.

Natsu si girò allora verso Shoichi e, dopo avergli posato una mano sulla fronte, lo investì con una fiammata ancora più potente, spazzando via anche parte del terreno.

Lucy, così come tutti gli altri rimasero senza parole per la seconda volta in pochi secondi, osservando il corpo di Natsu mentre tornava quello di sempre e le sue fiamme si estinguevano lentamente.

-Quindi è quello il potere di E.N.D.?- domandò Neren leggermente frastornata.

-E.N.D.?- le chiese Ayumi cercando di rialzarsi ma senza successo.

-Una sorta di doppia personalità di Natsu che è stata creata dentro di lui... ha un potere enorme ma per poter essere attivata, la vita di una principessa deve essere in pericolo e un guardiano deve rinunciare al poter venire sulla Terra, restando confinato nel nostro Regno...- spiegò Neren osservando Lucy correre dal rosato per poi abbracciarlo all'istante, cadendo a terra con lui.

Renne le tirò una manica, spostando la sua attenzione su Lance e il vederlo in ginocchio di fianco a ciò che restava dell'allieva, con il volto sfregiato dal dolore, le attanagliò il cuore, facendola soffrire come non mai.

-Perché...? Perché Ashuros-san l'ha fatto...?- sussurrò Emmalin senza rivolgersi a nessuno in particolare.

-Quello non era Ashuros! Ditemi ciò che volete ma io mi rifiuto di credere che quella... cosa fosse Ashuros!- protestò Ginevra avvicinandosi agli altri.

-E allora come puoi spiegare quanto accaduto?- domandò Akane sostenendo Hazumi con un braccio -Lo hai visto anche tu! Si è alzato e ha ucciso Alexis a sangue freddo!-

-Calmatevi tutte e due!- sbottò Yato perdendo la sua solita calma, ritrovandola poco dopo, e voltandosi verso Daisy, ancora in ginocchio -Daisy... prima che Ashuros uccidesse Alexis, le hai urlato di scappare. Sapevi che Ashuros avrebbe potuto fare qualcosa di simile?-

Daisy rimase in silenzio, riuscendo a balbettare qualcosa solo dopo qualche secondo ma Akane le fu subito addosso, sollevandola per il colletto -Avanti parla! Sapevi che Ashuros avrebbe potuto uccidere uno di noi?!-

-Calmati Akane!- la richiamò Isaiah cercando di farle mollare la presa sulla compagna ma Akane, dopo averla lasciata andare, afferrò lui -Dovrei calmarmi?! Una mia amica è appena stata uccisa sotto ai miei occhi da uno che consideravo un compagno! Come puoi chiedermi di calmarmi?!-

Isaiah non seppe come rispondergli ma, nel silenzio più totale che si era venuto a creare, Daisy disse pochi e semplici parole -Lui è il caos...-

Tutti si voltarono verso di lei.

-Libra-sama una volta mi ha detto che... che la maschera di Ashuros-san era in realtà un sigillo per il suo lato selvaggio e distruttivo. Era una sorta di oggetto confinante... e non doveva essere distrutto per nessun motivo... altrimenti cose orribili sarebbero successe ma io... io non sapevo che lui... che lui...-

-Non sapevi che lui fosse un sottoposto di Ophiucus, non è così?- Yato finì per lei la frase e Daisy annuì.

-Quella ragazza l'ha chiamato 'comandante'...- ricordò Hazumi e gli altri non seppero davvero come spiegare il tutto.

-Che cosa facciamo Yato?- domandò Ginevra rivolgendosi al guardiano del Leone che, con sguardo stanco, guardò ciò che restava di Alexis.

-Io... io... non lo so...-

 

~ ~ ~

 

Una forte risata echeggiò attraverso il Regno degli Spiriti Stellari.

Ophiucus era in piedi in cima ad una colonna ed era intento ad osservare, con sguardo divertito, i suoi peccati coperti di fuliggine mentre cercavano di riprendersi dalle ferite.

-Maledizione! Ma che diamine era quella cosa?!- sbottò Greed imprecando come un dannato.

-Non lo so, ma di sicuro qualcosa di estremamente pericoloso per noi.- commentò Minerva -Per fortuna avevamo immagazzinato abbastanza potere per poter sopravvivere in caso di morte sulla Terra...-

Una nuova risata si udì nell'aria e tutti i presenti volsero lo sguardo verso una figura in ombra intenta ad avanzare verso di loro e la cosa rese particolarmente felice Envy. Ophiucus saltò davanti a loro -Ben tornato Ashuros!-

L'albino si rese visibile ai sette ma il ghigno che mostrò loro non prometteva di certo nulla di buono.

-Prima viene la distruzione... io non aiuto nessuno, non salvo nessuno, non combatto per nessuno... io semplicemente cancello tutto...- sibilò Ashuros fissandoli uno ad uno con i suoi occhi iniettati di sangue.

-Mmm... sembra che tu sia tornato selvaggio come un tempo... perciò dovrò insegnarti di nuovo a rispettarmi.- disse Ophiucus togliendosi il mantello per poi fargli cenno di avanzare -E' ora che tu torni ad essere il mio guardiano!-






























*Angolo del delirio*

 

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Jeo: dopo questa piccola meme (dato che avete apprezzato quelle dello scorso capitolo) vi diamo il benvenuto nel nostro angolo!

Smiling: Oh~ sì~......

Jeo: Smettila... sembri un maniaco...

Smiling: Ma uccidere una OC è stata una tale goduria... ora capisco come si sente Hisoka di HxH

Jeo: Sigh... come potete immaginare, Alexis è stata uccisa dal mio collega...

Smiling: Oroscopo del Capricorno: sentirai un'esplosione di potere dentro di te!

Jeo: ... *se ne va*

Smiling: troppo triste? Oh beh... dato che resto solo io, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vorrei informarvi di una cosetta!

Jeo: *torna con una valigia* ci prendiamo una vacanza! Perciò ci rivedremo su questa fic nel 2016!

Smiling: esatto! Perciò avrete tutto il tempo per recensire e farvi divorare dai dubbi u.u

Jeo: Ah e un'ultima cosa...per quanto possa sembrare assurdo, le scene di fluff dello scorso cap le ha scritte Smiling xD io ho scritto solo la RoguexYukino

Smiling: Con questa sconvolgente notizia vi salutiamo e vi auguriamo Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

Jeo: Alla prossima!

Smiling: Have a good day!

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8


 

~ ~ ~

Faticosamente, Nikki riaprì gli occhi, ancora in preda alla confusione. La vista era appannata, ma riuscì distintamente a sentire il freddo delle catene che le avvolgevano i polsi.

“Ma cosa...”

Quando la vista tornò completamente, la guardiana sgranò gli occhi alla vista delle catene che le ammanettavano i polsi, legate a loro volta alle sbarre di una gabbia in cui era saldamente rinchiusa. Come ci fosse arrivata era ancora un ricordo annebbiato e confuso, ma una cosa era certa: era di nuovo nelle mani del nemico.

Sospirò rassegnata, chiedendosi perché inevitabilmente finisse ogni santa volta a fare il ruolo da “principessina da salvare”, che per quanto la riguardava, non le si addiceva per nulla.

Strattonò un paio di volte le catene, capendo subito che qualsiasi tentativo di liberarsi con la forza le avrebbe causato più lividi ai polsi che altro, quindi lasciò perdere, la penna speciale con cui esercitava la sua magia era sparita, quindi anche liberarsi con l'ausilio dei poteri era fuori discussione. Sospirò, alla fine avrebbe dovuto farsi salvare, già poteva sentire le urla di Ashuros e Ginevra mentre la rimproveravano per la sua avventatezza.

-Come riesci sempre a metterti nei guai? Sei proprio un disastro- ecco, il guardiano della Bilancia avrebbe detto più o meno questo.

Alzò la testa di scatto, sorpresa, trovandosi davanti la figura di Ashuros che probabilmente la fissava, non riusciva a vederlo in volto con quella stupida maschera, ma lo conosceva abbastanza da sapere che tra poco l'avrebbe rimproverata.

-Ashuros?! Cos- Come ci sei arrivato qui?!- nonostante tutto però, era davvero felice di vederlo.

-Non è ovvio? Ti salvo la pelle, come al solito.- rispose con ovvietà, schioccando le dita e riducendo la porta della gabbia ad una poltiglia schiacciata al suolo.

Le porse la mano per aiutarla ad uscire, e inizialmente la ragazza sembrò accettare con piacere l'aiuto offertole dall'amico. Qualcosa cambiò nel momento in cui Nikki si sentì strattonare, finendo inevitabilmente tra le braccia di Ashuros, con le mani ancora incatenate, ed i visi ad un centimetro l'uno dall'altro.

La guardiana della Vergine, seppur il viso dell'amico fosse coperto dalla maschera, non potè evitare di arrossire vistosamente. Non era da Ashuros avvicinarsi a lei così tanto, l'aveva davvero spiazzata.

-G-Grazie...- sussurrò, distogliendo lo sguardo.

Il ragazzo però, sembrò non voler perdere quel contatto visivo, così le prese il mento e la girò verso di se, alzando lentamente la maschera in modo da lasciare scoperta almeno la bocca.

-E-Ehi Ashuros, che s-stai facendo?-

-Non è ovvio? Sto per baciarti, perché infondo io ti ho sempre trovata molto carina, Nikki...-

Lentamente, il ragazzo si avvicinò sempre di più a lei, fino a che, ormai ad un soffio dalle sue labbra, Nikki non si tirò velocemente indietro, sfuggendo alla presa delle braccia del ragazzo che ancora le cingevano la vita.

Lo fissò truce, come se volesse ucciderlo con il solo sguardo.

-Chi diavolo sei tu?- il ragazzo sembrò non capire quel che stava dicendo -Tutti sanno che Ashuros non farebbe mai una cosa del genere, è troppo... stupido per capire certe cose, quindi te lo richiedo: chi diavolo sei tu?-

Da prima stupito, il finto Ashuros scoppiò in una fragorosa risata, che assumeva sempre di più un tono femminile e acuto. Si piegò in due dal ridere, e quando si rialzò il vero aspetto dell'impostore fu presto rivelato.

-Envy...- sussurrò a denti stretti la guardiana della Vergine.

-Delusa mocciosa? Speravi di poter strappare finalmente un bacio al tuo amato?-

Arrossì a quelle parole, iniziando a balbettare per il nervosismo.

-G-Guarda che non è il mio amato! T-Ti sei fatta un idea assolutamente sbagliata!-

Envy assottigliò lo sguardo, si passò la lingua tra i denti e sorrise ferina.

-Ma davvero?- le si avvicinò pericolosamente, afferrandola per i capelli e sollevandola quanto bastava per poterla guardare dritta negli occhi.

-Allora non ti dispiacerà se me lo prendo io, vero?- la scagliò a terra con violenza, voltandosi poi verso la porta con un ghigno -Vieni qui forza.-

Quello che Nikki vide probabilmente la sconvolse più di ogni altra cosa avesse mai visto prima di allora.

Verso di lei camminava qualcuno di terribilmente simile ad Ashuros, senza però la maschera a nascondergli il viso, un espressione impassibile e vuota, ed il marchio del serpente che gli segnava il volto.

Portava con se uno spadone enorme a due lame, con tre impugnature sul lato, completamente nero e all'apparenza così pesante che nessuno avrebbe potuto maneggiarlo con la facilità con cui stava facendo Ashuros, probabilmente anche grazie al suo potere.

Era lui, ma allo stesso tempo non lo era.

Quando fu abbastanza vicino, Nikki non riusciva davvero a credere che quello fosse il ragazzo che per tanto tempo era stato il suo unico amico.

-A-Ashuros... che ti è successo?-

L'invidia gli si avvinghiò al collo, senza mancare di lanciare occhiatine maliziose verso la sconvolta guardiana della Vergine -Diciamo che Ophiucus-sama ha riportato Ashuros al suo vero io, e ti dirò, la cosa non mi dispiace affatto- detto questo lo baciò con passione, mentre il cuore della guardiana si riduceva sempre più in frantumi.

Eppure, uno strano senso di consapevolezza le impediva di crollare del tutto, di inchinarsi alle torture psicologiche di Envy che non sembrò gradire.

Lo vedeva, quello sguardo spento, eppure non era ancora abbastanza. E quando la mente non era sufficiente per distruggere una persona, allora l'avrebbe logorata anche nel corpo.

-Che ne dici di divertirci un po'?- propose all'ex guardiano, e ovviamente non ricevette risposta, ma prese il suo silenzio come un assenso. In ogni caso avrebbe obbedito a lei comunque.

Prima che avessero la possibilità di fare alcunché, una leggera scossa li mise sull'attenti, che si dissolse in uno sbuffo quando videro avanzare Gluttony, accompagnato da un sacchetto di patatine ormai vuoto.

-Non dovreste essere qui, piantatela ed andatevene.- sussurrò il peccato di gola, senza scomporsi minimamente davanti ai due compagni.

-Sei davvero noioso ultimamente.- sbuffò Envy, allontanandosi dalla sala in compagnia di Ashuros -Andiamo Ash, ci sono altri modi per divertirsi.- e quelle parole, furono per Nikki un colpo di grazia. 

~ ~ ~

Una piacevole melodia risuonava nell'aria di quella fredda mattina d'inverno, mentre il sole riscaldava al meglio la rudimentale costruzione di roccia creata in pochi minuti da Akane per riparare lei e i suoi compagni dal freddo.

Dopo gli scontri avuti con i loro avversari, i vari guardiani avevano cercato di recuperare le forze ma non avevano resistito troppo ed erano crollati uno ad uno cercando di dormire. La guardiana dello Scorpione era stata l'ultima a crollare, riuscendo così ad usare i suoi poteri per costruire quel riparo, mentre Natsu aveva usato le sue fiamme per tenere tutti quanti al caldo.

In quel momento, grazie alla grande quantità di potere magico che le veniva trasmesso dalla principessa Lucy, Ayumi era intenta a curare tutti i suoi compagni, usando al meglio i suoi poteri musicali. Ormai solo Yato, che aveva deciso di essere l'ultimo, Ginevra e Akane restavano da curare, mentre gli altri se n'erano già andati, probabilmente per mettere in ordine i pensieri prima di decidere il da farsi.

-Principessa, se vuole può anche smettere di concedermi il suo potere. Loro tre posso curarli con le mie sole forze.- esordì Ayumi dopo svariati minuti di silenzio ma, dietro di lei, avvertì Lucy scuotere la testa, mantenendo le mani sulla schiena della bambina -Non preoccuparti, anche se siamo sulla Terra e i miei poteri sono limitati, ho comunque una grande scorta di potere magico-.

La piccola guardiana annuì timidamente, spostando poi lo sguardo sui suoi compagni: Natsu, ovviamente, era in piedi di fianco a lei, così da poter controllare la condizione della principessa. Dopo il suo ritorno alla normalità, nessuno gli aveva chiesto qualcosa riguardo E.N.D. e si erano fatti bastare le poche informazioni di Renne e Neren.

Dalla parte opposta della sala, Akane era seduta a terra con le braccia strette intorno alle ginocchia tenute contro il petto. Di certo era una di quelle che aveva preso 'meglio' la morte di Alexis. Di certo le dispiaceva per la dipartita della sua compagna ma non era il tipo da farsi abbattere, anzi, probabilmente stava solo pensando a qualche modo per vendicarsi e fare a pezzi Ashuros e i vari peccati.

-Akane, vuoi venire tu?- domandò Ayumi e la ragazza annuì in silenzio, andando a sedersi davanti a lei. La guardiana dell'Ariete generò nuovamente la melodia dalle note curative e la compagna dello Scorpione tornò come nuova nel giro di qualche minuto. Dopo aver ringraziato la piccola, uscì senza dir niente, ma nessuno diede troppo peso alla cosa.

“Ora i due più problematici...” pensò Ayumi volgendo lo sguardo verso Yato e Ginevra. Da quando, presa dall'irruenza, li aveva interrotti in riva al lago, quei due non si erano più visti di buon occhio o così le sembrava, e dall'attacco dei peccati non si erano proprio più parlati. La piccola guardiana poté solo immaginare che cosa frullasse nelle loro teste. Yato era in un certo senso il loro capo e di certo l'aver lasciato morire una compagna non gli stava dando vita facile. Ginevra, d'altro canto, era una grande amica di Ashuros e l'esserselo visto diventare un essere crudele e spietato nel giro di pochi istanti doveva averla scossa profondamente, malgrado continuasse a difenderlo.

Sospirando, la guardiana fece cenno a Natsu di avvicinarsi e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio, sotto lo sguardo confuso di Lucy. Il rosato alzò un sopracciglio ma alla fine si portò alle spalle della principessa e le tappò le orecchie, sorprendendola leggermente.

-Natsu?-

Il ragazzo si fece forza per ignorarla, mentre Ayumi tornò a concentrarsi sui suoi due compagni -Potreste per favore smettere di fare gli asociali?-

Yato e Ginevra si girarono verso di lei e la bambina indicò la guardiana del Toro, chiedendole di avvicinarsi per farsi curare -E' un momento estremamente difficile per tutti noi e me ne rendo conto anche se sono una bambina ma ciò non giustifica il fatto che voi due dobbiate restare in perfetto silenzio senza parlarvi.- Ayumi volse poi lo sguardo verso Ginevra -Mi dispiace di avervi interrotto in quel momento privato. Quello che ho detto io probabilmente non è quello che voleva dirti Yato ma sono stata fin troppo avventata a causa di... un brutto momento vissuto poco prima di trovarvi...-

Ginevra si voltò a sua volta verso Yato con sguardo sorpreso. Il ragazzo sostenne il suo sguardo e, con una scrollata di spalle, commentò -Dice il vero. Non avevo intenzione di dirti quelle parole ma ora come ora non me la sento di dirti ciò che avevo in mente in quel momento-.

La guardiana del Toro annuì leggermente abbassando lo sguardo quando Yato le posò una mano sulla spalla, sorprendendola nuovamente -Perciò di chiedo di aspettare fino a quando non avremo riportato la pace nel nostro mondo, ok?-

Ginevra arrossì di colpo e annuì nuovamente, questa volta molto più velocemente -S... sì! Aspetterò!-

Ayumi sorrise ai due e, dando una pacca sulla spalla alla compagna, le disse -Ho finito, vai a riposarti mentre curo il tuo micetto!-

Ginevra avvampò ancora di più mentre Yato trucidò la bambina con un'occhiataccia ma Ayumi fece finta di nulla con un sorrisetto vittorioso sulle labbra. In tutto questo, Natsu si era limitato ad ascoltare in silenzio e Lucy non ci aveva capito assolutamente nulla.

~ ~ ~

-Maestra?-

Hitomi si voltò verso la sua allieva, attendendo che andasse avanti.

-Mi... mi dispiace di essermi lasciata trasportare così durante il nostro scontro con Greed. Non ero in me in quel momento.- spiegò Nami con sguardo affranto, senza il coraggio di guardare la sua maestra in volto.

La guardiana dei Pesci rimase in silenzio ma alla fine sorrise all'allieva e le mise una mano sulla testa, accarezzandole delicatamente i capelli -Non preoccuparti, credo che la tua sia stata una reazione più che comprensiva. Alla fine neanche io ho mantenuto appieno la calma e ho usato il vero potere della mia Arma Celeste, malgrado avessi deciso di non sfruttarlo più. Nessuno può completamente sottrarsi alla rabbia o alle altre emozioni in questo mondo, forse neanche quelli del Capricorno-.

Nami sussultò leggermente, ricordandosi di Alexis -Come credete che la stia prendendo Lance-san?-

Hitomi alzò lo sguardo verso il cielo -Non bene credo, è pur sempre morta la sua allieva ma con lui ora dovrebbero esserci Emmalin, Neren e Renne. Noi dobbiamo occuparci di qualcuno che ha perso il suo maestro...-

Nami annuì e, tornando a guardare in avanti, vide Daisy seduta su una grossa roccia in mezzo alla desolazione più totale creata dall'attacco di Wrath. Lei era probabilmente una di quelle che avevano preso peggio l'accaduto. Non solo una sua amica era morta davanti ai suoi occhi ed era riuscita solo ad avvertirla inutilmente, ma era stato il suo stesso maestro ad ucciderla, rivelandosi poi essere un sottoposto di Ophiucus.

Aggiungendo al tutto il fatto che avessero vinto solo grazie all'intervento di E.N.D. e che Nikki fosse ancora prigioniera non aiutava di certo ad alzarle il morale.

-Ehi Daisy, stai meglio?- domandò Hitomi avvicinandosi all'amica che annuì silenziosamente, stringendo Arnold contro il proprio petto. Le due ragazze dei Pesci si scambiarono un'occhiata preoccupata ma solo la guardiana si andò a sedere di fianco a Daisy.

Nami notò che l'allieva di Ashuros stava leggermente tremando ma non ebbe modo di capire se quel tremore fosse dovuto al freddo o a qualcos'altro. La sua maestra, nel mentre, le cinse le spalle con un braccio, cercando di rincuorarla con la sua presenza -Daisy, non abbatterti per qualcosa che non potevi evitare. Nessuno di noi avrebbe potuto immaginare che sarebbe successo qualcosa di simile-.

Daisy alzò leggermente lo sguardo -Ma io sapevo... sapevo della maschera di Ashuros-san... e non ho detto niente...-

“Non ha neanche usato Arnold...” notò Nami con sguardo triste, intuendo quanto fosse pentita la loro amica.

-Perché te lo aveva detto Libra-sama probabilmente e noi non ti diremo mai nulla di male per non avercelo detto. Forse neanche lei avrebbe potuto immaginare un simile corso degli eventi.- la rassicurò Hitomi sorridendole -Ora tutti i noi dobbiamo essere forti. Presto torneremo nel nostro mondo per riconquistarlo e sono sicura che tu voglia salvare Nikki con tutta te stessa!-

Daisy accennò un sorriso -Certo! Voglio salvarla da quei peccati e voglio anche salvare Ashuros e la principessa Yukino!-

-Questo è lo spirito giusto.- le sorrise ancora Hitomi abbracciandola delicatamente -Su, torniamo dagli altri. Presto la principessa aprirà il portale e allora sarà il momento della verità-.

~ ~ ~

Isaiah camminava all'apparenza senza meta lungo quella landa desolata, dirigendosi verso la zona più vicina dov'era rimasto un avanzo di bosco. Il motivo che l'aveva spinto ad avviarsi in quel punto era che riusciva a percepire la presenza di Hazumi.

L'allievo di Akane, vista la sua giovane età, era stato il primo ad essere curato da Ayumi ma poi era svanito nel nulla e, dato che il guardiano dell'Acquario era stato messo a nuovo poco dopo, aveva deciso di andare a cercarlo giusto per sicurezza.

Vicino ai primi alberi, Isaiah si sentì subito meglio. Gli mancavano molto le piante delle sue serre subacquee e di certo gli mancava il suo mondo così come la sua insegnante. Scuotendo leggermente la testa, il ragazzo si addentrò in quel piccolo bosco e trovò il suo bersaglio comodamente seduto all'ombra di una grossa quercia.

Il giovane membro dello Scorpione lo sentì avvicinarsi e si voltò verso di lui -Che cosa c'è?-

-Wow! Quanta freddezza!- esclamò Isaiah alzando le braccia con fare divertito.

-Mi scusi, non volevo...- si scusò subito Hazumi tornando a fissare degli alberi. Il guardiano dell'Acquario si andò a sedere di fianco a lui e gli scompigliò amichevolmente i capelli -Nah, non preoccuparti. Siamo tutti un po' tesi infondo-.

-Lei non mi sembra teso.- osservò Hazumi continuando a guardare in avanti.

-E' solo una tua impressione e smettila col darmi del 'lei', dammi pure del tu.- ribatté Isaiah volgendo lo sguardo verso il cielo -Tra poco partiremo alla volta del nostro mondo ed è possibile che non tutti sopravvivano. Non vuoi andare a stare un po' con la tua maestra?-

-Quanto ottimismo.- commentò Hazumi alzando un sopracciglio -Non credo di poter far qualcosa restando vicino a lei ma, Isaiah-san, vorrei chiederle una cosa...-

-Sarebbe?-

-Potrebbe proteggerla per me? Io tengo molto a lei e mi ha sempre aiutato quando ne avevo bisogno.- chiese Hazumi guardandolo dritto negli occhi. Il ragazzo gli sorrise e, dopo avergli scompigliato di nuovo i capelli, gli rispose -Hai la mia parola, la proteggerò al meglio delle mie forze!-

-La ringrazio.- sussurrò Hazumi alzandosi in piedi per poi creare una galleria nel terreno -La precedo dagli altri, la principessa dovrebbe dirci qualcosa prima di partire.- e si tuffò dentro, svanendo alla vista del compagno che, dopo diversi secondi di silenzio, si alzò in piedi a sua volta, voltandosi verso il loro riparo e ritrovandosi di fronte ad Akane.

I due si osservarono nel più completo silenzio. Dopo la breve sfuriate della guardiana, nessuno dei due si era rivolto più la parola ma per motivi diversi: Akane in un certo senso era dispiaciuta di quello che gli aveva detto anche se non voleva ammetterlo, mentre Isaiah, malgrado il suo lato altruista, credeva che una come lei volesse usare i fatti per risolvere certe questioni e che quindi le parole non sarebbero servite a molto.

-S... se stai cercando Hazumi, si è appena diretto dagli altri. Dovremmo tornare anche noi.- disse Isaiah avviandosi poi verso il loro rifugio ma, quando ebbe passato Akane, la ragazza urlò -Aspetta!-

Sussultando, il giovane si voltò verso di lei e lo stesso fece Akane che torturandosi leggermente le mani sussurrò -Mi dispiace di essermela presa con te poco fa, tu non avevi colpe...-

-In realtà avevo tante colpe.- ribatté Isaiah sorprendendola -Non ho saputo salvare Alexis, non ho saputo fermare Ashuros, non ho saputo conoscerlo appieno da poter evitare subito questa tragedia... ci sono tante cose per cui mi sento in colpa-.

Akane lo fissò per qualche secondo -Perché dici così? Neanche Daisy avrebbe potuto prevedere una cosa simile. Nessuno di noi può essere definito responsabile ma io vi ho comunque urlato contro...-

Stavolta toccò ad Isaiah fissarla ma a differenza della ragazza, lui si limitò a posarle una mano sulla testa -Allora facciamo in modo che non accadano altre tragedie, ok?-

Dopo essersi reso conto delle sue azioni, Isaiah arrossì leggermente e tolse la mano, facendo sorridere Akane che annuì prendendolo poi per un braccio e trascinandolo verso la casa creata da lei. Mancavano pochi minuti ormai alla partenza e voleva scusarsi anche con Daisy.

 

~ ~ ~

 

-Sei sicura di averlo visto andare in questa direzione?- domandò Neren e la gemella annuì. Le due guardiane dei Gemelli, dopo essere state curate da Ayumi, avevano deciso di andare a parlare con Lance per sincerarsi delle sue condizioni.

Il guardiano del Capricorno era svanito subito dopo le cure della loro compagna e Renne giurava di averlo visto incamminarsi verso il lago poco lontano, rimasto lì malgrado il devastante attacco di Wrath. Neren si era quindi diretta verso lo stesso punto con la sorella al seguito ma non riuscivano ancora a percepirne la presenza.

-Forse ha poi cambiato direzione.- ipotizzò Renne ma all'ultimo le due si arrestarono avvertendo una presenza in riva al lago ma non si trattava di Lance. Accelerando il passo, le due raggiunsero la riva in pochi minuti e videro Emmalin in piedi intenta a fissare l'acqua con l'arco del suo maestro poggiato contro il petto.

-Emmalin? Cosa ci fai qui?- domandò Neren avvicinandosi e l'amica, voltandosi appena, le fece cenno di non parlare indicando poi il centro del lago. Le due gemelle affiancarono la guardiana del Sagittario e, dopo pochi istanti, individuarono Lance seduto a pochi centimetri dal lago.

Il ragazzo era avvolto da un tenue bagliore viola e teneva le gambe incrociate con le mani poggiate sulle caviglie. Gli abiti così come i capelli fluttuavano delicatamente nell'aria allo stesso modo di una spada che gli levitava davanti al volto.

-L'Arma Celeste di Alexis...- sussurrò Renne ed Emmalin annuì lentamente mentre l'arma della sua defunta amica iniziò pian piano a risplendere di un forte bagliore dorato, fin quando una sottospecie di proiezione di Alexis non apparve di fronte al ragazzo, sorprendendo le ragazze a riva.

-Maestro.- salutò la ragazza facendo un inchino per osservarlo nel più assoluto silenzio.

-Ciao Alex.- la salutò Lance accennando un sorriso per poi rabbuiarsi subito dopo -Mi dispiace di non averti salvata. Un maestro non dovrebbe mai veder morire i propri allievi-.

-Ma è anche vero che un allievo non vorrebbe mai veder morire il suo maestro.- aggiunse Alexis sorridendo -Inoltre vorrei chiederle una cosa, maestro. Per favore, non cerchi la vendetta, non sarebbe da lei...-

Lance la osservò nel più completo silenzio ma alla fine sospirò -Mi limiterò a colpirlo una volta se tornerà in sé.- e l'allieva gli sorrise di nuovo, iniziando poi a dissolversi in polvere dorata partendo dalle gambe.

-Grazie di tutto maestro. Non sono potuta diventare una guardiana ma per me è stato un onore poter imparare da te... grazie Lance.- sussurrò Alexis per dissolversi del tutto.

Il ragazzo osservò i granelli di sabbia venir spazzati via dal vento -E' stato un onore avere un'allieva come te, Alexis-.

Pochi istanti dopo, la spada di Alexis venne attraversata da delle brutte crepe e alla fine andò in frantumi con un rumore secco, sorprendendo Emmalin -P... perché la sua spada è andata in frantumi?-

-Solo le Armi Celesti dei guardiani sono così resistenti da poter essere consegnate ai successori. Le armi degli allievi non possono essere ereditate né dai loro maestri né da altri allievi perciò, una volta che uno di loro muore, l'arma fa la stessa fine.- spiegò Neren con sguardo triste.

Lance sollevò tutti i frammenti a mezz'aria facendoli confluire dentro ad un piccolo sacchetto di cuoio che aveva appena tirato fuori dalla giacca e, dopo averlo chiuso, lo rimise al sicuro, posandoci una mano sopra. Dopo alcuni minuti di silenzio, il ragazzo levitò fino alla riva e salutò le ragazze con un cenno del capo e un sorriso quasi invisibile.

-Lance ascolta... noi...- iniziò Neren ma il ragazzo la fermò subito -Non preoccuparti. Se l'avete vista anche voi, meglio così. Su andiamo, la principessa deve dirci qualcosa.- e si incamminò verso il loro rifugio. Le tre ragazze si scambiarono un'occhiata preoccupata ma alla fine lo seguirono senza immaginare che cosa stessa passando per la testa del loro compagno.

“Non cercherò la vendetta Alexis, te lo prometto.” pensò Lance guardando distrattamente le stelle “Ma se dovessi trovarmi di fronte ad Ashuros... lo ucciderò come un qualunque altro dei sottoposti di Ophiucus”.

 

~ ~ ~
 

Quando tutti furono tornati, Akane creò un piccolo piedistallo di roccia e Lucy ci salì sopra, osservando per qualche secondo tutti i suoi compagni, compreso Natsu. Dopo un profondo respiro, la principessa iniziò a parlare.

-Miei sudditi... no, miei compagni, in questo momento ci troviamo di fronte ad una prova, forse la prova più difficile che ci sia capitata dall'ultima guerra. Il nostro mondo è caduto in mano ad Ophiucus e ai suoi alleati, mia sorella è finita sotto il suo controllo e mio padre, il vostro re, è malato e debole. Non sono quali siano siano i piani del nostro nemico né so a che cosa stia mirando ma ciò che so è che non gli lascerò fare quello che vuole.- dopo una breve pausa, riprese -Durante questa nuova guerra, sono accadute diverse disgrazie. Gli Spiriti Maggiori, vostri maestri, sono caduti uno ad uno ma ora sappiamo che sono tenuti prigionieri nel profondo del regno. I vostri compagni guardiani, così come i loro allievi, invece sono periti in combattimento per difendere il nostro mondo. Io ora vi chiedo il vostro aiuto per poter rivendicare ciò che è nostro e per poter far sì che il loro nome e il loro sacrificio non vengano dimenticati!-

Dopo qualche secondo di silenzio, Natsu si fece avanti e l'affiancò -Principessa, vostro padre mi affidò l'incarico di proteggervi e manterrò la parola data fino alla mia morte!-

La principessa gli sorrise candidamente mentre Akane, con poca grazia, diede una gomitata a Yato che, schiarendosi leggermente la voce, fece qualche passo in avanti -Principessa Lucy...- e si inginocchiò, venendo imitato da tutti gli altri -Siamo stati addestrati dai nostri maestri per combattere e per difendere il nostro regno. Malgrado le divergenze tra alcune Casate, noi la accompagneremo fino alla fine e non la tradiremo mai. Al suo ordine, noi attaccheremo-.

Lucy li guardò uno a uno, ringraziandoli di cuore e alla fine, mostrando uno sguardo incredibilmente serio, creò un portale dorato alle loro spalle -Avanti, amici miei, è tempo di ritornare a casa!-
 

~ ~ ~

 

Nikki fissava a terra, lo sguardo spento, vuoto, mentre Envy e quello che una volta era il guardiano della Bilancia lasciavano la stanza insieme, stretti l'uno all'altro. Strinse i pugni, rifiutandosi di piangere per quel che era appena accaduto. La parte più dolorosa? Lei l'aveva sempre saputo, era a conoscenza del segreto che la maschera nascondeva, eppure non era mai riuscita a pensare ad Ashuros come ad un nemico, una persona malvagia, e nemmeno in quel momento ci riusciva. Se l'avesse fatto, probabilmente ne sarebbe morta, e accettando l'idea che lui fosse cattivo avrebbe rinnegato quei sentimenti che per lei erano così importanti.

Sho la guardava in rigoroso silenzio. Non provava particolari sentimenti nel vederla in quelle condizioni, lui non provava mai sentimenti, eppure in qualche modo sentiva una sgradevole sensazione alla bocca dello stomaco. Forse era il momento di dirle tutto, almeno avrebbe smesso di fare quella faccia frustrata.

-Ohi, devo rimetterti in gabbia- la sollevò per un braccio, e lei non oppose resistenza, anzi semplicemente si lasciò sollevare e condurre di nuovo in gabbia, come se fosse un guscio vuoto e inespressivo.

Aveva già visto quell'espressione Sho, ne era più che certo.- Anche quella volta hai fatto questa faccia.-

Nikki allora alzò lo sguardo su di lui, ed una piccola luce sembrò riaccendere il suo sguardo -C-Che vuoi dire?-

-Quando al Guscio ci hanno separato, avevi le lacrime che ti rigavano il viso, e poi hai fatto quell'espressione.-

Nikki sgranò leggermente gli occhi, tentando di ricordare il periodo che aveva passato nel luogo in cui nascono tutti i nuovi spiriti stellari. Poi un flashback le tornò alla mente, e lì comprese finalmente dove aveva già visto quel ragazzo.

 

-Cosa sono quelle?- una Nikki di tre anni guardava incuriosita il sacchetto tenuto fra le mani del bambino, una sottile linea di bava le scivolava fuori dalla bocca.

-Caramelle, vengono dal mondo umano.- le rispose il bambino dai capelli biondi, infilandosi le caramelle in bocca una dietro l'altra.

-Sembrano buone... fammele assaggiare!-

-Nemmeno per sogno.- e a nulla valsero i tentativi della piccola per afferrare il sacchetto, il bambino non glielo fece nemmeno toccare.

-Uffa! Sei cattivo Onii-chan!- sbuffò, gonfiando le guance offesa.

E a quello sguardo, il ragazzo non potè trattenere un sorriso divertito. Le scompigliò i capelli affettuosamente, passandole il sacchetto in cui c'erano rimaste alcune caramelle.

-Solo per stavolta, forse posso anche dividere con te il mio cibo.- ed il largo sorriso che ricevette, fu più che soddisfacente.

 

Gli occhi di Nikki erano sgranati, sorpresi, forse felici, e anche incredibilmente spaventati.

-Non è possibile...-

Sho stava per dire qualcosa, quando un messaggio del suo signore lo colpì dritto alla mente, come un milione di aghi dritti nel cervello. Era ora di andare.

Le lasciò qualcosa tra le mani, le sussurrò un “parliamo più tardi” e richiuse la gabbia, andandosene a passo lento e regolare.

Nikki rimase immobile, stavolta non potè trattenere che le lacrime le bagnassero le guance.

-Onii-chan...- sussurrò, stringendo al petto il sacchetto di caramelle ancora pieno che Sho le aveva lasciato prima di andarsene.
 

~ ~ ~
 

Intanto, nella sala delle riunioni, Ashuros se ne stava seduto al proprio posto, accanto ad Ophiucus ed Envy, picchiettando nervosamente sul tavolo in attesa che Gluttony si decidesse ad arrivare.

Quando finalmente il ragazzo fece la sua comparsa, accomodandosi vicino a Lust, finalmente il signore della casata del Serpente prese a parlare.

-Miei sottoposti, la battaglia finale si avvicina. I nostri nemici staranno certamente per arrivare, ma noi saremo pronti ad accoglierli come solo dei rinnegati come noi possono fare.- ghignò, ricevendo la medesima espressione da parte dei sottoposti.

-Ed ora...- prima che potesse continuare la spiegazione, un brivido lo percosse lungo la schiena. Un portale era stato aperto.

Un ennesimo ghigno gli deformò il volto, mentre si sedeva ed incrociava le mani sotto il mento.

-Sembra che il nostro piano dovrà attendere, abbiamo degli ospiti inaspettati.- una risatina maligna riempì la sala, ancor prima che potesse dire qualcosa, i suoi sottoposti erano già in piedi e pronti a partire- Andate ad accoglierli come si deve.- ed in un battito di ciglia, nella sala rimase soltanto lui.
 

~ ~ ~
 

Lucy e Natsu attraversarono per ultimi il portale, ritrovandosi in un'enorme sala illuminata da parecchie torce attaccate alle pareti. Intorno a loro, i vari guardiani e i loro allievi si erano già messi in posizione di combattimento.

-Sembra che non ci sia nessuno.- osservò Yato e Lance, concentrandosi, non avvertì alcuna presenza ostile nelle vicinanze.

-Quindi dobbiamo cercarli e farli a pezzi? Sembra divertente!- esclamò Ginevra scrocchiandosi le nocche ma in quel momento, l'enorme portone a due battenti della stanza si aprì lentamente e un serpente fece il suo ingresso, lasciando tutti leggermente interdetti.

L'animale si fermò a qualche metro da loro e, dopo aver alzato la testa, aprì le fauci. Una voce sinistra uscì dalla sua bocca e Lucy riconobbe subito la voce di Ophiucus -Ben venuti, ben venuti nel mio Regno!-

-Maledetto bastardo perché non ti mostri subito a noi?- sbottò Akane ben propensa a spappolare quell'animaletto ma Isaiah la fermò tenendola per una spalla. Il serpente non si mosse di un millimetro e Ophiucus riprese a parlare -Vedo che siete pimpanti come sempre, questo mi fa piacere. Devo tuttavia declinare il vostro invito. Tra poco attuerò un'importante fase del mio piano così da potermi liberare degli Spiriti Maggiori e del vostro re. Spero comunque che i miei sottoposti vi accolgano calorosamente e a braccia aperte!-

-C... cosa?! Vorresti eliminare il re e gli Spiriti maggiori?!- domandò Lucy in preda al panico e la risata di Ophiucus fece innervosire i vari guardiani -Coraggio, cara principessa, perché non provi a fermarmi? Ma ti avviso, finché i miei peccati saranno vivi e pronti a combattere, tu non riuscirai mai a raggiungermi!- e, dette quelle ultime parole, il serpente chiuse la bocca venendo poi avvolto e consumato da delle potenti fiamme viola.

-Quindi... dobbiamo per forza sconfiggere i peccati prima.- ipotizzò Neren e la sorella le diede ragione.

-Molto bene, allora se dovessimo trovare degli ostacoli, qualcuno si fermerà per affrontarli e gli altri andranno avanti. Non abbiamo tempo da perdere.- spiegò Yato e gli altri annuirono, dopodiché si misero tutti a correre lungo l'enorme corridoio oltre il portone.

Dopo svariati minuti, la principessa riconobbe il posto: il cuore del palazzo del re. L'enorme palazzo dove si riunivano i vari Spiriti Maggiori era un vero e proprio labirinto ed era composto da quattordici sezioni: dodici per la Casate che circondavano quella centrale del re mentre l'ultima era quella che comprendeva i sotterranei sotto al palazzo.

“Ora dovremmo essere ancora nella sezione centrale ma se Ophiucus vuole sacrificare mio padre e gli altri probabilmente cercherà di farlo nei sotterranei. Dobbiamo muoverci a scendere!” pensò Lucy quando all'improvviso Yato fece fermare tutti davanti ad un bivio a T.

In modo distinto, tutti riuscirono a percepire due enormi poteri nel corridoio di sinistra, mentre a destra il nulla più totale.

-Questo potere... è quello di Wrath.- disse Ayumi stringendo la sua bacchetta -Ed è insieme a...!-

-Aaron.- concluse Yato fissando il corridoio per incamminarsi lungo esso.

-D... dove stai andando?- domandò Ginevra fissandolo incredula e il guardiano del Leone, senza voltarsi, le rispose -Da Aaron. E' ora di concludere la questione con lui, inoltre fermando due peccati riusciremo ad indebolire di sicuro le forze del nemico-.

Ginevra e gli altri si guardarono per qualche secondo e alla fine, lei e Ayumi si lanciarono dietro a Yato, sorprendendolo leggermente. Lucy osservò i tre allontanarsi ma, prima che potesse dirgli qualcosa, Natsu l'afferrò per un braccio e si lanciò nel corridoio di destra insieme a tutti gli altri.

Non passò molto tempo che il gruppo troppo delle grosse scale che scendevano nell'oscurità così iniziarono a scendere senza neanche pensarci, fino a quando non si trovarono di fronte a tre possibili vie.

-Se non ricordo male, davanti a noi ci dovrebbero essere delle altre scale, ma questo posto mi sembra come diverso. Forse Ophiucus lo ha modificato...- notò Lucy guardando tutti e tre i corridoi.

-Inoltre c'è qualcosa che non va, non riesco a percepire alcuna energia qui attorno. Forse qualcosa ci impedisce di farlo.- aggiunse Isaiah fissando il corridoio di destra.

-Non ci resta che dividerci.- esordì Hitomi -Dividiamoci in tre gruppi e cerchiamo la via migliore. Se troviamo dei peccati, fermiamoli!-

Tutti annuirono e, senza neanche dirsi qualcosa, si lanciarono lungo tutti e tre i corridoi. Lucy prese quello centrale seguita da Renne, Neren, Natsu, Hitomi e Nami; Daisy, Lance e Isaiah presero quello di destra, ed infine Akane, Emmalin e Hazumi imboccarono quello di sinistra, augurando a tutti i loro compagni buona fortuna.

 

~ ~ ~

 

Hitomi si era fermata di colpo, all'improvviso, giusto il tempo che le era servito per evocare una serpide velenosa che proteggesse Nami da un getto violaceo che l'aveva presa di mira.

Subito, le gemelle si misero schiena contro schiena, pronte a difendersi a vicenda, Natsu portò Lucy tra se e il muro, in modo da poterla proteggere da qualunque angolo li avessero attaccati, mentre Nami, dopo aver ringraziato Hitomi per averla salvata, affiancò la maestra e si guardò furtiva intorno.

-Grrr, si può sapere perché sono dovuto venire con te?! Io volevo stare con Gluttony!-

Le gemelle riconobbero immediatamente la vece di Greed, avvolta nelle tenebre più nere, e infatti pochi secondi dopo la figura del ragazzino dai capelli viola fece la sua comparsa, affiancato dalla figura della donna che Lucy avrebbe sperato di non vedere più.

-M-Minerva-san...- sussurrò la principessa, pietrificata.

-Perchè sono interessata alla principessa, è stato un caso che lei fosse nello stesso gruppo in cui si trovava anche il tuo obbiettivo. Ora smettila di lamentarti, e vedi di fare il tuo dovere.-

Greed sbuffò contrariato, sbottò un “non darmi ordini, zitella” e subito dopo, caricò un poderoso pugno diretto verso le due gemelle.

Concentrando le proprie energie, Neren e Renne balzarono verso l'alto, alleggerendo il loro corpo come fosse aria, ed appesantendolo nel momento in cui Greed si trovò esattamente sotto di loro.

L'impattò generò una forte onda d'urto, e anche se probabilmente il peccato era stato colpito, tutti i giovani spiriti sapevano che quell'attacco non sarebbe bastato.

-Natsu-san, Lucy-sama.- li chiamò Hitomi, mentre lei e Nami si preparavano ad evocare le loro migliori creature- Voi dovete proseguire, andate a cercare Yukino-sama, a questi ci pensiamo noi.-

-Non possiamo abbandonarvi!- protestò immediatamente la principessa, rifiutandosi di abbandonare ancora altri suoi compagni, non sopportando l'idea di perdere altri preziosi amici.

Nami le afferrò le mani, sorridendole gioiosamente, ed incitandola a non fermarsi.- Non deve preoccuparsi Lucy-sama, torneremo sicuramente da lei sani e salvi!-

Hitomi annuì.- Nami-chan ha ragione, ora lei deve pensare solo a sua sorella, lasci a noi queste seccature.-

Controvoglia e tirata dalla salda presa di Natsu sul suo polso, alla fine Lucy non potè che andarsene, pregando le stelle affinché proteggessero ognuno dei suoi compagni.

-Non andrete da nessuna parte.- sussurrò Minerva, caricando anche lei con un calcio, diretto alla principessa e al giovane cavaliere, ma fu bloccata ed intercettata da una lucertola su due zampe, dalla cresta affilata e con due lunghe lame che nascevano dai gomiti della creatura.

Hitomi sorrise gentile, un sorriso che nascondeva tutta la rabbia che provava verso quella donna.

-Non andrai da nessuna parte mia cara, la tua avversaria sono io!-

Minerva sorrise compiaciuta, estrasse dalla prominente scollatura il suo fido ventaglio ed iniziò a sventolarlo con eleganza, senza mai distogliere lo sguardo dalla guardiana dei Pesci.

-Interessante, vediamo che sai fare, ragazzina.-
 

~ ~ ~
 

Daisy e Lance correvano per i corridoi del palazzo in cerca di Nikki. La giovane dai capelli rosa però si sentiva a disagio con il guardiano, percependo nel suo cuore un forte squilibrio, come se d'improvviso qualcosa in lui fosse cambiato.

-Ehm... Lance-san...- sussurrò Arnold, volendo provare a capire cosa succedesse al guardiano, quando un lungo brivido percosse la schiena della giovane, che si fermò di colpo.

-Attenta Daisy!- un attimo prima che un'enorme voragine le si aprisse sotto i piedi e la inghiottisse, Lance le si lanciò contro e la spostò, salvandola da una brutta caduta.

Spaventata e confusa, la ragazza passò lo sguardo dalla voragine al guardiano che la stringeva tra le braccia, infine lo ringraziò per il salvataggio ed iniziò a guardarsi intorno, cercando di capire chi o cosa li avesse attaccati.

-Uff, che seccatura, non potevate semplicemente cadere nella voragine e basta? Se non vi elimino, Lust se la prenderà con me...-

Gluttony comparve dietro di loro pochi secondi dopo, grattandosi annoiato la testa e sbadigliando sonoramente. Estrasse da una tasca un voluminoso sacchetto di patatine ed iniziò a mangiarle, fissando annoiato i due avversari.

-Non è che vi dispiacerebbe morire e basta? Ho altro da fare.-

Lance strinse i pugni e si mise in posizione di attacco, pronto a lanciarsi contro l'avversario. Negli occhi, un chiaro intento omicida.

Daisy invece non si muoveva, continuava a fissare Sho e a cercare di capire cosa volesse da Nikki-san tanto da andare a cercarla per parlare. E più di ogni altra cosa, perché quando lo guardava non riusciva a vederlo come un nemico.

Avrebbe voluto fermare Lance e parlare con Sho per cercare di schiarire ogni dubbio, ma prima che potesse farlo, quei due avevano già iniziato a lottare.

 

~ ~ ~
 

Yato, Ginevra ed Ayumi raggiunsero un grosso portone di ferro sporco di sangue che fece correre un brivido freddo lungo la schiena della guardiana dell'Ariete. Lungo i corridoi per arrivare a quell'ingresso avevano trovato diversi cadaveri di servitori e soldati vari e alle volte avevano visto delle frecce disegnate col sangue sulle pareti.

-Siete pronte?- domandò Yato e le due annuirono. Il ragazzo allora mise entrambe le mani sul portone ma, anziché spingerlo, si limitò a fonderlo con il calore del suo potere, aprendo velocemente la via per il loro ingresso.

Come previsto, si ritrovarono in un enorme salone addobbato di arazzi e candelabri ma completamente sprovvisto di mobili. Dall'altra parte vi erano Wrath, seduto a terra a gambe incrociate intento a battersi un dito sul braccio, e Aaron in piedi con gli occhi fissati su di loro.

-Ce ne avete messo di tempo!- esordì il ragazzo generando una beve fiammata di fuoco nero.

-Fottutissimi insetti! Mi avete fatto incazzare con il vostro ritardo!!!- sbottò invece Wrath alzandosi in piedi. Yato si mise subito in posizione di combattimento, mentre Ginevra e Ayumi si scambiarono un'occhiata complice per poi spostare lo sguardo su Wrath.

-Non è colpa nostra se ti nascondi come un topo!- esclamò Ayumi indicando il peccato della rabbia che la fissò con sguardo assatanato.

-Un piccolo topolino spaventato!- aggiunse Ginevra mentre la compagna le salì sulla schiena -Perché al posto di startene lì fermo come un idiota non provi a prenderci o forse sei solo lento come una tartaruga?-

Innumerevoli vene iniziarono a pulsare sulla fronte di Wrath che si ricoprì all'istante della sua elettricità. Yato, nel mentre, si voltò leggermente verso le due guardiane e Ginevra, sorridendogli, gli disse -Quel bastardo di Aaron è tutto tuo, fagli vedere chi è il migliore!-

Nello stesso momento in cui Wrath si lanciò verso di loro, Ginevra potenziò i muscoli delle gambe e si precipitò fuori dalla stanza, correndo nella direzione opposta rispetto a quella dalla quale erano arrivati.

Wrath passò di fianco a Yato senza neanche guardarlo e il guardiano del Leone tornò allora a concentrarsi sul suo avversario che, ghignando, creò una sfera di fiamme nere nella mano destra -Davvero gentile quella perdente! Finalmente voi inetti vi rendete utili per qualcosa!- e gliela scagliò addosso ma, senza batter ciglio, Yato la dissolse con una semplice onda d'urto, sorprendendolo leggermente.

Il guardiano creò a sua volta una sfera di fuoco più piccola di quella di Aaron e la scagliò con incredibile velocità, costringendolo a gettarsi di lato per schivarla. Quando il peccato si fu rimesso in posizione di combattimento, Yato gli domandò -Ti sei già spostato. Temi così tanto i miei attacchi?-

Una grossa vena iniziò a pulsare sulla tempia di Aaron -N... non montarti la... testa... lurido insetto!- e un'enorme colonna di fiamme nere lo avvolse completamente lasciando visibili solo i bagliori dei suoi occhi -Ti ridurrò in cenere, una volta per tutte!-

-Lo stesso vale per me.- commentò Yato avvolgendosi nelle sue potenti fiamme -E' ora di finire questa storia una volta per tutte!-

 

~ ~ ~

 

-Sicura della tua idea?- domandò Ayumi e Ginevra le rispose -Credevo fosse una tua idea!- scoppiando poi a ridere ed evitando al pelo un fulmine scagliato da Wrath.

Dopo essersi allontanate da Yato ed Aaron, le due guardiane avevano trovano una grossa stanza, poco più piccola della precedente, dove potersi fermare ad affrontare una volta per tutte Wrath che, non appena le aveva raggiunte, si era alzato in volo e aveva iniziato a scagliare addosso a loro decine di fulmini.

Ayumi si era subito allontanata il più possibile e, grazie ad un melodia dai suono molto forti, aveva creato delle grosse note blu che si erano disposte davanti a lei, creando innumerevoli scudi. Ginevra, d'altro canto, si era limitata ad evitarli, schernendo di tanto in tanto il loro avversario.

-Ora basta! Vi eliminerò in questo momento!- urlò Wrath scagliandosi addosso a Ginevra per colpirla con un potente pugno ma, con sua somma sorpresa, la ragazza rispose al colpo con un pugno ancora più potente, generando un piccolo cratere nel pavimento e scagliando all'indietro il suo avversario.

-Coraggio bestione, non ho tempo da perdere con una misera scintilla come te!- lo derise Ginevra scrocchiandosi le nocche, mentre un'aura oscura avvolse Wrath insieme alla sua elettricità -E sia, lurida mocciosa! Per avermi fatto incazzare così tanto, la tua morte sarà lenta e dolorosa!-

 

~ ~ ~

 

Akane, Hazumi ed Emmalin si fermarono un attimo per riprendere fiato, guardandosi nel mentre attorno. Da quando si erano separati dai loro compagni avevano avuto come l'impressione di girare sempre in tondo vista la completa mancanza di altre scale o di qualsivoglia via alternativa.

-Questo posto è un vero labirinto. Non mi sorprende che Scorpio-sama mi rammentasse sempre di non andarmene in giro da sola.- commentò Akane. All'improvviso, una strana sensazione li fece sussultare, costringendoli a voltarsi dietro di loro.

-L'avete sentito?- domandò Emmalin e gli altri due annuirono.

-Proveniva dalle nostre spalle... eppure quando siamo passati non abbiamo avvertito niente.- ricordò Akane con sguardo serio.

-Forse stava cercando di prepararci una trappola?- domandò allora la guardiana del Sagittario ma Akane non seppe darle una risposta precisa -Non lo so... so solo che quel potere che abbiamo percepito era quello di un peccato, ma non riesco a capire quale...-

-Dovremmo tornare indietro a controllare?- domandò timidamente Hazumi guardando le due compagne che cercarono di prendere una decisione.

-Facciamo così, voi due andrete a controllare. Se non c'è niente, tornate da me. Io intanto andrò avanti.- ordinò Akane e l'allievo la fissò sorpreso -Da sola?-

Akane gli sorrise accarezzandogli la testa ed annuì -Non possiamo fermarci tutti quanti e poi io sono molto più pericolosa di qualsiasi altra cosa che si aggiri per questi corridoi!- e, dopo essersi data una botta sul petto, si lanciò lungo il corridoio, mentre i suoi due compagni tornarono indietro, finché non si fermarono di fronte ad una porta di legno nero all'apparenza innocua.

-E' qua dentro.- commentò Hazumi e Emmalin annuì stringendo l'arco del suo maestro. Ad una prima 'occhiata' quella stanza sembrava non nascondere nulla, ma una volta concentrati, entrambi percepirono una presenza oltre quella porta.

Lentamente, il bambino la aprì e le diede un colpo per non lasciarla socchiusa. Senza esitare, i due si lanciarono nella stanza e si sorpresero nel trovarla quasi del tutto vuota, fatta eccezione per svariati cuscini sparpagliatati sul pavimento e un enorme divano dall'altro lato della stanza dove vi era seduto in maniera stravaccata un uomo.

Avvicinandosi lentamente, i due riuscirono ad identificarlo meglio. Si trattava di un uomo giovane, alto sui due metri con un fisico scolpito nel marmo, dai lunghissimi capelli castani che gli arrivavano almeno fino ai polpacci e, malgrado, la luce non proprio intensa della sala, Emmalin riuscì a notare gli spenti occhi neri di quella persona. Occhi del medesimo colore del tatuaggio del serpente posto sul pettorale destro, lasciato in bella vista malgrado il lungo cappotto grigio chiaro abbinato a dei jeans blu e a degli stivali neri, tutti abiti decisamente logorati dal tempo.

-Chi diavolo è?- domandò Emmalin ma Hazumi non le rispose, iniziando ad accumulare potere magico. Da quando erano entrati non si era ancora mosso ma ciò non gli avrebbe fatto abbassare la guardia -Lei chi sarebbe?-

L'uomo non diede alcuna risposta, continuando a tenere gli occhi fissi sul pavimento.

-Magari è morto...?- azzardò Emmalin ma non appena l'uomo sbadigliò, quella strana sensazione di disagio li fece nuovamente sussultare ed indietreggiare. Emmalin incoccò all'istante una freccia e la scagliò contro il bersaglio, trapassandogli il petto. I due si scambiarono un'occhiata sorpresa.

-L... l'ho colpito? Non si è neanche mosso!- esclamò Emmalin incoccando per sicurezza un'altra freccia. In quel momento, l'uomo alzò lo sguardo su di loro -E voi... chi siete...?-

-Ma che diavolo gli prende?- domandò Hazumi accumulando altro potere magico -Sei per caso uno dei peccati al servizio di Ophiucus?-

L'uomo lo fissò in silenzio, spostando poi lo sguardo sulla freccia nel petto e, con una lentezza immane, se la tolse dal corpo, facendo schizzare sangue tutt'attorno. Dopo essersela rigirata sulle dita, la scagliò addosso ad Emmalin, lisciandole la guancia destra. Quando la freccia ebbe colpito il muro, lo fece letteralmente esplodere, scagliando detriti in tutte le direzioni.

