Kingdom Hearts: New Travel

di christhebest
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. L'inizio ***
Capitolo 2: *** 2. Isole del Destino - Incontri ***
Capitolo 3: *** 3. Castello Disney- La nuova Organizzazione ***
Capitolo 4: *** 4. Città di Mezzo - Il male si muove ***
Capitolo 5: *** 5. Paese delle Meraviglie - Problemi di giardinaggio ***
Capitolo 6: *** 6. Lo Stadio dell' Olimpo - Il Dolore dei Ricordi ***
Capitolo 7: *** 7. Agrabah - La sofferenza della vita ***
Capitolo 8: *** 8. Cascate Paradiso - Perché... ***



Capitolo 1
*** 1. L'inizio ***


 
[Sanctuary = http://www.youtube.com/watch?v=eE8bo3CZ1kw ]
In autunno il Sole non era mai stato così splendente: nonostante facesse un freddo da inverno, la stella che donava la vita sembrava dare un aspetto felice al paesaggio.
“E…ETCIU!”
“E’ mai possibile che appena arrivi l’autunno starnutisci?”
Peccato che i due ragazzi non potessero ammirare tutto ciò.
 
 

 
Nella città di Salerno questi due ragazzi si stavano dirigendo verso la loro scuola annoiati… e un po’ infreddoliti.
“ Non è colpa mia se io sono uno molto sensibile al freddo!”
“Dovresti andare da un medico, Chris!”
Chris era un ragazzo alto con i capelli castani, gli occhi verde chiaro che alla luce forte sembravano  addirittura castani, era molto magro, lui addirittura diceva troppo, e aveva una carnagione molto chiara. Era molto energico a volte un po’ scontroso, ma era abbastanza simpatico ed aiutava in ogni modo chiunque. Adorava la musica Sound tanto che spesso dopo le lezioni si metteva le cuffie e tornava a casa con uno dei suoi temi preferiti.
“ Senti chi parla! Tu che sei per così dire “allergico” ai film romantici, Mark!” rispose Chris con un ghigno.
Marco, soprannominato Mark, si ammutolì di colpo e le sue guance si arrossirono leggermente. Mark aveva i capelli neri, occhi blu scuro, era di media statura con una carnagione chiara e si riteneva essere uno di quelli normali. Adorava disegnare e scherzare con gli amici e non si è mai tirato dietro davanti a nulla, ma a volte è un po’ troppo avventato.
“ E tu quando vedi White? Ammutolisci di colpo e ti sciogli come il burro!”
“COSA OSI DIRE???”
Ecco si era di nuovo infuriato.
“N-niente! Stavo solo scherzando!” si affrettò a dire Mark
“Sei fortunato…” disse Chris guardandolo male.
“ Qualcuno parlava di me?” disse una voce alle loro spalle.
I due si girarono, ma non videro nessuno. Quando si girarono avanti videro una ragazza davanti a loro. Aveva la pelle bianca, i capelli biondi tinti alla fine di verde, con due occhi verde chiaro e con un sorriso bianchissimo.
“Wh-White!”
“Ciao! Di che parlavate?” chiese la ragazza.
Chris divento pallidissimo e incominciò a balbettare.
“Ma s-sai del-del più-ù del me-no…”
“Ah, ok!”
White era la tipica ragazza che adorava la musica rock e che sognava di arrivare al punto più alto della carriera musicale: lei, infatti, era molto brava a suonare il piano e aveva anche una bella voce.
Non si accorsero nemmeno di essere arrivati davanti ai cancelli della scuola. Ad aspettarli c’era un ragazzo con un ciuffo davanti ad uno degli occhi. I suoi capelli erano di uno strano color azzurro scuro, aveva gli occhi dello stesso colore e una carnagione molto chiara, come gli altri d’altronde.
“E’ da tanto che aspetti Duncan?”
Il ragazzo all’inizio poteva sembrare un emo per il suo aspetto e perché tende a fare il misterioso, ma in realtà era un ragazzo molto simpatico. I suoi genitori erano americani, ma si sono trasferiti in Italia prima che Duncan nascesse. Amava leggere i libri di qualunque genere, ma i suoi preferiti rimanevano i libri d’avventura ed era molto veloce a leggerli.
“No, tranquillo. Soltanto una pagina.” disse sorridendo il ragazzo.
“ECCOCI!”
Alle spalle del gruppo erano arrivate altre due ragazze molto simili tra di loro: entrambe bionde, carnagione chiara, alte e snelle. Le differenziava soltanto il colore degli occhi: una aveva gli occhi verdi, l’altra castani.
“Anastasia! Angela! Finalmente siete arrivate!” disse Chris
“Scusate…”
“Il ritardo…”
Angela e Anastasia erano due amanti della cultura giapponese tanto che si erano esercitate con la spada, kunai e shuriken. Angela aveva gli occhi verdi, mentre Anastasia castani. Entrambe indossavano una camicia bianca con una gonna rossa ed entrambe avevano una sciarpa di un colore differente: Angela rosso, mentre Anastasia verde.  Infine arrivarono altre due persone: un maschio con i capelli castani e gli occhi azzurri e una ragazza con i capelli rossicci.
“Scusate il ritardo! L’autobus ha avuto un piccolo problema” disse il ragazzo.
Il ragazzo indossava una maglietta nera, dei jeans e delle Convers blu scuro. Adorava la musica e sapeva suonare il piano in un modo celestiale. Era apprezzato da tutti e non aveva mai problemi con nessuno.
“Tranquillo Luca… Tu che scusa hai, Giulia?”
La ragazza si sistemò gli occhiali e guardò storto Chris.
“Mi sono svegliata tardi, contento?”
La ragazza indossava una maglietta rossa, una gonna arancione e delle scarpe dello stesso colore. Era una vera esperta in informatica dato che, se qualcuno aveva un problema con il computer, andavano da lei a farlo riparare.
Il gruppo rimase ancora un po’ a scherzare quando la campanella suonò  e dovettero entrare nelle proprie classi.
 
[Organization XIII =http://www.youtube.com/watch?v=TgeRHGTjMuk ]
In un altro mondo, completamente diverso dal nostro, un incappucciato osservava attraverso una sorta di specchio i nostri amici. Sorrise soddisfatto di ciò che aveva visto.
“Queste persone… sono proprio loro quelli che ci dovrebbero fermare?”
Sul suo volto si stampò un sorrisetto maligno, ma nelle sue parole non c’era stato un segno di un briciolo di emozione, come se a lui quelle parole non facessero né caldo né freddo.
“Signore…”
Dietro di lui si aprirono per un momento delle fiamme scure dal quale uscì un altro individuo incappucciato.
“Abbiamo attivato la trappola. Appena si avvicineranno verranno trasportati nel nostro mondo.”
“Eccellente. Avete scelto una destinazione per i nostri… ospiti?”
Il silenzio calò tra i due.
“Signore” rispose l’altro dopo un po’ “Da qualche parte sulle Isole del Destino.”
“Poco importa. Riusciremo lo stesso a ottenere quello che vogliamo da loro…”
L’incappucciato guardò il cielo .
“Ben presto i mondi e Kingdom Hearts saranno nostri…”
L’incappucciato si girò e alzò le braccia.
“Chiama gli altri e dici di tenersi pronti… Non falliremo come hanno fatto quegli idioti dell’Organizzazione XIII!”
 
“Taratatatatatata…nanana….mmmmhmhmhmhmhmh!”
“Puoi toglierti quelle cuffie almeno un attimo?” chiese Mark a Chris.
“OK!”
Il gruppo stava tornando verso le proprie case quando videro una figura nera svoltare l’angolo.
“GATTOOOO!!!” urlò entusiasta White
“Dove?!?!”
Chris e White partirono di corsa nel vicolo seguiti dai loro amici che a malapena riuscivano a tenere il passo.
“Aspettate!” urlarono le gemelle
“Non correte così velocemente!”
Si ritrovarono in un vicolo cieco che, nonostante fosse mezzogiorno, era completamente scuro. Il “gatto” aveva gli occhi chiusi e si faceva accarezzare da White come se non fosse niente.
“Ragazzi questo vicolo ha qualcosa che non va…” disse Duncan.
“Suvvia! Non essere così sospettoso!” rispose Chris.
Mark osservò il gatto e notò qualcosa di molto particolare: era completamente nero, ma di un nero così scuro che si confondeva con l’oscurità e sembrava non avere nemmeno un pelo. All’improvviso il gatto spalancò gli occhi: erano completamente gialli senza pupille o qualche altro colore.
“Ma cosa…?” esclamò Angela
Il gatto incominciò a fondersi nell’oscurità che lentamente sembrava trascinare tutti loro verso il basso. I ragazzi cercarono di fuggire o di muoversi, ma non riuscivano a parlare, a camminare , come se fossero paralizzati da quella massa oscura. Tutto quello che ricordarono prima di essere inghiottiti dall’ oscurità era il volto dei propri amici.
 
[Treasured Memories = http://www.youtube.com/watch?v=z3MfoZ_yX5E]
White, Mark, Anastasia e Duncan si sentivano come appena svegliati da un terribile sogno. Si alzarono da terra e dopo un po’ riacquisirono la vista: vedendo i volti dei propri amici si abbracciarono tra di loro come per dire: siamo qui, siamo ancora uniti.
“Ma dove sono gli altri… anzi… dove siamo noi?” chiese White guardandosi intorno.
Sembravano essere sopra una gigantesca piattaforma tonda, avvolta nell’oscurità. Osservando meglio la piattaforma videro i propri volti disegnati insieme a quelli degli amici che non erano con loro ed altri volti che non conoscevano. I volti erano disposti a cerchio e all’interno c’era un enorme cuore. Avanzarono verso il centro quando una misteriosa figura incappucciata si mostrò a loro: aveva uno strano cappotto nero che copriva tutto il corpo e il volto era nascosto da un cappuccio.
O voi… il cui destino è stato scritto per la luce… il momento delle scelte è giunto!”
“Di che diavolo sta parlando?” chiese Mark
So che ognuno di voi è spaesato, confuso… ma vi prego di seguire con attenzione le mie parole! Le porte devono essere aperte e nuovi eroi devono ricevere il dono per aprirle!”
“Saremmo… noi?” chiese Anastasia.
Davanti a loro comparirono quattro luci luminescenti che presero una forma differente davanti a loro. Davanti a White si formò una sorta di spada, ma particolare: aveva l’elsa a stella, continuava con un lungo ferro luminescente e infine aveva una mezzaluna.
“La Keyblade dal potere stellare… La Candida Mezzaluna…”
Davanti a Mark si creò un’altra Keyblade, questo era il nome dell’arma, con l’elsa a triangolo e che terminava con una sorta di falce rossa.
La Keyblade dall’infinità pericolosità… La Falce Rossa…”
Davanti ad Anastasia si creò un’altra Keyblade con l’elsa grigia e che terminava con un gigantesco shuriken. Sulla barra di ferro c’erano scritte parole in giapponese.
La Keyblade orientale… Lo Shuriken Letale…”
Infine davanti a Duncan si creò una Keyblade con un’elsa a forma di lettera A e che terminava con un libro con la copertina marrone.
La Keyblade delle parole… Il Libro del Destino…”
Mentre i nostri amici guardavano stupiti ciò che avevano in mano una luce accecante incominciava a ricoprirli.
E’ ora che affrontiate il vostro destino… siete l’unica speranza per salvare i mondi dall’oscurità… ma non preoccupatevi, ci sarà qualcuno che vi aiuterà. Seguite il vostro cuore…”
“Aspetta!” urlò White “Come faremo a capire chi saranno i nostri alleati? E come utilizzeremo i Keyblade?”
Per un attimo le sembrò di vedere il volto dell’incappucciato: era una ragazza con i capelli neri e gli occhi azzurri. La vide sorridere.
Sarà il vostro cuore a guidarvi… ORA ANDATE!”
E per loro fu di nuovo buio…
 
 
Dalla luce nasce l’oscurità. Senza luce non c’è l’oscurità e viceversa… Ma loro…
 

 
Riusciranno a sconfiggerla… Anche lottando con chi gli sta più a cuore…
 
TATATATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN! E che succede? Il Conte Chris che pubblica una storia? Non succede dal Medioevo una cosa del genere! Questa è la prima storia che scrivo su Kingdom Hearts e spero che venga bene… il capitolo è corto ma vedete che mi rifarò… Oh! Mi sono dimenticato di presentarmi! Io sono il Conte Chris! Forse uno dei vostri peggiori incubi! Genio del male, sadico e crudele… con un pizzico di… argH! Gentilezza… Non vi annoierete con le mie storie statene certi! Ci vediamo… al prossimo capitolo! BLEEHEHEEEHEHEHEH BLECK!

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Capitolo 2
*** 2. Isole del Destino - Incontri ***


[The Other Promise (??? Theme) = http://www.youtube.com/watch?v=f2iC0xFOI3w]
Tum… Tum.. Tum-tum-tum…
Sentiva chiaramente quel suono provenire dal suo petto. Non si ricordava quanto fosse bello sentire quei battiti che come un tamburo accompagnavano la vita di ogni essere umano. I suoi occhi smeraldo scrutarono la zona intorno a sé. Una foresta…? Sentiva chiaramente il suono delle onde, ma non capiva da dove provenisse. Si alzò e si sentì gli occhi inumiditi: mille emozioni represse gli stavano attraversando la mente. Felicità di avere di nuovo una vita, tristezza per aver perso tutto ciò che gli era caro, solitudine sapendo che non avrebbe mai più rivisto il volto dei suoi amici. Le lacrime scendevano silenziosamente sul suo volto e pian piano si rese conto di quanto dolore aveva sopportato e che adesso stava sfogando…
Smise di piangere e prese una decisione: non avrebbe lasciato vano il suo sacrificio e quello del suo migliore amico. Avrebbe raggiunto il Regno e… e cosa? Lui era stato sempre considerato un nemico e con quale faccia tosta si sarebbe presentato davanti al Re? Non importava come sarebbe stato trattato, come l’avrebbero accolto. Lui avrebbe fatto di  tutto per un solo motivo…



“Per seguire quello che mi dice il cuore…”
Si guardò intorno velocemente e senza essere visto da nessuno avanzò senza sapere da dove incominciare per andare via dia lì. Doveva solo trovare un modo di entrare nel Castello.
 
 
[Destiny Islands =http://www.youtube.com/watch?v=YtIgoFB7tXA]
Il sole splendeva sul limpido mare e su quella bianca sabbia, il rumore delle onde che si infrangevano sulla costa era molto soave. Una figura osservava il mare con un sorriso sulle labbra: aveva i capelli castani arruffati, i suoi capelli erano così dritti che sembrava violassero le leggi di gravità, un bianco sorriso, gli occhi azzurri e la pelle abbronzata. Stava ricordando tutti i bei momenti passati su quell’isola e con i suoi amici in giro per i mondi. Immagini di lotte, battaglie, nemici sconfitti, amici sempre pronti ad aiutarti si trovavano nella sua mente.
“SORA!!!”
Il ragazzo si voltò e vedendo chi lo stava chiamando alzò la mano per salutarla.
 

Isole del Destino
 
L’amica che aveva chiamato Sora, questo era il nome del ragazzo, aveva i capelli rossicci, gli occhi azzurro scuro (non completamente blu scuro per intenderci) e una pelle abbastanza chiara. Il nome della ragazza era Kairi: indossava un vestito bianco con un soprabito rosa e una gonna dello stesso colore. Sora aveva sin da piccolo una cotta per lei e i suoi sentimenti erano ricambiati solo che lei aveva paura di non essere accettata. Vicino a lei c’era l’altro migliore amico di Sora, Riku: il ragazzo aveva i capelli argentei lunghi, gli occhi smeraldini ed era abbastanza muscoloso a differenza di Sora. Indossava una maglietta gialla con una croce nera sopra, dei pantaloni blu scuro e delle scarpe dello stesso colore.
“Heilà, che succede?” chiese Sora con un gran sorriso.
Kairi mostrò una bottiglia di vetro con dentro un biglietto.
“E’ appena arrivata! Sono proprio curiosa di sapere chi ce la mandi!” disse la ragazza, entusiasta.
“La leggeremo dopo!” disse Riku “Ora dobbiamo prima cercare un po’ di legna secca, avevo intenzione di fare un piccolo falò.”
“E allora perché stiamo ancora qui? Andiamo!” disse Sora, avviandosi verso la foresta.
I due amici sorrisero.
“Non perderà mai tutto quell’entusiasmo, eh?”
“Sai come è fatto! Su, andiamo ad aiutarlo.”
 
“AAAARGH!”
White era appena caduta sopra un ramo di un albero che, però, era troppo sottile e l’aveva fatta cadere per terra.
“Ahiahiahi… Dove sono?”
Si guardò intorno e si accorse di essere sola.
“FANTASTICO! Non solo vengo trasportata e scopro di avere le capacità di controllare un’arma, ma adesso sono anche rimasta sola come un cane!”
Sentì dei rumori sospetti e diventò silenziosissima. Non si mosse di un millimetro e il suo respiro divenne molto lento. Pensando di aver passato il pericolo, tirò un sospiro di sollievo, ma risentì qualcosa alle sue spalle. Senza sapere come evocò il suo Keyblade e lo puntò in quella direzione, ma poi riposò l’arma perché si trattava di un gabbiano.
“Stupido uccello, mi hai fatto prendere uno spavento!”
In tutta risposta il volatile aprì le ali e andò via.
“Chissà se c’è qualcuno sull’isola… devo anche cercare gli altri.”
Così incominciò a incamminarsi alla ricerca d’aiuto. Mentre camminava notò che non indossava i suoi soliti vestiti, ma degli abiti molto fuori dal comune: una maglietta con le maniche strappate metà verde e metà gialla che lasciava scoperto l’ombelico, una gonna rossa e dei sandali bianchi.
“Il mio aspetto deve essere cambiato quando sono arrivata in questo mondo…”
All’improvviso vide qualcuno con una tunica nera molto simile a quella che vestiva quella ragazza quando aveva ricevuto il suo Keyblade e cercò di raggiungerlo di soppiatto.
 
“DANNAZIONEEEEEEEEE!”
Duncan si era impigliato in un ramo di un altro albero molto più distante da quello di White.
“Ecco… è ora come scendo?”
Sbuffò pesantemente e tentò di scendere da lì cercando di non farsi male. Notò per un attimo che i suoi vestiti erano cambiati: indossava una maglia metà bianca e metà nera, dei pantaloni neri e delle scarpe dello stesso colore. Non ci fece molto caso perché sentì qualcuno che stava usando un’accetta per poter far cadere un albero. All’improvviso sentì l’albero cadere, ma riuscì a staccarsi in tempo prima di finire schiacciato.
“C’è mancato poco…”
“Hey!”
Si girò e vide che c’era un ragazzo che lo guardava.
[Friendship = http://www.youtube.com/watch?v=Uvxyw-BAC8g ]
“E tu chi sei?!” chiese il ragazzo, posando l’accetta.
“No, è il caso di chiedere chi sia tu?!
“Il mio nome è Sora! Tu, invece?”
“Piacere Duncan… Hai per caso visto qualcun altro oltre a me?”
“No… viviamo solo io e altri miei amici qui…”
Duncan rimase perplesso: l’idea di rimanere da solo con dei perfetti sconosciuti non gli andava molto a genio.
“E dimmi… c’è un modo per lasciare questo posto?”
“Ehm… no, se non hai una gummmiship…”
Duncan non aveva la più pallida idea di che cosa fosse, ma si zittì e incominciò a diventare perplesso.
“Mi spieghi come sei arrivato qui?”
Duncan non rispose e si guardò un po’ intorno e incominciò a chiamare il nome dei suoi amici.
“WHITEEEEEEE! ANASTASIAAAAAAAAAA! MAAAAAAAAAAAAAAAAAAARK!”
“DUNCAN?! SEI TU???”
Sentita la voce di Anastasia corse in quella direzione.
“Hey, aspettami!” urlò Sora dietro di lui.
 
Anastasia si era trovata sotto l’ombra un albero e si era  svegliata solamente grazie al richiamo di Duncan a cui aveva risposto immediatamente. Si era guardata intorno e aveva notato che si trovava in qualche posto vicino al mare perché riusciva a vedere da lì una costa e sentiva il rumore delle onde. Si girò e vide che Duncan l’aveva raggiunta. I due si abbracciarono, ma Anastasia si staccò subito quando vide Sora.
“E lui chi è?”
“E’ uno che abita su questa isola, dice di chiamarsi Sora.”
Sora guardò stranito i due ragazzi e poi incominciò a diventare molto preoccupato.
“Com’è che siete arrivati qui? Non riesco proprio a capirlo.”
I due gli raccontarono del gatto, della strana tizia incappucciata che li aveva spediti lì (saltando la parte delle Keyblade) e di come si fossero persi nell’Isola. Sora non sapeva a che pensare : non riusciva a capire la presenza dei due sull’isola, né tantomeno perché erano proprio finiti in quel posto.
“Dobbiamo cercare i nostri amici…”disse Anastasia
Stavano per inoltrarsi nella foresta quando quattro strane ombre comparirono davanti a loro.
“Heartless?!?!” disse Sora stupito, evocando il Keyblade.
I due lo guardarono sorpresi e a loro volta evocarono il loro Keyblade.
“Anche voi ne possedete uno?!” chiese Sora ancor più stupito.
[Night of Fate =http://www.youtube.com/watch?v=dqDshaqRuBY]
Uno degli Heartless Shadow attaccò Sora ed il ragazzo riuscì a parare il colpo brillantemente. Anastasia non sapeva come incominciare, mentre Duncan sembrava averla sempre usata: si muoveva con maestria e attaccava gli Heartless di spalle. Sora cercò di aiutare Anastasia parandosi davanti per difenderla, ma la ragazza scattò in alto e colpì sulla testa un paio di nemici. Sora e Duncan si ritrovarono spalla a spalla e sconfissero due Shadow contemporaneamente. Nel frattempo erano anche comparsi altri tre Shadow, ma Anastasia, presa da un attacco di rabbia li sconfisse tutti con un potente attacco rotante. Spuntarono anche due Crescendo e tre Soldato. I tre ragazzi gestivano il combattimento continuando a parare e contrattaccare ogni colpo dei loro nemici. Sora puntò la sua Keyblade contro un Soldato e urlò una parola
“FIRA!”
Una vampata di fuoco colpì in pieno il nemico che si dissolse in un fumo nero. I due presero esempio ed, imitando Sora, dissero di nuovo la stessa parola.
“FIRA!”
I nemici esplosero e si dissolsero. Improvvisamente però tre Soldati comparirono dietro di loro. I nostri amici non si erano accorti di niente e stavano per essere feriti, ma qualcuno dalla foresta urlò un’altra parola.
“AEROCOLPO!”
Una Keyblade ruotò in direzione dei tre Heartless che vennero colpiti e distrutti. I tre ragazzi si voltarono e videro…
“Mark?!”
“Riku?!”
“Credo che siamo arrivati appena in tempo non è vero?” disse Mark sorridendo.
Duncan e Anastasia si gettarono addosso per stringerlo dato che erano molto felici di rivederlo.
“Riku, dove l’hai incontrato?” chiese Sora
“Mentre stavo andando nella foresta, l’ho visto nel mare che galleggiava. Mi sono tuffato e mi sono fatto dire chi era e da dove veniva.”
[Destiny Island = http://www.youtube.com/watch?v=YtIgoFB7tXA]
“Ci manca solo White…” disse Mark, non molto tranquillo.
“Sta calmo!” lo rassicurò Sora “Sicuramente avrà trovato un modo per arrivare al villaggio.”
“Penso che dovremmo cercarla…”propose Duncan.
“Vi perdereste subito. La vostra amica starà sicuramente bene.” Poi si girò verso Sora “Sora, dobbiamo andare da Kairi. Penso che quella lettera…”
Sora capì subito ciò che intendeva Riku.
“Sia da parte del Re che ha rilevato qualcosa mentre noi  eravamo qui a riposarci…”
I due guardarono i tre ragazzi.
“Venite con noi.” Disse Riku deciso.
I tre, anche se non completamente certi di quello che facevano, seguirono i due abitanti delle Isole del Destino.
 
White vagava forse da più di venti minuti a seguire quella strana figura incapucciata. Non riusciva proprio a capite il perché, ma sentiva che doveva farlo per trovare i suoi amici. Non aveva mai cercato di comunicare con lei, né aveva mai cercato di essere scoperta. Ad un certo punto gli alberi incominciarono ad aprirsi e vide che la figura misteriosa non c’era più. Si ritrovò in una sorta di villaggio con tre costruzioni principali di legno e delle persone che stavano parlando tra di loro. S’incammino verso il mare ed, ad un tratto, vide sbucare da un’altra zona della foresta i suoi amici. Li richiamò a gran voce.
“DUNCAN! MARK! ANASTASIA!”
Il gruppo si girò e vedendo la ragazza corsero verso di lei. Il gruppo si abbracciò di nuovo come avevano fatto in quello strano luogo luminescente.
“E quindi tu sei…”incominciò Riku.
“Io sono White. Voi due, invece, chi siete?”
“Io sono Sora e lui il mio amico Riku.” Disse Sora con molta semplicità.
Riku vide che Kairi veniva verso di loro. Mentre i ragazzi si raccontavano come si erano svegliati e dove si erano trovati, Kairi mostrò ai suoi amici la lettera. Era firmata con il marchio reale.
Cari amici,
ho rivelato qualcosa di molto sospetto e oscuro. I mondi si stanno ripopolando di Heartless e un gruppo di persone è entrato nel nostro mondo. Vi sarei grato se riusciste a trovarlo. Una Gummiship arriverà immediatamente dopo l’arrivo di questo messaggio.
Saluti,
Re Topolino.” Lesse Kairi a voce alta.
Il gruppo si guardò e capirono che si riferivano proprio a loro.
“La Gummiship è già arrivata. Ci sta solo aspettando.”
“Se Re Topolino ci chiama con così tanta urgenza dobbiamo andare immediatamente.”
“Ragazzi.” Disse White “Se stiamo portati in questo mondo è per qualche ragione. Dobbiamo fidarci di Sora e di Riku.”
“Come mai credi così tanto in loro?”
“Non lo so…”
Vide i due ragazzi parlare con la ragazza dai capelli rossi.
“… Me lo dice il cuore…”
 
[Stoppate la musica]
L’incappucciato vide il gruppo salire sulla astronave e decise di seguirli. Poi si rese conto che se fosse salito, lo avrebbero riconosciuto e cacciato. Cercò subito una soluzione e si ricordò di aver sviluppato un’abilità che in quel caso gli ritornava subito utile: era capace di aprire varchi. Sollevò il braccio e alzò la mano davanti a sé, concentrandosi. All’improvviso una sorta di fiamma nero-blu si aprì davanti a lui. Aveva funzionato. Ora non doveva fare altro che varcare il portale.
 
Il palazzo del Re era immenso per il gruppo di Salerno che non avevano mai visto niente di così immenso. Sora e i suoi amici non ci facevano molto caso, dato che ormai erano abituati a causa delle numerose convocazioni del Re. Entrarono dal portone e percorsero un lungo corridoio. Si ritrovarono in una grande sala del trono. Il gruppo notò una sorta di topo gigante, alla detta di Mark, girato di spalle. Aveva due orecchie nere rotonde e vestiva come se fosse il re. Forse perché lo era.
“Maestà…”disse Riku.
Il topo si girò e mostro il suo aspetto buffo e simpatico: lui era Re Topolino.
“Ah, siete finalmente arrivati. Venite ragazzi devo spiegarvi cosa sta succedendo…”
“Perché non lo spieghi anche a me, topo?”
Il gruppo si girò sorpreso verso il portone e vide l’incappucciato. Sora e Riku estrassero il Keyblade.
“TU!!!”
 
Chi sarà mai il misterioso tipo incappucciato che aveva visto White nella foresta e che ora si trova al cospetto di Re Topolino in cerca di risposte? Quali sono i nuovi pericoli che minacciano i mondi?! Tutto questo in Kingdom Hearts New Travel!
 
Allora? Com’è questo secondo capitolo? Ditemi che va bene! No, vi sto obbligando!!! BLEHEHEHEHEH BLECK!!!! No, scherzo, recensite quando volete.
 
Big Boss: BIG BOSS?!?!? (Scusa piccola citazione Metal Gear XDDD) ottimo che la storia ti piaccia spero che continuerai a recensire (scusa se ti rispondo solo ora nella storia, ma ho avuto un bel po’ di impegni) alla prossima!
 
Axel_Demyx_Roxas (Non mi ricordo in quale ordine, ma è più o meno così, SCUSA!!! -.-“) : EH NO! Niente Spoiler grazie (sai lo dico a quelli che non hanno giocato a Kingdom Hearts 358/2 Days). Comunque non potevo non inserire quel personaggio… Vediamo se indovini anche chi è questa volta! CIAO ALLA PROSSIMA!
 
 

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Capitolo 3
*** 3. Castello Disney- La nuova Organizzazione ***


“TU?!?” ripeté Sora, digrignando i denti.
L’incappucciato si tolse il cappuccio, mostrando il suo volto: aveva i capelli rosso fuoco sparati all’indietro, due occhi smeraldini, una pelle chiara e un sorriso beffardo stampato sul volto.
“E tu chi diavolo saresti?” chiese Duncan.
Il nuovo arrivato rise, come non aveva mai fatto in vita sua.
“Chi sono io? Il mio nome è Lea! Got it memorized?” rispose Lea, battendosi il dito contro la testa.
“Gli anni non ti hanno cambiato non è vero , Lea?”
Lea si voltò sorpreso e rimase ancor più stupito vedendo chi gli aveva parlato: un altro ragazzo della sua stessa età che aveva i capelli blu lunghi, gli occhi di un giallo felino e una ferita ad X sulla faccia.
“Non è possibile…”
[The Organization XIII = http://www.youtube.com/watch?v=TgeRHGTjMuk ]
L’ultima volta che lo aveva visto era stata nel Castello che Non Esiste… ed allora loro non avevano più un cuore.
“Ti rendi conto della pazzia di Xemnas, Isa? Lui non vuole che noi ritorniamo ad avere un cuore, vuole solo che fermiamo Sora!”
“Non dire assurdità… Xemnas non ci farebbe niente di tutto questo! D’altronde è lui che ci ha voluto nell’Organizzazione.”
“Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?! La maggior parte di noi è stata uccisa solo per poter portare a termine i suoi assurdi ideali! Tu stesso hai detto che ci sta nascondendo qualcosa!”
“Sei cambiato Lea… è stato forse lui a farti credere di avere un cuore? L’amicizia? Non dire assurdità… Noi siamo Nessuno… non possiamo provare alcun tipo di sentimento…”
Tra i due si instaurò il silenzio.
“Isa…”
“Non hai una missione da svolgere, numero VIII?”
Il rosso lo guardò per un po’poi se ne andò, aprendo un varco oscuro.
E quella fu l’ultima volta che si parlarono…
 
[Sacred Moon = http://www.youtube.com/watch?v=v4eN6y6_bTg]
“Isa?!”
“Sì, Lea è un piacere anche per me vederti…”
Re Topolino guardò disorientato i due ragazzi: com’era possibile che i due potessero trovarsi in quella stanza? Loro erano stati sconfitti da Sora, se lo ricordava bene. Ma quindi significava che loro…
“Per che cosa siete venuti?” ringhiò Riku.
Il gruppo di Salerno non riuscivano a capirci niente: i due nuovi arrivati non sembravano avere cattive intenzioni, ma nonostante ciò Riku e Sora avevano subito evocato le loro Keyblade.
“Ehm… mi spiegate che succede?” chiese White, timidamente.
Lea sorrise alla domanda.
“Succede, mia cara ragazza, che i due Keyblader qui presenti” disse indicando Sora e Riku “Non hanno capito un accidente del perché siamo qui!”
“Ah sì? Pensi che siamo così sciocchi?!” urlò Sora, avanzando contro Lea, ma venne fermato da Riku.
“Sentiamo che cosa vogliono dire…”disse Riku fermandolo.
“Voglio dire, hey!” Lea alzò le braccia “Se avessimo cattive intenzioni gli scudi ci avrebbero fermato!”
Re Topolino continuava ad ascoltare quello che diceva senza proferire parola.
“E d’altronde… io…”guardò Isa in cerca di conferma “Noi… abbiamo un cuore!”
“Quello che dici è impossibile!” disse Riku.
“No.”
Tutti si voltarono a guardare Re Topolino.
“M-maestà?”
“Quello che dice Lea è vero, percepisco i loro cuori.”
“COSA?!”
“Vorremmo delle spiegazioni anche noi…”disse Anastasia molto curiosa di quello che si stava creando.
Re Topolino si voltò verso una delle finestre della sala.
“E’ passato circa un anno… Un anno dalla sconfitta dell’Organizzazione XIII… Questa organizzazione era formata da tredici potenti Nessuno, persone che avevano un cuore molto forte, ma l’hanno perso. Il loro capo, Xemnas, voleva ottenere il controllo di Kingdom Hearts, il più grande cuori di tutti. Ognuno di loro voleva riottenere il proprio cuore. Solo che essendo dei Nessuno non potevano ottenerli… e  quindi, quando Sora perse il suo cuore, reclutarono il suo Nessuno, Roxas. Fortunatamente siamo riusciti a sconfiggerli… prima che distruggessero ogni mondo.”
“Bè, dire che il nostro intento era solo distruggere i mondi è un tantino esagerato.”
Isa avanzò verso Sora, il quale non gli distolse lo sguardo.
“Non ti devi più preoccupare Sora… Se siamo qua è perché qualcosa ci ha chiamati… E sappiamo che è la Luce.”
“Come possiamo fidarci di voi? Vi ricordo che ci avete fatto soffrire in ogni modo possibile!”
“Quello per me è solo un ricordo… come il Castello che Non Esiste.”
Tutti rimasero sorpresi.
“Cosa vuoi dire?” chiese Riku, stranito.
“Voglio dire che l’hanno distrutto.”
Re Topolino, Sora, Riku e Lea avevano gli occhi spalancati. Non credevano alle loro orecchie: il Castello che Non Esiste… distrutto?
“Ma chi può aver mai avuto una potenza tale da distruggere completamente il Castello?”
“Un Heartless è fin troppo debole… Neanche un solo potente Nessuno ci riuscirebbe…”
“E se invece…”
RIku si girò verso Topolino.
“Era di questo che ci volevate parlare maestà? Voi sapevate che il Castello era stato distrutto e vi siete subito preoccupato… Credo che sappiate anche chi sia stato.”
[The Organization XIII = http://www.youtube.com/watch?v=TgeRHGTjMuk ]
Il Re si voltò verso di loro, con la faccia più preoccupata e scura che avessero mai visto in vita loro. Il Re sospirò.
“Hai ragione… Tredici nuovi potenti Nessuno si sono uniti per riformare Kingdom Hearts. Hanno subito mostrato la loro forza facendo a pezzi il Castello che Non Esiste… Il loro capo ha addirittura lanciato un messaggio per i mondi.”
Topolino mostrò uno strano disco di ferro da cui partì un ologramma: un uomo con addosso una veste con le maniche nere e il torso marrone, sedeva su un trono, incappucciato.
“Abitanti di ogni mondo, preparatevi a conoscere la vera sofferenza, il dolore perché ben presto Kingdom Hearts sarà nostro!”
L’ologramma si dissolse.
“Tutto qui?” disse Lea poco soddisfatto. “Pensavo ad una minaccia peggiore!”
“Il problema è che sono certo che sono capaci di fare tutto questo… Quindi ora vi chiedo… Lea, Isa…”
Ci fu un momento di silenzio, come creato appositamente per far dare suspense ad i due ragazzi.
“Volete combattere dalla parte della Luce?”
“Ma Maestà!” esclamò Sora
“Dobbiamo avere più alleati possibili Sora. E poi sono sicuro” disse guardando intensamente i due “Che se chiuderemo un occhio su quello che hanno fatto in passato…”
“Ci sto.” Disse Isa.
“E io no secondo voi?”
Il Re sorrise, sicuro di quelle risposte.
“Molto bene! Ora passiamo alla vostra missione: dobbiamo assolutamente raggiungere il loro rifugio, ma per raggiungerlo hanno seminato per i mondi delle serrature speciali per bloccare l’accesso. Per di più sono comparsi nuovi mondi, mai esplorati prima d’ora. Credo sia opportuno creare quattro gruppi…”
“E io?” disse Kairi
“Credo che sia importante che tu rimanga qua, Kairi. Lo diciamo per il tuo bene.” disse Sora prendendole la mano.
La ragazza arrossì e farfuglio un ok. Lea si avvicinò a White.
“Ragazzina mi stai simpatica, verrò volentieri con te.”
“La simpatia è reciproca!” le sorrise la ragazza.
Duncan si avvicinò a Sora.
“Mi hai trovato nella foresta e ti sono debitore. Penso che sia il caso di conoscerci meglio.”
“Sono d’accordo con te!”
Isa si avvicinò ad Anastasia. I due si guardarono e si strinsero la mano. Non una parola.
Riku e Mark si guardarono e annuirono tra di loro.
“Benissimo, solo che c’è un problema. Abbiamo solo due Gummiship.”
“Non credo sia un problema” rispose Isa “Io e Lea possiamo ancora usare i varchi oscuri per passare da un mondo all’altro.”
“Perfetto! Vi dirò quale sarà il primo mondo da visitare per ognuno di voi e poi potrete partire.” Disse Re Topolino soddisfatto.
Ma c’era qualcosa che non aveva calcolato: che un altro nemico si stava organizzando e ben presto si sarebbe vendicato dei torti che aveva subito.
 
