Una seconda opportunità

di Valerie Leyl Alekxandre
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il secondo primo incontro ***
Capitolo 3: *** Tra scuola, mocciosi e novità ***
Capitolo 4: *** Consapevolezza ***
Capitolo 5: *** Nuovi/Vecchi compagni di gilda ***
Capitolo 6: *** Lucy.. ti riporterò da noi, da me, è una promessa ***
Capitolo 7: *** Ci rivedremo ***
Capitolo 8: *** Io non posso amare ***
Capitolo 9: *** Richiesta d'aiuto ***
Capitolo 10: *** Inizio Operazione Salvataggio ***
Capitolo 11: *** Vacanza finita sul nascere ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Prologo

Quello che rimaneva del bosco era niente in confronto alla quantità di sangue versato in quel campo di battaglia. Per chilometri vagava il più completo silenzio, in una natura oramai morta, priva di vita, di verde, di animali, la morte stava giungendo minacciosa in tutta Earthland, per mano di Lui.
Tanti corpi giacevano a terra, privi di quel soffio che donava a loro ciò che li rendeva vivi. Tutto era imbrattato di quel cremisi dall’odore forte e pungente. Di alberi, cespugli, fiumi, laghi, torrenti, non rimaneva nulla, solo un disteso deserto di sangue di innocenti coinvolti per colpa dell’odio di Lui.
La parola vita, aveva perso il suo significato, ora che questa continuava a scomparire sempre più velocemente da quella terra che un tempo era gioiosa, ricca di amore e di felicità, ma che oggi era sotto il dominio dell’odio puro di Lui.
Tutti erano consapevoli che se non avrebbero eliminato la minaccia, Lui, nessuno poteva sfuggire a quel destino tenebroso dettato dalla morte. Ormai sapevano che non potevano distruggere definivamente Zeref, il mago oscuro.
Tutti i maghi che lottavano nel nome della luce e dell’amore avevano già esaurito quasi completamente tutto il proprio potere magico. Molti compagni se n’erano andati durante la sanguinaria lotta contro il male, la speranza cominciava a vacillare, ma solo un gruppo di persone ancora non si perdeva d’animo, questi ragazzi erano conviti che solo con la determinazione e con la forza che loro proteggevano, potevano distruggere la minaccia di Lui.
E ancora lì, a lottare contro il mago oscuro, Gray, Juvia, Erza, Wendy, Gajeel, Levy continuavano la loro esasperata lotta, che avrebbero portato a termine a costo della propria vita, pur di salvare gli abitanti di Earthland ed Eartlhand stessa.
Poco più lontano, una ragazza dai capelli biondi stava tra le braccia di un ragazzo dai capelli rosa, tutti e due pieni di ferite in tutto il corpo. La ragazza sembrava che fosse sul punto di lasciarsi andare, ma dopo quel sogno che aveva visto, durante il suo breve coma, raccolse tutta la determinazione che aveva per lottare ancora una volta.

-Lucy!- una voce dal suono dolce svegliò la ragazza -Non lasciarti andare!- una figura incappucciata da un mantello bianco si presentò davanti a lei -Tu hai ancora tante cose da fare, ed ora dovrai fare il possibile per compiere il tuo destino. Per uesto motivo ora ti mostrerò cosa succederà se lo porterai a termine…
Un fascio di luce colpì Lucy facendole chiudere gli occhi. E poco dopo si ritrovò in uno strano luogo: grandi edifici di colori e dimensioni diverse si stagliavano lungo le strade completamente asfaltate, oggetti che sembravano delle carrozze, dotati di ruote composte da un materiale strano, si muovevano chiaramente senza l’uso di cavalli o di magia. I lampioni non erano accesi grazie al fuoco o al potere di una Lacrima, si vedeva troppo chiaramente che ciò che la faceva rimanere accesa era tutt’altro che magia. La maggior parte delle persone che vedeva (ragazzi e ragazze) erano vestite in modo strano agli occhi della maga, sembrava che indossassero una divisa, molto alla marinaresca; la cosa che colpì la giovane maga fu che non riusciva a percepire la magia non solo nelle persone ma anche intorno a sè. In quel luogo tanto strano la magia era scomparsa.
-Come vedi, qui, la gente è diversa dalle persone del tuo tempo- continuò a parlare la figura incappucciata, rivolgendosi a Lucy.
-Aspetta un attimo, vuoi dirmi che questo sarà il futuro di Earthland se compirò il mio destino?! La magia scomparirà dalle nostre vite?!
-Lucy.. la magia ci sarà sempre, ma in questo tempo, il tempo che ti sto mostrando, la magia è ancora nascosta. Nessuno crede più nella magia qui.
-Ma perché? Perchè una cosa così meravigliosa come la magia non può essere accettata nelle proprie vite?!
-Lucy, qui le persone fanno approccio alla ragione, alla scienza, alla tecnologia, non hanno bisogno di credere nella magia. Loro pensano che la magia non esista. Devi sapere che pian piano nei secoli avvenire dal tuo tempo, la magia comincia a scomparire dalle vite degli umani, fino a perdersene pure il ricordo. Ora non è altro che una leggenda tutto ciò che comprende la magia. Ma grazie al tuo gesto e a quello dei tuoi compagni, riuscirai a far sopravvivere gli umani su questa terra, sigillando Zeref.
-Sigillandolo?! Noi dobbiamo distruggerlo! Non possiamo permettere che lui ritorni di nuovo un giorno!
-Per questo, ragazza mia, dovrai compiere insieme a Mavis un importante compito, dopo averlo sigillato..


-Ehi Lu.. svegliati.. so che ci sei ancora, non abbandonarmi, rimani con me. Avanti..
-N-Natsu..- la voce di Lucy lo interruppe, lei con tutta la forza che le rimaneva gli portò la mano sulla guancia cercando di fargli una carezza. Lui adagiò la propria mano su quella di lei per mantenere quel tenero contatto.
-Shhhhh! Non parlare, non sforzarti, parlare peggiorerà solo di più le tue condizioni- il ragazzo cercava di infondere un po’ di calore a quel corpo che mano a mano diventava sempre più freddo.
-Natsu.. non importa.. ascoltami.. c’è solo un modo..
-Lucy sento che pian piano stai andando via da me! Stai diventando sempre più fredda! Ti prego, non sprecare energie, rimani con me! Non andartene ti..- Lucy lo interrompe di nuovo dicendogli –Natsu, sappiamo tutti e due che anche se riuscissimo a sconfiggerlo, non sopravvivrei comunque, ma sappiamo anche che ciò non potrà avvenire, l’unico modo per poterlo davvero eliminare è di sigillarlo di nuovo con il poco potere magico rimasto e..
-Lucy, ma così i nostri sforzi non saranno serviti a nulla e se così facessimo potrei non..

-Tu e Mavis dovrete lanciare l’incantesimo della reincarnazione delle anime su tutti i maghi che hanno cercato di lottare nel nome della luce perdendo la propria vita. Non ti assicuro una cosa però..

-Ascoltami bene Natsu, quando questo accadrà, io aiuterò Mavis a lanciare un incantesimo su di noi affinché così, quando Zeref ritornerà, torneremo anche noi per cancellarlo per sempre.
-Sei sicura che funzionerà Lu?
-Certo Natsu, fidati di me.
La bionda, anche se con immensa fatica si rialzò e cominciò a preparare l’incantesimo, preparendo tutta l’energia che possedeva per Mavis. Quest’ultima invece guardava il campo di battaglia con il sigillo creato per imprigionare Zeref, attendendo un passo falso di quest’ultimo. Anche Natsu si caricò all’attacco pur sapendo che dopo quello scontro avrebbe riaperto gli occhi solo diversi secoli dopo.

-Non ti assicuro la tua incolumità..

Poco a poco, i ragazzi cadevano a terra feriti o senza vita, Levy, Wendy, poi Gray e Juvia, Infine Gajeel.
Lo scontro fu continuato da Erza e Natsu, quest’ultimo continuava a combattere a fianco di Lucy, per la paura di perderla prima che la missione di lei sarebbe stata conclusa.
Quando anche Erza esalò l’ultimo respiro, Natsu, preso dall’ira, per la perdita dei suoi compagni, perse il senno emanando tutto il suo potere. Iniziarono a comparire le squame sul viso, sulle braccia e sul petto scoperto, mentre la coda, le ali e le corna cominciarono a crescere. In poco tempo, il ragazzo dai capelli rosa e dagli occhi verdi, stava diventando pian piano un drago ad ogni colpo che lanciava contro Zeref. Natsu dopo aver indebolito il mago oscuro con un ultimo attacco, morì davanti agli occhi sbarrati di Lucy e pieni di lacrime, Mavis grazie al sacrificio del mago riuscì a intrappolare Zeref.
A quel punto oramai tutti i ragazzi di Fairy Tail erano morti per riuscire nella loro fatidica impresa. Rimaste solo Lucy e Mavis in quella landa desolata piena di sangue, lanciarono l’incantesimo che avrebbe fatto reincarnare i giovani maghi in un futuro lontano, quando Zeref si sarebbe liberato di nuovo.
La bionda, concluso il suo compito, si avvicinò al corpo Natsu oramai privo di vita, gli cadde di fianco e lo strinse in un abbraccio. Non avendo più forze, si rannicchiò stringendo la mano del rosato, perdendo anche l’ultimo respiro che le era rimasto. 









Angolo dell'autrice
Salve a tutti, da quanto avete capito, sono una che ama la NaLu! <3 . <3
Mi scuso per non aver messo molto in questo capitolo, soprattutto nelle descrizioni dl luogo e delle azioni (durante la battaglia)  dei personaggi.
Mi scuso se ci saranno degli errori grammaticali o errori di correzione del pc (il mio pc corregge alcune parole che gli sembrano sbagliate, ma che in realtà sono giuste, cambiado completamente la parola).
Spero che questo mio folle tentativo di scrivere un'altra long e con uesta trama, vi piaccia.
Confido nei consigli che potrete darmi nelle recensioni per migliorare la fic, spero di avervi "coinvolti".
A presto!
Mary

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Capitolo 2
*** Il secondo primo incontro ***


Il secondo primo incontro

-Sembra strano come la vita può cambiare in un solo istante, con un più piccolo gesto o una persona: un
incontro, una parola, un abbraccio, una spalla su cui piangere, una persona con cui sfogarsi o parlare, un
bacio, un sorriso, gli amici; qualsiasi cosa può cambiarti la vita in un solo attimo. E questo non sei a
deciderlo tu, ma il tuo cuore e il TUO DESTINO- una figura incappucciata stava seduta su un muretto in
rovina, facendo andare avanti e indietro le proprie gambe, mentre esponeva i propri pensieri a voce alta
così che una ragazza dai capelli biondi potesse sentirla.
-Per il bene dell’umanità una persona ha deciso di sacrificarsi, lanciando un incantesimo che le è stato
fatale, ma in cuor suo sperava che un giorno avrebbe riaperto gli occhi in un nuovo mondo, in un nuovo
tempo, in un nuovo corpo, per lottare di nuovo insieme ai propri amici contro il male che ancora giace
nascosto agli occhi di tutti- la figura alzò il capo guardando la bionda –Sei pronta per affrontare tutto
questo?- la figura si alzò in piedi senza distogliere lo sguardo dalla ragazza, inclinando il capo sulla sua
spalla destra -Sappi che prima di prendere una decisione, dovrai affrontare una prova che ti aiuterà a
scegliere il tuo destino.
-Cosa intendi dire?! Ehi tu! Non lasciarmi sola! Dove vai?! Rispondimi!- la figura cominciò ad allontanarsi
mentre la ragazza veniva inghiottita dal buio più totale.

La ragazza dai capelli color grano si svegliò urlando.
-Ma dove mi trovo?- al suo risveglio si guardò in torno, per un attimo non riconobbe la sua stanza.
“Lucy! Ma cosa stai dicendo?! Sei nella tua camera! Stupida!” la bionda, resasi conto di dove si trovava,
cominciava una nuova giornata. Si alzò dal letto, prese ciò che le serviva e si diresse in bagno a farsi una
doccia. Dopo aver finito di fare la doccia, la bionda uscì con la sua divisa scolastica: una gonnellina azzurra,
con una camicia bianca e un fiocco azzurro legato al collo e le calze lunghe e bianche.
Aveva tutti i capelli raccolti in un'unica coda laterale, mostrando quanto erano lunghi e il viso leggermente
truccato, adesso era pronta per andare a scuola.
Guardandola sembrava una ragazza molto bella dalle curve generose nei punti giusti, una ragazza per bene
diciamo, ma nonostante l’aspetto esteriore, Lucy in realtà era più una donna che una ragazza, non ha avuto
un passato facile, l’unico motivo per cui andava ancora a scuola “qualche volta” era grazie alla sua amica
Levy.
La ragazza uscì di casa, chiudendo la porta, si diresse sulla strada per andare a scuola.
Quel giorno il cielo era nuvoloso che prometteva un bel temporale, ma Lucy, totalmente persa nei suoi
pensieri, non se n’era accorta, era il primo giorno di scuola, nonostante lei fosse una tipa dura, non voleva
far star male Levy.
“E così si ritorna a scuola.. beh, almeno non dovrò assorbirmi mio padre, sono felice di essermene andata si
casa, la vita voglio dirigermela da sola e non da quel’ avida persona che si spaccia per mio padre”
A interrompere i pensieri di Lucy fu la pioggia che cominciata a cadere impetuosa. La ragazza corse fino al
parco, dove si riparò dalla pioggia sotto un gazebo circondato dai ciliegi.
“Uffa! Come ho potuto dimenticarmi l’ombrello!? E ora come faccio ad andare da Levy? Se non mi presento
mi uccide” la ragazza era così arrabbiata che continuava a imprecare e a sbattere i piedi contro il terreno.
“Va beh, non importa, mi bagnerò” dopo di che la ragazza tornò sotto la pioggia dirigendosi verso la sua
*amata* scuola, alla Fairy Tail Accademy.
-Lu-chan! Lu-chan! Sono felice di vederti! Mi sei mancata tantissimo!- una ragazza bassa, dai capelli color
cielo saltò addosso a Lucy, dopo aver lanciato il proprio ombrello per aria, causando la caduta di entrambe. -Ciao Levy, anch’io sono felice di vederti- con un tono pacato, Lucy rispose alla sua amica.
-Lu-chan! Dai! Metti un po’ di entusiasmo! Anche quest’anno siamo in classe insieme!
-Levy, sono felice di stare in classe con te anche quest’anno, ma ora alzati che mi stai soffocando!- rispose
la bionda con un tono un po’ seccato.
-Uffa Lu-chan! Devi cercare di sorride spesso! Non devi sempre comportarti da scorbutica!- l’azzurra gonfio
le guance alzandosi e aiutando a sua volta la sua amica a tornare in piedi.
-SCORBUTICA A CHI!? VENI QUA LEVY CHE TI FACCIO VEDERE CHI È LA SCORBUTICA!- la bionda si mise a
rincorrere la sua amica fingendosi arrabbiata, ma in fondo era felice di rivederla dopo l’estate, e lo sapeva
bene anche Levy, solo che se lei lo avrebbe ammesso, ne avrebbero pagato le conseguenze il suo orgoglio e
la sua reputazione.
La campana che segnava l’inizio delle ore di lezione suonò, e tutti gli studenti furono costretti a entrare
nelle proprie aule. Davanti alla porta dell’aula della bionda, vi era un ragazzo, alto e dai capelli color
arancio, che salutava da lontano la ragazza.
-Lucy!!! È un onore rivederti dopo tutto questo tempo!- il ragazzo prese la mano della bionda e la baciò.
-Loki, ti conviene staccare le tue labbra dalla mia mano se non vuoi finire male..- ma quando vide che il
ragazzo continuava a baciare la mano, gli diede prima una ginocchiata nella pancia e a seguire una gomitata
dietro la nuca, stendendolo.
-Lu-chan.. non pensi di aver esagerato un po’..?- l’amica appoggiò la propria mano sulla spalla della sua
compagna.
-Non credo, oggi ho fatto anche piano..- rispose pacata la ragazza dirigendosi verso l’ultimo banco in fondo
alla classe.
-Uffa.. non.. ti.. ricordavo.. così.. crudele.. Lucy.. eri così.. gentile- sospirò Loki sdraiato a terra in preda a
spasmi. Lucy alla parola “gentile” accostato al suo nome si girò verso il ragazzo steso a terra.
-Cosa vorresti dire coso?!- la ragazza, sorpresa, ma soprattutto seccata per come Loki avesse preso troppa
confidenza con lei e da come l’aveva giudicata, si diresse verso il suo interlocutore mettendo il piede sulla
testa di lui.
-Ahia! Lucy! Mi fai male!- Loki cercava di togliere il piede della bionda dalla sua testa, ma non ci riuscii.
-Cosa hai detto lurido insetto!?- la bionda schiacciò più la testa del ragazzo a terra.
-Ho detto che mi fai male!
-Questo lo so, volevo che tu mi ripetersi cosa hai detto prima!- la ragazza schiacciò di più, ormai
l’attenzione di tutta la classe era rivolta verso i due.
-Niente! Non ho detto niente Lucy!
La bionda tolse il suo piede dalla testa di Loki e si diresse di nuovo verso il suo banco e si sedette per poi
guardare fuori dalla finestra.
A interrompere i propri pensieri fu l’entrata della professoressa che cominciò a fare l’appello.
-Mi stupisco! Non pensavo che la signorina Heartphilia si sarebbe presentata il primo giorno di scuola!
La ragazza non fece neanche caso al commento della professoressa, si rigirò a guardare la finestra, ma il
rumore della porta che si apriva la fece girare per rivolgere il suo sguardo all’entrata dell’aula. Un ragazzo alto, dai capelli rosa e occhi apparentemente neri, si presentò davanti alla porta.
-Mi scusi per il ritardo professoressa, ma non riuscivo a trovare l’aula.
-Non importa, basta che non succeda mai più in futuro. Ed ora presentati alla classe signorino Dragneel.
Il ragazzo annuì, andò verso la lavagna e scrisse il suo nome, poi rivolse lo sguardo alla classe.
-Mi presento, io sono Natsu Dragneel, spero di fare amicizia con voi.
-Ok signorino, può anche andarsi a sedere adesso, scelga un posto dove mettersi.
Il ragazzo annuì per poi guardare i banchi dei suoi nuovi compagni. Vide una ragazza dai capelli biondi,
raccolti in un'unica coda che guardava fuori dalla finestra. Il ragazzo con passo deciso cominciò a dirigersi
verso il banco vuoto di fianco alla bionda, mentre i suoi nuovi compagni cercavano di fargli cambiare idea per evitare versamenti di sangue inutili.
-Scusami, posso sedermi qui?- il rosato parlò alla ragazza, che guardava la finestra, con un sorriso a
trentadue denti. Quest’ultima si girò verso il suo interlocutore, lo squadrò da capo a piedi un ultima volta
(lo aveva già squadrato quando era entrato in classe) e si rigirò a guardare la finestra.
-Tsk. Fa come ti pare- mormorò la bionda con tono seccato.
Il ragazzo sorrise di nuovo e si sedette di fianco alla bionda. Con l’intenzione di seguire la lezione già
cominciata, ma finì per l’addormentarsi sul banco.
La bionda se ne accorse e cominciò a fissarlo. “come mai si è seduto accanto me? Eppure i “miei compagni”
di classe avevano cercato di dirgli in tutti i modi di non avvicinarsi a me. Ma lui, lo stesso, anche se aveva
visto la reazione degli altri ha voluto sedersi vicino a me.. com’è strano questo ragazzo..”
La bionda, era tanto immersa nei suoi pensieri che non si era accorta che il ragazzo si era svegliato, i due
continuavano a guardarsi negli occhi, poi il rosato fece uno dei suoi sorrisi a trentadue denti rivolgendolo
alla ragazza.
“Perché mi sta sorridendo? Ma è scemo? Io lo guardo in cagnesco e lui mi sorride? Questo è letteralmente
fuori di testa” Lucy, dopo essersi resa conto che il ragazzo continuava a sorridere, si rigirò a guardare la
finestra. A quel punto il suono della campana fece finire la lezione.
“Sono già stufa di stare in classe, tanto non sto neanche attenta a quello che dicono quei damerini” la
ragazza si alzò e si diresse verso Levy.
-Levy, me ne vado, magari torno più tardi se ne ho voglia
-Ma Lu-chan! Mi avevi promesso che saresti venuta a scuola almeno oggi!
-Hai ragione Levy, sono venuta e ora me ne vado.
Senza dare il tempo alla turchina di rispondere, Lucy uscì dall’aula sotto lo sguardo incuriosito di Natsu.
-Buon giorno ragazzi! Sono la vostra insegnante di storia, mi chiamo Giselle Livr e sostituisco il professore
Still Cronch, ha avuto un incidente perciò non insegnerà per un po’ di tempo.
La supplente cominciò a parlare con gli alunni facendoli presentare uno ad uno per cominciare a imparare i
loro nomi.
-Heartphilia-san!- la professoressa non ricevette la risposta dell’alunna che aveva chiamato.
Levy alzò la mano in segno di permesso di parola e la prof annuì. -Scusi professoressa, ma Lucy in questo momento non è in classe, forse rientrerà tra qualche ora se ne avrà
voglia.
-Signorina.. mm.. Mc Garden giusto?- la turchina annuì –Non mi interessa se la signorina Heartphilia non ha
voglia di stare in classe, ma gradirei se qualcuno la andasse a cercare per portarla in classe. Non voglio che
gli alunni vadano in giro per la scuola senza il consenso di un professore o di una professoressa.
-Mi scusi, ma credo che saremo fortunati solo se Lu-chan sia ancora dentro la scuola, non credo che lei si
trovi ancora in questo edificio.
Un ragazzo dalla chioma rosata si alzò e prese la parola –Professoressa sono sicuro che Lucy si trovi ancora
a scuola, non l’ho vista uscire
-Ti ringrazio signorino Dragneel, quindi non le dispiacerebbe se lo mandassi a cercare la signorina giusto?-
senza neanche il dare il tempo a Natsu di rispondere continuò a parlare –Bene, vada, faccia presto, non
voglio avere problemi
-Prof.! Ci posso andare io, ho più probabilità io di riuscire a riportarla in classe e non lui!- la ragazza puntò il
dito contro Natsu.
-Ho detto che ci va Dragneel! Ora spediti Mc Garden altrimenti ti metto in punizione!
-Ma..
-Niente “ma”! Ora siediti!- la professoressa interruppe Levy, dopo di che la ragazza si sedette con il viso
imbronciato che guardava in cagnesco il rosato ancora in piedi dietro il proprio banco.
Il ragazzo dopo la scenata creatosi con la sua compagna e con la prof. attraversò l’aula e uscì dall’aula
“Dove posso andarla a cercare? Non la conosco neanche.. uffa.. va beh, non importa vuol dire che
diventerò suo amico!” preso dall’entusiasmo il rosato si mise a correre per i corridoi, ma non sapendo dove
andare si fermò di nuovo. Cominciò partendo dalla palestra, ma non la trovò, passò poi passò in biblioteca,
dopo aver fatto il giro della scuola, frustrato salì in terrazza e la trovò lì a fissare il panorama dalla ringhiera.
La lunga coda bionda volteggiava leggiadra a causa del vento che soffiava un aria fredda e umida a causa
della pioggia che cadeva repentina fino a qualche ora prima.
La divisa era leggermente bagnata, non abbastanza da diventare trasparente, la gonna volteggiava
leggermente, la pelle candida della ragazza rifletteva quella poca luce che trafilava dalle nuvole e lo sguardo
triste perso nel vuoto.
La ragazza non si era minimamente accorta della presenza del ragazzo, continuava a guardare la distesa
della città immersa trai suoi pensieri e tra i suoi ricordi. Ad un certo punto chiuse gli occhi e respiro
profondamente.
-Hai intenzione di continuare a fissarmi? Marmocchio?
-Il mio nome non è marmocchio! Mi chiamo Natsu! Te l’ho già detto in classe come mi chiamo!- rispose il
rosato con tono offeso e leggermente arrabbiato.
-Ah.. sei tu? Quello che ha dormito tutto il tempo?- disse la bionda con finto interesse –Cosa sei venuto
fare? Ti conviene andare a lezione marmocchio se non vuoi prendere una sgridata dal professore
-Sono venuto per riportati in classe per volere della nuova professoressa! E non chiamarmi marmocchio!
-Ok.. va bene
-Ora andiamo- si girò Natsu nell’intento di tornare in classe. -Hai capito male, non vengo, risparmiati la fatica di venirmi a prendere la prossima volta, non ho intenzione
di tornare, me ne vado a casa tanto che ha smesso di piovere- la bionda si girò verso il ragazzo, distogliendo
lo sguardo dalla città e si diresse verso le scale antincendio per non passare nei corridoi dell’edificio.
-Non ci penso neanche!- dopo di che Natsu prese per il polso la bionda, che non si aspettava questo gesto
da parte del ragazzo e la trascinò nei corridoi, nell’intento di riportarla in classe.
-Cosa stai facendo? Mollami!- la ragazza con uno scatto si staccò dalla presa del rosato e cominciò a
guardarlo torvo –Ti conviene andartene se non vuoi rischiare la pelle marmocchio
-Ho detto di non chiamarmi marmocchio! E tu devi venire in classe con me!
-Sei strano marmocchio..- disse la bionda.
-Perché sarei io quello strano qui?- chiese il rosato con tono offeso alla ragazza, e anche un po’ incuriosito.
-Perché sei il primo ragazzo che mi parla sfidandomi, sarà perché sei nuovo e non mi conosci.. comunque ti
avverto: sta lontano da me se non vuoi cacciarti nei guai
-Ma..- il ragazzo fu subito interrotto da Lucy.
-Hai fegato ragazzo, mi chiamo Lucy, ma penso che tu lo sappia già, ma questo non vuol dire che siamo
amici- disse la ragazza girandosi uscendo dall’edificio tenendo alzata la mano in segno di saluto.
Natsu continuava a guardare la ragazza andar via senza parole, non perché non aveva niente da dire, ma
perché sapeva che in quel momento non sarebbe riuscito a portarla in classe.
“Ho deciso! La farò ricredere su di me! Diventerò suo amico!” e con questo il ragazzo si girò e ritornò in
classe prendendo la sgridata dalla professoressa per non averle obbedito, dopo di che ritornò a sedersi e a
guardare alla finestra, mentre vedeva una figura di una ragazza allontanarsi dall’edificio scolastico.


Nessuno di loro si sarebbe mai immaginato che da quel giorno le loro vite si sarebbero intrecciate di nuovo
dopo tanto tempo, sì di nuovo perché in una vita passata loro erano legati da un profondo legame, da quel
giorno sono stati riuniti un incantesimo e dal destino dove solo la magia e il potere dei sentimenti avrebbe
deciso cosa ne sarebbe stato della loro vita. 









Angolo dell'autrice
Mi scuso già in anticipo con voi, sono sicura che non vi aspettavate che le cose andassero in questo modo, soprattutto il carattere di Lucy, diffidente e duro nei confronti degli altri invece del carattere gentile e solare che aveva nella vita precedente. Però se ho scritto così ci sarà un motivo! ;)
*si nasconde in un luogo sconosciuto per non essere trovata e picchiata*
Vi prometto che sistemerò le cose a tempo debito!
Scommeto che vi state chiedendo cosa ci fa Loki in classe con Lucy e Levy  essendo uno spirito stellare *.* ebbene, fa tutto parte del mio piano eheheh!
Le spiegazioni ve le darò in futuro con i prossimi capitoli <3 . <3 basta che siate pazienti con me TT.TT 
Comunque spero lo stesso che il capitolo vi sia piaciuto nonostante tutto! E spero anche che recensiate il capitolo, accetto consigli di tutti i tipi per migliorare la fic! Se non vi piace ditemi dove migliorare e lo faccio!
Non fate caso al nome del capitolo, ci ho messo molto a dargli un nome, vorrei vedere chi riesce a coglierne il significato, non penso che sia molto difficile ;)
Ringrazio chi ha letto il capitolo precedente e chi lo ha recensito!
Ringrazio gaia21 per avermi convinto a far diventare questa fic una long e ringrazio anche daimler per aver recensito!
Spero di sentirvi in molti!
Ciaooo e a presto!
Mary

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Capitolo 3
*** Tra scuola, mocciosi e novità ***


Tra scuola, mocciosi e novità

Suonò la campana che dava inizio all’ora di pranzo, a quel suono la turchina si avvicinò al rosato con uno sguardo truce.
-Stai lontano da Lu-chan! Hai capito!?- la ragazza, senza dare il tempo di rispondere a lui, si allontanò uscendo dall’aula.
Natsu, sorpreso per la reazione di Levy, si alzò e si diresse in mensa, prese il suo pasto e uscì in cortile sedendosi sul prato al riparo dal sole sotto un albero.
Mentre mangiava vedeva giocare i ragazzini delle medie, la sua attenzione si focalizzò su una bambina dai lunghi capelli blu, seduta sotto un albero con le ginocchia al petto che guardava i suoi compagni giocare. Il rosato si alzò e si sedette accanto alla ragazzina.
-Come primo giorno di scuola non è un gran che, vero Wendy?- il ragazzo si girò verso la blu.
-Già, hai ragione nii-chan- sospirò la piccola.
Il ragazzo le adagiò la mano sul suo piccolo capo, amorevolmente –Dai, sei splendida, non devi aver timore di fare amicizia, sei una ragazza dolce e gentile, ti farai tanti amici! Non avere il muso lungo!- Natsu le fece un leggero pizzicotto sulla sua paffuta guancia.
-Nii-chan! Non dire così..- la ragazza arrossì a causa delle parole dette da Natsu –Sei sicuro che mi farò tanti amici?
-Eccome! E se hai bisogno non esitare a chiamarmi! Di me puoi fidati e lo sai!- detto questo le rivolse un sorriso a trentadue denti e si alzò –Ora va che tra poco ricominciano le lezioni! Non fare tardi!
-Grazie nii-chan! Ci vediamo fuori da scuola più tardi!- la blu cominciò a correre verso i suoi compagni per ritornare nell’edificio della scuola media.
Natsu si girò e ritornò al suo albero, senza accorgersi che qualcuno lo stava fissando.
 
 
-Levy! Non pensi che non sia giusto spiare persone!?- una ragazza albina dai capelli corti, rivolse la parola alla sua compagna, nascosta dietro un albero.
-Lisanna! Non parlare a voce alta che potrebbe sentirci! E comunque se si tratta di Lu-chan tutto è lecito!- la turchina si girò guardando la sua amica con aria determinata –Quel tipo potrebbe portarmela via!- la ragazza dal corpicino esile cominciò a piangere tra le braccia della sua amica.
-Avanti Levy.. non esagerare.. poi lui è nuovo, si è avvicinato a Lu-chan solo perché non la conosce, non devi preoccuparti! Sono sicura che lui non te la vorrà portare via! Lo sai anche tu che è un bravo ragazzo da quanto hai visto!- Lisanna accarezzava il capo di Levy per cercare di tranquillizzarla.
-Penso che tu abbia ragione, in classe mi scuserò con lui te lo prometto!- detto ciò la ragazza le lacrime scompariranno, sorrise e prese la sua amica trascinandola in classe.
-Levy! Fa piano! Potrei cadere!
 
 
“Che strano ragazzo.. chissà cosa gli passa per la testa..” mentre la bionda era persa tra i suoi pensieri si ritrovò davanti casa, ma poi si rese conto di aver lasciato la sua borsa in classe “Dannazione! L’ho lasciata in classe! Non mi resta altro che tornare a scuola.. uffa!”
Finito di pensare la bionda si incamminò verso scuola arrivando verso la fine della pausa pranzo davanti l’entrata dell’edificio.
-Lu-chan! Alla fine rimani con me! Sono felice!- la turchina, che trascinava con se l’albina si gettò verso la bionda, stavolta però, quest’ultima era preparata, infatti schivò l’amica facendola cadere a terra di faccia.
-Lu-chan! Sei cattiva! Ora sono caduta mi sono anche fatta male!- Levy si alzò e gonfiò le guance guardando Lucy.
-Levy non fare così, comunque sono tornata solo perché ho dimenticato in classe la borsa con dentro le chiavi di casa- rispose la bionda sempre con un tono molto tranquillo e indifferente.
-Allora rimani per le ultime due ore! Abbiamo ginnastica! Magari ti sfoghi un po’ e così passiamo un po’ di tempo insieme che te ne pare?- Levy guardò Lucy con gli occhioni da cucciolo.
-Lucy-san, sarebbe bello se rimanessi a scuola con noi fino alla fine delle lezioni, renderesti Levy molto felice- si intromise Lisanna.
-Mi rendersi felicissima! Dai Lu-chan! Ti prego ti prego ti prego!- la ragazza era sul punto di piangere, la bionda accorgendosene annuì seccata.
-Sei una seccatura Levy- Levy guardò la sua amica, gonfiò di nuovo le guance, ma poi sorrise di nuovo, perché sapeva che la sua amica infondo le voleva molto bene.
-Siiiiiii! Evvaiiiii!- le due ragazze esultarono davanti alla bionda, dopo di che presero quest’ultima per i polsi e la trascinarono in classe.
La bionda ormai si era rassegnata nel tentativo contrastare Levy, perché sapeva che in qualunque modo, quella ragazza riusciva a farle cambiare idea su qualunque cosa “Cosa devo fare con queste due?” pensò Lucy.
Le tre ragazze si fermarono davanti l’entrata della classe che come al suo solito, Loki stava dando il benvenuto alle ragazze che tornavano dalla pausa pranzo, con inchini e baci sulle mani di loro. Quando Loki finì di baciare la mano di una ragazza, notò l’arrivo delle tre e per non rischiare, le fece passare senza intrattenerle, per poi continuare a fare quello che stava facendo.
La bionda andò spedita, ma con passo calmo verso il banco e notò che il moccioso non era ancora tornato, si sedette e le amiche che l’avevano trascinata in classe si avvicinarono al suo banco cominciando a chiacchierare tra loro due, mentre Lucy guardava fuori alla finestra senza ascoltare le sue amiche.
Amiche. Strano, per lei era strano avere delle amiche, non ne ha mai avute finché non incontrò Levy l’anno precedente, quando la turchina si era trasferita nella Fairy Tail Accademy. Ad un certo punto si accorse che Levy si era allontanata, si girò e la vide parlare con il moccioso “Di cosa starà parlando con quel moccioso?”
Lisanna vide la sua amica che continuava a fissare il ragazzo dai capelli rosa –Lucy-san che succede?
Lucy, si rese conto troppo tardi che l’amica si era accorta degli sguardi che lanciava contro il moccioso, a questo punto, fingendosi disinteressata cominciò a parlare –Cos’ha Levy da parlare con quel moccioso?
Lisanna la guardò interrogativa, la reazione della sua amica era troppo strana, di solito la bionda non si interessava quasi mai alle conversazioni altrui e soprattutto a qualcuno.
-Levy sta porgendo le sue scuse
-Per quale motivo dovrebbe farlo? Perché dovrebbe chiedere scusa a quel moccioso impiccione?- la bionda cominciò a seccarsi della conversazione.
-Levy aveva minacciato Natsu-san all’inizio della pausa pranzo, era arrabbiata con lui perché la nuova professoressa aveva mandato lui invece di lei a cercarti.
La bionda si girò a guardare di nuovo attraverso la finestra, non le andava di continuare la conversazione, avrebbe attirato troppo l’attenzione di Lisanna.
 
Il rosato entrò in classe, ma non ebbe neanche il tempo di guardarsi attorno che una ragazza dai capelli azzurro cielo si fiondò davanti a lui.
-Natsu-san mi dispiace per come mi sono comportata nei tuoi confronti- la ragazza lo guardava negli occhi con senso di dispiacere.
-N-Non ti preoccupare Levy-san, non importa, puoi chiamarmi anche solo Natsu, ora siamo amici giusto?- il ragazzo mise la mano tra i capelli in segno di imbarazzo rivolgendolo anche un bel sorriso a trentadue denti.
-Certo che lo siamo! La stessa cosa vale anche per te Natsu, chiamami solo Levy! E ora vieni con me!- la turchina non diede il tempo di rispondere al ragazzo che lo trascinò con lei verso le sue due amiche.
-Lisanna, Lu-chan! Abbiamo un nuovo amico!- il ragazzo guardò le due sorridendo.
-Mi fa piacere essere vostro amico!
-Anche a me fa piacere Natsu-san!- Lisanna, con le gote leggermente arrossate rivolse un sorriso dolce a Natsu.
-Ti prego chiamami solo Natsu, non mi sento a mio agio con gli onorifici- il ragazzo continuò a sorridere facendo arrossire ancora di più la povera albina.
In quel momento il professore di ginnastica entrò in classe, senza neanche presentarsi, prese il registro e uscì conducendo la classe in palestra.
Arrivati in palestra il professore cominciò finalmente a parlare.
-Salve a tutti sono il professore Konichi Shoran e sono il vostro professore di ginnastica, ma credo che molti già sapranno chi sono, perciò ora cominciamo! Andate negli spoiatoi, vi do 10 minuti per cambiarvi tanto che abbiamo due ore a disposizione.
Detto questo gli alunni andarono negli spoiatoi. Lucy ci mise poco a cambiarsi, perché a differenza delle altre ragazze, lei non si perdeva in chiacchiere, era una tipa molto taciturna, e poi lei era la ragazza più temuta della scuola, dopo il presidente del comitato studentesco naturalmente, anche se gli studenti non erano tanto sicuri di quella “classifica”.
In meno di due minuti uscì dallo spoiatoio femminile incrociando Natsu, che anche lui era appena uscito. Lui le rivolse un sorriso, ma lei lo ignorò incamminandosi verso il campo.
Lucy si sedette a terra, in un angolo della palestra, seguita da Natsu.
-Cosa vuoi da me moccioso? Perché ti ostini a starmi appiccato? Quale parte di ‘sta lontano da me se non vuoi cacciarti nei guai’ non capisci?
-Mi chiedo perché respingi le persone- il ragazzo zittì la bionda.
-Di cosa parli? Tu che ne sai di me? Sparisci se non vuoi che ti spacco quel tuo bel faccino, moccioso impiccione
-Lo stai facendo di nuovo- rispose il ragazzo guardando la bionda negli occhi, abbassandosi.
Intanto Levy e Lisanna osservavano la scena non abbastanza lontano da non sentire di cosa stavano parlando. In quel momento il professore richiamò tutti gli alunni e li fece mettere tutti in riga cominciando l’appello.
-Bene ragazzi, siccome oggi è il primo giorno di scuola, vi faccio riscaldare per un oretta a palla prigioniera e nell’ora dopo vi dividerete e farete delle partite di calcio o di pallavolo.
In squadra con Lucy ci finì Levy, invece Lisanna e Natsu erano andati a finire nella squadra avversaria. Come suo solito la bionda si mise subito nella prigione nemica, sapendo che se lei avrebbe cominciato a giocare sin da subito, il divertimento sarebbe subito finito.
-Come mai Lucy si è fatta prendere?- Natsu si rivolse a Lisanna incuriosito.
-Ci vuole solo far divertire un po’, non le va di terminare la partita subito.
Il ragazzo a quella risposta non capì, però continuò a giocare, si rivelò molto bravo, agile e con i riflessi molto pronti.
Quando oramai in campo era rimasta solamente Levy, Lucy e la turchina si lanciarono uno sguardo d’intesa, la palla era nelle mani della squadra avversaria, un ragazzo la lanciò contro Levy, ma lei la prese al volo per poi rilanciarla alla bionda liberandola.
Quando la bionda fu liberata, i compagni di squadra di Natsu cominciarono a deprimersi, invece quelli della squadra di lei a esultare, un aura demoniaca diventava sempre più percettibile nelle vicinanze della ragazza, che continuava ad avanzare con un ghigno stampato sul viso. A questo punto la squadra avversaria sapeva già come la partita si sarebbe conclusa.
Mentre attraversava il campo avversario per raggiungere il suo, la lunga coda volteggiava ai minimi movimenti di lei, molti ragazzi arrossirono vedendo il seno prosperoso di lei rimbalzare quando quest’ultima cominciò a correre mentre caricava il braccio per lanciare la palla.
Ecco che la palla venne lanciata come una furia dal demone biondo, lo sfortunato che venne colpito fu proprio quello che l’aveva eliminata all’inizio della partita, e lui a contatto con la palla cadde a terra rovinosamente.
Natsu prese la palla quando Lucy si girò per guardare la sua compagna e approfittando della breve distrazione di lei. Quando quest’ultima fece per girarsi si accorse che la palla stava per colpirla, ormai a neanche mezzo metro di distanza, la schivò prontamente, lasciando sorpreso il rosato.
Soddisfatta la ragazza si girò verso la sua compagna, per poi riportare l’attenzione sul campo avversario. Mancavano ancora una dozzina di persone prima che la partita sarebbe stata dichiarata conclusa.
Un ghigno si presentò sul viso della ragazza, quando guardò il rosato, facendo venire i brividi a quest’ultimo.
La bionda e la turchina continuavano ad eliminare le persone della squadra avversaria, uno dopo l’altro, facendo un incredibile gioco di squadra.
Lisanna, essendo nella compagnia della bionda ed avendo una sorella nominata La Diavolessa (per ovvi motivi) era naturale che schivasse tutti i palloni con maestria.
Lisanna, presa la palla, eliminò Levy dopo vari tentativi, nel campo avversario era rimasta solo Lucy, che più di tanto non sembrasse divertirsi, ma quando fu eliminata Levy sorrise a Lisanna lanciandole un cenno.
La campanella suonò, segnalando la fine della prima ora e quindi la fine della partita.
La bionda uscì dal campo dirigendosi verso il cortile della scuola, non ne poteva già più di starsene a scuola, anche se si era divertita un po’ a picchiare con il pallone un po’ di gente, anche se non l’ha soddisfatta molto.
Si sedette sotto un albero, cercando di allontanarsi dal chiasso che si era formato a causa dei ragazzi che si organizzavano in squadre per continuare a giocare.
Finì di addormentarsi sotto l’ombra dell’albero dove si era andata a sedere. Levy e Lisanna vedendola dormire, la lasciarono stare, non volendola disturbare, sembrava indifesa, cosa strana per la bionda, che era una di quelle persone che indifese non lo erano neanche per finta.
 
-Lucy! Lucy! Svegliati, si va a casa! Ehi!- il rosato scuoteva la ragazza, cercando di svegliarla.
Il tentativo riuscì perché subito dopo un pugno lo scaraventò a terra, quando si rialzò vide Lucy che stava andando via.
-Ehi! Perché mi hai dato un pugno? E per di più in faccia!- sbottò il rosato.
-Perché sei un moccioso
-Io non sono un moccioso! Ehi! Mi stai ascoltando?!
Mentre il rosato continuava a scaldarsi, la bionda era già entrata negli spoiatoi ignorandolo. Lui si rassegnò e andò anche lui negli spoiatoi, stanco di già del primo giorno di scuola.
Uscito di scuola, fuori lo aspettava Wendy, quando lo vide cominciò a corrergli incontro.
-Nii-chan! Nii-chan!- la ragazzina volò tra le braccia del ragazzo.
-Ehi Wendy! Allora? Ti vedo più felice di quando ti ho lasciata alla fine della pausa pranzo!- le mise la mano sul capo scompigliandole i capelli.
-Avevi ragione! Mi sono fatta tanti amici!- la piccola lo prese per mano e lo portò via mentre gli raccontava cosa era successo nelle ultime due ore.
 
“Ma come si permette quel moccioso! Era così vicino..” per la prima volta dopo tanti anni, Lucy si era ritrovata ad arrossire.
-Lu-chan! Pensavo che dovevo venirti a svegliare io!- quando la turchina si avvicinò alla sua amica, notò il lieve rossore sulle gote di Lucy.
-Lu-chan! Come mai sei rossa?- le si avvicinò pericolosamente con un tono mooolto incuriosito.
-Io non sono rossa!- sbottò Lucy facendo l’errore di perdere quella calma che la caratterizzava mentre parlava, facendo insospettire le sue due amiche.
Le due si guardarono ed annuirono, una volta uscite dagli spoiatoi presero la loro amica tirandola per i polsi e si andarono a nascondersi in biblioteca. La bionda non era affatto contenta di come le sue amiche, quel giorno, si stessero comportando con lei, erano troppo impiccione, ma quello era normale, ma quello che dava davvero fastidio la bionda, era che prendevano davvero troppa confidenza, non era mai capitato che tutte e due la portavano in giro così, come se fosse una bambina, e questo le dava davvero fastidio.
Quando si fermarono, lo sguardo truce della ragazza fulminò le sue due amiche, chiedendo con tono molto seccato.
-Che cavolo vi prende ora?- incrociò le braccia al petto, spostando il peso sulla sua gamba destra.
-Dimmi Lu-chan.. non è che ti sei presa una cotta..?- domandò la turchina con un tono malizioso, mentre l’albina tratteneva una risatina per non far innervosire ancora di più la bionda.
-Ma cosa diavolo stai dicendo Levy?!- Lucy arrossì, sciogliendo le braccia girandosi per non far vedere il suo viso avvampare.
-Eh dai Lucy-san.. stai anche arrossendo..- disse l’albina per sostenere Levy.
-Io non sto arrossendo!- si voltò Lucy, guadando le sue compagne con uno sguardo imbarazzato e offeso allo stesso tempo – voi state delirando, e anche alla grande! Io! Prendere una cotta!? Vi siete bevute il cervello!
-Ma..!- Levy fu interrotta da Lucy che continuò a parlarle sopra.
-Ora vi saluto, voglio tornarmene a casa- alzò il braccio per salutarle, mentre si incamminava per andare a casa –Ah! Levy, per essere stato il primo giorno di scuola è stato troppo snervante, credo che non mi farò vedere per un po’
Con queste ultime parole, la ragazza uscì dalla biblioteca e svoltò l’angolo per dirigersi verso casa, finalmente.
 
-Nii-chan! E a te come è andata nelle ultime due ore?- chiese la piccola, molto incuriosita.
-Niente di che, allora sono felice che ti sei fatta tanti amici!- sviò l’argomento, il rosato.
La ragazzetta dai  capelli blu sospirò, perché anche se lei avrebbe continuato a chiedergli cosa fosse successo, lui avrebbe sviato la conversazione in un altro argomento.
Un esplosione fece interrompere la passeggiava verso casa dei due, il ragazzo saltò addosso alla piccola per proteggerla, quando la polvere alzata a causa dell’esplosione si sollevò, il ragazzo si alzò e si guardò intorno per vedere i danni e chi ne era stato la causa.
Il rosato si ritrovò la strada ridotta in macerie, dove al centro di esse vi era un enorme cratere fumante, con qualche piccola fiamma al suo interno.
La bambina giaceva svenuta a terra, nonostante la preoccupazione, l’istinto gli diceva di andare avanti, e così cominciò a calarsi nel cratere, senza aver la minima paura.
Quando raggiunse il fondo Natsu rimase come incantato da ciò che gli si parava davanti, mentre qualcuno gli toccò il braccio, lui si girò e vide Wendy che rimase alche lei incantata guardando nella stessa direnzione in cui aveva guardato il rosato.
Entrambi si avvicinarono verso il centro del cratere, notando due sfere di notevoli dimensioni, ma abbastanza piccoli da riuscire a prenderne uno con entrambi le mani.
Le sfere erano una blu e l’altra bianca, il rosato si sentì attratto da quella strana sfera colere cielo, mentre la ragazzina da quella bianca, quando entrambi toccarono la rispettiva sfera, delle luci li avvolsero.
Queste luci mutarono, quella del rosato, divenne fuoco impetuoso, lo avvolgeva come se fosse lui stesso ad emanarlo, mentre la piccola venne sollevata in aria da un vento impetuoso, facendola volteggiare leggiadra.
I due pochi minuti dopo persero i sensi cadendo a terra, per poi risvegliarsi subito dopo con ognuno un piccolo gatto.
Il gatto di Natsu, di colore azzurro con la punta della coda bianca, dormiva sulla testa del ragazzo, mentre la gattina bianca di Wendy dormiva tra le braccia di lei.
Tutti e due si guardarono negli occhi, consapevoli che un immensa energia cominciava a scorrere all’interno dei loro corpi. Si rialzarono e si diressero a casa correndo, temendo che qualcuno, se non li avessero già visti, di essere avvistati poco dopo in mezzo alle macerie della strada.
Rientrarono in casa che non avevano ancora detto una parola, tanto era lo shock per quello che era successo, guardarono i propri gatti, la testa cominciava a pulsare violentemente.
La stanchezza li avvolse, senza dare loro il tempo di commentare l’accaduto, fino a farli addormentare profondamente, uno sulla poltrona e l’altra sul piccolo divanetto, con entrambi tra le braccia quei buffi gatti.
Intanto, nel luogo dell’esplosione, le macerie si ricomponevano come se tornassero indietro nel tempo, poco prima che queste andassero a sparpagliarsi in mezzo alla strada, mentre una figura incappucciata, tendeva la mano dove le macerie si riunivano nella loro forma originale. Quando quest’ultime ebbero finito, la figura abbassò il braccio e se ne andò, scomparendo tra le ombre dei vicoli della città.









Angolo dell'autrice
Gomen nasai minnaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!
Mi dispiace non aver aggiornato la scorsa settimana, ma ho avuto molti problemi con le verifiche TT.TT
Per questo ho provato a scrivere un capitolo ancora più lungo per farmi perdonare :'(
Ormai, come avete letto, pian piano tutto sta prendendo forma, Natsu e Wendy hanno incontrato Happy e Charle ed hanno riavuto il loro potere magico!
Ho sconvolto totalmente la nostra Lucy.. ma se sarete pazienti.. tra qualche capitolo sistemerò tutto..
Ho cercato di far mantenere a Natsu la stessa personalità che ha nel manga, ma ho pensato di renderlo leggermente più maturo, perchè a quanto pare lui si occupa della piccola Wendy.
Ho voluto rendere il trio Lucy-Levy-Lisanna molto abile, e ho menzionato anche altri due personaggi molto importanti, che penso li abbiate riconosciuti!
Per il resto dei personaggi, ne compariranno dei nuovi ad ogni capitolo, e nel prossimo farò entrare nella Fairy Tail Accademy altri due personaggi che voi conoscete bene! E del resto chi non li conosce?
Va beh! Meglio se non svelo nient'altro!
Spero di ricevere delle vostre recensioni per sapere che cosa ve ne pare..
Vorrei ringraziare  soprattutto tutti i lettori che hanno voluto sbirciare tra questi due capitoli (quelli precedenti ovviamente), poi anche chi ha aggiunto la mia fic tra le seguite, tra i preferiti e tra quelle da ricordare.
Alla prossima allora! Un bacione! <3 . <3
Mary

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Capitolo 4
*** Consapevolezza ***


Consapevolezza

-Saresti un mago di Fairy Tail?- disse, con la voce rauca per trattenersi dal ringhiare, il ragazzo dai capelli rosa con la sciarpa a scaglie legata al collo.
-E a te che importa?- disse l’uomo di nome Bora ghignando assieme ai suoi sottoposti, a cui lui diede l’ordine di attaccare il rosato.
-Voglio guardarti bene in faccia..- disse il ragazzo, lo guardò in cagnesco, quasi ringhiando dopo averlo osservato per qualche istante.
-Io sono Natsu di Fairy Tail…- disse il rosato scacciando gli uomini che gli stavano correndo incontro per attaccarlo -…e non ti ho mai visto prima!- disse rivolgendosi a Bora che teneva in ostaggio la bionda.
-Cosa?!- disse l’uomo, stupito, mentre la bionda sgranava gli occhi.
-Tu… Fairy Tail?! Natsu un mago di Fairy Tail?!- urlò la bionda.
La sveglia suonò, risvegliando la biondina, che aprì gli occhi troppo velocemente, accecandosi con la luce del sole che filtrava dalla finestra della sua stanza.
-Non capisco.. ho visto Natsu.. c’ero io.. cosa significa? Perché sembrava tutto così vero?- disse la ragazza, mentre un’altra visione la fermò facendole venire un forte mal di testa, costringendola a portare le mani alla testa e poi agli occhi, dove da quest’ultimi cominciavano a uscire impetuose le lacrime.
-Cos’è questo disastro?!-urlarono degli uomini in armatura, che correvano per le vie della città.
Questi ultimi quando videro la ragazza dai capelli biondi, insieme ad un ragazzo dai capelli rosa, cominciarono ad inseguirli con le spade sguainate e le lance, tutte alzate al cielo.
-I soldati!- urlò la bionda sgranando gli occhi, consapevole che si era cacciata in grossi guai, ma qualcosa la prese per il braccio trascinandola via.
-Su filiamo via da qui!- disse il rosato correndo, mentre trascinava la bionda a mo’ di bandiera.
-Ehi?! Perché trascini via anche me?!- urlò lei ancora in volo, con il suo braccio ancora nella mano del rosato.
-Sei tu quella che vuole entrare a Fairy Tail, no?- disse Natsu guardando la ragazza con un sorriso a trentadue denti.
La ragazza smise di urlare guardando stupita quello strano ragazzo che l’aveva salvata dai guai per la seconda volta.
-Allora vieni con noi… vuoi?!- disse sfoderando un sorriso ancora più bello di quello precedente.
La ragazza sorrise a sua volta arrossendo, cominciando a correre insieme a lui.
-Certo che voglio!- rispose la bionda continuando a correre insieme a quel ragazzo di fuoco dai strani capelli rosa e con quella sciarpa a scaglie bianche, che non passavano inosservati a nessuno.
La ragazza si mise di nuovo la mano fra i capelli stringendosi la testa, per il dolore che provò dopo la visione, la testa le martellava, ma non riusciva a capire quello che stava succedendo, una specie di fischio le stava letteralmente facendo scoppiare la testa, finché non svenne, dopo esser caduta dal letto.

