Sirius & Hermione: a love story

di AcrossTheUniverse
(/viewuser.php?uid=57746)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 001- Rossore ***
Capitolo 2: *** 002- Grifondoro ***
Capitolo 3: *** 003- Serpeverde ***
Capitolo 4: *** 004- Il ritratto ***
Capitolo 5: *** 005- Non c'è pericolo che evada ***
Capitolo 6: *** 006- Difese ***
Capitolo 7: *** 007- Contatti fisici ***
Capitolo 8: *** 008- Camomilla ***
Capitolo 9: *** 009- E me lo dici solo adesso? ***
Capitolo 10: *** 010- Sono anni ***
Capitolo 11: *** 011- Quello che il tatto riesce a fare ***
Capitolo 12: *** 012- Gli opposti si attraggono ***
Capitolo 13: *** 013- Preparando il piano ***
Capitolo 14: *** 014- Alla fine, la battaglia ***
Capitolo 15: *** 015- Giudizi ***
Capitolo 16: *** 016- Mi piacerebbe vederlo ***
Capitolo 17: *** 017- Nomi ***
Capitolo 18: *** 018- Somiglianze ***
Capitolo 19: *** 019- Tenerlo nascosto ***
Capitolo 20: *** 020- Non fare lo stesso errore ***
Capitolo 21: *** 021- Addio ***
Capitolo 22: *** 022- Pericoli ***
Capitolo 23: *** 023- Dopo tutto questo tempo ***
Capitolo 24: *** 024- Quello che vorresti davvero ***
Capitolo 25: *** 025- Segni di debolezza ***
Capitolo 26: *** 026- Sentimenti ***
Capitolo 27: *** 027- Salvando Harry ***
Capitolo 28: *** 028- Dichiarazioni e battaglia ***
Capitolo 29: *** 029- Colloqui di lavoro ***
Capitolo 30: *** 030- Insieme ***
Capitolo 31: *** 031- Sally can wait ***
Capitolo 32: *** 032- Sirius and Hermione in winter ***
Capitolo 33: *** 033- Davanti al camino ***
Capitolo 34: *** 034- Te lo prometto ***
Capitolo 35: *** 035- La stella più brillante ***
Capitolo 36: *** 036- Mai più ***
Capitolo 37: *** 037- Ghost ***
Capitolo 38: *** 038- Non tornerò ***
Capitolo 39: *** 039- La verità ***
Capitolo 40: *** 040- While my guitar gently weeps ***
Capitolo 41: *** 041- Scommettiamo? ***
Capitolo 42: *** 042- Complotti segreti ***
Capitolo 43: *** 043- Sorprese ***
Capitolo 44: *** 044- Buon Anno ***
Capitolo 45: *** 045- She's not anyone ***
Capitolo 46: *** 046- Effetti ***
Capitolo 47: *** 047- Perfect Day ***
Capitolo 48: *** 048- Breakfast ***
Capitolo 49: *** 049- I killed Sirius Black ***
Capitolo 50: *** 050- Parents-in-law ***
Capitolo 51: *** 051- Home sweet home ***
Capitolo 52: *** 052- I don't care ***
Capitolo 53: *** 053- Per te lascerei tutto ***
Capitolo 54: *** 054- Rottura ***
Capitolo 55: *** 055- Quidditch ***
Capitolo 56: *** 056- Your daughter's boyfriend ***



Capitolo 1
*** 001- Rossore ***


AVVISO

AVVISO: ho deciso di cimentarmi in una raccolta di storie (100 per l‘esattezza) riguardo la coppia Sirius/Hermione; in fondo alla pagina, alla fine di ogni capitolo, posterò la tabella con le tematiche che dovrò affrontare in questo progetto. Devo ancora decidere i 5 argomenti a piacere, quando li saprò li scriverò; le storie non sono affrontate in ordine cronologico ma vengono postate a seconda della mia ispirazione; quindi può essere che ci sia un capitolo ambientato quando Hermione ha 15 anni e uno immediatamente successivo AU; tuttavia dal testo si potrà capire tutto quello che è necessario per la comprensione della storia.

Buona lettura.

Tutti i personaggi di questa storia appartengono a J.K.Rowling.

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 011: Rosso.

Rossore

Hermione Granger non poteva saperlo, ma Sirius Black amava quando era imbarazzata o veniva stuzzicata e le sue guance si coloravano di rosso. C’erano dei momenti in cui l’uomo, pur di poter vedere quella reazione così ingenua e spontanea, cercava in tutti i modi un pretesto per poterla stuzzicare e sorrideva soddisfatto osservando l’imbarazzo della ragazza. Fortunatamente per l’uomo, la ragazza sembrava arrossire piuttosto facilmente in sua presenza; il motivo di questo suo comportamento era sconosciuto a Sirius, che d’altro canto si limitava a prenderla bonariamente in giro, insieme a Harry e Ron. Nell’estate in cui tutti erano costretti a stare rinchiusi in Grimmauld Place, in cui Harry veniva calunniato da mezzo mondo magico e affrontava un processo al Ministero della Magia, i battibecchi tra Hermione e Sirius costituivano un piacevole svago per gli abitanti di casa Black e ormai si era arrivati quasi alle scommesse su quali argomenti i due avrebbero potuto discutere. Una mattina incredibilmente afosa Sirius si svegliò per trovare la sua casa d’infanzia deserta. Dopo qualche urlo per richiamare l’attenzione decise di scendere in cucina per mangiare qualcosa; al tavolo in legno, intenta a bere del latte, c’era Hermione, che con una mano inzuppava i biscotti nel liquido e con l’altra si sventolava il viso, già pericolosamente vicino alla sfumatura rosea. Sirius sogghignò mentalmente; senza nessuno che li disturbasse sarebbe stato ancora più piacevole e semplice farla imbestialire.

“Buongiorno Hermione. Come mai stamani hanno disertato tutti la colazione?” chiese Sirius facendosi avanti con aria baldanzosa e dirigendosi verso i fornelli. Hermione alzò gli occhi dalla tazza di latte e lo guardò curiosa. “Sirius, ti sei scordato che oggi la signora Weasley andava a Diagon Alley e tutti gli altri ragazzi sono andati con lei?” Sirius restò completamente stupito. “E perché tu non sei andata? Credevo che ti avrebbe fatto piacere uscire un po’ da questo posto.” disse indicando con un gesto della mano la scura e diroccante casa. Hermione alzò le spalle. “Lo so, ma non volevo che tu restassi da solo. E poi in questa casa perlomeno c’è più fresco di quanto non ce ne sia fuori..non ci tenevo davvero a uscire con quest’afa.”

Sirius aprì la credenza, alla ricerca di qualche stoviglia per la colazione, mentre Hermione lo osservava divertita. Dato che non era decisamente un esperto di cucina, Sirius decise di risolvere la questione chiamando Kreacher ed evitando figuracce, altrimenti poi sarebbe stato lui quello a diventare rosso. “Kreacher!” urlò in direzione delle scale. “Se cerchi Kreacher, è sparito. Nessuno sa dove si trova, quindi temo proprio che dovrai arrangiarti per quello che riguarda la tua colazione, visto che non c’è nemmeno Molly.” disse Hermione imburrandosi con noncuranza una fetta di pane tostato. Sirius si guardò intorno scocciato e nervoso. “Possibile che quando serve quel dannato elfo domestico non c’è mai? A cosa serve allora una nullità del genere, se non svolge nemmeno i propri doveri?!” Hermione appoggiò la tazza di latte sul tavolo, con malagrazia, e Sirius seppe con soddisfazione che la sua preda aveva abboccato. Se si voleva fare arrabbiare Hermione si doveva criticare gli elfi domestici, e il gioco era fatto. “Non è un essere inutile, è semplicemente molto vecchio e stanco, e ha servito questa famiglia anche con troppa devozione per i miei gusti! Non è il tuo schiavo, Sirius! Cos’è, tu non puoi almeno provare a prepararti una colazione decente?” Sirius continuò l’opera che aveva iniziato. “Sì, ma vedi Hermione, gli elfi domestici servono a questo, e già tenere Kreacher è una noia assoluta, se poi nemmeno svolge il suo dovere allora non ha proprio senso che resti qui!” Hermione si avvicinò ai fornelli, arrabbiata, e li accese con un fiammifero.

“Il fatto è che mancate di spirito di iniziativa e sacrificio, siete abituati a risolvere tutto con la magia o con gli elfi domestici e non pensate a come risolvere i piccoli problemi da soli! Sai che ti dico? La colazione te la preparo io, così ti faccio vedere come si fa e che possono farlo tutti, anche se non te lo meriteresti.” Sirius si sedette al tavolo, soddisfatto; aveva fatto infuriare Hermione e aveva ottenuto anche una colazione pronta senza alcun sforzo, cosa voleva di più dalla vita? Hermione intanto stava preparando dei toast e accompagnava il suo lavoro con spiegazioni rivolte a Sirius su come tostare il pane. “Ecco ho quasi fatto, non è certo difficile...Sirius, mi stai a sentire? Non voglio ritornare sull’argomento di nuovo, sai come la penso riguardo a Kreacher e credo che faresti bene a trattarlo meglio, in ogni situazione..e poi  insomma, il CREPA è una cosa seria!” aggiunse alla fine, quasi più a sé stessa, diventando rossa dall’accanimento con cui stava cucinando e contemporaneamente tenendo un comizio sui diritti degli elfi. Sirius notò il viso della ragazza e, incapace di trattenersi, scoppiò a ridere. Hermione restò con in mano un piatto di toast, stupefatta. “E ora che c’è da ridere?” Sirius cercò di riprendere il controllo. “So che mi mangerai vivo quando te lo dirò, ma in realtà ti ho detto apposta tutte quelle cose su Kreacher per farti arrabbiare. Non si può dire che lo ami, ma so benissimo prepararmi una colazione decente da solo, e ho solo finto di arrabbiarmi così tanto con lui!”

Hermione era ancora intenta a fissare l’uomo davanti a lei, in attesa di recepire a pieno la notizia. “E di grazia” riuscì poi a dire Hermione, con voce falsamente e pericolosamente soave “perché mai volevi farmi perdere la pazienza?” Sirius prese un toast dal piatto che aveva in mano Hermione. “Perché volevo vedere come diventavi rossa. Te ne sei mai accorta che quando ti stuzzico lo diventi sempre?” Hermione a quelle parole sbatté le palpebre, confusa. Sirius rise. “Dai, non è possibile che non te ne sia mai accorta! Mi piace tantissimo vedere quel rosso sul tuo viso, ti dona molto.” Hermione diventò ancora più rossa e si morse un labbro; Sirius la osservò divertito e addentò il toast. “Molto buono, Hermione, complimenti.” La ragazza sorrise e ne addentò un altro, sempre più rossa in viso ma noncurante di esserlo, perché Sirius aveva dimostrato di apprezzarlo.

 

 

 

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Scelta libera.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 002- Grifondoro ***


Sirius & Hermione

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 016: Porpora.

Grifondoro

Hermione Granger stava salendo le scale traballanti di Grimmauld Place per portare i propri panni lavati e stirati in camera sua, quando notò una stanza che non aveva mai visto prima. Probabilmente non ci aveva mai fatto caso perché in genere la porta di quella stanza era sempre chiusa, mentre quella mattina era aperta e lasciava intravedere gli arredamenti di una camera da letto. Hermione appoggiò una mano sulla porta e mentre la spingeva in avanti questa emise un cigolio inquietante. “E’ permesso? C’è nessuno?” chiese Hermione titubante. Nessuno le rispose e la ragazza entrò, muovendosi lentamente e con circospezione. La stanza era abbastanza grande e piena zeppa di poster magici e babbani; sopra un sontuoso letto matrimoniale a baldacchino era appeso un poster di Grifondoro, mentre sulle altre pareti c’erano immagini di moto babbane, un poster di una squadra di Quidditch e foto di ragazze in bikini. Hermione si avvicinò a un tabellone di sughero appeso alla parete accanto all’armadio, e osservò le foto che vi erano state attaccate. Ce n’era una dei Malandrini al completo, una che suscitò la tenerezza della ragazza e che ritraeva Sirius con in braccio Harry appena nato,  una scattata il giorno del matrimonio di James e Lily e una che risaliva a poco tempo prima e raffigurava Sirius, Harry, Ron e lei. Lo spazio restante del tabellone era occupato da biglietti di concerti a cui Sirius doveva essere andato ai tempi di Hogwarts, foto di attrici babbane e altro ancora. Evidentemente Sirius doveva essersi divertito a fare innervosire i genitori e i familiari con la sua appartenenza a Grifondoro, perché il colore predominante della camera era il porpora; la biancheria del letto portava i colori di quella che era stata la Casa ad Hogwarts del proprietario e persino i poster babbani affissi per sfida sembravano urlare il disprezzo che Sirius nutriva nei confronti di quella famiglia così Purosangue e razzista. Spaventata, Hermione sentì dei passi maschili avvicinarsi sempre di più; sperò con tutto il cuore che non si trattasse di Sirius, ma all’improvviso l’uomo si affacciò sulla soglia e restò bloccato, guardando meravigliato l’intrusa in camera sua.

“Hermione! Cosa ci fai qui?” le chiese con una nota di sorpresa nella voce. “Ti chiedo scusa, Sirius, ma ho visto la porta aperta andando in camera mia e non ho resistito alla tentazione di entrare, non ero mai stata qui prima d’ora ed ero curiosa. Ho sbagliato, lo so, mi dispiace.” Sirius la raggiunse al centro della stanza, guardandosi intorno come se nemmeno lui fosse mai stato in quella stanza; forse voleva provare ad immaginare come doveva apparire ad un estraneo. “No, invece ho sbagliato io a non fare mai venire qui voi ragazzi. Neanche Harry è mai stato nella mia stanza, e mi dispiace di non aver pensato prima che forse gli avrebbe fatto piacere entrarci, avrebbe potuto conoscermi un po’ di più.”

Hermione sistemò allegramente contro il petto la biancheria pulita. “Non ti preoccupare, in effetti credo che a Harry farebbe piacere stare di più con te ma non devi sentirti in colpa per non averlo mai portato qui! In fondo l’estate non è ancora finita e passeranno diversi giorni prima di tornare a scuola.” Sirius annuì e con aria assorta osservò lo striscione di Grifondoro, accarezzandolo delicatamente con la mano. “E’ bella la tua camera, sai.” disse Hermione dopo qualche minuto per rompere quel silenzio imbarazzante. Sirius sembrò riscuotersi. “Scusa, ero immerso nei pensieri e nei ricordi. Beh, io preferivo di gran lunga il dormitorio a Hogwarts..ma rispetto al resto della casa direi che è molto meglio.” Hermione rise. “Sì, è decisamente più calda e accogliente..e poi non so, mi sembra di essere perfettamente a mio agio..in qualche modo a casa.”

Sirius si mise a sedere sul letto, incrociando le gambe. “Questo era l’unico posto della casa in cui riuscivo a stare meglio. Era l’unico spazio veramente mio e ho cercato in tutti i modi di renderlo tale, sottolineando che ero diverso da loro” disse con una smorfia “e che appartenevo a Grifondoro, che non disprezzavo affatto i babbani.” Hermione accennò alle foto delle ragazze e delle moto babbane. “Immagino la reazione dei tuoi genitori a certe trasgressioni. Ho letto che i Black scelgono i mariti per le figlie quando queste sono piccole, e che il fidanzamento avviene con cerimonie e contratti come si usava fare secoli fa..chissà che rivoluzione è stata in casa tua avere un figlio che attaccava in camera le foto di ragazze in bikini, per giunta babbane!” Sirius sorrise fiero di essere stato proprio lui ad avere portato quella ventata di trasgressione in casa. “Beh, io mi sono limitato a seguire i miei gusti e a imporre in camera mia i colori di Grifondoro...porpora e oro, che bell’accostamento!” disse soddisfatto. Hermione sorrise divertita. “Una volta ci hai parlato di un tuo fratello Mangiamorte, che adesso è morto..andavate d’accordo te e lui?” Sirius si rabbuiò e abbassò lo sguardo. “Un tempo, forse, quando eravamo piccoli..ma quando ho iniziato a capire che razza di idee aveva me ne sono allontanato, perché nonostante tutti i miei tentativi di farlo ragionare non ho mai ottenuto nulla.” Hermione si morse un labbro, insicura. “Mi piacerebbe vedere la sua stanza. Vedere quanto eravate diversi.” Sirius alzò lo sguardo su di lei e annuì lentamente. “Non credo che ci sia nulla di male nel fartela vedere. Vieni, è la stanza accanto a questa.” Così Hermione uscì dalla camera seguendo Sirius.

CONTINUA NEL PROSSIMO CAPITOLO...

 

Eccoci qui, al secondo capitolo di questa raccolta...sono molto contenta, il primo capitolo ha riscosso successo e francamente credevo di trovare più giudizi negativi sul pairing che ho scelto, perché non è canon e non è nemmeno frequente. Fortunatamente mi è saltata in mente l’idea per questa storia subito dopo avere postato il primo capitolo, così la distanza tra i due aggiornamenti è stata molto breve! Spero di avere sempre le idee pronte, anche se dubito che con la scuola riuscirò a scrivere così tanto...comunque ci proverò! Ringrazio tutti coloro che hanno letto, messo la storia tra i preferiti o recensito, perché mi ha fatto veramente molto piacere!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Scelta libera.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 003- Serpeverde ***


Hermione entrò nella stanza che

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 014: Verde.

Serpeverde

 

Hermione entrò nella stanza che era appartenuta un tempo a Regulus e si bloccò sulla soglia. La differenza tra i due fratelli doveva veramente essere stata incolmabile, perché mentre la camera di Sirius era dominata dall’oro e dal porpora la stanza in cui si trovava ora era tappezzata con l’argento e il verde, i colori di Serpeverde. Sopra il letto vi era riprodotto con massima cura l’arazzo dell’albero genealogico della famiglia Black; vedendo gli occhi di Hermione posarsi su esso Sirius si sentì in dovere di spiegare. “Regulus andava fiero di appartenere alla nostra famiglia ed era un figlio perfetto, sempre d’accordo con quello che dicevano i miei genitori e i miei zii...praticamente il mio opposto.” Hermione si avvicinò all’arazzo; anche in quell’esemplare alcuni membri, come Sirius e Andromeda, erano stati cancellati. Accanto al letto c’era una raccolta di pagine di giornale riguardanti Voldemort; Hermione iniziò a leggere interessata. Sirius si avvicinò e storse il naso. “Non sapevo che avesse mai collezionato articoli di giornale su di lui, ma avrei dovuto aspettarmelo. Chissà come saranno stati fieri i miei genitori di avere un figlio così!” Hermione staccò lo sguardo dai ritagli e lo spostò su Sirius.

“Sirius, qui ci sono scritte delle cose orribili...intere famiglie babbane distrutte e torturate per puro divertimento dai Mangiamorte, terrore ovunque...come poteva la tua famiglia approvare una violenza simile?” chiese disgustata. Sirius rise amaramente. “Certe volte i maghi dimostrano di essere estremamente stupidi e crudeli e evidentemente questo è il caso della mia famiglia.” Hermione era ancora sconvolta. “Come hai fatto a crescere con queste idee nonostante tu fossi l’unico a pensarla così in famiglia?” chiese interessata. Sirius scrollò le spalle. “Non lo so nemmeno io di preciso, ho sempre avuto un carattere ribelle e forse questo mi ha spinto a non prendere per oro colato tutto ciò che dicevano i miei genitori e quindi mi sono fatto delle idee mie, opposte alle loro.”

Hermione si allontanò dal letto per perlustrare la stanza; a una parete era stato appeso il poster di una squadra di Quidditch di Serpeverde e Hermione notò che tutti i giocatori sembravano avere un’aria poco raccomandabile. “Qual è tuo fratello?” chiese Hermione indicando il manifesto. Sirius si avvicinò e indicò un ragazzo in prima fila. “E’ lui, era un Cercatore.”  La ragazza si chinò per distinguere meglio i tratti del volto e notò che era decisamente meno bello di Sirius; in verità era abbastanza mediocre. “Ha un’aria molto austera.” osservò Hermione sorridendo. “Sì, i professori mi hanno detto più di una volta che mi divertivo e facevo confusione anche per mio fratello” rispose Sirius ricordando.

 “A parte gli scherzi, non ti assomiglia molto. Sembra più basso di te e anche meno affascinante.” disse lei con tranquillità analizzando il poster. Sirius ridacchiò. “Ti ringrazio per il complimento, è strano che tu me li faccia!” osservò guardandola divertito. Hermione arrossì leggermente e strinse ancora di più al petto i panni puliti. “Beh, quando servono non sono così cocciuta da ometterli!” rispose un po’ imbarazzata. Sirius si limitò a sorriderle e a continuare a guardarla; all’improvviso Hermione si mosse e si stirò le pieghe della gonna. “Adesso torno in camera, la signora Weasley mi ucciderà se vedrà la confusione che c’è...scusa se ti ho fatto perdere tempo, Sirius.” aggiunse in fretta, dispiaciuta. Sirius scosse la testa. “Macché, anzi mi hai fatto passare un po’ di tempo..e poi è sempre un piacere stare con te.” disse guardandola intensamente. Hermione gli passò accanto per uscire dalla camera. “Ciao Sirius.” E detto questo, gli dette un leggero bacio sulla guancia; un contatto leggero e innocente, che fece però andare in estasi Sirius e imbarazzare Hermione. “Ciao Hermione.” sussurrò Sirius quando si riprese dall’emozione, accarezzando il punto in cui quelle labbra giovani e morbide avevano sfiorato la sua guancia ruvida di barba non fatta.

 

Ciao! Ecco il terzo capitolo della raccolta, spero che vi sia piaciuto...ho qualche idea per i prossimi capitoli, anche se non ho in mente lo schema di tutti e 100..comunque piano piano mi verrà in mente qualcosa, di solito ogni tanto ho delle illuminazioni su cosa scrivere nei futuri capitoli. Ringrazio molto chi ha letto, recensito e messo la storia tra i preferiti..ancora, grazie!!

Al prossimo aggiornamento!

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Scelta libera.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 004- Il ritratto ***


La guerra era finita da alcuni m

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 048: Quadri.

Il ritratto

La guerra era finita da alcuni mesi e Hermione doveva ancora riprendersi da tutte le emozioni e il dolore provati in quell’anno di continue fughe e torture. Quella mattina si svegliò in ritardo e una volta entrata in cucina trovò ad attenderla la civetta nuova di Harry, Edwige II. “Ciao Edwige. Harry mi scrive?” chiese la ragazza sorridendo e dando in premio alla civetta felice alcuni biscottini. Appena aperta la lettera iniziò a leggerla con attenzione e procedendo la lettura il suo viso si fece sempre più pallido; poi lasciò cadere la missiva a terra, si vestì di corsa e uscì di casa.

Hermione chiuse con un tonfo la porta di Grimmauld Place, per poi usare molta più calma e attenzione nel muoversi nella casa. Si avventurò nei meandri di questa silenziosamente, con una sorta di rispetto e tranquillità, come se temesse di rompere l’equilibrio di essa. L’unico rumore che si sentiva era quello dei tacchi delle sue scarpe e del frusciare del mantello lungo fino al pavimento; Hermione continuava a guardarsi intorno senza proferire parola. “Ciao Hermione.” L’interpellata si voltò e scorse alle sue spalle un quadro che le aveva appena rivolto la parola. “Ciao Sirius.” disse la ragazza con un nodo alla gola. Hermione si avvicinò sorridendo incantata, mentre il bell’uomo ritratto nella tela la scrutava con devozione.

“Sei diventata una bellissima donna, ci ho messo un po’ per riconoscerti.” Hermione guardò in basso sorridendo. “Ti ringrazio, ma deve essere solo la mia veste nuova da strega a farti questo effetto, credimi.” Sirius aggrottò le sopracciglia. “Non ti vesti più da babbana?” Hermione negò. “Adesso solo poche volte, ormai sono adulta e nel mondo magico non ha senso vestirsi da babbani. Ti piace questo vestito? Me lo hanno regalato i miei genitori per festeggiare la fine della guerra.”disse lei con voce allegra. Sirius la osservò ancora meglio. “E’ molto bello, sembri una principessa vestita così elegante!” disse poi, ed era ovvio dal suo tono di voce che pensava davvero che Hermione fosse una bella ragazza.

“Grazie, Sirius. Sono corsa appena Harry mi ha scritto che aveva trovato il tuo ritratto, morivo dalla voglia di vedere con i miei occhi la situazione..e volevo farlo da sola.” aggiunse poi a bassa voce.  Sirius era incantato da quella donna che vedeva davanti a sé: Hermione era cambiata moltissimo, la guerra l’aveva fatta maturare forse troppo in fretta e adesso la diciannovenne davanti a lui non era una ragazza spensierata, ma una donna matura con esperienze straordinarie. Hermione gironzolò davanti al quadro. “Suppongo che Harry ti abbia raccontato tutto della guerra, vero?” chiese mentre osservava un altro ritratto.

“Sì, ma sapevo già quello che era successo. Io vi osservo e sono stato con voi per tutto questo tempo, e sempre ci sarò.” le disse tranquillamente. Hermione controllò l’orologio. “Scusami ma ora devo andare, Molly mi ha invitata a pranzo e non voglio fare aspettare i Weasley..”disse, suonando mortificata. “Tornerai?” chiese l’uomo, una punta di speranza nella voce. Hermione era già sulla porta. “Tutti i giorni, te lo prometto.” sussurrò prima di uscire.

Hermione mantenne la sua promessa; tutti i giorni sedeva davanti al ritratto di Sirius e parlava con lui fino a quando non doveva scappare per altri impegni. I due avevano instaurato un ottimo rapporto, molto profondo e allo stesso tempo scherzoso ed entrambi stavano iniziando a provare qualcosa l’uno per l’altra, sebbene non lo volessero ammettere. Hermione si sentiva più a suo agio davanti al ritratto di Sirius che in molti altri posti e non perdeva occasione per andare a trovarlo, arrivando a passare più tempo con l’immagine dell’amico defunto che con le persone in carne ed ossa.

“Scusa Sirius ma devo andare, sono a cena alla Tana..” disse un pomeriggio Hermione, controllando come al solito l’orologio che portava al polso. “Sei sempre alla Tana, com’è che Molly ti invita tutte queste volte?” chiese Sirius curioso. Hermione rise e scrollò le spalle. “Credo che speri di farmi fidanzare con Ron, l’altro giorno è stata tutto il pranzo a esclamare quanto sarebbe contenta che entrassi a fare parte veramente della famiglia, mentre lanciava occhiate eloquenti a Ron.” Sirius ridacchiò divertito.

“Sai che non ci avevo mai pensato? Sei venuta qui molte volte e non una sola abbiamo mai parlato della tua vita sentimentale. Esci con qualcuno? Magari con Ron..” disse cercando di suonare disinvolto. Hermione si rimise a sedere. “No, so per certo di piacere a Ron perché me l’ha detto Ginny ma non ho mai nemmeno provato ad avere una storia con lui.” Sirius la guardò attentamente mentre la ragazza abbassò lo sguardo per evitare quello penetrante e indagatore dell’uomo. “E perché? Non provi nulla per lui, o sei impegnata con qualcun altro?”chiese titubante. Hermione alzò finalmente il viso, per fissare il ritratto.

“Perché sono innamorata di un’altra persona. E’ da un po’ di tempo che non riesco a pensare che a lui, e mi sento completa solo quando sono in sua compagnia.” Sirius deglutì ma decise che quella situazione aveva bisogno di un chiarimento. “Hermione, per piacere, non tornare più qui a trovarmi.” disse con fatica, come se quelle parole gli costassero un sacrificio enorme. Hermione restò a bocca aperta, meravigliata. “Perché?” chiese con altrettanto dolore. “Perché io sono morto e tu sei viva, e non  è giusto che tu sprechi la tua giovinezza diventando una morta e innamorandoti di una persona che non potrà più vivere...e perché io sono morto e non mi devo illudere di poter amare un ragazza che ha tutta la vita davanti a sé.” le spiegò con lucidità e chiarezza. Hermione arrossì. “Allora era tanto chiaro a chi mi riferivo?” chiese con voce amara. Sirius scosse la testa.

“L’ho capito perché è esattamente quello che provo io, ma non è giusto, devi dimenticarmi, non devi tornare più qui.” Hermione si alzò in piedi. “Ma io ti amo, Sirius. Ti amo, e non posso scordarti.” Sirius sorrise amaramente. “Anch’io ti amo, ma ce ne siamo accorti troppo tardi temo. E’ proprio perché ti amo che ti chiedo di dimenticarmi e vivere liberamente. Ron ti ama, dagli una possibilità; non allontanare tutti da te per causa mia.” Le lacrime iniziarono a scendere sul viso di Hermione, mentre si avvicinava al ritratto dell’uomo che amava. “Mi stai chiedendo di fare una cosa ingiusta.”

“Sii ragionevole, è l’unica cosa saggia da fare.” le rispose Sirius, e Hermione era certa che se avesse potuto le avrebbe accarezzato una guancia. “Allora me ne andrò. Addio, Sirius.” riuscì a dire cercando di ricomporsi. Si alzò in punta di piedi e appoggiò le labbra sulla tela, in corrispondenza di quelle di Sirius; e prima di staccarsi dal quadro e uscire da quella casa, Hermione avrebbe giurato di sentire un contatto di labbra umane calde e morbide contro le sue.

 

Ciao a tutti! Questo è il quarto capitolo della fanfiction, e ci tengo a dire che i capitoli non sono in ordine cronologico: possono essercene alcuni ambientati in un universo alternativo e altri immediatamente successivi ambientati durante l'estate del 1995 a Grimmauld Place; come ho già detto, dalla trama si capisce tutto e nel caso non sia così scriverò un'introduzione. inoltre gli episodi sono collegati tra loro solo quando specificato, come nel caso del secondo e del terzo capitolo; per esempio questo non ha niente a che vedere con i capitoli precedenti; e' come se fossero one-shot indipendenti. Ci tengo a ribadirlo perchè non vorrei creare confusione con collegamenti che non esistono; quindi adesso dovrei essermi spiegata xD.

Ringrazio come sempre tutti quelli che leggono la storia, la recensiscono e la mettono tra i preferiti! Grazie di cuore!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Scelta libera.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 005- Non c'è pericolo che evada ***


Hermione si mise davanti allo sp

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 019: Bianco.

Non c’è pericolo che evada

 

Hermione si mise davanti allo specchio e si perfezionò l’acconciatura dei capelli; gli occhi le cascarono sulla foto raffigurante lei e Sirius insieme poco tempo prima al mare e si sentì invadere da un moto di amore immenso nei confronti del quasi-marito. Con un sospiro riprese il suo lavoro, quando Ginny si fiondò letteralmente nella stanza. “Allora, hai bisogno di aiuto? Come vanno i capelli?” chiese scrutandola apprensiva. Hermione trovò la forza di ridere anche se in realtà era abbastanza nervosa.

“E’ tutto a posto, sono andata dalla parrucchiera ieri e la mamma me li ha risistemati stamani!” disse allegra. Ginny si guardò allo specchio verticale appeso al muro. “Che ne dici? Come sto?” chiese preoccupata. Hermione sorrise. “Stai benissimo, ma di cosa ti preoccupi? E poi non sei nemmeno tu la sposa, non c’è bisogno di essere così agitata!” rispose pensando che in realtà il giorno del suo matrimonio stava iniziando a darle pensiero. “Ma sono la testimone della sposa e non voglio farle fare brutta figura!” replicò Ginny.

Hermione estrasse dal portagioie una collana di perle e se la fece mettere dall’amica, prima che la porta della camera si aprisse di nuovo e venisse travolta da sua madre e dalla signora Weasley. “Tesoro, come va? Sei pronta? Vuoi che ti aiuti a sistemare gli ultimi dettagli?” Le due donne erano una più nervosa dell’altra e in qualche modo la loro agitazione rassicurò la sposa, che si mise a ridere. “Tranquille, adesso scenderò giù e mi sposerò con Sirius, sono già pronta!” disse con tutta la tranquillità del mondo.

Contemporaneamente un altro uomo si stava guardando attorno nervoso, ricevendo gli invitati che cominciavano ad affluire alla Tana, luogo scelto per la cerimonia, e chiedendo consigli al suo testimone di nozze. “Harry, io devo vedere Hermione. Non resisto, voglio vederla!” bisbigliò all’orecchio del figlioccio dopo aver salutato alcuni invitati parenti di Hermione. Harry salutò con la mano Luna e Seamus prima di rispondere. “Sirius, lo sai che non possiamo, c’è Molly di guardia a controllare che non entri in camera di Hermione e francamente dal momento che tra poco inizierà la cerimonia non vedo tutta questa urgenza..” sussurrò cercando di non farsi sentire dagli altri invitati. Sirius afferrò Harry per un braccio.

“Harry, ti prego, vai tu per me a vederla e poi vieni a dirmi com’è vestita!” chiese implorante. Harry alzò gli occhi al cielo e rispose al padrino come se stesse tentando di spiegare un concetto elementare a un bambino. “Sirius, vuoi farla finita?! Prima di tutto Molly non mi farà mai passare perché si immaginerà anche lei cosa hai in mente, e poi tra poco inizierà la cerimonia!” esclamò esasperato. Proprio in quel momento Ginny si avvicinò alla coppia di uomini.

“Sirius, Hermione è pronta e scenderà tra cinque minuti, dovete andare ai vostri posti!” disse prima di avviarsi verso i suoi fratelli. Ron si allargò la cravatta. “Quando scende Hermione? Prima finisce la celebrazione meglio è, ho un caldo pazzesco, non vedo l’ora di togliermi questa giacca..” Sirius rise, la risata simile a un latrato. “Per quello che mi riguarda potresti stare anche in mutande ma credo che tua madre non apprezzerebbe...comunque abbi pazienza, quando festeggeremo potrai stare vestito come ti pare! Del resto è giugno, è normale che faccia caldo..” disse allegro.

Hermione scese la scale di corsa e si fermò per prendere fiato sulla soglia della porta della Tana, dove l’aspettava sua padre. “Hermione, hai corso?” chiese suo padre disapprovando. “Sono nervosa, dovevo sfogarmi!” ribatté Hermione, prima di uscire a braccetto con il padre.

Sirius aveva la mente completamente atrofizzata mentre vedeva Hermione procedere verso di lui; il vestito bianco della ragazza risaltava in modo garbato le forme delicate di questa e la slanciava rendendola più esile. Il vestito era senza spalline e Sirius provò l’irrefrenabile impulso di accarezzare le spalle nude e seducenti della donna che amava; il corpetto bianco era stretto e metteva in evidenza il corpo ben modellato di Hermione; a partire dalla vita invece l’abito si allargava e ricadeva soffice a terra insieme a inserti in velo in cui erano incastonati alcuni brillantini. Hermione sorrise a Sirius e sistemandosi accanto a lui la cerimonia ebbe inizio.

Hermione si allontanò da alcuni suoi parenti con cui stava conversando e si diresse verso Sirius, che era impegnato a ridere e scherzare in un angolo con Ron e Harry. “Allora? Di cosa ridete?” chiese allegra. “Sirius ci stava raccontando tutte le avventure dei Malandrini a Hogwarts, sapessi quante ne hanno combinate!” disse Harry continuando a ridere. Hermione alzò un sopracciglio, ironica e scettica allo stesso tempo.

“Ah sì? E ditemi un po’, quali sarebbero queste avventure? C’entrano per caso delle donne?” chiese un po’ irritata. Sirius si bloccò e Harry e Ron ne approfittarono per defilarsi inventandosi una scusa assurda. “Hermione, tesoro, ma che dici?” chiese Sirius cercando di rimediare. “Ti conosco, e so che quando ci sei di mezzo te, specialmente per quello che riguarda le tue avventure a Hogwarts, allora c’entrano anche delle ragazze!” esclamò Hermione ostinata. “Tesoro, sono passati anni, di cosa hai paura? Ti ho giurato amore eterno e fedeltà e io mantengo sempre le mie promesse!” ribatté Sirius, ferito. Hermione gli sorrise. “Stavo scherzando, so che mi posso fidare di te! Allora, vogliamo ballare o no?” chiese raggiante di felicità.

Sirius la prese per mano e la portò in pista, dove i signori Weasley stavano ballando con più foga di tutti. “Hai visto come ballano? Sono più attivi e vitali di noi, è il colmo!” esclamò Sirius ridendo, stringendo a sé Hermione che con la testa contro il suo petto gli dava una sensazione di beatitudine. “Sirius...ci pensi che adesso quando finirà la festa torneremo a casa, una casa tutta nostra, dove passeremo il resto della nostra vita? E vivremo insieme, con tutti i problemi e le gioie della vita quotidiana, avremo dei bambini e saremo una famiglia completa! Dei bambini a cui insegnare le magie..” sussurrò Hermione, presa a fantasticare. “...a cui insegnare il Quidditch!” la interruppe Sirius sognante. “Bambini da allevare e da crescere con tutto l’amore del mondo!” riprese Hermione vagando con la fantasia.

“Sembra proprio che tu sia stato messo di nuovo in prigione, signor Black. Uno spirito libero come te può sopportare una vita simile, con moglie e figli?” chiese sua moglie sardonica. Sirius la baciò e la strinse ancora più a sé. “Se tutte le prigioni fossero così, e soprattutto se tutte le carceriere fossero così belle, ci sarebbe da commettere dei reati solo per essere arrestati.” sussurrò all’orecchio della donna che amava prima di baciarle il collo. “Allora posso stare tranquilla?" chiese lei con un mezzo sorriso. “Direi proprio di sì, non c’è pericolo che evada.”  

 

Ciao a tutti! Questo capitolo mi sembra abbastanza leggero e non disperate, ce ne saranno altri su questo stile che racconteranno la vita matrimoniale della nostra coppia e verranno introdotti anche i loro figli! Spero di avere prodotto una buona storia, perché ci tengo veramente molto a realizzare una cosa credibile e gradevole. Come sempre ringrazio chi recensisce, mette la storia tra i preferiti e legge!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Scelta libera.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 006- Difese ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 080: Perché?

Difese

 

“Mamma, è finita la riunione adesso? Possiamo scendere giù in cucina una buona volta?” chiese un Ron Weasley estremamente seccato a sua madre. La signora Weasley sorrise distratta, evidentemente ancora turbata dai recenti sviluppi della situazione attuale presentati durante la riunione del giorno. “Sì, cari, abbiamo finito! Ma non fate troppa confusione, c’è la cena da preparare e non voglio troppi intoppi!” urlò poi in direzione dei gemelli Fred e George, che erano subito schizzati giù per le scale in attesa di combinarne una delle loro.

Hermione scosse leggermente la testa in segno di disapprovazione e scese insieme a Harry e Ron. Una volta arrivati al piano terra, Ron e Harry si diressero subito in cucina per sgranocchiare qualcosa ma Hermione fu distratta dalle voci concitate di due uomini provenienti dall’ingresso. Incuriosita, si avvicinò e scoprì che i due litiganti altri non erano che Sirius e Piton. Cercando di risolvere la questione, rivelò la propria presenza; sapeva benissimo che Sirius non voleva che i ragazzi lo vedessero litigare furiosamente così sperava di riuscire a calmarlo e di conseguenza fare andare via Piton. Hermione si schiarì leggermente la voce. Sirius e Piton smisero di guardarsi in cagnesco e si voltarono verso Hermione.

“Hermione! Cosa ci fai qui?” chiese Sirius, sinceramente stupito. Hermione avanzò in modo disinvolto con la mani dietro la schiena e si strinse nelle spalle. “Niente, avevo sentito delle voci e volevo sapere chi c’era, dal momento che la signora Weasley era appena venuta a dirci che la riunione era finita.” Piton storse il naso. “Non credi che chi ci sia o meno in questa casa non sia affar tuo, Granger?” chiese con il solito tono di voce strascicato e pieno di disprezzo. Hermione incassò il colpo, imbarazzata. “Piton, questa è casa mia e Hermione è mia ospite, ha tutto il diritto di venire qui se vuole! E soprattutto non ti permettere di rispondere così ai ragazzi! Se scopro che a Hogwarts li tormenti solo per il loro legame con me..” aggiunse Sirius minaccioso. Piton ancora una volta assunse un’espressione sarcastica.

“Che cosa, Black? Beh, in fondo sono sicuro che ogni pretesto per discutere e buttarti in qualche progetto rischioso debba essere magnifico per te, viste le occasioni di pericolo che ultimamente ti si sono prospettate ...qual è stata la tua ultima impresa? Affrontare un Molliccio particolarmente spaventoso?” chiese con una sgradevole voce canzonatoria e ironica. Questa volta fu Sirius a rimanere senza parole e Hermione a rispondere. “Beh, e in fondo io, professore” disse educatamente “ sono sicura che se vedesse con i propri occhi quello che abbiamo trovato in questa casa cambierebbe idea. E’ piena zeppa di oggetti colmi di Magia Oscura!” Piton si voltò verso di lei.

“Nessuno ha chiesto il tuo parere, devi comportarti come un’insopportabile so-tutto-io anche fuori da scuola? Cielo, mi chiedo come facciano i tuoi amici a sopportarti...ma forse infatti non ti sopportano..” concluse con un sorriso storto e maligno. Hermione arrossì e i suoi occhi si colmarono di lacrime; Sirius invece esplose. “Piton! Non ti permetto di offendere Hermione, né qui né in nessun altro luogo! Hermione ha degli amici che le vogliono bene e stava solo cercando di difendermi, non cercare di confonderla con quello che eri tu alla sua età, solo come un cane! E ora sei pregato di andartene, Piton!” urlò furibondo. Dopo averlo cacciato fuori, Sirius si voltò lentamente verso Hermione.

“Hermione, io..” iniziò l’uomo, ma fu interrotto dalla ragazza stessa. “Lascia perdere, Sirius. Non ne vale la pena.” concluse stancamente. Sirius era sbalordito. “..Hermione..quell’uomo ti ha detto delle cose orribili, e non oso pensare a come ti tratterà tutto l’anno a scuola! Com’è possibile che tu non voglia reagire?” chiese stupefatto. Hermione scrollò le spalle. “Ci sono abituata, ormai. L’anno scorso mi ha preso in giro davanti a mezza scuola per via dei miei denti, all’epoca troppo grandi..e l’ha fatto in modo crudele. Per cui quello di oggi non era nulla in confronto.” concluse triste. Sirius era sconvolto.

“Ma i tuoi denti non hanno nulla che non vanno, e anche se fosse stato? A me sembri comunque una bella ragazza, te lo giuro! E scommetto anche che Piton pagherebbe per avere una come te al suo fianco..e forse è proprio per questo che ti tormenta così tanto!” le disse con veemenza. Hermione alzò la testa di scatto, come per accertarsi di aver udito bene, quando si udì un urlo di Molly. “E’ pronta la cena!” I due si riscossero e si avviarono in cucina, senza finire il discorso.

Per tutta la cena né Hermione né Sirius si scambiarono una parola e quando tutti si alzarono per dirigersi in salotto Hermione si avvicinò a Sirius di soppiatto. “Sirius, vorrei parlarti.” sussurrò afferrandolo per un braccio. L’uomo annuì e si lasciò guidare in una stanzetta lì vicino, dove avrebbero potuto parlare in pace. Una volta soli, Hermione sospirò profondamente. “Perché prima hai detto quelle cose su di me? Le pensi davvero?” chiese lasciando Sirius un po’ interdetto. “Certo che lo penso..ma Hermione, perché me lo chiedi?” ribatté l’uomo guardandola interrogativo. Hermione non rispose e arrossì leggermente e Sirius riprese a parlare.

“E tu? Perché mi hai difeso prima con Piton e poi non hai reagito quando ti ha attaccata?” Hermione sorrise impercettibilmente. “Perché mi sembrava talmente ingiusto che ti attaccasse in quel modo che non ho potuto fare a meno di ribattere. Anche tu allora quando ti ha aggredito hai incassato senza reagire e quando invece Piton se l’è presa con me l’hai cacciato fuori di casa!” Sirius sorrise; in effetti la situazione era analoga e non sapeva dare una risposta precisa. “Ad essere onesti non lo so..però è stato più forte di me, non ce l’ho fatta a vederti incassare tutte quelle cose brutte e assolutamente false su di te!” Hermione gli si avvicinò e lo prese per un braccio, costringendola a guardarla.

“Ma tu lo pensi davvero quello che hai detto, sia davanti a Piton sia quando è andato via? Pensi davvero che avere me come compagna sarebbe un piacere?” chiese guardandolo negli occhi, una nota di commozione nella voce. Sirius sostenne lo sguardo della ragazza e rispose a testa alta. “Sì, lo penso. Penso ogni singola cosa che ho detto. E perché tu mi hai difeso così? Pensi davvero che io meriti la tua protezione? In fondo sto qui senza correre nessun rischio, mentre tutti sono in pericolo di vita..forse Piton non ha tutti i torti.” aggiunse amareggiato. Hermione lo strattonò forte.

“Non dirlo nemmeno per scherzo, Sirius! Tu sai benissimo che fai e hai sempre fatto il massimo per l’Ordine, e se adesso sei rinchiuso qui non vuol dire che tu non possa essere utile alla nostra battaglia!” esclamò con veemenza. Sirius annuì ma un rumore di passi li fece sobbalzare e spinse Hermione a lasciare andare di scatto il braccio di Sirius. Harry si affacciò e per un attimo sembrò stupito di vedere il suo padrino e la sua migliore amica soli in quel modo, ma si riprese immediatamente. “Sirius, puoi venire di là per favore? Remus e Kingsley avrebbero bisogno di te.” chiese indicando il salotto. Sirius si avvicinò al figlioccio, gli dette una pacca sulla schiena e si affrettò a raggiungere gli amici. Hermione invece non rispose all’occhiata leggermente interrogativa che le rivolse Harry e seguì l’amico fuori dalla stanza.

 

..ed ecco una bella discussione anche con Piton! Ho pensato che sarebbe stato bello far litigare Hermione, Sirius e Piton e scoprire la stima che Sirius e Hermione hanno l'uno dell'altra...insomma, mi piaceva l'idea di Sirius che difendeva Hermione e rivelava, forse non volendo, di apprezzarla sia fisicamente sia caratterialmente, e al tempo stesso volevo che Hermione difendesse Sirius da Piton e affrontasse con Sirius il problema del restare nascosto a Grimmauld Place; in fondo questo cruccio di non essere utile all'Ordine avrà un fattore determinante nella sua morte, no? Dunque ringrazio come sempre le persone che hanno commentato, letto o messo tra i preferiti la storia; grazie di cuore, mi fate veramente piacere!!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

 

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Scelta libera.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 007- Contatti fisici ***


Hermione stava discutendo

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 096: Biblioteca. (Scelta libera)

Contatti fisici

 

Hermione stava discutendo, come al solito, con Ron riguardo ai compiti per le vacanze. “Ron, non ho intenzione di farti copiare nulla, sappilo!” esclamò stizzita dopo che Ron la aveva implorata di poter dare una sbirciatina al suo tema di Pozioni. “Ma dai, Hermione, siamo così impegnati a pulire questa casa, come farò a farli? Ti prometto che poi non ti chiederò più di copiare nulla quando saremo a Hogwarts!” implorò seguendola lungo le stanze. Hermione sbuffò.

“Ron, per l’amor del cielo, mancano ancora mesi prima di tornare a scuola e sicuramente avremo finito le pulizie prima di settembre, perciò almeno provaci a fare qualcosa! Non torniamo domani, eh!” disse esasperata. “E poi c’è una bella biblioteca qui all’ultimo piano, perché non ci vai? Certo, è piena di libri sulla purezza di sangue che evidentemente dovevano essere le letture preferite dei genitori di Sirius, ma io ho trovato un sacco di informazioni utili per i miei temi! Pensa che mi sono venuti anche più lunghi del dovuto!” disse allegra, convinta di aver risolto la questione. Entrò nel seminterrato con Ron alle calcagna e entrambi si bloccarono di colpo alla vista di Sirius, Remus e Tonks che sembravano estremamente preoccupati e discutevano tra loro.

“Non c’è tempo da perdere, dobbiamo subito andare a prenderlo!” stava dicendo Sirius, concitato. “Lo so, abbiamo già organizzato tutto, ci andiamo noi due più Malocchio, Kingsley e poi credo Hestia e Dedalus Lux..ma il punto è: come diavolo hanno fatto due Dissennatori ad arrivare a Harry?” chiese Tonks, spaventata. Hermione e Ron sgranarono gli occhi. “Che cosa? Che cos’è successo a Harry?” chiese Hermione agitata, il respiro affannato. Remus esitò prima di rispondere. “Lui e suo cugino sono stati attaccati da due Dissennatori e Harry ha usato l’Incanto Patronus per difendersi..” Hermione trattenne il fiato. “Ma sta bene?” ebbe la forza di chiedere Ron. “..Sì, il problema è che deve sostenere un’udienza al Ministero della Magia per non essere espulso da Hogwarts.” terminò Lupin, mentre Sirius e Tonks osservavano cupi i ragazzi.

“Un’udienza? Ma è scandaloso! E’ già abbastanza strano e preoccupante che dei Dissennatori fossero in un sobborgo babbano, adesso viene fuori che non ci si può nemmeno difendere in pericolo di vita? E’ vergognoso, sono sicura che esistono centinaia di leggi che tutelano Harry...vado in biblioteca!” annunciò febbrile. Gli adulti la guardarono stupita dalla sua reazione, mentre Ron la seguì con lo sguardo. “Vado in biblioteca?!” ripeté Sirius, ridacchiando. “Beh, è il motto di Hermione. Quando è sconvolta o non sa qualcosa, lei va in biblioteca.” spiegò Ron calmo mentre Tonks e Remus si preparavano per portare Harry a Grimmauld Place. Dopo un quarto d’ora circa Ron ritornò nella sua stanza insieme ai gemelli e Sirius decise di andare a cercare Hermione per vedere se davvero era riuscita a trovare qualcosa che potesse essere utile alla causa di Harry. Si fermò sulla soglia, cercando di passare inosservato e nascondendosi nell’ombra della casa, osservando Hermione che scorreva con lo sguardo i vecchi libroni sistemati con cura negli scaffali, mordicchiandosi il labbro e scuotendo la testa ogni tanto.

“Non troverai nulla di buono in quei libri, Hermione.” La ragazza si voltò bruscamente e continuò a esaminare i volumi polverosi. “Se non provo non lo saprò mai, no? Avanti, vieni ad aiutarmi.” Sirius si piazzò accanto a lei e per un po’ stettero in silenzio intenti a lavorare. “Non avrei mai pensato di poterti vedere entrare in una biblioteca.” disse poi Hermione rompendo il silenzio. “In effetti neanche io avrei mai pensato di mettere piede qui dentro, ma cosa non si fa per amore del proprio figlioccio..” sospirò Sirius con un ghigno, mentre Hermione sfogliava alcuni tomi. All’improvviso la ragazza sussultò e trattenne rumorosamente il respiro.

“Ecco, ho trovato qualcosa! Qui c’è scritto che la legge prevede l’utilizzo della magia da parte di maghi minorenni in pericolo di vita! Però Harry deve comunque riuscire a dimostrare che questo è il suo caso, e ho il sospetto che di questi tempi il Ministero non voglia ammettere che due Dissennatori sono fuori il loro controllo..” concluse pensierosa, guardando Sirius con aria affranta, per poi rituffarsi nei libri. Sirius esultò. “Ehi, senti qui, c’è un caso simile a quello di Harry...ah no, però  poi l’accusato ha ammesso di essersi inventato tutto..” Hermione si precipitò a controllare così di corsa che inciampò e finì letteralmente tra le braccia di Sirius, che l’afferrò per un pelo impedendole di finire distesa per terra.

“Scusa.” mormorò Hermione rossa in viso allentando la presa sulle braccia muscolose dell’uomo, sistemandosi i vestiti spiegazzati. “Figurati, Hermione.” ribatté Sirius aiutandola a risistemarsi; poteva sentire i battiti accelerati del cuore di lei e questa agitazione in qualche modo contribuiva ad aumentare la sua confusione. “Allora, ehm..dicevi?” chiese la ragazza imbarazzata, cercando di riuscire a distogliere lo sguardo da Sirius. Questo si riscosse e smise di fissarla con aria da ebete, e in quel momento entrò Remus. “Per fortuna Harry sta bene, siamo arrivati ora, Malocchio ha provato a farci venire via Groenlandia...Sirius, adesso devi venire alla riunione e Harry vorrebbe salutarvi.” Hermione e Sirius si precipitarono giù, dove trovarono Harry circondato dai Weasley.

“Harry!” strillò Hermione, precipitandosi ad abbracciarlo e scrutandolo preoccupata. “Harry, come stai? I Dissennatori, ancora non ci posso credere, è orribile...e l’udienza! Hai paura? Oh, Harry, non puoi perderla, sono stata fino adesso a cercare in biblioteca e ci sono un sacco di leggi dalla tua parte!” esclamò concitata. “In effetti, abbiamo cercato insieme fin’ora. Calmati, Hermione, andrà tutto bene.” disse Sirius un po’ stizzito; vedendo il modo in cui Hermione aveva abbracciato Harry si era sentito stranamente geloso.

Perché Hermione abbracciava il suo figlioccio senza alcuna vergogna e soprattutto volontariamente, mentre quando per sbaglio lei era finita tra le sue braccia era arrossita e si era subito staccata? Subito dopo capì di essere stato ingiusto nei confronti di Hermione: in fondo conosceva Harry molto bene, mentre lui chi era per lei? Ancora assorto nei proprio pensieri e intento a osservare Hermione, fu riscosso da Remus. “Sirius? Mi stai ascoltando? Adesso dobbiamo proprio iniziare la riunione, andiamo di là!” esclamò guardandolo poco convinto. Sirius annuì e lo seguì, lasciandosi alle spalle Hermione e Harry.

 

Ciao! Scusate se ho aggiornato tardi ma ho avuto diversi impegni e purtroppo non so se potrò postare con tanta frequenza, visti gli impegni scolastici....-.-" Spero che vi sia piaciuto, in ogni caso il prossimo capitolo sarà il seguito di questo e verrà postato a breve perchè quasi completato. Come sempre, ringrazio chi legge, commenta e mette la storia tra i preferiti...grazie mille!

Al Prossimo Aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 008- Camomilla ***


Era la mattina dell

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 031: Alba.

Camomilla

 

Era la mattina dell’udienza di Harry al Ministero della Magia e Hermione, dopo avere tentato inutilmente di dormire, si rassegnò e decise di scendere in cucina per raggiungere gli adulti. Erano solo le sei ma trovò seduti a tavola Sirius e Remus, che la guardarono stupiti. “Sei già sveglia? Come mai?” le chiese Remus incuriosito; in fondo erano solo le sei del mattino. “Ho dormito poco e male, sono troppo preoccupata per Harry..alla fine mi sono arresa e mi sono alzata.” spiegò sedendosi accanto a Sirius. “Forse avresti bisogno di una camomilla, se vuoi te la preparo.” le propose Sirius gentilmente, facendo l’atto di alzarsi. Hermione lo bloccò.

“Buona idea, ma me la preparo da sola, almeno mi distraggo un po’” disse scattando in piedi e mettendosi a frugare nei mobili per trovare dei filtri di camomilla. Sirius la studiò con attenzione; i movimenti di Hermione erano bruschi e frenetici, dettati dal nervosismo, e le tremavano le mani quando prese un pentolino in cui mettere l’acqua. “Hermione..sei sicura di stare bene?” chiese Remus esitante, seguendo con lo sguardo i movimenti. Hermione si voltò con un piccolo scatto.

“Cosa?..certo, sì, sono solo in ansia per Harry..” balbettò prima di riprendere il suo lavoro. Remus sbadigliò. “Beh, io credo che andrò un po’ a stendermi sul letto. Volevo essere sveglio per vedere Harry stamani ma direi che adesso posso godermi ancora un po’ di riposo. Ci vediamo dopo!” disse salutando i due con la mano e alzandosi pigramente dalla sedia. Hermione si sedette e bevve; nel frattempo Sirius stava sfogliando una rivista sulle moto babbane con finto interesse, che era in realtà rivolto alla giovane strega accanto a lui che sorseggiava la camomilla e contemporaneamente teneva lo sguardo fisso su un punto imprecisato davanti a lei.

“..Hermione? Ma sei sicura di stare bene? Hai una faccia orribile..” chiese nuovamente Sirius sporgendosi verso di lei. Hermione appoggiò sul tavolo la tazza vuota. “No, non sto bene. E’ solo che ho paura che Harry venga espulso, e che adesso con il ritorno di Voldemort gli succeda qualcosa..i Dissennatori sono stati solo l’inizio, e se nemmeno il Ministero gli crede come farà a difendersi? Per colpa di Caramell tutto sarà ancora più difficile, come se già le cose fossero semplici!” esclamò, tormentandosi le mani in grembo. Sirius afferrò al volo il problema; Hermione aveva paura sia per Harry sia per la lotta contro Voldemort, e come darle torto?

“Hermione, andrà tutto bene, fidati. Harry verrà assolto, abbiamo controllato tutto quello che c’era da verificare, e per quello che riguarda Voldemort stai tranquilla, il Ministero rinsavirà e saremo tutti più forti. Non ti preoccupare, sei la strega più brillante della tua età, ricordi?” chiese con un sorriso. Hermione lo guardò sorridendo al ricordo dell’occasione in cui glielo aveva detto; era stato quando lei e Harry lo avevano salvato con Fierobecco. “Mi ricordo quando me lo hai detto, e mi sono sempre chiesta come potevi fare un’affermazione del genere, quando non mi conoscevi nemmeno!” disse ridendo. Sirius scosse la testa.

“Certe cose si sentono a pelle, poi ti ero troppo grato per avermi salvato. E poi devo dire che avere sentito Remus dirlo poco tempo prima nella Stamberga Strillante mi ha aiutato ad affermarlo!” aggiunse con una risata. Hermione si finse indignata. “Allora hai solo ripetuto quello che aveva detto Lupin? Bene, la prossima volta che ti dovrò salvare ci penserò due volte!” esclamò incrociando le braccia e voltandosi con decisione. “Stavo scherzando, non mi permetterei mai di insinuare una cosa simile! E’ solo che fin dal primo momento che ti ho vista ho capito subito che eri speciale.” aggiunse a bassa voce. Hermione fece finta di non aver sentito, ma smise di dargli le spalle e si mordicchiò un labbro.

“Non farlo.” le disse Sirius all’improvviso. “Cosa?” chiese Hermione divertita. “Non morderti il labbro! Te lo rovini!” esclamò Sirius, serio. Hermione invece scoppiò a ridere. “Ok, se ci tieni tanto..” disse smettendo però di morderselo. Sirius le accarezzò una guancia, e spostò la mano sull’orecchio di Hermione, iniziando a giocare distrattamente con il lobo. Entrambi stavano pensando a quei momenti passati in biblioteca a cercare informazioni per Harry; il ricordo di quell’abbraccio e quel contatto fisico così ravvicinato era ancora vivido nella loro memoria. Hermione gli prese la mano e restarono per un po’ in quel modo, senza parlare, semplicemente gustando la compagnia l’uno dell’altra. Una porta sbattuta li portò ad alzarsi di scatto dalle sedie per controllare chi fosse entrato, e videro Harry e Arthur entrare trionfanti, seguiti da Ron, Ginny, Fred, George e Molly che evidentemente dovevano averli intercettati nel percorso dall’ingresso alla cucina.

“Allora?” chiese Hermione con voce tremante.“Assolto da tutte le accuse!” annunciò Harry soddisfatto, e Hermione sospirò e si sedette. “Oh, Harry, non c’era assolutamente niente contro di te..non avrebbero mai potuto espellerti!” ribadì ancora agitata. “Hermione, stai tranquilla, adesso è tutto finito.” disse Sirius cercando di rasserenarla e andando verso Harry per dargli una pacca sulla spalla e complimentarsi. Sirius aspettò che tutti fossero usciti dalla stanza, troppo felici e distratti, per avvicinarsi a Hermione. “Sei tranquilla adesso?” chiese guardandola negli occhi, preoccupato. Hermione sorrise. “Sì, va tutto bene, grazie.” rispose lei rassicurandolo. Sirius annuì senza dire nulla e le piazzò un bacio sulla fronte. Hermione chiuse gli occhi e alzò la testa, fino a quando le loro labbra si incontrarono fino a sfiorarsi; nessuno di loro andò più a fondo ma si staccarono lentamente, sorridendo. Hermione lanciò all’uomo davanti a lei uno sguardo felice e uscì dalla cucina per raggiungere gli altri, mentre Sirius la fissava sorridendo.

Ciao a tutti! Nonostante tutti i compiti che mi sommergono (aiutoo) sono riuscita a scrivere questo capitolo, anche se credo che fino a mercoledì come minimo non si vedrà niente di nuovo. TINAX86 mi chiedeva quando posterò l'ultimo capitolo di Qualcosa di più di un bel ragazzo: scusami, volevo risponderti nell'ultimo aggiornamento ma me ne sono scordata! :P comunque l'epilogo è quasi terminato, conto di pubblicarlo entro la fine della settimana! Tu continua a seguirmi, e grazie per i commenti!

Come sempre ringrazio per i preferiti, i commenti e le letture.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 009- E me lo dici solo adesso? ***


Hermione stava ridendo seduta su

Sirius & Hermione: a love story

ATTENZIONE: IN QUESTO CAPITOLO LA TRAMA DEI LIBRI PRECEDENTI E' RISPETTATA INTERAMENTE; L'UNICO CAMBIAMENTO E' CHE HERMIONE E RON NON SONO MAI STATI INNAMORATI E DI CONSEGUENZA TUTTI GLI EVENTI DEL SETTIMO LIBRO DELLA LORO STORIA D'AMORE NON SONO PRESI IN CONSIDERAZIONE.