[Villains of a Sort = http://www.youtube.com/watch?v=J8lHK3WN3S4 ]
Era da anni che non si sentiva così viva. Era da anni che non sentiva l’oscurità nel suo corpo. L’unica cosa che si ricordava era lei che… a pensarci sopra si pentiva di averlo fatto. Avrebbe potuto allearsi con i Nessuno e uccidere quel dannato ragazzino. Perché non l’aveva fatto? Non riusciva a trovare un motivo. Per ora quell’argomento non aveva importanza. Aveva cose più importanti a cui pensare. Camminò nel corridoio principale del Castello e tre Heartless Shadow si crearono davanti a lei. Uno dei tre provò ad attaccarla e venne distrutto da un fulmine.
“Non riconoscete ancora la vostra padrona? Sciocchi!”
I due Shadow scomparvero.
“Ecco, bravi! Fuggite davanti alla signora dell’Oscurità!”
Avanzò verso una porta nascosta e vi entrò. Dentro c’erano numerose persone sedute intorno ad un tavolo.
“Finalmente sei arrivata… Malefica.”
Esattamente: la strega non era stata uccisa dai Nessuno, era riuscita a sconfiggerli ed a fuggire insieme a Pietro per creare un nuovo malvagio piano. Controllò se c’erano tutti poi incominciò la sua riunione.
“Come ben sapete un nuovo pericolo soccombe sui nostri mondi…”
“Non me ne parlare!” disse una delle figure “Tutta la mia ciurma si è spaventata a vedere quel dannato filmato.”
“Nella mia città non si sono spaventati così tanto… è la tua ciurma che sono dei codardi, baccalà!” disse un’altra figura ridendo di gusto. “E poi vedrete!” lanciò un dado “Uh! E’ il nostro giorno fortunato! Un bel sei!”
“I miei cani non hanno paura di niente! Figurati io che ho visto ogni meraviglia del mondo!”
“Ehi, ehi, ehi, nonnino! Non mi pare che i tuoi cani siano riusciti a prendere uno stupido uccello!” la figura si accese un sigaro “Nell’Olimpo è arrivato il messaggio e… BOOM! Un’ esplosione di paura. Ma Zeus ha rassicurato tutti dicendo che il suo” imitò il gesto delle virgolette “figlio prediletto avrebbe risolto tutto! Roba da pazzi, no?”
“Quell’idiota dell’Imperatore non se n’è preoccupato nemmeno lontanamente. Adesso vediamo se si preoccuperà quando entreremo in azione!” disse ridendo un’altra figura.
“Il Re del Mare è preoccupato solo per la sua figlioletta! Adesso vedrà che succederà!”
“Chi sta già preparando i piani per i propri mondi?”
“Come puoi vedere Malefica, mancano il Criceto e la Strega-Regina. La matrigna e gli altri non si trovano qui, ma staranno progettando sicuramente qualcosa.”
“Ah, quella dannata Bestia non sfuggirà allo splendido me!”
In quel momento dalla porta entrò un'altra figura.
“Pietro… sei in ritardo.”
Gambadilegno sorrise soddisfatto.
“Nel frattempo ho scoperto che nuovi Heartless sono comparsi e attendono solo i suoi ordini!”
Malefica sorrise.
“Colleghi finalmente potremo ricevere la nostra vendetta contro chi ci ha sempre sconfitti e il piano per il dominio dei mondi è finalmente incominciato! Gli Heartless attendono solo i nostri ordini!”
Tutti i malvagi risero sadicamente, pregustandosi il sapore della vendetta.
 
[Thirteenth Discretion = http://www.youtube.com/watch?v=qiqg_Q2cuG4]
 
Tredici giganteschi troni bianchi si erigevano dentro una  stanza completamente nera. Sembravano che i troni volassero, mentre in realtà erano attaccati al suolo. Un’imponente figura sedeva su uno di essi, indossando una strana tunica con il torso marrone e le maniche completamente nere. Sedeva silenzioso senza proferire parola: era completamente assorto nei suoi pensieri. La sua Organizzazione avrebbe mostrato a chiunque di che cosa erano capaci. Loro erano molto, molto più potenti rispetto a quegli “idioti” dell’Organizzazione XIII e lo avevano dimostrato distruggendo la loro base operativa. Ripensandoci si sentiva quasi… felice… se avesse avuto un cuore. Ma lui non poteva averlo. Un Nessuno Capo di un Organizzazione che si rispetti non doveva assolutamente mai cedere. E lui non avrebbe mai fallito.
“Capo.”
Davanti a lui comparve un’altra figura incappucciata con la stessa tunica.
“Finalmente Crisis. Mi porti novità?”
“I Keyblader si stanno già muovendo, ma ho rilevato altre due persone.”
“Chi sono?” chiese senza alcun interesse.
“Signore…”disse Crisis, lentamente “Sono due ex-membri dell’Organizzazione XIII…”
“Com’è possibile? Loro dovrebbero essere…!”
“Hanno un cuore, signore.”
Questo non era nei piani, ma poco importava. Avrebbe risolto anche questo problema- D’altronde lui era diventato famoso nella sua Organizzazione per la specialità di sbarazzarsi di chiunque e qualunque cosa che ostacolasse il suo cammino. Non a caso il suo soprannome era l’Iniziatore della Fine.
“Non ce n’è da preoccuparsi, vai pure Crisis.”
“Signore, le vorrei chiedere una cosa.”
“Parla.”
“La ragazza bionda e il rossino… lasciateli a me.”
Il capo guardò il suo sottoposto e fece un finto sorriso.
“Sono tuoi… Oscuro Spadaccino della Luce.”
L’incappucciato scomparì in una fiamma oscura.
La sua Organizzazione non avrebbe mai fallito, perché avrebbe dovuto? Perché una banda di ragazzini provenienti da un altro mondo avrebbero cercato di sconfiggerlo? Chi l’avrebbe sconfitto?
“Non di certo loro.”
La sua Organizzazione portava discordia, distruzione, terrore e nessuno avrebbe potuto fermare il suo piano. Loro erano la distruzione personificata, il disastro creato da Dio. E quello era il loro nome…


L’Organizzazione God Disaster.
 
TATA-TA-TAAAAAAAAAAAAAAAN! Finalmente si è scoperto chi era il misterioso individuo (Io lo sapevo già XD nd  Axel_Roxas_Demyx) EH no! Hai sbagliato! Era la persona non il suo Nessuno! Comunque domandina: ma mettete le musiche di cui vi lascio il link? Spero di sì perché penso diano un significato speciale alla storia.
Si ringrazia ovviamente Axel_Roxas_Demyx (visto ho azzeccato il nome), BigBoss2012 (grande Boss) e  aquilius (Nuovo recensore, grazie.)Alla prossima, CIAO! 

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Capitolo 4
*** 4. Città di Mezzo - Il male si muove ***


In una città la notte era sovrana, le stelle erano splendenti nel cielo, i lampioni illuminavano ogni via, la luce e l’allegria delle case si poteva sentire ovunque. La gente passeggiava per quelle strade, bambini giocavano tra di loro, i venditori cercavano di attirare potenziali clienti e tutti passavano il loro tempo a mostrare grande interesse per la loro città. Solo due persone non rimanevano a guardare tutto ciò, dato che erano in missione.
 

La Città di Mezzo
 
[Traverse Town = http://www.youtube.com/watch?v=v7NU9jBNbjw ]
Anastasia e Isa camminavano lenti per quelle strade e la ragazza rimaneva meravigliata da tutto quello che la circondava: nemmeno Salerno nei giorni di Natale era così viva e piena di gente per le strade. Guardava ogni singola casa, negozio, persona che le fosse accanto e aveva un gran sorriso sul volto, felice di essere capitata in un luogo simile. Isa , invece, non prestava la minima attenzione a ciò che lo circondava, mostrando un’aria di disinteresse e di serietà. O almeno mostrava, dato che dentro di sé provava una certa curiosità per quella città notturna. Lo affascinava come la gente si divertisse a girare per le strade  e a osservare come la gente venisse attratta dagli oggetti che proponevano i venditori. Erano emozioni che non provava da tempo.
“Senti Isa.” Disse Anastasia per parlare un po’. “Hai mai visto questo mondo prima d’ora?”
“Mai. Ne ho solo sentito parlare… Mi ricorda un po’... la mia casa, i Giardini Radiosi. Ma ormai…”
Anastasia capì di aver premuto un tasto dolente. Isa aveva scoperto che i giardini di quello splendido mondo in cui abitava non esistevano più: tutto era stato inghiottito dall’oscurità e ogni luogo era diventato arido. Sapeva che una parte della città era stata ricostruita, ma era sicuro che quei giardini in cui era vissuto da piccolo non sarebbero mai più potuti ridiventare come quelli di una volta.
“Sora ci ha consigliato di cercare un certo Cid: pensa che possa aver notato qualcosa di particolare negli ultimi giorni. Pensa possa essere all’Hotel nel Secondo Distretto.”
I due si diressero verso l’uscita del primo rione, ma Anastasia notò un buffo animaletto dietro una bancarella. Si diresse per vedere cosa vendesse e per poterlo osservare più da vicino.
“Buonasera, kupò! In che cosa posso servirla?”
L’animaletto aveva due piccole ali violacee, un morbido pelo bianco, un grosso naso rosaceo, due piccoli occhi e una sfera rossa collegata con la testa.
 

 
Isa si avvicinò alla bancarella. Appena l’animaletto lo vide, incominciò a tremare.
“Ma lei è…”
Isa aveva capito che l’aveva  riconosciuto come il suo Nessuno, ma fece subito una faccia sorpresa per far capire che si confondeva con qualcun altro.
“Chi, io?”
“I- io l’ho già vista, kupò!”
“Le giuro che non so nemmeno il suo nome.”
L’animaletto fece un sospiro di sollievo.
“Mi scusi mi devo essere sbagliato, kupò. Io sono Moguri e vendo ogni genere di cosa vi possa essere utile! In che vi posso servire?”
Anastasia guardò Isa.
“Credo ci serva qualcosa per curarci o per guarire. Solo che per i soldi…”
“Non si preoccupi, kupò! Per questa volta offre la casa, per farmi perdonare del piccolo incidente.”
Anastasia aveva notato che così dicendo Moguri aveva stretto la zona dove c’era il suo cuore.
Isa osservò rapidamente la bancarella e prese 5 Pozioni e 5 Panacee. Moguri prese gli oggetti e li diede in mano ad Isa.
“Spero che torniate presto!” disse Moguri. Poi si girò e disse sottovoce: “Con molti munny…”
“Grazie Moguri, credo che ritorneremo presto.” Rispose gentilmente Anastasia.
Prima di andarsene la ragazza notò una bancarella con una tenda gialla vuota, senza nessuno dietro il bancone.
“Che strano.” Pensò “Mi sembra insolito che qualcuno apra una bancarella e poi non si fa vedere.”
I due poterono finalmente andare verso il Secondo Distretto, aprendo il grande portone. Appena entrarono si accorsero che questa zona della città era completamente deserta, senza alcuna persona. Alcuni pali erano ammaccati e molte zone del pavimento erano rotte. Anastasia notò un Negozio di Cappelli, un’altra strada che doveva portare da qualche altra parte della città, un grande edificio dal quale si potevano notare delle campane e infine l’Hotel dove dovevano andare.
“Ecco, dobbiamo andare là dentro. Stiamo attenti, questa zona è molto spesso colpita dagli Heartless.”
I due si diressero verso l’entrata, quando qualcuno gridò a voce alta.
“Parbleu! Qualcune mi salvi!”
Anastasia notò uno strano essere circondato da delle ombre simili a quelle che l’avevano attaccata alle Isole del Destino.
“Dobbiamo aiutarlo!”
[Hand in Hand = http://www.youtube.com/watch?v=BaKd5VMLABo ]
La ragazza evocò il Keyblade e partì all’attacco, gettandosi davanti all’essere. Isa evocò Lunatico e si mise in mezzo anche lui nella mischia.
“Lei scappi, signore, ci pensiamo noi!” disse Isa.
“Trés grazie!” e detto questo andò a rifugiarsi.
“Facciamoli a fette.” Disse Isa, molto elettrizzato al pensiero di combattere di nuovo.
Due Shadow partirono immediatamente all’attacco, ma vennero abilmente parati da Anastasia. Isa scattò in avanti per sfoderare un potente attacco frontale, ma gli altri Shadow si spostarono velocemente e tentarono di attaccarlo. Isa eseguì un attacco rotante ed eliminò tutti gli Heartless intorno a lui. Anastasia colpiva velocemente i suoi avversari, alternando gli attacchi alle parate. Sconfisse velocemente i suoi avversari, ma non poté ancora cantare vittoria dato che erano comparsi altri Heartless: tre Soldato, cinque Soldato Aereo e un Blu Ciccio. Anastasia si occupò dei Soldato, mentre Isa distraeva i Soldato Aereo. Anastasia cercò di eseguire l’attacco che aveva fatto Mark nella foresta delle Isole.
“AEROCOLPO!”
Funzionò alla perfezione: lanciò la Keyblade che incominciò a ruotare su sé stessa colpendo i nemici che le se paravano davanti. Isa incominciava a scocciarsi dei Soldato Aereo che riuscivano a schivare quasi ogni suo attacco. Saltò in alto e lanciò il suo Lunatico che fece scomparire gli Heartless. L’arma si conficcò sul terreno e isa tentò di recuperarla. Il Blu Ciccio colse l’occasione per attaccarlo.
“Attento, Isa!”
Il ragazzo non fece in tempo per reagire e venne colpito in pieno volto.
“NO!”
Anastasia corse in suo aiuto alzando il Keyblade davanti a sé.
“FIRA!!!”
Un potente Fira colpì alle spalle l’Heartless che rimase confuso per un breve periodo. Sufficiente per permettere ad Anastasia di recuperare sia Isa sia la sua arma.
“Tutto bene?”
“Sì… grazie. Ora  facciamola finita una volta per tutte.”
Isa recuperò l’arma con una velocità sorprendente e scattò davanti colpendo gli Heartless rimanenti con attacchi devastanti. Anastasia rimase sorpresa da tanta velocità, si vedeva che aveva combattuto molto. Tutti gli Heartless divennero fumo e scomparvero alla vista dei due.
“Braveau! Braveau! Je suis très onorato por essere stato salvato da dei très coraggiosi combattenti comme a vous!”
I due si girarono e videro chi avevano appena salvato: l’essere era composto da due strani cubi gialli, due baffi a V rovesciata e due grandi occhi e due sottili braccia e gambe.
[Friendship = http://www.youtube.com/watch?v=KIFE-HIIzRY ]
 

 
“Grazie mille signor…”
“Je suis Luc Bloque! Très piacere!”
“Io sono Anastasia e lui è il mio compagno Isa.”
“Salve.”
“Comme pouvez sdebitarmi!”
“Non si preoccupi! Abbiamo soltanto…”
Il cubo scosse l’indice.
“No, no, no! Vi darò une cose très beau! Il Comunicatore a Distanza!”
“Cosa sarebbe?” chiese Isa, incuriosito.
“Il est une chose très fantastique! Il permette di comunicare con autre gens que se trouve in autre mondi!”
I due ragazzi erano stupiti.
“Ce ne avrebbe … otto?”
Il cubo parve molto allegro.
“Mais oui! Se volete posso mandarli ai vostri amici tramite i miei Message Bloque! Gli arriverà in un lampo!”
“Grazie mille!”
Luc chiese i nomi  degli amici a cui li dovevano dare, se li scrisse e diede due auricolari ai due ragazzi che se lo misero subito all’orecchio.
Il cubo si guardò intorno un po’ preoccupato.
“Ora scusatemi, ma je devo trovare mon Fido Bloque! FIDOOOO! FIDOOOO! Dove sei cucciolo?!”
Videro il blocco che si allontanava chiamando quello che doveva essere il suo cane.
“Però” disse Isa “Che tipo strano.”
“STRANO?! Ma ti sei reso conto com’era e soprattutto come parlava?!?”
Isa rise di gusto.
“E ti sorprendi ancora di cose così? Ti voglio anche  ricordare che sei in un altro mondo?”
Anastasia non disse più nulla e preferì andare verso l’Hotel prima d’incontrare altri Heartless.
 
[Traverse Town = http://www.youtube.com/watch?v=v7NU9jBNbjw ]
L’hall dell’hotel era vuota se non fosse stata per la presenza soltanto di una cameriera che stava pulendo tutto.
“Mi scusi” chiese Anastasia gentilmente “Mi sa dire dove possiamo trovare il Signor Cid?”
“Penso si trovi nella sala da pranzo. Se avete la cortesia di aspettare… Chi devo dire chi siete?”
“Degli amici di Sora” rispose Isa.
Dopo nemmeno due minuti arrivò un uomo con i capelli biondi, gli occhi azzurri, alto, portava degli occhiali da pilota sulla fronte, indossava una canotte ria bianca, aveva una targhetta marroncina, sul collo, dei pantaloni blu scuro alla “Fantozzi” (non sapevo come descriverli XD) e delle scarpe nere.
 

 
“Salve, desiderate?”
I due gli raccontarono il motivo del loro arrivo lì.
“Avete notato qualcosa di insolito recentemente?”
Cid parve pensarci e schioccò le dita.
“Ora che ci penso ho notato due cose strane: recentemente è arrivato un uomo che ha prenotato una camera e passa tutto il suo tempo nella stanza da poker. Mi hanno detto che poteva essere uno che apparteneva ad una certa Organizzazione…”
Isa aggrottò la fronte: possibile che fosse…
“E la seconda?”
“Recentemente ho visto due vecchie signore: una con abiti principeschi e un'altra dall’aspetto fiero. Parlavano degli Heartless, ma appena mi sono avvicinato hanno smesso di parlare e mi hanno guardato malissimo.”
Si grattò la testa.
“Certo che erano due vecchie proprio antipatiche. Dovevate vedere che sguardo mi hanno fatto ! Mi avevano letteralmente fulminato!”
“Grazie mille Cid. Ah, un’altra cosa: Sora ti saluta.”
L’uomo sorrise.
“Ricambiate i saluti! Ora scusatemi, ma ho una fame…”
L’uomo se ne andò e Isa rimase pensante.
“Pensi di conoscere l’uomo a cui si riferiva Cid?” chiese Anastasia, avendo colto al volo l’espressione dell’amico.
“Non lo penso.” Rispose Isa “Ne sono certo. Ora andiamo, dobbiamo parlargli.”
I due cercarono la stanza da poker e riuscirono a trovarla subito. La stanza era completamente tappezzata di rosso, le pareti erano verdi e c’erano numerosi tavoli con gente che giocava ad ogni tipo di giochi di carte: dalla briscola al poker, al gioco delle tre carte a scopa. A quanto pare c’era qualcuno che doveva star vincendo parecchio dato che molta gente era tutta radunata intorno ad un tavolo.
“Uhm…”
Isa si avvicinò incuriosito. Un uomo di mezza età con i capelli corti biondo chiaro, barba rasa e due occhi color azzuri. Aveva numerosi orecchini ad un orecchio, vestiva molto elegante, uno smoking nero, una cravatta rossa, una camicia grigia, dei guanti bianchi e dei pantaloni grigio scuro.
 

 
Osservava il suo avversario con un sorriso di soddisfazione, aspettando la sua mossa.
“Vediamo come rispondi a questo.” L’avversario lanciò un poker di dieci.
L’uomo lanciò le cinque carte sul tavolo: un poker d’assi.
“Credo che abbia vinto di nuovo.” Disse l’uomo, con uno strano accento, molto inglese.
Tutti i presenti se ne andarono borbottando qualcosa come “E’ troppo bravo!” o “Come fa?!”. Isa e Anastasia si sedettero sulla sedia. L’uomo guardò stupito Isa, ma subito dopo sorrise.
“E’ un piacere rivederti Saїx. Buonasera, milady
Anastasia arrossì leggermente a sentire quella parola in quell’accento inglese.
“Salve Luxord.” Disse Isa, leggermente infastidito da quello che aveva detto l’uomo.
L’uomo alzò il dito.
“Rettifico Lourd. Questo è il mio vero nome.”
“E allora tu chiamami Isa.”
“Molto bene” disse Lourd, mescolando le carte. “Come mai da queste parti?”
Anastasia voleva raccontargli tutto, pensando che Isa si fidasse di lui, ma il ragazzo la bloccò.
“Come facciamo a sapere che quello che ti diremo non l’andrai a spifferare in giro?”
Lourd rise di gusto.
“E perché mai dovrei? Ormai passo il mio tempo a giocare a carte, ho un cuore, molti munny e il male non fa più per me! A volte uso ancora il mio mazzo Gioco Leale ma è solo per sconfiggere gli Heartless che cercano di attaccarmi. Vi potete fidare, no?”
Isa ci pensò un attimo poi annuì alla ragazza. Anastasia raccontò per filo e per segno tutta la storia, mentre Lourd annuiva con gli occhi chiusi.
“Ora che mi ci fate pensare… Ho notato qualcosa di strano in questi giorni.”
I due tesero le orecchie, ma lo Sfidante del Destino prese tre carte.
“E ve lo dirò solo se riuscirete a trovare l’asso di cuori tra queste tre carte.”
“Ma Lourd…!”
“Suvvia!” disse l’uomo, ridendo “Volete sapere cosa ho visto oppure no?”
Isa accettò la sfida e Lourd mescolò rapidamente le carte. Dopodiché lanciò le carte sul tavolo, incominciando a farle ruotare ad una velocità sorprendente. Poi ad un certo punto si fermò aspettando che Isa scegliesse la carte. Il ragazzo chiuse gli occhi, ma si notava che era preoccupato: se sbagliava non avrebbero potuto ottenere informazioni preziose. Anastasia gli mise una mano sulla spalla per rassicurarlo. Il ragazzo si girò, sorpreso da quel gesto, e le sorrise. Scelse la carta in mezzo con molta certezza. Lourd lo guardò strano come per dire “Hai sbagliato.”, ma girò la carta sorridendo: era proprio l’asso di cuori.
“Complimenti. Ed ora a voi le vostre informazioni: da un po’ di tempo ho notato dei nuovi e stranissimi Nessuno che si aggiravano da queste parti. Erano molto strani: avevano un nuovo simbolo sul loro volto, uno mai visto prima d’ora. Possedevano una strana arma, una sorta di luna piena collegata ad un’asta. E ho visto anche qualcuno incappucciato con lo stesso simbolo sulla schiena della tunica.”
“Grazie, Lourd. Ci sei stato di grande aiuto.”
La ragazza si avviò verso l’uscita ed Isa stava per raggiungerla, quando Lourd lo fermò.
“Sai Isa, penso che tu abbia preso una bella cotta per quella…”
Il ragazzo mantenne la sua espressione guardando Anastasia che lo chiamava.
“E se così fosse?”
Lourd sorrise soddisfatto.
“Non lasciartela scappare, gatto mannaro che non sei altro.” Disse prendendolo in giro.
Isa sorrise e raggiunse l’amica.
 
“Dobbiamo assolutamente trovare quei Nessuno!” disse Isa, subito fuori dall’Hotel.
“Isa, scusa la domanda… ma cos’è un Nessuno?”
Isa si fermò a quella domanda.
“Un Nessuno appare quando un cuore viene inghiottito dalle tenebre, dando vita ad un Heartless. Ciò che rimane è un guscio vuoto lasciato indietro dall'Heartless: la sua anima, insieme al corpo, dà forma e vita al Nessuno, un nuovo essere senza cuore, ma con una forte volontà. Più la volontà è grande più sarà l'aspetto del Nessuno simile a quando quest'ultimo era umano, seppur sempre con qualche differenza. Non possedendo un cuore non hanno emozioni, alcuni fingono di averle al sol scopo di ingannare e attirare le loro prede, ma mantengono quasi tutti i ricordi della loro vita passata, ricordando quindi cosa sono le emozioni e cosa si prova.”
“Cavolo… Guarda: quelle devono essere le due signore di cui ci parlava Cid!”
Anastasia aveva ragione e Isa notò in particolare che dietro di loro camminavano quasi come un esercito una ventina di Heartless. I due saltarono davanti alle due signore sfoderando le loro armi.
“Si può sapere chi diavolo siete voi due? E come fate a controllare gli Heartless?!” chiese infuriata la ragazza.
Le donne emanavano un’aura oscura e una delle due incominciò a guardarle malissimo.
“Voi osate ostacolare il cammino del nostro esercito! Io una volta ero una regina di un intero mondo! Vi avrei punito per la vostra insolenza!”disse una delle due donne che doveva essere stata una regina di un mondo andato distrutto.
“E perché non punirli anche adesso, hanno osato fermarci Grimilde.” Disse l’altra donna con uno sguardo malvagio.
I due si preparano all’attacco degli Heartless che non si fece attendere. Ma qualcosa si frappose tra gli Heartless e i due ragazzi: un ragazzo incappucciato. Evocò una strana arma: un bastone con alle due estremità una luna piena e una mezzaluna. All’improvviso apparvero degli strani esseri bianchi: erano proprio come li aveva descritti Lourd, con una veste blu notte, con un bastone con una mezzaluna ad una delle estremità, privi di qualunque espressione, con quello strano simbolo sul loro volto. La parte inferiore era composta da un cuore  nero spezzato nella parte finale capovolto, con un rettangolo a destra, sinistra e sotto. Sopra c’erano tre frecce una che indicava l’alto le altre due il centro della freccia di mezzo.

“Chi osa…!”
“Già, che maleducato che sono stato. Vi prego di perdonarmi…”
[Thirteenth Discretion = http://www.youtube.com/watch?v=oIjnNbh0UG8 ]
Il ragazzo si tolse il cappuccio mostrando il suo volto: aveva i capelli bianchi molto spettinati, un paio di corna fatte appositamente con un gruppo di capelli, una carnagione chiara e due occhi neri.
“Io sono il vostro peggior incubo” dichiarò il ragazzo “Faccio parte dell’Organizzazione God Disaster e sono il numero II : sono Caos, Padrone della Distruzione.”
I due ragazzi rimasero stupiti: come faceva la nuova Organizzazione a sapere già che si erano mossi? I due impugnarono saldamente i loro Keyblade, mentre l’aura oscura delle due donne aumentava sempre di più.
“Come osate a ostacolare il nostro percorso!?”
Caos si voltò a guardarle.
“Lady Tremaine e la famosa Regina Grimilde. I vostri mondi sono stati distrutti e voi siete anche riuscite a salvarvi. Non credo che abbiate abbastanza malvagità per sembrare un pericolo.”
“Come osi!” dissero in coro le due, mentre la loro aura aumentava sempre di più.
“Non mi piace…”disse Anastasia e Isa annuì: forse aveva capito dove il Nessuno voleva arrivare.
“D’altronde…” continuò il ragazzo con un tono freddo “Non siete nemmeno riuscite a impossessarvi dei cuori di quelle due fanciulle… non vi sentite… arrabbiate?”
[Destiny’s Force = http://www.youtube.com/watch?v=T_6pR65BEQU ]
Le due ormai non riuscivano più contenere tutta l’oscurità dei loro cuori e le loro aure esplosero. Tutto diventò nero e quando i due ragazzi furono capaci di riaprire gli occhi videro davanti a loro un gigantesco Heartless: aveva due occhi gialli, una qualche sorta di capelli, due enormi braccia, nero pece, un enorme buco a forma di cuore nel petto e delle gambe sottili.
“Un Darkside!” esclamò Isa.
Caos aprì un varco oscuro e rivolto ai due ragazzi.
“Spero vi divertiate con lui… Alla prossima… se riuscite a sopravvivere!”
Il ragazzo entrò nel varco oscuro e lasciò i due ragazzi al combattimento. Il Darkside cercò di colpire con una delle mani Isa che riuscì velocemente ad evitare di essere colpito. Nel luogo dove aveva colpito l’Heartless si era formato una sorta di portale viola dal quale uscirono un paio di Shadow.
“Anastasia, ascoltami! Il suo punto debole sono le mani, ma sta attenta a non farti colpire!”
“D’accordo” disse la Keyblader scattando in alto.
Isa cercò di distrarre l’Heartless colpendogli la parte inferiore con Blizzard e Anastasia colse l’occasione per colpire la mano destra. Il Darkside se ne accorse e scacciò via la ragazza come se fosse una mosca.
“NO!”
Isa corse dietro di lei per prenderla al volo e ci riuscì perfettamente. L’Heartless partì di nuovo all’attacco.
“DOVRAI PASSARE SUL MIO CADAVERE PER FARLE DEL MALE!”
Isa si gettò in avanti e colpì rapidamente la mano sinistra. La creatura ne risentì piegandosi su quel lato. Anastasia si era ripresa ed era partita nuovamente all’attacco. Sentì come una strana energia dentro di sé. Alzò il Keyblade e urlò qualcosa che lei nemmeno conosceva.
“TORNADO FIRAGA!!!”
Una decina di potentissimi Firaga incominciò a colpire il volto della creatura che rimase molto stordita.
“Bel colpo!” urlò Isa da lontano.
I due si alzarono in volo e colpirono entrambi le mani. Il Darkside inarcò la schiena facendo uscire dal buco a forma di cuore delle strane sfere di energia oscura che si scagliarono contro di loro.  Entrambi le pararono rispedendole contro chi gliele aveva mandate. La creatura era ormai allo stremo delle sue forze. I due saltarono e sferrarono il colpo finale sulla sua testa.
La creatura ondeggiava e lentamente stava diventando solo una scia di fumo. Isa era riuscito a riatterrare, ma Anastasia non riusciva a ristabilirsi e roteava pericolosamente contro il terreno. Isa scattò in avanti e la prese tra le sue braccia.
“Tutto ok?” chiese Isa guardandola preoccupato.
“S-sì… Grazie.” Rispose la ragazza imbarazzata.
I due videro la fine del Darkside: esplose in un gigantesco fumo nero che si elevò verso il cielo…
“Alla fine l’oscurità che regnava dentro quelle due donne le ha uccise.” Affermò Anastasia guardando dove una volta c’era il Darkside.
Isa annuì: l’oscurità è fin troppo pericolosa.
 
“E dire che pensavo fossero più deboli.”
Caos non era tornato al quartier generale, ma era rimasto a vedere la battaglia dei due contro il gigantesco Heartless.
“E poi quell’Isa… Interessante, ma fin troppo giocato dai sentimenti. Ora credo sia il caso di andare veramente.”
Aprì un varco oscuro davanti a sé.
“Il capo sarà molto interessato.”
 
