Lo zotico Eragon e lo sfortunato Murtagh

di Creativemind
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizia l'avventura! ***
Capitolo 2: *** Ra e Zac!! ***
Capitolo 3: *** Arrivano gli Urgali! ***
Capitolo 4: *** Il castello dello spettro! ***
Capitolo 5: *** Ci lascia un grande amico! ***
Capitolo 6: *** L'ovetto! ***
Capitolo 7: *** "Gandalf il grigio/bianco"! ***
Capitolo 8: *** Il castello dello spettro #2! ***
Capitolo 9: *** Un incontro misterioso! ***



Capitolo 1
*** Inizia l'avventura! ***


Li zotico Eragon e lo sfortunato Murtagh 
 
Cap 1
 
C'era una volta, in un regno lontano lontano, un villaggio piccolo piccolo, di nome Ellesmera, qui viveva una bellissima fanciulla di nome Araya. 
Ma la nostra storia non parla della bella Araya, bensì dello zotico Eragon e dello sfortunato Murtagh.
Entrambi vivevano in un orfanotrofio, portati lì per motivazioni diverse: 
I genitori di Eragon avevano troppi figli da sfamare e Murtagh era scappato dopo che suo padre era riuscito a centrarlo con la spada (prima ci aveva provato diverse volte).
Eragon aveva sentito parlare della landa magica, quindi si diresse a Cirom (il punto cardinale tra Nord ed Ovest) per provare a rimorchiare la principessa.
Così partirono tra lo stupore e lo scalpore degli altri poveri orfanelli, Eragon, tutto pronto e motivato con lo zaino in spalla, cercava di trascinare fuori Murtagh per partire. 
Il ragazzo, infatti, aveva paura di essere ritrovato dal malvagio padre Morzan ed il pervertito zio Galbatorix.
Alla fine si arrese e pensó che probabilmente (con un po' di fortuna) nessuno si sarebbe ricordato di lui, di sicuro nel corso della storia impareremo quanto non sia vero.
La prima tappa del viaggio fu la vecchia casa dove Eragon abitava: una piccola fattoria nel mezzo del nulla.
Si accorsero che qualcosa non andava quando al suo posto trovarono una grande villa con tanto di piscina e inferriate d'oro. Aprirono per poi entrare indisturbati e notare il fratello di Eragon, Roan (l'unico che non era stato venduto o portato all'orfanotrofio) sdraiato a prendere il sole con la sua fidanzata Katrina vicino che messaggiava su facebook con l'I phone 8.b.
Trovarono il padre Garrow che entusiasta li salutó dall'idromassaggio gridando
- Ciao Eragon, sai quella pietra che avevi trovato prima di essere cacciato? Era un uovo di drago, ci abbiamo fatto un bel gruzzolo vendendolo al famoso re Galbatorix!!!! 
Murtagh represse un brivido spaventato quando si rese conto del suo soprannome, mentre Eragon si segnava nell'I phone (appena ricevuto i regalo) di andare a salvare l'ovetto. Continuarono a camminare fino a che trovarono un vecchio con un mattone in mano che faceva trucchi magici per strada: si chiamava Brom ed era lo scemo del villaggio (diceva di aver conosciuto gli elfi!). Eragon stupito si avvicinó, mentre Murtagh gia cominciaca a mettere al sicuro il suo portafogli, il vecchio narró loro di un coraggioso cavaliere che era morto per la sua stupidità, si chiamava Eragon e per colpa di una coca cola (scambiata da tutti per un uovo di drago) aveva fatto scoppiare una guerra che duró millenni... Alla fine era riuscito a salvare la lattina (ora conservata in una teca nel museo di Ellesmera) per poi finire comunque schiacciato.....
 
 
Intanto nella foresta del piccolo regno lontano lontano la bella principessa Araya stava componendo un sonetto da presentare al talent show elfico della settimana. Aveva appena cominciato..
 
