la storia di Tristano: Una penna per domarli

di RaccontiDiOmbre
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Titolo con una battuta sulle penne ***
Capitolo 2: *** Alla ricerca delle sette sfere! ***
Capitolo 3: *** C'è chi può e chi non può, io ho una penna ***



Capitolo 1
*** Titolo con una battuta sulle penne ***


Tanto tempo fa, anzi, in realtà parliamo di un'epoca recente, ma quell'espressione all'inizio è molto di scena; comunque, questa è la storia di un ragazzo bellissimo, fantastico e unico, che sarei io. Il mio nome è Tristano e sono un ragazzo liceale abbastanza alto, con gli occhi celesti e un sempre penzolante ciuffo biondo cenere e sinceramente, non vi potevate aspettare nient'altro in quanto l'autore è un super egocentrico bastardo che rende somigliante a sé ogni singolo personaggio di ogni sua singola storia. Cioè, sei serio? Non sai trovare un protagonista differente? Tu, sempre tu? Comunque, se vuoi fare una bella cosa, dovresti introdurre la vera trama.

Ah, ecco, ci siamo, è andato a capo finalmente. La mia vita fu totalmente rivoluzionata quando in un noioso giorno di scuola trovai una penna Staedtler abbandonata per terra e la raccolsi, segnando così l'inizio di una stupida storia incentrata su delle penne.

La Staedtler è diversa dalle altre penne, è l'unico modello (a parte le imitazioni) il quale stecco riesce a piegarsi senza spezzarsi e a ritornare perfettamente verticale dopo essere stato forzato. Questa caratteristica la rende l'arma di distruzione perfetta; è come una fionda, ma ti colpisce da vicino e con una potenza incredibile! Era ora di provare da me la sua potenza e vedere quanto riuscivo a piegare la penna e quindi, quanto potente sarebbe stato il mio attacco.

Avvicinai la mia penna al braccio del mio fastidioso compagno di banco e la vendetta fu veloce e dolorosissima; si mise ad urlare nel bel mezzo della lezione.

“Aaaah quanto fa male dire solo questa frase durante tutto il capitolo perché sono solo un'apparizione! Aaaaaah! Ah si, fa male anche la penna! Ahi!” Disse

“Tristano! Ma come hai fatto?! Quella penna sembra fantastica?”

“Amico, è una Staedtler. Non ci si può aspettare di meno.”

La campanella suonò la fine della lezione e me ne tornai a casa con la mia fidata compagna in tasca.

“Tristano! Ahi visto tua madre per strada?” mi chiese mio padre non appena misi piede nella mia abitazione.

“No, perché me lo chiedi?”

“Così, niente in particolare?”

“Non mi dire che è successo qualcosa?”

“Suvvia, figliuolo! Non capisci che questo dialogo completamente inutile alla continuazione del capitolo è messo qui solo per fare volume?”

“Mio Dio, questa serie è proprio scadente. Spero che venga cancellata dall'autore come le altre cinquecentosessantaquattro che ha iniziato e non ha mai finito perchè è nerd pigrone”

“Comunque il nostro lavoro è compiuto. Dovevamo solo riempire abbastanza spazio per arrivare al giorno di scuola successivo.”

“Papà, lo sai che è appena mezzogiorno? Come diavolo è possibile che l'autore voglia saltare il momento dello sviluppo psicologico dei personaggi e già pass

Erano le sette di mattina e un altro noioso giorno mi aspettava, ma l'aria che si respirava era diversa. Sentivo puzza di inchiostro.

La mia classe non era più la solita, cioè erano ancora peggio di prima: saltellavano sui banchi cercando di colpirsi a vicenda con le loro Staedtler; avevo dato inizio ad una grande guerra.

Mi avviai verso il banco, ma i miei sensi di pennomane mi consigliarono di guardarmi alle spalle; il professore aveva cercato di colpirmi con la sua penna.

“Professore! Ma che diavolo sta facendo?!”

“Voglio fare una grande innovazione! Voglio trasformare questa pratica del tutto inutile alla società in una materia di studio!”

“Non l'aveva già fatto qualcuno con il latino?”

