Login 'n Kill, versione terza.

di Raeiki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Terza versione: Declino ***
Capitolo 2: *** Decisioni (Dark) ***
Capitolo 3: *** Ultimi preparativi (Selen) ***
Capitolo 4: *** Piano di battaglia (Dark) ***
Capitolo 5: *** Guerra (Selen) ***
Capitolo 6: *** Fine ***
Capitolo 7: *** Terza nota del Creatore ***
Capitolo 8: *** Non ancora. ***



Capitolo 1
*** Terza versione: Declino ***


Questa sarà una stagione particolare, diversa dalle altre. Infatti la storia procederà in questo modo, onde evitare malintesi: un episodio tratterà la storia di Dark e di Juliet, il seguente parlerà invece delle vicende del Team Selen nella battaglia contro i Creeps e così via fino alla conclusione della stagione.

Incubi. Ciò che tormentava Albert in quei giorni, continui e spaventosi incubi. Sognava Michael cadere nel vuoto, sognava Light morire sotto i suoi occhi per poi risorgere e reclamare vendetta. Sognava i suoi vecchi amici morire tutti, sognava il Castello Selen in fiamme, sognava un inquietante essere alato che lo fissava con degli occhi vitrei, e sognava una frase che lo perseguitava: "Inchinatevi al vostro Dio." Aveva già visto quello scenario, era lo stesso che appariva nei rari glitch grafici della base. Era successo più di un anno prima, e ora le visioni si facevano sempre più costanti e numerose. E sempre più...vivide. Non sapeva che fare, non ne parlava con Juliet per paura di preoccuparla di qualcosa che fondamentalmente non esisteva. Ciò che sognava però sembrava avere uno scopo, cioè, perchè proprio quello scenario apocalittico? Perchè quell'essere alato? E perchè quella frase? Forse era meglio non darci troppo peso, in quel momento i veri problemi erano altri.

I Selen non si trovavano in condizioni tanto migliori: avevano si reclutato della gente, avevano una bella squadra organizzata, ma avevano la paura crescente di non riuscire nell'impresa contro l'esercito di cloni dei Creeps. In più Pasey, il loro capo, era un pazzo furioso che non si sarebbe fermato neanche dopo la morte. Per non parlare del titano 61, che dava l'idea di essere inabbattibile. Selen in primis era sempre più restìa all'idea di combattere contro l'imponente team avversario, che aveva tutte le probabilità di vincere. Poi le venne un'idea. Dio, come aveva fatto a non pensarci? Mandò subito il messaggio di incontro urgente al Castello, e nel giro di dieci minuti si trovarono tutti alla base. Selen si rivolse subito a Miku: "Devi replicare Death." "...eh?" "Dai, i Creeps hanno replicato uno dei loro. Devi riuscire a fare lo stesso con Death. Non avrei mai pensato di dirlo, ma...è importante. L'ultima volta se non fosse stato per lui ci avrebbero sbaragliati.". Lè Death si gasò subito: "Wooah! Hai capito Miku? Replicami, così che possa fargli il culo di nuovo!". Miku sembrava confusa, ma poi rispose: "Si, è fattibile, ma ho bisogno di tempo. Il mio computer è potente, ma quello di Skydrops è fenomenale. Ci metterò più tempo a caricare i cloni nel sistema, ma dovrebbe funzionare.". Selen aggiunse con una faccia poco convinta: "Cerca di non farli parlare, un Anthony è già abbastanza.". Miku rise e accettò. 

La base dei Creeps (che era stata battezzata Hades da Light) era un castello arroccato su una collina, che emanava un'atmosfera di paura e sconforto. Era tanto bella quanto oscura, curata ma che incuteva timore, era davvero imponente, sia a livello fisico che metaforico.
Pasey aveva distrutto il trono creato da Light, e ne creò uno tutto suo. Era fatto di un metallo nero, con venature platino sui fianchi e sui braccioli, con la lettera "P" in corrispondenza della testa del nuovo capo. Molto sobrio. Nella stessa sala del trono era presente un tavolo degli stessi colori del trono, con delle sedie intorno; sedie che furono occupate dai membri dei Creeps poco dopo. Pasey aspettò che tutti i suoi compagni furono presenti per parlare: "Sono contento che Edward mi abbia lasciato il posto come capitano della squadra. Sono...dispiaciuto della sua dipartita prematura." Nel dirlo fece un'espressione quasi divertita: "Ma adesso parliamo al presente. So che Dark Mind, l'assassino del capo, è uscito dalla classifica e non è più parte dei Selen. Non che sia un grande vantaggio, ma è sempre un avversario in meno. Skydrops, 61 è sempre disponibile?". Skydrops si schiarì la voce: "Si, ho apportato due o tre modifiche; sto cercando di renderlo più intelligente, e gli ho aggiunto due braccia robotiche. E' un'eccezione, lo farò solo con lui. I cloni di Light rimarranno automi.". Pasey tamburellava le dita metalliche sul tavolo, tenendo lo sguardo fisso sul suo collega. L'idea gli piaceva, e non vedeva l'ora di confrontarsi con i Selen, per dimostrare di valere più del suo predecessore.

Tutti attendono qualcosa: Albert aspetta la sua vendetta, i Selen aspettano la battaglia e Pasey aspetta l'opportunità per mostrarsi il migliore.
Da questo momento inizia il declino che porterà alla caduta di Login 'n Kill; sempre più imcombente, sempre più vicina.

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Capitolo 2
*** Decisioni (Dark) ***


Albert e Juliet stavano insieme da un mese e mezzo ormai, e lui non aveva ancora trovato un modo per sfidare e sconfiggere una volta per tutte i Selen. Ciò che lo bloccava era la paura; anche se non voleva ammetterlo, era terrorizzato all'idea di doversi confrontare con quelli che una volta erano suoi amici, e aveva ancora più paura di essere ucciso da loro. A peggiorare la situazione arrivarono Majora e Katrine, in un giorno normalissimo.

Juliet e Albert si trovavano dentro al rifugio, ovvero il capannone abbandonato nella zona portuale della città. Stavano discutendo sui frequenti incubi di Albert, che si era finalmente deciso di parlarne alla sua ragazza: "E infine vedo quella specie di demone alato. Cosa significa tutto questo?" "Forse sono i sensi di colpa per le persone che hai ucciso, forse il continuo nervosismo... Non pensarci, passerà." Lei lo baciò sulle labbra, e lui ricambiò sorridendo. La amava davvero tanto. Furono interrotti bruscamente dalle due ragazze compagne di Juliet, che avevano un'espressione non troppo allegra sul viso: sembravano preoccupate da qualcosa. Juliet si alzò: "Che succede?". Majora si fece avanti, poco convinta: "Noi...ecco...noi vogliamo...no, no. Noi ci uniremo ai Selen." "Non se ne parla! Perchè dovreste?". Katrine fece un passo avanti, posando una mano sulla spalla di Majora come a dirle di stare calma e che ci avrebbe pensato lei: "Jul, ci hanno offerto una posizione nel loro team. Non sono odiosi come pensavamo. Sono molto gentili, il loro capo anche. In più con loro saremo al sicuro, avremo dei nuovi amici, sconfiggeremo i Creeps. Questo vale anche per te... ma non per lui.". Katrine fece un cenno con la testa verso Albert, quasi un segno di sprezzo. Juliet aveva un'espressione disperata, era sul punto di piangere: "Non potete dirmi questo...Io lo amo...Era noi contro tutti, ricordate?". Majora si asciugò una lacrima e Katrine distolse lo sguardo, senza dire nulla. Juliet continuò, con la voce rotta dal pianto: "Va bene. Andate. Ma io non vi seguirò." "Non dire idiozie, tu vieni con noi. Sei mia sorella, devo prendermi cura di te." "No. Io lo amo. Rimarrò con lui, costi quel che costi.". Katrine la fissò a lungo, poi si voltò e se ne andò insieme a Majora. Girò la testa, senza guardare direttamente Juliet: "Stai attenta, ti prego.". Detto questo se ne andarono dal capannone. Juliet scoppiò a piangere e Albert la abbracciò, tenendola stretta. Nei suoi occhi si leggeva la furia cieca: non solo i Selen lo avevano cacciato, ma gli volevano togliere ogni possibilità di potersi vendicare. Era il colmo. 

