Lama bianca

di LexBegins
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Un brusco risveglio ***
Capitolo 3: *** Problemi ***
Capitolo 4: *** Nuovi misteri ***
Capitolo 5: *** Reoif ***
Capitolo 6: *** Riunione del consiglio ***
Capitolo 7: *** Paura e collera ***
Capitolo 8: *** Ho intenzione di sfidarti ***
Capitolo 9: *** Oltre la semplice follia ***
Capitolo 10: *** Ricordi in fondo all'oscurità ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


 Pov Maka
Sono passati 3 mesi da quando Kid è finito all’ospedale in coma. Eravamo appena tornati dalla missione “ Recupero di Kid all’interno del libro di Eibon”. Eravamo tutti felici, Noah era scappato ma in cambio Kid era tornato alla Shibusen anche se era un po’ malconcio. Sono rimasta stupita quando l’ho visto legato dentro una cella, la camicia bianca era diventata nera a causa della sporcizia, i pantaloni erano tutti stracciati, notai che non aveva le scarpe ai piedi e il suo volto era pieno di sangue, segno che era stato torturato. Sono rimasta disgustata da come era ridotto, se Kid è un oggetto da collezione ma viene trattato così, non oso neanche immaginare come Noah tratta i suoi nemici. Bhe, almeno il peggio è passato, ma quando siamo andati nella camera della morte a parlare con il sommo Shinigami, all’improvviso Kid si è portato la mano al petto e l’ho visto accasciarsi a terra perdendo i sensi. Il sommo Shinigami era disperato, teneva tra le sue braccia il proprio figlio ma Kid non dava segno di ripresa, e fu lì che tutto questo ebbe inizio.
28 ottobre 2014 
Luogo: ospedale di Death City
Terzo mese di coma
In questo momento sono davanti ad un letto di ospedale in cui giace Kid. Stringo la sua mano senza mai lasciarla per paura di perderlo per sempre. Comincio a piangere quando dei flashback ritornano nella mia mente. Ricordo quando ci siamo baciati la prima volta dopo la lezione del Dottor Stein. Quando andavamo a studiare in biblioteca oppure quando io avevo la febbre e lui mi stava accanto. Perché non sono stata accanto a lui quando ne aveva bisogno ?semplice, perché lui è forte e io sono debole. Noah me lo ha portato via. Il suo corpo è qui ma la sua mente è altrove. Kid per favore torna da me, torna da Liz e Patty, le tue armi ti stanno aspettando! Soul è un fratello per me ma tu sei qualcosa di più forte, qualcosa che non si può spiegare, qualcosa che Noah non potrà mai capire, qualcosa di speciale che non potrà mai essere sostituito. Kid ti prometto che starò accanto a te, ho fatto la promessa di venirti a trovare ogni giorno e ancora adesso la sto rispettando, ma non sono l’unica a venirti a trovare, Liz prima di andare a lezione passa sempre di qui e viene a parlarti, chissà di cosa parlate… Kid cosa ti è successo? Dimmi che sei ancora vivo. Queste lacrime che sto perdendo sono tutte per te. Kid svegliati! Ti prego. Le mi lacrime sono cadute sul tuo volto ma tu non ti svegli. Percepisco un’anima dentro di te, ma è un po’ diversa dal solito, sembra un’altra persona, ho il dubbio che tu non sia Kid, ma se così fosse dove sarebbe il vero Kid? Oh Kid…sono così stanca che senza accorgermi piano piano mi addormento accanto a te in attesa del tuo risveglio.
-Sciocca… io sono accanto a te anche se non mi vedi –
29 ottobre 2014
Luogo: casa di Maka
Tra poco è halloween e io non ho ancora organizzato niente, che fregatura! Avevo intenzione di festeggiare insieme a Kid ma lui non è ancora in grado di anzarsi dal letto, bhe se per questo non si è ancora svegliato. Il Dottor  stein dice che devo stare tranquilla perché sta bene. Il suo battito cardiaco è regolare, le ferite si sono rimarginate e non ha riportato danni interni, ma perché non si sveglia? È come se stesse dormendo. Non è in coma… sta solo riposando, devo convincermi di questo. No… non ci riesco, sto cominciando a piangere, ogni volta che penso a lui su quel maledetto letto di ospedale, mi viene spontaneo dire che è in coma. Basta devo pensare ad altro, dico mentalmente mentre mi schiaffeggio da sola.
-Ehi secchiona! Da quando ti prendi a schiaffi da sola?- mi dice in modo ironico Soul, il mio partner di battaglia.
-Maka chop!- dico colpendolo con un enciclopedia sulla testa.
-Ma che fai!? Ti alleni a Maka chopparmi?!- dice Soul massaggiandosi la testa
-No idiota, per tua informazione quello che faccio sono affari miei- dico minacciosa cone l’enciclopedia in mano.
-Bha, tu sei strana !... sei preoccupata per mister simmetria, vero?- chiede Soul seriamente
-Si… scusami, in questi mesi mi sento proprio giù- dico tristemente con lo sguardo basso.
-Tranquilla, sono certo che presto tronerà a stare con noi, devi solo avere pazienza, non è facile uccidere Kid… Cambiando discorso, cosa hai preparato per cena?- mi domanda Soul.
Ma prima che possa rispondere percepisco qualcosa di strano. Sento una forte energia proveniente da qualcuno. Questa energia è così familiare, ma non riesco a capire a chi appartenga, proviene dall’ospedale di death city. Un anima così potente che non può appartenere ad un essere umano…aspetta un secondo, l’unica persona che ha una grande potenza come questa e che non è umano è…
-Devo andare soul!- dico in fretta e furia uscendo dalla stanza e lasciando soul perplesso.
-Aspetta e la cena? Io ho fame!- mi urla Soul, ma io sono ormai già lontana per rispondergli.
Ho paura che qualcuno possa far del male a Kid, ci sono un sacco di persone che vorrebbero la sua anima, e chiunque approfitterebbe del fatto che lui non può difendersi nelle condizioni in cui è. Se venisse rapito ancora una volta non potrei mai perdonarmela. Ti prego Kid resisti che sto arrivando!
Angolo autrice
Salve ragazzi, vi avviso dicendo di non lasciarvi ingannare dal primo capitolo, in questa storia tutto può succedere, il fatto che abbia scelto Maka per iniziare è casuale. Ringrazio Teony e Francy_Kid per avermi incoraggiato a scrivere, anche se ammetto che questa storia doveva uscire ad Halloween, ma non andiamo nei dettagli, spero di avervi incuriosito e spero di ricevere molte recensioni. Al prossimo capitolo!
 

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Capitolo 2
*** Un brusco risveglio ***


 Pov Maka
29 ottobre 2014 
Luogo. Death City
Terzo mese di coma
Sto correndo per le strade di Death City, ho il fiatone e ansimo mentre mille pensieri sono all’interno della mia testa, sono spaventata da ciò che potrei trovare, non voglio vedere l’anima di Kid sospesa a mezz’aria e un fantomatico essere intento a mangiarla. Questa immagine diventa sempre più spaventosa nella mia testa. Sono così sfortunata che comincia addirittura a piovere, ma questa è proprio sfiga! Ma in controparte ho imparato a guardare gli avvenimenti come un bicchiere mezzo pieno, riesco ad analizzare i lati positivi e negativi. In questo caso il lato positivo è che la strada non è mai infinita, infatti sono arrivata all’ospedale in cui si trova Kid. Camminando con una velocità non indifferente mi precipito nella camera in cui giace Kid. Ho paura, il mio corpo non vuole obbedirmi, l’immagine di prima nella mia testa  è sempre più forte, i dettagli aumentano, vedo del sangue vicino al letto in cui dovrebbe esserci Kid, i vetri della finestra sono in mille pezzi, la stanza diventa scura, l’essere allunga la mano sull'anima sospesa di Kid e si avvicina a me, io non riesco a muovermi, sto tremando, comincio a piangere, l’essere della sagoma nera mi sussurra avvicinandosi al mio orecchio « il figlio paga sempre per i reati del padre » all'improvviso mi lascio cadere a terra sulle ginocchia implorando che sia tutto un sogno. Per mia fortuna questo desiderio viene esaurito. E’ stata una visione spaventosa, sono ancora davanti alla porta della stanza di Kid, questa volta non tremo, mi faccio coraggio e giro con calma e con grande lentezza la manopola della porta, la spingo verso l’interno e la paura ritorna a tormentarmi, ma quando vedo la figura del sommo Shinigami e mio padre riesco a tranquillizzarmi del tutto. Non riesco a vedere bene il letto a causa dei due corpi che gli stanno davanti, ma quando vedo un sorriso sul volto di mio padre, comincio a essere felice, ma dov’è Kid? Non lo vedo.
-Ohi Maka! Come va? – mi saluta mio padre a gran voce, strano che non sia corso ad abbracciarmi.
-Bene…credo… ma è tutto apposto qui? – chiedo io stranita dal fatto che mi sembra fin tutto troppo tranquillo.
-Si sì, va tutto alla grande - mi risponde a gran voce il sommo Shinigami con la sua solita aria buffa, ammetto che mi ricorda i clown.
-Kid come sta? - domando con un filo d’ansia
-bhe… perché non glielo chiedi tu stessa? – risponde con convinzione mio padre.  Queste parole fanno comparire sul mio volto un sorriso a trentadue denti. Shinigami e mio padre si fanno da parte per permettermi di incrociare quei meravigliosi occhi color ambra, quel corpo con una camicia bianca e i capelli tutti scompigliati.
-Ciao Maka! – mi saluta Kid con voce squillante come se fosse normale salutare un’amica dopo 3 mesi di come e sommatosi ai 5 mesi in cui è stato con Noah, fanno in tutto 8 mesi in cui non parliamo.
-Ciao Kid – rispondo al saluto stranita.
-Cosa c’è? Sembra che tu non mi abbia mai visto prima. Ho soltanto dormito per qualche oretta – afferma Kid sorridendo.
-Si certo come no, quante “orette” ci sono in 3 mesi? – chiedo io con sarcasmo.
-3 mesi! - urla sorpreso Kid
-Si figliolo, sei stato in coma per 3 mesi. L’ultima volta che ti ho visto sei crollato a terra e ti sei ripreso solo adesso. In più sei stato 5 mesi con Noah. I tuoi amici non riescono a parlarti da ben 8 mesi, è normale tutta questa sorpresa e felicità- spiega con calma il sommo Shinigami.
-Non ci credo, ho sprecato 8 mesi di vita, depressione, voglio morire! – dice Kid piangendo al suo solito.
-Dai Kid, guarda il alto positivo, adesso puoi recuperare il tempo perduto, e poi il numero 8 è perfettamente simmetrico, esattamente come piace a te – afferma mio padre cercando di tirar su il morale a Kid.
-si, hai ragione, uno Shinigami guarda il futuro non il passato… - dice con aria seria Kid, mentre tutti noi lo guardiamo con delle facce da ebeti.
-Senta sommo Shinigami, Kid quando potrà lasciare l’ospedale? – chiedo speranzosa.
-Mmm… non saprei, è impressionante il fatto che Kid si sia svegliato così all’improvviso e ancora più curioso è il fatto che non abbia presentato danno psicologici, ad esempio la perdita di memoria. Chiederò al Dottor Stein di visitarlo e poi vedremo il da farsi – dice il sommo Shinigami con una mano sotto il mento riflettendo.
-Ah davvero? Sono felice che sei tornato Kid! – urlo strozzando Kid di abbracci.
-Ti prego Maka lasciami, non riesco a respirare! – cerca di dirmi Kid con poco fiato.
- Dai Maka! Se sviene un’altra volta c’è il rischio che si svegli più, ahahaha – dice il sommo Shinigami ridendo con mio padre.
-Su forza, l’orario delle visite è finito, il paziente deve riposare, su fuori tutti! – ordina l’infermiera entrando nella stanza e spingendoci tutti fuori. Uffa! E io che volevo parlare ancora con lui, fa niente… sarà per la prossima volta.
Senza darci neanche il tempo di salutare siamo finiti fuori dalla stanza e kid è rimasto da solo con l’infermiera. Questo è il momento di chiedere al sommo Shinigami cos’era quell’energia che ho percepito prima. “Forza Maka, fatti coraggio” ripeto a me stessa.
-sommo Shinigami posso chieder… - ma prima che possa finire la frase vengo interrotta dallo stesso Shinigami.
-Lo so Maka, tranquilla, informerò Stein di questo, farò una ricerca approfondita per individuare il problema e risolverlo – dice il sommo Shinigami serissimo.
-Okey, grazie, io torno a casa mia prima che Soul muoia di fame! Bye – affermo sorridendo.
Poco dopo davanti all’ospedale…
-Sommo shinigami sa bene che quello che è successo deve rimanere un segreto, cosa ha intenzione di fare? – chiede Spirit con serietà e preoccupazione.
-Spirit ordino a te e a Stein di controllare a turno Kid nelle prossime 24 ore, dobbiamo essere pronti ad un futuro attacco… e prima che sia troppo tardi dobbiamo salvare mio figlio da loro! –

Angolo autrice
Salve a tutti ragazzi, ecco il secondo capitolo di Lama bianca, vi avverto dicendo che la vera storia deve ancora iniziare, ma vi ho già dato qualche indizio. Come al solito, spero di ricevere molte recensioni e ringrazio tutti quelli che mi seguono, soprattutto Teony e Francy_Kid, alla prossima!

 
 

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Capitolo 3
*** Problemi ***


30 ottobre 2014
Luogo: infermeria di Death City
-Il battito cardiaco è regolare, la respirazione sembra essere tranquilla, gli organi interni non hanno riportato danni. Non sono presenti tagli o graffi esterni. Il tuo corpo è perfettamente sano. – affermo io con assoluta calma parlando con il ragazzo dai capelli neri e bianchi davanti a me.
-Ah! Grazie Dottor Stein, mi fa piacere sapere che è tutto apposto- mi riferisce il giovane Shinigami.
-Kid c’è qualcosa che ti preoccupa? - chiedo fissandolo impassibile negli occhi.
-…Bhe, ho un leggero mal di testa da quando mi sono svegliato, ma credo che sia perché ho avuto un risveglio brusco – mi dice il piccolo Kid con uno sguardo ingenuo e con un tenero sorriso da bambino innocente. Credo che il mal di testa non sia del tutto casuale, da quanto mi ha detto il sommo Shinigami, deve essere a causa di quel fatto. Non c’è cura per il dolore fastidioso però devo almeno tentare di aiutarlo e convincerlo a non preoccuparsi anche se sono convinto che da adesso in poi sarà sempre peggio.
- Facciamo una cosa, prendi queste bustine la sera prima di andare a dormire. Immergi il contenuto dentro l’acqua, gira con un cucchiaino e bevilo tutto d’un fiato. Presto ti sentirai meglio. – dico con un finto sorriso dandogli un sacchettino con i medicinali in questione. In verità le bustine hanno una polverina che non ha alcun effetto né sul corpo di uno Shinigami né sul corpo di un normale essere umano. Effetto placebo, un trucco vecchio come il mondo ma potente.
-…Dottor Stein, lei sa bene che i medicinali non funzionano sul mio corpo, e comunque è un semplice mal di testa niente di più niente di meno. – mi comunica il corvino questa volta con uno sguardo serio.
-Ti sbagli, è un medicinale a cui ho lavorato molto, l’ho testato su tuo padre ed ha funzionato a meraviglia. – Recito fin troppo bene!
- Ok, io mi fido, non vedo l’ora di poter tornare alla mia vita quotidiana! Ora che ci penso tra poco iniziano le lezioni, sono proprio curioso di vedere che faccia faranno gli altri quando mi vedranno! – afferma il ragazzo, a volte sembra proprio un bambino, non cambierà mai.
-Vai pure in classe, io ti raggiungerò tra poco. – e mentre Kid si sistema la giacca e si dirige verso la propria classe, io riprendo in mano i risultati dell’analisi del giovane.
Essi stanno aumentando progressivamente, per ora sono concentrati nella zona del cervello, ma ben presto si espanderanno in tutto il corpo, ma cosa succederà quando questo avverrà? Al momento i sintomi posso essere: giramento di testa, dolore agli occhi, mal di gola, febbre alta, allucinazioni, mal di pancia, nausea, vomito e dolore agli arti. Non ho mai visto qualcuno riuscire a fare una vita, più o meno, decente con questi problemi tutti insieme, l’unica cosa che possiamo fare è attendere, nessuno sa prevedere la mente del grande Eibon, possiamo solo incrociare le dita. Poverino, è capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato, sarebbe potuto capitare a chiunque, ma per ironia della sorte, il figlio del sommo Shinigami è stata la vittima... Va bhe, sarà meglio tornare in classe, anche perché oggi è halloween e a proposito di questo mi è venuta un’idea.
30 ottobre 2014
Luogo: classe falce di luna
Verifica a sorpresa!
Mi sa che la classe adesso mi odia… i ragazzi ad halloween non mi permettevano di vivisezionarli e adesso io mi vendico. Certo, potrò sembrare capriccioso e immorale, ma la vita è cosi, ciò che si dà torna sempre indietro, anche se questo non giustifica la mia verifica a sorpresa, ma sono sicuro che sarà facilissima per tutti, sono argomenti fatti e ripetuti fino alla noia, se più della metà non prende la sufficienza devo cominciare a preoccuparmi sul serio da buon professore di scienza dell’anima*.
-Professor Stein, anche Kid deve fare la verifica? dopo tutto dobbiamo capirlo, 8 mesi senza scuola sono pesanti per chiunque, e poverino lui non può farla, non vogliamo che finisca di nuovo all’ospedale per un misero 4 asimmetrico!  – afferma Ox con grande presunzione.
-Certo che no, Kid è giustificato, se vuole nel frattempo può…- ma prima di finire la frase vengo interrotto da…
-Non si preoccupi Professor Stein, essendo uno Shinigami non dovrei avere problemi in una semplice verifica come questa e poi non sarebbe giusto nei confronti di chi fa parte della classe. Dico bene OX? – Il giovane Shinigami dichiara sottolineando l’ultima parola con uno sguardo fulminante diretto verso il suo compagno secchione che gli risponde in altrettanto modo.
-…Ok, fai come vuoi…- mi stanno intimorendo quei due a furia di lanciarsi sguardi fulminanti a vicenda
POV Kid
40 minuti dopo
Dannazione, mi fa male la testa, sento le ossa della mano che chiedono pietà, mi fanno male le spalle, mi fa male il collo, comincio a sudare, sto tremando, cosa mi sta succedendo? Mi sento malissimo, non riesco neanche a pensare lucidamente, forse dovrei andare in infermeria. NO, non devo mollare, se adesso mi alzassi dal mio posto finirei solo per essere un vigliacco che non sa affrontare i propri problemi, e testa pelata avrebbe ragione, io ho solo paura di un misero 4 asimmetrico, ma se invece stessi male veramente, e se io avessi la febbre alta ma non me ne rendessi conto? A quel punto sarei solo uno stupido incompetente che non sa neanche prendersi cura di se stesso… Dannazione, il dolore che sto provando alla testa è paragonabile alla sirena dell’ambulanza quando suona, un andare e venire insopportabile. Basta, non ci devo pensare, stasera prenderò la medicina che mi ha dato Stein e starò meglio, per adesso devo concentrarmi sulla verifica e cercare come al solito di prendere un meraviglioso 8 perfettamente simmetrico. Vediamo, prossima domanda: Cosa s’intende con arm-arma demo-demoniaca? Dannazione, mi si sta annebbiando la vista, ma allora sto male seriamente, ma non era un semplice mal di testa? Devo almeno riuscire a rispondere a quest’ultima domanda, sto prendendo la penna ma per qualche strana ragione non riesco ad afferrarla, si allontana sempre di più… MA COSA!? Vicino alla penna vedo delle cuffiette, sono identiche a quelle che porta Justin, ma da dove sono saltate fuori, prima non c’erano. Provo a prenderle ma le sento terribilmente pesanti, sembrano che pesano circa un kilo, pazzesco! Non ho mai visto delle cuffie così pesanti… vento, sento del vento, ma le finestre sono chiuse… «Non permetterti più di agire senza permesso Shinigami» MA CHE DIAVOLO!? Questa è la voce di Gopher, dov’è? Non lo vedo. «Kid, posso sapere perché ti ostini così tanto nel proteggere i tuoi amici?» questa volta ho sentito la voce di Noah. «La follia è un sentimento puro che si trova dentro ognuno di noi» ASHURA!? No, dannazione, sto impazzendo, non riesco a capire più niente, sento delle voci ma non capisco cosa cercano di dirmi. La schiena… sento un dolore forte alla schiena, ho sbattuto contro qualcosa? Sono così stanco, ho voglia di dormire; e poco prima di chiudere gli occhi, vedo tante figure sfocate davanti a me, un miscuglio tra colori di vario genere, li vedo muovere, perché non mi lasciano in pace? Forse dormendo spariranno…
POV Liz
-Kid! Kid! Per favore apri gli occhi! – grido disperata tenendo il mio maestro d’armi tra le mie braccia mentre sono accasciata a terra.
-Maledizione! Perché non risponde? È tutto sudato ed è tutto rosso in viso! – Afferma Soul affianco a me.
Tutta la classe è in agitazione, la caduta incomprensibile di Kid ci ha messo tutti in allarme, dimenticandoci così della verifica che al momento è in secondo piano.
-Ragazzi, dobbiamo portarlo subito in infermeria! Qui la cosa è grave! – ordina Maka con aria preoccupata ma sempre da buon leader. Io allora lo prendo in braccio stile sposa e cominciò ad allontanarmi verso la porta dell’aula accompagnata da Patty, Black Star, Tsubaki, Soul, Maka e il Dottor Stein. Ma quando arrivo alla porta…
-Lascia stare lo porto io – dichiara Maka allungando la mano sul corpo esanime del mio maestro ma io in risposta la scanso con non poca delicatezza.
-Io sono la sua arma e lui appartiene a me! – affermo con disinvoltura e mi allontano di corsa mentre lascio Maka interdetta a bocca aperta confusa per il mio comportamento. Al momento non mi importa di lei, Kid ha bisogno di tutta la mia attenzione, ed è mio dovere proteggerlo in qualità di essere la sua arma.
Glossario
*scienza dell’anima: materia da me inventata che si basa sullo studio delle caratteristiche dei vari tipi di anime, es. streghe, shinigami, armi ecc.

