Mostly when you mattered most {a Stucky drabble collection}

di comfortinglies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***



Capitolo 1
*** 1 ***



1) Beginning.


“Mi ricordo.”
Steve si riscuote dal sonno vigile dei soldati, vecchia abitudine dura a morire, e incespicando giù dal divano lo raggiunge – due ombre affiancate, un battito accelerato e l'alba grigia fuori dalla finestra.
“Cosa?”
“Brindavamo dopo ogni vittoria. Era... Dugan, sempre, che sollevava il bicchiere e diceva qualcosa. E ci scambiavamo le piastrine identificative prima di ogni missione, tu ed io.” Pausa. “Era un rito?”
“All'incirca.” Steve sorride appena. “Qualcos'altro?”
“Una notte fredda. Il fuoco.” Improvvisamente, appare confuso. “I tuoi capelli...”
Steve intuisce. Trattenere un altro sorriso è impossibile.
“Febbraio '44. Eravamo sul confine belga, e avevamo preso tutti i pidocchi. Be', tutti tranne me. Tu però eri irremovibile, e hai insistito per ispezionarmi comunque.” Sotto la felpa avverte ancora in maniera vivida il calore delle fiamme, la testa abbandonata sulle ginocchia di Bucky, i calli da cecchino sulle sue mani, l'illusione di pace. La speranza gli incrina la voce. “Ti ricordi?”
Uno sguardo lungo, fisso – poi un attimo: dita, quelle di metallo, che gli sfiorano i capelli sulla fronte, prima di ritrarsi.
“Mi ricordo.”
È un tocco diverso, ma non meno vivo.
È un inizio.









[200 parole]
__
NdA: io non lo so mica, perché mi sto imbarcando in questa cosa. Anzi, sì: perché questi due mi hanno fritto il cervello e spappolato il cuore, perché Civil War sarà la mia morte, perché il fandom anglofono pullula di meraviglie su di loro e perché, come ho letto in un post di Tumblr, 'til the end of the line' non è che un modo alternativo di dire 'til death do us part'.
Quindi, ecco: quella che avete letto è la prima di una presunta serie di trenta drabble (o double drabble, come in questo caso) su Steve Rogers e Bucky Barnes, di genere e rating variabili, ispirate alla lista di prompt elencati nella tabella sottostante:

Beginning Accusation Restless Snowflake Haze Flame
Formal Companion Move Silver Prepared Knowledge
Denial Wind Order Thanks Look Summer
Transformation Tremble Sunset Mad Thousand Outside
Winter Diamond Letters Promise Simple Future

Ovviamente seguirò i prompt in ordine sparso (ho già altre due drabble pronte); chi mi conosce sa che potrei essere capace di aggiornare tanto ogni due giorni come ogni tre settimane, ma in compenso posso dirvi con tutta sincerità che tengo davvero molto a questo piccolo progetto, e che prometto di impegnarmici al massimo.

(Il titolo della raccolta è tratto da 'Long Lost Friends' dei Transit, Steve e Bucky non mi appartengono, questa fic non è scritta a scopo di lucro, e ora che sono riuscita nell'impresa di scrivere delle note post-fic più lunghe della fic stessa penso di potervi anche lasciare in pace ed eclissarmi.)

Un grazie in anticipo a chi leggerà e ancor più a chi commenterà, e alla prossima! :)

Lou.


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Capitolo 2
*** 2 ***



2) Snowflake.


La neve, a Brooklyn, cade a terra già sporca.
“Come l'hai trovato?”, tossice Steve, metà per il freddo e metà per lo stupore, quando vede per la prima volta quel pendio immacolato dove la neve è vera neve.
Bucky fa spallucce, il sorrisino vago da sei un pivello, Rogers. Poi torna serio. “Copriti, o tua madre mi ammazza.”
“Ma...”
“Niente ma”, e Steve borbotta mentre Bucky si sfila il giaccone e lo infagotta ancora di più, ignorando le sue proteste – ma tenere il broncio è difficile, perché Buck sta sorridendo di nuovo e si è appena lasciato cadere di peso su quella distesa bianca. “Non pensarci troppo, Stevie!” grida, lasciando nella neve solchi simili ad ali con le braccia e le gambe. Steve esita ancora, orgoglioso, ma infine cede – ed è come affondare in una nuvola, mentre dall'alto ricomincia a fioccare.
“È bellissimo, vero?”
È un novembre particolarmente rigido, gli strilloni berciano nelle strade sulla peggiore crisi economica di sempre e tutto ciò che loro hanno è l'un l'altro – ma la neve gli si scioglie sulla punta della lingua e Bucky ride lì accanto, e per Steve è più che abbastanza.