"Nel mio cuore ci sei tu
Ma oramai non ci sei più
Non capisco che sei mio
Niente..
- Araya?
Una vocina fastidiosa aveva interrotto il suo stupendo e profondo monologo, ma a lei non importava niente: una volta aveva fatto aspettare un elfo per tre settimane fuori dalla porta perche si doveva mettere un "filo di trucco".
 
"Niente dice che ci stó
Te lo spiego, è un no
Vado fuori a rimorchiar
Non c'è tempo per s...
- Araya? Mi senti??
La principessa si giró inviperita contro l'essere miserabile che l'aveva disturbata, con un espressione che non prometteva niente di buono (ma naturalmente aveva ancora i capelli in ordine).
 Era un elfo, capelli (naturalmente) lisci, biondi e lunghi, e davvero molto carino...
- Oh scusa, non ti avevo notato, come ti chiami?
Chiese con la voce più dolce possibile scostandosi piano una ciocca corvina dalla fronte (tutto calcolato). Lui rimase ammirato ed intontito rispose con un fil di voce
- Orlando...
 
 
                                .....Continua......
 
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Angolo...
Ok allora, ho riportato questa storia sul mio account perché avevamo problemi a continuarla nell'altro, e, dato che voglio continuare questo delirio ed ho molti capitoli pronti.. Perché aspettare??
Non prendetevela, è solo una piccola storiella fatta per ridere e scherzare, quindi, pietà con le recensioni..
Grazie a chi è arrivato fin qui, o a chi seguirà quest'avventura!
 
Creativemind
 
Ps: quel verso della poesia molto profonda di Arya beh, non è il verbo che tutti immaginiamo, ovviamente è saltar...
 
I RIFERIMENTI A FATTI, SQUADRE DI CALCIO E ATTORI CHE INTERPRETANO ELFI BIONDI NON È PURAMENTE CASUALE.

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Capitolo 2
*** Ra e Zac!! ***


Lo zotico Eragon e lo sfortunato Murtagh
 
Cap 2
 
Ma riprendiamo le avventure dei nostri due "eroi", che una volta finito il racconto erano ritornati sulla via di casa felici e contenti.
O almeno Eragon era felice e contento, nonostante gli avessero rubato il portafoglio (chissa chi sarà mai stato...) mentre Murtagh si guardava intorno circospetto.
Arrivó la sera ed Eragon rimase solo a badare all'accampamento mentre Murtagh andava a prendere la legna per il fuoco.
Si stava annoiando a morte e aveva perso la voglia di contare le stelle arrivato a "banana, nove, dieci e zucchina", dopotutto cosa possiamo chiedere a un ragazzo vissuto in un orfanotrofio e proveniente dalla campagna?
Ma non stavamo parlando di cultura no? 
Eragon, annoiato a morte, stava perdendo interesse per qualunque cosa, e proprio prima che si appisolasse una musica mandata a palla lo fece svegliare di botto.
Di fronte a lui stavano due strani individui, con un mantello nero ed una maschera da Dark Fenner (non so come si scrive abbiate pietà) sopra il viso.
Portavano un enorme stereo e, appena poggiato a terra, si levarono contemporaneamente mantelli e maschere scoprendo completi con palletes e parrucche reciprocamente fucsia e giallo fosforescente.
Si giardarono mimando dei numeri per accordarsi sull'attacco, poi cominciarono a cantare seguendo il ritmo della musica....
 
"Ehi aspetta, ma dove corri,
Dove vai?
I migliori in questo campo,
Siamo noi!
Lui è Ra, 
Ed io son Zack
Siamo in società! 
Di noi ti puoi fidar!!!"
 