Quello stesso pomeriggio decise di andare a casa di Crystal. Si ricordò di avere una tanica di benzina di scorta in garage, e andò a prenderla. Poi prese un accendino di quelli di suo padre, se lo mise in tasca e partì. Andava spedito, con la stessa rabbia negli occhi che aveva quel mattino. Arrivato davanti a casa di Crystal si posizionò dietro a un albero e si connesse a Login 'n Kill. Ormai non era più in una squadra, quindi poteva scegliere dove spawnare. Prese la tanica e l'accendino, si avvicinò alla porta di casa e sparò alla serratura, aprendola. Entrò in casa e trovò i genitori di Crystal sconvolti dal rumore nel corridoio, e la madre urlò. Dark ordinò con voce decisa: "Uscite di casa. Adesso.". Vedendo la coppia ferma e tremante, alzò la voce: "ORA! VELOCI!". I due si diressero verso l'uscio con la pistola di Dark puntata. Una volta usciti sparò nella schiena dell'uomo, e la donna urlò. Tempo di caricare, poi sparò anche a lei mentre scappava. Aprì la tanica velocemente, e percorse buona parte della casa rovesciando benzina sul pavimento. Finito il lavoro, prese l'accendino, lo accese e lu buttò a terra. La benzina prese fuoco, e così tutta la casa pochi minuti dopo. Si disconnesse, e vedendo Crystal tornare verso casa urlando scappò via. Quello sarebbe bastato come messaggio ai Selen.

 Da quel giorno non solo Dark era ricercato, ma anche Albert. Crystal aveva rivelato la sua identità alla polizia, che era andata a casa sua per cercarlo. Non lo avrebbero mai trovato però, perchè si era "trasferito" nel capannone insieme a Juliet. Albert si stava via via estinguendo, lasciando il posto a Dark. Infatti rimaneva sempre più loggato che non, e l'avatar stava prendendo il sopravvento. Dark era stato modificato per un'ultima volta: era tornato a indossare l'impermeabile nero con il colletto alto, indossava una bandana nera che copriva solo la bocca, su cui c'era scritto "DIE", ovvero "MUORI". Aveva cambiato il colore dell'iride degli occhi, rendendola bianco alabastro. Sotto aveva sempre i soliti jeans strappati e gli anfibi neri. Aggiunse dei guanti di ferro con delle dita sottili e appuntite, e infine allungò ancora di poco i capelli all'indietro, tenendo sempre il colore azzurro/verde benzina. 

Appena finito di modificare Dark, arrivò un messaggio sul telefono di Albert, da parte di Lawrence: "Dobbiamo parlare. Incontriamoci al parco.". Albert non si fidava affatto, quindi loggò e ci andò come Dark. Disse a Juliet che andava a fare un giro di ricognizione, per non metterla in alerta inutilmente. Arrivò al parco saltando da un tetto all'altro, che ormai era diventato per lui un metodo efficace e necessario per muoversi. Guardò in basso, notando Lawrence. Non c'era nessuno nei paraggi, quindi scese tirando su il colletto per provare a coprire la maggior parte del viso: "Volevi vedermi?" "Si. Al, sei davvero andato oltre. Era necessario bruciare casa di Crystal? E uccidere i suoi?" "Era ancora poco. Avrei fatto di peggio, se avessi avuto ancora un po' di sanità mentale in meno. Sei venuto per farmi il terzo grado? Se è così me ne vado." "No, nulla del genere. Voglio proporti una tregua. Crystal si è rifiutata di venire, ma ho deciso di pensarci io. Non voglio una guerra tra noi. Siamo amici. Per favore, basta." "Siamo amici? Davvero? Ma a me non è sembrato che tu abbia fatto o detto qualcosa per dissuadere Crystal dal cacciarmi, nè tu nè Anthony. Se vi definite miei amici, perchè mi avete abbandonato?" "Perchè pensavamo che fosse una cosuccia da niente, che tutto si sarebbe risolto. Ma non sta andando come pensavamo. Ti prego, a Crystal ci penserò io, la convinverò a lasciarti in pace, ma tu lascia in pace lei. Ripartiamo da zero, come se Login 'n Kill non fosse mai esistito. Torniamo Al, Law e Tony. Perfavore.". Dark rimase impassibile: "Non meritate il mio perdono. Vattene ora, se non ti uccido adesso è perchè sei disarmato e sarebbe da infami. Quindi vai via. E Lawrence..:" Prima di andarsene Dark disse queste ultime parole: "Dì agli altri di non cercarmi, non contattarmi, non seguirmi. Non ce ne sarà bisogno, perchè verrò io. Quindi, digli di aspettarmi.". Dark, aprì le ali e saltò su una terrazza, per poi andarsene verso il capannone saltando sui tetti. Lawrence lo seguì con lo sguardo, poi se ne andò con quella frase fissa nella mente: "Digli di aspettarmi.". 

Il giorno seguente qualcuno decise di fare visita a Dark e a Juliet: i due furono visitati direttamente al capannone da Pasey e dai Creeps: nel team mancavano i cloni di Light, tranne 61 che era diventato membro fisso della squadra. Juliet stava ribollendo dalla rabbia: "Cosa volete? Andatevene fuori dalle palle!". Ci fu una risata generale, e Pasey scese dal dorso di 61, facendo cozzare le lunghe dita di ferro tra loro: "Tranquilla signorina, non sei tu il problema. Ma lui.". Pasey indicò Dark, e tutti i Creeps tirarono fuori le armi. Juliet scagliò una freccia verso Pasey, che fu intercettata dalla spada di Shade. Era stato troppo veloce. Shade era, ad avviso di Dark, il migliore dei Creeps subito dopo Light. Era interamente vestito di nero, con dei capelli biondi a spazzola e una cicatrice che percorreva tutta la faccia, incrociando gli occhi color ghiaccio. La sua katana aveva stroncato tantissime vite. Era veloce, preciso, silenzioso, spietato. Si chiedeva perchè non fosse sempre stato lui il capo. 

I Creeps erano sul punto di attaccare, quando furono fermati dal rumore del motore di una moto. Tutti si voltarono e notarono una persona che arrivava, su una moto cromata, imbracciando due fucili a pompa. La moto era strana; non aveva un volante, aveva solo due vani per le gambe, e dentro di essi c'erano rispettivamente acceleratore e freno. Svoltava spostando il peso del corpo, e questo gli permetteva di avere le mani libere, con cui poteva tenere i due fucili a canne mozze puntati verso i Creeps. Pasey sbarrò gli occhi e alzò un braccio per fermare i suoi accoliti: "Via. Adesso.". Skydrops intervenne: "Capo, ma Selen..." "Non mi interessa di Selen, non voglio perdite prima della battaglia. Ritirata!". I Creeps si disconnetterono in massa, sparendo nel nulla. Il tizio in moto si parcheggiò vicino alla coppia, aprendo i vani per le gambe e scendendo: "State bene?". Il ragazzo indossava una tuta da motociclista nera, con una scritta sul petto: "ROAD EATER". Sul dorso ce n'era un'altra: "LnK", la sigla di Login 'n Kill. Mise i due fucili in due fondine dietro la schiena, e tese una mano verso Dark: "Sono Francis Rodd, in arte Road Eater, e tuo grandissimo fan. So chi sei, so chi è lei, so cosa hai fatto e so che loro non erano tuoi amici.". Dark non sapeva cosa rispondere, quindi si limitò a stringere la mano al ragazzo. "Ti aiuterò nella tua vendetta contro i Selen, a costo di doverci morire. Stanne certo.". Dark non sapeva come faceva Road Eater a sapere tutte quelle cose sul suo conto, ma un aiuto non era mai da rifiutare.