[200 parole]
__
NdA: e rieccomi qui, dopo una (meritata) settimana di mare, ad aggiornare la raccolta sui miei ultranovantenni preferiti. Di nuovo double-drabble, ma ambientata molti anni prima della precedente: dopo le atmosfere malinconiche e un po' angst del Winter Soldier che riacquista pian piano i ricordi, mi sono buttata sul fluff con Steve e Bucky preadolescenti ai tempi della Grande Depressione. Il prompt 'Snowflake' mi ispirava qualcosa di leggero e dolce, so here we are.
Qui (http://30daychallengearchive.tumblr.com/post/36511456720/genimhaled-using-the-prompts-below-write-a) trovate il post originario coi prompt, elencati anche nella tabella seguente:

Beginning Accusation Restless Snowflake Haze Flame
Formal Companion Move Silver Prepared Knowledge
Denial Wind Order Thanks Look Summer
Transformation Tremble Sunset Mad Thousand Outside
Winter Diamond Letters Promise Simple Future

Come al solito, sperando abbiate apprezzato, ringrazio in anticipo chiunque leggerà e ancor più chi deciderà di lasciare un commentino. Alla prossima! :)

Lou.

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Capitolo 3
*** 3 ***



3) Summer.


Nei momenti di quiete quasi surreale che seguono la fine di una missione, capita spesso che Bucky si fermi semplicemente a guardarlo.
Steve è uno Steve diverso, ma certe cose non possono essere scalfite, né sconfitte: negli occhi ha sempre la stessa gentilezza di un cielo di maggio, attorno alla nuca l'oro soffuso del sole nuovo dopo una bufera estiva, nel sorriso il trionfo temporaneo ma accecante di un fuoco d'artificio all'inizio di luglio.
In quei momenti, a Bucky sembra che il fucile nelle mani pesi meno di una piuma.
È più facile fronteggiare qualunque demone, qualunque orrore, quando l'estate cammina costantemente al tuo fianco.









[105 parole]
__
NdA: prima vera drabble, nonché primo POV Bucky di questa raccolta. E non so, forse è cliché, forse è smielato, ma a me piace - così come mi piace l'idea di Steve come luce, un specie di faro che anche in mezzo alla guerra riesce a irradiare fiducia e speranza, e di cui Buck non può fare a meno. E, e... e basta, ora la smetto di fare meta sulle mie stesse fic, ecco XD
Di seguito, la solita tabella dei prompt spuntata di volta in volta:

Beginning Accusation Restless Snowflake Haze Flame
Formal Companion Move Silver Prepared Knowledge
Denial Wind Order Thanks Look Summer
Transformation Tremble Sunset Mad Thousand Outside
Winter Diamond Letters Promise Simple Future

Ringrazio come sempre chi legge e inserisce nei preferiti, ma ancor più chi lascia un commento per farmi conoscere il suo parere. E poi un grazie immancabile a Elena per la pazienza incrollabile con cui affronta le mie paranoie e risolve i miei dubbi, drabble dopo drabble <3
Alla prossima!

Lou.

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Capitolo 4
*** 4 ***



4) Accusation.


Assolto da tutte le accuse.
Steve coglie poco altro: il boato in aula, Natasha con gli occhi scintillanti che si porta una mano alla bocca (non fosse lei, la direbbe commossa), Sam che gli stringe una spalla senza bisogno di parole, Nelson che esulta apertamente, il suo socio che sorride enigmatico dietro le lenti scure.
Poi, c'è solo lui.
Le dita di Steve indugiano sul metallo e la pelle appena liberati dalle manette. Lo guarda, e lo vede: Bucky. Un innocente.
Flash, flash – echi distanti, mentre lo attira a sé e il mondo si riduce a un sussurro nell'orecchio: “Stevie.”
James Barnes è tornato, ed è un uomo libero.









