Lights and Dreams

di Seele
(/viewuser.php?uid=78384)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I. ***
Capitolo 3: *** II. ***
Capitolo 4: *** III. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Image and video hosting by TinyPic



Lights and Dreams



Harry aveva appena compiuto ventiquattro anni; si aggirava per l'orfanotrofio tenendo Louis per mano, mentre entrambi lanciavano occhiate intorno in cerca del bambino giusto, quello che sarebbe stato il loro.

Oppure, una bambina; Harry voleva tanto una femminuccia, mentre Louis avrebbe preferito un maschietto a cui insegnare a giocare a calcio, a cui far fare pugilato, invece di tutte quelle tenerezze che Harry avrebbe dedicato a una bimba.

Si separarono solo per qualche minuto, dedicandosi da soli alla loro ricerca. Erano passati esattamente nove mesi da quella promessa, da quel che si erano giurati l'un l'altro facendo l'amore.

Avevano cambiato casa, ne avevano comprata una più grande con tanto di giardino, e l'avevano riempita di giocattoli che probabilmente non sarebbero mai stati usati tutti. Non riuscivano a smettere di sorridere.

La signora che dirigeva l'orfanotrofio, che li aveva accolti all'entrata, era sembrata entusiasta di vederli. Le capitava spesso di vedere coppie di tutti i tipi desiderose di adottare; e sapeva, per esperienza, che in una famiglia bastava l'amore per crescere bene e felicemente.

Harry e Louis avevano sempre sognato una famiglia tutta loro. Louis, dal canto suo, perché non aveva mai fatto veramente parte di una famiglia vera; Harry perché ne aveva sempre voluta una propria.

Non lasciando perdere l'idea di una bambina, Harry si avvicinò a una bellissima bimba bionda. Aveva i capelli lunghi e ricci, gli occhi scuri e la pelle chiara.

Si preparò ad esibire uno dei suoi migliori sorrisi, quando si bloccò istantaneamente.

Una bambina, poco più grande di quell'altra, aveva i capelli corti e castani, gli occhi marroni e la pelle dorata; sembrava imbronciata, mentre comandava a bacchetta le altre bimbe, ordinando loro di ridarle la bambola con cui stava giocando.

Harry rise solo a vederla, rendendosi conto che aveva qualcosa di simile a Louis, qualche tratto che la faceva somigliare a lui. Si avvicinò a lei, divertito dalla smorfia teneramente arrabbiata sul suo viso.

Ciao, piccola!” la salutò, sorridendole. La bambina, a vederlo, perse la sua espressione infastidita e sgranò gli occhi scuri. “Come ti chiami?”

Sono Frankie” rispose lei, tutt'altro che timidamente. Anzi, sembrava sveglia anche se piccola.

Quanti anni hai, Frankie?” le domandò ancora Harry, facendo apparire le consuete fossette ai lati della bocca. Lei sembrò fare un veloce calcolo mentale, poi espose le mani con le dita a segnare il numero.

Quattro anni. E mezzo!” trillò, alzando il viso come a dimostrare superiorità. “Sono la più grande in questo gruppo; questo vascello è mio, sono un pirata!” esclamò, con enfasi.

Ti va di partire all'arrembaggio con noi, Frankie?”

Harry si voltò a sentire quella voce conosciuta, incontrando gli occhi di Louis che sorridevano felici alle sue spalle. Sorrise anche lui, contento nello scoprire che non era l'unico ad adorare già quella bimba.

Gli occhi di Frankie scintillarono. “Davvero? Io?” chiese, indicandosi.

Proprio tu!” rise Louis, abbassandosi alla sua altezza per scompigliarle i capelli. “Io sono Louis, e e lui è Harry. Puoi fare il capitano, se sali sulla nostra nave.”

Ci sto!” annuì animatamente la bambina, sorridendo entusiasta.

Harry e Louis si scambiarono un'occhiata felice; probabilmente, la più contenta di sempre.


****


Frankie rivelò presto di avere un carattere tutt'altro che semplice; strillava per qualsiasi cosa, teneva il broncio, non ubbidiva mai e si comportava da maschiaccio.

Harry e Louis lo capirono sin dal primo giorno, quando non appena il più giovane le propose di dipingere le pareti della sua camera di rosa lei scoppiò a piangere e si dimostrò veramente offesa.

Insomma; Louis la adorava.

Erano gli ultimi giorni dell'estate, per cui la iscrissero ad una scuola materna appena in tempo per non farle perdere l'anno. Era un tipetto sveglio, un po' prepotente, che faceva piangere i compagni e rispondeva male alle maestre, ma Louis non mancava mai di darle il cinque e scompigliarle i capelli.

Crebbe in fretta, ora addormentata e finalmente tranquilla tra le braccia di Harry, ora intenta a giocare a calcio con Louis. Se da una parte lo faceva disperare, dall'altra Harry si sentiva terribilmente felice a vedere sua figlia e Louis giocare assieme.

Papà” lo chiamò una volta la bambina, con le mani ancora sporche di colori e la testa bassa. Harry si voltò verso di lei, occupato a cucinare la cena; Louis non era ancora tornato a casa dal lavoro, ed era uno dei pochi momenti di pace.

Dimmi, tesoro” le sorrise lui, mettendo in mostra le fossette e lasciando perdere i fornelli per qualche secondo. Frankie guardò in basso con aria colpevole.

Mi dispiace se non sono una brava bambina” borbottò poi, gli occhi già pieni di lacrime.

Ma no, piccola, certo che sei una brava bambina!” si affrettò a consolarla Harry, abbassandosi alla sua altezza. “Sei solo molto vivace, tutto qui.”

Non è vero!” strillò lei, gettandosi tra le braccia del padre e scoppiando a piangere. “La maestra ha detto che sono un terremoto!”

Lo sei, amore” ridacchiò Harry, con l'unico risultato di farla singhiozzare ancora più forte. “Ma è proprio quello che ci piace di te.”
La bimba alzò il viso, affondato nel petto del padre. “Davvero?”

Certo! Cosa ce ne facciamo di quei bambini noiosi e ubbidienti?” scherzò Harry, facendo il vocione e facendola ridere tra le lacrime. “Vogliamo solo bambine disordinate e testarde in questa famiglia!”

In quell'esatto momento Louis aprì la porta dell'ingresso, mettendo piede in casa. “Sono tornato!” annunciò, ritrovandosi subito addosso Frankie, attaccata come un polipo umano alla sua gamba.

Ciao anche a te” rise, accovacciandosi davanti a lei per baciarle una guancia. La guardò in viso per qualche secondo. “Perché hai pianto?” chiese immediatamente, preoccupato.

Harry li raggiunse e sorrise. “Credeva che noi volessimo una bambina dolce e gentile.”

Louis si finse sbalordito, comprendendo quale fosse stato il problema. “Una bambina dolce?” ripeté, facendo una smorfia schifata che fece ridere sua figlia. “Gentile?” continuò, e la bambina saltellò divertita. “Ma noi vogliamo un pirata!” esclamò, scatenando il chiasso in casa, tra le urla felici della bambina e lui che la entusiasmava ancora di più, al pari di un suo coetaneo.

Harry sospirò, tornando a cucinare la cena e preparandosi mentalmente alle solite lamentele dei vicini.

Ovviamente, senza riuscire a trattenere dal sorridersi.


****


Tesoro, dovresti mettere giù i gomiti quando mangi.”

Josh spalancò gli occhi blu, annuendo. Si concentrò per non sbagliare più.

Starò attento” fece deciso, continuando a tagliare la carne con difficoltà. Zayn gli lanciò uno sguardo colmo di tenerezza.

Da' qua, piccolo, ti aiuto io” gli sorrise, prendendo il suo piatto e tagliando la carne al posto suo. Il bambino sorrise, mentre Liam passava a Zayn un coltello pulito.

Josh poteva vantarsi di avere i genitori più educati del mondo; certo, ogni tanto se papà Liam mancava era papà Zayn a fargli l'occhiolino e a dirgli di non sistemare la stanza, ma lo avevano reso il bambino più gentile di tutta la scuola elementare. Era anche molto timido, per cui si era affezionato prima a Liam e poi a Zayn, che era stato un po' più lento ad aprirsi e a considerarlo veramente figlio proprio.

Quando lo avevano visto qualche anno prima, all'orfanotrofio, non avevano avuto dubbi sin da subito. La sua era una storia triste, una ragazza madre lo aveva abbandonato in ospedale subito dopo averlo partorito, e Josh aveva dovuto aspettare per due anni, prima di essere adottato; poi loro lo avevano incontrato, e i suoi occhioni azzurri li avevano subito conquistati.

Louis e Harry erano ufficialmente diventati gli zii, ed ogni tanto erano loro ad occuparsi di Josh. In qualche modo suo figlio sembrava traumatizzato dopo un pomeriggio passato con loro, ma Liam preferiva non sapere niente. La casa era in disordine, Harry si passava le mani fra i capelli con aria disperata e Louis era sempre sporco di colore o roba da mangiare. Zayn non aveva dubbi sul fatto che il suo migliore amico fosse ancora un casinario senza limiti.

Una volta, portando Josh a fare una passeggiata fuori, loro figlio era tornato a casa in lacrime e con le ginocchia sbucciate. Per fortuna, ci avevano pensato Zayn e Liam a rassicurarlo.

Ti sei solo sbucciato, tesoro, non è nulla” sorrise Zayn, posando un cerotto sul suo ginocchio dopo avergli disinfettato la ferita. “So che lo zio Louis è un ciclone di prima categoria, ma prima o poi metterà la testa a posto.”

Ha venticinque anni, Zayn” sbuffò Liam.

Che c'entra? Noi abbiamo fatto prima di lui, tutto qui!” scosse la testa Zayn, facendo l'occhiolino a Josh mentre battibeccava con il marito. “Comunque” riprese un secondo dopo, pensieroso, mentre Josh tastava con un polpastrello la ferita nascosta dalla garza, “credo stiano pensando anche loro di adottare.”

Poveri figli” rise Liam, raggiungendoli nel bagno. Josh era seduto sulla lavatrice, Zayn stava sistemando in un armadietto il disinfettante.

Ho paura di zio Louis” piagnucolò il bambino, aprendo le braccia perché il padre lo accogliesse tra le sue. “Urla sempre e mi fa venire il mal di testa.”

Ci pensò su qualche secondo. “Mi diverto quando sono con gli zii” continuò, “ma solo finché non mi faccio male.”

La pensavo così anche io, quando giocavo con lo zio Louis da piccolo” ridacchiò Zayn. “Oh, ti faccio vedere una cosa!” continuò, ricordandosi di qualcosa. Si tirò leggermente su la maglietta, lasciando intravedere una cicatrice su un fianco.

Guarda, io e lo zio stavamo giocando quando ero di qualche anno più grande di te. Mi sono fatto male, mi hanno portato in ospedale, mi hanno messo i punti e allora ho giurato che non avrei mai più giocato con lui” raccontò, per poi ridere. “Ovviamente non ho mai tenuto fede alla parola data.”

Josh osservò con occhi sgranati quella ferita. “Non voglio andare in ospedale” mormorò spaventato.

Non ti preoccupare” rise Liam. “Per fortuna c'è lo zio Harry.”


****


C'era un bambino che rideva sempre, fino a quando stava con i propri genitori; poi diventava timidissimo. Frankie sperava di non doverci avere niente a che fare, ma quando un uomo dagli occhi gentili e i capelli castani lo spinse leggermente verso di lei, seppe che le sue speranze erano scomparse.

Di' ciao a Francesca, Josh” lo incitò suo padre. Il bambino rimase in silenzio, gli occhi azzurri che la guardavano incerti.

La bambina sbuffò. “Mi chiamo Frankie, non Francesca” replicò piccata, facendo ridacchiare Louis alle sue spalle. Josh le porse una mano, come i suoi genitori gli avevano insegnato a fare.

Io sono Josh” rispose finalmente. “Possiamo diventare amici.”

No, sei troppo timido!” sbottò la bambina, facendo nascondere Josh nel petto dell'uomo accovacciato dietro di lui.

Ero sicuro che tua figlia sarebbe stata una piccola bulla, Lou” sospirò l'altro, in piedi. “Josh è timido, devi insegnarle a essere più gentile.”

Indovino da chi abbia preso, Zay” lo prese in giro lui. Zayn alzò gli occhi al cielo.

Lee, adesso Frankie sarà più educata” intervenne Harry, rivolgendosi all'uomo che teneva ancora Josh tra le braccia. Frankie gli lanciò un'occhiataccia, ma con la sua consueta dolcezza Harry la convinse a riprovarci.

Mi chiamo Josh” ripeté il bambino, ancora più intimidito. Frankie strinse la sua mano.

E io sono Frankie” si presentò nuovamente. “Ti piace giocare ai pirati?”

Preferisco-”

Allora è perfetto, vieni!”

Zayn fu tentato di correre in soccorso del figlio, già scomparso con Frankie che lo tirava insistentemente per un polso, costringendolo a fare quello che voleva. Louis, al contrario, aveva uno sguardo davvero orgoglioso.

Non è colpa sua” rise Harry, troppo abituato a scene di quel tipo per disperarsi ancora.

Frankie viveva con loro solo da poche settimane, ma era già diventata un terremoto; aveva un anno in meno di Josh, ma sembrava la più grande a causa del suo modo sicuro e sfacciato di comportarsi. Josh invece era stato adottato quattro anni e mezzo prima, e da quando aveva iniziato la scuola elementare si reputava proprio un ometto.

Ma, come previsto, la giornata finì con Josh in lacrime e Frankie che strillava arrabbiata.

Tale padre, tale figlia” sospirò Liam. Louis lo prese come un complimento.

Venite a cena da noi, domani?” propose, tutt'altro che toccato. Zayn e Liam si lanciarono una veloce occhiata d'intesa.

Oh, no, domani davvero non possiamo...” inventò Liam, “abbiamo ospiti e-”

Che problema c'è?” lo interruppe Louis, un sorriso inquietante sulle labbra. “Veniamo noi da voi!”


*****

Frankie tirò un calcio da sotto il tavolo a Josh. Questi rimase perfettamente tranquillo, seguendo il consiglio di Liam.

Reagisci!” protestò la bambina, dopo qualche altro tentativo. Josh alzò gli occhi su di lei, fingendo noncuranza.

Oh, mi spiace, non ti stavo ascoltando. Cos'hai detto?”

A Frankie quell'aria gentile diede ancora di più sui nervi. Si alzò in piedi sulla sedia e cominciò a urlare, stringendo i pugni e lanciando un grido acuto.

Liam si voltò verso di lei, ma Harry fu il primo a zittirla. Le prese un polso, tentando di farla tacere.

Tesoro, torna a sederti” le chiese gentilmente, ma la bambina liberò il proprio polso dalla presa del padre e, inaspettatamente, salì sul tavolo. Josh la guardò con un misto di ammirazione e stupore.

Frankie, da brava” borbottò Harry, alzandosi dalla sedia e facendo per prenderla in braccio, ma Liam lo fermò con un cenno della mano.

Francesca, non sei a casa tua” prese parola, “quindi ora chiedi scusa, ti risiedi, e mangi tranquilla.”

Non mi dai ordini!” sbottò la bambina, portandosi le mani sui fianchi, ancora in piedi sulla tovaglia.

Se non lo fai, niente dolce.”
Liam era perfettamente calmo, Zayn sorrideva sotto ai baffi. “È davvero un buon dolce” aggiunse, mostrando di nascosto il pollice a suo figlio.
Frankie si imbronciò, si rimise seduta e abbassò il viso. “Scusa” sussurrò.

