All'ultimo momento.

di Leonlella
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gonzalo ***
Capitolo 2: *** Maria ***
Capitolo 3: *** 1920 Gonzalo e Maria ***



Capitolo 1
*** Gonzalo ***


1° capitolo scritto da Leonie.

 
1920

 
Gonzalo

 
Era fermamente convinto di aver già sofferto abbastanza nella sua vita, eppure non aveva mai sofferto per amore e quella era certamente una sofferenza atroce.
Prima di arrivare a Puente Viejo non aveva mai pensato di potersi innamorare e invece non appena aveva posato gli occhi su Maria Castaneda aveva sentito il suo cuore impazzire di gioia.
Aveva tentato in tutti modi di soffocare le sue emozioni, aveva cercato di ignorare il sentimento che lentamente stava crescendo verso di lui ma niente era servito a nulla.


Per un folle momento aveva pensato di poter essere felice con lei, aveva pensato di poter abbandonare il suo abito da prete e poter vivere una vita con Maria e invece il passato era tornato a bussare alla sua porta con le vesti di padre Celso.
Era con lui adesso che si stava recando a Saragoza per poter cominciare la sua vita da padre Gonzalo.
C’era stato un tempo in cui aveva creduto che diventare prete fosse per lui il suo sogno più grande, ma adesso sentirsi chiamare padre Gonzalo da tutti non gli dava la stessa gioia che credeva di poter avere.
Era arrivato a Puente Viejo con lo scopo di ricongiungersi a sua madre Pepa, quando aveva scoperto che era morta e che era arrivato troppo tardi aveva però trovato suo padre Tristan, con lui aveva ricucito un buon rapporto ma era stata Maria la sua sorpresa più grande.
Maria, la stessa stupenda donna che adesso stava per sposare un altro.
“Sei nervoso figliolo?” lo distolse dai suoi pensieri padre Celso
“No, padre, sono solo ansioso di arrivare” placò ogni suo dubbio Gonzalo e il prete cominciò a elencargli tutti i vantaggi di far parte di una comunità diversa da Puente Viejo, un posto che lui non aveva mai approvato.
Mentre parlava però Gonzalo non lo ascoltava con la dovuta attenzione, la verità era che la sua mente era da un’altra parte, ricordava i momenti passati con Maria, la sofferenza che aveva visto nei suoi occhi quando era stato costretto a scegliere la Chiesa anziché lei.
Ricordava il primo bacio, la loro prima volta insieme e poi ricordava la sua faccia quando gli aveva annunciato che avrebbe sposato Fernando Mesia dandogli un colpo così grande che quasi aveva faticato a trovare la voce.
Se pensava a Maria tra le braccia di Fernando gli veniva una rabbia che avrebbe gettato tutto all’aria in quella carrozza dove viaggiavano da più di mezz’ora.
Non resisteva all’idea di lasciare la sua Maria, perché Maria adesso per lui era solo sua, nelle mani di quell’uomo perfido che non era in grado di renderla felice.
Non sopportava il pensiero che Maria potesse baciare e lasciarsi stringere da un altro uomo che non fosse lui, che donasse i suoi splendidi sorrisi a un altro uomo.
Doveva fare qualcosa e doveva farla subito, Maria in questo momento si stava preparando per le nozze che donna Francisca definiva le più belle da secoli.
“Gonzalo” assunse un’espressione seccata don Celso “si può sapere perché non hai ascoltato una sola parola di quello che ti ho detto?”
“Mi dispiace padre ma..”
“Non dirmi che non è vero” gli puntò un dito contro il prete “ho capito chiaramente che sto parlando da solo e hai la testa altrove, cosa succede?”
“Succede che devo fare in fretta”
“In fretta che cosa?” lo guardò sempre più perplesso il padre “cosa vuoi dire?”
“Fermo!” ordinò al cocchiere Gonzalo sporgendosi oltre la carrozza “ferma la carrozza adesso”
“Gonzalo cosa stai facendo?” lo guardò sempre più basito don Celso “cosa succede vuoi dirmelo?”.
Una volta che la carrozza fu ferma, Gonzalo aprì la porta per scendere e si voltò a guardare forse per l’ultima volta la figura del prete.
“Siete stato il mio mentore per tanto tempo don Celso, vi devo molto ma adesso devo andare, devo tornare a Puente Viejo e impedire alla donna che amo di sposare un altro uomo”
“Gonzalo non puoi tornare indietro, tu devi..”
“Non potete più decidere per me quello che devo e non devo fare” lo interruppe Gonzalo “e riguardo al vostro ricatto” aggiunse bloccando una sua replica “non mi importa di quello che dite, d’ora in poi voglio solo essere me stesso e non il burattino nelle mani di qualcuno”
“Gonzalo!” urlò oltraggiato padre Celso senza però ricevere risposta perché Gonzalo a galoppo di un cavallo stava già sparendo dalla sua vista correndo come non aveva mai fatto in vita sua.