Quindi erano rimasti in tre: Dark, Juliet e Road Eater. Ormai era questione di poco tempo, e poi Dark avrebbe finalmente invaso la Base dei Selen e li avrebbe uccisi. Doveva trovare un modo, ma aveva già un piano che poteva funzionare. Sapeva cosa fare, e lo avrebbe fatto presto. Molto presto.

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Capitolo 3
*** Ultimi preparativi (Selen) ***


Aveva forse sbagliato? Era necessario cacciarlo in quel modo? Eppure era davvero pericoloso...Login 'n Kill stava prendendo il sopravvento su di lui, e lo avrebbe presto consumato...avrebbe causato problemi non solo al team, ma anche a se stesso. Eppure non era pienamente convinta della sua scelta. "Selen...". I suoi penseri furono bruscamente bloccati da una voce familiare che la chiamava. "Si, scusa, arrivo."

Selen, il capo dell'omonimo team, stava guardando fuori dalla finestra del piano superiore del castello, nel laboratorio. Miku e Death stavano lavorando sodo per creare l'esercito di avatar che avrebbe potuto tenere testa a quello di Pasey, ma il computer di Miku non permetteva di crearne troppi, solo una quarantina, rispetto ai 60 e più dei Creeps. Selen era parecchio in ansia, più che altro era quasi pentita della sua scelta di cacciare Albert dal team. Ma in cuor suo sapeva che era la cosa giusta da fare. Anche se era convinta di riuscire a sbaragliare l'ex compagno di squadra in un possibile tentativo di vendetta da parte sua, era turbata dal fatto di essersi creata un nuovo nemico. Cercava di non pensarci, ma l'idea di un Dark vittorioso o peggio, di un Pasey vittorioso, la tormentava. Si distraeva spesso pensando a quelle cose, e non sapeva se intervenire subito o attendere. Ma nel secondo caso non avrebbe potuto nemmeno aspettare molto, poichè la minaccia era dietro l'angolo, e non poteva farsi cogliere impreparata. Pregava tra sè e sè che i Creeps non li invadessero anzitempo, perchè sarebbe stata una disfatta totale in quel caso. Guardando il lato positivo, aveva scoperto dove si nascondeva Dark insieme a tre ragazze. Due di loro non erano più un problema, dato che le aveva integrate nel team. Ne mancava una.

Greed corse di sopra e chiamò il capo: "Selen, c'è una persona sotto che vuole vederti.". Selen scese, accigliata, e si trovò davanti un ragazzo un po' più grande di lei, vestito molto elegantemente, con dei capelli lunghi neri con dei riflessi grigi e bianchi. Aveva degli occhi scuri, e scrutava Selen come se volesse sollevarla con la forza del pensiero. "Sono Genesis. Non vi serve sapere altro. Sappiate solo che sono dalla vostra parte, e che mi ringrazierete dopo la battaglia. Addio Selen, anzi, arrivederci.". Senza far parlare nessuno dei presenti fece un inchino, e uscì dal palazzo disconnettendosi. 
Selen rimase in silenzio per un po', quando tornò di sopra. Almeno adesso aveva altro a cui pensare; quello strano tipo, Genesis. Aveva detto che era dalla loro parte prima, ma doveva credergli? In effetti, che motivi avrebbe avuto per mentirgli? Non lo conosceva nemmeno. E forse era quello che la insospettiva. 

"Selen, i cloni sono pronti. Non posso farne altri." "Va bene così Miku, grazie. Adesso tornerei a casa. Sono piuttosto stanca." "Ok, ci vediamo domani. Ciao Selen, riguardati, sei davvero stressata." "Lo farò, grazie. Ciao Miku, ciao ragazzi.". Tutti salutarono il loro capo mentre si disconnetteva, per poi fare lo stesso dopo pochi minuti. Crysta tornò verso casa, dato che si era connessa da casa di Miku. Avvicinandosi al quartiere sentì uno sparo, un urlo e un'altro sparo. Il cuore prese a martellarle nel petto. Si mise a correre in quella direzione, che era proprio quella di casa sua. Dopo alcuni metri vide alzarsi un fumo nero e sentiva una puzza di bruciato insinuarsi nelle sue narici, facendole bruciare gli occhi. Svoltò l'angolo, e vide la scena che meno avrebbe voluto vedere. La sua casa in fiamme, e i suoi genitori a terra in una pozza di sangue. Impallidì di colpo e sbarrò gli occhi. "No...no, no, NO! MERDA!". Corse verso i due cadaveri, in lacrime, e con la voce rotta dal pianto chiamò i suoi genitori: "Papà...svegliati, ti prego...Mamma...vi prego...vi prego...". Alzò la testa e vide tutti i vicini fuori. Qualcuno urlò, altri stavano già chiamando i vigili del fuoco e la polizia. In lontananza vide un individuo con un lungo cappotto nero e un cappuccio voltarsi verso di lei per un attimo, per poi spalancare due ali nere e spiccare un salto. Era Dark. Era stato lui. "BASTARDO! TI GIURO CHE TI AMMAZZERO'! TI AMMAZZERO'!". Scrollò la testa, scossa dai singhiozzi, quando qualcuno la prese per le spalle e cercò di consolarla: "Ci siamo noi adesso. Sei al sicuro.". Alzò la testa, e in mezzo alle lacrime scorse il viso di una persona che non si sarebbe mai aspettata di vedere. Senza cicatrici e bandane gli fu difficile riconoscerlo, ma quegli occhi ghiacciati erano inconfondibili. Davanti a lei c'era Shade che le metteva una coperta sulla schiena. 

"Riesci ad alzarti?". Lei non rispose, tremava. Lo guardava fisso negli occhi. Non sapeva se essere felice di vederlo, ma le sembrava così...sincero. "Allora? Devo chiamarti Selen per farti alzare? Dai. Puoi farcela.". Per quanto potesse sembrare rozzo, aveva qualcosa che attirava Crystal: "Che ci fai qui? Torna dai tuoi amici, non ho bisogno di te..." "Intanto ho insistito con mio padre per dare la precedenza a questo caso e venire il più velocemente possibile. Quindi come minimo dovresti ringraziarmi. E i Creeps non sono miei amici, tantomeno Pasey. O meglio, non più. Sono dei fanatici, come quel tizio che ha dato fuoco alla tua casa...Dark." "E...perchè stai ancora con loro?" "Perchè hanno bisogno di me. Gli unici che potevano cavarsela eravamo io, Light e Skydrops. Ma il comando è passato all'idiota. Comunque sia non voglio abbandonarli ora. Però, se la battaglia volge a un punto critico verso di noi, me ne andrò. Non ho intenzione di morire, ho ancora troppo da fare. E cerca di non morire nemmeno tu.". Crystal non replicò. Aveva troppe emozioni diverse in un solo momento; tristezza e afflizione per l'accaduto, preoccupazione per altre aggressioni di questo genere ai suoi parenti o ai parenti degli altri, rabbia verso Dark, e stima verso Shade. Lei lo chiamò con il suo vero nome: "Thomas...". Lui si girò verso di lei: "Cosa?" "Domani dobbiamo sentirci. Ho un progetto di cui parlarti.". Shade acconsentì, e se ne andò. 