“Cavolo Tristano, non abbattere i miei sogni! Hai ragione, comunque! Tutti i professori di latino dovrebbero essere banditi dalla guerra!” lol face.

Il professore invitò tutti a calmarsi e a sedere ai proprio banchi per poi riprendere a parlare: “Ragazzi, adesso state buoni e date un caloroso benvenuto al nuovo studente che si è trasferito nella vostra classe!”

“C'è ancora qualcuno che usa questo espediente letterario per introdurre un nuovo personaggio?”

“Io non farei tanto lo sbruffone e penserei al fatto che non abbiamo neanche una voce narrante che dice che stiamo effettivamente parlando perchè siamo degli inutili personaggi minori”

Il nuovo alunno mise piede nell'aula: aveva i capelli grigi molto lunghi e indossava una strana maglietta a righe blu abbinata a degli eleganti Jeans.

“Mi presento, il mio nome è Milton e non sono assolutamente l'antagonista del personaggio principale che cercherà in tutti i modi di distruggere la sua carriera in uno stupido gioco da bambini con le penne... emh, volevo dire piacere di conoscervi.”

Mi piaceva il suo stile, mi era simpatico e credevo saremmo diventati grandi compagni e soprattutto non aveva niente, ma niente di sospetto.

“Ciao Milton! Mi chiamo Tristano e sarà un piacere per me farti sentire a mio agio in questa classe!” esclamai rivolgendomi a lui.

“Muah-ah-ah-ah! Stupido stupido! Presto sarai annientato dalla potente penna del grande Milton e potrò regnare incontrastato su questa scuola! Ah-ah-ah.-ah! Emh... volevo dire, piacere di conoscerti Tristano!”

“Emh... Milton... per un momento mi sei sembrato quasi l'antagonista malvagio che avevi esplicitamente detto di non essere.”

“No! Non sono malvagio!”

“E come posso esserne sicuro?”

“Senti una canzoncina malefica in sottofondo mentre parlo?”

“In realtà questa è una storia scritta, nessuno sente niente.”

“Quindi non la senti! Vedi non sono malvagio!”

“Cavolo, hai ragione. Scusa Milton! Non dubiterò mai più di te e ascolterò tutti i tuoi consigli senza assolutamente sospettare che siano trappole per mettermi fuori gioco da questa battaglia di penne tra bambini.”

“I professori di greco possono partecipare alla battaglia?”

“No”

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Capitolo 2
*** Alla ricerca delle sette sfere! ***


LA VOCE DELL'AUTORE

 

 

 

È bello notare come la storia si svolga quasi esclusivamente a scuola senza però contenere alcuna nozione istruttiva... quasi quasi credo di trasformare la serie in qualcosa di più educativo e accessibile!
Ah, scherzavo, babbei! Chi ha bisogno di cultura quando hai una storia fondata su uno stupido gioco di penne da bambini!


 

 

 

Dopo l'inutile introduzione dell'autore che fa di tutto per diventare un personaggio principale, possiamo finalmente tornare dal vero protagonista: io, il magnifico Tristano!

Il mondo sta cambiando, o almeno quello intorno a me; l'ora di educazione fisica si è trasformata nell'ora di educazione pennica e il preside ha finanziato tornei scolastici per tutte le classi (non considerando che solo i ritardati della mia ci parteciperebbero).

“Ragazzi, dovete essere pronti e allenati per le future competizioni! Dovete solo credere nel cuore della Staedtler! Adesso prendete e usate questo!” il professore consegnò a tutti gli studenti dei pesi in miniatura per sviluppare i muscoli delle loro dita.

Solo un gruppo di alunni era distaccato dagli altri, in un angolo oscurato della palestra, e tra loro c'era il meno sospettabile di tutti: Milton.

“Miei fidati seguaci! Dovete preparare le vostre Staedtler e allenarvi duramente! Presto dovrete impugnarle contro il nostro nemico finale: Tonio Cartonio! Ovviamente Tonio Cartonio non è un nome in codice che riconduce al nostro amatissimo compagni Tristano! Muah-ah-ah!” Visto? Milton è uno dalla parte della giustizia.