Angolo autrice
Salve a tutti, come va? spero bene, eccoci con un nuovo capitolo di "Lama bianca". In questo capitolo vengono alla luce nuovi misteri, scommetto che molti di voi avranno già ideato un possibile continuo e già dato delle possibili risposte alle domande che si sono create all'interno della storia. Come avrete certamente capito, tra Maka e Liz c'è una forte rivalità, ma la domanda è: chi sceglierà Kid tra le due? basta leggere e lo scoprirete da soli. Vi avviso che a causa della scuola, aggiornerò con almeno una settimana di tempo tra un capitolo e l'altro. Tranquilli che non l'ha lascio in sospeso la storia, ma anche se tentassi di farlo sono sicura che Francy_Kid mi perseguiterà come uno stalker, mentre Teony mi bacchetterà finché non riprendo a scrivere! ehehehe. Allora alla prossima!
 

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Capitolo 4
*** Nuovi misteri ***


POV Kid
30 ottobre 2014
Luogo: Indefinito
Corro, sto correndo, mi trovo in un grande spazio bianco dove però non vedo il confine, so solo che sto correndo da qualche parte ma non so precisamente dove né da quanto tempo. Indosso la mia solita camicia e i miei soliti pantaloni neri, ma stranamente sono fradici, guardandomi bene noto che i primi due bottoni partendo dall’alto della mia camicia sono stati sbottonati con forza, tanto che uno di essi è saltato via, non mi convince per niente tutto ciò. Comincio ad avere il fiatone, le ossa delle braccia e delle gambe cominciano a farmi male, è come se tante api mi stessero pungendo, è insopportabile, ma perché non mi fermo a riposare? Ma come ho fatto a trovarmi qui? Ricordo soltanto che stavo svolgendo la verifica di scienza dell’anima in classe quando poi devo aver perso i sensi per poi essermi ritrovato qui, in questo luogo bianco paragonabile all’infinito. Non so se sia una buona cosa o no, ma davanti a me vedo la sagoma di una persona, ha la mia stessa altezza, ma il volto non si vede, anzi non c’è l’ha proprio, è una figura tutta nera, solo per quello riesco a identificare i contorni. Mi avvicino a lui, ma non per mia volontà, solo perché è il mio corpo a deciderlo. Spunta un sorriso sulla sagoma nera, mi sta tendendo la mano, io allora involontariamente sono costretto ad allungare la mia, le nostre mani sono vicinissime, si stanno per sfiorare ma all’improvviso la sagoma nera si ritrae. «Divertiamoci un po’, che ne dici Kid?» mi sussurra ad un orecchio lo strano essere. Ad un tratto sento un fortissimo dolore al braccio sinistro, lo sento pulsare come se qualcuno mi stesse colpendo ripetutamente con un martello proprio in mezzo all’osso. E’ una sensazione orrenda, una volta che mi rendo conto che il mio corpo è di nuovo manovrabile, stringo con la mano destra il radio del braccio sinistro, il luogo in cui sento più dolore, stringo sempre più forte ma il dolore non fa che aumentare, tanto da piegarmi in ginocchio davanti a quell’essere che se la stava ridendo sotto i baffi. «Cosa c’è Kid? Non dirmi che sei già stanco? Eppure mi hanno detto che gli Shinigami sono esseri con grande forza e capacità sovraumane, che peccato, era tutto una grande bufala allora…va bhe, vorrà dire che ti ucciderò senza troppe cerimonie» mi scherna l’essere che pian piano si avvicina sempre più a me. Sono senza forze, ormai sono completamente sdraiato a terra con la pancia in su per controllare meglio la nuova entità, mentre mi stringo il braccio come se fosse la mia ancora di salvezza. La strana sagoma si accovaccia a terra e lo vedo allungare mano sul mio volto creando così una piccola ombra sui miei occhi. «Chi sei?» chiedo io con quanta più voce mi è rimasta, ma quando vedo un ghigno da parte dello strano individuo comincio ad avere paura. «Però… allora non sei del tutto morto, questo significa che qualche abilità speciale l’hai. Chi sono io? Noi siamo tante cose, alcuni ci chiamano parassiti, altri virus, altri germi, altri ancora opportunisti oppure ci puoi chiamare approfittatori o semplicemente Lexikkium…»  Noi siamo? Quanto vuol dire che sono più di uno, ma esattamente cosa sono? Sono sicuro che qualsiasi cosa sono, non sono certamente molto amichevoli, proprio per questo devo andarmene prima di rimetterci la pelle. Cerco di alzarmi, ma la creatura mi inchioda facilmente a terra e mi sale sullo stomaco, si limita semplicemente a guardarmi senza dire una parola. C’è silenzio, fin troppo silenzio, anche il più silenzioso dei silenzi può far rumore, e tutta questa quiete mi sta distruggendo i timpani. La strana entità ancora una volta allunga la mano, ma questa volta essa va a finire sotto il mio collo ma non stringe, avrei tanto voluto liberarmi, ma lo strano essere mi aveva bloccato gli arti superiori con i suoi piedi e la pressione era fortissima. Piano piano la mano scende con delicatezza e va a toccare il punto dove era saltato il bottone, e lì mi tocca esattamente al centro del mio petto con tutta la mano aperta. Stranamente il dolore al braccio diventa più forte, ma per qualche strana ragione sento una forte energia provenire dalla sua mano, il petto comincia a bruciarmi terribilmente, il dolore è così forte che caccio un urlo così potente che alle persone normali avrebbe già rotto i timpani. «Tranquillo, è ancora presto per te di morire, sappi soltanto di non sottovalutarci solo perché non siamo accanto a te, perché anche se non ci vedi, noi siamo sempre dentro di te» mi sussurra una volta quella strana entità davanti a me, ma prima che possa ribattere, tutto ciò che è intorno a me scompare, compreso quella sagoma bizzarra e presuntuosa, ed esattamente come sono arrivato qua senza un perché, mi risveglio in una camera d’ospedale con altrettanto motivo.
1 novembre 2014
Luogo: camera d’ospedale
Apro lentamente gli occhi, noto che la mia vista è un po’ offuscata, ma bastano pochi secondi per riuscire ad intravedere un vecchio soffitto, la stanza è buia perciò non vedo molto, ma riesco a ben identificare la mia posizione, sono sdraiato su un letto di ospedale, le coperte sono tirate fino sotto il collo, probabilmente chi mi ha portato qui non voleva che prendessi freddo...sono felice che nonostante questo tempo passato in solitudine, i miei amici mi vedono ancora come un loro socio, almeno potrò avere qualcuno su cui contare. Mi stiracchio un po’, allungando bene le ossa delle gambe e quelle delle braccia, alzo leggermente lo sguardo sul comodino di fianco al letto, per poi notare con gran meraviglia che c’è una lampada spenta e accanto delle medicine, quindi intuisco che sono stato visitato da un medico e per convenienza mi hanno lasciato riposare qui. Chissà che ore sono? Essendo molto buio, l’unica cosa che comprendo è che è notte fonda, potrei alzarmi ed andare a controllare l’esterno attraverso quell’unica finestra che è in questa stanza, ma sono troppo pigro per farlo e preferisco rimanere a letto a riposare ancora per quel breve tempo che mi resta. Mi fa male ancora il braccio sinistro, questa volta precisamente la spalla, sarà meglio fare un lieve massaggio. Tenendo sempre gli occhi dritti sul soffitto, appoggio la mano destra sulla spalla sinistra per cercare di alleviare il dolore ma «AHI!» esclamo con un tono abbastanza moderato, porto il dito vicino ai miei occhi per vedere meglio perché ho sentito dolore all’indice, cerco di scrutare lo sguardo ma per poi spalancare subito gli occhi quando mi accorgo di essermi tagliato. Noto con assurdità come piccole gocce di sangue stanno uscendo dalla ferita per poi scendere giù per tutta la mano. Spaventato accendo immediatamente la luce della lampada situata sul comodino e con grande stupore e meraviglia mi metto a gridare. Una lunga lama color grigio/argento, rigonfia ai lati ma appuntita all’estremità, così pulita e splendida da potersi specchiare sopra, si è sostituita al mio braccio sinistro. Sono terrorizzato da ciò, perché una lama simile ad una falce si trova al posto del mio meraviglioso braccio? Ma non ho molto tempo per riflettere su questo, infatti sento dei passi veloci provenire fuori dalla stanza, e deduco che qualcuno sta per aprire la porta, perciò più veloce del vento mi alzo le coperte fin sopra la testa per coprire tutto il corpo, fregandomi del fatto che non ho abbastanza aria per respirare per molto tempo là sotto. Un attimo dopo sento la porta spalancarsi e una voce con ansia e preoccupazione mi parla «Signorino Kid, va tutto bene?! L’ho sentita urlare!» «Si sì, ho fatto solo un brutto sogno e mi sono spaventato. Ho sentito un improvviso colpo di freddo e per questo che mi sono infilato sotto le coperte.» annuncio con voce tranquilla mentre certo di inalare più aria possibile. «Mi ha fatto allarmare seriamente, ho temuto che si fosse fatto male e che qualcuno l’avesse rapita!» dichiara con ironia l’infermiera nella stanza. Certo che ne ha di fantasia questa donna! «Tranquilla, è tutto apposto, piuttosto è meglio che torni a dormire, ma prima vorrei sapere una cosa: sa dirmi che ore sono e che giorno è?» «Si certo, oggi è il primo novembre e sono le 3.46 di notte. Adesso però chiudi gli occhi e vai a dormire.» mi comunica la donna prima di andarsene chiudendo la porta della stanza. Finalmente posso riprendere aria e calmarmi un secondo, dopo scarso un minuto avvicino con delicatezza la mano destra al braccio sinistro per confermare il fatto che mi sia trasformato parzialmente in un’arma, ma con sorpresa sento una superficie liscia e morbida, giro leggermente la testa per controllare meglio e noto con mia grande beatitudine che il braccio è tornato normale, ma sono sicuro che presto il problema tornerà…Non so se rivelare a mio padre del mio strano sogno e della mia metamorfosi, l’unica cosa che spero è che non torni a tormentarmi. Sarà meglio riposare e chiudere un po’ gli occhi, domani sono sicuro che sarà una giornata abbastanza movimentata
1 novembre 2014
Luogo: Ospedale di Death City
POV Liz
In questo momento mi trovo dentro l’ospedale di Death City, ho fatto due chiacchere con le infermiere, ed ho appena saputo che Kid durante la notte è rimasto terrorizzato per un brutto sogno, mi hanno raccontato che un’infermiera lo ha trovato con la testa sotto le coperte e senza alcuna intenzione di uscire. Spero che adesso stia meglio, in questo momento dovrei essere a lezione, ma non avevo voglia, ero troppo in ansia per lui, così ho pensato di venire qui per fargli visita e vedere le sue condizione, anche Patty era d’accordo con me, ma era così stanca che neanche le cannonate l’hanno svegliata, ho solo rimediato un calcio in testa per aver tentato di buttarla giù dal letto e ovviamente adesso mi fa male. Ma sono sicura che Kid sarà molto felice di sapere che quando stasera tornerà a casa, io e Patty gli abbiamo fatto una sorpresa, abbiamo sistemato la casa in modo SIMMETRICO! Ormai lo conosco fin troppo bene per sapere che l’unica cosa che può tirarlo su di morale è la simmetria, ovvero “la geometria della seduzione”, come dice sempre lui. Eheheh, non vedo l’ora di vedere come reagirà, scommetto che farà gli occhioni lucidi e si metterà a piangere, ma so già che dopo 30 secondi cadrà il depressione perché lui non è un essere perfettamente simmetrico oppure perché non abbiamo sistemato al dettaglio la casa. Basta! A furia di pensare a lui, sono diventata rossa come un peperone. E’ assurdo, io sono più grande di lui eppure è lui che bada sempre a me e a mia sorella minore, possiamo dire che lui è la nostra famiglia…non dimenticherò mai quel giorno in cui Kid ci salvò dalla malavita e ci portò a casa sua, quel giorno io e Patty siamo morte per permetterci di rinascere come nuove persone. Adesso sarà meglio allungare il passo, prima vedo Kid meglio è, così a passo spedito vado verso la sua camera, busso alla porta ma non aspetto un suo permesso, sono sicura che starà riposando e io non voglio disturbarlo più del dovuto. Senza pensarci due volte apro la porta, sono già pronta ad abbracciarlo ma invece di vedere la scena che mi ero immaginata prima, la mia faccia assume una espressione disgustata. Lei…Maka Albarn, è seduta su una sedia accanto al letto del mio maestro d’armi e sta parlano con lui che è seduto vicino al cuscino. Sento la rabbia ribollire, non l’ha sopporto più, da quando Kid è tornato non fa altro che stargli vicino senza farlo mai respirare un secondo. Vedo Maka che tiene uno sguardo bassa e noto per sua disgrazia che è tutta rossa in viso, non voglio sapere cosa hanno fatto prima, anche se noto Mister Simmetria con un aria davvero spensierata e felice, certo sono felice che lui lo sia, ma non così, lui deve aprire gli occhi e capire che quella maestra d’armi lo sta solo usando, è una brava cacciatrice che si diverte a rubare il cuoricino di chi gli sta intorno, non faccio fatica a credere che Soul si sia stancata di lei, scommetto che a parte ad essere una brava ingannatrice e anche una partner insopportabile. «Ciao Liz! Che piacere vederti qua, sei venuta anche tu perché hai sentito parlare di stanotte?» chiede euforico Kid salutandomi totalmente inconscio della rabbia che sto trattenendo e con cui probabilmente potrei staccare la testa a Black Star. «Ciao, volevo sapere come stavi, ma vedo che sei già occupato, forse mi conviene passare più tardi» dico intenta già a fare dietro front e andarmene, ma qualcuno mi afferra velocemente il polso e mi blocca, giro leggermente la testa e con sorpresa noto lo sguardo ipnotico del corvino. «Dai Liz! Resta con me. Non ti preoccupare per Maka, lei stava per andarsene, ha detto che doveva parlare con mio padre per una cosa che non ha voluto neanche rivelarmi. Buffo, no?»  Mi rivela il fanciullo con un piccolo sorriso sulle labbra. «Allora io vado Kid, riprenditi presto e se hai bisogno di qualcosa fammi un fischio, bye» Vedo Maka passarmi davanti tenendo uno sguardo basso senza incrociare i miei occhi, con cui probabilmente l’avrei fulminata. Adesso sono sola con Kid nella stanza, ci sediamo sul letto entrambi e cominciamo a parlare delle cose più svariate, quando ad un certo punto…«Senti Kid, tu cosa provi per Maka?» chiedo io tenendo uno sguardo basso e serio, anche se sono tutta rossa in faccia. «Nulla di speciale, è una brava amica che sa prendersi molto bene cura degli altri, è sempre disponibile per tutto e con lei puoi sempre essere te stesso, ma fa attenzione, se l’ha infastidisci troppo ti becchi un bel MAKA CHOP!» afferma di nuovo il ragazzo imitando con un sorrisetto sulle labbra il colpo di Maka. «Quindi riguardo a quando vi siete fidanzati da piccoli, prima che il Kishin Ashura tornasse in vita, è tutto dimenticato?» Chiedo io speranzosa. «Non proprio, certo adesso non provo nulla di speciale per lei, ma quando eravamo solo dei ragazzini ricordo bene quanto mi piaceva la sensazione di lei sulle mie labbra, mi sentivo come se fossi in paradiso…ma ovviamente eravamo solo dei bambini sciocchi, erano le solite cottarelle che finiscono in un paio di mesi.» mi comunica lui sdraiandosi sul cuscino con le mani dietro la testa. Mi sento sollevata da ciò che mi ha detto, adesso non dovrebbe provale niente per quella maestra d’armi, questo è il mio momento per digli quanto sia prezioso per me. “Senti Kid, avvicinati, ti devo dire una cosa molto importante» pronuncio con molto imbarazzo. Vedo il corvino avvicinarsi incuriosito, non so neanche io perché lo sto facendo, lui è più piccolo di me, ma mentalmente “sembra” più grande di età. Lui si avvicina sempre di più fino ad arrivare a 10 cm di distanza dal mio volto, ma è ancora troppo lontano, così con un movimento veloce, lo afferro per la camicia e lo strattono verso di me, finché tutto d’un tratto le nostre labbra si congiungono e io mi perdo nel loro dolce sapore. E’ una sensazione stupenda, le sue labbra morbide e sensuali appoggiate sulle mie danno vita a una nuova voglia di amare in modo più forte, io tengo ovviamente gli occhi chiusi per assaporare a pieno quel momento ma per mia sfortuna non sento una risposta dalle labbra di Kid. Ho paura di aprire gli occhi, potrei scoprire che in verità la persona che desidero non ricambia i miei sentimenti, eppure voglio dimostrargli che io bacio meglio di Maka, ma peccato che non ho la possibilità per farlo. Apro leggermente lo sguardo per notare a mio imbarazzo che il giovane Shinigami mi sta già guardando, ma i suoi occhi sono seri e impassibili, possibile che non gli sia piaciuto neanche un po? «Kid io…» cerco di dire io ma vengo interrotta subito da uno schiaffo improvviso da parte del mio maestro d’armi, la mia testa va da destra verso sinistra, lo schiaffo non aveva molta forza, ma ha fatto comunque male. «Liz! sai bene che io sono una persona a cui non piace giocare con i sentimenti altrui, quindi te l’ho dirò immediatamente: se stai facendo tutto questo soltanto perché tu e Maka siete in competizione per qualcosa che non ho neanche capito, ti avverto, hai sbaglio strada perché con me non funziona!» Mi rimprovera lui con quei occhi color ambra impassibili e privi di emozioni. Quindi è vero che Kid non ha mai imparato ad amare veramente e che prima stava solo giocando con Maka? La discussione è ad un punto morto adesso, non mi sento di dire niente che possa rischiare di peggiorare la situazione, ma per una volta il buon Dio è dalla mia parte, infatti sento una voce a me non familiare provenire da un angolo della stanza. «A quanto pare non sei cambiato molto, cocciuto eri e cocciuto rimarrai, giusto mio piccolo Kid?» dice una voce ironica appartenente ad una ragazza che senza neanche accorgermene si trovava nella stanza da molto tempo ormai.
«Ah! Ciao Reoif! Da quanto tempo non ti vedo, non mi meraviglia il fatto che sei nella stanza da molto tempo prima che io possa individuarti con la mia percezione dell’anima. Come va?» 