“Che sonno…”
I due ragazzi avevano deciso  di pernotta tare nell’hotel dato che dopo la battaglia erano stanchissimi. Avevano deciso di prendere due letti separati per evitare… equivochi.  Isa tornò dal bagno dopo essersi lavato la faccia. I due si guardarono poi andarono a dormire.
“Isa…”
“Sì, Anastasia?”
Era la prima volta che pronunciava il suo nome. Isa pensava che quel nome fosse quasi angelico.
“G-grazie per avermi salvata…”disse la ragazza, arrossendo senza farsi vedere dal ragazzo.
In un primo momento Isa non disse niente.
“N-non c’è di che… Buonanotte.”
“Buonanotte anche a te.”
Aveva sempre mantenuto un atteggiamento distaccato con chiunque, ma lei era diversa.
Forse Lourd aveva torto. Non era una semplice cotta.
 
Ed eccomi qua!!! Esatto gente con un ritardo spaventoso sono ritornato in gioco! Sfortunatamente il mio computer e il sistema operativo sono andati a farsi benedire e avevo perso la prima parte di questo capitolo… Per farmi perdonare del ritardo posterò delle belle immagini fatte appositamente da me (ne avete già visto una e non ve ne siete nemmeno accorti XD)
 

Questo è l’ufficiale simbolo dei nuovi Nessuno.
 

White Forma battaglia.
 

Mark Forma battaglia (uno schifo, ma non come il prossimo)
 

Duncan Forma Battaglia (Fa schifo allo schifo.)
 
Per Anastasia non ho potuto fare il disegno dato che disegnare i personaggi femminili è una fatica enorme (per White ci avrò messo due giorni e mezzo ed è venuto bene)
 
Ed ecco anche il nemico di questo capitolo: CAOS!

 
Ed ora i Keyblade!

Rispettivamente a partire da Destra verso Sinistra i Keyblade di White, Mark, Duncan e Anastasia.
 
 
Suppongo abbiate notato il piccolo cameo… COME NO?! Allora ve lo dico io: Luc Bloque è un personaggio del videogioco Mario & Luigi Viaggio al Centro di Bowser! Mentre è ora di mettere in chiaro una cosa che mi sono dimenticato di dire: Caos, Omega, Crisis sono tutti personaggi inventati da me (come il resto dell’Organizzazione God Disaster) e non appartengono a nessun altro gioco!
Spero abbiate gradito il capitolo e che recensiate! Ovviamente ringrazio (nuovamente) Axel_Roxas_Demyx (Che mi ha messo anche tra gli autori preferiti e non posso fare altro che inginocchiarmi), BigBoss2012 (che mi deve un produttore grafico [Vai a vedere la recensione che ti ho lasciato XD]) e Aquilus (che è stato il primo a pensare che fosse un altro Crisis…)
CIAO!!!

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Capitolo 5
*** 5. Paese delle Meraviglie - Problemi di giardinaggio ***


Avete mai visto uno di quei magnifici giardini inglesi, con tutte quelle rose e quei splendidi fiori? Quel mondo ne aveva uno che era magnifico, ma era un vero e proprio labirinto. C’era anche un’altra zona, ma il giardino era molto più grande, con funghi giganteschi e fiori enormi. Oltre quello una tavola bandita ogni giorno per l’ora del tè. C’era il Castello che dava ingresso al giardino dov’era stata allestita una sorta di tribunale dove la regina giudicava “equamente” chiunque capitasse sotto tiro. Ed infine c’era la sala iniziale dove ogni visitatore arrivava e già da lì si poteva capire quanto fosse bizzarro quel mondo. D’altronde quello era il Paese delle Meravigle.
 

Il Paese delle Meraviglie.
 
[Welcome to Wonderland! = http://www.youtube.com/watch?v=IG-vL7yvGXQ ]
Sora e Duncan erano finalmente arrivati con la Gummiship a destinazione. Appena mise piede fuori dalla navicella, Duncan capì che quel mondo aveva tutte le rotelle fuori posto: la stanza in cui erano arrivati era completamente disordinata e guardando verso l’alto non si vedeva assolutamente niente se non una profonda oscurità. Sora scese allegro dalla Gummiship, felice di essere ritornato in uno di quei spettacolari mondi che aveva visitato.
“Questo è… il Paese delle Meraviglie?!”
“Esatto!” rispose Sora.
Stavano per avviarsi verso la stanza successiva, quando uno strano blocco uscì da un portale dimensionale.
“Message pur Monsieur Sora, Message pour Monsieur Duncan!”
I due rimasero esterrefatti: che diavolo era quel cubo volante. Il cubo si fermò improvvisamente davanti ai due e si aprì una schermata che mostrò il volto di…
“Anastasia?!” dissero in coro i due.
“Salve ragazzi! Quando io e Isa siamo stati alla Città di Mezzo abbiamo salvato un uomo cubo chiamato Luc Bloque che ci ha regalato una sorta di ricetrasmittente che permette di comunicare tra i mondi. Ve l’abbiamo inviati tramite il blocco che vedete e speriamo vi possano essere molto utili. CIAO!”
Il blocco fece uscire da una fessura una busta con dentro i due oggetti.
“AU REVOIR!”
Detto questo il cubò ripasso per il portale e lasciò i due ragazzi con gli occhi aperti.
“Siamo appena arrivati in un nuovo mondo e le sorprese sono appena cominciate…”disse Duncan, mettendosi l’oggetto.
“Non ti preoccupare!” Sora sorrise “Non credo che sarà l’ultima! Ci sono molte cose che ti piaceranno qui!”
“Speriamo…”pensò Duncan, non molto sicuro.
I due si avviarono verso la stanza successiva. Duncan osservò con cura ciò che lo circondava: sembrava in tutto e per tutto a una normalissima sala da pranzo, con un tavolo con sopra due barattoli, un orologio a pendolo, due sedie ed un camino, ma mancava un’altra porta per proseguire.
“Ed ora?” chiese Duncan.
“Ed ora…” Sora prese il barattolo blu “Altra sorpresa!”
Sora bevve un poco del contenuto del barattolo e lentamente incominciò a diventare sempre più piccolo.
“Ma che diavolo?!?! Sora, dove diavolo sei!”
“Qui giù!”
Duncan osservò sul tavolino ed effettivamente vide Sora che sbracciava per richiamare l’attenzione di Duncan.
“Che aspetti? Bevila anche tu!”
Duncan prese il barattolo, incerto, e bevve velocemente un  sorso della bevanda. Aveva un sapore dolce, ma allo stesso tempo aveva una nota acidula. All’improvviso sentì il suo corpo diventare sempre più piccolo, stringersi ancora di più, fino a diventare della stessa grandezza di Sora.
“Uao!”
Vide la stanza che lo circondava con occhi diversi e notò un corridoio che portava fuori e una porta… con una faccia?!
“Concentrati Duncan” si disse a sé stesso “D’altronde sei anche in un altro mondo che vuoi che possa essere una porta con una faccia!”
I due scesero con un balzo dal tavolo e si avviarono verso il cunicolo.
“Hey, ma perché non proviamo ad usare quella porta?”
“Ah, quella” disse Sora “Non vuole venire aperta.”
“In che senso scusa?!”
“Nel senso che preferisce dormire ed è quasi impossibile svegliarla!”
Duncan si batté la mano sulla fronte.
“Mi stai dicendo che quella porta è in grado di intendere e di volere… cioè è viva?!?”
“Sì!”
Ok, doveva ammetterlo, aveva sempre sognato di entrare a far parte di uno dei suoi libri di avventura, ma quel mondo era veramente assurdo. Nonostante ciò, preferì continuare ad esplorarlo. Attraversato il corridoio i due si trovarono in un giardino: c’erano altre tre strade e due carte che assomigliavano molto a dei soldati stavano davanti all’entrata che si trovava di fronte a loro.
“Carte-soldato?” chiese Duncan.
“Esatto, servono la regina di cuori, che è la sovrana di questo Regno. Una molto fissata con il tagliare le teste e con il punire la gente con processi “equi”. Non so se mi spiego”
“Chiaro come l’acqua.”
I due cercarono di evitare ogni contatto con le guardie e preferirono scegliere un’altra strada.
“Destra o sinistra?”
“A destra c’è un labirinto e preferirei evitare. Andiamo a sinistra, dopo un boschetto ci dovrebbe essere una mia amica.”
“Speriamo che almeno lei sia normale…” pensò Duncan.
Seguendo la strada si ritrovarono in un gigantesco giardino, molto diverso dal precedente: il terreno era di un colore marroncino, c’erano funghi e fiori giganteschi, alberi sottili, ma alti con numerose foglie, con anche qualche ninfea gigante che sopra le loro teste faceva da piattaforma per raggiungere altre zone.
“Mi sembra strano che non abbiamo incontrato nessun Heartless.”
“Gli Heartless di questo mondo preferiscono nascondersi e nella maggior parte delle volte escono quando meno te l’aspetti.”
Detto questo Duncan si mise all’erta: non aveva alcuna intenzione di farsi trovare impreparato. Passarono il giardinetto tranquillamente, senza aver incontri di alcun genere.
“Possibile che oltre a quei Carta-soldato non abbiamo incontrato nessuno? Non mi sembra il genere di mondo completamente disabitato. D’altronde Sora ha parlato di una sua amica e di una Regina… quindi dev’esserci per forza qualcun altro su cui governare… A meno che questa non sia la più pazza e che quindi governa in un mondo senza alcun essere vivente.” Si disse Duncan.
Arrivati all’entrata di un’altra zona sentirono un urlo.
“E’ Alice! Vieni, deve essere in pericolo!”
Duncan corse insieme a Sora e si ritrovarono in una sorta di sala da tè, ma la cosa che colpiva di più erano sei Concerto Rosa e cinque strani carta-soldati, intorno ad Alice.
“Hey! Che state facendo!”
I Carta-soldati si girarono e i due ragazzi videro che erano completamente differenti: avevano metà lato nero, avevano uno strano volto, il simbolo degli Heartless ai lati e una lancia a posto di una mano.
 

 
“Vediamo cosa sono capaci di fare!” disse Duncan, entusiasta di una nuova battaglia.
“Io sono pronto!” esclamò Sora
[To Our Surprise! = http://www.youtube.com/watch?v=uzuJP1njEXo ]
Due Concerto Rosa attaccarono Sora che si protesse con la Keyblade, mentre Duncan fu il primo ad attaccare, cogliendo di sorpresa gli Heartless. I Falsi Carta-Soldati si muovevano fiaccamente, venendo colpiti dall’incredibile velocità di Duncan. Sora nel frattempo era riuscito a liberarsi dei Concerto Rosa con un potente Firaga, ma non poté fermarsi dato che comparvero altri Falsi Carta- Soldati che lo attaccarono contemporaneamente.
“A quanto pare si vogliono divertire anche loro …”
Sora e Duncan incominciarono a farsi più vicini fino rimanere spalla contro spalla. Appena gli Heartless tentarono di finirli, i due ragazzi saltarono e si presero per mano.
“KEYBLADE ….”
Incominciarono a ruotare ad una velocità sorprendete, colpendo gli Heartless che li avevano circondati.
“… SINCRONIZZATO!”
I due ragazzi, una volta a terra, continuarono a ruotare, formando una sorta di tornado che travolgeva ogni nemico che gli capitasse sotto tiro.
“Uao! Da dov’è uscita quella mossa?!” chiese Duncan, stupito di quello che aveva fatto.
“Non lo so, ma è stato stupefacente!”
Non poterono ancora cantare vittoria che lo stesso numero di nemici di prima gli ricomparve davanti.
“Ancora?”
Duncan sentì come una strana energia dentro di  sé: si sentiva come se il vento gli scorresse nelle vene, la velocità fosse tutto sé stesso e come se tutte le parole dei libri che avesse letto gli stessero dando una strana energia.
“Ne ho avuto abbastanza. Facciamola finita!”
Una strana aura lo stava circondando e numerose lettere incominciarono a fuoriuscire da quell’energia. Duncan si ritrovò tra le mani un gigantesco libro e indicando i nemici le lettere si fermarono.
“Vendetta … LETTERALE!”
Le lettere incominciarono ad infiammarsi e a scagliarsi contro ogni nemico presente. Al solo contatto con le lettere gli Heartless scomparivano e dopo nemmeno una decina di secondi, erano tutti nuovamente scomparsi.
“WOW! Che potenza!” esclamò Sora, stupito all’ennesima potenza.
Duncan era ancor più stupito del ragazzo: da dov’era uscita tutta quella forza?! Sora si avvicinò al tavolo e togliendo la tovaglia, vide Alice nascondersi sotto al tavolo.
“Puoi uscire! Sono scomparsi tutti!”
[Welcome to Wonderland = http://www.youtube.com/watch?v=IG-vL7yvGXQ ]
La ragazza uscì da sotto il tavolo e, guardandosi intorno, sospirò con sollievo. Aveva i capelli biondi, gli occhi azzurro chiaro, una veste azzurra con un grembiule bianco e portava un cerchietto nero.


 
“Grazie mille … Oh, ciao Sora! Come mai da queste parti?”
Sora le raccontò della nuova Organizzazione e dei sigilli sparsi per i mondi, della missione che gli era stata affidata e la ragazza rimase terrorizzata.
“Oh mio … dite sul serio?! Il messaggio qui è arrivato, ma pensavamo non fosse  nulla d’importante!”
“Sora mi ha detto che qui c’è una Regina … non si preoccupa per il suo Regno?”
Alice scosse la testa.
“Lei pensa che tutto questo mondo sia sotto il suo controllo, ma lei non sa nemmeno che qui tutto va come capita.”
“Mi staresti dicendo che qui non c’è nessuno che controlla niente, che il mondo va come vuole lui e tutto il resto?!”
“Beh, sì.”
In quel momento Duncan avrebbe voluto sbattere la testa contro un muro, ma mantenne il suo auto controllo.
“D’accordo … per caso hai notato qualcosa di strano in questi giorni?”
La ragazza parve pensarci un attimo poi s’illuminò di colpo.
“Sì, una cosa l’ho vista, c’era una …”
Da dietro i due ragazzi partì un ramo di una pianta che sfiorò Alice.
“Ma che diavolo …?”
Sora e Duncan si girarono e videro due piante carnivore che spuntavano dal terreno.
“E queste quando sono cresciute?”
I due partirono all’attacco, ma subito dopo videro che le piante erano scomparse.
“Che strano … allora che dicevi Al…”
Sora non poté terminare perché, girandosi, aveva notato che la ragazza era scomparsa.
“Cosa sta succedendo?! Un attimo fa era proprio dietro di noi!”
“Scomparsa la ragazza, ma forse non c’è mai stata … boh, chi lo sa?”
I due alzarono lo sguardo e videro uno strano gatto viola striato, con uno strano sorriso e due occhi gialli che li guardava.
“Stregatto!” esclamò Sora.
“Ci mancava anche il gatto parlante …” si disse Duncan, esasperato.
“Cosa intendevi con quello che hai detto prima?”
“Quello che ho detto, o forse no … sta a voi scegliere, ma se fossi in voi qualcun altro anche cercherei … un illusionista … o forse era un illuso? L’importante è che lo cercate … o preferite che l’importante cerchi voi?”
Detto questo scompari poco a poco, prima il corpo, poi gli occhi, infine il suo sorriso.
“Posso dire che non ciò capito nulla?”
“Uhm … un’illusionista …” disse Sora, riflettendo ad alta voce.
“Ehm … Terra chiama Sora … Sora ci sei?”
Il ragazzo sobbalzò, poi rivolse un sorriso all’amico.
“Scusami, stavo pensando … Dobbiamo cercare Alice!”
“Non riesco a capire come possa essere scomparsa all’improvviso …”
I due uscirono dal giardino del Tè, così l’aveva soprannominata Duncan, e si diressero verso l’incrocio dove avevano visto i due soldati. I due pensarono di dirigersi verso l’altra strada che avevano visto. Si ritrovarono in un immenso labirinto e notarono che numerosi Carta-Soldato giravano da quelle parti.
“Dobbiamo cercare di non essere scoperti, altrimenti ci cacceranno via …”
I due cercarono di fare meno rumori possibili e  di non essere notati da nessuna delle guardie, ma c’era qualcosa che non andava: le guardie sembravano come impazzite e continuavano a dire frasi senza senso.
Fiori e Piante, Verdi e Rosse che esse siano! Piante, Fiori o Alberi, piantare, piantare, piantare!”
“Ok lo confermo … qui sono tutti pazzi ...” disse Duncan, sospirando.
Continuarono ad avanzare fino a trovarsi in un vicolo cieco.
“E ora?”
Fiori e Piante, Verdi e Rosse che esse siano! Piante, Fiori o Alberi, piantare, piantare, piantare!”
“Oh, no! Stanno venendo di qua!”
Poco dopo erano circondati da Carta-Soldati che puntavano contro di loro le lance.
“Che facciamo? Li combattiamo ?” chiese Duncan, indeciso.
Sora non rispose e incominciò a tremare.
“Sora …?!”
Il ragazzo crollò per terra, svenuto.
“SORA!”
Duncan non riuscì a fare nulla perché venne colpito con forza sulla nuca.
 
[The other promise (??? Theme) =http://www.youtube.com/watch?v=TnU1XXjyApw]
“AHAAHAHAH! Il X-blade è costituito anche dal tuo cuore, idiota! Se lo distruggi il tuo cuore svanirà per sempre”
“Darei tutto per salvare Terra e Aqua.”
“Hmf. I tuoi amici vengono prima di tutto, vero?”
“Perlomeno ce li ho! Sono diventato parte del cuore dei miei amici e loro del mio. I miei amici sono il mio potere … e io sono il loro!”
 
“Cosa intendi fare?”
“Ho deciso che devo tornare al luogo a cui appartengo.”
“Beh, in effetti ho sempre pensato che fosse la cosa migliore, fin dall’inizio. Ma c’è ancora qualcosa che non mi quadra. Tutto questo non mi convince.”
“E’ per il bene di tutti.”
“Tutti pensano di essere nel giusto …”
“Questo E’ giusto.”

“Nessuno sentirà la mia mancanza.”
“Non è vero! Io sì …”
 
“Riunendoti a lui, però, nessuno si ricorderà più di te. Tutti i ricordi delle persone che ti stavano intorno che sono collegati a te verranno cancellati.”
 
Sora si ritrovò sopra una strana piattaforma: era una gigantesca immagine che raffigurava lui e altre due persone molto simili tra di loro, l’unica differenza che avevano era il tipo d’abito.
“Perché sono qui?”
“Sora …”
Il ragazzo si girò e vide uno delle due figure raffigurate: aveva i capelli biondi spettinati, gli occhi azzurri e una carnagione chiara e vestiva una dei cappotti dell’Organizzazione XIII.
“Tu?! Ma è …”
Il ragazzo che aveva davanti sorrise e gli indicò dietro di lui. Comparve un’altra figura che vestiva il cappotto dell’Organizzazione: era una ragazza che aveva gli occhi azzurri e i capelli neri.
“Tu … tu chi sei?”
All’improvviso sentì una fitta alla testa e una serie d’immagini incominciarono a comparirgli, ma non riusciva a focalizzarle bene. Vicino alla ragazza ne comparve un’altra con un vestito bianco, gli occhi azzurri e i capelli biondi.
“Cosa sta succedendo?!”
Sora non riusciva a capire: cosa ci facevano quelle persone in quel luogo? E soprattutto com’era possibile che lui riuscisse ancora a vederle? Sora si accasciò a terra a causa di tutte quelle immagini che gli ronzavano per la mente. Una mano venne offerta da una persona che era comparsa improvvisamente davanti a lui: era uguale alla prima persona che aveva incontrato, solo che aveva i vestiti diversi.
“Io … ti ho già visto …” disse Sora, guardandolo.
Il ragazzo sorrise e le sue labbra si mossero, ma uscì solamente un insieme di voci, non una singola.
“La Luce … Nei Nessuno c’è una piccola scintilla di cuore e a loro può essere donata nuova vita, i ricordi possono ritornare … chi è ospite nei nostri cuori vivrà per sempre, ma potrà anche decidere di ritornare al proprio corpo. Ricordati questo Sora.”
Intorno a lui le persone scomparvero e la luce di quel luogo si spense.
 
[Welcome to Wonderland! : http://www.youtube.com/watch?v=IG-vL7yvGXQ ]
“SORA!”
Il ragazzo si svegliò dentro una fredda gabbia e vide che si trovava ad un tribunale.
“Cosa … cosa è successo?”
Duncan era in una gabbia affianco alla sua.
“Sei svenuto, mi hanno colpito alle spalle e ci hanno portato qui. Ma non siamo gli unici a quanto pare …”
Sora notò una gabbia che si trovava dall’altra parte della stanza: la persona all’interno aveva i capelli blu scuro un po’ scompigliati, che coprivano una parte del volto e aveva due occhi azzurri. Indossava una camicia bianca e aveva due dita che tenevano il mento, come se stesse riflettendo intensamente. Guardò Sora divertito.
 


 
“A quanto pare ci si rivede Sora …”
“ZEXION!?”
Era proprio uno degli ex-membri dell’Organizzazione XIII. Lo Stregatto gli aveva suggerito bene: a quanto pare il Burattinaio Mascherato era da quelle parti.
“Ienzo per essere precisi … come mai da queste parti?”
Sora non sapeva se si poteva fidare di quel ragazzo: d’altronde lui in passato aveva tentato di ingannare Riku.
“Non credo che si fidi molto di te.” Affermò Duncan.
Ienzo sospirò.
Fidati delle persone, mi diceva, finché ti danno motivo per non farlo più. E allora non voltarti mai indietro.”
Duncan rimase leggermente sorpreso.
“Una frase di Nicholas Sparks!”
Ienzo sorrise.
“Vedo che non sono l’unico tra i mondi che ama leggere ogni tipo di libro … E poi …” si voltò verso Sora. “Mi voglio scusare per il dolore che ho causato a te e ai tuoi amici al Castello dell’Oblio. Ne sono pentito.”
Sora guardò il ragazzo: come Lea e Isa anche lui aveva riavuto un cuore.
“D’accordo.”
Incominciò a fare un riassunto della spiegazione partendo fin dall’inizio, che raccontò Duncan con maestria, e alla fine Ienzo rimase perplesso.
“Una nuova Organizzazione … Io ho visto uno di quei tipi incappucciati … E ho visto anche che aveva piantato uno strano seme … Penso che sia quello la causa della follia delle guardie … e della Regina.”
“Come se qua  fosse tutto normale …” sussurrò  Duncan.
Ienzo aprì un libro e, chiudendo gli occhi, posizionò il braccio davanti a sé. Un raggio verde distrusse le sbarre e il ragazzo uscì, sistemandosi i vestiti, e incominciò a leggere una parte del libro, poi alzò il libro al cielo e delle pagine ruppero la serratura di Duncan e Sora.
“Ecco fatto.” disse Ienzo, soddisfatto.
I due ragazzi uscirono dalle gabbie.
“Grazie mille. Mi presento sono Duncan.”
“Piacere, Ienzo.”
“Posso chiederti come mai sei qui?”
“Sono in esplorazione … Voglio scrivere un libro riguardante tutti i mondi e poi … Voglio cercare di riportare la mia casa, i Giardini Radiosi, come una volta. Ho scoperto che da qualche parte esiste un fiore capace di far fiorire anche la terra più arida.”
“Caspita …”
 Non fecero in tempo a dire altro che delle guardie arrivarono di corsa insieme alla Regina.
“Tagliategli la testa! A tutti! Non devono toccare la nostra piantina!”
[To Our Surprise! = http://www.youtube.com/watch?v=uzuJP1njEXo ]
Le guardie si avvicinarono minacciose e dietro di loro la strada venne sbarrata da un cancello comparso all’improvviso. Tutto il tribunale si era modificato: adesso delle siepi avevano diviso i tre ragazzi e al centro era spuntata una torre con tre ruote.
“SORA! DUNCAN! Dobbiamo distruggere la torre, solo così potremmo andare avanti!”
“OK!” gridarono all’unisono i due ragazzi.
Duncan scelse una delle due strade e subito trovò due Carta-Soldati che volevano attaccarlo con le loro lance.
“Cercherò di farvi meno male possibile.”
Duncan si alzò in volo e scese in picchiata stordendo i due nemici.
“AHIO!”
“HI!”
I due Carta-Soldato cercarono lo stesso di colpirlo con le lance, ma il ragazzo era fin troppo veloce: superò in volo i due e urlò una parola.
“FIRAGA!”
Una potente vampata di fuoco colpì in pieno i due, che si accasciarono al suolo, svenuti.
“Ops … forse ho esagerato …”
Avanzò e si trovò davanti una facciata della torre. Prese a colpirla velocemente, creando prima delle piccole crepe, poi dei buchi e infine la parete crollò.
“Ecco fatto! SORA! IENZO! Ho distrutto una facciata della torre!”
“Ottimo!” replicò Ienzo.
Il Burattinaio Mascherato avanzò velocemente, ma si ritrovò in un vicolo cieco.
“Dannazione …”
Tre Carta- Soldato erano comparsi dietro di lui, ma non si fece cogliere impreparato.
“Dicono che la cultura fa male …”
Aprì il libro e glielo lanciò contro. Il libro divenne grandissimo e schiacciò i tre.
“E a quanto pare non hanno tutti i torti.”
I tre Carta-Soldato non si arresero e tentarono di infilzare Ienzo con le loro lance. Il ragazzo saltò in aria e aprì nuovamente il libro: il raggio colpì in pieno i tre che diventarono dei libri in miniatura.
Avanzò per l’altra strada e si ritrovò davanti ad un’altra facciata della torre.
“Facciamo in fretta!”
Aprì nuovamente il libro e una serie quasi infinita di pagine in fiamme si abbatté sulla torre. Dopo appena un minuto la facciata della torre crollò: ne mancava solo una.
“SORA! Tocca a te!”
“ARRIVO!”
Il castano avanzò, ma si vide subito circondato da cinque Carta-Soldato.
“Salve … GIRO DI GELO! ”
Il ragazzo saltò e incominciò a ruotare davanti a sé, come una ruota. I nemici venivano colpiti a ripetizione e qualche volta delle schegge di ghiaccio comparivano sul loro corpo. I Carta-Soldato si accasciarono per terra e il ragazzo poté continuare. Dopo un po’ si trovò di fronte la torre e incominciò a tempestarla di attacchi. Nonostante rimanesse solo quel muro la torre non sembrava voler cedere, ma dopo qualche colpo tutta la struttura crollò definitivamente e le siepi e il cancello scomparvero.
“TAGLIATEGLI LA TESTA! TAGLIATEGLIELA ORA!” strepitò la Regina.
I tre ragazzi incominciarono a scappare e si diressero verso l’entrata, ma qualcosa li fece fermare.
“Che succede?” chiese Duncan.
Il terreno incominciò a muoversi e uscirono due piantine molto simili a quelle che avevano visto nel Giardino del Tè.
“Ancora loro!” esclamò Sora.
“Poveri sciocchi …”
I tre si voltarono: dietro di loro c’era un membro dell’Organizzazione God Disaster!
[Thirteenth Discretion = http://www.youtube.com/watch?v=qiqg_Q2cuG4 ]
“TU! Sei uno dei membri della nuova Organizzazione!”
“Tsk, che nome ridicolo” commentò il nuovo arrivato.
Aveva i capelli biondi scombinati, gli occhi verdi, ma metà faccia era coperta da una strana maschera di ferro con un occhi rosso.
“La nostra è l’ Organizzazione God Disaster. Nessuno ci potrà ostacolare. E io sono il numero IV, Broken, il Divisore di Anime.”
Fece un passo a destra e fece vedere una cosa ai tre che li fece sorprendere.
“PIETRO?!”
Infatti il seguace di Malefica era lì davanti a loro, solo che … aveva qualcosa di diverso …
“Eh … Piante …”
“Cosa gli hai fatto?!”
Il ragazzo li guardò con un finto sorriso.
“Assolutamente niente. E’ stato soggiogato dal suo stesso Heartless … ed ora tocca a voi fare la sua stessa fine.”
Broken aprì un varco oscuro e scompari. Gambadilegno incominciava a dare segni di nervosismo.
“ARGH …. Ven … detta!”
I tre si preparano alla battaglia, ma accadde una cosa ancor  più inaspettata. Dal terreno dietro di loro comparve una gigantesca pianta carnivora che aprì la bocca e … dentro c’era Alice!
“AIUTO!”
“Dobbiamo aiutarla!”
La pianta la inghiottì e ringhiò contro di loro.
 


[ Rowdy Rumble = http://www.youtube.com/watch?v=dUzNo16ZLxo ]
Le piantine tentarono di mordere Duncan, ma lui riuscì a pararle con la Keyblade. Sora aveva deciso che avrebbe tentato di distrarre Pietro, per permettere agli altri di attaccare l’ Heartless.
Gamba caricò un potente pugno, ma Sora lo schivò con una capriola. Ienzo aprì nuovamente il suo libro, ma una delle piante glielo fece cadere lanciandogli contro delle spore. Il ragazzo tentò di recuperarlo, ma delle radici lo fecero cadere a terra.
“Ienzo!”
Duncan scattò in avanti e sconfisse la pianta con un solo colpo.
“Tutto bene?”
“Sì, grazie … Continuiamo a combattere!”
I due annuirono e continuarono a colpire la pianta. Sora nel frattempo tentava di far confondere Pietro, ma l’avversario non voleva arrendersi. Ad un certo punto Pietro scattò in avanti e Sora, schivando l’attacco con una capriola, lo colpì alle spalle, facendolo cadere per terra.
“VIA DALLA MIA STRADA!” urlò rialzandosi.
Sora incominciò a girargli intorno ed ad un certo punto tirò fuori il Keyblade.
“SONNOLENZA!”
Il nemico si fermò di colpo, chiuse gli occhi e cadde a terra, dormendo.
“Ecco fatto. Buon riposo!”
Duncan e Ienzo non se la cavano molto bene: nonostante tutti i colpi che infliggessero all’ Heartless gigante, quello non sembrava aver subito alcun danno.
“Non riesco a capire …”
Sora arrivò di corsa dai due.
“Eccomi, vi sono mancato?”
Ienzo sorrise.
“Ragazzi dobbiamo trovare il suo punto debole! Colpendolo lì riusciremo a sconfiggerlo.”
I tre incominciarono a saltare in ogni direzione per cercare qualche luogo che risultasse più debole rispetto al resto del corpo. Ad un certo punto la pianta aprì la bocca e spuntò un fiore giallo con il simbolo degli Heartless.
“TROVATO!” gridò trionfate Duncan.
Duncan e Sora si alzarono in volo e puntarono il Keyblade contro il fiore.
“FIRAGA!”
Le vampate di fuoco partirono, ma l’Heartless aveva lanciato delle spore velenose.
“Ci penso io!”
Ienzo aprì il suo libro e, facendolo diventare grande, lo usò come  scudo contro le spore. Le due vampate colpirono in pieno il fiore e la pianta incominciò a dare segni di dolore. Ad un certo punto si alzò dal terreno mostrando una sorta di sfera di terreno.
“Lì dentro c’è Alice!”
“Penso che sia anche il suo vero punto debole. Colpendo quello libereremo la ragazza e sconfiggeremo l’Heartless.”
La pianta incominciò a girare senza motivo, a usare dei rami per attaccare i nostri amici, ma loro riuscivano a schivarli brillantemente. I tre saltarono contemporaneamente e colpirono uno dietro l’altro il nucleo di quel mostro. Rimasero ancora a mezz’aria, pronti a sferrare l’attacco finale.
“ORA!”
Ienzo aprì il libro davanti a sé, dando una spinta maggiore all’attacco di Sora e Duncan, che attaccarono simultaneamente il nucleo con un potente colpo di Keyblade. La pianta si accasciò a terra, incominciò a seccarsi lentamente e poi esplose, facendo volare via un enorme cuore. Alice era caduta sana e salva e vicino a lei c’era … una serratura!
“Dev’essere quella di cui ci parlava Topolino!”
I due puntarono la Keyblade contro la serratura e un raggio lucente colpì la serratura, facendola scomparire.
[Welcome to Wonderland = http://www.youtube.com/watch?v=IG-vL7yvGXQ ]
Alice si rialzò e sorrise ai tre.
“Grazie mille per avermi aiutata!”
“Figurati” sorrise Sora, mettendosi le mani dietro la nuca “Dovere!”
Duncan osservò la ragazza e in mente gli venne in mente il volto della sua amica Angela.
“Angela …” sussurrò.
Strinse i pugni: come aveva salvato Alice, lui doveva salvare anche la sua amica.
“Prima non mi sono presentato: io sono Duncan.”
“Io Ienzo, felice di conoscerti, Alice.”
“Il piacere è tutto mio.” Fece la ragazza, alzando leggermente il vestito e inchinandosi.
[Stoppate la musica]
La ragazza sorrise, ma nell’aria si sentì la voce di Broken.
“Poveri sciocchi …”
Il tempo sembrava essersi fermato: i tre ragazzi che si voltavano, Alice che tremava impaurita e poi un raggio nero che colpì in pieno la ragazza, che si accasciò al suolo.
“ALICE!” urlarono i tre.
Si avvicinarono per vedere cosa si era fatta, ma rimasero sorpresi: era diventata di pietra. All’improvviso una strana energia li fece allontanare, facendoli schiantare contro il muro.
Broken comparve vicino alla statua della ragazza e la fece rialzare.
“Avete visto? Cosa vi avevo detto? NESSUNO PUO’ FERMARE L’ ORGANIZZAZIONE GOD DISASTER!”
Detto questo scomparve attraverso un nuovo varco oscuro.
“DANNAZIONE!” urlò Sora.
Erano riusciti ad aprire una delle serrature, ma avevano appena perso un’amica.
 