Durante tutta la canzone Ra e Zack avevano continuato a piroettare nei loro completini, mentre Eragon continuavoa a chiedersi quanto ci mettesse Murtagh a prendere tre ciocchi di legna...
Il brano cantato aveva lasciato spazio ad un'assurda musichetta disco che cominciava dare veramente sui nervi ed Eragon (stava prendendo in considerazione l'idea di portarsi dietro una spada) quando Murtagh sbucó dai cespugli urlando a squarciagola "kiss you" degli one direction. Ra e Zack, ormai messi alle strette, scapparono con lo stereo urlando pietà mentre Murtagh spiegava che detestavano la band; passarono alcuni minuti in silenzio e, mentre l'amico accendeva il fuoco, Eragon prese una maschera scura lasciata dai ballerini e, appesantendo la voce, cominció a girare per il bosco recitando "io sono tuo padre" spaventando uno strano emo dai capelli rossi e un tizio pelato con molti tauaggi su una portantina regale. 
Stava proprio per andarsene, quando notó delle pietruzze su un piatto: una rossa, una verde, ed una blu, lui sperando che fosse quella più preziosa, arraffó quella blu e se la mise distrattamente in tasca per poi dirigersi fischiettando verso l'accampamento per la cena....
Appena arrivato saltelló tutto contento verso il compagno di viaggio urlando:
- Mirtagh guarda un po'cosa ho qui! Sono proprio fortunato, questa pietra è simile a quella che hanno venduto i miei zii al re, magari fà la collezione e ci dà una villa anche a noi! E pensare che c'erano persone che credevano che io non fossi capace di cavarmela nel mondo!
 
Dall'altra parte del mondo...
 
 Araya stava facendo una gita in campagna in compagnia del suo fidanzato Faolin ( comunemente denominato Olaf), il suo amante Orlando Bloom ( denominato Legolas) e il ragazzo di riserva Glenwing ( lei lo chiamava Ciccio per abbreviare).
Mentre galoppavano verso il centro commerciale lei pensava...
"Com'è difficile vivere tra gli elfi: festini a non finire e cavalieri che romperanno fino alla loro morte, io però ho tutta l'eternità, infatti non sono ancora riuscita ad imparare tutti i nomi degli abitanti di Ellesméra, in compenso però so usare il teletrasporto: mi sono esercitata per la prima volta con una pietruzza che poi ho scoperto essere un uovo di drago (che sfiga!), l'avevo mandato proprio nelle mani di un contadino idiota e ora mia madre, molto arrabbiata, si è rifugiata nell'alcool, tanto che si è inventata la storia di una ragazzina imprigionata in un albero, e pretende pure che il suo uccellino vada in giro a parlare in rima e ad elargire profezie (poverino...).
Ma torniamo a noi: stavamo ancora passeggiando quando davanti a noi si piazza uno strano tifoso del Milan: capelli rossi sgargianti e una tuta nera con lo scudetto, nonostante io tifi per il Pergo Crema (che non ha vinto na' partita) mi accosto a lui con fare sensuale e gli domando
- Ma quanto sei figo?!
- Tanto. Non mi chiamano Durza per niente
Rispose lui con aria spavalda, mentre con uno schiocco delle dita faceva esplodere il mio fidanzato, quello di riserva e l'amante, per poi cingermi la vita e farmi sparire con lui in una nube rosso-nera."
 
 
Angolo..#2
Ecco, capitolo due subito postato!
Spero di avervi fatto scappare almeno una risata, o che vi siate divertiti a leggere quanto io a scrivere!!
Alla prossima!
 
Creativemind
 
 
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PS: Stima suprema a chi ha riconosciuto la canzone.
 
 

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Capitolo 3
*** Arrivano gli Urgali! ***


