Nico e Bianca.

di LauraPalmerBastille
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E io? ***
Capitolo 2: *** Dovevi saperlo. ***



Capitolo 1
*** E io? ***


Nico e Bianca.
Os filhos de Hades

E io? – chiese Nico, fissando verso quella strana ragazza -diceva di essere Artemide, ma era fin troppo diversa dalle immagini nel suo gioco- che aveva richiamato sua sorella per parlarle.
Bianca aveva uno sguardo diverso negli occhi da quando le aveva viste la prima volta; sembrava incuriosita, quasi attratta da quelle donne fiere e potenti.
Nico invece aveva notato sul loro volto qualcosa di strano che lo aveva quasi inquietato: solo dai loro visi era riuscito a captare la forza che contenevano dentro quel fragile corpo.
Ma Nico era solo un bambino.

Continuava a rigirarsi tra le mani il mazzo di carte del gioco con cui era fissato: Mitomagia. Bianca più volte gli aveva ripetuto di smetterla di giocarci e di esserne ossessionato, ma lui con un sorriso stampato in volto le porgeva una carta e le iniziava ad elencare gli attacchi e le difese di quel personaggio.
E a Nico piaceva sua sorella. Ogni volta che iniziava con quel mantra, lei sbuffava irritata; poi però gli passava una mano in mezzo ai capelli ed iniziavano a discutere su quale carta sarebbe stato meglio tirare per vincere la partita, giocando di strategia.

Nico non ha mai avuto una mamma, almeno per quanto ne ricordi. Forse Bianca è sempre stata un po’ una madre per lui.
E le mamme non abbandonano i propri figli. O almeno, non le mamme provano amore nei loro confronti.

Artemide lo fissò a lungo. Nico non riuscì a capire il suo sguardo; al suo interno vide disprezzo, disgusto, ma anche una sorta di tenerezza e protezione. Non sapeva se essere inquietato o  rassicurato da quegli occhi, ma comunque non gli interessava; quelle ragazze li avevano salvati da quello scorpione gigante - manticora, come l’aveva chiamata la ragazza bionda che poi era caduta dal dirupo con lui - doveva solo che essergli debitore.

–Forse potresti insegnare a Grover quel gioco con le carte che ti piace tanto– disse, ed il suo tono di voce sembrò essersi addolcito. –Sono certa che lui sarà lieto di intrattenerti per un po’… Mi faresti questo favore? –
Nico la osservò per qualche secondo, per poi stamparsi uno dei suoi sorrisi più felici sulle labbra e voltarsi emozionato verso il ragazzo mezzo-capra.
–Ci puoi scommettere! – rispose quello immediatamente, sussultando quasi. Si voltò verso il bambino dai capelli scuri e gli sorrise di rimando, facendo muovere quella ridicola barbetta incolta. –Vieni, Nico! –

Il bambino sentì una gioia percorrergli il corpo mentre trotterellava verso il satiro, tirando fuori dalla tasca il suo fedele mazzo di carte.
E mentre raggiungeva il ragazzo, incrociò lo sguardo di sua sorella Bianca.
Lei lo fissò come se lo stesse per abbandonare, come se quella fosse l’ultima volta in cui si sarebbero visti, come se fosse stata richiamata da forze maggiori, e queste l’avessero costretta ad abbandonarlo.
Ma Nico non captò nulla di questo, nel suo sguardo.
Nico era troppo piccolo.
Nico era troppo ingenuo.
Nico era troppo soggetto ad emozionarsi e sorridere.
Così semplicemente le sorrise felice, rivolgendole un gesto della mano per salutarla.

–Andiamo, Nico! – lo richiamò il satiro, fermandosi ad aspettarlo. Nico corse verso di lui più velocemente che poté, e quando lo raggiunse gli porse una carta che prese dal mazzo.
–Guarda! – esclamò, indicando la figura sopra la carta. –Ci siete anche voi satiri nella mia collezione. Avete pochi punti attacco, però in difesa siete potentissimi e riuscite sempre a salvare il mio gruppo! –
Grover lo guardò intenerito, per poi passargli una mano in mezzo ai capelli scuri ed arruffati ed iniziare a muoversi verso il bosco.
–Sei forte ragazzino. Spiegami di più su questo gioco, dai. –


Angolome:D
Ebbene sì. Sto rileggendo tutta la saga dall'inizio, ed ho deciso di voler iniziare questa sera di One shot perchè trovo il rapporto tra Nico e Bianca un rapporto molto... "difficile", ecco.
E merita di essere trattato u.u
Spero l'idea vi piaccia, ed io cercherò di aggiornare il prima possibile! Forse una volta ogni tre giorni!