Hazumi e Emmalin si girarono lentamente verso il loro avversario che, incurante della ferita, si presentò -Io sono... Tarkus... ma potete chiamarmi... Sloth...-

-Il peccato della Pigrizia.- commentò Emmalin scagliandogli un'altra freccia e beccandolo di nuovo nel petto ma neanche questa volta l'uomo batté ciglio, limitandosi a fissarli con sguardo spento. Hazumi deglutì sonoramente -Che cosa diavolo è quell'uomo...?-

-Io... non ho voglia di combattere... perciò potreste... morire per conto vostro?-
 

~ ~ ~

 

Akane si arrestò di colpo, voltandosi immediatamente verso il corridoio alle sue spalle. Erano passati solo pochi minuti da quando si era separata da Emmalin e Hazumi ma solo in quel momento aveva percepito un potere immenso.

-Proveniva dalla stessa zona dove percepisco il potere di Hazumi... che sia un peccato?-

La guardiana tornò a girarsi verso il corridoio che aveva deciso di seguire, individuando delle scale che scendevano. Guardò un'ultima volta dietro di sé ma alla fine tornò a correre -Per favore non morite! Non potrei mai perdonarmelo!-

Scendendo le scale, Akane trovò molte più torce ad illuminarle la via, fino a quando non sbucò in una sala dalle decorazioni alquanto macabre visti i diversi teschi appesi al soffitto e i candelabri fatti di ossa umane.

Scrutando attentamente la sala, Akane individuò infine un piccolo corpo schiantato in un cratere nella parete di fronte a lei e il suo cuore perse un battito nello scoprire che si trattava del suo allievo.

-Hazumi!- urlò la ragazza correndo dal bambino per poi aiutarlo a scendere, distendendolo sul pavimento -Hazumi cos'è successo? Come sei arrivato qui?-

Il piccolo membro dello Scorpione aprì lentamente gli occhi -Il nostro... nemico... ci ha... spazzati via...-

Akane imprecò sottovoce e, posando una mano a terra, fece crescere una grossa radice con degli strani frutti dorati appesi ad essa. Dopo averne staccato uno, lo aprì a metà e lo diede all'allievo, dicendogli di mangiarlo -E' un frutto speciale, ti fermerà eventuali emorragie e ti allevierà il dolore!-

Il bambino lo afferrò e ne strappò via un pezzo coi denti, masticando lentamente il boccone, mentre Akane si rialzò in piedi guardandosi attorno. Iniziando ad avanzare senza neanche pensarci, la guardiana dello Scorpione si concentrò sull'esterno di quella sala, cercando di percepire delle presenza ostili, mentre Hazumi si rialzò barcollando e tenendosi una mano sulla fronte dove spiccava un brutto taglio in via di guarigione grazie al frutto.

-Grazie maestra.- sussurrò il bambino -Ora che riesco a muovermi potrò crearmene degli altri-.

Akane rimase ferma immobile e, all'ultimo, ruotò su sé stessa con incredibile velocità, colpendo Hazumi, che le era appena balzato addosso, in pieno volto con un potentissimo pugno, schiantandolo nuovamente nella parete che venne danneggiata ancora di più dall'attacco.

Dopo aver sputato un po' di sangue, il bambino si mise a ridere, iniziando pian piano a trasformarsi fino a quando non diventò una bella ragazza che mostrò un ghigno inquietante alla guardiana.

-Eh eh eh... come l'hai capito?- domandò Envy scendendo a terra, scrocchiandosi poi il collo.

-Le tue parole ti hanno tradita. Hazumi non può ancora creare quel genere di frutti e lo sa bene.- spiegò Akane assumendo una posizione da combattimento ed iniziando ad accumulare potere magico.

-Oh? Davvero? Allora si vede che è inutile come giocattolo, credo che Sloth lo ucciderà all'istante.- commentò Envy beccandosi un secondo cazzotto in pieno volto che le conficcò il cranio nella parete rocciosa mentre Akane le riservò un'occhiata di fuoco -Non ti azzardare mai più a parlare così di Hazumi, lurida oca!-

Di colpo, Envy le afferrò il polso con entrambe le mani e, dopo aver allontanato la mano dal proprio viso, ruotò il busto schiantando Akane nel muro subito di fianco a lei -E tu vedi di non sottovalutarmi, mocciosa!-

 

~ ~ ~

 

Isaiah continuò a correre senza fermarsi. Poteva distintamente sentire le auree dei suoi compagni vicini a quelle dei vari peccati e sapeva di poter contare su di loro, nessuno escluso. Da quando si era separato da Lance e Daisy, aveva avvertito parecchie scosse sismiche lungo le pareti, probabilmente dovute al loro scontro contro Shoichi, ma nessuna di esse lo aveva fatto rallentare.

“Sono vicino all'ala dell'Acquario. Posso percepire l'acqua.” pensò Isaiah continuando a correre fino a quando, come previsto, non trovò una grossa porta di legno azzurro con sopra inciso il simbolo della sua Casata. Senza esitare, la aprì di slancio e si beò per qualche secondo nel vedere quel lungo corridoio dal soffitto a volta fatto di vetro così come le pareti, per poter ammirare l'enorme massa d'acqua che circondava quel passaggio.

Contrariamente a molte altre ali, quella dell'Acquario era in un'altra zona del Regno così da permettere alle creature acquatiche di sentirsi a casa, consentendo comunque ai visitatori di muoversi a proprio piacimento stando all'asciutto.

Il guardiano dell'Acquario fece rapidamente qualche passo in avanti ma non appena la porta si chiuse alle sue spalle, si arrestò di colpo. Qualcosa non andava. Quella porta non aveva alcuna magia imposta su di essa e non impediva in alcun modo di percepire le presenze nel resto del palazzo.

Senza voltarsi, Isaiah si concentrò. Poteva avvertire tutti i suoi compagni, uno ad uno, e tutti stavano affrontando qualcuno, per un totale di sette scontri disseminati in tutto il palazzo. Ma, dopo gli ultimi eventi, molti di loro avevano iniziato a pensare che i peccati non fossero più sette, ma otto.

Mostrando uno strano sorriso, il rosso si girò verso la porta -E' da un po' che non ci vediamo, eh Ashuros?-

L'albino non batté ciglio né mostrò alcuna emozione, limitandosi ad alzare il braccio destro, mostrando l'enorme lama di acciaio nero. Isaiah fischiò divertito alla vista di quella grossa arma e non fece neanche troppo caso agli abiti interamente neri del suo ex-compagno.

-Scommetto che non sei qua per una rimpatriata, vero?- domandò allora Isaiah nascondendo le mani dietro la schiena. Ashuros non diede alcuna risposta ed iniziò ad avanzare con passo pesante verso il rosso che, all'ultimo, distese in avanti le mani creando una sfera d'acqua che esplose all'impatto con l'albino, scagliandolo contro la parete alle sue spalle, poco sopra la porta.

-Perdonami Ash, ma sono di fretta!- si scusò Isaiah voltandosi verso il corridoio per poi mettersi a correre ma, all'ultimo si arrestò di colpo creando un muro d'acqua alle sue spalle che riuscì a malapena a rallentare la lama di Ashuros, permettendogli così di gettarsi di lato per evitarla del tutto.

Isaiah si rialzò subito voltandosi verso Ashuros che, in quei pochi istanti, aveva già azzerato la distanza tra di loro. L'albino lo colpì con un violento calcio all'addome e lo scagliò fino in fondo al corridoio, facendogli distruggere un portone a due battenti di ferro che collassò al suolo gemendo.

Il guardiano dell'Acquario si rialzò tossendo un po' di sangue ma ciò non gli impedì di richiamare a sé l'acqua presente nelle innumerevoli piscine di quella vastissima sala sommersa. A svariati metri da lui, Ashuros riprese la sua lama e si incamminò verso il suo bersaglio, fissandolo con sguardo gelido.

-Keh, mi sembra di capire che non mi lascerai andare perciò...- iniziò Isaiah prendendo in mano il suo ciondolo d'oro che si ingrandì all'istante -... non ti dispiace se faccio sul serio, vero?-
 

~ ~ ~

 

Lucy non sapeva dire per quanto avessero corso lei e Natsu, forse per due minuti, forse per molto di più, eppure già si sentiva esausta ed affaticata. E dire che lei non stava nemmeno facendo nulla rispetto agli altri.

-Ci siamo principessa!- con il suo infallibile fiuto, Natsu era riuscito a trovare il luogo in cui Yukino si stava nascondendo, ed ora erano più vicini che mai.

Una sgradevole sensazione colpì Natsu alla bocca dello stomaco, e riuscì giusto in tempo a scansare Lucy, prima che un potente pugno d'ombra si abbattesse su di lui.

-Natsu!- Lucy si coprì la bocca con le mani, preoccupata per quello che poteva essere successo al suo cavaliere.

Il sollievo fu tanto quando lo vide riemergere dal polverone creato dal colpo, ammaccato, ma comunque integro. Era riuscito a parare il potente pugno di Rogue infiammando il braccio e contrapponendolo a quello d'ombra dell'altro cavaliere.

Lo respinse con forza, costringendolo ad indietreggiare svariati metri più in là.

Rogue non sembrò sorpreso, anzi sorrise divertito dall'espressione infuocata che aveva assunto il suo avversario.

-Sei sempre il migliore Natsu-san.-

Natsu ghignò, ricambiando il complimento.-Anche tu sei davvero forte Rogue.-

Si voltò verso la principessa, e le sorrise rassicurante, pregandole di stare indietro e di mettersi al sicuro.

Per non essergli d'intralcio, anche se temeva per la sua sicurezza, decise di farsi da parte, restando ad osservare lo scontro fra i sue cavalieri che si prospettava davvero devastante.

- È davvero un piacere rivederti Onee-sama.-

Lucy si voltò di scatto, presa alla sprovvista, incontrando dopo molto tempo gli occhi color cioccolato della sua adorata sorella. Yukino era lì, di fronte a lei, ed era il momento di regolare i conti anche tra loro.
 

~ ~ ~

 

Una nuova potente scossa sismica fece tremare le fondamenta del castello del re. Nella sala dove si stavano affrontando la guardiana dello Scorpione e il peccato dell'Invidia i candelabri oscillarono pericolosamente, facendo cadere a terra alcune ossa, ma nessuna delle due combattenti ci fece caso.

Akane raccolse le braccia contro il petto e, distendendole di colpo verso l'esterno, creò una serie di spuntoni dal terreno tutt'attorno ad Envy che li evitò con incredibile agilità saltando su di essi senza alcun problema, atterrando poi davanti all'avversaria. Prima che il peccato potesse colpirla, Akane sgranò gli occhi e in un istante, uno spesso muro di roccia si formò dal terreno, dividendole.

Envy non si fece intimorire affatto dalla cosa e, dopo aver caricato il pugno destro, menò un potentissimo colpo contro il muro, mandandolo in frantumi ma di Akane non c'era più alcuna traccia. La ragazza, tuttavia, ghignò beffarda e, senza neanche pensarci, alzò lo sguardo verso il soffitto, incrociando nel mentre le braccia sopra la testa.

Un istante dopo, Akane calò un velocissimo calcio dall'alto con la gamba avvolta da appuntite rocce nere che, all'impatto con il corpo di Envy, lacerarono la sua carne, crepando pesantemente il terreno sottostante. L'avversaria non si lasciò sfuggire neanche un verso di dolore e, distendendo le braccia, scagliò all'indietro Akane che, dopo due capriole a mezz'aria, atterrò elegantemente a qualche metro di distanza.

La guardiana dello Scorpione si scrocchiò il collo con dei movimenti secchi mentre Envy si limitò ad osservarsi le ferite sulle braccia, ghignando divertita.

-Non ci vedo nulla di divertente.- commentò freddamente Akane -Credevo che avrei avuto più problemi con te ma vedo che sei solo una nuvola di fumo. Ti eliminerò in fretta e poi andrò ad aiutare gli altri!-

Nel sentire quelle parole, Envy non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere, tenendosi la pancia con entrambe le mani -Tu vorresti aiutarli?! Scommetto che ti piacerebbe andare dal tuo caro allievo ma devo darti una brutta notizia! Lui sarà uno dei primi a morire, insieme a quella mocciosa del Sagittario! Se non sbaglio era l'allieva del ragazzo che Pride ha ucciso il giorno del torneo, vero? Meglio così, almeno rivedrà il suo caro maestro nell'aldilà!- e scoppiò nuovamente a ridere, mentre lo sguardo di Akane si indurì ancora di più.

Con un movimento secco del braccio, fece fuoriuscire una lama di roccia dal terreno dirigendola verso Envy ma l'avversaria la copiò all'istante e, usando lo stesso attacco, annullò quello della guardiana.

-Sembra proprio che tu sia una testa calda. Vedrò di calmarti io.- sibilò Envy muovendo lentamente le gambe e le braccia, assumendo una strana posizione -Devi sapere che, oltre al poter copiare i poteri, io possiedo un'ottima memoria e gli umani sulla Terra hanno creato svariati metodi per combattere a mani nude, un po' di arti marziali mi torneranno utili.- ed iniziò a far ondeggiare il braccio destro, tenendolo leggermente piegato in avanti con le punte delle dita unite in un solo punto.

Akane assottigliò lo sguardo e si fece avanti di qualche passo ma, solo per qualche istante, le sembrò di vedere un serpente nero al posto del braccio dell'avversaria e ciò la mise in guardia, facendole rivestire il corpo con una corazza di roccia.

-Non ti servirà a nulla.- la avvertì Envy chiudendo gli occhi e arrestando del tutto il movimento del braccio. Quello fu il momento in cui Akane scattò in avanti a piena potenza caricando il pugno destro ma, quando scagliò il colpo, Envy piegò impercettibilmente la testa verso sinistra e l'assalto dell'avversaria la sfiorò appena.

Prima che Akane potesse indietreggiare, il peccato dell'Invidia aprì di scatto gli occhi e colpì l'avversaria con il palmo della mano destra sullo sterno, distruggendo la corazza sia sul torso che sulla schiena e scagliandola senza alcuna difficoltà dall'altra parte della stanza. Impattando contro il muro, Akane vomitò una grossa quantità di sangue e cercò in tutti i modi di riprendere fiato, cadendo nel mentre in ginocchio.

Envy la osservò divertita, iniziando ad avvicinarsi a lei, ma Akane riuscì a rialzarsi prima che fosse troppo vicina e si scagliò nuovamente all'assalto tuttavia questa volta fece crescere delle spesse radici intorno alle gambe dell'avversaria che, presa alla sprovvista, non riuscì a proteggersi in tempo ed Akane la colpì in pieno ventre con un ginocchiata, rincarando poi la dose con una rapida serie di pugni al volto.

Dopo l'ennesimo colpo, Envy fece spuntare delle radici a sua volta che, dopo aver afferrato Akane per il ventre la schiantarono contro il soffitto e poi nel pavimento. La guardiana, tuttavia, le fece appassire con un tocco della mano e si rialzò all'istante sputando un po' di sangue allo stesso modo della nemica che la colpì con un pugno al mento, stordendola. In quei pochi istanti di vulnerabilità, Akane venne colpita subito con un calcio in pieno ventre ma dietro di lei si formò un muro di roccia che le impedì di venir scagliata via e, copiando i suoi poteri della terra, Envy fece spuntare degli spuntoni sul muro che ferirono la guardiana in varie parti del corpo.

Non soddisfatta, Envy la tempestò di pugni avvolti da una strana aura oscura e, dopo averla afferrata per la testa, le tirò una forte ginocchiata sul naso, ripetendo l'attacco un paio di volte. Dopo l'ultima ginocchiata, la trascinò verso di sé e le saltò addosso, chiudendole il collo in mezzo alle gambe.

Ora Envy era in una posizione molto più vantaggiosa e, prima che Akane potesse liberarsi, la colpì in faccia con svariati pugni passando poi ad una serie di gomitate di cui una le aprì un ampio taglio verticale passante per l'occhio sinistro. La guardiana urlò per il dolore cercando di togliersela di dosso e la cosa non fece altro che divertire l'avversaria -Beh? Tutta qui la resistenza di una guardiana dello Scorpione?- ma, prima che l'ennesima gomitata andasse a segno, Akane rivestì le dita di roccia e, dopo averle conficcate nei fianchi di Envy, si lasciò cadere in avanti, schiantando l'avversaria nel pavimento che si crepò pesantemente.

Il peccato dell'Invidia sputò un po' di sangue a causa della potenza dell'impatto e fu costretta a lasciare andare Akane che si rialzò seppur in modo barcollante, tenendosi una mano sull'occhio chiuso.

“Riesco ancora a sentirlo. Bene, non ho perso completamente la vista ma questo sangue mi darà parecchio fastidio!” pensò la guardiana fissando la sua avversaria intenta a rialzarsi a sua volta. Le due si scambiarono un'occhiata di fuoco ed Envy scattò in avanti in un battito di ciglia, colpendo nuovamente Akane col palmo della mano sullo sterno ma la guardiana strinse i denti e, dopo aver afferrato la nemica per il polso, la scagliò in alto creando poi un'enorme radice che, con una violenta sferzata, centrò in pieno l'avversaria, scagliandola dall'altra parte della stanza. Nel momento stesso in cui Envy cascò al suolo, Akane cadde in ginocchio con il fiatone.

“Maledizione... ho perso troppo sangue. Se lo scontro andrà avanti ancora per molto sarò davvero in seria difficoltà.” si disse Akane cercando di riprendere fiato ma evidentemente Envy non era dello stesso avviso e si avvolse interamente in una densa aura oscura -Vedo che le energie non ti mancano... allora perché non aumentiamo il ritmo? Mi sono stufata del riscaldamento!-

-Riscaldamento...?- ripeté confusa Akane “Quei colpi avrebbero messo in seria difficoltà alcuni degli altri guardiani e lei si stava solo riscaldando?!”

Envy le mostrò un sorriso inquietante e, chiudendo gli occhi, iniziò a far vorticare l'aura oscura attorno a sé, mentre Akane avvertì come un disturbo nelle stelle, alzando inconsciamente lo sguardo verso il soffitto.

-Antica costellazione del Serpente. Ascolta le mie parole e accogli il mio desiderio! A lungo il mio peccato ti ha servito e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori il cui giudizio è stato annebbiato dall'Invidia, mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente bramano di perire per mano nostra!-

Akane ascoltò quelle parole senza capirne il significato ma, nello stesso istante, tutte le stelle della costellazione del Serpente brillarono di un forte bagliore viola e, da ognuna di esse, scaturì un forte raggio di energia. Ciascun raggio si diresse verso il palazzo del re, attraversando le pareti senza danneggiarne neanche una e, come una cosa sola, tutti quanti confluirono nel corpo di Envy che, dopo alcuni spasmi, venne circondata da un'aura di pura malvagità grossa dieci volte tanto rispetto a quella precedente.

Envy mostrò lo stesso sorriso di poco prima e, con uno schiocco delle dita fece fuoriuscire una spessa radice nera rivestita di spine che, con una sola sferzata, aprì un lungo taglio sul ventre di Akane la quale indietreggiò di scatto per la sorpresa ma venne subito raggiunta da altre radici che iniziarono a tempestarla con velocità sempre maggiore.

L'ultimo colpo spazzò via la difesa di Akane e, spuntando fuori dal nulla, Envy le trapassò il ventre con la mano destra avvolta da una densa aura oscura che trasmise alla guardiana una sensazione di paura ed impotenza.

-Se può consolarti, la tua morte sarà molto più lenta di quella del tuo patetico allievo.- sibilò Envy affondando ancora di più l'arto nel corpo dell'avversaria per poi estrarlo con malagrazia, facendo riversare a terra litri di sangue. Senza neanche degnarla di uno sguardo, le tirò un violento calcio e la spedì contro la parete, facendola cadere al suolo insieme ad alcuni pezzi di muro -Beh, è stato più facile del previsto. Non sei neanche riuscita a rilasciare i tuoi poteri stellari.- commentò poi Envy per poi girarsi ed andarsene.

Mentre le forze le venivano meno e la vista iniziava ad annebbiarsi, Akane socchiuse lentamente gli occhi cercando di forzarsi a rimettersi in piedi ma non ci fu verso di muovere il suo corpo. Prima che l'oscurità calasse completamente su di lei, Akane ripensò alle parole pronunciate da Envy, due in particolare: poteri stellari.


-Poteri stellari? E cosa sarebbero? Noi siamo spiriti stellari, non li usiamo già tutti i giorni?- domandò Akane facendo crescere una montagnola davanti a lei, mentre il suo maestro la osservava da qualche metro di distanza.

-Non proprio.- la corresse subito Scorpio -Io sono uno spirito stellare. Aquarius è uno spirito stellare. Tutti gli altri sono spiriti stellari, ma voi guardiani e i vostri discepoli, così come tutti quelli che servono le varie casate, siete... degli umani speciali per così dire. Durante la vostra precedente vita è successo qualcosa che vi ha permesso di ascendere al nostro mondo oppure di rinascere, diventando così degli esseri superiori ai semplici umani; tuttavia non siete diventati veri e propri spiriti stellari perché non potete essere evocati come noi ma avete la possibilità di accedere al vero potere delle stelle-.

Akane fissò il suo maestro alzando un sopracciglio e il ragazzo, dopo essersi messo a ridere, si affrettò a spiegare -Devi sapere che le stelle possiedono un potere incredibile ma voi non potete usarlo liberamente quando volete. Quello che stai facendo ora è allenare il tuo potere ma senza il supporto delle stelle. Per quello è richiesta una sorta di... preghiera o filastrocca, se vogliamo definirla così!-

Akane mostrò uno sguardo inorridito -E io dovrei mettermi a pregare o a recitare una filastrocca anziché pestare il nemico? Mi sembra una cretinata... ma comunque sia... come sarebbe questa 'preghiera'?-

Scorpio rise ancora divertito -Quello, cara la mia allieva, lo capirai nel momento del bisogno, puoi starne certa!-

 

Envy sbadigliò annoiata avvicinandosi all'uscita della sala -Mi chiedo se gli altri abbiano già finito...- ma un improvviso brivido lungo la schiena le fece alzare lo sguardo verso l'alto “Energia stellare? Qualcuno sta cercando di richiamare il potere delle stelle?”

-Antica costellazione dello Scorpione!-

Envy sgranò gli occhi per la sorpresa, girandosi di scatto verso Akane e restando scioccata nel vederla in piedi avvolta da una densa aura bronzea con i capelli fluttuanti nel vento come se dotati di vita propria.

La guardiana dello Scorpione, malgrado il dolore e le ferite, riaprì l'occhio sinistro e fissò intensamente la sua avversaria, portando lentamente le braccia contro il petto -Ti prego, lascia che la mia voce giunga a te ed accogli il mio desiderio! Fa che il mio corpo sia duro come la roccia, che il mio spirito non vacilli mai e che la mia volontà sia indistruttibile come una montagna! Concedimi il potere per salvare il mio maestro e proteggere i miei amici! Permettimi di servirti ancora una volta come guardiana dello Scorpione!!!-

In risonanza con le sue parole, tutte le stesse della costellazione dello Scorpione brillarono più intensamente che mai e, come con Envy, da ogni stella scaturì un raggio di luce che andò velocemente a confluire nel corpo di Akane, alimentando la sua aura e rendendola intensa quanto enorme. I fluenti capelli della ragazza si unirono in una treccia e la punta assunse la forma di un pungiglione, venendo rivestita da un leggero strato di roccia bianca.

-Secondo round maledetta bastarda.- sibilò Akane scrocchiandosi le nocche -Stavolta ti prenderò a calci in culo!- e scattò senza alcuna difficoltà contro Envy che, tornata in sé, fece per evocare dei muri di roccia ma non accadde nulla, lasciandola basita.

-La terra è il mio elemento e non lascerò che un'insulsa oca come te possa governarlo a suo piacimento!- urlò Akane mentre l'intera stanza venne avvolta da un tenue velo bronzeo che sembrava reagire all'avanzata della guardiana verso la sua avversaria. Envy accumulò nuovamente la sua energia oscura e caricò un potente pugno allo stesso modo di Akane ma, quando i due colpi si scontrarono generando una forte scossa sismica, Envy venne scagliata all'indietro, distruggendo completamente una parete.

Non soddisfatta, la guardiana dello Scorpione caricò un'altra volta in avanti. Dall'altra parte, Envy rimbalzò alcune volte sul pavimento, riuscendo tuttavia a rimettersi in piedi e a vedere l'avanzata della sua avversaria.

“Idiota, venirmi addosso in questo modo non fa altro che avvantaggiarmi!” pensò il peccato dell'Invidia ma un improvviso dolore alle gambe le fece abbassare lo sguardo e, nel vedere delle macchie viola sulle caviglie, sgranò gli occhi per la sorpresa “Quell'attacco con le radici di prima... erano piante velenose! Mi hanno indebolito le gambe!”

Avvertendo il terreno tremare, riportò mestamente lo sguardo su Akane, giusto in tempo per vederla abbassarsi e colpirla con un violentissimo colpo al mento. Dopo un istante di immobilità, una potente onda d'urto dorata scaturì dalla mano della guardiana ed Envy venne scagliata verso il soffitto con incredibile potenza.

La forza del colpo fu tale da farle distruggere il soffitto e tutti i livelli superiori, scaraventandola nel cielo stellato sopra al castello. Quando la sua ascesa finì, Envy vomitò una grossa quantità di sangue, iniziando poi a precipitare nel buco da lei appena creato, solo che ad attenderla trovò un enorme bloccò di roccia creato da Akane che la colpì in pieno, scagliandola contro una parete, creando un grosso cratere in essa.

Il peccato dell'Invidia vomitò altro sangue, cadendo malamente al suolo, mentre Akane rimase in piedi osservandola con sguardo vittorioso. Dopo qualche secondo, tuttavia, Envy si rialzò dolorante, avvolgendosi nuovamente nella sua aura oscura -Eh eh eh... niente male... mi hai quasi fatto consumare tutto il mio potere magico.- commentò poi, facendo confluire l'aura nel suo braccio destro -Peccato che ora sarai tu a darmene dell'altro!-

Akane sgranò gli occhi per la sorpresa e, nello stesso istante, Envy scattò verso di lei. La guardiana dello Scorpione, con dei rapidi movimenti delle mani, fece fuoriuscire diversi spuntoni di roccia dal terreno ma Envy era ancora più veloce di prima e non ebbe difficoltà ad evitarli tutti quanti, arrivando in pochi secondi davanti all'avversaria -Il tuo peccato sarà la tua rovina! Envy's Deadly Spear!!!-

In una frazione di secondo, Envy distese il braccio destro in avanti e trapassò Akane con le dita poco sotto lo sterno, facendole sputare parecchio sangue. Il peccato dell'Invidia ghignò nel sentire il caldo liquido scivolarle sulla mano ma spostò comunque lo sguardo sul proprio corpo, attendendo qualcosa.

Nel giro di pochi secondi, però, l'aura oscura intorno al suo braccio svanì del tutto, lasciandola senza parole.

Benché Envy fosse più alta di Akane di ben venti centimetri, la guardiana dello Scorpione non ebbe alcuna difficoltà ad afferrarle la faccia con la mano destra per poi trascinarla sul pavimento, schiantandole la testa nelle mattonelle.

-Perché?! Perché il mio colpo non mi ha ridato i poteri?!- urlò Envy cercando di liberarsi senza tuttavia riuscirci.

-Hai fatto male i tuoi calcoli, brutta oca...- sibilò Akane accumulando tutto il suo potere magico nella mano destra -Immagino che il tuo colpo ti permetta di ricaricarti sfruttando l'invidia presente nell'animo delle tue vittime ma, purtroppo per te, invidia e gelosia non riusciranno mai ad insinuarsi nel mio cuore!-

-Impossibile! Tu sei solo una misera umana! I peccati fanno parte di tutti gli umani di questo mondo!- ribatté Envy colpendola al volto con un pugno. Akane sopportò senza alcun problema il colpo, accumulando ancora più potere magico fin quando i suoi occhi non diventarono dorati -Io sono la guardiana della Casata dello Scorpione! In questa vita non c'è nulla che potrebbe appagarmi di più e nulla che potrebbe rendermi invidiosa! Ora l'unico peccato che percepisco dentro di me è un'irrefrenabile ira nei tuoi confronti!- e, lentamente, iniziò a stringere la presa sulla faccia di Envy.

-Tu maledetta! Ti ucciderò! Ti ucciderò! Ucciderò anche quei miseri umani che sono venuti con te!!!- urlò Envy in preda al terrore più puro e, nel momento stesso in cui un forte bagliore bronzeo si sprigionò dalle mani di Akane, essa urlò -Scorpio's Earthly Rage!!!-

Per qualche istante, l'intera sala venne completamente invasa dalla luce ma poi una gigantesca esplosione la spazzò via completamente insieme a tutta l'area del palazzo sovrastando, facendo tremare l'intero edificio fino nelle fondamenta.

Quando l'enorme colonna di fumo si diradata, fu visibile l'enorme cratere che ora aveva preso il posto della sala e Akane intenta a barcollare verso quella che sembrava l'uscita.

Diversi rivoli di sangue le colavano lungo tutto il corpo ma la ragazza sembrava non accorgersi di tutti i danni che il suo corpo aveva subito. Prima di imboccare un corridoio semi distrutto, guardò indietro un'ultima volta, notando il corpo di Envy al centro del cratere con il volto ormai ridotto ad una maschera di sangue.

Dopo un breve ghigno, Akane tornò a voltarsi verso il corridoio -Devo trovare... la principessa... devo aiutare... gli altri...- e si incamminò verso l'oscurità.
 

~ ~ ~
 

Lance concentrò la sua energia mentale in modo da poter sollevare Sho da terra e scagliarlo più volte contro il muro, con una violenza tale che quasi Daisy non lo riconobbe.

-F-Fermati Lance-san!- lo gridò d'istinto, agendo ancor prima che la sua mente potesse analizzare quel che stesse facendo.

Con una potente sferzata d'aria fece si che il guardiano perdesse il controllo e lasciasse cadere a terra uno Sho sanguinante, che manteneva però quell'espressione impassibile di sempre.

Lance si voltò furente verso la ragazza, che però sostenne il suo sguardo in barba alla sua stessa timidezza.

-Che diavolo fai Daisy?!-

-No, che diavolo fai TU Lance-san! Io davvero non ti riconosco!-

Era sempre stato un ragazzo di buon cuore, sempre disposto a perdonare e ad aiutare chiunque ne avesse bisogno, uno dei pochi a credere nelle seconde possibilità. C'era sempre stato equilibrio dentro il suo animo, ma ora poteva percepire soltanto un grande odio corrodergli l'anima. Evidentemente, aver perso Alexis aveva lasciato cicatrici ben più profonde di quanto non volesse dimostrare.

-Tu non sei così Lance-san, credi davvero che Alexis avrebbe voluto vederti uccidere delle persone per vendicarla?!-

Quelle parole colpirono profondamente il guardiano del Capricorno, che distolse lo sguardo, mortificato.

-Hai ragione Daisy... mi dispiace, credo di essermi lasciato dominare dall'odio...-

La ragazza gli si avvicinò sorridendo, rassicurandolo e facendogli capire che non era importante, che c'era sempre tempo per rimediare e per tornare sui propri passi, non avendo ancora fatto nulla d'irreparabile.

Finalmente si concentrò su Shoichi, che la fissava come se non provasse nulla, ma che in realtà era rimasto sorpreso dal gesto compiuto da lei. Gli aveva salvato la vita anche se erano nemici, era davvero un gesto che non riusciva a capire.

Daisy gli si avvicinò cauta, senza mai distogliere lo sguardo da quello rosso come il sangue di lui.

-Perchè l'hai fatto?-

-Perchè non volevo che Lance-san facesse qualcosa di cui poi si sarebbe pentito, e anche perché...- esitò un attimo, lasciando che il viso le andasse in fiamme per la vergogna.- N-Non credo che tu sia un cattivo ragazzo dopotutto.-

Era la prima volta che qualcuno gli parlava così. Era sempre stato considerato un pericolo, una minaccia, qualcuno di cui era meglio sbarazzarsi e con cui non avere a che fare, prima di Lust nessuno aveva mai pensato a lui come a qualcosa di buono, come a qualcuno di buono.

-Ti prego, aiutaci a salvare Nikki-san!- fu la disperata richiesta di Daisy, mentre Lance semplicemente era rimasto in ascolto, ad osservare le mosse di quella ragazza così timida ma determinata.

Shoichi la fissò per istanti infiniti senza dire o fare nulla, si pulì il sangue dal labbro e raccolse da terra il sacchetto che Lance gli aveva fatto cadere.

-Seguitemi.- disse soltanto, stupendo il guardiano del Capricorno e strappando un sorrido alla ragazza della Bilancia.

Dopotutto non aveva sbagliato a giudicarlo, non era una persona poi così cattiva.
 

~ ~ ~

 

Nikki sentì l'ennesima scossa scuotere il castello, e poteva soltanto immaginare chi o cosa le stesse procurando. Certo era che rimanere bloccata in quella stramaledetta gabbia mentre, con grande probabilità, i suoi compagni si trovavano all'interno del palazzo a combattere per il futuro del loro regno, era veramente seccante.

-Maledizione... fatemi uscire da qui!- sbraitò all'improvviso, colpendo con una spallata alcune sbarre della gabbia. Il risultato fu soltanto dolore per lei, la gabbia non si mosse di un centimetro.

Un rumore improvviso di passi la mise in allerta, e quasi non gridò quando Envy le comparve davanti, sanguinante e ferita in diverse parti del corpo, visibilmente infuriata e frustrata.

Non potè evitare di ghignare -Chi è che ti ha fatto il culo? Dovrò ricordarmi di costruirgli una statua.-

Quel commento così arrogante frustrò ancor di più la seguace del serpente, che con violenza aprì la gabbia e saltò alla gola della prigioniera, troppo sorpresa da quel gesto per poter reagire.

-MALEDETTI MARMOCCHI! VI UCCIDERÒ TUTTI!!! A PARTIRE DA TE, NESSUNO SOPRAVVIVERÀ!!!-

L'aria si faceva sempre più rarefatta, e se in casi normali Nikki era certa di potersela cavare, con le braccia legate a quel modo e senza la sua penna era sicura che non avrebbe resistito molto.

Iniziò ad annaspare, credette addirittura che la sua ora fosse arrivata prima di quanto non avesse previsto, ed involontariamente la sua mente volò alle persone che amava, ai suoi amici, alla sua maestra, ad Ashuros, che anche se si era schierato dalla parte del nemico non poteva fare a meno di amare, perché infondo l'aveva sempre saputo.

“L'avevo dimenticato... io avevo già visto il suo viso... senza maschera...” e se allora aveva voltato gli occhi e fatto finta di non vedere, ora che si trovava davanti all'innegabile verità, Nikki era solo ancor più sicura di amare Ashuros più di quanto non credesse.

“Buono o cattivo... è l'uomo di cui sono innamorata... avrei tanto voluto salvarlo dalle tenebre che si annidano nel suo cuore, che fine patetica la mia...” furono i suoi ultimi pensieri, mentre la vista si annebbiava e l'aria smetteva di arrivarle ai polmoni.”Mi dispiace... addio amici... addio Ashuros...”

Quando le sembrò di esalare il suo ultimo respiro, una nuova boccata d'aria le invase i polmoni con prepotenza, riportando alle normali funzioni il suo corpo.

Vide i visi di Lance e Daisy, preoccupati ma in un certo senso sollevati, chini su di lei mentre cercavano di dirle qualcosa che non riusciva ancora a sentire.

Una lacrima di sollievo le sfuggì lungo la guancia, e tutto ciò che seppe sussurrare fu un rauco “grazie.”

-Nikki-san, sono così felice di vederti salva.- sussurrò Daisy fra le lacrime.

-Sei stata un'incosciente a venire da sola, ma sono felice tu stia bene.- sospirò Lance, sollevato di averla trovata in tempo.

-CHE DIAVOLO STAI FACENDO GLUTTONY?! CI STAI FORSE TRADENDO?!-

-No, sto semplicemente proteggendo ciò che Ophiucus-sama mi ha affidato.-

Con fatica, Nikki si tirò a sedere quanto bastava per riuscire a scorgere la schiena di Shoichi, che fronteggiava spavaldo una Envy ferita ed infuriata.

Rivedendo la donna, alla guardiana della Vergine tornò in mente un'altra persona, quella che fino all'ultimo era stata nei suoi pensieri.-Ashuros!- esclamò all'improvviso, alzandosi e barcollando pericolosamente subito dopo.

-Fai piano, sei ancora debole!- le disse Lance sorreggendola, preferendo evitare di iniziare un discorso su colui che li aveva traditi.

-Nikki-san, devi sapere che Ashuros-san ci ha...-

-Traditi, si lo so bene!- li stupì, ma anche se sembrava consapevole del pericolo non voleva fermarsi -Ma forse so come aiutarlo! Se solo avessi la mia penna...-

-Intendi forse questa?- prese giusto in tempo l'oggetto che Shoichi le aveva lanciato, e sgranò gli occhi quando si accorse che quella era la sua penna magica.

-Vai e fa quello che devi, poi parleremo con calma.- e seppur sorpresa, Nikki non potè trattenere un sorriso compiaciuto.

Ci mise più tempo a convincere Daisy e Lance, che rimasero ad aiutare Shoichi contro Envy, che seppur ferita era ancora molto potente, ma alla fine poté correre fuori dalla sala per andare a cercare l'amico.

“Aspettami Ashuros, sto arrivando!”
 

~ ~ ~
 

Bloccate in uno stretto corridoio assieme a Greed, le guardiane dei Gemelli tentavano di trovare una soluzione su come sbarazzarsi di quel bambino fastidioso una volta per tutte.

Erano state separate da Hitomi e Nami, che probabilmente ora stavano combattendo da qualche parte con Lust, il che era un grosso vantaggio, poiché potevano agire senza aver paura di coinvolgere le compagne in possibili attacchi.

L'unico problema, era che Greed poteva trasformare il proprio corpo in acido ed in veleno, il che rendeva impossibile per loro toccarlo senza restare contaminate da quelle sostanza pericolose. Erano veramente nei guai.

-Sapete, non mi piace ripetermi, per cui ve lo dirò solo un'altra volta: arrendetevi, e forse non vi farò soffrire poi così tanto.-

Come se avessero mai potuto fare una cosa del genere, quello era completamente pazzo se pensava di convincere le guardiane più testarde a tirarsi indietro da una sfida.

-Maledetto marmocchio, ora ti faccio vedere io!-

Neren concentrò la propria magia nelle gambe, rendendole elastiche e in grado di darle uno slancio tale da poter caricare Greed a piena velocità, e quando fu ad un palmo da lui lo colpì con un pugno reso di metallo, talmente potente da scagliarlo a terra e di fargli sanguinare il naso.

Con gli occhi brillanti, Renne ammirava il meraviglioso operato della sorella, volendo assolutamente provare anche lei una mossa del genere contro quel marmocchio che, probabilmente colto alla sprovvista da tale velocità, non aveva saputo come reagire.

-Sei grande sorella!-

Neren ghignò. Greed si alzò in piedi e sputò del sangue a terra, fissando furioso la guardiana dei Gemelli.

-Maledetta stronza, questa la pagher...- da dietro, stavolta fu Renne ad attaccare con la tecnica della sorella, e ben presto, Greed si ritrovò intrappolato in un vortice di colpi in successione che sembrava non riuscire a prevenire e quindi a fermare.

Quando il viso del bambino fu completamente ricoperto dal sangue, le due gemelle si fermarono, lanciandosi un'occhiata d'intesa. Ormai era sfinito, ma meglio non abbassare la guardia.

-Chi è che volevi far soffrire? Arrenditi tu piuttosto, e forse la smetteremo di pestarti!-

-Diglielo Neren! Fatti valere!-

Le due gemelle già pregustavano la vitoria, ma inaspettatamente Greed scoppiò a ridere. Da prima sommessa e appena udibile, la risata si espanse per tutto il corridoio, mentre un'aura oscura iniziava a vorticare attorno al peccato dell'Avidità.

-Davvero divertente... chissà cosa succederebbe se decidessi di usare il mio vero potere?-

Renne e Neren non capirono, ma quando un oscuro potere le investì in pieno sentirono il fiato mancare, e non potevano credere che quel ragazzino nascondesse ancora un tale potere.

-Antica costellazione del Serpente. Ascolta le mie parole e accogli il mio desiderio! A lungo il mio peccato ti ha servito e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori il cui giudizio è stato annebbiato dall'Avidità, mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente bramano di perire per mano nostra!-

Le parole di quella filastrocca invasero la mente delle gemelle che in un breve lasso di tempo furono sopraffatte dal potere oscuro di Greed. Come successo ad Envy, le stelle della costellazione del Serpente brillarono, convergendo poi la loro luce magica nel corpo del giovane peccato, donandogli così un tale potere da costringere le guardiane ad arretrare.

-Ma che razza di potere possiede?!- commentò Renne, sconvolta e, forse, spaventata.

-Poteri stellari...- sussurrò a denti stretti Neren, incredula delle sue stesse parole.

Prese alla sprovvista, non si accorsero che Greed aveva battuto le mani, trasformando le pareti attorno a se in puro veleno liquido, il più mortale che avesse mai creato.

-Renne non respirare!- appena in tempo riuscirono a levitare e a staccarsi dal terreno, coprendosi anche la bocca per non respirare il miasma nocivo prodotto dal veleno.

I muri iniziarono a corrodersi, sciogliersi, trasformarsi pietra dopo pietra in pericoloso liquida letale. Se erano nei guai prima, ora erano decisamente spacciate.

-Come lo combattiamo un potere del genere?!-

-Non potete combatterlo, ORA ASSAGGERETE IL LETALE POTERE DEL VELENO!!!-

Neren davvero iniziava a perdere ogni speranza di riuscita. E se solitamente si buttava a capofitto nelle sfide, quella volta si fermò a riflettere, a riflettere sugli allenamenti fatti con Gemi e Mini per affinare quel potere misterioso chiamato “potere stellare”.

Non sapeva se avrebbe funzionato, ma era la loro unica opzione.

-Renne, dobbiamo provare con quello!-

La gemella spirituale sgranò gli occhi, cominciando a credere che i fumi velenosi avessero mandato in pappa il cervello della sua povera sorella. Bastò guardarla negli occhi per capire che non scherzava.

-Ma, non abbiamo nemmeno finito l'allenamento!-

-Hai idee migliori?- il silenzio dell'altra bastò come risposta.

A mezz'aria si avvicinarono l'una all'altra, si presero per mano mentre l'altra la passarono l'una sul fianco dell'altra, le fronti unite, gli occhi chiusi, ed un intenso alone dorato che le avvolgeva entrambe.

-Antica costellazione dei Gemelli!- gridarono in coro -Concedici il potere di unire le nostre anime e i nostri cuori, noi ti preghiamo, dai a noi nati nello stesso istante il potere di tornare uno, rendici l'essere unico che tra la sua forza da chi è come lui! Con la forza del doppio spazzeremo via i nemici e salveremo ciò che ci è più caro, una volta e per sempre, sotto il segno degli affidabili Gemelli!-

I corpi delle due ragazze si unirono in uno unico, brillante e avvolto da un'aura dorata, in cui vi era rinchiuso tutto il potere che la costellazione dei gemelli poteva donare.

Se Greed poteva corrodere ed avvelenare il muro, il potere delle gemelle permetteva loro di trasformare anche ciò che le circondava in qualsiasi cosa volessero.

Alzarono una mano, e all'improvviso il bambino iniziò inspiegabilmente a sprofondare, come se al posto del terreno ci fossero...

-Sabbie mobili?!-

-Esatto- proferì la creatura di luce, con entrambe le voci delle gemelle- Questa forma ha lo svantaggio di consumare un sacco di potere magico, tuttavia ci permette di cambiare la consistenza anche degli oggetti che ci circondano- e mentre parlava, il corpo del peccato scivolava sempre più a fondo.

-Non crediate di potermi battere così, maledette!-

Con uno scatto, il bambino trasformò in veleno il pavimento sotto di lui, quel tanto che bastava per riuscire a liberarsi da quella trappola infernale e partire al contrattacco, che purtroppo non partì nemmeno.

Sentì mille aghi pungergli la testa, gli arti, il busto, e ad ogni passo questi si facevano sempre più fastidiosi e dolorosi.

-Ma che diavolo?!-

-Polvere- disse la creatura dorata- I granelli di polvere hanno assunto il peso di un'incudine, e ad ogni passo tu li senti cadere su di te come tante piccole incudini che ti lacerano il corpo.-

Greed digrignò i denti ma non per questo si arrese, anzi tentò un contrattacco. Lanciò sfere velenose contro l'essere dorato, senza però sortire alcun effetto apparente, al contrario queste caddero a terra come se pesassero delle tonnellate.

-È arrivato il momento di salutarci, addio per sempre, Greed.- con un solo gesto della mano, la creatura alleggerì il peso di alcune rocce del soffitto, che levitando si staccarono dalle altre ed iniziarono a galleggiare per aria, sopra il corpo martoriato del ragazzino che intanto non riusciva a muovere un passo a causa della polvere che lo circondava.

-B-BASTARDEEEEEE!!!!!- e gridando questo, il peccato capitale dell'Avidità fu sepolto dalle rocce del soffitto.

Pochi secondi dopo, una luce avvolse la creatura, che lasciò nuovamente il posto alle due gemelle, sfinite e incapaci anche solo di reggersi in piedi.

-C-Ce l'abbiamo f-fatta...- sussurrò Neren, con un sorriso stanco e soddisfatto in volto.

Renne stava per risponderle, quando si accorse che una delle sfere velenose di Greed ancora levitava, e che si stava scagliando proprio contro la sua gemella.

-Neren attenta!- la scansò alla svelta, subendo il colpo al posto della sorella e venendo avvolta da del potente veleno corrosivo.

-R-Renne!!!- tentò di avvicinarsi, ma Renne la bloccò e le disse di stare indietro, non voleva per nessun motivo che anche Neren venisse a contatto con quella sostanza velenosa.

Tuttavia, Renne era felice, anche se stava sparendo lentamente era riuscita a salvare la vita alla sua gemella, e niente poteva renderla più soddisfatta.

-Non piangere sorella, dopotutto io sono solo un'emanazione spirituale di te, non sparirò mai davvero.-

-C-Come puoi dirmi di non piangere?! Spirituale o no... tu sei sempre mia sorella!- Neren non piangeva mai, odiava farsi vedere in quello stato, eppure in quel momento nulla era più importante.

-Sono stata davvero felice... grazie Neren, sono fortunata ad essere nata come tua gemella.- furono le ultime parole di Renne, prima che sparisse in un fascio di luce, per tornare nel posto in cui dormono tutti i gemelli spirituali, e dal quale probabilmente non sarebbe mai più tornata.

-R-Renne...- Neren fissava il punto in cui la gemella era sparita, bocca spalancata, occhi sgranati e bagnati di lacrime, troppe emozione ad affollarle un cuore troppo turbato per poterle sostenere. -RENNEEEEEE!!!!- ed il suo urlo disperato, riecheggiò per tutto il palazzo.
 

~ ~ ~
 

Malgrado le varie scosse sismiche che avevano fatto tremare l'intero palazzo, le spesse pareti di vetro che dividevano Ashuros e Isaiah dall'intero oceano non erano minimamente crepate ma il guardiano dell'Acquario aveva qualche dubbio sulla loro affidabilità.

Da diversi minuti ormai, i due avversari erano impegnati in un impegnante combattimento ma, mentre Isaiah sfruttava i suoi poteri per cercare di bloccare o di mettere fuori combattimento Ashuros, questi non faceva caso a ciò che lo circondava e fin da subito aveva combattuto a piena potenza, creando svariati crateri e crepe nel pavimento con il suo grosso spadone.

In quel preciso momento, il guardiano dell'Acquario fu costretto ad evitare un violento fendente laterale, indietreggiando velocemente con una serie di balzi per poi far uscire da due fontane lì vicine una grossa quantità d'acqua che sfruttò per cercare di bloccare i movimenti di Ashuros.

L'albino, tuttavia, attivò all'istante il suo potere della gravità e l'acqua venne schiacciata contro il suolo, impedendo così ad Isaiah di controllarla al meglio. Subito dopo, Ashuros scattò in avanti e tentò di trafiggere il suo avversario con un velocissimo affondo ma una sfera d'acqua circondò Isaiah, riducendo la potenza e la velocità del colpo di Ashuros. Ciò permise al guardiano dell'Acquario di allontanarsi senza subire danni ma, dopo essersi messo a distanza di sicurezza, cercò di recuperare fiato.

“Maledizione a lui e alla sua gravità, sto sprecando troppo potere magico per tentare di fermarlo. Devo cercare un modo sicuro per metterlo in difficoltà.” pensò il rosso scrutando attentamente il suo avversario.

Da quando avevano iniziato a combattere, Ashuros aveva attaccato sfruttando solo la sua arma, mentre il potere della gravità l'aveva impiegato solo per difendersi dai vari assalti di Isaiah che invece, non avendo una vera e propria arma, era stato costretto ad usare i suoi poteri fin dai primi secondi, indebolendosi sempre di più.

Dopo un respiro profondo, Isaiah prese il suo vaso d'oro e se lo posizionò sulla spalla destra, puntandolo verso Ashuros che assunse all'istante una posizione da combattimento, accumulando lentamente il suo potere magico. Il guardiano dell'Aquario venne avvolto da una densa aura azzurra che però, all'ultimo, entrò dentro al vaso, confondendo l'avversario.

-Vediamo come te la cavi con questo.- disse Isaiah accennando un sorriso -Depths' Cannon!-

Dal vaso, dopo un breve flash azzurro, scaturì un potentissimo getto d'acqua a spirale che si diresse in un battito di ciglia contro Ashuros. L'albino attivò nuovamente il suo potere della gravità per schiacciare l'acqua ma, con sua somma sorpresa, il colpo non venne affatto deviato dal suo potere e riuscì a colpirlo in pieno petto, schiantandolo contro una scalinata alle sue spalle che venne distrutta quasi interamente, facendo tremare le pareti di vetro.

Isaiah trasformò il suo vaso in un ciondolo e cadde in ginocchio, cercando di recuperare le forze, mentre Ashuros vomitò un po' di sangue a causa del colpo, iniziando poi a rialzarsi lentamente. Il guardiano dell'Acquario si trovava più in basso rispetto all'avversario dato che quell'enorme sala era 'divisa' in due sezioni, una in alto ed una in basso, collegate da quell'enorme scalinata di marmo bianco simile a quella dei castelli.

Dopo essersi guardato alle spalle, il ragazzo tornò a fissare Ashuros “Con quel colpo l'ho di sicuro ferito ma non so dire quanto male sia messo. L'uscita da quest'ala è alle mie spalle ma se dovessi lasciarlo da solo potrebbe andare ad attaccare gli altri...” a quel pensiero iniziò a scuotere la testa “Non posso permetterglielo, devo aiutare gli altri in ogni modo possibile!”

Quando Ashuros si fu rimesso in piedi, Isaiah lanciò il suo ciondolo dietro di sé e quello si ingigantì all'istante, tornando ad essere un vaso, cadendo perfettamente in piedi. In pochi istanti, venne avvolto dalla stessa aura azzurra che aveva avvolto il suo padrone poco prima e il simbolo dell'Acquario iniziò a risplendere al centro di esso, sopra alla parola 'ISAIAH' incisa in una targhetta.

Isaiah alzò poi il braccio destro e schioccò le dita, facendo fuoriuscire una decina di tentacoli d'acqua dal vaso che iniziarono ad allungarsi nella stanza in tutte le direzioni, dirigendosi però verso Ashuros che li osservò uno ad uno, riportando poi lo sguardo sul suo avversario.

Dopo qualche attimo di immobilità, Isaiah scagliò due sfere d'acqua contro il nemico mentre sei tentacoli si abbatterono su di lui dall'alto. Sfruttando il suo spadone, Ashuros neutralizzò i due colpi dell'avversario e saltò all'indietro per evitare i primi due tentacoli, mentre gli altri quattro li schiacciò al suolo con la sua gravità.

Prima che potesse pensare ad un contrattacco, però, dal pavimento fuoriuscirono i quattro tentacoli rimasti che lo afferrarono per le caviglie, trascinandolo poi di sotto. Nella pavimentazione si formarono diverse crepe arrivando al fondo della scalinata dove Ashuros venne sbalzato fuori salvo poi essere schiantato in cima ai primi gradini e trascinato verso il fondo, distruggendo completamente la parte centrale di quella scala.

Con dei rapidi movimenti delle braccia, Isaiah controllò i tentacoli e gli fece sollevare nuovamente Ashuros, restando sorpreso nel vedere che, malgrado tutte le ferite al volto e al corpo, lo sguardo dell'albino era ancora rivolto a lui.

L'ex-guardiano della Bilancia, con dei movimenti talmente rapidi da non essere visti da Isaiah, tagliò i tentacoli che lo tenevano per le gambe con la sua arma e, senza alcuna difficoltà, generò svariate lame di vento che fecero a pezzi i restanti.

Isaiah però non si scoraggiò e, usando una buona parte del suo potere magico, fece ricrescere i tentacoli facendo ghiacciare le loro punte. Ashuros atterrò a pochi metri da lui, osservando il cambiamento senza batter ciglio.

-Io ho il completo controllo sull'acqua.- lo informò Isaiah -Riuscire a farla evaporare o ghiacciare è solo una delle mie tante abilità ma presto te ne accorgerai.- e, con uno schiocco delle dita, fece muovere all'unisono tutti i tentacoli che iniziarono a muoversi attorno ad Ashuros, senza tuttavia attaccarlo.

L'albino, deciso a non perdere altro tempo, sfruttò nuovamente il suo potere della gravità ma questa volta, anziché aumentarla di colpo, l'annullò completamente, iniziando a far levitare a mezz'aria tutta l'acqua presente nella sala e anche Isaiah che si guardò attorno con sguardo sia confuso che divertito.

-Credi davvero che l'assenza di gravità mi creerà qualche problema?- domandò il guardiano dell'Acquario richiamando a sé l'acqua delle varie fontane per poi creare svariate sfere d'acqua che mandò a levitare in tutta la stanza, riuscendo a controllare ancora i suoi tentacoli, facendogli mantenere la loro forma.

Ashuros passò ad un secondo attacco, generando delle forti folate di vento in tutta la stanza che fecero sbattere Isaiah contro il soffitto di vetro ma quella botta non gli provocò quasi nessun danno. Il rosso si preparò allora a scagliare il suo assalto ma, un sinistro bagliore negli occhi di Ashuros gli fece capire all'istante la tattica dell'avversario e, sfruttando al massimo il suo potere, richiamò l'acqua sotto di sé.

Nello stesso istante, Ashuros aumentò di colpo la gravità in tutta la stanza e Isaiah si schiantò nel terreno creando un piccolo cratere grazie anche all'acqua che aveva attutito il grosso dell'impatto ma, tutto il resto dell'acqua presente nella stanza, perse qualsiasi controllo, bagnando entrambi gli avversari ed iniziando a colare lungo le crepe nel pavimento.

L'albino osservò impassibile il suo avversario riverso a terra ma, quando fece un passo verso di lui, l'improvvisa risata di Isaiah lo mise in allerta. Il guardiano dell'Acquario alzò la testa in quel momento, mostrando un brutto taglio sulla fronte da cui stava fuoriuscendo parecchio sangue, e sussurrò -Ti ho preso...-

Prima che Ashuros potesse anche solo pensare ad una qualche tattica dell'avversario, l'acqua sul pavimento così come quella che aveva addosso iniziò a ghiacciarsi ad una velocità incredibile, bloccandogli in pochi istanti l'intero corpo, trasformandolo in una sorta di statua.

Tossicchiando un po' di sangue, Isaiah si rimise in piedi tenendosi la spalla destra sporca di sangue e si avvicinò lentamente all'albino, osservandolo attentamente.

“Ho i miei seri dubbi che sia finita qui...” e, come ad averlo sentito, una strana aura oscura circondò completamente Ashuros, creando svariate crepe nel ghiaccio.

Il guardiano dell'Acquario balzò all'indietro all'ultimo secondo coprendosi il volto con entrambe le braccia prima che una violenta onda d'urto oscura scaturisse dal corpo dell'albino, mandando in frantumi il ghiaccio e liberandolo del tutto.

Isaiah riuscì ad atterrare in piedi, richiamando a sé il suo vaso che tornò ad essere un ciondolo e, un istante dopo, Ashuros ruotò su sé stesso generando un vero e proprio tornado che si scagliò contro l'avversario, risucchiandolo dentro di sé senza troppa fatica.

Al suo interno, Isaiah venne martoriato da svariate lame di vento che aprirono diversi tagli su tutto il suo corpo, spargendo sangue ovunque ma, malgrado il dolore, il ragazzo cercò di pensare ad una possibile tattica per liberarsi da quella tecnica e contrattaccare. Nel vedere il suo stesso sangue vorticare insieme a lui ebbe l'illuminazione e, senza esitare, richiamò a sé tutta l'acqua presente in quella sala. L'enorme massa liquida venne ben presto assorbita dal tornado e Ashuros sgranò gli occhi nel percepire che quell'attacco non era più sotto il suo controllo.

-Te l'ho detto no?- urlò Isaiah da dentro al tornado d'acqua -Io ho il completo controllo sull'acqua!- e, riuscendo a fermarsi malgrado il vorticare dell'acqua, scagliò l'attacco addosso ad Ashuros che non fece in tempo ad evitarlo, venendo colpito in pieno ed assorbito subito dopo. All'interno di quel mulinello, l'albino fu costretto a trattenere il respiro per non rischiare di annegare e Isaiah, sfruttando la sua velocità in acqua lo colpì con un violento calcio al volto, seguito a ruota da una ginocchiata alla bocca dello stomaco che gli fece perdere parecchia aria.

Con un ultimo sforzo, Isaiah richiamò a sé tutto il suo potere e, sfruttando il fatto che entrambi fossero a mezz'aria, si mise in una posizione superiore rispetto ad Ashuros. Dopo aver unito le mani a mo' di coppa, le puntò verso l'avversario e, nel giro di un istante, tutto il mulinello confluì in una piccola sfera d'acqua vorticante in mezzo alle sue dita.

