L'ultimo grido della Fenice.

di Ulquioriko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'ultimo grido della Fenice. ***
Capitolo 2: *** Sonno. ***
Capitolo 3: *** Paura. ***
Capitolo 4: *** Calore. ***
Capitolo 5: *** Oro. ***
Capitolo 6: *** Illusione. ***



Capitolo 1
*** L'ultimo grido della Fenice. ***




Le stelle, serene, colavano molli lungo la volta nera
Che sembrava ossidiana, scalfita dal legno.
Il vento suonava soave, ghermiva un flauto leggiadro,
Tanto etereo quanto la vita umana ambisce.
Crude le parole che piovevano come dardi infuocati dalle sue labbra,
Senza che lo sapesse.
Ed io lì, immobile come sasso,
Non piangevo, non riuscivo, eppure disperavo;
Dov’era quest’ambita mappa per ritrovarsi?
Perduta! Perduta per sempre. Non parole, ma scaglie che s’insinuavano
Nella mia pelle e nei miei occhi, accecandomi e dilaniandomi.
Cos’avrei dovuto fare? Come salvarsi?
Non sapevo.
Straziante vita, disgregata in insignificanti frammenti,
Un gemito lontano, un crollo.
Forse la fine
Per entrambi.

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Capitolo 2
*** Sonno. ***


Che il tuo cauto silenzio
Riporti nei miei ricordi
Il soffio che suonavi
Sulle ciocche scomposte
Risvegliandomi.

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Capitolo 3
*** Paura. ***




Un soffio rapido lungo il collo: sospiro gelido ed inatteso.
Una mano bianca, sottile, dalle dita arcuate e feroci
si avvicina alle rosee gote.
Sguardo maligno, sopprime parole d’angoscia e tristezza:
reclamano aiuto
quegli occhi annebbiati dal terrore
dei ricordi.
Orrore dal buio, affievolisce la vista,
non permette più di focalizzarsi su un qualche obiettivo;
non c’è più niente, solo il nero
diffuso e attento
circonda le membra ed i nervi.
Metafore incomprese di un possibile abbandono,
ed urla più forte la testa,
più lievi sospiran le labbra,
che tu non devi andare,
non puoi lasciarmi anche tu.
Dov’è che cammini? Dove ti nascondi?
Il terrore dell’oblio sconforta la speranza,
opprime i desideri.
Forse altro fuggiasco, figlio della notte,
era desideroso di contemplare la luce del sole
che ferisce col vero,
con ciò che si mostra.
E mentre nel buio lontano svanisce,
il girasole di solitaria paura appassisce.

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Capitolo 4
*** Calore. ***


Era la notte che inebriava i sensi
E permetteva di stringersi?
Le parole erano crudeli, pur cantate da voci calde
Voci di Amanti e di Amati,
O di llusi e Folli?
S’insinuavano nella testa e nel corpo
Prima di rigettare quell’odio
Sotto le forme di Amore.
Quanto hai dovuto cedere,
Principessa?

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Capitolo 5
*** Oro. ***




Se quanto stringo a me fosse oro,
Lo disdegnerei.
Ma le tue ciocche cadono sulle mie braccia,
Mi stringi e mi avvolgi, stupida bambina.
Non mi occorre niente per distruggerti:
Un gesto, una parola e dove saresti?
Non avvicinarti ancora, non stringermi,
Non amarmi così.
Non fidarti di me, non sai chi sono
Né, ancora, sai chi potrei essere.


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Capitolo 6
*** Illusione. ***


Alla più bella delle Muse!
Alle tue parole e ai tuoi silenzi,
Alle tue azioni come pure i tuoi ragionamenti
M’inchino, bella Signora.
Tu che sempre hai saputo cogliere
Quali devianze mutilarmi.
Mai parole saprei donarti più belle
Del tempo che ho trascorso nella tua vita.
Per tale ragione, ti prego:
Illudimi una volta soltanto,
Concedimi di poter credere che tutto questo svanirà.

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