Il giorno seguente i due parlarono su Skype. Crystal spiegò il suo piano a Thomas: "Ho una proposta. Devi chiedere a Pasey di tendere un assalto a Dark." "Se sapessi dove si trova potrebbe andare." "Lo so io. L'ho pedinato qualche giorno fa. Si nasconde con una ragazza in un capannone, zona portuale." "Va bene, domani pomeriggio ci faremo trovare lì fuori a bussare alla loro porta. Conta su di me. Ma Crystal..." "Si? Dimmi." "Non farci l'abitudine, questo è un caso isolato. Qui inizia e qui finisce la nostra alleanza. Chiaro?" "Limpido. Grazie Thomas." "Mh.". Shade staccò la chiamata, buttando la testa all'indietro e mettendosi le mani tra i capelli. Gli conveniva farlo? Non avrebbe potuto semplicemente chiedere a Dark di unirsi ai Creeps e sbaragliare i Selen una volta per tutte? Poi si ricordò che Dark Mind aveva ucciso Light, la persona che più stimava come capo. La sua morte lo aveva segnato, era stato come veder morire un dio. Allora in quel caso si fece un'altra domanda: perchè non aveva ucciso Crystal? A questa non seppe rispondersi, e preferì non parlare dell'incontro con lei. A Pasey accennò solo del piano, e lui accettò volentieri; Shade sapeva che il sogno del nuovo capo era quello di superare in prestigio il vecchio, e questa era una grande occasione per farlo.

Appena spawnati davanti al capannone Shade prese la spada. Doveva stare attento, un passo falso avrebbe compromesso il piano. E non doveva esserci nessuna perdita. Quando i due uscirono tutti tirarono fuori le armi. Pasey si mise a blaterare come al solito, ma Shade non diede molto peso a quelle parole. Poi però notò un movimento sospetto della ragazza. Tenne stretta la spadae aspettò. In un secondo lei tese l'arco e scagliò una freccia. Era il momento. Shade alzò velocissimo la lama della spada e tagliò in due la freccia prima che arrivasse a destinazione. Pasey lo guardò con uno sguardo che lo ringraziava, e Shade annuì. I Creeps erano sul punto di attaccare, quando furono fermati dal rumore di un motore di una moto.Tutti si voltarono e notarono una persona che arrivava, su una moto cromata, imbracciando due fucili a pompa. La moto era strana; non aveva un volante, aveva solo due vani per le gambe e dentro di essi c'erano rispettivamente acceleratore e freno. Svoltava spostando il peso del corpo e questo gli permetteva di avere entrambe le mani libere, con cui poteva tenere i fucili a canne mozze che teneva puntati verso i Creeps. 

Pasey fermò il team alzando il braccio: "Via. Ora.". Skydrops sembrava confuso: "Capo, ma Selen..." "Non mi interessa di Selen, non voglio perdite prima della battaglia. Ritirata!". Tutti si voltarono, facendo qualche metro in corsa per prendere tempo, poi uno alla volta uscirono dal gioco. 
Thomas si ritrovò sul divano di casa sua, con le auricolari all'orecchio. Si alzò, strofinandosi gli occhi. Era una brutta situazione; che avrebbe detto a Selen? La cercò su Skype, trovandola online, e la chiamò: "Crystal, problema. Non solo Dark non è morto, ma ha un alleato parecchio pericoloso." "Merda. Che è successo?" "E' arrivato un tizio in moto con due fucili a canne mozze, e Pasey ha ordinato la ritirata. Non voleva perdite." "Imbecille...non importa, grazie lo stesso Thomas. Terrò conto di questo aiuto durante la battaglia." "No, non farlo. Io non lo farò, tu non devi farlo. Vabbè, stacco. Ciao, Crystal, è stato un piacere...provare ad aiutarti." "Ciao Thomas, grazie ancora.". 

Crystal sbattè un pugno sul tavolo. Si spinse indietro con la sedia. Si trovava a casa dei suoi zii in quel momento, gli era sempre sembrata accogliente. Ma in quel momento nulla sembrava andare bene. Ciò non toglie che la battaglia si faceva vicina, e se Pasey era pronto lo era anche lei. Dark lo avrebbe ucciso con le sue mani, ma prima avrebe combattuto quella maledetta guerra contro i Creeps, eterni nemici. E non solo l'avrebbe combattuta. L'avrebbe vinta.

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Capitolo 4
*** Piano di battaglia (Dark) ***


Premetto che sarà un episodio più corto rispetto agli altri, pocihè funge da collegamento e non ha molta importanza.

In tre sarebbe stato davvero difficile. Ogni minuto, ora, giorno che avvicinava Dark alla sua vendetta lo convinceva sempre di più che sarebbe stato un suicidio. La settimana prima aveva bruciato la casa di Crystal e ucciso i suoi genitori, mandando un messaggio a lei e ai Selen. Aveva rifiutato le scuse di Ocean. E infine aveva trovato un nuovo alleato, Road Eater, che si rivelava piuttosto utile grazie alla sua nomea come killer senza squadra con più kill. Ne vantava più di 50, tra giocatori e non giocatori. Dark era contento che un tale personaggio fosse dalla sua parte, averlo contro avrebbe reso tutto ancora più ostico. 

Avevano cambiato rifugio, il capannone non era più sicuro: adesso vivevano in una baracca sul limitare della foresta. In più Crystal non era un problema fuori dal gioco; i suoi parenti l'avevano reclusa in casa in seguito all'attentato a casa dei suoi genitori. Ma una cosa stava assillando il killer da qualche giorno: prima di scappare, durante l'assalto al capannone della zona portuale, Skydrops aveva parlato di Selen. Che si fossero uniti contro di lui? No, difficile, non pensava di essere così tanto importante. 

Qualcuno però trovò Dark, qualcuno di inaspettato. Il portone semirotto della baracca si spalancò in seguito a una rapida bussata, ed entrò un individuo alto, piuttosto corpulento e un po' impacciato. Alexander si fece avanti verso Dark, che lo accolse con gli occhi spalancati e una pistola puntata alla fronte: "Scusami, è che non è sicuro da queste parti, di questi tempi. Chi sei?" "Al, non fingere. So che sei tu. Conosco la tua situazione. Voglio avvertirti.". Dark abbassò la pistola e si tirò giù la bandana dalla bocca: "Dimmi tutto. Ti ascolto. Ma non farti vedere quando esci." "Ci proverò. Per iniziare, anche se non lo sai, ho seguito tutti i tuoi movimenti fino ad adesso. Prima che tu lo chieda: ti ricordo che sono meglio di te come hacker, e ho installato un programma nel tuo pc per controllare le tue azioni dal mio." "Ma a che scopo? A che ti serviva?" "A vedere che tu non facessi cose stupide o troppo avventate. Conosco Login 'n Kill da più tempo di te, so le sue funzioni e so le sue trappole. So l'abilità che hai impostato a Dark, Albert, e non è affatto sicura. Devi toglierla, in fretta anche." "Come...no! E' la chiave per la mia vittoria! Crystal non si aspetterà mai di vedermi risorgere dopo la morte!" "Al, non è come sembra a te, fidati..." "Alex, ascolta, lasciami fare. So quello che faccio, devi solo darmi l'occasione di metterlo in atto." "Non puoi uccidere i Selen, non potete. Sono forti, più di quanto sembrino. Senza contare che Genesis, il Direttore, è con loro." "Genesis?" "Il loro nuovo acquisto. E' un altro killer solitario, senza un team. Una volta era nei Creeps, poco prima che iniziaste a giocare. Era il loro capo. Si faceva chiamare il Direttore, per via della sua passione verso la musica. La sua tattica è letale." "Poi? Come mai è passato al lavoro come killer libero?" "Light. Era il suo migliore amico. Poi un giorno hanno litigato sulla sorte di un killer loro ostaggio, Light lo ha ucciso, e Genesis ha abbandonato il team. Aveva capito che quell'ambiente non era adatto a lui." "E adesso sta con i Selen." "Proprio così. Non devi assolutamente sfidarli. Ne va della tua vita." "Alex, non temo la morte. Posso sconfiggerla. E sconfiggerò i Selen." "...come vuoi. Io ti ho avvertito. Cerca di non morire almeno." "Fidati di me."