Un bacione, LauraPalmerBastille
.


 

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Capitolo 2
*** Dovevi saperlo. ***


Nico e Bianca.

sleepy di Angelos uwu | Heroes of Olympus | Pinterest

–Nico, posso parlarti un secondo? – La voce di Bianca risuonò debole e rotta. Il bambino spostò il suo sguardo dalle cacciatrici che stava osservando concentrato, impegnate nello smontare tutte quelle tende in poche e semplici mosse.
Si chiedeva come facessero a tenere tutto quel peso su quelle braccette piccole ed esili; quasi lo inquietavano quelle cacciatrici.
–Bianca, sembra di essere finiti nel mio gioco! – esclamò, non appena la raggiunse. –Gli Dei esistono veramente, e quel satiro Grover è uguale a quello che c’è nella mia carta! –

La ragazza alzò gli occhi al cielo, quasi irritata. –Ti ho detto di smetterla di parlare di questo gioco, ricordi? –
Nico non perse il sorriso, anche con il tono seccato di sua sorella. –Come posso farlo? Devo capire se i punti attacco li hanno davvero, oppure hanno qualche sorta di potere mistico e riescono a- –
–Nico– lo richiamò la ragazza, mordicchiandosi il labbro inferiore. –Sediamoci, ti va? –
Il più piccolo aggrottò le sopracciglia confuso, per poi ammutolirsi. Semplicemente seguì sua sorella e si accomodò vicino a lei, quando si mise seduta.
–Va… Va tutto bene? –

La ragazza abbassò lo sguardo e si passò una mano in mezzo ai capelli, nervosa. –Devi capire che a volte nella vita bisogna fare delle scelte. E molte volte queste scelte non sono facili. –
Il più piccolo non proferì parola. Semplicemente si limitò ad annuire, osservando il terreno umido.
Non gli piaceva quel tono. Quello era il tono che usava quando succedeva qualcosa di veramente brutto; la sua insegnante aveva usato lo stesso quando gli aveva riferito della sua punizione di una settimana per aver giocato a carte di nascosto durante la sua lezione.
Trattenne il respiro per tutto il tempo in cui la sorella parlò, e lo buttò fuori solo quando la verità salì finalmente a galla. –Devo andarmene, Nico– disse semplicemente, senza alzare lo sguardo da terra. –Loro mi hanno fatto questa proposta a cui io non ho potuto rifiutare, e mi sembrava giusto dirtelo. –

Il bambino per la prima volta non sorrise. Fu come se tutta l’euforia che lo aveva avvolto fino a poco prima - Hey! Gli Dei esistono davvero! Il mio gioco non è solo un gioco!- fosse scivolata via.
–Per quanto te ne andrai? – chiese solo. Aveva un’espressione stranamente cupa sul volto, che inquietò la sorella. Nico era dannatamente euforico e sorridente; saltellava da una parte all’altra con quelle carte tra le mani, posizionando le statuine degli Dei ovunque gli capitasse.
–Non lo so– rispose la ragazza, scrollando le spalle. –Ma non voglio tu faccia storie, perché so che puoi farcela anche senza di me. Sei forte. –

Il moro annuì, sporgendo in fuori il labbro inferiore e mettendo quasi il broncio. –Ma ci rivedremo? –
Bianca lo osservò a lungo, per poi annuire incerta. –Staremo insieme ancora un po’, e poi… bhè, poi potremmo rivederci e- –
–Mi va bene così! – esclamò il più piccolo, alzando il volto. Non c’era quel solito sorriso a caratterizzarlo, ma sembrava comunque più tranquillo e sollevato di prima.  –Quando riverrai a trovarmi ti farò vedere le nuove carte che avrò comprato e ci giocheremo insieme, okay? –
La ragazza sbuffò piano, per poi abbozzare un sorriso. –Ci rigiocheremo insieme, va bene. –


Angolomio:D
Eeeee, non so che dire! 
Quindi niente, grazie per aver letto il capitolo!
Ciao gente!:D

Un bacione, LauraPalmerBastille.

 

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