Lo zotico Eragon e lo sfortunato Murtagh
 
Cap.3
 
Eragon era stufo. 
Continuava a batticchiare la scarpa a  terra mentre pensava agli ultimi avvenimenti che avevano cambiato radicalmente lo scopo del loro viaggio. Vicino a lui, Murtagh guardava verso il cielo, azzurro e limpido come tutti i giorni.
Eragon si mosse ancora agitato sul sedile: se quel treno non si decideva a partire, sarebbe andato dal macchinista!!
Alla fine avevano deciso di prendere la via più facile per arrivare dai V.A.R.D.E.N. (Veritieri A Rischio Di Estinzione Nana)
Pensa fare tutto il viaggio a piedi, che cosa stupida!
Poi perchè non sfruttare la fortuna di aver trovato una stazione ferroviaria in mezzo al bosco!
Infatti, dovevano anche fare in fretta: i V.A.R.D.E.N. rischiavano di rimpicciolirsi ed essere soggetti all'estinzione nana!!*
Il nostro eroe si giró verso il vagone davanti al suo e sbiancó: a passo spedito arrivavano gli Urgali, un gruppo di spietati e severi controllori.
Ora, Murtagh ed Eragon, che non aevano fatto il biglietto ritenendolo stupido, avevano poco tempo per riflettere: 
Si diedero ad una grossa... Mandracata**
Presi dal panico cominciarono a correre in tutti i vagoni nella direzione opposta ai controllori (che stupidi, si muovevano in gruppo!) ed arrivarono all'ultimo vagone, proprio in tempo per scendere alla stazione ed evitare i controllori ormai alle costole. Appena fuori cominciarono a correre a perdifiato verso il primo vagone... Mandracata faticosa, ma fruttuosa dato che appena arrivati non avevano pagato niente e non erano stati sbattutti fuori (anche se in compenso erano sudati e puzzavano).
 
Intanto la principessina Araya era ad una cenetta romantica con il suo nuovo fidanzato milanese, e lui le stava appunto raccontando una bella storia...
"C'erano una volta un re e il suo consigliere, tutti e due erano molto potenti, inoltre il re aveva trovato il segreto della giovinezza eterna..
"Aspetta, aspetta! Come ha fatto!?" Lo interruppe coincitata Araya: 
"Io pensavo che Faolin non lo avrebbe detto a nessuno..."
Lo disse con voce tremante, quasi con rimpianto, ma era la verità, dopotutto quel tifoso non poteva dargli tutto quello di cui aveva bisogno (trenta paia di scarpe, quaranta rossetti e trucchi vari, popolarità) ma soprattutto non poteva dargli l'amore e lei lo sapeva bene....
 
Eragon era ancora in viaggio.
Ed erano tre ore buone che lui e Murtagh giravano a vuoto nella foresta in cerca del rifugio dei V.A.R.D.E.N. (Cosa difficile visto che erano a rischio di estinzione nana), ma non si perdevano d'animo, e furono presto ricompensati (o almeno, così credevano)..
 
 
 
 
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*ESTINZIONE NANA: malattia virale che colpisce l'essere umano, ma non gli elfi, (sempre fortunati loro!) e che modifica l'organismo in modo che si rimpicciolisca e, in questo modo, estingua la razza umana.
**La Mandracata è tutta presa dall'esilarante film: "Febbre da cavallo"
 

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Capitolo 4
*** Il castello dello spettro! ***


