What if it was all different?

di lukespj
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La partenza ***
Capitolo 2: *** L'arrivo ***
Capitolo 3: *** Per iniziare a cononscersi ***
Capitolo 4: *** Ricordi ***
Capitolo 5: *** In cerca del lavoro ***
Capitolo 6: *** I ragazzi ***
Capitolo 7: *** Louis ***
Capitolo 8: *** Sorpresa ***
Capitolo 9: *** Harry, piacere ***
Capitolo 10: *** Niall ***
Capitolo 11: *** Il bacio ***
Capitolo 12: *** Chiacchiere notturne ***
Capitolo 13: *** Nuovi arrivi ***
Capitolo 14: *** Complicazioni ***
Capitolo 15: *** Non sono io ***
Capitolo 16: *** Cosa sei disposto a fare? ***
Capitolo 17: *** Sì ***
Capitolo 18: *** Io non sarei riuscito ***
Capitolo 19: *** Novità ***
Capitolo 20: *** E se non glielo dicessimo? ***
Capitolo 21: *** Che vuoi che sia ***
Capitolo 22: *** Ricordati che ti amo ***
Capitolo 23: *** Deve essere stato un malinteso. Per forza. ***
Capitolo 24: *** Ho paura ***
Capitolo 25: *** Lasciami andare ***
Capitolo 26: *** Non è venuto ***
Capitolo 27: *** Sono aperte le scommesse ***
Capitolo 28: *** Spaces between us ***
Capitolo 29: *** Ti aspetto ***
Capitolo 30: *** Back home ***
Capitolo 31: *** Starà con me ***
Capitolo 32: *** Picnic ***
Capitolo 33: *** I conti con il passato (1) ***
Capitolo 34: *** I conti con il passato (2) ***
Capitolo 35: *** I conti con il passato (3) ***
Capitolo 36: *** Dire cosa a chi? ***
Capitolo 37: *** Beccati ***
Capitolo 38: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** La partenza ***


Avete presente quando non volete assolutamente che qualcosa accada?
Quando volete che il tempo non passi e invece lui, da buon stronzo qual è, passa più veloce che mai?
Quando, comunque vada, qualsiasi cosa fate e dite, non potete evitare che accada?
Beh, eccomi qui, in uno di quei momenti. Anzi, sarebbe più corretto dire allo scadere di uno di quelli. Sto guidando verso la stazione di Manchester, dove un treno porterà la mia piccola, pazza, dolce e amata –soprattutto amata, ma questo lei non lo sa quindi shhtt-  Giuls lontano da qua. Già, perché lei andrà all’università nella lontana  Londra e non nella vicina Manchester come me e la maggior parte dei nostri amici e non.

“Cos’è quel muso lungo, Haz?”, chiede Giulia, distraendomi dai miei pensieri.

E’ seduta nel posto del passeggiero e canticchia le canzoni della radio, come facciamo sempre quando siamo in macchina insieme. Sì, facciamo, perché di solito canto anche io. Ma non oggi.

“Scherzi, vero? Tu stai per partire e mi chiedi perché ho il muso lungo?”

Lei sospira.

“Harry, io..”
“No, non importa. Sono così fiero di te, davvero. Sono felice che stai inseguendo il  tuo sogno e so che lo realizzerai. E  sono anche tranquillo, perché so che la distanza non rovinerà la nostra amicizia. Ma no, non sono felice perché te ne stai andando..” , dico, interrompendola.

Lei sorride, inclinando leggermente la testa.

“Lo so, riccio.. Ma sta tranquillo, ti chiamerò tutti i giorni, ti tartasserò di messaggi talmente tanto, che arriverai ad odiarmi”

Scoppio a ridere, scuotendo la testa.

“Non succederà, missione fallita”

Lei alza le spalle e torna a canticchiare.  Finalmente – o purtroppo, dipende dai punti di vista- arriviamo in stazione. Dopo aver parcheggiato, la aiuto a portare le due valige, sorprendendomi della poca roba che si porta dietro.

“Pensavo ti portassi dietro la casa”, scherzo, mentre entriamo.

Scoppia a ridere.

“Haz, questo è quello che mi rimane da portare.. Tutto il resto l’ho portato settimana scorsa quando sono andata con papà per firmare il contratto e prendere le chiavi”
“Ahh, ecco.. mi sembrava”

Mi tira un pugnetto sulla spalla. Poi, il suo sorriso scompare, lasciando spazio alla malinconia.

“Hey, va tutto bene”, dico, circondando il suo bacino con le braccia.
Lei mi stringe talmente forte che potrei smettere di respirare da un momento all’altro. Riesco a sentire che sta piangendo, anche se lei cerca di non farlo notare.

“Giuls..”
“Sta zitto, mi hai contagiato tu con la tua tristezza, stronzo”, dice, tirando su col naso.
“Scusami, piccola”, dico, lasciandole un bacio tra i capelli.

In quel momento, sentiamo delle voci provenire da fuori e, pochi secondi dopo, compaiono Liam, Danielle, Alexa  e Zayn, più conosciuto da me stesso come ‘sono un fottuto stronzo dato che sono stato con la ragazza che ami per più di un anno’.

“Visto che siamo in tempo?!”, urla Danielle col fiatone.
“Sì, ma per un pelo!”, urla a sua volta Liam.
“Tutta colpa di Zayn”, dice Alexa, guardando il diretto interessato di sottecchi, che come risposta alza le spalle e piazza un sorriso.
“Ragazzi, potete evitare per oggi?”, dice Giulia.
“Hai ragione, scusali!”, dice Danielle tirando una gomitata a Liam per poi saltare al collo di Giulia.
“Dani, mi stai uccidendo!”, dice Giulia, ridendo.
“E’ che mi mancherai un casino, ciccia”
“Anche tu, Dani.. Maaaaa.. Ti aspetto a Londra”, dice Giulia, facendole l’occhiolino.
“Puoi contarci!”
“Sì,sì, Dani, certo.. Ora spostati che è il mio turno”, dice Alexa, trascinandola via da Giulia.
“Allora, mi raccomando.. Tante feste, tanti ragazzi e tanto..”
“LEX!”, urlano Giulia e Danielle.

Alexa scoppia a ridere, poi abbraccia Giulia. Quando si fa da parte, Liam si avvicina e abbraccia Giulia.

“Fa la brava, scricciolo”
“Come sempre”, risponde lei.

Liam sorride, poi le lascia un bacio sulla guancia.

“Quindi.. Ci dobbiamo salutare..”, dice Zayn.

No, non provare a toccarla che ti stacco un braccio.

“A quanto pare..”
“Non mi sono mai piaciuti gli addii”, dice lui, abbassando lo sguardo.

Oh, fa pure il commosso. Tse.  E tu sei geloso , mi ricorda la mia coscienza.

“Non è un addio, Zay”
“Vieni qui”, dice, allargando le braccia.

Giulia sorride, poi lo abbraccia.

“Stammi bene, Zay”
“Anche tu, signorina.. E chiamami ogni tanto”
“Lo farò”

Gli sorride, poi si alza in punta di piedi e gli lascia un bacio sulla guancia. In quel momento arriva il treno, e i quattro si fanno da parte.

“E’ arrivato il momento, allora..”, dico.

Vedo i suoi occhi inumidirsi. Si fionda tra le mie braccia e mi stringe con tutta la forza che ha.

“Chiamami appena arrivi”
“Probabilmente ti chiamo anche prima perché già mi manchi”

Le sorrido, un sorriso flebile, ma che poi diventa più grande vedendo che ha ancora con se la mia collana.  Prende le sue valige e sale sul treno.

“Ciao, Haz. Ti voglio bene”
“Ciao, Giuls. Te ne voglio anche io”, dico, mentre le porte si chiudono, anche se vorrei gridarle ‘Ti amo, cazzo’.

Ma non ce la faccio. Sono bloccato su questa mattonella e non riesco a fare niente. Nemmeno quando il treno sparisce dalla mia visuale.

“Andiamo Harry”, dice Liam, mettendomi una mano sulla spalla.

Annuisco, per poi uscire con i miei amici dalla stazione che, oltre ad avermi portato via la ragazza che amo, ha portato via anche il mio cuore.

 

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Capitolo 2
*** L'arrivo ***


(Giulia POV)

Non sono neanche a metà strada e già ho voglia di tornare indietro. Sospiro, guardando fuori dal finestrino. Il mio telefono suona, facendomi guadagnare occhiatacce dagli altri passeggeri dato che mi ero dimenticata di mettere il silenzioso. Rispondo senza guardare chi è.

“Pronto?”, dico a bassa voce.
“GIULS! MI DISPIACE NON ESSERE VENUTO ALLA STAZIONE A SALUTARTI, GIURO VOLEVO VENIRE SOLO CHE SONO ANDATO A VEDERE UNA NUOVA BATTERIA E MI SONO MENATO VIA, SONO TALMENTE BELLE CHE CI PASSEREI LA MIA VITA INSIEME E..”

Scoppio a ridere.

“Ash, va tutto bene, tira un respiro profondo e rilassati”
“No, mi sento una persona orribile, ma che dico lo sono! Che diamine le batterie stanno sempre lì, mentre tu sei partita!”

Sorrido. Ashton è la persona con cui ho legato di più a scuola, anche perché avevamo sempre tutte le lezioni insieme, quindi non c’era molta altra scelta.

“Prendilo come un pretesto per venire a Londra a trovarmi”
“Beh, quello era ovvio, non ti libererai di me tanto facilmente”
“Mi sembra giusto”
“Allora, come ti senti? Sarai stra emozionatissima”

Come sto? Beh, sono andata via da casa mia, lasciando lì i miei amici e il ragazzo che amo per inseguire il mio sogno che magari manco riuscirò a realizzare.

“Bene.. Credo”, dico, sinceramente.

Con Ashton non c’è bisogno di mentire, mi capisce al volo. Forse perché è la persona che mi conosce più di tutti. Apparte Harry, ovviamente.

“Vedrai che andrà tutto bene.. Sono sicuro che le tue coinquiline sono meravigliose”
“E magari sono pure fidanzate”, dico, capendo cosa stava passando per la testa di quel cretino.
“Certo che tu mi smonti sempre, eh”

Sorrido.

“E’ il mio lavoro”

***
Eccomi qui, difronte al condominio che sarà casa mia. Rimango un po’ ad osservarlo, provando ad immaginare come sarà la mia vita, ma non riesco. Prendo un respiro profondo ed entro, chiamando l’ascensore. Quando arriva, schiaccio il tasto del sesto piano e lentamente salgo. Arrivata al mio piano, prendo le chiavi del mio appartamento e apro la porta.

“Ciao! Tu devi essere Giulia! Piacere, sono Eleanor, ma puoi chiamarmi El!”, mi investe una delle mie due coinquiline.

La guardo bene e la mia pochissima autostima va a farsi fottere.

“Emmh.. Sì, sono io.. Piacere”, dico, sorridendole e porgendole la mano.
“ Ma che mano e mano!”, dice, abbracciandomi.

Scoppio a ridere e ricambio l’abbraccio.

“Mar! Vieni che è arrivata Giulia!”, urla El.
“Oh, davvero?”, dice l’altra ragazza, che anche lei non scherza, raggiungendoci.

Bene, sono la pecora nera, perfetto.

“Ciao! Io sono Margarita, molto piacere”, dice, porgendomi la mano.
“Giulia”, dico, sorridendo e stringendogliela.
“Ti aiutiamo con le cose? Sarai stanca, siediti e fa come se fossi a casa tua.. A no, aspetta.. E’ casa tua!”, dice El, prendendomi le valige e portandole in quella che sarà la mia camera, lasciandomi lì all’ingresso impietrita.
“Sì, è un po’ sclerata, ma è simpatica”, dice Mar, sorridendomi a mo di conforto.

Contraccambio il sorriso, poi seguo Eleanor nella mia camera, dove la trovo intenta a sistemare la mia roba.

“El, faccio io.. Grazie”, dico.

Lei alza la testa e mi sorride.

“Ok, ti aspettiamo di là tra un’ora per cena.. Stasera si va a pizza”, dice, facendomi l’occhiolino.
“Direi che è perfetto”

Sorride e mi lascia sola. Mi guardo intorno in quello che sembra un campo di guerra a causa di tutti gli scatoloni e le valige. Sospiro al pensiero di dover sistemare tutta quella roba e mi lascio cadere a peso morto sul letto. Prendo il telefono e compongo meccanicamente il numero. Uno squillo, due squilli, tre..

“Giuls! Finalmente!”

Scoppio a ridere.

“Che hai da ridere?”, mi chiede.
“Niente, solo il modo il cui lo hai detto”
“Allora.. Tutto a posto?”, chiede.
“Sì dai.. Sono solo un po’ stanca, ma sono viva.. Tu?”, dico, mettendo il vivavoce così da iniziare a sistemare qualcosa.
“Se non calcoliamo che la mia migliore amica mi ha abbandonato qui, bene dai”
“Haaaazzz!”, dico, mentre sistemo i vestiti nell’armadio.
“Dai, lo sai che scherzo”
“Si, ma mi fai sembrare una persona orribile!”
“Ma smettila, cretina”
“Dannazione, non posso farti le linguacce”

Lui scoppia a ridere. Dio, quanto mi manca. E sono qui da poche ore.

“Succede, Giuls.. Comunque.. Com’è lì?”
“Beh, l’appartamento è molto bello, e ho anche conosciuto le due ragazze che stanno qui con me.. Sembrano molto simpatiche e sono bellissime.. Non ho più un’ autostima, praticamente”
“Sta zitta, sei bellissima anche tu”

Il mio cuore perde un battito, come ogni volta che me lo dice. Giulia, è il tuo migliore amico, punto, mi ricordo. Ma tanto non funziona mai.

“Ci sei ancora?”, chiede.
“Eemmh.. I-io.. Ssì, scusa è che sto sistemando l’armadio”, mento.
“Sei già dietro a sistemare? Wow”
“Eh, Haz, sai com’è, la roba non si sistema da sola”
“Se fossi lì con te, ti farei il solletico in una maniera allucinante”

Sorrido, pensando a tutte le volte che lo ha fatto a tradimento e di quanto ci mettevo a tornare a respirare normalmente dopo aver riso come una matta.

“Mi manchi così tanto”
“Anche tu, Giuls.. Non immagini quanto”
“Mi ha chiamata Ashton quando ero in treno”, cambio discorso, dato che mi sta assalendo una malinconia assurda.
“Sentiamo la novità”

Alzo gli occhi al cielo, mentre mi lego i capelli in una treccia veloce dato che non li sopporto più.

“Ha detto che non è venuto a salutarmi perché era a prendere una nuova batteria..”
“E te pareva.. Solo quello sa fare il batterista”

Scoppio a ridere.

“Appunto, è un batterista, vedi un po’ te”
“Dettagli”
“Quanto sei stupido”

Cala il silenzio. Ecco, questo non  è mai buono perché vuol dire che sta macchinando qualcosa.

“Haz?”
“No, mi stavo chiedendo se hai già incontrato qualche ragazzo”
“E quando se appena scesa dal treno sono venuta qui? Almeno che vuoi considerare il taxista che era di un antipatico assurdo”
“Boh.. Solo.. Sta attenta, ok?”
“E tu sta tranquillo, ok?”

Posso scommettere che sta sorridendo.

“E’ arrivata la piiizzaaaaaa!”, sento urlare.
“Pizza, dove?”, chiede Harry.
“Non credo sia per te”, dico, ridacchiando.
“Ah, no, cioè.. Grazie”
“Non fare il cretino, Haz”
“Zitta tu”
“Adesso ti attacco in faccia”
“non lo faresti ma..”

Ops. L’ho fatto. Tempo neanche due secondi mi arriva un messaggio.

Sei una stronza, ma ti voglio comunque bene. Fila a mangiare ora, ci sentiamo dopo

Sorrido. Lancio il telefono sul letto e raggiungo le mie due nuove amiche.

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Capitolo 3
*** Per iniziare a cononscersi ***


(Giulia POV)

“Da quanto siete qui, voi?”, dico, addentando una fetta di pizza.
“Io sono arrivata martedì, mentre El è arrivata ieri”, dice Mar.
“Esattamente! Da dove vieni tu?”, chiede El, guardandomi.
“Da Holmes Chapel, un paese vicino a..”
“ODDIO! MA IO VENGO DA MANCHESTER!”, urla El, interrompendomi.
“Davvero?! Wow!”
“Sì! Ahh, oddio! E pensare che eravamo vicine e non ci siamo mai viste!”
“Ma non ti si scarica mai la batteria?”
“No, a quanto pare”, dice Mar, trattenendo una risata.

El le fa una linguaccia e io scoppio a ridere.

“E tu da dove vieni, invece?”
“Sydney”

Quasi mi strozzo con la coca che stavo bevendo.

“CHE?! TU TI SEI TRASFERITA QUI DA SYDNEY? MA SCHERZIAMO?! SE FOSSI NATA IO LA’ COL CAVOLO CHE MI TRASFERIVO QUI!”

Mar scoppia a ridere, mentre EL mi sussurra “ E’ quello che ho detto anche io”

“E com’è che sei venuta qui?”, chiedo, tornando alla mia pizza.
“Beh, Londra è sempre stata il mio sogno, quindi.. Eccomi qui, pronta per iniziare tra due settimane lingue”
“Interessante.. Tu El?”
“Io farò sociologia.. e tu?”

Rimango un attimo in silenzio pensando alle parole giuste da dire. Ogni volta che mi viene fatta questa domanda, quando sentono la risposta, le persone rimangono scioccate. Vediamo se riesco a farlo anche con loro.

“Psicologia criminale e contemporaneamente l’accademia per entrare in polizia.. Vorrei diventare una profiler criminale, è il sogno di una vita.. Cioè, da piccola volevo diventare un poliziotta, la cosa del profiler è venuta dopo.. Però si può dire che è quello che ho sempre voluto fare”

Shock. Mar e El mi guardano con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, manco fossi un alieno.

“Ragazze..?”, dico, sventolando una mano davanti ai loro occhi.
“Wow, cioè.. WOW”, dice Mar.
“E’ una figata, davvero.. Solo che è strano vedendoti pensare che vuoi fare una cosa del genere”, mi dice El.

Sorrido, sentendomi ripetere quella frase per non so che numero di volta.

“Dovrò trovarmi un lavoro nel mentre”, dico, cambiando discorso.
“Se vuoi lunedì possiamo andare insieme, anche io devo cercare qualcosa”, mi dice El.

Annuisco, poi guardo verso Mar.

“Naah, lei si è già trovata un posto da Starbucks e anche una cliente fissa, ovvero me”, dice El.

Scoppiamo tutte e tre a ridere.

“Ma parlando di cose serie.. Con chi parlavi prima?”, chiede Mar.
“Emmh.. Con Harry, il mio migliore amico”
“E con migliore amico intendi ‘ il ragazzo di cui sono fottutamente innamorata’?”
“MAR!”, la riprende El.
“Eddai!  Le si legge in faccia! O vuoi dirmi che non hai notato come le hanno brillato gli occhi mentre diceva il suo nome?”

Mi faccio piccola, piccola sulla sedia.

“Potrebbe essere.. Ma lui non ricambia quindi è tutto ok”, dico.
“Come non ricambia?! E non ce  l’hai ancora mandato?”, dice El.
“Emmh.. No.. Ma va bene così, davvero..”
“No che non va bene! Così tu non guardi gli altri ragazzi e non va bene per niente!”, dice Mar.

Perché stiamo parlando di me e Harry e di quello che non abbiamo?

“Beh, non è proprio così.. Sono stata con Zayn per quasi un anno e mezzo..”
“Uuuh.. Intrighi amorosi!”

Ok, questa situazione è abbastanza imbarazzante.

“Ah, lasciala stare! Lei fa così solo perché è fidanzatissima e quindi non ha problemi”, dice El.

Stavolta è Mar a sentirsi in imbarazzo.

“Davvero? Ma è una cosa bellissima!”, dico.

Lei mi sorride.

“Beh, io e Luke stiamo insieme da due anni ormai..”
“Non mi dire che l’hai lasciato in Australia!”
“Che?! HHAHAHAHHAHAH nono, lui è qui con me. Sta nell’appartamento a fianco al nostro insieme ai suoi due migliori amici.. Sai, loro sono una specie di band e sono venuti qui per provare a sfondare nel mondo della musica”
“Che figata!”, dico.
“Ti avviso già che quei tre saranno qui a rompere ogni tre per due.. Ma alla fine sono tutti simpatici”
“Bene, dai! E tu El?”
“Io cosa?”, chiede, facendo la finta tonta.
“No, dico.. Sei fidanzata?”
“No, fieramente single in cerca dell’amore qui nella city”

Scoppiamo tutte a ridere. Devo dire che sono davvero molto simpatiche e.. Sì, credo che mi troverò bene. Finito di mangiare, sistemiamo la cucina, poi io torno in camera per sistemare tutte le mie cose. Finisco praticamente all’una e poi mi butto a letto, distrutta, sperando di addormentarmi subito. Ma ogni mia speranza si dissolve quando noto che il mio telefono lampeggia. Sospiro e lo stacco dalla carica.

Sei ancora sveglia?
Sì, per colpa tua
Sorry, volevo solo sapere se era tutto a posto
A postissimo, giuro! Ho passato una serata meravigliosa con le ragazze
Noto con piacere che mi hai già rimpiazzato
Harry, giuro che stanotte ti vengo in sogno e ti prendo a sprangate
HAHAHAHAHAHA scherzavo
Io no x
Bene, mi ritengo offeso.. Ci sentiamo domani, forse.
Notte, Haz. E smettila di fare il cretino
Notte Giuls
Ti voglio bene
Anche io x


Sorrido e appoggio il telefono sul comodino, rimettendolo in carica. Mi accoccolo sotto le coperte e mi lascio cullare tra le braccia di Morfeo.

 

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Capitolo 4
*** Ricordi ***


(Harry POV)

Sono le 11 di una noiosissima domenica mattina. Sono steso sul letto a fissare il soffitto, pensando che se Giulia fosse qui, a quest’ora saremmo sotto l’albero di fronte casa sua a fare i cretini. Sospiro e decido di chiamarla, tanto sarà sicuramente sveglia a quest’ora. Ma evidentemente non è così, dato che non mi risponde. Butto il telefono sul materasso e torno a fissare il soffitto. Ormai riesco a distinguere ogni singola venatura delle travi. Mi risveglio dal mio stato di trance quando il mio telefono squilla. Mi ritrovo a sorridere come un ebete leggendo il suo nome sullo schermo.

“Hey, dormigliona” dico, rispondendo.
“Ma che dormigliona e dormigliona.. Mi stavo facendo la doccia”

Immagini del suo corpo perfetto mi si piazzano nella mente. Ma che fai, Harry? Non puoi fantasticare sulla tua migliore amica. Ma puoi sempre fare qualche commento, dopo tutto.

“Ti va bene che sei in casa con altre due ragazze, se no non ti avrei permesso di girare nuda.. Sai, con il tuo corpo provocheresti troppo”
“HARRY!” urla e io scoppio a ridere.
“Per tua informazione, ho su l’accappatoio e poi non devo dare conto a te di come giro per casa mia” continua.
“Invece sì, devi..”
“E perché mai?”
“Perché sei mia” dico, pentendomene subito dopo.
“Ovviamente” dice, e posso scommettere che abbia roteato gli occhi al cielo.
“Va beh.. Dimmi che fai di bello, londinese?”
“In questo momento mi sto vestendo, poi penso che guarderò il giornale in cerca di qualche annuncio di lavoro e tu?”

Ok, il mio cervello si è fermato al ‘mi sto vestendo’.  Giuro non faccio apposta, è solo più forte di me.

“Haz, se stai facendo qualche genere di pensiero perverso, ti attacco in faccia.. Di nuovo”

Scuoto la testa, scacciando quei pensieri.

“Perverso? Chi, io?”
“Sì, riccio dei miei stivali”
“Attenta a come parli, ciccia”
“Ciccio ci sarai te”

Mi mordo il labro inferiore per trattenere un sorriso.

“Che tipo di lavoro vorresti fare?” chiedo, cambiando discorso.
“Non lo so..” dice, sospirando.
“Ti ci vedrei bene come commessa al sexy shop..”
“HARRY!” urla, con tutta l’aria che ha nei polmoni.

Scoppio a ridere di gusto.

“Sei un fottuto stronzo”

Continuo a ridere, senza riuscire a smettere.

“Hey, Giuls! Ti andrebbe di cucinare qualcosa per te e per me? No perché io non so cucinare e Mar è uscita..” dice una voce non identificata.

Giulia scoppia a ridere.

“Certo, El! Un attimo e arrivo”
“Aaah! Stai parlando con il tuo amato, vero?”

CHE?! Ho capito bene?

“Che ha detto la tua amica?” chiedo.
“Oh cazzo, è in vivavoce?”
“Già..” dice Giulia.
“Allora?” continuo.
“Emmh.. Niente! El ha solo detto che Mar è uscita con Luke, il suo ragazzo..”

Si sta arrampicando sui vetri, posso sentirlo.

“Esatto.. Era quello che intendevo.. Beh, io ti.. Ti aspetto di là”
“Giuls..” dico, dopo qualche minuto di silenzio.
“Emmh.. Io.. Ecco, vado di là perché..Perchè, sì El ha bisogno.. Insomma hai sentito..”

Ok, questo è alquanto strano.

“Sicura di star bene?”
“Io? Sì, benissimo! Ora vado, ti scrivo più tardi”

Attacca, senza permettermi di aggiungere altro. Deve essermi sfuggito qualcosa. Eppure ho sentito bene,  El, come l’ha chiamata Giulia, ha detto ‘ stai parlando con il tuo amato’. Ne sono sicuro. Oppure ho sentito solo quello che avrei voluto sentire?

(Giulia POV)

Raggiungo El in cugina e la guardo malaccio.

“Scusa, non pensavo avessi il viva voce”

Sospiro.

“Tranquilla, è solo che.. Non lo so.. E’ un casino, capisci? E’ il mio migliore amico e io per lui non sono nient’altro che quello.. E non voglio rovinarlo”

Lei mi abbraccia.

“Immagino.. E mi dispiace se ho combinato qualche casino, davvero”
“Ma va, tranquilla.. Non è successo niente” dico, sorridendole e mettendomi ai fornelli.
“Ma mi hai detto che hai comunque avuto un ragazzo.. Com’è che si chiamava? Scusa ma ho la memoria corta”

Sorrido, vedendo come sta cercando di tirarmi su il morale.

“Zayn? Sì, beh.. Siamo stati insieme per un anno e sei mesi”
“WOW! E che è successo poi?”
“E’ successo che è stato lui a farmi capire che amo Harry.. Diciamo che già lo sapevo, ma continuavo a negarlo – e lo faccio ancora. Lui semplicemente me lo ha fatto capire e niente.. Ci siamo lasciati ma siamo rimasti comunque buoni amici”
“E Harry?”

La guardo confusa, non capendo.

“No, dico.. Come fai a essere sicura che non ricambia?”

Apro la bocca per parlare, ma la richiudo subito dopo.

“Io.. Non lo so..”
“Tipo.. Come si comporta nei confronti di Zayn?”

Scoppio a ridere.

“Fa il gelosone, ma lo fa con tutti in realtà.. Anche con Lex e Dani e gli altri”

Lei mi sorride, incitandomi a continuare.

“Nel mio gruppo di amici siamo in sette, io, Alexa, Danielle, Liam, Ashton e Zayn..”
“E Harry?” chiede, interrompendomi.
“Beh, al liceo facevamo parte di due gruppi diversi, pur rimanendo comunque amici.. Qualche volta usciva con noi per passare del tempo con me, ma lui faceva parte della squadra di football, quindi puoi immaginare..”
“Oddio, brutta razza.. Soprattutto quelle ochette delle cheerleader.. Bleah”
“HAHAHAHAH, esatto! Mentre io e gli altri eravamo tra i comuni mortali.. Facevamo parte del gruppo di teatro.. Io e Dani ballavamo, Liam e Zayn facevano spesso i  protagonisti sei musical dato che sono degli ottimi cantanti, Ash faceva parte dell’orchestra e Lex recitava qualsiasi ruolo, basta che recitava..”

Sorrido, ripensando a tutte le risate che ci facevamo e a quanto mi manca tutto quello.

“Ci siamo conosciuti tutti il primo anno e siamo diventati praticamente inseparabili, anche se non avevamo tutte le lezioni insieme, apparte io e Ash..”
“No ma brave, spettegolate senza di me!” dice Mar, entrando dalla porta e interrompendomi.

Io e El scoppiamo a ridere.

“Sei ancora in tempo, non ho raccontato niente di che..”
“Beh, allora continua, su!” dice, sedendosi su uno dei tre sgabelli del bancone della cucina.
“Un girono del secondo anno, stavamo dipingendo le scenografie e per sbaglio, diedi una pennellata sulla manica della camicia di Zay.. Non lo avessi mai fatto, per lui i suoi vestiti sono sacri! Così si è vendicato, e una cosa tira l’altra e.. Niente, ci siamo baciati e da li siamo stati insieme ino all’inizio del quarto..”
“Non hai ancora detto di Harry però..” mi fa notare El.
“Quando gli ho detto che stavo con Zay ha dato di matto e non mi ha rivolto la parola per un mese..  Cosa ce davvero non capivo, dato che comunque lui era già uscito con delle cheerleader.. Niente di serio, ma comunque lo faceva... E niente, poi abbiamo fatto pace, ma ha iniziato a tenergli il muso e ancora adesso non lo può vedere”
“Mmmh.. Mi sa che qui abbiamo a che fare con due cretini..” dice Mar.

La guardo, non capendo dove vuole arrivare.

“Tu ed Harry”

El annuisce, mentre io continuo a non capire.

“Diavolo, Giuls! Siete entrambi cotti! Ma finchè non lo ammetterete, non  combinerete niente” dice Mar, agitando le braccia e facendo cadere il suo bicchiere.
“Opps..” dice, provocando una risata generale.

Lei e El sistemano il piccolo incidente, io intanto servo la pasta e poi ci sediamo tutte e tre al tavolo.

“Comunque, pensaci.. Perché mai non ti avrebbe parlato per un mese? Che motivo c’era?” dice Mar, prendendo una forchettata.

Già.. Che motivo c’era?
 

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Capitolo 5
*** In cerca del lavoro ***


(Giulia POV)

Sto sfogliando il giornale da non so quanto e non ho ancora trovato nulla che mi ispira. Lo chiudo, sbuffando.

“Trovato qualcosa?” chiede El, senza lasciare la sua comoda postazione sul divano.
“No..”
“Dai, domani mattina andiamo insieme in Oxford Street e troveremo sicuramente qualcosa”
“Speriamo” dico, raggiungendola e buttandomi a peso morto sul divano.

In quel momento, qualcuno bussa alla porta.

“E’ APERTOOOOO!” urliamo io e El  contemporaneamente.

Beh, poco scansafatiche, mi dicono. La porta si apre e entra un ragazzo alto, biondo e con gli occhi azzurri. Si potrebbe tranquillamente scambiare per il principe azzurro se non fosse per il piercing al labbro inferiore. Si guarda in giro e quando ci vede stravaccate sul divano, ci sorride soffermandosi su di me.

“Tu devi essere la ragazza nuova”
“A quanto pare” dico, sarcastica.

Scoppia a ridere.

“Luke, piacere” dice, porgendomi la mano.

Aaaah. Luke. Giusto. Avrei dovuto immaginarlo.

“Giulia, e il piacere è mio.. E.. Sì, ti stringerei la mano, ma dovrei alzarmi quindi passo”

Si mette a ridere.

“Vi siete proprio trovate voi tre, eh?”
“Che vuoi insinuare?” chiede El, alzando un sopracciglio.
“Niente, niente” dice, alzando le mani in sua difesa.

Si avvicina al tavolo e nota il giornale sul tavolo.

“Oh, chi ha comprato il giornale?” chiede, quasi sorpreso.
“Io” dico, non capendo.
“Mi sembrava, Mar non lo avrebbe mai fatto e penso nemmeno la signorina vicino a te”

El lo fucila praticamente con lo sguardo.

“Per cosa ti serve?” continua.
“Sto cercando un lavoro ma non mi ispira nessuno degli annunci”
“Se ti può interessare, al negozio di musica di Oxford Street cercano una commessa”
“Lukeeey!” urla Mar, piombando nella stanza e saltandogli al collo.

Lui le lascia un bacio, poi vanno verso la porta.

“Ciao ragazze” dice Luke.
“Non aspettatemi per cena!” dice Mar, chiudendo la porta dietro di se.


***
Sono distrutta. Oxford Street è un casino pazzesco, è stra piena anche se sono le dieci del mattino di Lunedì. La maggior parte sono turisti ma è davvero un macello.
El mi ha abbandonato quasi subito, entrando da Primark e dicendomi che avrebbe chiesto lì se cercavano  qualcuno – e per sua fortuna è stato così.
Io ho continuato a camminare in mezzo alla calca per almeno altri quindici minuti prima di arrivare al negozio di musica e nel mentre mi sono concessa una chiacchierata con mia madre, che mi ha fatto una sfilza di domande sull’appartamento, le ragazze e blablabla.
Una volta trovato, sono entrata e ho chiesto per il lavoro di commessa, ritrovandomi catapultata nell’ufficio del principale che dopo molte domande, mi ha stretto la mano e mi ha detto che avrei iniziato il giorno dopo per una settimana di prova e se adempivo al meglio ai miei doveri, mi avrebbero preso.
Poi sono tornata indietro, trovando El ancora dentro Primark intenta a comprarsi non so quanta roba. Una volta riuscita a trascinarla fuori da lì, siamo andate da Starbucks a trovare Mar.  E ora siamo qui, ad aspettare che finisca il turno.

“Posso?” chiede una voce alle mie spalle.
“Certo!” dice El, sorridendo.

Luke si siede e si intrufola nel discorso. O almeno tenta.

“Parlavate di smalti o trucchi? Ah, no.. Di estetista, sicuramente”
“In realtà.. No” dico, rispondendo all’ennesimo messaggio di Ash, che mi sta tartassando da questa mattina.
“Però ora che mi ci fai pensare, dovrei farmela una ceretta” dice El.
“Non voglio saperlo” commenta Luke.

Scoppio a ridere.

“Mar mi ha detto che tu e i tuoi amici siete una band” dico, per iniziare un discorso.
“Già.. Io e Mikey suoniamo la chitarra, mentre Cal suona il basso.. Ma devo dire che per essere una band, diciamo,  in regola, ci servirebbe un batterista”

Questo è interessante. Ne conosco giusto uno che ha bisogno di trovare qualcosa da fare. Oltre che prendere tremila batterie, ovvio.

“E lo state cercando?”
“Beh, ci siamo arresi quando non trovavamo nessuno che ci ispirava.. Quindi no, per ora non lo stiamo cercando, ma se arrivasse sarebbe figo”

Bene, mi terrò il mio amico batterista ancora segreto per un po’. In quel momento, ci raggiunge Mar che ha finito il turno e si siede su una sedia.

“Vi prego, andiamo a casa che non ne posso più..” dice.
“Sì anche io sono abbastanza stanca.. Troppo shopping in una giornata sola” dice El.

Scuoto la testa, sorridendo. Andiamo verso la stazione della metro e dopo circa una ventina di minuti arriviamo a casa.

“Stasera tu e i ragazzi venite a cena da noi” dice Mar, mentre siamo in ascensore.
“Bella, non si cucina!” dice Luke.

Scoppiamo tutti a ridere. Appena arriviamo al piano, io e El iniziamo ad entrare, lasciando i piccioncini un po’ da soli.

“Vado a farmi un doccia” dico, dirigendomi in camera mia.
“Ok, io inizio ad apparecchiare.. Poi stasera facciamo cucinare Mar” mi urla El.

Prima di entrare in bagno, mando un messaggio a Harry per poi buttare il telefono sul letto e godermi la mia tanto desiderata doccia calda.

*spazio autrice*
Hola! **
Inanzitutto, volevo ringraziarvi per le visualizzazioni e le tre recensioni totali.. Davvero, grazie! Ammetto che mi piacerebbe ricevere qualche recensione in più, ma sono comunque felice di vedere che c'è chi la legge.. E per me è già tanto, quindi ancora grazie!
Poooi.. vi lascio con le foto dei personaggi che sono comparsi fin'ora.. Poi man mano che se ne aggiungono, metterò le rispettive foto ;)

Giulia: http://it.tinypic.com/view.php?pic=2cpp0fm&s=5#.U_ULOdPOPFo

Margarita: http://www.loreal-paris.it/_it/_it/caps/Cap_120130_Spokes/img/main/Barbara-Palvin-2.jpg

Eleanor: http://s9.favim.com/orig/130823/beautiful-cute-eleanor-calder-fff-Favim.com-871727.png

Danielle: http://media-cache-ec0.pinimg.com/736x/83/0b/8f/830b8f2fa87c1a30c055202b42ac3a40.jpg

Alexa:  http://cdn04.cdn.justjaredjr.com/wp-content/uploads/headlines/2013/09/alexa-vega-machete-kills-austin.jpg

Harry: http://magazine.nicktv.it/files/2014/04/Harry-Styles-Kodaline-550x412.jpg

Liam: http://www.standard.co.uk/incoming/article9296038.ece/alternates/w620/liamcrop.jpg

Zayn: http://i.perezhilton.com/wp-content/uploads/2014/06/zayn-malik-one-direction-shirtless-instagram__oPt.jpg

Ashton:  http://www.polyvore.com/cgi/img-thing?.out=jpg&size=l&tid=102717960

Luke:  http://www3.images.coolspotters.com/photos/1177354/luke-hemmings-and-primark-gallery.jpg

Ok, questo è tutto!
A presto,
Giuls xx

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Capitolo 6
*** I ragazzi ***


(Giulia POV)

Quando esco dalla doccia sento un gran schiamazzo, cosa che mi fa presupporre che sono arrivati i tre ragazzi. Mi metto velocemente un paio di pantaloni della tuta e una maglietta, legando i capelli in una coda. Metto il telefono in tasca e vado in cucina.

“La ragazza nuova!” urla un ragazzo coi capelli rosa.

Si vede che sono visibilmente tinti, ma il rosa sta sbiadendo lasciando intravedere il biondo naturale.

“Così la spaventi, Mikey” dice il ragazzo dalla carnagione più scura.

Di risposta ‘Mikey’ alza le spalle e si catapulta davanti a me.

“Piacere, io sono Michael e tu sei la ragazza nuova, ovvero.. Apsetta.. Lo so, lo so, lo so, lo so.. Ok, no non  me lo ricordo”

Scoppio a ridere.

“Giulia, piacere” dico, sorridendo.
“Io sono  Calum e mi scuso per questo cretino qua”
“Parla per te, Cal” si difende Mikey.
“Ragazzi, non la starete già scandalizzando” dice Luke, alzandosi dal divano.
“Ma chi sta scandalizzando chi”
“Tu in primis, Michael”
“ ‘ Tu in primis, Michael’.. Che formalità, Lucas”

Luke alza gli occhi al cielo, mentre Michael e Calum si scambiano un cinque. Beh, dai.. Dopo tutto non è tanto diverso da quando ero a Holmes Chapel.. Cambia solo la compagnia e, devo ammetterlo, mi mancano i miei amici, anche se sono felice di averne trovati di nuovi.

“Ragazzi smettetela tutti e tre e venite qui che è pronto” dice Mar.

I tre si scambiano un’occhiata, poi si siedono al tavolo.

“EEEEEEEEEELLLLL! E’ PRONTOOO!” urla ancora Mar.
“ARRIVOOOOOOO!” urla di rimando El.

Nel frattempo, aiuto Mar a fare le porzioni e a portarle in tavola. El arriva correndo e quando ci siamo tutti, iniziamo a mangiare. Non mancano battutine e cretinate, ma che ci possiamo fare, siamo sei diciottenni in preda agli ormoni, è normale. Credo.

“PUNK ROCK!” urla Mikey, in risposta alla mia domanda riguardo che genere di musica suonano.
“In realtà.. Ci stiamo provando” dice Cal.
“Punk rock” ripete Mikey.

Calum alza gli occhi al cielo.

“Ci servirebbe comunque un batterista” dice, ripetendomi quello che aveva detto Luke.
“Quando arriverà, lo prenderemo” dice Luke, sorseggiando la sua coca.
“Ma se avete praticamente smesso di cercarlo!” dice Mar.

I tre alzano le spalle.

“Ragazzi, non piovono dal cielo i batteristi” dice El.
“E tu che ne sai” replica Mikey.

E così siamo entrati in una discussione senza via d’uscita, dove ogni tanto Michael ripete ‘punk rock’. Voglio proprio vedere che faccia faranno quando gli dirò di Ashton.  Quando sto per parlare, mi vibra il telefono e ‘Haz’ compare sullo schermo.

“Scusatemi” dico, alzandomi e andando verso la mia camera.

(Harry POV)

Oggi non è stata una giornata molto produttiva. Ho dormito praticamente fino a mezzogiorno e poi sono uscito con i miei amici. Non il gruppo di Giulia, anche se sono amico pure con loro e mi trovo meglio, ma con quei coglioni che ho conosciuto grazie alla squadra di football. E ora sono qui, a cena con mia madre e mia sorella quando vorrei essere a Londra. Ma perché non ho pensato di trasferirmi con lei? Perché sei cretino, mi dice la mia coscienza.

“Dove stai andando?” dice mamma, quando mi alzo da tavola.
“A chiamare Giuls”
“Ma magari sta mangiando a quest’ora”
“Mamma, se non può non mi risponde, ma ho assolutamente bisogno di sentire la sua voce”

Lei mi sorride, ma riesco a capire che è preoccupata. Mi dispiace che si preoccupi, ma io non posso farci niente. Quando sono in camera, mi butto sul letto e la chiamo. Dopo quella che mi sembra un’infinità, risponde.

“Pronto?” dice, mentre chiude una porta, probabilmente quella della sua camera.
“Disturbo?” chiedo.
“Non fare lo scemo, Haz. Tu non disturbi mai”

Sorrido a quell’affermazione. Prima che possa aggiungere altro, sento in lontananza una voce maschile gridare ‘PUNK ROCK’.

“Che cos’era?” chiedo.

Lei scoppia a ridere. Ah, la sua risata. Quanto la amo.

“Niente, era solo Mikey a cui si è incantato il disco da mezz’ora credo”
“Mikey?” chiedo, corrugando la fronte.
“Sì, Mikey” dice lei.

Grazie al cazzo, io voglio sapere chi è questo.

“E da dove è uscito?”
“Lui, Cal e Luke abitano nell’appartamento accanto al nostro e stasera sono qui a mangiare con noi”

Ah, perfetto. Ci mancava solo che avesse tre ragazzi come vicini di casa.

“E come sono?” chiedo, cercando di mantenere un tono controllato per non apparire geloso.
“In che senso?”
“ Lo sai in che senso”
“Beh, sono molto simpatici e carini..”
“Dimmi che sono tutti e tre fidanzati” dico, interrompendola.
“Mikey e Cal non credo, Luke sta con Mar.. Ma si può sapere che ti prende?”