-Lisa-chan! Pensi che oggi Lu-chan non verrà a scuola?- disse Levy con il broncio, dirigendosi insieme all’albina verso scuola.
-Non lo so Levy.. da quello che ha detto ieri Lucy-san, non credo che si farà vedere per un bel po’..- disse Lisanna abbassando il capo, senza smettere di camminare.
-Perché non andiamo a casa sua e le chiediamo se viene con noi a scuola?- disse l’albina cercando di risollevare il morale alla sua amica Levy.
-Hai ragione Lisa-chan!- con questo la turchina prese per il polso l’albina correndo verso l’abitazione della bionda.

Il rosato si svegliò di soprassalto.
-Che mal di testa!- disse il rosato massaggiandosi la testa.
Sedendosi, si accorse di una leggera pressione sopra le cosce, abbassando lo sguardo vide che sulle sue gambe stava dormendo un gatto blu.
-Happy..?- il ragazzo, incredulo, guardò il gatto che pian piano si stava svegliando –ma come è possibile..?
-A-aye..- mugugnò il gatto stropicciandosi gli occhi per poi guardare Natsu –Natsu!- il gatto si catapultò in faccia al ragazzo piangendo –mi sei mancato tantissimo!
-Happy.. ma cosa è successo?- chiese ancora Natsu incredulo e spaesato, guardando Wendy e Charle che dormivano ancora sul divano.
-I-io ricordo di essere morto contro Zeref!- il rosato chiuse gli occhi, ricordandosi che ora lui ha una nuova vita, il ragazzo sgranò gli occhi.
-L-Lucy.. ci è riuscita.. LUCY CE L’HA FATTA!- il povero gatto fu lanciato in aria per poi essere ripreso al volo dallo stesso Natsu che lo aveva lanciato.
-Aye!- disse il gatto dal pelo azzurro abbracciando di nuovo l’amico.
Il mago si fermò di colpo ricordandosi che lui aveva visto i membri della gilda nella scuola in cui si era trasferito il giorno prima.
-Happy!- richiamò l’attenzione del gatto –ho visto molti membri della nostra gilda!
-È normale Natsu!- disse il gatto, mentre a quella risposta, il rosato lo guardò un po’ dubbioso.
-Mi puoi spiegare?- disse il mago inclinando il capo sulla spalla.
-Aye!- disse il gatto blu guardando il suo compagno con u  gran sorriso -quando Mavis sigillò Zeref, lei e Lucy lanciarono l’incantesimo della rincarnazione delle anime su tutti i componenti della nostra gilda e su chi ci ha aiutato nell’intento di distruggere Zeref- il gatto si fermò per vedere se Natsu aveva capito, quando lo vide facendo il cenno di continuare, rincominciò a parlare –siccome Lucy sapeva che quando ci saremmo “risvegliati”, la magia sarebbe stata quasi del tutto scomparsa, decise di fare un particolare incantesimo su noi exceed, prima che voi veniste uccisi, siccome sarebbe stato più difficile reincarnarci in questo futuro.
-Quindi?- disse il rosato.
-Lucy ci ha fatto un incantesimo che ha permesso noi exceed di osservare tutti voi dal mondo degli spiriti stellari Natsu!- urlò Happy.
-Ma come avete fatto?- chiese Natsu ancora più confuso.
-Il re degli spiriti stellari, quando venne a conoscenza di quello che aveva visto Lucy e dopo le sue continue richieste, ha deciso di aiutarci!
Il rosato mostrò un sorriso riconoscente alla sua compagna di team, ringraziandola mentalmente.
-Happy..- attirò l’attenzione del gatto con tono triste –Lucy è diversa qui.. sembra quella di Edoras, non è come la Lucy che ci cacciava fuori dalla finestra quando entravamo in casa sua Happy..
-Lo so Natsu..- lo sguardo di Happy si incupì, ma si rasserenò quasi subito.
-Perché? Perché invece io e gli altri siamo gli stessi di prima, anche se non hanno riacquistato la memoria?- disse Natsu cominciando ad agitarsi per la rabbia e per la frustrazione.
-Lucy non..- il gatto fu interrotta dalla gatta bianca che si era svegliata giusto in tempo per fermare l’exceed blu.
-Happy! Non puoi dirlo!- disse la gatta con tono severo.
-Charle! Ma cosa stai dicendo?- chiese Natsu.
-Natsu.. non posso dirti niente riguardo Lucy.. ci è stato ordinato dal re degli spiriti stellari che non possiamo rivelare tutto ciò che abbiamo visto a te e agli altri.. e devi sapere che tra queste c’è anche..- la gatta fu interrotta dal Dragon Slayer.
-Lucy..- abbassò lo sguardo.
-Cosa sta succedendo?- disse una voce assonnata, gli altri si girarono verso la piccola figura sul divano che si stava sedendo stropicciandosi gli occhi.
-Wendy!- la gatta bianca si lanciò sulla sua padroncina, mentre quest’ultima rimase senza parole non capendo quello che stava succedendo.
-Charle..? Sei proprio tu?- disse la blu alzando la gattina per guardarla meglio, con un grandissimo sorriso in faccia.
-Certo che sì Wendy!- a quella risposta la bambina strinse a sé la gattina con le lacrime agli occhi, mentre Natsu ed Happy guardavano la scena inteneriti.
-Come ti senti Wendy?- chiese il rosato alla blu, appoggiandole sul capo la mano, dopo essersi avvicinata a lei.
-Ho solo un leggero mal di testa- rispose lei continuando ad abbracciare la gattina, mentre Happy sgattaiolò in cucina alla ricerca di qualche pesce.
-Mi spiegate perché sono viva?- chiese la Dragon slayer.
Il ragazzo si sedette accanto a lei sospirando –Wendy.. è una storia molto lunga..- disse lui guardandola negli occhi.
-Aye!- disse il gatto blu dalla cucina, con in bocca un pesce.
-Non ti preoccupare, sono le sei del mattino, abbiamo tempo- rispose lei guardando l’orologio appeso al muro del salottino.
-Va bene- dissero in coro la gattina e il Dragon Slayer del fuoco, guardandosi prima entrambi, per poi rivolgere il loro sguardo alla ragazzina che li fissava curiosa seduta sul divano.

-Ne Lisa-chan! Lu-chan non risponde al campanello..- disse la turchina rattristata.
-Levy penso che Lucy-san non sia a casa oppure non ci vuole vedere, dopotutto lo aveva detto ieri che non voleva tornare a scuola- disse l’albina cercando di confortare la sua amica.
-No! Sono sicura che Lu-chan sia a casa! Lei non si alza mai così presto oltre che per andare a scuola quando glielo chiedo!- di nuovo carica di energia positiva, Levy si fiondò sulla porta cominciando a bussare pesantemente nel tentativo di far uscire allo scoperto la sua amica. 
Ma alla fine si rassegnò, vedendo che si stava facendo troppo tardi, decise di rincamminarsi, e se ne andò a scuola con Lisanna, tutte e due imbronciate.
-Da domani verrò a casa sua con la copia delle sue chiavi! La costringerò a venire a scuola tutti i giorni Lisa-chan!- disse la turchina stringendo un pugno determinata.
L’albina annuì decisa guardando la compagna con il sorriso, decidendo che avrebbe aiutato Levy nel so intento, perché infondo voleva anche lei che Lucy frequentasse la scuola insieme a loro due tutti i giorni.

Si svegliò di soprassalto con il respiro e il battito cardiaco a mille, le mancava l’aria, si alzò nonostante sapesse che le gambe non l’avrebbero retta ancora per molto.
Si diresse in cucina scendendo le scale aggrappata al supporto nel tentativo di non cadere rompendosi qualche osso.
Quando raggiunse la cucina, si sedette al tavolo con un bicchiere d’acqua in mano, cominciò a bere, e allo stesso tempo metteva in ordine i suoi pensieri, che dopo quello che era successo, vagavano per la sua mente impetuosi, confondendola più di quanto lo era già.
-Cosa mi sta succedendo?- si disse tra sé e sé, dopo aver finito di bere –Perché ho visto Natsu? E per di più che usava la..- non riuscì a finire la frase, sgranando gli occhi pensò a quella parola che infondo non le sembrava così assurda.
Ormai si era calmata e aveva ripreso le forze, decise di alzarsi e di andarsi a fare un bagno. Alzandosi notò che l’orologio della cucina segnava le 7:15.
-Sono rimasta svenuta per mezz’ora..
Prese il cambio ed entrò nel bagno aprendo l’acqua della vasca, l’acqua calda scendeva generando vapore che si andava ad attaccare alle pareti fredde della stanza, generando delle goccioline che scivolavano verso il basso.
Quando la vasca si riempì, la ragazza entrò in essa, sospirando di sollievo, mentre l’acqua, quasi bollente, cominciava a coprire il suo corpo.
Dopo una mezz’oretta la ragazza era già fuori dal bagno, vestita, pronta per uscire.
La ragazza indossava lunghi leggins neri, una maglietta azzurra impregnata di diverse scritte a mo’ di graffiti, di diversi colori, un maglione allacciato alla vita dello stesso colore dei leggins, ed infine il lungo nastro azzurro che le raccoglieva i lunghi capelli in una coda laterale.
Scese le scale ed uscì di casa, chiudendola a chiave, per poi dirigersi sulla strada camminando tranquillamente, con le mani nascoste tra le tasche della maglietta.
La sua tranquilla passeggiata fu interrotta dalle urla di un ragazzo e di una ragazza che urlavano “Pista!” senza interrompere la loro corsa investendola in pieno.

-Nii-chan! Stiamo facendo tardi! Urlò la blu correndo per la sua cameretta mentre si vestiva.
-Tranquilla Wendy! Conosco una scorciatoia!- disse il rosato correndo anche lui, ma per casa, con un panino in bocca mentre girava in boxer alla ricerca della divisa scolastica –Dmphè mh lmph miph divishmph Wenshy!- urlò con il panino in bocca.
-Nii-chan! Non so dov’è la tua divisa!- disse lei, esasperata, dalla sua camera.
I due exceed guardavano i due compagni, tutti e due divertiti, ma quello azzurro era un po’ stupito nel vedere il suo compagno che i stava scatenando per andare a SCUOLA! A SCUOLA! Ripensandoci l’exceed azzurro cominciò a ridere, fece in tempo a soffocare la sua risata prima che Charle le chiedesse il motivo.
Quando furono pronti, tutti e due uscirono di casa alle 7:47 correndo come matti, urlando alla gente di farli passare per non essere investiti.
-Charle, li seguiamo?- chiede Happy alla gattina bianca, che teneva le zampe incrociate al petto.
-Meglio di no Happy, non possiamo farci vedere in giro, rischiamo di essere scoperti e non possiamo- disse lei con tono severo, impaurendo il povero gatto.
-A-aye!- disse lui, cominciando a mangiare un altro pesce preso dal frigorifero ei suoi compagni.
I due correvano a perdi fiato, per le strade di Nuova Magnolia gridando alla gente di scansarsi.
-Pista!- urlava il rosato, tenendo per mano la blu mentre correva.
Ma una ragazza non riuscì a scansarsi in tempo, che venne investita dai due causando la caduta del rosato e della ragazza, mentre la blu riuscì a schivarli continuando a correre lasciando indietro il ragazzo.
-Nii-chan! Io vado avanti! Ci vediamo più tardi!- urlò salutandolo.
-Ok Wendy!- Rispose lui, massaggiandosi la testa.
Ad un tratto si fermò, ed annusò l’aria, stupendosi di quello che sentiva con il proprio naso.
“Come è possibile? Ha lo stesso odore.. non è..” i suoi pensieri furono interrotti da un aura maligna che si stava manifestando alle sue spalle, una voce gli fece venire i brividi, e cominciò a girarsi lentamente verso la figura che era dietro di lui.
-TU.. Moccioso!- urlò la bionda dandogli un pugno che lo fece stendere a terra, ma che non gli causò molto dolore.
-Lu! Mi hai fatto male!- disse il ragazzo strofinandosi la mano sulla guancia colpita.
La ragazza si arrestò di colpo attirando l’attenzione di Natsu. Come l’aveva chiamata? E da quando si prendeva tutta questa confidenza? Perché le sembrava normale che l’avesse chiamata così? Perché le sembrava che quel ragazzo lo conoscesse da tempo? Tante domande le giravano per la testa, mentre quest’ultima cominciò a pulsare, sempre più dolorosamente.
-Come mi hai chiamata?- disse lei ancora frastornata, cercando di mascherare il dolore alla testa.
-Lu.. perché? Ti chiamo sempre così!- disse lui rivolgendole un bel sorriso a trentadue denti, ma quando si rese conto di quello che aveva detto si paralizzò. 
“Natsu! Ti sei fatto scappare cose che davvero non dovevi dire! Cretino!” si disse mentalmente “E adesso che faccio?! Lei non si ricorda di me!” 
-Cosa stai dicendo moccioso? Ci conosciamo solo da ieri e tu mi vieni a dire che mi chiami così da sempre?- la ragazza intanto si era alzata dirigendosi verso il ragazzo seduto a terra che cominciava ad avere paura nei confronti della bionda.
-Eh.. eh.. eh.. a-aspetta! Cosa vuoi farmi?!- cominciò ad urlare il ragazzo, facendo una faccia spaventata a morte.
Lucy lo continuava a guardare con insistenza, notando il suo sguardo che chiedeva pietà.
“Avanti Natsu! Sei uno dei maghi più forti di Fairy Tail ed hai paura di Lucy?!” pensò lui “Però quando si arrabbia sembra Erza in persona!” 
La ragazza sbuffò, l’aura maligna che emetteva fino a qualche secondo prima era del tutto svanita e questo il rosato lo notò subito. La bionda sorpassò il ragazzo camminando, quando stava per svoltare in una via, si sentì prendere per il polso. A quel contatto la ragazza scattò, girandosi vedendo che quello che la stava tenendo era il rosato.
-Cosa hai intenzione di fare moccioso?- disse seccata senza guardare negli occhi il suo interlocutore.
-Non hai su la divisa scolastica, non vieni a scuola?- chiese lui, tenendola sempre il polso. 
La ragazza si accorse del calore che emetteva quello strano ragazzo dai capelli rosa, riusciva addirittura a sentire il calore che emanava dal resto del corpo.
-Non mi va- disse lei togliendo la mano di Natsu dal suo polso.
-Perché?- chiese il Dragon Slayer.
-Non sono affari tuoi moccioso- si girò e fece per andarsene.
-Non mi chiamare moccioso! Ho un nome io!- disse sul punto di perdere la calma.
Lei lo ignorò, cominciando ad incamminarsi lungo le vie della grande città.
-Perché lo fai di nuovo?
La ragazza arrestò il suo cammino –Cosa intendi?- chiese lei.
-Perché rispingi la gente?- chiese il Dragon Slayer del fuoco alla biondina, avvicinandosi a quest’ultima.
-Cosa vuoi da me..?- sospirò la ragazza abbassando il capo, la voce tremò leggermente, ma lui si ne accorse lo stesso, le mise una mano sulla spalla e lei sussultò quando lui la toccò.
-Oggi tu verrai a scuola con me! Anche se arriveremo in ritardo!- con questo, senza darle il tempo di rispondere, prese la ragazza per il polso trascinandola a mo’ di bandiera, come nella visione di lei.
“Sarà una coincidenza?” si chiese lei, mentre si lasciava, stranamente, trascinare dallo strano ragazzo, le sfuggì un sorriso, mentre il cuore cominciava una corsa quasi irrefrenabile. L’accenno di quel sorriso fu notato dallo stesso ragazzo, che sorrise a sua volta, non solo per la reazione di lei, ma anche al ricordo del loro vero primo incontro.
I due si ritrovarono davanti la casa della bionda -Come facevi a sapere dove abito?- chiese lei sospettosa nei confronti del rosato.
Il ragazzo si paralizzò, di certo non poteva dirle che aveva seguito la scia del suo odore, che aveva lasciato poco prima uscendo di casa! Cominciò a guardarsi intorno alla ricerca di una scusa plausibile -Semplice!- guardò la sua interlocutrice con un gran sorriso, nella speranza di passarla liscia -Mentre passavo di qui ho notato il tuo cognome sul campanello!- disse lui puntando il dito sull’aggeggio meccanico attaccato al muro che circondava la casa di Lucy. Lei lo squadrò poco convinta, poco dopo sbuffò rassegnandosi. 
“Credo di aver trovato qualcuno testardo più di Levy..”
-Perché mi hai portato a casa mia?- chiese lei, sbuffando seccata della situazione che si stava andando, man a mano, a complicarsi sempre di più.
-Sei senza divisa! A scuola non puoi entrare senza! E adesso Sali e vatti a cambiare!- disse lui mantenendo il sorriso stampato in faccia.
-Chi ti credi di essere per darmi degli ordini, moccioso?!- si spazientì non poco la ragazza, cominciando a dirigersi verso la porta di casa.
-Io sono Natsu! Non mi chiamo moccioso!- urlò il ragazzo perdendo le staffe, ma quando notò la compagna avanzare verso la porta di casa, si calmò subito soddisfatto.
-Vieni stupido moccioso, entra- ordinò la bionda al rosato lasciandolo senza parole, stupito del comportamento di Lucy –muoviti prima che cambi idea! Se non ti muovi, non vengo mica a scuola con te..- disse la ragazza arrossendo leggermente, voltandosi senza farsi vedere da Natsu.
Lui non se lo fece ripetere ed entrò nella casa di Lucy. Non si meravigliò affatto che quella casa avesse lo stile della casa che possedeva Lucy nella sua vita precedente.
-Adesso vado di sopra a cambiarmi, GUAI A TE SE TOCCHI QUALCOSA!- minacciò mentre saliva le scale, al poveretto che si sedette all’istante su una sedia del salottino.
-A-aye!- disse Natsu ‘leggermente’ spaventato.
Lei si girò di scatto verso il rosato sentendolo dire “Aye!”, quella parola le ricordava qualcosa.. le ricordava qualcosa di blu e di fastidioso, ma che senza che lei se ne accorgesse cominciò a sorridere, come se quella parola/verso le fece tornare nostalgia, ma non sapeva di che cosa.
Il rosato notò il sorriso di Lucy, vedendola sorridere così gli sembrò di rivedere la Lucy che lui conobbe molto tempo prima. Sentì il cuore cominciare a battere sempre più furioso, al pensiero che quel sorriso davvero gli piaceva tanto.
Quando i due uscirono di casa, erano solo le 8.15, ormai era tardi per entrare, così la bionda decise di rientrare per l’ora successiva.
-Dove stiamo andando?- chiese il Dragon Slayer con le mani dietro il capo, mentre seguiva Lucy.
-Perché mi stai seguendo?- disse pacata la ragazza, ignorando appositamente la domanda di Natsu.
-Non so che fare d’altro- rispose lui tra l’annoiato e l’assonnato, non essendo abituato a stare sveglio così presto.
La ragazza lo ignorò e andò per i fatti propri, per le strade di Nuova Magnolia, con una meta ben precisa. La ragazza si fermò di colpo e a sua volta anche il ragazzo. Loro due si trovavano all’entrata di un cortile privato, vicino al parco di Nuova Magnolia.
-Perché ci siamo fermati?
Il ragazzo non ebbe la sua risposta perché un gruppo di ragazzini corsero urlando felici verso la biondina, cominciando ad abbracciarla.
-Lucy! Lucy!- urlavano i bimbi contenti di rivedere la bionda.
Il ragazzo guardava basito la scena della bionda che salutava amorevolmente i bambini, che parevano provenissero dal cortile, dove loro due si erano fermati.
-Ehi! Ragazzi! Fate piano!- disse la bionda accarezzando le teste di quei bambini –ieri non sono potuta venire perché sono tornata da scuola molto stanca.. 
-Bambini! Lasciate respirare la povera Lucy!- disse una voce.
I ragazzini misero il broncio, allontanandosi dalla biondina, che continuava a guardarli con un sorriso che dava sicurezza ai piccoli.
-Salve signorina Nichika, posso rubarle queste piccole pesti?- disse la biondina facendo l’occhiolino ai piccoli.
La donna, minuta dal viso angelico, con i capelli mori e mossi, dagli occhi color blu cielo, annuì sorridendo, facendo segno ai bambini di andarsi a vestire per la loro uscita.
I bambini corsero all’interno dell’edificio entusiasti, per prepararsi, prendendo i loro cappottini. Mentre le due cominciarono a parlare, con il rosato che se ne stava in silenzio ad ascoltare la conversazione senza interferire, stranamente. L’espressione della bionda cambiò letteralmente quando cominciò a parlare con la donna davanti a sé.
-Come va con l’orfanotrofio..? Rimarrà aperto?- chiese la ragazza.
-I fondi stanno finendo Lucy, non so quanto ancora riusciremo a tenerlo aperto- disse la donna abbassando lo sguardo tristemente, mentre la ragazza stringeva i pugni fino a far sbiancare le nocche. La reazione non passò inosservata al rosato, che guardava dispiaciuto.
-Non si può organizzare qualcosa come una colletta?- chiese il rosato cercando di rendersi utile.
-Natsu, ci abbiamo provato tante volte..- disse lei abbassando lo sguardo, mentre il Dragon Slayer rimase sorpreso perché per la prima volta lo aveva chiamato per nome e non “moccioso”.
-Vuol dire che troveremo un lavoro da fare per contribuire no?- disse lui come se fosse la cosa più naturale del mondo.
La ragazza si girò verso di lui stupita del comportamento del ragazzo –Davvero vorresti aiutarci?- chiese lei per la prima volta con voce insicura e tremante, come se fosse sul punto di piangere. Lei, una delle ragazze più temute della scuola, era sul punto di piangere!
-Certo! Perché no?- rispose sorridendo.
-Ma anche se tu contribuirai, i soldi non basterebbero lo stesso per mandare avanti l’orfanotrofio, servono dei volontari e non ne abbiamo- rispose la donna dietro di Lucy.
-Ma ci siamo io e Lucy adesso! E cercheremo altri volontari!- rispose senza perdersi d’animo.
In quel momento i bambini uscirono correndo verso la loro amica, che la presero per mano trascinandola verso il parco di Nuova Magnolia.
Il ragazzo cominciò a rincorrere la bionda, ma fu fermato dalla donna di nome Nichika.
-Ti ringrazio per l’aiuto che ci stai dando, come ti chiami?- chiese la mora.
-Di niente! Davvero! È un piacere! E poi non potrei mai lasciare che dei bambini vadano mezzo alla strada- rispose lui grattandosi la testa un po’ imbarazzato –Comunque mi chiamo Natsu! Natsu Dragneel!- urlò lui mentre rincominciò a correre dietro all’amica, nella direzione del parco.

“Oggi Lucy non c’è, e neanche Natsu.. probabilmente è con lei, riesco a percepire la sua energia magica risvegliata, quindi gli è tornata la memoria, spero che abbia tenuto la bocca chiusa, per lei non è ancora il momento” pensò Loki guardando alla finestra della sua aula, durante la lezione della prima ora.

Durante quella breve mezz’ora trascorsa con i bambini dell’orfanotrofio, Natsu guardava Lucy guardava come si rivolgeva ai bambini giovando con loro, non sembrava per niente quella persona che aveva visto a scuola, quella persona dura che respinge le persone allontanandole da sé.
In quel momento sembrava proprio la Lucy che lui ha conosciuto quel giorno ad Hargeon, sorrise ripensando ai vecchi tempi. Il gruppo si stava dirigendo verso l’edificio dell’orfanotrofio per riportare i piccoli.
Una volta riaccompagnati, cominciarono a dirigersi verso scuola, la ragazza dura era tornata, e stava davanti al Dragon Slayer fino a quando non si fermò di nuovo.
-Grazie- disse a voce così bassa che se il rosato non avesse avuto un udito molto sviluppato, sicuramente non l’avrebbe sentita ringraziarlo.
Lui sorrise guardandola –Di niente!- disse cominciando  correre superandola –Muoviti Lucy!- urlò girandosi sempre sorridendo.
Lei sorrise, per poi cancellato quel sorriso stampato sulla sua faccia, con un viso seccato e un po’ arrabbiato.
-Non mi dare ordini! Moccioso!- urlò lei cominciando a correre verso Natsu nascondendo il sorriso divertito al ragazzo.
Così i due arrivarono a scuola per la seconda ora, rimproverati dal professore di turno, per poi farli sedere ai loro posti, mentre una certa albina e una certa turchina guardavano insistentemente le due figure, una ingelosita e l’altra maliziosa.
Nella ricreazione Loki prese da parte Natsu fingendo di scatenare una rissa con lui, trascinandolo in una parte della scuola poco frequentata dagli studenti.
-Allora ti è tornata la memoria eh?- disse Leo.
-Tu! Loki! Come lo sapevi!- urlò lui puntandogli il dito stupito come fanno i bambini.
-Stupido! Eppure dovresti saperlo..- senza farlo finire di parlare, il rosato lo interruppe.
-Stupido a chi?! Sei in cerca di rogne?!- urlò il Dragon Slayer infuocando un pugno.
-Ma sei proprio cretino! Non usare la magia qui a scuola!- disse dopo averlo colpito in pieno viso.
-Uffa! Loki! Rovini il divertimento!- disse lui strofinandosi la guancia leggermente rossa.
-Te la sei cercata!- ribatté lo spirito stellare.
-Un momento Loki.. ma tu che ci fai qui?- chiede il Dragon Slayer del fuoco, incuriosito.
Lo spirito stellare si ricompose guardandolo più seriamente –Vi tengo d’occhio, a quando ho scoperto che Lucy si era reincarnata, ho forzato il portale e sono venuto a tenervi d’occhio, il re degli Spiriti Stellari me lo ha ordinato perché sa che una di voi è ritornata vuol dire che il sigillo di Zeref si sta indebolendo e i suoi scagnozzi possano uccidervi prima che recuperiate la memoria- concluse lo spirito guardando il rosato.
-Oh..
-Ma dimmi Natsu! Come hai fatto a trascinare qui Lucy?!- chiese sorpreso lo spirito del Leone.
-Semplice! L’ho convinta!- rispose lui solare.
Loki sbuffò “Infondo lui è Natsu” pensò girandosi per andarsene via, pii si fermò -Spero che tu abbia capito che tu non dovrai dire nulla a Lucy- disse lui senza voltarsi.
-Non sono mica stupido io!- disse il Dragon Slayer.
-Te lo avrà detto sicuramente Happy- rispose ridendo sotto i baffi, lo spirito.
-Ehi! Guarda che ti ho sentito!- sbuffò arrabbiato il ragazzo dai capelli rosa.

-Nee! Lu-chan! Come mai sei venuta a scuola?- chiese la turchina con tono malizioso –non dirmi che Natsu ti ha convinta a venire!- continuò a parlare.
La bionda se ne stava a braccia conserte appoggiata al muro del corridoio sbuffando sulle domande assillanti della sua amica. Dopo un po’ Lucy notò il silenzio dell’albina, ma rimase in silenzio a guardarla, mentre lei fissava un punto impreciso nel vuoto. Quando anche la turchina se ne accorse cominciò a parlare, dopo che quest’ultima le chiese il motivo del suo turbamento.
-Lisa-chan.. cos’hai?- chiese la turchina avvicinandosi all’albina prendendola per mano.
-Eh?- chiese lei cadendo dalle nuvole.
La bionda cominciò a camminare nella direzione di Lisanna posandole la mano sul bianco capo –Cosa ti turba?- disse con aria preoccupata, ma non lo diede molto a vedere.
Lisanna sussultò al contatto e alle parole ricevute dall’amica, cosa che non successe con Levy, e questo fece insospettire la bionda “Possibile che abbia paura di me come qualche anno fa?” pensò distogliendo la mano dal capo dell’albina “Ma è da tempo ormai che siamo amiche.. cosa è successo?” lo sguardo di Lucy si incupì.
-Non vi preoccupate- sorrise debolmente alle due –non ho nulla!- sorrise ancor di più.
-Lisa-chan..- sospirò Levy a bassa voce senza farsi sentire, era preoccupata, conosceva bene le sue amiche, anche se da poco, e già pensava quale fosse la causa del turbamento di Lisanna.
In quel momento campanella suonò dichiarando la fine della ricreazione e quindi l’inizio delle lezioni. Gli alunni raggiungevano ognuno le proprie classi per cominciare le noiosa lezioni.
Le due ore a seguire furono quelle più noiose della giornata, Natsu dormiva tranquillamente sul suo banco, mentre Lucy guardava alla finestra e qualche volta rimaneva a fissare quello strano ragazzo, ripensando alle visioni e al suo premuroso gesto di aiutarla a tenere aperto l’orfanotrofio, ma se lui si sarebbe azzardato di dire a qualcuno quello che aveva visto, lo avrebbe ucciso all’istante.
Persa nei suoi pensieri, non notò lo sguardo dell’albina, quest’ultima continuava a guardare Natsu e Lucy da lontano tristemente. A quel punto, Levy ebbe le prove delle sue teorie sul turbamento dell’amica, guardando i tre.
L’ora di pranzo arrivò dopo un eternità dopo le due ore sfiancanti di latino, li alunni scesero al piano sottostante nella sala mensa per andare a prendere da mangiare. Levy e Lisanna si sedettero, come sempre, al tavolo della mensa a mangiare, invece Lucy, senza prendere da mangiare andò direttamente nella terrazza della scuola.
Natsu invece andò in cortile a pranzare, trovando Wendy giocare con un ragazzino della sua età, sicuramente era un suo compagno di classe, ma quando il rosato riconobbe la figura di Romeo saltò in piedi.
-Cosa?!- urlò involontariamente, pensando di averlo fatto solo mentalmente, ma quando si accorse che gli studenti che erano fuori lo guardavano straniti si accorse di aver urlato.
In quel momento corse da lui Wendy insieme a quel ragazzino che sembrava Romeo, e quando questi si avvicinarono, ne fu certo, non solo perché guardandolo meglio sembrava davvero lui, ma anche il suo odore, era quello del suo amico Romeo.
-Natsu-nii! Allora sei davvero tu!- disse il ragazzino, a quelle parole il rosato si bloccò “Lui si ricorda..” pensò il Dragon Slayer.
-Romeo?- disse Natsu –ti ricordi di me?- chiese stupito il ragazzo.
-Certo! È da poco più di un mese che ho recuperato la memoria, e con questo anche il mio potere magico- disse il ragazzino, mentre Wendy guardava i due, felice di averli fatto ricongiungere.
-Beh! Nii-chan noi andiamo, tra poco suona la campanella e non possiamo fare tardi- disse la ragazzina dai capelli blu.
-Va bene Wendy, vai, non fare tardi- le disse il rosato sorridendo –Ciao Romeo! A più tardi magari!
-Ok! Natsu-nii!- urlò il corvino allontanandosi insieme all’amica.

-Lisa-chan, hai una cotta per Natsu vero?- disse Levy all’albina.
Di risposta Lisanna arrossì vistosamente abbassando il capo per non farsi vedere, ma lo fece troppo tardi perché la turchina notò il rossore dell’albina.
-Però non credo sia questo quello che ti mette giù il morale- continuò la turchina –dimmi che hai Lisa-chan..- Levy mise una mano su quella dell’albina.
-Hai ragione Levy, i-io ho preso una cotta per Natsu..- disse imbarazzata la ragazza –e penso che anche Lucy-san si sia presa una cotta per lui- disse tristemente.
-Immaginavo- rispose Levy –ho visto tutto in classe, tu come guardavi Natsu e come guardavi Lu-chan quando anche lei si era messa a guardarlo, ma fidati, lo sguardo che aveva Lu-chan in quel momento non era di certo per una cotta, era pensierosa, c’è qualcosa che la turba Lisa-chan- finì la ragazza.
Lisanna alzò il capo guardando la sua amica –Pensi davvero che Lucy-san abbia qualcosa che non va? Ammetto che è un periodo in cui si comporta un po’ stranamente, ma non ho notato niente di più- concluse l’albina.
-Dobbiamo cercare di capire quello che sta succedendo Lisa-chan, non è l’unica in questo periodo a comportarsi così e lo sai bene anche tu- disse la turchina.
-Hai ragione Levy..
La campana suonò segnalando la fine della pausa pranzo, le due ragazze si alzarono per tornare in classe, come tutti gli altri studenti. 
Mentre stava tornando in classe il Dragon Slayer notò che Levy e Lisanna stavano tornando in classe senza Lucy, allora tornò indietro prendendo la scala antincendio, per fare prima, ed arrivò alla terrazza della scuola.
La ragazza era come l’aveva trovata il giorno prima, solo che il sole splendeva alto nel cielo scaldando l’aria, la ragazza cominciò a parlare dopo essersi accorta della presenza del Dragon Slayer di fuoco.
-Guai a te se parli di quello che hai visto oggi, con qualcuno perché non risponderò delle mie azioni Moccioso impiccione
Un piccolo brivido attraversò il rosato per il tono adoperato dalla bionda, ma si tranquillizzò subito rispondendole con il suo solito sorriso a trentadue denti –Certo! Come vuoi tu!
La bionda si girò di scatto verso il compagno di classe, sospirò e rincominciò a parlare –Non so perché te ne parli, ma non prendermi in giro per quello che ti dirò o davvero io ti ammazzo- aggiunse terrorizzando il rosato.
-A-aye!
Lucy si sedette a terra contro la ringhiera della terrazza, la stessa cosa lo fece anche il rosato, poi lei cominciò a parlare.
-Stanotte ti ho visto, avvolto dalle fiamme, non da comuni fiamme, queste erano calde e mi donavano una certa sicurezza, e sono sicura che eri tu stesso a farle uscire- disse lei continuando a parlare, mentre il rosato si paralizzò a sentirla raccontare –era magia, ne sono sicura, il fatto sta che non ho visto solo quello- si fermò per poi continuare –c’ero anche io, e un uomo, un uomo di nome Bora se non sbaglio
A quel nome il ragazzo sussultò, il cuore cominciò a battere all’impazzata “Lei si ricorda del nostro primo incontro..” pensò il rosato, mentre cercava di frenare tutte quelle pulsazioni che si scatenavano furiose nel suo petto.
-Tu mi hai salvata da quegli uomini e hai accennato a Fairy Tail, ma non solo tu, anche io, ma non penso si tratti della nostra scuola- sospirò la ragazza non capendoci più nulla -Alla fine ho visto un ultima cosa.. tu che mi portavi via con te, a Fairy Tail..
Il ragazzo sentiva il cuore scoppiargli nel petto, era troppo felice che lei avesse ricordato quell’evento, ma era anche triste perché lei non ricordava che quello era successo per davvero, stava male, stava davvero male perché Lu, come la chiamava il Dragon Slayer, non si ricordava più di lui..
Il ragazzo si alzò dopo aver realizzato quel pensiero, lasciando la ragazza stupita del comportamento del rosato, non l’aveva neanche presa in giro come pensava, si era limitato ad alzarsi e ad andarsene via.
Anche la bionda poco dopo si alzò, e tornò in classe, vide accanto al suo banco Natsu che stranamente stava attento alla lezione della nuova professoressa, prese una sgridata e si andò a sedere ignorando completamente la prof. come faceva sempre.
Le ultime due ore passarono velocemente, la bionda non salutò nemmeno le sue amiche con i suoi soliti accenni, le ignorò completamente, preoccupandole, ma la lasciarono tornare a casa tranquilla senza riempirla di domande.

Natsu invece, aspettò Wendy e Romeo, per poi tornare a casa senza dire una parola, nemmeno quando tornò da Happy aprì bocca, uscì in giardino e cominciò ad allenarsi come faceva tempo addietro per non pensare a quello che era successo nelle ultime due ore, togliendogli tutta la vitalità che possedeva.

Intanto due figure, un ragazzo e una ragazza, camminavano per la città, verso la Fairy Tail Accademy.









Angolo dell'autrice
Scusatemi l'ora tarda minna, ma nel pomeriggio non sarei mai riuscita a pubblicare perchè devo cominciare a studiare, e se aprissi efp mentre studio, mi perderei nel sito xD
Comunque.. soddisfatti del capitolo? So che l'ho fatto incredibilmente lungo.. ma ho cercato di renderlo il meno pesante possibile.
Mi scuso per gli errori che avrete sicuramente rovato nel testo :'( 
Riguardo Lucy.. avete visto che non è la dura che si mostra a scuola? Il perchè salterà fuori solo più avanti, magari anche presto.. ma non lo so.. dippende da quello che partoriranno le mie mani! ;)
Ho reso appositamente Natsu un po' OOC perchè il Natsu che ora "vedete" è diverso per davvero da quello che c'era prima, perchè nella sua nuova vita ha affrontato cose diverse, che lo hanno cambiato, tra cui Wendy. Secondo me vi starete chiedendo perchè Wendy lo chiama Nii-chan inevece che semplicemente Natsu.. e bene, anche questo ve lo svelerò più avanti!
So che siete curiosi di sapere chi sono i due nuovi arrivati in città.. non vi farò attendere molto, già nel prossimo capitolo parlerò di loro due, anche se so già che qualcuno potrebbe aver indovinato chi sono.
Ora passiamo ai ringraziamenti.. come sempre vorrei ringraziare chi ha aggiunto tra i preferiti, tra le seguita e tra quelle da ricordare, e come sempre anche chi ha solo letto i miei capitoli precedenti.
Vorrei ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo, infondendomi la voglia di scrivere altri capitoli di questa fiction!
Quindi ringrazio: Firner_92 e _LucyHeartphilia_ per aver recensito il capitolo scorso. <3
Spero di sentirvi ancora!
Un bacione a alla prossima! <3

Mary


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Capitolo 5
*** Nuovi/Vecchi compagni di gilda ***


Nuovi/Vecchi compagni di gilda

-Lucy!- urlarono i bambini correndole incontro sorridendo facendo i matti, felici che la loro amica fosse venuta per la seconda volta in quella giornata.
-Bambini! Avete fatto i bravi?- chiese lei abbracciandoli uno ad uno, con un dolce sorriso stampato in volto.
-Certo che abbiamo fatto i bravi!- gridarono i piccoli correndole intorno –Vero Maestra Nichika?
La mora sorrise annuendo alla bionda –Vuol dire che oggi andiamo a mangiare un gelato! Va bene?- disse la ragazza, facendo esultare i bambini.
Questi, corsero, come al solito, dentro l’edificio a prendere i cappotti per prepararsi ad uscire. Siccome il sole era ancora alto e dava calore, decisero di andare a fare una passeggiata, dopo aver preso il gelato.
-Scegliete un solo gusto, non posso permettermi troppo- disse la bionda grattandosi la nuca leggermente imbarazzata.
-Va bene!- dissero in coro i bambini, contenti anche solo di prendere un piccolo gelatino, erano davvero grati per la generosità di Lucy, quando avevano bisogno, lei c’era sempre, lei era la loro paladina in poche parole.
Dopo aver preso il gelato, si recarono al parco di Nuova Magnolia, come facevano sempre, ogni volta che la ragazza li andava a trovare, cominciando a giocare.
-Lucy! Ma Natsu dov’è?- chiese una bambina dai lunghi capelli verdi e dagli occhi blu.
La bionda si fermò, sorpresa dalla domanda “Come mai vogliono stare con il moccioso?” la ragazza si rattristì, per poi guardare sorridente la dolce bimba, che la guardava con occhi speranzosi.
-Purtroppo non è potuto venire, aveva degli impegni, perché me lo chiedi Lara?- chiese la bionda alla piccola dopo aver mentito alla piccola, prendendola in braccio.
-Volevo giocare un po’ con lui- disse la bimba dai cappelli verdi nascondendo il visino imbarazzato e allo stesso tempo un po’ triste tra i capelli color grano della ragazza.
-Ho capito, ho capito- disse amorevolmente la ragazza, stringendo leggermente la bimba per poi rimetterla a terra –magari un giorno lo andiamo a trovare va bene?- disse Lucy cercando di far sorridere Lara, e ci riuscì, ricevendo un bellissimo sorriso, mentre quest’ultima annuiva contenta.
“Bene Lucy, complimenti, ti sei cacciata nei guai: primo, non sai dove abita quel moccioso, e secondo, sei una cretina! Complimenti! Hai promesso di..” i suoi pensieri furono interrotti quando sentì avvampare le gote “Lucy! Ma che fai? Arrossisci?! Contegno! Mantieni un minimo di contegno!” si urlava nella testa, cercando di non mandare a farsi fottere la sua reputazione.
Ripreso il controllo, rincominciò a giocare con i bimbi, sotto lo sguardo sorridente di Nachika.

-Wendy!- urlò Happy volandole incontro –sai cos’ha Natsu?- chiese tristemente alla blu.
-No Happy, quando siamo usciti da scuola, era già così, e non ha parlato per tutto il tragitto fino a casa- disse lei scuotendo la testa anche lei rattristita.
I due guardarono il Dragon Slayer allenarsi, si allenava senza sosta, non accennava nemmeno ad un minimo di stanchezza, ma i due percepivano che il rosato fosse turbato, arrabbiato, triste e cercava di sfogarsi allenandosi fino a svenire. “Come posso farle ritornare la memoria? Come faccio a farle ricordare di me?” digrignò i denti e strinse i pugni fermandosi, la rabbia lo montò “Ci riuscirò! È una promessa!”.
Vedendolo più agguerrito, e con un sorriso soddisfatto in volto, Happy e Wendy si tranquillizzarono un poco, ritornando ognuno a fare ciò che stava facendo poco prima.
Il gatto tornò a sedersi in giardino mangiando un pesce, mentre guardava il suo compagno allenarsi, gli era mancato passare del tempo con Natsu.. dopo tutto erano passati diversi secoli da quando la sua gilda fu distrutta, e i suoi compagni uccisi durante la guerra contro Zeref scatenatosi qualche anno prima che loro morissero.
Una lacrimuccia scese da un occhio del gatto, ripensando a quanto aveva aspettato prima di rincontrare il Dragon Slayer del fuoco, asciugò quasi subito la lacrima per non farne sentire l’odore al compagno che in quel momento si stava allenando, ma a quest’ultimo non sfuggì quell’odore leggermente salmastro proveniente dalla sua palla di pelo preferita.
-Happy! Vieni! Facciamo come ai vecchi tempi! Andiamo a pescare!- urlò il rosato nel tentativo di risollevare un po’ l’exceed.
-Aye!- disse tutto contento il gatto blu, volando dal suo migliore amico.
-Happy..- disse il rosato richiamando il suo amico.
-Aye!- rispose il gatto blu.
-Sai dove possiamo trovare un laghetto?- chiese poi facendo precipitare a zampe all’aria il povero gatto dall’esasperazione.

-Lucy! Andiamo oggi a trovare Natsu?- chiese Lara, quando arrivarono a “casa”, in quel momento le due erano nella cameretta della bambina, le condizioni di quella stanza non era di certo delle migliori, come del resto dell’edificio dell’orfanotrofio, dopotutto.
-Oggi?- domandò titubante la bionda, guardando, presa alla sprovvista, la piccola.
-Sì!- annuì poi convintissima la verdolina, con un sorriso stampato in volto.
-C’è un problema..- disse sospirando la bionda –non so dove abita, mi dispiace- continuò inginocchiandosi davanti alla bimba posandole una mano sul capo.
-Ah..- la piccolina dagli occhi azzurri, abbassò la testa, rattristita.
-Ma se vuoi andiamo a fare un giro per la città, chissà, magari lo incontriamo- parlò per tirare su il morale a Lara, non le piaceva vederla triste, soprattutto dopo quello che aveva passato prima di arrivare in orfanotrofio nonostante la tenera età.
La bambina alzò la testa sorridendo -Grazie!- disse tutta contenta saltellando intorno alla ragazza, che quest’ultima a sua volta sorrideva guardando la verdolina -Nachika!- chiamò Lara entrando in una stanza, un po’ mal ridotta, dell’orfanotrofio –Io esco con Lucy!- urlò andando a prendere il suo cappottino, la sciarpetta e il cappellino, tutti un po’ rovinati.
La donna, che in quel momento stava seduta ad osservare gli altri bambini che giocavano, guardò Lara entrare e prendere l’occorrente per uscire –Va bene!- rispose poi sorridendo.
-Nachika, va bene se si ferma a dormire da me stasera? Non mi va di andare in giro da sola con lei dopo cena, sarebbe un po’ rischioso di questi tempi- disse la bionda preoccupata, avvicinandosi alla mora –con tutte quelle sparizioni non mi sento a mio agio uscire da sola con una bambina- aggiunse.
-Non ti preoccupare, ti capisco, non rischierei nemmeno io- rispose la donna seria e comprensiva.
-Grazie- sussurrò un po’ rossa in viso, erano poche le volte che ringraziava le persone, e quelle poche volte in cui ringraziava, faceva uno sforzo immane, poiché nessuno si era mai dato la briga di aiutarla o di allietarle le sofferenze subite in passato.
-Lucy! Sono pronta!- gridò Lara correndo verso la ragazza, che nel frattempo stava chiacchierando con la sua maestra e tutrice.
-Brava! Allora stasera verrai a dormire da me! Ti piace l’idea?- chiese Lucy sorridendo, vedendo la bambina agitata, si notava a vista d’occhio che non stava più nella pelle nell’andar a cercare il rosato, ma dopo che le disse che avrebbe passato la notte dalla bionda, scoppiò dalla gioia prendendo per mano la ragazza e la trascinò verso l’uscita tutta contenta.
-Muoviamoci!- urlò Lara con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, mentre la ragazza che stava trascinando sorrise divertita.
-Allora, cosa ti ho detto?- chiese Lucy, dopo una decina di minuti di camminata, alla piccola.
-Che non devo dire niente riguardo l’orfanotrofio se incontriamo una tua qualche conoscenza!- disse a mo’ di soldatino la verdolina mentre marciava.
-E cos’altro?- chiese poi guardando divertita la bambina, che imitava un soldato.
-Non devo rattristirmi se tu mi parli male o mi sgridi mentre siamo in compagnia di qualcuno che tu conosci!- rispose prontamente girandosi verso la ragazza alzando la mano in segno di saluto, come facevano i soldati.
-Bravissima!- disse Lucy sorridendo –bada che è di estrema importanza- disse diventando seria –non posso mostrarmi come faccio adesso con te ok? Perciò davvero, non offenderti se parlerò male con te- disse poi con tono dispiaciuto.
La bambina corse dalla bionda abbracciandola –Ho capito- disse nascondendo il visino, immergendolo nella stoffa della gonna che indossava la ragazza.
Quest’ultima sorrise riconoscente, abbracciandola a sua volta, dopo essersi abbassata all’altezza della piccola Lara.
-Ok! Ma ora andiamo!- si rialzò Lucy prendendo per mano la piccola e rincominciando a camminare per le strade di Nuova Magnolia. La bimba annuì e sfoggiò un gran sorriso stringendo con la sua manina la mano della ragazza, per poi incamminarsi insieme a quest’ultima.

-Natsu!- si lamentò il gatto –dove stiamo andando?- chiese annoiato il gatto, mentre seguiva il suo compagno camminando sulle sue due zampine dietro quest’ultimo.
-Andiamo al fiume! Non conosco altri posti dove andar a pescare- rispose il rosato tenendo le man dietro la testa –non so che fine ha fatto il laghetto che c’era nel boschetto della Vecchia Magnolia, è passato così tanto tempo, che penso che sia scomparso insieme al bosco- continuò un po’ pensieroso.
-Nee Natsu! Hai già provato il nuovo letto di Lucy?- chiese il gatto dopo il lungo silenzio creatosi poco prima.
Il ragazzo si arrestò pensando –Happy! Perché invece non andiamo a casa di Lucy a provare il suo letto?- chiese eccitato dall’idea il rosato, dopo essersi voltato verso il gatto blu –così vediamo se è morbido come quello che aveva!- disse contento, cominciando a correre felice e contento dopo la risposta del suo compagno con il suo sonoro “Aye!”.

-Lisa-chan! Chissà che cosa ha preso a Lu-chan!- sospirò la turchina, rattristita –oggi se ne è andata senza salutaci!- continuò sbuffando sempre più triste.
Mentre Levy parlava, Lisanna aveva la testa tra le nuvole. Tanti pensieri le girovagavano per la mente, ma quelli più pesanti riguardavano Lucy e Natsu. 
Lisanna Strauss si era presa una cotta per Natsu, e non era l’unica, ne era certa. 
Lucy che andava a scuola due giorni di seguito? Erano anni che non lo faceva, perché doveva farlo dopo tutto questo tempo? Per Lisanna c’era un'unica spiegazione: Natsu. 
L’albina era sicura che Lucy, una delle sue due migliori amiche, si era legata a Natsu, Lisanna vedeva come Lucy guardava incuriosita quel ragazzo, vedeva come Lucy si rivolgeva a lui e vedeva come lui era stranamente sempre ad osservare la bionda o a cercare di diventarle amico.
C’erano un paio di cose però che la facevano stare inquieta: perché quando ha conosciuto i suoi amici, c’era sempre quella sensazione che le faceva sembrare di conoscerli da una vita fin dal primo giorno che li ha conosciuti, ma questo non accadeva con tutti, solo con alcuni di loro.
Ad esempio è successa la stessa cosa con Natsu, ma oltre a quella sensazione di conoscerlo da una vita, ha provato qualcos’altro, il suo cuore sembrava che facesse salti di gioia quando lo vide per la prima volta, aveva provato quella sensazione di sollievo, come quando ti separi da una persona per poi ricongiungerti dopo tantissimo tempo, solo che di quella persona ne eri innamorata.
-Lisa-chan! Mi ascolti?! Ehi!- disse la turchina agitando la mano davanti al viso dell’albina, facendola sussultare dopo due lunghi minuti di richiamo.
-Levy.. cosa c’è?- chiese Lisanna dopo qualche attimo di smarrimento.
-Lisa-chan! È da quando siamo uscite dalla pasticceria che sei con la testa fra le nuvole!- disse Levy gonfiando le guance per la poca considerazione che le dava l’amica.
-Scusami Levy- disse l’albina profondamente dispiaciuta.
-Non ti preoccupare Lisa-chan!- disse sorridente Levy –stavi pensando a Natsu eh?- chiese maliziosa la ragazza facendo imporporare le gote dell’albina.
-È.. così.. evidente..?- chiese Lisanna abbassando il capo e balbettando ancora rossa in volto.
La turchina sorrise, finalmente la sua amica si era innamorata! Era da tempo che fantasticava su quando una delle sue amiche si sarebbe innamorata!
Già, Levy era una ragazza mooolto sognatrice, e il fatto che leggesse tantissimo, non faceva altro che aumentare i suoi viaggi mentali con protagonista principale l’amore. 
Ma nonostante fosse una romanticona di prima categoria, non ha mai incontrato qualcuno che le avesse fatto battere il cuore come quando si è innamorati, o balbettare come un’ebete mentre si presentava a qualcuno, oppure distrarla dalle sue amate lezioni o dalle sue ore di studio che dedicava tutti i giorni.
La verità era una sola: Levy non si era mai innamorata, Levy sognava l’amore e basta.
Solo una cosa le occupava la mente quando pensava a quel bellissimo sentimento “Cos’è quella sensazione di vuoto che provo e che manda il mio cuore a pezzi quando esco per un appuntamento con un ragazzo?
La piccola Levy non sapeva che quella sensazione l’avrebbe aiutata a trovare a chi avrebbe ceduto il cuore, innamorandosene perdutamente.
-Non importa Lisa-chan! Ora io vado, si sta facendo tardi, devo tornare a casa! C’è Erza che mi sta aspettando per preparare la cena di stasera!- cominciò a correre la turchina –salutami Mira ed Elfman quado torni a casa!- disse prima di svoltare l’angolo e sparire dalla visuale della sua amica.
-A domani Levy!- salutò Lisanna prima di girare anche lei in una via della città per tornare a casa dai suoi amati fratelli.