Lo zotico Eragon e lo sfortunato Murtagh
 
Cap 4 
 
Davanti a loro si stagliava un castello tutto nero, ancora più nero di un buco nero o dei denti marci del pazzo del villaggio.
Eragon guardò il palazzo per un po', per poi decidersi a bussare con decisione, sussurrando a Murtagh un:
-Ci penso io.
Un servo venne ad aprire la porta e guardò i due interrogativamente, ma Eragon gli si accostò con fare risoluto e gli disse: 
-Siamo gli idraulici, il tubo superiore del... Ehm.. Lato destro dell'arcata del castello.. Mm.. È rotto!
Il servo lo guardò per un po', poi si girò verso il castello e dopo una rapida occhiata al punto indicato disse:
-A me pare sia tutto apposto. Andatevene.
Eragon era interdetto: non poteva credere che il suo piano geniale era fallito!
Allora tentò la sua ultima chance:
-Siamo in incognito da parte del re! Abbiamo uovo speciale per il padrone..
Solo allora il tizio si scostò, cominciando a fare riverenze: ruffiano!
Poco dopo si trovarono faccia a faccia con il padrone di casa, sorpreso durante una cenetta romantica con una ragazza davvero niente male.. Avevano detto al servo di poter proseguire da soli, solo per farsi un po' di affari altrui, quindi si misero ad origliare alla porta con un bicchiere (che naturalmente Eragon ruppe subito appoggiandoglisi addosso con la testa), ed erano arrivati proprio nel mezzo di una interessante conversazione:
"-Vedi cara, ci sono tre doni, uno in possesso del re, il secondo in mano agli elfi, ed il terzo perduto da un idiota su un drago mentre sorvolava una landa desolata, probabilmente ora è in mano ad un contadino. Il re lo vuole, ed io devo portargli l'uovo rubato e questo altro oggetto onnipotente.." 
Eragon ora era interessato: quale poteva essere il magico dono??
Non dovette attendere però, perché la voce proseguì descrivendo..
"-Si chiamano "i doni di chi è forte", e sono tre: quello in mano ai nostri è lo.. Straccetto dell'invisibilità, poi il popolo elfico, noto per la sua immortalità, ha un oggetto molto utile per tutti: il sasso della resurrezione. Ma quello più potente per il re è che stiamo cercando è il bastone.. Il bastone di sambuco: un bastone da passeggio normale, con una particolare molletta, che può essere usata per collegarlo agli altri doni.."
Aspettate!!
Eragon aveva visto un bastone simile... Ma.... Dove...
Si diede un forte schiaffo in testa per ricordare, poi, sotto lo sguardo attonito di Murtagh, esclamò:
-Ma certo! Brom!! Ci ha tenuto nascosto tutto brutto matusalemme barbuto! Vieni Murtagh dobbiamo trovarlo subito, altrimenti non potremmo aiutare il tifoso e avere la ricompensa!!!
Così prese Murtagh per un polso, e lo trascinò fuori per cercare il pazzo.
 
 
 
 
 
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Capitolo 5
*** Ci lascia un grande amico! ***


Lo zotico Eragon e lo sfortunato Murtagh 
 
Cap. 5
 
 
Eragon e Murtagh ci avevano impiegato solo sette ore per ritornare (tutto merito del passaggio di un mercante di schiavi che li aveva dopo scartati).
Ormai erano ritornati al villaggio, e già potevano vedere la schiena piena di bozzi di Brom, con al suo fianco il fido bastone.. La missione cominciava!!
Eragon prese il viso di Murtagh e lo schiaffò in una pozza di fango, e poi, vedendo che Murtagh lo guardava allucinato con gli occhi sgranati spiegò dicendo:
- Bhe.. Dobbiamo mimetizzarci!
Dopodiché canticchiando una canzoncina, cominciò a strisciare nell' erba in direzione del vecchio.
 
Era praticamente arrivato, è la sua mano era a pochi millimetri dal bastone, quando.. Una musica parte a palla?!
Una musica familiare, leggermente disco..
Murtagh ed Eragon si misero mentalmente a piangere, erano LORO!
Due sgargianti figure erano davanti a Brom, due figure tutte paillettes che cantavano a squarciagola seguenti la musica di un enorme stereo.
Brom era rimasto scioccato: molto, forse troppo dato che non si muoveva più. Eragon gli si avvicinò e, senza essere notato dai ballerini gli sventolò la mano davanti alla faccia, ma niente, poi ebbe l'illuminazione e, ritornando ad accasciarsi nell'erba, disse a Murtagh tutto stupito: 
- È morto! Al matusalemme è preso un infarto!
 
A quanto pare anche Ra e Zack dovevano essersene accorti, dato che avevano spento la musica, e, bianchi in faccia, si guardavano preoccupati:
- Ra.. è.. morto?
- Penso di si, Zack..
- E ora?- Ra guardava Zack in attesa di una risposta.
- Ora cosa?
- Come, non eri tu la mente?
- Io no di certo, eri tu!
- Aspetta.. Se tu non sei la mente, e nemmeno io, allora.. Chi è??
 