Prompt 077: Cosa?

 E me lo dici solo adesso?

 

Hermione stava ridendo seduta sul divano insieme ai suoi genitori nella loro casa australiana, raccontando tutte le difficoltà incontrate durante la guerra contro Voldemort; qualche giorno prima aveva eseguito l’incantesimo per far recuperare la memoria ai propri genitori che adesso l’abbracciavano fieri di quella figlia così coraggiosa, la nuova eroina del mondo magico. “E allora Harry ha usato la Pietra della Resurrezione per riportare in vita i suoi genitori, Lupin e Sirius..inutile dire che avrei voluto esserci, mi sarebbe piaciuto tanto parlare un’ultima volta con Lupin e Sirius..avrei potuto salutarli.” disse Hermione a bassa voce, una lacrima che le spuntava negli occhi. Sua madre l’abbracciò mentre l’attenzione di suo padre si concentrò su un punto fuori dalla finestra.

“Hermione, tesoro, ma quello non è un gufo?” chiese indicando verso l’esterno. Hermione si voltò e sgranò gli occhi. “Sì, è il gufo di Ron, ma cosa ci fa qui? Deve avere viaggiato molto per arrivarci!” esclamò precipitandosi a farlo entrare. Mentre sua madre faceva rifocillare il povero volatile, Hermione iniziò a leggere la lettera che Ron le aveva scritto; arrivata alla fine della lettura, Hermione si rivolse ai genitori. “Mamma, papà, dobbiamo subito tornare in Gran Bretagna, non possiamo aspettare una settimana come avevamo stabilito. Dopo pranzo disporrò una Passaporta che ci condurrà subito a casa nostra.” disse piano.

“Ma Hermione, perché questo cambiamento di programma? Credevo che volessi restare qui un altro po' per vedere il Paese..” iniziò suo padre confuso. “Sì, ma è successa una cosa per cui devo immediatamente tornare in Gran Bretagna dai miei amici.” spiegò Hermione senza aggiungere altro, come se non volesse dilungarsi troppo sulla faccenda. “Hermione, cosa è successo?” chiese sua madre con fervore, preoccupandosi. “Sirius è uscito dal Velo.” sussurrò Hermione guardando il tappeto con aria stravolta, improvvisamente accusando tutta la stanchezza e le conseguenze di quelle esperienze vissute. I signori Granger restarono in silenzio per un po’, cercando di recepire la notizia. “Che cosa?” ebbe la forza di chiedere il signor Granger, dopo alcuni minuti.

“Te l’ho detto, sembra che dopo la morte di Bellatrix Lestrange sia stato trovato davanti al Velo in stato confusionale e che Harry sia stato avvertito solo qualche giorno fa, perché prima di rivelare la notizia Sirius aveva bisogno di essere curato e si doveva indagare sulle modalità della faccenda. A quanto pare Sirius era stato semplicemente intrappolato nel Velo dall’incantesimo di Bellatrix e adesso che è morta il suo effetto è svanito, e Ron mi ha scritto per informarmi di tutto questo e della festa che Harry ha organizzato in onore di Sirius, che si terrà stasera. La lettera avrebbe dovuto essermi arrivata molto prima, ma l’Australia è lontana e Leo è lento...quindi entro qualche ora devo essere in Gran Bretagna.” concluse con voce atona, come se stesse recitando a memoria la lettera di Ron. I Granger annuirono.

“Va bene, tesoro, allora inizio a preparare le valigie..il resto della roba ce lo faremo spedire poi, ok?” disse dolcemente sua madre, alzandosi e dirigendosi verso la camera da letto sua e del marito. Il signor Granger restò per un po’ seduto sul divano, evidentemente non sapendo come comportarsi con la figlia che continuava a fissare il tappeto del salotto. “Beh, sarà meglio che vada ad aiutare la mamma. Tra poco pranziamo e dopo avvertici quando dobbiamo partire, tesoro.” La baciò sulla fronte e uscì dalla stanza, mentre Hermione era ancora in trance. La ragazza non sapeva quanto tempo fosse passato quando decise di prendere il telefono dei suoi e provare a chiamare la Tana. Sapeva che alla fine il signor Weasley aveva comprato un telefono nonostante la diffidenza della famiglia, anche se nessuno era a conoscenza del numero dei genitori di Hermione ed anche per quel motivo non l’avevano potuta rintracciare con altro mezzo se non con le lettere; c’era anche da dire che Ron nutriva un profondo odio per il telefono e nemmeno Hermione ne possedeva personalmente uno. Hermione compose il numero e attese.

“PRONTO?” urlò una voce all’altro capo dell’apparecchio. Hermione sorrise. “Buongiorno signor Weasley, sono Hermione, e non è necessario che urli così quando è al telefono!” disse divertita. “Ah, ciao Hermione. Allora proverò a non urlare, se dici che non serve.” rispose Arthur. “Vorrei parlare con Ginny, se c’è.” chiese gentilmente Hermione. Era ovvio che il signor Weasley si aspettava di doverle passare Ron e fu con stupore che chiamò Ginny per farla parlare con la ragazza. “Pronto, Hermione? Hai ricevuto la lettera di Ron?” chiese Ginny entusiasta. “Sì, mi è appena arrivata, dopo pranzo prendiamo una Passaporta ma credo che non ce la farò ad essere a casa di Harry molto prima della festa per aiutarvi, mi dispiace! E’ solo che devo sistemare tutte le mie cose e non so nemmeno quando arriveremo di preciso, per via del fuso orario..” si scusò Hermione.

“Ah è vero, me n’ero dimenticata! Guarda che qui sono già le quattro del pomeriggio, vedi di partire presto se non vuoi arrivare troppo tardi!” la ammonì Ginny e anche attraverso la cornetta Hermione si immaginò la faccia dell’amica. “Allora, è una notizia fantastica quella di Sirius, non è vero? Pensa che non lo abbiamo nemmeno saputo subito, prima di comunicarcelo volevano essere veramente certi del suo stato di salute e tra una cosa e un’altra lo abbiamo scoperto solo dieci giorni fa!” esclamò Ginny elettrizzata. Hermione sospirò e si diresse verso la stanza degli ospiti, dove aveva dormito in quei giorni; chiuse la porta a chiave e gettò un incantesimo silenziatore sulla stanza. “Ginny, devo dirti una cosa.” sussurrò con voce affannata. Alla Tana, Ginny aggrottò le sopracciglia. “Dimmi, Hermione.” Hermione respirò a fondo.

“C’è una cosa molto importante che non ti ho mai detto...la verità è che quando abitavamo a Grimmauld Place io ero innamorata di Sirius, e adesso che è tornato mi sento più confusa che mai.” Silenzio. “..Ginny? Ci sei?” chiese Hermione preoccupata. “Che cosa? E me lo dici solo adesso?” protestò Ginny, arrabbiata per la mancanza di fiducia dell’amica. Hermione sospirò di sollievo. “Quindi non sei arrabbiata? Pensavo che mi avresti considerata una pazza dopo averlo saputo..” Ginny sbuffò. “Ma no, non sono arrabbiata, perché dovrei? Se proprio lo vuoi sapere, ti capisco in pieno. Io sono innamorata di Harry, ma devo dire che Sirius è...oh lo vedrai!” aggiunse con una risatina. “Cosa? Dai, Ginny, dimmelo!” la implorò Hermione ridendo.

“Non ho intenzione di dirti altro, lo vedrai stasera. E ti dirò di più, scommetto che resterai completamente di stucco.” la stuzzicò Ginny. “Quello è sicuro, dato che credevo di avere accantonato i miei sentimenti per lui ma visto come ho reagito alla lettera di Ron è ovvio che lo amo ancora, e la cosa non mi piace!” si lamentò la povera Hermione. “E perché mai? Senti, stasera alla festa potrai rivederlo e ti assicuro che farai colpo, devi solo stare tranquilla! Vestiti bene e vedrai che la musica e, diciamocelo, anche un po’ d’alcool faranno il resto!” esclamò Ginny spensierata. “Ok, Ginny. Adesso ti devo lasciare, voglio sbrigarmi a pranzare per poter dormire qualche ora una volta in Gran Bretagna. Ci vediamo stasera.” sospirò un po’ rincuorata. “Anch’io devo andare a casa di Harry, voglio aiutarlo a sistemare un po’..a stasera, e mi raccomando; segui i miei consigli!” esclamò prima di riattaccare la cornetta. Hermione si alzò e si precipitò a mangiare per poter poi partire con i genitori.

continua...

Ciao a tutti! In questo capitolo Sirius non è presente fisicamente ma direi che è lo stesso molto presente, visto che i pensieri di Hermione ruotano tutti intorno a lui; nel prossimo capitolo ci sarà la prima parte della festa, e il prompt sarà "Anni." (Lo dico perchè l'ho praticamente finito di scrivere ^.^)

Per coloro che aspettano il finale di Qualcosa di più di un bel ragazzo, ho quasi finito di scriverlo e conto di postarlo presto!

Come sempre ringrazio tantissimo chi commenta, mette la storia tra i preferiti e legge! Mi fate veramente piacere, adoro leggere le vostre recensioni!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

 

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 010- Sono anni ***


Hermione si sentì scuotere delic

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 010: Anni.

Sono anni

 

Hermione si sentì scuotere delicatamente su una spalla e con un gemito si rigirò sull’altro fianco. I colpetti continuarono e ostinatamente cambiò posizione un’altra volta. All’ennesimo colpetto, si decise a parlare. “Ma insomma, che c’è?” La signora Granger la guardò divertita. “Hermione, sono le sette e mezzo del pomeriggio, credevo che volessi andare a quella festa..” spiegò gentilmente. “Oddio! Sono in ritardo, in ritardo!” scattò su Hermione, iniziando a raccattare vestiti da dentro l’armadio e correndo verso il bagno. “Ma tesoro, a che ora c’è questa festa?” le urlò sua madre dalla camera.

“Inizia alle otto, ma ho bisogno di un po’ di tempo per prepararmi! Oh, farò tardi!” urlò lei di rimando, seminando vestiti ovunque. Tre quarti d’ora dopo era vestita di tutto punto e pronta per la Smaterializzazione. “Allora cara, torni a dormire?” chiese sua madre apprensiva. Hermione alzò gli occhi al cielo. “Mamma stai tranquilla, ne abbiamo già parlato, no? Forse dormo da Harry, non ti preoccupare!” la pregò impaziente. Con una piroetta svanì alla vista della madre e finì davanti alla nuova casa di Harry.

Suonò il campanello e sorrise radiosa a Ron, che le era andato ad aprire. “Ciao! Scusa il ritardo, ho cercato di fare prima possibile ma mi ero addormentata..” spiegò mortificata all’amico prima di abbracciarlo. Ron ricambiò la stretta. “Avanti, entra, stanno tutti aspettando te! Poi oggi Harry ha voluto qui anche Teddy Lupin, lo teniamo in camera, dopo vallo a trovare!” Hermione annuì e si sfilò il soprabito, mentre Ron le indicava la strada per raggiungere gli amici.

“Harry, Ginny, è arrivata Hermione!” urlò a causa del volume alto della musica. Ginny raggiunse l’amica e l’abbracciò, non prima di averle fatto l’occhiolino. Hermione vide anche molti altri compagni di scuola tra cui Neville, Luna e molti membri dell’ES; notò che non c’erano i signori Weasley o altri membri dell’ex Ordine della Fenice. “Harry? Come mai non c’è nessun adulto e siamo tutti ragazzi? Pensavo che la festa fosse per Sirius.” obbiettò Hermione. Harry rise. “Beh, in effetti è vero, ma appena vedrai Sirius ti accorgerai perché abbiamo invitato tutta gente giovane. A proposito, credo sia di sopra a prendere altra roba da bere, perché non lo raggiungi?” chiese ammiccando, rivelando così che Ginny non gli aveva taciuto la telefonata con Hermione.

Questa gettò uno sguardo omicida all’amica, che si limitò a ridacchiare, e salì di sopra. Entrò in una stanza dove il volume della musica era inferiore e vide un giovane uomo intento a rovistare in un frigorifero per prendere alcune bottiglie. Con stupore, Hermione lo riconobbe; era Sirius. Era molto più giovane di come l’aveva conosciuto in vita e all’improvviso capì perché alla festa c’erano tutte persone giovani; Sirius adesso era più simile a loro che non a Molly o Arthur.

“Sei sempre il solito ubriacone.” disse poi Hermione ironica, rivelando la propria presenza. Sirius si voltò e sorrise deliziato nel vederla; Hermione arrossì notando lo sguardo di apprezzamento che le aveva rivolto. “Sono anni che non ci vediamo e questa è la prima cosa che sai dirmi?” chiese Sirius sarcastico, avanzando verso di lei. Hermione non rispose così Sirius riprese a parlare. “Sei in ritardo.” osservò indicando l’orologio appeso alla parete. Hermione fece una smorfia.

“Sono anni che ci vediamo e questa è la prima cosa che sai dirmi?” chiese fissandolo negli occhi mentre si faceva sempre più vicino a lei. Sirius l’abbracciò e Hermione cedette, appoggiando la testa contro il suo petto; Sirius tuffò una mano tra i capelli della ragazza e lei iniziò a piangere, tirandogli un piccolo pugno sul petto. “Che ho fatto ora?” chiese Sirius un po’ irritato. “Non avresti dovuto lasciarci, non in quel modo, non senza avermi prima salutato per l’ultima volta. E io avrei dovuto uccidere Bellatrix prima che fosse lei ad uccidere te. Avrei dovuto impedire a Harry di trascinarci a Londra, avrei dovuto capire tutto subito.” sussurrò tra le lacrime, mentre Sirius la confortava.

“Dai, adesso calmati. La cosa importante è che sono qui ora, il resto non ha importanza.” Hermione annuì e si asciugò le lacrime. “Sai, sei cambiata molto.” osservò Sirius facendole chiaramente intendere che apprezzava il cambiamento. “Beh è normale, in fondo sono anni che non ci vedevamo. Anche te sei cambiato tanto. Se Remus fosse ancora vivo, sembrerebbe quasi tuo padre.” ribatté Hermione, e le si formò un nuovo nodo alla gola per la scomparsa di Remus e Tonks. “Dov’è la camera di Teddy? Volevo salutarlo..” disse poi, distogliendo lo sguardo.

“E’qui accanto, vieni, ho passato tutto il pomeriggio con lui, non sai quanto mi ricordi Remus e Tonks..” disse Sirius e la sua voce tremò un po’ nel pronunciare i nomi degli amici morti. I due entrarono nella stanza accanto in punta di piedi e Hermione si avvicinò alla culla del bambino con sguardo materno. “Ciao, piccolino, come stai?” chiese prendendolo in braccio. Teddy tese le manine verso il volto di Hermione e i pochi capelli sulla sua testolina si tinsero di rosa, chiaro segno che era contento. Hermione sorrise.

“Mi sei mancato, sai? Harry ha imparato come si fa a preparare un biberon?” sussurrò all’orecchio del piccolo, strofinando poi il naso a quello di Teddy. Sirius ridacchiò vedendo quel lato materno a lui sconosciuto di Hermione. “Stai molto bene con un bambino in braccio, ti ci vedo proprio adatta.” osservò Sirius posandole una mano sulla spalla. Hermione ripose il bimbo nella culla e lo guardò con amore. “Assomiglia così tanto ai suoi genitori..nemmeno loro avrebbero dovuto lasciarci, non in quel momento e in quel modo.” mormorò con le lacrime agli occhi. “Credimi, Hermione, avrei tanto voluto non lasciarvi..lasciarti sola. So di averti fatto soffrire e mi dispiace, ma l’unica cosa che posso fare è rimediare adesso. Vieni, andiamo giù a raggiungere gli altri.” Hermione annuì e insieme con Sirius scesero per godersi la festa.

continua...

Ciao a tutti! Ebbene sì, ho deciso di scrivere una terza parte di questa "storia nella storia" perchè mi sembrava che fosse un argomento da poter sviluppare bene, e poi comunque devo riempire 100 prompt, quindi più roba mi viene fuori meglio è ^.^

Ringrazio come sempre chi commenta, legge e mette la storia tra i preferiti; grazie mille!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 011- Quello che il tatto riesce a fare ***


Hermione si avvicinò a Ron e gli

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 038: Tatto.

Quello che il tatto riesce a fare

 

Hermione si avvicinò a Ron e gli sfilò di mano un bicchiere di Whisky Incendiario. “Ron! Non credi che possa farti male tutto questo Whisky?” chiese Hermione con le mani sui fianchi. Ron sbuffò. “Ma perché non sei rimasta su con Sirius? Così almeno eri più contenta te e lo ero anch’io!” esclamò facendo diventare Hermione rossa e provocando la risata irrefrenabile di Sirius. “Non c’è nulla da ridere, Sirius, tutto questo alcool fa male!” protestò poi Hermione senza troppa convinzione, e Sirius si limitò ad alzare le spalle.

“Andiamo, vuoi ballare?” chiese offrendole la mano. Hermione l’afferrò un po’ titubante e Sirius sorridendole la condusse in un angolo della stanza, lontano da Harry e Ginny che erano i più scatenati nel ballo. Sirius circondò la vita di Hermione con le mani, delicatamente, mentre lei posò le sue sulle spalle dell’uomo; a quel contatto Hermione rabbrividì. Sentire le mani di Sirius che le stringevano la vita le faceva uno strano effetto; era emozionata e il battito del suo cuore stava accelerando pericolosamente. Evidentemente Sirius lo sentì, perché guardò Hermione con una strana espressione, come se in qualche modo se lo fosse aspettato e ballasse con lei apposta.

“Buffo quello che il tatto riesce a fare eh?” sussurrò Sirius all’orecchio di Hermione, facendola arrossire. Hermione maledisse il momento in cui aveva deciso di rivelare a Ginny i propri sentimenti verso Sirius, perché era ovvio che l’amica li aveva rivelati sia a Harry sia al diretto interessato: in fondo Hermione se li era sempre tenuti per sé e tra lei e Sirius non c’era mai stato nulla all’infuori di un cordiale rapporto d’amicizia, perché mai adesso lui avrebbe dovuto ballare con lei e provocarla in quel modo? Hermione si disse che se lo faceva era perché sapeva che lei lo amava, e con un moto di gioia le venne in mente che Sirius era sempre stato molto corretto con lei e se in quel momento si stava comportando così probabilmente era perché anche lui provava qualcosa per lei. Sirius non avrebbe mai voluto che Hermione soffrisse, di questo ne era sicura.

“Sirius, posso chiederti una cosa?” chiese poi attirando l’attenzione del partner di ballo. “Sì, Hermione.” rispose questo gentilmente, guardandola incuriosito. “Beh, ecco..il fatto è che sei così..giovane..insomma, come hai fatto a tornare così?” Sirius rise. “A dire la verità nessuno lo sa di preciso; posso dirti che la mia età anagrafica è di 35 anni, esattamente quanti ne avevo prima di finire nel Velo, ma fisicamente e anche mentalmente sono tornato allo stadio di un ragazzo poco più grande di te! Ho chiesto agli addetti del Ministero e mi hanno detto che probabilmente il Velo ha un’azione ringiovanente sul fisico e sulla mente, che a prima vista può sembrare utile ma si può rivelare pericolosa.” spiegò Sirius.

“In che senso scusa?”chiese Hermione aggrottando le sopracciglia.“Se fossi rimasto ancora qualche anno nel Velo, sarei arrivato allo stadio di neonato e in seguito sarei rimasto in quel modo, o peggio forse sarei tornato allo stato embrionale, ancora questo non è stato appurato. Comunque alcuni ricercatori stanno effettuando studi sul Velo, dobbiamo solo sperare che giungano presto a qualche conclusione.” terminò Sirius sospirando. Hermione annuì e abbassò un po’ la testa.

“Sono proprio contenta che tu sia qui.” mormorò diventando rossa e Sirius strinse delicatamente la presa sulla sua vita. “Anch’io. Quando Harry mi ha detto che eri in Australia temevo che non saresti mai arrivata in tempo.” rispose un po’ preoccupato. “Invece tutto sommato sono arrivata presto, considerato che fino a stamani mi trovavo dall’altra parte del mondo.” considerò Hermione ridendo. Sirius la strinse ancora di più a sé e Hermione si sentì mancare per un attimo. “Cos’hai?” chiese Sirius preoccupato, notando il pallore della ragazza e allentando la presa per farla respirare.

“Nulla, solo un mancamento, non ti preoccupare..” lo rassicurò Hermione con un sorriso debole, continuando a ballare. “Hermione, forse dovresti prendere una boccata d’aria. Vieni, andiamo fuori.” disse Sirius prendendola per un polso e trascinandola delicatamente ma con decisione fuori dalla stanza. Si fermarono in giardino, dove alcune coppie stavano passeggiando esattamente come facevano loro, e Hermione capì che Sirius aveva insistito per portarla lì anche per avere un po’ più d’intimità. Il sole stava tramontando e il paesaggio era tinto di rosso, rendendo l’atmosfera romantica e facendo accelerare paurosamente il battito del cuore di Hermione.

“Allora, ho saputo da Harry tutto quello che è successo durante la guerra. Sei stata molto coraggiosa.” esordì Sirius, camminando con le mani in tasca a fianco di Hermione. “Beh, non è stato facile ma adesso che è tutto finito so che ne è valsa veramente la pena, anche se molte persone care ci hanno lasciato.” Hermione gettò un’occhiata a George Weasley, che era seduto su una panca in un angolo del giardino e al cui fianco si era appena seduta Angelina Johnson. “Non si è ancora ripreso dalla morte di Fred, e come dargli torto? Erano gemelli, se è stato difficile superare certe morti per me figuriamoci per lui.” considerò Hermione scuotendo la testa cupa.

“Remus mi manca tantissimo. So bene che adesso ho una nuova vita per ricominciare e tutto il resto, ma non è rimasto più nulla dei miei vecchi amici e della mia gioventù.” mormorò Sirius abbassando lo sguardo. “Sirius, io ti amo.” Lo disse normalmente, come se lo stesse informando sulle previsioni del tempo del giorno dopo, e infatti Sirius alzò lo sguardo stupefatto. “Dici sul serio?” chiese Sirius, incredulo. Ginny gli aveva detto quel pomeriggio che secondo lei Hermione era interessata a lui, ma Sirius aveva liquidato la ragazza con una risata e non aveva osato crederci, perché se si fosse illuso sarebbe stato troppo male. Hermione annuì sorridendo.

“Certo, sai bene che non scherzerei mai su una cosa del genere. Ti amo da quando avevo quindici anni, e ora più che mai.” sussurrò avvicinandosi a lui. Sirius non riuscì a trattenere un sorriso soddisfatto e affondò una mano tra i capelli di Hermione, inspirando il profumo inebriante della ragazza. “Anch’io ti amo, Hermione. Ti amo da morire.” bisbigliò all’orecchio di Hermione, che lo baciò delicatamente. Con la coda dell’occhio Sirius vide Angelina dare un leggero bacio sulla guancia a George, che le circondò le spalle con un braccio, e sorrise tristemente pensando che quei due avrebbero potuto guarire le ferite del cuore solo stando insieme. Hermione sembrò capire subito il motivo dello sguardo si Sirius e si staccò leggermente da lui. “Perché non torniamo dentro? Ginny scalpiterà dalla voglia di sapere cosa è successo tra noi qui fuori, non facciamola stare troppo in ansia.” disse ridendo Hermione e mano nella mano con Sirius rientrò in casa.  

 

Ciao a tutti! Bene, adesso questa "storia nella storia" è conclusa e dal prossimo capitolo tornerò a parlare di altre vicende su questa fantastica coppia; come sempre ringrazio chi legge, commenta e mette la storia tra i preferiti. Grazie mille!!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 012- Gli opposti si attraggono ***


La riunione dell

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 026: Compagni di squadra.

Gli opposti si attraggono

 

La riunione dell’Ordine della Fenice in Grimmauld Place stava per iniziare e i membri stavano tutti aspettando l’arrivo di Kingsley Shacklebolt, che aveva annunciato di avere delle importanti novità da illustrare insieme a Silente stesso. Hermione, membro della società segreta da ormai un anno circa e nuova allieva dell’Accademia Auror, stava studiando con profondo interesse alcune copie della Gazzetta del Profeta per cercare di individuare qualche notizia utile.

“Sono arrivati Kingsley e Silente, possiamo iniziare!” decretò Sirius Black, il padrone di casa. Con un ghigno si sedette accanto a Hermione che, come al solito, gli lanciò un’occhiata stizzita e rivolse il proprio interesse verso Tonks che si stava trasformando in una donna dai capelli lunghi e biondi. I membri dell’Ordine erano abituati ai battibecchi di Hermione e Sirius; dopo la battaglia al Dipartimento dei Misteri al Ministero Sirius era stato assolto da tutte le accuse e adesso l’uomo poteva mostrarsi liberamente in pubblico. Certo, con Voldemort ancora pronto a prendere il potere in qualità di membro dell’Ordine della Fenice Sirius restava comunque molto in pericolo, ma già il fatto di essere stato scagionato lo aveva reso il Malandrino di sempre, portandolo a litigare continuamente con Hermione a causa della sua sventatezza.

Erano in molti a sostenere che Sirius e Hermione ricordavano straordinariamente Lily e James Potter ai tempi della scuola; quando però qualcuno faceva notare la somiglianza a Hermione questa arrossiva indignata e si affrettava a negare tutto, cambiando velocemente discorso. Tuttavia solo un cieco non avrebbe potuto notare che quella che Sirius stava rivolgendo a Hermione era una corte spietata, ma la diretta interessata sembrava fare orecchie da mercante. Hermione aveva terminato gli studi, si era iscritta all’Accademia Auror con Harry e Ron ed era diventata una bella ragazza, suscitando l’attenzione di Sirius che dal canto suo aveva deciso di curare di più il proprio aspetto ed era ritornato ai livelli estetici che lo avevano reso famoso a Hogwarts.

“Allora, quali sono queste novità?” chiese Remus impaziente una volta sistemati tutti. “Abbiamo scoperto che nel Ministero della Magia sono conservati importanti piani di Voldemort, che nelle nostre mani potrebbero aiutarci a capire quali saranno le sue prossime mosse. Il problema, però, è che ovviamente sono protetti dai suoi Mangiamorte più fidati e che quindi non sarà una passeggiata recuperarli. Per organizzare la missione abbiamo deciso di formare numerose coppie che lavoreranno insieme e si supporteranno in modo tale da sperare di poter distrarre i Mangiamorte e arrivare al nostro obiettivo.” spiegò rapidamente Kingsley, mentre tutti lo osservavano angosciati.

“Ho qui la lista delle coppie che abbiamo formato, che adesso passerò a leggere. Uhm, dunque, la prima coppia è formata da Kingsley e Ron.” lesse Silente e Ron sorrise soddisfatto verso l’Auror che innegabilmente gli ispirava fiducia. “La seconda coppia è formata da Arthur e George” continuò Silente mentre George lanciava uno sguardo allegro al padre. “Attento George, se non ti comporterai con serietà ti puoi scordare le prossime missioni!” lo avvertì sua madre minacciosa e il sorriso si affievolì leggermente sul volto del figlio. “La terza coppia: Remus e Fred.” riprese come se nulla fosse stato Silente, mentre Remus sorrideva incoraggiante al gemello.

“Quarta coppia: Bill e Fleur.” e qui Fleur fece una faccia melensa che suscitò lo sguardo schifato di Hermione e la risata di Sirius a questa reazione. “Quinta coppia: Ninfadora..d’accordo, Tonks...” si corresse Silente allo sguardo omicida di quest’ultima “.. e Ginny.” Ginny sorrise entusiasta di essere stata scelta per fare parte della missione ma sua madre era evidentemente preoccupata. “Sesta coppia: Hermione e Sirius.” lesse Silente e Hermione restò in stato di shock. Non era possibile. Non con lui. C’era sicuramente uno sbaglio, e così non sentì nemmeno che Silente annunciava l’ultima coppia, ovvero lui stesso e Harry e riponeva la pergamena, evidentemente soddisfatto. Se Hermione sembrava sull’orlo di un collasso, Sirius appariva decisamente appagato.

Evidentemente qui c’è qualcuno che vuole la mia morte, se mi hanno messa in squadra con Sirius, pensò Hermione. “Mi scusi, professore..e cosa dovremmo fare di preciso?” chiese cercando disperatamente un appiglio nella risposta del Preside. “Oh, dovrete studiare insieme le mappe del Ministero e la missione, dovrete decidere come organizzarla naturalmente e poi agire insieme nella battaglia.” spiegò pratico l’uomo.

Hermione scorse con profonda e autentica rabbia un lampo di divertimento negli occhi di Silente e provò il folle desiderio di fare una scenata davanti a tutti per farsi togliere Sirius come compagno; tuttavia il proprio onore fortunatamente ebbe la meglio. Con stizza crescente vide Remus sull’orlo di scoppiare a ridere e Tonks scambiare sguardi divertiti con il cugino Sirius; in preda all’ira Hermione si alzò di scatto e si riprese il suo Profeta dall’altra parte della tavola, continuando a esaminarlo.

“Allora, Hermione.” Irritata come non mai Hermione alzò la testa per vedere Sirius Black sorriderle accattivante, sopra di lei. Un sorriso che avrebbe fatto svenire praticamente tutte le ragazze, ma non lei. Non Hermione Granger. Non una che in quel momento si stava conficcando le unghie affilate nei pugni chiusi per scaricare la rabbia che altrimenti avrebbe sfogato proprio su di lui.

“Pare che siamo compagni di squadra adesso, non è così?” chiese maliziosamente. “Già. Sembra proprio di sì.” bofonchiò Hermione a denti stretti, sforzandosi di non spaccare tutto. Remus osservava la conversazione con una faccia metà preoccupata metà divertita. “Beh, sono sicuro che ci divertiremo un sacco noi due.” riprese Sirius e il tono malizioso con cui lo disse fece definitivamente infuriare Hermione. “Senti un po’, Black.” strepitò fuori dai gangheri, mentre Remus si nascondeva dietro a un libro per non farsi beccare a ridere come un pazzo.

“Forse tu potrai trovare la cosa divertente, ma io no. Se non l’hai capito, Black, questa missione è molto, molto pericolosa e io non ho nessuna intenzione di affrontarla alla leggera o commettere sventatezze, cosa per cui tu sei famoso! Dunque se vuoi lavorare con me devi comportarti come si deve senza metterci in pericolo e aiutarmi a organizzare!” urlò Hermione puntandogli un dito addosso. “Ok, Ok, non c’è bisogno di scaldarti tanto..quello puoi anche risparmiartelo per quando lavoreremo insieme.” bisbigliò Sirius con voce sensuale all’orecchio di Hermione, che perse definitivamente la pazienza e uscì a grandi passi dalla stanza.

“Professor Silente, aspetti!” urlò correndo verso il Preside che stava andando via. “Dovrei parlarle in privato.” disse Hermione, infastidita dall’espressione divertita del Preside. “Mi dica, signorina Granger.” rispose cordiale Silente. “Perché mi ha messa in squadra con Sirius?” chiese Hermione senza tanti preamboli, le braccia incrociate sotto il seno. “Beh, pensavo che sarebbe stato più prudente mettere in coppia i membri più giovani con membri più anziani, e le coppie formate sono state queste.” spiegò Silente candidamente. “Ma avrebbe potuto starci Harry con Sirius, dato che sono padrino e figlioccio. Perché io?” insisté Hermione, cocciuta.

“Harry è indispensabile alla lotta contro Voldemort; conosci la profezia, signorina Granger, e ritengo che Harry vada posto sotto la mia sicurezza che è, modestia a parte, superiore a quella che Sirius può offrirgli.” riprese Silente. Della serie: se muoio io non gliene frega nulla a nessuno, pensò Hermione, ma si tenne i pensieri per sé. “Io e Sirius abbiamo caratteri opposti, signore. Come crede che potremo mai lavorare insieme? E’ praticamente impossibile, lei sa com’è fatto Sirius!” replicò Hermione sconsolata. “Sono certo che vi divertirete molto insieme e saprete svolgere un ottimo lavoro. Dopotutto, gli opposti si attraggono.” E lasciando Hermione sull’orlo di una crisi isterica Silente se ne andò con un sorrisetto soddisfatto.

Continua...

Ed eccomi di nuovo qui, con un'altra "storia nella storia" che dovrebbe occupare 4 capitoli! Sto riversando le idee che avevo per altre fanfiction in questa qui, anche perchè è molto difficile creare 100 one-shot senza alcun nesso tra loro e mi sembrava più carino scrivere anche delle mini-storie. Credo sia abbastanza ovvio, ma in caso contrario avverto che in questa storia Sirius non è mai caduto nel Velo; mi sembrava abbastanza chiaro ma ho voluto spiegarlo qui per evitare fraintendimenti. Ringrazio come sempre chi commenta, legge e mette la storia tra i preferiti; grazie!

Per Pan_Tere94: io la tabella dei prompt l'ho presa da un'altra fanfiction pubblicata su efp, "Enchanting sinner", se vuoi puoi prendere quella che posto sempre alla fine di ogni capitolo perchè è uguale; tieni conto che i prompt 096-97-98-99-100 sono a scelta libera, ovvero decidi te il tema. Ti ringrazio per le recensioni e fammi sapere quando pubblichi la storia! ^^

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 013- Preparando il piano ***


Hermione corse trafelata su per

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 008: Settimane.

Preparando il piano

 

Hermione corse trafelata su per le scale di Grimmauld Place, la veste svolazzante dietro di lei e il respiro mozzato. “Scusa il ritardo, Sirius.” disse con un filo di voce una volta entrata nella biblioteca, frenando di colpo e rischiando di schiantarsi contro una pila di libri in attesa di essere sistemata. “Incredibile, Hermione Granger in ritardo! E quale sarebbe la tua giustificazione?” chiese Sirius avvicinandosi con un sorriso ironico.

“La lezione all’Accademia è durata più del previsto, abbiamo un esame tra pochi mesi e dobbiamo in tutti i modi prepararci per bene.” spiegò togliendosi la veste con il distintivo di Apprendista Auror e appoggiandola su una sedia, restando con una t-shirt e un paio di jeans. “Che abbigliamento casual.” notò Sirius osservandola  attentamente. “Dovevo venire con un vestito da sera? Avanti, iniziamo a lavorare.” lo rimbeccò Hermione abbastanza scocciata. La ragazza tirò fuori dallo zainetto una quantità enorme di pergamene e le srotolò sul tavolo, sotto lo sguardo perplesso di Sirius.

“Fammi capire...cosa sono queste?” chiese Sirius accennando ai rotoli. Hermione alzò gli occhi al cielo. “Me le ha date Kingsley, sono varie piantine del Ministero! Noi dobbiamo studiarle e pensare a strategie per entrare e arrivare al punto in cui sono conservati i piani di Voldemort.” spiegò Hermione impaziente, mettendosi a sedere. Per tutta risposta Sirius si piazzò comodamente su una sedia appoggiando le gambe incrociate sul tavolo, guardando Hermione con espressione maliziosa.

“Black, vuoi farla finita? Dobbiamo lavorare seriamente!” esclamò Hermione, già in procinto di scoppiare. “Ma scusa, non è meglio improvvisare? Insomma, con i Mangiamorte non ci sono regole, la situazione va affrontata sul momento!” protestò Sirius, evidentemente offeso dalla mancanza di reazioni al suo fascino. “E invece organizzeremo tutto prima di farci ammazzare, adesso aiutami!” replicò Hermione con un tono che non ammetteva repliche.

“Mi spieghi perché adesso mi chiami Black?” chiese Sirius facendo finta di non averla sentita. “Perché adesso mi sfinisci.” ribatté Hermione senza alzare gli occhi dal foglio, impassibile. “Mi odi così tanto?” chiese Sirius facendo penzolare una gamba, cercando di suonare indifferente senza però riuscirci affatto. Hermione alzò lo sguardo. “Sirius io non ti odio, ma vorrei che tu capissi che ci sono situazioni in cui la serietà viene prima di tutto e che qualche volta hai dei comportamenti che mi infastidiscono.” rispose seriamente, mentre Sirius la guardava con un sorriso storto.

“Allora che ne dici di conoscerci meglio? Per esempio, invece di studiare tutte quelle carte potremmo divertirci in un altro modo..” disse allusivo. “Black!” urlò Hermione in preda all’isteria. Era decisamente troppo. Al pensiero di dover affrontare due settimane di “lavoro” con lui Hermione si sentiva mancare. Pensò che decisamente Silente con quell’incarico o la voleva vedere morta o esaurita, ma certamente lei non aveva concluso un affare.

“Black, adesso ti studi queste carte insieme a me e vediamo di trovare tutti e due un buon piano per entrare in quel maledettissimo Ministero e prendere quei dannatissimi piani di Voldemort!” Con un tonfo gli scaricò le pergamene tra le braccia e tornò al suo posto con aria stizzita. “Ehi! Ma cosa sono tutte queste sale? Dobbiamo studiarci proprio tutto tutto tutto?” chiese Sirius sconsolato, guardando i rotoli di pergamena come se fosse stata la prima volta in vita sua che ne vedeva uno. Hermione alzò gli occhi al cielo, definitivamente depressa. Saranno due luuunghe settimane, pensò sconcertata.

“Sirius...” esordì col tono più affabile che le venne fuori. “..vedi, studiare la piantina del Ministero ci aiuterà a muoverci meglio quando dovremo affrontare la missione.” spiegò pazientemente. “Va bene, allora vediamo di muoverci così potremo dedicarci ad altro.” sbottò Sirius afferrando una pergamena e iniziando a studiarla.

Era passata una settimana e di idee per entrare al Ministero e recuperare quei maledetti piani ce n’erano state ben poche. Pur impegnandosi con tutte le sue forze Hermione aveva anche l’Accademia Auror e non riusciva a rimediare a tutto; e del resto Sirius non la aiutava granché. “Mi domando cosa facciano mai Harry e Silente, che non ci possono dire nulla di quello che discutono quando si ritrovano.” sbottò un giorno Sirius, dopo alcune ore di lavoro particolarmente intenso.

“Suppongo che Silente abbia le sue buone ragioni per non dircelo.” rispose Hermione senza smettere di studiare i documenti, concentrata. “Beh, ma Harry potrebbe dirmelo! Sono il suo padrino e in fondo anche se ci hanno diviso in coppie la missione la dovremo affrontare tutti insieme!” continuò ferito. Hermione lo guardò e aggrottò le sopracciglia. “Sbaglio o Sirius Black è geloso?” chiese divertita. “Non sono geloso! E’ solo che credo che Silente non si fidi abbastanza di me e tenti di convincere anche Harry di questo!” protestò stizzito.

“Silente si fida di tutti, te compreso, non ha senso che ti faccia questi problemi inesistenti.” sentenziò Hermione tornando ai suoi fogli. “Sarà, ma certe volte non riesco proprio a capire perché ci abbia messo in squadra insieme..anche se per me è solo una cosa positiva.” borbottò Sirius. Hermione alzò la testa di scatto e vide Sirius osservarla beffardo da sopra la scrivania, soddisfatto di avere finalmente catturato la sua attenzione, e seppe di essere caduta in trappola. “Allora, finalmente ce l’ho fatta ad ottenere la tua attenzione eh?” esclamò Sirius contento.

“Non montarti troppo la testa, dobbiamo lavorare!” si affrettò a rispondere Hermione, arrossendo leggermente e distogliendo lo sguardo tutta nervosa. Sirius decise di lasciarla perdere ma si rimise al lavoro con un sorrisetto soddisfatto che irritò immensamente la sua compagna di squadra. Mano a mano che il tempo passava Hermione e Sirius riuscirono a trovare alcune strategie di attacco che venivano puntualmente discusse alle riunioni dell’Ordine; al termine delle due settimane concesse per sviluppare il piano si tenne una grande riunione in Grimmauld Place per stabilire gli ultimi dettagli.

“Professore, credo che sarebbe una buona idea entrare dall’ingresso visitatori. Due per volta non daremo nell’occhio e non usando la magia non riveleremo la nostra presenza, se mai i Mangiamorte avessero intenzione di rilevarla.” disse Hermione alzando la mano per chiedere la parola. “Giusta osservazione signorina Granger, dunque potrei affermare che sarete tu e Sirius i primi a entrare?” chiese Silente. A Hermione quella domanda sembrò talmente retorica che si chiese perché Silente dovesse essere così pignolo certe volte; si schiarì nervosa la gola e guardò Sirius che sembrava essere sul punto di un collasso.

“Certo, professore.” Il preside continuò a parlare ma Sirius e Hermione lo ascoltavano a fatica. Erano i primi a dover entrare, i primi a dover combattere. In poche parole, quelli che rischiavano più di tutti. Quando la riunione terminò e tutti si alzarono per andarsene Hermione sobbalzò e schizzò fuori dalla stanza, con Sirius alle calcagna. “Non avresti dovuto dirlo! Adesso siamo condannati a morte certa, Hermione!” esclamò con veemenza Sirius, afferrandole il braccio e costringendola a guardarlo.

“Sirius, cosa potevo fare? Se questo servirà a fermare Voldemort ben venga, non potevo fare finta di niente!” si difese Hermione con le lacrime agli occhi. “Ma potevano esserci altri sistemi per entrare, avremmo potuto fare in un altro modo! Non ho nessuna voglia di morire, Hermione!” strepitò Sirius agitando la mano. “Nemmeno io ho voglia di morire, cosa credi? E se tu mi avessi aiutata un po’ di più forse non ci saremmo ridotti a questo punto!” urlò Hermione disperata. E con un ultimo sguardo insieme terrorizzato e furente uscì di casa pensando con terrore alla missione che si stava avvicinando.

Continua...

Ciao a tutti! Ecco il secondo capitolo che spero sia leggibile...non so, non mi ha soddisfatto granché, personalmente preferisco il capitolo precedente e nella mia mente mi ero immaginata molto meglio questo qui. Comunque, ringrazio come sempre chi recensisce, mette la storia tra i preferiti e legge, e mi scuso se gli aggiornamenti non sono molto frequenti ma la scuola mi occupa molto tempo e del resto non è facile scrivere 100 capitoli ^^

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

 

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** 014- Alla fine, la battaglia ***


Hermione s

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 018: Nero.

Alla fine, la battaglia

 

Hermione s’infilò nella cabina telefonica rossa insieme a Sirius e compose un numero con una mano tremante. Sirius si guardò nervosamente intorno mentre la cabina scendeva sottoterra e li trasportava nell’Atrium del Ministero della Magia. Il nero che dominava l’ambiente li investì prepotentemente e Hermione provò all’istante una sensazione di disagio, che l’assaliva sempre in quel luogo così tetro ma che in quell’occasione certamente era ancora enfatizzata.

“Sarà meglio tirare fuori le bacchette.” sussurrò Sirius guardandosi intorno nella sala deserta. Hermione annuì e alzò la bacchetta davanti a lei, le narici dilatate, pronta al combattimento. “Sono entrate anche Tonks e Ginny.” sentenziò Hermione guardando qualcosa nella tasca dei jeans nascosto alla vista di Sirius. “E tu come fai a saperlo?” chiese Sirius stupito. Hermione tirò fuori un comunissimo galeone. “Vedi questo? E’ come avevamo fatto per comunicare con l’ES, li ho incantati e ne ho dato uno per ogni squadra, così potremo tenerci in contatto senza dare nell’occhio.” spiegò rimettendoselo in tasca e tornando a scrutare la sala.

“Geniale!” si complimentò Sirius, decisamente colpito. Non che la magia fosse particolarmente difficile (in fondo Hermione stava per diventare un Auror) ma era stupito dal fatto che fosse stato uno dei membri più giovani ad organizzare praticamente tutta la missione e risolverne ogni aspetto. Hermione sorrise. “Grazie. E adesso andiamo, ma con calma.” rispose riprendendo a camminare. Per un po’ stettero in silenzio, fino a quando si udì un colpo e un fascio di luce lampeggiò nella loro direzione; si gettarono a terra e Sirius fece scudo col proprio corpo a Hermione, difendendosi dalla maledizione lanciata.

“Come diavolo hanno fatto a sapere che siamo qui? Siamo stati attentissimi!” sbraitò Sirius arrabbiato e Hermione lo zittì con un cenno. “Vuoi fare più piano, per piacere?” gli disse stizzita, guardandolo storto. Sirius si rimise in piedi e la trascinò al sicuro. “Se non te ne sei accorta, loro sanno già che siamo qui. Quindi, tanto vale comportarci normalmente e combattere no?” e senza lasciarle il tempo di ribattere tornò allo scoperto e iniziò a scagliare maledizioni contro i Mangiamorte che si avvicinavano. Hermione sbuffò sonoramente e suo malgrado lo seguì, lanciandogli un’occhiata che nelle sue intenzioni lo avrebbe sicuramente dovuto uccidere. Hermione schiantò Avery e sentì con orrore un dolore acuto a un braccio; probabilmente era stata colpita di striscio da qualche incantesimo. Presa da un moto di paura, se la rifece con Sirius.

“Ma sei scemo a saltare fuori così a combattere? Siamo stati a progettare questa missione per settimane e ora rischi di farla fallire e di farci ammazzare solo per il tuo egocentrismo!” urlò spedendo un Mangiamorte dall’altra parte della sala. “Hermione, vuoi stare tranquilla?Per una volta nella tua vita, fidati di me!” la implorò Sirius che dal canto suo sembrava godersi appieno la situazione, al contrario di Hermione, che era lucida ma furiosa con l’impulsività dell’uomo. Vide avvicinarsi Rabastan Lestrange e prima che potesse scagliargli una maledizione questo la colpì con un incantesimo; sentì i sensi che se ne andavano e poi fu tutto nero.

“Hermione!” urlò Sirius e, persa ogni cautela, si gettò su di lei per verificare il suo stato di salute. Provò a muoverla gentilmente ma la ragazza non ebbe alcuna reazione; gli occhi erano chiusi, la bocca leggermente dischiusa, i riccioli le cadevano dolcemente sulle spalle. Nonostante la situazione fosse tragica, Sirius non poté fare a meno di pensare quanto fosse bella. Cavolo, Sirius, forse è morta e l’unica cosa a cui sai pensare è che è bella? pensò sconvolto. Bellatrix Lestrange approfittò della distrazione del cugino per legarlo con delle funi uscite dalla sua bacchetta e spostarlo da Hermione; una volta vicina alla ragazza, rise sprezzante.

“La Nata Babbana Granger finalmente è caduta! Come ci si sente a trovarsi di nuovo soli, Black?” chiese arrogantemente Bellatrix, crogiolandosi nella disperazione del cugino. Sirius la guardò con odio profondo, incapace di sopportare la vista del corpo immobile di Hermione, la vista offuscata dalle lacrime che si facevano strada, il nero delle pareti che lo deprimeva. “Non è vero, lei non è morta! Non hai idea di come sia forte Hermione, ha abilità che puoi a stento immaginare!” urlò in tono di sfida, sputando addosso alla donna le parole più velenose che gli venivano in mente. Hermione Granger, una sporca Nata Babbana, aveva abilità magiche nettamente superiori rispetto a quelle di Bellatrix Lestrange, Purosangue. In pratica, l’insulto più grande che si potesse fare a Bellatrix.

“Cosa diavolo blateri, stupido? Se davvero credi che la Nata Babbana non sia morta, allora le darò il colpo di grazia adesso, perché non si abbia mai una simile traditrice ancora viva!” strepitò, la follia lampeggiante negli occhi neri. Sirius si sentì venire meno; grazie alla sua impulsività adesso Hermione rischiava veramente di morire, e conoscendo Bellatrix Sirius non avrebbe potuto giurare che la povera ragazza non avrebbe sofferto. “Se vuoi ucciderla, dovrai uccidere prima me!” esclamò Sirius, divincolandosi e facendo scudo col proprio corpo a quello della ragazza. Bellatrix scoppiò in una risata fredda e derisoria.

“Credi che mi importi di quante persone debba ammazzare? Per me, sei solo un traditore del tuo sangue, degno di morire quanto la Granger!” gridò Bellatrix pervasa da un piacere perverso. Sirius rifletté rapidamente; se solo ci fosse stato qualcuno ad aiutarlo, qualche altro membro dell’Ordine, forse avrebbe potuto iniziare un combattimento; da solo se anche avesse ucciso Bellatrix sicuramente i compari di questa avrebbero ucciso lui e fatto chissà cosa a Hermione. Tuttavia decise di rischiare e nel giro di un secondo si liberò dalle corde con un movimento particolare della bacchetta.  

“Avada kedavra !” gridò verso Bellatrix e la donna si afflosciò su se stessa, con ancora un’espressione sorpresa in volto. Con il respiro mozzo, senza nemmeno pensare bene a ciò che stava facendo, Sirius si ritrovò a scagliare incantesimi sugli altri Mangiamorte, che restavano comunque un numero molto alto. Una porta si spalancò e Ginny, Tonks e Ron entrarono nella sala, pronti a duellare; appena vide l’amica a terra Ginny strillò e si affrettò a raggiungerla. “E’ stata colpita con un incantesimo, credo che sia ancora viva ma non so per quanto potrà resistere ancora!” si affrettò a spiegare Sirius, concitato. “La porto subito al San Mungo, ha bisogno di cure!” esclamò Ginny pallida, e afferrò il corpo svenuto di Hermione prima di sparire in un vortice nero e opprimente.

Continua...

Buongiorno! Mi scuso subito per il ritardo nell'aggiornamento, mi dispiace veramente molto ma purtroppo, come ho già detto numerose volte, ho diversi impegni e una vita reale che mi impedisce di stare sempre a scrivere ^.^

Credo che questo capitolo sia migliore del precedente, in cui forse ho dato un'idea sbagliata di Sirius: nelle mie intenzioni volevo evidenziare come Sirius fosse un tipo che si impegna in ciò che fa senza però perdere l'umorismo o la voglia di farsi notare, e mostrare che in questo è completamente diverso da Hermione che prende molto sul serio ciò che fa. Forse non ho spiegato bene che in realtà Sirius si è impegnato per pianificare la missione, anche se avrebbe potuto comportarsi più seriamente e rendere la vita più facile a Hermione. Comunque, mi scuso per questi "errori" di scrittura e cercherò di evitarli in futuro ^.^

Ringrazio come sempre chi commenta, legge e mette la storia tra i preferiti, mi fa molto piacere.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

 

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 015- Giudizi ***


Hermione aprì lentamente gli occ

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 007: Giorni.

Giudizi

 

Hermione aprì lentamente gli occhi ma la luce abbagliante la costrinse a richiuderli. Con calma provò a dischiuderli di nuovo; questa volta la luce era comunque forte ma non fastidiosa, anzi quasi piacevole e riscaldante. Decisamente però non si trovava in camera sua; dopo aver dato un’occhiata più approfondita intorno capì di trovarsi al San Mungo. Poco più in là una giovane infermiera dal viso solare e gentile stava rassettando dei letti, e ad un movimento di Hermione si voltò per guardare la paziente e le sorrise.

“Buongiorno, signorina Granger. Come si sente?” chiese cordialmente, avvicinandosi al letto di Hermione. Questa scosse leggermente la testa, confusa. “Perché sono qui? Insomma, ricordo solo un Mangiamorte che mi scagliava un incantesimo e poi nulla, buio completo.” disse aggrottando le sopracciglia. “Ha dormito per quattro giorni, è normale che non ricordi nulla di ciò che le successo; il trauma è stato notevole.” osservò paziente l’infermiera, compiendo dei movimenti con la bacchetta.

“Ma la battaglia? Com’è finita?” chiese all’improvviso Hermione, ricordandosi di colpo che gli altri sicuramente avevano continuato a combattere. “Oh, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è stato sconfitto e nessuno si è fatto male sul serio..in effetti, è stata lei a riportare le ferite più gravi.” disse l’infermiera. “Il signor Black sarà contento di saperla guarita. Era così in pensiero..” buttò lì con aria falsamente disinteressata. “Sirius è stato qui?” esclamò Hermione a voce alta, girandosi di scatto e pentendosene subito dopo, provando una fitta acuta alla testa.

“Oh sì, è stato qui tutto il tempo accanto a lei. Non si è allontanato per più di qualche minuto, ha perfino dormito qui, ma qualche ora fa l’ho costretto a tornare a casa per riposarsi..aveva una pessima cera, anche se naturalmente è pur sempre di Sirius Black che stiamo parlando.. diciamocelo, riesce sempre ad essere molto affascinante!” concluse strizzando l’occhio a Hermione; era evidente che il fascino di Sirius aveva mietuto una nuova vittima. Hermione però non ricambiò l’occhiolino: era troppo impegnata a sentirsi in colpa. Aveva sempre disprezzato le attenzioni di Sirius, le aveva ritenute infantili e senza una solida convinzione dietro, e adesso scopriva che lo stesso uomo che la punzecchiava sempre era stato per giorni al suo capezzale, quando nemmeno i suoi amici avevano resistito a quel ritmo. Tuttavia non ebbe tempo di pensare ancora molto sull’argomento, perché a un tratto entrò nella stanza una furia dai capelli rossi che si fiondò sul letto dell’amica e iniziò a tempestarla di domande.

“Oh, Hermione, ero così preoccupata, credevo veramente che fossi spacciata...e abbiamo vinto, Hermione, abbiamo vinto!” esclamò entusiasta Ginny, abbracciando l’amica che era abbastanza confusa. “Sto bene, Ginny, tranquilla..e come abbiamo fatto a vincere? Avete recuperato quei piani?” chiese Hermione interessata. “Beh sì, proprio per questo è arrivato Voldemort e Harry ha potuto sconfiggerlo..ma i piani effettivamente non sono serviti a nulla, abbiamo sconfitto Voldemort in battaglia! Se tu fossi morta e poi non li avessimo nemmeno utilizzati mi sarei veramente sentita in colpa, per fortuna ti sei ripresa. E comunque devi solo ringraziare Sirius se adesso sei qui, se non fosse stato per lui non oso pensare a cosa sarebbe successo..” disse rabbrividendo.

“In che senso, scusa?” chiese subito Hermione. “Nel senso che tu eri svenuta e oltre ad avere ucciso Bellatrix che ti voleva finire ha iniziato ad affrontare molti altri Mangiamorte per impedire che ti facessero del male. Ha messo a rischio la sua vita per evitare che la tua venisse distrutta; per fortuna siamo arrivati noi, altrimenti credo che sarebbe morto anche lui, quei Mangiamorte erano veramente troppi.” concluse emozionata. La sconfitta di Voldemort significava tanto per tutti loro; la possibilità di vivere delle vite normali, con le persone che amavano, senza guerre né nascondigli. Hermione si portò una mano alla testa, che le doleva; adesso si sentiva ancora più in colpa verso Sirius, perché oltretutto le aveva anche salvato la vita.  

“Si riposi, signorina Granger! E’ stata in fin di vita, queste non sono cose che passano in qualche giorno!” sentenziò l’infermiera categorica, e nonostante le proteste di Hermione spedì Ginny fuori dalla stanza e mise a dormire la paziente. Dopo un periodo di tempo sconosciuto a Hermione, un contatto estraneo la spinse ad aprire lentamente gli occhi, e vide Sirius accanto al suo letto che le teneva delicatamente una mano. Non poté fare a meno di sorridere leggermente, e Sirius si accorse che era sveglia.

“Hermione.” sussurrò, chinandosi verso di lei. “Ciao, Sirius.” mormorò Hermione sorridendo e raddrizzandosi un pochino sui cuscini. “Com’è che mi chiami Sirius? Credevo che avessi deciso di considerarmi semplicemente Black.”  esclamò Sirius stupito, aggrottando le sopracciglia. “Anch’io mi sbaglio e mi ricredo. Non che capiti spesso, ma succede.” ammise Hermione sorridendo. “Questa ancora la dovevo sentire. E dimmi un po’, cosa ti ha rimosso dalle tue convinzioni?” chiese ironico Sirius, guardandola sorridendo. “Alcune cose che ho saputo.” sussurrò Hermione abbassando lo sguardo e arrossendo; non era facile per lei ammettere di avere sbagliato.

“Tipo?” chiese Sirius senza capire. “Tipo che mi hai salvato la vita al Ministero e che sei rimasto qui per giorni a tenermi compagnia, anche se non potevo sentirti.” disse tutto d’un fiato Hermione e Sirius restò interdetto e non rispose. “Ho sbagliato a giudicarti e adesso me ne rendo conto. Ti chiedo scusa, non meritavi il trattamento che ti ho riservato...ti sei rivelato molto più utile di me alla missione, alla fine.” concluse amaramente Hermione. “ Ma anche te sei stata utile! Sei quasi morta per portarla a termine!” esclamò Sirius indignato. “Sì, ma alla fine se fossi morta non sarebbe servito a molto, no? Tu invece hai resistito e hai salvato me e la missione. Ho capito solo ora che non avrei dovuto giudicarti dalle apparenze.” concluse ragionevole Hermione.

“Perché, come sono in apparenza?” si informò Sirius curioso, avvicinandosi di più al volto della ragazza. “Sei vanitoso, arrogante, playboy, superficiale, malandrino, del tutto irresponsabile, e maledettamente bello e dannato...e credo sia per questo che ti amo, e credo sia sempre per questo che ho cercato continuamente di negarlo rifiutandoti.” sussurrò chiudendo leggermente gli occhi e baciandolo. Sirius restò paralizzato per un attimo, incapace di credere a tanta fortuna. Le labbra di Hermione erano spaccate e secche a causa di quei giorni passati in situazioni tanto gravi, ma a Sirius sembravano comunque le più morbide e gustose del mondo. Sicuramente tra tutte le donne che aveva baciato in vita sua Hermione non era né la più bella né la più esperta in baci, ma a Sirius non importava; il solo contatto con lei lo faceva elettrizzare, si sentiva un uomo molto migliore.

“Non osare più farmi prendere uno spavento così. Sono stato malissimo in questi giorni.” le bisbigliò Sirius teneramente all’orecchio quando si staccarono. “Non ti preoccupare, ho deciso di abbandonare l’Accademia Auror e dedicarmi a qualche altro settore...in fondo Voldemort è stato sconfitto e Ron e Harry sapranno cavarsela benissimo anche senza di me!” disse ridendo. “Che ne diresti di dedicarti anche al settore matrimoniale? Insomma, se sei convinta, saresti assunta senza esitazioni..” propose Sirius guardandola in attesa di risposta. “E’ una proposta di matrimonio?” chiese Hermione tremante, dopo qualche secondo. Sirius annuì e Hermione inspirò profondamente. “E’ la proposta di matrimonio più originale che potessi mai immaginare, visto che nemmeno siamo fidanzati, ma...sì, direi che accetto l’assunzione.” concluse sorridendo. Sirius si lasciò andare a una risata liberatoria e abbracciò la sua fidanzata, entrambi felici come non erano mai stati da molto, molto tempo.

 

Ciao a tutti! Questa volta sono riuscita ad aggiornare abbastanza in fretta perchè sono stata presa da un vero e proprio attacco d'ispirazione, così oltre a questo ho scritto anche un altro capitolo che dovrei postare a breve. Questa "Storia nella storia" dovrebbe essere conclusa qui, a meno che non mi venga in mente qualcos'altro; in tal caso avviserò all'inizio del capitolo per far capire il collegamento. Come sempre ringrazio tantissimo chi commenta, legge e mette la storia tra i preferiti; grazie mille!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 016- Mi piacerebbe vederlo ***


Una porta si aprì e Ginny Weasle

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 028: Figli.

Mi piacerebbe vederlo

 

Una porta si aprì e Ginny Weasley Potter si affacciò sorridendo radiosa all’ospite. “Hermione! Entra, ti stavo aspettando!” esclamò facendosi da parte e invitando l’amica e adesso anche cognata ad entrare. “Ciao, Ginny. Harry è al lavoro?” chiese Hermione pulendosi la scuola delle scarpe allo zerbino. “Sì, credo sia di turno proprio con Ron. James sta dormendo di sopra.” spiegò Ginny e nominando il figlio primogenito nato da solo due settimane il suo sorriso si allargò ancora di più. Hermione le sorrise di rimando.

“Mi piacerebbe vederlo ma se adesso dorme non voglio svegliarlo, aspetterò.” disse Hermione sedendosi sul divano e iniziando a sfogliare un rivista, lanciando di tanto in tanto sguardi fugaci alla sua fede nuziale. “Oh non ti preoccupare, James ha il sonno molto pesante! E poi può benissimo essersi svegliato nel frattempo, andiamo a vedere.” propose Ginny trascinando la cognata su per le scale. “E tu e mio fratello quando vi deciderete a fare un figlio?” chiese la neomamma ridendo dell’imbarazzo dell’amica.

“Beh, non siamo sposati da molto, suppongo che non ci sia fretta..siamo giovani e quando verrà un figlio sarà il benvenuto!” cercò di svicolare Hermione, ma non poté evitare di sentirsi in colpa allo sguardo indagatore di Ginny. “Eccoci, fai piano..anzi, puoi anche muoverti liberamente perché è già sveglio.” sussurrò Ginny avvicinandosi a una culla e prendendo in braccio un fagottino all’interno di essa. “James Sirius Potter, ecco tua zia, Hermione Jean Granger, nonché tua madrina.” enunciò solennemente Ginny passando suo figlio alla cognata. “Ma l’ho già visto un sacco di volte!” protestò Hermione, confusa da quelle presentazioni.

“Sì ma cerco di imprimergli il tuo nome in mente. E comunque secondo me hai veramente voglia di diventare madre; tutti i giorni vieni a trovarlo! Per carità, per quello che ci riguarda potresti anche stare fissa accanto alla sua culla, ma credo che ci sia sotto qualcosa!” scherzò Ginny guardando adorante il figlio ora tra le braccia di Hermione. E in effetti un motivo c’era, anche se completamente diverso da quello che Ginny poteva immaginarsi. James Sirius Potter. James Sirius. Sirius...

