CAP.1: Eddie- Mancanza
#Non possiedo House of Anubis#
Un bambino sta giocando con la finestra, finché sua madre non lo chiama per la cioccolata.
"Dov'è papà?"- chiede innocentemente.
Dolore al suono di quella parola.
"Via."
"E quando torna?"- insiste il bambino ignorando il tono improvvisamente freddo e distaccato della madre.
Vuole soffrire, anche se non lo sa.
"Presto."- l'ennesima bugia.
"Perché non mi posso sederi lì?"- aveva chiesto indicando la sedia a capotavola.
Una lacrima sfugge al controllo di sua madre"Lo sai che è il posto di papà"
Ma quel posto non veniva mai riempito.
E presto Eddie capì il motivo.
E quello era un posto vuoto che rimaneva tale da anni oramai.

CAP.2: Patricia- Rabbia
Una bambina di dieci anni coni capelli rossi guarda infuriata la sua gemella. Sua madre sta giocando con lei e suo padre anche, era riuscita a rubargli anche lui. Inizia a fare freddo fuori, ma non le importa più di tanto.
Sua madre sta già preparando la cena, ma lei non è ancora rientrata.
In ritardo.
Sua madre si complimenta con Piper.
In ritardo di nuovo.
Suo padre abbraccia Piper.
In ritardo, ancora e ancora.
Patricia si alza da tavola e si dirige in camera sua sbattendo la porta in modo violento, perché c'è sempre Piper in mezzo all'universo e lei rimaneva in disparte. Sua sorella gli aveva rubato tutto, anche il loro papà.
Aveva anche lui gli occhi solo per lei.

CAP.3: Fabian- Dolore
Fabian osserva il suo enorme giardino, vorrebbe scendere a giocare, ma suo padre glielo ha vietato.
Proprio in quell'istante entra suo padre.
E Fabian legge ancora una volta quell stupido libro sugli egizi.
"Fabian la cena è pronta."- eSclama con tono cordiale, ma Fabian sa che è annoiato.
Tra tutti i libri che può leggere sceglie sempre gli egizi e lui li odia.
Lo ha delusa ancora.
Scende giù velocemente e sente sua madre dire "Buon compleanno amore mio! Il regalo lo ha scelto tuo padre.
Un libro, l'ennesimo.
Chissà come mai da lui riceveva solo libri.

CAP.4: Nina- Tristezza
Indossava un vestito nero e le lacrime le scorrevano sulle guance. Stava davanti alla grande pietra di marmo.
Un dolore troppo grande per essere sopportato.
Nina piangeva mentre tutti si allontanavano da quella pietra di così poco valore per altri, mentre dentro di lei faceva scoppiare un uragano. Di sentimenti tristi, che lentamente la distruggono.
E si ritrovava da sola.
Voleva piangere e urlare, ma non avrebbe portato a niente, se non alla sua distruzione, come se non lo fosse già.
Se non ad altro dolore.
Perché quel giorno era sola davanti a una pietra di marmo.

CAP.5: Alfie-Paura
Sente un rumore, poi un altro e un altro ancora. Vuole piangere, ma sa che sarebbe inutile. Il mostro non si fermerebbe.
A cosa servono le lacrime nascoste, velate?
Vorrebbe capire cosa ha fatto di male per avere un padre così, ma appena la figura sorridente di sua madre entra in stanza lo zittisce.
Sorrideva sempre e comunque.
Ma la figura rassicurante spariva, quando entrava anche suo padre che lo prendeva con forza bruta e lo rinchiudeva nello sgabuzzino.
E Alfie aveva paura.
E la bestia se la ri prendeva con sua madre.

CAP.6: Amber- Illusione
Una bambina con lunghi capelli biondi corre sul prato. Ama colorare, ma suo padre le ha impedito farlo finche indossa l'abito bianco e a casa ci sono ancora ospiti.
Fingere di essere perfetti era l'unica cosa importante.
Il richiamo di sua madre la fa entrare in casa per salutare gli ospiti.
Poteva continuare la recita di essere la figlia perfetta o rivelarsi per quello che era.
Era una brava attrice infondo.
E fingeva che la sua vita fosse perfetta.

CAP.7: Jerome- Disillusione
Un ragazzo sta aiutando la sua sorellina a fare i compiti, mentre la loro mamma sta facendo dei conti.
Conti troppo alti per colpa di suo padre. E sente la rabbia montargli dentro, quando sua madre piange lacrime velate.
E la rabbia non è mai una cosa positiva, vero?
La madre si alza e gli dà un bacio sulla testa, dicendo che torna presto, con papà.
Domandaglielo Jerome, ponile la domanda che vuoi fare da tanto.
"Perché?"- domanda Jerome alla mamma che si gira sconvolta- "Perché non possiamo lasciarlo lì?"
Non risponde, non risponderà mai, lo sai.
Jerome aveva smesso di credere a suo padre.
Oramai aveva smesso di credere che potesse cambiare.

CAP.8: Joy- Delusione
"Joy tesoro ascoltami"- una voce sottile alla porta, mentre una bambina dai capelli neri non si gira. Disgustata dalla sua voce, disgustata da lui.
Ma una brava bambina non può essere disgustata da suo padre vero?
E Joy fingeva di adorarlo, di volergli bene e forse un po' gliene voleva, ma era tardi l'errore era fatto.
Un odio smisurato per una bambina è una cosa brutta lo sai, Joy?
"Vattene"- basta parole, solo azioni e non erano carine.
Aveva smesso di osservalo o guardarlo, talmente era schifata.