[110 parole]
__
NdA: penso spesso (non ho proprio niente da fare, si vede?) a come sarebbe un processo al Soldato d'Inverno. E ovviamente al suo ipotetico lieto fine, perché Bucky non è un villain ma una vittima delle circostanze, e io non mi stancherò mai di ripetere suddetta frase a chiunque si azzardi a sostenere il contrario. Poi vediamo chi è più letale nell'operazione di lavaggio del cervello, tra l'HYDRA e me :D
Piccolo particolare che ho dovuto inserire, perché ormai ho quest'headcanon grosso come una casa che non ne vuole sapere di andarsene: avete identificato l'avvocato dagli occhiali scuri, vero? Veeeero? (Anche perché lo stesso Nelson è un indizio piuttosto enorme in merito, per cui.) *torna a fantasticare su una loro eventuale apparizione in CW*
Immancabilmente, tabellina dei prompt!

Beginning Accusation Restless Snowflake Haze Flame
Formal Companion Move Silver Prepared Knowledge
Denial Wind Order Thanks Look Summer
Transformation Tremble Sunset Mad Thousand Outside
Winter Diamond Letters Promise Simple Future

Ho notato che parecchie personcine hanno inserito la raccolta nei seguiti/ricordati/preferiti. Vi ringrazio moltissimo, e se decideste di lasciarmi ogni tanto anche due righe per spiegarmi perché lo avete fatto, ve ne sarei doppiamente grata <3
Alla prossima (ossia tra non meno di una settimana, visto che sono di nuovo in partenza),

Lou.

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Capitolo 5
*** 5 ***



5) Letters.


Dicono che la guerra finirà presto, e intanto io scrivo lettere che non leggerai.

Ricordi i miei quaderni di scuola? Un cimitero rosso. Le parole non erano il mio forte, allora come adesso, ma la carta tradisce meno della voce. Puoi nasconderla, all'occorrenza stracciarla: la voce invece ti spoglia, ti rivela. E quanto sarei egoista a rivelarti qualcosa che per me è tutto, ma forse niente in confronto alla terra che va in pezzi? Quanto?
Così ti scrivo, un codardo rassicurato dalla tua inconsapevolezza.
Promettimi solo questo: non dimenticare mai. Non permettere a questo mondo in cancrena di cambiarti. Perché io non sono che carbone grezzo, ma tu sei un diamante – lo sei sempre stato, solo che gli altri non lo vedevano – e questo miserabile punto nel creato ha bisogno che tu splenda. Quasi quanto ne ho bisogno io.
Dicono che la guerra finirà presto, ma nelle ossa mi sento tutt'altro. Mi sta bene, però. Non te l'ho mai detto apertamente, ma morire per te, mio unico Capitano, non sarebbe un sacrificio: sarebbe una benedizione.
Dovesse accadere, prometti, non dimenticarmi. E non dimenticare chi sei. Io non lo farei: tra cent'anni come tra mille vite, ti ricorderei ancora.









[200 parole]
__
NdA: qualche parola su questa double-drabble - non tanto per provare a giustificare il mio essere una persona brutta e angstomane, quanto per spiegare un paio di cose che mi stanno particolarmente a cuore - sento di doverla spendere.
Il Bucky di questa lettera può non essere considerato IC, e ne sono ampiamente consapevole. Il punto è questo: di recente ho letto quella che credo sia una delle fanfiction più belle (non saprei come altro definirla, davvero: non sono riuscita a trovarle una pecca che fosse una) non solo sugli Stucky, ma nell'universo delle fanfiction in generale. Un gioiello, veramente. Se avete familiarità col fandom anglofono e con AO3, forse avrete già capito: sto parlando della serie di 'Not Easily Conquered', e in particolare del suo secondo instalment, 'The Thirteen Letters'. Le lettere che Bucky scrive a Steve sono meravigliose e strazianti nella stessa misura, ed è a quel Bucky che mi sono ispirata nel momento in cui mi sono ritrovata ad affrontare questo prompt. Quindi, citando Elena, i cui consigli hanno sempre un valore inestimabile, 'Bucky è IC se consideri il Bucky delle Thirteen Letters'. In alternativa, OOC o meno, sappiate solo che scrivere questa drabble mi è piaciuto quasi quanto leggere quella fic (cosa a cui dovreste provvedere anche voi, nel caso non l'abbiate già fatto) e che non mi pento minimamente dei feels che mi sono autoinflitta. Sarà lo scrivere sotto sindrome premestruale a rendermi più emotiva del solito, che devo dirvi :'D
Tabellina! (A proposito, se c'è qualche prompt su cui vorreste leggere prima, ditemelo e proverò a dargli la precedenza.)

