Un Intrepido non si arrende mai

di hermionegranger18
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo I ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Introduzione

Lasciai cadere una goccia del mio sangue tra i carboni. Era fatta. Ero un’Intrepida.
Al termine della cerimonia i membri della mia nuova fazione cominciarono a riversarsi fuori dalla sala correndo, io li seguì.
Prima di uscire diedi un ultimo sguardo alla mia famiglia, mia madre sorrideva orgogliosa, non ero nata per essere una Candida e lei lo sapeva bene. Ricambiai il sorriso e cominciai a correre anche io, ero libera finalmente, libera come non lo ero mai stata, libera come l’aria.
Improvvisamente tutti si fermarono davanti alle palizzate che tenevano in piedi i binari del treno, ma che..?, pensai, ma non fece in tempo a finire il pensiero che gli Intrepidi esperti cominciarono ad arrampicarsi.
Rimasi un attimo stordita, ma poi cominciai a salire anche io, non era difficile, ma non ero abituata e quindi ci misi un po’ più di tempo rispetto agli altri.
Arrivata in cima vidi la locomotiva di un treno in avvicinamento e tutti ricominciarono a correre, ma non si fermano mai?, pensai, ma poi ovviamente corsi anche io, avevo l’impressione che da quel momento la mia vita sarebbe stata molto frenetica.
Quando il primo Intrepido salì sul treno a aprì le porte, tutti gli altri cominciarono a riversarcisi dentro, inclusa io.
Non appena mi fui seduta vidi qualcosa di grigio cadermi addosso, realizzai che era una ragazza, una Rigida, una trasfazione dagli Abneganti, strano – Scusa – mi disse imbarazzata – Sono Christina – mi presentai sorridendo – Beatrice – mi rispose – Sembra che qui ci vogliano ammazzare – Già – replicò lei, non era di molte parole, ma andava bene così, passammo il resto del breve viaggio sedute in silenzio, pensando a cosa avremmo dovuto aspettarci una volta arrivate nella sede della nuova fazione.
Dopo un po’ il treno cominciò a rallentare e vidi che le porte si aprivano nuovamente – Non dovremmo mica..? – cominciò la Rigida – Saltare? – conclusi la sua frase – A quanto pare sì – risposi cominciando a indietreggiare per prendere la rincorsa, concordammo che ci saremmo lanciate al tre e dopo pochi secondi rotolammo sulla ghiaia, intere ma doloranti.
- Intrepidi – una voce roca, potente richiamò l’attenzione di tutti. Un uomo sui vent’anni, ricoperto di tatuaggi e piercing se ne stava in piedi su un muretto – Sono Eric, uno dei vostri capi-fazione. Quaggiù – indicò il vuoto oltre il muretto – c’è la sede degli Intrepidi, chi è così coraggioso da buttarsi per primo? – concluse scendendo dal muretto per far spazio al primo saltatore – C’è una rete lì sotto? – chiese un ragazzo biondo vestito con abiti da Erudito, un altro trasfazione – Immagino che lo scoprirai.. o forse no – Eric ghignò, solo la vista di quel sorrisetto cattivo mi fece venire i brividi, intanto il silenzio era calato, nessuno osava farsi avanti – Vado io – Beatrice si fece spazio fra tutti i presenti e salì sul muretto, dopo qualche attimo di esitazione e qualche sollecitazione da parte di Eric, saltò. Tutti si sporsero per vedere e sentire il tonfo del corpo nel caso non ci fosse stato alcun appiglio, ma non ci furono né urla, né tonfi, quindi presi coraggio e salì anche io sul muretto – Uhm.. una Candida  - fu il commento di Eric – Mi divertirò quest’anno – ecco di nuovo il solito ghigno, ormai credevo che fosse la sua unica espressione facciale, lo ignorai e saltai.
Una volta giù, ci si presentò il nostro addestratore – Sono Quattro – disse il ragazzo più o meno della stessa età di Eric, ma senza piercing e tatuaggi, almeno non visibili – Quattro? – mi scappò una risatina – Come il numero? – chiesi, lui mi guardò severamente – Sì, come il numero – decisi di chiudere la bocca, così da non fare danni già dal primo giorno – Ora, come stavo dicendo, la vita degli Intrepidi si svolge nel Pozzo.. – Che originalità – la mia indole di Candida stava avendo effetto su di me, non riuscivo a stare zitta , Quattro mi guardò furioso e io seppi di aver fatto il primo passo falso – Come ti chiami? – mi chiese – Christina – dentro tremavo, ma la mia voce uscì come se non avessi avuto nessuna insicurezza – Bene Christina, la prima lezione che imparerai da me sarà quella di chiuderti la bocca, o ne pagherai le conseguenze, chiaro? – Chiaro – risposi e poi ci condusse nel luogo in cui avremmo dormito tutti insieme per le settimane di addestramento, poi andammo in mensa.
Lì assistetti ad una discussione tra Quattro e la mia nuova, dopo quello che aveva detto all’istruttore si era guadagnata tutta la mia ammirazione, amica Tris.
La serata passò tra risate e nuove conoscenze, infatti conoscemmo Will e Al, altri due trasfazione che si erano seduti al nostro tavolo, infine andammo a dormire.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo I ***