Liam sorrise. “Ti sei appena meritata due fette di torta al cioccolato!” le fece l'occhiolino, facendole perdere l'aria arrabbiata.

Davvero?” domandò, gli occhi scuri spalancati per la sorpresa.

Davvero” annuì Zayn, alzandosi per cambiare la tovaglia sporca e portare il dolce a tavola. “Solo per le brave bambine.”

Frankie si voltò repentinamente verso il padre. “Questo vuol dire che se faccio la brava, poi sarò premiata?” chiese, entusiasmata dall'idea.

Harry lanciò un silenzioso sguardo di ringraziamento a Liam e Zayn. “Ma certo che sì!” assicurò. Si voltò alla sua destra, cercando gli occhi di Louis. “Vero, papà Lou?” gli domandò, sapendo quando la sua opinione contasse per Frankie.

Naturalmente” accertò Louis, sporgendosi anche lui verso la bambina. “Così papà Harry smetterà di disperarsi.”

Josh cercò invano di contenere una risatina, poi guardò Frankie con aria imbronciata. “Devi smetterla anche di fare male alle persone” sentenziò.

Questo me lo devi promettere, Frankie” aggiunse Louis. Frankie esitò un secondo.

Ma loro mi fanno arrabbiare e...” si ricordò di dover fare la brava, “okay, prometto.”

Guardandosi, Harry e Louis pensarono che avevano davvero tanto da imparare.


****


Harry si svegliò nel cuore della notte, qualche mese dopo; Frankie lo stava scuotendo, mentre singhiozzava tra sé e sé.

Papà” mormorò, tirando su col naso. “Ho fatto un brutto sogno...”

Harry sollevò le palpebre, mettendosi seduto. “Che? Cosa hai...cosa hai sognato?” chiese, cercando di riprendersi dal sonno appena interrotto.

Frankie non rispose, non fece in tempo perché Louis si svegliò a sua volta e sorrise mezzo addormentato. “Vieni nel lettone!” la incitò, e la bambina non se lo fece ripetere due volte, infilandosi sotto alle coperte in mezzo ai genitori.

Harry la abbracciò subito, Frankie chiuse gli occhi sentendosi protetta, affondando il viso nel petto del padre mentre l'altro le accarezzava delicatamente un fianco.

Vi voglio bene” sussurrò, prima di addormentarsi.

Harry e Louis si sentirono scoppiare di felicità.


****


Josh era piuttosto spaventato, mentre sedeva in bicicletta e Zayn gli allacciava meglio il casco; Liam, in piedi dietro di lui, aveva appena finito di togliere le rotelle lasciandolo di stucco.

Impariamo ad andare senza” gli sorrise Zayn, spostandosi e lasciando il cortile libero, portando le rotelle con sé. Josh si voltò allarmato, trovando Liam alle sue spalle.

Pronto?” gli chiese il padre, con un sorriso. Josh scosse freneticamente la testa, ma Liam iniziò a spingere la bicicletta e lui non poté fare altro che collaborare.

Così, Joshy!” lo incitò Zayn, sorridendo orgoglioso. Josh stette attento a non distrarsi, e si concentrò talmente tanto da non accorgersi del momento in cui Liam lo lasciò solo.

Sei bravissimo!” fu la sua voce a riscuoterlo; con una breve occhiata alla sua destra, vide Zayn che correva accanto a lui, con un'altra alla sua sinistra...c'era anche Liam!

Stupito, per poco non sbandò, perdendo il controllo del manubrio. Ma Zayn lo aiutò subito, girandolo al posto suo, mentre Liam gli diceva di non smettere di pedalare.

Sorrise, fiero, quando si lasciò i genitori dietro e seppe di aver imparato perfettamente.

Posso urlare una cosa?” chiese, improvvisando una curva che gli riuscì a malapena.

Quello che vuoi, tesoro” rise Liam.

Josh prese fiato. “Sono fottutamente felice!” gridò, facendo trasalire i genitori e attirando le occhiate di qualche coppia sposata lì vicino.

Liam e Zayn compresero subito, sospirarono.

Louis. Senza ombra di dubbio.


****



Se Frankie era identica a Louis, invece George era la copia perfetta di Harry. Di conseguenza, anche a Josh fu subito simpatico.

Era più piccolo di lui di due anni ed era gentile; Frankie aveva sette anni quando entrò a far parte della famiglia, e cominciò a comportarsi da gelosa e prepotente anche con lui. Non le piaceva quando l'attenzione veniva spostata su qualcun altro.

George era la dolcezza in persona. Aveva le stesse fossette di Harry ai lati della bocca quando sorrideva, e due occhi grandi e scuri pieni di luce, pronti a stupirsi per qualsiasi cosa.

Una volta Harry lo salvò appena in tempo da non mangiare il fango, dopo che sua sorella gli disse che era buonissimo e che doveva assolutamente provarlo; un'altra, Louis sgridò per la prima volta Frankie nel spiegarle che non poteva spingere così forte suo fratello in altalena, se non voleva farlo cadere. Il punto era che quello era esattamente l'obbiettivo di Frankie, per cui Harry e Louis le fecero una ramanzina con i fiocchi.

Alla fine, Josh divenne una specie di protettore di George -Liam volle vederlo come la copia esatta di sé stesso quando proteggeva Harry dai bulli già alle elementari, perché Harry era piccolo e dolce al pari di George e lui era coraggioso e responsabile proprio come Josh.

Josh sapeva come difendersi da Frankie; bastava uno spintone un po' più forte, qualche insulto sui suoi capelli e la sua natura di ragazza non tardava a risvegliarsi. Frankie non aveva paura di sporcarsi i vestiti, ma teneva ai propri capelli più che a qualsiasi altra cosa, e da quando si era innamorata di un suo compagno di classe era diventata più gentile e simpatica.

Harry ringraziò tutti i santi che finalmente avesse smesso di comportarsi da maschiaccio, pur mantenendo il suo carattere prepotente e sfacciato.

Josh e George giocavano sempre insieme, mentre Frankie iniziava a giocare con le bambole insieme alle altre bambine. Finiva sempre che si annoiava e andava a giocare con i maschi, ma era già un passo avanti.

Josh è terrorizzato da te” commentò Zayn, seduto su una panchina del parco giochi, rivolgendosi a Louis. Il quale, come da copione, alzò le spalle.

Che gli ho fatto?” chiese, fingendosi offeso.

Sei il padre di quella peste” rispose Zayn, indicando Frankie che insultava un altro bambino. Louis rise e Zayn, per quanto cercasse di mantenersi serio, scoppiò a ridere a sua volta.

Allora, se deve litigare con mio figlio, non posso farmi stare simpatica Francesca. Ma devo ammettere” e Louis sorrise, già pronto alla frase che stava arrivando, “che quella bambina è la tua esatta copia quando eravamo piccoli, e non posso non volerle bene.”
“Anche Harry ha questa teoria” fece Louis. “A volte vorrebbe mandarla a un corso di buone maniere, ma la adora.”
Indicò con un cenno del mento Josh. “E lui? Come mai è così educato?”

Tutta opera di Liam” ridacchiò Zayn. “Gli insegna a comportarsi come una persona gentile.”

In più è davvero timido” sospirò Louis. “Fagli trascorrere una settimana dallo zio Louis, e vedi come cambia!”

Zayn si rabbuiò. “Non ci penso nemmeno” replicò serio. Louis scoppiò a ridere ancora più forte di prima, tanto da far girare qualche altro genitore verso di lui.

George li raggiunse poco dopo, con gli occhi sgranati e pieni di lacrime. Louis si abbassò alla sua altezza, prendendogli il viso tra le mani e asciugandogli le lacrime sulle guance.

Georgey! Cos'è successo?” domandò, preoccupato. Attraversò velocemente il suo corpo con un'occhiata, cercando ferite o lividi.

George sembrò cedere al tono premuroso del padre, e scoppiò definitivamente in lacrime. “Frankie non mi fa salire sull'altalena!” piagnucolò. “Josh ha iniziato a difendermi ed ora per colpa mia loro due stanno litigando e-”

Il resto divenne un mormorio incomprensibile, interrotto continuamente dai singhiozzi del bambino. Louis sapeva che doveva cominciare a difendersi da sé, avendo già sei anni, ma non poté fare a meno di giustificare la sua impotenza; come al solito, Francesca si impegnava nel comandare gli altri.

Andiamo, dai” sospirò, alzandosi dalla panchina e lanciando uno sguardo apologetico a Zayn, che annuì con noncuranza, “portami da Frankie.”

George afferrò la mano che il padre gli porgeva, facendogli strada verso l'altalena. Frankie e Josh si stavano spintonando, l'una con gli occhi colmi di rabbia e l'altro con un'espressione decisa in volto.

Il parco giochi non è tuo!” protestò Josh, forte dei suoi otto anni. “Tutti devono avere il diritto di giocare. Compreso tuo fratello!”

È piccolo, potrebbe cadere” si difese Frankie. “Lo faccio per lui!”

Louis si immobilizzò, prima di prenderle delicatamente una spalla e farla voltare verso di lui. “Dici sul serio?” domandò. Conosceva sua figlia meglio di chiunque, e stavolta non stava mentendo.

Frankie si imbronciò. “Sì. Perché non mi credete? L'altra volta George è quasi caduto!”

Sta mentendo!” sbottò Josh, stringendo i pugni. George aveva smesso di piangere, e fissava la scena con occhi enormi e attenti.

Non sto mentendo!” esclamò Frankie, la voce che prendeva a tremare. “Perché non pensate che anche io possa fare qualcosa di gentile?” domandò con un singhiozzo, nascondendo il viso nelle mani. Prima ancora che Louis si muovesse per stringerla e rassicurarla, George l'abbracciò forte e le schioccò un bacio su una guancia.

Io ti credo, Frankie.” disse serio. “Grazie per esserti preoccupata per me.”

Frankie abbozzò un sorriso, stringendo il fratello di rimando. Louis stava quasi per cedere all'aww che stava premendo per essere pronunciato, in perfetto stile Harry.

Harry, il quale quel giorno sarebbe rimasto in pasticceria fino a tardi, e non era lì presente, al pari di Liam che era impegnato nel suo lavoro di avvocato.

Zayn era invece un insegnante di letteratura inglese, e Louis un architetto. Di solito entrambe le coppie si alternavano per accompagnare i figli al parco, in modo che si divertissero e imparassero a relazionarsi con gli altri bambini.

Josh incrociò le braccia al petto, ma sospirò vinto un secondo dopo, quando l'abbraccio dei due fratelli si sciolse. Si rivolse subito a Frankie.

Mi dispiace per non averti creduto” si scusò, sincero. Frankie stava per aprire bocca e rispondere in modo sfacciato, ma quando incontrò gli occhi del padre già pronto a rimproverarla cambiò idea ed annuì soltanto, perdonandolo.

Louis tornò alla panchina su cui era ancora seduto Zayn, intento a scambiarsi messaggini romantici con il marito come se fosse tornato ad avere diciassette anni. Louis finse una smorfia schifata, a cui Zayn rispose con una gomitata in un fianco.

Tua figlia è una bulla” commentò, come al solito.

Una bulla dal cuore tenero, Zay” lo corresse Louis, sorridendo soddisfatto.


****


George dondolava allegro le gambe, che aveva a penzoloni mentre era seduto sul tavolo della cucina; nelle mani reggeva una scodella di crema al cioccolato che era avanzata ad Harry nel preparare un dolce.

Papà sarà contentissimo” gli fece l'occhiolino Harry, voltandosi verso di lui mentre dava i tocchi finali al suo capolavoro, “vedrai!”

George nascose la mano sporca di cioccolato, ignaro di quanto fosse già pieno di crema intorno alla bocca e sulla punta del naso, limitandosi ad annuire con un sorrisone. Frankie li raggiunse in quel momento, intingendo il polpastrello dell'indice nella crema al cioccolato senza farsi problemi.

Mhh, squisita” commentò, con un verso di apprezzamento. “Hai superato te stesso, papà!”

Harry rise, ringraziandola per il complimento. “La crema è tutta vostra” continuò, “ed è inutile che fai l'innocente, George, sei tutto sporco.”

George arrossì, ma tornò con entusiasmo a mangiare quella crema deliziosa che si spartì con la sorella. Frankie aveva lasciato crescere i capelli neri ed ora li aveva raccolti in una coda disordinata, che ormai Harry non si preoccupava più nemmeno di sistemare -era uno dei mille gesti di ribellione di sua figlia.

Non appena il campanello di casa squillò, Frankie si precipitò alla porta. Harry posò il dolce sulla tavola già apparecchiata, non potendo evitare di sorridere.

Subito, provenienti dall'ingresso, i soliti schiamazzi allegri della sua famiglia fecero allargare ancora di più il suo sorriso. Anche George, con qualche difficoltà, era saltato giù dal tavolo per andare ad accogliere il padre alla porta.

Louis entrò in cucina con Frankie che gli circondava una gamba, come d'abitudine, e George in braccio che nascondeva il viso contro la sua spalla, in un gesto che gli donava sempre un perfetto senso di protezione. Louis fece per salutare Harry, ma appena entrò in cucina si zittì alla vista del dolce dall'aspetto allettante.

Sorpresa!” strillarono i due bambini, in coro, facendo scoppiare a ridere entrambi i genitori. “Abbiamo fatto tutto noi” si vantò spudoratamente Frankie, lasciando finalmente la sua gamba per mettersi seduta, imitata all'istante dal fratello.

Non vedo l'ora di provare questa fantastica torta, allora” commentò Louis, avvicinandosi al marito per ricevere il suo bacio di bentornato. “Vado a cambiarmi” sorrise, sparendo in corridoio.

Harry lanciò una rapida occhiata a Frankie e George, accertandosi che fossero tranquilli prima che il suo sorriso ottenesse una piccola piega di malizia.

Aspetta, ho messo i tuoi pantaloni dentro ad un altro cassetto, non li troverai mai se non ti aiuto...”


****


George si avvicinò con aria preoccupata a Frankie e Josh, che facevano i compiti insieme a lui in un gazebo del parco giochi.

Posso chiedervi una cosa?” domandò, timido.

Quello che vuoi” sorrise gentile Josh, in completo contrasto con il “se proprio devi” seccato di Frankie.

Avete presente quando i genitori scompaiono?” domandò, guardandosi nervosamente intorno per essere certo di non essere sentito. “Intendo quando spariscono a farsi la doccia insieme, o ci lasciano a casa di qualche amico, o mettono la musica nella loro camera e dicono di fare un pisolino...ma come fanno a dormire con il volume alto dello stereo?” fece, confuso.

Josh rosicchiò la propria penna, pensieroso. “Succede anche ai miei” commentò, cercando di trovare una risposta alla domanda dell'amico. “Penso che gli adulti siano in grado di dormire anche con la musica. Dev'essere l'unica soluzione.”

Frankie poggiò le caviglie sul tavolo del gazebo, incuriosita dalla questione, spingendo la sedia indietro e restando in equilibrio. “Non so” intervenne, colpendosi la bocca con la matita in un atteggiamento pensieroso che aveva ereditato da Harry, “però sembrano essere molto più calmi e rilassati dopo.”

Sì, molto più innamorati, l'ho notato anche io!”


****


Harry passava lentamente le mani nei capelli ricci di George, accoccolato sul suo petto e con un'espressione pacifica in viso.

Louis, seduto qualche posto più in là sul grande divano, controllò che anche Frankie si fosse addormentata. Aveva la testa posata contro la sua spalla e gli occhi chiusi, le labbra dischiuse.

Pace.” sospirò sollevato Harry, assaporando il silenzio. “In grazia di Dio.”