Angolo autrice
Salve a tutti, bentornati con questo nuovo capitolo di "Lama bianca", spero che l'attesa non sia stata troppo lunga. Devo comunicarvi che per il prossimo capitolo probabilmente aspetterete più del previsto ma vi assicuro che vi piacerà. Con questo capitolo possiamo dire che stiamo entrando man mano nella vera storia, certamente devono ancora succedere molte cose, ma prima o poi ogni vostra domanda avrà una risposta. Come al solito ringrazio tutti quelli che mi stanno seguendo, sopratutto Teony e Francy_Kid, vi consiglio di leggere le loro storie se non lo avete ancora fatto, perchè ben presto ho intenzione di pubblicare una piccola sorpresa che solo chi ha letto "L'anima di uno Shinigami" e "La speranza di un frammento" può capire realmente a cosa mi riferirò. Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo.
BYE

-LexBegins-

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Capitolo 5
*** Reoif ***


1 novembre 2014
Luogo: camera d’ospedale
POV Kid
«Ciao Reoif, come va?» chiedo io con gran sorpresa vedendo la mia vecchia amica di infanzia. «Non mi lamento, a te come va testa asimmetrica?» Reoif è sempre stata una persona a cui non è mai importato quello che dicono gli altri, ma lei dice ciò che pensa realmente, e certamente non fa uno sconto neanche a me. «Bene bene, signora diavolessa bianca!» rispondo facendo un occhiolino e con un sorriso sulle labbra. Reoif è una maestra d’armi di quarto livello, è stata la partner di Justin per pochissimo tempo, si dice in giro che lei sia stata l’unica ad entrare in sintonia con la sua anima…Un po’ mi dispiace, conoscendo Reoif, Justin doveva essere proprio una brava persona prima di cadere vittima della follia di Ashura, non è per niente facile fare coppia con Reoif, perché ha una lunghezza d’onda molto particolare, neanche io ci riesco. « Ehi Kid! Ti ho fatto una domanda, mi hai sentito?» mi chiede Reoif battendo piccoli pugnetti sulla mia testa, possiamo dire che lei è una persona poco adatta alle buone maniere, preferisce sempre arrivare al dunque, ma facendolo rischia sempre di farsi odiare da tutti, ma io sono troppo legato a lei per abbandonarla. «Scusami Reoif, ero incantato, cosa c’è?» chiedo guardandola nei suoi meravigliosi occhi color rubino, ricordano vagamente quelli di Soul, ma allo stesso tempo ricordano il colore del sangue. «La mora di fianco a te deve andare via, ti ha chiesto se per caso stasera ritornavi nella tua topaia simmetrica, allora che risposta mi dai?» Mi dice la maestra d’armi con modo sgarbato indicando Liz. «Ah! Si sì, stasera torno a casa, mi raccomando salutami Patty e tutti gli altri Liz!» dico salutando Liz che si alza e si allontana verso la porta, ma proprio quando penso che sia uscita dalla porta, Liz corre verso di me come una furia, mi prende per la testa con entrambe le mani e mi bacia appassionatamente, questa volta non riesco a fare nulla per fermarla, e lentamente mi lascio trasportare dal magnifico sapore emanato dalle sue labbra dolci come il miele. Le mie braccia sono molli, tese lungo i fianchi, i miei occhi sono chiusi, si sa, quando bisogna assaporare qualcosa è sempre buona norma chiudere gli occhi e concentrarsi sugl’altri sensi, le gambe sono rilassate, ma quando sento Liz spingermi con forza sul letto, fino a farmi sdraiare e a farmi perdere qualsiasi contatto con la realtà capisco che lei non stava affatto scherzando prima. Lei prova qualcosa di forte per me, e non lo dico soltanto perché non è da lei baciare con forza un ragazzo costringendolo a buttarsi sul letto di un ospedale di fronte ad una sua cara amica. Vorrei fermarla, ma quelle labbra sono così soffici e dolci che non riesco a concentrarmi su nient’altro, Liz è sopra di me, e mi tiene fisso al letto, non posso muovermi, in questo momento non so se vergognarmi per il fatto che una ragazza mi sta usando a suo piacimento o per il fatto che Reoif sta vedendo tutta la scena, qual è la cosa peggiore? Per mia fortuna Liz mi lascia il tempo di riprendere fiato però così facendo i nostri occhi si incontrano, e noto che lei sta piangendo, con il bacio di prima ho capito che la mia arma ha bisogna di qualcuno che le stia accanto, ormai lei ha 21 anni, tra poco io ne compio 18, ma lei essendo donna ha bisogno di provare cose nuove, gli essere umani durante un certo periodo di tempo desiderano ardentemente l’amore, sono disposti a tutto pur di averlo, persino a pagare per riceve un affetto intimo, quindi mi sembra del tutto normale il comportamento di Liz, sono sicuro che anche Maka tra poco dovrebbe entrare in questa fase se non lo è già entrata. Però ritornando al bacio di prima, dentro Liz ho sentito un amore pazzo, una foga così potente che mi sentivo morire. « S-scusami Kid, io n-non v-volevo, il m-mio corpo ha f-fatto tutto d-da solo.» mi sussurra lei singhiozzando molto e facendo cadere le sue lacrime sul mio volto. «Liz…» rispondo a mia volta con un sussurro. «Ehm! Per queste cose esistono spazi appositi chiamati “camere da letto”, quando sarete là potete pure darci dentro, ma non qua, ma soprattutto non davanti a me!» Ci rimprovera Reoif schiarendosi la voce e afferrando Liz con non poca delicatezza e togliendola dal mio letto. Alzo leggermente lo sguardo su Reoif e noto che mi sta guardando in modo impassibile, a volte mi sembra di vedermi allo specchio quando la guardo, non nego che la mia espressione e quasi sempre la stessa, tranne quando si tratta di simmetria, purtroppo quella è l’unica cosa a cui non riesco a resistere, esattamente come gli umani con l’amore, io e la mia adorata simmetria siamo inseparabili… «Ehehe» mi sfugge un piccolo sorriso pensando alla mio caso irrecuperabile di OCD (ossessivo compulsivo depressivo), dopo tutto, anche se sono nevrotico io mi piaccio così, l’importante è ciò che penso io di me stesso, no quello che pensano gli altri. L’unica cosa che mi interessa davvero per il mio corpo è soddisfare il bisogno di omeostasi* e mantenere la scala dei miei bisogni sempre sotto controllo. Probabilmente sembro un vero e proprio adulto parlando così, ma io sono Death The Kid, il bimbo della morte, il figlio di Shinigami, principe di Death City e futuro sovrano della Shibusen… è questo ciò che il destino ha scelto per me, e non ho intenzione di oppormi a ciò. Senti Liz, parlando di cose serie, avrei bisogno di parlare in privato con il tuo maestro d’armi, quindi per cortesia ti chiederei di girare i tacchi e tornare da tua sorella minore, è una questione abbastanza urgente» afferma Reoif con serietà e con uno sguardo con il fuoco dentro. Con mia grande meraviglia, la mia partner esce dalla stanza senza batter ciglio e con sguardo basso. Sento la porta sbattere, non credo che sia arrabbiata per la richiesta, credo più che sia in imbarazzo, in queste situazioni è meglio stare da soli per chiarirsi un po’ le idee su quello che è successo. «Allora Kid, cosa hai provato?» chiede con gran euforia Reoif mettendosi a due centimetri da me e fulminandomi con il suo sguardo, i suoi meravigliosi capelli ribelli bianchi legati con una coda bassa danno un effetto intimidatorio su di me, stranamente Reoif non indossa niente di particolare, ha una semplice giacchetta grigia con lo stemma dello Shinigami sul lato sinistro, dei jeans quasi neri e una semplice maglietta nera sotto la giacchetta, conoscendola mi aspettavo una acconciatura alla punk, ma credo che sia stato mio padre a intervenire su ciò, sicuramente non voleva spaventare gli abitanti della città con una mezza pazza che va in giro tranquillamente come se niente fosse. «A cosa ti riferisci?» chiedo io non capendo cosa sta dicendo Reoif. «Sto parlando di Liz, ho saputo che in questi giorni stai facendo molto successo tra le ragazze, soprattutto con la tua arma, che porcellino che sei! Sei proprio un giovane donnaiolo, hai fatto un corso extrascolastico con Spirit?» dice con uno sguardo diabolico sulla faccia. «Certo che no! Io non sto facendo niente, non capisco perché le ragazze da quando mi sono svegliato, soprattutto Maka e Liz mi stanno sempre con il fiato sul collo!» grido esasperato, tra Liz e Maka sto perdendo la testa, perché esistono le donne? «Sono ragazze che stanno attraversando “quella fase”, tu non puoi capire, ma sappi che ti hanno preso come preda mio caro Shinigami.» mi riferisce Reoif in modo intimidatorio, e peccato che sia talmente brava che sto cominciando ad avere seriamente paura delle donne in generale… «Cambiando discorso, ho saputo che ti sei appena svegliato, ma che ti sei sentito male in classe. Come va adesso? Non mentirmi, sai bene che un po’ come BJ, ho la capacità di capire se uno mente» mi domanda guardandomi con uno sguardo molto serio. Per me Reoif è una persona fantastica, è più grande di me, ma sa bene la fase che sto passando. In questo momento ho tante cose per la testa: il fatto di essermi trasformato in arma, la follia di Ashura che deve assolutamente essere fermata, la pericolosità di Noah, la riapparizione di Medusa, la preoccupazione di mio padre e infine ci mancava solo il problema di Maka e Liz. Sono sfortunato! «…» non rispondo, mi limito a tenero uno sguardo basso verso le piastrelle linde lavate da poco. «Kid! Sai bene che tenere tutto dentro non può portare solo che a guai. Parla con me, io so mantenere i segreti, infondo ti conosco bene, quando eravamo più piccoli stavamo spesso insieme, io te e Justin…» a quel punto la ragazza davanti a me dal sorriso sempre solare diventa incredibilmente cupa. Il ricordo di Justin le fa male, loro due erano la coppia migliore in circolazione, nessuno li fermava. Portavano a termine anche le missioni più difficile, finché poi Justin non si è allontanato cadendo preda della follia. Io sono stata l’ultima persona della Shibusen a vederlo, ma vedere una falce della morte del suo calibro che è diventato falce della morte senza neanche aver bisogno di maestro d’armi, è stupefacente. Reoif era la sua migliore amica, non era la sua maestra però capitava a volte che svolgessero le missioni insieme. Reoif non avendo arma puntava tutto sulla velocità e sul combattimento corpo a corpo, mentre Juntin faceva da braccio destro, era lui solitamente a dare il colpo finale all’uovo di Kishin, ovviamente l’anima se la mangiava lui. E’ un vero peccato che un grande guerriero come lui si sia unito ad Noah, o meglio ad Ashura. Infondo lo capisco, la follia è qualcosa che ti attira come un topo e poi ti comanda come una marionetta. Faresti di tutto pur di difendere una persona a te cara, ma alla fine quel “tutto” ti porta solo alla pazzia. Io ne so qualcosa per esperienza personale. «Reoif, scusami, ma adesso è meglio che vado a riposare, non voglio portare alla luce altri brutti ricordi…» «Chi sei?» dice interrompendomi la maestra dai capelli bianchi. «Cosa intendi? Io sono Kid» affermo in modo confuso. «No! Ho chiesto chi sei, no cosa sei» afferma a gran voce Reoif con uno sguardo deprimente che mi trapassa da parte a parte. «Non capisco cosa intendi, io sono Death The Kid, figlio di Shinigami e maestro dei diavoli di Brooklyn» sono abbastanza spaventato, non l’ho mai vista reagire così. «E’ questo il problema, tu sai cosa sei, ma non chi sei. Io sono Reoif Rekida, la maestra senza arma. Ho la capacità di percezione dell’anima, e so capire, anche se di poco, quando un persona mente. Infine sono una maestra di quarto livello. Ecco cosa sono! Ma quello che voglio sapere io e chi sei tu. Io ho capito chi sono, ma tu Kid?» quello sguardo con quei occhi rossi mi sta facendo gelare il sangue «Qual è la differenza tra le due domande?» chiedo io abbassando la testa ma non togliendo lo sguardo dai suoi occhi che incarnano il fuoco. «” Cosa sei“ è esterno, è il nostro corpo, il nostro estinto (ES in psicologia di Freud). Si manifesta attraverso tre elementi fondamentali, comincia a spiegare alzando le dita della mano, il fisico, il dolore e cosa più importante la resa che quando si manifesta porta alla propria morte, sia interna che esterna. Il “chi sei” è interno, fa parte della nostra anima. Racchiude il nostro inconscio, cioè il nostro vero essere. Anche esso si divide in tre parti principali: le emozioni, che sono immediate, i sentimenti, che sono più duraturi e il più importante la consapevolezza. Alcuni pensano che anima e corpo non comunicano, ma al contrario sono collegati l’uno all’altro. Quando hai consapevolezza di ciò che sta avvenendo, hai anche il dolore, quindi un elemento del corpo. Uniti questi due elementi portano alla depressione, poi alla sconfitta causata dal nemico e infine alla delusione e al rinnegamento di noi stessi. E’ lì che alla fine devi decidere la tra vita e la morte. Invece i sentimenti, anche se più lunghi, alla fine se ci dai troppo importanza ti porta a delle delusioni, e qui ti colleghi all’unione di consapevolezza e dolore, che ti porta di nuovo alla scelta tra la vita e la morte. Le emozioni, che molti confondo con i sentimenti, sono l’apice e la causa della nostra volontà e della nostra motivazione. Questa motivazione ci porta ad avere delle amicizie, ma che alla fine se non controllate ci portano alla scelta per l’ennesima volta della vita e della morte…Quindi come vedi, qualsiasi strada prendi ti ritrovi a fare una scelta di vita o di morte.» Conclude il discorso Reoif riprendendo fiato. Io dopo averla ascoltata con assoluta calma e serietà, mi esce spontanea una domanda. «Ma allora, cosa posso fare io per arrivare alla fine?» «E’ questo il tuo compito, capire chi sei, arrivare alla fine, scegliere tra i due quello che ti darà una risposta giusta. Hai una sola possibilità e quando darai una risposta a questa domanda e l’intreccio sarà finalmente sciolto, TU DIVENTERAI ADULTO!» afferma con autorità e puntandomi il dito dell’indice destro contro. «Capire il vero “io” dentro di me…» sussurro in modo appena percettibile. Forse mi conviene pensare qualche attimo in più prima di riferire a mio padre il fatto di stanotte. «Grazie Reoif, ti prometto che ci proverò» affermo alzando lo sguardo verso Reoif per vedere il suo sguardo. Lei emette un piccolo sorriso e chiude leggermente gli occhi, girando leggermente la testa di lato. «Io so che tu lo puoi fare, perché so che la persona davanti a me è destinata a grandi cose.» conclude con voce tranquilla e serena. «Adesso è meglio che vada, devo parlare con tuo padre di una certa faccenda.» «Ma oggi tutti a parlare con mio padre?! Per caso regala caramelle a tutti coloro che parlano con lui?» domando in modo ironico e buffo per spaccare la tensione che si era formata prima. «Va a dormire Shinigami dei miei stivali, tornerò più tardi a trovarti.» afferma Reoif con un piccolo gesto della mano per salutarmi. A quel punto, lei gira i tacchi e se ne va, e finalmente posso chiudere un po’ gli occhi e lasciarmi trasportare nel mondo dei sogni.
1 novembre 2014
Luogo: camera della morte del Sommo Shinigami
POV Reoif
«Salve a tutti e a tutte! Come va?» grida a gran voce il Sommo Shinigami. Non è cambiato di una virgola, ha sempre un aria buffa e comica, a volte mi meraviglio che sia uno Shinigami, ma altre volte mi meraviglio ancora di più sapendo che Kid è suo figlio, essi sono due calamite opposte! Nella camera della morte eravamo io, Spirit, Stein, Sid e ovviamente il Sommo Shinigami, ammetto di sentirmi un po’ in imbarazzo in mezzo a tanti maschi, ora capisco come si sente Kid in mezzo a tante persone del sesso opposto al suo. «Sommo Shinigami, arriviamo al punto, che dobbiamo fare con Kid? I sintomi aumentano di volta in volta, se non facciamo qualcosa finiremo per perderlo!» afferma con preoccupazione Spirit. «Bho, non lo so! Ehehehe!» ride il Sommo Shinigami, ma che diavolo! Come può un padre pensare al proprio figlio che è in pericolo e mettersi a ridere? Non lo capirò mai. «Io consiglio di tenere Kid in isolamento per evitare altre contaminazioni, nel frattempo ci concentreremo per trovare una cura.» propone il Dottor Stein guardando il Sommo Shinigami. «E come pensi di trovarla?» chiede dubbioso il Professor Sid. «bhe, per prima cosa dobbiamo risolvere il problema delle streghe, consegnare Kid a loro sarebbe un grande sbaglio…» risponde Stein con grande serietà. «Le streghe? Di cosa state parlando, loro cosa centrano con Kid?» chiedo io senza capire niente, perché il Sommo Shinigami dovrebbe consegnare Kid alle streghe? «Ah già! Tu Reoif non lo sai ancora, ma le streghe ci hanno inviato una lettera con scritto uno strano messaggio, ecco leggi e capirai.» dice il Sommo Shinigami passandomi un foglietto abbastanza stropicciato, segno che chi lo aveva letto era piuttosto arrabbiato oppure è stato tenuto male. Bha, leggiamo e basta.
Notti buie, notte tetre,
qui a Death City siam serene.
Come un cucciolo di leone spaventato
Il tuo ballilo in trappola rimarrà terrorizzato.
Non gioia e amore,
ma solo guerra e distruzione.
Tu ci hai ucciso, tu ci hai umiliato,
ma adesso il giorno del risveglio è arrivato.
Il tuo moccioso piccolo e indifeso,
a terra lo troverai sorpreso.
In un lago di sangue inzuppato sarà,
 proprio per questo, la malinconia da voi porterà.
Non piangere perché ben presto lo rincontrerai,
ma quando questo accadrà,
una felicità suprema brillerà su di noi
mentre la tua amata città
come una nuvola nera diventerà.
Abbiamo la cura tu lo sai,
ma per questo il tuo bambino come scambio darai.
Dannazione, vogliono Kid, ma per cosa?! Comincio a stringere la lettera, fino a farla in mille pezzetti. La rabbia mi sta salendo, non bastava Noah, adesso anche le streghe…Ma loro come fanno a sapere dei Lexikkium? Che ci sia sotto qualcuno a noi invisibile?
Glossario
Bisogni omeostasi: bisogni che consistono nel mantenere un equilibrio interno nonostante le attività esterne. Es. il cambiamento climatico.