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Capitolo 2
*** Maria ***


Cap 2 Di Lellaofgreengables


Maria.
1920



Quelle che si stavano per celebrare erano davvero le nozze del secolo. L'eleganza dell'organizzazione non lasciava adito a dubbi. Il banchetto si sarebbe svolto in una delle case più ricche della regione, quella dove la sposa era cresciuta. Le posate sarebbero state d'argento, il cibo di prima qualità, vi sarebbe stata un'orchestra e persino una cantante lirica. Quello che la sposa, Maria Castaneda, aveva sempre sognato e di cui per tanto tempo aveva parlato con la sua madrina, Francisca Montenegro.
Ma la sposa non era felice, anzi. Era giunto il grande giorno e si sentiva come se fosse sul punto di affrontare il plotone di esecuzione. Mancavano poche ore alle nozze e la ragazza cercava di apparire riposata, anche se non aveva chiuso occhio pensando a come tutti i suoi sogni si fossero infranti e a come fosse stata stupida a farsi prendere in giro da quel codardo, che prima le aveva promesso amore e poi l'aveva abbandonata.
La giovane era nella sua stanza e si avvicinò al suo armadio. Prese il vestito da sposa che vi era appeso e lo guardò. Era l'abito più bello che avesse mai visto ed era appena giunto dalla Francia, dove Coco Chanel, la sua stilista preferita lo aveva appositamente confezionato per lei .
Maria si accarezzò il ventre e pensò al suo bambino. Se si stava sacrificando in un matrimonio senza amore era solo per lui o per lei. Suo padre, quello vero non avrebbe mai saputo dell'esistenza di quel figlio concepito durante una sola notte di passione, che aveva cambiato la vita di Maria. Gonzalo aveva preferito ordinarsi venendo meno alle promesse che le aveva fatto ed in quello stesso giorno sarebbe partito per Saragozza, per fare carriera nel vescovato. La giovane ripensò alle parole che lui le aveva detto, quando le aveva promesso che avrebbe rinunciato alla sua ordinazione per stare con lei e sposarla e sentì che il suo corpo veniva invaso dalla delusione e dalla rabbia. “Gonzalo Valbuena sei un codardo” disse poggiando il suo abito da sposa sul letto.
Solo due persone sapevano della sua gravidanza: sua zia Mariana e Fernando Mesia. E proprio per ascoltare il saggio consiglio della prima, aveva deciso di stringere un patto con il secondo. Fernando le aveva proposto di sposarla e si era offerto di riconoscere il bambino come suo. Nessuno avrebbe saputo la verità. Fernando avrebbe guadagnato prestigio e ricchezze unendosi all'erede dei Montenegro mentre Maria avrebbe trovato un padre per suo figlio, salvandolo da una vita di stenti e di discriminazione.
“Non permetterò che un mio errore e la vigliaccheria del tuo vero padre, rovinino la tua esistenza, amore mio.” disse mentalmente al bambino che aspettava.
E pensare che sarebbe stata disposta a lasciare tutto per Gonzalo, a seguirlo anche in capo al mondo. E lo aveva aspettato il giorno stesso in cui lui si era ordinato, alla vecchia croce per fuggire con lui e proprio in quella occasione avrebbe voluto rivelargli la scoperta che aveva fatto pr quella stessa mattina: aspettava un figlio suo. Invece Gonzalo non si era mai presentato all'appuntamento e la fuga verso la felicità non aveva avuto luogo.
Aveva scoperto per caso, durante una messa e per bocca di Don Celso, che Gonzalo sarebbe partito per Saragozza e in quel momento aveva capito con assoluta certezza che un prete non poteva essere un padre per nessuno e che nella vita di Gonzalo non ci sarebbe mai stato posto per il loro bambino. Fernando era la giusta soluzione per i suoi problemi. Era un uomo avido ma non cattivo.
Poco dopo nella stanza giunsero Emilia, Francisca e le parrucchiere e Maria si impose di fingersi allegra. Il trucco era perfetto e anche l'acconciatura ma per Maria i capelli erano legati troppo stretti e il rossetto era troppo rosso. Non era felice e non riusciva a vedersi come la sposa meravigliosa che era.
Quando indossò il vestito le cose non migliorarono. Era esteriormente la sposa più bella dell'intera regione ma dentro di sé soffriva.
Vedendosi allo specchio disse: “Non male.”
Emilia e Francisca rimasero a bocca aperta davanti ad un simile commento così privo di entusiasmo visto che per loro la bellezza di Maria, unita alla maestria di Coco Chanel toglieva il fiato.
E un'ora dopo con il velo in testa e il bouquet in mano, la sposa al braccio del padre, raggiungeva l'altare. Maria però si sentiva come una condannata a morte che si avviava verso il patibolo. Fernando Mesia e Don Anselmo erano i due boia che l'attendevano alla fine del cammino.
Però la giovane non permise al suo animo di vacillare e raggiunse il suo futuro marito mentre Don Anselmo iniziava ad ufficiare la cerimonia.
Gonzalo Valbuena stava per uscire per sempre dalla sua vita e da quella del suo bambino.