Eragon scelse quel momento per agire: uscì fuori dai cespugli in cui era nascosto e urlò: - SONO IO LA MENTE!
E poi, approfittando del momentaneo smarrimento dei ballerini Murtagh prese con una mano Eragon e con l'altra il bastone, e fece per scappare, quando questo lo fermò dicendo:
- No Murtagh, questo bastone é come la scopa di Harry Potter, ci possiamo volare!!
 
Inutile dire che tre secondi dopo stavano precipitando giù da un dirupo urlano a squarciagola.
 
 
 
 
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Capitolo 6
*** L'ovetto! ***


Lo zotico Eragon e lo sfortunato Murtagh
 
 
Cap 6 
 
 
 
Eragon e Murtagh erano precipitati grazie alla loro "scopa magica" ma fortunatamente gli alberi avevano attutito la caduta, e, con la fortuna che avevano, si ritrovarono a testa in giù appesi ad un pino.
Qualcosa in quel momento scivolò dalla tasca di Eragon, una cosa quasi dimenticata, una cosa piccola e blu..
 
- Noooooooooooou!
Tutto sembrò svolgersi al rallentatore, mentre Eragon e Murtagh guardavano terrorizzati l'ovetto, che presto avrebbe colpito il suolo sfracellandosi inesorabilmente.
Eragon tentò l'ultima chance, e si lanciò dal ramo su cui era finito per afferrare la preziosa pietruzza al volo.
 
Inutile dire ormai, che lo mancò di minimo due metri e finì dritto dritto in un cespuglio di ortica.
 
L'uovo impattò indisturbato con un sonoro "stunk", e, dal mucchietto di pezzettini rotti, uscì fuori qualcosa che somigliava molto ad un topo blu con le ali.
Eragon uscì in quel momento dal cespuglio urlando a causa dell'ortica traditrice, e, di conseguenza, spaventando il topo alato, che, dimostrando subito la sua simpatia verso il nostro "eroe", lo addentò senza nemmeno esitare.
- Hey, gli piaccio!! - Eragon esclamò tutto contento, prima di cominciare ad avvertire il dolore. Quando questo arrivò, cominciò ad urlare a squarciagola chiedendo a Murtagh di aiutarlo a togliere quel mostriciattolo dalla sua mano.
 
Venti minuti e parecchi urli dopo, Eragon se la cavò con una mano rossa, ed una cicatrice a spirale sul palmo (che secondo lui gli donava).
Infine, Murtagh riuscì a tramortire il ratto alato grazie al bastone che si portavano dietro, ed insieme lo ficcarono in una borsa per tenerlo lontano. 
 
E così si incamminarono nel bosco, ormai il piccolo intoppo era sistemato, prossima tappa: castello nero che più nero non si può!!
 
 
 
 
 
 
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Capitolo 7
*** "Gandalf il grigio/bianco"! ***


Lo zotico Eragon e lo sfortunato Murtagh 
 
 
Cap 7
 
 
 
Eragon e Murtagh ci avevano rimesso un bel po' per ritornare al castello, e sotto il sole cocente, perdersi era stata proprio la cosa più sbagliata che potevano fare.
Fortunatamente scorsero una figura nel bosco, una figura alta, grigia ed ingobbita, ma priva dei familiari bozzi come quelli del pazzo del villaggio, che trascinava un carretto bianco panna.
 
Ad Eragon parvero accendersi gli occhi dalla felicità di aver trovato qualcuno a cui chiedere indicazioni, così cominciò ad agitare come un forsennato il braccio nel tentativo di essere notato.
 
-Hey, signore in grigio!!!
 
Il vecchio si fermò immediatamente, girandosi verso di loro e mettendo in mostra la sua lunga barba bianca. 
Li fissò per un po', poi prese lentamente un barattolo di quello che sembrava sapone dal carretto e mostrandoglielo disse:
 
-Io non sono grigio, IO SONO GANDALF IL BIANCO! E.. vi voglio fare questa offerta speciale! Candeggina!! Rende tutto talmente chiaro che sembra quasi lo faccia per magia!
 