Angolo autrice
Eccoci dopo un sacco di tempo. Ammetto che questo capitolo era abbastanza tranquillo a mio parere. Il discorso su l'io interno ed esterno è abbastanza complicato, se qualcuno non lo ha capito, gli posso inviare un schema per riassumerlo, visto che è fondamentale per la storia. Reoif è uno dei miei personaggi preferiti spero che possa piacere anche a voi. Per ultimo ringrazio Francy_Kid che è riusciuta a darmi la spinta che mi mancava per pubblicare e ringrazio Teony per tutti i consigli che mi ha passato e che mi sta ancora passando. Detto questo, alla prossima!
Bye

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Capitolo 6
*** Riunione del consiglio ***


Luogo: Consiglio delle streghe
1 novembre 2014
POV Sfera Verde
«Silenzio! Ordine in aula!» grida a gran voce la grande Maba, la regina delle streghe, battendo più volte la mano sul tavolo. Questa è la quinta riunione delle streghe che si svolge in questa settimana. Oggi è domenica, mi sento a pezzi. La riunione dovrebbe incentrare il problema della Shibusen, principalmente la faccenda di Shinigami e suo figlio, ma invece si finisce sempre per litigare tra insulti e provocazioni. «Lady Maba! Propongo di attaccare Death City e ucciderli tutti, sarà facile e veloce!» dice alzandosi in piedi Sfera Rossa, rappresentate dell’economia delle streghe. «Stolta, pensi davvero che attaccare e basta risolta tutto, non pensi alle vittime che potremo subire? Attaccare il nemico in casa è il più grande errore in fatto di strategie!» tuona la rappresentate della popolazione, Sfera viola. La situazione è abbastanza incandescente all’interno dall’aula del consiglio delle streghe. Questa aula teoricamente dovrebbe servire ad un consulto tra i quattro rappresentati dello stato, ovvero Sfera Rossa, rappresentante dell’economia, Sfera viola, rappresentante della popolazione, Sfera Verde, cioè io, rappresentante dei bisogni quotidiani, Sfera Nera, rappresentante dell’armeria militare e infine la grande Maba, colei che controlla tutti e quattro, il suo compito consiste nel tenere unito il consiglio e ha sempre svolto un ottimo lavoro. Ma da quando si è sollevato il caso di Death The Kid, la faccenda sta diventando insostenibile. La rappresentante dell’economia sostiene che la crisi che stiamo subendo da quando il Kishin Ashura è risorto è tutta colpa della Shibusen, secondo lei distruggendo la Shibusen spariranno tutti i problemi, che schiocca! Non sempre abbattere il nemico è la migliore soluzione in fase di battaglia. Al contrario la rappresentante della popolazione crede che mandare in battaglia streghe senza un minimo di preparazione aumenterebbe la percentuale di crisi nella città. Lei propone di catturare un paio di cittadini e torturarli per ottenere più informazione e distruggere la Shibusen dall’interno. Invece la rappresentate dell’armeria militare è totalmente opposta ad entrambe le idee. Sostiene che per uccidere il serpente bisognerebbe staccare la testa, ovvero Shinigami. E’ interessante come soluzione, paragonare quella odiosa scuola di armi e maestri d’armi a un viscido serpente, mi fa venire i brividi lungo il collo, ma ammetto che non mi dispiace l’idea, anche io sono in parte convinta che bisognerebbe uccidere il capo per mandare la città nel caos più totale. L’aula del consiglio è una grande stanza all’interno del palazzo reale dove solitamente si prendono le decisione sulle faccende del paese, ma negl’ultimi tempi, la popolazione sta attraversando un grande momento di crisi. L’aula non ha molto da invidiare, ha una forma rettangolare, nel punto medio del muro più lungo si trovano due grandi porte rivestite ai bordi con decorazione fatte d’oro. All’interno ha quattro tribune, ognuno per ogni rappresentante del consiglio e in più un tavolo al centro dove noi siamo riunite in questo momento.
La coltivazione non sta dando i frutti sperati e la caccia è progredita, in più Shinigami ha riunito tutte le falci della morte, è un momentaccio. Molta gente teme il potere di noi streghe, ma a mio parere facciamo ridere i polli. «Propongo di studiare il nemico, attaccare senza conosce le abilità altrui potrebbe rivelarsi stupido e affrettato.» affermo io con i gomiti sul tavolo e la mano vicino alla bocca. «Conoscendoti avrai già un piano elaborato nei minimi dettagli, vorresti illustrarcelo?» mi chiede la grande Maba. «…Bhe, Sfera Nera ha un’idea migliore della mia, perché non chiedete a lei?» dichiaro con convinzione. Alle mie parole tutti si girano verso Sfera Nera che al momento è con le braccia incrociate e le gambe accavallate. «Sei una bastarda Sfera Verde, comunque ciò che hai detto è vero, i miei piani sono sempre strutturati e complessi ma molto efficaci, non ho mai sbagliato di una virgola e anche questa volta non ho intenzione di fallire.» comunica con sicurezza e presunzione Sfera Nera. «Illustraci il piano Sfera nera» chiede curiosa Sfera Rossa. «mmm…no, non voglio, ho sempre lavorato da sola e ho intenzioni di continuare la mia tradizione» afferma Sfera Nera chiudendo gli occhi e con voce provocatoria. «Tu! Brutta…» dice Sfera viola alzandosi dalla sedia e avvicinandosi alla vecchia strega dell’armeria prima di essere fermata dalla vecchia Maba. «Litigare non serve a nulla! Sfera Nera, mi fido di te. Ti incarico dell’eliminazione di Death The Kid. Sarai affiancata da Sfera Verde e da Noah, il suo aiuto è molto prezioso, ti sarà utile per controllare la piccola peste, visto che ha avuto esperienza diretta con quel marmocchio.» ordina la grande regina delle streghe con voce autoritaria. «E’ deciso, comunico finalmente chiusa la riunione delle streghe!» comunica a gran voce Sfera Rossa. Dopo la comunicazione, tutte le streghe si alzano ed escono dall’aula, tranne io e Sfera Nera. Mi avvicino a lei e aspetto con pazienza che giri la testa. Lei non ha cambiato posizione rispetto a quando c’era Maba, Sfera Nera è una grande strega, il suo modo di ideare trappole e strategie non può neanche essere paragonato a Shinigami. Il suo esercito è di poche persone, ma stranamente fino ad adesso non ha perso neanche una battaglia, l’affiancamento di Noah potrebbe esserle di intralcio oppure potrebbe sfruttare il suo libro magico. Noah è l’unico stregone maschio degno di ricevere l’ammirazione di tutte le streghe del paese, peccato che esso sia molto capriccioso, difficilmente ascolta ciò che gli viene chiesto, proprio per questo preferisce lavorare da solo, esattamente come Sfera Nera. Lavorare con loro due mi farebbe molto comodo, potrei imparare qualche trucco del mestiere, ma sarà difficile convincere Noah a lasciare Death The Kid nelle mani di Sfera Nera. Mi dispiace dirlo, ma il giovane Shinigami potrebbe tornare a casa con qualche livido nelle sue mani, mentre con Noah sarebbe al sicuro nella sua collezione. Vedere Sfera Nera e Noah collaborare è come vedere il gatto e il topo che si alleano per sconfiggere il leone, è buffa come cosa!
«Di cosa hai bisogno?»  mi chiede la rappresentante dell’armeria militare. «Cosa hai intenzione di fare al giovane Shinigami una volta catturato?» «Come ben sai, a me piace l’odore del sangue e sentire le urla strazianti del nemico che chiedono pietà, ma il fatto di collaborare con Noah potrebbe cambiare i miei piani, dovrò parlare con lui e decidere…ma una cosa è sicura. Se Shinigami accetterà il patto descritto in quella lettere che gli abbiamo inviato, il gioco sarà fatto. Utilizzeremo i Lexikkium a nostro vantaggio e convinceremo Shinigami ad arrendersi, e una volta accaduto questo potrò concentrare i miei studi attraverso il piccolo Kid, alla creazione di un esercito di Shinigami che obbediscono solo ad un mio ordine!» afferma con un ghigno sul volto la vecchia strega. «Il piano mi sta incuriosendo, spero che prima o poi lo conoscerò nei dettagli, anche perché mi piacerebbe darti una mano. Come sai, ho un conto in sospeso con la Shibusen, e credo sia arrivato il momento di chiuderlo.» «E poi dicono che io sono il diavolo, spero soltanto che la tua vittima abbia una morte veloce.» «Oh contaci!» ci mettiamo a scambiare diabolici sorrisi io e la mia collega strega, fino a quando non ci mettiamo a ridere in modo abbastanza sadico e Sfera Nera non si mette a gridare in modo totalmente pazzo «LA TUA FINE ARRIVERA’ PRESTO DEATH THE KID, ANCHE TU SHINIGAMI! IO TI STO ASPETTANDO!»
Luogo: Camera da letto di Villa Patibolo
2 novembre 2014
POV Kid
«No!» …dannazione, ho fatto le stesso sogno di ieri. Non so bene il perché, ma i Lexikkium mi stanno tartassando, in più ogni volta che sono in compagnia ho il terrore di trasformarmi in arma, proprio per questo mi sto allenando da solo per controllare questo potere che non so neanche se è positivo o negativo. Se mio padre ne venisse a sapere probabilmente mi costringerebbe a continui esperimenti da parte del Dottor Stein e io non ci tengo a fare da cavia. In questo momento è notte fonda, mi trovo nella mia camera da letto, a Villa Patibolo. Sono felice di essere tornato a casa, però da quando mi sono svegliato sento come un oppressione da parte di mio padre, mi manda continue visite, poi con il ritorno di Reoif la questione si fa più seria. Probabilmente hanno paura di un possibile mutamente del mio carattere, eppure io mi sento benissimo, certo ho continui mal di testa, ma si posso sopportare al contrario delle continue sberle da parte di Reoif, soltanto perché non ho una ragazza. Pensando alle ragazze, ho visto Maka molto preoccupata per me, tanto che ieri sera è venuta da me con dei fiori in mano… ora capisco come si sente il Professor Sid, NON SONO MICA MORTO! Maka è una grande amica, a scuola sta prendendo appunti per me, anche se io non ho bisogno di studiare visto che ho una conoscenza assoluta delle anime, però mi fa piacere ricevere attenzione. Se non sbaglio a cena dovrebbero esserci Maka, Soul, Back Star e Tsubaki, è passato molto da quando li ho visti tutti insieme l’ultima volta, spero soltanto che Black Star non mi strozzi con i suoi muscoli. Ho sentito dire che Soul è diventato falce della morte con l’anima della strega Arachne, nel frattempo io ero tenuto prigioniero da Noah… «brrr» che brivido ho sentito lungo la pelle, pensare a Naoh e al tempo trascorso con lui mi fa accapponare la pelle. Non ci tengo a ritornare con lui, io non sono un oggetto di studio o di collezionismo, io sono una persona che ha il diritto di vivere la propria vita…almeno credo. E se Reoif avesse ragione? Se io in verità non so neanche chi sono come posso dire di avere il diritto di vivere la propria vita? Dannazione, tutti questi pensieri per la testa mi hanno fatto passare il sonno. Forse mi conviene oggi stesso raccontare ciò che sta succedendo a mio padre, non voglio farlo preoccupare. Mi conviene già prepararmi un discorso bello lungo e strutturato da raccontare a mio padre a proposito della mia metamorfosi.
 Giro leggermente la testa verso il mio comodino scordandomi che il mio orologio si trova altrove, vorrei sapere l’ora perché se non sbaglio tra poco sorgerà il sole e quindi Liz e Patty verranno in camera mia e mi butteranno giù dal letto. Sono così stupido che mi sono dimenticato che per sapere l’ora devo andare nella sala da pranzo, prima o poi mi deciderò a mettere un orologio in ogni stanza? Va bhe, vuol dire che per adesso mi alzerò contro voglia e comincerò a prepararmi, così andrò subito da mio padre e gli racconterò tutto per filo e per segno, sempre se prima non abbia un incidente stradale… «Kid toccati e non portarti sfiga da solo!» dico a me stesso. Ormai il caso è chiuso, sono pazzo!
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il mio grandissimo armadio di legno. Lo apro e prendo i primi indumenti che trovo, tra cui una camicia e pantaloni neri. Il mio stile è sempre quello, non capisco perché dovrei cambiarlo. Abbottono la camicia con estrema lentezza e tenendo lo sguardo sulle mie mani. Mi sistemo le maniche della camicia con una piegatura in modo che le mani siano libere dal tessuto, aggiusto il colletto e do un piccolo strattone verso il basso tenendo la camicia in mano, così facendo ho uno stile adeguato. Chiudo la cerniera del pantaloni e metto le mani in tasca per assicurarmi che non ci sia niente dentro, prendo le scarpe da un piccolo mobiletto situato in un angolo della stanza e me le infilo ai piedi e faccio ad entrambe un doppio nodo per averle più stabili. Una volta confermato di essermi preparato l’abbigliamento con adeguatezza al livello di mio padre, mi dirigo allo specchio del bagno privato di camera mia. Mi rifletto dentro e noto che i miei capelli sono uno schifo, così prendo un pettine e li sistemo con precisione e decisone. Afferro una boccetta di profumo e me l’ha spruzzo al collo e alle ascelle. Apro un piccolo mobiletto e prendo spazzolino e denitrifico, mi lavo i detti non staccando lo sguardo dal mio riflesso e una volta finito mi compiaccio da solo. «Sono “assolutamente perfetto in ogni minimo difetto”!»
Mi dirigo verso la porta di casa, afferro dal mio appendi abiti una giacca a caso e noto con mia beatitudine di aver preso una gilet nero in pelle. Ovviamente io in qualsiasi momento devo presentarmi con eleganza, soprattutto da mio padre. Fatto ciò apro la porta in modo silenzioso per non disturbare la quiete della casa ed esco convinto che neanche Liz e Patty mi avranno sentito. «Perdonatemi, vi avevo promesso che avremo fatto colazione insieme ma ho un sacco di cose da fare che non posso proprio rimandare, scusatemi ancora ragazze” dico prima di chiudere la porta alle mie spalle e dirigermi nella camera della morte alla ricerca di mio padre.
Luogo: camera della morte del sommo Shinigami
2 novembre 2014
POV Spirit
Kid è davanti a me, il sommo Shinigami è affianco a me. Sono circa le 5.30 di mattina, le strade sono ancora vuote e il sole sorgerà tra pochi minuti. Proprio per questo è strano vedere Kid davanti a me, conoscendolo lui non si sveglia prima delle 8.00. Chissà, forse aveva solo voglia di fare due passi. «Padre, io vi devo dire una cosa» dice il corvino tenendo lo sguardo basso sul pavimento. «Sono qui, parla pure» risponde il Sommo Shinigami con aria abbastanza seria, come se già sapesse ciò che Kid sta per riferirci. «E’ una cosa che può allarmare, ma tenerla nascosta non migliorerebbe le cose. Ci metterei troppo a spiegarlo perciò osservate e basta» afferma Kid con tensione e agitazione, io mi limito ad ascoltare ed ad osservarlo. Noto che Kid fa qualche passo indietro e si limita a chiudere gli occhi. La sua anima cresce di livello, lo percepisco, anche se non ho le abilità di mia figlia nel percepire le anime, non ci scordiamo che sono una falce della morte e Shinigami è il mio maestro d’armi.
«Ma che diavolo!» esprime a gran voce il sommo Shinigami. «Kid…tu…quando è successo?!» chiedo io con preoccupazione vedendo una cosa che mai avrei pensato ma che Kid ha fatto. «Figlio mio, quella lama è…di una falce?!»

angolo autrice
Salve a tutti, questa volta ho pubblicato prima il continuo del capitolo precedente per farmi perdonare del tempo di attesa per il capitolo prima. Spero che vi sia piaciuto. Vi dico già che Sfera Verde quando dice di avere un conto in sospeso con qualcuno della Shibusen, non è riferito a Kid o a Shinigami, ma è riferito a qualcun'altro. Invece tutti i nomi delle streghe sono solo soprannomi, può essere che in futuro vi dica i loro veri nomi, ma al momento no. Nel prossimo capitolo probabilmente allegherò un disegno, ma non ne sono sicura, anche perchè disegno da cani. Perfino una gallina disegna meglio. Detto questo concludo, ci rivediamo al prossimo capitolo, ringrazio come al solito Francy_Kid  e Teony per le recensioni, consiglio di leggere le loro storie per chi ama il brivido come me, anche perchè in entrambe se ne vedranno delle belle tra poco.
Bye

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Capitolo 7
*** Paura e collera ***