Louis rise, tentando di non fare troppo rumore. “A me piace quando fanno chiasso.”

Perché non sei tu a dover riportare l'ordine in casa, Lou” ribatté Harry, lanciandogli un'occhiataccia. “Al contrario, tu li fai scatenare.”

Sono bambini” sorrise Louis, alzando una spalla sola. “È normale che debbano divertirsi.”

Bambini...” ripeté Harry, con una leggera nota malinconica. “Frankie inizierà la scuola media fra pochi mesi.”

Vuoi farmi deprimere?” lo zittì Louis. “Non è cresciuta così tanto! È solo una nostra impressione.”
Harry sorrise, divertito, e come al solito lo assecondò. “Hai ragione” scherzò, prendendolo in giro.

Mettiamo a letto questi due” lo ignorò Louis, spostandosi con delicatezza perché Frankie non si svegliasse, prendendola in braccio. Harry si sollevò lentamente, prendendo George da sotto il sedere e avvolgendogli la schiena con un braccio, lasciandolo dormire sul suo petto.

Raggiunse la stanza dei bambini per primo e accese la luce per non inciampare in qualche gioco lasciato a terra -era già successo e non era stato affatto divertente come aveva detto Louis.

Sistemò George nel letto di sotto del letto a castello, mentre Louis posò Frankie in quello più alto e si assicurò che la sbarra fosse stabile prima di allontanarsi, controllando che nel caso Frankie si fosse mossa nel sonno comunque ci sarebbe stata quella a non farla cadere giù. Poi raggiunse Harry sulla soglia della porta, che lo aspettò prima di spegnere la luce.

Si presero un istante per osservare i loro figli addormentati sotto la luce della luna, sorridendo leggermente. Poi Louis prese la mano di Harry, richiamando la sua attenzione, e posò la testa contro la sua spalla mentre andavano a dormire anche loro.


****


Papà, non riesco a correre velocemente.”

Harry controllò l'espressione di suo figlio, seduto dietro il bancone della sua pasticceria mentre lui sistemava in bella mostra delle ciambelle. George aveva i gomiti posati sulle ginocchia e un broncio adorabile sul volto.

Che ti importa di correre?” sorrise, tentando di risollevargli il morale. “Sai cantare mille volte meglio degli altri.”

Non capisci!” sbuffò George, preoccupato. “Papà...i miei amici dicono che sono grassottello.”

Harry si morse leggermente le labbra, pensieroso. In realtà, anche il pediatra aveva detto che George fosse un po' in sovrappeso.

Forse dovresti mangiare meno dolci” scherzò, adocchiando la busta vuota con cui il figlio aveva cercato di costruire una barchetta, che prima conteneva dei pasticcini.

Sì...” borbottò George, “ma a me piacciono i dolci che prepari...”

Harry non perse il sorriso. “Potresti mangiarne solo una volta o due a settimana, cosa ne pensi? Così non dovresti rinunciare, ma sicuramente correrai più veloce.”
George sgranò gli occhi. “Davvero?”

Davvero!” assicurò Harry. “Anzi, d'ora in poi sarà una regola per tutti. Dolci solo una volta a settimana!”

Harry sapeva di avere avuto un'idea degna dei coniugi Payne-Malik. Se anche tutto il resto della famiglia si fosse impegnato, George avrebbe raggiunto con più facilità il suo obiettivo, e si sarebbe anche sentito meno diverso.

Gli rivolse il palmo di una mano, su cui George sbatté il proprio, dandogli il cinque e aprendosi in un sorriso enorme. “E poi faremo una gara di corsa.”

Vincerai tu!” lo entusiasmò Harry. Quasi poteva vedere Liam annuire solennemente e mostrargli i pollici in su al suo gesto di perfetto genitore.


****


L'urlo di Frankie parve echeggiare per la casa, quando si chiuse in bagno e si tirò giù le mutandine. Harry e Louis si lanciarono subito uno sguardo d'intesa.

Papaaà!” strillò Frankie, in preda al panico, chiamando entrambi i genitori. “Papà, c'è sangue sulle mie mutandine!”

George trasalì, ma Harry lo rimise seduto sul divano con tranquillità. “Ci pensiamo noi, Georgey, non ti preoccupare. Non è nulla di grave.” lo rassicurò, prima di seguire il marito in bagno.

Frankie stava singhiozzando a dismisura, mentre Louis le spiegava che non c'era da preoccuparsi. Lo affiancò, sorridendo alla figlia per tranquillizzarla.

Frankie! Non piangere, tesoro. Succede a tutte le bambine grandi come te. Hai dodici anni, amore, è normale.”

Frankie guardò entrambi i genitori negli occhi, mordendosi un labbro e tirando su con il naso. Louis aprì prontamente l'armadio, estraendone un pacchetto di assorbenti.

Non sembrava molto convinto su come sistemarlo, perciò Harry lo spedì semplicemente a prendere un altro paio di mutandine dalla stanza di Frankie e le spiegò invece cosa fossero le mestruazioni. Frankie aveva un'espressione a metà fra lo schifato e il confuso, ma ascoltò con attenzione.

Questo vuol dire che adesso sono grande?” domandò più tardi, uscendo finalmente dal bagno.

Solo un po'” rispose Louis con una risata, ottenendo l'assenso di Harry.

Entrambi i genitori l'abbracciarono, e Frankie tornò a sentirsi piccola.


****


Ammettilo, ci sei andato a letto!” esclamò Frankie, puntando l'indice contro Josh mentre il ragazzo passava la palla a George.

Josh sbuffò, ma arrossì. “Non è vero, Frankie” ripeté, per l'ennesima volta.

Non dirmi bugie. Sai che ti leggo nel pensiero.” replicò Francesca, sorridendo vittoriosa. “Vi ho visti, quando vi siete incontrati per la prima volta a scuola! Eravate in corridoio, tu e quella biondina antipatica un anno più piccola di te, del primo anno. La sua aula è accanto alla mia, e l'ho vista uscire a ricreazione per andare da te. E avete iniziato a mangiarvi a vicenda con gli occhi come due affamati!”

Josh arrossì ancora di più, aggrottando le sopracciglia. “Non sono fatti tuoi!”

George si fermò, con il pallone nelle mani e gli occhi sgranati. “È carina?” domandò, curioso.

È una bomba” sorrise Frankie, sicura di sé. “Dovresti vederla, George. Ha due tette grandi così e-”

Frankie!” sibilò Josh, in imbarazzo, mettendola a tacere. Francesca scoppiò a ridere.

Vogliamo parlare dei tuoi affari amorosi con Sheeran?” le ritorse contro Josh, cambiando subito tono. Frankie spalancò la bocca, offesa.

Ti avevo detto di non seguirci! Io e Rupert facciamo quello che ci pare!”

George alzò un sopracciglio. “Papà e papà sanno di questo Rupert?”

Frankie gli diede fuoco con uno sguardo. “Non dire niente, tu!”

Dovresti, Georgey” replicò Josh, con un piccolo sorriso da presa in giro, “tua sorella e lui stavano decisamente pomiciando.”

Francesca gli si scagliò addosso, gettandogli un pugno che Josh fermò in tempo, bloccandolo. “Ti odio, Josh!” urlò, tentando di tirargli un calcio alle parti basse -Josh riuscì miracolosamente ad evitare anche quello. George venne in suo aiuto, afferrando la sorella dai fianchi e tirandola indietro.

Non dirò nulla, Frankie” sbuffò, “però smettila di gridare come una pazza.”
“Beh, sarà meglio per te che tu non dica niente” lo minacciò Francesca, schioccandosi le dita. George deglutì preoccupato, ma notò Josh alzare gli occhi al cielo alle spalle di Frankie e si lasciò scappare un sorrisetto divertito.


****


Perché non hai voluto uscire con Lux? È così carina.”

George evitò lo sguardo del migliore amico, arrossendo impercettibilmente. “Non mi andava.”

Josh sbatté le palpebre qualche volta, allibito. “Non ti andava? È una delle ragazze più popolari della scuola e non ti andava?”

George chiuse il proprio armadietto, sbuffando. “Josh, se ti piace così tanto vai a chiederle di uscire con te, no? Tanto le piacerai di sicuro.”

Francesca li raggiunse in quel momento, onnipresente come al solito. “Lux lancia sguardi d'odio a tutti” sorrise, dispettosa, “gran bel lavoro, fratellino.”

Gli tirò una guancia, prima di afferrarle entrambe nelle mani. “Adesso tutte le ragazze della scuola cadranno ai tuoi piedi! Non sapevo nemmeno che fossi così intelligente.”

Josh gli rivolse, stavolta, un'occhiata ammirata. “Davvero lo hai fatto per questo?”

George si liberò della presa della sorella, sbuffando. “No. Assolutamente no.”

Sospirò, alzando gli occhi su Josh che lo fissava sospettoso.

A volte si chiedeva davvero come facesse a non capire.




Angolo Autrice


Agh. Open office mi si è chiuso senza salvare e ora devo rifare l'angolo autrice.

Oppure: bentornati! Mi siete mancati così tanto ♥

Questo è, finalmente, il sequel di You're every line, you're every word, you're everything, che spero di aggiornare una volta a settimana o al massimo ogni dieci giorni. Spero tanto che vi piaccia!

I figli delle varie coppie sono: George Shelley e Frankie Standford per Harry e Louis, e Josh Cuthbert per Zayn e Liam. Lo avevo già detto nell'ask dei personaggi, ma lo ribadisco.

A proposito, ecco qui il mio twitter e il mio ask . Sull' ask per i personaggi di questa storia potete far loro delle domande, proprio come per you're every!

Detto questo, spero che la storia vi piaccia. L'azione comincerà nel prossimo capitolo, comunque.

Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio! ♥



Seele

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I. ***



Image and video hosting by TinyPic



Lights and Dreams



Non posso ancora credere che tuo fratello abbia rifiutato di uscire con Lux Aktin” borbottò Taylor, facendo un tiro alla propria sigaretta nel bagno delle ragazze.

Ah, non dirlo a me” sospirò Francesca, spegnendo la propria e gettandola nel gabinetto, “dev'essere fuori di testa.”

Insomma, voglio dire...Lux Aktin.” replicò Taylor, sbattendo le lunghe ciglia qualche volta di troppo. “È talmente bella da mettermi in crisi.”

Francesca scoppiò a ridere, prendendola la sigaretta di bocca e buttando anche quella nel water. “Ti ricordo che sei fidanzata con il capitano della squadra di basket della scuola, Tay” sorrise, porgendole il braccio. “Avanti, andiamo. Ti starà aspettando al tuo armadietto come al solito.”

Taylor rise con lei, le prese il braccio e uscirono dai bagni.


*


George chiuse il proprio armadietto, guardandosi intorno e sentendo il proprio naso pizzicato da qualcuno all'improvviso.

Frankie!” fece, scoppiando a ridere. La sorella gli fece l'occhiolino, lasciandogli il naso e posando le spalle contro il muro.

Perché quest'aria pensierosa? Potrei preoccuparmi se sapessi che ogni tanto usi il cervello.”

George alzò gli occhi al cielo. “Cercavo Josh. L'hai visto?”

Penso stia pomiciando con quella tipa del terzo anno” rispose Francesca, soprappensiero. Gli scoccò un'occhiata divertita. “Geloso?”

Il fratello sbuffò, arrossendo impercettibilmente. “Simpatica.”

Ah, è una dote naturale” scherzò Francesca, tirandogli una guancia. “Dov'è andato a finire il tuo sorriso, eh? Avanti, scricciolo, ridi un po'.”

George sospirò e sorrise subito dopo. “Contenta?”

Molto” sorrise anche lei. Il suono della campanella che suonava li interruppe.

Vado, Georgie. Ci vediamo a mensa, mh?”

Pensavo non volessi stare con il tuo fratellino davanti a tutti.”

Frankie roteò gli occhi. “Non diventare dispettoso, o la tua aria innocente potrebbe scomparire e non saresti più carino.”

Lo guardò con affetto, perdendo subito il tono irritato. “A dopo, scricciolo.”

A dopo, capitano” George mimò un gesto militare sorridendo e osservò la sorella allontanarsi ridendo.


*


Josh fece l'ennesimo lancio, centrando in pieno il canestro con il proprio pallone da basket.

George osservò i suoi occhi guardare il canestro, le sue braccia sollevarsi e i suoi piedi staccarsi da terra. Il pallone si allontanò dalle sue mani e centrò il canestro.

Centro!” esclamò vittorioso il ragazzo, mentre la palla cadeva e rimbalzava un paio di volte.

Come al solito” sorrise George, tranquillo. “Non fai parte della squadra di basket per nulla, Josh.”

Il ragazzo scrollò le spalle. “Allenarsi da soli non fa mai male.”

Però non sei solo” gli fece notare George. “Ti alleni sempre mentre chiacchieri con me.”
“Non sei il mio migliore amico per nulla, George” lo scimmiottò Josh, ridendo e raccogliendo il pallone. L'altro alzò gli occhi al cielo, alzandosi in piedi.

Fammi provare.”

Tanto non lo centri mai.”

Stavolta ci riuscirò!”

Josh alzò un sopracciglio, ma sorrise e si fece da parte. George si posizionò a pochi metri dal canestro, si prese il labbro inferiore tra i denti e lanciò il pallone...fallendo miseramente.

Josh scoppiò a ridere, prendendo la propria bottiglia d'acqua dal gradino davanti alla porta di casa sua e poi bevendone un sorso. “Va sempre a finire così. Non ti arrendi mai?”

George sorrise e scosse la testa. “Mai.”

Josh gli rivolse un sorriso divertito e George si sentì arrossire.


*

Ew, sono vomitevoli. Vogliono fare queste uscite di famiglia solo per amoreggiare” fece disgustata Francesca, formando due paia di virgolette nell'aria mentre agitava indice e medio.

Harry aveva ancora la mano stretta a quella di Louis, quando si voltò per ridere delle parole della figlia. “Sei sempre la solita, Frankie.”

E voi pure” alzò gli occhi al cielo lei. “Alla vostra età l'amore non dovrebbe, diciamo, scemare? Dovreste lanciarvi piatti e minacciare il divorzio, non cinguettare come due adolescenti innamorati.”

Louis le scoccò un'occhiata giocosamente fulminante. “Stai insinuando che siamo vecchi?”

Sto affermando che mi fate cariare i denti.”

Questo è l'esatto motivo per cui ti portiamo da quel dentista giovane che ti piace tanto, tesoro.”

Francesca incrociò le braccia al petto, mettendo su un falso broncio. “Mi correggo, non volete uscire con noi solo per scambiarvi vomitevoli effusioni in pubblico. Siete anche due dannati pettegoli.”

Louis scoppiò a ridere e George e Harry alzarono in sincrono gli occhi al cielo.

A proposito” si interessò Harry, e Francesca decise per la propria salute di ignorare il modo in cui Louis gli accarezzava il dorso della mano. Rischiava di prendersi il diabete. “Come va con Michael?”

Michael?” ripeté Francesca, confusa.
“Sei uscita con lui una settimana fa, amore” le ricordò Harry con dolcezza.

Oh” la ragazza agitò una mano in aria, “mi ha lasciato quando l'ho chiamato Thomas per la quinta volta. Che scorbutico.”

Ora sta con James Faccia di Cavallo” li informò George.

Finiscila” sbottò Francesca. “Ah, piuttosto la sapete l'ultima? George ha rifiutato l'invito ad uscire della più carina della scuola!”

Louis e Harry si scambiarono uno sguardo d'intesa e poi si rivolsero a George. “Hai fatto bene. Le più popolari sono sempre antipatiche.” fece Harry, sorridendo comprensivo.