Fine 2° capitolo.

 

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Capitolo 3
*** 1920 Gonzalo e Maria ***


Capitolo scritto da Leonie e Lella. 

Gonzalo Non aveva mai corso tanto in vita sua, in un’altra occasione si sarebbe fermato per far riposare il cavallo o si sarebbe riposato lui stesso. Ma non quel giorno, aveva troppo da perdere per poter pensare di perdere anche solo un minuto di tempo. Quando scese da cavallo, dovette sforzarsi di camminare a passo svelto mentre raggiungeva la chiesa e lasciava il cavallo da solo. Più tardi si sarebbe occupato di lui, adesso doveva solo credere di essere arrivato in tempo. Il paese sembrava vuoto, probabilmente perché erano tutto dentro quella chiesa dal momento che la Montenegro aveva promesso un matrimonio da ricordare. Con la forza della disperazione spinse le pesanti porte della chiesa ed entrò a passo spedito nel luogo dove un tempo si sarebbe trovato a suo agio più della sua stessa casa mentre adesso rappresentava per lui il luogo che lo separava dalla sua Maria. La sua irruzione in chiesa aveva creato parecchi mormorii nella sala, Gonzalo notò vagamente che le panchine erano piene e che la chiesa era delicatamente ornata di fiori. Sentì qualcuno mormorare qualcosa alle sue spalle, forse Dolores ma non voleva guardare la moglie del sindaco perché aveva occhi solo per lei: per Maria. Era bellissima con quell’abito da sposa che la modellava alla perfezione. Sembrava una principessa scesa dal mondo fatato per abbagliare con la sua bellezza i comuni mortali. Anche lei lo stava guardando, i loro sguardi si intrecciarono per quelli che gli parvero secoli. La chiesa era diventata improvvisamente silenziosa, persino Don Anselmo non sapeva se era il caso di proseguire o aspettare. Chi prese parola fu Fernando perfettamente a suo agio nel suo abito elegante pronto a prendere in sposa una donna che probabilmente non amava nemmeno. Mise fretta a Don Anselmo per proseguire la lettura e ordinò a tutti di ignorare quell’interruzione. Non lo guardò neanche come se lui non meritasse importanza. In un'altra occasione, Gonzalo l’avrebbe affrontato come meritava ma in quel momento aveva altre priorità. Prese le mani di Maria tra le proprie e non smise un secondo di guardarla. «Maria» «Gonzalo cosa…» «Sono qui per te. Ho lasciato don Celso e ho fatto la mia scelta, quella che avrei dovuto fare la prima volta. So che ho sbagliato e ti chiedo scusa, ma ti amo e voglio stare con te ogni istante della mia vita». Non aveva parlato in tono alto ma nel silenzio della chiesa le sue parole erano apparse chiare e nitide, continuava a sentire mormorii alle sua spalle ma non se ne curò. Per lui aveva importanza solo la risposta della sua Maria. Lei lo guardava piena di sorpresa ma c’era anche altro nei suoi occhi: quel grande amore che Gonzalo sapeva rispecchiare nei suoi.
Dolores Miranar pensò che la situazione si stava facendo molto interessante e che avrebbe avuto la possibilità di spettegolare sull'accaduto per moltissimo tempo. Francisca Montenegro invece iniziò a tremare e ad ideare ad un piano di riserva per evitare che il suo buon nome, quello dei Montenegro fosse macchiato da quella irresponsabile ed ingrata della sua figlioccia.
