Grigio color pietra

di Kakaho
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scelta ***
Capitolo 2: *** "Divergente" ***
Capitolo 3: *** Primo giorno ***



Capitolo 1
*** La scelta ***


CAPITOLO N. 1 -La scelta-

Guardo Caleb, che ora è impiedi dietro agli Eruditi.  Il mio passo si fa incerto. Sono convinta. Sarò la figlia che resta. Devo farlo per i miei genitori. Devo. Marcus mi porge il coltello. Il fuoco degli intrepidi e le pietre degli abneganti sono entrambi alla mia sinistra, uno davanti a me, l'altro dietro. Tengo il coltello con la mano destra e poggio la lama sul palmo sinistra, lo faccio scorrere sulla pelle, stringendo i denti. Brucia, ma quasi non me ne accorgo. Mi porto le mani al petto con il respiro tremante. Ripenso alla faccia dei miei e i sospiri di sorpresa delle altre fazioni alla scelta inaspettata di Caleb, lì non ho dubbi, sarò la figlia che restra. Faccio colare il sangue tra le pietre grigie degli Abneganti.
*
*
*
Mi giro verso le cinque fazioni, poi verso i miei genitori. Mia madre mi rivolge un cenno del capo. Mio padre sorride. Sono fieri di me. Continuerò a nascondermi dietro una stoffa grigia.
*
*
*
Finita la cerimonia della scelta ci allontaniamo dalla sala, Susan, la mia vicina di casa, mi raggiunge frettolosamente -ehi Beatrice- mi dice toccandomi leggermente il braccio, -ottima scelta- le dico io con un sorriso stampato sul viso. Sono stanca, è accaduto tutto così in fretta, ho fatto la scelta giusta, ho fatto felice i miei genitori, non ho voglia di parlare con nessuno, specialmente con Susan, lei è la perfetta figlia di abneganti, altruista, buona, e per niente invadente. Decido però di mettermi una maschera in modo che nessuno possa leggere i miei pensieri. Lei mi cammina vicino -Mi dispiace per tuo fratello!- rompe il ghiaccio, -A me no, è stata una sua scelta, sono felice per lui- Susan sorride. Da sopra le scale sento un gran trambusto, la gente si scanza verso la parete, li imito. Scendono giù ragazzi vestititi di nero. Sono gli intrepidi, li ho sempre ammirati, qualcuno li definisce pazzi, per me invece sanno solo come vivere a pieno la vita. Corrono per i scalini, ridono, si divertono, mi esce un sorriso.
Avrò fatto la scelta giusta?



(A.A)
Scusate se non ho scritto molto, ma come primo capitolo mi sembra giusto.
Buona lettura ;)

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Capitolo 2
*** "Divergente" ***


Capitolo n. 2 “Divergente”

Io e Susan ci uniamo agli altri iniziati, siamo tutti figli di Abneganti, difficilmente ci sono dei trasfazione qui. Una donna si avvicina al nostro gruppo, è bella, avrà una quarantina di anni,la tunica da Abnegante nasconde un corpo dalle curve sinuose, i suoi capelli rosso fuoco sono legati in uno chignon tipico della nostra fazione, le sopracciglia fine, quasi invisibili gli circondano degli occhi color nocciola dallo sguardo dolce, -Benvenuti ragazzi- inizia a parlare -Io sono Madge, la vostra istruttrice, vi preparerò per l’iniziazione- tutti restano in silenzio finché la donna non inizia a recitare ad occhi chiusi:
-“ Sarò la mia rovina
Se solo di me stesso mi importasse.
Mi dimenticherò di quelli che amo
Se non presterò loro servizio.
Farò la guerra al prossimo
Se mi rifiuterò di guardarli.
Dunque scelgo di nascondermi
Dal mio riflesso,
Di non contare su me stesso
Ma sui miei fratelli e sorelle,
Di proiettarmi sempre verso il prossimo
Finché non scomparirò.”-
È chiaro che sta citando il manifesto degli abneganti.
-I trasfaz … - ripensa alla sua frase, -Visto che neanche quest’anno ci sono dei trasfazione con noi, voi figli di Abneganti potete andare a casa, riposatevi, domani alle 9 vi aspetto alla sala riunioni-
*
*
*
Mi avvio verso casa cercando di evitare Susan, lei capisce le mie intenzioni e si fa da parte.
Arrivata trovo la mamma e il papà in cucina, stasera toccava a loro preparare la cena. Mi siedo sulla sedia di Caleb, solamente ieri eravamo ancora in quattro, il pensiero mi rattrista. Nella testa mi risuona ancora la parola “Divergente”, e le immagini della simulazione mi passano davanti agli occhi. Mamma mi raggiunge a tavola con papà al seguito, si siedono e iniziamo a mangiare. Nessuno sente il dovere di iniziare a parlare con quel posto vuoto a tavola.
Finita la cena mi rifugio in camera, la finestra è socchiusa, lascia passare uno spiffero di vento, l’estate sta arrivando e in città il caldo si fa sentire. Mi infilo il pigiama, è morbido e sa di casa. Sento bussare alla porta è la mamma – Beatrice - mi dice - devo sapere una cosa-, annuisco, -Qual è stato il risultato del tuo test attitudinale?- all’improvviso mi sento sbiancare, i battiti del mio cuore sono aumentati notevolmente, abbasso la testa –Sono tua madre a me lo puoi dire- mi rassicura, dopotutto ha ragione, non può farmi niente di male, mentre le parole di Tori mi riecheggiano nella mente mi esce dalla bocca la parola: -inconcludente- , -Lo sapevo, Divergente!- dice con tono di conferma, poi aggiunge –piccola mia ricordati di non farne parola con nessuno, nemmeno con Madge- , -si mamma ma perché?- Mi bacia la fronte e esce dalla camera.