-Intrepidi- la voce potente di Eric ci richiamò all'attenzione -Venite qui- ci invitó con la mano ad avvicinarci ad un tabellone vuoto -Ci sono due fasi di allenamento- cominció a spiegarci il nostro giovane capo-fazione -Il primo è fisico, combatterete fino allo sfinimento; il secondo è mentale, dovrete affrontare le vostre paure è sconfiggerle- poi mise una mano sul tabellone -Dopo ogni modulo gli ultimi sei diventeranno degli Esclusi- ci fu un mormorio generale -Cosa vuol dire?- chiesi sconvolta-Vuol dire, Candida, che se alla fine della prima fase non sei sopra la riga, ci dovrai abbandonare. È una regola nuova!- Eric ghignó maligno -Ma...ma dovevate dircelo prima!- ero infuriata, ero una ragazza minuta, non molto forte, e già avevo paura di come mi sarei classificata, ora c'era anche la possibilità che non arrivassi proprio alla fine-Perché? Così non avresti scelto noi?- mi domandò ironicamente, io tacqui, aveva ragione, se non mi fossi liberata da quelle paure, non sarei mai diventata un'Intrepida.

Lui probabilmente vide il cambiamento nel mio sguardo, la rinnovata convinzione di arrivare fino in fondo è vincere, e sorrise, non un ghigno, ma un vero e proprio sorriso, che sparì subito dal suo viso.

-Voi avete scelto noi- disse guardandoci tutti negli occhi -Ora noi scegliamo voi- concluse e ci lasciò con Quattro.

Iniziammo subito l'allenamento, corremmo per ore e chi si fosse fermato, avrebbe perso punti, io riuscii a non fermarmi mai.

Giorno dopo giorno ci allenavamo, correvamo, sparavamo sui bersagli e combattevamo fra noi per guadagnare punti e riuscire ad ottenere la salvezza-Candida- urlò Eric una mattina mentre stavo prendendo a pugni il mio sacco da boxe -Ultima a saltare! - chiamó un'altra ragazza -Sul ring- ero terrorizzata, avevo già visto Tris combattere contro di lei e aveva perso alla grande, non ci tenevo a replicare, ma con passo insicuro mi diressi verso il quadrato che Eric aveva chiamato "ring".

Una volta salita mi misi in posizione di difesa, alzando entrambe le braccia davanti al volto, lei cominciò a colpirmi ovunque, quando arrivai al punto di non sentire più il mio corpo -Mi arrendo- esclamai.

Quando alzai la testa vidi gli occhi di Eric, che era rimasto vicino al ring, ridursi a due fessure, poi urló -Facciamo tutti una pausa!- e uscì intimandoci di seguirlo. Ci condusse fino al Pozzo -Ti senti meglio?- mi chiese premuroso appoggiandomi una mano sulla schiena -Sì, sto bene- risposi stranita da quella preoccupazione e ancora di più dai brividi che mi aveva provocato quel contatto. Non appena finita la frase, sentii la sua mano che mi spingeva giù dal ponte che era situato su un burrone, lanciai un urlo, ma la sua mano afferrò la mia prima che io potessi precipitare e l'appoggiò sul bordo, bagnato a causa dell'umidità.

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