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Transformation Tremble Sunset Mad Thousand Outside
Winter Diamond Letters Promise Simple Future

Ringrazio come al solito chi legge/segue/ricorda/preferisce, e in particolar modo chi spende anche un paio di minuti del suo tempo (Bucky, notmoose e Viola Banner) per lasciarmi qualche riga di commento :)
Alla prossima!

Lou.

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Capitolo 6
*** 6 ***



6) Look.


Certi sguardi, Steve lo sa, sono belli in un modo fatto apposta per vivere sulla carta: quello fiero e deciso di Peggy, ad esempio, o quello che aveva sua madre, dignitosa anche nelle asperità della vita.
Con Bucky è un'altra storia.
C'è qualcosa di selvaggio, di inquieto, nel sorriso che gli trasfigura i lineamenti davanti a una fila di nemici abbattuti; o nella calma quasi di pietra con cui ricarica il fucile, ormai un'appendice inscindibile dal suo corpo.
Lo sguardo di Buck ha la bellezza violenta delle cose destinate a bruciare in fretta – Steve sa che disegnarlo sarebbe impossibile, e lo ama e teme nella stessa misura.









[108 parole]
__
NdA: oggi sono più pigra del solito e non mi dilungherò in spiegazioni. Dirò solo che, idealmente, questa drabble può essere considerata come speculare a 'Summer', la terza di questa raccolta; giocare sul contrasto col prompt 'Winter' mi pareva scontato - quello me lo riserverò per altro *si sfrega le mani*
Tanto per cambiare (...oddio, mi sono appena resa di conto di essere già a 1/5 di questo progetto, e incredibilmente di non stare avendo cali d'ispirazione), tabellina!

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Un grazie immancabile e doveroso a chi legge/segue/ricorda/preferisce (ehi, siete parecchi! *^*), ma a chi commenta sempre un po' di più :)
Alla prossima,

Lou.

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Capitolo 7
*** 7 ***



7) Prepared.


Il vero problema di un rischio, più che nel riconoscerlo, sta nel decidere di correrlo nonostante tutto.
Attualmente è stabile, ma non possiamo prevedere ricadute. Bruce ci ha provato, a indorargli la pillola – poi Tony ha tagliato corto: in sostanza non escludiamo che a svegliarti, una mattina, possa essere la sua mano di metallo attorno al collo.
Steve sa cosa significhi rischiare. Lo sapeva prima del siero, quando era una calamita vivente per i guai, e lo sa adesso.
“Non sarà il grattacielo di Stark, ma ehi, ci siamo adattati a cose peggiori” dice chiudendosi la porta alle spalle. E lo capisce mentre prova a sondare la sua espressione – Tony ha ragione. Bucky è tornato alla normalità (Steve trova disumano il termine deprogrammato) da neppure due mesi, e tutto questo è un rischio. Forse il più grande e imprevedibile mai corso.
“Potremmo...” inizia Bucky. Si interrompe, fermo al centro del salotto, come in ascolto – come se quelle mura sconosciute possano suggerirgli le parole giuste. Steve trattiene il fiato.
“Potremmo mettere i cuscini del divano sul pavimento” dice infine.
E Steve sorride. Completamente, incontrollabilmente.
È un rischio, ma lui è più che pronto ad affrontarlo.









[200 parole]
__
NdA: vivere senza una connessione Internet stabile è un'autentica tragedia. Ma per vostra (s)fortuna sono di nuovo nel mondo civile, sebbene solo per un paio di giorni, e quindi vi beccate l'aggiornamento. Non dirò nulla, se non che 1) il mio amore per questi due continua a crescere a dismisura, alimentato dagli spoiler trapelati su Civil War; 2) questa double è partita tutta dalla battuta di Tony, la prima cosa a venirmi in mente; 3) da un punto di vista cronologico, se proprio vogliamo essere puntigliosi, può essere collocata prima di 'Beginning'. E nulla, spero vi sia piaciuta *^*
Puntualissima e immancabile, riecco anche la tabellina dei prompt!

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Soliti, ma non per questo meno significativi, ringraziamenti a chi legge/favva/commenta e via dicendo. Ai recensori di più, però :D
Alla prossima!

Lou.

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Capitolo 8
*** 8 ***



8) Order.