Che mi prende? Mi prende che tu sei lontana da me, mi prende che hai tre ragazzi come vicini di casa di cui due apparentemente single, mi prende che se ti trovi un altro ragazzo, scateno la terza guerra mondiale.

“Niente” dico, prendendo un respiro profondo.
“Va beh.. Com’è andata oggi?” chiede.

Uno schifo, tu non ci sei.

“Normale.. Sono uscito con i ragazzi prima, ma ora sono a casa perché non avevo voglia di stare in giro”
“.. con i ragazzi intendi..?”
“Sì”
“Okay..”

Sì, so che non ti hanno fatto passare dei bei anni al liceo, ma se uscivo con il tuo gruppo mi sarebbe venuta ancora più tristezza. E poi avrei dovuto passare del tempo con Zayn. Quindi, grazie ma passo.

“E a te invece?” chiedo, spostando l’attenzione su di lei.
“Bene, dai.. Mi hanno preso per una settimana di prova al negozio di musica e spero che mi prendano fissa poi..”
“Di sicuro, non ci sono ragioni perché non lo facciano”
“GIUULLSS! IL DOLCEE!” urla una voce femminile stavolta.
“Arrivo El, grazie!” dice lei.
“Dimmi che non devi attaccare”
“Mi sa di si..” dice lei.

Sospiro.

“Ti scrivo dopo, va bene?”
“Va bene..”
“Haz..”
“Vai, tranquilla.. Davvero”
“A dopo” dice, non molto convinta.
“ A dopo”

Appena attacca, vado nella galleria del telefono e faccio scorrere le nostre foto insieme, giusto per farmi un po’ del male, in attesa del suo messaggio.


*spazio autrice*
Ciao a tutti! ^^
Grazie ancora per tutte le visualizzazioni... GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Vi lascio con i due nuovi arrivati LOL

Michael : http://img1.wikia.nocookie.net/__cb20140312112215/5sos/images/6/6e/Tumblr_static_img_3207.jpg
Calum : http://media-cache-ak0.pinimg.com/736x/81/60/f7/8160f7e09538451b348755f43801a1e4.jpg

A presto,
Giuls xx

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Capitolo 7
*** Louis ***


(Giulia POV)

Tra una cosa e l’altra, sono qui a Londra da più di un mese. 
L’università sta andando bene – per ora- e anche l’addestramento in accademia, anche se è molto duro, ma per adesso ci devo andare due volte a settimana, il peggio arriverà più avanti.
Sono anche stata presa definitivamente al negozio di musica, dove lavoro cinque ore al giorno tutti i giorni.
Con le ragazze va tutto benone, abbiamo legato un sacco e ci divertiamo un mondo.
E’ sabato sera e sono seduta sul divano con Mar mentre El è in piedi e noi le stiamo facendo il terzo grado.

“La volete smettere? Mi state mettendo ansia” dice El.
“Sono delle normali domande, sai, dobbiamo essere al corrente di quello che fai” dice Mar.

El sospira.

“Che volete sapere?” chiede.
“TUTTO” diciamo io e Mar all’unisono.
“Si chiama Louis, ha vent’anni, lavora da Costa e..”
“Ah, ma brava, vai dalla concorrenza” dice Mar, interrompendola.
“Lo sai che Starbucks è il mio paradiso e se mi avessi lasciato finire, vi avrei detto che l’ho conosciuto al lavoro.. Mi ha chiesto aiuto per un regalo a una delle sorelle e tra una chiacchiera e l’altra mi ha chiesto il numero, ci siamo sentiti per un po’ e  mi viene a prendere alle otto”
“Cioè, fammi capire.. Tu hai conosciuto questo Louis e non ci hai detto niente?” chiedo.

El annuisce.

“Spero almeno che sia un figo, almeno possiamo rifarci un po’ gli occhi” dice Mar guardandomi e guadagnandosi una cuscinata da El.
“Vado a finire di prepararmi, state attente alla porta e.. Non scandalizzatelo” dice El, alzandosi e dirigendosi in camera sua.
“Tu a che ora vai via?” chiedo a Mar.
“Dopo che ho visto Louis”

Scoppiamo a ridere. Approfittando dell’attimo di calma, inizio a prepararmi psicologicamente a passare la serata con Mikey e Cal. Di solito c’è anche El con noi, ma prima non c’era Louis.  Non che mi lamenti, quei due cretini sono uno spasso e io mi piscio sempre dalle risate con loro, ma non nego che vorrei che un certo ragazzo riccio con gli occhi verde smeraldo arrivasse di sorpresa. Mi risveglio dai miei pensieri quando bussano alla porta. Io e Mar ci guardiamo e annuiamo contemporaneamente. Ci alziamo e andiamo alla porta.

“Hai capito Eleanor” dice Mar.
“Maddo’, che occhi che hai, ragazzo mio” dico io.

Lui scoppia a ridere.

“Voi dovete essere Giulia e Margarita.. Piacere, Louis” dice porgendoci la mano.

Gliela stringiamo e poi gli indichiamo la camera di El.

“Dimmi che anche tu hai visto che bel culo ha” sussurra Mar.
“Mar, sei fidanzata..”

Lei mi guarda, alzando un sopracciglio. Oh, al diavolo.

“Minchia, è bello sodo.. Io manco se faccio i gli esercizi per i glutei per tutta la vita mi viene un culo così!” dico, provocando la sua risata.
“Magari si è messo i leggins push-up”
“Ma che stai dicendo?!”

Ci mettiamo a ridere, venendo interrotte da El e Louis davanti a noi. Ops.

“Ci vediamo dopo, ragazze.. E preparatevi al discorsetto” dice El, facendoci una linguaccia e uscendo insieme al ragazzo.

Bene, passeremo un’altra notte insonne.

“Vado anche io, ci vediamo dopo.. E non ridere troppo senno crepi” dice Mar, prendendo la giacca e sparendo anche lei.

Bene, ora devo aspettare che quei due arrivino con le pizze, e conoscendoli non lo faranno prima delle nove, quindi vado in camera e accendo il computer.

Haz, ti va se ci sentiamo su skype? X

Mentre scrivo il messaggio, apro già la pagina, aspettando la sua risposta. Ma al posto del messaggio, mi arriva la chiamata su skype. Sorrido accettando e quasi perdo un battito quando lo vedo. E’ così bello, dannazione.

“Giuls! Dio, che bello vederti, anche se non proprio fisicamente però insomma, è bello lo stesso” dice.
“ Sei bellissimo, Haz” dico, quasi senza pensare.

Quando lo realizzo, mi prenderei a sprangate.

“Anche tu lo sei, Giuls.. E vedo che ti sono cresciuti anche i capelli!”
“Vogliamo parlare dei tuoi? Sembri Tarzan”
“Che problema c’è” dice, alzando le spalle.

Scuoto la testa, sorridendo.
“Non sai quanto vorrei abbracciarti..”
“Anche io, piccola.. Mi manchi così tanto”
“Non sai quanto manchi a me”
“Che fai stasera?” chiede, mentre si sistema una fascia in testa per togliere i ricci dalla faccia.
“Aspetto che Mikey e Cal arrivino con la pizza.. Stasera siamo solo noi tre, dato che El è uscita con Louis.. Devo dire che ha buon gusto la ragazza”
“Puoi anche evitare di dirmi quanto siano belli i ragazzi li” dice, cercando di mascherare la sua solita gelosia.
“Dai, Haz.. lo sai che sei l’unico ragazzo che amo”

Lui sgrana gli occhi. Aspetta.. COSA CAVOLI HO APPENA DETTO? Maledizione.

“Cioè, nel senso.. Sei mio amico, è normale che ti voglio bene, tanto bene, davvero tanto, un bene immenso sì insomma..”

Il mio balbettio viene interrotto dal suo cellulare che suona. Lui guarda lo schermo e attacca.

“Perché hai attaccato?”
“No niente, era Josh.. Probabilmente vuole sapere perché non sono ancora arrivato dato che ci dovevamo trovare mezz’ora fa..”

Al suono di quel nome, m’incupisco.

“oh.. Beh, allora dovresti andare..”
“Che? No, posso stare qui con te quanto voglio”
“No, davvero.. Vai, tanto i ragazzi staranno di sicuro arrivando.. Ci.. CI sentiamo..” dico, chiudendo la chiamata.

Non voglio che veda l’effetto che mi fanno ancora i suoi amici e non voglio nemmeno che non vada con loro per parlare con me. Alla fine, anche se lui non ci azzecca niente con quei coglioni, sono comunque amici, e lo rispetto. Anche se me ne hanno fatte di tutti i colori. Mi hanno fatto passare un inferno, e al solo pensiero mi viene la pelle d’oca.  Immagini di loro che mi trascinano negli spogliatoi per farmi chissà cosa, mi passano davanti agli occhi. Per fortuna, Zayn era nei bagni dato che è sempre lento e mi ha salvata da quello che avevano in mente. Senza nemmeno rendermene conto, lo sto chiamando.

“Giuls! Tutto bene?” dice, rispondendo.

Al suono della sua voce, mi calmo e quei brutti ricordi mi scivolano via.

“Sì, tu?”
“Io sì, tu di sicuro no”

Ops. Evidentemente la mia voce mi ha tradita.

“No, cioè.. Sto bene, solo che stavo parlando su skype  con Harry e lo ha chiamato Josh..”
Non finisco la frase, anche perché non credo di avere molto da aggiungere.

“Io non capisco come cazzo fa a passare del tempo con quei coglioni dopo tutto quello che ti hanno fatto” dice, la voce incazzata, anche se riesce a controllarla.
“Sono suoi amici, Zay..”
“Ho capito, ma se ci tiene davvero  a te, li lascerebbe perdere”
“Ma che c’entra.. Se ragioni così, io dovrei lasciar perdere te, dato che non ti sopporta”

Lui scoppia a ridere.

“Ok, la cosa è leggermente diversa, ma non hai tutti i torti”

Sto per rispondergli, quando sento bussare alla porta. O meglio, quasi viene buttata giù.

“Che succede?”  chiede.
“Niente, sono arrivati Cal e Mikey” dico, andando alla porta e aprendola.
“Ciao bella! Pronta a passare una serata estremamente figa con noi due?” dice Michael.
“Non iniziare, Mikey”
“Sempre a polemizzare, Cal”

Sento Zayn ridere.

“Sembrano simpatici” dice.
“lo sono” dico, mentre loro due mi studiano.
“Con chi parli?” chide Cal.
“Con Zayn”
“AAAh, gli ex il ritorno!” urla Mikey.

Scoppio a ridere e Zay con me.

“Gli hai detto di Ash?”
“No, non ancora”
“Sei terribile”
“Lo so”
“Dai, ti lascio con i due sfondatori di porte..”
“Salutami i ragazzi”
“Sarà fatto.. Ci sentiamo, ciccia”
“Zay?” dico, mentre sta per attaccare.
“Sì?”
“Grazie”

Sento che sorride.

“DI niente.. Ti voglio bene”
“Anche io”
 
Attacchiamo. Raggiungo i ragazzi e la serata inizia subito tra le risate.

*spazio autrice*

Seeraa :3
Sono stra presa bene perchè sono riuscita a connettermi per la seconda sera di fila, sono in montagna e qui non prende una cippa lol
Ringrazio per la 15486784515 volta per le visualizzazioni e.. vi lascio con Lou :3


Louis: http://i3.mirror.co.uk/incoming/article2316317.ece/alternates/s615/Louis-Tomlinson.jpg

A presto,
Giuls xx

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Capitolo 8
*** Sorpresa ***


(Giulia POV)

Quasi mi strozzo con la pizza sentendo l’ennesima cavolata uscita dalla bocca di Michael.

“Oddio! Stai bene?!” urla Calum, venendo a battermi la schiena.
“Ti prego, non morire!” dice Mikey, facendomi ridere ancora di più.
“Prima o poi succederà con voi due” dico, cercando di tornare a respirare normalmente.

Mentre bevo un sorso d’acqua, mi vibra il telefono.

Ash: avvistato ragazzo riccio con Josh, James e Steve…
Zay: lo sa già, idiota
Liam: non sembra molto interessato a quello che dicono però..
Lex: la camicia potrebbe abbottonarla di più però.. anzi, potrebbe non metterla punto
Dani: Lex, fa la brava
Lex: Oh, fantasticare non ha mai fatto male a nessuno e dato che Giuls si è scelta un migliore amico gnocco, non vedo il problema..
Liam: se fai così, piomba qui in due secondi
Ash: Emily in arrivo..


Quella…

“Chi ti scrive?” chiede Mikey, interrompendo il mio insulto mentale.
“Lo sai che chi si fa i cazzi suoi campa cent’anni?” risponde Cal.

Alzo gli occhi, scuotendo la testa.

“Sono i ragazzi.. Hanno visto Harry al pub e mi stanno facendo la telecronaca”
“Rispondi pure, per noi non ci sono problemi” dice Cal, sorridendomi.

Sorrido, mentre loro tornano nei loro discorsi idioti.

Quella gallina spennacchiata…
Zay: eccoti, finalmente!
Ash: HAHAHHAHA ci ha messo più di quanto pensassi
Lex: Giuls..
..Cosa?
Dani: gli si è appiccicata come una cozza.. e il fatto che lui si sia già bevuto tre cocktail non aiuta..
Liam: penso si siano pure fumati qualcosa.. ho visto Steve prima con dell’erba


“Fottuti stronzi” dico, senza accorgermene.

Cal e Mikey mi guardano, confusi.

“Non.. Non ce l’ho con voi.. Scusate, non pensavo di dirlo ad alta voce..”
“E’ successo qualcosa?” chiede Cal.
“Niente di nuovo..”
“Fammi indovinare.. C’entra il tuo migliore amico barra amore della tua vita” dice Mikey, facendomi scappare una risata.
“Come sempre” dico, abbassando lo sguardo.

Lex: Emily è andata via con Steve.. qualcosa mi dice che si divertiranno
Liam: ma te sempre sti pensieri hai?
Lex: era peggio se andava con Harold, non trovi?


Mi crolla il mondo addosso solo a pensare alla possibilità che..

“Ti sta squillando il telefono” dice Mikey, rispondendo e passandomelo.
“Stai bene?”

Sorrido sentendo la sua voce.

“Sì, Zay.. Perché non dovrei?”
“Per quello che ha detto Alexa.. A volte le laverei la bocca con la candeggina, cazzo”

Scoppio a ridere.

“Non è il caso.. Io sto bene, davvero”
“Questo non cambia che non deve dire certe cose” dice, inspirando probabilmente il fumo da una sigaretta.
“Non avevi smesso tu?”
“Sì, ho smesso, ma quando sono nervoso è l’unico modo per calmarmi, lo sai”
“Se è per Lex non devi arrabbiarti.. So com’è fatta, non ci faccio nemmeno caso”

Bugia.

“Non ci credo neanche se mi paghi, ma non è solo per quello.. Da quando sei andata a Londra, quel cretino del tuo amico passa ancora più tempo con loro.. Se ci becchiamo fa finta di niente e viene da noi quando gli altri hanno altro da fare.. Ecco, questo mi fa incazzare”

Sospiro.

“Zay, lascia perdere..”
“Ma..”
“Fallo per me.. Ti prego”
“Ok, ciccia.. Ma non ti prometto che prima o poi non gli spacco la faccia”

Sorrido, immaginandomi la scena.

“Torna dentro dagli altri e stai calmo, ok?”

Non risponde.

“Zay?”
“E’ uscito barcollante e sta salendo in macchina.. Ma non ha proprio niente nel cervello quel riccio”

Dannazione.

“Torna dentro prima che combini qualche cazzata.. E’ più forte di te e in quelle condizioni è ancora peggio”
“Va bene, mammina, ma non arrabbiarti anche tu” dice, attaccando.

***

Le ragazze sono arrivate verso le due, e dato che erano abbastanza stanche – anche io in realtà ma va beh- abbiamo rimandato i vari interrogatori a domattina, cioè.. Più tardi. Sto dormendo beatamente, quando il mio telefono suona. Maledizione, ho dimenticato di mettere il silenzioso. Metto la testa sotto il cuscino facendo finta di niente, ma la persona che mi sta facendo salire il crimine a mille non demorde. Sbuffando, allungo il braccio e prendo il telefono, rispondendo senza guardare chi è.

“Chiunque tu sia, spero che sia importante dato che mi stai rompendo le palle alle quattro del mattino e sono andata a letto alle due”

Dall’altra parte, una risata fin troppo famigliare. Perfetto.

“Giuls.. Calmati.. La vita è bella”
“Harry, sei ubriaco e probabilmente anche mezzo fatto.. Prenditi un bicchiere d’acqua con un’aspirina e va a dormire”
“Come siamo scontrose”

Trascina le parole in una maniera assurda. Sospiro.

“Se Anne ti trova in giro per casa così…”
“Ma io non sono a casa” mi interrompe.
“E allora vacci, cretino”
“Non posso”
“Perché?”
“Perché non vai ad aprire la porta?”
“Ma che stai dicendo?” chiedo, confusa.
“Tu fallo”

Sospiro, poi mi alzo contro voglia dal letto e vado verso l’ingresso.

“Ok, la sto aprendo ma..”

Non finisco la frase. Non è possibile, devo stare sognando.

“Sorpresa” dice, sorridendo.

Attacco la chiamata e lo aiuto ad entrare in casa a fatica, dato che è come minimo il doppio di me. Lo faccio sedere sul divano, non riuscendo a capire se è vero o no.

“Vedi che non posso andare a casa?”
“MA TU SEI COMPLETAMENTE PAZZO! NON PUOI AVER PRESO IL TRENO IN QUESTE CONDIZIONI E A QUEST’ORA! TU NON..”

Mi zittisce mettendomi una mano sulla bocca.

“Ssssshhht” dice, abbracciandomi.

Rimango un attimo sorpresa, poi ricambio l’abbraccio.

“Puzzi di alcool..” dico nel suo petto.
“Prestami il bagno, allora” dice, alzandosi e barcollando fino alla porta, dove recupera un borsone che non mi ero accorta avesse.

Alzo gli occhi al cielo e lo accompagno in camera mia. Gli indico il bagno e quando sono sicura che sia dentro,  controllo che El e Mar non si siano svegliate. Tiro un sospiro di sollievo notando che nessuno è in giro e chiudo la porta della mia camera dietro di me. Quando Harry esce da bagno con addosso solo i boxer, quasi muoio. Dannazione, è un mese che non lo vedo e lui si presenta  a casa mia ubriaco, alle quattro del mattino ed è nella mia stanca con solo i boxer. Ok, Giulia.. Stai sognando.

“Non guardarmi troppo che mi consumi” dice, avvinandosi e accarezzandomi i capelli.
“No.. E’ che.. Insomma.. Mi sei mancato e sono assolutamente sicura che sia solo un sogno”
“Fidati, non lo è..”

Lo abbraccio ancora, poi faccio per uscire dalla camera ma lui mi blocca afferrandomi per il polso.

“Dove stai andando?”
“Sul divano..”

Lui scoppia a ridere.

“Non fare la cretina.. Dormi sempre con me quando sono brillo”
“Sei altro che brillo, riccio”

Lui sorride. Ci mettiamo a letto e io mi giro su un fianco, dandogli le spalle. Quando sto per addormentarmi, sento il suo respiro sul collo.

“Ti amo da morire, Giuls”

COSA. HA. APPENA. DETTO?



Josh:   http://static.tumblr.com/2e670708dddd064b3f9d8626f92ea68f/pv52ef3/iWbmhfybi/tumblr_static_josh.jpg
James: http://data.amirite.net/quote_author_images/53093d2a00e21.jpg
Steve: http://i.imgbox.com/aax7ExSK.jpg

 

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Capitolo 9
*** Harry, piacere ***


(Giulia POV)

Sono sveglia da un po’ ma non ho voglia di aprire gli occhi. Non ho dormito molto bene, continuavo a pesare alle parole di Harry. Ti amo da morire, Giuls.
E’ assurdo, perché continua a rimbombarmi nella testa senza lasciarmi un momento di pace. Non so a che pensare. Era comunque ubriaco, potrebbe essere che non sapeva quello che diceva. O lo intendeva davvero? Perché in quel caso, non avrei problemi a rispondergli che lo amo più di quanto possa immaginare. Ma probabilmente non se lo ricorderà nemmeno, e io non lo aiuterò di certo a farlo.
Sospiro, cercando di non pensarci troppo. Cerco di stiracchiarmi ma con scarsi risultati. Apro lentamente gli occhi e noto che Harry mi sta stringendo come se fossi un orsetto di peluches. Non riesco a trattenere il sorriso che mi si sta stampando in faccia. Lentamente mi giro sull’altro fianco, in modo da riuscire a guardarlo. E’ così adorabile quando dorme, sembra un bambino. Mi prendo un momento per guardarlo in ogni suo dettaglio, soffermandomi sulle labbra. E se provassi a baciarlo? Tanto sta dormendo, non dovrebbe accorgersene.
Ma stai impazzendo?  mi  urla la mia vocetta interiore.
Sì, probabilmente è così. Non mi accorgo nemmeno di stare tracciando con le dita il contorno di quelle labbra perfette.

“Ma che mi stai facendo?” sussurro, spostando la mano tra i suoi capelli.

Mi blocco quando lo vedo strizzare gli occhi. Dopo poco li apre e io mi ci perdo dentro. Quando mi vede, mi guarda un po’ spaesato,  poi sorride.

“Non volevo svegliarti”
“E’ il più bel risveglio che ho avuto da quando sei andata a Londra.. Ma il problema sarà quando mi sveglierò davvero” dice, la voce impastata.

Ecco, a proposito di dimenticarsi..

“Emmh.. Harry, tu sei qui a Londra”
“Come? D-Davvero?”

Annuisco.

“Eri un po’ –tanto- ubriaco e mezzo fatto quando mi hai chiamato dicendomi di aprire la porta..”
“Oh.. Cioè, volevo davvero venire qui, ma non pensavo di farlo serio..”

Alzo le spalle. Rimaniamo in silenzio per un po’, il tempo necessario per realizzare che quello che ha detto ieri sera sarà il mio piccolo segreto.

“Come stai?” chiedo, poi.
“Mi scoppia la testa, ma sono qui con te quindi non potrei stare meglio”

Nascondo la testa nel suo petto, mordendomi il labbro. Lui mi stringe ancora di più, se è possibile.

“Resta qui, vado a prenderti un bicchiere d’acqua e un’aspirina” dico, allontanandomi di malavoglia e alzandomi.

Esco dalla camera e chiudo la porta. In casa regna il silenzio, segno che non si è ancora alzato nessuno. Arrivata in cucina, trovo il mio telefono ancora sul tavolo. Lo prendo e noto che è ancora vivo, miracolo. Guardo le ore e poi mando un messaggio a Zayn.

Harry è qui.

Lo riappoggio sul tavolo intanto che prendo un bicchiere e lo riempio d’acqua. Prendo l’aspirina e la butto dentro, aspettando che si sciolga. Intanto, il mio telefono vibra.

Come?! Stai scherzando?
No.. E’ arrivato stamattina alle quattro..
Ma è proprio fuori di testa! Anche se avrei dovuto immaginarlo.. Ogni volta che è in quelle condizioni, lui viene da te..
.. ha detto che mi ama..
COSA?!
Hai capito bene.. Solo che se ne è dimenticato, neanche si ricordava di essere venuto qui..
Non ho parole..


Sento un rumore provenire dalla camera di El, così mi alzo di scatto, prendo il bicchiere e vado in camera.

“Ecco” dico, porgendo il bicchiere ad Harry.
“Grazie” dice, prendendolo.

Attacco il telefono in carica, poi decido che ho bisogno di una doccia.

“Io vado in bagno a lavarmi.. Tu vedi se riesci a dormire ancora un po’..” dico, recuperando il necessario e chiudendomi in bagno.

Mi prendo tutto il tempo per pensare, di nuovo, a poche ore fa, quando un’altra domanda si fa largo nella mia testa.. Come faccio a lasciarlo qui quando vado a lavorare?

(Harry POV)

Non posso credere di essere venuto davvero fin qui mentre ero più di là che di qua. Ma, devo ammettere che non me ne pento. Svegliarmi con Giulia al mio fianco è stato bellissimo, quanto vorrei fosse così tutte le mattine..
A proposito di Giulia, ci sta mettendo un’infinità a lavarsi e io sto iniziando ad avere fame. Mi alzo dal letto ed esco dalla camera, andando verso la cucina, dove trovo una ragazza che mi da le spalle intenta a versarsi del succo. Quando si gira, caccia un urlo e il bicchiere le cade di mano. Mi guarda con gli occhi sgranati e la bocca spalancata e solo ora mi accorgo di avere addosso solo i boxer.

“Mar! Tutto ok? Ho sentito che urlavi!” dice un’altra voce, arrivando in cucina.

Anche lei, quando mi vede, mi fissa come se non avesse mai visto un ragazzo in vita sua.

“Tu.. Chi.. Sei?” balbetta quella che deve essere Mar.
“Harry, piacere” dico, porgendo la mano.

Le due sgranano ancora di più gli occhi.

“PORCA PUTTANA!” dice l’altra ragazza, El.
“TU. COSA. COME. DOVE. PERCHE’.” dice Mar.
“State bene?” chiedo, corrugando le sopracciglia.
“LE MIE OVAIE DI SICURO NO, DATO CHE SONO ESPLOSE APPENA TI HO VISTO” dice Mar.

In questo momento, ho solo una domanda in testa. Giulia dove cazzo sei?

“Ma che succede qui?” dice una voce alle mie spalle.

Grazie al cielo. Mi giro verso di lei, che sta fissando le due ragazze con la testa piegata da un lato.

“QUESTO E’ HARRY?!” urla Mar, guardandola.

L’altra credo sia leggermente deceduta. Giulia guarda prima Mar poi me, poi sgrana gli occhi.

“NO, NON E’ COME SEMBRA!” urla Giulia, arrossendo.
“BEH, SEMBRA ECCOME!” dice, indicandomi.

Giulia fa un sorriso imbarazzato, poi mi prende per un polso e mi trascina in camera sua.

“Vestiti”
“Dovresti dire alle tue coinquiline di calmare gli ormoni”
“Tu inizia a non andare in giro solo in boxer e poi ne riparliamo”

Tiro fuori dal mio borsone un paio di jeans e una maglietta.

“Ma quindi hanno pensato che io e te..?”

Giulia annuisce. Scoppio a ridere, notando il suo imbarazzo.

“Scusami, non pensavo di innescare un bomba”

Lei alza le spalle.

“Tranquillo, non è successo niente.. Sono cose normali qui dentro.. Comunque, io tra un paio d’ore devo andare al negozio di musica.. Posso fidarmi a lasciarti qui?”
“Ma devi andare per forza? E’ domenica e non ci vediamo da un sacco di tempo!”

Lei mi sorride.

“Io finisco alle sei e mezza.. Puoi venirmi a prendere e possiamo andare da qualche parte”
“Sarò lì alle sei e venticinque” dico, facendola ridere.

Ne approfitto per prenderla tra le braccia e stringerla, ancora incredulo di essere qui con lei.

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Capitolo 10
*** Niall ***


(Giulia POV)

Arrivata al lavoro, appoggio la borsa nella stanzetta riservata ai dipendenti, poi mi metto alla cassa.

“Ciao! Tu devi essere la commessa nuova” dice una voce al mio fianco.

Mi giro verso l’altra cassa e noto un ragazzo abbastanza alto, biondo –finto- con degli occhi azzurri da paura. Non mi accorgo nemmeno di essermi persa in quell’oceano finchè lui mi passa una mano davanti agli occhi.

“Tutto bene?” chiede, sorridendo.
“Emmh… No.. Cioè.. Sì” dico, scuotendo la testa.

Lui scoppia a ridere. Dio, che risata.

“Comunque, io sono Niall, piacere” dice, porgendomi la mano.
“Giulia e.. In teoria non sono nuova dato che lavoro qui da un mese e mezzo.. Forse quello nuovo sei tu” dico, stringendogli la mano e sorridendogli.
“Non credo, dato che lavoro qui da quasi quattro anni” dice, con la faccia da chi la sa lunga.
“E com’è che non ti ho mai visto? Ci conosciamo tutti qui!”

Lui scoppia a ridere, di nuovo.

“Ok, hai vinto.. Praticamente, sono Irlandese e mi sono trasferito qui quattro anni fa per cercare di farmi notare nel mondo della musica.. Per ora faccio solo delle serate in alcuni pub, ma vedremo.. Comunque, dato che l’anno scorso mio fratello è diventato papà, e dato che io sono qui non ho mai passato molto tempo con mio nipote, mi sono preso due mesi per tornare in Irlanda.. Ma ora sono tornato, quindi.. Eccomi qui”

Irlandese. Avrei dovuto immaginarlo.

“Ma come mai hai ricominciato di domenica?” chiedo, curiosa.
“Beh, sono tornato venerdì e il capo mi ha abbonato ieri..” dice, alzando le spalle.
“Ah beh allora” dico, provocando una risata generale.
“Tu invece?” mi chiede, facendo un mezzo sorriso.
“Nata e cresciuta ad Holmes Chapel, un paese vicino a Manchester”
“British fino al midollo, eh?”

Scoppio a ridere. Poi la nostra conversazione viene interrotta da alcuni clienti venuti in cassa. Qui c’è sempre da lavorare, dato che siamo in una delle vie più famose e popolate di Londra. Ma, con Niall vicino, è impossibile non divertirsi e il tempo vola. Anche se ci conosciamo da poche ore, è bello passare del tempo con lui e non nego che ho fatto un salto di gioia interiore scoprendo che avremo tutti i turni insieme. Tra battutine e commenti sui vari clienti, si sono fatte le sei e mezza.
Finisco con l’ultimo cliente, poi vado a recuperare la borsa ed esco.

“Aspetta!” urla una voce dietro di me.

Mi giro e Niall mi si spiattella praticamente addosso, dato che correva a cento all’ora, e io gli afferro la mano per non cadere.

“Che è successo?” chiedo.
“No, niente.. Insomma.. volevo solo sapere se domani dopo il lavoro ti andava di andare a mangiare un boccone insieme.. Così, giusto per conoscerci meglio”
“Sì certo, volentieri” dico sorridendogli.

Anche a me piacerebbe conoscerlo meglio, e dato che passeremo un sacco di tempo insieme qui al lavoro, credo sia una buona idea.

“Beh, allora a domani” dice, schioccandomi un bacio sulla guancia.
“A domani” dico, sorridendogli mentre si allontana.

(Harry POV)

Ok, lo ammetto. Ho sottovalutato la lunghezza di Oxford Street. E’ immensa, cavoli. Arrivo davanti al negozio di musica alle sei e mezza spaccate, solo sono dall’altra parte della strada.
Mentre schiaccio il pulsante del semaforo, vedo Giulia uscire. Sorrido istintivamente. Sorriso che svanisce quando un biondino si precipita fuori dal negozio, finendole addosso. Quando lei gli prende la mano per non cadere, posso giurare di sentire i fumi uscirmi dalle orecchie. Sfortunatamente, da qui non riesco a sentire cosa si dicono, ma i miei fumi aumentano quando lui le da un bacio sulla guancia.
Ah, no bello. Lei è mia, punto.

“Haz!” urla Giulia, sorridendo mentre attraversa  la strada, raggiungendomi.
“Chi era quello?” chiedo, in tono brusco.

Il suo sorriso svanisce, lasciando spazio al cipiglio.

“Come scusa?” chiede.
“Ti ho chiesto chi era quello”

Sospira, chiudendo gli occhi, segno che sta cercando di mantenere la calma.

“Niall, uno dei miei colleghi”
“Ah, ma davvero? E da quando i colleghi stanno così appiccicati?” chiedo, alzando leggermente la voce.
“Ma che stai dicendo!?”
“Vi ho visti poco fa!”
“Oh Gesù, Harry! Stavo cadendo, mi sono tenuta per quello!”
“E quel bacio cosa significava?”

Mi guarda, confusa.  I passanti penseranno che siamo una tra le tante coppie che litigano, per poi fare pace. Beh, noi non siamo una coppia e se litighiamo sono cazzi.

“Harry, sei patetico” dice, pacata.
“PATETICO? QUELLO TI MANGIA CON GLI OCCHI E IO SAREI PATETICO?”
“Sì, cazzo! Maledizione, non puoi piombare in casa mia alle quattro del mattino mentre sei ubriaco e fatto, dirmi che mi ami, dimenticartene e poi fare queste scenate! Ma chi ti credi di essere?”

Fermi tutti. Cosa? Le ho detto che la amo? Oh merda, ero messo peggio di quanto pensassi. Giulia intanto ha girato i tacchi e si sta allontanando. La raggiungo in fretta e mi piazzo davanti a lei.

“Cosa hai detto?” chiedo, bloccandola.
“Stai scherzando, spero” dice, fulminandomi.
“No, no.. Ho capito, e mi dispiace, giuro.. Lo sai che quando un ragazzo ti si avvicina io impazzisco, ma penso di non aver afferrato una cosa”

Mi guarda confusa, facendomi  cenno di continuare.

“Ho detto davvero che ti amo?”

Lei apre la bocca, per poi richiuderla subito dopo. Abbassa lo sguardo, ammirando le sue scarpe.

“ Sì.. Ma.. Insomma, tu eri ubriaco, magari neanche è vero” dice, quasi in un sussurro.
“.. E se fosse vero?”

Le alzo il mento con le dita, facendo incontrare i nostri occhi. I suoi  sono lucidi e giuro, mi metterei in mezzo alla strada e urlerei a tutti quando la amo.

“Cosa aspetti a baciarla, eh? Voi giovani avete sempre bisogno che qualcuno vi dica cosa fare” dice una voce.

Giulia si allontana mentre entrambi ci giriamo e notiamo un vecchietto che ci fissa.

“Emmh.. Noi non stiamo insieme” dice Giulia.
“Sì, perché siete cretini… Hey, tu! Giù le zampe da quella vetrina!” urla, andando verso un ragazzo poco distante da noi.

Giulia mi supera, allontanandosi ancora.

“Hey, dove vai?” chiedo, raggiungendola.

Lei si ferma e mi guarda, sorridendo.

“Non dovevamo andare a cena?” chiede.

Sorrido.

“Sono tutto tuo” dico, mentre ci incamminiamo verso la metro.

*spazio autrice*
Salve a tutti! :3
Ringrazio ( di nuovo LOL) per le visualizzazioni, vorrei poter leggere qualche recensione, ma  sono comunque contenta che qualcuno la legga.
Vi lascio con Nello ;)

Niall: http://images6.fanpop.com/image/photos/32200000/Niall-Horan-photoshoot-2012-one-direction-32280345-2000-2400.jpg

A presto,
Giuls xx

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Capitolo 11
*** Il bacio ***


(Harry POV)

Ed eccoci, dopo quella che era sembrata un’eternità, ad una delle nostre serate passate a rimpilzarci di schifezze al Mc, sparando una cazzata dopo l’altra.

“Allora.. Come va la vita a Holmes Chapel?” chiede, prendendo una patatina.
“Tutto nella norma, apparte la tua assenza”
“Non mi sembra di vederti così patito”
“Non dire stronzate.. Lo sai che non è la stessa cosa senza di te”

Lei alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa. Finiamo di mangiare, poi usciamo e veniamo travolti da una fantastica folata di vento, che le scompiglia tutti i capelli. Lei risolve il problema legandoli in una coda.

“Li preferivo svolazzanti” dico, toccando la sua coda, fingendomi offeso.
“Non ti bastano i tuoi?”
“HA-HA-HA simpatica”

Mi fa una linguaccia e io scoppio a ridere. Mi soffermo un attimo sul paesaggio. Londra di sera è una cosa mozzafiato, poi siamo sul Tamigi, quindi lo è ancora di più.

“Haz, mi porta sulla London Eye? Non ci sono ancora salita da quando sono qui e dicono che di sera sia una figata assurda” dice.

Sorrido vedendola incantata a guardare l’enorme ruota panoramica sulla nostra sinistra.

“Aspettami qui, vado a fare i biglietti”

Lei mi salta al collo e mi abbraccia.

“Grazie!” urla, sprizzando felicità da tutti i pori.

Scoppio a ridere, poi le lascio un bacio sulla fronte e vado in biglietteria. Appena ritorno da lei, mi trascina letteralmente a fare la fila e io non posso fare a meno che sorridere per essere qui con lei. La tengo stretta a me, dato che c’è davvero molta gente e tanti spintonano per passare davanti. Io giuro che queste cose non le capisco, che bisogno c’è di spingere se tanto prima o poi saliamo tutti?

Finalmente, arriva il nostro turno e insieme ad altre sei persone saliamo sulla cabina. Lentamente inizia a muoversi e devo ammettere che è davvero fantastico.  Giulia continua a spostarsi da una parte all’altra, scattando un sacco di fotografie.

“Dio, Haz, è bellissimo!” dice, con il naso appiccicato al vetro.

Mi avvicino e le prendo una mano, facendola girare verso di me.

“Io qui vedo solo una cosa bellissima, e quella sei tu” dico.

Lei abbassa lo sguardo e le sue guance diventano rosse.

“Ecco! Perché tu non mi dici mai queste cose?” dice una ragazza.

Io e Giulia ci giriamo e vediamo una coppia che ci fissa.

“Emmh.. Io qui vedo solo una cosa bellissima, e quella sei tu” dice il ragazzo.
“Ma vaffanculo” risponde la ragazza.

Giulia mi abbraccia, nascondendo la faccia nel mio petto per mascherare l’imbarazzo.

***

“Senti ma.. Quando torni a casa?” mi chiede Giulia, premendo il tasto dell’ascensore del suo condominio.
“Non mi vuoi?” chiedo, mettendo un finto broncio.
“No, per niente” dice, sorridendo.
“Sei una stronza” le sussurro.

Lei alza le spalle. Arrivati al piano, lei prende le chiavi e fa per aprire la porta dell’appartamento, ma io la blocco.

“Che c’è?” chiede a bassa voce.
“E’ stata una serata bellissima..” sussurro.

Lei sorride. I nostri occhi sono incollati e mi avvicino un po’ di più.

“Muoio dalla voglia di baciarti, lo sai?” dico, un po’ timoroso della sua reazione.
“ E allora fallo” dice, senza spostare lo sguardo dal mio.

Rimango un po’ sorpreso dalla sua risposta, ma mi decido ad avvicinarmi ancora di più. Solo che gli dei non sono dalla mia parte, dato che la porta del suo appartamento si apre, portandola ad allontanarsi da me.

“Oh, Giuls! Pensavo fossi già in camera a poltrire” dice un ragazzo, uscendo.

Oh, perfetto, deve essere uno dei tre che abitano in quello di fronte. E devo dire che non è brutto, dannazione.

“Avevo di meglio da fare..” risponde lei.
“Sì, ho notato” dice lui, guardandomi e sorridendomi.

Poi ci supera e va verso l’altro appartamento.

“Notte Giuls” dice, prima di sparire dietro alla porta.
“Notte Luke” risponde lei.

Aspetta.. Questo è il ragazzo di una delle due coinquiline, se non ricordo male. Bene, inizia a piacermi. Intanto, Giuls entra nel suo appartamento e io la seguo, chiudendo la porta dietro di me. Mi avvicino e la prendo per mano, facendole poi appoggiare la schiena contro il muro e bloccandola con le braccia.

“Cos’è.. Un sequestro?” chiede.
“No.. Solo che voglio continuare quello che è stato interrotto poco fa”
“Oh.. E cosa sarebbe?” chiede, mordendosi il labbro.

Fanculo, mi sta provocando.

“Non ci provare” dico.
“A fare cosa?”
“Quello che stai facendo”
“E cosa starei facendo?” chiede, alzandosi in punta di piedi e mettendomi le braccia intorno al collo.

Siamo talmente vicini che i nostri respiri si fiondano.

“Quello che ho detto quando sono piombato qui.. E’ vero, Giuls, e fid-”

Mi interrompe, appoggiando le sue labbra sulle mie. Oh mio Dio, non ci posso credere. Non sta succedendo davvero. Ho aspettato questo momento da così tanto tempo che mi sembra impossibile. Le circondo il bacino con le braccia, stringendola a me senza smettere di baciarla. Lei porta le sue mani tra i miei capelli, dove fa scivolare via la fascia per poter stringere i miei ricci. E giuro, non mi sono mai sentito così bene in vita mia. Mi stacco malvolentieri per riprendere fiato.

“Ti amo anche io Harry.. Non puoi nemmeno immaginare quanto” sussurra.

Sgrano gli occhi, incredulo.

“Ripetilo, ti prego”
“Ti amo, Harry”

Riunisco le mie labbra con le sue in un bacio che è tutto tranne che casto. Stringe ancora di più i ricci e io infilo le mani sotto la sua maglietta.

“Emmh.. Emmhh..”

Saltiamo entrambi in aria quando sentiamo qualcuno schiarirsi la voce. Ci giriamo e notiamo le due ragazze che ci fissano.  C’è un silenzio molto imbarazzante e quando noto che le tre ragazze si scambiano occhiate, capisco che forse sono un po’ di troppo.

“Inizio ad andare in camera” sussurro a Giulia, che annuisce in accordo.

Mentre sto per chiudere la porta, sento una delle ragazze che dice “Noi tre dobbiamo parlare di molte cose”.
Chiudo la porta alle mie spalle e mi butto sul letto, ancora incredulo di quello che è successo poco fa.

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Capitolo 12
*** Chiacchiere notturne ***


(Giulia POV)

Harry mi tiene ferma contro il muro e siamo vicinissimi. Troppo. Sento il suo respiro sulla pelle e cerco di mascherare il brivido che mi sta percorrendo la schiena. Se sta cercando di farmi uscire di testa, beh.. Ci sta riuscendo molto bene.
Trattieniti, ce la puoi fare.

“Quello che ho detto quando sono piombato qui.. E’ vero, Giuls, e fid-”

Oh, al diavolo il trattenersi. Mi alzo in punta di piedi e lo bacio. Una scarica di adrenalina mi percorre quando lui ricambia. Ok, se sto sognando, lasciatemi dormire grazie. Harry mi circonda il bacino con le braccia stringendomi di più a lui e io porto le mani nei suoi capelli, levandogli quella maledetta fascia che ha preso l’abitudine di mettere.  Quando si stacca, raccolgo tutto il mio coraggio e glielo dico.

“Ti amo anche io Harry.. Non puoi nemmeno immaginare quanto”

Lui mi guarda quasi incredulo e io gli sorrido.

“Ripetilo, ti prego”
“Ti amo, Harry”

Stavolta è lui che mi bacia e entrambi ci lasciamo prendere un po’ troppo, tanto che le sue mani finiscono sotto la mia maglietta.

“Emmh.. Emmhh..”

Merda. Mi allontano velocemente da lui, girandomi verso le due ragazze che mi stanno fissando. Ok, non avevo considerato la possibilità che loro potessero vederci.

“Inizio ad andare in camera” mi sussurra Harry, e io annuisco.

Lo seguo con lo sguardo finchè non entra in camera mia.

“Noi tre dobbiamo parlare di molte cose” dice Mar, guardando prima me e poi El.

Senza aggiungere altro, andiamo verso il tavolo e, dopo aver preso biscotti, coca e bicchieri, ci sediamo.