-Game over, amico mio.- commentò Isaiah per poi scagliare la sfera contro Ashuros. All'impatto, la sfera esplose in un'enorme quantità d'acqua che investì in pieno l'albino schiantandolo nella pavimentazione con una forza tale da far tremare l'intero complesso.

Poco lontano da lui precipitò Isaiah che, seppur a fatica, si mise a pancia in su, facendo una serie di respiri profondi e cercando di non svenire per il dolore e per la fatica. Ashuros, d'altra parte, aveva subito svariati danni dall'ultimo attacco ed era a terra scosso da leggeri spasmi con un rivolo di sangue che gli colava dalla bocca.

I due ragazzi rimasero a terra per svariati minuti, ma alla fine si rialzarono più o meno nello stesso istante e, seppur non sicuro di restare in piedi, Ashuros si scagliò subito all'attacco menando un affondo con la sua arma. Isaiah provò ad evitarlo ma le gambe non gli risposero così, senza pensarci, usò la mano sinistra per colpire la lama, deviandone la traiettoria.

L'attacco di Ashuros, anziché trafiggere il cuore di Isaiah, gli procurò un brutto taglio sul fianco destro. Il guardiano dell'Acquario, malgrado il dolore, colpì Ashuros al ventre con una ginocchiata ma l'albino non indietreggiò e, dopo aver avvolto il pugno destro con dell'energia oscura, colpì l'avversario in pieno sul naso, distruggendo un tavolo di legno pregiato fino a farlo schiantare contro la porta al fondo della stanza.

Dopo i primi attimi di stordimento, Isaiah mise a fuoco i resti del tavolo e poi Ashuros camminargli incontro, seppur lentamente. Cercando di rialzarsi, il giovane dell'Acquario si lasciò scappare una leggera risata -Sai... questo era il posto preferito di Aquarius-sama, adorava venire qua per delle cenette romantiche con Scorpio-sama. Ora che hai distrutto quel tavolo... non so se avere più paura di lei o della morte!-

Ashuros non lo ascoltò neanche, continuando semplicemente ad avanzare verso di lui e Isaiah ringraziò mentalmente la sua buona sorte per averlo reso così lento. Il suo sguardo cadde poi su un pianoforte bianco posto più in là, su un piccolo palco. Indicandolo, domandò -Non ti ricordi neanche quello? Più volte mi sono messo a suonarlo mentre tu e Hitomi mi ascoltavate in silenzio per rilassarvi.- ma neanche quelle parole raggiunsero il suo ex-compagno.

-Quindi... è ora di fare sul serio?- si domandò Isaiah mostrando un leggero sorriso per chiudere gli occhi e concentrarsi. Poco lontano da lui, Ashuros si arrestò di colpo, avvertendo qualcosa di diverso nell'avversario.

Il corpo del guardiano dell'Acquario venne lentamente avvolto da una densa aura azzurra e i suoi capelli, così come i suoi vestiti, iniziarono a fluttuare nell'aria come se si trovasse sott'acqua. Quando riaprì gli occhi, questi diventarono per un secondo azzurri come il ghiaccio, dopodiché accumulò ancora più potere magico.

-Antica costellazione dell'Acquario.- recitò Isaiah fissando un punto indefinito davanti a sé -Il mio destino ti appartiene e il mio cuore è dedito al dovere di servirti. Nubi tempestose però oscurano il mio animo e la mia volontà vacilla. Accogli le mie parole e lascia che l'energia degli oceani affluisca in me. Donami la calma e la risolutezza per poter dissipare l'oscurità e per far sì che le tue stelle splendano in eterno!-

Come già avvenuto nei momenti precedenti, diverse stelle in cielo, in questo caso quelle dell'Acquario, brillarono ancora più intensamente e dei fasci di luce azzurra attraversarono il cielo per andare ad unirsi all'aura di Isaiah che crebbe all'istante, generando una forte pressione nella stanza.

Il ragazzo chiuse per qualche secondo gli occhi mentre Ashuros sgranò i suoi, avvertendo qualcosa di molto strano. I suoi capelli, infatti, iniziarono a levitare nell'aria come quelli di Isaiah e, in pochi secondi, l'aria nella stanza si trasformò, diventando quasi acqua, ma restando sempre trasparente, con dei riflessi occasionali uguali a quelli creati dal solo sulle superfici d'acqua.

I due ragazzi vennero sollevati di diversi centimetri e Ashuros, muovendo un braccio, lo avvertì come più pesante, generando varie bollicine d'aria che galleggiarono verso l'alto.

-Benvenuto nel mio mondo...- disse Isaiah catturando la sua attenzione, mentre la stanza intorno a loro svaniva lentamente, lasciando posto ad un fondale marino con diverse rovine antiche ormai ricoperte di alghe sparse tutt'attorno ed un enorme tempio sommerso alle spalle del guardiano dell'Acquario. Il rosso riaprì gli occhi lentamente, mostrando uno strano sorriso al suo avversario -Benvenuto ad Atlantide-.

L'albino lo fissò interdetto, continuando poi a guardarsi attorno. Isaiah parve divertito dal suo comportamento e, incrociando le braccia, iniziò a spiegare cos'era appena successo -Per quanto sia Lance il maestro delle illusioni e di tutta la roba annessa, anche io conosco qualche trucchetto ma questa non è una semplice illusione. Quando rilascio i miei poteri stellari, posso trasportare me e il mio avversario in questo luogo, restando tuttavia nel luogo dalla quale siamo partiti. In poche parole, possiamo combattere al massimo della nostra forza senza intaccare le pareti di vetro dato che non mi stuzzica l'idea di vederti morire affogato-.

Ashuros assottigliò lo sguardo e, alzando un braccio verso l'avversario, aumentò di colpo la gravità su di lui. Isaiah, tuttavia, schioccò le dita e non accadde nulla al suo corpo. Il guerriero di Ophiucus notò allora uno strano cerchio sopra ad Isaiah dove l'aria e l'acqua venivano distorte. Dopo pochi secondi, il cerchio si dissolse, smuovendo appena l'acqua.

-Mi dispiace Ashuros, ma questo è il mio terreno di scontro e, benché tu possa respirare tranquillamente, siamo pur sempre sott'acqua.- commentò Isaiah per alzare un braccio a sua volta verso l'albino -Depths's Pressure-.

Dopo pochi istanti, Ashuros sgranò gli occhi all'inverosimile avvertendo una fortissima pressione schiacciargli il corpo da tutte le direzioni, spezzandogli all'istante il respiro. Il ragazzo cercò di resistere a quella forza ma vomitò parecchio sangue, lasciando andare la sua arma, fin quando non attivò il suo potere dell'aria, creando una sfera di vento tutt'attorno al suo corpo, tornando a respirare in modo normale, seppur a fatica.

-Nelle profondità degli abissi, la pressione esercitata sul nostro corpo è nettamente superiore a quella a cui siamo abituati sulla terraferma.- spiegò Isaiah con uno sguardo stranamente freddo -La tua gravità o la mia pressione, quale delle due è più potente? Aiutami a scoprirlo, Ash-.

Ashuros si rimise in piedi guardando Isaiah con uno sguardo tremendamente serio e, aprendo la mano destra, richiamò a sé la sua arma, dopodiché convogliando il potere dell'aria nelle sue gambe, scattò in avanti a piena velocità, cercando di menare un fendente.

“Sfruttare l'aria per muoverti più velocemente... ottima mossa Ash.” si complimentò mentalmente Isaiah evitando con facilità il colpo nemico “Purtroppo per te, però, non è sufficiente!” e lo colpì dall'alto con una gomitata nella schiena, scagliandolo sul fondale di sabbia. Senza dargli tempo per riprendersi, Aumentò notevolmente la pressione intorno al suo corpo e Ashuros, questa volta, sfruttò il suo potere della gravità per contrastare quello dell'avversario.

Non deciso a restare sulla difensiva, Ashuros aumentò all'istante la gravità intorno ad Isaiah, costringendo quest'ultimo a creare una sorta di pressione al contrario per poter resistere all'aumento della gravità.

I due si fissarono per qualche secondo e i loro poteri si annullarono nello stesso istante così Ashuros scattò nuovamente verso di lui e ricoprì al sua arma con dell'aria che ampliò la grandezza della lama, riuscendo così a colpire Isaiah sul petto, creandogli un ampio taglio.

Il sangue iniziò a disperdersi nell'acqua ma il guardiano dell'Acquario non si lasciò intimorire e, sfruttando il suo vaso, fece spuntare altri tentacoli d'acqua che, trovandosi in mezzo ad altra acqua, furono più veloci dei precedenti e scagliarono Ashuros contro delle rovine, schiacciandolo con violenza contro la pietra, facendogli vomitare altro sangue.

Prima che Isaiah potesse rincarare la dose, un'improvvisa gravità lo schiacciò all'istante nella sabbia e lui, senza pensarci, aumentò la pressione sul corpo di Ashuros, costringendo anche lui a terra. I due avversari sputarono altro sangue, dovendo annullare i loro poteri per potersi riprendere.

Ormai esausti, si fissarono per qualche secondo in silenzio e fu poi Isaiah il primo ad alzarsi, avvolgendosi nuovamente nella sua aura azzurra che sembrava quasi fondersi con l'acqua -Andiamo Ash, concludiamo la faccenda... non voglio affrontarti ancora... non costringermi ad ucciderti-.

L'albino si rialzò a sua volta e, dopo essersi sistemato lo spadone sulla schiena, afferrò con la mano sinistra il polso destro, convogliando tutto il suo potere magico nel palmo della mano. Isaiah parve intuire le sue intenzione e, dopo essersi rimesso il ciondolo a forma di vaso, imitò i movimenti dell'avversario. In pochi istanti, il terreno sotto ai loro piedi iniziò a tremare mentre alcune rovine crollarono sollevando una grossa quantità di sabbia.

In un istante, i due ragazzi scattarono l'uno verso l'altro distendendo in avanti il braccio destro. I due colpi si fermarono a pochi centimetri di distanza e una violentissima onda d'urto si generò in mezzo a loro, spazzando via acqua, sabbia e rovine. La scossa di terremoto si fece ancora più intensa e Isaiah strinse i denti mentre il suo braccio iniziava a cedere, riempiendosi di tagli.

Con un ultimo sforzò, aumentò ancora di più il potere magico nella sua mano e quello scontro di gravità e pressione generò una potentissima esplosione di energia che scaraventò i due sfidanti all'indietro, dissipando quel mondo tanto misterioso.

Isaiah impattò con una violenza assurda contro la porta alle sue spalle, danneggiandola gravemente e vomitando una grossa quantità di sangue, mentre Ashuros disintegrò ciò che restava della gradinata, rotolando poi allo stesso livello di Isaiah, senza riuscire a fermarsi.

Il silenzio calò sui due mentre i detriti delle scale rotolavano velocemente vicino al corpo inerme di Ashuros che però venne scosso da leggeri spasmi, iniziando lentamente a rialzarsi malgrado le orribili ferite su tutto il corpo.

Isaiah, ancora a terra a causa dell'impatto con la porta, lo fissò senza alcuna particolare emozione ma provò comunque a rialzarsi, senza tuttavia riuscirci. Ashuros si avvicinò lentamente, trascinando lo spadone sul pavimento e infine si fermò di fronte a lui.

Dopo averlo fissato per qualche secondo, alzò con fatica l'arma sopra la sua testa, pronto per dargli il colpo di grazia, ma una voce echeggiò attraverso le pareti di vetro -Solid Scripture: Explosion!- e, nell'istante successivo, un'esplosione si generò alla sinistra di Ashuros, scagliandolo sopra il pianoforte, che venne distrutto dal peso del ragazzo.

Isaiah spostò allora lo sguardo verso la cima della scalinata ormai distrutta e si sorprese non poco nel vedere Nikki in piedi con il fiatone e la sua penna stretta nella mano destra.

-Nikki?- domandò lui e la ragazza, correndo verso di lui, annuì sorridendo -Stai bene?-

Il ragazzo annuì ma le ferite sul suo corpo non convinsero Nikki, la quale cercò di rialzarlo -Su, andiamo a cercare un posto sicuro per curarti!-

-Cosa ci fai qui?- domandò Isaiah senza opporre troppa resistenza.

-Gli altri mi hanno liberata e sono corsa in questa direzione perché ho avvertito il cambiamento nell'aura di Ash.- spiegò Nikki avvertendo poi un brivido lungo la schiena. Lentamente, si voltò verso sinistra e vide l'albino intento a rialzarsi dai resti del pianoforte, avvolto da una densa aura oscura.

-Non possiamo andarcene Nikki, dobbiamo fermarlo ora.- protestò Isaiah restando in piedi da solo -Forse è sotto il controllo di Ophiucus... pensi di riuscire a liberarlo?-

-Io...- iniziò Nikki quasi insicura delle sue capacità, osservando il corpo ridotto ad uno straccio di Ashuros. Dopo pochi secondi però, uno sguardo determinato si formò sul suo volto -Lascia fare a me! Dammi solo l'occasione per avvicinarmi a lui!-

Isaiah annuì sorridendo e, per l'ennesima volta, ingigantì il suo ciondolo, creando da esso altri tentacoli che iniziarono a muoversi velocemente verso Ashuros, circondandolo in pochi istanti. Nikki ne approfittò per scattare verso di lui saltando in mezzo ai vari tentacoli che vennero fatti a pezzi dall'arma di Ashuros.

Con la coda dell'occhio, l'albino notò all'ultimo Nikki e, caricando il braccio destro, ruotò su sé stesso per colpirla con un affondo ma la ragazza, distendendo il braccio destro, toccò la fronte del ragazzo con la punta della sua penna -Ancient Scripture: Connection!-

Un abbagliante flash costrinse tutti e tre i ragazzi a chiudere gli occhi.

Quando Nikki li riaprì, sgranò gli occhi per la sorpresa. Davanti a lei vi era il nulla più totale. Era in un enorme spazio bianco e non le sembrava neanche di essere in piedi su qualcosa.

-Nikki?- domandò una voce alle sue spalle e, riconoscendola, la bionda si girò di scatto, individuando all'istante un ragazzo albino seduto a terra davanti ad una bilancia dorata.

-Ashuros...- sussurrò Nikki lasciandolo confuso per poi correre in avanti e abbracciarlo di slanciò sorprendendolo enormemente -Sei vivo! Sei ancora vivo!-

Il ragazzo non parve capire ma alla fine intuì il significato di quelle parole -Hai visto l'altro me, non è vero?-

Nikki si staccò leggermente da lui e annuì, notando come i suoi abiti fossero completamente bianchi e che non avesse nessun tatuaggio sul volto -Cosa vorresti dire con... altro te?-

Il ragazzo le mostrò un sorriso mesto e, alzando il braccio destro, indicò col pollice un punto alle sue spalle. La ragazza seguì la direzione con lo sguardo, spalancando la bocca per lo stupore nel vedere che, dopo svariati metri, il bianco finiva e il mondo diventava completamente nero.

Come aveva fatto a non notarlo prima?

Prima di poter fare qualsiasi domanda, Nikki notò altre due cose: la prima era uno spadone, uguale a quello impugnato da Ashuros, conficcato nel 'pavimento' bianco dalla quale fuoriuscivano diverse vene nere che si disperdevano tutt'attorno; la seconda era che, nella zona nera, vi era un ragazzo sdraiato su di un fianco, dai capelli neri con la testa poggiata sul palmo di una mano.

-Lui... sarebbe l'altro te?- domandò Nikki vagamente confusa e Ashuros le rispose -In un certo senso... ma cosa più importante, cosa ci fai qui?-

-Cosa ci faccio qui? Cerco di salvarti ovviamente!- esclamò Nikki -Dobbiamo far sì che il controllo di Ophiucus su di te si spezzi e scommetto che quella spada è la causa del tuo comportamento, non è vero?-

Ashuros annuì -Purtroppo non posso toglierla, non mi è concesso...-

-In che senso?- domandò Nikki guardando prima il compagno e poi l'arma.

-Non posso girarmi verso il lato oscuro, me lo ha ordinato tempo fa Libra-sama e tutt'oggi questo è l'unico ordine che devo rispettare anche a costo di morire.- spiegò Ashuros sorprendendola. Dopo pochi secondi, però, Nikki si avvicinò con passo deciso allo spadone e strinse con forza l'impugnatura con entrambe le mani, cercando con tutta sé stessa di tirarla fuori.

-Nikki fermati, potresti farti del male.- protestò Ashuros senza tuttavia girarsi verso di lei -Potrebbe ferirti o corromperti a tua volta...!-

-ZITTO!- urlò Nikki facendolo sussultare -Mi stai dicendo che dovrei lasciar perdere ed andarmene, lasciandoti in balia di questa cosa?! Come puoi dirmi questo... per tutti questi anni sono rimasta chiusa in quella stanza, senza poter uscire, senza poter fare quello che volevo. Non ho potuto salvare Flavia... e neanche Zenas e Vanres... così come tutti gli altri!- Ashuros rimase in silenzio, ascoltando le sue parole -Sono stata addirittura catturata come un'idiota... e ora tutti gli altri stanno combattendo quindi non puoi chiedermi di lasciarti in queste condizioni! Tu conti molto per me Ash... e non lascerò che Ophiucus faccia quello che vuole con te come lo ha fatto me! Se devo spezzarmi le braccia per farti tornare il solito musone di sempre non ho problemi a farlo!!!-

Piegando le gambe, Nikki mise tutta la sua forza nelle braccia e, con un ultimo sforzo, riuscì a sfilare la lama dal terreno, distruggendo le venature nere per poi gettare l'arma poco dietro ad Ashuros, che alzò la testa nell'udire quel suono.

Ansimando per la fatica, Nikki tornò a posizionarsi davanti al compagno e gli mostrò un ampio sorriso -Visto? Posso fare questo ed altro!-

Il ragazzo la fissò interdetto per qualche secondo ma alla fine ricambiò il sorriso -Grazie Nikki io...- ma si zittì all'istante, notando un rivolo di sangue scendere dalla bocca della bionda che lo fissò confusa -Stai sanguinando...-

Nikki si sorprese, sentendosi incredibilmente debole -N... non preoccuparti, questa magia è antica e consuma molte energie, probabilmente... sto finendo il tempo limite per restare nella tua mente...- lo tranquillo poi ma le sue forze svanirono sempre più velocemente e alla fine il suo corpo brillò di un intenso bagliore dorato che costrinse Ashuros a coprirsi il volto con le mani.

Quando avvertì la luce diminuire, riaprì gli occhi ritrovandosi nella sala sommersa dove, poco prima, aveva affrontato Isaiah e Nikki.

-Ma che diavolo...- sussurrò avvertendo un peso contro il suo corpo. Abbassando lo sguardo, notò una chioma bionda appoggiata contro la sua spalla e non gli ci volle molto a riconoscere Nikki completamente abbandonata contro di lui.

Successivamente, però, avvertì qualcosa sulla mano destra, un liquido alquanto denso e caldo. Prima che potesse capire, i suoi occhi si fermarono su una grossa lama sporca di sangue.

La lama della sua arma fuoriusciva dalla schiena di Nikki, facendo gocciolare parecchio sangue sul pavimento, dove ormai si era formata una grossa pozzanghera. Scuotendo la testa in preda alla confusione più totale, il ragazzo scostò leggermente la ragazza e sgranò gli occhi con orrore nel vedere che la sua mano era ancora stretta intorno all'impugnatura della sua arma e che il calore che sentiva era quello del sangue di Nikki.

Con un movimento secco, tolse l'arma dalle sue carni e la gettò lontana, adagiando delicatamente il corpo della ragazza a terra. Dopo aver dato una breve occhiata all'orribile ferita nel torace di Nikki, le scostò una ciocca di capelli dal viso -Ehi Nikki... riesci a sentirmi... non è vero?-

Lentamente, la ragazza riaprì a fatica gli occhi, spostandoli sul volto del ragazzo -Ciao... Ash...- sussurrò poi mentre un rivolo di sangue le colava lungo la guancia macchiandole i capelli. Il ragazzo si guardò subito attorno, notando Isaiah a terra con un'espressione sconvolta sul volto.

-Non preoccuparti, ora ti porto da Ayumi e lei ti...- iniziò il ragazzo, avvertendo poi qualcosa sul volto. Riportando lo sguardo su di Nikki, notò che la ragazza aveva alzato un braccio, dandogli una carezza sulla guancia.

La bionda gli mostrò un sorriso tirato -Bentornato...-

I suoi occhi si spensero in pochi secondi, mentre il braccio cadde sul suo corpo, ormai privo di vita.

-Ehi Nikki... niente scherzi... non è il momento!- Ashuros iniziò a scuoterla leggermente senza però ricevere alcuna risposta. Dopo svariati tentativi, la lasciò andare, guardandosi le mani sporche di sangue.

Non ci era riuscito. Non era riuscito a fermare la sua lama. Non era riuscito a salvarla.

Lentamente, la dura verità si formò nella sua mente.

Nikki era morta. Per mano sua.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Angolo degli autori:

 

Jeo: *piange come una fontana*

Ainz: *apre una busta* E l'oscar come migliore attore protagonista va a... *rullo di tamburi*... Leonardo di Caprio! Congratulazioni, un premio meritatissimo! * applausi * ora, invece, per la categoria 'Miglior scena drammatica', l'oscar va alla scena 'La morte di Nikki'! Congratulazioni!!! *applausi*

Jeo: *gli tira un pacco di fazzoletti* Ma non lo vedi che sto piangendo?


Ainz: Sì, quindi? E' stata una scena spettacolare!

Jeo: *si soffia il naso disperata* Beh ragazzi... è andata così... Nikki è morta... *torna a piangere*

Ainz: Dai dai che c'è di peggio! Ora, cari amici lettori, se non vi siete già andati a suicidare in allegria, eccovi alcuni avvisi! Per prima cosa, vorrei far notare il mio cambio di nick u.u ora dovrete rivolgervi a me come 'Lord Ainz Ooal Gown'!

Jeo: *si riprende un po'* Secondo avviso. Noi siamo davvero delusi, da tutti voi u.u ben due mesi sono quasi passati dall'ultimo capitolo. Un capitolo su cui abbiamo puntato tanto e come ricompensa sono arrivate solo due recensioni!

Ainz: Ci avete deluso tutti tranne Ronnie e pink che ci hanno comunque lasciato due lunghissime recensioni dove scleravano malamente a causa di quanto successo nel cap e per questo... avranno diritto ad un regalo! Via mp faremo sapere le nostre idee alle due utenti e lo decideranno il regalo perché se lo meritano!

Jeo: Tutti gli altri, invece, non avranno nulla u.u com'è giusto che sia. Terzo ed ultimo avviso: vogliamo dedicare questo capitolo a FairyLumberjack_ (aka mary) per festeggiare il suo compleanno! Tanti auguri!!!

Ainz: Tanti auguri alla nostra ritardataria preferita che, seppur lentamente, recupererà tutti i cap ma intanto una dedica è d'obbligo! Ancora tanti auguri!!!

Jeo: Anche se il compleanno era ieri...

Ainz: E di chi è la colpa? (come al solito?)

Jeo: Chiedo infinitamente perdono T.T MARY SCUSAMIIII!!!!

Ainz: Tze -.-”

Jeo: Questo chiude il capitolo e vorremmo avvisarvi che mancano solo tre capitoli alla fine della fic! Ormai siamo alle battute finali!

Ainz: Detto ciò vi salutiamo! Have a good night!!!

.

.

.

Jeo: dici che dovremmo dirglielo che moriranno diversi oc nel prossimo capitolo?

Ainz: *guarda i lettori* Naaaaaaah!

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9


 

~ ~ ~

Natsu colpì Rogue con un potente pugno proprio sulla guancia, costringendolo ad arretrare, caricando un altro colpo nel mentre, stavolta infiammando il pugno con la sua magia.

Il cavaliere dell'ombra però non rimase impassibile, circondando anch'egli i propri pugni con delle spaventose scie d'ombra e scagliandosi con forza contro l'avversario.

Andavano avanti in quel modo da diverso tempo ormai, come se nessuno dei due volesse prevalere sull'altro, come se non riuscissero ad affrontarsi come due nemici.

Per Natsu era dura combattere contro Rogue con l'intenzione di sconfiggerlo o, nel peggiore dei casi, ucciderlo. Erano cresciuti insieme, fianco a fianco, Rogue era il suo fratellino da proteggere, lo era sempre stato, e mai nella sua lunga vita da spirito avrebbe pensato che un giorno si sarebbero trovati a combattere come nemici.


 

-Sei proprio forte Natsu-nii!- vedeva una luce particolare risplendere negli occhi di Rogue ogni qual volta assisteva ad un suo allenamento, e non poteva che sentirsi lusingato da tutta quell'ammirazione che il ragazzino provava nei suoi confronti.

Gli passò una mano tra i corti capelli neri, sorridendogli calorosamente.

-Un giorno anche io voglio essere così forte!-

-Scommetto che ce la farai, anche se non sarai mai forte come me!-

Rogue protestò su quell'ultimo punto, preparandosi a sfidare il fratello anche in quel momento, sicuro di poterlo battere facilmente, ma Natsu non poteva dedicarsi a lui ancora per molto, presto sarebbe dovuto tornare al suo compito di cavaliere personale della principessa, lasciando ancora una volta Rogue da solo e senza nessuno con cui divertirsi. Gli altri soldati non lo consideravano come uno di loro, forse perché era piccolo, forse perché era debole, ma nessuno eccetto Natsu credeva che lui un giorno sarebbe diventato un abile guerriero.

-Pensi davvero diventerò forte?- una scintilla speranzosa brillò negli occhi di Rogue, facendo sorridere il cavaliere dai capelli rosa.

-Ovvio che si! Ma dovrai allenarti duramente!-

-Lo farò Natsu-nii! Assolutamente!-


 

In cuor suo, prima di compiere qualsiasi atto estremo, Natsu sperò di farlo rinsavire.

Distratto dai propri pensieri, non vide arrivare il calcio d'ombra di Rogue che lo colpì dritto all'addome con forza, scagliandolo contro la parete più vicina.

-Natsu!- urlò Lucy preoccupata, dilatando lo sguardo e portando le mani a coprirsi la bocca. Un flebile sospiro di sollievo lasciò le labbra della principessa quando vide il cavaliere rialzarsi dalle macerie, ferito certo, ma vivo e, non appena le gambe furono di nuovo in grado di reggere il peso del suo corpo, Natsu si scagliò contro Rogue infiammando l'intero corpo, caricandolo a testa bassa.

Lo scontro riprese, più violento di prima, mentre Lucy osservava impotente due dei più valorosi cavalieri mai esistiti sfidarsi in un sanguinoso combattimento.

Sapeva del rapporto fraterno tra loro, poteva percepire l'esitazione di Natsu in ogni colpo che sferrava, il dolore in ogni grido che lanciava, l'opprimente sensazione di dover ferire qualcuno che fino a quel momento avevi soltanto dovuto proteggere.

Lo capiva, perché anche per lei vedere la sua adorata sorella lì, con quel ghigno maligno che aveva ormai sostituito il dolce e timido sorriso che sempre l'accompagnava, era un dolore troppo grande da sopportare.

-Yukino...- provò a parlarle, e quasi si spaventò quando vide gli occhi scuri della sorella accendersi di una scintilla rossa, tuttavia non indietreggiò. Tremava, ma Yukino era più importante di qualsiasi cosa, la paura poteva anche aspettare -Ti prego sorellina, torna in te-.

Yukino le rivolse uno sguardo gelido, in contrasto col bagliore rosso che le illuminava lo sguardo, senza mai perdere quel ghigno malizioso che ormai le si era marchiato indelebilmente sul volto.

-Mia cara sorella, sei così sciocca e ingenua.- sputò acida e maligna -Non hai ancora capito che io sono perfettamente in me?-

Lucy scosse con violenza il capo, stringendo i pugni e fissando intensamente la sorella. Uno sguardo talmente intenso e deciso da far rabbrividire l'albina.

-No, non ci credo affatto! Mia sorella non avrebbe mai... mai voltato le spalle al suo regno... alla sua famiglia... è ovvio che qualcuno controlla la tua mente!-

Il ghigno sparì dal viso di Yukino, che incenerì Lucy con un'occhiata carica di rabbia e frustrazione.

-Cosa vuoi saperne tu, di me?- marcò a fondo quella frase, come se le parole dovessero mutare in lame talmente affilate da colpire a morte Lucy -Niente, ecco cosa sai. Sei sempre stata troppo... perfetta, per accorgerti della piccola Yukino, troppo impegnata ad essere la più amata, la più bella, per poter comprendere la sofferenza della più insicura e timida di noi... quindi non permetterti di giudicarmi, non ne hai alcun diritto!-

Lucy sentiva le lacrime pizzicarle le guance, ma cercò di fare tutto ciò che era in suo potere per non piangere, convincendosi che no, la sua Yukino non avrebbe mai parlato a quel modo, né pensava di lei quelle cose.

-Perché...- continuò l'albina, con lo sguardo rivolto ad un terreno improvvisamene interessante -Perché mi hai lasciata indietro... ti amavo Lucy, davvero tanto, volevo essere come te... volevo camminare al tuo fianco...- rialzò lo sguardo furente, lanciandosi contro la sorella a pugni alzati -Tu invece mi hai abbandonata!-

Lucy non si scansò, né fece nulla per evitare l'attacco che Yukino voleva scagliarle, anzi allargò le braccia e fece l'unica cosa possibile in quel momento: l'abbracciò.

Appena l'albina fu abbastanza vicina da colpirle l'addome con un pugno chiuso, Lucy lo incassò con un gemito sommesso, richiudendo poi le braccia attorno al corpo della sorella che, colta di sorpresa, non si divincolò.

-Ti assicuro che non è affatto così Yukino.- la coccolò dolcemente, carezzandole i corti capelli color neve -La mia mano è sempre stata tesa verso di te, ma tu non hai mai voluto afferrarla...-

Yukino sbarrò gli occhi, colpita, sorpresa, impreparata a quel che stava accadendo e alle parole confortevoli e dolci della sorella. Impercettibilmente, l'ombra negli occhi della principessa si dissipò, assieme ad una lacrima solitaria che le solcò il viso.

-Lucy...-

La bionda strinse più forte la sorella, convinta ormai di aver scalfito il controllo che Ophiucus aveva su di lei. Se avesse potuto vedere il ghigno malvagio di Yukino, forse avrebbe prestato più attenzione.

Quando sentì la lama di un pugnale perforarle la carne del ventre si diede della stupida. Come aveva fatto ad abbassare la guardia a quel modo? Non avrebbe dovuto, ma il desiderio di riavere la sua sorellina accanto era stato talmente forte da farla smettere di ragionare, lei che era sempre prudente e non agiva mai senza avere un piano.

Si allontanò di scatto, spingendo lontano l'altra principessa e portandosi le mani a scoprire il taglio al ventre. Il sangue usciva copioso, dilagando in una macchia rossa sempre più grande.

-M... maledizione...- la risata isterica di Yukino riempì lo spazio tra loro mentre il pugnale con cui l'aveva colpita faceva bella mostra tra le sue mani, sporco di quello stesso sangue che le macchiava le vesti.

-Sei proprio una stupida, mia cara sorella! Ora morirai per mano mia, ed io godrò nel vedere la tua espressione triste e sofferente!- si preparò a sferrare un secondo colpo, mentre la risata diventava sempre più malvagia e sgradevole.

Intanto, lo scontro tra i due cavalieri proseguiva senza sosta, tra calci, pugni e arti magiche, i due sembravano essere in perfetta parità, nonostante Natsu sembrasse sempre un passo sopra a Rogue.

Se solo avesse voluto, probabilmente avrebbe già vinto, ma i sentimenti che lo legavano al giovane spirito dell'ombra erano troppo forti per smuovere in lui la convinzione di doverlo sconfiggere una volta per tutte ad ogni costo. Come poteva fargli del male? Davanti a lui non vi era un semplice nemico, bensì un suo alleato, un amico, un compagno d'armi ed un fratello.

Doveva comunque trovare il modo di renderlo inoffensivo, il tempo necessario affinché Lucy riuscisse a trovare un modo per farli rinsavire. Decise quindi di contrattaccare nella maniera più violenta e controllata che poteva, senza necessariamente fargli del male.

Inarcando la schiena all'indietro, il rosato accumulò potere magico nella bocca e una sfera di fuoco si formò davanti al volto. Quando riportò in avanti il corpo, dalla sfera scaturì un enorme raggio di fuoco che disintegrò completamente la pavimentazione sulla sua traiettoria ma Rogue evitò il ruggito di Natsu con una capriola laterale, rispondendo a sua volta con un raggio d'ombra che però non andò a segno.

Natsu si coprì il viso con le braccia, infiammandole e dissipando le ombre che gli venivano scagliate contro.

Approfittando della distrazione dell'avversario, il cavaliere dai capelli scuri raggiunse in poche falcate Natsu, colpendolo con una scarica di pugni d'ombra dritti nel petto, per poi allontanarlo con un calcio all'addome.

Natsu balzò all'indietro ma riuscì a restare in piedi, tossì un paio di volte per il colpo subito, che era stato capace di mozzargli il fiato per qualche secondo. Non immaginava che Rogue fosse diventato tanto forte, ma in cuor suo era orgoglioso di questa sua crescita.

Quel pensiero gli fece digrignare i denti, frustrato ancor di più da quella situazione a dir poco assurda.

-Cerca di tornare in te Rogue! So che in fondo tu sei consapevole di star facendo la cosa sbagliata!-

Ma il ragazzo non batté ciglio, limitandosi a fissare il rosato dritto negli occhi. -Giusta o sbagliata che sia, se è questo che Yukino desidera per me è più che sufficiente!- e ripartì all'attacco.

Natsu ringhiò sommessamente, battendo i pugni tra di loro ed infiammandosi.

-E va bene! Visto che le parole con te non servono, ti farò ragionare a suon di pugni!- ed anche lui si lanciò contro l'avversario.

Ci fu un violento scambio di colpi caricati da entrambe le parti con la magia, ma nessuno dei due sembrava voler prevalere sull'altro.

Negli occhi di Rogue non brillava alcuna scintilla, animati soltanto dal desiderio di proteggere e realizzare ogni desiderio della sua padrona. Perché dal giorno in cui l'aveva incontrata, prima ancora di diventare il suo cavaliere, sapeva già che era irrimediabilmente legato a lei.

 

Si stava allenando con impegno, proprio come Natsu-nii, che lo osservava poco distante, gli aveva insegnato. Colpiva con pugni veloci e precisi il sacco d'allenamento, perché prima di saper usare le armi o la magia bisognava allenare il corpo. Un fisico forte poteva determinare le sorti di uno scontro.

Era stato allora che l'aveva vista per la prima volta.

Era arrivata mano nella mano con Lucy-sama, tutta rossa in viso e nascosta dietro l'ampia gonna del vestito della sorella.

-Lucy!-

Natsu e Lucy erano amici da sempre ed avevano un rapporto strano, o così dicevano alcune guardie, ma a Rogue piaceva vederli insieme, avevano dei sorrisi più belli quando erano tra loro.

-Vieni qui Rogue!- all'improvviso l'aveva chiamato, facendo segno di avvicinarsi, ed un po' timoroso si era avvicinato al fratello e alle principesse.

-È un piacere conoscerti Rogue-kun, Natsu mi ha parlato tanto di te.- il sorriso di Lucy era bello, caldo e luminoso, tanto che il ragazzino arrossì nel vederlo, ricambiando a fatica il saluto.

La vide girarsi verso la sorellina ed incoraggiarla a farsi avanti e presentarsi.

-S... sono Yukino! P... piacere di conoscerti!- ed era di nuovo scappata a nascondersi dietro la sorella, con la faccia tanto rossa da ricordare un pomodoro.

E Rogue aveva riso. Genuinamente e fragorosamente come non faceva da tanto, e l'aveva trovata buffa, ma allo stesso tempo carina. Ma aveva pensato che con una bambina così timida e paurosa non sarebbe mai potuto andare d'accordo.

Inaspettatamente, era stata lei a farsi avanti e a chiedergli di diventare suo amico, mostrandogli un coraggio che non avrebbe mai detto le appartenesse.

Era tornata qualche giorno dopo, da sola. Tremante e rossa in viso gli aveva teso la mano, serrando gli occhi per il nervosismo. -V... v... vuoi essere m... m... mio amico?-

Rogue aveva sbarrato gli occhi, le sopracciglia distese per la sorpresa, davvero incapace di rispondere.

-Assolutamente no!-

 

Un calcio volante di Natsu lo riportò alla realtà, procurandogli non poche bruciature su pelle e vestiti. Saltò all'indietro e si pulì il sangue che colava dal labbro.

Non poteva continuare con quella situazione di stallo ancora per molto, e sapeva che c'era solo un modo per sbloccare la situazione.

-Complimenti Rogue! Sei davvero migliorato.- anche Natsu si pulì del sangue dal viso, ghignando alla bravura dimostrata dal fratello.

Anche Rogue ghignò appena. Nonostante tutto, si stava divertendo a combattere con Natsu. Fu solo un pensiero passeggero che scacciò con una scrollata del capo, ricordando a se stesso che l'obbiettivo primo era quello di eliminare il nemico.

-È ora di finirla.- si concentrò, venendo avvolto da un'aura scura ed intensa -Nova Drive!-

L'aura nera si intensificò. Tatuaggi neri avvolgevano il corpo di Rogue, ma Natsu vide soltanto quelli del viso mentre dai lati si spostavano verso il naso, fermandosi a metà degli occhi. Avevano la forma di fiamme nere, e gli occhi rossi luccicavano spietati quando quel segno si fu completamente diffuso.

-Nova Drive?!- Natsu quasi si strozzò con la sua stessa saliva nel constatare che Rogue era già in grado di controllare quel potere per cui servivano anni di allenamento. Non solo quella modalità incrementava il potere di una persona, allo stesso modo di come i guardiani usavano i loro poteri stellari, ma era una modalità che solo pochi guerrieri erano in grado di attivare e di solito erano dei combattenti legati alla famiglia reale, come nel caso di Rogue.

-Questa è la tua fine!-

Ma Natsu non si fece cogliere impreparato. Si concentrò anche lui, richiamando a se la forza del fuoco che gli scorreva nelle vene e lasciandosi avvolgere dal piacevole tepore del suo potere, che si condensò presto in una nube rossa di pura potenza.

Alcuni simboli rossi simili a fiamme tribali iniziarono a comparire sul corpo del cavaliere di Lucy. Sulle braccia, sul viso, sulle gambe, senza mai ricoprirlo completamente. Quando la trasformazione fu completa, un urlo furioso, più simile ad un ruggito, riempì la stanza col suo eco.

Con le sue ombre Rogue aveva creato una spada, ed ora la stava scagliando con forza verso l'avversario. A metà strada la lama si divise in più parti, circondando Natsu e, nello stesso istante, tutte le lame saettarono verso di lui. L'avrebbe trasformato in un puntaspilli.

Dalla sua postazione a terra, mentre cercava di evitare che Yukino la uccidesse, Lucy lanciava occhiate furtive verso il cavaliere. Era preoccupata per lui, nonostante sapesse che non si sarebbe mai lasciato sconfiggere era cosciente che non poteva nemmeno affrontare Rogue con l'intento di ucciderlo.

Così come lei non poteva affrontare Yukino con l'intento di farle del male.

Lo vide sparire in una coltre di fumo quando le lame d'ombra lo colpirono, e per un attimo il panico le aveva annebbiato lo sguardo.

No, si disse facendo dei profondi respiri, Natsu stava lottando con tutto sé stesso per proteggerla.

Doveva smettere di fuggire e aiutare sua sorella a ritrovare la lucidità. Anche a costo di usare la forza.

Lucy puntò lo sguardo sulla sorella, mentre una scintilla di potere si illuminava nei suoi occhi. Era tempo che smettesse di scappare, ora doveva combattere.

-Se non vuoi ascoltarmi con le parole Yukino, allora ti costringerò ad aprire gli occhi con la forza!-

Il corpo di Lucy fu avvolto da una potente luce dorata, così intensa da costringere Yukino a coprirsi gli occhi per non restarne accecata. Non l'aveva mai vista risplendere a quel modo.

-Stardress! Leo's Form!-

Una nuova battaglia stava per iniziare.

 

***

 

I guardiani delle variate casate, così come i loro allievi, si addestravano di continuo per poter affrontare al meglio ogni tipo di nemico. Molte volte si affrontavano tra di loro per poter vedere i frutti del loro lavoro. Se volevano affrontare qualcuno di estremamente forte andavano dalla guardiana del Toro, se volevano affrontare dei nemici dalla distanza chiedevano al guardiano del Sagittario mentre se il loro interesse era semplicemente quello di affrontare situazioni difficili, chiedevano al guardiano della Bilancia o del Capricorno.

Tuttavia, nessuno di questi allenamenti avrebbe potuto preparare al meglio Hazumi ed Emmalin per fargli affrontare un nemico del genere.

Sloth era ancora seduto dove lo avevano trovato, con diverse frecce ai suoi piedi sporche del suo sangue. Emmalin lo aveva colpito ripetute volte ma non otteneva mai alcun tipo di reazione dal loro avversario, che si limitava ad estrarle e rispedirgliele indietro, distruggendo parte del muro alle loro spalle.

Entrambi avevano diverse ferite sul corpo causate proprio da quelle frecce. Era una cosa incredibile. Sloth le toglieva con incredibile lentezza dal suo corpo ma quando le rilanciava indietro con un movimento del polso, ci metteva una tale potenza da renderle ancora più veloci.

Dopo alcuni colpi, Emmalin aveva deciso di non colpirlo più, onde evitare contrattacchi indesiderati.

-Hazumi, dovresti provare con la tu magia.- propose la guardiana del Sagittario e lui annuì, alzando le mani verso l'alto per poi abbassarle di colpo sul pavimento. Un enorme spuntone di roccia si formò davanti a Sloth, colpendolo in pieno petto ma, con somma sorpresa dei due, lo spuntone andò in frantumi dopo pochi istanti, malgrado avesse lasciato un enorme livido nero sul torace dell'avversario.

-Ma che diavolo... com'è possibile che lo abbia distrutto? Non lo ha nemmeno toccato.- osservò Hazumi assottigliando lo sguardo per poi muovere le mani in circolo, creando degli spuntoni più piccoli ed affilati che colpirono Sloth alle gambe spuntando da sotto il divano. Il sangue iniziò a colare sul pavimento ma l'uomo non batté ciglio e, come prima, tutti gli spuntoni andarono in frantumi dopo pochi secondi, lasciando basito l'allievo di Akane.

Emmalin strinse i denti e impugnò saldamente l'arco del suo maestro per poi incoccare una freccia di pure luce. Mirò attentamente alla testa di Sloth, precisamente in mezzo agli occhi, per poi scoccarle un istante dopo. Il colpo impiegò meno di un secondo a centrare il bersaglio ma, sotto lo sguardo attonito di Hazumi ed Emmalin, il peccato non batté ciglio neanche con una freccia conficcata nella fronte, la quale si dissolse in polvere luminosa, mentre un rivolo di sangue gli colava lungo il volto.

-Qualcosa non va... non è possibile che sia sopravvissuto ad una ferita del genere...-

Hazumi sapeva benissimo che Emmalin aveva ragione. Lui stesso lo pensava, eppure Sloth stava demolendo tutte le loro convinzioni e le loro tattiche. Quella sensazione di puro terrore che avevano provato quando lo avevano visto non era paragonabile a quella di nessun altro. Hazumi aveva visto più volte la sua maestra arrabbiata ed aveva anche affrontato gli altri peccati, ma quell'uomo lì li superava tutti.

Emmalin fissò attentamente il loro nemico, spostando poi lo sguardo su Hazumi. Era una guardiana ormai, doveva occuparsi anche dei suoi compagni e non doveva permettere loro di restare feriti -Hazumi, io cercherò di colpirlo con quante più frecce possibile, tu cerca il momento giusto per colpirlo con un attacco decisivo. Mira alla testa... per quanto resistente possa essere, senza testa non potrà sopravvivere!-

Il ragazzino annuì accumulando parecchio potere magico. Aveva un'idea su come colpirlo ma per metterla in atto doveva avvicinarsi a lui fino a toccarlo e la cosa non gli piaceva per niente.
Come pianificato, Emmalin iniziò a scagliare una rapida serie di frecce. Non mirava in un punto preciso di Sloth visto che il suo scopo era colpirlo in quanti più posti possibili per cercare di indebolirlo e rallentargli i movimenti; non che fosse così rapido e agile ma era meglio essere sicuri.

Tutte quante le sue frecce colpirono il nemico conficcandosi nel suo corpo ma Sloth non sembrò neanche accorgersene, mentre Hazumi scattò in avanti facendo confluire il suo potere magico nella mano destra. Quando fu abbastanza vicino all'avversario, saltò in alto per poterlo colpire in pieno con un pugno avvolto da un'aura bronzea.

Sloth alzò lo sguardo su di lui in quel momento e Hazumi si sentì sprofondare nel terrore più puro, arrivando a fermarsi a mezz'aria pur di non colpirlo. Ora il piccolo combattente era a pochi centimetri dal peccato, intento a tremare come una foglia senza riuscire a distogliere lo sguardo da quello dell'uomo che, lentamente, alzò una mano per afferrarlo ma, all'ultimo, una freccia gli si conficcò nel palmo ed esplose subito dopo, scagliando all'indietro Hazumi.

Emmalin si precipitò vicino al compagno, aiutandolo ad alzarsi -Stai bene?-

Hazumi annuì, ancora scosso per quanto accaduto, riuscendo poi a riportare lo sguardo su Sloth, il quale stava osservando con sguardo spento il buco nel palmo della sua mano destra la cui pelle era bruciata in più punti.

-La freccia gli è esplosa nella mano e non l'ha neanche persa del tutto? Il suo corpo è davvero troppo resistente...- osservò Emmalin stringendo l'impugnatura dell'arco. La situazione non era decisamente migliorata. Lo avevano colpito con diversi attacchi ma tutti troppo deboli per poterlo battere e Hazumi era rimasto paralizzato prima di sferrare il suo attacco.

"Forse dovremmo cercare di prenderlo da due lati? Oppure dovremmo solo ignorarlo ed andarcene? Però potrebbe seguirci e ferire gli altri..."

Troppi pensieri si annidavano nella mente della neo guardiana del Sagittario che non sapeva davvero che cosa fare. Venne destata dai suoi pensieri da una mano di Hazumi, che le aveva timidamente dato un colpetto sul ginocchio -Proviamo a spostarlo. Se lo mettiamo in una posizione sfavorevole forse riusciremo a fargli qualche danno...-

La ragazza annuì e, un istante dopo, Hazumi colpì il terreno con un violento pugno. Da sotto al divano dov'era seduto Sloth, fuoriuscirono diversi spuntoni che lo sbalzarono in aria, distruggendo il divano e ferendo l'uomo in vari punti. A concludere l'azione arrivò una freccia di Emmalin che, dopo aver colpito Sloth in pieno petto, esplose in un'enorme fiammata scarlatta.

Il corpo del peccato della Pigrizia si schiantò al suolo. La pelle era per lo più ricoperta da ustioni e ora aveva un grosso buco nel petto grondante di sangue, eppure si muoveva ancora, respirando lentamente come sempre. Dopo alcuni interminabili minuti, l'uomo si alzò in piedi, barcollando un po' sul posto.

-Mi piaceva... quel divano...- sussurrò Sloth guardando il pavimento per poi alzare lo sguardo sui suoi avversari -Ora devo... combattere... altrimenti Ophiucus-sama... mi chiamerà... per dargli spiegazioni... e io non ne ho voglia...-

Hazumi ed Emmalin si misero subito in posizione di difesa ma, in una frazione di secondo, Sloth svanì nel nulla, distruggendo parte del pavimento, e riapparve davanti a loro, sbalzandoli indietro con lo spostamento d'aria. L'allievo di Akane creò all'istante un muro tra di loro ma quella protezione di roccia esplose in fiamme verdi pochi secondi dopo.

Sloth era in piedi con il braccio ancora disteso in avanti ma non sembrava alquanto contento della cosa, benché fosse impossibile capire il suo attuale stato emotivo. Dopo averlo abbassato, fece un passo in avanti, iniziando ad avanzare lentamente verso i due avversari.

Emmalin scoccò velocemente due frecce, riuscendo a trapassare le ginocchia di Sloth ma l'uomo, come se niente fosse, continuò a camminare, spezzandole all'istante. Hazumi tentò allora di schiacciarlo tra due grossi blocchi di roccia, tuttavia anche il suo tentativo di rallentarlo venne reso vano dal peccato che, con il minimo tocco delle dita, li fece esplodere entrambi, facendo divampare delle brillanti fiamme verdi dalle esplosioni.

Per Emmalin c'era qualcosa di strano in quella situazione. Non solo Sloth aveva diverse ustioni su gran parte del corpo ma aveva anche diversi fori dovuti alle frecce della ragazze oltre ad un grosso buco nel petto e nel palmo della mano destra. Come diavolo faceva a camminare, ma soprattutto, come poteva essere ancora vivo?

La ragazza scacciò quelle domande scuotendo la testa ed incoccò una nuova freccia mirando alla gola di Sloth ma questi svanì nuovamente nel nulla, distruggendo il pavimento sotto ai suoi piedi, e questa volta si portò alle spalle dei due che, sgranando gli occhi per la sorpresa, si gettarono in avanti, evitando di essere afferrati da Sloth.

Hazumi riuscì a fermarsi per primo e, pur essendo in ginocchio, si girò verso il nemico posizionando le mani per terra. Una forte scossa sismica fece tremare l'intera sezione del palazzo e un'enorme crepa si formò sotto ai piedi di Sloth, facendolo sprofondare completamente.

-Ce l'abbiamo fatta?- domandò Emmalin fissando il punto dov'era scomparso il peccato ma, nel giro di pochi secondi, un intenso bagliore verde scaturì da tutte le crepe nel pavimento e una potentissima esplosione lo spazzò via del tutto, scagliando in aria sia Emmalin che Hazumi i quali vennero investiti da potenti fiammate. Quando la forza dell'esplosione si fu dissipata, i due precipitarono nella stanza di sotto, schiantandosi a pochi metri da Sloth, che li osservava come se niente fosse successo.

Tossicchiando un po' di sangue, Emmalin si rimise in piedi usando l'arco del suo maestro come appoggio, osservando attentamente il nemico. Aveva spazzato via l'intera stanza in pochi istanti e ora se ne stava lì fermo a guardarli. Che li stesse sottovalutando?

-Dobbiamo impegnarci di più.- commentò Hazumi alle sue spalle, sorprendendola. Il bambino prese il piccolo vasetto di vetro pieno di terra che teneva al collo e lo aprì. La terra al suo interno diventò all'istante dorata e, uscendo dal barattolo come se fosse controllata da qualcosa, iniziò a vorticare intorno ad Hazumi, andando poi a fondersi con la sua aura bronzea.

Nell'istante successivo, colpì il terreno con un calcio e una crepa si formò sotto al piede destro di Sloth, facendogli perdere l'equilibrio. Hazumi ne approfittò all'istante e scattò verso di lui a piena potenza, colpendolo con un poderoso pugno al torace che scagliò all'indietro il peccato della Pigrizia, lasciando a bocca aperta Emmalin.

-Non sapevo che potessi farlo!- esclamò la ragazza avvicinandosi al compagno che, sistemandosi la sciarpa, disse -E' la mia Arma Celeste, con essa posso aumentare esponenzialmente la mia forza così come la mia difesa.- per poi scattare nuovamente in avanti, colpendo Sloth con un calcio basso alle gambe che fu abbastanza potente da farlo finire a testa in giù, dove venne colpito nuovamente da un pugno a piena potenza.

Il colpo fu abbastanza potente da rompere il naso al nemico, facendolo poi schiantare nella parete alle sue spalle. Hazumi creò poi una sorta di ariete di roccia e lo scagliò contro Sloth, centrandolo in pieno, per poi ripetere l'attacco una decina di volte, finché non crollò in ginocchio con il fiatone.

Emmalin si avvicinò al compagno, aiutandolo a rialzarsi, quando una calma voce maschile li paralizzò sul posto -Quel colpo... l'ho sentito... credo...-

Lentamente, alzarono lo sguardo sul polverone creato da Hazumi e videro Sloth in piedi, intento a fissarli con i suoi occhi spenti. Fu però un certo particolare a far impallidire entrambi i suoi avversari e cioè che la maggior parte delle sue ferite erano scomparse.

Il buco nel petto, quello nella mano, le varie bruciature... erano tutte svanite nel nulla, come se non avesse mai subito quegli attacchi e la cosa era pressoché impossibile.

-Che possa utilizzare delle illusioni come Lance-san?- domandò Hazumi incredulo ed Emmalin non seppe rispondergli, stringendo i denti. Dopo un profondo respiro, mise una mano sulla testa di Hazumi e i suoi due bracciali d'oro iniziarono a risplendere di luce propria, venendo poi avvolti da un'aurea bronzea uguale a quella del compagno.

-Ora è il mio turno!- urlò la ragazza per poi incoccare una freccia che venne completamente avvolta dalla sua aura. Dopo aver preso la mira, scoccò il colpo che, all'impatto con il corpo di Sloth, generò una fortissima onda sismica. Il terremoto fece cadere dei detriti dalla sala sovrastante e la potenza della freccia impalò Sloth nel muro, facendogli sputare parecchio sangue anche se neanche quel colpo sembrava aver avuto qualche effetto decisivo.

-Hazumi! Ora!- urlò poi Emmalin e il compagno scattò nuovamente in avanti, avvolgendo entrambe le braccia in uno spesso strato di roccia con cui colpì Sloth in pieno petto, facendogli vomitare altro sangue. Il suono delle ossa che si spezzavano si udì nell'aria e Hazumi ne approfittò per creare due spuntoni di roccia che colpirono il nemico dai fianchi, riuscendo a trafiggerlo.

Il bambino fece poi un balzo all'indietro e una freccia esplosiva colpì Sloth in mezzo agli occhi, generando un'esplosione molto più potente delle altre che fece crollare gran parte del muro, seppellendo Sloth sotto ai detriti.

I bracciali dorati di Emmalin smisero di brillare mentre la ragazza cercava di riprendere fiato. Hazumi si avvicinò a lei, lanciando una rapida occhiata al cumulo di roccia e marmo che aveva schiacciato Sloth.

-E'... morto?- domandò poi, sperando di ricevere una conferma al più presto possibile. Un tenue bagliore verde filtrò attraverso alcuni detriti e, sia Emmalin che Hazumi, si sentirono improvvisamente stanchi e privi di spirito combattivo.

Una potente esplosione di fiamme verdi disintegrò i detriti e Sloth fu nuovamente in piedi, con il volto sfigurato privo di naso e con gli occhi in bella vista, dato che la freccia esplosiva gli aveva bruciato completamente le palpebre.

-Quello... mi ha fatto male...- sibilò Sloth, portandosi lentamente una mano sulla bocca e toccando i vari denti ricoperti di fuliggine, dato che anche le labbra erano state bruciate del tutto. L'aura verde che circondava il peccato diventò sempre più scura, fino a diventare completamente nera, e l'uomo fissò entrambi i suoi avversari con sguardo spento ma anche estremamente freddo.

-Antica costellazione del Serpente...- la sua voce divenne incredibilmente profonda e roca -Ascolta le mie parole e accogli il mio desiderio... a lungo il mio peccato ti ha servito... e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori... il cui corpo è stato indebolito dalla Pigrizia, mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone... e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente... bramano di perire per mano nostra...-

Come con gli altri peccati, le stelle del Serpente brillarono più intensamente del normale e raggi di energia oscura scaturirono da esse, confluendo nel corpo di Sloth, le cui ferite si rimarginarono sotto gli sguardi increduli di Emmalin e Hazumi.

-Oltre al potere di far esplodere le cose... può anche rigenerarsi?- Hazumi non credeva alle sue stesse parole. Quell'avversario era un problema enorme e la sua potenza ora era aumentata ancora.

"Ha rilasciato i suoi poteri stellari... potrei farlo anche io visto che sono una guardiana..." pensò Emmalin scuotendo poi la testa. Tempo addietro, quando la pace regnava ancora sovrana e lei si allenava con Zenas, il suo maestro le aveva parlato di quei poteri nascosti ma l'aveva anche avvisata del pericolo che comportava il loro rilascio.

-Benché siano i poteri nascosti in ognuno di noi, solo i guardiani possono usarli al meglio grazie ad uno speciale rito che avviene dopo la nomina del nuovo guardiano. Fino a quando il rito non è concluso, neanche il guardiano può rilasciarli senza rischiare la vita.- ancora le ritornavano in mente le parole di Zenas e, purtroppo per lei, non aveva ancora compiuto quel rito da quando aveva ereditato il titolo di guardiana del Sagittario.

"Forse dovrei usarli... in quanto guardiana è mio dovere proteggere gli altri!" si disse la ragazza rafforzando la presa sull'arco fino a farsi sbiancare le nocche. Fissando il nemico, provò un completo senso di impotenza nel vedere che l'aura di Sloth era nettamente più grande della sua.

Ma quale guardiana... era troppo inesperta e il suo potere non era per niente al pari di quello di Zenas. Come poteva sperare di rendersi utile in quella situazione?

-Emmalin, stia indietro.- proferì Hazumi chiudendo gli occhi -Cercherò di bloccarlo per qualche minuto, lei ne approfitti per andare alla ricerca di qualcuno... questo peccato non è un nemico che possiamo sperare di sconfiggere da soli...-

La ragazza fissò attonita il bambino mentre iniziava ad accumulare potere magico. Chiudendo gli occhi, gli tirò un pugno sulla testa, facendolo sussultare.

-Perché mi ha colpito?-

-Perché sei un idiota! Io non potrei mai abbandonare un mio compagno di fronte ad un nemico del genere! Lo affronteremo insieme o ce ne andremo insieme!- sbottò Emmalin trucidandolo con un'occhiataccia.