In Maria la gioia di vedere Gonzalo davanti a lei, fu ben presto sostituita dalla rabbia che provava verso il sacerdote per tutti i giorni in cui l'aveva fatta soffrire. Sapeva che avrebbe seguito Gonzalo fuori da quella chiesa ma certo non senza che prima il ragazzo fosse stato informato di tutto il male che le aveva fatto.
“Come osi venire qui dopo tutto il male che mi hai fatto? Ti sei ordinato senza dirmi nulla, lasciandomi per ore ad aspettarti. Non mi hai dato nemmeno una misera spiegazione e hai preteso che io accettassi tutto. Non mi sono intromessa nella tua decisione però noto che tu non mostri lo stesso rispetto per la mia. Tutto deve muoversi a seconda delle tue esigenze. Non hai idea di come io mi sia sentita. Bene allora te lo spiegherò. Mi sono sentita sola, disperata, tradita e abbandonata.” Maria si interruppe prima di parlare del bambino in pubblico. Tutti gli invitati e i paesani presenti in chiesa erano ammutoliti, Dolores Miranar faticava a contenersi e non vedeva l'ora di poter correre a spettegolare con le amiche dei paesi vicini. Solo Tristan sembrava contento perché suo figlio finalmente sarebbe stato felice lontano da quel Don Celso. Alfonso ed Emilia invece si guardavano intorno smarriti. Non avevano mai compreso il tipo di rapporto che legava Maria al giovane diacono. Erano stati ciechi o forse avevano fatto semplicemente finta di non vedere. Mariana era divisa da forti sentimenti contrastanti: da un lato la felicità per la nipote ma dall'altra la preoccupazione per la reazione di Donna Francisca, che avrebbe perseguitato i due innamorati e il bambino che aspettavano. Don Anselmo dal canto suo, si sedette davanti all'altare perché temeva di poter svenire. Il suo pupillo si era certamente ribellato a Don Celso ma lo aveva fatto quando ormai aveva preso un chiaro impegno davanti a Dio. Il sacerdote decise che avrebbe sgridato per bene il suo ragazzo e poi gli avrebbe offerto il suo appoggio come sempre.
Gonzalo guardava Maria smarrito e quegli istanti gli sembrarono decenni.
“Pensavo che mi avresti perdonato, che mi avresti gettato le braccia al collo. Avrei potuto sposarti una volta ottenuto l'annullamento dei voti. Ed invece preferisci stare con qualcuno che non potrà mai amarti come faccio io.” disse sconsolato.
“Non ho ancora finito” affermò Maria guardando Gonzalo in un modo che gli fece battere forte il cuore, “Credo che tu sia stato un codardo e un egoista ma ti amo e ti seguirei fino ai confini del mondo, se solo tu me lo chiedessi.”
Gonzalo in un secondo si avvicinò a Maria e la baciò, provocando un “Oh” di stupore tra la folla.
Fino a quel momento Fernando Mesia era stato in silenzio ad osservare la scena come se non lo riguardasse. La vista però della sua futura moglie che baciava un altro uomo, un prete per giunta, davanti all'altare, lo fece reagire con violenza.
“Nessuno ha mai umiliato un Mesia come voi due. Sei una grandissima ingrata Maria. Ti avrei sposata anche se sapevo benissimo che aspettavi un bambino da un altro uomo.”