Il Soldato è stato creato per eseguire ordini.
Individua Isola Elimina Riferisci
Il fallimento non è contemplato.
Missione compiuta Rapporto missione
L'inottemperanza neppure.
“Sei la mia missione” ripete. È tutto quel che sa, e il velo sulle palpebre che brucia e brucia e sfoca ogni contorno non ha senso-
ma io lo conoscevo
Il Soldato non è stato creato per disobbedire.
“Sono con te fino alla fine.”
Cadere è semplice: forse l'ha già fatto. Come una benedizione, l'acqua spegne l'incendio negli occhi.
Risalire non ha peso.
ti conosco ma non so chi sei
L'uomo del ponte respira, e tanto basta.
Salvalo Sparisci
(Quello, di ordine, è suo soltanto.)









[110 parole]
__
NdA: su questa qui ho sudato, e non in senso figurato. Inizialmente mi era sfuggita oltre le 200 parole, ma alla fine sono riuscita a rivoluzionarla del tutto (la punteggiatura mancante e alcune maiuscole/minuscole non convenzionali sono volute, a proposito) e a rientrare non solo in una double, ma addirittura in una drabble vera e propria. Senza contare che mi piaciucchia abbastanza. Quindi è stata una faticaccia, sì, ma yay me!
Onnipresente e con ben otto prompt già spuntati, tabellina!

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Un grazie speciale a Bucky, per la costanza dei suoi commenti, e a Nexys, che mi ha piacevolmente sorpresa con delle recensioni dettagliatissime e accurate ad ogni capitolo. E poi grazie a chi preferisce/ricorda/segue (siete già una trentina in tutto, wow!): se anche a voi venisse voglia di lasciarmi qualche riga non me la prenderei mica, anzi :*
Alla prossima,

Lou.

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Capitolo 9
*** 9 ***



9) Flame.



Forse è l'euforia terrificante della guerra ad infiammare certi pensieri.
“Ammettilo, Rogers: me la stai facendo pagare”, singhiozza, strizzando gli occhi e riallungandogli la bottiglia. “E ti stai pure divertendo.”
O forse è semplicemente l'alcol.
“Dopo tutti questi anni meritavo una rivincita, no?” replica l'infame, che dopo mezzo litro di quell'inferno liquido (“l'unico merito di questi crucchi figli di puttana”, ha commentato Morita, prima di finirne tramortito come gli altri) è ancora fresco come una rosa.
Poi fa una cosa sbagliatissima.
Il gesto in sé (Bucky capisce, è ancora sufficientemente lucido) è innocuo: prende un altro sorso rovesciando la testa all'indietro. Il problema è altrove: è nelle stelle che sembrano sciogliersi nei suoi occhi, è nella sua bocca sul collo della bottiglia, è osservare il movimento della sua gola e chiedersi se, come, quali suoni ne uscirebbero se ora si piegasse e la baciasse fino a lasciare i segni della barba sfatta su quella pelle immacolata, irraggiungibile.
“Ti arrendi già?”
Ride, e oscura il firmamento.
(Non è la guerra, né l'alcol. È reale.)
Bucky ghigna, più feroce del dovuto, strappandogli di nuovo la bottiglia.
“Abbiamo tutta la notte.”
Brucerà prima della fine di questa guerra.









[200 parole]
__
NdA: è tutto partito da un pensiero: Steve non può ubriacarsi, Bucky sì. E basta, stavolta davvero non dirò altro, tranne che ho adorato scrivere questa cosa. *ride e va a nascondersi*
[Rullo di tamburi] TABELLINA!

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Ringraziamenti doverosi e immancabili a chi legge/preferisce/ricorda/segue/recensisce. Vivibì.
Alla prossima!

Lou.

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Capitolo 10
*** 10 ***



10) Thanks.


“Sam sta andando a prendere Scott. Ti tireremo fuori.”
Per un po', nessuno dei due aggiunge altro. Steve (ha ancora un'eco strana, quel nome, nella sua testa – come un motivo senza parole di cui però rammenta ogni accordo, una novità che sa inspiegabilmente di casa) non dice 'promesso', ma non è necessario.
Ha il viso sporco e stanco, mentre si siede di fronte a lui, e improvvisamente Bucky riesce a pensare solo che quell'immagine è ingiusta, in conflitto con quella che sta ancora riassemblandosi nei suoi ricordi – valore integrità giustizia luce. Così stropicciato, così angosciato, gli fa dimenticare tutto il resto. Compreso il braccio intrappolato nell'acciaio.
“Grazie.”
Suona arrugginito e polveroso sulla sua bocca, ma è la reazione di Steve a contare davvero: le spalle che si raddrizzano, il mento che si solleva, gli occhi che si riaccendono. Lo guarda. Lo guarda e basta, e Bucky non sa ancora dare nome a ciascuna emozione, ma quella gli sembra bella, e giusta, e adatta al suo viso.
“Grazie a te.”
Non servono spiegazioni. Rimangono così, a riconnettersi in silenzio – il tempo adesso è dalla loro parte, e Bucky si sente già un po' più libero.