La campanella suonò e con la mia Staedtler nascosta nella manica sinistra mi avviai a casa correndo.

Lungo la via, notai due loschi individui che accerchiavano una ragazza in ginocchio e terrorizzata.

“Per favore, lasciatemi andare! Non ho ciò che desiderate!” esclamò piangendo.

“Dacci tutti i fazzoletti sporchi che hai o ti spariamo!” disse uno dei due.

“Ma non mi sono ancora soffiata il naso!” rispose la giovane.

“Dopo tutte queste lacrime, inizierà a gocciolarti il naso e molto presto avremo un sacco di fazzoletti sporchi! Ah-ah.-ah! Nessuno verrà a salvarti perché ciò non succede nelle storie comiche!”

“Ti conviene leggere meglio le categorie secondarie di questo aborto di serie, amico!” Intervenni e saltai in avanti con epicità.

“Oh no! Secondo i dati, questa storia è anche d'azione! Che tu sia maledetto, autore! È una sporca menzogna!”

“Amico, non preoccuparti! Questo ragazzino non può sconfiggere le nostre potentissime pistole invisibili! Pew pew pew! Ratatatatata! Boom boom! Emmm... Meh, e dai! Stai al gioco, che diamine!”

“Bisogna proprio essere uno stereotipo di donna indifesa da salvare per dare più carisma al protagonista per essere intimiditi da tipi come voi! Adesso, fossi in voi mi metterei in guardia!” dissi sfoderando la mia Staedtler.

“Oh no, è una penna! È l'unica arma che può sconfiggere le nostre pistole invisibili!”

“Ritiriamoci, amico! Per questa volta hai vinto tu, ragazzino! Ma presto ritorneremo e anche noi avremo la nostra penna... e magari anche un nome proprio di persona!”

“Oh no, è una penna! È l'unica arma che può sconfiggere le nostre pistole invisibili!”

“Idiota, sto parlando della nostra futura penna! Raccogli la tua giacca e andiamocene!”

“Oh no, è una giacca! È l'unica arma che può sconfiggere le nostre pistole invisibili!”

i due teppisti corsero via e la ragazza si rialzò da terra per venire ad abbracciarmi.

“Grazie per avermi salvato, persona che non ho mai visto con una penna in mano e di cui comunque mi fiderò e seguirò nei prossimi capitoli per introdurre un personaggio femminile nella storia!”

“Brava! Non devi più preoccuparti di quelli! Potranno tornare quante volte desiderano, ma lo faranno sempre da personaggi secondari!”

“Giusto! E non ci potrebbe essere punizione migliore! Oh scusa, non i sono presentata! Mi chiamo Serenity, e tu?”

“Mi chiamo Tristano e un giorno... diventerò Hokage!”

“Cosa?”

“Scusa, ho sbagliato background! Intendevo dire: mi chiamo Tristano e un giorno... diventerò il re dei pirati!”

 

“Maestro Milton! Siamo tornati, ma... senza i fazzoletti sporchi che ci aveva chiesto...”

“Stupidi stupidi! Adesso per punizione... sarò costretto a sequestrarvi le pistole invisibili!”

“Nooo! Maestro, la prego, no! Dateci un'altra possibilità! Non possiamo perdere le nostre pistole, ce le tramandiamo da secoli!”

“Pff... va bene, ho pietà di voi e della vostra mente minorata. Vi concedo un'altra opportunità e questa volta... avrete anche queste! Non fallirete di nuovo!”

“Sono due Staedtler! Quanto potere emanano questi tesori da cinquanta centesimi!”

“Prendetele ed eliminate dallo show Tristano! Quando lui non ci sarà più... rivestirò io il ruolo del protagonista della serie! Muah-ah-ah!

“E riguardo i fazzoletti?”

“Non li voglio più; portatemi degli orsetti gommosi!”

“Commestibili o giocattolo?”

“Ho detto che voglio un DVD, incapaci!”

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Capitolo 3
*** C'è chi può e chi non può, io ho una penna ***


LA VOCE DELL'AUTORE

La quantità di trama presente in questa serie è direttamente proporzionale al numero di visual e recensioni: quasi inesistente.