“Allora.. VUOI SPIEGARCI CHE STAVA SUCCEDENDO POCO FA?” parte Mar.
“Perché non sentiamo prima El? Sai, Harry non era previsto in tutto questo..”  dico, cercando di spostare l’attenzione.
“Nonono, prima tu ciccia!” dice El.

Grazie per il supporto eh.

“Quindi?” mi chiede Mar.

Apro la bocca per parlare ma la richiudo subito dopo. Cos’è successo? Non lo so nemmeno io, come faccio a spiegarlo a loro?

“Io.. non lo so” sussurro, abbassando lo sguardo, sicura di essere diventata troppo rossa.
“Eravate attaccati come due polpi!” dice El, masticando un biscotto.

Senza nemmeno rendermene conto, mi passo le dita sulle labbra, pensando al pandemonio che il contatto con quelle di Harry mi ha provocato dentro.

“Terra chiama Giuls” dice Mar, scuotendomi leggermente.
“El ti prego.. Inizia tu” dico, implorandola con lo sguardo.

Lei sospira, poi sorride e gli occhi le brillano. Ok, passeremo qui tutta la notte.

“Niente di così speciale.. Mi ha portata a cena in un ristorante –di cui non ricordo il nome- troppo carino  di cui nemmeno conoscevo l’esistenza. E’ tipo dietro a Tower Bridge, c’è una stradina che porta in un piccolo porticciolo e lì ci sono questi ristoranti un po’ chic. E niente, abbiamo mangiato, riso e scherzato. Poi abbiamo girovagato senza una meta precisa.. Poi mi ha riaccompagnata a casa e mi ha baciata qui fuori dalla porta..”
“.. E io vi becco a pomiciare entrambe” dice Mar, interrompendola.

Io e El la fissiamo.

“Che c’è?!”
“Vogliamo parlare di quello che fate tu e Luke?” dico.
“E non vi limitate solo a pomiciare” dice El.
“Fanculo” dice Mar, arrossendo.

Io e El scoppiamo a ridere, seguite poi anche da Mar.

“Giuls..” dice El.

Tiro un respiro profondo.

“Cosa volete sapere?”
“Tutto direi! Soprattutto perché non ci hai detto che sarebbe venuto” dice Mar.
“Perché  non lo sapevo nemmeno io, e potremmo dire pure lui.. Era ubriaco e mezzo fatto quando mi ha chiamato ieri notte dicendomi che dovevo aprire la porta e me lo sono ritrovata davanti.. Non so come abbia fatto ad arrivare fin qui in quelle condizioni, eppure eccolo qua.. Ha pure detto di amarmi, dimenticandosene poi stamattina, anche di essere qui.. Poi è venuto a prendermi al lavoro e ha fatto tipo una scenata quando sono uscita con Niall e..”
“Frena, frena, frena. Niall?” chiede El.
“E’ un mio collega, solo che si era preso un po’ di pausa per tornare in Irlanda”
“IRLANDESE? OMARIASANTISSIMA” dice Mar.
“Già, è lo stesso che ho pensato io.. Comunque niente, ha fatto la sua scenata, ci siamo gridati dietro in mezzo alla strada, poi siamo andati a cena e mi ha portato sulla London Eye.. E il resto lo avete visto..”
“Ma quindi state insieme?” mi chiede Mar.
“Non.. Non lo so.. Quello che so è che non voglio rovinare quello che abbiamo.. Ci tengo troppo”
“Dovreste parlarne insieme” dice El.

Annuisco. Poi mi viene in mente che non gli ho detto della cena con Niall.

“Devo anche dirgli che stasera dopo lavoro, vado a mangiare qualcosa con Niall” dico, guardando il telefono e notando che è già l’una e mezza.
“Brutta faccenda..” dice El.
“Sì, non sarà una cosa semplice.. Ma gli dirò di venire con me”
“Vuoi scatenare una strage?” chiede Mar.
“La scateno io se non fa il bravo” dico.

Scoppiamo a ridere.

“Ragazze, ho una proposta.. Domani.. cioè, stamattina non andiamo a lezione così possiamo stare qui ancora a spettegolare” dice El.
“Ci sto” dico.
“Anche io,  ma credo che tu dovresti andare dal Dio greco che è in camera tua” dice Mar.

Scoppio a ridere.

“Ci andrò”

Continuiamo a parlare per non so quanto tempo, poi decidiamo di andare comunque a dormire.

“Giuls, non voglio trovare un piccolo te quando mi sveglierò” dice Mar.
“Tranquilla, non succederà”
“E’ più probabile un piccolo Luke” commenta El e Mar le tira una ciabatta.
“Notte ragazze” dico, aprendo piano la porta della camera e chiudendomela alle spalle.

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Capitolo 13
*** Nuovi arrivi ***


(Harry POV)

Mi sveglio stiracchiandomi, poi apro lentamente gli occhi per abituarmi alla luce del giorno. Al mio fianco, un angelo sta dormendo beatamente dandomi le spalle.  Non l’ho sentita venire a letto, chissà quanto sono state sveglie a parlare. Lentamente mi alzo e giro intorno al letto, per poi inginocchiarmi dalla sua parte, appoggiando le braccia sul materasso.  Ancora non mi sembra vero che ci siamo baciati, eppure è successo e  non potrebbe essere andato meglio. Giulia inizia a stiracchiarsi, poi apre gli occhi che si perdono nei miei.

“Che stai facendo?” dice piano, ancora addormentata.
“Ti guardo” dico, sorridendole.
“Beh, sai.. E’ abbastanza inquietante svegliarsi e vedere un maniaco fissarti”
“Ti sembro uno con la faccia da maniaco?”
“Forse..” dice, sorridendo.

Si sposta un po’ più al centro e mi fa segno di mettermi vicino a lei. Non me lo faccio dire due volte, mi stendo mettendomi su un fianco, in modo da essere faccia a faccia. Lei si avvicina di più, rannicchiandosi tra le mie braccia. La stringo lasciandole un bacio tra i capelli. Rimaniamo così per un po’, senza dire niente, poi lei si sposta un po’, giusto per riuscire a guardarmi. Le fisso le labbra e sorrido istintivamente.

“Ecco, adesso sembri un maniaco”

Scoppio a ridere. Lei alza gli occhi al cielo, poi inizia a tracciare il contorno dei miei tatuaggi con un dito.

“Dovresti seriamente vestirti se hai intenzione di stare qui ancora”
“Perchè? Non ti ha mai dato fastidio la cosa”
“Sei in una casa con tre ragazze, Haz..”
“Qualcuno è geloso qui..” dico, sorridendo.
“Tu sei l’ultima persona che mi può venire a parlare di gelosia”
“Ma che dici?”
“Una parola.. Inizia con Z e finisce con..”
“Non nominarlo, grazie”

Lei scoppia a ridere.

“Lasciando perdere Zay.. Devo dirti una cosa”
“Dimmi”

Mi sorride. Ahia, Harry.

“Hai presente Niall?”

Annuisco, prendendo un respiro profondo.

“Ecco, ieri mi ha chiesto se stasera finito il turno andiamo a mangiare qualcosa insieme.. Sai giusto per conoscerci un po’..”
“Vedi che avevo ragione a dirti che..”
“Mi vuoi lasciare finire?” dice, interrompendomi.

Annuisco.

“Volevo chiederti di venire con me”
“Davvero?”
“Sì, ma promettimi che non farai scenate o cose del genere”
“Promesso” dico, sorridendo.

Mi avvicino per baciarla e lei sorride quando appoggio le labbra sulle sue.

“Haz, promettimi una cosa”
“Tutto quello che vuoi, Giuls”
“Promettimi che una possibile relazione tra di noi non rovinerà quello che abbiamo.. Ci tengo troppo”

Sorrido e le lascio un bacio sulla fronte.

“Te lo prometto, anche perché ci tengo pure io.. Semplicemente, non nasconderemo più i nostri sentimenti”

Sorride, poi fa per alzarsi ma la blocco.

“Dove credi di andare?”
“A fare la pipì, posso o devo chiedere il permesso alla regina?”

Scoppio a ridere e la lascio andare. Mi siedo e prendo il telefono dal comodino per vedere le ore. Undici e mezza, interessante.

“A che ora devi andare via?” chiedo a Giulia quando torna.
“Un quarto all’una.. Inizio all’una e mezza, ma è meglio che vado via un po’ prima perché poi se a Oxford Street c’è un sacco di gente non riesco a muovermi”
“E finisci?”
“Sempre alle sei e mezza”
“Perfetto”

***

(Niall POV)

“Sicuro che non ti dispiace?” dice Giulia, mentre finisce di sistemare uno scaffale.
“Ma che scherzi? Certo che no! Mi fa piacere conoscere uno dei tuoi amici” dico.

Anche se sono convinto che per lei è più che un amico, ho visto come le brillavano gli occhi mentre diceva il suo nome.

“Grazie” dice, raggiungendomi in cassa.
“Nessun problema”

Prende un altro pacco di cd e va a sistemarli. In quel momento, entrano due ragazzi.

“Posso esservi d’aiuto?” chiedo, uscendo dal bancone.
“Sto cercando la mia ragazza” dice uno, mentre l’altro gironzola.

Sto per rispondergli, ma vengo interrotto da Giulia che piomba al mio fianco.

“Oh, eccola” dice il ragazzo.

Lei lo fissa per un po’, poi scoppiano a ridere e si abbracciano.

“Sei un cretino, Zay” dice Giulia, sciogliendo l’abbraccio.
“HAHAHAHA, la faccia del biondino è stata epica” dice questo Zay.

Giulia gli tira un pugno sulla spalla.

“Niall, non fare caso a Zayn, è solo un idiota” mi dice Giulia.
“E’ stato molto convincente” dico, un po’ confuso da tutta la situazione.
“Perdonami, è solo che volevo fare un’entrata epica” dice Zayn, porgendomi la mano.
“Ci sei riuscito” dico, stringendogliela.

Lui scoppia a ridere.

“Siamo arrivati stamattina, ma sapevamo che lavori al pomeriggio e..”
“Siete?” lo interrompe Giulia.
“Ci siamo tutti” risponde lui.

Giulia spalanca la bocca, quasi incredula.

“Perché non me lo avete detto?”
“Sorpresa?” dice l’altro ragazzo che era entrato con Zayn.
“AASSHH!!” urla Giulia, saltandogli al collo e abbracciandolo.
“Unitevi a noi stasera” dico, pensando che comunque sia una buona idea conoscere gli amici di Giulia e guadagnandomi un sorriso fantastico da lei.
“Volentieri” dice Zayn.
“C’è anche Harry” dice Giulia, mentre io e Ashton ci stringiamo la mano.

 

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Capitolo 14
*** Complicazioni ***


(Niall POV)

Da quanto ho capito, Zayn e Ashton rimarranno qui fino a quando finiamo il turno, il che non mi dispiace. Sì, li ho conosciuti meno di un’ora fa, ma sembrano delle persone per bene, e poi non danno fastidio. Ashton continua a gironzolare nel negozio, perdendosi tra cd, magliette e strumenti, mentre Zayn è appoggiato al bancone vicino alla cassa di Giulia.  Mentre da quanto mi hanno detto, le altre due ragazze del gruppo sono a fare shopping, mentre Liam, un altro ragazzo, è a correre sul Tamigi.

“Non devi dirmi niente?” dice piano Zayn.
“Di che tipo?” risponde Giulia, continuando a scrivere nel registro quello che abbiamo venduto finora.
“Ma non so, tipo di un riccio a caso?”

Giulia smette improvvisamente di scrivere e guarda il ragazzo.

“Potrei averlo baciato..” dice quasi impercettibilmente.
“COSA?!” urla lui, richiamando l’attenzione di Ashton che si avvicina rapidamente.
“Che è successo?” chiede, guardandoli entrambi.
“Ha baciato Harry!” dice Zayn, ancora a voce troppo alta.
“Tu hai fatto cosa?” chiede Ashton.
“Ragazzi..” dice Giulia, abbassando lo sguardo dall’imbarazzo.
“Scusa è che mi sembra impossibile che tu abbia avuto il coraggio di farlo” dice Ashton.
“Sì.. Insomma.. Lui ci aveva provato per due volte, ma..”
“CHE? Hai capito il riccio! Quindi state insieme adesso! E’ una cosa meravigliosa!” la interrompe Ashton.
“Io non.. Non credo..”
“Come? Dimmi che stai scherzando” dice Zayn, ritornando a far sentire la sua voce.
“Insomma.. Abbiamo parlato del fatto di non  rovinare il nostro rapporto.. E niente..”
“Non ti ha chiesto di essere la sua ragazza? Quando arriva gli stacco ogni singolo riccio che si ritrova” dice Zayn.

Ashton ritorna a gironzolare facendo finta di niente.

“Zay..”
“No, Giuls, che cazzo.. Non può non avertelo chiesto! Non dopo tutto quello che è successo in questi due giorni”

Giulia abbassa lo sguardo, tornando al registro. Tra i due cala un silenzio assordante, interrotto solo da qualche cliente che viene in cassa a pagare. Ad un certo punto, Zayn viene dietro il bancone e abbraccia Giulia.

“Scusami..”
“Hai ragione, Zayn.. Ma cosa ti posso dire? Sappiamo com’è Harry, non ha mai avuto una storia seria, sarà difficile che vada dai suoi amici dicendogli che sono la sua ragazza.. Anzi, probabilmente non gli dirà niente, ma non importa..”

Zayn sospira poi guarda me e fa un mezzo sorriso.

“Il biondino è sempre più perplesso” dice.

Giulia mi guarda e mi fa un sorriso al quale non posso fare altro che ricambiare. Inizia a raccontarmi un po’ di cose, e spesso mi ritrovo a ridere per le facce o i commentini di Zay. Quando mi dicono che sono stati insieme per un bel po’, capisco il perché dell’entrata di Zayn.

“E’ bello vedere che siete così legati anche dopo aver avuto una storia” dico.
“Sì, beh.. Siamo sempre stati così.. All’incirca” dice Giulia.
“Siamo semplicemente perfetti” dice Zayn, mettendole un braccio intorno alle spalle.

Giulia alza gli occhi al cielo e io scoppio a ridere.

“Scricciolo!” dice una voce maschile.
“Liam!” dice Giulia, correndo ad abbracciarlo.
“Che bello rivederti” dice Liam.

Giulia sorride, poi si gira verso di me.

“Liam, lui è Niall, un mio collega.. Niall, Liam”
“Piacere” diciamo contemporaneamente.
“Ma che ore sono?” chiede Giulia.
“Le sei e venti” risponde Liam.
“WOW! E’ già passato tutto questo tempo?” chiedo, incredulo.
“E’ questo?” chiede una voce femminile.

Poco dopo, compaiono due ragazze che si catapultano addosso a Giulia.

“Sì è questo” dice l’altra.
“Niall, loro sono Danielle e Alexa.. Ragazze, lui è Niall”
“Ma che gnoccone!” dice Alexa.

Giulia si tira una manata sulla fronte e io non so cosa rispondere.

“Vado a prendere la borsa” dice Giulia.

La seguo nella stanzetta dei dipendenti per recuperare la mia roba.

“Scusami, avrei dovuto avvertirti che sono pazzi.. Ma non sapevo sarebbero piombati qui”
“Ma figurati! Sono simpatici e giuro che non ho mai riso così tanto in poche ore”

Mi sorride, poi raggiungiamo gli altri e usciamo. Appoggiato al palo del semaforo, un ragazzo riccio sta guardando verso di noi e, quando il suo sguardo cade su Zayn, si altera non poco e non fa nemmeno finta di nasconderlo. Giulia lo nota e sospira.

“Mi scuso già per lui” mi sussurra.
“Non preoccuparti, so cavarmela” dico, facendole l’occhiolino.

Tutto sotto lo sguardo vigile del ragazzo, ovvero Harry.

“Haz, lui è Niall, Niall lui è..”
“Possiamo andare?” la interrompe Harry.

Giulia tira un respiro profondo, poi si gira verso di me.

“Facci strada, Irlandese”

***

(Harry POV)

Siamo nell’ascensore del condominio di Giulia e la tensione si può tagliare con un coltello. So che se parlo scatenerò una bomba, ma meglio di questo silenzio assordante. Quando arriviamo al piano, lei si catapulta fuori dall’ascensore e cerca le chiavi nella sua borsa. Non trovandole, continua a sbuffare.

“Si può sapere che hai?” chiedo.

Lei mi fulmina con lo sguardo poi apre l’appartamento, avendo finalmente trovato quelle maledette chiavi.

“Che cos’ho? Seriamente? Ti sei comportato da fottuto stronzo per tutta la sera!” dice tra i denti, per non urlare.
“Come scusa?”
“Non fare il finto tonto, Harry! Maledizione, non ti sopporto quando fai così!”
“Beh, scusa se sono geloso se ti si avvicina un ragazzo, eh! E poi anche tu, sempre appiccicata a quell’idiota di Malik! Ma cazzo, se vi siete lasciati, ci sarà un motivo, no?”

Tira un respiro profondo, stringendo i pugni.

“Non parlare se non sai le cose”
“Non c’è molto da sapere, vi siete mollati è semplice la cosa”
“TU NON SAI NIENTE, HARRY! NON SAI QUANTO SONO STATA MALE QUANDO TI VEDEVO CON QUELLE FOTTUTE OCHETTE, SOPRATTUTTO QUELLA SERPE DI EMILY, NON SAI COSA MI HANNO FATTO PASSARE QUEI COGLIONI DEI TUOI AMICHETTI! TU NON LO SAI! E CHI C’ERA A COMBATTERE AL MIO FIANCO, EH? CHI C’ERA?!” urla con tutta l’aria che ha nei polmoni.

Noto che le ragazze sono corse a vedere cosa sta succedendo, perfetto.

“NON LO SAI, EH? BEH ALLORA TE LO DICO IO! C’ERA ZAYN, CAZZO! LUI C’E’ SEMPRE STATO, TU NO! E ORA VIENI QUI A FARMI CREDERE CHE TI IMPORTI QUANDO IN REALTA’ NEANCHE STIAMO INSIEME!”
“Mi sembra che sei stata tu a baciarmi!”

Lei scoppia a ridere, asciugandosi alcune lacrime che non è riuscita a trattenere.

“Giusto, dimenticavo che tu non hai mai avuto una vera storia, e quindi non sai cosa voglia dire stare insieme.. Ma fidati, non basta un bacio per essere un coppia, ci vuole di più”
“Sai cosa ti dico? Se vuoi di più, vai da Zayn e fottetevi in tutti i modi possibili”

Eleanor e Margarita sgranano gli occhi e guardano Giulia, che è rimasta paralizzata. Ormai non cerca nemmeno di trattenere le lacrime. Lentamente, va verso la porta e la apre.

“Vattene”
“Giuls, possiamo..”
“HO DETTO VATTENE, STRONZO!” urla.

In quel momento, la porta dell’appartamento di fronte si apre e i tre fottuti vicini compaiono. Ci mancavano solo loro, fanculo. Vado verso la camera di Giulia, prendo il mio borsone e poi me ne vado.

“E per tua informazione, io e Zay ci siamo lasciati a causa tua” dice Giulia, prima di sbattere la porta dell’appartamento.

Chiamo l’ascensore e mentre aspetto mi sento osservato.

“Che cazzo volete, eh? Lo spettacolo è finito, potete andarvene”

Loro chiudono la porta del loro  appartamento e vanno verso quello di Giulia.

“Ascoltami bene, riccio, io non ti conosco e tu non conosci me, ma conosco Giulia, anche se da poco più di un mese, ma so per certo che non merita di soffrire per un coglione come te.. Tu non la meriti, faresti meglio a levarti dalle palle e non farti più vedere”  mi dice un ragazzo dai capelli rossi.
“Ma vaffanculo, stronzo” gli rispondo, prima di salire sull’ascensore.

Mentre scende, le parole di Giulia mi rimbombano nella testa. ‘Ci siamo lasciati a causa tua’. Tiro un pugno a una delle pareti dell’ascensore.
Ma che cazzo ho fatto?

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Capitolo 15
*** Non sono io ***


(Giulia POV)

Rimango immobile a fissare la porta. Sono prosciugata, non riesco a dire, fare, pensare a niente. Nemmeno le lacrime riescono ad uscirmi dagli occhi. Improvvisamente, la porta si apre arrivandomi dritta sul naso.

“Che è successo?” chiede Luke, entrando seguito da Mikey e Cal.
“Credo che noi abbiamo sentito la stessa cosa che avete sentito voi..” commenta Mar, senza staccarmi gli occhi di dosso.
“Ma chi era quello? Non l’ho mai visto prima..” chiede Mikey.
“.. Harry” dico, la voce strozzata che mi esce in un sussurro.

Dieci paia di occhi mi osservano, cercando di capire come sto e se crollerò da un momento all’altro. Pronunciare il suo nome è stata una pugnalata al cuore, o a quello che ne è rimasto. Non è che si è spezzato, è letteralmente andato in frantumi. Mi accorgo che le gambe mi hanno ceduto quando mi ritrovo nella stretta di Calum, che è corso prontamente per non farmi finire con le ginocchia sul pavimento.  Ed è proprio tra le sue braccia che scoppio a piangere. Sembro una pazza isterica mentre i miei amici cercano di consolarmi. Il problema è che sapevo che sarebbe successo, anche se lui lo aveva promesso.

“Lo..Lo avevaa p-promess-so” balbetto tra i singhiozzi.

Calum stringe ancora di più la presa, dondolandosi sui  piedi per cercare di fare calmare i miei singhiozzi.

“Giuls, io.. Mi dispiace” dice Mar, aggiungendosi all’abbraccio.

E, lentamente, si aggiungono anche El, Luke e Michael.


***

Oggi ho saltato ancora le lezioni, dato che avevo promesso a quei pazzi dei miei amici che sarei stata con loro, e sinceramente è andata bene così. Non avrei messo comunque piede in università in questo stato, e già dovrò andare al lavoro e non so come farò.

“Raga, andiamo sulla London Eye?” urla Liam.

Quasi istintivamente, guardo l’enorme ruota e mi sento venire meno, ripensando a quando ci ero salita con Harry.

“Io passo.. Vi aspetto seduta su quella panchina” dico, allontanandomi senza dargli la possibilità di replicare.

Mi siedo sulla panchina portando le ginocchia al petto e con lo sguardo perso nel vuoto. Dopo poco, qualcuno si siede vicino a me e so esattamente di chi si tratta. Ma, nonostante questo, continuo a fissare il nulla. Ed è questa la parte più bella di avere Zayn nella propria vita. Non c’è bisogno di grandi parole, sono i gesti che contano. E lui ora è qui, vicino a me, quando dovrebbe essere con gli altri a divertirsi. Ma no, lui è qui. Come sempre, del resto.

(Harry POV)

Sono un coglione. Ma proprio un gran coglione. Potrebbero anche darmi l’Oscar, maledizione.
Stanotte non ho chiuso occhio e ora sono in giro vestito come un barbone, con un cappello per coprire i miei capelli orrendi e un paio di occhiali da sole per non far vedere le occhiaie. Sto camminando a caso sul Tamigi, quando la mia attenzione viene catturata da una ragazza seduta su una panchina. Dio, è irriconoscibile, l’ho uccisa cazzo.
Al posto di stare qui con le mani in mano, muovi il culo e va da lei.
Ma mi blocco quando vedo Malik che le si siede vicino. Mi appoggio alla ringhiera che fa da protezione e faccio finta di niente, sperando di riuscire a sentire quello che si diranno e soprattutto di non essere scoperto.

“Quello è il beanie che ti avevo prestato tipo.. quasi tre anni fa?” dice Malik, dopo quella che mi era sembrata un’eternità.

Giulia si gira verso di lui e gli sorride, asciugandosi con le mani alcune lacrime.

“Sì, ma.. Beh, vedi.. Dopo che qualcuno usa una cosa per dieci giorni, diventa automaticamente sua” dice, tirando sul col naso.

Lui scoppia a ridere.

“Sei incredibile”

Giulia non risponde, si lascia scivolare finche la sua testa non è sulla spalla di Malik e lui la stringe a se.

“Come stai?” chiede, lasciandole un bacio tra i capelli.
“Non credo ci siano parole per descrivere quello che sento.. Anzi, in realtà non sento proprio niente.. Mi ha uccisa, Zay”

Le lacrime rincominciano a scendere sulle sue guance e Malik la stringe di più.

“Non avrei dovuto baciarlo l’altra sera.. Non avrei dovuto dirgli che lo amo.. Sono una stupida”

Non trattiene più i singhiozzi e mi verrebbe voglia di prendermi a pugni. Non l’ho mai vista così, e sapere che sono io la causa, mi fa star male.

“No, Giuls.. Non hai fatto niente di sbagliato, è lui che è un pirla, il che è diverso. Dannazione, non ti ha nemmeno chiesto di essere la sua ragazza! Giuro che se prima pensavo che fosse migliore di quei coglioni con cui sta, ora posso assicurarti che è uguale a loro..”
“Io..” cerca di dire Giulia, ma la frase le si strozza in gola.
“uh, signore e signori, la nostra piccola Giuls non trova le parole per difendere Harry! Questa va segnata sul calendario!” dice Malik, facendola scoppiare a ridere.
“Sei un idiota” dice Giuls, tirandogli un pugnetto sulla spalla.
“Intanto ti ho fatto ridere”  si difende lui, alzando le spalle.

Lei gli lascia un bacio sulla guancia, lui la blocca e la gratta con la barba.

“Zay!” dice lei, ridendo, di nuovo.
“E’ divertente!” dice lui, ridendo con lei.

Ed è proprio qui, in questo momento, che mi rendo conto che questi due stavano davvero bene insieme.
Ci siamo lasciati a causa tua.
La sua voce continua a torturarmi, maledizione. Mentre continuo a guardarli ridere e scherzare, il Big Ben suona, segnando l’una.

“Dannazione! E’ tardissimo!” dice Giuls, alzandosi di scatto.
“Passo più tardi per salutare il biondino” dice Malik, alzandosi anche lui.

Giulia alza gli occhi al cielo.

“Dillo tu ai ragazzi che sono scappata per andare al lavoro.. Vi aspetto lì, così poi venite lì a casa a cena e conoscete gli altri”
“Ci vediamo dopo, scimmietta”

Giulia si blocca, guardandolo quasi incredula. Gli corre tra le braccia e lo stringe con tutta la forza che ha.

“Da quanto non mi chiami così” dice, senza sciogliersi da quell’abbraccio.
“Beh, potrei ricominciare..” dice Malik, sorridendo.

Giuls si scioglie dall’abbraccio e si alza in punta di piedi per lasciargli un bacio sulla guancia, prima di dargli le spalle e allontanarsi. Ad un certo punto, si ferma e si gira.

“Sbaglio o tu mi avevi promesso che mi avresti portato per un appuntamento a Londra?” urla, per farsi sentire.

Malik sorride.

“Domani sera non prendere impegni”
“Wow, un appuntamento con Zayn Malik..  Quanto mi mancano..” dice Giuls, per poi correre via.

Malik rimane immobile finche lei non sparisce, poi sorride e cammina lentamente verso la London Eye.
E io decido che per me è arrivata l’ora di andarmene. Devo andare via, devo dimenticare, devo tornare a Holmes Chapel e continuare la mia vita da coglione, uscendo dalla sua vita. Solo così potrà essere davvero felice. Perché lei ha bisogno di qualcuno che la ami.
E quel qualcuno NON sono io.
 

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Capitolo 16
*** Cosa sei disposto a fare? ***


( Harry POV)

Ci ho provato. 
Ho provato a prendere tutte le mie cose ed andarmene.  Sono arrivato fino in stazione, poi sono tornato indietro. Maledizione, ho aspettato un’eternità per averla, e ora che ne ho la possibilità, non la posso lasciare andare così.
E quindi eccomi qui, camuffato come stamattina nel negozio di musica, che faccio finta di cercare un cd in questa marea.
E intanto la guardo, e più la guardo, più mi convinco che devo fare qualcosa.
Ad un certo punto, prende una pila di magliette e sale sulla scala per sistemarle.

“Hey, vuoi che lo faccia io?” chiede il biondo – che non ricordo come si chiama- avvicinandosi alla scala.
“Nì, credo di essere in grado di sistemare delle magliette” dice Giulia.

Il biondo scoppia a ridere.

“Non intendevo quello”

Lei gli fa una linguaccia, tornando a fare quello che stava facendo. Ad un certo punto, si alza in punta di piedi per sistemare una maglia un po’ più in alto, solo che perde l’equilibrio e scivola indietro. Fortunatamente, il biondo la riesce a prendere prima che si spiattelli sul pavimento.

“Te lo richiedo.. Vuoi che lo faccia io?”
“Me l’hai tirata irlandese.. Quindi si, fallo tu, io vado a sistemare il registro” dice Giulia, andando verso il bancone.

Lui sorride, poi sale sulla scala e finisce quello che aveva iniziato Giulia. Durante il mio vagabondare per il negozio, la mia attenzione viene catturata da un tizio fuori dal negozio che sta cercando di vendere delle rose. Esco a grandi passi e lo raggiungo.

“Quanto vuole per tutto il mazzo?” chiedo.

Il tizio mi guarda quasi stralunato. Sì, lo so che sono tante, saranno una quarantina, ma devo farmi perdonare cazzo.

“Quindi?”
“Le vuoi tutte tutte?” chiede.
“E’ quello che ho detto”
“Oh.. Allora te le do a 25£”

25£ per delle fottute rose? Al diavolo.
Pago il tizio e prendo le rose. Prima di rientrare in negozio, mi tolgo gli occhiali da sole e li appendo alla maglietta, guardandomi nella vetrina. Ok, non sono molto presentabile, sembro un barbone ma non ho tempo per cambiarmi.
Tiro un  respiro profondo en entro, catturando l’attenzione di tutti i clienti e del biondo che sta scendendo dalla scala. Mi lancia un’occhiataccia e fa per parlare, ma gli faccio segno di stare zitto. Giulia non si è accorta di niente, dato che è intenta a scrivere. Quindi mi avvicino lentamente al bancone e mi schiarisco la voce. Lei alza gli occhi e, quando mi vede, mi guarda stupita e confusa.

“Haz, mi vuoi sp-”
“Ti prego, so che sono un emerito coglione, un cretino, uno stronzo, tutto quello che vuoi. E mi dispiace, giuro. Ma non posso starmene con le mani in mano. Ti amo, cazzo, e non posso lasciarti andare, anche se probabilmente sarebbe la cosa migliore, ma non posso. Sarò anche egoista, ma non mi importa. Ti voglio con me e per me, e non mi interessa niente e nessuno. Che vadano tutti a farsi fottere. Sei la cosa migliore che mi sia capitata, ho sempre avuto bisogno di te, e tu ci sei sempre stata. E so che ci sarai ancora, perché anche tu hai bisogno di me, anche se io non ci sono stato molto per te, ma ti prometto che cercherò di migliorare. Te lo prometto. Ma ti prego, ti scongiuro.. Non lasciarmi” dico tutto d’un fiato, interrompendola e porgendole le rose.

Lei le prende, senza però distogliere lo sguardo da me. Ha gli occhi lucidi, ma questa volta non credo sia per dolore.

“Tu sei pazzo” sussurra, nascondendo un sorriso dietro l’enorme mazzo.
“Sì, di te, Giuls.. So che non ho mai avuto una vera storia, ma c’è sempre una prima volta, no?”

Apre la bocca un paio di volte, richiudendola subito senza sapere che dire. Ed è così che mi decido. La raggiungo dietro il bancone e le prendo una mano, facendola alzare.

“Vuoi uscire con me stasera?” le sussurro all’orecchio.
“Cos’è, un tentativo di chiedermi un appuntamento?” dice, mordendosi il labbro.
“Può essere..”
“E se fossi già impegnata?”
“Non credo che l’altro impegno sia così importante da rinunciare a una serata un me”

Sorride, scuotendo la testa. Allunga una mano, recuperando il cellulare e scrive velocemente un messaggio.

“Ok, potrei essere libera”
“Quindi, vieni con me?”

Lei annuisce.

“E mi perdoni?”
“Dipende da quello che sei disposto a fare”

Sorrido, poi mi guardo intorno circospetto, notando che praticamente ci stanno fissando tutti. Ma questo non mi ferma dal baciarla. Quasi il mio cuore perde un battito quando lei ricambia.

“Lo scoprirai presto”
 
***

(Zayn POV)

Sono sdraiato sul letto della camera dell’albergo che condivido con Ash e Liam aspettando che quest’ultimo esca dalla doccia. Dobbiamo andare da Giulia a cena per conoscere i suoi amici di qui- apparte Niall che abbiamo già conosciuto- e insieme vedere la loro reazione quando sapranno che Ashton è un batterista. E un rompi coglioni, ma dettagli.

“Liam! Cazzo, devo usare il bagno!” urla Ash, battendo i pugni sulla porta.

Mi sollevo reggendomi con i gomiti, non voglio assolutamente perdermi la scena.

“Liam!” continua Ash, senza però ricevere risposta.

Dopo un bel po’, Liam esce dal bagno fischiettando con solo un asciugamano a coprirsi.

“Brutto stronzo” dice Ash, a detti stretti.
“Oh, le parole eh”
“SPERO TU STIA SCHERZANDO! E’ DA MEZZ’ORA CHE TI DICO CHE MI SERVE ILL BAGNO!”
“Ah, eri tu ad urlare?” dice Liam, facendo il finto tonto.

Scoppio a ridere.

“Vi odio, entrambi” dice Ash, chiudendosi in bagno.
“Sei uno stronzo, Liam”
“E’ divertente” risponde lui, alzando le spalle.

Poi si leva l’asciugamano, andando alla ricerca dei suoi vestiti. Sembra un campo di guerra questa camera. Ad un certo punto, il mio telefono vibra.

Sono con Harry.. Non aspettatemi (poi ti spiego) x

Rileggo un paio di volete il messaggio, incredulo.

“E’ tutto a posto?” chiede Ash, che nel frattempo è uscito dal bagno.
“Giuls ha detto che è con Harry”

Liam e Ashton sorridono.

“Lo sapevo che avrebbe cercato di farsi perdonare” dice Liam.

Come minimo, scimmietta.. E fate i bravi

Dopo averle risposto, andiamo a chiamare le ragazze e ci dirigiamo a casa di Giulia, anche se lei non ci sarà.
Chissà se finalmente quel riccio farà la cosa giusta.

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Capitolo 17
*** Sì ***


(Harry POV)

Ok, non ho la più pallida idea di cosa fare, e più ci penso, più non mi viene in mente niente. E il tempo non mi aiuta, dato che ha deciso di  andare ancora più in fretta. Appena la vedo uscire dal negozio, mi scappa una risatina. Con quell’enorme mazzo di rose e troppo impacciata.

“Dalle a me” dico, andandole in contro.
“Se te le volevi tenere, potevi evitare di regalarmele” dice, facendomi scoppiare a ridere.
“Allora, dove mi porti?” aggiunge poco dopo.

Eh, dove la porto? Mi guardo in giro disperatamente, sperando che qualcosa richiami la mia attenzione. Giulia scoppia a ridere.

“Meno male che devi farti perdonare, eh! Andiamo, riccio dei miei stivali” dice, iniziando ad incamminarsi verso un luogo a me sconosciuto. 
“Infatti lo sto facendo” dico, seguendola.
“Mmh.. E come?”
“Credo che il fatto che tu sia qui sia già una vittoria”

Lei mi guarda e sorride. Non camminiamo per molto, prima di trovarci davanti ad una normalissima pizzeria.
Potevi pensarci, stupido.
Le apro la porta ed entriamo.

“Buona sera” ci accoglie una cameriera con un sorriso a 360 gradi che non smette di fissarmi.

Giulia le lancia un’occhiataccia e io devo trattenermi dal non ridere per la situazione. La cameriera, che sulla targhetta ha scritto  Michelle, ci accompagna a quello che sarà il nostro tavolo, lasciandoci i menù.

“Volete già ordinare da bere?” chiede Michelle.
“Ci puoi portare due coche, grazie?” dico, mentre a Giulia escono praticamente i fumi.

Allora capisci eh, Giuls?  Le prendo la mano, intrecciando le nostre dita. Porta immediatamente lo sguardo su di me, sorpresa per il gesto, mentre Michelle se ne va, per poi ricomparire con le nostre  bibite.

“Che c’è?” chiedo, dato che Giulia continua a guardarmi.
“Niente, ti guardo”

Scoppio a ridere, scuotendo la testa. Dopo un po’ chiamiamo Michelle per ordinare le pizze. O meglio, io la chiamo, Giulia probabilmente la strozzerebbe se potesse.

“Riesco a vedere i tuoi pensieri omicidi nel fumetto sopra la tua testa”
“Beh, ti sta tipo mangiando con gli occhi e si sta dando da fare per farsi notare da te”
“Giuls, non so neanche com’è fatta.. L’unica persona che ha la mia attenzione qui dentro sei tu”

Lei si morde il labbro per nascondere  un sorriso e abbassa lo sguardo.

“Hey, ti prego, guardami” dico, sollevandole il mento.

I nostri occhi si incontrano, facendo fondere i nostri verdi in un'unica sfumatura. Non servono le parole, questo attimo di silenzio è pieno di tutte quelle cose mai dette che stavano uccidendo entrambi.

“Vuoi essere la mia ragazza?” sussurro, il cuore che quasi mi esce dal petto.
“Le vostre pizze” dice con voce squillante Michelle, non permettendo a Giulia di rispondermi e rompendo la nostra bolla.

Sospiro,  mentre Giulia si concentra sulla pizza. L’iniziale momento di imbarazzo svanisce in fretta, e la serata passa tranquillamente, con noi che facciamo i cretini, come sempre del resto. Quando finiamo, quasi le devo staccare un braccio per non farla pagare.

“Dov’è il tuo borsone?” chiede, appena siamo usciti dalla pizzeria.
“In un B&B non molto lontano dal tuo appartamento..”
“Non avrai intenzione di rimanere lì, spero”
“Beh, non lo so.. Mi butterai ancora fuori a calci?”
“Guarda, non ti rispondo perché sono una persona per bene” dice, tirandomi un pugnetto sulla spalla.

Scoppio a ridere.

“Vieni con me a prendere il borsone?”

Annuisce. Dopo una ventina di minuti tra metro e camminate, arriviamo al B&B. Il proprietario mi odierà, dato che è la seconda volta che me ne vado, ma non mi importa.

“Haz?” mi chiama Giulia, una volta entrati, fermandomi dal prendere la chiavi della camera.
“Sì?” dico, girandomi.

Il proprietario sta spudoratamente guardando la scena, senza fare minimamente finta di fare qualcosa.

“Sì” dice, senza distogliere lo sguardo dal mio.
“Sì cosa?”

Alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

“Mi hai fatto una domanda prima, ma non sono riuscita a risponderti.. Quindi lo faccio ora..”

Mi avvicino, non sicuro di aver capito bene.

“Stai dicendo che..?”

Annuisce. La sollevo da terra facendola girare.

“Haz! Mettimi giù!” dice, scoppiando a ridere.
“Dimmi che non stai scherzando” dico, rimettendola a terra.
“Ti pare che potrei scherzare?” dice, incrociando le braccia al petto.

Mi avvicino e la bacio, fregandomene altamente del proprietario che ci sta fissando con una faccia disgustata.

***

Appena siamo arrivati all’appartamento, mi sono letteralmente buttato sul letto di Giulia, dato che quello del B&B non si poteva ritenere tale. Giulia è tipo al telefono con Danielle da tipo mezz’ora,  ma io vorrei stare un po’ con la mia ragazza. Ok, mi ci devo abituare, suona ancora meglio di quanto pensassi.

“Alla fine sono andati tutti da Burger King” dice Giulia, entrando in camera.
“Tutti chi?” chiedo, alzandomi sui gomiti.
“Dani, Lex, Zay, Liam, Asht, Mar, El, Mikey, Luke, Cal.. E c’è anche Louis con loro..”
“Oh, quindi erano loro il tuo impegno di stasera” dico, facendo un mezzo sorriso.
“Levati quel sorriso, Harry”

Mi alzo e le prendo una mano, facendola avvicinare a me.

“Perché? Non ti piace il mio sorriso?”
“Mi fa letteralmente impazzire”

La bacio per il non so che numero di volte questa sera.

“Ti amo così tanto, Giuls”
“Anche io, Haz.. Dio solo sa quanto”

La bacio di nuovo. Non riesco a starle lontano ora che so cosa vuol dire avere le sue labbra sulle mie.
Presto però, la situazione cambia, andando oltre al semplice bacio. Nessuno dei due si ferma, forse perché ne abbiamo bisogno,  o semplicemente perché è così che deve andare.
Ed è così che ci perdiamo a far l’amore fino a consumarci.
Fino a consumarci anche l’anima.

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Capitolo 18
*** Io non sarei riuscito ***


(Harry POV)

E’ stato qualcosa di unico, speciale, indescrivibile. Come se dovessimo dimostrarci chissà che cosa. Non ho mai provato niente di simile. Eravamo semplicemente le persone giuste, nel posto giusto al momento giusto. Non ho mai amato così tanto una persona. Anzi, a dirla tutta, non ho mai amato una persona che non fosse Giulia. E mi prenderei a sprangate per non aver fatto niente prima di quattro giorni fa. Ma sono felice di essere venuto qui, anche se inconsapevolmente.
Mentre io sono sveglio a sorridere come un cretino, Giulia dorme beatamente tra le mie braccia. I suoi capelli sono un casino sparso sul cuscino, le labbra rosse leggermente dischiuse, le gambe intrecciate alle mie con solo il lenzuolo a coprirci. Con un dito, traccio il contorno del duo viso, pensando a quanto sia incredibile il fatto che sia mia, ma soprattutto, che mi ami così tanto da non essersene mai andata, nonostante tutte le cazzate che ho fatto. Scendo lentamente con la mano sul suo corpo, ma lei mi blocca, intrecciando le sue dita alle mie. Sorrido e vedo che sta combattendo con se stessa per non aprire gli occhi e continuare a dormire, nonostante l’abbia visibilmente svegliata. Le lascio un bacio sul naso e lei apre prontamente gli occhi, che si perdono nei miei. Prende la mia collana, facendomi avvicinare di più e le nostre labbra si scontrano.

“Buongiorno” sussurro, allontanandomi quanto basta.
“Giorno” dice lei, la voce addormentata, mordendosi il labbro.
“Come stai?”
“In paradiso e tu?”
“Sto che mi hai rubato le parole di bocca”

Scoppia a ridere. Dio, sentirla ridere di prima mattina è stupendo.
Mi avvicino per baciarla di nuovo, ma veniamo praticamente interrotti subito dal suo stomaco che brontola.

“Tempismo perfetto” dico, facendola ridere di nuovo.
“Lo sai che ho bisogno di mangiare una certa quantità di cibo al giorno.. Che poi sia una grande quantità sono dettagli” dice, alzando le spalle.

Sorrido, scuotendo la testa.

“Cosa ti preparo per colazione?”  chiede, alzandosi dal letto.

Prima di rispondere mi prendo il tempo per guardare il suo corpo.

“HEY!” urla, lanciandomi qualcosa in faccia.
“Che schifo!” dico, notando che sono i miei boxer.
“Ah, è tutta roba tua” dice.