Figurati che una volta Taylor Swift provò a violentare vostro padre” raccontò Louis. Harry sbuffò.

Non mi stava violentando. Piuttosto è stato papà ad allungare le ma-”

Taylor Swift?” ripeté Francesca, spalancando la bocca.

Sì, all'epoca era la più popolare della scuola” affermò Louis, interdetto.

È la madre della mia migliore amica” disse Francesca, piccata.

Ecco perché sei così acida!” scoppiò a ridere George. Francesca gli gettò un pugno sulla spalla.

Ehi, ehi, le mani a posto!”

Ha cominciato lui!”
“Non è vero, ho solo fatto un'osservazione!”
“Per l'amor del Cielo, avete quindici e sedici anni, non sette.”

Francesca sbuffò, gonfiando le guance come quando era bambina. “Tornate a pomiciare e smettetela di sgridarci.”

Louis scoppiò a ridere e “agli ordini” sorrise furbo, facendo scivolare la propria mano sul sedere del marito.

Louis!”


*


Zayn portò i piatti in tavola, salutando a metà strada tra la cucina e il salotto Liam con un bacio.

Appena sei pronto ceniamo” gli disse con un sorriso, oltrepassandolo e posando il primo piatto davanti al figlio.

Josh si illuminò. “Finalmente! Era ora che preparassi le patate al forno, papà.”

Oggi sono tornato prima da scuola e ho avuto il tempo di farle” spiegò Zayn, sedendosi a tavola.

Liam sembrò leggergli nel pensiero, perché pur non avendolo sentito li raggiunse nel salotto e chiese come fosse andata la loro giornata.

Tutto ok” rispose Josh per primo, “sono stato interrogato in storia ed è andata bene. Di pomeriggio sono stato agli allenamenti di basket e quando sono tornato a casa sono stato un po' con George.”

Zayn scrollò le spalle. “Per me come al solito. Ho corretto alcuni compiti e vomitato mentalmente un paio di volte.”

Liam ridacchiò, mentre Josh alzò gli occhi al cielo e Zayn rise a sua volta. “E tu?”

Noioso come sempre” tagliò corto Liam, versandosi un bicchiere d'acqua.

Buon appetito!”

Allungò le gambe sotto al tavolo, trovandosi subito una caviglia fra quelle di Zayn.

Incontrò il sorriso dolce del marito e dimenticò qualsiasi cosa.


*


Francesca si diede un'occhiata allo specchio che nascondeva nel borsellino, sistemandosi il ciuffo scuro che le ricadeva sulla fronte. Non c'era verso di farlo stare in modo decente.

Sbuffò, attirando l'attenzione della compagna di banco su di sé. Taylor alzò un sopracciglio.

Hai provato a piastrarlo?”

Se lo piastro diventa orribile.”
“Ah, ti capisco.”

La professoressa di inglese chiamò Taylor alla cattedra proprio in quel momento; Francesca le passò subito, di nascosto, il proprio quaderno con gli esercizi svolti e le fece l'occhiolino. Taylor nascose un sorriso e si diresse alla cattedra.

Nel frattempo, in un'altra aula al piano di sopra, Josh messaggiava con la ragazza che gli piaceva e che sembrava decisamente ricambiarlo. E George, due piani sotto, cercava di prestare attenzione alla lezione senza distrarsi.

Ve lo ripeto un'ultima volta, ragazzi” sospirò Zayn qualche aula più a destra, sentendosi sull'orlo del suicidio, “o imparate a fare un tema che possa essere definito tale o vi boccio tutti.”

Nella classe si levò un verso esasperato, e Zayn richiamò l'ordine chiedendo di aprire il libro a pagina novantasette.

E se parlate ancora vi interrogo a tappeto.”


*


Sta' lontano da me, Samuel!” strillò Francesca, spingendo indietro il ragazzo che si avvicinava per baciarlo.

Mi chiamo Jason” protestò lui, arrestandosi per la delusione. “Ma puoi chiamarmi come vuoi, dolcezza” fece, riprendendo a camminare subito dopo, con un sorriso sornione sulle labbra.

Conosco il karate, bello. Non ti conviene” fece minacciosamente Francesca. “Non bacio i ragazzi ubriachi. Puzzano di cane morto e sono scoordinati.”
“Grazie?” commentò Jason, confuso. “Avanti, dammi solo un bacio...”

Prima che potesse muovere un altro passo, Francesca gli tirò una ginocchiata nello stomaco che lo fece rovinare a terra. Il ragazzo si contorse, mugolando disperatamente.

E questo era solo un avvertimento” borbottò lei, ancora in posizione da combattimento. “Dammi le chiavi dell'auto. Se tieni le mani a posto ti riaccompagno a casa io, Jacob.”

Jason...”

Francesca agitò una mano in aria. “Oh, è lo stesso. Allora, queste chiavi?”


*


Francesca rientrò in casa cercando di fare il minimo rumore; aprì la porta, oltrepassò la soglia in punta di piedi e si richiuse la porta alle spalle tentando di non farla sbattere. Lasciò le chiavi nella serratura e le girò un paio di volte. Si guardò intorno, sospettosa, accertandosi di essere sola.

Erano le due di notte passate e non aveva ancora fatto i compiti per l'indomani; di certo sarebbe andata con Taylor al parco, piuttosto che entrare a scuola impreparata.

Certa di essere sola, tirò un sospiro di sollievo e camminò verso le scale. Trasalì quando la mano di qualcuno le afferrò il polso e, prima che potesse urlare, le tappò la bocca.

Gesù, Frankie” la voce assonnata di suo padre la tranquillizzò all'istante, “vuoi svegliare papà?”

Francesca tirò un sospiro di sollievo e Louis la lasciò libera. “Mi hai spaventato, pa'” lo rimproverò, come se fosse stata colpa sua.

Sono le due di notte, piccola” osservò Louis, lanciando un'occhiata al proprio cellulare ancora acceso, “cos'hai fatto finora?”

Sono uscita con Jude, ma quando gli ho chiesto di prendermi una birra lui ne ha bevuto un sorso ed è subito andato su di giri. Quindi gli ho tirato una ginocchiata e poi mi sono messa alla guida della sua auto.”

Louis la guardò con gli occhi colmi di orgoglio. “Hai solo sedici anni, tesoro.”
“Ho fatto gli occhi dolci al vigile che mi fissava” commentò lei, con voce dolce come lo zucchero.

Ah, la mia ragazza preferita” sospirò lui quasi adorante, stringendola in un abbraccio e facendola ridere.

Francesca sciolse il contatto, guardandolo seria negli occhi. “Non una parola con papà Harry.”
“Non una parola con papà Harry” conciliò Louis, sorridendo divertito. “Gli unici segreti che ho con lui.”

La ragazza rise e gli schioccò un bacio sulla guancia. “Sei sempre il migliore.”

Il padre le scompigliò i capelli, poi batté il pugno contro il suo.

Buonanotte, pirata.”


*



Louis scese le scale che portavano in cucina, entrandoci e cercando con gli occhi il proprio caffellatte. Senza trovarlo.

Al posto suo, un Harry mal svegliato e decisamente serio lo guardava con aria da rimprovero. Louis sospirò, già sapendo quale fosse il problema.

A che ora è tornata Francesca, ieri notte?”

Louis si grattò una spalla. “Non era, uh, notte. Era più sera tardi, ecco.”

Harry alzò un sopracciglio.

Mezzanotte e mezza.”
Louis allontanò gli occhi da quelli del marito. “L'una e un quarto...”
Il sopracciglio di Harry stava letteralmente diventando inquietante. “Due meno venti, d'uh?”

Louis.”

E va bene” sospirò l'uomo, “due e dieci.”

Harry perse la sua aria arrabbiata, diventando invece preoccupato. “Louis...lo dico per il suo bene. Ha ancora soltanto sedici anni, ed è una ragazza.”

Fa arti marziali da quando ne aveva otto, Harry” protestò Louis. Il marito alzò gli occhi al cielo.

Un ragazzo è comunque più forte, più alto. E Francesca non ha paura di nulla, potrebbe cacciarsi in qualche guaio, finire in qualche brutto giro, fare cattive amicizie...”

Louis fece per ribattere, quando si rese conto che Harry era seduto sul ripiano accanto al lavandino.

Tutte le parole gli morirono in gola, e lasciarono spazio ad un sorriso divertito. Harry intuì a cosa stesse pensando, sgranò gli occhi e mise su un broncio infantile.

Non è il momento di cambiare argomento” sbottò, parandosi le mani davanti mentre Louis si avvicinava.

Sono anni che non ti siedi lì sopra” rise Louis, raggiungendolo e abbracciandogli i fianchi, incurante dei palmi delle sue mani che premevano contro il suo petto.

In realtà l'ho sempre fatto di nascosto” borbottò l'altro, come se non volesse davvero farsi sentire. Louis rise ancora e, senza dargli il tempo di reagire, gli prese il viso fra le mani e condusse le sue labbra sulle proprie.

In un primo momento Harry provò ad opporsi, spingendo ancora le mani contro il suo petto. Ma quando sentì la risata lieve di Louis contro le sue labbra e poi la sua lingua premere contro la sua bocca per richiederne l'accesso, lasciò andare un sospiro vinto e dischiuse le labbra, spostando le braccia a cingergli le spalle.

Louis inclinò maggiormente il viso per baciarlo al meglio, e le dita di Harry si intrecciarono quasi involontariamente alla base dei suoi capelli. Louis abbassò le mani a stringergli i fianchi, insinuando appena i polpastrelli oltre l'elastico dei suoi pantaloni del pigiama.

George entrò in cucina e si sedette a tavola, stropicciandosi gli occhi e senza guardarli. “Buongiorno” sbadigliò, prendendo un biscotto dalla scatola.

B'frnn” rispose eloquentemente Harry, con ancora la lingua di Louis contro la sua, tanto preso dal non pensare nemmeno che loro figlio era seduto a pochi passi da loro.

Non sederti sul ripiano, Francesca” fu la voce di loro figlia, invece, a riportarlo alla realtà; la ragazza scimmiottò la voce del padre, scoppiando a ridere e scompigliando i capelli al fratello.

Harry e Louis si separarono solo allora, come riprendendosi dal loro momento perfetto. Louis si voltò e rivolse un sorriso divertito a Frankie, che intanto prese un biscotto anche lei dalla busta.

George alzò finalmente gli occhi su di loro, con aria assonnata e interdetta. “Stavate pomiciando?” borbottò, stropicciandosi un occhio. “Di prima mattina?”

Frankie si sedette accanto al fratello, posando le caviglie sopra al tavolo e bevendo un sorso del caffè del padre. “Loro pomiciano sempre, George” replicò sorridendo, “è la loro specialità.”

George emise un verso disperato a metà fra un lamento e uno sbadiglio. Harry spostò invece Louis dalla propria visuale, puntando invece gli occhi sulla figlia.

Francesca” chiamò severo. La ragazza gli rivolse un sorriso innocente.

Dimmi, papi. Sei arrabbiato perché ho bevuto il tuo caffè? Scusami, avevo così sete.”

Harry alzò gli occhi al cielo. “Frankie, devi capire che devi stare attenta quando esci, sopratutto se stai via fino a tardi. Almeno avvertici, fai un colpo di telefono, altrimenti stiamo in pensiero.”
Francesca annuì, fingendo un'espressione dispiaciuta. “Hai ragione, papi. Non lo faccio più.”
“Non lasciarti convincere, papà” borbottò George. “È il quarto ragazzo con cui esce, questa settimana.”

Harry sbatté le palpebre. “Colin?” domandò.

No” scosse la testa George, “quello era il secondo.”

Quello di ieri si chiamava Jared” spiegò Louis.

Io mi ricordo che si chiamasse Jake” ribatté Francesca.

Lasciamo stare” sospirò Harry, prima di scoccare un'occhiata minacciosa alla figlia. “Io e te non abbiamo finito di parlare, Francesca.”
Si voltò repentinamente verso il marito, rivolgendogli lo stesso sguardo. “E nemmeno noi due, chiaro?”

Chiarissimo” risposero all'unisono Louis e Francesca, prima di darsi il cinque al pari di due coetanei.

Ho tre figli adolescenti” borbottò Harry tra sé e sé, scendendo dal ripiano per preparare altro caffè, “non due. Tre.”

Papaaaà” si lamentò George, “Francesca ha bevuto anche il mio caffè!”

Harry sospirò, ricevette il bacio sulla guancia della figlia e nascose un sorriso.


*



Josh salutò Ashley con un bacio sulle labbra, lasciandosi tirare indietro per un altro bacio e un altro ancora. Si allontanò dalla ragazza con una risata, dicendole che si sarebbero visti più tardi.

Raggiunse George, che lo aspettava con aria annoiata sugli scalini davanti scuola. “Era ora, Josh. Stavo per perdere la mia innocenza.”
Josh aveva ancora quello sguardo innamorato che faceva venire voglia a George di cavarsi gli occhi. Si trattenne dall'impulso, afferrando invece la mano che l'amico gli porgeva per aiutarlo a rialzarsi.

La campanella è già suonata?”

Da un pezzo, ma eri troppo occupato a limonare per sentirla.”
“Sei giù di morale?”

I miei pomiciano ogni mattina, mia sorella anche, tu pure. La mia vita mi deprime.”

Josh alzò gli occhi al cielo, tirandogli una guancia e riuscendo a farlo finalmente sorridere.

Francesca li raggiunse a metà strada, battendo il pugno contro quello di Josh e rivolgendosi poi al fratello. “La ragazza rossa che si siede con me durante trigonometria mi ha chiesto il tuo numero, dolcezza.”
“Vedi?” ridacchiò Josh. “La tua vita non è poi così deprimente, Georgie.”

Dille che sto uscendo da una relazione dolorosa e non ho voglia di ricominciare” tagliò corto George, aprendo il proprio armadietto per estrarne i libri di storia.

Sia Josh che Francesca sospirarono in sincrono. “Sei troppo difficile, George” sbottò la sorella. La campanella suonò per la seconda volta.

E tu sei in ritardo per la tua verifica di fisica” sorrise George, sollevato. “Ci vediamo dopo!”
Josh prese il corridoio che portava alle scale, salutandoli.

George si incamminò verso la propria aula, mantenendo ancora quel sorriso triste sulle labbra.


*


Taylor si arricciò una ciocca di capelli intorno all'indice, fissando con finta attenzione la professoressa di geografia mentre scribacchiava silenziosamente sul banco.

Credevo non saresti venuta oggi! Avevi detto che per uscire con Jason non hai potuto fare i compiti.


Francesca lesse in fretta e rispose, impugnando la propria matita come un'arma da battaglia.


Sì, ma conto su di te per suggerirmi tutto. Non potevo non venire...


Taylor aggrottò le sopracciglia.


Fammi indovinare. Tuo fratello?


Ultimamente è giù di morale, proprio lui che prima sorrideva sempre. C'è qualcosa che non va.


Te lo dico io, gli manca la compagnia. ;)


Francesca rise, nascondendosi con il palmo della mano e cercando di assumere nuovamente un'espressione seria.


Potresti avere ragione...ma inizio a sospettare qualcosa. Ti racconto a voce.


Taylor annuì.


Piuttosto, parliamo di cose serie.


Francesca nascose un altro sorriso, intuendo già dall'aria divertita della migliore amica quale fosse il discorso.


Una festa?


È più di una semplice festa, dolcezza!