-Uffa! Ora sono davvero in ritardo!- disse Levy correndo –perché devo sempre fermarmi ad ogni libreria o biblioteca che vedo?- si chiese poi al limite della stanchezza –menomale he sono quasi a casa, Erza mi farà fuori!- si disse con tono preoccupato.
Le mancava solo di svoltare l’angolo e sarebbe arrivata, ma mentre stava per girare, andò a sbattere contro qualcosa cadendo a terra come un sacco di patate.
-Fai più attenzione- una voce seccata disse rivolgendosi alla ragazza che era ancora a terra a massaggiarsi le parti doloranti per colpa della caduta.
-Non è colpa mia se sei sbucato dal nulla- rispose a tono la turchina senza ancora aprire gli occhi per guardare il suo interlocutore e scoprirne il volto.
-Non credi che sia un po’ troppo tardi per girovagare per la città a quest’ora gamberetto?- chiese l’interlocutore di Levy.
-Gamberetto a chi?!- disse la ragazza alzandosi spolverandosi la gonna per poi guardare un enorme buzzurro davanti a sé -e comunque non sono affari tuoi, buzzurro!- sbraitò la dolce turchina, che forse tanto dolce non era poi mica tanto quando si arrabbiava.
-Tsk!- il ragazzo dai lunghi capelli neri, occhi cremisi, pieno di piercing e un fisico da paura, superò la ragazza e se ne andò, sotto lo sguardo accigliato di lei.
-Che strano ragazzo! Però..- Levy si perse nei suoi pensieri, era la prima volta che non sentiva quella sensazione di vuoto ed inquietudine, quando stava con un ragazzo –non penso di averlo già conosciuto, eppure mi sembra il contrario..- la ragazza rincominciò a correre verso casa con una mano al cuore, dopo essersi ricordata della sorella che la stava ancora aspettando, sicuramente stava già con un mattarello davanti la porta di casa ad aspettarla accigliata.

-Lara, penso che si sia fatto troppo tardi, è meglio se andiamo a casa, e già buio- disse la ragazza rivolgendosi alla verdolina che le camminava accanto stringendole la mano.
-Io volevo incontrare Natsu..- mise il broncio la bimba.
-Domani lo vedrai te lo prometto!- disse la bionda pizzicando una guancia paffuta della bambina, dopo averla presa in braccio.
-Davvero?- chiese la piccola tornando a sorridere.
-Certo!
“Come è facile farla tornare a sorridere!” si ritrovò a pensare Lucy “Sono felice che sia tornata a sorridere, io non ne ho più la forza di sorridere come lei, per questo proteggerò il suo sorriso! Farò fuori chiunque cercherà di farle del male!” si promise la ragazza facendo un sorriso divertito, pensandoci, era da tanto che non menava qualcuno con le proprie mani anziché con una stupida palla.
-Eccoci, siamo arrivate- disse la bionda posando le chiavi sul tavolo per poi dirigersi in cucina insieme alla bambina –cosa vuoi da mangiare?- chiese alla piccola mentre apriva il frigorifero.
-Mi va bene qualsiasi cosa!- disse la bimba guardando sorridente la ragazza.
-Va bene, allora ti faccio una bella cotoletta e un po’ di insalata, ok?- chiese la bionda guardando la bambina che si era appena seduta al tavolo della cucina.
-Evvai! Carne!- urlò la piccola emozionata, all’orfanotrofio non si poteva mangiare cose come la carne, erano troppo costose, quindi si mangiavano intrugli e zuppe.
La ragazza sorrise, prese l’occorrente per cucinare e cominciò a preparare da mangiare per la verdolina che attendeva seduta, mentre guardava un po’ di televisione.
-Ecco qua!- disse porgendo un piatto alla bambina e uno a sé, contenenti la cena.
-Grazie!- Lara cominciò a divorare la cena, seguita da Lucy che però mangiava a velocità ridotta rispetto alla bambina, e quest’ultima in pochissimo tempo ripulì il piatto, lasciando leggermente sbigottita la ragazza.
-Lucy! Che ore sono?- chiese la bimba dopo che la bionda finì di lavare i piatti e la pentola utilizzata per cucinare.
-Vuoi già andare a letto?- chiese la bionda guardando l’orologio della sala sbirciando dalla porta aperta della cucina.
-Sì- disse la verdolina annuendo mentre si stropicciava i piccoli occhietti azzurri.
-Allora andiamo a letto, sono quasi le undici di sera, penso che tu sia già molto stanca- disse la bionda, guardando con tenerezza la bambina mezza addormentata sul tavolo.
La prese per mano e salì le scale insieme a Lara, che pian piano si stava addormentando durante la salita per le scale, quando giunsero nella camera, la ragazza si paralizzò.
Accendendo la luce della camera vide un ragazzo dalla chioma rosata svegliarsi, a causa della luce accesa, sul letto della bionda, insieme ad un gatto dallo strano colore blu.
Il ragazzo si svegliò completamente e cominciò ad osservare le due, la piccola era mezza addormentata in piedi e lui si intenerì nel vederla in quelle condizioni, quando posò lo sguardo sulla ragazza, una sensazione di disagio si fece largo nel suo cuore.
Lucy fu colpita da un lancinante mal di testa, alla vista del gatto e del ragazzo e di quest’ultimo che si stava svegliando, una visione le fece quasi spaccare in due la testa dal dolore, lasciò la presa sulla mano della bambina cadendo il ginocchio mentre si teneva le mani fra i capelli cercando di allietare invano il dolore alla testa.
Lara quando si accorse del malore della sua amica si risvegliò dallo stato di trans causato dalla stanchezza della giornata, ormai quasi conclusa, e si avvicinò alla ragazza, preoccupata, facendo volatilizzare il sonno di poco prima.
Natsu vide Lucy mentre si stava formando una smorfia di dolore sul viso di lei, decise di alzarsi per andarle incontro ma quando lei cadde in ginocchio con la testa tra le mani, il rosato si allarmò correndole incontro, mentre la bionda dopo pochi secondi cadde completamente a terra, svenuta, dopo aver invocato il ragazzo che le stava correndo incontro –Natsu..
-Lu!- urlò il ragazzo, mentre la bambina gridava il nome della sua amica piangendo, svegliando il povero gatto che dormiva ancora beatamente sul letto fino a pochi secondi prima.
-Cosa sta succedendo?- chiese il gatto blu preoccupato quando vide la sua amica a terra priva di sensi, con il suo compagno che la prendeva in braccio anch’egli preoccupatissimo, mentre una bambina dai capelli color smeraldo piangeva invocando il nome della bionda.

-Mi spiegate cosa è successo?- chiese sconvolta l’albina, guardando il fratello, spaventata a morte –Onee-chan.. Onii-chan..- sussurrò l’albina ancora scossa dalla visione che le si poneva dinnanzi.
-Lisanna..- mormorò l’albino con occhi spalancati mentre guardava la sua sorellina.
-Lisanna, penso che sia arrivato il momento di spiegarti tutto- disse Mirajane camminando verso la sorellina, quest’ultima ancora sconvolta, dopo che una luce bianca accecante la circondò riconsegnandole ciò che aveva smarrito molto tempo prima.
Il fratello fece tornare normale il suo spetto, tramutato in mostro, poco prima.
-I-io ero morta.. come è possibile..- disse la più piccola degli Strauss, con le lacrime agli occhi.
-Devi ringraziare Lucy- disse Mira posando la mano sulla spalla di Lisanna, che a quella frase, la ragazza guardò la sua sorellona con occhi spalancati, che chiedevano una spiegazione a quello che stava succedendo.

-Mi hai fatta preoccupare tantissimo!- urlò la rossa cominciando a rincorrere la turchina per casa con un mattarello in mano –almeno potevi telefonarmi!- continuò poi sempre urlando.
-Scusami Erza-nee!- piagnucolò Levy, senza smettere di correre per casa -non l’ho fatto a posta! Mi sono incantata a guardare per le librerie senza accorgermi che si stava facendo tardi!- urlò la turchina sull’orlo di piangere per la paura di essere picchiata da una delle tre ragazze più forti della scuola, ovvero sua sorella adottiva, Erza Scarlett, conosciuta come Titania, o come la presidentessa d’istituto della Fairy Tail Accademy.
Dopo averne suonate di santa ragione alla poveretta, la scarlatta tornò in cucina finendo di preparare una delle sue torte preferite, la torta con panna e fragole.
“Mi mancano..” pensò la rossa “ma da quello che mi ha riferito Loki, penso che nel giro poco tempo, ci rincontreremo tutti” sorrise a quel pensiero, finalmente si sarebbe ricongiunta con i suoi vecchi compagni di gilda e non solo, ma il sorriso le si cancellò subito dopo dal volto “però questo vuol dire che Zeref sta tornando”.
-Levy! È pronta la cena! E se mangerai tutto invece che metterti a leggere, forse ti do una piccola fetta della mia torta!- urlò Erza mettendo la sua torta nel frigo, per poi sedersi a tavola.
La turchina non se lo fece ripetere due volte, primo, aveva una fame da lupi, e secondo, avrebbe anche potuto farne a meno di leggere se la sua sorellona le avrebbe ceduto una piccola fetta delle sue squisite torte, non poteva lasciarsi sfuggire questa rara occasione.
-Arrivo!- urlò la ragazza dai capelli color cielo, per poi arrivare in cucina e sedersi per mangiare –Sai per caso dove è finita Cana? Ieri non l’ho neanche vista per la cerimonia di apertura a scuola- chiese poi dopo aver ingoiato un pezzo di pane.
-Se non mi sbaglio torna domani dalle vacanze, ha avuto un contrattempo- rispose la scarlatta.
“Per forza che non è ancora qui! Gildarts ha recuperato la memoria e di conseguenza anche il suo potere magico, ha combinato un vero macello!” sospirò a quel pensiero.
“Menomale che Cana avesse già visto quello che sarebbe successo” pensò sarcastica “e per colpa delle sue solite sbronze non ha potuto evitare che il padre avesse fatto affondare la nave da crociera su cui erano saliti per passare le vacanze” continuò dopo aver fatto una pausa con i suoi pensieri per rivolgere la parola a Levy.
-Ti piace?- chiese Titania alla turchina riferendosi al piatto che si gustava quest’ultima.
-No, ma lo mangio perché sto morendo dalla fame- rispose la turchina.
-Cosa hai detto?- la Regina delle fate stava emanando un aura malvagia attorno a sé, terrorizzando Levy, che solo poco dopo realizzò quello che aveva detto.
-E-Erza..- balbettò la povera ragazza impaurita dalla visione della sua sorellona.
La rossa scoppiò a ridere guardando la sorellina terrorizzata, era troppo buffa agli occhi della maga dei Requip.
“Chissà quando arriverà il momento per Levy” si domandò la scarlatta, finendo di mangiare, dopo la risata in cui coinvolse anche la turchina.


-La ringrazio Master- disse un ragazzo rivolgendosi ad un vecchietto seduto alla scrivania del suo ufficio, a quella tarda ora.
-Di niente, sono contento che i miei figli si stiano riunendo dopo tutto questo tempo- rispose la bassa figura sorridendo.
-Ora dobbiamo accelerare i tempi, dobbiamo aiutare i nostri compagni a far recuperare la memoria, non possiamo sapere quanto tempo abbiamo prima che Zeref si liberi dal sigillo- sospirò la ragazza che si trovava di fianco al ragazzo, rivolgendosi ai due uomini.
-Non vi preoccupate, negli ultimi tempi hanno recuperato in molti il proprio potere magico e la memoria- rispose il vecchietto che si massaggiava uno dei suoi possenti baffoni bianchi.
-Master, può dirci chi sono?- chiesero in coro i due, guardando il loro interlocutore.
-Sono in molti, ecco qui la lista di chi non ha e di chi ha recuperato la memoria- il vecchio porse un foglio al ragazzo, facendolo strisciare sulla scrivania.
Quest’ultimo prese il foglio e cominciò a leggere, per poi ghignare –Allora il fiammifero si è risvegliato da poco- piegò il foglio e se lo mise in tasca –vuol dire che l’ho battuto di un paio d’anni- aggiunse ridendo, mentre si allontanava insieme alla ragazza dall’ufficio del preside della Fairy Tail Accademy.

Le lacrime sgorgavano dagli occhi della ragazza –Ha fatto davvero tutto questo?- chiese poi rivolgendosi alla sorella.
Quest’ultima annuì per poi guardare il fratello che sedeva accanto alle due con lo sguardo serio, posato sulle sue sorelle.
-Lucy si è comportata da vero uomo- annuì fiero il ragazzo.
Lisanna sorrise a quella affermazione, mentre Mira le accarezzava il capo dopo averle asciugato le lacrime che fino a poco prima scendevano copiosamente. Doveva ringraziare Lucy per averle dato la possibilità di rivedere il ragazzo di cui si era innamorata quando era solamente una bambina.
-Grazie Lucy..- disse Lisanna a bassa voce, scatenando un dolce sorriso sulle labbra delle due albine.

-Guarda Natsu qui! Mi hanno fatto il marchi di Fairy Tail!- gridò la ragazza alzando la mano destra per farne vedere il torso al rosato, mostrandone il marchio della gilda.
Il ragazzo si girò che stava ancora mangiando il suo amato fuoco –Ora sarai contenta, Luigi…- disse lui con ancora il cibo in bocca.
Presa dal nervosismo più assoluto, urlò al ragazzo –Mi chiamo Lucy!


“Cos’era quella visione!” si chiese la ragazza mentre si teneva la testa tra le mani “Cos’è questo dolore alla testa!” urlò mentalmente cadendo in ginocchio.
Rivolse lo sguardo a Natsu e lo vide correrle incontro preoccupato, sentiva le urla di Lara che diventavano sempre più impercettibili, voleva tranquillizzarla, ma l’unica cosa che le uscì di bocca fu –Natsu..- prima di chiudere gli occhi cadendo a terra, con il dolore alla testa che diventava sempre più forte prosciugandole le poche energie rimaste.
L’unica cosa che sentì prima di perdere i sensi fu Natsu che gridava –Lu!- poi tutto si fece più scuro.

-Si sta liberando, devi affrettarti- disse la figura incappucciata allontanandosi sempre di più dalla bionda –tutti si stanno riunendo dopo tanto tempo- continuò –devi affrettarti anche tu- finì scomparendo dalla visuale della ragazza, tra la nebbia che avvolgeva il suo campo visivo.
-Cosa intendi?! Ehi!- gridò Lucy correndo incontro alla figura, ma dopo aver corso per minuti, non riuscì lo stesso a raggiungerla, decise di fermarsi.
-Cosa sta succedendo?- sussurrò chiedendosi –cosa mi sta accadendo?
-Hime-sama, la stiamo aspettando- disse una ragazza che comparì dal nulla.
Questa aveva i capelli di una tonalità di colore tra il viola e il rosa chiaro, due grandi occhi azzurri, alta e snella, indossava una divisa da cameriera e due catene erano legate ai polsi.
La ragazza scomparì subito dopo, sotto lo sguardo allibito della bionda, che continuava a fissare il punto in cui vi era la cameriera poco prima.
-Chi era? E perché mi ha chiamata in quel modo?- chiese a voce alta la ragazza. Una fitta di dolore le colpì la testa piegandola in due dal dolore –Basta!- urlava –Lasciatemi in pace!- urlò disperata la ragazza rivolgendosi alle visioni e ai continui attacchi di mal di testa, strinse la testa più forte, non ce la faceva più.


La ragazza si svegliò di colpo, era sudata, respirava affannosamente, priva di energia, si sentiva vuota. “Cosa sta succedendo?” chiese per l’ennesima volta nella sua mente “E perché mi sento stretta nel mio letto? Ma soprattutto, perché mi trovo sul letto? Non ero mica svenuta?” aggiunse stropicciandosi gli occhi.
Quando li riaprì vide alla sua destra, la piccola Lara che dormiva beatamente, mentre le stringeva la mano. La ragazza si accorse mentre cercava di accarezzare il volto della bimba, che un braccio stava avvolgendo sia lei che la bambina. Alzò il capo per vedere chi fosse, e vide il rosato che dormiva silenziosamente, con un gatto blu che gli dormiva in testa.
Sorrise quando sentì la stretta del ragazzo farsi più possessiva, ma subito dopo una vena pulsante cominciò a farsi strada sulla fronte della ragazza “Come osa dormire sul mio letto?! E per di più avvinghiato a me e a Lara! Mi stringe come se fossi sua!” la ragazza arrossì a quel pensiero “Ma che diavolo stai pensando Lucy!”.
Poco prima che potesse riuscire a muoversi, la bimba aprì gli occhi assonnata, e con la voce impastata dal sonno cominciò a parlare.
-È ancora presto per alzarsi..- disse in un primo momento, ma quando si accorse che Lucy si era sveglia saltò in piedi sul letto e si buttò addosso alla ragazza, svegliando il rosato e il gatto, poiché erano caduti a terra, spintonati dalla piccola.
-Lucy!- gridò la bambina stringendo la ragazza –ci hai fatto preoccupare tantissimo!- pianse la verdolina nascondendo il piccolo visino tra i vestiti della ragazza.
-Stai tranquilla Lara..- sussurrò la ragazza cercando di tranquillizzare la bambina.
-Lu..- sussurrò il ragazzo, mentre si alzava da terra insieme al gatto, che rimase muto tutto il tempo –come stai?- chiese subito dopo precipitandosi dalla bionda, ancora preoccupato.
-O-ora v-va m-meglio- balbettò Lucy arrossendo per la vicinanza del Dragon Slayer al suo volto.
-Menomale..- sospirò lui, poi tornò a guardare la piccola che ancora piangeva –Lara, ora va tutto bene, Lucy si è svegliata e non sta più male- disse lui sorridendo alla bambina, che si voltò verso di lui asciugandosi le lacrime.
-Hai ragione!- la verdolina tornò a sorridere prendendo in braccio Happy e riempirlo di coccole –sei così carino!- disse poi accarezzandolo.
Natsu sorrise divertito vedendo la bambina spupazzare il suo migliore amico, e vedendo lo sguardo di quest’ultimo, un po’ infastidito, riuscì a stento a trattenersi dal scoppiare a ridere.
-Non è neanche sorto il sole, ti conviene andare a dormire- disse il rosato guardando la ragazza –credo che tu sia ancora stanca- disse poi alzandosi dal letto e prendere il cuscino che poco prima era caduto insieme a lui e rimetterlo a posto -Buona notte!- disse poi sdraiandosi sul letto e cominciando a dormire come se nulla fosse.
La vena pulsante di poco prima ricomparì sulla fronte di Lucy, ma fu fermata dall’uccidere il ragazzo, grazie a Lara –Lucy, Natsu è stato molto gentile lo sai?- chiese –È rimasto a vegliarti quasi tutto il tempo!- disse contenta e fiera –E anche io finché non mi sono addormentata!
-Grazie Lara- disse la bionda baciando la fronte della bambina, che arrossì un poco, fece sdraiare la bambina e ripose il povero gatto sulla coperta, libero dalle grinfie della piccola.
“Magari potrei anche farlo dormire qui sul letto, ma solo per stasera” si disse la ragazza mentalmente dopo essersi sdraiata.
Subito dopo il ragazzo si girò verso la ragazza e posò il braccio sulla vita di lei e su quella della bambina, stringendole in un caloroso abbraccio, facendo avvampare la ragazza, mentre la bambina si era già addormentata. Sentì una voce dire “si piaccccccciono!” provenire da dove c’era il gatto, ma pensò di esserselo immaginata, tornando a dormire, cadendo pure lei tra le braccia di Morfeo.










Angolo dell'autrice
Buona sera minna! Mi dispiace se vi ho fatto attendere nell'aggiornamento di questo capitolo, a mia sorella èè un verio demonio TT.TT
Ha utilizzato tutte le ore a disposizione per la mia connessione a internet, e sono rimasta al secco, quindi ho trovato solo oggi la soluzione al mio problema: utilizzare il wi-fi del mio cellulare! I'm a GENIO! (OK potevo risparmiarmela, magari l'ho anche scritto sbagliato xD p.s. l'inglese non fa per me xp)
Torniamo al capitolo! Vi è piaciuto? Ma l'importante: ci avete capito qualcosa?! lo so.. ho messo molte scene diverse, potrei avervi confuso, ma volevo dare il senso di contemporanea tra di loro..
Nel prossimo capitolo chiarirò molte cose, tra cui, come ha fatto Lisanna a recuperare la memoria, farò tornare Cana e Gildarts (che ha fatto affondare la sua costosa vacanza nell'oceano xD), forse parlerò di Erza e Levy, ma non ne sono molto sicura, probailmente vi svelerò l'identità dei due nuovi ragazzi iscritti alla Fairy Accademy, arlerò un po' dei nostri due protagonisti <3 . <3,  riguardo Lara.. eh eh eh, nasconde molte cose... ok! ho già detto troppo! Soprattutto su Lara!
Voglio ringraziare tutte le persone che leggono, aggiungono ai preferiti, ai seguiti e alle ricordate la mia fiction, *ABBRACCIO DI GRUPPO <3*
Voglio dare un caloroso bacio e un grandissimo abbraccio a codadifata e a Firnen_92 per aver recensito lo scorso capitolo <3 Grazie davvero per i complimenti, mi rendete davvero felice <3
Auguro una buona notte a tutti, vi lascio!
Un bacione e alla prossima!
Mary


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Capitolo 6
*** Lucy.. ti riporterò da noi, da me, è una promessa ***


Lucy.. ti riporterò da noi, da me, è una promessa

-Lucy-kick!- un calcio fece volare giù dal letto il povero ragazzo che dormiva beato abbracciando le due.
-Ahi! Mi hai fatto male Lu!- disse lui massaggiandosi la testa tenendo gli occhi chiusi per la luce che filtrava dalla finestra.
-Come mi hai chiamata!?- sclerò la bionda avvicinandosi minacciosa al rosato, ancora seduto a terra a massaggiarsi le parti doloranti.
-Eh? Ti ho chiamata Lu, perché? Non dovrei?- chiese ingenuo il ragazzo mentre si alzava da terra.
La ragazza rimase silenziosa, glielo aveva detto in modo così naturale da spiazzarla, per quale motivo non poteva chiamarla Lu? Perché a lei non dava fastidio quando era lui a chiamarla così? Perché invece con gli altri no? A parte Levy, naturalmente.
-Non puoi, nessuno mi deve chiamare così- rispose poi girandosi e dirigendosi dalla piccola che ancora dormiva sul letto di Lucy.
-E perché?- chiese Natsu incuriosito, senza notare lo sguardo triste ed assente della ragazza, mentre si era girata.
-Non sono affari tuoi- rispose seccata, non ne poteva più che quel ragazzo non riuscisse a stare al suo posto, addirittura si era intrufolato in casa sua! Nella sua camera! Nel suo letto e abbracciandola! Come si permetteva? –Aspetta- disse la bionda con voce roca –come hai fatto a entrare in casa mia?! E perché?! E soprattutto come ti permesso si dormire in camera mia! Nel mio letto!- cominciò ad urlare svegliando Lara.
-Eh eh eh- il rosato si grattò dietro la nuca agitato –io ed Happy volevamo.. volevamo.. venirti a trovare! Ecco! Si! Proprio così!- rispose sempre più nervoso.
-Tu e chi?!- chiese la bionda avvicinandosi al ragazzo ancora di più mentre la piccola si stropicciava gli occhi. –e come hai fatto ad entrare? E perché ti sei addormentato sul mio letto?!- alzò la voce facendo tremare il Dragon Slayer.
-Dalla finestra!- indicò la finestra ancora aperta –e.. e.. lui è Happy!- prese in braccio il gatto che ancora dormiva.
-Un gatto?- la ragazza si avvicinò alla palla di pelo. Notando che fosse blu –come mai è blu? Gli hai verniciato il pelo?! Povero gatto!- disse lei prendendolo in braccio sussurrando –cosa ti ha fatto quel moccioso? Non sei al sicuro con lui..
-Ehi! Non è vero! È il suo colore naturale! Come i mie capelli!- urlò lui offeso indicando i suoi capelli-e comunque lui è il mio migliore amico, come non potrebbe stare al sicuro con me? E non chiamarmi moccioso!- urlò offeso riprendendosi il povero gatto, svegliandolo.
-Lucy!- urlò la bambina, dopo aver ascoltato i suoi due amici, correndo in contro a Lucy –quel gatto parla!- aggiunse indicando con il ditino il gatto blu.
-Non dire sciocchezze Lara, adesso andiamo a fare la colazione, ti devo riportare in orfanotrofio- disse la ragazza prendendo in braccio la bimba.
Natsu trasse un sospiro di sollievo, se Lucy li avrebbe scoperti prima di recuperare la memoria, non sapeva cosa sarebbe potuto succedere, dopo di che fulminò con lo sguardo il gatto che teneva in braccio.
-Ha ragione Lucy! Probabilmente lo avrai sognato stanotte!- disse il ragazzo cercando di nascondere quella verità, mentre si avvicinava alla bimba, ancora in braccio alla bionda –intanto che Lucy prepara la colazione, perché non rimani con me?- chiese il ragazzo alla verdolina sorridendo, doveva chiarire al più presto quella situazione, sapeva fin troppo, e non poteva rischiare di essere scoperto.
-Si!!!!!!- urlò lei lanciandosi da Lucy a Natsu, facendosi prendere in braccio da quest’ultimo, mentre la ragazza sbuffava.
-Non distruggetemi la camera per favore- disse lei scendendo le scale mentre fulminava sia il gatto, per la paura che potesse graffiare qualcosa che non doveva, e il ragazzo.
-A-AYE!- balbettò il mago del fuoco, sotto lo sguardo divertito di Lara e di Happy.
Quando finalmente Lucy se ne andò, Natsu corse da Lara –Lara, non devi dire a nessuno che Happy parla, siamo intesi?- chiese lui serio.
-E perché?- chiese la bambina mettendo il broncio.
-Perché nessuno deve saperlo- rispose il gatto, saltando tra le braccia della verdolina –non posso essere scoperto- aggiunse facendosi coccolare dalla piccola.
-Ti porteranno via?- chiese la bambina.
-Non porteranno via solo me anche i miei amici- rispose triste il gatto.
-Lara, devi promettercelo- il rosato poggiò la mano sulla testolina della bambina facendole un sorriso.
La bambina annuì –Ma Lucy? A lei possiamo raccontare di Happy?- chiese sognante Lara.
-Non si può, non ancora almeno..- sospirò il Dragon Slayer del fuoco.
La voce della ragazza riecheggiò per tutta la casa –La colazione!
I tre scesero tutti affamati, catapultandosi sul tavolo della cucina, divorarono tutto, TUTTO! A momenti si mangiavano il tavolo! Mentre la povera bionda guardava sbigottita il suo frigorifero svuotato, non solo, pure la dispensa.
-Uffa! Mi toccherà andare a fare la spesa pe colpa vostra!- strillò Lucy portandosi le mani tra i capelli e scompigliandoseli, poi guardò l’orologio appeso al muro salotto notando che erano solo le 7:10 del mattino –io vado a farmi la doccia, Lara, vieni con me- disse la ragazza guardando la bambina -Natsu vattene a casa tua- rispose poi acida girandosi prendendo per mano la piccola e dirigersi in bagno.
Quando la bionda si accorse che il ragazzo non aveva mosso un muscolo, si girò con un aura nera e malvagia verso di lui –VATTENE!- urlò spaventando il ragazzo e il gatto.
Il rosato, senza rendersene conto si ritrovò a terra con un dolore allo stomaco, per poi sentirsi scaraventare fuori di casa dalla ragazza.
-Non entrare mai più!- richiuse la porta Lucy, tornando da Lara che guardava ridendo la sua amica, per poi correre alla finestra e salutare Natsu ed Happy.
-Lara, vieni, andiamoci a preparare- disse premurosa, cambiando totalmente atteggiamento, impressionando la piccolina “Da grande vorrei essere come lei!” pensò con occhi sognanti, correndo dall’amica.

-Happy! Lucy non cambierà mai!- sbuffò il mago –i suoi calci sono sempre micidiali, ma questi, fanno davvero tanto male- di lamentò massaggiandosi la pancia.
Il gatto blu invece rideva, era da tanto tempo che non vedeva le solite scene che faceva Lucy ogni volta che si svegliava con loro sul suo letto, gli era mancato tantissimo –Lucy è strana! AYE!- disse seguendo l’amico sorridendo.
-Wendy! Sono tornato!- urlò il rosato entrando in casa, vedendo la ragazzina fare colazione.
-Nii-chan!- urlò lei –mi hai fatta preoccupare! Non sapevo dov’eri finito! Ieri sei scomparso!- disse abbracciandolo.
-Wendy, non ti preoccupare, ero da Lucy!- disse lui sorridente.
-Eh? Ha recuperato la memoria?- chiese a blu speranzosa.
Il Dragon Slayer si rabbuiò scuotendo la testa –Però.. è strana..- aggiunse preoccupato –ieri le è venuta una specie di crisi- sospirò catturando l’attenzione di Charle –È svenuta accasciandosi a terra, si è  risvegliata ore dopo- corrugò la fronte.
-Forse sta recuperando la memoria..- parlò la gatta bianca.
-Ma noi non avevamo crisi di questo genere! Anche se.. lei ieri a scuola mi ha raccontato una cosa- rispose, stavolta catturando meglio l’attenzione di tutti gli altri –mi ha raccontato un episodio che abbiamo vissuto molto tempo fa
-Cosa ti ha detto?- chiese Charle facendosi avanti.
-Mi ha raccontato il nostro primo incontro- disse guardando la gatta negli occhi.
Wendy ed Happy sorrisero guardandosi, per poi ritornare a guardare il rosato –Ma se tu ha appena detto che non ha ancora recuperato la memoria- disse Happy un po’ confuso.
-Non c’entra nulla se non ricorda niente del suo passato, il fatto è che lei sembra stia sognando la sua vita precedente senza rendersene conto minimamente, stando a quello che ci ha appena detto Natsu- disse Charle pensierosa.
-Ma come è possibile?- chiese Wendy perplessa.
-Forse la cosa è collegata al fatto che lei abbia lanciato l’incantesimo dell’incarnazione delle anime non solo a noi, ma anche a se stessa- rispose Charle incrociando le zampine –È difficile che l’incantesimo venga perfetto al 100% dopo averlo lanciato già una volta, e soprattutto lo ha fatto in condizioni critiche, aveva già spedito noi exceed nel regno degli spiriti stellari e già questo è molto pesante da gestire, dopo aver lottato insieme a voi- si interruppe un attimo –in seguito ha aiutato Mavis a lanciare su di voi l’incantesimo, dopo averla aiutata anche a sigillare Zeref
-Stai dicendo che qualcosa è andato storto mentre Lucy si è lanciata l’incantesimo addosso?- chiese Wendy preoccupata.
-È probabile che sia morta prima di averlo completato appieno, oppure qualcosa l’ha interrotta, o semplicemente a causa del continuo uso di potere magico e delle ferite, hanno fatto andare storto l’incantesimo- concluse la gatta.
-Quindi Lucy potrebbe non acquistare più la memoria? E anche il suo potere magico?- chiese Natsu stringendo i pugni.
-C’è un’alta probabilità che la memoria non torni, ma potrebbe anche non essere così, potrebbe ricordarsi di tutte le avventure che abbiamo vissuto, ma per lei sarebbero solo un sogno, un qualcosa che ha vissuto un’altra persona, e non lei stessa, ma riguardo il suo potere magico, quello dovrebbe riacquistarlo facilmente anche lei, se non lo ha già recuperato a sua insaputa- rispose la bianca.
-Non ho sentito del potere magico provenire da lei- rispose Happy guardando la sua amata Charle –non credo che sia di nuovo una maga, e oltretutto lo avremmo già scoperto grazie a Leo se li aveva riacquistati.
-Magari n..- la piccola Wendy fu interrotta dal ragazzo che cominciò a parlare quasi ringhiando.
-Mi state dicendo che tutto quello che abbiamo affrontato insieme, per lei sono solo avventure vissute da un’altra persona?- disse alzando la voce, per poi arrestarsi subito quando un ricordo gli passò per la testa.

-Ehi Natsu… sei sicuro che qui ci saranno informazioni su Gray?- chiese la bionda, avvinghiata dietro al rosato, per non cadere dal loro destriero.
-Non ne sono certo- rispose serio il Dragon Slayer.
-Stai dicendo che non lo sai?- chiese preoccupata la ragazza.
Il ragazzo, lasciò le redini del destriero e si girò completamente verso la ragazza, mettendosi con le spalle rivolte a dove si stavano dirigendo, spaventando la bionda –Ascolta, Lucy
-Hey! Le redini! Guarda avanti!!- gridò Lucy presa dal panico.
-Io credo in Gray- continuò a parlare con lo sguardo serio, il mago –ma questa volta, se non smettessi di credere in lui, non troveremmo le informazioni di cui abbiamo bisogno
-Non ho idea di cosa tu stia parlando, ma.. GIRATI SUBITO!- gridò la maga degli spiriti stellari.
-Io non ci crederò più, ma se lo trovassimo io ci crederò… quello che sto cercando di dire…- il ragazzo fu interrotto di nuovo dalla maga.
-NON HA SENSO!!- urlò lei.
-Lucy..- la chiamò avvicinandosi pericolosamente al viso della ragazza –Io riporterò indietro Gray- disse –È una promessa!- aggiunse lasciando senza parole la ragazza –Quindi lasciami fare- continuò lui.
Lei distolse lo sguardo dagli occhi scuri del compagno arrossendo, con uno sguardo leggermente triste –GIRATI SUBITO, IDIOTA!- urlò la bionda spingendo bruscamente il compagno.
-GUWAAH!- urlò il rosato.


“Lucy.. riporterò indietro anche te, è una promessa! Rimetteremo insieme la nostra gilda ancora una volta, e ti riporterò da noi, da me, lo giuro” si ripromise il ragazzo, pensando, dopo aver ricordato i vecchi tempi.
Gli altri guardarono rattristiti il loro compagno, stava soffrendo, le mancava, tantissimo. Lui si girò e andò nella sua camera, dopo essersi cambiato, senza aspettare Wendy e senza dire una parola, uscì di casa dopo aver guardato l’orologio, erano le 7:33, avrebbe fatto un giro prima di andare a scuola, voleva rimanere un po’ solo.
Camminando per le vie di Nuova Magnolia, la sua passeggiata fu interrotta una decina di minuti dopo esser uscito da casa, era ormai nelle vicinanze della scuola. Alzò il naso al cielo, captando una serie di strani odori che non sentiva da secoli, cominciò a percepire dell’energia magica riconoscendone i proprietari, doveva esserne sicuro, cominciò a correre vero la Fairy Tail Accademy.

-Lara! Muoviti!- gridò la bionda alla piccola dal piano di sotto.
-Arrivo Lucy! Sto scendendo!- rispose urlando la verdolina, scendendo dalle scale correndo.
-Corri che dobbiamo andare in orfanotrofio prima delle 7:45! Altrimenti faccio tardi!- disse prendendola per mano e uscendo da casa, chiudendola naturalmente, cominciando a correre per non fare tardi -È tardissimo! Sono già le 7:37! Abbiamo poco tempo per arrivare in orfanotrofio!- detto questo caricò in braccio la bambina e corse così veloce da arrivare puntuale davanti ai cancelli dell’edificio.
Lasciò Lara a Nachika e corse verso scuola, il più in fretta possibile.
“Cosa? Che mi prende? I-i-io che corro per andare a scuola?! Neanche nei miei sogni!” pensò la ragazza “Lucy.. stai delirando.. e alla grande” sospirò continuando a correre verso la sua scuola.
Si fermò prima di girare l’angolo ed entrare nella scuola, per non farsi vedere in quello stato, praticamente sudata fradicia, capelli scombinati, la gonna salita leggermente, la camicia storta e il fiocchetto anziché davanti la gola lo aveva dietro il collo.
Con un fazzoletto si tolse il sudore dal viso e dal collo, risistemando il fiocchetto e la camicia, legò meglio i capelli, abbassò la gonna fino al punto giusto e bevve un po’ d’acqua dalla fontanella lì vicino.
Quando girò l’angolo qualcuno correndo gli cadde addosso, rotolando insieme fino a sbattere contro il muro del viale, dove segnava i confini del cortile scolastico.
Gli studenti che passavano lì per andare a scuola guardarono impauriti la bionda riconoscendola, cominciarono a camminare più velocemente per andarsene il prima possibile, prima che il diavolo si sarebbe scatenato contro il/la poveretto/a che aveva osato farla cadere così rovinosamente.
La ragazza si massaggiò la schiena, avendola sbattuta contro il muro, strizzando gli occhi, con ancora qualche dolore che le attraversava il corpo.
In quei momenti, cercò di ricordare cosa fosse successo meno di un minuto prima, rielaborando con la testa i fatti. Quando li riaprì, sapeva già chi si trovava davanti a sé, e sospirò sconfitta, quando vide la sua figura.
-Lu-chan!- la turchina si lanciò contro la bionda facendola sbuffare sonoramente –sei venuta a scuola anche oggi! Hai superato il tuo record di ieri!- urlò strofinando la propria guancia sul viso della ragazza dagli color nocciola.
-Levy, togliti- rispose la bionda cominciando a stancarsi di stare sdraiata sull’asfalto freddo –e comunque record o no, muoviti ad alzarti prima che cambi idea e torni a casa- aggiunse con un leggero fiatone, pian piano la turchina la stava soffocando.
-Levy! Lucy-san! Buongiorno!- una voce chiamò le due ragazze –Lucy-san! Sei venuta anche oggi a scuola!- sorrise dopo essersi fermata vicino alle due, ancora a terra.
-Si, si, ciao, lo so anch’io, ora toglimela di dosso- disse la bionda indicando la turchina, che ancora la stringeva –mi sta uccidendo, non riesco quasi più a respirare- continuò a fatica.
L’albina, con il sorriso stampato in volto, staccò Levy dalla povera ragazza –Ora possiamo andare in classe?- chiese rivolgendosi a Lucy, mentre quest’ultima cercava di non perdere la calma, per il fatto che Levy si era appiccicata al suo braccio –andiamo- sospirò trascinandosi la ragazza incollata addosso.
“Non cambierà mai” sorrise pensando alla sua amica, le voleva un gran bene.. 

-Master, Gildarts è tornato
-Grazie Mira, sapevo del suo ritorno, mi aveva informato Erza che qualche giorno fa lui ha recuperato la memoria, ma ho paura che i danni che ha causato, li debba pagare io- sospirò il vecchietto affranto –però mi sono mancati, i miei figli e dicerto anche i loro guai- sorrise poi guardare l’albina.
-Ah.. master.. anche Lisanna ha recuperato la memoria- disse sorridente la ragazza guardando il master.
-Bene, ma sai qualcosa di Lucy?- chiese il vecchietto con fare preoccupato, senza distogliere il proprio sguardo da quello della ragazza, che per lui era una figlia.
-No Master, non si sa nulla di lei, ma siamo sicuri che non sia ancora tornata come la maggior parte della gilda, ma lo sa anche lei che Lucy rischierebbe di non tornare più- rispose con un tono triste un po’ tremante, se non si fosse trattenuta, sarebbe scoppiata a piangere all’istante.
-Lo so, Loki mi ha detto che probabilmente la sua anima sia sconfinata lontano, intrappolata in mezzo a due mondi- sospirò Makarow, il Master della gilda di Fairy Tail.
-Possiamo solo aspettare e sperare- concluse per lui l’albina girandosi e uscendo dallo studio dell’anziano uomo, con lo sguardo fisso a terra perso nel vuoto.
-Mira!- gridò una ragazza dai capelli color rosso fuoco –Hai notizie delle altre gilde?- chiese avvicinandosi all’albina, che subito sollevò il capo sorridendo.
-Si, in questi ultimi giorni sono stati in molti a ritornare, oltretutto questa estate un paio di gilde hanno completato il proprio ricongiungimento, come Lamia Scale e Blue Pegasus- spiegò Mirajane sempre sorridendo.
-Ho capito, noi di Fairy Tail invece siamo indietro a quanto pare..- sospirò la rossa.
-Non è vero, la maggior parte della gilda c’è, ne mancano ancora un bel po’ naturalmente tra cui alcuni dei Raijinshu, Levy, e sembra che Gajeel sia in città, ma non siamo sicuri né che sia qui ne che abbia recuperato la memoria, ed infine- la ragazza fu interrotta alla scarlatta.
-Gray e Juvia? Si sa qualcosa di loro?
-Non ti preoccupare, qualche anno fa ci è stato contattato da loro due che avevano deciso di andarsi ad allenare lontano da Magnolia, sono ritornati prima di partire per l’allenamento, ma il Master non mi ha ancora detto nulla se si sono iscritti in questa scuola quest’anno.
-Penso che non dovremmo aspettare molto, ormai la gilda si sta riunendo pian piano e credo che loro lo sappiano- rispose la maga dei Requip –e Lucy?- chiese con un brivido di terrore mentre pensava alla Lucy che ha conosciuto quattro anni prima, quando la bionda era arrivata per frequentare la Fairy Tail Accademy, quella ragazza era molto diversa dalla sua compagna di team. Ripensando ai vecchi tempi, un’espressione triste le si dipinse in volto, per poi guardare l’albina davanti a sé.
-La situazione di Lucy è instabile da quanto ho capito, potrebbe riacquistare i suoi poteri, ma non la memoria- disse l’albina fredda come il ghiaccio, anche lei sentiva la sua mancanza, anche se era amica di quella che frequentava adesso la scuola, la cosa era un po’ diversa, la dolce Lucy e a volte irascibile che conosceva, ora era una ragazza temutissima, temuta da tutta la scuola, non frequentava quasi mai le lezioni e non aveva rispetto per gli altri, tranne che per alcune persone.
-Si conoscono le cause?- chiese la scarlatta.
-Loki pensa che forse la sua anima sia intrappolata tra due mondi e che probabilmente non riesca più a tornare, a differenza di noi, che la nostra è stata congelata qui grazie al suo incantesimo- rispose Mira –Riguardo Lucy..- aggiunse –tienila d’occhio, da quando è arrivata a scuola non ha perso neanche un giorno, togliendo il fatto che lei sia uscita per qualche ora dalla scuola, non ha saltato neanche un giorno, oggi l’ho vista oltrepassare i cancelli della scuola, questo è già il terzo giorno
-Ho capito, strano che Levy non mi abbia detto nulla- disse a bassa voce Titania –È strano che abbia fatto un cambiamento del genere, magari è successo qualcosa questa estate..- aggiunse prendendosi il mento tra le dita.
-Potrebbe essere questo oppure l’incantesimo che si è lanciata sta facendo effetto, ho anche notato che è da quando ha incontrato Natsu che comincia a comportarsi stranamente, se è opera dell’incantesimo..
-Natsu potrebbe averlo fatto scattare- finì la maga dai capelli rossi interrompendo Mira.
-Potrebbe essere così- una voce dietro di loro le fece sussultare.
-Gajeel?!

-Come ci sei riuscita Virgo?- chiese lo spirito stellare.
-Non lo so, ho continuato ad insistere e ci sono riuscita, credo che le barriere si stanno abbattendo- rispose lo spirito stellare della Vergine.
-Credi che riusciremo a farle tornare la memoria?- chiese Loki avvicinandosi alla ragazza.
-Non lo so, ma ci sta già pensando qualcun altro nel suo subconscio- rispose seria.
-Chi?
-Non lo so, ho solo scoperto che nei sogni di Lucy si manifestano i suoi ricordi della vita precedente, ma oltre a questo c’è qualcuno, non sempre però, ho avuto fortuna questa volta- rispose muovendo leggermente le catene ai polsi.
-Sai almeno che intenzioni abbia?- chiese Loki sempre più agitato e preoccupato.
-Ci sta aiutando- rispose facendo scivolare la tensione venutasi a creare, subito dopo Loki forzò il suo portale e si materializzò a scuola.

-Lu-chan! Lu-chan!- continuava ad urlare la turchina.
-Cosa c’è Levy?- chiese la bionda stufa di sentirsi chiamare.
-Sono felice!- urlò lei staccandosi improvvisamente dal braccio della ragazza cominciando a saltare come una pazza per tutta la classe.
-E perché?- chiese Lucy guardando l’amica saltare in giro e fermarsi davanti al suo banco prendendole le mani.
-Sono felice di vederti partecipare alle lezioni per più di due giorni di fila- rispose Levy tornando a fare la normale ragazza che era, sorridendo dolcemente alla ragazza seduta davanti a sé.
La bionda staccò le mani da quelle dell’amica, imbarazzata, e guardò dalla finestra il cortile che si stagliava sotto di sé, per non farsi leggere negli occhi da Levy, chissà come mai, lei riusciva sempre a capirla.
-Vorrei tanto sapere anche il motivo di questo tuo cambiamento, Lucy..- disse una voce che proveniva da dietro la turchina.
-Onee-chan!- Levy abbracciò contenta la scarlatta, per poi staccarsi subito, notando la tensione che si era venuta a creare nell’aria.
Quando Lucy sentì la voce della rossa, drizzò le orecchie facendo lo sguardo più serio che aveva, senza però distogliere lo sguardo dalla finestra, appoggiando la testa al polso con fare annoiato -Non credo che questi siano affari tuoi Scarlett- disse fredda la bionda senza guardare Titania, tenendo lo sguardo oltre la finestra.
Sussultò impercettibilmente, essere chiamata per cognome e con quella freddezza da lei, le aveva fatto davvero male -È strano che tu venga a scuola anche solo per due giorni di seguito, siccome ho una certa autorità qui, voglio sapere quali sono le tue intenzioni- rispose Erza avvicinandosi sempre di più alla bionda.
-Cosa non ti è chiaro?- Lucy si girò di scatto verso la maga dei Requip, guardandola seria, con uno sguardo inquietante, trattenendo tranquillamente l’impetuosa rabbia che si stava venendo a formare all’interno di sé stessa –lasciami in pace, non ho ancora fatto niente, limitati a venirmi a trovare quando combino qualcosa piuttosto- continuò senza smettere di guardare negli occhi la ragazza dai capelli rossi.
-Sarà già troppo tardi- la rossa si girò ed uscì dall’aula, lasciando una Levy che sospirava dal sollievo, per non esser stata scatenata nessun tipo di sfida o quant’altro, sapeva che se sarebbe successo, si sarebbe scatenato il putiferio.
La bionda tornò a guardare dalla finestra, ora che ci pensava.. Natsu non era ancora arrivato in classe, Lisanna era scomparsa dopo che lei e Levy avevano varcato la porta della classe, non trovandosela più dietro di loro.
C’era qualcosa di strano nell’aria, percepiva qualcosa, ma non riusciva a capire cosa, l’aveva cominciata a percepire in presenza di Natsu, Lisanna ed anche con Erza, quel giorno “Cosa sta succedendo?” si ritrovò a pensare.
Ad un certo punto vide Natsu e Lisanna varcare la porta dell’aula insieme, ridendo e scherzando, come se loro due si conoscessero dall’infanzia. 
Ricominciò a percepire quella sensazione e qualcos’altro che aleggiava nel suo cuore, qualcosa di amaro e doloroso, la testa rincominciò a pulsare “Non adesso.. ti prego non ora.. non posso!”. 
La ragazza si alzò barcollando, spintonando chiunque la intralciasse, uscì dalla classe senza nemmeno degnare di uno sguardo i suoi amici e cominciò a dirigersi verso l’infermeria, cercando di non perdere i sensi da un momento all’altro, sapeva che se la testa avrebbe continuato a far male, sarebbe svenita di certo prima di arrivare a destinazione.
Levy, corse dai suoi amici preoccupata –Natsu, Lisa-chan, sapete cosa ha preso a Lu-chan?
I due che fino a poco fa vennero spintonati da Lucy, guardarono la piccola Levy, che li guardava preoccupata pe l’amica.
-No, non lo so, stavamo venendo a salutarla e se n’è andata- disse il rosato corrugando la fronte “Possibile che le è venuta un’altra crisi?”.
-Di sicuro non voleva stare in classe- rispose l’albina cercando di rasserenare Levy.
-Vado da lei, rimanete in classe, torno subito- Natsu, senza aspettare la risposta delle due ragazze, corse fuori appena in tempo, che il prof lo vedesse uscire, cominciando a seguire la scia dell’odore di Lucy, che vagava tra i corridoi della scuola.
-Natsu..- sussurrò Lisanna abbassando il capo tornando a sedersi al suo banco, mentre il professore entrava in classe per cominciare una nuova lezione.
Levy guardò preoccupata la maga dei Take Over, era preoccupata sia per la sua Lisa-chan che per Lu-chan, non sapeva proprio come aiutarle, e per questo si sentiva dannatamente inutile.
Abbassò il capo e si sedette anche lei, con uno sguardo triste, per poi guardare il professore e cercare di rimanere attenta durante la lezione, ma sapeva che sarebbe stato difficile questa volta.
Loki rimase indifferente apparentemente, a tutta la scena che si era svolta in classe, lui sapeva cosa stava succedendo e non prometteva davvero nulla di buono, se Lucy stava cominciando ad avere le visioni anche quando non dormiva, voleva dire che qualcosa stava andando storto. Era preoccupato, anche molto.
Chiese al professore di uscire per andare al bagno, e quando uscì, cominciò a seguire Natsu, fuori dall’aula.

-Maledizione! Perché doveva essere così lontana l’infermeria!- disse la ragazza affaticata, le energie cominciavano a mancare, gli occhi divenivano sempre più difficile tenerli aperti, mentre le gambe tremavano, minacciando di farla cadere.
-ATTENTA!- la voce della donna che vedeva nei suoi sogni le risuonò in testa procurandole maggior dolore, a quel punto le gambe cedettero, chiuse gli occhi lasciandosi liberare in viso una smorfia.
All’improvviso il corridoio dove si trovava Lucy cominciò ad oscurarsi, la testa girava, non riusciva a capire se quello che stava vedendo fosse vero oppure una delle sue solite visioni.
Una nebbiolina nera cominciò a fuoriuscire dal pavimento oscurandole la visuale del corridoio, era a terra, con la visuale appannata sia dal mal di testa che dalla nebbia.
Una risata riecheggiò nel corridoio, rumori di passi si avvicinavano sempre di più, di certo lei non aveva paura, ma quello che stava succedendo la stava inquietando, e non era una buona cosa, soprattutto lo strano avvenimento della comparsa della nebbia, per di più nera.
Una figura, che alla vista della bionda era impossibile da riconoscere o da vederla in volto, si arrestò davanti a lei, l’unica cosa che riusciva a vedere chiaramente furono gli occhi illuminare di una strana luce rossa, sembrava rabbia, odio, disprezzo.
Lui si abbassò davanti a Lucy con un ghigno che pure un ceco avrebbe potuto vedere o sentire, la cosa non rasserenava Lucy, che infatti, presa da una strana forza, forse l’adrenalina del momento, la fece alzare di scatto, sentendo il suo campanello di rilevamento di pericolo, cosa che avveniva quasi mai.
Cominciò a indietreggiare, sempre barcollando, per cercare di allontanarsi dalla figura, che cominciò a sghignazzare dopo aver visto la reazione della ragazza.
-Cosa ti prende? Volevo solo aiutarti ad alzarti- disse una voce maschile che proveniva dalla figura che pian piano si stava avvicinando a Lucy, con una tonalità di voce da finto offeso.
-Non ho chiesto il tuo aiuto- rispose la bionda per poi tossire, quella nebbia la stava indebolendo sempre di più, ogni volta che respirava si sentiva sempre più stanca, ma nascose tutto questo dietro una voce ferma e seria, togliendo il sorrisino beffardo dallo sconosciuto.
-Ma come siamo fredde- disse lui fermandosi a qualche metro dalla ragazza.
-Ok ok sono fredda, ma ora parla chiaro, cosa vuoi da me?- disse Lucy guardando in cagnesco il tipo davanti a lei.
-Lo saprai solo verrai con me- sussurrò lui parlandole nell’orecchio con una voce che non rimetteva repliche, dopo essersi avvicinato a lei con una velocità impressionante, lasciandola spiazzata.
-Mai- disse la ragazza, riprendendosi, cercando di spingerlo via, ma non vi riuscì, poiché quest’ultimo le aveva dato un pugno nello stomaco, facendola piegare dal dolore, per poi accasciarsi a terra, senza sensi, la nebbia, il dolore alla testa, e il pugno, l’avevano stesa –Peccato, ti porterò co n me con la forza- ghignò soddisfatto mentre la prese in braccio, a mo’ di principessa, mentre lei rimaneva immobile, impossibilitata di sentire, o capire o di vedere, cosa stava succedendo.