Il bambino per un attimo si domandò chi fosse la più spaventosa tra Emmalin ed Akane ma poi tornò a guardare Sloth, mettendo da parte quella domanda. Dopo un lungo respiro, annuì -D'accordo, allora cerchiamo di eliminarlo con questo attacco e, se non dovessimo farcela, ce ne andremo-.

La ragazza annuì, incoccando una freccia che venne avvolta da una densa aura azzurra -Quando vuoi, io sono pronta!-

Hazumi scattò nell'istante successivo verso Sloth. Aveva paura e non poteva negarlo. L'aura oscura dell'avversario, così come il suo sguardo e il suo potere non facevano altro che alimentare quella paura ma non poteva tirarsi indietro. Era il diretto successore di Akane come guardiano dello Scorpione e non poteva in alcun modo darsi per vinto con troppa facilità. Avrebbe messo tutto il suo potere in quell'attacco, era la sua ultima speranza.

Quando fu abbastanza vicino al nemico, una breve scossa sismica creò altre due crepe sotto al peccato della Pigrizia che sprofondò fino alle ginocchia in quelle aperture, senza possibilità di spostarsi.

La sua aura crebbe all'istante, avvolgendolo completamente, e alle sue spalle divenne visibile un enorme scorpione dorato dagli occhi rossi. Hazumi distese le dita della mano destra per poter trafiggere il suo avversario e, all'ultimo, saltò in alto, scagliandosi completamente contro l'avversario, urlando -Earthquake's Sting!!!-

Con tutta la forza di cui disponeva, colpì Sloth in pieno petto, generando una scossa di terremoto potentissima che fece tremare l'intero palazzo fino alle fondamenta. Una potente onda d'urto scaturì dal punto in cui aveva colpito l'avversario, scagliando detriti ovunque e sollevando un enorme polverone.

Quando la scossa cessò completamente, tutta la sua aura svanì nel nulla e Hazumi si sentì incredibilmente stanco. Ora non doveva fare altro che allontanarsi e...

Una mano spuntò dal polverone, afferrandogli il braccio destro.

Il bambino sgranò gli occhi all'inverosimile mentre la figura di Sloth iniziava ad essere visibile in mezzo a tutta quella polvere. Quando il polverone si fu completamente diradato, la paura più pura artigliò il cuore di Hazumi.

Il peccato della Pigrizia non aveva subito neanche un graffio.

Incapace di reagire, Hazumi cercò semplicemente di liberarsi dalla presa mentre Emmalin cercava di spostarsi per poterlo liberare con una freccia.

-Quel colpo... non l'ho sentito...- sibilò Sloth assottigliando lo sguardo e, un istante dopo, il braccio destro di Hazumi esplose in una fiammata oscura, scagliando il corpo del bambino a diversi metri di distanza e schizzando sangue lungo tutto il volo.

Un urlo disumano risuonò nella sala mentre Hazumi si portava la mano sinistra sul moncherino del braccio destro, cercando disperatamente di fermare la perdita di sangue. Emmalin fissò la scena senza parole ma ciò non impedì al suo corpo di iniziare a scagliare una grossa quantità di frecce contro Sloth, il quale si girò verso di lei con sguardo annoiato.

La ragazza continuò a scoccare una freccia dopo l'altra, urlando in preda alla rabbia con tutto il fiato che aveva in corpo. Il peccato della Pigrizia sbadigliò apertamente per poi iniziare ad avanzare verso di lei. La sua aura oscura lo proteggeva dalle fiammate delle frecce esplosive, impediva alle frecce spirituali di passare attraverso il suo corpo mentre le frecce normali venivano espulse dal corpo come se qualcosa le stesse spingendo fuori.

Emmalin iniziò ad indietreggiare, continuando a scagliare frecce senza controllo, mirando a tutti i punti possibili del nemico. Testa, torace, ventre, inguine, gambe, braccia... ogni singolo punto visibile per lei era un punto dove mirare e colpire.

Dopo l'ennesima freccia, Sloth ne afferrò una dal suo corpo rigirandosela tra le dita mentre continuava ad avanzare. Quando Emmalin fece un passo all'indietro, l'uomo scagliò la freccia con sole due dita, trapassando la coscia destra della ragazza che urlò per il dolore, cadendo in ginocchio.

Urlò per alcuni secondi ma poi si morse il labbro inferiore fino a farlo sanguinare, riprendendo a scoccare frecce come se fosse la sua sola ragione di vita. Nessuna di esse però fermò l'avanzata di Sloth che, nel giro di pochi secondi, fu davanti alla ragazza ma un grosso muro di roccia si formò tra i due.

Il peccato si girò allora verso Hazumi, notando che si era rialzato malgrado l'orribile ferita e la perdita di sangue. Il bambino fece un passo verso di lui e si lasciò cadere in avanti, colpendo il terreno con un pugno, creando degli spuntoni di roccia che colpirono Sloth da tutti i lati, ma nessuno di essi riuscì in qualche modo a ferirlo gravemente.

-Io non ho voglia... di venire fin lì... perciò... ti ucciderò da qui...- commentò l'uomo alzando il braccio destro verso Hazumi, mentre Emmalin cercava di trascinarsi sul lato del muro per continuare a colpirlo.

-Emmalin!- urlò Hazumi col poco fiato che aveva in corpo, catturando l'attenzione della ragazza -Vattene! Ora!-

La guardiana negò violentemente con la testa, incoccando una nuova freccia che scagliò nel polso destro di Sloth, nel vano tentativo di impedirgli di attaccare. Ovviamente, il peccato non sembrò neanche accorgersi nella freccia conficcata nel suo braccio e aprì la mano, iniziando a creare una sfera di energia verde ed oscura.

-Questo attacco... richiede tempo...- spiegò Sloth con voce calma -... ma almeno... morirai...-

-Hazumi vattene! Spostati!- urlò Emmalin scoccando un'altra freccia ma il bambino ormai non la sentiva più. La vista gli si era già annebbiata da tempo e non sentiva più il proprio corpo, era un semplice bambino fermo in ginocchio in attesa di morire.

Dopo un leggero tremolio della mano, Sloth scagliò la sfera di energia che saettò verso Hazumi ad altissima velocità. Il bambino vide solo una forte luce venirgli addosso e, in quei pochi istanti, gli tornarono in mente tutti gli anni passati nella casata dello Scorpione e tutte le belle cose che aveva avuto modo di vedere e sentire.

-Maestra... Ayumi...- sussurrò Hazumi accennando un debole sorriso -Mi dispiace...-

La sfera lo colpì in pieno, facendo scaturire un'enorme esplosione che spazzò via gran parte della stanza. Il piano superiore collassò in parte, riempiendo la sala di grossi detriti e fumo che vennero assaliti dalle fiammate residue dell'esplosione.

Di Hazumi non vi era alcuna traccia.

Emmalin fissò la scena senza alcuna capacità di reagire, lasciando andare lentamente il suo arco. Aveva fallito. Non era riuscita a proteggere neanche un suo compagno durante uno scontro e aveva così deluso il suo maestro.

Sloth si girò verso di lei e, chinandosi lentamente, le afferrò la faccia con la mano destra, sollevandola di peso dal suolo. Fu in quel momento che Emmalin parve destarsi ed iniziò ad agitarsi in preda al terrore più profondo, artigliando il braccio di Sloth e cercando di colpirlo con dei calci.

-Io... non avevo voglia... di combattere... è colpa vostra...- sussurrò il peccato della Pigrizia prima di far esplodere la testa della ragazza in una fiammata verde, lasciando poi cadere a terra il corpo della ragazza che venne scosso da violenti spasmi per alcuni secondi, fermandosi poco dopo.

Sloth sbadigliò sonoramente mentre la sua aura oscura si dissipava. Guardandosi attorno, vide un grosso pezzo di muro perfettamente liscio e, avvicinandosi, ci si sdraiò sopra, chiudendo gli occhi per poter dormire, come se non fosse successo nulla.

 

***

 

L'aria era carica di elettricità. Di tanto in tanto, dei piccoli fulmini apparivano a mezz'aria o sulle pareti di quell'enorme stanza. Il pavimento era tappezzato di crateri di varie dimensioni, mentre alcune melodie diverse tra loro spezzavano il silenzio che veniva a crearsi dopo ogni scambio di colpi.

Wrath e Ginevra erano uno di fronte all'altra, a qualche metro di distanza, mentre Ayumi e pochi passi dietro alla guardiana del Toro. Entrambe le ragazze avevano delle leggere ustioni su alcune parti del corpo, mentre il peccato dell'Ira presentava diversi lividi su braccia e torace, ormai messo a nudo dato che i suoi stessi fulmini gli avevano carbonizzato parte dei vestiti

-Ehi, scintilla, sei stanco per caso?- domandò Ginevra con un ghigno, facendogli cenno di avanzare e l'uomo non si fece attendere un solo istante. Senza cercare un qualche piano d'azione, Wrath si scagliò in linea retta contro di lei, caricando il braccio destro per poi distenderlo in avanti, scagliando un enorme fulmine che colpì in pieno l'avversaria, facendole stringere i denti per il dolore ma ciò non le impedì di tirare un calcio dal basso.

Wrath incrociò le braccia al petto per proteggersi ma il calcio lo scagliò direttamente nel soffitto, crepandolo pesantemente. L'uomo tossì un po' di sangue ma si liberò all'istante e si lanciò nuovamente contro l'avversaria, salvo essere colpito al volo da alcune note musicali rosse che esplosero all'istante, costringendolo ad allontanarsi.

Il peccato dell'Ira si stabilizzò a mezz'aria grazie alla sua elettricità e scoccò un'occhiataccia ad Ayumi, ancora circondata da delle enormi note musicali blu, che ricambiò lo sguardo con un ghignetto vittorioso.

Senza esitare, Wrath distese un braccio verso di lei e davanti a sé creò una grossa sfera elettrica dalla quale partirono centinaia di sfere più piccole. Ayumi fece muovere le note musicali che si avvicinarono tra di loro, rendendo la difesa più solida e compatta ma pian piano iniziarono ad essere distrutte dall'attacco nemico.

Ginevra ne approfittò subito, con un solo balzo si portò alle spalle dell'avversario -Non dovresti distrarti durante un combattimento, lo sai?- e gli tirò un violentissimo pugno al volto ma il peccato si girò all'istante verso di lei, usando la mano libera per pararle il colpo, colpendola nel mentre con una forte scossa elettrica.

La guardiana del Toro soffocò un'imprecazione e, malgrado il dolore, afferrò il polso di Wrath per poi scagliarlo contro una parete con tutte le sue forze, facendogli interrompere l'attacco diretto ad Ayumi. Ginevra si schiantò poi a terra ma si rimise subito in piedi, piegando le gambe e voltandosi verso Wrath che aveva piegato a sua volta le gambe restando attaccato alla parete.

Nello stesso istante, i due si scagliarono l'uno contro l'altra, menando entrambi un violentissimo pugno. I due colpi si scontrarono tra di loro, generando una potentissima onda d'urto che scagliò gli avversari in direzioni opposte, facendoli poi ruzzolare sul pavimento.

-Ginevra!- urlò Ayumi preoccupata per la compagna, creando nel mentre una melodia dolce. Le note verdi che si formarono da essa fluttuarono verso Ginevra per curarla, ma un potente fulmine le colpì tutte quante a catena, distruggendole all'istante, sorprendendo la guardiana dell'Ariete che si voltò verso Wrath -Le tue melodie mi hanno fatto incazzare! Non ti lascerò curare quella fottuta ragazza!-

Rialzandosi lentamente, il peccato dell'Ira si lanciò contro la giovane guardiana che creò all'istante delle note rosse esplosive. Tutti i colpi centrarono in pieno Wrath ma il suo rivestimento di elettricità assorbì la maggior parte dei danni e, con un solo potente pugno, sfondò gli scudi di Ayumi, colpendola al volto. L'impatto scagliò la guardiana dell'Ariete contro la parete alle sue spalle, facendole vomitare un po' di sangue e, prima che potesse reagire, Wrath la colpì al ventre con una ginocchiata, distruggendo ancora di più la parete.

Avvertendo una minaccia alle sue spalle, l'uomo si girò di scatto giusto in tempo per vedere Ginevra corrergli incontro a piena velocità crepando il terreno ad ogni passo. Distendendo il braccio destro verso l'esterno, la ragazza cercò di colpirlo al torace, ma Wrath alzò il braccio sinistro e parò il colpo, cercando di contrattaccare con un montante destro al ventre.

La ragazza alzò subito la gamba sinistra e parò il colpo con il ginocchio, riuscendo poi a colpire Wrath al volto con il pugno sinistro, facendogli volare via un dente insieme a parecchio sangue. Riposizionando il braccio destro, lo colpì poi dal basso alla bocca dello stomaco, sollevandolo di peso dal suolo e, ruotando su sé stessa, lo scagliò dall'altra parte della stanza, ma l'uomo riuscì a scagliare delle sfere elettriche prima di impattare contro la parete, colpendo entrambe le guardiane che crollarono al suolo dopo un breve urlo di dolore.

Il silenzio calò nella stanza, venendo rotto occasionalmente dal respiro affannoso dei tre avversari che iniziavano pian piano a sentire la fatica nei loro corpi. Wrath era sveglio e anche vigile, con lo sguardo fisso su Ayumi. Non poteva né voleva permetterle di usare i suoi poteri curativi perciò doveva essere pronto ad attaccarla in ogni momento.

Contrariamente a quanto immaginato dal peccato, fu Ginevra la prima a rialzarsi, cercando di riprendere fiato a causa del dolore che ancora le attanagliava il corpo.

-Tsk... quei fulmini fanno davvero male...- commentò sputando un po' di sangue -Ma ho subito di peggio combattendo con un topolino, perché non mi mostri qualcosa di più?-

Svariate vene iniziarono a pulsare sulla fronte di Wrath che si rialzò in piedi tremando a causa della rabbia che stava rapidamente riempiendo il suo corpo -Inutile mocciosa... ora hai davvero... superato il limite!!!- e svanì nel nulla, lasciando solo dei residui di elettricità al suo posto.

Ginevra sgranò gli occhi per la sorpresa e, prima che potesse fare qualcosa, di fianco a lei apparì Wrath che la colpì con un pugno sulla tempia sinistra, stordendola completamente e scagliandola contro una parete ma, prima ancora che potesse colpirla, il peccato si spostò davanti a lei e la colpì con un calcio dal basso, scagliandola in aria, per poi materializzarsi sopra di lei e colpirla con entrambi i pugni chiusi a mo' di maglio, facendola schiantare nel pavimento, danneggiandolo pesantemente.

Da quando Wrath era svanito nel nulla erano passati solo due secondi.

Ginevra vomitò parecchio sangue e si rialzò barcollando, cercando Wrath con lo sguardo. Il peccato dell'Ira era in piedi a qualche metro da lei, con gli occhi completamente neri e le pupille ridotte a due minuscoli puntini gialli, avvolto completamente dai suoi fulmini. L'uomo svanì nuovamente nel nulla e Ginevra incrociò le braccia davanti al volto per proteggersi ma il colpo arrivò da dietro sotto forma di ginocchiata in mezzo alle scapole che le spezzò il fiato, facendola rimbalzare diverse volte sul pavimento.

Si avvicinò a lei camminando, scagliando una sfera elettrica ad Ayumi senza neanche guardarla e le urla di dolore della bambina gli diedero conferma di averla colpita. Quando fu sopra a Ginevra la sollevò per i capelli, usando una sola mano.

La guardiana mostrò un leggerissimo ghigno e lo colpì con un calcio al mento dal basso ma fu colpita di rimando con una violenta scarica elettrica. Wrath sputò parecchio sangue ma non lasciò andare la presa e ciò permise a Ginevra di colpirlo con una serie di pugni al volto, fino a quando lui non le afferrò il braccio sinistro, colpendo l'omero con una gomitata.

Ginevra trattenne un urlo di dolore nel sentire l'osso creparsi a causa del colpo, riuscendo a colpire l'avversario con un violentissimo pugno al volto che lo scagliò con incredibile potenza contro una parete, facendolo poi cadere a terra.

La ragazza cadde in ginocchio tenendosi il braccio ferito e provò a riprendere fiato mentre Ayumi iniziava a rialzarsi, annaspando a causa del dolore. La giovane guardiana si avvicinò a Ginevra, aiutandola a rialzarsi -Stai bene?-

-Mai stata meglio, non preoccuparti.- la rassicurò Ginevra con un sorriso tirato quando un'enorme esplosione di fulmini scaturì dal corpo di Wrath, facendole sussultare entrambe. Girandosi verso il peccato, lo videro rialzarsi con diverse vene in rilievo e gli occhi ormai completamente neri -Io vi ucciderò!!! Di voi non resterà niente!!! Sparirete per sempre!!!-

Ayumi deglutì alla vista di quella quantità di potere magico ma stringendo la sua bacchetta, fece qualche passo verso di lui, mettendosi davanti alla compagna -Gin, non posso curarti al meglio. Quel dannato ci colpirebbe all'istante entrambe e io rischierei solo di sprecare potere magico. Lo affronterò io da sola, tu approfittane per recuperare le energie!-

-Cosa?! Sei forse impazzita?!- sbottò Ginevra fissandola con sguardo scioccato -Non puoi batterlo, tu sei...!-

-Io sono più adatta ad un ruolo da supporto. Lo so.- concluse Ayumi con un leggero tremito nella voce -Ma se non posso farci vincere con il mio contributo da supporto devo trovare un altro modo! Tra noi due solo tu puoi sperare di sconfiggerlo al cento per cento! Io lo terrò impegnato per tutto il tempo che ti servirà!- e, chiudendo gli occhi, alzò la bacchetta verso l'alto, avvolgendosi in una densa aura luminosa.

-Antica costellazione dell'Ariete!- l'aura intorno a lei iniziò a pulsare, cambiando costantemente colore -Ascolta la mia voce e accetta la mia volontà! Guidami in questi attimi difficili e aiutami a superare le avversità! Concedimi il potere per poter proteggere i miei compagni e questo mondo a me tanto caro! Il mio corpo è debole e la paura mi stringe il cuore, ma ti scongiuro! Permettimi di lottare come tua guardiana contro questa fredda oscurità e lascia che la mia anima diventi l'arma che ci guiderà verso il futuro!!!-

In un solo istante, tutte le stelle della costellazione dell'Ariete brillarono più intensamente che mai e da ciascuna di esse partì un raggio di luce che colpì il corpo di Ayumi, andando ad alimentare la sua aura. Nel giro di pochi secondi, il corpo della bambina fu avvolto da una densa luce arcobaleno e i suoi capelli iniziarono ad oscillare come mossi dal vento.

Ayumi aprì lentamente gli occhi e abbassò la bacchetta, compiendo dei brevi movimenti con essa. Una soave melodia si udì nell'aria e centinaia di minuscole note di tutti i colori si formarono attorno a lei, andando a formare due grosse ali d'angelo attaccate alla sua schiena. Senza dire nulla, la guardiana si alzò in volo, fissando con sguardo deciso Wrath, il quale digrignò i denti, alzandosi in volo a sua volta.

Con un movimento della bacchetta, Ayumi creò decine di note musicali intorno al nemico ed esse diventarono rosse all'istante, esplodendo subito dopo. Dalla nuvola di fumo venutasi a creare, scattò Wrath che, con la sua velocità, si portò immediatamente dietro alla guardiana ma, quando provò a colpirla con un pugno, diverse note si formarono tra di loro, bloccando il suo colpo senza difficoltà.

Altre note si formarono addosso a lui e, dopo essere diventate nere, lo schiacciarono al suolo creando un piccolo cratere. Ayumi si voltò subito verso di lui e creò delle note fatte di vento che saettarono verso il bersaglio, tagliandolo in diversi punti del corpo, con delle note esplosive a seguire.

Wrath urlò per la prima volta a causa dei danni ma il suo urlo si trasformò ben presto in un disperato ruggito rabbioso e, senza neanche fermarsi per riprendersi dalle ferite, si scagliò a piena potenza contro Ayumi che incrociò le ali davanti a lei, parando il colpo elettrico del nemico.

L'uomo tuttavia la colpì all'istante con una violenta scarica elettrica, facendola urlare per il dolore ma nello stesso istante diverse note esplosive si formarono intorno a lui, avvolgendolo con le loro esplosioni. Non curandosi dei danni subiti, si portò nuovamente alle spalle di Ayumi e questa volta riuscì ad afferrarla per il collo, trascinandola poi verso il basso e schiantandola di faccia nel pavimento.

La bambina non si diede per vinta e creò delle strane note musicali viola intorno a loro che esplosero all'istante, generando delle strane onde d'urto che stordirono completamente Wrath, annebbiandogli la vista. Cercando di liberarsi dalla presa, Ayumi spalancò le sue ali e fece cadere all'indietro l'avversario ma quello la afferrò all'ultimo per la caviglia e, dopo averla sollevata, la schiantò dietro di lui nel pavimento, facendole sputare parecchio sangue.

Wrath si riprese dallo stordimento e si girò completamente verso Ayumi, accumulando parecchio potere magico nel pugno sinistro. Dopo averla fissata con sguardo iracondo, alzò il braccio, preparandosi a porre fine allo scontro, ma all'ultimo Ginevra gli afferrò il polso, bloccando qualsiasi tentativo di attacco.

-G... Gin?- sussurrò Ayumi fissando la compagna i cui occhi erano in ombra.

-Hai fatto un ottimo lavoro, Ayumi.- sibilò la guardiana del Toro, alzando lo sguardo furente su Wrath la quale la fissò di rimando senza batter ciglio -Ora lascia che me ne occupi io!-

I due avversari si osservarono in silenzio per qualche secondo e alla fine presero fiato nello stesso momento.

-Antica costellazione del Toro!-

-Antica costellazione del Serpente!-

Il corpo di Ginevra fu avvolto da una densa aura rossa mentre quello di Wrath si rivestì di fulmini neri.

-Il mio corpo e il mio spirito sono al tuo servizio! L'oscurità è sempre più vicina e la morte accompagna la sua avanzata! Ti supplico, donami la pura forza necessaria per fermarla e per far sì che la luce trionfi! Fino a quando avrò fiato in corpo ti servirò come guardiana devota e finché il mio corpo si reggerà in piedi mi batterò in tuo nome per annientare coloro che minacciano la pace!!!-

-Ascolta le mie parole e accogli il mio desiderio! A lungo il mio peccato ti ha servito e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori il cui cuore è stato corrotto dall'Ira, mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente bramano di perire per mano nostra!-

Tutte le stesse delle costellazioni del Serpente e del Toro brillarono con un'energia nuova e svariati raggi di energia furono canalizzati nei corpi dei due avversari, ingigantendo le loro auree e aumentando drasticamente il loro potere magico.

Sia Wrath che Ginevra svanirono nel nulla in una frazione di secondo, scontrandosi a diversi metri di distanza con una serie di pugni. Quelli del peccato erano più veloci ma quelli della guardiana erano molto più potenti, bilanciando i danni subiti.

Dopo l'ennesimo scambio, balzarono uno lontano dall'altra. Ginevra si scrocchiò il collo mentre Wrath la fissò in silenzio. Ora la rabbia lo controllava completamente, impedendogli anche di parlare ma ciò non significava che era diventato più debole, semmai l'esatto contrario.

Ginevra potenziò i suoi muscoli, superando il limite che di solito raggiungeva quando combatteva ma ora che aveva rilasciato i veri poteri della sua costellazione poteva contare su una forza ancora maggiore. Con un leggero movimento delle gambe, scattò in avanti distruggendo il pavimento dietro di lei e cercò di colpire Wrath con un pugno al torace ma l'uomo svanì nel nulla, lasciando un'immagine residua di elettricità che folgorò l'avversaria.

La ragazza non ci badò neanche e si girò all'istante verso destra, parando una gomitata di Wrath che provò a colpirla subito dopo con una ginocchiata dal basso ma Ginevra scartò di lato e lo colpì con un pugno al ventre, sbalzandolo indietro e facendogli vomitare del sangue misto a saliva e bile ma, prima che toccasse il suolo, l'uomo svanì nuovamente nel nulla e la colpì dall'alto con un colpo di tacco, facendole sbattere il volto nel pavimento.

La ragazza si rialzò praticamente subito ma Wrath balzò all'indietro e scagliò un'enorme quantità di sfere elettriche contro Ginevra, bloccandola sul posto ma venne colpito a sua volta da delle note musicali esplosive che gli ustionarono la schiena, facendolo voltare di scatto.

Ayumi creò innumerevoli note ma con un potentissimo fulmine, Wrath le spazzò via tutte quante, sorprendendo la guardiana che si alzò in volo ma l'uomo non la fece scappare e la raggiunse all'istante, afferrandola per la gola e folgorandola con un'enorme quantità di elettricità. Ayumi strillò per il dolore e Ginevra cercò di aiutarla ma il peccato, notandola con la coda dell'occhio, le scagliò addosso la compagna, facendole finire entrambe a terra.

-Siamo entrambe potenziate e ancora ci tiene testa in questo modo?- domandò Ginevra rialzandosi per poi aiutare Ayumi la quale osservò Wrath -Dobbiamo sconfiggerlo in un colpo solo... credo che il suo potere cresca insieme alla sua rabbia...-

-Se è così forse siamo nei guai.- commentò Ginevra con un ghigno per poi scrocchiarsi le nocche -Ok, scintilla! Risolviamola qui e ora!-

Wrath non batté ciglio e svanì nel nulla ma stavolta la sua immagine residua diventò elettricità pura e si diramò per tutta la stanza, creando una sorta di catena intricata intorno alle due guardiane che si misero fianco a fianco per capire che razza di attacco fosse.

Da un punto alle loro spalle, fuoriuscì Wrath che, con una velocità inumana colpì entrambe con dei pugni nella schiena, schizzando poi di nuovo dentro quella gabbia elettrica, svanendo alla loro vista.

"Si sta spostando dentro a quell'elettricità per colpirci da angolazioni diverse a gran velocità... devo riuscire a prenderlo con un colpo solo." pensò Ginevra iniziando a concentrarsi, piegando leggermente le gambe e le braccia. Ayumi, notando che la compagna aveva in mente qualcosa scagliò svariate note musicali esplosive contro la gabbia dissipandola in vari punti, fin quando un raggio elettrico non le bucò la spalla destra, facendola urlare per il dolore.

Wrath le fu subito addosso e la colpì con un violento pugno alla testa, sbattendola di fianco alla porta dalla quale erano entrati pochi minuti prima. Ayumi cercò di rialzarsi ma l'uomo iniziò ad infierire su di lei.

Ginevra strinse i denti con più forza, rischiando di spaccarli "Non riesco ancora ad anticiparlo al meglio, è troppo veloce. Devo spingere il mio corpo ancora più in là!" e il suo intero corpo si irrigidì, mentre una leggera scossa sismica scuoteva la stanza. I suoi muscoli si fecero più definiti mentre le pupille svanirono quasi del tutto e il suo cuore iniziò a battere ad un ritmo sempre più veloce.

Wrath si accorse di questo cambiamento e si girò verso di lei, svanendo in una nuvola di elettricità, iniziando poi a muoversi intorno a lei ad una velocità allarmante.

-AYUMI!- tuonò Ginevra sorprendendo al compagna -Usa la tua magia per potenziare il mio corpo!-

Ayumi sgranò gli occhi per la sorpresa -Ma... ma se lo faccio... il tuo corpo potrebbe non resistere allo sforzo!-

-Fallo! E' la nostra unica possibilità!- urlò ancora Ginevra cercando di mantenere la concentrazione. Ayumi chiuse gli occhi scuotendo la testa ma alla fine creò un'enorme quantità di note musicali che si diressero verso la guardiana del Toro. Wrath cercò di anticiparle ma quelle svanirono nel nulla, materializzandosi sul corpo di Ginevra la cui aura diventò rosso sangue.

Gli occhi della ragazza sbiancarono completamente ma la cosa non preoccupò affatto Wrath. Non l'avrebbe di certo sconfitto se non poteva colpirlo in pieno. Dopo esser rimbalzato per ancora svariate volte intorno a lei, si scagliò addosso alla sua avversaria sul fianco destro, caricando il pugno sinistro, ma sgranò gli occhi per la sorpresa nel vedere che Ginevra si era già voltata verso di lui, caricando a sua volta il pugno sinistro.

Nessuno dei due ebbe modo di bloccare il colpo e quando i loro pugni impattarono l'uno contro l'altro, la stanza tremò violentemente e il pavimento sotto ai loro piedi venne percorso completamente da enormi crepe.

Dopo un solo attimo di stabilità, il braccio di Wrath esplose completamente, schizzando sangue ed ossa addosso all'avversaria, mentre quello di Ginevra si spezzò brutalmente in più punti cadendo lungo il corpo della ragazza.

Urlando a pieni polmoni, i due caricarono il pugno destro mettendo tutto il loro potere magico e la loro forza in quel colpo. Il braccio di Wrath venne avvolto da un enorme serpente elettrico -God Wrath's Hammer!!!-

Alle spalle di Ginevra si materializzò per un solo istante l'immagine di un grosso toro dagli occhi rossi e, scagliando il suo stesso corpo in avanti insieme al pugno, urlò -Taurus' Earth Crusher!!!-

I due colpi generarono danni ancora peggiori dei precedenti, distruggendo interamente il pavimento e facendo crollare parecchi detriti dal soffitto. L'impatto scagliò all'indietro Ayumi facendola ruzzolare contro il muro.

Quando tutto fu finito, anche il braccio destro di Wrath esplose, schizzando sangue tutt'attorno, mentre quello destro di Ginevra si ritrovò con le ossa spezzate e la carne squarciata.

Entrambi rimasero fermi in piedi, respirando lentamente, mentre la guardiana dell'Ariete li fissava trattenendo il fiato. Di colpo, entrambi inarcarono la schiena e si tirarono una violenta testata, allargando il cratere sotto di loro. Le loro teste schizzarono all'indietro ma ciò non impedì loro di tirare un'altra testata e poi una terza e una quarta ed infine un quinta, quando i loro volti erano completamente ricoperti di sangue.

-Inutili insetti... io vi ucciderò... tutti...- sibilò Wrath inarcando ancora la schiena per poi cadere a terra, perdendo del tutto i sensi.

Ginevra barcollò per qualche istante, camminando poi verso Ayumi con passo incerto -Eh eh eh... stupido idiota... nessun sano di mente sfiderebbe un Toro in una prova di forza...-

-Ginevra ce l'hai fatta!- urlò la compagna saltandole addosso e facendola imprecare come un vecchio scaricatore di porto -MI FAI MALE! SPOSTATI!!!-

-Oh scusa!- Ayumi creò subito delle note musicali per curarla.

-Non ho bisogno del tuo aiuto, devi curare gli altri probabilmente...- sbuffò Ginevra e Ayumi sogghignò -Preferiresti essere curata da Yato vestito da infermiere?-

Ginevra perse ulteriore sangue dal naso e sussurrò -N... non sarebbe male...-

Dopo una breve risata, Ayumi si concentrò sulle sue cure -Su vedi di calmarti. La guerra non è ancora finita!-

 

***

 

Dal momento in cui Ashuros aveva realizzato di aver ucciso Nikki, erano passati diversi minuti ma a lui erano sembrate delle ore. Non si era mosso di un millimetro, restando in ginocchio di fianco al corpo della compagna, con le mani sporche di sangue abbandonate sul pavimento, fissando il vuoto con i suoi occhi spenti.

Isaiah si era avvicinato barcollando ed era caduto in ginocchio di fianco alla ragazza. Non aveva detto nulla, troppo preso dal rimproverarsi per quanto era successo. Avrebbe potuto agire diversamente. Avrebbe potuto impedirle di andare avanti. Avrebbe potuto pensare ad un altro piano, riuscendo a salvarla, ma non aveva fatto nulla... si era limitato a credere in Nikki e ciò gli era costato caro.

Non aveva neanche le forze per affrontare ancora Ashuros né si sentiva in grado di rimproverarlo o di urlargli contro. Sapeva che non era tutta colpa sua, Ophiucus lo stava controllando e quindi le azioni dell'albino non erano dettate dal suo volere, ma da quello del loro nemico.

Ora erano entrambi lì, in silenzio vicino al cadavere della loro compagna che si era sacrificata per salvare Ashuros.

"Oh ma che scena toccante... perché non le fate direttamente un funerale?"

Ashuros alzò di scatto la testa, sgranando gli occhi. Isaiah lo osservò confuso, non capendo il perché di quel gesto.

"Beh? Vuoi giocare alla bella statuina ancora per molto?"

Una fortissima emicrania costrinse Ashuros a tenersi la testa con entrambe le mani, facendolo piegare su sé stesso. Il breve urlo di dolore che seguì fece sussultare Isaiah -Ehi Ash! Che ti succede?!-

L'albino strinse gli occhi con forza e dopo qualche secondo l'emicrania svanì. Lentamente, il guardiano della Bilancia riaprì gli occhi, ritrovandosi in quell'immenso mondo bianco. Mordendosi con forza un labbro, sibilò -Sei stato tu... non è vero?-

Alle sue spalle, nella zona completamente nera, il ragazzo sdraiato su un fianco, che gli dava ancora le spalle, scoppiò a ridere -Oh non ci provare! Io ho ucciso quella mocciosa del Capricorno e questo è innegabile, ma la biondina l'hai uccisa tu! Ophiucus ha soggiogato me con quella lama, ma ha fatto agire esclusivamente te!-

-E' comunque colpa tua... se non avessi attaccato Alexis non sarebbe successo tutto questo.- ribatté Ashuros con tono serio.

-Per caso ti sei dimenticato di chi è questo corpo? E' mio. Tu sei solo un ospite indesiderato creato da Libra per placarmi e soggiogarmi con quella ridicola maschera! Io sono il guardiano del Serpente ma nemmeno lui può darmi ordini! Se non ci fossi stato tu, non sarebbe riusciti a fregarmi così facilmente!-

Ashuros rimase in silenzio per qualche secondo, sgranando poi gli occhi -Un ospite... creato da Libra-sama... io sono una forma di vita infondo...-

-Ah? Per caso la morte della biondina ti ha sconvolto talmente tanto che non capisci più le cose ovvie? Tu sei come un'anima dentro al mio corpo e quella maschera serviva solo per tenermi sigillato.- spiegò il ragazzo nel lato oscuro agitando una mano in aria.

Ashuros si morse di nuovo il labbro, ripensando all'ordine che gli era stato impartito da Libra-sama. Per un solo istante, rivide il volto di Nikki prima che i suoi occhi si spegnessero del tutto.

Scuotendo la testa, fissò con sguardo deciso la bilancia dorata davanti a lui, dopodiché si alzò in piedi.

Non sentendolo più parlare, il ragazzo sdraiato a terra sbadigliò -Ehi, per caso ti sei addormentato? Guarda che se non fai muovere questo corpo ci cattureranno di nuovo...-

Dopo qualche secondo, però, sentì uno strano rumore, come se qualcosa di pesante fosse stato sollevato dal pavimento, seguito da dei passi che si fermarono esattamente dietro di lui.

Lentamente, il moro si voltò, mostrando un volto uguale a quello di Ashuros, e sgranò gli occhi per lo shock nel vedere la sua controparte bianca in piedi a pochi centimetri dal muro che divideva i loro mondi, con lo spadone stretto nella mano destra.

L'albino alzò leggermente la lama, affinché potesse prenderla -Prendila-.

-Che stai facendo? Se me la fai prendere otterrò nuovamente il controllo su questo corpo e tu non potrai fare niente per impedirmelo.- osservò il ragazzo rimasto sdraiato a terra.

-Lo so ma non mi interessa, io abbandonerò comunque questo corpo... voglio che tu usi la mia anima per riportare in vita Nikki.- spiegò Ashuros con tono calmo ma deciso, facendo inarcare un sopracciglio all'altro -Ah? Sei forse impazzito? Perché mai dovrei aiutarti? Io non aiuto nessuno!-

-Lo so bene ma so anche che tu desideri vendicarti nei confronti di Ophiucus e immagino che tu voglia scatenarti un po'.- sussurrò Ashuros senza batter ciglio. Il moro si alzò in piedi lentamente, posizionandosi davanti a lui -Così facendo morirai e la tua anima non è una cosa naturale. Una volta dentro il corpo della biondina tu cesserai di esistere, lo sai vero?-

Ashuros annuì -Non ho alcun problema al riguardo. Sono pur sempre una forma di vita creata da Libra-sama per proteggere il nostro regno. Se così facendo potrò aiutarlo ancora, non ho motivo di esitare-.

Il moro fece spallucce, aprendo una mano -E va bene, tanto io ci guadagno solo-.

Ashuros spinse con forza lo spadone nella parte oscura e il suo braccio iniziò lentamente a dissolversi, venendo divorato dall'oscurità, finché non svanì completamente dal gomito in giù. Portandosi una mano sul moncherino, l'albino si voltò verso la bilancia, camminando verso quel piccolo oggetto -Ah, avresti due richieste...-

-Ora ti stai allargando decisamente troppo.- sibilò il ragazzo mentre diverse crepe bianche si formavano sul muro divisorio e l'oscurità iniziava a colare come petrolio nella parte bianca. Ashuros ridacchiò leggermente -Tanto so che farai come dico. Per prima cosa, non attaccare i miei compagni. Non ti dico di difenderli ma mi basta sapere che non li attaccherai-.

-Posso provarci... e la seconda?-

La quantità di oscurità ormai stava via via aumentando e Ashuros, che si era seduto di nuovo a terra nel suo solito posto, la avvertì alle sue spalle. Con un piccolo sorriso cancellò il suo nome dalla targhetta posta alla base della bilancia d'oro -Quando tutto questo sarà finito, potresti...?-

La sua controparte oscura ascoltò la sua richiesta e alla fine annuì svogliatamente -Mi stai dando più rogne che altro...-

Le crepe si fecero sempre più ampie fino a quando l'oscurità non straripò completamente come un fiume in piena dirigendosi velocemente verso Ashuros il quale semplicemente chiuse gli occhi -Ah ho sempre voluto chiedertelo... come ti chiami?-

Il moro ghignò avvicinandosi all'albino -Strano che tu non lo sappia, hai usato il mio nome per tutto questo tempo.- per poi alzare un braccio, preparandosi a trafiggere la schiena del ragazzo seduto davanti a lui.

-Oh... allora... grazie di tutto, Ashuros-.

Con un movimento secco, Ashuros trapassò il torace della sua controparte bianca. L'albino sorrise serenamente mentre il suo corpo si dissolse in polvere luminosa, lasciando solo una piccola sfera di luce eterea bianca.

-Bene, mettiamoci al lavoro allora... devo davvero sfogarmi!- urlò Ashuros prima che il mondo oscuro svanisse nel nulla, lasciando posto all'enorme sala sommersa dove il suo corpo non si era più mosso.

Isaiah osservò interdetto i capelli del suo compagno mentre diventavano neri come la pece e una densa aura oscura lo avvolgeva completamente, salvo poi dissiparsi dopo alcuni secondi. Quando Ashuros riaprì gli occhi, fissò Nikki con uno sguardo privo di emozioni aprendo la mano destra e mostrando al guardiano dell'Acquario una sfera di luce bianca.

Senza dir nulla, la posò sul petto di Nikki e la sfera venne assorbita all'istante dal suo corpo, richiudendo completamente la ferita nel torace e riassorbendo gran parte del sangue sul pavimento. Isaiah fissò la scena nel più completo silenzio e a momenti rischiò un infarto nel vedere la ragazza sgranare gli occhi sputando parecchio sangue, boccheggiando alla disperata ricerca d'aria.

-Nikki calmati! Va tutto bene! E' tutto finito!- urlò Isaiah tenendola per le spalle, cercando in qualche modo di tranquillizzarla. La bionda si guardò attorno con sguardo spaventato ma alla fine riuscì a calmarsi, facendo dei profondi respiri e tenendosi una mano sul petto.

-Che... che cosa è successo...?- domandò la guardiana cercando di controllare il respiro, tossendo ancora un po' di sangue.

-Ti sei connessa con Ashuros ma lui ti ha colpita con il suo spadone uccidendoti.- spiegò Isaiah lasciandola andare -Poco fa però lui ha avuto una piccola crisi e alla fine ha creato una piccola sfera di luce e... ti hai riportata in vita...-

Il tono alquanto incerto di Isaiah fece capire alla ragazza che neanche lui si aspettava una cosa simile. Nikki si voltò poi verso Ashuros, intento a raccogliere il suo spadone per sistemarselo sulla schiena.

-Ashuros...- sussurrò Nikki trattenendo le lacrime.

-Chiudi il becco.- tagliò corto il ragazzo sorprendendola -Non sono l'Ashuros che conosci. Lui è morto poco fa per riportare in vita te. Io sono Ashuros, il guardiano del Serpente e non ho nulla da spartire con voi, ora levatevi di mezzo.- e si avviò verso la porta dalla quale erano arrivati poco prima.

-Aspetta! Che significa che è morto?! Dove stai andando?!- urlò Nikki cercando di rialzarsi in piedi con l'aiuto di Isaiah.

-Lo capirai presto.- furono le uniche parole che Ashuros pronunciò prima di allontanarsi in silenzio, senza neanche voltarsi una volta.

Isaiah non seppe cosa dire. Non li aveva attaccati e aveva pure riportato in vita Nikki ma quell'aura oscura non era per nulla amichevole, anzi, sembrava quella dei vari peccati -Nikki... che cosa facciamo?-

-Io... io...- la ragazza era in preda ad una confusione totale. Ashuros l'aveva aiutata ma aveva anche detto di non essere quello che loro conoscevano. Che cosa diavolo era successo?

-Io non lo so... ma per adesso dobbiamo pensare alla nostra missione. Sono sicura che lui non ci farà del male...- disse infine, fissando il compagno che annuì -Bene, allora andiamo. La principessa Lucy potrebbe aver bisogno di aiuto.- e si girò insieme a Nikki, avviandosi verso l'interno del palazzo.

 

***

 

-Gluttony... maledetto bastardo traditore!-

Envy fissò l'ex-compagno con sguardo colmo d'odio, mentre l'espressione di quest'ultimo non accennava a cambiare. Imperturbabile come sempre, scatenando ancora di più l'ira si Envy.

Shoichi fece cenno ai due di restare indietro, consapevole che i poteri della donna davanti a loro, seppur limitati, erano ancora molto potenti.

-Non ho tradito, eseguo gli ordini-.

Dal suo punto di vista non stava facendo nulla di sbagliato. Ophiucus-sama gli aveva ordinato di custodire la prigioniera, fare in modo che restasse in vita, e così stava facendo. Per un attimo aveva avuto la sgradevole sensazione di averla persa, che nonostante avesse raggiunto i suoi compagni quelli non fossero stati in grado di proteggerla. Poi la sensazione era svanita, ed aveva potuto concentrarsi su Envy senza pensare ad altro.

-Ah si?! E dimmi, quali ordini ti impediscono di uccidere quei due?!- ed indicò Lance e Daisy alle spalle del biondo.

Gluttony scosse le spalle, come se non avesse alcuna importanza. -Non ho alcuna voglia di combattere. Se posso evitarlo è meglio-.

Una risata sommessa fuoriuscì rauca dalla gola della donna -Credevo fossi il peccato di Gola, non quello della Pigrizia.-

Envy fece per avvicinarsi, ma bastò che Shoichi colpisse il terreno col piede affinché una lunga crepa la costringesse ad arretrare. Nel punto in cui era il peccato dell'Invidia poco prima, uno sbuffo di roccia e polvere esplose all'improvviso dal terreno, creando una voragine di cui non si vedeva il fondo.

La ragazza sbuffò. Il potere di Gluttony era maledettamente fastidioso da contrastare, e altrettanto pericoloso. Avrebbe preferito non doversi scontrare con lui.

-Sta indietro.- ripeté Shoichi, serio come non lo aveva mai visto. Ma Envy non si lasciò spaventare.

Con il poco potere che le restava si concentrò per copiare il potere dell'ex-compagno, ed utilizzare la stessa tecnica che le era appena stata rivolta contro.

Contrariamente a quel che immaginava Shoichi, il colpo non era diretto a lui, bensì a Daisy che inerme ed impreparata rischiava di venire disintegrata in un solo istante. Lance fortunatamente aveva ottimi riflessi e, parandosi di fronte alla ragazza, creò una barriera psichica che li protesse entrambi.

Il colpo fu comunque molto intenso, tanto da far crepare la barriera e togliere il fiato a Lance.

“Che potere spaventoso...” pensò il ragazzo. L'aveva già capito durante il torneo, ma doverlo affrontare era tutto un altro paio di maniche.

Shoichi si scagliò contro Envy mentre questa imprecava contro il guardiano del Capricorno per aver fermato l'attacco, atterrandola con un potente pugno all'addome e mettendosi a cavalcioni su di lei, in modo da bloccarle un qualsiasi movimento.

-Resta giù. Te l'ho detto, se posso evitare di combattere è meglio.- ma sapeva che Envy non si sarebbe di certo fermata.

Gluttony sentì le mani ribollire e fece appena in tempo ad alzarsi che il corpo della ragazza fu ricoperto da una densa e fumante sostanza violacea dall'olezzo disgustoso. Shoichi si guardò le mani, scorticate e rosse, digrignando i denti. Il potere di Greed.

Si avvicinò ai due guardiani, mentre la risata sadica di Envy riempiva il salone con il suo stridulo tono.

-Fossi in voi me la darei a gambe. Quella ha appena copiato il potere di Greed-.

-I... il nanetto dai capelli lunghi?- chiese Arnold in allarme.

Gluttony annuì -Ora è un concentrato di veleno puro. Non posso più toccarla-.

Certo toccarla non era l'unico modo che aveva per infierire su di lei, evitando anche di farsi avvelenare, ma bloccarla restava comunque la migliore delle opzioni per fermarla senza doverla uccidere. Se fosse morta, per mano sua tra l'altro, Lust si sarebbe arrabbiata e l'ultima cosa che voleva era contrariarla e disubbidirle.

Lance si fece avanti, spingendo indietro il biondo e fissando determinato la ragazza davanti a lui. Ora era in piedi, con le braccia e le gambe avvolte in masse informi di veleno fumante, più pericolosa di quanto non fosse prima.

-Ci penso io a lei, voi due state indietro.- e senza aspettare una risposta si gettò contro l'avversaria.

Subito, l'Invidia mosse un braccio con tanta forza da far sì che alcune sfere di veleno a grande velocità si staccassero da esso, volando in direzione di Lance che, con grande abilità, riuscì a schivarne la maggior parte. Alcune gli lacerarono parti dei vestiti, mentre soltanto una riuscì a raggiungere la pelle, sulla quale si era subito andata a formare una bruciatura rossastra.

“Non è veleno.” capì allora “E' acido!”

Una seconda pioggia di acido minacciò di arrivargli addosso, ma stavolta fu più prudente e tentò il contrattacco. Con la mentre si concentrò, fermando a mezz'aria la caduta della pioggia d'acido e rispedendola dritta al mittente, che però sembrò non sortire alcun effetto.

L'unico segno evidente sembrava una grossa bruciatura sulla spalla, ove l'acido non andava a coprire la pelle, ma nonostante tutto sembrava che Envy non provasse dolore.

-Mira alle parti scoperte!- gli gridò Shoichi da dietro -Anche se sembra immune, in realtà copiare quella tecnica danneggia anche lei. Non ha il corpo di Greed, l'acido e il veleno...-

-CHIUDI IL BECCO GLUTTONY!- con una violenta onda d'urto Envy creò un grosso dragone fatto interamente di acido violaceo, scagliandolo a gran velocità contro Shoichi e Daisy.

La ragazza della Bilancia esercitò subito il suo potere dell'aria per tentare di fermare il drago. Una potente lama di vento divise in due l'essere, senza però arrestare la sua folle corsa verso di loro. Al contrario i draghi che miravano a loro erano diventati due.

Velocemente, Shoichi cercò di inventarsi qualcosa per sopravvivere a quella situazione e nel contempo fermare una volta per tutte Envy. Si rivolse quindi a Lance, sperando gli facesse guadagnare sufficiente tempo per pensare ad un piano.

-Cerca di frenare quei cosi per qualche minuto!-

Lance non capì cosa avesse in mente il peccato dai capelli biondi, ma obbedì. Si concentrò al massimo, sia lui che i draghi furono avvolti da una luce bluastra e pochi istanti dopo la corsa folle di quelle creature fu arrestata. Da dietro, Envy premeva per far procedere l'attacco spezzando il controllo che stava esercitando, ma il guardiano del Capricorno resistette. In ogni caso, Lance sapeva che non avrebbe retto per molto.

-Ehi signorina pupazzo.- chiamò Shoichi lanciando una rapida occhiata a Daisy -Anche tu puoi manipolare la gravità?-

-Certo che può! Anche se non è brava come Ashuros-san è pur sempre un membro della Casata della Bilancia!- rispose prontamente Arnold.

-Bene.- detto questo prese Daisy in braccio come fosse una principessa, talmente all'improvviso che alla ragazza servirono alcuni secondi per capire cosa fosse effettivamente accaduto. E quando lo realizzò, fu il panico.

Nel momento in cui Shoichi l'aveva presa in braccio il suo cuore aveva preso a tamburellarle furente nel petto ed era certa di essere talmente rossa ed accaldata da poter cuocere un uovo con la propria faccia. Il cervello si era alleggerito, e non riusciva a connettere nulla di quel che la circondava.

-Signorina pupazzo.- non seppe come ma riuscì a voltarsi verso il ragazzo per ascoltare ciò che aveva da dirle -Quando te lo dico, annulla la gravità attorno a noi e a tutte le rocce che vedi-.

-E... eh? O... ok va b... bene.- riuscì a sussurrare timidamente, senza l'ausilio di Arnold. Soltanto qualche secondo dopo si chiese a quali rocce si riferisse, ma non vi fu tempo per domande e chiarimenti.

Lance perse il controllo ed i due draghi tornarono alla carica, ma stavolta Shoichi sapeva cosa fare.

Batté con forza il piede a terra, ed il pavimento iniziò a crollare per diversi metri attorno a loro, frantumandosi in diverse rocce di svariate dimensioni. Quando il ragazzo le diede il segnale, Daisy fece in modo che loro e le rocce potessero fluttuare nell'aria.

-Ora tieniti forte-.

Iniziò a saltare da una roccia all'altra con incredibile agilità, mentre i due serpenti svicolavano tra le rocce volanti per raggiungere i due ragazzi.

“Si può sapere che state facendo?” il pensiero di Lance trapanò la mente dei due fuggiaschi, mentre alcuni blocchi di rocce venivano fusi dal fiato corrosivo dei due esseri.

Shoichi digrignò i denti. Un fastidioso particolare a cui non aveva badato.

“Non adesso. Piuttosto fa muovere queste rocce, devo arrivare sopra di lei.” gli rispose, evitando appena in tempo che un soffio d'acido li colpisse in pieno. Un urletto scappò dalle labbra di Daisy, che però cercò di trattenersi.

Nonostante gli fosse ancora poco chiaro il perché quel tipo li stesse aiutando, Lance non ci pensò due volte ad eseguire quanto gli era stato chiesto, perché in fondo sentiva che Daisy aveva ragione. Quel tipo non era affatto cattivo.

Lentamente, le rocce iniziarono a spostarsi verso Envy, che accortasi di tale movimento non ci pensò due volte a scagliare uno dei due draghi addosso a Lance. Qualunque cosa avessero in mente di fare non gli avrebbe permesso di trionfare.

Il guardiano del Capricorno iniziò a correre ed evitare gli attacchi del mostro. Fu colpito alcune volte, ma per fortuna non sembrava che il nemico avesse una buona mira. Forse non avrebbe dovuto pensarlo, probabilmente non avrebbe attirato su di sé le ire del karma maligno, che gli costarono una bruciatura più grave sul petto.

Cadde a terra ed urlò disperato, mentre sentiva l'acido bruciargli la pelle centimetro dopo centimetro. Sputò sangue tra le grida, mentre il potere svaniva e le rocce si fermavano, lasciando i due ragazzi in preda di un mostro inferocito.

-Lance-san!- gridò Daisy disperata.

-Non è il momento di preoccuparsi per lui-.

Shoichi aveva ragione. Erano fermi tra rocce fluttuanti, con un mostro spietato alle loro spalle che sembrava non voler dar loro alcuna tregua. La risata di Envy si fece sentire nell'aria e il ragazzo iniziava a temere il peggio.

Gluttony si abbassò giusto in tempo per evitare che il fiato corrosivo del mostro li bruciasse completamente, non riuscendo a salvare però alcune parti dei suoi vestiti e le punte del codino. Un secondo più tardi e avrebbe detto addio ai capelli.

Con la vista annebbiata, Lance volse uno sguardo verso i due compagni e l'immagine di Alexis, il momento in cui Ashuros gliel'aveva portata via si ripresentò prepotente nella sua mente. Strinse i pugni, ed una nuova forza si impadronì di lui.

Non un'altra volta, non avrebbe permesso che qualcun altro morisse davanti ai suoi occhi senza fare nulla. Qualche istante prima che una nuova ondata d'acido si abbattesse su di lui, Lance si diede una forte spinta con le braccia e si rialzò, per poi prendere un secondo slancio e sollevarsi da terra.

Urlò con tutta la forza che aveva nei polmoni, spingendo attraverso la telecinesi le rocce verso Envy, nel punto esatto in cui Shoichi gli aveva chiesto.

-ADESSO!- gridò, e i due non se lo fecero ripetere due volte.

-Aumenta la gravità sulle rocce! Ora!- urlò Shoichi e Daisy agì in un lampo.

Una tonnellata di pietre si scagliò con violenza sul peccato dell'Invidia e questa, ormai completamente preda della collera e non più in grado di ragionare con lucidità, non poté fare nulla per evitarle.

Fu travolta dai massi in caduta, ed un secondo dopo i mostri d'acido si dissolsero in una nuvola viola, il tutto giusto pochi attimi prima che uno di loro si avventasse sul corpo martoriato di Lance, ora di nuovo a terra. Stanco e spossato, ma vivo.

-Lance-san!-

Non appena anche Daisy e Shoichi furono nuovamente con i piedi per terra, la ragazza era corsa dal guardiano per accertarsi delle sue condizioni, e con sollievo constatò che nonostante le ferite se la sarebbe cavata.

Gluttony fissava il cumulo di rocce con occhi vitrei, quasi non vi fosse una sua ex-compagna sepolta sotto.

-Sei stato coraggioso a fare quello che hai fatto.- gli disse Arnold con inaspettata dolcezza, mentre Daisy sorrideva.

-Ha ragione, non tutti avrebbero eliminato una compagna per salvare il nemico. Ti ringrazio.- aggiunse Lance, tirandosi in piedi a fatica.

Shoichi scosse le spalle -Non ho eliminato Envy, se la caverà. Ha solo bisogno di calmarsi-.

In ogni caso, era certo che Lust l'avrebbe punito per aver aiutato due del gruppo dei guardiani piuttosto che uno di loro. Ma che poteva farci se quella sciocca di una sorella aveva deciso di rispuntare fuori proprio in quel momento? L'unica altra persona, dopo Lust, ad averlo accettato veramente. Non poteva voltarle le spalle.

Sbuffò -Accidenti, Lust si arrabbierà con me.- si passò una mano tra i capelli, disperato -E ho anche fame cavolo... può esserci nulla di peggio?- e a quell'ultima aggiunta Lance e Daisy risero.

Un movimento tra le rocce fece scattare Shoichi, ma troppo tardi si rese conto che Envy era riemersa dalla coltre di rocce. Coperta di sangue dalla testa ai piedi, ferita più o meno gravemente, ma ancora in piedi e con uno scintillio folle nello sguardo.

-Gluuuuttoooonyyyyyy!!!-

Stava sicuramente copiando il suo potere, lo sentiva dallo spostarsi dell'aria mentre il pugno di Envy si abbatteva su di lui. Non avrebbe fatto in tempo a spostarsi, sarebbe perito per mano del suo stesso potere.

Inaspettatamente, la ragazza non lo raggiunse con il colpo, bensì gli svenne tra le braccia, colpita alle spalle da una sostanza gelatinosa di colore giallo che Gluttony conosceva bene.

-Giù le mani da ciò che è mio, piccola stronza-.

E alzando lo sguardo, Shoichi lo vide.

Ferito e dolorante avanzava arrancando verso di loro, con la mano tesa e ricoperta di quella stessa gelatina che aveva messo k.o. Envy. I capelli più corti e lo sguardo frustrato come non lo aveva mai visto, ma nel complesso, era sempre il solito vecchio Greed.

E per la prima volta probabilmente, Gluttony fu felice di vederlo arrivare.

 

***

 

L'aria era bollente e le pareti di marmo erano ad un passo dallo sciogliersi a causa del calore, mentre violente fiamme scarlatte e nere divoravano il pavimento e i mobili di quella stanza dove due ragazzi stavano combattendo da diversi minuti.

Nessuno dei due sembrava infastidito dalle condizioni della stanza, così come non sembravano affetti dall'incredibile calore che loro stessi avevano generato con i loro attacchi di fuoco.

Sul corpo di Yato erano visibili dei graffi circondati da un alone viola che andava via via svanendo, mentre Aaron aveva dei profondi tagli sulle braccia e sul petto ma tutte le ferite erano perfettamente cauterizzate.

Il silenzio che regnava tra i due avversari venne rotto dal sottoposto di Ophiucus -Sai, quelle tue fiammelle luccicanti sono davvero una rottura, continuano a contrastare il mio veleno.- e, ridacchiando, aggiunse -Senza di esse non saresti durato un secondo!-

-Non è colpa mia se tu non sai combattere senza il tuo veleno.- ribatté Yato senza batter ciglio -Non a caso sei il più debole dei peccati capitali-.

Una grossa vena iniziò a pulsare sulla fronte di Aaron che menando una sferzata in alto con la sua frusta, sibilò -Lurido rifiuto... io sono il migliore! Il più forte di tutti i peccati! Neanche voi guardiani potete sperare di superarmi!- e, con un movimento rapidissimo del braccio, meno un'altra sferzata mirando all'avversario ma, anziché colpire lui, colpì il terreno davanti ai piedi di Yato.