Luogo: camera della morte del Sommo Shinigami
POV Kid
Sono davanti a mio padre, mi sento deluso di me stesso. Ormai ho avuto l’ennesima conferma che da solo non posso fare proprio niente. Pensavo di essere capace di risolvere tutti i miei problemi ma invece il minimo che posso fare è mentire a chi mi sta in torno senza sapere che così mento a me stesso. Adesso, in questo preciso momento in cui il mio braccio è diventato una lama di una falce dal magnifico color grigio chiaro, mi sento spogliato di me stesso. Un brivido di freddo attraversa la mia pelle dalla testa ai piedi, è come se fossi in una doccia e fossi fermo mentre l’acqua attraversa il mio corpo. Non so se dire se è una sensazione spiacevole o no, ma sicuramente non mi dispiace del tutto. E’ come se la mia mente fosse rinchiusa in un luogo solitario, buio, senza porte e finestre. Un luogo che rispecchia la mia anima confusa e sola. La stanza che si è creata grazie alla mia fantasia è caratterizzata da pavimenti a scacchiera neri e bianchi, mura infinite di un color grigio e un soffitto scuro che ricorda vagamente quelle vecchie case che devono essere demolite. “Che malinconia!” direbbe qualcuno, eppure a me questo luogo piace. Fin da quando ero piccolo sono stato cresciuto per combattere le mie stesse paure per poi un giorno diventare uno Shinigami completo e governare Death City al posto di mio padre. Non capisco cosa c’è di male nel voler desiderare una stanza, che rispecchi me stesso, in cui stare. Se potessi stare almeno un’ora al giorno in questa stanza per me perfetta per via della sua magnifica simmetria, sarebbe una cosa bellissima per me. Potrei riflettere ogni giorno sui fatti che avvengono là, fuori nella realtà, in quel mondo dove o sei cacciatore o sei preda, in fondo questa è la verità di tutto ciò che ci circonda. Non capisco la gente che compie lunghi viaggi solo per capire cos’è la “verità”, mi sembra fin troppo ovvia la risposta. La verità è quella cosa che ti fa restare con i piedi per terra e ti impone di guardare in faccia la realtà, e quando meno te lo aspetti, ti sveglia con una doccia fredda. Ma la domanda è: perché sto pensando tutto ciò?
«Padre io…non so che dire per giustificarmi» dico tenendo il mio sguardo basso su quelle piastrelle della stanza che ormai da quando sono piccolo calpesto. «Non capisco di cosa stai parlando. Tutto ciò che ti sta accadendo è tutta colpa e mia e del mio modo incompetente di essere un buon padre per te. Non sono mai stato bravo con le parole Kid, esattamente come adesso. Quindi in questo momento, in questo secondo in cui tu stai davanti a me, ti prego di ascoltare le mie parole. Non da sommo Shinigami ma da tuo padre. Kid…scusami» comunica mio padre con tono basso e abbastanza triste. A quelle parole i miei occhi si allargano più che possono e dai miei occhi, delle piccole lacrime cominciano a scendere sul mio volto in modo lento e tranquillo, come se neanche il tempo mi stesse rincorrendo. Esse percorrono un breve percorso, una volta arrivata all’estremità delle mie guance, cadono a terra indisturbate da qualsiasi contatto. Diventano sempre più forti, sono componenti di un fiume che nasce dai miei occhi e che sta diventato sempre più torpido, finché dei miei piccoli singhiozzi non accompagnano l’azione, ma tutto ciò tenendo sempre lo sguardo basso rivolto al terreno che i miei piedi calpestano. «Perché piangi Kid? Sono io che dovrei piangere per te e per il modo in cui ti ho sempre trattato» afferma mio padre in un sussurro appena percettibile. «Padre, io mi vergogno mi stesso. Non sono degno di essere vostro figlio, non ne combino mai una giusta!» grido alzando lo sguardo in lacrime verso mio padre e lo guardo in quella sua maschera bianca perfetta che io posso solo sognarmi di indossare. «Kid, ti sbagli. Tu sei un ragazzo gentilissimo, cortese ed educato. Sai quanta gente vorrebbe essere come te? Tu sei la pupilla della Shibusen, il frammento luccicante di diamante che si distingue in mezzo a tanti pezzi di vetro. Tu per me sei il top del top. Sono io che mi rimprovero di non essere degno di avere un figlio come te. Smettila di piangere, ti prometto che qualunque cosa succeda, io ti starò sempre accanto, e anche se fisicamente non ci sono, ti basterà guardare il cielo e cercarmi in mezzo a quelle stelle luminose che fanno parte della tua vita.» mi incita mio padre gesticolando con la mano. «Pap-padre, io ti sono solo di intralcio adesso. Io, il mio corpo, la mia mente, questa lama e infine la mia anima. Sono componenti che costituiscono me stesso. Ma questa odiosa lama -dico stringendo la camicia in una gelida morsa- mi ha reso un essere anormale in quanto già non ero prima. Io non ho mai preteso niente dalla vita, ma una cosa l’ho sempre desiderata. Avrei tanto voluto una vita normale, senza la Shibusen, senza il Kishin, senza le streghe e senza il “rischiare” la vita ogni giorno per delle stupide uova di Kishin che neanche voglio. Ho sempre eseguito gli ordini senza lamentarmi mai, speravo che un giorno avrei potuto comprare una casa e mettere su famiglia, avere una ragazza che mi apprezzi per quello che sono dentro e non perché sono uno Shinigami. Poi magari avere un figlio, andare a lavorare per poi tornare a casa e rivedere la mia famiglia per sentirmi raccontare le novità del giorno. Una vita normale che tutti hanno ma che a me è stata negata, e per cosa? Sono perché sono uno Shinigami e adesso che i Lexikkium mi hanno reso inguardabile non so più che pesci pigliare o in cosa credere. Quello che molti non sanno, è che loro sono fortunati a poter fare una scelta nella propria vita, mentre per me sono sempre stati gli altri a scegliere. Padre, ricorda “un uomo sceglie, uno schiavo obbedisce” *! io sono uno schiavo?»
A queste mie parole, mio padre rimane muto non sapendo neanche lui come rispondere a questa domanda. Chino la testa di nuovo verso il pavimento. Mi sono sfogato, era da tanto tempo che volevo farlo ma esattamente come un codardo non sono mai riuscito a farlo. Sposto il mio sguardo verso quell’odiosa lama che è ancora attaccata al mio braccio. La guardo intensamente, provo odio in questo momento, mi sento un estraneo, il mio desiderio è di essere trattato come una persona qualunque? Bene, questa metamorfosi mi fa sentire più schifoso di quanto non ero già. Il mio sguardo è così forte e concentrato che potrei distruggerla semplicemente con lo sguardo. Ma ad un tratto, sotto la mia sorpresa, la lama ridiventa un semplice braccio composto di pelle, carne ed ossa, senza che io abbi fatto niente. Credevo di riuscire a controllare questo potere più o meno, ma invece mi sbagliavo come d’altronde non posso pretendere di imparare nel giro di una giornata tutto ciò che c’è da sapere sull’essere un’arma.
«Kid, tu sei già in grado di controllare questa trasformazione? Risposta chiara e secca» mi chiede mio padre con aria totalmente assente. «No» rispondo secco. «Da quanto tempo hai scoperto di poter variare la tua forma?» «Un giorno circa» rispondo alla seconda domanda. «Hai qualche tipo di malore quando ti capita la metamorfosi?» «No, niente ancora» attendo dopo aver risposto alla terza domanda. «Spirit!- attira l’attenzione della sua falce della morte che nel frattempo è rimasta muta per tutta la conversazione- porta Kid da Stein e comunicagli che “il momento è arrivato”» ordina mio padre non distogliendo lo sguardo da me. In questo momento vorrei morire o scomparire sotto terra, mi sento umiliato. La grande ombra di mio padre mi mette sempre in suggestione, mi sento un piccolo insetto in confronto a lui. E’ come se lui fosse la cima di una montagna e io fossi in basso, lui mi comanda di salire ma io non riesco neanche ad eseguire l’ordine. E’ normale sentirsi schiacciati dal proprio padre? Lui è il simbolo di potenza, e allora io cosa sono? Non voglio crearmi un futuro basato sull’influenza di mio padre. Non voglio avere aiuti da lui, io sono una persona che è benissimo capace di andare avanti senza aver bisogno di aiuto. Non sono un incompetente, io sono adulto ormai, e lo dimostrerò a tutti. Non sbaglierò più, da adesso in poi la mia vita sarà solo in salita, perché dimostrerò a tutti che Death The Kid è capace di badare a se stesso senza aver bisogno di qualcuno che mi sostenga.
Luogo: Palazzo reale delle streghe.
2 novembre
POV Gopher
«Cosa combini Gopher!?» mi sgrida il grande Noah tirandomi uno schiaffo che fa girare la mia testa da sinistra verso destra. «Non capisco, dove ho sbagliato?» chiedo io con voce tremante tenendo la testa bassa e facendo in modo che la mia frangia copri i miei occhi così da non poter incontrare lo sguardo gelido di Noah. «Hai interrotto la ricerca sul pezzo della mia collezione, sai bene a quanto ci tengo, mi stai intralciando Gopher?» mi chiede costui alzando di poco la testa e avvinandosi a me così tanto che la sua ombra mi copre tutto. «Certo che no, il mio unico scopo è quello di servirla e fare in modo che lei possa realizzare i suoi obbiettivi seguendo i propri ideali. Io sono stato creato da lei per questo» Affermo chinandomi su me stesso, mettendomi in modo che una gamba sia con il ginocchio alzato e l’altra sia con il polpaccio a terra. Le mia mano destra è appoggiato sul ginocchio, la sinistra fa da sostegno appoggiata a terra, la testa è chinata. Questo è il simbolo di rispetto che viene usato per qualcuno di estremamente importante, qualcuno come il sommo Noah. «Buon per te, per adesso vai pure, ma sarà meglio per te se non ti fai vedere pe un po’ di tempo.» Conclude lo stregone girandosi e avviandosi verso l’uscita di quella stanza buia in cui l’unico filtro di luce che entra è quello proveniente da una piccola finestrella, le stesse finestrelle che si usano nei carceri.
Ormai è sempre la stessa storia, Noah continua a rimproverarmi per qualcosa che continuo a non capire, perché vuole che vada alla ricerca di Kid? Insomma, è già scappato una volta, non ci vorrà molto perché accadi per una seconda volta. Parlando sinceramente, lui per me può andare perfino all’inferno, lo odio a morte, perché non può avere un incidente stradale oppure essere ucciso da un uovo di Kishin o dallo stesso Ashura? Quello Shinigami mi disgusta, ogni volta che sento parlare di lui mi viene il volta stomaco. Come può un ragazzino della sua età, così cocciuto e presuntuoso, diventare il futuro Shinigami? A questo punto posso mettere anche una scimmia al posto di Kid, tanto il risultato non cambia. Ci sono molte voce riguardanti il figlio di Shinigami, alcune dicono che sia bellissimo e muscoloso, oppure che sia gentile ed educato, altre che sia il top del top, che sia capace di baciare come se fosse un angelo venuto dal cielo, con la sua maestria nel combattimento annienta i nemici con audacia ed eleganza. Altre ancora dicono sia capace con il suo potere di Shinigami, di spaccare con un solo colpo della sua presunta falce della morte, che neanche ha, le montagne e tutte le fortezze su questo mondo, anche le più resistenti. Ma sentitolo! è così circondato di gloria, che la gente non lo guarda per quello che è, ovvero un piccolo mascalzone che si diverte a prendere in giro gli altri con la sue nevrosi, è solo un bambino viziato che sta facendo strada nel mondo della popolarità solo grazie a suo padre. Io rispetto molto il sommo Shinigami, ma Kid non riesco proprio a sopportarlo. Avrei tanto voluto ucciderlo con le mie stesse mani, ma sono venuto a conoscenza che egli è stato in coma per ben 3 mesi. Ben gli sta, ma poteva farseli altri quattro, così si sarebbe svegliato e avrebbe scoperto di aver fatto in tutto 7 mesi di coma più i 5 mesi fatti con noi. La sua simmetria sarebbe stata distrutta all’istante e io avrei riso sotto i baffi. Pensando ad altro, devo ricordarmi che devo cercare quell’imbecille, non voglio essere risgridato da Noah. Essere rimproverato da lui, è la cosa che odio di più su questo lurido pianeta! Mi sono sentito umiliato prima, sono stato rimproverato solo perché quello stupido Shinigami ha guardie su fino al collo e impedisco a chiunque non abbi il permesso, di avvicinarsi a lui. Ma quell’idiota scommetto che non si è neanche accorto di essere pedinato da più persone. E’ da paragonare ad un mollusco, o peggio ancora ad un piccolo e strisciante verme che ben presto verrà appeso in testa in giù dalle miei piccole mani, e allora mi godrò lo spettacolo di come si autodistruggerà da solo. Come se io non sapessi il fatto dei Lexikkium, Noah mi ha riferito che essi sono germi molto pericolosi che attaccano l’organismo preda. Principalmente la loro infezione è molto lenta, parte dal cervello fino ad arrivare agli organi più importanti come il cuore. Questo è l’effetto che avrebbe su un normale essere umano, ma sono proprio curioso di sapere quale terribili pene sta patendo il piccolo Kid. Spero che gridi dal doloro, spero che si rompa ogni piccolo osso di cui è formato il suo piccolo corpo, che si ritrovi legato al letto e che implori pietà verso il cielo. Voglio vedere i suoi occhi chiudersi davanti a me e dirgli addio per ultima volta. Sarei la persona più felice del mondo se questo accadesse. Spero in bene, ovviamente per me.
Ah! Ero così perso nei miei pensieri, che non mi sono neanche accorto di essere rimasto nella stessa posizione in cui mi ha lasciato Noah. La porta si è chiusa da moltissimo tempo ormai, sono sicura che il mio idolo sarà andato a riposare. Proprio per questo, in questo momento mi alzo e mi stiracchio per bene le ossa delle gambe e delle braccia e infine mi scrocchio le dita. Dopo essermi sistemato per bene, mi dirigo verso l’uscio della porta, da cui intravedo una piccola luce. Appoggio con delicatezza la mano sulla porta e la spingo convinto che non ci sia nessuno. Ma a mia sorpresa, trovo il grande stregone Noah che parla con una strana donna che non ho mai visto. Porta un grosso abito nero che la ricopre dal collo fino ai piedi, il vestito è formato da diversi strati messi uno sopra l’altro, ma è così lungo che non vedo neanche i piedi e le mani. Provo a guardarla in faccia e noto un piccolo viso bianco e giovane con delle sottili ma lunghe ciglia curate alla perfezione. Il suo volto è bianchissimo, non c’è neanche un’ombra di trucco. I suoi occhi sono di un verde chioma, molto simile al colore emanato dalle foglie degli alberi, tanto che mi viene da pensare che in verità la donna in questione indossi delle lenti a contatto. Passando ad analizzare il capo noto un grande cappello che le fa anche da visiera, è un indumento dal colore anch’esso nero, per l’unica eccezione fatta per l’immagine della ragnatela situata proprio in mezzo al copri capo. A questa donna il nero deve proprio piacere, deve essere una persona macabra. Ne ho conosciuto di persone strane nella mia vita, ma questa al primo occhio le batte tutte.
«Allora cosa ne pensi?» chiede la strana donna al grande stregone. «Non sono d’accordo, Se facessimo così sarebbe solo uno spreco di tempo e della mia pazienza, sai bene che odio tutte le persone che toccano la mia collezione!» dice Noah tirando uno sguardo glaciale alla persona davanti a lui. «Su su, ti ho promesso che dopo tutto ciò, il piccolo Shinigami te lo potevi anche tenere, anche se come sai, sarà un po’, come dire, sconvolto. Tu lo sai questo» afferma la donna sottigliando lo sguardo e con voce presuntuosa, ma chi è? Ho capito che l’argomento è la persona che odio di più adesso e che al momento mi sta facendo saltare i nervi, ma si può sapere chi è?! «A me non interessa ciò che ha detto il consiglio, io vi posso aiutare ma in cambio voglio il frammento di Shinigami vivo e vegeto, una collezione non si conserva bene se è rovinata.» afferma Noah con risolutezza. A quanto pare il mio idolo non è d’accordo con quello che ha deciso il consiglio delle streghe. Secondo questo, noi dovremmo collaborare con Sfera Nera e Sfera Verde per la conquista di Death City. Sinceramente non capisco perché l’abbiano così a morte con Shinigami, io con lui non ho problemi, sono i suoi subalterni che sono dei problemi. Non capisco come faceva Justin a stare alla Shibusen, io a mala pena riesco a stare 5 minuti con Kid e Maka Albarn. Non so proprio come definire questa mia rabbia nei loro confronti, posso dire che sono come zanzare fastidiose che salgono sulla tua pelle e cominciano a nutrirsi del tuo sangue. Mi fa incazzare questo! «Ok, hai vinto, vuol dire che mi tratterò, tanto discutere con te è inutile. Tu sei una testa quadra» riferisce la donna ormai sfinita. «Scusi un attimo sommo Noah, chi è questa donna?» chiedo io puntando il dico sulla persona in questione, avendo un aria dubbiosa e confusa. «Lei è Sfera Nera, dovresti conoscere il suo ruolo.» mi risponde Noah. In quel momento spalanco gli occhi più che posso e dirigo lo sguardo sul mio padrone. Credo di aver sentito male, questa sarebbe la donna dalla mano d’acciaio? Quella stessa donna che si racconta che quando si trova davanti la sua preda la uccide con estrema velocità che non riesci neanche a vederla a occhio nudo? La stessa donna che fa tremare chiunque al suo cospetto, colei che riesce a tenere testa perfino a quattro falci della morte tutte insieme? Quindi lei è anche la cosiddetta strega della notte, una figura misteriose che vaga per le strade desolate della città durante la notte e quando la incontri sai bene che non vedrai più la luce del sole sorgere…Che paura! Non ho mai sentito di qualcuno che sia uscito illeso da un combattimento contro di lei. Si racconta che una volta che te la ritrovi davanti, sei destinato ad una vita piena di dolore e frustrazione. Non mi meraviglio del fatto che sia diventata la rappresentante dell’armeria militare. A mio parere, potrei paragonarla al Kishin o addirittura al Sommo Shinigami. In effetti le storie che vengono narrate su di lei e su come cattura la sua preda sono molto simili alle loro. Se la gente ci facesse caso, si narra che il kishin con la sua follia della paura durante la notte si intrufoli in casa e ti costringa ad obbedire ai suoi ordini finché non cadi vittima della follia per poi convincerti a uccidere le persone a te care, detta così può sembrare qualcosa di fin troppo esagerato, eppure la gente ci crede. E’ un fattore psicologico, gli esseri umani odiano stare soli, per questo sono spinti a pensare in gruppo. Sono come un gregge che però non ha qualcuno che li guidi o che li protegga, ma agiscono da soli ma restando sempre uniti. E’ la stessa cosa che sfrutta Sfera Nera durante i combattimenti, utilizza a proprio vantaggio le paure più profonde della sua preda per poi distruggerla psicologicamente. Il dolore fisico non è più forte del dolore mentale, anche se è difficile da pensare, le due cose sono allo stesso livello. Pensando a Kid, non lo invidio per niente per essere diventato la nuova preda di quella strega, gli auguro che la fortuna lo accompagni anche se infondo ci odiamo a morte.
«Gopher io vado, occupati tu di stasera, voglio trovare tutto pronto. Siamo intesi?» mi comunica il Sommo Noah allontanandosi nel lontano corridoio buio della fortezza in qui ci troviamo in questo momento. «si…signor Noah» sussurro in un respiro.
Luogo: Villa Patibolo
2 novembre
POV Liz
«Mmm…che sonno!» Mamma mia che sonno! Sto aspettando Kid, sono circa le 3.00 di pomeriggio, eppure io sto dormendo ad occhi aperti. In questo momento sono stravaccata sul divano davanti alla TV, Patty sta giocando con dei puzzle, è probabile che si stia annoiando. Stasera ci saranno Maka e gli altri, Mister Strisce Bianche mi ha lasciato un messaggio sul tavolo, probabilmente preparato ieri sera, mi ha ordinato di sistemare la casa per l’arrivo degli ospiti stasera. Io sono troppo pigra per farlo, non ho nemmeno la forza per alzarmi e andare a bere. «Fa niente, vuol dire che mi addormenterò per dimenticarmi della sete» dico tirando un sospiro. «Dai sorellona! Lui sarà qui a momenti, lo conosci, non lascerebbe mai in mano nostra qualcosa di così importante come preparare una cena» afferma mia sorella Patty ridendo.
All’improvviso sento lo scricchiolio di una porta e mi spavento molto. Mi sbrigo a girare lo sguardo per poi notare Kid in piedi davanti la porta con il suo solito sguardo che non permette a nessuno di capire ciò che pensa. A volte mi sembra di essermi scelto un asociale come maestro d’armi. «Ciao Kid!» saluta mia sorella alzandosi alla velocità della luce dal tappeto e correndo ad abbracciare Kid. «Ciao ragazze, perdonatemi per essere tornato solo adesso, ma ho dovuto sbrigare delle questioni molto importanti» comunica il corvino con un falso sorriso. Ormai lo conosco troppo bene per capire quando finge. «Scusate, ma sono molto stanco, vado a mettermi sul letto in camera mia» dichiara poco prima di avviarsi per il corridoio di casa dove sarebbe andato dritto per le scale da lui accuratamente controllate ogni volta. Che strano, di solito lui dopo che torna a casa dopo qualche insolita uscita, visto che non è la prima volta che esce di casa senza avvisare, ci fa la ramanzina sul fatto che Villa Patibolo non è più perfettamente simmetrica. «Ehi Kid! Va tutto bene?» chiedo io preoccupata. «Si, tranquilla…» «Sicuro? mi sembri proprio giù» «Ho detto che sto bene Liz» risponde il corvino molto irritato. «Seriamente Kid, se c’è qualcosa che ti preoccupa, con noi puoi parlarne lo sai» dice mia sorella minore al nostro maestro d’armi. «HO DETTO CHE STO BENE CRISTO SANTO!» urla Kid girandosi e tirandomi uno schiaffo che mi fa cadere a terra e che lascia un segno rosso sulla mia guancia destra. Che dolore! Ma che gli prende?! «Scusate ragazze, ho bisogno di restare solo per un po’» dichiara il ragazzo correndo a tutta velocità in camera sua al piano di sopra, sbattendo la porta e lasciando me e Patty interdetti. «Ma che gli prende?» mi chiede mia sorella. «…non lo so…» rispondo toccandomi la parte della guancia che ormai è diventata tutta rossa e che continua a bruciare per il dolore procurato. Oh Kid…ti prego, fatti coraggio e affronta questo momento critico.
Glossario
 “Un uomo sceglie, uno schiavo obbedisce”: citazione del gioco di Bioshock. 