“Perché sei venuta a scuola?” si chiese mentalmente il rosato, mentre camminava a passo svelto verso l’infermeria “Sei davvero una tipa testarda” sorrise, era un po’ strano vedere una Lucy così dura con le persone, ma anche dolce e gentile con i bambini.
-Loki, puoi anche farti vedere, non sei tanto bravo a seguire un Dragon Slayer- disse poi fermandosi in mezzo al corridoio, mentre lo spirito stellare si avvicinò al ragazzo, dopo esser sbucato da un angolo del corridoio.
-Infatti non stavo seguendo te- rispose lo spirito del Leone, superando il ragazzo.
-Seguivi Lucy?- chiese riprendendo a camminare, stavolta più velocemente di prima, il suo sesto senso gli stava dicendo che c’era qualcosa che non andava.
-Sì, non è un buon segno che Lucy cominci a vedere le visioni mentre è cosciente- rispose il Leone, capendo subito che Natsu sapeva quello che stava succedendo alla ex-maga degli spiriti stellari –credo che dovremmo tenerla d’occhio- aggiunse preoccupato.
-Cosa intendi?- il rosato si stava agitando, certo sapeva che non era normale che Lucy sveniva di punto in bianco, ma pensava che fosse stato forse per la stanchezza o qualcos’altro, ma non gli era proprio passato per la testa che fosse qualcosa di cui preoccuparsi seriamente.
-C’è qualcosa che non va- rispose fermandosi.
-Questo lo so anche io Loki!- disse scocciato il Dragon Slayer.
-Natsu, ma sei scemo? Non lo senti?
Il mago del fuoco all’ultima domanda si fermò, percependo dell’energia magica davvero schifosa –Lu!- il ragazzo, cominciò a correre seguendo l’odore della ragazza, preoccupato poiché lei non aveva mezzi per difendersi da un mago, per di più da un mago oscuro.
Poco più avanti vide le luci del corridoio spente, e della nebbiolina nera che vagava sul pavimento, una figura distolta dalla nebbia, pian piano stava cominciando a sparire, sembrava che tenesse in braccio qualcosa.
-Lucy!- urlò Loki buttandosi in mezzo alla nebbia, superando il rosato, mentre quest’ultimo si fermò di colpo, sentendo il fetido odore che proveniva dalla figura.
Vide Loki lanciare numerosi attacchi contro la figura, questa, schivava tutti i colpi, tenendo Lucy tra le braccia, svenuta.
Il fuoco cominciò a fuoriuscire impetuoso dal corpo dal mago, l’aria si stava riscaldando diventando quasi irrespirabile, tranne che per lui, gli attacchi di Loki cessarono, trovandosi in difficoltà, mentre per la figura, anche lei indebolita, rimaneva ferma cercando di respirare meglio, quell’aria che diventava ogni secondo sempre più incandescente.
-Chi sei?- chiese con un ringhio soppresso il rosato.
-Colui che aiuterà il grande Zeref a risorgere, naturale no?- rispose divertito l’uomo.
-Metti giù Lucy- disse scandendo le parole con occhi che bruciavano dalla rabbia.
-Ahime! Non posso, purtroppo questa insulsa ragazzina mi serve- disse con fare tragico, per poi ghignare ancora davanti allo sguardo furioso del figlio di Igneel.
Il ragazzo non aspettò più, non poteva più trattenersi, si lanciò contro l’uomo, infuocando un pugno, mentre cercava di colpirlo, senza toccare Lucy. Tutti tentativi invani.
Loki scomparì, non si vedeva più da nessuna parte, e questo sembrava che i due non sembrassero essersene accorti minimamente.
-Bastardo! Lasciala!- urlò il mago buttandosi contro l’avversario.
-Ti ho detto che..- l’uomo fu interrotto improvvisamente, perché Loki ricomparì e con un gesto veloce bloccò il mago oscuro, dando l’opportunità a Natsu di recuperare la ragazza, e questo accadde.
-Tornerò- disse l’uomo scomparendo dalle braccia di Loki, che ancora cercavano di tenerlo fermo, per poi ritrovarsi tra le braccia solo quella nebbia nera, che pian piano si diradava nell’aria, quando la luce riprese ad illuminare il corridoio.

Corse verso il balcone uscendo dalla stanza mal ridotta, con ancora le mani legate.
La bionda era in cima alla torre, il vento soffiava, muovendo i suoi lunghi capelli, on aveva via di scampo, l’unico per poter fuggire era..
-Che… peccato..- disse l’uomo inginocchiato a terra dal dolore, per colpa del calcio che poco prima la ragazza gli aveva dato tra le gambe -è una prigione… sospesa in aria…- disse dolorante, senza smettere di ghignare.
La ragazza si bloccò sgranando gli occhi, aveva ragione lui, di certo non sarebbe riuscita a scappare, si avvicinò ai bordi, guadando in basso, mentre un altro piccolo colpo di vento, le muoveva i capelli.
-Come hai osato… calciarmi in quel modo..?- chiese l’uomo alzandosi da terra lentamente, con tono arrabbiato.
La ragazza si girò per guardare il suo interlocutore, indietreggiando di un passo facendo cadere un sassolino nel vuoto. 
Sentendolo cadere si voltò leggermente per guardarsi le spalle, notò che era al limite, si rigirò e strinse gli occhi. 
Le tornò in mente l’immagine del padre che la chiamava con uno sguardo duro e severo che non ammetteva repliche.
Riaprì gli occhi digrignando i denti, cominciando a sudare freddo, mentre guardava in basso davanti a sé, indecisa sul da farsi.
-Ora torna qui cattivella…- disse il Master di Phantom Lord –…che ti sculaccio…continuò ghignando malefico –temo che dovrò insegnarti quanto sia terribile mettersi contro i Phantom…
Senza ascoltarlo fece un passo indietro lanciandosi nel vuoto più totale chiudendo gli occhi. 
-AAH!- l’uomo sgranò gli occhi ed urlò, la ragazza si era buttata dalla torre! Era totalmente paralizzato.
La ragazza non aveva paura, anche se cadere nel vuoto non la tranquillizzava affatto “Ho sentito la sua voce!” pensò digrignando i denti “è qui..” cercava di convincersi “…senza dubbio…”.
-OUCH!-Master Jose cadde in ginocchio per poi accasciarsi a terra emettendo versi di dolore, mentre si teneva ancora i gingilli (N.d.A. chissà cosa teneva, scusate XD) tra le mani.
-NAAATSUUU!- gridò la ragazza stringendo gli occhi più che poteva, mentre cadeva sempre più velocemente, con ormai l’imminente impatto avvicinarsi sempre di più.
-YAAAAAH!- gridò il rosato lanciandosi verso la bionda, ormai a pochi centimetri dal suolo, la prese al volo stringendola tra le sue braccia, per poi rotolare rovinosamente al solo, andando a sbattere contro le mura, distruggendole, ritrovandosi l’una addosso all’altro, con il seno prosperoso sul viso del ragazzo.
-Lucy è caduta dal cielo!- urlò sorpresissimo il gatto dal pelo blu.
-Come ti è saltato in mente di gettarti?!- chiese il Dragon Slayer con ancora i seni di lei che non gli permettevano di respirare abbastanza.
-L’ho fatto perché sapevo…- disse Lucy -…che c’eri tu…- continuò la bionda sorridendo riconoscente, ancora addosso al ragazzo che mormorava un “soffoco!” con la faccia arrossata per la poca aria.
-Tutto bene?- chiese il rosato mentre slegava i polsi della ragazza.
-Credo di sì…- rispose portandosi le mani di nuovo davanti a sé stringendosi i polsi segnati dalla corda, con il sorriso in volto.
-Bene! Ora torniamo alla gilda!- gioì Happy con un largo sorriso.
-Cosa? Questo è il loro quartier generale, no? Quindi potremmo…- il mago del fuoco, rispose contrario, ma fu subito interrotto dal suo migliore amico.
-Elsa ha detto che dobbiamo ritirarci!
-HAI PAURA DI LORO?! BÈ , IO NO, INVECE!- rispose urlando il ragazzo.
-Il Master è ferito gravemente!- ribattè il gatto.
-Appunto! Quindi vendicherò anche lui!- continuò senza darsi per vinto, il rosato.
La ragazza sgranò gli occhi sentendo dire quelle parole da Happy, si girò verso i suoi compagni di team che continuavano a battibeccare.
-Da solo è impossibile!
-Che hai detto?!
-Che è impossibile!
-Prova a ripeterlo!
-Sono tutti malconci!
-IO NO!
-Nab ha le ossa rotte!
-Quello è uno smidollato…
-Anche Warren…
-Perdonatemi…- sussurrò la ragazza abbassando il capo, interrompendo il litigio dei due.
Loro si girarono verso di lei, guardandola interrogativi.
-…è successo…- sussurrò la bionda interrompendosi, l’immagine della gilda distrutta si fece strada nella sua mente, strinse la stoffa della gonna, la visione di Jet, Droy e Levy appesi all’albero feriti, la fecero sussultare, mentre l’immagine del Master che dichiarava guerra a Phantom Lord la colpì ancora una volta -…tutto per colpa mia!- gridò la ragazza.
Natsu guardò Lucy abbassare ancora il capo, mentre veniva scossa da continui singhiozzi che cercava di trattenere coprendosi il volto con le mani -…ma io voglio restare nella gilda…- si girò con le lacrime che sgorgavano copiose sulle gote rosse di lei -…perché amo Fairy Tail…- aggiunse con ancora le lacrime che scendevano.
-Ehi, ma che ti prende? Che stai dicendo?- Chiese allarmato il ragazzo avvicinandosi alla bionda, con gli occhi sgranati.
-Lucy?- chiamò con voce tremate il gatto che seguì il ragazzo sempre con gli occhi sgranati, avvicinandosi a lei.
-Certo che resterai… che ti salta in mente?- chiese il ragazzo sempre più preoccupato, mentre cominciava a sudare freddo.
-Natsu… torniamo indietro…- disse l’exceed sul punto di piangere, mentre la ragazza piangeva ininterrottamente, cercando di bloccare le lacrime con le mani, strofinandosi gli occhi.
-Bè… cavolo…- il ragazzo si grattò la testa -sì… forse è meglio- aggiunse cominciando ad incamminarsi con il team, verso quello che ne rimaneva della loro gilda.
Tutti nella gilda si stavano organizzando per combattere contro la Phantom Lord, curavano i feriti e preparavano i maghi e le loro armi per un prossimo attacco, sotto lo sguardo triste della bionda.
-Che c’è? Sei ancora in ansia?- Chiese Gray avvicinandosi a lei assieme ad Elfman, mentre Natsu poco più in là, li guardava con le braccia incrociate al petto insieme ad Happy.
-No, non è quello…- rispose la ragazza -…ma…- si interruppe per poi riprende tenendo il capo chino -…mi dispiace…
-Le ragazze ricche sono facili bersagli ed è per questo che i veri uomini hanno il compito di proteggerle!- disse fiero Elfman.
-La pianti una buona volta con questi discorsi?!- disse Gray spazientito, girandosi verso l’uomo che parlò poco prima.
-Mi hai lasciato a bocca aperta, Lucy…- disse Happy –perché ce l’hai tenuto nascosto?- chiese poi.
-Non volevo nasconderlo…- si deprimò ancora di più la poveretta –è che non mi andava di raccontare che ero scappata di casa…- continuò sotto lo sguardo del rosato-eppure è passato un anno intero prima che si preoccupasse per me. Non capisco perché ora abbia tutta quest’ansia di riportarmi a casa… strinse la stoffa della gonna –arrivare a commissionare questo macello pur di riprendermi con lui…- si interruppe per poi aggiungere –lo detesto!
Il rosato continuava a guardare la sua compagna di team, con una strana espressione, mentre lei continuava a parlare.
-Comunque la colpa è mia e del fatto che sono scappata…- lei distolse lo sguardo, untandolo ai piedi della parete.
-Ti sbagli! La colpa è di tuo padre!- urlò Elfman.
-Ma sei scemo?!- disse Gray guardando l’albino.
-Cioè… volevo dire dei Phantom!- si corresse il ragazzo dalla robusta corporatura.
-Ho agito di testa mia…- sospirò lei –non pensavo di crearvi tutti questi problemi…- ritornò a guardare le sue mani che stringevano la stoffa del suo indumento –mi dispiace davvero…basterebbe che io tornassi a casa , e tutto si sistemerebbe…
-Tu dici?- la interruppe il rosato –tutti questi piagnistei non si addicono a una signorina…- aggiunse facendo imbronciare la ragazza come fanno le bambine piccole –credimi Lucy… tu ei più portata per ridere in questa sudicia locanda…- continuò –per far chiasso, per andare all’avventura…
La ragazza smise di fare il broncio, dopo aver sentito il Dragon Slayer pronunciare quelle parole.
-Hai detto tu stessa che vuoi rimanere qui…- sorrise –che ragione c’è di tornare in un posto che non ti piace?- chiese come se fosse la cosa più naturale del mondo –Sei Lucy di Fairy Tail, no?- si puntò il pollice addosso –orami è questa la casa a cui appartieni!- esclamò convinto.
La ragazza rincominciò a piangere, era felicissima, sapeva di aver trovato una famiglia che le voleva bene, non l’avrebbe lasciata, mai e poi mai.
-Ma che fai?! Piangi?!- disse Gray cominciando a grattarsi dietro la nuca.
-Sì! Un vero uomo è sensibile alle lacrime!- urlò Elfman cominciando a piangere anche lui.
-Ma io..- singhiozzò la ragazza.
I tre cominciarono ad agitarsi, cercando di far smettere la loro amica di piangere inutilmente.


“Perché? Perché sogno tutto questo? C’era Elfman, Natsu.. e quel gatto! E poi anche Gray.. sono anni che non lo vedo..” la ragazza, si svegliò senza riaprire gli occhi, in quel momento non fece caso dove si trovava, o perché stava dormendo continuò a rimanere con gli occhi chiusi, non le andava di riaprirli era troppo stanca, e poi le faceva ancora male la testa e un po’ anche la pancia.
Spostò la mano per cambiare posizione, rendendosi conto che si trovava su un letto, spostando ancora la mano incontrò qualcosa di caldo e morbido, cominciò ad accarezzare rendendosi conto che erano capelli, una zazzera di capelli, la ragazza resasi conto distolse subito la mano sedendosi bruscamente, facendosi venire una fitta alla pancia.
Si guardò intorno, si trovava in infermeria, nell’infermeria scolastica, abbassò lo sguardo e vide Natsu dormire appoggiato al letto dove lei era seduta.
“Perché sei ovunque dove io mi trovi? Pure nei miei sogni” sospirò “chi sei veramente?” la ragazza posò di nuovo la mano sulla testa del ragazzo, che ancora continuava a dormire beatamente, mentre qualche volta mugolava qualcosa di incomprensibile facendola sorridere divertita.
I suoi capelli erano così morbidi e soffici, che non poteva fare a meno di continuare ad accerezzargli la testa, continuava a guardarlo, lui aveva un qualcosa di un che famigliare che la faceva sentire al sicuro, sempre.
“Mi avrà portata lui in infermeria?” si chiese mentalmente senza smettere di accarezzarlo “mi sarò sognata quell’uomo? Quello che è successo?” il dubbio l’assalì, ma quando si mosse per sistemarsi meglio, il dolore alla pancia cominciò a farsi sentire, allora smise di accarezzare la testa del mago malvolentieri, scoprendosi il ventre.
Vide che era fasciata, allora, curiosa di vedere sotto la fascia quello che si nascondeva, cominciò a sfilarla, notando successivamente un grosso livido viola che ricopriva la costola sinistra e una parte della pancia “allora…” i suoi pensieri furono interrotti da una voce.
-Chi è stato?- chiese il rosato guardando accigliato il grosso livido della bionda, delle tracce della sua dormita non ve n’erano neanche un po’.
-Penso che sia stato un uomo..- sussurrò la ragazza tastandosi il livido, provando un grande fitta che le causò dei forti brividi alla schiena, probabilmente aveva una costola rotta, ripensando all’uomo si raddrizzò bruscamente facendo una smorfia di dolore –a proposito, lui dov’è?- chiese sempre con il viso contratto dal dolore.
-Stupida, non toccare- disse lui cominciando a fasciarla con uno strano tocco gentile e delicato, che non passarono inosservati alla ragazza –comunque è andato via, era un ragazzo in cerca di rogne- aggiunse.
La ragazza arrossì, senza notare che lui l’aveva chiamata stupida poiché lui la stava toccando, lui le stava toccando dei punti che non aveva mai fatto toccare nessuno, tranne che alle sue amiche, quando l’abbracciavano, e ricorda che c’era voluto molto tempo, prima che qualcuno tornasse a toccarla, solo anche per abbracciarla.
-C-cosa stai facendo?- chiese, anche se sapeva benissimo che il ragazzo la stava fasciando.
-Non vedi? Ti sto fasciando, hai una costola rotta, e da sola non riusciresti a metterti la benda- rispose noncurante del rossore che vi era sulle gote di Lucy.
-Possibile che con uno stupido pugno mi sono fatta mettere KO?- sospirò affranta, la sua reputazione era andata a farsi benedire.
-Tranquilla, non dirò nulla- la rassicurò il figlio di Igneel.
Lei drizzò il capo guardando il ragazzo, che poco prima aveva terminato di metterle le bende e che in quel momento la stava fissando negli occhi.
Subito dopo abbassò la testa –G-g-grazie- balbettò lei rossa in volto, che sforzo, uno sforzo immane per dire una stupida parola, ma che per entrambi, tanto stupida non era.
Lui le regalò uno splendido sorriso a trentadue denti, riscaldandole il cuore, questo, dopo molto tempo rincominciò a battere leggermente più veloce, ma leggermente però.
-Ma non eri in classe?- chiese subito dopo la ragazza, tornando con uno sguardo serio, quando ricordò lui che rideva con Lisanna, in modo che a lei sembrava troppo confidenziale.
-Si, ma siccome ti ho vista uscire dalla classe barcollando, ho pensato che ti sarebbe servito il mio aiuto, ieri sera hai avuto più o meno la stessa reazione di oggi- rispose il ragazzo tranquillamente.
“Lui è venuto subito da me.. l’ho fatto preoccupare..” pensò la ragazza.
-Moccioso, devi sapere che non devi preoccuparti per me- parlò in quel modo per vedere la faccia buffa del ragazzo di quando si offendeva.
-Non sono un moccioso, quante volte te lo devo dire?- chiese scocciato di essere soprannominato in quel modo.
-Si, si come no- disse a ex-maga degli spiriti stellari, facendo sbuffare il ragazzo.
-Credo che sia meglio ce ti accompagni a casa- disse il ragazzo controllando l’orario, l’orario di lezione era già passato da almeno un’ora, quel giorno non si sarebbero svolte le ore pomeridiane.
-Posso cavarmela anche da sola!- disse offesa la ragazza –non ho bisogno di un moccioso come te- continuò guardando alla finestra per non guardare il rosato.
-Se ti sentirai male come stamattina mentre torni a casa e ricapitasse l’episodio di oggi, non credo che ti piacerebbe ritrovarti con un'altra costola rotta- rispose alla ragazza, sapendo che mettendola in questo modo, lei non avrebbe di certo potuto rifiutare la sua disponibilità.
La ragazza sbuffò –Ok, ma dovrai farmi un favore- disse la ragazza tornando a guardare il rosato seriamente.
-Si tratta dell’orfanotrofio?- chiese il ragazzo tornando serio.
La bionda annuì –Vorrei che passasti per di lì e di portare quello che ho da dare per i bambini, stamattina me ne sono dimenticata perché andavo di fretta, quindi non ho potuto, allora mi sono ripromessa di passare oggi- sospirò tristemente.
-Ho capito- sorrise lui –magari ci andiamo insieme, così i bambini saranno felici di vederti, no?
Lucy sorrise a sua volta, quel ragazzo la contagiava sempre con la sua gentilezza, con la sua allegria e con la sua spensieratezza.
Il Dragon Slayer la aiutò ad alzarsi per poi cominciare ad incamminarsi verso la casa della bionda.










Angolo dell'autrice
Salve minna! Eccomi qui con un nuovo capitolo!
Sinceramente sono molto soddisfatta di questo capitolo, ci ho messo due giotni a scriverlo, sono quasi più di 7000 parole, ho superato me stessa <3
Ho messo davvero tante cose quì, soprattutto ricordi, tra cui uno spoiler ^^
Chi riesce a dirmi da dove l'ho preso e qual'è tra i ricordi citati, svelerò alcune identità, tra cui la ragazza e il ragazzo misterioso (non quella del mago oscuro però *sorrisino malvagio*) o cosa è successo a Natsu dopo che cominciò a correre verso la scuola oppure perchè lui è rientrato con Lisanna altrimenti come Lisanna ha recuperato la memoria ^^ (naturalmente tutte quese cose le dirò pian piano nei capitoli successivi :D)
Vorrei ringraziare come sempre i lettori, chi aggiunge alla preferite/ricordate/seguite la mia fiction, e a chi recensisce i miei capitoli.
Vorrei ringraziare _LucyHeartphila_ per aver recensito lo scorso capitolo ed infine anche BornToBeRioter6277 per aver recensito sia il Prologo e l'ultimo capitolo da me pubblicato nello stesso giorno <3
Mi scuso per i miei possibili errori soprattutto sui verbi xD, sto cercando un modo per fare meno errori possibili <3
Un bacione a tutti quanti e alla prossima!
Mary

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Capitolo 7
*** Ci rivedremo ***


Ci rivedremo

Riguardo Lucy..- aggiunse –tienila d’occhio, da quando è arrivata a scuola non ha perso neanche un giorno, togliendo il fatto che lei sia uscita per qualche ora dalla scuola, non ha saltato neanche un giorno, oggi l’ho vista oltrepassare i cancelli della scuola, questo è già il terzo giorno
-Ho capito, strano che Levy non mi abbia detto nulla- disse a bassa voce Titania –È strano che abbia fatto un cambiamento del genere, magari è successo qualcosa questa estate..- aggiunse prendendosi il mento tra le dita.
-Potrebbe essere questo oppure l’incantesimo che si è lanciata sta facendo effetto, ho anche notato che è da quando ha incontrato Natsu che comincia a comportarsi stranamente, se è opera dell’incantesimo..
-Natsu potrebbe averlo fatto scattare- finì la maga dai capelli rossi interrompendo Mira.
-Potrebbe essere così- una voce dietro di loro le fece sussultare.
-Gajeel?!
-Siete sorprese?- chiese lui beffardo avvicinandosi alle ragazze.
-Sei tornato?- chiese Erza riprendendosi, non era da lei fare scene del genere, ma lui era riuscito a non farsi scovare nascondendo il proprio potere magico.
-Non si vede?- disse lui ghignando, prendendo in giro le due.
-Da quando?- chiese Mira avvicinandosi al ragazzo pieno di piercing.
-Qualche annetto- rispose grattandosi la testa cercando di ricordare.
-Come mai ricompari solo adesso?- chiese la rossa, facendo tremare il moro per qualche secondo, per poi riprendersi e rispondere alla maga.
-Non è evidente? Penso che lo sappiate anche voi- rispose incrociando le braccia al petto sorridendo compiaciuto.
-Lo hai notato allora- disse Mira con tono serio avvicinandosi di qualche passo al ragazzo.
-Già- alzò lo sguardo al soffitto per poi riabbassarlo –Ho visto il gamberetto, non è ancora tra noi vero?- chiese lui guardando le due, specialmente Erza.
-No- rispose la maga dei Requip, girandosi per poi andarsene.
Il moro guardava la ragazza andarsene, mentre l’albina cominciò a parlare –Ti iscriverai vero?- chiese lei parlando della scuola, tutta sorridente.
-Io?! A scuola?! Ma stiamo scherzando?!- rise a crepapelle lui, mentre un’aura oscura e malvagia cominciò a fuoriuscire dal Demone.
-Come mai?- disse con tono glaciale e con finto sorriso, interrompendo la risata del suo interlocutore –andrai a finire in classe con Levy- riprese mentre il moro cominciava a tremare, tutto si fece più freddo per il povero mago.
-V-va b-bene- balbettò cercando di stirare un sorriso, invece ne uscì una smorfia, cominciando ad indietreggiare poiché l’albina prese a camminare verso di lui.
-Bene!- l’aura maligna scomparì come se non ci fosse mai stata, mentre un sorriso soddisfatto li accendeva sul viso della maga dei Take Over, girandosi per andar via.
Lui sospirò, l’aveva scampata, ma ad un caro prezzo, sarebbe andato a scuola, ghignò subito dopo, almeno poteva stuzzicare il gamberetto.
-Ah! Gajeel!- disse Mirajane rigirandosi verso di lui -riguardo gli altri..- continuò per essere poi interrotta dal Dragon Slayer.
-Lo scoprirò da solo- disse andandosene via –ti chiedo solo una cosa- continuò.
-Dimmi- rispose lei drizzando le orecchie.
-Permettimi di cominciare la scuola tra due giorni, devo sistemare un paio di cose- si fermò per attendere la risposta dell’albina.
-Va bene, basta che ti presenterai- disse la sua vecchia nakama, sorridendo, per poi andare in segreteria, mentre lui uscì dalla scuola dirigendosi in strada.

-Virgo, dobbiamo tenerci in allerta- disse Loki incrociando le braccia al petto preoccupato –forse ci conviene chiedere aiuto, Lucy è in pericolo- disse tenendo puntati gli occhi sullo spirito stellare della Vergine.
La ragazza annuì –Cercherò di fare il possibile per raggiungerla di nuovo- disse anche lei senza distogliere il suo sguardo dal suo compagno –ma a chi pensi di chiedere aiuto?- chiese inclinando la testa sulla spalla destra.
-Non lo so, dobbiamo riportarla al più presto indietro, stiamo perdendo troppo tempo- disse massaggiandosi il mento, l’interlocutore della ragazza vestita da cameriera –non possiamo permettere che la sua essenza si allontani troppo, potremmo perderla per sempre- continuò con sguardo triste.
-Forse so a chi chiedere aiuto, ma ci serve un mago degli spiriti stellari- la ragazza si avvicinò a Leo facendo risuonare il rumore delle catene che teneva ai polsi.
-So dove rimediarlo, ho saputo da Makarow che Sabertooth è al completo- disse per poi continuare –sei sicura che dobbiamo proprio chiedere aiuto a quello spirito?- corrugò la fronte preoccupato.
-Non abbiamo altra scelta- rispose lei portando le mani alla testa –non disturbarmi da questo momento in poi- disse chiudendo gli occhi –o sarà impossibile raggiungerla- continuò dissolvendosi.
Lui annuì e forzò il portale per tornare tra le vie di Magnolia, doveva trovare qualcuno disposto ad accompagnarlo nel paese dove vi era la maga di cui aveva estremamente bisogno.

Erano a casa della bionda già da un bel po’, la ragazza in questione aveva deciso di farsi un bagno, e si sa che quando una ragazza comincia un bagno, non lo finisce più.
Il rosato rimase ad aspettarla al piano di sotto, cominciando a pensare a quello che era successo quella mattina, chiedendosi se gli odori che aveva sentito fossero reali o meno, magari li aveva confusi, ma questo non spiegava il fatto che fossero scomparsi quando lui era arrivato a scuola.

Il rosato correva senza sosta verso la Fairy Tail Accademy, quei strani odori, il potere magico, dovevano essere loro, senza ombra di dubbio, più ci pensava e più si convinceva che avesse ragione.
Il ragazzo correva schivando la gente, che passeggiava per le vie, e i ragazzi che si dirigevano verso la scuola, qualche volta andando a sbattere contro le persone e altre volte ci cadeva addosso per poi riprendere a correre, doveva muoversi, aveva paura che quelle tracce sarebbero scomparse se non si sarebbe affrettato e lui doveva essere sicuro di quello che stava percependo.
Arrivò nei pressi della scuola pochi minuti dopo, le tracce stavano già svanendo come temeva, cominciò a correre nel cortile della scuola, ormai quei odori erano quasi del tutto scomparsi ma fu poi distratto da tre ragazze che in quel momento stavano entrando nel cortile della scuola, non riconoscendone inizialmente il loro odore.
-Maledizione! Li ho persi!- il ragazzo batté un piede a terra per la rabbia, per poi notare un particolare nel gruppo delle ragazze.
“Ma quelle sono Lucy, Levy e Lisanna..” il ragazzo cominciò a dirigersi verso il gruppo delle ragazze, doveva parlare con una di loro.
-Lisanna- sussurrò senza farsi sentire quando giunse vicino al gruppo, senza esser notato dalle tre, la ragazza in questione si girò per poi vedere Natsu, e arrossì subito dopo notando la stretta vicinanza tra loro due.
-Na..-la ragazza fu zittita del rosato che le attappò prontamente la bocca per poi portarla via di lì senza farsi sentire dalle altre due.
La ragazza gesticolava nell’intento di far capire al mago che la stava facendo soffocare, ma il Dragon Slayer continuava a correre tenendola stretta.
Lei arrossì di nuovo dopo aver notato il modo in cui lui la stava portando via, era praticamente appiccicata con la schiena al petto di lui, mentre quest’ultimo la teneva con un braccio attorno alla vita stringendola forte, ma senza farle male, e con l’altra mano teneva chiusa la sua bocca.
In quella posizione sentiva benissimo il forte calore che emanava il rosato, il suo cuore battere leggermente più forte del normale per la corsa, e il caldo braccio stretto sulla sua vita. 
Pensandoci, le era mancato davvero tanto il suo calore e la sua presenza.
Il ragazzo si fermò dietro un albero lasciando alla poveretta la libertà di respirare. Lui sorrise guardandola, ora era sicuro che percepiva del potere magico provenire dall’albina, finalmente anche lei era ritornata.
-Natsu! Mi stavi soffocando!- disse la ragazza rossa in viso mentre prendeva boccate d’aria nel tentativo di calmare il pazzo cuore che batteva così forte da farle male –che ti è preso!- continuò dopo essersi ripresa un po’.
-Ti ricordi di Happy?- chiese lui, per provare che quello che stava pensando non fosse errato.
La ragazza sorrise, quel dolce ricordo si scatenò nella sua mente -Ma certo che mi ricordo di lui- disse arrossendo lievemente –come potrei dimenticarmi di te e di Happy?- continuò scatenando un gran sorriso sul volto del mago.
Lui l’abbracciò fortissimo per poi staccarsi e rivolgersi a lei –Sono sicuro che sarà felice di vederti!- disse lui tutto contento ignaro di aver fatto imbarazzare la poveretta con quell’abbraccio.
-Mi piacerebbe rivederlo- sussurrò la ragazza, ma fu comunque sentita dal ragazzo per ovvi motivi.
-Oggi vieni a casa mia!- disse lui con fare ovvio –sono sicuro che lo renderesti felice!
La ragazza annuì contenta, per poi cominciare a parlare dei vecchi tempi ridendo e scherzando, dirigendosi poi piano piano verso la loro classe, per raggiungere le altre due.
Entrambi erano davvero felici di essersi ritrovati, Lisanna era contenta, nemmeno quando era tornata da Edoras, aveva parlato così con Natsu, era davvero grata a Lucy per averle donato una seconda possibilità, una seconda vita. 
Mentre si dirigevano verso la classe, lei prese per mano Natsu, stringendola, causando rossore sulle gote di lui, mentre lei continuava a stringere la mano, non smetteva di parlare con lui, coinvolgendolo subito nelle sue chiacchere per poi fargli dimenticare totalmente che si stavano tenendo per mano.
Quando arrivarono nei pressi della loro aula, il rosato staccò la mano da quella dell’albina, ma senza smettere di parlarle.
Ma la maga rimase rattristita dal fatto che lui abbia interrotto quel contatto chiedendosene il motivo, ma questo saltò subito fuori notando in seguito che il rosato, quando entrò in classe lanciò un’occhiata veloce a Lucy, prima che quest’ultima si girasse; subito dopo lui tornò a scherzare con lei.
In quel momento, quando lui aveva guardato la bionda, sentì un vuoto nel cuore, capendo tante cose, solamente guardando il suo vecchio amico, finalmente ritrovato.
Abbassò lo sguardo per poi rialzarlo subito dopo, prima che lui si rigirasse, rincominciando a ridere e a scherzare come se non fosse successo nulla.


Sorrise ripensando alla sua vecchia amica di infanzia, per poi alzarsi dal divano e cominciare a salire le scale per andare a chiedere a Lucy a che punto era, erano almeno due ore che era a farsi il bagno, temeva che avesse avuto una delle sue crisi, come quella mattina o come quella precedente.
Quando arrivò al piano di sotto entrò nella camera di Lucy, quando entrò rimase sorpreso dal modo in cui quella ragazza teneva così ordinata la sua stanza. 
Se lui ripensava alla sua si metteva a ridere confrontandola con quella della bionda.
Ripensò a quanto fossero simili quelle situazioni anche se in quel momento stavano vivendo una seconda vita, in tempi diversi da quelli in cui erano cresciuti la prima volta, era tutto così diverso, ma anche così famigliare con la presenza dei suoi compagni di gilda.
Senza accorgersene si ritrovò sul letto, sdraiato a guardare il soffitto, quel letto era comodo esattamente come quello in cui dormiva insieme alla bionda quando ancora non erano morti.
Ripensò alla sua morte, gli venne una forte rabbia pensare che era morto senza aver ucciso Zeref, non si sarebbe mai aspettato di morire così giovane, aveva ancora tutta la vita davanti a sé per non pensare ai bambini che morirono in quella sanguinosa guerra contro il male, a quell’epoca, si chiese se tutto questo era raccontato nei libri di storia, siccome sapeva che per le persone, adesso, la magia era finzione.
La porta del bagno si aprì, scorgendone la figura della ex-maga degli spiriti stellari, avvolta da un piccolo asciugamano.
Questa si bloccò vedendo Natsu sdraiato sul suo letto come se niente fosse, lui era lì in camera sua che la guardava mezza nuda.
-Pervertito!- urlò lei lanciando la prima cosa che le capitò a tiro, cioè il phon, lo aveva preparato per asciugarsi i capelli, ma lo usò per scopi ben più diversi, dai quali era stato progettato.
Infatti l’oggetto si andò a scagliare contro il rosato, che preso alla sprovvista riuscì a mancare per un pelo quell’arma che apparentemente non sembrava così pericoloso, ritornando poi a guardare la bionda.
-Sei un maniaco!- gridò prendendo il pettine usandolo come mini mazza per picchiare il ragazzo, cominciando a correre verso di lui.
Il poveretto dopo aver preso diverse “mazzate” riuscì a bloccare la ragazza, ritrovandosela sul letto sotto di sé. 
Se qualcuno fosse stato lì in quel momento, avrebbe frainteso la situazione che si era venuta a creare tra i due.
-Lasciami!- urlò la ragazza dimenandosi –Brutto maniaco lasciami!- continuava la ragazza finché non fu zittita dal ragazzo.
-Solo se la smetti di picchiarmi- sorrise lui divertito facendo salire il nervosismo a lei.
Quando entrambi realizzarono in che cosa si erano andati a cacciare, i loro cuori cominciarono a battere sempre più freneticamente scambiando quella sensazione che provavano per imbarazzo.
La bionda rimase ipnotizzata dagli occhi scuri del rosato, li trovava, stranamente, affascinanti, per lei erano sicuramente particolari, tanto da ipnotizzarla.
Il Dragon Slayer invece era immerso in una miriade di pensieri, con suo sommo stupore si era ritrovato a pensare.
In quel momento, guardare la sua vecchia nakama sotto di sé con quello sguardo, gli faceva venire una strana sensazione.
Un fruscio fece risvegliare i due da quei pensieri, era l’asciugamano che si stava sfilando, a quel punto Lucy, mossa da non si sa quale forza, scagliò contro la parete il poveretto, scappando verso l’armadio prendendo i suoi vestiti e con l’asciugamano riavvolto attorno al suo corpo, si rifugiò in bagno, lontano dal “maniaco pervertito”, mentre imprecava per il dolore alla costola.
Natsu rimase seduto a terra per pensare all’accaduto “Cos’era quella strana sensazione? Sicuro che fosse solo imbarazzo? E se non era solo imbarazzo, cos’era?” mille domande giravano per quella zucca rosata, che ancora una volta si era ritrovato a pensare, bensì due volte in una sola giornata, una cosa più impossibile che unica.
La porta si aprì con un tonfo, rivelando una Lucy rossa in viso sia per l’imbarazzo che per la rabbia, facendolo rabbrividire.
-Andiamo- disse secca facendo prendere un sacco al mago e dirigendosi al piano di sotto, con lo sguardo impaurito del mago di fuoco.
-A-AYE..- balbettò lui cominciando a seguire la ex-maga degli spiriti stellari, con la coda fra le gambe.
Mentre i due camminavano in silenzio, gli ritornò in mente cosa successe quella mattina.

-Natsu, l’affido a te- lo spirito del leone uscì dall’infermeria, dirigendosi verso la classe, per avvisare il professore che Lucy aveva avuto un malore e che l’aveva riportata in infermeria.
Natsu annuì rincominciando a guardare la ragazza che dormiva sul letto bianco, con il venticello che entrava dalla finestra a muoverle i capelli.
Appoggiò la mano sulla fronte della ragazza, spostando la frangetta all’indietro, era esattamente come la sua compagna di team, era sicuro che fosse lei, era sicuro che l’avrebbe riportata indietro, costi quel che costi.
-Cosa ti succede?- si lasciò sfuggire lui sospirando pesantemente –come mai quell’uomo ti voleva portare via con sé?- il ragazzo strinse il pugno con la mano libera, appoggiata al letto della ragazza –torna da me, ti prego- sussurrò addormentandosi anche lui, appoggiando la testa sul morbido materasso.
Poche ore più tardi, si sentì scuotere leggermente, per poi riconoscere l’odore della persona che lo aveva svegliato.
Aprì gli occhi stropicciandoseli, sbadigliando subito dopo, per poi girarsi verso la persona che lo aveva svegliato –Lisanna.. che ci fai qui?- chiese lui ancora assonnato.
-Ho saputo in classe da Loki cosa è successo- disse preoccupata guardando l’amica –come sta?- chiese stringendo la mano della bionda per poi lasciarla andare.
-È svenuta, ma sta bene, ha solo una costola rotta, si rimetterà presto- rispose senza staccare gli occhi dal viso della ragazza addormentata.
-Ah, menomale- sospirò sollevata l’albina tornando a guardare il suo compagno –Nee Natsu- chiamò la maga facendo girare il mago verso di lei.
-Cosa c’è?- chiese lui curioso di sapere cosa volesse dirgli la sua migliore amica.
-Declino la proposta di venire a casa tua, vorrei che accompagnassi Lucy a casa oggi, non mi fido lasciarla girare in queste condizioni, anche se, se la sarebbe cavata in condizioni normali, sa badare a sé stessa- disse con tono leggermente triste, lei voleva tantissimo rincontrare Happy e passare del tempo con Natsu, ma sapeva questa era la decisione giusta da prendere.
-Grazie Lisanna- sorrise lui a trentadue denti, stava già pensando di accompagnarla quel giorno a casa, non si era dimenticato della proposta che aveva fatto quella mattina alla sua amica.
Lei sorrise a sua volta uscendo dall’infermeria, dopo aver lasciato qualcosa da mangiare al ragazzo –Mangia, è ora di pranzo, immagino che tu sia affamato- disse sorridendo.
Il brontolio della pancia del Dragon Slayer rispose per lui, causando la risata di entrambi –Grazie ancora- disse lui mentre mangiava alla velocità della luce.
-Di niente- con questo se ne andò dirigendosi verso casa magari si sarebbe confidata con sua sorella, voleva informarla dell’accaduto, magari l’avrebbe aiutata a capire cosa stesse succedendo.


-Lucy!! Natsu!!- urlarono i bambini distogliendolo dai suoi pensieri, mentre loro correvano incontro ai due salutandoli allegramente.
-Ciao!- disse sorridente la bionda, abbassandosi lentamente, a causa della costola rotta –come state oggi?- chiese dopo esser stata assalita dai bambini, stringendo i denti per il dolore.
-Bene!- dissero alcuni insieme e altri uno dopo l’altro, poi corsero verso Natsu, cominciando a fare mille domande riguardo il sacco che stava portando.
-Natsu! Cosa c’è lì dentro?
-Perché hai un sacco?
-È per noi?
-Ci sono dei regali?
Il poveretto sorrideva ai bambini, per poi guardare la ragazza chiedendo aiuto con lo sguardo. 
Quest’ultima invece se la rideva sotto i baffi, vedendolo in difficoltà, perché lei non gli aveva detto ancora niente riguardo cosa ci fosse nel sacco.
-Bambini! Non assillatelo di domande! Sono sicura che se lo lasciate respirare vi dirà tutto quello che volete sapere- disse Nachika battendo le mani per attirare l’attenzione dei piccoli, riuscendoci.
Lucy si avvicinò a Natsu facendogli gesto di posare il sacco e di aprirlo, lei si chinò e cominciò a parlare –Vi ho portato molti giocattoli nuovi, abiti e anche da mangiare, i giocattoli e gli abiti erano miei, ma alcuni possono essere indossati anche dai bambini, tranquilli- disse la ragazza iniziando a tirare fuori i giocattoli.
I bambini esultarono cominciando a ringraziare la bionda, mentre quest’ultima gli consegnava i giochi portarti per loro, dopo di che diede il sacco alla signorina Nachika salutando i bambini.
-Bambini io devo andare, ci vediamo domani!- la ragazza cominciò a camminare verso l’uscita del cortile per poi fermarsi –Nachika!
La donna si girò –Si?- disse lei guardando la ragazza che l’aveva chiamata.
-Lara?- chiese notando l’assenza della bambina.
-In ospedale- disse la donna abbassando il capo.
-Come mai?- chiesero all’unisono il rosato e la bionda, molto preoccupati.
-Oggi si è fatta male giocando, l’ho fatta portare in ospedale per vedere se si era rotta qualcosa, e poco fa ho saputo che alla fine si è rotta il braccio- disse dispiaciuta lei –ora la stanno ingessando.
La bionda se ne andò senza neanche salutare, che lo fece Natsu al posto suo per poi seguirla, verso l’ospedale.
-Che bambina impertinente! Dovrebbe fare più attenzione!- diceva la ragazza cercando di essere il più arrabbiata possibile per non far trasparire la preoccupazione.
Lui invece sorrise, era palpabile quanto fosse tesa e preoccupata per la piccola, era inutile che cercava di fare la dura, tanto lui la conosceva abbastanza da capire ogni suo più piccolo stato d’animo, dopo tutto non erano stati nakama?
Era normale che anche lui fosse un po’ preoccupato per Lara, ma era solo una frattura al braccio, sarebbe guarita nel giro di pochi mesi, non era grave e questo, lui era sicuro, che lo sapesse anche lei, ma non poteva farci niente, lui sapeva che lei era molto affezionata a quella bambina.
-Mi scusi!- la bionda si precipitò al banco per chiedere informazioni –dove si trova la bambina che si è fratturata il braccio? Si chiama Lara- disse cos’ velocemente che la poveretta non capì nulla facendo ripetere la ragazza.
-Alla 174b del secondo piano- disse lei indicando le scale –gli ascensori sono rotti, bisogna utilizzare le scale- disse tornando a sistemare delle cartelle.
Seguita dal rosato, corse su per le scale –Non ti devi preoccupare! È solo una frattura!- disse Natsu seguendo l’amica.
-Lo so che è solo una frattura, ma la devo ammaz.. ah!- la ragazza essendosi voltata verso il ragazzo, poggiò male il piede sul gradino, scivolando, per cercare di rimanere in piedi fece un passo indietro, ma si ricordò troppo tardi che era su una scala, quindi cominciò a cadere verso il rosato, che quest’ultimo, preso alla sprovvista si ritrovò addosso la sua amica, perdendo anche lui l’equilibrio, cominciando a cadere giù per le scale, tenendola tra le braccia.
-Tutto bene?- chiese lui guardando la ragazza sopra di sé senza lasciarla andare.
Lei mugugnò per poi alzare il viso spiaccicato sul petto di lui, guardandolo, all’inizio non capì, ma poi rispose –Si!- si alzò velocemente per poi aiutare il rosato e senza lasciargli andare la mano, cominciò a risalire le scale.
Arrivati al secondo piano cominciarono a cercare la stanza in cui vi era la piccolina, dopo averla trovata, notando la porta aperta rimasero a guardare da fuori la verdolina, sorridendo.
-Signore? Ha bisogno di qualcos’altro?- chiese Lara avvicinandosi al letto di un paziente sdraiato su uno dei quattro letti bianchi della stanza.
-Magari un po’ d’acqua- chiese il vecchietto tossicchiando, mentre la bambina prese la bottiglia d’acqua e ne versò il contenuto nel bicchiere, porgendolo al signore.
-Ecco qua!- disse sorridente.
-Grazie piccolina- disse il malato poco prima di cominciare a bere, quella bambina, anche se le faceva male quel piccolo braccino, era disposta lo stesso ad aiutarlo, invece che rimanersene sul letto a fare gli affari suoi.
La verdolina si issò sul letto dell’anziano signore per sedervisi sopra –Mi racconti un’altra storia?- chiese la bambina appoggiandosi al tavolino del letto, ai piedi del poveretto.
Quest’ultimo sorrise e appoggiò l’acqua sul comodino cominciando a narrare una vecchia storia, ma nuova alle orecchie della bambina, che ascoltava con molta attenzione le parole del vecchio, fermandolo qualche volta quando non capiva il significato di qualche parola o anche di una frase.
Dopo tantissimo tempo, quel vecchio signore, si era ritrovato a raccontare storie ad una bambina, una bambina gli teneva compagnia, che di compagnia lui non aveva già da moltissimo tempo.
-Natsu- disse la bionda girandosi verso il rosato –torniamo a casa, Nachika la verrà a prendere più tardi- disse lei, mentre il ragazzo si voltò verso la sua interlocutrice, sorridendo.
-Ok- disse lui, portandosi le mani alla testa, incrociandole, per appoggiarvela sopra, cominciando a camminare verso le scale, seguita dalla bionda.
Una volta in strada il ragazzo cominciò a rivolgerle la parola –come va?- chiese lui fermandosi e girandosi verso di lei, che lo guardò confusa –la costola intendo, prima sei caduta- disse lui con fare ovvio.
-Ah, devo ammettere che quando sono caduta mi ha fatto male, ma sono caduta sul morbido, quindi non credo di essermene rotta un'altra- sorrise riprendendo a camminare, mentre il Dragon Slayer comminava dietro di lei divertito.
-Sicura?- chiese ridendo sotto i baffi.
La ragazza si girò gonfiando le guance, da quand’era che lui si prendeva tutta quella confidenza? E da quando si rivolgeva a lei sfidandola, peggio di quando si erano incontrati la prima volta? Che fine aveva fatto quella leggera timidezza che aveva?
Ma si girò stroppo velocemente, facendosi male alla costola, per poi far comparire sul volto una smorfia di dolore –Cretino!- urlò lei portandosi la mano dove vi era la fasciatura.
-Sei tu la cretina, continui a farti male!- disse ridendo avvicinandosi a lei.
-Stai zitto! Non è mica colpa mia!- sbottò lei con i nervi a fior di pelle.
-E di chi allora? Mia?- disse smettendo di ridere, ma sorridendo.
-Mi prendi in giro?- disse lei avvicinandosi minacciosa.
-Chi? Io?- chiese lui fingendosi confuso.
La ragazza scoppiò, alzò il braccio in aria cercando di schiaffeggiarlo, ma invece di far male a lui, si fece male ancora una volta da sola, a quella maledetta costola per aver mosso l’arto molto velocemente; il braccio cominciò a scendere lungo il fianco mentre imprecava con una smorfia di dolore in viso.
-Stai ferma- disse lui avvicinandosi –vieni con me- la prese per mano senza strattonarla per non farle male.
-Dove stiamo andando?- chiese la bionda, mentre cominciò, inconsciamente a ricambiare la stretta alla mano.
-Siamo arrivati- disse lui, prima di fermarsi davanti ad una casa –magari se cambiamo fasciatura, il dolore si affievolisce- continuò facendola entrare per poi urlare –Wendy! Sono a casa! C’è anche Lucy!
La ragazza capì di essere in casa del rosato, due domande però le partirono per la testa “Perché diceva ad un gatto che era tornato a casa? E chi era questa Wendy?”
La risposta alla seconda domanda arrivò poco dopo, Wendy cominciò a scendere le scale dirigendosi dai due –Onii-chan! Meno male che mi aveva avvisata Lisa-san che non saresti tornato a casa!- disse lei correndo ad abbracciare il fratello.
-Tu conosci Lisanna?- chiese la bionda alla blu un po’ sorpresa “Da quando Lisanna conosceva la sorellina di Natsu? E come mai lui non le aveva detto niente?” all’ultima domanda si rispose subito dopo da sola “Cretina! Non sono affari tuoi! E perché mai avrebbe dovuto dirtelo! Stupida!”
La bambina intanto guardava la bionda senza saper cosa dire alla sua vecchia amica –S-sì- balbettò per poi continuare –ci siamo conosciute qualche giorno fa mentre facevamo la spesa- disse inventandosi una scusa, ma a cui la ragazza credette senza fare più altre domande, tranquillizzando la piccola Dragon Slayer.
-Capito- disse la bionda sorridendo alla blu, Natsu notò che Lucy era gentile solo con quelli più piccoli di lei.
-Wendy! Sai dove posso trovare delle bende?- chiese lui –mi servono per Lucy, oggi si è fatta male e ho pensato, che siccome continuava a provare dolore a ogni piccolo gesto, che dovremmo cambiarle la fascia.
La piccola maga annuì sorridendo, era desolata, non poteva curare la sua amica con la magia, ma non poteva far altro che assecondare il rosato –Al piano superiore, nel bagno, in uno degli scomparti ci dovrebbero essere delle medicazioni, tra cui le fasce- disse la piccola sorridendo –se avete bisogno di me chiamatemi- continuò uscendo in giardino.
-Grazie Wendy!- ringraziò lui portando poi Lucy, sempre per mano, verso il piano superiore, al bagno.
Quando arrivarono al bagno, Natsu fece sedere la bionda sulla tazza dopo averne abbassato il coperchio, poi andò in uno degli scomparti dell’armadietto del bagno per prendere le fasciature.
-Ma le hai messe malissimo, per forza che poi ti fa male quando ti muovi!- disse lui osservando il livido mezzo scoperto, mentre lei si teneva la maglietta cercando di non scoprire più del dovuto.
Lei sbuffò distogliendo lo sguardo dal rosato, che la rimproverava –Se avevi difficoltà a metterla, mi chiamavi no?- disse lui riferendosi a quando lei si era fatta il bagno, almeno lo chiamava se non riusciva a mettersi le bende.
-Stupido- disse lei guardando la piccola finestra, mentre lui le toccò il grosso livido facendola sussultare dal dolore –Ma che cazzo fai?!- disse in preda al dolore, mentre lui se la rideva.
-Così impari- disse lui sorridendo furbetto ritornando a toglierle le bende.
Lei gonfiò le guance quando lui abbassò lo sguardo per aiutarla nella fasciatura, cominciò a guardarlo, “Da quand’è che Natsu aveva un tocco delicato?” si chiese mentalmente per poi stupirsi della sua domanda “Da quando?! Ma che domanda è? Mica siamo amici d’infanzia!” pensò, però aveva lo stesso quella sensazione di conoscerlo, erano passati solo tre giorni e le sembrava di conoscerlo da tantissimo tempo.
Cosa le stava succedendo? Cos’erano quei pensieri? Quando mai si perdeva a pensare per un ragazzo? E poi per Natsu! “Oddio!” pensò di nuovo “Ma l’ho chiamato per nome!” la ragazza, scandalizzata per il proprio comportamento, sgranò leggermente gli occhi “Io che chiamo un ragazzo per nome? Lucy, la tua fine è vicina” pensò sospirando, attirando l’attenzione del mago, che oramai aveva quasi finito.
-Che hai?- chiese lui cominciando a guardarla negli occhi.
Lei in un primo momento cominciò a ricambiare lo sguardo, ma si perse, di nuovo, a guardarlo nei suoi occhi scuri e profondi.
-Ehi!- disse lui scuotendo la mano davanti al viso della bionda, facendola imbarazzare.
-Cosa?- trillò lei, lasciò andare la maglietta facendola ricadere lungo i fianchi, coprendo le mani si lui, mentre lei si portò le mani fra i capelli trillando si nuovo –Stupida!
Il ragazzo anche se non capì cosa stesse succedendo alla ex-maga cominciò a ridere guardandola in quello stato, sembrava del tutto esaurita.
Le mani calde del ragazzo sul suo torace la risvegliò dai suoi pensieri –Cosa stai facendo?- chiese minacciosa al poveretto, che tremò sentendo il tono di voce di lei.
Senza aspettare una risposta gli diede un calcio da farlo volare dall’altra parte del bagno, quasi distruggendo il muro.
Lucy si alzò piano piano per evitare di farsi male ancora, e cominciò a camminare verso il Dragon Slayer mentre un aura maligna si diradava da lei, spaventando sempre di più il povero malcapitato.
-L-Lucy..- balbettò lui schiacciandosi contro il muro, nel tentativo di scappare, vide con la coda dell’occhio la porta di fianco a sé, decise di contare mentalmente fino a tre.
“Uno” lei fece un passo verso di lui “Due” la ragazza ghignò malefica guardando il mago del fuoco, ma la sua conta fu interrotta da una voce cristallina, facendo fermare anche la bionda.
-Natsu! Lucy! Avete finito?- chiese la blu bussando alla porta del bagno.
La ragazza fulminò con lo sguardo il Dragon Slayer, si avvicinò alla porta e l’aprì, lasciando sospirare dal sollievo il ragazzo, mentre la piccola guardava i due non capendo niente.
-Wendy- disse lui rialzandosi –ho fame- continuò grattandosi la testa ridacchiando, facendo sorridere la sorellina.
Lei annuì, ormai era tardi, quindi le venne un’idea –Lucy, fermati a mangiare da noi, è buio, poi ti riaccompagna Natsu- disse la piccolina saltellando verso la ragazza e prendendola per mano.
Questa si imbarazzò –Non vorrei disturbare- disse lei pensandoci su, la piccola aveva ragione, era buio e non poteva rischiare, aveva una frattura alla costola, con quella non sarebbe andata tanto lontano se qualcuno l’avrebbe aggredita.
-Figurati- sorrise la blu invitandola ad accettare.
-Va bene- sospirò la ragazza in questione, per poi ricambiare le strette alle mani e il sorriso caloroso della ragazzina.
-Perfetto!- esultò Wendy –andiamo giù!- disse trascinando la ragazza giù per le scale, sotto lo sguardo felice del rosato.
“Devo trovare Happy e Charle, non li ho ancora visti” il ragazzo scese giù al piano inferiore per poi chiedere alla blu, che era in cucina insieme alla bionda a cucinare qualcosa di buono –Wendy! Happy e Charle?- chiese rimanendo sulla soglia della porta.
La ragazzina si girò a guardarlo per poi rispondergli qualche secondo più tardi –Credo siano in giardino- disse lei sorridendo per poi tornare alle sue faccende e chiacchierare con la sua vecchia amica.
-Happy!- chiamò Natsu, correndo in giardino, dopo averlo visto chiacchierare con Charle.
Il gatto blu si girò verso il compagno –Natsu? Cosa c’è?- chiese inclinando la piccola testolina per guardare il pesce che teneva tra le zampine.
-Lucy si ferma qui a mangiare- disse il mago sorridendo –quindi è meglio se voi due non vi facciate vedere, Lucy non sa ancora niente- continuò facendo scomparire il sorriso.
La gatta si avvicinò ai due, che se ne stava in disparte fino a poco prima –Di chi è stata l’idea di invitare Lucy?- chiese seccata.
-Wendy- rispose lui facendo sbuffare la gatta bianca.
-Va bene- sospirò rassegnata –mi dovete un favore- continuò lei girandosi ed entrando in casa, per poi salire dove vi erano le camere da letto.
-A più tardi Natsu!- Happy prese gli ultimi pesci e volò via, entrando in una finestra del secondo piano raggiungendo la sua amata.
Lui ritornò in casa sedendosi ad una delle sedie della cucina, dove le ragazze stavano cucinando, cominciando a guardarle a lavorare nel preparare la cena, addormentandosi sul tavolo.