Angolo Autrice


Eccomi qui! Non sono morta/stata rapita dagli alieni/presa in ostaggio dalla Modest!/uccisa dal mio migliore amico/richiusa in un manicomio/vittima di un esaurimento nervoso/eccetera, ma il mio pc ha deciso di frantumarsi e l'ho riavuto indietro, completamente formattato (aka: con la perdita di tutti i dati) solo pochi giorni fa. Poi sono andata a mare e non avevo la connessione internet, per cui posso aggiornare solo adesso.

Il capitolo, purtroppo, è diverso da quello che avevo scritto prima della completa e dolorissima perdita dei file, ma spero che vada bene lo stesso. Ero molto un po' giù di morale, mentre lo scrivevo...

Ma bando alle ciance, devo scrivere una Alessandro/Efestione prima che la porn mood mi passi

Ringraziamenti a: Tomgeliebt, L a D i s p u t e, AVAS, Jane_11, DontForgetWhoYouAre, Connor_Irwin, TheSweetGirl, Milly_Salvatore_Stylinson, ShanEchelon, Stardustintheireyes, SelmaHoran, little Little_Me, Louissvans, e _Denii_. Come ero solita dire in you're every, qui ripeto: anche se non ho mai tempo di rispondere alle recensioni, le leggo tutte e ricordo tutti i vostri nomi. Per cui state attenti, vi tengo d'occhio. ♥

Stasera sarò da Chan, quindi aggiorno ora altrimenti non farò in tempo. Per la cronaca, Chan è l'esatto opposto di Taylor (l'attrice Taylor Momsen, per cui ringrazio Sara che me l'ha consigliata! ♥) e io sono decisamente più dolce di Francesca. Ma c'è una minuscola possibilità che anche io tenda a dimenticarmi i nomi e in generale le facce delle persone

Anyway! Vi lascio i miei vari contatti, cioè il mio twitter e il mio ask . Sull' ask per i personaggi di questa storia potete far loro delle domande, come per le mie altre fan fiction.

Ah, non sono molto fiera di quella sottospecie di banner che ho scelto per questa ff: sono molto esigente, ma se qualcuno è disponibile a farmi vedere se c'è qualcosa che mi soddisfa...io sono qui! :) cercasi nuovo banner!

Adesso me ne vado, vi sto tediando troppo.

Alla prossima, si spera al più presto ♥


Seele

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** II. ***


Lights and Dreams




Francesca, non insistere.”

Francesca sbuffò sonoramente, infastidita. “Papà!” esclamò. “Non me ne importa niente del mio 'comportamento' dell'altra sera. C'è una festa, e ci andrò. Non posso stare sempre a casa a fare la muffa come George.”

George, dall'altro capo del tavolo, alzò gli occhi dal suo piatto. “Ehi” protestò, offeso. “Esco con Josh, ogni tanto.”

Francesca si sporse verso di lui, agitando la forchetta mentre lo scimmiottava. “Oh, Josh, andiamo a giocare a basket anche se non faccio canestro neanche per miracolo!”

Harry sospirò, lanciando a Louis un'occhiata supplice.

Frankie” disse allora lui, richiamando l'attenzione della figlia, “penso...”

Harry lo fissò in attesa, e Francesca spalancò gli occhi come se le sue parole fossero di importanza vitale.

Louis sospirò, sconfitto. “Hai il permesso di andare a quella festa, scricciolo.”

Francesca alzò in aria le braccia, lanciando un urlo vittorioso. Harry minacciò di non cucinare per un mese.

Ma” riprese subito Louis -lui non sapeva mica cucinare, e Francesca avrebbe di certo dato fuoco alla casa- “devi portarti George dietro, e stare attenta a lui.”

La bocca della ragazza si spalancò, mortalmente offesa.

Cosa?” chiese, sbattendo le palpebre. Persino Harry era ammutolito.

George borbottò qualcosa in protesta, ma Louis continuò a parlare.

Queste sono le condizioni, Frankie, George. E dovrete entrambi essere a casa prima delle due, chiaro?”

Harry alzò un sopracciglio. “Prima dell'una” si corresse Louis, e Francesca si alzò dal tavolo con un gesto rabbioso.

Non se ne parla!” esclamò. “Papà, sei impazzito? Come ti viene in mente?!”
George, più calmo, lo fulminò semplicemente con un'occhiataccia. “Papà, guarda che io non ho la minima intenzione di andare a quella festa.”
“E invece ci devi andare perché...uhm...devi farti nuovi amici.”

George alzò gli occhi al cielo. “Beh, papà, grazie per darmi del disadattato sociale” commentò seccamente.

Harry sbuffò. “Vogliamo che passiate del tempo insieme, divertendovi insieme” spiegò, salvando Louis dagli sguardi assassini dei figli. “O questo, o niente.”
George inspirò per restare calmo. “Non potete obbligarmi ad andare ad una festa. Non ho fatto niente di male!” obbiettò.

Qualcuno deve tenere d'occhio tua sorella, George, e questo è un compito che spetta a te. Niente proteste” rispose Louis.

Francesca emise un suono esasperato, vagamente minaccioso, e si diresse in camera sua con passo di marcia.

George conservò le braccia al petto. “Non ho fame” sbottò, “mi alzo anche io.”

Louis e Harry li guardarono andare via, poi Harry sospirò.

Abbiamo fatto la cosa giusta” disse, rompendo il silenzio. Louis rilassò le spalle, che aveva inconsapevolmente sollevato.

Sì” sorrise, un po' dispiaciuto. “Forse sì.”
Harry si alzò, iniziando a raccogliere i piatti. “Mi aiuti a sparecchiare?” propose.

Louis scoppiò a ridere, alzando gli occhi al cielo.

Oh, Hazza, pensavo non me lo avresti mai chiesto!”

*


Francesca si alzò dal letto, controllando la sveglia elettronica. Harry e Louis erano andati a dormire mezz'ora prima; non si sarebbero accorti di lei.

Storse il naso nel passare davanti al proprio specchio. Prima o poi avrebbe bruciato il pigiama rosa che suo padre le aveva comprato.

Aprì piano la porta, controllando che non ci fosse nessuno in corridoio. Si scostò una ciocca di capelli corti dalla fronte, uscendo dalla sua stanza e camminando in punta dei piedi davanti alla porta chiusa della camera dei genitori, sentendo la risata lieve di Harry dall'altra parte.

Rabbrividì e affrettò il passo. Non voleva davvero sapere cosa stesse succedendo là dentro.

Finalmente arrivò davanti alla camera del fratello; sbirciò dalla serratura per assicurarsi che non stesse facendo nulla di strano -adolescenti maschi, meglio controllare prima di fare qualsiasi mossa azzardata- e poi abbassò la maniglia, intrufolandosi nella stanza.

Si sedette sul letto, accanto al fratello addormentato, e rimase a fissarlo.

Ad un tratto George aprì un occhio, poi un altro, e saltò seduto sul letto. Aveva un'aria terrorizzata quando Francesca, con poca delicatezza, gli sbatté una mano sulla bocca per impedirgli di urlare.

Sono io, scemo. Ah, lo sapevo che ti saresti sentito in soggezione anche nel sonno!”

George grugnì, ma Francesca non lo lasciò parlare. “No, non dire una parola. Devi ascoltarmi. Non ho intenzione di averti dietro per tutta la serata di domani, chiaro? Ho altro da fare. Vedi di organizzarti con Josh, perché Taylor mi vuole presentare un tipo davvero carino. “
Rimase in silenzio per qualche secondo, poi spostò lentamente le mani dalla bocca del fratello. Questi rimase in silenzio, osservando la sua espressione pensierosa con aria preoccupata.

Sai che sei davvero carino?” disse infine la sorella, e George si strozzò con la propria saliva e iniziò a tossire.

Smettila!” sibilò Francesca, agitandosi. “Vuoi che mi trovino? Sta' zitto! Penseranno che stai male e verranno qui di sicuro.”

Si ricordò della risata sentita poco prima. “Sempre che non siano, ugh. Impegnati.”

George si sentì prossimo alla morte per soffocamento, ma finalmente riuscì a smettere di tossire.

Frankie, che diavolo vuol dire che sono davvero carino?” citò. “Vattene da qui. Mi fai paura.”

Francesca alzò gli occhi al cielo, sistemandosi a gambe incrociate sul letto del fratello. “Dico sul serio, Georgie. Perché non vuoi uscire con nessuno?”

George non rispose. Abbassò lo sguardo, prendendo a giocare nervosamente con il proprio labbro inferiore con le dita -un'abitudine che Harry gli aveva trasmesso.

Francesca sobbalzò all'improvviso, e George trasalì per la sorpresa.

Sei asessuato!” lo accusò Francesca. George spalancò gli occhi.

No! Certo che non lo sono!” protestò, paonazzo. Francesca si portò una mano sul cuore, chiudendo gli occhi e inspirando a fondo.

Diavolo, George. Mi hai fatto prendere un colpo. E allora qual è il problema?”
George rimase in silenzio, poi aggrottò le sopracciglia. “Non sono asessuato” confermò, “ma comunque...che male ci sarebbe?”

Francesca lo fulminò con lo sguardo. “Sarebbe terribile. Non riesco ad immaginare una vita senza sesso.”
George sbuffò. “Disse Colei che la dava a tutti.”

Francesca gli gettò un pugno sul braccio, e George ingoiò un gemito di dolore massaggiandosi subito la parte lesa. Francesca gli rivolse un sorrisetto soddisfatto.

Voi maschi non ci pensate due volte, perché io dovrei?” domandò, ma la sua voce aveva preso una nota più bassa. “Non faccio altro che comportarmi come voi. Non puoi giudicarmi.”

Si schiarì la voce, ignorando lo sguardo spiazzato del fratello. “George...parliamo di questa cosa. Sul serio, che ti succede?”

George tornò steso, sospirando. “Frankie, ho sonno” mormorò, “lasciami dormire.”

No” protestò lei, “non me ne vado finché non rispondi.”

George la guardò, irritato. “Facciamo così, ok? Tu lasci in pace me adesso, e io lascio in pace te domani sera.”

Francesca gli lanciò uno sguardo poco convinto.

Non ti darò fastidio, e non ti vedrò fino a quando arriverà il momento di tornare a casa. Non verrò a cercarti neanche una volta, me ne starò lontano da te” insistette.

Francesca annuì. “Ok, affare fatto” accettò, con aria professionale. “Ma te la caverai?” domandò, con aria più dolce.

Diamine, Frankie. Perché pensate tutti che io sia un disadattato sociale?” sbottò il fratello, offeso.

Francesca rise. “Beh, spero che Josh stia attento a te” mormorò, strizzandogli l'occhio, “nessuno ti ha detto che alla feste succedono sempre strane cose?”

George le lanciò un cuscino, e Francesca uscì in corridoio soffocando una risata.


*


Quando, la mattina dopo, il cellulare del professor Malik suonò nel bel mezzo di una interrogazione, tutti gli alunni cominciarono a ridacchiare.

Zayn sospettò che la causa fosse la sua suoneria. Cosa c'era di tanto strano? Va bene, forse non era tanto moderna, ma...

Ragazzi, sapete che accendo il cellulare per sicurezza. Dev'essere un'emergenza” si scusò, sentendo qualcuno protestare. Il prof può tenere il cellulare acceso e noi no!

In sovrimpressione sullo schermo lesse il nome di Liam. Aggrottò la fronte.

Liam? Sono in classe, sto interrogando.”

Ehi, splendore” rise Liam dall'altro capo della cornetta. Zayn sperò di non arrossire.

Uhm, ciao anche a te. A cosa devo l'onore?”

Un certo mormorio si levò tra i banchi. Zayn sperò di mettere i ragazzi a tacere con un'occhiataccia, ma quelli proseguirono come se niente fosse.

Oh, non sarebbe uscito dall'aula. Non voleva lasciarli scatenare un chiasso terribile.

Tornerò a casa verso le sette. E tu sarai vestito in modo elegante, e brillerai più della luna.
Una ragazza al primo banco mascherò una risata con un colpo di tosse. Quella volta, Zayn arrossì di certo.

Liam! Sono in classe” borbottò. “Cosa stai dicendo?”

Liam rise ancora. “Hai appena accettato il mio invito. Ti porto a cena fuori.

Ma Josh-” protestò Zayn.

Resta a dormire da un amico” spiegò Liam, poi il suo tono si fece dolce. “A stasera, Zaynie.

Zayn aprì di nuovo bocca, ma Liam aveva già riattaccato.

Si concesse un solo, stupido sorriso in direzione dello schermo del proprio cellulare.

Poi si diede un contegno e ordinò alla classe di smettere di ridere, sfoderando il suo registro elettronico.


*


Josh era bello come il sole, quando suonò alla porta e George andò ad aprirgli.

Era vestito in modo casual, come al solito, ma aveva un'aria davvero allegra e il suo sorriso era accecante.

Non immaginavo fossi tanto felice di vedermi” scherzò George, tentando una risata timida. Il cuore gli batteva a mille.

Josh fece per rispondere, ridendo a sua volta, ma Francesca scese di corsa le scale; spostò il fratello con un gesto poco delicato, porgendo il pugno a Josh.

Grande, Jo” disse ammirata, mentre Josh sbatteva il pugno contro il suo, “sapevo che se la sarebbero bevuta!”

George guardò i due, confuso.

Questo genio” spiegò Francesca, prendendo la mano di Josh con una delle proprie e indicandolo con l'altra, “ha detto agli zii che sarebbe rimasto a dormire da Chris, mentre invece passerà la notte con Ashley!”
Il sorriso di George sparì subito, ma nessuno dei due se ne accorse.

Oh.

Ecco perché era così felice.

Si sforzò di sorridere anche lui, battendo il cinque a Josh e ricevendo l'occhiata allegra di Francesca.

La serata era appena iniziata, e di certo non poteva peggiorare.

Giusto?


*


Zayn si sentì ringiovanire di quindici anni, quando l'auto di Liam si fermò davanti casa.

Rise, alzando gli occhi al cielo, mentre si incamminava verso suo marito in piedi, appoggiato con aria rilassata contro la portiera e il tettuccio dell'auto. L'uomo lo avvolse tra le sue braccia non appena lo raggiunse, posandogli un bacio sulle labbra.

Lo allontanò da sé quanto bastava per guardarlo, poi gli rivolse un sorriso. “Sei bellissimo, signor Payne.”

A scuola, come insegnante, Zayn aveva mantenuto il proprio cognome, ed era piuttosto raro che qualcuno lo chiamasse con quello di suo marito. Per questo, si sentì emozionare ancora una volta nel sentirsi chiamare in quel modo; soffocò una nuova risata contro le labbra di Liam, baciandolo nuovamente.

Come siamo galanti” commentò, in apparenza ironico -in realtà, si sentiva tremendamente felice.

Liam si strinse nelle spalle. “Coraggio, sali in macchina” disse, con dolcezza. Zayn lasciò la sua mano, annuì con un sorriso e si sedette al suo fianco.


*


George guardò il suo bicchierino, notò che era vuoto, lo riempì di nuovo.

La testa gli girava, ma i suoi pensieri erano così leggeri; si sentiva meno triste, guardando Josh e Ashley su un divanetto in fondo alla sala, intenti a ridere e a baciarsi.

Francesca era scomparsa da ore, e non ci teneva a sapere dove fosse. Stava chiacchierando con una ragazza carina, alta e bionda da una ventina di minuti; aveva smesso di ascoltarla già da tanto.

Per questo, si accorse in ritardo della domanda che lei gli aveva fatto.

Cosa?” domandò, in tono di scuse. Lei soffocò un sospiro.

Ti ho detto: starai male se bevi così tanto. Sei abituato?”

George sbatté le palpebre. “No. Non lo so. Questa birra è deliziosa!”

Lei rise. “È vodka” lo corresse dolcemente. “Dovresti andarci piano.”