Angolo autrice
Salve a tutti ragazzi, come va? spero bene. In questo capitolo non è accaduto niente di particolare a mio parere, ma è più lungo del solito. Vi informo che questo capitolo è servito per introdurre il prossimo, in cui sicuramente avverrà qualcosa di molto importante. Come ben notate questa volta mi sono soffermata moltissimo su Gopher e Kid. Visto che entrambi sono importantissimi. Detto questo, spero vi sia piaciuto e se avete consigli sia dal punto di vista grammaticale sia dal punto di vista lessicale, io sono ben lieta di accogliervi. Adesso è meglio non dilungarmi troppo. Ci vediamo al prossimo capitolo. 
Bye

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Capitolo 8
*** Ho intenzione di sfidarti ***


POV Reoif
5 novembre
Luogo: Casa di Reoif
Occhi color azzurri, capelli biondi e cuffiette sempre all’orecchie. Questo è Justin. Ex falce della morte, l’unica arma a non aver mai avuto un maestro d’armi o meglio, l’unica persona a cui io mi sia realmente legata. Una persona speciale, unica, qualcuno che riesce sempre a sorridere nonostante le difficoltà. Una persona che anche se faceva lo stupido davanti agli altri, lui ci teneva ai suoi amici, ma soprattutto teneva a me. Io, Reioif, la migliore amica di Justin. Sono una maestra d’armi senza un arma, non ho mai avuto il desiderio di averne una finché non ho incontrato lui, Justin Law. Eravamo amici, questo è sempre quello a cui ho creduto, ma la gente ha sempre pensato altro. Eravamo sempre insieme, esattamente come dei partner. A volte svolgevamo missioni insieme eppure tu non mi hai chiesto di essere la tua arma e viceversa io. Stavamo bene così, due persone solitarie che combattono per lo stesso scopo, vincere. Ricordo tutte le battaglie affrontate insieme, io mi dimenavo con calci e pugni precisi, tu danzavi attraverso la tua magnifica lama da ghigliottina eppure sembravamo andare all’unisono. Due guerrieri, una sola persona. Tu mi facevi sempre ridere, mi facevi gioire, mi facevi piangere ed esattamente come dei bambini, correvamo nei parchi. Non scorderò mai tutte quelle sfide che proponevi, dal “chi mangia più velocemente un gelato” a chi “faceva prima a fette un nemico”. Ne abbiamo passate tante insieme, persino quando il sommo Shinigami ti dava un suo micidiale colpo io ti stavo accanto. Tutti ridevano di noi per le nostre stramberie ma tu non hai mai smesso di continuare a credere in me nonostante tutti i problemi che ti causavo. Ma poi è arrivato quel maledetto giorno di 3 anni fa, lo stesso giorno in cui tu diventasti falce della morte io ti perdetti. Non scorderò mai le lacrime versate di gioia per te, ma mentre io piangevo di felicità, tu piangevi di rabbia e dispiacere. Era finita, dal quel momento in cui tu avesti un maestro d’armi io me ne andai. Ero felice per te, anche se voleva dire addio a tutti i miei sogni di poter diventare partner. Ero delusa, non volevo vederti soffrire per me e per il mio egocentrismo. Tu eri diventato un arma suprema. Alla fine c’è l’avevi fatta, eri riuscito a superarmi, ma questo a caro prezzo. La centesima anima, l’anima di una strega l’hai sudata. Sei quasi morto e anche se sapevo di non dover intervenire in tuo soccorso come tutte le volte in cui ho trasgredito la regole di ogni combattimento. “Ogni anima si guadagna con il proprio partner o da soli” e io invece sono venuta ad aiutarti. Forse è stato meglio così, preferivo vederti come falce della morte affianco del nostro preside, invece di vederti a terra sotto forma di cadavere a marcire. Ancora adesso, ricordando quella battaglia, mi sale la rabbia. Era ed è ancora ingiusta come regola, ma forse avrei dovuto prima chiederti di diventare la mia arma. Forse se lo avessi fatto, anch’io sarei dove sei tu. Ma questo sarebbe stato un bene? Perdonami se dopo la tua grande vittoria me ne sono andata, ma per me è stata una sconfitta farmi superare da te. Ti ho promesso che saremmo stati sempre insieme, ma dopo l’anima vinta della strega, ci siamo dovuti dividere per volere dello Shinigami, tu avevi un nuovo compito da svolgere mentre io avevo ancora il mio, che ancora oggi non ho compiuto “trovare un arma e trasformarla in falce della morte”, avevo te, ma per un motivo sciocco, per un inutile pezzo di carta da firmare per autenticare la coppia, non sono mai divenuta la tua maestra. E’ stata tutta colpa della mia pigrizia, ma adesso ne pago le conseguenze. Justin! Cosa ti è successo? Perché mi hai tradito, hai promesso che avresti protetto Death City nella buona e nella cattiva sorte, non è da te non rispettare le promesse fatte, ma allora perché ti sei schierato con Noah e poi con Ashura? Perché non hai fatto niente vedendo il figlio di Shinigami legato? Lui è un cittadino, un maestro della Shibusen come tutti, ma tu lo hai trattato come spazzatura! Io credevo in te, ma invece ho fatto male. Forse era destino che noi due non diventassimo compagni, ma non per questo ti volevo ridotto così! No Justin! Mi dispiace ma io non torno più indietro, ormai è finita tra noi due, sai bene quanto me che tu nelle vesti di angelo del Kishin porti la follia della paura, mentre io nelle vesti di messaggero dello Shinigami, sono qui per distruggerti!
«Reoif! Sei pronta?» una voce mi chiama interrompendo i miei pensieri. E’ una voce familiare, una voce forte e sicura di se, non c’è alcun dubbio, è Spirit, la falce della morte del Sommo Shinigami. «Si, sono pronta Spirit…» rispondo con voce spenta e cupa. «C’è qualcosa che non va Reoif? Ti vedo giù.» «No no, sono solo stanca di tutto questo. Mi chiedo quando avrà fine.» affermo alzando gli occhi al soffitto in quella stanza buia nella quale esprimo tutti i miei pensieri. «Sarà meglio andare dal Sommo Shinigami prima che si faccia tardi, poi se non ci vede arrivare penserà male. Lo conosci come è fatto.» dice Spirit in una piccola risata. Al questo punto mi alzo dal letto e mi incammino verso la porta e con calma la chiudo alle mie spalle. Il tragitto è abbastanza noioso, non ho l’abitudine di chiacchierare, ma mentre cammino, i continui pensieri su Justin ritornano alla luce, è come se ci fosse qualcosa che dovrei sapere su di lui ma che mi sfugge. Possibile invece che sia la mia immaginazione? E se stessi impazzendo? E se stessi cadendo vittima della follia di Ashura? ...Bhe qualsiasi cosa è, sicuramente non deve interessarmi adesso. Ho altre cose a cui pensare, ad esempio devo preoccuparmi seriamente per Kid. Devo tenerlo d’occhio, non posso permettermi di perderlo, il mio onore ne risentirebbe molto, anche perché è da tempo ormai che ho creato un legame con lui. «Senti Reoif, posso farti alcune domande?» mi chiede Spirit con sguardo basso e tenendo gli occhi sempre davanti a se. «Certo, vedrò se posso risponderti» «Tu sai vero che se Kid morisse non potremmo mai sapere come reagirebbe suo padre a tale situazione?» mi domanda molto seriamente la falce della morte. «Si, ma non capisco perché Kid dovrebbe morire, infondo non ha niente di grave. E’ sano e non credo che i Lexikkium possono in qualche modo danneggiarlo» comunico confusa cercando di scrutare gli occhi di Spirit. «I Lexikkium sono dei parassiti molto particolari, la loro caratteristica è che si infiltrano nella mente della vittima e sfruttano le sue emozioni per convincerla a fare atti riprovevoli. Se la vittima ha avuto un passato piuttosto spiacevole, può essere che un incidente avvenuto tempo prima ma che non ha scosso particolarmente la vittima, adesso per colpa dei Lexikkium diventi particolarmente significativo.» «... Okay, non ho capito niente. Da quando sei diventato come il dottor Stein?!» domando in modo ironico ma con perplessità. «Faccio un esempio: il signor Tizio Caio perde la figlia in giovane età, non se ne frega niente quando avviene. Molti anni dopo, per colpa dei Lexikkium, comincia a provare una profonda rabbia e angoscia nei confronti della figlia morta e ciò lo porta a una serie di omicidi per sfogare la sua collera. Ecco! Questo è quello che potrebbe succedere a Kid.» Conclude l’uomo con i capelli rossi. Osservo con impassibilità Spirit finché poi non caccio un urlo di sorpresa tanto da spaventarlo. «Cosa! Non ci posso credere, come cavolo fanno a fare queste cose i Lexikkium!? Ma soprattutto dove hanno avuto origine?» chiedo curiosa. Prima di rispondermi Spirit sbuffa e mette le mani dietro la testa come se fosse un ragazzino. «Bella domanda Reoif. Mi sembra giusto che tu debba avere delle risposte. Prima di tutto comincio col dire che non si sa esattamente come sono nati. Si suppone che sia stato Eibon a crearli. Dovevano portare serenità tra la gente, aiutando le persone con dei traumi a dimenticarli e ritornare ad essere felici, ma qualcosa è andato storto e i Lexikkium hanno portato l’effetto opposto. Chi aveva superato traumi è tornato ad averli e ha compiuto atti imperdonabili. Questo è avvenuto soltanto dopo la morte di Eibon quindi non si sa quale sia la cura di ciò. I Lexikkium sono stati rinchiusi dentro il libro del loro creatore proprio per evitare altri incidente ma dal momento che Kid è stato al suo interno e poi è uscito, questo ha causato la loro liberazione. Per nostra fortuna non sono infettivi e difficilmente si tramandano di persona a persona. L’unico modo che si suppone in cui quei parassiti possono effettivamente infettare qualcuno è tuttora sconosciuto.» «Tutto qui!? Ma se molte informazione sono ancora oscure a noi, perché non studiate il caso patologico del ragazzo? Almeno scopriamo qualcosa.» dico con stupore e meraviglia. «Ci stiamo provando ma i Lexikkium si nascondono bene, usano l’anima e la mente dell’individuo come protezione. Solo un esperto di percezione delle anime ha una bassa probabilità di trovarli. Proprio per questo Stein è stato affiancato a Kid, ma lui da solo non basta. Abbiamo bisogno di te per convincere il corvino a rilassarsi e non badare a quello che quei odiosi germi vogliono fargli credere. Tu hai un legame particolare con lui, e quindi sei l’unica persona di cui si fidi veramente. Reoif devi assolutamente incoraggiarlo a non cedere a loro. Non pensare che i guai finiscono qui. Se la follia di Ashura o in qualche modo le streghe riesco ad avere il sopravvento sul figlio del Sommo Shinigami, per noi è finita.» chiude il discorso Spirit guardandomi negli occhi e facendomi finalmente riprendere fiato per tutto quello che mi ha detto. «…Cambiando discorso! – grido in modo euforico con un sorriso sulle labbra - certo che queste riunioni nella camera della morte sono davvero stancanti, non trovi che sia noioso partecipare ad esse?!» «Già! Sono pienamente d’accordo! »
POV Kid
Luogo: Villa Patibolo
5 novembre
«Capisco, allora ci vediamo la prossima volta?» domando rivolgendomi a colei che in questo momento siede davanti a me, la ragazza dai capelli biondi legati con due codini e con i suoi bellissimi occhi verde smeraldo. «Credo di si Kid, per te va bene se ci rivediamo sabato prossimo? Venerdì ho un recupero a scuola. Che balle!» mi chiede la ragazza con uno sguardo arrabbiato e sconsolato. «Certo certo, adesso vai prima che ti colpisco con un Shinigami chop!» dico minaccioso alzando la mano destra e mostrandola con cattiveria. «Signorino Kid! Da quando si minacciano le ragazze!? Per tua informazione, il mio Maka chop non lo batte NESSUNO!» afferma la giovane Maka con tono autoritario e sarcastico. Mi scappa un sorriso, vedere Maka così spensierata mi rende felice, perché quando la vedo tutti i brutti pensieri se ne vanno. Infondo l’amicizia serve a questo, è qualcosa di astratto e complicato. È come un insieme di colori miscelati tra loro che servono a dipingere un grande quadro dove ognuno fa la sua parte. Questo quadro rappresenta l’intera vita. Una vita basata sul rispetto e l’aiuto reciproco, dove i peggior nemici diventano i miglior amici, dove il bullo della scuola e il ragazzo modello si prendono a pugni fino a volersi bene, fino a percepire l’uno il dolore dell’altro. L’amicizia non è vedersi o sentirsi tutti i giorni, questo è quello che pensa la gente, in realtà è vedersi dopo tanto tempo e scoprire che non è cambiato niente. L’amicizia è vera solo quando ti accorgi che nonostante i molteplici hobby non comuni di una persona, tu continui lo stesso a frequentarla. Ad esempio tra me e Black Star, lui è un tipo egocentrico e pieno di se, io preferisco starmene in disparte e non farmi notare. Eppure lui e io siamo grandi amici se non migliori. Quello che dicono in giro sull’amicizia tra maschi e femmine è una sciocchezza. Secondo la maggior parte delle persone, se una ragazza sta sempre con un maschio è da considerarsi possibili fidanzati. A volte può essere vero, ma non per questo bisogna giudicare tutte le persone allo stesso modo. Il rapporto tra me e Maka è molto particolare, siamo grandi amici. Ci conosciamo ormai da un sacco di tempo. Abbiamo molti gusti in comune e spesso ci ritroviamo a trascorrere le giornate insieme giusto per fare qualcosa di diverso, con lei riesco a essere me stesso senza dover fingere come al mio solito. Purtroppo, esattamente come mio padre, io indosso una maschera con cui mi nascondo da quelle persone che preferisco che non si interessino troppo della mia vita sociale. Possiamo dire che ho due…anzi tre personalità. La prima è quella con cui sono con gli altri normalmente, una persona schiva e riservata, che non si interessa di ciò che dicono gli altri. Questa è la persona con cui a mio parere, mi trovo meglio. La seconda è la persona che sono con alcuni miei amici come ad esempio Maka e Liz, una personalità più aperta agli altri, comprensibile, affettiva e possiamo dire anche romantica. Ma certe volte, a causa di questa personalità, mi becco qualche piede in testa da chi ha una personalità più forte della mia. La mia terza personalità è quella di cui mi vergogno di più, la mia OCD, una personalità problematica e nevrotica, che pretende la perfezione da tutto ciò che la circonda. Per me è un problema essere continuamente richiamato, anche da mio padre, perché infastidisco gli altri con le mie assurde ossessioni. Ormai ho fatto l’abitudine alla definizione di “diverso” o “strano”. La gente mi definisce così ancor prima di conoscermi realmente. Mi definiscono pazzo o addirittura affermano che io possiedo dei seri problemi mentali, mi chiedo che cosa ci sia di male nell’essere diversi. Se ci ragioniamo, il mondo intero è diverso, il mondo non può essere tutto uguale, altrimenti non avrebbe senso vivere in un luogo dove tutti la pensano allo stesso modo e senza alcun cambiamento per le vite avvenire.
«Kid sei proprio strano!» percepisco alla mia destra la voce della maestra d’armi che richiama la mia attenzione con voce infantile. «Allora è proprio vero che hai continui cambiamenti di realtà, ti ritrovo sempre con la testa tra le nuvole. Ti ricordo che siamo sul pianeta terra, Death City, Villa Patibolo del giorno 5 novembre. Ti chiedo umilmente di ritornare alla realtà e di abbandonare il mondo dei sogni mio caro Shinigami!» dice Maka continuando a fare strani gesti con la mano e parlando con voce ironica. Prima di ribattere le rispondo con uno sguardo impassibile e alzando un sopracciglio come se non fosse successo niente di che. In verità mi diverte molto prenderla in giro con le mie facce che Patty ha definito “nonsense”. Una faccia seria e priva di emozioni ma che in realtà nasconde una risata beffarda. «Tranquilla Maka, ci sono. Stavo solo pensando a quello che potremo fare sabato quando ci rivedremo. Dopo penserò meglio a qualcosa che possa piacere a tutti e due, scartando la solita biblioteca che prima o poi ci farà diventare tutti matti.» rispondo con il mio sguardo di ghiaccio. «Va bene va bene, pensaci tu. Sei tu il più indicato ad organizzare qualcosa con decisione e precisione, anche se so che alla fine faremo tutto non pensando minimamente a quello che hai organizzato. Si sa Kid, “L’amicizia non si può né organizzare né decidere”. Detto questo, ti lascio al tuo spreco di tempo. A sabato!» all’improvviso vedo correre Maka verso il salone dell’ingresso. In un batti baleno, ha aperto la porta e se n’è andata. Chissà perché tanta fretta, non le correva dietro mica un treno ad alta velocità. Era così di corsa che non mi ha lasciato neanche il tempo di salutarla come si deve e di accompagnarla alla porta. Infatti davanti a me, la porta d’entrata di casa mia è totalmente spalancata. Proprio per questo mi avvicino e l’accompagno con la mano per evitare che sbatti e che faccia un rumore madornale. Senza Liz e Patty che in questo momento sono uscite, il silenzio deve essere l’ultimo a morire. Ho voglia di sdraiarmi sul divano, con una bella ciotola di pop corn e una bibita mentre mi gusto un bel film in santa pace. Ormai mi sono arreso a capire le donne, sono peggio di un problema di matematica, solo le donne possono capire altre donne, come solo i matematici posso capire la matematica. «Hai capito! Io le donne ho rinunciato a capirle!» affermo con un grido di esasperazione.
«Io invece ho rinunciato a capire te!» sento che mi comunica una voce abbastanza cupa e lugubre, con un misto di rabbia e odio nei miei confronti. Cerco di girarmi ma all’improvviso sento che la stessa persona che ha parlato ha messo una sua mano sulla mia bocca per impedirmi alcun commento e con l’altra mano sta cercando di bloccarmi. È alle mie spalle, proprio per questo non riesco a vedere il suo volto, ma sono sicurissimo di chi siano queste mani che adesso mi hanno immobilizzato, Gopher! Cerco di svincolarmi ma sento la forza sulla mia bocca farsi sempre più forte e con la stessa mano chiudermi anche il naso come se volesse soffocarmi. «Ti sono mancato Kid?  Pensavi seriamente di poterla fare franca dopo essere scappato? ti abbiamo cercato a lungo sai? Quando io e Noah abbiamo saputo del tuo piccolo incidente che ti ha portato a letto per tre mesi, abbiamo preferito aspettare un momento migliore per riportarti indietro. Ma tu sapevi che questo giorno prima o poi sarebbe arrivato. Dovresti ringraziarmi che non ti voglia uccidere, avevo intenzione di farlo, ma non sapevo come avrebbero reagito Noah e la vecchia strega che definiscono “Sfera Nera” - Gopher dopo avermi bloccato con le braccia dietro la schiena, si appoggia con la testa sulla mia spalla e sento il suo respiro caldo sulla mia pelle, come se stesse cercando di provocarmi- Comunque mi dispiace molto per te, adesso ti devo costringere ad abbandonare un’altra volta la tua casa e i tuoi amici. Spero per te che tu prima abbia detto loro addio. Perché credo che la prossima volta che li rincontrerai sarà…mmm… direi mai più!» conclude il ragazzo con una risata folle e priva di senso. Le sue parole mi sono entrate da uno orecchio e mi sono uscite dall’altro. Sono agitato e comincio ad avere paura. Ad un tratto mi agito con forza, sento la mancanza di ossigeno e comincio ad avere mal di testa. Tento di parlare ma l’unico suono che esce è impercettibile. Adesso sto andando sul serio nel panico, non sento più alcun suono intorno a me, come se fossi diventato sordo. Per mia fortuna gli altri sensi funzionano ancora ma per quanto lo faranno?
Ad un certo punto, con mia grande sorpresa, Gopher sposta leggermente la mano che teneva il naso bloccato permettendomi inspirare ed espirate con esso ma questo ovviamente tenendomi la bocca sempre chiusa per impedirmi di far uscire suoni sgradevoli. Dopo pochissimi secondi mi sento già meglio, ricomincio a sentire da entrambi gli orecchi e i suoni rientrano tra le mie percezioni. L’ossigeno ritorna al cervello e di questo sono felice, il problema è riuscire a liberarmi. Potrei calpestargli il piedi sperando che nella sorpresa allenti la sua presa sulle mie braccia e tenti di dargli una gomitata e in qualche modo svignarmela. Mi sembra un piano con una possibile percentuale di successo ma proprio mentre lo stavo attuando, Gopher mi spinge contro la porta facendomi sbattere la testa e proprio per questo vengo distratto dal suo piano reale. In questo lasso di tempo in cui sono un secondo disorientato, il corvino al servizio di Noah mi lascia andare ma subito dopo ricevo un colpo esattamente sopra il cervelletto. Cado a terra, ma metto le mani davanti per non rischiare di farmi troppo male e quindi cerco di rialzarmi, ma devo aspettare un po’ per riprendere ad avere equilibrio, visto che sono stato colpito sul cervelletto. Ma con mia grande sorpresa, ricevo un altro colpo ma che questa volta mi fa perdere del tutto i sensi, fino a sentire il freddo pavimento al contatto e l’oscuramente della vista.
«Buona notte Shinigami!»