Mi alzo anche io mettendomeli, mentre lei si mette le sue mutande e la mia camicia. Le sta davvero grande, talmente tanto che le arriva a metà coscia ed è costretta ad arrotolare un po’ le mani.

“La vuoi smettere di fissarmi? Sei inquietante!” dice, legandosi i capelli.

Scoppio a ridere.

“Scusa, è che mi piace troppo guardarti”
“Sei un idiota” dice, aprendo la porta della camera e dirigendosi in cucina.

***

(Zayn POV)

Niall scoppia a ridere senza riuscire a fermarsi.

“Respira, biondo” dico, sorridendo.

Sono andato a pranzare con quest’irlandese pazzo e ora lo sto accompagnando al negozio di musica, mentre le ragazze sono ad un centro benessere, Ash è con Luke, Calum e Michael e Liam sta combinando qualche casino, ma non voglio saperlo.

“Scusa, è che era davvero divertente!” si difende quando riesce a tornare a respirare regolarmente.

Scuoto la testa, sorridendo. Gli ho raccontato un po’ di cazzate che abbiamo combinato noi sei cretini al liceo e lui si sta scompisciando. Siamo quasi arrivati al negozio quando mi blocco di scatto, facendo fermare anche Niall.

“Che c’è?” mi chiede.

Gli faccio segno di stare zitto e continuo a guardare davanti a me. Niall segue il mio sguardo cercando di capire cosa ha attirato la mia attenzione. Giulia e Harry sono davanti al negozio e si stanno baciando. Ok, devo farmi raccontare un po’ di cose da quella signorina.

“Reggimi il gioco” sussurro a Niall, quando vedo che Harry si allontana.

Niall annuisce e ci avviciniamo a Giulia.

“Giuls!”

Si gira di scatto e sorride vedendoci.

“Hey! Ma che ci fate in giro insieme voi due?” chiede.
“Niente, siamo andati a mangiare insieme” dice Niall, alzando le spalle.

Giulia lo guarda confusa.

“Cos’è questo un succhiotto?” chiedo, avvicinandomi a lei.

Sgrana gli occhi ed entra nel panico.

“COSA?! DOVE?! MALEDIZIONE!” urla, sciogliendosi i capelli e cercando di nascondere un qualcosa che non c’è.
“Io non vedo niente” dice Niall.

Meno male che dovevi reggermi il gioco eh.

“Zayn Javaad Malik, sappi che ti odio immensamente” dice, rilegandosi i capelli ed entrando nel negozio.

Scoppio a ridere, mentre Niall la segue dato che devono iniziare il turno. Sarei entrato anche io con loro se non fosse che la mia attenzione è stata presa da un riccio non molto distante che continua a fissarmi male. E io mi sto rompendo i coglioni.

“Hey, Styles!” lo saluto, avvicinandomi.
“Malik..” dice lui, appoggiandosi al palo del semaforo.
“Ho visto che avete chiarito” dico, riferendomi al fatto di averli visti poco fa.
“Sì, beh.. Non ti riguarda la cosa, comunque”
“E invece sì, perché non voglio vederla soffrire per l’ennesima volta a causa tua..”
“Senti, direi che il fatto che non ci sopportiamo è più che evidente, ma vorrei ricordarti che non è più la tua ragazza, quindi evita di starle così appiccicato, ok?”
“Sai cosa ti dico? Sì, hai ragione, non è più la mia ragazza, ma non mi importa. Siamo giovani, credo sia abbastanza normale il fatto che ci siamo lasciati. Abbiamo avuto una storia bellissima e ne sono contento. Ma il fatto è che lei non è mai stata mia. E’ sempre stata tua, Harry. Non ho mai visto nessuno amare qualcuno così come lei ama te. Anzi, qualcuno l’ho visto e quel qualcuno sono i miei genitori. E il fatto di essere consapevole che lei mi abbia amato almeno la metà di quanto ama te, mi rende davvero onorato. Ma al tempo stesso mi fa altamente incazzare il fatto che ti ami così tanto nonostante tutto e tutti. Maledizione, io non sarei riuscito ad amare alla follia una persona che è amica con delle persone che mi hanno reso la vita un inferno, una persona che mi ha voltato le spalle quando ho avuto la mia prima storia nonostante tu fossi uscito con delle ragazze, una persona alla quale ho dovuto tenere nascosta una cosa più grande di me pur di non interferire nel suo giro di amici, seppur coglioni. Non ce l’avrei fatta ad amare così tanto da restare sempre e comunque. Eppure lei lo ha fatto, e giuro che non me lo so spiegare. L’ho vista stare davvero male e poi rialzarsi con una forza che non pensavo potesse avere. L’ho vista lottare ogni singolo giorno per un po’ di rispetto. Ho visto quella ragazzina timida e indifesa diventare una grande donna. E tu sei davvero fortunato per averla. Perché voi due vi appartenete da sempre e nessuno potrà rompere questa cosa”

Dico tutto d’un fiato quello che avrei voluto dirgli da tempo. Lui rimane lì, impalato senza dire niente.  
Lo supero e vado a farmi un giro, accendendomi una sigaretta, come ogni dannatissima volta che sono nervoso.

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Capitolo 19
*** Novità ***


(Harry POV)

Dopo aver girovagato a vuoto ed essermi sorpreso per  l’enorme numero di negozi di souvenir che c’è qui a Londra, torno fuori dal negozio di musica, dato che manca poco alla fine del turno di Giulia.
Non ho fatto altro che pensare alle parole di Malik, trovandomi – con mia grande sorpresa- d’accordo con lui su tutto. Tranne che per una cosa che non sono riuscito a capire e sulla quale voglio andare a fondo. Devo solo trovare il modo adatto, dato che da quanto ho capito, è qualcosa di molto delicato e che potrebbe far male a Giulia.
Non passa molto prima che lei esca, interrompendo il corso dei miei pensieri, scompisciandosi dalle risate per un motivo a me ignoto.

“Smettila di ridere così, non è divertente” dice il biondo, uscendo poco dopo.
“Lo è eccome, Niall” dice lei, senza riuscire a smettere di ridere.

Non ci vuole molto prima che si metta a ridere pure il biondo.

“Ecco, visto?” dice Giulia, cercando di tornare a respirare normalmente.

Il biondo scuote la testa, sorridendo. Mi avvicino lentamente, arrivandole alle spalle e abbracciandola, e, dato che non se lo aspettava, quasi caccia un urlo. Mi metto a ridere.

“Sisi, ridi che intanto stavo per morire d’infarto” dice, tirandomi una gomitata.
“Io vado, Giuls.. Ci vediamo domani” dice il biondo.
“A domani.. E, Niall? Non passare troppo tempo con Zay che ti contamina con la sua cretinaggine” dice Giuls.
“HAHAHAHAHAH! Ci proverò” le risponde Niall, per poi sparire tra la folla.

Giulia si gira verso di me, sorridendomi. Mi avvicino, prendendole il viso tra le mani e abbassandomi leggermente per arrivare alla sua altezza. Nonostante ci sia una marea di gente qui, in questo momento è come se ci fossimo solo io e lei nella nostra piccola bolla.

“Prima avevi intenzione di uccidermi, non è vero?”  mi dice piano, come se avesse paura che qualcuno potesse rovinare questo momento.
“Non potrei mai, non posso stare senza di te”

Sorride, mordendosi poi il labbro per nasconderlo. Annullo la pochissima distanza tra di noi appoggiando le labbra sulle sue. Mette le sue mani nelle tasche posteriori dei miei jeans. Sorrido sulle sue labbra. Rimaniamo così finche lei si allontana di poco, cercando i miei occhi.

“Stiamo dando spettacolo, Haz”
“E che importa?”

Lei scuote la testa, per poi nascondersi nel mio petto. Sorrido, stringendola a me e dondolandomi sui piedi. Sento il suo telefono suonare, segno che le è arrivato un messaggio e lei sospira.

“Andiamo va, altrimenti Ash continua a scassare le balle” dice, sciogliendo l’abbraccio.
“Che c’entra Ashton?” chiedo.
“E’ a casa che ci aspetta insieme ai tre moschettieri” dice, prendendo la mia mano e intrecciando le nostre dita.

***

Arrivati all’appartamento, Giulia si mette a cercare le chiavi nella borsa e quando le trova apre la porta. Appena entrati, ci troviamo davanti i tre vicini di casa che osservano Giuls con una strana espressione e le braccia incrociate al petto. Lei scoppia a ridere e io rimango lì come un pesce lesso non capendo che sta succedendo.

“Avresti dovuto dircelo” dice il biondo.

Ok, non posso usare questo soprannome con tutti i biondi, quindi devo riuscire a memorizzare i nomi dei tre signorini qui.

“Dai, ragazzi! Me l’avete servita su un piatto d’argento!” dice Giuls.
“Avresti dovuto dircelo comunque” dice il tinto.
“Scusatemi” dice Giuls.
“Sei perdonata solo per un motivo..” dice il terzo ragazzo.
“Ovvero?”
“Ovvero che io resto qui” dice una voce che conosco bene, comparendo dietro i tre ragazzi.
“COOOSSAAA??! OHMIODIO! MA E’ FATASTICO!” urla Giuls, fiondandosi ad abbracciare Ashton.

Mi deve essere seriamente sfuggito qualcosa.

“Cos’è fantastico?” chiedo, richiamando l’attenzione di tutti su di me.
“Luke, Cal e Mikey sono una band, ma gli mancava il batterista..” dice Giuls.

Aaah, ora è tutto più chiaro. I quattro ragazzi vanno verso il tavolo, sedendosi. Giulia mi prende la mano, andando anche lei verso il tavolo e trascinandomi con lei.

“Quindi resti qui?” chiede Giulia.
“Sì.. Tornerò a casa questo fine settimana insieme ai ragazzi per prendere tutte le mie cose e la batteria e poi torno” dice Ashton, sorridendo.
“Sarete una grande band!” dice Giuls, sorridendo.
“Ma quindi voi due..?” chiede Ashton, cambiando discorso.

Giulia mi guarda sorridendo e io le stringo la mano, ancora intrecciata alla mia, sorridendo a mia volta.

“Stiamo insieme” dico, sentendo una felicità abnorme pronunciando quelle parole.
“Finalmente, grazie a Dio” dice Ashton, guadagnandosi una gomitata da Giulia.

Ashton scoppia a ridere, poi ci fa un sacco di domande, insieme a due dei vicini – Michael e Calum.  Luke- il terzo- ha lo sguardo perso e rimane in silenzio.

“Luke.. Tutto bene?” chiede Giuls, spostando l’attenzione da noi a lui.
“Sì, tranquilla” dice Luke, sorridendole.

Un sorriso più finto di così non poteva farlo. E Giulia se ne è accorta.

“Luke..”
“Mar mi ha lasciato” dice in un sussurro.

Giulia sgrana gli occhi.

“Come?! Ma.. Insomma.. Andava tutto bene, no?”
“Sì beh.. E’ quello che credevo anche io.. Ma stamattina mi ha detto che si è resa conto di non provare più quello che provava e che era inutile continuare” dice Luke, abbassando lo sguardo.

Calum e Michael gli appoggiano una mano sulla spalla, mentre Ashton sussurra qualcosa che non riesco a capire nell’orecchio a Giuls, che sgrana ancora di più gli occhi.

“Luke, se vuoi posso parlarci io quando torna” dice Giuls.
“No, tranquilla.. Va bene così” dice lui, sorridendole veramente stavolta.

Giulia non è molto convinta, ma fa finta di niente. Continuiamo a parlare finche non torna Eleanor e i ragazzi decidono di andarsene.

“Haz, puoi lasciarci un attimo sole?” chiede Giuls.
“Certo, piccola” dico, alzandomi e lasciandole un bacio sulla guancia.

Vado in camera sua e ne approfitto per farmi una doccia.
 

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Capitolo 20
*** E se non glielo dicessimo? ***


(Giulia POV)

Appena Harry sparisce dietro la porta della mia camera, El si siede di fronte a me e mi osserva come un'assatanata.

“El, sei inquietante” dico, guardandomi intorno.
“Beh, tu devi raccontarmi giusto un paio di cose riguardo il signorino di là e questa è l'unica faccia che ti possa far parlare senza suppliche” dice, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
“Sì.. Forse.. Ma prima ti devo dire un'altra cosa..”
“Ovvero?”
“Si tratta di Mar”
“Che ha combinato?” chiede, avvicinandosi di più al tavolo con la sedia.
“Ha lasciato Luke”

El spalanca la mascella, che quasi le scende per tutti e sei i piani del condominio.

“Mi stai prendendo in giro” dice, in un sussurro.

Scuoto la testa.

“Ma.. Com'è possibile?”
“Non so molto, Luke non aveva voglia di parlarne.. Però Ash mi ha detto che..”
“CHE?!”
“Eh, sì.. Insomma.. C'entra Liam”

El spalanca la mascella, di nuovo.

“Ma come.. Cosa.. Perchè..” balbetta, confusa.
“Non so che dirti.. Dobbiamo parlare con lei.. E io farò altrettanto con Liam..”
“Beh, bisogna ammettere che è proprio un gran bel pezzo di ragazzo..” dice El, appoggiandosi ad un gomito.
“EL!” dico, scoppiando a ridere.

Lei alza le spalle.

“La verità”

Tra di noi cala il silenzio, mentre ci perdiamo a pensare la situazione.

“Credo che l'unica soluzione sia il colpo di fulmine” dice poi El.
“Ah, per forza.. Anche se non ci ho mai creduto..”
“Eh, beh.. Tra te e Harry è stato amore da chissà quanto.. Solo che siete due pirla e non combinerete mai niente” dice, alzandosi e prendendo un bicchiere d'acqua.
“In realtà.. Stiamo insieme ora”

El corre verso il lavandino e sputa l'acqua che aveva in bocca e io scoppio a ridere.

“COSA?COSA?COSA?” urla, tornando vicino a me.
“Ieri sera mi ha chiesto di essere la sua ragazza”
“OHMIODIO! SONO COSI' FELICE PER TE!” urla, saltandomi addosso e strangolandomi.
“HAHAHAHAHAH El, mi stai uccidendo!”
“Scusa è che.. Cioè, insomma.. Non ci avrei scommesso nemmeno una sterlina che sarebbe successo così in fretta! Pensavo tipo una cosa che lui se ne andava, non vi parlavate per mesi, poi lui arrivava e.. BOOM! Tutto sistemato”
“El, tu non stai bene!” dico, ridendo.
“Non ho mai affermato il contrario.. Ma ora, bando alle ciance.. voglio i dettagli!”

Mi prendo un attimo per ripensare a quello che è successo ieri sera. Mi sembra ancora impossibile tutto quello che è successo in questi quattro giorni, forse anche troppo in così poco tempo. E pensare che era da così tanto tempo che sognavo tutto questo e ora che è successo mi sembra un sogno. Mi morso il labbro perdendomi nei dettagli.

“Aaaww, stai arrossendo” dice El, facendomi tornare sulla Terra.
Sorrido come un'ebete mentre inizio a raccontare tutto ad El.

(Harry POV)

Faccio tutto quello che devo fare con molta calma, appositamente per lasciare il tempo necessario alle ragazze di parlare. Quando sono lavato, profumato e stirato – si fa per dire ovvio- esco dal bagno e cerco di sistemare al meglio i miei vestiti usati su una sedia.

“Ragazze, sono serio, smettetela di ridere” dice una voce maschile dalla cucina richiamando la mia attenzione.

Aggrotto le sopracciglia cercando di identificare quella voce ma non ci riesco. Pianto i vestiti alla cavolo e vado di là. Giulia è ancora sulla sedia dove l'avevo lasciata, mentre Eleanor è sul divano insieme ad un ragazzo, ovvero il proprietario della voce.

“Haz!” dice Giuls, sorridendo, appena mi vede.

Il ragazzo e Eleanor portano il loro sguardo su di me e quest'ultima fa un sorriso enorme, abbastanza inquietante.

“Harry, lui è Louis, il ragazzo di El.. Lou, Harry il mio.. ragazzo” dice Giuls, e io mi trovo a sorridere come un coglione quando le parole il mio ragazzo escono dalla sua bocca.
“Molto piacere” dice Louis, porgendomi la mano.
“Piacere mio” dico, stringendogliela.
“Bene, io direi che possiamo andare, Lou” dice El, alzandosi.
“Come, il riccio qui è appena arrivato e mi fai già andare via? Pensavo mi lasciassi il tempo di scandalizzarlo” dice Louis.
“Magari la prossima volta” dice El, trascinandolo verso la porta.

Prima di uscire, si gira verso Giulia e le laccia un'occhiata che fa alzare gli occhi al cielo alla ragazza seduta. Appena i due spariscono, Giuls si alza e va verso il frigo.

“Cosa vuoi per cena? Non c'è molto, dato che qui non è andato nessuno a far la spesa”

Mi avvicino e chiudo la porta del frigo.

“Lascia fare a me, qualcosa lo faccio saltare fuori”
“Su quello non ho dubbi” dice, sorridendomi.
“Bene.. allora signorina, si sieda e attenda che lo chef Styles le prepari una fantastica cena”
“Ma smettila di fare il pirla”

Scoppio a ridere, mettendomi ai fornelli.

***

Dopo una piccola discussione su chi dovesse sistemare la cucina, con mia vittoria, Giuls è andata a lavarsi, dopo avermi mandato a quel paese. Ci metto più del previsto, dato che continuo a incantarmi a fissare il vuoto pensando a quanto sia incredibile che lei sia davvero la mia ragazza. Quando finisco, spengo le luci e vado in camera, dove trovo Giuls seduta sul letto, già in pigiama e pronta per dormire, che sta parlando al telefono. Mi siedo davanti a lei e lei mi sorride.

“Sì, mamma.. Tranquilla” dice, alzando gli occhi al cielo.

Mamma? Merda, la mia non sa nemmeno che sono qui. Passano circa altri cinque minuti prima che attacchi la chiamata. Appoggia il telefono sul comodino e sospira.

“Seriamente non hai detto ad Anne che sei qui?” mi chiede.
“Emmh.. No..”
Lei prende il cuscino e me lo lancia.

“HEY!” dico, scoppiando a ridere.
“Mandale immediatamente un messaggio con scritto che sei qui e sei vivo, cretino”
“Ma..”
“Non voglio scuse.. Se sta dormendo, cosa che non credo, ti risponderà domattina” dice, passandomi il mio telefono.

Lo prendo e mi sposto di fianco a lei, appoggiandomi alla testata del letto.

Hey mamma, sono io.. Scusa se sono sparito, ma sono qui a Londra con Giuls e ho perso la cognizione del resto.. Ci sentiamo domani, ok? Ti voglio bene, H x

Mi sporgo per appoggiare il telefono sul comodino e ne approfitto per lasciarle un bacio sulla guancia.

“Sei un idiota, Haz.. Mia mamma quasi mi ammazzava per non averglielo detto a lei, figurati Anne come sta messa..”
“Scusa, è che quando sono con te, è come se il resto sparisse”

Giuls sorride e appoggia la testa sulla mia spalla.

“Hai detto a Sophia di noi?” chiedo, stringendola a me.
“Non ancora, ma penso che..”
“E se non glielo dicessimo?” dico, interrompendola.

Si sposta, mettendosi sulle ginocchia e guardandomi storto.

“Tu vuoi tenere nascosta una cosa del genere alle nostre madri? Ma sei completamente scemo?! Se lo scoprono ci staccano la testa per non averglielo detto!”

Scoppio a ridere.

“Non c'è niente da ridere, sono ser-”

La interrompo baciandola.

“Non sto dicendo che non glielo dobbiamo dire, ma credo sia più bello dirglielo insieme, così da vedere entrambe le reazioni contemporaneamente”
“Oh.. Beh, allora sì, si può fare”

Le prendo un braccio e la attiro a me, stringendola in un abbraccio.

“Non potrei mai nascondere una cosa del genere a nessuno, voglio che tutto il mondo sappia che sei mia”
“Ti amo, Haz” sussurra, stringendosi di più a me.
“Anche io, Giuls”

Sento che sorride nella mia stretta e non posso fare a meno che sorridere anche io. Rimaniamo così per un po', poi Giuls scioglie la stretta per spegnere la luce. Ci sistemiamo sotto le coperte e lei si accoccola tra le mie braccia.

“Notte, Haz”
“Notte, piccola” dico, lasciandole un bacio tra i capelli.

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Capitolo 21
*** Che vuoi che sia ***


( Harry POV)

Da quando sono qui, mi sono ritrovato a osservare Giulia un'infinità di volte. Soprattutto da quando mi ha detto quel sì a una domanda che potrebbe anche sembrare banale, ma non lo è. Non lo è affatto. E quello che sto facendo ora è proprio osservarla in ogni suo dettaglio – che ormai so a memoria- mentre dorme tra le mie braccia. Mi metto a giocare con i suoi capelli stando attento a non svegliarla, ma a questo ci pensa qualcun altro dato che suona improvvisamente il campanello. Giulia emette un mugolio, nascondendo la testa nell'incavo del mio collo e io non riesco a fare a meno di sorridere. Il campanello suona ancora e Giulia sbuffa.

“Chi diamine scassa le balle?” dice, ancora mezza addormentata, sedendosi di scatto.

Scoppio a ridere e lei mi lancia un'occhiataccia. Il campanello suona per la terza volta.

“Vado a compiere un omicidio, tu stai qui”

Fa per alzarsi ma la blocco.

“Vado io, non è il caso che stacchi la testa a nessuno” dico, lasciandole un bacio sulla guancia e alzandomi.

“Beh, dato che mi ha svegliato, sì è il caso” dice, ributtandosi a peso morto sul letto.

Sorrido, scuotendo la testa. Il campanello suona di nuovo, stavolta sembra che sia un maniaco, dato che non stacca il suo dito dal pulsante, facendo saltare i nervi pure a me. Apro di scatto la porta e quello che mi trovo davanti è abbastanza strano. Ashton appena mi vede sorride e inizia a gongolare, Liam, Danielle e Alexa mi scannerizzano e mi fissano sorridendo in un modo abbastanza inquietante e poi c'è Malik, appoggiato allo stipite esterno della porta che mi guarda con un mezzo sorriso stampato in faccia. Non ci vuole molto prima di sentire dei passi dietro di me.

“Chi è?” chiede Giuls raggiungendomi.

Quando è al mio fianco, Ashton gongola di più, i tre ampliano il loro sorriso rendendolo più inquietante e Malik sposta il suo sguardo da me a lei. Giuls abbassa lo sguardo in imbarazzo e a me viene istintivo mettere un braccio intorno ai suoi fianchi, avvicinandola a me. Non lo avessi mai fatto. Le due ragazze si precipitano addosso a Giulia, trascinandola via chiedendole quale fosse la sua camera, per poi chiudersi lì dentro. Liam mi si avvicina e mi mette una mano sulla spalla, per poi sorridermi e stringermi in un abbraccio.

“Finalmente ti sei deciso a dirle tutto” mi dice piano.

Rimango un po' spiazzato da questo suo gesto, ma ricambio comunque l'abbraccio. Quando sciogliamo l'abbraccio entra in casa seguito da Malik.

“Io vado di là dai ragazzi che dobbiamo organizzarci per il mio trasferimento.. Ciao, Harry e.. Voi due chiamatemi quando andate via!” dice Ashton, per poi dirigersi verso l'altro appartamento. Chiudo la porta dell'appartamento e mi giro verso i due ragazzi. Liam si sta guardando intorno in modo abbastanza nervoso, mentre Malik si è seduto sul divano mettendosi comodo.

“Emmh.. Harry.. Tu sai qual'è la camera di Mar?” mi chiede Liam.

Oh.. Tutto è molto più chiaro ora.

“Liiammmmm!” lo riprende Malik.

“Oh che c'è? Stiamo per andare via, devo come minimo salutarla, non trovi?”

Malik scuote la testa e Liam mi guarda speranzoso.

“Penso sia l'ultima a destra, ma non ne sono sicuro”

Liam si illumina e sparisce in pochi secondi dalla mia visuale, lasciandomi qui con Malik. Perfetto no? Cala un silenzio ghiacciante, ma nessuno di noi cerca di iniziare un discorso con l'altro, ci limitiamo a lanciarci qualche occhiataccia di tanto in tanto. Quando le ragazze escono dalla camera di Giulia e ci raggiungono, lei guarda prima me e poi Malik e alza gli occhi al cielo.

“Noi iniziamo ad andare che non abbiamo ancora preparato le cose e il treno parte tra un'ora e mezza” dice Danielle.

“Seriamente non avete ancore preparato la valigia?!” chiede Malik.

“Zayn, non sono mica tutti come te stra precisi che preparano tutto in anticipo” dice Alexa.

“Non sono stra preciso, sono semplicemente organizzato”

Giulia trattiene a stento una risata.

“Che ti ridi tu, eh?” le chiede Malik.

“Ridere? Chi, io? Io non rido mai” dice Giulia, alzando le mani in sua difesa.

Malik la guarda di sottecchi e stavolta lei scoppia a ridere senza riuscire a trattenersi. Poi abbraccia Danielle e Alexa, salutandole.

“Fate le brave” dice, accompagnandole alla porta.

“Mi sembra che qui quella che deve fare la brava sei tu” dice Alexa, guardando verso di me e facendomi l'occhiolino.

Giulia sgrana gli occhi, arrossendo di botto e questa volta sono io che trattengo una risata. Appena se ne sono andate, Malik si alza dal divano stiracchiandosi un po'.

“Dov'è Liam?” chiede Giuls.

“Dalla sua nuova fiamma” risponde Malik.

“Oh”

In quel preciso momento, ricompare pure Liam.

“Bene, Zay.. Possiamo andare” dice, avvicinandosi a Giulia e abbracciandola.

“Ciao, Liam”

“Harry” dice Liam, ammiccando verso di me.

Lo saluto con un cenno della mano, prima che sparisca dietro la porta. Malik si avvicina a Giulia e la abbraccia a sua volta.

Stai calmo Harry, respira profondamente e contieniti, o finiresti per litigare con Giulia e tu non vuoi litigarci, soprattutto ora che sta andando tutto alla grande.

“Salutami Trisha e le tue sorelle” dice Giuls.

“Sicuramente.. E di sicuro mi toccherà portarle qui prima o poi”

“Mi sembra giusto”

Rimangono abbracciati per un po', poi Malik scioglie l'abbraccio e le lascia un bacio sulla guancia.

“Ciao Giuls”

“Ciao Zay.. Fatemi sapere quando arrivate”

“Ovviamente” dice, prima di chiudere la porta dietro di se.

Passano alcuni momenti di silenzio, poi Giuls viene verso di me.

“Quando la smetterai di essere geloso di Zay?” mi chiede.

“Credo.. Mai”

Scoppia a ridere. La sollevo per i fianchi facendola sedere sul tavolo, così da essere più o meno alla stessa altezza.

“Tu quand'è che torni a casa?” chiede, mettendo le sue braccia intorno al mio collo.

“Mi stai cacciando di nuovo?” chiedo, guadagnandomi un calcio sulla gamba.

“No, sto solo dicendo che dovresti tornare a casa perché qui mi distrai troppo.. Non sono andata a lezione nemmeno una volta questa settimana..”

“Che vuoi che sia..”

Fa per parlare ma la interrompo subito baciandola. Sorride appena le nostre labbra si toccano e non c'è niente di più bello che sapere di essere la causa di quel sorriso.

“Emmh.. Scusate, sono felice per voi, davvero, si sente amore ovunque, ma potreste evitare di pomiciare sul tavolo? Vorrei fare colazione, grazie” dice una voce dietro di noi.

Ci giriamo e notiamo Mar in piedi che ci fissa.

“Sì.. Ecco.. Io.. Stavo appunto per preparare la colazione” dice Giuls, appoggiando le mani sul mio petto, facendomi allontanare per per poter scendere dal tavolo.

“Bella! Allora io mi siedo e sto qui buona buona” dice Mar, accomodandosi al tavolo.

“Solo se poi io e te parliamo” dice Giuls.

Mar annuisce e Giulia inizia a preparare la colazione. E io l'aiuto.

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Capitolo 22
*** Ricordati che ti amo ***


( Giulia POV)

Dopo aver fatto colazione, Harry va a farsi una doccia, mentre io e Mar sistemiamo la cucina. Tra di noi c’è silenzio, non uno di quelli pesanti o taglienti, semplicemente stiamo entrambe pensando a cosa dire.

“Siete così carini insieme” rompe il silenzio Mar, andando a sedersi sul divano appena abbiamo finito.

Sorrido e vado a sedermi vicino a lei, mettendomi a gambe incrociate.

“Mi sembra ancora così strano tutto questo”
“Eh beh, ci credo.. Avete passato chissà quanto tempo a fare i pirla, facendovi del male che adesso vi sembra chissà che cosa.. Ma vedi? Avevo ragione io”

Scoppio a ridere, scuotendo la testa.

“Scusa, chiedo il tuo umile perdono” dico, facendo ridere pure lei.
“Sono felice per te, davvero”

Le sorrido, intanto che cerco le parole più giuste da usare.

“Tu invece.. Come stai?” chiedo, prendendola alla larga.

Sospira, portandosi le ginocchia al petto.

“In realtà, non lo so.. Insomma, da una parte sono felice e mi sento benissimo, dall’altra mi sento una merda totale..”
“Te la senti di dirmi cos’è successo?”
“Bella domanda.. Io e Luke siamo stati insieme per due anni e sono stati davvero due anni fantastici, ma.. Boh, quando ho visto Liam ho sentito una strana scarica ed improvvisamente mi è sembrato che io e Luke fossimo solo un’abitudine.. So che è una cosa strana, non l’ho capita nemmeno io, ma questi in giorni passati con Liam mi sono sentita davvero me stessa dopo tanto tempo”

Rimango un attimo spiazzata dalle sue parole, ma in fondo un po’ la capisco. Sì, tra me e Zayn è stato completamente diverso, ma so come ci si sente dopo una rottura.

“Mar, tutto quello che posso dirti è che devi fare quello che credi sia più giusto per te. Siamo giovani, è normale che facciamo scelte affrettate che ci sembrano giuste e poi magari saranno solo dei grandi rimpianti, oppure si riveleranno davvero giuste, e a quel punto non potremo far altro che essere orgogliosi di noi stessi. Solo non verrei che tu ti scottassi, capisci? Non ti sto accusando o altro, conosco Liam da un sacco di tempo, è una persona meravigliosa e se qualsiasi cosa succederà, sappi che puoi contare su di me”
“Grazie” sussurra Mar, stringendomi in un abbraccio.

La stringo anche io, cercando di infonderle più calore possibile.

“Come fate tu e Zayn?” chiede, dopo un po’ sciogliendo l’abbraccio.
“In che senso?” chiedo, confusa.
“Siete così  legati l’uno all’altra, nonostante la vostra storia sia finita, mentre io e Luke non ci parliamo da tre giorni..”
“Credo che ne’ io ne’ Zay saremmo in grado di rispondere a questa domanda.. Penso sia per il fatto che il nostro rapporto non è mai cambiando, abbiamo sempre avuto un gran feeling e non siamo mai riusciti a non parlarci per più di qualche ora.. Anche quelle rare volte che abbiamo litigato, trovavamo entrambi il modo per sistemare le cose e finivamo per combinare solamente dei casini”
“In questo momento, vi invidio a morte.. Insomma, Luke rimarrà sempre importante per me e non voglio perderlo..”

Le sorrido, mettendole una mano sulla spalla.

“Dagli tempo, Mar.. Si sistemerà tutto, ne sono convinta”

***

(Harry POV)

Mi sveglio stiracchiandomi, sbattendo più volte gli occhi per abituarmi alla luce che entra dalla finestra. Mi giro verso la parte di letto vuota e sorrido trovando il solito bigliettino di Giuls su una parte del cuscino. Lo prendo in mano e mi metto a sedere.

Giorno, riccio :)
Ieri sera Mar ha portato a casa dei muffins, te le ho salvato uno che è sul tavolo insieme a della spremuta fatta da El ( occhio ai semi, ha spremuto pure quelli…) e se vuoi c’è del latte in microonde con del caffè. . Non fare casini, mi raccomando
Ci vediamo dopo,
Giuls xx

Sorrido, poi lo appoggio sul comodino insieme agli altri collezionati in queste tre settimane. Sembra impossibile che sia già passato così tanto tempo, eppure è così, e credo che dovrò anche tornare a casa, prima che mi ritrovi qui mamma insieme a Sophia. Sono incredibili quelle due, riescono a sospettare di me e Giulia pure essendo a Holmes Chapel, bah. E dato che dobbiamo ancora trovare il modo giusto per dirglielo, è meglio evitare casini.
Mi alzo e vado in bagno a sistemarmi, per poi iniziare a sistemare tutte le mie cose in vista del rientro a casa.

***

Appena arrivato davanti al negozio di musica, prendo il telefono e controllo le ore. Sono le due e mezza, quindi ho tutto il tempo per salutare Giulia, andare alla metro e arrivare in stazione per prendere il treno alle quattro.  Ora che sono qui non sono poi più così convinto a volermene andare, insomma, ho passato le ultime tre settimane con Giuls giorno e notte, so già che sarà uno schifo stare senza di lei. Ma devo, quindi prendo un respiro profondo ed entro nel negozio. La mia meravigliosa ragazza sta servendo un cliente in cassa e quando ha finito, fa un enorme sorriso vedendomi. Sorriso che sparisce quando nota il mio borsone, e quindi capisce il motivo per cui sono qui. Mi avvicino alle casse, lasciando il borsone sul pavimento. Giulia esce dal bancone e viene verso di me.

“Non stai andando via davvero” dice, mentre intreccio le dita delle nostre mani.
“Sbaglio o eri tu quella che continuava a dire che dovevo tornare a casa?”

Mi tira un pugno sulla spalla e io scoppio a ridere.

“Mi mancherai un casino”
“Non più di quanto mancherai a me, piccola”

Mi abbasso leggermente, prendendo il suo viso tra le mani, mentre lei stringe il tessuto della mia camicia tra i pugni.

“Ti ho lasciato una maglietta e una camicia sulla sedia” dico, prima di unire le nostre labbra.
“Fammi sapere quando arrivi” dice, appena ci allontaniamo.

Annuisco, poi le lascio un bacio veloce a fior di labbra.

“Ciao, Giuls” dico, recuperando il borsone.
“Ciao, Haz” mi saluta lei.

Mi incammino fuori dal negozio e a ogni passo sento il vuoto dentro di me allargarsi. Ma non mi volto, non posso farlo, altrimenti manderei tutto  al diavolo e resterei qui. Quando sono circa 500 metri lontano dal negozio, mi sembra di sentire Giuls chiamarmi. Aumento il passo, convinto di avere avuto un’allucinazione.

“Harry! Fermati!”

Lo sento di nuovo, stavolta più vicino, così mi decido a fermarmi e girarmi verso la voce. Non faccio neanche in tempo ad accorgermi che il mio borsone è per terra e Giuls è tra le mie braccia. Ci stringiamo talmente forte che quasi ci si rompono le costole, ma non mi interessa. Quando ci stacchiamo dall’abbraccio, le sciolgo i capelli, mettendo il suo codino intorno al mio polso.

“Questo me lo tengo io”
“Serve quasi più a te che a me” dice, sorridendo e infilando le mani nelle tasche posteriori dei miei jeans.
“HA-HA-HA simpatica”
“Sì, lo so”

Mi avvicino e la bacio. Non è assolutamente un bacio come quello di poco fa, qui si riesce a sentire che siamo entrambi svuotati dalla mia imminente partenza. Ci stacchiamo quando rimaniamo entrambi senza fiato.

“Ricordati che ti amo” dico, sistemandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Fidati che non me lo dimenticherò mai.. Basta che non te lo dimentichi tu, che ti amo pure io”
“Non succederà”

La bacio ancora, poi le appoggia le mani sul mio petto facendomi allontanare dolcemente.

“Ti conviene andare  o non lo farai più”

Prendo il borsone di nuovo e, dopo averle lasciato un bacio sulla fronte, giro i tacchi.

“Harry?”

Mi giro di scatto al suono della sua voce.

“Sì?”
“Ti amo”

Sorrido, auto-imponendomi di non avvicinarmi di nuovo.

“Anche io, piccola”

Sorride e riesco a vedere i suoi occhi lucidi. Mi saluta con un cenno della mano, poi entrambi ci giriamo, lei per tornare al lavoro e io per tornare a casa, lontano da lei.

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Capitolo 23
*** Deve essere stato un malinteso. Per forza. ***


(Giulia POV)

Dicembre. Mese delle feste, delle corse pazze nei negozi alla ricerca dei regali più giusti per ogni parente o amico che sia. Mese delle vacanze, tanti che si radunano nelle grandi città per vedere le varie bellezze che vengono esaltate dalle illuminazioni e decorazioni natalizie. E tutto questo significa più turisti, quindi più clienti, e di conseguenza, doppi e tripli turni come se niente fosse.
Mancano si e no due settimane a Natale, ma qui è già un pandemonio e in questo appartamento si sente eccome tutto questo – soprattutto da parte mia e di El, dato che siamo commesse.
Infatti,  El è appena corsa via per il suo turno e io sto correndo dalla cucina alla camera cercando di fare il più in fretta possibile a prepararmi e fare colazione.  Ad un certo punto suona il campanello, e giuro potrei  scorticare vivo chiunque sia, dato che sono in ritardo e anche l’unica che può rispondere, dato che Mar ha fatto il turno di notte e dorme che è una meraviglia- come la invidio. Mi precipito alla porta, dove trovo un Zayn fin troppo calmo. Aspetta.. Zayn? Qui? Ora?

“Ma che..?”
“Sono venuto qui con mia mamma e le mie sorelle, ma probabilmente non le vedrò di striscio, dato che devono comprare non so quante diavolo di cose per Natale, quindi.. Eccomi qui” dice, piazzandosi un sorriso sulle labbra.
“Davvero? Wow, insomma.. Sono felice che tu sia qui, ma..”
“Devi lavorare.. Lo so, Niall mi ha detto tutto sui vostri turni di questi giorni.. Quindi, finisci di prepararti che ti porto fuori a fare colazione e poi ti accompagno io al negozio”

Rimango un attimo spiazzata, poi corro a mettermi le scarpe e a recuperare la borsa, per poi tornare alla porta e mettermi la mia sciarpona e il piumino.

“Non si dice mai di no a una colazione” dico, mentre chiamiamo l’ascensore.

Zayn scoppia a ridere.

“Sempre lo stomaco bucato, eh?”

Gli faccio una linguaccia, facendolo ridere di nuovo.

“Hai schiarito i capelli?” mi chiede, prendendo una ciocca tra le dita.
“Sì.. Avevo voglia di cambiare un po’, così sono andata dalla parrucchiera e mi ha schiarito le punte, riprendendo le mie sfumature naturali”
“Stai bene”
“Grazie” dico, sorridendo.
“Non ci sono ricci in programma?” chiede, appena saliamo sull’ascensore.

Scuoto la testa.

“Viene per Natale insieme ai miei e ai suoi.. Se venisse troppo spesso, capirebbero subito che tra di noi è cambiato qualcosa..”
“Ancora non glielo avete detto?”
“No.. Haz dice che è meglio se glielo diciamo insieme.. E in effetti non voglio perdermi nessuna delle loro reazioni”
“Sì, ma da quanto state insieme?”
“Poco più di un mese”  dico, sorridendo come un’idiota.
“Terra chiama Giuls” dice Zayn, scuotendomi un po’ e indicandomi che siamo arrivata al piano terra.
“Scusa” dico, alzando le spalle.

Scuote la testa sorridendo. Appena usciamo dalla porta, una bella ondata di freddo mi colpisce, penetrandomi nelle ossa.

“Odio il freddo, porca puzzola”
“Pensavo ti mettessi quello che una volta era il mio beanie..” dice Zayn, scherzando.
“Quale.. Questo?” dico, frugando nella borsa e tirando fuori il cappellino grigio, per poi mettermelo in testa.
“Giuro che me la legherò al dito per sempre questa cosa”
“Oh suvvia Zay.. Uno in più uno in meno non ti fa la differenza”
“Scema” dice Zayn, stringendomi poi in un abbraccio.
“Non dovevi portarmi a fare colazione?” dico, rovinando il momento di tenerezza.

Scoppia a ridere, scuotendo la testa.

“Andiamo, piccolo vermetto solitario”

Gli tiro un pugno sulla spalla, poi lo supero dirigendomi verso la metro per poter andare a fare sta benedetta colazione.

***

Una bella doccia calda è tutto ciò che serve dopo una giornata snervante al lavoro. Pure da qui riesco a sentire la risata assurda di Niall. Chissà cosa stanno combinando quei due, non avrei dovuto fidarmi a lasciarli da soli nella cucina del mio appartamento. Quando mi sento a posto, mi metto una comodissima tuta e lego i capelli in una treccia veloce, giusto per non averli in mezzo ai piedi. Prima di raggiungere i due rimbambiti, prendo il telefono dal mio comodino e controllo se ci sono messaggi da Haz. Mi rattristo un po’ quando non ne vedo, così decido che tra non molto proverò a chiamarlo io. So che è insieme ai suoi amici e magari non ci pensa perché si diverte, ma ho davvero voglia di sentirlo. Quindi metto il telefono in tasca e vado di la, dove trovo Niall e Zayn che giocano con le patatine fritte prese da quella che dovrebbe essere la nostra – non salutare- cena.

“Sembrate due bambini” dico, sedendomi tra di loro.
“Ma cosa dice signorina! Non vede i miei baffi? Le sembro un bambino?” dice Niall, mentre si tiene una patatina sopra al labbro.

Scoppio a ridere, scuotendo la testa.

“Per te forse può anche funzionare, ma quel pirla ce l’ha già la barba ed ora è stra unta” dico, prendendo un tovagliolo di carta e passandolo a Zay, che si ripulisce ben bene.
“Volevo provare a vedere che effetto mi fa il biondo” dice Zay, mettendosi una patatina vicino alla guancia.
“Di sicuro non buono” dico, girandomi verso Niall, che scoppia a ridere.
“Respira, Ni” dice Zay.

Scuoto la testa, poi controllo ancora il telefono. Niente, il nulla più totale.

“Vi dispiace se chiamo un attimo Harry?” chiedo,facendo già partire la chiamata.
“Puoi anche evitare di chiederlo allora, eh” dice Zay, guadagnandosi una linguaccia.
“Pronto?” risponde una voce femminile.

Rimango come paralizzata. Sposto il telefono dall’orecchio per controllare di aver fatto il numero giusto e mi crolla il mondo addosso quando vedo che è così. Zayn e Niall mi fanno segno di mettere il vivavoce.

“Emmh.. Chi parla?” chiedo, mentre faccio come mi hanno detto i due e facendogli segno di stare zitti se vogliono la vita salva.
“Beh, hai chiamato tu, dovresti dirlo tu chi parla”

Tiro un respiro profondo, mentre posso giurare che mi stanno uscendo i fumi dalle orecchie.

“Sono Giulia la rag…” – aspetta, non credo che lui l’abbia detto a qualcuno… -“.. la migliore amica di Harry”
“OOH, Ciao! Io sono Lucy!” dice con voce troppo squillante.

Mi sta facendo saltare i nervi.