Gli avvertimenti di Alex avevano ravvivato le preoccupazioni di Dark, ma non bastavano a farlo tirare indietro. C'era troppo in ballo per rinunciare. 
Quella sera faceva fresco fuori. Road Eater dormiva, mentre i due erano ancora svegli. Juliet si abbracciò a Dark e lo guardò fisso negli occhi: "Chi era il tizio di oggi?" "Mio cugino. La persona più affidabile del mondo, il mio guru dell'arte dell'hacking. Siamo amici fin da quando eravamo all'asilo, siamo sempre andati d'amore e d'accordo. Non capisco perchè voglia tarparmi le ali proprio ora." "Vuole aiutarti." "Si, non lo metto in dubbio, ma...non lo so, è che siamo tutti stressati da questa imminente battaglia, e l'ansia c'è sicuramente...ma sento che non posso arrendermi. E' una questione di onore, di principio, capisci?". Lei annuì: "Mh. Ah, e di che parlava quando ha accennato all'abilità di Dark?" "Gli ho messo un'abilità speciale che gli permette di risorgere l'avatar dopo la morte. Albert muore, Dark rinasce." "Oh...non sembra così orribile come cosa..." "No, infatti, ma Alex è un paranoico. Andrà tutto bene, fidati.". Lei lo baciò velocemente, appoggiò la testa sul suo petto e si addormentò. Dark rimase in silenzio a pensare per un po', elaborando una qualche tattica per avere un vantaggio sui Selen. Ne trovò una, e si rassicurò: con quella tattica non poteva perdere.

Il mattino dopo svegliò i due compagni e gli spiegò il piano: "Allora. I Selen hanno un'altra battaglia da affrontare: quella contro i Creeps. Secondo le informazioni date involontariamente da Pasey e da Oceano, la battaglia sarà vicina. Ogni giorno loggerò dentro la Base dei Selen per controllare, senza avvicinarmi troppo: quando vedrò che la guerra sarà cominciata, andrò nel computer di Miku e smanetterò tra le impostazioni, facendo in modo di farli risvegliare, a posto che nelle loro case, nella Base. Così saranno bloccati in Login 'n Kill senza armi, senza armature, senza aiuti. E quello sarà il momento dove entreremo in azione noi: entreremo in azione poco dopo la fine della guerra, loggando e massacrando i Selen nella loro Base. Così vinceremo, e il regno sarà nostro. Avete capito?" "Si." "Idem.". Dark sorrise: perfetto. Allora ci basterà aspettare il momento giusto."

E quel momento arrivò. Dark entrò nella base, dopo due settimane di entrate e uscite veloci, e trovò i due eserciti che lottavano tra loro. Perfetto. Dark uscì in fretta dalla Base, e chiamò i suoi compagni. Road Eater accompagnò entrambi davanti a casa di Miku, dove Dark scese e disse agli altri di tornare al capannone, e che li avrebbe chiamati lui appena sarebbe arrivato il momento. Entrò in casa di Miku come aveva già fatto una volta, ma scattò un allarme. Aveva messo un antifurto. Dark cercò la fonte in fretta e gli sparò, dopodichè si barricò in casa. Iniziò a controllare le impostazioni della Base, roba complessa, ma modificabile. Dopo alcune modifiche, ci era riuscito finalmente: aveva mischiato le coordinate di ritorno, così che i Selen non sarebbero tornati in casa nei loro corpi, bensì sarebbero respawnati di nuovo dentro al castello, ma nei loro corpi umani. In parole povere, aveva azzerato le caratteristiche degli avatar, così da riportarli alla forma base. Quel piano era impeccabile, e i Selen avrebbero avuto una bella sorpresa alla fine della guerra.

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Capitolo 5
*** Guerra (Selen) ***


Venne il giorno. Dopo quasi due anni di gioco, arrivò il giorno che i Selen e i Creeps aspettavano dall'iscrizione: la guerra. I due si sarebbero scontrati in una landa tra le due basi, e il vincitore avrebbe ottenuto tutta la landa, insieme a un grande esercito di bot. Il regno virtuale era il trofeo più grande di quella grande battaglia, destinata a rimanere nella storia di Login 'n Kill come la più leggendaria.

I due team erano pronti. Da una parte c'erano i Creeps: la prima e la seconda fila costituite da cloni di Light, le retrovie cosparse di armi da fuoco, e ancora più dietro, verso il nucleo, i corazzati si preparavano a superare la prima fila per sfondare la difesa nemica. Ogni membro si occupava di un settore: Shade era il comandante della fanteria, Skydrops si occupava dei cloni, 61 dei corazzati, e il nuovo membro Lady C si occupava delle armi da fuoco. Pasey comandava tutti, fiero e spavaldo. Sembrava convinto di poter vincere.
Dall'altra c'erano i Selen: una prima fila di corazzati, comandati da Xabb e Roger, seguiti dalla potenza di fuoco presidiata da Majora con i suoi due fucili d'assalto, aiutata da Enea e da Miku. Death si mischiò con i cloni, assumendo la stessa posizione. Avrebbe dovuto cercare di non farsi riconoscere. Selen era nel nucleo, in centro, insieme a JKiller e Greed. Genesis aveva detto che sarebbe arrivato, ma ancora non lo vedeva. Era preoccupata, ma sapeva per certo che non sarebbe morta senza combattere. 

La battaglia cominciò quando Pasey disse queste parole: "Selen, sei arrivata così avanti, ma il tuo posto è sul trono del regno dei morti, non qui. Attaccate.". La prima fila si aprì facendo scattare avanti 61 seguito da un gruppo di corazzati. 61 correva facendo sbattere i pugni metallici sul petto, come a voler dire "sono qui, sparatemi". E così fecero i Selen: Majora ordinò l'apertura del fuoco, e tutti coloro che possedevano armi da fuoco le usarono contro i corazzati che avanzavano. I Selen rimasero immobili, aspettando che il piano funzionasse. I corazzati dei Creeps arrivarono avanti, troppo avanti, e calpestarono il campo minato allestito da Miku prima della battaglia: fu un massacro. Si alzò un grosso polverone, come aveva previsto Selen, che ordinò l'avanzata. Tutti i cloni di Death si misero a correre in direzione del fumo: i Creeps non riuscivano a vedere, quindi Pasey ordinò istantaneamente l'avanzata verso l'esercito avversario. Ma i cloni usciti in corsa dal polverone colsero di sorpresa gli uomini di Pasey, avendo subito un notevole vantaggio. Selen mise in atto la tattica che avevano lei, Greed e J: lei sarebbe diventata invisibile, Greed avrebbe shockato due persone con il taser, e queste sarebbero state uccise da Selen e J il più velocemente possibile: decimarono più della metà dei cloni grazie a quella tattica. Ocean si lanciò insieme al suo migliore amico Death in mezzo alle fila nemiche. Death usò la tecnica della volta prima: si fece sovrastare dai nemici, in modo tale da risvegliare la furia del Berserker che bruciava nel suo avatar, dopodichè iniziò a falciare ogni persona o clone davanti a lui. Ocean aiutava Death indebolendo o colpendo alla testa quanti più avversari poteva con la vanga. Davanti a loro intanto, Majora e Miku stavano sulle spalle di Roger e Xabb, così da poter sparare a chiunque senza essere colpite: quando Roger era in difficoltà, Majora scendeva e trafiggeva gli aggressori con le baionette. Miku lanciava granate in mezzo alle calche di nemici, mentre Xabb tagliava loro le gambe con la lama al fondo della catena. Katrine ed Enea avanzavano fianco a fianco. Katrine si mosse camminando verso una mischia di nemici, battendo l'ascia contro lo scudo ripetutamente, e tenendo lo sguardo torvo su di loro. A un certo punto si fermò, puntò l'ascia verso il cielo e la caricò di un'energia luminescente, poi la scagliò contro un nemico. Sopra quella calca il cielo si aprì, facendo piovere un fulmine su di loro. Grazie al polverone alzato dal fulmine, Enea si orientava nell'ombra con i visori posti nel casco, e uccideva i nemici accecati. Kenji e Chris tagliavano tutto quello che era davanti a loro grazie alle loro abilità con le due spade, e tutto con una velocità impressionante. Infine Haru e Iggs combattevano più che altro a distanza: Iggs scagliava i suoi bisturi in un'area intorno a sè, e Haru finiva tutti a colpi di mannaia. Tutto sembrava andare per il meglio, quando arrivò 61.

