NON PUO'
ESSERE VERO.
CAPITOLO 9.
Serena urlò
con tutto il fiato che aveva in gola.
Non poteva
essere vero!
Più
guardava quel corpo e più i pezzi del puzzle tornavano al loro
posto, ogni singolo pezzo si incastrava alla perfezione.
Guardò
Brianna che carezzava la testa dai serici capelli bruni piangendo
disperata e le si strinse il cuore nel petto.
“Perché?”
ripeteva la ragazza di tanto in tanto fra le lacrime.
“Perché
mi hai lasciata?”
Gli occhi di
Serena si velarono di lacrime.
Una grossa
goccia rotolò giù per la guancia, si affrettò ad
asciugarla con la mano.
Appena le dita
vennero in contatto con la lacrima le ritrasse di scatto: era fredda,
gelata.
Si stupì
della novità.
Quindi poteva
ancora piangere ma le sue lacrime non avevano più ne lo stesso
sapore ne lo stesso calore di quando era ancora in vita.
Col respiro
tremante mosse qualche passo verso il corpo senza vita della ragazza.
Il cuore le
prese a battere all'impazzata mentre lentamente allungava una mano
per scostare i capelli dal viso e poter finalmente vederne i
lineamenti.
Si ricordò
solo dopo del fatto che non poteva in alcun modo toccare nulla di
materiale senza passarci attraverso.
Ora che ci
pensava nemmeno il cuore le batteva più, erano solo la sua
testa e la sua convinzione a farle credere di poterlo ancora sentire
sotto le costole.
In realtà
sapeva a chi apparteneva quel corpo riverso a terra ma doveva vederlo
a tutti i costi per convincersene.
Ma come?
Come poteva
vederne il volto se non la poteva toccare?
Guardò
Brianna che continuava ad accarezzare la testa alla ragazza e si
chiese se poteva in qualche modo comunicare con lei, farle sentire la
sua presenza.
Si avvicinò
cautamente e titubante le toccò la spalla lasciata scoperta
dalla maglietta lacerata.
Purtroppo non
successe nulla.
In preda
all'angoscia si lasciò cadere di fianco della giovane
prendendosi la testa tra le mani.
Stava svoltando
l'angolo della corsia quando Ryan sentì un urlo agghiacciante
provenire dal fondo del edificio.
Era Serena.
Si lanciò
in una folle corsa saltando ostacoli e scansando corpi e persone
ancora vive anche se non era necessario.
All'ultimo però
andò a sbattere contro un uomo che si era appena alzato in
piedi attraversandolo senza sforzo.
Una sensazione
di disagio gli prese lo stomaco facendolo bloccare all'istante.
Si voltò
verso l'uomo in tempo per vederlo rabbrividire e vedere il suo
respiro condensarsi nell'aria proprio come quando si respira
all'esterno in pieno inverno.
L'uomo si
massaggiò gli arti tentando di scaldarsi e prese a trascinarsi
con passo malfermo in cerca di una via di fuga.
Il piede
sinistro era irrimediabilmente rotto ma in qualche modo riusciva ad
avanzare molto lentamente trascinandoselo dietro.
Quell'incontro
aveva sconvolto Ryan ma ora non aveva tempo per perdersi in inutili
pensieri, doveva trovare Serena.
La Guida lo
sentì forte e chiaro, un urlo pieno di disperazione, di
dolore, così puro che gli si spezzò il cuore.
Serena forse
aveva trovato Brianna.
Con la testa
piena di pensieri si diresse frettolosamente verso il luogo di
provenienza della voce.
Odiava il suo
dovere e lo amava allo stesso tempo.
A volte gli
sembrava di fare una cosa giusta aiutando le anime a trovare la pace
ma a volte si sentiva inutile, vile, sporco.
Non era giusto
che le persone morissero, dovevano avere una seconda possibilità
e invece tutto ciò era definitivo.
L'immagine che
gli si parò davanti era in realtà molto diversa da
quella che immaginava.
La ragazza
della foto era accasciata di fianco ad un corpo mentre Serena, seduta
immobile qualche passo più in là, guardava fisso tra le
macerie sconsolata.
Non appena gli
occhi dell'uomo incontrarono i suoi gli fu tutto chiaro.
Si accucciò
di fronte alla ragazza e le prese il mento fra le dita guardandola
con tutto il conforto che poteva darle.
Serena si perse
in quello sguardo di ghiaccio, scavò nel profondo dell'animo
dell'uomo fino a trovare la forza di accettare finalmente quel che le
era accaduto.
Nonostante ciò
lei doveva vedere.
Ryan arrivò
di corsa bloccandosi di colpo.
Un sorriso gli
si aprì sul volto non appena capì che Brianna era
salva.