I due ritornarono alla Gummiship con i volti amareggiati.
“Dove andrete adesso?” chiese Ienzo.
Sora e Duncan strinsero i pugni.
“Continueremo il nostro viaggio …”
“E sconfiggeremo i God Disaster! Recupereremo Alice e i mondi potranno stare tranquilli!”
Ienzo sorrise.
“Vi auguro buona fortuna. Tenete questo.”
Il ragazzo gli diede un piccolo libro che non aveva alcun titolo.
“Che cos’è?”
“E’ un libro delle memorie. Ogni persona, Heartless, Nessuno che incontrerete finirà su questo libro. Vi potrà essere molto utile se dovrete ricordare qualcosa d’ importante.”
“Tu cosa farai?” chiese Duncan
“Io rimarrò ancora un po’ qui … poi partirò per gli altri mondi. Forse potremmo incontrarci!”
“Perché no?” disse Sora sorridendo.
Sora fece per andarsene, ma poi pensò alla frase che gli avevano detto quando era svenuto.
Nei Nessuno c’è una piccola scintilla di cuore e a loro può essere donata nuova vita.”
Ienzo rimase sorpreso da quelle parole.
“Chi te le ha dette?”
Sora si girò e guardò serio il ragazzo.
“Mentre sono svenuto ho sentito questa frase…” poi si ricordò di un’altra cosa “Ti ricordi se nell’Organizzazione c’era una ragazza con i capelli neri e gli occhi azzurri?”
Ienzo parve rifletterci, ma scosse la testa.
“No, non mi ricordo. E poi i posti sono sempre stati tredici, non quattordici.”
Ottenuta la risposta il ragazzo voltò le spalle e tornò alla Gummiship. Ienzo guardò la navicella volare via, ma sentì una dolorosa fitta alla testa.
“L … lei? X-x- …. Com’è possibile che io mi ricordi … anzi che io sappia … da dove vengono questi ricordi?”
 
Nella Gummiship nel frattempo i due avevano accesi gli auricolari, per vedere se riuscivano a contattare i loro amici.
[Ora metterò prima di ogni frase il nome della persona che parla.]
Duncan: “Anastasia?”
Anastasia : “Uhm? Duncan! Allora avete ricevuto i trasmettitori!”
White:“E non sono gli unici!”
Anastasia:“Heilà White! Dove ti trovi?”
White: “Ancora al Castello Disney, ma fra poco io e Lea …”
Lea: “Hey! Non gli svelare dove andiamo, se no che sorpresa gli facciamo …”
Isa: “Sempre il solito Lea …”
Sora: “Non sento, però, né Mark, né Riku …”
Riku: “Eccoci. Non riuscivamo a capire come si accendeva …”
Anastasia: “Ma come! C’è un tasto fatto apposta!”
 Mark: “Ops …”
Tutti risero allegramente.
Mark: “Che avete da ridere?! Capita a tutti fare degli errori!”
Riku :“Comunque avete trovato la serratura?”
Sora: “Sì, l’abbiamo anche aperta … Abbiamo anche incontrato Ienzo.”
Lea: “EH??? Zexion è vivo?!?!”
Isa: “Se è per questo anche Luxord …”
Lea: “Ci mancava solo questa …
Sora: “Anastasia, tu l’hai trovata?”
Anastasia: “Sì stamattina, ieri abbiamo incontrato uno dell’Organizzazione …”
Duncan: “Anche noi … hanno preso un’amica di Sora”
Riku: “Chi?”
Sora: “Alice ….”
Il silenzio cadde nella Gummiship e i due ragazzi s’immaginarono i volti di chi li ascoltava.
 
 
[Organization XII = http://www.youtube.com/watch?v=n5ydhcIhLbM ]
Qualcuno su uno degli edifici del Castello Disney, osservava White e Lea, ma la sua attenzione era principalmente sulla ragazza.
“White … hai dimenticato chi sono per te le persone importanti?”
Affianco a lui comparve un varco oscuro dal quale uscì Caos.
“Vedo che il passato ti tormenta.”
Il ragazzo non rispose.
“Sei deciso allora?”
“Sì, ma non ancora. Manda Deimos al posto mio e dagli questa.”
Il ragazzo gli lanciò una fotografia che Caos osservò con interesse.
“Uhm … non c’è peggior ferita che quella dei ricordi, non è vero?”
Caos non aspettò nemmeno la risposta e se ne andò attraverso un varco oscuro. Il ragazzo rimase ancora un po’ a guardare la ragazza, poi si girò.
“Mi hai tradito.”
Detto questo aprì un varco oscuro e se ne andò.
 
TATATAAAAAAAAAAAAAAAAAN!Ed eccoci qua finalmente con un nuovo capitolo! Qui vediamo moltissime cose, Spoiler su Spoiler di Spoiler.
? = Hai detto tre volte spoiler senza morire, ma che bravo.
E te pareva che non venivi a scassare le scatole! Ora fai il bravo Dimensio e taci.
Dimensio = Ma anche no.
Non giocare con me, razza di clown … Ora, miei cari lettori e recensori, mi serve il vostro aiuto! Nel prossimo capitolo mi servono dei nuovi personaggi … che sarete proprio voi miei cari!    
Dimensio = Tecnica vecchia e stravecchia.
Zitto … Nel prossimo mondo,infatti, si svolgerà un torneo e mi servono degli sfidanti!
Nelle recensioni, quindi, se volete apparire, scrivete oltre alla normale recensione:
 
Nome
Anni
Sesso
Arma
Carattere
Passato, Presente (del verbo essere XD)
Punti di forza e punti deboli.
 
Ovviamente l’arma non deve essere per forza un Keyblade, ma nemmeno un AK-47!
Dimensio = Bella …
Zitto. Bè, alla prossima amici! CI …
Dimensio = CIAO!

Brutto idiota, mi hai rovinato il finale! IO TI STRANGOLO!
*rincorre il clown *
? = Non cambierà mai …
 
P.s. Il prossimo capitolo spiegherà cosa hanno fatto Isa e Anastasia per trovare la serratura. Il capitolo dopo proseguirà la storia. La mappa del paese delle Meravigle di questo capitolo è simile a quella di 358/2 Days. La pianta carnivora l’ho chiamata Parassita Mentale. Ah, un’altra cosa… 12 pagine! New record per un singolo capitolo!

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Capitolo 6
*** 6. Lo Stadio dell' Olimpo - Il Dolore dei Ricordi ***


Uno dei mondi più visitato da ogni combattente, spadaccino, soldato o lottatore. Questa era forse l’unica definizione che si poteva dare a quel mondo. Il suo gigantesco stadio era luogo di numerosi giochi e combattimenti e personaggi da ogni dove si recavano lì per combattere. Anche il suo mercato era però degno di nota, dove sfidanti e concorrenti andavano a comprare nuovi armi, pozioni o ogni oggetto possibile e immaginabile. La città era caratterizzata anche dai suoi decori da antica Grecia: quello era lo Stadio dell’Olimpo.
 

Stadio dell’Olimpo
 
[Olympus Coliseum= http://www.youtube.com/watch?v=wDZlhcezPeg]
Una ragazzo con i capelli rossi sparati all' insù e una ragazza con i capelli biondi tinti alla fine di verde erano appena usciti da un varco oscuro: erano Lea e White.
"Ed eccoci qui!" annunciò Lea "Stadio dell' Olimpo! Il mondo più conosciuto da combattenti, soldati, guerrieri da ogni mondo, anche il più lontano!"
 "Come mai è così famoso?"
Lea indicò una strada davanti a loro.
"In fondo a questa strada si trova l'arena dove si svolgono i Giochi! Qui i combattenti sconfiggono gli Heartless e combattono tra di loro per vincere il titolo di campione, ma alla fine rimane sempre lo stesso.”
"E chi è? Un dio?!" disse la ragazza un pò scettica.
 Lea rise di gusto.
"Ci sei quasi! No, è figlio di un dio, anzi, figlio del signore degli dei!"
Gli occhi di White s'ingigantirono in un' espressione di stupore. Lea continuò a ridere, divertito dall' espressione della ragazza.
"Dovresti vedere che faccia hai fatto! Esilarante!" 
“Quello che mi dici è ..."
Poi si rese conto che d' altronde lei si trovava in un mondo simile a quello greco e che stava parlando con un ragazzo che aveva perso il suo cuore (sti giovani d' oggi che si sorprendono sempre di tutto XD) e rimase in silenzio.
"Penso che sia meglio andare a controllare prima da quella parte. Per te va bene?" chiese Lea, indicando un' altra strada.
"Penso che visiteremo l' arena dopo quindi andiamo prima dove dici tu."
I due seguirono la strada e notarono che ogni casa non aveva rimette ed erano sorrette da colonne in stile ionico (per chi non da come sono fatte metterò un immagine a fine capitolo). Si ritrovarono in una gigantesca piazza dove c' erano bancarelle ovunque: doveva essere il mercato. White notò che sulle bancarelle si potevano trovare ogni tipo di oggetto o di arma: pistole, falci, spade, pozioni, bottigliette di etere e qualche bottiglia di vetro con dentro delle fatine che urlavano "Hey, Listen!". *
" Qui gli eroi vengono a cercare oggetti rari o armi che li possano aiutare nelle battaglie. Qui viene molta gente appositamente per i Giochi." 
"Devono essere molto interessanti se c' è così tanta gente..."
Mentre camminavano White guardò un attimo una bancarella e si scontrò contro una persona. 
"Ahio!" si lamentò la ragazza cadendo per terra.
La persona si girò e, vedendo la ragazza per terra, le diede una mano ad alzarsi.
"Tutto bene?" chiese gentilmente il ragazzo
"Sì, grazie..."
Il ragazzo era alto e magro, aveva gli occhi celesti, i capelli biondi, due orecchie a punta. Indossava una tunica verde con una cintura per tenere la spada, un lungo copricapo verde e degli scarponi marroni.
 


"Scusami se ti sono andata contro, non guardavo dove andavo."
"Non ti preoccupare!" le disse lui sorridendo "Mi presento..."
[Zelda's Lullaby = http://www.youtube.com/watch?v=EarfJqv-vSg ]
Il ragazzo mise la mano sul petto.
" Il mio nome è Link. Tu, invece, come ti chiami?"
" Io sono White, piacere."
" Il piacere è tutto mio."
"Hey White!"
Lea non si era accorto che la ragazza era rimasta indietro e aveva continuato a camminare, e soltanto ora si era accorto che era caduta.
" Tutto bene?"
" Sì, grazie. Lea ti presento Link, Link ti presento Lea.”
" Piacere di conoscerti." disse il biondo.
" Piacere." poi Lea lo guardò per un istante " Partecipi ai Giochi?"
Il ragazzo annuì.
" Ad Hyrule, il mondo da cui provengo, si parlava di questo torneo ed ero curioso di vedere com'erano."
 A White venne in mente una cosa.
" Lea dobbiamo partecipare ai giochi!"
Il rosso corrucciò la fronte.
“Non se ne parla! Tu non sai ancora usare il Keyblade e non puoi sapere quanto sono forti gli avversari che dovrai affrontare!" 
" E se uno dei membri della nuova Organizzazione si volesse infiltrare per proteggere la serratura? E chi non dice che si trovi da qualche parte nell' arena?"
Il rosso ci rifletté per un po', mentre Link non capiva di che stessero parlando.
" D' accordo!" sospirò Lea "Ma dovremo dividerci per non stare sospetti."
"Quindi parteciperete anche voi? Bene! Spero che potremo vederci all' arena!"
" Puoi starne sicuro!" rispose Lea.
I due salutarono l'elfo che aveva deciso di guardare ancora un po' le bancarelle. Una figura nell' ombra aveva ascoltato i tre e dopo essersi assicurato che nessuno lo avesse visto scivolò nell' oscurità.
 
[Olympus Coliseum= http://www.youtube.com/watch?v=wDZlhcezPeg]
Lea e White andarono verso l' ingresso dell' arena: due gigantesche statue d' oro si ergevano maestosa davanti all' entrata, dei tabelloni erano appesi al muro su cui c'erano scritte le regole del torneo.
"Vietato usare pozioni, avvelenare gli avversari, distruggere l' arma o ferire gravemente i presenti..." lesse Lea ad alta voce.
"Devono tenerci molto a queste regole, le vedo praticamente dovunque!"
 I due varcarono l' ingresso e videro un satiro e una ragazza che stavano discutendo tra di loro.
"COME SAREBBE A DIRE CHE NON POSSO PARTECIPARE?!?!"
"Ragazza mia solo due parole!" il satiro le mostrò le dita. "Sei. Troppo. Giovane!"
 La ragazza in questione aveva i capelli viola - blu che copriva un occhio, l altro color blu mare e vestiva con dei vestiti neri e un jeans dello stesso colore, affianco aveva due sciabole con sopra inciso il simbolo di un lupo. La ragazza digrignava i denti e una strana aura incominciò a formarsi intorno a lei.
"Non mi piace..." pensò White.
Il ciuffo davanti all' occhio della ragazza si spostò di lato e mostrò un occhio completamente rosso con degli strani simboli intorno. Il satiro si spaventò moltissimo e incominciò a tremare.
"Puoi ripetere?" disse la ragazza con uno sorrisetto malvagio.
Il satiro incominciò a balbettare, ma non poté dire niente che la ragazza con un calcio lo spedì contro il muro. La ragazza si avvicinò minacciosamente contro il satiro, Lea e White stavano per intervenire, ma qualcuno si mise tra la ragazza contro il satiro: aveva i capelli neri che arrivavano fino a poco sotto il collo, pelle un po’ abbronzata, occhi neri penetranti, un fisico asciutto e abbastanza atletico con indosso una leggera armatura di ferro, con delle spalliere e dei gambali rossi, un Obi (pantaloni tradizionali giapponesi) e dei stivali neri. Il ragazzo puntò la sua katana contro la gola della ragazza.
" Non mi sembra il caso di arrabbiarsi. Calmati."
Il ciuffo di capelli tornò davanti all' occhio demoniaco della ragazza che divenne più calma. Nel frattempo il satiro si era ripreso dalla botta.
" E va bene ragazzina! Sei a un po’ forte, quindi potrai partecipare alle selezioni. Dimmi il nome." "Lioxfaab."
"Puoi andare..."
La ragazza se ne andò all' interno dell' arena con un sorriso di soddisfazione.
" Tu, invece, ragazzo? Partecipi?"
Il ragazzo annuì silenziosamente.
"Aquilus." disse lentamente, prima di entrare anche lui nell' arena.
" Silenzioso il tipo, eh?" disse Lea  Il satiro notò anche loro due.
"Allora, voi due che fate?!"
" Partecipiamo, io sono White."
" Io Lea, Got it memorized?"
" Si si...” disse il satiro osservando Lea, indeciso se classificare il ragazzo come un piromane o un pazzo.  “Ora andate, la sfida per le selezioni sta per incominciare!"
I due entrarono nell' arena pronti a combattere.
 
L' arena era molto spaziosa: ai lati c' erano gli spalti dove in quel momento erano seduti i numerosi atleti che avrebbero partecipato alle selezioni, al centro c' era una piattaforma in marmo dove agli angoli c' erano delle torce dello stesso materiale e infine davanti alla porta d' ingresso c' era una zona con delle sbarre. White notò quanti atleti erano giunti fin lì per poter partecipare ai giochi: notò anche che c' era un soldato con una strana armatura: era di un colore blu chiaro, con una visiera di un arancione fosforescente e aveva due strane lame fatte di un materiale azzurro luccicante vicino alle gambe.
 

 
Ognuno possedeva ogni tipo d' arma: lance, spade, scimitarre, guanti magici.
"Lea, ma tu che arma hai?"
Il rosso sorrise e aprì le braccia.
" Adesso vedrai."
Il ragazzo si concentrò al massimo, ma non successe nulla.
"L' unica cosa che vedo sei tu con la schiena piegata..."
"Un attimo, eh."
 Lea provò ponendo il braccio davanti a sé : una spire di fuoco circondo il braccio del ragazzo per poi unirsi nel palmo della sua mano. Ma l'arma che aveva in mano non erano i suoi chakram : aveva un' elsa uguale alla sua vecchia arma, ma poi c' era una lama a forma di fiamma. I due erano completamente spiazzati.
" TU HAI UN KEYBLADE?!?!" urlò la ragazza puntandogli il dito contro.
Lea era più sorpreso di lei: dov'erano finite le sue vecchie armi e com' è che di punto in bianco riusciva a controllare un Keyblade?  Il ragazzo maneggiò l’ arma provando un paio di attacchi: nonostante fosse una nuova arma per lui, riusciva a maneggiarla molto bene. Anche White fece un paio di esercizi prima che incominciassero le selezioni e se la cavava abbastanza bene.
“Bene!” urlò lo stesso satiro di prima “Io sono Fil o Filostene e sono il vostro giudice per le selezioni! Dovrete rompere un gran numero di vasi per poter passare alle selezioni! Chi supererà il numero limite, passerà! Buona fortuna!”
Detto questo due atleti portarono i vasi e ad un fischio le selezioni partirono.
 
[Go for It = http://www.youtube.com/watch?v=nDG2ZISK2NM ]
Al fischio Lea e White si erano buttati nella mischia e avevano incominciato a distruggere numerosi vasi. Lioxfaab e Aquilus non erano da meno: la ragazza, nonostante la giovane età, lottava con un’agilità  incredibile e con le sue due sciabole distruggeva numerosissimi vasi, mentre il ragazzo con la sua katana tagliava a metà i vasi e passava immediatamente ai successivi. Il soldato che aveva visto prima White stava usando quelle due strane lame e tagliava con numerosi attacchi tutto quello che lo circondava. Link, invece, ruotava su sé stesso a una velocità incredibile e riusciva a distruggere velocemente i vasi. Nel frattempo, tra gli spettatori, c’erano due ragazzi che osservavano i partecipanti.
“Uhm… Credo che quella ragazza con le sciabole sia abbastanza agile! Ma anche il ragazzo con la katana non scherza!”
“…”
“Hai notato che quei due hanno delle Keyblade? Mi ricordano un mio amico che era venuto qui tempo fa a salvare i mondi …”
“Già, ma sono stupito.”
“Di cosa?”
“Suvvia Ercole, non ti sembra strano che due guerrieri con la Keyblade siano nei Giochi?”
Ercole era il figlio del Dio di cui stava parlando prima Lea : aveva i capelli castani, gli occhi dello stesso colore, i muscoli ben evidenti e un’ armatura di cuoio.
 

 
“Bè, sì … ci deve essere qualcosa che non va … Oppure sono venuti solamente per allenarsi un po’!”
L’altro si batté la mano sulla fronte.
“Lasciamo perdere.”
Nel frattempo i combattenti continuavano a distruggere i vasi, ma molti si erano già arresi ed erano stati squalificati. Lea e White continuavano a rompere i vasi, alternando fendenti a magie.
“FIRA!”
“BLIZZARD!”
Lioxfaab incominciò a stufarsi e decise di rendere più interessanti le cose. Il ciuffo si levò davanti all’occhio e l’occhio demoniaco incominciò a brillare. Girò su sé stessa e una coltre di nebbia oscura circondò l’area in cui si trovava. Il pubblico esultò sorpreso dalla mossa e la ragazza, con un ghigno sul volto, incominciò a diventare velocissima e distrusse tutti i vasi intorno a lei. Aquilus strinse la mano con il guanto a pugno e la pietra incastonata divenne di colore marrone, si formò una coltre di terra e poco dopo impugnava un’ascia. Il ragazzo abbatté l’ascia contro il terreno che si spaccò in due e da lì uscì un enorme onda di magma che distrusse tutti i vasi. Il resto del magma scomparve e Aquilus rimase soltanto con la katana in mano. All’improvviso si sentì un altro fischio nell’ aria che chiuse le selezioni.
Dopo un po’ uscì il satiro con una lastra di argilla in mano.
“I selezionati sono: Lioxfaab, Aqulius, Master Chief, Lea, Link, White, Marcus e Iesna e. Tutti gli altri hanno perso. Gli incontri si svolgeranno così: Lioxfaab contro Lea, Link contro Marcus, White contro Chief, Aquilus contro Iesna. Buona fortuna!” annunciò il satiro.
Qualcuno, però, non sembrava aver intenzione di far concludere il torneo.
 
[Villains of a sort = http://www.youtube.com/watch?v=J8lHK3WN3S4 ]
Nelle profondità degli Inferi, infatti, un incappucciato con la tunica dell’ Organizzazione God Disaster, stava parlando con un uomo dalla pelle bluastra e i capelli fatti di fuoco.
“E una volta che io sarò entrato in scena potrai seminare quanto panico e distruzione tu voglia.”
“Uhm… un’offerta allettante … e va bene accetto!”
“Sei un ottimo alleato … Ade.”
Il dio degli Inferi ghignò soddisfatto e si accese un sigaro.
“Ancora non capisco come mai a voi Nessuno importi così tanto un cuore! D’altronde mi sembra che ve la caviate anche così!”
Il Nessuno non rispose e si limitò a passare un varco oscuro. Il Dio continuò a fumarsi il suo sigaro.
“Nessuno! Che esseri strani … Bene, prepariamoci a portare un po’ di sana discordia!”
 
Lea stava seduto su una panchina attendendo che arrivasse il suo turno. Si chiedeva tantissime cose: perché aveva un Keyblade? Non riusciva proprio a capire il motivo … Fil venne a chiamarlo, si alzò e si diresse verso l’arena.
Signori e Signore! Il primo duello si avrà tra Lea e Lioxfaab!”
I due sfidanti raggiunsero il centro del ring e si guardarono negli occhi a vicenda.
“Che vinca il migliore.” Disse semplicemente il ragazzo.
“Direi LA migliore, cioè io!” Rispose la ragazza con un sorriso a dir poco malvagio.
Che la sfida abbia inizio!”
 
[Shoruding Dark Cloud=  http://www.youtube.com/watch?v=2HccRrDxOSw ]
La ragazza indietreggiò ed estrasse le sue sciabole. Lea estrasse il Keyblade e scattò in avanti per fare la prima mossa. Tentò di colpirla lateralmente, ma la ragazza parò il colpo con una delle due sciabole, mentre con l’altra tentò di colpire la testa dell’ avversario. Lea indietreggiò e ripartì contro la ragazza, aggirandola e tentando di colpirla alle spalle. La ragazza non riuscì a girarsi in tempo e venne colpita sulla schiena. La ragazza reagì immediatamente, girandosi e ferendo Lea su un braccio.
“Non ti sembra che ci sia un po’ troppa luce?”
Lea capì che stava per attaccare di sorpresa. Si mise di guardia, ma la ragazza non tentò nemmeno di colpirlo. Alzò il braccio destro verso Lea, chiuse gli occhi e nella sua mano si creò una sfera di energia scura. Aprì gli occhi di scatto e la lanciò contro il ragazzo. Lea pose la Keyblade davanti a sé, parando l’attacco, ma era fin troppo potente e rimase stordito dall’esplosione della sfera. Lioxfaab colse l’occasione e scaraventò l’arma dell’avversario dall’altra parte del ring.
“E ora cosa pensi di fare?”
Lea fece una capriola all’indietro e, ponendo il braccio in direzione dell’arma, desiderò con tutto sé stesso che funzionasse. Lioxfaab partì all’attacco, ma allo stesso tempo la Keyblade scomparve dal terreno e il ragazzo poté parare il colpo e respingerla.
“E tu che credevi di potermi colpire.” Disse Lea, ghignando.
La ragazza ringhiò e lanciò una sciabola contro l’avversario. Lea scattò in avanti e  la colpì sulle gambe, facendola cadere per terra. La ragazza urlò dalla rabbia e si rialzò.
“Tu … mi stai facendo perdere la pazienza!”
“Ma come!”  Lea sorrise “Abbiamo appena incominciato e tu sei già stanca?”
“ORA BASTA GIOCARE!”
La ragazza si tolse il ciuffo da davanti l’occhio demoniaco che risplendette in un modo inquietante. Lea si mise in posizione d’attacco, ma la ragazza si limitò a ridere di gusto.
“Non credo che avrai il tempo di reagire dopo questo attacco!”
La ragazza pose la mano davanti al suo volto, poi alzò il braccio verso il cielo.
“Coltre Notturna!”
Una oscura e fitta nebbia ricoprì completamente l’arena, impedendo a chiunque di vedere che cosa stesse succedendo.
“Voglio proprio vedere che come riuscirai a colpirmi …” disse una voce alle spalle di Lea.
Il rosso si guardava da ogni parte, ma la nebbia impediva di vedere qualunque persona fosse lì vicino. All’improvviso si sentì colpire alla gamba destra, il torso e al braccio. Non era riuscito a vedere niente e i colpi erano stati rapidissimi. Udì la risata della ragazza e si voltò di scatto, puntando il Keyblade in quella direzione.
“FIRAGA!”
Una sfera di fuoco avanzò nella nebbia e illuminò l’area circostante. Lea vide qualcosa muoversi e attaccò scattando in quella direzione. Sentì che la Keyblade aveva colpito qualcosa e udì come un grugnito.
“La ragazza è veloce nell’oscurità.”pensò “Devo trovare il modo di stordirla e di colpirla allo stesso tempo.”
Aprì il palmo della mano e fece comparire una piccola fiammella. Vide appena in tempo un’ombra correre nella sua direzione. Saltò il alto, lasciò libera la fiammella e, impugnando il Keyblade davanti a sé, concentrò una forza elevata in quella mossa. La fiammella continuò a diventare enorme, sempre più grande fino a rischiarare tutto il campo. Axel vide Lioxfaab mettersi una mano davanti agli occhi a causa della luce molto forte.
“ESPLOSIONE SOLARE!”
La gigantesca sfera si andò a schiantare sopra la ragazza. La luce si diffuse per tutta l’arena e … mostrò un Lea vittorioso alzato accanto a una Lioxfaab confusa e senza arma.
E il vincitore è … LEA!”
Il pubblico applaudì entusiasta e Lea s’inchinò. La ragazza gli diede la mano e la strinse.
“Sei stato bravo, sei un ottimo avversario.”
“Anche tu mi hai sorpreso, ragazzina. Cerca d’innervosirti di meno!”
La ragazza, nonostante fosse un po’ arrabbiata, gli sorrise e i due lasciarono l’arena.

“Tendi sempre ad esagerare, eh Axel?”
 
White vide Lea tornare all’ingresso con un sorriso trionfante.
“Non pensi di aver esagerato?”
“Chi, io?” Lea fece il finto innocente “Non so cosa tu abbia visto, ma non penso sia la realtà!”
La ragazza si limitò a sorridere ed entrò a sua volta nell’arena. Dall’altra parte arrivò quel soldato che aveva visto durante le selezioni. I due arrivarono al centro del ring e si strinsero la mano.
“Master Chief.”
“White, piacere.”
“C-come mai partecipi ai giochi?”
La ragazza all’inizio aveva pensato fosse un insulto, ma dal tono un po’ paterno un po’ sorpreso capì che non lo era.
“Te lo spiegherò dopo il combattimento.”
Che la sfida abbia inizio!”
 
[Rowdy Rumble = http://www.youtube.com/watch?v=dUzNo16ZLxo ]
La ragazza indietreggiò evocando la Keyblade e altrettanto fece il soldato con le sue lame d’energia. Chief attaccò per primo, provando ad attaccare la ragazza dal basso. La ragazza saltò di lato e colpì Chief sulla parte destra del torace. Il soldato non disse nulla e non emette alcun suono, ma l’attacco nuovamente, questa volta con un affondo. La ragazza lo parò e saltò in avanti per colpire l’avversario sulla schiena, ma Chief l’anticipò, facendola allontanare parando il colpo con una lama.
“Sei in gamba, ragazza.”
White sorrise e partì nuovamente all’attacco: saltò e tentò di colpire Chief sulla testa. Prima di colpirlo, una mano le afferrò il braccio e la lanciò in alto. Saltò e colpì con entrambe le lame d’ energia sullo stomaco della ragazza.
“Dannazione!” pensò la ragazza, trattenendo un gemito di dolore. “Non dovevo tentare un attacco corpo a corpo! Si vede che come soldato si è allenato appositamente!”
Chief tentò di colpirla nuovamente, ma White si mosse di lato e atterrò sul ring.
“Devo trovare il modo di rallentarlo.”
Punto la Keyblade nella direzione dell’avversario.
“SLOW!”
Chief incominciò a muoversi più lentamente. La ragazza corse contro di lui e incominciò una potente serie di combo. Chief non era abbastanza veloce per poter schivare gli attacchi, né tanto meno per pararli. L’effetto della magia svanì e Chief mandò via la ragazza con un calcio. White attui il colpo, ma non poté contro attaccare che Chief gli era già praticamente addosso: il soldato si lanciò come un toro sulla ragazza e la fece cadere per terra. White rotolò di lato per impedire che potesse colpirla per terra e lanciò un Blizzaga sulle gambe dell’avversario.
“Diavolo …” esclamò sottovoce il ragazzo.
Gli occhi di White risplendettero e alzò la Keyblade verso il cielo. La parte di cielo sopra di lei diventò come il cielo notturno e miriadi di stelle splendevano. La ragazza abbassò la Keyblade all’altezza delle spalle e lo puntò contro Chief.
“Via … ASTRALE!”
Miriadi di stelle si abbatterono sul nemico che, dato che era congelato, non poteva schivare l’attacco. Le stelle colpivano ogni parte del corpo e a poco a poco ogni parte dell’armatura si staccava dal corpo dell’uomo. Rimase soltanto una parte dell’armatura del braccio e l’elmo. Alcune stelle si unirono alla Keyblade di White e, caricando il colpo, la ragazza colpì la parte dell’armatura del braccio, spezzandola. Infine puntò la Keyblade contro Chief, che alzò le mani e rise.
“Hai vinto!”disse continuando a ridere.
Master Chief, dopotutto, era pur sempre un essere umano e senza armatura avrebbe potuto ferirsi gravemente.
E il vincitore della battaglia è … WHITE!”
Il pubblico applaudì nuovamente e la ragazza salutò con la mano i presenti.
“U-uao … C-come hai fatto?!
“Ehm … Improvvisato!” disse la ragazza sorridendo.
Anche se non riusciva a vedere il volto, White pensava che Chief fosse imbarazzato dal fatto che gli rivolgesse la parola. Non ci pensò più di tanto e, continuando a sorridere, ritornò da Lea. Il ragazzo stava fissando una tabella sul muro.
“White, nel prossimo turno sarai contro Link.”
“Perfetto!”
Il ragazzo scosse il capo.
“E’ fin troppo forte! Mentre combattevi sono andato a vederlo nell’altra zona e ha battuto il suo avversario facilmente!”
“Sono sicura, invece, che lo batterò!”
Lea sospirò.
“Fai come vuoi, ma se perdi non venire a piangere da me!”
“Sì, sì, certo! Ti sembro una che piange spesso?”
Si zittirono un attimo perché sentirono una voce.
E il vincitore è … Aquilus! Nel prossimo turno Aquilus affronterà Lea, White affronterà Link!”
 
“Uhm … quell’ Aquilus è forte … Sarà difficile vincere contro di lui … Tutto procede secondo i piani. E quello sciocco non sospetta nulla…”
 
Lea osservò Aquilus: da quello che aveva sentito da alcuni spettatori che con la sua katana era molto forte. Non era sicuro che avrebbe vinto, ma di certo non si sarebbe arreso facilmente. I due si avvicinarono al centro del ring e si strinsero la mano.
Che la sfida abbia inizio!”
 
[Desire for All That is Lost = http://www.youtube.com/watch?v=qY0oyM05WH0 ]
Aquilus balzò in avanti, cogliendo di sorpresa Lea che tentò, senza successo, di parare il colpo. Aquilus colpì il braccio destro con la katana e Lea, lasciandosi sfuggire un gemito di dolore,  lo allontanò con attacco laterale. Il ragazzo fece una capriola all’indietro e tornò alla posizione iniziale. Il rosso, per rispondere all’attacco appena subito, lanciò la Keyblade, incominciò a ruotare su sé stessa e ad infuocarsi.
“RAID INFUOCATO!”
Lea era sicuro che l’avrebbe colpito, ma la scena sembrò rallentare: Aquilus fece un leggero passo a destra, schivando per un soffio la Keyblade, e si gettò di nuovo contro l’avversario. Il rosso non era riuscito a riafferrare la Keyblade e Aquilus ne approfittò per colpirlo. La sfera del guanto che aveva al braccio destro divenne blu e la sua katana si trasformò in una scimitarra. La puntò verso il cielo, dove comparve una nuvola nera, un fulmine colpì la spada e il ragazzo colpì con una serie di combo il rosso. Lea rimase paralizzato al braccio sinistro a causa di quell’attacco, ma riuscì ad allontanarlo con un Fira che lo colpì sullo stomaco. Aquilus si allontanò, si mise una mano sullo stomaco a causa del dolore e non vide Lea che scattò in avanti pronto a colpirlo. Il rosso incominciò a colpirlo sul torso, sulle braccia e sulle gambe, ma il ragazzo lo allontanò con un calcio. Aquilus si muoveva lentamente, come se avesse sprecato molta energia.
“Non può sempre usare un attacco del genere.” Pensò Lea “Devo sfruttare il tempo che usa per ricaricarsi per colpirlo!”
Il rosso partì nuovamente all’attacco, ma Aquilus parò il colpo e con affondo lo allontanò, colpendolo sulla spalla. Il colpo era stato abbastanza forte e aveva provocato una ferita abbastanza profonda. Lea urlò dalla rabbia e dal dolore: riusciva a muovere a malapena il braccio. Il ragazzo con i capelli neri si preparò ad un nuovo attacco: il palmo del guanto diventò giallo e la katana questa volta diventò due spade. Una forte luce incominciò a concentrarsi su entrambe le spade, il ragazzo si allontanò e incominciò a fendere l’aria. Lea non capì cosa stesse facendo, ma vide che i fendenti andavano a creare delle onde di luce. Tentò di schivarle, ma erano fin troppo veloci e venne colpito da tutti i fendenti. Aquilus si fermò dato che l’energia era finita, ma ormai Lea era più che sfinito.
“D- devo curarmi …”
Alzò il braccio al cielo e disse a fil di voce …
“E- energia.”
Un dolce profumo di fiori e di piante si liberò nell’aria e Lea si sentì un po’ meglio. Aquilus non si aspettava una mossa del genere, ma non lo diede a vedere. Lea gli puntò la Keyblade contro l’avversario.
“Pensavi che fosse finita, eh? Bé, non ti darò questa soddisfazione tanto presto!”
Aquilus sorrise e disse sottovoce:
“Meglio così.”
Lea incominciò a sparare Fira e Firaga, ma Aquilus con gran velocità riusciva a schivare ogni attacco. Ad un certo punto l’occhio del guanto divenne verde e la katana di Aquilus si trasformò in una spada a doppia lama, cioè con una lama sia sopra che sotto l’elsa, e incominciò a girare su sé stesso. Intorno a lui si generò un tornado che raccolse tutti i Fira e i Firaga lanciati da Lea e li scagliò contro di lui. Prima che terminasse l’energia, la doppia - lama si trasformò in un’ascia, la batté sul terreno e un’onda di lava partì dal terreno.
Era il momento che aspettava Lea: saltò e intorno a lui incominciarono a girare i Fira e i Firaga. Anche la lava incominciò a girare intorno al corpo di Lea.
“SUPERNOVA!”
L’insieme di Fira, Firaga e di lava diventò un’ unica gigantesca sfera che si abbatté su Aquilus, causando un’enorme flusso di luce. La battaglia era finita.
E il vincitore è … LEA!”
Aquilus giaceva per terra e Lea gli offrì una mano per rialzarsi.
“Spero di non averti fatto male.”
Di tutta risposta Aquilus sorrise e scosse il capo.
 