61 caricava, prendeva, uccideva tutti i cloni che aveva davanti, sperando di uccidere il Death giusto. Da quando aveva lasciato il nucleo dell'esercito dei Creeps aveva stravolto la situazione. Stava decimando più cloni del previsto, e stava arrivando verso il nucleo, quando il vero Death si parò davanti a lui: "Fermi. E' mio." "No, è mio.". Di chi era quella voce? Si voltarono tutti e videro arrivare Genesis accompagnato da una ragazza vestita sportivamente, con dei supporti di ferro alle gambe. Genesis prese un disco di ferro delle dimensioni di un vassoio, poi tirò fuori na bacchetta da direttore di orchestra. 

L'esercito si apriva al suo passaggio, e tutto sembrava essersi fermato. Una volta arrivato al cospetto di 61, urlò: "Dov'è Light? Mi aspettavo di trovare lui.". Pasey digrignò i denti, e ordinò: "Che aspettate idioti, attaccate!". Genesis sorrise, e diede un colpetto al disco con la bacchetta. Seguì un'onda d'urto talmente forte da stordire tutti i presenti sul campo, 61 compreso. Poi si girò verso la ragazza: "Este, tocca a te.". La ragazza si fece avanti, prese una leggera rincorsa e spiccò un salto anormale: fu aiutata dai supporti alle gambe che, essendo caricati a molla, potevano far saltare Este molto più in alto. Ma non era la sola cosa che sapeva fare. Atterrò davanti a 61, puntò la gamba davanti a lui e scaricò una raffica di calci a una velocità sovrumana sul titano. Quest'ultimo indietreggiò ruggendo, per poi tornare all'attacco. Este continuava a prenderlo a calci, e Death sbottò indignato: "Era la mia entrata in scena!". La cosa lo innervosì tanto da svegliare di nuovo la rabbia del Berserker, che gli permise di scagliarsi contro 61 con tutta la furia che aveva in corpo. Lui colpiva le gambe con la falce, mentre Este lo prendeva a calci in faccia grazie agli enormi balzi che poteva compiere. 

Selen approfittò del casino che c'era in mezzo e corse fra gli avversari mentre era invisibile, quando una mano la prese per il collo bloccandola. Pasey si parò davanti a lei ridacchiando, aggiustandosi degli strani occhialetti: probabilmente servivano a trovare Selen. La lanciò per terra, e fece per infilzarla con le dita metalliche quando lei si rialzò di scatto sferrandogli un pugno in piena faccia. Raccolse il machete e tentò un affondo, parato prontamente da Pasey. Lui rispose all'attacco, e Selen parò. Andarono avanti così per un po', quando si colpirono entrambi: Selen tagliò di striscio Pasey sul costato, e lui tagliò lei a una gamba. Il capo dei Selen cadde a terra, sanguinante, e Pasey si abbassò fino a mettersi a un palmo dalla sua faccia: "Ho vinto.". Poi successe una cosa inaspettata: vide la testa di Pasey spostarsi velocemente. Troppo velocemente. Infatti si era proprio staccata dal corpo, e rotolò per terra. Il corpo esanime del crudele capo dei Creeps crollò vicino alla testa, mentre Shade rinfoderava la spada e si allontanava. Selen provò a seguirlo, ma lui si disconnesse. Allora tornò invisibile e si diresse di nuovo verso le sue fila. 
Death ed Este intanto avevano sconfitto 61, che cadde a terra sfinito. Skydrops corse urlando verso di lui: "NO! LA MIA CREAZIONE!". Alzò la testa verso gli assassini, infuriato: "Voi.". Prese uno strano aggeggio simile a una chiavetta USB e lo piantò nella schiena di 61, per poi estrarlo e rimetterlo nello zaino. Imbracciò la motosega e corse verso i due avversari: inutile dire che i due ebbero la meglio su Skydrops, che fu trafitto e ucciso dalla falce di Death. Pochi istanti dopo, 61 si rialzò ringhiando, e si trascinò indietro. I Selen preferirono non inseguirlo, non sarebbe stato un problema. Quanto avrebbero rimpianto quella scelta.

Quando anche l'ultimo dei cloni fu eliminato, la battaglia finì. I Selen non avevano più neanche un clone sul campo di battaglia, ed erano tutti piuttosto feriti, ma vivi. Avevano vinto. La guerra era finita, il regno virtuale sarebbe spettato alla squadra Selen, dopo due anni di sforzi e sacrifici. Selen venne portata in trionfo fino al castello insieme a Death e a Este. Quando il team al completo giunse alla sala del trono, tutti seduti intorno al tavolo, Selen abbozzò un discorso: "Ragazzi, amici, è finita. Abbiamo sconfitto i Creeps, eterni nemici, insieme. Per questo vi ringrazio di essere qui, e di avermi aiutata fino alla fine. Grazie, team Selen.". Tutti applaudirono, esaltati. Selen, al termine del discorso, aggiunse un'ultima cosa: "Bene, ora che è finita, direi di tornare alle nostre case e trovarci tutti stasera per una bella pizza della vittoria. Ci state?". Tutti risposero di si, e fecero per disconnettersi. Ma non funzionò.

Tutti si ritrovarono nel castello, nei loro veri corpi, senza armi. Crystal si guardò intorno, poi spostò lo sguardo su Miku: "Che succede?". Lei impallidì, guardando il suo telefono: "No..." "Miku, che succede? Perchè siamo ancora qui?" "Hanno cambiato le impostazioni." "...come?" "Qualcuno ha cambiato le impostazioni di spawn, è tutto regolare, non ci sono segni di hacking o niente di simile, sono semplicemente state cambiate le impostazioni." "Dev'essere stato Dark...bastardo..." "Non c'è tempo da perdere, dobbiamo...". Miku fu interrotta da una violenta esplosione; il portone del castello era saltato in aria, colpito da un dardo esplosivo. Dietro all'uscio c'erano Dark, Road Eater e Juliet, che guardavano i membri disarmati e inermi dei Selen. Dark si voltò verso i suoi amici: "Tornate a casa, e controllate che non arrivi nessuno. Non voglio essere interrotto.". I due si disconnetterono, e Dark entrò dentro all'edificio: "Salve, Selen."