Una ragazza e un uomo sono semi-sdraiati su un letto, abbracciati; l’uomo stringe dolcemente la ragazza a sé e questa appoggia la propria testa sul petto del compagno. “A cosa pensi?” chiede l’uomo giocando distrattamente con un ricciolo castano della ragazza. “A cosa direbbero gli altri se sapessero di noi.” risponde la ragazza, guardando l’uomo dritto nei suoi occhi grigi. “E allora? Credevo che non ti importasse del giudizio altrui.” obbietta questo visibilmente scocciato e forse anche un po’ ansioso. E se la ragazza si stufasse di lui per colpa di quello che pensa la gente?

“Infatti nulla cambierà la mia decisione, voglio che tu lo sappia. E per tua informazione, nessuno, ma proprio nessuno è a conoscenza di questa cosa.” risponde Hermione sistemandosi un po’ più comodamente. “Nemmeno Ginny? Credevo che a lei dicessi tutto. Se non sbaglio lei è stata l’unica a cui avevi confidato che Krum ti aveva invitata al ballo.” osserva Sirius, continuando ad accarezzarle i capelli. “Certo che no! Avevamo deciso che questo sarebbe stato il nostro segreto, e nemmeno per Ginny lo infrangerei! So mantenere fede alla parola data!” esclama Hermione offesa dalla mancanza di fiducia dell’uomo.

“Ok, non ti agitare...e in fondo è vero, lei era l’unica a sapere di te e Krum.” borbotta Sirius con una nota di gelosia. “O mio dio, è forse gelosia questa che sento nella tua voce, Sirius Black?” lo canzona Hermione, tirandogli un colpetto per gioco. “Non sono per niente geloso, come diavolo ti salta in testa?” protesta Sirius infastidito, tirandole un cuscino addosso. Hermione lancia un piccolo urlo e si rotola sul letto, mentre Sirius continua a colpirla con il suo cuscino. “Dai, così non vale!” dice Hermione tra le risate, cercando con foga qualcosa con cui passare al contrattacco.

“Oh sì che vale, signorina Granger!” ribatte Sirius beccandosi però questa volta una cuscinata in pieno viso. “Se vuoi la guerra, ebbene la avrai!” sentenzia Hermione, gettandosi su di lui e atterrandolo, immobilizzandolo. “Direi che ho vinto io, signor Black!” esclama poi osservandolo soddisfatta, ma il sorriso che aleggia sul volto di Sirius non è certo quello di un perdente. “Oh, direi proprio di sì. Hai vinto il mio cuore, Hermione, e non posso negarlo.” E lasciandola esterrefatta per un attimo, la cattura in un abbraccio e un bacio mozzafiato, senza richiedere altre parole.

Hermione e Sirius avevano mantenuto fede al loro accordo e mai nessuno era venuto a conoscenza della loro relazione; quando Sirius era morto Hermione aveva sofferto in silenzio per molti anni, senza confidarsi con nessuno. Col tempo aveva imparato a convivere con il ricordo di Sirius, aveva trovato un compagno in Ron e poco tempo prima l’aveva sposato; in poche parole, credeva che la sua vita si fosse ormai risistemata. Ma era bastato un giorno per mettere in discussione tutte le sue convinzioni e far riaffiorare ricordi e sentimenti che riteneva sopiti.

“Harry, sta’ calmo, sono sicura che andrà tutto bene!” dice Hermione al suo migliore amico che in questo momento è in piedi davanti a una sala parto, intento a tormentarsi. “E’ solo che è il primo parto, sono così agitato...preferirei dare un esame all’Accademia Auror.” sussurra Harry lanciando sguardi nervosi verso Molly Weasley, ormai sua suocera."Ginny è una ragazza fortissima, non ti preoccupare.” lo rassicura Hermione gentilmente, stringendogli leggermente un braccio. Poi si ode un pianto di neonato, e finalmente danno a Harry il permesso di entrare. Questo è titubante, ma è Hermione ancora una volta ad incoraggiarlo.

“Avanti, tua moglie e tuo figlio ti aspettano.” mormora all’amico di sempre, spingendolo verso la porta. Due minuti dopo, Harry si riaffaccia. “Venite, Ginny vuole che lo vediate!” esclama entusiasta, e la paura di pochi minuti prima sembra essersi volatilizzata. Hermione entra e si avvicina al letto dove è sdraiata la sua migliore amica, con in braccio il figlio primogenito. “E’ bellissimo.” bisbiglia Hermione incapace di staccare gli occhi da quel bimbo così bello.

“E come volete chiamarlo?” aggiunge poi, alzando lo sguardo sui neo-genitori. “Avevamo pensato James Sirius. Sì, direi che James Sirius Potter suonerebbe proprio bene. E, a proposito, ci piacerebbe molto che foste voi il padrino e la madrina.” dice Harry rivolto a Hermione e Ron, guardandoli speranzoso. “Sì, ci farebbe molto piacere...grazie, ragazzi!” esclama Ron al culmine della felicità, stringendo la mano a Harry. Ma Hermione si limita a sorridere debolmente, per poi rivolgere il proprio sguardo nostalgico verso il neonato e perdersi nei ricordi.

Quel nome le aveva fatto tornare in mente il suo primo amore. L’idea di tenere a battesimo quel bambino, di essere la sua zia, di doverlo chiamare sempre James Sirius la faceva impazzire. Era come rimarcare costantemente che Sirius era morto e si onorava la sua memoria tramite il figlio di Harry; per Hermione, un farle notare continuamente che l’unico rapporto che avrebbe potuto avere con un “pezzo” di Sirius adesso era quello di amore tra zia e nipote. Ma al tempo stesso non poteva fare a meno di voler vedere continuamente quel bimbo; nonostante non avesse nessun legame sanguigno con Sirius, le sembrava un contatto verso di lui. Con un ultimo buffetto al piccolino, immaginando di darlo in realtà al padrino morto di Harry, Hermione si riscosse.

“Credo proprio che tu gli piaccia, sai. E’ insolitamente calmo quando ci sei tu in giro.” osservò Ginny ridendo, uscendo dalla camera seguita da Hermione. “Chissà, magari eserciti su di lui qualche fascino! E’ una questione che andrebbe approfondita.” continuò senza accorgersi della cognata che sorrideva a malapena. “Magari in seguito, adesso devo proprio andare.” disse Hermione avviandosi verso la porta. “Come, te ne vai già?” chiese Ginny stupita. “Sì, sono passata solo per un saluto a James...ci vediamo domani Ginny, e salutami Harry.” E con un sorriso enigmatico Hermione uscì di casa.

Continua...

Ciao a tutti! Ho deciso di iniziare questa altra "serie" in cui Sirius è morto, ma attraverso i sentimenti e i flashback di Hermione è comunque presente; credo infatti che, se mai avessero avuto una storia durante il periodo trascorso da i ragazzi al quartier generale, Hermione non possa essere rimasta impassibile alla scelta di Harry e Ginny di chiamare James Sirius il loro primogenito. Come sempre ringrazio chi legge, commenta e mette la storia tra i preferiti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** 017- Nomi ***


Hermione urlava

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 081: Come?

Nomi

 

Hermione urlava, scossa dai dolori del parto. Arpionava con tutte le sue forze il lenzuolo del letto d’ospedale, grondando sudore, mentre intorno a lei le infermiere e i medi magi compivano magie sconosciute alla giovane. “Ron, ti prego, aiutami!” strillò Hermione in preda al dolore, delirando. In condizioni normali non avrebbe mai avuto la pretesa che Ron le alleviasse sofferenze che, per quanto fastidiose, erano comunque inevitabili.

“Hermione, tesoro, cerca di resistere...manca poco, ci sei quasi...” sussurrò l’uomo accarezzando i capelli della donna e stringendole una mano madida di sudore. “Signora stia tranquilla, sta procedendo tutto bene...sarà solo questione di pochi minuti e dopo potrà abbracciare suo figlio e i dolori saranno ormai un ricordo.” la tranquillizzò un’infermiera, bagnandole il viso con un po’ d’acqua fresca. Hermione urlò, scossa da una fitta acuta, poi un altro urlo si sommò al suo e improvvisamente si sentì molto più libera.

“Congratulazioni signori Weasley, è una bellissima bimba!” esclamò il medi mago che aveva seguito il parto, porgendo ai neo genitori un minuscolo neonato. “E’ bellissima..” mormorò Hermione al settimo cielo, prendendo la piccola in braccio. Ron stentava a crederci, adesso capiva benissimo cosa aveva provato Harry alla nascita di James Sirius. “E come la chiamiamo?” chiese Ron infine, riscuotendosi dall’adorazione della sua primogenita.

 

“Se tu dovessi avere un figlio, come lo chiameresti?” chiede Hermione a Sirius, giocherellando con una ciocca di capelli. Sirius la guarda un po’ allarmato e Hermione capisce al volo la questione. “Ma no, era solo per chiedere, non ho intenzione di diventare madre a sedici anni!” dice la ragazza ridendo e scuotendo la testa. “Ah, mi sento molto più tranquillo.” dice Sirius sospirando di sollievo. “Perché, scusa? Ti fa così schifo l’idea di diventare padre?” ribatte Hermione un po’ urtata. “Ma no, è solo che non mi sembra questo il momento adatto...insomma, non sei un po’ troppo giovane?” chiede lui cercando di calmare la ragazza.

“Beh, e se io invece fossi pronta?” incalza lei testarda. “Non credo che sarebbe molto saggio. Sarebbe controproducente per noi e per il bambino.” sospira Sirius, ormai rassegnato a dover tranquillizzare Hermione. Sa benissimo che la conversazione è tutta una prova che deve superare per dimostrare di essere maturato. “E se io avessi qualche anno in più saresti pronto ad avere un figlio da me, a passare tutta la vita insieme?” chiede Hermione in tono di sfida. “Hermione, ma che domande mi fai?” si lamenta Sirius esasperato.

“Tu rispondi alla mia domanda, non dovrebbe essere poi così difficile.” dice Hermione implacabile, in attesa di risposta. “Ma sai già che mi piacerebbe avere un figlio da te e che vorrei tanto che la nostra storia continuasse una volta che avrai finito Hogwarts!” esclama Sirius. Hermione sorride. “E se tu avessi un figlio come lo chiameresti?” chiede di nuovo. “Ma perché ti sei fissata con questa cosa? Credevo che non ti interessassero granché i nomi.” osserva Sirius. “Mi piacerebbe sapere qualcosa di più sui tuoi gusti, su ciò che ti piace o quello che ti fa schifo, e credo che i nomi siano un bell’argomento su cui discutere. Allora, come lo chiameresti?” ripete ostinata.

“Se fosse un maschio, James...e il motivo te lo puoi immaginare.” spiega Sirius arrendendosi all’insistenza di Hermione. La ragazza annuisce. “E se fosse una femmina?” chiede guardandolo interessata. “Se fosse una femmina, credo che mi piacerebbe Rose...sì, Rose è proprio carino.” afferma soddisfatto. “Allora ti prometto una cosa.” dice Hermione, guardandolo con aria solenne. “Se mai avremo una figlia la chiameremo Rose, e se sarà un maschio James...a meno che non ci pensi Harry prima di noi a chiamarlo così.” osserva ragionevolmente. “Chissà se arriverà mai questo momento.” borbotta Sirius come presagendo la sua vicina morte.

“Allora ti prometto un’altra cosa: se mai avrò una figlia, non importa con chi né quando, la chiamerò Rose, così che tutte le volte che la guarderò mi ricorderò di noi e di come stavamo bene insieme.” promette Hermione con fervore. “Ti vuoi male, Hermione.” ribatte Sirius amaramente. “Perché?” chiede lei stupita. “Perché se starai con un altro uomo non credo che possa giovarti avere continuamente davanti un ricordo di noi due.” spiega Sirius con una smorfia, come se l’ipotesi di Hermione con un altro gli sia insostenibile.

“Sirius, non dire così, ti prego. Se mai ci dovessimo separare, non potrò mai scordarmi di te...con o senza Rose. Anzi, dubito che riuscirei a superare il trauma tanto facilmente. No, voglio chiamare mia figlia così per ricordarti, per farti felice di qualcosa.” afferma senza dubbi. “Contenta te...” commenta Sirius scrollando le spalle. “Ma non credi che se avrai un figlio da un altro forse anche questo vorrà dire la sua sul nome?” chiede poi l’uomo, leggermente divertito.

“E’ vero, vuol dire che se non ci troveremo d’accordo Rose sarà il suo secondo nome. E poi perché stiamo a preoccuparci tanto? Magari questa scelta la faremo insieme tra qualche anno!” esclama Hermione cercando di auto-rassicurarsi. “Se non mi scagionano avrò ben poco da offrirti, Hermione.” obbietta Sirius restando ragionevole. “Non mi importa, andrà bene qualunque cosa.” esclama Hermione allegramente. Riesce a conservare un ottimismo notevole anche in situazioni dove c’è ben poco da stare allegri, come in quella di Sirius. “Allora, è deciso.” annuncia poi la giovane tendendo la mano a Sirius. “Cosa?” chiede lui sorpreso. “Rose.” esclama Hermione ridendo, come se per lei la risposta fosse stata scontata. “Ok, Rose.” conviene Sirius stringendo la mano della ragazza, sorridendo.

 

“Allora, tesoro? Come la chiamiamo?” incalzò Ron, scuotendo Hermione dai suoi ricordi. “Rose...” sussurrò lei, lo sguardo perso nel vuoto. “Rose? E’ davvero un bel nome, non credevo ti piacesse!” esclamò Ron euforico. Poi lo assalì un pensiero improvviso. “Ma non è finita qui, ci vuole anche il secondo nome! Per questo avrei un idea, se ti va bene.” Hermione lo guardò curiosa.

“Come la vorresti chiamare?” chiese interessata, porgendogli la bambina. “Hermione, come la sua mamma...Rose Hermione Weasley.” annunciò Ron contento, mentre gli occhi di Hermione si riempivano di lacrime dalla commozione. Bastò questo gesto per far capire a Ron che la sua scelta era stata apprezzata. “Benvenuta tra noi, Rose.” sussurrò sua mamma, tenendo stretta una minuscola manina della neonata.

Continua...

Ciao a tutti! In questo capitolo ho voluto dare un'interpretazione personale e alquanto improbabile nel canon sul nome di Rose...non so se il suo secondo nome sia Hermione, ma per fini narrativi mi serviva chiamarla così (vedremo nei prossimi capitoli perché xD). Mi sembra che anche se Sirius è morto in questa parte della storia tramite i ricordi di Hermione sia comunque protagonista; come sempre ringrazio chi commenta, legge e mette la storia tra i preferiti...e adesso volo a iniziare il prossimo capitolo!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 018- Somiglianze ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 005: Esteriorità.

Somiglianze

 

“Rosie, tesoro, puoi controllare che l’arrosto non bruci?” urlò Hermione dalla sala, finendo di apparecchiare la tavola. “Va bene mamma, ma se ti agita così invitare gente a pranzo forse è meglio se la prossima volta non facciamo nulla...” osservò Rose Weasley infilandosi un grembiule e controllando l’arrosto. “E poi non ho ancora capito, chi hai invitato?” chiese in seguito riemergendo da tutto il vapore sprigionato dal forno e sventolando una mano.

“Zio Harry, zia Ginny e i ragazzi...ho pensato che sarebbe stato carino fare un pranzo tutti insieme per festeggiare la vostra prima domenica di vacanza.” spiegò Hermione rientrando in cucina. “E poi per James questo è stato l’ultimo anno, dobbiamo festeggiarlo un po’, povero ragazzo!” esclamò Hermione sorridendo al pensiero del nipote. “Ma lui non è James! E’ Sirius!” disse Rose ridendo, lasciando sua madre a bocca aperta.

“Ma che dici Rose, sei impazzita? Si è sempre chiamato James, Sirius è solo il secondo nome!” esclamò Hermione senza capire, fermandosi con la teglia dell’arrosto a mezz’aria. “Ormai si fa chiamare Sirius, sembra che la somiglianza fisica con Sirius Black sia veramente grande e a dire la verità gli piace avere la fama che aveva il suo omonimo...credevo che lo sapessi che tutti lo chiamano così!” osservò sua figlia stupita, sistemando i cuscini sul divano.

“E’ da Natale che non lo vedo e, beh, francamente per me resterà sempre James.” rispose dolcemente Hermione. “Mamma, è vero che Sirius Black era un bell’uomo?” chiese poi Rose, mentre Ron e Hugo entravano nella stanza. Hermione stava per rispondere imbarazzata quando fu Ron a parlare. “Cos’è questa storia di Sirius? Mi devo forse ingelosire?” chiese scherzando. Hermione si sentì ancora più a disagio; se solo Ron avesse saputo...

”Rose, abbiamo conosciuto Sirius dopo che era stato ad Azkaban ed era un bell’uomo, ma aveva vent’anni più di noi e quindi non sono la persona più adatta per risponderti...dovresti chiedere a un suo coetaneo.” balbettò Hermione cercando di suonare credibile. Ma, come sempre quando si parlava di Sirius Black, stava mentendo.

“Se solo tu mi avessi conosciuto prima, mi avresti visto nel pieno del mio splendore...” dice Sirius sorridendo vanitosamente, passandosi una mano tra i capelli. Hermione sbuffa. “Possibile che tu debba essere sempre così poco modesto?!” esclama a metà tra l’esasperato e il divertito. Del resto è sempre così, non riesce a restare veramente seria o arrabbiata davanti a Sirius; basta che lui la guardi facendole gli occhi dolci o si comporti da adorabile malandrino e Hermione puntualmente crolla.

“Beh, ma è la verità! Adesso tu mi vedi un po’ sciupato da Azkaban, ma ai tempi di Hogwarts io ero il più richiesto dalle ragazze!” si vanta Sirius mentre Hermione sorride. “Secondo me ti sottovaluti anche adesso. Mica sei così sciupato.” osserva la ragazza, ed è sincera; crede che Sirius in realtà sia un uomo decisamente affascinante. “Dici?” chiede questo furbamente, cercando di attirare Hermione. “Ma sì, direi che sei ancora un bell’uomo.” sentenzia Hermione sorridendo, baciandolo.

“Però spero che per te non conti solo l’aspetto fisico.” obbietta dopo un po’, come se ripensandoci voglia approfondire l’argomento. “No, però non nascondo che ci tengo al mio aspetto.” osserva Sirius. “Ti facevo un po’ meno attento a questi aspetti esteriori...specialmente adesso.” dice Hermione amaramente, infastidita che il compagno badi a certe cose. “Non ho detto che giudico le persone in base all’esteriorità, sta’ attenta a non travisare le mia parole! Ho solo detto che tengo al mio aspetto, non a quello degli altri.” spiega Sirius risentito, giustificandosi.

“Per fortuna, altrimenti non credo che staresti con me.” osserva tranquillamente Hermione, mentre Sirius aggrotta le sopracciglia. “Davvero mi ritieni così superficiale?” ribatte indignato, provocando una risata divertita di Hermione. “Dai, stavo scherzando...anche se ammetto che per me resta un mistero che tu sia interessato a una ragazza come me.” risponde lei, sinceramente interessata a sapere qualcosa di più su ciò che prova Sirius per lei.

“Perché scusa? Non credi di essere bella?” chiede Sirius sorpreso. “Sinceramente mi sembra di essere abbastanza nella norma.” risponde tranquillamente Hermione un po’ imbarazzata, e Sirius scoppia a ridere. “Credimi, sei molto più bella di quanto pensi! Molte ragazze hanno questa opinione di se stesse alla loro età, ma poi passa.” esclama Sirius ridendo. “Se lo dici te...e comunque è lo stesso, non bado molto a certi aspetti.” constata Hermione. Sirius sorride, e la ragazza ha un piccolo brivido.

“Cosa c’è, hai freddo?” chiede subito l’uomo premuroso, avvicinandosi a Hermione e abbracciandola. “Un po’, forse dovrei mettermi dei vestiti più pesanti.” ammette lei stringendosi a lui. Sirius non può fare a meno di notare come sia bella, con la pelle d’oca e i capelli crespi che le donano immensamente. “Sei così bella.” le sussurra dolcemente all’orecchio, accarezzandole un braccio e procurandole un brivido che nulla ha a che vedere col freddo. “Grazie.” mormora lei in risposta, prima di perdersi definitivamente tra le braccia di Sirius.

 Hermione osservava fiera la sua famiglia riunita a pranzo, mentre tutti erano impegnati in chiacchiere o risate. Vide sua figlia intavolare una lunga conversazione con Lily e Albus, mentre James e Hugo parlavano di Quidditch con i loro padri. “Oh, pensare che mi sembra ieri quando tua zia Hermione veniva da noi tutti i giorni per vederti, James...” esclamò all’improvviso Ginny, presa da un attacco di nostalgia dei bei vecchi tempi.

“Mamma, sono cresciuto adesso! Non farla troppo lunga, ormai sono un uomo!” protestò James imbarazzato e scappando dall’abbraccio della madre. Hermione scoppiò a ridere. “E’ il destino delle mamme quello di essere incomprese e considerate scocciatrici.” Anche Rose rise e scambiò un’occhiata divertita con suo cugino James, che la osservò con uno strano sguardo. E adesso che Hermione aveva rivisto James dopo tanto tempo si era veramente accorta che sua figlia non aveva mentito; come Rose assomigliava incredibilmente a sua madre, James ricordava moltissimo Sirius. Il volto dai lineamenti regolari, gli occhi chiari, i capelli neri non troppo corti e l’atteggiamento di casuale e disinvolta eleganza lo rendevano molto simile al padrino di Harry.

“Comunque i ragazzi hanno ragione, James assomiglia davvero a Sirius.” esordì Ginny mentre aiutava Hermione a sparecchiare con un colpo di bacchetta. “E’ vero, la somiglianza è veramente grande! Sarà solo fisica o anche caratteriale?” chiese Hermione curiosa dirigendosi in cucina. “Credo anche caratteriale...ormai ho perso il conto di tutti i gufi che ci sono arrivati da scuola a causa di James.” sospirò la cognata rassegnata. “Spero che abbia una vita migliore di quella di Sirius, comunque.” sussurrò Hermione appoggiando lentamente alcuni piatti nel lavandino. “Come dici, scusa?” chiese Ginny riscuotendosi da una sua fantasticheria ad occhi aperti; probabilmente qualche ricordo di James da piccolo. “Niente, parlavo da sola, qualche volta mi succede...l’età!” scherzò Hermione e Ginny rise lasciando cadere il discorso.

Continua...

Prima di tutto mi scuso per il ritardo nell'aggiornamento, ma ho avuto un blocco nella scrittura di questo capitolo; avevo esattamente in mente come doveva venire ma non riuscivo mai a trovare le parole giuste ed ero rimasta ferma a metà; finalmente ieri sera sono riuscita a ritrovare l'ispirazione e concluderlo. Spero davvero che non mi succeda una cosa simile per i capitoli successivi; se ricapitasse, vi prego di scusarmi e avere pazienza ^.^ Come sempre ringrazio chi legge, commenta e mette la storia tra i preferiti ;)

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** 019- Tenerlo nascosto ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 013: Giallo.

Tenerlo nascosto

 

Hermione uscì sul retro per buttare via un sacchetto della spazzatura, quando la sua attenzione fu attirata da alcune voci provenienti da un angolo riparato del giardino. “Parla piano, se ci vedesse qualcuno...” disse concitata una voce che Hermione riconobbe come quella di sua figlia Rose. “Cosa c’è, Rosie, ti vergogni di noi? Ti facevo più coraggiosa.” rispose un’altra voce che apparteneva a James Sirius. Hermione si sentì le gambe vacillare pericolosamente e si appoggiò a un albero; nonostante sapesse di fare una cosa sbagliata continuò ad origliare la conversazione tra sua figlia e il nipote, desiderosa di saperne di più.

“Ti rendi conto di cosa stiamo facendo? E’ completamente sbagliato, non avrei mai dovuto agire d’istinto, avrei dovuto resistere...” stava dicendo Rose, mentre James giocava gentilmente con un suo ricciolo...proprio come faceva Sirius con me, pensò Hermione. “Smettila di preoccuparti, cosa c’è che non va? Ci amiamo, stiamo bene insieme, non ti basta?” chiese James alzandole il mento in modo da poterla guardare negli occhi. Lei gli sfuggì e iniziò a fissare ostentatamente un cespuglio di rose gialle lì vicino; le rose erano sempre stati i suoi fiori preferiti, così come quelli di sua madre. James staccò un fiore e lo porse a Rose, sorridendo.

“Sei così bella. Il tuo nome è veramente azzeccato, sei bella e delicata quanto una rosa.” sussurrò accarezzandole una guancia vellutata. “Ti prego, non scherzare. E’ possibile che tu non capisca il problema?” rispose Rose sull’orlo delle lacrime, e James la guardò un po’ preoccupato. “Rose, cerco solo di tranquillizzarti.” mormorò ferito, e Rose sospirò e affondò la testa nel petto del ragazzo. “Papà mi ammazzerà.” constatò laconicamente, rassegnata al proprio destino.

Hermione non poté fare a meno di concordare mentalmente con la figlia; sicuramente, conoscendo Ron, questo avrebbe reagito molto male. “Se ti vuole bene capirà, mica siamo nel Medioevo!” protestò James animatamente, ma Rose scosse la testa. “Allora se hai paura potremmo non dire nulla a nessuno...sarà il nostro segreto, se vuoi.” propose James allegro, prendendo le mani di Rose tra le sue. La mente di Hermione a quelle parole vagò a un giorno di molti, molti anni prima.

“Sirius, cosa ci fai qui? Se ti scoprono in camera mia è la fine, e se entrasse Ginny?” chiede Hermione preoccupatissima, facendo entrare di corsa Sirius nella stanza e chiudendo la porta dietro di lui. “Dovevo vederti, non ti fa piacere?” risponde l’uomo corrucciato, mentre Hermione si butta a sedere sul letto. “Ma non è questione di vederti, è solo che non dobbiamo rischiare!” esclama Hermione sistemando poi alcune maglie nell’armadio.

“Ho capito, comunque non ti preoccupare perché sono stato attentissimo.” borbotta Sirius offeso e Hermione sospira e smette di riordinare la stanza. “Non devi prenderla così, Sirius...è solo che avevamo deciso di tenere segreta questa cosa, e non voglio che si rovini tutto.” spiega accarezzandogli un braccio. “Hai ragione, avrei dovuto capirlo da solo; in fondo sono stato io stesso a proporre di non rivelare nulla a nessuno.” ribatte l’uomo abbassando lo sguardo.

“Sai benissimo che io non avrei alcun problema a vivere alla luce del sole la nostra storia...a dire la verità non capisco bene i motivi di tutta questa segretezza.” osserva Hermione un po’ perplessa. “Io li capisco benissimo, invece! Hermione, hai una vaga idea di come la gente potrebbe reagire all’idea di una relazione tra noi? La maggior parte sarebbe schifata di vedere una ragazzina ancora studentessa insieme al padrino del suo migliore amico, che ha venti anni più di lei!” esclama Sirius disperato, in preda a drammi interiori.

“Diciannove, Sirius.” lo corregge Hermione impassibile. “Non scherzare, non cambia lo stato delle cose.” la rimbecca Sirius guardandola storto. “Certe volte io stesso mi sento in colpa per avere ceduto...non avrei mai dovuto farlo, non quando non posso uscire di casa liberamente, non quando in gioco c’è una ragazza che è la migliore amica del mio figlioccio...” continua a farneticare senza controllo; sembra che tutti i suoi dubbi segreti si facciano spazio.

“E allora? A me non importa, te l’ho già detto. Le persone che ci vogliono bene ci capiranno, e non mi curo del giudizio di tutti quegli altri.” ribatte duramente Hermione. Adesso che sa le vere motivazioni della segretezza di quel rapporto è decisa a smontarle con tenacia. “Probabilmente hai ragione te, però non credo che sia una buona idea andare a dire a tutti che stiamo insieme; specialmente di questi tempi è meglio mantenere segreti certi legami.” dice Sirius fissando Hermione negli occhi, e allora la ragazza capisce che il compagno vuole solo proteggerla.

“Va bene, l’importante è che nessuno possa influenzare il tuo giudizio su di me e che continuiamo a vederci.” sussurra preoccupata. “Ma come ti salta in testa una cosa simile?” chiede Sirius ridendo e stemperando la tensione. “Ti ho solo avvertito, ti conviene fare attenzione con me Black!” scherza Hermione e insieme scendono in cucina ridendo.

 Hermione osservò sua figlia rigirarsi tra le dita la rosa gialla che le aveva dato James, come se stesse per fare una scelta di vitale importanza. “Perché credi che nessuno digerirebbe l’idea di noi due insieme?” chiese James un po’ urtato; sicuramente era molto meno riflessivo di sua cugina. “Forse per il fatto che siamo cugini di primo grado?” rispose sarcastica Rose, innervosita; la mancanza di giudizio di James riusciva sempre a scandalizzarla.

“Per come la vedo io non è un problema.” osservò James sorridendo sornione e chinandosi a baciarla. “Ti dispiace comportarti seriamente per almeno cinque minuti?” chiese sua cugina scocciata e James diventò di colpo serio, sapendo di stare per oltrepassare il limite. Rose si arrabbiava raramente, ma i malcapitati che avevano suscitato la sua ira si ricordavano ancora le sfuriate che avevano dovuto subire, e James non era così stupido da voler indisporre completamente la cugina.

“Allora, cosa ne pensi? Potremmo fare tutto di nascosto, almeno ora in estate, se non te la senti di fare altrimenti. Ti prometto che non lo saprà nessuno oltre a noi se non lo vorrai.” disse James ripetendo la sua proposta. Rose sospirò, la rosa stretta tra le dita. “Non possiamo fingere. Prima di tutto non credo che sfuggirebbe alle nostre mamme, ci conoscono troppo bene...e poi non mi sembra corretto. No, le cose vanno fatte senza sotterfugi. Domani stesso parlerò con la mamma e quando sarò pronta lo dirò anche a papà. Avrò solo bisogno di un po’ di tempo...lo conosci anche tu.” concluse Rose colpevole. James sorrise.

“Tutto il tempo che ti serve. Comunque credo che tu esageri a preoccuparti così tanto per lo zio...forse andrà meglio di quanto credi.” disse James speranzoso, cercando di scacciare via l’immagine di Ron che gli urlava contro furibondo. “Può darsi, però sono sicura che almeno inizialmente reagirà malissimo e per questo voglio prima dirlo alla mamma. Adesso mi sa che è meglio se ci facciamo vedere dagli altri, altrimenti potrebbero insospettirsi tutti.” osservò Rose e James annuì; Hermione si ritirò un po’ in disparte e osservò i due ragazzi avviarsi verso gli altri familiari seduti in casa.   

Continua...

Ciao a tutti! In questo capitolo dunque ho introdotto una nuova coppia che nei prossimi capitoli verrà approfondita, sempre in relazione alla storia tra Hermione e Sirius; volevo anche spiegare il motivo della somiglianza tra Sirius e James. Non avevo pensato nè a reincarnazioni nè ad altri espedienti, semplicemente James potrebbe aver ereditato gli occhi chiari di suo zio Ron e i capelli neri del padre, magari tenendoli con un taglio un po' più lungo di quello di Harry; quindi credo che l'effetto possa essere credibile come somigliante a Sirius xD Come sempre ringrazio tantissimo chi legge, commenta e mette la storia tra i preferiti ;)

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 020- Non fare lo stesso errore ***


Hermione era seduta sul divano d

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 044: Cerchio.

Non fare lo stesso errore

 

Hermione era seduta sul divano del salotto intenta a leggere un librone preso in biblioteca quando sua figlia Rose si schiarì la voce e entrò nella stanza, nervosissima. “Mamma, posso parlarti?” chiese titubante e Hermione chiuse il libro di scatto. “Certo, dimmi pure.” rispose accondiscendente, immaginandosi già cosa le avrebbe detto Rose. “Ecco, tu pensi che ci si possa innamorare davvero alla mia età o credi che si possano provare al massimo delle infatuazioni?” chiese Rose.

“Certo che ci si può innamorare tesoro, perché mai non si potrebbe?” replicò Hermione con aria divertita. “Anch’io la penso come te, è solo che molte persone della tua età non la vedono così.” rispose Rose e tra le due calò il silenzio. “C’è qualcos’altro che vorresti dirmi, Rosie?” chiese Hermione dolcemente, e Rose seppe all’istante che a sua madre non avrebbe mai potuto nascondere nulla; avrebbe capito sempre quando le stava mentendo o quando aveva in mente qualcosa.

“Beh, in effetti sì...il fatto è che sono innamorata.” disse Rose arrossendo terribilmente. Hermione le sorrise radiosa. “E’ una notizia bellissima! Non c’è nulla di cui vergognarsi, anche se capisco benissimo il tuo imbarazzo...ricordo ancora quando ho detto ai nonni che io e tuo padre ci eravamo fidanzati, non avevo idea di come fare!” esclamò Hermione sorridendo al ricordo. Rose sorrise. “Davvero? E come hai fatto?” chiese interessata.

“Ho preso coraggio ed è andato tutto bene...alla fine mi ero fatta un sacco di problemi per nulla, visto che i miei genitori sono stati letteralmente entusiasti.” raccontò sua madre senza smettere di sorridere. Calò di nuovo il silenzio. “E chi è il ragazzo che ti piace, Rose?” chiese sua madre per aiutarla a confidarsi. “Mamma, prometti che non ti arrabbi?” chiese la ragazza impaurita, tremando e sedendosi sul divano. “Perché dovrei farlo? Ho fiducia in te e spero che tu abbia scelto qualcuno che possa trattarti bene e renderti felice...la Rose che conosco potrebbe avere scelto solo un ragazzo così.” osservò sua madre sorridendo per tranquillizzarla.

“Mamma, io sono innamorata di James. Mio cugino. E lui è innamorato di me.” disse Rose sospirando profondamente e preparandosi alla tempesta. Sua madre le accarezzò una guancia e osservò bene Rose negli occhi, come se stesse tentando di leggerle dentro l’anima. “E se è tuo cugino cosa cambia? Non siete fratelli, non vedo cosa ci sia di sbagliato. D’accordo, diciamo che è un po’ inusuale...” aggiunse a uno sguardo severo della figlia “...ma se vi volete bene veramente non credo che il legame di parentela rappresenti un problema.” concluse abbracciando Rose, che stava iniziando a piangere.

“Mamma, io ho provato a sotterrare questi sentimenti, a trattenermi...ma non ci riesco.” sussurrò Rose tra le lacrime. “Non fare lo stesso errore che ho fatto io, Rosie. Vivi il tuo amore liberamente, senza curarti degli altri.” mormorò sua madre accarezzandole dolcemente la testa. “Che vuoi dire?” chiese la ragazza staccandosi da lei e guardandola con aria confusa. “Quando avevo la tua età mi sono innamorata anch’io, Rose, e non di tuo padre. Nessuno lo sa, ma a sedici anni io avevo una relazione con Sirius Black.” disse Hermione sospirando, temendo una cattiva reazione da parte della figlia che però stette zitta.

“Come te, anch’io provai a dimenticare Sirius e a vederlo solo come il padrino del mio migliore amico, ma non ci riuscivo. Sai già che quell’anno passai le vacanze estive e natalizie a Grimmauld Place; stare a contatto stretto con lui per tutto quel tempo mi dette modo di conoscerlo bene, di apprezzarlo e di innamorarmi di lui. Mai avrei creduto che la stessa cosa che stava succedendo a me stesse accadendo anche a Sirius; durante l’estate avemmo il coraggio di rivelarci i nostri sentimenti e iniziammo una relazione. Io avrei voluto rivelare tutto almeno ai membri dell’ Ordine, ma Sirius si rifiutò di farlo, in parte per paura di essere mal giudicato, in parte perché essendo costretto a nascondersi non poteva offrirmi nulla, in parte perché temeva che Voldemort potesse usarmi per arrivare a lui o Harry, se avesse saputo che ero così legata a ben due combattenti contro di lui. Alla fine continuammo a fare tutto di nascosto e quando Sirius morì non potei nemmeno sfogarmi con Ginny, perché questo avrebbe significato venire meno alla parola data. Poi mi sono innamorata di tuo padre e mi sono costruita una vita con lui, imparando a dimenticare Sirius. Credimi, io amo tantissimo Ron, ma non posso fare a meno di rimpiangere di non avere vissuto al meglio i pochi momenti che ho avuto a disposizione con Sirius e certe volte il rimorso e il rimpianto tornano a tormentarmi. Non fare come me, non avere paura di dire a tutti quello che provi.” concluse Hermione e Rose chinò la testa. Infine Rose riuscì a parlare.

“Non avrei mai pensato che tu e Sirius poteste aver avuto una relazione, ma se è così mi fa piacere che tu sappia perfettamente come mi sento ora. E’ proprio come hai detto te, non ci si può fare nulla...accade e basta, e devi prendere le cose così come sono.” considerò Rose scrollando le spalle, decisamente più serena. “Pensavo che ti saresti arrabbiata dopo il mio racconto.” le disse Hermione stupita. “Non sono nella posizione migliore per farlo, non trovi?” replicò la figlia ridendo, e Hermione si sciolse in una risata liberatoria. Finalmente aveva confidato a qualcuno il suo segreto, e non avrebbe potuto scegliere una confidente migliore.

“Sai che i Black avevano la mania di sposarsi tra parenti? Il tuo amore in quella famiglia sarebbe stato molto ben voluto, e forse ci avrebbero già pensato loro a combinarlo. Anche i Gaunt si sposavano tra cugini.” osservò Hermione, mostrando nuovamente la tendenza a snocciolare tutta la sua conoscenza in ogni circostanza. “Mamma mia che bel paragone! Tutte famiglie composte da membri mezzi pazzi!” replicò sua figlia disgustata. “Perché era un’usanza frequente, ma un caso ogni mille come ce ne sarà nella nostra famiglia cosa vuoi che faccia? E poi Sirius non era per niente pazzo, quando l’ho conosciuto...anche se, ammettiamolo, per innamorarsi di me non doveva essere tanto a posto.” scherzò Hermione ridendo.

“Forse era anche l’influenza di Azkaban.” osservò Rose e Hermione annuì. “Certamente deve avere influito. Però è buffo se ci fai caso, no? Hermione e Sirius, un amore proibito. Rose Hermione e James Sirius, un altro amore proibito. Sembra che il destino vi abbia voluto dare l’opportunità di vivere liberamente quell’amore che a me e Sirius è stato negato.” disse Hermione commossa. “Il cerchio si chiude.” concluse sua figlia Rose e senza dire altro si alzò, diretta verso camera sua.

“Rosie?” la chiamò Hermione, e la ragazza si girò incuriosita. “Sì, mamma?” Hermione sospirò. “Sai perché ti chiami Rose? Perché avevo promesso a Sirius che mia figlia si sarebbe chiamata così.” rivelò trepidante e Rose restò interdetta un attimo; poi rivolse a sua madre un sorrisino triste, come se volesse dirle che capiva benissimo il suo struggimento per quell’amore finito così male prematuramente, e si voltò per tornare nella sua stanza. Hermione sospirò e si avvicinò alla finestra, guardando il cielo azzurro e limpido. “Il cerchio si chiude, Sirius.” sussurrò sorridendo tra le lacrime, e tornò alla lettura del suo amato librone.

Continua...

Ciao! Ed ecco che mamma e figlia si sono confidate a vicenda il loro segreto più grande...personalmente mi è piaciuto tantissimo scrivere questo capitolo, mi ha emozionato raccontare i sentimenti di Hermione che rivela finalmente il suo grandissimo amore per Sirius. Il prossimo capitolo dovrebbe essere l'ultimo di questa "storia nella storia" e poi dovrei partire con qualche altro filone. Sono arrivata al 20 % dell'opera, mancano ancora 80 storie, se ci penso mi prende male xD Comunque con calma e pazienza spero di riuscire ad arrivare in fondo! Un grandissimo ringraziamento a chi commenta, mette la storia tra i preferiti e legge!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** 021- Addio ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 025: Estranei.

Addio

 

“Mamma, possiamo fermarci un attimo per favore? Sembra di essere a una maratona.” disse Rose con un filo di voce, richiamando l’attenzione della madre che marciava a passo spedito per le strade di Londra. “Oh sì, è che dobbiamo andare in tanti posti e non abbiamo molto tempo a disposizione...” rispose Hermione distrattamente. “Mamma, perché tu non vai dove devi andare e io nel frattempo sto a Grimmauld Place?” chiese Rose pimpante. Sua madre si bloccò di colpo e per poco la ragazza non le finì addosso. “A...Grimmauld Place?” articolò Hermione incredula, fissando Rose a occhi sgranati. “Sì, so che zio Harry va spesso a parlare col ritratto di Sirius Black custodito lì e mi piacerebbe farci anch’io quattro chiacchiere.” rispose sua figlia spiegandosi.

“D’accordo, ti accompagno e passo a riprenderti non appena ho finito i miei acquisti.” acconsentì Hermione leggermente nervosa. “Giusto per sapere, come mai ti interessa parlare con Sirius? Siete praticamente due estranei!” esclamò Hermione mentre si avviavano verso l’ex Quartier Generale dell’Ordine. “Vorrei conoscerlo e parlargli della mia situazione, mi piacerebbe sapere il suo parere.” Ormai erano arrivate sulla porta della vecchia casa, e Hermione l’aprì con un semplice incantesimo che Harry aveva stabilito per poter entrare.

“Ecco, l’ambiente è un po’ tetro ma è stato notevolmente ripulito rispetto a quando ci abbiamo vissuto noi, però non so dove sia il ritratto perché sono secoli che non metto piede qui dentro.” spiegò Hermione in tono pratico e voltandosi per andare via. “Come, non entri a salutare Sirius?” chiese Rose stupita. Sua madre le sorrise. “Meglio di no, tesoro, l’idea non mi piace granché. Buona conversazione.” Rose entrò timidamente nella lugubre casa, intimorita; l’ultima volta che aveva messo piede lì dentro doveva essere stato quando era molto piccola, perché non ricordava assolutamente nulla di quel luogo. Salì le scale e si ritrovò in un corridoio abbastanza spazioso, più luminoso rispetto al resto della casa; sulla parete era attaccato il ritratto di un bell’uomo, e Rose lo riconobbe come Sirius Black.

“Buongiorno, lei deve essere Sirius Black.” esordì in tono cordiale ed educato, e l’uomo sorrise. “Sì, e tu sei Rose Weasley, non è vero?” chiese Sirius. “Come fa a sapere il mio nome? Non credevo ci conoscessimo.” osservò Rose sorpresa, avvicinandosi al ritratto. “Tuo zio Harry mi ha parlato molto di te e della tua famiglia...e del resto, sei uguale a tua madre.” osservò scrutandola con sguardo pensoso. Rose arrossì leggermente. “Beh, me lo dicono tutti. Mamma dice sempre che ci siamo divisi equamente, io uguale a lei e mio fratello Hugo uguale a papà.” concluse allegramente.

“Allora se sei uguale a tua madre devi andare molto bene a scuola...sì, in effetti credo che Hermione impazzirebbe se sua figlia non seguisse le sue orme di studentessa modello.” considerò Sirius divertito. “Pensi che ho già letto Storia di Hogwarts un sacco di volte, è in assoluto una delle mie letture preferite!” esclamò Rose appassionata. “Per favore, non darmi del lei ma chiamami solo Sirius. Preferisco non avere questi rapporti formali con i giovani, soprattutto con la figlia di Hermione.” aggiunse, chiedendosi solo in quel momento se Rose sapesse qualcosa di lui e Hermione.

“Va bene, Sirius. Comunque, sono venuta qui per parlare con te di una cosa che mi angoscia, e sapendo che anche tu hai vissuto una situazione simile in passato vorrei un tuo parere.” lo informò pratica Rose, sedendosi su una poltrona lì vicino. “Ti ascolto.” Rose prese coraggio. “Mi sono innamorata del figlio di Harry. James Sirius.” disse in fretta, e Sirius restò un attimo interdetto. “Mi spiace deluderti, ma non ho mai vissuto situazioni analoghe...” iniziò confuso, ma Rose lo interruppe.

“Lo so, ma credo che anche se la mamma non era una tua parente il vostro rapporto possa essere considerato proibito come quello tra me e James.” disse ragionevole, rivelando di conoscere la verità. “Tua madre ti ha raccontato...?” balbettò Sirius imbarazzato e Rose annuì. “Sì. Non devi sentirti a disagio, non ce l’ho con te; vi capisco fin troppo bene...forse in un’altra situazione mi avrebbe dato fastidio, avrei urlato, avrei litigato con la mamma...ma non posso certo biasimarla per essersi innamorata come ho fatto io. Volevo solo sapere qualcosa di più su te e lei.” disse con semplicità, stringendosi nelle spalle.

“Sei sorprendente, Rose.” osservò Sirius guardandola sconcertato. “Perché?” chiese la ragazza un po’ sorpresa. “Dimostri una maturità ben superiore di quella che ci si aspetterebbe da una ragazza della tua età. I tuoi genitori devono essere molto fieri di te.” disse Sirius e Rose arrossì nuovamente. “Grazie. Ti prego, dammi un consiglio su me e James.” lo implorò Rose. Sirius stette in silenzio qualche secondo, poi guardò attentamente la ragazza trepidante davanti a lui. “Io credo che dobbiate farvi coraggio e rivelare a tutti quello che provate l’uno per l’altra; le persone che vi vogliono bene capiranno. Magari ci vorrà un po’ di tempo, ma saprete aggiustare tutto.” concluse Sirius.

“Mi preoccupa la reazione di papà.” rivelò Rose, e l’uomo scosse la testa. “Conosco Ron e so quanto possa essere testardo, ma sono sicuro che ti capirà.” la rassicurò. “Speriamo! La mamma si è dimostrata molto comprensiva, non avrei creduto sinceramente che si sarebbe comportata così.” osservò la ragazza e Sirius rise. “Forse si è immedesimata in te, del resto non era nella posizione adatta per rimproverarti...oltre al fatto che non c’è assolutamente nulla di cui incolparti.” aggiunse in fretta. I

 due parlarono per altre ore; nonostante fossero praticamente due estranei si sentivano veramente a loro agio l’uno con l’altra e Rose ben presto si ritrovò a ridere dei racconti che Sirius le faceva sulle avventure dei Malandrini, oppure degli aneddoti di quando i suoi genitori abitavano a Grimmauld Place. Rose rise di cuore quando Sirius le raccontò di come lui e sua madre una volta rischiarono di essere beccati insieme nientemeno da Molly Weasley; quella storia le ricordava così tanto quella sua e di James. All’improvviso si sentì un colpo e alcuni passi leggeri.

“Rosie? Tesoro, dove sei? Dobbiamo andare a vedere la partita di Quidditch di Hugo, gliel’abbiamo promesso!” chiamò Hermione dal piano terra. “Sono di sopra, sali!” urlò Rose verso le scale e notò che Sirius era diventato teso; forse rivedere Hermione dopo tutti quegli anni non era facile per lui. Si sentirono dei passi e poco dopo Hermione sbucò sul pianerottolo. “Siamo in ritardo, Hugo si arrabbierà se non andiamo, ci tiene così tanto...” iniziò, per poi bloccarsi imbarazzata alla vista del quadro. Forse non si aspettava di trovarselo sbattuto lì davanti, fatto sta che arrossì e guardò nervosamente prima Sirius poi sua figlia.

“Io e Sirius abbiamo parlato molto, mamma.” disse Rose allegramente; la chiacchierata con Sirius l’aveva messa di buonumore. Aveva capito che la sua situazione non era poi così brutta e le aveva ridato fiducia. “Sì? Sono contenta.” replicò Hermione sorridendo, e sua figlia lanciò uno sguardo furbo al ritratto. “Io scendo, tu raggiungimi pure quando vuoi, ok? Ciao Sirius, mi ha fatto piacere parlarti.” disse poi rivolta al quadro. “Anche a me ha fatto piacere conoscerti.” esclamò Sirius, che restò solo con Hermione.

“Allora, hai incontrato mia figlia.” esordì la donna rompendo il silenzio. Sirius annuì e si perse nella contemplazione di Hermione. “Sì, ti assomiglia molto. L’ho trovata davvero simile a te.” rispose piano, e il silenzio calò nuovamente. “Sarà meglio che vada. Addio, Sirius.” articolò finalmente Hermione con fatica. “Addio.” replicò lui, e con un ultimo sguardo malinconico la donna scese le scale e uscì dalla casa.

 

Ciao a tutti! E così è finita la storia di Rose e James, non credo di scrivere altro su questo filone perchè francamente mi sembra di avergli dedicato abbastanza spazio xD Mi sembrava una bella idea fare incontrare Sirius e Rose, perchè la ragazza conoscesse il grande amore giovanile della madre; così sono ricorsa al ritratto, che peraltro avevo già usato nel 4° capitolo di questa storia. Spero che l'aggiornamento sia stato decente, in caso contrario mi scuso da ora ^^ Vorrei dire che ho già spiegato nella storia il perchè della reazione di Rose alla notizia che sua madre era stata innamorata di Sirius; non la può giudicare o biasimare semplicemente perchè la capisce. Hermione è un essere umano e come tale ha le sue debolezze, e Rose questo lo capisce benissimo perchè è anche lei nella medesima situazione; a 16 anni innamorata persa di chi non "dovrebbe" amare. Come sempre ringrazio chi legge, commenta e mette la storia tra i preferiti; grazie mille! *.*

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

 

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** 022- Pericoli ***


Hermione rifletteva

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 001: Inizio.

Premessa: a partire da questo capitolo si svilupperà un nuovo filone, ispirato alla storia d'amore di Anakin e Padmé nella nuova trilogia di Star Wars. Personalmente adoro questi film e per una serie di ragioni credo che  il loro rapporto possa essere benissimo adattato a Sirius e Hermione. Tuttavia ci saranno delle differenze dall'originale, perchè la storia dei personaggi "potteriani" sarà a lieto fine, a differenza dei personaggi di Star Wars. Se volete sapere qualcosa di più su Anakin e Padmé la rete è piena di siti dedicati a loro e altro materiale; del resto mi sono solo ispirata a loro, ma ho voluto scrivere questa introduzione per correttezza. Buona lettura!

 

Pericoli

 

Hermione rifletteva, seduta alla scrivania del suo grande ufficio. Era concentrata sulla lettura di un rapporto dei suoi assistenti riguardo la situazione nel Regno Unito e quello che stava leggendo non le piaceva neanche un po’. Erano passati cinque anni dalla fine della guerra, da quando Harry aveva sconfitto Voldemort durante quella memorabile battaglia di Hogwarts ed erano successe molte cose. Prima di tutto, Hermione era entrata in politica e adesso era uno dei membri più influenti del Parlamento dei maghi.

Kingsley Shacklebolt, una volta diventato Ministro della Magia, l’aveva subito voluta con sé e la giovanissima neo-diplomata Hermione Jean Granger era riuscita immediatamente a farsi apprezzare e fare carriera; le sue idee moderne e democratiche avevano trovato molti consensi e il popolo, desideroso di una ripresa dopo il periodo buio di Voldemort, aveva trovato in lei la figura giusta per ricominciare una nuova era.

Se dal punto di vista professionale le cose andavano alla grande, lo stesso non si poteva dire da quello privato; la sua relazione con Ron era durata pochi mesi, prima che entrambi si rendessero conto di essersi lasciati trascinare e riprendessero un normale rapporto di amicizia. Ron aveva scoperto di essere attratto da Luna e si era fidanzato con lei, mentre Hermione si era lasciata decisamente trasportare dagli impegni di lavoro e aveva finito col restare da sola, troppo impegnata a preoccuparsi dei problemi della gente per badare ai suoi.

Lo sguardo di Hermione si posò su una foto appoggiata sulla scrivania scattata quando aveva quindici anni e raffigurante il nuovo Ordine della Fenice; sorrise malinconica e passò in rassegna tutti i volti, soffermandosi un attimo in più su quelli di Fred, Tonks e Remus. Poi arrivò all’ultimo, quello di Sirius, e quasi sobbalzò; oberata dal lavoro com’era si stava scordando di lui. Due mesi dopo la sconfitta di Voldemort, Harry si era recato nella Sala della Morte e dopo lunghi e complicatissimi incantesimi era riuscito a recuperare Sirius, che nel giro di un mese era tornato come nuovo; Hermione ne era stata felicissima come tutti, ma era passato poco tempo che Sirius aveva deciso di entrare nell’Accademia Auror e i contatti tra i due si erano affievoliti.

Poi Sirius aveva terminato il corso e aveva deciso di fare pratica in giro per il mondo, mentre Hermione stava raggiungendo vette sempre più alte in politica ed era continuamente impegnata; i pochi momenti in cui Sirius si trovava nel Regno Unito era Hermione a essere all’estero e così i due non si vedevano da cinque anni. Le uniche notizie che avevano l’uno dell’altra provenivano da Harry e dai giornali; tramite questi mezzi Sirius aveva saputo dei grandi successi di Hermione in politica e la ragazza dal canto suo aveva appreso che Sirius era un Auror richiestissimo in tutto il mondo perché molto esperto e competente.

Quegli ultimi mesi però la giovane senatrice aveva avuto ben altro a cui pensare; si era costituito un gruppo di ex seguaci di Voldemort che non vedeva di buon occhio la politica di Hermione, e che quindi tentava con ogni mezzo di ostacolarla. Il problema era che questi Mangiamorte erano abbastanza numerosi ed esperti, e pur di raggiungere il loro scopo erano pronti a tutto; nel giro di due mesi Hermione aveva subìto ben due attentati che fortunatamente non erano andati a buon fine. E in quel momento la senatrice stava leggendo una relazione sulle attività dei Mangiamorte redatta dai suoi collaboratori, preoccupandosi sempre di più; non aveva paura per sé, ma temeva che un Mangiamorte particolarmente abile riuscisse a farsi “eleggere” come capo e diventare un nuovo Voldemort.

Sospirò guardando malinconicamente fuori dalla finestra; per un attimo desiderò di non indossare quei sontuosi vestiti da senatrice ma di poter mettere un paio di normalissimi jeans, come quando era studentessa, e non preoccuparsi più di niente. Non fece in tempo a finire di formulare il pensiero che subito se ne pentì; la comunità magica aveva bisogno di lei e sarebbe stato egoista da parte sua mollare tutto. Del resto, non era certo la prima volta che correva dei rischi mortali; tanto valeva continuare a lottare. Qualcuno bussò alla porta e riscosse Hermione dalle sue fantasticherie; due secondi dopo entrò Ginny, che era diventata la sua assistente.

“Kingsley vorrebbe parlarti, Hermione.” disse entrando nello studio e avvicinandosi all’amica. Hermione sospirò. “Ti ha detto cosa vuole dirmi?” chiese stancamente, e Ginny si strinse nelle spalle. “No, so solo che devo venire anch’io con te.” rispose e Hermione sospirò e si alzò lentamente. “Mi sembri stanca. Forse dovresti riposarti un po’, staccare dal lavoro per qualche giorno.” propose Ginny mentre si incamminavano verso l’ufficio del Ministro.

“Scherzi? Come faccio a staccare con tutto quello che sta succedendo nel Paese? E’ assolutamente fuori discussione, non se ne parla nemmeno!” esclamò Hermione ritrovando vitalità. “Secondo me ti farebbe bene, non hai idea di quanto mi sia rilassata io quando ho preso quella settimana di permesso il mese scorso...io e Harry abbiamo fatto una vacanza davvero rigenerante!” disse Ginny ricordando sognante quel viaggio fatto col marito.

“Ne abbiamo già discusso, non posso lasciare il lavoro in un momento come questo!” ribatté Hermione impassibile e fino all’ufficio di Kingsley nessuna delle due parlò più. Una volta arrivate Hermione si schiarì la voce e bussò; dopo qualche secondo la porta si aprì rivelando il Ministro in persona, che sorrise calorosamente. “Hermione, Ginny, venite!” esclamò invitando le due donne ad accomodarsi.

“Mi hai fatto chiamare, Kingsley?” chiese Hermione sedendosi su una poltrona. “In effetti sì...vedi, il fatto è che la posizione che ricopri è diventata molto pericolosa, Hermione. Molto pericolosa.” disse Kingsley diventando di colpo serissimo. “Beh, direi che questo ormai è chiaro da un po’ di tempo.” commentò la senatrice chiedendosi  dove volesse andare a parare il Ministro. “Certamente, però gli attentati degli ultimi mesi ci hanno spinto a riconsiderare la tua situazione, ed è per questo che è stato deciso all’unanimità di assegnarti un Auror che ti protegga.” spiegò Kingsley lasciando Hermione ammutolita.

“Un Auror? Ma non ne ho affatto bisogno, la situazione non è così grave! Ci sono stati solo due attentati, che non sono serviti a nulla!” esclamò contrariata, e Kingsley sbatté un pugno sul tavolo. “Due attentati in due mesi ti sembrano pochi? Senza contare il fatto che non sono stati letali solo per pura fortuna!” disse con veemenza e Hermione distolse lo sguardo, stizzita. “E allora cosa vuoi fare?” chiese poi freddamente. “Incaricare un Auror della tua protezione. Tutti noi abbiamo bisogno di te, Hermione, ora più che mai...e non possiamo permetterci assolutamente che ti accada qualcosa.” concluse categorico.

“Se non c’è altro allora tornerei al mio lavoro.” annunciò la senatrice e Kingsley la congedò con un cenno della mano. “Ci mancava solo l’Auror sempre tra i piedi!” esclamò furibonda Hermione in corridoio, mentre Ginny le camminava accanto. “Ragiona, è per la tua sicurezza! E se morissi ora, cosa ne sarebbe dei tuoi progetti? Se ci tieni così tanto devi accettare l’idea di qualcuno che protegga te e loro!” le disse Ginny cercando di farla ragionare. Hermione sospirò. “Ormai devo farmene una ragione, Kingsley quando decide qualcosa è irremovibile. Adesso scusa, ma devo tornare a studiare quella relazione.” disse sgomenta e si chiuse nell’ufficio con l’umore sotto terra.

Continua...

Buonasera a tutti! Beh, ho già dato le informazioni relative alla storia nella premessa a inizio capitolo, quindi non credo ci sia da aggiungere altro ^.^ Spero che vi piaccia la storia che ho scelto come modello anche se, ripeto, ci saranno variazioni rispetto all'originale. Come sempre ringrazio chi legge, commenta e mette la storia tra i preferiti; grazie davvero!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** 023- Dopo tutto questo tempo ***


Sirius camminava nell

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 033: Troppo.

Dopo tutto questo tempo

 

Sirius camminava nell’Atrium del Ministero, teso come una corda di violino. Quel giorno sarebbe iniziato il suo nuovo incarico, che consisteva nella protezione di Hermione; la senatrice non sapeva ancora l’identità dell’Auror assegnatole, perché si era rifiutata di preoccuparsi del problema e si era dedicata esclusivamente al suo lavoro. Per Sirius rivedere Hermione dopo tutti quegli anni era una grande emozione; a dire la verità nel breve periodo in cui era rimasto nel Regno Unito aveva iniziato a sviluppare una certa attrazione nei confronti della giovane strega, all’epoca ancora fidanzata con Ron, ed era stato anche per provare a dimenticarla che aveva iniziato a viaggiare in tutto il mondo. Quando però Kingsley aveva chiesto il suo aiuto non aveva potuto rifiutare; era consapevole di essere uno dei migliori Auror in circolazione e pertanto doveva proteggere Hermione. Arrivò all’ufficio del Ministro e bussò, per poi essere ricevuto da una graziosa segretaria che lo fece aspettare alcuni minuti prima di introdurlo direttamente nello studio privato di Kingsley.

“Sirius, ben arrivato. Sono molto sollevato che tu sia qui.” disse Kingsley rasserenato e Sirius sorrise. “Sarà meglio avviarsi verso l’ufficio di Hermione, così potremo spiegarle in cosa consisterà la mia protezione.” osservò Sirius e lui e il Ministro si incamminarono. “Hermione è troppo orgogliosa e testarda, non ammetterebbe mai di avere bisogno di aiuto...spero proprio che, dato che siete amici, si sciolga un po’. Lei non vuole che le si dica, ma la situazione non è per niente rassicurante. Due attentati in pochi mesi non sono da sottovalutare, se continua a non volersi far proteggere diventerà troppo irresponsabile.” considerò Kingsley scuotendo la testa e Sirius annuì.

“Cercherò di farle cambiare idea, sono sicuro che riuscirò a convincerla a mettersi al sicuro.” concluse mentre si facevano introdurre nell’ufficio della senatrice da Ginny. E Sirius, dopo cinque anni, la rivide. Era diventata una bellissima donna, che gli abiti senatoriali sfarzosi ed eleganti rendevano più matura e femminile; teneva gli occhi bassi e sembrava immersa nei suoi pensieri, reggendosi con le mani la gonna per impedirle di strascicare in terra. Poi alzò lo sguardo e sorrise radiosa.

“Sirius! Non posso crederci, sei proprio tu?” esclamò incredula, avvicinandosi all’uomo per osservarlo meglio. L’uomo sorrise e la fissò estasiato. “Pare proprio di sì, tornato appositamente per te.” rispose scherzando, e Hermione sorrise e scosse la testa. “Quanto tempo era che non ci vedevamo?” chiese emozionata, e Sirius abbassò un po’ il tono di voce. “Troppo.” Hermione era come incantata, e fu solo Kingsley a riscuoterla dai suoi pensieri.