Era così
felice che dai suoi occhi sgorgarono lacrime di gioia.
“I-io
devo vederlo capisci? Lo devo fare.” sussurrò Serena
ancora immersa in quei pozzi azzurri.
L'uomo annuì
dolcemente.
“Capisco.”
Una voce calda
li sorprese all'improvviso.
“Qualcuno
mi sente? Sono qui per aiutarvi. Se qualcuno mi sente per favore
cerchi di urlare.”
Brianna si mise
a piangere più forte e tentò di parlare con la poca
voce che le era rimasta.
“Sono
qui! Aiuto!”
La voce era
troppo flebile per essere sentita ma miracolosamente, dopo qualche
minuto, videro la figura corpulenta di un uomo avanzare verso di
loro.
Era un vigile
del fuoco.
Tutti sorrisero
di sollievo.
Brianna era
finalmente salva.
L'uomo la prese
tra le braccia sollevandola dolcemente.
“Ora sei
al sicuro.” le sussurrò con voce ferma.
“L-la
prego...” Balbettò la giovane con lo sguardo puntato
sulle macerie.
L'uomo
individuò il corpo della ragazza e annuì adagiandola a
terra lentamente.
Si avvicinò
al corpo della ragazza e scostò delicatamente i capelli dal
viso portando le dita sulla carotide.
Si rialzò
e guardò addolorato Brianna scuotendo il capo.
“Mi
dispiace piccola...non c'è più niente che posso fare
per lei.”
Brianna chiuse
gli occhi e si lasciò andare fra le forti braccia dell'uomo.
Serena mosse
titubante qualche passo verso il corpo ma venne trattenuta da Ryan
che le impediva di procedere.
“Non
andare.” le disse serio.
“Lo devo
fare, devo sapere, devo vedere con i miei occhi.” rispose lei
alzando lo sguardo e incontrandone gli occhi dolci.
Ryan annuì
e le prese la mano.
“Lo
faremo assieme allora.”
L'uomo rimase
indietro escluso e pensieroso.
Era giusto
così.
Fu difficile
guardare e Serena si fece violenza ma alla fine riuscì.
Ciò che
vide le diede il voltastomaco.
Sotto le
macerie vi era il suo stesso corpo orrendamente schiacciato dai
detriti.
La spalla
destra era completamente uscita dalla carne e una grossa trave di
metallo le entrava dalla schiena uscendo dal davanti.
Ryan le prese
la testa e se la appoggiò di forza sul petto soffocando i
gemiti della ragazza straziata dal dolore.
L'uomo seppe
che ora erano entrambi pronti per andare.
Serena guardava
Ryan con lo sguardo fisso sulla madre in lacrime.
Guardò
la propria distrutta dal dolore.
Doveva
lasciarla definitivamente.
Era stato
difficile assistere alla propria sepoltura e a quella del amico ma
sapeva che quel momento sarebbe arrivato prima o poi.
Tornò a
guardare Ryan e lo trovò mentre la guardava deciso e dolce
allo stesso tempo.
Insieme si
avvicinarono all'uomo che li aspettava qualche passo più
avanti.
Si vedeva
chiaramente quanto fosse addolorato e Serena provò un moto
d'affetto verso di lui che aveva fatto tanto per lei.
Li prese
entrambi sotto ciascun braccio e si avviò.
“Aspetta!
Devo ancora fare una cosa.” sussurrò Serena
allontanandosi lentamente.
Brianna giaceva
accanto al padre, lo sguardo fisso sulle tombe degli amici e gli
occhi ormai incapaci di versare altre lacrime.
“Ti
voglio bene Brie, sei stata e sempre sarai la mia migliore amica. Ti
prego trova la forza di tornare a vivere. Fallo per noi.” le
sussurrò all'orecchio prima di posarle un dolce bacio sulla
guancia.
Brianna si
portò una mano alla guancia dove sentiva un leggero prurito.
Guardò
ancora per un secondo le foto sorridenti di Ryan e Serena quindi alzò
lo sguardo cogliendo un luccichio all'orizzonte.
Fu solo un
attimo ma i suoi occhi furono accecati da una luce intensa che sparì
un istante dopo lasciando spazio al cielo azzurro di quella giornata.
FINE.
ANGOLINO
DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti.
Anche questa
storia è finita e lo ammetto che ogni volta che scrivo la
parola fine mi sento un po' svuotata.
Come sempre mi
affeziono ai personaggi delle mie storie...
Allora, che ne
pensate?
Piaciuta?
Avreste voluto
finisse diversamente?
Tranquilli
perchè torno prestissimo con altre storie lo prometto.
Un bacione
dalla vostra Fly90 e grazie di cuore a tutti quelli che hanno
recensito, letto, che hanno apprezzato la storia insomma.
GRAZIE!!!
|