[Villains of a sort = http://www.youtube.com/watch?v=J8lHK3WN3S4 ]
“DANNAZIONE!” urlò Ade, in preda alla rabbia. “Ok, cerchiamo di stare calmi. Quei ragazzi non devo assolutamente arrivare alle finali … Ma come fare? Pensa Ade, pensa!”
Sentì i passi di qualcuno e si nascose dietro una colonna. Sporgendosi per vedere chi fosse vide Link che si avviava verso il ring per il combattimento contro White.
“Ed ecco la soluzione, che cliché!” **
 
White arrivò al centro del ring, carica di energia. Di fronte a lei c’era Link che le sorrideva.
“Sono curioso di vedere le tue abilità!”
“Bé, sta attento! Le mie abilità potrebbero farti male!” rispose lei, sorridendo.
Il ragazzo rise di gusto.
Ed eccoci arrivati all’ultimo incontro prima dello scontro contro i campioni in carica!”
“Campioni? Lea mi aveva detto che ce n’era uno solo …”
Che la sfida tra White e Link abbia iniz…”
Prima che il conduttore potesse continuare la frase, White notò una sagoma nera dirigersi velocemente contro Link.
“Attento!”
Il ragazzo non si girò in tempo e la sagoma incominciò ad avvolgerlo. I suoi occhi divennero rossi, la sua pelle nera come la pece, i capelli argentati, i suoi vestiti erano diventati completamente neri e la sua spada era avvolta da una strana aura. Sul suo volto aveva uno strano sorriso.
 

 
“Incominciamo …” disse con voce distorta.
 
[Boss Battle (Hyrule) = http://www.youtube.com/watch?v=DgAOyF848xQ  ]
White era sconcertata: cosa diavolo era accaduto a Link? Il ragazzo l’attaccò con un fendente che schivò di lato, ma i colpi continuavano, uno dietro l’altro, e ogni volta erano sempre più vicini alla ragazza. Alla fine Link  la colpì col piatto della spada sullo stomaco. La ragazza indietreggiò stordita.
“Che cosa ti è successo Link?”
Il ragazzo rise come un pazzo.
“Io non sono Link, ma il suo io oscuro : Dark Link!”
La ragazza capì che qualcuno aveva usato una maledizione per ridurlo in quello stato e s’infuriò.
“Ah, la ragazzina si è arrabbiata. Più rabbia liberi, più io divento forte!”
“Staremo a vedere!”
La ragazza partì all’attacco colpendolo sulla testa. La testa del nemico scomparve come per il resto del corpo e rispuntò dietro di lei colpendola sulla schiena. La ragazza cadde a terra, ma rotolò a destra per schivare un altro attacco. La spada si conficcò nel terreno e White sfruttò l’occasione per colpirlo nuovamente: colpì prima la schiena dell’avversario e poi il lato destro dello stomaco. Dark Link venne scaraventato dall’altra parte dell’arena, ma appena toccò il suolo il suolo e la sua spada scomparvero. La ragazza si guardò intorno per vedere dove fosse comparso: alzò lo sguardo e lo vide saltare verso di lei con un sorriso malvagio. White saltò di lato, ma Dark Link, atterrando, la colpì alla spalla destra. La ragazza, nonostante il colpo appena subito, incominciò ad attaccarlo rapidamente, ma ad ogni suo colpo, l’avversario ne rispondeva con uno identico. I due continuarono così per un paio di minuti, quando White si spazientì.
“LA SMETTI DI SCIMMIOTARMI?!”
Dopo aver tentato l’ennesimo colpo, White reagì velocemente e attaccò di lato il nemico senza che egli potesse reagire. Dark Link mise una mano sul fianco colpito, con un’espressione dolorante, ma quell’espressione diventò nuovamente un ghigno malefico. L’essere oscuro portò la spada dietro le spalle e aprì le gambe: prima che White si rendesse conto di quello che stava facendo venne colpita da un attacco rotante della spada. Cadde di spalle e perse la Keyblade.
“Mi sa che non hai capito … più sei infuriata più aumenta la mia potenza!” 
Egli si avvicinò con il volto ancora più terrificata. La ragazza non sapeva cosa fare, poi gli venne un’idea. Richiamò il Keyblade e lo puntò contro l’avversario che rise come un pazzo.
“Cosa pensi di fare con quello stuzzicadenti?”
“Ora vedrai! SANCTA!”
Dark Link rimase ad occhi aperti e un fascio di luce colpì tutto il corpo. Urlò dal dolore e si accasciò a terra. Guardò con odio la ragazza.
“TU!”
“Più mi farai arrabbiare,più ne riceverai.”
Dark Link si alzò e si mise una mano davanti al volto: sul dorso della mano comparve uno strano simbolo come tre triangoli capovolti a piramide.
 


“Non è finita!”
Uno dei triangoli di quello strano simbolo si illuminò e Dark Link si triplicò. White rimase sconcertata: quanta potenza poteva avere?
“Quale dei tre è reale?” pensò confusa.
Tutti e tre l’attaccarono contemporaneamente, ma la ragazza riuscì a schivarli abbassandosi. I tre Dark Link tornarono all’attacco e White tentò di colpirne uno, ma quello scomparve nel nulla e gli altri due colsero l’occasione per colpirla alle spalle. La ragazza cadde di nuovo per terra, ma notò un particolare: uno dei Dark Link non aveva l’ombra. I due vollero finirla con il colpo di grazia, ma la ragazza scomparve dalla loro vista. Dark Link non la vide e la ragazza, che era dietro di lui, corse con l’arma in mano. Scattò in avanti, trapassando con l’arma l’avversario. L’illusione scomparve e Dark Link s’inginocchiò a terra.
“Sei stata molto brava … Ti ringrazio per avermi donato questa splendida battaglia. Chiedi scusa a Link da parte mia. Arrivederci, White.”
L’avversario sorrise, questa volta non malvagiamente, si concentrò in una pozzanghera nera.
E la vincitrice di questo scontro è … White! Insieme a Lea parteciperà alle finali contro i campioni!”
Link in quel momento si svegliò e si guardò intorno confuso.
“Che cosa … che cosa è successo?”
“Qualcuno ha usato una maledizione contro di te … Ah, Dark Link ti chiede scusa.”
Link guardò la ragazza con gli occhi spalancati.
“Dark Link voleva chiedermi scusa?!”
“Sì, dopo che l’ho battuto, me l’ha detto … ”
Link si alzò e si pulì la tunica.
“Quindi ho perso … Deve essere stata una battaglia fantastica, peccato che non abbia potuta vederla. Bé, buona fortuna per le finali!”
Detto questo l’elfo se ne ritornò all’ingresso dell’arena insieme alla ragazza, a cui faceva un sacco di auguri.
 
[Villains of a sort = http://www.youtube.com/watch?v=J8lHK3WN3S4 ]
“E ora che cosa vorresti fare? Abbiamo fallito! Sono arrivati alle finali!”
“Il piano è cambiato: so cosa fare.”
Ade scosse il capo per niente convinto.
“E come pensi di fare per sconfiggerli, evocando una divinità malvagia?”
Il Nessuno non rispose e, in silenzio, si limitò a scomparire in un varco oscuro.
 
Lea e White stavano chiacchierando nella sala prima della finale.
“Hai sentito Lea” stava dicendo la ragazza “C’è più di un campione! Ce ne sono addirittura due!”
“Non penso proprio! Devi aver sentito male!”
“E allora perché dobbiamo essere in squadra, potevano benissimo farci lottare tra di noi e poi andare contro il campione, no?”
“Non so che dirti, io ho sempre saputo che il campione era uno solo.”
Il satiro fece un cenno ai due: ben presto lo scontro sarebbe incominciato. I due uscirono dalla sala e si avviarono al centro del ring.
Signori e signore, siamo infine giunti alle finali dei Giochi!”
Il pubblico applaudì entusiasta e gli avversari che erano stati sconfitti dai due erano sugli spalti a
Lea e White affronteranno i campioni in carica!”
“Te l’avevo detto io!” disse White sottovoce a Lea.
I due campioni erano girati di spalle: uno dei due era Ercole, ma l’altro.
“Non è possibile …”
In questo scontro affronteranno Ercole e Ilamaru!”
Ilamaru si girò e guardò Lea sorridendo: aveva i capelli rosa spettinati, gli occhi verdi, una muscolatura abbastanza allenata, indossava una maglia nera e dei pantaloni dello stesso colore.
“E così … Ci rincontriamo … Axel.”
 

 
“Marluxia! Tu dovresti essere …!”
Il ragazzo sorrise.
“Morto? Ed è esatto: Sora mi ha sconfitto, ma qualcuno ha voluto che ritornassi in vita, con un cuore. E poi non usare più quel nome, mi porta alla mente solo brutti ricordi. E poi, il passato è passato, no?”
Ercole e White guardavano i due con aria smarrita: che diavolo stavano dicendo?
“Rimani pur sempre un nemico! Sbaglio o eri tu che capeggiavi la rivolta contro Xemnas?”
Ilamaru si sistemò una ciocca di capelli.
“Suvvia Lea, ho chiuso con Organizzazioni malvagie che cercano di creare cuori giganteschi e poi io qui mi sono fatto una vita … E non ho alcuna intenzione di abbandonare questo mondo!”
Lea era ancora scettico, ma qualcosa nello sguardo di Ilamaru lo convinse.
E che la finale abbia inizio!”
Lea e White evocarono i propri Keyblade, Ilamaru evocò Dalia Graziosa (la sua falce) e Ercole si preparò all’attacco.
“No …”
[Thirteenth Discretion = http://www.youtube.com/watch?v=oIjnNbh0UG8 ]
Un enorme ombra avvolse tutta l’arena e i quattro non riuscirono a muoversi. Link e Lioxfaab saltarono nell’arena, pensando che qualcosa non andava, e Chief e Aquilus li seguirono subito dopo. L’arena era completamente immersa nell’oscurità e nessuno riusciva a capire cosa stesse succedendo. All’improvviso uscirono allo scoperto delle strane figure: sembravano come degli stregoni, con indosso una mantella bianca, con un bastone che terminava con  una sfera viola e una collana con ossa di scheletro. Ma la cosa che risaltava era il simbolo che avevano sulla faccia: il simbolo dell’ Organizzazione God Disaster.
 

 
I nostri amici erano immobilizzati nel terreno, mentre quegli esseri agitavano a destra e a manca i propri bastoni. All’improvviso apparve un varco oscuro da dove uscì il Nessuno con cui aveva parlato Ade. Aveva i capelli bianchi lisci, non si riusciva a vedere il volto, come se fosse stato oscurato e indossava la tunica dei God Disaster.
 

 
“Si può sapere chi sei?! E cosa ci hai fatto?!”
Il ragazzo porse il capo nella direzione della ragazza.
“Deimos, numero IX, Il Demone dell’ Ombra.”
Detto questo alzò le braccia nella direzione delle persone all’interno di quella trappola di oscurità.
“I ricordi … vi porteranno dolore …”
Deimos scioccò le dita e tutti si accasciarono a terra, portandoli nel loro peggiore incubo.
 
[Erie Wind = http://www.youtube.com/watch?v=b9NlVu2UEu0 (solo vento sta volta) ]
 
La torre dell’orologio di Crepuscopoli.
Due persone con la tunica dell’ Organizzazione XIII.
Due gelati.
“Tutto bene, Axel?”
Il rosso guardò l’amico e annuì sorridendo. I due ripresero a mangiare il gelato, guardando il tramonto. D’ un tratto arrivò un’altra persona.
“Eccomi, scusate il ritardo!”
“Sei sempre la solita!” sorrise l’amico.
I tre continuarono a guardare il tramonto insieme, ma Lea non riusciva a capire chi fosse la ragazza.
“Come vorrei che tutto questo durasse per sempre …” disse la ragazza.
Lea spalancò gli occhi e si ritrovò a precipitare nel vuoto. Numerose scene gli stavano passando davanti, tutti ricordi del suo passato da Nessuno.
“Questo E’ giusto.”
“Nessuno sentirà la mia mancanza!”
“Axel!”
Tutti quei ricordi lo stavano bruciando interiormente, tutti quei momenti passati con le persone che gli erano care erano perduti. Neanche le lacrime davano sollievo al ragazzo: ogni goccia che scendeva, agiva come un acido e aumentava la sua sofferenza.
“BASTA!”
Le immagini diventavano sempre più veloci e continuavano a tormentare il ragazzo.
“BASTA! NON RIESCO A SOPPORTARLO!”
Le immagini continuavano a girare e una voce si aggiunse.
“E’ tutta colpa tua, sei tu che hai causato la morte dei tuoi amici. E in più dovresti vergognarti.”
L’immagine della ragazza di prima gli comparve davanti al volto.
“Come puoi aver dimenticato un’amica?”
“SMETTILA!”
“Dovresti arrenderti, soffrire nei ricordi del passato. Questa dovrebbe essere la tua punizione.”
Lea non riusciva a combattere contro quei ricordi … Si accasciò a terra …
“Non puoi arrenderti Axel!”
Quella voce amica lo sorprese.
“Ma cosa … ?”
Il ragazzo dei ricordi di Lea gli comparve davanti.
“Devi combattere Axel! Devi farlo! Fallo per me! Dimostra che la nostra amicizia durerà veramente in eterno!”
Lea si alzò e si sentì confortato da quelle parole: si ricordava il motivo per cui era partito, non si sarebbe fermato alla prima della fine. Evocò il Keyblade e guardò l’amico.
“Grazie … E ora … vado a fare i conti con quel dannato Nessuno …”
Punto il Keyblade in alto.
“BURN, BABY, BURN!”
 
White si ritrovava a Salerno vicino alla costa. Stava passeggiando tranquillamente quando per sbaglio andrò a scontrarsi contro qualcuno.
“Ohi! Mi scusi!”
(Da quando è incominciato il capitolo White già si è scontrata due volte... Che ragazza distratta -.-)
La persona con cui si era scontrata si voltò e le sorrise.
"Non ti preoccupare, non fa niente... White."
La ragazza guardò meglio in faccia la persona e si stupì di chi aveva
davanti.
"Ma come! Non ti ricordi di me?"
White aveva gli occhi spalancati e la bocca spalancata: era Chris.
"C - Chris ?!?"
"Ah, vedo che ti ricordi di me! Non ti sei certo dimenticata!"
"Come potrei! Sei un mio amico!"
Il ragazzo fece una faccia seria e la guardò male.
"E allora perché stai perdendo tempo con quel tipo e non vieni ad aiutarmi? Sei realmente sicura di non esserti dimenticata di un tuo amico?"
Ciò che li circondava diventò completamente scuro e rimasero solo loro due nel vuoto più totale.
" Ma cosa dici?!" esclamò la ragazza "Come puoi minimamente pensare che io sia partita senza ricordarmi che tu potevi essere in pericolo!" 
Il viso del ragazzo divenne sempre più gelido.
"Lo dimostra il fatto che stai perdendo tempo con quell' idiota!Non ti rendi conto che tutto il tempo che stai sprecando con lui l'avresti potuto usare per cercarmi ?"
White ci riflette abbassando il capo: in fondo aveva ragione, sembrava quasi che stesse perdendo tempo partecipando ai Giochi.
"Non gli credere White!"
La ragazza si girò e vide Lea con la Keyblade in mano.
"È solo un' illusione creata per farci soffrire! Lo scopo di Deimos è farci confondere dai ricordi per poter farci qualcosa!"
Chris guardò Lea con la stessa freddezza di prima.
"Dimostra che sono solo un' illusione."
Neanche il tempo di chiudere la bocca e si ritrovò diviso in due trapassato dalla Keyblade di Lea. L' illusione scomparve nell' oscurità.
"Grazie."
Il rosso si girò e sorrise.
"E di che? Non ho fatto niente! Ora andiamo dobbiamo aiutare gli altri!"
"C' è solo un problema: dove si va?"
Lea si guardò e si grattò la testa.
"Non ne ho la più pallida idea..."
La ragazza sospirò, ma si accorse di una cosa : alla sua destra c' era una luce.
"Di là!"
I due corsero in quella direzione e si ritrovarono in un campo da guerra.
C' erano molti soldati tutti con la stessa armatura, molto simile a quella di Chief. La scena era incentrata su un gruppo di soldati in particolare in cui c' era anche lo stesso Chief che esca sparando dietro ad una trincea di metallo con vicino altro soldati.
"Non avviciniamoci ancora, potremmo peggiorare quello che potrebbe succedere."
Uno dei soldati si avvicinò a Chief continuando a sparare.
"Siamo sicuri di farcela?!"
"Certo che sì, Ryan. Vedrai fratello che usciremo presto da questo inferno!"
"Ne sei sicuro?"
La scena cambiò e diventò molto più violenta: gli stessi soldati di prima si stavano massacrando tra di loro insultandosi e picchiandosi tra di loro. Molti giacevano a terra morti, mentre Cheif era in un angolo con la
testa bassa e sembrava quasi fosse morto anche lui. Gli ultimi due caddero a terra sparandosi tra di loro: Chief era rimasto da solo. Il vuoto li circondò e comparve un uomo incappucciato con affianco una bambina.
"I tuoi compagni, ciò che tu consideravi la tua famiglia, non ci sono più. Vuoi anche perdere lei?"
Chief alzò leggermente lo sguardo e guardò la bambina.
"Quiet..."
La bambina guardava fissa il ragazzo.
"Non arrenderti Chief! Nulla di questo è reale!"
Chief non rispose e riabbassò lo sguardo.
"Non ci si può far condizionare dal passato! I tuoi compagni si sono uccisi tra di loro, ma sono sicuro che ti volevano bene come un fratello!"
Chief alzò leggermente lo sguardo e voltò il capo verso Lea e White.
"Ce la puoi fare! Puoi riuscire a combattere!"
Chief si alzò ed estrasse le due lame d' energia. Urlò e colpì l' uomo incappucciato. Egli scomparve e Chief riabbracciò Quiet.
"Stammi vicino, stammi sempre vicino."
La bambina gli sorrise e annuì con la testa. Poi scomparve anche lei lasciando loro tre da soli. Chief si rialzò e guardò Leq e White.
"La vita è piena di ingustizie. Nessuno nella sua vita può affermare che non ha mai subito o fatto un' ingiustizia. Ma se non si combatte per il proprio futuro e affinché queste ingiustizie non si ripetano, il
mondo è rovinato."
I tre rimasero in silenzio.
"Ragazzi!"
Vicino ai tre comparve Link.
"Ma dove diavolo siamo finiti?!"
"Siamo nei nostri ricordi o in una dimensione collegata con essi."
L' elfo guardò i tre.
"Quindi anche voi avete..."
Loro annuirono silenziosamente. Videro una nuova luce e si avviarono di nuovo in quella direzione.
"Ma come usciremo da qui?"
Il gruppo si fermò e si guardarono a vicenda.
"Forse aiutando gli altri riusciremo ad uscire da qui!" ipotizzò la ragazza.
I tre pensarono che poteva essere così e proseguirono. Si ritrovarono in una stanza bianca e riconobbero Lioxfaab accasciata a terra. Stava urlando dal dolore coprendo l' occhio demoniaco con una mano. In pochi minuti venne circondata da un' ombra nera.
"Tu sei un errore, sei un demone! Rifiutata dalla tua famiglia e costretta a vivere come una vagabonda!"
Lea non riusciva a sopportare che qualcuno venisse discriminato perché diverso dagli altri. Non riuscì a trattenersi e colpì con il Keyblade l’ ombra, distruggendola. Lioxfaab nomata a più urlando, ma piangendo.
"Su, non ti preoccupare, non dare ascolto ad un tipo come quello lì! Nessuno può giudicare nessuno! Noi siamo liberi di mostrarci come vogliamo! E poi non mi dire che una come te si mette a piangere!"
La ragazza si asciugò le lacrime e fece il suo solito sorriso.

“Chi, io? Non stavo piangendo! Mi sarà entrato qualcosa nell’occhio!”
Lea sorrise e la stanza si dissolse. Camminarono ancora un po’ quando videro arrivare sia Ilamaru sia Ercole.
“Quel Deimos …” incominciò Ercole.
“Ci ha rinchiuso qui, vuole farci perdere tempo.”
“Dobbiamo trovare Aquilus e uscire da qui il più presto possibile!”
All’improvviso una nuova luce comparve verso di loro e il gruppo si mosse con passo deciso. Si ritrovarono in una casa di campagna tipicamente giapponese, dove c’erano Aquilus e un’altra persona che si stavano allenando con la spada. Una persona anziana guardava soddisfatto i due ragazzi.
“Aquilus! Nobunaga! Venite qui!”
I due smisero di allenarsi e andarono dall’uomo.
“Lavorate eccellentemente figli miei! Di questo passo diventerete samurai migliori di me!”
Nobunaga sorrise.
“Suvvia, padre, lo sanno tutti che lei è un samurai straordinario!”
“Sono sicuro di quello che dico, ragazzi! E ora entrate dentro e riposatevi.”
Aquilus e Nobunaga varcarono la porta, ma la scena cambiò. Aquilus si ritrovava nei sotterranei  con gli occhi spalancati: davanti a lui c’era il fratello con un coltello in mano, mentre il padre era per terra con un squarcio nella gola. Nobunaga prese due spade che erano lì per terra e  se ne andò senza dire niente, senza rivolgere una parola al fratello. Aquilus si gettò sul padre e incominciò a piangere.
“Aquilus …”
White si avvicinò, ma Aquilus si rialzò con la katana in mano.
“Io … rivendicherò mio padre. Mio fratello pagherà per quello che ha fatto.”
Detto questo tutta l’area che circondava scomparve.
 
Il gruppo si ritrovò nuovamente nell’arena.
“Ce l’abbiamo fatta! Siamo di nuovo all’arena!”
Davanti a loro c’erano ancora quei strani Nessuno e Deimos.
“ …”
Vicino a lui comparve Ade.
“Ed eccomi qua! Cosa succede?”
Ade notò che tutti erano svegli e che avevano appena estratto le loro armi.
“Qui ho finito.”
Detto questo Deimos se ne andò lasciandolo da solo. All’improvviso i Nessuno scomparvero e dall’oscurità comparve un Heartless gigante: aveva il volto scuro fatto d’ombra, un bastone che terminava con un teschio e la parte inferiore del corpo immersa nell’oscurità.
 

 
“Bene, penso che mi debba occupare io di voi. MA NON  PENSATE CHE CI SARA’ UN LIETO FINE!!!” urlò il dio degli inferi, mentre i suoi capelli assumevano un colore rossastro.
[The Encounter = http://www.youtube.com/watch?v=9JnG_TmJIYQ ]
Lea, Ilamaru, Lioxfaab e Link si gettarono contro l’Heartless, mentre il resto del gruppo contro Ade. White e Aquilus tentarono di colpire Ade al petto, ma il dio li allontanò con una fiammata. Ercole e Chief lo colpirono dietro con un pugno facendolo balzare in avanti.
“E vi definireste eroi?! COLPENDOMI ALLE SPALLE?!”
Lea e Ilamaru scattarono in avanti per colpire l’ Heartless, ma quello lanciò una sfera viola che si propagò sul terreno. I due riuscirono a schivarla in tempo, ma l’avversario non gli diede tregua e cercò di colpirli con il bastone, ma grazie a Link, che bloccò il colpo con la spada, i due poterono ritornare all’attacco. Lioxfaab tentò di colpire l’Heartless con le sciabole, ma quello la gettò via con una delle mani. Ade tentò di colpire White con una sfera di fuoco, ma la ragazza utilizzò un Blizzard per fermarla. Aquilus scattò in avanti contro Ade, ma egli, schioccando le dita, scomparve e ne approfittò per colpire Ercole e Chief con un’ulteriore sfera di fuoco. I due eroi saltarono in due zone differenti per poter schivare il colpo, ma la sfera di fuoco , esplodendo, li colpì sulle gambe, provocandogli una leggera ustione sulle gambe. L’Heartless aveva creato una serie di sfere nere che incominciarono a girargli intorno ed una ad una si scontrarono sul terreno creando una gigantesca e continua onda d’urto che colpì tutto il gruppo. Link e Lioxfaab rimasero confusi, ma Lea e Ilamaru saltarono contro il nemico e lo colpirono al petto. L’Heartless risentì il colpo, ma allontanò i due schiaffeggiando l’aria. Ade sbatté un pugno contro il terreno e ne uscì un’enorme sfera infuocata che incominciò a gettarne tante altre da tutti i lati. I nostri amici rotolavano a destra e manca per evitarle, ma una di esse colpì Ercole sul braccio ustionandolo non di poco. White rotolò nella sua direzione e utilizzo Energia sul compagno. Aquilus e Chief colpirono la sfera di fuoco e la fecero finire contro Ade e il dio non riuscì ad evitare il colpo. La sfera lo colpì e il dio cadde all’indietro. L’ Heartless gigante creò un’altra sfera nera solo che questa volta la gettò verso l’alto: la sfera arrivò nelle nuvole e all’improvviso incominciarono a cadere numerosi fulmini neri. Lioxfaab raccolse i fulmini con le sue sciabole ed incominciò a colpire il petto dell’ Heartless. Sopra di lei comparve Link che conficcò la spada nell’emblema dell’ Heartless. L’essere gigantesco incominciò a imbizzarrirsi e a colpire a vuoto. Lea e Ilamaru si guardarono e annuirono: il rosa (pardon Marluxia XD) corse dietro il nemico, mentre Lea si posizionò davanti, pronto ad attaccare. Entrambi saltarono e con un fendente divisero a metà l’ Heartless. Metà del corpo dell’ Heartless scomparve nell’ oscurità, mentre la parte restante rimase sospesa in aria poi, dopo aver alzato le mani al cielo, esplose in un turbine di aria nera. Ade guardò l’ Heartless  dividersi nell’ oscurità.
“A quanto pare devo realmente fare tutto da solo!”
Il Dio tentò nuovamente di attaccare con le sfere di fuoco, ma Ercole e White colpirono a X il petto di Ade facendolo cadere all’indietro.
“Non pensate che sia finita qui! Solo perché ora me ne vado non vuol dire che abbiate vinto!”
Il dio schioccò le dita e scomparve, come il resto della massa oscura che circondava l’ arena. C’erano riusciti, avevano sconfitto il Nessuno e Ade.
 
“…”
“Nonostante il mio aiuto non ce l’hai fatta.”
“…”
“Ma devo dire che hai anche fatto ciò che il capo voleva, Deimos. Torniamo alla base.”
 
Il pubblico applaudì entusiasta e i ragazzi al centro del ring si guardarono intorno.
“Complimenti!” esclamò Fil, entrando nel ring con una grossa coppa. “Voi due avete salvato l’arena!”
Lioxfaab tossì, Chief fischiò, mentre Aquilus e Link sorrisero semplicemente.
“Sì, non mi sono dimenticato di voi! Ma penso che la coppa vada a Lea e White! Se la sono meritata! Non è vero ragazzi?”
Ercole e Ilamaru annuirono con sicurezza.
“Bè, vi nomino vincitori dei Giochi!”
Il pubblico applaudì nuovamente e Lea e White presero la coppa in mano. All’improvviso la coppa cambiò forma e i due si allontanarono, pensando ad un nuovo pericolo, invece la forma che assunse fu quella di una serratura.
“Ed ecco svelato il mistero! Non volevano che arrivassimo alla fine del torneo dato che avevano scambiato la coppa per la serratura!”
Lea e White puntarono il Keyblade nella direzione della serratura, partirono due fasci di luce e quella scomparve. Il gruppo abbandonò l’arena, ridendo e parlando dei rispettivi mondi e di che cosa avrebbero fatto una volta tornati.
“Per me e White non è ancora il momento per tornare a casa!” Lea guardò la ragazza.
“Già, il nostro viaggio è appena incominciato!”
Ilamaru guardò i due ragazzi.
“Allora insisto che veniate a riposare a casa mia! Ve lo meritate dopo tutte queste lotte.”
“No, Ilamaru, dobbiamo partire nuovamente per …”
“Vorresti dirmi che tu e quella ragazza non volete almeno stendervi a riposare?”
I due si guardarono e si misero a ridere.
“E va bene! Hai vinto tu! Verremo da te.”
Dopo aver salutato per un’ultima volta i compagni, e dopo che Ercole ritornò all’interno dell’arena, i tre si avviarono verso casa di Ilamaru.
“Spero che la mia ragazza sia in casa …”
 “EH????”
“Perché fai così? Pensavi che io …”
“NON PENSAVO ASSOLUTAMENTE NIENTE!” fece Lea.
“E fai bene.” Disse Ilamaru con sguardo severo.
White si avviò un po’ più avanti e Lea fece una domanda al rosa (pardon di nuovo Marluxia XD)
“Dimmi, qual è stato il ricordo che ti ha assalito in quella dimensione?”
Ilamaru fece uno sguardo molto triste e dolorante.
“Naminé.”
Lea spalancò gli occhi.
“Il ricordo di quella ragazza mi fa ancora male tuttora … Feci un’enorme sbaglio al Castello dell’  Oblio … Come ho potuto torturare una ragazza come lei? L’ ho usata come marionetta per attirare Sora …”
Ilamaru volse lo sguardo verso il cielo.
“Sembra quasi ironico, io che soffro ricordandomi Naminé. Sembra quasi una battuta.”
Il ragazzo non disse più nulla e il rosso lo seguì, non prima di aver guardato, nostalgicamente, il cielo.
 
 

Ok, via libera!
*  Chris entra in scena *
SALVE A TUTTI GENTE!
* riceve contemporaneamente, un Metal Gear, una katana, una sciabola e … un tentacolo di Slenderman? *
Sì, so che è opera tua Boss… Perdonate per il ritardo mostruoso con cui vi propongo il capitolo 6. Ma come potete vedere ci sono addirittura SEI! Boss Battle !!! Vi immaginate voi non solo crearle, ma anche a vedere se sono stabili in un videogioco?! Poi volevo fare un ringraziamento speciale ai miei recensori! Infatti questo capitolo lo dedico a loro che hanno pregato per l’uscita di questo capitolo e chi mi hanno concesso dei personaggi. Dovrebbe andare a voi una coppa, altro che a Lea e White! Bè prima di salutarvi devo dire alcune cose.
L’ Heartless l’ ho chiamato “Necromedium” e non mi chiedete il perché, suonava bene XD.
Per le musiche penso che ci sia poco da dire: per Lioxfaab Shrouding Dark Cloud (Avvolgendo la Nuvola scura e voi se avete letto capirete il perché) Chief Rowdy Rumble ( Tuono Rumoroso, ma non ha un motivo particolare) e Aquilus Desire for All that is Lost ( Mi pare ovvio). Ah, per Ade la cliché è data dal fatto che questa sarà la quarta volta che usa qualcuno come Piano B ( o Beta fate voi XD).
Ebbene non devo dire nient’ altro se non … CIAO!!! 

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Capitolo 7
*** 7. Agrabah - La sofferenza della vita ***


La luce del Crepuscolo illuminava questo mondo, una semplice cittadina con le sue case e i suoi negozi, il suo piccolo bosco e la vecchia casa abbandonata. Il campanile della città si ergeva sopra la stazione dei treni della città: quella era Crepuscopoli.
 

Crepuscopoli
 
Com’è che siamo arrivati a questa città? Ebbene … Dobbiamo volgere il nostro sguardo sul campanile per poter capire il perché: una ragazza bionda sta seduta sul bordo del campanile e disegna tranquillamente sul suo album da disegno. A volte guardava il tramonto, e a quel punto si fermava, e a volte il disegno. Alla fine posò il pastello soddisfatta e guardò il disegno con un sorriso.