“Allora vi lascio, avrete sicuramente tante cose da dirvi dopo tutti questi anni...Sirius, sai già qual è il tuo incarico.” disse poi scambiando uno sguardo d’intesa con l’Auror. Rimasti soli, Hermione si sedette sul divano davanti al tavolino da fumo. “E’ strano rivederti dopo tutto questo tempo, mi fa un effetto insolito.” disse guardando Sirius che si accomodò sul divano davanti a lei. “Anche a me, sei cambiata molto.” osservò lui e Hermione arrossì. “In meglio o in peggio?” scherzò lei e Sirius rise.

“In meglio, direi.” e Hermione arrossì. “Anche tu sei cambiato così tanto...forse troppo.” aggiunse pensando che non vi era neanche l’ombra di Azkaban nell’uomo che aveva davanti. Sembrava non avere mai conosciuto i Dissennatori, perché era tornato il Sirius di molti, molti anni prima, di quando a Hogwarts faceva strage di cuori. “Non è detto che sia un male, non trovi?” chiese Sirius e lo sguardo che le lanciò non piacque minimamente a Hermione. Era malizioso, pieno di allusioni e significati, e anche se probabilmente Sirius voleva semplicemente scherzare Hermione si sentì a disagio.

“Comunque, quali sarebbero i tuoi piani? Spero che tu non abbia intenzione di seguirmi ovunque.” aggiunse un po’ stizzita e dallo sguardo di Sirius capì che in realtà all’Auror non sarebbe dispiaciuto affatto avere una scusa per stare continuamente a contatto con lei. “In realtà no, si tratta di scortarti e proteggerti da altri eventuali attacchi...ma Kingsley a dire la verità avrebbe in mente qualcos’altro.” disse titubante, ben sapendo che il programma non sarebbe piaciuto a Hermione.

“Ovvero?” chiese lei guardinga, inarcando le sopracciglia. “Ecco, Kingsley pensava che potremmo nasconderci per un po’, tanto per far calmare le acque...” iniziò a spiegare Sirius, ma Hermione si alzò di scatto e iniziò a percorrere la stanza a lunghi passi, furibonda. “Certo, così praticamente è come dargliela vinta! Abbassiamo le difese, mostriamo alla gente che non abbiamo la più pallida idea di cosa fare per fronteggiare la crisi e sarà come offrire la possibilità di indebolirci ancora di più ai Mangiamorte su un piatto d’argento! Sarà come ammettere di arrendersi e offrire la vittoria a chi abbiamo combattuto fino ad ora!” urlò fuori di sé, rossa in viso. Sirius restò interdetto a guardarla.

“E perché diavolo mi guardi così?” chiese Hermione sconcertata, notando lo sguardo di Sirius. “Niente, è solo che non ti avevo mai vista così arrabbiata e determinata. E’ stato uno spettacolo nuovo, tutto qui. E poi sei troppo bella quando perdi il controllo.” confessò abbassando la voce, e Hermione sentì una sensazione sgradevole allo stomaco. “Ti prego, non dirmi così. Io odio perdere il controllo, e non è vero che divento bella quando lo faccio. Perciò smettila di dire sciocchezze.” mormorò stancamente.

“Io non ho detto che diventi bella quando perdi il controllo. Io ho detto che diventi più bella. Per quello che mi riguarda sei sempre bellissima, e non mi sembra affatto una sciocchezza.” disse Sirius guardandola seriamente. Hermione ringraziò mentalmente che gli abiti senatoriali fossero lunghi e non avessero una scollatura eccessiva, perché si sentiva terribilmente a disagio sotto il suo sguardo. In qualche modo la imbarazzava ma la lusingava allo stesso tempo, e sapeva bene che era sbagliato; una legge in vigore vietava relazioni sentimentali tra Auror e politici per evitare conflitti d’interesse e problemi del genere. Hermione personalmente la riteneva una norma stupida e aveva proposto molte volte di discutere la sua abrogazione ma in ogni occasione durante le sedute del Parlamento si trovava sempre temi più impellenti di cui discutere e l’argomento finito nel dimenticatoio.

“Sirius, sei veramente cambiato troppo.” concluse lei con un nodo alla gola. Sirius le si avvicinò sorridendo beffardo. “Allora, vogliamo parlare di dove ci rifugeremo?” chiese per stuzzicarla. “Non è ancora detto che accetti di lasciare il Ministero.” osservò lei con le narici dilatate. “Io sceglierei l’Italia. Non credo che I Mangiamorte ci cercherebbero lì e il paesaggio oltretutto è stupendo.” continuò Sirius in tono pratico. “Ribadisco, chi ti dice che io voglia seguirti?” chiese testarda Hermione e l’uomo alzò gli occhi al cielo.

“Vuoi capire che è per il tuo bene sì o no? Allora, qualche meta in mente?” insisté e questa volta fu Hermione ad alzare gli occhi al cielo. “Anche tu un osso duro eh? Comunque quando era piccola sono andata in vacanza con i miei genitori sul lago di Como e mi ricordo che adoravo quel posto, avevo una vera e propria fissazione per l’Italia.” disse Hermione e Sirius annuì, tirando fuori la bacchetta magica. “Ok, allora domani partiamo.” concluse spiccio, dirigendosi verso la porta.

“Un momento, come domani? Io devo concludere alcuni affari qui prima di partire!” esclamò Hermione urlandogli dietro, ma Sirius non sentì ragioni. “Domani partiamo, Hermione. Prepara le valigie e pensa bene a quello che devi portarti dietro perché non so quanto tempo dovremo stare nascosti là.” replicò uscendo dalla stanza e lasciandola in preda alla rabbia.

Continua...

Ciao! ^.^ Spero che l'aggiornamento vi sia piaciuto, se avete suggerimenti, critiche o altro da dirmi vi prego di lasciare una recensione, perchè aiutano veramente molto secondo me; per esempio, grazie a una recensione ho rivisto completamente l'uso della punteggiatura e credo di essere migliorata. Spero che vi piaccia l'andamento della storia, mi affascinava troppo paragonare Sirius e Hermione a Anakin e Padmé e non ho resistito alla tentazione di farlo! Ringrazio chi legge, commenta e mette la storia tra i preferiti; Thanks! ;)

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** 024- Quello che vorresti davvero ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 002: Intermezzo.

Quello che vorresti davvero

 

“Ginny, è solo per poco tempo, sta’ tranquilla!” esclamò Hermione vedendo la migliore amica visibilmente preoccupata il giorno della sua partenza. “Che sia per poco tempo è tutto da vedere!” si intromise Sirius che stava portando il bagaglio della senatrice, e la giovane lo guardò indispettita. “Comunque non devi preoccuparti, non c’è assolutamente nessun pericolo...farò solo quella vacanza che mi avevi suggerito.” disse Hermione e Ginny sorrise, stringendosi a Harry.

“A proposito, questa mattina ho sentito via Metropolvere Andromeda e mi ha detto che si trova sul lago di Como fino a domani con Teddy e le farebbe piacere se li andaste a trovare...Teddy vi adora alla follia.” spiegò Harry sorridendo. Alcuni parenti di Ted Tonks erano originari dell’Italia e possedevano una casa sul lago di Como che adesso aveva ereditato Andromeda, così la strega ne aveva approfittato per fare una vacanza col nipote in tutta tranquillità. Hermione sorrise, felice di vedere il bambino.

“Certo, è tanto che non lo vedo e sono curiosa di sapere quanto è cresciuto, quel bimbo è straordinario!” esclamò raggiante di gioia. Sirius guardò l’orologio al polso e riprese in mano il bagaglio di Hermione. “E’ quasi ora, la Passaporta sta per partire.” disse indicando un libro posato sul tavolo che emanava un bagliore azzurrino; la senatrice annuì e si avvicinò ad esso. “Mi raccomando, cercate di non tenermi troppo fuori dagli affari.” non poté fare a meno di dire, dimostrando ancora una volta quanto le costasse mollare tutto in quel modo.

“Vuoi stare tranquilla e partire in pace? Il mondo non andrà in malora se ti prendi un po’ di vacanza.” osservò Ginny divertita e Hermione, abbastanza contrariata, appoggiò la mano sulla Passaporta insieme a Sirius. Dopo due secondi la senatrice sentì il consueto strappo sotto l’ombelico e, dopo il viaggio passato in un vortice di colori, atterrò su un pavimento duro e gelido. “Ben arrivati, avete fatto buon viaggio?” chiese una strega cordialmente, aiutando Sirius e Hermione a rialzarsi.

“I viaggi con le Passaporte non sono mai buoni.” borbottò Sirius, che detestava decisamente quel mezzo di trasporto. “Nella norma, grazie.” rispose invece diplomaticamente la senatrice, sfoggiando un italiano perfetto. Del resto Hermione era sempre stata molto portata per le lingue. La strega li guidò fuori dalla sede del Ministero della Magia comasca, dove erano arrivati, e i due proseguirono il viaggio da soli.

“Hai qualche idea di dove stiamo andando? Io ti sto seguendo ma mi sembra di stare vagando senza meta.” disse Sirius dopo qualche minuto passato a passeggiare per le stradine del centro storico. Hermione sorrise guardandolo. “Certo, Andromeda mi aveva spiegato la strada qualche anno fa e me la ricordo alla perfezione!” esclamò la senatrice guidandolo con sicurezza, così l’Auror si strinse nelle spalle e si limitò a seguirla. “Non vedo l’ora di rivedere Teddy. Per me è una via di mezzo tra un figlio e un nipote, anche se non sono la sua madrina.” disse Hermione e Sirius notò che le brillavano gli occhi quando parlava del bambino.

“Perché non ti sei sposata con Ron?” chiese all’improvviso l’uomo, facendole la domanda che si portava dietro da anni. Hermione scrollò le spalle. “Evidentemente non eravamo fatti l’uno per l’altra...e fortunatamente l’abbiamo capito senza bisogno di tanti litigi.” spiegò calma. “Non ti piacerebbe avere una famiglia, dei bambini? Non ti annoia mai vivere sempre e solo per il lavoro?” chiese di nuovo Sirius, e Hermione sorrise brevemente.

“Mi sembri mia madre. E’ sempre a dirmi di mollare tutto e farmi una famiglia, ma le basta uno sguardo per capire quanto tenga veramente a ciò che sto facendo. Io non vedo il mio lavoro come un semplice impiego, per me è un po’ una missione, specialmente di questi tempi; dunque non posso certo permettermi di lasciarlo così, solo perché ho paura o voglio sposarmi. E poi c’è da considerare il fatto che gli uomini che mi si sono prospettati finora non sono mai stati granché.” concluse sincera.

“E perché? Com’erano gli uomini che hai incontrato?” incalzò Sirius sorridendo divertito. Quella conversazione stava sfociando in un contesto che gli interessava moltissimo. “In generale molto superficiali, interessati unicamente alla famosa e giovane senatrice, e non a Hermione Granger.” rispose la ragazza mostrando una grande maturità. Sirius sorrise sornione. “Eppure bisognerebbe essere proprio stupidi per non essere interessati a te. Sei talmente piena di sorprese.” constatò guardandola come se stesse rimirando un angelo. Hermione arrossì e si schiarì la voce, ma la pena di rispondere le fu risparmiata dalla vista della casa di Andromeda e di Teddy che giocava nel giardinetto.

“Teddy!” urlò la giovane donna con un sorriso enorme e il bambino smise di giocare e corse incontro ai due nuovi arrivati. “Zio Sirius! Zia Hermione!” gridò felice e si gettò tra le braccia dei due “zii”. Hermione gli scompigliò affettuosamente i capelli, che da castano chiaro diventarono immediatamente blu elettrico, suscitando le risate divertite di Sirius. “Ti ho portato un regalo.” disse Hermione aprendo la borsa e tirando fuori un oggetto.

“Un libro?” chiese Sirius sbalordito e quasi indignato, come se il figlio di un Malandrino non fosse mai dovuto venire a contatto con una cosa del genere. “Ma è sul Quidditch ed è pieno di illustrazioni, non vedo il problema! E poi non scordarti che è pur sempre figlio di Remus.” protestò Hermione e Sirius fu costretto ad annuire. Teddy infatti mostrò di gradire molto il regalo e si mise a sfogliarlo avidamente, quando sua nonna uscì di casa richiamata da tutto quel rumore e abbracciò calorosamente Hermione e Sirius.

“Sono così contenta che tu abbia finalmente deciso di pensare un po’ al tuo bene, hai solo bisogno di un po’ di pace!” esclamò Andromeda servendo il pranzo, poco dopo. “Sembra che tutti siano molto sollevati per la mia partenza, solo io sono rassegnata e basta?” disse ironica Hermione e Sirius sorrise malandrino ricominciando a parlare con Teddy di tattiche di Quidditch. “L’altro giorno i tuoi genitori mi hanno scritto, Hermione. Sono molto preoccupati per te. Insistono nel dire che questo incarico ti sta rovinando e che sei costantemente in pericolo, e che dovresti stare più attenta e cercare qualcuno adatto a te per non restare sola.” concluse la donna preoccupata; in quegli anni aveva imparato a conoscere Hermione ed era diventata per lei una specie di mamma, stringendo un forte legame con i genitori della ragazza.

“Sempre le stesse storie, sono perfettamente in grado di badare a me stessa! Quanto all’uomo giusto francamente non li capisco, che fretta c’è? Forse vedono Harry, Ron e Ginny felicemente sistemati e si chiedono perché non lo sia anch’io, ma non devo sempre seguirli in ogni cosa!” esclamò Hermione stizzita e imbarazzata. “Sono solo preoccupati per te, mettiti dalla loro parte; tutti vorremmo vederti felice con qualcuno da amare.” disse Sirius con uno strano tono, che fece inspiegabilmente zittire Hermione a disagio e drizzare le orecchie a Andromeda.

“Hermione, posso parlarti un secondo?” chiese la donna una volta finito di pranzare, guidando la ragazza in cucina. “Certo, dimmi pure.” rispose Hermione accondiscendente, incrociando le braccia sul petto. “Tu sei innamorata di Sirius?” le chiese senza preamboli, lasciandola spiazzata. “Andromeda, che domande mi fai? Io e Sirius siamo amici, senza contare che ci siamo rivisti unicamente per il fatto che gli è stata assegnata la mia protezione!” protestò lei un po’ urtata.

“A giudicare da come vi guardate, non sembrerebbe.” osservò la donna e Hermione sbuffò. “Perché, come ci guardiamo?” chiese spiccia. “Come due persone innamorate che non vogliono ammettere i loro sentimenti. Anzi, direi che sei tu quella che non li vuole ammettere, perché da come si è comportato Sirius direi che le sue intenzioni non sono nemmeno tanto velate.” concluse Andromeda e Hermione sospirò sonoramente. “Credimi, è solo una tua impressione. E poi io sono una senatrice e lui un Auror e sai benissimo anche tu com’è la legge...senza contare che sono costantemente in pericolo di vita, come mi ricordate sempre tutti, e ho un incarico importante da svolgere.” disse stancamente, ma Andromeda scosse la testa.

“Per una volta pensa a quello che vorresti davvero tu, e non ad interessi superiori.” replicò saggiamente e la conversazione finì, perché arrivò Teddy entusiasta di mostrare a Hermione come volava bene e Andromeda la lasciò stare tranquilla. “Quando ci rivediamo?” chiese Teddy salutando sulla porta Sirius e Hermione, che si preparavano per andare alla residenza di lei. “Non lo so, noi dobbiamo stare qui per un po’ di tempo e non sappiamo per quanto, ma appena  torniamo in Gran Bretagna ti veniamo subito a trovare.” rispose Sirius scompigliandogli i capelli e sorridendo. “Ciao Teddy.” lo salutò Hermione baciandolo sulla fronte, e dopo un breve abbraccio con Andromeda i due ripartirono.

Continua...

Ciao! Ecco il terzo capitolo di questo filone, spero che vi sia piaciuto ^.^ Ho inserito Ted e Andromeda perchè nelle scene tagliate di Star Wars Padmé e Anakin prima di ritirarsi nella residenza di lei vanno a casa dei genitori di Padmé e viene evidenziato il bellissimo rapporto della senatrice con le sue nipotine e la famiglia, mostrando il lato più intimo della ragazza; anche se nella versione ufficiale di Star Wars questa scena è stata eliminata ho pensato che avrebbe aggiunto un po' di "familiarità" al rapporto tra Sirius e Hermione, anche perchè notiamo che i loro sentimenti sono abbastanza intuibili ^.^   Come sempre ringrazio chi legge, commenta e mette la storia tra i preferiti ;)

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** 025- Segni di debolezza ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 023: Amanti.

Segni di debolezza

 

“Quando ero piccola adoravo venire qui con i miei. Loro si sdraiavano sulla spiaggia a leggere e io giocavo con gli altri bambini e per un po’ di tempo non pensavo ad altro che al divertimento.” disse Hermione nostalgica, osservando incantata assieme a Sirius il panorama del lago di Como. Erano sul terrazzo di una villa offerta dal Ministero come residenza per Hermione mentre si trovava all’estero e la giovane si stava perdendo nei ricordi di quando era bambina e andava in vacanza con i genitori in un paesino lì vicino.

“Ovviamente non avevamo una villa come questa, prendevamo in affitto un appartamento, ma io non avrei potuto essere più felice. Passavo ore a cogliere ogni singola sfumatura del panorama qui intorno, cercando di imparare a memoria i riflessi che il sole produceva sull’acqua quando tramontava.” continuò, appoggiata alla balaustra del terrazzo. Sirius osservò incantato la donna che amava, notando quanto fosse bella. Indossava un abito che le lasciava le spalle e un po’ di schiena scoperti e i capelli erano trattenuti in un’acconciatura elaborata ed elegante.

“Noi non siamo mai andati in vacanza. I miei genitori dicevano che non era dignitoso per dei Black mescolarsi a dei comuni babbani...il che poi è una grandissima cavolata, perché se ci pensi avremmo potuto visitare altre comunità magiche.” osservò Sirius sarcastico e Hermione ancora una volta provò compassione per l’infanzia dell’amico; non doveva certo essere stata facile. “L’Italia è molto bella. Scommetto che sarebbe piaciuta anche ai tuoi.” disse Hermione inclinando un po’ la testa per poter guardare Sirius negli occhi. “Ne dubito.” replicò Sirius scettico e la ragazza si rivoltò per continuare a rimirare il tramonto sul lago. Dopo qualche minuto Hermione si accorse che l’Auror la stava osservando.

“Perché mi fissi?” chiese ridendo, schernendosi timidamente. “Perché osservo le migliaia di sfumature e sfaccettature che assume il tuo viso sotto la luce del tramonto.” rispose Sirius avvicinandosi e fissandola con un sorrisetto. Hermione non si mosse; era completamente irrigidita, incapace anche solo di sbattere le ciglia. Erano decisamente troppo vicini, ormai la giovane poteva percepire il respiro caldo dell’uomo vicino a lei e il suo tocco delicato sulla pelle nuda. Poi chiuse gli occhi e sentì le labbra di Sirius sulle sue, perdendosi per qualche attimo dentro di lui; si sentiva come ubriaca, le sembrava che il cervello si fosse staccato e che fosse solo il cuore a dominarla.

“No!” sussurrò quando riprese lucidità, staccandosi di colpo e facendo sobbalzare Sirius. “Cosa c’è?” chiese l’Auror ingenuamente e Hermione lo guardò stravolta. “Non avremmo dovuto. Ti prego, fai finta che non sia successo nulla.” disse ritirandosi in fretta nella sua stanza e lasciando l’uomo confuso e deluso. “Dove vuoi portarmi oggi?” chiese Sirius la mattina dopo mentre faceva colazione insieme a Hermione. “Avevo pensato di andare in un posto qui vicino, ci sono delle cascate e il paesaggio è straordinario!” esclamò Hermione entusiasta, anche se non poté fare a meno di provare un po’ di paura per cosa sarebbe successo. Temeva che si potesse ripetere una scena simile a quella della sera prima, e non voleva assolutamente; così, se da un lato cercava di rassicurarsi e ripetersi che era stato solo un attimo di debolezza da parte di tutti e due, dall’altro era agitatissima.

Era sdraiata sull’erba, il vestito giallo pieno di veli e fiorellini svolazzante all’aria, i capelli trattenuti in parte in due crocchie alte, in parte lasciati cadere sulle spalle e sul seno. “Avanti, raccontami qualche aneddoto di Hogwarts.” le disse Sirius sdraiandosi accanto a lei. “Su questo credo che avresti molto più te da dire. Sbaglio o voi Malandrini ne combinavate una ogni giorno?” chiese ridendo. “Se è per questo anche più di una! Dai, voglio sapere un po’ come hai passato l’adolescenza, come vi divertivate te, Ron e il mio figlioccio.” insisté Sirius curioso.

“Ma non c’è molto da dire in verità...per lo più studiavamo o sventavamo i piani di Voldemort.” disse ridendo, pensando che in effetti ogni anno avevano partecipato a qualche avventura. “Certamente avete avuto un’adolescenza più pericolosa della nostra.” osservò Sirius e Hermione all’improvviso sorrise, come scossa da un pensiero improvviso. “Ti ricordi quella volta che eravamo tutti a Grimmauld Place il giorno di Natale e Molly aveva piazzato il vischio dappertutto, così non si poteva fare un metro senza baciare qualcuno?” chiese sorridendo, e Sirius scoppiò a ridere.

“E’ vero, mi ricordo benissimo di avere baciato un sacco di gente quel giorno...forse la parte più comica è stato quando è toccato a Remus e Tonks!” ricordò con aria sognante. “Beh, anche quando è capitato a me e Ron non è stato male. Molly voleva quasi impedircelo.” osservò Hermione. “E’ successo anche a noi, ti ricordi?” chiese Sirius e la ragazza arrossì un po’, memore della sera prima. “Sì, ricordo che Ginny stette tutto il giorno a prendermi in giro perché ero imbarazzata.” disse ridendo e Sirius ne approfittò per prenderla in giro. “Imbarazzata te? La senatrice Hermione Granger? Cavolo, devo proprio avere un effetto ammaliante sulle donne per metterle sempre a disagio.” commentò sorridendo vanitosamente e Hermione scoppiò a ridere e gli tirò un colpo scherzosamente. Ridendo, Sirius iniziò a farle il solletico e la ragazza lanciò un gridolino.

“No, il solletico no!” urlò tra le risate ma l’uomo continuò a “torturarla” e finirono tutti e due per rotolarsi nell’erba, ridendo come matti. Alla fine Sirius atterrò sopra Hermione, facendo forza sulle braccia per non schiacciarla col suo peso; la ragazza smise di ridere e si perse negli occhi di Sirius, arrossendo leggermente. L’uomo chinò lentamente la testa, chiudendo gli occhi, fino a sfiorare le labbra di Hermione per poi baciarla con passione. La senatrice non oppose resistenza e strinse a sé Sirius, portando una mano dietro la sua nuca; questo fece scorrere una mano sul corpo caldo di Hermione, accarezzandole il busto. Hermione si staccò lentamente per poi riprendere a baciarlo con più passione di prima, assaporando lentamente il gusto dell’uomo; Sirius dal canto suo non smetteva di far vagare distrattamente e dolcemente la mano su di lei. A un certo punto fece scivolare su la gonna svolazzante del vestito, accarezzandole le gambe nude; Hermione realizzò improvvisamente ciò che stavano per fare e bloccò con decisione la mano di lui, stringendogli il polso. “Non ancora.” sussurrò scuotendo leggermente la testa, pentendosi già di avere dato segni così evidenti di debolezza al fascino di Sirius. “Ok, scusa.” disse l’uomo sdraiandosi accanto a lei, e nessuno dei due parlò più, limitandosi entrambi a osservare il cielo in silenzio.

Continua...

Ciao a tutti! Ed ecco che Sirius e Hermione hanno ceduto, del resto prima o poi doveva succedere; chi ha visto Star Wars saprà che ho deviato un po' dall'originale, perchè nel film i protagonisti si baciano solo nella scena sulla terrazza, mentre sul prato finiscono uno sull'altro ma non si baciano ^.^ Volevo mettere alcune foto di Padmé nelle scene descritte nel capitolo, così avreste potuto immaginare Hermione con i suoi vestiti nello stesso contesto, ma non ci sono riuscita; se vi interessa potete fare una ricerca per "Padmé Amidala" su Google immagini e ne verranno in abbondanza. Come sempre ringrazio chi legge, commenta e mette la storia tra i preferiti ;)

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** 026- Sentimenti ***


Hermione entrò nella sala da pra

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 071: Rotto.

Sentimenti

 

Hermione entrò nella sala da pranzo brandendo in mano una lettera e Sirius le rivolse uno sguardo curioso. “E’ arrivata questa lettera per noi, è da parte di Harry e Ginny e volevo aprirla insieme a te!” esclamò impaziente, e senza aspettare la risposta di Sirius aprì la lettera con curiosità e fretta. “Ginny aspetta un bambino!” annunciò la senatrice al colmo della felicità, aprendosi in un sorriso enorme. “Davvero? Avanti, fammi leggere!” esclamò Sirius precipitoso e corse accanto a Hermione per leggere da dietro la sua spalla.

“Qui dice che se ne è accorta qualche giorno fa e non hanno resistito alla tentazione di dircelo! Oh, è stupendo, Ginny è innamorata di Harry da quando aveva dieci anni e adesso si sta formando una famiglia con lui!” disse Hermione entusiasta, assumendo un’aria sognante e distratta, persa nei suoi pensieri. Sirius la guardò felice per il suo figlioccio, compiacendosi anche per la gioia che stava provando Hermione; era contento quando lei lo era.

“Adesso direi che possiamo anche mangiare, no?” propose la senatrice sedendosi a tavola raggiante di gioia. “Sì, ho una fame terribile!” rispose subito Sirius cogliendo la palla al balzo e avventandosi sul cibo. “Ginny scrive anche che la situazione non è migliorata; pare che adesso stiano pianificando un nuovo attentato.” disse dopo un po’ Hermione, scrutando cautamente Sirius; non voleva che si preoccupasse e iniziasse ad essere troppo protettivo.

“Hanno idea di dove ti trovi o aspettano il tuo ritorno?” chiese l’uomo impensierito, appoggiando sul tavolo il calice di vino elfico. “Sembra che il trucco di scappare anonimamente abbia funzionato, quello che è certo però è che non posso nascondermi per sempre. Perciò ho deciso di aspettare un po’ di tempo e poi di tornare al lavoro, qualunque cosa possa accadere.” spiegò in tono pratico senza dilungarsi in spiegazioni inutili e sperando che Sirius accettasse la sua decisione. “Hermione, quello che farai lo decideremo insieme.” la interruppe l’uomo categorico, e dallo sguardo che le lanciò la ragazza capì subito che la discussione era chiusa.

“Ti va di parlare?” chiese timidamente Hermione una volta ritiratisi in salotto, davanti al caminetto acceso. L’uomo annuì guardandola interessato e la giovane senatrice respirò a fondo, come se stesse per dire cose che le costavano molta fatica. “Sirius, io non so cosa sia successo tra di noi in questi giorni, non so spiegarmelo nemmeno io...l’unica cosa di cui sono sicura è che per il bene di tutti e due dobbiamo fare finta che non sia accaduto nulla e ricominciare da capo come se nulla fosse stato.” disse velocemente fissando le mattonelle in cotto. Sirius la guardò a occhi sgranati per qualche secondo, troppo sconvolto dalla dichiarazione di Hermione per dire nulla, fino a quando trovò la forza di parlare.

“Hermione, forse sei confusa e questo certamente non posso né saperlo né impedirlo, ma i miei sentimenti per te mi sembrano abbastanza palesi e ne sono assolutamente sicuro.” osservò come le se stesse spiegando che due più due fa quattro. Hermione alzò gli occhi al cielo e per un attimo maledisse il destino; perché Sirius non voleva capire quanto era problematica la situazione? “Ma come è possibile che tu non capisca? Sirius, tu sei un Auror e io una senatrice, non possiamo stare insieme!” esclamò Hermione sconvolta. “E perché?” replicò Sirius con ostinazione, rivelando quel carattere testardo e impulsivo che aveva sempre avuto.

“Perché c’è una legge in vigore che impedisce relazioni tra le categorie a cui apparteniamo. Una legge stupida, medievale, assolutamente illogica...ma è una legge.” concluse Hermione debolmente. Sirius fece un gesto impaziente con la mano. “Le regole possono anche essere infrante se ingiuste! Dopotutto non sarebbe la prima volta che lo facciamo, no? In caso di necessità che altro si deve fare?” osservò caparbio e Hermione sbuffò.

“Sirius, si dà il caso che quando ci comportavamo contro la legge eravamo in guerra contro Voldemort o in situazioni di pericolo, e francamente non mi sembra questo il caso! Qui si tratta solo di controllare le nostre emozioni e di non agire come adolescenti, ma usare la razionalità e il buon senso!” disse con veemenza e Sirius scosse la testa cupamente. “Forse per te sarà facile controllare i tuoi sentimenti, ma per me non lo è, Hermione.” commentò e la giovane si avvicinò al caminetto. “Si tratta solo di provarci, Sirius. Scommetto che non ci hai nemmeno tentato.” concluse malinconicamente.

“Ti sbagli. Sono cinque anni che cerco di metterli da parte e di tornare a vederti come la migliore amica di Harry, la giovane ragazzina che mi salvò dai Dissennatori, ma non ci riesco. Ed è stato per provare a eliminarli che ho scelto di diventare Auror e girare il mondo, per avere meno contatti con te, ma è stato tutto inutile. Mi bastava vedere una tua foto sul giornale, o leggere una lettera di Harry con delle notizie su di te, per continuare a provare le stesse identiche emozioni di quando cinque anni fa sono uscito dal Velo e mi sono trovato davanti te, una bellissima giovane donna da poco fidanzata con Ron e non più una ragazzina. Mi sono detto tante volte che era sbagliato, che Ron era cento volte meglio di me per te, e ho preferito lasciartelo, mettendomi in disparte. Ma adesso che ti ho ritrovata non posso fare a meno di provare quello che provo per te, specialmente adesso che non sei nemmeno fidanzata. Non è una situazione facile né gradevole, ma è quello che sento e non lo posso evitare.” concluse guardandola trepidante, lo sguardo pieno di desiderio. Hermione sospirò e si sedette accanto a lui; era colpita dalle sue parole perché dimostravano un amore che nessuno mai le aveva dichiarato prima d’allora, ma non poteva rinunciare al proprio dovere.

“Mi dispiace, Sirius, ma non possiamo. Credimi, non voglio che tu soffra ma è meglio se consideriamo rotto, spezzato, qualsiasi legame tra di noi più forte di una bella amicizia.” sussurrò scrutando l’uomo accanto a lei, che adesso sembrava trattenere a sento la rabbia. “Perché ci deve essere sempre qualcosa ad impedirmi di essere felice? Prima Azkaban, ora questa legge cretina...quando potrò trovare un po’ di serenità accanto alla donna che amo?” chiese frustrato.

“Ma sarai felice! Il mondo è pieno di donne migliori di me e non avrai nessuna fatica a trovarne una, io riuscirei solo ad esasperarti...e del resto, sono troppo impegnata a rischiare di farmi ammazzare per avere una relazione con un Auror.” osservò cercando di sdrammatizzare, sebbene lei per prima provasse un dolore immenso nel fingere di non ricambiare i sentimenti di Sirius.

“Sarà meglio che vada a letto, sono piuttosto stanca.” disse poi Hermione cercando di togliersi da quella situazione imbarazzante e non potendo più sopportare lo sguardo ferito di Sirius. “Buonanotte, Hermione.” le rispose semplicemente l’uomo, osservandola allontanarsi nel suo vestito nero. Mentre si avvicinava alla sua stanza la senatrice non poté fare a meno di pensare che, dopo quella sera, qualcosa si era veramente rotto nel loro rapporto.

Continua...

...Prima di tutto mi scuso immensamente per il ritardo nell'aggiornamento, non so come mai ma non riuscivo ad andare avanti nella stesura del capitolo; poi oggi pomeriggio ho aperto per caso il documento e ho iniziato a scrivere tutto d'un fiato, fino a quando non l'ho concluso. Spero che sia venuta fuori una cosa decente, in ogni caso vi invito a lasciarmi una recensione per sapere cosa ne pensate ^^ A questo proposito ringrazio chi legge, mette la storia tra i preferiti e commenta.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** 027- Salvando Harry ***


Quella notte Hermione dormì mali

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 035: Sesto senso.

Salvando Harry

 

Quella notte Hermione dormì malissimo; si agitava in ogni parte del letto, sudava e faceva incubi terribili che però non riusciva né a ricordare né a focalizzare bene. Entrò in sala da pranzo con un’aria tremendamente sbattuta, e Sirius che stava bevendo il caffè la guardò perplesso. “Hermione, sei sicura di stare bene? Non hai un bell’aspetto.” osservò e Hermione si sedette tenendosi la testa tra le mani. “Ho dormito malissimo, prima non riuscivo a prendere sonno e dopo non ho fatto altro che fare incubi e muovermi nel letto.” spiegò la giovane riempiendosi una tazza di caffè.

“Forse sei solo un po’ stressata.” tentò di rassicurarla l’Auror scrutandola apprensivo, ma Hermione scosse le testa categorica. “No, mi capita raramente di passare delle notti così, sono sicura che è successo qualcosa.” disse preoccupata. Sembrava che la discussione della sera prima non fosse mai avvenuta; addirittura a Hermione venne il dubbio che Sirius avesse deciso di ignorarla e continuare a flirtare con lei, ma scacciò subito dalla testa quel pensiero che, a tradimento e contro la sua volontà, le faceva in realtà piacere. Dopo qualche minuto, mentre Sirius leggeva tranquillamente la Gazzetta del Profeta e Hermione rimuginava ancora sulla tremenda nottata trascorsa, il caminetto emise uno strano rumore. I due balzarono in piedi e corsero a vedere se qualcuno stesse tentando di comunicare con loro tramite Metropolvere, quando la testa di Harry sbucò tra la cenere.

“Harry! Ma cosa...” iniziò Hermione spaventata, ma l’amico la zittì immediatamente. “Ho poco tempo, lasciami parlare! Sono nel rifugio del gruppo dei Mangiamorte, si trova nella villa Malfoy in Scozia, non so quanto tempo potrò parlare via Metropolvere senza essere scoperto. Stanno progettando di ucciderti, Hermione, perciò devi restare al sicuro per un altro po’; adesso cercherò di catturarne qualcuno e vedere di mettere fine alla faccenda.” disse Harry con aria seria e nervosa. “Harry, sta’ attento...Harry!” urlò Hermione vedendo all’improvviso delle braccia stringersi attorno al collo dell’amico e trascinarlo via.

“E adesso che facciamo?” chiese spaventata la senatrice a Sirius, che era pallido come un cencio e fissava ancora il caminetto. “Che si fa...si sta qui, Hermione, non hai sentito Harry? Quelli vogliono ucciderti.” disse infine con fatica, guardandola tristemente. “Ma Harry è in pericolo, non possiamo lasciarlo lì! Sta per avere un figlio!” urlò disperata. “Ma il mio dovere è proteggere te, e sappiamo tutti e due che per la tua salvezza è necessario restare qui!” rispose Sirius devastato dall’angoscia e Hermione sbuffò sonoramente. “No, la prima promessa che hai fatto è stata quella di proteggere Harry, e l’hai fatta molti anni fa, dunque direi che ha la precedenza.” ribatté Hermione e senza battere ciglio corse fuori dalla stanza per prepararsi a partire. Sirius era in crisi; non andare sarebbe significato condannare a morte il suo figlioccio, ma andare avrebbe decretato la morte quasi certa di Hermione. In poche parole, le persone che amava di più al mondo sarebbero morte in qualunque caso, a meno di qualche miracolo.

“Sirius, andiamo?” propose Hermione vivace, brandendo la bacchetta magica. “Hermione, prima dovremmo comunicare il nostro spostamento a Kingsley, conosci le regole...” esordì Sirius ma Hermione lo interruppe impaziente. “Sirius, forse non hai capito che Harry sta morendo! Se non arriveremo tra poco sarà troppo tardi, adesso so cosa significavano tutti gli incubi di stanotte! Ho un sesto senso per certe cose, me lo sentivo che sarebbe successo qualcosa e non voglio prendere la faccenda sotto gamba!” esclamò disperata e Sirius annuì. “Hai ragione, l’unica cosa da fare adesso è tentare di salvarlo...però devi promettermi che starai attenta!” aggiunse guardandola con aria minacciosa e Hermione si mise a ridere.

“Agli ordini, Sirius! Ma come ci arriviamo a villa Malfoy?” chiese poi pensierosa. “Ci materializziamo, è ovvio.” rispose l’uomo e Hermione alzò il sopracciglio destro scettica. “E come facciamo se non sappiamo dov’è il posto?” chiese incrociando le braccia sotto il seno, e Sirius le rivolse uno sguardo furbo. “Forse te non lo sai, ma io sì. Ricordo benissimo di essere stato a un sacco di noiosissime feste a Villa Malfoy in Scozia e possiamo fare una materializzazione congiunta.” disse soddisfatto e Hermione sorrise radiosa. “Ottimo! Allora direi che possiamo anche partire, non dobbiamo assolutamente perdere tempo.” disse in tono pratico e Sirius le prese delicatamente un braccio, chiudendo gli occhi e concentrandosi sulla loro destinazione; poi entrarono in un vortice buio e opprimente e finirono su un prato bagnato.

“Ma...è questa villa Malfoy?” chiese incerta la senatrice, stringendosi il mantello attorno al corpo per il freddo. “E’ un po’ caduta in disgrazia in effetti.” osservò Sirius e non gli si poteva dare torto. La dimora, un tempo certamente signorile ed elegante, adesso assomigliava di più ad una casa fatiscente simile a quelle viste nei film horror; sembrava quasi cadere a pezzi ed evidenziava la rovina economica a cui erano andati incontro i Malfoy dopo la sconfitta di Voldemort. Sirius e Hermione procedettero lentamente dentro la villa, stando bene attenti a non fare rumore e con le bacchette a portata di mano.

“Sirius...dove pensi che sia Harry?” chiese impaurita Hermione, tremando all’improvviso di paura. Era nel posto più pericoloso del mondo per lei, e ne era cosciente. “Non ne ho idea, proviamo a cercare nei sotterranei.” le rispose Sirius e vedendola spaventata le strinse leggermente un braccio, per consolarla. Insieme, con molta cautela, s’infilarono nei sotterranei di Villa Malfoy; Hermione fece capolino in una sala deserta e si guardò intorno. “Ok, andiamo di qui.” disse Sirius controllando che la strada fosse sgombra. “Harry!” esclamò Hermione con voce strozzata. Harry era legato in catene nei sotterranei e sembrava veramente mal ridotto. “Harry, come stai?” chiese il suo padrino preoccupato, correndo verso di lui per liberarlo.

“Non molto bene.” rispose una voce glaciale, e Hermione sentì il sangue congelarsi. Si voltò lentamente per vedere Lucius Malfoy osservarli, con un sorriso beffardo e sadico in volto. Sirius spedì all’istante un incantesimo contro Malfoy ma questo lo deviò per un soffio; in quel momento scesero giù altri Mangiamorte, che alla vista di Hermione iniziarono a urlare e scagliarle contro incantesimi. Sirius creò una barriera di protezione per la ragazza, che si rifugiò dietro di essa e iniziò a spedire maledizioni a tutti i Mangiamorte che le capitassero a tiro.

“Sirius, libera Harry! Qui finisce male, dovevo stare a sentire il mio sesto senso e non venire subito qui!” strillò la senatrice, mandando un Mangiamorte a cozzare contro la parete. L’Auror slegò il figlioccio con un incantesimo, ma in quel momento la protezione che aveva creato si ruppe con una fattura di Malfoy; tutti e tre finirono sbalzati all’indietro e sentirono contemporaneamente delle corde robuste legarsi su di loro. Hermione tentò di liberarsi divincolandosi, ma più si agitava più le corde stringevano; sembravano funi che agivano come il Tranello del Diavolo, con la differenza che a stare calmi non si slegavano.

“Bene, sembra che non abbiate più molte opportunità. Vi conviene aspettare con calma, fino a quando non decideremo cosa fare di voi.” disse lentamente Malfoy, facendo rabbrividire Hermione. Il tono che aveva usato non lasciava presagire niente di buono, e infatti due Mangiamorte presero Harry e lo condussero in un altro luogo, lasciando lì Hermione e Sirius, soli e legati, senza poter fare nulla.

Continua...

Buona Pasqua a Tutti! Ecco un nuovo capitolo, dopo di questo dovrebbero essercene altri tre per completare il filone; dopo mi dedicherò ad altro ^^ Spero che vi sia piaciuto, vi invito comunque a farmi sapere cosa ne pensate ^^ A questo proposito ringrazio chi legge, mette la storia tra i preferiti e commenta.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** 028- Dichiarazioni e battaglia ***


Hermione era incatenata a un car

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 059: Cibo.

Dichiarazioni e battaglia

 

Hermione era incatenata a un carro, accanto a Sirius; si mordeva un labbro per impedire alle lacrime di scendere sul viso. Poche ore prima, Malfoy era sceso nei sotterranei per dire loro che si era deciso di giustiziarli insieme a Harry; l’esecuzione avrebbe avuto luogo nel campo di Quidditch privato della villa, e avrebbero dovuto fronteggiare delle belve feroci. Da quel momento i due non si erano rivolti la parola; entrambi pensavano alle loro vite, a come stavano per finire, alle torture a cui era stato sottoposto Harry. Non lo avevano rivisto e non sapevano le condizioni in cui si trovava, ma presto la loro sorte sarebbe stata comune.

“Sirius?” L’interpellato si voltò leggermente, anche se le catene non gli permettevano di compiere tanti movimenti. “Ci pensi che adesso siamo solo cibo per quegli animali che ci aspettano là fuori? Siamo semplicemente carne da macello...niente di più.” disse apaticamente. “Hai paura?” chiese Sirius dopo un po’, cercando di guardarla in faccia ma non riuscendoci. Non sopportava vedere quelle lacrime che le bagnavano il viso, gli facevano troppo male. “No.” sussurrò Hermione seccamente.

“Ma stai piangendo.” le fece notare Sirius, sempre senza guardarla. “Non perché ho paura. Non mi lasciare, Sirius. Ti prego, non farlo.” lo implorò la giovane senatrice piangendo. “Vorrei tanto.” mormorò lui in risposta. Hermione sospirò. “Ci siamo accalorati tanto l’altro giorno su come comportarci riguardo ai nostri sentimenti, e alla fine è stato inutile. Tra poco sarà tutto concluso.” constatò tristemente, e Sirius ancora una volta non parlò. Hermione sospirò di nuovo; sembrava totalmente disperata.

“Sirius, io ti amo.” sussurrò, riuscendo finalmente ad farsi guardare negli occhi da Sirius, che era completamente sbalordito. “Cosa?” chiese, credendo di essersi immaginato tutto. Forse la disperazione gli aveva causato un’allucinazione. “Ti amo.” ripeté Hermione avvicinandosi a lui, le lacrime che le bagnavano il viso. “Anch’io.” sussurrò Sirius prima di baciarla. Se fosse dipeso da loro sarebbero restati attaccati per l’eternità, ma il carro iniziò a muoversi e vennero trasportati di malagrazia nel campo da Quidditch. Lentamente e malvolentieri si staccarono, e Hermione smise di piangere. Adesso era solo determinata a cercare di salvarsi, anche se nessuno di loro aveva una bacchetta. Legato al palo di una delle porte stava Harry, e Sirius e Hermione finirono legati agli altro due adiacenti.

“Qualche idea su come uscire di qui?” chiese Harry ironico, accennando alle catene che li tenevano ben stretti. “Possiamo sempre farcene venire una, no?” replicò Hermione di colpo ottimista, iniziando ad armeggiare intorno alle corde che le legavano i polsi. Dalla manica fece sbucare un coltellino piccolissimo e sotto lo sguardo stupito e ammirato di Harry e Sirius iniziò a tagliare le corde che la legavano; in poco tempo fu libera e corse a liberare anche gli amici.

“Perché ti preoccupavi tanto se hai un coltello?” chiese Sirius incredulo, quando un rumore li fece voltare di scatto. Nel campo erano entrati tre enormi Acromantule, una per ognuno di loro; Hermione emise un gemito e Harry alzò gli occhi al cielo. “E adesso?” sbottò esasperato. In fondo era stato costretto a fronteggiare prima Aragog al suo secondo anno, poi un altro esemplare di Acromantula al torneo Tremaghi, e non era entusiasta di dover ripetere l’esperienza; inoltre in quell’occasione erano anche disarmati. “Qualcuno ha un Basilisco?” chiese Sirius sarcastico, guardandosi intorno.

“La smetti? Non credo che fare battutine ci potrà aiutare.” osservò Hermione nervosamente, iniziando a tastare il palo della porta. Era troppo liscio e arrampicarvisi sarebbe stato impossibile. I ragni venivano verso di loro, osservandoli con aria famelica. “Harry, prova a parlare in Serpentese! Magari si impauriscono!” suggerì Hermione disperata e Harry scosse la testa. “Non so più parlarlo da quando ho sconfitto Voldemort!” le ricordò e Hermione si sentì definitivamente perduta. Sirius intanto stava già fronteggiando il “suo” ragno, che era particolarmente ostinato; l’Auror stava tentando di legargli le zampe con le corde che fino a qualche minuto prima lo avevano stretto al palo della porta. L’Acromantula però si ribellò e gli tirò una zampata, lanciandolo a terra e facendolo sanguinare.

“Sirius!” urlò Hermione, correndo a vedere come stava; sapeva benissimo che il veleno di quelle bestie era molto pericoloso. Il ragno colpì anche lei, strappandole i vestiti e scaraventandola lontano. “Hermione, stai bene?” le chiese subito Harry, cercando di aiutarla a rialzarsi. “Abbastanza, poteva andare molto peggio...” borbottò la ragazza rimettendosi in piedi. Harry alzò gli occhi al cielo. “E ora che facciamo? Io non ho più idee!” esclamò disperato, guardandosi intorno in cerca di qualche speranza di salvezza. Poi, all’improvviso, decine di persone si materializzarono nel campo e Hermione riconobbe con sollievo molti Auror ed ex membri dell’Ordine. Kingsley atterrò e lanciò loro tre bacchette.

“Non faranno benissimo ma sicuramente sarà meglio di nulla!” disse sbrigativo, iniziando a lottare contro ragni e Mangiamorte. Hermione provò la sua bacchetta; non era il massimo ma tutto sommato funzionava bene. Spedì subito uno Schiantesimo contro un Acromantula che le veniva addosso, e si precipitò verso Sirius. “Provo a fare qualcosa per la tua ferita, non so quanto funzionerà però!” spiegò frettolosamente, borbottando un incantesimo. Effettivamente un po’ di sangue sparì e la ferita perse quell’odore orribile che aveva preso; Sirius sorrise e si rialzò lentamente in piedi. “Grazie, Hermione.” disse dandogli un bacio su una guancia e facendola diventare rossa.

“Ma figurati, per così poco...” si schernì imbarazzata, correndo subito nel mezzo della battaglia per vedere cosa poteva fare. “Il cibo scappa, mi dispiace!” urlò Sirius contento a un ragno che aveva appena cercato di arpionarlo. “Sirius, stai serio!” lo rimbrottò Hermione, ma rideva anche lei. Adesso la situazione era diventata meno critica, con tutti quegli Auror avevano molte più possibilità di vittoria. Con un incantesimo Sirius schiantò un Mangiamorte e spedì Malfoy, che stava mirando a Hermione con un Avada Kedavra, lontano da lei, facendolo svenire.

“Sirius, prendi!” urlò Hermione prendendo una bacchetta dalla mano di un Mangiamorte steso a terra e lanciandogliela. Sirius l’afferrò al volo e se la mise in tasca; avrebbe potuto sempre essere d’aiuto. La battaglia stava decisamente andando per il verso giusto e i Mangiamorte erano sempre meno e più spaventati; in fondo i migliori o erano in carcere o erano morti durante le precedenti guerre contro Voldemort. Alla fine rimasero in pochissimi; molti Auror, Kingsley, Sirius, Hermione, Harry, Ron e alcuni Mangiamorte, decisamente malconci e impauriti. Nessuno però si accorse che Lucius e Sirius si erano allontanati per duellare privatamente, faccia a faccia.

“Adesso siamo solo noi due, Malfoy.” disse Sirius preparandosi a combattere, sguainando la bacchetta. “Cosa dirà la Granger quando ti avrò ucciso?” lo provocò Malfoy, sorridendo malvagiamente. “Ma non succederà.” replicò Sirius, scagliandogli un incantesimo e iniziando a duellare. Continuarono in quel modo per un po’, tutti gli altri troppo impegnati per accorgersi di loro; a un certo punto Lucius borbottò qualcosa d’incomprensibile e Sirius provò un dolore atroce a un braccio, che iniziò a sanguinare abbondantemente, e finì disarmato. “Pare che tu sia spacciato, Black. L’emorragia è molto profonda, raramente ferite del genere si rimarginano e guariscono.” scandì lentamente Malfoy , avvicinandosi all’uomo che adesso era seduto in terra e si teneva il braccio dolorante con una mano, digrignando i denti per il dolore.

“Hai detto bene, Malfoy. Pare.” replicò Sirius guardandolo in cagnesco, e prima che potesse dire o fare altro tirò fuori dalla tasca dei pantaloni la bacchetta di riserva che gli aveva dato Hermione e lanciò un fiotto di luce verde contro di lui, e Lucius cadde a terra immobile. “Sirius!” Hermione corse verso di lui e si lanciò tra le sue braccia, sotto lo sguardo stupito di Harry che non si aspettava una tale confidenza tra il padrino e Hermione.

“Sirius, hai ucciso Malfoy! Ma...sei ferito! Forse è meglio se andiamo subito al San Mungo, non credo di essere in grado di curarla.” esclamò preoccupata. I restanti Mangiamorte erano in catene o giacevano morti, e lei sembrava distrutta. Era tutta scompigliata, sanguinava e aveva diversi lividi. “Andiamo.” disse Harry prima di prendere il padrino per un braccio e materializzarsi per il San Mungo.

 

Continua...

Ciao ^.^ Ecco la battaglia, come potete vedere non ho fatto morire Sirius e Hermione, non avrei mai potuto...almeno non qui, volevo che la storia avesse un lieto fine! Spero di avere scritto una cosa decente, fatemi sapere cosa ne pensate XD A questo proposito ringrazio come sempre chi legge, mette la storia tra i preferiti e commenta. Grazie mille!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** 029- Colloqui di lavoro ***


Dopo una settimana passata al Sa

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 087: Vita.

Colloqui di lavoro

 

Dopo una settimana passata al San Mungo, Sirius fortunatamente si era perfettamente ristabilito; gli sarebbe restata solo una brutta cicatrice sul braccio colpito dalla maledizione di Malfoy, ma del resto dalla vita non si poteva avere tutto. “Come ti senti?” gli chiese amorevolmente Hermione, porgendogli un bicchiere d’acqua. “Meglio, molto meglio. Direi che già da domani potrei tornare a lavorare.” osservò Sirius con tono pratico.

“Non sarà un po’ troppo presto? Potresti anche riposarti un po’ di più, date le tue condizioni...” replicò subito Hermione preoccupata, tastandogli la fronte per sentire se aveva la febbre. “Ma sto bene, Hermione! Piuttosto, hai parlato con Kingsley di quella cosa...?” chiese abbassando la voce con fare allusivo. Hermione si schiarì la voce imbarazzata e si avvicinò al letto. “Ancora no...il fatto è che è sempre impegnato e non ho mai avuto il tempo di farci un discorso in privato e con calma. Però oggi pomeriggio tornerò nel suo ufficio e credo che a questo punto avrà il tempo per starmi a sentire.” disse cercando di rassicurarlo. “Ah, bene!” esclamò Sirius allegramente.

Hermione mantenne la parola data, e quel pomeriggio stesso si trovava davanti alla porta dell’ufficio di Kingsley, in attesa di essere ricevuta. Poi il Ministro la accolse con un enorme sorriso sul volto, e Hermione entrò nello studio fiduciosa. “Hermione, vieni!” esclamò facendola accomodare. “Cosa volevi dirmi? Hai chiesto con insistenza di potermi parlare.” osservò curioso, sistemandosi su un divanetto. “Ecco, quello che volevo dirti è che lascio l’incarico di senatrice.” disse Hermione velocemente, sistemandosi i capelli dietro l’orecchio. Kingsley restò un po’ in silenzio, poi sorrise.

“Forse ho capito male. Come sarebbe a dire, lasci l’incarico? Molli tutto così?” chiese incredulo. Hermione sospirò. “Mi sono innamorata di Sirius e abbiamo intenzione di sposarci. Come ben dovresti sapere, la legge in vigore ci impedisce di avere una relazione e per questo ho deciso di mollare. In fondo con una famiglia non ce la farei mai a reggere un lavoro simile, avrei dovuto smettere ugualmente.” concluse cercando di suonare abbastanza ragionevole. Kingsley scosse la testa. “Dopo tutto quello che hai rischiato, dimetterti mi sembra abbastanza insensato.” disse ancora incapace di credere alle proprie orecchie; cosa le aveva fatto Sirius per farle cambiare idea in quel modo sulle sue priorità?

“Ma no che non lo è! Io lavoravo per migliorare questo mondo, per sconfiggere gli ultimi seguaci di Voldemort, e adesso direi che ho dato abbastanza a questo Paese! I Mangiamorte sono tutti in prigione o morti e il livello della vita sta tornando decisamente più alto, ho diritto a formarmi anch’io una famiglia, ad avere una vita oltre quest’ufficio!” esclamò spazientita.

“Hermione, non ho mai detto questo. Io per primo ti ho sempre ripetuto che dovevi pensare meno al lavoro e di più a una famiglia tua...quello che sto cercando di farti capire è che forse hai preso questa decisione un po’ affrettatamente. Non mi sembrava che tu e Sirius foste attratti l’uno dall’altra prima d’ora e forse state mandando all’aria le vostre brillantissime carriere per un’infatuazione!” disse appoggiando una mano sulla spalla di Hermione.

“Io sono sicurissima di quello che provo, e anche della mia decisione. Non voglio diventare vecchia rimpiangendo di non avere sposato l’uomo che amavo.” disse Hermione lentamente e Kingsley annuì. “Hai qualche idea di cosa ti piacerebbe fare come lavoro adesso? Posso aiutarti se hai bisogno di un consiglio.” propose il Ministro rassegnato e la ex senatrice scrollò le spalle. “Non ne ho idea, credo che per un po’ cercherò di adattarmi al ruolo di moglie e poi vedrò di conciliare casa e lavoro. Grazie lo stesso, però.” rispose riconoscente, sorridendogli e alzandosi.

“Com’è che sei diventata così smaniosa di sposarti? Fino a pochi giorni fa non ne volevi sapere.” chiese Kingsley sorridendo e accompagnandola alla porta. “Perché ho capito che i sentimenti che provo per Sirius non possono essere nascosti; se ne accorgerebbero tutti, e non posso e non voglio sprecare la mia vita tentando di celare una cosa così bella.” rispose voltandosi e uscendo dallo studio, soddisfatta.

Sirius camminava velocemente, con la testa tra le nuvole. Molti colleghi lo salutarono e si fermarono a parlare con lui, o meglio ci provarono, perché l’Auror sembrava particolarmente distratto. Liquidò tutti con due parole e con la scusa che era molto di fretta, procedendo a passo ancora più spedito. Arrivato a destinazione, una giovane strega gli sorrise cordialmente. “Buonasera signor Black, il Ministro la sta aspettando. Prego, si accomodi nell’ufficio.” disse introducendolo nella stanza e lasciandolo solo e nervoso. Perché Kingsley aveva voluto vederlo? Sicuramente c’entrava qualcosa la faccenda delle dimissioni di Hermione; la fidanzata gli aveva detto che Kingsley non aveva preso benissimo la notizia, al contrario di Harry, Ron e Ginny che ne erano stati entusiasti. Oltre a loro nessuno sapeva di quella relazione, che sarebbe di sicuro finita su tutti i giornali vista la notorietà dei protagonisti; a divulgarla ci avrebbero pensato giornalisti come Rita Skeeter una volta diffusa la notizia delle dimissioni di Hermione.

“Sirius, eccoti finalmente! Avevo un bisogno urgentissimo di parlarti.” esclamò Kingsley entrando nella stanza all’improvviso e facendo riscuotere bruscamente Sirius dai propri pensieri. “Sono venuto appena l’ho saputo, dimmi pure.” rispose l’Auror spiccio; non voleva perdere tempo. “E’ venuta Hermione e mi ha presentato le sue dimissioni, dicendo che vi volete sposare.” disse il Ministro con aria molto seria, e Sirius lo guardò stupito.

“E allora? Lo sapevo benissimo dal momento che lo abbiamo deciso insieme, non c’è bisogno di fare questa faccia.” replicò un po’ indispettito. “E sei d’accordo?” chiese Kingsley sbalordito. “Perché non dovrei esserlo? Hermione vuole dedicarsi alla sua vita privata, io la amo e rispetto le sue decisioni; se vorrà riprendere questo lavoro potrà farlo in tutta tranquillità, non sarò io ad impedirglielo.” rispose senza capire; era così inconcepibile volere lasciare la politica dopo cinque anni di attività?

“Ma aveva una carriera perfetta! Se devo dirla tutta, avrebbe delle ottime opportunità di diventare Ministro, un giorno. La gente la adora.” esclamò Kingsley con veemenza, cercando di scuotere Sirius. “Kingsley, sono le nostre vite. Scegliamo noi cosa fare o meno, e Hermione ha deciso di mollare il lavoro. A proposito, volevo dirti che da questo momento non accetterò più missioni troppo lontano da casa. Con una moglie e chissà, prima o poi anche dei figli, non posso permettermi di stare via per tanto tempo.” aggiunse in tono molto serio.

“Adesso molli anche tu? Dimmi la verità, Sirius. Avete riflettuto bene su questo matrimonio? Hermione dice che è sicurissima di volerti sposare, da quanto tempo è che siete innamorati?” chiese preoccupato; in realtà aveva paura che i due avessero sviluppato una passione fugace dovuta magari al pericolo in cui si trovavano, e che poi nella vita di tutti i giorni si trovassero completamente persi, senza più nulla in comune. Sirius scoppiò a ridere.

“Ho avuto cinque anni per rifletterci, Kingsley, direi che non ho problemi di questo tipo. Non so se Hermione ha avuto altrettanto tempo, ma mi fido di lei e del suo giudizio.” disse contento; iniziava a realizzare sul serio che avrebbe sposato Hermione, la donna che amava. “Allora auguro tutto il bene possibile a te e a Hermione. Sono solo un po’ amareggiato perché perderò i miei due migliori collaboratori, ma spero che continueremo a restare in contatto!” esclamò dandogli una pacca sulla spalla, e Sirius rise di nuovo. “Ricordati che resto comunque un Auror, non mi perderai del tutto! E non preoccuparti, l’amicizia non si cancella con un matrimonio.” lo rassicurò, e uscì dallo studio sentendosi l’uomo più felice del mondo.

Continua...

Ciao ^.^ Ecco il penultimo capitolo di questo filone, nel prossimo ci sarà il gran finale *.* Scusate se non mi dilungo nel commentare il capitolo, ma vado di fretta >.< Ringrazio come sempre chi legge, mette la storia tra i preferiti e commenta. Grazie mille!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** 030- Insieme ***


Hermione si lisciò il vestito bi

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 003: Fine.

Insieme

 

Hermione si lisciò il vestito bianco, emozionatissima. Con un sospiro, si avvicinò a Sirius e gli prese una mano, tremando leggermente dalla tensione. Sirius notò la sua agitazione e le sorrise per rassicurarla, accarezzandole delicatamente una guancia; era molto bella vestita da sposa e gli sembrava assolutamente perfetta. Hermione si sistemò leggermente il velo e gettò uno sguardo al panorama circostante. Due ore dopo il colloquio di Sirius e Kingsley, l’Auror era passato a casa di Hermione e le aveva proposto di partire con lui per il lago di Como, e di sposarsi lì; la giovane aveva accettato con gioia e aveva avvertito Ron, Harry e Ginny di raggiungerli lì.

Nessun altro era stato invitato; Hermione era certa che Molly Weasley e i signori Granger sarebbero rimasti molto delusi da quella loro scelta, ma non volevano assolutamente troppa pubblicità. Un matrimonio segreto era l’ideale; dovevano mettere la gente di fronte al fatto compiuto. Harry era il testimone di Sirius e Ginny lo era di Hermione; Ron, che l’anno prima aveva ricevuto una “licenza” per celebrare matrimoni, avrebbe officiato la cerimonia. Inizialmente Sirius era titubante riguardo questa scelta, e avrebbe preferito contattare qualcun altro; riteneva imbarazzante che fosse proprio l’ex di Hermione a sposarli, ma la giovane aveva convinto il futuro marito che la loro storia era decisamente stata di poco conto e che quindi non vi era assolutamente nulla di sconveniente nello sceglierlo.

Ron pronunciò le formule di rito e i due sposi si scambiarono le promesse di amore eterno; Ginny sembrava sul punto di scoppiare a piangere e guardava i due sposi con le lacrime agli occhi. Forse il matrimonio di Hermione la emozionava così tanto perché era la sua migliore amica e aveva ormai rinunciato a vederla sistemata, così quell’unione improvvisa l’aveva presa alla sprovvista. Sirius prese il volto di Hermione tra le mani e la baciò; i tre spettatori applaudirono e Ginny trascinò via prontamente il fratello e il marito.