“Emmh.. Sì, ciao.. Dov’è Harry?”
“Si sta facendo una doccia.. Sai, dopo tutto quello che abbiamo fatto ne aveva davvero bisogno”

Niall sgrana gli occhi e spalanca la bocca, mentre Zayn si ingozza con una patatina e sta cercando di tossire silenziosamente. Io? Oh, io ho smesso di respirare da un po’.

“Ehy, tu dall’altra parte ci sei ancora? Devo farti richiamare?”
“N-n-no.. Non.. Non dirgli niente, va bene così” dico, chiudendo la chiamata.

Quindi Harry.. Insomma.. Lui.. No, non ci credo. Deve essere stato un malinteso. Per forza. Cazzo.
Mi ritrovo in pochissimo tempo in una stretta fin troppo famigliare.

“Giuls..”
“Non dire niente ti prego.. Non è successo niente, io non ho fatto nessuna chiamata, non mi ha risposto nessuna troietta e non ho sentito niente”  lo interrompo, togliendomi bruscamente dall’abbraccia e andando velocemente in camera mia, sbattendo la porta dietro di me.

(Harry POV)

Da quando ho messo piede in questa fottutissima casa sono riusciti a farmi incazzare già non so che numero di volte. E come se non bastasse, non riesco a trovare il mio cellulare, maledizione. Lo sto cercando da non so quanto in questa villa enorme del cazzo di quel coglione di Josh, ma ovviamente dato che la famiglia Devine è una delle più ricche qui, devono avere una casa stra grande e stra piena di cose che se cerchi qualcosa non lo trovi manco a farlo apposta.

“Prestami il telefono” dico a Steve in malo modo, prendendoglielo di mano.
“Oh, amico,calmati!”
“Lo farò quando avrò trovato il mio telefono” gli urlo, per poi iniziare a comporre il mio numero a raffica.

Finalmente, sento la mia suoneria risuonare, così mi dirigo di fretta verso di essa e lo trovo in mano a Lucy, seduta in un modo non molto carino per una ragazza sulla poltrona della camera di Josh.

“Si può sapere che diamine stai facendo con il mio telefono?” urlo, strappandoglielo praticamente di mano.
“Abbassa la cresta, Styles” dice Lucy alzandosi e cercando di mettermi sotto il naso il suo seno poco coperto senza grandi risultati.

Dio, quando la strozzerei. Come tutte le altre galline qui dentro.

“Ha chiamato una tipa.. Non è molto simpatica..”

A quell’affermazione sgrano gli occhi. Sblocco il telefono e vado immediatamente sul registro chiamate.

M.E.R.D.A.

“COSA LE HAI DETTO?”
“Niente di che.. Solo che ci siamo divertiti un po’” dice, alzando le spalle come se nulla fosse.

Porca troia, adesso l’ammazzo.

“Ascoltami bene, puttanella.. Perché non torni ad essere quella sfigata che eri al liceo e a farti i cazzi tuoi? Ho già i miei problemi senza che ti ci metti in mezzo tu, cazzo!”
“Styles, sta calmo” dice Josh, che mi ha raggiunto insieme a Steve e a James.
“Non dirmi di stare calmo, cazzo!”
“Oh, tutto sto macello perché ho risposto a una delle tue puttane che ti scopi” dice Lucy.
“NON TI AZZARDARE MAI Più A DIRE UNA COSA DEL GENERE SULLA MIA RAGAZZA, HAI CAPITO!”

Tutti mi guardano con gli occhi sgranati e solo ora mi rendo conto di aver detto davvero che Giuls è la mia ragazza. Ma è giusto così, lo avrebbero dovuto sapere prima o poi.

“La tua cosa?” chiede James, scoppiando a ridere.
“Ora capisco perché nessuna è più riuscita a portarselo a letto!” commenta Steve.
“Styles, da quando sei diventato un rammollito?” dice Josh, con un sorriso di scherno stampato in faccia.
“Sarò anche diventato un rammollito, ma non me ne frega un cazzo.. Preferisco essere un rammollito, piuttosto che un lurido bastardo come voi” dico, girando i tacchi e dirigendomi a grandi passi verso la porta.

Salgo in macchina e mi precipito a casa, dove preparo un borsone con le prime cose che trovo per poi fiondarmi in stazione.
Aspettami, Giuls. Sto arrivando a sistemare tutto.
 
 

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Capitolo 24
*** Ho paura ***


(Harry POV)

Quando arrivo a Londra sono ormai le dieci e mezza, ovviamente il treno doveva essere in ritardo. Mi precipito fuori dalla stazione correndo verso la prima metropolitana, ma quando scendo, questa mi parte sotto il naso. Guardo il monitor per vedere quando passa la prossima e, mi sembra giusto, devo aspettare sette minuti. Continuo a sbuffare e a battere un piede mentre aspetto. Questi fottuti sette minuti non hanno nessunissima intenzione di passare. Quando – finalmente- arriva, salgo in fretta e furia, spintonando anche un po’ di persone. Questa scatola di ferro sembra andare dannatamente lenta che mi verrebbe voglia di scendere subito e andare a piedi. Mi stanno fissando tutti in malo modo per quanto sono ansioso di scendere da qua, ma onestamente non mi interessa. Quando si ferma alla fermata giusta, mi catapulto fuori e salgo i gradini a due a due verso l’uscita, per poi correre fino al condominio di Giulia, dove trovo un cartello che mi invita a fare sei fottuti piani di scale dato che l’ascensore è fuori servizio. Gli ultimi gradini li faccio in modalità lumaca, ma ormai le mie forze si sono esaurite. Appena arrivato al piano, mi appoggio un attimo alla porta per riprendere fiato. Quando torno a sembrare una persona normale, suono il campanello. Non passa molto prima che la porta si apra, ma al posto che trovarmi davanti Giulia, mi trovo Niall. Ok, manteniamo la calma, deve esserci una spiegazione logica alla sua presenza qui.

“Ma guarda un po’, prima combina i casini e poi torna con la coda tra le gambe” dice una voce altamente irritante che conosco fin troppo bene.

Sposto l’attenzione dal biondo a Malik, che è seduto al tavolo e mi guarda, continuando a scuotere la testa. Cerco di guardarmi intorno per non far salire la mia voglia di spaccargli la faccia e noto che la tavola è ancora apparecchiata. Sono ancora sulla porta quando sento dei passi avvicinarsi.

“Chi è alla porta?” chiede Giuls, comparendo dal corridoio.

Quando alza lo sguardo e i nostri occhi si incontrano, la sua espressione cambia radicalmente, come se fosse appena stata colpita in pieno petto. Niall guarda verso di lei, che annuisce e così lui si sposta, permettendomi di entrare in casa e di chiudere la porta dietro di me. Sento lo sguardo di Malik puntato addosso mentre vado verso Giuls, che non si è ancora mossa da quando mi ha visto.

“Mi vuoi spiegare che ci fanno Niall e Malik a casa tua?” chiedo, il tono di voce un po’ troppo alto.

Giulia alza lo sguardo e scoppia a ridere.

“Stai scherzando, spero”
“Ti sembro uno che sta scherzando?” chiedo, incrociando le braccia al petto.

Sbuffa, poi mi supera andando verso il tavolo. Si versa un bicchiere d’acqua e ne beve un po’.

“Premettendo che non ti devo nessun tipo di spiegazione, Zay è venuto qui per accompagnare Trisha  e le sue sorelle per le compere di Natale e dato che lui non ne aveva voglia di andare in un sacco di negozi è venuto qui, e abbiamo deciso di passare la serata insieme, anche con Niall dato che sono a casa da sola perché Mar è a Brighton con Liam, El passa il fine settimana da Lou e i ragazzi stanno andando di pub in pub per vedere di riuscire a fare delle serate prima di Natale..”
“Beh, avresti dovuto dirmelo che lui era qui” dico, indicando il diretto interessato, che mi lancia un’occhiataccia.
“Mmh.. Si è quando? Magari quando mi ha risposto quella?” dice, alzando notevolmente il tono di voce.
“Giuls, non è come pensi..” dico, andando verso di lei per abbracciarla, ma lei si sposta.
“E allora com’è?” chiede, stavolta quasi in un sussurro, cercando di trattenere le lacrime.
“Non è successo  niente di quello che lei ti ha fatto intendere.. Non so come ha fatto ad avere il mio telefono, e mi dispiace se ti ha detto qualche cazzata, ma ti giuro, non abbiamo fatto niente di quel tipo”
“Come? Vuoi dire che qualcosa è successo?” chiede, gli occhi sgranati e la voce distante.

Mi sono fregato da solo, merda. E adesso che cosa faccio? Mi ero ripromesso che non glielo avrei detto.

“Harry.. Che è successo?”
“Ci siamo baciati.. Cioè, lei ha baciato me, ma non ti devi preoccupare.. E’ stato solo un bacio, niente di che”

Giulia abbassa lo sguardo, mentre alcune delle lacrime che stava disperatamente cercando di cacciare iniziano a correre sulle sue guance.  Sento una sedia strisciare e in un nano secondo, Malik le si è piazzato davanti, incenerendomi con lo sguardo.

“E lo dici così come se niente fosse?! Ma ti rendi conto che hai una ragazza? Non puoi mica andare in giro e baciare la prima che ti capita davanti dicendo poi che è soltanto un bacio!” mi dice Malik con un tono di voce quasi troppo calmo.

Ma non lo ascolto, tutto il mio essere è concentrato sulla ragazza alle sue spalle che continua a guardare il pavimento, distrutta.

“Giuls..”

Alza lo sguardo al suono della mia voce e riesco a vedere dai suoi occhi che brillano a causa delle lacrime che è ferita. Ma c’è anche qualcos’altro in quei bellissimi occhi verdi. C’è speranza. Speranza che io dica o faccia qualcosa per dimostrare quanto la amo. Ma non ce la faccio. Non riesco a dire ne’ fare niente. Mi guardo semplicemente intorno, spostando lo sguardo da Giulia a Malik e a Niall. Respiro profondamente, prima di andare verso la porta e aprirla. Prima di uscire, guardo ancora verso Giuls, e nel suo sguardo non c’è più speranza ma delusione. Chiudo la porta dietro di me, sedendomi poi sul primo gradino delle scale. Non ce la faccio, non riesco ad urlare al mondo quanto quella ragazza sia importante per me, riesco solo a distruggerla sempre di più.

Bastava che le dicevi che hai detto tutto a Josh.

Che poi, non gli ho detto proprio tutto, mi è semplicemente uscito che è la mia ragazza. Ma lui non sa, loro non sanno che è tutto ciò che di meglio potesse capitarmi nella vita, ma che la sto lasciando andare perché ho paura di tutto questo. Ho paura di questo fottutissimo grande amore che provo per lei. Ed è semplicemente questo il motivo per cui non ho voluto nemmeno che i nostri lo sapessero. E’ come se a dirlo, tutto svanisca. Ma l’unico che lo sta facendo svanire sono io, con la mia paura.
Sento da dentro l’appartamento una porta sbattere e poi un rumore secco, come se si fosse rotto qualcosa.
E, in effetti, qualcosa  si è rotto, frantumato in mille pezzi.
E, questa volta, non sarà semplice ripararlo.

(Niall POV)

Non ci posso credere. Non se ne è andato davvero così.

“Adesso mi spieghi come hai fatto ad innamorarti di quel coglione” sbotta Zayn, dopo un po’ di minuti di silenzio.
“Io.. Non lo so..” dice Giuls, abbassando lo sguardo.
“Avresti dovuto saperlo che non avrebbe fatto altro che farti del male e-”
“Hai ragione, hai fottutamente ragione, ok? Sono un fottuto disastro, non faccio altro che fare cazzate e scelte sbagliate.. E sai una cosa? Sono stanca, non ne posso più..” dice Giulia, interrompendo Zayn.
“Giuls, sei forte, hai superato situazioni peggiori, riuscirai a-”               
“Al diavolo tutto e tutti.. Non voglio ascoltarti” lo interrompe di nuovo, per poi andare a chiudersi in camera.

Zayn tira un calcio alla sedia, che cade provocando un tonfo secco. Guarda le sedia sul pavimento, poi si lascia cadere sul divano, prendendosi la testa tra le mani. Mi avvicino e gli metto una mano sulla spalla.

“Lascia che ci provi io a parlarle”

Zay alza lo sguardo e mi guarda con gli occhi sgranati, come se avessi detto chissà che cosa.

“Ni, non so quanto ti convenga entrare in quella camera.. Quando è così è davvero intrattabile e potrebbe mandartici anche se stai zitto”
“Correrò il rischio” dico, sorridendogli.

Lui ricambia il sorriso, poi si leva le scarpe e si sdraia sul divano. Si vede che questa situazione ha distrutto anche lui, hanno un rapporto davvero meraviglioso, si difenderebbero sempre e comunque, anche nelle condizioni più difficili. E non è da tutti, considerando anche che hanno avuto una storia. Arrivato davanti alla camera di Giuls, busso un paio di volte, ma non ricevo nessuna risposta. Apro leggermente la porta e la vedo distesa sul letto che cerca di mascherare i singhiozzi. Mi avvicino, sedendomi sul bordo del letto senza dire niente. Non passa molto prima che lei si sieda vicino a me, tirando sul col naso e perdendosi a guardare fuori dalla finestra.

“Com’è iniziato tutto questo?” le chiedo, guardando anche io fuori dalla finestra.

Lei sorride, poi inizia a giocare con il ciondolo della collana che porta sempre.

“Chi può dirlo.. So solo che il giorno prima era il mio migliore amico e il giorno dopo non era più come prima.. Dicono che è normale che si cambi andando al liceo, ma il fatto è che lui sì, è cambiato, ma non con me.. O almeno, con me a volte è ancora quell’Harry che era una volta.. E credo che sia per questo che qualcosa in me è cambiato nei suoi confronti.. Non so come, non so perché, non so quando, ma è successo..”

Si blocca per asciugarsi alcune lacrime che le corrono sulle guance mentre ricorda cose che custodisce nel suo cuore.

“Questa collana.. E’ sua.. Quando avevamo sette, o forse otto anni, l’ha data a me perché continuavo a dirgli che mi piaceva e allora mi disse che era giusto che la tenevo io, così era come se lui fosse sempre stato con me anche quando non c’era..”

Rincomincia a singhiozzare, così metto un braccio intorno alle sue spalle e la stringo a me. Rimane nella mia stretta finche non si calma, poi si sposta leggermente, appoggiando la testa sulla mia spalla.

“Sono cambiate così tante cose da quel giorno che quasi mi chiedo se è successo davvero o se è stato solo un sogno.. Non dico che dovevamo stare nello stesso gruppo di amici, ma è stato come se io per lui a scuola e in giro non esistessi.. Poi capitavano i rari momenti in cui c’eravamo io e lui e il resto del mondo non c’era, ma anche questi sono andati sfumando quando ho iniziato a stare con Zay.. Non l’ha mai accettato, non so spiegarmi il perché, e ancora adesso si vede.. Quando lo vede diventa uno stronzo tale che non lo sopporto nemmeno io.. Eppure, dovrebbe essergli riconoscente per tutte quelle volte che mi ha difeso da Josh e gli altri..”

Guarda un punto fisso davanti a se, come se stesse rivivendo un momento che non avrebbe voluto vivere, e posso giurarlo per i brividi che le percorrono la schiena.

“Devo andare a scusarmi con lui” dice alzandosi di scatto.

Quando arriva alla porta della camera si blocca, torna indietro verso di me e mi lascia un bacio sulla guancia.

“Grazie, Niall” dice, per poi abbracciarmi.
“Non devi ringraziarmi, non ho fatto niente” dico, contraccambiando l’abbraccio.
“Stai facendo molto più di quanto credi” sussurra, talmente piano che faccio fatica a sentirla, ma la sento e sorrido istintivamente.

Si scioglie dall’abbraccio e recupera una coperta, per poi andare di là. La seguo, appoggiandomi poi al muro, mentre lei si ferma a guardare Zayn  che si è addormentato sul divano. Si avvicina, appoggia la coperta su un bracciolo e poi si inginocchia dove lui ha appoggiato la testa e gli passa la mano tra i capelli. Zayn grunisce e Giulia scoppia a ridere.

“Giuls..?” chiede, la voce impastata dal sonno.
“Mi dispiace, Zay”

Come risposta, lui si mette a sedere e la tira per un braccio, stringendola poi tra le sue braccia.

“Ti voglio bene” le sussurra, prima di lasciarle un bacio tra i capelli.

Lei lo stringe di più, poi si toglie e guarda verso di me.

“Perché non ti unisci all’abbraccio?”

Sorrido, avvicinandomi al divano.

“Con piacere”

***

Mi sveglio sentendo una gamba informicata. Mi stiracchio un po’ e apro gli occhi di scatto quando tocco qualcuno.  Mi giro e vedo Giulia che arriccia il naso e poi apre lentamente gli occhi. Mi ero dimenticato di essere venuto qui con lei quando stanotte l’ho sentita urlare a causa di un incubo.

“Scusa, non volevo svegliarti”
“Non ti preoccupare, avrei comunque dovuto alzarmi tra poco” dice, stiracchiandosi.

Mi sollevo, tirando fuori dalla tasca dei miei jeans il telefono per controllare le ore. Le undici e mezza, wow.

“Per fortuna oggi abbiamo il turno tardi, altrimenti eravamo fritti” commento.

Giulia scoppia a ridere.
“Blye! Horan! Come vi permettete di essere in ritardo? Siamo pieni di clienti, non sono ammessi ritardi!” dice, cercando di imitare la voce di Dave, il nostro capo.

Scoppio a ridere a mia volta, scuotendo la testa. Quando si riprende si alza e io la seguo. Andiamo in cucina dove troviamo Zayn già sveglio e arzillo con un libro di ricette aperto sul tavolo.

“Buongiorno, dormiglioni! Volevo prepararvi la colazione, ma data l’ora, mi devo ingegnare per qualcosa per pranzo” dice Zay.

Giulia gli si avvicina e gli lascia un bacio sulla guancia.

“Ti aiuto, senza obbiezioni” dice, mettendosi al suo fianco e iniziando a tagliare le verdure che Zayn ha lasciato sul tagliere.


Prima che possa dire qualcosa, qualcuno bussa alla porta.

“Vado io!” dico, dirigendomi verso di essa.

Spero solo che questa volta non succeda qualche casino, chiunque ci sia dall’altra parte.

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Capitolo 25
*** Lasciami andare ***


(Harry POV)

“Harry?”

Sento una voce chiamarmi, ma non ho assolutissimamente intenzione di aprire gli occhi. Anche se sono tutto incriccato e ho male ovunque.

“Harry?”
Mi chiamano di nuovo, stavolta scuotendomi per le spalle.
Apro gli occhi lentamente e mi trovo davanti Ashton, Luke, Michael e Calum che mi fissano curiosi.

“Tutto bene?” mi chiede Ashton.

Li guardo uno per uno, poi mi alzo e inizio a correre giù dalle scale. Come diamine ho fatto a dormire su un maledetto gradino? Hai voglia che sono a pezzi. Anche se il vero motivo è un altro.
Ripercorro tutta la strada al contrario, fino ad arrivare in stazione. Quando sono sul treno, prendo il telefono e vedo che ho più chiamate perse da Giuls. Prendo un respiro profondo, appoggiandomi al morbido sedile. Dopo poco, vedo lo schermo illuminarsi, segno che mi sta chiamando di nuovo.  Non so con quale coraggio le attacco. Mi sento uno schifo, come posso pensare di passare la mia vita con lei se poi faccio di tutto per allontanarla?
Cerco di non pensarci, chiudendo gli occhi con l’intenzione di dormire. Ma il mio telefono continua a vibrare, così lo sblocco e vedo che ho tre messaggi da Giuls.

Haz, rispondimi
Harry, ti prego..
Haz.. Ci sei?

Istintivamente, inizio a scriverle, ma poi mi blocco e cancello tutto. Rimango sul suo contatto e vedo che sta scrivendo. Infatti non tarda ad arrivare un altro messaggio.

Harry ti prego.. Dobbiamo parlare, ne abbiamo bisogno.. Non possiamo finire così..

Lo so, piccola mia, lo so.. Ma ho paura e ho bisogno di tempo. So che avrebbe più senso condividere tutto con te, ma non ce la faccio. Devo ancora esattamente capire cosa sento e come devo comportarmi.
Mi arriva ancora un messaggio e, quando lo leggo, crollo definitivamente.

Ti amo, Haz

Ti amo anche io, Giuls.
Ma ti prego, lasciami andare.
 
(Giulia POV)

Niall va ad aprire la porta, mentre io mi diletto nel tagliare le verdure.

“Attenta a non tagliarti”
“Zay, va bene che sono un casino unico, ma credo che posso farcela a non affettarmi le dita”
“Sappiamo entrambi che non è cosi”
“Sei uno –”
“CHE DIAMINE E’ SUCCESSO?” urla Ashton, comparendo dal nulla.

Io e Zayn ci giriamo di scatto, notando che, oltre all’urlatore di turno, ci sono anche Luke, Michael e Calum.

“Dove?” chiedo, allarmata.
“C’era un riccio che dormiva sulle scale e-”
“CHE?!” diciamo io e Zay contemporaneamente.
“Stavamo uscendo e lo abbiamo visto raggomitolato su un gradino.. Quando l’ho svegliato chiedendogli se era tutto ok, si è alzato di scatto ed è andato via..” continua Ash.

Rimango come paralizzata. Perché diamine ha dormito sulle scale? E perché io non ho pensato che avrebbe potuto rimanere qui? E se voleva chiarire?
Corro immediatamente in camera, dove recupero il telefono e provo a chiamarlo. Non risponde. Ci riprovo ma niente, finche dopo penso una decina di chiamate mi attacca. Sento una stretta al cuore, così provo a mandargli un messaggio.

Haz, rispondimi

Mi siedo sul letto, continuando a fissare lo schermo del telefono, ma non succede nulla.

Harry, ti prego..

Mi butto a peso morto sul letto, tenendo il telefono a un palmo dal naso.
Sento di là i ragazzi parlare, probabilmente Niall e Zayn gli stanno raccontando tutto, e forse farei meglio ad andare lì con loro, piuttosto che stare qui a farmi del male.

Haz.. Ci sei?

Sì, sono una testa dura e no, non mollo facilmente.
Mi alzo di scatto quando vedo che sta scrivendo e il mio cuore batte all’impazzata, per poi bloccarsi di nuovo, vedendo che non lo fa più e che non mi arriva niente.

Harry ti prego.. Dobbiamo parlare, ne abbiamo bisogno.. Non possiamo finire così..

Eddai, smettila di scrivergli, tanto non ti risponde. La realtà dei fatti mi investe, facendomi un male cane. Le lacrime cominciano a scendere lungo le mie guance e con mano tremante scrivo un ultimo messaggio. Un ultimo tentativo, se non risponde ancora basta.

Ti amo, Haz

Che ti aspettavi, eh? Che stavolta ti rispondesse? Idiota.
Butto il telefono sul letto e raggiungo i ragazzi, cercando di asciugare via le lacrime e assumere un’espressione neutrale, ma ovviamente non sono stupidi e capiscono che c’è qualcosa che non va.

“Giuls..” dice Ash, guardandomi.

Gli sorrido, abbasso lo sguardo.

“Credo che.. Sì, insomma sia tutto, come dire.. Finito” dico piano.

Alzo lo sguardo e guardo verso Zayn, che mi tira per un braccio, per poi stringermi tra le sue braccia.
E io ringrazio il cielo che lui sia qui ora, altrimenti non so come avrei fatto.

(Zayn POV)
Sono qui spaparanzato sul divano dell’appartamento di Giulia che guardo distrattamente la TV, giusto per non pensare a quel maledetto ragazzo. Ma io dico, come diamine si fa ad essere così coglioni?
Vengo distolto dai miei pensieri quando sento il mio telefono vibrare. Ovviamente l’ho lasciato sul tavolo, quindi devo alzarmi. Sospiro, poi mi alzo e spengo la TV, tanto non c’è nulla di interessante. Sorrido, leggendo il messaggio di mia mamma in risposta a quello che le avevo inviato, dicendole che sarei rimasto ancora da Giuls.

Ciao tesoro, noi stiamo bene e non ci sono assolutissimamente problemi se resti con Giuls.. Stalle vicino, mi raccomando e dille che domani passiamo a farle un saluto.. E’ da tanto che non ci vediamo!
Buona notte, ti voglio bene x

Sto per mettermi a dormire quando sento un urlo provenire dalla camera di Giulia.
Merda, ci mancava solo che le tornassero questi fottuti incubi. Maledetto riccio, non sai quanto cavolo ci è voluto per farglieli passare e ora grazie a te sono tornati.  Mi precipito in camera e accendo la abatjour del suo comodino.

“Giuls! Svegliati!” dico, scuotendola.

Lei si sveglia di soprassalto, sedendosi di botto e con le guance bagnate. La stringo tra le mie braccia e lei inizia a singhiozzare.

“Shhtt.. E’ tutto ok, è stato solo un sogno.. Ci sono io qui, sta tranquilla” dico, mentre le accarezzo la schiena per cercare di tranquillizzarla.
“C’ era anche Harry..” dice, singhiozzando.

Ecco, perfetto. Ci mancava solo questo.

“Giuls, si sistemerà tutto.. Te lo assicuro”
“Non lo so, Zay..”
“Sì invece, fidati.. Sei riuscita ad affrontare tutto questo e a lasciartelo alle spalle, non permettere a quel coglione di farti ricadere in quell’abisso dal quale sei uscita.. Ti meriti il meglio nella vita, e se lui non ne fa parte, peggio per lui”

Si toglie dalla mia stretta e mi sorride, asciugandosi le lacrime con le maniche del pigiama.

“Ora cerca di dormire, ok?” dico, lasciandole un bacio sulla fronte.

Sto per alzarmi dal letto, ma lei mi afferra per un polso.

“Stai qui con me? Ti prego”

Mi sta guardando con quegli occhioni lucidi, come faccio a dirle di no?

“Fammi spazio, scimmietta”

Sorride e si fa più in la, permettendomi di sdraiarmi vicino a lei. Spengo la luce e mi copro per bene.

“Grazie, Zay” sussurra.
“Di nulla, Giuls”
“Notte” dice, girandosi dall’altra parte.
“Notte” dico, sorridendo.


*Spazio autrice*
Salve a tutti! :)
Lo so, non lo scrivo mai lo spazio autrice, ma penso che inizierò lol
Inanzitutto, volevo ringraziarvi per le letture, aumentano ogni giorno e ne sono davvero felice! Per me significa davvero molto, e mi piacerebbe ricevere qualche parere, commento, critica, consiglio anche dai lettori silenziosi..
Anyway, in questo capitolo, ricompaioni gli incubi che Giuls aveva avuto per un periodo in seguito ad un episodio che ancora non è saputo, ma a cui ci sono già stati dei riferimenti.. ora io pensavo di inserirlo quando lo scoprirà Harry, il che significa un bel po' in là, ma pensavo anche di metterlo prima, tipo un flashback che occuperebbe lo spazio di un capitolo, così da mettervi a conoscenza.. Voi cosa fareste? 
Alla prossima,
Giuls xx

 

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Capitolo 26
*** Non è venuto ***


(Giulia POV)

Tra una cosa e l’altra eccoci arrivati alla vigilia di Natale. I miei con Harry, Anne, Robin e Gemma dovrebbero arrivare a momenti.  Non c’è stato verso di convincerli a farmi tornare a casa, come a dire ‘ te ne sei andata e mo resti lì’- e lo stesso vale per Ashton. Tutti sono tornati a casa per Natale, ma noi no.  Così abbiamo deciso che festeggeremo tutti insieme qui, portando il tavolo dei ragazzi da aggiungere al nostro per poterci stare tutti. Sarà un’impresa ardua, e considerando che lo dovremo fare io e Ash, se ne vedranno delle belle.
Devo ammettere che, il fatto che Harry viene qui è stato l’unico motivo per cui non sono rimasta per due settimane a letto a deprimermi. E’ vero, continua a non rispondermi, ma sono sicura che appena varcherà la porta, sistemeremo tutto e potremo finalmente dire tutto alle nostre famiglie.
Ormai ho sistemato tutto. Anne e Robin staranno nella camera di El, mamma e papà in quella di Mar, Gemma starà nella mia e io e Harry apriremo il divano. Non saprei  come altro fare, altrimenti.
Mentre aspetto, finisco di impacchettare i regali. Mi manca quello di Haz, e spero con tutto il cuore che gli piaccia. Guardo  il morbidissimo maglione un’ultima volta prima di piegarlo per bene. Deve tenere un caldo assurdo, sperando che gli vada bene. Io l’ho provato e ci navigo dentro, quindi dovrebbe essere ok. Prendo le misure per la carta, poi faccio il pacchetto. Dovrei fargli un bigliettino? E cosa gli scrivo? Forse non dovrei farglielo. O sì? Oh, al diavolo. Scrivo un ‘Buon Natale’ sul pacchetto e via. Dovrei aggiungerci un cuore? E se sembra troppo smielato? Il suono del mio telefono mi avvisa che mi è appena arrivato un messaggio. Sti cavoli, metto il cuore e basta.
Mi allungo per prendere il telefono e vedo che il messaggio è da Niall.

Buona Vigilia, Giuls

Insieme c’è una foto di lui con in braccio un bambino, che deve essere suo nipote. E’ bellissimo, tutto lo zio.

Anche a voi, Ni x

Mi alzo per andare a lasciare i regali che ho incartato sotto l’albero un po’ striminzito che abbiamo preparato. Faccio appena in tempo a sistemare che suona il campanello. Mi sollevo di scatto e mi precipito alla porta. Prima di aprire, prendo un respiro profondo.

Finalmente è qui.

Apro la porta sorridendo a trentadue denti e mi trovo davanti solo mamma e papà. Beh, magari la stanno facendo a piedi gli altri.

“Piccola mia!” urla mamma, abbracciandomi.
“Mamma! Non respiro!” dico, contraccambiando la stretta.
“Scusami, è che mi sei mancata tantissimo! E’ così strano non averti più tra i piedi ogni santo giorno”
“Simpatica” dico, sciogliendo l’abbraccio.
“Hey, Giuls” mi saluta papà, abbracciandomi.
“Ciao, pà”

Entrano in casa, chiudendo la porta dietro di loro. Sono abbastanza confusa.. Dove sono Harry e la sua famiglia?

“Vado a lasciare le valigie.. Dove devo andare?” chiede papà.

Gli indico la camera di Mar e, dopo aver preso le valigie, sparisce dalla mia visuale. Guardo verso mamma che mi sorride, come per confortarmi. Si avvicina e mi mette le mani sulle spalle.

“Robin ha l’influenza, così Anne e Gemma hanno preferito rimanere a casa.. Mi hanno detto di salutarti e che ti aspettano a Holmes Chapel”
“Oh, mi dispiace.. Magari dopo gli faccio una telefonata” dico, distrattamente.

Continuo  a pensare a Harry.. E’ venuto lo stesso? Se sì, perché non è ancora qui?

Harry è andato via con Josh e gli altri.. Sono andati a New York  se non sbaglio”

Sento il mio cuore sprofondare. Non è venuto, è tornato alla sua vita del cazzo dimenticandosi di me. Sento gli occhi pizzicare. Sono stanca di piangere per lui, sta succedendo troppo spesso ultimamente.

“Mi dispiace” dice mamma, abbracciandomi.

Rimango lì, immobile nella sua stretta mentre le lacrime mi sfuggono contro la mia volontà.

 “Vado da Ash a dirgli che non serve il tavolo” dico, dopo un po’, sciogliendomi dalla stretta e uscendo di casa, senza permettere a mamma di aggiungere altro.


Rimango un attimo appoggiata alla porta del mio appartamento, poi prendo un respiro profondo e vado a suonare da Ash. La porta si apre quasi subito, mostrando un Ashton stralunato. Scoppio a ridere.

“Cosa ridi! Mia mamma ha iniziato a pulire appena ha messo piede in casa e i miei fratelli continuano a litigare e io sto impazzendo!”
“Esci un attimo, ti devo parlare”
“Dio esiste” commenta, chiudendosi la porta dietro di se

Ridacchio tra me e me, andandomi poi a sedere sul primo gradino della scala per scendere. Ash mi raggiunge sedendosi vicino a me e passano alcuni attimi di silenzio.

“Non c’è bisogno che portiamo di qua il tavolo..”
“Come? E perché?”

Sospiro, perdendomi a guardare un punto non ben definito.

“Robin ha l’influenza e Anne e Gemma non se la sono sentite di venire..”

Lascio la frase in sospeso. Anche se la realtà è evidente, qualcosa dentro di me non la vuole accettare. Sì, insomma, l’ultima volta che ci siamo visti non è stato un gran che, e questa sarebbe stata l’occasione per parlarne e arrivare a una soluzione. Ma no, lui ha preferito tornare a vivere la sua vita. Senza di me.
Ash rimane in silenzio con me, capendo che c’è dell’altro. Mi mette una mano sulla spalla, come a farmi capire che lui è qui.

“Harry è a New York”
“CHE COSA?!”

Sposto lo sguardo su di lui facendo un sorriso flebile.

“E’ con loro, ma va bene..Se è  così che deve andare non posso fare altro che accettarlo”
“No, Giuls.. Non va bene, cazzo! Non puoi andare avanti così, ne va della tua sanità mentale! Ti farà finire in un manicomio prima o poi”
“Ash, ascoltami.. Se per lui è giusto così io cosa ci posso fare? Ammetto che quando ha detto di amarmi ho pensato che sarebbe stata la volta buona di farlo allontanare da loro, ma mi sbagliavo.. Saranno quel che saranno, ma sono i suoi amici e io non sono nessuno per impedirgli di stare con loro”

Sospira, scuotendo la testa.

“Un po’ ti invidio, sai? Sei sempre così forte nonostante tutto.. Riesci sempre a dare il meglio di te anche nei momenti peggiori, che cerchi sempre di mascherare per riuscire a rendere felici gli altri. Io non ce l’avrei fatta a sopportare tutto questo, avrei già mandato a fanculo un sacco di gente”
“E’ solo grazie a voi, siete gli amici migliori che potessi avere.. Siete voi che mi rendete forte”
“Eh, modestamente, so di essere fantastico”

Scoppio a ridere, tirandogli un pugno sulla spalla.

“Hey!” dice, massaggiandosi come se gli avessi fatto chissà che cosa.
“Ma smettila!”
“Almeno ti ho fatto ridere”

Alzo le spalle, tornando a guardare fisso nel vuoto.

“Sei sicura di stare bene? Devi dirmi la verità” dice Ash, dopo dei minuti di silenzio.

Gli sorrido e annuisco. Quando Zay è tornato a Holmes Chapel, ha tipo implorato Ashton di non lasciarmi mai da sola, e così è stato. Mi è stato sempre in mezzo ai piedi, anche troppo forse, ma devo ammettere che mi ha fatto bene.
Gli incubi sono passati, grazie al cielo, dopo pochi giorni. La cosa che mi ha devastato di più non è stato tanto il fatto che erano tornati, ma che stavolta insieme a Josh, Steve e James, c’era anche Harry. So che lui non c’era, ma penso che qualcosa dentro di me sia scattato, un po’ come  dire ‘sta attenta’.

“Sei sicura?”
“Sì, sto bene.. Se Haz non mi vuole nella sua vita, non starò qui a piangermi addosso”
“Così ti voglio! Fallo rodere. Vedrai come se ne pentirà di averti lasciato andare”
“Magari no..”
“Giuls, fidati che lo farà.. E comunque chi ci perde è lui, non tu”

Alzo le spalle e Ash scuote la testa. Si alza e mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi.

“Torna dai tuoi adesso che non li vedi da un sacco e io torno al delirio là dentro” dice, indicando l’appartamento che divide con i ragazzi.

Scoppio a ridere.

“Salutameli”
“Anche te”
“Aspetta!” dico, mentre stiamo per entrare ognuno nel proprio appartamento.
“Dimmi”
“Mi vieni ad aiutare a cucinare domani mattina? Non presto, ovviamente”

Scoppia a ridere.

“Certo, Giuls.. Solo che non so quanto sia conveniente mettermi ai fornelli”
“Prova a farmi saltare l’appartamento e ti faccio saltare la testa”
“Ricevuto!”

Sto per chiudere la porta dietro di me quando lo sento chiamarmi.

“Sì?” dico, mettendo fuori la testa.
“Guardati intorno.. Qualcuno giusto per te è già nella tua vita e ti sta aspettando” dice, per poi sparire.

Rimango lì impalata per un po’, non capendo a cosa si riferisse.

“Giuls, tutto a posto?”

Mi giro di scatto sentendo la voce di papà.

“Emmh.. Sì, stavo salutando Ash” dico, chiudendo la porta dietro di me.
“La mamma si sta facendo una doccia.. Che ne dici se ci facciamo una chiacchierata io e te, come ai vecchi tempi?” chiede, sorridendomi.

Contraccambio il sorriso, ma non faccio in tempo a rispondere che il mio telefono – che ho abbandonato sul tavolo a se stesso- suona.

“Penso sia tipo la terza volta che suona, penso sia importante” dice papà.

Oh. Mi precipito a guardare chi è e, improvvisamente, le parole di Ash mi rimbombano nella testa.

Qualcuno giusto per te è già nella tua vita e ti sta aspettando.

Guardo verso papà, che mi sorride annuendo.

“Rispondi, parliamo dopo noi” dice, andando verso la sua –temporanea- camera.

Nel frattempo, il telefono smette di suonare. Maledizione.
Ma non faccio in tempo a provare a richiamare io che il nome di Niall ricompare sullo schermo.
Sorrido e vado verso la mia camera, rispondendo finalmente all’irlandese.

*spazio autrice*
Ciao a tutti! :)
Eccomi qui a rompervi le scatole con un nuovo capitolo hahaha
Volevo ringraziarvi tantissimo per le letture, aumentano ogni giorno e ne sono felicissima, è davvero molto importante per me e mi fa piacere vedere che è chi segue la mia storia orrenda, aw.. Ma soprattutto volevo ringraziare chi recensisce, vi adoro, davvero!
Passando al capitolo, so che non è un gran che ma sto già impazzendo per la simulazione di terza prova che avremo a breve e non hanno intenzione di dirci le materie çç 
Alla fine, ho deciso che l'episodio che ha scaturito gli incubi di Giulia lo racconterò quando lo scoprirà Haz, il che vuol dire che dovrete aspettare un po' hahaha
Una cosa, mentre sistemavo il capitolo, mi è impazzito word e ha iniziato a scrivermi in modo strano.. ora, penso di essere riuscita a sistemare, ma ditemi se vedete cose strane che cerco di provvedere ;)
Alla prossima,
Giuls xx

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Capitolo 27
*** Sono aperte le scommesse ***


(Zayn POV)

“Ariaaaa!” urlo, appena io, Liam, Danielle e Alexa scendiamo dal pullman.
“Al ritorno prendiamo il treno e non si discute” commenta Liam, respirando a pieni polmoni.
“Dai, ragazzi.. Non è stato così terribile!” commenta Lex.
“Solo perché non sei stata tu dietro quel strano tipo puzzone che ha russato per tutto il tempo!” ribatte Liam.
“Vi prego, fate i bravi.. Non posso sopportarvi quando fate così” dice Danielle, recuperando la sua borsa e una tenda da tutta la roba che abbiamo portato e che abbiamo buttato per terra.
“Hai ragione, scusa.. Andiamo, dobbiamo trovare il resto della ciurma” dice Liam, prendendo il suo borsone e la borsa termica.

Io prendo le mie cose  e l’altra tenda, mentre Lex si limita a portare la sua borsa, ma su questo non avevamo dubbi.
Iniziamo a vagare sulla spiaggia di Brighton alla ricerca di Giuls e gli altri.
Per essere l’ultimo dell’anno è una bellissima giornata e si sta discretamente bene anche senza cappotto.
Non camminiamo molto prima di trovarli. In realtà, si sente la loro presenza da lontano un miglio, ma dettagli.
Quando siamo abbastanza vicini, ci fermiamo a osservare cosa stanno combinando.
Louis è seduto su un tronco e cerca di istruire El e Mar a montare la tenda.
Luke e Michael stanno finendo di sistemare dei pezzi di legno per il falò, dato che, da quanto vediamo, la tenda l’hanno già montata.
Ashton e Calum stanno sistemando le loro cose all’interno di un’altra tenda e, poco più in là, ce ne è un’altra già bella pronta.
Mi guardo in giro alla ricerca di Giuls e Niall, ma non riesco a trovarli. Sorrido istintivamente, sperando davvero con tutto il cuore che questa cosa funzioni.
Nel frattempo, Liam è corso da Mar e, dopo averla salutata, aiuta le ragazze con la tenda, con la disapprovazione di Louis, mentre Danielle ha obbligato Alexa ad aiutarla con una delle due che abbiamo portato noi.

“Potresti anche muovere un po’ il culo, eh” dice Ash, raggiungendomi.
“Hey, ciao! Sì, mi sei mancato molto anche tu” dico, incrociando le braccia al petto.

Ashton scoppia a ridere.

“Aiutami con la tenda, va” dico, iniziando a montarla.
“Abbiamo sei tende.. In una ci stanno Lou ed El, in una Liam e Mar, in una Luke e Michael, in una io e Calum.. Ne rimangono due, e probabilmente, Giuls, Lex e Dani staranno insieme, mentre tu e Niall starete nell’ultima” dice, mentre la sistemiamo.
“Nono, Giuls sta con me e Niall” dico, sorridendo.

Ash scuote la testa.

“Vedetevela voi” dice, alzando le spalle.
“A proposito.. Dove sono?”
“Sono andati a fare una camminata sul bagnasciuga.. Vedi?” dice, indicando i due che si stanno lentamente avvicinando a noi.

Mi concedo un attimo per osservarli. Stanno ridendo in una maniera troppo bella mentre camminano tranquillamente con i piedi nell’acqua.

“Sono aperte le scommesse”
“Tu sei fuori” dice Ash, guardandoli anche loro.
“Tanto lo so che tifi anche tu per loro” dico, senza distogliere lo sguardo dai due.
“Una settimana” dice, dopo qualche secondo di silenzio.
“Io dico già stasera”
“Sì, e poi?!” commenta, spintonandomi.
“Che state combinando voi due?” chiede Liam, raggiungendoci.
“Una scommessa” dico, spostando l’attenzione su di lui.
“Uuuh.. E su cosa?” chiede, incuriosito.

Gli indico Niall e Giulia, e lui fa un sorriso enorme.

“Non più di una settimana, anche di meno”
“Bella!” dice Ash, facendo segno a Liam di battergli il cinque.
“Tu quanto gli dai, Zay?” chiede Liam.
“Stasera” dico, sicuro di me.
“Ok che sono sulla buona strada, ma non esageriamo” dice Liam.

Alzo le spalle e continuo a guardarli, fin quando mi viene un’idea, forse un po’ malvagia, ma anche fin troppo divertente. Mi giro verso i ragazzi sorridendo, e, in due secondi, sorridono anche loro, capendo le mie intenzioni.

“Noi prendiamo Niall, tu pensa a Giuls” dice Liam, quando siamo quasi vicini ai due.