I due lo fissarono e comprarono due barattoli da un litro in cambio di indicazioni, e mentre "Gandalf il bianco" si rimirava tutti i soldi ricevuti, i nostri due eroi si preparavano per la sfida più ardua di tutte: rientrare nel palazzo con un'altra, geniale, scusa.
 
Non si accorgevano, però, del sacchetto nello zaino di Eragon, che, di ora in ora, si dimenava sempre di più, e rischiava di rompersi da un momento all'altro.
 
 
 
 
 
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Capitolo 8
*** Il castello dello spettro #2! ***


Lo zotico Eragon e lo sfortunato Murtagh 


Cap 8 

Finalmente erano riusciti ad entrare in quel dannato castello, per convincere il servo c'era voluta una vita.
Dopo essersi persi altre tre volte avevano finalmente deciso di seguire le indicazioni dello "strambo signore grigio" per ritrovare il castello nero che più nero bla bla bla..
Erano di fronte al portone, sotto lo sguardo annoiato del servo che li aveva accolti l'ultima volta.
- Cosa volete?- chiese guardandoli vagamente interessato.
Eragon scelse quel momento per mettere in atto il loro piano (pianificato perfettamente, tanto ne avevano avuto di tempo! ) e indicando i boccioni di candeggina disse sussurrando:
- Abbiamo questi per il padrone, consegna speciale.. Segretissima!
Il servo sollevò un sopracciglio e rispose con tutta calma:
- Ma voi non eravate gli idraulici?
Murtagh si diede una sonora manata sulla fronte, soffocando un urlo, come poteva essere così stupido?!
Eragon, dopo un momento di panico, si riprese e gli disse:
- Se una cosa è segreta è segreta no? Non farci tante domande, che la candeggina qua fuori con questo caldo evapora!- fece un ampio gesto delle braccia per sottolineare il concetto, mentre il servo, sempre meno convinto, gli chiedeva: 
- E la candeggina a cosa gli serve allora?
Eragon roteò infastidito gli occhi e lo guardò come se gli avesse chiesto di che colore fosse il castello:
- Come pensi che faccia il tuo padrone ad avere una pelle così bianca? Non è mica uno spettro!
E, non con poca diffidenza, si era scostato dall'entrata e li aveva fatti passare senza  nemmeno provare a seguirli, ormai aveva capito l'antifona.

La prima cosa di cui si accorsero era che non riuscivano a vedere nulla, li circondava l'oscurità più assoluta, la seconda cosa di cui si accorsero invece, fu che c'era una cosa bellissima, una cosa che li salvò: il condizionatore.
-CONDIZIONATOREEEE!!
Eragon aveva cominciato ad urlare e correre felice tutto intorno nel buio, naturalmente andando a sbattere pesantemente contro un pesante mobile di legno, che lo stese momentaneamente facendolo cadere insieme a tutte le cose che aveva in mano, illuminate poi dalla torcia del cellulare di Murtagh: i due litri di varecchina, lo zaino, il sacchetto tutto stracciato, il drago grande come una vasca da bagno che lo guardava feroce, l' iPhone .. 
Eragon spalancò gli occhi nel panico: L'IPHONE!
Si lanciò sul cellulare e sospirò sollevato quando si rese conto che era salvo, ma fu interrotto da un rumore, una specie di ringhio basso e sordo che proveniva da sopra di lui. 