“Forse è il caso di tornare a casa, ho così tante cose da fare...” disse la donna afferrando Harry per un braccio e lanciando uno sguardo eloquente a Ron. “Ah, certo tesoro...ci vediamo quando rientrate a Londra, ragazzi.” disse subito Harry e insieme alla moglie e a Ron si smaterializzò. Il matrimonio era avvenuto sulla terrazza vista lago in cui Sirius e Hermione si erano baciati per la prima volta; il sole stava tramontando e conferiva un’aria ancora più romantica alla circostanza.

“Ancora non mi sembra vero.” disse Hermione appoggiandosi alla balaustra e osservando il lago. “Ma lo è. Sei contenta?” chiese Sirius prendendole una mano e stringendola tra le sue. “Certo che lo sono!” rispose Hermione ridendo, baciandolo. “Quando torneremo si scatenerà un finimondo. Dovremo spiegare a diverse persone perché abbiamo fatto tutto di nascosto...ho l’impressione che Molly ce l’avrà con noi per un bel po’.” osservò Hermione preoccupata e Sirius la strinse a sé.

“E lasciamola perdere, vedrai che passerà a tutti. Fossero queste le cose per cui arrabbiarsi! L’importante adesso è vivere bene questi momenti.” la rassicurò posandole un bacio sulla testa e Hermione sorrise, già più tranquilla. “Hai ragione, mi sto preoccupando troppo come al solito. Scusa, devo smettere di farmi tutti questi problemi.” concluse un po’ imbarazzata. “Ma io amo anche questo di te, non ti preoccupare.” le sussurrò Sirius a un orecchio, prima di posarle delicatamente un bacio sul collo e provocare una risatina della moglie.

17 anni dopo...

Jean Black era nella grande soffitta di casa sua, impegnata a rovistare in un vecchio baule. Si era intestardita di ritrovare un album di foto di quando era piccolissima e cercava da ormai un’ora; tuttavia aveva lo stesso carattere ostinato dei genitori e nonostante il gran caldo non si era ancora arresa. Aprì un altro baule e trovò un sacco di vestiti elegantissimi; sgranò gli occhi e ne estrasse uno. Era molto bello e sembrava adatto a qualche famiglia nobile; era giallo, pieno di veli e con dei fiorellini di stoffa cuciti a intervalli regolari. Si avvicinò a uno specchio polveroso e osservò il suo riflesso, appoggiando il vestito sul corpo; era veramente ben realizzato, sicuramente era di fattura molto pregiata.

“Jean, sei qui?” chiese Hermione aprendo la porta della soffitta e guardandosi intorno. “Ma cosa fai con i miei vecchi vestiti da senatrice?” chiese ridendo alla figlia sedicenne, avanzando verso di lei. “Li ho trovati per caso, non credevo nemmeno esistessero!” rispose lei, guardando la madre con aria curiosa. “Quasi mi ero dimenticata di avere indossato certi abiti. Credo sia stato uno degli aspetti più brutti dell’essere senatrice, portare vestiti così poco pratici. Ovviamente oltre al fatto di essere sempre in pericolo di vita, s’intende.” aggiunse con un sorrisetto, accarezzando le pieghe dell’abito.

“Sono molto belli, mamma.” disse Jean frugando ancora ed estraendone un altro. “Ah sì, questo me lo ricordo bene. Ce l’avevo quando io e tuo padre ci siamo baciati per la prima volta.” ricordò Hermione con occhi sognanti e sua figlia ridacchiò. “Ci vorrebbe Chris, ti prenderebbe in giro tantissimo per i tuoi ricordi di gioventù.” disse ridendo e Hermione la guardò imbarazzata. “Tuo fratello è ancora troppo piccolo per capire certe cose, i ragazzi di solito badano meno a questi aspetti...dall’alto dei suoi quattordici anni ancora sottovaluta certi sentimenti.” si giustificò arrossendo un pochino.

“Comunque ero venuta per dirti che esco con papà, Harry e Ginny. Andiamo a comprare un regalo a James, la settimana prossima diventa maggiorenne.” spiegò allo sguardo interrogativo della figlia. “Va bene, siamo sicuri che James non scoprirà nulla vero?” chiese Jean sospettosa. James era noto per la sua intraprendente curiosità e andava sempre tenuto a bada. “Chris lo sta tenendo impegnato, sono giù in giardino a giocare a Quidditch. Se hai bisogno chiamalo, anche se contiamo di non stare via per tanto tempo.” aggiunse Hermione, dando un bacio a sua figlia e uscendo, salutandola con la mano. Jean restò sola in soffitta, ancora fissando quei vestiti. Le piacevano tantissimo, in qualche modo addirittura l’attiravano; le dicevano qualcosa in più sulla gioventù dei suoi genitori, quella giovinezza che ricordavano sempre con tanto affetto e nostalgia.

Naturalmente sapeva come si erano conosciuti; Hermione raccontava sempre con orgoglio il loro primo incontro. Quando erano a cena con Harry e Ginny, poi, di solito gli adulti si lanciavano in racconti di episodi avvenuti in Grimmauld Place o altri di quando Sirius e Hermione erano appena sposati; ma Jean pensò che non le era mai venuto in mente di chiedere alla mamma perché si fosse innamorata di Sirius. In fondo non sapeva tutta la storia, e si scoprì immensamente desiderosa di conoscerla; voleva scoprire come avevano fatto a passare da semplici amici a marito e moglie.

Si sfilò i vestiti e indossò, uno per uno, quelli senatoriali della madre; era un po’ troppo piccola per loro e le stavano leggermente larghi. In fondo era ancora una ragazza, mentre sua madre era più adulta quando li aveva indossati; non riusciva ancora a riempirli del tutto, ma in generale poteva dirsi soddisfatta dell’effetto che le facevano. Con un sorriso, si rivestì e scese in giardino per giocare a Quidditch con Chris e James; pensò che quella sera a cena avrebbe sicuramente sentito il racconto di come si erano innamorati i suoi genitori, nella versione integrale.

 

Siamo arrivati alla fine di questa storia, ho voluto mostrare anche la vita futura di Hermione e Sirius per "completare" meglio la vicenda; dal prossimo capitolo comunque si cambia argomento XD Anzi, dal momento che l'ho già scritto avverto che se ce la farò lo posterò domani sera; sarà una one-shot per "spezzare" un po', dopo questo filone abbastanza lungo. Ringrazio tantissimo chi legge, mette la storia tra i preferiti e commenta, tra cui Alohomora, HermioneCH (sei tornata ^.^), Eneria, Pan_Tere94 Grazie mille!

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** 031- Sally can wait ***


Sirius Black si alzò dal letto

Avviso subito che questa storia è una one-shot svincolata dalle altre che ho scritto finora, e che è AU; Buona lettura!

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 062: Primavera.

Sally can wait

 

Sirius Black si alzò dal letto, sistemandosi pigramente in piedi davanti alla finestra di camera sua e accendendosi una sigaretta. Il fumo formò brevemente una cortina intorno a lui, che però l’apprezzava. In qualche modo gli conferiva ancora di più un’aria di bello e dannato, perdutamente dannato.

Poi, attraverso tutto quel fumo, vide una figura entrare nel suo capo visivo e attraversare il giardino con passo spedito. Aguzzando la vista, Sirius intravide Hermione Granger sedersi su una panchina e aprire dei grossi libroni, iniziando a sottolinearli. Sorrise istintivamente pensando che non era cambiata affatto; si era diplomata ma non aveva smesso di studiare, adesso puntava di intraprendere una carriera in Magisprudenza e doveva essere ben preparata.

La vide mordicchiarsi il labbro inferiore, impegnata nella comprensione dei libri di testo. Poi arrivò Ron; le si mise accanto e le disse qualcosa, probabilmente di scherzoso, perché Hermione si sciolse in una risata. Ron si rialzò e sparì dalla vista di Sirius; poi la ragazza si alzò e si mise a camminare nel giardino, forse troppo stanca per studiare. Tutti i fine settimana Harry, Ron e Hermione andavano a stare a Grimmauld Place con Sirius e non c’era stato un giorno che la giovane strega non si fosse messa a ripassare. Sirius si sentì invadere da un’ondata di tenerezza; Hermione sembrava così vulnerabile, sola nel giardino fiorito primaverile, così...innocente.

La vide sostare sotto un albero in fiore, toccando i boccioli appena nati e aspirando il loro profumo a pieni polmoni. Sirius pensò che sembrava triste e allo stesso tempo fiduciosa nel futuro; la vide portare brevemente una mano sugli occhi e si chiese, con un fremito di paura, se stesse piangendo. Perché mai dovrebbe piangere? , si chiese Sirius impensierito. Era giovane, molto carina, intelligente; cosa c’era che la turbava?

“Sirius?”

L’uomo interpellato si voltò brevemente per lanciare un fugace sguardo alla ragazza seminuda sdraiata sul suo letto.

“Sally.”

La ragazza gli sorrise maliziosamente e continuò ad osservare il bell’uomo davanti a lei.

“Cosa guardi?”

Sirius sorrise brevemente, ancora rivolgendole le spalle.

“Nulla, il giardino.”

Sally sorrise ironicamente, scuotendo leggermente la testa.

“Forse sei più interessato a chi c’è in quel giardino.”

Silenzio.

“Mi domando cosa ci vedi nella Granger. Proprio non lo capisco, è una ragazza molto mediocre!”

Sirius sorrise di nuovo, dando un’altra boccata alla sigaretta.

“Infatti non mi aspettavo che tu lo capissi.”

E in quel momento, forse per la prima volta, Sirius capì veramente l’abisso che c’era tra Sally e Hermione. La prima era molto più simile a lui della seconda; bella, dannata, estroversa, superficiale. Hermione invece era semplice, riflessiva, innocente...pura.

Era timida, si gettava anima e corpo nello studio mentre Sally aveva sempre cercato di fare il minimo indispensabile per la sopravvivenza, in ogni campo. Per questo Sirius non poteva permettersi di amare Hermione; non poteva, e non doveva, contagiarla. Per lui andava molto meglio un tipo come Sally.

Con lui Sally non aveva niente da perdere, al contrario di Hermione.

E nemmeno si aspettava che Sally apprezzasse la bellezza raffinata e semplice di Hermione; non lei che era tutto il contrario. Appariscente, a volte anche volgare, e tutto tranne raffinata.

“Ancora a guardare la Granger? Guarda che potresti anche cambiare passatempo, almeno di domenica. Scommetto che starà studiando, come al solito. Quella ragazza non riesce a fare altro. Non ha una vita, oltre allo studio?”

Sirius fremette leggermente. Quella ragazza, come la chiamava Sally, era una delle poche persone che lo affascinavano veramente al mondo. E Sirius sapeva benissimo che il motivo di questo fascino era soprattutto uno; era proibita.

Te la devi scordare, Sirius.Non te la meriti, una così.

“Forse ce l’ha ma non lo racconta a te.”

Il sorriso di Sally si congelò leggermente, per poi ritrovare la naturale estensione.

“Può darsi. Allora, vogliamo impiegare meglio il tempo?”

 

Hermione era seduta sotto un albero in fiore, intenta a sottolineare con vigore sul suo libro. Era talmente impegnata che non si accorse nemmeno di alcuni passi che si facevano sempre più vicini.

“Hermione?”

La ragazza alzò la testa e incontrò lo sguardo di Sirius; sorrise e chiuse il libro.

“Ciao.”

Sirius si sedette accanto a Hermione, indicando il libro di questa.

“Studi? Anche la domenica?”

Hermione rise piano e scrollò le spalle.

“Ho un esame tra due settimane, e mi piace studiare,soprattutto qui. Mi aiuta tantissimo a riflettere.”

Sirius annuì e la osservò; era leggermente arrossita e lisciava la copertina del libro con cura amorevole. Sirius si sentì ancora di più innamorato di lei.

“Questo giardino è l’unica parte decente della casa. In primavera diventa veramente bellissimo.”

Hermione si guardò intorno, poi si alzò e colse un fiore dalla pianta.

“E’ vero, è stupendo.”

Sirius pensò che Hermione assomigliava tanto alla primavera. Anche lei era tutto un fiore, perché era giovane e sapeva godersi bene la sua giovinezza senza sprecarla; e come la primavera alternava momenti di gioia e freschezza a momenti di tristezza e di riflessione.

Hermione infine si voltò ad osservarlo, ma questa volta aveva uno sguardo un po’ duro.

“Harry ha litigato con Sally, prima. Dice che stava parlando male di me e Harry mi ha difeso.”

Sirius aggrottò le sopracciglia.

“Sally non vi sta simpatica, non è vero?”

Hermione arrossì leggermente ma non abbassò la testa. Era diventata orgogliosa.

“Diciamo che Harry la odia, a Ron sta antipatica, e io penso che non potremo mai andare d’accordo. Non è esattamente il genere di persona che frequenterei.”

Sirius non poté evitare di sorridere brevemente; aveva carattere, Hermione.

“Perché, qual è il genere di persona che frequenteresti?”

Hermione si strinse nelle spalle.

“Non so, credo qualcuno più serio di lei. Mi sembra che Sally sia tanto fumo e niente arrosto, a dirtela tutta.”

Sirius si sentì insieme sprofondare e riavere; aveva colto una certa gelosia nel tono di Hermione che gli aveva fatto piacere, ma dal momento che si riteneva simile a Sally non poteva essere contento di sapere che era quella l’opinione di Hermione su tipi in quel modo.

“Un po’ come me, insomma.”

Hermione lo guardò scandalizzata.

“Per niente! Come ti viene in mente di paragonarti a lei, è tutta un’altra faccenda! Non ti ho mai visto comportarti come Sally, quindi non vedo la similitudine.”

Il cuore di Sirius tornò a galleggiare tranquillo.

Take me to the place where you go
Where nobody knows if it's night or day
                           

                        [ Oasis, Don’t look back in anger]

“Hermione, ti va di venire con me?”

Hermione lo guardò sospettosa.

“Ma...dove?”

Sirius scrollò le spalle.

“Dove vuoi. Fuori di qui, però.”

Hermione lo guardò paralizzata mentre le si avvicinava, ancora immobile quando la baciò; le sembrava di essere su un altro pianeta e non a Grimmauld Place numero 12,era troppo incredula e felice per pensare qualsiasi cosa.

So Sally can wait, she knows it’s too late as we're walking on by
Her soul slides away, but don't look back in anger I heard you say

                                                        [ Oasis, Don’t look back in anger]

“Ma Sally?”

Sirius sorrise, accarezzando il mento di Hermione e appoggiando la sua testa a quella della ragazza.

“Sally può aspettare.”

E aveva ragione.

Sally era affacciata alla finestra della camera di Sirius, intenta ad osservare i due innamorati. E vedendoli andare via, sapeva già cosa sarebbe successo, cos’era successo tra loro. E si era sentita morire, ma in fondo sapeva che non avrebbe potuto evitarlo. In fondo, non era arrabbiata.

And so, Sally can wait, she knows it's too late as she's walking on by
My soul slides away, but don't look back in anger I heard you say


                                   [ Oasis, Don’t look back in anger]

E Sally uscì di casa con i bagagli, lasciando solo una lettera per Sirius. Andando via, sapeva già di fare la cosa giusta, che era troppo tardi per cambiare i fatti. Vedendola partire così addolorata Sirius provò un po' di rimorso, ma non avrebbe potuto evitarlo. Sally aveva sempre saputo che lui in realtà amava Hermione, eppure lo aveva accettato senza fiatare, aveva recitato volentieri la squallida parte di un ripiego e questa era solo colpa sua. E in fondo, nessuno dei due era dispiaciuto veramente.

 

Ciao ^.^ Ho scritto questa one-shot l'altro giorno, puramente per caso. Infatti avevo in mente di scriverne una in cui Sirius era innamorato di Hermione, ma sentendosi inadeguato per lei iniziava una relazione puramente sessuale con una ragazza caratterialmente opposta a Hermione; prima ancora di iniziare a scriverla, però, dovevo scegliere un nome per questa fiamma di Sirius. Allora mi è venuta in mente la "Sally" della canzone degli Oasis "Don't look back in anger" (canzone stupenda, tra l'altro *.*); avevo intenzione di scrivere una song-fic su questa canzone, ma dato che il testo è poco chiaro (persino gli Oasis non sanno il significato, secondo alcune loro dichiarazioni) avevo deciso di lasciar perdere; per scrivere questa storia però ho pensato di estrapolarne alcune frasi...e così è nata questa one-shot. Spero che vi sia piaciuta; a me è piaciuto moltissimo scriverla perchè non avevo mai introdotto prima d'ora il triangolo Sirius-Hermione-altra ragazza. Ringrazio tantissimo per le letture, _kristy_, Alohomora, Pan_Tere94 e Eneria  per i commenti, e per i preferiti (e anche per le storie seguite XD)

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** 032- Sirius and Hermione in winter ***


Hogwarts

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 061: Inverno.

Sirius and Hermione in winter

 

 

Hogwarts, 28 gennaio 1996

Caro Sirius,

l’inverno sta iniziando a farsi sentire anche qui a Hogwarts. Ora più che mai siamo sempre tutti infreddoliti, e nessuno di noi vuole perdersi i posti migliori in Sala Comune, quelli accanto al fuoco. Harry adesso esce con Cho, la ragazza che gli piace; spero proprio che possa trovare con lei un po’ di serenità, anche se Cho non fa altro che piangere. Ron invece continua a tormentarmi affinché gli passi i compiti e per fortuna finora siamo riusciti ad andare sempre abbastanza d’accordo. Quest’anno stranamente litighiamo meno. Ho scritto e riscritto questa lettera una decina di volte prima che mi venisse in una forma che mi soddisfacesse abbastanza; odio dovere mettere per iscritto le emozioni, riesco a comunicare molto meglio faccia a faccia. In un dialogo puoi sentire le sfumature che assumono le voci delle persone, i toni; in una lettera a meno di non scrivere molto bene è più difficile cogliere certi aspetti. Il fatto è che mi manchi, Sirius. Ora più che mai vorrei stringermi a te e lasciarmi coccolare, adesso che l’inverno si sta facendo sentire sempre di più e che la Umbridge è ancora più insopportabile. E invece l’unica cosa che mi resta da fare è infilarmi un bel maglione di lana, appostarmi in anticipo per beccarmi i posti vicino al fuoco in Sala Comune e tentare di sopportare quell’arpia. Ogni giorno di più mi rendo conto di quanto tutto ciò sia ingiusto; che io debba scriverti tutte queste cose invece di comunicartele a voce, per esempio. Oppure che debba aspettare ancora cinque lunghi mesi per vederti, o che tu non possa venire a farmi visita perché sei ricercato. Forse sbaglio a raccontarti tutto questo, magari ti sto intristendo e ti sto facendo preoccupare e certamente non hai bisogno di altri pensieri, ma per lealtà nei tuoi confronti voglio confidarti tutto; ti ho promesso che non avrei avuto segreti per te. Certe volte mi sento in colpa a nascondere la nostra storia a Harry; ci sono momenti in cui mi vede persa a fissare il vuoto, quando in realtà sto pensando a noi due, e mi chiede se va tutto bene. Io cerco di rassicurarlo, ma non posso dire di essere del tutto tranquilla; se scoprisse che gli teniamo nascosto un fatto come questo ci resterebbe molto male. Avrei molte cose da dire ma non so proprio come fare per scrivertele; magari chiederò a Harry di raccontartele nella sua prossima lettera, forse lui è più abile di me nella corrispondenza.

Ricordati che ti amo e che ti penso sempre.

Tua Hermione.

 

Grimmauld Place n 12, 2 febbraio 1996

Cara Hermione,

non hai idea di quanto mi abbia fatto piacere ricevere la tua lettera. L’avrò letta cento volte, assaporando ad ogni lettura il senso delle tue parole, arrivando persino ad immaginarmi il tuo bel viso mentre scrivevi. Alla fine è stato come se tutte quelle cose me le avessi dette a voce, credimi. Sono contento che Harry si possa distrarre con questa Cho, quel povero ragazzo merita davvero un po’ di normalità; e sono anche lieto che tu e Ron abbiate imparato a convivere pacificamente, sono sicuro che a Hogwarts ne saranno tutti contenti. Ma veniamo a cose serie; anche tu mi manchi, Mione. Mi manca terribilmente la tua risata cristallina, la tua saggezza nell’affrontare la vita che io non ho, i dibattiti sugli elfi domestici e anche i tuoi litigi con Ron. Mi mancano perché sono parte di te e non posso non amarli. Quando mi ritrovo solo in questa vecchia casa l’unica  mia ancora di salvezza sono i ricordi dei bei momenti passati con te, anche se avrei tanto voluto che durassero molto di più e che soprattutto non fossero stati proibiti. Qualche volta quando mi sento particolarmente giù provo a immaginarti a scuola, intenta ad ascoltare i professori, irreprensibile come al solito; pagherei per tornare un ragazzo e passare tanto tempo con te quanto Harry e Ron. Incredibile, sono geloso del mio figlioccio; se lo sapesse non oso pensare cosa direbbe. E’ strano per me scrivere lettere d’amore a 35 anni; non l’ho fatto nemmeno quando ero ragazzo, e temo che si noti dalla mia scrittura. Infatti non credo di essere bravo quanto te a esprimermi con la penna; vorrei tanto poterti vedere. A questo proposito, avrei intenzione di apparire nel fuoco della Sala Comune dei Grifondoro venerdì prossimo a mezzanotte. Fammi sapere se l’orario e la data ti vanno bene, ho bisogno di parlare un po’ con te; vieni sola, mi incontrerò con Harry in un’altra occasione.

Aspetto di vederti con ansia.

Tuo Sirius.

 

Hogwarts, 6 febbraio 1996

Sirius,

sei impazzito per caso? Apparire nel fuoco è una follia, e se ti intercettassero? Non ne vale la pena di finire di nuovo ad Azkaban per me, Sirius, dico sul serio; se andasse sfortunatamente non sai quanto mi tormenterei. Quindi continuiamo a comunicare attraverso lettere come abbiamo sempre fatto; ti prometto che d’estate staremo insieme e recupereremo il tempo perduto. Al fuoco d’inverno mi ci voglio avvicinare solo per riscaldarmi, chiaro? Non agire d’impulso, capisco cosa provi ma devi resistere. Pensa a quanto sarà più bello quando ci rivedremo, ogni attimo varrà per altri mille. Appena ho letto le tue intenzioni sono sbiancata, tant’è che Ginny mi ha chiesto se andava tutto bene; le ho detto che mi ero ricordata all’improvviso di dover fare ancora un tema per Piton e per fortuna ci ha creduto. Adesso ti lascio, perché alla fine mi sono accorta che un tema in realtà lo devo finire davvero; quando sei triste o hai bisogno di parlare non esitare a scrivermi, e ricordati sempre che anche se siamo lontani io sono con te. Ti penso sempre, non riesco a toglierti mai dalla testa.

Ti amo.

Hermione.

 

Grimmauld Place n 12, 8 febbraio 1996

Hermione,

non cercare di farmi cambiare idea perché non ci riuscirai, ho preso la mia decisione. Che ti piaccia o no il 12 febbraio all’una di notte apparirò nel fuoco della tua Sala Comune e non puoi farci niente; la responsabilità è solo mia, dunque non hai motivo di sentirti in colpa. Ho veramente bisogno di vederti e il pensiero di avere tutta un’estate davanti per stare con te al momento non mi basta. Se verrò intercettato, beh, ci penserò al momento. Tu devi solo stare tranquilla e pensare a tutto quello che vuoi raccontarmi quando ci vedremo. Remus cerca di fare il possibile per tirarmi su di morale, ma lo vedo preoccupato; credo che abbia capito che soffro molto per qualcosa che gli tengo nascosto. Forse s’immagina che ci sia sotto qualcos’altro oltre al fatto che devi vivere come un reietto, ma non riesce a capire di che si tratta.  Chissà che dopo la nostra chiacchierata non mi veda più allegro.

Mi raccomando, stai tranquilla. Ti amo.

Sirius.

 

Va bene, ti aspetto. E sta’ attento.

Hermione.

Continua...

Ciao a tutti ^.^ Con questo capitolo inizia il nuovo filone che dovrebbe comprendere altri cinque episodi, non so però se alla fine lo allungherò ^.^ Credo che sia abbastanza chiaro dal testo, ma lo dico lo stesso: questa storia è ambientata al quinto anno di Hermione, e la ragazza è tornata a poco da Hogwarts dopo le vacanze di Natale, durante le quali ha iniziato una relazione con Sirius a Grimmauld Place. Suggerisco di leggere con in sottofondo il brano "Harry in winter", che fa parte della colonna sonora del film "Harry Potter e il calice di fuoco". Ringrazio tutti coloro che leggono, Pan_Tere94, _kristy_, HermioneCH, Alohomora per i commenti, chi mette la storia tra i preferiti o tra le seguite.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** 033- Davanti al camino ***


Sirius & Hermione

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 052: Fuoco.

Davanti al camino

 

Hermione era seduta sul divano in Sala Comune davanti al fuoco, ma cambiava posizione con una rapidità esasperante. Sembrava veramente un’anima in pena; continuava ad agitarsi e a controllare l’orologio, in ansia. Era la sera in cui avrebbe dovuto parlare con Sirius, e nonostante l’ora tarda la paura che potesse succedergli qualcosa la teneva sveglissima. Dopo avere nuovamente controllato l’orario e avere sbuffato sonoramente, sentì un rumore provenire dal fuoco, dove comparve la testa di Sirius.

“Sirius!” esclamò spaventata, per poi tapparsi subito la bocca, rimpiangendo di averlo detto con un tono di voce abbastanza alto. “Ciao, Hermione.” le rispose l’uomo ridacchiando della sua paura. “Questa è l’ultima volta che ti lascio comparire nel fuoco, sia ben chiaro!” replicò Hermione minacciosa, puntando un dito in segno di avvertimento e facendo ridere ancora di più Sirius. “Vuoi calmarti, una volta per tutte? Non c’è niente di cui avere paura, adesso parleremo un po’ e dopo me ne tornerò a tormentare Kreacher come sempre.” disse sorridendo, provocandola volontariamente.

“Non osare farlo!” ribatté Hermione e questa volta Sirius capì che si stava veramente arrabbiando, così si affrettò a cambiare discorso. “Allora, cosa mi racconti? Come va la scuola?” chiese mostrandosi interessato e notò un immediato cambiamento nell’espressione della ragazza. “Normalmente, al momento sono completamente immersa nel ripasso per i GUFO e mi sto preparando i piani di studio e gli schemi di tutto il programma...” spiegò lanciata nella descrizione dei metodi adottati per la scuola.

“Non ti sembra un po’ prestino per ripassare? E’ febbraio, ancora non avete finito nemmeno il programma!” protestò Sirius cercando di farla ragionare e beccandosi un’occhiata indispettita e scandalizzata. “Giugno arriverà molto presto e non voglio farmi trovare impreparata, sicuramente Harry e Ron aspetteranno l’ultimo giorno per iniziare a studiare ma non ho intenzione di seguire il loro esempio. Secondo te su cosa mi conviene prepararmi maggiormente? Ti ricordi cosa c’era nel tuo esame?” chiese ansiosa e Sirius la guardò a occhi sgranati.

“E secondo te mi ricordo dei miei vecchi GUFO?” replicò incredulo, come se il contrario fosse stato un’eresia particolarmente orribile. “Dovresti.” Lo rimbeccò Hermione come se stesse rimproverando un alunno negligente. “Mione, ma sono passati vent’anni!” protestò l’uomo guardandola esasperato; Hermione aveva decisamente bisogno di un po’ di svago. Se solo avesse potuto essere lì ci avrebbe pensato lui... “E allora?” chiese Hermione, testarda. “E allora, ti accorgerai che vent’anni sono molti. Tra l’altro, te l’ho detto e ripetuto che sono troppo vecchio per te.” osservò Sirius e Hermione sbuffò, alzandosi.

Stand up beside the fireplace
Take that look from off your face

                       [Oasis, Don’t look back in anger]

“Perché non la smetti? Sai che mi innervosisco quando tiri fuori questi discorsi assurdi, vuoi darci un taglio? Mi sembrano solo delle scuse!” esclamò arrabbiata, camminando avanti e indietro davanti al camino per sfogare il nervosismo. “Non sono delle scuse, e lo sai benissimo, evita di guardarmi così! Mettiti nei miei panni, credi che sia facile per me stare qui a non fare nulla, solo come un cane? E’ ovvio che tutti i pensieri negativi mi saltano subito in testa!” replicò Sirius, sfogando tutta la propria frustrazione. Hermione si bloccò e lo osservò intenerita; stese una mano verso il fuoco per poi ritirarla, dandosi della stupida per avere anche solo pensato di poter toccare Sirius.

“Mi dispiace, non volevo aggredirti. E’ solo che è difficile anche per me, sono stressata per la scuola e il fatto della nostra relazione mi sta preoccupando. Non è facile per me saperti sempre in pericolo.” confidò Hermione triste; alla fine non aveva resistito e tutte le sue paure stavano emergendo. “Non devi preoccuparti, è tutto a posto. Certo, le cose all’Ordine non vanno benissimo, ma non corro alcun rischio. Non ne ho nemmeno la possibilità, sempre chiuso in casa...” aggiunse amaramente e Hermione ritornò a guardarlo severa.

“Se devi restare nascosto è per un buon motivo, non avresti nemmeno dovuto osare tanto per me stasera! Non farmi stare in ansia ancora di più, Sirius. Ti prego, fallo per me.” lo supplicò angosciata, guardandolo implorante. “Senti, non ha importanza adesso che pericoli corro o meno. Sono venuto per stare un po’ con te e parlare, non per farti angosciare o per litigare. Allora, gli altri ragazzi come stanno? Fred, George, Ginny?” chiese interessato e Hermione sorrise. “Bene, Ginny è diventata una delle ragazze più carine ma Ron non se ne è nemmeno accorto, e i gemelli sono sempre i soliti. Mi chiedo quando si decideranno a crescere, per adesso sembra che abbiano ancora molta strada da fare!” esclamò con un sospiro e Sirius rise.

“Nella lettera mi dicevi di Cho, Harry la frequenta da molto?” chiese, un po’ urtato dal fatto che il figlioccio non si fosse confidato con lui. “Da dopo Natale, ma non so quanto potranno ancora andare avanti. Io spero solo che Harry sia felice, qualsiasi cosa scelga. E tu? Cosa mi dici?” chiese sistemandosi a sedere per terra accanto al fuoco. “Niente di particolare, anche se credo che nascerà una storia tra Tonks e Remus. A giudicare dalle occhiate che gli lancia mia cugina, direi proprio che le basi per una relazione ci sono.” rivelò ridacchiando soddisfatto.

“Davvero? Oh, sarebbe così bello!” esclamò Hermione entusiasta, con voce cinguettante che fece ridacchiare Sirius ancora di più. “Beh, mi dispiace ma tra poco devo andare. Domattina abbiamo una riunione dell’Ordine molto presto e se mi presento mezzo addormentato tutti si chiederanno perché, dal momento che in questa casa non c’è nessun motivo per rimanere svegli fino a tardi.” concluse un po’ amareggiato. “Non ti preoccupare, hai già fatto tanto a parlarmi. Per adesso va benissimo così, meglio di niente, non trovi?” osservò saggiamente Hermione, ribadendo ancora chi era la più matura tra i due.

“Senti, potrei venire il prossimo fine settimana a Hogsmeade che avete...quando cade il giorno?” s’informò Sirius allegramente, beccandosi uno sguardo preoccupato da parte di Hermione. “Non è il caso, potrebbero riconoscerti...e poi Harry è in punizione, la Umbridge gli ha vietato tutte le future uscite a Hogsmeade.” spiegò sconsolata, cercando di frenare un impeto di rabbia contro la professoressa. “Allora vedrò solo te, staremo un po’ soli...che c’è di male?” chiese Sirius offeso, notando che Hermione si era incupita. “Niente, è solo che mi sembra tutto troppo complicato...non ci sono mai andata da sola, Harry e Ron faranno sicuramente domande, dovrò inventarmi qualcosa e non mi va!” esclamò indispettita, mettendo su un adorabile broncio.

“E dai, non essere così pessimista! Prima di tutto, quando avete il prossimo fine settimana?” chiese in tono pratico. “Dovrebbe essere nel mese di aprile, ma saprò dirtelo con certezza solo qualche giorno prima.” rispose Hermione pensierosa. “Ecco, da qui ad aprile Harry potrebbe non essere più in punizione, o chissà cos’altro potrebbe succedere, dunque perché ti preoccupi? Appena sai qualcosa scrivimi e ci metteremo d’accordo su dove incontrarci e quando.” concluse Sirius; Hermione fece per aprire bocca per ribattere ma l’uomo non le lasciava mai il tempo.

“Ma...” iniziò titubante, pronta ad esprimere tutto il proprio disappunto, e Sirius le rivolse un breve sguardo divertito e si voltò. “Sarà meglio andare, domani hai lezione e io ho la riunione, andare a letto tardi non sarebbe una mossa saggia.” disse preparandosi a sparire. “E’ già tardi, Sirius. Potresti anche stare a sentire quello che devo dirti per cinque minuti.” osservò Hermione sarcastica. “So già cosa vuoi dirmi, e direi che ne abbiamo già discusso a sufficienza. Adesso tutto quello a cui devi pensare è farti una bella dormita e prepararti a dare il meglio di te alle lezioni di domani.” le disse affettuosamente Sirius, sorridendo attraverso le fiamme.

“Quindi non ci vedremo fino ad aprile, ammesso che tu venga?” chiese Hermione con voce tremante; era sempre così quando doveva dire addio a una persona, non ci riusciva. Sapeva che lei e Sirius avrebbero comunicato via lettere, ma non era la stessa cosa; quello era un addio verbale, faceva molto più male. Sirius sospirò. “Ci scriveremo spesso, te lo prometto. Purtroppo non ho altro da offrirti.” sussurrò mortificato, e Hermione sorrise cercando di rincuorarlo. Si avvicinò alle fiamme e chiuse gli occhi per non farseli lacrimare. “Ti amo.” mormorò, prima che Sirius sparisse con un piccolo pop.

Continua...

Ciao a tutti ^.^ Ecco l'incontro clandestino tra Sirius e Hermione, nel prossimo capitolo preparatevi per una gita a Hogsmeade insieme ai nostri eroi XD Ringrazio tutti coloro che leggono, HermioneCH, Alohomora, Eneria, per i commenti, chi mette la storia tra i preferiti o tra le seguite.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** 034- Te lo prometto ***


Sirius & Hermione

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 006: Ore.

Te lo prometto

Hermione prese una borsa da sopra il letto e scese in Sala Comune, pronta per andare a Hogsmeade. Harry e Ron erano seduti su un divano accanto al fuoco, chini su due libroni; sembravano stravolti e molto irritati. “Allora vado.” disse Hermione salutandoli con la mano. “Torni presto, vero? Devi aiutarci con il tema per Vitious!” le ricordò Ron guardandola speranzoso, alzando di scatto la testa dal libro. Hermione alzò gli occhi al cielo, sbuffando.

“Sai benissimo che devo fare alcuni acquisti, cercherò di fare il prima possibile! In fondo sono solo poche ore!” rispose esasperata, uscendo dal buco del ritratto e incamminandosi per Hogsmeade. Ovviamente Hermione non aveva rivelato a nessuno che in verità si sarebbe incontrata con Sirius; avrebbero destato troppi sospetti, così si era limitata a dire che doveva in tutti i modi andare in alcuni negozi, quando in realtà la sua meta era completamente diversa. In fondo non capiva perché dovesse sempre dare loro spiegazioni; non aveva diritto a godersi qualche ora da sola, facendo quello che le pareva senza rendere conto a nessuno?

Mentre era immersa in questi pensieri svoltò in un vicolino e sorrise vedendo un grosso cane nero che era fermo proprio alla fine di esso. Il cane abbaiò e le fece le feste, e la guidò lontano dal paesino, su un sentiero irto che si snodava sulle montagne; Hermione riconobbe la strada per andare in quella grotta in cui si era nascosto Sirius l’anno prima, per restare vicino a Harry. Ben presto si trovò senza fiato e fu un sollievo quando intravide l’imboccatura della caverna; si affrettò ad entrarvi e si appoggiò contro le pareti, stanca morta. Si portò una mano alla fronte, voltandosi verso Sirius, che era leggermente lontano da lei e si era ritrasformato.

Scostò la mano dal viso e si mosse in avanti, mentre l’uomo le si avvicinò, fissandola estasiato. Hermione avvicinò il viso a quello del compagno, il respiro sempre più affannato; poteva sentire il calore di Sirius contro il suo collo, e avvertì le labbra dell’uomo sull’attaccatura tra nuca e orecchio. “Alla fine sei venuto. Possibile che tu mi faccia quest’effetto? Quando ci sei tu di mezzo non capisco più nulla.” sussurrò accarezzando i capelli ricci di Sirius, che sorrise maliziosamente.

“Lo vedo. Perdi completamente il controllo.” mormorò l’uomo in risposta, accennando ai baci che si stavano dando. “Ti amo.” disse Hermione continuando a tenerlo stretto e a baciarlo, come se la sua vita dipendesse da quel contatto fisico. “Non sai quanto ti amo anch’io. Ho vissuto gli ultimi mesi come in trance, aspettando di poterti finalmente vedere, di toccarti, di baciarti. Ho bisogno di te. Sei la mia droga.” mormorò Sirius mordicchiandole il lobo dell’orecchio destro, e provocando dei gemiti di soddisfazione di Hermione.

“Eri in crisi di astinenza?” trovò la forza di dire la ragazza, sorridendo leggermente. Era felicissima, quelle sarebbero state le ore più belle della sua vita. “Sì, ma adesso voglio finire in overdose.” disse Sirius , sempre continuando a baciarla. “Di overdose si può anche morire.” commentò Hermione con semplicità. “Sarebbe la morte più piacevole ed eccitante del mondo.” replicò Sirius impassibile, sorridendo. Hermione invece sentì gli occhi riempirsi di lacrime, e si morse un labbro per impedire a queste di uscire; tuttavia lo sforzo fu inutile, e ben presto sentì le guance bagnarsi. Sirius si accorse della reazione di Hermione e si staccò, scrutandola preoccupato.

“Cos’hai, Hermione? Cosa c’è che non va?” chiese prendendole il volto tra le mani e costringendola a guardarlo. “Non lo so nemmeno io, Sirius... è questo il problema.” sussurrò Hermione asciugandosi le lacrime. “Hai paura?” chiese l’uomo tremando leggermente senza volerlo. Hermione si morse di nuovo un labbro. “Sì.” rispose arrossendo. “Non devi vergognartene, la paura è un sentimento umano...e anche tu, per quanto possa essere forte e speciale, sei un essere umano.” le disse Sirius con dolcezza, prendendole il mento tra il pollice e l’indice.

“Ma non è solo quello...sono lacrime di paura, ma anche di gioia perché non sono mai stata così felice! E al tempo stesso sono di rabbia, perché so che non potrò provare questi sentimenti per un bel po’ di tempo, e di tristezza perché non posso sfogarmi con nessuno e devo vederti soffrire in silenzio!” sbottò, evidentemente sollevata di essersi confidata con Sirius. “Davvero non eri mai stata così felice?” chiese l’uomo dopo un po’, ancora stupito da quello che aveva sentito. Hermione annuì, e  lui la strinse a sé.

“Un giorno non dovremo più nasconderci, né venire fin quassù per stare un po’ insieme. Io sarò un uomo libero e potrò offrirti molto di più di adesso. Te lo prometto.” disse accarezzandole gentilmente i capelli. “Quello che mi chiedo è se potrai mai mantenerla, questa promessa.” obbiettò Hermione tristemente. “Non dipende da me, lo sai.” replicò Sirius un po’ contrariato, chiedendosi perché la ragazza fosse così preoccupata. Sapeva che la situazione la faceva stare male, ma credeva che sarebbe stata un po’ più felice durante quelle poche ore che erano concesse loro.

“Senti, non voglio più pensarci. Perché non mi racconti qualcosa, oppure non mi stringi forte e mi fai passare tutte le paure? I tuoi abbracci e i tuoi baci hanno un potere taumaturgico.” disse Hermione sorridendo, evidentemente notando l’espressione turbata di Sirius. “Ecco, così ti voglio. Devi sorridere, Hermione! Non devi rovinarti la vita per causa mia, hai capito?” le disse l’uomo sorridendole soddisfatto e dandole un buffetto. Hermione sorrise di rimando. “Ok, cercherò di ricordarmelo. Però devi promettermi che starai attento...e questa è una promessa che puoi mantenere!” lo ammonì Hermione severamente, suscitando le risate di Sirius.

“Cercherò di fare il bravo, non preoccuparti! Adesso forse è meglio se torni a scuola, non vorrei che facessi tardi per colpa mia...” disse Sirius con aria abbattuta. Hermione sospirò e controllò l’orologio. “In effetti inizia a farsi tardi. Queste ore con te sono volate via troppo in fretta!” si lamentò, e Sirius l’abbracciò stringendola con forza a sé. “Ti prego, portami via con te.” bisbigliò Hermione disperata, ricominciando a piangere. “Hermione, lo sai che non posso.” le sussurrò Sirius mortificato, accarezzandole i capelli. “Sì che puoi. Portami a Grimmauld Place con te.” ripeté ostinata, stringendo con forza i lembi della giacca di Sirius, come se volesse stritolarli.

“E cosa faresti lì? Non è quello il tuo posto, Hermione. Non immagini quanto vorrei che lo fosse, ma non è così.” disse Sirius cercando di farla ragionare; voleva che ritrovasse la razionalità che aveva sempre posseduto. “Starei con te. Il mio posto è accanto a te, non a Hogwarts. A cosa mi serve stare a scuola se non impariamo nulla e stiamo separati? Voglio lasciare Hogwarts, vivere con te. E’ dove ci sei tu che devo stare.” mormorò distrutta.

“Hermione, rifletti. Sei sconvolta, altrimenti non parleresti mai così, e una volta ritrovata la lucidità ti pentiresti subito di avere abbandonato la scuola. Lasciarla per cosa, poi? Per un uomo che ha venti anni più di te, ricercato, costretto a nascondersi, membro dell’Ordine della Fenice e quindi sempre in pericolo, il padrino del tuo migliore amico? Cerca dentro di te, e capirai che ti stai sbagliando.” le disse Sirius posandole un bacio sulla fronte ed evitando il suo sguardo per non capitolare; nonostante sapesse benissimo che la proposta di Hermione era folle, ne era allettato ed era certo che se l’avesse guardata negli occhi le sue difese avrebbero ceduto.

“Posso venirti a trovare, però. Perché non mi scrivi un orario in cui apparire nel fuoco?” propose poi per rincuorarla, e Hermione trasalì. “No, la Umbridge sta intensificando i controlli, non voglio farti rischiare in questo modo. Credo che sia meglio rassegnarsi e continuare a comunicare via lettere...ammesso che non vengano intercettate anche quelle.” concluse tristemente, dirigendosi verso l’uscita della grotta. “Allora ci vedremo quando finirà l’anno scolastico. Ho intenzione di invitarvi a Grimmauld Place, tutti quanti, così potremo stare insieme; in fondo mancano solo due mesi prima di giugno.” aggiunse Sirius, poco convinto, con la voce che tremava leggermente. Hermione si alzò sulle punte dei piedi e lo baciò; poi, senza una parola, lo guardò con gli occhi lucidi di lacrime e s’incamminò verso la scuola.

Continua...

Mi scuso per i tempi più lunghi del solito, ma in questo fine settimana sono stata sempre fuori con gli amici e solo ieri mi sono resa conto della mole immensa di compiti da svolgere, del resto faccio sempre così! -.-"  Il prossimo capitolo sarà abbastanza triste, affronteremo un argomento che non vorrei mai toccare, ma fa parte della vita umana e lo devo analizzare. Ringrazio tutti coloro che leggono, HermioneCH, Alohomora, Eneria, Pan_Tere94 per i commenti, chi mette la storia tra i preferiti o tra le seguite.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** 035- La stella più brillante ***


Hermione estrasse dalla borsa un

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 046: Stelle.

La stella più brillante

 

Hermione estrasse dalla borsa un nuovo rotolo di pergamena e, penna alla mano, si preparò per prendere appunti, posizionata accanto al telescopio. La professoressa Sinistra si sistemò accanto a uno all’altra estremità della classe e richiamò l’attenzione dei ragazzi. “Allora, stanotte studieremo la costellazione del Cane Maggiore, con particolare attenzione a Sirio.” annunciò guardandoli ad uno ad uno con aria severa. Hermione si fiondò a guardare nel suo telescopio, emozionata; sentiva un nodo alla gola e il cervello intorpidito, e allo stesso tempo le labbra le si incresparono in un sorriso.

“Dunque, la prima cosa che c’è da sapere su Sirio è che appartiene alla costellazione del Cane Maggiore, e che è la stella più brillante del cielo notturno...” esordì la professoressa invitando i ragazzi a guardare l’astro attraverso i telescopi. Hermione sospirò, osservando il cielo.

 

Era vero; nella vita di Hermione, nel suo personalissimo cielo, era Sirius la stella che più brillava, quella che rappresentava per lei un’ancora di salvezza, come un faro per i marinai.

 

La ragazza aveva gli occhi attaccati al telescopio e con la mano destra cercava freneticamente di prendere appunti; Harry le tirò una leggera gomitata che la fece staccare. “Che c’è?” chiese Hermione in un sussurro. “Non puoi fare due cose contemporaneamente, rilassati!” bisbigliò l’amico in risposta, tornando sui suoi fogli. Hermione sospirò, proprio quando la professoressa riprese a parlare.

“...inoltre, Sirio può essere osservata da tutti gli angoli della terra...”

 

Perché era così luminosa che era impossibile non notarla o non rimanerne folgorati; emergeva ovunque si trovasse e riusciva sempre ad attirare l’attenzione, esattamente come accadeva a Sirius. Che fosse il donnaiolo di  Hogwarts, o il ricercato numero uno del mondo dei maghi, o qualsiasi altra cosa, al centro dell’attenzione c’era lui.

 

Hermione continuò a scrivere, sorridendo leggermente; vide Ron ridacchiare insieme a Harry, forse divertiti all’idea di seguire una lezione sul nome del padrino di quest’ultimo. “Credo che a Sirius farebbe piacere sapere cosa stiamo studiando.” osservò Harry ridendo, non accorgendosi che Hermione sembrava abbastanza turbata. Il ricordo del loro ultimo incontro stava tornando violentemente a farsi sentire; era passato solo un mese dalla gita a Hogsmeade e le sembrava già un anno.

“...la sua brillantezza è dovuta sia alla luminosità caratteristica, sia alla sua vicinanza al Sole...”

 

E se Sirius fosse stato presente, avrebbe detto che era vero; sicuramente dipendeva dal proprio carattere, ma anche dall’avere accanto Hermione, il suo Sole. Era lei che lo rendeva un uomo molto migliore, che gli dava la forza di sorridere ed essere in quel modo.

 

Con un fremito, Hermione si ritrovò a desiderare di avere Sirius accanto a lei. Per un attimo sperò che anche lui stesse guardando le stelle, poi si disse che era altamente improbabile. Sirius non osservava in nessuna occasione il cielo, e meno che mai lo avrebbe fatto in un posto come Grimmauld Place, da solo. Forse l’unica circostanza in cui lo avrebbe potuto fare sarebbe stata se si fosse sentito particolarmente malinconico e gli fosse venuto in mente di vagare con la fantasia attraverso il cielo stellato. Si ricordò di quando l’avevano guardato insieme, quell’estate a Grimmauld Place; Hermione lo ricordava ancora come uno dei momenti più belli della sua vita, e sperava che per Sirius fosse altrettanto.

“...la stella ricorda la figura di un cane, e viene spesso indicata come premonitrice di sciagure...”

 

Hermione pensò che avrebbe dovuto immaginarselo; un uomo intelligente e scherzoso come Sirius non poteva avere scelto la forma da assumere come Animagus a caso. Non riusciva però ad essere d’accordo con la seconda parte; come poteva Sirius, il suo amato Sirius, essere premonitore di sciagure?

Ma Sirius non avrebbe concordato; tutti quelli a cui voleva bene finivano poi col rovinarsi la vita. Era successo con James, Lily, Harry, sarebbe successo con Remus e Tonks; e anche Hermione stava ricevendo molte sofferenze da quell’amore così tormentato e impossibile. 

 

Hermione mise a fuoco il telescopio, stringendo leggermente gli occhi. Poi si staccò e tracciò uno schizzo della costellazione, sempre lanciando occhiate regolari a Sirio. Restò incantata da come, effettivamente, brillasse quella stella; fece forza con i gomiti sul banco e appoggiò il mento sulle mani, fissando incantata il cielo.

“… analizziamo adesso il nome. Deriva dal greco antico Séirios, che significa splendente, ma anche ardente, bruciante...

 

E Sirius, oltre che splendente, bellissimo, luminoso, era anche bruciante di passione. Per i Malandrini, per le cause che gli stavano a cuore, per Harry, e infine per Hermione, la passione che lo ardeva più di tutte le altre e che gli dava la forza per combattere le proprie battaglie.

 

Harry iniziò a sbadigliare; l’entusiasmo iniziale per una lezione su Sirio stava lentamente diminuendo e il sonno iniziava a prendere il sopravvento. “Harry!” bisbigliò Hermione con un sibilo, tirandogli una gomitata e impedendogli di addormentarsi di colpo. “Scusa, è solo che mi viene sonno a quest’ora…” si giustificò Harry con una scrollata di spalle, e Hermione alzò gli occhi al cielo. Non riusciva mai ad essere veramente arrabbiata con loro; succedeva con Harry, con Ron e anche con Sirius: nonostante le loro “malefatte” Hermione finiva sempre col lasciar perdere.

“...Sirio si trova a sud-est della costellazione di Orione...”

 

Orion, il padre di Sirius e il secondo nome di quest’ultimo. Vicini solo in cielo, più distanti che mai nella realtà. Hermione ricordava ancora il posto bruciato di Sirius nell’arazzo dei Black, proprio sotto quello del padre.

 

Persa nei propri pensieri, Hermione non si accorse che la lezione stava finendo e che i suoi compagni stavano raccogliendo le loro cose e lasciando l’aula. “Signorina Granger, ti senti bene? Mi sembri un po’ strana, per la prima volta ho avuto l’impressione che fossi distratta.” disse la professoressa Sinistra avvicinandosi alla sua alunna più diligente. Hermione sorrise nervosamente e si precipitò a infilare i libri e gli appunti nella borsa. “Sto benissimo, certo, forse ho solo bisogno di un po’ di riposo...arrivederci, è stata veramente una lezione interessantissima!” borbottò allontanandosi di corsa, cercando di nascondere le lacrime che iniziavano a spuntarle negli occhi, e lasciando la professoressa decisamente preoccupata.

 

E se Hermione fosse stata a sentire anche la fine della lezione, forse sarebbe stata ancora più inquietata e triste.

Sirio era sì la stella più luminosa e passionale, ma aveva anche una vita breve.

 

Continua...

Ancora non ci credo, ma sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo in un solo giorno ^.^ Non è questo il capitolo che intendevo nello scorso aggiornamento; ieri sera però, dopo avere aggiornato, ho pensato che avrei potuto collocare qui questo episodio, che non avevo ancora scritto ma che avevo pianificato mesi fa, e che in teoria sarebbe dovuto finire chissà dove come one-shot slegata agli altri capitoli. Dunque vi invito a seguire, perchè il filone deve ancora finire e comprenderà diversi altri capitoli (credo 4, ma non sono sicura...come avrete visto, mi vengono idee improvvise ^.^) Ringrazio come sempre chi legge, Alohomora, Eneria, per i commenti, chi mette la storia tra i preferiti o tra le seguite.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** 036- Mai più ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 030: Morte.

Mai più

 

“Ti ho detto che l’ho visto..”

“Harry, ti supplico!” esclamò disperata Hermione. “Per favore, prima di scaraventarci a Londra controlliamo se Sirius è in casa. Ti prego! Se scopriamo che non c’è, giuro che non cercherò di fermarti. Verrò con te, farò...qualunque cosa sia necessaria per salvarlo”.

(Da “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, pag 684-685)

17 giugno 1996

Hermione era spaventata e si sentiva allo sbaraglio. Ogni minuto che passava si rafforzava in lei la convinzione di essere andata a cacciarsi in una situazione senza via d’uscita, ma non aveva avuto scelta. Mentre scappava dai Mangiamorte, le era ormai chiaro che Sirius era al sicuro a casa sua; ma se così non fosse stato? Non rimpiangeva di essersi fiondata lì, perché dopo non essere riuscita a contattarlo si era veramente impaurita e pur di salvarlo avrebbe rischiato anche la propria vita; era un pericolo che doveva correre.

Sentiva sempre di più accumularsi la paura di non farcela a sopravvivere, e pregò che qualcuno dell’Ordine corresse in loro aiuto; sperò solo che Sirius restasse a casa senza volere compiere gesti affrettati. I Mangiamorte erano alle loro calcagna, e con un fremito vide Dolohov davanti a lei. Questo eseguì un movimento di frusta con la bacchetta, e la ragazza crollò a terra restando immobile. Harry, terrorizzato, la prese in braccio e insieme a Neville la trasportò lontano da quella sala. Quando poi incontrarono Ron, Ginny e Luna la lasciarono con loro e si avventurarono nella Sala della Morte.

Sirius arrivò al Ministero trafelato e oltrepassò le varie sale correndo. A un certo punto, vide in lontananza delle figure familiari; avvicinandosi riconobbe Ron, Ginny e, a terra...Hermione. Si precipitò su di lei, incapace di credere a ciò che vedeva. “Hermione! Hermione, ti prego, rispondimi!” implorò disperato, prendendole una mano priva di vita e stringendola. Accanto a lui c’era una ragazza bionda che sembrava molto scossa, Ron che ridacchiava e borbottava cose senza senso, e Ginny che si reggeva una caviglia con una smorfia di dolore. Arrivarono Remus e Tonks, che si chinarono subito su Hermione per verificare come stesse.

“Il polso batte, Sirius! Ha bisogno di essere portata in ospedale, però. E tu, Ginny? Ti fa male la caviglia?” chiese Tonks preoccupata, analizzando la situazione. “Un po’, credo di essermela rotta.” disse la ragazza stringendo i denti. Remus, invece, osservava Sirius con l’aria di chi improvvisamente ha capito tutto; vide il migliore amico chino su Hermione, con uno sguardo che solo un innamorato potrebbe avere.

“Sirius, se Hermione sta bene dobbiamo correre da Harry...sai che siamo qui per lui.” gli ricordò Remus, distogliendolo dai propri pensieri. “Sì...sì, certo...ma Hermione?” chiese Sirius preoccupato, continuando a stringere una mano della ragazza nella sua e osservandola ansioso; effettivamente Hermione era molto pallida e sembrava più morta che viva. “Hermione saprà cavarsela, e dopo la porteremo al San Mungo...vieni, Sirius, avviamoci.” lo esortò, e quando furono un po’ distanti da Tonks Remus fece un sospiro.

 

I don’t know why nobody told you how to unfold your love

[ The Beatles, While my guitar gently weeps]

 

“Perché non mi hai mai detto che ami Hermione?” chiese senza tanti preamboli, guardandolo con aria seria. Sirius sospirò e si passò una mano tra i capelli, disperato. “Pensavamo che non avreste mai approvato, e volevo proteggerla.” spiegò lanciando uno sguardo triste verso la ragazza che giaceva senza vita sul pavimento.

Anche Remus si voltò a guardarla, e per la prima volta la vide come una diciassettenne bella e nel pieno della propria gioventù; per lui era sempre stata la sua ex alunna modello, e non aveva mai immaginato che in quel periodo potesse provare un sentimento così maturo e impegnativo come l’amore, specialmente se poi era indirizzato verso Sirius. I due maghi non persero più tempo e corsero a cercare Harry, insieme a Tonks, Kingsley e Moody; arrivarono in una stanza con uno strano velo al centro, e iniziarono la battaglia.

Hermione si risvegliò dopo un sonno che sembrava essere durato anni; accanto a lei intravide Ginny, che era sdraiata su un letto e leggeva la Gazzetta del Profeta. Hermione si stupì nel vedere che sembrava avere pianto, e che la sua espressione era molto attenta e triste anche leggendo il giornale. “Ginny?” chiamò Hermione con voce roca, facendo voltare improvvisamente l’amica con un sussulto.

“Hermione! Come stai, va meglio?” chiese preoccupata, e Hermione notò che le tremava la voce e aveva gli occhi lucidissimi. “Ginny, cos’è successo? Perché stai piangendo?” chiese angosciata. Aveva un terribile presentimento, ma non poteva essere vero... “Hermione...Sirius è morto.” spiegò Ginny tra le lacrime, e Hermione sentì il cervello spengersi. Non riusciva più a pensare, l’unica cosa che le tornava in mente era che Sirius, il suo Sirius, era morto e che non sarebbe mai più potuto tornare a trovarla di nascosto, non si sarebbero mai più scritti, mai più l’avrebbe baciata o abbracciata; era morto, e non poteva farci nulla.

“Com’è successo?” chiese a malapena, trattenendo le lacrime; non le sembrava quasi vero, sperava che fosse tutto un sogno. “Bellatrix...gli ha lanciato un incantesimo ed è finito nel Velo.” disse Ginny addolorata, passandosi una mano tra i capelli rosso fuoco. “Siamo sicuri che non sia ancora vivo? Se il corpo non c’è, forse c’è qualche speranza!” sussurrò Hermione disperata, pur sapendo che si stava semplicemente attaccando a delle false illusioni.

“Hermione...è triste, ma è morto. Chi cade nel Velo muore, è così...non abbiamo il corpo, Harry non potrà fargli il funerale.” spiegò Ginny e solo allora Hermione scoppiò a piangere. Si raggomitolò sul letto, sotto lo sguardo preoccupato dell’amica; quando questa si alzò dal letto per andare ad abbracciarla Hermione si allontanò con un movimento brusco e si fiondò in bagno, noncurante del dolore provocatole dalle ferite causate dalla maledizione di Dolohov. Batté un pugno sullo specchio, desiderando di rompere il vetro e tagliarsi, farsi male.

Le veniva da vomitare; si tenne lo stomaco e cercò di respirare a fondo per calmarsi. Poi pensò che l’ultima volta che aveva visto Sirius era stato ad Hogsmeade, due mesi prima; se solo lo avesse saputo allora, avrebbe usato meglio quelle ore. Era stata l’ultima volta che aveva sentito il suo profumo, ascoltato la sua voce, assaggiato il sapore dei suoi baci, testato il tocco delle sue mani gentili. E invece adesso non aveva più nemmeno un corpo morto da abbracciare per l’ultima volta, una tomba su cui piangere; Sirius era semplicemente sparito, all’improvviso.

Almeno Harry lo aveva visto con i propri occhi; doveva essere stato terribile, certo, ma perlomeno aveva la certezza che fosse accaduto davvero, e se ne sarebbe fatto una ragione. Hermione invece era stata messa di fronte al fatto compiuto, e non aveva prove tangibili di ciò che era successo; avrebbe dovuto rendersene conto col tempo, quando avrebbe trovato Grimmauld Place deserta e non avrebbe più ricevuto lettere da parte di Sirius. Era anche quello che la devastava; sapeva che Sirius era morto, inesorabilmente, che non c’era più nulla da fare, e allo stesso tempo era convinta che si potesse fare qualcosa per lui e negava quella realtà, semplicemente perché non ne era stata testimone.

Riprese fiato e ritornò al suo letto, cercando di mantenere la calma; Ginny la osservò compassionevole. Immaginava che Hermione l’avrebbe presa male; ovviamente non sapeva del sentimento che c’era stato tra i due, ma Hermione era pur sempre stata una delle prime persone a scoprire l’innocenza di Sirius, a fidarsi di lui, e addirittura l’aveva aiutato a scappare. Con un nodo fastidiosissimo alla gola, Hermione ricordò quella sera in cui l’aveva conosciuto; sembrava così pericoloso, eppure si era dimostrato un uomo capace di provare sentimenti puri e nobili.

Sentì le lacrime scendere più violentemente, mentre ricordava la fuga su Fierobecco, e quando Sirius le aveva detto che era la strega più brillante della sua età. Non poteva fare a meno di pensare che avrebbe potuto evitarlo; avrebbe dovuto capire subito che Kreacher non vedeva l’ora di mettere Sirius in pericolo di vita, e per colpa della sua fissazione con gli elfi domestici si era rifiutata di credere che potesse mentire e lo aveva sempre giustificato; per la prima volta non si sentiva più sicura del CREPA. Si raggomitolò tra la coperte e finse di dormire, per cercare un po’ di pace, certa solo di una cosa: nulla sarebbe più stato come prima.

Continua...

Alla fine ce l'ho fatta, dopo mesi ho completato il capitolo. Non so, se sono sfociata nel banale o nel patetico sta a voi giudicarlo e vi prego di dirmelo; io ho descritto solo il dolore di una ragazza di diciassette anni che vede morire l'uomo che ama. Non deve essere facile a nessuna età, ma meno che mai per un adolescente, a mio parere. Per la data di morte di Sirius ho consultato l'enciclopedia inglese di Harry Potter; tra l'altro il 17 giugno è il mio compleanno, quindi vi lascio immaginare la mia reazione quando ho scoperto che Sirius muore in quel giorno T.T Ringrazio come sempre chi legge, Alohomora, Eneria, HermioneCH per i commenti, chi mette la storia tra i preferiti o tra le seguite.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** 037- Ghost ***


Sul divano della sala comune di

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 055: Spirito.

Ghost

 

Sul divano della sala comune di Grifondoro c’erano due giovani, entrambi molto tristi e taciturni. Hermione sospirò e accarezzò teneramente i capelli di Harry, cercando di consolarlo; questo aveva lo sguardo fisso sul divano opposto e non parlava. “Sai, ho chiesto a Nick se sarebbe tornato...sotto forma di fantasma, intendo.” disse poi con voce atona.