Un nuovo “Oh” di stupore si propagò dalla folla ma di certo fu Gonzalo il più colpito da quelle parole.
“Cosa? Noi avremo un …” balbettò il ragazzo guardando una sorridente Maria con stupore.
“Si, esattamente tra sette mesi avremo un bambino” Maria non fece in tempo a domandarsi quale sarebbe stata la reazione del suo innamorato, perché questi la prese tra le braccia e la coinvolse in una giravolta.
Qualche istante dopo però Gonzalo si rese conto che non erano soli e prendendo Maria per mano, la condusse fuori dalla chiesa.
Quando ormai i due ragazzi si furono allontanati, Francisca recuperò l'uso della parola e si avvicinò minacciosa ad Alfonso ed Emilia.
“Vostra figlia mi ha umiliato e questo non posso consentirlo. Ha disonorato il nome dei Montenegro per unirsi ad un sacerdote dalle origini sconosciute. Questo non posso tollerarlo. Lei e quel prete rinnegato me la pagheranno cara.” Il volto della signora della Villa era sfigurato dalla collera. Tutto il paese doveva sapere che Francisca Montenegro rinnegava la sua figlioccia.
La voce di Tristan però si alzò tra i mormorii della folla.
“Mio figlio non ha origini sconosciute. Ebbene si, madre. Gonzalo Valbuena non è altri che mio figlio Martin. Avete distrutto la mia vita e quella di Pepa ma non vi permetterò di fare lo stesso con Martin e Maria. Dovrete passare sul mio cadavere prima di alzare un dito contro quei ragazzi.” Il tono di voce usato dal Capitano Castro non lasciava adito a dubbi e perfino Francisca comprese che il figlio non si sarebbe arreso e che le avrebbe impedito ad ogni costo di nuocere a Maria e al sacerdote rinnegato. Dolores Miranar non poteva credere alle sue orecchie. Avrebbe avuto tante cose da raccontare alle sue amiche dei paesi vicini.
Maria e Gonzalo intanto avevano raggiunto il capanno degli attrezzi di Tristan, collocato all'interno delle proprietà del Jaral.
Appena entrata nel capanno però, Maria domandò titubante a Gonzalo
: “Sei sicuro che a mio zio farà piacere che entriamo nelle sue proprietà senza permesso e dopo lo spettacolo che abbiamo montato in chiesa?”
“Mio padre non potrebbe essere più felice, credimi. Lui ci aiuterà. Tu e il bambino non dovrete temere nulla.” Gonzalo parlò sicuro mentre Maria lo guardava con la bocca aperta.
“Tuo... Tuo padre?” balbettò la giovane.
“Io sono tuo cugino Martin” affermò Gonzalo felice finalmente di poter essere sincero fino in fondo con la donna di cui si era innamorato.
Fu così che Gonzalo raccontò a Maria tutta la storia del piccolo Martin, delle sofferenze che aveva sofferto nella sua triste infanzia. Le parlò anche di Calvario e della sua morte per la quale si sentiva responsabile. Il sacerdote le raccontò della missione e degli amici che aveva incontrato nelle Americhe.
Ascoltando le sofferenze patite dall'uomo che amava, la ragazza iniziò a piangere silenziosamente. Gonzalo accarezzò le lacrime di lei con un dito e disse: “Ti prometto che farò in modo che l'infanzia di nostro figlio sia diversa dalla mia e anche dalla tua. Sarà il bambino più felice del mondo.”
Maria sapeva che avrebbe fatto di tutto per mantenere la sua promessa.







 

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