Alzò gli occhi lentamente, e si ritrovò faccia a faccia con un enorme drago dagli occhi blu che lo guardava rabbioso. 
Ringhiò ancora di più come se gli avesse letto nel pensiero e mise in mostra delle lunghe ciglia e una specie di rossetto che incorniciava le zanne appuntite.. Una scarica di adrenalina lo percorse e in meno di un secondo afferrò Murtagh che aveva in mano la torcia e corsero tutti e due a perdifiato lontano dalla creatura mentre quella li seguiva rabbioso-ehm rabbiosa! 
E mentre Eragon scattava un selfie, ed il loro piano andava in fumo, Murtagh lo trascinò in un corridoio, evitando così il drago che andò dritto.
Finalmente erano tranquilli.. Forse..




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Capitolo 9
*** Un incontro misterioso! ***


Lo zotico Eragon e lo sfortunato Murtagh 


Cap 9



A differenza di Murtagh, Eragon si orientava meglio grazie alle notti passate a sgattaiolare fuori dall'orfanotrofio evitando le suore guardiane dietro ogni angolo, allenando olfatto e udito per sentire il loro odore di carta da parati e il loro respiro pesante; si trovavano in un corridoio, o almeno così gli pareva, dato che il cellulare di Murtagh era scarico e quello di Eragon si stava aggiornando (se c'è un wi-fi libero meglio usarlo no?).

Comunque Eragon sembrava capirci qualcosa, dato che procedeva a passo spedito.
Poco tempo dopo, videro un bagliore e sentirono che qualcuno stava correndo nella loro direzione, ed Eragon riuscì ad accendere la torcia per fare luce (aveva appena finito l'aggiornamento) che illuminò uno strano ragazzo capellone occhialuto con un bastoncino luminoso in una mano e una mappa animata nell'altra.
Li guardò sconcertato, e poi sussurrò senza parole: 
- Peter Minus??
Si guardarono tutti e tre con espressione vuota per un po', poi Il capellone occhialuto guardò la mappa sbiancando mentre Murtagh scorse un ombra ed una piccola figura tra i piedi di Eragon, e tutti e due contemporaneamente urlarono:
- OH NO..PITON!!
- UN TOPO SCHIFOSO!!
Per poi correre in due direzioni opposte urlando, e cercando di evitare i rispettivi pericoli.

Nel panico entrarono nella prima stanza che trovarono: era grande e rosa, con un bagno pieno di trucchi, un caminetto e un armadio enorme.
Non poterono vedere tutto però, perché proprio in quel momento la porta si si stava riaprendo, quindi si nascosero frettolosamente nell'enorme armadio pieno di vestiti sgargianti.
 Proprio in quel momento entrarono due persone nella stanza, e i nostri due eroi, giustamente, si misero a sbirciare ciò che accadeva dalle ante accostate dell'armadio, con il cuore in gola, quasi senza respirare. Forse avevano raggiunto il loro obbiettivo. 

Erano i due dell'ultima volta! 
Anche se sembrava quasi che stessero litigando..
Eragon e Murtagh si presero del tempo curiosi per esaminare i due.

Il padrone di casa, Durza era proprio in piedi davanti a loro e stava parlando con una persona ancora nascosta alla loro vista. 
Era alto e molto, MOLTO, pallido, tanto che Eragon si chiese se non usasse veramente la candeggina.. Aveva una tuta da ginnastica del Milan, ma quello che sconcertò veramente i due furono i capelli: tutti di un bel rosso fiammante.. Con.. Una ricrescita grigia?!

Tutti e due cominciarono a sghignazzare, cercando inutilmente di zittirsi a vicenda, ignorando completamente cosa stava dicendo il fantasma di Canterville ritinto.
Dovevano essersi persi qualcosa di piccante, però, perché la ragazza misteriosa stava sbuffando, e si era mossa da vicino l'armadio per andarsi a sedere regalmente su un puff fucsia vicino al camino.

Eragon la vide e ne rimase estasiato.. E fu il caos..





I RIFERIMENTI A FATTI, SQUADRE DI CALCIO. E ATTORI CHE INTERPRETANO ELFI BIONDI, ED ORA ANCHE A STREGONI MOLTO BIANCHI E CAPELLONI OCCHIALUTI, NON È PURAMENTE CASUALE

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