“Cosa ti ha risposto?” chiese Hermione con un lampo di speranza; cercò di scacciare via il pensiero che se Nick gli avesse detto che Sirius aveva deciso di tornare Harry sarebbe stato decisamente più felice, e decise di cullarsi in quel pensiero all’apparenza confortante almeno per pochi istanti. “Ha detto che solo pochi maghi scelgono la forma di spirito, e Sirius non è tra questi.” rispose mestamente Harry, e Hermione sprofondò di nuovo nella disperazione. “Scusami, vado un po’ nel dormitorio.” disse poi la ragazza alzandosi con un sorrisino tirato e correndo in camera sua. Era deserta, fortunatamente.

 

Oh my love
My darling
I’ve hungered for your touch
A long lonely time

 

Si gettò sul letto, stringendo i pugni. Aveva una voglia matta di sentire di nuovo il tocco di Sirius, di poterlo rivedere. Erano passati pochi giorni dalla sua morte e già non poteva sopportare di essere separata da lui; adesso, oltre al periodo passato lontano l’uno dall’altra durante la scuola, sarebbero stati divisi per l’eternità. “Mi manchi così tanto, Sirius...” sussurrò Hermione con la faccia sotterrata in un cuscino, pregando che l’uomo la potesse sentire. Ovunque egli fosse, Hermione sperava che capisse quanto desiderava averlo ancora lì con lei; era troppo tempo che lo voleva.

 

As time goes by so slowly
And time can do so much

 

Hermione aveva sempre sentito dire che il tempo guariva tutte le ferite; in quel momento aveva bisogno di crederci disperatamente, perché se così non fosse stato sarebbe sicuramente morta di dolore. Il tempo passava lentamente; le ore le sembravano infinite, sapendo che non c’era più Sirius a viverle, seppure lontano da lei. Sperava con tutta se stessa che il tempo riuscisse a tornare a scorrere con la sua solita rapidità, portando via quei momenti così dolorosi.

 

Are you still mine?
I need your love
I need your love
God speed your love
To me

 

Si chiese poi se Sirius fosse ancora suo, se non si fosse scordato di lei, ovunque si trovasse. Pensò ai genitori di Harry: si domandò se si fossero già ritrovati insieme a Sirius e se questo avesse spinto l’uomo a dimenticarla, ormai compensato dai fedeli amici di gioventù. Lei aveva bisogno del suo amore, gli era necessario per andare avanti e sopravvivere; non sapeva come avrebbe fatto senza di esso. Era sempre stata atea, come i suoi genitori, e per la prima volta si chiese se esisteva un Dio che controllava tutto, e che avrebbe potuto continuare a mandarle un po’ dell’amore che Sirius aveva provato per lei. Aveva bisogno di credere in qualcosa dopo la morte, in un paradiso in cui Sirius aveva ritrovato i suoi vecchi amici e poteva finalmente essere felice; un paradiso in cui, a tempo debito, Sirius e Hermione non avrebbero dovuto più nascondersi.

 

Lonely rivers flow
To the sea
To the sea
To the open arms
Of the sea

Lonely rivers sigh
"Wait for me, wait for me"
I’ll be coming home
Wait for me.

 

Sospirò e si sistemò a pancia in su, fissando le tende a baldacchino. Non sapeva cosa fare; non riusciva a dimenticare Sirius e le sembrava sbagliato farlo, ma al tempo stesso aveva il presentimento che lui non avrebbe mai voluto che restasse troppo condizionata dal suo ricordo. Pensò a un futuro senza Sirius, e si sentì morire alla sola idea. E se fosse tornato e lei non lo avesse aspettato? Le sembrava di sentirlo sussurrare di attenderlo, perché un bel giorno sarebbe tornato a Grimmauld Place con la sua solita risata simile a un latrato e gli attacchi di broncio che lo prendevano spesso in quella casa.

 

Oh my love
My darling
I’ve hungered for your touch
A long lonely time

 

Voleva sentire di nuovo Sirius, con tutta se stessa; si sarebbe accontentata anche di riaverlo sotto forma di spirito, anche se sapeva benissimo che era sbagliato ed egoista da parte sua. Quel silenzio le favoriva la concentrazione, le rendeva più facile immaginarsi come sarebbe stato rivederlo per un’ultima volta; era così persa nei propri pensieri che, a occhi chiusi, quasi riusciva a percepire la sua presenza. Sapeva bene che era tutta suggestione, ma aveva bisogno di crederci.

 

And I know that time goes by so slowly
And time can do so much

 

“Col tempo impareremo a farcene una ragione, e sapremo rendergli giustizia. Un giorno tutti sapranno che era innocente, e Bellatrix sarà uccisa e pagherà per tutto il male che ha fatto.” le aveva detto Harry qualche ora prima, mentre discutevano su cosa sarebbe accaduto in futuro. Hermione pensò che in fondo era sciocco fare previsioni; il destino era assolutamente imprevedibile e agiva in modo improvviso, e ne era testimonianza la morte inaspettata e fulminea di Sirius. Tanto il tempo passa lentamente solo quando servirebbe il contrario, pensò Hermione scoraggiata.  

 

Are you still mine?
I need your love
I need your love
God speed your love
To me

 

Tutto quello che poteva fare era continuare a pensarlo e onorarne il ricordo, ricordando sempre che Sirius era morto per i propri ideali e per difendere le persone che amava; Hermione doveva seguire il suo esempio e non avere più paura. Sirius non lo avrebbe mai voluto; sicuramente sarebbe stato dispiaciuto nel vederla in quello stato. Si sentì invadere da un’ondata di commozione; aveva un bisogno disperato dell’amore di Sirius, sentiva che senza non sarebbe sopravvissuta. Le venne un brivido improvviso, causato dal freddo e dall’angoscia; s’infilò nel letto completamente vestita, ancora dolorante a causa delle ferite non del tutto guarite. Si asciugò una lacrima col dorso della mano e tirò le tende intorno a lei, piombando nel buio totale. Provò una strana sensazione, come se avvertisse la presenza di Sirius; per un attimo si aspettò di vederlo nel letto insieme a lei e di poter contemplare ancora una volta il suo bel sorriso malandrino, di poter sperimentare di nuovo il suo amore. Poi con un leggero singhiozzo si ricordò che esistevano cose impossibili anche per dei maghi, e chiuse gli occhi per non dover fronteggiare la realtà.

Continua...

Mi scuso subito per il ritardo, sono imperdonabile, ma del resto sono talmente stanca che appena vedo il sole mi fiondo fuori di casa e per il resto del tempo devi studiare -.-" In questo capitolo ho usato la canzone "Unchained Melody", dal film Ghost; personalmente non amo granché questa canzone, ma mi sembrava adatta al capitolo ^.^ Ringrazio chi legge, Alohomora, Pan_Tere94, HermioneCH, _kristy_ per i commenti, chi mette la storia tra i preferiti o tra le seguite.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** 038- Non tornerò ***


Hermione era seduta sull

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 020: Senza colori.

Non tornerò

 

Hermione era seduta sull’orlo del letto nella sua stanza a Villa Conchiglia, ed era in preda a un dubbio atroce. Davanti a lei, appoggiata sul cassettone, stava la bacchetta magica di Bellatrix Lestrange. Aveva un che di minaccioso e allo stesso tempo accattivante, tant’è che Hermione fu presa dal’impulso di prenderla in mano ma si bloccò immediatamente. Non riusciva a dimenticare che quella era la bacchetta che aveva ucciso Sirius, che aveva troncato in modo così brutale la loro relazione. Si avvicinò al cassettone e fu di nuovo sfiorata da quell’idea folle che la tormentava da un po’, e cercò di abbandonarla senza riuscirci; poi decise di darle ascolto e scese le scale di Villa Conchiglia. Fleur era china su una rivista di cucina, seduta al tavolo di legno; non appena sentì il rumore dei passi di Hermione alzò la testa e le sorrise calorosamente.

“Hermione, stai meglio?” chiese gentilmente, chiudendo la rivista. “Sì, grazie. Adesso va decisamente meglio!” rispose Hermione sorridendole, e chiedendosi come avesse fatto a sbagliare in quel modo a giudicarla; Fleur si stava rivelando una moglie e un’amica fedele e leale. “Potresti prestarmi la tua bacchetta? E’ solo che è tanto che non eseguo alcuni incantesimi e volevo esercitarmi, ma la bacchetta di Bellatrix non mi piace...mi sento a disagio, e mi chiedevo se per allenarmi potevo usare la tua.” chiese Hermione timidamente, sperando che Fleur ci credesse. Evidentemente la moglie di Bill non trovò nulla di strano in quella richiesta, perché le sorrise e estrasse la propria bacchetta dalla tasca posteriore del grembiule che indossava.

“Tieni, prendila pure.” le disse porgendogliela e ritornando alla rivista. Hermione ringraziò e salì in camera frettolosamente, col cuore che le martellava in petto. Si chiuse dentro e afferrò la bacchetta di Bellatrix; con un respiro profondo contò fino a tre ed eseguì l’incantesimo Reversus. Dallo strumento magico appartenente a Bellatrix iniziarono ad uscire diverse ombre, copie di incantesimi che la proprietaria aveva eseguito, ma Hermione aspettava solo che venisse fuori una particolare immagine. Dopo un po’ sbucò fuori una sagoma di un uomo, che atterrò vicino al letto, e che non aveva occhi che per Hermione. Era incolore; non aveva la tipica consistenza perlacea dei fantasmi, né sfumature che lo rendevano simile a un vivo; era semplicemente senza colori. Hermione stette bene attenta a mantenere il contatto; non aveva intenzione di sprecare un’occasione come quella, voleva sfruttare al massimo i momenti che le erano concessi.

“Hermione, io non tornerò. Questo lo sai, non è vero?” le chiese Sirius poi, rompendo il silenzio, e Hermione arrossì e abbassò un po’ lo sguardo. “Diciamo che dopo due anni ho iniziato a capirlo, ma non potevo resistere alla tentazione di rivederti.” spiegò imbarazzata; in realtà una parte di lei, seppure contro la sua volontà, continuava a sperare di poter recuperare Sirius da quel maledetto Velo. “Posso capirlo. Non avrei mai voluto farti soffrire così, credimi.” disse Sirius con un sospiro, e Hermione notò che sembrava preoccupato. “Che cos’hai? Mi sembri strano, c’è qualcosa che non va?” chiese scrutandolo apprensiva, e Sirius sorrise.

“Sono solo dispiaciuto nel vederti tanto infelice. Non è così che ti vorrei , lo sai.” rispose con semplicità, e con altrettanta naturalezza Hermione scrollò le spalle. “Cosa posso farci? Ho bisogno di te, Sirius, e questo lo sai benissimo. Ti ricordi quella volta che mi dicesti che ero la tua droga? Beh, ho scoperto che è vero anche il contrario; sono in crisi d’astinenza da due anni.” disse Hermione sorridendo leggermente; ormai aveva pianto troppo in quegli anni per potersi commuovere davanti a Sirius. “Hai dimostrato di cavartela bene anche in mia assenza, mi pare. Sopravvivere a una tortura di Bellatrix Lestrange non è da tutti, credimi, puoi considerarti molto fortunata. Non hai bisogno di me, Hermione.” le disse Sirius con dolcezza, cercando di farle capire che era benissimo in grado di andare avanti.

“So di potermela cavare anche da sola, ma non sarà la stessa cosa senza di te. In questi due anni è stato tutto così difficile.” sospirò Hermione. Realizzando solo in quel momento che forse Fleur avrebbe potuto sentire le loro voci dal piano di sotto, con un colpo di bacchetta insonorizzò la stanza. “Vedo che sei diventata brava con gli incantesimi non verbali. Mi ricordo che a Grimmauld Place mi avevi chiesto di darti ripetizioni perché non riuscivi a padroneggiarli.” osservò Sirius divertito, compiacendosi a stuzzicarla come faceva quando era in vita. “Avevo solo qualche dubbio, e non li avevamo ancora affrontati a scuola!” replicò Hermione punta sul vivo, assumendo un cipiglio leggermente alterato; era stata colpita nell’orgoglio. Sirius si morse un labbro, e Hermione sorrise impercettibilmente; quello era un suo classico vizio, che l’uomo mal sopportava, e che adesso gli aveva trasmesso.

How I wish, how I wish you were here.

[ Pink Floyd, Wish you were here]

“Vorrei così tanto che tu fossi qui, Sirius.” sussurrò Hermione triste, per la prima volta rischiando seriamente di mostrare tutte le proprie debolezze. Non doveva farlo, non in quella circostanza; le serviva restare lucida, la guerra contro Voldemort era in corso e se si fosse lasciata prendere dai sentimentalismi avrebbe potuto condizionarne l’andamento. Tuttavia non poté fare a meno di sentirsi infinitamente triste; prima le avevano portato via Sirius, poi si era ritrovata a fronteggiare quella guerra troppo grande per una ragazza di diciannove anni e da cui non poteva, e non voleva, scappare.

“Ma io sono con te, Hermione. Come puoi anche solo pensare che ti abbia mai lasciata?” domandò Sirius, quasi deluso e ferito dalle parole della ragazza. “Non sono io che lo penso, sono i fatti che lo dicono. Tu stesso hai ribadito che sei morto.” osservò Hermione razionale, quasi stizzita. “Ricordi cosa dissi a Harry prima di scappare con Fierobecco, la notte che mi avete salvato dai Dissennatori? Le persone che ci amano non ci lasciano mai veramente. Possiamo sempre ritrovarle dentro di noi.” recitò Sirius saggiamente. “Non è la stessa cosa.” mormorò Hermione.

“Lo so, ma è qualcosa che devi cercare di ricordare sempre. Quando speri che io sia con te o senti la mia mancanza, pensa che siamo ugualmente insieme. Certo, non potrò più essere presente fisicamente, ma  non ti lascerò mai. Non potrei mai scordarti, sei parte di me.” la rassicurò l’uomo. “Cercherò di ricordarmelo, se avrò abbastanza tempo libero per pensare nei prossimi giorni.” commentò Hermione cercando di sdrammatizzare, non riuscendo a non immaginarsi le future missioni che avrebbero dovuto affrontare. “Prima o poi lo troverai...almeno lo spero. Non stare troppo male per me, capito? Non ne valgo la pena.” aggiunse amaramente; si vedeva con chiarezza che si sentiva in colpa per averla lasciata sola ad affrontare quel mondo così ostile.

“Ora devo andare. Interrompi il contatto, Hermione. Abbiamo parlato abbastanza, e io non appartengo più al tuo mondo ormai.” aggiunse in tono fermo e Hermione capì che avrebbe dovuto fare come le diceva. Senza aggiungere altro, perché non aveva la forza di farlo, si limitò a interrompere il contatto tra le due bacchette; le varie sagome incolori sparirono, e alla fine anche Sirius si dissolse nell’aria. Hermione appoggiò la bacchetta di Bellatrix sul cassettone, dove si trovava prima, e scese per restituire l’altra a Fleur. “Tieni, grazie per avermela prestata.” disse Hermione porgendogliela, e Fleur sorrise. “Prego, spero che ti sia stata utile.” rispose riponendola nella tasca del grembiule. “E’ stata utilissima, te lo garantisco.” disse piano Hermione, uscendo dalla stanza.

Continua...

Premetto che sono reduce da un pomeriggio di studio disperato (causa interrogazioni e compiti) e che quindi sono un po' intontita XD Il prossimo capitolo sarà l'ultimo di questo filone, poi ci sarà una one-shot per staccare (credo una song-fic, ma devo ancora scriverla) e poi ripartirò con una nuova storia molto più leggera di questa. Spero di riuscire ad aggiornare in tempi accettabili, se non ce la farò mi scuso da ora ma come ho detto la scuola mi sta massacrando. Ringrazio chi legge, Alohomora, Artemisia89, Eneria  per i commenti, chi mette la storia tra i preferiti o tra le seguite.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** 039- La verità ***


Un tuono rimbombò sopra Godric

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 069: Tuono.

La verità

 

Un tuono rimbombò sopra Godric’s Hollow, e Hermione alzò gli occhi al cielo per controllare la situazione. Era nuvoloso e stava per scoppiare un temporale; si sentì un altro tuono e Hermione si affrettò ad entrare nel piccolo cimitero, stringendosi ancora di più nel mantello da strega. Attraversò con sicurezza una fila di tombe e si diresse verso un’area piena di corone di fiori e dall’aspetto migliore di quello del resto del cimitero. Gettò uno sguardo in direzione delle due lapidi più ornate e si fermò davanti a quella accanto a loro.

Sirius Black

Pochi mesi dopo la guerra, Harry aveva deciso di far scolpire una lapide per Sirius nel cimitero di Godric’s Hollow. La tomba era vuota, ma sinceramente questo non interessava granché a nessuno; tutta la comunità magica si affollava per andare a rendere omaggio a Sirius Black, ingiustamente calunniato per quattordici anni, accusato di avere tradito i suoi migliori amici  e morto invece mentre lottava contro Voldemort. Era un gesto simbolico di ringraziamento per tutto ciò che Sirius aveva fatto; Harry era certo che avrebbe voluto essere sepolto accanto a James e Lily, e per questo gli aveva riservato un posto accanto alle tombe dei genitori, che erano quelle più belle.

Hermione compì un piccolo movimento con la bacchetta e produsse una rigogliosa corona di fiori; la prese e l’appoggiò sul marmo bianco e freddo. C’erano innumerevoli altri fiori, di cui alcuni appassiti; sistemò tutto, cambiando l’acqua e eliminando i boccioli ormai secchi. Poi con un colpo di bacchetta aspirò la polvere e la terra dal marmo e si inginocchiò leggermente per toccare con la propria mano la lapide.

“Hermione? Cosa fai qui?” La giovane si voltò con un piccolo scatto, per vedere Ginny Weasley camminare verso di lei, anch’essa con una corona floreale in mano. “Nulla, io...” balbettò Hermione imbarazzata, non sapendo assolutamente cosa dire. Ginny le si avvicinò e si chinò per sistemare le tombe dei Potter. “Harry è impegnato al Ministero e mi ha chiesto di venire a controllare le tombe dei suoi genitori e di Sirius...ma vedo che a quella di Sirius ci hai già pensato tu.” osservò Ginny con semplicità, e Hermione arrossì. La schiettezza di Ginny la metteva sempre in imbarazzo; anche lei era sincera, ma Ginny riusciva ogni volta, con ironia e senza mezzi termini, ad arrivare dove voleva. Era una dote che Hermione non aveva e che non sapeva come fronteggiare.

Per cavarsi d’impiccio optò per un diplomatico silenzio. La donna più giovane si schiarì la voce e un tuono rimbombò nuovamente nell’aria. “Sono due anni che Harry ha fatto realizzare la tomba di Sirius, e da quel momento hai iniziato a frequentare questo cimitero con una frequenza impressionante. Forse nemmeno Harry arriva ad eguagliarti.” riprese Ginny spiccia, senza staccare gli occhi dalla lapide di Sirius. Hermione ancora una volta non sapeva cosa rispondere, e stette in silenzio. Sopra di loro, i tuoni scandivano il tempo.

“Credo anche di sapere perché lo fai.” aggiunse Ginny, iniziando a spazientirsi; Hermione dal canto suo era più che decisa a non fiatare. ”Io penso che tu fossi innamorata di lui.” disse Ginny; sembrava che rivelarlo fosse per lei una grande liberazione e che non avesse aspettato altro per tutto quel tempo. “Come hai fatto...?” chiese Hermione guardandola a bocca aperta, tradendosi da sola. “Anche un bambino avrebbe capito.” le disse Ginny compassionevole, scuotendo la testa. Certe volte Hermione era così ingenua...

“Lui lo sapeva?” chiese poi Ginny, addolcendosi. In fondo non aveva alcun diritto di biasimare Hermione. “Certo che sì, stavamo insieme.” rispose l’amica con aria un po’ infastidita; parlare di lei e Sirius non rientrava nei programmi del giorno, ma forse le avrebbe fatto bene sfogarsi per la prima volta. Fu il turno di Ginny di restare a bocca aperta; non immaginava che ci fosse stata una relazione tra i due.

“A quanto pare questo non lo sapevi.” constatò Hermione prendendosi una piccola rivincita, con un sorrisetto. “Beh...no, devo ammetterlo. Non pensavo che il sentimento fosse reciproco.” ammise Ginny stringendosi nelle spalle. “Invece lo era.” mormorò Hermione fissando la scritta sul marmo e di nuovo nessuna delle due parlò. “Posso chiederti come hai fatto a capirlo?” chiese poi Hermione curiosa, staccando lo sguardo dal nome di Sirius scolpito sulla lapide.

“Era un po’ che ci riflettevo sopra, e vedendoti qui oggi ho avuto la conferma ai miei sospetti. Prima di tutto ho ripensato alla tua reazione quando dovevamo decidere se andare al Ministero o meno, la notte in cui è morto; dicesti che avresti fatto qualunque cosa per salvarlo, il che mi è sempre sembrato un po’ eccessivo per una conoscenza come quella che in apparenza c’era tra voi. Poi mi sono ricordata di come eri triste per la sua morte, e di quanto tempo ti è occorso per tornare a sorridere; pensavo che dipendesse dalla tua sensibilità e dal fatto che, in fondo, eri stata una delle prime persone a scoprire l’innocenza di Sirius, ad aiutarlo a scappare; pensavo che ti ci fossi semplicemente molto affezionata. Riflettendoci però mi sono accorta che in ogni caso sarebbe stata una reazione esagerata, e ho capito tutto.” concluse Ginny soddisfatta, accompagnata da un altro tuono. Hermione alzò gli occhi preoccupata verso il cielo e li abbassò subito dopo, per tornare alla vista della tomba.

“Devi cercare di dimenticare, Hermione. Sono certa che Sirius lo avrebbe voluto...” le disse Ginny stringendole leggermente una spalla. “So che lo avrebbe voluto, me l’ha detto anche lui.” osservò Hermione laconicamente e Ginny le rivolse uno sguardo interrogativo. “L’ho rivisto usando l’incantesimo Reversus...quando avevamo la bacchetta di Bellatrix.” spiegò Hermione in fretta; non le andava di parlarne e dilungarsi nel racconto. “Non avresti difficoltà a trovare qualcun altro, sai. Ron...” iniziò Ginny, ma venne interrotta. “...Ron sarebbe molto felice di prendere il posto di Sirius, e tiene molto a me. Lo so a memoria ormai questo ritornello.” disse Hermione con aria stanca e annoiata, come se stesse ripetendo a memoria una poesia particolarmente noiosa e abusata. Poi sospirò e cercò di parlare con più gentilezza.

“Voglio molto bene a Ron, ma lo vedo come un fratello. E’ sempre stato così: litighiamo spesso, ma gli voglio un bene dell’anima. Nulla di più, però.” spiegò Hermione, quasi dispiaciuta. Non le piaceva affatto far soffrire Ron, ma non era nemmeno colpa sua; era della ferma convinzione che illuderlo sarebbe stato molto peggio.

“Usciamo, ti va?” propose Ginny e la giovane accanto a lei si guardò intorno indecisa. “Se continuerai a venire qui in pellegrinaggio non riuscirai mai a convivere con il suo ricordo. Devi imparare ad andare avanti. Fai bene a ricordarlo, ma non c’è bisogno di tormentarsi e rinunciare a vivere venendo qui tutti i giorni.” le disse Ginny stringendola forte, cercando di infonderle tutto l’affetto che provava per lei. Per la prima volta Hermione si rese veramente conto di quanto fosse fedele la sua migliore amica; le aveva tenuto nascosta una relazione per tutti quegli anni, eppure era lì, pronta ad abbracciarla, a consigliarla, a consolarla...e addirittura aveva scoperto tutto da sola.

“Hai ragione. Ti prometto che verrò qui molto meno da oggi in poi. Sto sprecando la mia vita; e un conto era durante la guerra, ma adesso ho il dovere di viverla appieno. Sirius avrebbe voluto solo questo.” disse serena, e senza esitare le due giovani donne uscirono dal cimitero, i tuoni ormai lontani.

Eccoci all'ultimo capitolo di questo filone, il prossimo sarà una one-shot e dopo inizierò con un nuovo argomento (che ancora non ho deciso :P) Scusate se non posso scrivere altro, ma vado abbastanza di fretta! Ringrazio chi legge, Alohomora, Artemisia89, HermioneCH, _kristy_  per i commenti, chi mette la storia tra i preferiti o tra le seguite.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** 040- While my guitar gently weeps ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

In questa One-shot Hermione ha 18 anni e si è appena diplomata; Sirius non è mai morto e Voldemort è ancora vivo. Buona lettura ^.^

 

Prompt 068: Lampo.

While my guitar gently weeps

 

“Sirius, potresti darmi lezioni di chitarra?”

L’uomo staccò le dita dallo strumento musicale e fissò la ragazza davanti a lui con aria incredula.

“Non credevo che ti interessasse la musica.”

Hermione scrollò le spalle, i capelli crespi che formavano una sorta di criniera intorno a lei.

“Ho deciso di provare.”

I look at you all see the love
there that's sleeping

“Ron, potresti smetterla di disturbarmi? Sto cercando di imparare a suonare!” protestò Hermione infastidita, lanciando un’occhiata infuocata a Ron. Sirius scosse leggermente la testa. Non occorreva molto intuito per capire che il giovane Weasley era interessatissimo a Hermione, e che tutte le attenzioni che le rivolgeva avevano un preciso fine. Con un sospiro, richiamò la ragazza all’ordine. “Avanti, continuiamo la lezione.”

While my guitar gently weeps

E la chitarra di Sirius suonava dolcemente al tocco delle dita gentili di Hermione.

I look at the floor and I see
it needs sweeping

“Sirius, forse non hai notato in che stato è questa casa.” L’uomo si imbronciò leggermente, risentito. “Cosa c’è che non va? A me sembra perfettamente a posto!” replicò, ignorando volutamente la polvere che formava una coltre sul pavimento e sui mobili. Hermione per tutta risposta passò un dito sopra il tavolino da fumo, sorridendo sarcastica mentre gli mostrava come si era sporcato. “Beh, forse non farebbe male un po’ di pulizia, ok...” ammise Sirius sconfitto. Hermione tirò fuori la bacchetta ed eseguì alcuni semplici incantesimi. “Tutto quello di cui avresti bisogno è una mano femminile.” Sirius pensò che non avrebbe potuto dire cosa più giusta.

Still my guitar gently weeps

La chitarra di Sirius suonava ancora.

I don't know why
nobody told you
how to unfold your love

“Non riesco a credere che non ci sia nessuna donna che ti interessi, mi sembra impossibile! Avanti, dimmi il nome!” esclamò Hermione ridendo, stuzzicando Sirius. “Devo ricordarti che, essendo un pericolosissimo evaso, non posso avere molti contatti col gentil sesso?” chiese lui sarcastico e Hermione incrociò le braccia. “Effettivamente è vero. Ci sarebbe pur sempre Tonks, o qualsiasi altro membro dell’Ordine, non trovi?” propose allegramente, senza nemmeno immaginare quanto fosse andata vicina alla verità. Sirius quasi trasalì, temendo che potesse arrivarci; che potesse capire cosa provava per lei.

I don't know how
someone controlled you
They bought and sold you.

“E’ scandaloso che ancora non sia stata dimostrata la tua innocenza. Non so come possa essere possibile, ti stanno controllando, usando come strumento per intimorire la gente.” disse Hermione scandalizzata, mentre stava leggendo un articolo sulla Gazzetta del Profeta riguardo a dei presunti legami tra l’evasione di alcuni Mangiamorte e Sirius. “Ormai ci ho fatto l’abitudine, anche se non è affatto facile. Sono solo una loro pedina.” rispose Sirius rassegnato, limitandosi a stringersi nelle spalle. Hermione gli tenne una mano, in silenzio; il suo sguardo comprensivo valeva più di mille parole, ed era certa che Sirius avrebbe capito in un lampo. Era sempre così, riuscivano a capirsi al volo.

I look at the world
and I notice it's turning

Hermione guardò fuori dalla finestra, con aria molto seria. “Domani inizierò l’addestramento Auror.” Sirius smise all’istante di suonare e la fissò stupefatto. “Addestramento Auror?” ripeté incredulo, e Hermione annuì. “Tutte le volte che rifletto su come vada adesso il mondo penso sempre che vorrei tanto fare qualcosa di più. Voglio impegnarmi, dare una mano; in questa situazione è fondamentale avere nuovi Auror, la guerra scoppierà a breve.” spiegò, sedendosi accanto a lui e posizionando le dita sulle corde della chitarra.

While my guitar gently weeps

Mentre parlavano, la chitarra di Sirius suonava dolcemente.

With every mistake we must
surely be learning

“No, hai sbagliato accordo...ecco, così.” la corresse Sirius, e nel farlo le toccò leggermente la mano. Fu un contatto innocente e breve, ma riuscì lo stesso a farla bloccare e a portarla a fissare Sirius come in trance. Sembrava pensierosa e abbassò lo sguardo, inumidendosi le labbra, mentre Sirius spostò immediatamente la mano. “E’ solo un errore, ricomincia. In fondo sbagliando s’impara.” le disse per farle passare l’imbarazzo, sorridendole. “Con tutti gli errori che faccio, come minimo diventerò la miglior chitarrista del pianeta.” ribatté Hermione ironica, riprendendo però a muovere le corde.

Still my guitar gently weeps

La chitarra di Sirius suonava dolcemente, sotto lo sguardo innamorato del suo proprietario.

I don't know how you
were diverted
You were perverted too

“Sei arrivata prima oggi.” Hermione sorrise a mo’ di scusa. “Beh, pensavo che avremmo potuto esercitarci di più...ma se disturbo posso passare più tardi.” si giustificò, già preparandosi ad uscire. “No, quale disturbo? Vieni, ero solo sorpreso di vederti così presto, ma questo non significa che non mi faccia piacere.” replicò Sirius affrettandosi a rimediare. Hermione arrossì e l’uomo ripensò nuovamente a cosa avrebbe detto se avesse saputo di quello che provava per lei. Lo avrebbe accusato di essere un pervertito, di avere tradito la fiducia che aveva riposto in lui; gli avrebbe rinfacciato che non si sarebbe mai aspettata una cosa simile da parte sua.

I don't know how you
were inverted
No one alerted you.

“Da domani non verrò tutti i giorni, Sirius. L’addestramento Auror mi sta portando via molto tempo e purtroppo la chitarra dovrà passare in secondo piano, almeno per il momento.” spiegò Hermione, e Sirius si stupì vedendo come appariva veramente dispiaciuta. “Sei sicura di volere davvero diventare un Auror? Mi ricordo che un tempo non volevi nemmeno considerare una carriera simile.” chiese perplesso. Credeva che Hermione fosse cambiata in un lampo. Era sempre stata una strega molto dotata, ma decisamente non amava avventurarsi in missioni o combattimenti; quello temerario era Harry, mentre lei era sicuramente coraggiosa, ma anche molto più tranquilla. Gli stava sfuggendo, ma pensò che avrebbe dovuto immaginarlo; come aveva anche solo potuto ipotizzare che Hermione volesse stare ad aspettarlo?

I look at you all see the love
there that's sleeping

“Forse sono cambiata. Non so più nemmeno io cosa sono.” rispose triste, sedendosi e prendendosi la testa tra le mani. “E’ meglio che tu non venga più qui, Hermione. Perlomeno non per prendere lezioni di chitarra.” annunciò Sirius e la ragazza lo guardò come se stesse delirando. “Perché?” chiese senza capire, a metà tra la tristezza e l’incredulità. “Ormai sai già tutto quello che ti serve per andare avanti da sola, non hai più bisogno di me. Questa sarà la tua ultima lezione.” concluse, porgendole la chitarra e invitandola a suonare. Hermione l’afferrò timidamente e attaccò una nuova canzone. “Sappi solo che con te il tempo è volato via in un lampo.”

While my guitar gently weeps

Mentre la chitarra di Sirius suonava dolcemente sotto le dita di Hermione, per l’ultima volta.

I look at you all...

Sirius pensò che aveva fatto la scelta giusta. Forse Hermione si sentiva ferita e non ne capiva il motivo, ma era sicuro che con il tempo avrebbe concordato con lui; la vedeva sempre più vicina a Ron, e non poteva mettersi in mezzo. Non gli passò nemmeno per la testa il pensiero che forse Hermione non sarebbe stata d’accordo, che se avesse saputo del vero motivo per cui le lezioni erano cessate si sarebbe arrabbiata. Per paura, aveva troncato sul nascere un possibile rapporto tra loro, e per giustificare quella rottura ne aveva immaginato uno tra lei e Ron. Per paura, non sarebbe mai andato al di là dell’amicizia con lei.

Still my guitar gently weeps.
Still my guitar gently weeps.

Anche senza Hermione, Sirius continuava a suonare la chitarra, e piangeva.  

 

Ciao ^.^ La canzone "While my guitar gently weeps" purtroppo non appartiene a me, ma è dei Beatles; lo scrivo per correttezza ma credo che fosse scontato xD

Spero che questa song-fic vi sia piaciuta, so che è triste ma amo alla follia la canzone e avevo bisogno di scriverci una storia con Sirius e Hermione; comunque dal prossimo capitolo partirà un nuovo filone, più allegro e a lieto fine.

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Pan_Tere94, Eneria, HermioneCH e Alohomora per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

 

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** 041- Scommettiamo? ***


Ninfadora Tonks stava dormendo t

Sirius & Hermione: a love story

Con questo capitolo ha inizio un nuovo filone, in cui Voldemort è stato sconfitto e nè Sirius, nè Remus nè Tonks sono morti. Harry, Ron e Hermione hanno finito Hogwarts e lavorano; queste sono le basi necessarie per la comprensione della storia, se ci saranno altri dettagli da aggiungere lo farò durante la narrazione. Buona lettura ^.^

 

Prompt 041: Forme.

Scommettiamo?

 

Ninfadora Tonks stava dormendo tranquillamente nel suo letto, avvolta con cura dalle pesanti coperte e assaporando il calduccio emanato da esse. Sentì un leggero rumore e con un grugnito cambiò posizione, decisa ad ignorarlo. Continuò su questa linea anche per tutti i successivi, fino a quando non udì una voce che la fece schizzare fuori dal letto. “Dora!” esclamò Remus Lupin, il cui volto era comparso nel camino situato in camera della strega. “Remus! Sei pazzo ad apparire così in camera della gente?!” urlò Tonks saltando a sedere sul letto e coprendosi d’istinto con il piumone.

“Ho cercato di richiamare la tua attenzione, ma non è servito a nulla! Continuavi a dormire come un ghiro, e ho pensato che l’unico metodo per svegliarti era urlarti qualcosa!” si scusò Lupin, e Tonks maledisse quella terribile particolarità dei camini magici che permetteva alla gente di apparirvi anche quando erano spenti. “Comunque, cosa volevi?” chiese curiosa,  sistemandosi meglio appoggiata ai cuscini. “Ecco, ero andato a bere qualcosa ai Tre Manici di Scopa con Sirius, e la situazione ci è un po’ sfuggita di mano...insomma, Sirius si è ubriacato. Adesso sono a casa sua e l’ho sistemato a letto.” spiegò con un sospiro, e Tonks alzò gli occhi al cielo.

“Ed era proprio necessario venirmi a chiamare? Non potevi sbrigartela da solo? Domattina ho il turno presto!” protestò, scendendo però dal letto e iniziando a vestirsi. Remus seguì con lo sguardo la giovane strega. “Scusa, ma non sapevo a chi altro rivolgermi. Ai tempi di Hogwarts certi spettacoli erano abbastanza frequenti, ma adesso credo di averci perso l’abitudine.” si giustificò sentendosi in colpa. Con uno sbuffo sonoro, Tonks afferrò la bacchetta magica dal comodino. “Arrivo immediatamente, aspettami.” disse, e con una piroetta si materializzò nel salotto di casa di Sirius.

“Allora, dov’è?” chiese facendosi già strada verso la camera del cugino, senza aspettare la risposta di Remus. Entrò nella stanza e lo vide sdraiato sul letto, in stato pietoso. “Non credi che sarebbe il caso di avvisare Harry?” chiese Tonks guardandolo preoccupata; contava di ottenere qualche aiuto dal giovane Auror. “Vado subito a chiamarlo, forse anche Hermione potrebbe esserci d’aiuto.” propose Remus speranzoso; la giovane strega infatti era uno dei Medimagi più promettenti del San Mungo, e avrebbe sicuramente saputo cosa fare in una circostanza simile. Remus si avvicinò nuovamente al camino e, infilata la testa dentro, contattò Harry; Tonks lo sentì informarlo sulla situazione e chiedergli di venire. Poi venne il turno di chiamare Hermione, e Dora si chiese se avrebbe mai accettato.

Molte volte Hermione aveva avanzato critiche sullo stile di vita di Sirius; non era particolarmente sregolato, ma per un tipo razionale e irreprensibile come Hermione era certamente troppo trasgressivo. La sua scelta di rimanere uno scapolo perenne ed imperterrito, senza prendersi la responsabilità di costruirsi una famiglia o di vivere una vita più seria la scandalizzava; dal canto suo, Sirius riteneva Hermione una ragazza fin troppo bacchettona e rigida. Riconosceva il suo grande coraggio e le sarebbe stato grato per sempre per averlo salvato dai Dissennatori, ma non avrebbe mai potuto averci un legame molto stretto; le loro vedute correvano su binari paralleli destinati a non incontrarsi mai.

“Eccomi, dov’è Sirius?” chiese Hermione apparendo nel salotto e facendo trasalire Tonks. “In camera sua.” rispose indicandole le scale, proprio mentre faceva la sua comparsa anche Harry. Con un sospiro e un cenno del capo di chiara disapprovazione Hermione entrò in camera. Sirius era ancora disteso sul letto, in stato d’incoscienza; la ragazza gli si avvicinò e cominciò a visitarlo con la bacchetta magica, emettendo ogni tanto dei piccoli sbuffi. In fondo alla stanza Remus, Harry e Tonks la osservavano curiosi. Tutto quello che Sirius riusciva a percepire erano delle forme; non distingueva i contorni, né il volto di Hermione chino sopra di lui. C’erano solo delle forme, null’altro.

Dopo aver terminato la visita la giovane Medimago sospirò e uscì dalla stanza, seguita a ruota dagli amici. “E allora? Cosa dobbiamo fare?” s’informò Remus preoccupato, tallonandola. “Nulla, non era una sbornia pesante. Ho eseguito alcuni incantesimi per alleviargli il mal di testa, per il resto basterà un po’ di buon riposo.” spiegò seccamente, quasi infastidita. “Beh, meglio così, non trovi?” disse titubante Tonks, per capire se doveva essere contenta o meno.

“Sì, certo, ma la prossima volta evitate pure di chiamarmi per le bravate di un irresponsabile che non vuole crescere! Là fuori c’è gente che sta male veramente e potrebbe avere bisogno di me, non come chi si cerca da solo i guai.” sbottò irritata; le dava molto fastidio essere stata disturbata per una persona che, secondo lei, aveva ancora molta strada da fare per essere considerata matura. Dopo la guerra si erano staccati ancora di più; la complicità che c’era stata tra loro nella lotta contro Voldemort sembrava essersi dissolta nel nulla, per lasciare il posto a un clima abbastanza ostile.

“Non sapevamo a chi rivolgerci, credevamo fosse una cosa seria...” si discolpò Remus, e Hermione sembrò addolcirsi. “Non sto dando la colpa a voi, è solo che vorrei che capiste che, se non volete più trovarvi in situazioni simili, Sirius deve smettere di comportarsi così. Non dico che sia completamente immaturo, perché mentirei; credo però che sia stato chiuso a Grimmauld Place per troppo tempo, e che adesso che è libero si stia dando un po’ troppo alla pazza gioia per recuperare le occasioni perdute. Tenetelo d’occhio.” concluse, prima di girare su se stessa e smaterializzarsi. Anche Harry la seguì, con un sospiro rassegnato, e Remus e Tonks restarono soli.

“Secondo me se Sirius fa così c’è un motivo.” esordì Ninfadora dopo un silenzio meditativo di alcuni minuti. “Ovvero?” chiese educatamente Remus. “Ha bisogno di una donna!” annunciò trionfante, cambiando colore di capelli. “Ma Sirius è sempre stato così! Anche quando eravamo a scuola amava divertirsi in questo modo e non riusciva a stare tanto tempo con la stessa ragazza, è nella sua natura!” protestò ridendo, e Tonks arrossì. “Io invece sono convinta che sia proprio questa la causa della sua vita spericolata, e che se avesse una relazione stabile cambierebbe!” replicò ostinatamente, non riuscendo però a fermare le risate di Lupin.

“Ok, scommettiamo?” propose poi, e Remus la guardò improvvisamente serio. “Cosa scommettiamo?” chiese guardingo, preparandosi al peggio. “Se riuscirò a trovare una donna a Sirius e cambierà, avrò vinto io. Altrimenti, la vittoria è tua.” disse semplicemente Tonks, stringendosi nelle spalle. “Anzi, ti dirò più...scommetto anche che la donna che lo farà cambiare è Hermione!” aggiunse soddisfatta, e Remus rischiò veramente di strozzarsi nelle risate.

“Hermione?! Ma se non si sopportano!” esclamò incredulo. “Fidati di me, quei due insieme sarebbero perfetti.” ribatté fiduciosa. “Dora, non credo sinceramente che l’operazione trova-una-fidanzata-stabile-a-Sirius possa funzionare...” tentò Remus, iniziando a preoccuparsi. Sentiva già odore di guai, e la cosa non gli piaceva affatto, specialmente se la ragazza scelta per Sirius sarebbe stata Hermione; giorni bui attendevano i poveri malcapitati. “Funzionerà, vedrai. E adesso, la posta in gioco. Se vinco, usciremo insieme una sera a cena. Se perdo, per un giorno farò quello che vorrai.” disse tranquillamente, senza alcuna vergogna. Remus arrossì furiosamente, per poi stendere una mano verso di lei.

“Ok, scommettiamo?”

“Scommettiamo.”

 

Ciao ^.^ Mi sembra che questo filone sia abbastanza allegro, sicuramente non sarà triste né ci saranno morti ^.^ Ci tengo a sottolineare che NON voglio assolutamente dare l'idea di Sirius come uno senza cervello e irresponsabile; la stessa Hermione ammette che sarebbe sbagliato dirlo. Voglio solo renderlo un po' spensierato, impegnato a godersi la vita forse in modo, appunto, "spericolato", ma non un personaggio stupido e immaturo. Spero di essere riuscita a rendere l'idea!

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Eneria, HermioneCH e Alohomora per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

 

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** 042- Complotti segreti ***


Nella caotica Diagon Alley si ag

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 039: Gusto.

Complotti segreti

 

Nella caotica Diagon Alley si aggirava Hermione Granger, con indosso il camice da Medimago, facendosi spazio tra la folla. Se avesse continuato di quel passo avrebbe sicuramente fatto tardi al lavoro, e se c’era una cosa che Hermione odiava era essere in ritardo. Controllò nervosamente l’orologio al polso, sbuffando e slacciandosi leggermente il camice; poi fu richiamata da un uomo che venne verso di lei per salutarla.

“Ciao Hermione. Come stai?” chiese Sirius Black, le mani infilate nella tasca della giacca con casuale eleganza. “Abbastanza bene, grazie. Ti sei ripreso dall’altra sera?” s’informò Hermione, con un tono incredibilmente formale. Tutti quei convenevoli non erano da lei, e soprattutto non erano da Sirius. “Sì, direi proprio di sì. Ecco, volevo ringraziarti, Remus mi ha detto che sei venuta tu per curarmi.” aggiunse l’uomo a fatica; sembrava che ammettere di avere avuto bisogno di aiuto gli costasse molto, specialmente perché era stata Hermione a venirgli in soccorso.

“Oh, beh, figurati. La prossima volta se vuoi evitare i ringraziamenti ti basterà pensarci prima.” ribatté Hermione acida, incrociando le braccia sul petto e rimpiangendo di non essersi messa qualcosa sopra il camice; era dicembre e faceva maledettamente freddo. Era anche sospettosa riguardo tutta quella gentilezza; non gliel’aveva mai dimostrata prima, e per i suoi gusti era troppo sospetta. “Scusa, ma devo andare al lavoro. Ci vediamo nei prossimi giorni.” disse poi guardandosi intorno, e si avviò verso il San Mungo. Sirius la osservò allontanarsi imbronciato e raggiunse una ragazza seduta a un bar lì vicino.

“Allora, com’è andata?” chiese Tonks curiosa, addentando un panino. “Male. E’ insopportabile, è più acida di una zitella...che poi, ora che ci ripenso, è esattamente quello che è.” aggiunse Sirius pensieroso, rubando un pezzetto del panino di Ninfadora. “Non essere troppo cattivo, Hermione è una ragazza molto carina e anche giovane! E poi è intelligente, lo sai che è già un Medimago esperto.” lo rimbrottò Dora, convinta a farlo capitolare. Prima o poi avrebbe dovuto riuscirci, la posta in gioco era una cena con Remus e non avrebbe sopportato di rinunciarci.

“Sul giovane non discuto, ma sul carina avrei qualcosina da ridire...per i miei gusti non lo è.” borbottò Sirius, beccandosi uno sguardo indignato da parte di Tonks. “Certo, se prendi come paragone le modelle babbane sono in poche le streghe in grado di fare loro concorrenza! I tuoi gusti sono un po’ troppo selettivi!” esclamò scandalizzata, schizzandosi con la maionese del panino. “E comunque ti ricordo che ti ha pur sempre salvato da Azkaban e ha combattuto una guerra, fossi in te le porterei un po’ più di rispetto.” aggiunse pulendosi con il tovagliolo, e Sirius alzò gli occhi al cielo.

“Sai benissimo che la stimo molto per il suo coraggio e la ringrazierò sempre per avermi aiutato a scappare, ma non posso fingere che mi stia simpatica o che la trovi carina quando penso tutto il contrario!” protestò sconsolato; non riusciva a capire quella fissazione improvvisa di Tonks per il rapporto tra lui e Hermione. “Perché mi hai chiesto di andarla a ringraziare? Io non lo avrei mai fatto se tu non me lo avessi detto.” chiese poi pensieroso, aggrottando le sopracciglia. “Pensavo che fosse un ottimo modo per farvi riavvicinare, ma a quanto pare ho fallito. Comunque non hai fatto nulla di particolare, ringraziare era il minimo.” soggiunse severa. Sirius sospirò e controllò l’orologio al polso. “E’ meglio che vada, devo incontrarmi con Remus...ci risentiamo, ok?” disse salutandola con la mano e allontanandosi.

Tonks dette l’ultimo morso al panino e si incamminò per il Ministero della Magia, decisa a parlare con una persona in particolare. Arrivò al dipartimento degli Auror e si diresse verso l’ufficio di Harry, che era poco distante dal suo. “Harry? Posso parlarti?” chiese bussando, e il figlioccio di Sirius le rivolse un gran sorriso. “Certo, entra pure.” le disse indicandole la sedia davanti alla scrivania, e Ninfadora vi si sedette. “Ecco, si tratta di Sirius e Hermione.” esordì, e Harry la guardò alzando le sopracciglia, perplesso.

“Non vedo il nesso tra loro...” ribatté con calma, ma fu Tonks a interromperlo. “Ti spiego tutto: ho scommesso una cena con Remus che Sirius riuscirà a trovare un po’ di stabilità solo con una fidanzata fissa, e che questa ragazza sarà Hermione.” esplicò con aria furba, ma la reazione di Harry fu pressoché simile a quella di Lupin. “Tonks, non credo che mettersi tra quei due sia un’ idea molto saggia...” replicò titubante, ma Dora sbuffò sonoramente.

“La stessa cosa che mi ha detto Remus! Ma perché non dovrebbe funzionare?” esclamò ostinata, e Harry scoppiò a ridere. “Perché non vanno assolutamente d’accordo!” rispose divertito. Dora sbuffò di nuovo e restò per un po’ in silenzio. “Sirius dice che Hermione non è carina, e che è antipatica.” rivelò irritata e Harry la guardò compassionevole. “Sirius è un po’ ottuso per certe cose. Se si sforzasse di aprire gli occhi e smettesse di vederla solo come una saputella si accorgerebbe anche lui di quanto è cresciuta ed è diventata più bella, e sicuramente la troverebbe simpatica come la maggior parte della gente.” disse saggiamente; aveva colto perfettamente il problema, ovvero che entrambi avevano dei pregiudizi riguardo l’altro e non avevano intenzione di andare oltre quelli. Tonks si agitò sulla sedia, nervosa.

“E allora glieli faremo aprire noi! Ammetti che sarebbero una bella coppia?” lo incalzò, decisa ad arrivare dove voleva lei. “Beh, se si decidessero entrambi ad essere meno orgogliosi e ad aprire le vedute, sì...” ammise Harry a malincuore, già rimpiangendo di avere accolto Tonks con tanto entusiasmo e facendo nota mentale di stare sempre guardingo in situazioni analoghe in futuro. “Perfetto! Allora hai qualche idea su come convincerli? Dovremmo costringerli in una situazione adatta...” propose pimpante, mettendo definitivamente Harry alle strette. Il giovane rifletté un po’ e poi ebbe un’illuminazione.

“Ci sono! Tra qualche giorno è Natale, potremmo dare una festa per la Vigilia e stare a vedere cosa succede! Hermione potrebbe sfoggiare un bel vestito, così Sirius si accorgerebbe definitivamente di come è veramente! Potremmo farla a casa mia, è grande a sufficienza per organizzarne una in modo decente.” aggiunse, guadagnandosi un bacio su una guancia da parte di Tonks. “Perfetto! Pensiamo a chi invitare; ti darò una mano con i preparativi, è giusto così.” concluse gentilmente, abbracciandolo.

“Adesso devo preparare una relazione, potremmo vederci all’uscita dal lavoro e discuterne. Se vuoi posso informare anche Ginny e Ron del piano, potrebbero avere delle idee utili e aiutarci nei preparativi.” suggerì Harry, e Tonks accettò entusiasta. Più aiutanti aveva, più aveva possibilità di vittoria; doveva cercare di raccogliere il maggior numero di suggerimenti e consigli possibili. “Venite a casa mia stasera, possiamo parlarne insieme lì. Ti aspetto insieme a Ginny e Ron.” disse, salutandolo e uscendo dalla stanza con un sorriso enorme, pregustando già la futura vittoria. Era solo questione di tempo e Sirius e Hermione avrebbero capitolato, ne era certa.

 

Ciao! Ecco il nuovo capitolo, nel prossimo ci sarà la festa a casa di Harry; spero di riuscire a postarlo abbastanza in fretta, in caso contrario mi scuso da subito ^.^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto, io mi sono divertita molto a scriverlo!

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Eneria, HermioneCH, Rosalie Hale e Bella Swan e Alohomora per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** 043- Sorprese ***


001

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 092: Natale.

Sorprese

 

Era la vigilia di Natale, e Hermione si materializzò davanti al cancello della villetta di Harry molto infreddolita, stringendosi nel cappotto. Un po’ di neve s’infilò nei tacchi alti e imprecò sotto voce, maledicendo quei dannati vestiti eleganti che le feste imponevano di indossare. Suonò al campanello e le aprì Harry, che sorrise; dentro di sé Hermione pensò che aveva un’aria piuttosto strana, sembrava divertito e impaziente allo stesso tempo. Gli dette un bacio sulla guancia ed entrò dentro, togliendosi alcuni fiocchi di neve dai capelli.

“Ciao! Fuori fa un freddo tremendo, sto rimpiangendo di non essermi messa le mie solite Converse.” annunciò subito. “Dai, non essere così lagnona, qui dentro fa molto caldo! E poi volevi venire a una festa con le Converse?” chiese Harry aggrottando le sopracciglia, dirigendola in sala. “Era solo un’idea molto allettante.” rispose Hermione ridendo e scrollando le spalle.

Sirius Black si guardò allo specchio appeso alla parete in camera di Harry. Si sistemò la camicia e quando fu perfettamente sicuro che fosse a posto uscì, chiuse la porta e scese le scale. Era ancora sul terzultimo gradino quando vide Harry entrare nel suo campo visivo, accompagnato da una ragazza di cui non riusciva a scorgere il volto. Provò un brivido improvviso; sembrava molto bella e dimostrava non più di venti anni.

Si accorse che Harry rideva e scherzava con lei con facilità, e si chiese chi fosse mai stata quell’amica così intima del suo figlioccio; stava già meditando di scendere per conoscerla e tentare un approccio, quando la giovane sconosciuta si rivelò. Sirius restò a bocca aperta accorgendosi che non era altri che Hermione. La ragazza stava ridendo, mostrando un bel sorriso e una spensieratezza che non le aveva mai visto; indossava un vestito nero che le arrivava a metà coscia e che metteva in risalto le sue gambe snelle.

Sirius si chiese perché non le avesse mai notate prima; non erano particolari a cui era indifferente, e non capiva perché si sentiva così scioccato da quella scoperta. In fondo era solo Hermione, perché era turbato in quel modo? Forse perché ti rompe avere notato certe cose solo ora, pensò Sirius sospirando. Restò un po’ nella penombra, ammirando le gambe di Hermione che erano solitamente nascoste da jeans larghi; i capelli erano appuntati in alto e le lasciavano le spalle nude, evidenziando la scollatura semplice ma elegante, sempre nascosta da maglioni o da camici da Medimago. Poi si decise a scendere, pensando che sarebbe stato troppo sospetto non farsi vedere per tanto tempo.

“Oh, ecco Sirius!” esclamò Harry, troncando all’istante la conversazione con Hermione e trascinandola verso il padrino. La ragazza lo guardò non sapendo se indispettirsi o preoccuparsi, e decise di salutare Sirius. “Ciao, Sirius.” disse gentilmente; in fondo l’ascia di guerra poteva essere sepolta almeno per Natale. “Ciao. Sei arrivata adesso? Non ti avevo vista prima.” osservò Sirius, incerto su cosa poterle dire.

“Sì, non ho nemmeno salutato gli altri; mi sono messa subito a parlare con Harry. Anzi, adesso che mi ci fai pensare sarà meglio che vada, non vorrei che si offendessero!” si giustificò, allontanandosi da lui e sparendo in sala. “E’ bella, vero?” chiese poi Harry con un sorrisetto, notando lo sguardo pensieroso di Sirius. Questo si riscosse e lo fissò imbarazzato. “E’ più carina del solito.” ammise a malincuore, riconoscendo che non poteva mentire a se stesso; se non fosse stata Hermione avrebbe sicuramente cercato di stare con lei per tutta la sera.

Harry non aggiunse altro e continuando a sfoggiare il solito sorriso soddisfatto seguì Hermione, con Sirius alle calcagna. La giovane adesso parlava con Ginny; rideva e sembrava divertirsi un sacco, a differenza di Sirius che continuava a sentirsi strano e turbato. Tonks lo intravide tra gli invitati e agitò una mano in sua direzione, urtando un albero di Natale e rischiando di farlo cascare; poi gli corse incontro sorridendo, i capelli per l’occasione di un rosa ancora più acceso.

“Ciao! Ti diverti? Sembri un po’ strano!” urlò per sovrastare il rumore della musica, muovendosi a ritmo. “Sto benissimo, è veramente una bella festa!” rispose Sirius cercando di mostrarsi più coinvolto; poi scorse Remus e lo chiamò con un cenno. “Di cosa si discute? Hermione prima mi raccontava del suo lavoro, è stata una conversazione molto interessante!” esclamò Remus, osservando bene la reazione dell’amico. Si sarebbe aspettato un commento sarcastico e scocciato, ma Sirius stette zitto, mantenendo un contegno diplomatico; Remus aggrottò le sopracciglia e Tonks non poté fare a meno di sorridere. Il fatto che non avesse criticato Hermione era una conquista storica.

“Perché non mi accompagni a prendere qualcosa da bere?” propose la ragazza, e senza aspettare la risposta di Sirius lo prese sottobraccio e lo trascinò verso il tavolo, accanto al quale stava Hermione. “Prova questo, è eccezionale!” affermò Hermione porgendole un drink, e Sirius fece un verso di sufficienza. “E’ roba da lattanti, quasi non si sente l’alcool qui dentro!” replicò afferrando un altro cocktail, dall’aspetto decisamente più “minaccioso”.

“Oh, certo, perché si sono visti i risultati del seguire il tuo metodo.” notò lei sarcastica, girando sui tacchi e dirigendosi dritta verso l’altra parte della stanza. Non appena si fu allontanata Tonks ne approfittò per sgridare Sirius. “Ma insomma, non riesci a convivere pacificamente con lei almeno per una sera? Mi spieghi cosa ti costa?” domandò esasperata, vedendo già il piano andare in fumo con grande delusione.

“E’ più forte di me, non so nemmeno io perché mi comporto così! Mi viene spontaneo, non so spiegarlo!” si giustificò Sirius, che in realtà era anche arrabbiato con se stesso. Hermione era portata a trattarlo male a causa del suo comportamento, e non poteva biasimarla; come pretendeva che lo considerasse al pari di Harry, quando lui era sempre strafottente e convinto di esserle superiore?

“Beh, allora cerca di controllare queste tue reazioni. Non sei più un bambino, ha ragione lei.” osservò Tonks acida, porgendogli un drink con un gesto secco e raggiungendo Hermione. La giovane Medimago era seduta su una sedia, intenta a fissare un punto indefinito nella stanza con sguardo assente; Tonks le si sedette accanto e le sorrise gentilmente.

“Ehi, tutto bene?” chiese con garbo, guadagnandosi l’attenzione di Hermione che ricambiò il sorriso. “Sì, non preoccuparti. E’ solo che non so veramente come comportarmi con lui. Ogni volta che cerco di essere gentile mi fa scappare la pazienza, è esasperante! Ci sono momenti in cui penso che sono io ad essere troppo rigida e acida, ed altri in cui mi rendo conto che sono reazioni causate dal suo atteggiamento. Vorrei che questa situazione finisse, ma non riesco proprio ad immaginare come.” sospirò passandosi una mano tra i capelli leggermente scarruffati. A Tonks fece compassione; si vedeva che era chiaramente dispiaciuta e pensò che non meritava un trattamento simile da parte di Sirius.

Hermione uscì fuori, stanca morta e desiderando solo entrare in una vasca e farsi un bel bagno caldo. Attraversò il giardino ricoperto di neve con difficoltà; maledisse nuovamente i suoi tacchi, pensando che se non sapeva camminarci nemmeno in condizioni normali, con uno spazio innevato avrebbe sicuramente finito per cadere. Poco lontano Sirius l’osservava curioso e divertito, con in mano una sigaretta; fumava pochissimo, ma quella sera si sentiva talmente abbattuto che aveva ceduto alla tentazione. Alla fine Hermione perse l’equilibrio e cascò in avanti, dritta tra le braccia di Sirius, che si sporse per prenderla e le impedì di sdraiarsi a terra.

“Scusami, ti sei fatto male?” chiese preoccupata, le guancie rosso fuoco. “Nulla, tu piuttosto?” domandò gentilmente l’uomo, aiutandola a rimettersi in equilibrio con una dolcezza che Hermione non gli aveva mai sentito prima d’allora. “Nulla, per fortuna...basta, la prossima volta farò decisamente meglio a mettermi le mie Converse.” borbottò imbarazzata, più a se stessa che a Sirius. L’uomo scoppiò a ridere, passandosi una mano tra i capelli.

“Dai, non demordere! E’ solo questione di abitudine, imparerai! Dovresti metterli più spesso, tra l’altro ti donano anche.” aggiunse sorridendo, lasciando Hermione a bocca aperta. Sirius che la salvava cavallerescamente da una brutta caduta, secondo il più classico dei cliché, e le faceva addirittura un complimento? Il mondo si era forse capovolto?

“Ehm...grazie.” mormorò ancora più paonazza, e calò un silenzio scomodo. Sirius era soddisfatto per essersi comportato finalmente in modo gentile e Hermione era troppo sconvolta per formulare qualsiasi frase di senso compiuto. “Beh, io vado. Ci vediamo per il 31, festeggeremo tutti a casa mia. Ci sarai anche tu?” chiese Hermione sorridendo leggermente e accennando ad andarsene.

“Ok, ci sarò. Grazie dell’invito. E...buon Natale, Hermione.”

“Buon Natale, Sirius.”

Eccoci al capitolo della festa ^.^ Forse speravate di vederli insieme, ma non volevo che all'improvviso passassero ad amarsi alla follia; iniziano a vedersi i segni di un cambiamento, ma nulla di più. Nel prossimo capitolo invece ci sarà un'altra festa, quella per il 31 dicembre. Spero di riuscire ad aggiornare abbastanza alla svelta, scusate se non ce la farò :)

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e HermioneCH, Mirty_92 e Alohomora per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** 044- Buon Anno ***


Hermione corse a piedi nudi al p

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 095: Capodanno.

Buon Anno

 

Hermione corse a piedi nudi al piano inferiore di casa sua, in ritardo. Era nel pallone, nel giro di un’ora sarebbero arrivati gli ospiti per festeggiare il Capodanno e lei era ancora mezza nuda, senza contare che doveva finire di preparare il buffet. Con un colpo di bacchetta sistemò il cibo e le bibite sul tavolo della sala, mentre cercava forsennatamente qualche cd da mettere allo stereo. Dopo averne trovato qualcuno schizzò in camera sua e si cambiò alla velocità della luce; si sistemò un po' alla meglio e continuò a riordinare la casa. Quando cominciarono ad arrivare gli invitati tutto era perfettamente in ordine ed era decisamente soddisfatta.

