Un mondo da scoprire

di Whovian_a
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** 1 ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Accade qualcosa di magico quando meno ce lo aspettiamo, il mondo non è quello che sembra e solo pochi sanno accorgersi di questo. Per oltre 2000 anni ci siamo convinti del fatto che non ci fosse niente di più nel mondo oltre a quello che vediamo o forse siamo stati convinti a non guardare oltre la punta del nostro naso. E se ci fosse qualcosa di più da vedere, qualcosa invisibile agli occhi? Hailey era una ragazza molto sveglia per non porsi queste domande, alcune volte si ripeteva che la sua immaginazione aveva iniziato a svilupparsi grazie alle serie tv che guardava infatti era proprio da una serie tv che Hailey aveva iniziato a fantasticare sull’universo. Ormai erano quasi tre anni che seguiva “Doctor who” e da allora non riusciva a non trovare riferimenti su di esso in qualunque discorso…ogni nome, ogni forma e ogni emozione doveva centrare qualcosa con esso; persino le stelle che amava fin da bambina erano diventate fonte di mistero, quelle stelle che pensava di conoscere così bene prima di aver visto una puntata di Doctor who. Il problema di Hailey era che in queste sue immaginazioni si perdeva troppo e così perdeva di vista quello che accadeva intorno a lei.La notte era l’unica cosa che la faceva sentire più vicina al suo mondo, le faceva credere che tutto quello che lei immaginava fosse reale e ogni tanto sperava di sentire il suono del Tardis in modo da poter fuggire da quella realtà che non riusciva a vivere.






Note dell'autrice: Salve a tutti, questa è una Fanfiction su Doctor who molto particolare. La storia ha come protagonista Hailey che descrive un po' il desiderio di tutti noi Whovians o delle persone che vorrebbero sapere qualcosa in più del nostro mondo, ovvero la possibilità di ottenere delle risposte riguardo il nostro mondo attraverso dei viaggi. Aspetto le vostre recensioni perché ci tengo al vostro parere basta che non offendete :) 
p.s. ho cambiato questa parte almeno 2/3 volte e mi scuso con le persone che le hanno lette tutte perché questo non ha fatto altro che confonderli. Questa è la versione definitiva, grazie per la pazienza :)

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Capitolo 2
*** 1 ***


“Sei sicura di non voler venire?”  mi disse Beth per l’ennesima volta “Beth, ti ho già detto che le discoteche non fanno per me.
Vai con gli altri e divertiti, io starò bene, davvero” ribadì con tono deciso “va bene, però se ci ripensi chiamami. Ti voglio bene”
“Ti voglio bene anch’io” risposi chiudendo il telefono. Non capivo perché tutti dovevano preoccuparsi  per me, quella di stare sola era una mia scelta.
Che potevo farci se preferivo un libro di avventura o un film d’azione alle discoteche? L’orologio sul comodino segnava le 23:50 e i miei genitori non
si erano ancora fatti vivi; mi mancavano solo 15 pagine per finire il libro “il regno dell’oro” quando un insolito rumore interruppe la mia lettura.
Mi alzai dal letto e andai in cucina, accesi la luce per vedere se qualcosa si fosse frantumato, ma tutto sembrava in ordine.  Attraversai il lungo
corridoio per raggiungere le altre stanze, volevo assicurarmi che non si fosse rotto niente altrimenti mia madre avrebbe dato la colpa a me e non
vi dico quanto fosse estenuante litigare con lei. Aprì la porta del soggiorno e prima che potessi raggiungere l’interruttore sentì una mano sulla mia
bocca, passarono una manciata di secondi prima che potessi realizzare il tutto, intanto un braccio mi aveva circondato la vita e fu allora che decisi
di divincolarmi ma la presa si fece più forte. Sentì una voce che mi disse “non fiatare” capì che era quella di un uomo e nella mia mente si stavano
facendo spazio i pensieri più oscuri. Non sapevo che fare ma di certo non volevo che la mia vita finisse quella sera così morsi la mano dell’uomo
e con una gomitata riuscì a liberarmi della presa, mi girai e vidi una sagoma alta e magra, il resto non potevo vederlo bene perché era in penombra.
Prima che potessi dire qualunque cosa l’uomo uscì dall’ombra e mi prese la mano dicendomi “Non voltarti e corri” non sapevo come comportarmi, poteva
essere chiunque ma i suoi occhi sembravano buoni così decisi di seguirlo. Dopo pochi metri lo sentì urlare “più veloce, ci sta raggiungendo” e prima
che potessi voltarmi a vedere chi o cosa ci stesse inseguendo mi ritrovai nel seminterrato insieme all’uomo misterioso. Continuammo a correre, lui
mi guidava come se sapesse già dove condurmi ed io gli domandai “chi sei?” e lui rispose “sono il Dottore”, a quel punto mi fermai di colpo e lui
con me, si voltò e mi chiese “perché diamine ti sei fermata?” liberai la sua mano e dissi “Senti non so chi ti abbia pagato per venire qui a farmi
questo scherzo ma chiunque sia stato mandalo al diavolo da parte mia” feci per andarmene quando lui mi disse “come ti chiami?”
‘come se non lo sapessi già’ pensai e non gli risposi, iniziai a camminare verso la porta quando lui aggiunse “non è uno scherzo ma d’altronde non
posso di certo biasimarti, voi umani siete così scettici riguardo queste cose. Avrò modo di spiegarti tutto ma ora devi seguirmi perché c’è una sola
cosa che mi darà credibilità ed è importante che tu la veda.” Mi voltai e risposi “ah si? E cosa? Pensi che sia divertente tutto questo? Io non credo e da
stasera non mi fiderò più degli altri perché chi ti ha raccontato tutto per poter mettere in atto questo scherzo, dev’essere qualcuno che mi conosce molto bene.
Ora vattene e dì agli altri che non ci sono cascata, mi dispiace per loro che credevano di potersi fare quattro risate” risposi amareggiata.
Stavo pensando a chi potesse aver ideato una cosa simile, chi aveva una mente così contorta da farmi uno scherzo così crudele.
Potevo accettare di risultare ‘quella strana’ ma arrivare fino a quel punto mi sembrava troppo. La rabbia stava iniziando a farsi sentire e con essa
anche le lacrime ma quello non era di certo il momento e il luogo per scoppiare in lacrime, ripresi a camminare quando quell’uomo
si mise ad urlare “DOBBIAMO ANDARCENE VIA DA QUI” mi voltai per protestare e toglierlo da casa  mia ma nel frattempo sentì dei passi pesanti
scendere le scale e in due secondi mi ritrovai un’ombra che stava per aprire la porta. Non sapevo dire a chi o a cosa appartenesse l’ombra, per la prima
volta in vita mia avevo davvero paura e in un attimo raggiunsi l’uomo che riprese la mia mano e riiniziammo a correre. “Manca poco, non fermarti e andrà
tutto bene ma soprattutto non voltarti” disse l’uomo e a quelle parole iniziai a voltarmi anche se lui mi aveva detto di non farlo. Mi girai e…

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