-Lucy..- sussurrò guardandola per poi chiudere gli occhi lentamente, prima di cadere a terra rovinosamente, innalzando una leggera nuvoletta di polvere, che si diradò subito dopo.
La ragazza lo guardava con occhi sgranati, pieni di lacrime, mentre gli correva incontro.
Quando toccò terra il corpo del ragazzo tornò normale, le corna, le ali, la coda e le squame scomparirono, lasciandolo pieno di ferite in tutto il corpo.
Lei gli si buttò addosso prendendogli il viso tra le mani, mentre calde lacrime cadevano sul viso del ragazzo, sentendo le mani e le lacrime della bionda sul viso riaprì gli occhi con uno sforzo immane.
Lui sorrise –Non devi piangere- disse cercando di asciugarle il viso dalle sue roventi lacrime –ci rivedremo- sussurrò rauco per poi tossire.
Una luce abbagliò il campo di battaglia, segno che Mavis aveva imposto il sigillo, la ragazza subito dopo ripulì un po’ quel viso pieni di graffi, sangue e terra, i suoi pollici strofinandoli sulle guance di lui.
-Non posso vederti così- rispose con voce tremante mentre le lacrime continuavano a cadere impetuose, solcando per pochi secondi le dolci guance della maga per poi cadere sul viso del Dragon Slayer del fuoco.
Quest’ultimo sorrise di nuovo nonostante stesse soffrendo più per lei che per le ferite, odiava vederla piangere così, se proprio doveva piangere, doveva piangere per la felicità, ma in questo non ci trovava neanche lui qualcosa di felice, non l’avrebbe vista per moltissimo tempo, non era come quando era partito per un anno per allenarsi e diventare forte abbastanza per proteggere i suoi nakama, perché sapeva che li avrebbe rivisti presto.
Questa volta era diverso, non sapeva ne se l’avrebbe rincontrata, e nel caso il cui sarebbe successo, non sapeva quanto tempo ci volesse prima che accadesse.
Non doveva più lasciarla sola, mai più. Ma ora erano costretti a separarsi, e la consapevolezza di ciò li faceva soffrire entrambi immensamente.
-Lucy io..- il ragazzo si interruppe, tutto per lui divenne buio, mentre sentiva sempre meno le urla della ragazza che invocava il suo nome, con la voce rotta dai singhiozzi.
Prima di non sentire più nulla, si odiò, l’aveva abbandonata, e non le aveva detto quello che voleva dirle, doveva solo sperare di rincontrarla e sperare che quando la rivedrà, si ricorderà di quella cosa importante che voleva dirle.


Il ragazzo rosato si svegliò, notando che le ragazze stavano ancora cucinando, e dall’odore che c’era, sembrava che avessero già quasi finito.
Ripensò a quello che aveva sognato, era uno degli ultimi ricordi del giorno in cui era morto, una domanda gli si porse in mente “Cos’era quella cosa importante che dovevo dirle?”. Corrugò la fronte, sapeva che era importante, ma non ricordava.
In quel momento qualcosa al cuore lo fece star male nell’animo, quella cosa era davvero importante e perché non lo ricordava? Cominciò ad odiarsi di nuovo, come era potuto succedere?
I suoi pensieri furono interrotti da una delle due –Ti sei svegliato in tempo, è ora di mangiare- disse la bionda porgendo la cena al rosato, aiutata da una Wendy che finì di apparecchiare la tavola, mentre la ex-maga metteva gli ultimi piatti di cibo sul tavolo.
-Buon appetito!- il rosato si fiondò sulla cena mangiando a più non posso, sotto lo sguardo interdetto della bionda, che aveva già visto quanta fosse la quantità di cibo che riusciva ad ingurgitare quello strano ragazzo.
Lei e la blu cominciarono a mangiare anche loro, non facendo caso al ragazzo, cominciarono a chiacchierare tra di loro.
-Non sapevo che tu fossi in grado di cucinare così bene- si complimentò la bionda gustandosi il cibo preparato da loro due.
La blu sorrise imbarazzata abbassando un po’ il capo ma senza smettere di riempirsi la bocca, se avrebbe parlato, avrebbe balbettato tutto il tempo.
L’interlocutrice della Dragon Slayer del cielo, si girò verso il mago rivolgendogli la parola con tono agghiacciante –Tu non le dai una mano?- chiese facendo smettere di masticare il poveretto, ma cominciarono a sbattergli i denti per la paura che le faceva la sua ex-nakama.
Wendy ingoiò subito quello che aveva in bocca e rispose per lui –Lucy, preferisco che Onii-chan non mi aiuti- rise istericamente la piccola –se lui cucinasse, rischierebbe di far saltare in aria la casa.. lui.. brucia tutto- sussurrò mentre la sua interlocutrice si voltò verso di lei.
La ragazza la sentì lo stesso e fulminò con lo sguardo il poveretto –Se è così allora mi complimento ancora di più- sorrise alla blu –dimostra che sei più matura di quel mocciosetto- sorrise sorniona al ragazzo, facendolo tossire, poiché si stava strozzando dopo averla sentita.
-Io.. non.. sono.. un.. mocciosetto!- disse mentre veniva interrotto dalla tosse, crcando di farla passare con pugni sul torace.
La sorellina si alzò dal suo posto, ma venne prontamente fermata dalla bionda, che si alzò al posto suo dando una violenta pacca sulla schiena del Dragon Slayer, salvandolo dallo strozzarsi, ma colto da un improvviso bruciore sulla schiena.
Si buttò sul pavimento freddo cominciando a rotolare, cercando di dare sollievo a quel bruciore, sotto lo sguardo divertito della bionda, e lo sguardo leggermente preoccupato della piccola maga.
-Suvvia! Non l’ho data così forte- rise la bionda sedendosi, mentre il ragazzo smise di rotolare mettendosi a sedere sul pavimento, cercando di raggiungere dove la ragazza lo aveva colpito per massaggiarcisi sopra.
-Sei cattiva Lu!- disse lui rialzandosi da terra e risedendosi al suo posto riprendendo a mangiare.
La ragazza venne colta di nuovo di sorpresa, di nuovo l’aveva chiamata in quel modo, ma cosa le prendeva? “Quello stupido..” pensò riprendendo a magiare in silenzio, mentre la ragazzina osservava i due per poi anche lei riprendere a mangiare.

Il vuoto, intorno a lei si estendeva il vuoto più totale, la figura bianca incappucciata, galleggiava nell’oscurità di quell’immenso vuoto.
Si sentiva attratta da un’oscurità ancora più tetra, ma cercava di non venirne trascinata al suo interno, doveva sforzarsi di ritornare dall’altra parte.
Ma pian piano, anche se lottandovi contro, veniva inghiottita da quel mondo oscuro dove solo le anime perdute possono raggiungerlo.
-Spero di averti avvisata in tempo- disse la figura, che continuava a galleggiare sospesa, sospirò e chiuse gli occhi –spero che questa volta riuscirò a riavvicinarmi, devo ritornare- disse prendendo dell’aria che non c’era –devo avvisarli- continuò decisa –me lo hai promesso che ci saremmo rivisti- con questo prese ad illuminare, risplendendo nelle tenebre –Natsu..









Angolo dell'autrice
Yo Minna!!!! Mi scuso per il ritardo di una settimana, ma non riesco a scrivere più di tre capitoli in sette giorni TT.TT
Comunque.. il capitolo vi è piaciuto? Ho cercato di spremermi la testa, ma non ci sono riuscita, quello che ho scritto su questo capitolo è stato scritto dalle mie mani e non dalla mia testa, per questo non sono molto convinta di questo capitolo, c'è un qualcosa che non mi piace.
Allora! Gajeel andrà a scuola! Vi rendete conto?! Gajeel?! 
Avete visto la piccola Lara com'è tenera? ho cercato di scrivere il meglio, ma proprio questa parte non mi è piaciuta molto per come l'ho scritta, forse potevo fare di meglio, la stessa cosa anche dove c'è il ricordo di Natsu su di lui e Lisanna, quella mattina.
Mi sono trovata in difficoltà a scrivere Wendy, soprattutto dove leii vedeva le scene di Lucy che massacrava con piccoli e veloci gesti il povero Natsu.
Penso che le ultime parti mi sono piaciute di più da scrivere: Natsu prima di morire (chissà cosa voleva dirle ?.?) e la scena della figura nel vuoto.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate su queste due parti, magari sapere cosa pensate: chi è la figura e perchè c'entra, oppure cosa voleva dire Natsu a Lucy e perchè non se lo ricorda; chissà! Se magari me la sento rispondo pure a queste domande spoilerando... ma così rovinerei soltanto le sorprese che verranno fuori mano a mano che scrivo ^^
Ringrazio chi ha letto/aggiunto la mia fiction alle preferite/tra le ricordate/seguite, ringrazio davvero tanto tutti voi, mi state dando la forza di continuare a scrivere nonostante il periodo che sto affrontando <3
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo: nalu lover e _LucyHeartphilia_, ringrazio per tutto anche voi! Sono contenta di sapere che questa fiction vi piaccia ^^ mi da davvero tantissima soddisfazione!
Ora vi saluto, alla prossima!
Un bacione <3
Mary

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Capitolo 8
*** Io non posso amare ***


Io non posso amare

-Onee-chan!- disse la turchina correndo dalla rossa –come mai hai parlato in quel modo a Lu-chan?- chiese gonfiando le guance e portandosi le mani ai fianchi.
-In che senso?- chiese la rossa facendo finta di niente, continuando a preparare la cena per entrambe.
-Oggi a scuola continuavate a guardarvi in cagnesco- sbuffò la ragazza, togliendo le mani dai fianchi subito dopo –non riesco proprio a capirne il motivo- continuò per poi sedersi al tavolo continuando a guardare la sorella.
-Non riesco a capire dove vuoi arrivare- rispose la scarlatta, cercando di sviare l’argomento –comunque la cena è quasi pronta, vai a lavarti le mani- disse assaggiando il sugo.
La turchina si alzò senza dire niente, Erza era più testarda di un mulo, non voleva parlarle e lei non poteva fare niente.
Si lasciò andare un sospiro, dirigendosi verso il bagno per lavarsi le mani, e ne approfittò anche per sciacquarsi il viso con acqua fredda “Stanno succedendo cose stranissime” pensò ricordandosi dei giorni di scuola che aveva fatto “Lucy, onee-chan, Lisanna.. cosa sta succedendo? Tutti si stanno comportando in modo strano” continuò “Poi.. questa sensazione..” la ragazza si interruppe quando si sentì richiamare dalla maga.
Uscì dal bagno e andò in cucina, sedendosi alla tavola imbandita di cibo, cominciando a mangiare insieme alla maga dei Requip.
-Buon appetito- disse Titania soddisfatta del suo lavoro, cominciando a mangiare con la grazia di una principessa.
-Buon appetito anche a te- disse Levy, prendendo la forchetta e cominciando a sgraffignare qualcosa da mangiare un po’ da tutti i piatti che c’erano a tavola.
La rossa non fece caso alle strane espressioni che aveva in volto Levy durante la cena, poiché era talmente persa nei suoi pensieri da non accorgersi di nulla, ma senza smettere di mangiare.
“Sta arrivando il momento” pensò la scarlatta dando un’occhiata veloce alla sua sorellina “la sento” continuò mangiando “manca poco” finì, prendendo il suo piatto, e cominciando a pulire, mentre la turchina continuava a mangiare.
-Grazie Erza-nee- disse la più piccola, posando il proprio piatto e il proprio bicchiere dentro il lavandino, per poi dare un bacio a stampo sulla guancia della maga, facendola arrossire, scappando successivamente in camera sua, per non disturbare la maga dei Requip mentre metteva in ordine in giro.
Levy rimase dentro la stanza per tutta la serata, rimanendo immersa nei suoi libri per poi addormentarsi con uno di quest’ultimi appoggiato sul viso di lei.
La rossa, entrando per vedere cosa stesse facendo la turchina, vide quest’ultima addormentata con il libro sul viso e un braccio che pendeva dal letto.
Sorrise e si avvicinò alla ragazza, si fermò davanti al letto e prese il libro, ci mise un segnalibro per la sua sorellina e poggiò quel mattone sul comodino di fianco al letto.
Coprì la ragazza con una coperta e rimise il braccio di lei sul letto. La ragazza che dormiva mugolò dopo esser stata coperta, causando un sorriso divertito alla scarlatta, che le accarezzò la testa dolcemente per poi allontanarsi dirigendosi verso la porta della camera.
-Buona notte Levy- disse spegnendo la luce e chiudendo la porta, era sicura, molto presto anche Levy sarebbe tornata, e non vedeva l’ora, non ce la faceva più a fingere con lei, le voleva troppo bene.
 
-Mira-nee- l’albina chiamò la sua sorellona, mentre se ne stava nella sua camera con lo sguardo rivolto alla finestra.
La sorella entrò nella camera con il suo solito sorriso –Cosa c’è?- chiese dolcemente sedendosi di fianco della ragazza dai capelli corti.
-Cosa è successo a Lucy?- chiese senza smettere di guardare fuori dalla finestra, tenendo la testa appoggiata al palmo della mano, mentre lei se ne stava con il gomito appoggiato al davanzale della finestra.
La ragazza dai capelli lunghi abbassò il capo –Non si è ancora sicuri di quello che le sia successo- disse poi alzando il capo guardando la sorellina.
-E a scuola? Come mai era in infermeria?- chiese poi guardando la sorella maggiore –ho trovato Natsu e Lucy in infermeria, con lei a letto- disse senza smettere di guardare Mirajane.
-Loki mi ha detto che un mago oscuro l’ha attaccata- rispose alla domanda di Lisanna, alzandosi dal letto, cominciando a dare una sistemata qua e là in giro per la camera, mentre un po’ di agitazione si faceva largo.
-Perché?- chiese Lisanna guardando preoccupata la sorella, di solito Mira cominciava a comportarsi così quando era agitata o preoccupata.
-Loki mi ha detto che voleva rapirla, altro non so- disse lei smettendo di muoversi, in quel momento non sapeva che fare, quel problema con Lucy la stava tormentando, le mancava, le mancava la vita che aveva a Fairy Tail dietro il bancone e a servire i tavoli, le mancavano le chiacchierate con le sue compagne oppure le sue operazioni da diavolessa dell’amore, le mancava tutto quello che aveva quando non era ancora morta.
Si ricordò all’improvviso della sua morte, sorrise amaramente nonostante si fosse sacrificata per salvare la sua sorellina, ma quest’ultima era morta lo stesso successivamente.
Sentiva gli occhi cominciare a bruciare, segno che stava per cominciare a piangere, cercò di trattenerle, riuscendo a non farle uscire, nonostante le ritornarono in mente le scene di morte di quando la guerra era ancora in corso.
-È meglio se ora vai a dormire- disse infine aprendo la porta per uscire –domani hai scuola ed è già tardi- le sorrise per poi uscire, ma venne bloccata subito dopo dal richiamo della sorella.
-Mira-nee- la chiamò di nuovo, notando il sorriso amaro di poco prima –non è stata colpa tua- disse riferendosi a quando lei stessa era morta, sapeva che quel sorriso era stato causato da quel ricordo.
La sorella più grande guardò per un attimo la ragazza che stava sul letto facendole un caldo sorriso, per poi uscire dalla stanza –Buona notte Lisa-chan- disse infine chiudendo la porta, dirigendosi nella stanza del fratello per dargli la buona notte.
-Notte anche a te Nee-chan- disse Lisanna mettendosi sotto le coperte chiudendo gli occhi, con l’ultimo pensiero rivolto al suo migliore amico, prima di addormentarsi con un sorriso triste in volto.
 
-Master- disse un ragazzo guardando il vecchietto seduto alla scrivania, che guardò a sua volta il suo interlocutore per ascoltare cosa avesse da dirgli.
-Domani entriamo- disse mentre la ragazza a fianco annuiva contenta –oggi abbiamo finito di perlustrare la zona, da domani faremo parte della scuola- continuò per poi rivolgere lo sguardo alla sua compagna –andiamo- disse poi salutando il vecchio che sorrideva, finalmente anche altri due figli sarebbero tornati.
-Quindi tra qualche giorno anche il nostro ferrovecchio rientra eh?- disse il ragazzo una volta uscito dall’edificio, sempre in compagnia della ragazza, che rimaneva stranamente muta –Cos’hai?- chiese lui cominciando a stufarsi di parlare con il muro.
-Niente- disse lei continuando a camminare con il suo sorriso ebete –Finalmente Ju..- il ragazzo, capito cosa voleva dire la sua amica la fermò subito.
-Devi smetterla di parlare in terza persona- sospirò lui –ogni volta che lo fai sperperi il tuo nome ai quattro venti- si lamentò –e così le nostre missioni in incognito vanno a farsi fottere- sbuffò poi rassegnato, mentre lei abbassava il capo dispiaciuta.
-Juvia chiede scusa- disse lei poi attappandosi la bocca subito dopo con le mani, mentre il corvino si girò di scatto.
-È inutile parlare con te- sbuffò infine riprendendo a camminare davanti alla ragazza “Infondo lei è Juvia” sorrise lui pensando alla compagna.
-Gray-sama!- disse lei correndo verso il corvino, che l’aveva lasciata indietro.
-Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così!- urlò lui nascondendo il sorriso, anche così, in questa seconda vita lei non sarebbe cambiata, e di certo nemmeno lui.
I due continuarono a camminare nell’oscurità della notte, scomparendo tra le grandi vie di Nuova Magnolia, per dirigersi a casa, così che domani sarebbero stati pronti per cominciare il nuovo giorno di scuola.
 
-Lucy-san- disse la blu cercando di svegliare la bionda che si era addormentata sul divano, mentre aspettava il rosato che finiva di lavare i piatti.
La bionda mugolò qualcosa di incomprensibile, mentre il rosato guardava le espressioni buffe della ragazza, seduto vicino a lei.
-Lucy-san- continuava a chiamarla Wendy con un sorriso intenerito in viso, per poi rivolgere lo sguardo al fratello –Nii-chan- lo chiamò lei –non si vuole svegliare- disse lei dispiaciuta per non essere riuscita a svegliarla, mentre il rosato la guardava sorridendo.
-Non ti preoccupare, oggi non ha passato una bellissima giornata- disse lui guardando la bionda –sarà stanca- disse lui guardando la blu –intanto vai a dormire che ci penso io, tu domani hai la gita- finì sorridendole.
La Dragon Slayer del cielo annuì sorridente, cominciando a salire le scale per andare in camera, per poi fermarsi in cima –Buona notte Natsu-nii- disse lei regalandogli un ultimo sorriso e correre in camera dalla sua Charle.
-Buona notte Wendy- disse lui a bassa voce, certo che la sua sorellina l’avrebbe sentito lo stesso, dopo tutto lei era una Dragon Slayer come lui, no?
Il ragazzo tornò a rivolgere le attenzioni alla sua vecchia nakama quando si accorse che, quest’ultima poco prima era seduta al suo fianco, si era sdraiata poggiando la testa sulle gambe del mago.
Quest’ultimo si sentì riscaldare in tutto il corpo, se non se ne fosse accorto in tempo, avrebbe bruciato il divano, assieme alla bionda.
Una volta ripresosi il controllo delle fiamme che bruciavano dentro di lui, rincominciò a guardare la ragazza, fissandone il viso.
-Natsu- sussurrò nel sonno la bionda, cominciando a far palpitare più velocemente il cuore del Dragon Slayer del fuoco.
“Mi ha chiamato nel sonno?” si chiese lui sentendo tornare il calore, ma cercò comunque di trattenersi, per evitare spiacevoli incidenti.
Sul viso della bionda si formò una smorfia, che sorprese il ragazzo, mentre lei cominciò a tremare visibilmente, lasciando preoccupato il rosato, che appoggiò una mano sulla spalla di lei cercando di svegliarla, non sapendo che fare.
La smorfia della ragazza sembrava diventare sempre più “dolorosa” e la tremarella sempre più forte, il ragazzo, vedendo che non riusciva a svegliarla, preso da non si sa che cosa, si abbassò su di lei e la strinse in un abbraccio.
La pelle di lei era fredda, non aveva più il calore della temperatura normale, facendo rabbrividire inizialmente il ragazzo, che lui a differenza di lei, scottava peggio della lava.
Nonostante la pelle fosse fredda, la ragazza respirava velocemente, e il cuore si sentiva palpitare al massimo, il rosato sentiva il cuore della bionda battere contro il suo petto, tranquillizzandolo un poco.
Pian piano lei smise di tremare e il volto ritornò sereno, ma lui decise che per quella notte non avrebbe lasciato la ex-maga degli spiriti stellari, si staccò leggermente da lei per guardarla in viso.
“Che diavolo ti è preso?” pensò lui continuando a fissarla per poi spostarle qualche ciocca di capelli dal volto “Cosa sta succedendo? Perché è così difficile rivederci?” si chiese lui cominciando ad accarezzare la morbida guancia della ragazza con il pollice.
La ragazza sorrise sentendo quel contatto, lasciando contento il ragazzo che continuò ad accarezzarle la guancia.
Anche se erano al buio, a luce fioca della televisione li illuminava leggermente, permettendo al figlio di Igneel di guardare lei, finché anche lui si addormentò insieme a lei tenendo la mano poggiata sulla guancia della bionda.
 
La ragazza si ritrovò sola a confrontarsi con il buio, aveva paura, c’era qualcosa in quel buio che le faceva raggelare il sangue, ad un certo punto si sentì attirare dove quel nero sembrava più denso, e cominciò a camminare verso di lui, come se ne fosse ipnotizzata.
-Non farlo- la voce della figura con il cappuccio bianco si ripresentò davanti a lei, arrestandone la camminata.
La bionda si risvegliò cominciando a guardare a figura che le aveva parlato –Ancora tu?- si lasciò sfuggire in soffio, ma che comunque la persona davanti a sé aveva sentito.
-Non andare lì, o anche tu ti perderai- disse lei mentre il suo tono di voce si abbassava, chiaramente per la tristezza.
-Cosa intendi?- chiese Lucy.
-La tua anima perirà- disse per poi continuare –se verrai risucchiata, e non lotterai per ritornare, la tua anima perirà- disse infine muovendo un passo verso la ragazza –io sto ancora lottando, ma non riesco ancora a tornare, non è abbastanza la mia forza di volontà- disse distogliendo lo sguardo.
-Cosa stai dicendo?- chiese intimorita la bionda indietreggiando.
-Ti sto chiedendo aiuto- disse infine fermandosi davanti alla ragazza porgendole la mano –aiutami a scappare da qui- continuò.
-Come potrei fare?- disse la ragazza senza prendere la mano della figura incappucciata –e perché dovrei aiutarti? E poi.. non so chi sei- disse sempre più intimorita dalla persona che aveva davanti.
La figura indietreggiò ritornando a guardare la ragazza dai capelli color del grano, con un andatura lenta, chiaramente non voleva tornare in quell’abisso nero, soprattutto da sola.
-Ricordami- disse la figura scomparendo inghiottita dal buio lasciando la ragazza di nuovo sola.
-Chi sei!- urlò la bionda al vuoto, consapevole che ormai quella persona non l’avrebbe ne sentita e ne risposto.
Ad un certo punto le tornò in mente Natsu, sorrise ricordandosi del compagno di classe mentre quest’ultimo l’aveva aiutata con i bambini, però per lei rimaneva lo steso un moccioso -Natsu
Cadde in ginocchio, le forze ad un certo punto cominciarono a mancarle, la paura si fece strada nel suo cuore, cominciando a tremare più forte di prima, mentre un dolore alla testa le causò una smorfia che più passava il tempo più diveniva dolorosa.
Un’immagine le colpì la testa, facendole emettere un urlo di dolore, cadendo infine a terra, con quell’immagine per la testa.
Nessuno poteva aiutarla, stava male, sia dentro che fuori, si sentiva sola, aveva freddo per colpa di quell’oscurità che la circondava senza permetterle di vedere.
“Non voglio rimanere sola” pensò lei “Ho freddo, non c’è nessuno, ho paura” la ragazza si vergognò di sé stessa, aveva paura, e non era da lei, era tantissimo tempo che non aveva più paura ed ora si era ritrovata ad averla, tremando come fanno i bambini senza la loro mamma.
Le lacrime cominciarono a scorrere, non sapeva se per il dolore alla testa o per colpa di quella fredda solitudine che le pervadeva il cuore e le membra.
Ad un certo punto si sentì avvolgere da uno strano calore, era piacevole, non scaldava solo fuori, ma anche dentro di lei, togliendole quella sensazione che le opprimeva il cuore, mentre quel dolore alla testa pian piano si affievoliva.
In quel momento sembrava che qualcuno la stesse abbracciando, infondendole uno strano calore, di cui lei ne divenne dipendente, cominciando ad abbandonarsi ad esso.
Ora non si sentiva più sola, non aveva freddo, e non aveva più paura, perché sapeva che chiunque le stesse infondendo quel piacevole calore, in quell’oscurità non l’avrebbe mai abbandonata.
Sorrise quando sentì quel calore, leggermente più forte sulla guancia, erano carezze, erano delicate e calde, erano bellissime.
Chiuse gli occhi pensando che quel calore lo aveva già sentito, e più di un paio di volte, si ritrovò a realizzare che quel calore le era mancato, ma come poteva solamente pensarlo? Conosceva chi le stava infondendo quel bellissimo calore?
Lei non lo sapeva, ma sapeva che era grata a chi l’aveva aiutata a combattere quelle tenebre che cercavano di inghiottirla. Già, ne era davvero grata.
-Chi sei tu?- disse poi, prima di perdersi chiudendo gli occhi.
 
-Brutto moccioso!- urlò la bionda scaraventando giù dal divano il rosato, quando si accorse di tre cose: uno, non stava dormendo a casa sua, nel suo bel lettino, due era dannatamente in ritardo e tre era tra le braccia di quel moccioso, che si stringeva a quest’ultimo.
-Ahia!- disse lui una volta alzatosi da terra, massaggiandosi la schiena, per la botta contro il pavimento –è assurdo!- disse lui, sotto lo sguardo infuriato della ragazza –essere sfrattati dal proprio divano!- disse lui riaprendo finalmente gli occhi, notando poi il rossore sul viso di lei.
-Tu!- urlò presa dalla furia avvicinandosi al ragazzo e prendendolo per il colletto della camicia –perché sono ancora qui!- sbraitò –e perché eri avvinghiato a me come una femminuccia!- continuò scuotendo il colletto e a sua volta la testa del ragazzo.
-Ca-a-a-a-a-lma-a-a-a-ti-i-i-i- disse il ragazzo a fatica mentre la sua povera testa si stava per staccare.
-Come potrei calmarmi!- urlò la ragazza scaraventando il mago contro il muro, mentre una smorfia di dolore le si formò sul viso, ricordandosi di quella maledetta costola, cominciando a tossire.
-Fai male Lu!- mugolò il ragazzo seduto a terra accorgendosi subito dopo dell’espressione della bionda –sei una stupida però- rise lui.
“Ma come fa a non ricordarsi che si è fatta male” pensò ridendo dell’ex-maga degli spiriti stellari mentre quest’ultima lo guardava in cagnesco cercando di trattenersi dal scuoiarlo vivo.
Alla fine lei si girò dando un’ultima occhiata all’orologio, erano le sette e mezza, magari sarebbe riuscita a tornare a casa e cambiarsi, sarebbe riuscita a raggiungere Levy a scuola.
-Dove vai?- disse lui notando che la ragazza stava uscendo di casa.
-Vado a casa cretino, non posso mica andare a scuola senza divisa- disse lei ovvia, aprendo la porta di casa per uscire.
-Hai ragione!- saltò in piedi cominciando a dirigersi verso la scala per raggiungere la sua camera –la scuola!- urlò correndo su per le scale.
-Cretino- disse lei uscendo chiudendo la porta, lasciandosi scappare un sorrisino divertito, quel ragazzo era proprio uno stupido moccioso.
 
-Lu-chan!- urlò Levy buttandosi, scavalcando il banco, addosso alla bionda, quando la vide seduta tra i banchi di scuola.
La bionda non ebbe nemmeno il tempo di guardare la ragazza che si ritrovò a terra, con la sedia rovesciata sotto di sé, e con sopra la turchina che strofinava il proprio viso sulla guancia di Lucy, mentre Lisanna guardava le due raggiante, era felice di vedere Lucy partecipare alle lezioni e stare con lei e Levy.
-Levy! Scollati!- disse la bionda esasperata, facendo ridere l’albina.
-Ma Lu-chan! Ti rendi conto che stai venendo a scuola tutti i giorni?!- diceva con le lacrime agli occhi la turchina, commossa per il comportamento dell’amica, sempre strofinando la guancia sul viso della poveretta.
-Si si, lo faccio solo per te- disse la ragazza, sotto la turchina, che in tutti i modi cercava di staccarsi quella ragazza-cozza di dosso.
-Davvero?!- squillò Levy fermandosi un attimo per guardare in viso la sua interlocutrice, visibilmente seccata, ma a cui la turchina non fece neanche caso.
Lucy sbuffò –Si- disse infine per poi essere stritolata da un super-mega-giga abbraccio di Levy, facendole mancare il respiro per interminabili secondi, finché Lisanna si avvicinò e riuscì a staccare la amica-cozza dall’ex-maga degli spiriti stellari.
Quest’ultima si rialzò spolverandosi la gonna e risistemò la sedia per poi sedersi, mentre la turchina dava leggere occhiatacce all’albina per averla separata dalla sua amica, per poi infine sorriderle lo stesso, quel giorno si sentiva felice, non poteva rovinare la giornata per una stupidata.
-Lucy-san- la chiamò Lisanna attirando la sua attenzione –sono felice che tu sia venuta a scuola oggi, ieri ho visto che ti eri fatta male- disse continuando a guardarla.
L’interlocutrice dell’albina annuì e basta senza dire niente, si girò verso la finestra, come sempre, a fissare chi entrava per raggiungere l’edificio.
Sorrise impercettibilmente notando una testa rosata che correva inciampando e cadendo in continuazione per raggiungere la scuola il più velocemente, era troppo buffo quel moccioso.
-Lu-chan- la chiamò Levy notando il lieve sorriso della bionda –cosa c’è?- chiese curiosa avvicinandosi all’amica.
-Niente- rispose lei distogliendo lo sguardo dopo aver guardato la turchina, che poco prima l’aveva chiamata.
Levy sorrise e si girò verso la finestra, per poi vedere di sfuggita una chioma rosata che entrava nell’edificio scolastico, e capì.
-AAAAAAAAAH LU-CHAN!- urlò la turchina presa dall’euforia, spaventando a morte la bionda –SONO ANCORA PIÙ FELICE ORA!-si lanciò di nuovo contro la ragazza, ma che fortunatamente, quest’ultima capì le intenzioni dell’amica-cozza riuscendo a schivarla alzandosi dalla sedia.
“Ma cosa le prende oggi?!” pensò la bionda con gran fiatone “non mi lascia respirare!” urlò mentalmente mentre guardava la ragazza in questione rialzarsi lentamente massaggiandosi la testa, perché quest’ultima era andata a sbattere contro lo schienale della sedia invece che contro la bionda.
-LU-CHAAAAAAAAAN- la ragazza riprese la carica cominciando a rincorrere la sua migliore amica urlando il suo nome in giro per l’aula.
-Levy! Ma cosa ti prende?!- urlava la bionda mentre correva per i banchi e per le sedie lanciando chiunque le era ad ostacolarle la corsa, ma in quel momento, mentre urlava alla sua amica andò a sbattere contro qualcuno, rimbalzando a terra, così arrestando la corsa.
La turchina, non vide in tempo la bionda cadere, che inciampò sopra di lei cadendo anch’ella, ma che a differenza dell’amica, cadde sul morbido.
-Ma che diavolo..!- disse Lucy spintonando la turchina via da sé per poi sedersi massaggiandosi il naso, andato a scontrarsi contro il petto di qualcuno.
-Tutto a posto voi due?- chiese una voce assai famigliare alle due mentre porgeva entrambi le mani per aiutare le due ragazze ad alzarsi da terra.
-Si, grazie Loki- disse Levy prendendo la mano del ragazzo issandosi su di lui per poi alzarsi.
Cosa che non fece la bionda, che si alzò “leggermente” arrabbiata, senza prendere la mano dello spirito stellare –Sempre in mezzo ai piedi tu- disse lei sbuffando, scaricando la rabbia dando un calcio al banco facendolo scontare contro il muro a pochi distanza dallo spirito del Leone e tornando a sedersi.
La porta dell’aula si spalancò di colpo, subito dopo una figura dai capelli rosati ruzzolò per terra scontrandosi contro uno dei tanti banchi dell’aula, rovesciandolo per poi scatenare una risata generale che venne interrotta subito dopo dall’entrata del professore.
-Ragazzi andate al vostro posto!- disse lui battendo un quaderno contro la scrivania per far smettere di far chiasso agli alunni –oggi abbiamo due nuovi compagni di classe!- disse dopo che tornò il silenzio in classe.
Gli studenti andarono a sedersi senza fiatare, mentre il rosato, dopo aver salutato la bionda, per poi ricevere un’occhiataccia da lei, cominciò a captare due odori a lui famigliari, sbarrando gli occhi dalla sorpresa.
-Entrate- disse il professore infine, dopo essersi sistemato, facendo entrare le due figure con sommo stupore di Natsu e di Lisanna che li riconobbero all’istante –presentatevi- continuò l’uomo sistemandosi gli occhiali.
-Io sono Gray Fullbuster- disse il corvino scrivendo il proprio nome alla lavagna per poi girarsi verso i suoi nuovi compagni mettendo le mani in tasca e guardando Natsu con aria di sfida, che venne ricambiata prontamente dal mago del fuoco.
-Juvia Lockser è felice di diventare la vostra nuova compagna- disse la turchina dopo aver scritto anche lei il suo nome alla lavagna e girarsi subito dopo.
-Bene, ora andatevi a sedere- disse il professore alzandosi dalla sua postazione per poi cominciare a scrivere alla lavagna cominciando la lezione.
Juvia si attaccò subito al braccio del ragazzo, cominciando a camminare negli ultimi due banchi vuoti, che per grande gioia di Juvia, i due posti erano vicini.
-Gray- sussurrò eccitato il Dragon Slayer del fuoco, guardando il mago del ghiaccio negli occhi, mentre quest’ultimo si andava a sedere nella fila accanto a quella del rosato.
-Natsu- rispose a sua volta Gray con quell’atteggiamento di sfida che faceva innervosire ancora di più il mago del fuoco.
Il corvino si andò a sedere, seguito dalla turchina, cominciando a seguire la lezione, finalmente era tornato tra i suoi compagni di gilda, ma quell’allontanamento di diversi anni assieme a Juvia gli era servito molto per allenarsi duramente.
La bionda che sentì quello scambio di nomi tra i due si incuriosì –Lo conosci?- chiese cominciando a guardare il suo compagno di banco.
Il rosato annuì energicamente –Si può dire che siamo amici di infanzia- disse lui sorridendo, contento di rivedere il suo vecchio compagno.
-Perché “si può dire”?- chiese ancora più incuriosita la ex-maga degli spiriti stellari.
Il ragazzo si mise a pensarci su saltando poi ad una conclusione –Siamo rivali- disse infine sorridendo a trentadue denti alla ragazza seduta a fianco a lui.
La bionda guardò per qualche attimo il ragazzo rimanendo colpita da quel sorriso, era sicura che quel sorriso emanava lo stesso tipo di sensazione che aveva avuto nel suo sogno quella notte, quando si era sentita “abbracciata” da uno strano calore.
Lucy smise di guardare il ragazzo, tornando a fissare oltre la finestra con naturalezza, ma non riusciva proprio a rimanere concentrata sui suoi pensieri quando quello stupido moccioso le sorrideva in quel modo.
 
-Stupido di un fiammifero!- sbraitò il corvino stuzzicando il rosato, che reagì subito alla provocazione del mago del ghiaccio lanciandogli un pugno, che Gray non riuscì a schivare, prendendolo sulla guancia –ma guarda te! Ci hai messo così tanto a recuperare la memoria- rise asciugandosi il labbro da cui uscì un piccolo rivolo di sangue –ti ho battuto- disse infine facendo incazzare ancora di più il mago del fuoco.
-Bastardo di un ghiacciolo nudista!- urlò Natsu lanciandosi contro il suo avversario con quanta più energia avesse in corpo.
-Dico solo verità!- urlò di rimando il corvino sogghignando dopo esser caduto assieme al figlio di Igneel a terra.
-Vieni qua! Ghiacciolo pervertito!- sbraitò Natsu cominciando una nuova rissa, nel cortile della scuola, durante l’ora di pranzo.
A guardarli vi era una Juvia che continuava ad incitare il corvino di vincere, e una Lisanna che rideva notando le facce piene di lividi dei due.
Finché poi una ragazza dai capelli scarlatti, accompagnata da una ragazza dai capelli turchini, interruppe la rissa tossicchiando, richiamando l’attenzione di tutti –Natsu, Gray- disse la rossa con tono severo facendo tremare i due.
-E-E-Erza- balbettarono entrambi, abbracciandosi tutti e due tremanti, mentre un sorriso nervoso si levò sul viso dei due.
Lisanna e Juvia si attapparono la bocca, per evitare di farsi sfuggire una risatina divertita così che da non rimanere coinvolte dalla violenta furia della maga dei Requip.
-State litigando?- chiese la maga portandosi le mani ai fianchi, guardando ancora più severamente i due, facendo quasi cagare sotto dalla paura i due maghi.
-N-no- balbettarono insieme stringendosi ancora di più l’uno all’altro, scambiandosi diverse pacche amichevolmente sulla schiena di entrambi.
Levy cominciò a ridere guardando le facce terrorizzate dei due attirando l’attenzione di tutti –Onee-chan guardali!- disse lei tenendosi la pancia con le braccia.
Tutti i presenti raggelarono sentendo Levy parlare in quel modo ad Erza, temendo per l’incolumità della turchina.
Notarono stupefatti quando videro il viso della scarlatta ammorbidirsi quando si voltò verso la ragazza che parlò poco prima, sorridendole pure, contenta di veder ridere la sua sorellina.
Tutti rimasero scioccati nel vedere la rossa cominciare a ridere insieme a Levy, cominciando a non capire più nulla, continuando a guardare la scena di una Erza che RIDEVA!  R I D E V A!
Erano a dir poco sconvolti! L’Erza che conoscevano, quella guerriera sempre seria, soprattutto quando c’entravano le torte e le armature, aveva riposto le armi per ridere insieme a Levy! E di quei due scalmanati poi!
-Nee-chan- la chiamò Levy dopo aver smesso di ridere –io vado da Lu-chan, ci vediamo più tardi!- e senza permettere alla rossa di controbattere, corse via lasciando la scarlatta insieme agli altri.
A questo punto sorrise e tornò a guardare i due ragazzi che fino a pochi minuti prima stavano litigando come cane e gatto –Natsu, Gray- li chiamò con un ghigno in volto, mentre i due ripresero ad abbracciarsi a vicenda, ancora più impauriti di prima.
-E-E-Erza- balbettarono insieme i due ricominciando a tremare a più non posso.
-Bentornati- disse poi incrociando le braccia al petto sorridendo, mentre Juvia e Lisanna sorrisero anche loro, poco dopo camminò verso la turchina e le sorrise dando anche a lei il bentornato.
I due intanto morirono dallo spavento, si aspettavano un improvviso scatto d’ira come al solito, e invece lei aveva dato a loro il bentornato.
Questi ultimi si alzarono da terra dandosi un’occhiataccia comunicandosi a vicenda, senza aprir bocca, che avrebbero concluso più tardi, per poi scrollarsi la polvere e l’erba di dosso.
-Mi spieghi perché Levy è tua sorella?- chiese poi il rosato, non capendo come mai quelle due lo fossero, si ricordava che in realtà Levy ed Erza non erano sorelle nella loro via precedente.
La maga dei Requip incrociò le braccia guardando il rosato davanti a sé e poi anche gli altri, notando che anche quest’ultimi erano curiosi di sapere la verità su questa rivelazione –Semplicemente l’ho adottata grazie all’intervento del Master- disse poi chiudendo gli occhi aspettando le domande dei suoi compagni.
-Eh?- chiese senza capire il rosato grattandosi la testa –Il Master?- chiese poi incrociando le braccia e corrugando la fronte per cercare di capire meglio.
-Stupido- sussurrò Gray osservandolo, certo che il Dragon Slayer del Fuoco lo avrebbe sentito lo stesso.
Il mago del Fuoco quasi ringhiò, ma si trattenne, poiché era davanti alla Grande Titania.
La maga annuì per poi continuare –Sono stata adottata da Makarow, di conseguenza anche Levy lo è stata, ma a differenza mia lei non ha mai recuperato la memoria- concluse sospirando.
-E come mai?- chiese Juvia lasciando perplessi gli altri, non capendo la domanda.
La turchina se ne accorse per poi riformulare meglio la domanda –Juvia si chiede del perché tu e Levy siete state adottate dal Master- chiese lei.
-I miei genitori sono morti quando ero ancora piccola- disse Erza rimanendo seria, senza far trasparire emozioni –Levy è stata trovata in una delle zone malfamate della città- disse poi guardando i suoi compagni che ricambiavano lo sguardo serio, ed altri dispiaciuti.
-Juvia non sapeva.. Juvia chiede scusa ad Erza-san- disse poi cercando di scusarsi per la sua domanda un po’ troppo evasiva.
-Non ti preoccupare- disse la rossa accarezzando il capo della maga dell’acqua, mentre le sorrideva –comunque- disse ornando seria come poco prima, distogliendo la mano dal capo della ragazza, per poi portarsela al fianco –dobbiamo accelerare la rimpatriata dei nostri compagni- disse decisa.
I ragazzi annuirono sorridenti –Aye!- dissero insieme, per poi fermarli subito dopo poiché il mago del ghiaccio face una domanda alla scarlatta.
-Ma come?- chiese il corvino interrogativo, seguito dagli altri.
-Prima di tutto li dobbiamo rintracciare- rispose la rossa assaggiandosi il mento.
-Poi?- chiese Lisanna pronta ad ascoltare una dei maghi più forti di Fairy Tail.
-Mmh- la maga chiuse gli occhi stringendo il mento tra le dita, mentre tutti rimanevano in attesa della risposta della loro nakama –non lo so- disse infine, facendo cadere gli altri a terra con i piedi all’aria, presi alla sprovvista dalla risposta della maga dei Requip.
 
-Lu-chan!- urlava Levy correndo per la scuola, a cercare la sua migliore amica, doveva essere sicura di quello che aveva capito guardandola quando erano in classe, ne doveva approfittare tanto che era l’ora di pranzo, sapeva che se glielo avrebbe chiesto più avanti sicuramente non avrebbe più avuto neanche una minima possibilità di una risposta da parte della bionda, neanche la più vaga.
“O è in biblioteca, o in terrazza oppure se ne è andata” la ragazza sospirò affranta pensando alla sua amica, scappata dalle sue mille domande.
Andò prima di tutto in terrazza, tanto che era vicino alle scale. Le salì velocemente, temendo la fine dell’ora per poi aprire la porta sbattendola, ma notò subito dopo l’assenza mettendo il muso.
Subito dopo cominciò a scendere le scale per giungere in biblioteca, per poi inciampare e rotolare giù mancando il terzultimo gradino con un grido.
Atterrò ai piedi della scala con un rumoroso tonfo, con gli occhi chiusi si massaggiò il sedere cominciando a dare mille nomi a quello stupido gradino.
Il tossire di qualcuno la interruppe, ma non fece in tempo ad aprire gli occhi, che si ritrovò già in piedi, con due mani che la tenevano per le spalle.
-Devi fare più attenzione quando scendi le scale- disse una voce a lei molto familiare –la prossima volta potresti farti davvero male- continuò dando un buffetto sulla guancia della turchina.
-Scusa Lu-chan- disse la turchina gonfiando le guance, ma poi sorridendo, vedendo la preoccupazione della sua amica per lei.
-Perché correvi?- chiese la bionda incrociando le braccia al petto, guardando l’amica spolverarsi e rivolgerle lo sguardo per risponderle.
-Cercavo te- rispose Levy sorridendo, chinandosi leggermente verso la ragazza mettendo le mani dietro la schiena e stringersele a vicenda.
-Come mai?- chiese Lucy cominciando a guardare il soffitto “Sicuramente dovrà chiedermi qualcosa di dannatamene stupido” pensò poi.
-Volevo farti qualche domanda- rispose la turchina sorridendo con aria furba, molto furba.
-Spara- disse infine la bionda sbuffando, mai quella ragazza perdeva in queste cose, avrebbe continuato a chiedere finché non l’avrebbe bombardata di domande fino allo sfinimento.
-Non qui- disse la turchina prendendo per il polso la bionda trascinandola via, come se fosse una piuma, tanto che dimostrava di non essere per niente affaticata quando la portava “a spasso” con sé.
La ragazza corse con ancora i polso dell’amica fra le mani fino ad arrivare in una delle aule dedicate ai corsi pomeridiani, per poi chiudere la porta a chiave per non fare entrare/uscire nessuno e si sedette alla cattedra dell’aula invitando la sua migliore amica a prendere una sedia e sedersi davanti a lei.
-Scherzi, vero?- chiese Lucy infastidita da quel comportamento, non aveva più la libertà di scelta ogni volta che c’era Levy nei paraggi?
-Dai Lu-chan, siediti qui- disse la turchina facendo il broncio indicando dove la bionda si doveva sedere.
Quest’ultima prese una sedia sbuffando e mettendola con tanta, tantissima “grazia” davanti alla cattedra e si sedette subito dopo incrociando le braccia, guardando in cagnesco la compagna.
-Dimmi cosa vuoi sapere- disse in fine senza smettere di guardare in quel modo la nakama, senza però riuscire ad incuterle terrore.
La ragazza alla cattedra incrociò le gambe e intrecciò le dita delle mani dopo essersi sistemata meglio gli occhiali sul naso, tossicchiò e sparò la domanda –Ti piace Natsu?- chiese con un sorrisino spaventoso in volto.
La bionda si pietrificò, “Che razza di domanda è? E perché me lo ha chiesto? Cosa le frulla in quella testa? E perché proprio Natsu?” tante altre domande girovagavano per la testa della ragazza.
La turchina guardava soddisfatta la sua amica notando l’enorme confusione che si stava creando in lei, ma si stupì subito dopo quando vide la bionda tranquilla ed inespressiva, cominciando a guardarla preoccupata.
-Di che cosa stai parlando?- chiese poi Lucy con una strana naturalezza, preoccupando ancora di più la ragazza che sedeva dietro la cattedra.
La turchina aprì le mani per appoggiarvici il mento, poggiando i gomiti sulla scrivania –Amore, Lucy- disse Levy con tono dolce –sto parlando di Amore- ripeté di nuovo.
La bionda rimase a ripetere la parola amore sottovoce, ma la ragazza davanti a sé la sentì lo stesso, cominciando a corrugare la fronte “Non dirmi che..” il pensiero della turchina venne interrotto dalla ex-maga degli spiriti stellari.
-Levy- la chiamò seria –io non sono in grado di Amare come intendi tu- disse infine alzandosi in piedi –io non so cosa si provi, io non so niente di questo sentimento- disse dirigendosi verso la porta –e sinceramente non mi interessa, sto bene così- disse dando un calcio alla porta aprendola, siccome era chiusa a chiave.
-Ma Lu-chan! C’è sempre una prima volta!- disse Levy alzandosi di scatto –pure per te!- disse poi cercando di avvicinarsi all’amica.
Quest’ultima si girò verso la turchina per guardarla –Ti sbagli, io non posso amare- e detto questo uscì lasciando l’amica nell’aula.
“Amore, chissà cos’è” questo era il pensiero della bionda, mentre passeggiava per i corridoi della scuola “Conosco l’amore per i libri” continuò “Conosco l’amore che provo per Lara e per i miei amici” la ragazza si fermò davanti ad una finestra specchiandosi in essa “ma non sono mai stata in grado di amare in quel modo” finì rincominciando a camminare.
-Io non posso amare- disse a bassa voce continuando a camminare con il volto più inespressivo che aveva.
-Perché non puoi amare?- chiese una voce dietro la bionda, arrestando a sua camminata.
-Non ti interessa- disse lei riprendendo a camminare, ma venne fermata dalla presa di una mano dal tocco delicato, ma abbastanza forte da tenerle il polso –cos’è oggi, tutti vogliono prendermi per il polso? Dov’è finito il rispetto?- disse la bionda girandosi parlando alla persona che aveva dietro di lei, senza però rivolgerle lo sguardo.
-Lucy- la chiamò la persona che le aveva preso il polso, richiamando lo sguardo assassino della bionda su di sé.
-Mira, lasciami- quasi ringhiò lei, molto infastidita dall’iniziativa dell’albina, ma notando che la ragazza non faceva nulla per lasciarla andare, cominciò a spazientirsi più di prima –ho detto che devi lasciarmi- alzò leggermente il tono di voce, facendo intuire alla ragazza dai lunghi capelli albini che stava perdendo la calma.
-Perché ti ostini così tanto ad allontanare da te le persone che ti vogliono aiutare?- chiese Mira lasciando il polso della bionda, guardandola facendo trasparire solo un poco la tristezza che provava in quel momento nel vedere la sua vecchia amica in quello stato.
-Siete qui che vi sbagliate tutti- disse lei girandosi -io non ho bisogno di aiuto, non l’ho mai chiesto e non lo chiederò mai- disse stringendo i pugni –io ce la faccio benissimo DA SOLA- finì calcando sulle ultime due parole, riprendendo a camminare.
-Tutti possono amare, nessuno escluso- disse la maga dei Take Over, facendo voltare la bionda, che non con gran fastidio di quest’ultima, notò che l’albina era già sparita.
“Sì, come no” fu l’ultimo pensiero della bionda, prima di sparire anche lei tra i corridoi per dirigersi in classe, non voleva più fare nulla, non aveva neanche la voglia di prendere le sue cose ed andarsene a casa.
Magari avrebbe provato a dormire come faceva Natsu, dopo tutto non era una cattiva idea, avrebbe schiacciato un pisolino, quel giorno si sentiva stranamente stanca.
 