“Che precisione! A casa mia c’è sempre un sacco di caos, non riesco proprio ad essere diligente!” esclamò Tonks ammirata una volta entrata dentro insieme a Remus e Sirius. “E’ solo questione di organizzazione, niente di particolare.” si schernì Hermione, lisciandosi le pieghe della gonna. Ancora una volta Sirius notò quanto stesse bene vestita in quel modo; era molto più solare e giovanile. “Hai preparato un po’ di musica vero?” chiese Ron curioso avvicinandosi verso lo stereo; non sapeva come farlo funzionare e il suo sconcerto fece ridere Hermione di cuore. “Ecco, devi fare così...inserisci il cd e premi questo tasto.” spiegò paziente.

La serata passava allegramente; c’erano tutti i Weasley con i rispettivi partner e alcuni colleghi di Harry, Ron, Hermione più l’Ordine della Fenice al completo. Mezzanotte si stava avvicinando e tutti si divertivano, ballando e chiacchierando insieme; Ron pensava soprattutto al cibo, mentre Harry e Ginny non avevano smesso di ballare insieme per un attimo. Sirius era stato ad osservare Hermione tutta la sera e con sua grande meraviglia aveva notato che, quando la ragazza si trovava in disparte o credeva di non essere vista, sembrava preoccupata e abbandonava il suo consueto sorriso. Si chiese perché mai fosse turbata; quando era arrivato le era sembrata normalissima  e non l’aveva vista litigare con nessuno dei presenti.

Scrollò le spalle, servendosi da bere; in fondo non spettava a lui indagare sulla vita di Hermione. Iniziò a sentire caldo; si allentò il colletto della camicia ma non risolse granché. La stanza non era grandissima e cominciavano a starci un po’ stretti; decise di rinfrescarsi al bagno al piano di sopra. Si incamminò verso le scale e le salì lentamente, sventolandosi con una mano per il caldo; entrò in bagno, si rinfrescò e uscì per tornare dagli amici. Mentre stava per scendere le scale però notò una stanza lì accanto, che aveva tutta l’aria di essere la camera di Hermione; spinto dalla tentazione, aprì la porta socchiusa ed entrò dentro.

L’ordine regnava sovrano, e Sirius non ne fu affatto stupito; poteva dire di avere capito, ormai, la fissazione che Hermione aveva per la razionalità e la precisione. Dalla stanza traspariva però una personalità che Sirius non avrebbe certo attribuito alla giovane; in qualche modo l’aveva sempre vista come “superiore”, sempre impeccabile e dalla risposta pronta, e non credeva che potesse avere una normale camera da letto come le sue coetanee. Si stupì vedendo alcuni poster attaccati sopra il letto, oppure notando dei cosmetici sul cassettone; anche se aveva avuto una smentita il giorno di Natale, non aveva mai ritenuto Hermione capace di tenere all’aspetto fisico.

Accanto alla finestra c’era un collage di foto raffiguranti lei, Ron e Harry; sorrise vedendola abbracciata ai suoi due migliori amici, invidiandola un po’ per il rapporto che aveva con loro. Gli scaffali erano pieni di libri di ogni tipo; c’erano testi scolastici, di letteratura babbana e magica e riguardante la professione di Medimago. Ne prese in mano uno che aveva utilizzato al suo ultimo anno a Hogwarts e lo sfogliò curioso; a lato vi erano diverse annotazioni, ma anche commenti di Ron e Harry come “Mi fai il tema di Pozioni?” oppure “Dai, smetti di studiare e andiamo a Hogsmeade!”.

Sirius lesse con avidità le risposte di Hermione, in genere molto concise e perentorie, come “Scordatelo, Ron.” e “Ai MAGO non ci chiederanno che negozi ci sono a Hogsmeade.” Avevano tutte un che di ironico e di severo allo stesso tempo, che era la caratteristica principale di Hermione; era severa e scrupolosa, ma sapeva mettersi in gioco e scherzare. Urtò leggermente una pila di libri sulla scrivania e scorse un quadernetto; incuriosito, lo aprì. Restò completamente esterrefatto accorgendosi che aveva tra le mani il diario di Hermione. Attonito, iniziò a leggere.

 

20 dicembre

Anche oggi non ho detto ai miei amici della mia storia con Derek. Lo so, sto sbagliando tutto; è solo che non riesco mai a trovare le parole adatte. Sono un tipo riservato, odio che mi si facciano tante domande, e ho l’impressione che se rivelassi il mio segreto sarei letteralmente sommersa da interrogatori di ogni tipo. Avendolo conosciuto al corso per Medimagi nessuno dei miei amici lo ha mai nemmeno sentito nominare; certamente vorrebbero sapere vita, morte e miracoli su di lui, e non mi va di raccontarli...tanto più che stiamo insieme da soli due mesi, e nemmeno io potrei fornire tante informazioni. Vedo già Harry e Ron, come al solito premurosi e preoccupati che possa farmi soffrire, chiedermi nome, cognome e codice fiscale per poi informarsi e chiedere in giro; voglio loro molto bene, ma sono sempre stati un po’ troppo protettivi nei miei confronti.

Ginny non la smetterebbe più di ridere insieme a Dora; scommetto che mi sommergerebbero di domande e vorrebbero sapere ogni particolare della mia vita sentimentale, di cui sinceramente non sono entusiasta di discutere. Remus forse sarebbe l’unico con cui mi sentirei di parlarne; riservato com’è, forse mi lascerebbe stare, ma mi vergogno lo stesso.

Molly...lei la vedo già intenta a preparami il matrimonio. No, Molly meglio lasciarla stare, finirebbe col partire in quarta e frenarla sarebbe troppo difficile e faticoso. I gemelli mi prenderebbero in giro fino alla morte, e non sono così sicura che siano le persone adatte da scegliere come confidenti, Ron dice sempre che non sono molto adeguati a questo ruolo. Resterebbe Sirius; ma cosa potrebbe importargli di starmi a sentire? Non facciamo che discutere, lanciarci frecciatine o ignorarci molto diplomaticamente; come potrebbe capirmi, o come potrei spiegarmi bene con lui? A questo punto, credo che l’unica soluzione sia quella di mantenere il segreto, almeno per un po’; se la situazione si sbloccherà vedrò cosa fare.

 

Sirius chiuse il diario a bocca aperta, non credendo a quello che aveva appena finito di leggere. Hermione aveva un ragazzo e non l’aveva detto a nessuno? Stava per voltarsi, quando una voce arrabbiata lo spaventò.

“Sirius? Che diavolo fai?” urlò Hermione furibonda, correndo verso di lui e strappandogli il diario di mano, rossa in viso. “Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Queste sono cose private!” strillò indignata, guardandolo con rabbia. “E tu, allora? Hai tenuto nascosto a tutti che hai un ragazzo, ti credi tanto migliore di me?” replicò Sirius con altrettanta veemenza; non sapeva nemmeno lui perché gli avesse dato così noia quello che aveva scoperto.

“Sono fatti miei, non sono certo tenuta a dirli a te!” ribatté Hermione, e Sirius sbuffò. “Certo, del resto la considerazione che hai di me non è esorbitante.” osservò sarcastico. “Se ti fossi comportato in modo diverso, forse...” iniziò Hermione, ma Sirius la prese per un polso e l’attirò a sé.

“Forse cosa? Forse adesso non ci sarebbe Derek, forse sarebbe andata in modo diverso?” le sussurrò all’orecchio, provocandole un brivido. “Lasciami.” ringhiò Hermione a denti stretti, divincolandosi. “No che non ti lascio.” replicò l’uomo, sempre più vicino. “Ho detto lasciami. Lasciami in pace.” ripeté Hermione arrabbiata, iniziando ad allentare la resistenza.

"Meno dieci, nove, otto..." il conto alla rovescia si iniziò a sentire prepotentemente, mentre erano sempre più vicini.

Sirius si chinò leggermente, sentendo svanire progressivamente l’opposizione di Hermione.

"...Cinque, quattro, tre, due uno...Buon anno!"

 "Buon anno, Hermione." sussurrò Sirius, sfiorandole delicatamente le labbra per poi baciarla lentamente. La giovane si lasciò andare per qualche istante, in trance; poi si staccò violentemente, gli lanciò uno sguardo sprezzante e corse via.

 

 

Ciao ^.^ Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ci ho messo molto per scriverlo perchè volevo che venisse bene; non so perchè, ma mi piace l'idea di Hermione che cede al fascino di Sirius...anche se la storia non è certo finita! Nel prossimo capitolo infatti vedremo ancora i nostri eroi in azione ^.^

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e HermioneCH, Mirty_92, Eneria e Alohomora per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** 045- She's not anyone ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 082: Se.

She's not anyone

 

“Remus, sono un emerito cretino.” constatò disperato Sirius, mettendosi le mani tra i capelli. Il suo migliore amico staccò con calma lo sguardo dalla Gazzetta del Profeta e lo scrutò con un sorrisetto. “Questo si sapeva. Ma cos’hai combinato per ammettere una cosa simile?” chiese curioso, e Sirius dopo avergli lanciato un’occhiata offesa gli rivelò tutto; come aveva letto il diario di Hermione, scoperto il suo segreto e in seguito baciata. Gli disse come si sentiva un idiota a non avere mai capito prima cosa provava per lei, e che sapeva benissimo di essere senza speranza, specialmente adesso che Hermione aveva un ragazzo. Dopo averlo ascoltato con attenzione, Remus ripiegò con cura il giornale e lo squadrò attentamente.

She's not anyone

         [Oasis, Songbird]

“Dimmi la verità, Sirius. Cos’è Hermione per te?” chiese serio, avvicinando la sedia alla sua. “Lei...lei non è una qualunque.” rispose Sirius lentamente, ma con una determinatezza che Remus gli aveva visto raramente. “Se è vero, se provi sul serio questi sentimenti, le devi parlare subito. Devi farle capire che stavolta sei cambiato e che fai sul serio. Sei sicuro di quello che senti per lei?” chiese poi, leggermente titubante.

“Certo che lo sono, non esistono se...le devo parlare, punto e basta.” borbottò Sirius tra sé, alzandosi e smaterializzandosi. Riapparve nella sala d’ingresso del San Mungo, un po’ spaesato in mezzo a una folla di gente con strani sintomi; ricordandosi solo allora che non sapeva in quale reparto lavorasse Hermione, si avvicinò a una strega con una divisa da Medimago. Si chiese come avrebbe mai fatto a tentare un approccio con Hermione quando non si era mai nemmeno curato di sapere in che reparto era stata assegnata; il dialogo tra i due era stato veramente limitato, come poteva adesso piombarle lì e farle una dichiarazione simile? Inspirò, prendendo coraggio, e si avvicinò alla strega.

“Mi scusi, vorrei sapere in quale reparto lavora Hermione Granger.” chiese guardandola imbarazzato, e la donna lo osservò con aria incuriosita. “Al quarto piano, lesioni da incantesimo, fatture ineliminabili, maledizioni eccetera eccetera...la troverà sicuramente, è sempre indaffarata a correre di qua e di là.” aggiunse agitando una mano distrattamente. Sirius ringraziò e s’incamminò per il quarto piano, arrancando sulle scale. Quando arrivò a destinazione vide la donna che cercava in piedi in mezzo al corridoio, intenta a studiare la cartella di un paziente; non si era accorta di lui e Sirius decise di non rivelarsi, stando in disparte. Hermione era completamente persa nei suoi pensieri; aveva le sopracciglia aggrottate e sembrava essere del tutto isolata dal mondo esterno, pensando solo al paziente. Sirius nel frattempo era divorato dall’indecisione; andare a parlarle o aspettare?

E se ti dicesse che le fai schifo, se ti tirasse uno schiaffo perché vi siete baciati, se iniziasse a strepitare, o peggio ancora, a dire che mai e poi mai starebbe con te? Se ti rifiutasse in modo avventato, cosa faresti? Restò a rodersi per qualche minuto, osservandola; per la prima volta in vita sua non aveva il coraggio di fare qualcosa. Se continui così non saprai mai cosa pensa di te, vai da lei e parlale. Finalmente raccolse le forze e uscì allo scoperto, schiarendosi la voce e richiamando la sua attenzione; Hermione alzò gli occhi dalla cartella clinica e sorrise piuttosto nervosamente.

“Sirius! Perché sei qui?” chiese stupita, scostando i capelli ricci dal volto. “Ecco, avrei bisogno di parlarti...” iniziò l’altro abbastanza agitato, ma venne interrotto da una specie di sirena che cominciò improvvisamente a suonare. “Hermione, abbiamo un’urgenza! Ha cercato di duellare con un ladro ed è stato colpito da alcune serie maledizioni, è in fin di vita!” urlò una sua collega, mentre una barella con un corpo accasciato sopra si faceva strada fluttuando lungo il corridoio. Hermione si fiondò sul paziente a bacchetta sguainata, iniziando a eseguire complicati incantesimi.

“Non c’è battito cardiaco, portatelo in Sala Interventi, sarà più complicato del previsto!” ordinò concitata, appuntandosi i capelli in alto e lanciando un ultimo sguardo colpevole a Sirius. “Scusami, parleremo dopo...” si scusò mortificata, correndo dietro la barella e continuando a guardarlo. Sirius le sorrise leggermente. “Non preoccuparti, fa’ il tuo lavoro!” le gridò, prima che la porta si chiudesse dietro di lei. Rimase ad aspettarla per due ore, cambiando continuamente posizione sui divanetti del corridoio, cercando di leggere alcune riviste sul tavolino senza riuscirci; poi Hermione uscì finalmente dalla Sala Interventi. Era sfinita; aveva il viso sudato e i capelli scompigliati e sembrava che si reggesse in piedi a stento.

“E’ fuori pericolo.” annunciò con un sorriso stanco, buttandosi a sedere su un divanetto e prendendosi la testa tra le mani. “Sei stata bravissima.” le disse Sirius sinceramente ammirato, pensando che lei sarebbe stata una delle poche persone di cui si sarebbe veramente fidato se mai si fosse sentito male. “Ma se non hai nemmeno visto come ho lavorato!” protestò lei, massaggiandosi le tempie con aria stravolta. Sirius non rispose, ma era comunque sicuro di quanto aveva detto; era sempre così altruista, disposta a sacrificarsi per gli altri, bravissima in tutto ciò che faceva, modesta nonostante tutti i suoi successi. Aveva appena salvato una vita umana con grande sforzo, eppure era lì a schernirsi come se nulla fosse stato, rinunciando a prendersi il merito di quello che aveva fatto.

“Comunque, di cosa volevi parlarmi?” chiese Hermione imbarazzata, ricordandosi del bacio e sperando che il discorso non vertesse su quello. “Ecco, io...” iniziò Sirius, ma venne interrotto di nuovo, questa volta da un giovane uomo che corse verso Hermione e si precipitò su di lei. “Hermione! Tutto il San Mungo parla di te, sei stata fenomenale!” esclamò il ragazzo sollevandola di peso dal divano e baciandola, facendole fare una giravolta in aria. Hermione arrossì e guardò prima Sirius poi il ragazzo a disagio, desiderando profondamente scomparire.

“Sirius, lui è Derek. Derek, lui è Sirius Black...il padrino di Harry, ti ho parlato di lui, ricordi?” chiese guardando il fidanzato, che sorrise a Sirius e gli strinse la mano. “Certo, Hermione parla sempre molto bene dei suoi amici. Non credo però che le abbia mai detto di me.” aggiunse lanciando un’occhiata di rimprovero alla giovane. “Beh, diciamo che più che altro le ho carpito alcune informazioni.” rispose l’uomo, e calò il silenzio. “Sarà meglio che vada, si sta facendo tardi e avevo promesso a Harry di andare a vedere la partita di Ginny con le Holyhead Harpies.” esordì poi Sirius, facendo per andarsene, e Hermione si batté un colpo sulla fronte.

“La partita! Con tutta la confusione di prima me ne ero scordata, devo assolutamente tornare a casa a cambiarmi!” esclamò preoccupata, e Derek la guardò confuso. “Ma tu odi il Quidditch...” borbottò meravigliato, osservando la fidanzata togliersi il camice e schizzare giù dalle scale. “Ma Ginny è la mia migliore amica, non posso mancare!” gli urlò salutandolo con la mano, scendendo insieme a Sirius. “Scusami, alla fine non siamo riusciti a parlare e dubito che ci riusciremo alla partita.” si scusò poi mentre uscivano dall’ospedale, e Sirius scrollò le spalle. “Credo che non ci sia più nulla da dire. E’ proprio un bel ragazzo Derek, complimenti.” disse seccamente, le mani in tasca e la faccia imbronciata. Hermione sospirò. “Sirius, io non ti ho mai promesso nulla...avevi letto il diario, lo sapevi...” iniziò dispiaciuta, ma lui scosse la testa.

“Però mi hai lasciato fare quando ti ho baciata. Quando sono arrivato qui, oggi, non mi hai urlato di andarmene; anzi, mi hai chiesto cosa volevo e ho aspettato ore per poterti parlare. Eppure lui non sa nulla. Cos’hai intenzione di fare? Tenerglielo nascosto, fare finta che non sia successo nulla, oppure parlargli e affrontarlo, dirgli la verità?” chiese mettendola alle strette. Hermione si portò una mano tra i capelli, disperata; aveva le lacrime agli occhi e respirava affannosamente. “Sirius, io...mi dispiace.” disse poi, guardandolo scuotendo la testa, e all’uomo bastò per capire. “Ci vediamo alla partita, Hermione.” le disse prima di andarsene con uno sguardo amareggiato e deluso.

 

Ciao ^.^ Scusate per i tempi lunghi riguardo l'aggiornamento, ma prima di postare controllo il capitolo centomila volte e quindi perdo un sacco di tempo -.-" Non so se il prossimo capitolo sarà l'ultimo del filone, devo ancora pensarci; questo significa che purtroppo non potrò aggiornare subito. Vi prego di avere pazienza e di scusarmi :)

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Rosalie Hale e Bella Swan, Mirty_92, Eneria e Alohomora per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** 046- Effetti ***


Hermione corse ad aprire la port

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 032: Tramonto.

Effetti

 

Hermione corse ad aprire la porta di casa e accolse Tonks con un sorriso triste, facendosi da parte per lasciarla entrare. “Dora! Entra, ti stavo aspettando.” disse stancamente, e Tonks la osservò stupita; era difficile vedere Hermione Granger così giù di morale. “Ma cos’hai? Dalla tua faccia si direbbe che è accaduto qualcosa di tremendo.” osservò preoccupata, abbracciandola e dandole un buffetto su una guancia. “Tremendo è un po’ troppo, però sono in un bel casino.” borbottò Hermione sconsolata, buttandosi sulla sua poltrona preferita del salotto. “Vuoi dirmi cos’è successo?” chiese Tonks iniziando a preoccuparsi sul serio; Hermione non perdeva mai il controllo, e soprattutto non ammetteva mai facilmente di avere bisogno di aiuto. “Ecco, ho litigato con Sirius e non so cosa fare.” disse tutto d’un fiato, arrossendo furiosamente; Tonks la guardò per un attimo e poi scoppiò a ridere.

“E cosa c’è di tremendo in tutto questo? E’ da quando ti conosco che è stato così, e finora non ci trovavi nulla di terribile.” obbiettò divertita, sedendosi accanto a lei e ridendo dell’imbarazzo della giovane strega. Hermione sospirò e decise che Tonks meritava di conoscere tutta la verità; le era sempre stata molto vicina ed era una buona confidente, così prese coraggio e svelò tutto. Dora l’ascoltò in silenzio, senza mai interromperla né fare commenti di alcun tipo; rispettava quelle che erano state le sue decisioni ed era ben determinata a non rimproverarle nulla. Alla fine, quando Hermione terminò lo sfogo lunghissimo, espresse il suo parere.

“Secondo me è tutta questione di chiarirsi; Sirius prova qualcosa per te, è ovvio, e adesso sta cercando in tutti i modi di farsi notare e di fartelo capire: vederti con Derek non deve avergli fatto un bell’effetto. Penso che tu debba prima di tutto riflettere su cosa vuoi fare; se sei in dubbio, ti consiglio di provare a passare un po’ di tempo con questo “nuovo” Sirius, e vedere come ti ci trovi insieme. Quando ti sarai chiarita le idee prenderai una decisione.” concluse decisa, appoggiandole una mano sulla spalla. Hermione emise un verso di stizza. “Se esco con Sirius sarà come tradire Derek, e non mi va!” brontolò irritata, evidentemente lacerata tra la tentazione di seguire il consiglio di Tonks o lasciarlo perdere.

“Ma non ho detto che devi uscire con Sirius come sua fidanzata! Siete amici, no? Quindi uscirete da amici, per vedere come state insieme. Tutto qui. Nessuno ti chiede di baciarlo o altro.” aggiunse maliziosa, e Hermione arrossì ancora di più. “Non che ne avessi intenzione, sia chiaro.” si affrettò a precisare la giovane, cercando di evitare gli sguardi sempre più furbi di Tonks. “Innanzitutto dovresti trovare una scusa per presentarti a casa sua e proporgli questa uscita. Hai qualche idea?” chiese in tono pratico Ninfadora, smuovendo la situazione.

“Beh, potrei riportargli il giubbotto di pelle che ha lasciato l’altro giorno al San Mungo; Emily, una mia collega, l’ha ritrovato e l’ha consegnato a me.” disse Hermione dirigendosi verso l’attaccapanni e prendendo in mano un giacchetto di pelle che si addiceva perfettamente a Sirius. “Perfetto, allora cos’aspetti? Corri a portarglielo!” la esortò Tonks sorridendo compiaciuta, e per un attimo Hermione sembrò indugiare. Poi sospirò rassegnata e si smaterializzò, dopo essersi un po' rivestita; apparve sul gradino davanti alla porta di casa di Sirius e suonò il campanello con fare incerto.

Dopo qualche secondo la porta si aprì e si ritrovò davanti Sirius, che la guardava meravigliato e incredulo. Hermione si schiarì la voce imbarazzata, osservandolo incapace di muovere un muscolo. Sirius ricambiava il suo guardo, estasiato; il tramonto si stagliava dietro la figura della giovane, che era dunque colorata dei toni caldi e forti che assumeva il paesaggio sul finire della giornata; sorrise mentalmente a causa della sciarpa che le proteggeva la gola e che cascava lunga sul suo corpo. Indossava un capotto semi-aperto lungo fino al ginocchio e la mano che non stringeva il giubbotto di Sirius era in tasca; aveva sistemato i capelli in alto, sotto il cappello di lana, ma alcuni ciuffi le sbordavano e le cadevano sulle spalle. Con tutta quella luce che la illuminava sembrava ancora più bella; Sirius la vide dondolare leggermente la gambe, tormentando i piedi muovendo gli stivaletti con nervosismo.

“Posso entrare?” si decise a chiedere Hermione dopo un lungo silenzio imbarazzante, e Sirius si riscosse con un sussulto. “Certo, vieni pure.” disse facendosi da parte e chiudendo la porta dietro di lui. Avrebbe voluto dirle che sarebbe stato ad osservarla per sempre, che sotto quella luce del tramonto diventava ancora più bella, che non avrebbe mai voluto interrompere quello spettacolo. Anche se era vestita con assoluta semplicità gli sembrava la ragazza più affascinante del mondo nella sua spontaneità; dicendoglielo, rivelandogli quanto la trovasse bella e unica, aveva paura di scivolare nel banale, di infastidirla; non capiva che forse era tutto quello che Hermione desiderava sentirsi dire. La ragazza si schiarì la voce e allungò un braccio, porgendogli il giubbotto.

“L’avevi dimenticato al San Mungo l’altro giorno.” spiegò brevemente, affrettandosi a infilarsi entrambe le mani in tasca e abbassando lo sguardo. “Oh, grazie.” disse Sirius spiazzato, restando in piedi davanti a lei a cincischiare il giubbotto. Si sentiva un perfetto idiota, ma non aveva idea di cosa dirle; aveva paura di offenderla o di finire a litigare come succedeva sempre. Inoltre gli sembrava scorretto stare lì con lei dopo tutto quello che era successo quando sapeva benissimo che era impegnata con Derek; non voleva costringerla a fare il doppio gioco.

“Senti, ho pensato molto al nostro ultimo incontro, e volevo dirti che mi dispiace.” disse improvvisamente Hermione, mordendosi un labbro e guardandolo con un’espressione che a Sirius suonò curiosa; dispiaciuta, sofferente...implorante, forse? Provò tenerezza per lei, perché non l’aveva mai vista così fragile; sembrava una bambina, con gli occhi lucidi e il senso di colpa che emergeva prepotentemente.

“Anche a me. Mi dispiace, mi sono comportato come un bambino capriccioso. E’ solo che vederti con lui mi ha fatto uno strano effetto, che non avevo mai provato prima e che non mi è piaciuto affatto.” spiegò fissandola negli occhi, notando solo allora che li aveva di una strana sfumatura di marrone. Che strano, certe volte si scoprono dettagli sempre nuovi e che erano sempre stati sotto i tuoi occhi di persone che conosci da anni.  

“Beh, non avevi tutti i torti, sai. Ho anch’io le mie colpe, sarebbe ingiusto se le prendessi solo tu. A questo proposito, ti andrebbe di passare un po’ di tempo insieme? Potremmo riflettere su tutto quello che ci sta succedendo.” concluse, arrossendo terribilmente per l’allusione ai loro sentimenti. Sirius ebbe una reazione stupita; non si aspettava chiaramente che fosse lei a proporre un’uscita, ma non aveva dubbi su quello che voleva fare. “Mi farebbe molto piacere.” rispose con un sorriso smagliante, che Hermione ricambiò, sentendosi già un peso sullo stomaco scivolare via.

“Se per te va bene possiamo fare domani. E’ sabato e non c’è nulla da fare.” propose lei sorridendo e incamminandosi verso la porta. “Perfetto, passo a prenderti io dopo pranzo.” disse Sirius, salutandola e facendola uscire. “Ah, Sirius...” iniziò Hermione, voltandosi a metà strada nel vialetto. Sirius si girò verso di lei speranzoso. “Sì?”chiese.

“Quell’effetto che dicevi prima...all’inizio può sembrare fastidioso, ma è ciò che si prova amando. E non è affatto brutto.” disse con semplicità, prima di eseguire un’aggraziata piroetta su se stessa e scomparire. Per un po’ Sirius restò sulla soglia, con ancora in mano il giubbotto, imbambolato; poi sorrise, scuotendo la testa divertito, e rientrò in casa.

 

Ciao ^.^ Che bello, sono riuscita ad aggiornare in fretta! Sarà che adesso sono molto meno preoccupata per la scuola e ho più tempo per dedicarmi alla scrittura <3 Ci saranno altri due capitolo come minimo per questo filone, poi se non mi verrà in mente altro andrò avanti; il prossimo sarà una song-fic e narrerà l'appuntamento di Sirius e Hermione.

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Pan_Tere94, HermioneCH, Mirty_92 e Alohomora per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** 047- Perfect Day ***


Sirius sorrise radioso a Hermion

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 078: Dove?

Perfect Day

 

Sirius sorrise radioso a Hermione, quando la giovane gli si parò davanti pronta per uscire. “Ciao. Dove andiamo di bello?” chiese lei chiudendo la porta e sistemando le chiavi di casa nella borsa. “Dove vuoi te.” rispose lui con una scrollata di spalle, porgendole un braccio. Hermione lo afferrò con garbo, mantenendo un leggero contatto e tremando quando questo si intensificava un po’. “Allora andiamo dappertutto.” disse a bassa voce, chiudendo lievemente gli occhi e aspirando il profumo di Sirius.

Just a perfect day
drink Sangria in the park
And then later
when it gets dark, we go home

“Inizi subito a bere? Cominciamo bene.” commentò Hermione sarcastica, ma non era arrabbiata. Erano nel parco pubblico e Sirius ne aveva approfittato per prendere qualcosa al chiosco accanto al laghetto. “Dai, è solo un bicchiere. A proposito, ne vuoi un po’?” chiese malizioso, suscitando una linguaccia di Hermione. Poi la giovane si sporse per osservare il contenuto del bicchiere con aria circospetta. “Cos’è?” chiese timorosa, e Sirius rise della sua prudenza. “E’ solo un po’ di sangria, nulla di forte. Avanti, senti.” disse porgendole il bicchiere. Hermione lo prese, ancora dubbiosa, e Sirius la incoraggiò con un sorriso.

“Fidati, non ti farei mai bere se non sapessi di che si tratta.” le disse, e il tono che aveva usato convinse Hermione definitivamente; era sincero e lasciava trasparire il senso di protezione che aveva nei suoi confronti. Ne bevve un sorso, per poi aprirsi in un sorriso rilassato. “Ehi, è buona!” esclamò bevendone un'altra boccata, e Sirius le strappò di mano il bicchiere con una risata. “Sì, ma non prenderci troppo l’abitudine, ok?” precisò fingendosi offeso, anche se era sul serio premuroso nei suoi confronti. Il pomeriggio passò fin troppo velocemente, e quando fu ora di riaccompagnare Hermione a casa Sirius si chiese se avesse mai passato una giornata così bella. “Ci vediamo domani.” le disse con uno strano luccichio negli occhi prima che Hermione rientrasse in casa, rimanendo ad osservarla.

Just a perfect day
feed animals in the zoo
Then later
a movie, too, and then home

“Ciao, dove andiamo?” chiese Hermione allegramente, legandosi i capelli in una coda di cavallo. “Pensavo di andare allo zoo.” ammise Sirius, aspettando di vedere la sua reazione. Hermione si illuminò. “Perfetto, adoro gli animali! Hai avuto veramente un’ottima pensata, complimenti.” gli disse sorridendo, questa volta afferrando il braccio dell’uomo con più sicurezza e forza. Si sentiva perfettamente a suo agio osservando gli animali e dando le noccioline agli elefanti, ridendo della sorpresa di Sirius, che non era mai stato a uno zoo babbano.

“Secondo te i miei genitori mi avrebbero portato in un posto simile?” chiese Sirius, leggermente irritato per la reazione sbalordita di Hermione. “Hai ragione, è solo che mi sembra impossibile che tu non ci sia mai stato.” si scusò lei alzando le spalle e porgendo nuove noccioline agli elefanti. Sirius restò a contemplare il suo sorriso, l’espressione soddisfatta che assumeva quando rendeva felici gli animali; ancora una volta, temeva il momento in cui avrebbe dovuto riaccompagnarla a casa. “Ti andrebbe di andare in un posto con me?” chiese lei, staccandosi dalla ringhiera che la separava dal recinto delle giraffe. “Dove?” chiese Sirius, ma la domanda era puramente retorica; con lei sarebbe andato ovunque. “Al cinema.” rispose lei, prendendolo per mano e guidandolo verso un cinema di periferia. Davano un film babbano che a Hermione piaceva moltissimo, e che con grande sorpresa della giovane riuscì a piacere anche a Sirius.

Oh, it's such a perfect day
I'm glad I spend it with you

“Grazie della giornata, è stata molto bella.” commentò Hermione sulla soglia di casa, con una mano appoggiata sulla maniglia e una in tasca. “Sì, mi ha fatto molto piacere passarla con te.” replicò Sirius, restando in piedi come trattenuto da una forza invisibile. “Sarà meglio che vada a farmi una bella dormita, altrimenti domattina non mi alzerò nemmeno con le cannonate.” disse lei sorridendo, chiedendosi però come avrebbe mai fatto a prendere sonno dopo quella giornata perfetta.

“Sarà meglio, sì.” mormorò Sirius, indietreggiando; quando era quasi uscito dal giardino si sentì chiamare. “Sirius? Ci vediamo anche il prossimo weekend?” chiese lei speranzosa, la testa infilata fuori di casa. Le bastò un cenno della testa di Sirius per capire che avrebbe potuto vederlo anche la settimana dopo.

Oh, such a perfect day
You just keep me hanging on
You just keep me hanging on

Mentre rientrava a casa, Sirius pensò che raramente si era sentito così a suo agio. Hermione, quell’Hermione che tanto aveva criticato e con cui si era rifiutato di avere un vero rapporto di amicizia, si era dimostrata un’ottima compagna di uscite. La ragazzina che aveva conosciuto ormai non esisteva praticamente più, e di questo ne era ormai certo; Hermione, come del resto era giusto che accadesse, era diventata una giovane donna. Forse Sirius non l’avrebbe mai ammesso, ma durante la settimana riuscì ad andare avanti solo in vista dell’appuntamento con lei, pensando a cosa avrebbero potuto fare, a dove l’avrebbe portata.

Just a perfect day
problems all left alone
Weekenders on our own
it's such fun

“E’ bello poter dimenticare per un po’ i problemi e le preoccupazioni, per non dovere pensare a nulla.” osservò Hermione felice, camminando per le strade del centro e lanciando di tanto in tanto sguardi distratti alle vetrine dei negozi. “Non credevo che fossi un’amante dello shopping.” notò Sirius sorpreso. “Infatti non mi piace granché, è solo che ho proprio bisogno di alcuni vestiti nuovi.” sospirò Hermione rassegnata, e la sua espressione sconfortata lo fece ridere.

“Avanti, ti aiuto io.” esclamò trascinandola in un negozio e costringendola a provare alcuni capi di abbigliamento. Passarono due ore di puro divertimento, con la giovane che teneva sfilate appositamente per Sirius, che a sua volta esprimeva il proprio giudizio. Alla fine uscirono pieni di nuovi acquisti, ancora ridendo. “Non mi ero mai divertita tanto facendo shopping!” esclamò Hermione felice, barcollando sotto il peso dei pacchi. Sirius la osservò sorridendo, in silenzio.

Just a perfect day
you made me forget myself
I thought I was
someone else, someone good

A Sirius poter passare una giornata così perfetta sembrava incredibile; era dai tempi dei Malandrini che non provava quelle emozioni e dopo Azkaban non avrebbe mai pensato di stare così bene. Scoprì che vedere Hermione felice, osservarla mentre rideva lo rendeva immensamente contento; sapere che la stava facendo divertire gli faceva credere di essere una persona migliore. Si sentiva in pace con se stesso, finalmente in equilibrio dopo tutte le sfortune della sua vita.

Oh, it's such a perfect day
I'm glad I spent it with you

Come al solito, arrivati alla sera nessuno dei due aveva voglia di lasciare l’altro, e si ricominciò con gli indugi sulla porta di casa di Hermione. “Ci vediamo domani, non è vero?” chiese lei,  e Sirius lesse nella sua voce un tono leggermente ansioso e speranzoso che tutto sommato gli piacque. “Certo, se a te fa piacere.” disse subito, guardandola con aria interrogativa. “Mi fa molto piacere, questi giorni con te sono così...perfetti.” concluse con un sospiro, arrossendo come era suo solito fare. Ormai Sirius conosceva quell’aspetto del carattere di Hermione e aveva imparato ad apprezzarlo.

Oh, such a perfect day
You just keep me hanging on
You just keep me hanging on

“Sono contento che lo pensi anche tu.” disse Sirius sorridendo soddisfatto, ancora una volta incantandosi a guardarla. Si riscosse, chiedendosi con imbarazzo perché mai quella ragazza gli facesse un effetto simile. Non era certamente la prima con cui usciva, né tantomeno la più bella; forse quelle strane sensazioni erano semplicemente dovute all’importanza che Hermione rivestiva per lui, al fatto che, pur non accorgendosene, Sirius stava diventando completamente dipendente da lei.

You're going to reap just what you sow

“Ci vediamo, allora.” sussurrò Hermione, allungandosi per dargli un leggero, innocente bacio su una guancia. Nulla di più, sia perché la timida Hermione Granger non avrebbe osato altro, sia perché era troppo corretta per lasciare perdere Derek in quel modo; quel bacio era solo un gesto di ringraziamento nei confronti di Sirius. Era stata bene con lui e quello era il premio; in qualche modo, Sirius raccoglieva ciò che aveva seminato. Nessuno dei due aveva più dubbi su cosa dovevano fare; finalmente avevano capito cosa provavano.

 

Ciao ^.^ Sono stata abbastanza veloce anche con questo aggiornamento, quasi non mi sembra vero; comunque sono stata incentivata anche dalla canzone, che s'intitola "Perfect Day", è di Lou Reed ed è una delle mie preferite, quindi è stato un piacere scrivere il capitolo. Il prossimo dovrebbe essere quello conclusivo, ma non si sa mai; se avrò altre idee ne aggiungerò altri ^.^

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Rosalie Hale e Bella Swan, HermioneCH, Mirty_92 e Alohomora per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 48
*** 048- Breakfast ***


La barista del San Mungo sorrise

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 056: Colazione.

Breakfast

 

La barista del San Mungo sorrise gioviale e porse a Hermione il vassoio con la sua colazione. “Ecco qui, signorina Granger, c’è tutto quello che mi ha chiesto.” disse senza smettere di sorridere e facendo sentire Hermione molto a disagio. Ecco perché non faceva mai colazione al lavoro: finiva sempre per essere circondata da troppe attenzioni per via della sua amicizia con Harry Potter. Quella mattina però aveva scelto lei di prendere qualcosa al bar; doveva parlare in tutti i modi con Derek e spiegargli che non era più innamorata di lui, perciò gli aveva dato appuntamento al caffè.

Quando arrivò lei era intenta a bere il succo di zucca, e dall’agitazione se ne rovesciò mezzo sul camice. “Sempre la solita sbadata, vieni qui che ti sistemo tutto con un incantesimo.” le disse Derek con aria gentile, ma il suo tono fin troppo protettivo fece indispettire un po’ la giovane.

“Non preoccuparti, so benissimo eseguire un incantesimo così facile.” rispose brandendo la bacchetta e pulendo il camice con un colpo di questa. Derek si bloccò a mezz’aria, osservandola con aria stupita, ma Hermione non gli badò; aveva intenzione di arrivare dritta al punto, anche se non sarebbe stato affatto facile.

“Derek, senti, ti ho chiesto di venire qui perché ti devo parlare. Ecco, non è semplice da dire, ma... in qualche modo, non sono più convinta della nostra relazione.” esclamò tutto d’un fiato, guardandolo bene negli occhi. Derek sorrise brevemente e scosse la testa. “E cos’è esattamente che non ti convince? Possiamo risolvere tutto, lo sai.” disse con aria fiduciosa.

“Non è una cosa precisa, semplicemente non provo più nulla per te! Mi dispiace, ma adesso ti vedo solo come un amico e purtroppo non credo che la situazione potrà cambiare.” spiegò Hermione mortificata, cercando di ripetersi che stava facendo la cosa giusta. Lei amava Sirius e sarebbe stata contenta solo con lui, non aveva senso continuare a stare con Derek.

Il giovane Medimago la guardò attentamente, poi sorrise di nuovo. “Sei innamorata di qualcun altro, vero?” chiese a bruciapelo, con la voce che tremava. Hermione arrossì di colpo, agitandosi sulla sedia. “Come fai a saperlo?” sussurrò stupita. “Si vede dal tuo sguardo.” rispose Derek con semplicità. “E allora, chi è il fortunato?” incalzò poi dopo un imbarazzante silenzio. Hermione abbassò lo sguardo, arrossendo. “Sirius Black.” mormorò con un sorriso, alzandosi e uscendo di corsa dal San Mungo.  

 

Sirius Black aprì il frigo con aria molto svogliata e con uno sbadiglio si preparò a cercare qualcosa per la colazione. Si passò una mano tra i capelli, quando il suono del campanello lo distrasse e lo fece andare alla porta. Aprì e si trovò davanti Hermione Granger che cercava di farsi caldo con il misero camice del San Mungo; dopo un attimo di iniziale stupore si riscosse e le andò incontro.

“Vieni, sarai congelata, entra dentro a riscaldarti...” disse confuso, senza sapere bene dove andare o cosa fare. “Grazie, in effetti è un po’ freddino fuori.” ammise Hermione battendo i denti, accettando una coperta che Sirius le porgeva. Superato lo sbalordimento iniziale, Sirius si arrabbiò.

“Cosa ti è saltato in testa, venire qui vestita in quel modo, senza neanche un cappotto? Vuoi ammalarti forse?” esclamò passandosi una mano tra i capelli, preoccupato. “Dovevo fare una cosa molto urgente.” spiegò Hermione tranquillamente, riprendendosi. “E cosa c’è di tanto urgente da non poter aspettare nemmeno il tempo di infilarsi qualcosa di caldo?” chiese Sirius in tono di sfida, arrabbiato.

“Questo.” sussurrò Hermione, avvicinandosi. Lo baciò come mai aveva fatto prima, e Sirius restò per un attimo sbalordito da quell’impeto di passione che mai si sarebbe aspettato da Hermione Granger, ma poi si ricordò che non si smette mai di conoscere le persone. Rispose con ardore, stringendola a sé e alzandola leggermente da terra. Hermione sorrise, facendosi cullare da quell’uomo che la sovrastava e che le dava così tanta sicurezza. Sirius pensò che Hermione riusciva ad essere attraente anche con il camice bianco e quella coperta a scacchi addosso; aveva un che di sensuale pur essendo vestita molto semplicemente.

“Ti amo.” le confessò, quasi arrossendo. Non era abituato a dire cose simili; Hermione lo sapeva e infatti lo guardò commossa e stupita, staccandosi. “Stai scherzando?” chiese quasi ridendo, tanto era incredula; non poteva credere di essere riuscita a fare innamorare Sirius Black!

“No, secondo te scherzerei su una cosa simile?” protestò Sirius seccamente, a disagio. Hermione scoppiò a ridere. “Ti dico una cosa così importante e tu ridi? E poi dite che io sono immaturo!” si lamentò Sirius offeso, mettendo su un broncio che Hermione si affrettò a far passare con un altro bacio mozzafiato.

 

Non appena Ninfadora Tonks venne a conoscenza della pubblica uscita mano nella mano effettuata da Sirius Black e Hermione Granger e della dichiarazione d’amore fatta dal Malandrino più incorreggibile dei quattro si precipitò da Remus per richiedere la sua cena. Un Malandrino era capitolato, adesso sarebbe toccato all’altro ancora in circolazione! La mattina sul presto si presentò davanti a casa di Remus e bussò alla porta, con un’allegria indescrivibile. Remus le aprì la porta e la guardò con un’aria di cortese stupore.

“Dora? In cosa posso aiutarti?” le chiese gentilmente, facendola entrare. “Ah, ma stavi facendo colazione...scusami, ti ho interrotto!” esclamò la giovane Auror osservando il succo di zucca e altre vivande sul tavolo. “Non preoccuparti, posso aspettare. Dimmi tutto.” la esortò.

“Beh, certamente avrai sentito della dichiarazione d’amore che Sirius ha fatto a Hermione. Ne parlano tutti, è la notizia del momento! Le streghe single non sanno spiegarsi un innamoramento del genere, scommetto che si stanno rodendo dall’invidia!” esclamò Tonks con aria complice.

“Ah, sì, ne avevo sentito parlare. Beh, sono molto felice per loro. Hermione è una ragazza splendida che saprà rendere Sirius felice.” disse Remus con calma, cercando di non ridere; non voleva dare a Tonks la soddisfazione di avere vinto, non voleva ammettere che la doveva invitare a cena! Vide che Dora restò chiaramente delusa, guardandolo alzando un sopracciglio.

“Ehi, e la nostra scommessa?” brontolò con le mani sui fianchi. “Quale?” replicò candidamente Remus, da grande Malandrino. Non che non volesse una cena con Dora, anzi, scommettendo aveva preso in considerazione l'idea di perdere e sapeva a cosa andava incontro, ma la voleva far “soffrire” un po’.

“La nostra scommessa! Avevo scommesso che Hermione e Sirius si sarebbero innamorati, e tu mi avresti portata a cena fuori!” protestò puntandogli un dito contro. Remus scoppiò a ridere. “Sì, me ne ricordavo...volevo solo farti uno scherzo!” rivelò ridendo, e Dora arrossì. “Remus, sei proprio un cretino!” esclamò, e rossa come un peperone si avvicinò e lo baciò leggermente sulle labbra.

 

Una cosa era certa: Sirius Black e Remus Lupin poterono senza ombra di dubbio dire di avere sperimentato le colazioni più gustose delle loro avventurose vite da Malandrini.

 

... alla fine sono riuscita ad aggiornare! Scusate per il ritardo madornale e imperdonabile, ma sinceramente mi sembrava che su Efp ci fosse poca gente durante l'estate, così ho preferito aspettare settembre per pubblicare! Comunque non sono stata con le mani in mano, ho scritto nuovi capitoli e così sono a posto per un po' ^_^ Spero vi sia piaciuto questo capitolo conclusivo del filone, forse è un po' corto, ma non sono abituata a scrivere capitoli troppo lunghi, non ho questa abitudine!

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Alohomora, Eneria, eli weasley, Rosalie Hale e Bella Swan, TINAX86 per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 49
*** 049- I killed Sirius Black ***


Hermione Granger era più che dec

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 037: Udito.

Questa one-shot è stata ispirata dalla visione del sesto film, precisamente dalla scena dell'attacco alla Tana. Mi sono chiesta, se Hermione fosse stata presente e avesse avuto una relazione con Sirius l'anno precedente, come avrebbe reagito alla provocazione di Bellatrix.

 

Dedico il capitolo a una mia grande amica, che mi ha accompagnato per ben due volte a vedere il sesto film nonostante non sia una grande fan di Harry Potter, perchè "lo faccio volentieri per te" e "non mi pesa rivederlo"; sta attraversando un momento molto difficile, e anche se non leggerà mai questa storia, anche se ignora che mi diverto a scrivere su Harry Potter, anche se non penso sospetti nemmeno che ci sia gente che immagina Sirius e Hermione insieme, voglio comunque starle vicino e ringraziarla anche tramite questa storia, oltre che ovviamente con il conforto che posso offrirle come amica, tutti i giorni. Ti voglio bene.

 

 

 

I killed Sirius Black

 

Hermione Granger era più che decisa a non parlare con Ron Weasley per tutte le vacanze natalizie. Era furibonda; lo aveva invitato alla festa di Lumacorno e per tutta risposta lui non aveva saputo fare di meglio che mettersi con Lavanda Brown. Hermione sospirò. Decisamente le sue esperienze sentimentali non erano molto fortunate; solo l’anno prima si era accorta di essere innamorata di Sirius Black, ricambiata, e il suo sogno romantico era stato troncato dopo pochi mesi grazie a Bellatrix Lestrange.

Hermione rabbrividì, ripensando a quella terribile battaglia all’Ufficio Misteri; non si era ancora ripresa dal dolore della morte di Sirius, e sperava che iniziando a uscire con Ron avrebbe potuto superarlo. Invece, grazie alla capacità di quest’ultimo di complicare ogni situazione, adesso si ritrovava a soffrire sia per la morte del suo primo, grande amore, sia per l’impossibilità di iniziare un nuovo rapporto.

Remus e Tonks stavano andando via, ma non aveva voglia di salutarli; negli occhi dell’ex professore leggeva un dolore troppo simile al suo, e non sentiva la necessità di riviverlo. Dalla finestra della sua stanza alla Tana vide Remus e Tonks sulla soglia; capendo che in fondo sarebbe stata maleducata a non salutarli, scese.

“Ciao, Hermione.” la salutò Tonks baciandola sulle guance. Harry e Ginny erano al piano di sopra; sulla soglia c’erano solo lei, i signori Weasley, Remus e Tonks. Hermione fece per salutare Lupin, ma questo non le dette importanza. “C’è qualcuno là fuori.” sussurrò con lo sguardo perso nei campi di grano. Hermione inspirò bruscamente e tutti guardarono Remus con aria spaventata; poco dopo Bellatrix Lestrange comparve davanti a loro, incendiando i campi circostanti, e lanciò uno sguardo beffardo al gruppo che la osservava sulla porta. Hermione fu presa da una rabbia e da un desiderio di vendetta che esplosero prepotenti dentro di lei; estrasse la bacchetta dalla tasca dei jeans e corse dietro a Bellatrix.

“Hermione, NO!” urlò Molly, cercando di trattenerla. “Ma cosa le prende?” strillò Tonks, correndole dietro. Hermione superò la barriera di fuoco creata da Bellatrix, lanciandosi all’inseguimento della strega, ma Tonks rimase bloccata e lei e Lupin impiegarono un po’ di tempo per aprire un varco; arrivò anche Harry, che nonostante le proteste di Molly Weasley si unì alla caccia di Bellatrix.

Hermione intanto correva in mezzo al grano, le spighe che le bucavano la pelle, ma non le importava niente. Tutte le sue energie erano concentrate sulla corsa e sulla vendetta, udendo la voce canzonatoria di Bellatrix che, forse, pensava di provocare Harry e che invece aveva catturato lei.

 

“Ho ucciso Sirius Black”, canticchiava, come faceva dopo averlo ucciso. Hermione non aveva il tempo e la voglia di piangere a quei ricordi; l’unica cosa che le sembrava giusta era vendicare Sirius. Inciampò e finì dritta in uno stagno; ormai era completamente bagnata, i capelli crespi e i vestiti ricoperti d’acqua e fango. Ansimava e si guardava intorno con scatti nervosi e concitati; sentì un fruscio leggero dietro di lei, si voltò e scoprì Bellatrix che la osservava col solito lampo di follia negli occhi.

“Bene, bene... a quanto pare ho catturato la piccola, giovane Nata Babbana Granger... buffo, pensavo che sarebbe stato Potter il primo a cadere nella mia trappola... il primo ad accorrere dopo l’accenno alla morte di Sirius Black, l’adorato padrino traditore del suo sangue...” sussurrò avvicinandosi a Hermione e parlandogli con voce suadente all’orecchio. Hermione non osava prendere iniziative; adesso aveva paura, il petto che si alzava e si abbassava seguendo il ritmo del suo respiro.

“Mai e poi mai mi sarei aspettata di trovarti qui, sai? Non credevo proprio che fossi così legata a Black...” sussurrò ancora. Bellatrix voleva capire il segreto di Hermione, il motivo della sua reazione affrettata. Le bastò un luccichio negli occhi della ragazza per comprendere. Bellatrix si allontanò lentamente, sgranando gli occhi e arricciando il naso.

“Tu lo amavi?! Tu, una sudicia mezzosangue, amavi un membro della nobile e antichissima casata dei Black?” strillò, in preda a un attacco di follia. Hermione scoppiò a piangere; all’improvviso non le sembrava più una buona idea essersi precipitata a cercare Bellatrix da sola. “Rispondimi, Granger! Rispondimi, sporca mezzosangue! E’ vero, dunque? Lo amavi?” ripeté, la stessa voce da invasata. Hermione iniziò a tremare: Bellatrix le rivolse uno sguardo schifato.

“Guardami in faccia quando ti parlo, Granger!” gridò, allontanandosi. “Crucio! Lo amavi, Granger?” ripeté, godendo del dolore di Hermione. La ragazza crollò nello stagno, contorcendosi per la maledizione subita. Sperò con tutta se stessa che Remus o qualcun altro arrivasse presto; non aveva la forza di replicare, non aveva la minima idea di quale incantesimo usare. Bellatrix le lasciò un attimo di tregua; Hermione si puntellò leggermente sui gomiti, rialzandosi.

“Eri innamorata di mio cugino, non è vero? Quel piccolo sudicio arrogante traditore...” la provocò Bellatrix, la voce suadente come quella di poco prima. Hermione tremò. “Non era un traditore! Tu non vali un terzo di lui!” strillò furibonda. Bellatrix sgranò gli occhi. “Come osi parlarmi così, sporca mezzosangue? Nessuno ti ha insegnato il rispetto che si conviene a una strega della mia stirpe? Come osi insudiciare il mio nome con le tue labbra impure? CRUCIO!” gridò nuovamente impazzita, esaltata nella sua follia.

“E allora tu impara il rispetto che si conviene a Sirius! Non sei degna nemmeno di pronunciare il suo nome, le tue labbra sono più impure delle mie, sei solo una sporca assassina!” strillò Hermione, con le lacrime che le colavano sul viso. Non era mai stata tanto accecata dalla rabbia; mai, nemmeno quando Sirius era appena stato ucciso. Le faceva male vedere che Bellatrix continuava ancora, a distanza di mesi, a ostentare l’uccisione di Sirius Black come un vanto, e che si ostinava a canticchiare quella canzoncina derisoria e irritante. Sospirò di sollievo quando intravide Tonks, qualche metro più in là.

“Bellatrix!” esclamò lei, gli occhi illuminati da un desiderio di vendetta malsano quanto quello di Hermione. Anche lei aveva perso una figura importante, nello scorso giugno. “Dora, attenta!” l’ammonì Remus, che conosceva fin troppo bene l’avventatezza e il rancore di Tonks. “Hermione, corri in casa!” le urlò Tonks, preparandosi al duello; Hermione scattò in piedi e corse incontro a Harry, che l’abbracciò.

“Cos’è Granger, non racconti il tuo perverso segreto al tuo amichetto? Paura che non ti rivolga più la parola, eh?” la canzonò Bellatrix. Tonks le spedì contro una maledizione, che la strega deviò con facilità. “Se credete che voglia restare qui, vi sbagliate di grosso. Mi annoierei e basta. Mi sono divertita a sufficienza a torturare la mezzosangue... è stata un’esperienza illuminante. Sono sicura che l’abbia apprezzato anche lei.” concluse sarcastica, sparendo con una piroetta.

“Maledizione, avremmo potuto ucciderla!” urlò Tonks, amareggiata, picchiando un piede per terra. “Credi che si sarebbe fatta prendere con tanta facilità? E’ Bellatrix Lestrange, Dora!” le ricordò Remus, più calmo. Harry aveva occhi solo per Hermione; aveva visto la sua espressione e si chiedeva quale fosse il segreto che non poteva raccontargli... ma forse Bellatrix s’era inventata tutto apposta per seminare zizzania.

 

“Hermione, cosa ti è saltato in mente? Perché sei corsa subito dietro a Bellatrix?” le chiese Ginny, cercando di apparire sufficientemente arrabbiata senza riuscirci; era troppo grande il sollievo di riavere Hermione per badare ad altro o rimproverarla. “Non so cosa mi sia preso. E’ stata una reazione istintiva.” sussurrò Hermione, con una coperta che la scaldava.

“E’ stato strano. Insomma, io pensavo che sarebbe stato Harry il primo ad abboccare alla sua trappola, non tu!” esclamò Ginny, guardandola pensierosa. Hermione si schiarì la voce imbarazzata. “Hermione, ma c’è qualcosa che mi devi dire?” le chiese Ginny, preoccupata, avvicinandosi alla migliore amica. “Niente, Ginny, assolutamente niente.” le disse lei, con un sorriso incredibilmente tirato e faticoso.

 

Dal prossimo capitolo inizierà un nuovo filone, una raccolta di missing moments di un'altra mia storia, "Qualcosa di più di un bel ragazzo"; per chi non l'avesse letta, troverete all'inizio del capitolo un riassunto con le cose fondamentali da sapere. Spero che vi sia piaciuto questa one-shot, personalmente la scena dell'attacco alla Tana nel film mi è piaciuta davvero e ho pensato subito di metterla in questa raccolta ^_^

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Alohomora, Volpina_McGranitt,  per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 50
*** 050- Parents-in-law ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 027: Genitori.

Con questo capitolo inizia una serie di missing moments di un'altra mia fanfiction, "Qualcosa di più di un bel ragazzo"; per chi non l'avesse letta riporto un breve riassunto, giusto per capire un po' il contesto delle storie.

Voldemort è stato sconfitto durante la battaglia al Dipartimento Misteri, alla fine del quinto anno, e Sirius non è morto; dall'anno successivo insegna Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts, mentre Remus insegna Trasfigurazione. Al settimo anno Hermione finisce, per un guasto della sua Giratempo, nel settimo anno dei Malandrini. Si innamora di Sirius, ricambiata, ma il giorno di Natale deve ritornare alla sua epoca; una volta ritornata, Silente e Remus le fanno un incantesimo di memoria, facendole scordare il suo viaggio e il suo amore per Sirius, per evitare una relazione studente-professore. Dopo poco tempo Hermione si accorge però di essere innamorata di Sirius, nonostante stia uscendo con un altro ragazzo; i due finiscono per confessarsi reciprocamente i loro sentimenti, e una sera Sirius racconta a Hermione del suo viaggio nel tempo. La sera del ballo per la consegna del diploma Sirius conosce i genitori di Hermione, che intanto rientra in possesso dei propri ricordi. Nell'epilogo vediamo Sirius e Hermione accompagnare i propri figli all'Espresso per Hogwarts; hanno due gemelli, Chris e Hugo, e due femmine, Rose e Jean. Questa raccolta di missing moments è da collocare nell'arco di tempo dalla fine della scuola all'epilogo, periodo di cui non parlavo nell'altra fanfiction.

 

 

Parents-in-law

 

“Sirius, sei pronto?” chiamò Hermione dal piano terra. Sirius imprecò a bassa voce, cercando di sistemarsi i capelli. “Un attimo!” urlò di rimando. La sua fidanzata entrò in camera e scoppiò a ridere vedendo Sirius che cercava di domare i capelli ribelli e lunghi. “Sirius, vanno benissimo così! Lasciali stare!” esclamò avvicinandosi e dandogli un bacio sulla guancia. Sirius rispose con una smorfia.

“Nervoso?” lo stuzzicò Hermione, sorridendo. Sirius sospirò. “Sono i tuoi genitori, è ovvio che sono nervoso...” confessò sconsolato. Hermione gli dette un altro bacio. “Sirius, li hai già conosciuti ed è andato tutto bene, tranquillo! Mamma e papà ti adorano, non fanno altro che lodarti. Credo che siano soddisfatti del ragazzo che mi sono scelta.” commentò calma, trascinandolo al piano di sotto. Sirius non sembrava del tutto rassicurato; quando Hermione poi, una volta usciti di casa, si diresse verso la macchina, decisamente si preoccupò.

“In... in macchina?” balbettò terrorizzato. “Certo, e guiderai tu. Altrimenti a cosa ti serve la patente?” gli fece notare Hermione, sistemandosi al posto del passeggero. “Ma Hermione, io odio le macchine... sai bene che preferisco le moto.” osservò Sirius sedendosi di malavoglia accanto a lei. Hermione lo aveva costretto a prendere la patente, anche se Sirius non ne sentiva affatto il bisogno, e ancora non aveva imparato perfettamente a padroneggiare il veicolo.

“Ma io odio le moto, e accompagnarmi con la tua motocicletta sicuramente non farà molto piacere ai miei genitori! Si preoccuperanno, se vedranno quel coso gigante. La macchina è molto più rassicurante.” concluse Hermione, e il fidanzato dette di malavoglia il via al motore. Quando arrivarono davanti alla villetta dei coniugi Granger Hermione non stava più nella pelle e Sirius aveva una voglia tremenda di scappare via. Prima che potesse tentare qualche mossa affrettata Hermione lo afferrò per un braccio e lo condusse in giardino; suonò al campanello ed Emily Granger aprì la porta.

“Ciao, ragazzi! Venite, entrate!” esclamò con un sorriso molto simile a quello di sua figlia. Con un sospiro, Sirius seguì la fidanzata e si accomodò nel salotto dei Granger.

 

John Granger era un uomo intelligente e non ci aveva messo molto a capire che i due fidanzati nascondevano qualcosa. L’ultima volta che li aveva visti Sirius era decisamente più rilassato, mentre adesso sembrava molto teso. John si schiarì la voce e decise di affrontare la questione.

“Allora, Hermione, a cosa dobbiamo la vostra visita?” chiese gentile, guardando la sua unica figlia. Hermione arrossì e tossicchiò imbarazzata. “Oh, il fatto è che... insomma, abbiamo deciso di sposarci.” balbettò a disagio. Accanto a lei, Sirius si agitò un po’ sul posto. I coniugi Granger fissarono la coppia leggermente perplessi, poi Emily azzardò una parola.

“Hermione, non è un po’ presto? Insomma, hai solo vent’anni...” le fece notare un po’ turbata. “Mamma, io e Sirius siamo sicurissimi di quello che facciamo.” disse decisa Hermione, stringendo la mano di Sirius. “E i tuoi studi? Non volevi entrare nel dipartimento per l’applicazione della legge magica, o qualcosa del genere?” s’informò John interessato. “Mi manca solo un esame che darò tra venti giorni, dunque non ci sono problemi.” spiegò Hermione con determinazione.

“Vi assicuro che Hermione potrà sempre fare le sue scelte con libertà. Il matrimonio non dovrà assolutamente costringerla ad abbandonare il lavoro, o compromettere la carriera...” s’intromise Sirius stringendo la mano della fidanzata e guardando i suoceri, che sorrisero. “Sirius, abbiamo la massima fiducia in te. Qualunque cosa scegliate di fare, per noi andrà bene.” assicurarono con vigore. Hermione sorrise più rilassata, e i genitori tornarono all’attacco con le domande.

“Allora, quando pensate di sposarvi? Avete già in mente dove si terrà la cerimonia, e chi invitare?” chiese Emily, pregustando i preparativi per le nozze. “Pensavamo intorno alla metà di maggio.” rispose Hermione. “Ovviamente faremmo una cerimonia babbana per i vostri parenti e una magica per voi e per i nostri amici... non possiamo correre rischi facendo cerimonie miste, il nostro segreto sarebbe in pericolo.” spiegò Sirius con tatto. I genitori di Hermione annuirono, conquistati dai modi di fare del loro quasi genero.

“E dove pensate di andare ad abitare?” s’informò John, versandosi un po’ di tè nella propria tazza. “Beh, magari in campagna. Però non in un posto troppo isolato...una via di mezzo.” affermò Sirius. Hermione annuì con vigore. “Sai, papà, Sirius possiede anche una casa a Londra!” esclamò Hermione eccitata. Sapeva che suo padre sarebbe impazzito all’idea di avere un genero che avrebbe potuto provvedere senza sforzi al benessere economico di Hermione e, perché no, anche di futuri nipotini.