Angolo autrice

Salve a tutti ! per cominciare vi chiedo umilmente scusa per aver fatto così tanto ritardo, non ho scuse per gustificarmi. Vi pregherei di chiudere un occhio e far finta che non sia successo niente. Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Vi informo che dal prossimo capitolo, le cose si faranno interessanti. Vi dico anche che presto, ma non so quando, pubblicherò una storia di un solo capitolo con soggetti Tsugumi e Kid. Non voglio anticiparvi niente, se vi fa piacere saperlo, la storia sarà dedicata a Teony visto che a lei piace molto questa coppia e mi ha chiesto di scriverne una per una scommessa fatta. Per concludere, saluto tutti quelli che riprenderanno a leggere questa storia in particolare Francy_Kid, che non è venuta a picchiarmi per aver tardato e Teony, la mia grande maestra. 
Detto questo, alla prossima!
Bye

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Capitolo 9
*** Oltre la semplice follia ***


Pov Justin
Luogo: Castello delle streghe
7 Novembre
«Ma guarda chi abbiamo qui? Ehi prete! Cosa ha da dire l’eretica?» mi chiama a gran voce Gopher con un tono provocatorio. «…Non hai nient’altro da fare che infastidirmi? Al momento sono molto occupato quindi vattene…» rispondo senza troppi complimenti. Vedo il corvino guardarmi e limitarsi a fare una smorfia. Da quando Giriko se n’è andato quel rompi scatole di Gopher ha preso il suo posto. Si crede tanto figo ma non ne combina una giusta. Pensare che ieri mattina è tornato ed era pieno di ferite. E’ così tanto difficile non farsi male per lui? Ogni volta perde sangue, perché è sempre macchiato di sangue? In questo momento sono nel sotterraneo del palazzo Magic. L’edificio dove si svolgono tutte le attività politiche delle streghe. Non pensavo che un giorno mi sarei trovato qua in qualità di alleato. Sono pur sempre una ex falce della morte che ha ucciso una strega per diventarlo. Ormai non so neanche io chi sono. Posso definirmi un vagabondo che va in giro senza una meta precisa, un po’ come i bambini che non sanno mai cosa fare. Ma prima o poi dovrò crescere, purtroppo non posso pretendere di avere un’età sempre azzurra. Ormai non so neanche dov’è casa mia, ricordo soltanto un giardino dove un bimbo dai capelli biondi giocava sempre con delle cuffiette nelle orecchie. Quello ero io, non sono cambiato poi molto. Vagabondo ero e vagabondo sono. Non ho ricchezze da conservare o da regalare ma l’unico bene che mi rimane è la fedeltà. Non ho mai creduto in Shinigami, io e lui siamo troppo diversi. Viaggio di luogo in luogo solo per trovare un posto dove sono ben accettato. Non ho soldi in tasca ma là nel cielo ho sempre il mio fedele Dio che mi accompagna e mi guida durante la tortuosa strada. Non chiedo niente di speciale, ma solo la libertà. Vorrei essere libero di pensare senza doverlo nascondere. Vorrei essere me stesso senza dover dare ascolto agli altri. Vorrei decidere io il mio destino di arma. Per questo io e Shinigami siamo diversi, lui comanda e noi eseguiamo…No, io non voglio questo. Che senso ha stare in un mondo dove si ha paura di tutto? Tutti parlano di follia e di pazzia…Prima che resuscitasse il primo Kishin Ashura, il mondo era già nella follia. Se guerre, razzismo, lotte religiose, povertà, l’inadempienza politica e odio non sono follia vuol dire che non l’ho mai conosciuta prima. Come pensa lo Shinigami di risolvere questi problemi!? Stando comodamente seduto davanti ad uno specchio a bere the?! Per questo me ne sono andato. Ci sono molti paesi in difficolta e che hanno bisogno di aiuto, eppure a Death City nessuno si importa di niente, ormai anche un bambino può governare un modo schifoso come questo. Non sono in grado di sistemare tutti i problemi nel mondo ma una cosa la so di certo, così non si può andare avanti. Non è Ashura a creare la follia ma è lo stesso Shinigami a espanderla. Una volta Death The Kid mi disse: Tutti parlano di follia e pazzia, ma quando bisogna darne una definizione tutti stanno zitti. La verità è molto semplice, la gente afferma delle cose che posso portare a loro vantaggio ma quando si tratta di ragionare con la propria testa nessuno fa niente. Questo mondo sta cadendo proprio in basso!
«Justin posso sapere a che pensi sempre con la musica nelle orecchie?» mi chiede Gopher mentre stiamo camminando verso una certa stanza dei sotterranei. «Penso a quanto sarebbe bello se una certa persona di facesse i cazzi suoi?» rispondo irritato. «Mio caro prete, sei diventato davvero sporco in termini di linguaggio. Dovresti abbassare un po’ la cresta ex burattino di Shinigami.» lo ignoro e continuo a camminare gustando appieno la musica nelle mie orecchie. E’ una musica triste e tetra, come se rinchiudesse tutte le mie emozioni in questo momento. Percepisco i suoni dei miei passi, il gocciolio dell’acqua che esce dai tubi e che cade a terra, il rumore dell’aria che si muove intorno a me e infine il mio stesso respiro. Sembra che ormai neanche la musica possa distaccarmi dalla realtà che mi circonda. I tempi non sono più come una volta in cui bastava qualcosa di semplice per farti dimenticare i brutti ricordi.
Arrivati davanti la porta che si trova in fondo al corridoio vedo due guardie con lance in mano e una mascherina sul volto, come se volessero nascondersi. Noto che la porta della cella è di un materiale simile al ferro, ci sono vari lucchetti di ottone, ferro e acciaio. Dubito che il prigioniero all’interno della stanza possa fuggire.
«Siamo qui per parlare con il detenuto.» afferma Gopher dietro di me parlando con le due guardie. «Abbiamo bisogno di una autorizzazione da parte di un superiore per lasciarvi passare» comunica fredda la guardia. Come autorizzazione mi controllano il sangue con un piccolo dispositivo che hanno le due streghe di guardia alla stanza per confermare che sia realmente io e che abbia avuto un vero permesso di visita. Infatti le streghe temono molto per un possibile attacco da parte del nemico. E’ permesso a pochi di entrare in questa stanza per un motivo abbastanza ovvio. L’unico modo per controllare la vera identità di qualcuno è la prova del DNA, infatti il dispositivo che mi ha preso un campione di sangue, è capace di analizzare il DNA e di visualizzare se sono stato autorizzato. Certo sento un piccolo dolore ma almeno la sicurezza è abbastanza alta e non credo che qualcuno riesca a intrufolarsi in questo luogo.
Appena la porta della cella si apre con un gran fragore, noto una piccola figura al centro della stanza. La stanza in precedenza era usata come riserva di scorte militari, ma poi con l’aumento del bisogno di armeria, la sede di conserva è stata spostata. La stanza al momento è un piccolo luogo buio con ragnatele e ragni. La polvere si è accumulata e a nessuno è mai venuto in mente di toglierla. Appoggiato al centro del muro della stanza, la piccola figura del giovane Shinigami si presenta a me incatenato. Si trova seduto con le mani legate dietro la schiena, due catene massicce partono dalle sue caviglie e si collegano al muro a lui circostante. Le gambe sono piegate verso l’interno con le ginocchia che sono a poca distanza dal toccare il petto del ragazzo. Il capo è basso con la frangia che coprono i suoi occhi. Non lo vedo muoversi, forse sta dormendo.
«Può entrare una sola persona per volta, mi dispiace signor Gopher, lei non è autorizzato ad entrare» comunica la guardia fuori dalla cella. Lentamente mi avvio all’interno della stanza, la porta dietro di me viene chiusa per sicurezza. Mi avvicino al ragazzo, noto che indossa gli stessi vestiti che aveva prima di essere rapito. La sua solita divisa nera che rappresenta l’autorità dello Shinigami. Arrivo di fronte a lui, ma non lo vedo reagire. Allungo una mano per controllare che non stia dormendo, ma dubito visto che la posizione non è delle migliori per riposare e anche se fosse riuscito ad addormentarsi, con il suono della porta che si apriva, avrebbe dovuto svegliarsi. La mia mano è vicinissima ai suoi capelli ma mentre li sto a malapena sfiorando noto una reazione. Un piccolo movimento della testa che sarebbe difficile visualizzare a occhio nudo. Il movimento è così piccolo che non si nota quasi la differenza rispetto a prima. «Noto che sei sveglio Kid» cerco di comunicare con lui. Lui in risposta non parla ma si limita ad alzare ancora leggermente il capo. «Questa tua protesta di silenzio non cambierà niente lo sai. Non sono qua per un motivo preciso, ma semplicemente per vedere come stavi.» affermo con un sorrisetto folle sul volto. Ancora una volta lo Shinigami si limita a spostare il capo ma questa volta quasi a incontrare i miei occhi. «Non sono qua per sentirmi una predica da parte tua, ma sono qua semplicemente perché sono stato costretto dalla persona per cui tu lavori.» risponde finalmente il corvino con una voce spenta e priva di emozioni come al suo solito. A questo punto lo afferro per i capelli e lo obbligo a guardarmi negli occhi a poca distanza da lui. Restiamo così per un tempo che sembra infinito. La sua espressione resta impassibile come d’abitudine. Esattamente come il padre, Kid è un grande attore nel nascondere i suoi pensieri ed emozioni. Lo invidio un pochino, questa abilità può rivelarsi molto utile per nascondere ai nemici le proprie ansie e paure. «Cosa pensi che succederà Shinigami?» domando con sguardo intenso. «Penso che con la sfiga che mi ritrovo non finirà tutto liscio» mi comunica lui con tono sicuro. Mi sorprende che anche in una situazione del genere, lui riesca a mantenere la calma e non a tremare di paura. «Kid, voglio chiederti una cosa.» dico rilasciando il suo cuoio capelluto, facendo finire il suo sguardo a terra. Non aspetto una sua approvazione ma semplicemente mi limito a procedere: «Cosa ti spinge a comportarti cosi e perché non cerchi di cambiare la situazione?» domando seriamente. Lui ancora una volta mi guarda come se fosse confuso: «Non capisco di cosa stai parlando.» «…Sto parlando di tuo padre…Tu sei uno Shinigami. Gli Shinigami dovrebbero fare in modo che la pace regni sempre eterna ma allora perché non fate niente voi per fermare questa guerra(1)!» affermo con una nota acidula. «Hai frainteso Justin. Gli Shinigami non hanno il compito di far prevalere la pace ma bensì quello di equilibrare le due parti. Noi Shinigami siamo semplicemente il controllore di una medaglia che viene lanciata in aria e che si gira in ripetizione esponendo entrambe le facce al sole. Un lato è la luce l’altro è il buio. Ogni faccia viene continuamente girata ma è impossibile tra le due incontrarsi, ma se questo accadesse significherebbe lo squilibrio non solo mondiale ma dell’intero cosmo. Caro Justin, è perfettamente normale che il cosiddetto “bene” si alterni con il “male”.  Dovrei preoccuparmi se invece regnasse sempre una sola faccia…» il giovane Shinigami spiega con calma. «Sappi che ogni cosa inizia e finisce. Potrai avere una vita felice o triste ma avrai sempre vissuto. Non sto dicendo di rassegnarsi al destino che purtroppo arriva per tutti, sto semplicemente dicendo che proprio perché abbiamo un limite, bisogna dare tutto noi stessi per aiutare coloro che ci saranno dopo. Non ti illudere Justin, anch’io come te, ho una vita. Potrà essere più lunga della tua ed essere definita anche “immortale” ma una fine l’ha sempre. Quando questo accadrà, sappi che io me ne andrò con un sorriso sulle labbra felice di essere vissuto.» conclude poco prima di ricevere un fortissimo pugno in testa lateralmente. Noto un po’ del suo sangue fuoriuscire e bagnare i capelli sporcandoli. «Posso sapere adesso cosa ti è preso? Sei arrabbiato?» d’istinto mi tolgo con forza le cuffiette e le tengo in mano. Non so perché, ma in lui noto qualcosa di molto famigliare. Assottigliando lo sguardo su di lui, mi sembra di rivedere qualcosa che ho dimenticato da tempo. «Tu non hai paura di me?» «No…» risponde seccamente. «Perché?» domando curioso ma anche spaventato da una sua possibile risposta «Non ho paura perché so che adesso non devo averne. Non dubito che un domani potrei ritrovarmi a chiedere pietà ma al momento non ha senso avere paura. Ricorda, la paura è un emozione che serve per capire quando siamo in pericolo e quando dobbiamo fare attenzione. E’ una normale emozione come la gioia. Justin, io non so cosa ti stia succedendo, ma sappi che ci sono persone che ti stanno aspettando a casa. Io non ti giudico per quello che fai e per quello che farai. Quello non è compito mio ma sappi che puoi tornare indietro.» comincio a stringere i pugni con rabbia come se volessi in qualche modo farmi male da solo. «Io… non capisco. Perché ti comporti così!? Sei un bambino che quando è in determinate situazioni cambia continuamente comportamento e tono. A volte sembri un bambino che si comporta infantilmente e altre volte sembri un adulto vero e proprio. A che gioco stai giocando!? Secondo le tue parole, nessuno delle due facce della medaglia deve prevalere, ma allora perché voi difendete con forza quello che tu definisci “bene” !? -  afferro Kid per il colletto e lo alzo facendo risuonare le sue catene. Mi accorgo che sono molto corte infatti non posso alzarlo più di 15 cm da terra. – Rispondi brutto bastardo!» La sua frangia gli coprono gli occhi, non ricordavo che li avesse così lunghi l’ultima volta. E’ pur sempre vero che è passato moltissimo tempo da quando ci siamo incontrati l’ultima volta. «Perché dovrei rispondere ad una domanda come questa? Perché dovrei parlare con qualcuno che pretende ma non dai mai niente? Dimmelo Justin» dice il giovane Shinigami in un tono quasi sussurrato. «Il tempo sta quasi per scadere, ma prima che ti sbattano fuori le guardie ti dico un’ultima cosa. La persona perfetta non esiste, ognuno di noi ha dei lati negativi e positivi. Io non appoggio nessuno dei due. Entrambi ci rendono accettabili per quello che sono. Non nego di essere una persona strana e a volte molto folle, ma è proprio perché sono così che posso essere me stesso. Spacciarmi per una brava persona che fa tanto il gentile e l’educato non porterebbe a niente. Ingannerei la mia identità perché io stesso sono quello che tu definisci “pazzia” o semplicemente “follia”. Se non fossi queste due cose probabilmente non sarei neanche definibile come essere vivente e tanto meno come Shinigami. In conclusione non è sbagliato essere in parte folli, l’importante è non esserlo troppo e finire così per perdere la nostra vera identità.» conclude il corvino. Sinceramente non so cosa mi volesse dire veramente ma ho capito che non ha senso scappare da noi stessi. Follia o non follia, io sono me stesso. Il mio spirito di arma mi dice che devo raggiungere il mio obbiettivo ma il problema è che non so neanche io qual è. Per il momento mi limito ad osservare e forse potrò scoprire che diavolo devo fare. Una cosa di certo la so: io, Justin Law non tornerò alla Shibusen. Quello che ho fatto è passato, adesso io guardo solo al futuro. Non mi importano le conseguenze delle mie azioni, se verro giustiziato, morirò con onore essendo stato me stesso.
«Il tempo è scaduto. Sono passati 10 minuti. Il regolamento ci impone una visita di 10 minuti a persona. Devi uscire dalla stanza Justin Law.» afferma sicura e fredda la guardia spalancando la porta. Con riluttanza lascio cadere il prigioniero a terra sentendo un forte tonfo, e senza mai girarmi mi dirigo fuori dalla porta. Poco prima di varcarla però mi fermo e dico al piccolo corvino: «Ti conviene pregare che qualcuno venga salvarti perché la prossima volta che noi due ci incontreremo non sarò così magnanimo con te, anche se so che la colpa della mia rabbia non è tua, ma tu sai bene che in questo mondo regna la legge del più forte.» e esco senza pentimenti. Passo davanti a Gopher che aveva ascoltato quelle ultime mie parole fredde e secche senza però commentarle. Lo noto girarsi con lo sguardo verso lo Shinigami ma senza dire niente, con uno sguardo impassibile e probabilmente con qualche strano pensiero ma che io non posso minimamente sapere. «Andiamo Gopher!» ordino per l’ultima volta prima di sparire nell’ombra e con il corvino al seguito.
Nel frattempo nella cella:
«Padre… che stai facendo adesso?»
Pov sommo Shinigami
Luogo: Camera della morte
E’ andato… Kid è sparito. Proprio come temevo, qualcuno è venuto a prenderlo…siamo in un bel pasticcio.
«Sommo Shinigami, quando vuole comunico il consiglio d’emergenza. Aspetto solo un suo ordine…» afferma la voce forte della falce della morte dai capelli rossi.
«…»
Glossario:
1) La guerra è riferita allo scontro tra streghe e Shinigami. Justin sta parlando che con la liberazione del Kishin Ashura, i rapporti sono diventati ancora più tesi di prima.