 
“Sei molto migliorata dai tuoi primi disegni.”
La ragazza si girò e sorrise alle persone appena arrivate.
“Non mi aspettavo che arrivaste così presto.”
“Siamo venuti un po’ prima del solito perché abbiamo finito i controlli proprio qua sotto.”
“Nessuna novità?”
L’altra ragazza, quella che era appena arrivata, negò col capo.
“Macché. In questa città non potrà mai succedere nulla.”
I due si sedettero ed estrassero dalla tunica nera tre gelati. Il ragazzo ne porse uno alla ragazza bionda che incominciò a mangiarlo allegramente. I tre incominciarono a guardare il tramonto mangiando allegramente il loro gelato.
“Da quanto tempo che non ammiro il tramonto … sembra tutto come allora, non è vero?”
La ragazza con i capelli neri annuì con gli occhi colmi di lacrime. Era passato così tanto tempo, ma lei se lo ricordava alla perfezione: quei bellissimi momenti passati con i suoi migliori amici a guardare il panorama da lassù. All’improvviso dietro di loro comparve un varco oscuro e i tre saltarono in piedi allertati. Dal varco oscuro uscì un ragazzo incappucciato con la tunica dell’ Organizzazione God Disaster. Appena uscito dal varco, notando, l’occhiate spaventate e arrabbiate dei tre, mise le mani davanti a sé.
“Hey, calma! Non voglio farvi assolutamente nulla! Vengo in pace.”
I tre non sembravano per nulla sicuri. Allora l’incappucciato volle mostrare che diceva il vero schioccando le dita. Non successe nulla e non apparve nessun arma. Alzò le spalle insieme alle mani come per dire “Avete visto?”.
Di tutta risposta i due ragazzi appena venuti si misero davanti alla ragazza bionda che indietreggiò preoccupata. L’incappucciato si grattò la testa.
“Suvvia, non voglio fare nulla, voglio solo parlare con te.”
Indicò la biondina.
“Naminè.”
La ragazza si portò le mani al petto e guardò l’individuo.
“Cosa vuoi da me?”
La persona fece un passo.
“Solo chiederti di farmi un piccolo favore, mia cara. Tu sei una brava ragazza e vorrei che non facessi soffrire delle persone, anzi! Le aiutassi a ricordare!”
La bionda guardò il ragazzo per un attimo, poi abbassò la testa.
“Che cosa devo fare?”
 
La sabbia era padrona di quella città araba, ogni angolo era pieno di quella polvere gialla. La città mostrava lo splendore del suo gigantesco palazzo, del suo bazaar e dell’ingresso che dava su un’infinita distesa di sabbia. E in lontananza si poteva intravedere una grotta con antichi e preziosi misteri.
 

Agrabah
[A Day in Agrabah = http://www.youtube.com/watch?v=S6YxYo7yRl4 ]
Una Gummiship arrivò all’esterno della città  e da lì scesero due persone: erano Mark e Riku. L’albino si guardò intorno e sospirò: era passato molto tempo dall’ultima volta che era stato lì. E allora era molto diverso rispetto ad adesso. Guardò il ragazzo che accompagnava, che osservava intorno a sé meravigliato dall’incredibile somiglianza della città con quelle arabe.
“Benvenuto ad Agrabah.”
Mark guardò la gigantesca porta della città e osservò le persone all’interno che parlavano tra di loro e i mercanti che urlavano a destra e manca cercando di attirare possibili venditori.
“Ma non si accorgono della Gummiship?”chiese il ragazzo parecchio curioso.
“In realtà la vedono, solo che non è la prima volta che vedono gente provenire da altri mondi, quindi non si preoccupano più di tanto. Ora entriamo in città dobbiamo cercare una persona.”
I due s’incamminarono nella città sorpassando bancarelle e venditori. I mercanti cercavano di attirarli con oggettini senza valore e collane varie. Riku rifiutava gentilmente ogni offerta e i due arrivarono alla piazza principale, dove c’era meno gente che vendeva, ma un gran numero di operai era al lavoro, ristrutturando una parte della città.
“A quanto pare le tempeste di sabbia recenti hanno fatto crollare un muro …” osservò Mark, notando sia la sabbia, sia i mattoni del muro sul terreno.
“E’ molto strano …” pensò Riku fra sé e sé.
I due ritornarono a camminare, ma Riku non riusciva a non pensare a quella stranezza: il muro che era crollato era un passaggio segreto per uscire dalla città. Com’era possibile che fosse l’unico punto colpito? E se ci fosse stato qualcuno che voleva cancellare la presenza di quel luogo? Ripensò ad una persona che gli aveva presentato Malefica che era di quel luogo, ma la strega era scomparsa e non poteva immaginare ad un suo ritorno.
 
“Guarda, guarda chi si rivede …”
Dall’alto di uno delle case della città, un uomo osservava Riku con un ghigno di soddisfazione.
“A quanto pare Riku, chi muore non si rivede …”
L’uomo lucidò il suo bastone a forma di serpente: le due gemme rosse splendettero in modo inquietante. Aveva la barba con un insieme di peli che scendeva, un paio di baffi, due occhi neri maligni, la pelle abbronzata ed un abito araba in nero e rosso con un capo con una piuma rossa.
“Sagge parole, amico mio!”
Affianco a lui spuntò Pietro con il suo solito sorriso.
“E come pensi di sconfiggerlo?”
“Ho i miei trucchi. Cerca di non fallire anche questa volta ….”
“Eh, no! Non è stata colpa mia se nel Paese delle Meraviglie sono scappati! E’ colpa di quella dannata Organizzazione!”
L’uomo ignorò il “collega” e continuò ad osservare Riku.
“Stavolta non ti vedrò mai più, né tu, né quello spregevole tuo amichetto … Malefica è stata chiara.”
Un fumo viola incominciò a circondarlo.
“I traditori vanno eliminati!”
 
“Ma Al! Non  puoi eliminare l’evento!”
Al palazzo del sultano c’era un grandissimo via vai: a quanto pare erano in corso dei preparativi per dei festeggiamenti speciali. La sala reale era immensa, ma con tutti quegli oggetti per i preparativi sembrava una stanza minuscola. Riku e Mark rischiarono più di una volta di essere investiti da qualcuno con dei mobili in mano oppure con un gigantesco vaso di fiori. I due erano molto confusi sulla situazione che si era andata a creare lì dentro: sembrava di essere in una stanza piena di pazzi.
“Ascoltami Genio: le tempeste di sabbia stanno diventando più forti e più pericolose! La città potrebbe essere sotterrata dalla sabbia entro qualche giorno!”
“Ma Al, non puoi rimandare così giorni e giorni di preparativi … Certo sarò pure il Genio della Lampada, ma mi ci vorrebbero lo stesso giorni e giorni prima che riesca a far ritornare tutto come prima!”
Riku e Mark si avvicinarono senza farsi notare: erano arrivati davanti al trono del sultano. Solo che il sultano non era al suo posto: al suo posto c’era un ragazzo abbastanza giovane, con la pelle abbronzata e gli occhi neri. Aveva un cappello rosso, indossava una giacchetta viola ed un lungo pantalone bianco con delle scarpe gialle. Riku si ricordava ciò che gli aveva detto Sora: quello doveva essere Aladdin. Mark guardò il giovane: gli sembrava che un ragazzo così giovane fosse a comandare un’intera cerimonia. Accanto a lui c’era un uomo con il colore della pelle bluastra, una coda di capelli neri e indossava dei pantaloni bianchi. Aveva l’aspetto molto amichevole e simpatico.

“E dai Al!” appoggiò il braccio intorno al collo del ragazzo “Pensa che lo stiamo facendo per te tutto questo!”
 “Lo so! Lo so, ma mi devo anche preoccupare per la sicurezza di Agrabah! Un’altra tempesta di sabbia come quella di ieri e la città potrebbe riscontrare danni più seri!”
I due decisero di farsi avanti per parlare con il ragazzo e Mark si schiarì la voce per far notare ai due la loro presenza. I due si voltarono a guardare i nuovi arrivati: il Genio fece un gran sorriso, scomparì e ricomparì alle spalle dei due ragazzi.
“Salve, ragazzi! Benvenuti ad Agrabah!” fece comparire un gigantesco cartello luminoso con su scritto il nome della città con un grande numero di stelle e di luci. “In che cosa possiamo esservi utili? Magie? Frutti speciali? DONNE?!”
“Ehm … veramente noi …”cercò di spiegare Mark.
“Ma sì, è chiaro! Voi volete sicuramente qualcosa di prezioso! Ebbene amici miei …” schioccò le dita e fece comparire un mucchio di gioielli. “Mi state simpatici, anche se sembrate un po’ troppo silenziosi, e vi voglio donare questi bellissimi gioielli.”
“Ti ringraziamo per il dono, ma …”
“Su, su, non c’è bisogno di ringraziarmi!” mise una mano sulla spalla di entrambi. “E mi raccomando non vi dimenticate!” fece comparire una serie di cartelli che indicavano tutti il Genio. La voce dell’uomo divenne simile a quelle delle pubblicità televisive: “TuttoquestovièstatooffertodalGeniodellaLampada!Attenzione!Leggereprimailfogliettoillustrativoprimadell’uso.Ognidannocausatodalsottoscrittononverràaddebitatosullevostrecartedicredito!”
“Genio”disse Aladdin, guardandolo.
“Ok, scusa, forse ho parlato un pochettino più del dovuto …”
Aladdin sospirò divertito e si avvicinò ai due ragazzi.
“Scusate il comportamento del mio amico, ma è fatto così e non credo esista un modo per cambiarlo.” E rise divertito dal comportamento del Genio.
“Non ti preoccupare, siamo noi che ci siamo intrufolati senza preavviso.” Allungò la mano ad Aladdin. “Il mio nome è Mark.”
“Io sono Riku, siamo due amici di Sora.”
I due fecero una faccia molto sorpresa, ma poi sorrisero ai ricordi dell’avventura passate insieme al ragazzo.
“Siete amici di Sora?! Gli devo un favore a quel ragazzo. I suoi amici, sono anche i miei. Io sono Aladdin e, come avete potuto sentire, lui è il Genio.”
“Salve, ragazzi!”
“Cosa vi porta qui?” chiese incuriosito il ragazzo.
Riku raccontò il motivo del loro arrivo improvviso nella città e spiegarono anche chi erano i membri dell’ Organizzazione God Disaster. L’abbronzato rimase ad ascoltare, rimanendo impassibile, mentre il Genio cambiava emozione ad ogni dettaglio: prima sorpreso, poi spaventato ed infine terrorizzato (che è diverso da spaventato).
“Quindi hanno intenzione di conquistare tutti i mondi … Ma perché? Qual è il senso?”
“Mio caro Al, il potere rende pazza la gente. Anche se ti do ragione …” prese Riku ed incominciò a scuoterlo come se fosse una maracas. “PERCHE’ DIAVOLO HANNO INTENZIONE DI CONQUISTARE I MONDI?!”
Riku rimase un po’ confuso a causa di quella scossa a sorpresa: sembrava appena stato investito da una mandria di elefanti.
“N- non ne abbiamo idea. Ma comunque il messaggio non è arrivato anche a voi?”
“Sì, ma non abbiamo rivelato niente a nessuno: gli unici che ne sanno l’esistenza siamo io, Jasmine e il Sultano. E dire che proprio in questo periodo … Io e lei ci dovevamo sposare.”
Riku annuì comprendendo cosa voleva dire: per Aladdin quel matrimonio era un momento tanto atteso e ricevendo il messaggio dei God Disaster ha pensato che era meglio rinviare tutto.
“Ci dispiace moltissimo Aladdin. Ti volevo fare una domanda: da quando sono ricominciate le tempeste di sabbia?” chiese Mark
Il ragazzo parve sorpreso dalla domanda e ci rifletté.
“Beh, mi sembrano due o tre settimane. Più o meno quando abbiamo ricevuto il messaggio … Abbiamo tentato anche di utilizzare la Magia per farle smettere, ma …”
Il Genio rabbrividì.
“Non farmelo ricordare Al! Abbiamo tentato di fermarla con “l’artiglieria pesante” e sembrava funzionasse fino a quando tutto quello che avevamo utilizzato c’è ritornato indietro come una catapulta!*”
Riku e Mark si guardarono e annuirono: qualcuno aveva utilizzato una magia potente per riflettere le magie del Genio.
“Avete notato qualcosa di strano? Tipo che è arrivato qualcuno di sospetto?” continuò l’albino.
Aladdin negò col capo.
“Nessuno di nuovo a parte voi.”
“Aladdin, scusami se non sono arrivata subito, ma …”
Nella stanza entrò una ragazza: aveva i capelli neri, gli occhi dello stesso colore, la pelle abbronzata, indossava un abito color acqua marina (e non Aqua) e aveva un gioiello legato da un nastro sulla fronte.

“Jasmine, eccoti finalmente! Ti presento due amici di Sora: Riku e Mark.”
I due chinarono il capo in cenno di saluto.
“Piacere mio. Scusami Al, ma ti dovevo parlare delle tempeste di sabbia ….”
“SIGNORE!”
Le porte della stanza si spalancarono ed entrò un uomo abbronzato, correndo come un pazzo.
“Mio signore! Nella piazza ci sono di nuovo quegli strani esseri con quel simbolo!”
Riku e Mark si guardarono e corsero fuori dalla stanza.
“Ci pensiamo noi!” esclamò Mark al trio.
“Fermi! E’ tropp …”
“Non vi preoccupate! Sappiamo cosa dobbiamo fare!”
I due percorsero le strade delle città, evitando le persone che fuggivano lontano terrorizzate. In piazza erano rimaste poche persone che, impaurite, si erano rifugiate negli angoli. Al centro c’erano sei strane creature: avevano gli occhi gialli, avevano la pelle blu, indossavano un turbante e dei pantaloni bianchi e avevano lo stesso simbolo che avevano quelle creature che Mark aveva eliminato alle Isole del Destino.
“Heartless! Proprio come sospettavo.” Disse Riku, nascondendosi dietro una colonna.
“Sono simili alle creature che abbiamo affrontato all’ isola. Cosa sono di preciso?”
“Sono creature d’ombra che nascono quando il cuore di una persona si perde nell’Oscurità. Facciamo attenzione: tentiamo di colpirli a sorpresa. Hai capito Mark?”
Riku si volto verso la colonna dove c’era il ragazzo: era scomparso, si era già buttato tra gli Heartless.
“E non avevo ancora finito la frase …” sbuffò l’albino.
Gli Heartless Bandito si erano voltati contro i due ragazzi.
“Ti avevo detto di aspettare!”
“Scusami, ma avevo molta voglia di combattere.”
“Cerca di non ferirti gravemente.” Disse Riku sorridendo.
“E tu di non cadere nella tua arma.”
 
[Arabian  Dream = http://www.youtube.com/watch?v=cEjlsaT9VP8 ]
Uno dei banditi si gettò contro Mark alzando al cielo la sua spada. Il ragazzo si gettò di lato di scatto evitando il colpo, ma nel frattempo un altro Bandito lo bloccò ferendolo alla gamba destra. Riku venne circondato dagli altri quattro Heartless che ondeggiavano le loro spade nell’attesa della mossa dell’avversario. Riku rimase fermo con la sua Via dell’Alba riflettendo su come attaccare, poi vide qualcosa che l’avrebbe aiutato: la corda di una delle tende penzolava e l’avrebbe potuta utilizzare per attaccare simultaneamente i suoi nemici dall’alto. Scattò in quella direzione evitando un attacco contemporaneo dei nemici, si aggrappò alla corda ed incominciò a correre sui muri della piazza. Mark, invece, rialzatosi dopo il colpo subito, decise di creare una tattica di contrattacco: avrebbe parato uno dei colpi degli Heartless e l’avrebbe eliminato rapidamente. Il primo Bandito l’attacco sul lato, parò con la Keyblade e, dopo aver disarmato il nemico, con un affondo l’eliminò. L’altro volle approfittare della piccola distrazione per poterlo attaccare, ma Mark gli era già dietro pronto per attaccare. Detto, fatto: il nemico non vedendolo attaccò il vuoto ed il ragazzo con un fendente verticale eliminò l’ultimo suo nemico. Nel frattempo Riku si era direzionato con la corda contro i suoi nemici tenendo per aria la Keyblade. I nemici tentavano di attaccarlo saltando, ma non riuscivano a raggiungerlo, mentre il ragazzo riusciva perfettamente a colpire a sorpresa i nemici. Riuscì a sconfiggere tutti i nemici e una volta arrivato con i piedi per terra si girò intorno per controllare la zona.
“Sono finiti?” chiese Mark.
Non l’avesse mai detto: dal nulla comparvero  altri Banditi circa due più di prima, insieme a tre Shadow, a quattro Blu Ciccio, e cinque Disertori.
“Ecco una frase che odio sentire prima che accadano cose simili.” Sbuffò Riku.
“Scusa!” disse imbarazzato Mark, rievocando la Keyblade.
I Disertori si limitarono a gironzolare, quindi non costituivano un grande pericolo, mentre, invece, i Banditi e i Blu Ciccio erano già pronti per attaccare.
“Mark, occupati di due Blu Ciccio e di quattro Banditi, io penso agli altri.”
“Ehm … Ok … I Blu Ciccio sono quelli più grandi vero?”
Non sentendo una risposta pensò che il silenzio fosse un’affermazione, quindi si gettò tra i nemici. I Blu Ciccio caricarono l’attacco e si gettarono contro Mark e Riku. I due ragazzi tentarono di schivare gli attacchi dei nemici, ma avevano calcolato male i tempi ed erano stati colpiti entrambi. I Banditi vollero sfruttare la situazione cercando di attaccarli dall’alto, ma i due rotolarono di lato schivando i colpi e riuscirono anche a colpire due o tre nemici che si volatilizzarono. Gli Shadow si tenevano in disparte, pronti per un attacco a sorpresa, mentre, invece, i Disertori servivano più che altro come ostacoli per il movimento dei ragazzi. I Blu Ciccio ripartirono all’attacco, ma stavolta fallirono permettendo così a Riku di effettuare un attacco veloce alle loro spalle, mentre Mark colpì la testa di uno dei nemici che l’aveva attaccato facendogli perdere l’equilibrio. A causa della caduta dell’Heartless i Banditi nascosti dietro di esso vennero colpiti, smaterializzandosi insieme al Blu Ciccio. La situazione oramai era diventata molto più semplice: erano rimasti i tre Shadow e i Disertori. Riku si liberò velocemente degli Shadow colpendoli tutti e tre con un fendente laterale, mentre Mark tentava di attaccare i Disertori, che fuggivano a destra e a manca, evitando gli attacchi. I due decisero di muoversi in modo che gli Heartless si trovassero bloccati dandogli così il tempo per poterli attaccare. Il piano sembrò funzionare: Riku e Mark si diressero uno verso l’altro e Disertori continuavano a gironzolare in tondo rimanendo bloccati. Incominciarono ad attaccare i nemici senza permettergli di poter contrattaccare e la piazza ritornò calma. Riku guardò male Mark e il ragazzo, capendo lo sguardo, si grattò i capelli imbarazzato. All’improvviso, però, Mark vide qualcosa dietro le spalle di Riku.
“Attento!”
Infatti era comparso un Soldato Aereo che si gettò in picchiata contro l’albino. Il ragazzo si girò, ma non abbastanza velocemente per parare il colpo. Mark scattò in avanti per poter attaccare l’Heartless, ma qualcuno lo precedette. Un ragazzo velocemente si parò davanti a Riku e davanti all’ Heartless gli mise un bastone con un cristallo che fece scomparire il nemico all’istante in una nuvola viola.
“ Chi diavolo …?”
Il ragazzo si voltò e dimostrò di essere un po’ più grande di Riku: aveva i capelli neri raccolti in una piccola coda, un po’ di barba nera e gli occhi dello stesso colore, indossava una tunica rossa e delle scarpe nere.
 

 
“Ha un volto vagamente familiare…” pensò Riku tra sé e sé.
Il ragazzo si inchinò davanti ai due.
“Per fortuna sono arrivato appena in tempo. Se quella creatura ti avesse colpito ne saresti rimasto ferito gravemente.”
“Grazie.” Disse Riku, molto freddamente: c’era qualcosa in quel tizio che non gli piaceva.
 
[A Day In Agrabah = http://www.youtube.com/watch?v=S6YxYo7yRl4 ]
“Oh, perdonatemi, non mi sono presentato!” si alzò e si portò una mano al petto “Io sono Alì Musseil, principe di un lontano regno. E voi…?”
“Io sono Riku, mentre quello laggiù è Mark.”
Il ragazzo era rimasto paralizzato dalla velocità dell’attacco di Alì e non riusciva proprio a capire come avesse potuto fare. SI sentiva un po’ stupido dato che aveva visto l’ Heartless attaccare Riku, ma non era riuscito a fare niente, era solo rimasto immobile. Sentendo Riku, abbassò leggermente il capo in segno di saluto. Poco dopo arrivarono Aladdin ed il Genio, correndo.
“Ragazzi … Meno male, state bene …” Al si guardò intorno e si accorse che non c’erano più Heartless. “Siete riusciti a sconfiggerli tutti!”
“Diciamo che li abbiamo sconfitti tutti, ma questa persona ha salvato Riku da un attacco inaspettato.”
Aladdin guardò il nuovo arrivato e Alì gli tese la mano.
“Molto onorato di fare la sua conoscenza, signor…”
“Aladdin, chiamami solo Aladdin.”
“Come mai da queste parti, signor Alì?” chiese il Genio sospettoso.
Il ragazzo non sembro curarsi dell’atteggiamento nei suoi confronti e sorrise al Genio.
“Nel mio mondo sono comparse delle strane creature nere , molto simili a quelle che ho visto qui, e sono partito per indagare di più.”
Guardò Riku.
“E penso che voi ne sappiate più di me, non è vero?”
“Mi dispiace deluderti, ma ne sappiamo quanto te.” Disse Riku, freddamente.
Per un attimo gli sembrò di scorgere sul volto di Alì una smorfia di fastidio, ma doveva essere stata solo un’impressione dato che era subito scomparsa dal suo volto.
“Bè, prima di venire qui ho visto una caverna … forse …”
“Forse è il caso che prima torniamo al castello a organizzarci …” disse Mark guardandosi intorno “Non vorrei trovare altri H… esseri come quelli di prima.”
"Hai ragione Mark." Concordò Riku "Non possiamo sapere quanti ce n' erano realmente"
I due si erano capiti: Alì aveva qualcosa che non quadrava e loro dovevano assolutamente capire cosa...
 
Nel frattempo davanti alla Grotta delle Meraviglie, il luogo dove Aladdin un anno fa aveva trovato la lampada magica del Genio, Pietro stava scrutando l' orizzonte.
"Questo mondo è tutto uguale: sabbia, sabbia e tempeste di sabbia... Che noia..."
Un paio di Soldati affiancavano l'acerrimo nemico di Topolino. 
"Chissá che diavolo aveva in mente Jafar... Speriamo che faccia un buon rapporto su di me a Malefica..."
"Fossi in te non ci spererei troppo."
Una strana freccia rossa luminescente, soccata dall' interno della caverna, colpì in pieno uno degli Heartless, ma non morì subito. All' improvviso la freccia esplose uccidendo il Soldato e facendo girare Pietro di scatto.
"Chi va lá? Mostrati codardo!"
Partì una seconda freccia questa volta azzurra che colpì il secondo Heartless, congelandolo. Pietro si allontanò un poco, tremando.
"N-non h-ho paura di te!" Esclamò poco sicuro.
"Sono qui, dietro di te." 
Pietro si girò lentamente, pallido. Davanti a lui si trovava un ragazzo incapucciato con il cappotto dei God Disaster. In una mano aveva uno strano arco, ma non aveva alcuna faretra. Da sotto il cappuccio non si riusciva  a vedere il volto, ma solo una sciarpa rossa.
"Sei stato sconfitto una volta da noi, Pietro, perchè intralciavi i nostri piani... Vuoi che la seconda sia definitiva?"
Pietro Non stette più ad ascoltarlo e se ne fuggì all' interno dalla caverna urlando dal terrore.
"Le persone con un cuore sono talmente deboli... Ma è questo quello che rende noi Nessuno vuoti e incompleti."
Si girò, osservando una tempesta di sabbia.
"La mancanza di debolezze, di emozioni... la mancanza della vita stessa."
Si sistemò la sciarpa rossa che un pò svolazzava a causa del vento.
"Ma ben presto, tutto cambierá, come Lord Omega ci ha promesso. Quei ragazzi ci stanno aiutando incosciamente... Ma potrebbero lo stesso rilevarsi un pericolo per noi."
Detto questo entrò , inoltrandosi nei meandri più profondi dentro la caverna.
 
Intanto al palazzo del sultano, i nostri amici si stavano organizzando per cercare da dove provenissero gli Heartless.
"Al di fuori della cittá" incominciò a spiegare Aladdin " Non molto lontano si trova una grotta"
"La MIA grotta!" Specificò il Genio.
"Da un paio di giorni le tempeste di sabbia hanno colpito il passaggio più rapido per arrivarci. Se volete arrivarci dovete uscire dall' entrata principale della cittá."
"Tu non vieni?" Chiese Mark, sorpreso.
"Io e Al rimarremo qui." Spiegò il Genio "Non vorremo che altri di quei COSI entrassero in cittá!"
"Significa che andremo ad indagare noi tre ..." concluse Riku.
"Molto bene... devo assolutamente capire la causa della presenza di quegli esseri." Disse Alì, osservando il portone d' entrata del palazzo.
I tre uscirono e si avviarono verso la Caverna. Il paesaggio era proprio come l' aveva descritto Pietro: infinite dune di sabbia, ma dall' entrata della cittá si poteva vedere delle dune molto più alte rispetto alle altre.
"Quelle laggiù sono ... devono essere l' ingresso della caverna." Si corresse Alì.
"Primo errore." Pensò Riku.
"Come si chiama il tuo mondo, Alì?"
"Kibati." Rispose velocemente.
Riku e Mark non dissero nient altro per il resto del viaggio. Si diedero semplicemente delle occhiate veloce come per dire: questo qui mi puzza. Una cosa che notarono fu l'assenza di Heartless: da quando erano usciti dalla cittá si aspettavano come minimo un attacco a sorpresa. Invece arrivarono all' ingresso della grotta senza spiacevoli incontri. La caverna aveva una forma particolare: era una testa di una tigre fatta completamente di sabbia, con gli occhi e  la bocca spalancati illuminati da una luce arancione. 
"E quindi questa è la famosa caverna di cui ci parlava Aladdin."
Una luce strana, quasi maligna, apparve negli occhi del ragazzo. Nessuno ci fece caso e fecero per entrare.
"Un momento." Disse Riku facendo fermare gli altri due. Da terra aveva raccolto una freccia di un materiale strano, di colore azzurro un pò spento.
"Cosa diavolo ci fa una freccia qui?" Esclamò Mark prendendola tra le mani.
"Fa vedere" Alì la prese tra le mani e chiuse gli occhi "Strano... sembra che contenesse un elevata quantitá di magia..."
"Come puoi dirlo?"
Il ragazzo fece spallucce.
"Mezzo Re, mezzo Mago, così da circa mille anni..."
"Queste freccie indicano che c' è qualcun altro oltre A noi : dobbiamo fare attenzione"
I tre entrarono nella caverna, tenendosi pronti da un eventuale attacco. La caverna doveva essere molto antica: le colonne e il pavimento presentavano delle crepe e dal soffitto usciva un pò di sabbia. C'erano numerose trappole, ma nessuna di esse sembrava attiva. Nella grotta non si udiva alcun rumore se non i passi dei nostri amici e un cigolio di qualcosa di metallo.
"Da dove verrá questo rumore?" Si chiese Mark.
Poco più avanti videro una scena completamente assurda: un Disertore rannicchiato in un angolo tremante.
"Quell' Heartless ha ... paura?" 
Il Disertore si girò e li guardò con gli occhi gialli spaventati.
"Hey tu!"
L' Heartless scappò via con le braccia all' aria non ascoltando minimamente l' urlo diretto a lui.
"Dobbiamo vedere dove va!" Alì partì all' inseguimento dell' essere, seguito dagli altri due ragazzi.
Il Disertore aveva attraversato un lungo corridoio e adesso si trovava in una stanza rotonda, senza via di fuga. L' Heartless si era rannicchiato in una parte della stanza.
"Non ha scampo" esclamò Mark.
I tre tentarono di avvicinarsi all’ Heartless, ma Mark e Riku vennero circondati da alcuni Banditi, Shadow e Defender. 
"Cosa diavolo... Alì, aiutaci!" Esclamò Mark rivolto al ragazzo che era più avanti di loro.
"Oh, penso proprio che non lo farò."
 
[Villain of a Sort = https://www.youtube.com/watch?v=rhTZZ2BBztI ]
Il ragazzo si voltò con un ghigno malefico stampato suo volto. All' improvviso un fumo viola incominciò a circondare il ragazzo. Poco dopo si dissolse mostrando il suo vero Aspetto.
"Jafar! Lo sapevo che c'eri tu dietro a tutto questo."
"A quanto pare non ti sei dimenticato di un vecchio amico, Riku. Per rispondere alla tua domanda sì, avevo organizzato tutto: l'attacco in piazza, il nostro incontro, ma non avevo previsto nè le freccie nè questo Heartless difettoso."
Rise malvagiamente e si avvicinò minacciosamente verso i due ragazzi. Riku e Mark evocarono i Keyblade.
"Finalmente potrò vendicarmi del tuo tradimento e Malefica sará estremamente soddisfatta dal lavoro che ho compiuto!"
L' uomo stava per partire all'attacco, ma una serie di freccie bianche luminescenti colpì gli Heartless che circondavano i due ragazzi, facendoli esplodere in una luce accecante. Un altra serie di freccie rosse circondò Jafar. Le freccie esplosero distruggendo l' intero pavimento e Riku, Mark, Jafar e il Disertore caddero in un buio precipizio. L'uomo sorrise nonostante stesse cadendo insieme agli altri.
"Non m' importa come morirai, ma di sicuro andrai all' altro mondo senza di me!"
Jafar aprì un corridoio oscuro sotto di sè e scomparve dalla vista dei nostri amici. Nel frattempo il Disertore stava precipitando vicino a loro senza provare ad attaccarli e senza neanche tentare di fuggire.
"Dobbiamo fare qualcosa velocemente!" Esclamò Riku.
Neanche il tempo di finire la frase che atterrarono su della sabbia scura. Prima atterrò Riku, poi Mark e sopra di lui il Disertore.
" E levati!" Disse Mark rivolto all' Heartless. Quello si tolse immediatamente e fece una Sorte di inchino per scusarsi.
" Sì, certo, scusati pure... Adesso ti faccio vedere io!"
Avvertendo di nuovo aria di pericolo si rannicchiò su sè stesso e ricominciò a tremare.
"Questo Heartless è strano, ma non sembra avere cattive intenzioni." Disse Riku fermando Mark che si stava per gettare contro l' Heartless.
"Come possiamo sapere che non finge?"
Il Disertore smise di tremare e guardò Riku e Mark con i suoi grandi occhi color ambra. Avevano un aspetto diversi rispetto ai comuni Heartless: normalmente i loro occhi sembrano vuoti, come due pezzi di vetro che riflettono l' anima di chi ha davanti, mentre quelli del Disertore avevano come una luce interiore, come se fosse quasi umano.
Mark sospirò e abbassò la guardia.
"C-chi va lá?!"chiese una voce proveniente dal lato opposto della stanza.
I due Keyblader rievocarono le proprie armi, mentre il Disertore si girò di scatto. Dal fondo della stanza, meno illuminata rispetto all' area in cui erano loro, venne fuori Pietro che era ancora spaventato per quello che era successo prima. Quando vide chi erano gli "ospiti" ritornò ad avere la sua solita espressione da pallone gonfiato.
"Ah, guarda, guarda chi è arrivato dal grande Pietro!"
"Più che grande, oserei dire largo." Disse Mark sogghignando.
"Come ti permetti?! Io sono dieci volte più forte di te!"
"Che ci fai qui, Pietro?" Chiese Riku, senza abbassare la guardia.
Pietro rise e indicò l' albino.
"Ho ordini precisi da Malefica: i traditori vanno eliminati!!!"
 