Annuisco in accordo e ci avviciniamo circospetti. Ad un cenno di Liam, io corro verso Giuls, sollevandola di penso, mentre Liam e Ash pendono Niall e insieme li buttiamo a mare, senza nemmeno lasciargli il tempo di realizzare il tutto. Riemergono dopo pochi secondi e ci guardano entrambi con sguardo omicida.

“SIETE DEGLI STRONZI! VI ODIO!” urla Giuls, mentre noi tre scoppiamo a ridere.

Sono troppo preso dal ridere che non mi accorgo che Giuls è corsa verso di me e mi sta abbracciando.

“MA SEI TUTTA BAGNATA!” urlo, colto di sorpresa.

Si allontana e alza le spalle, andando verso le tende insieme a Niall.

“Stasera” ripeto, mentre anche noi ci incamminiamo verso le tende, raggiungendo gli altri.

(Giulia POV)

Quei tre disgraziati. Giuro che gliela farò pagare. Per fortuna, immaginandomi di tutto, mi sono portata un cambio- come penso un po’ tutti. I pantaloni della tuta sono molto più comodi dei jeans, e questo maglioncino lo adoro troppo, anche se avrei preferito di gran lunga la mia felpona che quei cretini mi hanno inzuppato. Per i capelli fradici non posso fare niente, devo solo sperare che non mi prenderò nessun tipo di influenza, o giuro che è davvero la loro fine. Li intreccio velocemente ed esco dalla tenda, dove trovo Niall, anche lui cambiato da cima a fondo, che mi aspetta a braccia aperte con una coperta sulle spalle. Mi fiondo tra le sue braccia e lui mi stringe, coprendo entrambi con la coperta.

“Hai freddo?” chiede, mentre ci sediamo su uno dei tronchi che avevamo sistemato prima.
“Abbastanza.. E tu?”
“Ti sicuro meno di te che stai tremando come una foglia” dice, stringendomi di più tra le sue braccia.

Non gli rispondo, semplicemente rimango nella sua stretta beandomi del suo buonissimo profumo.

***

Siamo qui tutti intorno al fuoco, Luke e Mikey stanno strimpellando con la chitarra, mentre tutti cantiamo un po’ di cose a caso, tra battute e uscite degne di Oscar.
Ormai manca poco al nuovo anno, e a ogni minuto che passa, Lou non fa altro che urlare ‘ARRIVA IL NUOVO ANNOOOOO!’.

“Ragazzi mancano cinque minuti!” urla Liam, alzandosi.
“Che ne dite di un super bagno di mezzanotte?” chiede Lex.

Tutti urlano un sì euforico. Tutti tranne me e Niall.

“Io passo” diciamo contemporaneamente.
“Tocca naso” dico, toccandogli la punta del naso.

Lui scoppia a ridere talmente forte che quasi cade indietro sulla sabbia, e io non posso fare a meno di ridere con lui.
I ragazzi vanno verso il mare e iniziano a spogliarsi.

“Ah! Non voglio vederli tutti nudi!” dico, coprendomi gli occhi con le mani e appoggiando la testa sulla spalla di Niall.

Scoppia a ridere di nuovo e ogni volta che lo fa, il mio cuore perde un battito.

“Tranquilla, hanno tenuto il necessario.. E comunque, ora sono tutti in acqua”

Alzo la testa e spio attraverso le mie dita. Quando vedo che non ci sono cose oscene da vedere, tolgo definitivamente le mani.

“Quanto manca?” chiedo.
“Un paio di minuti” dice Niall, guardando il cellulare.
“Vieni, andiamo sul bagnasciuga, magari riusciamo a vedere i fuochi!” dico, alzandomi e porgendogli la mano.

Lui la afferra e si alza. Lasciamo la coperta sul tronco e andiamo a sederci a riva, tenendoci a debita distanza dagli altri, per evitare altri inconvenienti.
Appoggio la testa sulla sua spalla e lui mi mette un braccio intorno alle spalle, tenendomi più vicina.
Improvvisamente, il cielo viene invaso da una marea di colori, segno che il nuovo anno è arrivato.
I ragazzi si abbracciano tutti a vicenda, mentre Liam e Mar si scambiano un bacio, così come El e Lou.

“Buon Anno, Niall” dico, lasciandogli un bacio sulla guancia.
“Buon Anno, Giuls” dice, sorridendo.

Riappoggio la testa sulla sua spalla e rimaniamo lì così, a guardare i fuochi e sperando che il nuovo anno porti solo cose buone.
E, stando qui a guardare l’infinito del cielo fondersi con l’infinito del mare insieme a Niall, non fa altro che convincermi che sarà un grande anno.

***

(Harry POV)

Sono sdraiato sul letto della camera dell’hotel di New York a fissare il soffitto quando dovrei prepararmi per stasera. Non ho nessunissima voglia di uscire a divertirmi e a festeggiare un nuovo anno, dato che si prospetta una merda totale.
Il cellulare vibra sul comodino, risvegliandomi da questo stato di trance. Lo prendo e sorrido leggendo il messaggio di buon anno di mia mamma. Là in Inghilterra è già arrivato e spero con tutto il cuore di ricevere un messaggio da Giuls.
Non faccio altro che pensare a lei, a cosa sta facendo e con chi è, e continuo a darmi del cretino.
Perché diamine sono venuto qui, quando avrei dovuto andare da lei, parlarle e risolvere tutto?

“Non ti sei ancora preparato?!” dice Lucy.

Mi giro e vedo che è uscita dal bagno. Indossa un vestito che lascia poco all’immaginazione. Perché sono in una fottuta camera d’albergo con questa?
Dio, quanto mi irrita.

“Muovi il culo che siamo già in ritardo” dice, andando a controllarsi allo specchio.

Mi alzo sbuffando e recupero i primi vestiti dall’armadio e vado in bagno a lavarmi. Quando esco dalla doccia, vedo il mio telefono, che ho lasciato sul lavandino, lampeggiare.

Buon Anno, Haz x

Sorrido come un ebete. Mi ha scritto, quindi vuol dire che mi sta pensando. O lo ha fatto solo per circostanza?

“Harry, ti vuoi muovere?!”

Adesso vado di là e le stacco tutti i capelli. Prendo un respiro profondo e mi vesto, poi esco dal bagno e sistemo le mie cose.

“Andiamo” dico, scocciato, uscendo dalla porta sentendo il rumore di tacchi dietro di me.

*spazio autrice*
Salve! :)
Eccomi qui con un nuovo capitolo.. le cose stanno iniziando ad ingranarsi, ma niente è scontato, anzi!
Fatemi sapere che ne pensate, se avete capito che piega prenderà per un po' e se ci sono eventuali errori di scrittura ;)
Alla prossima,
Giuls xx

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Capitolo 28
*** Spaces between us ***


(Giulia POV)

Appena finisco la doccia, mi stringo nell’accappatoio e mi metto una salvietta in testa, per poi andare in camera, portandomi dietro la nuvola di vapore causata dall’acqua calda. Apro l’anta dell’armadio e guardo tutti i vestiti all’interno, non sapendo cosa mettermi.

“Giuls, posso entrare?” chiede El, entrando.
“Sei già dentro” dico, scuotendo la testa.
“Scusa, solo che volevo chiederti..  Aspetta, che stai facendo?”  dice, guardandomi di traverso.
“Sto cercando di decidere cosa mettere per andare a cena con Niall”
“COOOSAAA?! MAAAAAAAR! VIENI IMMEDIATAMENTE QUI!” urla El, staccandomi un timpano.
“Che diamine hai da urlare!?” chiede Mar, entrando in camera mia.
“Sta per uscire con Niall!”
“COME?! E QUANDO AVEVI INTENZIONE DI DIRCELO?!”
“Beh, ve lo sto dicendo ora..”

Mar e El si scambiano un’occhiata, e io ho paura di quello che può venire dopo.

“Ora, ascoltami bene.. Adesso ti siedi qui sul letto e noi ti scegliamo vestito e scarpe, poi ti truccherai sotto la mia supervisione e successivamente, ti farò i capelli” dice El, mentre Mar inizia a ispezionare il mio armadio.
“Cioè, fammi capire.. Tu hai tutti questi vestiti e non ci hai mai detto niente?”  dice Mar, continuando a frugare tra le mie cose.
“Non metterò un vestito, ve lo potete scordare”
“Ok, per questa volta te lo concedo.. Niente vestito, ma i tacchi sono obbligatori” dice El, tirando fuori le mie scarpe nere che avrò messo si e no due volte in vita mia.

Apro la bocca per ribattere, ma El mi zittisce con un’ occhiataccia. Sospiro, buttandomi indietro sul letto, non curandomi del fatto di avere ancora i capelli bagnati.

“Ma che fai?! Tirati su!” dice Mar, tirandomi per un braccio, in modo da farmi sedere.

Intanto, El mi ha tirato fuori i jeans neri, una camicia e la giacca che avevo messo al matrimonio di mio cugino, con la quale gelerò dato che lui si è sposato a Giugno e ora siamo a Gennaio, ma non ho il coraggio di ribattere. Mi staccherebbero la testa.

“Fila in bagno a cambiarti, che poi ti asciugo i capelli” dice El, dandomi i vestiti e chiudendomi nel bagno.

Appoggio tutto sul piano del lavandino e prendo un respiro profondo. Non capisco tutta quest’agitazione, devo uscire con Niall, non con il principe William. Scuoto la testa al pensiero e inizio a vestirmi. Quando sono pronta, torno in camera, dove El mi fa sedere sulla sedia della scrivania, iniziando a pettinarmi i capelli. Appena inizia ad asciugarmeli, torna Mar con la piastra e la attacca alla presa.

“Ti farò diventare questi capelli stra dritti un mare di onde” dice El.
“Non per smontarti, ma  non mi restano mai mossi”
“Perché non te li ho mai fatti io! E ora risparmia il fiato, che devo lavorare”

Alzo gli occhi al cielo e Mar scoppia a ridere. Quando El è soddisfatta del suo lavoro sui miei capelli, facciamo una mezza litigata su come dovrei o no truccarmi, con mia vittoria.

“Devo dire che sta proprio bene” dice Mar, mentre mi metto le scarpe.
“Tutto merito mio” dice El, fingendosi commossa.

Scuoto la testa, alzandomi e guardandomi allo specchio. Esattamente nel momento in cui sto per ringraziare le mie due pazze amiche, suona il campanello.

“Vado ioo!” dice El, precipitandosi fuori dalla mia camera.
“Qualcuno la fermi, per favore” dico, finendo di preparare la borsa.

Mar scoppia a ridere.

“NIAAALLL! CHE PIACERE VEDERTI! GIUULSSS STA ARRIVANDO! GIIUUULLLLLSSSSSS!”
“Vado prima che lo fa scappare a gambe levate”

Mar annuisce e insieme andiamo di là.

(Niall POV)

Arrivato al condominio di Giuls, parcheggio la macchina nell’ultimo parcheggio rimasto libero. Scendo dalla macchina ed entro, chiamando l’ascensore. Appena arrivo al piano, mi sistemo la giacca e suono il campanello. La porta si apre di scatto, mostrando Eleanor con un sorriso un po’ inquietante.

“NIAAALLL! CHE PIACERE VEDERTI! GIUULSSS STA ARRIVANDO! GIIUUULLLLLSSSSSS!”  urla.

Ok, mi devo essere perso qualcosa. Sento dei passi  avvicinarsi e alzo lo sguardo, incrociando quello di Giuls che mi supplica di portarla via di qui. Non facciamo neanche in tempo a salutarci che Eleanor e Margarita ci trascinano fuori e ci scaraventano nell’ascensore.

“Non azzardarti a tornare senza aver combinato niente, chiaro?” dice El, schiacciando il tasto del piano terra e correndo velocemente fuori dall’ascensore, salutandoci con la mano insieme a Mar.

Quando l’ascensore inizia a muoversi, Giulia caccia un urlo.

“Va tutto bene?”
“Sono impazzite! E mettiti questo, e truccati così, i capelli in questo modo.. E CHE PALLE!”

Scoppio a ridere e lei mi segue a ruota. I nostri sguardi si incrociano e lei mi sorride.

“Stai davvero bene, Ni”
“Grazie, Giuls.. Anche tu non scherzi comunque”

Sorride, abbassando lo sguardo. Arrivati al piano terra, le faccio strada fino alla macchina, aprendole poi la portiera.

“Grazie” dice, salendo.
“Nulla”, dico, chiudendo la portiera e salendo dall’altra parte.

***

“Avrei dovuto mettere in borsa un paio di Vans” dice Giuls, appena ci sediamo su una panchina.
“Ti direi di fare cambio, ma penso che le tue scarpe non mi vadano”

Scoppia a ridere.

“Non vedo perché dovrei torturarti facendoti camminare su queste”
“Mi sono sempre chiesto come facciate a camminarci.. Sembrano davvero scomode”

Giuls alza le spalle.

“Non metto spesso i tacchi, ma comunque non sono così terribili.. Solo che non sono l’ideale per camminare”
“Ah, per me possiamo anche rimanere qui seduti per il resto della serata”
“Sei uno scansafatiche! Su, alzati!” dice, tirandosi in piedi.
“Ma se ti fanno male i piedi, non è il caso che-”
“Ok, vorrà dire che andrò in giro da sola” dice, sorridendo, iniziando a camminare.

Scoppio a ridere, alzandomi a mia volta e seguendola. Per essere una persona a cui fanno male i piedi, cammina davvero veloce.

“Giuls, aspetta!” dico, ridendo.

Si ferma di scatto, girandosi verso di me e le finisco addosso, facendole perdere l’equilibrio. Le porto un braccio intorno al bacino, tenendola stretta per non farla cadere. Alza lo sguardo e così i nostri occhi si perdono gli uni negli altri. Non so nemmeno più dove siamo, sono troppo perso in un meraviglioso prato verde. Siamo vicinissimi, e non ci vuole molto prima che decida di annullare la pochissima distanza rimasta. Sono un po’ preoccupato per la sua reazione, ma la preoccupazione svanisce non appena lei ricambia il bacio.

“FINALMENTEE!” urla una voce dietro di noi.
“Oh no” sussurra Giuls, nascondendosi contro il mio petto.

La stringo girandomi verso la voce, che si rivela essere- ovviamente- Ashton. Con lui ci sono Michael, Luke e Calum. Si avvicinano a noi e Ash picchietta con un dito sulla spalla di Giuls.

“Idiota” dice lei, togliendosi dalla mia stretta e girandosi verso di lui.
“Ce l’avete fatta, eh?!” dice, guardandoci con un sorriso enorme.

Giuls alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

“Non avrete scommesso anche questa volta, spero”
“Ragazzi! Andiamo?” dice Ash, girando i tacchi e allontanandosi insieme agli altri.
“Credo di essermi perso qualcosa..” dico, sistemandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Lui, Zay e Liam hanno scommesso su me e te.. Lo avevano fatto anche con Liam e Danielle e con me e Zayn..”
“Oh.. E l’hanno vinta?” chiedo.
“Tu cosa dici?” dice, sorridendomi.

(Harry POV)

Sono al pub con questi stronzi, che stanno macchinando non so quale ennesima cazzata verso gli amici di Giuls, che sono seduti poco distanti da noi.

“SIIIIIII!” urla Malik, alzandosi di scatto.

Mi giro verso di lui, come tutti gli altri in questo pub, cercando di capire il motivo di tutto questo entusiasmo.

“Malik, disturbi la quiete pubblica” dice Steve, guardandolo di traverso.
“Perché non guardi un po’ te stesso?” ribatte prontamente lui.

Steve lo manda a fanculo, per poi tornare a parlare con Josh e James. Non li ascolto minimamente, sono troppo curioso di sapere cos’ha provocato tanta felicità in Malik. Con nonchalance, mi alzo e vado verso il bagno, che è proprio vicino al loro tavolo e mi metto in ascolto.

“Allora, ci vuoi dire con chi messaggi da tutta la sera?” chiede Liam.
“Con Ashton.. Quando mi ha detto che Niall e Giuls uscivano gli ho detto di seguirli”

COSA? Giuls, la mia Giuls è uscita con il biondino del negozio? Deve essere uno scherzo.

“Sei fuori, Zayn” dice Danielle.
“Beh, se non lo avessi fatto, adesso non potrei dirvi che si sono baciati”

Si sono baciati.

No, non è possibile. Esco dal bagno e mi dirigo a grandi passi verso l’uscita, sbattendo la porta dietro di me. Cammino velocemente fino a casa di Giuls, per poi sedermi con la schiena appoggiata all’albero che c’è di fronte.
Quante volte io e Giuls siamo stati qui a parlare per ore e ore. Se chiudo gli occhi, riesco ancora a sentire la sua risata.

Si sono baciati.

Apro gli occhi di scatto e mi alzo, tirando un pugno all’albero.
Sento come se fossi appena stato investito da un tram. Anzi, sono sicuro che in quel caso mi sentirei meglio di quanto sto ora. Non ci vuole molto prima che la realtà mi investa, uccidendomi lentamente.

Complimenti, Harry. Sei riuscito a perdere per sempre l’unica cosa positiva che avevi. 

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Capitolo 29
*** Ti aspetto ***


(Niall POV)

Continuo a cambiare i canali della TV, sperando di trovare qualcosa di interessante da guardare ma con scarsi risultati. Appoggio il telecomando sul bracciolo del divano, sbuffando, per poi spostare l’attenzione su Giulia, che dorme con la testa sulle mie gambe, raggomitolata in una coperta. Stando attento a non svegliarla, appoggio una mano sulla sua fronte, notando che è ancora calda. Non come i giorni scorsi, ma ancora la febbre non ha intenzione di abbassarsi. Inizia a muoversi, per poi sollevarsi ed emettere un verso di lamento, portandosi una mano alla testa.

“Come stai?”  chiedo, facendole un sorriso che ricambia subito.
“Se non fosse che il mal di testa mi sta uccidendo, ti direi bene”
“Dovresti prendere un’altra tachipirina” dico, alzandomi.
“Sì, ma prima dovrei mangiare qualcosa, non credi?” dice, alzandosi anche lei.

Fa un passo verso di me, bloccandosi immediatamente e chiudendo gli occhi.

“Ti gira la testa, non è vero?” chiedo, mettendole un braccio intorno alle spalle e camminando insieme verso la cucina.
“Mi sono solo alzata troppo in fretta” dice, alzando le spalle.
“Sì,sì, e menomale che non volevi farmi rimanere qui”

Alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

“Non è che me lo devi rinfacciare sempre, eh”

Scoppio a ridere.

“Ti va se ordino una pizza?” chiedo, prendendo il telefono dal tavolo.

Fa per rispondere, ma la blocca il suono del campanello.

“Aspetti qualcuno?” le chiedo, mentre entrambi ci guardiamo confusi.

Scuote la testa.

“Come sai, El è da Louis, Mar è con Liam e non la vedremo finche lui non torna a Holmes Chapel e i ragazzi hanno una serata” dice, andando verso la porta.
“Avrai uno spasimante segreto, allora”
“Ovviamente” risponde divertita.

Scuoto la testa, sorridendo, mentre lei apre la porta.

“GIIUULLSS!” urla una voce femminile.

Una ragazza le salta al collo, facendole quasi perdere l’equilibrio.

“Dio, quanto tempo! Non immagini quanto mi sei mancata!” dice, stringendola in un caldo abbraccio.

Sulla porta, c’è una donna che deve essere la madre della ragazza.

“Mi stai strozzando, Gemma!” dice Giuls, ridendo.
“Scusami, è che non ci vediamo da troppo tempo!” dice la ragazza, Gemma, allontanandosi.

Giuls nota la donna all’entrata e le fa un gran sorriso.

“Ciao, Giuls” dice, abbracciandola.
“Ciao, Anne” la saluta Giuls, contraccambiando l’abbraccio.

Nessuna delle due si è ancora accorta della mia presenza, così mi avvicino, mettendomi a fianco di Giulia.
Gli sguardi delle due ospiti si spengono non appena mi vedono.

“Oh.. Emmh.. Niall, loro sono Gemma e Anne.. Gemma, Anne, lui è Niall”

Gemma lancia un’occhiata a Giuls come a dirle che devono parlare, mentre Anne mi porge la mano.

“E’ un vero piacere conoscerti, Niall.. Sia Giuls che Sophia mi hanno parlato molto bene di te” dice, sorridendomi.
“Piacere mio” dico, contraccambiando il sorriso.
“Spero non ti dispiaccia che siamo piombate qui all’improvviso.. Volevamo farti una sorpresa e passare un po’ di tempo con te” dice poi Anne a Giulia.
“Come potrebbe dispiacermi? Non vi vedo da un sacco! Solo non sono molto presentabile per il fatto che non mi passa la febbre, ma-”
“Sempre la solita ad ammalarsi a fine Giugno, eh?” la prende in giro Gemma.
“Se vuoi, possiamo dormire abbracciate così te la passo”
“Ma anche no!”

Scoppiano a ridere.

“Comunque, stavo dicendo che le mie coinquiline non ci sono, quindi vi potete sistemare indifferentemente in una delle due camere.. Poi io e Niall stavamo per ordinare la pizza, se vi va, se no posso vedere di-”
“Va benissimo, Giuls, stai tranquilla” dice Anne.

Poi lei e Gemma vanno verso la camera di El e si sistemano.

“Scusami” dice Giuls, quando siamo soli.
“Ti stai scusando perché delle persone che ti vogliono bene sono venute per passare del tempo con te?” chiedo.

Annuisce.

“Sarà meglio che chiamo per le pizze, va” dico, guadagnandomi una linguaccia.

***

La serata passa velocemente, tra chiacchiere e risate, anche se si vede che Giuls sta per collassare a causa della febbre- che le sarà salita ancora-, ma ce la sta mettendo tutta.
Dal canto mio, è tutta la sera che cerco di capire a chi assomigliano Gemma e Anne, mi ricordano troppo qualcuno, ma non riesco a ricordare chi.

“Parlando di cose serie, devi assolutamente tornare a casa, sei l’unica che può far ragionare mio fratello” dice Gemma.

Giulia si incupisce.

“Oh, beh.. Sono sicura che sa cavarsela da solo” dice, concentrandosi sulla fetta di torta.
“No, dal momento che non ha nessuna intenzione di lasciare quei coglioni e gira sempre con Lucy appiccicata”
“E’ grande e vaccinato, Gem”
“Oh, questo perché non sai che Lucy prima era una sfigatella che non se la cagava nessuno, e per essere notata è diventata come Emily”

Giulia la guarda, senza capire dove Gemma vuole andare a parare.

“E’ quella che ha fatto lasciare Liam e Danielle e che ha provato a-”

Giuls quasi si strozza con il boccone di torta che stava mangiando. Beve un po’ d’acqua, cercando di riprendersi in fretta.

“STAI DICENDO CHE HARRY STA CON QUELLA… - si blocca, forse per pensare alle parole giuste da dire- QUELLA NON DIRO’ CHE COSA PERCHE’ NON SI MERITA NEMMENO CHE SPRECHI IL MIO FIATO PER LEI!”

Harry, ovviamente. Avrei dovuto capirlo.
Guardo verso Giulia, che ha una strana espressione. Vorrei provare a dire o fare qualcosa, ma so che qualsiasi cosa sarebbe inutile. Quello che prova per lui è ancora forte, e so che prima o poi dovrò farci i conti.

“Sì, Giuls.. E’ per questo che ho detto che sei l’unica che può farlo ragionare”
“Possiamo evitare di parlare di Harry? Per favore” sussurra Giuls.

Riesco a vedere che sta trattenendo le lacrime. Il muro che aveva costruito si sta sgretolando, facendo riemergere tutto il dolore e l’amore che prova per lui.
E io devo prendere una decisione, prima che sia troppo tardi.

(Giulia POV)

Continuo a rigirarmi nel letto senza riuscire a dormire. Darei la colpa alla febbre, ma questa volta, non è per quello. Sospiro, poi mi alzo, stando attenta a non svegliare Niall. Vado lentamente in cucina, cercando di fare il meno rumore possibile, e, quando ci arrivo, quasi mi viene un infarto a vedere Gemma mentre beve un bicchiere d’acqua.

“Ti ho svegliata?” mi chiede, dolcemente.
“No, tranquilla.. Ho solo troppi pensieri per la testa”
“Sì, ho notato.. Da quando ho parlato di mio fratello sei stata completamente assente”

Abbasso lo sguardo, sedendomi su una delle sedie del tavolo.

“Che è successo? Siete così distanti ed era da un sacco che non succedeva” dice, sedendosi vicino a me.
“Questa volta è un completo casino..”
“Dai, racconta.. Così quando torno a casa lo picchio” dice, strappandomi un sorriso.
“Noi.. Siamo stati insieme per un po’..”
“COSA?! E PERCHE’ DIAMINE NON ME LO AVETE DETTO?!” urla Gemma.

Le faccio segno di non urlare, poi le racconto tutto. Le racconto di come è piombato qui, di quando mi ha detto che mi amava, del nostro primo bacio, della nostra conseguente litigata e di come poi siamo stati bene quando lui era qui, ma di come è andato tutto a rotoli con una telefonata.

“Giuro che lo strozzo e lo spedisco qui a calci” commenta Gemma, quando finisco di raccontarle.

Scoppio a ridere, sapendo che ne sarebbe davvero capace.

“Lo ami ancora, non è vero?” mi chiede.
“Non ho mai smesso di farlo”

Mi abbraccia, stringendomi forte.

“Si sistemerà tutto, Giuls” dice, appena ci sciogliamo dall’abbraccio.
“Lo spero.. Ma mi dispiace che si sta ripetendo di nuovo quello che era successo con Zay”

Mi appoggia una mano sulla spalla, come per farmi capire che andrà tutto bene.

“Domani mattina ne parlerò con Niall”

Gemma sorride, poi si alza e mi lascia un bacio sulla guancia.

“Io vado a dormire.. Ci vediamo domani mattina”
“Notte, Gem” dico, sorridendole.
“Notte, Giuls” dice, sparendo dietro la porta della camera di El, lasciandomi sola con i miei pensieri.

(Harry POV)

Quando arrivo a casa è passata l’ora di cena. Cerco di fare il meno rumore possibile, o mamma mi ammazzerà.  Appena entro, trovo la casa decisamente troppo silenziosa e buia, a eccezione della luce accesa in cucina, dove ci trovo Robin intento a farsi un toast.

“Oh, Harry! Pensavo stessi fuori stanotte” dice, appena mi nota.
“Nono, ho solo fatto un po’ tardi” dico, prendendo un bicchiere e versandomi dell’acqua.
“Dov’è mamma?” chiedo, dopo qualche attimo di silenzio.
“Lei e Gemma sono andate a Londra a trovare Giuls”

Sputo l’acqua che stavo bevendo.

“Cosa?!”
“Sono andate a Londra per passare un po’ di tempo con Giuls, staranno lì tutto il weekend”
“E perché non me l’hanno detto?”
“Perché non sei mai a casa, Harry” dice con una punta di disapprovazione nella voce.

Ha ragione, maledizione. Non sapendo che altro dire, esco dalla cugina e mi dirigo in camera mia, dove mi butto sul letto a peso morto. Sono ormai sei mesi che io e Giuls non ci vediamo ne’ sentiamo, e sapere che avrei potuto andare con mamma e Gemma mi fa salire il nervoso.  Non posso continuare così, con questa vita malsana lontano da lei, devo fare qualcosa per riaverla con me e lasciare finalmente quei coglioni con cui sto.
Vengo distolto dai miei pensieri quando sento il mio telefono vibrare nella tasca dei jeans. Lo prendo e, quando vedo chi è il mittente, il mio cuore smette di battere.

Mi manchi, Haz

Rileggo quelle tre parole un’infinità di volte, prima che senza nemmeno rendermene conto, la sto chiamando.

“Pronto?”
“Giuls..”
“Sì, è il mio nome.. Mi fa piacere che te lo ricordi, Haz”

Sorrido come un ebete e mi sento dannatamente bene sentendo la sua voce e rendendomi conto che, nonostante tutto, non è cambiato niente.
Iniziamo a parlare di tutto quello che è successo in questi mesi, finche la chiamata si interrompe.
Riprovo a chiamarla, ma una vocetta del cazzo mi informa che ho esaurito il credito.

Mi è finito il credito, merda
Stavo già per mandarti a quel paese per avermi attaccato in faccia
Sai che non lo farei mai
Menomale che esiste internet, o non potresti nemmeno scrivermi
Avrei trovato un modo
Lo so
Vai a dormire, se no non ti passa più la febbre
Mi è passata nel momento esatto in cui ho sentito la tua voce
Giuls, sto andando a prendere il treno
HAHAHAHA, stai lì, tra non molto torno a casa
Ti aspetto, piccola
Buona notte, Haz
Notte Giuls

Appoggio il telefono sul comodino e mi metto a letto. E, per la prima volta dopo mesi, mi addormento serenamente.

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Capitolo 30
*** Back home ***


(Niall POV)

Mi sveglio stiracchiandomi al suono della sveglia del mio cellulare. Mi siedo, sbadigliando e noto che Giulia è già alzata. Giuro che se lo ha fatto per venire anche lei al lavoro, la lego alla sedia. Mi alzo e mi dirigo verso la cucina. La casa è silenziosa, segno che le due ospiti stanno ancora dormendo.  
Appena arrivo in cucina, vedo Giuls intenta a preparare la colazione, mentre canticchia una canzone dei ragazzi. Mi prendo un attimo per osservarla. I capelli lunghi che le arrivano fino oltre metà schiena,  le guance ancora arrossate per la febbre, il modo in cui si morde il labbro mentre è concentrata in quello che fa.
Talmente concentrata che rovescia tutto il caffè e inizia ad imprecare a bassa voce, non lasciandomi altra scelta che scoppiare a ridere, facendomi scoprire.

“Cosa ti ridi, irlandese” dice, iniziando a pulire, facendomi ridere di più.
“Aiutami , almeno” dice, fulminandomi con lo sguardo.

Mi avvicino e la aiuto a sistemare il casino che ha combinato. Rimaniamo in silenzio per un po’- forse perché entrambi stiamo pensando a cosa dire- intanto che lei finisce di preparare la colazione.

“Niall”
“Giuls”

Diciamo contemporaneamente.

“Io volevo”

Ancora. Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

“Prima tu” dico, e lei annuisce.

Si siede su una delle sedie del tavolo e guarda verso il basso. Prendo una sedia e mi siedo di fronte a lei, appoggiandole le mani sulle ginocchia.

“Giuls..”

Alza lo sguardo incontrando il mio e noto che sta piangendo. Non c’è bisogno che dica niente, so già quello che mi vuole dire. Metto un braccio intorno al suo collo e la
attiro a me, stringendola in un abbraccio. Lei mi stringe talmente forte che faccio fatica a respirare, ma va bene così. Inspiro profondamente il suo profumo, beandomi di questo momento, finche lei si scioglie dall’abbraccio, asciugandosi le lacrime con la manica del pigiama.

“Ni, non vorrei che tu pensassi che ti ho usato, perché io non..”
“Hey, frena! Lo so che non mi hai usato, ne sono completamente consapevole.. Anzi, sono felice di essere stato parte del tuo voler andare avanti, perché molte persone si lasciano andare quando succedo cose di questo tipo.. Ma tu no, non l’hai fatto e ne dovresti essere fiera”

Mi guarda, i suoi occhi dicono così tante cose che è difficile interpretarle.

“Non ti meriti tutto questo, Niall.. Sono un disastro e tu non hai bisogno di disastri come me nella tua vita, meriti solo il meglio, e mi dispiace per tutto questo, non avrei mai voluto arrivare di nuovo a questo punto, ma il fatto è che..”

Si interrompe, abbassando di nuovo lo sguardo. Le metto una mano sotto il mento così che torni a guardarmi.

“Provo davvero qualcosa per te, Niall” dice, guardandomi fisso negli occhi, prima che io possa dire o fare qualcosa.

Dannazione, Giuls, non mi rendi le cose facili così.

“Giuls, lo so che hai accettato di stare con me perché lo volevi, non sei una di quelle persone che va con il primo che passa, così, giusto per essere impegnate.. Il punto non è quello che provi per me, o quello che provo io per te.. Ma solo il fatto che tu appartieni a lui, così come lui appartiene a te”

Non dice niente, si limita a prendere una mia mano e portarla sul suo cuore. Riesco a sentirlo battere in sincronia con il mio.

“Lo senti? Sappi che una parte sarà sempre tua.. E sono sicura che in un altro posto, in una vita parallela, o qualsiasi cosa ci sia oltre a questa realtà, sono sicura che noi vivremo insieme senza problemi”

Ci alziamo contemporaneamente e ci abbracciamo. Le lascio un bacio tra i capelli e rimaniamo abbracciati finche sentiamo dei passi avvicinarsi. Ci stacchiamo e vediamo Gemma e Anne venire verso di noi, ancora mezze addormentate, il che mi fa capire che sono in ritardo.
Così, bevo in fretta il mio caffèlatte che ormai è diventato freddo e corro a cambiarmi. Quando sono pronto, torno in cucina, dove saluto Giuls, lasciandole un bacio sulla guancia, e le due ospiti.

“Sta a attento, Nì” mi dice Giulia, mentre apro la porta.
“Come sempre.. A dopo!” dico, sorridendole e correndo giù per le scale verso la metro.

***

(Giulia POV)

“Giuls, svegliati.. Siamo quasi arrivati” dice piano Niall, scuotendomi leggermente.

Apro lentamente gli occhi, cercando di abituarmi alla luce. Sbadiglio, stropicciandomi gli occhi e mi rendo conto che il treno sta rallentando. Mi guardo intorno per capire la situazione.
Louis ed El stanno dormendo beatamente, Mar è intenta a messaggiare e i ragazzi stanno discutendo per l’ennesima volta su quale canzone cantare tra poche ore in quel vecchio e diroccato pub in cui io, Ash, Zay, Liam, Dani e Lex siamo praticamente cresciuti.
E poi c’è Niall al mio fianco che cerca di non ridere per il troppo russare di Lou.

“Non so davvero come tu abbia potuto dormire con Lou che russa in questo modo” dice piano per non farsi sentire dagli altri.

Alzo le spalle.

“C’è di peggio”

Niall  guarda prima me e poi Lou.

“Naaah, non credo”

Scoppio a ridere.
Il treno si ferma, stridendo sulle rotaie.  El si sveglia, tirando una gomitata a Lou così da svegliarlo. Prendiamo tutte le nostre cose e scendiamo dal treno.  Respiro a pieni polmoni, sentendomi davvero felice di essere tornata a casa.

“SONO A CASAAAAAAAAAAA!” urla Ash, quasi come se mi avesse letto nel pensiero.

Scuoto la testa, poi mi guardo intorno.
Saluto con un cenno Liam, che ricambia con un sorriso prima di andare incontro a Mar.
Vedo Ash abbracciare sua madre, che un po’ compatisco per il fatto che ne dovrà sopportare quattro di pazzi scatenati.
Cerco mio padre, ma ovviamente sarà rimasto fuori, dato che non ama i posti troppo affollati. Si era proposto di venire a prendermi Haz, dato che starò da lui visto che presto la mia camera a Lou e El, ma papà ci teneva a venire lui, quindi gli ho detto che ci saremmo visti direttamente a casa sua.
Mi guardo intorno tra la folla alla ricerca di una persona e, quando lo vedo appoggiato al muro scrostato dell’edificio della stazione, mollo le mie borse e gli corro incontro. Mi accoglie a braccia aperte e ci stringiamo in un abbraccio. Inspiro a pieni polmoni il suo profumo, lasciandomi cullare dalla sue braccia. Dio, quanto mi è mancato.

“Bentornata, scimmietta” dice, lasciandomi un bacio sulla guancia.
“Che hai fatto ai capelli?” chiedo, notando che se li è rasati ai lati, tenendo il ciuffo lungo.
“Avevo voglia di cambiare” dice, alzando le spalle.
“Sei un figo della madonna, Zay”

Scoppia a ridere. Mentre saluta Niall, vado a recuperare le mie borse e poi li raggiungo, uscendo dalla stazione.
Liam e Mar e anche i ragazzi sono già andati, mentre El e Lou stanno chiacchierando con papà.

“Giuls! Finalmente a casa!” dice, appena mi vede.
“Mi sei mancato, pà” dico, abbracciandolo.
“Anche tu, piccolina”

Sorrido, poi faccio per mettere le mie cose in macchina ma mi blocca.

“Tu non verrai con noi” dice.
“Perché?”
“Perché qualcuno mi ha pregato, e non ho potuto dirgli di no” dice, salendo in macchina seguito da El e Lou.

Lo guardo allontanarsi, confusa. Zayn mi fa un cenno verso l’altra parte della strada ed è allora che noto Harry, appoggiato alla sua macchina con la solita espressione scazzata che ha quando c’è Zay nei paraggi.

“Ci vediamo stasera.. Ti prego, non deviare Niall ancora di più”
“Tranquilla, ci penso io al biondo” dice Zay, mentre si battono il cinque.

Abbraccio prima Niall e poi Zayn, sussurrandogli nell’orecchio un “Io e te dobbiamo parlare di molte cose”.
Annuisce.

“Domani a pranzo.. Picnic io e te, da soli.. Come ai vecchi tempi?” chiede, porgendomi la mano.
“Andata” dico, stringendogliela sorridendo.

Li guardo salire sulla macchina e, quando partono, prendo un respiro profondo e attraverso la strada.

(Harry POV)

Sono fuori dalla stazione ad aspettare che quel fottutissimo treno arrivi. So che eravamo rimasti d’accordo che ci saremmo visti a casa, ma non ce la faccio ad aspettare. Tutta quest’aspettare mi sta logorando.
Quando vedo Liam uscire dalla stazione insieme a Margarita e poco dopo di loro Ashton con i ragazzi, inizio ad agitarmi ancora di più. Lei è qui e tra poco ci rivedremo dopo sei fottuti mesi.

Finalmente.

Quando vedo Tony andarsene insieme a Louis e Eleanor, giuro che potrei morire. E’ solo dalla parte opposta a dove sono io e, dannazione, è bellissima.
Devo ammettere che mi sale il nervoso quando abbraccia il biondo e subito dopo Malik, ma non mi importa.
Lei è qui, è questo quello che conta.
Appena loro se ne vanno, attraversa la strada e viene verso di me.
Rimaniamo per non so quanto tempo a guardarci. Nessuno dei due parla, non è necessario, dicono tutto i nostri occhi.
Non quanto tempo passa quando mi decido a metterle un braccio attorno alla vita e attirarla a me. Lascia cadere le sue borse e appoggia le mani sul mio petto.

“Perdonami, ti prego”  dico, appoggiando la fronte sulla sua.
“L’ho già fatto” dice, mordendosi il labbro.
“So che forse dovrei lasciarti andare, ma sono troppo egoista per farlo” dico, ripensando a tutti i casini che ho combinato.
“E’ perché siamo fatti per essere, Haz.. Non per distruggerci”

Annullo la poca distanza tra di noi, stringendola il più possibile a me.
Il tempo si è fermato e tutto quello che c’è intorno a noi è come sparito. Non siamo più alla stazione di Manchester, ma nella nostra piccola bolla.
Tutto è tornato al proprio posto, e giuro che questa volta farò di tutto per tenermelo stretto.

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Capitolo 31
*** Starà con me ***


(Harry POV)

Il tragitto dalla stazione a casa è più veloce del solito, ma solo perché c’è Giuls seduta dalla parte del passeggero. Ammetto che temevo che sarebbe stato difficile – e forse anche un po’ imbarazzante- rivedersi. Sì, ci siamo sentiti telefonicamente nelle ultime due settimane, ma un conto è nascondersi dietro uno schermo, un conto è essere l’uno di fronte all’altra. Ma non è stato così.
Ha iniziato a raccontarmi un sacco di stronzate che hanno combinato Ashton e i ragazzi, e anche alcuni aneddoti su clienti strani e pazzi con cui si è trovata ad avere a che fare. E io non ho mai riso così tanto in così poco tempo, guadagnandomi anche qualche ‘ma sei scemo?!’  durante un paio di sbandate a causa del troppo ridere.
Ed ora eccoci qui, davanti a casa mia, pronti a passare del tempo insieme dopo tanto. Sono un po’ nervoso per il fatto che dovremo parlare di noi, ma sono sicuro che andrà bene. Per forza.

“Lascia, faccio io” dico, prendendo le sue borse.
“Posso farcela a fare questo sforzo, sai?”
“Mi aspettavo più un ‘grazie, Haz’, ma non mi lamento”

Scoppia a ridere, seguendomi poi dentro casa.

“Siamo arrivati!” urlo, così che tutti mi possano sentire.
“Finalmente!” urla mamma, correndo verso di noi dalla cucina.

Abbraccia Giuls e io sorrido.

“Sono davvero felice che starai qui con noi per un po’! Anche perché, come sai, Gemma non c’è e mi sembra ancora strano avere solo Harry tra i piedi” inizia a dire mamma.

Giuls scoppia a ridere.

“Penso che ti dia da fare come per tre persone” dice poi, guardandomi.
“Ah, beh.. Quello non è nemmeno il caso di dirlo” dice mamma,guardandomi a sua volta.
“Grazie, siete sempre così carine nei miei confronti” dico, provocando un fantastico sorriso sulle labbra di Giuls.
“Puoi sistemarti tranquillamente nella camera di Gemma e fai come se fossi a casa tua” dice mamma.

Giuls fa per parlare, ma la interrompo.

“Starà con me”

Sia Giuls che mamma mi guardano come se avessi detto chissà che cosa. E’ da quando siamo piccoli che dormiamo insieme, non vedo il motivo di questa sorpresa da parte loro.

“Come volete, per me è indifferente.. Ti lascio sistemare” dice mamma, tornando in cucina.

Mentre saliamo le scale verso la mia camera, noto Robin addormentato sul divano. Mi sembrava strano che non fosse venuto a salutare Giuls, erano tutti eccitati di averla qui. Mai quanto me, però.
Apro la porta della mia camera e faccio entrare Giuls, per poi richiuderla dietro di me. Prima che uno di noi possa dire una singola parola, il suo telefono inizia a squillare. Si siede per terra e inizia a frugare nella borsa alla ricerca del cellulare e, quando lo trova, risponde. Io mi limito a sedermi sul bordo del letto e a osservarla.

“Come?” dice, corrugando la fronte.

Sarà sicuramente Sophia, in fondo sua figlia è appena tornata a casa dopo quasi un anno che era via.

“Che c’entro io, scusa?”

Inizia a giocare con un filo della camicia che sta indossando, e non posso fare a meno di notare come la canottiera che indossa sotto le fascia il seno e di come i jeans attillati mettono in risalto i suoi fianchi. Ai piedi ha le sue inseparabili Vans, che sono tutte scolorite per quanto le ha messe. I capelli le sono cresciuti un sacco dall’ultima volta che ci siamo visti, e i suoi occhi sono più luminosi che mai.
Quando incontra il mio sguardo e nota che la sto fissando, inclina la testa da un lato, confusa. Mi limito ad alzare le spalle e lei sorride, scuotendo la testa.

“Ashton, respira o ti attacco in faccia” dice lei, facendo crollare la mia precedente supposizione.

Due secondi dopo, attacca il telefono e lo mette in borsa.

“Tutto a posto?” chiedo.

Sospira.