[200 parole]
__
NdA: avete presente la scena post-credits di Ant-Man, sì? Ecco, questa è esattamente la mia personalissima scena post-post-credits. E l'ho scritta ascoltando a ripetizione Drones dei Muse, che è un album così Bucky (e Stucky - ascoltatevi Aftermath e ditemi se non è perfetta per questi due) related da far quasi male. Grazie, Bellamy & Co., la mia vita non era già abbastanza rovinata di suo.
Ormai già completata per un terzo, tabellina!

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La prossima settimana parto per l'Erasmus, quindi questo, a meno che non riesca a postare di nuovo tra domenica e lunedì, sarà probabilmente il mio ultimo aggiornamento dal suolo patrio per i mesi a venire (aggiornerò anche da lì, ma forse con meno frequenza). Ci tenevo ad avvertirvi :)
Un grazie immenso e vivissimo, come sempre, a chi legge/ricorda/segue/preferisce, ma soprattutto a chi recensisce - non mordo mica, queste personcine possono confermarvelo!
Alla prossima,

Lou.

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Capitolo 11
*** 11 ***



11) Simple.


“Un puzzle. Di quelli enormi su cui uscivo di testa, hai presente? Era così: ogni ricordo un tassello. Trovare due, tre incastri, non era difficile. Collegarli al resto sì.” Chiude brevemente gli occhi. Ha inseguito quella spiegazione all'infinito. “Quando ci siamo ritrovati è diventato... più facile. Tu hai sempre intuito il disegno generale, la visione oltre i dettagli, anche da bambini. Da solo non capivo, ma con te i tasselli combaciavano ogni volta... e così hanno fatto i miei ricordi. Le connessioni sono diventate evidenti. Semplici.”
“Dio, Buck. Avrei potuto delegarti i miei discorsi, settant'anni fa.”
Bucky accoglie l'eco divertita nella sua voce come se da quei giorni siano trascorsi solo minuti spensierati, anziché decenni di vuoto. Poi Steve torna serio – e c'è un mondo sconfinato, nel suo sguardo.
“Perché me lo stai dicendo ora?”
(Per l'intensità e l'affetto nei suoi occhi, a tratti quasi insostenibili. Perché ha imparato. Perché è Steve.)
“Abbiamo fatto scoppiare una cazzo di guerra civile, Rogers. Non è mai troppo presto” afferma, sistemandogli le cinghie dell'uniforme sulle spalle.
(Perché è vero: è semplice. E loro stessi combaciano adesso come allora.)
“E a proposito, era un puzzle assolutamente spettacolare.”









[200 parole]
__
NdA: ieri, al termine di un ennesimo rewatch di TWS dalle conseguenze emotive a dir poco devastanti, ho pensato: Russo bros, in Civil War mi dovrete DELLE GIOIE per ripagarmi di tutto questo. Poi mi sono ricordata che stiamo parlando appunto di una guerra che nei fumetti finisce in-quel-modo-che-non-deve-esssere-nominato, e che lo stesso Sebastian Stan ha detto che possiamo aspettarci delle 'pretty brutal fight scenes', quindi mi sono detta: ho capito, una gioia a 'sti due gliela devo regalare io, altrimenti non lo farà nessun altro. E scrivere di un Bucky che è di nuovo pienamente se stesso è stato come una boccata d'aria fresca, davvero :')
Immancabilmente, TABELLINA!

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Questa è, a tutti gli effetti, l'ultima drabble che posto dall'Italia. Domani parto (ANSIA MODE: ON), e per i prossimi mesi gli aggiornamenti saranno probabilmente più sporadici, ma cercherò comunque di non far passare troppo tempo tra l'uno e l'altro. Nel frattempo ringrazio di nuovo chi legge e recensisce questa raccolta, che è partita un po' come una sfida ma a cui mi sto affezionando sempre di più di capitolo in capitolo. E a tutti gli altri: se dovesse venirvi voglia di lasciarmi un paio di righe sul perché l'avete inserita tra i preferiti/ricordati/seguiti non mi offenderei mica, tutt'altro :D
Alla prossima!