Angolo autrice
Ciao ragazzi! come va? okay, questo capitolo non è stato uno dei migliori che abbia mai fatto ed è anche corto. Era importante il fatto che Justin spiegasse come si sentiva e come Kid ha saputo in qualche modo rappresentare il padre in quanto Shinigami. Kid ha un cambiamento profondo a mio parere nella serie e quindi merita di essere messo su carta ( o su pc XD). Nel prossimo capitolo vedremo la vera reazione di Shinigami al rapimento di Kid e forse scopriremo molti punti in comune con le streghe. Evito di annoiarvi con parole inutili ma prima vorrei salutare tre persone: Francy_Kid come al solito (muoviti a scrivere o ordino a Justin di uccidere Kid! No scherzo XD) Teony che con tanto impegno sta dando tutta se stessa per le sue storie con cui non finirà mai di stupirmi e per finire saluto la mia ultima recensitrice NaruSaku123 che mi ha reso molto felice la sua fretta di poter leggere il finale di questa storia. Questo mi ha fatto capire che ho molti fan e che spero di poter soddisfare uno a uno. Detto questo vi saluto: alla prossima!
Bye

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Capitolo 10
*** Ricordi in fondo all'oscurità ***


7 Novembre
Luogo: Camera della morte
Pov Spirit
«Prima di cominciare, voglio dare il benvenuto a tutto il personale riunito qui oggi. Sappiate che la riunione di oggi è segreta e di urgenza assoluta, perciò l’argomento di cui parleremo deve rimanere unicamente qua dentro. Vi chiederei di spegnere tutti i cellulari finché sarete ancora qua.» Comincia a parlare il Sommo Shinigami. Sono stati due giorni orribili da quando Kid è sparito. Il giovane Shinigami è stato catturato dalle streghe ma ci sfugge il perché. Cosa mai potrebbero volere da lui? Come hanno fatto ad intrufolarsi a Death City nonostante i nostri controlli? Perché non ci hanno ancora contattato? Kid è vivo? Dove si trova adesso? ... Quante domande senza risposta, Il Sommo Shinigami ha voluto riunire tutti immediatamente e ha sospeso le lezioni. La scuola è rimasta chiusa per oggi e gli studenti sono stati mandati a casa per via di questa riunione straordinaria che ha coinvolto tutto il corpo docente. Il Sommo Shinigami è preoccupato come tutti gli insegnati. Avevamo previsto che le streghe avrebbero fatto qualche gesto come questo, ma hanno agito prima del previsto. Il motivo per cui Kid veniva spesso a scuola durante gli orari extra scolastici era per un corso di riabilitazione e anche perché volevamo tenerlo d’occhio per via degli strani avvenimenti che l’hanno coinvolto. L’ospedale ci ha avvisato che il corvino blaterava nel sonno e questo ci ha spinto ad investigare. Abbiamo scoperto che solitamente i problemi li aveva di notte e raramente anche di giorno ma sono comunque presenti nell’arco delle 24 ore. Il Sommo Shinigami ci nasconde qualcosa. Mi piacerebbe che ci rivelasse tutto in questa riunione.
«Detto questo possiamo cominciare. Il motivo per cui vi ho riunito qui oggi, è per discutere di mio figlio Kid. Come sapete, lui è stato rapito da un gruppo di streghe. Il luogo al momento è sconosciuto, ma ho già avvertito le varie forze di polizia per una collaborazione nella ricerca. Vorrei che ognuno di voi si concentrasse sul mantenere la calma tra gli studenti e non solo. Vi chiederei di prestare molta attenzione a chiunque vi circondi. E’ probabile che ci sia un infiltrato tra di noi altrimenti non saprei spiegarmi come sono riusciti ad entrare a Death City, oppure, l’unica soluzione è che dietro alle streghe ci sia qualcuno che conosca molto bene la Shibusen. Se per caso avete idee o sospetti su chi possa essere, rivolgetemi direttamente a me e io provvederò a verificare.» Il Sommo Shinigami fa una pausa per riprendere fiato. La sua voce è molto seria, ma non sembra arrabbiato. Ha la stessa tonalità di quando ha fatto la riunione con le falci della morte riguardante Ashura. «Sommo Shinigami, ha qualche indizio su dove si trovi Kid in questo momento?» Interviene all’improvviso Reoif. Mi chiedo cosa ci faccia qui lei, non fa parte del corpo insegnati, io sono una falce della morte ed è importante che io stia qui. Reoif dovrebbe concentrarsi sulla ricerca del corvino visto che è colpa sua se è stato rapito! Sento ribollire la rabbia dentro di me. Non mi è mai andata a genio quella ragazza, è troppo spiritosa e imbranata certe volte. Gli era stato affidato un ruolo semplice no? Difendere Kid dalle streghe e cercare di convincerlo a non cedere al potere dei Lexikkium, ma lei ha dato poco peso al nostro avvertimento e adesso ne paghiamo le conseguenze. Per questo secondo me le donne dovrebbero rimanere a casa a prendersi cura della famiglia, e non ricevere incarichi come questi da cui dipendono molte cose. Provo solo rabbia nei suoi confronti, anche io quando devo essere serio, sono serio. Il mondo in cui viviamo è pericoloso e le persone deboli devono proteggersi senza mettersi nei guai. Maka è mia figlia, farei di tutto per proteggerla, se dovesse capitarle qualcosa, sarei io a correre in suo aiuto e non permetterò ad un altro di rubarmi il ruolo di padre!
«Si, ho già una idea su dove sia rinchiuso Kid se è ancora vivo…» risponde secco e impassibile Shinigami nonostante quello che ha appena detto. “Se è ancora vivo”! Non deve pensarlo nemmeno! Kid sta bene e tornerà. Ha superato tanti ostacoli e ormai è adulto, lui tornerà…deve tornare. Mi rifiuto di pensare al ragazzo come morto. Non potrei sopportare la malinconia di Maka al ritrovamento del corpo senza vita del giovane Shinigami. Sono così arrabbiato da stringere nelle mie mani due pugni così forti che potrei spaccare la prima cosa che mi capita. Se Maka fosse al posto di Kid, sarei il primo a correre, e non mi metterei a dubitare se è ancora viva o meno. «Ma Sommo Shinigami! Kid è vivo! Se fosse morto lei sarebbe stato il primo a saperlo. Lui è uno Shinigami, non può morire!» Urla a gran voce Reoif irritata. All’improvviso vedo Stein tendere una mano sulla sua spalla sinistra ed affermare: «Reoif... Shinigami ha ragione, non possiamo sapere se suo figlio è vivo. Anche se è uno Shinigami, questo non vuol dire che non può morire. Tutti possono andare incontro alla morte, anche Shinigami stesso. Gli Dei non muoiono di vecchiaia… ma posso essere feriti da un combattimento all’ultimo sangue. Essere immortali non vuol dire non morire mai. Potrai essere immortale quanto vuoi, potrai vivere per tutta la durata di questo misero pianeta, ma… se vieni ferito da un colpo letale muori e basta. Immortale dal punto di vista del tempo, ma non dal punto di vista della guerra. Mi dispiace ma ci sono poche probabilità che Kid sia ancora vivo. Devi fartene una ragione tu e chiunque in questa stanza crede al 100% che Kid sia ancora vivo! - vedo Stein rifilarmi un’occhiata veloce e fredda avendo già capito che per una volta la pensavo come Reoif- Perciò Reoif, stai calma e tranquillizzati. Anche se perderemo la battaglia, non perderemo la guerra.» Stein rilascia la mano dalla spalla di Reoif, facendola ricadere tranquillamente a lato del proprio corpo. Reoif ringhia e la sento mormorare frasi senza senso in preda alla collera causata dalle parole di Stein. «Ora calmiamoci tutti, in qualità di padre, farò di tutto per aiutare mio figlio e chiunque ne avrà bisogno. Rispondendo alla domanda di Reoif, mi sono fatto una mezza idea su dove possa trovarsi Kid. Le streghe hanno rapito Kid e lo tengono in un luogo, a loro avviso, sicuro. Potrebbe situarsi nel mondo della streghe, ma dubito di ciò. Provate a pensare, se io avessi catturato la regina delle streghe e la terrei rinchiusa qua alla Shibusen. Non credete che le streghe di tutto il mondo si farebbero in quattro per aiutare la loro sovrana? In poco tempo ci troveremmo un esercito gigantesco, non alla nostra portata, addosso e per noi sarebbe la fine. Se invece rinchiudessimo la Regina in un altro luogo a pochissimi conosciuto e lo circondassimo di poche guardie, di proposito, per evitare sospetti dai curiosi? In pochi penserebbero che in quel luogo vi è rinchiusa la Regina delle streghe. In conclusione, Kid è rinchiuso in un luogo a pochi conosciuto e assolutamente insospettabile, ma allo stesso tempo deve assicurare che chi vi è rinchiuso non scappi. Presumo che abbiano affiancato Kid a qualcuno di esperto e furbo. Quel qualcuno può essere in contatto con la talpa che fino a due giorni fa, si è preso gioco di noi intrufolandosi a Death City. Non sono molti i luoghi in cui queste persone avrebbero portato Kid. Ho già mandato i miei migliori soldati a perlustrare la zona. Se la mia deduzione non è sbagliata, Kid si trova ad Aktav o in zona!» Conclude Shinigami con decisione dopo un’analisi accurata, ma Aktav… dov’è? Non ricordo di aver mai sentito questo nome. Il suo ragionamento non fa una piega, deve averci riflettuto molto prima di giungere a questa conclusione. Non mi sorprendo che prima lui era a capo degli 8 guerrieri della morte, si nota la sua esperienza sul campo. Il punto è: dov’è Aktav?
«Aktav?  Che città è? Non la conosco.» Chiede curioso Sid, che fino a quel momento è stato attento ad ogni singola parola del Sommo Shinigami pronunciata fino ad adesso. Stavo per chiedere la stessa cosa. Mi sa che devo rifarmi una ripassata di geografia appena finisce questa storia. Lo annoterò alle mille cose da fare appena sarò libero. Forse potrei farmi fare ripetizioni da Maka… Ma che penso! La figlia che fa ripetizioni al padre, io devo dare l’esempio a mia figlia, non il contrario. Va bhe, poi ci penserò con calma sul da farsi. Vedo Shinigami ispirare ed espirare prima di rispondere a questa domanda, come se fosse un peso per lui parlarne o semplicemente ricordarne l’esistenza. «Aktav è una città abbandonata ormai da secoli per via della sua condizioni critica. Era una vecchia cittadina situata sulle rive del Mar Caspio in Asia. Era una cittadina prospera e fiorente. I suoi più importanti prodotti erano Metano e Petrolio. Quando i suoi abitanti hanno scoperto una vasta quantità di Petrolio, la città si è arricchita velocemente ed era futura ad una espansione di popolazione in larga scala. Questa cittadina si trovava tra le zone meridionali della federazione russa e il nord dell’Iran. Probabilmente sarebbe diventata uno dei luoghi più importanti da cui l’Asia sarebbe dipesa, ma un giorno tutto cambiò…-Dice con tristezza il Sommo Shinigami abbassando il capo- …in quella terra…forse per colpa mia e degli altri guerrieri…la popolazione è caduta tutta vittima della follia. Hanno cominciato ad esserci un’alta concentrazione di crimini imperdonabili, la città è caduta in malora finendo per poi essere dimenticata. Quando la città divenne vittima della follia… è stata riscontrata la prima presenza di stregoneria in tutto il mondo fino ad allora.» «Le streghe!» Affermo ringhiando i denti. «Esatto. Da quella follia hanno avuto origini le streghe. Si racconta nei testi più antichi, che quella fosse la città natale della regina delle streghe, l’ultima sopravvissuta alla tragedia che si consumò in Mongolia più tardi…Dovete sapere che dopo che ebbero preso vita le streghe, un esercito proveniente da un paese dell’ovest, dichiarò guerra alla città. Erano messi molto male, gli uomini morirono in battaglia e le donne, cioè le streghe, furono costrette a spostarsi ad est, in direzione appunto della Mongolia. A quel tempo io e miei compagni, cioè i guerrieri della morte, non ci siamo interessati alla vicenda, ma quando queste arrivarono in Mongolia, notammo che anche là aumentò il tasso di criminalità. Siamo giunti alla conclusione che le streghe portassero la follia e solo oggi mi accorgo di essere giunto ad una conclusione affrettata. La verità che ha portato la gente di tutto il mondo alla follia, ero io e gli altri guerrieri. Non sappiamo cosa è accaduto di preciso ad Aktav, ma se i suoi abitanti sono caduti vittima della follia è solo colpa nostra. A quel tempo non avevamo pensato che la nostra follia fosse così forte da far impazzire così tante persone su vasta scala e portare alla creazione delle streghe. Le streghe sono donne divenute folli e senza un briciolo più di umanità. E’ colpa nostra se la nostra follia ha portato gli uomini ad una metamorfosi drastica pur di non divenire creature simili al primo Kishin…» Quindi le streghe non sono altro che creazioni di Shinigami e dei suoi compagni… non ne avevo la più pallida idea, ero convinto che quelle esistessero fin dalla nascita degli 8 guerrieri della morte, ma non mi aspettavo che fossero nate dagli essere umani. Sono sbalordito come tutti in questa sala. Shinigami è pieno di sorprese. «So che quello che sto dicendo può risultarvi strano, ma è la verità. Riguardo alla tragedia che ho accennato prima parlando della Mongolia: quando le streghe con a capo Mabaa sono arrivate in Mongolia, sono rimaste incastrate. Dovete sapere che a quel tempo c’erano 8 regni governati ognuno da un guerriero. Gli 8 regni in questione sono: USA*, Gran Bretagna, Germania, Argentina, Egitto, Australia, Russia e Cina. Io ero e sono tutt’ora a capo degli USA e come sapete, Excalibur è a capo della Gran Bretagna. Quando Mabaa è arrivata in Mongolia, si è trovata tra la Cina e la Russia, quindi era tra il regno di due miei compagni, era con le spalle al muro, la battaglia era inevitabile. Infatti scoppiò una guerra tra le streghe e i guerrieri della morte. Durante la guerra muoiono i guerrieri a capo della Cina e della Russia. La battaglia si concluse con enormi perdite da entrambi le parti e non c’è stato un vero e proprio vincitore. Nessuno di noi era intervenuto in soccorso dei nostri due compagni e tutto perché avevamo sottovalutato Mabaa. Dopo la guerra Mabaa si impossessò delle due anime dei guerrieri e le usò come fonte di energia per la costruzione di una barriera magica tra il mondo delle streghe e il mondo umano, la stessa barriera attiva ancora oggi dopo 800 anni di vita. Un esempio banale di usare anime come fonte di energia è il Brew, un artefatto demoniaco contenente tutta l’essenza vitale del grande Eibon. Mabaa ha usato una tecnica simile ma credo che ormai sia al limite della sua energia. Sono convinto che tra poco la barriera del mondo delle streghe crollerà, ma quando non ci importa al momento. Ritornando a Kid, sono convinto che lui si trovi ad Aktav, perché è un luogo talmente poco conosciuto da essere stato rimosso da tutte le cartine dopo la sua devastazione. Se io fossi Mabaa, e là che porterei Kid, il luogo dove tutto ha avuto inizio…» Okay… dopo questa spiegazione giuro che non dubiterò mai più del Sommo Shinigami se ad Aktav troviamo Kid o qualche strega ancora viva. Benissimo! Adesso mi sento carichissimo e pronto a partire alla ricerca del figlio del Sommo Shinigami! «Che stiamo aspettando allora!? Andiamo da Kid! Appena questa storia finirà, potremo riposarci finalmente.» Affermo euforico creando un po’ di trambusto nella stanza. «Per l’ennesima volta, calmiamoci tutti, vi ricordo che aver scoperto il luogo dove si tiene il ragazzo, non costituisce una prova certa che sia ancora vivo e poi il luogo è solo una supposizione e dovremo prima verificarla.» Interviene Stein rifacendo tornare il silenzio nella stanza che prima aveva avvolto tutti. A volte Stein mi dà i nervi, ci vuole un po’ di positivismo qua dentro, sembrano tutti degli zombi…senza offesa per Sid. Infondo Stein ha ragione, non dobbiamo saltare a conclusioni affrettate però sono convinto che la deduzione del Sommo Shinigami sia giusta. Altrimenti non avrei altre idee su dove possa trovarsi il ragazzo. Adesso il problema è scoprire chi ha portato le streghe a Death City e capire cosa vogliono da Kid. «Allora sarà meglio augurarci che le nostre ipotesi siano giuste riguardo ad Aktav e con tutto noi stessi, sperare che il giovane Kid sia ancora vivo.» Conclude Reoif con calma e preoccupazione.
Pov Justin
Luogo: Camera di Justin all’interno del castello delle streghe
Ricordi…Sono ormai solo ricordi quei giorni passati insieme a te cara Reoif. Ricordi come ci siamo conosciuti? Eravamo appena entrati alla Shibusen e già il primo giorno sono finito fuori dall’aula perché irritavo tutti ascoltando la musica in classe ed ignorando chiunque mi parlava. E’ sempre stata un abitudine avere le cuffie nelle orecchie anche nei luoghi meno opportuni, ma la musica è una dipendenza per me e non ci posso fare niente. Privarmi della musica è come privare qualcuno delle sigarette. E’ una pessima sensazione che potrebbe portare chiunque alla pazzia. Tu eri là quel giorno…passeggiavi nel corridoio come una bambina sperduta, e quando sei arrivata davanti a me i nostri occhi si sono incrociati per la prima volta. I tuoi occhi rosso rubino duri esternamente, ma morbidi e dolci al loro interno, mi hanno colpito subito. Il rosso è un colore riferito solitamente al sangue, una sostanza che ha sempre ricordato la morte e per questo che lo odi. Mi ricordo fin troppo bene quando sul campo di battaglia ti bloccavi all’improvviso alla fuori uscita del sangue del nemico. Per te era sempre un incubo essere costretta alla visione di una figura così oscena come quella del sangue. Ma perché hai paura di esso? Io lo so molto bene il perché. Quando ti sei iscritta alla Shibusen, non era per diventare un’eroina o per motivi di denaro…Tu sei entrata alla Shibusen per rabbia. Quella stessa rabbia ed odio che hai provato davanti alla morte dei tuoi genitori. Un giorno…E’ stato un giorno casuale come tutti gli altri della tua infanzia, sei tornata a casa e ti sei imbattuta nella scena che avresti voluto per sempre dimenticare, ma che per ironia della sorte è rimasta scavata nella tua mente: hai trovato i due cadaveri dei tuoi genitori in un lago di sangue. Tua madre con una ferita profonda all’addome e tuo padre con la gola sgozzata, entrambi vittima di un colpo da pugnale provocato da un altro individuo…ovviamente l’assassino. Due cadaveri privati dell’anima e posti uno sopra l’altro all’interno della piccola sala da pranzo. L’assassino riuscì a scappare e a trasformare la propria anima in un uovo di Kishin che poco tempo dopo venne divorato da qualche arma al servizio, come al solito, di Shinigami. Non hai mai dimenticato la rabbia provata nel perdere in pochissimo tempo tutta la famiglia, ciò che ti era più cara al mondo, ma non era solo rabbia…Eri disperata, piena di tristezza, malinconica. Perdere tutto quello a cui si è creduto a causa di un vecchio pazzo. Ti capisco, a furia di frequentarti ho imparato a capirti e poco a poco, le nostre anime sono entrate in sintonia. E’ un vero peccato che non siamo diventati partner. Chissà cosa sarebbe accaduto se io e te insieme avessimo combattuto al servizio del Sommo Ashura…Sei forte sia fisicamente che spiritualmente. Saresti di grande aiuto al mio fianco, saresti valorizzata di più…Potrei provare a convincerti sai? Preferirei vederti al mio fianco che al servizio di una persona come Shinigami! Il nostro rapporto è finito dopo che sono divenuto falce della morte. Ho assorbito un’anima di strega molto potente, ma è qui che sono cominciati i guai, tra cui il rapimento del figlio di Shinigami. Ho raccolto l’anima sbagliata, una strega a cui non mi sarei mai dovuto avvicinare…la sorella di Sfera Nera… Se non sbaglio il suo nome era Hitchie, la sorellina promettente nel campo economico, sarebbe potuta divenire una grande rivale della sorella maggiore. Eh eh… ma questo non mi riguarda. L’anima della giovane strega è servita alla mia trasformazione in arma complet e non ho tempo per rimpiangermi addosso per aver divorato l’anima della sorella di un mio momentaneo alleato. La cosa però è divertente, Sfera Nera sa che Reoif ha ucciso la sua adorata sorellina, ma non sa che sono stata io a divorarla, ho fatto in mondo di far sparire ogni documento alla Shibusen che mi riguardasse. Se una delle streghe dovesse venire a sapere che sono diventato falce della morte in questo modo, probabilmente Sfera Nera mi ucciderebbe. Al momento lei è in collera e vuole in tutti i modi vendicarsi su Reoif e su chiunque gli capiti della Shibusen… Però è strano, siamo tutti convinti che Sfera Nera ucciderà il giovane Shinigami, ma la domanda è: quando ha intenzione di farlo? Lo avrebbe dovuto già fare, è forse Noah che gli impedisce di uccidere il ragazzo? Oppure i suoi piani sono ben diversi da quello che ci aspettiamo? Chi lo sa, una cosa certa è che lei non può fare niente senza un accordo con Noah e un permesso da Mabaa. Dubito che agirà da sola, Sfera Verde è qui per sorvegliarla, non si farà cogliere impreparata. Sinceramente ho le idee molto confuse. Aiuto le streghe a rapire Kid per un piano di decadimento del regno di Shinigami e poi adesso vengo a scoprire che le persone a cui Kid è stato affidato, hanno idee e politiche opposte! Noah vuole possedere e rinchiudere il ragazzo all’interno della suo libro al fine di oggetto da collezione. Sfera Nera si pensava che volesse uccidere il corvino, ma poi questo non avviene. Infine Sfera Verde sembra coprire un ruolo di copertura per i due. Ci siamo spostati dal mondo delle streghe per trovare un luogo più sicuro. Noi siamo stati incaricati di sorvegliare il giovane Shinigami: Sfera Nera, Sfera Verde, Noah, Gopher ed io. Ma quello che sta succedendo sta sconvolgendo completamente i piani… questo è… un conflitto interno?
 
angolo autrice
Salve! Finalmente torniamo con un nuovo capitolo di "Lama Bianca". Spero di finire la storia entro la fine dell'estate. In questo capitolo ho cercato di dare un chiarimento sulla situazione da entrambe le parti. Non vi dico ancora niente sul prossimo capitolo, ma spero che continui a piacervi questa storia. Grazie della lettura e alla prossima!
 
 

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