“Ash mi ha chiesto di persuadere Niall a suonare pure lui stasera”

Non so come reagire a quest’affermazione. So che si sono lasciati, ma ora è come se avessi un altro rivale oltre a Malik.

“Cos’è quella faccia?” mi chiede, alzandosi da pavimento e venendo a sedersi vicino a me.
“E’ la mia, Giuls”

Scuote la testa.

“Se si tratta di Niall, non- ”

La interrompo appoggiando un dito sulle sue labbra. Traccio lentamente il contorno, ricordandomi quanto mi manca sentirle sulle mie.

“Ti prego, non lasciarmi di nuovo” sussurro, guardandola dritta negli occhi.
“Ti ricordo che sei stato tu ad andartene”

Abbasso lo sguardo, sapendo che ha ragione.

“Il fatto è che ho paura, Giuls”
“Paura? Di cosa?” chiede, preoccupata.
“Di quello che provo per te.. E’ davvero forte, non saprei nemmeno spiegare cos’è..”

Lascio la frase in sospeso, non sapendo davvero spiegare il casino che ho nella testa e nel cuore.

“Harry, so esattamente di cosa stai parlando.. E se ti dicessi che anche io ho paura? Lo sai vero che mi stai distruggendo?   Ogni giorno che passa, mi rubi un po’ di anima. E non tornerà più indietro, perché è tua dal giorno in cui ho iniziato a provare qualcosa per te.. Non chiedermi  come o quando è successo, perché ti giuro che non lo so. Da quel giorno, non importa dove sono, con chi sono o cosa sto facendo.. Ogni cosa mi parla di te. Ti trovo ovunque, anche dove non ci sei. Qualsiasi cosa, ha qualcosa di te. E’ come se tutto mi dicesse quanto sia sbagliato ma allo stesso tempo fantastico amarti.. Come se tutto mi dicesse che non posso fare altro che amarti.. Credimi, urlerei al mondo tutto l’amore che provo. E non importa se-”

La interrompo di nuovo, ma stavolta la bacio, fregandomene del fatto che mia madre potrebbe entrare da un momento all’altro.
Sembra un po’ come la prima volta che ci siamo baciati, stessa adrenalina, stesso flusso di emozioni, stessa urgenza.

“Ti amo, Giuls.. E giuro che stavolta sarà diverso.. Non permetterò più a niente e nessuno di mettersi tra di noi” 

Mi sorride, poi mi abbraccia. E io non posso fare altro che bearmi della bellissima sensazione che sento nell’averla di nuovo con me.

***

Arrivo al pub che saranno si e no le otto e mezza.
Giuls sarà di sicuro qui, dato che mi è stata portata via da Danielle e Alexa.  Infatti, appena entro, trovo le tre ragazze a ridere e scherzare insieme ad un’altra ragazza bionda, che sono sicuro di aver già visto quando eravamo al liceo, ma ora mi scappa il nome.
Poco distanti da loro, ci sono, seduti ad un tavolo, Liam, Margarita, Eleanor e Louis.
Noto poi Ashton, Luke, Calum e Michael mentre si sistemano sul piccolo palchetto scricchiolante e, un po’ più in là, Malik e Niall che discutono di non-mi-interessa cosa.
Sto per andare verso Giuls quando mi imbatto in Lucy.

“Styles, dove stai andando? Ti ricordo che il nostro tavolo è quello” dice, indicando verso Josh, Steve, James e Emily.

Guardo verso il tavolo, poi lei e, sorridendo, la supero, andando verso la mia ragazza. E’ così appagante poterlo dire di nuovo. 
Dato che non si è ancora della mia presenza, la abbraccio, facendole trattenere un respiro per lo spavento. Ridacchio e le lascio un bacio sulla guancia, sono lo sguardo shockato di Danielle, Alexa e Liam.

“Idiota, mi ha fatta spaventare” dice, tirandomi un pugnetto sulla spalla.
“Era quello il mio piano”

Scuote la testa, poi andiamo a sederci vicino a Louis ed Eleanor, che ci sorridono a trentadue denti.
Appena alzo lo sguardo, noto che Josh e gli altri ci stanno fissando, e non ci vuole molto rima che lo noti anche Giulia.

“Perché non sei con loro?” chiede.
“Perche ti ho detto che stavolta sarà diverso” dico, intrecciando le dita delle nostre mani.

Le si illuminano gli occhi e mi lascia un bacio veloce, prima di tornare a parlare con Danielle e Alexa, senza però togliere la mano dalla mia.

*angolo autrice*
Salve a tutti! :3
Ok, so che probabilmete è il capitolo più schifoso e corto che abbia scritto, ma mi sono imposta di scriverlo per il semplice fatto che il primo capitolo ha raggiunto le 1000 visualizzazioni.. Non so neanche da che parte iniziare a ringraziarvi, so di essere una pessima scrittrice, sono anni che litigo con la mia prof di italiano per questo ( e non scherzo hahah), ma sapere che qualcuno legge quello che scrive mi rende davvero felice, quindi grazie infinite perchè sprecate il tempo per questa piccola schifezza hahah  
Vi ringrazio anche per le 61 recensioni totali, so che non rispondo quasi mai, ma le leggo e sappiate che mi rendete davvero felice! 

Alla prossima,
Giuls xx

 

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Capitolo 32
*** Picnic ***


(Giulia POV)
Mi sveglio quando inizia ad entrare troppa luce dalla finestra della camera di Harry, ma non ho nessuna intenzione di aprire gli occhi. Siamo tornati dal pub credo verso le due, dato che ai ragazzi è stato chiesto, come minimo una decina di volte, di ricantare la stessa canzone, e lo stesso con Niall, che sono riuscita a convincere a cantare con l’aiuto di  Zayn.
Muovo le gambe per stiracchiarmi, ma Harry stringe la presa intorno al mio bacino e prende le mie gambe tra le sue, immobilizzandomi. Sorrido istintivamente, per poi girarmi – con molta difficoltà- verso di lui. Sta dormendo profondamente e sembra davvero in pace con se stesso. Gli sposto una ciocca di capelli dal viso e, con molta fatica, mi libero dalla sua stretta, alzandomi. Emette un verso di lamento, per poi sdraiarsi sulla pancia.
Mi auto impongo di non rimanere impalata a guardarlo e vado in bagno, dove mi lavo faccia e denti . Torno in camera dove tolgo il pigiama e mi vesto, per poi legare i capelli in una treccia veloce. Non so come Harry prenderà il fatto che sto per uscire con Zayn, ma se, come dice, questa volta sarà diverso, dovrà imparare ad accettare il fatto che io e lui siamo molto legati.
Mi avvicino per lasciargli un bacio sulla guancia, ma, quando sto per allontanarmi, si gira di scatto e mi afferra una mano, tirandomi verso di lui. Mi ritrovo di nuovo a letto, con lui che mi stringe tra le sue braccia.

“Buongiorno, Giuls” dice, la voce impastata dal sonno.
“Giorno, Haz… Scusami, non volevo svegliarti, dormivi così bene”

Sorride e, finalmente, apre gli occhi, incontrando i miei.

“Dov’è che stai andando senza di me?” chiede, notando che sono già vestita.
“A casa a salutare i miei, poi mi viene a prendere Zayn e andiamo a mangiare insieme..”

La sua espressione cambia da estremamente felice a estremamente alterata.

“Perché diamine devi andare da qualche parte con lui? Insomma, non ne vedo perché dovresti-”

Prima che inizi a sparare le solite stronzate, mi avvicino quel tanto che basta per poter appoggiare le labbra sulle sue. Sembra tranquillizzarsi e
mi stringe di più a sé.

“Quando la smetterai di essere geloso di Zay?”

Harry mi guarda serio, per poi sorridermi, mostrandomi le sue adorabili fossette.

“Mai” dice, per poi baciarmi di nuovo.

***

Dopo essere stata investita dalle milioni e milioni di domande da parte di mia madre, dopo aver svegliato El e Louis – guadagnandomi una cuscinata e una ciabatta in faccia- e dopo aver riso fino alla morte per le battute pessime di mio padre, mi sono seduta qui fuori, sui gradini che separano la porta di casa dal marciapiede, ad aspettare un ritardatario cronico. La mia unica compagnia in questo momento è la cesta - contente non so esattamente che cosa- che mi ha dato mamma.
Finalmente Zayn arriva, pronto per iniziare questa splendida giornata. Stiamo per andare a fare un bel picnic visto che comunque, il sole splende in alto nel cielo ed io sono più felice rispetto agli altri giorni. Forse chissà, lo sono perché in questo momento mi trovo in sua compagnia e, sentirlo vicino, mi fa sentire dannatamente bene. 

"Buongiorno Giuls!" esclama il moro, sorridendomi con quei suoi denti bianchissimi e la sua barba che gli fa da splendido contorno.

Ricambio il saluto e chiudo la porta alle mie spalle, avanzando verso la sua figura.

"Come stai?" mi domanda, abbracciandomi calorosamente per poi lasciarmi allontanare da lui di poco.
"Sto bene, grazie. Ma tu piuttosto... che bella questa moto!" affermo, passando il palmo della mano su di essa.

E’ davvero bella, è di un rosso fiammante luccicante, si vede che Zayn ci teneva a quel gioiellino.
 
"Ti piace?" chiede, spostando subito la mia mano dalla moto, "non toccarla, Giuls! Si sporcherà" 

Ridacchio, scuotendo il capo e sorridendogli ancora.
 
"Dove andiamo, Malik?"
"In un posto speciale" conclude, lanciandomi il casco nero e salendo sulla moto, facendomi poi aggrappare saldamente al suo bacino.
 
(Zayn POV)
 
Appena arrivati io e Giulia incominciamo ad andare verso il piccolo parco in cui l’ho portata. Questo è il posto che più preferisco visto che ci vengo sempre da pochi mesi a questa parte. Continuo a guardarmi intorno, estasiato come la prima volta in cui venni in questo parco: gli alberi erano verdi, con delle foglie che ogni tanto cadevano giù, liberandosi nell’aria per poi cadere a terra e poggiarsi delicatamente sul prato.
Prendo per il braccio Giulia, abbracciandola per farle vedere il panorama che era d’innanzi a noi. Ora siamo praticamente su una collinetta dove giù si possono notare i tetti delle case e dei palazzi.
 
“Siamo davvero in alto” commenta la mora, sorridendomi e avvicinandosi un po’ di più alla mia figura.
“E’ un posto… Tranquillo” dico, fissando la ragazza, per poi trascinarla lontano da quel vuoto.
 
Cominciamo ad apparecchiare sul prato, stendendo la coperta che avremmo usato anche come tovaglia.
 
“Hai fame?” chiede, allungandomi la cesta con dentro il cibo.
 
Io al contrario, scuoto il capo, prendendo il cellulare e premendo sul tasto della macchinetta fotografica.
 
"Cosa fai?" chiede Giuls, sorridendomi e slegandosi la treccia tutta disordinata. 

"Facciamo qualche foto" aggiungo, "giusto per ricordarci di questa giornata" 
Lei annuisce, aggiustandosi i capelli e prendendo in mano il mio IPhone. Iniziamo a fare delle foto con numerose facce buffe, poi qualche foto un po’ più seria, sorridendo e abbracciandoci fortemente. 
Voglio davvero bene a questa ragazza, è ormai un punto fisso nella mia vita, praticamente la considero una delle persone più importanti della mia vita. Credo... credo che nessuno sia davvero come lei, è insicura ma allo stesso tempo forte, ha una grinta che neanche lei sa di avere. E'... speciale. 
"Mangiamo?" chiedo ad un certo punto, massaggiandomi lo stomaco che intanto, brontola incessantemente.
Giulia sorride, annuendo e cacciando le varie prelibatezze che abbiamo preparato. Tolgo il tappo della bottiglia e inizio a bere, svuotandola in pochi minuti.
"Zay..." comincia, trucidandomi con il solo sguardo, "SAI VERO CHE ERA L'UNICA BOTTIGLIA CHE AVEVO PORTATO?"
Ops.

 “Emmh… Io… Credo ci sia un ruscello qui da qualche parte… Potrei andare a riempire la bottiglietta…” dico, sentendomi in colpa.
Lei scoppia a ridere.
“Non  importa, ci pensiamo dopo, ok?”
Sorrido e annuisco. Ci dividiamo i panini e iniziamo a mangiare, parlando di ogni cosa, come se lei non fosse mai andata via.
“Ti sei persa Niall che dorme sul divano, russando come una ruspa, e la sua caduta degna da Oscar” dico, dopo un sacco di battute oscene.
Giuls scoppia a ridere.
“Oh, fidati, ne ho viste abbastanza”
Inizio a ridere anche io, non posso fare altrimenti. Ha la risata troppo contagiosa.
“Che mi dici di Perrie?” mi chiede, quando si è ripresa.
“Mi sembra che tu ci abbia già parlato abbastanza”
Alza le spalle.

 
“Voglio sapere anche da te”
“Non c’è molto da aggiungere a quello che ti ha detto lei ieri sera”
Scuote la testa, sorridendo. Da quando siamo qui, si è alzata una leggera arietta che le scompiglia leggermente i capelli. Ne prendo una ciocca e inizio a giocarci.
“Quindi con Harry?” 
Mi fa un sorriso enorme. Uno di quei sorrisi che ti trasmettono tutta la felicità che prova l’altra persona. 
“Credo che questa volta, sia la volta buona” dice, gli occhi che brillano un po’ per la felicità, un po’ per la luce del sole.
“In effetti, mi ha sorpreso che ieri è rimasto con noi”
“Anche a me, ma credo che voglia davvero dimostrarmi che mi ama”
“Stai attenta, ok?”
Mi abbraccia.
“Stai tranquillo, Zay… Andrà tutto bene”
“Lo so, ma non so se hai notato come ti guardava Josh.. Sono abbastanza preoccupato..”
Giuls trattiene il fiato per un po’. Nei suoi occhi, riesco a vedere che anche lei è preoccupata.
“Ci sono io, non ti succederà niente” dico, stringendole una mano.
Non mi risponde, si limita a guardarmi e non c’è bisogno che dica qualcosa. Tutto quello che c’è da dire lo dicono i suoi occhi. 
Appena distoglie lo sguardo dal mio, si sdraia sulla coperta e io mi guardo intorno, beandomi di questa tranquillità. La mia attenzione viene presto presa da delle margherite sparse qua e là per il prato. Mi alzo e ne raccolgo un po’, per poi tornare sulla coperte e intrecciarle.
“Che stai facendo?” chiede Giuls, che è ancora sdraiata.
“Nulla” dico, continuando nel mio lavoro.
Si mette a sedere e mi studia in ogni movimento. 
Quando sono soddisfatto del mio lavoro, le metto la corona di margherite in testa.
“Deja vu” dice, sorridendo.
Sorrido anche io, ricordando quando stavamo ancora insieme e le avevo fatto una coroncina simile.
“Ci pensi mai a come sarebbe stato se noi due fossimo rimasti insieme?” chiedo, guardando dritto verso di me.
“Sì, spesso…  Ma, nonostante tutto, sono così felice di averti nella mia vita” 
“Allora siamo in due” 
Mi giro verso di lei e noto che sta sorridendo, guardando anche lei verso il punto in cui guardavo prima.
Rimaniamo qui al parco ancora per un po’, ricordando insieme qualche episodio della nostra storia, che sembra ormai così lontana nel tempo, poi ci alziamo e, dopo aver tirato su la coperta, ci incamminiamo verso il punto in cui ho lasciato la moto.
“Ti riporto a casa?” chiedo, mentre entrambi ci mettiamo il casco.
“Potresti portarmi direttamente da Haz, invece?”
“Mi vuoi proprio male, eh”
Lei scoppia a ridere.
“Se davvero vuole che sia diverso stavolta, insieme a me dovrà prendere anche te”
“Prendi due paghi uno?” chiedo, ironico.
“Esattamente” dice, tirandomi un pugnetto sulla spalla.
Scuoto la testa e salgo sulla moto, seguito da Giuls. Direzione: casa del riccio.

 
*angolo autrice*
Ciao a tutti! 
Inizialmente, questo capitolo doveva essere completamente diverso, la parte del picnic ci sarebbe stata comunque, ma avevo buttato giù anche altre cose, che poi ho deciso di tagliare. Ho cancellato l’abbozzo che avevo scritto prima di partire per Vienna e l’ho riscritto, con l’aiuto di una mia cara amica – che ringrazio ancora infinitamente.
Ho voluto fare questo cambio per Zayn, dato che comunque in questa ff ha un ruolo importante. L’ho voluto fare e l’ho fatto con molta fatica, scrivere su di lui mi è sempre stato abbastanza facile, ma non ora.
Vorrei dedicargli questo capitolo, che è stato scritto insieme ad un mare di lacrime, per cui mi scuso in anticipo per gli eventuali errori che ci saranno.
La cosa che fa più male di tutto questo è che lui c’è sempre stato per me, ma io non ho potuto esserci per lui.
Un bacio a tutti,
Giuls xx

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Capitolo 33
*** I conti con il passato (1) ***


(Harry POV)

Sono le tre del pomeriggio e Giulia non è ancora tornata. E’ una bellissima giornata, avremmo potuto starcene tranquilli in giardino a passare un po’ di tempo insieme. Avrei giocato con i suoi capelli, avrei trovato ogni modo per farla ridere, anche con le mie pessime battute, alle quali, penso, rida solo per pietà.  Le avrei rubato qualche bacio senza farci scoprire, per poi accompagnarla dai suoi, dove avremmo passato il pomeriggio, per poi tornare qui, per la grande cena che mamma e Sophia hanno organizzato. 
Ma invece no, lei è uscita con Malik e addio tutto il resto. Ed io sono qui, seduto fuori dalla porta di casa, ad aspettarla come un disperato.
Esattamente nel momento in cui decido che non ho più intenzione di starmene seduto qui, sento il rombo di una moto farsi sempre più vicino. La moto rossa si ferma dalla parte opposta della strada rispetto a casa, e su di essa ci sono due figure. Stringo istintivamente i pugni quando vedo come lei è stretta a lui, ma prendo un respiro profondo, per poi buttare fuori tutta l’aria lentamente.  
La ragazza scende dalla moto togliendosi il casco. Scuote un po’ i capelli, che le ricadono morbidi sulle spalle. Riconsegna il casco nero a Malik, che lo allaccia attorno al manubrio per poi partire.
Appena la moto sparisce dalla nostra visuale, Giuls mi corre incontro e mi salta al collo, stringendomi forte. Mi prende talmente di contro piede, che quasi perdo l’equilibrio. Appena mi riprendo dal piccolo sbando, stringo le braccia attorno al suo bacino e mi beo della bellissima sensazione di averla tra e mie braccia.

“Cos’è tutta quest’improvvisa dimostrazione d’affetto?” dico, allentando la stretta e allontanandomi quanto basta.

Come risposta, ottengo un ugno sulla spalla.

“Hey!” dico, scoppiando a ridere.
“Non tutto è dovuto, amore mio” 

Sgrano gli occhi, incredulo di quello che ho appena sentito.

“Che hai detto?” chiedo, il cuore che pompa a mille.
“Che non tutto è dovuto?” chiede, confusa.

Scuoto la testa.

“No, non quello.. Dopo.. Che hai detto?”

Mi guarda ancora più confusa.

“Hai detto amore mio”
Lei sue labbra formano una  ‘o’, poi si morde il labbro per trattene un sorriso.

“Scusami, io.. L’ho detto senza pensarci, non-”
“Ridillo” dico, interrompendola.

Abbassa lo sguardo e sorride, per poi rialzarlo e guardarmi dritto negli occhi.

“Amore mio” dice, in un sussurro.

La bacio stringendola il più possibile a me, fregandomene altamente del fatto che siamo praticamente in mezzo alla strada.

“Bene, bene.. Ma guarda un po’ che bella scenetta” dice una voce fin troppo famigliare.

Ci stacchiamo e ci giriamo contemporaneamente verso Josh che, stranamente, è in giro senza i suoi due tirapiedi rammolliti e senza le due cagnoline. Evento più unico che raro.
Prendo la mano di Giuls e la stringo, un po’ per farle capire che ci sono io con lei e un po’ per non andare lì e spaccargli la faccia per il modo in cui sta guardando e sorridendo alla mia ragazza.

“Devo farti i miei complimenti, Styles” dice, senza staccare gli occhi da Giuls.

Giuls sostiene il suo sguardo, senza paura, ma riesco a sentire quanto è tesa. Ho sempre saputo che tra loro due non corre buon sangue, ma dal modo in cui si stanno sfidando con lo sguardo, posso capire che c’è di più. Qualcosa che non so e che sento che dovrei sapere.

“E sentiamo, per cosa dovresti farmi i complimenti?” chiedo, dopo attimi di silenzio che erano sembrati eterni.

Josh fa un ghigno che non mi piace per niente, per poi leccarsi le labbra.  Giuls cerca di mascherare i brividi che le stanno percorrendo la schiena, ma io li noto e stringo un po’ di più la sua mano.

“Perché sei riuscito dove non sono riuscito io” 

Sbarro gli occhi a quell’affermazione. 
Ho sempre saputo quello che faceva alle ragazzine del primo anno, ma ne sono sempre stato fuori, anche quando ha esteso la ambizione. Guardo verso Giulia, che ha chiuso gli occhi e sta facendo di tutto per stare tranquilla. Non voglio nemmeno provare a pensare che lui abbia..

“Che c’è piccola Giuls? Non ho mica ragione?” dice Josh, interrompendo il flusso dei miei pensieri e avvicinandosi a noi. 

Istintivamente, mi metto davanti a Giuls, ma lei mi tira dalla maglietta, facendomi tornare al suo fianco.
“Cosa vuoi, Josh? Non ti è bastata prenderle una volta?” sputa Giuls con un’acidità che non le ho mai sentito.
“Bambolina, il veleno non fa per te” dice, sorridendo, per poi guardarmi compiaciuto. “Sai, avrei dovuto usare la tua tecnica.. Fingermi amico, esserci quando si lascia con il ragazzo, fare il dispiaciuto quando parte per Londra, fare finta che mi manca e prendere il treno per raggiungerla… Davvero, ottimo piano, Styles”
“Non smetterai mai di sparare stronzate, vero?” chiedo, abbastanza alterato da tutta questa situazione.

Josh scoppia a ridere, poi si avvicina a Giulia e fa per accarezzarle una guancia, ma lei gli afferra prontamente la mano, rigirandogli il braccio dietro la schiena.

“Ottima mossa, Josh… Ma ti ricordo che ora so difendermi anche da sola, dato che faccio l’addestramento in accademia” dice Giuls, per poi lasciargli il braccio.

Il ragazzo la incenerisce con lo sguardo, massaggiandosi il braccio.
Io sono immobilizzato, ho appena avuto la conferma che Giuls, la mia Giuls, è stata una delle prede di questo coglione. E io ci sono stato sempre insieme. Come ho potuto non accorgermene? La conosco, so che qualsiasi cosa sia successa, non me lo avrebbe detto – e ora ne ho la conferma. Ma come ho potuto essere così cieco?
Sono troppo troppo preso dai miei pensieri, che non mi accorgo che Giuls se ne è andata, lasciandomi sola con Josh.

“Allora, racconta… Com’è stato entrarle nelle mutande?” chiede Josh, senza peli sulla lingua.

La risposta che ottiene non è quella che pensava. Infatti, gli arriva un pugno dritto dritto nello stomaco.

“Non osare mai più avvicinarti a Giuls o a me, brutto stronzo” dico tra i denti, per poi girare i tacchi e lasciarlo lì, davanti casa mia, piegato in due dal dolore.

A grandi passi, mi dirigo verso l’ultima delle case in cui avrei mai pensato di mettere piede. Quando arrivo davanti alla casa bianca, busso con forza- forse troppa- alla porta. Non ci vuole molto prima che la porta di apra, rivelando un Malik molto confuso alla mia vista.

“Che ci fai tu qui?” chiede, quasi divertito.
“Dobbiamo parlare di Giuls” 

Lui scoppia a ridere.

“Styles, devi imparare ad accettare il fatto che noi abbiamo questo tipo di rapporto e-”
“Non si tratta di quello..” dico interrompendolo, la voce che mi si spezza in gola.

Mi guarda, confuso.

“Si tratta di Josh”
Lui sgrana gli occhi, poi recupera prontamente la giacca e urla un ‘ mamma esco’, per poi chiudersi la porta alle spalle. 

“Non qui” dice piano, per poi superarmi.

Lo seguo senza dire una parola. Non ci allontaniamo di molto quando Malik alza un pezzo di rete rotto di una casa disabitata che sta cadendo a pezzi, entrando nel giardino.

“Ma che ti salta in mente, Malik?” chiedo.
“E’ sicuro, Styles.. E poi sappiamo benissimo entrambi che mi seguirai” dice, incamminandosi verso l’interno della catapecchia.

Sospiro, per poi alzare a mia volta la rete ed entrare in questa proprietà a me sconosciuta. Lo seguo verso l’interno, per poi trovarlo seduto con la schiena appoggiata ad una trave e le gambe a penzoloni da quella che avrebbe dovuto essere una finestra. Mi fa segno di sedermi vicino a lui, e così faccio, senza però sporgermi verso il vuoto.

“Cosa sai?” mi chiede, la voce lontana.
“Niente, non so niente!” urlo, facendo rimbombare la mia voce in tutto il vecchio edificio.

Il ragazzo mi guarda, confuso. Prendo un respiro profondo, appoggiando la schiena e la testa a quella che assomiglia a una porta finestra.

“Poco dopo che te ne sei andato, è comparso Josh dal nulla e ci ha visti mentre ci baciavamo, e così ha iniziato a sparare le sue solite stronzate, dicendomi che ero riuscito dove non lo era lui” 

Malik guarda lontano davanti a sé, fuori dalla finestra senza vetri da cui penzolano le sue gambe.

“Cosa vuoi sapere esattamente?” 
“Tutto, dall’inizio alla fine” 
“Sei sicuro?”
“Parla e basta, cazzo!” dico, facendo rimbombare di nuovo la mia voce.

Lui annuisce, e io sento una stretta al cuore. Ho paura di quello che sentirò, non voglio nemmeno immaginarmi cosa le può aver fatto, ma ho bisogno di sapere.  E anche se Malik mi irrita a priori, so che è l’unico a cui avrei potuto chiedere una cosa del genere, prima di affrontare direttamente Giuls. Non reggerei a sentirmelo raccontare da lei senza averlo prima saputo da qualcun altro, sarebbe troppo devastante per lei. E anche per me.

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Capitolo 34
*** I conti con il passato (2) ***


(Giulia POV)

Mi allontano velocemente, dirigendomi verso casa, consapevole del fatto che Harry non mi sta seguendo, ma continuo per la mia strada. Non voglio che veda l’effetto che ha ancora Josh su di me – tanto meno Josh stesso.
Appena arrivata davanti a casa, mi siedo sul gradino prima della porta, portando la testa vicino alle ginocchia e respiro profondamente, cercando di allontanare le immagini che avevano fatto ritorno della mia testa, come una serie di flash ripetuti.
Quando decido che non mi farò distruggere da questa cosa di nuovo, mi alzo, girandomi verso la porta – ovviamente non chiusa a chiave- e abbassando la maniglia, aprendola. 
Appena entro, vengo investita dal profumo di casa mia, che inspiro a pieni polmoni. Nonostante sia già stata qui stamattina, mi sembra ancora strano essere qui, dopo tutto il tempo passato a Londra. Eppure, non è cambiato nulla, tutto è ancora al suo posto, anche il soprammobile di mamma che avevo rotto e rincollato in qualche modo – sotto la sua supervisione e disapprovazione per il risultato finale.
Faccio qualche passo verso il soggiorno, dato che ero rimasta sulla porta, e rimango sorpresa per la scena che mi trovo davanti. El, Louis, Mar e Liam sono seduti sul divano di finta pelle viola, che ormai di viola ha solo una sfumatura chiarissima da quanto è vecchio, Niall è spaparanzato su una delle due poltrone, e poi c’è papà, in piedi vicino al tavolino in legno che ci aveva fatto il nonno, che racconta le sue mille disavventure, facendo ridere tutti per quante cazzate ha combinato. Mi appoggio allo stipite della porta e sorrido, vedendo come sono tutti presi da ciò che io ormai so a memoria, ma che è sempre bello riascoltare.

“Dovresti raccontare quella dell’ape” dico, facendo notare la mia presenza.
“Giuls! Dai, unisciti così mi aiuti a raccontare” dice papà, girandosi verso di me tutto contento.
“Naah, passo” dico, scuotendo la testa sorridendo.

Saluto tutti con un cenno, poi vado in cucina, dove trovo mamma intenta a preparare le lasagne per la cena di stasera a casa di Haz.

“Ti aiuto?”chiedo, avvicinandomi a lei e appoggiandomi al bancone della cucina.
“E tu da dove sbuchi?” chiede, guardandomi.
“Dalla porta?”
“Simpatica” dice, alzando gli occhi al cielo, mentre io scoppio a ridere.

Mi lego i capelli in una crocchia disordinata, giusto per non avere i capelli in mezzo ai piedi, poi apro l’anta del mobile e mi alzo in punta di piedi per prendere la teglia.

“Come stai?” chiede mamma, assaggiando il ragù.
“Bene, perché?” chiedo, cercando di apparire il più tranquilla possibile.

Non le sfugge mai nulla, mi fa quasi paura certe volte.
“Così, mi sembri strana” dice, alzando le spalle e versando il ragù in un vasetto.

Forzo un sorriso, cercando di apparire convincente. Non voglio che si preoccupi, alla fine non è successo niente.  E’ solo il mio subconscio che non è ancora riuscito a rimuovere quello che è successo più di due anni fa. 
Scuoto la testa cercando di non pensarci, mentre sistemo la carta forno nella teglia.

“Vado di là con papà… Ti scoccia?” chiede, pulendosi le mani nello strofinaccio a quadretti.
“No, tranquilla… Ci penso io qui” dico, iniziando a mettere il primo strato di lasagna.

Lei guarda dietro di me e sorride, per poi allontanarsi. Mentre sto mettendo il secondo strato di sugo, qualcuno mi ruba il cucchiaio, mangiandone tutto il contenuto.

“Mmhh.. Che buono!” dice Niall, con ancora la bocca piena.

Lo guardo di sottecchi, riprendendomi il cucchiaio.

“Che c’è? Qualcuno dovrà pur far la prova, no?” dice, leccandosi le labbra.
“Non mentre lo sto mettendo nella teglia, idiota”

Lui alza le spalle, sorridendo. Alzo gli occhi al cielo, poi sciacquo il cucchiaio nel lavandino e continuo nella mia opera.

“Com’è che siete qui?” chiedo, alludendo anche a Liam e Mar.
“I tuoi ci lasciano la casa stasera… Tra non molto arriverà anche Zay, mentre Ashton e gli altri non ho capito che fanno”
“Cioè, fammi capire… Non mi hanno mai lasciato la casa a me e la lasciano a voi?” chiedo, incredula, avvicinandomi al forno e accendendolo.
“Succede, Giuls” dice Niall, sorridendo. 

Scuoto la testa, poi mi metto a lavare le varie posate e ciotole che ci sono in giro, intanto che il forno va a temperatura. 

“Va tutto bene, Giuls?” mi chiede il biondo, facendomi girare di scatto verso di lui.
“Perché me lo chiedete tutti?”
“Forse perché i tuoi occhi sono troppo assenti?”

Colpita e affondata. Finisco con le stoviglie, poi prendo due presine e inforno le lasagne, controllando l’ora. 

“Mammaaa! Devo preparare anche la torta?” urlo, per farmi sentire.
“Sì, tesoro.. Mi faresti un favore, grazie!” urla lei di rimando.

Scuoto la testa, poi inizio a tirare fuori tutti gli ingredienti che mi servono, sotto lo sguardo vigile di Niall, che mi guarda, appoggiato al bancone, con le braccia incrociate al petto. Non lo sto ignorando, sto solo cercando di non far preoccupare nessuno.

“Giuls” mi richiama, afferrandomi i polsi, bloccandomi nel mio preparare.

Sospiro, abbassando lo sguardo.

“Josh ha visto me e Harry mentre ci baciavamo” dico, togliendomi dalla sua presa e tirando fuori una ciotola abbastanza grande e la frusta.
“Ti ha fatto qualcosa?” chiede, scrutandomi preoccupato.

Scuoto la testa, versando la farina nella ciotola.

“Ha fatto i complimenti ad Harry per essere riuscito ad avermi”

Niall mi afferra una mano, tirandomi verso di lui e stringendomi tra le sue braccia. E’ lo stesso tipo di abbraccio che mi aveva dato quando aveva chiesto a me e a Zayn il motivo dei miei incubi, e, come quel giorno, mi lascio cullare come se fossi una creaturina indifesa. 

“Va tutto bene, Giuls.. Non ti farà niente, ci siamo noi con te” dice, lasciandomi un bacio tra i capelli.
“Probabilmente non mi si avvicinerà più, visto che quando ha provato a toccarmi gli ho girato il braccio dietro la schiena”

Niall scoppia a ridere, facendo vibrare il suo petto, ed è così bello sentire la sua risata da così vicino.

“Mi aiuti a fare la torta?” chiedo, sciogliendomi poi dall’abbraccio.
“Se ti fidi” dice, osservando il cacao appoggiato in un angolo del bancone.
“Se provi a mangiarti qualcosa, ti verso il latte in testa” dico, alludendo a quando lo aveva fatto lui.
“Ancora?! E’ stato un incidente!” dice, scuotendo la testa con un sorriso stampato sulle labbra.
“Allora facciamo che lo farò sembrare un incidente anche io, va bene?”
“Sei tremenda”
“Lo so” dico, alzando le spalle e finendo di rompere le uova. “La impasti tu?” 
“Ma non hai tipo quel coso elettrico che fa tutto da se?” chiede, rigirandosi la frusta che gli ho passato tra le mani.
“Sì, ma a che mi serve quando ho qui un uomo che può farlo?”

***
Il tempo è volato in un baleno. Ormai sono le sei e io sto finendo di sistemare la cucina, mentre Niall continua a lamentarsi che gli fa male il braccio per aver impastato la torta. Nel frattempo, sono arrivati anche Ash, Luke, Mickey e Cal, mentre i miei sono andati a prepararsi per poi uscire e andare da Harry, Anne e Robin.

“Ni, mi aiuti a prendere il porta torta?” chiedo al biondo, che sospira pesantemente.
“Non mi hai già sfruttato abbastanza?” 
“Oh dai, non fare la pianta grassa!” dico, indicandogli dove prendere il porta torta.

Mi fa una linguaccia, poi lo prende e ci mette dentro la torta, mentre io avvolgo la teglia delle lasagne in un panno.

“Come minimo, mi meriterei un pezzo di entrambe” dice Niall.
“Oh, sì.. E poi noi ci presentiamo senza una parte di lasagne e una fetta di torta”
“Non vedo il problema” dice, alzando le spalle.

Scuoto la testa, sorridendo.

“Ok, ci siamo” dice mamma, entrando in cucina seguita da papà, che si sta allacciando gli ultimi bottoni della camicia azzurrina, di cui si è tirato le maniche a metà braccio.
“Grazie, Nì” dico, abbracciandolo.
“Di nulla… Poi fammi sapere come va” 
“Ti darò tutti i meriti, tranquillo” 
“Non mi riferivo alla torta” mi sussurra, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia e raggiungendo gli altri in giardino.

Prendo la torta, mentre papà prende le lasagne e poi usciamo, seguiti da mamma che è andata a fare le raccomandazioni ai ragazzi. Se gli combinano qualche casino, glielo rinfaccerò per tutta la vita. 
Per arrivare da Haz ci vogliono meno di cinque minuti, siamo solo ad un quartiere di distanza.  E devo ammettere che sono un po’ in ansia, sono sicura che Harry mi chiederà spiegazioni riguardo quello che è successo con Josh. 
E io non so se sono pronta a dirglielo. 

“Zayn, tesoro! Sono tutti là che ti aspettano!” dice mamma, risvegliandomi dai miei pensieri.

Dall’altra parte della strada, infatti, c’è Zay, che sta per attraversare per venire qui. Ha un’aria strana, non è tranquillo come lo era poche ore fa.

“Mamma.. Ti dispiace prendere la torta? Vi raggiungo subito” dico, senza togliere gli occhi dal ragazzo.

Le passo il porta torta e li guardo allontanarsi. Nel frattempo, Zayn è riuscito ad attraversare ed è qui, di fronte a me.

“Che è succ-”
“Harry è venuto da me”
“COSA?!” chiedo, sconvolta.
“Sì, sono rimasto sorpreso anche io.. Mi ha chiesto di Josh”

Trattengo un respiro. Questo può significare solo che ora Harry sa.

“Giuls, sta tranquilla.. Andrà bene, te lo prometto” dice, stringendomi in un abbraccio.
“Come.. Come ha reagito?” chiedo, sciogliendomi dalla sua stretta.
“Non te lo so dire.. O almeno, penso che abbia avuto bisogno di pensarci su”

Annuisco, poi gli lascio un bacio sulla guancia e mi allontano.

“Giuls!” mi richiama, facendomi girare. “Qualsiasi cosa, chiamami e arrivo, ok?”

Sorrido  annuendo, per poi raggiungere i miei, sperando che vada tutto bene per davvero.




*spazio autrice*

Ciao a tutti!
Sono stata indecisa se inserire prima il racconto di Zayn o questo Giulia POV, poi grazie al consiglio di una mia amica, ho messo questo e via lol
Ditemi che ne pensate, se ci sono eventuali errori e come pensate sarà la reazione di Harry, se vi va
Ora scappo a studiare le biotecnologie (ammazzatemi) in vista della simulazione di terza prova che ho venerdì

Alla prossima,
Giuls xx

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Capitolo 35
*** I conti con il passato (3) ***


“Non la sopporto più” disse il ragazzo, passandosi una mano nei capelli.

La ragazza mora al suo fianco scoppiò a ridere. Era appena suonata la campanella dell’ultima ora, e si stavano dirigendo verso i loro armadietti – che fortunatamente erano vicini- , parlando della noiosa e irritante prof. di matematica che nessuno sopportava, per il suo carattere da vecchia bisbetica e la sua vocetta acuta.

“Dai, Ash, manca poco ormai, poi per qualche mese non sentiremo più la sua voce irritante” disse lei, aprendo il suo armadietto.
“Giuls, finirò in un centro psichiatrico prima dell’ultimo giorno di scuola” sospirò Ashton, imitando l’amica e buttando alla rinfusa le cose nell’armadietto già troppo disordinato.
“Ma smettila di sparare cavolate” disse Giulia, tirandogli una spallata e appoggiando il libro di matematica vicino agli altri.

A differenza di quello del ragazzo, il suo armadietto era abbastanza ordinato, sicuramente per il fatto che non ci buttava dentro di tutto. L’antina e le pareti interne, però, erano piene di foto sue e dei suoi amici – Harry compreso-, tra le quali ne spiccava una, leggermente più grande, di lei e Zayn, sulla quale il ragazzo ci aveva scarabocchiato sopra qualche cuore.

“Non sparo cavolate, sono solo realista… Quella vecchia bisbetica mi odia, e io non so che-”
“Irwin, se proprio ha qualcosa da dirmi, perché non mi segue e ne parliamo a quattrocchi in prossimità della presidenza” disse alle loro spalle la professoressa Granger.

Il ragazzo strizzò gli occhi, per poi guardare l’amica come per dire un ‘te lo avevo detto’ e seguire con le spalle basse la professoressa, che li aveva colti di sorpresa. 
La ragazza rimase impotente a guardare l’amico allontanarsi, per poi spostare di nuovo il suo sguardo nell’armadietto, dove notò un libro fuori posto. Lo prese con le sopracciglia aggrottate, odiava quando qualcuno le prendeva le sue cose senza averglielo chiesto, ma poi sorrise notando il post-it incollato sulla copertina, su cui poteva riconoscere la calligrafia quasi indecifrabile del suo ragazzo.

Aspettami all’uscita che poi andiamo da qualche parte insieme. Z x

Sorrise, ricordandosi che il martedì all’ultima ora lui aveva educazione fisica, il che implicava che sarebbe uscito mezz’ora dopo, essendo estremamente lento a cambiarsi e sistemarsi.

“Giuls!”

Una voce fin troppo famigliare la richiamò, facendola girare verso la direzione da cui proveniva, incrociando lo sguardo del ragazzo riccio che le si stava avvicinando, sorridendole.

“Haz” lo salutò lei, sorridendogli di rimando.

Lui le lasciò un bacio sulla guancia, appoggiandosi poi agli armadietti. Ormai i loro momenti insieme erano diminuiti drasticamente, a volte passavano anche settimane intere senza parlarsi, e tutto questo li stava distruggendo. Ma nessuno dei due aveva il coraggio di dirlo all’altro.

“Volevo chiederti-” iniziò lui, ma venne interrotto immediatamente da Emily, che lo prese per la maglietta trascinandolo via.

Guardò verso la sua migliore amica, lanciandole uno sguardo di scuse, ma non riuscì a trovare i suoi occhi, dato che si era rigirata immediatamente verso il suo armadietto, per non fare vedere a nessuno la delusione che si era impossessata di lei. 
Sospirò pesantemente, cercando di non pensarci, quando improvvisamente sentì qualcuno spostarle i lunghi capelli castani su una spalla.

“Come siamo belle oggi, bambolina”

Si irrigidì immediatamente a suono di quella voce e lasciò cadere il libro, che aveva ancora in mano, sul pavimento, creando un tonfo sordo in tutto il corridoio, ormai vuoto.

“C-Cosa vuoi, Josh?” chiese, senza girarsi, cercando di mantenere un tono di voce controllato.
“Come, bambolina, non lo sai?” le rispose, afferrandole il polso e facendola girare verso di lui, per poi intrappolarla tra il suo corpo e gli armadietti.

La ragazza sentì dei brividi percorrerle la schiena e trattenne un respiro, sentendo il suo cuore scoppiare dalla paura. Sapeva quello che faceva Josh, e in quel momento si sentì la terra crollarle sotto i piedi.  
Il ragazzo  le sorrise, un sorriso malsano che faceva capire quanto fosse nei guai, e iniziò ad accarezzarle una guancia, per poi scendere desideroso su tutto il suo corpo. Fece per baciarla, ma la ragazza girò la testa di scatto, evitando quel contatto.

“Ah, no, bambolina, così non va” disse tra i denti Josh, tirandole uno schiaffo talmente forte che la sua testa colpì gli armadietti.

La ragazza strinse i denti e chiuse gli occhi, cercando di trattenere l’urlo di dolore a causa della botta. 
Il ragazzo la prese per l’avambraccio, iniziando a camminare lungo il corridoio, nella direzione opposta all’uscita. Più lei cercava di dimenarsi, più lui stringeva la presa sul suo braccio. 
Quando arrivarono agli spogliatoi maschili, Josh si guardò in torno, e quando constatò che nessuno poteva vederli, spinse dentro la ragazza, facendola cadere a terra. 

“Che c’è, bambolina?” le chiese Josh, divertito dalla paura ben distinguibile negli occhi della ragazza.