Lou.

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Capitolo 12
*** 12 ***



12) Restless.


Da quando sono sfuggiti a Schmidt, Bucky non dorme più.
L'incubo è sempre in agguato; il buio ravviva ricordi pronti a ghermirlo ancora. Così mormora sottovoce la propria matricola, mentre raggiunge di soppiatto la tenda accanto. Lo fa per rammentarsi di non stare sognando – lo fa finché non si sdraia poco distante dalla sua sagoma addormentata, i battiti accelerati al pensiero di svegliarlo e dovergli spiegazioni. (Ci ha pensato: 'fanculo, questa guerra mi ha fatto diventare sonnambulo, Stevie.)
Ma non succede mai. E prima dell'alba, ugualmente silenzioso, scivola via.
Da quando sono sfuggiti a Schmidt, Steve finge soltanto di dormire.
Lo sente ogni notte – i passi così lievi da stringergli il cuore, il suo corpo che si stende piano a terra. Ed è difficile non fare nulla, quando vorrebbe solo voltarsi e toccargli il braccio, o il viso, e approfittare del buio per parlargli senza filtri e dirgli sono qui e ho paura anch'io. Tornare ad essere ragazzini. Fingere, o forse smettere di farlo.
Non succede mai. Ma nelle ore prima dell'alba, quando finalmente anche il respiro frammentato di Bucky diventa regolare, tutto sembra più calmo – e per un po', schiena contro schiena, entrambi riescono a riposare.









[200 parole]
__
NdA: come previsto, l'Erasmus mi sta lasciando pochissimo tempo per scrivere. Qui procede tutto molto bene e adoro il  posto, ma non aggiornare da più di dieci giorni mi sembrava un'eternità, per cui ieri ho approfittato di una serata vuota (ma piena di ispirazione) per riprendere in mano la raccolta. Spero che questa drabble con doppio PoV vi piaccia; personalmente, io ho adorato scriverla.
Lo so che vi mancava, e quindi TABELLINA!

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Anche dal Belgio, un doveroso grazie a chi legge e segue assiduamente questa fanfiction, e uno ancora più grande a chi la recensisce - in particolare Nexys, Alley e Bucky! :*
Alla prossima,

Lou.

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Capitolo 13
*** 13 ***



13) Outside.



Verso la fine, lo sguardo già velato, sua madre gliel'aveva ripetuto spesso.
Là fuori è difficile per tutti, ma c'è chi nella vita ha un privilegio speciale. Un custode. Io ho avuto te... e anche tu hai qualcuno.
Steve le stringeva le mani, ma taceva.
Solo dopo aveva capito. I letti arrangiati sul pavimento, gli straordinari di lavoro per curare i suoi polmoni marci (“Buck, non devi”, “Non hai voce in capitolo, tappetto”), e quegli occhi – giocosi solo all'apparenza, ma in realtà sempre pieni di premura. Fedeli a una promessa.
Sua madre aveva ragione. Il mondo fuori rimaneva sbagliato, ingiusto, ma lui era fortunato: aveva un angelo tutto suo.









[110 parole]
__
NdA: non ho nulla da dire a discolpa di tanta mielosità, se non che abbisognavo fortissimamente di fluff e di roba pre-serum e pre-war. E visto che nessuno mi scrive cose su quest'accoppiata, rimedio da sola - tra l'altro il prompt di questa drabble è rispettato mooolto relativamente, ma come ho già detto, non ho granché da dire per discolparmi XD
Datemi una T, datemi una A, datemi una B, eccetera eccetera... tabellina!

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...tra l'altro, e l'ho notato giusto ora rileggendola, credo che questa sia la prima drabble della raccolta scritta al passato. Ormai sono così abituata col presente che quasi lo do per scontato, ma in questo caso mi è sembrata una scelta più appropriata per rendere meglio l'idea di ricordo, di qualcosa di già trascorso. E onestamente il risultato non mi dispiace, devo ammetterlo.
Un grazie supergigante, come sempre, a chi commenta assiduamente la raccolta, e uno anticipato a chi deciderà di farlo, magari per mettermi al corrente del perché l'abbia inserita tra le preferite/seguite/whatever. Daaai, gente, non mordo mica! :*
Alla prossima,

Lou.