Ora devo dormire, domani ci sarà l’addestramento
Sarà una lunga notte.




(A.A)
Ecco il secondo capitolo, scusate se ieri non ho aggiornato ma questi giorni sono stata molto impegnata.

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Capitolo 3
*** Primo giorno ***


Capitolo n. 3 –Primo giorno-

“driin, driin” la sveglia mi risuona nelle orecchie. Oggi inizia l’addestramento, Madge ci ha raccomandato di stare per le 9 alla sala riunioni. Prendo un vestito pulito dalla cassettiera e mi avvio verso il bagno. A parte gli incubi che mi hanno svegliato nel bel mezzo della notte, il caldo mi ha tolto tutte le forze per affrontare la giornata. Decido di farmi una doccia.Incredibilmente l’acqua ha portato giù con se il malessere con cui mi sono svegliata stamattina.
Scendo in cucina, i miei non ci sono, la mattina di solito sono impegnati ad aiutare gli altri, mia madre si occupa degli esclusi, le persone che non appartengono a nessuna fazione.
Papà questo periodo risolve i problemi di Marcus, Janine ,la capofazione degli eruditi, sta scagliando accuse pesanti su di lui. Dopo aver fatto colazione mi accorgo che manca un quarto d’ora alle 9. Esco di casa e decido di andare a chiamare Susan anche se ieri l’ho ignorata spudoratamente.
Busso alla sua porta, ad aprire c’è proprio lei con la solita tunica grigia e il sorriso luminoso, -Sei pronta?- le dico –Si, stavo uscendo proprio adesso - risponde , capisco dal suo tono che non si aspettava che la venissi a chiamare.
Ci dirigiamo insieme verso il centro della fazione, arrivate, giriamo per South Dearborn Street, è lì che si trova la sala riunioni. Entriamo. Si tratta di una grande sala circondata da gradinate sulle quali già sedevano i ragazzi arrivati prima di noi, al centro c'è una grande cattedra, dietro di essa era stata messa una poltrona girevole. Anche se chiamata semplicemente “Sala riunioni” allestiscono questo spazio per qualsiasi funzione: funerali, luogo di incontro e qualsiasi altra cosa che può servire. Ho sentito dire che molto tempo fa lo spazio veniva usato per praticare uno sport chiamato “Basket”.
La sala ha sempre il solito profumo di incenso e limone, questo mi mette a mio agio.
Io e Susan prendiamo posto. Esattamente alle 9 Madge entra dalla porta principale, arrivata vicino alle gratinate ci accoglie con un: “Buon giorno e grazie di essere venuti.” , Come prima di mangiare o prima di cominciare una lezione scolastica, preghiamo; a differenza degli eruditi che pensano che il mondo si sia creato con una grande esplosione chiamata “Big Bang”, gli Abneganti credono che ci sia una forza divina che ha formato la terra e tutti i suoi abitanti. Finita la preghiera Madge comincia a parlare:-Questa, come sapete è la prima giornata di addestramento- inizia a muovere il dito -2….5..8..10…15..16..19..20…24. Sono felice di vedere che ci siete tutti- accende un proiettore posizionato sulla cattedra, sul muro alle nostre spalle si proietta un filmato, -spero che stiate tutti molto attenti, alla fine delle settimane di addestramento ci sarà un test che determinerà se siete all’altezza di entrare definitivamente a far parte della fazione o no- ci avvisa. Il filmato durò poco meno di un’ ora, parlava di quando i nostri antenati Abneganti costruirono la recinsione per proteggersi, instaurarono le fazioni e tante altre cose che avevo già sentito a scuola. Dopo ci fece provare un "test di amicizia-fiducia” (così lo chiamava lei): dovevamo dividerci in gruppi da 12, il gioco consisteva nel mettersi in cerchio, prendere le mani di una persona a caso, a questo punto il cerchio si ritrovava intrecciato di mani, senza mai lasciarci dovevamo riuscire a slegarci e ricreare il cerchio perfetto. L’ho trovato un gioco patetico ma ho visto che Madge ci teneva molto. Tornammo a casa, dopo il saluto cioè recitare il manifesto degli abneganti, la nostra istruttrice ci informò: -vi aspetto alla stessa ora, domani faremo una gita- Io e Susan ci guardammo.

Dove ci vorrà portare?


 

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