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Capitolo 6
*** Fine ***


Miku guardò Crystal: "Al laboratorio. Veloci!". Il team Selen si mise a correre al piano di sopra, seguiti da Dark. Era incredibile: i vincitori della grande guerra contro i Creeps che fuggivano da un loro ex compagno.
Arrivarono fino al corridoio e si chiusero la porta dietro. Miku inserì il PIN per aprire la porta blindata del laboratorio, ma prima di entrare sentì degli spari in fondo al corridoio: "Dark può aprire la porta sparando al dispositivo di riconoscimento. Non siamo al sicuro da nessuna parte!". Ocean si girò verso l'entrata del corridoio; Dark stava spingendo la porta blindata per aprirla. Si rigirò verso i compagni e chiese a Miku: "Puoi fare qualcosa lì dentro?" "Si, posso far tornare a casa tutti, mi basterà solo rimettere a posto le impostazioni. Ma non c'è tempo..." "Invece si. Entrate. Io lo tengo qui fuori. Prenderò tempo.". Selen si fece avanti: "Ocean...". Lui non la lasciò finire: "Entrate. Ora. Se non dovessi farcela, grazie per questi due anni, siete stati i miei unici amici veri.". Selen lo guardò un'ultima volta, poi ordinò a tutti di entrare. Ocean chiuse la porta, che si bloccò. Nello stesso momento Dark entrò nel corridoio.

"Lawrence, fatti da parte. Non sei tu il mio obbiettivo.". Ocean non parlò. Rimase fermo davanti alla porta, tenendo stretta la vanga. Dark sembrava esitare. Non voleva ucciderlo, era suo amico in fondo. Non ce n'era alcun bisogno. Poi però avanzò verso la porta, e Ocean fece roteare velocemente la vanga davanti alla faccia di Dark, rischiando di ferirlo. Quest'ultimo sollevò il braccio con la pistola e lo puntò contro il Ocean: "Togliti da lì. Non ho intenzione di farti del male." "Ma io ho intenzione di fare male a te.". Ocean scattò avanti colpendo con violenza il bracciale di Dark, che si ruppe e cadde a terra. Dark cercò di colpire Ocean alla testa, ma il colpo venne parato. Approfittando della guardia alta del ragazzo, Dark gli tirò un calcio in pieno petto gettandolo contro la porta. Poi lo prese e lo sbattè contro entrambe le finestre, incrinandole. Ocean gli sferrò un pugno nello stomaco e uno in faccia, atterrandolo momentaneamente. Si avvicinò raccogliendo la vanga per un ultimo colpo di grazia, ma Dark tentò una spazzata che atterrò il suo avversario. Lui cercò di rialzarsi in fretta, ma Dark lo colpì alle costole con un calcio, per poi colpirlo di nuovo sulla schiena. Ocean si rialzò gettandosi su Dark e scagliandolo contro la finestra, incrinandola ancora più pericolosamente. Dark riuscì a prendere il bastone da terra e a colpire Ocean in faccia. La maschera cadde a terra, rivelando il viso sanguinante di Lawrence. Questo lo guardava con occhi pieni di rabbia mista a tristezza, e Dark abbassò l'arma: "Non è necessario.". Ocean continuò a fissarlo. Cercò di attaccarlo, ma Dark lo colpì con tutta la violenza che aveva in corpo a una gamba, sentendo un sonoro *crack*. Ocean gemette e cadde a terra. Si rialzò lentamente, appoggiandosi alla porta. Sanguinava copiosamente dalla testa e dalla gamba, ma non sembrava curarsene. Rimase appoggiato alla porta fissando Dark con lo stesso sguardo di prima. Dark raccolse la pistola da terra, pulendosi un po' di sangue che gli usciva dal labbro. La tolse dal bracciale, e la puntò nuovamente contro Ocean. Dark sembrava supplicarlo con lo sguardo di togliersi, arrendersi e non farsi uccidere. Ma Ocean lo ignorò, avventandosi un'ultima volta contro Dark.

Il proiettile partì, e si piazzò nel petto del suo avversario, che rallentò fino ad accasciarsi su Dark, senza vita e grondante di sangue. Dark rimase fermo per un attimo, gli occhi sbarrati e le mani piene del sangue del suo amico. Poi lo prese e lo appoggiò a terra con molta attenzione, e gli chiuse del tutto le palpebre socchiuse. Aveva ucciso quello che era un suo grande amico una volta. Di nuovo.

Dark si avviò verso la porta blindata, ma prima di aprirla un calcio la sfondò facendolo volare per terra. Dietro alla porta c'era Death, fumante di rabbia, galvanizzato dalla rabbia del Berserker. Miku era riuscita a farlo uscire e rientrare. Aveva sprecato troppo tempo con Ocean. Death disse con la voce tremante dall'ira: "Hai ucciso Lawrence." "L'ho ucciso, si...non mi ha lasciato scelta...". Death lo prese e lo scagliò contro la finestra, infrangendola del tutto. Dark si sentì cadere all'indietro, ma prima di essere troppo lontano sporse il bastone verso la finestra e afferrò Death, portandolo con sè. Il Berserker cercò di divincolarsi, ma invano, e quando Dark aprì le ali per planare lui si appese prontamente all'avversario, cercando di sviarlo. Dark raccolse Death con un braccio e iniziò a prenderlo a pugni, mentre planavano verso il campo davanti al castello. Improvvisamente Death trovò il modo di salire sulle ali di Dark e spiccare un balzo, per poi conficcare la falce nella schiena dell'avversario cadendo. Dark spalancò gli occhi, colpito di sorpresa. Un dolore lancinante alla schiena lo fece gridare di dolore, mentre i due cadevano vorticosamente. Death riuscì a darsi uno slancio e a staccare Dark dalla falce, gettandolo un po' più lontano. Ormai erano quasi a terra a quel punto, e grazie alla planata di Dark si salvarono entrambi. 

Caddero a circa dieci metri l'uno dall'altro, Death si accasciò a terra appena atterrato, stremato dall'immane sforzo della rabbia del Berserker. Dark invece rimase fermo un attimo, sentendo il sangue uscire dalla bocca. Si guardò la ferita, che più che una ferita era un vero e proprio squarcio sul suo petto. Perdeva tantissimo sangue, non sapeva se sarebbe riuscito a sopravvivere o no. Vide tutto glitcharsi davanti ai suoi occhi: era un segno che stava per morire? No, non era ancora il suo momento. Si guardò intorno con lo sguardo appannato, finchè non trovò la sua pistola a qualche metro di distanza. Si alzò a fatica, tenendo una mano premuta sul taglio. Barcollò fino alla pistola e la raccolse. Si girò verso Death, che intanto si stava cercando di tirare su. Dark sputò un po' di sangue, poi si avviò verso Death. Una volta arrivato a tiro, puntò la pistola carica contro il Berserker inerme. Mise un dito sul grilletto. 


Una pistola fece fuoco, ma non quella di Dark. Selen era riuscita a riloggare come avatar, aveva preso una delle pistole di Miku e si era precipitata fuori dal palazzo, trovando i due ragazzi semi-morti lì fuori. Aveva puntato la pistola velocemente, pregando di centrare il bersaglio. Colpì la mano di Dark, che fu slanciata dal lato opposto a peso morto. Dark si prese il braccio, stringendo i denti, e si girò verso Selen. 
Quella fu l'ultima cosa che vide.