Il guardiano del Leone abbassò lo sguardo e fece appena in tempo a balzare indietro prima che, dal punto colpito da Aaron, scaturisse una grossa esplosione di fiamme oscure. Prima ancora che Yato potesse rimettersi in posizione difensiva, Aaron iniziò a menare una lunga serie di sferzate con la sua frusta e, se non feriva l'avversario colpendolo direttamente, generava quelle esplosioni dal pavimento dove colpiva, costringendo il guardiano del Leone a spostarsi di continuo.

-Ehi perché continui a scappare? Adesso hai paura delle mie fiamme?- urlò Aaron menando delle sferzate ancora più veloci fino a quando Yato non recise la punta della frusta con la sua katana di fuoco ma il peccato della Superbia si limitò a ghignare e la sua arma si rigenerò all'istante. Nella mano sinistra creò una sfera di fuoco oscuro e la scagliò addosso all'avversario che annullò l'attacco con una sfera di luce, generando un rapido flash che illuminò completamente la stanza come in pieno giorno.

Aaron digrignò leggermente i denti ma, malgrado la vista leggermente annebbiata dal flash, riuscì a sentire Yato correre verso di lui e, inarcando la schiena all'indietro, riuscì ad evitare un fendente laterale del guardiano del Leone, colpendolo subito dopo con un calcio al costato che lo scagliò a diversi metri di distanza.

Yato riuscì ad atterrare in piedi conficcando la sua katana nel terreno per fermarsi del tutto. Subito dopo saltò in alto e scagliò la sua arma verso il nemico, mirando alla testa, ma Aaron inclinò il busto verso destra, evitando al pelo la lama incandescente. Rivolgendo un ghigno vittorioso a Yato, il peccato della Superbia non fece in tempo a proferir parola che la katana esplose con violenza, investendolo con tutta la potenza dell'esplosione, causandogli delle brutte ustioni sulla schiena che gli fecero digrignare i denti per il dolore.

L'onda d'urto dell'esplosione lo aveva scagliato in avanti ma, notando Yato avanzare verso di lui, Aaron mise una mano a terra e, usando il braccio come perno, ruotò sul suo asse rilasciando completamente la sua frusta che colpì il guardiano del Leone diverse volte sul braccio sinistro a causa dell'alta velocità di rotazione.

Yato cercò di evitare altri colpi abbassandosi ma così la sua mobilità era notevolmente ridotta ed Aaron ne approfittò subito piegando la spalla e menando un violento colpo dall'alto che non si limitò a 'graffiare' Aaron sul petto, bensì gli aprì un profondo taglio che venne però cauterizzato dalle fiamme del guardiano del Leone, contrastando così il veleno dell'arma.

Senza esitare, Yato ricreò la sua katana nella mano destra e, dopo averla conficcata nel pavimento, menò un violento fendente del basso che generò una grossa lama di fiamme la quale tagliò il terreno come se fosse burro.

Aaron si gettò di lato per evitarla, scagliando nel mentre delle sfere di fuoco nero con la mano sinistra ma una grossa colonna di fiamme e luce avvolse completamente l'avversario, proteggendolo dai suoi attacchi.

Il peccato della Superbia non sembrò gradire la cosa e, dopo aver accumulato parecchio magico nelle braccia, poggiò entrambe le mani a terra, generando due colonne di fiamme più piccole ai lati di Yato. Le due colonne di fiamme oscure iniziarono poi a muoversi a spirale, circondando quella dell'avversario, iniziando lentamente ad annullarla.

Lo spadaccino se ne accorse subito e, concentrandosi, ingigantì all'improvviso la sua colonna di fuoco, dissolvendo le altre due, per poi annullare la sua, generando una forte ondata d'aria calda che scompigliò leggermente i capelli ad Aaron.

-Tsk, sembra quasi che tu non stia facendo sul serio.- la buttò lì il peccato della Superbia, poggiando le mani sui fianchi mentre un sinistro luccichio risplendeva nei suoi occhi gialli simili a quelli di un serpente.

-Strano, credevo che voi serpenti foste tutti bravi solo a parlare, invece sai anche pensare.- disse Yato senza batter ciglio, riuscendo a provocarlo all'istante.

Aaron si avvolse completamente nelle sue fiamme oscure e si scagliò addosso al suo avversario che lo attese con la katana pronta a colpire. Non appena gli fu abbastanza vicino cercò di afferrarlo per la faccia distendendo il braccio sinistro in avanti ma ovviamente Yato non si fece neanche toccare e, facendo un passo indietro, cercò di tagliargli la mano menando un fendente dal basso con la sola rotazione del polso.

Tuttavia, non appena vide la lama muoversi, il peccato della Superbia mostrò un ghigno soddisfatto e, sorprendendo Yato, afferrò la katana con entrambe le mani avvolte dalle sue fiamme, non curandosi del calore e dei piccoli spuntoni che spuntavano dalla lama di Yato. Due profondi tagli si aprirono nei palmi del ragazzo ma Aaron riuscì comunque a ricoprire l'arma con le sue fiamme e, balzando indietro all'ultimo, la fece esplodere in una gigantesca sfera di fiamme nere che scaraventò Yato contro una parete.

Il guardiano del Leone cadde a terra pesantemente stordito dall'esplosione e della botta ricevuta ma riuscì comunque a rialzarsi, avvertendo poi una fitta di dolore alla mano destra. Guardando all'istante il punto in cui il dolore era più forte, assottigliò lo sguardo nel vedere il palmo completamente squarciato con delle pesanti ustioni che si estendevano fino al gomito.

La pelle era quasi del tutto nera a causa delle fiamme ma per lo meno era riuscito a ridurre il danno dell'esplosione ricoprendosi con le sue fiamme all'ultimo secondo. Vi era un solo problema.

Non sentiva più il braccio destro.

Poteva benissimo piegare le dita formando un pugno ma dalla spalla in giù non sentiva più niente, era come se non avesse un braccio attaccato al corpo e la cosa non prometteva nulla di buono.

“Che sia a causa del veleno...? In teoria il mio potere avrebbe dovuto annullare l'effetto di tutte le tossine.” pensò Yato spostando lo sguardo su Aaron che non aveva ancora smesso di ghignare “Forse l'esplosione è stata più potente del previsto”.

-Ti vedo turbato... per caso la mia tecnica ti ha fatto troppo male?- domandò Aaron iniziando a menare sferzate in aria con la sua frusta -Dovrei ringraziarti per avermi fatto vedere quella tecnica con la tua katana, ora posso farla anche io, solo che quando la faccio io risulta più potente!-

Yato inarcò leggermente un sopracciglio ricreando la sua Arma Celeste nella mano destra, assicurandosi di stringere per bene l'impugnatura. Non poteva permettersi di perderla durante uno scambio di colpi ma non poteva neanche combattere con la mano sinistra, dato che non era per niente abile a combattere con quella mano o per lo meno non come lo era con la destra.

Dopo un attimo di studio, Yato scattò in avanti preparandosi a colpire l'avversario con un affondo ma Aaron era pronto ad accoglierlo e, prima che potesse avvicinarsi troppo, iniziò a menare dei rapidissimi colpi di frusta mirando alle gambe del guardiano in modo tale da rallentarlo del tutto.

Yato fu quindi costretto a correre a zig-zag per evitare la maggior parte dei colpi ma Aaron cambiò tipologia di attacchi, menando ampie spazzate laterali. Il guardiano del Leone alzò la spada per proteggersi dall'attacco in arrivo ma, non appena la frusta ebbe toccata la lama della katana, esplose in una violenta esplosione di fiamme oscure, scaraventando a terra Yato.

-Cos'è, non mi hai sentito? Le tue tecniche sono anche le mie solo che le mie sono più potenti!- urlò Aaron scoppiando poi a ridere mentre la punta della sua frusta ricresceva senza problemi, riprendendo poi a menare rapidi colpi ai danni di Yato che si ritrovò chiuso in difesa, continuando a saltare da una parte all'altra, scagliando delle sfere di fuoco di tanto in tanto per cercare di colpire l'avversario ma senza successo.

Aaron stava pian piano prendendo gusto nel continuare a martoriare il corpo di Yato senza mai ucciderlo. Adorava torturare le sue prede e quella, per lui, era un delle prede migliori di sempre. Già il fatto che Yato fosse un guardiano lo rendevano una vittima perfetta ma era anche uno spirito stellare del fuoco proprio come Aaron e torturare ed uccidere uno che si credeva migliore di lui era una delle cose migliori che gli fossero mai capitate.

Con un movimento del braccio riuscì a dare un particolare effetto alla sua arma, riuscendo ad avvolgerla intorno alla caviglia destra dell'avversario. Prima che Yato potesse reciderla, Aaron diede un forte strattone sollevandolo di peso per poi ruotare su sé stesso facendogli scavare un solco nella parete, la quale si danneggiò gravemente, scaraventandolo poi dall'altra parte della stanza.

-Ehi ehi ehi! Cosa ti succede? Hai già finito le energie?- urlò Aaron per poi scagliare una moltitudine di sfere di fuoco nel punto in cui aveva scagliato Yato, generando delle esplosioni sempre più grandi, facendo crollare l'enorme parete su sé stessa. In mezzo all'enorme nuvola di polvere e fumo venutasi a creare si accese una piccola fiammella arancione e, un istante dopo, un gigantesco cono di fiamme scaturì da essa.

Aaron fece appena in tempo a creare un muro di fiamme nere davanti a sé ma la potenza dell'attacco nemico fu tale da spazzare completamente via la sua difesa e centrarlo in pieno, bruciandogli parte dei vestiti e procurandogli delle orribili ustioni su tutto il corpo.

Il peccato della Superbia rimase a terra urlando per il dolore contorcendosi a causa delle ferite nel disperato tentativo di alleviare il dolore ma purtroppo per lui il bruciore non accennò a diminuire e fu costretto a ricoprirsi con le sue stesse fiamme per trovare un po' di sollievo.

-Vedi di non scherzare troppo.- sussurrò Yato camminando fuori dal polverone con diversi tagli e lividi sul proprio corpo ma con un sguardo stranamente impassibile -Perché scherzando col fuoco rischi solo di bruciarti-.

-Tu... maledetto...- sibilò Aaron rialzandosi lentamente per poi sgranare gli occhi nel ritrovarsi Yato a pochi centimetri di distanza. Il guardiano del Leone, malgrado le ferite e il braccio ridotto male, riuscì a menare un rapidissimo fendente con la sua katana, aprendo un taglio perfettamente verticale sul petto di Aaron che andava dal bacino fino alla clavicola destra, facendo schizzare parecchio sangue bollente verso l'alto.

Malgrado il dolore, però, Aaron contrattaccò all'istante con un affondo della mano sinistra avvolta dalle sue fiamme, trafiggendo il nemico nel ventre ma solo con le dita dato che Yato ebbe i riflessi pronti per afferrargli il polso con la mano libera prima che andasse troppo in profondità.

Dopo qualche secondo di stallo, i due avversari fecero un ampio balzo all'indietro, finendo entrambi in ginocchio e con il fiatone. Yato si sostenne con la sua arma conficcandole nel terreno mentre Aaron rimase con la testa inclinata verso l'alto, cercando di riprendere fiato.

I secondi passarono lentamente e, nello stesso preciso istante, entrambi si avvolsero in potenti fiamme che iniziarono a fondere il pavimento, aumentando esponenzialmente la temperatura all'interno della stanza ma nessuno dei due parve rendersi conto della cosa.

Aaron dissolse la sua frusta e scattò in avanti a piena velocità generando due enormi serpenti di fiamme nere dalle braccia. I due grossi animali strisciarono rapidamente verso Yato ma questi scagliò la sua katana orizzontalmente facendola roteare in modo tale da tagliarli entrambi con un solo passaggio. I due serpenti si dissolsero subito dopo essere stati tagliati ma Aaron evitò la lama saltando in alto.

Yato fece nuovamente esplodere la sua arma ma le fiamme nere che avvolgevano Aaron furono più che sufficienti per proteggerlo dall'impatto e il peccato della Superbia fu davanti all'avversario in pochi istanti, menando un violento gancio destro che il guardiano del Leone parò alzando il braccio sinistro. Al contatto dei loro corpi, un'esplosione di fiamme nere e arancioni si generò all'istante, senza tuttavia ferirli gravemente e, quando Yato tentò di colpirlo con un pugno dal basso, Aaron alzò il ginocchio sinistro per bloccarlo, generando un'altra esplosione.

Essendo rimasto su una gamba sola, Aaron fu sbalzato all'indietro ma, a mezz'aria, creò la sua frusta nella mano destra e menò una rapidissima sferzata, avvolgendola intorno al braccio sinistro di Yato che però questa volta puntò le gambe a terra e, anziché essere strattonato, riuscì a tirare l'avversario a sé, creando la sua fidata katana nella mano destra.

Senza pensarci, Yato tentò un affondo per concludere l'incontro ma Aaron aprì la mano sinistra, facendola trapassare dalla lama del guardiano, e quando fu vicina alla guardia, l'afferrò con tutte le dita, deviando l'arma verso l'esterno giusto in tempo.

Ora entrambi avevano le braccia bloccate e ciò portò i due sfidanti a tirarsi una violenta testata che generò un'esplosione ancora più forte. I due rimasero leggermente storditi dal colpo ma Aaron fu il primo a riprendersi e, aprendo la bocca, mostrò dei denti affilati ricoperti di fiamme con la quale azzannò Yato alla base del collo, facendogli digrignare i denti per il dolore.

L'allievo di Leo chiuse all'istante gli occhi e, concentrandosi, rese rovente il suo stesso sangue, facendo scaturire delle fiamme dalle sue ferite, ustionando la lingua ad Aaron che lo lasciò andare all'istante urlando per il dolore. Yato approfittò della situazione per tirargli una violenta ginocchiata nel petto ma non appena lo colpì, Aaron generò una sfera di fiamme nere dalla bocca, colpendolo a distanza zero.

L'esplosione che ne derivò scagliò i due avversari in direzione opposte, facendoli rimbalzare più volte sul terreno. Quell'improvvisa esplosione aveva aggravato la situazione dei loro corpi a causa delle loro Armi Celesti. Yato, infatti, era stato liberato dalla frusta di Aaron ma ora il suo braccio sinistro era ricoperto di profondi tagli e stava perdendo molto sangue mentre il suo avversario aveva la mano sinistra tagliata in due da metà del palmo fino in mezzo all'anulare e il dito medio.

Aaron fissò l'avversario con astio, cercando di rialzarsi ma il suo corpo aveva subito troppi danni e non gli rispondeva al meglio. Strinse i denti arrivando quasi a creparli e, urlando a pieni polmoni, riuscì a rimettersi in piedi, barcollando sul posto come un ubriaco ma senza cadere a terra.

-Finiamola... qui...- si poteva distintamente percepire la stanchezza nella sua voce ma anche la rabbia che lo faceva reggere in piedi e il rancore che provava per Yato. Ogni volta che parlava la sua lingua gli mandava delle fitte di dolore lungo tutto il corpo ma a lui non importava affatto, così alzò un braccio verso l'alto, facendo un respiro profondo -Antica costellazione del Serpente!- il suo corpo venne avvolto da fiamme ancora più oscure del solito -Ascolta le mie parole e accogli il mio desiderio! A lungo il mio peccato ti ha servito e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori il cui giudizio è stato oscurato dalla Superbia, mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente bramano di perire per mano nostra!-

Come con tutti i suoi compagni peccati che avevano attinto ai loro veri poteri, le stesse della costellazione del Serpente brillarono più intensamente e da ognuna di esse scaturì un raggio di energia che confluì nelle fiamme di Aaron rendendole completamente nere con dei riflessi viola. In mezzo a quell'enorme quantità di potere oscuro, due bagliori dorati si accesero e la voce di Aaron si udì nell'aria -Andiamo, inutile insetto! Affrontami al massimo della tua potenza così potrò sconfiggerti una volta per tutte e dimostrarti che io sono il migliore!-

Yato lo fissò in silenzio, alzandosi a fatica con l'aiuto della sua arma. La vista iniziava ad annebbiarsi e ormai entrambe le braccia erano prossime a diventare inutili perciò doveva fare come gli era stato detto e usare tutto il potere di cui era provvisto. Lentamente, tese il braccio armato verso l'alto, puntando la lama della sua katana verso le stelle -Antica costellazione del Leone!- e delle potenti fiamme avvolsero completamente il suo corpo facendo brillare i suoi occhi così come i suoi capelli che parvero diventare fiamme vere e proprie.

-La luce delle tue stelle ci ha sempre indicato la via da seguire e le tue fiamme ci hanno protetto dall'oscurità che tanto a lungo ha cercato di privarci della vita! Come tuo guardiano, ti imploro di concedermi il potere per poter continuare a proteggere ciò che più mi è caro e per far sì che il nostro Regno non cada mai nelle mani dell'oscurità! Lascia che il mio spirito bruci più del Sole e guidami con la tua luce lungo questo arduo cammino!-

Le stelle della costellazione del Leone brillarono di un'intensa luce bianca e diversi raggi di luce confluirono nella katana di Yato prima che tutte le sue fiamme iniziassero a risplendere più del normale, diventando bianche come la luce più pura.

Il ragazzo chiuse lentamente gli occhi concentrandosi mentre Aaron rimase ad osservarlo con sguardo impaziente e ostile, stringendo la presa sull'impugnatura della sua frusta. Quando Yato li riaprì, alle sue spalle si formò un enorme leone di fiamme bianche che ruggì all'istante, facendo tremare l'enorme sala.

Aaron non batté ciglio e dietro di lui le sue fiamme nere diedero vita ad un gigantesco serpente dagli occhi rossi che sibilò minacciosamente verso Yato e il leone, iniziando ad avanzare lentamente verso di loro mentre il peccato rimase fermo ad osservare.

Yato non fu da meno e mandò avanti il suo animale che ringhiò all'indirizzo del serpente. Quando furono a pochi metri di distanza, il leone balzò in avanti per schiacciare il serpente con le sue zampe inferiori ma l'animale oscuro si mosse rapidamente verso destra ed evitò l'attacco, avvolgendo poi il torace dell'animale.

Il leone ringhiò ancora più forte e, girando la testa, riuscì ad azzannare il corpo del serpente, disperdendo nell'aria fiamme bianche e nere. L'enorme rettile parve quasi ruggire per il dolore ma alla fine affondò a sua volta i denti nel corpo dell'animale di Yato, disperdendo altre fiamme.

I due esseri continuarono a dilaniarsi con denti, artigli e codate e alla fine esplosero entrambi creando una violenta onda d'urto bollente che fu seguita all'istante da Aaron e Yato, i quali si erano gettati l'uno contro l'altro a piena velocità, menando entrambi un pugno.

Quando i due colpi si scontrarono, il terreno sotto di loro si crepò pesantemente e dalle crepe venutesi a formare scaturirono fiamme sempre più potenti ma nessuno dei due parve rendersi conto della cosa e continuarono a combattere senza curarsi di niente.

Aaron puntò nuovamente sulla sua frusta con cui menò delle sferzate più veloci e potenti di prima ma Yato deviò tutti i colpi con la sua katana, tentando a sua volta di ferire l'avversario. Dopo diversi colpi andati a vuoto, il peccato della Superbia lasciò andare la sua arma e passò ad un combattimento ad armi nude, riuscendo a colpire Yato con dei violenti pugni al costato che gli fecero sputare parecchio sangue ma di contro, il guardiano del Leone riuscì a trafiggergli la spalla sinistra con la sua katana.

Prima che potesse tagliargli via il braccio, Yato venne colpito da una sfera di fuoco nero in pieno petto venendo scagliato all'indietro ed Aaron gettò via la katana lanciandosi poi nuovamente addosso all'avversario che, malgrado avesse un potere enorme, non poteva permettersi di sprecare quei pochi secondi per ricreare l'arma nella sua mano così iniziò a sua volta a combattere a mani nude, riuscendo a rivaleggiare con la velocità di Aaron.

Con un'improvvisa gomitata dall'alto, Yato fece indietreggiare il nemico ma venne colpito da un colpo al fianco che gli spezzò il fiato, impedendogli di continuare la serie di attacchi. Poggiando una mano a terra, il ragazzo creò una serie di colonne di fuoco intorno ad Aaron ma questi non si fece colpire e, accumulando potere nelle sue mani, colpì con violenza il terreno generando un'esplosione di fiamme oscure che dissipò le altre fiamme.

Si accorse tuttavia troppo tardi dell'avanzata di Yato che lo colpì con un pugno infuocato in pieno volto, spaccandogli il naso. Il peccato della Superbia venne scagliato contro la parete alle sue spalle ma si riprese quasi all'istante, evitando al pelo un calcio laterale di Yato. Aaron fece un rapido scatto in avanti riuscendo ad afferrare il nemico per la gola e, dopo averlo sollevato, lo schiantò con violenza nel terreno, facendogli sputare altro sangue.

Aaron alzò quindi un pugno per colpirlo nuovamente ma le fiamme di Yato brillarono all'improvviso più intensamente che mai, riuscendo ad accecarlo momentaneamente. Il sottoposto di Ophiucus indietreggiò imprecando contro quella maledetta luce e Yato ne approfittò all'istante per creare una sfera di fiamme che scagliò contro l'avversario, colpendolo in pieno.

Contro ogni previsione però, dalle fiamme bianche spuntò proprio Aaron che, con un solo occhio aperto, menò un colpo di taglio con la mano destra, aprendo un profondo taglio in diagonale sul petto di Yato che indietreggiò di qualche passo.

I due avversari si scambiarono un'ultima occhiata prima di accumulare tutto il loro potere magico nei loro corpi.

-Sembra che di questo passo non ne usciremo mai.- disse Yato con sguardo perfettamente calmo -E' ora di chiudere la questione e sarà l'attacco del mio maestro a sconfiggerti del tutto.- e piegò leggermente le gambe, puntando il pugno destro verso l'alto e poggiando quello sinistro contro il gomito destro.

Aaron si abbandonò ad una grassa risata aumentando la grandezza delle sue fiamme -Oh sì, quell'attacco che mi hai mostrato nella terza prova! Niente di meglio per dimostrarti chi è il migliore tra di noi!- e assunse una posa simile a quella di Yato, puntando però verso l'alto il pugno sinistro.

Entrambi gli avversari si chiusero in un intenso silenzio accumulando tutto il potere che gli era rimasto. La concentrazione richiesta per quel colpo era molto alta e Yato lo sapeva bene viste tutte le volte che Leo-sama glielo aveva spiegato mentre per Aaron era invece una questione di puro e semplice potere, voleva solo dimostrare di essere il migliore sconfiggendolo con una tecnica uguale.

Yato portò lentamente il pugno destro all'indietro mentre una testa di leone di fiamme bianche si formava intorno alla sua mano -Regulus...!-

Aaron non fu da meno e, mentre portava il braccio sinistro indietro, una testa di serpente fatta di fiamme nere si creava intorno al suo pugno -Deadly...!-

I due avversari si fissarono per un solo istante prima di urlare all'unisono -Impact!!!- e scagliare in avanti i loro attacchi che assunsero la forma delle teste delle loro costellazioni. Entrambi gli attacchi erano decisamente più potenti rispetto a quando li avevano usati nella terza prova del torneo e la scossa sismica che derivò dal loro impatto era una chiara prova di ciò.

-Te lo dissi quel giorno e te lo dirò ancora adesso! Qualunque cosa tu faccia, io la posso fare meglio!- urlò Aaron scoppiando poi a ridere mentre il suo raggio di energia oscura avanzava inesorabilmente dissipando quello di Yato che tuttavia mantenne il suo sguardo freddo e distaccato.

-Ed è proprio per questo che tu non potrai mai battermi.- disse il guardiano del Leone confondendo leggermente il suo avversario. In pochi istanti, le fiamme bianche di Yato crebbero di intensità e il suo raggio si fece improvvisamente più potente -Questo attacco è stato creato dai membri del Leone e Leo-sama in persona lo ha insegnato a me! In questo attacco è racchiusa tutta la luce della nostra costellazione e una persona come te che è completamente pervasa dall'oscurità non potrebbe mai sperare di apprenderla né tanto meno copiarla!-

Aaron sgranò gli occhi incredulo nel vedere il suo attacco venire come assorbito da quello di Yato che assomigliava sempre di più alla testa di un enorme leone.

-I... io sono il più forte! Non posso perdere contro qualcuno debole come te!- urlò a pieni polmoni mentre il suo attacco veniva completamente annullato e il leone apriva le sue fauci per inghiottirlo -Io sono il più forte!!!-

L'attacco di Yato lo inglobò completamente con le sue fiamme di luce e, in mezzo alle urla di dolore di Aaron, il suo corpo venne ridotto ad uno scheletro carbonizzato nel giro di pochi istanti, diventando polvere al contatto con il terreno.

Yato osservò la scena in completo silenzio mentre le sue fiamme tornavano ad essere arancioni come al solito. Dopo un profondo respiro, diede le spalle al punto in cui era morto Aaron e si avviò verso l'uscita della sala per tornare a cercare Leo-sama e tutti gli altri.

Prima di uscire si fermò un istante e chiuse gli occhi “Il tuo spirito ora potrà riposare in pace, Zenas.” e se ne andò senza mai voltarsi.

 

***

 

Un potente ruggito si udì lungo i corridoi del castello quando un grosso drago marino uscì da un portale azzurro, cercando all'istante di schiacciare Minerva con una zampata ma la donna svanì nel nulla all'istante grazie al suo potere, riapparendo sopra la testa della creatura.

-Mi dispiace mostriciattolo, ma non sei di mio gradimento.- sibilò la donna con un ghigno per poi assorbire l'intero drago in una strana sostanza multicolore. Nel giro di una manciata di secondi, la creatura svanì completamente nel nulla, lasciando Hitomi e Nami senza difese per l'ennesima volta.

-Questa donna è davvero un problema.- sussurrò l'allieva alla maestra, che concordò con lei.

-Per tanto tempo, Minerva è stata la tutrice delle principesse. Non avrei mai pensato che nascondesse un simile potere.- ammise Hitomi volgendo il volto verso il punto in cui avvertiva l'avversaria.

Dalla morte della regina Layla, Minerva era stata forse l'unica figura materna che le principesse avessero mai avuto. Le volevano bene, e se pensava a quello che la donna aveva fatto loro nonostante tutto il tempo passato insieme, Hitomi sentiva una grande rabbia crescerle dentro.

-Come hai potuto farlo, Minerva?- chiese infatti la guardiana.

Lust restò in silenzio per diversi istanti, prima di aprirsi in un ghigno malevolo che Hitomi poté soltanto percepire, e che fece rabbrividire Nami di terrore. Quella donna era spaventosa.

-Farei qualunque cosa per il bene di Ophiucus-sama, non importa quanto riprovevole potrà sembrare, io non tradirò mai la fiducia del mio signore-.

Detto questo mosse la mano e pronunciò alcune parole in un lingua che Nami non comprese, ma che la sua maestra conosceva. Hitomi era rimasta attonita.

Quella era una lingua talmente antica che non esisteva più nessuno spirito in grado di conoscerla, forse soltanto il vecchio Crux ne aveva ancora memoria. Com'era possibile quindi che Minerva la conoscesse?

-Yagdo Rigora!-

Alcune sfere dalla consistenza viscosa, simili a quella che poco prima aveva fatto sparire la creatura di Hitomi, si formarono attorno alle due ragazze dei Pesci, che guardinghe cercarono di tenersi a debita distanza.

Veloce, la guardiana evocò una creatura molto simile ad una tartaruga, con la particolare caratteristica di possedere ben due teste. Aveva la pelle squamosa, di un color verde pallido, e camminava su due zampe, con il guscio presente soltanto sulla parte superiore della schiena.

-Tortoise's Shield!-

L'essere si attorcigliò attorno alle due ragazze e le protesse col proprio scudo, un secondo prima che le sfere esplodessero in successione. Il mostro scomparve una volta che le sfere furono esplose tutto, mostrando le due ragazze ancora in piedi, inermi.

Contrariamente a quel che potevano credere, Minerva sorrise -Coraggio, divertiamoci-.

Atterrò, e con uno scatto fu faccia a faccia con le due. Caricò il palmo con una delle stesse sfere esplosive e la premette sullo stomaco di Nami, che fu scagliata a diversi metri di distanza. Questa si rialzò con fatica, ammaccata dalla caduta e dal colpo subito. La maglia aveva un grosso buco nel punto in cui era stata colpita, e la pelle sotto era arrossata come se fosse stata bruciata.

Dopo aver colpito l'allieva, tentò di far cadere Hitomi con un calcio all'indietro, che fece sì arretrare la guardiana, ma non la colse alla sprovvista. Fu infatti capace di pararsi almeno in parte e restare in piedi.

Minerva ghignò -Per essere cieca, hai davvero buoni riflessi, Hitomi-.

Al che anche la ragazza sorrise -Anche tu non sei per nulla male-.

Lust fu abbastanza veloce da teletrasportarsi indietro qualche istante prima che una lucertola coperta di lava di avventasse su di lei. In compenso il bordo inferiore del vestito si era leggermente bruciato.

Nami affiancò la maestra assieme alla creatura appena evocata, preoccupata che le avesse fatto qualcosa. Ma Hitomi sorrise e la tranquillizzò, chiedendole anche come stesse. L'allieva minimizzò il tutto e sorrise, anche se in realtà il punto colpito bruciava da morire.

Minerva avvertiva le flebili presenze dei compagni peccati, e si disse che doveva assolutamente sbrigarsi a concludere quell'inutile scontro prima che fosse tardi. Se quei dannati mocciosi avessero vinto, tutti i piani di Ophiucus-sama sarebbero falliti.

-Mi farebbe piacere restare a giocare con voi più a lungo, ma non ne ho il tempo.- si concentrò, mentre l'energia oscura della sua magia l'avvolgeva da capo a piedi -Ora fatemi il piacere di sparire per sempre!-

Lentamente, avviluppando fra loro le dita delle mani, Lust creò una speciale bolla attorno alle due ragazze. Era trasparente e, inizialmente, anche discretamente grande, ma man mano che la donna avvicinava fra loro le mani, questa si restringeva sempre di più attorno ad allieva e maestra. Era chiaramente intenzionata a stritolarle restringendo lo spazio attorno a loro, e se il primo piano falliva, poteva sperare che morissero soffocate.

Hitomi reagì prontamente. Richiamando a se una grande quantità di energia, fece comparire davanti a loro un essere dal corpo tondo e coperto di spine appuntite. Aveva quattro zampe palmate, simili a quelle delle rane, ed una cresta di peli neri che gli crescevano sulla testa come capelli. Gli occhi erano simili a quelli delle capre, la pelle era viscida e all'apparenza ricoperta da una sostanza lucida e viscosa.

-Poison Frog!- gridò la guardiana sorridendo. Distese il braccio, e con un gesto ordinò all'animale di mettersi davanti a loro ed agire -Poison fa esplodere quella bolla!-

La creatura non se lo fece ripetere due volte. Trattenne il fiato ed iniziò a gonfiarsi a dismisura, cozzando con la sfera di Minerva ed ingaggiando una lotta di resistenza con essa.

Alla fine, anche grazie all'aiuto delle spine sul dorso, la creatura di Hitomi ebbe la meglio.

Lust rimase sorpresa, non credeva esistesse qualcosa in grado di opporre resistenza alla sua magia dello spazio, ma dovette riprendersi alla svelta per evitare che Nami ed il suo grifone del vento la colpissero alle spalle. Non l'aveva nemmeno visto evocarlo, era stata fin troppo veloce.

Riuscì a teletrasportarsi giusto prima di venire colpita in pieno dalle lame di vento dell'animale, ma non poté evitare che alcune la ferissero ad un braccio.

Dolorante e sanguinante, si concesse giusto un secondo prima che la lucertola infuocata dell'allieva scagliasse contro di lei una potente palla infuocata nel punto in cui era appena apparsa. Si teletrasportò di nuovo, e ancora l'orribile rana di Hitomi le si scagliò contro non appena riapparve in un altro punto.

Era una strategia furba la loro, che non dava tempo a Minerva di riprendere fiato e concentrarsi per contrattaccare alle loro mosse. Lust si morse a sangue il labbro inferiore, mentre per l'ennesima volta si teletrasportava per evitare l'attacco della rana spinata. Doveva trovare un modo per fermarle, altrimenti se la sarebbe vista davvero brutta e avrebbe rimediato soltanto una sconfitta. E la sconfitta, nei piani del suo signore, non era assolutamente prevista.

Quando alcune lame di vento le lacerarono gravemente la schiena, Lust agì. Si fece avvolgere dalla sostanza viscosa e colorata per l'ennesima volta, ed Hitomi era già pronta a dare il segnale al proprio animale di colpirla con un ondata di fango acido, così da metterla fuori gioco una volta per tutte.

Percependo il bagliore che precedeva la comparsa della donna, la guardiana diede l'ordine all'animale di mirare e colpire nel quel punto esatto in cui la nemica stava per materializzarsi, già pregustando la vittoria della lotta senza aver subito particolari danno.

Sentì il boato del fango che andava a colpire il corpo della donna, seguito da un grido che la fece raggelare sul posto. Quella non era la voce della sua avversaria.

-NAMI!- si fece portare dalla propria creature al fianco dell'allieva, stesa a terra e scossa da fremiti di dolore.

-M... maestra...- sussurrò cercando di rassicurarla, ma quando provò a sorridere, tutto ciò che le uscì fu una smorfia soffocata.

L'acido era andato a colpirle la gamba, per fortuna evitando qualsiasi parte che avrebbe potuto portarla alla morte, ma ugualmente non avrebbe potuto camminare per un po'.

La risata di Minerva le riscosse. Con sommo orrore di Nami, la donna se ne stava seduta sul suo grifone, nel punto in cui poco prima vi era lei. Le aveva giocate per bene.

-Non avreste dovuto sottovalutarmi così-.

Il grido della creatura simile ad una rana e della lucertola di fuoco attirarono l'attenzione di Hitomi, che cercò di richiamare il compagno animale per capire cosa stesse succedendo.

-Poison? Poison!-

-Inutile chiamarlo, quella specie di rospo troppo cresciuto è sparito, e la lucertola con lui-.

Lust sentì il grifone iniziare ad agitarsi sotto di lei, e con uno schiocco di dita fece sì che anche l'uccellaccio sparisse dalla sua vista. Mentre tornava a terra una fitta alla schiena le ricordò quello che le due ragazzine le avevano fatto, e la voglia di torturarle si fece sempre più forte.

-Voi marmocchie avete esagerato...- sussurrò malevola -E ora la pagherete cara!-

Alzò il braccio verso il cielo, richiamando a se tutto il potere di cui la costellazione del Serpente poteva disporre. Non avrebbe fallito, a qualunque costo.

-Antica costellazione del Serpente! Ascolta le mie parole e accogli il mio desiderio! A lungo il mio peccato ti ha servito e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori, il cui corpo è stato indebolito dalla Lussuria, mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone, e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente bramano di perire per mano nostra!-

Stavolta più che mai, le stelle della costellazione del Serpente brillarono più che mai, avvolgendo Minerva con la propria luce e dandole un aspetto nuovo, quasi demoniaco. Sogghignando, puntò la sua mano verso Nami, iniziando a farle mancare l'aria dai polmoni.

Sentendo l'annaspare convulsivo dell'allieva, anche senza lo sguardo Hitomi poté percepire che qualcosa non andava, che Minerva stava lentamente uccidendo la giovane, e che lei, una guardiana, non stava facendo nulla per impedirlo.

-Smettila Minerva! Che le stai facendo?!-

La donna rise, senza smettere di comprimere lo spazio attorno al viso della ragazza -Non ci arrivi? La sto lentamente soffocando, tra le braccia della sua adorata maestra che non potrà fare nulla per salvarla-.

Hitomi digrignò i denti, ingoiò rumorosamente la saliva e pensò. Cosa poteva fare per aiutare Nami? La risposta la sapeva, ma avrebbe preferito evitare di dover ricorrere a quell'evocazione.

“Se voglio salvarla non ho altra scelta...” prese il ciondolo che portava al collo, a cui vi era legata una perla blu grande come il palmo della sua mano. Non avrebbe mai più voluto usare quel potere, era pericoloso e poteva costarle molta magia, ma era rimasta la sua unica speranza.

Prima di utilizzarlo però doveva fare un'ultima evocazione.

-Nami, resisti solo un altro po'...- sperava soltanto di fare in tempo.

Si concentrò al massimo, l'aria fluttuava attorno alla guardiana, mentre un'aura blu l'avvolgeva da capo a piedi. I capelli si muovevano da soli, come se un forte vento li spingesse verso l'alto, liberi ed incontrollati.

-Sea's Queen: Dragon Siren!-

Un portale celeste alto il doppio di Hitomi si aprì, e la creatura che ne scaturì fu capace perfino di far tremare la nuova versione di Lust, che sbarrò gli occhi per la sorpresa.

Era una creatura particolare, dai lunghi capelli rossi e gli occhi completamente verdi perlati. La pelle era anch'essa verde, chiara e lucida, con il busto superiore che ricordava vagamente una figura femminile. Le dita delle mani erano palmate, mentre dalla vita in giù il corpo era composto da una lunga coda sirenica blu, con squame brillanti e dalle sfumature più belle, lo stesso colore che avevano le possenti ma piccole ali che crescevano sulla schiena. Era una creatura meravigliosa, ma allo stesso modo possente e spaventosa.

-Sei davvero convinta, Hitomi?- la creatura parlò, consapevole che se la ragazza l'aveva evocata in quel momento, mentre stringeva a se la perla, significava soltanto una cosa.

La guardiana annuì sorridendo, senza alcun dubbio ad offuscarle la mente. Prese un profondo respiro, gridando con tutta la forza che aveva in corpo.

-Antica costellazione dei Pesci!- e per utilizzare al meglio quel potere, l'aiuto delle stelle era fondamentale -Costellazione dei legami, tu che da sempre ti affidi all'aiuto delle grandi creature io ti invoco! Concedimi la forza di ereditare quel potere, dammi il coraggio di non esitare e di perseverare, illumina il mio cammino ed i miei occhi, in modo che possa sconfiggere l'oscurità nel nome dei tuoi sacri legami!-

Dalla casata dei Pesci, le stelle della costellazione brillarono, ma stavolta non fu Hitomi colei ad essere irradiata dalla loro luce, bensì la perla blu che stringeva tra le mani. Questa brillò così intensamente che la stanza si tinse di azzurro per svariati istanti, quelli che servirono alla sfera per levitare ed incastonarsi esattamente sulla fronte di Hitomi.

Poi, fu il corpo della ragazza a brillare, così intensamente che Minerva e Nami dovettero coprirsi gli occhi per non restarne accecate. Ed in quel frangente, la concentrazione della donna venne meno, liberando così la giovane allieva dal terribile incantesimo.

Quando la luce si affievolì, al posto di Hitomi vi era la stessa creatura simile ad una sirena che avevano visto poco prima. Della guardiana sembrava non esservi più alcuna traccia.

-M... maestra...?- provò a chiamare Nami, incerta, mentre la creatura si girò appena verso di lei.

Nami sbarrò gli occhi e dischiuse sconvolta le labbra. Sembrava la stessa identica sirena che la sua maestra aveva evocato poco prima, ma era bastato vederle il volto per capire che non era affatto così.

Ora gli occhi erano completamente bianchi, e sulla fronte spiccava incastonata una pietra azzurra simile a quella che poco prima Hitomi teneva stretta tra le mani. Quando la creatura sorrise, Nami non ebbe più alcun dubbio.

-M... maestra, sei proprio tu?-

La creatura annuì appena verso di lei, accennando a quello che somigliava ad un sorriso.

-Questo è il potere di un guardiano, ed ora proverai cosa significa sfidare la volontà della casata dei Pesci.- proruppe solenne rivolta a Minerva, che sembrava improvvisamente intimorita dalla figura di Hitomi.

Calmò il tremore e ghignò, mentre soltanto una goccia nervosa le scese lungo la fronte -Non perderò-.

E lo scontro fra le due ebbe inizio.

Grazie alla sua nuova forma, nonostante gli occhi restassero dello stesso colore, ora Hitomi poteva vedere, diventando mille volte più pericolosa di quanto non potesse essere prima. Ma Lust non era da meno.

Caricava le sue sfere esplosive ad una velocità impressionante, cercando di accerchiare Hitomi ed impedirle così di sfuggire alle esplosioni. Ma la guardiana era veloce.

Sollevando la mano e concentrando la propria energia, Hitomi creò una lama d'acqua lucente e affilata -Water Blade!-

Spezzò le sfere che la circondavano, per poi lanciarsi verso Lust a spada sguainata e tentare di ferirla. Quando la donna si teletrasportò per evitare la spada, di certo non si aspettava che la lama della guardiana le ferisse l'addome senza nemmeno lasciarle il tempo di capire cosa fosse successo.

Lust crollò a terra per il dolore, fissando gli occhi rabbiosi sulla figura di Hitomi davanti a lei.

-C... come hai f... fatto?-

Si passò una mano vicino agli occhi, un sorriso triste accompagnava le sue parole -Di solito non vedo altro che buio, ma quando sono in questa forma, non c'è nulla che non possa vedere-.

Minerva digrignò i denti. Iniziò a teletrasportarsi da un punto all'altro, sperando così di poter mettere distanza tra lei e la guardiana sirena.

Hitomi sembrava non volerle dare tregua. Se la donna tentava di scappare, la ragazza le era subito dietro, riuscendo più volte a colpirla sia seriamente che lievemente, e quando era Lust a cercare di colpirla, comparendole alle spalle e cercando di comprimere lo spazio abbastanza da creare un'esplosione che la danneggiasse, Hitomi reagiva prontamente bloccandole più tentativi di attaccare. Qualche colpo era andato a segno, bruciandole la pelle squamosa in alcuni punti ma senza ferirla gravemente.

La guardiana dei Pesci stava letteralmente dominando l'incontro, sotto gli occhi ammirati della sua allieva.

-Vai così maestra! Sei grande!-

Lust non poteva crederci. Lei, una tra i più potenti peccati, sottomessa da una maledetta ragazzina cieca. Non poteva accettarlo, non lo avrebbe mai accettato.

L'aura nera attorno a Minerva crebbe. Improvvisamente, parte del viso fu ricoperto da un indefinibile strato di sostanza nera, lo stesso che le avvolse il braccio, equipaggiandola con lunghi ed affilati artigli neri.

-Non perderò!- si lanciò su Hitomi ancora una volta, mentre questa si preparava ad accoglierla a spada sguainata.

Gli artigli cozzarono con la lama più e più volte, in una situazione che poteva sembrare stabile all'apparenza, ma che pendeva totalmente a favore della guardiana.

-Finiamola con questo gioco.- con una stoccata, Hitomi costrinse la donna ad arretrare e dissolse la spada d'acqua.

Lasciò che l'aura dell'acqua l'avvolgesse, espandendosi e diventando sempre più intensa. Attorno a Hitomi si condensarono cinque braccia d'acqua che si concludevano in punte affilate, quasi si fosse ghiacciata senza però perdere la sua elasticità.

Con un movimento della mano mosse una delle braccia che veloce si andò a conficcare nell'arto destro di Minerva. Quest'ultima cadde a terra e gridò, mentre il sangue schizzava copioso fuori dalla ferita e dalla bocca della donna.

Altro movimento, altro attacco, e continuò così fino a che quattro delle braccia non ebbero bloccato a terra gli arti di Lust, che agonizzante non aveva potuto fare nulla per prevedere quella mossa.

Mancava solo un ultimo braccio, che mirava dritto al cuore della donna per mettere finalmente fine a quello scontro.

-Di solito non sono una persona spietata.- proferì Hitomi grave -Ma tu hai osato far del male alle principesse e al regno intero, non potrò mai perdonarti per questo Minerva. Addio-.

E con un ultimo movimento, ogni cosa ebbe fine.

 

***

 

Greed si lasciò cadere a terra sfinito, mentre con sguardo indagatore passava lo sguardo da Shoichi ai due nemici. Il solo sguardo bastò per far capire che voleva spiegazioni.

-Envy voleva uccidere la prigioniera, io l'ho fermata. Loro erano qui per salvarla.- minimizzò il peccato della Gola con una scrollata di spalle.

Il ragazzino aggrottò la fronte, ma non indagò oltre. Al momento tutto ciò che gli interessava era potersi riprendere dalla pesante batosta che quelle due gemelle gli avevano inferto. Era frustrato ed irato, quasi il peccato di Wrath si fosse improvvisamente trasferito a lui.

Fissava Lance e Daisy conversare con Gluttony come se fossero amici, ed il pensiero di cercare la vendetta attraverso di loro iniziò ad instaurarsi maligno nella sua mente.

Se non sbagliava, quel ragazzo era particolarmente legato alle guardiane dei Gemelli, forse se fosse riuscito a prenderlo e tenerlo tutto per sé, avrebbe causato più dolore a quelle due che non uccidendo qualcuno dei loro amici.

Un ghigno sadico gli si formò sulle labbra. Ormai ne restava soltanto una da far soffrire.

Era certo che quella ragazzina fosse già abbastanza disperata per la perdita della gemella, quindi perché non portarle via anche l'unico appiglio che le restava?

Il ghigno si espanse. Non poteva agire in quel momento, Gluttony l'avrebbe fermato e non voleva scontrarsi con l'unico dei suoi compagni di cui gli importava, ma prima o poi se ne sarebbe andato per cercare quella strega di Lust. E allora avrebbe agito.

Non dovette attendere molto, e di questo fu grato. Vide gli occhi solitamente spenti di Gluttony dilatarsi per la sorpresa, mentre il corpo aveva preso a fremere convulsivamente. Pochi istanti dopo Greed capì il perché di quel mutamento.

-Lust è in pericolo...- lo sussurrò appena, ma Daisy e Lance erano abbastanza vicini da udirlo.

Timorosa, la ragazza si fece avanti, nascondendo appena il viso dietro il fidato Arnold.

-C... come?- sussurrò attraverso il pupazzo, e quando Shoichi la guardò sentì un brivido correrle lungo la schiena.

Non l'aveva mai visto così arrabbiato prima.

-Devo andare, Lust mi aspetta-.

Trasmetteva un senso di paura mista a rabbia, un'emozione che fu capace di scuotere nel profondo l'empatico guardiano del Capricorno. Non avrebbe mai detto che una persona all'apparenza tanto pigra ed indifferente ad ogni cosa potesse provare emozioni tanto forti.

Fu un attimo, e Lance si ricordò che la persona che aveva davanti, che li aveva aiutati a scampare da morte certa era uno dei nemici. Uno di coloro che avevano conquistato il loro mondo, un complice degli assassini di Vanres, Zenas e Alexis. La sua piccola Alexis. Strinse i pugni lungo i fianchi e tentò invano di calmare il sangue che veloce gli saliva fin al cervello, annebbiando di nuovo il suo giudizio.

Non di nuovo, non ci sarebbe ricaduto una seconda volta.

Tentò di sorridere, accennando col capo un moto di assenso.

-Grazie per tutto-.

Gli tese la mano, che Shoichi fissò perplesso per qualche secondo, prima di stringerla a sua volta e accennare a quello che poteva apparire come un mezzo sorriso.

Daisy quasi si mise a piangere. Non voleva vedere Shoichi come un nemico, lui li aveva aiutati!

Quando lo vide girarsi per andarsene agì d'istinto, afferrandogli un braccio e costringendolo a girarsi.

-Resta assieme a noi!- gridò determinata, senza nemmeno utilizzare Arnold, lasciato cadere a terra poco distante.

Quella sua reazione sorprese non poco Lance, che ad occhi spalancati fissava la ragazza non voler mollare la presa sul braccio del biondo. Poi sorrise. Era cresciuta Daisy, e non poteva che essere felice di quel cambiamento lento ma costante che l'aveva resa una persona sicura ed affidabile.

Shoichi ritirò il braccio, allontanandosi di un passo dalla ragazza e fissandola intensamente. Tutto si sarebbe aspettato, meno che gli venisse proposto di schierarsi dalla parte del nemico. In ogni caso, vi era soltanto una risposta adatta a quelle circostanze.

-Lust mi aspetta-.

-Ma...!- provò a ribattere Daisy, ma Shoichi le tappò la bocca con un dolcetto che aveva velocemente estratto dalla tasca.

Le carezzò il capo con qualche lieve colpetto e le diede le spalle, accennando ad un saluto con la mano. In pochi secondi sparì alla vista della ragazza e del guardiano.

Lance si avvicinò ad una Daisy sconsolata, che però non piangeva. Semplicemente sembrava triste.

-Ha fatto la sua scelta, non potevi obbligarlo a seguirci.- le disse per consolarla -Anche noi dobbiamo andare, gli altri ci stanno aspettando-.

La ragazza annuì con un sospiro, prima di girarsi e seguire Lance in direzione dell'uscita, entrambi dimenticandosi che Shoichi non era l'unico peccato presente in quella stanza. Fu un grave errore.

Forse se avessero prestato più attenzione a ciò che li circondava, avrebbero avvertito l'intensa aura malefica che andava via via crescendo, covando un'ira sempre più profonda e nociva. Che alla fine esplose.

Impregnando la propria mano con il più potente fra i suoi veleni, Greed si scagliò su Daisy talmente alla svelta che Lance fece fatica a seguire ciò che successe in seguito.

Vide la ragazza appesa al muro, sofferente, con la mano del ragazzino che premeva sulla sua gola e la contaminava con quel denso liquido blu che gli ricopriva l'arto. Daisy arrancava in cerca d'aria, mentre il ghigno con cui il peccato la fissava era sempre più sadico e minaccioso.

-Tu, razza di lurida puttanella...- sussurrò acido -Come ti permetti di fare simili proposte a Gluttony?! LUI È MIO!- e premette sulla gola con più forza.

Lance dal canto suo era rimasto paralizzato dalla velocità con cui gli eventi si erano susseguiti. Appena la sua mente ebbe realizzato ciò che stava accadendo, si gettò subito verso Greed per salvare la compagna, venendo brutalmente respinto da un'ondata di veleno che lo paralizzò a terra.

-A te penserò dopo. Ora devo farla pagare a questa maledetta...- rafforzò la presa, mentre il viso di Daisy diventava sempre più cianotico -Nessuno può avere Gluttony chiaro? Lui è una mia proprietà! Anche quella bastarda di Lust lo capirà presto, lui è il mio giocattolo!-

Lance fissava la scena steso a terra sotto un'ingente quantità di veleno che lentamente lo stava intossicando. Probabilmente sarebbe morto di lì a poco, mentre il controllo sul corpo veniva via via scemando, dovendo assistere alla tortura di Daisy senza poter fare nulla.

Un senso di estrema impotenza gli risalì lungo lo stomaco. Quante volte avrebbe ancora dovuto assistere ad una scena simile? Quanti compagni doveva ancora perdere a causa della sua debolezza?

“Maestro... Alexis... vi prego...” una sensazione di calore gli invase all'improvviso il petto, mentre il corpo tornava lentamente a rispondere ai suoi comandi “Datemi la forza di proteggere ciò che per me è importante!”

Una luce intensa scaturì dal ciondolo d'ambra che portava al collo, per poi avvolgere l'intero corpo di Lance. Emerse con un grido dall'ammasso di veleno, preda di una forza nuova e sconosciuta che aveva cancellato in lui dubbi e stanchezza. Si sentiva nuovamente carico e pronto a proteggere i suoi amici e il suo regno.

-Antica costellazione del Capricorno!- gridò alzando un braccio al cielo -Tu che custodisci la saggezza del mondo, ti prego, accogli la mia richiesta! L'oscurità minaccia il nostro pacifico mondo, privando della vita chiunque osi mettersi sul suo cammino. Per i compagni che ho perso, per la vite che posso ancora salvare, io ti invoco! Dona al tuo guardiano il potere di sconfiggere il male, lascia che la luce della conoscenza illumini il mio cammino!-

Le stelle che formavano la costellazione del Capricorno splendettero intensamente, andando ad irradiare con i loro raggi il corpo di Lance, donandogli quel potere che gli serviva per poter vincere l'oscurità.

Greed intanto aveva spostato leggermente lo sguardo sul guardiano per osservare ciò che stava facendo, e quando lo vide lasciò andare la presa dal collo di un'ormai inerme Daisy. Aveva dilatato leggermente gli occhi, consapevole di quel che stava per accadere.

Aveva già affrontato un guardiano irradiato dal potere delle stelle, e non era finita certo bene. Inoltre adesso era debole, troppo, non avrebbe potuto utilizzare il suoi poteri per difendersi.

Nonostante tutto digrignò i denti e decise di non tirarsi indietro. Avrebbe lottato e avrebbe ucciso quei due insetti, per se stesso e per Ophiucus-sama.

In un lampo, Lance fu davanti a Greed. Questi balzò leggermente indietro, ma non fu sufficiente a sfuggire alla presa del guardiano sulla propria testa.

Vi fu un bagliore intenso che per un attimo gli annebbiò la vista, e quando svanì, il ragazzino poté giurare di aver visto l'inferno.

Sentì il corpo bruciare, eppure non vi era una sola fiamma a dimostrare che stesse effettivamente andando a fuoco. Eppure lui lo sentiva, stava ardendo come mai gli era capitato prima, ed era una sensazione straziante.

Scansò Lance con un colpo e si gettò a terra per cercare di spegnere quella dolorosa sensazione che lo stava dilaniando dall'interno. All'improvviso si affievolì senza un apparente motivo.

Lentamente, come e fosse circondato da un mare d'acqua, il bruciore si affievolì fino a scomparire, sostituito presto dall'orripilante sensazione di star soffocando.

Proprio come quando la forza dell'acqua ti trascina in profondità, a Greed sembrava di star annegando in un acqua che però non c'era. Tentava di trattenere il fiato, arrancando disperatamente in cerca d'aria.

E all'improvviso fu di nuovo in grado di respirare. Se avesse saputo ciò che lo aspettava però, avrebbe di gran lunga preferito annegare in quell'istante.

Cinque belve feroci l'avevano circondato. Da dove erano arrivate e perché ce l'avessero con lui non lo sapeva.

Era evidente che fossero affamate, e che lo spuntino fosse lui. Tentò di usare il suo potere ma fu come se non avesse più alcuna magia, come se all'improvviso si fosse trasformato in un umano debole ed impotente.

Provò allora a correre, ma dal nulla alcune catene l'avevano inchiodato a terra, impedendogli ogni possibilità di fuga. Era spacciato ormai.

-Questa è la punizione...- Lance comparve all'improvviso affianco alle belve fameliche, pronte ad assaltare la loro preda in qualunque momento -Chiunque osi far del male ai miei amici, non merita che l'inferno-.

Greed lo fissò ad occhi sbarrati e nonostante la situazione, tutto ciò che provò fu una rabbia intensa.

-B... BASTARD...!-

Quando Lance schioccò le dita, le cinque cinque belve si avventarono sul corpo di Greed, che ululò straziante il suo dolore.

Gli staccarono le braccia, poi le gambe, un lago di sangue si formò tutto intorno al peccato dall'aspetto infantile, ancora vivo e conscio del dolore che stava provando. Sentì una delle belve squartargli lo stomaco, un dolore indescrivibile, non vi erano abbastanza parole per definire ciò che stava provando. E nonostante tutto era ancora vivo.

L'ultima cosa che vide furono le fauci di una delle belve avanzare verso la sua testa, ed allora sorrise sollevato. Finalmente quell'inferno sarebbe finito. La belva chiuse i suoi denti attorno al collo del ragazzo, mordendo con forza, e finalmente sopraggiunse il nulla.

Con un sospiro, Lance staccò la mano dal volto di Greed, che cadde a terra con un tonfo.

La luce che avvolgeva il guardiano andava via via scemando, mentre fissava il corpo del nemico con occhi vuoti. Un capogiro quasi lo fece crollare a terra, ma raccolse le proprie energie quel che bastava per muovere alcuni passi e raggiungere il corpo immobile di Daisy.

La tirò su leggermente, fissando con orrore il viso cianotico ed il segno della mano di Greed attorno al suo collo.

-Ohi Daisy!- provò a chiamarla, scuotendola leggermente -Andiamo Daisy, svegliati!-

Non poteva pensare di aver fallito di nuovo, di aver perso un altro dei suoi compagni a causa della sua debolezza. Una lacrima solitaria gli solcò il volto, fino a cadere su quello pallido della ragazza.

Lance abbassò lo sguardo, maledicendo se stesso e la sua incapacità. Se solo avesse agito prima, se soltanto avesse avuto il coraggio e la forza di invocare prima il potere delle stelle... forse avrebbe potuto salvarla.

Era un fallimento completo. Come guardiano e come uomo.

-L... Lance-san...-

La flebile voce di Daisy lo scosse. Alzò velocemente il capo e puntò lo sguardo sulla ragazza che gli sorrideva, stanca e provata, ma viva.

Istintivamente sorrise anche lui -Mi hai fatto prendere un colpo accidenti!- singhiozzò ridendo, senza mai lasciarla andare.

Daisy sorrise, prima di tornare seria e preoccupata -Greed?- chiese, tossendo alcune volte.

-Ehi piano.- le disse Lance, rispondendole pacato e tranquillo -Ho manipolato la sua mente e diciamo che gli ho fatto esperienze poco piacevoli. Dubito si sveglierà tanto presto, per un po' non dovremmo preoccuparci di lui-.

Adesso avevano altro a cui pensare. Entrambi erano entrati a contatto con il potente veleno di Greed, Daisy più di lui, aveva bisogno di cure immediate, e l'unica che poteva dargliele era Ayumi. Dovevano andare a cercare lei e gli altri, ovunque fossero.

-Dobbiamo andare da Lucy-sama, sperando che Ayumi sia già da lei. Hai bisogno di cure.- disse Lance guardandosi attorno. Con fatica si caricò la ragazza sulle spalle e, una volta assicuratosi che non cadesse, si diresse verso la porta opposta a quella da cui erano arrivati. Raccolse anche Arnold e lo diede alla ragazza, che sussurrando un flebile “grazie” sorridendogli.