“Davvero? E dove, ragazzo mio?” s’informò John, sorridendo gentile. “Grimmauld Place. Però preferirei non tornarci mai più... sa, era la casa dei miei genitori. Hermione le avrà sicuramente raccontato che al suo quinto anno di scuola la casa è stata il quartier generale dell’Ordine della Fenice e ci ha anche abitato. E’ in un pessimo stato e non ho dei bei ricordi legati a quel posto.” spiegò con un brivido. Hermione gli sorrise rassicurante.

“Non ci torneremo, amore, non preoccuparti. Non ho nessuna intenzione di abitare lì, stai tranquillo.” gli assicurò con forza. “Beh, se Harry vorrà andare ad abitarci potrà farlo; è il mio figlioccio, glielo devo. Altrimenti, quando si deciderà a sposare Ginny, se vorranno andare da qualche altra parte potremmo venderla.” propose guardando ora Hermione ora il suocero.

“Sicuramente sarebbe un buon affare, basterebbe ripulirla un po’e scommetto che troveremmo qualche acquirente! E se non ce ne saranno pazienza, resterà vuota!” esclamò Hermione soddisfatta. “Ah, e naturalmente lascerò il lavoro a Hogwarts. Ho già consegnato a Silente le mie dimissioni e le ha accettate, anche se devo dire un po’ a malincuore.” concluse Sirius con un tono che lasciava intendere che preferiva di gran lunga vivere con Hermione che a Hogwarts.

“E quindi cosa hai intenzione di fare, Sirius? Avrai bisogno di un altro lavoro, no? Cosa ti piacerebbe?” chiese Emily interessata, sorseggiando un po’ di tè. Sirius scrollò le spalle. “Pensavo a una carriera come Auror. Harry terminerà il corso tra poco tempo e io ne avevo tenuto uno quando mi diplomai, insieme a James Potter, quindi non avrei nemmeno bisogno di rifarlo.” disse soddisfatto. Hermione lo guardò con occhi adoranti.

“Oh, saranno entusiasti di prenderti con loro! Sei un combattente così bravo...” lo lodò sorridendo. “E poi, papà, Sirius non avrebbe nemmeno bisogno di lavorare, sai? Possiede un discreto patrimonio, in qualità di erede dei Black!” annunciò orgogliosa riscuotendosi dall’adorazione di Sirius. John lo guardò interessato. “Erede dei Black? Hermione, non ci avevi mai detto che Sirius era di una discendenza così nobile... anche se ovviamente sapevamo i trascorsi della tua famiglia.” aggiunse rivolto al genero, per fargli capire che sapeva del suo rapporto burrascoso con i genitori. Sirius sorrise.

“Sì, effettivamente non ho problemi economici... se volesse, Hermione potrebbe anche non lavorare.” propose guardandola. Hermione negò con vigore. “Non se ne parla! Sai benissimo che voglio contribuire all’economia domestica!” protestò, e Sirius la lasciò stare. “Ho visto che siete arrivati con una macchina...hai guidato tu, Hermione? Non ti avevo mai visto con quell’automobile.” chiese John indicando la macchina parcheggiata fuori dalla villetta.

“Veramente è mia, l’ho comprata da poco.” s’intromise Sirius, prima che Hermione potesse rispondere. I coniugi Granger erano assolutamente deliziati; un genero con qualità magiche che sapeva adattarsi così bene al loro mondo non capitava tutti i giorni! “Davvero? E dimmi, come hai trovato il test per la patente? Perché una mia nipote, tua cugina Caitlin, Hermione, è stata bocciata giusto qualche giorno fa... sembra che adesso siano molto più selettivi di un tempo.” concluse John serio.

“Non è stato molto facile, in effetti. Comunque ad essere sinceri preferisco le moto.” disse tutto d’un fiato, prima che Hermione lo potesse fermare. John ed Emily lo guardarono ad occhi sgranati. “Le moto?” sillabò Emily. “Hermione, ma tu non odi le moto? Credevo che avessi una paura matta a salirci sopra!” esclamò di nuovo la donna, pensando che non si smette mai di scoprire cose nuove sui figli.

“Infatti non ci vado mai. Sirius la usa solo quando non devo salirci anch’io.” spiegò Hermione, lanciando un’occhiata assassina a Sirius e pensando che forse non era il caso di dire ai genitori che la moto in questione volava. Sentendosi un po’ a disagio, Hermione decise che era giunto il momento di andare via; si alzò in piedi e, con tatto, fece presente a tutti che doveva studiare per l’esame sempre più vicino. I Granger guardarono la coppia allontanarsi in macchina, sotto la guida non proprio perfetta di Sirius; durante il viaggio di ritorno Hermione fece una bella ramanzina al fidanzato, intimandogli di smetterla con quella fissazione per le motociclette volanti.

 

Continua...

 

Mi scuso per il ritardo nell'aggiornamento, ma ho dovuto portare il pc a riparare -.-" Spero che vi sia piaciuto il capitolo; ho cercato di mantenere lo stesso tono abbastanza leggero che c'era nella mia fanfiction, "Qualcosa di più di un bel ragazzo".

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Alohomora, Mirty_92, TINAX86 per le recensioni.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 51
*** 051- Home sweet home ***


Qualche giorno dopo Hermione si

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 090: Casa.

Home sweet home

 

Qualche giorno dopo Hermione si svegliò nel letto in cui dormiva a Grimmauld Place; era la stessa stanza che aveva condiviso con Ginny qualche anno prima. Ormai viveva lì con Harry, Ron e Ginny; era solo una sistemazione temporanea, nessuno di loro aveva in mente di restarvi tanto a lungo, ma del resto la casa di Sirius sembrava perfetta per avere un po’ d’indipendenza prima che ognuno di loro scegliesse le case in cui abitare con i rispettivi partner. Vide che accanto a lei c’era una busta, appoggiata sulle lenzuola; l’aprì e scoprì che era una lettera di Sirius.

 

Cara Hermione,

ho trovato una casa adatta a noi, in campagna ma non troppo isolata; insomma, come la vuoi tu. Ovviamente prima di bloccarla voglio sentire la tua opinione; inoltre lì vicino c’è un’altra casa, al momento disabitata, e ho pensato che se mai Harry e Ginny dovessero sposarsi sarebbe bello averli così vicini, non credi? Ho chiesto a Silente il pomeriggio libero e me l’ha accordato; ti andrebbe di venire a vedere la casa con me? Se ti va bene passa a Hogwarts questo pomeriggio, così andiamo insieme.

Ti amo,

tuo Sirius.

 

Hermione sorrise, in preda a una felicità indescrivibile; era talmente ansiosa di rispondere che non prese un altro foglio, ma scrisse sul retro di quello usato da Sirius.

 

Caro Sirius,

certo che mi va bene! Non vedo l’ora di vedere questa casa, che da come me l’hai presentata sembra stupenda. Hai ragione, sarebbe splendido se Harry e Ginny venissero ad abitare vicino a noi; lo spero con tutto il cuore! Scusami se non ti scrivo altro, ma sono troppo emozionata.

Baci,

tua Hermione.

 

Quando, quel pomeriggio, Hermione si materializzò ai confini della scuola, provò un’emozione immensa nel ritrovarsi in quei luoghi che avevano costituito una parte così importante della sua vita. Sorrise percorrendo il parco; avrebbe voluto fermarsi alla capanna di Hagrid, ma era troppo impaziente di rivedere Sirius. Entrata nell’edificio notò subito che molti sguardi erano rivolti a lei; si schiarì la voce, un po’ imbarazzata, e guardò dritto davanti a sé. Una ragazzina la squadrò da capo a piedi con aria truce e si chinò verso una sua compagna.

“E’ la fidanzata del professor Black, pare che si sposeranno presto! Lei era una sua alunna, poi si sono innamorati! Comunque si conoscevano da prima, è la migliore amica di Harry Potter, il figlioccio di Black, e hanno combattuto insieme durante la guerra.” rivelò con un tono di voce non abbastanza basso perché Hermione non ascoltasse e perché non comprendesse la netta sfumatura di gelosia che traspirava da quelle parole. Ne sorrise tra sé; sapeva benissimo che in molte avrebbero pagato per essere al suo posto, perché era stato così anche quando era ancora una studentessa. Sirius Black era molto popolare tra le ragazze.

“Sai, Sirius, credo che qualche tua allieva volesse uccidermi prima. Dio mio, chissà a quante tentazioni sarai sottoposto quando io non ci sono... sarà meglio non pensarci.” disse Hermione ridendo quando entrò nell’ufficio del fidanzato. Sirius rise e la baciò. “Dai, non preoccuparti, sai che so resistere molto bene.” le assicurò guidandola nel parco. Hermione cercò di non fare caso agli sguardi assassini delle studentesse che vedevano il loro professore preferito mano nella mano con un “ostacolo”; appena si trovarono fuori dai confini di Hogwarts Sirius le prese un braccio e si smaterializzò, portandola con sé.

 

Riapparvero in mezzo alla campagna, davanti a una casetta dall’aspetto invitante e accogliente; a Hermione si mozzò il respiro. “E’ questa?” chiese con un sussurro. Sirius annuì. “Che c’è, non ti piace? Se non sei soddisfatta possiamo sempre vedere qualcos’altro...” accennò un po’ deluso, vedendo che Hermione non parlava. “Ma scherzi?! Questa è... perfetta! Oh, andiamo dentro!” esclamò la fidanzata correndo all’interno della villetta.

Non era ancora ammobiliata; quello sarebbe spettato ai futuri proprietari, e Hermione non chiedeva di meglio che concentrarsi sulla sua nuova dimora. Aveva un che della Tana, anche se era molto più raffinata e meno sconclusionata; la struttura era ordinata e si vedeva che era nuova di zecca. Al piano terra c’erano una cucina bella grande, un salotto con tanto di caminetto, un piccolo bagno di servizio e un’ampia sala da pranzo; Hermione s’immaginò già che pranzi avrebbe potuto preparare per la sua nuova famiglia.

“Vieni a vedere di sopra!” la incitò Sirius, prendendola per mano. Hermione non se lo fece dire due volte e salì le scale. C’era una camera da letto che, come le disse Sirius, sarebbe stata la loro perché era l’unica matrimoniale; poi c’era un bagno molto più grande di quello del piano di sotto e altre due camere, anch’esse abbastanza spaziose. C’era anche un piccolo studio, dove avrebbero potuto svolgere le faccende di lavoro; presa di nuovo dalle sue fantasie, Hermione s’immaginò dei bambini che giocavano per terra, su un tappeto colorato, mentre lei si occupava del proprio lavoro.

“Oh, Sirius, è bellissima!”mormorò sull’orlo delle lacrime. “E non è finita qui, c’è anche la soffitta!” esclamò il fidanzato. La condusse all’ultimo piano per fargliela vedere, e dopo la portò fuori in giardino. “Guarda, ti piace com’è strutturato? Questo davanti è più piccolo, magari potremmo metterci una panchina, o un dondolo, e decorarlo un po’ con piante e siepi. Quello sul retro è molto più grande e potrebbe tornare comodo se ogni tanto vogliamo giocare a Quidditch, potremmo anche sistemarci un tavolo per mangiare fuori... qui c’è più privacy, sarebbe perfetto per delle cene con gli amici.” le disse Sirius, e dal suo tono di voce Hermione capì che anche lui stava immaginando le stesse scene che vedeva lei nella sua mente.

“Non vedo l’ora di venirci ad abitare, sai? Mi sembra impossibile avere trovato una casa così bella!” sospirò Hermione. Sirius le indicò un'abitazione più in là, distante ma comunque visibile abbastanza facilmente. “Vedi quella? E’ la casa dove molto probabilmente verranno a vivere Harry e Ginny. Harry mi ha detto che tra qualche giorno le chiederà di sposarlo e che forse la data del matrimonio sarà abbastanza ravvicinata al nostro; si tratta solo di vedere se a Ginny piacerà la casa, ma visto che è uguale a questa penso sia impossibile che non ne rimanga conquistata... se ne vedono poche di abitazioni così in giro!” esclamò, fiero di quanto aveva trovato. Hermione sorrise.

“Sì, siamo stati proprio fortunati. Per quanto mi riguarda va benissimo, la possiamo prendere.” disse guardandosi ancora una volta intorno. Immaginava già i negozi dove avrebbe potuto comprare i mobili, e le piante che voleva; Sirius osservò bene il giardino. “Potremmo piantare qualche albero, per fare ombra. Appena avremo un po’ di tempo andremo a Diagon Alley per fare degli acquisti, se non vogliamo arrivare al matrimonio e trovare la casa senza mobili.” osservò sarcastico.

“Oh, con me non correrai di questi rischi! Ho già in mente un sacco di negozi dove andare!” annunciò Hermione allegramente, facendo impallidire leggermente Sirius che non era un fanatico dello shopping. “Non preoccuparti, abbiamo tutto il tempo per diluirlo... non ti costringerò a girare per negozi per troppe ore di fila!” lo rassicurò la fidanzata, vedendo che Sirius non era molto entusiasta del suo piano. “Pur di farti contenta, questo e altro.” le disse Sirius, abbracciandola, lo sguardo che vagava su quella casa che sarebbe presto diventata loro.

 

Continua...

 

Ecco il secondo capitolo dei missing moments! Spero che vi sia piaciuto, e vi anticipo che non ne scriverò uno in cui si descrive la cerimonia nuziale; nel capitolo 5 di questa raccolta si parla di matrimonio, e non volevo ripetermi ^_^

Per TINAX86: scusa, ho sbagliato a risponderti nella mail; come avrai visto leggendo Hermione abita a Grimmauld Place! E' stata una svista, perchè adesso sto scrivendo un altro filone in cui effettivamente Hermione abita per conto proprio, mentre questi capitoli sono stati scritti da più di un mese e quindi mi sono confusa! :S

Volevo dire a tutti che ho creato, sulla mia pagina Facebook, un album con le copertine dei capitoli della raccolta; metto qui il link per chi volesse visitarlo ^_^

http://www.facebook.com/album.php?aid=6474&id=100000103425708&saved#/album.php?aid=6474&id=100000103425708&page=3

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Alohomora, TINAX86 per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 52
*** 052- I don't care ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 022: Nemici.

I don't care

 

“Ci mancano ancora il negozio con gli arredamenti da bagno e quello per la cucina! Sirius, ma mi stai ascoltando?” chiese Hermione Granger, alzando lo sguardo da una lunga lista e osservando il fidanzato. Erano a Diagon Alley e avevano iniziato a guardarsi intorno per i primi acquisti per la nuova casa; Sirius era già annoiato e Hermione euforica. “Sirius, si può sapere cos’hai?” gli chiese la fidanzata contrariata, riponendo la lista nella borsa.

“Nulla, perché?” rispose Sirius evasivo. Hermione alzò le sopracciglia. “Perché non mi stai a sentire, e si vede lontano un miglio che stai pensando ad altro. Avanti, cos’hai?” incalzò, le braccia incrociate sul petto. Sirius tergiversò. “Niente, è solo che sono un po’ annoiato, ecco...” borbottò guardando una vetrina accanto a loro.

“Avresti potuto dirmelo. Sirius, sai che mi piace la sincerità. Se sei stanco, dimmelo e torniamo un altro giorno, ma non farmi perdere tempo a parlare inutilmente, ok?” disse calma, guardandolo negli occhi. Sirius non aveva ancora fatto l’abitudine a quella sincerità disarmante; Hermione diceva le cose senza mezzi termini, ed era l’unica donna che avesse mai conosciuto a comportarsi così... beh, escluse Lily Evans Potter e Ginny Weasley, futura nuova signora Potter. Sirius sorrise.

“Ok, allora torniamo un altro giorno, oppure prima di andare a cercare una cucina decente facciamo una pausa al bar!” propose indicando un locale lì vicino. Hermione acconsentì volentieri; protestò quando Sirius insistette per pagarle il caffè e si calmò solo quando gli strappò la promessa che da sposati avrebbero diviso tutto, anche i soldi, e nessuno avrebbe più dovuto offrire nulla all’altro.

“Hai letto la Gazzetta del profeta di stamani? Pare che i Malfoy si siano un po’ ripresi economicamente da quando Lucius non è più ad Azkaban.” disse Hermione, sorseggiando il caffè. Sirius si rabbuiò, come sempre quando si parlava di Malfoy, Black o altri Mangiamorte. Lucius Malfoy aveva partecipato alla battaglia al Dipartimento dei Misteri in cui era stato sconfitto Voldemort, ed era quindi stato imprigionato in qualità di Mangiamorte; adesso era stato rilasciato per buona condotta, per il nome che portava e soprattutto per la cauzione pagata dalla sua famiglia in rovina che lo aspettava per risanare i conti.

“Quell’uomo è sempre stato un viscido schifoso. Pensare che si è fatto solo qualche anno ad Azkaban ed è colpevole, mentre io ne ho scontati dodici da innocente...” ringhiò Sirius, tremando al ricordo di quei momenti orrendi. “Sirius, non pensarci più. Adesso ci sono io.” mormorò Hermione stringendogli un braccio.

“E poi la storia non finisce qui. Anche se non è proprio il mio campo ho intenzione di condurre un’inchiesta su questo rilascio improvviso e così anticipato. Ti garantisco che rispedirò Malfoy in prigione a scontare tutto il male che ha causato, fosse l’ultima cosa che faccio.” promise minacciosa, e Sirius seppe dal suo sguardo che faceva sul serio, e pensò che se fosse stato in Malfoy non sarebbe stato tranquillo.

“Ricominciamo il giro?” propose Sirius, alzandosi, e Hermione lo imitò di buon grado. Erano in strada e si stavano dirigendo al negozio più vicino quando intravidero i Malfoy al gran completo davanti ad un'altra bottega. “Per Merlino, Sirius, non ho nessuna voglia di incontrarli...” si lamentò Hermione, che voleva finire le compere in santa pace e possibilmente anche in velocità. Sirius emise un lamento indistinto, come per manifestare il suo consenso. Fecero per cambiare strada, ma i Malfoy li avvistarono e si avvicinarono a loro a grandi passi, con dei sorrisi sprezzanti in volto.

“Guarda chi si vede. Il cugino Black e la sua... fidanzata.” scandì Lucius, guardando Hermione con profondo disprezzo. La giovane strega dilatò le narici e gettò un’occhiata a Draco, che invece si trovava dietro i genitori e sembrava quasi a disagio; che stesse cambiando? “Buongiorno, Malfoy.” disse secco Sirius, stringendo a sé Hermione con fare protettivo. “Draco, saluta il tuo ex professore.” intimò Lucius voltandosi verso il figlio. “Buongiorno, professore.” mormorò Draco, profondamente a disagio.

“Non c’è bisogno che mi chiami professore. Adesso sono un Auror, e comunque non sei più un mio allievo.” disse Sirius, leggendo negli occhi dell’ex-alunno un tormento interiore profondo che non aveva mai notato. “Ah, certo, abbiamo notato quale rapporto... confidenziale ami tenere con i tuoi... studenti, o forse è meglio dire studentesse?” lo provocò Malfoy, parlando con voce strascicata. Sirius scattò contro Lucius, per attaccarlo, e fu solo Hermione che gli impedì di risolvere la faccenda alla maniera babbana, ovvero con le botte.

“Osi insinuare qualcosa riguardo a Hermione?” sibilò Sirius, il naso a pochi centimetri da quello di Lucius. “Oh, solo il fatto che la Mezzosangue qui presente possa essere stata aiutata durante la scuola.” affermò Lucius. Narcissa guardava Hermione con disprezzo, chiaramente disapprovando la sua entrata nella famiglia Black; Draco sembrava più a disagio che mai.

“Hermione non ha ricevuto nessun tipo di aiuto durante la scuola, è sempre stata la migliore sin dal primo anno, ben prima che arrivassi io!” esclamò Sirius, furibondo. “Sirius, andiamocene...” lo pregò la fidanzata, tirandolo per una manica, ma Sirius era arpionato lì dalle offese di Malfoy, e Hermione sapeva benissimo che il suo orgoglio gli impediva di voltare la testa e andarsene senza avere risolto.

“Certo, la migliore! Ed è una Mezzosangue! Come può una Nata Babbana essere la migliore? Non possiede la magia nel sangue, certamente deve avere comprato i voti! E scommetto che andare a letto col proprio professore aiuta la carriera scolastica!” insinuò Lucius. Hermione sbiancò, e Sirius divenne una statua di ghiaccio accanto a lei. Poi Hermione si avvicinò lentamente a Lucius, un lampo negli occhi molto pericoloso.

“Se qui c’è qualcuno che compra qualcosa quello è lei; nel suo caso, si è acquistato un bel biglietto d’uscita da Azkaban. E io le giuro che ce la rispedirò, là dentro, a marcire coi Dissennatori, fosse l’ultima cosa che faccio!” gli sussurrò con veemenza, glaciale. Poi gli tirò uno schiaffo. “E non si azzardi mai più ad insinuare cose simili sul mio conto, o sarò costretta a denunciarla... e così si ritroverà un’altra accusa sulle spalle, come se la prima non fosse abbastanza pesante.” concluse, voltandosi e incamminandosi dalla parte opposta. Sirius la seguì, dopo avere guardato Malfoy con soddisfazione.

 

“Hermione, sei stata... grandiosa!” la lodò Sirius, in estasi. La sua fidanzata aveva schiaffeggiato Lucius Malfoy! Avrebbe dovuto raccontarlo in ufficio, il giorno dopo. “Per piacere, non infierire.” disse Hermione arrabbiata, camminando più veloce per non farsi raggiungere da Sirius.

“Ma cos’hai? Gli hai tenuto testa, dovresti esserne fiera!” le disse lui. “No, non c’è nulla di cui essere fieri! Sirius, io ho agito d’impulso, e l’impulso porta sempre a commettere qualche sciocchezza! Lui è un Malfoy! Un nostro nemico! Avrei dovuto ignorare quello che mi diceva, invece gli ho dato retta e ho raccolto la sua provocazione!” si lamentò tormentandosi.

“Hermione, hai solo avuto una reazione umana...” la consolò lui, cercando di abbracciarla, ma ancora una volta gli sfuggì. “No, è stata una reazione stupida! Proprio io che ti dicevo di venire via sono stata quella che ha alzato le mani! Non deve risuccedere, mai più, non per motivi così stupidi!” esclamò, disperata. “Quell’uomo ti ha dato della... beh, hai capito cosa. Se non ci avessi pensato tu per prima avrei fatto molto peggio di te, credimi!” le assicurò Sirius, riuscendo finalmente a stringerla al petto.

“Ma è proprio questo il punto! Non dobbiamo curarci di quello che dicono i nostri nemici; non vorranno mai il nostro bene e cercheranno sempre di destabilizzarci, in qualunque modo possibile. E io ho fatto il suo gioco!” concluse lasciandosi cullare. “Ti fai troppi problemi. Secondo me sei stata fantastica, e hai agito molto bene. Se poi riuscirai a mandarlo ad Azkaban ti farò costruire una statua al Ministero.” le disse, facendola sorridere.

“Non hai così tanto potere, e odio mettermi in mostra.” disse Hermione, e Sirius scoppiò a ridere. “Allora accantoniamo la statua, opterei per un bel regalo.” propose, guardandola. "Ma non ho idea di cosa chiederti! Anzi, ora che ci penso un'idea ce l'avrei..." aggiunse la ragazza sorridendo in modo furbo. "Ovvero?" chiese Sirius alzando le sopracciglia. "Una cucina nuova!"

 

Continua...

 

In questo capitolo mi andava di mostrare un incontro con i Malfoy; dovevo usare il prompt "Nemici" e secondo me andava benissimo per il rapporto Malfoy - Sirius/Hermione. Mi scuso se non riesco ad aggiornare con tanta frequenza, ma la scuola è ricominciata e si sente -.-"

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Alohomora, Eneria, gattoridens, TINAX86 per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 53
*** 053- Per te lascerei tutto ***


Era un pomeriggio di marzo e Her

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 089: Lavoro.

Per te lascerei tutto

 

Era un pomeriggio di marzo e Hermione era seduta nel suo ufficio, cercando di concentrarsi sul lavoro. Ultimamente aveva consumato tutte le sue energie nel tentativo di rispedire Lucius Malfoy ad Azkaban; si era impuntata, aveva spulciato tutte le leggi magiche, aveva passato addirittura alcune notti insonni con grande preoccupazione di Sirius e aveva ignorato le minacce che Malfoy le rivolgeva ogni volta che la incontrava. La giovane e tenace Hermione Granger aveva avuto successo e alla fine era riuscita ad avere la meglio sulle raccomandazioni di cui Lucius godeva; grazie a Hermione adesso avrebbe passato un bel po' di tempo ad Azkaban.

Così quando ebbe finito di esaminare l’ultima pratica alzò gli occhi dalla scrivania e sospirò; in quei giorni aveva poco da fare e a dire la verità si annoiava parecchio; avrebbe preferito mille volte stare a casa a preparare la stanza per i bambini in arrivo. Hermione era infatti incinta di due gemelli, che avrebbero dovuto nascere all’incirca dopo tre mesi; la gravidanza non le aveva causato grandi problemi, ma avrebbe comunque preferito riposarsi un po’, soprattutto perché portarsi dietro due bambini contemporaneamente nella pancia non era il massimo del relax.

Decise di andare a trovare suo marito, che lavorava all’ufficio Auror insieme a Harry e Tonks; sarebbe stata una buona occasione per svagarsi. “Alice, mi assento per un po’; se c’è bisogno di me chiamami subito.” disse alla sua giovane collaboratrice, e uscì dall’ufficio. Percorse i corridoi affollati del Ministero della Magia, fino a quando non arrivò al dipartimento degli Auror; arrivò a colpo sicuro all’ufficio del marito, che era il vice di Harry, il capo del dipartimento. Bussò e riconobbe la voce di Sirius che la invitava ad entrare; spinse la porta e lesse negli occhi del marito un sincero stupore.

“Che ci fai qui? Ti senti male?” chiese preoccupato, guardando la pancia della moglie. “Ma no, avevo solo poco lavoro da svolgere ed ero passata per un saluto.” disse Hermione con un sorriso, sistemandosi sulla poltrona davanti alla scrivania. Sirius le sorrise, felice di quella visita; da una porta che collegava il suo ufficio con quello del figlioccio sbucò Harry. “Mi sembrava di avere sentito la tua voce, Hermione! Come ti senti?” chiese Harry con un sorriso sincero, abbracciandola.

“Tutto bene, grazie. Come va il lavoro?” s’informò, gettando un’occhiata alle carte sul tavolo di Sirius. “Stiamo ancora dietro a quella banda di criminali che si diverte a prendere di mira i figli di babbani.” spiegò Sirius, accennando ai fogli. Hermione si rabbuiò. “Avete indizi?” chiese, tetra.

“Forse siamo sulla pista giusta, dobbiamo solo aspettare il momento adatto... sai, il nostro lavoro è abbastanza imprevedibile.” le rispose Harry, sedendosi accanto a lei. Parlarono del più e del meno per qualche minuto, in generale commentando l’operato di quella banda criminale, quando all’improvviso Tonks entrò nella stanza facendo un gran rumore.

“Harry! Harry, Sirius, li abbiamo trovati! Sono a ovest di Londra, ci sono Paul e Jack di vedetta, ma dobbiamo subito organizzare una missione!” esclamò trafelata, i capelli rosa tutti scompigliati. Hermione sbarrò gli occhi, mentre intorno a lei Sirius si alzava di scatto, andava incontro alla cugina e le chiedeva informazioni in più, e Harry schizzava via a radunare altri Auror.

“Sono in tanti, perlomeno una decina... Merlino, sanno combattere benissimo, sembrano Mangiamorte... Sirius, non so se ce la faremo tutti stavolta.” disse Tonks stravolta, pallida e preoccupata. Hermione si alzò e si avvicinò a suo marito, la paura nel volto in genere sorridente. “Sirius, non andare! Ti prego, non andare!” lo implorò, aggrappandosi alla manica del mantello dell’uomo. Sirius le rivolse uno sguardo stupefatto.

“Hermione, è il mio lavoro! Lo capisci che se questi delinquenti verranno catturati molte persone si salveranno?” esclamò con tono fermo. “Sirius, non andare! Aspettiamo due gemelli, se succede qualcosa io...” supplicò, le lacrime che facevano capolino nei suoi occhi marroni.

“Hermione, mi meraviglio di te! Sai benissimo che il mio lavoro è questo, devi accettarlo e stare tranquilla, andrà tutto bene!” le disse leggermente irritato e con un tono che non le permetteva di replicare. Harry rientrò nella stanza, seguito da altri due giovani che Hermione non conosceva; Tonks si passò una mano tra i capelli e le sorrise nervosamente. “Stai tranquilla, torneremo in un baleno!” le assicurò, e la squadra partì.

 

In realtà non tornarono in un baleno; Hermione aspettò tutto il pomeriggio, poi quando finì il turno tornò a casa. Cercò di cucinare qualcosa, ma non aveva né la voglia né la concentrazione necessari. E poi come avrebbe potuto mangiare in quello stato? Erano le dieci di sera e ancora non si sapeva nulla; era tentata dal telefonare a Ginny e Remus per informarsi, ma aveva paura di farli stare in pensiero.

Accese il televisore e si mise a guardare una scialba soap opera babbana, senza prestare la minima attenzione allo schermo; tutto quello a cui riusciva a pensare era che Sirius era in battaglia, lei non sapeva che fine avrebbe fatto e l’ultima volta che si erano parlati erano entrambi arrabbiati per le esigenze dell’altro. Hermione non voleva che Sirius facesse il proprio lavoro, e Sirius era infastidito da questo e glielo aveva fatto notare senza mezzi termini. Provò un moto di rabbia verso di lui; perché non la capiva? Improvvisamente sentì un rumore, e Sirius riapparve in casa, sfinito e sporco.

“Sirius!” strillò Hermione, spaventata. L’uomo si lasciò cadere sul divano. “Allora? Com’è andata?” chiese Hermione con voce stridula, una mano appoggiata sulla pancia. “Tutto bene, sono ad Azkaban.” disse il marito stancamente.

“Sirius, non puoi farmi prendere di nuovo uno spavento simile! Non sai quanto sono stata in ansia!” protestò Hermione, sull’orlo di un attacco isterico. “Hermione, è il mio lavoro! Cosa credevi? Quando mi hai sposato lo sapevi e lo hai accettato! L’ansia e lo spavento fanno parte dell’essere Auror!” urlò lui elettrico, saltando su come una molla.

“Ma io sono incinta, Sirius, incinta! Nel caso tu non l’abbia capito, potrei anche perdere i bambini per uno spavento troppo forte! Ti rendi conto che così metti in pericolo anche la vita dei tuoi figli?” gridò Hermione, con le lacrime che le colavano sul volto.

“Pensi che io debba stare qui a casa ad aspettarti, ma basta, sono stufa! Non mi importa proprio nulla del tuo maledetto lavoro, io voglio una vita tranquilla, senza contare che se i ruoli fossero invertiti tu non accetteresti mai di stare al mio posto!” urlò di nuovo, sfogando tutta la tensione accumulata. Sirius si alzò di scatto.

“Certo, ma sai benissimo che so cavarmela, devi smettere di preoccuparti così tanto! Non mi risulta che Ginny faccia a Harry queste scenate!” sbraitò agitando una mano. “Certo, perché Harry non la tratta così! La informa e la tranquillizza, mentre tutto quello che sai dirmi è ordinarmi a brutto muso di stare a casa e aspettare, senza pensare anche solo per un secondo al mio stato! Non voglio dover dire ai miei figli, un giorno, che il loro padre non tornerà più a casa! Non ne posso più, io me ne vado!” strillò, correndo al piano di sopra. Per la prima volta, Sirius sbiancò e sembrò veramente preoccupato.

“Come, te ne vai?” chiese con voce flebile. “Me ne vado!” urlò Hermione dalla loro camera, e Sirius sentì il tonfo di una valigia buttata sul pavimento. Corse su, saltando i gradini a due a due. “Ma stai scherzando? Non puoi andartene!” protestò, osservando la moglie che preparava la valigia.

“Certo che posso! Basta, basta, non voglio più vivere così! Ho avuto abbastanza preoccupazioni per combattimenti e guerre quando ero adolescente, adesso voglio una vita normale, senza mariti continuamente coinvolti in missioni!” urlò piangendo, buttando vestiti a casaccio nella valigia, senza vederci nulla a causa delle lacrime.

“Ma non lo capisci che io per te lascerei tutto? Il mio lavoro, che adoro e per cui ho studiato tanto! Se dovessero arrivare altri figli non esiterei a rinchiudermi in casa per crescerli, farei qualsiasi tipo di rinuncia, perché ti amo! Il mio lavoro diventerebbe esclusivamente la cura della famiglia! E invece tu non sembri preoccupartene, lasciandomi qui e continuando ad essere un Auror pur sapendo che mi fa stare male!” si sfogò, buttandogli in faccia tutti quei pensieri negativi. Quando smise di urlare Sirius le si avvicinò e l’abbracciò.

“Hermione, non mi lasciare. Domani stesso mi dimetterò, se vuoi, se ti fa stare più calma, e cercherò un altro impiego, o chiederò di non essere destinato a missioni pericolose. L’importante è che non mi lasci. Il resto non conta, posso anche murarmi vivo qui dentro se me lo chiedi tu.” le mormorò all’orecchio. Hermione singhiozzò, poi ricambiò l’abbraccio.

“Non farmi mai più stare così in pena! Sirius, ti prego, non farlo mai più! Fatti assegnare missioni meno pericolose!” soffiò tra i capelli del marito, piangendo. “Non preoccuparti, chiederò di essere assegnato a controlli di routine. Mi basta che resti con me.” la supplicò. Se fosse partita gli sarebbe crollato il mondo addosso; non poteva perdere la sua Hermione per un semplice lavoro!

“Non litighiamo più, ti prego.” le sussurrò, stringendola a sé. Hermione annuì. “Mai più.”

 

Continua...

 

Mi ero scordata di aggiornare prima, scusate! -.-" Spero comunque di non avervi deluso, magari l'atmosfera è più triste del solito ma in una coppia capitano anche momenti di crisi, no?

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Alohomora, gattoridens, TINAX86 per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Capitolo 54
*** 054- Rottura ***


Se quella sera Sirius Black pens

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 029: Nascita.

Rottura

 

Se quella sera Sirius Black pensava di godersi una tranquilla cena in compagnia della moglie e poi andare a letto si sbagliava di grosso. Hermione stava preparando un po’ di cose da portarsi dietro nell’eventualità di dover partorire in quei giorni, e non gli dava nessuna importanza; presa com’era da quei preparativi, aveva garbatamente zittito il marito, che aveva tentato di fare conversazione e di distrarla.

Sirius se ne tornò così in salotto, terribilmente annoiato, e si mise a guardare la televisione con un interesse pari a zero; tentò inutilmente di appassionarsi a un film babbano, che ebbe l’unico effetto di farlo quasi addormentare. Decise di andare a letto, visto che il giorno dopo avrebbe dovuto prestare servizio di mattina; fece per alzarsi dal divano, quando sentì la moglie urlare.

“Sirius!” strillò Hermione, riscuotendo l'uomo dal suo torpore serale. Cosa aveva fatto adesso? “Hermione, che c’è? Qualcosa non va?” chiamò un po’ preoccupato e allo stesso tempo impaurito del tono feroce e strozzato usato dalla moglie. “Mi si sono rotte le acque, dobbiamo subito andare al San Mungo!” urlò Hermione afferrando la borsa preparata con incredibile tempismo. Sirius la fissò senza credere alle proprie orecchie.

“Rotte... le acque?” articolò a fatica. “Sì, rotte le acque! Sai com’è, sarei anche incinta!” osservò Hermione sarcastica e impazientita. Sirius impallidì come forse non aveva mai fatto in vita sua. “E ora che dobbiamo fare?” balbettò, terrorizzato; dopo tutto era la prima volta che si trovava in una situazione del genere! “Ma insomma, mi porti all’ospedale o vuoi che i tuoi figli nascano sul tappeto del salotto?” sbottò Hermione con un lampo di ferocia negli occhi che Sirius aveva imparato ad associare a sfuriate memorabili. Si riscosse e la prese per mano.

“Vieni, hai bisogno di aiuto?” le chiese impacciato, prendendole la borsa. “Sirius Black, se dici ancora un parola giuro che andrò da sola e ti perderai la nascita dei tuoi bambini, io devo andare a partorire e devo muovermi, l’hai capito sì o no?” strillò, rossa in viso e fuori di sé. Sirius rabbrividì e senza fare parola l’accompagnò all’automobile; mise in moto la macchina, il tutto nel silenzio più assoluto, e la scortò fino al San Mungo.

 

Sirius sapeva che le donne al momento del parto sono, giustamente, molto nervose e tendono a infiammarsi per un nonnulla e a scaricare la tensione sugli altri, perciò le minacce della moglie non lo avevano colpito più di tanto. Arrivati in ospedale Sirius l’accompagnò fino al reparto riservato alle donne partorienti; Hermione sospirò, in preda ai dolori del travaglio, e guardò Sirius con un po’ di paura negli occhi.

“Mione, andrà tutto bene...” la rassicurò lui. Sapeva che non era una situazione facile; era il primo parto di Hermione, e oltretutto era in attesa di due gemelli. “Signora, venga da questa parte.” le disse un Medimago, indicandole una saletta. Hermione annuì; Sirius non mollò affatto la presa dalla mano della moglie, anzi la rafforzò. “Sirius, dovresti avvertire tutti che sto partorendo, so che non vorrebbero essere tenuti all’oscuro...” lo pregò prima di sparire risucchiata da infermiere e altri Medimagi. Sirius, in tutta sincerità, non aveva idea di come fare per avvertire tutti quanti in breve tempo; per prima cosa, tirò fuori il cellulare che gli aveva regalato Hermione e telefonò ai suoceri.

“Pronto?”

“Pronto, sono Sirius... Hermione sta partorendo, dovreste venire se potete.” disse l'uomo; per fortuna Hermione aveva, a suo tempo, spiegato ai genitori come arrivare al San Mungo, perché Sirius non avrebbe saputo come fare capire loro il percorso. “Certo che arriviamo! Però devi aspettarci davanti all’ingresso, perché Hermione ci ha detto che essendo babbani non possiamo entrare se non accompagnati da un mago.” concluse John Granger.

Sirius gli assicurò che li avrebbe aspettati e riattaccò, corrucciato; e se avesse perso la nascita dei suoi bambini per aspettare tutti? Poi si ricordò che Hermione aveva ancora ore di travaglio davanti a sé, e che aveva tutto il tempo di avvertire gli amici e i parenti. Mentre aspettava i Granger telefonò a Harry e Ron, dicendo a quest’ultimo di avvertire anche gli altri Weasley; dopo poco arrivarono i genitori di Hermione, ed entrarono insieme nell’ospedale.

“E’ da tanto che è in travaglio? Ma come funzionano i vostri parti?” s’informò Emily in apprensione, mentre contemplava col marito quell’ospedale così strano. “Non è da molto che siamo qui, e per quello che riguarda i parti devo confessare che non ho esperienza... comunque suppongo che i Medimagi si aiutino con incantesimi per far nascere il bambino, ma non so dirvi di più.” spiegò Sirius mortificato.

Arrivarono in sala d’attesa e dopo un po’ di tempo furono travolti dalla famiglia Weasley al gran completo; Molly e Arthur, entrambi molto emozionati, Ron con la fidanzata Luna che ostentava la sua solita calma svagata, Harry con Ginny incinta al settimo mese, Bill e Fleur con la loro bambina di due anni e i gemelli con fidanzate al seguito.

“Sirius, Hermione è in sala parto?” chiese Ginny, che sembrava calma ma al tempo stesso molto emozionata; in fondo la sua migliore amica stava partorendo per la prima volta. Sirius annuì, e Molly iniziò a bombardare la mamma di Hermione con un sacco di domande, confondendo ancora di più la povera donna che già si sentiva fuori posto in quell’ambiente così intriso di magia. Dopo un’attesa che apparve interminabile si affacciò un’infermiera.

“Signor Black, se vuole vedere nascere i suoi bambini venga dentro, ci siamo quasi.” annunciò con un sorriso. Sirius si sentì venire meno; non era pronto ad assistere a un parto, sarebbe come minimo svenuto! Tuttavia Harry lo spinse con le proprie mani fino alla stanza dove si trovava Hermione, continuando a ripetergli frasi come “poi te ne pentiresti” e ignorando i “non sono pronto, come faccio?” di Sirius. E se si sentiva impreparato per vedere nascere due bambini, lo era anche alla vista della moglie, sudata, sofferente e urlante, che lo colpì appena entrato nella stanza.

Vedendo la sua adorata Hermione in quello stato si sentì un mostro per averla messa incinta; poi ebbe un moto di ammirazione verso le donne che, per portare avanti l’umanità, si sottopongono a quelle sofferenze, e infine si avvicinò finalmente al lettino della moglie.

“Hermione, sono qui.” le disse, non del tutto certo che si fosse accorta di lui tra gli spasimi. “Sirius!” urlò Hermione tra le doglie. Fu questione di poco e nacque il primo bambino, Chris; Sirius riuscì a non svenire ma dovette comunque usufruire di tutto l’autocontrollo di cui disponeva. Quello era suo figlio, il suo primo figlio, il bambino suo e di Hermione!

“Chris...” sussurrò Hermione con le lacrime agli occhi per il dolore e per la commozione. Un'altra serie di grida, e poi il secondo bambino, l’ultimo; Sirius osservò l’altro suo figlio, Hugo, e pensò che fosse il più bel neonato che avesse mai visto, ovviamente insieme al suo gemello. Hermione allungò un braccio per stringere la mano di Sirius, mentre i bambini venivano puliti dalle infermiere; bastò un sorriso di Hermione perché suo marito capisse che era la donna più felice del mondo.

 

“Com’è stato partorire?” le chiese qualche ora dopo, quando si fu riposata. Hermione soppesò la risposta. “E’ indescrivibile. Pensare che tuo figlio ha vissuto nove mesi dentro di te è... unico. Non è certo una passeggiata, ma basta guardare il tuo bambino per dimenticarti tutto il dolore.” disse sorridendo. In quel momento entrarono tutti i Weasley più  i coniugi Granger, che fino ad allora avevano aspettato fuori; sommersero Hermione di domande, e la neo mamma si dimostrò gentile e accomodante con tutti.

“Dimmi, Hermione, fa tanto male?”chiese Ginny preoccupata. “No, stai tranquilla, Ginny.” la rassicurò, lanciando uno sguardo carico d’affetto alla pancia della sua migliore amica; sarebbe stato un maschio e lo avrebbero chiamato James. Anche a Sirius sarebbe piaciuto quel nome, ma pensava che Harry avesse più diritto di lui a sceglierlo e glielo aveva concesso volentieri, optando per altri nomi.

“E’ stata bravissima. Ancora mi chiedo come facciate voi donne a partorire, avete coraggio da vendere!” la lodò Sirius, ammettendo che lui al suo posto non avrebbe saputo da che parte iniziare. “Beh, si tratta solo di sapersi adattare; non sono certo nata già istruita sui parti, si può imparare solo con l'esperienza!” disse Hermione saggiamente.

“A proposito, Sirius, scusami se ti ho urlato contro quando dovevamo venire qui, ma ero tesissima. Avevo mille paure e le ho sfogate su di te, scusami.” aggiunse poi dispiaciuta. Sirius sorrise e la baciò su una guancia. “Me lo immaginavo, non preoccuparti; era il primo parto, per di più gemellare... la prossima volta magari sarai più calma!” le disse speranzoso. Hermione sbiancò.

“La prossima volta? Sirius Black, non voglio sentire parlare di prossima volta per un bel po’ di tempo, mi hai sentita?” esclamò, facendo ridere tutti i presenti. Eppure sarebbe smentita solo quattro mesi dopo, quando avrebbe scoperto con grande sorpresa e preoccupazione di essere nuovamente incinta.  

 

Continua...

 

Ok, premetto che sono imperdonabile; vi ho fatto aspettare veramente troppo! Il problema è che mi è venuto il blocco non tanto a scrivere, quanto ad aggiornare. Mi è venuta l'ossessione di poter fare sempre di meglio e per questo tutte le volte che avrei voluto pubblicare qualcosa di nuovo non riuscivo a farlo per paura di avere scritto delle schifezze e di potermi sempre migliorare. Spero caldamente che questa fase di insicurezza sia passata perchè mi piace non solo scrivere, ma anche aggiornare; so che si può sempre migliorare, ma non voglio che questa sensazione diventi un blocco troppo grande :) Riguardo al capitolo, poco da dire; Hermione è molto arrabbiata, in effetti, ma la considero abbastanza IC perchè anche nei libri ha fatto delle sfuriate niente male ^^

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Alohomora, Mirty_92, TINAX86, DreamBook, annypervinca per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 55
*** 055- Quidditch ***


Nuova pagina 1

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 028: Figli.

Quidditch

 

“Mamma, mamma, sai che papà ci insegna ad andare sulla scopa da grandi?”

Hermione si pulì le mani al grembiule, voltandosi con aria educatamente perplessa verso i suoi due maschietti che le saltellavano intorno entusiasti. “Come dite?” chiese, guardando Chris che aveva improvvisato un balletto per celebrare l’evento. “Sì, papà ci fa provare la sua scopa! Sai, quella senza protezioni!” spiegò Hugo con impazienza, come se fosse un eresia il fatto che la mamma non aveva capito subito.

“La scopa di papà? Ma... non sarà un po’ rischioso, bambini?” disse Hermione titubante, già in preda all’angoscia. Rosie era appollaiata su uno sgabello della cucina e stava leggendo le istruzioni per cucinare una torta; Jean la aiutava, e le due stavano per finire col fare più confusione che altro. Hermione le lasciava stare; amava il rapporto di complicità e affetto che c’era tra le sue due figlie, anche a causa della poca differenza d’età, e non voleva comprometterlo con inutili divieti o prediche.

“Ma no, mamma, non è rischioso!” esclamò Chris, correndo a sgraffignare un biscotto dalla credenza. “Sirius, cos’è questa storia?” chiese subito Hermione al marito, appena entrato in cucina. Sirius scarruffò i capelli alle due femmine e poi dette un bacio alla moglie. “Ascoltami, non c’è alcun bisogno di avere paura; il prossimo anno Chris e Hugo andranno a Hogwarts e prenderanno lezioni di volo, con scope non protette. Ho pensato che sarebbe stato meglio farli provare prima e farli esercitare, per evitare di fare come Neville. Ti ricordi della prima lezione di volo di Neville, vero? Harry me l’ha raccontato.” le disse Sirius. Hermione annuì, ma non era del tutto convinta.

“Ma non hanno mai volato così in alto fino ad ora... le scope che usavano si mantenevano a una distanza di sicurezza, con queste se volessero potrebbero andare ovunque...” protestò angosciata, tormentandosi le mani. “Mamma, credi che scapperemo di casa?” esclamò Chris divertito. “Beh, avete un carattere talmente vivace che non si sa mai cosa potreste inventare!” si difese Hermione, appoggiandosi a un mobile. Rosie aveva alzato gli occhi dal libro, interessata, e Jean mangiava un biscotto con lo sguardo che andava ora da sua madre ora ai fratelli, seguendo la disputa familiare.

“Hermione, fidati di loro! E se proprio stai in ansia, facciamoci garantire che non tenteranno nulla! Avanti, bambini, promettete di comportarvi in modo serio, responsabile e di non rischiare?” chiese Sirius, piazzandosi davanti ai figli. I due annuirono e giurarono solennemente di rispettare le promesse; Hermione si tranquillizzò un poco, perché sapeva che i gemelli erano malandrini ma anche molto leali.

“E va bene... permesso accordato.” disse sorridendo, e fu investita dalla gioia dei figli. Rosie alzò gli occhi al cielo. “Che fretta avete? Il prossimo anno non potremmo comunque entrare nella squadra di Quidditch, tanto vale aspettare...” osservò. A Rose piaceva il Quidditch, ma sicuramente preferiva la lettura di un buon libro; era simile a Hermione, ma non aveva la sua paura di volare, per la gioia della mamma che non voleva che i figli soffrissero di uno spavento simile.

“Zio Harry c’è entrato anche se era al primo anno, forse se sei bravissimo ti prendono lo stesso!” esclamò Chris, tutto contento. Jean alzò gli occhi al cielo, pensando che ai suoi fratelli piaceva tanto illudersi; Harry era veramente bravo, il suo talento era fuori dal comune e dubitava che i fratelli avrebbero potuto eguagliarlo...

“Andiamo a provare, papà!” urlò Hugo, correndo fuori dalla casa e rischiando di buttare in terra un vaso regalato da Harry e Ginny per Natale. “Hugo! Stai attento, per Merlino!” lo rimproverò Hermione, con un sospiro rassegnato; ormai stava per rinunciare a tentare di calmare i figli. Rose sorrise e tornò alla sua torta, impiastricciandosi tutta con la farina. Hermione sorrise dolcemente e le porse un panno per pulirsi.

“Non si fa così, vedi, t’insegno io...” le disse gentilmente, aiutandola a cucinare. Sirius rivolse uno sguardo di incondizionato affetto verso le sue figlie femmine e si ricordò che doveva insegnare ai gemelli a volare. “Vado a seguire quei malandrini, sarà meglio così se non vogliamo che si facciano male...” disse uscendo dalla cucina. Hermione sospirò di nuovo, chiaramente in pena; Jean alzò gli occhi dal libro di cucina che stava consultando con Rosie e li posò sulla mamma.

“Se sei tanto preoccupata perché non andiamo anche noi fuori? Almeno li potrai controllare tu stessa!” propose saggiamente. Hermione trovò che era la cosa migliore da fare. “Va bene, datevi una ripulita e andiamo in giardino.” acconsentì togliendosi il grembiule.

 

Cinque minuti dopo erano sedute su una panchina, Jean e Rose che ridevano contente e Hermione che cercava di dissimulare l’ansia. Chris e Hugo erano in sella alle scope e non vedevano l’ora che iniziasse la lezione di volo. Sirius sbucò dal capanno degli attrezzi con dei caschi e delle ginocchiere. “Ecco, voglio che li mettiate... così la mamma sta più tranquilla.” aggiunse guardando sorridendo la moglie. “Ma non ne avremo bisogno!” protestò Hugo, ma un’occhiata del padre bastò per calmarlo.

“Avanti, adesso provate ad alzarvi leggermente... se diventerete abbastanza esperti potremo giocare anche a Quidditch.” propose Sirius, ignorando i gemiti angosciati di Hermione. I figli avevano preso subito confidenza con il volo; dopo pochi minuti Sirius poteva benissimo distrarsi e non fissarli continuamente, perché stavano dimostrando prudenza e abilità. Sirius si avvicinò alla moglie e si sedette accanto a lei.

“Hermione, smetti di essere così apprensiva. Tutti imparano a volare sulla scopa; anche tu l’hai fatto!” le fece notare, a bassa voce. Hermione sbuffò. “Lo so, ma ho sempre considerato il Quidditch uno sport molto pericoloso, è ovvio che se i miei figli inizieranno a praticarlo starò in pensiero, anche se certo non farò obiezioni. Penso che tutte le mamme siano un po’ preoccupate vedendo sfrecciare i propri figli a quella velocità e a quell’altezza!” borbottò stizzita, arrossendo un po’. Sirius sorrise.

“Certo, perché invece sarebbero veramente tranquille sapendo che i propri figli cercano, a undici anni, di salvare la pietra filosofale dalle mani di Voldemort, e a dodici vengono pietrificati da un Basilisco, e a tredici salvano un pericoloso evaso dai Dissennatori, e qualche anno dopo combattono contro Voldemort in persona aiutando a sconfiggerlo... certo, sono esperienze che ogni genitore vorrebbe che i propri figli facessero.” osservò Sirius ironico. Hermione cercò di mantenersi seria, poi scoppiò a ridere.

“Hai ragione! A quei tempi non mi rendevo minimamente conto di quanto dovevano stare in pensiero i miei... adesso che ho dei figli capisco tutto, e anzi siamo fortunati, visto che adesso non viviamo con la minaccia di una guerra!” ammise, sorridendo. Aveva ragione Sirius; i figli dovevano fare le loro esperienze, perché solo così si può crescere. Hermione doveva fidarsi di loro e pensare che anche lei era stata ragazza e che a quei tempi le avrebbero sicuramente dato fastidio le interferenze dei suoi genitori per quanto riguardava le sue avventure... e non si trattava certo di Quidditch, ma di situazioni di pericolo di vita! Con orgoglio e tenerezza guardò Chris e Hugo sulle loro scope e Jean e Rose che ridevano, e si sentì straordinariamente contenta.

 

Continua...

 

Ed ecco un altro spezzone di vita di tutti i giorni della famiglia Black! Il prossimo capitolo sarà l'ultimo del filone, e dopo si cambia genere :)

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Alohomora, TINAX86, e Dea1907 per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 56
*** 056- Your daughter's boyfriend ***


Quando l

Sirius & Hermione: a love story

Prompt 084: Lui.

Your daughter's boyfriend

 

Quando l’ultimogenita di casa Black aveva annunciato ai genitori di essersi innamorata, ricambiata, del rampollo di casa Malfoy era successo il finimondo. Hermione aveva dovuto sfoggiare tutte le sue abilità persuasive per convincere Sirius ad accettare la scelta della figlia e ad incontrare Scorpius Malfoy. Sirius si chiedeva dove mai avesse sbagliato nell’educazione di Jean: una ragazza così studiosa, per bene, senza grandi problematiche, perché mai si era innamorata proprio di un Malfoy?

Hermione, dal canto suo, non poteva dirsi felice al cento per cento; il suo futuro consuocero era pur sempre Draco, che l’aveva tormentata ai tempi della scuola, ma aveva fiducia in sua figlia ed era convinta che se si era innamorata di Scorpius significava che il giovane era una persona migliore di suo padre.

Così adesso Sirius era in salotto, intento a camminare su e giù per la stanza e a borbottare le sue lamentele contro la nuova coppia, con la moglie tranquillamente seduta sul divano a leggere. Ogni tanto lanciava qualche sguardo fugace e possessivo verso Jean, seduta sulla panchina in giardino, in attesa di Scorpius. Hermione osservava il marito con un piccolo sorriso, il libro in grembo ormai dimenticato; Sirius continuava ad agitarsi e a spostare i soprammobili disposti con cura meticolosa dalla padrona di casa.

“Sirius, ti prego, non rivoluzionarmi il salotto. Che ti ha fatto di male?” gli disse ironica Hermione. Suo marito la guardò come se fosse lei quella che si comportava da incosciente, dimostrando tanta tranquillità in quella situazione così drammatica. In quel momento Sirius spostò nuovamente l’attenzione sulla sua “bambina” e gelò quando vide Scorpius Malfoy materializzarsi davanti a lei e posarle un bacio su una guancia. Quel gesto nemmeno troppo confidenziale lo fece diventare rosso di rabbia, e quando fu la stessa Jean a baciarlo sulla bocca distolse lo sguardo, pieno di irritazione.

“Sirius, vuoi smetterla?” lo rimproverò Hermione, decisa a mettere fine a quei comportamenti infantili. “Hermione, quello è Scorpius Malfoy. Ti rendi conto di chi è?” sibilò a denti stretti, lanciando uno sguardo assassino al giovane rampollo. “Me ne rendo conto, e mi rendo anche conto che stai decisamente esagerando. Non ti fidi del giudizio di nostra figlia?” chiese Hermione cercando di farlo ragionare.

“Di Jean mi fido. E’ di lui che non mi fido.” soffiò con rancore, sottolineando il “lui” con enfasi. “Se Jean lo ha scelto vuol dire che è un ragazzo serio, non trovi?” gli fece notare Hermione, chiudendo di colpo il libro e appoggiandolo sul tavolino da fumo davanti ai divani. “Potrebbe essersi sbagliata! Potrebbe averla ingannata, potrebbe averla benissimo illusa!” esclamò Sirius con veemenza, agitando una mano.

“E se Scorpius avesse veramente intenzioni poco serie secondo te avrebbe insistito tanto per conoscerci?” osservò Hermione alzandosi e avvicinandosi al marito, che fece una smorfia. “Non chiedermi come funziona la mente di un Malfoy. E poi non mi piace.” sbottò. Hermione scoppiò a ridere. “Beh, direi che questo era facilmente intuibile. Andiamo, vuoi sotterrare l’ascia di guerra e deciderti a conoscere il ragazzo di tua figlia?” gli chiese abbracciandolo, con un sorriso incoraggiante. Sirius sospirò.

“Perché proprio lui? Perché non Teddy Lupin? E’ così calmo... mi avrebbe dato molta più fiducia.” confessò con un sospiro. “Sirius, non puoi pretendere di scegliere tu il ragazzo per tua figlia! E poi quando è stato il turno di Rosie non hai avanzato una sola critica!” gli fece notare Hermione.

“Beh, Rosie mi ha portato a casa James, credi che avrei avuto da ridire sul figlio di Harry e Ginny? E poi conosco James da quando è nato, sono il suo padrino e so che non farebbe mai soffrire Rose!” esclamò in difesa del suo adorato figlioccio. “Hai anche permesso che andassero in vacanza loro due da soli, l’anno scorso.” continuò Hermione. Sirius fece spallucce. Effettivamente l’anno prima, quando Rosie aveva diciotto anni e usciva da qualche mese con James, Sirius aveva autorizzato senza problemi una piccola vacanza al mare dei due, anche per festeggiare la fine dell'ultimo anno a Hogwarts di Rose.

“Mi fido di James, sicuramente si sarà comportato bene.” disse fiducioso. Hermione scoppiò a ridere. “Certe volte sei così ingenuo! Ma non ti ricordi davvero come eravamo noi alla loro età, e soprattutto come eri tu? Credi che i giovani di oggi, che i nostri figli siano tanto diversi? I sentimenti e i comportamenti rimangono fondamentalmente gli stessi!” esclamò ridendo. Sirius impallidì di fronte a quella prospettiva che non aveva mai voluto considerare per le sue due figlie femmine.

“Beh, Jean è troppo piccola!” brontolò, ritornando alla sua arringa contro quell’unione. “Ma se ha diciotto anni, la stessa età di Rose quando si è fidanzata con James! Sirius, che ti piaccia o no adesso incontrerai Scorpius, sarai gentile con lui e non rovinerai la vita a quei ragazzi. Sono stata chiara?” aggiunse minacciosamente. A malincuore, Sirius annuì e Hermione andò a chiamare i due giovani.

 

Non appena entrò in casa, Scorpius Malfoy capì subito che l’ostacolo da superare non era Hermione Black; alla donna era bastato uno sguardo per capire che i sentimenti della coppia erano sinceri e aveva subito preso in simpatia il giovane Malfoy. No, il vero ostacolo era lui, Sirius Black, che adesso guardava Scorpius come se volesse uccidere quel corruttore di giovani fanciulle.

Con la scusa di preparare un po’ di tè e pasticcini Hermione si rifugiò in cucina, Jean ne approfittò per borbottare che doveva recuperare un libro nel giardino sul retro e i due uomini restarono soli, faccia a faccia. Scorpius si schiarì la voce, tremendamente a disagio; Sirius intanto lo stava squadrava con il suo solito atteggiamento diffidente.

“Ehm, signor Black, vorrei parlarle con sincerità; so benissimo di non starle affatto simpatico.” esordì Scorpius, visto che le donne di casa non sembravano avere intenzione di riemergere dalle loro occupazioni. Sirius alzò un sopracciglio, come a voler confermare la frase di Scorpius. “Jean mi ha raccontato dei rapporti tra lei e la mia famiglia, e ha tutto il diritto di pensarla come vuole; sinceramente, le do ragione. Le chiedo solo di non giudicare me in base agli altri componenti della mia famiglia. Io sono veramente innamorato di Jean, glielo garantisco.” disse con passione. Sirius aprì bocca per replicare, e in quel momento Jean riapparve, con in mano un libretto.

“Eccomi qua!” esclamò andandosi a posizionare accanto al ragazzo con naturalezza e nonchalance. Qualche secondo dopo rispuntò fuori anche Hermione, che portava un vassoio pieno di cose da mangiare; invitò tutti ad accomodarsi e iniziò a servire tè ovunque, notando con soddisfazione che il marito sembrava essersi notevolmente addolcito.

 

“Papà, che te ne pare?” gli chiese Jean quando fu finita quella riunione familiare. Sirius ponderò per un po’ la risposta, poi sospirò. “Non posso dire di essere veramente contento, e nemmeno che sia così facile accettarlo, però mi sembra che quel ragazzo sia veramente innamorato... e di questo non posso che essere sollevato.” concluse con cautela. Jean andò a baciarlo su una guancia, con le lacrime agli occhi. “Però attenta, potrei sempre cambiare idea!” la ammonì con aria severa. Hermione alzò gli occhi al cielo. “Quando usi queste espressioni mi ricordi fin troppo Ron... anche se non avrei mai pensato di doverti vedere, un giorno, così geloso di tua figlia!” esclamò, facendo ridere sua figlia e imbarazzare leggermente il marito.

 

E con questo capitolo si è concluso il filone; nel precedente abbiamo visto una scena familiare con i figli piccoli, e adesso li ritroviamo cresciuti ^^ Il prossimo capitolo sarà una one-shot, dopodiché si inizia con un nuovo filone ^^

Ringrazio chi legge, chi mette la storia tra i preferiti e/o le seguite, e Alohomora, e annypervinca per i commenti.

Al prossimo aggiornamento

HermioneForever92

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni di squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Biblioteca.

097.

Scelta libera.

098.

Scelta libera.

099.

Scelta libera.

100.

Scelta libera

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=313366