Selen sparò di nuovo a Dark, colpendolo in piena testa. Un buco si era creato sulla fronte pallida e sporca di sangue del killer, e iniziò a sanguinare in fretta. Dark cadde all'indietro, con l'immagine di Selen che andava sempre più a sfumare, fino a non vedere più. Per qualche secondo, vide l'immagine sgranata di Juliet e Road Eater vicino a lui, che sembravano agitati. Juliet scoppiò in lacrime. Selen lasciò cadere la pistola, asciugandosi una lacrima che era scesa lungo la sua guancia. Death si lasciò cadere, coprendosi il viso con le mani. In pochi attimi tutto il team era fuori. 
Dark Mind era caduto davanti ai loro occhi. Determinato, valoroso, ma estremamente accecato dall'odio incontrollato e dal desiderio di gloria.

Sulla fronte di Albert si aprì un foro che iniziò a sanguinare copiosamente, e Juliet si accasciò su di lui in lacrime. Road Eater le mise una mano sulla spalla, sollecitandola ad uscire, ma vedendo che lei si rifiutava di alzarsi la prese di forza e la portò fuori di casa. Peccato che furono accolti dalla polizia, che ammanettò entrambi e li portò dentro alle volanti. 


Così, nel sangue, era finita la storia di Albert Drake, noto ai suoi amici e ai suoi nemici come  The Dark Mind.

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Capitolo 7
*** Terza nota del Creatore ***


Il colloquio con il signor Se@(8^&5 non è andato bene. Per niente. Ha deciso di tenersi i diritti per il sito, e di fare delle modifiche. Ma non lo accetto. 

Lui ha delle idee malsane, vuole trasformare il mio metodo di "Simulazione della Realtà aumentata" in una specie di gioco di ruolo dove gli utenti si devono uccidere a vicenda...per quale scopo poi? 

Ah già. "I vincitori saranno la mia squadra di guardia", questo ha detto. Idiota. Sta compromettendo il progetto. 

Ma glielo impedirò. Io e A(3' glielo impediremo. Non posso permettere che il mio sito creato per l'evoluzione nel campo scientifico sia trasformato in un pretesto per una guerra informatica. No. Il signor Se@(8^&5 capirà di essere nel torto. Con le buone...o con le cattive. 

27/05/2015

Fine terza stagione.

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Capitolo 8
*** Non ancora. ***


Il corpo di Dark giaceva per terra, ma non si dileguava come tutti gli altri corpi morti. Rimaneva lì, sporco del suo stesso sangue. 

Non c'era un filo di vento, quando improvvisamente si creò una folata precisamente in corrispondenza del cadavere. Il sangue ricominciò a uscire dalla fronte, a fiotti. Ne stava uscendo molto più del normale, fino a che tutto il sangue del cadavere, che aveva magicamente ripreso a circolare, sommerse Dark, che di colpo aprì gli occhi bianchi. La pupilla si deformò fino a diventare una linea verticale, simile a quella di un serpente. Dark si alzò di scatto urlando, tutto quel sangue stava diventando incandescente. Bruciava da morire. 

Si mise la mani in testa, alzandosi frettolosamente, e sentì i capelli appiccicarsi alle sue mani per poi cadere. Era come se il sangue lo stesse sciogliendo. Un po' di sangue gli entrò in bocca e lui lo sputò subito, respirava a fatica, tutto quel sangue bollente lo opprimeva. Finchè non iniziò a colare lentamente giù dal corpo, partendo dalla testa. Dark non aveva più capelli, sostituiti da tre linee nere che sembravano tatuate sulla testa; due scendevano fino agli occhi, per poi continuare a scendere fino alle guance, mentre una più spessa e centrale si fermava in corrispondenza del naso. Quella centrale faceva il giro di tutta la testa, percorrendo la colonna vertebrale e diramandosi in alcuni punti, come ad esempio sulle scapole. La sua pelle era diventata interamente di un colore grigio smorto.
Il sangue che prima ricopriva il corpo si accumulò dietro la schiena, modellandosi seguendo la forma di due grandi ali. Invece sulle braccia si fermò ai polsi, che rimasero coperti da quella sostanza; le dita erano interamente coperte e il sangue si allungò ancora dopo la fine di esse, creando degli "artigli". 

Infine smise di colare e si fermò in corrispondenza del bacino, lasciando le gambe e i piedi coperti. Dopodichè si solidificò rapidamente, trasformando le ali e i "pantaloni sanguigni" di Dark in una vera e propria armatura di un materiale mai visto, di colore rosso scuro, quasi nero. Dark spiegò le ali, cercando di riabituarsi a essere...vivo. Nonappena le tese all'indietro queste si scomposero, lasciando delle penne simili a coltelli sospese in aria, per poi riassemblarsi e tornare alla forma principale. Si guardò le mani, chiudendo e aprendo le dita lentamente: al posto delle sue vecchie mani c'erano degli artigli di quello stesso materiale di cui era fatto il resto del corpo coperto prima dal sangue.

Dark si alzò del tutto, in silenzio assoluto. Aveva gli occhi sbarrati, e guardava il suo nuovo corpo simile a quello di un qualche demone mitologico. Guardò a terra e notò che il sangue che prima circondava il suo corpo aveva formato un tridente, nel solito materiale che all'apparenza sembrava infrangibile. Lo prese, e lo squadrò. Era bilanciatissimo, sembrava l'arma perfetta. Lo prese con sè, e si diresse verso il castello deserto.

Dentro la Base dei Selen c'era un'atmosfera desolante: il tavolo centrale della sala del trono era rovesciato su un lato, salendo le scale vide nel corridoio il dispositivo di blocco della porta d'ingresso esploso; spinse la porta, facendo cozzare le dita contro di essa. Dentro al corridoio c'era del fumo, ed era interamente senza corrente. Dei cavi penzolavano dalla finestra distrutta poco più avanti, e per terra c'era ancora il portone d'ingresso per il laboratorio. 
Entrò lì dentro, trovando il computer di sicurezza di Miku acceso. Nessuno lo aveva spento. Si avvicinò e fissò il monitor: la schermata era in standby, e quando spostò piano il mouse lo schermo si illuminò improvvisamente, facendo stringere gli occhi a Dark. Riguardò la schermata: c'era la pagina di impostazioni di Login 'n Kill. A Dark prese un attacco di malinconia guardando quello schermo. Toccò il monitor del computer, cercando di non rigarlo o romperlo, ed esso iniziò ad assorbirlo. Dark ritrasse la mano inorridito e spaventato. Poteva...entrarci? In quel modo, avrebbe potuto hackerare i computer dei Selen senza problemi, assorbendoli nel gioco contro la loro volontà. Forse...forse con quel nuovo corpo avrebbe potuto abbatterli una volta per tutte.

Così entrò nei computer dei ragazzi, uno alla volta, e li spawnò nel regno virtuale di loro proprietà, senza che loro potessero fare qualcosa. Prima di uscire dal cyberspazio si intrufolò nel computer di Skydrops, estraendo l'oggetto "61" e spawnandolo nell'ultimo punto in cui era stato disconnesso, ovvero il campo di battaglia, apportandogli però alcune modifiche. 

Dark uscì dal cyberspazio, ritrovandosi nel laboratorio dei Selen. Aveva bisogno di ucciderli per poter sbloccare del tutto il passaggio dal cyberspazio al mondo reale, così sarebbe tornato sulla terra e sarebbe stato il nuovo signore di qualcosa di ancora più grande di un esercito virtuale. Sulla terra, sarebbe stato venerato come un Dio. 
Uscì dal castello, notando 61 in lontananza. Fece per raggiungerlo, quando vide una pietra tombale lungo la strada, probabilmente aggiunta dai Selen prima di uscire definitivamente da Login 'n Kill: era la pietra tombale di Dark. Il demone strinse il tridente e con esso colpì la pietra tombale, mandandola in frantumi.

Quella lapide era inutile. Lui non era morto. Era più vivo che mai. E aveva sete di vendetta.

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