Infine se ne andarono, lasciandosi alle spalle la sala distrutta ed i corpi ormai inermi di Envy e Greed.

 

***

 

Hitomi era sicura che dopo quell'ultimo attacco, tutto sarebbe andato per il meglio. Lei e Nami avrebbero potuto ricongiungersi con i loro compagni e fermare una volta per tutte Ophiucus, riportando la pace nel loro mondo e tornando a vivere la vita più o meno normalmente.

Forse un giorno avrebbe ripensato a quel suo gesto e se ne sarebbe pentita, pensando che avrebbe potuto trovare una soluzione alternativa per fermare Minerva, ma avrebbe continuato a vivere serenamente al fianco dei suoi compagni e della sua allieva.

Non avrebbe mai pensato che l'attacco decisivo a Lust sarebbe stato invece il suo ultimo attacco.

Ci mise qualche secondo a comprendere quel che era successo, a visualizzare la figura di Gluttony frapposta fra lei e la donna, che la fissava furente con il braccio disteso verso di lei, a realizzare che una delle sue braccia, non una di quelle d'acqua sfortunatamente, era stata completamente distrutto.

Con un urlo disumano Hitomi cadde a terra, batteva disperata la coda a terra e gridava, mentre le lacrime sgorgavano copiosamente dagli occhi. I polmoni bruciavano, e l'aria si faceva sempre più rada e irrespirabile.

-MAESTRA!- Nami tentò di avvicinarsi al corpo di Hitomi, senza però riuscire ancora a muovere le gambe come voleva. Le lacrime premevano per uscire, ma le trattenne.

Le braccia d'acqua erano svanite nel momento in cui la ragazza era caduta a terra, liberando così Lust dalla loro morsa.

-G... Gluttony...- sussurrò Minerva, attirando l'attenzione del ragazzo. Quando si girò quasi ebbe paura dello sguardo iroso che risplendeva negli occhi rossi del compagno che lei stessa aveva cresciuto. Non l'aveva mai visto così arrabbiato.

-Stai bene Lust?- le chiese, tornando a fissare il corpo di Hitomi che ancora in forma sirenica si contorceva dal dolore.

Non l'avrebbe perdonata. Chiunque avesse osato far del male a Lust non avrebbe visto l'alba del nuovo giorno.

-Antica costellazione del Serpente.- sussurrò grave, ma abbastanza perché la donna lo sentisse.

-G... Gluttony f... fermo...- ma era ormai troppo tardi.

-Ascolta le mie parole e accogli il mio desiderio! A lungo il mio peccato ti ha servito e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori, il cui corpo è stato indebolito dalla Gola, mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone, e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente bramano di perire per mano nostra!-

E per l'ennesima volta, la costellazione del Serpente brillò, concedendo al suo araldo il potere di abbattere i suoi nemici.

Si avvicinò lentamente al corpo contorto di Hitomi, che non poté fare nulla per difendersi da quel che stava arrivando.

-F... fermo!- provò a gridare Nami, arrancando per raggiungere la sua maestra. La vista ormai annebbiata dalle lacrime.

-Non perdonerò mai chiunque osi toccare Lust. Ed ora sparisci.- le toccò leggermente la coda, senza colpirla né staccarla. Essa iniziò pian piano a dissolversi in polvere, dalla punta risaliva lenta verso l'alto, senza però uccidere istantaneamente la guardiana.

Poi voltò lo sguardo verso Nami e fece per avvicinarsi, quando la voce di Lust lo bloccò.

-Ophiucus-sama ha bisogno di noi.- e bastò per farlo desistere.

Tornò verso Lust e la prese fra le braccia, sollevandola ed iniziando ad allontanarsi -Mi spiace non essere arrivato prima.- le disse, prima di sparire dalla vista delle due ragazze.

Una luce azzurra avvolse la figura di Hitomi, che tornò nella sua forma umana nell'istante in cui Nami la raggiunse. La sfera blu rotolò vicino all'allieva, che non vi badò. Ciò che le importava ora era salvare la sua maestra, anche se non sapeva cosa poteva fare.

Anche se Hitomi era tornata normale, il suo corpo continuava gradualmente a trasformarsi in polvere, ormai era già sparita fino al ginocchio, era solo questione di secondi prima che anche il resto del corpo svanisse.

Ma non poteva ancora morire, c'era un'ultima cosa che doveva fare.

-N... Nami...-

-Non parlare maestra! Ora ti porto da Ayumi-san e...-

Ma Hitomi la zittì, aveva poco tempo ormai. Con fatica afferrò la sfera e la mise nelle mani dell'allieva, recitando le stesse parole che Zenas pronunciò in punto di morte.

-Nami... per il potere... conferitomi da Pisces-sama... io... ti nomino... m... mia erede e... nuova guardiana... della c... casata dei P... Pesci. Giuri di proteggere... servire... e non tradire... mai la... c... casata?-

E Nami capì cosa stesse facendo. Scosse il capo e rifiutò, tentando di ridare la pietra alla maestra. Non voleva accettarlo.

-No! Tu te la caverai, non permetterò che...!-

-Nami... ti prego, non ho... più tempo...-

Amaramente e con le lacrime agli occhi, la ragazza annuì -Lo giuro.- disse, senza più riuscire a placare le lacrime.

Hitomi sorrise e le carezzò la guancia, chiuse gli occhi e sospirò -Sei stata una... buona allieva... addio...- detto questo sparì, completamente in una nuvola di polvere, lasciando sola la sua allieva, piegata in due ove poco prima vi era lei, a piangere disperata la morte della maestra.

 

***
 

Violente scosse sismiche e potenti esplosioni avevano fatto tremare più e più volte l'intero palazzo, danneggiandolo anche in punti lontani dagli scontri e mettendo in allerta tutte le guardie che avevano iniziato a correre da una parte all'altra, alla ricerca dei loro comandanti.

Una dozzina di esse girò un angolo iniziando a correre lungo un corridoio finché non videro una figura camminare verso di loro. All'inizio gli uomini parvero sospettosi ma poi riconobbero l'enorme spadone sulla schiena del ragazzo vestito di nero che si stava avvicinando a loro.

-Ashuros-sama!- urlò uno di loro correndogli incontro insieme ai suoi compagni -Che cosa sta succedendo?!-

Il moro non lo degnò di una risposta, portando una mano sull'impugnatura più vicina del suo spadone. Le guardie impallidirono leggermente e, prima che potessero reagire, Ashuros le decapitò una ad una con incredibile velocità, senza rallentare la sua andatura, per poi rimettersi l'arma sulla schiena.

-Tsk, che branco di idioti.- sibilò il ragazzo concentrandosi poi sull'ambiente circostante. Girò sicuro di sé un angolo e continuò a camminare lungo quel corridoio per un po', finché non si ritrovò vicino ad un muro distrutto così come la sala dietro ad esso.

Il ragazzo si sporse leggermente e vide che l'intero pavimento era stato distrutto. Socchiudendo gli occhi, notò una figura sdraiata su un pezzo di muro nella stanza sottostante e, senza esitare, saltò giù, atterrando a pochi metri da quella figura.

-Sloth.- salutò il ragazzo con voce neutra.

L'uomo aprì leggermente gli occhi -Ashuros... cosa ci fai... qui?-

-Credo che tu già lo sappia.- ripose il moro estraendo nuovamente il suo spadone per poi lanciare una rapida occhiata al cadavere di Emmalin. Sbuffò annoiato "Tsk, sono arrivato tardi... oh beh, non è colpa mia se è morta".

-Hai deciso di... tradire Ophiucus-sama... di nuovo?- domandò allora Sloth mettendosi a sedere con incredibile lentezza.

-Una cosa del genere.- tagliò corto Ashuros -Diciamo che mi limiterò a far fuori te ma non possiamo combattere qui.- e portò due dita sulla tempia destra "Lust, rispondimi".

In un'altra zona del palazzo, Minerva sussultò leggermente, appoggiandosi a Shoichi, per poi chiudere gli occhi, concentrandosi "Comandante? C... cosa succede?"

"Voglio che usi il tuo potere per portare me e Sloth sulla luna. Ora." ordinò Ashuros facendole sgranare gli occhi "Ma... ma perché? Siamo in difficoltà contro gli invasori e privare le nostre forze di due elementi come lei e Sloth sarebbe...!"

"Lust, ti ho dato un ordine".

Minerva deglutì. L'idea di disubbidire ad un ordine di Ashuros non le andava per nulla a genio e grosso modo intuiva il motivo di quella richiesta. Il loro comandante aveva di nuovo tradito Ophiucus e ora voleva in qualche modo aiutare gli altri guardiani.

"Come... come desidera..." disse Minerva e, con uno schiocco delle dita, creò due sfere di materia multicolore sopra ad Ashuros e Sloth, assorbendoli all'istante. Nel giro di un secondo, i due si ritrovarono sul suolo lunare, osservando la Terra e il sole che, di lì a poco, sarebbe spuntato da dietro al pianeta.

Un sottile ghigno si formò sulle labbra di Ashuros -Coraggio Sloth, è ora di giocare!-

Il peccato della Pigrizia si alzò in piedi con la sua solita calma -Io non voglio combattere... ma se resto qui... Ophiucus-sama potrebbe essere in pericolo... e io non posso permetterlo...-

-Questo è lo spirito giusto.- commentò Ashuros ampliando il suo ghigno -Ora vediamo chi la spunta... se il peccato più potente o il vero guardiano di Ophiucus!-


















 

Note Autori:

Jeo: Ed eccoci qua! Siamo tornati!

Ainz: Eeeeee in ritardo per colpa di chi?

Jeo: ..... Non è colpa mia se ho gli esami e devo studiare scusa...

Ainz: Certo certo u.u

Jeo: Cooomunque, eccovi un altro bel capitolo felice e privo di qualsiasi forma di morte xD

Ainz: Sono questi i capitoli migliori, dove la gente combatte e si uccide a vicenda u.u

Jeo: ... Se lo dici tu xD

Ainz: Ho sempre ragione. Vi avvisiamo che siamo alla fine dei giochi ormai, dovrebbero mancare due capitoli alla fine, quindi non perdeteveli!

Jeo: Per gli OC non comparsi in questo capitolo non preoccupatevi, nel prossimo ci saranno tutti quanti!

Ainz: Direi che possiamo dileguarci!

Jeo: Si, sono d'accordo u.u

Ainz: Saluti a tutti e alla prossima!

Ainz&Jeo

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Ainz: Tu e i combattimenti avente ancora problemi d'intesa vero?

Jeo: Lasciamo stare vah...

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

 

~ ~ ~

 

L'abito di Lucy era mutato nell'istante in cui la luce abbagliante della sua magia l'aveva avvolta in una stretta insormontabile. Ora indossava un lungo vestito nero dai ricami dorati, con una lunga fascia anch'essa dorata che le cingeva delicatamente la vita come fosse una cintura. Un lungo spacco sul lato sinistra le lasciava scoperta la gamba, senza però volgarizzare la bellezza dell'abito, che le donava grazia ed eleganza da ogni angolazione la si ammirasse. I capelli color del sole erano raccolti in un elegante chignon posto dietro il capo, sostenuti da un fermaglio nero, in abbinamento col colore dell'abito, del girocollo, e dei guanti che le avvolgevano le braccia.

Sul seno, dalla parte destra, risplendeva luminoso il marchio del Leone.

Yukino aveva sbarrato gli occhi, indietreggiando quasi tremante alla vista di quel potere a lei sconosciuto, mentre il sangue di Lucy le colava sulle mani dalla lama del pugnale con cui l'aveva trafitta.

Conosceva la forma Stardress. Quando era piccola, ancora schiava del presunto “amore” che la sorella provava per lei, Lucy le aveva mostrato un vecchio libro appartenuto alla loro defunta madre, in cui era spiegato che solo le più potenti regine del loro mondo potevano attingere alla forza più pura delle stelle e sprigionarne il grande potere. Layla ci riusciva, forse una delle più potenti fra le regine che avevano governato sul loro mondo, ed ora anche Lucy aveva mostrato di saper sfruttare quel potere. Si era trasformata nella stella più brillante del firmamento.

Yukino fremette, non più per paura e sorpresa, ma di rabbia. Una rabbia cieca carica d'invidia e malvagità. Ancora una volta Lucy brillava più di lei, ancora una volta era costretta a vivere sotto l'ombra della sorella perfetta.

-Luucyyyyy!!!- caricò a testa bassa, col pugnale sguainato e pronto ad attaccare.

Lucy stavolta non si scompose e rimaste concentrata, avvolta da una calda aura dorata che l'abbracciava, rispondendo prontamente alla carica disperata di Yukino.

Le afferrò il polso in cui stringeva il pugnale e lo torse appena, quel tanto che bastava affinché mollasse la presa sull'arma, dopo di che le afferrò anche l'altro braccio e tentò di immobilizzarla. La forma Stardress aveva aumentato la sua forza fisica.

-Ora smettila Yukino!- le ordinò seria.

L'albina si lamentava e contorceva nella stretta possente di Lucy, cercando di liberarsi e sfuggire alla presa. Non voleva essere inferiore a lei, non più. Ora lei serviva Ophiucus, le aveva donato una nuova grandiosa forza, con cui avrebbe potuto finalmente essere la sorella più splendente.

Si calmò, sempre coprendo il proprio sguardo con la frangetta, e quando sembrò pronta ad arrendersi, veloce diede una potente testata a Lucy, che colta di sorpresa spinse indietro la sorella.

Per un attimo, entrambe videro buio. Lucy sentiva piccole gocce di sangue colarle dalla fronte, dal punto in cui era stata colpita. Non avrebbe mai immaginato che sua sorella fosse una tale testa dura.

La risata maligna di Yukino iniziò ad espandersi per la sala, mentre la luce tornava a bagnare gli occhi di Lucy, ridandole la capacità di vedere. Ancora prima di vedere, l'ombra di un grande potere oscuro le aveva accapponato la pelle, ma non avrebbe mai creduto che quella forza tanto scura potesse provenire da Yukino.

Quando la vide, era avvolta da cerchi di energia scura, che diventavano sempre più potente ogni secondo che passava.

-Io sono la serva fedele di Ophiucus-sama...- sussurrò, rialzandosi lentamente da terra -Non puoi battermi... NON PUOI!-

L'energia attorno a Yukino esplose, costringendo Lucy a coprirsi gli occhi per non restarne accecata.

L'aspetto di Yukino cambiò. I capelli si erano tinti di una sfumatura color pece, mentre gli occhi erano rossi, due perle color sangue perfide e prive di pietà.

I vestiti erano spariti, sostituiti da squame che le coprivano le gambe come stivali, nascondevano appena la femminilità di Yukino ed il seno, avvolgevano le braccia come guanti, donandole artigli affilati dai quali colavano gocce viola. A completare il tutto, tra i capelli scuri nascevano due corna affilate, dello stesso colore delle squame che le coprivano il corpo.

Con un ghigno malvagio, Yukino disse le ultime parole che Lucy avrebbe voluto sentire -Stardress, Ophiucus's Form.-

La principessa dai capelli biondi sgranò gli occhi, mentre osservava la nuova veste in cui la sorella si era trasformata. Una scia di squame verdastre le avvolgeva il corpo, dalle lunghe e sinuose gambe, fino al prospero seno, lasciando però scoperte spalle e ventre, in cui si poteva ancora vedere la pelle di Yukino.

Anche le braccia erano state avvolte da squame verdi, che sfumavano in nero man mano che si avvicinavano al gomito. Le unghie si erano allungate, lasciando spazio a degli affilatissimi artigli. Anche i canini si erano fatti più appuntiti, e Lucy poteva giurare che con un solo morso avrebbe potuto avvelenare il più grande degli animali.

Anche attorno agli occhi vi era qualche squama nera, mentre la pupilla le si era allungata, proprio come quella di un rettile.

Man mano che i minuti passavano, l'aura scura attorno a Yukino si faceva via via più intensa e pressante. Una goccia di sudore le percorse la fronte, mentre un leggero tremolio iniziava ad espandersi per tutto il corpo. Se già prima non era una sfida facile, ora si faceva sempre più complicata.

-Che ne dici, sorella? Ora chi tra noi è la migliore?-

Non rispose alle provocazioni di Yukino, semplicemente si mise in posizione di combattimento ed invocò il potere di Regulus nelle proprie mani. Un fascio di luce l'avvolse, e all'improvviso si sentì più forte.

Con uno scatto impressionante arrivò ad un soffio da Yukino, tirandole una ginocchiata sul viso per poi scagliarla all'indietro con un calcio. Avvolta dal potere di Regulus i colpi avrebbero dovuto avere maggior effetto, ma le squame con cui era protetta la minore delle sorelle erano dure e resistenti.

Solo per questo Yukino poté restare in piedi, con un'unica sbavatura di sangue che le uscì dall'angolo della bocca. Pulendosi col dorso squamato, ghignò.

-E va bene, giochiamo un po'.- inaspettatamente, il suo arto si allungò con un gesto veloce e repentino che Lucy non poté prevedere.

Afferrò la sorella per il collo e con il braccio alla massima estensione, inchiodandola al muro, sollevata da terra.

Con il fiato mozzato e impossibilitata a respirare correttamente, Lucy afferrò la mano che si stringeva sempre più attorno al suo collo, in un disperato tentativo di liberarsi.

-R... Regolus!-

Il tacco della scarpa brillò intensamente, al che Lucy lo sbatté con forza contro la parete in modo da darsi lo slancio e colpire così la sorella ad un fianco, abbastanza forte da farla gemere ed indietreggiare.

Caddero a terra entrambe. Mentre Yukino si stringeva con forza un fianco, Lucy tossiva e riprendeva fiato, la mente annebbiata che pian piano ritrovava la sua lucidità.

“Devo fare qualcosa... ma cosa?!” come poteva far tornare la sua adorata sorella com'era un tempo? Sembrava che le sue parole non la raggiungessero nemmeno...

D'improvviso l'illuminazione. Se con le parole non ci riusciva, allora c'era solo un altro modo per trasmetterle i suoi sentimenti. Era rischioso, ma doveva tentare il tutto per tutto.

“Se riesco ad avvicinarmi abbastanza, posso farcela!”

Strinse i pugni con forza, fissò con determinazione la sorella e si rialzò in piedi.

-Questa volta ti riporterò indietro di sicuro. Andiamo, Stardress! Taurus Form!-
 

***
 

Natsu si fermava soltanto per brevi istanti, quel che serviva ad assicurarsi che Lucy fosse ancora viva e che non si fosse arresa alla sorella, per poi concentrarsi interamente su Rogue e sul loro combattimento. Non l'avrebbe mai ammesso a voce alta, ma il suo “fratellino” gli stava dando del filo da torcere. In circostanze diverse, avrebbe anche potuto essere orgoglioso del cavaliere che Rogue era diventato.

Sfortunatamente, stava combattendo per il più grande nemico che il regno avesse mai avuto, contro tutto quello che gli era sempre stato insegnato durante l'addestramento. E lo stava facendo per Yukino.

Da una parte lo capiva, probabilmente a situazioni invertite avrebbe fatto lo stesso per Lucy, dall'altra però non poteva certo lasciare che fossero loro a vincere. Nella parte più profonda di sé Natsu sapeva che avrebbe dovuto vincere anche a costo di uccidere Rogue, ma era anche consapevole che non sarebbe mai riuscito a fare una cosa del genere, come per la sua principessa d'altronde.

Con entrambi i Nova Drive attivi, i due guerrieri non la smettevano di scambiarsi attacchi magici e fisici, senza mai prevalere davvero l'un sull'altro, in una parità quasi infinita e snervante.

L'ennesimo incantesimo di Rogue colpì il terreno ai piedi di Natsu, mentre quest'ultimo era balzato in aria giusto un secondo prima. Si era poi messo a ruotare su se stesso a mezz'aria, lasciandosi avvolgere da un turbine di fiamme con le quali si era fiondato poi sul fratello, che prontamente aveva alzato le braccia per difendersi.

Rogue era stato costretto ad indietreggiare a causa della devastante potenza del turbine di fuoco in cui si era avvolto Natsu, ma nonostante tutto era ancora in piedi, per nulla provato.

-Non ti lascerò più fare quello che vuoi Rogue, è tempo di farla finita!- il vortice di fuoco si espanse, e presto il rosato fu pronto per caricare l'altro ragazzo con tutta la sua potenza.

Rogue tentò di scansarsi dalla traiettoria del proiettile umano quale era diventato suo fratello, e l'unica cosa che gli venne in mente di fare fu di rifugiarsi nel mondo della propria ombra, celandosi e aspettando il momento adatto per poter contrattaccare.

“Come mi aspettavo, è davvero forte!” ma non si sarebbe arreso. Doveva vincere, per Yukino.


 

La principessa aveva pianto disperata per almeno un'ora prima che riuscissero a calmarla, e soltanto obbligando Rogue a chiederle scusa e accettare la sua proposta di amicizia. Ma che poteva farci, lui, se non riusciva ad andare d'accordo con le persone deboli?

Era solo in quel momento, che si allenava come sempre, quando la chioma chiara della principessina fece capolino da dietro l'angolo, sorridendogli timidamente e con le guance tutte rosse.

-B... Buon pomeriggio, R-Rogue-kun!-

Sbuffando, il ragazzino rispose al saluto, senza smettere però di allenarsi -Ciao.-

Dopo quelle poche battute nessuno parlò. E fu così anche per le volte a seguire. Yukino arrivava e lo salutava, si sedeva in disparte dopo di che lo osservava per tutto il suo allenamento, e quando si faceva tardi semplicemente se ne andava con un -A domani!-

Era davvero strana, quella ragazza, tuttavia la sua presenza non gli dava più così fastidio come all'inizio. Anche se debole, in fondo era una persona buona e gentile, che ogni tanto gli portava qualcosa da mangiare tra un esercizio e l'altro.

Fu un giorno di un anno dopo che cambiò completamente idea.

Mentre stava andando da lei per un tè, non era la prima volta, a quei tempi passavano più tempo insieme di quanto Rogue avrebbe mai immaginato, sentì delle cameriere parlare male della principessina proprio davanti alla porta della sua stanza.

Le sentì proferire su quanto fosse strana e poco principesca, su quanto Lucy sembrasse più elegante e regale, il vero tesoro della famiglia reale.

Avrebbe voluto picchiarle, e l'avrebbe fatto, se Yukino non avesse aperto la porta in quel momento proprio per farlo entrare, lasciando che le due cameriere se ne andassero mortificate, temendo le avesse sentite sparlare a proposito.

-Ti sta bene così?-

Era ovvio che ci fosse rimasta male, soprattutto perché era di lei che si parlava. In nessun modo una persona sensibile come Yukino poteva reagire freddamente a quelle parole. Inaspettatamente lei sorrise, un sorriso sincero e assolutamente sereno.

-Non m'importa quello che dicono, e poi è vero- aveva iniziato -Ma Lucy-nee mi ha raccontato che anche lei era molto criticata da piccola, e che la mamma le ha sempre detto di comportarsi come meglio crede, perché nessuno dovrebbe vivere nascosto- gli offrì un dolce, senza mai perdere il suo sorriso -E io voglio vivere come hanno fatto la mamma e la sorellona, così che un giorno, anche io possa essere proprio come Lucy-nee!- era il suo sogno più grande.

Rogue rimase senza fiato, mentre il dolce viso di Yukino gli si imprimeva nella mente, causandogli fitte fastidiose di cui non conosceva l'identità. Improvvisamente, sentì di volerla proteggere a tutti i costi.

Perché anche lei, in fondo, era proprio come lui.


 

Rogue non poteva assolutamente permettersi di perdere contro Natsu, perché se ciò fosse avvenuto, tutti i sogni di Yukino sarebbero svaniti in una nuvola di fumo, non dopo tutto quello che avevano fatto per avvicinarvisi.

Vide dal mondo dell'ombra la figura di Natsu che si fermava, le fiamme che sbiadivano, e allora decise che quello era il momento adatto per attaccare.

Con uno scatto riemerse, afferrando l'altro cavaliere alle spalle e tentando di trascinarlo nelle ombre, nelle quali avrebbe potuto batterlo con facilità.

-Ormai è finita, Natsu!-

-Puoi dirlo forte, ma per te!-

Riaccendendo di scatto la propria fiamma, con un incredibile movimento della schiena e delle braccia, Natsu riuscì ad afferrare Rogue per le braccia e scagliandolo verso l'alto all'improvviso, per poi caricarlo con un violento calcio nello stomaco, che lo lasciò senza fiato.

A mezz'aria, mentre Natsu invertiva i ruoli e lo spingeva verso il basso, infiammato di nuovo con quello spaventoso vortice di fuoco, Rogue vide la sua vita, i momenti passati con Natsu e quelli con Yukino. Una lacrima gli solcò il viso. Non era ancora abbastanza forte.

“Mi perdoni... Yukino-sama...”

Dall'altro lato della stanza intanto, le due sorelle procedevano a combattere senza sosta, mentre la bionda prendeva sempre più il controllo della situazione sulla minore.

Yukino indietreggiò, venendo ugualmente sobbalzata all'indietro dalla potenza sprigionata dal pugno di Lucy in forma Taurus. Aveva sfoderato una potenza che la più giovane delle sorelle non avrebbe mai immaginato, e per un attimo ne era rimasta spaventata.

Ma non si sarebbe data per vinta senza lottare, convinta di poter battere la sorella grazie al potere che Ophiucus le aveva affidato.

Un tonfo alzò un polverone poco lontano da dove le due sorelle stavano lottando, e quando la polvere si posò, Yukino sgranò gli occhi nel vedere Rogue a terra, sconfitto, nonostante anche Natsu, forse per aver usato troppa energia magica nello scontro con l'altro cavaliere, si era seduto a terra, stremato.

-Non... è.... possibile...-

-Ora è arrivato anche per noi il momento di finirla... se a parole non riesco a trasmetterti i miei sentimenti, allora te li farò vedere!-

Tutti gli Spiriti Stellari avevano una chiave nascosta nel cuore, la stessa che lasciavano cadere sulla terra affinché un umano dotato di potere magico la trovasse e stipulasse con loro un contratto, una specie di legame che li avrebbe uniti sia fuori che dentro un campo di battaglia.

Alla famiglia reale non era concesso di esporre quella chiave, solo tramite riti specifici gli umani potevano evocare il re e le principesse degli spiriti, ma erano magie talmente vecchie che ormai nessuno le ricordava più.

Quelle chiavi racchiudevano il cuore ed i sentimenti dello spirito che l'aveva creata, un'arma a doppio taglio che per nessuna ragione una delle principesse avrebbe mai dovuto usare. Ma ormai era tardi, e quella era la sua ultima speranza.

Lucy chiuse le mani davanti al petto, quasi pregando, mentre una luce bianca iniziava a splendere tra di esse, sempre più candida e brillante. Quando aprì le mani, tra di esse vi era una chiave dorata, non troppo grande, ma bellissima, sulla cui sommità era posta una pietra che sembrava fatta di diamante, dalla particolare forma a cuore.

Yukino era abbagliata da quella luce, incapace di muoversi e di staccare gli occhi da quel bagliore così caldo e avvolgente.

-Guardali Yukino, questi sono tutti i miei sentimenti!-

Lucy le corse incontro, abbastanza da infilare la chiave nel petto della sorella, ad altezza cuore, in modo da poterle mostrare tutto quello che aveva provato per lei in quegli anni. E Yukino li vide, tutti quei ricordi, e le sembrò quasi di sognare.

Vide tutto ciò che Lucy aveva passato e provato in quegli anni, vide che anche nel suo cuore vi erano incertezze ed insicurezze, paure che condivideva con lei, mentre altre del tutto particolari ed inaspettate. Provò sulla pelle l'amore che la sorella provava nei suoi riguardi, sin dalla prima volta che l'aveva vista, e le venne mostrato il dolore che aveva nascosto per il suo bene, quando la loro adorata madre era morta, pur di starle accanto ed essere un sostegno per la sua sorellina.

Stavolta, all'abbraccio caloroso di Lucy, Yukino non reagì e si lasciò cullare dalle braccia della sorella, mentre gli Strardress svanivano ed il controllo che Ophiucus aveva effettuato sulla minore svaniva lentamente.

-Perdonami, Yukino... ti voglio bene...-

Ed entrambe, strette l'una all'altra, piansero lacrime di gioia.

Sembrava quasi che tutto fosse tornato alla normalità. Erano tutti e quattro stremati e feriti ma stavano sorridendo con spensieratezza, come se Ophiucus non fosse mai tornato.

Natsu e Rogue erano seduti a terra intenti a riprendere fiato con dei sorrisi soddisfatti sui loro volti, Yukino era stretta tra le braccia di Lucy mentre la bionda le accarezzava i capelli. Si stavano godendo quel breve momento di pace ma forse fu proprio quella calma a far abbassare la guardia alle due guardie del corpo, che si accorsero troppo tardi di due portali neri come la pece apparsi alle spalle delle principesse.

Da essi uscirono due armature completamente nere. Le parti del corpo che non erano protette da spesse placche di metallo scuro erano coperte da una membrana metallica simile alla pelle di un serpente. Nella mano destra stringevano delle minacciose spade nere avvolte da una densa aura oscura e, nello stesso istante, alzarono le loro armi per decapitare Lucy e Yukino.

Natsu e Rogue si lanciarono in avanti cercando di raggiungere le ragazze ma erano troppo lontani.

Lucy fece appena in tempo a girarsi per vedere le due figure calare le lame su di loro, al che coprì Yukino col suo corpo nel tentativo di proteggerla dai colpi in arrivo.

I colpi però non arrivarono mai e nell'aria si udì un fortissimo rumore di metallo mentre colpiva altro metallo.

Natsu e Rogue sgranarono gli occhi per la sorpresa nel vedere Neren con le braccia piegate verso l'alto intenta a bloccare le due spade dei nemici. Le braccia della guardiana generavano scintille a contatto con le armi delle due figure che tentavano di mettere più forza nelle braccia per eliminarla.

Prima ancora che il rosato e il moro potessero agire per aiutarla, una chioma rossa saettò in mezzo ai due e, senza esitare, Akane colpì in pieno volto i nemici con dei calci frontali ben piazzati, facendoli schiantare contro la parete alle loro spalle.

Neren cadde in ginocchio subito dopo, fissando la compagna con un ampio sorriso sulle labbra -Sei arrivata giusto in tempo, Akane!-

La guardiana dello Scorpione si girò verso di lei ricambiando il sorriso -Me lo dicono spesso.- poi si guardò attorno con aria confusa -Non vedo Renne...-

Non ricevendo nessuna risposta, riportò lo sguardo sulla sua compagna e il suo cuore perse un battito nel vederla sull'orlo delle lacrime mentre fissava il terreno -Lei... non c'è più...-

Sentendo quelle parole Akane rimase a bocca aperta senza riuscire a dire nulla, non sarebbe servito a nulla in ogni caso parlarle. Aveva appena perso una persona estremamente importante per lei e non vi erano parole per alleviare quel dolore.

Lucy si era portata le mani sulla bocca mentre Yukino era rimasta a fissare le due guardiane con un senso di angoscia terribile nel petto. Ipotizzò che ad uccidere Renne fosse stato uno dei peccati che si erano mossi per impedire ai guardiani di avanzare.

-Mi dispiace...-

Neren e Akane, così come Lucy, si girarono verso Yukino -Se l'oscurità non mi avesse corrotto... non saremmo mai arrivati a questo punto...-

-Yukino...- neanche Rogue sapeva bene cosa pensare in quel momento dato che lui stesso aveva cercato di fermare Natsu affrontandolo come nemico.

Neren rimase in silenzio per qualche secondo ma poi si avvicinò a Yukino mostrandole un leggero sorriso -Renne, così come tutti quanti noi, sapeva a cosa andava incontro ma ha comunque deciso di tornare per fermare Ophiucus. Non si è pentita neanche per un secondo della sua scelta...-

Yukino la fissò con gli occhi lucidi per chiederle ancora scusa ma un rumore di macerie che cadevano a terra riportò la loro attenzione sulle due armature che si stavano rialzando.

-Meglio parlare dopo!- urlò Akane per poi colpire il terreno con un calcio creando degli spuntoni di roccia sotto ai due nemici ma neanche quell'attacco bastò a fermarli e, con pochi colpi, fecero a pezzi quegli impedimenti con le loro spade.

Natsu e Rogue avanzarono verso di loro per combatterli ma Neren gli intimò di fermarsi -Voi dovete proteggere le principesse, lasciateli a noi!- e si gettò in avanti facendo assumere alle sue braccia la durezza del diamante per poi colpire le armature con dei velocissimi pugni.

Una delle armature si voltò verso di lei e le afferrò un polso con la mano libera, sollevandola di peso per poi schiantarla a terra di faccia, mentre l'altra si avventò su Akane, cercando di infilzarla con la sua arma ma la guardiana evocò delle piante in sua difesa. Tuttavia, le enormi radici vennero recise con facilità e il nemico riuscì a ferirla al ventre.

-Tsk! Non ho sconfitto quell'oca dell'Invidia per essere battuta da una scatoletta con le gambe!- tuonò Akane per poi rivestire il braccio destro con uno spesso strato di terra e roccia, menando un violento pugno al volto del nemico ma, con sua somma sorpresa, il rivestimento andò in frantumi e l'avversario la colpì di rimando con un pugno alla bocca dello stomaco, spezzandole il fiato.

Un istante dopo, Neren le venne scagliata addosso ed entrambe le guardiane finirono a diversi metri di distanza ma le due armature si avviarono verso di loro con l'intento di eliminarle all'istante.

-Non va bene... sono troppo affaticate a causa dei loro scontri, non dureranno a lungo!- osservò Natsu infiammando i suoi pugni e Lucy, dopo qualche istante di silenzio, si rialzò in piedi con uno sguardo serio fisso sulle due ragazze a terra -Natsu! Rogue! Fermate quelle due armature per qualche secondo!- e si mise a correre verso Akane e Neren mentre, dopo un attimo di confusione iniziale, le due guardie del corpo si avventarono contro gli avversari, colpendoli al massimo della loro forza.

Lucy intanto si avvicinò di corsa alle due ragazze ancora a terra e si inginocchiò di fronte a loro, tendendo la mano ad Akane -Prendi la mia mano, presto!-

La guardiana la guardò confusa ma alla fine posò la mano destra su quella della bionda che gliela chiuse gentilmente tra le sue. Dopo qualche istante un intenso bagliore dorato scaturì dalle mani di Lucy e Akane venne avvolta da un'aura del medesimo colore per qualche istante, sentendosi più leggera e meno affaticata.

-So che può non essere molto... ma ora il tuo potere è più forte e ti ho donato parte della mia energia.- spiegò la principessa col fiatone, volgendosi poi verso Neren -Ora tocca a te...-

-Non lo faccia Lucy-sama! E' arrivata al limite! Potrebbe essere pericoloso!- protestò la guardiana dei Gemelli gesticolando con le braccia fin quando qualcuno non le afferrò la mano destra, sorprendendo sia lei che Akane e Lucy, la quale fissò la sorella con sguardo confuso -Yukino?-

-Non voglio più essere protetta da te, sorella, né voglio restare dietro di te. Se tu vuoi aiutare, lo farò anch'io.- disse l'albina con sguardo deciso per poi irradiare una forte luce argentea dalle sue mani che avvolse completamente Neren per qualche secondo -Ora non mi tirerò indietro... non lo farò mai più!-

Lucy le mostrò un ampio sorriso ma un gemito di dolore catturò la loro attenzione e, voltandosi, videro Rogue cadere a terra con un ampio taglio sul pettorale destro mentre Natsu stava cercando di fermare l'altra armatura.

Akane e Neren si scambiarono un cenno di intesa e, con una nuova forza dentro di loro, scattarono in avanti verso i loro avversari.

La guardiana dello Scorpione rivestì nuovamente il braccio destro di roccia e, dopo essersi piazzata tra Rogue e l'armatura che stava per colpirlo dall'alto con la sua spada, menò un pugno contro l'arma del nemico ma, a differenza di prima, fu la spada del cavaliere ad incrinarsi pericolosamente mentre la roccia sul braccio di Akane andò in frantumi, mostrando un'armatura di diamante bianco che brillò per qualche istante insieme al ghigno della guardiana -Secondo round, lattina, stavolta perdi!-

Poco lontano, Neren si gettò addosso all'armatura che, vedendola arrivare, tentò di colpirla con un fendente laterale ma la guardiana dei Gemelli trasformò il suo braccio destro in acciaio puro facendogli assumere la forma di un grosso spadone con la quale deviò il colpo in arrivo, trafiggendo subito dopo il nemico.

Non rimase troppo a pensare al fatto che dall'armatura non usciva neanche una goccia di sangue e, ruotando il bacino, scagliò in aria il nemico facendolo finire sopra all'altra armatura e Akane, vedendola arrivare, posò velocemente una mano a terra per creare delle enormi radici irte di spine rosse che avvolsero completamente i due avversari per poi stritolarti all'istante, contorcendo il metallo come se fosse carta.

Quando i resti di metallo caddero a terra, si dissolsero in polvere nera e, in tutta la stanza, si aprirono altri portali, dalla quale uscirono altre armature.

-Fammi indovinare... armature vuote e prive di emozioni, vero?- domandò Akane rivestendo nuovamente le braccia di diamante mentre Neren modificò le sue braccia in affilate lame d'acciaio.

Dopo qualche secondo di completa immobilità, le armature scattarono all'unisono verso le due guardiane che, urlando a pieni polmoni, si gettarono nuovamente nella mischia.


***


Una violenta scossa sismica fece tremare la superficie lunare mentre una grossa crepa tagliò in due uno dei crateri più grossi sul lato visibile del satellite. Al centro di quello che era ormai un campo di battaglia, vi erano il peccato dell'Accidia e il guardiano del Serpente, impegnati in uno scontro mortale anche se così non sembrava.

Sloth aveva dei profondi tagli sul petto ma non sembrava neanche accorgersi del sangue che gli stava macchiando i vestiti. Dall'altra parte, Ashuros aveva giusto un grosso livido sul braccio sinistro ma neanche lui pareva accorgersi delle ferite sul proprio corpo.

-Sapevo che sarebbe risultata noiosa questa battaglia... ma non credevo così tanto.- commentò Ashuros inclinando leggermente la testa con sguardo seccato mentre Sloth non batté ciglio, restando perfettamente immobile -Potresti almeno provare ad attaccarmi!-

-Non ne ho voglia...- fu la semplice risposta dell'avversario -Devo proteggere Ophiucus-sama ma non ho voglia di muovermi per ucciderti...-

-Immagino che ciò rispecchi il tuo peccato.- Ashuros sospirò leggermente per poi alzare il braccio destro, puntando il suo spadone verso l'avversario che venne avvolto da una densa aura oscura -In tal caso sarò io a farti avvicinare-.

Sloth non parve capire ma, nel giro di pochi secondi, il suo corpo venne trascinato in avanti da una forza invisibile che riuscì a sollevarlo dal terreno, indirizzandolo verso l'arma di Ashuros.

-Giusto... lui può anche controllare la gravità e manipolarla come vuole...- ricordò Sloth alzando le braccia, unendo così le mani a mo' di maglio. Il guardiano del Serpente notò quel gesto e si preparò a contrastarlo, portando indietro il braccio destro.

Non appena Sloth fu abbastanza vicino, lo spadaccino distese all'istante in avanti l'arto e infilzò il peccato nel ventre ma con sua somma sorpresa, la sua lama affondò nelle carni del nemico per pochi centimetri. Il peccato dell'Accidia non si curò minimamente della cosa e menò un violento colpo dall'alto, dal quale Ashuros si protesse alzando il braccio sinistro per poi respingerlo con la sua gravità.

Da quella mossa scaturì una violenta onda d'urto che crepò il terreno sotto ai loro piedi e, dopo pochi istanti di stallo, vennero scagliati in direzioni diverse. Ashuros riuscì a compiere una capriola a mezz'aria atterrando poi in piedi, mentre Sloth si limitò a rimbalzare sul suolo lunare per alcune volte, fermandosi poi con la schiena a terra.

“Tsk, non ha voglia di fare niente eppure è riuscito ad indurire i suoi muscoli per bloccare la mia lama.” osservò Ashuros dando un'occhiata al sangue sulla sua arma “Inoltre è riuscito a contrastare la mia gravità... se non l'avessi usata mi avrebbe completamente distrutto in un solo colpo”.

Poco lontano, Sloth iniziò a rialzarsi con la sua solita calma, posando poi i suoi annoiati occhi su Ashuros, il quale assottigliò lo sguardo alzando subito il braccio sinistro.

La gravità aumentò all'istante intorno all'avversario ma, mentre il terreno venne gravemente danneggiato, Sloth rimase in piedi senza batter ciglio, iniziando poi a camminare verso Ashuros come se niente fosse.

Il guardiano soffocò un'imprecazione e, facendo roteare il suo spadone sopra di sé, menò un violente fendente in avanti che generò una grossa lama d'aria la quale colpì in pieno Sloth, aprendogli un taglio verticale lungo tutto il corpo. Il sangue sgorgò dalla ferita, iniziando anche a fluttuare nell'aria.

Essendo spiriti stellari, i loro corpi reagivano in maniera diversa rispetto a quelli di un semplice umano e il fatto che potessero respirare anche sulla Luna era un chiaro segno di ciò, senza contare che la gravità alterata non sembrava dar loro alcun fastidio, soprattutto ad Ashuros che poteva regolarla a suo piacimento.

Dopo qualche secondo di immobilità, il taglio sul corpo di Sloth si richiuse ma la linea rossa sulla sua pelle rimase ben visibile e il peccato si scrocchiò il collo tornando poi a fissare Ashuros -Quel colpo... l'ho sentito...-

Il guardiano roteò gli occhi sbuffando -Certi commenti inutili tienili per te.- e si concentrò nuovamente, modificando la gravità intorno a Sloth che iniziò a fluttuare senza controllo. Ashuros puntò la mano sinistra verso di lui e la chiuse di scatto.

Per la prima volta, Sloth sgranò gli occhi poco prima di vomitare parecchio sangue mentre il suo corpo sembrava contorcersi su sé stesso in modi innaturali.

-Brutta sensazione vero? Subire gravità differenti da svariate direzioni non dev'essere un toccasana per il corpo, indipendentemente dalla resistenza fisica di chi subisci l'attacco.- commentò Ashuros con un sottile ghigno sul volto mentre la forza che agiva su Sloth andava via via intensificandosi.

Il peccato dell'Accidia continuò a contorcersi per alcuni secondi sputando altro sangue ma all'improvviso dal suo corpo si sprigionò una violenta onda d'urto verdastra che annullò completamente la gravità di Ashuros, sorprendendolo leggermente. Sloth cadde in piedi continuando però a barcollare scuotendo la testa -Quello non è stato piacevole...-

-Dimmi qualcosa che non so!- urlò Ashuros prima di scagliargli contro il suo spadone come una lancia. Il peccato la vide arrivare ma, con somma sorpresa del guardiano, alzò la mano destra per bloccarlo.

Ci riuscì.

Lasciando che la lama trapassasse il suo palmo, schizzando sangue ovunque, ma comunque ci riuscì.

Prima che potesse afferrarla con l'altra mano però, Ashuros attirò l'arma verso di sé e la riprese a mezz'aria, appoggiandosela contro la spalla -Credo che questa sia la prima volta che ti vedo mentre cerchi di difenderti-.

-I tuoi attacchi... sono pericolosi.- spiegò Sloth senza batter ciglio mentre la ferita sulla sua mano iniziava a chiudersi -Io non ho voglia di morire... e i tuoi attacchi potrebbero uccidermi. Tu sei più forte... di quelli che ho affrontato prima...-

-Chiunque tu abbia affrontato non mi interessa. Da quel poco potere magico che ho avvertito, non erano neanche al livello di un guardiano, perciò non posso che immaginarli come un fastidio per te.- sbuffò Ashuros con voce annoiata. Decisamente uno scontro mortale, una tale noia poteva solo portarlo alla morte.

-Antica costellazione del Serpente...-

O forse no?

Inarcando un sopracciglio, Ashuros fissò con un ampio ghigno l'aura oscura che iniziò ad avvolgere il corpo del suo avversario. I suoi lunghi capelli si tinsero di nero ma per il resto il suo corpo non cambiò sotto alcun aspetto, voce priva di emozioni compresa.

-Ascolta le mie parole... e accogli il mio desiderio. A lungo il mio peccato ti ha servito e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori... il cui corpo è stato avvelenato dall'Accidia... mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone... e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente bramano di perire per mano nostra...-

Per l'ultima volta, le stelle della costellazione del Serpente emanarono un potente bagliore oscuro e dei raggi di pura energia andarono a confluire nel corpo di Sloth ma stranamente, il suo potere magico non aumentò né il suo corpo subì dei cambiamenti ma Ashuros notò una cosa interessante.

I suoi muscoli ora erano tesi, come se stesse per scattare in avanti da un momento all'altro.

Come ad avergli letto nella mente, Sloth decise di attaccare ma non si limitò a correre in avanti, bensì svanì alla vista dell'avversario, lasciandolo senza parole. Prima ancora che Ashuros potesse reagire, il peccato dell'Accidia gli menò un violento pugno in pieno petto, spezzandogli svariate costole e facendogli vomitare una grossa quantità di sangue, bile e saliva. Un istante dopo, il corpo di Ashuros si schiantò contro una parete di roccia lunare, disintegrandola senza troppi sforzi, per poi rimbalzare svariate volte fino a fermarsi al centro di un cratere.

Sloth riapparve poco lontano da lui con la stessa espressione di sempre -Questo potere... non mi rende più forte... ma si limita a controllare il mio corpo... affinché io possa proteggere Ophiucus-sama...-

Lentamente iniziò a camminare verso Ashuros che era ancora riverso a terra con lo sguardo puntato verso le stelle intorno a loro. Per un solo istante la sua attenzione si soffermò sulla costellazione del suo segno e i suoi occhi diventarono completamente rossi solo per una frazione di secondo.

Quando Sloth fu di fianco a lui, alzò un braccio con il pugno avvolto da un'aura oscura -Addio... non avevo davvero voglia di ucciderti...- e calò il colpo con incredibile violenza.

-HEH!-

Bastò un piccolo tocco, ma la mano di Ashuros fu più che sufficiente a bloccare il colpo di Sloth disperdendo tutta l'energia accumulata nell'attacco. Per la prima volta dopo secoli, il guardiano dell'Accidia inarcò un sopracciglio, confuso per quanto era appena successo e la sottile risata che scaturì dalla gola di Ashuros non fece altro che aumentare la sua confusione.

Con incredibile calma, il guardiano spostò il braccio di Sloth per poi sospingerlo all'indietro, iniziando poi a rialzarsi lentamente, vomitando altro sangue -Sì... è questo che voglio...- volgendo lo sguardo verso le stelle, i suoi occhi tornarono di nuovo completamente rossi -E' questo che mi ha promesso quel giorno!-

Sloth inclinò leggermente la testa, continuando a non capire nulla della situazione.

Dopo alcuni minuti passati a sogghignare e a dire frasi senza senso apparente, Ashuros riportò la sua attenzione su Sloth, puntandogli contro il suo spadone, mentre dei serpenti neri tatuati sul suo corpo iniziavano a muoversi sulla sua pelle.

-Il mio potere in cambio di un avversario degno!- urlò Ashuros ampliando il suo ghigno -Sembra che alla fine Ophiucus manterrà la sua parola, perciò non deludermi!- nella sua mano sinistra, avvolta da una calda luce dorata, si materializzò la bilancia dorata del guardiano della Bilancia, sorprendendo leggermente Sloth. In una manciata di secondi, però, la bilancia divenne completamente nera trasformandosi nel guanto corazzato utilizzato tempo addietro dal vecchio Ashuros.

Scrocchiandosi il collo, il guardiano del Serpente aprì le braccia verso l'esterno -Secondo round Sloth! Stavolta morirai e sarà una lenta, atroce e dolorosa morte!-

Il peccato dell'Accidia non disse nulla. Semplicemente, si preparò a lottare per la sua vita.
 

***

 

-Ohiohi, è divertente prendere a botte queste corazze... ma iniziano ad essere un po' troppe...- Akane colpì ancora una volta l'armatura del cavaliere oscuro con i pugni coperti da durissimo diamante, scagliandolo a metri di distanza e riducendolo in pezzi.

Come le altre volte però, l'armatura vibrò alcuni secondi per poi ricomporsi e ritornare all'attacco, per la millesima volta. E non solo quei dannati fantocci di latta si ricostruivano ogni volta, ma continuavano ad arrivarne da ogni parte senza sosta.

Neren si fece largo tra i nemici e si poggiò alle spalle di Akane, cercando di riprendere quanto più fiato poteva in quei brevi istanti di pausa. Lo scontro con Greed l'aveva provata più di quanto non volesse dare a vedere, e nonostante il potenziamento datole dalle principesse fosse stato d'aiuto, non era abbastanza da cancellare la stanchezza di quelle ultime ore.

-Fai attenzione Neren!-

Due armature avevano approfittato di un suo momento di distrazione per accerchiarla e caricare nello stesso momento, e a nulla era servito l'urlo di Lucy per metterla in guardia.

“Merda.” pensò, sicura di non riuscire ad agire abbastanza in fretta per proteggersi.

-Solid Scripture! Windy!- una folata di vento improvvisa scagliò in aria i due fantocci, salvando così Neren dall'attacco.

Si girarono tutti verso la direzione dalla quale era provenuta la voce e sorrisero nel vedere Nikki, un po' malconcia ma salva, con un braccio intorno al collo di Isaiah, che l'aiutava ad avanzare.

-Nikki!- entrambe le guardiane sorrisero e si avvicinarono alla ragazza, che ricambiò con gioia il sorriso.

Akane guardò di sottecchi anche Isaiah, sorridendogli rincuorata e scoprendo che anche lui la stava fissando, con una luce di sollievo nello sguardo.

-Avrei voglia di ucciderti per la tua imprudenza, hai idea di quanto ci hai fatto preoccupare?!- la riprese Neren poggiando le mani sui fianchi e assottigliando minacciosa lo sguardo.

-Grazie, è un'esperienza che ho già provato e, credimi, non ho intenzione di ripeterla per un po' credimi.-

Sembrava una semplice battuta, ma qualcosa disse alle due ragazze che non era poi così impossibile che avesse provato davvero un'esperienza del genere. Volevano chiedere di più, ma non era certo il momento per fermarsi a fare due chiacchiere. Dovevano proteggere le principesse e fermare Ophiucus il prima possibile.

-Grazie Isaiah.- Nikki si staccò dalla presa dell'amico, che però non si sentì sicuro nel lasciarla da sola dopo l'esperienza che aveva appena vissuto.

-Sicura? Dopotutto sei appena...-

-Non preoccuparti. Stranamente mi sento meglio di prima.-

Era come se l'anima di Ashuros le avesse ripristinato tutto il potere magico che aveva sfruttato, e che la debolezza iniziale fosse solo un'inevitabile conseguenza dell'essere morta.

Inevitabilmente si rattristò pensando all'ex guardiano della Bilancia, che ancora continuava a proteggerla e a badare a lei nonostante tutto. E inevitabilmente il suo pensiero andò a quell'altro Ashuros.

Aveva detto che erano due persone completamente diverse, che era lui quello vero, e non c'era bisogno di confermarlo perché lei lo capisse. Se lo sentiva dentro che qualcosa era cambiato, che l'Ashuros a cui era tanto legata era ormai soltanto un ricordo, e nonostante tutto un sentimento strano bruciava dentro di lei.

“Anche se non è più lui, questo sentimento è ancora...” scosse con forza il capo e si colpì più volte sulle guance, riportando alla realtà la propria mente. Non c'era spazio per quei pensieri ora, doveva concentrarsi sulla missione, e sul come trovare un modo per sconfiggere Ophiucus.

Mentre Nikki e Neren si scagliarono con potenza contro alcune armature che stavano per attaccare, Isaiah trattenne Akane per un polso e l'attirò a sé, stringendola più forte che poteva, come ad aver paura che potesse sparire da un momento all'altro.

-I... Isaiah...m... mi fai male...- Akane dal canto suo era arrossita fino alla punta dei capelli, quasi non riusciva a parlare per l'imbarazzo e la tensione.

-Sono felice che tu stia bene...- sussurrò il guardiano dell'Acquario con dolcezza.

-Uuuuh ma che carini!- cantilenò la vocetta di Ayumi, sbucata dal nulla all'improvviso e ora intenta ad osservare con occhi luminosi i due guardiani.

Si diede una pacca sulla schiena da sola, per l'incredibile abilità che aveva nel combinare coppie. Avrebbe dovuto farsi pagare per il servizio un giorno di questi.

I due intanto si erano allontanati di scatto, spaventati ed imbarazzati per l'improvvisa apparizione dell'ultima persona che avrebbe potuto beccarli in quella situazione.

-A... Ayumi?!- gridarono in coro.

-Oh no vi prego, non fermatevi a causa mia! Continuate pure.- disse sorridendo raggiante.

-N... Non è come pensi...- tentò di giustificare Akane.

-E... Esatto! Controllavo che questa sciocca non si fosse fatta male! È talmente tanto goffa e sbadata che temevo potesse aver compiuto qualche sciocchezza!-

-C... Che cosa?! Semmai questo dovrei dirlo io! Razza di stupido idiota!-

Ben presto, la situazione degenerò in una vera e propria discussione, che fece sospirare Ayumi per la delusione. Sperava di ricavare una confessione tra i due, di certo non si aspettava che finissero per litigare!

-Che hai detto?!-

-Mi hai sentito bene, stupida verginella!-

-Prova a ripeterlo se hai coraggio, vacca muscolosa!-

E a quanto pare non erano gli unici a discutere. Poco lontane da loro, accompagnate da una Neren esasperata, Nikki e Gin non avevano perso tempo per mettersi a litigare e, al contempo, stendere cavalieri uno dietro l'altro. Per lo meno sfogavano la loro frustrazione sui nemici e non picchiandosi tra di loro.

-Ayumi!-

La voce preoccupata di Lance arrivò chiara alla ragazza, che si girò in varie direzioni per cercarlo con lo sguardo. Lo individuò con Nami al seguito, mentre sulle spalle portava una Daisy provata e al limite.

Gli corse incontro senza aspettare un istante, mentre Isaiah e Akane mettevano fine al loro litigio e ricominciarono a combattere per sgominare i soldati nemici e permettere così alla guardiana dell'Ariete di raggiungere i compagni feriti.

-Che è successo?- chiese, esaminando con attenzione il corpo di Daisy, che Lance aveva delicatamente steso a terra.

-Abbiamo lottato contro Greed e il suo veleno, Daisy ha bisogno di cure immediate.- rispose il guardiano, mentre osservava il potere di Ayumi che veloce analizzava le condizioni della ragazza.

-Per fortuna non è nulla di grave, posso annullare il veleno e rimetterla in sesto. Sarà meglio che anche tu ti faccia dare un'occhiata Lance, il veleno potrebbe averti infettato.-

-Sì, ti ringrazio.-

-Allora io terrò impegnate queste dannate armature mentre voi pensate a rimettervi in sesto!- dichiarò Nami, evocando il suo fidato grifone del vento ed anche Tortoise's Shield, la tartaruga a due testa che era appartenuta alla sua maestra.

I due guardiani riconobbero la creatura, e ormai fu chiaro che anche Hitomi era caduta per mano dei nemici. Quando Lance aveva trovato Nami il sospetto che la guardiana fosse morta l'aveva colto sin da subito, ma non aveva fatto domande a cui la ragazza non aveva voglia di rispondere.

Si era limitato a dirle di non mollare, che la battaglia ancora non era finita e che la casata dei Pesci aveva bisogno del suo guardiano. Ed allora Nami si era alzata, asciugandosi gli occhi e seguendo Lance alla ricerca della principessa e di tutti gli altri.

Ayumi non aveva fatto domande perché aveva visto gli occhi rossi e gonfi della ragazza, ed aveva semplicemente intuito ciò che poteva esserle accaduto. Ora ne aveva avuto la conferma concreta, e anche se avrebbe voluto piangere e liberarsi di tutti i sentimenti che le stavano esplodendo dentro, decise di resistere ancora un po'. Fino alla fine avrebbe mantenuto il controllo e non sarebbe diventata un peso per i suoi amici.

-E anche questo è andato!-

Ginevra ammirò con soddisfazione i rottami delle armature che l'avevano attaccata, impossibilitate a muoversi grazie al sigillo che Nikki applicava tempestivamente su di esse quando le metteva k.o. Anche quella verginella poteva tornare utile quando voleva.

Un intenso calore avvolse la stanza all'improvviso, e sembrava che le fiamme dell'inferno si fossero appena accese per abbrustolirli per bene.

-Perché cavolo all'improvviso fa così caldo?!- domandò Nikki, asciugandosi il sudore che le colava dalla fronte.

A Ginevra si illuminò lo sguardo, mentre le guance s'imporporavano ed un sorriso le nasceva spontaneo sul viso “Questo è...”

-Lion's Flamequacke!-

Una vampata di fiamme travolse una cinquantina di armature, sciogliendole completamente ed impedendo così qualsiasi tentativo di rinascita.

Yato comparve davanti alla guardiana del Toro, ferito e malconcio, ma ancora abbastanza in forze da poter proteggere i suoi amici e combattere per il proprio Regno.

-Radunatevi tutti qui! Proteggiamo le principesse ad ogni costo e mostriamo a questi pezzi di latta la potenza dei guardiani dello zodiaco!-

Con Yato a guidarli, lo spirito di tutti i giovani presenti nella sala sembrò alzarsi all'improvviso. Con fatica, ma sostenuti dalla forza dei loro compagni, tutti i guardiani si radunarono attorno alle principesse così da poterle proteggere.

Con una potente ondata di calore, il guardiano del Leone allontanò un altro paio di armature, affiancato da Ginevra, che scagliava i soldati immortali quanto più lontano con i suoi possenti pugni.