Buona lettura!




“Tristano, Tristano! Sono io, Serenity! Che piacere rivederti! Ehi, ma andiamo alla stessa scuola? Fantastico, che coincidenza assolutamente non casuale!”

“Già, non sembra proprio che sia stato fatto apposta per rendere la nostra percentuale di incontro statisticamente più elevata.”

Che lingua staresti parlando, ora?”

“Ah, perdonami. Mi ero dimenticato che il mio contratto per questa serie preveda che io utilizzi solo vocaboli accessibili a persone con un diploma di scuola elementare.”

“Buongiorno a voi, stupidi stupidi! Cioè, amici cari!” intervenne improvvisamente Milton “Goditi la tua giornata, Tristano... di sicuro qualcuno non starà progettando la tua fine imminente e soprattutto quel qualcuno non sarà uno dei tuoi compagni più fidati! Muah-ah-ah! Ciao ciao!”

“Quel tipo non mi convince per niente...”

“Non devi preoccuparti, Serenity. Milton è un tipo affidabile e pulito dice sempre un sacco di cose senza che nessuno gliele chieda, anche quando sono talmente ovvie; si vede che ci tiene a mettere le cose in chiaro.”

“Va bene... se lo dici tu che sei il protagonista.”

“Brava ragazza! Ti stai già ambientando nelle nostre regole. Adesso devo andare. Devo fare un monologo interiore come voce narrante per descrivere il tuo aspetto fisico, caratteristica che ovviamente l'autore ha dimenticato di inserire nel capitolo pretendete.”

Serenity era davvero una ragazza carina e dolce; aveva dei lunghissimi capelli castano chiaro che penzolavano spesso sui suoi teneri occhicini gialli e sempre socchiusi. Per quanto riguarda il suo fisico, bhe, diciamo solo che ogni ragazza ne sarebbe invidiosa e mi fermo qui per non scivolare nel volgare... il degrado è già presente in questa storia.

Adesso fate finta che in questa frase sia presente la descrizione di una istruttiva giornata scolastica che l'autore ci ha gentilmente risparmiato.

Poco prima che la terza ora finisse, un bidello entrò nella classe con un foglio rosa, quello delle uscite anticipate: “Tristano deve andare, c'è il padre a prelevarlo.”

“Ehi, perché diavolo a te chiamano per nome?”

“Ti rispondo subito, caro studente random senza nome di persona che verrà liquidato nella frase successiva: Tristano è anche il mio cognome!”

“Cioè... ti chiami Tristano Tristano?”

“Lascio decidere a te se mio padre è un genio o un deficiente.”

Presi la cartella, salutai la classe e mi diressi verso l'uscita, veramente curioso del perché mio padre fosse venuto a prelevarmi.

“Papà, sono veramente curioso del perché tu sia venuto a prelevarmi.”

“Tristano, fa' veloce! Dobbiamo muoverci!”

“Cosa sta succedendo?”

“Ho comprato la nuova copertura per i sedili posteriori dell'auto e non posso provarli se qualcuno non guida al posto mio.”

“Per prima cosa, lo sai che non ho la patente e poi... non potevi semplicemente provarli con la macchina ferma?”

“Per favore, Tristano, voglio solo essere un personaggio principale con più battute nello show! Ti prego, non rovinare le poche scene che riesco ad elemosinare!”

“Ok, adesso non ho più dubbi. Sei decisamente un deficiente. Autore, per me si può tagliare qui.”

“No, vi prego! Un'altra battuta almeno! Mi sento così irrilevante alla trama!”

“Oh bhe, di quello non dovresti tanto preoccuparti, più o meno lo siamo tutti.”

“Adesso basta piagnucolare! È giunto il momento della comparsa di un vero bel personaggio...io!” una bassa e rannicchiata sagoma interruppe la discussione, si trattava di mio nonno; non sapevo cosa era venuto a fare a scuola, ma ero molto curioso.

“Non so cosa sei venuto a fare a scuola, ma sono molto curioso!” dissi.

“Nipote mio... sapevo che un giorno saresti venuto a conoscenza del potere racchiuso nelle Staedtler e al contrario di mio figlio, sei notevolmente abile nel maneggiarle!”