George le sorrise, solo per l'abitudine di essere gentile. “Sei più grande di me” osservò. “Sei- sei in classe con Frankie. Ti ho già visto.”

Il viso della ragazza si illuminò. “Te lo ricordi” disse, arrossendo leggermente. “Dovevamo svolgere un compito insieme. Sono...sono felice che tu abbia fatto attenzione.”
George fece per rispondere, ma si accorse degli occhi di Josh su di sé.

La prima cosa che notò fu che non era uno sguardo geloso, il suo. Sembrava solo curioso, stupito dalla novità.

La ragazza davanti a lui stava ancora parlando, e George di nuovo aveva smesso di ascoltarla.

Pensò che avrebbe voluto essere al posto di Ashley, che intanto aveva richiamato l'attenzione di Josh con un bacio passionale, possessivo. Non poteva biasimarla; Josh era il più bello, tra i ragazzi presenti.

Scusa la domanda, George...sei single?”

La domanda della ragazza lo colse completamente alla sprovvista. Distolse gli occhi dalla chioma bionda di Ashley, tornando a guardare lei.

Dio, non ricordava neanche il suo nome. Forse...Barbara?

Annuì, distratto ancora dalle mani di Ashley sul viso di Josh.

Barbara si portò i capelli dietro le orecchie, muovendo un passo incerto verso di lui. George si accorse, tutt'a un tratto, di quanto fosse vicina.

Che ne dici di baciarmi?” propose, con un sorriso timido.

George rimase un attimo in silenzio, cogliendo l'ironia della situazione. Josh, da lontano, lo stava guardando di nuovo; Ashley non c'era più, finita chissà dove in un battito di ciglia.

Barbara fece per aprire bocca, confusa dalla sua esitazione; George sbatté le palpebre.

Non voleva ferirla, ma di certo non voleva neanche baciarla.

Per prendere tempo -o, in fondo, per scappare via- fece un passo indietro.

E andò a scontrarsi con qualcuno.

Forse non tifa per la tua squadra, dolcezza.”

Lo sconosciuto, chiunque fosse, aveva una voce dolce e profonda e gli posò le mani sulle spalle, mentre Barbara lo guardava sorpresa.

George non rispose; non aveva idea di cosa dire. Forse era un sogno; l'alcool nelle vene gli impediva di ragionare.

E Josh? Chissà se Josh lo stava ancora guardando.

Notò Ashley in piedi, che versava qualcosa in due bicchieri.

Barbara si morse le labbra, abbassando lo sguardo. “Ho capito” mormorò. “È stato- è stato bello conoscerti” disse, dileguandosi.

George sperò distrattamente che non piangesse.

Ma quel pensiero durò un istante; si sentì voltare, e si ritrovò di fronte ad un ragazzo che non aveva mai visto prima.

Lieto di averti tolto da quell'impiccio” sorrise lo sconosciuto, tendendogli una mano. “Sono Jaymi Hensley.”

George sbatté ancora le palpebre, stringendo confuso la sua mano. “George Tomlinson-Styles” mormorò in risposta. “Ci...ci conosciamo?”

Jaymi rise. “Adesso sì.”
Indicò il balcone con un cenno della testa, sorridendogli. “C'è troppo casino, in questa sala. Facciamo due chiacchiere qui fuori?”

George guardò la mano che lui gli porgeva, indeciso. Sapeva che volesse stringere la sua.

Con la coda dell'occhio, vide che Ashley era tornata seduta accanto a Josh; ma lui non aveva smesso di fissarlo.

Jaymi era vestito bene, aveva un bel sorriso e due occhi scuri, sinceri. Parlare un po' non gli avrebbe di certo fatto male, no?

Sorrise, annuì e prese la sua mano.


*


Non mi hai ancora detto perché mi hai portato qui, Liam” sorrise Zayn, prendendo un sorso del vino bianco nel suo calice. Liam sorrise a sua volta.

Per festeggiare, Zayn” rispose, alzando anche il proprio calice. “Brindiamo a noi e alla nostra felicità.”

Che sembra non finire mai” aggiunse dolcemente Zayn, facendo scontrare il proprio calice con quello di Liam.

Non voglio dare per scontato quanto ti amo, Zayn” disse l'uomo subito dopo, “quanto amo il fatto di averti sposato, e di avere avuto un figlio con te.”
Gli prese la mano; lo guardò negli occhi e socchiuse i propri. “Siete la cosa più importante che ho.”
Zayn si chiese come fosse possibile che Liam riuscisse ancora a farlo arrossire, anche dopo tutti quegli anni. Inclinò appena il viso, mormorando, “sai che per me è lo stesso. Ti amo anche io, Liam.”

E, improvvisamente, scoppiò a ridere. Liam lo guardò confuso.

Che succede?” chiese, spiazzato. “Zayn, ero serio, cosa-”
“Sono felice” continuò a ridere Zayn, cercando di calmarsi. “Così felice che potrei mettere sei a tutti. Ho visto quei compiti, Liam, e credimi, sono un disastro- ma sono così felice che, per una volta, potrei adattarmi al 'sei politico'. Sul serio, Liam! Smettila di ridere!”

Con le mani ancora unite e gli occhi luminosi, Liam e Zayn risero insieme.


*


La gente era tanta, troppa, e Francesca cercava di farsi spazio fra la folla tirando gomitate a destra e a manca.

Josh!” urlò, vedendo l'amico ballare a qualche metro di distanza, con un sorriso distratto rivolto ad Ashley. Riuscì a raggiungerli, ignorando l'occhiolino di uno sconosciuto davvero carino.

Doveva proprio essere preoccupata. George gliel'avrebbe pagata cara.

Ashley la salutò con due baci sulle guance, mentre Josh già la guardava allarmato.

Non trovi George?” domandò, prima ancora che lei aprisse bocca. Francesca annuì, seria.

Non ho la più pallida idea di dove sia. Josh, aiutami a cercarlo!”

Josh guardò Ashley, aspettando la sua reazione. La ragazza sospirò.

Beh...raggiungimi quando hai fatto, okay?” propose, con un sorriso poco sincero. “Sarò con le mie amiche.”

Josh annuì, baciandola. Francesca salutò a sua volta e poi prese il ragazzo per un polso, cominciando a camminare.

Prova in veranda” gli urlò, per coprire il frastuono della musica. “Io lo cerco al piano di sopra!”

Josh annuì, separandosi da lei. Superò la folla, oltrepassando il balcone e guardando ogni divanetto, cercando il volto familiare di George.

La veranda era enorme, e doveva per forza attraversarla se voleva continuare a cercarlo. Con un sospiro ansioso, proseguì.

Aveva ancora in testa l'immagine di quel ragazzo; quello che aveva preso George per mano, e l'aveva condotto fuori. Non era riuscito a non pensarci, tornando insistentemente su quel dettaglio per tutta la serata e guadagnandosi i rimproveri di Ashley.

Forse George gli aveva tenuto qualcosa nascosto, e ciò lo faceva bruciare di rabbia.

Continuava a camminare lungo la veranda, agitato e preoccupato. Gli parve di scorgere la testa di George -i suoi indomabili capelli, ricci, scuri e morbidi-, ma appena fece un nuovo passo avanti si sentì tirare indietro da qualcuno.

Si voltò, incontrando gli occhi neri di Francesca. Lei scosse la testa, posandogli una mano sulla bocca per farlo stare zitto.

L'hai trovato. Okay. Quindi- non sclerare adesso, okay?”

Josh aggrottò la fronte. Perché mai avrebbe dovuto dare di matto?

Morse le dita di Francesca per liberarsi, e la ragazza ritirò la mano imprecando. Josh rise e fece per voltarsi, ma lei lo fermò di nuovo.

È una novità per entrambi” mormorò. Josh non volle aspettare un secondo di più, allarmato da quelle frasi insensate, e si voltò una volta per tutte.

Il suo corpo si irrigidì all'istante.

George rideva piano, con la testa posata sulla spalla del ragazzo con cui Josh l'aveva visto andare via, il viso inclinato verso di lui e l'aria rilassata e tranquilla. Lo sconosciuto gli sorrideva, parlandogli di qualcosa.

Quando abbassò il volto per posargli un bacio sulle labbra, Josh sentì le proprie mani prudere.

Che diavolo-” sbottò, girandosi repentinamente verso Francesca. Lei lo afferrò da un braccio, costringendolo a guardarla negli occhi.

Oh, no, Joshua Thomas John Payne-Malik. Non sei un eroe, e mio fratello decisamente non è una principessa da salvare.”

Francesca parlò lentamente e chiaramente. Con un gesto secco, Josh si liberò dalla sua presa.

Quello avrà cinque anni più di noi, Francesca! Si sta approfittando di George -che è ubriaco- e probabilmente ha intenzione di portarselo a letto!” sbraitò.

Francesca scosse furiosamente la testa. “Avrebbe potuto farlo prima, se avesse voluto!” protestò. “È un amico di Taylor. È stata lei a dirmi che George era qui con lui. Sembra un bravo ragazzo” proseguì, guardando Josh dritto negli occhi, “e tu non hai nessun motivo per cui preoccuparti.”

D'un tratto, Josh non avvertiva che rabbia. Rabbia bruciante, corrosiva- il sangue gli stava bollendo nelle vene.

E da quando George sarebbe gay?” esclamò, seguendo il flusso veloce dei suoi pensieri. Francesca alzò gli occhi al cielo.

Dio, Josh. Era così ovvio. Lo sospettavo da tempo” tagliò corto.

Lui chi è?” chiese ancora Josh, indicando lo sconosciuto.

Jaymi Hensley. Te l'ho detto, è amico di Taylor.”

Jaymi e George stavano ancora parlando, tranquilli, e ignari degli occhi di Josh e Francesca su di loro. Come se fossero lontani anni luce, anziché solo pochi metri.

In ogni caso, è quasi l'una” borbottò Josh, “vado a recuperare George e-”

Vado io” lo interruppe Francesca, guardandolo severa. “So che lo consideri un fratello minore anche tu” aggiunse poi, con tono appena più dolce, “ma...è meglio che vada io.”

Perché?” chiese Josh, infastidito.

Lascia stare” sospirò Francesca. “Torna da Ashley. Si starà chiedendo che fine hai fatto.”

Josh esitò un istante, poi la salutò con un cenno vago e lanciò un ultimo sguardo a George, intento a ridere di qualsiasi stronzata quel tipo gli stesse raccontando. Con una smorfia di mal celato fastidio, girò i tacchi tornando dentro.

Francesca lo guardò andare via, poi percorse quei pochi metri che la separavano dal fratello e si fermò davanti al divanetto di vimini su cui era seduto, ancora comodamente poggiato contro la spalla di Jaymi.

Il ragazzo fu il primo ad accorgersi di lei. “Posso fare qualcosa per te?” domandò, confuso. “Se hai qualche problema con i gay-”
“I miei genitori sono fottutamente gay” replicò lei ridendo, rivolgendogli un sorriso sincero. Gli porse una mano, aspettando che lui la prendesse. “Francesca Tomlinson-Styles” si presentò, strizzandogli l'occhio, “la sorella di questo idiota ubriaco. Chiamami Frankie.”

George la guardò, sospirando annoiato. “Frankie, lasciami in pace. L'accordo era-”

È quasi l'una, rubacuori” lo prese in giro lei, interrompendolo e facendo ridere Jaymi. “Non ho intenzione di sorbirmi le lamentele di papà quando saremo di ritorno, se facciamo troppo ritardo.”

George alzò lentamente il volto, sbuffando. Jaymi gli accarezzò il braccio su cui teneva posata una mano da tempo, poi guardò Francesca e si presentò a sua volta.

So già chi sei” lo fermò lei, fingendosi annoiata. “Ehi, gioca con mio fratello e te la vedrai con me. Chiaro?”

Jaymi rise. “George mi ha raccontato qualcosa di te. Non incorrerei mai nella tua ira, puoi starne certa” scherzò.

Francesca simulò il gesto di puntargli lo sguardo addosso. “Ti tengo d'occhio” minacciò.

George si alzò dal divano, muovendosi con poca sincronia e ancora meno grazia. Jaymi si alzò a sua volta, ridacchiando e posandogli una mano sulla schiena per mantenerlo in equilibrio.

Ci sentiamo presto, piccolo” gli disse, sorridendogli. George si fece avanti per posargli un bacio sulla guancia, leggero e timido nonostante si fossero già baciati sulla bocca.

Francesca alzò gli occhi al cielo, salutando sbrigativamente Jaymi e trascinando suo fratello fuori dalla veranda, fino all'auto di Taylor.

La ragazza li salutò, mettendo in moto non appena i due presero posto.

Quindi è gay?” domandò senza preamboli, guardando George posare la testa contro il finestrino.

Francesca indossò la cintura di sicurezza, stringendosi nelle spalle.

A quanto pare.”


*


Harry si voltò di scatto, facendo trasalire Louis. Scoppiò a ridere.

Lou, è quasi l'una. Vestiamoci.”

Louis accarezzò il suo corpo con gli occhi; coperto solo dalle lenzuola, che lo avvolgevano disordinatamente.

Mh, non penso che mi vada. Chiamo Frankie e le dico che ha una proroga di un'ora.”

Fece già per afferrare il cellulare sul comodino, ma Harry lo fermò con una risata. Louis lo guardò, con le iridi azzurre che trasudavano affetto.

Penso che dovresti farti ripassare il tatuaggio” disse, senza pensarci. “Sta quasi svanendo.”

Harry alzò un sopracciglio, sorridendo come un gatto. “Se tu smettessi di esserne ossessionato, forse l'inchiostro non se ne andrebbe così in fretta.”

Sai che mi fa ancora impazzire.”

Louis si sporse per baciarlo, scostandogli un ciuffo di capelli lunghi dal viso. Harry ricambiò, esitando per qualche secondo, abbassando le palpebre e socchiudendo le labbra per lasciare a Louis il libero accesso alla sua bocca.

La mano di Louis scese dai suoi capelli per arrivare sulla sua schiena, ma Harry si scostò immediatamente con una risata, scatenando gli sbuffi di protesta di Louis.

Harold!” esclamò, segretamente divertito. “E dai, manca ancora un po'.”

Harry si alzò in piedi e gli lanciò una maglietta, prendendone un'altra da un cassetto. Louis lo osservò rivestirsi, e pensò che era ancora bello come quando era adolescente.

Lou, non stare a fissarmi imbambolato” scherzò Harry, chinandosi per baciarlo di nuovo. Louis lo trattenne ancora per un secondo, poi sospirò e si alzò a sua volta.

Entrambi sentirono il suono della porta di casa che si apriva; gli occhi di Harry si allargarono, e l'uomo indossò in fretta un paio di pantaloni prima di uscire dalla stanza.

Niente boxer, pensò Louis con un sorriso divertito.

Harry andò incontro ai propri figli, osservando Francesca che intimava a George di fare silenzio.

In ritardo di un quarto d'ora, ma ce l'avete fatta” sospirò, sorridendo. Francesca si lasciò avvolgere dalle sue braccia, ma si allontanò quasi subito per riprendere il fratello da un braccio.

George ha bevuto” disse, tagliando corto. “Lo porto in camera sua?” domandò.

Harry sospirò. “Lascialo qui” rispose, indicando una sedia del tavolo. Posò un bacio sulla guancia della figlia, augurandole la buonanotte, e si diresse ai fornelli con un'espressione rassegnata in volto.

Louis lo raggiunse in cucina pochi minuti dopo. “Georgey si è preso la prima sbronza della sua vita, eh?” commentò, sedendosi accanto al figlio e arruffandogli i capelli. “Ah, sapevo che prima o poi sarebbe successo.”