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Capitolo 14
*** 14 ***



14) Denial.



Quando succede, lo coglie impreparato come solo un miracolo potrebbe.
È impossibile, eppure è lì – arranca lungo quel sentiero ghiacciato, col viso tagliato dal gelo e la neve incrostata nei capelli. Bucky.
Eri caduto, pensa; ma poi lo vede incespicare, stremato, e subito gli è accanto a sorreggerlo in una presa febbrile, e il suo respiro soffocato contro il collo è la cosa più giusta e viva e vera di tutte.
Dopodiché si sveglia.
Quando succede, e succede ogni notte, quel calore gli resta addosso ancora per qualche istante – e Steve lo odia, perché a distruggerlo non è sapere che ricapiterà, ma che lui ci crederà di nuovo.









[110 parole]
__
NdA: ammettetelo: vi mancavano i miei momenti da angstomane incallita. Se anche solo per un attimo sono riuscita a farvi credere nel What If/AU in cui Bucky torna da Steve dopo la caduta dal treno, posso dire di aver raggiunto il mio obiettivo; se no, pazienza: ho comunque scritto una cosa angst, e mi mancava scrivere cose angst :'D
Tabellina!

Beginning Accusation Restless Snowflake Haze Flame
Formal Companion Move Silver Prepared Knowledge
Denial Wind Order Thanks Look Summer
Transformation Tremble Sunset Mad Thousand Outside
Winter Diamond Letters Promise Simple Future

Un grazie grande quanto l'amore di Steve per Bucky (o di Bucky per Steve: il concetto è quello. Credo siano uno dei miei pochi otp in cui non c'è 'sbilanciamento' tra i sentimenti delle due metà, perlomeno per come li interpreto io) a chi segue questa raccolta, e soprattutto a chi continua a rencensirla :*
Alla prossima,

Lou.

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Capitolo 15
*** 15 ***



15) Companion.


La mente di Bucky è piena di trappole.
(“Non mi guardare così.”)
Dubbio e insicurezza, gemelli inseparabili, germogliano in fretta dove prima non c'era nulla. E lo fanno infuriare: una rabbia sorda, incessante.
(“Così come?”)
Succede quando scorge quell'espressione – quell'agonia nei suoi occhi che sa di impotenza, di paure insormontabili.
Non voglio la tua compassione, Steve.
(“Come se potessi scivolarti dalle mani da un momento all'altro.”)
La mente del Soldato era un deserto; quella di Bucky è un campo minato.
Quando lo bacia per la prima volta – la bocca aperta, il respiro lacero, l'illusione di poter trattenere nel palmo sinistro il calore della sua pelle – è quasi una dichiarazione d'intenti: sono io, sono sempre lui, voglio le stesse cose che volevo settant'anni fa.
Poi, solo una richiesta.
Guardami con gli stessi occhi.
E lui, nell'attimo infinito che segue, lo fa. Lo guarda non con gli occhi dell'eroe esausto, ma del ragazzo; non del leggendario Capitano, ma di Steve, Stevie, il suo Steve – quel meraviglioso idiota dal cuore di leone per cui si sarebbe fatto ammazzare. E per cui lo farebbe tuttora.
Compagni. Guerrieri. Metà.
La mente di Bucky è un campo minato, ma insieme possono disarmarlo.









[200 parole]
__
NdA: vorrei fare un commento serio, e magari dirvi quanto mi sia piaciuto scrivere questa drabble per cui ho avuto l'ispirazione alle sette del mattino (...no comment, senza contare che avevo alle spalle a malapena cinque ore di sonno e che subito dopo l'ho anche tradotta in inglese, versione che posterò a breve su AO3), ma riesco a pensare solo a una cosa: A METÀ DELLA RACCOLTA CE L'HO FATTA, A FARLI LIMONARE. *ride*
Prima di poter aggiungere qualcosa di altrettanto idiota, mi censuro da sola e tabellina!

Beginning Accusation Restless Snowflake Haze Flame
Formal Companion Move Silver Prepared Knowledge
Denial Wind Order Thanks Look Summer
Transformation Tremble Sunset Mad Thousand Outside
Winter Diamond Letters Promise Simple Future

Un immenso grazie a Nexys, Bucky e Rameo_Laufeyson8 per le recensioni all'ultimo capitolo, e uno anticipato a chi vorrà unirsi a loro in questo e nei successivi :*
Alla prossima,

Lou.

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