[Rowdy Rumble = https://www.youtube.com/watch?v=dUzNo16ZLxo ]
Detto questo Pietro girò la testa a destra e a sinistra e si preparò ad attaccare. Il Disertore, sentendo odore di pericolo, si mise in un lato della stanza per non essere colpito.
Pietro prese da una tasca una sfera simile ad una palla da Bowling e la lanciò contro i due Keyblader.
"Attento, è esplosiva!" Avvertì l' albino.
I due si gettarono ai lati della bomba che esplose in una nuvola di fumo viola.
"Ehi, ma così rovini la sorpresa!" Lo "sgridò" Pietro, arrabbiato. "Vediamo come ve li cavate con questi!"
Pietro sbattè le nocche di una mano chiusa contro il palmo dell' altra e caricò un pugno contro Mark.
Il ragazzo alzò appena in tempo il Keyblade per parare il colpo, ma Pietro non si fermò proseguendo con altri pugni. Riku non rimase con le mani in mano: fece una capriola per arrivare dietro a Pietro e saltò per colpirgli la testa. Pietro rimase confuso dal colpo che aveva ricevuto in testa e Mark sfruttò l' occasione per farlo inciampare con un fendente alle gambe. L' attacco funzionò: l' avversario cadde con la pancia per terra e tentava invano di rialzarsi in piedi, sembrava quasi una balena spiaggiata. 
"Adesso basta!"
Si rialzò da terra e lanciò delle sfere di vario colore in alto. I due non se ne preoccuparono minimamente e scattarono in  avanti per attaccarlo, ma le sfere ricaddero per terra, esplodendo, e da alcuni di esse uscì del fumo che non permetteva di vedere che cosa stava accadendo. All' improvviso Riku ricevette un pugno in pieno stomaco e si andò a schiantare contro Il muro vicino al Disertore. L' Heartless vide che i due erano in difficoltá e si gettò nel fumo affiancando Mark. Il ragazzo vide il Disertore ed entrambi annuirono, come se si fossero scambiati qualche sorta di comando. Il ragazzo puntò il Keyblade sopra di sè ed urlò una parola.
"THUNDER!"
Una serie di fulmini si andarono a schiantare contro il terreno della grotta e uno in particolare colpì Pietro che rimase paralizzato ... e anche un pò bruciacchiato.
"O-odio i f-fulmini!"
Il Disertore si lanciò contro Pietro e lo colpì con un piede in pieno stomaco. Il colpo non sembrò aver procurato nessun danno particolare dato che Pietro lo lanciò via con una manata. Si accorse subito che, però, Riku sembrava scomparso.
"Dove diavolo è finito?" Si chiese.
"Dietro di te, panzone!" 
Non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi che Riku, col Keyblade puntato contro la schiena del suo avversario, urlò una frase.
"DARK FIRAGA!"
Una serie di sfere infuocate oscure colpì la schiena di Pietro che a causa dell' attacco si schiantò contro il muro, travolgendo Mark. Il ragazzo si ritrovò per terra  e la Keyblade cadde lontana. L' avversario, nonostante i colpi ricevuti, tentò di sfruttare questo momento di debolezza.
"Prendi questo!"
Caricò un pugno che prese in pieno viso Mark, mentre invece il ragazzo riuscì a schivare il secondo, sfuggendo dalla morsa dell' avversario.Riku e il Disertore, con un fendente e con un altro calcio, attaccarono Pietro, allontanandolo dal muro. 
"Perchè non vi decidete a Perdere?!?!"
Sbattè il piede contro il terreno della stanza, infuriato. All' improvviso la sabbia sotto ai suoi piedi incominciò a diventare instabile e lentamente si trasformò in una sorta di mulinello di sabbia.
"Oh oh..."
Pietro incominciò a girare su sè stesso vertiginosamente, ma ad un certo punto si bloccò a causa della sua massa.
"A quanto pare ho fatto bene a non incominciare la dieta..."
Le ultime parole famose: infatti il mulinello divenne più grande assorbendo completamente sia lui che gli altri presenti nella stanza. 
"Uoooooooooooh!" 
Sotto il mulinello vi si trovava un vero e proprio scivolo di sabbia che stava trasportando ad una velocità elevata i nostri amici e Pietro. Mark aveva l' aria di uno che si stava divertendo un mondo, mentre gli altri erano un pò spaventati. Ad un certo punto ci fu un bivio e i nostri tre amici scelsero la strada a destra mentre Pietro quella a sinistra. Dopo un lungo tragitto di curve i tre uscirono da una delle finiestre delle rovine che si trovavano fuori dalla cittá di Agrabah. Mark atterrò di faccia mentre Riku di schiena ed in fine il Disertore atterrò racchiuso in sè stesso come una sfera di cannone. Mark si alzò toccandosi l' occhio diventato nero a causa del pugno di Pietro.
"Dov' è finito il grassone? Non era davanti a noi?"
Detto, fatto: Pietro venne catapultato da un' altra struttura delle rovine, ma a causa della velocitá volò lontano da loro finchè non scomparì dalla loro vista.
"Questo nella realtá non sarebbe mai Successo..." disse Mark con una grande gocciolina di sudore dietro la testa. Riku si alzò da terra e ripensò alle parole di Pietro.
"Quindi Malefica è ancora viva? Pensavo fosse morta dopo l'attacco dei Nessuno." Pensò ad alta voce.
"Lei adesso è il vostro male minore..."
Dietro di loro si aprì un varco oscuro ed uscì la testa figura incapucciata che aveva visto Pietro nella Caverna delle Meraviglie.
"Un Nessuno dei God Disaster!" Disse Riku evocando il Keyblade. Anche Mark lo evocò mentre l' Heartless si mise in posizione d'attacco.
"Che scena patetica..."
La figura si tolse il capuccio rivelando il suo volto: aveva i capelli neri, ma una parte di essi era bianca ed andava a coprire uno degli occhi rossi, aveva la carnagione chiara e la sua bocca era coperta da una sciarpa rossa, nonostante il clima arido del mondo.
" Io sono Ragnarok, numero   dei God Disaster, soprannominato l' Arciere delle Moire."
Guardò Riku freddo e l' indicò con il dito.
"Tu devi essere Riku, ho sentito parlare di te... Hai grande potenzialitá, un cuore forte, ma allo stesso tempo indeciso... Unsiciti ai God Disaster e vedrai che riuscirai a trovare la tua strada!"
Riku abbassò lo sguardo e la sua mano tenne più stretta l' elsa della sua arma.
"Non stare ad ascoltarlo Riku! Sta tentando solo di confonderti!"
Lo sguardo del Nessuno si rivolse verso Mark e alzò la mano contro di lui, incominciando a stringerla. Mark sentì che la ferita incominciava a bruciare sempre di più, sembrava stesse come per scoppiare Piare.
"Fa silenzio, tu che dimentichi i tuoi amici e incominci a vagare per i mondi, fidandoti circamente di chi ti trovi affianco!"
Mark incominciò ad urlare dal dolore e la ferita incominciò a sanguinare.
"Dovresti vergognarti : hai dimenticato il vero motivo per  cui sei partito con Riku ... chi dei due secondo te è il senza cuore?!"
"Ora basta!"
Riku scatto in avanti tentando un fendente dall'alto per colpirlo. Il tempo divenne sempre più lento e Riku era rimasto sospeso in aria. 
"Ma che diavolo...?"
Vide che Ragnarok si era spostato velocemente di lato mentre lui colpì il terreno. Il Nessuno lo allontanò con un calcio, distogliendo lo sguardo da Mark che ricominciò a sentirsi meglio.
" A quanto pare avete voglia di combattere." Alzò l' arco al cielo prendendo un fascio di freccie bianche. Scoccò le freccie che salirono verso al cielo, ma ad un certo punto si fermarono incominciando a mutare forma : diventarono delle strane creature volanti con un corpo, due ali defofmate, una coda simile a quella dei demoni e teneva in una mano un semplice arco di legno.
"Divertitevi ragazzi..." disse il Nessuno trasportandosi con un varco oscuro su una struttura lì vicino, ma abbastanza alta per impedire a qualcuno di arrivarci con un salto. I Nessuno evocati non diedero ai nostri amici il tempo necessario per riprendersi dai colpi e incominciarono subito a scoccare delle freccie contro di loro. Mark si riuscì ad alzare appena in tempo per parare i colpi diretti contro Riku, ma venne Colpito ad una gamba. Il Disertore, invece, scappò dai colpi dei nemici e si rifugiò dietro ad un muro delle rovine. Riki riuscì ad alzarsi nonostante il dolore e aiutò Mark a parare le freccie. I Nessuno, vedendo che i loro attacchi non funzionavano da lontano scesero in picchiata contro i due per poterli colpire più da vicino. I due si gettarono di lato schivando i primi tre, mentre riuscirono a colpirne due che caddero per terra. Il Disertore nel frattempo, ignorato da tutti, si stava avvicinando di soppiatto alla struttura dove c' era Ragnarok. Notò che seguiva  con lo sguardo ogni singolo movimento dei Nessuno, come se li stesse comandando a distanza. L' Heartless incominciò a scalare la struttura, tentando di non essere visto. Nel frattempo i due Keyblader avevano sconfitto i due Nessuno che erano riusciti ad atterrare: nonostante fossero agili e veloci nei cieli, e quindi difficili da attaccare, una volta atterrati erano semplici da sconfiggere. I tre Nessuno rimasti incominciarono a lanciare raffiche e raffiche di freccie per impedire ai due di fare qualunque tipo di mossa. 
"Mi sono scocciato di questi giochetti per bambini... "
Ragnaroko prese il suo arco e caricò due frecce nere. Le due frecce emanavano un' aria oscura.
"Addio."
Stava per lasciare la corda dell' arco quando il Disertore attaccò il Nessuno con un calcio, rimanendo incastrato nella sua sciarpa. I due caddero dalla struttura, ruzzolando contro le pareti. L' Heartless era riuscito a togliere a Ragnarok La sciarpa, ma vedendo il suo volto rimase paralizzato: non aveva  la carne! Le ossa della mascella e delle guance si vedevano chiaramente e il Nessuno guardò con uno sguardo glaciale il Disertore.
" Questo errore non l' avresti dovuto fare!" Disse muovendo a fatica la bocca. Si rimise velocemente e puntò l' arco sulla testa dell' Heartless.
"Non dovevi metterti in mezzo ai miei piani."
Un' ombra sopra di lui lo disarmò e si mise tra lui e il Disertore.
"Non provare nemmeno a toccarlo!" Disse Mark puntandogli il Keyblade contro.
Il Nessuno si girò e aprì un varco oscuro.
"Ho perso fin troppo tempo qui..." lo varcò velocemente prima che Mark potesse fare qualcosa. Il Disertore guardò il ragazzo e l' abbracciò con forza.
"♥!"
" Sì, sì, lo so che sei felice, ma ora staccati, fai caldo!"
L' Heartless si staccò e guardò se Riku stesse bene. L' albino stava riflettendo: cosa voleva dire Ragnarok parlando di Mark e dei suoi amici? All' improvviso sentirono un' esplosione provenire dall' interno della città.
 
La cittá era completamente in fiamme, ma Ragnarok non dava pace alla sua furia. Ogni singolo edificio era in fiamme e gli abitanti scappavano di fronte a quella furia demolitrice. Si ritrovò davanti alla porta del palazzo reale e ci poggiò sopra una mano.
"Destroia."
Le due porte vennero avvolte da  due cubi gialli. Ragnarok schioccò le due dita e i due cubi esplosero, riducendo in polvere le due porte. Entrò all' interno del palazzo dove una decina di guardie reali gli stavano Puntandogli contro le proprie spade.
"Una sola mossa e sei morto!" 
Il tempo rallentò nuovamente, Ragnarok prese velocemente il suo arco, caricò dieci frecce nere e le scoccò contro i soldati. Le frecce si conficarrono sui petti di ogni soldato facendoli accasciare a terra.
"Nessuno può fermare i God Disaster."
Avanzò verso il trono vedendo Aladdin proteggere Jasmine. Il Genio comparve improvvisamente al Nessuno puntandogli contro un cannone. Ragnarok lanciò tre frecce che rinchiusero il Genio in una sacca fatta di catene nere. Egli tentò, invano, di liberarsi.
"È inutile che tenti di liberarti: sono frecce anti-magia, non puoi uscire in alcun modo."
Poi volse il suo sguardo sulle ultime due persone rimaste. Aladdin si mise davanti alla ragazza digrignando i denti.
"Chi diavolo sei tu? Perché fai del male a questa gente?!"
Ragnarok incominciò a ridere ed esplose in una risata cupa, profonda quasi come se provenisse direttamente dall' inferno.
"Male? Dolore? Tu non sai che cos' è il vero dolore, non sai com' è perdere tutto ciò che ti è caro! Perdere tutto il tuo mondo... perdere il motivo della vita stessa! Ma non ti preoccupare, lo scoprirai presto!"
Detto questo prese il suo arco e prese una freccia nera più grande rispetto alle altre.
"Addio."
 
"Dobbiamo assolutamente correre verso il palazzo reale!"
Mark osservava esterrefatto la città completamente avvolta dalle fiamme. Donne, bambini, uomini fuggivano spaventati dalle fiamme. Il Disertore sembrava quasi paralizzato E dovette intervenire Riku, altrimenti non si sarebbe mai mosso da dov' era. 
"Muoviamoci!" Urlò Riku.
Per poter proseguire dovettero utilizzare numerosi Blizzard e Blizzara a causa del fuoco che bloccava l' accesso alle varie vie. Finalmente arrivarono davanti al palazzo reale, ma davanti a loro si trovava Jafar che stava osservando le due porte distrutte.
"A quanto pare qualcuno si diverte a distruggere tutto senza motivo..."
"Senti chi parla!" Esclamò Riku.
Lo stregone si girò guardando Riku con un sorriso malvagio.
"Ma tu guarda chi si rivede... Ti voglio ricordare che abbiamo un conto in sospeso?"
"Lasciaci entrare Jafar!"
"Ma come Riku fuggi davanti ad una sfida?"
"Lasciaci entrare! Tu non hai idea di quello che è successo!" Esclamò Mark.
Jafar lo guardò sprezzante.
"Tu guarda i giovani d' oggi ... non ti hanno insegnato che si porta rispetto ad un adulto?"
"Si e mi hanno anche insegnato che le persone come te dovrebbero essere mandate al manicomio!"
"Tu, piccolo... Adesso ti insegno io le buone maniere!"
Alzò il suo bastone al cielo e delle nuvole rosse incominciarono a circondarlo. Riku e Mark osservarono preoccupati le nuvole mentre il Disertore correva a destra e a sinistra impaurito.
"Non di nuovo..."
Le dimensioni di Jafar aumentarono e le nuvole presero a girare vorticosamente. Le sue gambe sparirono lasciando posto a una lunga coda rossa, la muscolatura del suo petto aumento, i suoi occhi divennero color ambra, i suoi capelli si riunivano in un codino, ma la cosa peggiore era che era grande quasi quanto il palazzo reale. Jafar alzò le sue braccia e due muri di fiamme chiusero ogni via di fuga. I due Keyblader erano in trappola ed erano anche in grande difficoltá: oltre alla forza di Jafar un problema erano anche le sue dimensioni.
"Vi insegno io le buone maniere!" Tuonò l' uomo - genio, puntandogli contro un dito.
[The Encounter = https://www.youtube.com/watch?v=UM0ouoHjUAA ]
L’uomo passò subito all’attacco cercando di schiacciare i tre come degli insetti con un pugno. Riku e Mark scattarono di lato, mentre il Disertore cadde all’indietro, riuscendo a schivare l’attacco. Riku saltò su uno dei palazzi lì vicino per poter raggiungere meglio la testa del nemico, ma Jafar se ne accorse e tentò di colpirlo con un ulteriore pugno che riuscì a schivare anche se con difficoltà. Mark approfittò del momento per salire sull’altro palazzo e per saltare in direzione di Jafar. . Nel momento in cui stava in aria puntò il Keyblade contro la nuca di Jafar.
“MINI!”
In realtà non sapeva che fosse una vera e propria magia, ma sperava che funzionasse e rimpicciolisse Jafar. La magia fortunatamente per il nostro ragazzo funzionò e Jafar ritornò ad avere le stesse dimensioni di prima. Il Mago non sembrò preoccuparsene, anzi, sogghignò.
“Non penso che questo cambi qualcosa! Anche con dimensioni inferiori, vi schiaccerò come scarafaggi!”
Sfortunatamente per lui non si era accorto del Disertore dietro di lui che colse questo momento per rifilargli un calcio nel sedere.
“!”
“Come osi tu, sottospecie di Heartless malformato?!”
“!!!”
Detto questo l’ Heartless “malformato”, come lo aveva definito Jafar, gli rifilò un secondo calcio, dritto nello stomaco. Il Mago attuì il colpo e scagliò via l’essere come se fosse stato fatto di carta.
“Dove sono finiti quei due…?”
“STOPGA!” urlò Riku dietro di lui.
Il Mago si paralizzò e i due ragazzi ebbero l’occasione per una serie di combo.
“Pronto, Mark?”
“Nato pronto!”
Il castano lanciò in alto il Mago paralizzato con un fendente. Riku incominciò a ruotare intorno a lui continuando a colpirlo su ogni parte del corpo. Una volta aver finito gli attacchi lo rispedì giù e Mark lo colpì con un ultimo fendente laterale che scagliò Jafar contro il muro di fiamme.
“Possiate essere dannati!”
Unì entrambe le mani e le alzò al cielo, incominciò ad accumulare energia oscura finché non divenne un’ enorme sfera viola e nera.
“Ma è ora di finire questa buffonata!”
Lanciò la sfera oscura davanti a sé. I due Keyblader misero davanti a sé il Keyblade, mentre il Disertore si andò a rifugiare dietro uno di loro. L’attacco fu devastante: la sfera esplose ancor prima di aver raggiunto i tre e generò un’onda d’urto spaventosa che gettò i nostri amici contro il muro. Qualcosa però accadde anche a Jafar: la sfera aveva provocato degli strani effetti anche su di lui. I tre sbatterono contro il muro e si accasciarono a terra, mentre, invece Jafar venne avvolto da delle nubi scure e da uno strano oggetto luminescente. Riku si alzò frastornato e vide che Jafar stava mutando forma: la sua pelle si scurì diventando blu notte, i suoi occhi diventarono più grande e gialli, sopra la sua testa comparse un turbante, gli comparvero altre due braccia con due spade dorate in mano.  L’essere sollevò la testa ed urlò contro il cielo, un urlo di dolore, di rabbia. Sul suo petto era comparso l’emblema degli Heartless.
“C-cosa diavolo è successo a Jafar?” chiese Mark, rialzandosi.
L’albino non poté nemmeno rispondere che l’Heartless si gettò contro di loro tentando d’infilzarli con le sue spade. Riku parò con il Keyblade, ma l’Heartless continuò imperterrito a tentare di colpirlo con dei fendenti. All’improvviso Riku cedette e l’avversario sembrava stare per dargli il colpo di grazia, ma Mark si mise tra i due e lo colpì nella parte inferiore del corpo con un fendente.  L’Heartless indietreggiò e urlò di nuovo, ma questa volta in direzione dei due ragazzi. Lanciò due spade davanti a sé che incominciarono a roteare ed ad avvicinarsi pericolosamente ai due ragazzi. Per fortuna il Disertore era riuscito a rialzarsi e a spedire con un calcio le due spade lontano dal loro possessore. I due Keyblader scattarono in avanti e approfittarono del momento di indecisione del loro avversario per colpirlo di lato.
“Questo spettacolo si sta rivelando noioso …” disse una voce dall’alto.
I due ragazzi si voltarono sentendo come se la voce provenisse dalle loro spalle, ma non c’era assolutamente nessuno. All’improvviso delle frecce bianche incominciarono a conficcarsi nel petto di quello che una volta era Jafar. Le frecce incominciarono ad illuminarsi, a risplendere sempre di più, finché non esplosero in un lampo di luce.
“Q-questa m-me la pagher-ai! RIKU!!!”
L’Heartless scomparve e al suo posto comparve una serratura dorata. I due istintivamente alzarono il proprio Keyblade e un forte lampo di luce partì in direzione della serratura. Quella scomparve e i nostri amici rimasero per un momento bloccati…
“ALADDIN!” urlarono i due.
 
[Se state ascoltando qualcosa, fermatela. Se non state ascoltando niente, meglio così]
I tre entrarono di corsa all’interno del palazzo reale: le porte erano state completamente distrutte, delle guardie e delle persone erano distese per terra immobili e dei segni evidenti di un’ esplosione era presente nella zona precedente alla porta.  Continuarono a correre finché non arrivarono nella sala del trono: il Genio era ancora intrappolato nella rete e teneva lo sguardo basso, Aladdin stava rannicchiato a terra, tremante, con la spada affianco.
“ALADDIN!” urlò Mark avvicinandosi.
Riku e il Disertore camminarono più velocemente, sentendo che qualcosa mancava in quella stanza. Mark si abbassò vicino ad Aladdin e vide che stava piangendo.
“Che cosa è successo? Dov’ è Ja …?”
Le parole gli morirono in bocca: aveva capito che cos’era successo, aveva capito il piano di Ragnarok. Il ragazzo li aveva usati, ingannati, aveva utilizzato Jafar per bloccarli, ma allo stesso tempo l’aveva tolto di mezzo unendo l’oscurità del suo attacco alla serratura.
Avevano perso.
Agrabah era stata distrutta.
 
 
[Organization XIII = https://www.youtube.com/watch?v=TgeRHGTjMuk ]
Nel frattempo, nella sala delle riunioni dei God Disaster, Omega sedeva al suo trono, attendendo il ritorno di uno dei suoi sottoposti. In quel momento sotto di lui comparve un varco oscuro, dal quale uscì Ragnarok. Il ragazzo si inchinò immediatamente al cospetto del suo capo.
“Mio Signore, missione completata: la Seconda Principessa del Cuore è stata neutralizzata.”
“E per quanta riguarda i Keyblader?”
Ragnarok abbassò il capo.
“Non sono riuscito a fermarli, mio signore. Ma hanno sofferto, hanno assaggiato un pezzo del vero dolore.”
“Eccellente: ora siediti, gli altri stanno per arrivare.”
Ragnarok annuì e con un portale oscuro si sedette al suo posto. In quel momento altri undici varchi oscuri si aprirono e tutti i membri dell’ Organizzazione God Disaster era presente nella sala. Chaos sedeva vicino a Omega, mentre Broken e Deimos, poco più in basso. Quando ognuno si fu seduto Omega si alzò in piedi sul suo trono.
“Fratelli, il momento della resa dei conti è giunta: le forze della Luce si stanno indebolendo ogni volta che noi avanziamo e ben presto i nostri cuori ritorneranno a noi. I Keyblader non potranno nulla contro di noi e per di più siamo riusciti a trovare altre vittime da utilizzare per i nostri scopi.”
Indicò quattro troni e le persone che vi sedevano sopra si teletrasportarono con un varco oscuro sotto il trono di Omega.
“Affido a voi il compito di eliminare i quattro ragazzi. D’altronde vi spetta di diritto…”
“Sarà un onore, Lord Omega.” Dissero tutti e quattro i membri che scomparirono in un varco oscuro.
Il Signore dei God Disaster si risedette.
“Kingdom Hearts e ogni mondo sarà nostro. Chi vorrà fermarci verrà eliminato, nessuna pietà.”
 
 
End of the First Act
Starting a New Travel,
Meeting New Friends….
 
FINALMENTEEEEEEEEEEEE!!! Ce l’ho fatta! Ho finite anche questo capitolo! Non ci sono le foto di Ragnarok e dell’Heartless perché non ho fatto in tempo a caricarlo. Da qui in poi signori aspettatevi di tutto, perché siamo solo all’inizio del viaggio…
 

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Capitolo 8
*** 8. Cascate Paradiso - Perché... ***


Dopo aver sconfitto Ade all’arena, White  e Lea furono ospitati da Ilamaru (che, se ne non vi siete già dimenticati, è Marluxia) per riposare dopo il combattimento contro il dio degli Inferi e per passare la notte in quel mondo. Sfortunatamente per loro fu una notte in bianco: nessuno dei due, chi per un motivo chi per un altro, non riusciva ad addormentarsi.
Lea stava steso sul suo letto, con le mani dietro i capelli rossicci, a guardare il soffitto. In realtà i suoi occhi erano altrove: stava percorrendo gli eventi che erano accaduti in quella giornata, dall’incontro con Deimos ai “ricordi” che gli aveva mostrato.
“Eppure non riesco a ricordare.” Pensò Lea, riflettendo intensamente.
Poi ridacchiò: era strano. Era strano che i ricordi, che erano l’unica cosa che gli era rimasta quando era diventato Nessuno, gli stavano lentamente fuggendo sottomano. Si ricordava ancora del suo migliore amico, delle sue giornate passate con lui sul campanile a mangiare gelati al sale marino. Ma alcuni ricordi stavano scomparendo: non si ricordava di quella ragazza con i capelli neri che gli aveva mostrato Deimos, non ricordava di alcuni momenti passati con il suo amico (soltanto qualche leggero flash) e poi…
“Come sono diventato Nessuno?”
Si ricordava che tutto era accaduto ai Giardini Radiosi, nel laboratorio di Ansem il Saggio, ma il modo in cui lo  era diventato gli era del tutto ignaro. Forse Isa gli avrebbe potuto dare qualche spiegazione, se non addirittura raccontargli come si erano svolti i fatti.
 
White, invece, era seduta sul bordo di una finestra a guardare le stelle del cielo notturno del Colosseo dell’Olimpo. Aveva sempre desiderato farlo, ma abitando in un palazzo era fin troppo pericoloso e gli era stato proibito più volte il solo affacciarsi alla finestra. Le stelle splendevano alte nei cieli del mondo, quasi illuminandolo di una luce innaturale, mistica. White stava riflettendo su quello che il finto Chris gli aveva detto nell’incubo creato da Deimos. Era da molto che non pensava a che fine avessero fatto i suoi amici, dove fossero, se stavano bene … o se erano ancora vivi …
“Ragazzi … dove siete?” chiese la ragazza sottovoce, come se i suoi amici potessero sentirla, come se fossero sempre stati vicino a lei.
Poi lentamente incominciò a singhiozzare: si sentiva una stupida, un’idiota, aveva perso soltanto tempo a vagare con Lea per i mondi, non si stava minimamente preoccupando dei suoi amici.
“Stupida!Stupida!Stupida!” si ripeteva nella sua testa, mentre le lacrime gli scendevano dagli occhi.
Si mise la testa tra le mani e si mise avvicinò le gambe a sé.  Si sentiva inutile, si sentiva in colpa per qualcosa che non aveva commesso.
“Hey, tutto bene?”
La ragazza si girò di scatto e vide Ilamaru appoggiato alla porta di camera sua. Si asciugò velocemente le lacrime e continuò a guardare le stelle.
“Sto bene, non ti preoccupare.” Mentì la ragazza spudoratamente.
Il ragazzo, però, non uscì dalla stanza, anzi si affiancò alla ragazza, appoggiandosi al muro vicino alla finestra.
 
[At Dusk I Will Think of You = https://www.youtube.com/watch?v=NyLoifSkIVA   ]
“Sai White, ti voglio rilevare  una cosa … Fingere di essere felice, di stare bene, di sentirsi tranquilli, non fa altro che farti sentire peggio, ti uccide interiormente.”
La ragazza guardò il ragazzo sorpresa: non aveva lo stesso tono calmo e pacato di quando l’aveva conosciuto all’arena. Sembrava triste, quasi malinconico. Il suo sguardo era fisso sul muro dell’altra parte della stanza, uno sguardo perso nei ricordi.
“Quando sono diventato Nessuno, la prima cosa che ho fatto è stato mentire. Ho sempre mentito, ho sempre cercato di dimostrarmi più forte degli altri, più crudele … Ma poi … ho incontrato Sora.”
Nella mente della ragazza si stampò l’immagine del castano dagli occhi chiari: come si erano conosciuti lui e Ilamaru?
“Ormai sono passati quasi due anni da allora: io ero a capo di un gruppo dell’ Organizzazione XIII. Io e un’altra ragazza volevamo ribellarci agli ordini di Xemnas, nostro capo, utilizzando Sora come marionetta. Avevamo con noi una bambina speciale, particolare…”
Il ragazzo sospirò e incrociò lo sguardo di White.
“Questa ragazza aveva poteri straordinari, riusciva a controllare i ricordi delle persone.”
Si avvicinò alla ragazza e si sedette di fianco a lei, guardando con interesse le stelle.
“All’epoca non volevo dimostrarlo, ma … mi sentivo un mostro. Sembra strano a dirlo, ma era così: un Nessuno che si sente in colpa per quello che aveva fatto. Ma ormai il piano era incominciato, non potevo mandarlo in fumo per nulla …”
White continuava ad ascoltare la storia di Ilamaru, molto presa dal suo racconto.  Ilamaru aveva passato quello che lei stava provando in quel momento: si era sentito consumato interiormente, in colpa per un atto orribile e disonesto.
“Poi Sora riuscì a sconfiggermi … Ed ora dopo un anno ho riavuto una seconda possibilità. Tutti i sentimenti di quell’anno mi si gettarono contro contemporaneamente: stavo quasi per impazzire. Poi decisi …”
Il ragazzo si sistemò i capelli rosa e sorrise.
“Ormai non aveva più senso mantenere un comportamento del genere e allora decisi che avrei fatto del bene, mi sarei creato una nuova vita, mi sarei innamorato, avrei aiutato chi era in difficoltà.”
La ragazza aveva capito: non serviva a nulla piangere senza far nulla di concreto, doveva riuscire a prendere una decisione, svegliarsi e andare alla ricerca dei suoi amici.
“Ora vado White …” il ragazzo sbadigliò sonoramente “Sono talmente stanco che potrei addormentarmi in questo preciso momento!”
I due risero e si salutarono. White si distese sul letto e si addormentò.
Sognò le stelle, centinaia, migliaia di stelle luminescenti.
 
[Olympus Coliseum : https://www.youtube.com/watch?v=w40MkHTV17o ]
White entrò in quel momento nel salotto, sbadigliando sonoramente. Ilamaru sporse la testa e vedendo la ragazza le augurò il buongiorno e le chiese se avesse dormito bene.
"Splendidamente!" Commentò la ragazza, sorridente "Tutto grazie ai consigli di qualcuno."
Gli fece l'occhiolino, che il ragazzo ricambiò, mentre Lea, sprofondato nella poltrona non riusciva a comprendere. 
"Voi due mi nascondete qualcosa..." disse guardando sospettoso i due. Poi scoppiarono a ridere e Lea si avvicinò a Ilamaru: doveva assolutamente scoprire a tutti i costi se quello che gli aveva detto era vero!
"Alloooooooora, Ilamaru, amico mio..."
Il rosato, di tutta risposta, gli puntò un cucchiaino da zucchero.
"So cosa stai per chiedermi e la risposta è sì! Ancora poca fiducia in me, Axel?" Disse, ghignando.
"Il mio nome è... ah, lasciamo stare! E comunque, era solo per pura curiosità!" Rispose l'altro, allontanando "l'arma" dal suo collo.
"E se vuoi saperla tutta..." Lea drizzò le orecchie mentre il rosato gesticolava teatralmente. " La conosci pure... oh, eccome se la conosci!" 
Per un momento il rosso era rimasto con l'espressione corrucciata e con tre puntini sospensivi sulla testa. Poi però la sua faccia divenne pallidissima e si stampò un espressione di puro terrore.
"N-non mi dire che è...!"
"Ed invece è proprio così! Dopotutto non è così tanto "isterica"!" Poi continuò sottovoce " A meno che non sia in quel periodo..."
Ma Lea non l'aveva minimamente ascoltato, aveva preferito piuttosto sbattere la testa contro la colonna più vicina. White lo osservò stordita e chiese a Ilamaru se stava bene.
"Si, si, sta benissimo... è sempre stato un po’ esibizionista" rispose sorridendo, come se fosse tutto normale. 
Lea si riprese per un attimo e indicò Ilamaru.
"Tu... tu sei completamente pazzo."
Ilamaru alzò le spalle e rispose che i gusti erano gusti. White non si chiese nulla, perché sapeva che non esisteva nessuna risposta logica per quello che era appena successo. Ilamaru servì una tazza di tè ad ognuno di loro  incominciò a girare il suo cucchiaino nel liquido. 
"Quindi quale sarà la vostra prossima destinazione?"
White sorseggiò il tè e guardò il rosso per avere una risposta, ma lui scosse il capo. Posò la tazzina e si grattò dietro  la nuca.
"In verità, non abbiamo un piano preciso. Re Topolino ci aveva assegnato solo i mondi iniziali e non sapevamo..."
Mentre Lea spiegava come si erano separati i gruppi, White continuò a sorseggiare il proprio tè, guardando fuori dalla finestra rudimentale della casa. Ad un certo punto sembrò che il tempo rallentasse. La tazzina di tè scivolò dalle mani di White, facendo versare il liquido sul pavimento e rompendo la tazzina a metà. Le pupille della ragazza si restrinsero, la sua pelle divenne pallida come quella di un cadavere, il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi.

Fuori dalla finestra c'era il gatto.
 
Il gatto che li aveva separati e trasportati alle Isole del Destino. L'animale stava osservando White con i suoi occhietti gialli privi di ogni sentimento. Lea si voltò verso la ragazza e la scosse con una mano.
"White, cosa succede, tutto bene?" Chiese il ragazzo, spaventato dall' improvviso cambiamento della sua amica.
White non si mosse minimamente, riuscì soltanto ad alzare il braccio e ad indicare con un dito fuori dalla finestra. Lea e Ilamaru si girarono in quella direzione e videro anche loro quella strana creatura. Il "gatto" emise un verso simile ad un miagolio, non perdendo mai di vista la ragazza. All'improvviso dietro di lui si aprì uno strano varco oscuro, di un colore più violaceo rispetto a quelli che creava Lea. La creatura guardò prima il varco, si girò per un' ultima volta verso la ragazza e c’entrò dentro . 
"Il gatto..." balbettò " Il gatto..."
Il Keyblade comparì nella mano della ragazza che, appena la creatura era scomparsa, si era alzata di scatto e aveva corso contro la finestra, scavalcandola, entrando nel varco oscuro.
"White, aspetta, è pericoloso! Quello è..." lo avvertì Lea, ma sapendo che la ragazza non poteva sentirlo, la seguì a ruota libera dentro il varco. Anche Ilamaru cercò di seguirli, ma la fiamma d'oscurità si chiuse appena mise piede fuori casa. Il ragazzo imprecò e tentò di aprire un varco oscuro, pensando intensamente ai due ragazzi, ma una mano si appoggiò sulla sua spalla.
"Questi non sono affari che ti riguardano..." gli disse all'orecchio una voce maschile. 
Poi un urlo di dolore risuonò nell'aria del Colosseo dell' Olimpo.
 

Correre.
 

Questo era l'unico pensiero che era venuto in mente a White appena aveva visto quella cosa. Non le importava cosa fosse o cosa non era: doveva inseguirla. Se c'era il gatto, la probabilità che anche gli altri suoi amici fossero lì era molto alta. Ad un certo punto, però, si fermò e si chiese : "E se non fosse così?". Il Keyblade scomparì dalle mani della ragazza che si voltò indietro per vedere se Lea l'aveva raggiunta. Il ragazzo era dietro di lei, piegato sulle ginocchia, senza fiato e con il volto, che guardava in basso, più rosso dei suoi stessi capelli. 
"Perché..." incominciò a dire il ragazzo tra un respiro e un altro. "Perché... hai inseguito..."
La ragazza non rispose subito e incominciò a osservare intorno a sé: si trovavano dentro quella che sembrava essere una foresta tropicale, a causa del clima umido dell’aria.
"Quella cosa... è ciò che ci ha trasportato sulle Isole del Destino... e mi ha separato dai miei amici." Disse guardando il suolo con aria triste.
Lea sollevò il capo e guardò la ragazza con aria sorpresa.
"Ciò che dici è impossibile! Quello è un Heartless Purosangue!"
La ragazza si voltò, guardandolo direttamente negli occhi.
"Un Heartless Purosangue?! E cosa li differenza da quelli normali?"
Il ragazzo si sistemò e incominciò a spiegare alla ragazza la differenza.
"Gli Heartless si dividono in tre tipi: Purosangue, Emblema e Misti. Al primo tipo appartengono gli Heartless composti soltanto da pura Oscurità, gli Emblema contengono una piccola parte di cuore mentre i Misti entrambi..."
Il ragazzo incrociò le braccia e chiuse gli occhi, pensieroso.
"Un Heartless del genere non avrebbe esitato ad attaccarvi... perché trasportarvi in un altro luogo, quando avrebbe potuto attaccarvi ed eliminarvi senza problemi?"
La ragazza era rimasta senza parole: se ciò che diceva Lea era vero, perché li aveva separati? Che avesse...
"No...no..."
La ragazza si mise le mani tra i suoi capelli dorati e urlò a squarciagola dalla disperazione. Non voleva crederci : i suoi amici potevano essere stati eliminato dall' Heartless mentre loro ...
"NO!!!" Urlò ancor più forte, mentre le prime lacrime affioravano sul suo volto.
La ragazza si addentrò sempre di più dentro la foresta. Non sentiva nemmeno le urla del ragazzo dietro di lei. Per lei non c' era più nulla, se non una cosa: vendicare i suoi amici. Doveva trovare quell' Heartless e distruggerlo. Ma chissà quanto era grande quella foresta, chissà cosa si estendeva all' infuori di essa... e chissà come mai si riusciva a percepire un abbaiare di cani...
 