-Erza-san- la chiamò Lisanna facendola girare –ci puoi spiegare cosa sta succedendo?- chiese poi riferendosi a tutto quello che stava accadendo –e cosa è successo durante la guerra?- aggiunse attirando l’attenzione di tutto il gruppo.
-È complicato- rispose la rossa –ma credo che Mira ti abbia già detto qualcosa al riguardo giusto?- disse poi guardando l’albina, che annuì.
-Si, mi ha solo detto che ci è stato lanciato un incantesimo dopo la nostra morte- disse –da Lucy- finì, mentre Gray e Juvia sgranarono gli occhi.
-Che??- si lasciò sfuggire Gray –È stata Lucy?- chiese mezzo sconvolto –come diavolo ha fatto?- chiese non credendo alle parole della sua nakama.
-Gli spiriti stellari l’anno aiutata assieme a Mavis- disse Erza seria –ma non sappiamo come Lucy abbia fatto a scoprire questo incantesimo- disse corrugando la fronte –neanche il Master sapeva che Lucy fosse in grado di utilizzare una Lost Magic- continuò lasciando sopresi tutti.
-Lucy ha usato una Lost Magic?- chiese Natsu colpito dalla rivelazione.
-Cosa pensi Natsu! Credi che chiunque sarebbe in grado di far reincarnare i morti?! Sicuramente è una Lost Magic!- disse Gray spazientito –ma non riesco ancora a capire- abbassò la voce il corvino –perché non ce lo ha mai detto?- finì lui.
-Magari non lo sapeva neanche lei- disse Lisanna –forse è successo qualcosa, magari è opera della prima Master- aggiunse.
-Glielo ha detto qualcuno- disse Natsu interrompendo Lisanna –ne sono sicuro- aggiunse stringendo i pugni.
-Eh?- si lasciò sfuggire Lisanna mentre Erza si avvicinò a Natsu.
-Come fai a saperlo?- chiese lei guardando Natsu ancora più seri di prima.
-Quando voi eravate impegnati a combattere, Lucy era rimasta ferita poco prima aver mandato gli exceed nel mondo degli spiriti stellari- disse lui –in quell’arco di tempo era rimasta svenuta per poco più di un minuto- aggiunse cercando di ricordare il più possibile di quella maledetta giornata –al suo risveglio mi ha parlato di quello che voleva fare- finì non ricordando più nulla di preciso.
-E da cosa hai capito che glielo ha detto qualcuno, razza di cervello bruciato! Era svenuta!- gli urlò il mago del ghiaccio in preda ad una crisi isterica, causata dalla vicinanza del rosato.
-Stupido ghiacciolo! Tutti volevamo morto Zeref! Com’era possibile che Lucy avesse cambiato idea in poco più di un minuto, visto che lei era una di quelle persone che lo voleva morto più di tutti! E sai anche tu il perché!- sbraitò il rosato zittendo il corvino, ricordandosi degli ultimi giorni della guerra.
-Ora basta!- Titania si mise tra i due per poi rivolgere la parola al mago del fuoco –quindi ne sei davvero così sicuro?- disse lei rivolgendosi al mago, che annuì deciso –allora dobbiamo informare il Master- disse infine la scarlatta allontanandosi dal gruppo con passo veloce –andate nella vostra classe, le lezioni stanno per cominciare- finì andandosene, lasciando il gruppo con i due ragazzi che sbuffarono, non volevano andare a lezione, avrebbero preferito fare a botte fra di loro di certo.
 
-Lily- lo chiamò il moro distraendo il gatto dal mangiare il suo assaporito kiwi –da domani vado a scuola- disse sbuffando il Dragon Slayer del Ferro, causando una risata da parte dell’exceed.
-Non ci credo!- disse il gatto nero tenendosi a stento dal non scoppiare ancora di più dal ridere, sapendo che già così stava facendo incazzare il suo compagno, non avrebbe immaginato se si sarebbe messo a ridere urlando.
-Smettila- ringhiò Gajeel guardando il suo gatto con sguardo torvo “E che cazzo! È mio amico, mio compagno e mi deride?! Ma stiamo scherzando?!” si chiese senza capirci più nulla.
-Hai saputo chi potrebbe aver già recuperato la memoria?- chiese l’exceed amante dei kiwi, sperando che i suoi amici Happy e Charle fossero tornati sulla Terra.
-Credo che il fiammifero sia tornato, ma riguardo gli Wendy, non lo so- disse lui massaggiandosi il mento –sono sicuro di aver sentito il potere magico di Natsu, ma della blu neanche la traccia- continuò guardando il suo compagno.
-Ho capito, magari mentre tu domani andrai a scuola, io faccio un salto da Happy- disse il gatto incrociando le braccia al piccolo petto.
-Tsk! Non ci voglio neanche pensare- disse il moro riferendosi alla scuola “Maledizione a te Mira!” urlò mentalmente il mago del Ferro “Me la pagherai!” pensò lui mentalmente, ghignando.
 
-Virgo!- lo spirito stellare della vergine venne chiamato, e questo comparì davanti a chi lo aveva chiamato.
-Si?- chiese lei muovendo le catene.
-Sei pronta?- chiese Loki sistemandosi gli occhiali e mettendosi le mani in tasca, senza smettere di guardare la ragazza vestita da cameriera.
-Il canale di comunicazione con la Sabertooth si sta per attivare- disse la ragazza chinando la testa –ma non sono ancora riuscita a raggiungere il vuoto- aggiunse con tono triste, anche dando il massimo non riusciva ad avvicinarsi.
-Dobbiamo riprovarci, come ha detto il Re, dobbiamo sbrigarci o la sua anima si allontanerà ancora di più fino a venire completamente risucchiata e fatta a pezzi- disse leggermente agitato lo spirito del Leone.
-Lo so- rispose la ragazza dai capelli lilla con tono triste, per poi scomparire subito dopo.
-Crux!- Loki chiamò il suo compagno e quest’ultimo comparì davanti ai suoi occhi smettendo di russare.
-Lo so, riguardo lei- disse la vecchia croce –stanotte si è avvicinata, anche se di poco- disse poi facendo lasciare un sospiro di sollievo a Leo –ma non ci resta molto tempo, sento chiaramente che stanno cercando di riportarla nel luogo oscuro, forse questa sarà l’ultima volta che l’avremo così vicina- finì la croce rimettendosi a russare.
-Grazie Crux- ringraziò lo spirito, erano secoli che cercavano di avvicinarsi a lei e in tutto quel tempo non ci erano mai riusciti, ma forse, con quella vicinanza datagli la notte precedente ci sarebbero riusciti.
-Lucy, resisti ancora- disse lui scomparendo tra i diversi pianeti del mondo degli spiriti stellari, raggiungendo Virgo, intenta a parlare con Yukino, la maga degli spiriti stellari di Sabertooth.
 
-Più di così non ci riesco- sussurrò flebile la figura incappucciata immersa nell’oscurità –mi serve aiuto- sospirò quasi sul punto di lasciarsi andare verso le tenebre del mondo dietro di lei –mi dispiace Natsu- disse mentre le lacrime cominciarono a scorrere sulle gote.
La figura, con un ultimo sforzo illuminò ancora una volta cercando di avvicinarsi a quel luogo chiamato Terra, ma che una volta era la sua casa, Earthland.
Quel luogo.. erano 1733 anni che cercava di avvicinarsi a quel mondo, ma ogni volta che ci provava si avvicinava di pochissimo, ma ora che parte di lei era anche sulla Terra aveva più potere per avvicinarsi al mondo dei vivi.
Purtroppo però la speranza cominciava a consumarsi più velocemente, quella forza che aveva all’inizio per sperare in un mondo migliore in cui avrebbe potuto vivere, stavano andando in frantumi.
-Aiutatemi, fate presto- disse per poi essere afferrata alla gamba da un tentacolo nero proveniente dalle tenebre che cercò di trascinarla lì con lui.
La figura strinse gli occhi e con un calcio staccò il tentacolo rincominciando la sua marcia verso il pianeta blu, piuttosto avrebbe consumato tutte le riserve di energia conservate in quei 1733 anni pur di raggiungere i vivi, di raggiungere i suoi amici, pur di raggiungere lui.









Angolo dell'autrice ritardataria
GOMEN NASAI MINNA!!!! TT.TT
SONO IN UN ENORME RITARDO TT.TT
Mi scuso per aver pubblicato questo capitolo due setimane dopo l'aggiornamento precedente :'(
Ma la scorsa settimana è stata molto impegnativa per colpa della scuola e dei miei parenti che sono giunti a trovarmi a casa senza darmi il tempo di cocludere questo capitolo.
Comunque.. come vi è sembrato?
Cominciate a capire più cose? O vi sto mettendo in confusione peggio di prima? xD
Se avete domande a cui io potrei risposndere senza spoilerare sarò contenta di rispondervi! ^^
Aspetto le vostre recensioni!
Rigrazio come sempre i lettori, chi aggiunge ai preferiti, seguiti e ricordate la mia fictio <3
E ringrazio tantissimo chi ha recensito lo scorso capitolo: Randa_Zero, _LucyHeatphilia_ e Sayaka chan <3 grazie di cuore!
Ringrazio tantissimo gaia21 per aver recensito i primi quattro capitoli <3
Un bacione a tutti e spero di sentirvi presto! <3

Mary

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Capitolo 9
*** Richiesta d'aiuto ***


 

Richiesta d'aiuto


-Cos’è questo periodo? Ogni giorno un nuovo studente!- disse il professore guardando l‘elenco della classe emettendo un grosso sbuffo –entra e presentati- disse poi rassegnato, mentre la classe si fece silenziosa per guardare il nuovo compagno di classe.

-Tsk!- il moro pieno di piercing entrò con sguardo contrariato, mettendosi le mani in tasca e guardando i suoi compagni di classe, spalancando in seguito gli occhi assolutamente più contrariato di prima, quando vide diverse facce molto conosciute –No, è uno scherzo- sussurrò ricomponendosi.

Il professore cominciò a perdere la pazienza, notando che il ragazzo ancora non si stava presentando, allora, stufo di aspettare parlò lui –Lui è Gajeel Redfox- lo presentò l’insegnante –ora vai a sederti- finì indicando un posto dietro la migliore della classe.

Il Dragon Slayer del Ferro ghignò “Almeno ho la consolazione” pensò cominciando a camminare verso il suo banco, quando si sedette guardò un ragazzo corvino seduto alla sua sinistra nella fila accanto alla sua con una ragazza dai capelli turchini che stringeva il braccio di lui.

I due ragazzi si lanciarono un’occhiataccia d’intesa, si era capito benissimo che entrambi non sopportavano la presenta dell’altro reciprocamente.

In seguito guardò un ragazzo dai capelli rosa, seduto all’ultimo banco, come lui, però nella fila vicino alle finestre, in un primo momento, il rosato non ricambiò l’occhiataccia del moro, sembrava perso a guardare il banco vuoto di fianco a sé, ma subito dopo si voltò verso il mago del Ferro lanciandogli un’occhiata di sfida, proprio come aveva fatto il giorno prima con il mago del Ghiaccio.

La lezione cominciò noiosamente, a parer della classe, tranne che per una certa ragazza che se ne stava alla penultima fila di banchi vicino al muro, che seguiva attentamente le spiegazioni del professore.

Una palla di carta colpì la testa della ragazza, provocandole un certo nervoso, capendo all’istante da chi provenisse, infatti si girò di scatto guardando Gajeel con aria truce.

-La vuoi smettere di darmi fastidio?- disse lei a bassa voce per non farsi sentire dal prof, mentre lo guardava accigliata, ma senza riuscir a spaventare quel buzzurro.

-Eh dai gamberetto, non dirmi che sei davvero interessata a quello che dice quel damerino?- chiese lui indicando il professore girato di spalle mentre scriveva alla lavagna.

La ragazza era sul punto di ribattere, ma decise di girarsi ed ignorarlo, come si permetteva lui di chiamarla “gamberetto”?!

Le ore di lezione, per la prima volta in tutta la sua vita, Levy le trovò un incubo, con un ragazzone alle spalle che la tartassava ogni secondo facendola deconcentrare, la rendeva nervosa, e tutti sanno che nessuno si doveva mai mettere contro il braccio destro della bionda più temuta della scuola, perché tutti sapevano che anche Levy Mc Garden, sorella della temibile Erza Scarlett, non bisognava mai farla arrabbiare, perché con i livelli di rabbia che poteva raggiungere, era in grado di diventare un belva quasi come le tre studentesse più temute dell’istituto.

 

-Levy- la chiamò preoccupata l’albina, notando il viso sciupato della turchina –cosa succede?- chiese poi avvicinandosi a lei poggiando la propria mano su quella della poveretta.

-Quel.. buzzurro- sussurrò la ragazza mentre un tic nervoso all’occhio diventava sempre più veloce, rendendo visibile lo stress che aveva accumulato solo nelle ore di lezione della mattina, sfortunatamente la turchina avrebbe dovuto sopportare nuovamente il troglodita lo stesso pomeriggio.

-Parli di Gajeel?- chiese Lisanna sorridendo, la ragazza conosceva il forte legame che c’era tra i due nella vita precedente, e nonostante questa fosse la loro seconda vita, il loro rapporto non era affatto cambiato, anche se Levy non si ricordava di tutto ciò.

La turchina alzò di scatto la testa mentre il tic cominciò a diffondersi anche al sopracciglio, oltre che all’occhio –Non. Dire. Quel. Nome- disse minacciosa la migliore della classe, mentre la calma stava andando a farsi fottere sempre più velocemente.

-Ok, ok- rispose l’albina portandosi le mani davanti e scuotendole cercando di far arrivare il messaggio a Levy che avesse capito di non nominare quel ragazzo pieni di piercing.

La turchina sospirò accasciandosi sulla panchina del cortile della scuola, mentre Lisanna guardava la sua amica riprendersi almeno un po’.

-Lu-chan oggi non è venuta- disse poi la turchina con tono molto triste, sapendo che la causa di questa assenza era lei stessa.

-Ci credo Levy, è già stato un miracolo che fosse venuta a scuola per tre giorni consecutivi- rispose ovvia l’albina cercando di tranquillizzare la sua nakama.

-No- interruppe Levy –è colpa mia- disse poi sdraiandosi sulla panchina per poi guardare il cielo tra il fogliame dell’albero sotto cui stava in quel momento.

-Cosa intendi Levy?- chiese Lisanna, sentendo chiaramente il tono preoccupato e dispiaciuto della sua compagna di classe.

-Ho fatto arrabbiare molto Lu-chan ieri- sospirò affranta la turchina ricordandosi della chiacchierata su quell’argomento –dovevo stare più attenta- disse ancora più triste sul punto di piangere.

-Cosa è successo Levy?- chiese la maga dei Take Over preoccupandosi ancora di più, poggiando una mano sul braccio della turchina dopo essersi avvicinata a quest’ultima.

-Ho toccato con lei un argomento che non dovevo neanche citare- rispose la nakama dell’albina cercando di contenere le lacrime, era davvero dispiaciuta, dopo che la sua amica se n’era andata, ci era rimasta malissimo.

-Quale?- chiese la più piccola degli Strauss incuriosita oltre che preoccupata.

-L’Amore- disse Levy cominciando a far cadere i lacrimoni dagli occhi, mentre si portava le mani al viso cercando di arrestare la loro corsa, invano.

-Eh? Ma non c’è bisogno di piangere!- disse Lisanna presa dal panico mentre cercava di calmare la turchina per farla smettere di piangere.

-Lisa-chan.. io.. io..- diceva l’interlocutrice dell’albina mentre veniva interrotta da continui singhiozzi.

-Calmati Levy- sussurrò la maga facendo sedere la sua amica per poi stringerla in un abbraccio caldo e consolatorio, facendola smettere almeno un po’ di singhiozzare –raccontami cosa è successo con più tranquillità dopo che ti sei calmata ok?- disse poi facendo annuire la ragazza.

-Va bene- disse Levy asciugandosi prima gli occhi e poi le guance con i palmi delle mani, per poi rivolgere lo sguardo sulle sue gambe.

Lisanna sorrise –Ora va meglio?- chiese accarezzandole il capo, a volte l’albina sembrava una mamma per Levy, una seconda mamma, perché la prima era naturalmente Erza, anche se era la sua sorellona.

-Si- sussurrò la ragazza prendendo un profondo respiro per poi cominciare a parlare –ieri ho pensato che a Lu-chan piacesse Natsu- disse poi, mentre sul cuore dell’albina si formò una piccola crepa –ma quando le ho chiesto se lui le piaceva, mi ha rivelato una cosa- disse tristemente.

-Cosa?- chiese incitandola a continuare.

-Lu-chan non sa amare- disse lasciando di stucco l’albina.

-Non è possibile- disse la maga dei Take Over alla turchina –tutti sanno amare- continuò cercando di tranquillizzare ancora un po’ la sua amica.

-Io penso che Lu-chan sia stata sincera- rispose lei –non sembrava stesse mentendo- continuò sempre tenendo il capo chino.

-Oppure non riesce a decifrare i suoi sentimenti- disse la maga facendo alzare di scatto la testa alla sua interlocutrice.

-Cosa intendi?- chiese Levy.

-Intendo che magari lei sappia amare, ma che scambi questo sentimento con un altro oppure non riesce a sentirlo, prendendolo come un sentimento normale- rispose Lisanna guardandola negli occhi –forse è una cosa stupida quello che ho detto..- l’albina venne subito interrotta dalla turchina.

-Ma forse hai ragione!- quasi urlò la ragazza dai capelli color cielo –lei aveva detto anche che non sa cosa si prova quando si è innamorati!- balzò in piedi come se si fosse rifornita di energia in un baleno.

Lisanna rimase a fissare la sua amica che continuava a pensare, sicuramente a un modo per poter aiutare la bionda.

Ad un certo punto si udì il suono della campana che segnava l’inizio delle lezioni pomeridiane, Levy scattò prendendo per il polso la sua compagna per poi scappare verso l’entrata dell’edificio scolastico per raggiungere la loro classe.

 

-Mi stavo giusto chiedendo dove fosse finito ferraglia- sghignazzò Gray provocando il moro, che se ne stava appoggiato al tronco di un albero del cortile della scuola.

-Sicuramente non sono andato in giro a spogliarmi- contrattaccò Gajeel con un sorrisino furbo in volto.

-Ne Natsu!- lo chiamò il mago del ghiaccio cercando di ignorare quello che aveva detto il Dragon Slayer del Ferro, notando in seguito l’assenza del rosato, che se ne stava seduto dall’altra parte dell’albero a cui era appoggiato il moro, senza ascoltare loro due.

Il mago del Fuoco, pur avendo un udito finissimo, non sentì il corvino che lo stava chiamando, continuando a guardare oltre le mura della scuola.

Un calcio in testa lo fece risvegliare dal suo stato rotolando lontano, sotto la risata divertita dei due –Bello addormentato! Sveglia!- urlò il ghiacciolo facendo sghignazzare Gajeel.

-O volevi un bacio invece di un calcio?- chiese il mago del Ferro trattenendosi dal ridere mentre sparava la sua battuta facendo sghignazzare stavolta il corvino.

Il rosato si alzò incazzato nero da terra guardando truce i due amici-nemici –Brutti bastardi!- urlò lanciandosi contro i due, quasi sul punto di infuocare i pugni, ma una voce lo fermò in tempo.

-Natsu?- il ragazzo ancor prima di riconoscere il proprietario di quella voce, vide i due tremare abbracciandosi, un brivido scosse il poveretto rendendosi conto di con chi in quel momento aveva a che fare.

-Si? Erza?- chiese lui tremante senza girarsi, avendo troppa paura per poterlo fare.

-Cosa fai?- la scarlatta dietro il poveretto cominciò a camminare verso di lui, mentre quest’ultimo quasi si cagava sotto sentendo il rumore dei passi.

-N-niente, p-perché?- balbettò tremando ormai visibilmente anche alla maga dei Requip che era dietro di lui.

In quel preciso momento Gray e Gajeel si stavano allontanando lentamente, per sfuggire al lor peggior incubo, ma vennero beccati prontamente da Lei.

-Gray! Gajeel! Subito qui!- urlò raggiungendo il rosato posandogli un’ ”amorevole” pacca sulla spalla, facendolo quasi cadere a terra.

I due richiamati scattarono verso il loro incubo avendo terrore di non uscirne più vivi da quella situazione.

-Il Master vuole parlare con voi- disse poi la scarlatta girando i tacchi ed andarsene lasciando sospirare di sollievo tutti e tre.

-Il Master?- chiese Natsu una volta che Titania scomparì dalla loro visuale.

Il moro e il corvino si guardarono a vicenda “Possibile che questo cretino non sappia che il Master è il preside della scuola?” si chiesero mentalmente entrambi esasperati.

-Lo sai che il vecchio è il preside della scuola?- chiese Gray al Dragon Slayer del Fuoco.

Quest’ultimo inclinò la testa sulla spalla non capendo inizialmente, per poi fare una faccia totalmente stupita quando arrivò al punto –Cosa?!- urlò sorpreso –il nonnetto è il preside?!- urlò non capendo più nulla.

I due annuirono –Non dirmi che non avevi neanche notato il nome della scuola- chiese Gajeel sul punto di spiaccicarsi la mano in faccia.

-Mi prendi per un ignorante?!- sbraitò Natsu dando una testata al moro mentre quest’ultimo lo fronteggiava spingendo la propria testa contro quella del rosato.

-E per chi sennò?- chiese Gajeel ghignando.

-Basta voi due- si intromise Gray –ferraglia, dobbiamo andare dal vecchio- disse interrompendo la rissa appena iniziata tra i due.

Il moro pieno di piercing grugnì mentre il rosato ringhiò, si scambiarono diverse occhiatacce finché Gajeel se ne andò assieme a Gray verso l’ufficio del preside Makarow.

-Ghiacciolo- lo chiamò il mangiatore di ferro facendolo girare verso di sé –Juvia?- chiese notando l’assenza della turchina solo in quel momento.

-È lì- il corvino sospirò e indicò un punto in mezzo alla folla di ragazzi nel cortile della scuola, dove chiaramente la ragazza era ascosta per spiare il suo Gray-sama.

-Non cambierà mai!- rise il moro per poi guardare il mago del Ghiaccio –te la sei ritrovata appiccicata come una cozza anche qui eh?- chiese in seguito senza smettere di ridere.

-Eh già- si lasciò sfuggire Gray mettendosi a ridere assieme al suo nakama.

 

-Loki, dobbiamo avvisare il Master- disse lo spirito della Vergine muovendo come al solito le catene che aveva attaccato ai suoi polsi.

-Lo so, oggi stesso andrò da lui- rispose lui –non ci sei ancora riuscita, vero?- chiese poi affranto, era così tanto tempo che stavano provando a raggiungerla.

La cameriera dai capelli viola fece un segno di diniego –Ma sono sicura che con Yukino e i suoi compagni ce la faremo- disse la cameriera cercando di tirare su il morale allo Spirito Stellare del Leone.

Lui le sorrise debolmente, Virgo non poteva neanche immaginare quanto lei era stata d’aiuto a lui e agli altri Spiriti in tutto quel tempo, lei era stata l’unica che aveva continuato a lottare per raggiungere la sua Hime-sama senza mai perdersi d’animo.

Sì, loro ce l’avrebbero fatta, non si sarebbero mai arresi per niente al mondo, loro sapevano che il giorno del ritorno della loro amica-compagna era vicino.

-Vado ad avvisare il Master, magari ci potrà dare una mano- disse sorridendo alla sua amica per poi forzare il suo portale e comparire nell’ufficio del preside.

-Salve Loki- disse Makarow seduto alla sua scrivania sorridendogli –hai novità?- chiese poi divenendo serio.

-Abbiamo trovato un modo per raggiungerla, ma Master- disse richiamando ancora meglio l’attenzione del vecchio –ci serve il suo aiuto- aggiunse attendendo la risposta del mago.

-Dimmi cosa dovrei fare- incitò l’uomo a far continuare lo Spirito Stellare, mentre gli sorrise.

-Deve attuare dei trasferimenti dalla Sabertooth- disse per poi continuare –voglio chiederti se puoi far entrare in questa scuola tre elementi di Sabertooth- chiarì.

Makarow si portò la mano al mento massaggiandoselo pensieroso –A quale scopo?- chiese incuriosito il Master.

-Yukino Aguria ci aiuterà, ma con lei si sono aggiunti anche Sting Eucliffe e Rogue Chaney- disse sospirando –non vogliono farla venire da sola- aggiunse un po’ seccato.

-Va bene- rispose il vecchietto sorridendogli –contatterò oggi stesso il Master di Sabertooth per attuare il trasferimento, da domani faranno parte dell’istituto- disse acconsentendo.

-La ringrazio- Leo sparì ritornando nel mondo degli Spiriti Stellari, lasciando il preside sa solo.

-Povero me- sospirò –domani accadrà il putiferio- disse portandosi le mani alla testa –non oso immaginare cosa succederà con il ritorno a scuola di Gildarts!- urlò sapendo che se Natsu avesse sfidato quell’uomo, avrebbe letteralmente fatto saltare in aria anni di copertura.

Il bussare alla sua porta interruppe i suoi pensieri –Master?- la voce di Mira lo fece ricomporre –c’è qualche problema?- chiese poi aprendo la porta dell’ufficio.

-No Mira- disse Makarow tranquillizzando l’albina.

-Bene, fuori ci sono Gajeel e Gray- disse la maga dei Take Over sorridendogli.

L’uomo sbuffò –Falli entrare- sospirò dopo, prima o poi doveva parlare con loro; il vecchietto saltò giù dalla sua sedia per poi andare alla finestra “Almeno spero che riescano a tenerlo a bada loro due” pensò sentendo i rumori dei passi dei due ragazzi che si stavano avvicinando all’entrata dell’ufficio.

 

“Cos’era quella cosa importante che dovevo dirle! Uffa!” urlava mentalmente il rosato, mentre se ne stava a spasso per la città invece di stare in classe a dormire.

Da quando quel ricordo gli tornò in mente la sera prima, Natsu aveva sempre la testa fra le nuvole ovunque andasse, perché quel pensiero gli continuava a rimbombare nella mente.

In quel momento decise di lasciar perdere quel pensiero, il ricordo della sua morte lo stava tormentando, poi, il fatto di aver lasciato sola Lucy lo stava frustrando, in più c’era un’altra sensazione, un qualcosa che gli pesava sul petto, sentiva in qualche modo che c’era qualcosa che non andava, nonostante avesse ritrovato Lucy.

In quei momenti aveva bisogno un incarico, una missione dove poteva sfogarsi almeno un po’, ma non poteva, e per una valida ragione.

Diede un calcio ad un sassolino, era frustrante non fare più le missioni come una volta, anzi gli incarichi ormai non esistevano più.

Si ripromise in quel momento che un giorno, magari con l’aiuto di qualcuno, avrebbe trovato un posto dove sfogarsi un po’, un posto isolato da tutti, in modo da non farsi scoprire, anche se per lui sarebbe stato impossibile, poiché le sue gesta erano udibili anche dall’altro capo del mondo.

Si ricordò della bacheca che teneva in casa dove a questo ci appendeva e appiccicava tutti i ricordi di tutte le varie missioni che aveva fatto, tra cui anche quelle insieme a Lucy.

Un triste sorriso gli si formò in volto, chissà dov’era finita quella bacheca e tutto il resto, ad essere sincero gli mancava tanto la sua casa, la sua gilda, tutti i momenti che aveva trascorso con i suoi nakama, gli mancavano addirittura le sgridate del Master quando combinava guai nello svolgimento delle missioni quando distruggeva qualunque cosa aveva attorno.

Gli mancavano tantissime cose della sua vita precedente, pure quelle stravaganti mattine dove Lucy lo svegliava a suon di urlate e di calci quando lei lo trovava dormire nel suo letto.

Il ragazzo batté il viso contro un palo, cadendo rovinosamente a terra, distraendosi dai suoi pensieri, accecato dal dolore provocato dalla botta in faccia.

-Dannazione!- imprecò toccandosi il naso per poi guardare il palo notando solo in quel momento di averlo piegato solo di un “pochino”.

Decise di darsela subito a gambe, per non farsi cogliere sul fatto e finire nei guai, sicuramente Erza lo avrebbe ammazzato, ormai quelli non erano più i vecchi tempi “Chissà quanto tempo è passato” si chiese il rosato riferendosi alla propria morte.

Dopo una lunga passeggiata si ritrovò al parco della città, sdraiandosi poi sotto l’ombra di un albero, quel giorno, neanche lui sapeva il perché, ma aveva voglia di pensare, anche se sapeva che se avrebbe pensato troppo, gli sarebbe venuto un gran mal di testa, ma non ci diede peso.

“Chissà cosa starà facendo Lucy” si chiese ritornando a pensare alla sua vecchia compagna di team, anche se erano pochi giorni che frequentava quella scuola, aveva sentito dire in giro che vedere Lucy a scuola era molto raro “Eppure io mi ricordavo che Lucy fosse una che amava cose del genere” pensò il rosato grattandosi la testa un po’ confuso.

Già stanco di pensare chiuse gli occhi, addormentandosi sul prato, nonostante ci fosse freddo, lui non lo sentiva minimamente grazie alla sua natura di Dragon Slayer del Fuoco, che gli permetteva di avere sogni tranquilli pure a temperature che sia sotto lo zero che qualche centinaio superiori.

 

-Natsu- una voce chiamò il rosato, facendolo balzare in piedi e guardarsi attorno, notando solo in quel momento l’oscurità che lo circondava invece degli alberi del parco di Nuova Magnolia.

-Chi sei?- chiese il rosato guardandosi attorno, quella voce sapeva di conoscerla, ma era diversa dal solito, aveva un qualcosa che la rendeva diversa, per questo non riusciva a capire chi fosse la persona che gli stava parlando.

-Natsu- di nuovo lo chiamò, chiaramente era la voce di una donna, ma non riusciva a capire chi fosse e dove lui fosse.

-Fatti vedere!- urlò lui senza finire di guardarsi in giro, vedendo solo l’oscurità che pian piano lo stava inghiottendo.

-Sono qui- disse la voce, da dietro il ragazzo facendolo girare di scatto.

Da quella figura incappucciata di bianco non riusciva a sentire il suo odore e non ne capiva neanche il motivo, ma quella voce.. era sicuro di conoscerla.

-Chi sei?- chiese Natsu facendo un passo verso l’incappucciata, con tono serio.

La figura abbassò il capo, neanche lui l’aveva riconosciuta, le speranze si stavano frantumando più veloce di quanto pensasse.

-Aiutami- disse soltanto suscitando confusione nella testa del mago –forse questa sarà l’ultima volta che ti vedrò- disse incrociando le braccia per poi stringerle con le mani.

-Cosa intendi?- chiese il ragazzo preoccupato, in qualche modo lui si sentiva in dovere di aiutare quella misteriosa ragazza dal mantello bianco come la luce.

“La luce..” pensò tra sé mentre qualcosa nella sua testa cominciò a ingranare ma il suo pensiero venne interrotto da sé stesso poiché cominciò a parlare –Come posso aiutarti, se non so come?- chiese avvicinandosi alla ragazza.

-Questo.. io non lo so- disse chiaramente affranta –ma se non mi aiuterai, non potrò mantenere la nostra promessa, Natsu..- disse prima di scomparire tra l’oscurità, mentre il ragazzo sgranò gli occhi.

“Cosa voleva dire con ‘la nostra promessa’?!” si chiese mentalmente mentre una parole in testa continuava a rimbombare, si portò le mani alla testa “Luce” la parola continuava a rimbombare insieme alla parola “Promessa” si inginocchiò appoggiandosi poi con il palmo della mano a terra.

-Lucy..- disse sgranando gli occhi, mentre l’oscurità lo circondò completamente.

 

-Lucy!- urlò una piccola figura correndo verso la bionda, con un braccio davanti a sé e l’altro piegato contro il piccolo petto per colpa del gesso.

-Lara!- la chiamò la ragazza in questione, prendendo la verdolina in braccio, dandole in seguito un bacio sulla piccola fronte, dopo averne scostato la frangetta verde –come stai?- chiese poi toccandole il gesso e guardandola un po’ arrabbiata “Non potevi stare più attenta?” si chiese guardandola ancora un po’ arrabbiata.

-Ora va meglio!- disse la piccolina dando un pugnetto sul gesso per poi gemere dal dolore.

-Stupida- disse scherzosamente la bionda facendo gonfiare le guance alla sua interlocutrice, mentre la ragazza la poggiava a terra dandole in seguito un buffetto sul naso –allora, volevo proporti una cosa- disse con un sorriso luminoso.

-Cosa?- chiese ingenuamente la bambina, guardando la sua interlocutrice con curiosità.

-Questo fine settimana vuoi venire con me a fare una piccola gita al lago?- chiese la bionda, sicura che la piccoletta le avrebbe risposto positivamente.

-Dici sul serio?- chiese la piccolina tutta contenta, sul punto di saltare addosso alla ragazza, mentre quest’ultima annuì –certo che voglio!- urlò contenta la bambina lanciandosi contro la ex-maga degli spiriti stellari.

-Stai attenta Lara, hai ancora il braccio ingessato- la rimproverò amorevolmente la ragazza, sedendosi sul letto della verdolina con quest’ultima in braccio.

Lara non fece caso a quello che disse Lucy, poiché strinse quest’ultima con un altro caldo abbraccio, facendo sorridere la bionda, che le posò una mano sul capo verde, accarezzandolo.

-Ho già parlato con Nachika al riguardo, ti passo a prendere domani ok?- disse la ragazza mentre la piccola alzò il viso per guardare la sua interlocutrice, con le guance un po’ rosse.

-Lucy- la chiamò attirando il suo sguardo su di sé –ti voglio bene- disse poi nascondendo il visino tra la bianca maglia della bionda, intenerendo quest’ultima.

-Anch’io- rispose lei, posando un casto bacio sul capo verde, per poi far sdraiare la piccola e coprirla con la coperta –voglio che tu faccia la brava, o non andiamo- disse la ragazza allontanandosi dalla bimba dirigendosi verso la porta, mentre la bambina la guardava con le guance gonfie.

-Certo che farò la brava- rispose un po’ offesa “Dubita di me?” si chiese pensando, sgonfiando in seguito le guance e sorriderle –buona notte- disse coprendosi il visino con la coperta.

-Buona notte anche a te- rispose la bionda sorridendole e chiudendo la porta uscendo, dopo aver spento le luci della piccola stanza da letto.

Lucy camminava per i corridoio dell’orfanotrofio, ripensando a quello che era successo il giorno prima a scuola con la sua amica Levy “Perché mi ha fato una domanda così stupida? E a cosa serviva?” si chiese svoltando l’angolo del corridoio per arrivare all’ufficio dell’edificio.

Prese il suo cappotto e lo indossò, si mise un cappello e una piccola sciarpa prestatale dalla sua compagna Lisanna per colpa del freddo.

“Chissà cosa è successo oggi a scuola” si chiese uscendo cominciando a camminare per le vie della città, dopo aver salutato Nachika, che stava alla finestra a fare qualcosa per rimanere sveglia.

Lucy quel giorno non era andata a scuola, anzi, aveva passato tutto il giorno in orfanotrofio con i bambini, mentre attendeva che Lara tornasse dalla sua visita in ospedale per andare a trovare quel simpatico vecchietto.

Da quando aveva parlato di quell’argomento con la turchina, non se la sentiva di tornare a scuola, quella consapevolezza che aveva sempre avuto su quel sentimento l’aveva turbata un po’, quindi, per provare a distrarsi un po’ aveva deciso di andare a dare una mano alla mora con i bambini.

La giornata, pur essendo stata pesante, con più di trenta bambini a cui badare, era stata bella per la bionda, era un po’ che non si sentiva felice di stare con i bambini a cui era molto affezionata, soprattutto con Lara.

Si mise le mani in tasca, cominciava a far freddo, l’autunno aveva preso il posto dell’estate in quegli ultimi giorni, soprattutto di sera.

Ormai era quasi una settimana che era iniziata la scuola, già non ne poteva più, quei giorni stavano diventando stressanti, nonostante fosse andata a scuola solamente per tre giorni.

Si fermò un attimo abbassando lo sguardo ai piedi “Cos’era quel volto?” si chiese riferendosi al volto che aveva visto nel suo sogno, quando aveva cominciato a sentire dolore alla testa.

Immerse il naso nella sua sciarpa, era sicura di averlo rosso per il freddo, cominciando a strofinarselo nella stoffa per scaldarlo “Chi sei tu?” si chiese riferendosi alla figura incappucciata, quella strana figura la stava tormentando da un po’, nei sogni e anche quando era sveglia, prima che quello strano tizio comparisse tra i corridoi della scuola stendendola, la voce di quella persona le aveva urlato di fare attenzione.

“Sicuramente è lo stress” pensò tra sé riprendendo a camminare verso la sua abitazione una volta alzata la testa per guardare davanti a sé.

-Attenzione!- qualcuno urlò facendola scattare, girandosi dove proveniva quell’urlo, ma non ebbe neanche il tempo di guardarsi attorno che un colpo alla nuca la fece cadere a terra, mezza cosciente.

Aveva la vista offuscata, il buio e la lieve luce dei pali della luce non miglioravano le cose, cercò di rialzarsi, ma si riaccasciò al suolo, per colpa di un giramento di testa.

L’udito si attutiva sempre di più, facendo sentire solo rumori ovattati attorno a sé, stava chiaramente per svenire, cercò di dire qualcosa, ma la voce non uscì.

Chiuse lentamente gli occhi, cercando di rimanere cosciente, ma il dolore alla testa era forte, troppo forte da sopportare cosicché da farle perdere i sensi.

 

-Natsu!- urlò la bionda; l’attacco di Angel, invece di colpire Lucy colpì il masso che teneva ferma la zattera del rosato, quest’ultima cominciò ad avanzare trascinata dalla corrente verso le rapide –Natsuuu!- urlò di nuovo dirigendosi verso la zattera, camminando faticosamente nell’acqua.

-Gwaah! Gwaah!- il mago continuava a fare versi strani per colpa del suo malore, naturalmente a causa dei mezzi di trasporto mentre veniva trascinato via dalla corrente.

-Tieni duro!- urlò Lucy cercando si avvicinarsi –Dammi la mano, Natsu!- la bionda portò in suo braccio in avanti per cercare di raggiungere il ragazzo.

-Ouuuh!- con un ultimo verso anche il Dragon Slayer tese la mano contro la ragazza cercando di raggiungere la sua mano.

-E dai!- disse la maga poco prima di prendere il polso di lui, ma un masso fece sbalzare la zattera, facendo volare Lucy su quest’ultima, assieme al Dragon Slayer del Fuoco.

-Oh, no! Una corrente?!- urlò la maga degli Spiriti Stellari aggrappandosi a Natsu, mentre la piccola imbarcazione veniva trascinata tra le rapide -Ehi! Ma che…? Non è possibile!- esclamò in seguito notando che la corsa del fiume terminava con una cascata.

A quel punto strinse a sé il mago chiudendo gli occhi, sperando di farcela, si strinse ancora di più quando raggiunsero il limitare del fiume venendo sbalzati in aria subito, mentre la zattera cadeva giù seguita a sua volta dai due.

La bionda si svegliò alla riva del fiume –Ahia…- si lasciò sfuggire colta dal dolore provocata dalla ferita al braccio che le aveva inferto Angel, notando quando si portò la mano sulla ferita, che quest’ultima era bendata –Come? Una benda? Mi hanno curato?- si chiese sedendosi notando subito dopo un altro particolare –e soprattutto..- disse guardandosi -…che ci faccio vestita così?!- esclamò notando lo strano abito che aveva addosso.

-Quello è un abito del mondo degli Spiriti Stellari, hime- disse la ragazza vestita da cameriera sollevando leggermente il braccio “Avevi addosso solo degli stracci…” pensò la ragazza dai capelli viola.

-Virgo?!- urlò sorpresa la bionda svegliando il rosato.

-Ma… dove siamo?- si chiese il mago guardandosi attorno furtivo dopo essersi seduto.

-Hime guarda… si abbina perfettamente all’abito di Natsu- disse poi lo Spirito Stellare della Vergine, indicando il ragazzo.

-Ma chi te l’ha chiesto di vestirci uguali?!- urlò la maga al suo Spirito.

-Gerard!- urlò il rosato alzandosi di scatto guardandosi in giro accigliato –Ah! Dov’è finita quella luce?!- aggiunse sempre sbraitando ai quattro venti.

-Siamo vicini- disse la bionda notando la colonna luce del Nirvana –ma… ha cambiato colore?- chiese in seguito vedendo che la colonna di luce non era più nera.

-Si… mentre dormivate ha perso il colore nero e si è illuminata di bianco- rispose Virgo alla domanda della sua principessa.

Natsu guardò la colonna ringhiando, poi sbuffò per poi girarsi di scatto verso la sua nakama con uno strano sguardo, sembrava arrabbiato, spaventando lei –Me la sono vista brutta- disse cambiando espressione, sorridendo –ti ringrazio- aggiunse regalandole uno splendido sorriso.

La maga arrossì per poi balbettare –M-ma che c’entra adesso?!- disse a bassa voce.

-Shtaate inshieeeme…- disse Virgo arricciando la lingua come faceva Happy, in modo malizioso.

-Dov’è che hai imparato ad imitare Happy?- disse Lucy sospirando rassegnata.

-A proposito, dov’è Happy?- chiese Natsu guardandosi attorno per poi tornare a guardare la sua nakama –ma poi tu non eri insieme ad Erza?- chiese in seguito lui.

-Ci siamo tutti persi…- sospirò lei chiudendo gli occhi.

-Pazienza, vorrà dire che dovremo andare da soli verso quella luce- disse tornando serio il Dragon Slayer del Fuoco.

-E con questo signorina… io mi ritiro- disse la ragazza vestita da cameriera per poi scomparire nel mondo degli Spiriti Stellari.

-Ah! Virgo…! ma…!- la bionda non ebbe neanche il tempo di fermarla, che lo spirito scomparì lasciando soli i due in mezzo alla foresta.

 

La bionda si svegliò, ma volle tenere gli occhi chiusi, non aveva voglia di alzarsi cominciò allora a pensare “L’ho visto ancora una volta.. quel moccioso e anche quella strana ragazza” pensò “ma perché mi ritrovo a sognare cose del genere?” si chiese non capendo il perché facesse quei strani sogni legati a quella zucca rosata, oppure a quella cameriera, o ancora a quella figura incappucciata che la tormentava anche quando era sveglia.

Decise di aprire gli occhi rendendosi conto di trovarsi sdraiata su un divano “Dove sono?” si chiese mentre cominciò a guardarsi attorno non riconoscendo il luogo in cui si trovava in quel momento.

-Ti sei svegliata- disse amorevolmente una ragazza albina dai capelli corti avvicinandosi con una tazza di tè in mano –come ti senti?- chiese appoggiando la tazza sul tavolino vicino al divano, inginocchiandosi avanti alla bionda.

-Bene- rispose Lucy, ricordandosi in seguito quello che era accaduto –ma cosa è successo?- chiese sedendosi lentamente e portandosi una mano dietro la nuca massaggiandosela.

-Sono spiacente- disse la ragazza dispiaciuta –per sbaglio ti ho colpita in testa- disse abbassando il capo –non era mia intenzione- aggiunse tristemente.

La bionda sbuffò –Non ti preoccupare- disse senza fare giri di parole –ma chi sei?- chiese poi dopo aver fatto un osservazione –e come hai fatto a portarmi in casa tua?- chiese notando la corporatura dell’albina.

-Scusami, non mi sono ancora presentata- disse alzandosi prendendo la tazza di tè e porgendola alla ex-maga degli Spiriti Stellari –io sono Yukino Aguria- si presentò –e riguardo a come ho fatto a portarti qui.. lo devo all’aiuto di due miei amici- disse imbarazzata.

-E chi sarebbero?- chiese Lucy sollevando un sopracciglio.

Ma una serie di voci provenienti da quella che sembrava una cucina catturò la sua attenzione, ma Yukino si apprestò a rispondere.

-Sono quelli che senti parlare vivacemente- disse ridendo un po’ nervosa quando entrarono nel salotto due ragazzi, uno biondo e uno moro, accompagnati da due strani gatti –lui è Sting- disse la ragazza indicando il biondo, che quest’ultimo fece un occhiolino alla bionda, suscitando a quest’ultima nervoso –e lui è Rogue- disse infine indicando il moro.

-Salve- rispose la bionda –Io sono Lucy- disse poi bevendo il tè ancora caldo per poi alzarsi dal divano –vi ringrazio per l’ospitalità, ma ora devo tornare a casa- disse notando la porta dell’uscita.

-Di già?- si lasciò sfuggire un gatto dal pelo marroncino, facendo girare di scatto la bionda verso quest’ultimo.

Il biondo prese in braccio il gatto tappandogli la bocca ridendo nervosamente –Eh eh eh, vai già via?- ripeté il ragazzo, ancora più agitato.

Il moro guardò il gatto verde vestito da rana, lanciandogli un occhiata, non intimidatoria, che fece intendere a quest’ultimo di non aprire bocca.

-Si- rispose la bionda –ho molte cose da fare- disse in seguito, ma venne fermata dalle parole del moro.

-A quasi mezzanotte avresti da fare?- chiese lui confuso incrociando le braccia al petto.

La ragazza si rigirò di scatto –Cosa?!- esclamò poi –è già così tardi?- urlò –devo scappare!- disse urlando aprendo la porta e uscendo sbattendo quest’ultima, sapeva che non era educato scappare via dalla casa di qualcuno in quel modo, ma anche se non era educato comportarsi così, avrebbe reagito in quel modo anche se non si fosse trovata in quella situazione, dopo tutto lei era Lucy, la ragazza più dura e temuta dalla scuola, un soggetto poco educato.

I tre rimasero interdetti a guardare la porta di casa dell’albina –Certo che è strana anche qui- disse Sting grattandosi la testa.

-Anche Frosh la pensa così!- disse il gatto verde camminando verso il divano per poi sedersi su di esso issandosi con fatica.

-Ma c’era davvero bisogno di stordirla in quel modo?- chiese Rogue guardando l’albina.

Quest’ultima abbassò il capo imbarazzato –Sì, altrimenti non potevo guardare nel suo inconscio- rispose lei arrossita.

-Come mei sei arrossita?- chiese Sting avvicinandosi a lei, incuriosita dalla reazione della sua nakama.

-N-niente!- rispose di scatto lei ancora più rossa di prima, sorprendendo un po’ i due, notando la strana reazione della ragazza.

-Scommetto che riguarda quello che hai visto, vero?- chiese sornione il biondo avvicinandosi sempre di più alla maga degli Spiriti Stellari.

-Ma no!- lo fermò subito, non poteva spifferare ai quattro venti quello che aveva visto nella testa di Lucy.

-A proposito- disse il biondo tornando a guardare il gatto marroncino, sapendo che continuando a fare domande su domande lei non avrebbe più risposto –Lector! Ma cosa diavolo ti è preso! Lei non sa ancora niente! O te lo sei già dimenticato!- disse lui lasciando per terra il gatto.

-Mi è sfuggito!- disse Lector giustificandosi.

-Va bene, non è successo niente- disse l’albina calmando i due –ora però si va a dormire, da domani andremo a scuola- disse lei guardando i suoi interlocutori.

-Ok- ripose Rogue incamminandosi in una delle stanze della casa, per poi chiudere la porta dopo che anche Frosh entrò in camera, mentre il biondo sbuffò facendo la stessa cosa seguito però da Lector.

L’albina entrò nella sua camera, chiudendo in seguito la porta per poi appoggiarvici su con la schiena -Lucy-san, prometto che farò il possibile per esserti d’aiuto- disse l’albina stringendo le sue due chiavi dorate guardandole decisa.

 

-Ci conto- disse la figura incappucciata sorridendo –fai presto però- disse per poi aggiungere –amica mia- finì rincominciando la sua attraversata nel vuoto, cercando ancora di scappare dalle tenebre e raggiungere i suoi amici.









Angolo dell'autrice
Ciao a tutti miei cari lettori! *si nasconde subito dopo cercando di evitare i pomodori*
Mi scuso tantissmo per non esser riuscita a pubblicare neanche un capitolo delle mie fiction per un mese intero >_< e forse la cosa si prolungherà ancora per un po'.
In questo momento sono andata a casa di una mia amica per collegarmi al suo wi-fi appositamente per farmi viva qui su efp.
Con il poco tempo che mi è rimasto, cercherò di aggiornare oggi altre due fiction
Ritornando invece al capitolo...
Come vi è sembrato? Era troppo complicato? Ditemelo così almeno correggo anche il prossimo capitolo (che ho già scritto e che vi rivelo che è il più lungo che io abbia mai scritto)
Ho introdotto nuovi personaggi e una piccolissima scena comica GaLe **
Per non parlare delle rivelazioni che ho fatto! Certo se le ho rese chiare xD
Beh, devo ringraziare le mie compagne di classe che mi hanno continuata ad assillare durante la fase di scrittura dei capitoli (avvenuta durante le lezioni xD) e soprattutto voi! I miei lettori preferiti! <3
Voglio ringraziare infinitamente coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, mi state rendendo felice, quasi al punto di toccare il cielo con un dito <3 . <3
Quindi: un enorme bacione a coloro che hanno letto e aggiunto ai preferiti, seguiti e ricordate la mia fiction! Ogni giorno aumentate causandomi le palpitazioni <3
E non mancano, come sempre, i miei ringraziamenti a coloro che recensiscono!!!
Un saluto speciale va a Sayaka chan 94 che è sempre dietro l'angolo nei meandri di efp a darmi consigli e a sostenermi xD e anche alla mia amica _LucyHeartphila_ che non smette mai di recensire i miei capitoli sostenendomi <3
Un bacione a tutti e alla prossima! (per qualcuno a più tardi xD.. forse)
Mary

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Capitolo 10
*** Inizio Operazione Salvataggio ***


Inizio Operazione Salvataggio


-Come diavolo hai fatto a far affondare la nave!- urlava molto arrabbiata una ragazza mora ad un uomo dai capelli rossi fuoco.