“Cosa?! Anche al tuo tempo combattevate con delle penne come tanti disadattati? Pensavo che le penne fossero sempre state utilizzate per scrivere robe.”

“Scrivere è l'unica cosa che una penna non riesca a fare, giovine. (Autore: cristo se è vero, ragazzi. Questa volta sono d'accordo) I segreti che queste penne racchiudono sono ancora a te del tutto sconosciuti: per esempio, la seconda guerra mondiale è stata combattuta con le Staedtler, ma per tenere il mondo all'oscuro della presenza di un'arma così mortale e pericolosa quei ciccioni degli americani si sono innevati la menzogna della bomba atomica! Ah, che infami!”

“Lo sai che solo un babbeo potrebbe credere ad una stupidaggine simile?”

“Devo ricordarti di chi sei figlio, Tristano?”

“Devo ricordarti di chi sei padre, Nonno?”

“Bella risposta, ragazzo. Tu si che hai gli attributi! Ti sei guadagnato un premio, seguimi!”

“Fammi indovinare: la tua Staedtler?”

“Bella risposta, ragazzo. Tu si che hai gli attributi! Ti sei guadagnato un premio, seguimi!”

“Nonno, la vecchiaia si sta facendo sentire.”

“E tu chi saresti? Dove è Nelly? Infermiera dove è la mia pillola e dove è la televisione con Dora l'esploratrice!?”

Dopo due ore di terapia, mio nonno, anche se convinto di essere Lady Gaga ormai, recuperò la memoria e mi condusse in un piccolo boschetto dove c'era un altare mistico.

“Attento ai paparazzi, nipote! Le mie gambe non sono ancora del tutto depilate!”

“Sembravi quasi un personaggi figo una manciata di righi fa, ma probabilmente nessuno riesce a sfuggire alla demenza dell'autore.”

“Indossa la tua migliore Poker Face, Tristano! Osserva e venera la mistica Staedtler dell'antico guerriero samurai Staedtlerzaki-san!”

“Oh no, adesso rispondi subito a questa domanda; non vorrai dirmi che anche le katane adesso non sono mai esistite e che i giapponesi si sgozzavano a vicenda con delle penne?”

“Esattamente! Adesso smettila di fissare i miei capezzoli laser e accetta questo mio dono! È importante per me!”

“Ma tu non hai i laser nei... Aaah! Va bene, lasciamo perdere e vediamo questo esemplare... wow, è esattamente uguale a tutte le altre. Che colpo di scena inaspettato e originale!”

Non esattamente! Devi andare oltre le apparenze!”

“Giusto, non ha il tappo e il cappuccio colorato è stato rimosso.”

“E non solo! È anche completamente scarica! Il suo potere è ineguagliabile!”

“Non mi dire che è così potente da rendere questa storia quasi interessante e corretta grammaticamente e moralmente, soprattutto moralmente?”

“Ehi, adesso non finiamo nell'impossibile! Però, il suo peso totale è minore rispetto alle altre e ciò ti permette di essere più rapido nei combattimenti con un'aerodinamicità incredibile!”

“Nonno, stai usando delle parole non previste dal contratto. Cerca di farti capire, magari. E già che ci sei, cerca anche di dare un senso a tutte le cretinate che dici.”

“Shut up, i'm Lady Gaga!”

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Ehi? C'è qualcuno in giro? Rispondete! Per favore, sono il padre del protagonista! Mi merito di essere un personaggio principale e di sapere anche come mi chiamo, se possibile. Come? Dici che è una richiesta assurda?! Voglio adesso qualcuno del servizio di supporto! Rispondete, sto piangendo! Ecco, vedete? Anche io ho una penna ora: è una bellissima Bic, proprio come quelle che hanno tutti! Come? Non ci sono Bic nella storia? Ah, mi devo essere confuso! Mi sono appena procurato una Paper-mate! Adesso sono in regola, no? Ancora no?! Ma come?! Oh, no! Il capitolo sta finendo. No, non mi tagliate! Non chiudete! No, per favore, non farlo! Noooooooooo!

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