-Non possiamo andare avanti così per sempre!- gridò Neren, mentre schivava la carica di alcuni nemici, lasciando che Daisy li schiacciasse poi manipolando la pressione dell'aria attorno a loro. Anche se ancora debole poteva rendersi utile ai suoi compagni.

Le parole della guardiana dei Gemelli erano vere però, non potevano certo combattere a quel modo per sempre! Serviva un piano che permettesse loro di vincere una volta per tutte. Erano troppo deboli per poter protrarre quella lotta a lungo, e nemmeno con tutto il supporto che la magia di Ayumi poteva dare avrebbero resistito per molto.

“Se solo potessimo scoprire la fonte di energia di questi cosi...” pensò Nikki, materializzando una scritta in piombo e lasciando che questa schiacciasse con il proprio peso alcuni nemici.

“Vedo che ancora tenti di resistermi, guardiana!”

Dovette tenersi la testa con una mano per evitare che questa le scoppiasse per l'improvvisa irruzione di Ophiucus.

-C... Cosa... diamine... v... vuoi d... da... m... me?-

Nami evocò una lucertola velenosa giusto un secondo prima che una delle armature affondasse la sua grossa spada nelle carni di Nikki, che ne uscì con solo un taglio non troppo profondo sulla gamba.

-Ti ringrazio Nami...- riuscì soltanto a sussurrare la guardiana, mentre la testa si faceva pesante ed il respiro sempre più affannato.

-Tutto bene?-

Opporsi è inutile, non puoi sottrarti al tuo destino.” le sussurrava malevolo e tentatore, cercando di spingerla a concludere ciò che aveva iniziato quel giorno lontano, quando la morte di Zenas l'aveva portata sull'orlo di un baratro da cui Flavia l'aveva salvata. In memoria della sua giovane allieva non poteva ricadere di nuovo nello stesso inganno.

“Tu li vuoi salvare, Gluttony e Ashuros, e lo sai che io sono l'unico a poterlo fare.” scosse con veemenza la testa, cercando di focalizzarsi su qualcosa che non fossero le parole di Ophiucus. Poteva salvarli da sola, non aveva bisogno di lui.

-Lance!- gridò, correndo dal guardiano e aggrappandosi disperata al suo braccio -Leggi la mia mente e scova quel bastardo ti prego!-

Colto alla sprovvista, il ragazzo restò per un primo momento spiazzato, senza sapere esattamente chi o cosa voleva cercasse, ma bastò un istante per capire. Ophiucus era lì, nella mente della sua amica, che cercava di ridurle a pezzi i nervi e la psiche, rischiando così di condurla alla pazzia.

Serio come poche volte l'avevano visto, Lance annuì -Isaiah! Akane! Copriteci!- e non dovette ripeterlo, che i due, in perfette sincronia, si frapposero tra Lance e i nemici.

-Perdonami Nikki, potrebbe farti un po' male.- perché anche se con il consenso dell'interessata, probabilmente lo spirito del serpente avrebbe cercato di tenerlo fuori, forzando la mente della ragazza e creandole così un dolore quasi insopportabile.

-Procedi!-

Cinse il capo della ragazza con entrambe le mani, per poi proiettarsi all'interno della sua mente in cerca di qualcosa che potesse aiutarli a trovare Ophiucus in quell'immenso castello.

Era completamente nera la mente di Nikki, e questo non perché, come avrebbe detto Ginevra, aveva la testa vuota, ma perché qualcuno faceva si di bloccarle i ricordi. Aveva fatto in modo che i ricordi restassero intrappolati in un angolo irraggiungibile della sua mente, probabilmente per impedirle di aggrapparsi ad essi nel momento i cui avessero voluto controllarla.

Probabilmente era stato Ophiucus.

Non è cosi.” Lance quasi prese un colpo quando la voce di Nikki si diffuse nel buio, per poi condensarsi e apparire di fronte al guardiano come un semplice globo luminoso, piccolo ed indifeso contro tutta quella oscurità.

La mia mente è sempre stata così, qualcuno l'ha sigillata tanto tempo fa.”

Lance annuì, chiedendosi chi e perché avesse fatto una cosa del genere. Guardò con più attenzione le pareti scure, e si rese conto di quanto vecchio fosse quell'incantesimo, restandone in qualche modo affascinato. Chiunque lo avesse applicato doveva essere un grande mago, se ancora oggi quel sigillo era intatto. Anche se non capiva il motivo di imporre quel genere di sigillo ad una futura guardiana.

Forse non volevano che scoprissi di essere la sorella di Gluttony, o che le mie abilità erano compatibili con due casate.” disse sovrappensiero il globo di luce, lasciando di stucco il compagno.

-Mi prendi in giro? È una caratteristica estremamente rara per uno di noi.- eppure sentiva di crederle, nonostante sembrasse incredibilmente assurdo. Non era stato il primo caso comunque, quindi non c'era ragione per cui anche lei potesse avere quella caratteristica.

Sbrighiamoci Lance, Ophiucus è da questa parte!” levitando nel buio, il globo condusse il guardiano ad una parte diversa della mente della ragazza, dove una strana luce rossastra sembrava voler prendere ogni controllo sull'oscurità. E con lei, anche su Nikki.

Lui è lì, puoi fare qualcosa?”

Lance annuì, e con discrezione si avvicinò alla luce rossa, che somigliava sempre più ad uno strano fumo man mano che gli si avvicinava.

La prima volta che provò a connettersi con la mente allo spirito del Serpente fu sbalzato all'indietro, con la testa che gli doleva e la mano che sembrava bruciare.

-Quella cosa ha una resistenza spaventosa...- e lui era senza energia.

Non poteva però arrendersi dopo un solo tentativo, quindi si scagliò di nuovo contro la nube rossa, con coraggio e senza curarsi delle scottature che pian piano gli dilaniavano la pelle, deciso ad addentrarsi nei meandri più profondi della mente di Ophiucus per scoprire dove si nascondesse.

Improvvisamente tutto il dolore si placò, e davanti agli occhi di Lance apparve una scena a cui non poté credere, nemmeno se si stava svolgendo proprio davanti ai suoi occhi.


 

Layla Heartphilia osservava con occhi spenti il cielo del suo pacifico Regno avvolto dalle tenebre, con le costellazioni delle casate che ne illuminavano la notte con la loro luce abbagliante. Era uno spettacolo meraviglioso, e la regina non si stancava mai di ammirarlo da ognuna delle finestre del palazzo, che ne inquadravano da ogni angolazione la bellezza sconfinata.

-Ancora sveglia, mia signora?- la voce di un giovane Ophiucus, diverso ma simile a quello che stava causando tanto dolore al Regno degli Spiriti Stellari fece il suo ingresso, regalando alla propria regina il più dolce dei sorrisi.

-Stavo solo ammirando la bellezza del nostro cielo.- rispose ella, ricambiando con un altrettanto dolce sorriso -Congratulazioni per la nomina Angus, o forse dovrei dire Ophiucus.-

Il giovane arrossì, grattandosi la nuca per nascondere l'imbarazzo che ancora provava nel sentirsi chiamare con il suo nuovo titolo. Ma era felice, aveva realizzato il sogno per cui aveva tanto lottato sin dall'infanzia, ed era tutto merito dell'aiuto che, tempo addietro, Layla gli aveva gentilmente offerto.

-La ringrazio, farò del mio meglio per non deludere le aspettative.- sorrise, ma quando voltò lo sguardo verso la donna, qualcosa nei suoi occhi lo fece sobbalzare. Erano freddi, lontani, attraversati da un'ombra che Angus non le aveva mai visto prima in volto -M... Mia signora?-

Layla lo guardò, ma stavolta non sorrise. Una lacrima sola scivolò lungo la guancia della donna, e non distolse lo sguardo dal giovane nemmeno per un istante -Sembra che il tempo stia cambiando.- fu tutto ciò che disse.


 

La scena cambiò una seconda volta, in un momento del tempo che Lance conosceva bene, ma al quale non aveva potuto partecipare di persona.


 

Yukino piangeva disperata tra le braccia di Ophiucus, l'uomo gentile che l'aveva salvata, l'amico prezioso della sua mamma, uno tra i più nobili guerrieri di suo padre, una presenza insostituibile nella famiglia. Lucy invece non piangeva, aveva deciso che si sarebbe dimostrata forte davanti a tutti, e che soltanto una volta nelle proprie stanze, lontana dagli sguardi altrui, allora avrebbe finalmente pianto. Natsu, accanto a lei lo sapeva bene, e aveva già deciso che nel momento in cui avesse voluto piangere le avrebbe offerto una spalla su cui piangere.

Erano ancora giovani e piccoli quando la regina li lasciò per sempre, nulla più che bambini appena usciti dal Nido, e questo segnò per loro un momento doloroso della loro infanzia.

Tutti gli Spiriti Stellari piangevano la scomparsa della loro amata sovrana, e soltanto uno di loro sembrava non voler versare nemmeno una lacrima, nonostante il suo sguardo fosse distante, quasi perso nel dolore di aver perso una persona a lui cara.

Quando la folla iniziò a diradarsi, soltanto il Re e le sue figlie rimasero sulla tomba della moglie, assieme agli Spiriti, che piangevano tra loro, cercando conforto l'uno tra le braccia dell'altro.

Anche il Re alla fine si decise a rientrare, prese Yukino ormai addormentata tra le braccia di Angus e s'incamminò verso il palazzo, seguito dai suoi fedeli guerrieri, da Lucy e da Natsu. Tutti eccetto Ophiucus stavano lasciando la tomba di Layla per tornare indietro.

Il Re si fermò un secondo accanto al giovane e gli poggiò una mano su di una spalla -Non è stata colpa tua, vecchio amico.- sussurrò andandosene.

Ma Angus non si mosse, restando ancora fermo a fissare la tomba di colei che non aveva saputo ripagare e proteggere come avrebbe voluto.

Iniziò a piovere. L'acqua bagnava il suo viso come fossero lacrime, le uniche che versò quel giorno, poiché nemmeno il pianto del cielo poteva contenere la sua tristezza.


 

La scena cambiò di nuovo, e stavolta davanti a lui si presentò l'Ophiucus che conosceva, quello del torneo, l'essere mostruoso che stava tormentando e distruggendo le loro vite senza nessuna ragione apparente.

-Ci divertiamo a frugare nei ricordi degli altri eh?-

Era gelida la voce dello spirito, ma Lance non si lasciò intimidire, mantenendo alti sguardo e guardia. Se avesse voluto battersi non si sarebbe certo tirato indietro.

Inaspettatamente non fu così. Ophiucus gli lasciò vedere il luogo in cui si nascondeva, aggiungendo in oltre che avrebbe istruito lui stesso Nikki affinché lo trovasse.

-Perché fare una cosa del genere?- lo chiese quasi inconsciamente, scioccato dalle parole del nemico.

Ophiucus sorrise, allungando la mano verso Lance e preparandosi all'attacco -I miei piani non ti riguardano.- e scagliò un vento impetuoso contro il guardiano, che si ritrovò a terra in pochi attimi, nel suo corpo, fuori dalla mente di una Nikki distrutta quasi quanto lui.

-A... allora?- gli chiese lei, cercando di riprendere fiato.

Lance si rialzò, si pulì il rivolo di sangue che gli colava dal naso e alzò il pollice in segno di vittoria -Missione compiuta.-

Decise per il momento di non condividere con nessuno ciò che aveva visto nei ricordi di Ophiucus, ma si ripromise di parlarne con il Re e le principesse non appena tutta quella storia fosse finalmente giunta ad una conclusione.
 

***

 

Avevano deciso di dividersi; mentre un gruppo avrebbe intrattenuto i soldati di latta all'interno del salone, un altro avrebbe setacciato il palazzo alla ricerca di Ophiucus, così da fermarlo una volta per tutte.

Lucy, Yukino e Nikki, seguite da Natsu e Rogue, correvano senza sosta per il lungo corridoio che le avrebbe portate faccia a faccia con Ophiucus. La guardiana della Vergine sentiva ancora la voce viscida del Serpente che le parlava alla mente, che la chiamava, cercando di portarla dalla sua parte e di soggiogarla.

-Per di qua!- gridò, e svoltò bruscamente a sinistra, ritrovandosi in un vicolo cieco.

Davanti ai cinque si parò un enorme portone sigillato, dalle decorazioni dorate e nei quali erano incastonate otto pietre, di diversi colori, tutte luminose e splendenti ad eccezione di una, che era invece pallida e sbiadita.

-Cos'è questo?- chiese Natsu perplesso.

-Dietro questa porta si trova Ophiucus.- gli rispose Rogue, fissando con seria inquietudine la stanza nella quale era riuscito ad entrare diverse volte, quando ancora aveva la mente annebbiata dalle promesse folli dello spirito.

-Cosa aspettiamo allora? Andiamo a prenderlo a calci!-

-Non è così semplice, Natsu-san.- sussurrò Yukino, abbassando lo sguardo -La porta è sigillata, soltanto i peccati e gli alleati più stretti di Ophiucus possono entrare. Probabilmente nemmeno noi possiamo più entrare.-

Qualcosa però non convinceva la guardiana, che continuava a fissare la porta con insistente curiosità. Otto pietre. Sette guardiani. Perché c'era una pietra in più?

-Credo... sia per Ashuros-san...- spiegò allora Yukino, guardando con una punta d'incertezza la guardiana. Era palese che l'argomento fosse un tasto doloso per lei, eppure rimase sconvolta dalla calma che mostrava in quel momento.

-Ho capito, grazie.- era inutile deprimersi, di certo non avrebbe risolto i loro problemi.

Nikki si propose per riscrivere le regole della porta, ma la principessa dai capelli candidi le rispose che non avrebbe funzionato. La porta era strettamente legata al potere dei peccati, e soltanto eliminando la minaccia che costituivano avrebbero potuto aprire la porta.

La guardiana della Vergine sussultò. Non volevano sul serio fare quel che credeva, vero?

Lucy sembrò pensare seriamente a come superare quell'ostacolo imprevisto, ma non le veniva in mente una soluzione altrettanto veloce che non comprendesse l'uccidere i peccati. Non le piaceva come opzione, se fosse stato possibile avrebbe volentieri evitato una cosa del genere.

-Non c'è altro modo?- a malincuore, la sorella scosse la testa.

-Allora... credo che chiamare END sia l'unica opzione...-

Nikki sussultò di nuovo, stavolta più infuriata che spaventata -Non potete farlo!-

Lucy la guardò con rammarico. Aveva appena scoperto di avere un fratello dalla quale era stata separata per secoli ed ora doveva perderlo senza nemmeno avergli potuto parlare come si doveva, ed insieme a lui doveva dire addio anche all'uomo che amava.

Ma non potevano fare altro. Se per salvare il suo mondo doveva sacrificare delle vite non avrebbe esitato.

-Mi spiace Nikki-san, ma non abbiamo più tempo.-

-La prego Lucy-sama! Mi dia solo qualche minuto per pensare ad una soluzione!- pregò disperata -Inoltre, chi vorrebbe sacrificare per evocare End? Le ricordo che c'è un rito specifico per farlo!-

Per un attimo la principessa esitò. Fu allora che Rogue si fece avanti, inchinandosi a Lucy ed offrendole con quel gesto simbolico tutta la sua collaborazione. Negli occhi di Yukino scintillò il panico.

-R... Rogue?-

-La prego Lucy-sama, mi usi come meglio crede.-

Le principesse, Natsu e perfino Nikki guardarono stupiti il cavaliere, che si prostrava alla maggiore delle principesse offrendole la libertà pur di espiare in qualche modo le sue colpe. Non poteva far altro per aiutarli in quel momento, e anche se sapeva cosa avrebbe significato offrirsi come sacrificio per il rito non avrebbe esitato.

-Sai cosa significherà questo, vero Rogue?-

Il giovane annuì, ma la sua convinzione non vacillò nemmeno un istante -Anche se non dovessi poter più scendere sulla Terra, finché potrò stare al fianco di Yukino-sama non desidero altro. Se mi è concesso di starle accanto per sempre, allora posso anche rinunciare alla mia libertà!-

Yukino arrossì alle parole del cavaliere, che tanto suonavano come una proposta di matrimonio cui avrebbe acconsentito più che volentieri.

Lucy sorrise, annuendo dolcemente e allungando una mano verso Rogue, chiudendo gli occhi per raccogliere quel po' di potere che le era rimasto.

-O tu nobile cavaliere della principessa, che a lungo ci hai servito! Ti chiedo ora di compiere il tuo sacrificio ultimo e di rinunciare alla tua libertà per il bene del Re! Confina il tuo potere in questo Regno, il quale mai più ti sarà concesso di abbandonare!-

Nikki tentò di fermare la cerimonia, ma l'energia delle fiamme nere che ora avvolgevano il corpo di Natsu la costrinsero ad arrestare, mentre ammirava con orrore i tatuaggi scuri farsi sempre più grandi sul copro della guardia.

-La prego non lo faccia Lucy-sama!- ma a nulla valsero le sue preghiere, alle quali la principessa sembrava sorda.

-Ti scongiuro END, per il bene del nostro Regno, poni fine alla minaccia dei Peccati e del guardiano del Serpente! Consentici l'accesso alla sala di Ophiucus, così da poter porre fine una volta per tutte a questa guerra!-

Il cavaliere chinò il capo davanti alla sua padrona, e mantenendo il suo freddo sguardo, svanì avvolto dalle sue stesse fiamme.

Nikki cadde sulle ginocchia, disperata, con gli occhi vuoti, privi di qualsiasi luce li avesse animati fino a quel momento.

Le principesse la guardarono, mortificate, nemmeno Rogue sapeva bene cosa dire in quel frangente, per cercare in qualche modo di alleviare la sofferenza della guardiana.

-Nikki, io...-

-Per quale motivo l'ha fatto?!- gridò furiosa la Vergine, senza però lasciarsi andare alle lacrime -Con quale diritto ha condannato mio fratello e Ash a questo destino?! Perché non si può trovare un'altra soluzione?!-

-Nikki-san, a volte è necessario compiere scelte difficili, anche se non lo si vorrebbe.- tentò di spiegarle Yukino, seguita subito dalla sorella.

-Come principessa ho dovuto pensare prima di tutto al bene del Regno, e al momento la nostra maggiore priorità è quella di sconfiggere...-

-Ipocrita...- era stato appena un sussurro, ma bastò a gelare il sangue nelle vene di Lucy -Quindi se è per salvare la tua preziosa sorellina va bene, ma quando ci sono le vite di altri in gioco allora va bene sacrificarle?!-

Non l'avrebbe accettato, non senza provare a fare qualcosa per poter salvare le persone a lei care. Rialzandosi, iniziò a scagliare i suoi incantesimi contro l'enorme portone senza mai fermarsi, cercando di creare una qualche apertura che potesse anche solo darle una flebile speranza.

“Vi prego, non morite!” fu la tacita preghiera che espresse tra un incantesimo e l'altro.
 

***

 

-Maledizione a quel dannato mostro!-

Minerva si accasciò a terra, accanto ai corpi dei suoi compagni, che con fatica lei e Gluttony erano riusciti a radunare in un unico punto. I soli assenti erano Aaron, caduto per mano del guardiano del Leone, e Sloth, che in quel momento stava combattendo con Ashuros in un luogo ben lontano da loro.

-Sta indietro Lust... questo è davvero una seccatura...-

Lust ammirava le spalle larghe del suo pupillo che le stava facendo da scudo ancora una volta, fronteggiando con i suoi spaventosi occhi rossi la guardia personale della principessa.

END li aveva trovati incredibilmente in fretta, troppo, e non importava quanto lontano si teletrasportasse, quell'essere riusciva sempre a trovarli e raggiungerli in pochi secondi, braccandoli come un cacciatore affamato fa con la propria preda.

Ed ora anche lei era giunta al limite. Dopo averli trasportati avanti e indietro per un tempo che le sembrava infinito, anche la regina della magia antica era caduta vittima della stanchezza, privata ormai di qualsiasi potere magico. Doveva riposare, e sperare che Gluttony resistesse abbastanza da permetterle di riprendere quanto bastava per sfuggire al servo della principessa.

END intanto li fissava inespressivo, con la guardia sempre alta, senza spostare lo sguardo da Shoichi, l'unico ancora in grado di battersi tra i cinque peccati lì davanti. L'ordine di Lucy era quello di eliminarli tutti, incluso quel traditore di Ashuros, probabilmente coinvolto con Ophiucus più di quanto non avesse detto e dimostrato.

Uno era già morto, l'aveva visto prima mentre perlustrava il palazzo per trovarli, ciò significava che ne restavano soltanto sei da scovare e terminare. Sette, Ashuros compreso.

-Finiamola qui.- l'energia magica che scaturì dal corpo rovente di END fece arretrare Shoichi, per la prima volta seriamene preoccupato per le sorti di uno scontro.

Gluttony non volle aspettare però che fosse il nemico a fare la prima mossa, cercando di sorprenderlo con un agile scatto e poterlo così colpire. Ma il guerriero non si fece cogliere impreparato.

Riuscì a prevedere il punto esatto da cui Shoichi sarebbe comparso, bloccando il calcio volante del ragazzo e annullandone ogni effetto magico.

Lo sbatté con forza a terra, mozzandogli il fiato e causandogli un forte rigurgito di sangue dovuto al colpo. Lo sollevò poi per il collo, scagliandolo con un'esplosione di fiamme oscure contro la parete, verso i suoi compagni.

-Gluttony!- gridò Lust, correndo incontro al ragazzo che, per chissà quale miracolo, era ancora vivo.

-M... mi... dis... piace... Lust... n... non ti... ho... p... protetta...-

Minerva digrignò i denti e guardò furente verso END, che con una calma quasi glaciale aveva alzato un braccio verso di loro. Lasciò che una nube nera gli avvolgesse l'arto, trasformandosi poi in un fuoco scuro e nefasto, che pian piano si accese anche attorno ai peccati, fino ad avvolgerli in una cupola di fiamme nere come la pece.

L'ex dama di compagnia si guardò attorno disperata, gli occhi ridotti a due fessure, trasmettendo al guerriero tutto il disprezzo che provava per lui. Tuttavia, la sua mente le fece ricordare in pochi istanti tutti i momenti passati insieme ai suoi compagni, Ashuros e Ophiucus. Le restavano pochi secondi, eppure a lei parevano ore. Pensò di ridere ma la trovò stupida come idea, così abbassò lo sguardo su Gluttony, il quale la fissava con sguardo calmo, conscio anche lui del suo destino.

-Neh Lust...-

-Sì, Gluttony?-

-Ho fame...-

Era un'idea stupida ma nulla le impedì di lasciarsi andare ad una breve ed intensa risata.

-Final Judgment.- sussurrò il cavaliere, e la cupola si richiuse sui cinque peccati, con una luce talmente ardente che lo stesso END dovette deviare lo sguardo per non restarne abbagliato.

Quando le fiamme si diradarono, non vi era più nulla al suoi interno, se non piccoli cumuli di cenere lì dove poco prima stavano i peccati. “Final Judgment” non lasciava scampo, qualunque cosa entrava in contatto con le sue fiamme nere era destinato a bruciare, lasciandosi alle spalle soltanto un cumulo di cenere nera.

-Fuori sei, ne restano due.-

Si voltò, e poco dopo si teletrasportò laddove il suo istinto gli suggeriva ci fossero gli ultimi due nemici che avrebbe dovuto affrontare. E come per gli altri, ciò che li attendeva era un destino fatto solo di cenere.
 

***

 

Dolore e felicità. Due sensazioni provava in quel momento Ashuros ed era abbastanza strano, vista la differenza tra le due cose.

Il guardiano del Serpente aveva il braccio sinistro spezzato poco sopra al gomito, dando così una nuova articolazione all'arto, diverse costole spezzate, l'occhio sinistro chiuso a causa del sangue che gli colava sul volto e probabilmente la sua gamba destra aveva diverse fratture. La fonte del dolore era indubbia.

Eppure, il giovane guerriero era anche contento perché, dopo anni e anni di attesa, passato rinchiuso dentro al suo stesso corpo, poteva finalmente affrontare un avversario degno di tale nome e a lui non importava chi fosse. L'importante era che fosse forte e deciso ad ucciderlo perché solo così poteva godersi il combattimento. Di certo non si sarebbe aspettato Sloth come avversario ideale benché fosse a conoscenza del suo incredibile potere magico.

Ad ogni generazione di peccati, uno di loro veniva scelto per diventare il guardiano del Serpente e il suo posto tra i peccati veniva poi riempito da un nuovo servitore idoneo. Dopo la guerra, tuttavia, questa 'tradizione' non era stata rispettata per ovvi motivi e, poco dopo il suo ritorno tra le fila di Ophiucus, lo spirito gli aveva rivelato che, se non fosse stato per la sua pigrizia, Sloth sarebbe diventato il nuovo guardiano della sua casata.

“Heh! Non fatico a crederlo!” il giovane evitò al pelo un rapido pugno di Sloth per poi passare al contrattacco riuscendo a colpirlo un paio di volte al petto con il suo spadone, schizzando sangue a terra.

Il suo avversario non era di certo messo meglio di lui visti gli innumerevoli tagli sparsi per tutto il suo corpo tra cui spiccava un enorme squarcio che partiva dalla clavicola destra e scendeva lungo tutto il torace, fin poco sopra all'inguine. I suoi abiti logori ora ancora più rovinati erano ormai per lo più rossi a causa di tutto il sangue che aveva perso, eppure la sua potenza non era diminuita e i suoi movimenti non erano affatto rallentati ma Ashuros sapeva che ciò era dovuto al rilascio del potere di Ophiucus che controllava il corpo di Sloth come un burattino, senza preoccuparsi dei danni subiti dal peccato.

Un colpo incredibilmente veloce raggiunse Ashuros che usò il suo braccio sinistro come scudo sfruttando il potere della gravità potenziato dal suo guanto. Il pugno di Sloth non raggiunse il suo corpo ma fu più che sufficiente a scagliarlo indietro per svariati metri, facendo scavare al guardiano due solchi nel terreno con i piedi. Sospirando pesantemente, Ashuros avvertì per qualche secondo il peso della stanchezza che quello scontro stava facendo provare al suo corpo. Combattere contro un avversario pressoché inarrestabile non era una cosa da poco ma doveva sconfiggerlo per potersi ritenere soddisfatto dello scontro.

Sfruttando il potere della gravità, alzò il braccio sinistro senza peggiorare la sua ferita e creò una sfera di energia oscura nella mano che scagliò all'istante contro il suo avversario. Vedendola arrivare, Sloth creò una sfera simile ma verde e nera che andò ad impattare contro quella di Ashuros, generando una violenta esplosione di energia oscura che disintegrò il terreno sottostante, creando un nuovo cratere.

Riprendendo fiato, Ashuros osservò la sagoma del suo avversario attraverso il fumo ormai prossimo a diradarsi completamente. Dalla distanza era palese che Sloth fosse quantomeno alla pari con lui, perciò non poteva far altro che affrontarlo nel corpo a corpo, mettendo a rischio il suo fisico ormai provato dal combattimento.

Dopo pochi secondi, un piano si formò nella mente del giovane che dovette trattenersi per non mostrare un ampio ghigno. Si limitò invece a sollevare nuovamente il braccio sinistro per poi puntarlo verso Sloth che venne avvolto da una strana aura grigia così come lo stesso Ashuros.

-Vuoi attirarmi di nuovo a te...? Non funzionerà...- Sloth piantò i piedi a terra e delle strane venature verdi gli attraversarono le gambe, andando poi ad infilarsi sulla superficie lunare.

-Oh certo che no, ma ti ringrazio per esserti fissato al terreno.- senza aggiungere altro, Ashuros saltò in avanti e, ad una velocità sovrumana, venne attirato verso Sloth che incrociò le braccia davanti al volto per proteggersi ma, poco prima dell'impatto, l'aura grigia svanì nell'aria e il suo avversario atterrò dolcemente davanti a lui. Un sinistro bagliore negli occhi accompagnò la sua mano sinistra che si conficcò nel ventre di Sloth.

Prima ancora che il peccato potesse reagire, Ashuros attivò nuovamente il suo potere e, comprimendo gli organi del nemico, fece esplodere svariate vene ed arterie, schizzando sangue attraverso tutte le ferite aperte di Sloth, il quale però riuscì a colpire Ashuros dall'alto con una gomitata sulla spalla destra. Un sonoro 'crack' risuonò nell'aria e il ragazzo strinse con forza i denti per non urlare a causa del dolore.

-Sei davvero duro a morire!- il guardiano portò all'indietro il braccio destro per poi affondare la sua arma nel torace di Sloth, trafiggendolo da parte a parte. Il peccato vomitò altro sangue e con la mano destra afferrò il polso sinistro di Ashuros. Prima che potesse reagire, Sloth gli strappò via l'arto fino al punto in cui glielo aveva spezzato in precedenza, facendo urlare Ashuros in preda al dolore più puro.

Ora, in compenso, sentiva solo più dolore e non felicità.

-Figlio di...!- mettendo tutta la sua forza nel braccio destro, sollevò di peso Sloth continuando a trafiggerlo con il suo spadone per poi roteare su sé stesso e scagliarlo in aria. L'intero corpo del guardiano venne avvolto dalla sua aura oscura e i serpenti tatuati sul corpo andarono a convergere nel suo braccio destro formando un'intricata spirale sulla sua pelle con tutte le teste che si allinearono intorno al polso.

Sloth, nel mentre, si era stabilizzato nel vuoto grazie alla sua aura spargendo sangue tutt'intorno a lui. L'aura oscura del suo potere si manifestò nuovamente e, alzando le braccia sopra di lui, il peccato dell'Accidia creò una sfera di energia verde che si scurì sempre di più fino a diventare nera come la notte più profonda, producendo un fortissimo rumore simile al sibilo di un serpente.

-I mille serpenti dell'inferno... non appena ti colpiranno, il tuo corpo si lascerà andare all'Accidia fino a farti addormentare... per sempre...- Sloth non mostrò alcun cambiamento sul suo volto, come se non stesse accadendo nulla e, lentamente, abbassò le braccia puntando la sfera verso Ashuros.

-Whisper of the Snake: Eternal Darkness.- la sfera esplose all'istante riversando verso la Luna mille serpenti fatti interamente di oscurità con brillanti occhi rossi e zanne affilate, tutti diretti verso il guardiano della loro casata che, in quei pochi istanti, aveva piegato leggermente le gambe e portato la sua arma completamente a sinistra, chiudendo gli occhi.

Una violenta folata di vento nero circondò il suo corpo creando dei profondi tagli nel terreno e da esso si formò un vero e proprio tornado di oscurità. All'interno di esso, Sloth poté quasi intravedere la sagoma di un mastodontico serpente che si scagliò addosso ad Ashuros. Nel momento in cui entrò in contatto col corpo del guardiano, il tornado si dissolse e il guerriero riaprì gli occhi ora simili a quelli di un serpente con le iridi rosse come il sangue.

-Melody of the God Snake: Raging Storm!-

Usando tutta la sua forza fisica, Ashuros menò un violento fendente laterale verso Sloth e il suo attacco. Dalla sua arma scaturì lo stesso serpente intravisto dal peccato che non poté fare a meno di osservare affascinato l'enorme creatura coperta di squame nere ma provvista anche di sei ali adornate da piume colorate che brillarono in perfetto contrasto con il resto del corpo.

-La casata della Bilancia governa sul vento mentre il Serpente è il simbolo della mia vera casata.- Ashuros mostrò nuovamente il suo ghigno mentre svariati tagli si aprivano sul suo braccio a causa dello sforzo -Questo è il mio regalo d'addio, una perfetta combinazione!-

Ruggendo, l'enorme serpente spalancò le sue fauci e inghiottì tutti i serpenti di Sloth fino ad arrivare a lui che, ormai privo di energie, non poté fare nulla per schivare l'attacco e l'enorme animale di energia oscura lo inghiotti, bruciandogli e tagliandogli il corpo in svariati punti per poi scendere in picchiata verso la Luna, schiantandosi con un assordante boato che fece tremare l'intero satellite.

Ansimando per la stanchezza, Ashuros si guardò per un attimo attorno, individuando il suo braccio strappato e vide che l'arma della Bilancia si stava lentamente dissolvendo, ritornando nella sua dimensione alternativa. Sospirando, si avviò verso il cratere creato dal suo ultimo attacco e si fermò al margine di esso, osservando il corpo immobile del suo avversario, ormai ricoperto di ferite e sangue.

-Heh! Alla fine non mi hai deluso, anche se mi ha privato di un braccio, maledetto bastardo...- l'apparente calma di Ashuros venne completamente spazzata via nel momento stesso in cui un violento tornado di fiamme nere si formò qualche metro dietro di lui e al centro di esso apparve END. Il cavaliere osservò con sguardo disinteressato i dintorni per poi concentrarsi su di Ashuros -Sembra che tu ti sia trovato un buon posto dove scappare, traditore...-

Ashuros si limitò a ruotare la testa e ad osservare il nuovo arrivato da sopra la spalla, senza mostrare alcuna emozione.

-Sembra che tu abbia già eliminato Sloth, ma ciò non toglie che il mio scopo è quello di spazzare via tutti i servitori di Ophiucus. Te compreso.- spiegò END con volto inespressivo, generando fiamme nere dal suo corpo.

Il guardiano del Serpente inarcò un sopracciglio e si girò completamente verso di lui con un piccolo ghigno sul suo volto, camminando poi verso di lui con passo leggero e disinvolto. END si accorse di ciò e parve quasi confuso dalla cosa -Strano. I tuoi compagni hanno provato paura e odio verso di me prima di morire, eppure tu sembri felice...-

Un'immagine di anni addietro apparve nella mente di Ashuros. Il momento in cui era stato scelto tra gli altri peccati per diventare il nuovo guardiano.

Il ghigno sul suo volto si ampliò.

-Ma è ovvio. Non potrei mai provare paura o odio verso coloro che decidono di mettersi contro di me.- ormai Ashuros era a pochi metri dal suo nuovo avversario -Tutto ciò che provo per loro è pietà!-

END indurì lo sguardo aumentando l'intensità delle sue fiamme -Che arrogante superbia-.

Ashuros si fermò davanti ad END. Pochi centimetri li separavano e una densa aura oscura lo aveva completamente circondato, proteggendolo dalle fiamme. Il suo ghigno svanì all'istante e i suoi occhi diventarono freddi come il ghiaccio mentre si chinò leggermente in avanti.

-Quello, è il mio peccato...-


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

NOTE DEGLI AUTORI:

Ainz: Io non dico niente, lascio a te la parola.

Jeo: …. io... chiedo scusa... se siamo così in ritardo è solo colpa mia...

Ainz: E...?

Jeo: E Ainz è dovuto ricorrere ad una proposta/ricatto per farmi scrivere... c'è di buono che ho vinto!

Ainz: Vi posso solo dire che, se avesse perso (doveva finire il capitolo entro il 30 novembre e lo ha finito appunto ieri) tutte le coppie le avrei gestite io e, benché manchi un solo capitolo, potrei fare non pochi danni...

Jeo: Già, un solo capitolo! Il prossimo vedrà la conclusione di questo conflitto e l'Aftermath, ovvero le conseguenze successive!

Ainz: Io sono stanco, perciò direi di concludere qui le note.

Jeo: Concordo, speriamo che il capitolo via sia piaciuto e speriamo di portarvi l'ultimo capitolo prima di Natale! Un grosso abbraccio a tutti!

Ainz: See you around and have a good night!

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

 

~ ~ ~

 

Era una situazione alquanto strana se osservata dall'esterno. Ad un primo sguardo, sembrava solo che un nuovo scontro stesse per scaturire sul suolo della Luna tra due ragazzi pervasi da un qualche potere oscuro eppure, benché i loro poteri fossero decisamente spaventosi ed intimidatori, i due prossimi a combattere erano quasi l'uno l'opposto dell'alto, anche se il loro fine ultimo era pressoché lo stesso.

Da un lato, un cavaliere al servizio del Regno aveva 'rinunciato' alle sue fiamme scarlatte per usufruire di fiamme nere e spietate ed eliminare le minacce a fin da bene. Dall'altro, un ragazzo nato con dei poteri oscuri aveva 'rinunciato' ad utilizzarli per scopi malvagi, preferendo utilizzarli per affrontare una grossa minaccia a fin di bene.

C'era solo un piccolo problema. Per completare la sua missione, END doveva necessariamente occuparsi di Ashuros in un modo decisamente non piacevole visto che comportava la morte di quest'ultimo.

I due erano intenti a fissarsi da diversi secondi ormai e nessuno dei due si era mosso. Solo le fiamme di END avevano continuato ad agitarsi intorno a lui, bruciando il terreno pallido come se fosse semplice erba. Entrambi stavano osservando il proprio avversario e decidendo una tattica vincente.

END era conscio del proprio potere ed era fiducioso nella sua vittoria ma sapeva anche che Ashuros non era solo chiacchiere e che, nel precedente conflitto tra Ophiucus e il resto delle casate, aveva eliminato almeno cinque guardiani da solo prima di essere sconfitto dagli altri. Decisamente non andava sottovalutato e, anche senza un braccio, era pericoloso soprattutto a causa del suo doppio potere che gli garantiva la possibilità di usare i poteri delle casate della Bilancia e del Serpente.

Ashuros, d'altro canto, stava avendo pensieri leggermente diversi. Sapeva bene dei poteri di END. Il predecessore di Natsu, secoli addietro, era stato costretto a ricorrere a quel potere tramite la principessa di allora e non era finita bene per i suoi nemici, tra cui vi era un antenato di Ophiucus. Il potere di END era talmente grande da poter rivaleggiare con un Spirito Maggiore ma aveva comunque delle limitazioni, benché fossero inutili in quel momento.

“Posso combattere solo con il mio spadone e non riuscirò a controllare al meglio il potere della gravità ora che non ho più un braccio. Inoltre la mia gamba è praticamente morta e ciò significa che se mi attaccherà non potrò schivare...” in quell'istante, vide END caricare entrambi i pugni in un solo movimento, avvolgendoli con le sue fiamme “Significa solo che devo resistere a tutto ciò che userà!”

Senza batter ciglio, END scaricò una rapida sequenza di pugni infuocati addosso ad Ashuros, colpendo principalmente il torace e la testa. Ciascun colpo generò delle violente fiammate ma nessuno di essi riuscì a far indietreggiare il guardiano del Serpente che, digrignando i denti fino a creparli, usò il potere della gravità per restare fermo in quel punto.

L'ultimo pugno lo colpì in pieno volto, generando una fiammata ancora più dirompente delle precedenti, riuscendo a sbalzargli la testa all'indietro. END pensò di averlo messo fuori combattimento con quell'ultimo colpo ma in una frazione di secondo, Ashuros si chinò violentemente in avanti, colpendolo con una testata in piena fronte. Gli occhi del cavaliere diventarono completamente bianchi e svariate crepe si aprirono sotto ai loro piedi, seguite da un'onda d'urto che lo scaraventò all'indietro di diversi metri.

Un grosso schizzo di sangue sporcò il volto di Ashuros il quale aveva riportato a sua volta una nuova ferita sulla fronte, ovvero un taglio dalla quale stava sgorgando parecchio sangue. Tutto quel liquido rosso unito al suo inquietante ghigno era più che sufficiente per spaventare anche il più tenace degli avversari.

Purtroppo END non era un avversario qualunque e, dopo i primi istanti di confusione, si rialzò in piedi e scattò verso Ashuros, colpendolo con un violento montante alla bocca dello stomaco che fece vomitare ulteriore sangue al guardiano, ormai allo stremo delle forze.

Cercando di sfruttare l'occasione, Ashuros provò a trasferire il suo potere attraverso il braccio di END per distruggerglielo ma il cavaliere se ne accorse e generò una violenta esplosione di fiamme nere che scaraventò in aria l'avversario. Prima di schiantarsi al suolo, però, Ashuros menò un fendente verticale dalla quale scaturì una lama di vento diretta verso END. Il carnefice incrociò le braccia davanti al volto e intercettò la lama di vento, venendo sospinto all'indietro. Dopo pochi metri però distese le braccia, dissolvendo la lama di vento che comunque gli aveva aperto due profondi tagli sugli avambracci.

-Sei ormai prossimo a morire ma hai ancora energie da sprecare.- commentò END senza curarsi delle ferite. Il suo corpo non era nelle condizioni migliori a causa dello scontro con Rogue ma l'enorme power-up in termini di potere magico era più che sufficiente per sopperire alla stanchezza fisica. Inoltre questo era l'ultimo avversario da eliminare ed era già in fin di vita.

Un leggero rantolo catturò la sua attenzione e, con sua somma sorpresa, vide Ashuros rialzarsi grazie al suo spadone conficcato nel terreno. La sua aura oscura si era quasi dissipata completamente eppure non ne voleva sapere di andare giù.

“Dannato mostro... quei colpi fanno male.” Ashuros riuscì a restare in piedi osservando il suo avversario “C'è ancora una cosa che devo fare ma avrò bisogno di tempo e di certo lui non mi lascerà neanche respirare. Devo allontanarlo in qualche modo”.

Portando all'indietro il braccio destro, il ragazzo si preparò ad un violento affondo ma all'ultimo conficcò il suo spadone nel terreno, confondendo END che non riuscì a difendersi in tempo dalla violenta esplosione di energia che scaturì sotto ai suoi piedi. La potenza dell'attacco, unità al potere della gravità inversa, lo scaraventarono nel vuote dello spazio, impedendogli di fermarsi anche con l'ausilio delle sue fiamme oscure.

Sedendosi a terra contro una grossa roccia, Ashuros chiuse lentamente gli occhi “E ora... manteniamo fede a quella dannata promessa...”
 

* * *

 

Nell'enorme sala dove tutti i guardiani erano riuniti insieme ad alcuni dei loro studenti, il conflitto era lungi dal concludersi. Malgrado gli sforzi dei vari guerrieri, i cavalieri di Ophiucus stavano pian piano prendendo terreno e ormai i servitori del Re erano con le spalle al muro.

Un colpo fortunato di un'armatura colpì Daisy in pieno petto, facendola schiantare a terra ma, prima che potesse ucciderla, Ginevra colpì il centro del nemico con un poderoso pugnò che lo scaraventò contro una decina di armature, facendole cadere tutte a terra.

-Stai bene?- Daisy si rialzò barcollando dopo qualche secondo e annuì alla guardiana del Toro che si lanciò nuovamente nella mischia insieme ai suoi compagni mentre l'allieva di Ashuros provò a riprendere fiato.

-N... non va bene... sono troppi...-

Ohi mocciosa!

La rosata trasalì all'istante guardandosi attorno in fretta e furia. Rendendosi conto del fatto che la voce era echeggiata nella sua mente, provò a risponderle “A... Ashuros-san...?”

No, sono la fatina dei denti che ti prenderà a calci in culo se dirai un'altra idiozia del genere.” sibilò la voce facendola sussultare sul posto ed impallidire all'istante “Ora ascoltami attentamente perché non ho molto tempo e devo mantenere una stupida promessa. Voglio che tu distenda il braccio destro in avanti con il palmo della mano verso l'alto”.

Tentennando per qualche secondo, Daisy fece come richiesto, catturando l'attenzione di Lance e Isaiah vicini a lei. Il guardiano del Capricorno la guardò confuso -Daisy, cosa stai...?- le parole gli morirono in bocca non appena vide una bilancia dorata materializzarsi sopra la mano della ragazza, la quale fissò con occhi sbarrati il piccolo oggetto.

Mocciosa, conosci il rito di passaggio, non è vero?” domandò Ashuros con voce annoiata ma al tempo stesso sbrigativa.

“Ma... ma... Ashuros-san... questa è...!”

La fottutissima bilancia dorata del guardiano della Bilancia! Indovinato! Ora basta perdere tempo e rispondi alla mia domanda!

“I... io la conosco... ma non capisco p... perché...”

Usa quella cazzo di testa che ti ritrovi attaccata al corpo! Devi diventare la prossima guardiana della Bilancia perché attualmente quella casata non ha nessun guardiano! Comprendi?!” Ashuros maledì mentalmente la sua controparte bianca per avergli chiesto di mantenere una promessa del genere.

Daisy sgranò gli occhi all'inverosimile sentendo le lacrime pizzicarle gli occhi. Se non c'era più nessun guardiano significava che...

Mocciosa, non ho molto tempo perciò datti una regolata. Non c'è altro modo e prima che tu lo chieda, NO. Il tuo maestro non tornerà mai più.” sentendola singhiozzare Ashuros imprecò sottovoce. Perché doveva essere tutto così complicato? Ignorando una possibile risposta, l'ex guardiano della Bilancia si concentrò intensamente.

Daisy, per il potere conferitomi da Libra-sama, io ti nomino mia erede e nuova guardiana della casata della Bilancia. Giuri di proteggere, servire e non tradire mai la tua casata?

“A... Ashuros-san... io... io...” Daisy fu quasi lieta di non dover parlare perché era certa che le sue lacrime le avrebbero impedito di proferir parola.

I tuoi compagni stanno per morire, non è vero?

Quella domanda la colpì come un fulmine, costringendola a guardarsi attorno. Ormai tutti i suoi compagni si erano accorti della bilancia dorata e si erano stretti intorno a lei per proteggerla da qualsiasi attacco che avrebbe potuto interrompere la cerimonia di passaggio.

Questo sarà il mio ultimo avvertimento, mocciosa. Giuri di proteggere, servire e non tradire mai la tua casata?

“Io... io... lo giuro.” la timidezza e l'incertezza svanirono completamente dal cuore e dalla mente di Daisy mentre sfiorava la targhetta alla base della bilancia, incidendo il suo nome nell'oggetto.

HEH! Congratulazioni mocciosa, ora tutte le grane e le scartoffie che arrivano insieme al titolo sono tutte tue.” commentò Ashuros con voce vagamente divertita “E vedi di fare qualcosa per la tua timidezza o sarò costretto a fartela andar via con le maniere forti...

La voce svanì subito dopo e Daisy posò a terra il suo pupazzo. La bilancia, sua nuova arma, si trasformò in due piccole sfere dorate che andarono ad appoggiarsi sui dorsi delle sue mani, diventando degli strani guanti corazzati privi di dita che le arrivavano fino ai gomiti. Intorno a ciascun polso c'era un piattino intento a levitare in senso orario intorno all'articolazione.

Alzando lo sguardo, Daisy osservò per un'ultima volta i suoi compagni prima di alzare il braccio destro. Il piattino brillò di un'intensa luce azzurra e la ragazza urlò -Tenetevi a qualcosa!-

Prima che qualcuno potesse chiederle di che cosa stesse parlando, un gigantesco tornado si formò al centro del salone, iniziando a trascinare al suo interno i vari detriti presenti nella stanza così come tutte le armature. Ginevra affondò i piedi con forza nel pavimento per non essere trascinata via e afferrò Yato e Ayumi prima che fossero risucchiati a loro volta. Lance usò i suoi poteri per proteggere sé stesso, Nami e Neren, mentre Akane bloccò con delle grosse radici le sue gambe e quelle di Isaiah.

Chiudendo lentamente le dita della mano, Daisy riuscì a trasformare il tornado in una grossa sfera d'aria al cui interno continuava ad imperversare la tempesta, scagliando le armature e i detriti in tutte le direzioni al suo interno. Socchiudendo gli occhi a causa dello sforzo, portò indietro il braccio sinistro e creò una sfera di energia grigia nella mano.

Era un attacco che aveva visto usare una sola volta ad Ashuros e non aveva mai provato a riprodurlo a causa della sua debole affinità con la gravità ma ormai lei era la guardiana della Bilancia e la gravità era al suo comando.

La sfera iniziò a tremare tra le sue dita e, spostando lo sguardo verso il centro della sfera di vento, urlò “Graviton Smasher!!!” scagliando poi con tutta la sua forza la sfera di gravità. Il suo attacco entrò all'interno della tempesta fermandosi esattamente al centro della sfera più grossa.

Avvertendo le sue energie venirle meno, Daisy chiuse la mano sinistra intorno al pugno destro e la sfera di gravità sfarfallò per un solo istante per poi attirare a sé tutte le armature e i detriti presenti all'interno della sfera-tornado, accartocciandoli e compattandoli con incredibile violenza, fino a quando non rimase solo un'enorme sfera di metallo scuro che si schiantò al suolo, lasciando tutti senza parole.

Un leggero tonfo si udì alle loro spalle e, girandosi, videro Daisy accasciata al suolo con la bilancia dorata al suo fianco e un sorriso stanco sulle sue labbra.

Grazie di tutto... Ashuros-san...
 

* * *

 

Sospirando pesantemente, il guardiano del Serpente appoggiò la testa contro la roccia, poco prima che una specie di meteora di fiamme nere si schiantasse a qualche decina di metri da lui. Senza neanche guardare, intuì che si trattasse del suo avversario di ritorno dalla gita nel vuoto cosmico.

END lo fissò con sguardo quasi impassibile. Quell'ultimo attacco era riuscito a spezzare la sua maschera, mostrando un leggero strato di odio nei suoi occhi -Davvero una mossa astuta, traditore, ma non capisco a cosa ti sia servita-.

-Lascia stare, fiammifero marcio, non capiresti.- ribatté Ashuros rialzandosi a fatica mentre END chiamò a sé tutte le sue fiamme per creare un'enorme sfera di fuoco sopra di sé -E' ora di finirla. Addio, traditore. Black Flame of the End!- e con un semplice movimento delle mani, scagliò l'enorme sfera infuocata verso il suo bersaglio che, per tutta risposta si limitò ad alzare lo spadone verso l'alto.

L'attacco centrò in pieno Ashuros, avvolgendolo in fiamme oscure ed affamate, generando un'imponente colonna infuocata che fece tremare tutta la Luna con la sua potenza.

END rilassò leggermente lo sguardo -Missione compiu...-

-Melody of the God Snake...-

Sgranando gli occhi all'inverosimile, END individuò la sagoma di Ashuros in mezzo alle sue fiamme. Il guardiano del Serpente non si era mosso di un millimetro neanche dopo l'attacco, ignorando completamente le fiamme che ormai stavano divorando il suo intero corpo. Il suo inquietante ghigno parve risplendere di rosso così come il suo occhio destro, l'unico che gli era rimasto. Quasi lasciandosi andare, abbassò il suo braccio, annunciando il suo ultimo attacco.

-Hurricane Blow!-

Un enorme serpente alato si formò alle sue spalle per poi scagliarsi in avanti insieme ad un imponente lama d'aria che scavò un grosso squarcio nel terreno, avanzando verso END il quale non riuscì a difendersi in tempo ma quando ormai era certo di essere colpito, l'attacco gli passò di fianco, mancandolo per pochi centimetri, continuando per svariati metri fino ad estinguersi insieme al serpente.

Riportando lo sguardo su Ashuros, END sgranò nuovamente gli occhi nel vedere il suo spadone in frantumi così come il suo braccio destro. Il resto del suo corpo era stato ormai divorato dalle fiamme ed erano già visibili le ossa insieme a ciò che restava dei suoi organi.

Barcollando in avanti, Ashuros chiuse lentamente il suo unico occhio ripensando all'ultima volta in cui aveva assaggiato il sapore della sconfitta.


 

Fiamme scarlatte lo circondavano, divorando ciò che restava della casata della Bilancia, il luogo dove si era appena concluso lo scontro più difficile della sua vita. Poco lontano da lui, riversi nel loro stesso sangue, c'erano il guardiano del Capricorno e la guardiana dei Pesci, entrambi uccisi dal suo spadone.

Accasciati contro una parete ormai distrutta, invece, c'erano i corpi del guardiano dell'Acquario e la guardiana dell'Ariete. Infine, ai suoi piedi, c'era la forma immobile del guardiano della Bilancia, morto per mano della sua oscurità.

Ashuros provò a muoversi ma le sue gambe e il suo braccio destro erano schiacciati da dei grossi blocchi di roccia e radici spesse intente a stritolarlo.

-Tsk, stupido guardiano dello Scorpione... se non fosse stato per la guardiana della Vergine avrei ucciso anche lui.- le sue parole erano prive di qualsiasi emozione e al crollo di una colonna poco lontana, non parve neanche rendersene conto. Ormai era arrivata la sua ora. Pochi istanti priva aveva avvertito il potere di Ophiucus svanire nel nulla, probabilmente sconfitto dagli altri Spiriti Maggiori.

Sospirando, il giovane guerriero chiuse gli occhi ma pochi secondi dopo, sentì dei passi avvicinarsi a lui. Sforzandosi, aprì l'occhio destro e vide lo spirito della Bilancia in ginocchio di fianco al cadavere del suo guardiano.

-Hai preservato l'equilibrio fino all'ultimo, Alexander. Riposa in pace.- sussurrò la donna accarezzando la guancia del giovane caduto in nome della sua casata. Sorridendo mesta al destino del suo allievo, si girò quindi verso Ashuros, fissandolo con uno sguardo non pieno di odio o di rabbia, bensì di pietà.

-Cosa vuoi Spirito? Non provare nemmeno a dire 'Mi dispiace' o stronzate simili.- sputò Ashuros digrignando i denti a causa del dolore alle gambe.

-Vuoi vivere?- domandò Libra con voce calma, sorprendendolo -Il mio guardiano è morto e Ophiucus è stato sconfitto. Non c'è nulla che tu possa fare ora come ora ma, se desideri vivere, io ti darò un nuovo scopo-.

-Perché mai dovrei accettare la tua offerta? Non voglio diventare un tuo servitore!-

-E non lo diventerai. Sigillerò i tuoi poteri oscuri e rinascerai come guardiano della Bilancia, il cui scopo sarà preservare l'equilibrio nel nostro Regno.- spiegò Libra materializzando una maschera bianca nella mano destra e una bilancia dorata nella mano sinistra -Dunque, Ashuros del Serpente, cosa rispondi?-

Il moro la fissò per qualche secondo, studiando il suo sguardo. Dopo diversi interminabili minuti, il ragazzo chiuse gli occhi e sbuffò. In fondo, cos'aveva da perdere?

-Dammi quella dannata maschera.- distese in avanti il braccio sinistro e prese la maschera, avvicinandosela poi al volto -Ah vedi di farmi stare lontano dai membri della casata della Vergine. Tutte quelle loro regole mi fanno imbestialire...- e si coprì il volto mentre Libra ridacchiò leggermente.

-Farò in modo che tu stia lontano da loro, ma non posso assicurarti che loro faranno lo stesso.- disse lo spirito con un sorriso nascosto dal velo sul suo volto -Allora, sei pronto, Ashuros della Bilancia?-

I capelli del suo nuovo guardiani si tinsero di bianco e una strana energia sollevò le rocce e le radici, liberando il suo corpo. Alzandosi a fatica, l'albino si inchinò davanti al suo nuovo spirito -Quali sono i vostri ordini, Libra-sama?-


 

Il corpo di Ashuros si abbatté al suolo, iniziando lentamente a dissolversi in cenere. Un piccolo sorriso si formò sul suo volto ormai sfigurato mentre un ultimo pensiero gli attraversava la mente.

“Eh... alla fine aveva ragione Libra-sama, quella biondina non ne voleva proprio sapere di starmi lontana...”

Con un'ultima fiammata oscura, il suo corpo e la sua arma si dissolsero nel nulla e la cenere venne dispersa nel vuoto più totale, lasciando END da solo sulla Luna. Il cavaliere si guardò lentamente le mani e, per qualche ragione a lui sconosciuta, si ritrovò a tremare.

-Quel colpo... se mi avesse colpito...- scuotendo la testa, si liberò di quei pensieri e si avvolse con le sue fiamme, teletrasportandosi verso il palazzo reale. Aveva un ultimo compito da svolgere e forse era il più difficile di tutti.
 

* * *

 

Un urlo disperato echeggiò tra le pareti della stanza mentre Nikki tentava invano di aprire l'enorme portone con la semplice forza bruta. Da quando END se n'era andato, le luci sul corpo del serpente avevano iniziato a spegnersi. Una era spenta già dal loro arrivo e Yukino aveva detto che si trattava di Pride, probabilmente ucciso da uno degli altri guardiani.

Si erano quindi spente cinque luci nello stesso momento e la disperazione di Nikki aveva raggiunto nuovi livelli non appena la più giovane delle principesse le aveva rivelato che Shoichi, suo fratello, era legato ad una di quelle luci appena spente. Da quel momento in poi, la guardiana della Vergine aveva rivolto tutto il suo potere magico contro il portone nel disperato tentativo di aprirlo prima che fosse troppo tardi.

Dopo pochi minuti, la settima luce si era spenta. Tutti i peccati erano stati eliminati e restava solo quella del guardiano, quella di Ashuros.

Ormai a corto di energie, Nikki aveva iniziato a colpire il portone con pugni, calci e spallate, piangendo ad ogni colpo ed urlando, quasi ordinandogli, di aprirsi. A nulla erano valsi i tentativi delle principesse o di Rogue di fermarla, lei li aveva completamente ignorati ed aveva continuato a provare.

Infine, con un sonoro lamento, le due enorme ante del portone avevano iniziato a muoversi. La giovane guardiana aveva alzato lo sguardo con gli occhi colmi di speranza ma tutte le sue emozioni erano state spazzate via dalla disperazione più cupa nel momento stesso in cui aveva visto spegnersi l'ottava luce.

Pochi secondi dopo, END ritornò da loro tramite un vortice di fiamme per poi inchinarsi di fronte a Lucy -Tutte le minacce sono state eliminate. Missione compiuta.- subito dopo il potere di END svanì nel nulla e Natsu ritornò quello di sempre ma con uno sguardo colmo di rimpianto. Lui non un guerriero votato ad uccidere ed aveva osservato attraverso i suoi stessi occhi l'operato di END fino alla morte di Ashuros.

Rapidi passi gli fecero alzare la testa giusto in tempo per ricevere un sonoro schiaffo da parte di Nikki che lo colpì sulla guancia destra per poi rincarare la dose sulla sinistra e ripetere.