-Ma Cana, non l’ho fatto a posta!- disse lui cercando di scusarsi –è successo così in fretta che non me ne sono accorto!- aggiunse cercando di nascondersi dalla ragazza che cominciava a lanciargli bottiglie vuote di sakè.

-Ma ti rendi conto!? Hai ridotto in milioni di pezzettini una fantastica nave da crociera! Una nave da crociera!- urlava più arrabbiata che mai lanciando le bottiglie contro il padre, mentre quest’ultimo cercava di schivarle terrorizzato.

-Avanti.. non è così grave..- cercò di tranquillizzare la ragazza, invano.

-Non è GRAVE?! NON È GRAVE?!- sbraitò lei portandosi le mani ai fianchi –HAI FATTO SALTARE LA MIA VACANZA! SAI QUANTI ALCOLICI C’ERANO LÀ DENTRO?! E TU!- indicò lei, con i nervi a fior di pelle, l’uomo –TU HAI BUTTATO TUTTO ALL’ARIA!- infine gli lanciò un barile centrando in pieno il suo interlocutore.

Cana sbuffò seccata lanciandosi sul divano del suo piccolo salottino aprendo una nuova bottiglia e cominciando a berne il contenuto avidamente, svuotandola in pochissimi sorsi.

Il mago si tolse di dosso piano piano tutti pezzi di legno del barile della figlia, per poi alzarsi e scrollarsi delle schegge più piccole.

-Comunque- disse la mora tirando fuori il suo mazzo di carte –il Master ha detto che da domani mattina insegnerai alla Fairy Tail- disse lasciando di stucco il pover uomo.

-Eh?!- disse lui quasi svenendo –io insegnante?!- urlò nel mezzo della notte prendendosi un’occhiataccia di disapprovazione della figlia.

-Non urlare- lo rimproverò seccata, nonostante lei fosse sua figlia, quello che bisognava tenere a bada giorno e notte era proprio lui.

-Scusami eh eh eh- rise nervoso portandosi la mano alla testa cominciando a grattarsela a sua volta nervosamente –ma perché dovrei andare ad insegnare a scuola?!- chiese in seguito lui, preso del panico più totale.

-Il Master vuole che tu tenga d’occhio i nuovi arrivi- rispose lei bevendo da una nuova bottiglia svuotandola subito dopo.

-Fammi indovinare, Natsu e quei due sono ritornati- disse sorridendo, quanto tempo che non vedeva quei tre, soprattutto quella capoccia rosata.

La maga annuì –Non solo, da domani alla Fairy Tail verranno a studiare tre membri di un’altra gilda- aggiunse Cana tornando a guardare il suo interlocutore –forse uno di loro sarà in grado di riportare indietro Lucy- si fece più seria, da quando aveva conosciuto la nuova Lucy, la sua amica le mancava tantissimo, quella era completamente diversa dalla ragazza che l’aveva aiutata all’esame di classe S.

-Ah! Parli della biondina che da qualche anno terrorizza la scuola?- chiese lui cercando di ricordarsi anche della vecchia Lucy, e quando il ricordo di quest’ultima ritornò vivo nei suoi pensieri sgranò gli occhi –ma siamo sicuri che sia quella giusta?!- chiese lui guardando la figlia sbalordito.

-È lei- sospirò affranta la mora alzando il capo portandolo all’indietro “Cosa diamine ti è successo eh? Amica mia” pensò chiudendo gli occhi –è meglio se ora vai a riposarti, domani sarà una lunga giornata- disse sbuffando, anche a lei sarebbe toccato tornare a scuola, e l’idea non le piaceva per niente perché avrebbe dovuto convincere ancora una volta il Master di permetterle di bere durante le lezioni.

-Non vuoi dormire con me?- chiese Gildarts con la faccia da cucciolo bastonato avvicinandosi alla figlia.

-Ma neanche per sogno!- urlò lei seccata e più arrabbiata di prima spaventandolo, facendolo poi correre in camera più terrorizzato che mai.

 

-Finalmente a casa- sospirò la bionda posando le chiavi sul tavolo, dopo aver chiuso la porta della sua abitazione per poi salire le scale e andare in camera sua.

Nonostante l’ora tarda decise di farsi il bagno, magari si sarebbe sgranchita un po’ le idee e forse avrebbe anche fatto chiarezza tra i suoi pensieri.

Aprì il rubinetto della vasca facendo fuoriuscire l’acqua calda e una vampata di vapore, inondando il bagno di quest’ultimo, subito dopo.

Chiuse la porta e prese a spogliarsi, lentamente, facendo scivolare i suoi abiti a terra per poi guardarsi la fasciatura, e proprio come due giorni prima, notò che l’aveva messa male, cominciò a sfilarsela con movimenti lenti cercando di non farsi male da sola.

Una volta finito, si diresse verso la vasca per provare la temperatura dell’acqua, vi entrò sentendo che andava bene, immergendo prima un piede e poi l’altro per poi sdraiarsi completamente.

Si godette quel momento in cui l’acqua calda prese a circondarla facendole rilassare i muscoli indolenziti per la giornata trascorsa con i bambini.

“Mi aspetta una lunga nottata” pensò cominciando a lavarsi, per colpa di quella botta la testa le faceva ancora male, ma sicuramente meno di prima, però questo le aveva fatto perdere un sacco di tempo, doveva ancora preparare le cose per la gita che stava organizzando per Lara.

Era da un po’ che voleva passare del tempo esclusivamente con lei, quella bambina era diventata la persona più importante nella sua vita, sin da quando l’aveva conosciuta in mezzo alla strada un paio di anni prima, quando la piccola aveva solo qualche annetto, giusto quello che serviva per saper almeno camminare.

Ormai era da tempo che ci stava pensando, sapeva che mancava meno di un anno al suo diciottesimo compleanno e lì si era ripromessa che avrebbe adottato quella bambina, con qualsiasi mezzo, a qualsiasi costo.

Uscì dalla vasca dopo essersi lavata, prese un asciugamano e se lo avvolse attorno al corpo, per poi mettersi davanti allo specchio.

-Che diavolo sta succedendo Lucy?- si chiese lei guardandosi allo specchio, poggiando i palmi delle mani sul bordo del lavandino, appoggiandosi sopra di esso ed inclinare la testa chiudendo gli occhi.

“Chi sei?” pensò ritornando a pensare alla figura incappucciata che continuava a tormentarla da giorni “so che devo aiutarti, ma non so chi sei” continuò prendendo un profondo respiro.

-Ok, sto impazzendo- disse staccandosi dai bordi del lavandino e ritornare a guardarsi allo specchio –addirittura sogno episodi dove ci sono Natsu e quella strana cameriera! Lucy! Ne hai di fantasia!- si disse ormai sull’orlo della pazzia –ma perché?- si chiese fermando i suoi pensieri d’un tratto –perché vedo tutto questo?- si chiese stringendo i pugni.

Alla fine si lasciò andare, non aveva più voglia di pensare a tutti quei interrogativi, si sistemò nuovamente l’asciugamano, poiché si stava slacciando e aprì la porta del bagno, sbuffò e si sgridò da sola per aver spento la luce della camera prima di lavarsi, ora doveva mettersi a tastare in giro nel vuoto a cercare l’interruttore e poi anche i vestiti.

 

-Dannazione Natsu! Ora Wendy sarà preoccupata!- urlò il rosato camminando tenendo le braccia incrociate dietro la nuca camminando con passo annoiato nel mezzo della notte –come ai fatto a dormire fino a tarda notte nel parco?!- urlò ancora ripensando a pochi minuti prima “Mi avevano addirittura chiuso dentro” sospirò, meno male che era un mago o sarebbe rimasto bloccato lì per uscire dentro fino al giorno seguente, aveva deformato le sbarre del cancello utilizzando il suo calore, per poi rimetterlo a posto come prima, per non combinare più guai di quanto ne avesse già.

Sbuffò, non aveva voglia di fare tanta strada per raggiungere casa sua, sinceramente non ne poteva già più di camminare, era ancora posseduto dal sonno di poco prima che inciampò in una buca andando a sbattere con il viso contro il suolo duro dell’asfalto.

-Maledizione- imprecò sedendosi in seguito contro il muro, gli faceva male il naso per colpa della botta, ed ora era ancora più stordito di prima, per di più la cosa che aveva sognato mentre stava dormendo lo aveva in un certo senso scombussolato.

Cosa significava tutto quello? Era davvero la Lucy che tanto cercava di far ritornare? O era solo la sua fervida immaginazione, che per colpa di tutto quello che era successo, lo aveva portato a sognare la sua vecchia Lucy?

Natsu era completamente confuso, non riusciva più a capire un accidente, prendendo poi in considerazione che lui non fosse un tipo che capisce alla svelta, questo lo metteva ancora più in difficoltà di quanto lo fosse già.

Fece cozzare volutamente la testa contro il muro, magari sarebbe riuscito a scrollarsi qualche pensiero di dosso.

-Aaaaaah! Natsu! Riprenditi!- si urlò dandosi uno schiaffo, cosa diamine gli stava succedendo? Cos’era quella mollezza? Natsu non era così, lui era sempre energico e solare, mica pensieroso e tenebroso.

Si alzò di scatto da terra, ormai completamente sveglio riprendendo a camminare a passo svelto verso casa, non era da lui pensare, da quel momento avrebbe spento completamente il suo cervello (N.d.A. come sempre del resto xD) e magari, anche se a tarda notte, si sarebbe messo ad allenarsi, dopo tutto non si allenava di secoli e quindi il suo potere magico era rimasto quello del periodo prima che precedette la sua morte, proprio come era successo nell’isola di Tenruojima, molto tempo prima.

-Sono tutto un fuoco!- disse contento avvistando da lontano la sua abitazione, per poi cominciare a correre verso di essa, magari il giorno dopo avrebbe chiesto al Master un po’ di aiuto per recuperare gli anni persi senza allenarsi.

 

Il suono del campanello la svegliò, la ragazza si stropicciò gli occhi ancora assonnata, scese dal letto e cominciò ad andare in sala scendendo le scale della sua abitazione, per poi giungere in seguito davanti alla porta, da cui fuori qualcuno continuava a schiacciare insistentemente il campanello d’entrata.

“Ma chi diamine fa tutto questo casino alle sette e mezza del mattino!” pensò la bionda mentre fece girare le chiavi della porta per aprire al suo ‘ospite’.

-Yo Lucy!- disse una figura dai capelli rosati salutando la ragazza, che si irritò ancora di più sentendo quella voce, riconoscendo il proprietario ancor prima di guardarlo.

-Che diavolo ci fai qui?- chiese sbuffando lei appoggiandosi allo stipite della porta a braccia conserte, chiudendo gli occhi un momento per colpa della luce del sole.

-Ti vengo a prendere no?- disse lui ovvio inclinando la testa, ma senza smettere di sorriderle –dobbiamo andare a scuola, te lo sei dimenticata?- chiese lui, sempre con quel sorriso da bambino stampato in volto.

-Non mi interessa- disse secca riaprendo gli occhi per poi rimettersi su due piedi pronta a chiudere la porta in faccia al ragazzo.

-Ehy!- disse lui infilando il piede tra la porta e lo stipite fermando la ragazza dal chiudere la porta –tu verrai a scuola! Che lo voglia o no!- disse ghignando divertito per poi aprire la porta, facendo arrabbiare Lucy, che prontamente fece qualche passo indietro e incrociò le braccia subito dopo guardandolo in cagnesco.

-Ti ho detto che non mi interessa- sbuffò contrariata, mentre il ragazzo entrò nella casa di lei, lasciando la porta aperta.

-Io non mi muovo di qui finché non verrai a scuola con me- chiaramente quella che aveva lanciato il mago del Fuoco era una sfida.

-Tanto io non vengo- disse poi dirigendosi in cucina per mangiucchiare qualcosa, lasciando il rosato un po’ perplesso –ma questo non è un hotel, quindi muoviti a sparire da qui!- urlò per farsi sentire, ma lei non sapeva che l’udito del Dragon Slayer era molto più sviluppato di qualunque essere umano.

-Non urlare che mi fai scoppiare le orecchie- disse lui di rimando quando si avvicinò alla bionda di soppiatto, fregandole il biscotto che aveva in mano, ne staccò un pezzo e lo mangiò –buono!- disse dopo aver finito di masticare ed ingurgitare.

Lucy stava perdendo quella poca calma di cui era sprovvista –Brutto moccioso!- presa da una rabbia ceca strappò di mano al rosato il biscotto e se lo mise in bocca cominciando ad urlare cercando di cacciare via la sua croce ma l’unica cosa che riuscì a fare fu di strozzarsi con il biscotto, mentre il mago del Fuoco la guardava divertito dopo aver finito di correre per casa notando che la ragazza non lo stava più seguendo perché impegnata a tossire.

-Che stupida!- disse ridendo a crepapelle, guardando la causa delle sue risate che si stava strozzando con uno stupido biscotto al cioccolato.

La ragazza, tutta rossa in viso, non riuscendo a giungere in cucina per bere dell’acqua si accasciò a terra come un sacco di patate, smettendo di respirare.

Lui fermò di colpo, smettendo all’istante di ridere, non sentendo la ragazza più respirare, corse da lei “Possibile che sia soffocata per uno stupido biscotto?!” urlò mentalmente, super preoccupato, per poi giungere a pochi centimetri dalla bionda.

-Ohi Lucy!- cercò di chiamarla lui scuotendola, senza notare miglioramenti, il panico lo assalì “E ora che faccio?!” il cuore gli batteva all’impazzata, si mise le mani fra i capelli.

La ragazza aprì un occhio e quando vide il ragazzo in crisi scoppiò a ridere come una matta riprendendo a respirare, spaventando il Dragon Slayer, che la guardò male quando realizzò quello che era successo.

-Ci sei cascato!- rise la sua vecchia nakama stringendosi la pancia, trattenendo qualche gemito di dolore per colpa della sua vecchia ferita, ma non poteva fare a meno di ridere, l’espressione che aveva visto in volto al ragazzo era del tutto impagabile.

Lui continuò a guardarla male, ci era cascato per davvero, si era preoccupato tantissimo e lei si era presa gioco di lui, e alla grande per giunta!

-Non farlo mai più- disse fermando la risata della bionda, mettendole le mani sulle spalle fermandola definitivamente –mi hai fatto preoccupare davvero tanto- disse serio mentre lei venne rapita dal suo sguardo.

La fece sedere su una sedia della sala, vicino al tavolo e andò in cucina a prendere un po’ d’acqua per versarne in un bicchiere per poi darlo alla bionda.

-Grazie- sussurrò lei abbassando il capo, ultimamente stava ringraziando troppe persone, questo non la metteva a suo agio, ma dopo aver visto quel ragazzo così preoccupato per lei, c’era rimasta male, non era sua intenzione spaventarlo in quel modo.

Il rosato mugugnò qualcosa, ancora un po’ arrabbiato, sedendosi anche lui su una sedia, accasciandosi al tavolo, come se per tutto il tempo avesse tenuto separato il cielo dalla terra.

-Ti ho fatto preoccupare così tanto?- chiese tornando ad essere la ragazza che si mostrava sempre a scuola, guardandolo seriamente.

-Certo che sì- sbuffò il mago chiudendo gli occhi, per poi drizzarsi di scatto guardando con aria di sfida la bionda –adesso ti dovrai far perdonare!- esclamò lui puntandole in dito contro come fanno i bambini piccoli.

-Cosa?- si lasciò sfuggire lei, presa alla sprovvista, allontanandosi leggermente, poggiando la schiena sullo schienale della sedia.

-Per farti perdonare dovrai venire a scuola con me!- esclamò, così era proprio un bambino agli occhi della ragazza.

Quest’ultima sbuffò contrariata –Non ci penso nemmeno- disse stanca, quel ragazzo l’avrebbe davvero fatta impazzire prima o poi.

-Ma perché?- chiese il Dragon Slayer del Fuoco mettendo su il broncio, facendo quasi ridere la bionda.

-Ho già un impegno oggi- si lasciò sfuggire, per poi rimpiangere subito dopo di aver rivelato quell’informazione proprio a quella zucca rosata.

-E cosa dovresti fare oggi?- chiese sospettoso avvicinandosi pericolosamente al volto della ragazza, tenendo un occhio mezzo chiuso e l’altro aperto.

-Non sono affari che ti riguardino- rispose la ragazza girando lo sguardo da un’altra parte, cominciando a fissare una delle pareti di casa sua per non guardare il suo interlocutore.

-Uffa!- sbuffò lui –ma io voglio sapere!- strillò facendo il bambino.

Continuò a ripetere la frase all’infinito finché la ragazza, stressata urlò –Parto con Lara!- il rosato si fermò di colpo, fraintendendo tutto.

-Cosa?! Te ne vai via?! No non puoi farlo!- cominciò a dire lanciandosi verso la ragazza appoggiando bruscamente le mani sulle spalle della bionda cominciando ad inventare mille scuse stupide per non farla partire.

“No, non posso lasciarla andare!” sbraitò mentalmente “ora che ti ho ritrovata non posso separarmi da te..” pensò guardandola deciso, di certo non poteva permetterlo.

-Hai frainteso- sospirò lei rassegnata, quel ragazzo era un bambino impulsivo al 100%.

-Eh?- si fermò lui non capendo.

-Oggi porto Lara al lago, rimarremo lì per tutto il fine settimana- rivelò alla fine, non ne poteva più di quel moccioso che non la lasciava più in pace, magari dicendoglielo si sarebbe tranquillizzato e magari se ne sarebbe anche andato.

-Aaaaaah!- il ragazzo capì all’istante, per poi cominciare a ridacchiare imbarazzato –eh eh eh.. scusa, ho frainteso tutto eh eh eh- disse imbarazzato grattandosi la testa.

-Lo so- sospirò nuovamente l’ex-maga per poi alzarsi dalla sedia –ma ora puoi andartene?- disse esasperata, con lui non aveva più un minimo di privacy.

-E perché? Non partiamo?- chiese lui facendo voltare di scatto la ragazza che lo fulminò guardandolo, ma lui non ci fece nemmeno caso -sono tutto un fuoco!- esclamò poi, mentre la bionda si spiaccicò la mano in faccia, rassegnata “Ma cosa devo fare io con te?” pensò staccandosi la mano dal viso e andare a chiudere la porta di casa, era meglio se quella mattina sarebbe rimasta a letto invece di andar ad aprire la porta a quell’appiccicoso moccioso ficcanaso.

 

-Master, non può farmi questo- piagnucolò il rosso, mentre se ne stava seduto davanti alla scrivania di Makarow.

-Gildarts, mi serve il tuo aiuto- sospirò il vecchio –questa scuola con quei cinque correrebbe il rischio di esplodere- disse affranto poggiando la testa sulla scrivania, rassegnato.

-E cosa ti dice che riuscirò a tenerli a bada?- chiese il mago facendosi serio –dopo tutto quattro Dragon Slayer non facili da tener d’occhio, aggiungendo poi anche quel ghiacciolo, le cose si faranno complicate- sbuffò, avrebbe preferito ripagare tutti i danni alla nave che tener d’occhio quelle pesti.

-Tra poco cominceranno le lezioni, è meglio che tu ti prepari- disse il vecchietto sorridendogli con aria furba –sai che avrai in classe Cana?- chiese lui, sicuro di riuscir a convincere l’uomo a fare l’insegnante.

Il mago drizzò le orecchie –Davvero?- chiese speranzoso, avrebbe passato tutte le mattine, a partire da quel giorno, con la sua amata figlia, e obbligatoriamente!

Il Master annuì, era stata la mossa giusta da fare, ora però bisognava convincere Cana a venire a scuola, e c’era solo un modo per riuscirci “Diamine, dovrò farle quel maledetto permesso” sospirò mentre Gildarts uscì tutto felice e contento dal suo ufficio, con le ali ai piedi.

 

-Cana!- urlò Lisanna lanciandosi contro la mora, dopo averla vista avvicinarsi all’edificio scolastico –sono felice di rivederti!- disse l’albina stringendosi alla ragazza abbracciandola.

-Anch’io sono felice di rivederti- disse la ragazza staccandosi dalla sua interlocutrice –sapevo che per il mio ritorno ti avrei ritrovata con tutti i ricordi a posto- sorrise guardandola.

-Anche tu? Da quanto è che ricordi tutto?!- esclamò la maga dei Take Over capendo le ultime parole della sua amica, vecchia compagna di gilda.

-Sono un po’ di anni..- si grattò la testa la mora cercando di ricordare più o meno a che età si è ricordata tutto –circa tre-quattro anni fa- sbuffò, non ne era sicura nemmeno lei.

-Wow!- si lasciò sfuggire la maga dai capelli albini –immagino che Gildarts invece lo sapeva già- pensò a voce alta, suscitando nervosismo alla veggente sentendo il nome di suo padre.

-Ti sbagli- disse con la voce tremante per contenere quella rabbia che ancora non era passata, stavolta ne aveva combinata una davvero grossa da mandar giù –è tornato quello che era, la scorsa settimana- disse amareggiata –ha fatto finire il mio amato sakè in mezzo all’oceano!- si mise poi a piangere, mentre l’albina trattenne una risatina, tutti stavano per tornare com’erano prima, e non vedeva l’ora che arrivasse quel momento.

-Dai non ti preoccupare, almeno non lo vedrai durante le lezioni- la rassicurò Lisanna facendola smettere di piangere –e poi Mira mi ha detto poco fa che hai il permesso del Master- le sorrise dandole una gomitata amichevole.

-Davvero?!- esclamò la mora, si era già preparata il discorso da fare a quel vecchio cialtrone, e stranamente lui aveva ceduto senza che si vedessero, c’era qualcosa di strano sotto secondo lei.

L’amica annuì per poi cominciare a ridere vedendo la maga dai lunghi capelli mori tirare fuori dalla sua borsa una bella bottiglia di vino e cominciare a scolarne il contenuto.

“Non cambierai mai Cana” pensò Lisanna attaccandosi al braccio dell’amica cominciando a dirigersi verso l’entrata della scuola, l’avrebbe accompagnata alla sua aula e poi sarebbe tornata dai suoi compagni di classe a seguire le sua lezioni.

-Cana!- una voce fermò la camminata delle due facendole voltare verso il cortile della scuola.

-Mira!- urlò la mora abbracciando la l’albina –cosa c’è di così importante da urlarmi dietro?- chiese divertita, era felice di rivedere i suoi amici.

-Da oggi sarai in classe con Lisa-chan- sorrise furbetta l’albina, suscitando perplessità alla maga delle carte.

-Ma scusa.. Lisanna non è un anno più piccola di me?- chiese tremante “No non mi hanno bocciata vero?” pensò la mora presa nel panico, senza farlo a vedere, ma la sua sudorazione la tradiva.

-Sei stata rimandata, il Master ha deciso così- disse la maga dei Take Over tenendo il suo sorriso.

-Cosa?!- urlò Cana –ma non è giusto! No! Io a scuola non ci vado!- cominciò a piagnucolare la ragazza, cercando si scappare, ma le due sorelle la presero e cominciarono a trascinarla dentro quella che per la poveretta era diventata una prigione.

 

-Cos’è sta storia Gajeel- chiese il corvino preoccupato, quello che gli aveva rivelato il Master non sembrava di certo qualcosa di buono.

-La bunnygirl si è messa nei pasticci- sbuffò, non c’era mai una volta che quella ragazza si mettesse nei guai, e questa cosa lo scocciava molto.

-Ma non capisco come faremo con lei- rispose il mago del Ghiaccio sospirando, quella stretta attorno al braccio lo stava soffocando –Juvia- disse il ragazzo –staccati- era stanco, e stanco era dire poco, quella ragazza lo torturava anche di notte! Ma si può?!

-Ma Gray-sama! Juvia vuole stare al vostro fianco!- disse piagnucolando la turchina, mentre Gajeel si fece scappare una risatina.

Era da quando avevano cominciato ad andare verso scuola, che quei due continuavano così, Juvia a rimanere appiccicata al povero Gray e quest’ultimo che si stava lasciando andare alla disperazione, chiaramente non ne poteva più di quella situazione.

-Ti vuoi staccare?!- urlò disperato, ma ciò non servì a nulla, perché la maga dell’Acqua si strinse ancora di più al ragazzo, senza lasciargli più scampo.

 

-Sting-kun io voglio venire con te- si lamentò Lector incrociando le sue piccole zampette al petto, mentre il biondo era pronto ad uscire, posto davanti alla porta ad aspettare i due suoi compagni.

-Lector, non puoi venire- rispose il mago avvicinandosi al gatto marrone –per prima cosa gli animali non sono ammessi a scuola e secondo, non puoi farti vedere in giro, e credo che ti abbia anche spiegato il perché- accarezzò premuroso il capo dell’exceed, sorridendogli.

-Va bene..- sospirò sconfitto, non voleva lasciare il suo compagno, il tempo che lui e Frosh avevano trascorso nel mondo degli Spiriti Stellari avevano entrambi sentito tanto la mancanza dei rispettivi compagni.

-Io sono pronta!- Yukino uscì dal bagno con la sua nuova divisa scolastica, seguita da Rogue, che uscì in quel momento dalla propria camera insieme a Frosh.

-Possiamo andare- il mago d’Ombra camminò verso il mago della Luce, per poi girarsi –Frosh rimani qui con Lector, e mi raccomando non uscire di casa se non sei con lui- gli sorrise mentre il gatto travestito da rana fece il broncio per poi annuire.

Sting aprì la porta e fece uscire gli altri due –Fate attenzione- disse il biondo facendo l’occhiolino ai due exceed mentre si richiuse la porta dietro di sé.

-Ma più precisamente, cosa dovresti fare?- chiese Sting camminando con le braccia incrociate dietro la testa, gli sarebbe toccato tornare a scuola, cosa che non gli piaceva per niente, l’unica consolazione che aveva era che a scuola c’era Natsu-san, sicuramente ce ne sarebbero state delle belle da vedere.

-Makarow-sama non mi ha detto niente di preciso, e neanche Loki-san quando mi ha contattata- rispose sospirando –l’unica cosa che mi hanno chiesto di fare, era di analizzare i suoi ricordi, ma per il resto non so ancora cosa dovrò fare in futuro- sospirò di nuovo –ho paura che non riesca nella mia missione- il tono divenne triste, ciò che era accaduto alla sua amica non le piaceva affatto, sicuramente ci sarebbero state complicazioni nel salvataggio.

-Non ti preoccupare, ce la farai- la mano di Rogue si posò sulla spalla dell’albina, a volte lei si chiedeva come avrebbe fatto senza di loro, sin da quando si era riunita alla gilda, dopo esser stata espulsa, loro due erano diventati il suo punto di riferimento.

-Grazie- rispose lei visibilmente felice per quello che le avevano detto, mentre anche Sting le regalò un sorrisone dopo essersi fermato e girato verso di lei.

-Cosa ci fate voi tre qui?- chiese una voce dolce e gentile interrompendo la passeggiata dei tre.

-Wendy-san, che piacere vederti- disse l’albina avvicinandosi alla blu sorridendole –dobbiamo svolgere un incarico per Makarow-sama- rispose poi alla domanda.

-Davvero? Allora vi auguro buona fortuna- sorrise la piccola Dragon Slayer ai tre.

-Grazie- rispose Sting accarezzandole il capo blu scompigliandole un po’ i capelli.

-Frequenti anche tu la Fairy? Ma non sei un po’ piccola?- chiese Rogue notando la divisa scolastica della maga del Cielo.

-Io frequento le medie della Fairy Tail- rispose imbarazzata la Dragon Slayer –solo dall’anno prossimo frequenterò l’accademia- aggiunse poi.

-Non pensavo che qui ci fossero anche le scuole medie- si lasciò sfuggire Yukino.

-Da quello che mi hanno detto, il Master le ha aperte solo da qualche anno- disse la maga dai lunghi capelli blu.

-Wendy- la chiamò Sting, mentre la piccola si voltò verso di lui –ci potresti accompagnare dal Master?- chiese –sai non conosciamo il posto, soprattutto l’edificio scolastico- specificò imbarazzato.

-Con piacere! Seguitemi!- disse la maghetta cominciando a salterellare verso l’entrata dell’edificio mentre i tre presero a seguirla.

 

-Erza-nee-san!- la turchina continuava a correre –aspettami!- urlò vedendo la sua sorellona camminare poco più lontano da lei.

-Muoviti Levy!- la incitò la maga dei Requip –o faremo tardi- aggiunse senza voltarsi, continuando a camminare.

-Scusami onee-san!- disse la ragazza dai capelli turchini, con il fiatone, poco dopo aver raggiunto la scarlatta di corsa –ma avevo dimenticato il compito di biologia- disse mentre veniva interrotta continuamente dal fiatone.

-Dovevi ricordartene prima, la mia reputazione impeccabile dipende anche da questo- disse con tono gelido, Titania teneva profondamente al rispetto che gli studenti dell’accademia avevano verso di lei, e non voleva perderlo, assolutamente.

-Mi dispiace- disse gonfiando le guance, quando faceva così, Levy non riusciva a sopportarla, ormai era consapevole che per la sua sorellona il rispetto era vitale, ma stava esagerando, qualche minuto di ritardo a scuola mica l’avrebbe rovinata.

-Non importa- sospirò la maga dai capelli rossi –dovremmo farcela lo stesso ad arrivare in tempo- aggiunse mentre il suo tono divenne meno freddo e distaccato di poco prima.

-Nee-chan- la chiamò la turchina.

-Dimmi- rispose la scarlatta senza smettere di camminare.

-Perché non vai d’accordo con Lu-chan?- chiese la sorella più piccola, quella domanda la stava tormentando da diverso tempo ormai, non riusciva proprio a capire il perché di così tanta ostilità tra le due, e questo in un certo senso le faceva male.

-Levy- si fermò la rossa voltandosi verso di lei –anche se so che non lo farai mai, te lo continuerò a ripetere- aggiunse sospirando –Lucy Heartphilia è un pessimo soggetto, non devi starle vicina- finì guardandola dritta negli occhi.

La ragazza dai capelli color cielo abbassò il capo –Mi dispiace- disse –ma non posso farlo- la ragazza sorrise alla sua sorellona –Lu-chan non è per niente un pessimo soggetto, anzi, lei è una di quelle poche persone che rimangono sempre leali, che si preoccupano sul serio dei propri amici, un qualcuno che stringe amicizie, anche se poche, ma le rende vere, forti, e impossibili da rompere- disse alzando lo sguardo al cielo -Lu-chan è proprio come te- si lasciò sfuggire iniziando a correre verso scuola, lasciando la scarlatta con qualche dubbio per la testa.

-Erza-nee- sospirò la turchina correndo verso l’edificio scolastico –sei proprio come un diamante- sorrise continuando a correre mentre il fiatone diventava ancora più pesante –bellissima e impossibile da scalfire- disse raggiungendo il cortile della scuola.

“Ma tutti noi abbiamo qualcosa che è in grado di scalfirci” pensò prima di attraversare il cancello ed entrare nel cortile.

 

Lucy se ne stava in camera a preparare tutto l’occorrente per la gita al lago, mentre Natsu se ne stava tutto tranquillo seduto ai piedi del letto con la schiena appoggiata ad esso, decisamente si stava annoiando.

-Uffa Lu! Mi annoio!- disse il rosato sbuffando.

Per l’ennesima volta, la bionda sussultò, basta, lei non ne poteva più di farsi chiamare così da lui, certo, non nascondeva affatto che le piacesse esser chiamata così, soprattutto da lui, ma ogni volta qualcosa di doloroso si formava all’altezza del cuore quando la chiamava così, come se non dovesse essere lei quella ad essere chiamata Lu.

-Natsu- era seria, il tono fermo, e il ragazzo notò che lei lo aveva chiamato per nome –non chiamarmi così- disse senza voltarsi, in quel momento stava alla scrivania a mettere in una borsa alcune cose che le sarebbero stati utili per la gita.

Inizialmente lui non capì, infatti inclinò la testa sulla spalla destra cercando di mettere in moto il cervello bacato che aveva per capire cosa la sua vecchia nakama gli stava dicendo –Eh?- si fece sfuggire.

La ragazza si girò verso il mago e gli si avvicinò, inginocchiandosi davanti a lui –Ho detto che non mi devi chiamare Lu- disse mantenendo lo sguardo serio.

Lui rimase a rimuginare sulle parole che gli aveva detto la bionda –Ma perché?- chiese subito dopo aver capito.

Lucy si bloccò, mica poteva dirgli quello che sentiva quando la chiamava in quel modo! Oppure si? La ragazza si ritrovò a sospirare pesantemente –Senti, non chiamarmi così punto e basta- la bionda si rialzò per tornare alla scrivania “Non vedo proprio il motivo per cui dovrei spiegarti il perché” pensò poi.

Riprese a sistemare le sue cose mentre non si accorse che il rosato nel frattempo si era alzato e si era avvicinato a lei, senza farsi sentire.

-Natsu, se vuoi venire anche tu dovresti anda..!- il ragazzo non le diede il tempo di finire la frase perché lui posò le proprie mani sulle spalle di lei, per poi farla girare verso di lui –ma cosa vuoi fare?!- disse lei trovandosi il mago molto vicino.

Il Dragon Slayer aveva uno sguardo serio e continuava a fissare la bionda con insistenza –Vuoi dirmi cos’hai una volta per tutte?- chiese serio, non ne poteva più, lui non ce la faceva più a sopportare quello che stava succedendo, soprattutto il modo di fare della ragazza, non riusciva a capire quale fosse il suo problema, perché lei si manteneva così distaccata dagli altri, si sforzava a non legarsi alle persone, e Natsu non riusciva proprio a capirne il motivo.

-Eh?- si sfuggì lei continuando a guardarlo, il suo sguardo non era più accigliato per il gesto, secondo lei, troppo confidenziale del ragazzo, si perse a guardarlo negli occhi.

“Perché?” si ritrovò a pensare senza alcun motivo la bionda continuando a fissare negli occhi scuri del rosato con una certa insistenza, ipnotizzata da essi.

-Spiegati- disse riprendendo il controllo di sé, stavolta tornando a guardarlo in maniera fredda.

-Perché tieni le persone che ti vogliono bene lontano da te?- chiese lui senza staccare le mani dalle spalle della ragazza.

-Non sono affari tuoi- rispose tranquillamente la bionda.

-Invece si- rispose insistente il ragazzo aumentando leggermente la presa che aveva su di lei ma senza farle male.

-Non credo proprio- disse nervosamente, la situazione cominciava a sfuggirle di mano, quel moccioso la stava mettendo alle strette e la cosa non le piaceva, nessuno si doveva permettere di farlo.

-Dammi un motivo più che valido per non chiamarti in quel modo allora!- rispose a tono Natsu lasciando Lucy interdetta su cosa dirgli.

La bionda si bloccò e abbassò lo sguardo, interrompendo il contatto visivo, e dopo essere rimasta ferma per qualche secondo, con un movimento del braccio scostò le mani del ragazzo dalle sue spalle.

Sospirò e camminò verso il letto per poi sedersi, le dava filo da torcere quello lì, ma perché doveva capitare proprio a lei di incontrare quel ragazzo?

-Cosa vuoi da me?- chiese esausta, non riusciva più a sostenere un discorso con lui senza che appellasse a tutte le sue energie per poter parlare normalmente con lui.

Come al solito lui inclinò la testa –Voglio sapere perché ti comporti così- incrociò poi le braccia al petto deciso.

-Ma perché?!- sbottò ad un certo punto la vecchia nakama.

-Ti voglio aiutare!- rispose  prontamente il mago del Fuoco, a tono.

-Ma io non ho bisogno di aiuto! Tanto meno del tuo! Io non ho bisogno di nessuno!- ormai la discussione era diventata un litigio bello e buono.

-Ma tu non sei sola!- disse lui fermando la ragazza di colpo, lasciandola perplessa.

“Non sono sola?” si chiese mentalmente, in quel momento il ricordo della sua famiglia si fece largo nella sua mente, facendola tremare.

Non voleva più pensare alla sua famiglia, anzi, ormai non la considerava più tale, se non fosse stato per il suo cognome, avrebbe cancellato definitivamente tutto della sua infanzia.

Natsu notò subito il cambiamento della ragazza, aveva lo sguardo fisso su un punto impreciso nel vuoto, come se stesse rivivendo qualcosa e osservando la bionda, la vide tremare, capendo che qualcosa non andava.

Gli venne naturale avvicinarsi e abbracciarla, il rosato la strinse forte tra le sue braccia, facendola smettere di tremare come una foglia, il suo calore incontrava la pelle fredda di lei riscaldandola.

Al mago vennero i brividi quando dopo tantissimo tempo, poté riabbracciare la sua vecchia compagna di gilda, prese un respiro profondo, finalmente l’abbracciava, gli era mancato troppo quel tipo contatto con la ragazza, gli venne spontaneo pensare come aveva fatto a trattenersi così a lungo dal farlo.

Prese un respiro profondo, respirando il dolce profumo dell’ex-maga degli Spiriti Stellari, si inebriò del suo odore, mentre lei pian piano tornava alla realtà.

Le venne automatico ricambiare l’abbraccio, si strinse ancora di più, coccolandosi tra le braccia del Dragon Slayer, si sentiva per la prima volta protetta, al sicuro, lontano dal passato e dalle sue paure, in quel momento lei aveva bisogno solo di qualcuno con cui dividere il peso che portava sul cuore già da troppo tempo ormai.

La bionda chiuse gli occhi, cominciò a vergognarsi dei suoi stessi pensieri, lei poteva farcela da sola, lo aveva fatto per quasi tutta la sua vita, ce l’avrebbe fatta ancora.

Riaprì di scatto e si staccò dall’abbraccio, interrompendo quel contatto, il caldo non l’avvolgeva più, sentì all’improvviso il freddo della stanza, una sensazione di disagio si fece largo dentro di lei.

Natsu fece una piccola smorfia di dissenso, voleva ancora abbracciare la ragazza, ma lo sguardo nervoso di lei lo fece ridestare dai suoi pensieri, ritornando a preoccuparsi per la sua vecchia nakama.

-Cosa c’è?- chiese lui fissandola.

La ragazza non rispose, si guardava intorno come se stesse cercando qualcosa, fino ad incontrare gli occhi scuri del ragazzo.

-Fa freddo- disse infine corrugando le sopracciglia –prima non faceva freddo- aggiunse alzandosi dal letto, sapeva benissimo che in casa non faceva freddo, ma non voleva rispondere alle domande di quel ficcanaso, che addirittura si era permesso di invadere il suo spazio vitale, la sua bolla, il suo spazio senza farsi problemi.

-Davvero?- chiese il rosato –io non sento freddo- disse poi, per poi darsi da solo del cretino, era palese che lui non potesse sentire il freddo, la sua natura di Dragon Slayer del fuoco glielo impediva.

Lei lo ignorò andando in bagno, voleva seminarlo, doveva trovargli qualcosa da fare per tenerlo impegnato abbastanza a lungo da poter preparare almeno le valige in santa pace.

-Perché non vai a preparare ciò che potrebbe servirti per la gita?- chiese lei urlando per farsi sentire, mentre si dava una lavata alla faccia con l’acqua gelida, voleva svegliarsi un po’, si sentiva rincoglionita.

Il mago drizzò la testa, per poi fissare intensamente la porta chiusa del bagno dove la ragazza era entrata poco prima.

-Hai ragione!- e con questo, aprì la finestra proprio quando la ragazza uscì, riuscendo a vedere in tempo il ragazzo che si buttava giù dalla finestra come una scimmia.

La bionda si lanciò contro la finestra preoccupata per il fatto che qualcuno si fosse ammazzato sotto casa sua –Ma sei scemo!?- urlò notando che il rosato non si era fatto niente, vedendolo ruzzolare tra l’erba del suo giardino.

Il mago la ignorò poiché prese subito a correre dopo aver scavalcato anche il muricciolo che delimitava il giardino della sua amica, andando verso casa sua, non vedendo l’ora di partire.

Lei sospirò, era sicura che prima o poi quel ragazzo l’avrebbe fatta uscire di testa, ne andava della sua sanità mentale se non avrebbe fatto qualcosa in merito.

 

La campana suonò, permettendo agli studenti di entrare nelle proprie classi; a gruppi, le persone entravano uno dopo l’altro chiacchierando del più e del meno, incuranti di quello che sarebbe successo da lì a poco.

-Cana, non ti preoccupare, ci sarà sicuramente un motivo per tutto questo- disse Lisanna cercando di rassicurare la sua amica, dandole leggere pacche sulla schiena.

La mora se ne stava spaparanzata sulla sedia in una posizione poco consona per una ragazza, ma lei ignorava totalmente ciò, era troppo sconvolta per il fatto di esser stata rimandata.

Le urla provenienti da fuori dalla porta dell’aula la fecero saltare di scatto sulla sedia, riconoscendone le voci, si disperò ancora di più vedendo i suoi “nuovi” compagni, capendo ogni cosa.

-No, come ha potuto..- disse guardando con gli occhi sgranati due ragazzi che si azzuffavano davanti l’entrata della classe, un certo moro e un certo corvino di sua conoscenza, che se ne davano di santa ragione.

-Bastardo di un ferrovecchio!- urlò Gray portandosi sopra il ragazzo pieno di piercing prendendolo a pugni –ripeti quello che hai detto se ne hai il coraggio!- urlò finendo stavolta lui con la schiena a terra e con Gajeel sopra di lui.

-Che cosa ghiacciolo pervertito?- chiese facendo finta di niente mollando al suo interlocutore un pugno ben assestato in volto.

Il corvino reagì subito colpendolo, ma subito dopo qualcosa li prese entrambi per il colletto della camicia della divisa scolastica, portandoli in alto fino a non far toccare a loro il pavimento.

-Sempre a litigare voi due?- la voce del rosso sembrava tra il divertito e l’esasperato.

I due si guardarono negli occhi, rimanendo sconvolti, Gildarts era a scuola e addirittura nella loro classe! Un urlo fece spaventare sia i due maghi tenuti per il colletto dal mago e anche il mago stesso, che mollò la presa sui due temendo il peggio, riconoscendo la voce di chi avesse urlato.

-TU!- urlò la mora indicando l’uomo –T U !- urlò ancora più forte, no, Cana non poteva crederci, ora tutto si spiegava, no, non ce l’avrebbe fatta un secondo di più.

-Bambina mia!- urlò il rosso correndo con le lacrime agli occhi per la felicità verso la figlia –è successo qualcosa?- chiese senza smettere di correre tenendo le braccia prolungate verso la ragazza.

Presa da uno scatto d’ira, la veggente, e presa da non si sa quale forza, prese la sedia su cui sedeva fino a pochi istanti prima e la scaraventò verso il povero neo-insegnante.

Il mago a stento riuscì a schivare la sedia, si girò verso di essa per vedere dove si sarebbe schiantata, e vide in quel momento che andò a finire proprio addosso ai due che fino a poco prima si stavano azzuffando, ancora a terra per colpa del rosso.

Gildarts si mise a ridere, ma quando si girò per ritornare a guardare la sua amata figliola una sedia lo prese in pieno viso facendolo cadere rudemente a terra.

-ESCI DI QUI!- urlò Cana con qualche centinaia di vene pulsanti in fronte.

Il neo-insegnate si massaggiò il volto, segnato dalla sedia, si rialzò per guardare la mora –Ma Cana! Non mi puoi cacciare dall’aula! Io sono..!

-FUORI! VIA!- sbraitò facendolo quasi cagare sotto, impedendogli di continuare a parlare, infatti il rosso, terrorizzato, corse fuori dall’aula urlando, calpestando i due poveri malcapitati, sotto lo sguardo tra il divertito e il terrorizzato degli altri studenti presenti nell’aula.

La maga prese un’altra sedia, ma invece di lanciarla, stavolta si accasciò sopra di essa, sospirando pesantemente.

Nel frattempo Lisanna era rimasta a osservare la scena divertita, era sempre più contenta di ritrovare i suoi vecchi amici, e soprattutto Gildarts, quello che nella sua infanzia era stato come un padre.

Il suo sguardo si posò sui due svenuti a terra, le scappò un’altra risatina, cominciò a camminare verso di loro dopo aver notato la figura di Juvia sull’entrata dell’aula.

-Juvia!- la chiamò attirando la sua attenzione sorridendole.

-Oh Juvia è così felice di vederti!- la turchina sorrise all’albina, cominciando a chiacchierare con lei, dirigendosi verso la povera Cana, che nel frattempo se ne stava sulla sedia a bere bottiglie su bottiglie di alcolici, per tranquillizzarsi almeno un po’.

Gajeel e Gray si risvegliarono uno dopo l’altro massaggiandosi le parte doloranti per poi alzarsi, Gray si unì al gruppo delle ragazze, Gajeel invece si andò a sedere al suo banco aspettando impaziente l’arrivo dell’oggetto delle sue torture.

Ghignò quando vide la figura dai capelli turchini entrare in classe, ma quando vide anche una ragazza dai capelli scarlatti mettere piede nell’aula, grugnì, avrebbe dovuto aspettare che Titania se ne fosse andata.

La campana suonò, segno che le lezioni sarebbero cominciate a poco, Erza uscì salutando tutti per tornare nella sua classe, mentre la figura di Gildarts si era ripresentata davanti la porta per rimettere piede in aula.

Cana alzò di scatto la testa per rivolgere uno sguardo agghiacciante all’uomo, provocandogli delle scosse di terrore lungo a schiena, ma cercò comunque di ignorare la mora proseguendo verso la cattedra.

Infine si sedette e cominciò a parlare –Io sono Gildarts Clive, il vostro nuovo insegnante- disse cercando di rimanere il più serio possibile davanti a quella classe piena di ragazzi.

La veggente si lasciò sfuggire un verso di disapprovazione, per poi rivolgere lo sguardo verso la finestra, nonostante lei si trovasse nella fila al centro dell’aula, cominciando a fissare fuori.

Qualcuno bussò alla porta dell’aula facendo sorridere il professore –Bene, ora vi presento anche i vostri nuovi compagni di classe- aggiunse guardando i suoi studenti.

I ragazzi cominciarono a bisbigliare, era da quando era cominciata la scuola che la classe non faceva altro che accumulare e accumulare nuovi studenti, ogni giorno e la cosa era parecchio strana.

-Avanti- disse Gildarts cercando di rimanere il più serio possibile, cose che gli riusciva malissimo davanti ai suoi studenti, non era fatto per fare l’insegnate e tutti lo avevano già capito.

La porta si aprì rivelando tre figure che cominciarono ad entrare in classe –Salve io sono Sting Eucliffe- disse il biondo incrociando le braccia al petto.

-Rogue Chaney- si presentò il moro con aria indifferente.

-I-io s-sono Yukino Aguria!- esclamò balbettando l‘albina divenendo rossa come un peperone, i ragazzi si incantarono a guardarla, con il suo comportamento timido aveva conquistato quasi tutti i ragazzi della classe.

-Potete andarvi a sedere- disse poi Gildarts indicando dei posti liberi tra i banchi.

Yukino si andò a sedere di fianco a Cana –Ciao- disse sorridendole l’albina, facendo tornare almeno un po’ il buon’umore alla mora.

-Ciao- rispose ricambiando il sorriso la maga delle Carte.

Mentre le due cominciarono a chiacchierare, Sting si sedette di fianco a Lisanna mentre Rogue si sedette una fila più avanti a Levy.

I nuovi arrivati avevano occupato ormai tutti i posti rimasti liberi, non c’era neanche un banco vuoto, tranne che due banchi in particolare.

Lisanna notò sin da subito l’assenza di Natsu e di Lucy, ma pensò che magari fossero in ritardo, però non si erano ancora fatti vedere.

Ma sapeva che Lucy non si sarebbe fatta vedere per un po’ a scuola, diversa era la cosa invece con Natsu, non riusciva a capire il motivo della sua assenza, l’albina sapeva che sicuramente il rosato non era malato, la sua natura di Dragon Slayer del fuoco non glielo permetteva, il fatto che i suoi vecchi compagni di gilda stessero tornando uno dopo l’altro doveva entusiasmarlo e non farlo scappare.

I tre arrivati avevano notato l’assenza del loro obbiettivo, Lucy non c’era, non si poteva fare nulla senza di lei e il fatto che non si presentasse molto a scuola complicava un po’ le cose, sarebbe stato difficile rintracciarla e trovare un motivo per passare del tempo con lei, anche se lei era famosa per essere una tipa piuttosto solitaria, tranne per il fatto che avesse due amiche.

Ma tutti sapevano, che nonostante Lucy aveva Levy e Lisanna come amiche, neanche loro riuscivano ad avvicinarsi abbasta da capire cosa le frullasse per quella testa dura, solo Levy riusciva qualche volta a farla coinvolgere in qualche attività.

Avrebbero utilizzato l’aiuto di Levy, ma il problema era uno solo, lei non ricordava nulla, questo avrebbe complicato ancora di più le cose, rimaneva Lisanna, ma lei non aveva abbastanza influenza sulla bionda quanto la turchina, ma tentar non nuoce, no?

-Mi scusi, posso andare al bagno?- chiese un ragazzo dalla chioma come quella di un leone.

Il rosso annuì, era stato informato del perché lo Spirito Stellare vagava per la scuola, e sapeva anche che se Leo doveva uscire dall’aula, era solo perché probabilmente aveva informazioni importanti da riferire al Master, infatti il ragazzo uscì richiudendosi la porta dietro di sé per dissolversi come polvere al vento.

-Bene, prima vi presentate tutti e poi cominciamo!- esclamò gioioso come facevano i bambini, irritando una certa maga dai capelli mori che sbuffò più spazientita di prima, mentre alcuni studenti esultarono, avrebbero ritardato la lezione di un po’ e la cosa a loro piaceva molto.

Ma si poteva anche dire che tutti non vedevano l’ora che cosa avrebbe spiegato Gildarts durante la lezione, soprattutto i gildani che lo conoscevano bene, sapevano che se perdeva anche solo un minimo di concentrazione, la scuola era perduta.

 

-Master- Loki era comparso nuovamente davanti la cattedra del vecchietto, con un’aria più preoccupata del solito.

-Cosa c’è Loki?- chiese Makarow notando il tono preoccupato dello Spirito Stellare del Leone.

-Non abbiamo molto tempo, temo che ormai i maghi oscuri possano attaccare nuovamente, si stanno mobilitando sempre di più- disse Leo stringendo i pugni, era frustrato, la sua padrona non poteva tornare da loro, si sentiva totalmente inutile, perché senza di lei non poteva lasciare la scuola e aiutare i suoi compagni.

Il vecchio portò le mani al mento poggiando i gomiti sulla scrivania corrugando la fronte –Yukino è già qui, il problema è Lucy- sospirò –quella ragazza non ama venire a scuola, lo sai bene pure te- aggiunse puntando lo sguardo sul suo interlocutore –sono due giorni che non si è ancora presentata a scuola, credo che ci vorrà tempo prima che ritorni- ormai conosceva bene anche quel lato di una delle sue figlie.

-Se entro tre giorni non rientra a scuola, a partire da oggi, dovremmo andarla a prendere noi, non possiamo sprecare del tempo prezioso- Loki sparì lasciando il Master solo, nel suo ufficio.

“Oh Lucy” pensò il vecchietto sospirando pesantemente, nonostante fosse mattina, aveva sonno, non aveva passato una bella notte, anzi era da tempo che non dormiva più come una volta “certo che ti piace proprio metterti nei guai” rise lui per poi tornare tremendamente serio, era orgoglioso di Lucy, come anche del resto dei suoi figli, li amava tantissimo, e il fatto che proprio uno di loro aveva sacrificato la propria anima di proposito per dargli un’altra possibilità, lo rendeva triste e orgoglioso allo steso tempo.

Sacrificare la propria anima non era una cosa da prendere alla leggera, perché per ritornare indietro si doveva pagare un grosso prezzo, soprattutto se l’anima utilizzata era una pura.

Sospirò, quelli non erano pensieri da fare, lui avrebbe dato il massimo per far ritornare indietro Lucy, per il bene di lei e per quello dei suoi compagni.

-Master!- Mira entrò nell’ufficio con il fiatone, più agitata che mai.

-Mira?- la chiamò, non capendo il perché di così tanta agitazione, non era neanche dalla maga dei Take Over comportarsi in quel modo.