Harry preparò del caffè mentre si rivolgeva a George. “Tutto bene, tesoro?” domandò, voltandosi verso di lui. George mugugnò un assenso.

Eloquente” rise Louis. “Avanti, raccontaci come è andata.”

Ho incontrato una persona” mormorò George, la testa pesante e leggera al tempo stesso. Harry e Louis si scambiarono un'occhiata veloce.

Si chiama Jaymi” proseguì il ragazzo, posando una tempia contro il tavolo e chiudendo gli occhi. “Mi piace la sua voce. Se fosse un cantante, vorrei cantare con lui.”

Harry rimase in silenzio, guardando negli occhi il marito e sperando che fosse lui a riprendere la parola. Louis tossì, non sapendo cosa dire.

George, sai che puoi parlare con noi” disse infine, accarezzandogli i capelli. “Ti...ti piace, questo Jaymi?”

George rimase immobile per qualche secondo, e sia Louis che Harry pensarono si fosse addormentato. Poi, però, annuì impercettibilmente, soffocando uno sbadiglio.

Harry gli posò davanti una tazzina di caffè, prendendogli delicatamente le spalle per aiutarlo a sedersi. George riaprì lentamente gli occhi.

Bevi, tesoro. Che ne dici di parlarne domani?” propose dolcemente. George, ancora una volta, si limitò ad annuire e bere il suo caffè.

Domani” ripeté, sbadigliando assonnato.

Louis sorrise a suo marito. Come sempre, ci avevano visto giusto.

Domani, Georgey” confermò, stringendosi nelle spalle.





Indovinate chi è sbucata fuori dal suo nascondiglio?

Già, questa tipa strana che si fa chiamare Seele.

Non so con quale coraggio aggiorno questa fanfiction dopo più di un anno, ma...rieccomi! E sarebbe carino se restassi, quindi ci proverò.

È tardi e sto morendo di sonno, anche se so già che pubblicherò questo capitolo domani. Cosa posso dire? Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e in tal caso lasciate un commento! O, insomma, anche per dirmi che fa schifo e che sono una persona orribile. Sono perfettamente d'accordo con voi.

Intanto, anche se in terribile ritardo, ringrazio coloro che hanno lasciato recensioni allo scorso capitolo: TheSweetGirl, DontForgetWhoYouAre, Jane_11, louijshaz, _Denii_, MillyS, rigby, dimples_lover, missuniall, aghiespine, SofiaJustinLove, goddessperrie grazie di cuore!

Non uso più twitter da una vita, ma potrei ricominciare ad usare ask; sia il mio ask personale, sia quello per i personaggi di questa storia. Per chi non se lo ricorda, su quell'ask potete fare le più svariate, imbarazzanti, stupide domande ai personaggi delle mie storie e farvi quattro risate. E se avete qualche problema di cui volete parlare, quell'ask ha anche avuto momenti di tipo 'posta del cuore' (? che cazz), quindi sentitevi liberi di parlarmi di qualsiasi stronzata vi passi per la testa, seria o stupida che sia. E se qualcuno fosse interessato a farmi un banner per questa storia...scrivetemi in privato non ho davvero voglia di farlo da sola haha

Spero di non aver deluso i vecchi lettori e di aver stupito i nuovi! Vorrei anche introdurre qualche novità in questa fanfiction, tipo descrivere qualche momento mancante nella storia dei Larry o degli Ziam che la fanfiction precedente a questa, You're every line, you're every word, you're everything, non ha raccontato. Che ne pensate?

Spero di aggiornare presto! Mi raccomando, datemi i vostri pareri


Seele

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** III. ***


Lights and Dreams

Image and video hosting by TinyPic



Francesca sgattaiolò silenziosamente in cucina. Si guardò intorno con circospezione, sentendosi quasi la protagonista di un videogioco; la sua preda era lontana solo pochi metri.

Chiuse un occhio solo, mirando al pacco di patatine al pomodoro sul tavolo.

Missione stealth, agente Tomlinson-Styles.

Era domenica mattina; Harry era solito svegliarsi presto, ma non sembrava essere già in piedi. Louis non era mai sveglio prima delle dieci, e George...probabilmente era ancora KO.

Si avvicinò furtivamente al tavolo, cercando di non fare rumore...

Non fece in tempo ad afferrare il pacchetto di patatine, che la voce di suo padre la colse di sorpresa.

Mani in alto!”

Francesca sospirò, sollevando le mani. Lanciò a Louis un'occhiata ironica.

Papà, pensi ancora ai videogiochi. Sei proprio un bambino.”

Louis alzò un sopracciglio, divertito. “Non dire sciocchezze, ti stavo spiando. Sei sempre la solita.”
Francesca sospirò, agitando una mano ancora sollevata. “Certo, come ti pare.”
Harry rise, scendendo le scale e attirando gli sguardi del marito e della figlia su di sé. Sembrava appena uscito dalla doccia, con i capelli ancora umidi, ma già vestito.

Lo sapevo!” sibilò Francesca. “Era un'imboscata, non è vero?”

Louis finse di puntarle una pistola addosso, Francesca incrociò le braccia al petto.

Teatrali e infantili” disse, spietata. Louis e Harry si scambiarono un'occhiata divertita.

Harry prese un respiro profondo, poi si schiarì la voce. “Hai qualcosa da dirci, Frankie?”

Francesca si indicò con aria innocente. “Io?” chiese, spalancando gli occhi scuri.

Louis sospirò. “Seriamente, Frankie. Ti avevamo chiesto di tenere d'occhio George, ieri” disse Louis, incrociando le braccia al petto.

Francesca alzò gli occhi al cielo. “Mi dispiace che si sia ubriacato, va bene?” rispose, scontrosa.

Harry si grattò una spalla, non sapendo come porre la questione a Francesca. “Frankie...” cominciò, incerto, “George ci ha parlato di un certo Jaymi, ieri notte.”

Louis annuì, muovendo un passo in direzione della figlia. “Ne sai qualcosa?” domandò.

Francesca sospirò. “Dipende da quanto ne sapete voi” rispose, evasiva.

Harry emise uno sbuffo frustrato. “Frankie, per favore. George non ha il tuo stesso carattere, e potrebbe...essere ferito.”

Non avete di che preoccuparvi” sbottò Francesca, “Jaymi è un amico di Taylor. Ha l'aria di essere un bravo ragazzo.”

Sapevi già...” Louis agitò una mano, vagamente in imbarazzo. Francesca sbuffò.

Papà, che diamine” sbottò annoiata, “è ovvio che non dobbiate prendere questo argomento con le pinze. Sono a posto con il fatto che George sia gay” borbottò. “E comunque no, non lo sapevo. Ma lo sospettavo da tempo.”

Harry sorrise, sollevato. “Anche noi” ridacchiò.

Papà, sul serio pensavate che mi desse fastidio avere un fratello gay?” disse Francesca, allibita. “Siete fuori.”

Modera i termini” fece Harry, severo.

Francesca alzò gli occhi al cielo. “Posso mangiare qualcosa, adesso?” domandò. “O volete puntarmi una luce addosso, legarmi e sottopormi ad un nuovo interrogatorio?”

Louis finse di pensarci. Francesca si lasciò scappare una risata e prese la busta di patatine, aprendola e iniziando a mangiare.

Si diresse verso le scale, desiderosa di tornare in camera e cacciarsi da quell'impiccio. Stava quasi per sorpassare Harry, quando questi la tirò indietro.

Cosa!” esclamò, esasperata. “Vi ho detto tutto ciò che so! Non ho-”

Harry rise, stringendola fra le sue abbraccia. “Grazie, piccola.”

Francesca rimase un attimo sorpresa, poi scoppiò a ridere mentre anche Louis si univa all'abbraccio.

Mi state soffocando!” strillò, agitando il pacchetto di patatine.

I genitori la liberarono ridendo, e lei fuggì in camera nascondendo un sorriso.


*


Com'è andata da Chris, Josh?”

Josh sbadigliò sonoramente, senza curarsi di coprirsi la bocca. “Tutto okay” tagliò corto.

Liam si sedette accanto a lui, sul suo letto. “Sai...” esordì, guardandosi le mani congiunte in mezzo alle cosce, “ho incontrato sua madre, stamattina.”

Josh trasalì. “Ah” mormorò, a voce troppo alta, “e- e ehm, cosa- cosa ti ha detto?”

Liam si strinse nelle spalle. “Le ho chiesto dove fossi” rispose.

Josh deglutì. “E lei, uhm...”

Ha detto che tu e Chris stavate ancora dormendo” disse Liam. Josh alzò un sopracciglio.

Ti ha detto così?” domandò, confuso.
“Sembri perplesso, qualcosa non va?” chiese Liam, con tono curioso. Josh scosse furiosamente la testa.

No, affatto- tutto okay. Devo...”

Josh abbassò lo sguardo, sperando di non essere completamente arrossito, “devo andare in bagno.”

Si alzò dal proprio letto, dirigendosi a passo spedito fuori dalla sua camera.

Sparì nel bagno, e un attimo dopo Zayn raggiunse suo marito.

Liam, nel vederlo, esplose a ridere. Zayn non riuscì a non fare lo stesso.

Adesso penserà che la madre di Chris gli sia stata al gioco” commentò, divertito.

Avanti, non potevamo fargliela passare tanto liscia” rise Liam, alzandosi. “La madre di Chris era tremendamente in imbarazzo, stamattina. Penso che abbia capito tutto.”
Zayn alzò gli occhi al cielo, sorridendo. “Il nostro Josh sta crescendo, eh?” domandò, intenerito.

Anche troppo” rispose Liam, con tono affettuoso. Poi aggrottò la fronte. “Ma...glielo hai fatto, quel discorso?”

Zayn sgranò gli occhi e spalancò la bocca. “No! Pensavo te ne fossi occupato tu!”

Gli ho insegnato a farsi la barba. Era ovvio che il resto sarebbe toccato a te!”

Zayn fece per ribattere, ma notò che Liam stava soffocando le risate e tirò un sospiro di sollievo.

Mi hai fatto prendere un colpo” rise, muovendo un altro passo verso di lui. Liam aprì le braccia, rivolgendogli un sorriso divertito, e Zayn si lasciò stringere.


Ash, amore, non ci crederai mai. Ci hanno quasi scoperti! ♥♥ - Josh.


*


Appena si sedette al tavolo della cucina, George si ritrovò tre paia di occhi puntati addosso.

Quelli verdi e azzurri dei suoi genitori e quelli scuri di sua sorella; Francesca allargò i propri per avvisarlo del pericolo. E fu in quell'esatto momento che, ancora intontito dal sonno appena concluso, George si ricordò della sera precedente.

Merda.

Sperò che fare finta di niente sarebbe stata una buona strategia. Prese una prima forchettata della pasta che aveva nel piatto, faticando a mandare giù il boccone.

George.”

La voce di Louis lo fece trasalire. “Sì, uhm” rispose, troppo in fretta, “buon appetito! Me ne stavo dimenticando, già.”

Harry sospirò. “George...” riprese.

Avete ragione. Le buone maniere contano” continuò imperterrito. Francesca alzò gli occhi al cielo.

Come sta Jaimy?” chiese senza preamboli. George quasi si affogò.

Louis gli batté una mano in mezzo alle spalle, lanciandole un'occhiataccia.

Ce ne hai parlato ieri sera, tesoro” mormorò Harry rassicurante, non appena George riuscì a riprendere fiato. “Sembra un tipo a posto.”

George sentì le proprie guance andare a fuoco. “Ti ha già scritto?” domandò Francesca, curiosa.

Non- non lo so” deglutì George, imbarazzato, “non ho ancora acceso il telefono. Anzi” mormorò, fingendo un sorriso che venne fuori come una smorfia inquietante, “credo proprio che andrò a-”

Fermo qui, ragazzo” disse bonariamente Louis, puntandogli la sua forchetta contro. “Parlaci di lui!”

George si grattò una spalla, sentendosi a disagio. “Ha diciannove anni” mormorò, mordendosi un labbro, “è il fratello maggiore di un mio compagno di scuola. È simpatico, ed è...davvero carino.”

Stava arrossendo a dismisura, ne era certo -e il pensiero lo fece arrossire ancora di più. Francesca rise.

Sei più rosso del sugo, Georgie” commentò, portandosi un nuovo boccone alle labbra.

Lavora come barista” continuò, solo per zittire Francesca. “Ha frequentato il mio stesso liceo e...tutto qui.”

Potresti farcelo conoscere” propose Harry.

Francesca lanciò al padre un'occhiataccia, prima di tornare a rivolgersi a George. “O convolare direttamente a nozze” aggiunse ironica.

George rimase in silenzio, giocando con il cibo nel suo piatto. “Non ho fame” mormorò, “posso alzarmi?”

Louis gli lanciò uno sguardo divertito. “Non devi vergognarti, George” lo rassicurò, “ci siamo passati anche io e papà Harry, sai. E comunque” guardò Francesca, sorridendo vittorioso, “noi ci siamo presentati a vicenda alle nostre famiglie solo dopo pochi mesi che stavamo insieme.”

Francesca alzò gli occhi al cielo. “Questo perché siete, tipo, anime gemelle o roba simile!” esclamò, irritata. “Quanti anni avete? E ancora fate gli sdolcinati!”
Imitò la voce dei genitori. “Harold, questa torta è buonissima!”. George scoppiò a ridere. “Grazie, amore, l'ho preparata apposta per te! Mi fate cariare i denti!”

Anche Louis rise, mentre Harry sollevò gli occhi al cielo e le rivolse un sorriso affettuoso. George approfittò del momento per allontanarsi, sperando di non essere fermato.

Salì le scale, entrò in camera sua e chiuse la porta. I suoi occhi si posarono subito sul suo cellulare, sistemato sulla scrivania.

Lo prese, sedendosi a gambe incrociate sul piano. Si morse un labbro.

E se non avesse trovato nessun messaggio di Jaymi?

Non era sicuro di volere accendere il telefono. Non voleva restare deluso.

Prese un respiro profondo. Doveva accenderlo.

Con un gesto veloce, premette il tasto di accensione e lo schermo del cellulare divenne luminoso.

Digitò il pin con il cuore in gola. Attese qualche secondo.

Si concentrò solo sul mantenere il proprio respiro sotto controllo, ma...

Niente. Nessun messaggio in arrivo.

Abbassò il viso, posando di nuovo il telefono sulla scrivania. Cosa gli era saltato in mente? Si era solo illuso. Che razza di-

Il suo cellulare vibrò di colpo, facendolo trasalire per il rumore e per la sorpresa. Lo afferrò così in fretta che quasi gli cadde di mano.

Il numero del mittente era sconosciuto, ma un messaggio gli era arrivato e aspettava solo di essere letto.

Con il cuore che batteva a mille, George lo aprì.


Ciao, piccolo! Sono Jaymi. Come stai?

Segnati questo numero, perché lo vedrai spesso! ;)

Jaymi xx


George riprese a respirare- non si era nemmeno accorto di stare trattenendo il respiro. Rise tra sé e sé, sollevato ed emozionato.

Qualcuno bussò alla porta, e Harry entrò nella stanza tenendo in mano un vassoio.

Per stavolta puoi mangiare in camera” concesse, con tono dolce. Quando alzò gli occhi e vide quelli di George felici, stupiti e luminosi, capì che tutto era andato per il meglio.

Cercò di nascondergli una risata contenta. “Mangia qualcosa, okay, Georgie?”

George annuì vivacemente, senza riuscire a smettere di sorridere come uno stupido. Harry scosse la testa fra sé e sé e uscì dalla stanza.