Giulia si alzò, iniziando ad indietreggiare, finche la sua schiena colpì il muro e il panico si impossessò definitivamente di lei.
Josh le si avvicinò, mettendo le sue mani ai lati della testa della ragazza e spingendo il suo corpo contro quello di lei.

“Non sai da quanto tempo ho pensieri poco casti su di te” disse in un sussurro il ragazzo, per poi fiondarsi sul suo collo, mordendo e succhiando avidamente. 

La ragazza si morse il labbro inferiore, non voleva urlare, sapeva che se l’avesse fatto sarebbe stato peggio. Delle lacrime, che aveva disperatamente cercato di trattenere le scesero lungo le guance. 
Quando il ragazzo fu soddisfatto del lavoro fatto sul suo collo, si spostò e guardò la ragazza.

“No, bambolina, non è il caso di piangere… Ci divertiremo, te lo prometto” disse, per poi strapparle la camicia – che si era pentita di aver messo- facendo saltare tutti i bottoni, gettandola sul pavimento.



“Grazie Liam, mi hai salvato” disse Ashton, abbracciando calorosamente l’amico che era riuscito a tirarlo via dalle grinfie della professoressa Granger.

Liam  scoppiò a ridere, sciogliendosi dall’abbraccio, e incamminandosi insieme all’amico verso gli armadietti per recuperare Giulia. Quando arrivarono davanti agli armadietti rossi, notarono quello dell’amica aperto e il libro per terra. I due si guardarono, non era da Giulia andarsene lasciando un libro in giro ne’ tantomeno lasciando l’armadietto aperto. 
La loro attenzione venne catturata da degli schiamazzi vicino all’uscita, dove notarono la squadra di football con le cheerleader. 
E fu allora che capirono, quando notarono che tra loro mancava una persona.

“Gli spogliatoi!” disse Liam, prendendo l’amico e correndo verso la palestra, che si trovava  nel cortile interno alla scuola.



Zayn aveva finito di lavarsi dopo l’ora estenuante di educazione fisica in cui avevano corso per tutto il tempo. Indossava solo un paio di boxer e si stava sistemando i capelli. Ci teneva molto al suo aspetto ed era per quello che era sempre l’ultimo.
Quando si sentì soddisfatto di come aveva sistemato i capelli, si diresse verso gli armadietti degli spogliatoi, dove aveva lasciato le sue cose. 
Rimase immobile quando vide Josh di spalle, che teneva immobile una ragazza mentre armeggiava con la cintura dei suoi pantaloni.  Non riusciva a vedere chi fosse la sfortunata vittima, ma quando vide per terra una camicia e dei jeans fin troppo famigliari, si sentì ribollire di rabbia. 
“LASCIALA STARE!” urlò, serrando i pugni.

Josh si girò di scatto, guardando Zayn dall’alto al basso per poi scoppiare a ridere.

“Malik, credi di farmi paura?” chiese, molto divertito.
“Magari no, ma siamo tre contro uno, non si mette bene per te” disse Liam, che era appena entrato insieme ad Ashton.

Quest’ultimo lanciò uno sguardo a Zayn, che annuì e corse verso la sua ragazza, che si era lasciata cadere a terra e si era stretta le gambe al petto, nascondendo la testa tra le ginocchia e singhiozzando.
La abbracciò, stringendola forse e dondolandosi sulle gambe, cercando di tranquillizzarla, mentre Liam e Ashton, che erano stati sottovalutati da Josh, avevano fatto scappare con la coda tra le gambe il ragazzo, regalandogli un occhio nero e un labbro spaccato.
Guardarono verso i loro amici e decisero che era meglio lasciarli soli, anche perché non sapevano esattamente come comportarsi.
Zayn e Giulia rimasero lì, nello spogliatoio, entrambi mezzi svestiti, abbracciati, finche il coach della squadra di football gli intimò di andarsene. 
Il ragazzo si rivestì in fretta, passando alla ragazza la sua felpa, dato che non poteva più rimettersi la camicia, ma questa non la prese. Era immobile davanti allo specchio e si guardava il segno sul collo e i segni delle dita di Josh sul suo braccio e anche sui fianchi.

“Giuls, non possiamo stare qui” le disse lui dolcemente, passandole i jeans e aiutandola a metterli, così come con la sua felpa, che copriva perfettamente tutti i segni.

La prese per mano e insieme uscirono da scuola, imbattendosi nella squadra di football, che era ancora sull’uscita.
Harry sentì i suoi nervi tendersi quando vide Giulia uscire insieme a Zayn con addosso la felpa del ragazzo e, quando incontrò il suo sguardo, si spaventò per quanto fosse distante e voleva disperatamente andare da lei e portarla via con lui, per fare qualsiasi cosa per farla stare bene. 
Quando la vide sgranare gli occhi e girarsi di scatto verso Zayn, nascondendo la testa nel suo petto, non potè fare altro che chiedersi cosa le fosse successo.

“Andiamo Styles” lo richiamò Josh, che era dietro di lui.

Si girò verso il suo interlocutore e rimase sorpreso dalle sue condizioni. 
Doveva aver fatto a botte con qualcuno, non avendo la meglio, e fu assalita da mille domande e dubbi.
Prima di seguirlo, si girò di nuovo, rimando deluso nel non trovare più la sua amica.



( Harry POV)

Durante tutto il racconto di Malik continuo a camminare avanti e indietro in questa catapecchia, non riuscendo a rimanere seduto. Ho i pungi talmente stretti, che mi fanno male le dita. 
Quando finisce di raccontare, tiro un pugno ad un asse penzolante, facendolo cadere, per scaricare la rabbia che mi è cresciuta dentro.

“Perché diamine non me l’ha detto?” dico tra i denti.
“Cosa avrebbe dovuto dirti, eh? Oh, hey, il tuo amico ha tentato di farmi fare sesso con lui ma fortunatamente non ce l’ha fatta?” mi risponde a tono Malik.

Respiro profondamente, cercando di mantenere la calma.

“Se me lo avesse detto, non avrei sprecato un atro singolo secondo con quell’infame!” 

Malik si alza, passandosi le mani sui jeans per togliere i residui di polvere che li erano rimasta attaccati, per poi venire verso di me.

“Ascoltami bene, Styles… Non provare a farla stare male di nuovo per questa cosa, perché ti giuro che se lo fai, non risponderò di me… Non te lo ha detto, è vero, ma la conosci… Quando ha un problema non lo dice neanche se glielo tiri fuori perché non vuole pesare sugli altri, e in  questo caso, non voleva mettersi in mezzo tra te e lui… Ha sempre pensato che foste grandi amici, e l’unica cosa che ha sempre voluto è vederti felice. Quindi se proprio vuoi incazzarti con qualcuno, quel qualcuno non è certamente lei” dice, per poi superarmi e uscire da qui.

Tiro un pugno su un’altra asse, facendo crollare una parte di soffitto che era ancora fissa per miracolo. 
Esco velocemente da qui, dirigendomi verso casa. La mia mente è un casino totale, continuano a ripetersi senza tregua le parole di Malik, e non solo riguardo a quello che poteva succedere – e che, fortunatamente, non è successo.
Quando arrivo a casa, entro sbattendo la porta dietro di me e mi dirigo velocemente in camera mia, per poi buttarmi sul letto , prendendo il cuscino e nascondendo la testa sotto di esso.
Non so quanto tempo resto qui così, facendomi divorare dai miei pensieri, prima di sentire la porta della mia camera aprirsi e richiudersi subito. 
Tolgo immediatamente il cuscino dalla mia faccia e , quando vendo la ragazza in piedi davanti al letto, mi alzo di scatto, stringendola tra le mie braccia il più forte possibile. 

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Capitolo 36
*** Dire cosa a chi? ***


(Harry POV)

Rimaniamo abbracciati per un po’, lei che stringe il tessuto bianco della mia maglietta tra le mani e io che dondolo sui miei piedi, cercando di infonderle tranquillità. Riesco a sentire le voci dei nostri provenire dal piano di sotto, senza però capire che dicono, forse perché sono troppo concentrato sulla ragazza mora tra le mie braccia. 
Mi allontano leggermente per riuscire a guardarla. Ha lo sguardo basso e tiene ancora stretta la mia maglietta. Mi abbasso un po’ sulle ginocchia, lasciandole un bacio sulla fronte, poi appoggio le mani sulle sue, facendole lasciare la stoffa e intrecciando le nostre dita. Continua a guardare verso il basso, anche quando vado verso il letto per sedermi sul bordo, facendole fare lo stesso. Sposta lo sguardo sulle nostre mani e inizia a giocare con uno dei miei anelli, per poi salire piano sul mio braccio, tracciando i contorni dei miei tatuaggi.
Nessuno dei due dice qualcosa e non è assolutamente un silenzio assordante o tagliente, semplicemente serve per rimettere insieme dei pezzi dei quali io non ne sapevo l’esistenza, e sono disposto a darle tutto il tempo che le serve.  Se ne vuole parlare sono qui, e lo sono anche se non dovesse volerlo.
Eppure mi sento in dovere di provare a dire qualcosa, qualsiasi cosa, per farla sorridere.

“Giuls, io-”
“Lo so” sussurra, interrompendomi.
“Cosa sai?” chiedo, confuso.

Scuote la testa, mordendosi un labbro.

“So che sei andato da Zay per chiedergli di Josh e so che lui te lo ha detto” dice, alzando finalmente lo sguardo.

Riesco a riconoscere la distanza dei suoi occhi, è la stessa che aveva quel giorno lontano, in cui ancora non sapevo cosa le fosse successo.  E ora che lo so, voglio fare tutto quello che avrei dovuto fare allora, ma che non ho potuto. 

“E’ tutta colpa mia, mi dispiace” dico, stavolta abbassando il mio di sguardo.

Toglie una mano dalla mia, portandola sulla mia guancia. Chiudo gli occhi a quel contatto, respirando a pieni polmoni.  Riesco a sentire la rabbia tornare in me, ma stavolta è verso me stesso. Non avrei dovuto allontanarmi così tanto da lei, avrei dovuto rimanere sempre al suo fianco e non con le persone sbagliate, che capendo quanto io tenessi a lei hanno provato a rovinarla.

“Haz, guardami”

Apro gli occhi, incontrando subito i suoi, che sono tornati luminosi e pieni d’amore.
Amore che prova per me, e che l’ha portata a tenersi dentro per tutto questo tempo quel macigno che le pesava sul cuore pur di non rovinare un’amicizia che, alla fine, non c’è mai realmente stata.

“Come puoi pensare che sia colpa tua? Non è assolutamente così”
“E invece sì, Giuls.. E’ venuto da te solo per colpire me” dico, mentre la mia voce si affievolisce.

Abbasso di nuovo lo sguardo, ma lei mi mette le dita sotto il mento, facendomi tornare a guardarla.

“Harry, non devi pensare una cose del genere, ok? E se lo pensi per il fatto che non te l’ho detto subito.. Beh, ti chiedo scusa, ma ho ritenuto giusto mantenere questo segreto, conoscendoti e conoscendomi”

Tra di noi torna il silenzio, e io ne approfitto per giocare con una ciocca dei suoi capelli. 
Ci sono così tante cose che vorrei dirle, ma non so nemmeno da che parte iniziare, o forse non ci sono nemmeno le parole giuste.  
Quello che so per certo è che non permetterò più a niente e a nessuno di farla stare male, neanche a me stesso.

“Ragazziiii! Scendete che siamo pronti?!” urla mamma dal piano di sotto.

Giulia mi guarda, come in attesa di un qualsiasi segnale da parte mia.

“Non parliamone più, va bene?” chiede, stringendo di più la mano ancora intrecciata alla mia.

Annuisco, facendola sorridere. 
Si alza trascinandomi con lei, per poi bloccarsi prima di aprire la porta e girarsi di scatto verso di me. 

“Sai vero che dobbiamo dirglielo?” dice a bassa voce.
“Dire cosa a chi?” chiedo, facendo il finto tonto.
“Di me e te a loro” risponde, alzando gli occhi al cielo.
“Mmh..” 

Mi avvicino per baciarla, ma lei mi spintona via, sorridendomi. Sorrido anche io a mia volta, portando le mani sui suoi fianchi.

“Prova a farmi il solletico e sei un uomo morto” 
“Oh, ma veramente?” 

Annuisce, mordendosi il labbro per trattenere un sorriso.

“HARRY! GIULIA! VOLETE SCENDERE?!” urla Sophia.
“Sì, mamma, arriviamo!” gli urla di rimando Giulia.
“Posso darti un bacio prima di scendere?”
“Mmhh… NO!” dice, per poi aprire la porta e uscire velocemente dalla mia camera.

Scoppio a ridere, uscendo poi a mia volta e scendendo le scale, raggiungendo gli altri in giardino.
Robin e Tony sono già seduti a capotavola, uno di fronte all’altro. 
Mamma e Sophia sono sedute vicine ai rispettivi mariti da una parte del tavolo e, dalla parte opposta del tavolo, seduta di fronte a Sophia, c’è Giulia.

“Su forza, Harry!” dice mamma.

Scuoto la testa, andandomi a sedere vicino a Giuls.

“Io e te facciamo i conti dopo” le sussurro.

Lei prende il bicchiere e beve per nascondere l’ennesimo sorriso che le ho strappato.

***

Ed eccoci qui, dopo quella che era sembrata un’eternità, tutti insieme a cenare. Sembra davvero che Giulia non si sia trasferita a Londra, sembra che sia una di quelle sere ormai abitudinarie in cui ci trovavamo o qui o dai Blye, che forse erano un po’ monotone, ma in cui ci siamo sempre divertiti, lasciando fuori i problemi che ognuno di noi poteva avere sulle spalle nella vita di tutti i giorni.
Manca solo Gemma, ma lei se ne è andata alle Hawaii con i suoi amici – poco fortunata mia sorella. 
Ovviamente, l’attenzione è rivolta maggiormente alla ragazza al mio fianco, che è sotto posta ad un interrogatorio su com’è la vita a Londra e tutto il resto.
Appena finiamo di mangiare la portata di lasagna, mamma, Sophia e Giulia si alzano per portare in cucina le stoviglie sporche, lasciandomi con Robin e Tony.

“Vi conviene dirglielo prima che lo scoprano da sole” dice Tony, guardandomi sorridente.
“Come?” chiedo, confuso.
“Eddai, Harry, non siamo mica così idioti! Si vede lontano un miglio che tu e Giulia non siete più solo migliori amici” dice Robin, sistemandosi meglio sulla sedia.

Resto immobile a fissare i due uomini che mi guardano di rimando, sorridendo e scuotendo la testa.
Come hanno fatto ad accorgersene? Ci siamo comportati normalmente. Credo.

“Sta tranquillo, il vostro segreto è al sicuro.. Ma state attenti, quelle due sono micidiali insieme” sussurra Tony, quando sentiamo dei passi avvicinarsi.

Il discorso cade appena tutte e tre si risiedono vicino a noi, ma devo assolutissimamente trovare il modo per dirlo a Giulia. Così, quando abbiamo finito di mangiare anche la torta e Giuls si offre di portare lei i piatti in cucina, mi alzo e la seguo.
Appena ha appoggiato i piatti, mi avvicino e la abbraccio, in modo che la sua schiena sia appoggiata al mio petto.

“Credo che ci abbiano scoperti” dico, lasciandole un bacio sulla guancia.
“CHE?!” chiede, girandosi verso di me.
“Shht! Le nostre mamme non lo sanno ancora” 

Mi guarda abbastanza sconvolta.

“Dobbiamo dirglielo, o ci staccheranno la testa”
“Non hai pensato che potrebbero semplicemente esserne felici?”

Alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

“Certo che ne saranno felici, ma ci uccideranno per non averglielo detto subito”
“Ci inventeremo qualcosa” dico, alzando le spalle.
“Sei un idiota”
“Forse”  dico, avvicinandomi per baciarla. 

Sorride sulle mie labbra e io la stringo un po’ di più a me.

“Andiamo prima che ci danno per dispersi..” dice Giuls, allontanandomi da lei. “E diciamoglielo, senza scuse”
“E se glielo dicessimo domani mattina? Sai, sono più riposate e tranquille”

Scuote la testa, superandomi e dirigendosi di nuovo verso il giardino. 
La raggiungo in fretta, bloccandole il passaggio.

“Quindi?”
“Va bene, ma domani glielo diciamo e basta”
“Grazie” 

Mi sorride, poi insieme raggiungiamo i nostri per concludere questa serata.

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Capitolo 37
*** Beccati ***


(Harry POV)

La cena ieri sera si è conclusa al meglio, tra risate e ricordi, per lo più tirati in ballo dai nostri, creando anche un certo imbarazzo per alcuni episodi. Poi, quando mamma e Sophia hanno iniziato a parlare, o meglio spettegolare, sulle varie persone che conoscono e Robin e Tony si sono messi a organizzare la loro abitudinaria uscita della domenica per andare a pesca, io e Giulia abbiamo deciso di ritirarci.
Siamo venuti in camera e ci siamo sdraiati sul letto, dove siamo rimasti a parlare per non so quanto tempo di ogni singola cavolata che ci passava per la testa, poi una cosa tira l’altra ed è finita come doveva finire.
E ora siamo qui, lei che dorme tra le mie braccia e io che gioco con una ciocca dei suoi capelli, dato che sono sveglio già da un po’ e non riesco a riaddormentarmi. La casa è estremamente silenziosa, saranno già tutti fuori, e devo dire che da un parte è meglio così, almeno possiamo stare tranquilli per un attimo, prima di dire di noi alle due grandi cape. 
Continuo ad arrotolare sul dito i lunghi capelli castani di Giulia finche lei non sospira e apre gli occhi, richiudendoli subito per via della luce, e continua così finche non si abitua. 
Quando i suoi occhi incontrano i miei, le sorrido e mi avvicino un po’ di più, lasciandole un bacio sulla fronte.

“Sei un rompi palle, Haz” dice, la voce ancora addormentata.
“Buongiorno anche a te, piccola” dico, sorridendo.

Scuote la testa, alzando gli occhi al cielo.

“Avresti dovuto lasciarmi dormire” dice, sbadigliando.
“E per quale motivo? Ok che sei adorabile quando dormi, ma se sei sveglia mi diverto di più”
“Idiota” dice, tirandomi un pugno sulla spalla.

La guardo storto, fingendomi offeso e lei scoppia a ridere. Sorrido istintivamente, spostandole dietro l’orecchio una ciocca di capelli che le cadeva sul viso. 

“Giuls..”
“Sì?”
“Devi davvero tornare a Londra questo pomeriggio?” dico, diventando serio.

Alza lo sguardo, cercando i miei occhi e quando li trova, mi sorride, come a dirmi che non c’è niente di cui preoccuparmi.

“Sì, Haz, o non potrò avere le ferie ad Agosto”

Annuisco, per poi spostare lo sguardo sul soffitto. Devo assolutamente trovare una soluzione, non possiamo rimanere io qua e lei là.

“Vieni a Londra con me” dice Giuls, facendomi riportare immediatamente lo sguardo su di lei.
“Come?” chiedo, stupido che stesse pensando alla stessa cosa.
“Beh, sì, insomma.. So che non puoi subito, devi fare il trapasso all’università e tutto, ma appena lo avrai fatto, potrai venire.. Insomma, non devi nemmeno cercare l’appartamento, starai con me”

Inizio a fissare il vuoto, immaginando a come sarebbe la cosa migliore. Svegliarsi ogni mattina al suo fianco, prepararle la colazione, andare insieme alla metro anche se poi dovremo scendere a due fermate diverse, correre per arrivare in tempo a prenderla alla fine dei turni al lavoro, tornare a casa, cenare e rilassarsi, raccontandosi la giornata, per poi andare a letto, darle il bacio della buona notte e dormire abbracciandola, per paura che qualcuno possa portarla via nel sonno. 
Sorrido come un ebete al solo pensiero e sì, andrò a Londra da lei il prima possibile.

“Non voglio obbligarti, insomma solo se vuoi venire, magari hai altri piani, non lo so..” dice, notando che non le sto rispondendo.

Scuoto la testa e per farle smettere di sparare cavolate, mi avvicino e la bacio. Sorride sulle mie labbra e sembra tranquillizzarsi un po’.

“Certo che voglio venire a Londra con te, stavo solo immaginando noi due insieme e-”

Mi blocca, prendendo la mia collana e facendomi avvicinare a lei, facendo scontrare di nuovo le nostre labbra. Faccio correre una mano sul suo corpo, che non ha barriere, e la stringo di più a me, mentre le sue mani finiscono tra i miei capelli. 
Ci allontaniamo di poco quando sentiamo un rumore di tacchi fuori dalla porta della camera.

“Potremmo svegliarli come quando erano piccoli” 
“Secondo me dormono ancora allo stesso modo”

Merda. 
Giulia ha gli occhi sgranati e sta trattenendo il respiro. Mi guardo intorno velocemente, provando a pensare a una soluzione, ma non c’è modo per recuperare qualche vestito da mettere al volo e nemmeno per sistemare quelli sparsi per il pavimento.  Infatti, la porta scricchiola nel momento in cui la aprono e Giuls nasconde il viso nel mio petto. Chiudo gli occhi e la stringo forte a me, sperando che decidano all’ultimo di non entrare.

“CHE DIAMINE STA SUCCEDENDO QUI?!” dice mamma.

Come non detto. Sento il cuore di Giuls battere all’impazzata, così le accarezzo la schiena, ricordandole che ci sono io con lei.

“Avete due minuti per mettervi addosso qualcosa e scendere” dice Sophia, con un tono che fa capire che non abbiamo molta altra scelta.

Appena la porta si chiude e si sentono i tacchi allontanarsi, Giulia si alza di scatto, recuperando le sue cose e vestendosi in un nano secondo. 

“Muovi il culo, Haz” dice, lanciandomi le mie cose e legandosi velocemente i capelli.
“Giuls, stai tr-”
“No, Harry, non sto tranquilla! Dovevamo dirglielo!” dice, interrompendomi.

Mi sistemo velocemente e poi la raggiungo, stringendola in un abbraccio.

“Andrà bene, ci penso io, tranquilla” dico, lasciandole un bacio tra i capelli.
“Non dovevano scoprirlo così..” dice, arrossendo e abbassando lo sguardo.
“Guarda il lato positivo, almeno non stavamo facendo niente”

Giuls alza lo sguardo e mi incenerisce. Scoppio a ridere, poi la prendo per mano e scendiamo. 
Mamma è seduta sul divano, mentre Sophia continua a camminare avanti indietro e, quando ci vede, si dirige verso la cucina.

“Giulia!” dice, aspettandola sulla porta.

Mi lascia la mano e corre in cucina, dove Sophia chiude la porta. Seriamente?  
Sento dei passi avvicinarsi e, quando mi giro, vedo mamma che mi sorride ampiamente. 

“Finalmente ti sei deciso Harry!” urla, abbracciandomi.

Rimango un attimo spiazzato, ma poi ricambio l’abbraccio.

“Sei felice?” le chiedo.

Si scioglie dall’abbraccio e mi guarda, gli occhi che le brillano.

“Sì, Harry, sono felice. Giuls è la ragazza giusta e ti è stata accanto tutto questo tempo. Stavo iniziando a pensare di darti una botta in testa per fartelo capire, ma è stato meglio così” 

Sorrido, poi mi giro verso la cucina, non sapendo se andare ad origliare o meno.

(Giulia POV)

Mi siedo su una delle sedie intorno al tavolo, mentre mamma è in piedi davanti alla porta finestra che guarda fuori.  Non so che aspettarmi da lei, insomma so che ho sbagliato a non dirle niente, ma che potevo fare? 
Sento mamma sospirare, poi si gira e viene verso di me, sedendosi anche lei.

“Scusami” dico, abbassando lo sguardo  e iniziando a torturarmi le mani.
“Per cosa dovresti scusarsi?” chiede, dolcemente.

Alzo lo sguardo e la guardo, confusa. Scoppia a ridere, scuotendo la testa.

“Giuls, non sono nata ieri.. Lo avevo capito che tra te e Harry le cose erano cambiate, solo è stato.. Insomma, trovarvi a letto, con i vestiti sparsi per la camera..”
“Ti prego mamma” dico, arrossendo.
“Ok, non parliamone, è già stato tanto quando mi hai raccontato di te e Zay” 
“MAMMAAAA!”

Scoppia a ridere, di nuovo.

“Parlando seriamente, sono felice per voi, dopo tutto ve lo meritate.. Da quanto va avanti?” mi chiede.

Prendo un respiro e le racconto tutto, anche di come mi sento terribilmente in colpa per Niall.
Si alza e sposta la sedia, mettendosi al mio fianco.

“Non devi sentirti in colpa per quello che è successo con Niall, non hai fatto niente di male..”
“Mamma, sono stata con lui pretendendo di dimenticarmi di Harry”

Lei scuote la testa.

“Guardami e dimmi che non provi niente per Niall”

Faccio per parlare, ma mi blocco. Non posso dirle che non provo niente per Niall perché mentirei a me stessa, ma non è così forte come quello che sento per Haz.

“Ecco, vedi? Non hai fatto niente di male, sei stata con lui perché lo volevi e sono convinta che se con Harry non avresti combinato nulla, la tua storia con Niall sarebbe andata alla grande” dice, mettendomi un braccio intorno alle spalle e facendomi avvicinare a lei. Appoggio la testa sulla sua spalla, abbracciandole il bacino.

“Mi ero ripromessa che non sarebbe risuccesso lo stesso che era successo con Zayn, e invece..”
“Smettila di incolparti, Giuls..  Se è andata così è perché così doveva andare, e poi mi sembra che con Niall sia tutto a posto, no?”

Sorrido annuendo, pensando a quando sia fortunata, nonostante tutto, ad avere una persona come Niall nella mia vita.

“Ora torna da Harry e uscite un po’, dato che poi devi tornare a Londra” dice, alzandosi e sistemando la sedia.

Faccio lo stesso, poi la abbraccio, stringendola forte.

“Ti voglio bene, mamma”
“Anche io, bambina mia.. Ma ora vai” 

Scuoto la testa, sciogliendo l’abbraccio. Mamma apre la porta ed esce dalla cucina, e io la seguo.
Harry mi guarda interrogativo e io gli sorrido. Gli si illuminano gli occhi e mi si avvicina, prendendomi la mano.

“Forza piccioncini.. Andate a passare le queste poche ore che vi rimangono insieme” dice Anne, sorridendo. 

Senza aggiungere altro, Harry mi trascina fuori di casa, chiudendosi la porta alle spalle.

“Visto? Ti avevo detto che sarebbe andato tutto bene” dice con un sorriso compiaciuto.

Gli sorrido anche io, poi ci incamminiamo, mano nella mano, per le strade di Holmes Chapel, lasciando tutto il resto fuori dalla nostra piccola bolla i felicità.


*angolo autrice*

Sono ancora viva, si! Scusate per questo mio immenso ritardo, ma sono in quinta, il che implica maturità, il che implica.. AIUTO! Sto impazzendo, troppe cose da fare, troppo poco tempo. Maggio è sempre l’incubo per gli studenti, poi per i maturandi è sinonimo di suicidio. Spero di non avervi deluso con questo capitolo, ci ho lavorato in vari momenti in questo mese, sistemando e risistemando cose che non mi convincevano, e alla fine è saltato fuori questo. Vi ringrazio comunque perché in questo mese le visualizzazioni sono aumentate, grazie davvero di cuore.
Volevo rubarvi solo un attimo per dirvi che mi è stato detto che ormai la storia sta diventando troppo lunga e che inizia a stancare/ annoiare, e dato che non voglio ne’ stancare né tantomeno annoiare nessuno, sono arrivata alla conclusione, dopo una breve crisi, che oltre a questo, ci sarà l’epilogo. Un po’ mi dispiace in quanto avevo molte altre idee, ma quel che è giusto è giusto. 
Non so quanto riuscirò ad aggiornare, gli esami sono vicini e io sto impazzendo, non odiatemi vi prego.

Alla prossima,
Giuls xx

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Capitolo 38
*** Epilogo ***


(Harry  POV)

Allaccio l’ultimo bottone della camicia bianca. Di solito non chiudo completamente le camicie, ma oggi è diverso.  Prendo la cravatta e la metto intorno al collo, iniziando ad annodarla. Sono talmente nervoso che nemmeno riesco a fare uno stupidissimo nodo, al che mi levo la cravatta e la butto in un angolo. 

Okay Harry, respira e calmati.

Chiudo gli occhi e respiro profondamente, poi recupero la cravatta e mi concentro, riuscendo – finalmente- ad annodarla. Prendo la giacca dall’attaccapanni, guardandomi alla specchio mentre la metto.  
Non ricordo quand’è stata l’ultima volta in cui mi sono vestito così elegante, mi sembro totalmente un’altra persona. Sembro davvero un uomo di 26 anni, non che di solito non lo sembri, ma insomma, così è tutta un’altra cosa. Noto che mamma mi ha lasciato sul mobile vicino allo specchio una rosa bianca con il gambo cortissimo, così la prendo e la metto nel taschino della giacca. 
Passo una mano nei capelli per sistemarli un po’. Sono troppo un casino, avrei dovuto ascoltare Giulia e tagliarli un po’, ma credevo di riuscire a tenerli a bada per oggi, invano.
Sento da fuori il brusio di persone che parlano, così mi avvicino alla finestra per dare un’occhiata. 
Gli ospiti stanno arrivando piano piano, salutandosi a vicenda e raccontandosi quello che è successo nel tempo in cui sono si sono visti. 
Mi siedo sulla cassapanca in legno e inizio a ripercorrere lentamente tutto quello che è successo in questi anni.

I ragazzi sono diventati famosi in tutto il mondo. E’ successo così, per caso, quando hanno deciso di iniziare a postare qualche cover su youtube, riscontrando sempre più visualizzazioni. Così hanno deciso di provare a incidere a spese proprie un loro primo EP, e da lì sono partiti per un viaggio meraviglioso. Non li vediamo spesso, sono in tour per la maggior parte dell’anno e quando non lo sono hanno interviste, registrazioni di album e chi più ne ha più ne metta. Giulia è davvero orgogliosa di loro- un po’ come tutti noi- e credo che lei sia stata la prima vera e propria fan dei 5 Seconds Of Summer.

Liam e Margarita stanno ancora insieme e, appena hanno entrambi finito l’università, si sono trasferiti a Sydney – alla faccia nostra- , dove Mar fa la doppiatrice e Mr Payne l’allenatore di una squadra d’atletica.

Louis e Eleanor non si capisce bene cosa vogliano fare, stanno in continui tira e molla da un bel po’, ma nessuno ci mette becco dato che ci teniamo alla nostra vita. Lou continua a lavorare da Costa, non ha mai voluto continuate gli studi, ma è felice, quindi direi che è la cosa migliore, mentre Eleanor, strada facendo, ha deciso di mollare tutto e buttarsi a capo fitto nel campo della moda.


Malik si è trasferito a New York – per mia grandissima gioia- per lavorare come critico d’arte  non so dove e non so come, ne’ tantomeno perchè.  Davvero non riusciamo ad andare d’accordo, deve essere proprio una cosa a pelle, anche se cerco di fare del mio meglio per Giulia.

Niall invece ha messo su una scuola di musica qui a Londra e da un paio d’anni sta con  una ragazza carinissima, Eveline, che ha conosciuto in Irlanda. Con lui devo dire che ho legato moltissimo, è davvero una persona magnifica e sono felice di averlo come amico. Certe persone sono davvero una benedizione, e Niall lo è.

E poi ci siamo io e Giuls. Ancora ricordo la sua faccia quando, senza dirle niente con l’aiuto di Ashton, mi ha trovato nel suo appartamento con tutta la mia roba. E’ stata la cosa più bella del mondo. Siamo rimasti in quell’appartamento anche quando El e Mar se ne sono andate, fino all’anno scorso, quando abbiamo cercato una casa tutta nostra, lasciando libera quella che per cinque anni è stata il nostro nido, così che qualche nuovo studente potesse iniziare la sua avventura. Non siamo più tornati a casa, i nostri ne hanno sempre approfittato per venire a vedere Londra, tranne per qualche occasione speciale, come il 25 dei Blye, e, purtroppo, anche per un paio di funerali dei nostri nonni.
Io sono riuscito ad aprire il mio studio di fisioterapista poco dopo la laurea  e il periodo di tirocinio, mentre per Giulia è stato un po’ più complicato. Appena laureata, ha mandato il suo curriculum all’FBI, ricevendo però un rifiuto. Non fu per niente facile, ci rimase talmente male che per poco non cadde in depressione. Ma fortunatamente a Niall venne l’idea di provare a mandare il curriculum – a sua insaputa- a Scotland Yard. Quando ricevette la lettera in cui le dicevano di andare per un colloquio, l’ho vista rinascere. Certo, non è lo stesso che lavorare per l’FBI, quello era il suo sogno di una vita, ma è comunque una grande organizzazione e lei può farsi valere ogni giorno. Certo, la paura che non torni più a casa è grande, e ogni sera ringrazio Dio per averla ancora al mio fianco.

Vengo distratto dai miei pensieri quando il brusio fuori dalla finestra aumenta.  Guardo velocemente e noto che sono qui praticamente tutti. Mi alzo di scatto e corro fuori dalla stanza, andando verso quella in cui sta Giulia, da dove vedo uscire un Eleanor fin troppo soddisfatta – che fortunatamente non mi vede- e Sophia, che invece mi vede eccome e, capendo penso le mie intenzioni, mi sorride e lascia la porta socchiusa, guardandosi intorno e facendomi un cenno, prima di andare via.
Mi avvicino alla porta e prendo un respiro profondo, prima di entrare e chiuderla piano dietro di me.
Giuls è seduta sulla poltrona che si trova all’angolo destro della stanza intenta a mettersi le scarpe. Non si è accorta della mia presenza, così ne approfitto per osservarla. 
Quando si sente sicura riguardo alle scarpe, si alza in piedi e si sistema la gonna del vestito. E io perdo un battito.  L’abito bianco le sta benissimo, sembra un angelo caduto dal cielo. La gonna del vestito sembra fatta di un materiale tipo tulle e le arriva fino al pavimento, rimanendo leggermente più lunga sul dietro. Il busto è fasciato da un corpetto di seta, su cui si dirama una fantasia di pizzo, che le copre le spalle e anche la schiena, venendo ripreso un po’ anche sulla gonna. I capelli sono leggeri sulla sua schiena, formando dei morbidi boccoli, tranne per alcune cocche che sono raccolte e tenute ferme da una forcina con dei brillantini incastonati.
Quando alza lo sguardo, riflettendosi nello specchio, spalanca gli occhi vedendomi dietro di lei. Mi avvicino e le circondo il bacino con le braccia, stringendola a me e lasciandole un bacio sulla guancia.

“Sei bellissima, Giuls” 

Lei arrossisce e abbassa lo sguardo. Si gira lentamente verso di me, mettendo le braccia intorno al mio collo.

“Anche tu, Haz.. Cioè, tu lo sei sempre, ma oggi ancora di più”

Appoggio la fronte sulla sua, stringendola ancora di più a me.

“Sei la sposa più bella che abbia mai visto” sussurro. 
“Beh, come minimo! Sarebbe un problema se ne avessi vista un’altra di sposa” dice, mordendosi poi il labbro per trattenere un sorriso.

Scoppio a ridere, scuotendo la testa. 

“Non dovresti essere qui, lo sai vero?” dice, mentre cerca di sistemarmi un po’ i capelli.
“Questa regola di non poter vedere la sposa davvero non la capisco.. Se ho voglia di vederla, la vedo, se ho voglia di rapirla e scappare con lei, lo faccio”

Sorride, abbracciandomi.

“E vorresti lasciare qui tute quelle persone li fuori?”
“Perché no” dico, alzando le spalle.

Appoggia le mani sul mio petto e mi fa allontanare.

“Vai ora, ci vediamo tra poco”

Annuisco, dirigendomi verso la porta.

“Giuls?” dico, prima di uscire.
“Sì?” chiede, girandosi verso di me.
“Ti amo”
“Anche io” dice, sorridendomi.

Sorrido, uscendo dalla porta e imbattendomi in Malik.

“Styles” mi saluta.
“Malik” contraccambio, superandolo.

Scendo velocemente le scale dirigendomi verso il giardino. Tutti gli invitati si girano a salutarmi quando passo tra di loro, andando verso quello che per oggi sarà l’altare. 
Vedo mamma e papà già seduti al loro posto da testimoni, mentre Robin e Gemma sono seduti sulla prima panchina.  
Il giardino della casa dei nonni Blye è stato riempito di sedie e panchine un po’ improvvisate, sulle quali sono stati intrecciati dei fiori. Sulla strada dalla veranda all’altare sono sparsi dei petali di rosa e qui dove staremo io e Giulia ci sono delle composizioni floreali di alcuni fiori molto belli. Si nota che non me ne intendo, vero?
Guardo velocemente verso il posto in cui dovrebbero stare i testimoni  della sposa, ma non ci sono ancora, mentre sulla prima panchina della fila opposta rispetto a quella in cui sono seduti Gemma e Robin, c’è Sophia insieme a sua mamma e a nonna Blye.
Tutto sembra  essere pronto, quindi non mi resta che aspettare l’arrivo della mia bellissima Giuls.

(Giulia POV)

Appena Haz esce, qualcuno bussa alla porta.

“Avanti” dico, mentre mi sistemo una ciocca di capelli.
“Giuls sei.. Ohmiodio” dice Zayn, rimanendo sulla porta.
“Puoi evitare di fissarmi i quel modo? Sembri un maniaco, Zay!” dico, avvicinandomi e lasciandogli un pugno sulla spalla.

Lui scuote la testa, per poi allungare il braccio e tirarmi a se.

“Scusami, è che sei bellissima, scimmietta”
“Grazie, Zay”

Rimaniamo abbracciati per un po’, poi ci allontaniamo.

“Sei pronta?”
“No.. E se poi Haz non-”
“Gli  stacco le palle, problema risolto”

Scoppio a ridere, scuotendo la testa.

“Andiamo va, idiota” 

Mi prende a braccetto e scendiamo le scale della casa dei miei nonni. Sono felice che mia nonna abbia voluto che facessimo tutto qui, è come se ci fosse anche il nonno in questo modo.
Appena arriviamo al piano terra, noto papà fuori dalla porta finestra che cammina avanti e indietro con in mano un bouquet di rose bianche.

“Non credo di averlo mai visto così in ansia” dice Zay, guardando anche lui verso papà.
“Perché tu non eri a casa mia quando gli ho detto che io e te stavamo insieme”
“Forse è stato meglio così” dice lui, ridendo sotto i baffi. 

Improvvisamente, si sente un rumore e dei passi affrettati.  Pochi secondi dopo, ecco Mikey, Luke e Cal che ci sfrecciano davanti, correndo verso il giardino.

“Woah, Giuls sei uno schianto!” mi urla Mikey, senza fermarsi.
“Grazie!” dico, scoppiando a ridere.
“Beh, devo dire che hai scelto i testimoni più ritardatari di sempre, solo che stavolta non sono io quello in ritardo” dice Zay, gongolandosi.

Gli tiro una gomitata e lui scoppia a ridere.

“Ci sono! Ci sono! Ci sono!” dice Ash, fermandosi accanto a noi con il fiatone.
“Ash! Quanto mi sei mancato!” dico, fiondandomi tra le sue braccia.

Mi stringe forte, poi ci allontaniamo e lo aiuto a sistemarsi il nodo della cravatta.

“Sei bellissima”
“Aaah, vi prego smettetela di dirlo tutti!”
“Ma se è vero, scusa!” dice Ash, scoppiando a ridere insieme a Zay.
“Grazie per essere qui” dico, sorridendogli.
“Non mi sarei perso il tuo matrimonio per nulla al mondo, e comunque, un concerto lo facciamo lo stesso” dice, facendomi l’occhiolino.

Sorrido, scuotendo la testa. Papà nel frattempo è entrato e i ragazzi stanno uscendo.  Mi passa il bouquet con la mano che trema.

“Papà..”
“Oh, andiamo! La mia bambina si sta per sposare! Quando è successo tutto questo?” dice, con gli occhi lucidi.

Lo abbraccio, stringendolo forte.

“Ti voglio bene, papà”
“Anche io, bambina mia” dice, lasciandomi un bacio tra i capelli.

Sentiamo la marcia nuziale partire, segno che dobbiamo andare.
Inizio ad andare nel panico e papà mi sorride, prendendomi a braccetto.

“Facciamo finta che stai imparando a camminare, ti va?”
“D’accordo” dico, sorridendo.

Prendo un respiro profondo, poi iniziamo a camminare. Ci stanno fissando tutti e cerco di non focalizzarmi su nessuno, entrerei solo più nel panico.  Istintivamente, cerco gli occhi di Haz e, quando li incontro, mi sento subito meglio. Quando arriviamo all’altare, papà mi lascia per andare a sedersi vicino a mamma e Haz mi porge la mano, che afferro prontamente.

“Dici che possiamo passare direttamente passare alla parte in cui ti bacio e ce ne andiamo via di qua?” mi sussurra all’orecchio.
“Mi sa che ti tocca aspettare”

Lui sorride, un sorriso magnifico contornato dalle sue adorabili fossette che gli prende anche gli occhi.

“Ho aspettato ventisei anni per questo momento, posso resistere ancora un po’”

Sorrido, senza però rispondergli. 
La cerimonia inizia e, in un battito di ciglia, io e Haz ci stiamo scambiando gli anelli e il secondo dopo, possiamo dire di essere marito e moglie. Lentamente, tutti gli invitati si avvicinano per la foto, poi iniziano ad uscire, dirigendosi alle macchine per poi andare al ristorante.
Quando anche io e Haz abbiamo finito con tutte le foto, usciamo di casa e saliamo sulla cinquecento di nonno, che si è vista il matrimonio dei nonni, di mamma e papà e delle zie. 

“Ma dove stai andando?” chiedo ad Harry, notando che sta andando dalla parte opposta a dove si trova il ristorante.
“Te l’ho detto che se volevo scappare con la sposa, lo avrei fatto”

Scoppio a ridere, seguita subito da Harry. 
So che dovrei dirgli di tornare indietro, che dovremmo fare il banchetto e tutte le altre cose da circostanza, ma che importa. Sono con Haz, il resto non conta. 

Allora è così che ci si sente ad essere al momento giusto, nel posto giusto, con la persona giusta.




*Spazio autrice*

Ciao a tutti! 
Giovedì ho finito finalmente il liceo, mi sento liberaaaa! Ok, ok, non vi interessa lol passiamo al motivo vero e proprio per cui sono qui.
Eccoci giunti alla fine di questa storia, potrete stappare lo spumante che non vi romperò più le scatole! Hahah  Spero di non avervi deluso con quest’epilogo, l’ho riscritto una cosa come cinque volte, quindi spero sia abbastanza decente. Vorrei che mi diciate tutto quello che vi passa per la testa, anche che mi devo ritirare per sempre e stop hahah ( vale anche per tutti i lettori silenziosi, se ne avete voglia)
Non so se scriverò ancora qualcosa, in realtà delle idee per una nuova storia ce le ho, vedremo, mah.
Vi ringrazio infinitamente per avermi accompagnata in questo “viaggio” e spero di non avervi annoiato troppo, non era mia intenzione.

Un bacione, 
alla prossima ( forse)
Giuls xx

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