Cascate Paradiso
 
[Dimble Woods: https://www.youtube.com/watch?v=puKKSZQ7F4Y ]
Pian piano la disperazione divenne rabbia, rabbia di non essere stata capace di difendere i suoi amici, rabbia per aver perso tempo, quando c'era ancora stata una possibilità per salvarli. Il Keyblade ricomparse in mano alla ragazza mentre correva a perdifiato. Due Shadow spuntarono poco davanti e lei digrignò i denti.
"Fuori dai piedi!" Urlò, lanciando contro di loro il Keyblade. L' arma colpì in pieno petto i due nemici che scomparvero in una nuvola nera.
L’arma le ritornò indietro e lei la prese al volo, continuando a correre. Dove diavolo era finito quell’ Heartless? Se non fosse stata fermata da Lea forse l’avrebbe raggiunto!
“Dannazione!” disse tra sé e sé. “Lea non si sarebbe dovuto intromettere!”
Si fermò un momento, rallentando la corsa fino a fermarsi e si guardò intorno. Dell’Heartless non c’era traccia, ma neanche del suo amico.
Era rimasta sola.
“Dov’è finito Lea?”
 
 
“White! White, dove sei?!”
Dopo che la ragazza era partita di corsa dentro la foresta, l’aveva completamente persa di vista, ma aveva deciso lo stesso di cercarla.
“Pessima idea.” Sbuffò Lea, ad alta voce.
Non solo adesso non trovava più White, ma si era anche perso!
“Di tutte le idee sciocche che ho avuto, questa è stata la peggiore!”
Improvvisamente sentì qualcosa provenire da dietro di lui. Si girò di scatto per vedere che cosa fosse, ma non c’era assolutamente nulla. Evocò il suo Keyblade per sicurezza, se si fosse presentato qualche ospite sgradito.
Il silenzio della foresta era fin troppo strano: persino gli uccelli avevano smesso di cinguettare. Lea si osservò intorno: era sicuro di aver visto un'ombra dietro di lui. Era stata così veloce che non era neanche riuscito a distinguere la sua figura. All'improvviso sentì un secondo rumore, come quello di un legnetto che si rompeva. Si girò di scatto in quella direzione e puntò il Keyblade davanti a sé.
"Aerora!"
Dalla punta dell'arma uscì una sfera d'aria che, accompagnata da altri flussi, si andò a schiantare contro un albero lontano, facendo svolazzare le foglie dei vari cespugli. 
"Che cosa sta succedendo in questa foresta?" Pensò ad alta voce, con voce fievole.
Abbassò la guardia, pensando che alla fine poteva essere stato soltanto un uccello. Si incamminò con calma, senza fretta, verso la zona che aveva colpito con la magia. 
"Ora."
Davanti a Lea comparvero, accompagnate da  un fumo incolore, due figure bianche: esse indossavano un paio di cuffie, avevano due spadini come arma e sul loro volto c'era segnato il simbolo dei God Disaster.
"Dicevo che c'era qualcosa che non andava!" Esclamò il ragazzo, evocando nuovamente la sua arma.
 
[SHOWTIME: https://www.youtube.com/watch?v=ER0Y8cuMgqE&index=10&list=LLXfropTIwo9ogBIAcY8WP6g ]

Non fece in tempo a muoversi che un terzo Nessuno Disaster lo colpì col gomito sulla schiena, facendolo cadere per terra di faccia. Il ragazzo non fece in tempo a rialzarsi che i tre tentarono di affondare le spade nel suo corpo, all'altezza dello stomaco. Lea fece appena in tempo ad alzare la mano e a mormorare una parola strana. Un piccolo scudo di vetro era comparso sopra la sua schiena, proteggendolo dai sei spadini. Ma i Nessuno non si arresero e tentarono di distruggere lo scudo con maggiore forza. Lea rotolò su un fianco, evitando le schegge dello scudo andato distrutto.
"Anche qui i God Disaster! Quando finirete di perseguitarci?!" Sbraitò il ragazzo, riacquistando la sua arma.
Gli esseri non gli risposero, anzi, si gettarono contro di lui, in successione , tentando nuovamente di colpirlo allo stomaco. Lea pose il Keyblade in orizzontale parando il primo colpo del Nessuno, ma dovette velocemente cambiare posizione per parare il secondo e il terzo. L'ultimo forzò le spade contro l'arma di Lea, facendolo cadere nuovamente a terra, questa volta di schiena. Cadendo, puntò contro di loro la punta della sua arma, esclamando un "FIRA". Una sfera di fuoco di medie dimensione partì contro i tre, ma riuscirono ad evitarla, mimetizzandosi nel fogliame della foresta.
"Cosa volete da me?!" Urlò nuovamente, digrignando i denti. "Si può sapere perchè volete creare dolore in ogni persona che incontrate?!"
I tre Nessuno non ricomparvero, il silenzio ritornò nella foresta. Lea non riposò subito l'arma, temendo un nuovo attacco a sorpresa. Poi un pensiero terribile gli attraversò la mente.
"White!" Esclamò, ricordandosi che aveva lasciato da sola l'amica. Scelse una direzione e incominciò a gridare a squarciagola il nome della ragazza, sperando che non fosse troppo tardi.
Poco più in là, White continuava ad eliminare ogni singolo Heartless che le capitava davanti. Ognuno di loro non riusciva a reagire alla rabbia della ragazza, che ardiva peggio di un incendio in una foresta. Nei suoi occhi c'erano solamente le immagini dei suoi amici, nella sua mente solo il pensiero di uccidere ogni dannato nemico che si sarebbe messo tra lei e il suo obbiettivo. Una volta sconfitto anche l'ultimo Heartless, la ragazza si riposò, riprendendo fiato. In lontananza sentiva qualcuno che la chiamava, ma lei non si muoveva minimamente. Udiva soltanto il battito del suo cuore, veloce, quasi esausto. Una mano sulla sua spalla la fece sobbalzare, facendola saltare in avanti, in allerta.
"Uho uho uho!" Lea pose le mani davanti a sé, scuotendole. "Stai calma, sono solo io!"
"Cosa vuoi?!" Ribatté la ragazza, sedendosi su una roccia lì vicino, abbassando il volto.
Lea sospirò: era abituato a quel tono di voce, non era simpatico a molte persone. Il ragazzo si avvicinò a lei, rannicchiandosi per guardarla in faccia.
"Ascoltami, so quello che stai passando..." 
"Cosa vuoi saperne tu?!" Urlò, alzandosi in piedi di scatto. "Tu non puoi capire come mi sento adesso!"
Si voltò per non mostrare le lacrime che incominciavano ad uscire dai suoi occhi smeraldini.
"Ho paura Lea... molta paura..." disse, cercando di sopprimere i singhiozzi "Ho paura di aver perso per sempre i miei amici... ho paura che questo viaggio sia soltanto una battaglia persa... io .... io..."
Le parole le morirono in gola, quel fuoco che poco prima ardeva nel cuore della La ragazza ora era stato spento, dall'acqua salata delle lacrime. Quei singhiozzi che aveva tentato di sopprimere, ritornarono, più forti di prima. Mossa dalla tristezza, cercò conforto, abbracciando con forza il ragazzo. Lea rimase sorpreso da quell'improvvisa dimostrazione d'affetto.
"Cavolo non sono bravo in queste cose …!" Mormorò, senza farsi sentire dalla ragazza. 
"Non ti preoccupare White" disse, alzando il volto della ragazza."Sconfiggeremo i God Disaster e troveremo il modo di recuperare i tuoi amici... Got it memorized?" Chiese, sorridendo.
La ragazza si asciugò le lacrime, annuendo con un sorriso triste.
All'inizio sembrava soltanto essere un sibilo, sottile e leggero come quello dei serpenti, ma ben presto si trasformò in un urlo disumano. Una semplice parola riecheggiò nell' aria e poi tutto venne sommerso da una forte esplosione. White e Lea si separano, cadendo in due diverse direzioni. Gli alberi che li circondavano erano stati sradicati e appiccati: i due si ritrovavano in un cerchio di fuoco. White si alzò a fatica e tentò di aiutare il suo amico, ma venne presa alla sprovvista da una comparsa improvvisa. 
"Lea, alzati, abbiamo visite." Disse la ragazza, con tono serio, scuotendo l'amico.
Lea si alzò da terra, dolorante, e vide chi fosse l'ospite inatteso: era di nuovo quel dannato gatto.
Davanti ad esso vi era impressa una scritta infuocata:
TRADITRICE.
 
[Tension Rising: https://www.youtube.com/watch?v=yQMcPxUsg3Q ]
"Che significa tutto questo?!" Urlò la ragazza, invocando il Keyblade.
Il gatto miagolò: era molto più acuto rispetto a quelli precedenti. Otto Heartless lo circondarono : due di loro erano come delle armature con uno scudo simile alla faccia di un cane, altri due erano delle sfere nere con tre tentacoli, mentre gli altri quattro erano normali Blu Ciccio.
"Defenders e Dark Ball ... questa non ci voleva..." sussurrò Lea, ancora dolorante.
I Blu Ciccio furono i primi ad attaccare: due di loro si scagliarono contro White, nel tentativo di schiacciarla. L'attacco era prevedibile e White schivò i due rotolando tra di loro. Lea, invece, dovette vedersela con un Defender e un Dark Ball che tentarono di colpirlo con un Fira e un morso. Il ragazzo schivò agilmente la magia, ma venne colpito dai denti dell'altro Heartless che si conficcarono nella spalla. Il ragazzo urlò dal dolore, ma venne salvato da White che con un Blizzara era riuscito a colpire da dietro il Dark Ball,  congelandolo, mentre Lea lo finiva con un colpo di Keyblade. Distratta dall'urlo dell'amico, non si accorse del Defender dietro di lei che la colpì con lo scudo. La ragazza cadde a terra di petto, senza poter reagire in alcun modo. Il Keyblade era caduto poco lontano, ma non riusciva a raggiungerlo con il braccio. Il Defender ne approfittò castando un Fira sulla sua schiena. La ragazza urlò al contatto con il fuoco, una parte della maglietta bruciò, lasciando una scottatura evidente tra le due scapole. Lea udì l'amica e corse nella sua direzione, schivando il colpo di due Blu Ciccio, che si andarono a schiantare tra di loro. 
"Non osare!" Urlò il ragazzo.
Unì le mani, facendo scomparire il proprio Keyblade, e urlò a squarciagola un "Firaga!".
Un enorme sfera infuocata partì dalle sue mani, colpendo direttamente la testa dell' Heartless che scomparve in una nuvola di fumo. (HEADSHOT!)
"Forza White, non abbiamo ancora finito!" Esclamò il rosso, aiutando l'amica a rialzarsi.
La ragazza annuì dolorante: nonostante il dolore della scottatura aveva ancora voglia di combattere. I due Blu Ciccio provarono di nuovo a gettarsi su di loro, ma essendosi stufati di quegli inutili Heartless, li aggirarono, colpendoli con più fendenti sulla schiena. Ormai esausti, anche questi due Heartless scomparvero, lasciando spazio agli ultimi quattro.
"Sotto, chi è il prossimo?!" Gridò la ragazza con aria di sfida.
Il gatto miagolò ancora una volta e i due Defender si piazzarono davanti a lui, mentre i Dark Ball ai lati, coprendolo completamente.
"Uhm... si è capito chi è il capo qua in mezzo..." affermò Lea, osservando la strana disposizione degli Heartless.
In quel momento i Dark Ball volavano bassi, probabilmente per coprire meglio i lati del "gatto", mentre i Defender non sembravano capaci di sollevarsi da terra a causa della loro corporatura goffa. White riflettè velocemente ad un piano.
"Ho un'idea!" Esclamò. "Lea corri verso i Defender!"
"Cosa?!" Gridò lui, sorpreso.
"Tu fallo e basta!"
Lea, ancora confuso dalle intenzioni della ragazza, si diresse verso i due Heartless c he, allarmati dal movimento improvviso, si allontanarono dalla loro posizione. Gli altri tre Heartless non si mossero dalla loro posizioni, come se non gli importassero minimamente le mosse degli avversari. 
"Ora piegati in avanti!" Urlò White, quando il compagno si era sufficientemente avvicinato ai due Defender.
Il ragazzo realizzò il piano dell'amica e ubbidì all'ordine. White incominciò a correre e, utilizzando la schiena del compagno, saltò verso l' alto, in direzione dei due Heartless.
Tutto sembrò fermarsi. I due Heartless non poterono fare altro che guardare la ragazza superare loro teste. White girò su sé stessa, senza smettere di guardare l'orribile gatto. I due Dark Ball si alzarono in volo, tentando di approcciare un attacco diretto contro la ragazza. White, vedendo che i due nemici caricare verso di lei, lanciò il suo Keyblade.
"Questo..."
Il Keyblade superò i due nemici e si diresse verso il gatto.
".. è per quello che hai fatto..."
Il volto della creatura si trasformò in un'espressione di pura rabbia, ma non ebbe tempo di spostarsi che venne trafitto dall'arma, esplodendo in una densa nuvola nera.
"... ai miei amici!" Concluse White, atterrando per terra su un ginocchio.
I quattro Heartless si guardarono tra di loro e decisero di battere in ritirata, aprendo dei corridoi oscuri per fuggire in un altro mondo.
"Ce l'abbiamo fatta!" Esclamò entusiasta Lea , sollevando il pugno al cielo.
White si avvicinò al suo Keyblade e lo estrasse da terra. Osservò la lama dell'arma e si immaginò i volti dei suoi quattro amici perduti.
"Questo era per voi ragazzi.. ."
[End of the Song]
Una mano le si appoggiò sulla spalla.
"Hey, va meglio?" 
White annuì piano, continuando a guardare davanti a sè.
"Li ho vendicati." Rispose con fermezza. "Erano miei amici, non si meritavano di morire in questo modo... non voglio che ciò si ripeta."
Lea annuì a sua volta, togliendo la mano dalla spalla della ragazza. La scritta di fuoco e gli alberi incendiati si spensero quasi per magia e di quelle fiamme non rimase che il ricordo dell'odore della legna bruciata. Lea utilizzò un'Energiga per poter curare sia lui che White: la ragazza aveva una brutta scottatura e la maglia si era ridotta in brandelli, quasi mostrando il suo reggiseno. La ragazza, però, non sembrava preoccuparsene, aveva altro a cui pensare in quel momento. Com'erano riusciti lei, Mark, Duncan e Anastasia a sopravvivere dall'attacco di quell'Heartless? Che c'entrasse qualcosa quella strana ragazza che le aveva donato il Keyblade? Ma perchè loro quattro e non gli altri? Che c'entrassero i God Disaster? White non riusciva a capire: avrebbe indagato successivamente, chiedendo più informazioni sugli Heartless e sull'Organizzazione a Lea più tardi.
"Certo che questa foresta è proprio strana." Esclamò Lea.
White si voltò verso di lui, guardandolo confusa.
"Non sembra esserci nessuna presenza umana, ma allo stesso tempo sento dei cani in lontananza e ci sono impronte di scarpe per terra." Indicò lui.
White osservò il suolo e constatò che il ragazzo aveva ragione: c'erano per davvero delle orme per terra, ma non erano le loro. Che ci fosse davvero qualcun altro in quella foresta? White alzò la testa versò gli alberi, quasi a scrutare se ci fosse qualcuno nei paraggi. All'improvviso vide qualcosa muoversi tra gli alberi, ma era stato come un guizzo, come un uccello che plana verso il basso. La mente della ragazza ci mise un pò a focalizzare l'immagine... l'era quasi sembrato che fosse...
"Un God Disaster!" Urlò, alzandosi da terra.
Lea si girò di scatto nella direzione in cui era White.
"Che cosa?! Allora non se ne sono andati!"
White si girò a sua volta verso l'amico.
"C'erano dei God Disaster e non me l'hai detto?!"
"Beh, sai com'è, c'erano dieci Heartless che ci volevano fare fuori! Ora andiamo, prima che lo perdiamo di vista!"
I due si misero a correre nella direzione indicata da White, tentando di inseguire la figura nella foresta. Il God Disaster si muoveva velocemente tra gli alberi, saltando da destra a sinistra, come se si fosse accorto di essere seguito dai due ragazzi. White e Lea, peró, non demordevano, lo continuavano ad inseguire, nonostante la natura dell'ambiente li ostacolasse leggermente. Ad un certo punto, però, i due finirono in un largo spiazzo, privo di alberi. Gli alberi circondavano l'intera area, lasciandola quasi spoglia, priva della natura. Il God Disaster si trovava esattamente al centro, con il cappuccio alzato, fino a coprire anche il volto. I due ragazzi evocarono i Keyblade, pronti ad attaccarlo.
"Rivela il tuo volto!"urlò la ragazza, aggressivamente.
 
[The Thirteenth Discretion: https://www.youtube.com/watch?v=oIjnNbh0UG8 ]
I l God Disaster ubbidì all'ordine, togliendosi lentamente il cappuccio. Il suo volto era chiaro e sottile, quasi pallido, i capelli erano di un castano chiaro, leggermente scombinati, accompagnati da un paio di cuffie blu scuro. I capelli sembravano essere pieni di gel, tanto che avevano creato un piccolo corno in alto a destra. Aprì i suoi occhi, rivelando il loro colore smeraldino. Si tolse le cuffie, appoggiandole al collo.
"C-chris?"esclamò la ragazza sorpresa.
"È un piacere rivederti, White." Sorrise lui.
La ragazza corse verso di lui, lasciando il suo Keyblade, e lo abbracciò con foga. 
"Mi hai fatto preoccupare così tanto! Io ... io ti credevo morto! Pensavo ti avessero ucciso!"
Il ragazzo non reagì all'abbraccio, si limitò a sorridere leggermente.
"Anche tu mi sei mancata tanto..."
"Allontanati da lui, White! Non hai visto che indossa la tunica dei God Disaster!" urlò Lea, lontano da lei.
White realizzò che il ragazzo aveva ragione e lasciò Chris.
"Che succede White? Non eri felice di vedermi?" Domandò Chris, perdendo il suo sorriso.
"I-io..."
La ragazza indietreggiò lentamente.
"Ma come, non siamo amici?" Chiese Chris, facendo un passo in avanti.
"Stai lontano da lei!"
Lea scattò in avanti, pronto ad attaccare il ragazzo con il Keyblade.
Chris non si mosse di un millimetro, ma davanti a Lea si mostrarono tre di quegli strani esseri che aveva affrontato prima nella foresta, parando il colpo con le loro spade.
"Uhm... tu devi essere Lea, mi hanno parlato molto male di te..." commentò il ragazzo freddo.
Un varco oscuro si aprì sotto i piedi di Lea e delle tre creature, facendole scomparire.
Delle fiamme violacee comparirono all'improvviso intorno all'area, impedendo ogni possibile fuga della ragazza.
"Meglio così, potremo parlare in pace." Disse il ragazzo, sottolineando la parola 'parlare'.
"C-cosa ti è successo Chris...?" chiese White, ancora scioccata.
Il ragazzo fece spallucce, avvicinandosi lentamente.
"Assolutamente nulla, sono solo migliorato." Affermò lui. " Dopo che TU mi hai abbandonato a morire!" 
"M-ma non è vero! Noi siamo venuti a cerc..."
"Menzogne!" Sbraitò lui, furioso. La indicò con l'indice della mano destra. "Tu hai lasciato ognuno di noi a morire! CI HAI UCCISO."
"No..." scosse la testa, terrorizzata.
"Non vi siete minimamente preoccupati di noi! Avete seguito Sora e compagnia senza neanche pensare prima ai vostri amici!"
"No..." scosse nuovamente la testa, con gli occhi pieni di lacrime.
"E sei rimasta qui a perdere tempo, credendo ad ogni singola bugia che ti dicevano, NONOSTANTE  tu mi avessi visto nella foresta alle Isole del Destino!" 
"No!" Urlò lei, ancora più sconvolta.
"Non puoi mentirmi, non puoi mentire ai ricordi!" Urló lui, fermandosi.
"Chris..." pianse lei, lentamente.
"Chris è morto, lo hai ucciso tu! Io sono Crisis, il numero XIII dell'Organizzazione God Disaster! Io sono l'Oscuro Spadaccino della Luce e della Memoria!"
"Chris..."lo richiamò disperatamente la ragazza.
Il ragazzo chiuse gli occhi e li riaprì di scatto, mostrando un volto maniacale.
"Affronta ciò che hai creato..."
Un enorme portale nero si aprì dietro il ragazzo, facendo uscire grida di disperazione e di terrore.
"Affronta ciò che hai distrutto...!"
Dall'enorme varco uscì un Heartless gigante: aveva il corpo violaceo simile a quello di un’ombra, sottile e sfuggente, con due lunga braccia che avevano due mani a tre dita, il volto era coperto da una maschera bianca che esprimeva rabbia, mentre ai lati della testa ve ne erano molte altre, invece sopra vi era un ciuffo di "capelli" castani chiari. Sul petto era inciso l'emblema degli Heartless. Le gambe erano assenti, quasi sembrava fosse l'ombra di Crisis.
"AFFRONTA I SENTIMENTI REPRESSI!"
 
[Vim and Vigor: https://www.youtube.com/watch?v=Xk9dyREdRWA ]
Il ragazzo scomparì in un varco oscuro, lasciando la ragazza e l'Heartless da soli. White cadde per terra, spaventata dall'aspetto dell'Heartless. La creatura cambiò maschera, mostrandone una con un ghigno malefico, esprimendosi in una lunga e profonda risata roca.
"A-aiuto..." bisbigliò lei.
La creatura si gettò contro di lei, tentando di schiacciarla con la mano destra. La ragazza rotolò a sinistra, evitando la mano, ma venendo colpita dal polverone che aveva alzato. White si rialzò velocemente, preparandosi ad un prossimo eventuale attacco. La maschera dell'Heartless cambiò nuovamente, mostrandone una furiosa, e la creatura incominciò a battere le mani sul terreno, tentando di colpire la ragazza. I colpi erano molto veloci e White a stento riusciva ad evitarli, tentando di spostarsi rapidamente. L'Heartless si fermò, risollevando le mani da terra. White era già stremata: affrontare due scontri di seguito, senza neanche avere l'aiuto di Lea, era impossibile per lei, non era sufficientemente allenata.
Quello, però, non era l'unico motivo per cui non se la sentiva di combattere.
Si sentiva tradita, sconfitta. Non riusciva ad accettare la realtà che il suo amico avesse scelto di stare dalla parte dei God Disaster, accusandola di averlo ucciso. Chris era il suo migliore amico, si fidavano uno dell'altro, perché le aveva fatto questo?
"Perché...?"sussurrò White. L'Heartless si preparò a caricare sulla ragazza, cambiando nuovamente maschera, questa volta in una allegra e spensierata.
"Sono sola... non posso farcela..." sussurrò nuovamente, delusa da sé stessa.
"Non ti arrendere White!"
Quella voce l'aveva colta impreparata, si era completamente dimenticata degli auricolari.
"L-lea?"
"Non puoi smettere proprio ora!" Un suono di spade si udì in sottofondo. "Ti prometto che appena troveremo la serratura di questo mondo scopriremo che cosa è successo al tuo amico... TE LO GIURO!"
"Lea..." sussurrò nuovamente.
L'Heartless si preparò e lanciò il suo corpo contro White, pronto a travolgerla.
"Lotta per i tuoi amici White! Non arrenderti mai! Non farti sconfiggere dai sentimenti!!!"

Il tempo si fermò. 

L'Heartless stava per ferire con gli artigli la ragazza, ma lei aveva già sollevato il Keyblade contro la sua "faccia". Una parola veloce riechieggiò nell'aria.
L'Heartless si gettò all'indietro gridando dal dolore: sulla sua maschera era comparso un grande frammento di ghiaccio. White mosse un piede in avanti e si girò di tre quarti, muovendo un braccio in cenno di sfida contro il suo avversario. L'Heartless cambiò maschera, questa volta era una compiaciuta, ma con un sorrisetto diabolico. White scattò in avanti,  pronta a colpire il petto della creatura. L'essere tentò di respingerla con il suo lungo braccio, ma la ragazza riuscì a rotolare in tempo. Una volta rialzatosi, utilizzò un altra volta un Blizzara, mirando sotto la testa. Questa volta, però, l'Heartless si mosse più velocemente, riuscendo ad evitare la magia e scaraventando White lontano da lui. La ragazza atterrò male, graffiandosi i gomiti e le ginocchia. L'Heartless rise nuovamente di gusto, portando le sue mani dalle unghie appuntite al petto. White si rialzò a fatica, gemendo dal dolore, ma allo stesso tempo sogghignando. La creatura cambiò la sua espressione in una di sorpresa.
"Non... posso arrendermi... davanti ad un Heartless presuntuoso!" Sogghignò lei, riprendendo l'equilibrio. 
L'essere cambiò nuovamente maschera, in una di pura rabbia, e sbatté le sue due mani sul terreno intorno a lui. Tre buchi oscuri comparirono intorno a White, circondandola, mentre un quarto comparì sotto l'Heartless, che vi si immerse con una piroetta. White aveva capito che sarebbe uscito da uno di quei tre buchi e rimase sull'attenti, pronta ad ogni possibile attacco a sorpresa. All'improvviso i due portali davanti a lei si chiusero, mentre un sinistro ghigno fuoriuscì da quello dietro di lei. White ebbe appena il tempo di girarsi che l'Heartless uscì dal portale roteando, colpendo nuovamente la ragazza. White ricadde nuovamente atterra, questa volta vicino all'Heartless, e le sue ferite incominciavano ad aprirsi, facendo uscire un po’ di sangue. La creatura la prese con una mano e la portò davanti a sé, ghignante. Incominciò a stritolarla, mentre lei tentava disperatamente di dimenarsi. L'Heartless ruggì davanti a lei, pronto a darle il colpo di grazia, ma White rivolse la punta del Keyblade contro il polso dell'essere.
"B-blizzara..." sussurrò lei, con il poco fiato che le era rimasto.
Il polso della creatura si ghiacciò immediatamente e, dal dolore, l'Heartless aprì la mano, lasciando libera White. La ragazza riprese fiato e saltò sul petto dell'Heartless. La creatura non si accorse della ragazza e White sfruttò quell'attimo di distrazione per usare il petto come trampolino, saltando al di sopra della sua testa. L'Heartless alzò il capo per vedere cosa stesse facendo, ma prima ancora di poter reagire, White aveva voltato il Keyblade, spezzando in due la maschera che aveva sul volto e ferendolo al petto. L'Heartless ruggì dal dolore, portandosi entrambe le mani al volto, sostituendo la maschera rotta con una nuova. White atterrò soddisfatta, preparandosi ad un nuovo attacco da parte della creatura. L'Heartless ora era infuriato, sbatteva le mani a destra e manca, e la sua maschera mostrava alla perfezione i suoi "sentimenti". L'Heartless aprì le braccia davanti a sé e incominciò a girare vorticosamente su sè stesso.
"Che diavolo sta... facendo..." si chiese White, affannata e ormai prossima al collasso.
L'Heartless incominciò ad avvicinarsi pericolosamente alla ragazza, alzando un polverone dal terreno e causando forte raffiche di vento. Doveva fermarlo o anche lei sarebbe rimasta travolta da quel tornado impazzito: ma come fare?
La ragazza guardò il suo Keyblade e tentò un gesto disperato. Portò il braccio con l'arma dietro di sé, caricando con le ultime forze che le rimanevano, e lanciò il Keyblade contro l'Heartless. Ormai era troppo vicino: se il colpo non fosse andato a buon fine, per lei non sarebbe rimasta alcuna speranza. L'Heartless si fermò di scatto, urlando letteralmente dal dolore:l'arma era riuscita ad attraversare il vortice da lui creato e la lama si era conficcata nel centro del simbolo degli Heartless. La creatura sembrava non riuscisse più a muoversi, incapace di togliersi la lama dal petto. White, utilizzando l'estremo delle forze, si avvicinò alla creatura e continuò a spingere con forza la lama nel petto.
"MUORI!" Esclamò con enorme rabbia.
La creatura mosse un braccio verso di lei, spingendola a terra insieme al Keyblade. Ma ormai la sua fine era giunta. White, usando l'arma come sostegno, si rialzò da terra.
L'Heartless stava morendo.
La maschera che aveva sul volto si staccò e tante altre, con espressioni differenti, comparirono da al "volto" incominciando a girare vorticosamente intorno ad esso. Le maschere mutarono espressione, in una di paura e sgomento, finché una voce terribilmente familiare non risuonò nell'aria.
"WHITE!" urlò la voce, più profonda e disperata rispetto all'originale. "Perché... perché mi hai fatto questo?!" 
Dal corpo degli Heartless incominciarono a comparire dei fasci di luce, finché tutto il corpo non ne fu pervaso, fino ad esplodere in una luce immensa, mentre un grande cuore di cristallo  usciva da esso. 
Ce l'aveva fatta. Era riuscito a sconfiggerlo.
La testa incominciò a girarle, il dolore delle ferite aumentò a dismisura, finché non cadde a terra, perdendo completamente di vista il mondo intorno a sé.
Un varco oscuro si aprì nuovamente al centro dell'area, ritornata silenziosa dopo la morte dell'enorme Heartless. Crisis uscì dal portale, serio in volto, avvicinandosi al corpo svenuto di White. La sollevò e la mise pancia all'aria per farla respirare meglio. Crisis l'appoggiò delicatamente per terra e le aprì con dolcezza la bocca. Prese da una tasca una strana bottiglia contente del liquido color oro e glielo fece bere con cautela, alzandole la testa. Le ferite più gravi incominciarono a rimarginarsi, mentre quelle più lievi sembravano essere scomparse. Le sussurrò qualcosa all'orecchio, dolcemente, e poggiò la testa a terra. La guardò per un'ultima volta, poi si girò e scomparve in un varco oscuro.
"Povero ragazzo..."
Una figura incappucciata era alzata in piedi davanti ad un ragazzo piegato sulle ginocchia. Il ragazzo sembrava stesse piangendo e aveva i vestiti pieni di sangue.
"Costretto ad osservare inerme la morte dei propri amici... sapendo di essere stato tradito dalla persona che teneva più a cuore..."
Chris alzò il suo volto, guardando direttamente quello della persona davanti a sé.
"Come ti senti adesso? Cosa percepisci con il tuo cuore?" Chiese, con voce neutra.
"Dolore... tristezza... rabbia..." rispose, singhiozzando tra una parola e un'altra.
"Vorresti liberartene? Vorresti diventare più forte e vendicarti di chi ti ha lasciato qui?"
Il ragazzo annuì, piangendo ancora. L'incappucciato alzò la mano destra, puntandola contro Chris.
"Dì addio al vecchio Chris..."
Una luce nera incominciò a generarsi intorno alla sua mano.
"E dai il benvenuto a Crisis, membro dei God Disaster!"
White aprì di scatto gli occhi, risvegliandosi da quell'incubo: cosa aveva appena sognato? Non era di certo un ricordo che apparteneva a lei, ma sembrava così realistico, come se l'avesse vissuto in prima persona. La ragazza si guardò intorno e cercò di capire dove era finita: sembrava una vecchia casa in legno, con mobili dello stesso materiale e con due comode poltrone verdi a lato. Lei era sdraiata su un divano, anch'esso verde, con la testa poggiata su uno dei bracci.
"White!" 
La ragazza alzò la testa e vide che nella stanza c'era anche Lea, che si precipitò davanti al divano di corsa.
"Per Kingdom Hearts, stai bene! Ero così preoccupato!" Esclamò lui, abbracciandola con foga.
White si controllò il corpo: le sue ferite erano scomparse, di alcune, invece, non erano rimasti che piccoli tratti. La debolezza era completamente scomparsa, mentre adesso si sentiva rinvigorita e piena di energie.
"Lea... mi hai curato tu?" Chiese lei, interrogativa.
Il ragazzo la guardò negli occhi, confuso.
"Quando ti abbiamo trovata avevi pochissime ferite e quindi avevo pensato che prima di svenire avessi usato una magia..."
La ragazza negò col capo, raccontando cosa era successo durante lo scontro e raccontandogli della strana morte dell'Heartless.
"Uhm... è molto strano. Se nessuno di noi due ti ha curata... chi può essere stato?" Si domandò lui, incrociando le braccia.
"Non lo so..." rispose lei, che aveva ancora più interrogativi a cui dare una risposta. "Come ci siamo finiti qui...?"
"È una lunga storia, ma vedrò di essere il più breve possibile..."
Dopo un anno dal settimo capitolo, sono ritornato. Come avete potuto ben notare il capitolo è stato tagliato a metà ( poi capirete il perchè) e la seconda parte dovrebbe arrivare a fine Luglio. Vi prometto che gli aggiornamenti saranno mensile se no vi avvertirò modifcando il capitolo precedente. Ci si vede !
P.s. L'Heartless di questo capitolo si chiama... indovinate un pò? Sentimenti Repressi. In un prossimo aggiornamento vedrò di postare una sua immagine. Ho deciso anche di modificare i primi capitoli a causa di alcune cose (il mondo di Salerno e altre cose simili).

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