-Master! L’hanno trovata!- disse solo cercando di regolarizzare il respiro portandosi una mano al cuore –Virgo l’ha trovata, bisogna chiamare Yukino!- disse facendo annuire il vecchio.

Makarow annuì facendo correre fuori dall’aula la ragazza, che corse subito verso l’aula dove la maga degli Spiriti Stellari stava seguendo le lezioni.

Avvistò la porta e non ci pensò due volte fiondandosi su di essa aprendo di scatto quest’ultima, comparendo sulla soglia spaventando un ragazzo che in quel momento stava alla lavagna a fare quei giochetti delle elementari con il gessetto.

-Yukino Aguria in segreteria!- disse subito tra un respiro e l’altro.

L’albina in questione capì subito, si alzò lanciando uno sguardo ai suoi due nakama per poi uscire con Mirajane dalla classe, era agitata, se Lucy non era a scuola, la cosa si avrebbe complicata fino a farla diventare probabilmente impossibile, ma non potevano sprecare un’opportunità del genere.

 

-Hime!- la cameriera dai capelli violacei avvistò una figura incappucciata in mezzo all’oscurità più totale.

La figura, come se poco prima stesse dormendo, alzò lentamente lo sguardo verso lo Spirito Stellare, che se ne stava poco più lontano.

-Virgo?- la ragazza non riusciva a vedere lo Spirito Stellare della Vergine, come se in quel momento stesse solo parlando con una voce e non con una persona.

-Hime! State bene?- chiese preoccupata, notando che la sua padrona non riuscisse a vederla, probabilmente il motivo era che Yukino non fosse lì ad aiutarla.

-Come potrebbe andare bene?!- sbottò infine ridendo la ragazza, causando un sorriso sulle labbra della cameriera, dopo tutto quel tempo la sua padroncina non era ancora cambiata.

-Hime, stiamo venendo a prenderla!- disse dopo che la sua interlocutrice avesse smesso di ridere.

-Non potete senza lei- disse rivolgendo lo sguardo su una sfera blu dove mostrava la Terra.

Lo Spirito Stellare strinse i pugni, la sua padrona non poteva vederla, non poteva essere liberata e per di più era rimasta sola per anni, se non secoli, ad aspettare che loro la salvassero, sapeva quanto la solitudine e quell’oscurità che circondava la ragazza, era stato un vero incubo per quest’ultima.

-Non si preoccupi Hime, ci riusciremo- disse Virgo sempre con il suo tono serio e neutrale, ma che nascondeva quella tanta determinazione che l’aveva caratterizzata per tutto il tempo durante la ricerca dell’anima di Lucy.

La ragazza sorrise tristemente, le era mancato sentire la voce di Virgo, come anche quella di Natsu naturalmente, ma sapeva fin troppo bene cosa sarebbe successo da quel momento in poi.










Angolo dell'autrice
Tadaaaaaaaa! Mi starete prendendo per una svampita xD e avete ragione, la prima domanda che mi sono posta quando ho cominciato a scrivere il capitolo che viene dopo di questo è stata: e ora cosa diamine faccio?! Praticamente sto per far partire Natsu e Lucy mentre sta per aver inizio il salvataggio!
Ok.. torniamo indietro, spero per tutti voi che abbiate capito cosa sta succedendo con Yukino e gli Spiriti Stellari, perchè se non avete capito chi è quella figura che solitamente Lucy incontra nei suoi sogni.. davvero non so più come farvelo capire >_<
Poi.. GILDARTS E CANA! Vi giuro che è la prima volta che scrivo di loro in una fiction e metterli quì mi ha fatto ridere un sacco xD
Ma dai!! Gildarts insegnante?! E povera Cana! Che per colpa di suo padre ha perso l'anno scolastico xD
Povera Lucy che viene sempre tartassata da Natsu XD e lui poi si autoinvita alla minivacanza di lei! Però loro due insieme sono pucciosissimi <3 E poi lo scherzo... ghihihi xD
Levy e Erza.. quest'ultima penso che sia un po' troppo protettiva nei confronti di Levy.. ma anche lei.. che grande cuore che ha nonostante il suo caratterino <3
Mi sono divertita tremendamente a raccontare di Cana che sgrida il suo paparino xD sembra un cane poverino ahahahahah
OK.. è meglio se mi dileguo.. ho molti capitoli da scrivere tra cui la mia nuova impresa... la mia primissima NaLu WeeK *^*
Ringrazio i lettori e coloro che aggiungono ai preferiti/ricordate/seguite la mia fiction... pian  piano le visualizzazioni stanno arrivano ai mille <3 . <3 manca pochissimo!!!!
Ringrazio infinitamente i quattro che hanno recensito lo scorso capitolo <3
Grazie a _LucyHearphila_ (mi fa sempre piacere sentirti <3), a Sayaka chan 94 (non so cosa farei senza i tuoi enormi aiuti <3 ma riguardo la faccenda wi-fi, spero di averlo entro la fine di giugno TT.TT), a nalla85 (spero che la lunghezza di questo capitolo ti vada bene ^^ e ti ringrazio per i tuoi complimenti <3 spero di sentirti anche qui <3) ed infine grazie a Nisandra (sarà un onore diventare tua amica e aiutarti quando avrai bisogno <3)
Con questo concludo il mio angolo, e finalmente anche qui ho raggiunto la quota di dieci capitoli *^* è un traguardo enorme per me <3
Un bacione a tutti e alla prossima settimana <3 (ho già il capitolo pronto tutto per voi ^^)
Mary

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Capitolo 11
*** Vacanza finita sul nascere ***


Vacanza finita sul nascere

-Juvia!- la ragazza venne catapultata in mezzo alla vegetazione morta del bosco, lontano dalla battaglia.
Il corvino corse seguendo la traiettoria del volo della turchina, alla ricerca di quest’ultima; poco prima erano stati attaccati dai maghi oscuri di Zeref, questi avevano attentato a loro un’imboscata, separandoli dal resto gruppo.
Gray lo aveva notato subito, lo sguardo infastidito di Lui quando i suoi “seguaci” erano comparsi proprio all’inizio della battaglia, non sembrava fosse per niente contento della loro apparizione, sembrava pieno di odio verso di loro, come se non approvasse quello che loro facevano.
Ma la cosa in quel momento non lo turbava più, era preoccupato per la sua nakama, stavano lottando assieme quando proprio dietro di loro qualcuno era riuscito a separarli per poi mettere in difficoltà la ragazza.
In qualche modo era riuscito a batterla, facendola volare tra gli alberi spogli e affilati come lame, morti ormai da diverse ore, da quando Lui fece la sua comparsa.
Stava correndo, era dannatamente preoccupato per lei che ignorò totalmente ciò che stava accadendo attorno a lui, tra le esplosioni e i diversi attacchi dei nemici, il mago del Ghiaccio non sentiva più nulla intorno a sé, voleva solo raggiungerla.
-Juvia!- urlò nuovamente nella speranza di sentirla o vederla in mezzo alla vegetazione nera come la pece.
La sua preoccupazione era palpabile nell’aria, continuava a correre disperato schivando i diversi attacchi e incantesimi dei suoi nemici, finché la vide.
Era in piedi a lottare con tutte le sue forze con le unghie e con i denti, piena di ferite dalla testa ai piedi, con un ramo conficcato nel fianco destro, probabilmente per colpa della caduta di pochi minuti prima, in quel momento lui realizzò che la ragazza doveva essere davvero senza energie se non era riuscita a trasformarsi in acqua per non ferirsi con gli alberi.
Era circondata da quattro di quei maghi oscuri, di certo erano molto potenti, non erano praticamente comparabili a quelli di Avatar, erano a dir poco nettamente più forti di quest’ultimi.
Con un “Ice make lance” riuscì ad atterrarli e raggiungere la turchina, che cadde all’indietro, poggiandosi contro un tronco nero respirando a fatica, premendo i margini della ferita sul fianco.
Con una smorfia di dolore alzò lo sguardo verso colui che le correva incontro per poi abbozzare un sorriso –Gray-sama..- sussurrò felice di vederlo ancora intero, nonostante le diverse ferite visibili sul suo corpo, a causa di quella sua mania di spogliarellista.
Il mago scivolò sul fango, probabilmente formatosi per gli attacchi d’acqua della maga, per poi giungere davanti a lei –Juvia, tutto ok?- chiese notando il ramo nel fianco.
La turchina fece un cenno positivo con il capo per poi venir percossa da una scossa di dolore proveniente dalla ferita, una smorfia di dolore si dipinse sul suo viso sporco di sangue.
-Stupida- disse premendo una mano su quelle di lei, poggiate vicino alla ferita, per poi afferrare con l’altra il ramo ed estrarlo con velocità, così da evitare altri dolori alla sua compagna.
Questa si fece sfuggire un lamento, per poi riprendere a respirare affannosamente, ma in modo più regolare rispetto a poco prima.
-Pizzicherà- disse solo per poi ghiacciare la ferita alla compagna, che dalla sorpresa cacciò un urletto per poi stringere con le mani una del compagno –almeno così non sanguinerà e non peggiorerà- disse alzandosi per poi porgere una mano anche a Juvia per farla alzare da terra.
-Grazie- disse lei alzandosi –Gray-sama, Juvia pensa che lei e Gray-sama debbano raggiungere gli altri- aggiunse guardandosi attorno preoccupata per loro, da quando i maghi oscuri erano comparsi, questi avevano diviso il gruppo, rendendo le cose ancora più difficili per tutti.
-Si- rispose lui mettendosi in posizione d’attacco, gli uomini si erano rialzati per poi circondarli nuovamente –ma prima dobbiamo togliere di mezzo questi ficcanaso- ghignò mentre anche la ragazza di preparò mettendosi schiena contro schiena –non voglio perdere la scommessa con quei due maghi da strapazzo- aggiunse cominciando a sferrare attacchi magici ai suoi nemici mentre Juvia sorrise seguendolo nell’impresa.
 
Gray si lasciò sfuggire un lieve sorriso, in quel momento, il ricordo della sua ultima battaglia gli era ritornato in mente, mentre la ragazza di fianco a lui lo continuava a stringere per il braccio con possessività.
Quel giorno, il giorno in cui entrambi erano morti, non lo avrebbe mai dimenticato, perché sapeva che proprio quando vide la ragazza morire davanti ai suoi occhi, realizzò ciò che davvero nella vita reputava la cosa più importante.
Chiuse gli occhi, non era quello il momento di pensare alla sua vita precedente, ormai quella non esisteva più, oramai viveva in un altro tempo, totalmente differente da quello a cui si era affezionato, in quel momento doveva solo pensare a diventare forte abbastanza per poter finalmente porre la parola “Fine” a tutto quello che stava succedendo a causa di Zeref.
Era sicuro che quegli anni passati con Juvia ad allenarsi, gli erano serviti molto, quando qualche anno prima aveva incontrato la ragazza, entrambi recuperarono la memoria il giorno seguente, decidendo poi di partire insieme nonostante la loro tenera età.
Da quel giorno avevano viaggiato in giro per quello che molti secoli orsono era conosciuto come il Regno di Fiore, cominciando ad esplorare quelle terre che prima conosceva, e che in tutto quel tempo erano oramai cambiate quasi totalmente.
Poche città si erano salvate dopo quella terribile battaglia, ma sembrava che tutti fossero ignari di quello che era successo a quel tempo, gli storici non sapevano come dare spiegazione a molte delle tappe storiche dell’umanità, tutti ignoravano che la “magia” fosse la principale protagonista di queste tappe.
Tutti si erano dimenticati di quella meravigliosa realtà vissuta assieme alla magia, nessuno ci credeva più, nessuno era ormai abbastanza forte da poterla accettare nella propria vita.
Sbuffò, Gildarts era a dir poco patetico, non riusciva più a sopportare la sua vista, nonostante lui lo ammirasse molto, a scuola, il rosso, era davvero una schiappa.
-Gray-sama?- Juvia notò subito lo sbuffo del suo compagno, preoccupandosi all’istante –c’è qualcosa che non va?- chiese in seguito per poi guardarlo, senza mai staccarsi dal braccio del corvino.
-Si, staccati- rispose, non aveva tutti i torti, stava morendo letteralmente dal caldo per colpa di quella presenza costante sul suo braccio, e il caldo di certo non era tra le cose che amava di più.
-Ma Gray-sama! Juvia vuole stare così- disse lei mettendo il broncio per poi tornare a rivolgere una finta attenzione al mago dai capelli rossi, cosicché da far finire lì la piccola discussione.
Il mago del Ghiaccio roteò gli occhi per poi sospirare sconfitto, ormai si era abituato alla sua insistente presenza, e sapeva che non c’era nulla che potesse far cambiare idea alla sua nakama, ma neanche a lui non dispiaceva affatto la compagnia della maga dell’Acqua.
Ma in quel momento qualcosa lo stava turbando, sapeva il motivo per cui l’albina, pochi minuti prima era uscita dall’aula, e sapeva che la presenza di Lucy era fondamentale, però della bionda non ve n’era la benché minima traccia.
 
-Forse l’ho seminato- sospirò di sollievo la bionda, mentre si stava incamminando verso l’orfanotrofio per andare a prendere la piccoletta.
Non ci aveva messo molto a preparare l’occorrente per la gita, il fatto che Natsu era venuto a casa sua svegliandola presto, le era stato di vantaggio in fatto di tempo, infatti per via della sera precedente, non era riuscita a prepararsi il giorno prima.
Non poteva dire di non sentirsi strana in quei giorni, si sentiva più stanca, debole, soprattutto da quando si era scontrata con quel misterioso uomo a scuola, ma non ci volle dare tanto peso, non le interessava minimamente di lui, lei non era una tipa vendicativa per sciocchezze del genere, ma la verità era che non ne aveva semplicemente voglia, per il semplice fatto che un ragazzo dal strano colore di capelli continuava ad importunarla.
Nel giro di neanche una settimana, quel ragazzo l’aveva stressata in un modo assurdo, non le era mai capitata una cosa del genere, nessuno era mai riuscito a stressarla a così alto livello.
Si portò le mani nelle tasche del giubbottino di pelle sbuffando, quel giorno faceva particolarmente freddo, e, anche se il freddo non le piaceva affatto, in quei giorni le sarebbe stato di grande aiuto.
Ormai era già quasi arrivata all’edificio dove avrebbe dovuto prelevare la bambina, sinceramente non stava più nella pelle, anche se non era da lei essere entusiasta per qualcosa, ma probabilmente avrebbe fatto un eccezione, solo per quella volta.
Neanche a metter piede in cortile che una cosina verde, dall’altezza media di un bambino, le saltò addosso come una scimmia, e a seguire anche il resto dei bambini presenti in cortile.
Dire che questi ultimi si erano ingelositi del fatto che solo Lara sarebbe andata con lei, era dire poco, ma non potevano fare a meno di esser contenti, Lucy era venuta a trovarli anche quel giorno.
-Per favore, alzatevi- piagnucolò la bionda cercando di alzarsi dal terreno, i bambini si erano buttati addosso a lei facendola cadere a terra, di quel passo, la costola di certo non sarebbe più guarita.
Grazie all’aiuto della mora, riuscì a liberarsi della morsa di bambini, per poi alzarsi e scrollarsi i vestiti, dandosi leggere pacche sulle gambe.
Visto che i piccoli non volevano lasciare andar via la ragazza, quest’ultima decise di rimanere un oretta con loro –Facciamo così: io rimango qui ancora un po’ e voi poi mi lascerete andare, va bene?- chiese facendo sorridere i bambini, che contenti di esser riusciti a trattenerla con loro, esultarono.
La bimba dai lunghi capelli verdi se ne stava seduta sui gradini dell’entrata dell’orfanotrofio con la testa appoggiata sui palmi delle sue mani, persa tra i suoi pensieri.
Si soffermava spesso a guardare la ragazza dai capelli biondi che se ne stava tra i suoi compagni, era visibilmente felice, decisamente di più di quando lei l’aveva trovata a girovagare tra le strade malfamate della città, Lara le era grata per questo, Lucy l’aveva tirata fuori da lì portandola all’orfanotrofio, trovandole una specie di famiglia, composta solo dai suoi amici e da Nachika.
Ma c’era qualcosa che non andava in tutto quello, la piccola sentiva che qualcosa sarebbe andato storto, e pensare negativo non era da lei.
Più guardava la ragazza e più ne era sicura, ma dopo tutto lei era solo una bambina e i bambini sognavano, fantasticavano molto e spesso, magari si stava solamente sbagliando.
Quando la bionda si voltò verso di lei, la verdolina si alzò di scatto con un sorrisone solare stampato in volto, per poi correre verso colei che considerava la persona più importante della sua grande famiglia.
 
La porta di casa Dragneel si spalancò in un lampo, spaventando i poveri exceed che se ne stavano seduti sul divano a guardare alla televisione un film.
-Natsu!- esclamò sorpreso il gatto dal pelo blu per poi lanciarsi verso il suo compagno, non che migliore amico, per poi fermarsi a pochi centimetri da quest’ultimo con un battito di ali –ma non dovevi essere a scuola?- chiese notando subito dopo che il rosato si guardava in giro agitato.
-Ehm.. si- rispose vagamente cominciando a camminare per il salone scrutando con i suoi occhi tutta la stanza, non si ricordava più cosa voleva fare.
-Perché sei qui?- chiese poi la gatta dal pelo bianco incrociando le sue zampine al petto, osservando dal divano i movimenti del suo interlocutore.
-Vado in vacanza- rispose non curante cominciando a salire le scale, mentre Charle lo guardava con aria sospetta.
-Ma non sei tornato dalle vacanze due settimane fa?- chiese la gatta alzando il sopracciglio per poi alzarsi e seguire il rosato volando, intanto Happy se ne stava già seduto sulla scrivania della camera del suo amico a mangiare un pesce, mentre osservava il suo compagno di team cominciare a fare casino, mettendo tutto in disordine.
-Si- rispose lui impegnato a lanciare i vestiti sul letto, svuotando quasi completamente il suo armadio, trovando qualche volta dei resti di cibo.
La gatta scosse la testa per poi scendere al piano di sotto, non le andava di conversare con qualcuno come lui, in quel momento era troppo preso per poter parlare con lei.
Il gatto blu guardava divertito la scena del ragazzo che metteva a soqquadro la loro camera, causando un’infinità di rumori, udibili addirittura da fuori casa.
-Cosa potrei prendere?- si chiese il rosato girovagando per la sua stanza, da quando aveva messo piede lì dentro, si era scatenato l’inferno, aveva messo a soqquadro tutta la stanza, in quel momento regnava il più assoluto caos.
Aveva preso solo il suo sacco a pelo, che in quel momento era poggiato sopra una colossale pila di vestiti situati sul letto, ormai del tutto ricoperto da questi.
Per terra invece c’era ogni tipo di oggetto, libri scolastici, penne, astucci, cassetti, bicchieri, asciugamani, occhiali da sole, cappelli, di tutto e di più, e sembrava che il ragazzo non se n’era minimamente accorto.
Lo zaino che avrebbe dovuto usare per la gita era invece per terra in mezzo a tutta l’immondizia della sua camera da letto.
Sbuffò, lui non aveva la minima idea di cosa gli sarebbe potuto servire, non sapeva nemmeno cosa avrebbero fatto al lago, ma quando cominciò a rimuginare sulla parola “lago”, le parole “costume da bagno” gli vennero naturali da pensare.
Così, prese il suo costume e lo infilò direttamente dentro lo zaino, dopo di che prese due cambi, e anche questi li infilò nello zaino, lo richiuse e prese il sacco a pelo, infine prese un biglietto e una penna, trovata per caso in mezzo ai vestiti e scrisse un messaggio da lasciare a Wendy.
 
Wendy, non mi aspettare, dovrei tornare entro lunedì
Natsu
 
-Ecco fatto!- esclamò contento per poi correre come una furia giù per le scale, poggiare il biglietto dalla pessima calligrafia sul tavolo della sala ed uscire di casa per raggiungere la sua vecchia compagna di team, sotto lo sguardo poco convinto di Charle, e l’altro deluso di Happy che voleva accompagnare il suo amico nella sua nuova avventura.
-Charle! Natsu non mi ha neanche invitato!- disse piangendo il piccolo micio volando dalla gatta bianca, che se ne stava seduta a fissare la porta da cui era uscito il rosato.
-Vuol dire che sarà in mezzo a chi non pratica la magia- rispose pensierosa per poi esser colta da una delle sue visioni, sgranò quasi subito gli occhi per ciò che aveva visto –Happy.. siamo nei guai..- disse tenendosi la testa con le sue due zampine bianche, preoccupando il piccolo micio, già pronto ad addentare un pesce succulento.
 
-Maledizione! L’hanno trovata!- lo stesso uomo comparso a scuola qualche giorno prima, se ne stava seduto digrignando i denti.
I maghi di Fairy Tail l’avevano trovata prima di loro, dovevano assolutamente impedire che riuscissero a riportarla indietro, ed esisteva un unico modo.
-Dobbiamo prendere il contatto terreno- disse chiudendo gli occhi sospirando, quei maghi gli stavano mettendo i bastoni tra le ruote, non potevano permetterlo, assolutamente.
L’uomo si alzò uscendo da quella che sembrava un piccolo studio, per poi camminare tra i corridoi e scomparire tra le ombre di quest’ultimi.
-Stavolta non mi sfuggirà- disse lasciandosi dietro una risata sadica, che riecheggiò tra i corridoi tetri da cui lui scomparve.
 
-Mira-san! Ma come faremo senza Lucy-san?- chiese l’albina correndo per i corridoi della scuola, con già il fiatone in gola.
-Manderemo qualcuno a prenderla- rispose non capendo dove la ragazza volesse arrivare.
-E se non riuscissimo a portarla qui?- chiese preoccupata, la cosa era seria, se il contatto terreno non era presente, dove avrebbero messo la sua anima?
-Vuol dire che chiederemo aiuto a Mavis- sussurrò senza però farsi sentire dalla sua interlocutrice, che rimase zitta nell’attesa che la maga dei Take Over le rispondesse.
Le due maghe si stavano dirigendo nei sotterranei della scuola, dove lì erano costudite nove delle dodici chiavi dorate degli Spiriti Stellari.
Lì si sarebbe tenuto lo svolgimento dell’incantesimo che avrebbe collegato il vuoto con il mondo umano, utilizzando il potere nell’aprire i portali dei maghi degli Spiriti Stellari.
Raggiunsero le rampe di scale per poi giungere al pian terreno, e grazie ad un meccanismo generato dalla maga dai lunghi capelli albini, il pavimento di aprì rivelando un’altra rampa di scale, quelle che collegavano la scuola con i sotterranei. Appena le due scesero, il pavimento si richiuse silenziosamente sopra le loro teste.
 
-Ora passiamo a casa a prendere il resto delle valige e poi andiamo in stazione- disse la bionda tenendo per mano la piccola mentre con l’altra portava una strana sacca.
-Va bene!- rispose la verdolina sorridendo, non vedeva l’ora di partire, non era mai uscita da Nuova Magnolia, aveva passato tutta la sua vita o in orfanotrofio o tra le strade della grande città.
Erano circa dieci minuti che camminavano per le vie della città per poi giungere davanti la casa della bionda.
Questa prese le chiavi di casa per poi aprire la porta ed entrare insieme a Lara e richiuderla, in seguito salì le scale seguita dalla bambina, per giungere in camera sua, dove poco prima di uscire aveva lasciato l’occorrente per il viaggio.
Ma appena mise piede in camera, vide un ragazzo dai capelli rosa spaparanzato sul suo amato letto a dormire, ai cui piedi del morbido mobilio vi era un sacco a pelo e uno zaino.
Una vena cominciò a pulsarle in fronte, no, la cosa non poteva reggere ancora per molto, non riusciva proprio a mantenere il controllo con quel moccioso tra i piedi.
Così, camminò a passi pesanti verso il letto, facendo tremare la stanza per poi prendere per la maglietta il rosato e svegliarlo mentre lo sollevò dal materasso e lo scaraventò per terra, facendogli cozzare la testa contro il muro dell’altra parte della stanza.
-Ahio- disse lui massaggiandosi la testa per poi rivolgere uno sguardo confuso alla sua vecchia nakama, mentre la risata cristallina della bambina gli fece abbozzare un leggero sorriso.
-Oh kami!- esclamò con le mani fra i capelli la bionda –ma perché diamine vieni qui ad importunarmi, moccioso dei miei stivali!- urlò presa dalla rabbia più incontrollata, camminando verso il suo interlocutore, mentre la verdolina continuava a ridere, le facce terrorizzate del ragazzo e le facce esaurite della ragazza la facevano morire dal ridere.
-L-Lucy..? Che hai intenzione di fare..?- chiese il poveretto terrorizzato dallo sguardo sadico della bionda, che continuava a camminare verso di lui con passo lento e controllato, mentre si scricchiolava le dita delle mani con fare minaccioso.
-Oh.. ti concio per le feste- rispose una volta avvicinatosi a lui per poi abbassarsi alla sua altezza, poiché il poveretto era ancora seduto a terra contro il muro.
Da quel momento, da fuori casa Heartphilia si sentivano delle risate divertite, urla disperate, risate e urla tra l’esaurite e il sadico, che spaventavano i passanti della via davanti la casa, facendoli scappare a gambe levate verso le proprie abitazioni o verso i propri veicoli.
 
Ormai i maghi della classe di Gildarts erano per la maggior parte preoccupati su quello che sarebbe successo, di certo non si aspettavano che proprio al primo giorno di scuola della maga degli Spiriti Stellari, lo Spirito della Vergine sarebbe riuscita ad individuare l’anima perduta della sua padrona.
Ormai anche Gray e Gajeel cominciavano ad esser nervosi, l’assenza del fiammifero e della bionda era strana, avevano azzeccato il giorno sbagliato per rimanere assenti, soprattutto la ragazza, e tutti lo sapevano.
I due ragazzi si guardarono negli occhi capendosi all’istante, per poi ottenere l’attenzione dei draghi gemelli, che in seguito annuirono anch’essi.
-Gild..! Prof!- si corresse Gray richiamando l’attenzione del rosso, che si voltò verso il corvino, interrompendo uno degli studenti che se ne stava alla lavagna a parlare di sé per farsi conoscere meglio dall’insegnante.
-Dimmi- rispose lui comprendendo la serietà con cui il ragazzo lo aveva chiamato.
-Posso uscire?- chiese facendo intuire all’uomo le sue intenzioni, che in seguito annuì.
Il corvino uscì dall’aula rivolgendo un’occhiata a Juvia, facendole capire di restare in classe senza obbiettare, la quale mise subito il broncio, poiché il suo Gray-sama non voleva stare con lei.
In quel momento Gajeel si alzò di colpo dal suo banco per poi lanciare il suo astuccio in testa a Sting –Ehi biondino, fammi vedere se hai le palle!- disse ghignando per poi lanciarsi su di lui e cominciare una rissa.
Rogue si alzò subito nell’intento di fermali, mentre Gildarts osservava senza capire il motivo per cui il mago del Ferro avesse reagito in quel modo, per poi darsi la risposta da solo “Lui è Gajeel”.
Alla fine anche il moro si unì nella rissa, coinvolgendo in seguito i ragazzi della classe, mentre le ragazze rimanevano sotto i banchi nell’intendo di evitare alcuni banchi volanti.
Cana se ne stava tranquilla sulla sua sedia a sorseggiare il suo sakè in mezzo al caos, mentre Lisanna e Levy si ripararono entrambe sotto lo stesso banco, prendendo in seguito una Juvia, ancora visibilmente imbronciata, per il braccio e trascinarla giù con loro.
La rissa non durò molto poiché il rosso si alzò dalla sedia battendo la mano sulla sua cattedra con un po’ troppa forza, causando delle crepe su di essa, ma senza farla crollare.
In quel modo attirò l’attenzione di quasi tutti gli studenti tranne che dei diretti interessati, che continuavano a picchiarsi senza sosta.
A quel punto il mago prese i tre e li sbatté fuori dall’aula per poi chiudere con forza la porta, la cui chiusura causò il crollo della cattedra, generando una risata generale della classe, facendo imbarazzare il prof.
 
-Ci avete messo troppo- disse il mago del Ghiaccio correndo giù per le scale seguito dai tre Dragon Slayer.
-Gildarts non si muoveva a farci uscire- disse il ragazzo dai lunghi capelli mori, correndo dietro al corvino.
-Ok, non importa, ora dobbiamo trovarla- disse Sting interrompendo il battibecco che stava sul punto di nascere tra i due componenti di Fairy Tail.
-Ci dovremo dividere- disse Rogue per poi uscire dall’edificio scolastico assieme ai suoi nuovi compagni di classe.
I quattro si fermarono davanti i cancelli della scuola –Si, ma l’unico posto in cui potremmo trovarla potrebbe essere casa sua, non conosco altri luoghi- disse Gajeel massaggiandosi il mento.
-Vuol dire che proveremo a seguire il suo odore, non dovrebbe essere fuori città- rispose Sting guardandosi in giro, mentre i due Dragon Slayer annuirono alzando il naso al cielo e Gray invece sbuffò spazientito guardandoli.
 
-Loki! Quanto tempo riesce Virgo a mantenere il contatto?- chiese il vecchio Master, mentre se ne stava in piedi in una stanza buia, illuminata solamente dalle candele, dove al suo interno erano disposte le chiavi degli Spiriti Stellari ognuna in una colonnina tagliata a metà, di cui solamente tre erano vuote.
Lo Spirito Stellare del Leone comparve dietro a Makarow con aria preoccupata –Non lo so, ma credo che non ci voglia molto che il contatto venga interrotto dalle tenebre- disse facendo voltare il vecchio verso di lui.
-Cosa possiamo fare per aiutare la tua compagna?- chiese il Master massaggiandosi nervosamente i suoi grossi baffi, anche lui preoccupato.
-Purtroppo nulla- rispose scomparendo per ritornare nel mondo degli Spiriti Stellari, in quel momento il suo mondo era in fermento, gli Spiriti Stellari erano agitati, non avevano mai fatto una cosa simile, portare un anima nel mondo umano.
In quel momento dal corridoio collegato alla stanza sbucarono le due albine, con il fiatone, dove la maga degli Spiriti Stellari estrasse dal suo borsellino le sue due chiavi dorate per poggiarle ognuna al proprio posto.
-Eccomi, spero di aver fatto in tempo- disse l’albina dai capelli corti rivolgendosi al nonnetto che se ne stava con le braccia dietro la schiena a guardare la maga che avrebbe aiutato una dei suoi amati figli.
 
-Virgo, non puoi rimanere qui al lungo- disse la ragazza incappucciata guardando nell’immenso vuoto che la circondava con la sua oscurità.
-Ma Hime! Non posso lasciarla qui!- esclamò la ragazza vestita da cameriera cercando di avvicinarsi alla sua padrona, invano, era come se delle catene invisibili la stessero trattenendo, lontana dalla sua amata principessa.
-Virgo lo sai anche tu che rimanendo qui per troppo tempo, non potrai più tornare dagli altri- disse con voce flebile mentre pian piano i singhiozzi cominciarono a interrompere le sue parole.
La ragazza dai capelli violacei strinse i pugni, senza però riuscire a cambiare espressione in volto –Hime, tra poco riusciremo a tirarla fuori di qui- disse solo cercando di infondere coraggio alla sua principessa –tutti la stanno aspettando, sia noi Spiriti che i suoi compagni di gilda- aggiunse cercando di sorridere, però senza riuscirci.
-Lo sai anche tu che non ci riuscirete- disse lei ritornando a rivolgere lo sguardo sulla Terra in modo malinconico –senza il contatto terreno mi farete disperdere per poi scomparire- aggiunse accarezzando la sfera blu che teneva davanti a sé.
Ad un certo punto la ragazza incappucciata sollevò lo sguardo verso la sua interlocutrice per poi sgranare gli occhi, mentre le lacrime cominciarono ad uscire copiosamente.
-Hime..- disse lo Spirito della Vergine riuscendo, stranamente, ad avvicinarsi alla sua interlocutrice porgendole la mano, improvvisamente le catene invisibili che la stavano trattenendo erano scomparse e a quanto pareva la sua padroncina aveva cominciato a vederla.
La mano venne subito afferrata dalla ragazza, che in seguito tirò giù il suo cappuccio, rivelando i suoi lunghissimi capelli biondi e gli occhi color cioccolato, illuminati dalla speranza di poter rincontrare di nuovo la sua amata famiglia.
A quel punto una finestra si aprì in mezzo al vuoto, rivelando la figura di Yukino che guardava felice le due, contenta di esser riuscita a stabilire un contatto visivo con le due ragazze.
-Lucy-san, mi scuso subito, ho dovuto stabilire un contratto con i suoi Spiriti Stellari per poter riuscire ad aprire questo varco- disse chinando il capo con fare dispiaciuto.
-Non ti preoccupare, sono felice di vederti- rispose sorridendo alla sua amica la bionda –ma come farete a portami da voi se il mio contatto terreno non c’è?- chiese avvicinandosi alla finestra insieme allo Spirito Stellare della Vergine.
In quel momento l’albina venne spostata dalla figura di Mirajane –Lucy! Sono felice di vederti!- disse con le lacrime agli occhi per poi tornare seria –per farti tornare indietro avremo bisogno di Mavis se non riuscissimo a riportare qui il tuo contatto- rispose poi guardando seria la sua interlocutrice –Ma nessuno sa dove lei si trovi in questo momento- finì abbassando lo sguardo.
-Pensiamo che tu però potresti saper dove si trovi- irruppe Virgo guardando la sua padrona, facendole comparire in volto uno sguardo triste, facendo intuire agli altri che neanche lei sapeva dove fosse finita la Prima Master di Fairy Tail.
 
-No, non il treno vi prego..- disse il rosato trattenendosi dal vomitare mentre se ne stava davanti al binario ad aspettare che il treno arrivasse.
La bionda sbuffò sonoramente mentre Lara guardò preoccupata il ragazzo –Cosa c’è che non va?- chiese la piccolina avvicinandosi al mago del Fuoco poggiando la sua piccola manina sul braccio muscoloso del ragazzo.
Questo si girò da un’altra parte per paura di rilasciare il contenuto del suo stomaco proprio davanti alla bambina, mentre la bionda prese in braccio la piccola con fare protettivo, capendo ciò che sarebbe successo quando sarebbero saliti sul mezzo di trasporto.
-Non dirmi che soffri di chinetosi!- disse la ragazza tenendo stretta a sé la piccola che non capì che cosa fosse quella strana parola che aveva pronunciato la sua amica.
Il ragazzo, senza togliere la mano dalla bocca tirò su il pollice per poi accasciarsi a terra quando vide comparire il treno in lontananza.
In quel momento sentì la nostalgia salirgli impetuosa, lui, Happy e Lucy prendevano quasi sempre il treno per andare a svolgere le missioni più lontane, per il fatto che nei suoi ricordi fosse presente anche il suo migliore amico, divenne triste pensando che quella palla di pelo blu volante non fosse lì con loro come ai vecchi tempi.
Un nuovo conato di vomito gli interruppe il viaggiare nei ricordi, a causa del treno, che in quel momento si fermò aprendo le porte proprio davanti al trio.
-Se vuoi venire ti conviene muoverti- disse la bionda cominciando a salire insieme alla bambina, portandosi dietro i bagagli.
Il viso del Dragon Slayer divenne ancor più verde di quanto era prima, per poi cominciare a seguire le due finché uno strano odore non lo interruppe, facendogli scomparire i conati di vomito per poi drizzarsi e guardarsi intorno annusando l’aria.
Sgranò gli occhi per poi entrare a tutta velocità sul mezzo di trasporto trovando il vagone completamente vuoto e oscurato dalla stessa nebbia che aveva visto a scuola quando era comparso quell’uomo strano.
Subito vide la piccola Lara, piangente, picchiettare con entrambe le braccine, ignorando il dolore del braccio rotto, le gambe di un uomo, il quale teneva in braccio la bionda, la cui evidentemente era senza sensi, svenuta con la testa a penzoloni.
-Lasciala!- urlava la piccola tra le lacrime finché un calcio all’addome da parte dell’uomo non la fece cadere a terra, facendola rotolare ai piedi del rosato.
Questo non resistette, non poteva vedere altro, con la rabbia infuocò i pugni mentre gli occhi divennero colmi dello stesso sentimento perdendo la calma.
-Brutto bastardo!- urlò lanciandosi contro l’uomo, che cominciò a ridere guardando prima la bambina e poi il ragazzo venirgli incontro.
Quando proprio il mago del Fuoco stava per attaccarlo, l’uomo, scomparì ricomparendo dietro il Dragon Slayer con la ragazza ancora tra le braccia.
-Cosa..!- il Dragon Slayer del Fuoco non ebbe nemmeno il tempo di girarsi che il mago oscuro gli diede un calcio dietro la nuca, facendolo cadere a terra di mento.
-Non te la lascerò così facilmente, piromane- disse il mago ridendo allontanandosi dal rosato, mentre la piccola dai capelli verdi si sedeva con ancora le lacrime agli occhi, tossicchiando per colpa del calcio di poco prima.
Il figlio di Igneel si alzò da terra stringendo i pugni, il colpo lo aveva stordito, ma non abbastanza da non permettergli di riprovare ad attaccare di nuovo, stavolta riuscendo a prendere per il mantello l’uomo e tirarlo a sé dandogli un calcio dietro le ginocchia facendogli perdere l’equilibrio e così anche la presa sulla bionda.
Natsu la prese subito in braccio issandola sulla spalla sinistra per poi raggiungere la bimba e prendere anche lei, la quale si stava intossicando con la strana nebbia nera.
L’uomo si rialzò da terra giusto in tempo per vedere i tre uscire dal vagone, strinse i pugni per poi tranquillizzarsi e ghignare, quel ragazzo non sarebbe riuscito a fuggire lontano.
Il rosato rimase interdetto quando vide la stazione completamente vuota, e il cielo oscurato da strane nubi nere, proprio come quella nebbia, probabilmente era opera del mago oscuro che li aveva attaccati.
La bambina continuava a tossire sempre meno finché poi, una volta ristabilitasi si asciugò le lacrime e portò le braccine attorno al collo di Natsu per reggersi meglio.
-Natsu.. chi era quel cattivo signore?- chiese mentre un singhiozzo la interruppe, stringendosi ancora di più al mago.
-Non lo so- disse lui, preoccupato a fuggire, la cosa non gli piaceva affatto, fuggire non era da lui, ma non poteva rischiare di perdere quelle due, Lucy non era ancora in grado di utilizzare la magia, quindi gli toccava proteggerla e combattere contro quello strano tizio non era la migliore delle idee, prima doveva nasconderle.
L’odore della nebbia era rivoltante, ma non abbastanza da non fargli percepire gli odori più forti, continuava a correre con destinazione la scuola, quello era l’unico luogo dove poteva chiedere aiuto, soprattutto quello del Master, che sicuramente sapeva cosa fare.
La sua corsa venne interrotta dallo stesso mago oscuro di poco prima, che comparì tra la nebbia al limitare della stazione.
Il Dragon Slayer del Fuoco digrignò i denti, ormai aveva capito che con la nebbia tra i piedi non sarebbe riuscito a correre lontano, gli serviva l’aiuto di Wendy, ma lei non c’era.
Il ragazzo cercò di scrollare la ragazza dai capelli biondi che teneva sulla spalla, nel tentativo di svegliarla, probabilmente quel farabutto le aveva fatto qualcosa, oppure era stata la stessa nebbia a farle perdere i sensi.
L’unica cosa che sapeva era che la ragazza si stava svegliando –Lucy, svegliati dannazione- disse il mago del Fuoco guardando con astio il mago oscuro che cominciava ad incamminarsi verso di loro a passo lento e controllato.
Natsu si chinò facendo scendere la bambina e posando la ragazza contro uno di quei cartelloni pubblicitari elettronici facendola sedere per poi girarsi verso il mago ormai a qualche decina di metri di distanza.
Lara cominciò a scuotere la bionda nell’intendo di svegliarla -Lucy svegliati!- urlò la bambina mentre le lacrime cominciarono ad uscire, la bimba lo sapeva, sapeva che qualcosa sarebbe andato storto e non voleva che quell’uomo cattivo facesse del male ai suoi amici.
La bionda si risvegliò di colpo con il fiatone e gli occhi sgranati, puntati sulla schiena del mago dai capelli rosa, ma non era lui in quel momento che vedeva.
La verdolina si lanciò contro la ragazza abbracciandola per la felicità per poi prenderla per mano e farle segno di alzarsi.
-Lucy, alzati e scappa- disse lui continuando a guardare l’uomo che in quel momento riprese a ridere.
-Cosa sta suc..- la ragazza non ebbe neanche il tempo di finire di parlare, poiché la risata dell’uomo la interruppe bruscamente, facendole corrugare la fronte.
A fatica la bionda si alzò prendendo per mano la bambina, che il quel momento smise di piangere stringendosi alla gamba della bionda.
-Pensi davvero che mi sfuggirà? Eh? Natsu Dragneel?- disse lui fermandosi a pochi passi dai tre.
-Cosa vuoi?! E come fai a conoscermi?!- chiese il rosato facendo segno alle due di scappare, ma la bionda non aveva nessuna intenzione di farlo.
-La cosa non ti interessa minimamente- rispose tornando serio per poi fissare la ragazza, che in quel momento prese in braccio la bambina riconoscendolo, quello era l’uomo che le aveva fatto del male a scuola.
-Eccome se mi interessa! Lucy è una mia nakama!- urlò lasciando perplessa la bionda la quale però venne subito colta alla sprovvista dal ragazzo –ti vuoi muovere a scappare?!- chiese lui rivolgendosi alla ex-maga degli Spiriti Stellari.
-No!- disse lei ferma battendo un piede a terra –perché mai dovrei lasciarti qui da solo con lui!?- chiese lei arrabbiata, non le piaceva per niente venir salvata da qualcuno, era come se la ritenessero inadeguata a badare a sé stessa.
-LUCY, VAI- a quel punto il ragazzo infuocò i pugni ruggendo, facendo sgranare gli occhi alla bionda alla visione delle fiamme uscire dal corpo del rosato.
Era come nei suoi sogni, Natsu era un mago, un mago del Fuoco per giunta! Lui era davanti ai suoi occhi con le fiamme che lo circondavano, pronto per andare all’attacco contro i propri nemici.
Cominciò a martellarle il cuore in modo impetuoso, ma non era il momento di star male, nei suoi sogni lei si fidava del ragazzo, avrebbe provato anche nella realtà, anche se lei non si era mai fidata di nessuno in tutta la sua vita.
Strinse tra le sue braccia la bambina per poi cominciare a correre l’esatto momento in cui il rosato si scagliò contro il mago oscuro.
Proprio così lo aveva sognato, un ragazzo le cui fiamme lo circondavano come se quelle fiamme fossero vive, e a quel punto ormai la ragazza ne era certa, il mondo in cui viveva non era come quello che conosceva, era tutta una menzogna, la magia esisteva e lei ancora non ci credeva del tutto.
Continuò a correre, ormai era tra le vie di Nuova Magnolia, con la bambina tra le braccia e le gambe che già le bruciavano, ma sopportò, aveva provato dolori maggiori, mica poteva fermarsi solo per quello.
La prima cosa da fare era lasciare Lara in orfanotrofio, ormai era palese che quell’uomo stava cercando lei e non la bambina, non poteva metterla in pericolo coinvolgendola in quel modo.
In quel momento avvistò il cancello dell’edificio, cominciando a sentire gli schiamazzi dei bambini –Lara, non devi dire nulla di quello che è successo ok?- le raccomandò la bionda, ancora lontana dal luogo in cui si stava dirigendo.
La bimba si strinse alla ragazza annuendo, nascondere la cosa non sarebbe stato un problema, la bambina non era ferita, non aveva neanche un graffio, il problema era solo la tosse causata dalla nebbia che c’era in stazione.
-Nachika!- chiamò la bionda una volta essersi avvicinata al cancello attirando la sua attenzione.
-Lucy? Ma non dovevate partire?- chiese la donna avvicinandosi per poi aprire il cancello e far entrare Lara.
-Lara ha un po’ di tosse, non credo che sia una buona idea portarla al lago, fa freddo e non vorrei che si ammalasse- disse la bionda forzando un sorriso, doveva andarsene il più in fretta possibile.
-Ah, va bene- disse poco convinta la mora per poi salutare la ragazza, che se ne andò in seguito, cominciando a correre dopo aver girato una via, scomparendo totalmente dalla visuale della donna.
 
-lo sentite anche voi?- chiese Gajeel annusando l’aria, ormai a pochi metri da casa Heartphilia.
I due Dragon Slayer annuirono puntando lo sguardo verso un’unica direzione, mentre il corvino sbuffò spazientito, il fatto che non avesse l’olfatto sviluppato lo rendeva meno utile in quel momento e la cosa non gli piaceva.
Ad un certo punto uno strano calore si abbatté sulla città ed insieme ad esso, due potenti aure magiche vennero immediatamente percepite dai quattro maghi, una delle due era molto famigliare.
-Cosa diamine sta combinando quel fiammifero?!- disse Gray sentendo chiaramente la potenza che in quel momento il Dragon Slayer stava emanando, inoltre a quell’insopportabile caldo che lo faceva letteralmente impazzire dal nervoso.
-Proviene dalla stazione- disse Rogue facendosi più serio del normale, aveva percepito chiaramente la presenza di un altro mago, sicuramente, quella che stava percependo, era un’aura oscura e ciò non prometteva niente di buono.
-Dobbiamo muoverci, Natsu-san è stato qui, probabilmente con lui c’è anche Lucy-san- disse il Dragon Slayer della Luce cominciando a correre seguito poi anche dagli altri.
Gajeel aveva già sentito quella strana presenza oscura, ma nei pressi della scuola qualche giorno prima, proprio quando era giunto in città per riconciliarsi con il resto della gilda.
Ma non aveva fatto in tempo a raggiungere l’edificio che nel giro di una decina di minuti la presenza era già scomparsa, ma il fatto che fosse ricomparsa, probabilmente era legato in qualche modo alla biondina, anche se non ne capiva il motivo; l’unica cosa di cui era certo era che la bionda era stata attaccata da qualcuno quel giorno, ma solo in quel momento aveva collegato la cosa.
-Ferraglia, che..!- il mago del Ghiaccio non ebbe neanche il tempo di finire che si scontrò contro qualcuno, cadendo a terra come un sacco di patate, dove a seguire la risata del mago del Ferro lo fece innervosire ancora di più.
Quando riaprì gli occhi capì quello che era successo, qualcuno gli era sbucato di fianco uscendo dalla via dove proprio qualche attimo prima il corvino stava correndo, girandosi notò una ragazza dai capelli biondi seduta a terra massaggiarsi la schiena, probabilmente durante la caduta aveva colpito la schiena contro l’asfalto.
-Lucy?- la risata del moro si interruppe poiché anche lui riconobbe la ragazza che in quel momento era in procinto da alzarsi dà in mezzo alla strada.
I Draghi Gemelli non si accorsero che i due maghi si erano fermati, quindi continuarono la loro corsa verso la stazione di Nuova Magnolia, nell’intento di dare una mano al rosato che probabilmente si era cacciato nei guai.
Gajeel invece rimase sorpreso, non aveva percepito l’odore della bionda e la cosa suonava strano, non gli era mai capitata una cosa del genere.
La ragazza essendo stata chiamata per nome alzò il capo leggermente stordita per poi emettere uno sbuffo alzandosi da terra per poi scrollarsi gli abiti dalla polvere.
-Hai un volto famigliare- disse lei guardando il ragazzo ancora seduto a terra a torso nudo senza smettere di tenere corrugata la fronte –come mi conosci?- chiese poi, dimenticandosi totalmente del perché poco prima stesse correndo come una furia.
-Siamo i nuovi della tua classe- disse il corvino alzandosi per poi portare il pollice dove “in teoria” ci doveva essere il logo della scuola sulla camicia “che in teoria” in quel momento doveva indossare –dannazione!- imprecò il mago notando solo in quel momento di essere mezzo nudo per poi cominciare a guardarsi intorno alla ricerca del suo indumento.
Il moro sbuffò per poi farsi avanti –Devi venire con noi- disse fermo il ragazzo innervosendo l’ex-maga degli spiriti stellari.
-Perché diamine dovrei?- disse cercando di ignorare le urla di vittoria del corvino, probabilmente aveva ritrovato la camicia dopo esser scomparso in una via vicina –comunque la cosa non mi interessa- disse interrompendo il mago prima che potesse dire qualcosa, per poi cominciare a camminare verso casa, ricordandosi solo in quel momento della sua attuale situazione.
Cominciò a correre dopo aver sgranato gli occhi, ma la presa ferrea sul suo braccio da parte del Dragon Slayer la fermò subito facendola arrabbiare e non poco.
-Lasciami- sussurrò a denti stretti rimanendo immobile tenendo lo sguardo puntato sugli occhi rossi del suo interlocutore.
-Uh, qui abbiamo una bunny-girl tutta pepe- disse ghignando il mago innervosendo maggiormente la ragazza dai capelli biondi.
-Ti ho detto di lasciarmi, non ho tempo di fare quattro chiacchiere con te- disse strattonando il braccio allettando di pochissimo la presa che lui aveva su di lei, “Com’è che mi ha chiamata?!” pensò lei, stava decisamente perdendo le staffe con quel buzzurro da strapazzo.
-Mi dispiace ma non posso farlo- disse lui per poi dare colpire alla nuca la bionda facendola crollare in ginocchio, non aveva ancora perso i sensi, ma era sul punto di farlo.
-Bastardo- sussurrò lei stringendo un pugno per poi svenire ed esser issata sull’enorme spalla del ragazzo dai lunghi capelli mori.
-Ma che cazzo hai fatto Gajeel!?- disse Gray raggiungendo, finalmente vestito, il mago del Ferro notando la ragazza appesa alla spalla del suo compagno.
-Senti, non voleva venire, così almeno non abbiamo problemi a portarla a scuola- disse cominciando ad incamminarsi verso l’edificio scolastico, per ora la presenza oscura era l’ultimo dei suoi problemi, in quel momento doveva portare la ragazza a scuola approfittando dell’occasione, perché probabilmente sarebbe stata la prima e l’ultima volta che lo Spirito Stellare della bionda, sarebbe riuscito a raggiungerla in quel luogo desolato, lontano da tutto e da tutti.









Angolo dell'autrice
Eccomi qui!
Mi dispiace per il leggero ritardo, ma questa settimana non ho avuto il tempo di pubblicare >_< sto ancora scrivendo la NaLu Week (di cui mi mancano altri sei capitoli da scrivere TT.TT), ho dovuto fare un disegno come regalo di compleanno per una mia amica (120cmx70cm) un impresa insomma, poi domenica sono andata ad un battesimo e il tempo è volato >_<
Va beh.. comunque.. come vi è sembrato il capitolo? Avete visto? C'è un po' di Gruvia *^*
Ma cosa più importante... Lucy ha scoperto dell'esistenza della magia!!! *O* e sembra che il momento del suo ritorno sia vicino ^^
Per oggi concludo presto, ho molte cose da fare uff!
Vi avviso che dopo questo aggiornamento, salterò il prossimo aggiornamento di questa fiction e delle altre perchè sarò estremamente impegnata con la NaLu Week, perchè da come ho detto prima non l'ho ancora finita TT.TT
Passiamo subito ai ringraziamenti <3
Rigrazio tutti i lettori perchè con l'aggiornamento della scorsa settimana ho superato le 1000 visualizzazioni ** e questa è la prima fiction che arriva ai 1000, vi giuro che sono così felice!!! E poi sapere che la mia fiction preferita (tra quelle che scrivo) sia stata la prima a raggiungere questo traguardo... ODDIO *^*
Ringrazio anche quelli che aggiungono ai preferiti/seguiti/ricordate questa fiction, aumentate sempre di più **
Infine un grazie gigantesco a coloro che hanno recensito lo scorso capitolo!!!!
Grazie a nalla85 (quando le acque si calmeranno parlerò del passato di Lucy, spero che questo capitolo sia di tuo gradiemento ^^), a Sayaka chan 94 (mi dispiace, ma da come hai visto la gita non ci sarà >_<), a _LucyHeartphilia_ (spero che anche questo capitolo ti piacerà, perchè è stato davvero un parto XD), uzumakialways (mi rendi felice se mi scrivi così **), infine anche a Nisandra <3 (ti piace come si è sviluppato questo capitolo? Ahahahah non ti preoccupare per il ritardo <3).
Un bacione a tutti voi e alla prossima <3
Mary

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