-Perché?!- le sue lacrime ormai le avevano annebbiato la vista ma non le serviva l'occhio di un falco per notare una chioma rosata davanti a lei -Perché li hai uccisi?! Shoichi era mio fratello! Era la mia famiglia!- gli schiaffi diventarono pugni ma Natsu non fece nulla per bloccarli. Prima che un nuovo colpo potesse raggiungerlo però, Lucy si mise in mezzo, ricevendolo al posto suo.

-Lucy-nee!- Yukino fece per aiutarla ma la sorella la fermò, rialzandosi da sola per poi guardare la guardiana della Vergine.

-Nikki, non prendertela con lui. Sono io che gli ho ordinato di...-

SLAP!

Rogue e Natsu sgranarono gli occhi all'inverosimile. Nikki aveva appena colpito la principessa con un ceffone in pieno volto, facendola barcollare all'indietro.

-LO SO BENISSIMO CHE SEI STATA TU!- la sua voce ormai era spezzata dalla disperazione ma ciò non le impedì di afferrare Lucy per il colletto del vestito e avvicinarla a sé -Loro... loro... loro erano le persone a cui tenevo di più! Zenas! Vanres! Perfino la mia allieva Flavia! Sono tutti morti a causa di questo stupido conflitto! Tutto questo è successo perché nessuno mi ha mai parlato di mio fratello, del mio potere, della mia dannata capacità di poter riscrivere le regole del mondo fino a questi livelli!!!- lentamente lasciò andare la principessa cadendo in ginocchio davanti a lei, cercando di sopprimere i suoi singhiozzi -Io volevo solo poter vedere il mondo insieme a loro... andare ai festival con Zenas e Vanres... allenarmi con la mia allieva... passare del tempo con Ashuros senza essere costretta ad usare una proiezione astrale... eppure... eppure...- i suoi occhi ormai rossi a causa del continuo pianto incontrarono quelli di Lucy -Eppure alla fine di tutto io resterò sola a causa di una guerra vecchia di secoli...-

Lucy si inginocchiò davanti a lei e la chiuse in un abbraccio materno, lasciandola sfogare per qualche minuto e massaggiandole la schiena sussurrandole qualcosa all'orecchio per farla calmare -Nikki, sono probabilmente la peggior principessa mai esistita. Non solo ti ho tenuta all'oscuro di tutto ma ti ho anche portato via le persone a te care. Non ti chiedo di perdonarmi perché non sono degna del tuo perdono ma ti chiedo di fare questo ultimo sforzo per il Regno e per tutti i tuoi compagni.- la principessa alzò lo sguardo verso il soffitto -Gli altri stanno ancora combattendo e Daisy è diventata guardiana della sua casata grazie al rito di passaggio...-

-D... Daisy è...?-

-Posso percepire le energie dei guardiani e quella di Daisy lo avvertita poco fa, ciò significa che è diventata una guardiana a tutti gli effetti. Forse Ashuros l'ha nominata sua erede mentre affrontava END ma ciò significa che, anche se cambiato, ha voluto mandare avanti la dinastia della casata della Bilancia. Ha voluto dare al Regno una nuova guardiana che potesse proteggerlo ed è per questo che ti chiedo di andare avanti. Tu sei la sola che può fermare Ophiucus!-

Nikki abbassò lo sguardo, ripensando per un attimo a tutti i suoi amici che l'avevano accompagnata durante il suo viaggio.

Asciugandosi le lacrime con una mano, si rialzò insieme a Lucy ed annuì, superando l'enorme portone insieme agli altri quattro. Tutti sgranarono gli occhi nel vedere gli Spiriti Maggiori imprigionati dentro a delle strane capsule, quasi come se fossero addormentati.

-Dobbiamo aiutarli.- disse Rogue avvicinandosi alla capsula di Leo per tentare di liberarlo. Gli altri annuirono ma Lucy disse a Nikki di andare avanti e le diede ciò che le restava di potere magico per ridarle le forze. Ben presto, anche Yukino e i due cavalieri le diedero le loro energie e la giovane guardiana si sentì nuovamente pervasa dal potere magico.

-Non vi deluderò.- dopo un solo cenno del capo, si mise a correre lungo quell'oscuro corridoio notando altre capsule lungo il percorso tra cui quelle contenenti il Re in persona e altri leali servitori che si erano opposti ad Ophiucus, tra cui gli allievi di alcuni guardiani.

Finalmente, giunse davanti a quella che sembrava una grossa porta ma che in realtà era una strana nebbia nera che le impediva di vedere cosa ci fosse dall'altra parte. Ovviamente lei sapeva cosa l'attendeva e l'enorme quantità di potere magico oscuro che avvertiva al di là di quella nebbia era un chiaro avvertimento. Scuotendo la testa e rafforzando il suo spirito, la attraversò senza batter ciglio, ritrovandosi in un enorme salone circolare fatto completamente di roccia nera con diverse torce appese alle pareti e un trono al centro, sulla quale era seduto colui che aveva dato via a tutto.

Ophiucus la fissò con sguardo divertito -Vedo che alla fine sei arrivata e ciò significa che i miei servitori non esistono più. Un vero peccato, non trovi?-

-TACI!- una grossa quantità di potere magico scaturì dal corpo della guardiana, crepando il terreno intorno a lei -Non ti permetterò di parlare di loro! E' solo colpa tua se sono morti e ora porrò fine a questo inutile conflitto!- con dei rapidi movimenti della sua penna, iniziò a scrivere delle parole a mezz'aria che brillarono per poi andare ad incidersi al suolo.

-Solid Scripture! Light World!- l'intera stanza parve dissolversi per poi essere rimpiazzata da uno sconfinato mondo bianco privo di qualsiasi cosa. Ophiucus inarcò un sopracciglio alzandosi in piedi e il suo trono si dissolse poco dopo. Guardandosi attorno, lo spirito oscuro decise di non perdere tempo e scagliò dei grossi serpenti di oscurità verso Nikki la quale non batté ciglio.

-Solid Scripture! Rule: No War Zone!- Ophiucus sgranò gli occhi nel vedere i suoi serpenti dissolversi nel nulla e il sorriso di Nikki lo innervosì non poco.

-Sono io che ti ho riportato in questo mondo e sarò io a sigillarti! Se le mie regole possono riportare uno Spirito Maggiore nel nostro Regno allora potranno di sicuro impedirgli di combattere! Ora, in questo mondo di luce eterna, tu non potrai nuocermi in alcun modo!-

-Ne sei certa?- domandò l'uomo con un ghigno e Nikki, senza possibilità di ribattere, cadde in ginocchio tenendosi la testa in preda a dei forti dolori che andarono via via intensificandosi.

“P... perché?! Le mie regole dovrebbero impedirgli di farmi del male!” la giovane guardiana si dimenò a terra strillando a causa di un'improvvisa fitta e Ophiucus rise compiaciuto -Ti starai chiedendo che cosa ho fatto, non è vero? Beh, devi sapere che ti ho semplicemente fatto rivivere episodi del tuo passato e purtroppo per te, i tuoi ricordi non rientrano in nessuna forma di attacco. In fondo è il tuo passato e solo tu potresti resistergli ma sono sicuro che la morte del tuo caro amico Zenas o della tua allieva siano ricordi troppo forti per essere affrontati!-

La ragazza provò a non pensare a nulla ma tutti i ricordi dolorosi continuarono ad affollarsi nella sua mente, facendola strillare al limite dell'esasperazione. Ormai non riusciva neanche a pensare lucidamente a causa di quei maledetti ricordi.

“Un attimo... ricordi?” sforzandosi immensamente, Nikki ripensò al momento in cui era diventata guardiana. Uno dei momenti più belli della sua vita. Il suo passato non era pieno solo di brutti ricordi ma anche di emozioni e momenti bellissimi che non potrebbe mai dimenticare!

-S... Solid Script...! Memory...!- scrivendo con mano tremante, dalla punta della sua penna scaturì un abbagliante flash dorato che accecò momentaneamente Ophiucus, facendolo barcollare all'indietro.

-Tsk, sembra proprio che dovrò farti soffrire ancora e stai certa che...!-

Due frecce dorate si conficcarono nel suo corpo facendolo sussultare per il dolore. Prima ancora che potesse reagire agli attacchi appena subiti, un grosso spuntone di roccia scaturì dal terreno alle sue spalle colpendolo in piena schiena. Tossendo un po' di sangue misto a saliva, lo spirito del Serpente alzò lo sguardo per capire chi lo stesse attaccando, giusto in tempo per essere colpito da un enorme drago marino che, con un colpo di coda, lo scaraventò in alto dove venne bloccato a mezz'aria da una strana energia mistica.

“M... ma che diavolo...?!” una rapida ombra si materializzò davanti a lui e lo colpì con dei rapidi fendenti di spada, aprendogli svariati tagli su tutto il corpo poco prima che una voce urlasse -Solid Script: Thunder!- e un violento fulmine lo folgorasse all'istante, facendolo urlare per il dolore. L'ultima cosa che sentì prima di essere schiacciato al suolo fu una voce maschile che urlò -Graviton!-

Il corpo dello Spirito creò un grosso cratere nel punto in cui, poco prima, vi era il suo trono, facendo tremare il terreno. Poco lontano da lui, la giovane guardiana percepì il dolore affievolirsi ma lei era ancora debole, tuttavia davanti ai suoi occhi qualcuno le porse una mano.

Confusa, alzò lo sguardo e i suoi occhi si riempirono di lacrime nel vedere un volto a lei tanto familiare -Z... Zenas...!-

-Ehi Nikki, ti serve una mano?- domandò l'ex guardiano del Sagittario con un sorriso sincero e calmo. Lei annuì e gli prese la mano, alzandosi lentamente. Avvertendo qualcuno alle sue spalle, si girò di scatto e il suo cuore perse un battito nel vedere le persone radunate di fronte a lei.

-Vanres...- il giovane spadaccino le fece un cenno del capo per salutarla, mostrandole un ampio sorriso.

-F... Flavia!- la sua allieva le corse incontro e la abbracciò quasi cercando di spezzarle la schiena -E' bello rivederti, Shisho!-

Gli occhi della guardiana si spostarono su altre figure e le sue lacrime diventarono piene di tristezza. Davanti a lei, Hitomi, Hazumi, Alexis ed Emmalin la stavano osservando con sguardi calmi ma con malcelata malinconia e tristezza.

-S... se voi siete qui...- Hitomi le prese una mano impedendole di continuare -Non devi pensarci Nikki. Nessuno di noi ce l'ha con te, anzi siamo qui per aiutarti a sconfiggere Ophiucus! Anche lui la pensa così, non è vero Ash?-

Il cuore di Nikki si fermò di colpo non appena un ragazzo vestito di bianco si palesò davanti a lei, mostrandole un sorriso che per poco non la fece cadere in ginocchio. Liberandosi lentamente dell'abbraccio di Flavia, la ragazza corse in avanti e saltò addosso ad Ashuros chiudendolo in un forte abbraccio che venne incredibilmente ricambiato dal ragazzo.

-Vedo che hai ancora il vizio di ficcarti nei guai.- commentò il ragazzo con voce calma mentre Nikki continuò a piangere contro il suo petto. Gli altri intorno a lei decisero di occuparsi di Ophiucus ancora per qualche secondo, lasciando solo Flavia in compagnia di Nikki e Ashuros.

-C... credevo che non ti avrei più rivisto...-

Ashuros sospirò -Lo so, è solo colpa mia se siamo finiti in una situazione del genere ma non per questo devi arrenderti. Non mi pento di aver dato la vita per salvarti e sono sicuro che anche quell'altro la pensa come me-.

-Io... io... avrei potuto salvarti senza essere colpita. Sono stata avventata...- il ragazzo le diede un leggero colpo sulla nuca e la allontanò leggermente da lui per guardarla negli occhi -Basta parlare di quello. Mi sarei potuto disperare sul tuo cadavere ma ho deciso di salvarti a costo della mia stessa vita perché se c'è una cosa che Libra-sama mi ha insegnato è che è meglio fermarsi e salvare ciò a cui si tiene piuttosto che andare avanti sapendo di aver rinunciato a salvare quel qualcosa, o in questo caso, quel qualcuno-.

La bionda arrossì leggermente abbassando lo sguardo, confondendo non poco il ragazzo che, solo in quel momento vide Flavia indicare alcune cose: prima di tutto le sue stesse labbra, poi Ashuros e poi Nikki, quindi di nuovo labbra, Ashuros, Nikki e ancora labbra, Ashuros, Nikki.

Questa volta fu il ragazzo ad arrossire leggermente limitandosi a scuotere la testa ma Flavia gli riservò uno sguardo che prometteva dolori atroci. Tra l'altro perché si stava preoccupando? Tanto era già morto. Mica poteva farlo soffrire anche nell'aldilà... vero?

Poco lontano, Ophiucus scagliò diverse sfere di oscurità verso gli altri, mancandoli al pelo. Purtroppo la regola di Nikki funzionava solo con lei e quindi loro potevano essere bersagliati dagli incantesimi dello spirito.

-Sarà meglio andare ad aiutarli.- Ashuros fece per andare verso di loro, cercando di ignorare lo sguardo furente di Flavia ma all'ultimo Nikki lo fermò per un polso, continuando a fissare il pavimento.

-Neh Ash... questa magia non avrà mai più questo effetto, non è così?-

Ashuros e Flavia si scambiarono uno sguardo e il ragazzo sospirò scuotendo la testa -Mi dispiace Nikki, ma ci hai potuto evocare grazie al potere magico delle principesse e al fatto di essere sotto pressione a causa del tuo scontro con Ophiucus. La prossima volta che lo userai, saremo solo dei semplici ricordi nella tua mente...-

Nikki annuì leggermente rafforzando la presa sul polso del ragazzo -A... a... allora lascia che aggiunga un ultimo ricordo insieme a te...-

-Uh?- il ragazzo non riuscì a reagire in tempo e bastò un leggero strattone per farlo sbilanciare in avanti. Nikki si girò verso di lui nello stesso momento e posò delicatamente le sue labbra su quelle dell'albino che sgranò gli occhi per la sorpresa mentre Flavia fissò la scena con dei cuori pulsanti al posto degli occhi.

Dopo i primi secondi passati a registrare l'accaduto, Ashuros usò il braccio libero per avvolgerle la vita e la attirò a sé, ricambiando il bacio con sommo piacere della guardiana che, solo per quei pochi istanti, si dimenticò di tutto il resto. Quando si separarono, i loro volti erano rossi quasi quanto i capelli di Akane ma nessuno dei due disse nulla e si limitarono a sorridere.

-Pronta?-

-Facciamolo!-

-Oh Shisho! Come sei audace! Qui davanti a tutti?- domandò Flavia con un sorrisetto infame. Le sue parole per poco non fecero venire un infarto alla guardiana che, con una velocità sovrumana, si teletrasporto davanti a lei colpendola con un pugno in testa -Che diavolo vai dicendo?!- e, malgrado il tono di voce furioso, il rossore che le stava facendo brillare persino i capelli fu più che sufficiente per far ridere la sua allieva.

-Scusa scusa ma non potevo resistere! Ora, se voi due piccioncini siete pronti, c'è un serpente da trasformare in una borsetta!- l'allieva di Nikki si gettò quindi verso il loro nemico. Ashuros e Nikki si scambiarono un ultimo sguardo prima di lanciarsi a loro volta nella mischia, continuando ad usare i loro poteri per colpirlo. Dopo alcuni minuti, però, Nikki capì di doversi sbrigare. La verità era che lei voleva combattere ancora solo per poter restare al fianco dei suoi compagni caduti ma quella magia le aveva prosciugato quasi tutto il suo potere, perciò doveva chiudere la partita una volta per tutte.

-Ragazzi...- Nikki represse un singhiozzo alzando la penna verso l'alto -Non vi dimenticherò mai...-

Nessuno di loro si girò per guardarla ma sui loro volti si formarono dei sorrisi sereni e sinceri mentre ciascuno di loro andò a posizionarsi intorno ad Ophiucus, ormai coperto di diverse ferite provocate da attacchi di luce e simili, l'unico veleno per il suo corpo. Attorno a ciascun 'ricordo' di Nikki si creò una colonna di luce e la guardiana iniziò a scrivere una lunga serie di parole dorate a mezz'aria.

-Solid Script of Fate: Memory Seal!!!-

Ophiucus cercò di respingere il prossimo attacco con una violenta onda d'urto di potere magico ma tutti i compagni di Nikki si dissolsero in polvere luminosa e andarono a confluire su di lui, annullando il suo potere.

“Maledizione... ancora poco e avrei avuto il potere necessario per affrontarli...” lo spirito del Serpente alzò leggermente lo sguardo mentre il suo corpo iniziava a dissolversi. Davanti a lui gli parve quasi di vedere il volto della sua amata regina -Layla-sama... mi perdoni...-

Il suo corpo finì di dissolversi e in un accecante flash bianco, venne ricreato sotto forma di fumo nero dentro ad una grossa sfera di vetro attraversata da dei simboli dorati. La sfera rimase a pochi centimetri dal terreno mentre il mondo intorno a Nikki si trasformò nuovamente in una stanza oscura illuminata da alcune torce.

La stanchezza l'assalì all'improvviso e, senza mezzi termini, si accasciò al suolo lasciando cadere la sua preziosa penna. Pochi secondi dopo, venne circondata dagli Spiriti Maggiori e vide il volto preoccupato di Virgo intenta a chiamarla.

-Virgo-sama... è finita... abbiamo vinto...- sussurrò appena prima che l'oscurità la reclamasse, cullandola in un sonno profondo privo di incubi ma pieno di ricordi e gioie passate.
 

* * *


Non era mai facile lasciar andare un compagno, specie se con esso si erano vissute molte avventure. La pioggia cadeva di rado nel mondo degli Spiriti Stellari, eppure in quel momento non voleva saperne di smettere. Come se versasse lacrime amare per chi non ne aveva più.

Era già volata una settimana da quando avevano riconquistato il loro regno. Sette lunghi giorni passati a curare i feriti, a meditare, a ricordare coloro che ormai non vi erano più. Dopo sette giorni, finalmente era arrivato il momento di dir loro addio, di rimandarli a quelle stelle cui appartenevano, concedendogli finalmente un meritato riposo.

Sulle bare che portavano i corpi ed i nomi di coloro che ormai non c'erano più, i guardiani versavano le loro ultime lacrime, prima di lasciarsi alle spalle ciò che era stato e potersi così concentrare su di un nuovo futuro. C'era troppo da ricostruire per potersi lasciare andare al dolore.

Non tutti purtroppo disponevano di un cadavere su cui piangere, come Lance che per compiangere Alexis non aveva che una targhetta con sopra inciso il suo nome. Aveva potuto darle un ultimo addio, ma anche così il dolore lacerava il petto con violenza.

Neren accanto a lui cercava di mostrarsi forte, stringendogli la mano e provando ad essere la sua forza in quel frangente. Erano morti in troppi, ma nonostante tutto non si sarebbe mostrata debole per nulla al mondo, altrimenti Renne avrebbe riso di lei.

Lance ricambiava la stretta della ragazza mentre la sentiva tremare sotto il suo tocco, bisognosa di sfogarsi ma incapace di farlo per colpa del suo stesso orgoglio. Non gli serviva leggere la mente per sapere come si sentisse, ma non volle dirle nulla per spingerla a piangere. Una volta soli sarebbe stato lui la sua salvezza, così come lei lo era stata per lui.

Akane invece, poco lontano dai due, non si trattenne. Si strinse con forza al petto di Isaiah e pianse il suo giovane allievo, mentre il guardiano dell'Acquario altro non poteva fare se non stringerla a sé e darle quanto più conforto poteva. Per un maestro, perdere un allievo era un dolore troppo profondo per essere estirpato, perché anche se eri più forte non eri stato in grado di proteggere coloro che più contavano sulla tua forza.

Un'altra persona piangeva la morte del giovane Hazumi, senza trattenere i singhiozzi e le lacrime che come un fiume le rigavano il volto. Ayumi non aveva voluto staccarsi dalla bara nemmeno una volta che ebbe posizionato il fiore in dono, stringendosi a Yato con tutte le sue forze affinché le gambe non le cedessero. Era una persona forte e positiva la guardiana dell'Ariete, ma in quel momento aveva bisogno di un appiglio per non sprofondare nel dolore e nella tristezza.

Per questo Ginevra non aveva detto nulla quando Ayumi si era lanciata tra le braccia del suo “fratellone”. Lei avrebbe fatto lo stesso dopotutto.

Appena era stata sicura della fine aveva preso Yato per il colletto e l'aveva baciato con forza, senza curarsi più della sua agitazione quando lui era nei paraggi. Semplicemente l'aveva baciato, come se quella potesse essere l'ultima volta, e grazie agli dei fortunatamente non era stato così. Sotto la pioggia decise di piangere i suoi compagni caduti al fianco dell'uomo che amava e della sua amica, senza però interferire in alcun modo con loro.

Daisy e Nami intanto fissavano le tombe vuote dei loro maestri, con solo una targa a ricordare ciò che di loro era stato. La neo guardiana dei Pesci si era accasciata al suolo senza curarsi del fango e dell'acqua, lasciandosi cullare da Daisy e piangendo insieme la perdita delle persone a loro più care.

Nami sentiva di non poter sopportare ancora quel fardello, nonostante per tutta la vita non avesse aspettato altro che raggiungere quel traguardo, capitatole però nel peggiore dei modi. Anche Emmalin si era sentita così quando era toccato a lei? Guardò la sua tomba e pianse ancora, ormai non avrebbe più potuto chiederlo nemmeno alla sua amica.

Daisy la stringeva e le carezzava con dolcezza i capelli, senza però smettere di versare le sue lacrime, troppe per riuscire a darsi un contegno. E non solo per il suo maestro, ma una parte di lei ancora sentiva che Gluttony non era poi così malvagio, che forse avrebbe meritato una seconda opportunità di poter vivere e rifarsi una vita.

Guardò per un istante la figura di Nikki, ancora in piedi e distante dalle tombe, con in mano il mazzo di rose bianche che avrebbe dovuto posare su di esse.

Anche ad Ashuros era stata dedicata una tomba, era stato uno dei guardiani dopotutto, e nessuno aveva osato opporsi al ricordare anche ciò che era stato per loro. Nikki probabilmente avrebbe divorato chiunque avesse anche solo osato contraddirla, specialmente se fossero stati i reali o gli spiriti maggiori.

Non aveva più voluto parlare con nessuno da quando la verità era venuta a galla, proprio dalle bocche degli Spiriti e delle principesse.


 

-Quando Shoichi, o per meglio dire Gluttony e Nikki nacquero, il Nido li appaiò come fratelli. Lui aveva tre anni di più, un po' introverso, ma sostanzialmente un bambino calmo e tranquillo. Il Nido lo generò poco prima del tradimento di Ophiucus, per questo lui e Nikki furono gli ultimi della casata del Serpente. Lei fu una scoperta rara, con una magia che si adattava perfettamente sia al Serpente che alla Vergine, troppo pericolosa e preziosa per poterla lasciar andare.- aveva iniziato a spiegare Leo, con sguardo serio e fermo.

La battaglia era conclusa da solo poche ore, eppure Nikki non aveva voluto aspettare un secondo di più per conoscere la verità, coinvolgendo per giunta tutti i guardiani rimasti.

-Così decidemmo di affidarla a Virgo e, sotto ordine del Re, di impedirle di uscire dalla stanza del guardiano. Se Ophiucus avesse saputo di lei, beh, potete vederne il risultato.- affermò Capricorn, senza aggiungere ciò che era ovvio.

-Shoichi invece... beh, lui era l'ultimo nato di una casata ormai distrutta. Era pericoloso tenerlo lì, quindi fu deciso di rinchiuderlo lontano, in modo che non potesse nuocere a nessuno.- continuò Virgo, lanciando fugaci occhiate alla sua allieva che, per tutto il tempo, aveva tenuto lo sguardo basso, nascosto dai capelli biondi -Non avremmo mai pensato che gli ultimi seguaci di Ophiucus lo trovassero e lo reclutassero, era potente sì, ma era soltanto un bambino...-

-N... non volevamo ferire nessuno, v... volevamo soltanto fare l... la cosa giusta, mi dispiace.- concluse infine Aries, con la sua solita aria timida ed impacciata.

Le principesse avevano entrambe tenuto lo sguardo basso, incapaci di affrontare la reazione che avrebbe potuto scaturire dalla guardiana della Vergine. Al contrario delle aspettative, fu più calma e composta di quanto avrebbero mai scommesso.

-Scusatemi un attimo.- semplicemente aveva sospirato, sussurrato poche parole ed era uscita dalla tenda in cui avevano parlato, nonostante le ferite e la debolezza. Dopo quel momento, non era più rientrata.


 

Da allora non aveva parlato con nessuno.

Daisy avrebbe voluto poterla confortare in qualche modo, ma si rese conto che non vi era alcun modo per poter ricucire la ferita che ora bruciava dentro di lei. Tutti avevano perso qualcuno in quella battaglia, subendo cicatrici che presto si sarebbero rimarginate, anche se non sarebbero mai davvero sparite.

La vide avvicinarsi alla tomba di Flavia, posare una rosa e recitare una piccola preghiera su di essa. Poi passo a Vanres, a Zenas, ad ognuno dei caduti che li avevano lasciati in quei lunghi giorni di battaglia. Indugiò più a lungo su quella di Ashuros, sussurrando qualcosa che Daisy non capì.

Quando si allontanò dalle tombe sembrava avere uno sguardo rilassato. Non aveva pianto, probabilmente non aveva più lacrime, ma nonostante il momento sembrava serena.

Si era avvicinata agli altri con inaspettata sicurezza e aveva sorriso, sorprendendoli -Forza, abbiamo un regno da ricostruire!-

Per rendere gloria al passato. Per vivere a pieno il presente. Per dare una luce di speranza al futuro.


 

* * *


CINQUE MESI DOPO



Meditando nella foresta, in totale armonia con gli elementi che la circondavano, Neren prese due profondi respiri, focalizzando la propria energia al centro del proprio corpo, così come Lance le aveva insegnato.

-Bravissima, stai andando molto bene.- Lance le stava meditando accanto, controllando con fierezza i progressi che la sua “allieva” stava compiendo.

Neren sorrise, sentendo un calore intenso diffondersi per tutto il suo corpo, per poi fuoriuscire sotto forma di piccole scintille, andando a condensarsi poi davanti alla guardiana.

Ci fu una luce intensa, e quando scomparve, al posto della massa di scintille vi era Renne, con gli occhi chiusi e nella medesima posizione della sorella. Pian piano aprì gli occhi, lasciandosi andare ad un piccolo sorriso.

-Ce ne hai messo di tempo, eh?-

Neren le sorrise di rimando, lasciando scivolare una sola lacrima e gettandole le braccia al collo, senza più curarsi della concentrazione e dello stato meditativo in cui si trovava poco prima. Era troppo felice di poter finalmente riabbracciare la sorella dopo tutto quel tempo.

-Ci è voluto un po', ma finalmente sono riuscita a richiamarti!-

Per i membri della casata dei Gemelli non nati con un fratello veniva spontaneo creare, una volta membri effettivi della casata, creare un gemello astrale per compensare la mancanza di uno reale, e se questi moriva, sacrificando una gran quantità di potere magico, poteva anche essere riportato indietro.

Ci aveva impiegato cinque mesi, ma finalmente aveva recuperato sufficiente energia per riportare Renne tra loro. Probabilmente ci avrebbe impiegato anche meno tempo, se non fosse che il potenziamento datole dalla principessa Lucy era costato a lei e ad Akane un lungo periodo d'instabilità magica non indifferente.

Ci erano voluti cinque mesi e tanti allenamenti di meditazione per recuperare completamente il proprio potere e riuscire a rievocare Renne, e gran parte del merito era di Lance.

-Sono felice di rivederti Renne.- disse lui dopo un po', non volendo rovinare quel meraviglioso incontro tra le due sorelle.

-Anche a me fa piacere rivederti! Ti trovo in forma Lance!- rispose la gemella rinata, mentre Neren si staccava da lei e si voltava a sorridere al guardiano.

Lance annuì compiaciuto, complimentandosi con lei per il successo dell'evocazione -Sapevo che ci saresti riuscita-.

-Be, ho avuto un buon maestro-.

Renne li fissava, sorpresa, poi i suoi occhi si accesero di una luce radiosa, quasi fosse eccitata all'idea che tra quei due vi fosse qualcosa di profondo e segreto.

-Ma voi... non starete mica insieme vero?-

Entrambi arrossirono, distogliendo lo sguardo, incapaci di rispondere onestamente alla gemella di Neren. Lance si grattava il capo imbarazzato, senza però abbandonare un sorrisetto soddisfatto, mentre lei non riusciva a staccare gli occhi dai propri piedi, improvvisamente diventati quanto di più interessante vi fosse lì in giro.

Renne era sconvolta. Come aveva potuto non dirle immediatamente una cosa così importante?!

-Perché non mi hai detto che Lance è il tuo ragazzo?! Come hai potuto omettere un particolare così importante?!-

Neren la guardò imbarazzatissima -M... ma sei sei ritornata da appena cinque minuti!-

-Appunto! Sono tornata già da cinque minuti e ancora non me l'hai detto!- protestò Renne, lasciandosi subito andare al suo lato fangirl -Da quanto state assieme? Vi siete già baciati? Fin dove vi siete spinti?-

Neren dovette seriamente trattenersi per non saltare al collo della sorella e chiuderle quella boccaccia, nonostante le facesse piacere vedere che Renne non era affatto cambiata. Era la solita impicciona, chiacchierona di sempre.

Lance interruppe la raffica di domande che Renne stava ponendo loro, assicurandole che a tempo debito le avrebbero spiegato ogni cosa nel dettaglio. Prese affettuosamente Neren per mano e fece segno a Renne di seguirli.

-Se non ci muoviamo rischiamo di far tardi, dobbiamo ancora prepararci-.

Renne lo guardò confusa -Prepararci? Fare tardi? Fare tardi per cosa?-

I due le sorrisero, rispondendo che a tempo debito avrebbe capito ogni cosa.
 

* * *


Ayumi correva avanti e indietro per la casata del Leone impartendo ordini a destra e a manca, assicurandosi che tutto fosse assolutamente perfetto per il grande evento.

Nessuno si salvava dalla dittatura della giovane guardiana, disposta a diventare il peggior despota di sempre pur che tutto fosse esattamente come l'aveva programmato.

Nami sorrideva nel guardarla mentre bacchettava alcuni sottoposti di Leo-sama, che non osavano alzare lo sguardo su di lei per paura di incrociarne lo sguardo.

-Sono stata abbastanza chiara?! Non osate più commettere un errore del genere! Ormai siamo agli sgoccioli, e tutto deve essere perfetto!-

-S... sì Ayumi-sama! Ci perdoni!- detto questo li lasciò tornare al loro lavoro, raccomandandosi ancora di prestare attenzione.

-Non ti sembra di aver esagerato?- le chiese avvicinandosi, non riuscendo a trattenere un sorrisetto divertito.

-Assolutamente no!- esclamò la guardiana dell'Ariete convinta -Deve essere tutto perfetto!-

-Lo capisco Ayumi, ma li hai sgridati perché i due vasi erano stati spostati di cinque centimetri! Non è un po'... eccessivo?- Nami venne fulminata con un singolo sguardo.

-Nulla è eccessivo finché serve a raggiungere l'obbiettivo!-

Preferì non ricordarle che aveva anche sgridato alcuni cuochi perché “Il ripieno non è uniforme in tutti i cannoli!”, mentre le cameriere erano state riprese perché i tovaglioli avevano la piega a sinistra anziché a destra.

Lo sguardo di Nami cadde sulla sciarpa al collo di Ayumi, ed un sorriso triste, nostalgico, le illuminò il viso -La porterai anche oggi?- le chiese, indicandola.

Anche Ayumi sorrise, poggiando la mano su si essa e beandosi del calore che le regalava.

-Sì, voglio che oggi anche lui possa assistere all'evento e sorridere con noi. Così sembrerà di averlo accanto-.

Erano passati già cinque mesi da quando Daisy, trattenendo le lacrime di dolore, le aveva dato la sciarpa di Hazumi senza dire niente a nessuno, affermando che lui avrebbe voluto così. Sentire che lui l'amava era stato un colpo al cuore, consapevole che non avrebbe più avuto l'occasione di dare una risposta a quei sentimenti che anche dentro di lei stavano prendendo a sbocciare lentamente.

Era stato difficile superare quel momento, ma era anche consapevole di non potersi fissare sul passato e rimpiangere ciò che era stato. Hazumi non lo avrebbe voluto.

Nami capiva bene quello che Ayumi provava. Anche l'affetto che lei provava per la sua maestra Hitomi non si era affatto affievolito nel tempo, anzi non passava giorno in cui i suoi insegnamenti non l'aiutassero in ogni momento, in quel cammino da guardiana a cui aveva sempre aspirato.

-Sono sicura che anche dalle stelle, loro ci stanno guardando e ci proteggono.- affermò Nami, ed Ayumi le diede ragione.

-Forza, è ora che anche noi andiamo a prepararci, altrimenti rischiamo di fare tardi!-

Corsero mano nella mano verso la stanza dell'enorme tempio del Leone in cui avevano lasciato i loro vestiti, ridendo eccitate per l'evento a cui stavano per partecipare.

Un nuovo salto verso un futuro radioso.
 

* * *


-Allora come mi sta?-

Ad Isaiah sarebbe piaciuto tanto restare nella sua serra quel giorno, a prendersi cura delle sue piante, con i suoi soliti ordinari vestiti, piuttosto che agghindarsi come un pinguino per partecipare ad una festa che, purtroppo, sapeva di non poter evitare.

Era bastata però la visione di Akane in un vestito color oro e arancione, con i capelli acconciati sopra la nuca, per fargli cambiare idea all'istante. Era semplicemente bellissima.

Rimase imbambolato a fissarla per diversi minuti, bocca aperta e occhi dilatati, incapace di rispondere alla domanda che la ragazza gli aveva fatto. E questo la irritò non poco.

Aveva fatto estrema fatica a far uscire quel ragazzo dalla sua serra, sia per avere un'opinione sull'abito sia perché voleva fosse il primo a vederla, e tutto quello che lui sapeva fare era restare imbambolato a guardarla come fosse un alieno. Stava così male?

-Allora?- rincarò, ed Isaiah sembrò riprendersi.

Distolse lo sguardo velocemente, sentendo le proprie guance bollenti come carboni ardenti, e vergognandosi enormemente per i pensieri impuri che gli erano venuti alla mente quando aveva visto Akane con quel vestito.

-C... carino.- balbettò, cercando di nascondere nervosismo ed agitazione.

Akane sospirò sconfitta, ma comunque almeno felice che non l'avesse presa in giro come al solito e che non la trovasse ridicola.

-Devo ammettere che anche tu non stai per nulla male con quel completo.- si complimentò, distogliendo lo sguardo e cercando di placare la sua mente, intenta a rendere il guardiano dell'Acquario più sexy di quanto non fosse in realtà.

Restarono per svariati secondi senza dire nulla, aspettando che l'ora della festa arrivasse per andarci così insieme.

-Sai...- dissero all'unisono, entrambi pronti a rompere l'imbarazzante silenzio creatosi tra loro.

Risero, sciogliendo un po' quella fastidiosa tensione -Prima tu.- la invitò Isaiah.

Per una volta Akane non controbatte, evitando di iniziare una nuova lite che avrebbe rovinato il momento.

-Pensavo... invidio davvero tanto Lance e Neren, che hanno trovato il coraggio di dichiararsi e stare insieme. Tra poco saranno tre mesi se non sbaglio-.

-Già, è stata una sorpresa sapere che lei ha fatto il primo passo, credevo che fosse troppo orgogliosa-.

-Hai ragione.- rise -Anche Yato e Gin... beh, lo sai...-

Non c'era bisogno che approfondisse, aveva capito alla perfezione quello che intendeva.

-Sai ho pensato tanto anche a Nikki, che invece non potrà mai stare con l'uomo che amava, Hazumi poi, il mio piccolo Hazumi non ha nemmeno avuto il tempo di dichiararsi. È stato... straziante, realizzare che tutto è stato perso in pochi istanti...-

Isaiah l'ascoltava rapito, senza interromperla, curioso di sapere dove volesse arrivare.

-Ci ho pensato tanto e... non voglio arrivare a pentirmi di non aver fatto qualcosa. Non voglio vedermi portare via qualcosa di caro senza avergli potuto esternare i miei sentimenti.- strinse forte i lembi del vestito, frustrata e con il cuore ferito per il vuoto che aveva lasciato il suo giovane allievo.

Isaiah capiva quello che stava dicendo. Anche per lui era lo stesso, non voleva più esitare, rischiando di perdere quello che di caro aveva senza aver potuto dire nemmeno una volta quanto lei fosse importante per lui.

-Akane...- lei alzò lo sguardo, ed in un secondo si trovò con le labbra morbide di Isaiah sulle proprie, che premevano in un bacio dolce ma intenso, che nulla chiedeva di più se non un semplice contatto d'affetto.

Quando si staccò la guardò negli occhi, le guance di entrambi bruciavano, ma nessuno dei due si allontanò.

-Mi piaci Akane... sono mesi che cerco il modo di dirtelo, ma non sono molto bravo, lo sai...-

-A... anche tu mi piaci!- e si gettò di nuovo sulle sue labbra, intrappolandolo in un bacio che trasmetteva tutto l'amore nascosto che nessuno dei due era mai riuscito a dimostrare prima.

Un CLICK interruppe il momento, ed una Aquarius in fibrillazione spuntò da dietro la porta che separava la stanza in cui si stavano cambiando dal corridoio.

-A... AQUARIUS-SAMA?!- esclamò rosso Isaiah, allontanando Akane con uno scatto e alzandosi in piedi.

Lo spirito si mostrò con in volto un ghigno compiaciuto, mostrando la propria fotocamera sulla quale era stato appena immortalato il successo di cinque mesi di fatiche.

-Vedo che ci stiamo dando dentro, e bravo il mio allievo!-

Akane avrebbe voluto seppellirsi nel punto più profondo della sabbia, piuttosto che essere scoperta da Scorpio-sama e Aquarius-sama mentre ba... bac....

Non riusciva nemmeno a pensarlo!

-S... si sbaglia noi non...!-

Ma ormai, lo spirito era completamente partito, vaneggiando sulla sua abilità di cupido e di quanto tempo in più avrebbe potuto passare con il suo adorato Scorpio.

-Vado a mostrare subito questa foto al mio adorato tesoro! Ci vediamo più tardi alla festa!-

E senza nemmeno i lasciare tempo ai due di ribattere Aquarius scomparve dalla loro vista, lasciandoli imbambolati ed imbarazzati.

Avevano una sola certezza. Se quella foto fosse arrivata al party, non avrebbero più avuto il coraggio di mostrarsi in pubblico per un bel pezzo.

-Dobbiamo assolutamente recuperarla!-

-Aye sir!-

Nonostante tutto, la felicità aveva spazzato via l'ansia ed i dubbi.
 

* * *


Daisy correva tenendosi l'ampia gonna del vestito rosa, cercando disperatamente per tutto il giardino all'esterno del tempio l'unica persona che ancora non si era degnata di arrivare alla festa. Mancava solo lei, ed era più che sicura che se non si fosse presentata, Ginevra avrebbe creato un putiferio alla quale non avrebbero potuto porre rimedio.

“Ma dove diavolo si è cacciata?!”

Finalmente la trovò, seduta sul ramo della grande quercia che cresceva al limite delle terre attorno al tempio, lontana e nascosta da chiunque in modo che non potesse essere trovata.

-N... Nikki-chan! Meno male che ti ho trovata!-

Era cambiata in quei mesi. I capelli erano più lunghi, non più legati in un codino laterale, ma lasciati sciolti, con un ciuffo dalle sfumature rosse che le ricadeva sugli occhi. Anche le punte, una volta rosate, avevano assunto toni più tendenti al rosso.

Teneva stretto tra le mani un cubo, che Daisy riconobbe subito, ma preferì non indagare su da quanto ci stesse lavorando.

-Come mi hai trovata?- eppure era convinta di essersi nascosta bene questa volta.

Da quando poteva andarsene ovunque desiderasse, senza dover per forza rendere conto a nessuno, Nikki era praticamente impossibile da trovare.

-I... intuito credo...- rispose Daisy, ormai senza più l'aiuto di Arnold, che nonostante tutto portava sempre con sé anche in quel momento -T... ti prego di scendere! Se non ti sbrighi faremo tardi e allora Gin-san...-

Nikki sbuffò più forte, interrompendo Daisy nel bel mezzo della frase.

-Tzé, quella stupida... non ci credo che è riuscita a battermi proprio in questo...-

La guardiana della Bilancia rise, perché sapeva che nonostante il broncio contrariato dell'amica, in realtà era felice per la guardiana del Toro. Si fece indietro per permetterle di scendere, ed allora notò che al cubo colorato mancava soltanto una faccia per essere veramente completo.

-Alla fine ce l'hai fatta!- sorrise.

-Veramente sono mesi che non faccio altro che risolverlo e ricomporlo, è piuttosto rilassante devo dire. Ora capisco perché a lui piaceva tanto-.

Daisy non commentò, ma sapeva che il dolore della sua amica non era ancora sparito, vivo come il primo giorno in cui si era risvegliata dopo aver perso tutto. Era diventata più mite, più distaccata verso gli altri, come a volersi proteggere da altro dolore.

Ma Daisy lo sapeva che infondo, sotto quello strato di indifferente incertezza, vi era ancora la vecchia energica Nikki di sempre.

D'improvviso alla guardiana della Bilancia tornò alla mente un particolare, e sbiancò in un secondo, facendosi prendere dal panico.

-Waaaaah! Siamo in ritardo! E tu devi ancora prepararti Nikki-chan! C... che facciamo!?-

-Sta tranquilla Daisy, non ci metto molto a cambiarmi-.

Estraendo la sua fidata penna, Nikki iniziò a disegnarsi attorno al corpo un vestito semplice, di colore celeste, che le lasciava scoperte le spalle e lungo fino alle ginocchia.

-Solid Scripture, Dressing!- con un po' di pratica, poteva riuscire davvero a fare qualunque cosa -Forza andiamo, prima che la torella decisa di dare in escandescenza.-

Si sorrisero, aprendo un portale che avrebbe portato direttamente nei giardini della casata del Leone, dove tutti ormai dovevano essere già arrivati.
 

* * *

 

Yato non si era mai sentito tanto nervoso come in quel momento, che quasi sentiva il farfallino stringergli con insistenza il collo. Le voci degli ospiti gli arrivavano ovattate, come le urla di Ayumi che stava rimproverando aspramente Nikki per il ritardo.

-Fratello, respira.- gli disse Isaiah, posandogli una mano sulla spalla -Sei talmente rosso che sembra tu debba esplodere da un momento all'altro!-

-Ha ragione.- gli diede manforte Lance -Cerca di rilassarti, andrà tutto bene vedrai-.

Yato li ringraziò ed annuì piano con la testa, anche se dentro di sé continuava a sentirsi turbato ed incerto. Insomma, era normale dopotutto sentirsi così, anche Natsu-san era parecchio agitato quando era stato il suo turno, eppure alla fine era andato tutto bene.

-Sta tranquillo Yato! Se ce l'ho fatta io, vedrai che per te sarà una passeggiata!-

-Ti stai dando dell'idiota da solo, Natsu-nii...- affermò Rogue, scatenando l'ira funesta di Natsu che, casinista come al solito, continuava a chiedere se volesse per caso sfidarlo e vedersela con lui.

Tutta quella confusione attorno a lui fu capace di rilassargli la tensione, e decise, da buon ospite d'onore qual'era, di avvicinarsi alle ragazze e fare due chiacchiere anche con loro.

-Mi stai ascoltando Nikki?!- stava gridando Ayumi, quando lui si avvicinò.

-Sì sì, responsabilità... blablabla... puntualità... blablabla... ho capito Ayumi, non urlare...-

-Tu...! Sei davvero...!-

-Che sta succedendo?- domandò, attirando su di sé l'attenzione delle ragazze.

-Ah nulla, non preoccuparti. Ayumi è semplicemente troppo presa da questa storia della testimone/damigella d'onore/organizzatrice dell'evento e si scalda per ogni minima cosa.- minimizzò Nami, ricevendo un'occhiataccia dalla diretta interessata.

-Un ritardo non è una piccola cosa!-

-Su su ragazze, non dovete litigare, oggi è il grande giorno di Yato e Gin!- afferrò Akane con occhi luminosi.

-Esatto, quindi direi di smetterla con le sciocchezze, tra poco dovrebbe arrivare.- confermò Neren con le braccia incrociate.

-Sempre se non abbia cambiato idea...- sussurrò Yato, di nuovo preda dell'ansia.

Difatti, la ragazza aveva quasi venti minuti di ritardo, ed iniziava a pensare che non si sarebbe più presentata, lasciandolo solo all'altare in quello che doveva essere il loro giorno più importante.

-Ahahahahah non avrei mai pensato che sarebbe arrivato il giorno in cui avrei visto il grande Yato spaventarsi! Rilassati, è solo un matrimonio!- scherzò Renne, che nonostante l'ottimismo non riuscì a far rilassare il ragazzo.

-Sarà...-

-Se conosco bene la torella, probabilmente starà andando in brodo di giuggiole perché non può credere di star per sposare il suo “Yato-sama”!- esclamò Nikki in falsetto, lasciandosi andare poi ad un sorriso -Cerca di rilassarti, altrimenti lei crollerà sull'altare come una pera cotta-.

-Nikki ha ragione, sicuramente anche lei sarà nervosa.- Lucy si avvicinò sorridendo al gruppo, accompagnata dalla sorella che non le staccava gli occhi di dosso nemmeno un secondo.

Esclusa Nikki, gli altri guardiani fecero un lieve inchino alla presenza delle principesse, che ricambiarono con un sorriso.

-T... tutto bene Lucy-sama?- chiese Daisy, notando quanto Yukino fosse protettiva verso la sorella e temendo che qualcosa non andasse.

Lucy si toccò il ventre con amore, annuendo felice -Non badate a Yukino, lei esagera. Dopotutto sono solo al secondo mese, ancora non si nota per nulla!-

I reali erano gli unici spiriti a nascere nel modo consueto, lo stesso degli umani, al contrario dei guardiani che, nella maggior parte dei casi almeno, nascevano nel Nido.

-Non dire così sorella.- protestò Yukino. Voleva soltanto evitare che a lei e al suo futuro nipote capitasse qualcosa di male.

-Anche se in effetti avrei un certo languorino!- ammise la principessa bionda, al che Daisy si fece avanti, mostrando Arnold in tutta la sua nuova utilità.

L'aveva trasformato in una comoda borsetta da snack, in cui teneva sempre qualcosa da sgranocchiare in caso di emergenza.

-Che idea carina Daisy!- si complimentò Ayumi, prendendo anche lei un pezzo di cioccolata al latte.

-G... grazie.- non l'aveva detto a nessuno, ma era stato una specie di tributo in onore di Gluttony, come a volerlo ringraziare per quello che aveva fatto per loro. Perché nonostante tutto ancora era convinta che quel ragazzo non fosse per nulla cattivo.

Soltanto Nikki sapeva la storia dietro alla trasformazione di Arnold, e quando l'aveva saputo le aveva detto grazie, avvolgendola in un abbraccio caldo e colmo di tristezza che Daisy non aveva rifiutato.

Con un bel pezzo di cioccolato tra le mani, Lucy tornò a sorridere a Yato, dicendogli parole di conforto che potessero aiutarlo a superare quella piccola crisi.

La marcia nuziale iniziò poco dopo. Ginevra comparve accompagnata da Taurus in tutto il suo splendore, avvolta in un vestito candido come la neve, che fece brillare gli occhi a Yato come se fosse la prima volta che la vedesse. Insomma, sapeva che Ginevra era bellissima, ma in quel momento era... wow. Non c'era termine migliore per descriverla.

-Sei davvero... wow.- disse appunto, una volta che gli fu accanto.

Ginevra rise, arrossendo appena -Anche tu sei molto wow-.

Il Re degli spiriti si ergeva davanti a loro con un sorriso ampio e luminoso sul viso, pronto a sposare quei due giovani coraggiosi che avevano sacrificato tanto per il suo regno.

-Fratelli e sorelle! Siamo qui riuniti per celebrare l'unione tra Yato del Leone e Ginevra del Toro!- la voce del re era chiara e squillante, catturava con le sue promesse e le sue parole l'attenzione di tutto il pubblico, che era sempre più preso dalla cerimonia in corso, fin quando non arrivò al momento fatidico.

-Ora puoi baciare la sposa!-

Quando le labbra di Yato toccarono quelle di Ginevra, un coro di urla, fischi e applausi si diffuse per tutto il giardino. Vi furono lacrime e risate, ma tutti erano felici per i due nuovi sposi, soprattutto Leo e Taurus che avevano diverse scatole di fazzoletti vuote di fianco a loro, con lo spirito del Toro ormai trasformato in una fontana a causa di tutte le lacrime di gioia che stava versando.

Si staccarono, e Yato sorrise.

-Ti amo, Gin.- lei arrossì appena, ma ricambiò il sorriso con dolcezza.

-Ti amo anch'io, Yato-.

La cerimonia fu rapida, il banchetto squisito, e prima che se ne accorgessero fu già il momento di lanciare il bouquet.

-T... tu non vieni Nikki?- domandò Daisy, mentre vedeva la sua amica allontanarsi senza dire nulla a nessuno.

La bionda si girò, lanciando alla guardiana della Bilancia uno sguardo ed un sorriso colmi di significati nascosti che recepì perfettamente.

-Vado a fare due passi, torno preso.- e se ne andò, senza che Daisy provasse a fermarla.

-Allora, siete pronte?- sentendo la voce di Ginevra, anche Daisy corse affianco alle altre compagne, tutte cercando disperatamente di essere le prossime fortunate a sposarsi, anche quelle che non avevano ancora un fidanzato.

-Certo che le ragazze fanno davvero paura...- commentò Natsu intimorito.

-Non essere sciocco Natsu! Prendere il bouquet è un segno di fortuna! Chi lo prende sarà il prossimo a sposarsi, è una cosa importante per le ragazze!-

Alle parole di Lucy, Rogue abbassò lo sguardo su Yukino, che sorrideva assistendo alla scena delle ragazze che lottavano tra loro per ottenere il mazzo di fiori della sposa.

-A voi non interessa, Yukino-sama?- sorridendo, la principessa scosse la testa, mostrando a Rogue l'anulare destro sul quale brillava un piccolo anello dorato con una pietra incastrata nel mezzo.

-Ho già la mia promessa di matrimonio! In ogni caso, sarò la prossima a sposarmi anche senza bouquet.- Rogue arrossì e non disse nulla, mentre sul suo viso nacque spontaneo un piccolo sorriso.

Intanto Lance e Isaiah assistevano alla scena preoccupati, bianchi come lenzuoli.

-Spero che non lo prenda Neren...- sussurrò il primo.

-Fa che non sia Akane...- pregò il secondo. Solo i Kami sapevano quello che avrebbe fatto Aquarius-sama se questo fosse successo.

-Io fossi in te non sottovaluterei l'anima “fangirl” della mia Aquarius.- commentò divertito Scorpio, comparendo alle spalle del ragazzo e indicandogli di guardare attentamente verso il gruppo di ragazze.

Quando Gin lanciò il bouquet, un turbine d'acqua spazzò via tutte le ragazze che tentavano disperatamente di afferrare i fiori, con l'eccezione di Akane, che senza sapere come si ritrovò ad essere l'unica presente. I fiori furono suoi.

Isaiah aveva assistito allibito alla scena, mentre attorno a lui scoppiavano risate, congratulazioni e condoglianze. Al centro intanto, mentre una povera Akane tentava di nascondere il viso ormai rosso come un pomodoro, Aquarius saltellava qua e là felice, gridando al suo allievo di darsi una mossa ed esigendo che il matrimonio si facesse quanto prima possibile.

Fu una giornata divertente, e finalmente dopo tanto tempo, soltanto la gioia animò i cuori degli spiriti.
 

* * *

 

Mentre nei giardini della casta del Leone la festa in onore di Gin e Yato continuava, Nikki aveva deciso di allontanarsi per un po'.

Era davvero felice per i due amici, ma forse un po' li invidiava anche. Lei non avrebbe mai avuto l'opportunità di essere così felice con l'uomo che amava.

Per questo aveva scelto il momento del lancio del bouquet per allontanarsi dalla folla, e passare un po' di tempo sulle tombe e sui monumenti dedicati agli amici caduti, uno in particolare.

Si accovacciò vicino alla tomba di Ashuros con aria assente, mentre tra le mani continuava a stringere il cubo di rubik che gli era appartenuto, cercando di completare ancora una volta l'ultima faccia, quella bianca. Chissà perché non aveva mai voluto completarlo davvero, ed una tessera nella facciata bianca restava sempre colorata di giallo.

Si decise finalmente a mettere un punto su quella storia, completando il cubo e lasciandolo sul monumento del ragazzo. Non vi era nessun corpo da piangere, a quanto detto da Natsu era svanito in una scia di luce quando si erano affrontati.

La guardiana osservò il piccolo oggetto per qualche secondo e lo spostò in modo tale che fosse esattamente a metà della lapide -Perfettamente equilibrato, neh Ash?-

Si girò, dando le spalle al monumento, quando la sensazione di due braccia che l'avvolgevano sulla vita la paralizzò per qualche secondo, mentre all'orecchio le arrivò un caldo sussurro “Tutto come dovrebbe essere”.

Quando si girò non vi era nessuno. Tornò sui propri passi con le braccia dietro la schiena, sorridendo serena in volto.

Era tempo di ritornare dai suoi amici, e camminare tutti insieme verso un nuovo e radioso futuro.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

*NOTE AUTORI*

Jeo: Quindi ci siamo.

Ainz: Yes, siamo arrivati alla fine! Per la prima volta in questo fandom, una fic ad OC è stata portata a termine in modo serio e completo!

Jeo: Non mi sembra ancora vero... l'abbiamo iniziato a Maggio dell'anno scorso e ora la stiamo portando a termine.

Ainz: L'avremmo finita anche prima se non fosse stato per i tuoi ritardi disumani ma tant'è che alla fine ce l'abbiamo fatta!

Jeo: Ancora mi scuso per questi enormi ritardi ma sono davvero impegnata! Comunque sia, vorremmo fare una piccola nota d'onore per coloro che ci hanno comunque seguito per tutta la durata della fic!

Ainz: Yes, perciò un grosso ringraziamento va a Eden891, Giuly_san, pink sweet, Ronnie Stregatto e bekkuzza_chan! Un ringraziamento va anche a FairyLumberjack_ che, nonostante i ritardi, sappiamo che ci tiene molto a questa fic e la legge non appena ha tempo!

Jeo: Devo dire che mi mancheranno le tue minacce di eviscerazione, tortura, morte...

Ainz: I know I know, grazie al cielo un po' della mia influenza ti ha fatto maturare il tuo lato gore e splatter! Oh e prima che lo chiediate, tutto il fluff di questo capitolo è merito di Jeo, io non ci ho messo mano.

Jeo: Continuo a dire che sei molto bravo in quelle parti.

Ainz: E io continuo a dire che staresti da Dio senza testa.

Jeo: …

Ainz: Dunque ci siamo ragazzi e ragazze, questa sarà l'ultima volta che vedrete i nostri piccoli dibattiti nelle note d'autore!

Jeo: Speriamo che questa piccola avventura, nata in un modo alquanto particolare, via sia piaciuta e speriamo di rivedervi in futuro nelle nostre fic in singolo o in futuri progetti a quattro mani!

Ainz: See you around and have a good day!!!


 


 

 

 

THE END

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-Ne è sicuro, maestà?-

Leo osservava turbato i movimenti ancora incerti del suo Re, che aiutato da una stampella si avvicinava ad un piccolo altarino. Si trovavano in una stanza buia, nella parte più alta e segreta del palazzo, nella torre nord dove nessuno andava mai. Nessuna porta, nessuna finestra, una stanza in cui soltanto il Re poteva entrare.

-Non sarebbe meglio distruggerlo una volta per tutte?- e per quanto quelle parole ferissero anche lui, Leo non si pentì di aver avanzato quell'idea.

-Grazie alla guardiana della Vergine, Ophiucus è sigillato per sempre, non c'è ragione per distruggerlo.- disse il Re, fissando con insistente tristezza la sfera di cristallo con all'interno del fumo nero, ciò che restava dello spirito maggiore del Serpente -E poi, né tu né io saremmo mai in grado di farlo-.

Digrignando i denti, lo spirito del Leone dovette concordare con il re. Non per un fatto di forza, quanto per uno di ricordi e legami stretti con quell'essere malvagio, che nonostante tutto non potevano essere dimenticati né sciolti. Per di più, Layla-sama non avrebbe voluto che gli fosse fatto del male.

-Lui... è cambiato dopo quel giorno...- iniziò solenne il Re -Se solo Layla quel giorno non avesse incontrato quella fine, mi chiedo se le cose sarebbero andate diversamente...-

Non poteva fare a meno di pensarci. Forse, se fosse stato più attento, un marito migliore, un padre più premuroso... ma era inutile sentirsi in colpa adesso. Ormai era tardi per rimpiangere ciò che era stato.

-Addio, vecchio amico, mi dispiace che le cose siano andate in questo modo...- e si avviò verso l'uscita, mentre Leo restò ancora un secondo davanti alla sfera, fissandola con rammarico e rimpianto.

-Se solo quel giorni ti fossi fermato, adesso non saresti qui... addio Angus.- e anche lui se ne andò.

Nella stanza buia, calò un tetro silenzio, rotto da una gracchiante voce che sussurrava nel buio.

Nella sfera, tra la nebbia scura, un occhio rosso si aprì.


 


                                                                Image and video hosting by TinyPic


 

 


 

THE END?


 

EH, VOOOLEVI! GUARDA CHE FACCE!
NON SE L'ASPETTAVANO!

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