Tornato in cucina, mostrò il pollice all'insù a Francesca e a Louis.

E, finalmente, lasciò andare quella risata che aveva trattenuto.


*


Josh terminò la chiamata su skype con Ashley, e smise di sorridere con evidente sollievo.

Al contrario, sbuffò. Fingere di essere allegro e contento solo per non scatenare le sue paranoie era insopportabile.

Abbassò lo schermo del portatile, poi indietreggiò con la sedia, dondolandosi.

Suo padre si affacciò alla porta, osservandolo in silenzio. Josh sembrava non essersi accorto di lui.

Ti vedo” sospirò, e Zayn si stupì. Ridacchiò.

Potresti cadere, Josh” lo avvertì. Josh sbuffò nuovamente.

Non fare come papà Liam, dai” protestò. Si alzò comunque dalla sedia, con aria frustrata.

Qualcosa non va?” chiese Zayn. Josh aprì la bocca, poi la chiuse e scosse la testa.

Tutto okay, papà” mormorò. Lanciò un'occhiata alla sua giacca, lasciata con malgarbo sul letto quella mattina, e la indossò d'impulso.

Vado da Frankie e George” annunciò, uscendo dalla stanza in tutta fretta. Zayn alzò gli occhi al cielo.

Ciao anche a te” disse sarcastico. Josh attraversò il salotto, evitando accuratamente la mano di Liam che voleva scompigliargli affettuosamente i capelli, e uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle.

Liam si voltò, trovandosi già Zayn dietro. “L'adolescenza” commentò, alzando le spalle.

Zayn rimase un attimo in silenzio. “Liam, credo...” mormorò, incerto.

Liam sbiancò. “No.”

Liam, non possiamo farci niente” sbottò Zayn. “Te l'ho detto un sacco di volte. È nostro figlio, e dobbiamo accettarlo comunque!”
“Ma- fa parte dei Tomlinson!” protestò Liam. “Lo sai, Zayn, non mi va che nostro figlio stia-”

Può stare con chi vuole!” ribatté Zayn, impuntandosi. “Non saremo noi a fermarlo. È innamorato, ed è palese che lo sia!”
Liam emise un gemito frustrato. “Sapevo che sarebbe successo.”

Zayn gli sorrise, perdendo la sua aria arrabbiata e, invece, ridacchiando. “Avanti. Non è poi così male.”

Non c'entra l'aspetto” sospirò Liam. “È solo che...Tomlinson. Che succede se si sposano?”

Impallidì. “Non voglio vedere Louis più di quanto sia già costretto a fare, Zaynie.”

Zayn scoppiò a ridere, avvicinandoglisi e abbracciandolo. “Non dire così. Non hai mai cercato veramente di conoscerlo, Lee.”

Liam si arrese. “Magari hai ragione tu. Resta il fatto che...”

Zayn lo guardò, già minacciandolo con lo sguardo. Liam incrociò le braccia al petto, testardo.

Ma perché proprio Francesca?” sbottò, facendo ridere Zayn.

Non poteva innamorarsi di George?”


*


Josh bussò alla porta di casa Tomlinson-Styles, rigirandosi nervosamente il cellulare fra le mani.

Bussò di nuovo, troppo impulsivo per aspettare. Sentì George esclamare “un momento!”, e poi la porta si aprì.

Josh” disse il ragazzo, e a Josh apparve incerto e quasi in imbarazzo. “Vuoi- uhm...”
Josh non attese, prese il polso di George e lo tirò oltre la soglia.

Chiudi la porta” ordinò. George aprì bocca come per protestare, ma infine ubbidì.

So che è per ieri sera” disse senza preamboli, troppo in imbarazzo per fingere che fosse tutto okay. “Ascolta, Josh, non arrabbiarti se non ne ho mai parlato con nessuno, ma...”

Prese un respiro profondo, sentendosi nudo davanti agli occhi blu di Josh. “Mi piacciono i maschi, va bene? Da, tipo, tutta la vita. Potrebbe suonarti strano-”

George, diamine” sbuffò Josh, “non è certo un problema che tu sia gay.”

George sbatté le palpebre, perplesso. I suoi enormi occhi scuri si fecero confusi. “Allora perché sembri così infastidito?” mormorò.

Sono infastidito, George!” sbottò Josh. “Non capisco perché tu non mi abbia mai detto niente! Credevo di essere come un fratello, per te- almeno un migliore amico, cazzo!”
George si morse solo il labbro inferiore, abbassando gli occhi. Josh attese che dicesse qualcosa, ma si irritò ancora di più nel vedere che nemmeno cercava di discolparsi.

Non posso credere che avessi paura di dirmelo, o che non ti sentissi accettato” lo accusò, alzando la voce. “Alla festa non ti sei fatto troppi problemi! Ed eri abbastanza sobrio da ragionare quasi normalmente, non è vero? Non hai paura di essere chi sei! Allora perché-”

Non sono fatti tuoi, Josh!” urlò George, interrompendolo all'improvviso. “Non l'ho detto, perché- perché- che bisogno c'era di dirlo?” esclamò, arrabbiato. “Che dovere ho di dirti qualcosa, Josh?”

Josh sentì le mani prudere; non era mai stato un tipo violento, ma ebbe davvero voglia di rompere qualcosa. “Pensavo fossimo amici, George!”

Lo siamo!” replicò George, gli occhi lucidi. “Josh, io- io non potevo dirtelo!”

Josh fece per ribattere, ma la voce di Francesca distrasse entrambi.

Dio, che casino” borbottò, separandoli e ponendosi nel mezzo. “State letteralmente urlando nel mezzo della strada” continuò, abbassando la voce. “Che diavolo di problemi avete?”

Josh fece un passo indietro, furioso. “Non abbiamo nessun problema” rispose, con tono basso e arrabbiato, “me ne vado.”

George allungò un braccio per fermarlo, ma Josh si liberò della sua presa senza delicatezza. Gli lanciò un ultimo sguardo, poi gli voltò le spalle e si allontanò.

George rimase a fissarlo, mentre Francesca lo guardava allibita. I due non avevano mai litigato, prima d'allora.

George” sussurrò, incredula. “Che cosa- cosa è successo? Non piangere, Georgie, avanti-”

George non si era neanche accorto di stare piangendo. Si passò una mano sugli occhi, tirando simultaneamente su con il naso, e si lasciò cadere seduto sugli scalini davanti la porta di casa.

Sono stato uno stupido, Frankie” singhiozzò. “Avrei dovuto dire subito la verità a Josh” mormorò, sconfitto.

Francesca si sedette accanto a lui, lieta che la strada fosse vuota. Lo avvicinò a sé, facendogli posare la testa sul suo petto.

Georgie” disse dolcemente, “lo so.”

Gli accarezzò i capelli, con quanta più dolcezza fosse capace. “Ho capito tutto. Mi dispiace tanto.”

Le spalle del fratello tremarono, e lei gli posò un bacio sulla fronte. George rise fra i singhiozzi.

Mi piace quando non fai la stronza” commentò.

Anche Francesca rise. “Ehi, non farmi cambiare idea” lo minacciò con affetto. Aspettò che si calmasse, accarezzandogli ancora i capelli.

Non è sbagliato, cercare la felicità con un'altra persona” sussurrò poi, appena udibile. George alzò gli occhi arrossati su di lei.
“Cosa intendi?” domandò.

Sto parlando di Jaymi” spiegò la sorella. “Dagli una possibilità. Potresti essere felice, con lui.”

George annuì, passandosi la manica della felpa sugli occhi. Esitò un attimo prima di parlare.

Lo farò” disse, deciso. Francesca gli rivolse un sorriso.

Grande, George” fece, alzandosi in piedi e porgendogli una mano. “Coraggio, andiamo a scegliere cosa metterti addosso.”

George la guardò confuso, tirando un'ultima volta su con il naso. “Perché?” chiese.

Francesca gli strizzò un occhio.

Per uscire con Jaymi, è ovvio!”

*


Una cena fra colleghi, mh?”
Liam assentì con un mormorio, troppo rilassato per rispondere a voce. Zayn, seduto sul bordo della vasca, vestito ma con i piedi nell'acqua, gli stava lavando i capelli con dolcezza.

Liam stava facendo il bagno, immerso non solo nell'acqua ma anche nella calma placida della loro casa quando Josh era fuori.

Sì” rispose, con un sospiro tranquillo. “Sicuro di non poter venire?”

Zayn scosse la testa, anche se Liam non poteva vederlo. “Liam, so che Josh è grande, ma non mi va di lasciarlo solo a casa di notte.”
“Potrebbe dormire da Harry e Louis!” insistette Liam. “Dai, Zaynie” continuò affettuoso, “il ristorante è fuori città, e dovrò dormire in albergo. Passeremmo un po' di tempo insieme.”

Zayn rise, cogliendo la nota maliziosa nella sua voce. “Finiscila” disse, facendo ridere anche lui.

Vieni qui” lo incitò poi il marito. Zayn corrugò le sopracciglia.

Sono già qui” disse, sciacquandogli i capelli ormai puliti.

Liam rise di nuovo. “Intendo, qui” spiegò, inclinando leggermente la testa all'indietro per guardarlo. Zayn uscì dalla vasca, rivolgendogli poi un sorrisetto.

Liam si sporse per prendergli un polso, tirandolo giocosamente verso di lui. Zayn rise, liberandosi della sua presa lieve.

Fammi togliere i vestiti”. Liam annuì con un sorriso soddisfatto.

Zayn non riuscì a trattenere un'altra risatina. Sbottonò i propri jeans, piegati più volte su loro stessi dalla parte delle caviglie per arrivargli fino a sotto le ginocchia, osservando gli occhi del marito seguire il movimento quando atterrarono sul pavimento.

Liam sollevò lo sguardo, incontrando i suoi occhi. Zayn gli sorrise, sicuro di sé, sbottonandosi lentamente la camicia.

La fece scorrere lungo le proprie spalle, lasciando che raggiungesse i jeans sul tappeto.

Infine, si tolse i boxer e strizzò un occhio a Liam, che rise.

Si sistemò in mezzo alle sue gambe, posando la schiena contro il suo petto ampio e sospirando, rilassandosi nel calore dell'acqua e del corpo di suo marito. Posò la testa sulla spalla dell'uomo, chiudendo gli occhi.

Liam gli cinse la vita con le braccia, baciandogli i capelli ancora asciutti e poi una tempia.

Ti addormenti?” chiese, divertito. Zayn annuì, mormorando “potrei. È stata una giornata stancante.”

Liam si finse d'accordo, emettendo un suono di assenso. Zayn si rilassò completamente, liberando la mente da qualsiasi pensiero; si sentiva avvolto nel tepore, nelle braccia di suo marito, assolutamente al sicuro.

Anche dopo tutti quegli anni, quella era ancora la sua sensazione preferita.

Sentì le mani di Liam insaponargli con dolcezza le spalle, massaggiargli la cute mentre gli accarezzava i capelli e li bagnava di acqua e shampoo. L'uomo gli posò un bacio sul lato del collo, prima di insaponargli anche le braccia.

Zayn pensò che avrebbe davvero potuto addormentarsi.

Ma sentì Liam ridacchiare nel suo orecchio, e il suo palmo aperto risalire lentamente lungo il suo petto; le sue dita sfiorarono delicatamente uno dei suoi capezzoli. Zayn mugugnò in protesta.

Liam sorrise contro la sua tempia, continuando ad accarezzarlo con attenzione, chiudendolo fra indice e pollice e guadagnandosi un sospiro agitato di Zayn.

Liam” mormorò Zayn. La mano dell'uomo scese dal suo ventre, chiudendosi intorno al suo sesso.

Quelle di Zayn si posarono invece sulle cosce del marito, inarcandosi. Liam gli baciò uno zigomo, sentendo il suo respiro cambiare e farsi più veloce, meno controllato.

Vuoi ancora riposarti?” domandò, divertito.

Zayn sentiva la sua erezione contro il basso della schiena. “Andiamo in camera da letto” rispose in un mormorio poco comprensibile.

Per dormire?” continuò Liam, soffocando una risata.

Zayn si limitò a gemere.


*

George sperò con tutto il suo cuore di non avere la mano sudata, quando Jaymi gliela prese nella sua.

Frankie direbbe 'che schifo', e avrebbe ragione. Dio, che imbarazzo...

Le sue preghiere, però, dovettero essere ascoltate. Jaymi gli sorrise, stringendo di forte la sua mano nella propria.

È bello vederti sobrio” scherzò, facendo ridere anche George.

Anche per me è bello rivederti” rispose il ragazzo, arrossendo appena. “Dove mi porti?” domandò, curioso.

Jaymi gli rivolse un altro sorriso bianchissimo. “Scommetto che adori il cioccolato.”

George alzò gli occhi al cielo. “Dimmi il nome di una sola persona che non lo ama!” scherzò.

Jaymi rise. “Hanno aperto da poco una pasticceria, e la trovo fantastica. Posso offrirti qualcosa?”

George osservò le loro mani congiunte. Pensò che sì, forse Frankie aveva ragione: poteva essere felice anche così.

Fammi pensare...” replicò, fingendosi indeciso. Jaymi gli stette al gioco, rivolgendogli uno sguardo supplice.

George scoppiò a ridere.

D'accordo, hai il mio permesso.”






Rieccomi! Non ve l'aspettavate, eh?

Harry e Louis e i loro metodi di instaurare un dialogo piuttosto dubbi, Josh che si incazza, George che lo trolla (?) a modo suo, gli Ziam che non capiscono un cazzo e il razzismo verso i membri della famiglia Tomlinson, Liam che deve andare ad una cena, Zayn che è l'unico uomo capace di addormentarsi (o quasi) in una vasca da bagno, Jaymi e la sua aria da tizio simpatico...amo molto i miei personaggi, ovvio. Tantissimo.

(Per il momento amo solo Francesca, perché le piacciono i videogiochi)

Dopo il mio sclero, a voi la parola! Lasciatemi una recensione o vengo a cercarvi.

Grazie a chi lo ha già fatto, e mi ha scritto cosa ne pensava dello scorso capitolo: MartinaSole, dafneagle, Lisa_Trrru, LarryIsMyWay, Tomlinsonbrave, DontforgetWhoYouAre, CamiCamilla, I can fly, MillyS, _crazymofo_ e Jane_11!

In particolar modo, doppi ringraziamenti a Tomlinsonbrave: quella meraviglia di banner in alto è opera sua. ♥♥♥

Sto rileggendo you're every eccetera, così da poter inserire qui degli spaccati di vita che non sono stati descritti nella storia. Il primo capitolo di questa long fic non è che un riassunto veloce dell'infanzia di Frankie, Josh e George, e non penso basti a risolvere alcune questioni lasciate aperte nella fan fiction precedente.

Quindi chiedo: c'è qualcosa di You're every line, you're every word, you're everything che non vi è chiaro, che credete sia rimasto in sospeso? Per farvi un esempio, a mio parere manca il racconto del rapporto fra il padre di Louis e Louis stesso, e anche quello con Harry. Ho amato molto la figura di Mark nella scorsa fan fiction, spero che in qualche modo l'abbiate apprezzata anche voi.

Fatemi sapere e vedrò di riempire i punti vuoti! (?)

Per qualsiasi domanda, qui il mio ask . Sull' ask per i personaggi di questa storia potete far loro delle domande, proprio come per you're every!

Alla prossima, un bacio!


Seele


P.S.: sto pensando ad una nuova fan fiction, basata sul videogioco Beyond: Due Anime.

Qualcuno che lo conosce? ? No?

Ovviamente no.

Piango per sempre. GIOCATE AI VIDEOGIOCHI, MALEDETTE



Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2649624